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Patrimonio UNESCO: dalla dieta mediterranea agli stili di vita

Contributo n° 40

Le idee di Expo verso la Carta di Milano, Report tavolo tematico 13

Le idee di Expo verso la Carta di Milano, Report tavolo tematico 13

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LE IDEE DI EXPO 2015 – VERSO LA CARTA DI MILANO

Milano, 7 febbraio 2015

TAVOLO N° 13 Tavolo di Lavoro: Patrimonio UNESCO: dalla Dieta Mediterranea agli stili di vita

Coordinatore:

Prof. Pier Luigi Petrillo, professore associato di Diritto pubblico comparato presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza; membro della Commissione Nazionale per l’UNESCO e Legal Advisor dell’UNESCO

Rapporteur: Carlotta Cortona, Università degli Studi di Milano-Bicocca

Partecipanti al Tavolo:

1. Luigi Angelini, Presidente Wellness Foundation, Cesena l

2. Antonio Balenzano, Rapporti Istituzionali e Internazionali, Associazione Nazionale Città dell’Olio

3. Gaetano Benedetto, Direttore Politiche Ambientali WWF

4. Dario Cartabellotta, Dirigente Generale Pesca Mediterranea della Regione Sicilia e Responsabile Unico Cluster

Biomediterraneo

5. Roberto Ciati, Consigliere di Amministrazione Barilla CFN, Center for Food and Nutrition

6. Amedeo Del Principe, Dirigente Unioncamere

7. Ugo Fabietti, Antropologo Culturale, Università degli Studi di Milano-Bicocca

8. Sara Farnetti, fisiopatologa, autrice del volume Tutto quello che sai sul cibo è falso

9. Mauro Gamboni, Responsabile del progetto dipartimentale “Agricoltura Sostenibile” e dell’Ufficio di Supporto Tecnico e Scientifico presso il Dipartimento Scienze Bio-agroalimentare (DiSBA) del CNR

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10. Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e del Forum Internazionale della Dieta mediterranea

11. Biagio Mataluni, Presidente Oleifici Mataluni (Olio Dante)

12. Elisabetta Moro, Antropologa Culturale, Università Suor Orsola Benincasa, Napoli

13. Marino Niola, Antropologo della Contemporaneità, Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Editorialista La

Repubblica

14. Stefano Pisani, Sindaco Pollica (Salerno), Comunità emblematica della Dieta mediterranea Patrimonio UNESCO

15. Federico Quaranta, Conduttore Decanter-Radio2; Conduttore Linea Verde

16. Alessandro Zagarella, Coordinatore progetto Unitelma Sapienza “Medidiet – il portale della Dieta Mediterranea”

SESSIONE MATTUTINA

Definizione linee guida della tavola rotonda. Identificare, attraverso il confronto delle singole esperienze, le tipologie di impegni per i quattro clusters: cittadini, associazioni, imprese, istituzioni. Presentazione partecipanti. Primo inquadramento del tema. Dieta Mediterranea: cos’è, quando nasce, prima volta in cui se ne parla (cfr. Elisabetta Moro, La Dieta Mediterranea). Nel 2010 la Dieta Mediterranea diventa Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO. L’Italia è il Paese con il maggior numero (50) di siti patrimonio culturale materiale ma con un numero bassissimo di riconoscimenti al patrimonio culturale immateriale (6). Occorre superare l’idea comune che l’intangibile sia patrimonio di rilevanza minore rispetto al tangibile. Rispetto alla Dieta Mediterranea si è invitato a riflettere su:

1. Considerare non solo la piramide alimentare ad essa associata così come oggi si presenta, ma riconoscere il valore della Dieta Mediterranea in termini di stile di vita. Mangiare non è una semplice soddisfazione di bisogni fisiologici, ma occasione conviviale, di condivisione, di dialogo intergenerazionale, interculturale e interreligioso. Ridisegnare la piramide con un volto umano, che dia spazio alla consapevolezza e all’opportunità per guadagnare in salute.

2. Individuare impegni che consentano di valorizzarla per salvaguardarla e promuoverla anche all’estero. 3. Problema della definizione della Dieta Mediterranea: difficoltà di riassumere il suo senso più profondo con un

logo, una parola chiave. 4. Necessità di evitare che i modelli virtuosi di alimentazione siano percepiti erroneamente come un obbligo, un

dovere, un regime, puntando esclusivamente alla responsabilità individuale. 5. Interpretare la Dieta Mediterranea come modello di sviluppo, valorizzando il dialogo, vero mezzo per

trasporre le conoscenze ai giovani. La memoria e la storia devono assumere un ruolo da protagoniste: non solo cosa mangio, ma come vivo.

6. Ortoressia (mangiare solo cose che pensiamo ci facciano bene, consumandole in solitudine) versus Dieta Mediterranea, che valorizza la convivialità e la socializzazione.

7. Valorizzare la Dieta Mediterranea come uno dei riferimenti mondiali di dieta sostenibile: il legame fra corretta alimentazione e preservare le risorse del pianeta proiettano il modello mediterraneo nel futuro di uno sviluppo sostenibile.

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Elenco delle parole chiave/concetti raccolti e loro descrizione sintetica:

1. Conoscenza 2. Educazione/formazione 3. Dialogo (interculturale, intergenerazionale, interreligioso) 4. Convivenza 5. Socialità 6. Convivialità 7. Memoria 8. Eticità 9. Consapevolezza 10. Opportunità 11. Territorio 12. Sostenibilità 13. Alimenti/monumenti/documenti 14. Nobiltà 15. Rassicurazione 16. Prevenzione 17. Praticità 18. Reinventare/Reinterpretare

Descrizione delle case history segnalate:

1. Marino Niola: Centro di Ricerca MedEatResearch, Centro di Ricerche Sociali sulla Dieta Mediterranea, di cui è fondatore e direttore. Istituito presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, nasce nell'Aprile del 2012 nell'ambito del progetto denominato CA.RI.NA. (Sicurezza, sostenibilità e competitività delle produzioni agroalimentari della Campania) finanziato dal POR Campania FSE 2007/2013, Asse IV e Asse V. Con l'obiettivo di valorizzare, promuovere, diffondere il patrimonio alimentare del Mezzogiorno d'Italia e incentivare gli scambi culturali sull'enogastronomia dei diversi Paesi dell'area mediterranea.

2. Federico Quaranta, “Chi vuol essere maialino?”, cartone animato in rete, organizzato con il contributo di Regione Puglia, per essere utilizzato come strumento didattico ed educativo durante le visite nelle masserie pugliesi.

3. Alessandro Zagarella rileva come in Paesi quali la Francia, il Portogallo e il Messico, educazione, formazione e conoscenza alimentare passino attraverso giornate specifiche (es. La giornata dedicata al Répas Française) o attraverso la televisione (documentari/romanzi in più puntate trasmessi sulle reti nazionali e raccolti poi in dvd come in Messico e in Spagna). A tal riguardo sintetizza il progetto MEDDIET finanziato dal Mipaaf in cui si prevede di creare un network delle comunità della Dieta Mediterranea chiamate a sottoscrivere la Carta dei Valori della Dieta Mediterranea, impegnandosi così a diffonderla e salvaguardarla in Italia e nel mondo

4. Il Sindaco di Pollica, Stefano Pisani, segnala il brevetto di un kit scolastico della Dieta Mediterranea. Il kit contiene un libro educativo, fogli e matite biodegradabili, che una volta usati, si possono piantare per ottenere piantine di verdura.

5. L’Associazione Nazionale Città dell’Olio ricorda l’evento annuale “GirOlio” in cui si portano in giro per l’Italia gli oli d’oliva extra vergine, raccontandone anzitutto il valore culturale.

SESSIONE POMERIDIANA Dibattito operativo: ogni presente al tavolo avanza proposte pratiche per diffondere la conoscenza dello stile di vita mediterraneo. Si segnala una assenza di richiami al tema della patrimonializzazione, dinamica cui gli antropologi sono molto attenti e la necessità di utilizzare criticamente le parole identità, identificazione, cultura. Va enfatizzato che queste radici sono le fondamenta per lo sviluppo nel futuro: la solidità della tradizione supportata da scienza nutrizionale e ambientale costituisce una unicità da valorizzare. Mancanza piattaforma per economizzare le proposte: bisogna lavorare sulla comunicazione, sui brand, sulle azioni economiche mirate. Rischio di diventare nobili decaduti: prima si è stati leader nella fase di candidatura della Dieta Mediterranea a patrimonio UNESCO; occorre riprendere una posizione di leadership mirata ad una maggiore risonanza mediatica, economica, sociale della Dieta Mediterranea. Proposta di istituire nell’ambito dell’EXPO “La settimana della Dieta Mediterranea”. Questa settimana avrà luogo dal 14 al 20 Settembre 2015 e si sostanzierà in una serie di attività, convegni, percorsi formativi e divulgativi da realizzarsi

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presso il Cluster Bio-Mediterraneo e il Padiglione Italia. In questa settimana saranno convocate le comunità emblematiche della Dieta Mediterranea e sarà riunito il network delle comunità italiane della Dieta Mediterranea (coordinato dal Comune di Pollica con l’aiuto del dr. Zagarella nell’ambito del progetto Unitelma Sapienza) e avrà luogo l’evento finale del progetto europeo dedicato alla Dieta Mediterranea e realizzato dall’Associazione Città dell’Olio. Vanno previste sessioni in cui si enfatizzi la validità scientifica e ambientale della Dieta Mediterranea. Nel corso de “La settimana della Dieta Mediterranea” saranno presentati poi i risultati delle iniziative ad essa collegate svolte in ambito Expo 2015. Una sorta di prova generale dei lavori potrà essere sperimentata dal comune di Pollica, che ospiterà nel padiglione della KIP SCHOOL INTERNATIONAL “Territori attraenti per un mondo sostenibile” tutte le comunità emblematiche per quattro settimane (ultima di Giugno, prime due di Luglio e ultima di Ottobre). Sono emerse ulteriori proposte:

- Disegnare una nuova piramide della Dieta Mediterranea, che includa non solo cibo, ma anche ambiente e cultura, partendo da quanto già esiste (vedasi Piramide CIISCAM, Doppia Piramide del Barilla Center for Food and Nutrition) per capitalizzare il percorso.

- Valorizzare la Dieta Mediterranea come brand e slogan per il made in Italy. - Tutelare la Dieta con una legge ad hoc. - Educare alla Dieta Mediterranea, scalzando il sentire comune che la intende come regime alimentare ed

enfatizzando l’aspetto conviviale e di scambio sociale e culturale - Rivedere i disciplinari delle mense scolastiche, aprendo a menù che rispecchino il potenziale nutritivo

della piramide alimentare mediterranea. - Rassicurare sulla qualità del cibo. - Rendere operativi e concretizzare empiricamente i valori della Dieta Mediterranea, trasformandola da

sapere dei pochi in sentire dei molti. - Tradurre in italiano il secondo studio di Ancel Keys del 1975 in cui sottolinea come l’Italia e il Cilento

siano la patria della Dieta Mediterranea

Elenco degli impegni-raccomandazioni emersi nella discussione (laddove possibile divisi per i cluster di

riferimento della Carta – 1.cittadini, 2. associazioni, 3.imprese, 4. istituzioni)

Istituzioni: concretizzazione. Lo strumento simbolico da solo non basta: deve essere combinato con la praticità, occorre metterlo in atto concretamente. L’impegno istituzionale, che deve originare dal ministero dell’Agricoltura, insieme ai Ministeri dell’Istruzione e dell’Ambiente, deve essere di istituire una giornata, meglio una settimana mondiale, improntata ai valori della Dieta Mediterranea, insieme al Ministero della Salute, che ne dovrebbe dare definitiva conferma di solidità nutrizionale. Le istituzioni devono favorire un’educazione trasversale facendo convergere salute, ambiente e “identità”. Le istituzioni devono diventare cabina di regia, “dominus”, che regolamenti l’azione di conoscenza ed educazione. Dare vita a un provvedimento normativo di tutela della Dieta Mediterranea che valorizzi l’elemento UNESCO e si basi su dinamiche operative tra istituzioni, comunità e portatori d’interesse. Associazioni/imprese: operatività. Il modello di comunicazione già in atto deve diventare capillare e diffuso, educando anzitutto gli insegnanti, in modo che venga trasmessa un’idea della sostenibilità e della sicurezza alimentare come virtuosa e felice. Rassicurare è elemento centrale, favorendo alleanze pubblico-private come naturale evoluzione. Bisogna ri-imparare a fidarsi dei produttori e dei rivenditori del cibo. Insistere sulla distinzione che intercorre tra prodotto e dieta. La Carta di Milano deve dare ampio respiro a tre aspetti: armonia, salute e bellezza della Dieta Mediterranea e si devono valorizzare anche attività messe in secondo piano, come la pesca. Impegno alla traduzione in italiano del volume di Ancel Keys dove compare per la prima volta la definizione di Dieta Mediterranea, How to eat well and stay well. The Mediterranean Way

Associazioni/cittadini: istituzionalizzare. Indire una giornata dello stile di vita mediterraneo e specificatamente italiano, in modo da rendere il brand della Dieta Mediterranea riconoscibile e vendibile, non delocalizzabile, portatore di un elemento distintivo che lo caratterizzi. Tale brand deve comprendere valori quali la convivialità e il dialogo interculturale e intergenerazionale: bisogna educare e sensibilizzare allo stile di vita italiano. All’idea di una giornata segue la proposta concreta di una settimana (14-20 Settembre 2015) della Dieta e dell’Orgoglio Mediterraneo, un MedPride, durante il quale cuochi, ristoratori, antropologi, filosofi, sociologi, esperti di diritto, politici, nutrizionisti,

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economisti, leader di grandi aziende, produttori, insegnanti, cittadini si incontrino per discutere, formare, informare sulla Dieta Mediterranea. In vista dell’evento il Sindaco di Pollica, in accordo con il progetto di mappatura che sarà svolto da Unitelma Sapienza, capitanerà le comunità della Dieta Mediterranea in un meeting preparatorio all’evento. Il meeting, che si svolgerà a Pollica il prossimo 30 Marzo, avrà come scopo la definizione degli strumenti che potranno valorizzare il riconoscimento UNESCO e i territori di riferimento, anche in una prospettiva internazionale. Proposta è di riunire le comunità emblematiche, rappresentanti del Ministero dell’Agricoltura e dell’UNESCO per lanciare, così come emerso durante la tavola rotonda, l’avvio della c.d. reingegnerizzazione della piramide (dai territori) e soprattutto l’ingresso in EXPO della Dieta: dai territori all’expo. (Il Sindaco di Pollica incontrerà probabilmente tutti a Roma ad inizio Marzo, presso la FAO). Ad esito dell’evento sarà creata una carta per la Dieta Mediterranea aperta alla firma di tutte le comunità che si identificano in essa. La comunicazione sarà curata via radio da Quaranta, attraverso la trasmissione “Decanter” su Radio2 e via carta stampata da Niola, attraverso alcuni editoriali specifici su “Repubblica”. Gli eventi si potranno localizzare nel Padiglione Expo-Italia, all’interno del Cluster Biomediterraneo coordinato da Cartabellotta e all’Expo Gate di Venezia. Temi cardine dell’evento saranno: impatto ambientale della Dieta Mediterranea, educazione nelle scuole (per esempio, mense con una promozione della ristorazione della Dieta Mediterranea; cartoni animati educativi; scuola alimentare, con ore di educazione alla sana e corretta alimentazione); educazione alle famiglie; eventi che coinvolgano sia i cittadini sia gli stakholder. Durante l’evento “GirOlio”, inoltre, organizzato da Città dell’Olio, tra Maggio e Dicembre, la Carta di Milano sarà portata in giro per l’Italia per fare sottoscrivere impegni ed attività a cittadini ed istituzioni. Lavorare ad una nuova piramide della Dieta Mediterranea, in tre dimensioni: alimentare, ambientale e culturale. (Associazioni e cittadini dovranno lavorare insieme alla definizione di un brand che sia espressione culturale del territorio, non solo italiano, che includa un trasferimento esperienziale, per arrivare ad un marchio/riconoscimento della Dieta Mediterranea). Indicazione di eventi, iniziative, progetti, documenti segnalati durante i lavori del tavolo

Eventi, iniziative, progetti

Gaetano Benedetto parla di progetti di educazione alla sostenibilità ambientale in rapporto al cibo con esempi di eticità e sostenibilità negli istituti alberghieri: non solo cucina tradizionale ma responsabilizzazione al cibo. Mauro Gamboni segnala l’evento “Esiste ancora la Dieta Mediterranea – Nutrizione – Salute – Qualità – Innovazione - Evoluzione” che si svolgerà il 14 Maggio 2015 nell’ambito dei 24 eventi promossi dal CNR per il Padiglione Italia di Expo 2015. L’iniziativa è condotta congiuntamente da CNR, CIHEAM-IAMB, CRA, ENEA Forum on Mediterranean Food Cultures, in collaborazione con SapiExpo Ciiscam, International Foundation of Mediterranea Diet e la Fondazione Dieta Mediterranea. Scopo dell’evento è quello di riproporre la Dieta Mediterranea affermandola come modello per lo sviluppo di diete sostenibili, contribuendo a ridurre i crescenti cambiamenti dei comportamenti alimentari nel mondo, in particolare nell’area mediterranea. Marino Niola e Elisabetta Moro presentano una ricerca in fase conclusiva condotta in diverse università italiane (tra cui Milano-Bicocca, Napoli, Perugia) relativa al livello di conoscenza degli studenti sulla Dieta Mediterranea. Moro, inoltre, segnala la lavorazione in corso di un fumetto educativo sulla sana alimentazione. Enrico Lupi ricorda l’iniziativa “GirOlio”, tour del gusto realizzato in collaborazione con i coordinamenti regionali dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. Un viaggio nelle produzioni tipiche delle 350 Città dell’Olio italiane che da Maggio a Dicembre toccherà 16 regioni italiane - dal Molise alla Trentino Alto Adige - facendo tappa nelle principali piazze d’Italia. Stefano Pisani segnala la chiusura, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (manca solo la firma) della costituzione del GETC Dieta Med. Alessandro Zagarella segnala che l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, attraverso un progetto finanziato dal MIPAAF, sta procedendo ad un’operazione di ricerca sulle fonti scientifiche riferibili alla Dieta Mediterranea e a una mappatura delle comunità italiane. Il gruppo di ricerca svilupperà una Carta dei Valori della Dieta Mediterranea (principi, valori, impegni) e un portale internet in 5 lingue articolato in diverse sezioni (glossario, video-lezioni, archivio digitale).

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Documenti

Antonelli, M., Greco, F. (a cura di) (2014), L’impronta idrica dell’acqua, Rapporto realizzato nell’ambito del programma One Planet Food, WWF Italia AA.VV. (2011), Atti del Forum Dieta Mediterranea, Imperia, 6-7 Maggio 2011; 17-18-19 Novembre 2011 Bologna, P., Mapelli, F. (a cura di) (senza data), Verso Rio +20. Cibo, acqua, energia. Per tutti. Per sempre. Guida

WWF a vent’anni di sviluppo insostenibile. Con le proposte ai grandi del pianeta per un vertice capace di futuro

Improta, G. (coordinamento generale) (2014), Market Transformation. Sostenibilità e mercati delle risorse primarie

MedDiet. Dieta Mediterranea e valorizzazione dei prodotti tradizionali

Moro, E. (2014), La dieta mediterranea. Mito e Storia di uno stile di vita, Il Mulino, Bologna Niola, M. (2015), Homo Dieteticus. Viaggio nelle tribù alimentari, Il Mulino, Bologna Petrillo, P.L., Scepi, G. (2012), La dimensione culturale della Dieta Mediterranea patrimonio immateriale

dell’Umanità, in G. Golinelli (a cura di), Patrimonio culturale e creazione di valore, Cedam, pp. 244 ss. Petrillo, P.L. (2012), La dimensione culturale del patrimonio agro-alimentare italiano in ambito UNESCO. Strumenti

e procedure, in T. Scovazzi, Il patrimonio culturale intangibile nelle sue diverse dimensioni, Giuffrè, pp. 211 ss. Petrillo, P.L. (2011), Biocultural diversity and the Mediterranean diet, in AA.VV., Sustainable diets and biodiversity, FAO, Rome, pp. 224 ss. WWF (s.d.), One Planet Economy: la sfida WWF alle imprese per imparare a produrre nei limiti un solo Pianeta

SINTESI COMPLESSIVA dei lavori della giornata Il 17 Novembre 2010 la Dieta Mediterranea è stata proclamata Patrimonio Immateriale dell'Umanità dall'Unesco, oggi condiviso da sette Paesi del Mediterraneo: Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro. Circa cinquant'anni prima Ancel Keys, biologo e nutrizionista americano, aveva coniato la locuzione “Dieta Mediterranea” a Pioppi, paese del Cilento facente capo al comune di Pollica-Acciaroli. L’indagine di Keys, che aveva scoperto come un’alimentazione mediterranea aumentasse la speranza di vita e diminuisse i problemi cardiaci, è stata il punto di partenza per la discussione, una riflessione interdisciplinare, in cui ogni specifico contributo ha assunto una funzione importante nel definire il puzzle della settimana dell’Orgoglio Mediterraneo. La convivialità, la condivisione del cibo, i valori nutrizionali, la passionalità, la vena politica, l’educazione, l’informazione, la sacralità del cibo, il benessere si sono combinati ed equilibrati in un progetto propulsore di informazione, di memoria e di valorizzazione. Una casa in cui biodiversità, Mediterraneo, convivialità, opportunità si potranno combinare ed organizzare nella definizione di un brand e di una celebrazione della Dieta Mediterranea. Tradizione, innovazione, concretizzazione, operatività, rassicurazione, praticità concorreranno a definire una nuova immagine del patrimonio alimentare, un elemento di socializzazione, che integra e pone in relazione culture e generazioni e che trova nell’esperienza e nel trasferimento della conoscenza ai più giovani la sua occasione di ascesa e di riconoscimento.