Per guarire dalla carestia di speranza per la Chiesa …...mondiale, che quest’anno si celebra...

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Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00 L’OSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLX n. 124 (48.448) Città del Vaticano lunedì-martedì 1-2 giugno 2020 . y(7HA3J1*QSSKKM( +"!z!]!"!$! Nella solennità di Pentecoste il Papa celebra la messa in San Pietro e torna a recitare il Regina Caeli dalla finestra dello Studio privato Per guarire dalla carestia di speranza In questo tempo di ripresa dopo la fase più acuta della pandemia da co- vid-19 «ci troviamo nella carestia della speranza e abbiamo bisogno di apprezzare il dono della vita, il dono che ciascuno di noi è». All’indomani del rosario presso la Grotta di Lour- des, nei Giardini vaticani — in colle- gamento con i santuari mariani in- ternazionali — il Papa ha celebrato domenica mattina, 31 maggio, la messa di Pentecoste nella basilica Vaticana, alla presenza di una cin- quantina di fedeli adeguatamente di- stanziati tra loro come impongono le norme volte a contrastare la diffusio- ne del contagio. E all’omelia ha det- to che «peggio di questa crisi, c’è solo il dramma di sprecarla, chiu- dendoci in noi stessi», esortando a invocare lo Spirito Santo per libera- re il cuore «dalle paralisi dell’egoi- smo». Anche al Regina Caeli — che Francesco è tornato a guidare dalla finestra dello Studio privato del Pa- lazzo apostolico — è risuonato l’invi- to ad affidare all’intercessione del Paraclito l’unità della Chiesa, «co- munità riconciliata e pronta alla mis- sione». Al termine dell’antifona ma- riana il Pontefice ha chiesto ai fedeli presenti in piazza San Pietro una preghiera per l’Amazzonia, «dura- mente provata» dal coronavirus, e per tutti i poveri e gli indifesi, rilan- ciando l’appello «affinché non man- chi a nessuno l’assistenza sanitaria». La priorità, ha scandito, è «curare le persone, che sono più importanti dell’economia». Il vescovo di Roma ha anche parlato della Giornata na- zionale del sollievo, celebrata in Ita- lia, rinnovando il proprio «apprezza- mento a quanti, specialmente in questo periodo, hanno offerto e of- frono la loro testimonianza di cura per il prossimo». In particolare il suo pensiero è andato agli operatori sanitari che si sono spesi e hanno dato la vita per i malati. Quindi ha augurato a tutti «il coraggio di cam- biare, di essere migliori di prima e poter costruire positivamente la po- st-crisi». Infine, lunedì 1° giugno, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa — istituita l’11 febbraio 2018 — Francesco ha ricor- dato con un tweet su @Pontifex che «una Chiesa che è madre cammina sulla strada della tenerezza e della compassione. Chi è figlio della Chie- sa è una persona mite, tenera, sorri- dente, piena di amore». PAGINA 16 NOSTRE INFORMAZIONI Il vescovo di Roma per la Giornata missionaria mondiale La pandemia è una sfida per la Chiesa in uscita «In questo anno, segnato dalle sof- ferenze e dalle sfide procurate dalla pandemia da covid-19», il «cammi- no missionario di tutta la Chiesa prosegue alla luce della parola che troviamo nel racconto della voca- zione del profeta Isaia: “Eccomi, manda me” (6, 8)»: è quanto scrive il Papa nel messaggio — firmato il 31 maggio, solennità di Pentecoste — per la 94 a Giornata missionaria mondiale, che quest’anno si celebra domenica 18 ottobre. «Capire che cosa Dio ci stia di- cendo in questi tempi di pandemia — sottolinea Francesco — diventa una sfida anche per la missione della Chiesa», chiamata a lasciarsi interpellare dalla «povertà di chi muore solo, di chi è abbandonato a sé stesso, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo». Obbligati dalle misure di sicurezza a mantenere la distanza fisica, «sia- mo invitati — esorta il Pontefice — a riscoprire che abbiamo bisogno delle relazioni sociali, e anche della relazione comunitaria con Dio» «Lungi dall’aumentare la diffi- denza e l’indifferenza — è l’auspicio del Papa — questa condizione do- vrebbe renderci più attenti al no- stro modo di relazionarci con gli altri. E la preghiera, in cui Dio tocca e muove il nostro cuore, ci apre ai bisogni di amore, di dignità e di libertà dei nostri fratelli, come pure alla cura per tutto il creato». PAGINA 17 Nuove norme per l’aggiudicazione dei contratti pubblici della Santa Sede e della Città del Vaticano Per assicurare trasparenza, control- lo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pub- blici della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, Papa Francesco ha promulgato me- diante la pubblicazione lunedì 1° giugno su «L’Osservatore Roma- no» — un Motu proprio che entre- rà in vigore tra trenta giorni. Il documento — spiega un comu- nicato della Sala stampa della San- ta Sede — è il frutto di un lavoro sinergico coordinato dalla Segrete- ria di Stato tra i vari enti della Cu- ria romana, tra cui il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Eco- nomia, l’Amministrazione del Patri- monio della Sede Apostolica e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Si tratta di un codice unico, che supera la regolamentazione attual- mente in vigore presso alcune sin- gole realtà e si applica ora a tutti gli enti riferibili alla Santa Sede e allo Stato della Città del Vaticano. La normativa si inscrive nella più avanzata legislazione internazionale in materia. Principio ispiratore del nuovo testo è la diligenza del buon padre di famiglia, che desidera una gestione efficace ed etica delle pro- prie risorse, che favorisca al con- tempo la trasparenza, il controllo e un equo trattamento di reale con- correnza tra quanti desiderano sta- bilire un rapporto economico con gli enti interessati. PAGINE 5-11 Messaggi del Pontefice Per il 50° anniversario della promulgazione del Rito della Consacrazione delle vergini Per il movimento Thy Kingdom Come Per la veglia on line organizzata dal Catholic Charismatic Renewal International Service (Charis) PAGINA 15 Il rosario recitato nei Giardini vaticani in collegamento con i santuari mariani del mondo Storie di vita, dolore speranza scandite dai grani della corona GIAMPAOLO MATTEI A PAGINA 18 ALLINTERNO Notte di proteste per l’uccisione di Floyd, oltre 4000 arresti Stati Uniti nel caos, coprifuoco in 40 città Francesco riprende i temi contenuti nel messaggio recentemente inviato alle Pom Senza Spirito Santo la missione è propaganda di ANDREA TORNIELLI I l 5 luglio del 1968, intervenendo all’Assemblea ge- nerale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Igna- zio, allora metropolita di Laodicea, parlava dell’azione dello Spirito nella vita della Chiesa e in ogni credente con queste parole: «Egli è la novità che opera nel mondo, è la presenza di Dio con noi e si “unisce al nostro spirito”. Senza lo Spirito Dio è lonta- no, Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità domi- nio, la missione propaganda, il culto una semplice evo- cazione e l’agire umano una morale da schiavi». Nel giorno della gioia di Pentecoste, resa ancora più festosa per il ritorno del Papa alla finestra con la piaz- za San Pietro nuovamente popolata di fedeli, la Chiesa prende coscienza ancora una volta del suo compito missionario. Un compito che non scaturisce da progetti o da piani pastorali, ma dal riverbero grato di un dono ricevuto, vissuto nella semplicità e nell’ordinarietà della vita cristiana. «La missione, la “Chiesa in uscita” non sono un programma, una intenzione da realizzare per sforzo di volontà — scrive Francesco nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale 2020, citando un bra- no del suo libro-intervista “Senza di Lui non possiamo far nulla” —. È Cristo che fa uscire la Chiesa da se stes- sa. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muo- vi perché lo Spirito ti spinge e ti porta». Nel giorno di Pentecoste, ha detto il Papa nell’ome- lia della Messa celebrata in San Pietro, «scopriamo la prima opera della Chiesa: l’annuncio. Eppure vediamo che gli apostoli non preparano una strategia; quando erano chiusi lì, nel Cenacolo, non facevano la strategia, no, non preparano un piano pastorale…». Sia l’omelia che il messaggio per la Giornata missionaria si collega- no con un altro importante messaggio, quello che nei giorni scorsi Francesco ha inviato alle Pontificie Opere Missionarie (POM). In quel documento — archiviato in fretta o interpretato come conferma di progetti già in corso — il Papa ha ricordato che l’orizzonte della mis- sione della Chiesa è l’ordinarietà della vita di ogni giorno, non i cenacoli elitari, e che Gesù ha incontrato i suoi primi discepoli mentre erano impegnati nel loro lavoro quotidiano, «non a un convegno, o a un semi- nario di formazione, o al tempio». Alla rete delle Pon- tificie Opere Missionarie, Francesco non ha proposto progetti di riforma o di nuova fondazione. Parlando evidentemente di un rischio ben presente e quanto mai attuale, ha chiesto alle POM di non complicare ciò che è semplice, suggerendo invece che esse continuino a es- sere uno strumento al servizio del Papa e delle Chiese locali. #CantiereGiovani PER COSTRUIRE E ALIMENTARE UNALLEANZA TRA LE GENERAZIONI PAGINE 4 Distribuzione di aiuti alimentari in una parrocchia di Bangkok (Afp) LABORATORIO DOPO LA PANDEMIA Conversazione con il fisico Fabio Pistella Una mobilitazione fondata sulla fiducia SILVIA CAMISASCA A PAGINA 3 PER LA CURA DELLA CASA COMUNE La donna nella «Laudato si’» Con Dio e con il mondo GIORGIA SALATIELLO A PAGINA 13 WASHINGTON, 1. Nuova notte di proteste negli Stati Uniti dopo l’uc- cisione a Minneapolis dell’afroame- ricano George Floyd a opera di un agente bianco, citato in tribunale per oggi. Coprifuoco a Washington ed in altre 40 città. Guardia nazio- nale mobilitata in 15 stati. Proseguo- no i tafferugli davanti alla Casa Bianca, dove i manifestanti si sono scontrati con la polizia. Oltre 4000 gli arresti negli ultimi giorni. Tra le persone fermate a Manhattan c'è anche Chiara de Blasio, figlia del sindaco di New York. Due poliziotti di Atlanta sono stati licenziati per uso eccessivo della forza durante le proteste. Il capo della polizia di Minneapolis ammette che gli altri tre agenti coinvolti nella morte di Floyd sono stati complici per «si- lenzio e inazione». Il presidente Donald Trump terrà oggi una videoconferenza con i go- vernatori, i rappresentanti delle for- ze dell’ordine e i dirigenti della si- curezza nazionale sul mantenimento della sicurezza in seguito alle prote- ste per la morte di Floyd. Secondo il «New York Times», venerdì scor- so, a causa delle proteste davanti al- la Casa Bianca, gli agenti dei servizi segreti hanno portato il presidente nel bunker sotto l’edificio per quasi un’ora. Non è chiaro se anche Me- lania e il figlio Barron siano stati condotti nel bunker con lui. Trump ha minacciato di usare l’esercito per sedare le proteste. «I governatori e i sindaci liberal devono diventare più duri o il governo federale interverrà e farà quello che deve essere fatto, e questo include il potere illimitato del nostro esercito e molti arresti» ha twittato. Intanto, il Consiglio nazionale delle Chiese degli Stati Uniti ha da- to vita ad un manifesto “contro il razzismo e la supremazia bianca”. In una nota rilanciata in Europa dal consiglio mondiale delle Chiese si dà voce «all’indignazione per l’omi- cidio di George Floyd bloccato sen- za pietà con il ginocchio» da un uf- ficiale di polizia bianco fino alla morte. Il razzismo «ha infettato» gli Stati Uniti «sin dalle sue origini e questo virus si è insinuato in ogni aspetto della vita americana. Non esiste ancora un vaccino per il razzi- smo». Si chiede quindi un’azione rapida per rendere giustizia. Provvista di Chiesa Il Santo Padre ha nominato Ve- scovo di Niigata (Giappone) il Reverendo Padre Paul Daisuke Narui, S. V .D., finora Segretario per la Giustizia e la Pace presso la Curia Generalizia della So- cietà del Verbo Divino (Verbiti) S. V .D., in Roma. La provvista è stata resa nota in data 31 maggio. Il Santo Padre ha nominato Nunzio Apostolico nella Fede- razione Russa Sua Eccellenza Monsignor Giovanni d’Aniello, Arcivescovo titolare di Paestum, finora Nunzio Apostolico in Brasile. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia di Sua Eccellenza Monsignor Jozef Maria Punt al governo pastorale della Diocesi di Haarlem-Amsterdam (Paesi Bassi). Gli succede Sua Eccellenza Monsignor Johannes Willibror- dus Maria Hendriks, finora Ve- scovo Coadiutore della medesi- ma Diocesi. Il Santo Padre ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ammini- stratore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” dell’O rdinariato Militare per i Paesi Bassi, pre- sentata da Sua Eccellenza Mon- signor Joseph Maria Punt. Provviste di Chiese Il Santo Padre ha unito “in persona episcopi” la Diocesi di Mont-Laurier (Canada) con quella di Saint-Jérôme e con- temporaneamente ha nominato Sua Eccellenza Monsignor Ray- mond Poisson, Vescovo di Saint-Jérôme, anche Vescovo di Mont-Laurier. Il Santo Padre ha nominato Vescovo di Telšiai (Lituania) Sua Eccellenza Monsignor Al- girdas Jurevičius, finora Vesco- vo titolare di Materiana e Ausi- liare di Kaunas. Nomina di Amministratore Apostolico Il Santo Padre ha nominato Amministratore Apostolico “ad nutum Sanctae Sedis” dell’O r- dinariato Militare per i Paesi Bassi Sua Eccellenza Monsi- gnor Everardus Johannes de Jong, Vescovo titolare di Caria- na e Ausiliare di Roermond.

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Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n. 649004 Copia € 1,00 Copia arretrata € 2,00

L’OSSERVATORE ROMANOGIORNALE QUOTIDIANO

Unicuique suum

POLITICO RELIGIOSO

Non praevalebunt

Anno CLX n. 124 (48.448) Città del Vaticano lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

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Nella solennità di Pentecoste il Papa celebra la messa in San Pietro e torna a recitare il Regina Caeli dalla finestra dello Studio privato

Per guariredalla carestia di speranza

In questo tempo di ripresa dopo lafase più acuta della pandemia da co-vid-19 «ci troviamo nella carestiadella speranza e abbiamo bisogno diapprezzare il dono della vita, il donoche ciascuno di noi è». All’indomanidel rosario presso la Grotta di Lour-des, nei Giardini vaticani — in colle-gamento con i santuari mariani in-ternazionali — il Papa ha celebratodomenica mattina, 31 maggio, lamessa di Pentecoste nella basilicaVaticana, alla presenza di una cin-quantina di fedeli adeguatamente di-stanziati tra loro come impongono lenorme volte a contrastare la diffusio-ne del contagio. E all’omelia ha det-to che «peggio di questa crisi, c’èsolo il dramma di sprecarla, chiu-dendoci in noi stessi», esortando ainvocare lo Spirito Santo per libera-re il cuore «dalle paralisi dell’egoi-smo».

Anche al Regina Caeli — cheFrancesco è tornato a guidare dallafinestra dello Studio privato del Pa-lazzo apostolico — è risuonato l’invi-to ad affidare all’intercessione delParaclito l’unità della Chiesa, «co-munità riconciliata e pronta alla mis-sione». Al termine dell’antifona ma-riana il Pontefice ha chiesto ai fedelipresenti in piazza San Pietro unapreghiera per l’Amazzonia, «dura-mente provata» dal coronavirus, eper tutti i poveri e gli indifesi, rilan-ciando l’appello «affinché non man-chi a nessuno l’assistenza sanitaria».La priorità, ha scandito, è «curare le

persone, che sono più importantidell’economia». Il vescovo di Romaha anche parlato della Giornata na-

zionale del sollievo, celebrata in Ita-lia, rinnovando il proprio «apprezza-mento a quanti, specialmente in

questo periodo, hanno offerto e of-frono la loro testimonianza di curaper il prossimo». In particolare ilsuo pensiero è andato agli operatorisanitari che si sono spesi e hannodato la vita per i malati. Quindi haaugurato a tutti «il coraggio di cam-biare, di essere migliori di prima epoter costruire positivamente la po-st-crisi».

Infine, lunedì 1° giugno, memorialiturgica della Beata Vergine MariaMadre della Chiesa — istituita l’11febbraio 2018 — Francesco ha ricor-dato con un tweet su @Pontifex che«una Chiesa che è madre camminasulla strada della tenerezza e dellacompassione. Chi è figlio della Chie-sa è una persona mite, tenera, sorri-dente, piena di amore».

PAGINA 16

NOSTRE INFORMAZIONI

Il vescovo di Roma per la Giornata missionaria mondiale

La pandemia è una sfidaper la Chiesa in uscita

«In questo anno, segnato dalle sof-ferenze e dalle sfide procurate dallapandemia da covid-19», il «cammi-no missionario di tutta la Chiesaprosegue alla luce della parola chetroviamo nel racconto della voca-zione del profeta Isaia: “Eccomi,manda me” (6, 8)»: è quanto scriveil Papa nel messaggio — firmato il31 maggio, solennità di Pentecoste— per la 94a Giornata missionariamondiale, che quest’anno si celebradomenica 18 ottobre.

«Capire che cosa Dio ci stia di-cendo in questi tempi di pandemia— sottolinea Francesco — diventauna sfida anche per la missionedella Chiesa», chiamata a lasciarsiinterpellare dalla «povertà di chimuore solo, di chi è abbandonato asé stesso, di chi perde il lavoro e ilsalario, di chi non ha casa e cibo».Obbligati dalle misure di sicurezzaa mantenere la distanza fisica, «sia-mo invitati — esorta il Pontefice —a riscoprire che abbiamo bisognodelle relazioni sociali, e anche dellarelazione comunitaria con Dio»

«Lungi dall’aumentare la diffi-denza e l’indifferenza — è l’auspiciodel Papa — questa condizione do-vrebbe renderci più attenti al no-

stro modo di relazionarci con glialtri. E la preghiera, in cui Diotocca e muove il nostro cuore, ciapre ai bisogni di amore, di dignitàe di libertà dei nostri fratelli, comepure alla cura per tutto il creato».

PAGINA 17

Nuove norme per l’aggiudicazionedei contratti pubblici della Santa Sede

e della Città del VaticanoPer assicurare trasparenza, control-lo e concorrenza nelle procedure diaggiudicazione dei contratti pub-blici della Santa Sede e dello Statodella Città del Vaticano, PapaFrancesco ha promulgato — me-diante la pubblicazione lunedì 1°giugno su «L’Osservatore Roma-no» — un Motu proprio che entre-rà in vigore tra trenta giorni.

Il documento — spiega un comu-nicato della Sala stampa della San-ta Sede — è il frutto di un lavorosinergico coordinato dalla Segrete-ria di Stato tra i vari enti della Cu-ria romana, tra cui il Consiglio perl’Economia, la Segreteria per l’Eco-nomia, l’Amministrazione del Patri-monio della Sede Apostolica e ilGovernatorato dello Stato dellaCittà del Vaticano.

Si tratta di un codice unico, chesupera la regolamentazione attual-mente in vigore presso alcune sin-gole realtà e si applica ora a tuttigli enti riferibili alla Santa Sede eallo Stato della Città del Vaticano.La normativa si inscrive nella piùavanzata legislazione internazionalein materia. Principio ispiratore delnuovo testo è la diligenza del buonpadre di famiglia, che desidera unagestione efficace ed etica delle pro-prie risorse, che favorisca al con-tempo la trasparenza, il controllo eun equo trattamento di reale con-correnza tra quanti desiderano sta-bilire un rapporto economico congli enti interessati.

PAGINE 5-11

Messaggi del Pontefice• Per il 50° anniversariodella promulgazione del Ritodella Consacrazione delle vergini• Per il movimentoThy Kingdom Come• Per la veglia on line organizzatadal Catholic Charismatic RenewalInternational Service (Charis)

PAGINA 15

Il rosario recitato nei Giardini vaticaniin collegamentocon i santuari mariani del mondo

Storie di vita, doloresperanza scanditedai grani della corona

GI A M PA O L O MAT T E I A PA G I N A 18

ALL’INTERNO

Notte di proteste per l’uccisione di Floyd, oltre 4000 arresti

Stati Uniti nel caos, coprifuoco in 40 città

Francesco riprende i temi contenuti nel messaggio recentemente inviato alle Pom

Senza Spirito Santola missione è propaganda

di ANDREA TORNIELLI

I l 5 luglio del 1968, intervenendo all’Assemblea ge-nerale del Consiglio ecumenico delle Chiese, Igna-zio, allora metropolita di Laodicea, parlava

dell’azione dello Spirito nella vita della Chiesa e inogni credente con queste parole: «Egli è la novità cheopera nel mondo, è la presenza di Dio con noi e si“unisce al nostro spirito”. Senza lo Spirito Dio è lonta-no, Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta,la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità domi-nio, la missione propaganda, il culto una semplice evo-cazione e l’agire umano una morale da schiavi».

Nel giorno della gioia di Pentecoste, resa ancora piùfestosa per il ritorno del Papa alla finestra con la piaz-za San Pietro nuovamente popolata di fedeli, la Chiesaprende coscienza ancora una volta del suo compitomissionario. Un compito che non scaturisce da progettio da piani pastorali, ma dal riverbero grato di un donoricevuto, vissuto nella semplicità e nell’ordinarietà dellavita cristiana. «La missione, la “Chiesa in uscita” nonsono un programma, una intenzione da realizzare persforzo di volontà — scrive Francesco nel messaggio perla Giornata missionaria mondiale 2020, citando un bra-no del suo libro-intervista “Senza di Lui non possiamofar nulla” —. È Cristo che fa uscire la Chiesa da se stes-

sa. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muo-vi perché lo Spirito ti spinge e ti porta».

Nel giorno di Pentecoste, ha detto il Papa nell’ome-lia della Messa celebrata in San Pietro, «scopriamo laprima opera della Chiesa: l’annuncio. Eppure vediamoche gli apostoli non preparano una strategia; quandoerano chiusi lì, nel Cenacolo, non facevano la strategia,no, non preparano un piano pastorale…». Sia l’omeliache il messaggio per la Giornata missionaria si collega-no con un altro importante messaggio, quello che neigiorni scorsi Francesco ha inviato alle Pontificie OpereMissionarie (POM). In quel documento — archiviato infretta o interpretato come conferma di progetti già incorso — il Papa ha ricordato che l’orizzonte della mis-sione della Chiesa è l’ordinarietà della vita di ognigiorno, non i cenacoli elitari, e che Gesù ha incontratoi suoi primi discepoli mentre erano impegnati nel lorolavoro quotidiano, «non a un convegno, o a un semi-nario di formazione, o al tempio». Alla rete delle Pon-tificie Opere Missionarie, Francesco non ha propostoprogetti di riforma o di nuova fondazione. Parlandoevidentemente di un rischio ben presente e quanto maiattuale, ha chiesto alle POM di non complicare ciò cheè semplice, suggerendo invece che esse continuino a es-sere uno strumento al servizio del Papa e delle Chieselo cali.

#CantiereGiovaniPER COSTRUIRE E A L I M E N TA R EUN’ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI

PAGINE 4

Distribuzione di aiuti alimentariin una parrocchia di Bangkok (Afp)

LABORATORIODOPO LA PA N D E M I A

Conversazione con il fisicoFabio Pistella

Una mobilitazionefondata sulla fiducia

SI LV I A CAMISASCA A PA G I N A 3

PER LA CURADELLA CASA COMUNE

La donna nella «Laudato si’»

Con Dioe con il mondo

GIORGIA SA L AT I E L L O A PA G I N A 13

WASHINGTON, 1. Nuova notte diproteste negli Stati Uniti dopo l’uc-cisione a Minneapolis dell’a f ro a m e -ricano George Floyd a opera di unagente bianco, citato in tribunaleper oggi. Coprifuoco a Washingtoned in altre 40 città. Guardia nazio-nale mobilitata in 15 stati. Proseguo-no i tafferugli davanti alla CasaBianca, dove i manifestanti si sonoscontrati con la polizia. Oltre 4000gli arresti negli ultimi giorni. Tra lepersone fermate a Manhattan c'èanche Chiara de Blasio, figlia delsindaco di New York. Due poliziottidi Atlanta sono stati licenziati peruso eccessivo della forza durante leproteste. Il capo della polizia diMinneapolis ammette che gli altritre agenti coinvolti nella morte diFloyd sono stati complici per «si-lenzio e inazione».

Il presidente Donald Trump terràoggi una videoconferenza con i go-vernatori, i rappresentanti delle for-ze dell’ordine e i dirigenti della si-curezza nazionale sul mantenimentodella sicurezza in seguito alle prote-ste per la morte di Floyd. Secondoil «New York Times», venerdì scor-so, a causa delle proteste davanti al-la Casa Bianca, gli agenti dei servizisegreti hanno portato il presidentenel bunker sotto l’edificio per quasi

un’ora. Non è chiaro se anche Me-lania e il figlio Barron siano staticondotti nel bunker con lui. Trumpha minacciato di usare l’esercito persedare le proteste. «I governatori e isindaci liberal devono diventare piùduri o il governo federale interverrà

e farà quello che deve essere fatto, equesto include il potere illimitatodel nostro esercito e molti arresti»ha twittato.

Intanto, il Consiglio nazionaledelle Chiese degli Stati Uniti ha da-to vita ad un manifesto “contro il

razzismo e la supremazia bianca”.In una nota rilanciata in Europa dalconsiglio mondiale delle Chiese sidà voce «all’indignazione per l’omi-cidio di George Floyd bloccato sen-za pietà con il ginocchio» da un uf-ficiale di polizia bianco fino alla

morte. Il razzismo «ha infettato» gliStati Uniti «sin dalle sue origini equesto virus si è insinuato in ogniaspetto della vita americana. Nonesiste ancora un vaccino per il razzi-smo». Si chiede quindi un’azionerapida per rendere giustizia.

Provvista di ChiesaIl Santo Padre ha nominato Ve-scovo di Niigata (Giappone) ilReverendo Padre Paul DaisukeNarui, S.V.D., finora Segretarioper la Giustizia e la Pace pressola Curia Generalizia della So-cietà del Verbo Divino (Verbiti)S.V.D., in Roma.

La provvista è stata resa notain data 31 maggio.

Il Santo Padre ha nominatoNunzio Apostolico nella Fede-razione Russa Sua EccellenzaMonsignor Giovanni d’Aniello,Arcivescovo titolare di Paestum,finora Nunzio Apostolico inBrasile.

Il Santo Padre ha accettato larinuncia di Sua EccellenzaMonsignor Jozef Maria Punt algoverno pastorale della Diocesidi Haarlem-Amsterdam (PaesiBassi).

Gli succede Sua EccellenzaMonsignor Johannes Willibror-dus Maria Hendriks, finora Ve-scovo Coadiutore della medesi-ma Diocesi.

Il Santo Padre ha accettato larinuncia all’ufficio di Ammini-stratore Apostolico “ad nutum

Sanctae Sedis” dell’O rdinariatoMilitare per i Paesi Bassi, pre-sentata da Sua Eccellenza Mon-signor Joseph Maria Punt.

Provviste di ChieseIl Santo Padre ha unito “in

persona episcopi” la Diocesi diMont-Laurier (Canada) conquella di Saint-Jérôme e con-temporaneamente ha nominatoSua Eccellenza Monsignor Ray-mond Poisson, Vescovo diSaint-Jérôme, anche Vescovo diM o n t - L a u r i e r.

Il Santo Padre ha nominatoVescovo di Telšiai (Lituania)Sua Eccellenza Monsignor Al-girdas Jurevičius, finora Vesco-vo titolare di Materiana e Ausi-liare di Kaunas.

Nominadi Amministratore

Ap ostolicoIl Santo Padre ha nominato

Amministratore Apostolico “adnutum Sanctae Sedis” dell’O r-dinariato Militare per i PaesiBassi Sua Eccellenza Monsi-gnor Everardus Johannes deJong, Vescovo titolare di Caria-na e Ausiliare di Roermond.

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 2 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

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Il 1° giugno si celebra la Giornata internazionale dei genitori

Uscire dagli ingannie vivere un’occasione unica

WASHINGTON, 1. Il presidente degliStati Uniti, Donald Trump, ha an-nunciato il posticipo del summit delG7 — composto da Canada, Francia,Germania, Italia, Giappone, RegnoUnito e Usa —, inizialmente in pro-gramma alla fine di questo mese.L’inquilino della Casa Bianca, di ri-torno da Cape Canaveral, ha incon-trato i giornalisti, affermando che ilvertice potrebbe svolgersi a settem-bre, una settimana prima o dopol’assemblea generale dell’Onu, fissa-ta per il 15. Ma non ha comunqueescluso che potrebbe tenersi anchedopo le elezioni presidenziali del 3novembre, seppure nello stesso mesesia già previsto il G20 a Riad. Hapoi aggiunto di essere intenzionato aestendere la lista dei Paesi invitati,includendo Australia, India, Russiae Corea del Sud. Secondo Trump,infatti, il G7 è «un gruppo di Paesimolto datato» nel suo assetto attualee «non rappresenta in modo appro-priato quello che accade nel mon-do». A suo dire andrebbe dunquetrasformato in un G11. Alyssa Farah,responsabile delle comunicazionistrategiche della Casa Bianca, haspiegato che nei desideri del presi-dente Usa ci sarebbe quello di farentrare alcuni dei Paesi tradizional-mente alleati e colpiti dal coronavi-rus per discutere il futuro dei rap-porti con la Cina. Tra i temi caldi inagenda ci sono anche la necessità didelineare il futuro della Nato e l’im-pegno del 2 per cento del Pil per lespese militari, il recente ritiro Usadal trattato Open Skies, l’uscitadall’Oms decisa proprio da Trumpnei giorni scorsi e le minacce di san-zioni al gasdotto Nord-Stream 2.

A sollevare perplessità tra gli ana-listi è stata soprattutto la presenzadella Russia tra i nuovi invitati. Mo-sca, dal 2014, non fa più parte diquello che era il G8, cioè dai tempidella sua annessione della Crimea.Trump si è dichiarato ripetutamentea favore del suo rientro ma ha sem-pre trovato l’opposizione della Mer-kel e di altri leader, che vedononell’eventuale partecipazione di Pu-tin uno sdoganamento che potrebbecreare le premesse per la revoca dellesanzioni internazionali.

Per ora Mosca si è limitata a farsapere, tramite Konstantin Kosaciov,autorevole presidente della commis-sione Affari esteri del Senato russo,di essere «sempre pronta per il dia-logo in qualsiasi tipo di formato mala precondizione è l’eguaglianza deipartecipanti e, cosa ancora più im-portante, la pari opportunità di in-fluenzare le decisioni da adottare».L’Australia ha già fatto sapere che«accoglierebbe con favore» un invitoufficiale al G7.

Inizialmente il presidente si eraprefissato di rispettare la data di giu-gno per lo svolgimento del vertice,in programma proprio alla CasaBianca. Avrebbe rispecchiato la suavolontà di riapertura e sarebbe statoun esempio forte di ritorno alla nor-malità dopo mesi di misure restritti-ve per fronteggiare la crisi sanitarialegata alla pandemia. Proprio lepreoccupazioni legate all’e m e rg e n z acovid-19 — il numero di contagi regi-strati nel mondo ha appena superatoi sei milioni, e quello delle vittime èvicino alle 370.000 unità — hannofatto sì che il cancelliere tedesco An-gela Merkel declinasse l’invito perl’appuntamento di giugno, e di paripasso il presidente francese, Emma-nuel Macron mettesse in dubbio lapropria presenza vista l’assenza dellaGermania.Donald Trump in conferenza stampa alla Casa Bianca (Reuters)

di ANNA LISA ANTONUCCI

Fare il genitore è il mestierepiù difficile del mondo diceun adagio anonimo ma che

suscita sempre grande approvazio-ne, un mestiere che nessuno inse-gna e che si può fare solo metten-do da parte se stessi per dedicarsiall’a l t ro .

La prima attitudine indispensa-bile è l’amore, il genitore deveamare il figlio sempre e nonostantetutto, e già da qui si comincia a ca-pire che si tratta di un “l a v o ro ”non facile. Se è poi vero che lo svi-luppo cerebrale di un bambino, edunque ciò che sarà da grande, sidecide nei suoi primi mille giornidi vita, si capisce perché il genitoreè una figura fondamentale con unaresponsabilità gigantesca.

Il benessere, l’autostima, la capa-cità di apprendimento e di succes-so nella vita dei figli sono decisa-mente influenzati dal comporta-mento del padre e della madre chedevono prendersi cura, ascoltare,mostrare affetto, conferma, condivi-sione e gioia nello stare insieme.Ma allo stesso tempo favorire l’in-dividualità, l’autoregolazione e l’af-fermazione di sé attraverso il soste-gno e la vicinanza affettiva.

Una figura dunque che va soste-nuta in questo suo importantissimoimpegno con politiche adeguate.Per questo le Nazioni Unite ognianno il primi giugno celebrano laGiornata internazionale dei genito-ri per sensibilizzare i Governi a in-vestire sulla famiglia, perché siaconcesso più tempo ai genitori dapassare con i figli. La Giornatamondiale vuole inoltre rendereomaggio alla dedizione dei genito-ri, al loro impegno e al loro sacrifi-cio per garantire il futuro dei lorofigli. Dagli anni '80, il ruolo dellafamiglia ha attirato sempre più l’at-tenzione della comunità internazio-nale.

Gli studi di pedagogia hanno ri-velato che nei primi tre anni di vi-ta, i genitori hanno un’o ccasioneunica per contribuire allo sviluppodel cervello del loro bambino e permodellare la sua capacità di ap-prendere e dunque di avere dagrande una vita migliore. Ma per

fare ciò un genitore deve poter sta-re con i figli, ha bisogno di tempoda dedicare alla prole, solo cosìpuò assicurargli il miglior iniziopossibile nella vita. Eppure la mag-gior parte dei capi famiglia nonhanno altra scelta che lavorare perlunghe ore, spesso lontano da casa,per sostenere i loro cari. Ecco per-ché con la Giornata mondiale deigenitori le Nazioni Unite e l’Uni-cef invitano i governi e le impresea investire di più in politiche in fa-vore della famiglia, che offrano aigenitori il tempo e il sostegno ne-cessari per aiutare a crescere bam-bini sani e felici.

Queste politiche, è stato dimo-strato, risultano di vantaggio anchealle imprese e all’economia in ge-nerale. Tuttavia, ancora oggi, nelmondo troppi genitori non hannoaccesso al congedo parentale retri-buito, alle madri non sono conces-se le pause per l’allattamento al se-no, l’assistenza ai figli e l’assegnoper i figli a carico.

Questa mancanza di politiche amisura di famiglia compromette lacapacità dei genitori di creare unforte legame con il loro bambinonei primi anni di vita. Gli espertisottolineano, infatti che avere tem-po per stare con i figli contribuiscead allevare bambini più sani eistruiti, migliora l’uguaglianza digenere, inoltre le imprese che adot-tano politiche di sostegno per lafamiglia godono di una maggioreproduttività dei dipendenti sul la-voro. Per questo sempre più azien-de si stanno convertendo a un’or-ganizzazione del lavoro a misura difamiglia, anche se, l’Onu giudicaquesto processo troppo lento.

Dunque in occasione della Gior-nata mondiale dei genitori l’Unicefinvita i governi e le imprese a ri-pensare la politica del lavoro didomani, prevedendo per i lavorato-ri un congedo retribuito adeguato,sia nelle economie formali che inquelle informali, in modo da poterdedicare più tempo ai figli. Chiededi sostenere le madri in modo chepossano mantenere l’allattamentoesclusivo al seno almeno per seimesi e prevedere un assegno per ifigli per aiutare le famiglie a soste-nerli.

Cautoalleggerimentodel lockdown

in Gran BreatgnaLONDRA, 1. Il Governo di Londra hadisposto a partire da oggi un alleg-gerimento del lockdown in GranBretagna, nonostante il sistema diallerta del covid-19 indichi ancora unalto livello di trasmissione del virus,elemento che ha dato adito a criti-che, anche dalla comunità scientifi-ca. Ma il ministro degli Esteri,Dominic Raab, ha difeso la decisio-ne di Downing Street.

Alla Bbc, Raab ha sottolineatoche il Governo «ha preso in conside-razione i dati degli esperti» e che icinque parametri necessari per alleg-gerire le misure di confinamento so-no stati raggiunti. Così a partire daoggi riapriranno alcune scuole e lepersone potranno incontrarsiall’aperto in gruppi di sei.

Inoltre gli individui più vulnerabi-li, cui fino ad ora era stato chiesto dirimanere in casa, da domani potran-no tornare all’aperto. «Non possia-mo rimanere in lockdown per sem-pre», ha sostenuto il ministro degliEsteri. «Abbiamo fatto progressi, inmaniera costante, di settimana insettimana, quindi possiamo moltogradualmente e con attenzione fare ipassi che stiamo facendo», ha ag-giunto Raab.

Tuttavia, per gli scienziati britan-nici l’allentamento delle misure re-strittive sta avvenendo troppo rapi-damente, con il rischio che l’epide-mia sfugga nuovamente al controllodelle autorità sanitarie

In Brasile oltre all’emergenza sanitaria tensione politica tra sostenitori e oppositori di Bols o n a ro

Mezzo milione di casi in America Latina

Momenti dei disordini a San Paolo tra oppositori e sostenitori di Bolsonaro (Afp)

Almeno 50 mortiin tre attacchi

nel Burkina Faso

La violenza non cessadi mietere vittime in Somalia

Giovane stupratae uccisa in chiesa

in NigeriaOUAGAD OUGOU, 1. È stato un finesettimana segnato da violenze,quello appena trascorso in Burki-na Faso. Almeno 50 persone, so-prattutto civili, sono morti in treattacchi distinti attribuiti a gruppijihadisti tra venerdì e sabato. Loha reso noto il governo di Ouaga-dougou in un comunicato. Il bi-lancio resto ancora provvisorio e,per ora, gli attacchi non sono statiancora rivendicati.

L’attacco più sanguinoso, cheha causato almeno 30 vittime, èavvenuto sabato scorso contro unmercato di bestiame nel villaggiodi Kompiembiga, nell’est. Lo han-no riferito le forze di sicurezza, at-tribuendone la responsabilità agruppi jihadisti attivi nell’area. Gliaggressori sono arrivati, come daprassi, a bordo di motociclette ehanno cominciato a sparare.

Lo stesso giorno, un secondoattacco è stato sferrato sull’asseFoubé-Barsalogho contro un con-voglio umanitario di ritorno daFoubé, nel centro-nord, dopo averconsegnato dei viveri. Il bilancioprovvisorio è di 10 morti, tra cui 5civili e 5 agenti delle forze di sicu-re z z a .

Nell’assalto di venerdì, che haavuto luogo nella provincia di Lo-roum, sono state uccise circa 15persone. Un convoglio di com-mercianti è stato preso di mira dagruppi armati. Nel solo 2019 ci so-no stati 573 attacchi e solo unapiccola percentuale è stata rivendi-cata da gruppi armati, soprattuttoda gruppi radicali islamisti.

ABUJA, 1. È stata stuprata e bru-talmente uccisa una giovane don-na in una chiesa di Benin City, inNigeria, dove spesso si fermava astudiare. La vittima, UwaveraOmozuwa, aveva ventidue anni esi era appena iscritta alla facoltàdi microbiologia. Stando a quan-to riporta la Bbc — citando i me-dia locali — un gruppo di uominiè entrato in chiesa, l’ha violentatae poi assassinata, colpendola conun estintore. Sul caso è stata in-tanto aperta un’inchiesta.

Ad avvertire i parenti è statauna telefonata dalla RedeemedChristian Church of God m e rc o l e -dì pomeriggio. Sulla vicenda pe-rò vi sono versioni contrastanti.A trovarla esanime sarebbe statoun agente della sicurezza. La gio-vane sarebbe stata poi trasportatain ospedale, ma era troppo tardi.Diversa la ricostruzione dell’acca-duto fornita dalla polizia delloStato meridionale di Edo, di cuiBenin City è la capitale. Secondoun portavoce, la ragazza è mortadopo una colluttazione e la vi-cenda sarà trattata come un casodi omicidio, non di stupro.

Nel frattempo però, su Twitter,è montata la polemica sull’inca-pacità del governo di affrontarela violenza perpetrata nel Paesecontro le donne. Gli uomini chel’hanno massacrata sono ancorain fuga. E ora, con l’hashtag#JusticeForUwa, diventato viralein Nigeria, la sua famiglia chiedeaiuto per rintracciare gli assassi-ni.

Brasília, 1. L’America Latina ha var-cato la soglia di un milione di per-sone positive al nuovo coronavirus,confermandosi, al momento, comel’area geografica epicentro mondialedella pandemia. Anche il numerodei decessi nella regione ha supera-to una cifra tonda, quella dei50.000, arrivando esattamente a51.202 unità.

Il Brasile è di gran lunga il paeselatinoamericano più colpito con ol-tre 500.000 casi e quasi 30.000morti. Il Paese da solo ha registratopiù morti di tutta l’America Latinae praticamente lo stesso numero dipersone infette del resto della regio-ne. Con 29.314 ha scavalcato anchela Francia posizionandosi al quartoposto nella graduatoria mondialedelle morti per cause riconducibilio comunque legate al covid-19 stila-ta dalla Johns Hopkins University.

Alla costante crisi sanitaria legataalla pandemia e a quella economicaconseguente, nel Paese si va ad ag-giungere quella politica, con un in-cremento della tensione tra i soste-nitori e gli oppositori del presiden-te Jair Bolsonaro. Ieri sera a SanPaolo sono scoppiati disordini trale due fazioni con veri e propriscontri fisici che hanno richiestol’intervento della polizia che ha pu-re arrestato tre persone.

Sin dal primo momento il capodello Stato ha spesso minimizzatosulla gravità dell’epidemia stessa,opponendosi alle misure restrittivee di confinamento ordinate dallevarie autorità locali, dando vita adiatribe dialettiche con i governato-ri dei singoli Stati, in particolarecon João Doria, governatore di SanPaolo, lo Stato con più vittime econtagi del Paese. Anche pubblica-mente ha sfidato platealmente le re-gole sul distanziamento sociale,partecipando più volte a manifesta-zioni in suo favore con atteggia-menti “distanti” dalle raccomanda-zioni cautelari di prevenzione e lot-ta alla diffusione del virus. Sindall’inizio si è detto molto piùpreoccupato per i risvolti economiciche dovrà subire il Paese in questasituazione e infine non ha fattomancare accuse, neanche molto ve-late, ad alcuni organi di stampa.

Intanto è giunta la notizia a sor-presa che la Casa Bianca ha annun-ciato ieri la spedizione in Brasile didue milioni di dosi di idrossicloro-china, il cui utilizzo per il tratta-mento del covid-19 è stato bandito

dall’Organizzazione mondiale dellasanità (Oms) la scorsa settimana.Nonostante questo il governo brasi-liano ha fatto sapere nei giorniscorsi di voler continuare a usare ilfarmaco antimalarico, a maggior ra-gione dopo la revisione del proto-

collo per il trattamento dei positivi,che ne consente l’uso anche nei casilievi.

Altro Stato latinoamericano a de-stare preoccupazione per la fortediffusione del covid-19 è il Perú conquasi 165.000 casi e 4.506 morti.

MO GADISCIO, 1. Strage di opera-tori sanitari in Somalia. Sette coo-peranti e un civile sono stati rapitie uccisi mercoledì scorso in uncentro medico gestito da una Ongnella località di Gololey, nel sud.Lo ha reso noto l’Ufficio dell’O nuper il coordinamento degli affariumanitari (Ocha), definendo que-st’azione «un oltraggio». Il seque-stro è avvenuto poche ore dopoun’esplosione che ha colpito unveicolo militare somalo nella zona.L’attacco non è stato ancora riven-dicato e il governo somalo ha ne-

gato il coinvolgimento dell’e s e rc i -to. Intanto, le autorità hanno isti-tuito una commissione d’inchiesta.

Almeno 19 civili sono rimastiuccisi, e altri 12 feriti, da un ordi-gno esploso contro un minibus,lungo la strada che collega Afgoyea Mogadiscio. Anche questo at-tentato non è stato rivendicato,ma si sospetta il coinvolgimentodi al-Shabaab, che compie rego-larmente attacchi all’interno e neidintorni della capitale, prendendospesso di mira i mezzi che tra-sportano i militari governativi.

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 3

L’iniziativa di promozione imprenditoriale «La prossima generazione»»

Per tutti e purché abbia un sensoNon basta definire il “cosa” f a re :conteranno anche il “come” e il“p erché”. In fondo si può riassume-re in queste poche parole il sensodell’iniziativa «La prossima genera-zione» (www.laprossimagenerazio-ne.it), sito che raccoglie i progettiimprenditoriali innovativi presentatida under 40 italiani. Idee che ven-gono scelta e poi supportate da ungruppo di mentori composto da psi-cologi, manager, architetti, pedago-gisti, responsabili di risorse umane,dirigenti, sociologi, economisti, filo-sofi, imprenditori, cooperatori socia-li, esperti di organizzazione e di co-municazione. L'ampio ventaglio dicompetenze messe a disposizioneconferma lo spirito del programma:far emergere un nuovo modello disviluppo «favorendo la crescita e lapiena realizzazione di tutti e di cia-scuno».

Si tratta di un esempio concretodi “economia generativa”, definizio-ne che la distingue dal sistema at-tuale, tutto incentrato sulla produ-zione e sulla creazione del consumo.Fra i sostenitori di questa nuovaconcezione di attività imprenditoria-le figura fra gli altri il sociologo edeconomista Mauro Magatti: «Eco-nomia generativa — ha spiegato sa-

bato durante un intervento on linealla Milano Digital Week — signifi-ca aggiungere valore invece cheestrarlo, senza fissarsi sui risultati dibilancio trimestrali. Noi siamo di-ventati bravissimi a produrre, poi aprodurre consumo, ma questo hacondotto ad evidenti problemi disostenibilità. Ora siamo di fronte auna fase di grande ambivalenza. Ildigitale, per esempio, può essereuna grande occasione per creare unagrande rete democratica o può, co-me accaduto fra le due grandi guer-re, condurre ad esiti negativi. Oggisiamo in un fase in cui economia esocietà stanno cercando una relazio-ne. Tutto è in movimento e proprioper questo dobbiamo muoverci inun orizzonte di senso».

L'iniziativa succitata va in questadirezione. Il sito, dove già vengonoillustrati alcuni dei progetti accolti,consente di inviare video, audio etesti, accompagnati da un questio-nario dove vengono illustrati temi eobiettivi della propria impresa. Frale proposte già visibili online figura-no la creazione di strutture di cohou-sing sociale, a contrasto della margi-nalità e della fragilità, o per renderesistematica l'esperienza, particolar-mente preziosa in questi mesi, della

solidarietà in ambito sanitario. Oancora l'Automation Bot, che ha il fi-ne di automatizzare le azioni lavora-tive di scarso valore aggiunto al finedi consentire ai lavoratori di guada-gnare tempo da dedicare allo svolgi-mento delle attività core di un'azien-da.

Non viene garantita la realizza-zione: il mentore «si rende disponi-bile a dialogare, condividere ciò chesa, scommettere sull’altro con fidu-cia, in una relazione aperta e abili-tante: generativa». Un patto genera-zionale, insomma, ispirato dallaconsapevolezza, scrivono gli orga-nizzatori, che, dopo la pandemia,«non possiamo semplicemente ri-prendere da dove ci siamo interrotti.Abbiamo l’opportunità — si leggeancora nel sito — di ridare forma evita all’organizzazione del nostroconvivere nelle città e nei territori,del lavoro e del fare impresa, dellascuola e della cultura. Ci troviamonella straordinaria occasione di mi-gliorare ciò che non andava già be-ne prima, e dare risposte inedite,senza distruggere la terra e pensareche le risorse siano infinite, sapendoattribuire nuovo senso e direzionealla nostra libertà».

Nuovo raid al confine con l’Iraq

Continuano le violenzein Siria

DA M A S C O, 1. Ancora violenze in Si-ria. Almeno cinque militari sonostati uccisi in un raid aereo nell’estdel paese. Lo riferisce l’O sservatoriosiriano dei diritti umani, attribuen-do l’attacco a Israele.

Il raid ha colpito tre veicoli mili-tari appartenenti a gruppi vicini alleforze di Damasco nei pressi dellacittà di Boukamal, vicino alla fron-tiera con l’Iraq. Dal 2011 – riferisco-no fonti dell'Osservatorio – Israeleha condotto centinaia di raid in Si-ria contro le forze di Damasco, maanche contro altri gruppi filo-gover-nativi. Il governo israeliano, da par-te sua, non ha mai confermato ope-razioni in Siria, limitandosi a sotto-lineare che non consentirà all'Irandi rafforzare la propria influenzasulla Siria.

Intanto, ieri dieci tra miliziani an-ti-regime e militari governativi siria-ni sono rimasti uccisi.i in scontri ar-mati nella contesa regione nord-oc-cidentale di Idlib. Lo riferisconofonti di stampa, secondo cui i com-battimenti si sono svolti nel distret-to di Fatira, a sud del capoluogoIdlib, lungo la linea del fronte tra le

forze di Damasco e quelle delle op-posizioni armate alleate dalla Tur-chia. La zona di Idlib è dall’iniziodi marzo scorso teatro di una treguanegoziata da Russia, alleata del go-verno siriano, e dalla Turchia chenegli anni ha imposto una influenzae un controllo diretto in tutta la fa-scia di frontiera siriana.

Nel frattempo, il sedicente statoislamico (Is) torna a farsi sentire. Ilportavoce dell’Is, Abu Hamza Qu-rashi è tornato a parlare ieri nel se-condo messaggio audio a lui attri-buito da quando, a ottobre scorso, èstato dichiarato ucciso, in una ope-razione militare statunitense in Siria,il leader dell’organizzazione AbuBakr al Baghdadi. Qurashi si è ri-volto ai seguaci dell’Is invitandoli auna «nuova guerra» in Siria «con-tro i nemici dell’islam». Qurashi hadetto che l’organizzazione è prontaad attivare anche le numerose cellu-le dormienti in diversi paesi africanie in Europa.

Sul piano internazionale, da se-gnalare la notizia secondo cui laRussia starebbe costruendo unanuova base militare nel nord-est del-la Siria a ridosso del confine con laTurchia. Secondo fonti di stampa, labase è in corso di costruzione neldistretto di Malkiye (Deirik in cur-do) nei pressi della cittadina di Qa-sr Dib.

Stando a fonti locali e testimonioculari, citati dalla stampa interna-zionale, nelle ultime ore è prosegui-to l’arrivo nella zona di convoglimilitari russi in una zona già fortifi-cata e attrezzata con apparecchiatu-re radar.

Washington liberaun prigioniero

iranianoTEHERAN, 1. Lo scienziato irania-no Sirous Asgari, detenuto negliUsa, verrà rilasciato e «ritorneràprobabilmente nei prossimi due otre giorni» nella Repubblica isla-mica. Lo ha annunciato oggi ilportavoce del ministero degliEsteri di Teheran, Abbas Mousa-vi. Nelle scorse settimane era sta-to ipotizzato dalle stesse autoritàiraniane uno scambio di prigio-nieri con gli Stati Uniti. L’inge-gnere iraniano, 60 anni, si trovain una prigione della Louisianaper problemi con le autorità perl’immigrazione. Secondo le indi-screzioni circolate, un possibilescambio avrebbe riguardato il47enne veterano della marinaUsa Michael White, in prigionein Iran dal 2018. «Ogni possibilescambio di prigionieri tra Iran eStati Uniti può avvenire senzaproblemi e senza negoziati» haspiegato il ministero degli Esteriiraniano.

La Crew dragonagganciata

alla Stazionespaziale

WASHINGTON, 1. Un abbracciotra astronauti ha suggellato ieril’inizio di una nuova pagina perlo spazio. L’arrivo sulla Stazionespaziale internazionale (Iss)dell’equipaggio della Crew dra-gon della SpaceX —partita sabatosera da Cape Canaveral — nonsolo restituisce agli Stati Unitidopo nove anni la capacità diportare astronauti in orbita, ma èil primo passo verso la nuova erache vedrà i voli gestiti da privaticollaborare con quelli istituziona-li. Saranno più numerosi anchegli equipaggi della Stazione spa-ziale. «E' un momento fantasti-co!», ha detto l’a m m i n i s t r a t o recapo della Nasa, Jim Bridestine,parlando ai cinque astronauti sul-la stazione orbitale subito dopol’arrivo della capsula di ElonMusk. Un passo che i vertici del-lo spazio statunitense vedono giàproiettato nel futuro, verso la Lu-na e Marte.

La Crew dragon ha affrontatoun viaggio di 19 ore verso la Iss,durante il quale il comandante,Doug Hurley, e il pilota, BobBehnken, hanno voluto dare unnome alla loro capsula: l’hannochiamata Endeavour, come unodegli Space shuttle e come il mo-dulo di comando dell’Apollo 15.

Se l’aggancio alla Iss — con abordo il comandante, Chris Cas-sidy, della Nasa, e i russi IvanVagner e Anatoli Ivanishin — èavvenuto in leggero anticipo (cir-ca tre minuti rispetto a quantoprevisto), l’apertura del portello-ne si è fatta attendere un pò, maalla fine è arrivato lo storico ab-braccio fra i due equipaggi.

New Delhi espelle per spionaggio due diplomatici di Islamabad

Te n s i o n etra India e Pakistan

Un algoritmopuò sostituire50 giornalisti

WASHINGTON, 1. L’intelligenza ar-tificiale è in grado di sostituire igiornalisti? La risposta arriva daMicrosoft ed è affermativa.L’azienda di Bill Gates non rinno-verà i contratti a circa 50 dipen-denti impegnati sul suo portaleMsn e prevede di utilizzare l'intel-ligenza artificiale per svolgere lemansioni di desk. La decisione —ha precisato Microsoft — non è uneffetto della attuale pandemia. Ilmanagement ritiene che gli algorit-mi possano perfettamente eseguiretutto quel che fanno i normali re-dattori, senza problemi di orario odi costi. Nel 2014 il protale Msn siè trasformato in un aggregatore dinotizie e ha lanciato una nuovaversione pagando altri siti di noti-zie per ridistribuire i loro conte-nuti.

Grecia: protestecontro un campo

p ro f u g h i

ATENE, 1. Decine di residenti diun villaggio nei pressi di Atenehanno organizzato ieri una prote-sta lungo l’autostrada contro uncampo profughi che ospita centi-naia di richiedenti asilo. La poli-zia in tenuta antisommossa hasparato gas lacrimogeni contro imanifestanti, che hanno bloccatoper ore la circolazione vicino allacittà di Malakasa, a nord della ca-pitale greca. Alcuni feriti sono sta-ti segnalati tra la polizia e la folla.In aprile il campo è stato posto inlockdown. Secondo testimoni lo-cali, molti residenti nel campo so-no però andati in giro senza ri-spettare il confinamento.

Colpi di pistola contro un cam-po profughi sono invece stati spa-rati nella notte a Collebeato, inprovincia di Brescia.

LABORATORIOD OPO LA PA N D E M I A

«Per chi è responsabile la domanda ultima non è: come me la cavo eroica-

mente in quest’affare, ma: quale potrà essere la vita della generazione che

viene» (D. Bonhoeffer)

Conversazione con il fisico Fabio Pistella, ex direttore generale dell’Enea

Come nel dopoguerrauna mobilitazione fondata sulla fiducia

di SI LV I A CAMISASCA

Media e social networks stan-no dedicando grande at-tenzione alla cosiddetta

terza fase, quella del rilancio e dellaripresa. Occorrerà adoperarsi perconiugare il supporto alle fasce de-boli della popolazione e il riavviodella parte sana del sistema econo-mico. In Italia pesano la cronicainefficacia dell'impianto normativoe amministrativo e la pesantezzaburocratica. Sul piano internaziona-le, invece, è mancata la comprensio-ne del cambiamento risultante dalprocesso della globalizzazione edella finanziarizzazione dell’econo-mia: «Si tratta di emergenze nongestibili, né risolubili, dai singoliPaesi, poiché implicano strade pra-ticabili solo a livello mondiale. Nonbasta ripartire, occorre innovare inmaniera concertata puntando sullaspecifica spinta innovativa di ogniPaese» chiarisce il fisico Fabio Pi-stella, già direttore generale del-l’Enea, componente del collegiodell’Autorità per l’energia e presi-dente del Cnr. L’Italia vanta uncerto spirito imprenditoriale, unabuona propensione al risparmio, unimmenso patrimonio artistico-cultu-rale e ambientale-paesaggistico,competenze scientifiche e tecnologi-che, solidarietà e impegno nel terzosettore: «Il Paese può sfruttare unbrand ben riconoscibile, grazie alquale da anni manteniamo in attivola bilancia commerciale, a dimostra-re come la realtà produttiva abbiavalore e consistenza», spiega.

Cosa ha determinato il declino discuola e sanità, l’incuria verso l’am-biente e il patrimonio storico e artisti-co, il disimpegno verso ricerca e inno-vazione?

Da tempo queste risorse sono sta-te depotenziate e penalizzate nelladestinazione di fondi, come fosserooneri improduttivi: una confusa po-litica di privatizzazione e liberaliz-zazione ha causato il passaggiodall’estremo di uno Stato proprieta-rio all’altro di uno Stato che rinun-cia a fissare le linee prioritarie, a de-finire obiettivi e verificarne il conse-guimento. Allo sviluppo sostenibilesi è privilegiato il dare spazioall’utopia della decrescita e al rifiu-to, generalizzato e paralizzante, diinvestimenti anche nel g re e n , adesempio, in energie rinnovabili e gasnaturale, o nell’ammo dernamentodelle reti di trasporto e di comuni-cazione, presupposto indispensabilealla digitalizzazione, necessaria permodernizzare il Paese e pensare allenuove generazioni.

Quali contenuti devono occuparel’agenda delle governance?

Le scelte strategiche, di respiro al-meno decennale, dovranno mirare aun sistema socio-economico basatosullo sviluppo sostenibile, che puòessere tale solo se è simultaneamen-te realistico sui i tre piani della per-corribilità economica, dell’equità,quindi dell’accettabilità sociale, edella compatibilità ambientale. Ilpresupposto è adottare una visioneintegrata delle diverse problemati-che. Ad esempio, lo sviluppo socioeconomico dei Paesi africani, le mi-grazioni e il terrorismo sono trequestioni non affrontabili singolar-mente. A livello nazionale occorreràfocalizzarsi sulle esigenze dei citta-dini e delle imprese, privilegiandoinvestimenti in infrastrutture pertrasporti e telecomunicazioni, ineconomia circolare, in riqualificazio-ne delle città, nella messa in sicurez-za e riassetto del territorio, nel con-tenimento degli effetti dei cambia-menti climatici. Questi obiettivi ri-chiedono concertazione e condivi-sione. Le governance non possonoandare all'inseguimento del consen-so elettorale, in una logica di breveperiodo, ma devono guidare all’inte-resse comune.

Un cambiamento di paradigma il cuiprerequisito è il recupero di rispetto, fi-ducia e coesione

Esatto. Il rispetto dell’altro — del-le sue istanze e proposte — è statosoffocato dall’affermazione di sé,frutto di un approccio psicosociolo-gico che insiste sull’a u t o re a l i z z a z i o -ne dell’individuo, a scapito del valo-re delle comunità. A ciò si aggiungela compromissione dei rapporti in-tergenerazionali, degenerati in accu-sa di presunti torti incrociati. Vacorretta la scarsa pratica di regole edoveri, perché ogni diritto implicauno o più doveri altrui, e va conte-nuta la tendenza a privilegiare la di-fesa dei diritti personali rispetto allasalvaguardia di quelli collettivi.

La fiducia va promossa nelle sue di-verse valenze: verso il prossimo e leistituzioni, nella comunità di apparte-nenza e nel futuro.

Certo. La sfiducia rischia di di-ventare giustificazione e alibi del di-simpegno: in passato, la fiducia neirapporti economici era garantitadalla conoscenza diretta e dall’affi-dabilità. Chiaro esempio è stato, neldopoguerra, il ricorso a forme dicredito senza l’intermediazione dioperatori finanziari, come la cam-biale, uno strumento per la crescitadi investimenti e consumi, che haincrementato la massa monetaria ef-fettiva.

Ha parlato anche di coesione...

È il cemento di ogni aggregatosociale, dalla famiglia ai territori,agli Stati nazionali: non aiutanol’individualismo esasperato, l'esacer-bazione dei distinguo, il gioco dellecontrapposizioni, il mito della com-petizione. Occorre, invece, un’azio-ne comune per affrontare le sfide disistema, non superabili in ordinesparso. L’Italia ha due grandi obiet-tivi: realizzare la coesione tra Mez-zogiorno e Settentrione e contribui-re alla costruzione di un’Unione eu-ropea compiuta, non solo moneta-ria, ma anche fiscale, politica, iden-titaria. Dobbiamo superare i parti-colarismi economicistici e il peso diburocrazie autocratiche, valorizzan-do le grandi risorse materiali e im-materiali di cui disponiamo.

In tutto ciò la priorità rimane l’educa-zione (e non solo la formazione), unsistema della comunicazione e dell’in-formazione pluralista e indipendente,un assetto istituzionale capace di auto-selezionarsi e autorinnovarsi...

Indicherei qualche suggerimentooperativo: all’indice pil, che rappre-senta solo dati economici e anchepoco realistici, sostituire l’indice Bes(Benessere equo e sostenibile) chedà conto delle condizioni di vita deicittadini. La produttività va misura-ta non in valore creato per ora lavo-rata (con il paradosso di perseguireattività senza addetti), ma in valorecreato per costo totale dei fattoriproduttivi, evitando un’automazioneesasperata fino al paradosso dei ro-bot che assistono gli anziani. Oc-corre ridare centralità al lavoro, cheha per l’essere umano una valenzaben più significativa della modalitàper procurarsi i mezzi di sussisten-za. Va poi compreso e trasmesso unuso responsabile e selettivo dellatecnologia.

Si può fare?

Per convincerci che tutto questonon sia semplice utopia basta pensa-re alla straordinaria trasformazionedell’Italia prebellica da Paese orien-tato all’autarchia, con ampie sacchedi popolazione in condizioni di me-ra sussistenza, ripiegato su di un'a-gricoltura arretrata, a paese modernocon standard di vita e posiziona-mento internazionale impensabilidopo la disfatta bellica. Non fu scel-to allora di ritornare all’Italia prebel-lica, ma di innovare radicalmente. Èdoveroso accettare la nuova sfida ericreare quel clima di mobilitazione,utile non solo agli obiettivi, ma per-ché è un valore di per sé.

NEW DELHI, 1. Si riaccende la ten-sione tra India e Pakistan, Paesi en-trambi dotati di arsenale nucleare.

Il Governo indiano ha espulso ie-ri due funzionari dell’ambasciata pa-kistana a New Delhi, con l’accusa dispionaggio. Lo ha annunciato conun comunicato il ministero degliEsteri indiano.

«Il Governo ha dichiarato questidue funzionari persone non graditeper essere coinvolte in attività in-compatibili con il loro status dimembri di una missione diplomati-ca», si legge nel comunicato ripresodalle agenzie di stampa internazio-nali. I due diplomatici pakistani —che fanno parte dell’Alta commis-sione per i rapporti con l’India —devono lasciare l’India «entro 24ore», ha aggiunto il ministero.

All’inizio di maggio, la Germaniaha annunciato che avrebbe proces-sato — a partire dal prossimo 25agosto — un cittadino indiano accu-sato di spionaggio ai danni di co-munità sikh e del Kashmir, per con-to dei servizi indiani.

Secondo fonti ufficiali a NuovaDelhi, i due funzionari pakistani so-no stati arrestati dalla polizia dellacapitale mentre stavano ottenendo

da un uomo documenti sensibili re-lativi alle installazioni di sicurezzadell'India in cambio di denaro.

La replica del Pakistan non si èfatta attendere. In una nota ufficialeda Islamabad, il Governo pakistanoha condannato la decisione dell’In-dia. Secondo un comunicato del mi-nistero degli Esteri di Islamabad,l’India ha lanciato contro i due fun-zionari «accuse false e prive di fon-damento».

L’iniziativa indiana, si affermanella nota, «è stata accompagnatada una campagna mediatica deni-gratoria e pianificata, parte dellapersistente prooaganda anti-pakhi-stana». «Condanniamo la detenzio-ne e la tortura come pure le minac-ce e le pressioni sui diplomatici per-ché accettino false accuse», aggiun-ge il comunicato.

«Il Pakistan respinge con forza leaccuse indiane come prive di fonda-mento e deplora l’iniziativa indianache è una chiara violazione dellaConvenzione di Vienna sulle rela-zioni diplomatiche come pure dellenorme sulla condotta diplomaticaspecialmente in un clima già com-promesso», conclude il documento.

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 4 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

Un progetto internazionale per studiare la società libica e preparare la ric o s t ru z i o n e

Il donodi un’identità condivisa

Uno scorcio di Tripoli da un palazzo colpito dalle bombe

A fare la differenza è la preparazione degli insegnantiLa principale lezione appresa dalla didattica a distanza

La cultura è un potente strumento di paceBisogna imparare a «collaborare con il tempo»come scrive Marguerite Yourcenarnel suo capolavoro «Memorie di Adriano»Anche in mezzo a conflitti violentissimie dissidi che sembrano insanabili

Gli allievi di una scuola a Ubari, in Libia (2018)

Non esiste un modello comunenella realtà è un mosaico di tecniche di insegnamentodiverse da scuola a scuola e anche da classe a classeL’Italia come tanti altri Paesi è stata colta di sorpresae ogni istituto si è arrangiato in modo diverso

«Il computer è un falso problemai professori che non funzionavano in presenzanon funzionano nemmeno a distanzaCi sono ragazzi con difficoltà relazionaliche si sono trovati meglioma è successo anche il contrario»

#CantiereGiovaniPER COSTRUIRE E A L I M E N TA R E UN’ALLEANZA TRA LE GENERAZIONI

di SI LV I A GUIDI

«F ondare biblioteche —scrive Marguerite Your-cenar in Memorie diAd r i a n o — è come co-struire ancora granai

pubblici, ammassare riserve contro l’invernodello spirito (...). Ho ricostruito molto — di-ce il protagonista del libro, facendo un bi-lancio della sua governancedell’impero — e ri-costruire significa collaborare con il tempo(...) significa scoprire sotto le pietre il segre-to delle sorgenti». Un Paese, anche se dila-niato dalla guerra, campo di battaglia di in-

Ne sono convinti i promotori del progettointernazionale Libia: identità culturali, forte-mente voluto dalla Società Geografica Ita-liana (e in particolare dal suo Centro per lerelazioni con l’Africa) e sostenuto dal Mini-stero degli Affari Esteri italiano con lo sco-po di far dialogare studiosi provenientidall’una e dell’altra sponda del Mediterra-neo sull’identikit del Paese, mettendo in co-mune il vasto patrimonio di documentazio-ne, cartografia, e letteratura scientifica italia-no sul tema. L’obiettivo è progettare e svol-gere insieme un’approfondita analisi socialesul territorio, una ricerca non solo accade-mica ma anche “applicativa”, da pubblicarein arabo, inglese e italiano, per capire me-

irrinunciabile. «Della storia dalla colonizza-zione italiana al periodo di governo diGheddafi si conosce abbastanza — spiega ilprofessor Antonino Colajanni, direttorescientifico del progetto, esperto di “ricucitu-re sul campo” in scenari complessi, soprat-tutto in America Latina — La letteratura esi-stente, giornalistica e di studio, è molto este-sa, mentre della situazione sociale contem-poranea del paese, delle diversità socio-cul-turali e politiche regionali si sa molto me-no». La scorciatoia di “p a r a c a d u t a re ” schemie progetti totalmente estranei alla cultura lo-cale è la causa di tanti fallimenti annunciati.

«Spesso — continua Colajanni — si parladi “struttura tribale” in senso dispregiativo,ma è un approccio sbagliato a livello di me-todo. O le tribù ci sono (e allora bisognaconsiderarle interlocutori) oppure non esi-stono, sono solo nomi. Per questo è impor-tante capire il controllo e la gestione del ter-ritorio, le tensioni e i conflitti tra i diversi

no come il conflitto sia sempre più alimenta-to da interessi ed interventi estranei alla Li-bia, lasciando alla popolazione locale il soloruolo di vittima di sempre più gravi e gratui-te violenze. Già la cosiddetta rivoluzione del17 febbraio del 2011 sembrò a molti ispiratada lontano, utilizzando le contrapposizionianche etniche e culturali esistenti. Gli annisuccessivi hanno visto una strumentalizza-zione sempre più marcata di queste diversitàche ha portato prima all’abbattimento delregime al potere e poi all’inizio della guerra

soluzione. Sopravvive la speranza di pace ba-sata sull’ancora possibile – ma sempre piùdifficile – ripresa del dialogo fra i libici allariscoperta del loro comune destino e dellareale possibilità di conciliare le diverse iden-tità». L’Italia, in questo, era stata chiamatadirettamente in causa, ma non ha rispostoall’app ello.

«Ricordo — continua Sannella — come l’esi-genza di riprendere il controllo della crisi inmani libiche attraverso rinnovate forme didialogo fra le più importanti componenti et-niche del Paese fosse ben presente nella men-te dei capi delle tribù riunite nel Forum ap-positamente creato. All’inizio del 2013 opera-rono anzi la congiunzione fra il processo didialogo interno ed i rapporti fra tale processoe l’evoluzione della posizione della Comunitàinternazionale e chiesero esplicitamente periscritto al nostro governo di affidare al presi-dente Romano Prodi una missione di media-zione capace di condurre alla più larga parte-cipazione al dialogo in autorevole collega-mento con tutti gli altri interessi in gioco. Ri-chiesta a cui non si ritenne utile e opportunodare alcun seguito. A tale speranza si con-trappongono apparentemente oggi due diver-se soluzioni altrettanto gravi e contrarie agliinteressi di quelle popolazioni: la continuazio-ne di una guerra sempre più disastrosa con-dotta e decisa da altri, oppure la spartizionedella Libia in due o più aree di influenza sot-to il controllo delle potenze che attualmentesi confrontano sul terreno e che potrebberotrovare più utile giungere alla fine ad una in-tesa che soddisfi i loro principali interessi».

I lavori sono stati rallentati ma dalla pan-demia, ma continua il dialogo a distanza trai vari enti coinvolti nel progetto: l’Istitutoper l’Oriente, il Centro Relazioni con l’Afri-ca, le università di Tripoli e di Bengasi e laBiblioteca dell’Archivio Storico Nazionale li-bico.

teressi e forze estranee alla sua storia, può ri-partire attingendo alle sorgenti dalla suaidentità profonda, dei suoi valori condivisi.Per questo la cultura può essere un potentestrumento di pace, per questo «collaborarecon il tempo», anche in mezzo a conflittiche sembrano insanabili, è l’unica strategiadi lungo corso che può portare risultati con-cretamente positivi.

glio il presente e guidare con cognizione dicausa le scelte del futuro.

E il futuro è sinonimo di giovani: non acaso nello staff del progetto ci sono anchedue ricercatori “junior”, Giovanni Cordova eIshrak Galousi. Molte energie saranno dedi-cate a capire come i giovani libici vedono sestessi, e quale futuro sognano e desideranocostruire, che cosa considerano una priorità

re le categorie con cui i libici pensano sestessi e leggono la loro storia, continua Co-lajanni («altrimenti rischiamo di perseguireprogetti che non hanno alcun senso per lagente locale»). È importante capire il ruolosvolto dalle grandi strutture territoriali urba-ne dei municipi, da cui potrebbero nascerenuove forme di federalismo.

Per ora purtroppo, sulla Libia si stannoaddensando nubi molto fosche, nota PaoloSannella, già ambasciatore d’Italia in svariatiPaesi africani, tra i promotori più attivi delprogetto Identità culturali. «Negli ultimi me-si, all’ombra dell’ingannevole speranza natacon l’accordo di Berlino dello scorso gen-naio, la crisi libica si è aggravata — chiosaSannella — Questi tragici sviluppi conferma-

civile e all’apertura di fratture profonde frale diverse componenti di quella società, con-tribuendo a rendere più grave la fragilità del-lo Stato e delle sue Istituzioni. Problemaquesto comune alla maggioranza degli Statiafricani, obbligati, al momento della indipen-denza, a costruire le nuove “nazioni” con la-boriosi processi di conciliazione ed integra-zione delle diversità culturali proprie alle lo-ro società e costrette a convivere dalla forzaimpiegata dalle potenze coloniali. In Libiaquesto processo — perseguito a modo suo daGheddafi — è stato drammaticamente inter-rotto dall’intervento armato occidentale cheha precipitato il Paese in una terribile trage-dia che estende ormai le sue conseguenzesull’intera regione e che non sembra di facile

gruppi locali, le differenze e ilegami esistenti tra le tre piùimportanti macro-regioni, laTripolitania, il Fezzan, la zonasemidesertica, attraversata dal-le vecchie piste carovaniere, ela Cirenaica. Le pubblicazionisu questi temi sono poche espesso superficiali, come puresono assai scarse le proposte, isuggerimenti per un processodi “creazione dello stato”».

Prima di avviare qualsiasiprocesso è necessario conosce-

di GIUSEPPE MARINO

V alerio frequenta la se-conda liceo, suo fratelloMario la prima media eda qualche settimana leloro vite si sono inverti-

te. «Entrambi vanno bene a scuola— racconta Marta, la loro mamma —ma prima Valerio aveva bisogno diessere costantemente spronato a stu-diare, Mario andava in automatico eaveva i risultati migliori. Ora è tuttoil contrario: qualche insegnante miha anche segnalato che Mario nonha consegnato i compiti in più occa-sioni». Cosa è cambiato nella routi-ne di questi due fratelli che vivonoin un quartiere residenziale nella zo-

Perché l’Italia, come tanti altri Pae-si, è stata colta di sorpresa e ogniscuola si è arrangiata in modo di-verso.

La scuola media di Mario haaspettato indicazioni, ha temporeg-giato e alla fine ha iniziato le attivitàin modo timido dopo quasi un mesedi lockdown. Quella di Valerio si èorganizzata rapidamente ed è partitacon un’attività molto intensa.

«Valerio si sente più seguito diprima — dice Marta — gli dannocompiti e li correggono rapidamente,mentre per la classe di Mario, essen-do ragazzi più piccoli, hanno sceltodi non dare tanti compiti e non darevoti. Ma credo che una grande diffe-renza sia stata psicologica: Valerio

spazio all’analisi di come sia andatal’esperienza di questi mesi.

Per Ludovico Arte, preside noto aFirenze per aver guidato il salvatag-gio dalla chiusura e la trasformazio-ne in scuola modello dell’Istituto

tecnico per il turismo «Marco Po-lo», la didattica a distanza è statadensa di osservazioni. «Una cosa in-teressante l’ho scoperta attraversomio figlio — racconta — gli ho chie-sto come andava con i professori e le

lezioni on line e lui mi ha rispostoche gli piaceva molto che gli man-dassero le lezioni registrate così po-teva ascoltarle quando aveva voglia epoi ha aggiunto che erano bravi maun po’ lenti. E lui aveva risolto ilproblema». Il figlio del preside, conla naturalezza dei nati digitali, ascol-tava le lezioni accelerandole a 1,50volte la velocità normale. Al padreha spiegato: «Anche 1,75, più veloce

quarantena al blog di Save the chil-d re n — ed è uno dei problemi che ioho riscontrato maggiormente sullamia pelle, ma sembra che non tutti iprofessori lo capiscano».

C’è poi la questione dei trucchiinformatici: molti ragazzi spegneva-no la telecamera e fingevano di se-guire le lezioni mentre magari gioca-vano con il telefonino, altri hannoescogitato semplici stratagemmi per

na sud di Roma? A parità di condi-zioni, c’è una sola vera novità: nonvanno più a scuola e la didattica si èspostata on line.

La chiamano Dad. È la passionetipica della burocrazia italiana perle sigle: Didattica a distanza. Nellarealtà è un mosaico di tecniche diinsegnamento, diversa da scuola ascuola, da professore a professore.

ha molto apprezzato lo sforzo digi-tale dei professori, lui che considerail mondo digitale un suo spazio na-turale in cui gli adulti sono estranei.E in più ha visto i docenti nelle lorocase e i contatti sono proseguiti nelcorso della giornata».

Nel momento in cui si dibatte sucome organizzare la scuola del dopocovid-19, si è forse dato troppo poco

non serve imitarli, ma a volte puòessere necessario anche accelerare ilritmo per andare loro incontro».

Il clima di solidarietà indotto dal-le difficoltà comuni del lockdown haanche spinto gli insegnanti a interes-sarsi di più alla situazione dei ragaz-zi. «A volte anche un piccolo gesto,ad esempio chiedere “come va?” —riflette Arte — può servire».

Naturalmente c’è stato il rovesciodella medaglia, a partire dalle disu-guaglianze tecnologiche. «Si ritienequasi scontata la presenza di compu-ter e wi-fi nelle case di tutti gli alun-ni, ma non è così, — raccontava unastudentessa di Napoli durante la

copiare o sbirciare sui libri durantele interrogazioni a distanza. Ma ilpunto non è dare un voto alla Dad,ma apprenderne la lezione. La primae la più importante è proprio nelledifferenti esperienze vissute dai ra-gazzi: a fare la differenza, più deglistrumenti informatici, è stata la pre-parazione e l’impegno degli inse-gnanti e del personale scolastico.

«Il computer è un falso problema— concorda Arte — gli insegnanti chenon funzionavano in presenza nonfunzionano nemmeno a distanza,mentre ci sono ragazzi con difficoltàrelazionali che si sono trovati meglioe viceversa».

no, altrimenti il suo-no distorce e non sicapisce cosa dicono,ma così lo seguo me-glio». «Per me è sta-ta una folgorazione— spiega il preside —a questi ragazzi fac-ciamo tanti discorsisull’elogio della len-tezza ma se vogliamoentrare in relazionecon loro bisogna co-noscerli meglio. E

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 5

LETTERA APOSTOLICA IN FORMA DI «MOTU PROPRIO»

Sulla trasparenza, controllo e concorrenzanelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici

della Santa Sedee dello Stato della Città del Vaticano

LETTERA APOSTOLICAIN FORMA DI «MOTU PROPRIO»

DEL SOMMO PONTEFICE

FRANCESCO

Sulla trasparenza, controllo e concorrenzanelle procedure di aggiudicazione

dei contratti pubblicidella Santa Sede

e dello Stato della Città del Vaticano

La diligenza del buon padre difamiglia è principio generale edi massimo rispetto, sulla basedel quale tutti gli amministrato-ri sono tenuti ad attendere alle

loro funzioni. Ciò è richiesto in modoesplicito dalla legge canonica in relazioneai beni ecclesiastici (can. 1284 § 1 CIC),ma vale in generale per ogni altro ammi-n i s t r a t o re .

L’economia mondiale e un’a c c re s c i u t ainterdipendenza hanno fatto emergere lapossibilità di realizzare notevoli economiedi spesa come effetto della operatività dimolteplici offerenti di beni e di servizi.Tali possibilità devono essere utilizzate so-prattutto nella gestione dei beni pubblici,ove è ancor più sentita e urgente l’esigen-za di un’amministrazione fedele e onesta,posto che in tale ambito l’a m m i n i s t r a t o reè chiamato a farsi responsabile degli inte-ressi di una comunità, che vanno ben oltrequelli individuali o facenti capo ad inte-ressi particolari.

Quest’esigenza ha favorito anche unaregolazione specifica e coerente nell’ambi-to della Comunità internazionale, che or-mai dispone di principi e regole che ispi-rano la condotta e mostrano l’esp erienzadei diversi Stati. A tale patrimonio norma-

tivo, con le connesse “buone pratiche”, èutile riferirsi, pur tenendo ben presenti iprincipi fondamentali e le finalità propriedell’ordinamento canonico e la peculiaritàdi quello dello Stato della Città del Vati-cano.

Al fine di consentire una più efficacegestione delle risorse, ho quindi ritenutodi approvare un insieme di norme volte afavorire la trasparenza, il controllo e laconcorrenza nelle procedure di aggiudica-zione dei contratti pubblici stipulati perconto della Santa Sede e dello Stato dellaCittà del Vaticano. Con esse intendo fissa-re i principi generali e delineare una pro-cedura unica in materia, attraverso un cor-pus normativo valido per i diversi Entidella Curia Romana, per le Istituzioni

amministrativamente collegate alla SantaSede, per il Governatorato dello Stato,nonché per le altre persone giuridiche ca-noniche pubbliche specificatamente indivi-duate.

Al tempo stesso, pur nella sua unitarietàe omogeneità, questa disciplina contemplaquelle necessarie differenze tra la SantaSede e lo Stato della Città del Vaticanoben note al diritto e universalmente consi-derate dalla prassi giuridica, anche inter-nazionale, nonché le specifiche finalitàproprie di ogni Ente che, in ragionedell’unico servizio ecclesiale, è chiamato adarvi applicazione.

La promozione di un apporto concor-rente e leale di operatori economici, unitoalla trasparenza ed al controllo delle pro-

cedure di aggiudicazione dei contratti,consentirà una migliore gestione delle ri-sorse che la Santa Sede amministra perconseguire i fini che della Chiesa sonopropri (cfr. can. 1254 CIC), garantendoagli stessi operatori parità di trattamento epossibilità di partecipazione mediante unapposito Albo degli operatori economici especifiche procedure.

L’operatività dell’intero sistema costitui-rà, inoltre, ostacolo ad intese limitative econsentirà di ridurre in modo notevole ilpericolo di corruzione di quanti sonochiamati alla responsabilità di governo edi gestione degli Enti della Santa Sede edello Stato della Città del Vaticano.

A questa normativa, di carattere sostan-ziale, si accompagna una normativa pro-

cessuale, volta a garantire il ricorso allatutela giurisdizionale in caso di controver-sie circa le procedure di aggiudicazionedei contratti pubblici o in relazione aiprovvedimenti di iscrizione o di cancella-zione dall’Albo degli operatori economici.

La specificità della materia e il tecnici-smo della normativa sostanziale giustifica-no l’estensione della giurisdizione degliorgani giudiziari dello Stato della Cittàdel Vaticano, ai quali è attribuita la com-petenza a conoscere le eventuali contro-versie anche qualora esse riguardino Entidella Curia Romana, salva la competenzadel Supremo Tribunale della SegnaturaApostolica in caso di conflitto di attribu-zione.

Ora, dunque, approntate le redazioni fi-nali delle suddette normative, dopo esser-mi debitamente consultato e avutane unaponderata considerazione dell’insieme, de-libero Motu proprio, certa scienza e Sovra-na autorità, di approvare le normative dicui ai testi allegati al presente atto, daconsiderarsi parti integranti di esso, chedovranno essere osservate in tutte le loroparti, nonostante qualsiasi cosa contraria,anche se degna di particolare menzione.

Dispongo che l’originale del presenteMotu proprio, sia promulgato mediante lapubblicazione sul sito internet de L’O sser-vatore Romano, entrando in vigore trentagiorni dopo, e che venga poi pubblicatonegli Acta Apostolicae Sedis.

Dato a Roma, presso San Pietro, il 19maggio 2020, ottavo del Pontificato.

Intervento del Presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano

Recepite le migliori regole e pratichedella comunità internazionale

di GIUSEPPE PI G N AT O N E

La nuova legge «Sulla traspa-renza, controllo e concorrenzanelle procedure di aggiudica-

zione dei contratti pubblici», defini-ta per sintesi “codice degli appalti”,costituisce una nuova importantemanifestazione della volontà di Pa-pa Francesco, e dunque della SantaSede, di essere parte attiva della Co-munità internazionale, anche condi-videndone e recependone le regoleche hanno ispirato in questi anniimportanti riforme in vari campidell’ordinamento giuridico vaticano.

In questo quadro, come ha dettoil Santo Padre in occasionedell’inaugurazione dell’Anno giudi-ziario, lo scorso 15 febbraio, la San-ta sede «si adopera per condivideregli sforzi della comunità internazio-nale per la costruzione di una con-vivenza giusta e onesta, e soprattut-to attenta alle condizioni dei più di-sagiati ed esclusi», anche creandopresidi interni di legalità, sorve-glianza e controllo.

Del resto, è inutile sottolinearel’impegno di Francesco contro lacorruzione, che costituisce un temadi fondo di moltissimi suoi inter-venti.

Questa dunque la cornice in cuisi pone la nuova disciplina dei con-tratti pubblici della Santa Sede edello Stato della Città del Vaticano.

I fini che la nuova legge si pre-figge sono indicati con chiarezza

dalla Lettera Apostolica che la ac-compagna.

1) Realizzare notevoli economiedi spesa come risultato di una piùampia e corretta concorrenza tra glioperatori economici interessati chepotranno iscriversi in un appositoAlbo. È appena il caso di ricordareche il tema della riduzione dellespese è estremamente attuale e im-portante in questo momento, pur-troppo destinato a durare, di gravidifficoltà economiche per il mondointero ma anche, in modo specifico,per la Santa Sede e la Città del Va-ticano, come ha recentemente sotto-lineato il Prefetto della Segreteriaper l’Economia, padre Juan AntonioGuerrero Alves.

2) Una efficiente gestione delle ri-sorse.

3) Un rinnovato, deciso impegnocontro il rischio di corruzione.

Per conseguire questi obiettivivengono recepite le migliori regole ele migliori pratiche elaborate dallaComunità internazionale, fondatesui principi di trasparenza e di favo-re per la concorrenza. È previstoinoltre un articolato sistema di con-trolli, anche informatici.

Da qui il nuovo codice degli ap-palti, se vogliamo usare que-st’espressione, valido sia per gli Entidella Curia romana, sia per quellicollegati amministrativamente allaSanta Sede che per lo Stato dellaCittà del Vaticano.

Naturalmente anche la nuova leg-ge deve rispecchiare i principi pro-pri dell’ordinamento vaticano equindi l’articolo 81 prevede che tuttii contratti siano disciplinati dal Di-ritto canonico con un rinvio, perquanto non regolato espressamente,alle leggi dello Stato vaticano.

L’introduzione di nuovi diritti enuovi obblighi richiede naturalmen-te che vi sia un giudice che ne pos-sa assicurare l’osservanza e che re-goli i conflitti tra le parti. Questacompetenza, che potrà diventaremolto impegnativa, è stata attribuitaal Tribunale dello Stato in primogrado, con possibilità di proporreimpugnazione alla Corte di Appel-lo. È stato inoltre introdotto unnuovo procedimento, diverso daquello previsto dal Codice civile vi-gente, che possa soddisfare le esi-genze specifiche poste da una mate-ria così particolare ed importante. Asomiglianza di quanto avviene inItalia davanti al Tar, è anche previ-sta la possibilità di un provvedimen-to cautelare di sospensione degli attiimpugnati, ma sono dettati tempiassai brevi per evitare il pericolo diritardi o addirittura di un blocconell’esecuzione del contratto

L’attribuzione di questa nuovacompetenza è una nuova manifesta-zione di fiducia da parte del SantoPadre nei giudici vaticani. Posso as-sicurare che ci sarà da parte nostrail massimo impegno per meritarla.

Intervista con il Rettore della Pontificia Università Lateranense

Norme per eliminare gli sprechie prevenire la corruzione

Una migliore gestione delle ri-sorse, per eliminare gli spre-chi e prevenire il pericolo

della corruzione. Questo in sintesil’obiettivo della nuova legge quadrosui contratti e gli appalti, che il pro-fessor Vincenzo Buonomo, rettoredella Pontificia Università Latera-nense e Consigliere dello Stato dellaCittà del Vaticano, analizza in que-sta intervista con i media vaticani.

Quali sono le origini di questo do-cumento, quando si è iniziato a redi-g e rl o ?

Se l’elaborazione di queste normeè il risultato di un impegno qua-driennale, l’esigenza della loro reda-zione è nella volontà di Papa Fran-cesco di dare continuità alle riformeavviate sugli assetti economici e suicriteri di gestione della Curia Ro-mana e dello Stato della Città delVaticano. Lo conferma il costanterinvio ad una serie di atti fonda-mentali che hanno caratterizzato ilperiodo di riforme: lo Statuto delConsiglio per l’Economia, quellodella Segreteria per l’Economia o larecente Legge sul governo dello S C V,fino ai riferimenti a quelle struttureche hanno segnato il passaggio adun’autonomia delle funzioni di pre-venzione e di revisione. Per moltiaspetti, siamo di fronte ad un com-pletamento sostanziale dell’ispirazio-ne a unificare prassi e regolazioninecessarie alla vita quotidiana della

“struttura vaticana”, rafforzandoquest’ultima nella sua funzione digarantire e assicurare l’indip endenzadella Sede Apostolica. Questo spie-ga e motiva l’esigenza di costituireun sistema capace di collegare lequestioni economiche o i criteri digestione dei diversi Enti, a principicome la trasparenza o il controllosulla corretta gestione dei beni e delpatrimonio. La natura e la finalitàdi questo testo trovano convergenzain quello che il Papa definisce il sa-no comportamento del buon ammi-nistratore. Siamo pertanto di frontead uno strumento educativo, dellecoscienze e della pratica di ammini-strazione.

Quali materie vengono disciplinate conquesto nuovo “codice unico”?

Il testo va a disciplinare le proce-dure di assegnazione e le modalitàdi realizzazione relative ai contrattidi concessione o di appalto che con-sentono ai Dicasteri della Curia Ro-mana, alle Istituzioni collegate allaSanta Sede e al Governatorato delloStato della Città del Vaticano di av-valersi di opere, di lavori o di servi-zi e forniture. Nulla di diverso, dun-que, da quanto avviene ed è regola-to in quasi tutti i Paesi. Ma la disci-plina è orientata a sostenere l’unicoservizio ecclesiale a cui tutta la“struttura vaticana” è chiamata; aconsiderare, cioè, la natura e missio-ne della Santa Sede, dei suoi dica-

steri e le specifiche finalità delloS C V, sottolineandone le necessariedifferenze, ma rendendone omoge-nei i comportamenti.

Quali sono le ragioni hanno reso ne-cessarie le nuove norme?

Ragioni ecclesiali, ma anche l’esi-genza di dare forma agli obblighiinternazionali assunti dalla SantaSede, anche nella sua funzione so-vrana sullo Stato della Città del Va-ticano. Certamente la Convenzionedelle Nazioni Unite contro la corruzio-ne (Convenzione di Merida), a cuila Santa Sede ha aderito il 16 set-tembre 2016, ma anche altri atti rile-vanti — uno tra tutti la ConvenzioneOnu contro la criminalità organizzatat ra n s n a z i o n a l e . Ai riferimenti allenorme internazionali e alle “buonepratiche” che le stesse richiedono, siaffianca l’esigenza di fondare lescelte economiche su quei principiche sono propri della Dottrina so-ciale della Chiesa, quel c o rp u s attra-verso cui il messaggio cristiano tro-va le modalità di orientare compor-tamenti e assetti anche della vitaeconomica. E questo significa darprova di economicità, di efficacia edi efficienza, superando anche ciòche appesantisce le procedure, evi-tando sovrapposizioni negli inter-venti e finanche operazioni non ne-cessarie.

CO N T I N UA A PA G I N A 11

Da pagina 6 a pagina 11:

• Norme sulla trasparenza, controllo econcorrenza dei contratti pubblici dellaSanta Sede e dello Stato della Città delVa t i c a n o .

• Tutela giurisdizionale in materia di tra-sparenza, controllo e concorrenza dei con-tratti pubblici della Santa Sede e delloStato della Città del Vaticano.

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 6 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

Norme sulla trasparenza, controllo e concorrenzadei contratti pubblici

della Santa Sede e dello Stato della Città del VaticanoTITOLO I

Ambito di applicazione,definizioni

e principi generali

CAPO IAmbito di applicazione

e definizioni

Articolo 1Oggetto e finalità

§1. La presente normativa disciplina leprocedure relative ai contratti aventi adoggetto l’acquisizione di servizi, forniture,lavori e opere da parte dei soggetti di cuialla lettera a) del successivo art. 2.

§2. La presente normativa, conforme-mente alla Dottrina Sociale della Chiesa eai principi fondamentali del sistema giuri-dico della Santa Sede e dello Stato dellaCittà del Vaticano, persegue i seguenti fi-ni:

a.a) l’impiego sostenibile dei fondi in-terni;

a.b) la trasparenza della procedura diaggiudicazione;

a.c) la parità di trattamento e la non di-scriminazione degli offerenti;

a.d) la promozione di una concorrenzaefficace tra gli offerenti, in particolare me-diante misure in grado di contrastare gliaccordi illeciti in materia di concorrenza ela corruzione.

Articolo 2D efinizioni

Ai fini della presente normativa si inten-de per:

a) «Enti pubblici» o «Enti», i Dicasterie gli altri organismi o uffici della CuriaRomana, le Istituzioni collegate alla SantaSede, il Governatorato dello Stato dellaCittà del Vaticano, nonché tutti i soggettiindividuati nell’elenco approvato dalla Su-periore Autorità su proposta del Consiglioper l’Economia;

b) «operatore economico», una personafisica o giuridica, un raggruppamento ditali persone, compresa qualsiasi forma diassociazione o rete, un ente senza perso-nalità giuridica, che offre sul mercato larealizzazione di lavori o opere, la fornituradi beni o la prestazione di servizi;

c) «beni e servizi singolari», i beni, iservizi, le opere e i lavori che sono acqui-siti, anche in maniera ricorrente, da un so-lo Ente;

d) «beni e servizi comuni», i beni, i ser-vizi, le opere e i lavori che sono acquisitiin maniera ricorrente da almeno due Entie/o sono suscettibili di soddisfare indistin-tamente le esigenze anche future di diversio di tutti gli Enti;

e) «contratto quadro», contratti chel’APSA (Amministrazione del Patrimoniodella Sede Apostolica) o il Governatoratointendono concludere con uno o più ope-ratori economici, da identificare con pro-cedure selettive, allo scopo di individuarele categorie di beni e servizi, le condizionie i corrispettivi prestabiliti e la quantitàdegli ordinativi. Sulla base del contrattoquadro, gli Enti possono concludere sin-goli contratti definendo le clausole nonpreviste dal contratto quadro, come peresempio la durata del rapporto negoziale;

f) «Committente» o «acquirente»,APSA ed Enti, da una parte, e Governato-rato e sue articolazioni amministrative,dall’altro, che, per quanto di competenza,si occupano della organizzazione e finaliz-zazione delle procedure di affidamento.

g) «beneficiario», l’Ente che ha chiestoe riceve materialmente e in ultima istanzaun bene o un servizio ancorché acquistatodall’APSA o dal Governatorato;

h) «Organismi di vigilanza e di control-lo», così come individuati dai rispettivistatuti e regolamentazioni, tra i quali: ilConsiglio per l’Economia, la Segreteriaper l’Economia, l’Unità di Controllo eIspezione, presso la Segreteria Generaledel Governatorato e la Revisione Internapresso la Direzione dell’Economia, nonchél’Ufficio del Revisore Generale e l’Autori-tà di informazione finanziaria secondo leproprie competenze;

i) «fornitore» o «offerente», l’op eratoreeconomico che abbia ottenuto, in base allapresente normativa, l’iscrizione all’Alb ounico degli operatori economici della San-ta Sede e del Governatorato dello Statodella Città del Vaticano e sia pertanto le-gittimato a stipulare validamente o abbia

stipulato validamente appalti con l’APSAo con il Governatorato.

j) «incaricati professionali temporanei»,di cui agli artt. 11 del Regolamento gene-rale della Curia Romana, 29 del Regola-mento Generale per il personale del Go-vernatorato dello Stato della Città del Va-ticano e 20 del Regolamento per il perso-nale dirigente laico della Santa Sede edello Stato della Città del Vaticano;

k) «Albo informatico della Santa Sede edel Governatorato dello Stato della Cittàdel Vaticano» o «Albo», il luogo informa-tico dove sono pubblicati, con valore lega-le, gli atti, i documenti e le informazioniriguardanti le procedure di appalto e glioperatori economici;

l) «catalogo informatico», una lista dibeni, di servizi, opere e lavori, apparte-nenti a una o più categorie merceologicheofferti da un fornitore incluso nella corri-spondente categoria di specializzazionemediante pubblicazione nell’Albo infor-matico ad un prezzo determinato;

m) «concessione di lavori», un contrat-to a titolo oneroso stipulato per iscritto invirtù del quale uno o più Enti affidanol’esecuzione di lavori ad uno o più opera-tori economici, ove il corrispettivo consistenel diritto di gestire l’opera oggetto delcontratto o in tale diritto accompagnatoda un prezzo;

n) «concessione di servizi», un contrat-to a titolo oneroso stipulato per iscritto invirtù del quale uno o più Enti affidano lafornitura e la gestione di servizi diversidall’esecuzione di lavori ad uno o piùoperatori economici, ove il corrispettivoconsiste nel diritto di gestire i servizi og-getto del contratto o in tale diritto accom-pagnato da un prezzo;

o) contratto pubblico, contratti stipulatidagli Enti agli Enti riferibili alla Santa Se-de e allo Stato della Città del Vaticano dicui all’art. 2 lettera a).

Articolo 3Ambito di applicazione soggettivoLa presente normativa si applica:a.i.a.a) agli Enti riferibili alla Santa Se-

de e allo Stato della Città del Vaticano dicui all’art. 2 lettera a);

a.i.a.b) agli operatori economici chepartecipano alle procedure di cui alla pre-sente normativa;

a.i.a.c) ad altri soggetti che sono con-templati, a qualsiasi titolo, nelle proceduredella presente normativa.

Articolo 4Ambito di applicazione oggettivo

§1. La presente normativa si applica atutti i contratti pubblici ad esclusione:

a) dei contratti di lavoro subordinato,anche a termine, che continuano ad essereregolati dalle rilevanti disposizioni del Re-golamento Generale della Curia Romana,del Regolamento Generale per i dipen-denti dello Stato della Città del Vaticanoe dalle altre norme di settore tempo pertempo vigenti;

b) del rapporto con i Consultori di cuiall’art. 8 della Costituzione Apostolica«Pastor Bonus» e successive modifiche edintegrazioni che resta regolato dall’atto dinomina e dal Regolamento interno di cia-scun Ente;

c) delle convenzioni e degli atti con iquali un Ente acquisisce un bene o un ser-vizio da un altro Ente, purché l’Ente ce-dente abbia acquistato il bene o il serviziomediante una delle procedure stabilitedalla presente normativa. Restano fermi icasi in cui l’Ente cedente è obbligato dallalegge vigente ad offrire il servizio gratuita-mente;

d) dei contratti stipulati direttamentedalla Segreteria di Stato e dal Governato-rato, per quanto di competenza, e che ab-biano almeno una delle seguenti caratteri-stiche:

i. siano necessari per adempiere gli ob-blighi internazionali, qualora lo stessostrumento detti direttamente le regole peraggiudicare gli appalti;

ii. siano in tutto o in parte finanziati daun’organizzazione internazionale o daun’istituzione finanziaria internazionale ele Parti contraenti si siano accordate sulleprocedure di aggiudicazione applicabili;

iii. attengano a materie coperte dal vin-colo di segretezza di cui all’art. 39 delMotu Proprio «La Cura Vigilantissima»;

iv. attengano all’Ufficio e alla sicurezzadel Romano Pontefice, della Santa Sede e

della Chiesa Universale ovvero siano ne-cessari o funzionali ad assicurare la mis-sione della Chiesa nel mondo e garantirela sovranità e l’indipendenza della SantaSede o dello Stato della Città del Vatica-no.

e) delle operazioni relative alle attivitàdi impresa in concorrenza sul mercatosvolte direttamente dal Governatorato odagli Enti, ivi incluse le attività di approv-vigionamento di merci per la rivendita daparte del Governatorato dello Stato dellaCittà del Vaticano, se svolta come attivitàdi impresa, salvo il caso siano oggetto diconcessione ai sensi dell’art. 59.

§2. Un Comitato di controllo nominatodalla Superiore Autorità vigila sui Con-tratti di cui al precedente paragrafo 1 let-tera d).

Articolo 5Principi fondamentali

§1. Tenuto conto di quanto previstodall’art. 1 §3 dello Statuto del Consiglioper l’Economia, la presente normativa siinforma ai seguenti principi fondamentali:

a) eticità nell’orientamento delle scelteeconomiche e degli interlocutori su para-metri di rispetto della Dottrina socialedella Chiesa;

b) autonomia amministrativa e sussidia-rietà nelle scelte gestionali dell’Ente;

c) leale collaborazione tra gli Enti e lediverse Direzioni del Governatorato delloStato della Città del Vaticano nel perse-guimento delle proprie finalità istituziona-li;

d) segregazione delle funzioni interneall’Ente, avendo cura di assegnare la re-sponsabilità del procedimento ad un sog-getto diverso da quello cui compete l’ado-zione del provvedimento finale;

e) economicità, efficacia ed efficienza;f) programmazione e razionalizzazione

della spesa che deve essere adeguatamentepianificata sulla base di atti di indirizzogenerale di medio e lungo periodo;

g) evitare operazioni non necessarie.§2. Nell’aggiudicazione dei contratti

pubblici si osservano i seguenti principiprocedurali e in particolare:

a) la procedura di aggiudicazione deveessere trasparente, oggettiva e imparziale;

b) sono adottate misure contro i conflit-ti di interesse, gli accordi illeciti in materiadi concorrenza e la corruzione;

c) sono assicurate la parità di trattamen-to degli operatori economici in tutte le fa-si della procedura;

d) è tutelato il carattere confidenzialedei dati degli offerenti;

e) è garantita l’integrità della documen-tazione e, pertanto, gli atti amministrativie giuridici costituenti la procedura di ac-quisto, una volta adottati, devono essereprotetti dalla modificazione, alterazione,distruzione, sottrazione o sostituzione.

Articolo 6Computo dei termini

§1. Nel calcolo dei termini, non si com-puta il giorno nel corso del quale cade ilmomento iniziale del termine e il terminespira nell’ultimo istante del giorno finale.

§2. Se il termine scade in giorno festivonello Stato della Città del Vaticano, è pro-rogato di diritto al giorno seguente nonfestivo.

CAPO II

Conflitto d’i n t e re s s e ,diritto d’accesso, riservatezza

e segretezzaed obbligo di motivazione

Articolo 7Conflitto di interesse

§1. Gli Enti prevedono, per quanto diloro competenza, misure adeguate a con-trastare le frodi e la corruzione nonché adindividuare, prevenire e risolvere in modoefficace ogni ipotesi di conflitto di interes-se nello svolgimento delle procedure diaggiudicazione dei contratti pubblici, inmodo da evitare qualsiasi distorsione dellaconcorrenza e garantire la parità di tratta-mento tra tutti gli operatori economici.

§2. Si ha conflitto d’interesse quando ilpersonale di un Ente o un prestatore diservizi che, anche per conto dell’Ente, in-terviene nello svolgimento della proceduradi aggiudicazione o può influenzarne, inqualsiasi modo, il risultato, ha, diretta-mente o indirettamente, un interesse fi-nanziario, economico o altro interesse per-sonale che può essere identificato comeuna minaccia alla sua imparzialità e indi-pendenza nel contesto della procedura diappalto o di concessione.

§3. Non possono partecipare alle proce-dure i dipendenti di ruolo degli Enti osoggetti giuridici ad essi riferibili.

§4. Il personale che versa nelle ipotesidi cui ai paragrafi 2 e 3 è tenuto a darnecomunicazione all’Ente e dall’astenersi dalpartecipare alla procedura di aggiudicazio-ne. Fatte salve le ipotesi di responsabilitàamministrativa e penale, la mancata asten-sione nei casi previsti costituisce comun-que fonte di responsabilità disciplinare acarico del dipendente.

§5. Le disposizioni dei paragrafi prece-denti valgono anche per la fase di esecu-zione dei contratti pubblici.

Articolo 8Accesso agli atti

§i.1. È concesso ai soggetti che abbianoun interesse attuale e concreto nella proce-dura il diritto di accesso agli atti delleprocedure di affidamento e di esecuzionedei contratti pubblici, ivi comprese le can-didature e le offerte.

§i.2. Il diritto di accesso è escluso per idocumenti che costituiscono segreti tecnicio commerciali.

§i.3. Nell’ambito delle procedure di ga-ra e selettive e in qualunque altro caso incui l’accesso possa alterare gli esiti dellaprocedura, l’accesso può essere esercitatosolo al termine della procedura stessa.

Articolo 9S e g re t e z z a

§1. Qualora ricorrano giustificati motivi,gli Enti possono inoltrare alla Segreteriadi Stato un’istanza per l’apposizione di unvincolo di riservatezza sulla medesimaprocedura, ai sensi dell’art. 39, comma 2del Motu Proprio «La Cura Vigilantissi-ma».

§2. La Segreteria di Stato provvede alriguardo avendo cura di contemperare leesigenze di riservatezza manifestate dal ri-chiedente con i principi di trasparenza epubblicità di cui alla presente normativa.

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

IndiceTitolo IAmbito di applicazione, definizioni e principig e n e ra l i

CAPO IAmbito di applicazione e definizioniArt. 1 - Oggetto e finalitàArt. 2 - DefinizioniArt. 3 - Ambito di applicazione soggettivoArt. 4 - Ambito di applicazione oggettivoArt. 5 - Principi fondamentaliArt. 6 - Computo dei terminiCAPO IIConflitto d’interesse, diritto d’accesso,riservatezza e segretezza ed obbligo dimotivazioneArt. 7 - Conflitto di interesseArt. 8 - Accesso agli attiArt. 9 - SegretezzaArt. 10 - Obbligo di emanare atti e obbligodi motivazioneCAPO IIIRegole generali applicabili agli operatorieconomiciArt. 11 - Operatore economicoArt. 12 - Motivi di esclusioneArt. 13 - Ulteriori cause di esclusioneArt. 14 - Requisiti di onorabilità 14

Titolo IICentralizzazione — programmazione — elencodei dipendenti — albo informatico

CAPO ICentralizzazione degli acquistiArt. 15 - CentralizzazioneArt. 16 - Deroghe alla centralizzazioneArt. 17 - Acquisti degli Organismi divigilanza e di controlloArt. 18 - Prezzi e corrispettivi di riferimentoCAPO IIP ro g ra m m a z i o n eArt. 19 - Piano singolare degli acquistiArt. 20 - Piani generali degli acquistiArt. 21 - Calendario degli acquistiCAPO IIISoggetti abilitati ad assumere un mandatoamministrativo nelle procedure di affidamentoArt. 22 - Elenco dei soggetti abilitatiArt. 23 - Iscrizione nell’ElencoArt. 24 - Incompatibilità

Art. 25 - Responsabile del procedimentoCAPO IVAlbo InformaticoArt. 26 - Istituzione dell’Albo informaticoArt. 27 - Consultazione dell’Alb oArt. 28 - Effetti della pubblicazioneArt. 29 - Sottosezioni degli annunci legaliArt. 30 - Pubblicità dell’Alb oArt. 31 - Iscrizione dell’operatore economicoArt. 32 - Effetti dell’iscrizioneArt. 33 - Categorie di specializzazioneArt. 34 - Cancellazione dall’Alb oArt. 35 - Procedura semplificata

Titolo IIIProcedura — aggiudicazione — deroghe —concessioni — esecuzione del contratto —operazioni nel settore immobiliare

CAPO IP ro c e d u raArt. 36 - Tipi di proceduraArt. 37 - Procedura selettiva pubblicaArt. 38 - Procedura selettiva mediante AlboinformaticoArt. 39 - Documentazione di garaArt. 40 - ProgettazioneArt. 41 - Nomina del progettistaArt. 42 - SopralluoghiArt. 43 - Affidamento direttoArt. 44 - SubappaltoArt. 45 - Procedura per acquisti non previstinei Piani singolariArt. 46 - Modalità di selezione nelleprocedure selettiveArt. 47 - Criteri soggettivi di SelezioneArt. 48 - Criteri di selezione delle offerteArt. 49 - Presentazione delle offerteArt. 50 - Nomina e composizione dellaCommissione giudicatriceArt. 51 - Apertura delle offerteArt. 52 - Valutazione delle offerteArt. 53 - Acquisizione delle offerteal massimo ribasso dall’informaticoArt. 54 - Acquisti diretti mediante catalogoinformaticoArt. 55 - Provvedimento di aggiudicazionedefinitiva nelle gareArt. 56 - Stipula del contrattoCAPO IID e ro g h eArt. 57 - Lavori di somma urgenzaArt. 58 - Acquisti di modico valoreCAPO IIIConcessioni

Art. 59 - Oggetto e ambito di applicazioneArt. 60 - Durata della concessioneArt. 61 - Bandi di garaCAPO IVDisciplina ed esecuzione dei contrattiArt. 62 - Responsabilità dell’esecuzionedel contrattoArt. 63 - Certificato di regolare esecuzioneArt. 64 - Durata del contrattoArt. 65 - Modifica dei contratti e variantiin corso d’op eraArt. 66 - Revisione prezziArt. 67 - RecessoCAPO VOperazioni nel settore immobiliareArt. 68 - Immobili ad uso istituzionaleArt. 69 - Acquisti o locazioni comuniArt. 70 - Cessioni o locazioni comuniArt. 71 - Perizia di stimaArt. 72 - Verifica della contropartee controlli

Titolo IVImpugnazioni e tentativo di conciliazione —monitoraggio e controllo — disposizionitransitorie e finali

CAPO IImpugnazioni e tentativo di conciliazioneArt. 73 - Impugnabilità degli attiArt. 74 - Tentativo di conciliazione dellec o n t ro v e r s i eCAPO IIMonitoraggio e controlloArt. 75 - Lotta alla corruzione e prevenzionedei conflitti di interesseArt. 76 - Controlli e obbligo di segnalazioneArt. 77 - Flussi informativiArt. 78 - Monitoraggio e controllo digestioneArt. 79 - Prevenzione e contrasto degliillecitiCAPO IIIDisposizioni transitorie e finaliArt. 80 - Termini per la deroga allacentralizzazioneArt. 81 - Legge applicabile e giurisdizioneArt. 82 - Disposizione per la conclusionedi contratti e negozi giuridiciArt. 83 - Norme applicabili alGovernatorato dello Stato della Cittàdel VaticanoArt. 84 - Implementazione informaticaArt. 85 - LinguaArt. 86 - Norme attuative

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 7

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

Articolo 10Obbligo di emanare attie obbligo di motivazione

§i.1. Ove l’operatore economico presen-ti un’istanza, ovvero una determinata pro-cedura debba iniziare d’ufficio, gli Entidevono concluderla mediante l’adozionedi un provvedimento espresso e motivato.

§i.2. La motivazione indica i presuppo-sti di fatto e le ragioni giuridiche che han-no determinato la decisione in relazionealle risultanze dell’i s t ru t t o r i a .

§i.3. Nei procedimenti a istanza di par-te per il rilascio di provvedimenti ammini-strativi, il silenzio dell’Ente, se protrattoper un periodo superiore a trenta giorni,equivale a provvedimento di rigettodell’istanza, fatto salvo quanto diversa-mente disposto nella presente normativa.

§i.4. In ogni caso, tutti i procedimenticontenuti nella presente normativa devonoconcludersi nel termine di 90 giorni, salvola previsione di termini inferiori stabilitinei regolamenti attuativi o nei bandi digara.

§i.5. I termini per la conclusione delprocedimento decorrono dall’inizio delprocedimento d’ufficio o dal ricevimentodell’istanza se il procedimento è a iniziati-va di parte.

§i.6. In ogni atto notificato al destinata-rio devono essere indicati il termine e l’au-torità cui è possibile ricorrere.

CAPO IIIRegole generali applicabili

agli operatori economici

Articolo 11Operatore economico

§1. È ammesso a partecipare alle proce-dure di affidamento dei contratti pubblicil’operatore economico, se:

a) le autorità pubbliche dello Stato incui è stabilito hanno rilasciato all’op erato-re economico tutte le autorizzazioni neces-sarie allo svolgimento dell’attività richiestadalla procedura indetta dall’Ente;

b) lo Stato in cui è stabilito aderisce al-le convenzioni internazionali contro lac o r ru z i o n e .

§2. Qualora l’operatore economico siauna persona giuridica si deve indicare,nell’offerta o nella domanda di partecipa-zione alle procedure di aggiudicazione diappalti di servizi e di lavori, nonché diforniture che comportano anche servizi olavori di posa in opera e di installazione edi concessioni, il nome e le qualifiche pro-fessionali delle persone fisiche incaricatedi fornire la prestazione relativa allo speci-fico contratto.

§3. È fatto divieto agli operatori econo-mici di partecipare alla gara o di iscriversiall’Albo in più di un raggruppamentotemporaneo o consorzio, ovvero di parte-cipare alla gara anche in forma individualequalora abbia partecipato alla gara mede-sima in raggruppamento o consorzio ordi-nario unitamente ad altri operatori econo-mici.

Articolo 12Motivi di esclusione

§1. Gli Enti devono escludere un opera-tore economico dalla partecipazione a unaprocedura o dall’iscrizione all’Albo qualo-ra abbiano accertato che l’operatore eco-nomico, nel caso di persona fisica, o unsoggetto con poteri di rappresentanza oun membro del consiglio di amministra-zione o soci di maggioranza dell’op eratoreeconomico, nel caso di persona giuridica,sia sottoposto ad indagini, a misura diprevenzione o sia stato condannato consentenza di primo grado per uno dei se-guenti motivi:

1.1.a) partecipazione a un’o rg a n i z z a z i o -ne criminale;

1.1.b) corruzione;1.1.c) frode;1.1.d) reati terroristici o reati connessi al-

le attività terroristiche;1.1.e) riciclaggio di proventi di attività

criminose o finanziamento del terrorismo;1.1.f) sfruttamento del lavoro minorile,

forme di tratta o di sfruttamento di esseriumani;

1.1.g) reati gravi che incidono sulla mo-ralità professionale.

§2. Per la definizione dei reati di cui alparagrafo precedente si fa riferimento allanormativa della Santa Sede e dello Statodella Città del Vaticano e alle Convenzio-ni internazionali di cui la Santa Sede èparte.

Articolo 13Ulteriori cause di esclusione

§1. Un operatore economico può essereescluso, altresì, dalla partecipazione a unaprocedura d’appalto:

a) se non ha ottemperato agli obblighirelativi al pagamento di imposte o contri-buti previdenziali secondo la normativadel Paese in cui è stabilito;

b) se è costituito in forma di società fi-duciaria, oppure sia partecipato o rappre-sentato, direttamente o indirettamente, daenti o soggetti fiduciari;

c) se è residente ovvero stabilito in Statio territori aventi regimi fiscali privilegiatisecondo quanto disposto da istituzioni in-ternazionali, così come definiti con prov-vedimento della Segreteria per l’Econo-mia, oppure sono partecipati direttamenteo indirettamente da soggetti residenti ov-vero stabiliti nei suddetti Stati o territori;

d) se, nell’ipotesi di enti quotati, non èsoggetto a forme di vigilanza di naturaeconomica e finanziaria, nei paesi nei qua-li sono stabiliti;

e) se l’operatore economico è oggetto diuna procedura di insolvenza o di liquida-zione, se è in stato di amministrazionecontrollata, se ha stipulato un concordatopreventivo con i creditori, se ha cessato lesue attività o si trova in qualsiasi altra si-tuazione analoga derivante da una proce-dura simile ai sensi di leggi e regolamentinazionali;

f) nel caso in cui, se professionista, si èreso colpevole di gravi illeciti professionaliaccertati dall’organismo competente nelloStato in cui è iscritto;

g) se esiste un conflitto di interessi conil Committente o i suoi dipendenti o rap-p re s e n t a n t i ;

h) se esiste un pericolo di distorsionedella concorrenza;

i) se l’operatore economico ha mostratosignificative o persistenti carenze nell’ese-cuzione di un aspetto sostanziale in unprecedente contratto pubblico;

j) se l’operatore economico si è resogravemente colpevole di false dichiarazio-ni nel fornire le informazioni richieste perverificare l’assenza di motivi di esclusioneo il rispetto dei criteri di selezione, non hatrasmesso tali informazioni o non è statoin grado di presentare i documenti com-plementari richiesti;

k) se l’operatore economico ha tentatodi influenzare indebitamente il procedi-mento decisionale dell’amministrazioneaggiudicatrice, ha tentato di ottenere in-formazioni confidenziali in grado di con-ferirgli vantaggi indebiti rispetto alla pro-cedura di aggiudicazione oppure ha forni-to informazioni false per influenzare le de-cisioni riguardanti l’esclusione, la selezio-ne o l’aggiudicazione;

l) se ha commesso gravi violazioni degliobblighi in materia ambientale.

Articolo 14Requisiti di onorabilità

§1. Gli operatori economici sono altresìesclusi quando ne faccia richiesta:

a) la Segreteria di Stato, ove abbia avu-to, anche attraverso le rappresentanze di-plomatiche della Santa Sede o le Chieselocali, notizia di condotte tenute daglioperatori economici o dai loro soci non-ché dai componenti degli organi di ammi-nistrazione e controllo, rientranti tra quel-le previste dall’ all’art. 3 §2 dello Statutodel Dicastero per il Servizio dello Svilup-po Umano Integrale.

b) l’Autorità di informazione finanzia-ria, qualora, anche a mezzo dello scambiodi informazioni di cui all’art. 69 lettera b)della Legge N. XVIII dell’8 ottobre 2013,venga a conoscenza del coinvolgimento diun fornitore nell’attività di riciclaggio, fi-nanziamento del terrorismo e proliferazio-ne delle armi di distruzione di massa.

§2. Ove si tratti di associazioni tra im-prese o altre forme di aggregazione tra im-prese, ivi incluso il caso di subappalto, irequisiti di cui sopra devono essere posse-duti anche dalle imprese partecipanti edoperano anche con riferimento alle parte-cipazioni, ai membri degli organi di am-ministrazione e controllo, ai soci di mag-gioranza o di società di persone, anchequalora, al momento della presentazionedella domanda di iscrizione, sia intervenu-ta la cessazione dalla carica o le partecipa-zioni siano state cedute e non siano tra-scorsi almeno tre anni dalla cessazione odalla cessione.

TITOLO II

CentralizzazioneP ro g r a m m a z i o n e

Elenco dei dipendentiAlbo informatico

CAPO I

Centralizzazione degli acquisti

Articolo 15Centralizzazione

§1. Salvo i casi stabiliti dalla presentenormativa, tutti i beni e i servizi, sotto pe-na di nullità del relativo contratto, sonoordinariamente acquisiti dagli Enti in mo-do centralizzato.

§2. Le autorità centralizzate sono, dauna parte, (i) l’APSA relativamente ai Di-casteri della Curia Romana e alle Istitu-zioni a strutture amministrative collegatealla Santa Sede o che fanno riferimentoad essa, e, dall’altra, (ii) il Governatoratorelativamente alle sue articolazioni.

Articolo 16Deroghe alla centralizzazione

§1. Gli Enti che non intendano proce-dere, in tutto o in parte, all’acquisto di be-ni e servizi per il tramite dell’APSA o delGovernatorato devono predisporre e pre-sentare alla Segreteria per l’Economia, perl’a p p ro v a z i o n e :

a) una procedura interna conforme aiprincipi fondamentali di cui alla presentenormativa;

b) una relazione di accompagnamentoche illustri:

i. le ragioni della richiesta di deroga;ii. l’organizzazione dell’ufficio che gesti-

rà le procedure di acquisto con particolareriferimento alle specifiche competenze tec-niche e professionali dei dipendenti e con-sulenti preposti alle procedure di appaltoe ai programmi di formazione che si in-tendono attuare con riferimento agli stes-si;

iii. gli uffici che saranno preposti allastipula e al controllo sull’esecuzione delcontratto;

iv. i costi sostenuti nel triennio prece-dente per l’acquisizione di beni e servizi euna illustrazione delle politiche volte alcontenimento degli stessi che si intendonoperseguire tramite le procedure proposte;

v. un piano previsionale dei costi e larelativa copertura finanziaria.

§2. Più Enti possono adottare una pro-cedura unica che preveda lo svolgimentoin comune di tutte o parte delle fasi dellepro cedure.

Articolo 17Acquisti degli Organismidi vigilanza e di controllo

§1. Sono esclusi dall’applicazionedell’articolo 15 gli Organismi di vigilanzae di controllo, nei soli limiti in cui ciò siastrettamente necessario a garantire la sepa-razione, l’autonomia e l’indipendenza tradetti Organismi e gli Enti controllati e vi-gilati.

§2. Gli Organismi di vigilanza e di con-trollo dei Dicasteri, degli altri organismi ouffici della Curia Romana e delle Istitu-zioni collegate alla Santa Sede presentanoal Consiglio per l’Economia, entro sei me-si dall’entrata in vigore della presente nor-mativa, disposizioni proprie sugli appalticonformi ai principi di cui alla presentenormativa.

Articolo 18Prezzi e corrispettivi di riferimento§1. La Segreteria per l’Economia, senti-

ta l’APSA, con procedimento congiuntocon il Governatorato, pubblica e aggiornasemestralmente l’elenco dei prezzi e corri-spettivi di riferimento per i beni e servizirichiesti o effettivamente acquistati dagliEnti, nonché del costo del lavoro e deiprofessionisti nei settori indicati nell’Alb o.

§2. I prezzi e corrispettivi di riferimen-to sono stabiliti prendendo in considera-zione i prezzi e corrispettivi nei mercati incui avviene in maniera prevalente o signi-ficativa l’approvvigionamento da parte de-gli Enti.

§3. I prezzi e corrispettivi pubblicati aisensi dei paragrafi precedenti costituisco-no parametro esclusivo di riferimento:

a) sotto pena di invalidità dell’interaprocedura e del relativo contratto, per ladeterminazione del valore delle procedure,ivi inclusa la determinazione dei valori daporsi a base d’asta nelle procedure seletti-ve;

b) sotto pena di invalidità della relativapattuizione, per la revisione dei prezzicontrattuali, nei limiti in cui tale revisionesia consentita dalla presente normativa;

c) in ogni altra circostanza nella qualein sede di sua attuazione o di esecuzionedei contratti, si renda necessario o utilestabilire il valore di un bene o di un servi-zio non altrimenti determinato.

§4. Qualora, ai fini del precedente para-grafo 3, sorga la necessità urgente di stabi-lire il prezzo o il corrispettivo di mercatodi beni e servizi non inclusi nel provvedi-mento di cui al paragrafo 1 ovvero il costodel lavoro in un settore non rilevato nelmedesimo atto, i committenti vi provvedo-no autonomamente, dando conto dei cri-teri oggettivi utilizzati nella determinazio-ne del prezzo o del corrispettivo e dellefonti consultate. Le rilevazioni così effet-tuate devono essere trasmesse, rispettiva-mente, alla Segreteria per l’Economia, chene informa l’APSA, e al Governatorato aifini dell’aggiornamento dei prezzi e corri-spettivi di riferimento.

§5. Per le rilevazioni di cui al presentearticolo, la Segreteria per l’Economia, pre-vio nulla osta della Segreteria di Stato ov-vero per il tramite di questa, può stipulareaccordi con organismi pubblici degli Statinei quali operano o sono comunque stabi-liti un numero rilevante degli operatorieconomici inseriti nell’Albo informatico eche svolgano attività di rilevazione deiprezzi di mercato, per acquisire i dati e iprezzi e corrispettivi ivi rilevati.

CAPO IIP ro g r a m m a z i o n e

Articolo 19Piano singolare degli acquisti

§1. Non oltre il termine di decadenzadel 31 ottobre di ogni anno, gli Enti, iviinclusi quelli che si avvalgono della dero-ga alla centralizzazione di cui al preceden-te art. 16, predispongono un Piano singo-lare degli acquisti contenente una descri-zione dei beni, dei servizi e dei lavori peri quali richiedono uno stanziamento.

§2. Il Piano singolare predispostodall’APSA e dal Governatorato, per quan-to di competenza, riguarda solo i beni, iservizi e i lavori relativi all’espletamentodelle proprie funzioni.

§3. Il Piano singolare deve contenerealmeno le seguenti informazioni:

a) tipologia, caratteristiche tecniche eclasse merceologica di ciascuna tipologiadi beni, servizi e lavori;

b) quantitativo complessivo stimato deibeni, dei servizi e dei lavori per ciascunatipologia o classe merceologica e la naturaannuale o pluriennale della fornitura;

c) la spesa stimata per ogni bene, servi-zio o lavoro in base ai prezzi e corrispetti-vi di riferimento e la relativa copertura fi-nanziaria.

§4. È nella facoltà di ciascun Ente oDirezione rappresentare nel proprio Pianosingolare condizioni speciali, quali:

a) particolari modalità di esecuzionedelle prestazioni e dei lavori;

b) tempistiche nella ricezione dei beni edei servizi e nell’esecuzione dei lavori;

c) la natura di eventuali contratti intuitup e rs o n a e ovvero le ragioni e la documenta-zione comprovante i motivi per i quali sirichiede un operatore economico determi-nato;

d) nel caso di bandi preceduti da pro-getti, l’inerenza dei beni, dei servizi o deilavori al progetto con allegazione dei rela-tivi documenti progettuali.

§5. Il Piano singolare è trasmesso al-l’APSA o al Governatorato, per quanto dicompetenza, per l’elaborazione del PianoGenerale e alla Segreteria per l’Economiaai fini dell’approvazione del Bilancio pre-ventivo.

§6. Gli Enti che non abbiano presenta-to il Piano singolare non possono proce-dere agli acquisti e all’indizione di gare.

§7. In ogni caso, l’APSA o il Governa-torato dà comunicazione della mancatapresentazione del Piano singolare alla Se-greteria per l’Economia per gli adempi-menti di competenza.

Articolo 20Piani generali degli acquisti

§1. Entro il 30 novembre di ogni anno,con proprio atto denominato Piano gene-rale degli acquisti, l’APSA e il Governato-rato, per quanto di competenza, provve-dono alla razionalizzazione del fabbisognodei beni, dei servizi e dei lavori di tutti gliEnti e le Direzioni di cui ai Piani singola-ri, raggruppandoli nelle seguenti catego-rie:

a) beni e servizi comuni;b) beni e servizi singolari;c) appalti d’opera o di lavori, distin-

guendoli fra quelli che, sentiti gli Enti in-teressati, possono essere convogliati inun’unica procedura di appalto, eventual-mente organizzata per lotti funzionali equelli che richiedono un’autonoma proce-dura;

d) beni e servizi ad elevata standardiz-zazione aventi le caratteristiche di essereacquisiti mediante catalogo informatico aisensi dell’art. 54.

§2. Il Piano generale attribuisce a grup-pi di beni e servizi suscettibili di essere ac-quisiti con una singola procedura unaqualificazione di specializzazione coerentecon quanto previsto dall’art. 33.

§3. All’esito della definizione del Pianogenerale, l’APSA o il Governatorato, perquanto di competenza, possono, con ilconsenso dell’Ente, demandargli la predi-sposizione della documentazione di gara.L’Ente così delegato procede secondo lapresente normativa. L’APSA o il Governa-torato non possono delegare ad altro Entele competenze e le funzioni del Responsa-bile della gestione del comparto dell’Alb odi propria competenza.

§4. Nel Piano generale non sono inclusigli acquisti degli Enti che si avvalgonodella deroga alla centralizzazione di cui alprecedente art. 16, salvo che:

a) le procedure particolari da essi adot-tati riguardino solo determinate tipologiedi acquisti, nel qual caso le restanti tipolo-gie restano assoggettate per intero aglistrumenti di programmazione e centraliz-zazione;

b) abbiano chiesto di poter procederein maniera centralizzata, tramite APSA, adeterminati acquisti.

§5. L’APSA e il Governatorato possonostipulare protocolli d’intesa per ricercare lemigliori sinergie negli acquisti di comuneinteresse della Santa Sede e dello Stato. Ilprotocollo, anche quando preveda acquistiin comune mediante un’unica procedura èpreviamente sottoposto alla Segreteria perl’Economia.

§6. Per lo Stato della Città del Vaticanoil Piano Generale degli acquisti coincidecon il Bilancio Preventivo dello Stato cheviene predisposto ed approvato con le mo-dalità previste negli artt. 11 e 12 della Leg-ge Fondamentale e nell’art. 29 della LeggeCCLXXIV sul Governo dello Stato dellaCittà del Vaticano.

Articolo 21Calendario degli acquisti

Entro il 10 gennaio di ogni annol’APSA e il Governatorato, ciascuno per ilcomparto di propria competenza, pubbli-cano nell’Albo informatico un Calendariodelle singole procedure di acquisto da ese-guirsi nell’anno in corso fino alla pubbli-cazione del nuovo calendario.

CAPO IIISoggetti abilitati ad assumereun mandato amministrativo

nelle procedure di affidamento

Articolo 22Elenco dei soggetti abilitati

§1. È istituito presso la Segreteria perl’Economia l’Elenco dei dipendenti e degliincaricati professionali temporanei abilitatia svolgere le funzioni di:

a) progettista e perito;b) membro di commissione giudicatrice.§2. La nomina nelle suddette funzioni

costituisce mandato amministrativo ai sen-si dell’art. 207 del Codice Penale.

§3. Nell’espletamento del mandato nellacommissione giudicatrice, i dipendenti in-caricati operano liberi da ogni vincolo disubordinazione gerarchica.

Articolo 23Iscrizione nell’Elenco

§1. La Segreteria per l’Economia iscrivenell’Elenco i dipendenti e gli incaricatiprofessionali, dopo aver accertato accura-tamente l’effettiva competenza e l’attitudi-ne a svolgere incarichi di progettazione odi valutazione delle offerte.

§2. L’Elenco è suddiviso in sezioni inbase alle competenze tecniche e alle spe-cializzazioni professionali.

§3. Fermo restando quanto previstodall’art. 24 §2, sono iscritti di dirittonell’Elenco, purché dotati di necessario ti-tolo di studio e in ragione della specializ-zazione di ciascuno, i dipendenti apparte-nenti agli uffici tecnici dell’APSA e delGovernatorato.

Articolo 24Incompatibilità

§1. Sono incompatibili con l’iscrizionenell’Elenco:

a) i dipendenti e gli incaricati professio-nali temporanei degli Organismi di vigi-lanza e di controllo;

b) il Responsabile dell’Albo e i dipen-denti e incaricati professionali e tempora-nei dell’APSA o del Governatorato cheabbiano accesso allo stesso per curarne lagestione;

c) i membri ordinari e supplentidell’Autorità Giudiziaria.

§2. Ancorché iscritto nell’Elenco, è in-compatibile con l’assunzione di uno degliincarichi di cui all’art. 22 §1, in una singo-la procedura, il dipendente e l’incaricatoprofessionale temporaneo ovvero il profes-sionista esterno che:

a) abbia presentato un’offerta anche inassociazione con altro operatore economi-co o abbia qualunque forma di interessediretto nell’appalto idoneo a procurargliun profitto, un vantaggio o altre utilità;

b) sia parente fino al quarto grado o af-fine fino al secondo grado di un soggettoriferibile ad un operatore economico cheabbia presentato offerta;

c) abbia avuto, nei cinque anni prece-denti, incarichi di qualunque genere ovve-ro sia o sia stato dipendente di un opera-tore economico che abbia presentatoun’offerta ovvero abbia o abbia avuto conlo stesso significative relazioni d’affari;

d) sia socio o sia stato nei cinque anniprecedenti socio di un operatore economi-co che abbia presentato offerta;

e) svolga la funzione di Responsabiledel procedimento.

§3. Il dipendente, l’incaricato e il pro-fessionista, all’atto del conferimento delmandato amministrativo, deve rilasciareuna dichiarazione circa l’insussistenza del-le situazioni di incompatibilità. A tal fine,al dipendente, incaricato o professionistache ne faccia richiesta è consentita la vi-sione della documentazione amministrati-va prodotta dall’operatore economicoall’atto dell’iscrizione nell’Alb o.

§4. Il progettista non può fare partedella commissione giudicatrice.

Articolo 25Responsabile del procedimento

§1. L’Ente designa per ogni procedurao più procedure un Responsabile del pro-cedimento scelto tra i propri dipendenti.

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 8 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

§2. Il Responsabile del procedimento,salvo diversa disposizione dell’Ente, svol-ge compiti istruttori e non è competenteall’adozione di provvedimenti definitivi.

§3. Il nominativo del Responsabile delprocedimento deve essere indicato in tuttigli atti e documenti adottati in relazionead ogni singola procedura.

§4. Il Responsabile dell’Albo provvedea rilasciare al Responsabile o ai Responsa-bili del Procedimento le relative creden-ziali di accesso.

CAPO IVAlbo Informatico

Articolo 26Istituzione dell’Albo informatico

§1. È istituito l’Albo informatico dellaSanta Sede e dello Stato della Città delVaticano. L’Albo è esclusivamente infor-matico ed è realizzato su una piattaformaunica.

§2. La piattaforma è divisa in tre com-parti ed è gestita:

a) dall’APSA, per il comparto relativoagli operatori economici della Santa Sede,in conformità alle disposizioni della pre-sente normativa;

b) dal Consiglio per l’Economia, per ilcomparto relativo agli operatori economicidegli Organismi di vigilanza e di control-lo;

c) dal competente Ufficio del Governa-torato dello Stato della Città del Vaticano,per il comparto relativo agli operatori eco-nomici del Governatorato medesimo, inconformità alle disposizioni proprie alle-gate alla presente normativa e alle disposi-zioni di cui alla Legge N. CCLXXIV sul Go-verno dello Stato della Città del Vaticanodel 25 novembre 2018.

§3. I soggetti di cui al paragrafo prece-dente sono responsabili della gestione am-ministrativa del comparto di propria com-p etenza.

§4. L’Albo è gestito a livello informati-co e ogni comparto è diviso in due sezio-ni:

a) la Sezione degli annunci legali;b) la Sezione degli operatori economici

abilitati.§5. Il Responsabile dell’Albo è indivi-

duato nel responsabile di cui all’art. 33, §1del Motu Proprio «La Cura Vigilantissi-ma».

§6. Per la gestione dell’Albo si applica-no, in quanto compatibili, i principi e leregole generali stabilite dal Motu Proprio«La Cura Vigilantissima».

Articolo 27Consultazione dell’Alb o

§1. La consultazione dell’Albo è con-sentita:

a) agli Enti per gli acquisti comuni eper quelli singolari che direttamente li ri-g u a rd a n o ;

b) a tutti gli operatori economici inte-ressati riguardo alla sezione degli Annuncilegali pubblici.

c) agli operatori economici iscrittiall’Albo, limitatamente alle sezioni e allesottosezioni per le procedure di acquistorelative alle categorie di specializzazionein cui sono iscritti;

d) agli Organismi di vigilanza e di con-t ro l l o ;

e) alla Commissione Centrale per gliArchivi della Santa Sede nei limiti diquanto necessario all’esercizio delle pro-prie funzioni.

Articolo 28Effetti della pubblicazione

§1. La pubblicazione nella Sezione de-gli annunci legali è lo strumento di comu-nicazione tra l’APSA e gli Enti, nonché ilGovernatorato, da un lato, e gli operatorieconomici, dall’altro lato.

§2. Con la pubblicazione nell’Albo, gliatti e i provvedimenti si danno per cono-sciuti ad ogni effetto di legge da parte ditutti coloro che hanno accesso all’Alb omedesimo. È onere degli operatori econo-mici che abbiano titolo e interesse a parte-cipare alle singole procedure consultarel’Alb o.

§3. Dalla data di pubblicazione nell’Al-bo decorrono tutti i termini procedurali,salvo diversa indicazione disposta negli at-ti pubblicati.

Articolo 29Sottosezioni degli annunci legali

§1. La sezione degli annunci legali è di-visa in tre sottosezioni:

a) la sottosezione per le procedure digara ed affidamento;

b) la sottosezione per i documenti diprassi, gli indirizzi e le linee guida;

c) la sottosezione per le decisionidell’Autorità Giudiziaria.

§2. Nella sottosezione per le proceduredi gara ed affidamento deve pubblicarsisotto pena di invalidità della relativa pro-cedura tutta la documentazione di gara eogni atto e documento che debba esseretenuto in considerazione dagli operatorieconomici ai fini della partecipazione ad

una singola procedura, ivi incluse le istan-ze e i chiarimenti di qualunque genere,eventualmente presentati dagli altri offe-renti e le relative risposte.

§3. Nella sottosezione per i documentidi prassi, gli indirizzi e le linee guida sonopubblicati la presente normativa e i prov-vedimenti che le danno attuazione, gli in-dirizzi e le linee guida.

§4. Nella sottosezione per le decisionidell’Autorità Giudiziaria sono pubblicatigli atti dei procedimenti e le decisioni. Pergli atti difensivi e i documenti prodottidalle parti, l’accesso agli stessi è limitatoalle sole parti del procedimento.

Articolo 30Pubblicità dell’Alb o

§1. Al fine di favorire la più ampia par-tecipazione possibile degli operatori eco-nomici, è data ampia visibilità sui siti isti-tuzionali della Santa Sede e della Statodella Città del Vaticano dell’esistenzadell’Albo stesso.

§2. È compito dell’APSA e del Gover-natorato attuare tutte le ulteriori iniziativedi pubblicità al fine di permettere all’op e-ratore economico interessato di essere in-formato sull’esistenza dell’Albo e sullemodalità di presentazione della richiestad’iscrizione all’Albo, nonché della presen-tazione delle offerte.

§3. Nell’Albo informatico è presenteuna area pubblica liberamente consultabi-le dove verranno pubblicati i moduli perla richiesta di iscrizione all’Albo, le moda-lità di presentazione delle offerte e il Ca-lendario degli acquisti.

§4. Nella stessa sezione verranno co-munque indicati il titolo delle procedurein atto e quelle chiuse negli ultimi 5 anni.

Articolo 31Iscrizione dell’operatore economico§1. La Segreteria per l’Economia, con

apposito provvedimento, predispone unmodello informatico di richiesta d’iscrizio-ne all’Albo, indicando altresì la documen-tazione necessaria alla dimostrazione deirequisiti per l’iscrizione.

§2. La Segreteria per l’Economia, verifi-cato che la richiesta di iscrizione e la rela-tiva documentazione rispetti la presentenormativa, autorizza l’iscrizione all’Albo ela comunica al Responsabile dell’Albo cheprovvede all’iscrizione.

§3. L’autorizzazione all’iscrizione all’Al-bo ha una durata di tre anni.

§4. L’iscrizione dovrà avvenire (i) entro30 giorni dalla richiesta se presentata suistanza di parte per l’iscrizione all’Alb o,oppure (ii) immediatamente, all’aggiudica-zione della gara, nell’ipotesi di procedurapubblica. In caso di silenzio, l’iscrizione siintenderà rifiutata.

§5. Contro il provvedimento di rigettoall’iscrizione all’Albo o il silenzio rifiuto èammesso ricorso dinanzi l’Autorità Giudi-ziaria.

Articolo 32Effetti dell’iscrizione

L’iscrizione alla Sezione per gli opera-tori economici è titolo necessario:

a) per la consultazione della Sezionedegli annunci legali;

b) per stipulare i contratti nelle garepubbliche.

Articolo 33Categorie di specializzazione

§1. Gli operatori economici possonochiedere di essere iscritti all’Albo per unao più categorie di specializzazione, tenutoconto:

a) dell’oggetto sociale ovvero di qualsia-si altra attestazione formale;

b) delle abilitazioni, autorizzazioni, li-cenze o altro provvedimento rilasciato daenti pubblici del Paese in cui sono stabili-ti, abilitanti ad operare in determinati set-tori economici;

c) delle attestazioni dei clienti pubblicie privati che forniscano prova di avereoperato in determinati settori economicied avere determinati requisiti.

d) di ogni altro elemento che consentadi accertare la presenza effettiva del forni-tore in un determinato mercato di specia-lizzazione.

§2. Le categorie di specializzazione e ilmodo di documentarne l’appartenenza so-no determinate e aggiornate con provvedi-mento della Segreteria per l’Economia sul-la base delle necessità espresse dall’APSAe dal Governatorato nei rispettivi Pianigenerali degli acquisti.

§3. Gli operatori economici, qualora di-mostrino di averne i requisiti, possonochiedere l’iscrizione in più categorie disp ecializzazione.

§4. Qualora per una o più categorie dispecializzazione, non vi siano fornitoriiscritti all’Albo o vi sia un numero di ope-ratori economici inferiore a tre, l’APSA eil Governatorato, all’atto della pubblica-zione del calendario degli acquisti, prov-vedono a dare comunicazione agli Entidella necessità di reperire ulteriori opera-tori economici da iscrivere all’Albo e av-viano in proprio le opportune ricerche dim e rc a t o .

Articolo 34

Cancellazione dall’Alb o

§1. Su istanza degli Enti o d’ufficio, glioperatori economici sono cancellatidall’Albo, qualora ricorra una delle ipotesidi cui ai precedenti artt. 13 e ss., con prov-vedimento della Segreteria per l’Econo-mia.

§2. Il provvedimento di cancellazionenon può essere disposto se non previa va-lutazione delle giustificazioni eventual-mente presentate dall’operatore economi-co.

§3. Il suddetto provvedimento di can-cellazione è altresì impugnabile dinanzil’Autorità Giudiziaria.

§4. L’Ufficio del Revisore Generale, an-che nell’ambito di quanto previsto dagliartt. 48 lettera d) e 59 della Convenzionedelle Nazioni Unite contro la corruzione e30, commi 1 e 4, della Convenzione delleNazioni Unite contro il crimine organizza-to transnazionale, al fine di esercitareun’adeguata verifica sulla veridicità delledichiarazioni degli operatori economici esull’autenticità della documentazione pro-dotta ai sensi dell’art. 2 §2 lettera d) delproprio Statuto, su mandato e previo nul-la osta della Segreteria di Stato, ovveroper il tramite di questa, può stipulare con-venzioni con Enti pubblici degli Stati neiquali operano o sono comunque stabilitiun numero rilevante di operatori economi-ci.

§5. La Segreteria per l’Economia,l’APSA e il Governatorato, possono chie-dere all’Ufficio del Revisore Generale dieffettuare verifiche sulle attestazioni resedagli operatori economici.

Articolo 35Procedura semplificata

Con atto di indirizzo di cui all’art. 2 delproprio statuto, il Consiglio per l’Econo-mia, su proposta della Segreteria perl’Economia, può prevedere forme semplifi-cate di iscrizione all’Albo per quegli ope-ratori economici che, nel paese in cui sonostabiliti, sono già iscritti in albi, elenchi eistituti similari sulla base di condizioni econtrolli analoghi a quelli previsti dallapresente Sezione.

TITOLO III

Pro ceduraAggiudicazione

D erogheConcessioni

Esecuzione del contrattoOperazioni nel settore

i m m o b i l i a re

CAPO I

Pro cedura

Articolo 36Tipi di procedura

§1. Tutti i contratti sono aggiudicati sul-la base di una procedura selettiva

§2. I contratti sono aggiudicati median-te:

1.a) Procedura selettiva pubblica;1.b) Procedura selettiva mediante Albo

informatico;1.c) Gara al massimo ribasso mediante

Albo informatico;1.d) Acquisto diretto mediante catalogo

informatico;1.e) Affidamento diretto.

Articolo 37Procedura selettiva pubblica

§1. Si accede alla procedura selettivapubblica quando non sia possibile utiliz-zare le altre procedure di cui all’art. 36 §2,come descritte negli articoli che seguono.

§2. Nella procedura selettiva pubblicaqualsiasi operatore economico interessato,anche non iscritto all’Albo, può presentareun’offerta. Il termine minimo per la rice-zione delle offerte è di trenta giorni dalladata di pubblicazione del bando di garasulla sezione pubblica dell’Albo, fatta sal-va la possibilità di stabilire un termine in-feriore per ragioni di urgenza debitamentemotivate.

§3. Tutti gli operatori economici, inpossesso dei requisiti indicati nella presen-te normativa nonché nei documenti di ga-ra, possono presentare un’offerta secondole modalità definite nei documenti di garastessi.

§4. L’offerta può avvenire solo median-te procedura informatica secondo le mo-dalità disciplinate nei documenti di garapubblicati nella sezione pubblica dell’Al-b o.

Articolo 38Procedura selettiva

mediante Albo informatico§1. La procedura selettiva mediante Al-

bo informatico si effettua con le stessemodalità della procedura selettiva pubbli-ca, ma è aperta solo agli operatori econo-mici iscritti all’Albo nella corrispondentecategoria di specializzazione, i quali pos-sono presentare un’offerta in risposta a unavviso di gara.

§2. Il termine minimo per la ricezionedelle offerte è di trenta giorni dalla datadi pubblicazione della documentazione digara. Il termine può essere ridotto fino alminimo di 15 giorni per motivate ragionidi urgenza.

§3. L’offerta può avvenire solo median-te procedura informatica secondo le mo-dalità disciplinate dalla documentazionedi gara.

Articolo 39Documentazione di gara

§1. La documentazione di gara si com-p one:

a) del bando di gara;b) del disciplinare di gara;c) del capitolato;d) dello schema del contratto;e) delle istruzioni e dei modelli per la

compilazione delle offerte tecniche ed eco-nomiche.

§2. Al fine di agevolare l’attività degliEnti, uniformandone le condotte, i bandidi gara sono redatti in conformità a mo-delli-tipo predisposti dalla Segreteria perl’Economia.

§3. Gli Enti possono sempre derogareai modelli, motivando espressamente laderoga con comunicazione da inviare allaSegreteria per l’Economia.

§4. Fino alla pubblicazione, la docu-mentazione di gara e i relativi documentipreparatori sono coperti da segreto d’uffi-cio.

Articolo 40P ro g e t t a z i o n e

Devono essere precedute da adeguataprogettazione le gare aventi ad oggetto:

a) opere o lavori;b) la realizzazione di infrastrutture in-

formatiche complesse;c) gli appalti misti di beni e servizi, in-

clusi i lavori, ovvero di beni o servizi nonappartenenti alla medesima classe merceo-logica;

d) attività istituzionali di medio o lungoperiodo comportanti oneri per più di unesercizio ovvero appalti comunque connes-si a tali attività.

Articolo 41Nomina del progettista

§1. Il Committente è responsabile dellaprogettazione e individua uno o, se neces-sario in relazione alla complessità del pro-getto, più progettisti preferibilmente tra ipropri dipendenti, purché iscritti nell’elen-co di cui all’art. 22. Gli Enti possono in-caricare della progettazione gli uffici tecni-ci dell’APSA o del Governatorato, perquanto di rispettiva competenza.

§2. Tutti i documenti progettuali devo-no essere approvati per iscritto dall’Entesecondo le disposizioni del Regolamentointerno di ciascuno.

§3. Si può ricorrere a progettisti esterni,selezionati in base alle procedure di cui al-la presente normativa, solo se sussistonoragioni oggettive e documentabili.

Articolo 42Sopralluoghi

§1. Nei documenti di gara è pubblicatoil calendario dei giorni e degli orari in cuigli operatori economici possono effettuarei sopralluoghi qualora questi siano neces-sari ad elaborare le offerte.

§2. L’avviso potrà indicare anchel’eventuale obbligatorietà del sopralluogoai fini dell’ammissibilità dell’offerta.

§3. Ove necessario, possono compiersidiverse sedute, assicurando a tutti gli ope-ratori economici di effettuare i sopralluo-ghi.

§4. Delle operazioni compiute e delleosservazioni dei tecnici degli operatorieconomici intervenuti è redatto processoverbale.

Articolo 43Affidamento diretto

§1. Si procede ad affidamento diretto:a) per procedure di importo inferiore

agli Euro 40.000,00, nelle quali il Com-mittente può procedere con affidamentodiretto a un operatore economico iscrittoall’Albo con criterio rotativo automaticonel rispetto delle categorie richieste e infunzione della loro idoneità professionale;

b) quando i lavori, i servizi o i benipossono essere forniti soltanto da un de-terminato operatore economico per unadelle seguenti ragioni:

i l’oggetto della concessione è la crea-zione o l’acquisizione di un’opera d’arte odi una rappresentazione artistica unica;

ii assenza di concorrenza per motivi tec-nici;

iii tutela dei diritti di proprietà intellet-tuale.

§2. Le eccezioni di cui alla lettera b)del paragrafo precedente si applicano uni-camente qualora non esistano alternative osostituti ragionevoli e l’assenza di concor-renza non sia il risultato di una limitazio-ne artificiosa dei parametri per l’aggiudi-cazione della concessione.

§3. Le procedure di affidamento direttodi cui alla lettera a) dovranno comunqueavvenire nel rispetto dei prezzi e corrispet-tivi di riferimento e dell’ambito program-mazione dei Piani presentati.

Articolo 44Sub appalto

§1. L’operatore economico che intendeeseguire alcune prestazioni affidandole insubappalto deve farne richiesta in sede dipresentazione delle offerte, indicando ilnominativo del subappaltatore e, in detta-glio, le prestazioni affidate in subappaltononché fornire la bozza del relativo con-tratto.

§2. L’autorizzazione al subappalto av-viene con l’aggiudicazione dell’offerta.

§3. Fuori dalle ipotesi di cui al presentearticolo, il subappalto anche parziale èvietato e, se eseguito, costituisce grave ina-dempimento con risoluzione del contrattoe perdita del diritto al compenso.

Articolo 45Procedura per acquisti

non previsti nei Piani singolariPer gli acquisti che per qualunque ra-

gione non siano stati inclusi nel Piano sin-golare, l’Ente, previa autorizzazione dellaSegreteria per l’Economia che verifica ilrispetto dei documenti contabili e la ne-cessaria copertura finanziaria, può inoltra-re all’APSA e al Governatorato, per quan-to di competenza, la richiesta di indizionedi una gara o l’autorizzazione all’acquistotramite catalogo.

Articolo 46Modalità di selezione

nelle procedure selettiveLa selezione deve tener conto dei requi-

siti soggettivi degli offerenti e dei requisitidell’offerta secondo criteri predeterminatinei documenti di gara o comunque presta-biliti in documenti regolamentari o model-li tipo precedenti alla gara.

Articolo 47Criteri soggettivi di Selezione

Il metodo di valutazione degli operatorieconomici deve utilizzare sistemi oggettivie automatici predeterminati nei documentidi gara o in regolamenti attuativi che attri-buiscano o sottraggano un determinatonumero di punti al fornitore in relazione avalutazioni che tengano conto:

a) della capacità economica e finanzia-ria;

b) della capacità tecnica.

Articolo 48Criteri di selezione delle offerte

§1. La selezione avviene in base allacomparazione ponderata delle offerte tec-niche, funzionali ed economiche propostedagli operatori economici, individuandoquella che, sulla base di criteri oggettivi epredeterminati nella documentazione digara, fornisce il miglior rapporto tra quali-tà, quantità e pregio tecnico, da un lato, eprezzo o costo, da un altro lato, esprimen-do altresì un unico dato numerico idoneoa consentire di porre le offerte in una gra-duatoria.

§2. Gli elementi tecnici e funzionali su-scettibili di valutazione separata e autono-ma e il loro peso nell’attribuzione deipunteggi sono specificati nei documenti digara in accordo con le esigenze manifesta-te dagli Enti nei progetti o nei Piani degliacquisti.

§3. Gli oneri per la sicurezza non sonosoggetti a ribasso economico.

Articolo 49Presentazione delle offerte

§1. Nel bando di gara sono indicati ilgiorno e l’orario entro il quale, a pena didecadenza e senza eccezioni, tutti gli ope-ratori economici che intendano parteciparedevono far pervenire le proprie offerte.

§2. Tra la pubblicazione della docu-mentazione di gara e il giorno stabilitoper la presentazione delle offerte devonointercorrere almeno trenta giorni.

§3. Il giorno in cui le offerte devono es-sere presentate, una volta stabilito, nonpuò essere anticipato, ma può essere posti-cipato dandone avviso pubblicato nell’Al-bo almeno quarantotto ore prima.

§4. Le offerte devono essere presentate,sotto pena di esclusione, mediante scam-bio di documenti per via telematica attra-verso la piattaforma informatica dell’Alb o.

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 9

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

Articolo 50Nomina e composizione

della Commissione giudicatrice§1. La Commissione giudicatrice, a pe-

na di invalidità dell’intera procedura diacquisto, deve essere nominata dopo lospirare del termine per la presentazionedelle offerte ed è composta in via ordina-ria da tre membri iscritti nell’Elenco di cuial Capo III del Titolo I, tramite estrazio-ne.

§2. Il numero dei componenti dellaCommissione giudicatrice può essere este-so a cinque, nelle gare di valore superiorea Euro 300.000,00.

§3. Gli atti di nomina sono pubblicatinell’Albo Informatico.

§4. La Commissione così costituita no-mina un proprio Presidente il quale, senti-ti gli altri componenti, stabilisce il calen-dario delle sedute della stessa e acquisiscedal responsabile dell’Albo le credenziali diaccesso e quanto necessario alla consulta-zione, da parte dei componenti, delle of-ferte. Il Calendario delle sedute è pubbli-cato nell’Alb o.

§5. Il Presidente deve richiedere al pro-gettista, se nominato, di presentare la di-chiarazione di insussistenza dell’incompa-tibilità di cui all’art. 24 §4. La dichiarazio-ne è pubblicata nell’Albo informatico.

Articolo 51Apertura delle offerte

§1. Nella prima seduta la Commissione:a.a) verifica la completezza della docu-

mentazione presentata dagli operatori eco-nomici;

a.b) valuta i casi comportanti l’esclusio-ne;

a.c) verifica l’integrità delle offerte oeventuali anomalie o irregolarità nella lorop re s e n t a z i o n e .

§2. Di tutte le operazioni di cui al pre-sente articolo è redatto verbale sottoscrittoda tutti gli intervenuti.

Articolo 52Valutazione delle offerte

§1. La Commissione giudicatrice proce-de alla valutazione delle offerte in seduteriservate secondo il Calendario stabilitodal suo Presidente, sentiti gli altri Com-missari. Alle operazioni di valutazionepossono partecipare solo i membri dellaCommissione.

§2. La Commissione procede nel se-guente ordine vincolante:

a) ad attribuire un punteggio ai criterisoggettivi;

b) ad attribuire il punteggio all’offertatecnica;

c) ad attribuire un punteggio all’offertaeconomica e all’applicazione dei coeffi-cienti di raccordo con l’offerta tecnica;

d) alla valutazione delle offerte anor-malmente basse.

§3. Ogni Commissario attribuisce inmaniera autonoma i relativi punteggi adogni singola offerta secondo quanto defi-nito dal bando di gara compilando unapropria scheda di valutazione. Il punteg-gio tecnico complessivo attribuito perogni autonomo elemento di valutazione èla risultante della media aritmetica deipunteggi attribuiti dai singoli Commissari.

§4. I Commissari procedono congiunta-mente al calcolo dei punteggi attribuiti estilano una graduatoria del punteggiocomplessivo attribuito a ciascuna offertavalida.

§5. Ai fini di quanto previsto dal §2 let-tera d) qualora l’offerta che risulti primain graduatoria abbia contemporaneamenteottenuto, sia sotto il profilo tecnico e fun-zionale che sotto il profilo economico, unpunteggio superiore alle soglie determina-te con provvedimento della Segreteria perl’Economia, la Commissione richiede alfornitore chiarimenti in ordine alla soste-nibilità dell’offerta, tenuto conto dei prez-zi e corrispettivi di riferimento, dei parti-colari processi produttivi del fornitore,della sua struttura, dei costi e dei ricavi ri-sultanti dagli ultimi bilanci approvati e diogni altro elemento ritenuto rilevante.

§6. I lavori della Commissione sonoconclusi con l’adozione del provvedimentodi aggiudicazione provvisoria il quale di-spone anche l’eventuale esclusione deglioperatori economici.

§7. La Commissione può sempre deci-dere di non procedere all’aggiudicazionequalora siano state presentate meno di treofferte ovvero l’offerta risultata prima ingraduatoria non abbia raggiunto delle so-glie minime di punteggio in relazione agliaspetti tecnici e funzionali indicati nelPiano generale degli acquisti, nel discipli-nare di gara o nel progetto definitivo.

§8. Il provvedimento di aggiudicazioneprovvisoria è pubblicato contestualmentealla sua adozione, unitamente alla gradua-toria e ai chiarimenti eventualmente resi insede di valutazione dell’anomalia dell’of-ferta.

Articolo 53Acquisizione delle offerte

al massimo ribasso dall’informatico§1. Per le gare sotto gli Euro 150.000,00

è possibile pubblicare nell’Albo un invito

agli operatori economici iscritti a procede-re ad un’asta a ribassi successivi pubblici,indicando il termine ultimo di chiusuradell’asta.

§2. La procedura selettiva di cui al pre-sente articolo è valida solo in presenza ditre offerte valide.

§3. La fornitura è aggiudicata al massi-mo ribasso alla data e all’ora di chiusuradell’asta, ferme le valutazioni circa l’ano-malia dell’offerta che dovrà essere effettua-ta dal responsabile dell’Ente primadell’aggiudicazione definitiva.

Articolo 54Acquisti diretti

mediante catalogo informatico§1. Con il Piano generale degli acquisti,

l’APSA o il Governatorato, per quanto dicompetenza, possono consentire l’acquistodi beni e servizi offerti dagli operatorieconomici ad un prezzo o corrispettivodeterminato mediante pubblicazionenell’Albo di un catalogo che indichi le ca-ratteristiche tecniche di ogni singolo beneo servizio e il prezzo o corrispettivo a cuisono offerti. Il prezzo non può essere su-periore ai prezzi e corrispettivi di riferi-mento.

§2. Gli acquisti al massimo ribasso pos-sono essere consentiti solo se ricorrono en-trambe le seguenti condizioni:

a) servizi e forniture con caratteristichestandardizzate o le cui condizioni sonodefinite dal mercato;

b) servizi e forniture di importo inferio-re ad Euro 40.000,00, caratterizzati da ele-vata ripetitività, fatta eccezione per quellidi notevole contenuto tecnologico o chehanno un carattere innovativo.

§3. Nel solo caso di acquisto di beni, seconsentiti ai sensi dei paragrafi precedenti,gli Enti possono anche rivolgersi diretta-mente a operatori economici i quali, ben-ché non iscritti all’Albo, offrono pubblica-mente i propri beni sul mercato elettroni-co a prezzi più bassi rispetto a quelli of-ferti nei cataloghi o, comunque, ai prezzie corrispettivi di riferimento.

§4. I beni e i servizi da includere in unsingolo catalogo e le relative caratteristi-che tecniche, sono stabilite dall’APSA odal Governatorato, ciascuno per la propriasezione di competenza, nell’ambito dellecategorie di specializzazione.

§5. Le condizioni di fornitura sono sta-bilite dall’APSA e Governatorato median-te un contratto quadro che rispetti i requi-siti oggettivi e soggettivi per gli affida-menti di cui alla presente normativa.

§6. Possono pubblicare un proprio ca-talogo tutti gli operatori economici iscrittiall’Albo nella categoria di specializzazionecorrisp ondente.

§7. Il catalogo è trasmesso dall’op erato-re all’APSA o dal Governatorato, perquanto di competenza, che procedono agliadempimenti per la pubblicazione, previaverifica della rispondenza dei beni e servi-zi ivi inclusi a quanto richiesto.

§8. Il provvedimento di esclusione dallapubblicazione è immediatamente impu-gnabile dinnanzi all’Autorità Giudiziaria.

§9. La richiesta di pubblicazione del ca-talogo implica accettazione da parte delfornitore delle condizioni pubblicate.

§10. La procedura di acquisto mediantecatalogo può essere avviata solo in presen-za di almeno tre cataloghi validamentepubblicati.

§11. Gli Enti, attraverso l’Albo informa-tico e nel rispetto del proprio bilancio pre-ventivo, possono acquistare la quantità ne-cessaria di un singolo bene o serviziocompreso nei cataloghi mediante ordinediretto di acquisto all’operatore economicoche in quel momento lo offra al prezzopiù basso, ferme le valutazioni circa l’ano-malia dell’offerta.

Articolo 55P ro v v e d i m e n t o

di aggiudicazione definitiva nelle gareAll’esito della verifica sulla regolarità

dell’intera procedura di gara, ma non pri-ma di trenta giorni dall’adozione del prov-vedimento di aggiudicazione provvisoria, iCommittenti adottano il provvedimento diaggiudicazione definitiva che viene pub-blicato nell’Alb o.

Articolo 56Stipula del contratto

§1. All’esito dell’aggiudicazione definiti-va, l’APSA o il Governatorato, per quantodi competenza, provvedono alla stesuradel testo definitivo del contratto inserendole condizioni tecniche e economiche comerisultanti dall’offerta o dal bando e daglialtri documenti ad esso allegato, ivi com-presi eventuali capitolati.

§2. Negli acquisti di beni e servizi sin-golari il contratto prima di essere stipulatodall’APSA o dal Governatorato deve esse-re sottoposto all’approvazione dell’Ente ri-chiedente.

§3. I pagamenti effettuati in forza diclausole invalide costituisce danno al pa-trimonio della Santa Sede o per il Gover-natorato ai sensi e per gli effetti dell’art.12 dello Statuto della Segreteria per l’Eco-nomia.

§4. Il contratto può essere stipulato so-lo decorso il termine di trenta giorni dalla

pubblicazione del provvedimento di ag-giudicazione definitiva. Se prima dellospirare del termine viene proposta impu-gnazione il contratto non può essere sti-pulato senza l’autorizzazione dell’AutoritàGiudiziaria.

§5. Il contratto deve essere pubblicatonell’Albo entro quindici giorni dalla sotto-scrizione.

§6. La pubblicazione e la registrazionepresso l’apposito registro del Governatora-to sono condizioni di efficacia del contrat-to.

CAPO IID eroghe

Articolo 57Lavori di somma urgenza

§1. In casi di necessità ed urgenza, seesiste un pericolo concreto per la pubblicae privata incolumità, l’Ente responsabilepuò disporre la immediata esecuzione dilavori entro il limite di Euro 100.000,00 odi quanto indispensabile per rimuovere lostato di pregiudizio.

§2. L’affidamento è accompagnato dallaredazione di un verbale, in cui sono indi-cati i motivi dello stato di urgenza, le cau-se che lo hanno provocato e i lavori neces-sari per rimuoverlo.

§3. Il corrispettivo delle prestazioni or-dinate è definito consensualmente conl’affidatario; in difetto di preventivo accor-do il Committente può ingiungere all’affi-datario l’esecuzione delle lavorazioni o lasomministrazione dei materiali sulla basedi prezzi definiti mediante l’utilizzo diprezzari ufficiali di riferimento, ridotti del10 per cento.

§4. L’Ente che ha affidato i lavori com-pila entro dieci giorni dall’ordine di esecu-zione dei lavori una perizia giustificativadegli stessi e la trasmette, unitamente alverbale di somma urgenza, all’APSA o alGovernatorato, che provvedono alla co-pertura della spesa. La perizia è trasmessaaltresì alla Segreteria per l’Economia perl’approvazione dei lavori.

§5. Qualora un’opera o un lavoro, ordi-nato per motivi di somma urgenza, nonriporti l’approvazione, la relativa realizza-zione è sospesa immediatamente e si pro-cede, previa messa in sicurezza del cantie-re, alla sospensione dei lavori e alla liqui-dazione dei corrispettivi dovuti per la par-te realizzata.

§6. In via eccezionale e nella misurastrettamente necessaria a rimuovere lo sta-to di pericolo, l’affidamento diretto puòessere autorizzato dalla Segreteria perl’Economia o dal Cardinale Presidente delGovernatorato per quanto di competenza,oltre che per i lavori altresì per acquisti dibeni e servizi. Analogamente la Segreteriaper l’Economia o il Cardinale Presidentedel Governatorato per quanto di compe-tenza, può autorizzare lavori per un valoresuperiore alle soglie di cui al paragrafo 1da effettuare in un arco temporale limita-to, comunque non superiore a trenta gior-ni e solo per singole specifiche fattispecieindilazionabili.

Articolo 58Acquisti di modico valore

Gli acquisti di modico valore sono am-messi nei limiti previsti da apposita vocedi spesa del Piano singolare degli acquistidi cui al precedente art. 19.

CAPO IIIConcessioni

Articolo 59Oggetto e ambito di applicazione

§1. Alle procedure di aggiudicazione dicontratti di concessione di lavori pubblicio di servizi si applicano, per quanto com-patibili e non diversamente regolamentatodagli articoli seguenti, le disposizioni rela-tive ai principi generali, alle esclusioni, al-le modalità e alle procedure di affidamen-to, alle modalità di pubblicazione e reda-zione dei bandi e degli avvisi, ai requisitigenerali e speciali e ai motivi di esclusio-ne, ai criteri di aggiudicazione, alle moda-lità di comunicazione agli offerenti, ai re-quisiti di qualificazione degli operatorieconomici, ai termini di ricezione delledomande di partecipazione, alle modalitàdi esecuzione.

§2. I servizi non economici di interessegenerale non rientrano nell’ambito di ap-plicazione del presente Capo.

Articolo 60Durata della concessione

§1. La durata delle concessioni è limita-ta ed è stimata dall’Ente in funzione deilavori o servizi richiesti all’operatore eco-nomico.

§2. Le concessioni ultra-quinquennali,devono essere autorizzate dalla Segreteriaper l’Economia o dal Cardinale Presidentedel Governatorato, per quanto di compe-tenza, e la durata massima della concessio-

ne non deve superare il periodo di tempoin cui si può ragionevolmente prevedereche il concessionario recuperi gli investi-menti effettuati nell’esecuzione dei lavorio dei servizi, insieme con un ritorno sulcapitale investito tenuto conto degli inve-stimenti necessari per conseguire gli obiet-tivi contrattuali specifici. Ai fini del calco-lo, gli investimenti presi in considerazionecomprendono sia quelli iniziali sia quelliin corso di concessione.

Articolo 61Bandi di gara

§1. Gli Enti che intendono aggiudicareuna concessione rendono nota tale inten-zione per mezzo di un bando di gara e nechiedono la pubblicazione nell’Albo di cuigli artt. 26 e ss..

CAPO IV

D isciplinaed esecuzione dei contratti

Articolo 62Responsabilità dell’esecuzione

del contratto§1. Gli Enti che risultino beneficiari, in

tutto o in parte, della prestazione dedottain un contratto sono responsabili della re-golare esecuzione e di verificare l’esattoadempimento delle obbligazioni contrat-tuali in base alla natura della prestazionestessa.

§2. Il Responsabile del procedimentodell’Ente beneficiario svolge le funzioni diresponsabile dell’esecuzione del contratto,ferma la facoltà di ciascun Ente Beneficia-rio, in base al proprio Regolamento inter-no, di nominare in tale funzione o per sin-goli appalti, uno o più Officiali che,nell’assolvimento del proprio compito, ri-spondono al Responsabile del procedi-mento.

Articolo 63Certificato di regolare esecuzione

§1. Il Responsabile dell’esecuzione delcontratto emette un certificato attestantel’esatto adempimento delle obbligazionicontrattuali.

§2. Il certificato di regolare esecuzionepuò essere emesso anche parzialmente perstato avanzamento lavori, qualora il con-tratto preveda il pagamento di acconti astato di avanzamento o in ipotesi similari.Il certificato in tali ipotesi fa riferimentosolo alle prestazioni effettivamente esegui-te al momento del suo rilascio.

§3. Il certificato deve essere allegato al-la fattura o ad altro documento con ilquale richiede il pagamento del corrispet-tivo pattuito.

§4. Il pagamento dei corrispettivi in as-senza di certificato di regolare esecuzionecostituisce danno al patrimonio dell’Ente.

§5. L’emissione del certificato non libe-ra l’operatore economico dal risarcimentodanni per la scoperta di vizi occultidell’op era.

§6. I soggetti che hanno ricevuto laprestazione inviano una valutazionedell’operatore economico alla Segreteriaper l’Economia sulla base dei modelli pre-disposti da quest’ultima.

Articolo 64Durata del contratto

§1. I contratti ad esecuzione continuatae periodica non possono essere stipulatiper un periodo superiore a tre anni. Ter-mini superiori comunque non eccedenti icinque anni devono essere motivati ed au-torizzati dalla Segreteria per l’Economia,in considerazione della tipologia di bene oservizio, del ciclo di vita dei beni oggettodell’appalto e della variabilità dei prezzi ecorrispettivi di riferimento.

§2. Il rinnovo dei contratti può avveni-re solo attraverso procedura selettiva pub-blica.

§3. Le clausole di rinnovo tacito e i rin-novi eventualmente accordati in violazionedei paragrafi precedenti sono nulli. Il pa-gamento di corrispettivi in base a contrattiscaduti e non rinnovabili costituisce dan-no al patrimonio della Santa Sede.

§4. I contratti diversi da quelli di cui alparagrafo 1 devono indicare i termini pe-rentori entro i quali le prestazioni devonoessere eseguite.

Articolo 65Modifica dei contratti

e varianti in corso d’op era§1. Le modifiche del contratto, nonché

le varianti in corso d’opera, devono essereautorizzate congiuntamente dall’APSA odal Governatorato, per quanto di compe-tenza, e dalla Segreteria per l’Economia,sulle base dei parametri oggettivi indivi-duati con regolamento dalla Segreteria perl’Economia.

§2. Le modifiche e variazioni dovrannoessere pubblicate nell’Albo informatico.

Articolo 66Revisione prezzi

§1. Il bando di gara può prevedere larevisione dei prezzi.

§2. La revisione può essere prevista solosulla base di criteri oggettivi, su clausolechiare, precise e inequivocabili contenutenello schema di contratto pubblicato nelladocumentazione di gara.

§3. La variazione non ha effetto sulleprestazioni già eseguite al momento in cuila variazione è rilevata o è stato richiestodi rilevarla.

§4. Qualora la variazione sia superioreal 10 per cento, la parte che subisce l’effet-to economico sfavorevole della variazioneha diritto di recedere, in tutto o in parte,dal contratto.

§5. Non può mai prevedersi la revisionedei prezzi ove l’impegno dell’op eratoreeconomico a tenere ferma la propria pro-posta, sia stata oggetto di valutazione insede di aggiudicazione dell’offerta.

Articolo 67Recesso

In caso di recesso del Committente siesegue il pagamento dei lavori o delle pre-stazioni eseguite, nonché del valore deimateriali utili esistenti in cantiere nel casodi lavoro o in magazzino nel caso di servi-zi o forniture, oltre al decimo dell’imp ortodelle opere, dei servizi o delle forniturenon eseguite a titolo di indennizzo.

CAPO VO perazioni

nel settore immobiliare

Articolo 68Immobili ad uso istituzionale

§1. Gli Enti che intendono acquisire inproprietà o prendere in godimento a titolooneroso un bene immobile per le propriefinalità istituzionali devono farne preventi-va richiesta scritta agli altri Enti proprieta-ri di immobili.

§2. Ove non risulti la disponibilità diimmobili di proprietà di altri Enti è possi-bile ricorrere al mercato esterno secondole disposizioni degli articoli seguenti.

Articolo 69Acquisti o locazioni comuni

§1. Gli Enti, qualora debbano procedereall’acquisto in proprietà di beni immobilio prenderli in godimento da soggettiesterni, devono farne indicazione nel pro-prio Piano singolare, indicando:

a) il limite massimo di spesa;b) le caratteristiche dimensionali e qua-

litative del bene;c) la localizzazione;d) i rendimenti attesi qualora all’acqui-

sto si proceda a fini di investimento;e) ogni altro elemento che ritengano

utile e necessario segnalare per dimostrarel’opportunità dell’operazione per il soddi-sfacimento delle proprie finalità istituzio-nali o di investimento.

§2. Il Piano generale provvede alla ra-zionalizzazione delle esigenze al fine diorientare l’acquisto verso interi fabbricati ecosì contenere i costi amministrativi, di ri-strutturazione, di manutenzione, di effi-cienza e di gestione.

§3. Ove sia possibile procedere in ma-niera congiunta, sulla base del Piano ge-nerale, l’APSA o il Governatorato, apertoil fascicolo della procedura, provvede adeseguire le opportune ricerche di mercatoe a sottoporre agli Enti le opportunità in-dividuate, con un piano di ripartizione deidiritti di godimento o di proprietà e dellespese ordinarie e straordinarie.

§4. Alla stipula del contratto si procedeprevia perizia di cui all’art. 71 e previa ve-rifica dei requisiti del venditore o del loca-t o re .

Articolo 70Cessioni o locazioni comuni

§1. Gli Enti, qualora debbano procederealla vendita di immobili in proprietà o ce-derli in godimento a soggetti esterni, de-vono programmare l’operazione nel pro-prio Piano singolare.

§2. Per le locazioni di immobili a sog-getti terzi si procederà sulla base di un re-golamento predisposto dagli Enti proprie-tari che dovrà tener conto dei principi ge-nerali di cui alla presente normativa e del-la modalità con cui procedono alla defini-zione dei canoni di locazione.

Articolo 71Perizia di stima

§1. Ogni operazione immobiliare deveessere preceduta da perizia di stimadell’immobile, cui provvede l’APSA o ilGovernatorato attraverso il proprio perso-nale tecnico.

§2. La perizia ha l’obiettivo di indivi-duare l’effettivo valore commercialedell’immobile stesso, lo stato di manuten-zione e l’assenza di cause ostative all’op e-razione.

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 10 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

§3. La perizia deve dare conto di tuttele informazioni utili a definire l’effettivovalore dell’immobile sulla base degli stan-d a rd utilizzati dai tecnici del Paese dovel’immobile è situato e deve menzionare lapresenza delle certificazioni richieste in ta-li Paesi.

§4. Il soggetto che firma la perizia siassume la piena responsabilità delle infor-mazioni ivi contenute.

Articolo 72Verifica della controparte e controlli§1. I soggetti terzi che intervengono

nelle procedure immobiliari di cui al pre-sente Capo devono possedere i requisiti dionorabilità ed eticità, conformemente allapresente normativa.

§2. L’APSA e il Governatorato devonoacquisire la documentazione utile a com-provare detti requisiti e depositarla nel fa-scicolo della procedura.

§3. Di ogni operazione di acquisto ocessione di immobili sono previamente in-formati gli organismi di controllo chenell’ambito della propria competenza pos-sono svolgere le opportune verifiche.

TITOLO IV

Impugnazionie tentativo

di conciliazioneMonitoraggio

e controlloD isposizioni

transitorie e finali

CAPO IImpugnazioni

e tentativo di conciliazione

Articolo 73Impugnabilità degli atti

Tutte le controversie aventi ad oggetto,gli atti e provvedimenti delle procedure dicui alla presente normativa, ivi compresi ilsilenzio rifiuto, i provvedimenti relativiall’iscrizione all’Albo o di esclusione, non-ché provvedimenti generali come i disci-plinari e i bandi; gli atti di affidamento diconcessioni, nonché tutti provvedimentidegli Organismi di vigilanza e di controlloo degli Enti che intervengono a qualsiasititolo nella procedura, sono soggetti al si-stema di impugnativa e di appello dinanziagli Organi Giudiziari dello Stato dellaCittà del Vaticano.

Articolo 74Tentativo di conciliazione

delle controversie§1. L’operatore economico e gli Enti

qualora sorga una qualsiasi controversia

inerente ai casi di cui all’articolo che pre-cede o inerenti all’esecuzione del contrattopotrà preventivamente esperire un tentati-vo di conciliazione d’innanzi ad una Ca-mera Arbitrale.

§2. Il tentativo di conciliazione dovràessere promosso comunque entro 15 giornidalla conoscenza dell’atto che si intendei m p u g n a re .

§3. La Camera Arbitrale è composta datre membri, uno scelto dall’operatore eco-nomico, uno nominato dal Governatoratoo dall’APSA ed il terzo nominato dal Pre-sidente dell’Autorità Giudiziaria compe-tente.

§4. Il tentativo di conciliazione vienepromosso da una delle parti con comuni-cazione da inviarsi all’altra.

§5. Se entrambe le parti aderiscono sichiede la nomina di un componente daparte dell’Autorità Giudiziaria.

§6. L’espletamento del tentativo di con-ciliazione sospende i termini di impugna-tiva fino all’espletamento della procedura.

§7. Il tentativo di conciliazione si dovràconcludere nei successivi 15 giorni dal suopromovimento, in difetto si procederà co-me se avesse avuto esito negativo.

§8. Le parti congiuntamente possonoanche deferire alla Camera Arbitrale l’inte-ra controversia perché venga decisa secon-do equità.

CAPO IIMonitoraggio e controllo

Articolo 75Lotta alla corruzione e prevenzione

dei conflitti di interesseLa Segreteria per l’Economia, sentito

l’Ufficio del Revisore Generale, anche nelrispetto della normativa internazionale ap-plicabile alla Santa Sede o di cui essa èparte, può adottare specifiche misure diindirizzo per combattere le frodi, il clien-telismo e la corruzione e per prevenire, in-dividuare e risolvere in modo efficace iconflitti di interesse insorti nello svolgi-mento delle procedure in modo da evitarequalsiasi distorsione della concorrenza egarantire la trasparenza e la parità di trat-tamento.

Articolo 76Controlli e obbligo di segnalazione§1. Il Responsabile del procedimento

prima dell’adozione del provvedimento diaggiudicazione definitiva e, in ogni caso,prima della stipula del contratto odell’esecuzione dell’investimento, deveeseguire un controllo formale, senza sinda-cato sul merito, volto a verificare che lecondizioni oggettive e soggettive e finan-ziare per l’aggiudicazione sia state rispet-tate.

§2. Il Responsabile del procedimentoall’atto di sottoporre alla firma il provve-dimento di aggiudicazione definitiva o ilcontratto attesta sotto la propria responsa-bilità l’esito del controllo.

§3. L’attestazione è condizione necessa-ria per procedere al pagamento medesimo.

I pagamenti eseguiti in assenza dell’atte-stazione o in presenza di attestazione falsao mendace costituiscono danno al patri-monio della Santa Sede ai sensi e per glieffetti dell’art. 12 dello Statuto della Se-greteria per l’Economia.

Articolo 77Flussi informativi

§1. Salvo diversamente disposto, tutti idati e i documenti pubblicati nell’Albo in-formatico e comunque inseriti nel fascico-lo di ogni procedura sono resi disponibilie sono consultabili su base permanentedalla Segreteria per l’Economia.

§2. L’accesso al fascicolo avviene senzanecessità di preventiva richiesta e i suddet-ti uffici sono dotati di credenziali di acces-so ai fascicoli informatici.

§3. Fermo quanto previsto dai rispettivistatuti, gli Organismi di vigilanza e dicontrollo possono richiedere agli Enti ul-teriori informazioni e documenti, ancorchénon inclusi nel fascicolo della procedura.

§4. L’Autorità di informazione finanzia-ria ha accesso alla documentazione di cuial paragrafo 1 nei limiti di quanto necessa-rio alla propria attività istituzionale.

Articolo 78Monitoraggio e controllo di gestione§1. Nell’ambito delle finalità di cui

all’art. 8 del proprio Statuto, la Segreteriaper l’Economia e la Direzione dell’Econo-mia per il Governatorato, ai sensi dellaLegge N. CCLXXIV provvedono alla raccol-ta e all’elaborazione dei dati informativiconcernenti i contratti pubblici.

§2. Le rilevazioni di cui al precedenteparagrafo sono incluse in una relazioneannuale.

§3. La relazione è trasmessa in cono-scenza alla Segreteria di Stato e al Presi-dente del Governatorato, se di competen-za, e all’Ufficio del Revisore Generale.

Articolo 79Prevenzione e contrasto degli illeciti§1. L’Ufficio del Revisore Generale, te-

nuto conto della relazione di cui all’artico-lo precedente, delle eventuali segnalazioni,delle revisioni eventualmente effettuate edelle migliori prassi adottate a livello in-ternazionale, elabora un’analisi valutativadelle condotte degli Enti di cui all’art. 2§2 lettera d) del proprio Statuto, anchecon riferimento specifico alle procedure diacquisto.

§2. La valutazione di cui al paragrafoprecedente è coperta da segreto d’ufficio.

§3. Qualora, nell’ambito delle valutazio-ni di cui al paragrafo precedente emerga-no una notizia di reato o ragioni per so-spettare che fondi, beni, attività, iniziativeo transazioni economiche siano connesse oriconducibili ad attività di riciclaggio o difinanziamento del terrorismo, l’Ufficio delRevisore Generale invierà un rapportoall’Autorità Giudiziaria dello Stato dellaCittà del Vaticano o all’Autorità di infor-mazione finanziaria.

§4. L’Ufficio del Revisore sulla basedell’analisi valutativa e delle revisioni ef-

fettuate, può proporre alla Segreteria perl’Economia od all’Unità di Controllo edIspezione, per il Governatorato, l’adozio-ne di linee guida, indirizzi, modelli e pro-cedure e prassi ovvero la modifica di quel-le esistenti.

CAPO IIIDisposizioni transitorie e finali

Articolo 80Termini per la derogaalla centralizzazione

§1. Gli Enti che si avvalgono della de-roga alla centralizzazione di cui al prece-dente art. 16 presentano per l’a p p ro v a z i o -ne le proprie norme speciali entro 3 mesidalla entrata in vigore della presente nor-mativa.

§2. In mancanza sono ricondotti al si-stema centralizzato.

Articolo 81Legge applicabile e giurisdizione

§1. Tutti i contratti sono disciplinati daldiritto canonico. Il riferimento alla leggecivile di cui al canone 1290 CIC si intendefatto alle leggi dello Stato della Città delVaticano. Per le tipologie contrattuali nondisciplinate dalla legge vaticana si applica-no le norme italiane, in quanto compatibi-li con il diritto canonico.

§2. Per ogni controversia relativa all’in-terpretazione e all’esecuzione del contrat-to, una volta stipulato, è competente invia esclusiva il Tribunale dello Stato dellaCittà del Vaticano. Nei contratti devonoessere inserite clausole volte ad assicurarel’esclusività della giurisdizione.

Articolo 82Disposizione per la conclusione

di contratti e negozi giuridici§1. L’approvazione ed i poteri di firma

dei contratti e dei negozi giuridici sonoregolati dalle norme sulle competenze edattribuzioni di poteri di ciascun Ente.

§2. In particolare, per gli Enti afferentiallo Stato della Città del Vaticano si fa ri-ferimento alle norme attuative dell’art. 28della Legge N. CCLXXIV sul Governo delloStato della Città del Vaticano del 25 no-vembre 2018. Tutti i contratti ed i negozigiuridici devono essere registrati e dovran-no pervenire alla Direzione dell’Economiae all’Ufficio Giuridico non appena stipula-ti.

§3. Resta fermo ed impregiudicatoquanto previsto dall’art. 11 dello Statutodella Segreteria per l’Economia.

Articolo 83Norme applicabili al Governatoratodello Stato della Città del Vaticano§1. In considerazione del particolare

status giuridico dello Stato della Città delVaticano, il Governatorato opera sulla ba-se di un proprio regolamento di attuazio-

ne conforme alla presente normativa daemanarsi entro tre mesi dalla sua entratain vigore.

§2. Le disposizioni speciali devono es-sere approvate e modificate con il procedi-mento di cui agli artt. 3 e 4 della LeggeFondamentale dello Stato della Città delVa t i c a n o .

§3. Nella individuazione delle funzionie gli uffici di cui alla presente normativa,si fa riferimento alle disposizioni organiz-zative proprie del Governatorato delloStato della Città del Vaticano, nel rispettodei principi di separazione delle funzioni,specializzazione, rotazione e non predeter-minazione.

Articolo 84Implementazione informatica

§1. La piattaforma informatica dell’Alb oinformatico e ogni altro strumento infor-matico necessario all’esecuzione della pre-sente normativa è realizzata secondo unprogetto predisposto a cura della Segrete-ria per l’Economia di concerto con laCommissione «Tecnologia dell’Informa-zione e Comunicazione» (ICT).

§2. I beni e i servizi necessari al suddet-to progetto sono acquisiti conformandosialle disposizioni della presente normativain quanto immediatamente applicabili. Lagara è gestita dall’APSA, la quale è altresìcompetente ad individuare gli operatorieconomici da invitare alla gara.

§3. La procedura di appalto è perfezio-nata entro sei mesi dall’approvazione dellapresente normativa da parte della Superio-re Autorità.

§4. La mancata messa in opera dellapiattaforma informatica dell’Albo informa-tico, non pregiudica l’entrata in vigoredella presente normativa.

§5. Trascorso il termine di cui al para-grafo precedente senza che la piattaformainformatica dell’Albo informatico sia statamessa in opera, la Segreteria per l’Econo-mia è legittimata a adottare procedure emodelli suppletivi e provvisori che dianoimmediata attuazione alla presente norma-tiva anche mediante l’utilizzo di documen-ti cartacei.

Articolo 85Lingua

Tutti gli atti e i documenti relativi alleprocedure di affidamento e aggiudicazionedei contratti pubblici disciplinate dallapresente normativa saranno redatti in lin-gua italiana.

Articolo 86Norme attuative

§1. La Segreteria dell’Economia, sentitii singoli Enti della Santa Sede, adotta unregolamento di attuazione della presentenormativa.

§2. Si intendono abrogati tutti i docu-menti normativi e regolamentari relativialla materia dei Contratti pubblici preesi-stenti.

Tutela giurisdizionale in materia di trasparenza, controlloe concorrenza dei contratti pubblici

per la Santa Sede e dello Stato Città del VaticanoArticolo 1

Giurisdizione e competenza

§1. Appartengono alla giurisdizione de-gli Organi Giudiziari dello Stato dellaCittà del Vaticano tutte le controversieaventi a oggetto gli atti e provvedimentidelle procedure di cui alla normativa suicontratti pubblici, ivi compresi il silenziorifiuto, i provvedimenti relativi all’iscrizio-ne all’Albo o all’esclusione dallo stesso;nonché i provvedimenti generali come idisciplinari e i bandi; gli atti di affidamen-to di concessioni; nonché tutti i provvedi-menti degli Organismi di vigilanza e con-trollo o degli Enti che intervengono aqualsiasi titolo nelle procedure.

§2. Sono di competenza del SupremoTribunale della Segnatura Apostolica tuttii conflitti di attribuzioni tra gli Enti e tragli Enti e gli Organismi di vigilanza econtrollo inerenti alla normativa sui con-tratti pubblici.

§3. Per le definizioni di cui alla presen-te normativa si fa riferimento alla discipli-na dei contratti pubblici della Santa Sedee dello Stato della Città del Vaticano.

Articolo 2Legittimazione processuale

§1. Possono essere parte nei giudizi dicui all’art. 1: a) gli operatori economiciche abbiano interesse attuale e concreto afar valere l’illegittimità dei provvedimenti;b) gli Enti e gli Organismi di vigilanza ec o n t ro l l o .

§2. È ammesso il patrocinio di avvocatiabilitati in altre giurisdizioni solo previaautorizzazione del Presidente del Tribuna-

le vaticano che si deve pronunciare entro 5giorni dalla richiesta.

§3. Gli Enti possono essere difesi daipropri Officiali e collaboratori professio-nali muniti della relativa abilitazione pro-fessionale, a ciò espressamente delegati dalSuperiore dell’Ente medesimo.

§4. Nel caso in cui il ricorso non siastato notificato ad uno dei controinteressa-ti per causa di forza maggiore o per errorescusabile, l’Autorità Giudiziaria ordinal’integrazione del contraddittorio mediantela loro chiamata in causa entro un terminestabilito, a pena di decadenza.

§5. Allo stesso modo, l’Autorità Giudi-ziaria può ammettere l’intervento volonta-rio di altri soggetti aventi un interesse at-tuale e concreto alla definizione del pro-cesso.

Articolo 3Termini ed instaurazione

del contraddittorio§1. I giudizi di cui all’art. 1 sono instau-

rati mediante ricorso da proporsi, a pena

di decadenza, entro 30 giorni dalla data dinotificazione o pubblicazione del provve-dimento, dallo spirare del termine per laformazione del silenzio, o, comunque,nelle altre ipotesi, dalla conoscenzaeffettiva dell’atto lesivo di un interesse odi un diritto. Il ricorso deve essere notifi-cato sia all’Ente che a tutti i controinteres-sati.

§2. Il ricorso deve essere depositato,unitamente ai documenti ritenuti rilevanti,presso la cancelleria del Tribunale delloStato entro 15 giorni dalla data dell’ultimanotifica.

§3. L’istanza di accesso agli atti dellaprocedura sospende il termine di cui alparagrafo 1, che decorre a partire dalgiorno successivo a quello in cui l’accessoè consentito e gli atti sono resi disponi-bili.

§4. L’eventuale ricorso al tentativo diconciliazione di cui all’art. 74 delle “Nor-me sulla trasparenza, controllo e concor-renza dei contratti pubblici della SantaSede e dello Stato della Città del Vatica-no”, sospende il termine di cui al paragra-fo 1.

IndiceArt. 1 - Giurisdizione e competenzaArt. 2 - Legittimazione processualeArt. 3 - Termini ed instaurazione del contraddittorioArt. 4 - RicorsoArt. 5 - Annullabilità del provvedimento

Art. 6 - Provvedimenti cautelariArt. 7 - Svolgimento dell’udienza — Poteri istruttori dell’AutoritàGiudiziariaArt. 8 - Decisione del ricorsoArt. 9 - AppelloArt. 10 - Obbligo di segnalazioneArt. 11 - Rinvio al codice di procedura civileArt. 12 - Norme applicabili ai giudizi sui conflitti di attribuzioni

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 11

IL «MOTU PROPRIO» DI PA PA FRANCESCO

Articolo 4Ricorso

Il ricorso deve contenere distintamente,a pena di inammissibilità:

a) i dati identificativi del ricorrente, delsuo difensore e del soggetto nei cui con-fronti il ricorso è proposto;

b) l’indicazione specifica dell’oggettodella domanda, ivi compreso gli atti o iprovvedimenti eventualmente impugnati, ela data della loro notificazione, comunica-zione, pubblicazione o comunque della lo-ro conoscenza;

c) l’esposizione sommaria dei fatti;d) i motivi specifici su cui si fonda il ri-

corso;e) l’indicazione degli eventuali mezzi di

p ro v a ;f) l’indicazione dei provvedimenti chie-

sti al giudice;g) la sottoscrizione del ricorrente, se es-

so sta in giudizio personalmente, oppuredel difensore, con indicazione, in questocaso, della procura speciale.

Articolo 5Annullabilità del provvedimento

§a.i.1. È annullabile il provvedimentoamministrativo adottato in violazione dellenorme sui contratti a rilevanza pubblica.

§a.i.2. Non è annullabile il provvedi-mento adottato in violazione di norme sulprocedimento o sulla forma degli atti,qualora, per la natura vincolata del prov-vedimento, sia palese che il suo contenutodispositivo non avrebbe potuto essere di-verso da quello in concreto adottato.

Articolo 6Provvedimenti cautelari

§1. Il ricorrente, se dagli atti impugnatipuò derivargli un danno grave ed irrepara-bile, può chiedere all’Autorità Giudiziariala sospensione dell’esecuzione degli attistessi con istanza motivata proposta nel ri-corso.

§2. L’istanza cautelare viene trattata inudienza camerale fissata dal Presidente delTribunale con decreto, da comunicarsi alleparti costituite per il tramite della Cancel-leria; la richiesta cautelare non può esseretrattata se non successivamente al decorsodel termine di dieci giorni dalla datadell’effettiva ricezione del ricorso. Le partipossono depositare memorie e documentientro tre giorni liberi antecedenti la datadell’udienza, nel rispetto delle ore 12.00.

§3. Il Collegio decide con ordinanzanon impugnabile, fissando anche la datadell’udienza di merito e dandone comuni-cazione alle parti costituite.

§4. Nel caso in cui il ricorrente non sipresenti all’udienza all’uopo fissata,l’istanza cautelare s’intende rinunciata.

Articolo 7Svolgimento dell’udienza

— Poteri istruttoridell’Autorità Giudiziaria

§1. L’udienza è pubblica e si svolge se-condo le modalità ritenute più idonee dalTribunale; le parti, ove necessario, discu-tono oralmente la causa, formulando le lo-ro richieste.

§2. Nel caso in cui il ricorrente non sipresenti all’udienza all’uopo fissata, il Pre-sidente fissa una nuova udienza entro iquindici giorni successivi; la cancelleriaprovvede alla comunicazione della nuovadata. In caso di mancata partecipazionealla nuova udienza, il ricorso si intende ri-nunciato e il processo si estingue.

§3. L’Autorità Giudiziaria, ai fini istrut-tori, esercita tutte le facoltà di accesso, dirichiesta di dati, di informazioni e chiari-menti conferite agli Enti.

§4. L’Autorità Giudiziaria, ove ritenutonecessario può richiedere apposite relazio-ni agli Organismi di vigilanza, ovvero di-sporre consulenza tecnica.

§5. L’Autorità Giudiziaria, in ogni statodel giudizio, può ordinare alle parti il de-posito di documenti ritenuti necessari perla decisione.

§6. L’Autorità Giudiziaria, se ritiene il-legittimo per contrasto alla normativa suicontratti pubblici un regolamento o un at-to generale rilevante ai fini della decisione,non lo applica in relazione all’oggetto de-dotto in giudizio e procede alle segnala-zioni di cui all’art. 10.

Articolo 8Decisione del ricorso

§1. Fatte salve le ipotesi di cui all’art. 6,il Presidente del Tribunale fissa con decre-to l’udienza di merito da celebrarsi entro45 giorni dal deposito del ricorso; la Can-celleria del Tribunale provvede alla comu-nicazione del decreto alle parti costituitealmeno venti giorni prima dalla data fissa-ta.

§2. Le parti possono depositare memo-rie e documenti fino a dieci giorni liberiprima successivi dell’udienza, nel rispettodelle ore 12.00.

§3. Il Tribunale pubblica il dispositivodella sentenza entro 10 giorni dalla datadell’udienza di merito, indicando un ter-

mine non superiore a 30 giorni per la mo-tivazione, salvo casi di particolare com-plessità. Tutti i suddetti provvedimenti so-no comunicati dalla cancelleria del Tribu-nale alle parti costituite.

§4. La decisione deve essere motivata infatto e in diritto e recare la firma dei com-ponenti del Collegio.

§5. L’Autorità Giudiziaria, ove accolgail ricorso, può accordare la tutela in formaspecifica annullando il provvedimento im-pugnato e, contestualmente, ordinandoall’Ente parte del giudizio una nuovai s t ru t t o r i a .

§6. In caso di accoglimento del ricorso,è fatto salvo l’equo indennizzo, stabilitodal Tribunale, a favore dell’operatore eco-nomico in buona fede che abbia dato ese-cuzione a prestazioni sulla base del prov-vedimento impugnato annullato dalla de-cisione.

§7. Fermo quanto previsto nei paragrafiprecedenti, l’Autorità Giudiziaria non puòin nessun caso accordare alcun risarcimen-to dei danni o emettere provvedimenti dicondanna o sanzionatori.

§8. I contratti stipulati in violazionedella decisione dell’Autorità Giudiziariasono nulli. I corrispettivi pagati in viola-zione delle decisioni dell’Autorità Giudi-ziaria costituiscono danno al patrimoniodella Santa Sede ai sensi e per gli effettidell’art. 12 dello Statuto della Segreteriaper l’Economia.

§9. La decisione diviene esecutiva conla pubblicazione.

Articolo 9App ello

§1. Le decisioni del Tribunale sono ap-pellabili dinanzi alla Corte di Appello del-lo Stato della Città del Vaticano entro 60giorni dalla data di pubblicazione dellasentenza.

§2. In caso di notifica della sentenza dauna delle altre parti, il termine per impu-gnare è di 30 giorni, escluso il giorno del-la notifica.

§3. Nel giudizio di appello si applica-no, in quanto compatibili, le norme di cuiagli articoli precedenti.

§4. L’appellante può proporre istanzadi sospensione degli effetti della sentenzadi primo grado nelle forme e nei tempi dicui all’art. 6.

§5. La sentenza di appello non è impu-gnabile.

Articolo 10Obbligo di segnalazione

§1. L’Autorità Giudiziaria, qualora ri-scontri violazioni della normativa vigenteper comportamento doloso o colposo, aseconda dei casi, ne da atto in sentenza etrasmette gli atti, rispettivamente, al Pro-motore di Giustizia ovvero al Prefetto del-la Segreteria per l’Economia per gli adem-pimenti di competenza.

§2. Qualora l’Autorità Giudiziaria, nelrigettare il ricorso, d’ufficio o su istanza diparte, accerti che il ricorrente ha agito condolo o colpa grave, ne dà atto nella deci-sione. Il provvedimento è trasmessoall’APSA o al Governatorato, oltre che al-la Segreteria per l’Economia, per gliadempimenti del caso e per l’avvio alle re-lative azioni di risarcimento danni.

Articolo 11Rinvio al codice di procedura civilePer quanto non espressamente previsto,

si applicano, ove compatibili, le disposi-zioni del codice di procedura civile delloStato.

Articolo 12Norme applicabili ai giudizisui conflitti di attribuzioni

§1. Qualsiasi decisione relativa ai con-flitti di attribuzioni tra gli Enti e tra gliEnti e gli Organismi di Vigilanza inerentiall’applicazione della normativa sui con-tratti a rilevanza pubblica è rimessa alladecisione del Supremo Tribunale della Se-gnatura Apostolica

§2. Il ricorso è promosso mediante attoda depositarsi presso la Cancelleria delTribunale entro 60 giorni dalla conoscen-za del provvedimento adottato in conflittodi attribuzione.

§3. Sono parti del processo sul conflittodi attribuzioni gli Enti o gli Organi di vi-gilanza e controllo.

§4. Il Tribunale valuta sulla ammissibi-lità del ricorso entro i successivi 15 giornie, qualora rilevi la non manifesta infonda-tezza, notifica il ricorso ai soggetti interes-sati ed invita le parti a depositare, entro isuccessivi 15 giorni, le proprie osservazio-ni.

§5. Il Tribunale decide in camera diconsiglio e la decisione è immediatamenteapplicabile e non appellabile con caduca-zione degli atti o provvedimenti emessi inviolazione delle regole sulle attribuzioni.

§6. Sui conflitti di attribuzione il Tri-bunale può esprimersi con un parere con-sultivo e su richiesta della Segreteria diStato.

Qual è il legame con la Dottrinasociale della Chiesa?

Nella nuova normativa si ri-trova l’idea della Dottrina socia-le di legare l’azione alle reali esi-genze di una comunità. Le nuo-ve norme diventano lo strumen-to per superare problemi e con-sentire ad Enti e ad operatori diprocedere, unendo alla necessa-ria efficacia il controllo della ge-stione delle stesse operazioni.Credo non sia un caso che nelMotu proprio di promulgazionePapa Francesco, collocando lenuove norme sull’orizzontedell’economia mondiale, indicacome la vastità nell’offerta dibeni e di servizi sia in grado diridurre la spesa. Avverte peròche questo può avvenire solo afronte di un’amministrazione fe-dele e onesta, e cioè con quella“diligenza del buon padre di fa-miglia” che fa degli amministra-tori i responsabili dell’i n t e re s s egenerale, che va ben oltre quelloindividuale o particolare. Anchein questo caso è possibile vedereil collegamento (tecnicamenteun vero e proprio rinvio) conquanto maturato a livello inter-nazionale e che ha favoritol’emergere di principi e di regoleche reggono il comportamento ele “buone pratiche” dei diversiPa e s i

Può elencare brevemente quali sonole principali novità di questo testo?

Anzitutto il criterio del con-trollo per garantire la sostenibi-

lità della spesa, fatto reso ancorpiù necessario dal periodo nonfacile che stiamo vivendo. Que-sto significa programmare gli in-terventi di spesa e razionalizzar-la mediante una pianificazionefrutto non di inventiva, ma diatti di indirizzo generale, pensa-ti sul medio e lungo periodo.Poi l’idea di avere un unico Al b odegli operatori economici (attual-mente ogni amministrazionepossiede il proprio) come pre-messa per procedere medianteregole comuni nel conferire la-vori, nell’acquisire forniture eservizi, senza che vi siano formedi discriminazione, favorendoanzi il più possibile una lealeconcorrenza e una concreta eco-nomia di spesa. E proprio perdare la necessaria concretezza aquesti obiettivi, le nuove dispo-sizioni sono affiancate ad un’ap-posita normativa processuale,che chiama l’ordinamento giudi-ziario dello SCV a garantire il ri-corso alla tutela giurisdizionalein caso di controversie circa leprocedure di aggiudicazione deicontratti pubblici, come pureper le procedure legate al fun-zionamento dell’Al b o . Anche inquesto caso, nella continuitàdelle riforme di Papa Francesco,la competenza degli organi giu-diziari dello Stato della Cittàdel Vaticano riguarderà anche lestrutture della Curia Romana,riservando al Supremo Tribuna-le della Segnatura Apostolica lasoluzione di conflitti di attribu-zione.

Quali rischi del passato si evitanocon queste nuove norme?

La lettura delle norme offreuna risposta immediata: utiliz-zando apposite misure di contra-sto si eviteranno contratti e tran-sazioni che sono l’antitesi dellacorretta amministrazione. Si po-trà eliminare la piaga degli spre-chi, le perdite, e quindi, prevenirela corruzione nelle sue diverseforme. Ad esempio, gli enti sa-ranno chiamati a programmare ea razionalizzare la spesa facendola dovuta pianificazione nel rap-porto tra risorse disponibili eobiettivi da conseguire, sapendoche la vigilanza e il controllo sa-ranno esercitati. O ancora confe-rire la responsabilità del procedi-mento di assegnazione di un ser-vizio o di un appalto ad un sog-getto diverso da quello che lo ri-chiede o ne ha bisogno, è certa-mente garanzia per tutti. Tornanoqui, come dato concreto, espres-sioni quali la trasparenza, l’im-parzialità, l’oggettività che signi-ficano altrettante misure di con-trasto ai conflitti di interesse, agliaccordi illeciti in materia di con-correnza e alla corruzione. Que-sto approccio non solo assicura lacontinuità e l’integrità degli attiamministrativi assunti in relazio-ne ad un procedimento di asse-gnazione di lavori o di prestazio-ni, ma garantisce una parità ditrattamento degli operatori eco-nomici e, nel caso, tutela la rettaintenzione di eventuali offerenti.

Quale incidenza potranno averequeste norme sulla vita quotidiana

della Santa Sede? C’è il rischio diun’eccessiva burocratizzazione?

In una fase storica in cui ènecessario disporre di proceduresnelle e funzionali, le nuovenorme si presentano per i desti-natari come strumento di ripen-samento della funzione e dicambiamento della condotta,orientando le stesse funzione econdotta al solo “servizio”. Eccoperché non basta dire che lenuove norme colmano una lacu-na. È necessario comprendereche la loro funzione non è sup-pletiva ma strutturale, chiamatacioè a educare persone nelle lorodiverse responsabilità e funzioni,a modificare modi di fare e dioperare di enti e istituzioni.Inoltre, le diposizioni potrannofavorire la necessaria sussidiarie-tà nella “struttura vaticana” p erfarne effettivo criterio di funzio-namento, garanzia dell’autono-mia amministrativa e di gestionedei singoli enti. Questo potràaprire la strada a una leale colla-borazione generalizzata perchéciascuno, nel perseguimento del-le proprie finalità istituzionali, sisenta parte di un corpo. Si po-trebbe dire che oltre ad essereregole, le nuove norme sono unmonito a riscoprire quanto siaimportante — e oggi impellente— una migliore gestione delle ri-sorse che la Santa Sede ammini-stra per conseguire i fini chedella Chiesa sono propri.

CO N T I N UA Z I O N E DALLA PA G I N A 5

Intervista con il Rettore della Pontificia Università Lateranense

Norme per eliminare gli sprechie prevenire la corruzione

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 12 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

comprensione verso gli atteggiamen-ti e i comportamenti altrui, anchequando non li si approva. L’elemen-to nascostamente scontroso del ver-bo tollerare viene così alleggeritodalla pazienza e alla gentilezza chesi richiedono per essere tolleranti.

Tuttavia, prima di dire altro,occorre stoppare il ragionamentoperché è il momento della esclama-zione: Fossimo sempre, tutti e con-

parecchi di essi erano di matrice lai-ca (ad esempio: Bertrand Russel,Umberto Eco). La tolleranza è paro-la che ha ancora importanza sia per-ché indica l’esigenza di difendere lapropria identità sia perché oggi indi-rizza le scelte morali in una societàche promuove la convivenza delladiversità e della multiculturalità (cfr.A. Nanni, Conflittualità e tolleranza,in Mondialità, 23 [1992] 20).

vialità, di simpatia, per un camminodi civiltà da fare insieme» (cfr. anco-ra A. Nanni, Conflittualità e tolleran-za, in Mondialità, 23 [1992] 20).

È venuto il momento d’imp egnar-si a costruire la più impegnativa cul-tura della convivialità. Questa è laparola con cui possiamo oltrepassa-re, da cristiani, la tolleranza. Per icristiani in questa parola vibranotutti i dinamismi che fraterna Mensaeucaristica sa suscitare, nutrire e so-s t e n e re .

Serve educarealla convivialità

La parola-chiave della convivialitàmerita d’essere consegnata sempre dipiù al mondo dell’educazione chesaprà senza meno apprezzarne il si-gnificato attuale ed esaltante, e ca-pirne anche quanto di difficile e diimpegnativo di una delle forme piùalte e raffinate dell’educazione.

In questo campo soprattutto essachiama ad andare ben oltre la sem-plice tolleranza che, sebbene sia pa-

rola di civilissima pedagogia, mostraormai d’inscriversi in una prospetti-va progettualmente minimale: «Laconvivialità è qualcosa di molto piùprofondo della semplice tolleranzareciproca» (R. Panikkar, I fondamentidella democrazia. Forza, debolezza, li-mite, Roma 2000, pagina 45).

Proprio da ultimo, abbiamo vistocome figure magnifiche di umanitàrealizzata dimostrano che la sogliadella tolleranza è necessaria, ma èminimale e che la meta è una formaconviviale di vita, nella quale si en-tra. Oltre il rispetto e la sola tolle-rante relazione, siamo invitati a en-trare nel territorio della convivialitàche vuole relazioni intime, piene, lie-tissimi. Non è questa la bella umani-tà del M° Ezio Bosso, che abbiamovisto vibrare fino alla fine della suavita? In lui perfino le mani sorride-vano alla sua anima, alla sua amicamusica, agli altri uomini, alle cose,alla vita, a Dio. Questo climax è laconvivialità, non in luogo della tolle-ranza, ma oltre la tolleranza che, ol-trepassata, rimane incastonata sullapelle della parola sorella: la convi-vialità.

Se si vuole costruire una più impegnativa cultura della convivialità

La tolleranzanon basta

Un’assoluta mancanza di mediocritàIl giovane Aldo Moro visto da Lucio D’Ubaldo

Assieme alla moglie Jeanne-Claude ha inventato la Land art

È morto l’artista Christo

In ambito cristiano si sente il bisognodi proporsi una meta più alta e più vasta della tolleranzain funzione dell’edificazione di un destino comuneche sia costantemente nutritodei fondamentali valoridella cooperazione, della solidarietà e della simpatia

di MICHELE GIULIO MASCIARELLI

Tolleranza, che è una pa-rola di civiltà, ci è parsagiustamente e a lungoanche una parola pienadi dignità, in buon ac-

cordo con i valori cristiani che han-no sempre, come nucleo duro e dol-ce, un contenuto umanistico.

La tolleranza, una grande“virtù civile”

I benefici culturali, etici, giuridici,politici, religiosi, pedagogici che il“principio della tolleranza” ha pro-curato nel tempo moderno-contem-poraneo sono pressoché innumere-voli. La tolleranza s’è mostrata restauno dei valori indispensabili nellasocietà di oggi. A buon diritto è de-finita virtù sociale, che riguarda ilmodo di comportarsi nella vita asso-ciata.

Questa è la virtù civile che inse-gna a trattare le diversità con equili-brio, con giustezza di approccio, conbuonsenso. Alla tolleranza noi persolito attribuiamo un’origine illumi-nistica, ma in verità le sue radici so-no più lunghe e affondano nel terre-no filosofico della Grecia, ad esem-pio in Aristotele che sviluppa una“filosofia della tolleranza” nella suaPolitica, un’opera in otto libri, nellaquale ne discute in un contesto spe-cificamente politico, come s’evincegià dal titolo dell’op era.

L’illuministica tolleranzarimodulata nel Novecento

Fortunatamente l’idea di tolleran-za entra come un seme nell’imp or-

tante territorio educativo. Tale ap-proccio s’espande nel tempo fino aprecisarsi, a motivarsi e a diventareun pungolo forte proprio nell’E u ro -pa illuministica con Locke e soprat-tutto con Voltaire che ne fa una filo-sofia fondamentale nel suo Tra t t a t osulla tolleranza (1793). Questa parola,severa e magica, mostra già dall’ini-zio della sua storia una natura dischietta laicità, come emerge dallasua nota espressione: «Odio quelloche dici, ma difenderò fino alla mor-te il tuo diritto di dirlo». Questa fra-se l’abbiamo riascoltata infinite vol-te, con una levigatura opportuna(non c’era più la parola “o dio”), dal-la bocca del Presidente della Repub-blica italiana, Sandro Pertini, con-sentendo con lui.

La tolleranza ha avuto i suoi con-vinti maestri anche nel Novecento e

Fossimo tutti e sempretolleranti!

Tuttavia, nonostante la feconditàdi sensi e di benefici arrecati, tollera-re non basta perché ha di per sé deilimiti, mentre in ambito cristiano sisente il bisogno di proporsi una me-ta più alta e più vasta della tolleran-za. Senza enfatizzare il valore delleetimologie (il loro oblò è sempre piùstretto riguardo a ciò che indicano),va notato che il verbo “t o l l e r a re ” sipone in un’ottica negativa: significache tollerare gli altri è un peso dap ortare.

Il verbo “t o l l e r a re ” ha, in fondo, ilsenso del verbo “a c c e t t a re ”, cioè delsopportare con pazienza e gentil-mente, le diversità delle opinioni,delle valutazioni e delle scelte deglialtri e allo stesso tempo mostrare

vintamente tolleranti in ogni conte-sto di vita!

E p p u retollerare non basta

Dopo esserci espressi in terminilaici sul valore della tolleranza, conregistri cristiani diciamo che tollerarenon basta più. Non c’è chi non vedache l’idea illuministica della tolleran-za non interpreta la complessità con-temporanea, mentre s’apre lo spazioper un’idea cristiana: «Oggi, nellasocietà delle differenze, nella societàmulticulturale, multietnica, multiraz-ziale e multireligiosa la tolleranzanon basta più, perché in questa nuo-va situazione non possiamo relazio-narci all’altro con un semplice atteg-giamento di rispetto. È già tanto,ma è anche troppo poco. Oggi ilproblema è che con l’altro dobbiamoconvivere e soprattutto costruire undestino comune. C’è bisogno di pas-sare da atteggiamenti semplicementedi rispetto e di tolleranza ad atteg-giamenti di cooperazione, di convi-

Emerge nel libro una certa originalità del pensieroche spiazza quanti reputano che Moro fosse il tipico cattolico-democraticomentre dalla ricostruzione dell’autore si evinceche le sue idee si slegano da questa tipicitàassumendo caratteri di una sua precisa identità su temi ancora oggi attuali

«Ricordando l’artista Christo el’incontro intenso e cordiale avuto conlui ad Assisi, davanti a una serie displendide raffigurazioni delle sue opere,legate a un messaggio da “s c o p r i re ”sotto i veli che le avvolgevano»: così, inun tweet, il cardinale GianfrancoRavasi, presidente del PontificioConsiglio della Cultura, ha salutatoChristo Vladimirov Javacheff, morto aNew York a 84 anni. Famoso per avere“impacchettato” i monumenti di mezzomondo, incluse le Mura Aureliane aRoma, nel 2016 ha realizzato il suoultimo lavoro in Italia con con lapasserella sul lago di Iseo, The FloatingP i e rs . Ha lavorato per tutta la vitaassieme alla moglie Jeanne-Claude,morta nel 2009. Nati nello stessogiorno, il 13 giugno 1935, i due si sonoincontrati a Parigi nel 1958 e si sonorivelati negli anni un duo di artistieccezionale. Assieme sono stati gliartefici della Land art, ovvero dell’artedi intervenire sul paesaggio emodificarlo. E proprio nella capitalefrancese è attesa l’ultima creazione diChristo, L’arco di Trionfo impacchettato.Un’idea alla quale lavorava da anni. Unsogno coltivato da quando avevarealizzato un simile progetto al PontNeuf, e che avrebbe dovuto vedere laluce nel 2020. La crisi seguita alla

pandemia mondiale dovuta alcoronavirus ha però costretto a rinviareil lavoro di un anno e così l’opera, chesarà comunque realizzata, non nasceràsotto gli occhi del suo creatore. Fra lesue creazioni più famose del mondo c’èil Reichstag di Berlino, avvolto datessuto argentato, e The Gates, il lungopercorso all’interno di Centrale Park, aNew York, realizzato con materialearancione. Anche Porta Pinciana aRoma è stata imballata da Christo eJeanne-Claude, mentre a Milano ètoccato alla statua di Leonardo da Vinciin piazza della Scala. Ma l’idea che haavuto maggior impatto è statal’imponente creazione sul lago di Iseo,la più estesa delle sue trasformazioni diambienti naturali o cittadini. L’op eraoltre al poter essere ammirata potevaessere provata, camminando sopra ilponte galleggiante e divenendo parteattiva dell’installazione. «Lo sapete chenon ho alcuna opera esistente? Tuttescompaiono quando sono finite. Hosolo gli schizzi e questo rende inqualche modo il mio lavoroleggendario», sottolineava lo stessoChristo in un’intervista rilasciata al«New York Times» negli anni Novanta.«Ritengo che ci voglia più coraggio acreare cose che poi se ne vanno, che acreare cose che restano», concludeva.

di DAV I D E DIONISI

È stato un ragazzo che guardava lonta-no, che sentiva fortemente la necessitàdi difendere la democrazia. Aveva il

senso della storia e per questo il suo messag-gio da non disperdere può essere riassunto inun’affermazione stimolante: «Si tratta di vi-vere il tempo che ci è stato dato con le suedifficoltà».

Il pensiero e il percorso di Aldo Moro vie-ne proposto da un’angolatura inedita da Lu-cio D’Ubaldo attraverso una pubblicazione —Amare il nostro tempo. Appunti sul giovane Mo-ro (Roma, Edizione Il Domani d’Italia, 2019,

da Giovanni Battista Montini, il futuro PaoloVI, allora assistente ecclesiastico della Fuci.Di Moro si è spesso parlato inquadrandolonel partito in cui militava, si è discusso so-prattutto delle responsabilità che lo statistaassassinato dalle Brigate Rosse e la Dc han-no avuto nello sviluppo del paese e nellagrave situazione in cui versava. Non è maistato visto come «un giovane come tutti ecome pochi lo è stato nell’animo di politico,in sintonia con l’essere autentico democraticoe autentico cristiano, fino al compiersi dellasua giornata terrena».

Quanto al suo apporto al partito, emergedal volume che la mediazione era concepitacome metodo, se non addirittura come fine

cora, in quella notte della Patria, la fiammel-la della rinascita appariva fioca».

Emerge nel libro una certa originalità delpensiero che spiazza quanti reputano che Al-do Moro fosse il tipico cattolico-democratico,mentre dalla ricostruzione di D’Ubaldo sievince che le sue idee si slegano da questa ti-picità, assumendo caratteri di una sua precisa

pagine 120, euro 9.50) — che non si presentacome una vera e propria biografia, ma comeun saggio-documento del quale tener contoper un serio e approfondito dibattito su tren-ta anni di storia italiana (1948-1978) e di po-tere della Democrazia Cristiana.

Ne emerge il grande contributo del leaderal rafforzamento della democrazia nel nostropaese. Una democrazia che nonostante moltelacerazioni ha continuato a sopravvivere gra-zie anche al suo contributo. È stato vittimadel terrorismo, della violenza criminale per lasua coerenza di democratico e di cristiano; inpassato c’è stato chi ha voluto mettere in di-scussione l’alta ispirazione ideale e civile.

D’Ubaldo inserisce la giusta tessera, rievo-cando le sue esperienze giovanili, per com-porre un mosaico esauriente e per avere glistrumenti giusti e capire la realtà di oggi.Un’attività, quello dello statista, caratterizza-ta da un’analisi seria e scrupolosa dei feno-meni sociali e politici. Nei suoi scritti risaltal’influenza di Jacques Maritain, a partire daUmanesimo integrale, opera tradotta nel 1937

della politica, fino a portare a collaborazioneforze diverse della storia italiana. Si scopriràsolo più tardi la sua intuizione circa l’esauri-mento della centralità della Democrazia Cri-stiana e come fosse favorevole all’alternanza.Non ha dato un pensiero alla Dc, ma ha fat-to della Dc «un pensiero che sopravvive allascomparsa del corpo politico democristiano»scrive D’Ubaldo. Una politica, insomma, cheè l’alveo del divenire.

L’autore parla di Moro e del “m o ro t e i s m o ”non come memoria di un passato, ma comescommessa per il futuro. «Cresciuto in uncontesto che recava in grembo il de profundisdella Patria, ha resistito all’impulso della re-criminazione. Infatti, quando il tempo dellagioventù era appesantito dal dolore, con lasperanza bisognosa essa stessa di speranza,non cedeva alla tentazione di commiserareun’Italia in ginocchio, prostrata dalla dittatu-ra e dalla guerra, umiliata nella sconfittaprovvidenziale del sogno imperiale fascista.Quel tempo occorreva amarlo, anche se ledifficoltà erano tante, per tante ragioni, e an-

identità, su temi ancora oggi attuali. Lo stati-sta rivive pienamente nella ricostruzionedell’autore perché nel rileggere i suoi appuntic’è sempre l’impegno di una vita e l’assolutamancanza di mediocrità.

Le riflessioni, l’amore per il suo Paese eper il prossimo, quella fusione di realismo edi speranza che può dirci ancora tanto. Espronarci a fare del nostro meglio. Soprattut-to in politica.

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 13

Iniziativa ecologica della Chiesa avventista in Brasile

Tre n t a m i l asemi di speranza

La donna nella «Laudato si’»

Con Dioe con il mondo

di GIORGIA SA L AT I E L L O

I l sottotitolo dell’enciclica Lau-dato si’ sulla cura della casa co-mune fa immediatamente pen-

sare che sia estremamente facile af-frontarne la lettura dal punto di vi-sta delle donne perché tradizional-mente tanto il concetto di cura,quanto quello di casa sono statisempre associati al sesso femminile.Tuttavia, procedendo in questa di-rezione, il discorso si complichereb-be enormemente in quanto si do-vrebbe affrontare la questione, com-plessa ed ampiamente irrisolta, dicosa sia da attribuirsi alla natura o,al contrario, alla cultura con i suoicondizionamenti.

Si intende, pertanto, seguire undiverso percorso che, in qualchemodo, può essere definito a cerchiconcentrici, poiché, muovendo daun ambito più ristretto, si allarghe-

spostare l’attenzione sul paragrafo240.

Il paragrafo prende l’avvio dal ri-ferimento al modello trinitario perevidenziare che il mondo, creato se-condo tale modello, è costituito dauna fitta rete di interconnessioni,per la quale tutti gli esseri, mentresono orientati a Dio, tendono gliuni verso gli altri.

Di nuovo torna in primo pianola sintonia con il pensiero delledonne, sempre attento alla relazio-nalità ed al rilevamento delle inter-connessioni e tale sintonia divieneancora più evidente se si considerache il paragrafo non si riferisce soloalle relazioni tra gli esseri, ma an-che, con importanza non minore, aquelle che segnano dall’interno lavita di ognuno.

Dire relazione, infatti, equivale adire apertura e l’esistenza umanatrova la sua maturazione ed il suo

Campagna di solidarietà dei religiosi latinoamericani per gli indigeni colpiti dal coronavirus

Insieme all’Amazzonia

rà progressivamente lo sguardo, fi-no a toccare quello che è il cuore ditutta l’enciclica.

Il punto di partenza della la ri-flessione è fornito dal paragrafo 155,nel quale, dopo l’iniziale riferimen-to alla legge morale naturale, è po-sto al centro dell’attenzione il corpocon i suoi molteplici significati econ la sua intrinseca relazionalità.

Si tocca qui un tema verso ilquale il pensiero delle donne è par-ticolarmente sensibile e che è ana-lizzato in esso da vari punti di vi-sta, con l’intenzione di rispettare almassimo la concretezza e la partico-larità dell’esistenza.

Accettazione-dominio sono ledue polarità tra le quali si collocal’atteggiamento che si può avereverso il proprio corpo, ma la volon-tà di dominio verso quest’ultimo èla logica premessa di un’identicavolontà nei riguardi del creato.

Il passo successivo, ed anche quivi è piena concordanza con la ri-flessione femminile, è quello dellavalorizzazione della personale iden-tità sessuata, presupposto del rico-noscimento positivo dell’altro edell’altra differente da sé, da acco-gliersi con gratitudine come dono.In questi termini, la differenza ses-suale non può essere cancellata enon se ne può sminuire il valore,anche se essa richiede un confrontoche non sempre è facile.

Tornando all’immagine dei cerchiconcentrici, siamo ora a metà delpercorso, perché dall’accettazionedel proprio corpo si è passati aquella dell’altro/a differente, toc-cando una questione sulla quale ilpensiero delle donne torna spesso.

Il terzo cerchio, quello più am-pio, apre, muovendo dal corpo, allaconsiderazione dell’intero creato,nella sua duplice valenza di dono edi casa comune ed anche questo èun tema al quale il pensiero femmi-nile riserva una specifica attenzione,trovandosi al suo interno delle pre-cise correnti definite come “ecofem-minismo”.

All’inizio del discorso si era sot-tolineata la relazionalità del corpoed ora è necessario tornare ad essaper cogliere l’esito ultimo dell’inte-ra argomentazione, che induce a

compimento quando si apre: a Dio,agli altri ed al mondo intero.

L’intenzione di leggere alcunipassi dell’enciclica con uno sguardofemminile non ha dato luogo, cosìsembra, ad una sovrapposizioneestrinseca di prospettive, ma è servi-ta a sottolineare alcune delle più si-gnificative peculiarità del documen-to che, dal suo interno, tiene contodi quella pluralità di voci che sonouna ricchezza per la Chiesa intera.

BO GOTÁ, 1. È giunto il momento diagire e portare aiuti concreti ai piùvulnerabili: sulla base di questaesortazione si articola «Siamo tuttiAmazzonia», la campagna di solida-rietà che la Confederazione latino-americana di religiosi e religiose(Clar) ha lanciato pochi giorni fanell’ambito della «Settimana Lauda-to si’» al fine di raccogliere fondiper l’acquisto di forniture ospedalie-re e kit sanitari a favore delle comu-nità indigene duramente colpite dal-la pandemia di coronavirus e per in-vitare operatori nel campo medico aprestare le loro cure come volontarinelle zone prive di assistenza sanita-ria. Un’iniziativa sorta anche in se-guito al recente appello della Reteecclesiale panamazzonica (Repam)che ha sottolineato i devastanti ef-fetti del covid-19 sulla vasta regionegeografica parlando di “enorme on-da d’urto”, capace di causare unatragedia umana e ambientale.

«Siamo testimoni del grido dellamadre terra e dei poveri in Amazzo-nia, di fronte a una crisi di grandez-za mai vista prima» hanno dichiara-to in un documento i dirigentidell’organismo chiedendo a «tutta lavita religiosa del continente e allepersone di buona volontà» un’azio-ne urgente e comune che si materia-lizzi in un grande gesto di solidarie-tà. «Ci sono anfore vuote che aspet-tano la nostra acqua — scrivono i re-ligiosi latinoamericani — e l’imp egnoper la sofferenza dei nostri fratelli inAmazzonia può far avvicinare a unmiracolo» grazie al «fluire delle retidi solidarietà e della significativacooperazione a favore della vita mi-nacciata».

Una missione di carità cristiana,l'ennesima a cui dà il proprio contri-buto la Clar che ha per obiettivoprincipale l’animazione e il coordi-namento delle conferenze nazionalidei superiori presenti in 22 paesidell’America latina e dei Caraibi.Attraverso esperienze culturali e ca-rismatiche, seguendo le linee deiprocessi formativi dei missionari,l’organizzazione promuove anche ilrilancio della vita religiosa presso lenuove generazioni.

Percorso che ha dato e continua adare i suoi frutti vista la costantepresenza di sacerdoti nelle comunitàamazzoniche, povere ma ricche dicultura e coraggio, come aveva sot-tolineato all’assemblea speciale delSinodo dei vescovi per la regionepan-amazzonica Gloria Liliana Fran-co Echeverri, presidente del Clar,dell’Ordine della Compagnia diMaria nostra Signora. «Noi religiosie religiose siamo convinti che, comeconsacrati, dobbiamo “montare lanostra tenda” in Amazzonia», ha af-fermato. «Oggi è davvero urgenteriprendere quella vocazione profeti-ca che, come consacrati, abbiamo ecapire che siamo chiamati ad una vi-ta che abbia tre caratteristiche fon-damentali: l’intercultura, cioè la ca-pacità di realizzare la pedagogiadell’incontro e del dialogo; l’itine-ranza in un mondo che si muove,sia geograficamente sia esistenzial-mente; e infine la dimensione inter-congregazionale, perché oggi dob-biamo praticare la strada della co-munione, della sinodalità e questorichiede che ci impegniamo a lavo-rare insieme come fratelli e sorelle.Questo è ciò che tutti i religiosi di

questo continente sono chiamati afare, perché la vita continua a grida-re e ha bisogno di noi», ha conclu-so. Soprattutto in tempo di pande-mia, dove la vicinanza al prossimocomporta una dedizione ancora piùintensa verso chi si trova nell’emer-genza sanitaria e non ha i mezzi percontrastarla.

«In Brasile, ad esempio, la situa-zione diventa sempre più difficilegiorno dopo giorno» ha raccontato,in un’intervista a Vatican News, pa-dre Dario Bossi, superiore provincia-le dei comboniani del Brasile emembro della Repam e della ReteIglesias y Minería. «A Piquiá deBaixo, nello stato del Maranhão, enella regione amazzonica, abbiamola situazione più delicata». Qui qua-si la metà degli abitanti vive con cir-ca novanta dollari al mese, insiemealle croniche difficoltà ad accederead acqua e servizi igienici e sanitari

dignitosi, con tutte le immaginabiliconseguenze sulla salute degli indi-geni, più esposti al contagio per lebasse difese immunitarie. La rete disolidarietà attivata dalla Chiesa loca-le sta cercando di tamponare le falledi una situazione complicata attra-verso interventi a livello capillare, haspiegato il religioso. «Proprio nelgiorno di Pasqua — ha precisato — èstata lanciata una campagna a lungotermine dalla Conferenza episcopalebrasiliana insieme alla Caritas. Ed èuna campagna che non cerca solo diaffrontare l’emergenza immediatama anche di strutturare la solidarietàin modo permanente». Una presen-za di speranza che permane inoltrenelle diverse celebrazioni on line pernon lasciare soli e far sentire nelle“chiese domestiche” create nelle va-rie famiglie, «il sapore della Paroladi Dio» secondo una definizione dipadre Bossi.

Pubblicata una guida in vista della prossima edizione del Tempo del creato

Fragile equilibrio

PER LA CURA DELLA CASA COMUNE

BRASÍLIA, 1. Gli alberi di ipe, dif-fusi nel centro e sud America, sononoti per la facilità di piantumazio-ne ma soprattutto per la loro effi-cacia nell’eliminazione dell’anidri-de carbonica. Per questo gli stu-denti della scuola avventista diPosse, nello Stato di Goiás, in Bra-sile, recentemente ne hanno pianta-to più di trentamila semi nel lorocampus scolastico, dando seguitoal progetto «Scuola sostenibile» —a cui partecipano altri 35 istituti —lanciato dalla Rete educativa av-ventista del Brasile centro-occiden-tale al fine di avviare concretamen-te un’efficace azione di conserva-zione ambientale.

I semi, distribuiti in ciascun isti-tuto in base al numero degli stu-denti e dei collaboratori, sono ilprimo passo per arrivare in qual-che anno all’eliminazione di alme-no 4.750 tonnellate di anidride car-bonica secondo quanto prevede ilprogetto. «Gli studenti sono entu-siasti ed è stato molto bello vederela loro gioia al momento di pianta-re i semi nel terreno» ha affermatoil direttore della scuola, Daniel Pe-reira. «Mi hanno persino chiestose con questa iniziativa anche lorocontribuiranno a migliorare ilmondo. D’ora in poi, nel program-ma didattico di tutte le classi saràincluso quello ambientale, nel qua-le seguiremo il processo di irriga-zione fino a quando il seme nonraggiungerà la dimensione idealeper essere finalmente coltivato».Un’attività didattica, ha rimarcatoPereira, dai molteplici risvolti e chedarà risultati benefici a lungo ter-mine, permettendo al contempo dieducare i ragazzi in modo praticoe aumentando in loro la consape-volezza della tutela ambientale.«Fin dal primo momento in cui ilprogetto è stato annunciato — haaggiunto — abbiamo deciso di par-teciparvi e di coinvolgere la città.Quindi abbiamo ottenuto facil-mente delle collaborazioni perchési tratta di un tema molto sentito

nella regione e nel mondo». L’isti-tuto non si ferma qui ma continue-rà a sviluppare questo progetto conl’obiettivo di piantare altri cinque-mila alberi entro la fine del 2020.

Una vera e propria missione,quella della protezione del creato,di grande attualità e importanzaper la quale la Rete educativa ritie-ne imprescindibile fornire il pro-prio contributo. Con la rivista bi-mestrale «Storia della vita», adesempio, si vogliono sensibilizzarescolari e studenti delle scuole supe-riori sull’importanza di compren-dere il dono della creazione dalpunto di vista della fede, fornendotesti e spunti per attività ecologi-che. «Il mondo nel quale viviamo— si legge sul portale della Chiesacristiana avventista — è un donod’amore del nostro Creatore. Quin-di, il dovere di preservare e conser-vare questo mondo è intimamentecollegato al fatto di servire Dio».È necessario quindi, in relazione airapidi cambiamenti climatici, inter-venire per «ridurre significativa-mente le emissioni di gas serra, so-prattutto quelle di biossido di car-bonio», adottando uno stile di vita«semplice e sano, secondo il qualele persone non siano risucchiatedal vortice del consumismo sfrena-to e della produzione di rifiuti».

Nello specifico, in base ai datidell’Istituto nazionale di ricerchespaziali brasiliano (Inpe), 6.800chilometri quadrati di forestaamazzonica sono state distrutte daagosto 2018 a luglio 2019 mentreda una ricerca dell’o rg a n i z z a z i o n eambientalista brasiliana Green Ini-tiative emerge che le emissioni dianidride carbonica nel Paese arri-vano fino a 7,85 tonnellate per abi-tante ogni anno. «È nostro doveree impegno come cristiani difendereed essere solidali con la vita nellasua pienezza», ha dichiarato alproposito Inácio Lemke, presiden-te del Consiglio nazionale delleChiese cristiane in Brasile (Conic).

GINEVRA, 1. Una guida per comprendere appieno, comeè stato dimostrato dalla portata mondiale della pande-mia da coronavirus, la realtà del pianeta segnata da«un’interconnessione tra le nostre economie, strutturepolitiche, sistemi sanitari, catene di produzione alimen-tare e sistemi di produzione di energia e di trasporti», èstata pubblicata in questi giorni da numerose organizza-zioni cristiane in vista dell’edizione 2020 del Tempo delcreato. Un testo che che contiene preghiere ecumeni-che, proposte liturgiche, meditazioni e idee di azioni. Iltema di questo mese speciale, celebrato dal 1° settembreal 4 ottobre, è «Giubileo per la terra». Il concetto digiubileo, viene spiegato nell’introduzione del documen-to, «è radicato nella santa saggezza secondo cui deveesistere un equilibrio giusto e sostenibile tra le diverserealtà sociali, economiche ed ecologiche». «Quandouna variabile viene sfruttata per massimizzare la crescitadi un’altra, l’intero sistema alla fine ne soffrirà; quandouna parte della comunità terrestre subisce una carica ec-cessiva, le altre parti sono colpite», si legge nella guida.

E nel 2020, la pandemia «ha dimostrato questa realtàsu scala globale». Mentre l’esperienza di dover viverecon il coronavirus «mette in risalto questa necessità digarantire la giustizia», l’umanità deve cercare di «rista-bilire l’equilibrio dei sistemi stessi che sostengono la vi-ta», sostiene la guida, elaborata da una quindicina dirappresentanti di organizzazioni cristiane, tra le quali ilWorld Council of Churches, Act Alliance, il Global Ca-tholic Climate Movement e l’Anglican Communion En-vironmental Network. Il lettore è invitato a «considera-re la relazione integrale tra riposo per la terra e modi divivere ecologici, economici, sociali e politici». «Que-st’anno in particolare — proseguono gli autori — la ne-cessità di sistemi giusti e sostenibili è stata rivelata daglieffetti su vasta scala della pandemia». «L’anno scorso iltema del Tempo del creato era stato “La rete della vita”e quest’anno il “Giubileo per la terra” è stato scelto persostenere la santificazione della vita e dare riposo a tut-ta la creazione», dichiara Louk Andrianos, consulenteper la cura del creato, la sostenibilità e la giustizia cli-matica presso il Wcc. «Accidentalmente o in modoprovvidenziale, la crisi dovuta al Covid-19 ci ha mostra-to che proteggere la Terra dallo sfruttamento umanopuò salvare vite e tutta la creazione. Questo potrebbedarci una lezione eco-teologica per affrontare anche lacrisi climatica», aggiunge. La guida contiene anche uninvito formulato da diversi leader cristiani, tra cui donBruno-Marie Duffé, segretario del Dicastero per il Ser-vizio dello sviluppo umano integrale, «a mantenere, perla salute della terra e di tutte le creature, un giustoequilibrio tra i sistemi ecologici, economici, sociali e po-litici». «Mentre viviamo in un mondo post-Covid-19 —si interrogano — siamo in grado di immaginare nuovimodi di vivere giusti e sostenibili che diano alla terra ilriposo di cui ha bisogno, che rispondano ai bisogni ditutti, che ripristinano gli habitat e rinnovano la diversitàbiologica?».

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 14 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

Preoccupazione dei cattolici in Bangladesh per i profughi rohingya contagiati dal covid-19

Prevenzione e sensibilizzazioneDenuncia della Chiesa nelle Filippine

Contro il virus della tratta dei bambiniMANILA, 1. «Dovremmo condannarei virus della tratta di esseri umani edello sfruttamento sessuale online»,bisogna «fare ciò che è necessarioper sradicare i peggiori, incallititrafficanti e molestatori sessuali»: èquanto scrive sul sito web dellaConferenza episcopale delle Filippi-ne, monsignor Ruperto Cruz San-tos, vescovo di Balanga, e presiden-te della Commissione per la pasto-rale dei migranti e degli itineranti(Episcopal Commission on Migran-ts and Itinerant People, Ecmi), perchiedere lo sforzo di tutti nel com-battere lo sfruttamento sessuale deibambini online, in un momento incui il blocco imposto per fermare lapandemia di coronavirus potrebbepeggiorare ancora di più l’attuale si-tuazione. Nel Paese asiatico, secon-do i dati forniti dalla John HopkinsUniversity, il numero degli infettatiha superato i quindicimilaseicento,mentre i decessi sono almeno nove-centoventi.

Per il vescovo di Balanga, tuttidovrebbero essere vigili per evitareche i bambini siano «vittime invo-lontarie» e denunciare senza indu-gio «questi atti malvagi». L’abusodi minori online, infatti, è in aggua-to ed è, insieme alla pandemia dicovid-19, «il virus più pericoloso edincredibilmente letale».

Si stima che in tutto il mondoogni anno oltre quaranta milioni dipersone siano vittime del fenomenodella tratta. Circa centoquarantamiladi essi sono cittadini filippini, moltidei quali subiscono abusi e violenze.Le Filippine sono considerate terre-no fertile per i trafficanti di esseriumani e la maggior parte delle lorovittime provengono da famiglie po-vere e disagiate. Da diversi anni laChiesa cattolica locale lavora a stret-to contatto con le agenzie governa-tive interessate nella lotta contro latratta e le moderne forme di schiavi-tù. Almeno quattro organismi dellaConferenza episcopale — le Com-missioni episcopali su giovani, azio-ni sociali, donne e migranti — gui-dano la risposta della Chiesa al fe-nomeno nel Paese. I trafficanti diesseri umani e i molestatori sessuali,spiega il presidente della Commis-sione per la pastorale dei migranti edegli itineranti «sono il peggior vi-rus velenoso sulla terra. Essi preda-no i nostri giovani che sono costrettia stare in questo periodo nelle lorocase a causa del “lo ckdown” per fer-mare il coronavirus e approfittanodella situazione. Questi predatori —continua il presule — sono senzacuore, motivati da un’insaziabileavidità e dipendenza dal desideriodel commercio della carne. Dobbia-

mo utilizzare ogni mezzo legale perindagare, perseguire e punire questicriminali».

Negli ultimi anni, uno studio del-la International Justice Mission diWashington ha evidenziato un forteaumento dello sfruttamento sessualedei bambini attraverso internet nelPaese. Nel giro di tre anni, gli indi-rizzi “Internet Protocol” (IP), utiliz-zati per lo sfruttamento sessualeonline, sarebbero saliti da circa23.333 nel 2014 a 81.723 nel 2016.

In diverse occasioni, il presidentedella Commissione per la pastoraledei migranti e degli itineranti nelsottolineare la gravità del fenomenoha sempre ribadito che «nel nostroministero contro la tratta di esseriumani, ci concentriamo sempre sulle“quattro p”: prevenzione della trattadi esseri umani; protezione per levittime; prestare aiuto ed assistenzalegale; perseguire i trafficanti». Nel2017, proprio su iniziativa del vesco-vo Ruperto, la Conferenza episco-pale filippina ha lanciato una nuovarete «Chiesa cattolica contro la trat-ta di esseri umani» (Cnaht) che halo scopo di lavorare per la dignitàumana per e con coloro che sonodiventate vittime di questo turpec o m m e rc i o .

A colloquio con monsignor Pizzaballa

Lo spirito discende a Gerusalemmedi ROBERTO CETERA

Gerusalemme 30 maggio. Sono giorna-te frenetiche per l’arcivescovo Pier-battista Pizzaballa, amministratore

apostolico del Patriarcato latino di Gerusa-lemme, nella lenta, progressiva e prudenteriapertura alla vita ordinaria in Israele, Pale-stina e Giordania. Ma volentieri l’a rc i v e s c o -vo trova uno spazio per raccontare ai lettoride «L’Osservatore Romano» questi difficilitre mesi.

«Debbo dire la verità: ci siamo trovatiall’inizio impreparati. Questo paese è abitua-to a vivere e fronteggiare le emergenze. Maquesta proprio non ce l’aspettavamo. Noiabbiamo tenuto le nostre chiese aperte e lanostra attività pastorale in piedi anche du-rante i conflitti e le Intifada, ma una cosadel genere non potevamo neanche immagi-narla. Io mi trovavo a Bari per il convegnoecclesiale “Mediterraneo, frontiera di pace”,quando hanno iniziato ad affacciarsi i primisegni della pandemia. Ho dovuto attenderequalche giorno prima di poter rientrare inIsraele, perché nel frattempo il governo ave-va bloccato tutti gli ingressi dei non residen-ti, e comunque, una volta tornato, il 29 feb-braio, ho dovuto sottopormi ad una quaran-tena di due settimane dentro al Patriarcato.Ma anche da qui abbiamo subito avviato icontatti con tutte le nostre realtà in Israele,Palestina e Giordania, cercando di darequalche orientamento. Le misure restrittivedel governo israeliano si sono rivelate effica-ci, alla fine ci sono stati circa 16.000 contagie 280 morti: nulla di paragonabile alla trage-dia di altri paesi europei. Anche la scelta,che era apparsa drastica, di chiudere imme-diatamente i passaggi con i Territori occupa-ti si è rivelata lungimirante: meno di 450 pa-lestinesi contagiati e tre soli morti. Se il vi-rus si fosse propagato anche lì, considerandola debolezza delle strutture sanitarie palesti-nesi, si sarebbe aggiunta un’altra tragedia».«Anche la Giordania ha immediatamentechiuso le frontiere, e anche lì il danno è sta-to contenuto: 730 contagiati e 9 morti». «InIsraele gran parte dei contagi sono avvenutiall’inizio tra gli Haridim, gli ebrei ortodossiriluttanti a dismettere la loro tradizionale vi-cinanza fisica nella preghiera in sinagoga onello studio nelle Yeshivà. Poi è prevalso ilbuon senso».

«I nostri parroci sono stati molto bravi:pur rispettando le limitazioni sono riusciti amantenere un minimo di relazione comuni-taria. Questo è un punto importante perchéla vita dei cristiani qui è fortemente intrec-ciata con la loro identità minoritaria, e quin-di — diversamente da quanto accade in Italiae in Occidente — la dimensione comunitariaè fortemente radicata. Un cristiano è talenon semplicemente perché ne professa la fe-de, ma in quanto vive nel compartimentodella sua comunità. Ciò ha avuto implicazio-ni anche sul piano della preghiera, che è ingenere prevalentemente comunitaria. Questoha significato all’inizio una minore dimesti-chezza con la pratica dei riti on line e so-prattutto la mancanza di abitudine a pregarein famiglia. Per questo una delle prime coseche abbiamo fatto è stato predisporre deisussidi in arabo che istruissero a pregare incasa, che abbiamo distribuito ovunque inIsraele e in Palestina. Le celebrazioni on linehanno avuto comunque un’audience moltoalta durante la settimana santa e il tempopasquale». In effetti alcuni dei riti trasmessi

sono risultati comunque molto suggestivi,come la domenica delle Palme dalla chiesadel Dominus Flevit a mezza costa del Mon-te degli Ulivi con lo stesso Pizzaballa insie-me al padre Francesco Patton, custode diTerra Santa, o il surreale Rito del SacroFuoco nella basilica deserta del Santo Sepol-cro per la Pasqua ortodossa. «I nostri parro-ci hanno sperimentato in questo tempo mol-te iniziative comuni con i fratelli delle chieseorientali. Soprattutto sul fronte della solida-rietà e della carità. Perché va detto chiara-mente, se le cose non sono andate malissimodal punto di vista sanitario, la situazione so-cio economica, specie per la popolazionearabo-cristiana, è molto compromessa. Tantepersone hanno perso il lavoro, e tutto il cir-cuito, diretto o indotto, connesso ai pellegri-naggi e al turismo religioso si è bloccato. Enon siamo ancora oggi in grado di saperequando potrà riprendere: Israele, che puresta riaprendo al suo interno, è ancora unpaese isolato dal resto del mondo».

«Questa scure si è abbattuta su tutti indi-stintamente, e per una volta — diversamente

dalle emergenze del passato — si è sedimen-tata la consapevolezza di essere tutti sullastessa barca. È stato incoraggiante, da que-sto punto di vista, che durante la quarantenai rappresentanti delle tre religioni abramiti-che si siano incontrati due volte a Gerusa-lemme per una preghiera comune».

«In queste settimane, pur rispettando tut-te le limitazioni, ho voluto visitare il mag-gior numero di nostre comunità in tutto ilpaese. Incontri di grande intensità spirituale,a Nazareth, impossibilitati a fare processioni,ho camminato con la statua della Madonnalungo le strade dove abitano i cristiani».«Sicuramente quest’esperienza ci cambieràtutti nel profondo, anche se è ancora prestoper capire come. Per il momento io colgodue tendenze. La prima è la maggiore co-scienza della nostra fragilità. In due settima-ne sono crollate come un castello di cartetante certezze, sicurezze, progetti e aspira-zioni. Abbiamo capito che la vita non è to-talmente nelle nostre mani, e che i deliri dionnipotenza si sono rivelati per quel che so-no. La seconda è il vivere con un sottofondodi paura. Esibita, o nascosta, repressa o mal-celata, la paura ora fa capolino lungo le no-stre esistenze. La tensione tra la speranza delvivere cristiano e la paura che comunquealeggia è ora la nostra vera sfida».

«Nel frattempo monsignor Pizzaballa, inIsraele sono anche successe altre cose impor-tanti in queste settimane…». «Sì, c’è final-mente, dopo lunghi mesi di trattative e tretornate elettorali, un nuovo governo. È statoun parto molto difficile, le due forze mag-giori rimangono comunque molto distanti,sembra più una tregua… vedremo. E poi ilprogetto di annessione di parte dei Territoridella Cisgiordania, conseguente al PianoTrump. Non ne siamo stupiti, ma siamomolto preoccupati. Anche la Santa Sede si èespressa in tal senso. Il progetto di annessio-ne rischia di essere un colpo irreversibile adun dialogo, che peraltro ormai non andavapiù avanti già da tempo. Occorre immagina-re e creare subito nuove forme di confrontosu un futuro di pace e non di guerra».

«Noi il nostro contributo ad un futuro dipace lo diamo soprattutto attraverso l’educa-zione al dialogo che ispira le nostre scuolenei territori del Patriarcato. Ma proprio que-st’attività oggi è in serio rischio di sopravvi-venza a causa della pandemia. Questo dimaggio e giugno è il periodo delle nuove

iscrizioni a scuola, e a causa dell’enormeperdita di posti di lavoro in Palestina eGiordania, il rischio che buona parte dei12.500 studenti che frequentano le nostre 38scuole nei due paesi si vedano costretti a di-sertarle è molto forte, perché non possonopagare le pur minime rette. Anzi ci troviamonella situazione di dover aiutare le stesse fa-miglie degli studenti a sopravvivere alla crisieconomica. Dall’altro lato i nostri insegnantihanno continuato a lavorare in queste setti-mane con grande dedizione con la modalitàdella didattica a distanza e devono esseregiustamente retribuiti. Ad oggi il deficitcomplessivo delle nostre scuole ammonta a 7milioni e 200.000 dollari, una cifra enorme,destinata a crescere, e che e per le nostre so-le forze è insostenibile. Chi ha a cuore la pa-ce deve aiutarci a sostenere queste scuole dipace. Ci appelliamo all’aiuto dei cristiani ditutte le chiese nel mondo e a tutti gli uominidi buona volontà che chiedono pace». Lagenerosità può essere indirizzata al: LatinPatriarchate of Jerusalem P.O. box 14152, e iversamenti in euro possono essere effettuatipresso la Pax Bank all’Iban:DE16370601930058029017 specificando nellacausale “per le scuole del Patriarcato di Ge-ru s a l e m m e ”. «E, prima di lasciarci, lei comeha vissuto questo tempo?» «Giornate inten-sissime con tanta preghiera e tante cose dafare, e soprattutto con tanta ammirazioneper la dedizione straordinaria mostrata dainostri preti. E poi anche tanta apprensione,per una volta… al contrario. Lei sa che iovengo da Bergamo. I miei familiari stannobene, ma tanti amici sono stati colpiti. Eadesso c’è ancora più da fare qui in TerraSanta: molti problemi iniziano adesso. Ab-biamo proprio bisogno che questa domenicail Paraclito ridiscenda in mezzo a noi, e cidoni forza, coraggio e speranza».

DACCA, 1. «È un lavoro difficile, maora la priorità è fermare l’infezionedi coronavirus nei campi profughidi Cox’s Bazar. In questi insedia-menti, dove è quasi impossibilemantenere la distanza fisica, i rifu-giati rohingya sono ad alto rischioper la veloce diffusione del conta-gio. Urge mettere in campo tutte lemisure necessarie»: non usa giri diparole George Mithu Gomes, re-sponsabile cattolico del ProgramManager for Disaster Response del-la ong World Renew, dopo che

maggiore diffusione del covid-19 trai rifugiati.

«La preoccupazione è alta — haspiegato Gomes — perché in questeprecarie condizioni di vita non èpossibile controllare l’infezione e ilcontagio potrebbe velocemente dif-fondersi nei campi profughi dove vi-vono i rohingya. Bisogna agireprontamente, in maniera tale da im-pedire il propagarsi della malattia,effettuando ad esempio tamponi econtrolli, allestire strutture e luoghiper la quarantena». Non solo: è

ne purtroppo anche per vendere eacquistare droga, «situazione chepotrebbe essere una delle cause cheha portato il virus nei campi», insie-me al fatto che a Cox’s Bazar ope-rano trentamila lavoratori di 140ong che si spostano frequentementea Dacca e in altre città. L’area sucui sorgono i vari campi profughi èparticolarmente fragile: una serie dicolline un tempo verdi e poi rico-perte dalla costruzione di centinaiadi migliaia di semplici capanne inbambù, corde, plastica, ammassatele une alle altre, con alcuni edifici inmuratura per scuole e moschee. Leorganizzazioni non governative, leautorità locali e le grandi associazio-ni internazionali hanno cercato inqualche modo di ovviare alla situa-zione, stabilizzando il terreno o raf-forzando le capanne, ma sono tuttirimedi parziali.

Prezioso, nel campo della preven-zione, il contributo offerto quotidia-namente da Caritas Bangladesh chesi occupa di circa sessantamila fami-glie rohingya per un totale di due-centomila persone assistite, in colla-borazione con il Programma ali-mentare mondiale. «Stiamo aiutan-do questi profughi dal 2017, quandosono arrivati in Bangladesh», spiegaPintu William Gomes, responsabiledel Rohingya Response Project ela-borato dall’organismo assistenziale.«Cerchiamo di andare incontro ailoro bisogni di base come cibo, al-loggio, medicine, istruzione. Oraabbiamo aggiunto un programma disensibilizzazione in modo che pos-sano essere al sicuro da questo vi-rus» e che prevede la distribuzionedi sapone, mascherine e volantini,piccoli ma decisivi strumenti percontenere la diffusione del morbo.

Da quando è iniziato l’arrivo deicirca ottocentomila profughi tre an-ni fa, Caritas Bangladesh ha portatoa termine già sette programmi, rice-vendo anche il sostegno del governoche ne ha approvati altri. A diffe-renza di altre organizzazioni nongovernative «che non hanno ricevu-to l’approvazione ad operare da par-te delle autorità, la Chiesa invecenon ha mai avuto ostacoli per lavo-rare con gli sfollati», ha dichiaratoun responsabile dell’o rg a n i s m o .

quindicimila rohingya sono statimessi in quarantena in presenza di25 contagiati da coronavirus nelcampo di Kutupalong, il più estesodi Cox’s Bazar, località che ospita lapiù grande comunità di rifugiati delmondo: 1,1 milioni e tutti di etniarohingya e di religione musulmana,fuggiti dal Myanmar che nonriconosce loro la cittadinanza. Unasituazione ancor più complicata dalciclone Amphan che ha colpito di-ciannove distretti del paese e perproteggersi dal quale milioni di per-sone si sono radunate in piccolilocali, nonostante le norme di di-stanziamento sociale in vigore dadue mesi per contrastare la pande-mia. In tal modo aumenta conside-revolmente il rischio di contrarremalattie respiratorie e il rischio di

fondamentale, ha aggiunto, sensibi-lizzare i profughi che non hannosufficienti conoscenze sulla patolo-gia insegnando loro le corrette pra-tiche igienico-sanitarie da adottare.Pensiero condiviso da molti rohin-gya, uno dei quali ha sottolineato,come riporta l’agenzia Fides, il fattoche, essendo molti di loro analfabe-ti, non conoscono i meccanismi didiffusione del virus e non hannominima idea di cosa sia la preven-zione. A ciò si deve aggiungere chedurante le ore notturne i rifugiatiescono dagli insediamenti, ha affer-mato Abu Toha Bhuya, responsabiledel servizio sanitario dell’Ufficio go-vernativo per i soccorsi e il rimpa-trio dei profughi, e comprano medi-cinali e altri beni per le necessitàquotidiane. Alcuni di loro, poi, haosservato, approfittano dell’o ccasio-

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 15

Messaggio per il 50° anniversario della promulgazione del Rito della Consacrazione delle vergini

Donne della misericordiaesperte in umanità

«Quel che sta accadendo nel mondo viscuota: non chiudete gli occhi e nonfuggite; attraversate con delicatezza ildolore e la sofferenza; perseverate nelproclamare il Vangelo della vita pienaper tutti». Lo ha scritto PapaFrancesco in un messaggio, datatodomenica 31 maggio e diffuso lunedì1° giugno, in occasione del 50°anniversario della promulgazione delRito della Consacrazione delle vergini.Il riferimento è alla pandemia dacovid-19, che ha costretto laCongregazione per gli istituti di vitaconsacrata e le società di vitaapostolica a rinviare l’i n c o n t rointernazionale convocato per festeggiarela ricorrenza. Ecco il testo delPontefice.

Carissime sorelle!1. Cinquant’anni fa la Sacra Congre-gazione per il Culto Divino, permandato di San Paolo VI, promulga-va il nuovo Rito della Consacrazionedelle vergini. La pandemia ancora incorso ha costretto a rinviare l’incon-tro internazionale convocato dallaCongregazione per gli Istituti di vitaconsacrata e le Società di vita apo-stolica per festeggiare questo impor-tante anniversario. Tuttavia, desiderougualmente unirmi al vostro ringra-ziamento per questo «duplice donodel Signore alla sua Chiesa» — comevi disse San Giovanni Paolo II inoccasione del 25° —: il Rito rinnova-to e un Ordo fidelium «restituito allacomunità ecclesiale» (Discorso allepartecipanti al Convegno Internaziona-le dell’Ordo virginum, 2 giugno 1995).

La vostra forma di vita trova lasua prima fonte nel Rito, ha la sua

configurazione giuridica nel can.604 del Codice di diritto canonico,e dal 2018 nella Istruzione EcclesiaeSponsae imago. La vostra chiamatamette in luce l’inesauribile e multi-forme ricchezza dei doni dello Spiri-to del Risorto che fa nuove tutte lecose (cfr. Ap 21, 5). Al tempo stessoessa è un segno di speranza: la fe-deltà del Padre ancora oggi ponenel cuore di alcune donne il deside-rio di essere consacrate al Signorenella verginità vissuta nel proprioordinario ambiente sociale e cultura-le, radicate in una Chiesa particola-re, in una forma di vita antica e altempo stesso nuova e moderna.

Accompagnate dai Vescovi, aveteapprofondito la specificità della vo-stra forma di vita consacrata, speri-mentando che la consacrazione vicostituisce nella Chiesa un particola-re Ordo fidelium. Proseguite in que-sto cammino, collaborate con i Ve-scovi perché vi siano seri percorsi didiscernimento vocazionale e di for-mazione iniziale e permanente. Ildono della vostra vocazione si espri-me, infatti, nella sinfonia della Chie-sa, che è edificata quando può rico-noscere in voi delle donne capaci divivere il dono della sororità.

2. A cinquant’anni dal Rito rinno-vato, vorrei dirvi: non spegnete laprofezia della vostra vocazione! Sie-te chiamate, non per vostro merito,ma per la misericordia di Dio, a farrisplendere nella vostra esistenza ilvolto della Chiesa, Sposa di Cristo,che è vergine perché, nonostante siacomposta da peccatori, custodisceintegra la fede, concepisce e fa cre-scere una umanità nuova.

Insieme allo Spirito, alla Chiesatutta e ad ogni uditore della Parola,siete invitate a consegnarvi a Cristoe a dirgli: «Vieni!» (Ap 22, 17), perdimorare nella forza donata dallasua risposta: «Sì, vengo presto!» (Ap22, 20). Questa visita dello Sposo èl’orizzonte del vostro cammino ec-clesiale, la vostra meta, la promessada accogliere ogni giorno. In questomodo «potrete essere stelle cheorientano il cammino del mondo»(Benedetto XVI, Discorso alle parteci-panti al Congresso dell’Ordo virginum,15 maggio 2008).

Vi invito a rileggere e meditare itesti del Rito, dove risuona il sensodella vostra vocazione: siete chiama-te a sperimentare e testimoniare cheDio, nel suo Figlio, ci ha amati perprimo, che il suo amore è per tutti eha la forza di trasformare i peccatoriin santi. Infatti, «Cristo ha amato laChiesa e ha dato se stesso per lei,per renderla santa, purificandolacon il lavacro dell’acqua mediante laparola» (Ef 5, 25-26). La vostra vitafarà trasparire la tensione escatologi-ca che anima l’intera creazione, chesospinge tutta la storia e nascedall’invito del Risorto: “Alzati, miabella, e vieni!” (cfr. Ct 2, 10; O rige-ne, Omelie sul Cantico dei cantici II,12).

3. L’Omelia proposta dal Rito diC o n s a c ra z i o n e vi esorta: «Amate tuttie prediligete i poveri» (n. 29). Laconsacrazione vi riserva a Dio senzaestraniarvi dall’ambiente nel qualevivete e nel quale siete chiamate arendere la vostra testimonianza nellostile della prossimità evangelica (cfr.Ecclesiae Sponsae imago, 37-38). Con

questa specifica vicinanza agli uomi-ni e alle donne di oggi, la vostraconsacrazione verginale aiuti laChiesa ad amare i poveri, a ricono-scere le povertà materiali e spirituali,a soccorrere chi è più fragile e indi-feso, chi soffre per la malattia fisicae psichica, i piccoli e gli anziani, chirischia di essere messo da parte co-me uno scarto.

Siate donne della misericordia,esperte di umanità. Donne che cre-dono «nella forza rivoluzionaria del-la tenerezza e dell’affetto» (Esort.ap. Evangelii gaudium, 288). La pan-demia ci insegna che «è tempo di ri-muovere le disuguaglianze, di risa-nare l’ingiustizia che mina alla radi-ce la salute dell’intera umanità!»(Omelia nella S. Messa della DivinaM i s e r i c o rd i a , 19 aprile 2020). Quelche sta accadendo nel mondo viscuota: non chiudete gli occhi e nonfuggite; attraversate con delicatezzail dolore e la sofferenza; perseveratenel proclamare il Vangelo della vitapiena per tutti.

La Preghiera di consacrazione, in-vocando per voi i multiformi donidello Spirito, chiede che possiate vi-vere in una casta libertas (Rito dellaConsacrazione delle vergini, 38). Siaquesto il vostro stile relazionale, peressere segno dell’amore sponsale cheunisce Cristo alla Chiesa, verginemadre, sorella e amica dell’umanità.Con la vostra amabilità (cfr. Fil 4, 5)tessete trame di rapporti autentici,che riscattino i quartieri delle nostrecittà dalla solitudine e dall’anonima-to. Siate capaci di p a r re s i a , ma tene-te lontana la tentazione del chiac-chiericcio e del pettegolezzo. Abbia-te la saggezza, l’intraprendenza el’autorevolezza della carità, per op-porvi all’arroganza e prevenire gliabusi di potere.

4. Nella Solennità di Pentecoste,desidero benedire ciascuna di voi,come pure le donne che si stannopreparando a ricevere questa consa-crazione e tutte coloro che in futurola riceveranno. «Lo Spirito Paraclitoè donato alla Chiesa come principioinesauribile della sua gioia di sposadel Cristo glorificato» (San PaoloVI, Esort. ap. Gaudete in Domino,41). Quale segno della Chiesa Spo-sa, possiate essere sempre donnedella gioia, sull’esempio di Maria diNazareth, donna del Ma g n i f i c a t , ma-dre del Vangelo vivente.

Roma, San Giovanni in Laterano, 31maggio 2020, Solennità di

Pe n t e c o s t e .

Videomessaggio per il movimento Thy Kingdom Come

Investire su salutel a v o ro

e lotta alle diseguaglianze

Affinché i cristiani siano piùprofondamente uniti come «testimonidi misericordia per l’umanitàduramente provata», Papa Francescoha pregato in un videomessaggioregistrato a sostegno del movimentoThy Kingdom Come, volutodall’arcivescovo di Canterbury, SuaGrazia Justin Welby, come un appelloall’unità. Di seguito pubblichiamo iltesto del videomessaggio pontificio cheè stato trasmesso il 31 maggio comeparte del servizio liturgico del primatedella Comunione anglicana, inoccasione della solennità dellaPentecoste.

Cari fratelli e sorelle,mi unisco con gioia all’A rc i v e s c o v oJustin Welby e a tutti voi per con-dividere quello che porto nel cuore.È Pentecoste: ricordiamo il giornoin cui lo Spirito di Dio scese conpotenza. Da quel giorno la vita diDio si è diffusa tra di noi, portan-doci una speranza nuova, una pacee una gioia prima sconosciute. APentecoste Dio ha contagiato di vi-ta il mondo. Quanto stride tuttociò con il contagio di morte che damesi infesta la Terra! Allora, maicome oggi è necessario invocare loSpirito Santo, perché riversi la vitadi Dio, l’amore, nei nostri cuori.Infatti, perché il futuro sia migliore,è il nostro cuore che deve diventarem i g l i o re .

Nel giorno di Pentecoste, popoliche parlavano lingue diverse si in-

contrarono. In questi mesi, invece,ci è chiesto di osservare misure giu-ste e necessarie per distanziarci. Mapossiamo comprendere meglio,dentro di noi, quello che provanogli altri. Ci accomunano paura e in-certezze. C’è bisogno di risollevaretanti cuori affranti. Penso a quelloche Gesù diceva quando parlavadello Spirito Santo: utilizzava unaparola particolare, P a ra c l i t o , cioèC o n s o l a t o re . Tanti di voi hanno pro-vato la sua consolazione, quella pa-ce interiore che ci fa sentire amati,quella fortezza gentile che dà co-raggio sempre, anche nel dolore. LoSpirito ci dà la certezza di non es-sere soli, ma sostenuti da Dio. Ca-rissimi, quello che abbiamo ricevutodobbiamo donarlo: siamo chiamatia diffondere la consolazione delloSpirito, la vicinanza di Dio.

Come fare? Pensiamo a quelloche ora vorremmo avere: conforto,incoraggiamento, qualcuno che siprenda cura di noi, qualcuno chepreghi per noi, che pianga con noi,che ci aiuti ad affrontare i nostriproblemi. Ecco, tutto quanto vor-remmo che gli altri facciano a noi,facciamolo noi a loro (cfr. Mt 7, 12).Desideriamo essere ascoltati? Ascol-tiamo. Abbiamo bisogno di inco-raggiamento? Incoraggiamo. Vo-gliamo che qualcuno si prenda curadi noi? Prendiamoci cura di chinon ha nessuno. Ci serve speranzaper il domani? Doniamo speranzaoggi. Oggi assistiamo a una tragicacarestia della speranza. Quante feri-te, quanti vuoti non colmati, quan-to dolore senza consolazione! Fac-ciamoci allora interpreti della con-solazione dello Spirito, trasmettia-mo speranza e il Signore aprirà vienuove sul nostro cammino.

Sento di condividere qualcosaproprio sul nostro cammino. Quan-to vorrei che, come cristiani, fossi-mo più ancora e più insieme testi-moni di misericordia per l’umanitàduramente provata. Chiediamo alloSpirito il dono dell’unità, perchédiffonderemo fraternità solo se vi-vremo da fratelli tra noi. Non pos-siamo chiedere all’umanità di stareunita se noi andiamo per strade di-verse. Allora preghiamo gli uni pergli altri, sentiamoci responsabili gliuni degli altri.

Lo Spirito Santo dona sapienza econsiglio. In questi giorni invochia-molo su quanti sono tenuti a pren-dere decisioni delicate e urgenti,perché proteggano la vita umana ela dignità del lavoro. Su questo siinvesta: sulla salute, sul lavoro,sull’eliminazione delle disugua-glianze e delle povertà. Mai comeora ci serve uno sguardo ricco diumanità: non si può riprendere dacapo a inseguire i propri successisenza preoccuparsi di chi è rimastoindietro. E anche se tanti farannocosì, il Signore ci chiede di cambia-re rotta. Pietro, il giorno di Pente-coste disse con la p a r re s i a dello Spi-rito: «Convertitevi» (At 2, 38), cioècambiate direzione, invertite il sen-so di marcia. Abbiamo bisogno ditornare a camminare verso Dio everso il prossimo: non separati, nonanestetizzati di fronte al grido deidimenticati e del pianeta ferito. Ab-biamo bisogno di essere uniti perfronteggiare le pandemie che dila-gano: quella del virus, ma anche lafame, le guerre, il disprezzo dellavita, l’indifferenza. Solo camminan-do insieme andremo lontani.

Cari fratelli e sorelle, voi diffon-dete l’annuncio di vita del Vangeloe siete un segno di speranza. Vi rin-grazio di cuore. Chiedo a Dio dibenedirvi e a voi di pregare perchébenedica me. Grazie.

Alla veglia mondiale di Pentecoste organizzata on line dal Catholic Charismatic Renewal International Service (Charis)

Dalle grandi prove bisogna uscire miglioriMigliaia di fedeli di oltre cento Paesi hannopregato insieme, uniti attraverso i mediatradizionali e i social, nella grande veglia diPentecoste organizzata da Charis, il serviziounico internazionale per il Rinnovamentocarismatico cattolico, nato un anno fa pervolontà di Papa Francesco. Eretto l’8 dicembre2018 dal Dicastero per i laici, la famiglia e lavita, come organismo di comunione, i suoi statutisono entrati in vigore a Pentecoste 2019, quandola Fraternità cattolica delle comunitàcarismatiche di alleanza, conosciuta comeCatholic Fraternity, e l’International CatholicCharismatic Renewal Services (Iccrs) hannocessato definitivamente le loro attività.L’appuntamento on line era per la sera di sabato30 maggio alle 22 di Roma per una vegliaecumenica cui è intervenuto anche il Pontefice conun videmoessaggio in spagnolo. Ne pubblichiamodi seguito la traduzione italiana.

Mentre si stava compiendo la festa della Pen-tecoste, tutti i credenti si trovavano riuniti nel-lo stesso luogo. Così inizia il secondo capitolodel libro degli Atti degli Apostoli che abbiamoappena ascoltato. Anche oggi, grazie ai pro-gressi tecnici, siamo riuniti, credenti di diverseparti del mondo, nella veglia di Pentecoste.

Il racconto continua: «Venne all’i m p ro v v i s odal cielo un fragore, quasi un vento che si ab-batté impetuoso, e riempì tutta la casa dovestavano. Apparvero loro lingue come di fuoco,che si dividevano, e si posarono su ciascunodi loro, e tutti furono colmati di Spirito San-to» (vv. 2-4).

Lo Spirito si posa su ognuno dei discepoli,su ognuno di noi. Lo Spirito promesso daGesù viene a rinnovare, a convertire, a guarireognuno di noi. Viene a guarire le paure —quante paure abbiamo —, le insicurezze; vienea guarire le nostre ferite, anche le ferite che cifacciamo gli uni gli altri; e viene a trasformar-ci in discepoli, discepoli missionari, testimoni,pieni di coraggio, della parresia apostolica,necessari per la predicazione del Vangelo diGesù come leggiamo, nei versetti che seguo-no, che accadde ai discepoli.

Oggi più che mai abbiamo bisogno che ilPadre ci mandi lo Spirito Santo. Nel primocapitolo degli Atti degli Apostoli, Gesù dice aisuoi discepoli «di attendere l’adempimentodella promessa del Padre, “quella — disse —che voi avete udito da me: Giovanni battezzòcon acqua, voi invece, tra non molti giorni,sarete battezzati in Spirito Santo”» (v. 4). E,nel versetto 8, aggiunge: «Riceverete la forzadallo Spirito Santo che scenderà su di voi, edi me sarete testimoni a Gerusalemme, in tut-ta la Giudea e la Samaria e fino ai confinidella terra».

Testimonianza di Gesù. A questa testimo-nianza ci conduce lo Spirito Santo. Oggi ilmondo soffre, è ferito; viviamo in un mondomolto ferito, che soffre, specialmente nei piùpoveri, che vengono scartati, ora che tutte lenostre sicurezze umane sono sparite, il mondoha bisogno che noi gli diamo Gesù. Ha biso-gno della nostra testimonianza del Vangelo, ilVangelo di Gesù. Questa testimonianza lapossiamo dare soltanto con la forza dello Spi-rito Santo.

Abbiamo bisogno che lo Spirito ci dia oc-chi nuovi, apra la nostra mente e il nostrocuore per affrontare il momento presente e ilfuturo con la lezione appresa: siamo una sola

umanità. Nessuno si salva da solo. Nessuno.San Paolo dice nella Lettera ai Galati: «Nonc’è più giudeo né greco; non c’è più schiavoné libero; non c’è più uomo né donna, poichétutti uniti a Cristo siamo uno solo, un corposolo» (cfr. 3, 28) reso coeso dalla forza delloSpirito Santo. Da questo Battesimo dello Spi-rito Santo che Gesù annuncia. Lo sappiamo,lo sappiamo, ma questa pandemia che vivia-mo ce lo ha fatto sperimentare in modo moltopiù drammatico.

Abbiamo davanti a noi il dovere di costrui-re una realtà nuova. Il Signore lo farà; noipossiamo collaborare: «Io faccio nuove tuttele cose» (Ap 21, 5).

Quando usciremo da questa pandemia, nonpotremo continuare a fare ciò che stavamo fa-cendo e come lo stavamo facendo. No, saràtutto diverso. Tutta questa sofferenza non saràservita a nulla se non costruiremo tutti insie-me una società più giusta, più equa, più cri-stiana, non di nome, ma di fatto, una realtàche ci porti a una condotta cristiana. Se nonlavoreremo per porre fine alla pandemia dellapovertà nel mondo, alla pandemia della po-vertà nel paese di ognuno di noi, nella cittàdove vive ognuno di noi, questo tempo saràstato invano.

Dalle grandi prove dell’umanità, e tra que-ste la pandemia, si esce migliori o peggiori.Non si esce uguali.

Io vi chiedo: Come volete uscirne voi? Mi-gliori o peggiori? Ed è per questo che oggi ciapriamo allo Spirito Santo affinché sia Lui acambiare il nostro cuore e ad aiutarci a uscir-ne migliori.

Se non vivremo per essere giudicati secon-do quello che ci dice Gesù: «Perché io hoavuto fame e mi avete dato da mangiare, sonostato carcerato e siete venuti a trovarmi, fore-stiero e mi avete ospitato» (cfr. Mt 25, 35-36),non ne usciremo migliori.

E questo è compito di tutti, di tutti noi. Eanche di voi di Charis, che siete tutti i cari-smatici uniti.

Il terzo documento di Malines, scritto neglianni Settanta dal cardinale Suenens e dal ve-scovo Helder Camara, intitolato RinnovamentoCarismatico e servizio all’uomo, segna questocammino come una corrente di grazia. Siatefedeli a questa chiamata dello Spirito Santo!

Mi tornano ora in mente le parole profeti-che di Giovanni XXIII con cui annuncia ilconcilio Vaticano II e di cui il RinnovamentoCarismatico fa tesoro in modo particolare: «Esi degni l’adorabile Spirito di Dio, accondi-scendendo alle aspettative di tutti, di accoglie-re questa supplica, che ogni giorno gli vienerivolta da ogni parte della terra: “Rinnova inquesta nostra epoca i tuoi prodigi, quasi comecon una nuova Pentecoste, e concedi alla San-ta Chiesa che, perseverando concordemente eassiduamente con Maria, la Madre di Gesù, eguidata da San Pietro, estenda il regno del di-vin Salvatore, regno di verità e di giustizia, re-gno di amore e di pace”».

Auguro a tutti voi in questa veglia la conso-lazione dello Spirito Santo. E la forza delloSpirito Santo per uscire da questo momentodi dolore, di tristezza e di prova che è la pan-demia; per uscirne migliori.

Che il Signore vi benedica e la Vergine Ma-ria vi custodisca.

Un momento del collegamento durante la veglia di Pentecoste di Charis

«La parabola delle vergini»(Codex Purpureus Rossanensis)

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 16 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

Nella mattina del 31 maggio, domenicadi Pentecoste, Papa Francesco hacelebrato la messa all’altare dellaCattedra, nella basilica di San Pietro.Pubblichiamo di seguito l’omelia che ilPontefice ha pronunciato dopo laproclamazione del Vangelo.

«Vi sono diversi carismi, ma uno so-lo è lo Spirito» (1 Cor 12, 4). Cosìscrive ai Corinzi l’apostolo Paolo. Eprosegue: «Vi sono diversi ministeri,ma uno solo è il Signore; vi sono di-verse attività, ma uno solo è Dio»(vv. 5-6). Diversi e uno: San Paoloinsiste a mettere insieme due paroleche sembrano opporsi. Vuole dirciche lo Spirito Santo è quell’uno chemette insieme i d i v e rs i ; e che laChiesa è nata così: noi, diversi, unitidallo Spirito Santo.

Andiamo dunque all’inizio dellaChiesa, al giorno di Pentecoste.Guardiamo gli Apostoli: tra di loroc’è gente semplice, abituata a viveredel lavoro delle proprie mani, come ipescatori, e c’è Matteo, che era statoun istruito esattore delle tasse. Ci so-no provenienze e contesti sociali di-versi, nomi ebraici e nomi greci, ca-ratteri miti e altri focosi, visioni esensibilità differenti. Tutti erano dif-ferenti. Gesù non li aveva cambiati,non li aveva uniformati facendonedei modellini in serie. No. Aveva la-sciato le loro diversità e ora li unisceungendoli di Spirito Santo. L’unione— l’unione di loro diversi — arrivacon l’unzione. A Pentecoste gli Apo-stoli comprendono la forza unifica-trice dello Spirito. La vedono coi lo-ro occhi quando tutti, pur parlandolingue diverse, formano un solo po-polo: il popolo di Dio, plasmatodallo Spirito, che tesse l’unità con lenostre diversità, che dà armonia per-

ché nello Spirito c’è armonia. Lui èl’armonia.

Veniamo a noi, Chiesa di oggi.Possiamo chiederci: “Che cosa ciunisce, su che cosa si fonda la nostraunità?”. Anche tra noi ci sono diver-sità, ad esempio di opinioni, di scel-te, di sensibilità. Ma la tentazione èsempre quella di difendere a spadatratta le proprie idee, credendolebuone per tutti, e andando d’accor-do solo con chi la pensa come noi.E questa è una brutta tentazione chedivide. Ma questa è una fede a no-stra immagine, non è quello chevuole lo Spirito. Allora si potrebbepensare che a unirci siano le stessecose che crediamo e gli stessi com-portamenti che pratichiamo. Ma c’èmolto di più: il nostro principio diunità è lo Spirito Santo. Lui ci ricor-da che anzitutto siamo figli amati diDio; tutti uguali, in questo, e tuttidiversi. Lo Spirito viene a noi, contutte le nostre diversità e miserie,per dirci che abbiamo un solo Si-gnore, Gesù, un solo Padre, e cheper questo siamo fratelli e sorelle!Ripartiamo da qui, guardiamo laChiesa come fa lo Spirito, non comefa il mondo. Il mondo ci vede di de-stra e di sinistra, con questa ideolo-gia, con quell’altra; lo Spirito ci ve-de del Padre e di Gesù. Il mondovede conservatori e progressisti; loSpirito vede figli di Dio. Lo sguardomondano vede strutture da renderepiù efficienti; lo sguardo spiritualevede fratelli e sorelle mendicanti dimisericordia. Lo Spirito ci ama e co-nosce il posto di ognuno nel tutto:per Lui non siamo coriandoli portatidal vento, ma tessere insostituibilidel suo mosaico.

Torniamo al giorno di Pentecostee scopriamo la prima opera dellaChiesa: l’annuncio. Eppure vediamoche gli Apostoli non preparano unastrategia; quando erano chiusi lì, nelCenacolo, non facevano la strategia,no, non preparano un piano pastora-le. Avrebbero potuto suddividere lagente in gruppi secondo i vari popo-li, parlare prima ai vicini e poi ailontani, tutto ordinato... Avrebberoanche potuto aspettare un po’ adannunciare e intanto approfondiregli insegnamenti di Gesù, per evitarerischi... No. Lo Spirito non vuoleche il ricordo del Maestro sia colti-vato in gruppi chiusi, in cenacoli do-ve si prende gusto a “fare il nido”. Equesta è una brutta malattia che puòvenire alla Chiesa: la Chiesa non co-munità, non famiglia, non madre,ma nido. Egli apre, rilancia, spingeal di là del già detto e del già fatto,Lui spinge oltre i recinti di una fedetimida e guardinga. Nel mondo, sen-za un assetto compatto e una strate-gia calcolata si va a rotoli. NellaChiesa, invece, lo Spirito garantiscel’unità a chi annuncia. E gli Apostolivanno: impreparati, si mettono ingioco, escono. Un solo desiderio lianima: donare quello che hanno ricevu-to. È bello quell’inizio della PrimaLettera di Giovanni: “Quello che noiabbiamo ricevuto e abbiamo visto,diamo a voi” (cfr. 1, 3).

Giungiamo finalmente a capirequal è il segreto dell’unità, il segretodello Spirito. Il segreto dell’unitànella Chiesa, il segreto dello Spiritoè il dono. Perché Egli è dono, vivedonandosi e in questo modo ci tieneinsieme, facendoci partecipi dellostesso dono. È importante credereche Dio è dono, che non si compor-ta prendendo, ma donando. Perché èimportante? Perché da come inten-diamo Dio dipende il nostro mododi essere credenti. Se abbiamo inmente un Dio che prende, che si im-pone, anche noi vorremo prendere eimporci: occupare spazi, reclamarerilevanza, cercare potere. Ma se ab-biamo nel cuore Dio che è dono,tutto cambia. Se ci rendiamo contoche quello che siamo è dono suo,dono gratuito e immeritato, alloraanche noi vorremo fare della stessavita un dono. E amando umilmente,servendo gratuitamente e con gioia,offriremo al mondo la vera immagi-ne di Dio. Lo Spirito, memoria viven-te della Chiesa, ci ricorda che siamonati da un dono e che cresciamo do-nandoci; non conservandoci, ma do-nando ci.

Cari fratelli e sorelle, guardiamocidentro e chiediamoci che cosa ci

ostacola nel donarci. Ci sono, dicia-mo, tre nemici del dono, i principali:tre, sempre accovacciati alla portadel cuore: il narcisismo, il vittimismoe il pessimismo. Il narcisismo fa ido-latrare sé stessi, fa compiacere solodei propri tornaconti. Il narcisistapensa: “La vita è bella se io ci gua-dagno”. E così arriva a dire: “P e rc h édovrei donarmi agli altri?”. In questapandemia, quanto fa male il narcisi-smo, il ripiegarsi sui propri bisogni,indifferenti a quelli altrui, il non am-mettere le proprie fragilità e i proprisbagli. Ma anche il secondo nemico,il vittimismo, è pericoloso. Il vittimi-sta si lamenta ogni giorno del pros-simo: “Nessuno mi capisce, nessunomi aiuta, nessuno mi vuol bene, cel’hanno tutti con me!”. Quante volteabbiamo sentito queste lamentele! Eil suo cuore si chiude, mentre si do-manda: “Perché gli altri non si donanoa me?”. Nel dramma che viviamo,quant’è brutto il vittimismo! Pensareche nessuno ci comprenda e provi

quello che proviamo noi. Questo è ilvittimismo. Infine c’è il pessimismo.Qui la litania quotidiana è: “Non vabene nulla, la società, la politica, laChiesa…”. Il pessimista se la prendecol mondo, ma resta inerte e pensa:“Intanto a che serve donare? È inuti-le”. Ora, nel grande sforzo di rico-minciare, quanto è dannoso il pessi-mismo, il vedere tutto nero, il ripete-re che nulla tornerà più come prima!Pensando così, quello che sicura-mente non torna è la speranza. Inquesti tre — l’idolo narcisista dello

specchio, il dio-specchio; il dio-la-mentela: “io mi sento persona nellelamentele”; e il dio-negatività: “tuttoè nero, tutto è scuro” — ci troviamonella carestia della speranza e abbia-mo bisogno di apprezzare il donodella vita, il dono che ciascuno dinoi è. Perciò abbiamo bisogno delloSpirito Santo, dono di Dio che ciguarisce dal narcisismo, dal vittimi-smo e dal pessimismo, ci guariscedallo specchio, dalle lamentele e dalbuio.

Fratelli e sorelle, preghiamolo:Spirito Santo, memoria di Dio, rav-viva in noi il ricordo del dono rice-vuto. Liberaci dalle paralisi del-l’egoismo e accendi in noi il deside-rio di servire, di fare del bene. Per-ché peggio di questa crisi, c’è solo ildramma di sprecarla, chiudendoci innoi stessi. Vieni, Spirito Santo: Tuche sei armonia, rendici costruttoridi unità; Tu che sempre ti doni, dac-ci il coraggio di uscire da noi stessi,di amarci e aiutarci, per diventareun’unica famiglia. Amen.

Nella solennità di Pentecoste il Pontefice celebra la messa nella basilica Va t i c a n a

Lo Spirito ci guariscedalla carestia di speranza

All’a l t a redella Cattedra

Veni, Sancte Spiritus et emittecaelitus lucis tuae radium.La suggestiva sequenzadi Pentecoste è risuonatadomenica mattina, 31 maggio,nella basilica Vaticana. Davantia cinquanta fedeli —rigorosamente a distanzadi sicurezza in ossequioalle misure adottate a causa dellapandemia — Papa Francescoha presieduto la celebrazioneeucaristica nel giornodella solennità della “Pa s q u adelle rose”, all’a l t a redella Cattedra. Dopola proclamazione del Vangelodi Giovanni (20, 19-23), in cuisi narra la discesa dello SpiritoSanto sui discepoli, e dopol’omelia del Papa, sono stateelevate le intenzioni di preghiera.Si è pregato perché lo SpiritoSanto custodisca la Chiesanell’unità, «faccia risplenderein essa la luce del Risortoe la renda attenta ai bisognidei più poveri». Si è chiestoa Dio di ravvivare nella comunitàcristiana la freschezzadell’annuncio, «la gioia di servirei piccoli e la perseveranzain una vita evangelica, audacee libera». Nelle intenzioninon è mancato il riferimentoai governanti e ai cittadini,affinché lo Spirito apra loroil cuore e «vinca ogni paurae indifferenza, renda ogniincontro occasione fecondadi salvezza». Si è pregato ancheper le persone consacrate, perchéil Paraclito «le guidi nella sequeladi Cristo povero, mitee obbediente e le apra alla caritàfraterna». Infine, un’intenzioneper i presenti — tra i qualiil cardinale Angelo Comastri,arciprete della basilica Vaticana,e il vescovo Vittorio Lanzani,delegato per la Fabbricadi San Pietro — perché lo Spiritoli trasformi in un’offerta graditaa Dio e alimenti in loro la carità.Al termine della celebrazioneeucaristica è stata intonatal’antifona mariana Regina Caeli.

Il Papa torna a recitare il Regina Caeli dalla finestra dello Studio privato e prega per i poveri dell’Amazzonia provati dalla pandemia

Le persone sono più importanti dell’economiaaltre donne. Gesù perdona, perdonasempre, e offre la sua pace ai suoiamici. Non dimenticatevi: Gesù nonsi stanca mai di perdonare. Siamonoi che ci stanchiamo di chiederep erdono.

Perdonando e radunando attornoa sé i discepoli, Gesù fa di essi unaChiesa, la sua Chiesa: che è una co-munità riconciliata e pronta allamissione. Riconciliata e pronta allamissione. Quando una comunitànon è riconciliata, non è pronta allamissione: è pronta a discutere den-tro di sé, è pronta alle [discussioni]interne. L’incontro con il Signorerisorto capovolge l’esistenza degliApostoli e li trasforma in coraggiositestimoni. Infatti, subito dopo dice:«Come il Padre ha mandato me,anche io mando voi» (v. 21). Questeparole fanno capire che gli Apostolisono inviati a prolungare la stessamissione che il Padre ha affidato aGesù. «Io mando voi»: non è tem-po di stare rinchiusi, né di rimpian-gere: rimpiangere i “bei tempi”,quei tempi passati col Maestro. Lagioia della risurrezione è grande,ma è una gioia espansiva, che nonva tenuta per sé, è per darla. Nelledomeniche del Tempo pasquale ab-biamo ascoltato dapprima questostesso episodio, poi l’incontro con idiscepoli di Emmaus, quindi ilbuon Pastore, i discorsi di addio ela promessa dello Spirito Santo:tutto questo è orientato a rafforzarela fede dei discepoli — e anche lanostra — in vista della missione.

E proprio per animare la missio-ne, Gesù dona agli Apostoli il suoSpirito. Dice il Vangelo: «Soffiò sudi loro e disse: “Ricevete lo SpiritoSanto”» (v. 22). Lo Spirito Santo èfuoco che brucia i peccati e crea uo-mini e donne nuovi; è fuoco d’amo-re con cui i discepoli potranno “in-c e n d i a re ” il mondo, quell’amore ditenerezza che predilige i piccoli, ipoveri, gli esclusi... Nei sacramentidel Battesimo e della Confermazio-ne abbiamo ricevuto lo Spirito San-to con i suoi doni: sapienza, intel-letto, consiglio, fortezza, conoscen-za, pietà, timore di Dio. Quest’ulti-mo dono — il timore di Dio — èproprio il contrario della paura cheprima paralizzava i discepoli: èl’amore per il Signore, è la certezzadella sua misericordia e della suabontà, è la fiducia di potersi muo-vere nella direzione da Lui indicata,senza che mai ci manchino la suapresenza e il suo sostegno.

La festa di Pentecoste rinnova laconsapevolezza che in noi dimora lapresenza vivificante dello SpiritoSanto. Egli dona anche a noi il co-raggio di uscire fuori dalle muraprotettive dei nostri “cenacoli”, deigruppetti, senza adagiarci nel quie-to vivere o rinchiuderci in abitudinisterili. Eleviamo ora il nostro pen-siero a Maria. Lei era lì, con gli

Apostoli, quando è venuto lo Spiri-to Santo, protagonista con la primaComunità dell’esperienza mirabiledella Pentecoste, e preghiamo Leiperché ottenga per la Chiesa l’ar-dente spirito missionario.

Al termine del Regina Caeli, il Papaha ricordato il Sinodo amazzonico,conclusosi sette mesi fa, e la Giornatanazionale del sollievo celebrata dallaChiesa italiana. Infine è tornato aparlare della crisi provocata dalc o ro n a v i r u s .

Cari fratelli e sorelle,

sette mesi fa si concludeva il Sino-do Amazzonico; oggi, festa di Pen-tecoste, invochiamo lo Spirito Santoperché dia luce e forza alla Chiesa ealla società in Amazzonia, duramen-te provata dalla pandemia. Tanti so-no i contagiati e i defunti, anche trai popoli indigeni, particolarmentevulnerabili. Per intercessione di Ma-ria, Madre dell’Amazzonia, pregoper i più poveri e i più indifesi diquella cara Regione, ma anche perquelli di tutto il mondo, e faccioappello affinché non manchi a nes-suno l’assistenza sanitaria. Curare lepersone, non risparmiare per l’eco-nomia. Curare le persone, che sonopiù importanti dell’economia. Noipersone siamo tempio dello SpiritoSanto, l’economia no.

Oggi in Italia si celebra la Gior-nata Nazionale del Sollievo, perpromuovere la solidarietà nei con-fronti dei malati. Rinnovo il mioapprezzamento a quanti, special-mente in questo periodo, hanno of-ferto e offrono la loro testimonianzadi cura per il prossimo. Ricordocon gratitudine e ammirazione tutticoloro che, sostenendo i malati inquesta pandemia, hanno dato la lo-ro vita. Preghiamo in silenzio per imedici, i volontari, gli infermieri,tutti gli operatori di salute e tantiche hanno donato la loro vita inquesto periodo.

Auguro a tutti una buona dome-nica di Pentecoste. Abbiamo tantobisogno della luce e della forza del-lo Spirito Santo! Ne ha bisogno laChiesa, per camminare concorde ecoraggiosa testimoniando il Vange-lo. E ne ha bisogno l’intera famigliaumana, per uscire da questa crisipiù unita e non più divisa. Voi sa-pete che da una crisi come questanon si esce uguali, come prima: siesce o migliori o peggiori. Che ab-biamo il coraggio di cambiare, diessere migliori, di essere migliori diprima e poter costruire positivamen-te la post-crisi della pandemia.

Per favore, non dimenticatevi dipregare per me. Buon pranzo e arri-vederci, in piazza!

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!Oggi che la piazza è aperta, possia-mo tornare. È un piacere!

Oggi celebriamo la grande festadi Pentecoste, nel ricordo dell’effu-sione dello Spirito Santo sulla pri-ma Comunità cristiana. Il Vangeloodierno (cfr. Gv 20, 19-23) ci riportaalla sera di Pasqua e ci mostra Gesùrisorto che appare nel Cenacolo,dove si sono rifugiati i discepoli.Avevano paura. «Stette in mezzo edisse loro: “Pace a voi!”» (v. 19).Queste prime parole pronunciate

dal Risorto: «Pace a voi», sono daconsiderare più che un saluto: espri-mono il perdono, il perdono accor-dato ai discepoli che, per dire la ve-rità, lo avevano abbandonato. Sonoparole di riconciliazione e di perdo-no. E anche noi, quando auguriamopace agli altri, stiamo dando il per-dono e chiedendo pure il perdono.Gesù offre la sua pace proprio aquesti discepoli che hanno paura,che stentano a credere a ciò che pu-re hanno veduto, cioè il sepolcrovuoto, e sottovalutano la testimo-nianza di Maria di Magdala e delle

«Oggi che la piazza è aperta possiamo tornare, è un piacere»: Papa Francescoha salutato così i tanti fedeli che, a rigorosa distanza di sicurezza, sono tornatiil 31 maggio a radunarsi in piazza San Pietro per assistere al Regina Caelidomenicale recitato a mezzogiorno dal Pontefice affacciato dalla finestra delloStudio privato del Palazzo apostolico vaticano. Un appuntamento che mancavada tre mesi: era stata infatti il 1° marzo, prima domenica di Quaresima,l’ultima volta in cui il Pontefice aveva pregato l’Angelus in modo tradizionale.La settimana successiva con il deflagare della pandemia da covid-19 il vescovodi Roma aveva scelto di farlo dalla Biblioteca del Palazzo per poi salutare ipochi fedeli che vi avevano assistito sulla piazza attraverso i maxischermi. Daallora, per tante, troppe domeniche, con l’insaprimento delle misure restrittivevolte a contenere la diffusione del contagio, la piazza era rimasta chiusaall’accesso dei fedeli, i quali avevano potuto seguire l’appuntamento marianodella domenica solo attraverso i media. Domenica scorsa, con l’allentamentodelle restrizioni, la piazza era stata di nuovo aperta e, come l’8 marzo, ilPontefice dopo il Regina Caeli dalla Biblioteca si era affacciato per benedire ipresenti. Ieri, finalmente, il ritorno alla quasi normalità, grazie ancheall’impegno delle forze dell’ordine, che hanno garantito l’accesso in sicurezzaavendo anche cura che i fedeli rispettassero la distanza interpersonale. Ecco leparole pronunciate da Francesco a commento del Vangelo di Pentecoste.

L’OSSERVATORE ROMANOlunedì-martedì 1-2 giugno 2020 pagina 17

Nomineepiscopali

Le nomine di ieri e di oggi riguardanoGiappone, Canada e Lituania.

Paul Daisuke Narui, vescovodi Niigata (Giappone)

Nato il 24 novembre 1973 ad Iwakura,nella diocesi di Nagoya, è entrato nel se-minario minore della Società del VerboDivino (Svd), nel 1986. Ha professato ivoti perpetui il 9 marzo 2000. Dal 1997 al2001 ha studiato teologia morale pressol’università di Nanzan, conseguendo ilbaccalaureato e la licenza. Ordinato sacer-dote il 10 marzo 2001 nella chiesa di Nan-zan (Nagoya), è stato assistente nelle chie-se di Akita, in diocesi di Niigata (2001-2004). Dopo un corso di formazione negliStati Uniti (2004-2006), è stato prefettodei postulanti (2006-2008), poi dei profes-si con i voti temporanei (2006-2011) dellasua famiglia religiosa; e membro dellacommissione provinciale per Giustizia, pa-ce e integrità del creato (2006-2013); mem-bro della commissione per i migranti(2006-2014); segretario della Caritas Ja-pan, responsabile del Dipartimento per gliaiuti (2006-2015); consigliere provinciale(2008-2013); responsabile della distribuzio-ne degli aiuti durante il terremoto del 2011(fino al 2015); coordinatore generale dellacommissione per Giustizia, pace e integri-tà del creato (2012-2015). Dal 2015 era se-gretario per la Giustizia e la pace pressola curia generalizia dei verbiti in Roma.

Raymond Poissonvescovo di Saint-Jérôme

e di Mont-Laurier (Canada)

Nato il 30 aprile 1958 a Saint-Hyacin-the, Québec, ha compiuto gli studi pressoil seminario della Santissima Trinità aSaint-Bruno e presso il Collège AndréGrasset ed è stato ordinato sacerdote il 9dicembre 1983 per la diocesi di Saint-Jean-Longueuil. Ha ottenuto il baccalaureatopresso la Facoltà teologica di Montréal, edal 1987 al 1989 ha studiato presso la Pon-tificia università Gregoriana, conseguendoil dottorato in teologia. Dopo gli studicompiuti a Roma è stato nominato segre-tario particolare del vescovo di Saint-Jean-Longueuil, monsignor Bernard Hubert, ri-coprendo anche l’incarico di vicario e poiparroco di Saint-Georges nella città epi-scopale. Dal 1995 al 2007 è stato parrocodella concattedrale di Saint-Antoine dePadoue. In seguito, è stato parrocodell’unità pastorale Sainte-Marguerite-d’Younville e rettore della basilica di Sain-te-Anne di Varennes. Il 1° maggio 2012 èstato nominato vescovo titolare di Gegi eausiliare di Saint-Jérôme e ha ricevutol’ordinazione episcopale il 15 giugno suc-cessivo. L’8 settembre 2015 è stato trasferi-to alla sede residenziale di Joliette. Il 18maggio 2018 è stato nominato coadiutoredi Saint-Jérôme e il 21 maggio 2019 ne èdivenuto vescovo, succedendo per coadiu-zione.

Algirdas Jurevičiusvescovo di Telšiai (Lituania)

Nato il 24 marzo 1972 a Vievis, nelladiocesi di Kaišiadoris, dopo aver svolto glistudi primari presso il suo paese natale, hafrequentato il conservatorio musicale di J.Ta l l a t - Ke l p šs di Vilnius. Dal 1986 al 1991ha guidato il coro e ha fatto l’o rg a n i s t adella chiesa di Sant’Anna a Vievis. Nel1991 ha insegnato religione nella scuola se-condaria di Senvagė a Vilnius. Dal 1991 al1996 ha frequentato il seminario interdio-cesano di Kaunas fino all’ordinazione sa-cerdotale avvenuta il 26 dicembre 1996nella cattedrale di Kaišiadoris. Ha quindiproseguito la formazione tra il 1996 e il1998 conseguendo un master in teologiadogmatica presso la Facoltà di teologiacattolica dell’università Vytautas Magnusdi Kaunas. Dal 1997 al 1998 è stato vicarioparrocchiale di Kaišiadoris e formatore nelseminario di Kaunas; dal 1998 al 2000 am-ministratore parrocchiale di Aukštadvaris edi Vytautavas; cappellano in una scuola direligione cattolica. Dal 2000 al 2004 hastudiato presso la Philosophisch-Teologi-sche Hochschule Sankt Georgen di Fran-coforte sul Meno (Germania) e ha ottenu-to il dottorato in teologia pastorale. Dal2001 al 2004 è stato assistente nella pasto-rale dei polacchi a Hanau, diocesi di Ful-da e responsabile per la pastorale dei li-tuani a Stuttgart. Dal 2004, fino alla suanomina episcopale, è stato economo dio-cesano, membro del consiglio presbiteralediocesano e del collegio dei consultori, vi-cario generale della diocesi e professorenel seminario maggiore di Vilnius. Elettoalla sede titolare di Materiana e nominatovescovo ausiliare di Kaunas il 2 luglio2018, ha ricevuto l’ordinazione il 19 agostodello stesso anno. In seno alla Conferenzaepiscopale lituana è responsabile per lequestioni dottrinali della Chiesa e dall’1marzo 2019, fino all’ingresso del nuovo ar-civescovo, è stato amministratore apostoli-co di Kaunas. È autore di diverse pubbli-cazioni di carattere teologico e pastorale.

Messaggio del Papa per la prossima Giornata missionaria mondiale che ci celebrerà il 18 ottobre

La pandemia è una sfidaper la Chiesa in uscita

Il pellegrino greco Nicola di Trani

Santo del Kyrie eleison

«In questo anno, segnato dalle sofferenze edalle sfide procurate dalla pandemia da covid19», il «cammino missionario di tutta laChiesa prosegue alla luce della parola chetroviamo nel racconto della vocazione delprofeta Isaia: “Eccomi, manda me” (6, 8)»: èquanto scrive Papa Francesco nel messaggio —firmato il 31 maggio, solennità di Pentecoste —per la 94a Giornata missionaria mondiale, chesi celebrerà domenica 18 ottobre 2020.

«Eccomi, manda me» (Is 6, 8)Cari fratelli e sorelle,Desidero esprimere la mia gratitudine a Dioper l’impegno con cui in tutta la Chiesa èstato vissuto, lo scorso ottobre, il Mese Mis-sionario Straordinario. Sono convinto cheesso ha contribuito a stimolare la conversio-ne missionaria in tante comunità, sulla viaindicata dal tema «Battezzati e inviati: laChiesa di Cristo in missione nel mondo».

In questo anno, segnato dalle sofferenze edalle sfide procurate dalla pandemia da co-vid 19, questo cammino missionario di tuttala Chiesa prosegue alla luce della parola chetroviamo nel racconto della vocazione delprofeta Isaia: «Eccomi, manda me» (Is 6, 8).È la risposta sempre nuova alla domandadel Signore: «Chi manderò?» (ibid.). Questachiamata proviene dal cuore di Dio, dallasua misericordia che interpella sia la Chiesasia l’umanità nell’attuale crisi mondiale.«Come i discepoli del Vangelo siamo statipresi alla sprovvista da una tempesta ina-spettata e furiosa. Ci siamo resi conto di tro-varci sulla stessa barca, tutti fragili e diso-rientati, ma nello stesso tempo importanti enecessari, tutti chiamati a remare insieme,tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Suquesta barca... ci siamo tutti. Come quei di-scepoli, che parlano a una sola voce enell’angoscia dicono: “Siamo perduti” ( v.38), così anche noi ci siamo accorti che nonpossiamo andare avanti ciascuno per contosuo, ma solo insieme» (Meditazione in PiazzaSan Pietro, 27 marzo 2020). Siamo veramen-te spaventati, disorientati e impauriti. Il do-lore e la morte ci fanno sperimentare la no-stra fragilità umana; ma nello stesso tempoci riconosciamo tutti partecipi di un fortedesiderio di vita e di liberazione dal male.In questo contesto, la chiamata alla missio-

ne, l’invito ad uscire da sé stessi per amoredi Dio e del prossimo si presenta come op-portunità di condivisione, di servizio, di in-tercessione. La missione che Dio affida aciascuno fa passare dall’io pauroso e chiusoall’io ritrovato e rinnovato dal dono di sé.

Nel sacrificio della croce, dove si compiela missione di Gesù (cfr. Gv 19, 28-30), Diorivela che il suo amore è per ognuno e pertutti (cfr. Gv 19, 26-27). E ci chiede la nostrapersonale disponibilità ad essere inviati, per-ché Egli è Amore in perenne movimento dimissione, sempre in uscita da sé stesso perdare vita. Per amore degli uomini, Dio Pa-dre ha inviato il Figlio Gesù (cfr. Gv 3, 16).Gesù è il Missionario del Padre: la sua Per-sona e la sua opera sono interamente obbe-dienza alla volontà del Padre (cfr. Gv 4, 34;

male — persino il peccato — diventa una sfi-da ad amare e amare sempre di più (cfr. Mt5, 38-48; Lc 23, 33-34). Perciò, nel Misteropasquale, la divina misericordia guarisce laferita originaria dell’umanità e si riversasull’universo intero. La Chiesa, sacramentouniversale dell’amore di Dio per il mondo,continua nella storia la missione di Gesù eci invia dappertutto affinché, attraverso lanostra testimonianza della fede e l’annunciodel Vangelo, Dio manifesti ancora il suoamore e possa toccare e trasformare cuori,menti, corpi, società e culture in ogni luogoe tempo.

La missione è risposta, libera e consape-vole, alla chiamata di Dio. Ma questa chia-mata possiamo percepirla solo quando vivia-mo un rapporto personale di amore con Ge-

astratto, ma nell’oggi della Chiesa e dellastoria.

Capire che cosa Dio ci stia dicendo inquesti tempi di pandemia diventa una sfidaanche per la missione della Chiesa. La ma-lattia, la sofferenza, la paura, l’isolamento ciinterpellano. La povertà di chi muore solo,di chi è abbandonato a sé stesso, di chi per-de il lavoro e il salario, di chi non ha casa ecibo ci interroga. Obbligati alla distanza fisi-ca e a rimanere a casa, siamo invitati a risco-prire che abbiamo bisogno delle relazionisociali, e anche della relazione comunitariacon Dio. Lungi dall’aumentare la diffidenzae l’indifferenza, questa condizione dovrebberenderci più attenti al nostro modo di rela-zionarci con gli altri. E la preghiera, in cuiDio tocca e muove il nostro cuore, ci apre aibisogni di amore, di dignità e di libertà deinostri fratelli, come pure alla cura per tuttoil creato. L’impossibilità di riunirci comeChiesa per celebrare l’Eucaristia ci ha fattocondividere la condizione di tante comunità

di GUGLIELMO SPIRITO

La sorprendente personalità disan Nicola da Stiri (1075) —e di Trani (1094), analoga-

mente a come viene chiamato ilfrancescano sant’Antonio (+1231):da Lisbona (sua patria di nascita),e di Padova (sua patria di adozio-ne) — consente di annoverarlo siatra le variopinte file dei saloi, i“folli per Cristo”, uno che visse da“pellegrino e forestiero” (1Pt 2, 11),uno di “quelli della strada” (At 9,2), un ramingo.

In verità, sulla terra noi siamoerranti e, se non avessimo davantiagli occhi la preziosa immagine diCristo, ci smarriremmo e ci perde-remmo del tutto, com'è il genereumano prima del diluvio. Moltecose ci sono nascoste sulla terra,ma in cambio c’è stata donata lamisteriosa, segreta sensazione delnostro vivo legame con un altromondo, con il mondo celeste e tra-scendente, e le radici dei nostripensieri e sentimenti non sono qui,ma in quei mondi lassù. Così lostarec Zosima ne I Fratelli Karama-z o v. Credo possa servirci da “corni-ce” per comprendere un po' megliola figura del nostro giovane pelle-grino greco.

Quando era ancora ragazzino eviveva con sua madre e suo fratelloa Stiri (non lontano da Delfi), rac-conta la sua più antica biografia,«acceso dallo splendore dello Spi-rito Santo e prevenuto dalla bene-dizione della grazia divina, un cer-to giorno, all’improvviso, cominciòad esclamare a gran voce: “Kyrie,eleison”. Una volta iniziata quest'o-pera, quella cioè di invocare la di-vina misericordia con cuore fervo-roso e ad alta voce, come gli avevainsegnato il Cristo apparendoglivisibilmente, vi perseverò notte egiorno fino alla fine della vita e

meritò di raggiungere grandi altez-ze nelle virtù e grandi progressinella grazia».

Una delle caratteristiche cherendono san Nicola marcatamenteoriginale, è il suo incessante ripete-re il Kyrie eleison (tanto che il suonickname era Nicola Kyrieleison).Possiamo considerare questo para-grafo come fondante, che dà ragio-ne a tutte le dinamiche che accom-pagneranno la breve vita di Nicola.Sembra come se ci venisse svelatoil segreto che vivificava e attirava ilsuo cuore come una calamita irresi-stibile. Tutto il resto sarà una con-catenazione di conseguenze neltessuto della vita, la cui radice — ilbandolo della matassa, per così di-re — è questa esperienza misticafondante: la luce infuocata delloSpirito e l’accordarsi della sua voceumana in risposta alla voce divino-umana di Cristo, gridando inces-santemente il Kyrie eleison. Si sco-pre nella propria umanità guidata,guarita e perdonata, teso a quellacomunione di cui gli si è fatto do-no e che diventa supremo deside-rio del cuore e criterio di discerni-mento dei suoi gesti nei confrontidel prossimo. Ha custodito daquel giorno in poi il tono dellapreghiera di Bartimeo (cfr. Mc 10,46-52), del pubblicano (cfr. Lc 18,13), e della cananea (cfr. Mt 15, 21-28), l'umile confidenza che gli haprocurato il dono della salvezza,l’esperienza dello splendore di unAmore gratuito che vuole raggiun-gere tutti.

Ma questo non le ha reso le cosepiù facili: sua madre lo credette ofuori di senno o afflitto da spiritiimpuri, e lo affidò ai monaci delvicino monastero di Osios Lukas, iquali nemmeno loro capiscono ilragazzo, e lo trattarono brutalmen-te. Dopo varie peripezie, Nicola siritirò in una grotta sulla montagna,

dove continuò a pregare e interce-dere, incoraggiato da una visionedell’icona della Deesis (o Interces-sione): la Madre di Dio e san Gio-vanni il Precursore, attorniandolo,supplicano il Cristo Pantocratore afavore di tutti.

Infine, mosso interiormente, de-cise di partire in pellegrinaggioverso Roma. L’Adriatico e le suesponde erano parte di un mondolacerato da violenze e cupidigie,che coinvolgevano indistintamentebizantini, normanni, saraceni edebrei. Un monaco, di nome Barto-lomeo, lo incontrò casualmente nelporto di Lepanto e lo accompagnòfino alle coste pugliesi, diventandopoi un prezioso testimone dellasua vita.

Nicola percorse il Salento a pie-di nudi con una croce in mano,sempre proclamando il Kyrie elei-son, e subendo ancora incompren-sioni, soprusi e violenze da partedi ecclesiastici e potenti, ma attor-niato da frotte di bambini, affasci-nati dalla sua gioiosa mansuetudi-ne e bontà, nelle quali irradiava lasua vita nuova in Cristo. Arriveràsfinito a Trani, dove finalmenteviene ben accolto dal vescovo Bi-sanzio e dalla popolazione tutta. Ilgiovane greco morirà poco dopo,il 2 giugno 1094. La città lo sce-glierà come suo patrono, dopo lasua canonizzazione nel 1099, ederigerà in suo onore la splendidabasilica romanica in riva al mare,che custodisce il suo corpo.

Nicola, nelle contingenze piùconcrete, spesso ostili o contrarie,si affidava al suo Signore con ilKyrie eleison, e faceva così in tuttigli eventi, esteriori e interiori, perfar schiudere lo splendore del Re-gno a favore dei suoi fratelli, es-sendo diventato capace di una verasolidarietà in umanità.

Come mai erano così rilevantequeste due parole della sua pre-ghiera? Molto spesso usiamo perpregare delle parole che sono estre-mamente ricche, ma non afferria-mo la profondità del loro significa-to perché le prendiamo per quelloche significano nel nostro linguag-gio ordinario mentre potrebberoavere un'eco profonda nei nostricuori se solo sapessimo collegarlead altre cose che conosciamo.

Vorrei fare un esempio, che puòcolpire gli studiosi dei classici poi-ché la filologia in questo caso èdubbia ma è tuttavia basata su ungioco di parole inventato secoli fadai Padri spirituali greci, che cono-scevano la loro lingua e non aveva-no certo timore di inventare ungioco di parole di cui anch'io miservirò. Molti di noi usiamo le pa-role Kyrie eleison o “Signore pietà”,in alcuni momenti della nostra vi-ta. In sostanza, si tratta di un ap-pello a Dio per ricevere compas-sione, misericordia, conforto, il ca-lore del cuore, perdono, tenerezza.Ora, il punto in cui lo studioso deiclassici può trovare qualcosa da ri-dire sul conto dei Padri greci è chealcuni di loro fanno derivare elei-son dalla stessa radice delle parolegreche «albero di olive», «olio dioliva», elaion. L'olio, anticamente,veniva usato per lenire le ferite(cfr. Lc 10, 33), per rinvigorire lapelle e i muscoli, per illuminare lasera. Quindi, quando preghiamocon il Kyrie eleison, diciamo: «Si-gnore, diffondi il tuo amore e latua tenerezza su di me», «lenisci lemie sofferenze», «avvolgimi neltuo splendore», «guariscimi», «sa-nami», «dammi la tua luce»,«prenditi cura di me», «ridona sa-pore alla mia vita», «manifestamiil tuo perdono», «dona al miocuore la tua pace»...

Le parole di preghiera hanno lacaratteristica di essere sempre paro-le di impegno. La nostra mentalitàsi forma, si plasma e si colma se-condo le parole che usiamo. Se ilnostro cuore le accoglie con unaconvinzione completa e le esprimecon tutta la forza di cui siamo ca-paci, la nostra volontà le afferra ele trasforma in azione. Perciò, pre-ghiera e azione diventano dueespressioni della stessa situazione,in cui veniamo a trovarci di fronteal Signore, noi stessi e ogni perso-na e cosa attorno a noi.

San Nicola il Pellegrino è un te-stimone libero da costrizioni e con-fini, traboccante di fiducia e dicompassione, uno sprone gioiosonel nostro pellegrinare per le stra-de di un mondo sconvolto da rigi-dità, pregiudizi e violenze. Lui èun ponte vivente — in spirito, ani-ma e corpo (1 Ts 5, 23) — tra mon-do greco e mondo latino, tra orto-dossi e cattolici. Con una semplici-tà disarmata e disarmante, raggian-te e contagiosa. Luce argentea evento, spiaggia di sabbia e rocciasu un mare di schiuma che sospiraai bordi dell’Apulia, dove si alza ladiafana cattedrale di tufo calca-re o … Nicola, il giovane pellegrinogreco mi insegni il mistero dellacostanza incomprensibile e la forzadelle dolci invocazioni di una pre-ghiera umile e limpida.

Sì, fluida per natura è l’acquadel mare; la pietra, invece, moltodura. Ma la onda sopra la pietracon il suo sciabordio continuo, permezzo dell’insistente carezza d’ac-qua, leviga la pietra più resistente.Persista, così, la supplica del No-me anche sul mio cuore di pietra,e la sovrabbondanza della memo-ria continua di Dio mi vinca con lastilla di grazia, trasfigurando il miosospirare in un rosario vivente diKyrie eleison.

Marc Chagall, «La chiamata di Isaia» (1968)

carità che Gesù ci ha testimoniato. Tutti, pe-rò, hanno una dignità umana fondata sullachiamata divina ad essere figli di Dio, a di-ventare, nel sacramento del Battesimo e nel-la libertà della fede, ciò che sono da semprenel cuore di Dio.

Già l’aver ricevuto gratuitamente la vitacostituisce un implicito invito ad entrare nel-la dinamica del dono di sé: un seme che, neibattezzati, prenderà forma matura come ri-sposta d’amore nel matrimonio e nella vergi-nità per il Regno di Dio. La vita umana na-sce dall’amore di Dio, cresce nell’amore etende verso l’amore. Nessuno è esclusodall’amore di Dio, e nel santo sacrificio diGesù Figlio sulla croce Dio ha vinto il pec-cato e la morte (cfr. Rm 8, 31-39). Per Dio, il

sù vivo nella sua Chiesa. Chiediamoci: sia-mo pronti ad accogliere la presenza delloSpirito Santo nella nostra vita, ad ascoltarela chiamata alla missione, sia nella via delmatrimonio, sia in quella della verginità con-sacrata o del sacerdozio ordinato, e comun-que nella vita ordinaria di tutti i giorni? Sia-mo disposti ad essere inviati ovunque per te-stimoniare la nostra fede in Dio Padre mise-ricordioso, per proclamare il Vangelo dellasalvezza di Gesù Cristo, per condividere lavita divina dello Spirito Santo edificando laChiesa? Come Maria, la madre di Gesù, sia-mo pronti ad essere senza riserve al serviziodella volontà di Dio (cfr. Lc 1, 38)? Questadisponibilità interiore è molto importanteper poter rispondere a Dio: “Eccomi, Signo-re, manda me” (cfr. Is 6, 8). E questo non in

sionario svolto a mio nome dalle PontificieOpere Missionarie, per andare incontro aibisogni spirituali e materiali dei popoli edelle Chiese in tutto il mondo per la salvez-za di tutti.

La Santissima Vergine Maria, Stelladell’evangelizzazione e Consolatrice degli af-flitti, discepola missionaria del proprio Fi-glio Gesù, continui a intercedere per noi e as o s t e n e rc i .

Roma, San Giovanni in Laterano,31 maggio 2020,

Solennità di Pentecoste

6, 38; 8, 12-30; Eb 10, 5-10). A suavolta Gesù, crocifisso e risortoper noi, ci attrae nel suo movi-mento di amore, con il suo stessoSpirito, il quale anima la Chiesa,fa di noi dei discepoli di Cristo eci invia in missione verso il mon-do e le genti.

«La missione, la “Chiesa inuscita” non sono un programma,una intenzione da realizzare persforzo di volontà. È Cristo che fauscire la Chiesa da se stessa. Nel-la missione di annunciare il Van-gelo, tu ti muovi perché lo Spiri-to ti spinge e ti porta» (Senza diLui non possiamo far nulla, LEV -San Paolo, 2019, 16-17). Dio ciama sempre per primo e con que-sto amore ci incontra e ci chiama.La nostra vocazione personaleproviene dal fatto che siamo figlie figlie di Dio nella Chiesa, suafamiglia, fratelli e sorelle in quella

cristiane che non possono cele-brare la Messa ogni domenica. Inquesto contesto, la domanda cheDio pone: «Chi manderò?», civiene nuovamente rivolta e atten-de da noi una risposta generosa econvinta: «Eccomi, manda me!»(Is 6, 8). Dio continua a cercarechi inviare al mondo e alle gentiper testimoniare il suo amore, lasua salvezza dal peccato e dallamorte, la sua liberazione dal male(cfr. Mt 9, 35-38; Lc 10, 1-12).

Celebrare la Giornata Missio-naria Mondiale significa ancheriaffermare come la preghiera, lariflessione e l’aiuto materiale dellevostre offerte sono opportunitàper partecipare attivamente allamissione di Gesù nella sua Chie-sa. La carità espressa nelle collettedelle celebrazioni liturgiche dellaterza domenica di ottobre ha loscopo di sostenere il lavoro mis-

L’OSSERVATORE ROMANOpagina 18 lunedì-martedì 1-2 giugno 2020

di GI A M PA O L O MAT T E I

Non ha ancora un nome — igenitori sono alle “semifina-li” per la scelta e hanno tem-

po fino all’Assunta — ma c’è anchelui, il più piccolo di tutti, a respirarea pieni polmoni la vita: sì, perché èproprio vita quella che scorre, nelpomeriggio di quest’ultimo sabato dimaggio, per i viali dei Giardini vati-cani.

Marta con il suo “pancione” eMarco Iuffrida, dipendente dei Mu-sei vaticani, stasera si stanno affidan-do a una Mamma che ne sa moltopiù di loro. E facendo scorrere i pol-pastrelli sui grani bianchi delle lorocoroncine del rosario, all’unisonocon Papa Francesco, sono forse“l’icona” perfetta della speranza: lasperanza che, nonostante tutto, avincere sia la vita.

Quella stessa vita — tra dolore esperanza — che qui, nello scenariomozzafiato della Grotta di Lourdesnei Giardini vaticani, riga di lacrimeil volto di Tea, nel ricordo di mam-ma Liliana uccisa dal virus, e ancheil volto di Federica mentre tiene inbraccio e allatta il suo Jacopo, natoil 30 aprile dell’anno della pande-mia. Esattamente un mese fa.

E se ad asciugare la lacrime di fe-licità di mamma Federica ci pensa,con una raffica di sorrisi, il maritoManuele, è davvero una spontanea“icona di solidarietà” l’attenzioneper il dolore di Tea che muove Fran-cesco Scarpino, farmacista romanosempre rimasto in prima linea inquesti mesi, e Vania De Luca, gior-nalista di Rai news 24. Persone chenon si conoscevano fino a un minu-to prima e che ora sono donne e uo-mini lì a prendersi cura gli uni deglialtri. Così, spontaneamente.

Tea, il piccolo Jacopo con i geni-tori Federica e Manuele, Francesco eVania hanno accompagnato con leloro stesse storie di vita — re c i t a n d ole “decine del rosario” — la celebra-zione mariana presieduta dal Papa«per affidare al Signore attraversol’intercessione di Maria l’umanità in-tera, duramente provata in questoperiodo di pandemia».

Il vescovo di Roma sta testimo-niando un’unica, ininterrotta, pre-ghiera attraverso “un ponte spiritua-le” che oggi unisce questo spazio

mariano in Vaticano con piazza SanPietro, facendo rivivere nella memo-ria del cuore la straordinaria statioorbis del 27 marzo. Quella volta pio-veva a dirotto e non c’era nessuno.Poi, la notte della Via crucis del Ve-nerdì santo, a portare la croce c’era-no una manciata di operatori sanita-ri e rappresentanti del mondo dellecarcere: pochi, come alle celebrazio-ni pasquali nella basilica Vaticana enella cappella di Casa Santa Marta.Ma stasera si comincia a rivedere unpopolo e poi la pioggia, che sembra-va proprio dovesse quasi “asp ergere”il rosario, ha smesso di cadere daqualche minuto, giusto in tempo perlasciar spazio a una bellissima seratache profuma di primavera. E di spe-ranza.

Speranza fondata? Assolutamentesì, e a piene mani Ed è ancor piùconvincente questa “icona” se a deli-nearla qui — recitando il rosario ac-canto al Papa — ci sono due soprav-vissuti al “m o s t ro ”: Giovanni DeCerce e suor Zelia Andrighetti, supe-

riora generale delle Figlie di San Ca-millo.

Con loro il camice bianco di Giu-seppe Culla, pneumologo dell’osp e-dale San Filippo Neri di Roma. E,con la sua divisa da infermiera, Giu-lia Pintus, che al Policlinico Umber-to I di Roma lavora al pronto soc-corso per accogliere i malati di coro-navuris. Giulia ne ha viste davverotante in questi mesi, eppure sorride.Così come non perde il sorriso estrizza l’occhio a sua figlia Sofia, fie-rissima del suo papà, Maurizio Fior-da, volontario della Protezione civi-le: precisamente, lo confermano i co-lori vivaci della tuta, è responsabiledel coordinamento infermieri perl’emergenza sanitaria. C’è anche lamoglie Marta che, con la piccola So-fia, lo ha sostenuto nella scelta dinon tirarsi indietro. E a far quasi da“parro co” a questo gruppo di testi-moni della speranza c’è, infine, donGerardo Rodriguez Hernandes, cap-pellano allo Spallanzani, l’osp edaleromano divenuto molto noto per la

sua specializzazione nelle malattieinfettive.

Marco, intanto, accarezza “il pan-cione” di Marta. «Cosa siamo venutia fare qui oggi? A cantare con il Pa-pa un inno alla vita, una provocazio-ne, una sfida alla pandemia. Nostrofiglio, un maschietto, nascerà a metàagosto. Vivere la gravidanza nel pie-no di un tempo così difficile — con-fida Marco — ha condotto me, dapadre, a tre considerazioni: la prima,l’invincibile solidità che si cela nellamaternità; la seconda, il fatto checon Marta abbiamo detto sì a nostrofiglio e no alla rassegnazione dellapaura; la terza: non ci sono altri luo-ghi, oltre le circostanze che attraver-siamo, per cambiare il futuro del no-stro mondo».

Marco stacca gli occhi da Marta edalla coroncina del rosario solo alle17.15, quando Papa Francesco arrivain auto. Accolto dall’arcivescovo Ri-no Fisichella, presidente del Pontifi-cio Consiglio per la promozione del-la nuova evangelizzazione, che hacurato la celebrazione, il Pontefice

per prima cosa depone un mazzo difiori davanti all’immagine della Ma-donna, ritratta secondo l’esp erienzadi Bernadette a Lourdes.

E poi via, senza nessun fronzolo,con la preghiera. Tradotta anche nellinguaggio dei segni per chi parteci-pa al rosario attraverso la direttamondovisione e per le persone mala-te, lì, in prima fila.

Francesco resta, seduto, in pre-ghiera per tutto il tempo dei cinquemisteri. Tenendo nelle mani una co-roncina dai grani neri. Davanti a luici sono due segni forti: l’immaginedella Madonna e l’altare originale diLourdes: sì, proprio il primo, quellodel Santuario francese, donato ses-sant’anni fa esatti a san GiovanniXXIII.

Nulla distrae dalla preghiera i 150presenti, ben distanziati gli uni daglialtri nel rispetto delle indicazioniper contenere il contagio: ci sonomolti dipendenti vaticani a rappre-sentare anche i loro colleghi chehanno continuato a prestare servizio.

Il maxischermo, sulla destra dellaGrotta, mostra le immagini che arri-vano in diretta dai santuari che han-no voluto collegarsi, e sono davverotanti: tra questi, Lourdes, Fátima,San Giovanni Rotondo, Pompei,Częstochowa, Banneux, Washin-gton, Elele, Yamoussoukro, Chiquin-quira, Lujan, Milagro, Aparecia eGuadalupe. E proprio il Santuariomessicano Francesco riconosce subi-to guardando il maxischermo, al ter-mine della celebrazione, dopo la be-nedizione: «Mi dicono che sono col-legati tanti santuari in America lati-na, e vorrei dare un saluto in spa-gnolo. A todos ustedes en los San-tuarios de América Latina, veo Gua-dalupe y tantos otros, que están co-municados con nosotros, unidos enla oración. En mi lengua materna lossaludo. Gracias por estar cerca a to-dos nosotros. Que nuestra Madre deGuadalupe nos acompañe [A tuttivoi nei Santuari dell’America Latina— vedo Guadalupe e tanti altri —che siete collegati con noi, uniti nel-la preghiera. Nella mia lingua mater-na vi saluto. Grazie per esserci vici-no a tutti noi. Che nostra Madre diGuadalupe ci accompagni!]».

Una grande preghiera, dunque,secondo le intenzioni del Papa. Conun pensiero particolare «per i medi-ci, gli infermieri e tutto il personalesanitario; per i militari, le forzedell’ordine, i vigili del fuoco e tutti ivolontari; per i sacerdoti e i consa-crati che hanno portato i sacramentiai malati». Nella preghiera si fa an-che memoria di coloro che sonomorti, alcuni dei quali senza la pos-sibilità di avere accanto i propri cari,e di tutte le famiglie che sono neld o l o re .

La celebrazione del rosario si èaperta e si è conclusa con le duepreghiere che Papa Francesco haproposto per il mese mariano. Duetesti forti, subito entrati nella quoti-dianità del popolo cristiano, checontinueranno a scandire il passodella speranza ben oltre maggio. Loricordano il tema scelto per questopomeriggio — «Assidui e concordinella preghiera, insieme con Maria»(Atti degli apostoli 1, 14) — e le coron-cine del rosario distribuite come “ar-ma” per non arrendersi alla paura.Insomma, come a dire: il corona ci“obbliga” a riprendere in mano lac o ro n a .

Il rosario recitato dal Papa nei Giardini vaticani in collegamento con i santuari mariani del mondo

Storie di vita, dolore, speranzascandite dai grani della corona