Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento Roberta Piazza Università degli studi di...
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Pedagogia dei processi di insegnamento e apprendimento
Roberta PiazzaUniversità degli studi di Catania2012-2013
Azione intenzionale di chi promuove e motiva l’apprendimento, attraverso la partecipazione attiva ed i processi di
assimilazione ed elaborazione personale dei contenuti da parte del soggetto in
formazione
Le condizioni di tale efficacia sono
Conoscenza delle tappe da percorrere e delle mete da raggiungere
L’impiego di metodi e strumenti
Il controllo dei risultati
Istruzione
Indica il processo attraverso il quale un soggetto si accosta alle conoscenze e se ne impadronisce secondo modalità di apprendimento organizzate, graduali e progressive, impegnando le proprie capacità, competenze e abilità in modo efficace e organizzato
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Si può conoscere l’insegnamento? L’insegnamento non è una scatola nera
ma un “testo” disponibile ad essere smontato nei suoi elementi costitutivi
Insegnare ed educareQuando l’insegnamento può dirsi
autenticamente educativo?
Forse, occorre riflettere sul significato da dare alla parola «educazione» e sul
senso dell’ «attività» educativa
L’ insegnamento educativoLe condizioni Attività
Comunicazione asimmetricità contestualità poliglottismo efficacia non colonizzazione magistralità
Produttività
Modalità di costruzione dell’intera dinamica interpersonale nel rapporto
tra l’insegnante e lo scolaro
tra lo scolaro e la strutturazione dell’esperienza
scolastica
«L’individualizzazione dell’insegnamento può avvenire solo quando l’insegnante…vede
nell’allievo una personalità completa, non solo lo studente di una determinata materia», tanto che essa «si può produrre se l’insegnante guarda più
in là dei risultati scolastici immediati» ed «ha luogo quando l’insegnante offre a ciascun allievo quelle occasioni di apprendimento che possono valorizzare al massimo la sua personalità»; in sostanza, lo studente «può organizzare un suo mondo…soltanto quando le condizioni sono tali
da permettere ed incoraggiare una reazione affettiva positiva»
Doll R.C., L’istruzione personalizzata, Firenze, 1969
la non ripetitibilità dell’atteggiamento dell’educatore di fronte all’alunno
contatto “calibrato” sulla personalità
dell’alunno
Un valido itinerario educativo e didattico può essere sostenuto da
un solo modello
la costruzione di una piena e riconosciuta professionalità
Alcuni modelli N. L. Gage (1963)
Handbook of research on teaching Condizionamento
(stimolo-rinforzo-risposta)
Identificazione (influenzamento e assimilazioni di valori)
Esplorazione (conduzione logica di processi di ricerca-esplorazione-sistemazione)
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G. Nuthall e S. SnookContemporary Models of Teaching, 1973 Apprendimento
per scoperta (organizzare materiale e fornire regole euristiche
Controllo del comportamento (in modo che gli studenti esplichino con precisione risposte predeterminate)
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I. Shaeffler, Modelli filosofici di insegnamento (1971)
Impressione (insegnamento come attività che mira alla
trasmissione dell’eredità culturale)
Penetrazione intuitiva
(apprendimento come intuizione)
Regola (insegnamento come
acquisizione di principi guida per il
giudizio e la condotta)
15B. Joyce e M. Weil (1972)
Modello Campo di applicabilità
Modello dell’esteriorità1. insegnamento induttivo
sviluppo di processi mentali di tipo induttivo e di abilità formali di ragionamento e di teorizzazione
5. costruzione di concetti sviluppo del ragionamento induttivo
Modello dell’interiorità
11. insegnamento non direttivo capacità di autoistruzione, autocomprensione, autoscoperta
12. incontro di classe sviluppo dell’autocomprensione e dell’autoresponsabilità
13. formazione dell’autoconsapevolezza
capacità di autoesplorazione e di autocoscienza, nonché di attitudini alla relazionalità interpersonale
14. ricomposizione creativa sviluppo della disposizione a risolvere problemi
Modello della relazionalità
8. ricerca di gruppo sviluppo di capacità di partecipazione a processi democratici di interazione
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N. Bennet (1976)Teaching styles
Esistono stili effettivamente osservabili nel comportamento degli insegnanti
Personale comportamento dell’insegnante relativo ai media usati nell’interazione con gli studenti
Caratteristica dell’approccio dell’insegnante indipendente dal metodo usato
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B. Rosenshine e R. Stevens (1986)
Revisione dell’apprendimento
Ostensione dimostrativa di nuovi materiali
Conduzione dell’attività degli alunni e verifica
dell’apprendimento
Fornitura di retroazioni e di
correzioni
Sostegno al lavoro autonomo Revisione periodica
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Qualche affinità
Insegnamento come guida alla scoperta
G. Nuthall e S. Snook (1973)- Apprendimento per scoperta
N.L. Gage (1963) – Esplorazione
I. Shaeffler (1971) - Penetrazione intuitiva
Insegnamento come acquisizione di principi guida
I. Shaeffler (1971)- Regola
Insegnamento come controllo del processo
B. Rosenshine e R. Stevens (1986)
G. Nuthall e S. Snook (1973) –Controllo del comportamento
Qual è la posizione dell’insegnante di fronte ai modelli?
Applicatore
Capace di superare e ricreare
Assemblatore
Interprete
«Chiunque intenda operare efficacemente ad un livello professionale come educatore
deve cercare di rendere espliciti i suoi presupposti filosofici, deve integrare consistentemente ad essi una teoria
dell’apprendimento e deve sviluppare metodi e pratiche derivanti dalle sue
antecedenti basi sistematiche»Pittenger O.E., Gooding C.T., Learning theories in educational practice, 1971
Ciò significa che il docente: sulla base dei suoi espliciti e consapevoli
presupposti filosofici (relativi a valori, credenze, missione professionale,…)
sulla base delle indicazioni derivanti dalla conoscenza delle propria situazione professionale
ma, soprattutto, sulla base della specificità del singolo allievo……
• integrativo• critico-interpretativo• applicativo-correttivo
….. deve sviluppare un atteggiamento
nei confronti dei modelli propostigli
«Tale approccio consente un’armonizazione ed una
sintonizzazione adeguate di elementi insieme interiori, esteriori e relazionali
e rende possibile una sintesi sulla quale poggiare la fondazione di
un’effettiva libertà professionale»C. Scurati, Pedagogia della scuola, Brescia, 1997
Quando l’insegnamento può dirsi autenticamente educativo?
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Campbell & Kryszewka (1995) 3 classificazioni:
Stile didattico Stile socratico Stile facilitatore
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Stile didattico
Si fonda sulla lezione frontale ed è essenzialmente centrato sul docente
Un mezzo economico di trasmettere informazioni fattuali a un ampio pubblico, per quanto non vi sia garanzia che l’apprendimento si realizzi
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Vantaggi:
fornisce un quadro generale di idee e teorie
usato quando il tema è nuovo per la maggior arte degli studenti o quando questi sono poco autonomi
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Svantaggi:
Mancanza di interazione fra studenti
Ridotta capacità di riflessione
Apprendimento passivo Ritenzione modesta:
richiede studio supplementare (appunti, libri)
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Svantaggi:
Problem solving ?
Non c’è applicazione a nuovi problemi
Formale: inibisce le domande
Difficile valutare i progressi dell’allievo
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Un esempio di lezione I principi di una lezione
Focalizza l’attenzione degli allievi su alcuni concetti chiave (3-5)
Riassumi più volte
Racconta una storia: il percorso L’inizio: attira la loro attenzione, di’ loro perché
dovrebbero interessarsi al problema A metà: di’ loro cosa hanno bisogno di sapere La fine: di’ loro che cosa hai detto e verso quali mete
è possibile dirigersi da qui
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I principi di una lezione(continua) Utilizza supporti visivi
Separa i contenuti
Fornisci esempi pratici ai quali prestare attenzione
Sii interattivo
NON LEGGERE
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Cosa significa praticamente?
Parti dal problema
Procurati esempi (da libri, dai media, da colleghi,…)
Poni agli studenti domande sul problema
Da’ loro letture, casi di studio, esercizi… sui quali riflettere in classe
Riassumi:
Riassumi per me Abbiamo iniziato oggi con … e abbiamo appreso
Noi abbiamo appreso che…perchè… e ci sarà utile per….
Chiedi loro di scrivere le loro riflessioni
Chiedi che riflettano per 2-3 minuti
Lascia 2-3 minuti alla fine per la chiusura
Abbiamo iniziato la lezione con… Il tema è stato…….
Lo scopo dell’apprendimento è stato…..
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Per lavorare Gruppi da 5 Identificare il tema della tua lezione (5-
10 minuti) Scegliere 3 punti chiave Pensare come meglio insegnare questi
tre punti chiave Ogni gruppo presenta per 5 min Feedback dai colleghi