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Dispensa n. 2 PELLEGRINAGGI ISLAMICI 1. Pellegrinaggi islamici pag. 1 1.1. Pellegrinaggi pre-islamici alla Mecca pag. 1 1.2. Il pellegrinaggio islamico principale “Hajj” pag. 2 1.3. Il pellegrinaggio islamico “Umra” pag. 4 1.4. Influenza dell'Hajj in Africa occidentale pag. 5 1.5. Pellegrinaggio alla tomba di Askia in Mali. Pag. 5 1.6. Pellegrinaggio alla moschea di Touba in Senegal pag. 5 1.7. Sunniti e Sciiti pag. 6 2. Maometto e l’islamizzazione pag. 6 2.1 Vita di Maometto pag. 6 2.2 La sua predicazione pag. 8 2.3 Il Corano pag. 8 3. Pellegrinaggi misti pag. 9 3.1. Pellegrinaggi nel Maghreb pag. 9 3.2 Egitto moderno pag. 10 3.3. Hillulah pag. 11 4. Motivazioni delle Crociate pag. 11 1. PELLEGRINAGGI ISLAMICI Dallo studio della storia islamica rileviamo che il santuario della Mecca era già la meta di pellegrinaggi ancor prima della sua islamizzazione. Con l’avvento della religione islamica questo pellegrinaggio è diventato ancor più importante. Infine con l’occupazione islamica dell’Africa occidentale si è esportato il principio dell’obbligo del pellegrinaggio alla Mecca, ma sono sorti anche pellegrinaggi africani verso altri siti per loro sacri. 1.1. PELLEGRINAGGI PRE-ISLAMICI ALLA MECCA (Foto 1 – 2) E’ certo che il luogo dove sorse la Ka’aba fu considerato sacro da tempi molto antichi: già nel II secolo a.C. è attestata la presenza di un santuario con il nome di “Macoraba” (con probabile etimologia dall’etiope “mikrab=tempio”, che viene citata anche nella “Geografia” di Tolomeo, dove viene attribuito alla Mecca. Attualmente più di uno storico identifica Makka (Foto 1) con il luogo chiamato "Macoraba" compreso nell'elenco di città arabe riportato da Tolomeo nel cap. II della sua Geographia. Il testo si data intorno alla metà del II secolo d.C. e la citazione di Macoraba viene generalmente interpretata come un centro abitato nell'Arabia meridionale, sorto intorno a un santuario. La zona sarebbe stata meta di pellegrinaggi religiosi già molto prima dell'anno 500, epoca a cui si fanno risalire le prime testimonianze "attendibili", sempre derivanti dalla tradizione araba. Gli studiosi hanno scoperto che nell’Arabia preislamica vi erano diversi edifici sacri chiamati “Ka’aba”, in ciascuno delle quali si venerava una pietra ritenuta sede o manifestazione di una divinità: una pietra rossa nella Ka’aba di Ghaiman, nell’Arabia Felix; una pietra bianca in quella di Al-Abalat , a sud-est della Mecca, ecc. La spiritualità degli Arabi preislamici, come in genere di tutti i Semiti occidentali e meridionali (quali Cananei, Fenici, Aramei, Nabatei, Iturei, ecc.), 1

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Dispensa n. 2

PELLEGRINAGGI ISLAMICI

1. Pellegrinaggi islamici pag. 11.1. Pellegrinaggi pre-islamici alla Mecca pag. 11.2. Il pellegrinaggio islamico principale “Hajj” pag. 21.3. Il pellegrinaggio islamico “Umra” pag. 41.4. Influenza dell'Hajj in Africa occidentale pag. 51.5. Pellegrinaggio alla tomba di Askia in Mali. Pag. 51.6. Pellegrinaggio alla moschea di Touba in Senegal pag. 51.7. Sunniti e Sciiti pag. 6

2. Maometto e l’islamizzazione pag. 62.1 Vita di Maometto pag. 62.2 La sua predicazione pag. 82.3 Il Corano pag. 8

3. Pellegrinaggi misti pag. 93.1. Pellegrinaggi nel Maghreb pag. 93.2 Egitto moderno pag. 103.3. Hillulah pag. 11

4. Motivazioni delle Crociate pag. 11

1. PELLEGRINAGGI ISLAMICI Dallo studio della storia islamica rileviamo che il santuario della Mecca era già la meta dipellegrinaggi ancor prima della sua islamizzazione. Con l’avvento della religione islamica questopellegrinaggio è diventato ancor più importante. Infine con l’occupazione islamica dell’Africaoccidentale si è esportato il principio dell’obbligo del pellegrinaggio alla Mecca, ma sono sortianche pellegrinaggi africani verso altri siti per loro sacri.

1.1. PELLEGRINAGGI PRE-ISLAMICI ALLA MECCA (Foto 1 – 2)E’ certo che il luogo dove sorse la Ka’aba fu considerato sacro da tempi molto antichi: già nel IIsecolo a.C. è attestata la presenza di un santuario con il nome di “Macoraba” (con probabileetimologia dall’etiope “mikrab=tempio”, che viene citata anche nella “Geografia” di Tolomeo, doveviene attribuito alla Mecca. Attualmente più di uno storico identifica Makka (Foto 1) con il luogochiamato "Macoraba" compreso nell'elenco di città arabe riportato da Tolomeo nel cap. II della suaGeographia. Il testo si data intorno alla metà del II secolo d.C. e la citazione di Macoraba vienegeneralmente interpretata come un centro abitato nell'Arabia meridionale, sorto intorno a unsantuario. La zona sarebbe stata meta di pellegrinaggi religiosi già molto prima dell'anno 500, epocaa cui si fanno risalire le prime testimonianze "attendibili", sempre derivanti dalla tradizione araba.Gli studiosi hanno scoperto che nell’Arabia preislamica vi erano diversi edifici sacri chiamati“Ka’aba”, in ciascuno delle quali si venerava una pietra ritenuta sede o manifestazione di unadivinità: una pietra rossa nella Ka’aba di Ghaiman, nell’Arabia Felix; una pietra bianca in quella diAl-Abalat , a sud-est della Mecca, ecc. La spiritualità degli Arabi preislamici, come in genere ditutti i Semiti occidentali e meridionali (quali Cananei, Fenici, Aramei, Nabatei, Iturei, ecc.),

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riservava una speciale venerazione per i “betili”, le pietre sacre considerate, come dice il nomestesso, “casa di Dio” e segno tangibile della Sua presenza nel mondo terreno.La tribù araba dei Quraysh organizzava ogni anno almeno due gigantesche carovane che univano ilmeridione arabo al settentrione. Queste carovane, che raggiungevano a volte la consistenza anche diquasi 2 mila dromedari e un numero imprecisato di asini, percorrevano l'intera tratta lungo lacosiddetta "via del Ḥijāz" in poco più di 60 giorni e sostavano lì dove era possibile far abbeverarebestie e uomini. Una di queste soste era appunto la città della Mecca, nella spianata che ospitava ilsantuario preislamico della Kaʿba. L'importanza spirituale era direttamente collegabile proprio aquesto edificio sacro. Inizialmente esso custodiva la divinità tribale urbana di Hubal ma presto, peragevolare la sosta dei carovanieri e dei pellegrini, nella Kaʿba furono accolti numerosissimi altriidoli, venerati dalla maggior parte delle popolazioni arabe peninsulariIn età anteriori a quella in cui visse Maometto, nella Ka’aba della Mecca si veneravano circa 360divinità, una per ciascun giorno dell’anno, tra le quali le più importanti erano Al-Lat, la deaprincipale del pantheon arabo, considerata paredra o figlia di Allah, Al-Uzza, “la potentissima”, al-Manat, la dea che recide il destino degli uomini, e soprattutto Hubal, che sembra fosse il dio alquale il santuario era principalmente consacrato.La Mecca era un santuario molto prima di Maometto (come Gerusalemme era frequentata dapellegrini ebrei molto prima della nascita di Cristo) e i pellegrini arabi vi si recavano per venerarevarie divinità tra cui Kuzah, antico dio semitico del fulmine.

1.2. IL PRINCIPALE PELLEGRINAGGIO ISLAMICO “HAJJ”La ka'ba preislamica della Mecca (che nel VII secolo era un edificio più piccolo dell'attuale) eradedicata al culto della divinità maschile di Hubal. La tradizione islamica ricorda come il primitivoedificio fosse stato distrutto dal Diluvio universale, non prima che se ne fosse messo in salvo unpezzo: la Pietra Nera, nascosta nelle viscere di una montagna presso La Mecca ed estratta per la suaopera di riedificazione da Abramo, aiutato dal figlio Ismaele, che collocarono la Pietra Neraall'altezza di circa 1 metro e mezzo dal suolo, nell'angolo di Sud-Est dell'edificio. Essa non èpropriamente nera, ma ha un colore rosso cupo, sul quale si stagliano qua e là striature giallastre. Letribù arabe decisero di aprire le porte del santuario a un gran numero di altre divinità venerate intutta l'Arabia, così da promuovere alla sosta i mercanti provenienti per i loro affari nella città erichiamare altri pellegrini, traendone i relativi lucrosi vantaggi.Il pellegrinaggio alla Mecca (ḥaǵǵ), che la legge religiosa islamica impone a ogni musulmano dicompiere almeno una volta durante la vita a condizione che ne abbia la capacità fisica ed i mezzi eche le vie di comunicazione siano sufficientemente sicure, è la continuazione di un ritopreislamico, congiunto col culto della Ka‛bah, il santuario della Mecca, e in tutto analogo ad altripellegrinaggi che si compivano in tutto il dominio delle religioni semitiche. La stessa parola ḥaǵǵ èaffine a quella ebraica ḥag, che significava originariamente "pellegrinaggio" e poi ha assunto inebraico quello più esteso di "festa religiosa". Anche nelle religioni semitiche fuori d'Arabia, enell'Arabia stessa, per quel poco che si conosce della sua religione nell'età preislamica, siconstatano, in occasione di pellegrinaggi, cerimonie analoghe a quelle che l'islamismo ha assorbitonel suo culto. L'accoglimento di questo rito pagano nel sistema religioso islamico fu operato da Maometto dopo lametà del secondo anno dalla sua ègira od emigrazione dalla Mecca a Medina, ossia nel 622, inconseguenza della sua rottura definitiva con il giudaismo, ormai da lui proclamato degenerazionedel giudaismo autentico di Abramo, di Mosè ecc. Fra gli atti compiuti allora da Maometto peraffermare la sua emancipazione dal culto ebraico è la proclamazione che la Ka‛bah era il più anticotempio eretto sulla terra al culto del vero Dio e che il costruttore era stato Abramo insieme con ilfiglio Ismaele, ai quali Dio stesso aveva insegnato i riti del pellegrinaggio, e che quindi ilpellegrinaggio alla Ka‛bah era un dovere per i musulmani. Così la conquista della Mecca con laviolenza delle armi appariva giustificata dal dovere religioso di restituire la Ka‛bah al culto del veroDio, di purificarla dalle scorie del paganesimo e di renderla proprietà esclusiva dei musulmani.

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Maometto si affrettò a purgare la Ka‛bah dalle immagini delle altre divinità e a riconsacrarla alculto del solo Allāh e lasciò intatte le cerimonie del pellegrinaggio. Ciò facendo egli conferiva perl'avvenire all'Arabia la dignità di centro religioso dell'Islām, anche dopo che questo si fu diffuso inregioni lontanissime.Il pellegrinaggio islamico per eccellenza è quello verso la Ka'bah, un edificio cubico situatopiù o meno al centro del grande cortile della moschea; nel suo lato orientale è colloca-ta la pietra nera che è un blocco di minerale di colore nero originaria degli arabipreislamici, a cinque piedi dal suolo, in un castone d'argento. El’hajj è un pellegrinaggioarcaico perché si basa su un pellegrinaggio pre-islamico che si celebrava in occasione dellaconclusione del raccolto. Il termine ḥajj significava originariamente "dirigersi verso" ed è unobbligo per ogni fedele che ne abbia le possibilità fisiche ed economiche a compiere, almeno unavolta nella vita, i riti previsti. Tutta la cerimonia è antichissima ma in gran parte fu conservatadall'Islam, pur se adattata alle nuove finalità di un culto da dedicare al Dio Uno e Unico chiamatoAllāh. In seguito il santuario fu fatto demolire da Maometto dopo la conquista della Mecca nel 630e furono estromessi dalla Ka’aba tutti i simulacri che vi erano ospitati, ad eccezione della PietraNera, conferendovi significati simbolici nuovi ed esclusivi all'islam in contrapposizione allereligioni politeiste precedenti. Attraverso tale pellegrinaggio, caricato ormai di caratteriesclusivamente musulmani, i fedeli potevano elevare il proprio prestigio sociale rafforzando ilproprio sentimento di appartenenza alla comunità islamica.Nell’islam esistono 5 pilastri della fede: la professione di fede, la preghiera 5 volte al giorno indirezione della Mecca, l’elemosina rituale, il digiuno durante il mese di Ramadan e ilpellegrinaggio alla Mecca. Il pellegrinaggio è, come nelle altre religioni, l’evento culminante nellavita di un musulmano; è un grande viaggio spirituale di purificazione cui ogni credente è chiamatoalmeno una volta nella vita. Il pellegrinaggio alla Mecca si compie alla fine dell'anno musulmano. Il rituale annuale cade in unmese che prende proprio il nome del mese del Pellegrinaggio. Secondo la concezione musulmana fuAdamo a recarsi alla Mecca per primo e a costruire una prima Kaaba, che poi fu distrutta dalDiluvio Universale e poi ricostruita da Abramo. Condizione preliminare perché esso sia valido è cheil pellegrino assuma, nell'atto di entrare nella zona sacra uno speciale abbigliamento costituito didue pezze di stoffa, non cucite, di color bianco, una per cingersi i fianchi e l'altra per coprire iltronco e la spalla sinistra, ma lasciando libero il braccio destro. Egli per non intaccare questa suacondizione di sacralità si deve astenere, durante il periodo delle cerimonie, da determinate azioni:non può radersi, tagliarsi le unghie, fumare o compiere atti sessuali, uccisione di animali e simili (ilcarattere pagano di tali interdizioni è evidente). Dopo aver indossato l’abito rituale può unirsi aglialtri pellegrini. Le donne possono partecipare indossando una veste nera e separatamente dagliuomini, per evitare la promiscuità.Le cerimonie proprie del pellegrinaggio si compiono in parte attorno alla Ka‛bah e nelle sueimmediate vicinanze, in parte in località poco distanti, probabilmente antiche sedi di cultipreislamici. Giunti alla Mecca la parte essenziale delle cerimonie consiste nel percorrere un lungo ecomplesso itinerario solenne della Ka‛bah, si inizia facendo 7 giri intorno alla Kaaba dove in unangolo è incastonata la pietra nera. La tradizione vuole che in origine fosse un gioiello preziosobianco e splendente mandato da Dio, poi annerito dai peccati degli uomini. Nel corso dei sette giriegli deve sfiorare o anche solo guardare la pietra nera. Successivamente il rituale prevede una corsatra le colline di Safa e Marwa, oggi all’interno della città, che vuole ricordare quella di Agardisperata per il figlio Ismaele assetato.A questi due atti, ambedue caratteristici anche di altri tipi di pellegrinaggi, sia nelle religionisemitiche, sia in altre, se ne accompagnano altri (che probabilmente facevano parte in origine diculti rivolti a divinità secondarie adorate fuori della Ka‛bah), dei quali i principali sono i seguenti:dopo il raduno alla Mecca, i pellegrini si recano, l'8 del mese ai piedi della collina di ‛Arafah (a21,5 km. della città), dove viene trascorsa in veglia la notte; il mattino seguente ha luogo la sostanella stessa località e verso sera raggiungono la località di al-Muzdalifah dove raccolgono 7

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sassolini, che dovranno essere grandi all'incirca come una fava. Il 10 i pellegrini si recano a Miná,immediatamente a sud dell’abitato di Mecca, a compiervi la lapidazione di satana, la cerimoniaconsiste nel lancio dei sassolini contro le tre colonne che rappresentano il diavolo, come vuole latradizione islamica, in ricordo di quelle gettate da Abramo contro Satana, in realtà un ritoapotropaico (rito per allontanare le influenze maligne), largamente diffuso. A sera si sacrifica unmontone o altro animale, cerimonia che viene compiuta, nel medesimo giorno, detto "giorno deisacrifici”, anche in tutto il resto del mondo islamico e che viene considerata la più solenne dellefeste religiose, a ricordo del montone che Dio mandò ad Abramo in sostituzione del sacrificio delfiglio. Ora può abbandonare lo stato rituale di pellegrino di solito rasandosi la barba e capelli eprima di tornare a casa compiono un ultimo giro intorno alla Kaaba.La giurisprudenza islamica permette a chi ne sia impedito fisicamente ma ne abbia la possibilitàeconomica di delegare qualcun altro all'assolvimento dell'obbligo religioso, i cui vantaggi spiritualisaranno a favore di chi abbia provveduto al pagamento del viaggio e al mantenimento sul postodella persona incaricata. Chiunque abbia adempiuto all'obbligo del ḥajj acquista un merito particolare e ha diritto a indossareun copricapo particolare che ricordi l'assolvimento dell'obbligo.Da molti anni le autorità saudite hanno fissato alla cifra approssimativa di 2 milioni il numero dipellegrini autorizzati a compiere il pellegrinaggio (con l'eccezione del 2012 in cui la cifra hasuperato le 3.161.000 presenze) e dal 2013 hanno stabilito che non si possa richiedere il permesso dicompiere il Pellegrinaggio maggiore per più di una volta in un quinquennio.

1.3. IL PELLEGRINAGGIO ISLAMICO “UMRA” (Foto 3)Come abbiamo già detto il pellegrinaggio El’hajj va obbligatoriamente compiuto nel mese lunare diDhū, ultimo mese dell'anno islamico, mentre i pellegrinaggi effettuati in tutti gli altri mesi dell’annoil rito è chiamato”Umra”, cioè pellegrinaggio "minore" che non è obbligatorio e che si differenziaper la sua minor durata e per i suoi diversi e più semplici passaggi liturgici.Il termine significa "costruire", "edificare" ed era infatti diretto all'edificio della Kaʿba, eretto in etàpreislamica a Mecca. I pellegrini usavano recarsi alla Mecca, dando origine a un peculiare incontroreligioso-commerciale che rendeva questa città una delle fiere più rinomate della Penisola araba findai secoli che precedettero l’islamismo.Nell’era preislamica esso veniva effettuato di solito nel mese di Rajab per rendere omaggio alladivinità di Hubal, cui era dedicato il santuario nell'età preislamica. Con l’avvento dell'Islam ilpellegrinaggio "minore" non fu annullato ma è andato ad arricchire, per la sua volontarietà, quelvasto insieme di atti superogatori che il fedele musulmano compie.E’ una forma ridotta del pellegrinaggio ma che non può sostituirlo e che quindi rappresenta solo unatto meritorio in più.Il pellegrinaggio ha avuto, e conserva tuttora, un'immensa importanza morale per l'entusiasmoreligioso, spinto talvolta fino al fanatismo, che esso suscita in coloro che vi partecipano, e poiché,riunendo e ponendo a contatto fedeli giunti dalle regioni più remote, serve a cementare l'unità e lasolidarietà del mondo islamico. Per questo motivo l'organizzazione del viaggio dei pellegrini è statacurata fin dai tempi più antichi dai governi musulmani (si provvide anche all'apertura e allamanutenzione di strade di accesso attraverso l'Arabia). Alle preoccupazioni politiche siaccompagnano quelle sanitarie, poiché l'agglomerazione di tante migliaia di persone (in alcuni anniil numero dei pellegrini ha superato i 100 mila) costituisce un pericoloso focolaio di epidemie: iservizî sanitarî e le quarantene, che funzionano da parecchi decenni sotto vigilanza internazionale,hanno attualmente ridotto di molto tale pericolo.La religione ufficiale islamica non conosce altro pellegrinaggio che quello della Mecca; ma la pietàpopolare ne ha introdotti molti altri: anzitutto quello alla tomba di Maometto a Medina, indi allatomba di altri personaggi in fama di santità; ma questi pellegrinaggi sono chiamati ziyārah "visita",e le cerimonie che vi si svolgono presentano spesso avanzi di culti pagani (talvolta anche cristiani).

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Il rigorismo ortodosso condanna queste cerimonie, e segnatamente la visita alla tomba di Maomettoè stata, se non vietata, per lo meno severamente sorvegliata e spogliata di ogni manifestazione dicarattere culturale.

1.4. INFLUENZA DELL’HAJJ IN AFRICA OCCIDENTALE (Foto 4 – 5)Il pellegrinaggio alla Mecca ebbe un forte impatto sull'Africa occidentale perchè era il principalecondotto attraverso cui le influenze arabo-musulmane raggiungevano l'Africa dell'ovest.Tale culto nell'Africa occidentale, inizialmente, era praticato solo da gruppi elitari e nobili in gradodi recarsi alla Mecca e venire a contatto con commercianti arabi e berberi e influenzare poi, al lororitorno, il resto della società di appartenenza avvicinandola sempre più al mondo arabo-musulmano.Eccetto per questi facoltosi fedeli, non c'erano grandi contatti tra i centri dell'islam in Arabia con iterritori dell'Africa occidentale isolata da un deserto di sabbia. Tuttavia, i facoltosi e nobilipellegrini africani che si recavano alla Mecca divennero veicoli di trasmissione e insegnamentodell'islam e, grazie alla loro posizione di potere e prestigio nelle società africane occidentali, essifurono in grado di istituire ben presto riforme religiose. L'islam, comunque, non divenne subito lareligione delle masse e il suo carattere elitario permase per altri secoli.Nel XIII e XIV secolo i centri musulmani più attivi in Africa erano il Ghan a e il Mali. Il governatore malese Mansa Musa si recò alla Mecca nel 1324 con una carovana di seimila schiavi,servi e accompagnatori e al suo ritorno, portò con sé altrettanti poeti, mercanti e avventurieri arabi.Il grande pellegrinaggio islamico prese piede in Africa occidentale solo dopo il 1590 circa.Ma intorno alla fine del XVIII secolo l'era della Jihad (guerra di religione) segnò un considerevolecambiamento nella natura e forma dell'islam in Africa occidentale dando il via al moderno periodoislamico con l'imposizione dell'islam ai nativi, caso emblematico ne è il Sudan, imponendolo nonsolo agli appartenenti alle fasce più alte della società, ma ad ogni livello, gettando le basi di unanuova religione di massa. In questo periodo il pellegrinaggio Hajj fu in un certo soppiantato dallaJihad, in quanto molti sufi predicavano che colui che partecipava alla guerra santa era come seeffettuasse un pellegrinaggio, senza bisogno che lo compisse realmente.Il pellegrinaggio, tuttavia, non sparì, al contrario lungo le antiche strade di avventurieri ecarovanieri, molti pellegrini provenienti da varie parti dell'Africa occidentale continuavano apercorrere l'Hajj.

1.5. PELLEGRINAGGIO ALLA TOMBA DI ASKIA IN MALI (foto 6)Nella Tomba di Askia, in Mali, si pensa sia sepolto Askia Mohammed I, il primo imperatore delpopolo Songhai lungo il corso interno del Niger che si era convertito all'islam e aveva compiuto ilpellegrinaggio alla Mecca nel 1495. Quando tornò dal viaggio portò con sé del materiale chesarebbe servito a costruire poi la sua tomba, ossia fango e legna provenienti dalla Mecca e si narrache la sua carovana era composta da mille cammelli. La tomba costruita alla fine del XV secolo, èun raffinato esempio della tradizione architettonica dell'Africa occidentale. Il complesso include unatomba piramidale, due Moschee, un cimitero e una sorta di rudimentale anfiteatro. Negli anniNovanta la Moschea è stata abbellita e ampliata per accogliere i fedeli che vi giungevano semprepiù numerosi. Oggi, oltre ad essere un’importante meta di pellegrinaggio, rappresenta anche uncentro culturale islamico molto attivo.

1.6. PELLEGRINAGGIO ALLA MOSCHEA DI TOUBA IN SENEGAL (Foto 7)Touba è una città nel centro del Senegal ed è considerata sacra per i Muridi (islam moderato) perchévi è sepolto Mbàkke (1853-1927), il fondatore del muridismo, una confraternita religiosa islamica.Nel cuore del luogo, vicino alla sua tomba, c'è una delle più grandi Moschee africane, negli anni

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ampliata e decorata, essa ha cinque minareti e tre costruzioni tra cui una accoglie la tomba delmaestro, meta di molti pellegrinaggi. Mbàkke nel 1887 fondò un villaggio a cui diede il nome di Touba che significa felicità, gioia,beatitudine ed il suo nome, nel semplice atto di pronunciarlo, evoca un senso di pace e graziaraggiungibili nell'aldilà. Nella tradizione islamica “tuba” è anche il nome dell'albero del Paradisocome viene descritto nel Corano. Touba divenne ben presto meta di pellegrinaggi annuali chiamati"Grand Magal" che attraevano uno o due milioni di persone da tutto il Senegal e, oggi, anche daogni parte del mondo. E’ un luogo santo, considerato protetto dalla corruzione del mondooccidentale moderno. Nella città vigono molti divieti come quello di consumare alcool o tabacco.Oggi Touba è divenuta "la Mecca" dei muridi.Durante le celebrazioni e i pellegrinaggi, i muridi conferiscono una grande importanza al canto. Inalcune zone è proibito (Siria), in altre è elemento di culto (Iraq). I pellegrinaggi sono momenti digrande festa con periodicità frequente, almeno annuale e non c'è murid che non lo effettui.

1.7 SUNNITI E SCIITILa diatriba affonda le sue radici nel 632 d.C. l’anno della morte di Maometto. Le tribù arabe che loseguivano si divisero sulla questione di chi avrebbe dovuto ereditare quella che a tutti gli effetti erauna carica sia politica che religiosa. Questa prima crisi dell'Islam si ebbe perché Maometto nonebbe eredi maschi e quindi Alì, cugino e genero di Maometto, insorse contro il califfo 'Uthman b.'Affan, fondatore della dinastia omayyade. Entrambi vennero poco tempo dopo assassinati e tra iloro seguaci si instaurò la storica frattura tra sunniti (che riconoscono la Sunna, gli scritti con detti efatti del Profeta) e gli sciiti che non riconoscono la Sunna, né l'autorità califfale, ma solo Alì qualelegittimo successore di Maometto). Furono comunque i sunniti ad avere la meglio, ed essifondarono così un califfato ereditario spostando nel 661 la capitale da Medina a Damasco.La maggioranza dei suoi seguaci, che sarebbero in seguito divenuti noti come Sunniti e che oggirappresentano l’80 per cento dei musulmani, appoggiarono Abu Bakr, amico del profeta e padredella moglie Aisha. Secondo gli altri, il legittimo successore andava individuato tra i consanguineidi Maometto e sostenevano che il profeta avesse designato a succedergli Ali, suo cugino e genero, ediventarono noti come Sciiti, una forma contratta dell’espressione “shiaat Ali”, i partigiani di Ali.Da allora i primi presero il potere e gli altri rimasero sottomessi, ma ogni tanto scoppia una guerratra le due correnti.

2. MAOMETTO 570 – 632

2.1. VITA DI MAOMETTOSi precisa che vi è una assoluta scarsità di testimonianze e documenti antichi relativi alla vita diMaometto (le prime biografie risalgono a quasi 200 anni dopo la data della sua morte).Maometto nasce a Mecca in un giorno imprecisato (secondo diverse fonti tradizionali il giornodovrebbe essere il 20 aprile o il 26 aprile) dell'anno 570 (anche in questo caso l'anno non può essereindicato con precisione, ma è stato fissato convenzionalmente). Appartenente al clan dei BanuHashim, mercanti della regione peninsulare del Hijaz, in Arabia, componente della tribù dei BanuQuraysh, Maometto è figlio unico di Amina bint Wahb e Abd Allah. La madre Amina è la figlia delsayide del gruppo dei Banu Zuhra, un altro clan che fa parte dei Banu Quraysh.Maometto rimane orfano precocemente sia del padre, morto in seguito a un viaggio di affari chel'aveva condotto a Gaza, in Palestina, sia della madre. Il piccolo Maometto, quindi, cresce a Meccacon la protezione di due tutori: il nonno paterno, e lo zio paterno, ed ha l'opportunità di entrare incontatto sin da piccolo con gli hanif, gruppo monoteista che non fa riferimento a nessuna religionerivelata. Viaggiando insieme con lo zio nello Yemen e in Siria, Maometto conosce anche la

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comunità cristiana e quella ebraica. Da bambino viene curato anche dalla moglie dello zio, Fatimabint Asad, e da Umm Ayman Baraka, schiava della madre di origine etiopica.Crescendo, Maometto ha l'opportunità di viaggiare molto, anche grazie all'attività mercantile dellafamiglia e al lavoro che svolge per la vedova Khadjia bt. Khuwaylid, e così estende le proprieconoscenze, sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista religioso, in maniera molto ampia.Nel 595 Maometto sposa Khadjia bint Khuwaylid, e subito dopo inizia a dedicarsi in manieracontinuativa alle sue riflessioni dello spirito. La moglie è la prima persona a credere fermamentenella rivelazione portata da Maometto. Quindi inizia a ritirarsi sul monte Hira, in una grotta nonlontana da Mecca, dove medita per ore e ore. La tradizione vuole che, durante una di questemeditazioni, nell'anno 610 in occasione del mese di Ramadan, Maometto riceve l'apparizionedell'arcangelo Gabriele, che lo persuade a divenire Messaggero di Allah. Inizialmente mostra moltafatica nell'accettare tale investitura: è grazie alla fede della moglie che si convince che quello chepensa di aver visto è successo veramente. Gabriele torna spesso a parlare a Maometto: quest'ultimo,quindi, inizia a predicare la Rivelazione infusagli dall'Arcangelo.A partire dal 610 egli inizia a predicare una religione di tipo monoteista, sostenendo di agire sullabase di una Rivelazione. Tale religione è fondata sul culto di Dio, indivisibile e unico. Per moltianni, tuttavia, sono pochi i concittadini che Maometto riesce a convertire: tra di essi, Abu Bakr, suocoetaneo e amico intimo (che peraltro diventerà il suo successore come guida della comunitàislamica e califfo), e un piccolo gruppo di persone che di lì a poco sarebbero divenute suoicollaboratori: i Dieci Benedetti.Nel 619 Maometto deve affrontare il lutto per la morte di Abu Talib, lo zio che per tanto tempo gliha assicurato protezione e amore, pur non convertendosi alla sua religione; nello stesso anno viene amancare anche la moglie Khadjia: dopo la sua morte, Maometto si sposa nuovamente con Aishna,figlia di Abu Bakr (che diventerà poi il primo califfo alla morte di Maometto). Egli, nel frattempo,si trova a fare i conti con l'ostilità dei cittadini di Mecca, che attuano un boicottaggio nei suoiconfronti e nei confronti dei suoi fedeli, evitando qualsiasi tipo di rapporto commerciale con loro.Insieme con i suoi fedeli, ormai diventati una settantina, Maometto nel 622 si sposta a Yathrib, a piùdi trecento chilometri da Mecca: la città prenderà poi il nome di Madinat al-Nabi, vale a dire "Cittàdel Profeta". Il 622 sarà considerato l'anno dell'emigrazione, o dell'Egira e sotto il califfato di Omaribn al-Khattab, il 622 sarà trasformato nel primo anno del calendario islamico (noi siamo nell’anno2016, ma per gli arabi siamo nel 1437 e secondo gli ebrei siamo nel 5776 perché partono dal 6ottobre del 3761 a.C. ed inoltre per i cinesi siamo nel 4713 perché partono dal 2637 a.C.).Insieme con i suoi seguaci, poi, Maometto sferra diversi attacchi contro i Meccani e le lorocarovane. Raggiunge la vittoria di Badr e una sconfitta a Uhud, poi nel 630, ritornò a Medina conun suo esercito e nella cosiddetta Battaglia del Fossato sconfisse le tribù politeiste di Mecca. Altermine di questa battaglia, portata a termine contro le tribù politeiste di Mecca, tutti gli ebreivengono espulsi da Medina, accusati di aver violato la Umma e di aver tradito la componenteislamica. Dopo la Battaglia del Fossato vengono fatti decapitare oltre settecento ebrei del gruppoBanu Qurayza mentre le loro mogli e i figli furono venduti come schiavi. SuccessivamenteMaometto esilia i Banu Qaynuga e il clan dei Banu Nadir. Dopo aver vinto la battaglia di Medina siavvicina a Mecca conquistando prima numerose oasi e villaggi come Fadak, Tabuk e Khaybar,necessari per poter ottenere un vantaggio strategico ed economico di valore non indifferente, esuccessivamente conquista Mecca. Immediatamente accorsero numerosi arabi per far parte della suaarmata e subito dopo si diede inizio all’occupazione armata dei vari centri abitati. In breve tempofurono occupati tutti i centri dell’Arabia, in tal modo Maometto riuscì a fare degli Arabi unanazione, fondando uno Stato teocratico.Nel 632 Maometto morì, senza lasciare alcun figlio maschio ma solo una figlia, Fatima, e novemogli e senza indicare in maniera esplicita chi dovrà essere il suo successore. A proposito dellemogli, occorre sottolineare che l'Islam non permette di avere più di quattro spose: tuttaviaMaometto aveva avuto la possibilità di non rispettare tale limite proprio grazie alla rivelazionedivina. Oltre alle mogli, egli ebbe sedici concubine.

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2.2. LA SUA PREDICAZIONEMaometto è stato il fondatore della religione islamica, una religione monoteista. In quei tempi inArabia il concetto di monoteismo è alquanto diffuso e la parola “Dio” si traduce con “Allah”.Tuttavia, i residenti di Mecca e del resto dell'Arabia peninsulare erano per la maggior parte politeisti- eccezion fatta per alcuni zoroastriani, alcuni cristiani e un numero piuttosto rilevante di ebrei - equindi adoravano numerosi idoli. Si tratta di Dei venerati durante feste e pellegrinaggi, tra cui il piùimportante è l'haji, cioè il pellegrinaggio panarabo che va in scena durante il mese lunare di Dhu l-Hijia. Egli era di religione ebraica ma poi l’abbandonò considerandola come religione deviata. Iniziò a predicare la sua dottrina monoteistica e dal punto di vista della predicazione religiosa,inizialmente Maometto si considerava un profeta nel solco dell'Antico Testamento. Egli, tuttavia,non venne riconosciuto in quanto tale dalla comunità ebraica di Medina e fu cacciato da Medinadalle tribù politeiste. La predicazione di Maometto a Medina dura otto anni, durante i quali viene formulato anche loStatuto, o Patto, la cosiddetta Sahifa, che viene accettato da tutti e che permette la nascita dellaprima comunità di credenti, la Umma.Maometto ancora oggi viene ritenuto dalle persone di fede musulmana l’ultimo di una serie diprofeti incaricato di divulgare tra gli Arabi la parola divina.Maometto proclamò di aver avuto la sua prima visione da Allah nell’anno 610 d.C. Se diamo un’occhiata ai pochi dati certi, o quasi certi, della biografia di Maometto, vediamochiaramente che corrispondono ai costumi delle tribù nomadi, Arabe e Beduine, sparse quasiovunque nel sesto e settimo secolo d.C. negli immensi deserti della Siria. Prima di tutto l’abitudinea non radicarsi in un territorio, tipica del nomadismo, combattendo di continuo contro le tribù vicineper appropriarsi dei loro terreni e di tutto ciò che di meglio possiedono: cammelli, uomini, donne,bambini, che vengono aggregati al gruppo in qualità di schiavi e costretti ad abbracciare la fede deiloro padroni.

2.3. IL CORANOMaometto ha scelto i primi cinque libri dell’Antico Testamento come base del Corano. Sono i piùantichi, rispondenti al pensiero dei pastori nomadi dell’epoca di Mosè, con la loro giustizia deltaglione, il primato del capo famiglia su tutto il gruppo, la poligamia e l’inferiorità delle donne, uninsieme di credenze e di comportamenti che i popoli di Siria, di Palestina, di buona parte dell’Africagià conoscono attraverso l’ebraismo.Il Corano è diviso in 114 capitoli, detti sūre, a loro volta divise in 6236 versetti. Questo numeroperò varia per la redazione messa a punto in alcuni ambienti sciiti che vi comprendono infatti alcunialtri versetti riguardanti. Ogni sura, con l'eccezione della nona, comincia con: "Nel nome di Dio, ilclemente, il misericordioso", un versetto che è conteggiato solo nella prima sura.Le sure sono divise in meccane e medinesi, a seconda del periodo in cui furono rivelate. Le primesono state rivelate prima dell'emigrazione da Mecca a Medina, le seconde sono invece quellesuccessive all'emigrazione. Questa divisione non identifica peraltro il luogo della rivelazione, ma ilperiodo storico. In generale le sure meccane sono più brevi e di contenuto più intenso e immediatoda un punto di vista emotivo; le sure medinesi sono caratterizzate da norme religiose e istruzioniattinenti alla vita della comunità.Il Corano è foriero di alcuni elementi fondamentali dell'Islam: rigoroso monoteismo; senza terminimediani fra Dio creatore e l'universo creato; una provvidenza divina che si estende ai singoliindividui; un'immortalità personale con un'eternità di felicità o di dolore a seconda della condottatenuta nella vita terrena.

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L’islamismo riesce a diffondersi con facilità perché, contrariamente a quanto succede nelle altrereligioni “rivelate” in cui sussiste sempre un ambito di mistero e di dubbio interpretativo, Allah dicecon chiarezza ciò che vuole poiché parla attraverso un uomo: è sufficiente obbedirgli alla lettera.Non esisteva alcun manoscritto organizzato del Corano prima della morte di Maometto. Poco dopola sua morte alcune delle persone che avevano memorizzato parti del Corano erano state uccise inbattaglia, alcuni versi non sopravvissero in quanto le persone che dovevano ricordarli morirono ocomunque quei versi furono perduti. Ci furono (almeno) quattro persone che furono compagni diMaometto e compilarono il Corano: Masud, Salim, Mu’adh, e Ubai, ma queste versioni non eranoidentiche tra loro, anche se ogni versione fu ampiamente accettata.Fu un altro uomo, chiamato Uthman, che standardizzò il Corano. Quest’uomo, circa 19 anni dopo lamorte di Maometto, fece bruciare tutte le versioni del Corano diverse dalla sua. Ma qualche copiasopravvisse all’incendio ed esse sono diverse rispetto al manoscritto di Uthman. Purtroppo oggi nonesiste nessuna delle copie originali di Uthman. La più vecchia esistente risale al secondo secolodopo Maometto.

3. PELLEGRINAGGI MISTICon la diffusione della religione ebraica, cristiana e musulmana nel mondo si sono verificate alcunestrane ricorrenze. Alcuni siti sono diventati sacri contemporaneamente per le stesse religioni, puressendo diverse tra di loro e quindi si svolgono diversi pellegrinaggi cosidetti “Misti”. Nonostantele complesse relazioni diplomatiche tra Israele e i Paesi arabi, i pellegrinaggi verso le tombe deiSanti da parte dei maghrebini non sono mai del tutto cessati, restando uno dei pochi ponti dicontatto che ancora uniscono gli ebrei con il Nord Africa. Tra i pellegrinaggi più importantifigurano quello di Rabbi Amram ben Diwan a Ouezzane in Marocco, quello di Rabbi EphraimEncaoua a Tlemcen in Algeria, quello di Rabbi Fradji Chaouat a Testour in Tunisia, e sempre inTunisia quello di Rabbi Yossef El Maarabi “Hasaied”nell’oasi di El Hamma. Tra le mete dipellegrinaggio v’erano anche le sinagoghe dette Ghriba, le “solitarie” in arabo, considerata la loroposizione isolata in campagna, oltre a quella più famosa di Djerba ve n’erano altre sei disperse intutto il Nordafrica: a M’anin e Disirt nel Nord-Ovest della Libia, a Biskra e Annaba in Algeria, e lerestanti due ancora in Tunisia, ad Ariana e Le Kef.

3.1 MAGHREB In tutto il Maghreb (territorio che comprende gli Stati di Sahara occidentale, Marocco, Algeria eTunisia) esistono santuari che si potrebbero definire “ambigui” in quanto rappresentano spazi dicommistione, dialogo e tra differenti universi culturali. In Marocco (Foto 8) esistono forme sincretiche di culti giudeo-musulmani che venerano santiindifferentemente provenienti dall'una e dall'altra tradizione religiosa. Tali culti potrebbero essereripartiti in tre categorie: santi ebrei venerati ugualmente da musulmani, santi rivendicati sia da ebreisia da islamici e santi musulmani adorati anche da ebrei. Anche in Algeria esistono molti casi in cui sono attestate forme cultuali “miste”, ad esempio talfenomeno è ben osservabile presso santuari cristiani come Notre-dame d'Afrique, ad Algeri, (Foto9) ritenuto sacro dai cristiani, ma quotidianamente frequentato da fedeli musulmani. Sin dalla suacomparsa il santuario ha giocato un ruolo decisivo non solo nella diffusione dei valori e simbolicristiani, ma anche nella costruzione dello stato coloniale francese. Oggi chiese e santuari costruitiin città, ma anche cappelle erette in villaggi rurali sono state attrazione per molti fedeliindifferentemente da quale professione di fede provenissero, tanto che musulmani si sonoappropriati di simboli giudeo-cristiani e viceversa. Ad esempio il culto e la venerazione che gliislamici hanno per la Vergine è molto sentito nei paesi dell'Africa del nord, resistendo alle guerred'indipendenza, al fondamentalismo musulmano e alle guerre civili recenti.

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Notre Dame d'Afrique rimane uno dei santuari più importanti frequentati anche da musulmani, tantoche le visite sono stimate a un centinaio di persone al giorno di cui solo il 2 o 3% è cristiano. Ifedeli islamici rivolgono preghiere alla Madonna domandando grazie di diversa natura (di solito perplacare sofferenze, malattie e chiedere fertilità) in particolare giovani coppie che fanno doni eofferte (soldi, fiori, dolci) e spesso si confessano con preti e religiosi della basilica.In Tunisia, negli spazi sacri dei santuari avvengono ancora interconnessioni religiose eappropriazioni di senso e simboli appartenenti ad altre fedi tanto che Sidi Mahrez, il santo patronodella nazione, (Foto 10) è venerato tanto da musulmani quanto da ebrei in un'atmosferainterreligiosa non sempre pacifica, ma comunque costituita da scambi e relazioni di lunga durata.

3.2. EGITTO MODERNO: PELLEGRINAGGIO AL MONTE SINAI E ALTRI (Foto 11) Il Monte Sinai, anche conosciuto come Monte Horeb (montagna di Mosè) dai beduini, è il nomedella montagna sacra, meta di pellegrinaggi, situata nella penisola di Sinai. Alta 2285 m, ci sono duestrade principali per raggiungere la cima e una sola di esse può essere percorso in notturna a piedi osu un cammello. La via più lunga e meno frequentata detta Siket El Bashait porta alla cima in circadue ore e mezza. La seconda via più diretta, Siket Sayidna Musa, percorre i “passi della penitenza”e non può essere percorsa di notte. Sulla cima del monte c'è una Moschea e una cappella greco-ortodossa la quale si suppone racchiudala pietra su cui Dio scrisse le Tavole della Legge. Sulla cima c'è inoltre la caverna di Mosè in cui sicrede abbia atteso prima di ricevere la rivelazione dei Dieci Comandamenti. Accanto alla grottacoabitano un santuario e una moschea e iscrizioni di diverse lingue e racconti di viaggio provanoche tale sito è stato meta di pellegrinaggio da parte di musulmani e cristiani sin dal Medioevo. Aipiedi del monte c’è il monastero di Santa Caterina anch’esso è “ambiguo” poiché al suo interno èstata costruita una moschea; inoltre, esso ha intrattenuto relazioni simbiotiche, economiche ereligiose con la popolazione araba di Sinai.Anche la “Terra santa” in Egitto mostra dunque affinità e interpenetrazione di discorsi religiosidiversi. Nel 1483 il domenicano Felix Fabri testimonia di un albero molto vecchio il quale sipensava aveva offerto ombra e riposo alla Vergine e Gesù; oggi tale “monumento” naturale èvenerato sia da cristiani sia da musulmani. A El Mataria, vicino a Ain Shams, a circa 10 km dallacittà del Cairo, la Madonna si riposò all’ombra di un albero conosciuto oggi con il nome di “Alberodi Maria”. Vicino a quell’albero sorse una fonte d’acqua e in quel punto crebbe una piantaaromatica con un buon profumo, la pianta del “Balsamo” che si aggiunge ai profumi e agli aromicon cui viene prodotto il “Sacro Crisma”. Il posto in Ain Shmas dove si trova l’albero di Maria fuuna delle più importanti mete dei pellegrini del Medioevo ed ancora oggi è visitato dai turisti.Inoltre insulle rive del Nilo un villaggio egiziano alle rive del Nilo c’è una chiesa consacrata a SanGiorgio (Foto 12) venerato anch'egli da musulmani e cristiani. Egli, come Sant'Elia e la lorocomune trasposizione musulmana in Khadir, può essere considerato il filo conduttore tra i diversiculti poiché entrambi vi attribuiscono forti poteri terapeutici e ne divengono devoti in seguito ainspiegabili guarigioni.A Matariyeh (Egitto) (Foto 13) una delle più importanti tappe del soggiorno egiziano della SacraFamiglia e centro di pellegrinaggi, esiste un albero (Foto 14) che fedeli di entrambe le confessionicredono dotato di forti effetti miracolosi. In questo luogo ritenuto sacro sono stati costruiti edificireligiosi, sia moschee sia cappelle cristiane e copte non mancando di generare tensioni e conflitti,senza tuttavia arrivare a interrompere la stretta commistione di cristiani e musulmani intorno al sito.Negli ultimi anni si sta assistendo ad una revitalizzazione del ciclo della Sacra Famiglia in Egitto.A Zaytun (Foto 15), un quartiere alla periferia del Cairo, la Vergine è apparsa il 2 aprile 1968 adelle donne musulmane che si trovavano lì vicino. Altre apparizioni si verificarono a Shubra neglianni ‘80 e nella chiesa Saint-Marc d'Assiut nel 2000-2001; tutti siti che, nel tempo, sono divenuticentri di pellegrinaggio da parte di fedeli musulmani e cristiani.

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3.3. HILLULAH, PELLEGRINAGGIOO TRANSNAZIONALE EBRAICO IN MAROCCO(Foto 16)Il pellegrinaggio, detto Hillulah, al santuario di Rabby Yahia Lackadar, dov’è la tomba del rabbinorichiama masse di fedeli dall'oltremare di famiglie ebree emigrate alla comunità d'origine e a unforte sentimento di nostalgia spesso sognata ma mai provata realmente poiché molte famiglie a cuiera indirizzata l'operazione era già emigrata di seconda e terza generazione.Oggi il pellegrinaggio al santuario marocchino è divenuto un vero fenomeno translocale in grado difar confluire masse di fedeli/turisti dall'estero e la crescita della comunità ebraica marocchina fuoridal Marocco è notevole soprattutto durante l'anniversario della morte del Saddiq, santo, creandospazi spesso di sincretismo tra ebrei e musulmani.

4. MOTIVAZIONI DELLE CROCIATEMolti condannano le Crociate, in esse vedono solo un motivo per attaccare gli arabi, innocenti,senza alcun motivo se non quello di impossessarsi dei loro territori. Vengono ritratte come una seriedi guerre sante contro l'Islam, generalmente lanciate da papi assetati di potere e condotte da fanaticireligiosi. Si pensa che siano state il culmine dell'ipocrisia e dell'intolleranza, una macchia nera sullastoria della Chiesa cattolica in particolare e della civiltà occidentale in generale. Secondo questidenigratori i crociati aggredirono un Medio Oriente pacato e deformarono una cultura musulmanailluminata, lasciando solo rovine. Pertanto si ritiene necessario fare luce su questi fatti e quindicerchiamo le cause nella “Storia”.Insomma qual è la verità sulle Crociate? Gli studiosi ci stanno ancora lavorando su, ma molto puògià esser detto con certezza. Intanto, le Crociate contro l'Oriente furono in ogni caso guerredifensive. Rappresentavano una risposta diretta alle aggressioni musulmane, un tentativo di arginaree controbattere la conquista musulmana di terre cristiane. I cristiani dell'undicesimo secolo nonerano fanatici paranoici. Dai musulmani bisognava realmente difendersi. Sebbene gli arabi sappiano essere pacifici, l'Islamnacque in guerra e crebbe nello stesso modo. Dal tempo di Maometto, la politica di espansionemusulmana consistette sempre nella spada. Il pensiero musulmano divide il mondo in due sfere, laDimora dell'Islam e la Dimora della Guerra. La Cristianità - e, se è per questo, ogni religione nonmusulmana - non ha dimora alcuna. Cristiani ed ebrei possono essere tollerati all'interno di un Statomusulmano, sotto la legge musulmana. Ma, nell'Islam tradizionale, cristiani ed ebrei devono esseredistrutti, e le loro terre conquistate. Quando Maometto stava per intraprendere la guerra contro LaMecca, nel settimo secolo, il Cristianesimo era la religione dominante. In quanto fede dell'Imperoromano, attraversava il Mediterraneo intero, incluso il Medio Oriente dove nacque. Il mondocristiano, perciò, era il primo obiettivo dei primi califfi, e tale sarebbe rimasto per i condottierimusulmani dei successivi mille anni. Con formidabile energia, i guerrieri dell'Islam si avventarono contro i cristiani subito dopo la mortedi Maometto. Palestina, Siria ed Egitto – un tempo le aree più fervidamente cristiane del mondo –soccombettero rapidamente. Nell'ottavo secolo, gli eserciti musulmani avevano conquistato tutto ilnord cristiano dell'Africa e la Spagna. Nell'undicesimo secolo, i turchi selgiucidi conquistaronol'Asia Minore (la Turchia moderna), cristiana fin dal tempo di san Paolo. Il vecchio Impero romano,noto come Impero bizantino, fu spazzato via. Disperato, l'imperatore di Costantinopoli spedìmissive ai cristiani dell'Europa occidentale, chiedendo aiuto per i loro fratelli e le loro sorelledell'Est.Questo è quanto fece nascere le Crociate. Non il progetto di un papa ambizioso o i sogni di cavalierirapaci, ma una risposta a più di quattro secoli di conquiste, durante i quali i musulmani avevano giàfatti propri i due terzi del vecchio mondo cristiano. A quel punto, il Cristianesimo come fede ecultura doveva o difendersi o lasciarsi soggiogare dall'Islam.

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Ricordiamo che la prima Crociata è stata effettuata nel 1096 d.C., pertanto le Crociate non furonoaltro che una difesa.Alla morte di Maometto, nel 632, Bizantini e Sasanidi erano stremati da un durissimo conflitto che,protrattosi ormai da un secolo, con alterne vicende aveva visto la vittoria dei primi: nel 614 iPersiani avevano conquistata e rasa al suolo Gerusalemme, trafugando anche le reliquie della santaCroce; nel 626 erano arrivati alle mura di Costantinopoli ma, nel 628, Eraclio I aveva avviatoun'efficace riscossa che aveva portato alla vittoria nel 628 e all'occupazione della capitale nemica diCtesifonte a 30 km da Baghdad (nel VI secolo era la città più popolata del mondo). Questi duecolossi temevano la minaccia delle tribù nomadi provenienti dalle steppe eurasiatiche, mentre ibeduini arabi, da sempre esclusivamente impegnati in scorrerie tra di loro, non erano tenuti inconsiderazione. Per questo l'avanzata araba fu tanto potente quanto inaspettata.Alcuni anni dopo la sua morte l’islam si scatenò come un potente ciclone dalla penisola arabicaormai islamizzata verso ovest e verso est. Egitto, Palestina, Siria, Asia Minore, Nord Africa eranocristiane, all’inizio l’islam che le aveva conquistate si dimostrò tollerante verso cristiani ed ebrei,ma poi subentrarono i turchi e cambiò tutto. Gli arabi prima conquistano e poi islamizzano anchecon la violenza. Così, verso la fine del XI secolo, la Siria e la Palestina ed in gran parte l’AsiaMinore erano sotto il dominio dei turchi selgiudichi, popolazione di origine mongola che avevaabbattuto il califfato di Bagdad e fatto prigioniero l’imperatore d’Oriente Romano IV Diogene,esercitando sui cristiani maltrattamenti e violenze di ogni genere.Ed ora veniamo a studiare quali furono i fatti di guerra posti in essere dagli arabi e che li portaronoa conquistare, sempre con la violenza delle armi, quasi tutta l’Europa.

ATTACCHI ALL’ASIA637 Veniva conquistata Ctesifonte.645 L'impero persiano, che per un millennio circa era stato uno degli antagonisti più poderosi epericolosi per l'Impero romano e poi per quello bizantino, fu spazzato via. 665 Gli arabi potevano contare sulla base navale di Jaloula nel Kurdistan, strappata ai bizantini.720-750 Arrivarono fino all'Indo Kush e al lago di Aral con la conquista di Kabul e Samarcanda.717 Sul fronte orientale, i musulmani avevano posto l'assedio a Costantinopoli. A capo dei dueschieramenti c’era Maslamah, fratello del califfo e il basileus Leone III, il quale riuscì a fatica arespingere l'assalto grazie all'uso del "fuoco greco", vasi di terracotta o vetro pieni di nafta e quindiinfiammabili, che distrussero la flotta araba, impedendo temporaneamente l'espansione verso laPenisola balcanica.751 La battaglia di Talas (Kirghizistan) segnò la spartizione dell'area altaica tra musulmani eImpero cinese della dinastia Tang.633-646 All'Impero bizantino vennero strappate le ricchissime e popolose regioni della Siria e laPalestina. 638 Fu conquistata Gerusalemme, Aleppo e l’Asia Minore fino ai Dardanelli.641 Fu conquistata Cipro.642 Fu conquistata Alessandria d’Egitto e dall'Egitto proseguirono fino alla Nubia, a sud, e allaTripolitania, ad ovest.653 Fu conquistata Rodi.655 Con la battaglia navale lungo le coste della Licia (sud della Turchia) venne rotta la supremaziabizantina in mare, con una disastrosa sconfitta delle 500 navi capitanate dallo stesso basileusCostante II.647 - 663 In Occidente venne conquistata tutta l'Africa del Nord (il Maghreb) fino alla Penisolaiberica.670 Fu fondata la città di Qayrawan in Tunisia. 705 Anche il Marocco cadde in mano agli arabi e si diede inizio al processo di islamizzazione dellepopolazioni berbere.

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ATTACCHI ALLA SPAGNA E ALLA FRANCIA711 Il comandante Tarik con 7.000 uomini sbarca in Spagna nella già razziata baia di Algesiras,vicino a Gibilterra e sconfigge le truppe visigote di Roderico tra Algesiras e Cadice.712 L’emiro del Marocco raggiunge Tarik con altri 18.000 uomini e si dirige su Siviglia e Cordova.713 Viene conquistata anche Toledo. 714 Viene occupata l'Aragona .718 Nella penisola iberica frattanto però resistettero focolai di resistenza cristiana, in particolarenelle asperità dei Pirenei e dei Monti Cantabrici, dai quali Pelagio re dei visigoti sconfigge gli arabie organizzò il principato delle Asturie, che circa venti anni dopo si trasformò in regno con capitale aOviedo. La parte orientale delle Asturie che insieme alla Cantabria del Nord non cadranno mai sottoil dominio arabo.718 Venne temporaneamente occupata Narbona in Francia.719-720 El Haur dopo aver conquistato la Catalogna attraversa i Pirenei e riconquista Narbonne eparte della Francia meridionale (la Settimania).720 Gli arabi mettono sotto assedio la città di Tolosa ma dopo alcuni mesi si ritirano.721 I mussulmani arrivarono a Tolosa.725 Conquistano Carcassonne, Nimes e Autun (Borgogna) fu incendiata.730 Distruggono la città di Arles.731 Attaccano la città di Bordeaux e la incendiano, poi devastano tutta l’Aquitania nel sud dellaFrancia. Ormai tutta la Provenza, insieme al bacino del Rodano, era teatro delle loro scorrerie.731 Carlo Martello sconfigge gli arabi a Poitiers che si ritirano, ma negli anni successivi le razzienon terminarono, ma si assisté piuttosto a un graduale esaurirsi della spinta araba, forse la naturaleconclusione del processo di espansione. 734 Il generale Jussuf attraversa i Pirenei e prende Avignone e contemporaneamente saccheggiaArles. 737 Gli arabo-berberi arrivarono a saccheggiare la Borgogna e continuarono la loro avanzata sullaProvenza, raggiungendo Arles ed Avignone. 738 Carlo Martello ricacciò i musulmani oltre il Rodano e libera Lione, riconquista le città diMarsiglia, Arles, Avignone e tutta la Provenza.759 Pipino il Breve riuscì a riprendere la città di Narbona scacciando il nemico oltre i Pirenei. 793 Per circa dieci anni i francesi cercano di liberare alcuni territori spagnoli.850 In Spagna l’emiro Rahman II scatena una dura persecuzione contro i cristiani.891 Una flotta saracena sbarca in Costa Azzurra e crea una base presso Saint Tropez.979 Guglielmo d'Arles, con una vasta compagine di feudatari locali, riuscì ad avviare una offensivacontro tutti i luoghi occupati dai Mori e dopo molte battaglie, e fu espugnato anche il Frassineto(attuale La Garde-Freinet, presso Saint-Tropez, nel meridione francese, in cui nel X secolo si creòun insediamento musulmano, prevalentemente di andalusi) che serviva come base per invadere ilPiemonte.980 Si concluse definitivamente la cacciata dei saraceni dalla Francia e Guglielmo assegnò alcunedi quelle terre liberate ad uno dei suoi più valorosi guerrieri e fedele collaboratori: Gibellino diGrimaldi, probabile capostipite del ramo Grimaldi (attuali sovrani del Principato di Monaco).

ATTACCHI ALLA SICILIA E ALLA SARDEGNAGli emiri arabi, che avevano conquistato già il Nordafrica e la penisola iberica, dopo la battutad'arresto al loro espansionismo in Francia con la Battaglia di Poitiers, rivolsero maggiore attenzioneall'Italia. Essi avevano oramai strappato il controllo del Mediterraneo ai bizantini e le coste italianeerano facile preda, vi era anche la strategica opportunità di conquistare Roma. Gli attacchi all'Italiameridionale seguirono la stessa strategia attuata altrove, con incursioni a scopo di saccheggio erapimento sulle coste e la successiva occupazione o la fondazione di centri costieri da utilizzare perla penetrazione verso l'interno.

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Con la conquista di Siracusa (878) gli arabi divennero padroni di gran parte della Sicilia, maoccorreranno ancora diversi decenni per eliminare i focolai di resistenza. Solo nel 965, con lacaduta di Rometta, ultima roccaforte dei bizantini, la Sicilia sarà completamente sottomessa agliarabi. Erano passati 138 anni dallo sbarco dell'esercito arabo a Mazara del Vallo (827). La lunga edura guerra aveva prodotto ampi vuoti nella popolazione siciliana perché gli arabi non facevanoprigionieri. Le città che resistevano all'avanzata araba venivano distrutte, i maschi uccisi, le donne ei bambini ridotti in schiavitù. Le città che si arrendevano senza combattere venivano poste sotto"protezione". Arrivarono anche alcune centinaia di migliaia di arabi e berberi in cerca di fortuna.Gli immigrati divennero i nuovi padroni e i siciliani lavorarono, sia da schiavi che da "protetti", perarricchire i nord-africani.La Sicilia, all'epoca, era ricoperta da splendide foreste che si alternavano ai campi arati. Gli arabiiniziarono a tagliare gli alberi per venderne il legname nei mercati del Nord-Africa, notoriamentepovero di vegetazione ad alto fusto. Alla deforestazione per la produzione di legname si affiancò ladeforestazione effettuata dai nuovi immigrati che davano fuoco alle foreste per avere altra terra.Inoltre molti degli immigrati erano pastori di capre, che con la loro diffusione impedirono lacrescita della nuova vegetazione. L'ecosistema siciliano venne sconvolto ed iniziò un rapidodegrado ambientale. La Sicilia, che era stata per 1500 anni il granaio d'Italia, andava incontro aldepauperamento progressivo del suo suolo. Il legname siciliano era richiesto anche dai cantierinavali dove venivano costruite le navi della flotta araba. Con quelle navi venivano effettuate leaggressioni alle coste italiane. Gli abitanti dei paesi costieri divennero una notevole risorsa per ilcommercio degli schiavi. I cristiani venivano catturati e venduti sui mercati del Nord-Africa. Ilcommercio di schiavi divenne una delle principali risorse economiche della Sicilia.

652 Si registrarono le prime scorrerie in Sicilia.812 I saraceni attaccano l’isola di Lampedusa813 Cento navi africane si dirigono verso la Sardegna per conquistarla ma una violenta tempesta nedistrugge gran parte facendo fallire la spedizione.820 I saraceni attaccano la Sicilia facendo numerosi schiavi.827 Asad ibn al-Furat sbarcò a Mazara del Vallo. L'esercito d'invasione musulmano contava su10.000 fanti, 700 cavalieri e 100 navi, rafforzate dalla flotta di Eufemio e cavalieri a lui fedeli siaggiunsero dopo lo sbarco e conquistano Siracusa.830 Il generale bizantino Teodoro fermò gli invasori, ma nel frattempo giunsero loro rinforzi: ben30.000 soldati dall'Africa e dalla Spagna. I bizantini subirono una schiacciante sconfitta pressoButera, perdendo circa 10.000 uomini.829 Inizia la conquista della Sicilia centrale.831 Viene conquistata Palermo.835 Cade in mano arabe Pantelleria.838 I saraceni sbarcano a Brindisi, la conquistano, la incendiano e l’abbandonano839 Si ha l’invasione della Puglia.840 Viene conquistata Taranto.841 Conquistano Bari e rimangono nelle Puglie per oltre dieci anni.841 Continua la conquista della Sicilia Corleone, Marineo, Gerace, ecc.843 Conquistano la città di Messina.845 Cercano di conquistare l’isola di Ponza.846 Sbarcano alle bocche del Tevere e conquistano Ostia e Porto, arrivano alle porte di Roma esaccheggiano la Basilica di San Paolo Fuori le mura. Il Papa chiede l’aiuto di Lotario che bloccal’avanzata dei saraceni, ma si stanziano a Ostia e Gaeta per circa tre anni.849 La flotta napoletana sconfigge i musulmani liberando Roma da possibili assalti.851 Morì il governatore e generale Abu Ibrahim al-Aghlab, stimato per il buon modo di trattare isottomessi. Gli succedette al-ʿAbbās b. Faḍl, il feroce vincitore di Butera, che lanciò una campagnadi devastazione delle terre ancora in mano bizantina.

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858-859 Enna e Cefalù resistettero agli attacchi per anni prima di essere rase al suolo.866 L’imperatore d’Italia Ludovico II inizia la liberazione del meridione dai saraceni.867 Viene liberata Matera, Canosa e si cerca di liberare Taranto.870 Finalmente Bari viene riconquistata e cacciati i saraceni.870 I saraceni conquistano l’isola di Malta.871 I musulmani conquistano Salerno e Benevento.872 Ludovico li sconfigge presso Capua e quasi tutto il meridione è ormai libero.875 Morto Ludovico i musulmani invadono il territorio di Benevento distruggendo tutto, mentreuna loro flotta si dirige fino a Grado e Comacchio ma sono sconfitti dai veneziani.878 Dopo una lunga resistenza venne distrutta anche Siracusa e la popolazione della città vennecompletamente massacrata.898 I saraceni si impossessano dell’abbazia di Farfa (Rieti).890 Ormai quasi tutta la Sicilia è in mano ai musulmani.901 Dall'Africa arrivò un nuovo contingente per la conquista di Reggio Calabria.902 Taormina riuscì a mantenere la sua indipendenza ma dovette subire la stessa sorte di Siracusa.915 I saraceni creano delle basi al Garigliano e Sabina e nelle rovine di Farfa915 Finalmente le forze cristiane si coalizzano e sconfiggono i saraceni sul Garigliano, mentre unaflotta impedisce loro di fuggire via mare e dopo tre mesi sono distrutti.934 Muhammed al-Qa’iim saccheggia la costa meridionale della Francia, conquista Genova e sidirige verso la Calabria.938-940 Ci furono nuove campagne verso i territori non colonizzati.965 In Sicilia la città montana di Rometta fu l'ultima a cedere.948 Viene creato l’emirato di Palermo.1016 La Sardegna non era sfuggita alle scorrerie saracene e dopo essere stata oggetto di incursionidi corsari, l'emiro Mujāhid al-ʿĀmirī di Denya partito dalle Baleari, ne tentò senza riuscircil'occupazione. 1022 Altri saraceni effettuarono nuovi tentativi di occupare la Sardegna, sino a che i pisani, dopolunghi e sanguinosi combattimenti alleati con i genovesi e con i giudicati sardi, riuscirono acacciarli dall'isola.1036 La morte dell'emiro siculo di al-Akhal portò a un'irreversibile polverizzazione del poterenell'isola.1052 I Giudicati sardi, alleatisi con i pisani ed i genovesi, dopo lunghi e sanguinosi combattimentiriuscirono a respingerne definitivamente gli assalti.1060 la Sicilia araba era divisa, diverse famiglie cercavano di creare degli emirati indipendenti aMazara, Girgenti e Siracusa. Ibn at-Tumnah e altri musulmani di Siracusa e di Catania chieseroaiuto ai cristiani per combattere contro i loro rivali. Il normanno Ruggero di Altavilla sbarcò conuna sessantina di cavalieri per verificare la situazione. 1061 I Normanni guidati da Roberto il Guiscardo della famiglia degli Altavilla, sbarcarono aCalcara (oggi frazione di Messina) per iniziare le operazioni di riconquista dell'isola. L'occupazionedi Messina avvenne poco dopo e la superiorità militare normanna a poco a poco s'impose in un'isolaormai preda delle contese tra i piccoli signorotti musulmani.1063 Contribuì alla disfatta degli arabi anche la Repubblica marinara di Pisa, che attaccò il porto diPalermo mettendo in grave difficoltà i musulmani e saccheggiando numerose navi.1064 Ruggero organizzò una spedizione di maggiori proporzioni e con un migliaio di cavaliericonquistò Messina e si impadronì della Sicilia nord-orientale. Quindi Ruggero pose la sua capitale aTroina, una comunità cristiana che era sopravvissuta a due secoli di dominazione araba.1071 Roberto il Guiscardo pose l'assedio a Palermo. Dopo cinque mesi la città si arrese. Guiscardoconcesse agli abitanti di continuare a praticare la loro religione e una certa autonomia.1072 Palermo cadde al termine di un anno intero d'assedio.1088 Fu liberata Castrogiovanni.

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1091 La Sicilia diventò normanna al termine di 30 anni di guerra, con la caduta di Noto, l’ultimobaluardo arabo.La Sicilia era di nuovo in Europa, dopo due secoli di dominazione araba.

ATTACCHI ALLA PENISOLA ITALIANA660 Sin dalla conquista della Tunisia fu allestito presso Tunisi un cantiere navale allo scopo dicontrastare e soppiantare la flotta militare e commerciale bizantina. Di pari passo inizia l'attivitàcorsara dei saraceni sulle coste italiane a scopo di saccheggio e rapimento. Furono le primeoccupazioni temporanee a Ischia, Ponza, Lampedusa e i saccheggi di altre località strategiche aspronare Bizantini e Carolingi a dotarsi di flotte a difese delle coste italiane.Dall'VIII all'XI secolo, infatti, navi corsare saracene batterono regolarmente tutto il Mar Tirreno.Per tutto questo periodo colpirono con scorrerie e di incursioni le coste della Sardegna e dellaCorsica, ma non riuscirono a conquistarle, grazie alla resistenza degli abitanti e agli interventi pisanie genovesi.Nel frattempo, i musulmani riuscirono a penetrare nel Piemonte, ove, attraverso la loro base stabilea Frassineto, continuarono i loro devastanti attacchi e saccheggi.L'invasione dei Saraceni si collega agli altri insediamenti degli Arabi, fino al X secolo presenti unpo' in tutto il Piemonte centro-meridionale, quindi nel Monferrato, sui valichi alpini fino al GranSan Bernardo sul versante italiano, a Vienne su quello francese, a ventaglio sulla Riviera Ligure,provenienti essi dalla loro munitissima base di Saint-Tropez, in Provenza, dove fondarono il famosoFrassineto, loro principale insediamento. In un primo momento, le orde saracene si limitarono asporadiche razzie nelle vallate del Piemonte attraversando i valichi alpini. In seguito, occuparono unvasto tratto montuoso tra il Col di Tenda, il Marguareis e la Bisalta, per assicurarsi il ritorno aFrassineto. Tuttora, lungo tutta l'alta valle Tanaro, sono visibili innumerevoli torri saracene. Gliislamici giunsero anche a controllare i passi alpini e ad imporre un tributo ai viandanti chedovessero valicarli. Si insediarono lungo le principali vie di comunicazione delle Alpi Marittime,Cozie, Graie e dell'Appennino ligure-piemontese rapendo o uccidendo i pellegrini diretti a Roma, opiù spesso, imponendo loro un tributo.813 Gli arabi attaccarono la costa romana, assalendo e distruggendo Centumcellae, l'odiernaCivitavecchia. 840 I musulmani depredarono e distrussero il monastero di Subiaco. 845 Occuparono Capo Miseno e Ponza, creando avamposti per le operazioni militari.845 Depredarono Brindisi e occuparono Taranto.846 Una flotta saracena pone sotto assedio Gaeta; gli assedianti presero il controllo delle vie dicomunicazione verso sud e poi il giorno 28 agosto navi saracene giunsero alla foce del Tevere.Quindi tre colonne saracene avanzarono verso Roma da terra dopo aver occupato Centumcellae,Portus e Ostia. Gli assalitori non riuscirono a penetrare nelle mura aureliane, ma devastarono edepredarono tutto ciò che vi si trovava fuori comprese le basiliche di San Pietro e San Paolo (questoevento indusse pochi anni dopo Papa Leone IV a far edificare le mura leonine a protezione delColle Vaticano).847 Guido I di Spoleto riuscì a sconfiggere presso Centumcellae e a Fondi i saraceni chesaccheggiavano il Lazio dopo essersi ritirati da Roma. A novembre la flotta araba presso le costelaziali fu pesantemente danneggiata da una tempesta. 847 La città longobarda di Bari venne occupata da un esercito musulmano. Per circa 25 annidivenne la capitale di un piccolo Stato islamico indipendente con un emiro, palazzi ufficiali e unamoschea. 849 Fu saccheggiata ed incendiata Ossaro e poi Ancona, traendone molti abitanti da vendere sulmercato degli schiavi.856 Fu distrutta Canosa.861 Fu occupata Ascoli.

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868 Giunge a Gaeta da Palermo una flotta che, non riuscendo a porre un assedio, si accontenta disaccheggiare il territorio. 871 Bari fu liberata dall'imperatore del Sacro Romano Impero Ludovico II. 872 Venne assediata Salerno, che venne liberata subito dall'intervento di Ludovico II il Giovane.876 Gli Arabi iniziarono un'opera di saccheggio e devastazione nei territori romani. In questi annivenne nuovamente devastata Subiaco e occupate città della Tuscia e del Lazio, nonché dell'Umbriae della Sabina più vicine a Roma.880 Fu liberata Taranto dall'imperatore Basilio I il Macedone.883 I Saraceni distrussero le cellae monastiche, distrussero la città di Traetto, Eulogimenopoli eMontecassino. 890 I saraceni assediarono per sei mesi l'Abbazia di Farfa, l'espugnarono e vi posero un nuovocampo-base. Avendo occupato tutte le vie di accesso a Roma, i saraceni assaltavano etaglieggiavano i pellegrini diretti alla città santa.906 Saccheggiarono e distrussero l'Abbazia della Novalesa (To).934 - 935 Corsari dell'Ifriqiya arrivarono a saccheggiare Genova.915 I cristiani ottennero una serie di vittorie come a Campo Baccano, sulla Via Cassia, e pressoTivoli e Vicovaro, dopo queste sconfitte i musulmani che occupavano Narni e Ciculi si ritirarononella roccaforte principale sul Garigliano, che fu posta sotto assedio.925-926 Nuovo sacco di Oria e Taranto970 Gli arabi tornarono di nuovo sul Gargano devastando luoghi (le due città di epoca romanaSiponto e Matinum furono rase al suolo) atterrendo in stragi e rapine gli abitanti, i quali furonocostretti a chiedere aiuto ad Ottone I. È su Monte Saraceno, dove stavano fortemente trincerati daanni, che i Saraceni furono sconfitti e scacciati dal luogo proprio dall'imperatore Ottone I.982 Dalla Sicilia nel IX secolo gli arabi continuarono a saccheggiare le coste dell'Italia meridionale,stabilendo anche nuove, occasionali, teste di ponte, come ad Agropoli o a Santa Severina, che,nonostante il fallimentare intervento dell'Imperatore Ottone II, durarono ancora per molto,

Soltanto nel 1096 fu organizzata la Prima Crociata contro gli arabi.I cristiani per circa 400 anni (dal 650 al 1096) si erano limitati a subire e a difendersi timidamentecontro le conquiste islamiche dei territori cristiani di tutto l’impero romano.

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