Passaggio ai refrigeranti alternativi ......TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione...

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 416 Anno XLII - N. 2 - 2018 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato Passaggio ai refrigeranti alternativi: impatto su impianti nuovi ed esistenti Partner CSG Platinum Partner CSG Gold Partner CSG Silver ANNI DI CONVEGNI INTERNAZIONALI

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 416

Anno XLII - N. 2 - 2018 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

Passaggio ai refrigeranti alternativi:impatto su impianti nuovi ed esistenti

Partner CSG Platinum

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3 COPERTINA 2-2018:COPERTINA 7/07 5-03-2018 13:42 Pagina 1

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Una Storia d’Eccellenza che dura 100 anniUna Passione Familiare per l’Innovazione e la CreativitàIl Desiderio di Qualità e Standard ElevatiLa Missione di Crescere sul mercatoed Essere un Riferimento per il settore

I Compressori Transcritici DORIN sono il risultato di una ricerca tecnologica iniziata nel 1991.

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

Convegno Europeo ed incontri formativi a MCE 2018

Refrigeranti alternativi: una realtà a cui nessun Tecnicodel Freddo deve sottrarsiS. Romanò – Head of International Affairs Centro Studi GalileoL’incontro con le istituzioni nazionali ed europee – La formazione europea– Il Convegno – Le collaborazioni con le aziende del settore – I progettieuropei – La formazione italiana – La formazione internazionale

Il futuro è comune America e EuropaIntervista a B. Olesen – Presidente di ASHRAE

Il mondo è globale anche nella refrigerazioneIntervista a D. Coulomb – Direttore Generale dell’Istituto Internazionale diRefrigerazione (IIR)

Ultime notizie

Riduzione dei consumi energetici grazie all’applicazionedi una nuova generazione di compressori CO2O. Javerschek, J. Pfaffl, J. Karbiner – BITZEREstratto – 1. Introduzione – 2. Una nuova generazione di compressoriefficienti per la CO2 – 3. Valutazione dell’efficienza energetica – 4.Calcolo del Seasonal Energy Performance Ratio e dell’efficienza energe-tica annua – 5. Conclusioni

Principi di base del condizionamento dell’ariaScelta e installazione della pompa per lo scarico della condensanei condizionatori-splitP.F. Fantoni – 190ª lezioneIntroduzione – Unità interna e unità esterna – Formazione della conden-sa sulla batteria interna – Installazione

La certificazione F-Gas in Italia: il punto della situazioneC. Norcia – Bureau Veritas CepasRicordiamo quali sono gli obblighi di legge

Formazione e certificazione europea sugli F-Gas.Qualificazioni sulle tecnologie che sostituiscono gli HFCM. Creamer – Business Edge Ltd.Introduzione – Progettazione di un compressore centrifugo a vaporesenza olio (CVC) – Organismi certificatori – Formazione on-line interna-zionale sui refrigeranti alternativi – Formazione nei refrigeranti a bassoGWP – Attrezzatura

Riutilizzo di gas refrigerante estratto da impiantodi refrigerazione: opportunità o minacciaIntervista a V. Scarano – Consulente Ambientale, Consulente Direzionale,Esperto di normative F-gas

Incognite e certezze nel processo di sostituzione in corsodei refrigeranti HFCP.F. Fantoni – 210ª lezione di baseIntroduzione – La transazione – I refrigeranti HFC – Il problema ambien-tale – Il phase-down mondiale – Avanti il prossimo

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centosettantatreesima) – A cura di P.F. FantoniASHP – CAR – Ghiaccio diretto accumulo – Lato di bassa – Nobile, gas– Refrigerante secondario – U.E.L. – Impianto di ventilazione

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N. 416 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore ResponsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato ScientificoMarco Buoni, Marcello Collantin,PierFrancesco Fantoni, Enrico Girola,Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferrato ALtel. 0142/452403fax 0142/909841

Pubblicitàtel. 0142/453684

E-mail: [email protected]

www.industriaeformazione.itwww.centrogalileo.itcontinuamente aggiornati

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) Installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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PRODUZIONECOMPONENTI

BITZER ITALIAcompressoriPietro Trevisan36100 VicenzaTel. 0444/962020www.bitzer.it

CASTELvalvole, filtri, rubinetti,spie del liquidoGiorgio Monaca20060 Pessano c/BornagoTel. 02/95702225www.castel.it

CORE EQUIPMENTcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoDaniele Passiatore50127 FirenzeTel. 055/334101www.core–equipment.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMariarita Della Ragione10137 TorinoTel. 011/3000528www.danfoss.com

DENAaccumulatori di liquido, filtriDaniele Francia15033 Casale MonferratoTel. 0142/454007www.dena.it

DORINcompressoriGiovanni Dorin50061 CompiobbiTel. 055/623211www.dorin.com

EMBRACO EUROPEcompressori ermeticiEnrico Albera10023 Riva presso ChieriTel. 011/9437381www.embraco.com

EMERSON CLIMATETECHNOLOGIEScompressori, componentiWalter Bianchi21047 SaronnoTel. 02/961781www.emersonclimate.eu

FIELDPIECEINSTRUMENTSstrumentazioneStefania La Corte28002 Madrid - SpagnaTel. +34 678411811www.fieldpiece.com

FRASCOLDproduzione compressori perrefrigerazione e condizionamentoGiuseppe Galli20027 RescaldinaTel. 0331/742201www.frascold.it

FRIGOR GASricambi, riparazione e revisionecompressoriAlessandro Trezzi20091 BressoTel. 02/6100048www.frigorgas.com

LU-VE GROUPscambiatori di caloreAnna Invernizzi21040 UboldoTel.02/96716264www.luvegroup.com

REFCOproduzione e fornitura di componentie strumenti per la refrigerazioneWorld Headquarters6285 Hitzkirch - SvizzeraTel. 0041/41/9197282www.refco.ch/it

RIVACOLDgruppi frigoriferi preassemblatiGiorgio Signoretti61020 MontecchioTel. 0721/919911www.rivacold.com

SAUERMANN ITALIAapparecchi di controllo,sicurezza regolazioneSabrina Castellin20831 SeregnoTel. 0362/226501www.sauermanngroup.com

TECUMSEHcompressoriPaolo Sillano48108 Ann Arbor Michigan (USA)Tel. 0119363731www.tecumseh.com

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

VULKAN ITALIAcercafughe, connessioni tubi,giunti lokringCristina Fasciolo15067 Novi LigureTel. 0143/310247www.vulkan.com

WIGAMcomponenti, gruppimanometrici, pompe vuoto,stazioni di ricarica, lavaggioGastone Vangelisti52018 Castel San NiccolòTel. 0575/5011www.wigam.com

RIVENDITORICOMPONENTI

CENTRO COTERunità condensanti,aeroevaporatori, accessoriNicola Troilo70032 BitontoTel. 080/3752657www.centrocoter.it

ECR ITALYcompressori, controlli, gasrefrigeranti chimiciFabio Fogliani20128 MilanoTel.02/25200803www.ecritaly.it

FRIGO POricambi e guarnizioni perrefrigerazione professionaleLuigi Moretti42045 LuzzaraTel. 0522/223073www.frigopo.it

FRIGO PENTAaccessori per refrigerazionee condizionamentoBruno Piras09122 CagliariTel. 070/275149www.frigopenta,it

FRIGOPLANNINGventilatori, frigoriferi industrialie componentiAntonio Gambardella83100 AvellinoTel. 0825/780955www.frigoplanning.com

LF RICAMBIricambi per refrigerazionecommerciale e cucine professionaliMichele Magnani47522 CesenaTel. 0547/341111www.lfricambi724.it

MORELLIaccessori per refrigerazione econdizionamento, compressori,condensatori, evaporatoriFausto Morelli50127 FirenzeTel. 055/351542www.morellispa.it

NEW COLD SYSTEMcomponentistica perrefrigerazione e condizionamentoMadi Sakande40012 Calderara di RenoTel. 051/6347360www.newcoldsystem.it

RAIMErefrigerazione industriale ecommercialeGennaro Affabile80146 NapoliTel. 081/7340900www.raime.it

RECOcomponenti e impiantiper la refrigerazione e ilcondizionamentoStefano Natale70123 BariTel. 080/5347627www.re-co.it

RECOMrevisione compressori frigoriferi,pompe industrialiRenato Diana20068 Peschiera BorromeoTel. 02/55302288www.recomsas.com

ROTOCOLDcomponenti per refrigerazione,condizionamento, ventilazioneLoredana Rotolo90143 PalermoTel. 091/6257871www.rotocold.it

SPLUGAcomponentistica, energierinnovabili, pompeAndrea Cagnacci09010 VallermosaTel. 0781/79399www.spluga.it

UNICOLD 3componenti per refrigerazione econdizionamento, saldatura, impiantiVittorio Chinni70123 BariTel. 080/5061742

REFRIGERAZIONECOMMERCIALE

IARP-EPTA REFRIGERATIONcongelatori, vetrine, armadi,distributoriEmanuela Di Costa15033 Casale MonferratoTel. 0142/436111www.iarp-plugin.com

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensileIndustria & Formazione divise per ordine categorico

Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigentievidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF

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MONDIAL FRAMECvetrineMaurizio Vada15040 Mirabello MonferratoTel. 3421418057www.mondialframec.com

SANDEN VENDO EUROPEdistributori automaticiValter Degiovanni15030 ConioloTel. 0142/335153www.sandenvendo.com

FRIGORIFERI SPECIALI

ANGELANTONI FRIGORIFERIcamere climatiche, criogenia,tecnologie avanzateCesare Angelantoni20126 MilanoTel. 02/9397011www.angelantoni.it

ELETTRONICA VENETAapparecchiature didatticheGian Andrea Cesaratto31045 Motta di LivenzaTel. 0422/765851www.elettronicaveneta.it

PRODOTTI CHIMICI

N.C.R. BIOCHEMICALtecnologie chimiche per larefrigerazioneMarco Novi40050 Castello d’ArgileTel. 051/6869611www.ncr-biochemical.it

STUDIO BORRI ROBERTOprodotti chimici, torri raffreddamento10096 CollegnoTel. 011/4056337

SALDATURA

BULANEprodotti per brasature specialiAlexandre Schellino34660 Cournonsec - FranciaTel. 3483037248www.bulane.fr/it

ITALBRASsaldatura e brasaturaNicola Bordin36100 VicenzaTel. 0444/347569www.italbras.com

RIV.O.GAS.gas refrigeranti chimiciPaolo Secco15033 Casale MonferratoTel. 0142/452202www.rivogas.it

CAMION FRIGORIFERI

COLD CARtrasporti refrigeratiGiuseppe Morano15040 OccimianoTel. 0142/400611www.coldcar.it

ZANOTTItrasporti refrigeratiNancy Marchini46020 PegognagaTel. 0376/555156www.zanotti.com

CELLE FRIGORIFEREARREDAMENTI

REFRIGITALindumenti e accessori per il freddoAndrea Taccone17100 SavonaTel. 019/802426www.refrigital.it

SPERANZA FRANCESCOaccessori per la refrigerazionee condizionamento89029 TaurianovaTel. 0966/645463www,speranzataurianova.it

FLUIDI FRIGORIGENIRECUPERO

E RIGENERAZIONE

CHEMOURS ITALYgas refrigerantiEdoardo Monfrinotti20124 MilanoTel. [email protected]/refrigerants/it_it

DAIKIN REFRIGERANTSEUROPEgas refrigerantiMario Magnoni20124 MilanoTel. [email protected]

GENERAL GASgas refrigerantiCarmine MarottaVincenzo Scarano20063 Cernusco S/NTel. 02/92147368www.generalgas.it

HONEYWELL FLUORINEgas espandenti,gas refrigeranti chimiciGiancarlo Matteo20090 AssagoTel. 348/2641783www.honeywell.com

HUDSON TECHNOLOGIESEUROPErigenerazione fluidi refrigeratiGianluca Indovino00060 FormelloTel. 06/96701952www.hudsontech.eu

RIVOIRAfluidi secondari monofasici, gasrefrigeranti chimiciPaolo TironeTel. 011/2253897Ennio CampagnaTel. 02/7711930920157 Milanowww.rivoiragas.com

SOFTWARE

ENERCLIMAsoftware condizionamento,refrigerazioneMarcello Collantin35125 PadovaTel. 049/8829652

LUBRIFICANTI

FUCHS LUBRIFICANTIlubrificantiDiego Gherlone14021 Buttigliera d’AstiTel. 011/9922890www.fuchs.com

REGOLAZIONEE STRUMENTAZIONE

CARELregolazione elettronica,sistemi di supervisioneMauro Broggio35020 BrugineTel. 049/9716611www.carel.it

DANFOSScompressori, filtri, spie delliquido, valvoleMaria Rita Della Ragione10137 TorinoTel. 011/3000528www.danfoss.com

ECONORMAregolatori di temperaturae umiditàAlessandro Mattiuzzi31020 San VendemianoTel. 0438/409049www.econorma.com

INFICON - SERVICE TOOLScercafughe, recuperatorie bilanceMaurizio Roncoroni40060 Osteria GrandeTel. 051/0361054www.tdm-sas.it

KRIWAN ITALIAingegneria dei sistemiPaolo Molteni23868 ValmadreraTel. 0341/1765501www.kriwan.com

TESTOapparecchi di controllo,sicurezza e regolazioneFabio Mastromatteo20019 Settimo MilaneseTel. 02/335191www.testo.it

ENERGIE RINNOVABILI

CLER ENERGIEALTERNATIVEinstallazione solare fotovoltaicoGiovanni Filippi15033 Casale MonferratoTel. 0142/454216www.clersrl.it

ARIA CONDIZIONATA

RECIRriscaldamento e condizionamentoGiovanni Migliori00159 RomaTel. 06/43534503

TERMOIDRAULICAAGOSTINIaccessori condizionamentoFabrizio Agostini00178 RomaTel. 06/7183958www.t-agostini.com

ENTI CERTIFICATORI

BUREAU VERITAS ITALIA/CEPASente certificatoreCristina NorciaMassimo Dutto20126 MilanoTel. 02/270911www.bureauveritas.com/certificazione

TECNEAente certificatoreFrancis Lanaud15033 Casale MonferratoTel. 0142/540705www.tecnea-italia.it

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DITTE x 2-2018:DITTE 8/2007 5-03-2018 13:00 Pagina 2

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Applicazioni CO2 transcritiche:Gamma di compressori serie TKTemperatura di evaporazione da -20°C a 20°CPressione operativa massima 140 barPortata volumetrica da 1,9 m3/h a 25,3 m3/hPressione massima di fermo impianto fino a 100 barSistemi boosteSistemi booster, Pompe di calore

Applicazioni CO2 subcritiche:Gamma di compressori serie SK3Temperatura di evaporazione da -50°C a 10°CPressione operativa massima 58 barPortata volumetrica da 1,7 m3/h a 19,8 m3/hPressione massima di fermo impianto 80 barSistemi in cascata, Sistemi boosterSistemi in cascata, Sistemi booster

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Tecnologia CO2 FrascoldIl futuro della refrigerazione, oggi

Frascold è un importante riferimento del settore fin dal 1936 ed impegna in modo costante risorse umane ed economiche nella ricerca di soluzioni per ridurre le emissioni indirette grazie a prodotti sempre più efficienti ed affidabili.

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TECNICI CHE HANNOOTTENUTO ILPATENTINO ITALIANOFRIGORISTI - PIFA CASALE MONF.

Amici GianluigiUdine

Ubino RiccardoBAVA FRIGORIFERI srlBeinasco

Scarparo LorenzoBETASINT srlMilano

Falcone AndreaBIELLA CLIMABiella

Gavatorta DomenicoBONETTO srl - MELFORMonasterolo Di Savigliano

Chiper CorneliuBOSCH ENERGY ANDBUILDING SOLUTIONS SRLMilano

Pillon RedaBOSCH ENERGY ANDBUILDING SOLUTIONS srlMilano

Biancotti AndreaBRB DI BIANCOTTI sncCeresole Alba

Carone GiuseppeGenova

Castorina SebastianoAugusta

Creta AndreaLucera

D’Agostino DavidePioltello

De Vito GianlucaValle San Bartolomeo

Tartaglia DavideELETTRONE sncTorino

Barbero MarcoFENICE spaCascine Vica - Rivoli

Lesca DavideFENICE spaCascine Vica - Rivoli

Scansetti GabrieleFENICE spaCascine Vica - Rivoli

Barbera IlvoFENICE spaCascine Vica - Rivoli

Biello GiovanniGESTA spaReggio Emilia

Guglielmin FlavioTrofarello

Vavalà RaffaeleHELIANT srlTorino

Tomaselli MassimilianoISS FACILITY SERVICESMilano

Abbiati Alberto PieroKENOSISTEC srlBinasco

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Finalmente Tecnici del Freddo. Gli allievi della sede di Milano del Centro Studi Galileo festeggiano, con una fotocon gli Attestati, l’ingresso nella categoria dei Tecnici del Freddo.

Il docente Luca Rollino impegnato in una sessione dicertificazione sotto egida ONU. Centro Studi Galileo è

formatore dei Tecnici del Freddo nelle nazioni in viadi sviluppo per conto delle Nazioni Unite in oltre 20nazioni. Nei prossimi mesi verranno svolti corsi in

Tunisia, Bahrain, Costa d’Avorio, Cina e molti altri.

Tecnici di 3 generazioni in 40 anni di corsi con una media di oltre 3000 allievi allʼanno si sono specializzati al CSG

Tecnici specializzatinegli ultimi corsi e patentinidel Centro Studi GalileoGLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DALDLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

L̓ elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia,dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileosi può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”)

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo”Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo

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Lerro GennaroLINKUP srlsCasavatore

Guerra David MachinMADREPAIR CANARIE SLLas Palmas De Gc

Valbusa MarcoMV IDRAULICASomma Lombardo

Pennacchio SamuelIsorella

Steri MiloPICCOLA SOC. COOP.ROBOKOOPLa Spezia

Ponta ManuelPROVALLE srlNovi Ligure

Capano AntonioPSP GLOBAL SERVICE srlAlessandria

Rizzi PatrickMonteu

Bilella GiuseppeSIRAM spaMilano

Cannizzaro GiuseppeSIRAM spaMilano

Cassanello AlessandroSIRAM spaMilano

Catellani ClaudioSIRAM spaMilano

Flori FabioSIRAM spaMilano

Giuliano ValerioSIRAM spaMilano

Iencinella AndreaSIRAM spaMilano

Leccacorvi PaoloSIRAM spaMilano

Martella WalterSIRAMspaMilano

Martignano MircoSIRAM spaMilano

Pallone MarcoSIRAM spaMilano

Rosselli GiuseppeSIRAM spaMilano

Stombellini StefanoSIRAM spaMilano

Siviero EmanueleSIVIERO ELETTRICASan Pietro Mosezzo Fr. Nibbia

Zamengo TullioSOFIND DI ZAMENGOAlbairate

Sudetti RiccardoTECNA COMPRESS sncMontanaro

Corbelli ClaudioTECNO SERVICE srlLucca

Lorusso DanieleVRD DI LORUSSOCasalpusterlengo

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A Roma, nella sede dei Corsi Centro Studi Galileo, è appena terminato un corso di Brasatura. Prevenire le fughe direfrigerante con una buona brasatura evita il malfunzionamento dell’impianto e l’entrata di aria e umidità nell’impianto checreano acidità nel circuito con conseguente rottura irrimediabile del compressore componente più costoso dell’impianto.

Il Docente italo burkinabè Madi Sakande posa con gli allievi al termine di un Esame di Certificazione tenuto per contodelle Nazioni Unite UNIDO in Tunisia nella città di Djerba. Le Nazioni Unite hanno sviluppato un percorso di formazione

molto accurato per aiutare tutti i tecnici del mondo a utilizzare i nuovi refrigeranti rispettosi dell’ambiente quindi che nonhanno impatto sul buco dell’ozono e tantomeno sull’accrescere il problema dei cambiamenti climatici.

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CORSI ACASALE MONFERRATO

5R TECHNO SERVICERicci MauroGenova

ALVAS SERVICE DI S.A.Salamatin AlexandrVoghera

AMICI GIANLUIGIUdine

APEL DI MANGILI sncMangili CarloMonte Marenzo

AR IMPIANTI sncAmisano TommasoLu

ASTECF.LLI VERCELLONE & C. srlMarino GianlucaBorgo San Dalmazzo

ATLAS COPCO ITALIA spaPagan MarcoCinisello B.mo

BAVA FRIGORIFERI srlUbino RiccardoBeinasco

BETASINT srlScarparo LorenzoMilano

BIELLA CLIMAFalcone AndreaBiella

BOCCHETTA RICCARDOSettimo T.se

BONAGUIDI & GIUSTO ASS. srlsBonaguidi MatteoEmpoli

BONETTO srl - MELFORGavatorta DomenicoMonasterolo di Savigliano

BOSCH ENERGY ANDBUILDING SOLUTIONS srlChiper CorneliuMargani AndreaPillon RedaMilano

BRB DI BIANCOTTI sncBiancotti AndreaCeresole Alba

BUREAU VERITAS ITALIA srlGiuffrida AlessiaMilano

CARONE GIUSEPPEGenova

CASTORINA SEBASTIANOAugusta

CECCHINATO CARLOCento

CENEDESE IDROTERMICACenedese LucaSanthià

CLERICI IMPIANTI srlClerici FabioSan Mauro T.se

CORA DI COLOMBO sasRaffa CarmineMozzate

15

Gli allievi posano con gli Attestati per una foto con il Fondatore Centro Studi Galileo prof. Enrico Buoni. Sotto la sua guida CSG ha formato in 40 anni 60mila Tecnici del Freddo.

Il docente Madi Sakande controlla l’esecuzione di una brasatura requisito essenziale per l’ottenimento della Certificazione.Unico modo di evitare una perdita di refrigerante duratura nel tempo è effettuare una brasatura ben fatta, per cui è pure

richiesto il patentino brasatura secondo la normativa PED per gli impianti da categoria II in su.

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Page 16: Passaggio ai refrigeranti alternativi ......TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 VULKAN ITALIA c er af ugh

CRETA ANDREALucera

DE RIGO REFRIGERATION srlDe Roni MauroSedico

DELLERRA SIMONEGattinara

DUE GI AUTOMAZIONEDI DE PROSPODe Prospo GiuseppeGivoletto

ELECNOR saAvila Flores Wilfredo LorenzoBriante GiuseppeS. Pietro Mosezzo

ELECTRICAL 360 srlRavazzani AntonioSan Mauro T.se

ELETTRO GASDI ROSSINI PAOLORossini PaoloCastelnuovo B.

FENICE spaLesca DavideScansetti GabrieleCascine Vica - Rivoli

FG DI FERRARA sasDrera FedericoCasale M.To

FGR ELECTRONIC sasGervasoni MatteoVimercate

FIC SPAScinetti GianlucaBianchini AndreaMese

GABRIELLI LIVIO & C. srlMulas AndreaTorino

GIANNINI srlMastellone GaetanoMilano

GIORGI LUCACastel San Giovanni

GUGLIELMIN FLAVIOTrofarello

IDROTERMOGASPANAROTTO R.Milicia BenedettoSandigliano

ISS FACILITY SERVICESTomaselli MassimilianoMilano

ITALTHERM srlCavanna LorenzoContini AndreaPontenure

LINKUP srlsLerro GennaroCasavatore

LOVISI srlPutzulu DanieleSassari

MELLINI FRANCESCOMilano

MEREU ANDREAVerbania

MIDA DI BERIO sasRomano VincenzoFeriolo B.

MONTECO DI MOSCHINIMoschini EmilianoCastelnuovo Scrivia

MORERA & AUGUSTI sncMorera EnricoCasale M.to

MV IDRAULICAValbusa MarcoSomma Lombardo

16

Il docente Franco Speranza controlla le prove pratiche di un candidato all’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristinella sede dei corsi CSG di Bari. Il CSG organizza corsi di base e specializzazione di tecniche frigorifere in 12 sedi in Italia.

Inoltre svolge corsi in tutto il mondo; prossimamente in programma saranno i corsi Real Alternatives sui refrigerantialternativi per i Turchi, Slovacchi, Cechi, Croati e Spagnoli.

Prove pratiche. Il docente del corso di Tecniche Frigorifere specializzazione, Roberto Ferraris, inizia la lezione sulleattrezzature necessarie per svolgere le operazioni di recupero, carica e vuoto dell’impianto. E’ fondamentale che i Tecnici

acquisiscano una preparazione di livello per sviluppare la catena del freddo e il comfort di climatizzazione e operare insicurezza, nel rispetto dell’ambiente soprattutto ora che utilizzeremo gas refrigeranti infiammabili in molti più impianti.

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Page 17: Passaggio ai refrigeranti alternativi ......TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 VULKAN ITALIA c er af ugh

NATALI GINO srlNatali DanteBentivoglio

NELSA SRLFerrari MauroGarbagnate M.

P SERVICE srlStropeni NadirOggiono

PALOMBA ANTONIO LUIGICopertino

PASTORFRIGOR spaSalerno LucaTerruggia

PENNACCHIO SAMUELIsorella

PSP GLOBAL SERVICE srlCapano AntonioAlessandria

RIEDIL DI FUCARESERiitano MassimoGenova

ROMANO DANILOBrandizzo

SCHENARDI srlSchenardi Massimo PieroNovi Ligure

SEMAINO LUIGIMessina

SIELM IMPIANTI srlLampis DavideCagliari

SIRAM spaMorganti DanieleFirenze

SIRAM spaCava RaimondoCocco PaoloDelle Foglie AndreaTrivieri GiovanniMilano

SISTEM SERVICE srlImpellizeri MaurizioFerrara DiegoBergamo

SODEXO ITALIA spaCeratti KristianCinisello B.mo

TECNO SERVICE srlCorbelli ClaudioLucca

TIB TECNOLOGIA IND.LEBIELLESEPortigliotti LauraBallarin StefanoValdengo

VRD DI LORUSSOLorusso DanieleCasalpusterlengo

CORSI A NAPOLI

BATTAGLIA ANIELLOErcolano

CATANI GIUSEPPEPontelandolfo

DE ANGELIS GUIDOCasalduni

FRAGNITO ANGELOSpinazzola

TAVAGLIONE GIOVANNIPeschici

DONNARUMMA PASQUALECastellammare di Stabia

DURANTE ANIELLOSorrento

HOSPITAL CONSULTING spaBencivenga GabrieleBagno a Ripoli

17

La sede centrale del Centro Studi Galileo a Casale Monferrato ospita un corso sugli idrocarburi tenuto dall’ing. MarinoBassi, decano dei docenti CSG. Con lo stesso docente si sta svolgendo il progetto europeo Real Alternatives che martedì6 marzo è stato pure presentato in Commissione Europea al Consultation Forum di fronte a tutti i 27 rappresentanti dei

membri degli stati europei (per conoscere di più www.realalternatives.eu pure in italiano).

Il docente CSG Vitelli addestra un Tecnico ad eseguire una perfetta brasatura, fondamentale per la tenuta dell’impianto edevitare che il refrigerante, che potrebbe pure essere infiammabile, fuoriesca nell’ambiente esterno.

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Page 18: Passaggio ai refrigeranti alternativi ......TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 VULKAN ITALIA c er af ugh

CORSI A VALLERMOSA

ANCILLOTTI MAURIZIOIglesias

COFLOR DI FLORE sasAtzori RomanoNuoro

COLTELLACCI MARIOOlbia

DEIAS RICCARDODomusnovas

DETTORI PAOLOScano di Montiferro

GIESSE SERVICEDI BRANDANOBrandano Giovanni QuiricoOlbia

MADEDDU STEFANOOzieri

PORTAS ENNIOS. Andrea Frius

TESEO SOLUZIONITECNOLOGICHEPisu AntonelloSelargius

COMPRESSORSERVICE srlMedda MaurizioCagliari

ELETTRONICAPROFESSIONALE srlRossi ClaudioSassari

HAPPY HOUSEFresi SalvatoreOlbia

MONDOENERGY srlsLecca RaimondoCapoterra

TECNICI CHE HANNOPARTECIPATO ALMASTER DEL FREDDOA CASALE MONF.

CELLETTI GIAN LUCAArdea

CHIARI MANNICHRISTOPHER ALBERTOCasei Gerola

CLIMA TEAM MPL srlLahzazi KhalidMilano

CRR sncSoccini AndreaCastelleone

EFFE IMPIANTI srlBorci AndreaImprescia LucianoMacherio

ELIOS srlIoele PaoloRonco Briantino

GARAU ALESSIOVenegono Sup.

MT TECNO IMPIANTIDI MARINOMarino Mirko MarioFoggia

SANNELLI FRANCESCOTorino

SEBASTIANI GIAMPAOLOCesena

TAORMINAREFRIGERAZIONETaormina GiovanniPalma di Montechiaro

TEDESCHI ANDREA EMANUELEModena

TELAZZI FRANCESCOUboldo

VIK DI SAMUELLISamuelli DiegoArluno

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Sala Galileo della Sede Centrale a Casale Monferrato nel rinascimentale Palazzo Anna d’Alençon. Un numeroso gruppo di allievi posa con gli attestati.Hanno appena ottenuto il Patentino Italiano Frigoristi!

Corso di Tecniche Frigorifere nella sede del Centro Studi Galileo di Milano con il più giovane dei docenti CSG, DavideGricini, giovane Ingegnere in squadra da alcuni anni.

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Page 19: Passaggio ai refrigeranti alternativi ......TESTO apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 VULKAN ITALIA c er af ugh

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COORDINATORI:Prof. Alberto Cavallini – Professore Emerito, Università di PadovaProf. Ennio Macchi – Professore Emerito, Politecnico di Milano

Prof. Marco Masoero – Professore, Politecnico di Torino

PRESIDENTI:Didier Coulomb – Direttore Generale, IIF-IIR

Per Jonasson – Presidente, AREARoberto Saccone – Presidente, Assoclima

Bjarne Olesen – Presidente, ASHRAEAndrea Voigt – Direttore, EPEE

Francesco Scuderi – Vice-Segretario Generale, Eurovent

RELATORI:Giacomo Pisano – DorinStefano Filippini – LU-VEBachir Bella – Emerson

Edoardo Monfrinotti – ChemoursFelix Flohr – Daikin

Carmine Marotta – General GasPietro Trevisan – Bitzer

Gabriele De Bona – DanfossAntonio Sepe – Castel

Fabio Mastromatteo – TestoLivio Calabrese – Frascold

Miriam Solana – Carel

Conclusioni generali al Convegnodel Vicepresidente Affari Esteri AREA Marco Buoni

Dibattito & Tavola rotonda con le aziende

Traduzione simultanea Italiano – Inglese

PROGRAMMA:• Aggiornamento sul Regolamento Europeo sugli F-gas:(EC) No. 517/2014.

• Phase-down dei gas fluorurati ad effetto serra nelle appli-cazioni della refrigerazione e del condizionamento dell’aria.

• Sostituzione degli HFC (R-410A, R404A, ecc.) con refri-geranti a basso impatto ambientale. Nuovi fluidi sinteticie naturali, puri e miscele HFC, R32, HFO-1234yf/ze/za,miscele HFO, CO2, ammoniaca, idrocarburi; fluidisecondari.

• Le ultime tecnologie nei componenti e negli impianti direfrigerazione e di condizionamento. Nuovi impianti a flui-di secondari, ad ammoniaca, a CO2, ad assorbimento, adidrocarburi. Nuove tecnologie nei compressori e negliimpianti, nuove tecnologie nell’ottimizzazione energetica,nuovi componenti per i circuiti di refrigerazione (a livellodomestico, commerciale ed industriale). Nuove tecnologienei processi di condizionamento e nella progettazionedegli impianti di refrigerazione.

• Energie rinnovabili nella refrigerazione e nel condiziona-mento, pompe di calore.

• Lo sviluppo di nuovi componenti e nuovi impianti (com-pressori, valvole, scambiatori, ecc.).

• Soluzioni all’insegna del risparmio energetico e della ridu-zione dell’inquinamento

• Prospettive di qualificazione sui refrigeranti alternative enaturali nella refrigerazione e nel condizionamento perpersone e aziende: livello mondiale, Europeo ed Italiano.Formazione e certificazione sugli HFC e sui refrigerantinaturali in Europa ed Italia.

• La sicurezza: ispezioni periodiche, rilevamento di fughe,registro delle apparecchiature e degli operatori autorizza-ti all’acquisto di refrigeranti.

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Centro Studi Galileo e Associazione dei Tecnici del Freddo a MCE2018:

Convegno Europeo

PASSAGGIO AI REFRIGERANTI ALTERNATIVI:IMPATTO SU IMPIANTI NUOVI ED ESISTENTI

Le Ultime Tecnologie nel Condizionamento e nella Refrigerazione;Sistemi, Attrezzatura, Componenti, Formazione e Certificazione; Il Phase Down

CON IL PATROCINIO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

Giovedì 15 marzo 2018 – 14.00 - 18.30Mostra Convegno Expocomfort

Centro Congressi Stella Polare: Sala Sagittarius

Per iscriversi occorre inviare un’e-mail [email protected]

pagine convegno:mod 2002 5-03-2018 13:07 Pagina 20

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Convegno gratuito il 15 ed incontri formativi gratuiti il 16 marzo

ore 10.00

Carmine Marotta – General Gas

Miscele di refrigeranti a basso GWP utilizzate per ilretrofit di sistemi funzionanti con R404A/R507:confronto delle performance di tutte le soluzioni

disponibili in Europa.

ore 10.45

Ennio Campagna – Rivoira

La transizione verso i refrigeranti a basso GWP

ore 11.30

Sergio Mozzato – Wigam

Attrezzature e strumenti da utilizzare con i nuovirefrigeranti a basso GWP.

Attrezzature per impianti HC e CO2

ore 12.15

Rodolfo Cavicchioli – LU-VE

Emeritus® dry-cooler con sistema spray e adiabaticocombinato: come ridurre il consumo energetico e di

acqua in un impianto di condizionamento.

ore 13.00

Marcello Collantin – Sauermann

Misure e controlli sugli impianti di condizionamentoper il loro corretto funzionamento ed utilizzo degli

strumenti di misura idonei.

ore 13.45

Alessandro Farina – Castel

Analisi sperimentale delle prestazioni energetiche edambientali di un impianto “walk-in cold room” operante

con gas HFO al variare della tipo valvola diespansione tramite valutazione del TEWI dell’impianto.

ore 14.30

Alessandro Chiarello – Beijer Ref Italy

Il ruolo del distributore verso un Freddo sostenibile.

ore 15.15

Matteo Mangiarotti – Hudson Technologies

Filiera di recupero e rigenerazione deirefrigeranti esausti.

ore 16.00

Paolo Sillano – Tecumseh

I nuovi compressori ermetici.

ore 16.45

Livio Calabrese – Frascold

Simulazione annuale di sistemi di refrigerazione aCO2 per applicazioni commerciali.

INCONTRI FORMATIVI SULLE NUOVETECNOLOGIEED I REFRIGERANTI ALTERNATIVIANCHE DI PREPARAZIONE AI PATENTINI

Venerdì 16 marzo 2018 – 10.00 - 17.30SALA EPSILON, PADIGLIONE 22

Per visionare i corsi completi del Centro Studi Galileo: www.associazioneATF.org e www.centrogalileo.it

Per iscriversi occorre inviare un’e-mail a [email protected]

Si rilascia attestato di partecipazione(inviato via e-mail dopo il corso).

pagine convegno:mod 2002 5-03-2018 13:07 Pagina 21

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L’INCONTRO CON LE ISTITUZIONINAZIONALI ED EUROPEE

Si è appena tenuto a Bruxelles lo scor-so 6 marzo il terzo F-Gas ConsultationForum a cui hanno partecipato laCommissione Europea, le associazio-ne europee dei costruttori e dei tecni-ci del freddo ed i rappresentanti di pro-getti finanziati dall’UE; presente ancheMarco Buoni nella doppia veste diAssociazione Europea AREA e soprat-tutto di progetto Real Alternatives per laformazione sui refrigeranti alternativi.Questo evento, organizzato per l’ag-giornamento periodico sulle conse-guenze dell’eliminazione dei refrige-ranti HFC dal mercato, come richiestodalla regolamentazione europea, è digrande rilevanza per fare il punto sutre argomenti indispensabili per ilbuon andamento del nostro settore:• L’uso dei refrigeranti infiammabili

(compresi quelli leggermente infiam-mabili) in un maggior numero diapplicazioni e di situazioni, allargan-do gli standard attualmente disponi-bili e creandone di nuovi.

• La formazione sui refrigeranti nuovi esoprattutto sulle loro caratteristiche diinfiammabilità per permettere a tutti glioperatori, tecnici del freddo e costrut-tori, di lavorare in sicurezza continuan-do a garantire un mercato florido.

• L’approvvigionamento dei refrigeran-ti (in particolare R404A e R410A) el’andamento dei prezzi. La possibileesclusione degli impianti precaricatidestinati al mercato Extra EU checorrisponde circa al 5% del totale. Ilrecupero e il riciclo del refrigerante.

A livello italiano si è svolto a fine feb-braio l’incontro tra tutte le parti interes-sate, le associazioni, gli enti di certifi-cazione, ACCREDIA ed il Ministerosul nuovo decreto di attuazione delregolamento europeo.L’Associazione dei Tecnici del Freddoha rappresentato gli interessi deiTecnici e si è quindi convenuto che leAziende individuali, per agevolare laloro certificazione, abbiano un itersemplificato e solo documentale, per-mettendo così di aumentare la loroprofessionalità riducendo i costi eovviamente rispettando la legge.Altra importante novità sarà il registroonline (catasto) di tutti gli impianti direfrigerazione e condizionamento,valido per tutti gli impianti installatiindipendentemente dalla carica, ma

che ovviamente dovrà essere soloaggiornato periodicamente per gliimpianti sopra le 5 ton. eq. di CO2. Lostesso registro, che si potrà compilaresolamente online tramite tablet, com-puter o smartphone, verrà gestitodalle Camere di Commercio tramiteEcocerved, come già avviene per ilregistro delle persone www.fgas.it. Lostesso registro includerà il refrigerantevenduto, le apparecchiature precari-cate e vendute solo a tecnici certificati.Ovviamente il calcolo annuale del refri-gerante recuperato ed aggiuntoavverrà quindi in automatico e non saràpiù necessaria alcuna dichiarazioneall’ISPRA. La responsabilità ricadràancora di più sul manutentore, che avràancora una maggiore fidelizzazionecon il cliente. Ma ciò non avviene giàper le caldaie da diversi anni?.

LA FORMAZIONE EUROPEA

Sappiamo che i nuovi refrigerantisaranno per la maggior parte infiam-mabili, per cui la sicurezza risulterà unaspetto fondamentale della formazio-ne di tutti i tecnici.Per questo motivo si auspicano forma-zione e certificazione obbligatorie alivello nazionale, sulla stessa linea diquanto già avviene per i refrigerantifluorurati; Spagna e Olanda hanno giàiniziato. Real Alternatives è un proget-to di formazione gratuita, quindi per-ché non approfittarne e collegarsi alsito www.realalternatives.eu promos-so dalla Commissione Europea,importante occasione di crescita per

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Editoriale

Refrigeranti alternativi:una realtà a cui nessunTecnicodel Freddo deve sottrarsi

SILVIA ROMANÒ

Head of International Affairs Centro Studi Galileo

Al centro Cornelius Rhein della Commis-sione Europea ad un recente convegnodelle Nazioni Unite sull’eliminazione globa-le dei refrigeranti ad alto effetto serra equindi sul conseguente sviluppo e forma-zione sulle nuove tecnologie a basso impat-to ambientale ma che richiedono maggiorprofessionalità e formazione.

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ciascun Tecnico del Freddo. Il progettoè proprio ora stato aggiornato con gliultimi refrigeranti e con la normativa378 e gli standard più recenti.

IL CONVEGNO

Il grande interrogativo che la redazio-ne di Industria & Formazione (cosìcome del resto l’intero settore) siponeva solo due anni fa era“Refrigeranti alternativi naturali o sinte-tici: quale futuro?”. In un lasso di tempocosì breve possiamo affermare di esse-re più vicini ad una risposta; testimo-nianza ne è il prossimo ConvegnoEuropeo promosso dall’Associazionedei Tecnici italiani del Freddo (ATF) inoccasione della 41ma edizione diMostra Convegno Expocomfort.“Passaggio ai Refrigeranti Alternativi:Impatto su Impianti Nuovi ed Esistenti”si svolgerà il prossimo 15 marzo 2018dalle ore 14.00 alle 18.30, all’internodella Sala Sagittarius nel CentroCongressi Stella Polare e, come ormaida anni per i Convegni CSG-ATF, saràsotto il prestigioso Patrocinio delMinistero dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio e del Mare.Verranno affrontati argomenti quantomai attuali, ad iniziare dal noto phase-down dei gas fluorurati ad effettoserra, in corso già da due mesi in moltiPaesi, e conseguenti sostituzioniobbligatorie dei refrigeranti tradizional-mente impiegati (R410A, R404A,ecc.) nelle applicazioni della refrigera-zione e del condizionamento dell’ariacon le nuove alternative a bassoimpatto ambientale (R32, misceleHFC ed HFO, CO2, HC, Ammoniaca,ecc.). Di pari passo andranno fronteg-giati importanti cambiamenti nei com-ponenti e negli impianti, per accoglie-re i fluidi secondari e naturali, cosìcome nei compressori e nei circuiti,che indurranno i Tecnici del Freddo adaggiornare le proprie competenze; laConferenza proseguirà con un appro-fondimento in merito.Operatori, imprese e costruttori, ovvia-mente di concerto con gli enti di for-mazione e certificazione, sono con-cordi su un aspetto fondamentale: lacontinua formazione teorico-pratica ditutti gli operatori che progettano,installano, manutengono o riparano gliimpianti di refrigerazione e condizio-

namento è l’unico mezzo certo ed effi-cace per garantire sicurezza sul lavo-ro, rispetto dell’ambiente ed efficienzaenergetica, nonché un utilizzo ottima-le delle apparecchiature.L’evento potrà contare sull’illustre figuradel prof. Alberto Cavallini, ProfessoreEmerito dell’Università di Padova ePresidente Onorario dell’Istituto Inter-nazionale di Refrigerazione (IIF-IIR), ilquale coordinerà i lavori insieme aiProfessori Ennio Macchi e MarcoMasoero, rispettivamente del Politec-nico di Milano e del Politecnico diTorino.

A dare un’impronta ancora più interna-zionale al Convegno contribuirà laPresidenza da parte di figure note delsettore, provenienti dalle maggioriAssociazioni: Didier Coulomb, DirettoreGenerale dell’Istituto Internazionale diRefrigerazione di Parigi (IIF-IIR); PerJonasson, Presidente dell’Associa-zione Europea del Condizionamento edella Refrigerazione (AREA); RobertoSaccone, Presidente di Assoclima;Bjarne Olesen, Presidente della So-cietà Americana degli Ingegneri delRiscaldamento, Refrigerazione e Con-dizionamento (ASHRAE); AndreaVoigt, Direttore di Partnership Europeaper l’Energia e l’Ambiente (EPEE);Francesco Scuderi, VicesegretarioGenerale di Eurovent.

LE COLLABORAZIONICON LE AZIENDE DEL SETTORE

Il simposio prenderà il via con una pre-sentazione dell’ing. Giacomo Pisanodi Officine Mario Dorin sui “Refri-geranti: sfide attuali e future”, seguitodall’ing. Stefano Filippini della LU-VEsu “Nuovi refrigeranti ad elevato glide”e dal dott. Bachir Bella di Emerson,che esporrà i “Refrigeranti a bassoGWP per condizionamento e pompedi calore”. L’ing. Edoardo Monfrinotti diChemours parlerà di “RefrigerantiHFO a bassissimo GWP per refrigera-zione stazionaria e sistemi AC funzio-nanti a R410A e R134a”, mentre FelixFlohr da Daikin Chemicals DE spie-gherà una “Soluzione efficiente ecompetitiva con un basso GWP insostituzione di R404A/R507 nelleapplicazioni MT e BT”. L’ing. CarmineMarotta di General Gas discuterà di“Retrofit di sistemi di refrigerazionefunzionanti con R404A/R507” e l’ing.Pietro Trevisan mostrerà la nuova tec-nologia Bitzer in merito a “Nuovi com-pressori scroll dotati di speciale moto-re LSPM e omologazione per fluidiA2L”, seguito dall’ing. Gabriele DeBona che proporrà la soluzioneDanfoss “Eiettore nei sistemi a CO2per refrigerazione, condizionamento eriscaldamento”. Castel porterà sulloschermo i propri “Prodotti per sistemiHFO, HC e CO2” grazie alla presenta-zione dell’ing. Antonio Sepe, cosìcome Testo dimostrerà di rispondereall’esigenza di mercato con la propriastrumentazione all’avanguardia grazieall’intervento dell’ing. Fabio Mastro-matteo. Concluderanno il Convegnol’ing.Livio Calabrese di Frascold con un“Confronto energetico tra diversi layoutdi impianti di refrigerazione commercia-le a CO2” e la dott.ssa Miriam Solanacon “L’uso di sistemi e controlli intelli-genti per migliorare l’efficienza e ridurreil consumo di energia” secondo le pro-poste Carel.Come si evince dal programma delConvegno, i refrigeranti alternativi equelli naturali sono considerati la solu-zione migliore per far fronte ai cambia-menti imposti dalla legge in vigore dal1 gennaio 2018, grazie al loro bassis-simo impatto ambientale e all’elevataefficienza. Un esempio di eccellenza aquesto proposito viene dagli StatiUniti, dove l’R407H ha sostituito con

Ultimo incontro Real Alternatives delleassociazioni indipendenti che lo hanno rea-lizzato per il bene dei tecnici del freddo chedovranno fin da ora usare le uniche alter-native reali e disponibili.

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successo l’R22 in un magazzino distoccaggio refrigerato. L’operazione èstata curata da Daikin, che ha com-pletato il primo impianto di retrofit negliStati Uniti. R407H è stato utilizzato persostituire l’R22 nel sistema e questaconversione di successo dimostra chequesto refrigerante è un’opzione idea-le per future conversioni simili da R22.Notoriamente, i seminari sono unmetodo efficace per raggiungere unvasto pubblico, a cui offrire una lezio-ne interattiva; il Centro Studi Galileo,che da anni organizza convegni e sim-posi in tutto il mondo, ha appunto con-dotto con successo due seminari inArgentina (nelle città di Buenos Airese Rosario) a dicembre 2017, sul temadelle “Esperienze con le NuoveAlternative Tecnologiche a BassoImpatto Ambientale nella Refrigera-zione Commerciale”. Grazie a questieventi di respiro internazionale, iTecnici argentini hanno potuto apprez-zare la grande esperienza italiana edapprendere le ultime novità in tema ditecnologia del freddo commerciale. Glieventi hanno contato sulla partecipazio-ne delle più grandi imprese italiane edeuropee, come EPTA, Officine MarioDorin, Chemours, Carel, Embraco, LU-VE, Alfa Laval e Inres Coop.

I PROGETTI EUROPEI

Per tornare invece nell’ambito euro-peo, un nuovo progetto finanziatodalla Comunità Europea si dimostraanche l’occasione di unire gli sforzi nelcampo della ricerca da parte di alcunefra le ditte leader della storica Capitaledel Freddo, Casale Monferrato, cheguarda ai nuovi refrigeranti come unascommessa per il futuro. Sono tre leimprese partecipanti (Cold Car,Heegen e SandenVendo), sotto lasupervisione del Centro Studi Galileo econ il coordinamento del Politecnico diTorino e dell’Agenzia di SviluppoLAMORO. Il progetto “Green Gas”, nel-l’ambito dei bandi Por Fesr 2014/2020della Regione Piemonte, sarà utile alleimprese per raggiungere gli obiettiviprefissati dall’emendamento di Kigali alProtocollo di Montreal, ovvero l’elimina-zione dei gas attualmente utilizzati nel-l’industria che provocano cambiamen-ti climatici. Marco Buoni, DirettoreTecnico del Centro Studi Galileo e

Vicepresidente Affari Internazionali diAREA si dichiara “soddisfatto perl’occasione proveniente dall’UnioneEuropea che abbiamo saputo sfruttare.È un esempio virtuoso, soprattutto seconsideriamo che la maggior parte deifondi destinati all’Italia fanno rientro aBruxelles senza essere utilizzati. Il set-tore del freddo si dimostra all’avan-guardia anche in questo campo e leaziende del freddo ancora una voltadimostrano di essere capaci di unirsiper sviluppare le tecnologie necessa-rie per essere all’avanguardia”.

LA FORMAZIONE ITALIANA

I nuovi, grandi sviluppi della scienzadevono naturalmente essere condivisicon il grande pubblico; il Centro StudiGalileo, insieme con alcune tra le piùgrandi imprese mondiali, ha dato il viaad un metodo di insegnamento onlinegratuito molto apprezzato dai Tecnicidel Freddo. A settembre e dicembre2017 si sono infatti tenuti tre Webinar(seminario interattivo online) a parteci-pazione gratuita che hanno contatosui contributi di esperti da ditte comeChemours ed Embraco, nonchédocenti del progetto europeo RealAlternatives. I temi affrontati sonostati: l’imminente sostituzione dei refri-geranti tradizionali ed i loro impattisulle apparecchiature, nonché gliincentivi offerti dalle istituzioni euro-pee promotrici dell’iniziativa, infine lanormativa EN378, le ISO e le caratte-ristiche di infiammabilità, cariche mas-sime ed utilizzo dei fluidi A2L ed A3.

LA FORMAZIONEINTERNAZIONALE

Stessa formazione di alto livello vieneproposta dal Centro Studi Galileo intutto il mondo grazie al supporto delleNazioni Unite. Recentemente inTunisia si sono svolti quattro corsi perallineare il Paese agli standard euro-pei, sottoponendo all’esame per ilPatentino PIF anche questi tecnicimolto preparati soprattutto dal puntodi vista teorico.Il patentino PIF, infatti, grazie al pro-getto mondiale “Refrigerant DrivingLicence – RDL”, ha preso un’improntaglobale, fondamentale in vista dell’usopiù professionale dei refrigeranti ed aicontrolli per la sicurezza di tutti. Infatti,RDL è uno schema di certificazionerealizzato proprio dal CSG su manda-to dell’associazione americana AHRIe delle Nazioni Unite.Già il CSG ha avuto la possibilità dicomprovare la sua efficienza in oltre 30paesi nel mondo, tra cui Tunisia,Gambia, Arabia Saudita, Caraibi, Mon-tenegro, Turchia, Bahrain, Rwanda,Benin, Cina, Iraq e presto pure India.La bontà della certificazione è quindiassicurata da queste molteplici refe-renze, che permettono a sua volta digarantire una buona pratica nel rispet-to delle regole e della sicurezza di tuttia partire dall’installatore, che a suavolta rassicura il costruttore e soprat-tutto il suo cliente finale per un’ottimarefrigerazione e condizionamento del-l’aria per un futuro di comfort e di cre-scita per tutte le persone.

Il Direttore Tecnico CSG ha presentato a tutte le associazioni mondiali riunite al Blackstonehotel di Chicago il nuovo patentino globale “Refrigerant Driving Licence”. L’incontro è stato unsuccesso e già dall’autunno il patentino verrà rilasciato in 5 paesi campione.

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Sono qui a Chicago con il Presi-dente di ASHRAE Bjarne WilkensOlesen, Presidente di ASHRAE dal2018. Siamo alla conferenza annualeinvernale. Mi piacerebbe porre alcu-ne domande al Presidente di ASH-RAE sui temi più importanti in que-sto momento nel nostro settoredella refrigerazione, del condiziona-mento dell’aria e dell’efficienza ener-getica. Gli obiettivi della sua presi-denza sono quelli di espandere lacomunità ASHRAE, estendere gliorizzonti tecnologici e trasmettere inostri valori ai membri. Quali pensache siano i migliori metodi per rag-giungere questi obiettivi?

Bene, come ha detto, gli obiettivi citatinon sono solo i miei ma sono puredella società e derivano da un pianostrategico su base quinquennale, dal2014 al 2019, e ciò che voglio fare èappunto porre l’enfasi sull’adozione diun piano strategico, specialmenteoggi. Io provengo dalla Danimarca,non dagli Stati Uniti, né dal Canada,paesi dai quali arriva la maggior partedei Presidenti precedenti.Sono solo il secondo proveniente daun paese al di fuori del Nord Americae il primo a non essere un madrelin-gua inglese. Dunque per me è moltoimportante l’espansione della globaliz-zazione e mostrare al mondo cheASHRAE è una società globale.Attualmente abbiamo una ASHRAEspalmata su 15 regioni in tutto ilmondo e abbiamo ora una regioneeuropea (European Chapter) che èquasi come una società nazionale.

Il 1 luglio dello scorso anno abbiamofatto una conferenza europea in quan-to vorremmo servire molto meglio inostri membri in Europa. L’ Europa èmolto differente dagli altri paesi,soprattutto dagli Stati Uniti; in Europaabbiamo molte società nazionali dav-vero forti, come in Italia, nel RegnoUnito, in Danimarca, che hanno unaorganizzazione “a ombrello” conosciu-ta anche in Italia, per questo dobbia-mo collaborare.La collaborazione è molto importante;non vogliamo più essere in competi-zione in Europa con le società nazio-nali, bensì lavorare insieme; cosìabbiamo redatto un memorandumfinalizzato ad una più stretta collabo-razione. Questo è un aspetto dellacomunità globale.Un altro aspetto riguarda il lavoro chestiamo svolgendo da anni sul pro-gramma ambientale delle NazioniUnite. Abbiamo svolto due nuovi corsiper aiutare a conoscere e migliorare losviluppo economico dei refrigeranti.Bisogna anche sostituire i refrigerantiin uso con quelli a più basso potenzia-le di surriscaldamento globale.Abbiamo dunque aiutato le NazioniUnite a focalizzarsi sullo sviluppo eco-nomico conseguente alla formazione,supporto che proseguirà anche que-st’anno.Ci sono molti altri esempi che dimo-strano come stiamo cercando didiventare sempre più globali. Ho viag-giato molto per incontrare persone intutto il mondo lo scorso anno; sonostato in 25 paesi in tutto il mondo e hofatto 60 presentazioni.

Svolgiamo meeting e molti conve-gni, vorrei pertanto invitarla alnostro prossimo evento svolto inMostra Convegno Expocomfort. Inquesta importante occasione pre-senteremo il nostro lavoro anchesulla licenza d’uso dei refrigeranti.Penso che la formazione sia vera-mente importante per il futuro acausa del grande numero di cambia-menti in corso in relazione all’effi-cienza energetica e sui refrigeranti.Qual è il suo punto di vista riguardola formazione?

Come Lei ha detto la formazione èestremamente importante e questo èil motivo per il quale teniamo anchemolti corsi. La nostra formazione èrivolta principalmente agli ingegneri,ma anche la formazione dei tecnici èmolto importante.In futuro avremo bisogno più personeperché attualmente non abbiamo ilnumero di tecnici e ingegneri neces-sari. Noi ci impegnamo nella formazio-ne dei ragazzi a scuola, prima chevadano all’università.Vogliamo mostrare ai ragazzi checos’è l’ingegneria. Abbiamo in corsoprogrammi con personale locale intutto il mondo che possa coordinare leclassi scolastiche per aprire gli occhiagli studenti più giovani sull’importan-za dell’ingegneria stessa.Ciò che dico sempre è che molti nonpensano che gli HFC siano moltoaccattivanti e dunque gli studenti pre-feriscono lavorare per esempio con latecnologia informatica.Ma dobbiamo mostrare come nel

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Speciale intervista sulla sostenibilità energetica

Il futuro è comuneAmerica e Europa

INTERVISTA A BJARNE OLESEN

Presidente di ASHRAEA sinistra Marco Buoni intervista la massi-ma autorità dell’Associazione americanadegli Ingegneri ASHRAE.

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nostro lavoro siamo responsabili per il40% dell’energia usata nel mondo, edunque siamo responsabili per la sal-vaguardia dell’ambiente.

Riguardo all’efficienza energetica:ASHRAE è una comunità globaleanche collegata agli Stati Uniti. Ilgoverno degli Stati Uniti ora non cista aiutando sul tema dell’efficienzaenergetica in quanto si è ritirato dal-l’accordo di Parigi dando menoimportanza al tema dei cambiamenticlimatici. Questo cambiamento nellapolitica degli Stati uniti, influenzeràASHRAE?

Si, è stato un brutto cambiamento, marealmente ciò che abbiamo visto è chele decisioni del governo federale nonhanno fatto diminuire l’interesse daparte dei singoli Stati verso la nostraindustria, nel lavorare insieme in modopiù efficiente. Dunque ritengo che inverità l’attività si sia incrementata inquanto ci sono governi differenti neisingoli stati che autonomamente crea-no corsi e decidono come lavorare sul-l’efficienza energetica; la maggior parteadotta ASHRAE, (nel 90,1% dei casi) enon hanno diminuito i loro sforzi.Noi organizziamo incontri con le orga-nizzazioni dei sindaci che hanno pia-cere di mostrare come le loro cittàsono impegnate nella direzione dellasostenibilità energetica e hanno incre-mentato i loro sforzi proprio per dimo-strare il loro interesse nel sostenere gliaccordi di Parigi anche se il GovernoFederale non vuole sottoscriverli.Per questo credo che la decisione delgoverno statunitense non abbia avutoun grande effetto sulle grandi compa-gnie. Esse sono ancora concentratesul rendere i loro sistemi più efficientia livello energetico e c’è ancora ladiscussione aperta sul fatto che ilgoverno avrebbe fatto meglio a sotto-scrivere gli accordi di Parigi.Una questione riguarda la quantità diposti di lavoro che rendere l’efficienzaenergetica più sostenibile potrebbecreare. Per questo non ci sono effettinegativi sulle aziende che continuanoil loro lavoro.

Penso sia molto importante che ilPresidente di ASHRAE sia Europeoin quanto questo può offrire unpunto di vista europeo su questo

aspetto, e ritengo che l’Americapossa rendersi conto del fatto chenon si può fermare il progresso. Ilprogresso sta andando nella dire-zione dell’efficienza energetica, percui anche se il governo non sotto-scrive formalmente l’accordo, spes-so le imprese sono incanalate nellavia di sistemi migliori e più efficientiperchè questo è ciò che chiede ilmercato. Dunque penso che Leiabbia perfettamente ragione.

In AREA il tema dell’efficienza è fon-damentale per quanto riguarda il set-tore dei tecnici, per questo sarebbebello lavorare insieme con ASHRAEsu questo aspetto.

Una cosa che voglio dire, e sulla qualeanche il nostro piano strategico pira-midale si focalizza è che quando siparla di tecnologia, ASHRAE è stataprincipalmente vista come una orga-nizzazione che lavora molto sugli edi-fici commerciali, ma che ha aumenta-to gli sforzi e le attenzioni sugli edificiresidenziali.Nel residenziale impieghiamo più

energia in quanto le persone passanopiù tempo nelle loro case che nei loroposti di lavoro, dunque il risparmio nelresidenziale è la cosa più importanteper le persone.Per questo due e tre anni fa abbiamocreato una commissione permanentechiamata “Comitato Residential Stan-ding” con la quale teniamo oggi con-ferenze utili a focalizzarsi sul pianoresidenziale e grazie alle quali avre-mo le prime linee guida per edificimultifamiliari.Dunque c’è un settore nel quale abbia-mo incrementato la nostra attività.Anche nell’ambito residenziale ci sonomolte altre organizzazioni con le qualivorremmo collaborare.

Molto bene. Penso sia davvero impor-tante perché il maggior numero di edi-fici è residenziale, quindi il numeroglobale totale è maggiore. Dunque,grazie molte per la sua intervista. Éstato un piacere. Grazie per il suotempo e speriamo in una maggiorecooperazione, in quanto lei è Europeo,tra Europa e ASHRAE.Grazie molte.

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A Chicago si è pure svolta la Fiera AHRI e il winter meeting ASHRAE dove è stato orga-nizzato pure un Convegno su Real Alternatives, progetto europeo di formazione.

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Dottor Coulomb, si sono appenaconclusi il Convegno sul Protocollodi Montreal, che si è tenuto aMontreal, e il Convegno COP suicambiamenti climatici, che si è tenu-to a Bonn. Entrambi i convegni sonomolto importanti per il nostro setto-re, soprattutto il convegno diMontreal che segue gli emendamen-ti di Kigali, in quanto vi sono cam-biamenti ed opportunità importantiper il nostro settore. Naturalmentel’IIR riveste un ruolo primario nellosviluppo di questi cambiamenti alivello globale. Quali temi sono statitrattati durante questi convegni?

In effetti, nel mese di novembre c’èstato il COP, dunque il Convegno delleParti a Bonn sui cambiamenti climati-ci, seguito dal Convegno a Montrealsullo strato dell’ozono stratosferico; èimportante notare come questi due tipidi convegni siano collegati tra loro,anche se all’inizio il convegno sullostrato dell’ozono stratosferico eracompletamente indipendente; era,infatti, stato creato prima degli altri,nel 1987.La firma del protocollo di Montreal nel1987 è stata molto importante perattuare la soppressione progressiva

dei CFC e degli HCFC. Ora, invece,l’argomento principale nei convegnisul Protocollo di Montreal è quellodegli HFC, perchè non hanno unimpatto sullo strato dell’ozono strato-sferico. Per questo motivo i due con-vegni sono molto legati l’uno all’altro.Bisogna portare all’attenzione l’impor-tanza del Convegno di Parigi del 2015che si è concluso con un accordo diprincipio, per cui a partire dal 2020, idiversi Paesi dovranno diminuire leloro emissioni di gas ad effetto serraconformemente alle loro restrizioninazionali. Tutti i Paesi si sono impe-gnati ad attuare un certo numero diriduzioni delle emissioni, che varianoda Paese a Paese.Il convegno di Kigali, che fa parte dellaserie di convegni sullo strato dell’ozonostratosferico del 2016, ha avuto ungrande successo perchè si è deciso diridurre gli HFC utilizzando gli strumentidel Protocollo di Montreal e non quellidi Kyoto e del convegno di Rio sui cam-biamenti climatici, con l’impegno di eli-minare l’85% delle emissioni di idro-fluorocarburi entro il 2047.A Bonn era in corso la precisazionedegli impegni presi a Parigi e fino al2019-2020 sarà difficile andare al di làdi questa fase di precisazione. In effet-ti il Convegno di Parigi non ha fissatodei principi per i Paesi per il periodo2015-2020 (La sola conclusione è chei paesi che già facevano parte delProtocollo di Kyoto, soprattutto i paesieuropei devono applicare le riformegià indicate, ma non ci sono obblighigenerali per gli altri). Si tratta di impe-gni volontari per i paesi europei; sono

legati al Protocollo di Kyoto, mentre ipaesi in via di sviluppo non hannorestrizioni particolari e la maggiorparte dei paesi industrializzati si sonoallontanati da questi obblighi.Dunque, l’obiettivo principale per iprossimi due anni è quello di definire erafforzare gli impegni di ogni singoloPaese, perché con i soli impegni presiprima del Convegno di Parigi, la tem-peratura del pianeta dovrebbe aumen-tare di circa 3,4 °C. Oggi, siamo già acirca 0,9 °C. Dunque si assisterà adun cambiamento climatico importantee la situazione diventerà molto difficile.L’impegno di Parigi mira a limitare l’au-mento futuro da 0,6 °C – 1,1 °C al finedi ottenere l’obiettivo ideale di 1,5-2 °Cin rapporto all’era pre-industriale. Sitratta, però, di un obiettivo difficile daraggiungere.Il primo problema è dato dal fatto chenon si è giunti alla definizione delle solu-zioni pratiche relative agli impegni tesialla limitazione dell’aumento della tem-peratura e dall’altra vi è il problema degliimpegni finanziari dei Paesi industrializ-zati a favore di quelli in via di sviluppoperché le promesse fatte a Parigi non sisono ancora concretizzate.Ogni anno si tengono diversi conve-gni; ci sarà un nuovo COP in Poloniaalla fine di quest’anno; penso che que-sti convegni siano molto utili dal puntodi vista tecnico ma non ci si deveaspettare che vengano prese decisio-ni che rivestano la stessa importanzadi quelle assunte a Parigi.Abbiamo partecipato al Convegno diBonn perchè offriva l’occasione diincontrare molte persone e parlare di

Speciale intervista il futuro della refrigerazione

Il mondo è globaleanche nella refrigerazione

INTERVISTA A DIDIER COULOMB

Direttore Generale dell’Istituto Internazionale di Refrigerazione (IIR)

INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID177, Bd Malesherbes - 75017 ParisTel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org

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ciò che è possibile fare nel settore delfreddo. Abbiamo allestito uno standdove abbiamo presentato le nostreattività e abbiamo distribuito, per laprima volta, una breve pubblicazioneinformativa sull’impatto del settore delfreddo sul cambiamento climatico perprecisare, per esempio, che la produ-zione del freddo rappresenta un pro-blema sia dal punto di vista del consu-mo energetico sia per l’emissione deirefrigeranti, che contribuisce per il7,8% alle emissioni globali di gas adeffetto serra, di cui 2/3 sono dovute alconsumo energetico.Abbiamo diffuso questi dati nellanostra pubblicazione, poi in qualità didirettore generale dell’IIR, ho avuto lapossibilità di parlare con ministri edaltri esperti. In tali occasioni cerco diportare all’attenzione l’importanza delfreddo e fare in modo che sia mag-giormente considerato.Abbiamo un ruolo importante nei varidibattiti perché mettiamo in lucel’importanza dei refrigeranti e ricordia-mo che, da una parte, si dovrebbeagire maggiormente sull’energia e,dall’altra, considerare l’importanzadella catena del freddo, soprattutto neipaesi in via di sviluppo, al fine di ridur-re l’impatto sul cambiamento climaticoed evitare di avere perdite considere-voli (45% o oltre) delle derrate alimen-tari, che vanno perse alla fine dellacatena del freddo.Bisogna, inoltre, ricordare l’importan-za che il freddo riveste nei settori dellasalute, dell’economia e dell’ambiente.Durante il COP, abbiamo cercato ditrasmettere questi messaggi; perso-nalmente continuo a partecipare aquesti COP anche se da un punto divista pratico non si prendono moltedecisioni, ma ora è troppo importantedivulgare queste informazioni.Per quanto riguarda il Protocollo diMontreal, ci sono stati festeggiamentiper i 30 anni dello stesso, l’essenziale èil fatto che, in questa occasione, si èpotuto constatare che erano 21 i paesiad aver ratificato l’emendamento diKigali. Questo è stato un fatto positivoperchè significa che l’emendamentopoteva diventare effettivo. Speriamoche altri paesi lo ratifichino ma è giàpossibile applicarlo.Si è parlato a lungo durante tutta lasettimana a proposito dell’applicazio-ne pratica di questo emendamento.

Non è stata presa alcuna decisione evi saranno altri incontri negli anni avenire.Vi sono diversi aspetti da considerare:prima di tutto c’è il problema dei refri-geranti di sostituzione, valutando qualisiano i nuovi refrigeranti da utilizzare,e questo è al centro delle discussioni.Abbiamo refrigeranti a debole effettoserra, ma si dibatte rispetto alle nor-mative, soprattutto per quanto riguar-da i refrigeranti infiammabili e relati-vamente alla cooperazione con leorganizzazioni internazionali che sene occupano (ISO, IEC).Ci sono altri aspetti per i quali non si ègiunti a soluzioni pratiche e che neces-sitano di sensibilizzazione, come quel-lo dell’energia e del consumo degliimpianti. E’ essenziale fare in modoche, quando sostituiremo gli HFCattuali con altri refrigeranti, il consumoenergetico sia ottimizzato.Nel mese di novembre sono stati pub-blicati dei dati interessanti: il consumoenergetico rappresenta i 2/3 dell’im-patto globale sull’ambiente del settoredel freddo e 1/3 quello dei refrigeranti.Dunque si deve agire sull’energia nelsettore del freddo, questo è statol’aspetto essenziale del mio messag-gio a Bonn.Per quanto riguarda il convegno diMontreal, ho presentato un comunica-to che trattava di un altro punto, pernoi, importante: il fatto che i paesi invia di sviluppo evitino di utilizzare HFCa forte effetto serra nella fase di sop-pressione degli HCFC. Il problema diKigali per i paesi in via di sviluppo èdato dal fatto che devono eliminarecompletamente la produzione degliHCFC prima del 2030, mentre la dataper i paesi industrializzati è il 2020,anche se in Europa questo obiettivo ègià stato largamente raggiunto.Questa fase è iniziata nei paesi in viadi sviluppo ma non è ancora finita;hanno ancora 12 anni a disposizione.Si trovano, dunque, in una fase di sop-pressione degli HCFC pur avendotempo fino al 2047 per utilizzare gliHFC. Sfortunatamente, abbiamo con-statato che alcuni paesi prestano piùattenzione all’impegno relativo agliHCFC che agli HFC da utilizzare.Secondo noi, si tratta di un nodo stra-tegico e abbiamo insistito così tantonel nostro comunicato che durante leriunioni si è parlato degli aspetti tecni-

ci dell’emendamento di Kigali partico-larmente sul fatto che, laddove esista-no refrigeranti di sostituzione a deboleeffetto serra, e ne esistono, questidebbano essere utilizzati sin da ora.Per i settori dove non esistono ancorarefrigeranti alternativi, con un buonrendimento energetico e facile acces-sibilità, è necessario ritardare l’elimi-nazione degli HCFC. Pensiamo fonda-mentalmente che per i paesi in via disviluppo sia preferibile ritardare lasoppressione degli HCFC in alcunisettori.Questo è il messaggio che abbiamodiffuso a Radio Canada. Continueremoa diffonderlo durante le prossime riu-nioni intermedie, quali quella di Viennae il convegno annuale che dovrebbeaver luogo a novembre 2018. Conti-nueremo a seguire questa via.

Quali saranno i nuovi refrigeranti ele nuove tecnologie che rivestirannoun’importanza particolare in futuroin Europa? Durante il nostro conve-gno il prossimo marzo presentere-mo le nuove tecnologie che utilizze-ranno refrigeranti a basso cop erefrigeranti naturali. Quali saranno,secondo Lei, le sfide da affrontare?

Nel 2018 in Europa si assisterà aduna drastica diminuzione dell’utilizzodei refrigeranti a forte effetto serra.L’Unione Europea ha dato il via ad unphase down degli HFC senza incorre-re in particolari problemi. Il 2018 saràpiù difficile perchè la diminuzione saràmaggiore rispetto al passato.Spero che tutti gli attori del settoresiano pronti ad affrontare questa sfida.Ora i refrigeranti che hanno un forteeffetto serra sono diventati moltocostosi. Dunque, la situazione saràdura da affrontare ma spero ancheche questo fatto spinga i tecnici delfreddo a cambiare refrigeranti. Al con-tempo è necessario ridurre le fughe ecertificare il personale.Diminuendo le fughe, si riducono leemissioni e, dunque, l’acquisto di refri-geranti. I refrigeranti di sostituzionenon sono per forza nuovi. Ci sonorefrigeranti parzialmente nuovi ma ingenere si tratta di miscele di refrige-ranti già conosciuti. Ci sono anche irefrigeranti già noti.Questi refrigeranti naturali comel’ammoniaca, il CO2 e gli idrocarburi

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hanno un bell’avvenire anche se per ilfuturo rivestono una grande importan-za le regolamentazioni e le norme. Ildato positivo è che esiste un accordoin via di definizione a livello interna-zionale sulle nuove norme in materiadi utilizzo degli idrocarburi. L’obiettivo èquello di permettere l’utilizzo dei refri-geranti infiammabili negli impianti concariche superiori.Bisogna prestare attenzione agli idro-carburi perchè sono altamente infiam-mabili ma se si prendono le giusteprecauzioni possono essere utilizzati.Vi è anche la classe A2L debolmenteinfiammabile per i refrigeranti comel’R32 e gli HFO.Questi refrigeranti hanno una loro col-locazione anche se i refrigeranti natu-rali dovrebbero farla da padroni; biso-gna permetterne l’utilizzo ma varandonuove norme. Si sta, dunque, lavoran-do a livello internazionale e spero cheogni paese sarà in grado di definiredelle regolamentazioni, soprattutto perquanto riguarda gli edifici, in quanto inquel settore potrebbero verificarsi fortirallentamenti.E’ necessario redigere al più prestodei codici e delle regolamentazioniche permettano l’utilizzo dei refrige-ranti infiammabili, degli idrocarburi,dell’R32, degli HFO e delle miscele.Un altro aspetto importante è quellodella formazione dei tecnici che lavo-reranno sugli impianti.Anche in questo settore sono stateprese decisioni importanti a livelloeuropeo. Bisogna, infatti, formare itecnici che lavoreranno con i nuovirefrigeranti.L’IIF partecipa con il Centro StudiGalileo ad un progetto finanziato dallaCommissione Europea, Real Alterna-tives in Life, che presenta la situazioneattuale dei refrigeranti.Ci sono anche i refrigeranti intermediche sono i refrigeranti di sostituzionetransitoria da utilizzare quando non èpossibile cambiare subito l’impianto.Sono molto utili per gli impianti relativa-mente recenti: in questo caso possonoessere utilizzati in sostituzione dei refri-geranti attuali a forte effetto serra;l’effetto serra medio conseguenteall’impiego dei refrigeranti HFC transi-tori rappresenterà un passo avantisenza dover cambiare l’impianto in unfuturo immediato.

ULTIME NOTIZIE

Comunicazione importante ATF:“Massima attenzione all’utilizzo di refrigeranti

infiammabili nei compressori tradizionali.Pericolo di incendio!”

Il board dell’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo ha mostrato preoccu-pazione per la crescente pratica dell’utilizzo di refrigeranti alternativi a bassis-simo GWP (normalmente minore di 150) negli impianti tradizionali non pro-gettati per tali sistemi. Come sappiamo questi gas, che hanno il grande pregiodi non possedere caratteristiche climalteranti, sono tuttavia leggermenteinfiammabili nella climatizzazione e altamente infiammabili (come il propano)nella refrigerazione. E’ ovvio che un loro utilizzo in impianti concepiti per i gastradizionali possa mettere a rischio il funzionamento dell’impianto stesso mafattore ancora più grave provocare incendi. L’Associazione dei Tecnici Italianidel Freddo, impegnata in prima linea nell’opera di formazione e informazioneper il settore RAC vuole con la presente comunicazione mettere in allerta tuttigli operatori sulla pericolosità assoluta di tali pratiche.

F-Gas: la proposta delle Associazioni tedescheLe principali associazioni tedesche di settore si sono riunite il 2 febbraio scor-so con le autorità politiche per discutere dell’attuale situazione dei gas refrige-ranti utilizzati nell’industria HVAC. Luogo dell’incontro l’Agenzia Federaledell’Ambiente di Dessau. La folta delegazione ha affrontato il tema della scar-sità di alcuni refrigeranti, scottante ed estremamente di attualità per il settore,

accompagnandolo alla rac-comandazione di profonde-re ogni sforzo per la tuteladell’ambiente. L’apertura deldocumento recita: “Le asso-ciazioni firmatarie sosten-gono espressamente tutti

gli sforzi per ridurre in modo sostenibile le emissioni globali di gas serra. Leindustrie che rappresentiamo contribuiscono in modo significativo agli obiettividella protezione del clima attraverso soluzioni efficienti e fornitura di energierinnovabili. In particolare, le imprese supportano il meccanismo europeo diriduzione dei gas fluorurati implementato nel pertinente Regolamento UE517/2014 tutelando tuttavia gli aspetti di carattere economico. Allo stessotempo, si richiede che i quantitativi F-gas in attrezzature pre-caricate esporta-te dal mercato interno EU verso paesi terzi non devono essere conteggiate equindi riaccreditate. Questi dispositivi sono il 5% del totale.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

La Svezia fa marcia indietro sugli F-GasL’industria svedese delle pompe di calore richiede una deroga alla fase di ridu-zione dei gas fluorurati europei. In una lettera all’Agenzia svedese perl’ambiente, l’associazione svedese di pompe di calore Svenska Kyl &Varmepumpföreningen (SKVP) sostiene che l’industria delle pompe di caloresi trova in una situazione “vulnerabile” a causa della progressiva eliminazionedell’uso di refrigeranti sintetici. L’associazione richiede un’esenzione ai sensidell’articolo 15.4 del regolamento sui gas fluorurati EU 517/2014, che con-sente un’esenzione dalla quota per un massimo di quattro anni per le applica-zioni, i prodotti o le attrezzature, laddove le alternative non siano disponibili onon possano essere utilizzate per o motivi di sicurezza e / o quando non è pos-sibile garantire una fornitura sufficiente di HFC senza comportare costi spro-porzionati. SKVP afferma di aver sempre supportato i principi di eliminazionegraduale ed era consapevole che ciò avrebbe comportato una mancanza diaccesso ai gas fluorurati con successivi aumenti di prezzo.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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ULTIME NOTIZIE

Documento AREA:“Se vuoi rimanere sul mercato smetti

di installare impianti con refrigeranti adalto impatto ambientale (alto GWP)”

Proponiamo in anteprima ildocumento AREA che invitatutti i Tecnici del Freddo euro-pei, ed ancora con maggioreforza quelli italiani, a stopparel’installazione di impianti cheutilizzano R404A e R507, con-sigliando i refrigeranti alterna-tivi disponibili da subito. Dispo-

nibile pure la versione italiana.Resta connesso! Scarica ora.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

Un ponte che unisce l’Italia e la Tunisia

Le Agenzie per l’Ambiente e lo Sviluppo Sostenibile delleNazioni Unite (UN Environment ed UNIDO) promuovono daanni una serie di attività volte al raggiungimento degli obiet-tivi preposti dall’Emendamento di Kigali, nonchédall’Agenda globale 2030 per lo sviluppo sostenibile, per ilrispetto delle scadenze imposte dal piano di riduzione tota-le dei gas HCFC, e graduale degli HFC, gas nocivi per lostrato d’ozono. Come diretta conseguenza, la tecnologiaavanza esponenzialmente, dovendo stare al passo con ledisposizioni degli accordi internazionali e per rispondereall’insorgenza di nuovi bisogni; è proprio in questo contestoche si inserisce l’importanza della formazione continua delpersonale, che deve essere costantemente aggiornato.Perqueste ragioni, in pochi mesi le Nazioni Unite hanno molti-plicato le richieste di training dei lavoratori, per sostenere lacrescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo inquesta fase di transizione.Naturalmente, è interessato in pri-mis il settore della refrigerazione e del condizionamento,legato sia al benessere delle persone (abitazioni, ospedali,ristorazione, ecc.), che al progresso tecnologico (nuove tec-nologie e nuovi gas refrigeranti in commercio). La formazio-ne avviene sia tramite corsi teorico-pratici, che sotto formadi seminari e convegni per tutti i Paesi del mondo.Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

NOTIZIE DALL’EUROPA(da refripro.eu)

POLITICA & AMBIENTE

L’industria svedese delle pompe di calore richiedel’esenzione dal phase-down • In una lettera inviata all’a-genzia dell’ambiente svedese, l’associazione SKVP spie-ga la difficile situazione in cui versa l’industria delle pompedi calore dopo il phase-down degli HFC in Europa.

L’industria tedesca della refrigerazione e della clima-tizzazione pubblica un documento sul phase-down • 9associazioni, di cui 7 tedesche e 2 europee (EHPA edEPEE) hanno pubblicato un documento di posizione voltoa richiedere al governo tedesco di esentare dalle quote leapparecchiature precaricate, esportate dall’UE.

INDUSTRIA & TECNOLOGIA

Quattro associazioni europee richiedono l’interruzioneimmediata dell’impiego dei fluidi R-404A e R-507A • Adare l’allarme sono quattro associazioni leader del settoredi refrigerazione, climatizzazione e pompe di calore(EPEE, AREA, ASERCOM ed EFCTC) che si appellanoagli installatori affinché smettano d’impiegare i fluidi R-404A e R-507A.

Rainer Grosse-Kracht di Bitzer è il nuovo Chairman diASERCOM • Durante l’assemblea generale dell’associa-zione dei compressoristi ASERCOM, il 12 gennaio 2018,Rainer Grosse-Kracht, CTO Bitzer, è stato eletto nuovoChairman del Consiglio Direttivo e Wolfgang Zaremskinuovo Presidente.

ECONOMIA & GENERALITÀ

Studio sul comportamento dei consumatori in materiadi acquisti • Secondo un nuovo studio americano sul com-portamento dei consumatori in materia di acquisti, i con-sumatori non sono fedeli a una specifica catena di super-mercati.

Ora accessibile a tutti: il Dizionario Internazionaledella Refrigerazione • Questo dizionario online vi per-metterà di trovare le definizioni (in inglese e francese) dimolti termini scientifici e tecnici, d’inserire un termine nellalingua di vostra scelta e di trovare le traduzioni corrispon-denti in altre 10 lingue.

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ESTRATTO

Lo sviluppo di sistemi transcritici aCO2 nella refrigerazione commercialepuò essere considerato in una fase ditransizione da tecnologia innovativa atecnologia affermata. Tuttavia la pro-pensione all’innovazione è ancoramarcata e fortemente influenzata darichieste di evoluzione sempre più insi-stenti da parte del mercato: ulterioremiglioramento dell'efficienza energeti-ca annua, riduzione della complessitàdel sistema e una riduzione del costo digestione. Una importante soluzione perla refrigerazione commerciale è l'appli-cazione di una nuova generazione dicompressori CO2 con efficienza ener-getica migliorata in un cosiddetto siste-ma di riferimento.Le caratteristiche di questa gamma dicompressori ad alta efficienza, che sichiama ECOLINE +, sono spiegate inquesto articolo.

La norma europea EN13215 è consi-derata come il metodo standard per lavalutazione delle efficienze energeti-che annuali. Un metodo più comples-so e più impegnativo per calcolarel'efficienza energetica annuale è con-siderare l’andamento climatico, i profi-li di carico specifici, la configurazionedel sistema, i tempi operativi e le risul-tanti condizioni operative dei compres-sori utilizzati.Questo lavoro fornisce uno studioanalitico dei diversi metodi per calco-lare l'efficienza energetica annualeper la nuova generazione di compres-sori comparandoli con la gamma stan-dard e discute i risultati del confronto.

1. INTRODUZIONE

Con l’introduzione del programma“Klimaschutz 2020” nel dicembre2014, il governo federale tedesco hadefinito ambiziosi obiettivi per la ridu-zione dei gas serra. Con riferimento allivello del 1990, le emissioni dovrannoessere ridotte almeno del 40 % entrol’anno 2020 e addirittura del 55 % undecennio dopo. Le riduzioni conside-rano tutti i settori, dalle applicazioniconnesse all’energia a quelle non con-nesse all’energia, come agricoltura erifiuti. Un settore connesso all’energiaè il settore della refrigerazione e delcondizionamento dell’aria.La primaria importanza dell’efficienzaenergetica è evidenziata dal fatto chel’ammontare delle emissioni indiretteequivale a 46 Mt di CO2 equivalenteper l’anno 2015 in Germania (Com-

missione Europea, 2016). In considera-zione di questo, il 4.9 % delle totaliemissioni di gas serra è stato prodottodal funzionamento di impianti di que-sto settore industriale. In relazione alleemissioni dirette, il bilancio ha eviden-ziato che sono state emesse 3 Mt diCO2 eq. che rappresentano 0,3 % deltotale delle emissioni di gas serra.Come conseguenza il governo federa-le tedesco nel dicembre 2016 ha intro-dotto delle nuove linee guida perl’industria della refrigerazione e delcondizionamento dell’aria per suppor-tare il raggiungimento degli obiettivimenzionati (Bundesanzeiger, 2016).Le nuove linee guida considerano tremisure: l’accrescimento dell’efficienzaenergetica, la riduzione dei carichi ter-mici di raffreddamento in generale edun ulteriore taglio dell’applicazione direfrigeranti HFC.

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Speciale anidride carbonica come gas refrigerante

Riduzione dei consumi energeticigrazie all’applicazione di una nuovagenerazione di compressori CO2

OLIVER JAVERSCHEK, JULIAN PFAFFL, JULIAN KARBINER

BITZER Kuehlmaschinenbau, Germany

NomenclaturaAS Asynchronous Motor / Motore

asincronoCOP Coefficient of Performance [-]EER Energy Efficiency Ratio [-]FGB Flash Gas BypassHFC Hydro-FluorocarbonsHP High pressureFGB Flashgas-BypassIHX Internal Heat ExchangerLT Low temperatureLP Low pressureLSPM Line Start Permanent MagnetMT Medium temperatureMt CO2 eq Million tonnes CO2 equivalentSEER Seasonal Energy Efficiency Ratio [-]SEPR Seasonal Energy Performance

Ratio [-]

Articolo trattodal 17° Convegno Europeo

Richiedere atti e video

Vieni al prossimoConvegno gratuito CSG:

15 marzo 2018a MCExpocomfort

Piero Trevisan di Bitzer intervieneal XVII Convegno Europeo.

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Le linee guida sono collegate al rego-lamento F-Gas 517/2014. Si è stimatoche le misure riducano ulteriormentele emissioni di F-Gas di 0.6 Mt di CO2eq. entro il 2020. In ogni caso indipen-dentemente dai regolamenti proposti inGermania ed in altri paesi nel mondo lasituazione idealmente più favorevole èquella di sistemi con la più alta efficien-za energetica annuale basati su di unrefrigerante naturale, applicati in modosemplice e con costi limitati.Tutti questi requisiti sono in relazionecon la prossima generazione di pro-dotti energeticamente efficienti checombinano il refrigerante naturale ani-dride carbonica con un GWP pari a 1e la più alta efficienza per ottenere ilminor CO2 footprint.

2. UNA NUOVA GENERAZIONEDI COMPRESSORI EFFICIENTIPER CO2

2.1 Dal primo prototipo fino a ECOLINE+

BITZER intraprese lo sviluppo di com-pressori per CO2 già negli anni tra il1995 ed il 1998, quando fu progettatoil primo prototipo di compressore perapplicazioni CO2 subcritiche, che fufornito principalmente ad istituti diricerca come il DTI in Danimarca.Anche i primi clienti OEM iniziarono aconcentrarsi sull’applicazione di CO2nella bassa temperatura (LT).Nell’anno 2000 fu installato il primosistema commerciale in cascataHFC/CO2 dall’azienda Linde nella cittàdi Bettembourg in Lussemburgo.Correva l’anno 2002 quando si verifica-va un altro evento di spicco: l’aperturadel primo ristorante McDonald’s HFCfree nella città di Vejle, Danimarca. Ilsistema era stato progettato ed inge-gnerizzato dal DTI e si basava su unsistema propano/CO2 in cascata, refri-geratore a propano, circolazione a ter-mosifone di CO2 nello stadio TN edespansione secca per lo stadio BT. Funecessaria la realizzazione di unospeciale compressore CO2, per soddi-sfare i ridotti carichi termici.Successivamente nel 2003 BITZERintraprese lo sviluppo di compressoriper applicazioni transcritiche. Nel2004, Linde mise in servizio il primosistema completamente a CO2 perapplicazioni transcritiche a Wettingen,

Svizzera. Il sistema è basato sulcosiddetto flash gas bypass (FGB)che fu di aiuto alla tecnologia CO2consentendone una graduale diffusio-ne sul mercato.Da allora BITZER ha sviluppato tre dif-ferenti gamme di compressori pertutte le diverse soluzioni impiantistichea CO2 ed ha venduto 75.000 com-pressori a CO2 alla fine del 2016. I fon-damenti della gamma ECOLINE+,erano stati posti già nel 2010 con iprimi test sul campo con i motori linestart permanent magnet (LSPM).Questa speciale tecnologia di motoreè il requisito chiave dei nuovi com-pressori energeticamente efficienti,che possono essere considerati laquarta generazione di compressoriCO2 made by BITZER.

2.2 Motori LSPM

Questa tecnologia di motore è unasoluzione ibrida e comprende uno sta-tore asincrono ed un rotore a gabbia discoiattolo con dei magneti permanen-ti aggiuntivi. Questa tecnologia combi-na la robustezza di un motore asincro-no (AS) e la maggiore efficienza di unmotore a magneti permanenti.All’avviamento del compressore, ilrotore accelera e si sincronizza con lafrequenza operativa dello statore. Perquesto il rotore opera in velocità sin-crona con il vantaggio di azzerare le

perdite di magnetizzazione del rotore.Tutto questo ha il beneficio di unamaggiore efficienza del motore. Lafigura 1 mostra una comparazione diefficienze di motore elettrico in dipen-denza dalla potenza relativa erogatadi un motore LSPM ed un motore AS.Oltre a questo la tecnologia di motoreapplicata è estremamente flessibilenella sua applicazione, il motore infat-ti può essere collegato direttamenteall’alimentazione elettrica oppure lo sipuò abbinare ad un azionamento avelocità variabile.Il beneficio ottenuto in un compresso-re semiermetico non è circoscrittoall’incremento dell’efficienza offertodal motore, bensì si ottiene anche unamaggiore portata di massa. Per il fattoche il rotore di un motore LSPM lavo-ra con velocità di rotazione sincrona,la trasmissione del compressore puòelaborare una portata di massa supe-riore rispetto ad un motore asincrono,per il quale il numero di giri è forte-mente dipendente dalla coppia cheviene richiesta.In aggiunta la portata di massa è mag-giore anche per il minore trasferimen-to di calore nel gas di aspirazione perperdite elettriche, consentendo unadensità maggiore per il refrigerante inaspirazione, prima che questo giunganella camera aspirazione della testatadel compressore.In considerazione di quanto menziona-

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Figura 1.Comparazione delle efficienze di motori elettrici.

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to, può essere considerato un significa-tivo incremento del COP. Sicuramentel’aumento del COP dipende dalla tagliadel motore e dalla richiesta di coppia eviene mostrato in figura 2 per diversirapporti di pressione in condizioni diaspirazione costanti.Il miglioramento medio di performanceè dell’ordine del 6 % nell’ipotesi di ali-mentazione elettrica diretta. Questoviene documentato in figura 2, doveviene mostrato l’aumento relativo delCOP per uno stesso modello di com-pressore, lavorando in condizioni diaspirazione costanti, con due diversimotori LSPM e AS.

2.3 Caratteristiche addizionali

Le caratteristiche addizionali dellagamma di compressori ECOLINE+non sono l’oggetto di questo lavoroma vale comunque la pena di farnemenzione. La gamma di compressorioffre come opzione un sistema di par-zializzazione meccanica: il cosiddettosistema CRII che è appositamenteprogettato per una elevata frequenzadi azionamento.Questo consente un adattamento dellacapacità quasi-stepless al carico frigo-rifero ed una reazione rapida ai cam-biamenti del sistema. Questo tipo dicontrollo capacità rappresenta unaalternativa all’applicazione dell’inverterdi frequenza, offre una buona qualitàdel controllo combinata con una appli-

cazione semplice e flessibile. Questanovità mondiale per compressori perapplicazioni transcritiche a CO2 vienegestita tramite il modulo IQ CM-RC-01.Il modulo può gestire anche altre fun-zioni integrate del compressore comela gestione del ritorno dell’olio, attiva-zione della resistenza olio oppure ilmonitoraggio delle condizioni operativedel compressore e dei limiti di impiego.

3.VALUTAZIONE DELL’EFFICIENZAENERGETICA

Data la crescente importanza dell’effi-cienza nel settore della refrigerazionee del condizionamento dell’aria, lavalutazione dell’efficienza energeticaha acquisito un ruolo rilevante. Unappropriato studio del bilancio energe-tico basato su accurate e continuemisure condotte in condizioni operati-ve realistiche rappresenta il metodopiù all’avanguardia. In preparazione diuna installazione reale diventa fonda-mentale valutare il consumo energeti-co e comparare l’efficienza energeticadi diverse soluzioni.La comune valutazione dell’efficienzaenergetica è il rapporto tra la potenzafrigorifera e la potenza assorbita. Perlo più questo viene mostrato nel coef-ficient of performance (COP) oppureenergy efficiency ratio (EER).Considerando che il carico frigoriferonon è costante nella maggior parte

delle applicazioni in ragione di varia-zioni nel funzionamento nel giorno enella notte il rapporto tra l’energia uti-lizzata e l’energia assorbita su baseannua o stagionale è un dato piùsignificativo e interessante. Nel segui-to l’efficienza energetica viene valuta-ta sulla base del seasonal energyperformance ratio (SEPR) secondoEN13215 e la conseguentementedefinita efficienza energetica annua.

3.1 Calcolo stagionale inrefrigerazione secondo la EN13215

Con la EN13215:2016, entrata in vigo-re nel 2016, è stato standardizzato perla prima volta un metodo di calcolo perunità di refrigerazione che consideril’efficienza a carico parziale e la tem-peratura ambiente. La precedentenorma europea 13215:2000 descrive-va come pubblicare dati prestazionalidi unità condensatrici per refrigerazio-ne a pieno carico. L’ultima revisionedescrive come pubblicare dati presta-zionali a carico parziale e come calco-lare il SEPR (seasonal efficiencyperformance ratio). La pubblicazionedei dati a carico parziale e del SEPR èrichiesta dalla Commission Regulation(EU) No 2015/1095 (Ecodesign).Il metodo di calcolo per le performancestagionali descritto nella EN13215 èbasato su uno schema di calcolo cheera stato sviluppato per la EN14825 nel2011. Per questo tipo di valutazione ènecessario un profilo di temperatura,un profilo di carico o di richiesta frigo-rifera unitamente ad una regola di cal-colo. Nella EN13215:2016 è statoscelto il profilo di temperatura diStrasburgo del 2009 sulla base deidati meteo dell’ASHRAE.Strasburgo è stata scelta perché siritiene possa rappresentare il climamedio europeo. Il profilo di temperaturaè costituito da bins (contenitori) del-l’ampiezza di 1 grado centigrado, nel-l’intervallo da -19°C a +38 °C. Ad ognibin di temperatura viene assegnato uncerto numero di ore dell’anno. Il nume-ro di ore in totale è 8760 che rappre-senta esattamente un anno. Sono poistati definiti dei profili di carico per appli-cazioni a media e a bassa temperatu-ra. Funzionamento a pieno carico100% viene assegnato al bin di 32 °Cdi temperatura ambiente.L’80% del carico per bassa temperatu-

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Figura 2.Aumento relativo del COP in dipendenza del rapporto di pressione.

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ra e il 60% del carico per media tem-peratura vengono assegnati al bin di5°C di temperatura ambiente. Tra que-sti bins il carico viene interpolatolinearmente.Il profilo di carico è dunque semplifica-to e viene supposto prendere il com-portamento di un sistema di refrigera-zione medio e non quello di una speci-fica applicazione. Il metodo di calcolo èbasato su 4 punti operativi, che sonomostrati in Tabella 1.

Per i bins o temperature ambiente nonspecificati in Tabella 2 efficienza eassorbimento di potenza sono inter-polati tra i bins.

Temperature superiori a 32 °C o infe-riori a 5 °C ambiente sono trattatecome 32 °C o 5 °C rispettivamente. Seuna unità condensatrice non è ingrado di realizzare la percentuale dicarico richiesta viene utilizzato un fat-tore di degradazione di 0,25 per ridur-re il COP ed aumentare il consumo dipotenza nel calcolo.Se una unità non è in grado di rag-giungere la capacità dello specificocarico parziale richiesto si assumeche l’unità vada in modalità on/off equindi utilizzi più energia per ripristina-re corrispondentemente le pressioninel sistema. Il fattore di degradazioneè calcolato secondo l’Equazione 1.

Per calcolare il SEPR, si divide lasommatoria delle potenze frigorifere ditutti i bins per la sommatoria della

potenza assorbita. Sebbene questometodo non tenga in considerazionela specifica applicazione, offre un cri-terio ragionevole per comparare diver-si sistemi di refrigerazione, diversi flui-di refrigeranti oppure diversi metodiper la regolazione della capacità.

3.2 Efficienza energetica annuale

L’approccio per determinare in modoanalitico l’efficienza energetica annua-le è stato derivato dalla modalità dicalcolo del SEER (seasonal energyefficiency ratio) secondo la normaEN14825 ed è stato applicato in pre-cedenti pubblicazioni (Javerschek eReichle, 2013 e 2016). Basato su binsdi temperatura con ampiezza di 2.5 K,il rapporto tra l’energia assorbita el’energia utilizzata è calcolato su baseannua. Analogamente al calcolo stan-dardizzato, questo approccio applicaun fattore di degradazione nel caso incui la richiesta frigorifera a carico par-ziale non possa essere raggiunta conla regolazione di capacità. Il fattore è

calcolato secondo l’equazione 1.I profili di temperatura sono stati gene-rati con l’applicazione del softwareWeather Data Viewer 4.0 di ASHRAE,Inc. (2009). I profili climatici consideratitengono conto della durata di ogni bindi temperatura in dipendenza dell’ora-rio del giorno. Oltre a questo il metodoapplicato considera la distinzione tra larichiesta frigorifera in condizioni diapertura o di chiusura del negozio.Viene considerato che i negozi sianoaperti dalle 8.00 del mattino fino alle20.00 della sera.Il profilo applicato è basato su dati medinella refrigerazione commerciale e nonha validità generale. Come evidenziato

in Tabella 2, il carico % delle utenzeviene definito come funzione della tem-peratura ambiente.

4. CALCOLO DEL SEASONALENERGY PERFORMANCE RATIO EDELL’EFFICIENZA ENERGETICAANNUA

4.1 Introduzione

Questo capitolo tratta il potenzialeaumento dell’efficienza applicando laserie di compressori ECOLINE+ rispet-to alla serie di compressori standard.Vengono applicati due diversi metodiper determinare i miglioramenti, il cal-colo standardizzato del SEPR secondoEN13215 e il metodo analitico menzio-nato nel capitolo 3.2.Tutti i calcoli seguenti sono basati su unmodello semplificato per determinarela differenza di temperatura tral’ambiente e l’uscita del gas cooler e lacondensazione rispettivamente. Dallamassima temperatura ambiente fino a30 °C viene considerata una differenzadi temperatura di 2 K.Tra 30 °C e 20 °Cviene ipotizzato un aumento proporzio-nale della differenza di temperatura.La differenza di temperatura raggiunge8 K per una temperatura ambiente di20 °C e viene mantenuta poi costantefino a 0 °C di temperatura ambiente.Con una temperatura ambiente di 0 °Cviene considerato che i compressoriapplicati operino con la minima pres-sione di scarico realizzabile per i com-pressori a -10 °C di temperatura di eva-porazione. Infine per calcolare la pres-sione di scarico ottimale è stato appli-cato l’algoritmo del Dr. Vollmer (1996)nella condizione di raffreddamento delgas supercritico.

4.2 SEPR secondo la EN13215

I calcoli sono stati eseguiti per unaunità con singolo compressore dotatodi controllo di capacità con una capa-cità nominale di 55 kW riferita ad unatemperatura di evaporazione di -10 °Ced una temperatura ambiente di 32 °C.Oltre a questo l’unità è stata considera-ta essere dotata di regolazione capa-cità a mezzo di velocità di rotazionevariabile (variable speed drive - VSD).Per la corretta determinazione delSEPR secondo la norma è stata consi-derata una definita condizione di gas diaspirazione con 10 K di surriscalda-mento. Il consumo energetico annualeed il SEPR sono stati valutati per trediverse condizioni climatiche. Il modello

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Tabella 1.Calcolo del SEPR – punti operativi.

Tabella 2.Profilo di carico applicato per il calcolo nei capitoli 4.3 e 4.4.

Equazione 1: Fattore di degradazione

COPdegraded = COP * (1 – 0,25 * (1 –Q0required ))Q0actual

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di compressore preso in considerazio-ne per queste analisi è stato il 4DTC-25K con motore asincrono e il 4DTC-25LK con un motore del tipo LSPM(line start permanent magnet). Vieneevidenziato in Figura 3 che i calcolisono stati condotti per tre diversi climi.Il diagramma indica il consumo energe-tico assoluto dei compressori sull’asseprimario delle ordinate.E’ un risultato scontato che una consi-derevole quota di energia possa esse-re risparmiata su base annua nell’appli-care un’avanzata tecnologia di motore.Dalla sinistra alla destra: Per climamoderato, clima freddo e clima caldo ilrisparmio energetico annuo ammontaa 8976, 8084 e 11615 kWh/a rispetti-vamente. Oltre a questo l’asse secon-dario delle ordinate evidenzia i valori diSEPR risultanti. Il miglioramento corri-sponde mediamente al 13 % (nell’ipo-tesi di variable speed drive - VSD).

4.3 Calcolo analitico dettagliatodell’efficienza annua

In uno step successivo i calcoli sonostati condotti secondo il metodo descrit-to nel capitolo 3.2. La differenza di mag-gior rilievo è che il profilo di carico distin-gue tra le situazioni “negozio aperto enegozio chiuso” rispetto a quantomostrato in Figura 3. A prescindere daquesto, le condizioni al contorno comeindicato nel capitolo 4.2 sono mantenu-te costanti. Il risultato mostra un trend dicorrelazione dei miglioramenti relatividei valori investigati. In ogni caso ledeviazioni dei valori assoluti sono signi-ficative. Una comparazione dei duemetodi mostra che i differenti profili dicarico hanno una sostanziale influenzasui risultati di efficienza energeticaannuale e di consumo energetico.In base ai profili di carico differenziati ealle ore di funzionamento del sistemamentre il negozio è chiuso, il consumoenergetico annuo è ridotto di 5298kWh/a a Strasburgo, 3942 kWh/a in unclima freddo come ad Helsinki e addi-rittura di 17444 kWh/a ad Atene.Questo indica che un profilo di caricodifferenziato offre vantaggi per il calco-lo del consumo energetico annuale. Ilrisultato mostrato in Figura 4 portal’attenzione sul fatto che l’applicazionedi un profilo di carico medio per zoneclimatiche significativamente diverseporta a deviazioni in una comparazione

con il metodo secondo la EN13215. Ledeviazioni tra il SEPR e i valori perl’efficienza energetica annuale corri-spondono a 3,7 % a Strasburgo, 9,2 %ad Helsinki e -2,7 % in un clima caldocome ad Atene. Per valutare l’influenzadi una configurazione impiantistica piùrealistica i calcoli sono stati condottianche per un’unità, che applica il flashgas bypass, includendo un ricevitore amedia pressione ed uno scambiatoreinterno (IHX) tra uscita dal gas coolered il flash gas. I risultati mostrano che ledeviazioni confrontate con il sistemasemplificato con surriscaldamento inaspirazione definito e costante posso-no essere trascurate.

4.4 Calcolo analitico dettagliatoper un sistema con compressoriin parallelo

Per valutare il potenziale risparmioenergetico in un sistema con compres-sori in parallelo sono stati eseguiti cal-coli dettagliati del consumo energeticoannuo e dell’efficienza energeticaannua. Per questa attività è stato valu-tato il caso di un sistema in parallelocon due soli compressori per il quale èovvio che il tempo di funzionamento delsecondo compressore è relativamenteridotto rispetto a quello del compresso-re principale dotato di velocità variabile(VSD). Condizioni al contorno: unitàcon due compressori, compressore

principale con VSD, capacità nominaleriferita ad una temperatura di evapora-zione di -10 °C ed una temperaturaambiente di 32 °C, sistema con FGB econ IHX, condizioni di aspirazionevariabili e dipendenti dalle condizioni dicarico e dalle condizioni ambiente.Come già menzionato nel capitolo 2.2,l’applicazione di un motore LSPM con-sente anche un vantaggio in termini dimaggiore portata di massa e di conse-guenza una maggiore resa frigorifera. Incondizioni nominali, l’unità ha una capa-cità di 198 kW per il caso che ambeduei compressori siano dotati di un motorestandard.La resa aumenta a 212 kW seentrambi i compressori sono dotati dimotore LSPM. Per questa soluzioneimpiantistica sono stati valutati i consu-mi energetici annui (Figura 5).I calcoli sono stati eseguiti solamenteper Strasburgo applicando lo schema dicalcolo introdotto nel capitolo 3.2. Sonostate considerate tre opzioni: compres-sore principale con VSD e compresso-re a velocità fissa entrambi con motoreAS (asincrono), compressore principalecon VSD e compressore a velocità fissaentrambi con motori LSPM ed infinecompressore principale con VSD dota-to di motore LSPM e compressore avelocità fissa con motore AS.I risultatimostrano che il consumo energeticoannuo di questa unità è significativa-mente ridotto da 218823 kWh/a a207549 kWh/a applicando due motori

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Figura 3.Risultati dei calcoli secondo EN13215 per tre differenti zone climatiche.

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LSPM in alternativa ai motori tradizio-nali AS. Comparando la seconda e laterza opzione i risultati mostrano ancheche la configurazione con due motoriLSPM offre un beneficio di appena1463 kWh/a rispetto alla terza opzione.Questo va letto nel contesto del nume-ro di ore di funzionamento. Il secondocompressore di questa unità da 212kW realizza in totale in questo calcolosolamente 1600 ore di funzionamento.La valutazione delle ore di funziona-mento per differenti configurazioni disistema sarà oggetto di ulteriori analisi.Come criterio per valutare il rapportotra costi e benefici in un sistema dicompressori in parallelo, il focusdovrebbe essere sui compressori inservizio nei punti di rating C e D comeillustrato in Tabella 2. I compressori chesono in servizio in queste condizionioperative trarrebbero vantaggio dall’es-sere dotati di un motore LSPM consen-tendo effettivi risparmi energetici.

5. CONCLUSIONI

La moderna tecnologia basata sumotori LSPM mostra un significativocontributo nella riduzione del consumoenergetico annuo nei sistemi di refrige-razione commerciale.Indipendentemente dal metodo di cal-colo applicato, la riduzione del consu-mo energetico annuo è considerevole emediamente dell’ordine del 13% in unclima moderato, freddo oppure caldonell’ipotesi di lavorare a numero di girivariabile. In combinazione con il refri-gerante naturale CO2, la nuova gammadi compressori si propone come com-promesso ottimale per la riduzionedelle emissioni dirette ed indirette digas serra e può quindi supportare ilsettore nella riduzione del carbon foot-print. E’ stata trattata in modo approfon-dito la questione su come valutarel’efficienza energetica.I risultati delle elaborazioni evidenzianoche il metodo di calcolo secondo lanorma EN13215 è un buon criterio perdeterminare il seasonal energy perfor-mance ratio. Il metodo, inizialmente svi-luppato per unità condensatrici a singo-lo stadio può essere utilizzato per siste-mi a maggiore complessità con flashgas bypass e scambiatore interno.Anche se il profilo di carico consideratonella EN13215 non distingue tra “nego-

zio aperto o chiuso”, il metodo mostrauna buona approssimazione per valu-tare il potenziale di risparmi energeticidi diverse soluzioni applicative.Per la valutazione di risparmi in terminiassoluti nell’energia annua lo schemacalcolo dettagliato presentato ed appli-cato in questo lavoro è il metodo discelta preferito. Per zone climatichesignificativamente differenti l’applica-zione di un profilo di carico generale èsolo un compromesso. Calcolandol’efficienza energetica annuale per un

semplice sistema di compressori inparallelo questo lavoro evidenzia ancheche il funzionamento annuo di un com-pressore altamente efficiente ha unaforte influenza sul potenziale di risparmienergetici. Questo lavoro infine ha pro-posto un criterio per valutare, per unaspecifica soluzione, il rapporto tra glioneri di realizzazione ed i benefici otte-nibili, considerando le ore annue di fun-zionamento per i due punti di rating piùfreddi considerati nella EN13215.

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Figura 4.Risultati della comparazione tra i due differenti metodi di calcolo.

Figura 5.Risultati della comparazione tra differenti configurazioni

d’impianto per un clima moderato.

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Speciale principi di base del condizionamento dellʼariaPrincipi di basedel condizionamento dell’ariaScelta e installazione della pompa per lo scaricodella condensa nei condizionatori-split

190ª lezione

PIERFRANCESCO FANTONI

CENTONOVANTESIMALEZIONE DI BASE SULCONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda 20 anni sulla nostra stessa rivistail prof. Ing. Pierfrancesco Fantonitiene le lezioni di base sulle tecnichefrigorifere.Vedi www.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni: [email protected]

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

INTRODUZIONE

Certe volte, ma solo certe volte, quan-do si deve installare un condizionatoresplit si pensa più al fatto che le dueunità siano posizionate il più vicinopossibile, magari dai lati opposti diuno stesso muro, senza tenere contodi altre priorità che favorirebbero unfunzionamento migliore dell’apparec-chiatura. Questo perchè, in tale modo,si economizza sul tempo di lavoro, sievitano certe problematiche di posa,si spunta un prezzo più basso perl’installazione complessiva.Altre volte, ma solo poche volte, sidecide di posizionare l’unità interna inun certo posto solo perchè così è piùagevole lo scarico della condensa, edil fatto di essere più vicini al punto discarico passa in subordine tutte lealtre priorità per un buon posiziona-mento. Anche a discapito del comfortcomplessivo degli occupanti quandol’apparecchiatura sarà poi in funzione.In questi ultimi casi si potrebbe facil-mente salvare capra e cavoli avendocome primario obiettivo quello di posi-zionare l’unità interna in modo chepossa svolgere al meglio la sua fun-zione, poi ricordarsi che per lo scaricodell’acqua di condensa esistono dellepiccole pompe, molto funzionali e ver-satili, che permettono di portarel’acqua al punto di scarico senzabadare troppo alle pendenze o ai per-corsi della tubazione che permettonodi veicolare l’acqua in tal punto.La scelta del modello di pompa èabbastanza semplice. Così come ilsuo posizionamento.

UNITÀ INTERNA E UNITÀ ESTERNA

L’impiego di una pompa scarico con-densa può risultare utile specialmenteper lo scarico delle unità interne. Perl’unità esterna, infatti, le possibilità diprovvedere allo smaltimento dell’ac-qua sono più numerose e prevedonoanche, come già visto in precedenza,modalità non sempre ortodosse macomunque praticabili.Il sistema dell’acqua a perdere tramitegocciolamento è uno di questi. Nelleunità interne, invece, l’acqua deveessere proprio veicolata o ad un puntodi scarico interno o ad uno esterno.Inoltre, per raggiungere tale scopo,non sempre è possibile avvalersisempre e solo della gravità oppure, inquei casi in cui la via è praticabile, ènecessario fare i conti anche conl’aspetto estetico che richiede ilmascheramento alla vista della con-duttura di scarico. Anche quest’ultimaesigenza è più facilmente bypassabi-le nelle unità esterne, dove l’aspettoestetico delle facciate degli edificisembra non venga ritenuto un valoreprioritario.

CARATTERISTICHE DELLA POMPA

Quando si sceglie una pompa per loscarico della condensa ci sono alcuniparametri prioritari che vanno tenuti inconsiderazione.Innanzitutto va presa in considerazio-ne la portata d’acqua che si presumesi debba evacuare dall’unità. Esistonovari modelli e tipologie di pompe, cia-

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scuna di caratteristiche diverse, e perognuna di esse il costruttore forniscele portate d’evacuazione che l’appa-recchio è in grado di garantire duranteil suo funzionamento. Tali portatedipendono dal dislivello che la pompadeve far vincere all’acqua per poteressere scaricata correttamente.Maggiore è il dislivello da superareminore è la portata d’evacuazione chela pompa è in grado di garantire. Dalgrafico della figura 1 si può notare chela portata massima la pompa la puògarantire quando il dislivello è nullo,cioè per una disposizione orizzontaledella tubazione di scarico della con-

densa. In questo caso è in grado dievacuare circa 7 litri di acqua ogni ora.Vi è un dislivello massimo a cui lapompa può far fronte, che nel casospecifico è di circa 7 metri. Va tenutopresente, però, che in tale situazione ilvolume d’acqua evacuata in un’orascende considerevolmente.Per conoscere se un certo modello dipompa fa al caso desiderato va sem-pre considerata, come prima cosa,tale curva della portata.È ovviamente consigliabile non farlavorare la pompa in condizioni estre-me ossia, ad esempio, con dislivelliverticali prossimi al massimo consen-

tito in quanto in tale caso è normaleaspettarsi che la pompa tende adavere un funzionamento continuo,senza soste, per far fronte alla massad’acqua da evacuare. Questo potreb-be portare ad un surriscaldamentodella pompa stessa.Nella figura 2 si può vedere la curvadella portata per una pompa di carat-teristiche superiori: come si puòosservare, infatti, in questo caso laportata massima garantita è di circa28 litri all’ora in caso di dislivello nulloed il dislivello massimo superabile è dicirca 12 metri (con portate molto infe-riori, però).

FORMAZIONE DELLA CONDENSASULLA BATTERIA INTERNA

A questo punto, noto il dislivello realedella nostra installazione, tramite lacurva della portata siamo in grado disapere la quantità di acqua che è pos-sibile evacuare. Rimane da conoscereancora la quantità di acqua che l’unitàinterna della nostra installazione pro-duce durante il suo funzionamento.Tale quantità non risulta essere univo-camente determinabile in quantodipende dalle condizioni di lavoro: adesempio grado di umidità dell’aria del-l’ambiente che si vuole raffrescare,

Figura 1.Curva della portata di una pompa per lo scarico

della condensa.(Catalogo Smart Clima)

Figura 2.Curva della portata di una pompa per lo scaricodella condensa di capacità maggiori rispetto al

modello di figura 1.(Catalogo Smart Clima)

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temperatura di evaporazione, modalitàdi funzionamento dell’apparecchiatura(ad esempio in modalità dry si ha unamaggiore formazione di condensasulla batteria).Il costruttore dell’apparecchiatura puòindicare nelle specifiche tecniche laportata d’acqua standard che ènecessario evacuare. Ma non è dettoche lo faccia sempre.Allora si può sopperire a tale mancan-za riferendosi alla tabella 1. I dati inessa riportati sono del tutto indicativi,e quindi non vanno presi con rigidità, ecostituiscono una base per orientarealla scelta più opportuna.

La tabella indica la portata dellapompa di scarico che è necessarioavere per una data potenza del clima-tizzatore.

INSTALLAZIONE

Dopo aver individuato quale pompaper lo scarico della condensa fa alproprio caso, si può passare alla suainstallazione. Esistono varie possibi-

lità per posizionare la pompa, aseconda delle esigenze. Uno dei tipidi installazione che si può fare dopoche il climatizzatore è già stato

messo in funzione e che risulta esse-re rispettoso dell’estetica è quellache prevede il posizionamento delsensore all’interno dell’unità del cli-matizzatore mentre il corpo pompaall’interno della canalina che contie-ne le tubazioni frigorifere.Come si vede in figura 3, le dimensio-ni del corpo pompa, essendo moltocontenute, permettono di nasconderecompletamente l’apparecchio.Le opportunità non finiscono qui, però.Esistono in commercio pompe didimensioni piccole che possono esse-re collocate interamente (senso-re+corpo pompa) all’interno dellacanalina che accoglie le tubazioni fri-gorifere.In figura 4 si può vedere una di talipompe, lunga poco più di 6 cm e altapoco più di 5 centimetri.

Figura 3.Posizionamento del sensore all’interno dell’unità interna,

al di sotto della bacinella raccogli condensa. Il corpo pompa può essereposto all’interno della canalina (posizione �) o nel controsoffitto

(posizione �), se esistente.(Catalogo Sanicondens)

Figura 4.Posizionamento del sensore e del corpo pompa all’interno della canalina

dove sono alloggiate le tubazioni frigorifere.(Catalogo Smart Clima)

Tabella 1

Potenza frigoriferaclimatizzatore

(kW)fino a 5

da 5 a 10da 10 a 16da 16 a 20da 20 a 30da 30 a 60

71114203038

Portata maxpompa

(l/h)

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Sono ormai trascorsi circa 4 anni dal-l’istituzione del Registro TelematicoNazionale delle Persone e delleAziende operanti nel settore del Reg.CE 303/2008, e quindi da quando èinteramente attivo il sistema di certifi-cazione e attestazione previsto dalDPR43 del 2012, ecco il numero dellepersone e delle imprese presenti sulRegistro aggiornato al dicembre 2016.

Ciò significa che per il solo Regola-mento 303/2008 vi sono ancora circa23000 persone iscritte al registro, equindi consapevoli dell’obbligo di certi-ficazione, che ancora non hanno prov-veduto a ottenere il “patentino” e cheoperano al di fuori della legge.Allo stesso modo vi sono ancora circa26000 aziende nelle medesime condi-zioni.

Speciale F-Gas

La certificazione F-Gas in Italia:il punto della situazione

CRISTINA NORCIA

Bureau Veritas - Cepas

Articolo trattodal 17° Convegno Europeo

Richiedere atti e video

Registro nazionale Gas Fluorurati - F-Gas (Aggiornato dicembre 2017)

Sintesi persone iscritte al Registro F-Gas, raggruppate per categoria e Camera di Commercio

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Chiaramente i dati forniti non conside-rato i soggetti che non si sono neppu-re iscritti al registro nazionale.

RICORDIAMO QUALI SONOGLI OBBLIGHI DI LEGGE.Ogni stato membro ha interpretato ilReg. (CE) 842/2006 e definito regoleparticolari al sistema di certificazionee qualifica dei soggetti interessati. InItalia è stato introdotto il RegistroTelematico Nazionale, che costituisceun elemento di novità rispetto agli altripaesi europei. Esso ha come primoscopo quello di censire tutti i soggettiricadenti nell’ambito dei nuovi obblighidi certificazione.Secondo quanto stabilito dalla leggeitaliana, le aziende operanti nel setto-re della refrigerazione, condiziona-mento e pompe di calore, così comele persone che operano sulle medesi-me apparecchiature, hanno l’obbligodi iscriversi al Registro.Questa iscrizione è una condizionenecessaria affinché l’azienda sia rico-nosciuta dalle autorità competenti edal mercato come una realtà operanteufficialmente nel settore.Infatti, il Registro è pubblico e ognicliente può cercarvi l’azienda o la per-sona di cui utilizza i servizi di manu-tenzione e installazione per verificareche questa abbia effettivamenteassolto agli obblighi di legge e pos-segga tutte le qualifiche necessarie adeffettuare il proprio lavoro con compe-tenza e professionalità. In seguito all’i-scrizione, il soggetto deve provvedereall’ottenimento della certificazione.

A chi ci si può rivolgereper la certificazione?Gli obblighi legali delle aziende e dellepersone non si esauriscono una voltache essa ha provveduto all’iscrizione.Infatti, prima di iniziare a operare con igas fluorurati deve ottenere il Certifica-to ai sensi del Regolamento CE303/2008. Questo Certificato ha unadurata di 5 anni per l’azienda e 10 perla persona e per conseguirlo è neces-sario rivolgersi a un Ente di Certifica-zione. L’Ente di Certificazione deveessere accreditato da Accredia eapprovato dal Ministero dell’Ambiente.Per rendere le informazioni accessibilial pubblico e far sì che non si generi-no equivoci presso il sito www.fgas.it

chiunque può verificare se un ente hatutte le carte in regola per poter ero-gare il servizio. Sul sito è sufficienteaccedere alla sezione “Consultazione”e poi scegliere “Ricerca per Sezione”selezionando la Sezione “A”.Qui è possibile inserire tra i campi diricerca, alla voce profilo “Organismo diCertificazione di Persone e Imprese” everificare che l’ente sia autorizzato arilasciare il Certificato secondo ilRegolamento Europeo di riferimento.

Cosa deve dimostrare la personaper ottenere il certificato?La persona deve superare un esame dicertificazione teorico e pratico duranteil quale dimostrare di possedere tutte leconoscenze e competenze descrittenel regolamento 303/2008.Nei nove anni successivi all’esame, lapersona deve effettuare il manteni-mento della certificazione, attraversola presentazione di documenti all’entedi certificazione.

Cosa deve dimostrare l’aziendaper ottenere il certificato?L’azienda deve sottoporsi a una verifi-ca di certificazione.In quest’occasione un ispettore dell’en-te di certificazione si reca pressol’azienda per verificare che tutti i requi-siti siano conformi a quanto richiesto.Il Regolamento Europeo, il DPR 43 del2012 ed il Regolamento Tecnico diAccredia RT29 definiscono i requisitiche l’azienda deve soddisfare per potersuperare positivamente l’audit di certifi-cazione ed ottenere il certificato defini-tivo. In ultimo, anche le procedure ela-borate dall’Ente di Certificazione dannoalcune indicazioni sui requisiti di audit.Il prerequisito senza il quale l’aziendanon può ottenere il certificato è cheessa dimostri di essersi iscritta allacorretta sezione del registro e di esse-re dunque in possesso dell’Attestatodi Iscrizione al registro.Il primo vero requisito da soddisfareprevede che l’azienda utilizzi persona-le certificato per le attività ricadentisotto obbligo di certificazione in nume-ro sufficiente a coprire il volume delleattività. Per valutare il numero minimodi persone che l’azienda deve certifi-care è stata elaborata una griglia dicorrispondenza tra il fatturato derivan-te dalle attività specifiche ed i dipen-denti aziendali, per cui se un’azienda

rileva un dato fatturato medio per leattività dovrà prevedere un numerominimo di persone certificate in coe-renza con il fatturato dichiarato.È importante che questo concetto siainterpretato correttamente, in quanto ilRegolamento Europeo e le leggi italia-ne chiariscono che ogni persona chemanipola gas fluorurati ad effetto serradeve essere certificata prima di poterproseguire le proprie attività lavorati-ve, dato l’alto rischio ambientale checomporta la manipolazione di questeapparecchiature da parte di personalenon qualificato o poco esperto. Ciòsignifica che la griglia fornisce un datominimo indicativo, ma qualoral’azienda usufruisca di un numero dipersone più alto di quelle indicatenella griglia, in ogni caso esse devonoessere certificate tutte, non solo ilnumero di persone che corrispondealle indicazioni della griglia.Il primo obiettivo dei RegolamentiEuropei resta infatti quello di impedireche personale poco preparato mani-poli le apparecchiature contenenti gasrefrigeranti.Un altro requisito prevede che l’aziendadimostri di possedere e di mettere adisposizione del personale le procedu-re e le attrezzature necessarie adeffettuare le proprie attività.Le aziende che hanno già implemen-tato un sistema di gestione o che sonogià certificate ai sensi della ISO 9001sono sicuramente già vicine a soddi-sfare questo requisito.Infatti, l’azienda deve predisporre unsistema di gestione che permetta dilavorare “in ottica di qualità” così dapoter eseguire le attività di installazione,manutenzione e riparazione con unbuon grado di sicurezza.Tra le procedu-re necessarie vi sono sicuramente pro-cedure di tenuta sotto controllo e quali-fica del personale, tenuta sotto controllodelle attrezzature, procedura di gestio-ne dei reclami e delle non conformità.Ovviamente, ogni azienda operantenel settore possiede anche tutte leattrezzature necessarie all’erogazionedel proprio servizio. L’azienda devedimostrare che tali attrezzature sonoadeguate ed a disposizione del perso-nale per i propri interventi.Un ulteriore requisito necessario,come richiesto nel DPR num. 43 del2012 è il Piano della Qualità. Il Pianodella Qualità è un documento che

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specifica le procedure applicabili all’e-rogazione del servizio e le risorse chedevono essere utilizzate per realizzar-lo, i compiti e le responsabilità, le regi-strazioni. E’ quindi un documento cheentra nel dettaglio descrivendo da chie quando deve essere eseguital’attività e come l’azienda tiene sottocontrollo l’intero processo.Può essere utile ed efficace utilizzareed archiviare anche i cosiddetti “Rap-porti di Intervento” che spesso le azien-de del settore utilizzano per segnalareal tecnico che farà l’intervento i dati inloro possesso (dove si svolgel’intervento, se si tratta di una manuten-zione ordinaria o se il cliente ha rileva-to un malfunzionamento, e così via) eche il tecnico compila e restituisce inazienda in seguito all’intervento.Una volta superato l’audit di certifica-zione, l’Ente di Certificazione rilascia ilcertificato quinquennale e provvede asegnalare all’interno del Registro chel’azienda ha ottenuto il certificato defini-tivo. Per mantenere attiva la certifica-zione, ogni 12 mesi l’azienda deve sot-toporsi alle verifiche di mantenimento.Si tratta quindi in totale di 4 verifiche dimantenimento documentali.In occasione di queste verifiche èrichiesto all’azienda di inviare alcunidocumenti all’ente affinché questopossa procedere ad un controllodocumentale, senza doversi recare inazienda, con grande risparmio dirisorse per quest’ultima.Durante le verifiche documentalipotranno essere richiesti documentivolti a verificare il mantenimento dellaconformità legislativa, un aggiorna-mento delle apparecchiature, un

aggiornamento alla lista del personalecertificato, l’autodichiarazione dell'a-zienda sull’assenza di reclami ricevutio eventuali informazioni sulla naturadei reclami ricevuti. In seguito ad ogniverifica di mantenimento, l’Ente diCertificazione deve confermare nelRegistro che l’azienda ha eseguito laverifica di mantenimento e che il suocertificato è ancora attivo.

Cosa accade al soggetto chedecide di non certificarsi?Il Regolamento Europeo num. 842 del2006 all’Articolo 13 stabilisce che ognistato membro dell’Unione Europeadeve definire delle sanzioni “efficaci,proporzionate e dissuasive” per i sog-getti inadempienti. Per tale ragione,l’Italia ha emanato il Decreto legislativo26 del 2013 in cui sono indicate le san-zioni cui incorrono i soggetti che non sicertificano, che non si iscrivono al regi-stro o che utilizzano personale non cer-tificato. Le sanzioni hanno un importoche va da 10.000 a 100.000 euro.

Quali sono le novitàdel Reg.(CE) 517/2014?Il Regolamento 517/2014 confermal’attenzione della Comunità Europeasulle tematiche ambientali relativeall’immissione in atmosfera di gas fluo-rurati. Tutte le novità sono in coerenzacon quanto in precedenza stabilito dalReg.(CE) 842/2006, che quindi nonviene disconosciuto ma il cui campo diapplicazione viene semmai ampliato.Molti sono i punti su cui si ponel’accento nel nuovo regolamento.Il Regolamento 517/2014 tratta del-l’obbligo di controlli delle apparecchia-

ture e della tenuta dei registri relativiagli impianti contenenti gas fluorurati.Ha come tema inoltre il recupero delgas, aspetto molto importante cheviene trattato dettagliatamente, cosìcome gli obblighi di etichettatura deiprodotti contenenti gas fluorurati. Unodei punti più rilevanti è senza dubbio laregolamentazione e controllo di pro-duzione, importazione ed esportazio-ne dei gas.Il nuovo regolamento infatti istituisceun meccanismo di mercato dellequote di emissione simile a quello tut-tora esistente relativo ai GreenhouseGases.L’articolo 10 è quello dedicato ai temidella certificazione e della formazione.

In questo articolo si afferma che gli statimembri devono assicurare la certifica-zione di chi si occupa di installazionemanutenzione e riparazione, controllodelle perdite e recupero del gas sulleattrezzature già sotto obbligo, e fin quinulla di nuovo.L’obbligo di certificazioneè esteso adesso anche a coloro che sioccupano di celle frigo e rimorchi frigo,commutatori e cicli Rankine.Per i programmi di formazione e certifi-cazione il Reg.(CE) 517/2014 rimandaai singoli regolamenti 303-307 del2008, che già conosciamo. Nell’articolo10 si conferma inoltre che tutti i certifi-cati e gli attestati già emessi secondo ilReg.(CE)842/2006 restano validi.Sono gli stati membri a dover assicura-re la disponibilità della formazione perchi voglia restare aggiornato sulletematiche oggetto di questi regolamen-ti. Come avvenuto in precedenza, silascia agli stati membri infatti di definirei dettagli e le modalità pratiche di rea-lizzazione della conformità legislativa.Infatti, il Ministero dell’Ambiente stalavorando su un nuovo decreto chefornisca le direttive specifiche affinchèi soggetti interessati dai nuovi obblighipossano adeguarsi a essi e agirequindi nella legalità.Nei prossimi mesi dunque ci sarannoulteriori novità sulle azioni da adem-piere. Tali novità riguarderanno le atti-vità eseguite dall’ente di Accredita-mento Accredia, dagli enti di certifica-zione qualificati e si rifletteranno suisoggetti ricadenti nel settore dellarefrigerazione e condizionamento,ovvero le persone e le imprese.

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INTRODUZIONE

Assieme ai regolamenti aggiornatidegli F-gas (EC517) e la rapida elimi-nazione dei refrigeranti idro fluorocar-buri (HFC), si è verificato un aumentonell’uso dei refrigeranti a basso livello diGWP. Con l’aggiornamento delle legi-slazioni si è adottato il RegolamentoCE 2015/2067. Esso abroga il regola-mento 303/2008.Il nuovo (Regolamento) stabilisce ilminimo richiesto per la certificazionedelle persone fisiche che eseguono ilcontrollo delle perdite, il recupero,l’installazione, la riparazione, il mante-nimento, l’assistenza e lo smantella-mento dei sistemi di refrigerazione.Insieme alle modifiche secondarie cheinteressano le prove teoriche, le princi-pali aggiunte sono nuovamente teori-che, ma riguardano le tecnologie chesostituiscono i gas fluorurati ad effettoserra.

Una serie di competenze devonoessere teoricamente accertate e inclu-dono le categorie di certificazionedegli F-gas. Gli ambiti tematici sono:• Conoscere le tecnologie alternativespecifiche per sostituire o ridurrel’uso dei gas fluorurati ad effettoserra e l’uso sicuro dei refrigeranti(Categorie 1-4).

• Conoscere la progettazione deisistemi per ridurre la dimensionedelle cariche dei gas fluorurati adeffetto serra e aumentare l’efficienzaenergetica (Categorie 1 e 2).

• Conoscere i principali regolamenti disicurezza e standard per l’uso, lostoccaggio e il trasporto di refrige-ranti infiammabili e tossici o quelliche richiedono una pressione diesercizio più alta (Categorie 1 e 2).

• Capire i rispettivi vantaggi e svantag-gi, soprattutto in relazione all’efficien-za energetica, di refrigeranti alterna-tivi in base all’applicazione prevista ealle condizioni climatiche delle diffe-renti regioni (categorie 1 e 2).

Ciò che non è chiaro nel Regolamentomodificato è il livello di dettaglio richie-sto e come devono essere valutatetutte le competenze di conoscenza dibase.Il secondo punto elencato qui soprapotrebbe implicare molta formazioneteorica, anche solamente per illustrarele sfide in campo nel momento di sce-gliere il refrigerante alternativo corret-to per l’applicazione.Ciò che segue è l’esempio di un com-plesso lavoro necessario per vagliareil refrigerante alternativo ottimale perun particolare compressore frigorifero.

PROGETTAZIONE DI UNCOMPRESSORE CENTRIFUGOA VAPORE SENZA OLIO (CVC)

Il compressore CVC progettato daVenus Systems Ltd in unione aBusiness Edge Ltd richiede alcunirequisiti specifici in base al refrigeran-te per funzionare correttamente e inmodo efficienteBusiness Edge Ltd ha inoltre condottouna valutazione di queste caratteristi-che per alcuni refrigeranti, in modo dafissare risultati migliori per il compres-sore CVC senza olio.Come risulta dalla tabella qui sotto, cisono una serie di importanti fattori eparametri da considerare quando sisceglie il giusto refrigerante per unadeterminata applicazione e il tipo dicompressore.Tra questo gruppo di refrigeranti, nonè stato possibile scegliere un solorefrigerante in grado di fornire in ognicaso parametri perfetti. Di conseguen-za, la scelta è stata fatta secondo uncompromesso ponderato, concentran-dosi sui parametri più importanti e dimassima priorità.C’è anche il bisogno di guardare conansia verso il futuro per assicurareche quei parametri vengano conside-rati più importanti anche dal mercato,sia per come si presentano attual-mente sia per il modo in cui potreb-bero influenzare nel futuro; il GWPrappresenta un buon esempio di unparametro che dovrebbe guidare ledecisioni del mercato in termini diquali refrigeranti sono o meno accet-tabili.

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Speciale competenze sui refrigeranti alternativi

Formazione e certificazione europeasugli F-GasQualificazioni sulle tecnologieche sostituiscono gli HFC

MIKE CREAMER

Business Edge Ltd.

Articolo trattodal 17° Convegno Europeo

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15 marzo 2018a MCExpocomfort

Mike Creamer a destra.

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ORGANISMI CERTIFICATORI

Attualmente nel Regno Unito ci sonotre organismi certificatori per coloro chedesiderano ottenere la certificazione F-gas. Al momento solamente uno diquesti sta offrendo una certificazioneche verifica le competenze di cono-scenza in linea con il Regolamento. Glialtri due devono ancora modificare i cri-teri di valutazione.Il Dipartimento dell’Ambiente (UKAuthorised Persons/ Persone Autoriz-zate) ha affermato che i regolamentirivisti devono essere inclusi all’internodel percorso di formazione/valutazioneall’inizio di luglio 2017.Gli organismi di formazione, che devo-no permettere e garantire ai frequen-tanti di soddisfare le competenze rivi-ste, possono iscrivere gli studenti nelportale della formazione on-line sullepossibili alternative (progetto RealAlternatives).

FORMAZIONE ON-LINEINTERNAZIONALESUI REFRIGERANTI ALTERNATIVI

Vi sono otto moduli:1. Introduzione ai refrigeranti alternativi.2. Progettazione di sistemi che usano

refrigeranti alternativi.3. Contenimento e rilevazione della

perdita.4. Manutenzione e riparazione.5. Rimodernamento dei sistemi esi-

stenti.6. Checklist dei doveri legali quando si

lavora con i refrigeranti alternativi.7. Misurazione dell’impatto finanziario

e ambientale delle perdite.8. Strumenti e guida per condurre ispe-

zioni in loco.Ai candidati viene richiesto di comple-tare il primo modulo prima di passare aimoduli successivi. Una volta terminato,il candidato riceverà un certificate CPD.Il fatto che la formazione avvenga al di

fuori del centro significa che non c’èprova che il percorso sia stato comple-tato dai partecipanti. Pertanto non èchiaro se si può considerare come evi-denza di apprendimento accreditato.

FORMAZIONE NEI REFRIGERANTIA BASSO GWP

L’unico disappunto da sottolineare deiregolamenti aggiornati sugli F-gasriguarda i requisiti di certificazione suirefrigeranti alternativi che sono statilimitati alla valutazione teorica e nonpratica. Con l’aumento di uso dei refri-geranti a basso GWP, uno dei principa-li interessi è il rischio crescente di queirefrigeranti predominantemente infiam-mabili e la mancanza di formazione econsapevolezza all’interno dell’indu-stria. Uno degli organismi Certificatoridegli F-gas, City & Guides ha lanciatodei moduli aggiuntivi di formazione evalutazione nel Regno Unito indirizzati

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CONFRONTO E VALUTAZIONE DEL REFRIGERANTELa seguente tabella prende in esame alcuni dei parametri:

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al personale che installa e mantiene isistemi di refrigerazione, aria condizio-nata e pompa di calore con particolareenfasi sui refrigeranti a basso GWP.Pur essendo questi ultimi molto validi, ilcoinvolgimento nell’industria, sfortuna-tamente, è stato a dir poco limitato.Questo ha fatto sì che l’organismo cer-tificatore abbia preso la decisione di fer-mare questi moduli per il fatto di esse-re poco redditizi. Questo ovviamentecauserà ulteriori difficoltà quando sicercherà di garantire all’industria unaforza lavoro ben formata e competente.Un maggior numero di organizzazio-ni/produttori stanno utilizzando refrige-ranti A2 o A3. Il maggior utilizzo di que-ste sostanze produce un aumento dirischio di incidenti nell’ambiente di lavo-ro che potrebbero provocare lesionipersonali o perdite finanziarie.

ATTREZZATURA

Al momento della stesura di questorapporto, abbiamo visto il lancio delleunità di recupero per la manipolazionesicura dei refrigeranti A2L con le

pompe a vuoto, manometri e collettorietc. Alcuni produttori di dispositivi direcupero stanno affermando che laloro gamma di prodotti esistente èadatta per l’uso di refrigeranti A2L,sempre che siano usati conun’adeguata ventilazione forzata e unrilevatore di perdita di gas infiammabi-le posizionato a un livello basso. Perun periodo di tempo sono state dispo-nibili le unità di recupero per la mani-polazione sicura dei refrigeranti A3.Non importa quanti siano, e quantosiano efficienti, l’anello più debole nelprocesso potrebbe essere il tecnico.Se quest’ultimo ha una formazioneinadeguata, o non è in possesso diuna formazione sui rischi specifici checomporta la manipolazione dei refri-geranti infiammabili, la probabilità diincidenti aumenterà. Sappiamo checerti produttori non stanno agevolandola situazione poiché stanno sminuendodeliberatamente il rischio dei refrige-ranti A2L mediamente infiammabili. Èvero che questi refrigeranti sono menopericolosi degli A3 ma è ancora possi-bile che si verifichi un incidente.

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RIVISTA DIGITALETutte le riviste possono essere puresfogliate online in formato digitale.

Al seguente link:http://bit.ly/rivista1-2018

può prendere visione delle ultimenotizie dal mondo della refrigerazione

e del condizionamento

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Il regolamento F-Gas (Regolamento(UE) 517/2014) ha la finalità ambien-tale di contenere e ridurre l’impattosull’effetto serra dovuto all’utilizzo deirefrigeranti HFC (Idrofluorocarburi –F-Gas). Una delle modalità “indicate” èquella del passaggio a refrigeranti conun minor GWP (Global WarmingPotential).La refrigerazione commerciale è chia-mata a gestire delle trasformazionitecnologiche che prevedono la sostitu-zione del refrigerante R404A, gas conun GWP molto elevato (1 Kg di R404A= circa 4.000 Kg di CO2).Alcuni soggetti interessati ad opera-zioni di retrofit stanno pensando diconfinare in bombole il refrigeranteestratto dagli impianti e di stoccarlo,per un futuro utilizzo.

Ing. Scarano, è possibile effettuaretale pratica lavorativa?Il primo passaggio, cioè il confinamen-to in recipienti a pressione è corretto;val la pena di ricordare che l’emis-sione/scarico in atmosfera di gas refri-geranti è causa di inquinamentoambientale ed è proibita e sanzionatadalla leggi vigenti (D.Lgs. 152/2006Parte quinta – norme in materia di tute-la dell’aria e di riduzione delle emissio-ni in atmosfera). Tuttavia, le fasi suc-cessive di stoccaggio, gestione ed uti-lizzo nascondono una serie di insidie epericoli che meritano gli approfondi-menti del caso.

In che senso? La normativa F-Gasprevede la possibilità di riciclare ilgas; non è vero?

Il regolamento F-Gas prevede la pos-sibilità di riciclare il gas, con una seriedi limitazioni, ma solo dopo averlo sot-toposto ad una “depurazione di base”e dopo averlo etichettato come “gasriciclato” (Art. 12). E non finisce qui...

Quindi si può “riutilizzare” il gasestratto dagli impianti? Oppure no?Premesso che senza effettuare una“depurazione di base” e senza l’op-portuna etichettatura ai sensi delRegolamento F-Gas, il fluido estrattodagli impianti non può qualificarsi,come “gas riciclato”, ma solo come“gas tal quale”, l’utilizzo di quest’ultimonon è legale.

Dalla sua risposta deduco che: se sirispetta il Regolamento F-Gas, cioèse si effettua la “depurazione dibase”, se si etichetta correttamenteil gas come “gas riciclato” e se sirispettano le restrizioni dell’uso pre-viste, l’utilizzo del “gas riciclato” èlegale; giusto?Il rispetto del Regolamento F-Gas nonè sufficiente, perché tale norma non èautoportante e nel caso in oggettobisogna prevedere di rispettare tuttauna serie di leggi (comunitarie enazionali), per inottemperanza dellequali sono previste sanzioni ammini-strative e penali.

Di quali norme si tratta?Partiamo dalle norme che riguardanole bombole dove si intendono confina-re i gas, che devono essere collauda-te dall’INAIL e periodicamente verifi-cate. Evidenziamo che l’utilizzo di

bombole non collaudate/revisionate,in presenza di incidenti sul lavoro, èfonte di rischi di natura penale per ilDatore di Lavoro dell’azienda chegestisce le bombole (Sicurezza sullavoro - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i) e, inpresenza di controlli su strada è fontedi rischi di natura amministrativa aisensi della normativa A.D.R.

Tutto qui?No, vi sono, poi, tutte le norme cheriguardano l’etichettatura e l’utilizzo insicurezza di sostanze chimiche(Regolamento CLP e RegolamentoREACH), dal momento che il soggettoche confeziona il gas nelle bombole,in questo caso il manutentore, devefarsi carico di tutti quegli adempimentinormalmente svolti da un’industriachimica che confeziona il gas, ovverol’etichettatura e la produzione di unaScheda di sicurezza.

Il Manutentore può“copiare”una eti-chetta utilizzata da un altro produt-tore di gas e utilizzare la Scheda disicurezza del gas vergine o rigene-rato?Il Manutentore può anche “copiare”una etichetta utilizzata da un altro pro-duttore di gas, ma deve indicare il pro-prio nome in etichetta e la responsabi-lità sul contenuto della bombola restala sua. Inoltre, non può utilizzare laScheda di sicurezza del gas vergine origenerato perché in tali formulazioni ilgas rispetta la specifica tecnica AHRI700, mentre il fluido che lui ha confi-nato in bombola è diverso da quello inorigine caricato nell’impianto, perché

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Speciale intervista sul recupero, riciclo e rigenerazione

Riutilizzo di gas refrigerante estrattoda impianto di refrigerazione:opportunità o minaccia

INTERVISTA A VINCENZO SCARANO

Consulente Ambientale, Consulente Direzionale, Esperto di normativa F-Gas

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la sua composizione si è modificata(es. a causa di perdite e rabbocchi) oa causa degli inquinanti riconducibili alfunzionamento dell’impianto – in con-dizioni ordinarie o straordinarie (olio,particolato, morchie, acidità, umidità,altri gas, ...).

E se si omette una corretta etichet-tatura o si detiene il gas senzaScheda di sicurezza?Oltre alle possibili sanzioni previste perinottemperanza del RegolamentoREACH e Regolamento CLP, l’assenzadella scheda di sicurezza mette ilDatore di Lavoro dell’azienda che gesti-sce il gas a rischio di sanzioni ammini-strative e penali per errata valutazionedel rischio chimico e (tra l’altro) permancata divulgazione dei rischi ai pro-pri dipendenti (D.Lgs. 81/2008).

Se il manutentore decide di accollar-si i rischi delle sanzioni legati allagestione del “gas tal quale” i suoiclienti (i proprietari degli impianti direfrigerazione) rischiano qualcosa?Per gli impianti contenenti F-Gas inmisura superiore a 5 ton CO2 eq i pro-prietari (salvo deleghe) hanno l’obbligo(ex Regolamento 517/14) di tenuta,corretta compilazione, ed esibizione incaso di controllo, di un “Registrodell’Apparecchiatura F-Gas”. All’attodell’estrazione del gas refrigerante dalcircuito è obbligatorio registrare l’inter-vento sul “Registro dell’Apparecchia-tura”, indicando se il gas estratto èstato gestito come rifiuto (per la suarigenerazione – ove possibile – odistruzione) oppure è stato “riciclato”.

La gestione del “gas tal quale” non con-sente una corretta compilazione delRegistro e pone il cliente del manuten-tore in una posizione di sanzionabilità(sanzione fino a 100.000 euro). Inoltre,una errata compilazione del Registrodell’apparecchiatura F-Gas comportaerrori nella “Dichiarazione annuale”all’ISPRA (Istituto Superiore per laProtezione e la Ricerca Ambientale;obbligo ex D.P.R. 43/2012), condizione,che, ancora una volta pone il cliente delmanutentore in una posizione di san-zionabilità (sanzione fino a 10.000euro).

A fronte dei rischi elencati, possocomunque valutare, come contrap-peso, i benefici legati al riutilizzo delrefrigerante in un altro impianto;giusto?L’utilizzo del gas “tal quale” in unimpianto diverso da quello dal quale èstato estratto, comporta errori nellacompilazione del “Registro dell’Appa-recchiatura” dell’impianto ricevente el’applicabilità delle medesime sanzioni.Inoltre, immettere in un impianto un gasdiverso da quello col quale è stataeffettuata la verifica di conformità allaDirettiva PED comporta, nella miglioredelle ipotesi, la necessità di una verifi-ca del mantenimento dei requisiti pre-visti dalla normativa, nella ipotesi peg-giore la perdita di conformità.In presenza di incidenti sul lavoro,errori e/o omissioni nella correttagestione della conformità alla DirettivaPED sono fonte di rischi di naturapenale per il Datore di Lavoro dell’a-zienda proprietaria dell’impianto non

conforme, ai sensi del D. Lgs. 81/2008e s.m.i (Sicurezza sul lavoro).

Con tutti questi rischi che si corro-no, almeno ci sarà un beneficio perl’Ambiente; giusto?Non proprio perché l’utilizzo di “gastal quale” (che non rispetta cioè glistandard tecnici di riferimento – AHRI700) in un impianto diverso da quellodal quale è stato estratto, pregiudicanotevolmente le performance ener-getiche dell’impianto che riceve ilgas, con aggravi significativi nellabolletta elettrica...

E se si gestisce il gas come rifiuto?Ci siamo occupati, finora, di tutte lenormative applicabili, nell’ipotesi divoler sottrarre il gas estratto dall’im-pianto alla gestione come rifiuto, e cisiamo accorti che in effetti per unmanutentore sembra estremamentedifficile (se non impossibile) predispor-re tutti gli adempimenti del caso, pernon rischiare sanzioni e non mettere arischio anche il suo cliente.Qualche considerazione andrebbefatta per verificare se e quando siapossibile gestire il gas non come unrifiuto, ma servirebbe un altro numerodella rivista...Basti, però, considerare che dallagestione del refrigerante come unrifiuto, presso impianti autorizzati altrattamento di tale tipo di rifiuto, puòderivare – quando tecnicamente pos-sibile – del “gas rigenerato”, utilizzabi-le fino al 2030 senza limitazioni...

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Leggi applicabili

1. Regolamento (UE) 517/2014 (Regolamen-to F-Gas)

2. Ministero dei Trasporti e della Navigazione– DM 16 gennaio 2001

3. Direttiva 2010/35/UE4. D. Lgs. 78 del 12 Giugno 20125. D. Lgs. 81/2008 e s.m.i6. A.D.R. (L’European Agreement concerning

the International Carriage of DangerousGoods by Road)

7. D. Lgs. n. 285 del 1992 e s.m.i.8. D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (Testo unico am-

bientale)9. Regolamento (CE) 1272/2008 (CLP – Clas-

sification, Labelling and Packaging)10. D. Lgs. 26/201311. D. Lgs. 186/201112. Regolamento (CE) n. 1907/200613. D. Lgs. 133/2009.14. D.P.R. 43/201215. Direttiva 2014/68/UE – PED

Data ultimarevisione e datascadenza collaudobombola

Data riportantel’anno di scadenzadel collaudo

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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATFIncognite e certezzenel processo di sostituzione in corsodei refrigeranti HFC210ª lezione di base

PIERFRANCESCO FANTONI

DUECENTODECIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti 20 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealle voci “articoli”e “organizzazione corsi”:1) calendario corsi 2017,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

ARTICOLO DIPREPARAZIONE ALPATENTINO FRIGORISTI

Introduzione

Il processo di sostituzione dei refrige-ranti HFC, ormai già iniziato da qualchetempo, vede l’Unione Europea in primalinea.Ma in tutto il mondo ormai la deci-sione è presa e, seppure con tempiesecutivi diversi, verrà da tutti adottata.Alcuni refrigeranti, quelli che presen-tano un impatto ambientale più mar-cato, come l’R404A, verranno interes-sati in un futuro molto prossimo dadivieti d’uso. Ma già da qualche tempoi quantitativi in commercio sono forza-tamente contingentati e, come conse-guenza, il costo d’acquisto sta salen-do vertiginosamente.

La transizione

Un periodo di transizione può essereinterpretato come un intervallo ditempo in cui quanto ormai era conso-lidato, condiviso o stabilito viene sosti-tuito da nuove certezze. La transizioneconcerne l’abbandono del “vecchio”per sostituirlo con il “nuovo”.Certe volte però, la transizione portacon sé delle incertezze, legate al fattoche mentre si conosce bene ciò che silascia non si conosce altrettanto beneciò a cui si va incontro. Ovviamente col-legata alla transizione rimane associa-ta della preoccupazione per ciò cheverrà, soprattutto se ciò che già si pos-sedeva, in definitiva, non era poi tantomale. E se non si è ancora ben certi diquale sia la strada migliore da seguireper ritornare ad avere quanto di positi-vo si era costruito nel passato.Nel settore del freddo stiamo proprio

vivendo una situazione di tale tipo, unperiodo di transizione legato al cambia-mento dei fluidi frigoriferi, attualmenteutilizzati ma che in futuro dovrannoessere sostituiti, sì, da qualcosa didiverso ma possibilmente in grado digarantirci quanto oggi possediamo.

I refrigeranti HFC

Gli idrofluorocarburi son i refrigerantidi terza generazione. Sono arrivatidopo i CFC (prima generazione, natiattorno al 1930) e gli HCFC (secondagenerazione). In realtà li hanno pro-prio sostituiti, li hanno pensionati invirtù del discorso ambientale. Quandosono stati presentati sul mercato, gliHFC erano definiti “nuovi refrigerantiecologici” dato che non davano pro-blemi all’ozono stratosferico comefacevano, invece, HCFC e CFC, sep-pur in maniera differente.Ciò che sembrava una prerogativa,almeno dal punto di vista ambientale,pochi anni dopo il loro esordio crollòclamorosamente in quanto si scoprìche anche gli HFC comportavanoeffetti negativi sull’ambiente. Non erapiù il buco dell’ozono, ma l’effettoserra e tale caratteristica ha assuntorilevanza sempre più grande, fino aigiorni nostri.Una dei primi a muoversi nei primianni del nuovo secolo è stata l’UnioneEuropea che subito ha pensato diporre sotto osservazione l’uso di que-sti refrigeranti giungendo fino ad ema-nare una serie di Regolamenti per cer-care di tenere monitorato il loro uso e,soprattutto, la loro indiscriminata

È DISPONIBILELA RACCOLTA COMPLETA

DEGLI ARTICOLIDEL PROF. FANTONI

Per informazioni: [email protected]

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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dispersione in ambiente. Dopo circauna decina d’anni di vigenza di talidisposizioni legislative, l’Unione Euro-pea ha pensato di fare il punto dellasituazione e verificare quale efficaciaavessero avuto le disposizioni prese. Irisultati furono deludenti, tant’è che iRegolamenti originari furono rivisti epotenziati nelle loro imposizioni limita-tive dell’uso.

Il problema ambientale

Il problema ambientale, i cambiamenticlimatici in atto, il surriscaldamentodella Terra fu ritenuto “problema priori-tario” la cui soluzione non poteva esse-re ulteriormente procrastinata. Non furitenuto più accettabile proseguire conla continua e perdurante consuetudinedi immettere in atmosfera i refrigerantiHFC. Considerato il sostanziale falli-mento del tentativo di soluzione delproblema delle prime disposizioni, lenuove decretarono, senza mezzemisure, la necessità di abbandonarel’uso di tali refrigeranti sia attraverso unprogramma pluriennale di diminuzionedella loro offerta commerciale sia attra-verso disposizioni specifiche mirate allaproibizione d’uso entro date ben defini-te dei fluidi più inquinanti.Nella figura 1 viene riportato il pro-gramma plueriennale di diminuzionedell’offerta commerciale, il cosiddettophase-down. Come si può notareesso, pur impostato ad una gradualitàdella sua azione, già nei primi anni dientrata in vigore fa segnare dellesignificative diminuzioni. Nell’attuale2018 l’offerta di HFC è inferiore di benil 37% rispetto a soli tre anni fa. Pertale ragione il prezzo di alcuni refrige-ranti si è ultimamente impennato.Basandosi su un sistema di quotefinalizzato a penalizzare i refrigerantipiù inquinanti, il phase-down non inte-ressa allo stesso modo tutti i refrige-ranti: alcuni vengono maggiormentecolpiti e sicuramente chi lavora conl’R404A e l’R507A avrà notato la rapi-da ascesa dei loro prezzi. Che non siarresterà nel futuro prossimo.

Il phase-down mondiale

Ma questo breve excursus è ormaicosa ben nota a tutti poiché già daqualche anno se ne parlava diffusa-mente. La novità della notizia, invece,

Figura 2.Programma di phase-down degli HFC nei Paesi sviluppati non UE.

Figura 1.Programma di progressiva limitazione dell’offerta commerciale

degli HFC secondo il Regolamento vigente nell’Unione Europea.

AnniPercentuale per calcolare la quantità

massima degli idrocarburi da immettere incommercio e relative quote

2015 100 %2016-17 93 %2018-20 63 %2021-23 45 %2024-26 31 %2027-29 24 %

2030 21 %

Figura 3.Programma di phase-down degli HFC nei Paesi in via di sviluppo.

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sta nel fatto che i provvedimentidell’Unione Europea hanno fatto scuo-la tanto che la necessità della pro-gressiva eliminazione degli HFCormai è stata riconosciuta a livellomondiale. Nella figura 2 si riportano levarie fasi di phase-down adottati aKigali (Ruanda) nel 2016 e riguardan-ti le nazioni economicamente svilup-pate non facenti parti dell’UnioneEuropea. Nella figura 3 il medesimoprocesso di phase-down per le nazio-ni in via di sviluppo. Come si può nota-re il proposito comune è quello di por-tare l’utilizzo degli HFC a valori pari al30%, o anche meno, di quelli attuali,seppur con tempistiche diverse.Ecco delineata, quindi, la fase inizialedella transizione: ciò che era una cer-

tezza consolidata, l’uso degli HFCnella maggior parte delle applicazionidel freddo, è venuta a cadere. Questoanche perché sono ormai disponibilidei sostituti in grado di vicariarli: talisostituti risultano meno impattanti sul-l’ambiente rispetto agli HFC e nonsono esenti da qualche “problemino”d’uso. Ma questi sono aspetti disecondo piano perché, come asseri-sce l’Unione Europea, l’aspettoambientale è prioritario.

Avanti il prossimo

Rientrando nell’ambito dell’UnioneEuropea possiamo ora evidenziarequali saranno, nello specifico, i refrige-ranti più interessati nel prossimo futu-

ro dall’eliminazione. Fino ad oggi unodi quelli più preso di mira nel settorerefrigerazione & condizionamento èstato l’R134a. Bandito nei nuovi frigo-riferi e congelatori domestici e nei cli-matizzatori delle automobili di nuovaomologazione. La fase di transizione,in questo caso, ha seguito un percor-so molto ben definito ed univoco. Neldomestico il sostituto individuato èstato l’isobutano (R600a) mentre nel-l’automotive l’R1234yf.Secondo le disposizione legislativeeuropee, i prossimi refrigeranti adessere interessati saranno l’R404A el’R507A, entrambi colonne portanti delsettore inerente la refrigerazione com-merciale, soprattutto in bassa tempe-ratura. Attualmente tra i più usati nelsettore ma anche caratterizzati dall’a-vere un elevatissimo impatto sull’am-biente. Il loro GWP è prossimo a4000. In figura 4 si riporta uno stralciodei divieti di immissione in commerciodelle nuove apparecchiature frigorife-re: quelle funzionanti a R404A oR507A sono direttamente interessategià a partire dal 2020.Di fronte a questa certezza, la transi-zione che si apre comporta alcuneincognite legate al fatto che il ventagliodei possibili sostituti disponibili è piut-tosto ampio e che, quindi, ancora nonsi conosce con esattezza quale saràla strada univoca che verrà percorsa.

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Figura 4.Stralcio dei divieti di immissione in commercio nell’UE di nuove apparecchiature.

� TECNICI FRIGORISTI con patentino f-gas ai quali affidare l’attività di gestionee manutenzione (ordinaria e straordinaria) di impianti frigoriferi industriali di mediee grandi dimensioni, centrali e celle frigorifere, gruppi di produzione acqua refri-gerata.

� TECNICI TERMOIDRAULICI ai quali affidare l’attività di gestione e manuten-zione (ordinaria e straordinaria) di impianti di condizionamento, riscaldamento etrattamento aria, e delle parti meccaniche degli impianti di refrigerazione.Disponibili a lavorare anche sabato, domenica e festivi (a turnazione), e a brevitrasferte (Nord e Centro Italia).

Inviare candidatura a [email protected] maggiori informazioni è possibile consultare il nostro sito internet

PER LA NOSTRA SEDE DI ASTI (AT)RICERCHIAMO:

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ASHP: Air Source Heat Pump(pompa di calore ad aria): tipologia dipompa di calore che funzionaattingendo il calore dall’aria ambienteed il cui funzionamento risulta essere,di conseguenza, soggetto allavariabilità stagionale delletemperature.

CAR: Chinese Association ofRefrigeration (associazione cinese direfrigerazione). Associazione fondatail 25 aprile 1977 che si occupadell’industria e del commercio nelsettore della refrigerazione e delcondizionamento. Conta circa 500aziende e più di 10000 membriprivati. Il suo principale obiettivo èquello di sostenere tecnicamente isuoi associati nel campo dellarefrigerazione. Promuove ladivulgazione informativa; organizza epartecipa all’organizzazione, assiemead altre associazioni, di congressinazionali ed internazionali; favoriscegli scambi accademici e commercialitra la Cina ed altre nazioni; istituiscepremi nel settore cinese dellarefrigerazione. Car fa partedell’associazione cinese per lascienza e la tecnologia (CAST) ed èmembro dell’IIR.

Ghiaccio diretto, accumulo:Impianto frigorifero che permette laproduzione e l’accumulo di ghiaccioutile a raffreddare un fluido utilizzatoper il condizionamento degli ambienti.

L’impianto prevede degli scambiatoridi calore con ghiaccio/acqua da unlato ed il fluido da raffreddaredall’altro. Il ghiaccio si formadirettamente sulla superficiedell’evaporatore del circuito.

Lato di bassa: Parte del circuitofrigorifero in cui il refrigerante si trovaad una pressione prossima allapressione di evaporazione. Esso hainizio a valle del dispositivo diespansione (capillare o valvolad’espansione) e termina all’entratadell’aspirazione del compressore. Neltratto a monte la pressione puòrisultare leggermente maggiore diquella dell’evaporatore mentre neltratto a valle (tubo di aspirazione) puòrisultare inferiore, anchesignificativamente a seconda dellaconformazione del circuito frigorifero.Nei circuiti di piccole dimensioni sipuò ragionevolmente supporre che lapressione risulti essere costante intutto il lato di bassa. Nel lato di bassa,in alcune tipologie di circuiti eutilizzando determinati tipi direfrigerante, è possibile averecondizioni di lavoro in vuoto. Nellinguaggio tecnico, viene indicatocome lato BP, in lingua inglese LP.

Nobile, gas: I gas nobili (altrimentidetti gas inerti) sono sei tipi di diversigas (elio, neon, argon, cripton, xeno eradon) appartenenti al gruppo VIII Adella Tavola Periodica degli elementi.La caratteristica che li accomuna è ilfatto di non essere chimicamentereattivi nella maggior parte dellecondizioni grazie alla loro particolareconformazione elettronica.L’appellativo “nobile” deriva dalla loromancanza di affinità chimica con altrielementi, sebbene solo l’elio, il neon el’argon siano veramente inerti poichéper essi non sono state osservatereazioni chimiche con altri elementi.Gli elementi che appartengono aquesto gruppo sono monatomici e, acausa della loro semplicità, leproprietà fisiche dei primi cinquemembri della serie sono noti inmaniera abbastanza accurata. L’elioviene impiegato nell’industriafrigorifera come gas per l’operazionedi pressatura e rilevamento deglieventuali difetti di tenuta di un circuitofrigorifero in quanto, date le piccole

dimensioni della sua molecola, è ingrado di permettere di eseguirericerche molto precise.

Refrigerante secondario: Fluidoutilizzato per trasferire calore da unluogo che si desidera raffreddare alrefrigerante primario. Il refrigerantesecondario viene raffreddato dalrefrigerante primario in unevaporatore di un chiller. Moltirefrigeranti secondari vengonoimpiegati in forma liquida come, adesempio, l’acqua refrigerata (pertemperature superiori a 0 °C) osoluzioni incongelabili come l’acquaglicolata o le salamoie (pertemperature inferiori a 0 °C). Altretipologie di refrigeranti secondariannoverano miscele diacqua/ghiaccio (la fusione delghiaccio provoca un effetto frigorifero)e fluidi volatili come la CO2(l’evaporazione del fluido genera ilfreddo richiesto).

U.E.L.: Upper Explosion Limit (limitedi esplosività superiore). Un gasinfiammabile necessita di aria perpoter bruciare. La miscela gas-ariadeve rientrare entro ben determinateproporzioni dei due componenti.Mano a mano che la concentrazionedel gas infiammabile aumenta laquantità di aria presente nella misceladiminuisce fino a giungere ad unaproporzione oltre la quale si ha uneccesso di gas rispetto all’ariapresente. Tale limite è proprio il limitedi esplosività superiore, oltre il qualela miscela gas-aria non è più in gradodi incendiarsi. Ogni gas infiammabileè caratterizzato da un proprio valoredi UEL. Normalmente i dati forniti siriferiscono alla percentuale massimadi gas presente in aria pura: infatti sel’aria è contaminata da altri gas, daparticolati o aerosol tali valoripossono essere anchesignificativamente diversi. Analogodi U.F.L.

Ventilazione, impianto di: Tipologiadi impianto in grado di procedere allaventilazione di un ambiente e digarantire la purezza dell’ariadell’ambiente servito.

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(Parte centosettatreesima)Diciottesimo anno

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

GLOSSARIODEITERMINIDELLAREFRIGERAZIONEE DELCONDIZIONAMENTO

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