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Archivio del sito Pasquale Frustaci Scheda a cura di Giorgio Zoffoli Restauro digitale delle immagini di AZ Pasquale Frustaci (Napoli, 18 Ottobre 1901 - San Sebastiano, Napoli, 2 Ottobre 1971) fu compositore e direttore d’orchestra. Nacque a Napoli da Rosa Coccorese e da Salvatore che in via Duomo, nei pressi del porto, gestiva un Gran Caffè, conosciuto come il bar Americano per la sua struttura newyorkese, e dove negli anni Trenta molti emigranti, prima di salpare per i lidi statunitensi, andavano a sorbire l’ultimo caffè italiano, metaforicamente il primo americano, quasi un presagio del loro destino. Si accostò presto alla musica studiando il pianoforte e componendo canzoni sin da quando aveva 16 anni. Durante il servizio di leva si dilettò a suonare anche il clarinetto ed il saxofono, esibendosi in vari concerti nella banda della Marina Militare. Sembra che lo stesso M° Pietro Mascagni lo sollecitò a studiare composizione con il M° Ildebrando Pizzetti, col quale si diplomò nel 1921 al Conservatorio di Parma. Iniziò quindi la sua attività professionale lavorando come pianista in compagnie filodrammatiche di attori dilettanti fino a quando, nel 1923, fu chiamato a dirigere la Scuola di Canto della casa editrice G. Capolongo di Napoli, che pubblicò anche i suoi primi successi in dialetto napoletano, come Varca napulitana e Addio Santa Lucia, entrambe scritte su versi del poeta E. Scala. Nel 1930 diresse per un anno la Casa editrice Azzurra di Napoli, contribuendo al suo ampliamento, mentre nel 1931 passò alla Casa Editrice Musicale Bixio di Milano e per circa trent’anni collaborò con le migliori compagnie di rivista italiane, sia come compositore sia come apprezzato direttore d’orchestra. Frustaci collaborò inoltre alla stesura di partiture musicali di molte riviste come Noi ricchi (1942) con Nino Taranto, Il grillo al castello (1943) con Macario e Olga Villi, Amleto che ne dici? (1944) sempre con Macario e la Villi, Chi ha ucciso Mr. Brown? (1945) con Macario e Paola Veneroni, Febbre azzurra (1945) con Macario e Lea Padovani, Quando spunta la luna in Italy (1947), Se avessimo vinto (1948) con Carlo Campanini e Alberto Rabagliati, Sogni di una notte di questa estate (1949) con Wanda Osiris e Renato Rascel, Votate per Venere (1950) con Macario e Elena Giusti,

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Archivio del sito

Pasquale Frustaci

Scheda a cura di Giorgio Zoffoli Restauro digitale delle immagini di AZ

Pasquale Frustaci (Napoli, 18 Ottobre 1901 - San Sebastiano, Napoli, 2 Ottobre 1971) fu compositore e direttore d’orchestra.

Nacque a Napoli da Rosa Coccorese e da Salvatore che in via Duomo, nei pressi del porto, gestiva un Gran Caffè, conosciuto come il bar Americano per la sua struttura newyorkese, e dove negli anni Trenta molti emigranti, prima di salpare per i lidi statunitensi, andavano a sorbire l’ultimo caffè italiano, metaforicamente il primo americano, quasi un presagio del loro destino.

Si accostò presto alla musica studiando il pianoforte e componendo canzoni sin da quando aveva 16 anni. Durante il servizio di leva si dilettò a suonare anche il clarinetto ed il saxofono, esibendosi in vari concerti nella banda della Marina Militare. Sembra che lo stesso M° Pietro Mascagni lo sollecitò a studiare composizione con il M° Ildebrando Pizzetti, col quale si diplomò nel 1921 al Conservatorio di Parma.

Iniziò quindi la sua attività professionale lavorando come pianista in compagnie filodrammatiche di attori dilettanti fino a quando, nel 1923, fu chiamato a dirigere la Scuola di Canto della casa editrice G. Capolongo di Napoli, che pubblicò anche i suoi primi successi in dialetto napoletano, come Varca napulitana e Addio Santa Lucia, entrambe scritte su versi del poeta E. Scala.

Nel 1930 diresse per un anno la Casa editrice Azzurra di Napoli, contribuendo al suo ampliamento, mentre nel 1931 passò alla Casa Editrice Musicale Bixio di Milano e per circa trent’anni collaborò con le migliori compagnie di rivista italiane, sia come compositore sia come apprezzato direttore d’orchestra.

Frustaci collaborò inoltre alla stesura di partiture musicali di molte riviste come Noi ricchi (1942) con Nino Taranto, Il grillo al castello (1943) con Macario e Olga Villi, Amleto che ne dici? (1944) sempre con Macario e la Villi, Chi ha ucciso Mr. Brown? (1945) con Macario e Paola Veneroni, Febbre azzurra (1945) con Macario e Lea Padovani, Quando spunta la luna in Italy (1947), Se avessimo vinto (1948) con Carlo Campanini e Alberto Rabagliati, Sogni di una notte di questa estate (1949) con Wanda Osiris e Renato Rascel, Votate per Venere (1950) con Macario e Elena Giusti,

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Galanteria (1951) con la Osiris, La piazza e Monsieur Cenerentolo (1959) con Carlo Dapporto.

Tra gli anni 1938 e 1950 compose e diresse inoltre le colonne sonore di vari film tra cui Eravamo sette sorelle, Yvonne la Nuit, Ninì Pampan, Napoli che non muore e molti altri.

Nell’arco della sua carriera ha composto musiche per canzoni napoletane ed in lingua, con i vari poeti parolieri come Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Michele Galdieri, Edoardo Nicolardi, Ernesto Murolo, Bixio Cherubini, Carlo Rizzo, Alfredo Bracchi, C. Parente, C. Letico, ecc.

Artista semplice ma sensibile, Frustaci visse nel periodo aureo della canzone napoletana e ne vide anche il declino, ma il suo innato ottimismo lo portava a credere che sarebbe un giorno tornato alla ribalta. Era un professionista serio, obiettivo nel giudizio, stimato e apprezzato in particolare da Macario, con il quale lavorò per circa dieci anni, contribuendo con le sue musiche e le sue canzoni garbate, allegre, spensierate e orecchiabili, al successo del teatro di rivista che proprio in quegli anni conobbe un periodo felice.

Nel 1928 aveva sposato Maria Consiglio, attrice dilettante, da cui ebbe un figlio, Fernando; nel 1936 ebbe un secondo figlio, Cesare, dalla ballerina Margit Wolf.

Morì il 2 Ottobre 1971, assistito amorevolmente dalla sua compagna Mariuccia Giuliano, ex moglie di Macario, con la quale si era risposato nel 1954. Per sua volontà fu seppellito nel cimitero di Torino, dove si conservano le sue spoglie.

Il 27 ottobre 2009, a Napoli, sua città natale, è stata intitolata una strada alla presenza dei due figli Fernando e Cesare e della sorella Elena.

Dietro la popolare canzone Tu, solamente tu c’è una giovane danzatrice ungherese, la ballerina Margit Wolf, e a lei è legata una storia sconfortante ma eroica, a cui la scrittrice Germaine Shames ha dedicato un romanzo storico che la vede appunto come protagonista.

Nel 1928, all’età di diciassette anni, Margit Wolf fece un viaggio in Italia in compagnia di altre tre ballerine del Teatro dell’Opera Ungherese (tra cui la leggendaria Karola Szalai) per fare un’audizione al Teatro alla Scala di Milano. L’audizione non ebbe mai luogo e Margit si ritrovò coinvolta nel circuito del teatro musicale, mondo nel quale conobbe un giovane e focoso maestro napoletano: Pasquale Frustaci.

I due giovani, ricchi di talento, si innamorarono e nel 1936, ebbero un figlio a cui diedero il nome di Cesare. Quello stesso anno Mussolini iniziò la sua fatale alleanza con Hitler e due anni dopo bandì dall’Italia tutti gli ebrei stranieri. Con la minaccia di una guerra incombente e conoscendo le difficoltà che ne sarebbero derivate, Margit si recò dunque in Ungheria con il figlio neonato ospite dei suoi

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genitori. Doveva essere un breve soggiorno ma le cose non andarono così. Pasquale, affranto dalla nostalgia per Margit scrisse appunto Tu, solamente tu e la canzone, registrata per la prima volta da Vittorio De Sica nel 1939, balzò in cima alle classifiche e il suo compositore si guadagnò il soprannome di “Cole Porter italiano”. La versione tedesca, Du Immer Wieder Du, verrà eseguita anche da Zarah Leander, la stella del cinema più famosa nel Reich tedesco, mentre la versione inglese, You, Fascinating You, dalla Glenn Miller Army Air Force Band.

Margit dall’Ungheria ascoltava spesso alla radio la canzone, consapevole che era stata scritta per lei, provando dolore e consolazione allo stesso tempo.

Nel 1944, al culmine della peggiore carneficina che il mondo abbia conosciuto, Margit, costretta nel ghetto ebraico di Budapest, prese l’atroce decisione di abbandonare il figlio di sei anni in strada con un cuscino, un ultimo boccone di pane e il certificato di battesimo cattolico, nell’estremo tentativo di rendergli possibile la fuga da un destino ormai segnato, anche se costretto a badare a se stesso.

Margit finì nel campo di concentramento di Spandau ma venne liberata dai russi e riuscì ad ottenere un lavoro come segretaria e traduttrice. Scoprì che il figlio Cesare non era in Italia e si propose di cercarlo. Bambini sfollati erano ovunque, i loro genitori spesso morti e i loro destini sconosciuti. Per quasi due anni Margit setacciò villaggio dopo villaggio, d’estate e d’inverno, fino a quando finalmente riuscì a rintracciarlo in una fattoria a 300 chilometri da Budapest dove veniva chiamato Babaly Geza, nome più semplice da pronunciare anziché quello reale di Cesare Frustaci.

Pasquale Frustaci non avendo avuto più notizie né dell’amata Margit, nel del figlio, credendoli morti perse ogni speranza di ritrovarli.

Cinquant’anni dopo Cesare Frustaci, ormai cittadino americano e con una propria famiglia, contribuì con la Yale University alla videoregistrazione del suo racconto, per inviarlo poi alla scrittrice Germaine Shames. Raccontava la storia di una ballerina che aveva ispirato una canzone d’amore senza tempo ed era svanita dalla storia senza lasciar traccia.

Il libro You, Fascinating You di Germaine Shames, pubblicato dalla Pale Fire Press, è stato insignito dalla Historical Novel Society, un onore concesso a pochissimi libri che esemplificano il meglio della narrativa storica.

Sulla scia del successo di You, Fascinating You è in preparazione un adattamento musico-teatrale del libro. Federico Ferrandina, pluripremiato compositore italiano e vincitore di ben due Global Music Awards, è stato incaricato di comporne le traccia. Quando il sipario si alzerà, la sfortunata ma indomabile ballerina avrà finalmente il suo momento di gloria.

È possibile ascoltare i vari temi del Musical su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=bUh9lk16KGA https://www.youtube.com/watch?v=IiWDgrhw04c

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https://www.youtube.com/watch?v=73_oXQfVCb0 https://www.youtube.com/watch?v=WI_NfS7tB8Y https://www.youtube.com/watch?v=WzA6ICpAQLE https://www.youtube.com/watch?v=OvoA0Mv2qaQ

Canzoni composte da Pasquale Frustaci

‘A ricetta ‘e Napule (Enzo Romagnoli) ‘A signora ‘a pporta a me (da Piedigrotta 1934) (Tenore Giglio, Nino Taranto) ‘A vela (Piedigrotta Santa Lucia 1927) (Salvatore Papaccio, Gabré, Enzo De Muro Lomanto, Carlo Buti) A tempo di fox trot (dal film Eravamo sette sorelle) (1937) Addio Santa Lucia…(1928) (Ciro Formisano, Mario Latilla) Addio, Maria (Piedigrotta Santa Lucia 1927) Alleluja (dal superspettacolo Macario Moulin rouge) (1945) Amarsi nell’oscurità (1940) Amarsi quando piove (dal film Hanno rapito un uomo) (1937) (Vittorio De Sica con Pasquale Frustaci, Enzo Aita con Nuccia Natali e il quartetto vocale Cetra, Gilberto Mazzi con Maria Jottini, Orchestra DiCeglie e il suo ritmo, Enrico Montesano) Boy (1932) (Vittorio De Sica) C’est la vie (1945) Camminando sotto la pioggia (Illusion) (dallo spettacolo di Macario Tutte le donne) (1942) (Trio Lescano, Dea Garbaccio, Erminio Macario & Wanda Osiris, Paolo Poli, Gigliola Cinquetti, Trio Darling, Blue Dolls, Sorelle Marinetti) Cantano le stelle (dalla rivista Lo specchio del mondo) (1937) (Nada Villefleur) Canzone pagana (dalla rivista Febbre azzurra) (1945) Caroline chérie Chez vous…- Con voi (1934) (Bice Leni, Gorella Gori, Franco Lary) Chi sei tu? (1941) (Miscel, Erminio Macario & Wanda Osiris) Chiudo gli occhi e penso a te…(1934) (Tenore Giglio con Rosalina, Gabré, Renzo Mori, Renato Rascel) Com’è bella la vita (1943) (Carlo Buti) Come son felice quando piove! (Riccardo Billi) Dadà (1933) (Daniele Serra) Dama di fiori (1931) Dica dica dica (1935) (Orchestra Blue Star di Pippo Barzizza, Billi e Romigioli, Fernando Buda, Renato Rascel) Don Pasquale Ganzio Curcio (Nino Taranto) È la verità (dalla commedia musicale Febbre azzurra) (1945) (Erminio Macario) Figlio della neve (1932) (Canova) Giulietta e Romeo (Daniele Serra col comico Luigi Catoni) Il girapiazze (1952) Il linguaggio del sombrero (1931) (Ada Neri) Il mio cuore è a Broadway (1957)

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Il ritornello del lustrascarpe (Shoe shine!) (dal superspettacolo Moulin rouge) (1945) (Erminio Macario) Kukulai L’orologio dell’amore (dal film Eravamo sette sorelle) (1937) (Trio Lescano, Tenore D’Ambri con Trio vocale Ricciardi, Riccardo Billi, Lotte Menas, Guido Serpelloni, Renzo Mori, Enzo Fusco, Kramer e i suoi solisti) L’ultimo abbraccio La fortuna di essere donna (dalla rivista Okay fortuna) (1956) (Wanda Osiris) La mia felicità (1944) La Ninetta (Quando passa la Ninetta) (dalla rivista La bisbetica sognata) (1950) (Aldo Alvi, Laura Barbieri) La verità (dal superspettacolo Moulin rouge) (1945) (Erminio Macario) Lettera malinconica (Piedigrotta Santa Lucia 1927) Ma se mi toccano (Daniele Serra) (Crivel) (Vanni e Romigioli) Madame claire de lune Mamma bruna (1936) (Gino Del Signore) (Enzo Fusco) (Guido Serpelloni) (Carlo Buti) Maria Luisa (dallo spettacolo Macario Primavera di donne) (1941) (Ernesto Bonino con il Trio Lescano, Erminio Macario, Enzo Ceragioli) Mariquita (Piedigrotta Santa Lucia 1927) Mica male (dalla rivista I grandi ci guardano) (1948) Milona (1934) (Gabré, Billi e Romigioli) Monsieur bau bau (dalla rivista La bisbetica sognata) (1949) Nato per rubare (1950) (Renato Rascel) Nel paese dei nudisti (dalla rivista Cineradiopoli) (Daniele Serra) Nel paese di Stavisky (Billi e Romigioli) Ner paese de’ la luna (dal film Il diario di una stella) (dalla sagra di San Giovanni 1936) (Miscel, Gino Del Signore, Meme Bianchi, Miriam Ferretti, U. Torricini) Ninì Pampan (dal film L’incantevole nemica) (Rica Pereno) Noi della strada (dall’operetta Il grillo al castello) (1943) (Erminio Macario) Noi siamo quelli dello sci sci (Bruno Rosettani) Non è vero! (dallo spettacolo Macario Sera di festa) (1942) (Ernesto Bonino) Non posso dirti chi sono Nuvola di fumo (dal film L’allegro cantante) (1938) (Armando Giannotti, Franco Lary, Giovanni Manurita) Okay fortuna! (1957) Okay muchacho (1949) Pardon (dal film Una magnifica giornata) (1933) (Franco Lary, Enrico Marroni, Gino Del Signore, Carlo Buti, Orchestra Ferruzzi) Passiuncella (1941) Pellegrino che venghi a Roma… (1935) (Gabré, Enzo Fusco, Nando Borzelli Ruspi, Tenore Giglio, Romolo Balzani, Fernando Buda) Personalità (dalla rivista I fuori serie) (1957) Piccolo chalet (dal film Eravamo sette sorelle) (1937) (Luciana Dolliver con il Trio

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Lescano, Miscel, Renzo Mori, Lotte Menas con Crivel, Meme Bianchi, Guido Serpelloni, Mario Latilla, Carlo Buti) Piccolo ventaglio (Carlastella) Prima luna d’oriente (Wanda Osiris) (1950) Primaluna (Teddy Reno, Wanda Osiris) Pustiggiatrice (Piedigrotta Santa Lucia 1927) Ritmo nel cuor (dallo spettacolo Sera d’estate) (1942) (Vivi Gioi con il Trio Lescano) Rondinella (1934) (Enzo Fusco, Fernando Orlandis, Nino D’Aurelio, Tenore Giglio, Alfredo Del Pelo, Carlo Buti) Samba dell’allegria Semplicemente Maria Semplicità (dalla rivista Baracca e burattini)(1953) (Delia Lodi & Carlo Dapporto) ) Sentimental (dalla rivista Al grand hotel) (1948) (Wanda Osiris, Natalino Otto, Luciano Benevene) Serenata del cavallino (dall’operetta Il grillo al castello) (1943) (Erminio Macario, Marisa Urban & Quintetto del delirio) Serenatella ar vento (1935) (Tenore Giglio, Billi e Romigioli, Italia Moreno, Zara Ia, Virgilio Riento, Leda Gloria, Gabrè, Carlo Buti, Antonio Fusco junior, Enzo Fusco, Ernesto Ciotti) Si fa quello che si può (Se fa quello che se po’) (dalla sagra di San Giovanni 1936) (Mario Latilla, Daniele Serra, Miscel) Si tenesse ‘na cumpagna (Vittorio De Sica) Solo un separè (dal film Melodramma) (Ines Talamo con Crival) Son tanto innamorata (1944) Sono un poco commosso (dalla rivista La bisbetica sognata) (Aldo Alvi) Stella d’ ‘o mare (1928) Stornelli…affettuosi… (Gabré e Anita Osella, Wanda Osiris & Tenore Giglio, Nando Borzelli Ruspi, Enzo Fusco, Fernando Orlandis) Ti scorderai di me (dalla rivista I grandi ci guardano) (1948) Trotta, trotta, cavallino (dal film Oggi sposi) (1934) (Daniele Serra, Umberto Melnati) Tu, solamente tu (dal film Napoli che non muore) (You, fascinating you) (Vous et rien que vous) (Du, Immer Wieder Du) (1939) (Vittorio De Sica, Alfredo Clerici, Giovanni Turchetti, Tiola Silenzi, Orchestra Nino Rejna, Gastone Parigi, Claudio Villa, Zarah Leander, Al Korvin, Nevil Cameron, Glenn Miller) Valzer del sorriso Varca napulitana (1924) (Ciro Formisano, Vittorio Parisi, Gino Ruggiero, Giorgio Baracchini, Gabriele Vanorio, Nino Fiore, Tito Schipa) Vicoli di Roma (Giacomo Rondinella) Vivo nel sogno (1950) Volemese bene!… (Tenore Giglio, Gabré, Enzo Fusco, Nando Borzelli Ruspi) Vuto ‘ e marenaro (1930) (Ferdinando Rubino, Gabriele Vanorio) Zingariello (1930) (Franco Capaldo)

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D o c u m e n t i

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Margit Wolf

1925 ca. 1943.

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Cesare Frustaci con la foto della madre Margit.

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Germaine Shames

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You, Fascinating You The Musical

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M a n d o l i n i

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