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PEPSICO E L’ AMBIENTE : UN PERCORSO DI CRESCITA SOSTENIBILE

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PePsiCo e L’AMBieNTe:UN PeRCoRso Di CResCiTAsosTeNiBiLe

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Presentazione aziendale

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PePsiCo NeL MoNDoPepsiCo è il secondo gruppo al mondo nel Food & Beverage con un giro d’affari superiore a 40 miliardi di dollari. Il business è diviso tra la parte food e quella beverage con ben 19 marchi che sviluppano un giro d’affari superiore al miliardo di dollari (tra cui Pepsi, 7UP, Lipton, Lay’s, Tropicana, Quaker e Gatorade).

PePsiCo iN itaLiaLa filiale italiana di PepsiCo nasce nel 1995, con un giro d’affari di 55 milioni di Euro che cresce costante-mente, anno dopo anno, fino a superare i 360 milioni nel 2009. L’azienda è cresciuta in maniera esponen-ziale sia nel canale dei consumi in casa che nel canale dei consumi fuori casa.

in quest’ultimo canale distributivo, in particolare, PepsiCo ha raggiunto: • Una forte posizione di leadership nel mercato degli Sport Drink con Gatorade (*53,3 % di quota a volu-me nel canale Grossisti).• Una solida posizione nel mercato degli Ice Tea con Lipton (*15,2 % di quota a volume).• Una posizione di gran rilievo nelle Cole (*22,4 % di quota a volume), con vertici di eccellenza nel dispen-sing dove Pepsi ha raggiunto nel segmento del postmix una posizione di leadership di mercato (*58,5% di quota a volume).

*fonte: IRI dati grossisti, A.T. novembre 2009

strategia MoNDiaLeIl successo e la crescita di PepsiCo nel mondo si basano sull’implementazione di una piattaforma stra-tegica, denominata Performance with Purpose, che si fonda su tre pilastri fondamentali:

Human Sustainability: nutrire i nostri consumatori con una gamma di prodotti piacevoli e sani, facendo della semplicità la scelta più salutare.

Environment Sustainability: essere cu-stodi responsabili delle risorse del nostro pianeta, rigenerando le risorse naturali, dove possibile, e minimizzando l’impatto sull’ambiente delle nostre attività.

Human Sustainability: attrarre, conser-vare e sviluppare talenti su scala mondia-le, avendo cura dei nostri dipendenti, ren-dendo PepsiCo il luogo più desiderabile per persone di ogni origine e ceto sociale ed agevolandone la loro crescita persona-le e sociale.

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Presentazione aziendale LCA

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iNterVista a MassiMo aMbrosiNi aMMiNistratore DeLegato PePsiCo itaLia

Le responsabilità delle scelte am-bientali in una grande azienda. Come si colloca la politica di Pe-psiCo a riguardo?

Innanzitutto è opportuno precisa-re che l’aspetto ambientale è solo uno dei pilastri su cui è impernia-ta la visione di PepsiCo. Gli aspet-ti ambientali, sociali ed economi-ci vanno sempre affrontati con un approccio integrato, per non perdere una visione di insieme che garantisca l’efficienza delle strategie. La politica ambientale resta tuttavia un aspetto impre-scindibile. L’impegno a favore del-l’ambiente assume un significato molto particolare, che va oltre la gestione degli impatti diretti del-l’organizzazione sull’ecosistema. Il concreto e qualificato contri-buto che PepsiCo può e vuole offrire allo sviluppo sostenibile, si traduce infatti nella possibilità di attivare processi di promozione e diffusione dei valori e dei compor-tamenti ambientalmente corretti che abbiano ricadute positive in tutta la filiera produttiva e, non ultimo, sui nostri clienti.

Cosa significa per un’azienda come la vostra attivare compor-tamenti sostenibili per la natura? Quali le scelte?

Significa andare sempre oltre a quelle che sono le normative cogenti per la salvaguardia del-l’ambiente, in modo da non limi-tarsi a controllare le emissioni, gli scarichi e l’energia dei processi. Significa conoscere perfettamen-te i propri processi per poterli gestire correttamente: conoscen-za significa poter intervenire, con cognizione di causa e tempestiva-mente, laddove dovessero verifi-carsi dei problemi. Ma non solo. Significa poter adottare strategie migliorative volte al risparmio energetico o alla diminuzione degli inquinanti senza rimetterci economicamente ma, anzi, crean-do un volano di ricadute positive.

Ma l’attenzione per l’ambiente non rischia di essere solo un sur-plus che solo le grandi aziende possono permettersi?

Assolutamente no. L’attenzione per l’ambiente fa rima con rispar-mio, la sostenibilità fa rima con efficienza. Dobbiamo svecchiare la vecchia credenza secondo cui la salvaguardia dell’ambiente è un optional. In primis perché è nostro dovere verso le future generazioni. In secondo luogo, perché i nostri risultati dimo-strano che è davvero possibile coniugare la crescita economica di un’azienda con il rispetto e, perché no, con il miglioramento dell’ambiente.

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il progetto

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Tutte le azioni che contribuiscono a creare un nuovo prodotto generano effetti potenzialmente negati-vi sull’ambiente. Nel 2009, PepsiCo ha deciso di avviare per la prima volta uno studio con l’obiettivo di quantificare gli impatti ambientali delle categorie di packaging di CSD (Carbonated Soft Drink) utilizzati nel canale Ho.Re.Ca.

Soltanto con un’analisi approfondita delle “prestazioni” ambientali dei propri packaging è infatti possibi-le orientare le strategie e le politiche aziendali associate al prodotto, in modo da perseguire gli obiettivi volti alla responsabilità verso l’ambiente e la salvaguardia degli ecosistemi che PepsiCo si pone.

PreseNtaZioNe PartNersHiP aZieNDaLePer la realizzazione di questo studio, PepsiCo ha deciso di affidarsi ad un partner scientifico di gran-de credibilità e rilievo come eAmbiente, il quale ha operato in collaborazione con il laboratorio di “LCA&Ecodesign” del centro di ricerca ENEA di Bologna.

iL PaCKagiNg eCoLogiCo

il nostro cliente più importante è l’ambiente“eAmbiente nasce da un ideale, da un desiderio di tutela e impegno per l’ambiente in cui viviamo. Pensiamo al mondo che ci circonda come al nostro cliente più importante”.

Queste parole stanno alla base del successo di eAmbiente una società giovane ma oramai affermata a livello internazionale come una delle realtà più autorevoli nella erogazione di consulenza e interventi di ingegneria ambientale.

Cultura del rispetto e rispetto per la culturaNata nel 2003 da un’idea di gabriella Chiellino, eAmbiente ha sede al parco tecnologico VEGA di Vene-zia, opera su tutto il territorio Italiano e, grazie alla propria filiale di Bruxelles, è in stretto contatto con la Comunità Europea per seguire da vicino i progetti che l’Europa destina alla salvaguardia ambientale.

Capire, progettare e gestire l’ambienteL’impegno di eAmbiente è quello di affiancare i propri clienti per portare le loro aziende ad inquinare di meno e, contestualmente, aumentare l’efficienza dei loro processi produttivi.

Per fare questo la metodologia di ricerca si fonda sulle capacità di analisi e gestione dei dati caratteristi-ci dell’attività industriale. Le fasi fondamentali che hanno determinato il layout funzionale di eAmbiente possono essere così sintetizzate: capire (divisione analisi e valutazioni ambientali); progettare (divisione riqualificazione e bonifiche ambientali); gestire (divisione gestione e controllo ambientale).

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Metodologia LCA

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Cos’è L’LCa

Nei prodotti, l’impatto più ovvio che si tende a considerare è la fase di fine vita, ossia lo smaltimento del rifiuto.

Tuttavia, questa è solo una piccola parte degli impatti che vengono generati. Il Life Cycle Assessment (LCA) è una metodologia per la valutazione degli impatti di tutti i carichi energetici ed ambientali relativi a tutto il ciclo di vita di un prodotto.

Nell’LCA tutti i dati relativi a ciascuna fase del ciclo di vita vengono caricati in un apposito software che restituisce, sulla base di sofisticati metodi di calcolo e database internazionali, una classifica dei pro-dotti migliori basata su alcune categorie ambientali di impatto. L’LCA è pertanto un modo oggettivo per misurare l’impatto di un prodotto sull’ambiente.

i dati raccolti per poter procedere con le valutazioni sono stati i seguenti:

Fasi aNaLiZZate

Nello studio LCa sono stati incluse nel calcolo le seguenti fasi del ciclo di vita del prodotto:

MateriaLi • materiali che compongono i diversi packaging• materiali per l’imballaggio del prodotto finito

Costi modalità e costi ambientali di smaltimento del packaging

CoNsuMi • di energia elettrica di processo• di distribuzione derivanti dal trasporto al punto vendita• di energia elettrica per il raffreddamento delle bevande• di trasporto nella resa del packaging

ESTRAzIoNE E TRATTAMENTo

DELLE MATERIE PRIME

FABBRICAzIoNE E PRoCESSI DI

LAVoRAzIoNE

IMBALLAGGIo E TRASPoRTo

RICICLo o SMALTIMENTo

FINALE

aNaLisiDeL CiCLo

Di Vita

USo DEL PRoDoTTo

EVENTUALERIUSo DEL PRoDoTTo

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Metodologia

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gli scenari di consumo giornaliero simulati* sono stati di 3, 10, 20, 30, 40, 50, 100 e 200 litri di bevanda servita al giorno:

*simulazione in un ipotetico punto di fornitura con erogazione della bevanda alla spina e nei frigoriferi.

PaCKagiNg CoiNVoLti

L’obiettivo dello studio è stato quello di effettuare una prima valutazione delle prestazioni ambientali di sette differenti modalità di fornitura della bevanda al fine di determinare quelle che, rispetto all’intero ciclo di vita, comportano il minore carico ambientale.

Le sette soluzioni confrontate nello studio sono state le seguenti:

fusto d’acciaio Premix

fusto d’acciaio Postmix

bottiglia di plastica Pet

bottiglia di vetro a perdere (VaP)

lattina di alluminio

bag in box (bib)

bottiglia di vetro a rendere (Var)

*le immagini sono identificative del tipo di packaging confrontato con l’analisi con metodologia LCA.

543 71 2 6

2

3

4

5

6

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LCArisultati

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I dati di input raccolti sono stati elaborati con apposito software, quindi integrati con una banca dati internazionale e con l’applicazione di metodi di calcolo adeguati. I risultati sono stati forniti per le princi-pali categorie di impatto, ossia in riferimento ad un metro di misura che ha permesso di quantificare le prestazioni ambientali dei vari prodotti.

CoMe Leggere i graFiCi:

In ordinata sono riportati i kg relativi ad un’unità di misura, minori sono i kg emessi, minore è l’impatto ambientale. Si tratta di un parametro che ci permette di quantificare l’impatto ambientale. Ad esempio, l’aumento di concentrazione nell’aria di Co2 (e quindi i kg emessi) è direttamente correlato con il feno-meno del riscaldamento globale della Terra. In ascissa sono riportati i sette tipi di packaging confrontati.

Poiché un packaging è tanto migliore quanto minori sono i kg di inquinante che, direttamente o indiret-tamente, produce, nei grafici le colonne più piccole appartengono ai packaging migliori per l’ambiente.

0,009

0,008

0,007

0,006

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0,002

0,001

02

765431

Kg Co2 eq

asCissa

or

DiN

ata

Legenda dei grafici:

fusto d’acciaio Premix

fusto d’acciaio Postmix

bottiglia di plastica Pet

bottiglia di vetro a perdere (VaP)

lattina di alluminio

bag in box (bib)

bottiglia di vetro a rendere (Var)

1

7

6

5

4

3

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Legenda delle unità di misura delle categorie di impatto:

sb antimonio

Co2 anidride carbonica

CFC-11 Clorofluorocarburi

C2H4 etene

so2 biossido di zolfo

Po4 ione fosfato

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risultati

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eseMPio:il fusto di acciaio postmix è composto da 4,4 kg di acciaio, i quali contengono 18 litri di sciroppo che genera-no 108 litri di bevanda finita. il fusto viene utilizzato in media 100 volte prima dello smalti-mento. Quindi 4,4 kg di acciaio contengono, nel corso della loro “vita”, ben 10.800 litri di bevan-da. una bottiglia di vetro a per-dere, invece, pesa 0,19 kg per 0,25 litri di bevanda. Con que-sto rapporto, per fornire 10.800 litri di bevanda con bottiglie di vetro a perdere servirebbero ben 8.208 kg di vetro a fronte di soli 4,4 kg di acciaio.

Esaurimento delle risorse naturali: si riferisce all’utilizzo delle risorse naturali primarie non rinnovabili come combustibili fossili, il ferro e minerali in genere. Quanto più vengono estratte per produrre nuovi prodotti (alluminio per le lattine, ecc.) tanto più le risorse naturali tendono ad esaurirsi.

0,009

0,008

0,007

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0,001

02 765431

kg sb eq

esauriMeNto DeLLe risorse NaturaLi

eseMPio: il packaging alla spina diluito nel punto vendita necessita di meno traspor-ti. Meno trasporti significano meno camion sulle strade, quindi minor consumo di com-bustibile e quindi meno anidri-de carbonica nell’aria.

È la categoria d’impatto che indica l’aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre e degli oceani nel corso degli anni. Il riscaldamento è dovuto all’anidride carbonica nell’aria, un gas, che crea l’“effetto serra”.

0,6

0,5

0,4

0,3

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0,1

01 3 4 5 6 72

kg Co2 eq

risCaLDaMeNto gLobaLe

Fusto d’acciao Premix

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

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LCArisultati

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9e-08

8e-08

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2e-08

1e-08

01 3 4 5 6 72

eseMPio: le emissioni in atmo-sfera nei processi di lavorazione del packaging possono essere indirettamente responsabili del-l’assottigliamento dello strato di ozono. il packaging alla spina necessita di meno sforzi dal punto di vista produttivo perché, pur essendo voluminoso (fusto) viene utilizzato più volte, oppu-re, se gettato (bib), è molto ca-piente a fronte di soli 390 g di cartone e 91 g di film utilizzati.si creano meno emissioni e meno impatti.

Indica che lo strato di gas ozono della stratosfera (oltre 15 km sopra di noi) si riduce a causa di com-plesse reazioni chimiche. Se lo strato si riduce, aumenta l’azione nociva delle radiazioni ultraviolette del sole, dannose per la pelle.

kg CFC-11 eq

assottigLiaMeNto DeLLo strato

Di oZoNo

eseMPio: il packaging alla spi-na diluito al punto vendita ne-cessita di minori costi di smal-timento rispetto ad una bottiglia di plastica perché è più durevo-le e viene riusato più spesso. Questo significa minore neces-sità di energia per processi di lavorazione di materie da rici-clo, i quali generano emissioni in atmosfera. Meno emissioni significano meno catalizzatori per la formazione del pericoloso smog fotochimico.

Si tratta di un processo che riguarda la formazione di composti chimici inquinanti.La luce solare innesca delle reazioni chimiche complesse che portano alla formazione del cosiddetto “smog fotochimico”, molto pericoloso per l’uomo.

ossiDaZioNe FotoCHiMiCa

kg C2H4 eq

1 3 4 5 6 72

0,00016

0,00014

0,00012

0,0001

0,00008

0,00006

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0,00002

0

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

Fusto d’acciao Premix

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risultati

eseMPio: il fusto di acciaio risulta migliore rispetto alla bottiglia di plastica a perdere perché il processo di estra-zione e lavorazione della plastica genera più emissioni dirette nella falda acquifera rispetto a quello dell’acciaio.

Si tratta di un processo chimico, causato dall’inquinamento atmosferico, attraverso il quale sostanze gassose subiscono la trasformazione in acidi, andando ad inquinare le acque. In pratica come risultato le acque hanno un pH più acido del normale.

0,0045

0,004

0,0035

0,003

0,0025

0,002

0,0015

0,001

0,0005

01 3 4 5 6 72

kg so2 eq

aCiDiFiCaZioNe

eseMPio: il packaging alla spi-na diluito al punto vendita otti-mizza il materiale usato per litro di bevanda fornito. tutti i pro-cessi di costruzione di un qual-siasi oggetto prevedono neces-sariamente, per varie esigenze di processo, reflui idrici da depurare. Questi reflui spesso contengono inquinanti che fa-voriscono l’eutrofizzazione delle acque. Diminuendo l’esigenza di questi processi, il packaging alla spina diminuisce fortemen-te l’impatto sull’ambiente.

Indica una situazione di eccessiva ricchezza di sostanze nutritive in un ecosistema, nello specifico una sovrabbondanza di nitrati e fosfati solitamente in un ambiente acquatico. In natura, questo fenomeno è alla base, ad esempio, dell’eccessiva proliferazione di alghe.

kg Po4 eq

eutroFiZZaZioNe

0,0004

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0,0001

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1 3 4 5 6 72

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

Fusto d’acciao Premix

Fusto d’acciao Postmix

Bag in box(BIB)

Fusto d’acciao Premix

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Conclusioni LCA

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Tramite questo studio di screening con metodolo-gia LCA, PepsiCo ha svolto un processo virtuoso di analisi comparativa delle prestazioni ambientali dei propri prodotti che non vuole essere solo una “foto-grafia” dello stato attuale, bensì un nuovo percorso per continuare sempre a migliorarsi nel campo della sostenibilità ambientale.

Dalle elaborazioni è stato dimostrato che il sistema di erogazione alla spina (Fusti e Bag in Box) è quello con la migliore prestazione ambientale in tutte le categorie di impatto esaminate e per ogni scenario di consumo.

Quello che potrebbe essere intuitivo ma opinabile, ragionevole ma contestabile, è stato dimostrato con una metodologia seria e scientifica, supportata dalla collaborazione con il laboratorio di “LCA&Ecodesign” del centro di ricerca ENEA di Bologna.

Lo studio con metodologia LCA di PepsiCo è alla base di un progetto di miglioramento continuo, volto a proporre nuove soluzioni, a esplorare nuovi territori per la sostenibilità ambientale.

Con questo studio PepsiCo ha posto le basi per un primo screening nella filiera del beverage in linea con le proprie strategie aziendali di responsabilità verso l’ambiente e verso la crescita sostenibile.

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PePsiCo beVerages itaLia s.r.L.Via tiziano, 32 - 20145 Milano (italia)tel 02 43438 - Fax 02 43438200

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