Per BT Italia alzo zero sui servizi · Durante il trimestre ... portafolio, protezione degli...

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Aziende & Mercati NEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA pag.ventitre 6. 24marzo-6aprile2008 Giuseppe Bonacina, direttore SM&P and professional services Bt Italia Il Web 2.0 al centro delle imprese Sono circa 120mila i nuovi blog creati ogni giorno in Rete. Una realtà in cui le aziende, sostiene Assintel (Associazione nazionale delle imprese Ict), si muovono attivamente con l’utilizzo di blog aziendali e viral marketing. L’acquisizione di I.Net permette un’offerta business a 360 gradi sul mondo delle infrastrutture Per BT Italia alzo zero sui servizi G razie all’acquisizione di I.Net, oggi business unit, Bt Italia (926 milioni di euro di ricavi nell’esercizio fiscale 2007, 250mila clienti, 1.400 addetti e un network di proprietà in fibra di oltre 12mila chilometri interconnessa con la rete Ip di British Telecom) amplia la gamma dei servizi offerti, andando a coprire un mosaico che gira attorno al tradizionale mondo delle infrastruttu- re. I.Net in Italia rappresenta un player di riferimento per la gestione di ser- vizi in outsourcing, un’attività che sta evolvendo in un’ottica di convergenza che l’aggregazione con Bt consente di esaltare maggiormente. “Grazie a questa operazione - osserva Giu- seppe Bonacina, direttore SM&P and professional services Bt Italia - noi oggi disponiamo di capacità di consulenza, di system integration, di vendita di reti e applicazioni, quindi di fornitura di quelle attività che normal- mente sono prerogative di Microsoft, Accenture, Cisco e altri player. Non ci identifichiamo in nessuno di questi - puntualizza il direttore SM&P -, ma siamo tutti questi. Copriamo anche i servizi in mobilità. In particolare, stia- mo preparando una serie di proposte molto interessanti per fornire servizi di Unified communication al 100% in mobilità”. Ma è sulla sicurezza che Bt ha messo gli occhi e deciso di puntare forte avvalendosi delle tecnologie che sono frutto di acquisizioni: Counter- pane (monitorizza più di 550 reti), Ins (si occupa di sicurezza anche in termini di certificazioni) e da ultimo, appunto, I.Net. La sicurezza però non è tutto. At- torno ad essa si vuole fare convergere anche storage e system management, attività, quest’ultima, che si occupa delle infrastrutture e quindi anche dei processi di virtualizzazione. La strategia o convergenza delle 3S per dirla in breve. Un’analisi condotta dalla società Idc per I.Net evidenzia infatti come il mercato dei servizi di outsourcing stia attraversando una fase in rapida trasformazione: le diverse aree e di- scipline dell’Information Technology risultano sempre più interdipendenti per far fronte ai bisogni futuri del mercato e allo stesso tempo i confini tra security, storage e system mana- gement diventano progressivamente sempre più sfumati. Il risultato è un processo di conver- genza sostenuto dalla richiesta di un maggior controllo delle informazioni critiche, dove storage, networking, sy- stem management, giocano un ruolo fondamentale a fianco della sicurezza, elemento trainante della convergenza. Lo scenario evolutivo vede rafforzarsi un approccio sempre più trasversale che coinvolge la gestione dei dati, le policy, la compliance, la gestione e la performance di sistemi, sempre più aperti verso l’esterno. A supporto di queste affermazioni si può ricordare come, nel corso di una recente indagine condotta sempre da Idc su scala internazionale, sia emer- so che metà delle aziende intervistate (51%) sia disponibile a sostenere co- sti supplementari uguali o superiori al 20% per la data security, rispetto al prezzo dello storage. “In altri termini - osserva Enrico Campagna, direttore marketing bu- siness unit I.Net - la novità sta nella proposizione di un modello di delivery più completo, che ci consente di porci come interlocutore unico del cliente per gestire il livello di complessità che è diventato spesso ingovernabile per l’azienda, in modo da consentire all’azienda stessa di focalizzarsi in toto sugli obiettivi di business. Con l’avvertenza che la nostra missione è di occuparsi del ‘run’ e non dello sviluppo. Oil, fashion e media sono al momento i settori maggiormente presidiati, ma ci stiamo allargando anche in altri contesti”. GIAN CARLOLANZETTI Brocade cresce e investe in Italia S ta vivendo un momento felice Brocade, azienda specializzata in soluzioni di networked storage. Il nuovo esercizio si prospetta all’insegna dello sviluppo, dopo un primo trimestre fiscale in cui il fatturato ha raggiunto i 347,8 milioni di dollari, in aumento del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Durante il trimestre la società, che ha appena aperto nuovi uffici a Milano e si appresta a potenziare anche l’orga- nico (oggi di 18 persone), ha registrato vendite record per quanto riguarda la famiglia di director di livello enterprise (163 in Italia nel 2007) e ha reso disponibile il primo di una nuova famiglia di prodotti, il Dcx Backbone, per il data center networking. “Quest’ultimo - anticipa al Corrie- re delle Comunicazioni Tino Prato, country executive Italia - è destinato a giocare un ruolo importante nella nostra futura strategia perché rappresenta la nuova frontiera per la connetti- vità dei data center in termini di prestazioni, scalabilità, interoperabilità ed efficienza. Si tratta di un framework che permette di realizzare infrastrutture flessibili, ecosostenibili ed adatte ad integrare tecnologie di ultima generazione quali la virtualizzazione dei server”. Backbone ha un solo valido concorrente in Cisco che però lo gestisce con un approccio molto diverso. Per quanto riguarda i servizi, che attualmente rappresentano il 14% del fattu- rato corporate, è stata annunciata una famiglia Adaptive networking services che consentono di assegnare in maniera dinamica le risorse con- divise a seconda dei vari elementi virtualizzati quali server, reti e storage. “Siamo una società che sta crescendo e che Destinato a giocare un ruolo importante il nuovo Dcx Backbone per il data center networking Appena inaugurati gli uffici di Milano; in via di potenziamento anche l’organico STEFANOGIARDINA vuole continuare ad investire in Italia”, sottolinea Ulrich Plechschmidt, Vp Europe, Middle East and Africa, secondo il quale Brocade è scelta e ha successo nell’area in cui opera per i seguenti motivi: qualità dei prodotti, completezza di portafolio, protezione degli investimenti, una forte experience basata su un installato di più di 200mila data network e 16,2 milioni di porte San, leader per quanto riguarda il rapporto prezzo prestazioni sia a livello di investimenti (capex) che di costi operativi; il più esteso ecosistema di partner (23 clienti Oem). ULRICH PLECHSCHMIDT vice presidente Europe, Middle East and Africa Impiegare gli ex dipendenti in pensione per promuovere il brand aziendale. L’idea è venuta in mente al colosso informatico Hewlett-Packard che ha deciso di reclutare, nei centinaia di negozi di elettroni- ca degli Stati Uniti, i propri ex impiegati ormai fuori dal mer- cato del lavoro. Il tutto senza sborsare un dollaro. La società di Palo Alto fa infatti affida- mento sulla fedeltà al marchio maturata nel corso degli anni dagli ex dipendenti. A diffe- renza di molte giovani aziende californiane della Silicon Valley, dove i dipendenti cambiano lavoro con frequenza, Hp (fon- data nel 1939) conta migliaia di lavoratori che hanno trascorso diversi decenni all’interno della società, instaurando con essa un vero e proprio rapporto fa- miliare. L’obiettivo dei vertici di Hp è di reclutare come volontari circa 40mila ex dipendenti. Hp «recluta» i propri ex dipendenti L’iPhone in Austria e Irlanda TELEFONIA MOBILE L’iPhone sbarca in Austria e Irlanda. Dopo l’introduzione nei mercati di Gran Bretagna, Germania e Francia, il melafonino targato Apple fa il suo ingresso in altri due Paesi dell’Unione Europea. Per la commercializzazione in Austria la società di Cupertino ha scelto T-Mobile, che offre due piani ta- riffari mensili: Classic (da 39 euro) e Supreme (da 55 euro), più 49 euro per l’attivazione e un contratto vincolante all’operatore della durata di 2 anni. Entrambe le soluzioni includono 3 Gb di traffico Internet mensili e l’accesso a Visual VoiceMail e agli hot-spot dell’operatore austriaco. Nel mercato irlandese, invece, il telefonino è distribuito da O2, già gestore esclusivo in Germania e Gran Bretagna. L’offerta prevede un contratto di 18 mesi con l’operatore e tariffe da 45, 65 e 100 euro, ma con un solo Gb per il traffico dati. A differenza di T-Mobile, O2 non offre ai propri clienti la possibilità di sfruttare gli hot-spot per la connessione Web e il servizio di Visual VoiceMail. In entrambi i Paesi il melafonino è venduto a 399 euro per la versione da 8 Gb e 499 per quella da 16 Gb.

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Aziende&MercatiNEW BUSINESS, STRATEGIE, FINANZA

pag.ventitreN°6. 24marzo-6aprile2008

Giuseppe Bonacina, direttore SM&P and professional services Bt Italia

Il Web 2.0 al centro delle impreseSono circa 120mila i nuovi blog creati ogni giorno in Rete. Una realtà in cui le aziende, sostiene Assintel (Associazione nazionale delle imprese Ict), si muovono attivamente con l’utilizzo di blog aziendali e viral marketing.

L’acquisizione di I.Net permette un’offerta business a 360 gradi sul mondo delle infrastrutturePer BT Italia alzo zero sui servizi

Grazie all’acquisizione di I.Net, oggi business unit, Bt Italia (926 milioni di

euro di ricavi nell’esercizio fiscale 2007, 250mila clienti, 1.400 addetti e un network di proprietà in fibra di oltre 12mila chilometri interconnessa con la rete Ip di British Telecom) amplia la gamma dei servizi offerti, andando a coprire un mosaico che gira attorno al tradizionale mondo delle infrastruttu-re. I.Net in Italia rappresenta un player di riferimento per la gestione di ser-vizi in outsourcing, un’attività che sta evolvendo in un’ottica di convergenza che l’aggregazione con Bt consente di esaltare maggiormente. “Grazie a questa operazione - osserva Giu-seppe Bonacina, direttore SM&P and professional services Bt Italia - noi oggi disponiamo di capacità di consulenza, di system integration, di vendita di reti e applicazioni, quindi di fornitura di quelle attività che normal-mente sono prerogative di Microsoft, Accenture, Cisco e altri player. Non ci identifichiamo in nessuno di questi - puntualizza il direttore SM&P -, ma siamo tutti questi. Copriamo anche i servizi in mobilità. In particolare, stia-mo preparando una serie di proposte molto interessanti per fornire servizi di Unified communication al 100% in mobilità”.

Ma è sulla sicurezza che Bt ha messo gli occhi e deciso di puntare forte avvalendosi delle tecnologie che sono frutto di acquisizioni: Counter-pane (monitorizza più di 550 reti), Ins (si occupa di sicurezza anche in termini di certificazioni) e da ultimo, appunto, I.Net.

La sicurezza però non è tutto. At-torno ad essa si vuole fare convergere anche storage e system management, attività, quest’ultima, che si occupa delle infrastrutture e quindi anche dei processi di virtualizzazione. La strategia o convergenza delle 3S per dirla in breve.

Un’analisi condotta dalla società Idc per I.Net evidenzia infatti come il mercato dei servizi di outsourcing stia attraversando una fase in rapida trasformazione: le diverse aree e di-scipline dell’Information Technology risultano sempre più interdipendenti per far fronte ai bisogni futuri del mercato e allo stesso tempo i confini tra security, storage e system mana-gement diventano progressivamente sempre più sfumati.

Il risultato è un processo di conver-genza sostenuto dalla richiesta di un maggior controllo delle informazioni critiche, dove storage, networking, sy-stem management, giocano un ruolo fondamentale a fianco della sicurezza, elemento trainante della convergenza. Lo scenario evolutivo vede rafforzarsi un approccio sempre più trasversale che coinvolge la gestione dei dati, le policy, la compliance, la gestione e la performance di sistemi, sempre più aperti verso l’esterno.

A supporto di queste affermazioni si può ricordare come, nel corso di una recente indagine condotta sempre da Idc su scala internazionale, sia emer-so che metà delle aziende intervistate (51%) sia disponibile a sostenere co-

sti supplementari uguali o superiori al 20% per la data security, rispetto al prezzo dello storage.

“In altri termini - osserva Enrico Campagna, direttore marketing bu-siness unit I.Net - la novità sta nella proposizione di un modello di delivery più completo, che ci consente di porci come interlocutore unico del cliente per gestire il livello di complessità

che è diventato spesso ingovernabile per l’azienda, in modo da consentire all’azienda stessa di focalizzarsi in toto sugli obiettivi di business. Con l’avvertenza che la nostra missione è di occuparsi del ‘run’ e non dello sviluppo. Oil, fashion e media sono al momento i settori maggiormente presidiati, ma ci stiamo allargando anche in altri contesti”.

GIAN CARLOLANZETTI

Brocade cresce e investe in ItaliaSta vivendo un momento felice Brocade,

azienda specializzata in soluzioni di networked storage.

Il nuovo esercizio si prospetta all’insegna dello sviluppo, dopo un primo trimestre fiscale in cui il fatturato ha raggiunto i 347,8 milioni di dollari, in aumento del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Durante il trimestre la società, che ha appena aperto nuovi uffici a Milano e si appresta a potenziare anche l’orga-nico (oggi di 18 persone), ha registrato vendite record per quanto riguarda la famiglia di director di livello enterprise (163 in Italia nel 2007) e ha reso disponibile il primo di una nuova famiglia di prodotti, il Dcx Backbone, per il data center networking. “Quest’ultimo - anticipa al Corrie-re delle Comunicazioni Tino Prato, country executive Italia - è destinato a giocare un ruolo importante nella nostra futura strategia perché rappresenta la nuova frontiera per la connetti-vità dei data center in termini di prestazioni, scalabilità, interoperabilità ed efficienza. Si tratta di un framework che permette di realizzare infrastrutture flessibili, ecosostenibili ed adatte ad integrare tecnologie di ultima generazione quali la virtualizzazione dei server”.

Backbone ha un solo valido concorrente in Cisco che però lo gestisce con un approccio molto diverso. Per quanto riguarda i servizi, che attualmente rappresentano il 14% del fattu-rato corporate, è stata annunciata una famiglia Adaptive networking services che consentono di assegnare in maniera dinamica le risorse con-divise a seconda dei vari elementi virtualizzati quali server, reti e storage.

“Siamo una società che sta crescendo e che

Destinato a giocare un ruolo importante il nuovo Dcx Backbone per il data center networking

Appena inaugurati gli uffici di Milano; in via di potenziamento anche l’organico

STEFANOGIARDINA

vuole continuare ad investire in Italia”, sottolinea Ulrich Plechschmidt, Vp Europe, Middle East and Africa, secondo il quale Brocade è scelta e ha successo nell’area in cui opera per i seguenti motivi: qualità dei prodotti, completezza di portafolio, protezione degli investimenti, una forte experience basata su un installato di più di 200mila data network e 16,2 milioni di porte San, leader per quanto riguarda il rapporto prezzo prestazioni sia a livello di investimenti (capex) che di costi operativi; il più esteso ecosistema di partner (23 clienti Oem).

ULRICHPLECHSCHMIDTvice presidenteEurope, Middle East and Africa

Impiegare gli ex dipendenti in pensione per promuovere il brand aziendale. L’idea è venuta in mente al colosso informatico Hewlett-Packard che ha deciso di reclutare, nei centinaia di negozi di elettroni-ca degli Stati Uniti, i propri ex impiegati ormai fuori dal mer-cato del lavoro. Il tutto senza sborsare un dollaro. La società di Palo Alto fa infatti affida-mento sulla fedeltà al marchio maturata nel corso degli anni dagli ex dipendenti. A diffe-renza di molte giovani aziende californiane della Silicon Valley, dove i dipendenti cambiano lavoro con frequenza, Hp (fon-data nel 1939) conta migliaia di lavoratori che hanno trascorso diversi decenni all’interno della società, instaurando con essa un vero e proprio rapporto fa-miliare. L’obiettivo dei vertici di Hp è di reclutare come volontari circa 40mila ex dipendenti.

Hp «recluta» i propri exdipendenti

L’iPhone in Austria e IrlandaTELEFONIA MOBILE

L’iPhone sbarca in Austria e Irlanda. Dopo l’introduzione nei mercati di Gran Bretagna, Germania e Francia, il melafonino targato Apple fa il suo ingresso in altri due Paesi dell’Unione Europea. Per la commercializzazione in Austria la società di Cupertino ha scelto T-Mobile, che offre due piani ta-riffari mensili: Classic (da 39 euro) e Supreme (da 55 euro), più 49 euro per l’attivazione e un contratto vincolante all’operatore della durata di 2 anni. Entrambe le soluzioni includono 3 Gb di traffico Internet mensili e l’accesso a Visual VoiceMail e agli hot-spot dell’operatore austriaco. Nel mercato irlandese, invece, il telefonino è distribuito da O2, già gestore esclusivo in Germania e Gran Bretagna. L’offerta prevede un contratto di 18 mesi con l’operatore e tariffe da 45, 65 e 100 euro, ma con un solo Gb per il traffico dati. A differenza di T-Mobile, O2 non offre ai propri clienti la possibilità di sfruttare gli hot-spot per la connessione Web e il servizio di Visual VoiceMail. In entrambi i Paesi il melafonino è venduto a 399 euro per la versione da 8 Gb e 499 per quella da 16 Gb.