PASQUALINA LA PANETTIERA E LA SPADA EXOS

SCRITTO E DISEGNATO DA Arianna Volpe

Stampa a cura del Centro Pedagogico Linguistico, Sede di

https://centropedagogicolinguistico.it

Prima edizione TORINO, maggio 2018

PRESENTA

“PASQUALINA LA PANETTIERA E LA

SPADA EXOS”

RACCONTO INEDITO DI ARIANNA VOLPE

Illustrazioni originali di ARIANNA VOLPE

C’ERA UNA VOLTA, UN PICCOLO MA RICCO VILLAGGIO, CHE SBUCAVA TRA LE COLLINE, ESSO

POSSEDEVA DEI CAMPI BELLISSIMI DAVVERO INVIDIABILI. IN QUESTO VILLAGGETTO VIVEVA UNA

DOLCE PANETTIERA, SI CHIAMAVA PASQUALINA FARINA. ERA UNA RAGAZZA STUPENDA, ALTA,

MAGRA, CON LUNGHISSIMI CAPELLI, SIMILI AD UNA CRINIERA DI UN CAVALLO COLOR NOCCIOLA.

AVEVA DEGLI STUPENDI OCCHI VERDI. ERA UNA RAGAZZA DISPONIBILE, SOLARE, SOCEVOLE E

RISERVAVA SEMPRE UN GRAN SORRISO, PER OGNI ABITANTE CHE VENIVA A FARLE VISITA ALLA

PANETTERIA. NONOSTANTE TUTTI DICESSERO DI ESSER SUOI AMICI, LEI NON LI REPUTAVA TALI,

PERCHÉ IL SUO UNICO “MIGLIORE” AMICO ERA AUGUSTO, IL MULO. TUTTI NEL VILLAGGIO

POSSEDEVANO UN TERRENO DOVE POTER COLTIVARE, MA IL CAMPO DI GRANO DI PASQUALINA

ERA IL PIÙ BELLO, ESSO SUSCITAVA SEMPRE MOLTA INVIDIA DA PARTE DEI COMPAESANI. QUELLE

VASTISSIME DISTESESE DI GRANO, LE ERANO STATE TRAMANDATE DAI SUOI ANTENATI E LEI NE

ANDAVA DAVVERO FIERA.

UN BRUTTO GIORNO, UN DRAGO DI NOME EXORUS SCAGLIÒ LA SUA FURIA CONTRO IL VILLAGGIO

DISTRUGGENDO CASE E RACCOLTI E CREÒ PANICO E CAOS FRA GLI ABITANTI. SOLTANTO NEL

VEDERE LE SUE ALI POSSENTI E PIÙ AMPIE DI QUELLE DI UN AEREOPLANO, RIUSCIVA AD INCUTERE

TERRORE. IL DRAGO NON AVEVA NÈ ZANNE, NÈ ARTIGLI MA SPUTAVA FIAMME DALLE SUE

GROSSE NARICI. NEI GIORNI A SEGUIRE, IL MOSTRO SI RECÒ OGNI MATTINA AL VILLAGGIO E, A

POCO A POCO, DISTRUSSE OGNI COSA. AD UN CERTO PUNTO, LA BESTIA RASE AL SUOLO PERSINO

I MERAVIGLIOSI CAMPI DI PASQUALINA. FURIBONDA, LA PANETTIERA, SI MISE IN CAMMINO PER

RAGGIUNGERE LA CASA DEL DRAGO, MA SI ACCORSE CHE ERA TROPPO LONTANA, COSÌ FECE UN

FISCHIO. POCO DOPO, AUGUSTO LA RAGGIUNSE CON UNA BORSA CONTENENTE UNA BORRACCIA

D’ACQUA. PASQUALINA LO ABBRACCIÒ E LUI SI CHINÒ, PER FARLE CAPIRE CHE AVREBBE POTUTO

MONTARE IN SELLA. COSÌ FECE E, IN UN BATTER D’OCCHIO, SI TROVARONO DAVANTI AL

CASTELLO MALEDETTO, SEMBRAVA STRANO CHE UN DRAGO POTESSE VIVERE IN QUEL LUOGO.

PER UN ATTIMO ESITARONO, MA POI PASQUALINA PRESE CORAGGIO E DISSE: <<AUGUSTO…

GRAZIE DI TUTTO, ORA TORNA A CASA QUI È PERICOLOSO…>>. IL VECCHIO MULO DISSENTÌ CON

VERSO STRANO, PER FARLE CAPIRE CHE NON L’AVREBBE LASCIATA SOLA!

POCO DOPO, CON UNO SCATTO ENTRARONO NEL CASTELLO. ERA TUTTO MOLTO SILENZIOSO… FORSE

TROPPO… INFATTI SENTIRONO UNA VOCE DIRE: <<BENVENUTI, VI STAVO ASPETTANDO! SONO LO

STREGONE MALVAGIO!>> PASQUALINA LO INTERRUPPE: <<E COSA VUOI?! NOI STIAMO CERCANDO

L’ORRIBILE DRAGO!>>. LO STREGONE CON ARIA SCOCCIATA RISPOSE: << INSOLENTE! HAI ROVINATO LA MIA

ENTRATA AD EFFETTO!>> PASQUALINA E AUGUSTO VIDERO UN’OSCURA FIGURA SCENDERE DALLE SCALE.

UNA FUNE CADDE DAL SOFFITTO. IL MAGO ERA TALMENTE BASSO, CHE DOVETTE SALTARE PER

APPENDERSI ALLA CORDA.

IL PAVIMENTO SOTTO AI PIEDI DI PASQUALINA E AUGUSTO SVANÌ E DIVENTÒ UNO SCIVOLO CHE LI FECE

ARRIVARE IN UNA GRANDE STANZA BIANCA.

AD UN CERTO PUNTO SENTIRONO NUOVAMENTE LO STREGONE PARLARE E GLI DISSE: <<SE DA ME VOLETE

ARRIVARE…>>. LO INTERRUPPE DI NUOVO: <<NON VOGLIAMO TE, NOI SIAMO QUI PER IL DRAGO, TI RIPETO!

È LUI CHE HA DISTRUTTO IL NOSTRO VILLAGGIO!>>. LO STREGONE SCOPPIÒ IN UNA GROSSA RISATA E

CONTINUÒ IL SUO DISCORSO: <<SCIOCCA, SECONDO TE IO TENGO UNO SPIETATO DRAGO IN CASA MIA

SENZA SOTTOMETTERLO AL MIO TOTALE CONTROLLO? NEMMENO IMMAGINI LA FORZA DEI MIEI POTERI!

LUI È IL MIO DRAGO DOMESTICO E SONO STATO IO A ORDINARGLI DI FARE CIÒ AL TUO VILLAGGIO. FORSE

TI CHIEDERAI IL PERCHÉ. BENE, TI RISPONDO SUBITO, I TUOI STUPIDI COMPAESANI, OGNI MATTINA, MI

SVEGLIAVANO CON DELLE ODIOSE E ASSORDANTI CANZONCINE, LE ODIO, PREFERISCO SENTIRE LE URLA DI

TERRORE! SE DA ME VORRAI ARRIVARE TRE DURE PROVE DOVRAI SUPERARE>>.

PASQUALINA PENSO’: << MA QUESTO E’ UN PAZZO!>>

D’IMPULSO APRÌ LA PORTA APPENA APPARSA E SI TROVÒ DAVANTI A DUE OGGETTI, UN

DIAMANTE E UN PIATTO DI BISCOTTI. DOVEVA SCEGLIERE TRA I DUE. SI DIRESSE VERSO IL

DIAMANTE E ALLUNGÒ LE MANI PER AFFERRARLO MA POI VIDE NEL RIFLESSO DELL’OGGETTO

SCINTILLANTE AUGUSTO. MA NON IL SOLITO MULO SUO VECCHIO AMICO, PIUTTOSTO, UN UN

MULO CATTIVO E ARRABBIATO.

ALLORA FECE UN PASSO INDIETRO E MANGIÒ IL BISCOTTO. TUTTO SPARÌ E APPARVERO UNA

PORTA ED UNA CHIAVE, APRIRONO LA PORTA MA SI ACCORSERO DI NON POTER FARE PIÙ PASSI

AVANTI PERCHÉ IL PAVIMENTO AVEVA ASSUNTO LE SEMBIANZE DI UNA TASTIERA.

LO STREGONE DISSE : < SUONAMI MOZART! > LEI CON UN SORRISO STAVA PER FARLO, DATO CHE

ERA UNO DEI SUOI MUSICISTI PREFERITI, MA POI SI ACCORSE CHE SUI TASTI NERI, POCO VISIBILI, VI

ERANO DELLE LETTERE CHE COMPLETAVANO IL NOME DI “MOZART” E COSÌ, CATITO IL TRANELLO,

CALPESTARONO SOLO QUEI TASTI E RAGGIUNSERO L’ULTIMA PORTA.

AD UN CERTO PUNTO SI SENTÌ : < DANNAZIONE NON CADE NELL’INGANNO >

ED UN’ALTRA VOCE REPLICO’ : < PADRONE HA IL MICROFONO ACCESO! >

<OPS… LEGGI LA LETTERA CHE APPARIRÀ SCRITTA SUI MURI È UN INDOVINELLO, NESSUNO LO HA

MAI RISOLTO >

SUBITO I MURI SI COPRIRONO DI SCRITTE, PASQUALINA LESSE AD ALTA VOCE : < SONO MASCHIO,

DIVENTO FEMMINA E TORNO MASCHIO > CI PENSÒ UN ATTIMO PRESE IL PENNARELLO APPENA

APPARSO E ANDÒ A SCRIVERE : FRUMENTO, FARINA, PANE! LO STREGONE FURIBONDO ED

ESTERREFATTO CHIESE :<MA COME HAI FATTO?> ED ESSA RISPOSE :< NON AV RESTI DOVUTO FARE

QUESTO INDOVINELLO AD UNA CONTADINA CHE È ANCHE PANETTIERA> POCHI SECONDI DOPO

DAVANTI A LORO APPARVE LO STREGONE ED IN MANO A PASQUALINA APPARVE LA SPADA

EXOS, ERA FORGIATA CON SQUAME DEL DRAGO EXSORUS, CHE POCO DOPO ENTRÒ NELLA

STANZA. PASQUALINA DOPO UNA LUNGA BATTAGLIA SONFISSE SIA IL DRAGO CHE LO STREGONE,

NON TANTO PER MERITO SUO, MA GRAZIE ALLA SPADA, CHE SEMBRAVA MUOVERSI DA SOLA.

USCITI DAL CASTELLO LA SPADA INIZIÒ A BRILLARE E SI TRASFORMÒ IN UN BELLISSIMO

FANCIULLO CHE LA RINGRAZIÒ PER AVERLO LIBERATO DALL’INCANTESIMO DEL MAGO E PROMISE

DI AMARLA IN ETERNO, MA PASQUALINA DISSE:

< ASPETTA, FRENA L’ENTUSIASMO PRIMA DI TUTTO DIMMI SE SAI CUCINARE!>

EGLI ANNUÌ E TORNARONO AL VILLAGGIO. I DUE INNAMORATI SI SPOSARONO E VISSERO PER

SEMPRE FELICI E CONTENTI ALLA PANETTERIA DEL VILLAGGIO, CHE A POCO A POCO SI STAVA

RIPRENDENDO DAL DANNO SUBITO.

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