Patologie Del Cavo Orale- Elisa Cogotti

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Patologie del cavo orale

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Una breve presentazione di quelle che sono le principali patologie del cavo orale, lievi e gravi, ad eziologia batterico-virale. Elisa.

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Patologie del cavo orale

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IL CAVO ORALE

Al pari di altri distretti dell’organismo, il cavo orale possiede una flora normale (o residente) costituita da circa 300 specie diverse, includenti BATTERI, MICETI, ARCHEA ed alcuni PROTOZOI. I batteri del cavo orale hanno esigenze nutrizionali elevate,dunque risulta difficile la coltivazione in vitro. Gli habitat sono: le SUPERFICI MUCOSE (labbra, palato, guance) e le SUPERFICI DURE (elementi dentari), le quali sono continuamente lubrificate dai fluidi orali (saliva e fluido crevicolare), ricchi di nutrimenti soprattutto in caso di infiammazione, suscettibili alla colonizzazione di batteri. In caso di MALATTIA, invece, si ha la comparsa di altri habitat costituiti da quei microrganismi capaci di sopravvivere in condizioni estreme. Ad esempio, variazioni di PH (che in condizioni fisiologiche sta attorno alla neutralità) sono spesso associate ad uno sbilanciamento della microflora orale, a favore di specie potenzialmente patogene…….

Ad esempio nel caso di un ph acido: batteri acidofili presenti nella placca dentaria producono acidi in presenza di zuccheri fermentabili ( saccarosio, glucosio, fruttosio) che dissolvono le molecole di fosfato di calcio presenti nello smalto e nella dentina dei denti provocando la formazione di cavità nello smalto. Per potersi sviluppare la carie necessita della presenza contemporanea di tre fattori: ospite suscettibile, dieta ricca di zuccheri e batteri ad attività cariogena.

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L’elemento dentale

• L’integrità del dente viene garantita dallo smalto: pellicola protettiva (0.1-0.3 m) formata principalmente da mucine presenti nella saliva.

Questa difesa naturale viene rotta quando si forma la placca batterica: nicchia ecologica ottimale per i batteri residenti.

più di 500 specie diversepiù di 108 batteri per mg

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Diverse superfici diverso tipo di placca

pla

cca

sott

o- g

engiv

ale

pla

cca

- gengiv

ale

placca dellesuperfici lisce

placca deisolchi dentali

placca delsolco gengivale

placcainterprossimale

pla

cca

sott

o- g

engiv

ale

sopra

--

placca dellesuperfici lisce

placca deisolchi dentali

placca delsolco gengivale

placcainterprossimale

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Cosa succede in caso di mancata omeostasi microbica?

In condizioni di salute, la composizione della PLACCA DENTARIA (comunità microbica associata ai denti, immersa in una matrice di macromolecole polimeriche di origine salivare e batterica; esempio di BIOFILM) rimane costante e si stabilisce un equilibrio dinamico tra le difese dell’ospite e la colonizzazione batterica che con interazioni antagoniste e attraverso la produzione di batteriocine, ostacola le specie esogene potenzialmente patogene.

-Cosa accade in caso di mancata omeostasi microbica?-

Se ad esempio il PH aumenta (nel caso della carie abbiamo visto che diminuisce..), in prossimità del solco gengivale per effetto della risposta infiammatoria o accumulo eccessivo di placca, viene favorita la selezione di specie patogene PARODONTOPATICHE, che al contrario delle specie cariogene sono batteri asaccarolitici e favoriscono un PH basico, favorendo la colonizzazione di: Porphyromonas gengivalis (con elevato potere patogeno), actinobacillus actinomicetemcomitans e prevotella intermedia)

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Infezioni microbiche del cavo orale

Carie dentale

79% della popolazione

Periodontite

45% della popolazione

Candidosi orale

80 milioni

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PATOLOGIE

• CARIE ► patologia dovuta al danno diretto causato da alcuni batteri detti appunto cariogeni

• MALATTIE PARODONTALI ► patologie che si sviluppano in seguito ad una risposta infiammatoria ai batteri presenti nella gengiva e/o nel parodonto. Vi sono quelle meno gravi (gengiviti) e quelle più gravi (tasca parodontale, perdita degli elementi dentari)

ECCO ALCUNI ESEMPI DI GENGIVITI…

GENGIVITE ACUTA

GENGIVITE ULCERATIVA NECROTIZZANTE ACUTA

GENGIVITE ACUTA E ABBASSAMENTO

OSSEO

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GENGIVITE

quadro fisiologico dal momento che i batteri sono comunque sempre presenti sulla superficie dei denti, anche il tessuto

gengivale sano presenta alcune cellule dell’infiammazione

le cellule dell’infiammazione tuttavia aumentano man mano che la placca batterica si accumula

il tessuto diventa quindi edematoso, rosso ed eventualmennte sanguina

quadro patologico

La gengivite è l'infiammazione dei tessuti gengivali, caratterizzata da gonfiore, arrossamento, calore ed eventuale sanguinamento, conseguente all'accumulo di placca. E’ REVERSIBILE.

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QUANDO LE COSE PEGGIORANO..

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La malattia parodontale grave

La malattia parodontale rappresenta, dopo la carie, la patologia di maggiore incidenza nel cavo orale e provoca rispetto a quest’ultima un danno sicuramente più rilevante. Le diverse forme riscontrabili sono tutte ad eziologia batterica, presentano patogenesi infiammatoria e sono classificate sulla base di caratteristiche cliniche quali il periodo d’insorgenza, localizzazione ed evoluzione. Le meno gravi e reversibili, abbiamo detto essere le GENGIVITI. Ad esse possono seguire le parodontiti, che possono essere definite come processi di distruzione dell'apparato che sostiene i denti. Si rendono evidenti con una perdita dell'osso e dell’attacco dell'osso stesso da parte del dente, con formazione di tasche (la tasca gengivale è una sorta di ”sacco”, che si crea là dove la gengiva,dovrebbe essere fisiologicamente compatta e aderente al dente, e non lo è ) e, qualche volta, formazione di recessioni quindi ritiri delle strutture che accolgono i denti e costituzione di un quadro di "denti lunghi". Viene così allo scoperto una parte di radice, una parte della struttura del dente che non dovrebbe vedersi..

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FATTORI DI RISCHIO

IGIENE ORALE NON SUFFICIENTE IL DIABETE IL FUMO L’ALCOOL ASSUNZIONE DI ALCUNI FARMACI IMMUNOCOMPROMISSIONE (es. paziente

affetto da virus HIV) ALCUNE PATOLOGIE GENETICHE STATO DI TENSIONE E STRESS(perché la

salute è benessere psicofisico,non solo fisico!)

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ANCORA PIU’ GRAVI: PATOLOGIE TUMORALI DEL

CAVO ORALEIl trattamento di qualsiasi lesione tumorale maligna presenta una larga percentuale di insuccesso. La diagnosi precoce può rivelare la presenza di un tumore non ancora diffuso e quindi garantire una percentuale più ampia di successo nella terapia, grazie alla non diffusione nelle sedi circostanti e a distanza delle cellule neoplastiche e alla reale possibilità di eliminare chirurgicamente l'intera massa tumorale con ampi margini di sicurezza. In aggiunta, una diagnosi precoce ha mostrato un aumento della sopravvivenza del 75 % in tutti i casi di tumori del cavo orale diagnosticati.

CARCINOMA SQUAMOSO DEL

PALATO

CARCINOMA SQUAMOSO

DELLA LINGUA

CARCINOMA SQUAMOSO DEL PAVIMENTO DELLA

BOCCA

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Trattamento e prognosi

Il trattamento del carcinoma orale si basa sulle dimensioni, la sede anatomica e lo stadio. Per esempio, lesioni di piccole dimensioni possono essere trattate con la sola radioterapia mentre carcinomi di dimensioni maggiori o in sedi anatomiche ad alto rischio di metastatizzazione (es. lingua o pavimento orale) necessitano dell’escissione chirurgica e dello svuotamento delle stazioni linfonodali. La prognosi del carcinoma orale è strettamente correlata allo stadio clinico. Nello stadio I e II la sopravvivenza a 5 anni è dell’85%, mentre negli stadi III e IV è del 25%

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Patologie non tumorali

Fortunatamente, le lesioni tumorali del cavo orale vengono di gran lunga superate in incidenza da altre patologie non invasive. Tuttavia, va ben sottolineato che alcune di loro possono in associazione alla presenza di traumi ripetuti, fumo e consumo di alcool portare all'insorgenza di un tumore maligno. Anche in questi casi un indagine corretta e controlli frequenti possono mettere al riparo da patologie più gravi. In tutte le altre patologie può essere instaurata un'adeguata terapia.

Herpes simplex-palato- Lichen Planus-dorso lingua- Papilloma squamoso Granuloma piogenico

Fibroma da trauma Gengivite allergica da contatto

Ipercheratosi frizionale da trauma cronico

Cheilite angolare

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..E PER CONCLUDERE…

Per PREVENIRE e/o CURARE queste patologie, anche l’odontoiatra non deve trascurare il ruolo dell’ EBM (Evidence Based Medicine); nel caso specifico parliamo di EBD (Evidence Based Dentistry) ovvero la pratica odontoiatrica che non si limita all’esperienza clinica e alle preferenze del paziente ma integra quest’ultima con le migliori prove ed evidenze scientifiche. Il dentista, come ogni medico, si deve aggiornare, formare costantemente garantendo così un’ ALTA QUALITA’, accompagnata dall’ EDUCAZIONE SANITARIA, con l’aiuto dell’Igienista dentale.Es.

(collegamento ipertestuale a un articolo di PUBMED sul tumore orale)

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