Pasqua 2007

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numero 1 anno XXIV – redatto a cura della CASA DI RIPOSO S. SPIRITO — FONDAZIONE MONTEL — PERGINE PASQUA 2007 L’ECO L’ECO DELLA CASA DI RIPOSO DELLA CASA DI RIPOSO Francio Elena (Ospite della Casa di Riposo) “Paesaggio” (2006-2007) - pennarello

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“Paesaggio” (2006-2007) - pennarello Francio Elena (Ospite della Casa di Riposo) numero 1 — anno XXIV – redatto a cura della C ASA DI R IPOSO S. S PIRITO — F ONDAZIONE M ONTEL — P ERGINE — PASQUA 2007

Transcript of Pasqua 2007

  • numero 1 anno XXIV redatto a cura della CASA DI RIPOSO S. SPIRITO FONDAZIONE MONTEL PERGINE PASQUA 2007

    LECOLECO DELLA CASA DI RIPOSODELLA CASA DI RIPOSO

    Francio Elena (Ospite della Casa di Riposo) Paesaggio (2006-2007) - pennarello

  • Dalledizione precedente il periodico ha assunto una nuova veste editoriale e grafica con lintroduzione di alcune novit; nella direzione di questo cambiamento nei prossimi mesi proposta dal Comitato Redazionale e dallAmministrazione della Casa di Riposo un concorso di idee per creare la nuova copertina del nostro periodico. Con la collaborazione di alcuni colleghi, in questo numero si propone una rubrica dedicata agli amanti delle competizioni agonistico/sportive con il calendario delle manifestazioni, i resoconti dei risultati conseguiti e lorganizzazione di eventi sportivo-ricreativi. Per la rubrica il racconto, grazie alla disponibilit dei familiari continua la collaborazione con Emma Valcanover, in questa edizione si pubblica uno stralcio di storia vissuto dalla scrittrice. LUPIPA ha indetto il concorso Amici animali nella memoria e nel quotidiano per stimolare la narrazione, la rielaborazione e lesperienza diretta degli anziani rispetto al tema degli animali. La Casa di Riposo partecipa alliniziativa. Nelle prossime settimane, lanimazione proporr degli incontri a tema rivolti agli Ospiti, ai familiari, ai volontari e a tutti gli interessati. Gi in questa edizione dellECO nella rubrica Approfondimento viene presentato uno studio sul rapporto uomo-animale. A ottobre il materiale sar presentato al concorso. I migliori lavori complessivamente prodotti saranno inseriti in una pubblicazione finale e saranno premiati. Nel mese di marzo, stata allestita in Sala Maier una mostra dellAssociazione Atelier, come da locandina a lato, per far emergere le creativit di quanti operano e vivono la Casa di Riposo. Il riscontro di tale evento presentato a pagina 10. Si sta gi lavorando per il prossimo numero del periodico che uscir in concomitanza alla festa della Pentecoste (festa patronale). Si chiede fin dora collaborazione per la riuscita delledizione prossima con linvio dei vostri scritti .

    Leditoriale di Cristina Bolgia e Silvano Brol

    Tutto quello che produce il gruppo, organizzato in uno spazio-mostra, ha lo scopo di presentare lattivit, di gratificare chi partecipa in prima persona e di informare chi volesse e potesse eventualmente collaborare.

    Atelier Centro Aperto di Attivit

    Creativo-Espressive

    LEco della Casa di Riposo 2

  • Pasqua di Maurizio arch. Mattivi

    Come di consueto sof-fermiamoci un attimo per e-sprimere qualche pensiero sullattivit della nostra Casa.

    La vita della nostra co-munit trascorre tranquilla e ordinata nelle due sedi; mal-grado qualche sana preoc-cupazione lattivit contras-segnata da speranze, richieste, bisogni, che, nel limite del possibile, ci si prefigge e ci si sforza di esaudire.

    Non vengono mai meno i contributi di tante persone che si dedicano con passione allattenzione, alla cura e all-ascolto di chi sta loro profon-damente a cuore.

    Sono convinto che un ringra-ziamento doveroso vada alle Suore e a tutto il personale che si dedica quotidianamen-te per il bene degli Ospiti; ai

    tanti volontari e ai familiari che visitano giornalmente con pazienza e amore i loro cari.

    Le forze al nostro attivo sono dunque presenti e in vario modo operanti per offrire all-Ospite un ambiente il pi a-datto possibile alle sue richie-ste.

    Non mancano momen-ti in cui possibile esprimere la propria creativit ed espres-sione; la Casa di Riposo in-fatti una struttura che intende inserirsi nella comunit in ma-niera dinamica, sempre alla ricerca di nuovi modi per far emergere nuove e nascoste

    capacit e dare un senso al tempo.

    Dal 10 al 19 marzo Atelier e Casa di Riposo hanno pro-mosso levento Le creativit sommerse della Casa di Ripo-so inteso a dimostrare che lIstituzione un mondo vivo, creativo ed espressivo e che, grazie alla dedizione e profes-sionalit di molti volontari, tali capacit possono trovare risposta.

    Eccoci approdare allo-ra alla Pasqua. Il mio augurio vada quindi a tutti: Ospiti, familiari, volontari, Suore, personale.

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  • Le persone anziane ricordano volentieri il passato, quello rimane scolpito nella loro memoria e spesso dicono: ai miei tempi . Il presente non li attira molto, forse per i ritmi frenetici del mondo doggi e che non riescono ad accompagnare. Un pomeriggio passando un po di tempo con i miei Ospiti, ricordavamo il tempo passato, quando erano giovani, il loro matrimonio, i loro figli bambini e i loro nipotini. Alcuni mostrarono segrete fotografie conservate con tanta gelosia nei loro armadi, provocando tanta nostalgia da fare imperlare di lacrime i loro occhi. Anchio mostrai una fotografia della mia famiglia patriarcale, con nonni, genitori, zii, zie, fratelli, sorelle e tanti, tanti cugini e cuginette. Ecco la mia provenienza, cercatemi!

    Nostalgia del passato di Suor Graziella

    In mezzo a tante bimbette ci sono anchio. Incuriositi, scrutarono la grande fotografia cercando qua e l il viso della loro suora quando era bambina. E sempre bello ricordare le proprie origini! Possono essere state segnate dalla povert, dalla ristrettezze finanziarie e dalle privazioni, ma lesempio dei nostri anziani, intriso di tanta fede e preghiere, ci fa essere orgogliosi di essere figli di grandi Padri e di grandi Madri.

    Ricordi ...

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  • Quanti ricordi la

    vecchia foto

    di Ines

    I bordi dentellati del bel ritratto in bianco e nero incorniciano una giovane famiglia a passeggio in bicicletta in un

    sereno pomeriggio destate.

    La mia famiglia.

    Sul retro con chiara calligrafia, mio padre ha scritto

    Verona LungAdige - luglio 1942 XX

    Lianella e io la contempliamo profondamente emozionate. A sinistra la mamma con viso sorridente, un semplice vestitino scuro con colletto bianco alla foggia del tem-po, foulard a turbante, avanza sulla sua vecchia bici (comunque una ricchezza per quei tempi tanto diffici-li!). In centro Lianella, la figlia maggiore - 9 anni - con la sua bicicletta mezza misura dai cerchioni di legno, autarchica, tutta compunta nel grave compito di portare me (2 anni) sul seggiolino davanti a lei. Il pap, anchegli sorridente, a destra nella foto, con Roberta - 5 anni - sul seggiolino, indossa un abito da citt: camicia bianca con maniche lunghe fermate sopra il gomito da elastico; porta la cravatta, i calzoni sono grigio chiaro, la giacca ripiegata sul manubrio. Le tre sorelline vestono semplici abitini di tela chiara confezionati dalla mamma o dalla nonna e portano in testa uguali cappellini di tela bianca contro il sole, le scarpine sono di vernice, le calzine bianche. I genitori ai lati di Lianella le fanno protezione. La mamma non mi portava pi dopo una brutta caduta fatta attraversando le rotaie della ferrovia Verona - Caprino - Garda in una precedente gita dalla citt al lago. Le sue doti ciclistiche erano scadenti avendo imparato in et adulta. Erano infatti note le sue partenze e i suoi arrivi al salto, inoltre temeva le discese ma, devo ammettere in salita era fortissima: avrebbe potuto competere con Coppi. Perci Lianella - tanto giudiziosa nonostante la giovane et fu delegata allimportante incombenza. Il fotografo autore del ritratto deve essere senzaltro Luigi, un giovane collega di mio padre trasferito da Firenze e ospitato da noi, lo ricordo pattinare nel corridoio di casa. Una ridda di ricordi mi affollano la mente! Abitavamo a Verona dal 1940 dove pap era stato trasferito per motivi di lavoro da Brescia, la mia citt nata-le. Quel Lungadige senza dubbio lAttiraglio: un percorso da Verona a Parona di circa 7 km; un tempo, quando lAdige era navigabile, vi venivano trainate le chiatte che risalivano il fiume. Tutto il mondo viveva le angosce e i lutti di una guerra devastante in quel lontano 1942, gli eventi bellici si protrarranno ancora per lunghi terribili anni, ma il mio piccolo mondo infantile fu protetto dalle attenzioni amorevoli dei miei cari genitori e delle mie sorelle e la mia vita trascorse ancora per qualche tempo com-pletamente felice.

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  • Il rosario nella chiesetta di Leone Chilovi (un amico nativo di Taio ma perginese da 38 anni!)

    La nostra storia umana fatta di pro-positi e ripensamenti, crescita e involuzio-ne, cedimenti e maturazione. E' in questo modo di vivere che i nostri coetanei ricorda-no la generazione che usava la matita co-piativa, il calamaio e la penna con il penni-no che, incrociando le punte, spruzzava d'inchiostro il foglio. Ricordano quando i maestri ordinavano "mani in prima" e "mani in seconda". Ricordano quando alla dome-nica c'era la Messa al mattino, la Dottrina ed i Vespri nel pomeriggio e il Rosario alla sera. Un mondo un po angusto, la cui ap-parente serenit copriva i preannunci della catastrofe (seconda guerra mondiale).

    Tuttavia non si pu disconoscere che regnava una dolce atmosfera generale che, ripensandola oggi, ci appare quasi un sogno. Tante sono le vicende che questi nostri coe-tanei possono mettere a disposizione delle generazioni attuali, con la ricchezza della

    Lora del vespro di A. Milesi (olio su tela)

    propria memoria. Sono immagini di avveni-menti, episodi di cronaca quotidiana, perso-naggi, luoghi, attivit e mestieri perduti. Era il grande miracolo che la giovinezza donava alle creature. Oggi il mondo ci appare ogni giorno pi ampio e ci illude di appartenerci meglio del mondo ristretto della nostra in-fanzia. E' con una punta di nostalgia che af-fiorano alla nostra mente questi ricordi. For-se uno dei ricordi pi struggenti e cari di quelle stagioni era quello legato alla prima-vera ed al mese di maggio.

    Dopo il lungo sonno invernale la natu-ra si risvegliava e prorompeva in un trionfo di fioritura rigogliosa. Dagli alberi tutti in fio-re cadevano i maggiolini (= "zorle", oggi gra-zie ai pesticidi e veleni vari non si vedono pi). C'era un tepore che rendeva quasi ma-giche le serate. Come ormai tradizione, nel mese di maggio, erano frequentatissime le funzioni serali nella bella chiesetta di Santa Maria a Taio. La recita del santo Rosario era un appuntamento quotidiano al quale nessu-no voleva mancare. Era uno di quei momenti che, per un attimo, faceva dimenticare la du-ra fatica del lavoro dei campi. L'antico altare ligneo ornato di fiori primaverili, emanava un soave profumo di rose delle quali era sem-pre abbondantemente adornato. Le ragazze cantavano le dolci canzoni Mariane. Al termi-ne, uscendo dalla chiesetta, si poteva gode-re un'aria tepida impregnata di profumo di fiori di campo. Nella piazzetta antistante, sotto i grandi tigli, era un rincorrersi festoso

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  • Come passa il tempo di Lidia Carmi

    I ragazzi di 15 - 16 anni sognano che il tempo voli per diventare grandi. Io mi ricordo, quando avevo quell et: sognavo di arrivare ai 20 anni. . Quante meraviglie

    mi sarebbero accadute! Sogni favolosi!

    Invece, quando quei giorni arrivarono, era scoppiata la guerra. Quante rinunce e quante

    lacrime! Poi, finalmente, quel periodo finito. Io ho sposato il mio grande Amore, ma i nostri sogni erano diversi!

    Dovevamo allevare il nostro bimbo. Gli anni sono poi volati via ed io sono diventata vecchia, ma non mi lamento perch, intorno a me, ho tante persone che mi vogliono bene.

    Come passa il tempo!

    Ieri era Natale e domani gi Pasqua! Accogliamo Ges Risorto con un bel sorriso e

    occupiamoci delle persone che sono tristi ed hanno bisogno di una parola gentile.

    Auguri a tutti!

    di bimbi in allegria tra il garrulo sfrecciare delle rondini. L'inizio dell'imbrunire era allie-tato dal vagare ondeggiante e fosforescente di un mare di lucciole (minuscoli coleotteri notturni). Qualche vecchietto si tratteneva sul vicino muretto per un'ultima fumatina di pipa. Intanto la sera era gi scesa. Dai prati saliva il suono ritmico, monofonico dei grilli. La valle era un immenso mare di luci che segnavano i vari paeselli. Suonava allora la campanella dell'Ave Maria della sera. Era come un augurio di buon riposo per tutti. Si ritiravano anche i vecchietti. Ognuno nel far ritorno alle proprie case avvertiva un senso di grande serenit. Cos si chiudevano le

    giornate. Sono ricordi che ci fanno rivivere il fascino di un'epoca che, nel nostro inquieto presente, si ricorda con sempre pi nostal-gia.

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  • LAmministrazione della Casa di Riposo ha individuato quale fattore strategico di gestione il miglioramento continuo della qualit dei servizi svolti. Tale obiettivo, peraltro in continua evoluzione e adattamento, presuppone un costante coinvolgimento di tutti gli attori presenti allinterno dellorganizzazione (amministratori, personale, ospiti, familiari, volontari, fornitori, enti istituzionali, ) in modo da riuscire ad individuare il livello di qualit del servizio in quel momento corrispondente ai bisogni e alle aspettative dei soggetti coinvolti.

    Dopo lottenimento e il mantenimento della certificazione del sistema qualit aziendale secondo la norma ISO 9001:2000 (Vision 2000), che rappresenta il punto di partenza per qualsiasi analisi interna della qualit aziendale, nel corso del 2006 la Casa di Riposo di Pergine ha deciso di aderire ad un progetto sperimentale promosso dallU.P.I.P.A. s.c. di Trento (Associazione delle Case di Riposo del Trentino) per la realizzazione partecipata di uno strumento innovativo per la valutazione della qualit della vita e del benessere degli Ospiti delle R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistenziale).

    Tale percorso, partendo da unidea di qualit e benessere costruita in modo partecipato da ospiti, familiari, dipendenti e amministratori, ha individuato dei criteri metodologici, delle linee guida e delle modalit condivise per valutare la qualit dei servizi e la soddisfazione degli utenti delle R.S.A..

    I fattori ritenuti importanti per una corretta valutazione della qualit della vita e del benessere allinterno della Casa di Riposo sono risultati i seguenti:

    1. RISPETTO: rispetto della dignit della persona e delle esigenze dellospite;

    2. AUTOREALIZZAZIONE: continuit degli stili di vita, possibilit di coltivare desideri e passioni;

    3. OPEROSITA: mantenimento delloperosit quotidiana, attenzione alle capacit residue;

    4. AFFETTIVITA: qualit delle relazioni, valorizzazione della memoria nel presente;

    5. INTERIORITA: riflessione, senso della vita e spiritualit;

    6. COMFORT: qualit dellambiente residenziale;

    7. UMANIZZAZIONE: ascolto, attenzione, cura della persona e non della malattia;

    8. SOCIALITA: relazioni sociali con il territorio e la comunit;

    9. SALUTE: garanzia di cura e salute, competenza del personale;

    10. LIBERTA: possibilit di scegliere e decidere, di muoversi senza restrizioni;

    11. GUSTO: cura del servizio ristorazione, variet e gusto del cibo;

    12. VIVIBILITA: (atmosfera) qualit del clima interno, impatto con lambiente residenziale.

    La valutazione di tali fattori di qualit si basa sullosservazione ambientale, sulla verifica documentale e sulla percezione degli ospiti e del personale, rilevata attraverso interviste a gruppi di ospiti e/o familiari nonch di dipendenti.

    Aspetto innovativo di tale metodologia valutativa rappresentato dal fatto che le verifiche

    Dalla qualit certificata alla qualit della Vita di Giovanni dott. Bertoldi

    LEco della Casa di Riposo 8

  • vengono effettuate da soggetti esterni allorganizzazione ma facenti parte del sistema R.S.A. provinciale e quindi a conoscenza della realt dei servizi residenziali ad anziani non autosufficienti (operatori e professionisti di altre case di riposo).

    Tale modello di valutazione denominato Marchio qualit U.P.I.P.A. una volta sperimentato e validato dalla Provincia potr essere usato quale strumento di verifica della qualit delle prestazioni erogate e dei risultati di benessere ottenuti a favore dellutente nellottica del benchmarking e quindi della crescita reciproca.

    Lutilizzo di tale ulteriore strumento di valutazione della qualit, che nel corso di questo anno vedr coinvolte maggiormente tutte le persone presenti allinterno della nostra casa di riposo (ospiti, familiari, personale, volontari,), consentir sicuramente di monitorare costantemente il livello di gradimento dei servizi e di benessere complessivo in modo da indirizzare lorganizzazione e la struttura verso il soddisfacimento degli utenti e di chi, a vario titolo, presta la propria opera per gli ospiti di questa nostra casa.

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    Il Comitato Famigliari Ospiti di Paolo Bonini

    Il 17 febbraio si svolta lannuale assemblea del Comitato Famigliari e Ospiti della Casa di Riposo S. Spirito.

    Dopo la relazione economica e dellattivit svolta, si articolato un dibattito fra i presenti in sala sul ruolo che ha il Comitato stesso. Si analizzato il ruolo che ha nellattuale organizzazione della Casa di Riposo, e il ruolo che dovrebbe avere nella costituenda Azienda per i Servizi alla Persona.

    E ribadita dallassemblea la volont che i due membri rappresentanti gli ospiti e famigliari allinterno del CdA abbiano un ruolo pi pregnante e significativo rispetto allattuale, che di pura e semplice informazione.

    Viene al tal fine formulata la richiesta che nello statuto della costituenda azienda venga istituzionalizzato tutto ci.

    Essendo la situazione in evoluzione dato mandato allattuale CFO di proseguire nel lavoro fin qui svolto.

    Il presidente, altres, ribadisce che qualsiasi familiare e ospite pu essere di fattiva collaborazione partecipando agli incontri mensili o mettendosi in contatto con i membri del comitato stesso.

  • Bilancio di previsioneanno 2007 di Tito dott. Beber

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    POSTI LETTO TOTALI: 206 Posti letto accreditati con il Servizio Sanitario Provinciale:

    178 posti letto base 2 posti letto di sollievo 200 di cui: 20 posti letto per nucleo ad alto fabbisogno assistenziale

    Finanziamento spesa sanitaria a carico del Servizio Sanitario Provinciale:

    posti letto base 70,32 posti letto nucleo demenze 104,06 posti letto nucleo sanitario 116,92

    Retta unica alberghiera: 42,20 Retta mantenimento posto letto: 29,60 (ricovero in ospedale o rientro temporaneo a domicilio) Supplemento stanza singola: 4,00

    PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

    Nella predisposizione del Bilancio di Previsione 2007 il costo del personale stato

    adeguato dellaumento contrattuale previsto pari al 2,1% cos come per le spese generali sono

    stati mantenuti i contratti in vigore o assicurato il tasso di inflazione programmato del 2%.

    Il totale delle entrate del bilancio di previsione 2007 pari ad 11.271.800,00 per il 49%

    costituito da contributi da parte della Provincia Autonoma di Trento e per il 30% da rette pagate

    da Ospiti o Enti pubblici. Il rimanente 21% costituito da entrate della gestione del Centro Diurno

    per anziani (3%), da partite di giro (11%) e da altre voci (7%).

    Le spese totali di 11.271.800,00 a pareggio con il totale delle entrate sono costituite per la

    maggior parte da spese per il personale (68%). Le partite di giro di spesa pareggiano con le

    relative partite di giro in entrata cos come le spese per il Centro Diurno.

  • Pasqua 2007 11

    ENTRATERette30%

    Contributi P.A.T.49%

    Altro7%

    Centro Diurno3%

    Partite di Giro11%

    SPESE

    Personale68%

    Vitto3%

    Altro15%

    Centro Diurno3%

    Partite di Giro11%

  • Uscendo sul territorio, in pieno centro culturale (sala Maier a Pergine), con questa manifestazione fortemente voluta dallAssociazione Atelier, si voluta sottolineare lappartenenza della struttura S. Spirito alla Comunit perginese, evidenziandone valori sconosciuti alla maggior parte del paese e rinnovandone stereotipi e schemi mentali scontati.

    Innanzitutto ricordiamo gli espositori che hanno partecipato: operatori, animatori, ospiti, volontari, con potenziali creativi diversi e laboratori differenziati in un concerto di relazioni armoniche e ricadute socio culturali positive.

    Il risultato pertanto non stata una patetica mostra di anziani ma la proiezione di unattivit organizzata che sollecita a fare, ad esprimere valori interiori che non hanno et, che ti rimette in gioco aiutando a reagire ad eventuali noie e depressioni.

    Una piccola Grande famiglia da gli Ospiti del Centro Diurno

    Sono passati ormai due anni dallapertura del Centro Diurno, un cammino fatto di esperienze ed emozioni nuove. Ci siamo improvvisati artisti, pitturando grandi fogli e modellando la carta crespa, il tutto per rendere pi accoglienti e festevoli sale e corridoi. Abbiamo cos unito lutile al dilettevole, sperando che ci sia stato e sia gradito anche a coloro che saltuariamente ci fanno visita. Queste attivit ci hanno permesso di collaborare e socializzare, rendendo colorate e gloriose le nostre giornate.

    Al Centro Diurno sono arrivati recentemente dei nuovi ospiti, (ora siamo ben tredici) che condividono con noi il quotidiano, scandito dalle varie attivit (lettura del giornale, lavori a maglia, tombola, ecc ) e che si fanno compagnia in attesa della bella stagione

    Col passare del tempo siamo diventati cos, una piccola Grande famiglia ...

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    Le creativit sommerse di M. Teresa Natale (Presidente dellassociazione Atelier)

  • Il letto a castello e la nonna di Emma Valcanover

    Arriva la nonna, che sia benvenuta; non mi ha ancora visto con la cartella a tracolla. So-no contento cara nonnetta, ma c un problema. Piccoletta la casa! Dove di solito si faceva un lettino, sorride beato, dal presepe, Ges Bambino.

    La mettiamo a dormire in salotto, ma poi pap sul tardi conteggia e lei poveretta col son-no che ha

    Risolvo il problema, senza complotto, con naturale generosit. Nel letto a castello ci sta Chia-retta, sopra sto io, dimesticato con la scaletta. Ti cedo il posto nonnetta mia, senza altri fini, che sia ben chiaro, parola mia di bravo scolaro. Mi aspetto un diniego, arzilla com la sca-letta sale, due pioli per volta, due pi due pi uno fa tre. Buonanotte a tutti!

    Nel silenzio che segue la nonna pensa: Qui gatta ci cova e non si addormenta. Al primo ru-more scender in fretta, per cogliermi subito sul fatto che ho in testa.

    Pa ta cricch pa ta cracc che gran ruzzolone!

    Chiaretta grida, la nonna geme io ho il fiatone. Mi trovo l, prima che arrivino mamma e pa-p. Babbo Natale doveva portarmi un bel regalo; nessuno saccorge che ce lho in mano.

    La nonna soffre, sta nel lettone. Ha le costole rotte, dice il dottore. E arrabbiata, ma strizza locchio, con me non ce lha! Sar arrabbiata col letto a castello o con la sua curiosit? Meglio tacere, vero nonnetta? . . . Altrimenti ti accusano di complicit.

    Fine (con qualche verit e un po di fantasia)

    Bentornato Paolo! di Emma Valcanover Mentre Tu

    sotto le dita sciogli meravigliosamente

    le note del pianoforte, noi mettiamo le ali al cuore,

    facciamo si, che ogni nota ricada

    come di medicina sui nostri affanni,

    sulle nostre angosce gocce di musica gocce di salute!

    Il racconto

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  • LEco della Casa di Riposo 14

    Questo quanto emerso da un momento di confronto con gli ospiti della lettura e discussione del giornale

    ariv marz, questo l vol dir che l drio a arivar la Primavera Eviva!!! Anca se gh da dir che stan de fret no ghe n st Marzo ne fa pensar ala festa dela dona a loto ma no eren usadi a festezar l na festa nova ma la ne piass co st usanza de regalar la mimosa stan per i a dit che l n problema perch le za sfioride Sto mess l ne mete n ment anca la festa del pap: el disnove con S. Giusepe e spezialment la fera St ani se neva a Trent a p, o con i caricon i mateloti sule spale no ghera ancor le coriere Lera nocasion importante, per la nova stagion se neva a curiosar per veder se se trovava qualcos de nof da meter nabit, na camiceta La fera lera belisima La Piaza del Dom, co la fontana del Netuno, lera piena de fiori Tuti se neva contenti na fola mateloti, adulti e signorine Chi che zercava bestie, che le era zo vizin allAdes, chi somenze, strapianti e piantine per far lort, anca se per le nosse zone lera massa prest: Lera ancora fret Ghera chi che zercava alberi da fruto, chi el mandorlato I boci i deventava mati per le carobole e spezialment per le nosele americane, i bagigi nsoma, che i era vendudi a filo per no parlar dei paloncini che se i scampava dale man, se ghe vardava drio fin che i era sparidi n ziel. Dei bancheti i vendeva el polastro arosto e ghe nera zerti che neva ala fera aposta Nsoma, lera proprio na gran festa, e a ricordarla ne mete na zerta nostalgia Per non sen i soli a pensar a st fera, nfati, n ariv na poesia del Fellini che descrive i sentimenti che aven apena riviss e ve la proponen sperando che la ve piasia anca a voi

    Bona letura e bon S. Giusepe a tuti!!!

    E arrivato marzo dagli Ospiti del gruppo lettura del giornale di Via Marconi

  • Pasqua 2007 15

    Quando i vende per le strade de lincens a migolote,

    se pol dir: Felize note, ch ven prest le nevegade:

    quel incens che l tut rasa che vol dir: Tireve n casa!.

    Ma se i vende sui banchetti somenzine derba e fiori,

    de ogni sort de boni odori messi n fila n dei sacheti,

    sianca gh n arieta fina, primavera l vezina!

    Se po a forza de butade San Giusepe alfin lariva,

    no gh p stagion cativa! Che l sia pur brute giornade,

    San Giusepe co la fera el ne porta primavera!

    L na fera fra le bele, la pu bela che ghe sia,

    che i g tuti n simpatia, veci, zoveni e putele.

    San Giusepe senza fera, no l par gnanca primavera!

    Su per tut contrada larga fighi e corde de castagne,

    produzion de le montagne, casse e sachi i ne descarga:

    na gran sfilza a ogni persona, l par che i diga la corona.

    Se se vol comprar frutari basta nar en piaza granda;

    l, se n trova da ogni banda: alti, bassi, a muci, a cari,

    zape, forche, podaroi ghe n l fin che te n voi.

    Fiori a vasi e a bei mazeti, co lodor de primavera, i ladobo de la fera.

    E che s-ciass fa sui bancheti, con colori variopinti,

    viole, primole e giazinti!

    Che beleza: siore e siori, artesiani e contadini,

    li ala bona, senza inchini, i pasegia n mez ai fiori.

    Soto i porteghi a muciati, zuga ai ovi i matelati.

    E l Netuno sui delfini, co la forca sul ginocio,

    l par l che struca locio a sta fola de Trentini

    e che l ziga a tut la fera: Primavera, primavera!.

    La fera de San Giusepe di V. Fellini

  • Langolo della poesia

    Do rime al coro S. Maria ho volest far

    che el ma cant la messa quando ho port allaltar,

    quela bela mora come na brisa

    che dopo 16 ani lei vegnuda grisa.

    L tanti ani che son en de sta bela compagnia

    me par algeri e me trovo come a casa mia,

    cantar l come do volte pregar

    anca se a volte se sente stonar.

    El nos maestro l el Giorgio Dalmaso

    che come Pinocchio el g el naso,

    pien de monade sempre en allegria

    l bon de far rider la Anna e la Maria.

    LEnrico el sceglie sempre le canzon

    per tutte le domeneghe e per ogni occasion,

    a volte dirige anca la Paoleta

    la ne d el temp e anca la sculeta.

    Che dir dela Gabriella sempre famada

    anca dopo tesa la magna la panada,

    e del nos cassier el Severino

    magro e lizer come el Cirillino.

    Per farve la rima a tutti voi

    averia scrit de not fin le doi,

    ma si le vera, a conti fatti

    trovava la rima anca per la Silvia Refatti.

    En grazie che disen a quel maestro cantor

    che l rest nel nos cor,

    napplauso al Mario che l en pension

    ensema ala so sposa el ne dis norazion.

    Con tanta nostalgia lasame ricordar

    tanti nosi amizi che no se pol desmentegar,

    sento ancor la voze che la me dis

    sen chi ensema che cantan en Paradis.

    Grazie a tutti voi amizi cantori

    soprane, contralte, bassi e tenori,

    bone ferie a tutta la compagnia

    un grande evviva al coro S. Maria.

    Masetti di Pergine, 19 giugno 2005

    LEco della Casa di Riposo 16

    Al coro S. Maria di Giorgio Oss Papot

  • Era del Perzenal na voze sceta: gaveva quela pressa maledeta

    de dir la mia, temprada da ani e ani, pasadi for ntra speranza e afani.

    Cola me bicicletta neva n giro E se me capitava, propri a tiro,

    n veciot, na siora n po posada, subito ghe domandava:

    - Ndo la stada? Come vala a so c? Haii pod ben? Av taia la legna?

    Ave fatu su l fen? Gav? sa feo? Ndo neo?

    e l tempo l neva, come sgoli de rondole l n fiera!

    Spetava che butase Primavera per piantar fiori

    per meter sui balconi i me gerani e po parlarghe su.

    Gho n po destrani, for per linverno, co i l fiapi, sechi, zaldi, bruti, coi fiori nrizolai, tuti distrutti.

    Ve lasso le me foto, scriti e poesie, testi de teatro: li no gh bosie! Ve parlo de matei e de matele, de zii, noni, fradei e de sorele, de tante storie e usi de sti ani,

    de zento e p fadighe e mile afani, ma se era n po p bni,

    p da ben, rispetosi e laorentoni. S, ghera anca faolenze,

    le era poche, sav le madurenze po le guarisce e n niente po le va!

    Me venze ancor la voia de restar chi sempre con voi, nar e girar per tuta le me Val,

    nar ai laghi de tuto lPerzenal respirar storie l, su ai Montesei,

    vedere noar neodi e altri matei zo al Sontachi o dentro l lago,

    ndo che gh le trote e forsi l drago.

    Ah, come lera bel de tuto scriver scriver scriver scriver

    scriver de artesani e qualche tresca de Contrada Taliana opur Todesca,

    po del vetrinario e del dentista, de Spettacolo Averto o del turista

    che giravo coi popi e so fradel per tute le frazion e al Marcadel Sentir le voze, ogni sabo, n fiera saludar l bonra e quel lingera, vardar tuti i presepi che i fasu

    coi pastori, i Re Magi e quel Ges, che l me rideva coi brazoti averti,

    solo co na maiota e i pei descuerti M rest ndrio le storie dele strie,

    de nani o re e zerte poesie che sa de amori, sogni opur de fiori

    Ma voi esere l con Voi a respirar Tuti i profumi che fa ricordar:

    odor de rose, odor de persemol, odore de muscio su verso Nerdemol,

    odor de spico, odor de fresco de rasa vardar l finco che salta sula dasa

    e saver po che sta bela e vecia Val, ogni paesoto del me Perzenal,

    ogni porta e oni sasso che ho toc l sta, l ancora e sempre la me c!

    (N quei momenti misteriosi, che se pensa ai nostri cari, ale persone che aven conos, capita de sentirli l vizini che i ne dis qulacoss che i voleva dirne e no i ha pod dirne, per tanti motivi, itoble!)

    Ne scrive da lass la siora Maria di Luciano Decarli

    Pasqua 2007 17

    Ciao a tutti Maria

  • Amor di Massimo Dorigoni

    Eren do ppi epur te me piasevi

    i cavi longhi e mri, do sganasote rosse, i ci grandi e neri,

    Cucavo de scondon da dre a le coltrine per vederte passar, vegnirte dre coi ci e po la sarte nar,

    Ricordi?

    .. RICORDI? Era solo ieri

    Eri bambina . giovane donna mamma Ricordi?

    La tua pelle era porcellana, i capelli lucidi e fluenti, il corpo sodo e flessuoso .

    Ora sul tuo viso la vita ha tessuto una trama fittissima di giorni, mesi, anni .

    Gli occhi, un tempo cos attenti, fissano vacui il vuoto,

    appannati dal velo della nostalgia.

    Fragile ombra al calar della sera ti guardi, . a fatica ti riconosci,

    ti affanni, inseguendo la memoria alla ricerca del tuo passato e,

    sgomenta, sussurri: non ricordo.! come .. non ricordo?

    Eppure . era solo ieri!

    Poesia scritta per la signora Bertoni Maria

    da un familiare.

    ero nombra, te vardavo, te ridevo,

    fevo l grant con i amizi ma per ti no esistevo.

    T rivista dopo ani, no te conosevo p

    con i bafi e i cavi corti qualche chilo par su,

    voleo ben sat ti parlarte, el so ben che no te mordi, ma ho pens, forse viln,

    meio viver de ricordi.

    LEco della Casa di Riposo 18

  • Il legame che unisce uomo e animale vanta una storia di migliaia di anni, tanto da dover essere considerato una parte integrante della vita umana stessa. Tale rapporto spesso non si esaurisce solo in una reciproca utilit (aiuto nel lavoro per luomo, protezione e fonte di cibo per lanimale), ma va anche a smuovere fattori emotivi molto profondi.

    Numerosi studi hanno dimostrato che la qualit della vita degli individui anziani che possiedono un animale da compagnia migliore di chi non lo possiede (in termini di miglioramento di: tono dellumore, controllo pressorio, frequenza cardiaca, infarto cardiaco, disturbi comportamentali ).

    I motivi di tale effetto benefico possono

    Approfondimento

    Lattivit terapeutica con animali di Andrea dr. Moser

    essere ricercati in diversi fattori: la stimolazione mentale negli individui (rievocazione di ricordi, intrattenimento, gioco) che riducono il senso di isolamento, il senso di responsabilit che impone il prendersi cura di un altro essere, la facilitazione a entrare in rapporto con altre persone che spesso un animale costituisce, lempatia che si crea condividendo le esperienze con un altro da se, il miglioramento dellattivit fisica di chi possiede un animale

    Si trovano documentazioni scritte delluso dellanimale come mezzo terapeutico risalenti addirittura al 1792, quando in Gran Bretagna furono usati animali domestici in un asilo per lunatici allo scopo di alleviare le condizioni subumane e incrementare lautonomia dei ricoverati. Nellottocento si trovano prove delluso di alcuni animali per curare gli epilettici e in tempi moderni (dal 1944 al 1999) lArmy Air Corp Convalescent Center (USA) ha usato gli animali da compagnia per i propri ricoverati.

    Il termine Pet Facilitated Therapy stato coniato negli anni sessanta da uno psicologo che osservo come laffetto e laccettazione incondizionata da parte dellanimale potessero ritenersi terapeuticamente utili. Linterazione tra essere umano e animale si basa infatti su profonde componenti emozionali che

    Pasqua 2007 19

  • Fisioterapia cinofila dopo 1 anno di esperienza di Matteo Quinto

    Sono passati 14 mesi da quando ab-biamo iniziato questa attivit inserita nel pro-gramma di miglioramento della qualit della vita degli ospiti. Questo lavoro ha una sua specificit nellambito riabilitativo in quanto media con il fisioterapista migliorando la mo-tivazione e linteresse dellospite nel fare.

    Spesse volte la simpatia e perch no, laffetto verso un animale, agisce come intermediario riducendo momenti di difficolt ed ansie nell-attuare il programma terapeutico proposto. Il cane diventa stimolo e impegno alla parteci-pazione nelle sedute riducendo lassenteismo. Se vero che lattivit di fi-sioterapia ha un ruolo nel migliorare la vita dellospite, altrettanto vero che la fisiotera-pia cinofila garantisce continuit consolidan-do la motivazione e quindi di conseguenza i risultati ottenuti.

    Entrando pi nel concreto possiamo raccon-tare di aver lavorato in questo periodo portan-do avanti un programma con 3 ospiti con lo-

    biettivo sostanziale di mantenere i migliora-menti ottenuti. Dopo aver valutato i risultati la direzione del S. Spirito ha deciso di aumenta-re il tempo a disposizione per lattivit stessa. Quindi da met gennaio 2007 il mercoled si aggiunge alla gi rodata mattina lavorativa del gioved. Scegliendo i nuovi ospiti con cui lavorare abbiamo optato di operare sui piani di appartenenza degli ospiti stessi, per como-dit ed esigenze inderogabili. Questo ha mi-

    possono avere ricadute positive sia a livello affettivo che di salute generale e tale interazione possibile indipendentemente dalle capacit dellindividuo di esprimersi e relazionarsi in modo razionale o congruo.

    In una realt come lRSA, in cui la gravit clinica degli ospiti presenti sempre maggiore, soprattutto per problemi legati alla sfera cognitiva (si stima che fra non molti anni gli ospiti con qualche forma di demenza supereranno il 60% dei ricoverati)

    fondamentale rendersi conto che le terapie relazionali occuperanno un ruolo sempre maggiore, essendo le uniche in grado di dare risposte ai bisogni emozionali e affettivi di persone spesso non in grado di comunicare. Offrire stimoli per togliere dallapatia, dallisolamento, dalla solitudine e dalla depressione quello che sempre pi verr chiesto alle nostre strutture, e in questo ambito le attivit assistite con animali offrono sicuramente una grande opportunit.

    LEco della Casa di Riposo 20

  • re a migliorare la qualit della vita dei nostri ospiti.

    Vorrei qui brevemente descrivere alcuni prin-cipi che seguiamo nel trattamento per fare capire alle persone non addette ai lavori cosa fanno questi vecchietti che stanno seduti ad accarezzare un cane

    Le persone in carrozzina lavorano su una sedia senza sostegno per il tronco in modo da stimolare il controllo posturale.

    In presenza di emiplegia-emiparesi si orga-nizza il lavoro per stimolare maggiormente il lato patologico in quanto, oltre alle evi-denti difficolt di mobilit, queste persone presentano problematiche cognitive ri-guardanti lattenzione e la percezione del-lo spazio e del corpo omolaterale alla le-sione.

    Vengono scelti esercizi-modalit di approc-cio al cane personalizzati in base alle esi-genze fisioterapiche dellospite.

    Cerchiamo sempre di facilitare situazioni-esercizi che la persona preferisce.

    Anche per lanziano vale la regola dellalle-namento allo sforzo: seguendo questa li-nea di principio cerchiamo di stimolare al massimo le capacit motorie residue.

    schiato la nostra attivit al lavoro di piano su-scitando interesse tra il personale al punto di invogliare alcuni di loro ad avvicinarsi alla no-stra esperienza. Diverse sono state le propo-ste per partecipare attivamente ai corsi di for-mazione di operatori di Pet Therapy che sono in fase di programmazione.

    Mi sembra importante ricordare anche in questa occasione che il lavoro che stiamo portando avanti vede coinvolte diverse figure professionali che lavorano in equipe quali, oltre al fisioterapista, il cinotecnico, (selezionatore ed educatore dei cani) e lope-ratore cinofilo che affianca materialmente il terapista nella seduta di trattamento permet-tendo la massima resa delle risorse impiega-te. In questa sede riveste il ruolo di cinotecni-co nonch coordinatore del progetto di Pet Therapy il sig. Enzo Vezzoli, mentre come o-peratore cinofilo abbiamo la sig.ra Germana Bertotti.

    Questa esperienza di fisioterapia cinofila in RSA risulta essere lunica in provincia ad ope-rare e in animo di dar vita ad un corso speri-mentale di fisioterapia cinofila.

    Concludendo mi auguro di poter continuare in questa stimolante esperienza sperando di raggiungere lobiettivo per noi principe, aiuta-

    Pasqua 2007 21

    Cani di Brol Silvano pastello

    Chi non ha mai posseduto un

    cane, non pu sapere che

    cosa significhi essere amato.

    Schopenahauer

  • Le associazioni

    Lassociazione AVULSS di Pergine e la collaborazione con la RSA S. Spirito Fondazione Montel di Francesco Lunelli (Presidente AVULSS di Pergine)

    Auguri dal Circolo di Carmen Osler (Presidente)

    Dai Soci del Circolo Comunale Pensionati e Anziani di Pergine, giungano a Voi tutti i migliori auguri per le prossime festivit pasquali. Vi siamo vicini con tutto il cuore.

    Ancora buone feste.

    Quando Silvano mi ha chiesto di scri-vere un articolo riguardante la nostra colla-borazione con la R.S.A. ho pensato: Ed o-ra? Io non ho mai svolto servizio di volonta-riato in questa RSA, che contributo posso portare con il mio articolo?

    Fortunatamente quel giorno era con me u-na Volontaria, una persona davvero specia-le che collabora con me e tutti gli altri com-ponenti volontari dellassociazione che mi ha detto: Vieni con me che ti presento al-cune delle signore che ho iniziato a fre-quentare e che soggiornano qui.

    Nel poco tempo in cui sono stato in compa-gnia di quelle fantastiche nonnine ho vi-sto come opera e ne sono rimasto affasci-nato, sembrava che lei avesse fatto da sem-pre quel tipo di servizio, tanto era laffetto con cui si esprimeva e tanto era laffetto che riceveva.

    Sono sicuro che anche tutti gli altri nostri volontari sono bene accetti e voluti sia dalle persone che soggiornano nella Casa sia da-gli operatori di ruolo con cui andiamo a svol-gere un importante scambio di sinergie.

    Per questo motivo sono felice che la colla-borazione con la struttura continui e magari aumenti, visto linizio di un nuovo corso ba-

    se di volontariato a Civezzano nel mese di Febbraio.

    Tale corso si propone di formare nuovi vo-lontari che possano dedicare un poco del loro prezioso tempo a chi meno fortunato e vive delle situazioni di disagio o a chi ha semplicemente bisogno di un po di compa-gnia.

    Sicuro che la collaborazione con la Casa di Riposo S. Spirito continui nel migliore dei modi, auguro a nome di tutta lassociazione a tutti gli utenti ed a tutto il personale e ai volontari una serena Pasqua di Risurrezio-ne.

    LEco della Casa di Riposo 22

  • Immagini di primavera dai Volontari CRI

    La Direzione e i Soci del Movimento Pastorale Decanale, particolarmente quelli che frequentano abitualmente la Casa di Riposo, che collaborano direttamente alle attivit programmate per gli ospiti e che cercano di intrattenere con questi rapporti di amicizia e di benevolenza formulano a loro, al personale di assistenza, religioso e laico, agli animatori e agli amministratori

    i migliori auguri per le prossime Feste Pasquali. Colgono loccasione di questo incontro per assicurare anche per il futuro il loro interessamento e la loro collaborazione per le iniziative di animazione promosse allinterno della Casa, pur nei limiti fissati dalle loro possibilit, dalle loro capacit e dalle loro competenze. Considerano, infatti, questo donare uno spazio del loro tempo per questi nostri fratelli pi poveri, non solo il fiore allocchiello fra tutte le attivit della loro associazione, ma anche un privilegio quello di poter collaborare a rendere pi confortevole e meno problematico e amaro il soggiorno in Casa di Riposo di chi deve lasciare la propria abitazione e ricorrere alle cure pur efficienti e premurose di un istituto di assistenza.

    La Direzione e i Soci del Movimento

    Maestosi monti, pareti imponenti, nevai e ghiacciai scintillanti, alti prati vasti e ondulati, che emergono dai rigori tenebrosi dellInverno per approssimarsi alla prima gaiezza della Primavera, in unaria non pi troppo fresca, ma ancora non giudicabile come calda. Desiderio di svestirsi del pesante abbigliamento spento e protettivo, per indossare quello pi leggero e colorato e finalmente salutare il nuovo ingresso della bella stagione.

    Tiepida brezza che accarezza le campagne, dalla pianura sino alle basse valli, percorrendo invi-sibili strade tra colline, vallette, praterie e dolci pendii, per impennarsi decisamente verso lazzurro cielo.

    Timidi olezzi gentili e delicati presagio delle prime fioriture, che punteggeranno di brillanti co-lori i prati della vallata, ornamento dei verdissimi mantelli vellutati e compimento del miracolo della bellezza della Natura, rinnovato ogni anno e pur sempre nuovo e meraviglioso.

    Impalpabile nebbiolina di vapore acqueo sollevata dalle impetuose acque di un piccolo torrentello, ir-ruente nello scrosciare di mille cascatelle, che si inoltra tra ombrosi cespugli.

    Tutto invita alla sosta ed alla riflessione nellidillio naturale. Tutto gioia del cuore e dellani-ma, stato di grazia perfetta e fonte di ristoro dei sensi, pienamente appagati dai colori, odori e suoni della natura che rinasce, cullata dalla Primavera.

    Pasqua 2007 23

  • Ala Madona

    Le Madone che pregan le tante

    ma ela lei una sola.

    Nen a Lourdes a Pin e a ogni capitel

    ma quando ghe ne aven de bisogn nen col pensier.

    Ti Madona te ne ascolti e te tasi

    te ne capisi perch anca ti te sei mama.

    Te ne lasi parlar pregar e sangiozzar

    e ala fin na voze en del cor la me dis

    sta tranquila.

    Mi soto el me grande mantel protego tuti,

    basta che anca lori i se ricorda de mi.

    A volte ne vergognan a far veder che te pregan

    ma en del mal ti sola te podi darne na man.

    El nos grazie le poc o Maria

    aiutene cos sia.

    Parenti e volontari che visitano i vari reparti con un sorriso e una cara-mella, alternando un bic-chiere dacqua ad un cuc-chiaio di minestra. Ti rendi conto di quanto siano impor-tanti queste piccole cose e di come basta poco per ren-dere le persone pi indifese felici.

    A volte la nostra boc-ca come unautostrada a quattro corsie, piena di pa-rolone dove ognuno vuole superare laltro.

    E difficile saper a-scoltare in silenzio, come difficile andare piano e la-sciarsi sorpassare.

    Una giornata con gli amici della Casa di Riposo di Anna Maria Bebber (volontaria di Ospitalit Tridentina)

    Oggi viviamo in un mondo propenso a criticare e a giudicare. Me se solo ci soffermiamo un attimo ad osservare e riflettere vedia-mo che non tutto negativo, ci sono nel quotidiano an-che momenti ed azioni che meritano di essere ricorda-te, raccontate e perch no, presa a modello, come una giornata tipo alla casa di ri-poso.

    Il lavoro, la pazienza ad ascoltare gli acciacchi giornalieri di ogni ospite, i sorrisi, il braccio allungato per sorreggere chi ha biso-gno di sostegno e tante e tante parole dette con dol-cezza, tutto questo quello che offre giornalmente il personale addetto agli am-malati.

    Le suore che con de-vozione invitano a pregare e partecipare alla Messa tutti i pazienti che hanno un po di salute e mente chiara.

    I preparati dottori che vorrebbero avere una medi-cina che cura tutti i dolori e per tutte le et.

    LEco della Casa di Riposo 24

  • Servizio Civile in R.S.A.

    Ciao a tutti,

    sono Anna, ho 21 anni e da ottobre sto svolgendo il Servizio Civile Nazionale presso la R.S.A.

    S. Spirito di Via Pive a Pergine,

    il S.C.N. ha lo scopo di formare i giovani alla pratica della solidariet; stato istituito con la

    legge 6 marzo 2001 n. 64.

    E della durata di 12 mesi da svolgere presso enti o comunit in vari settori (assistenza, pre-

    venzione, reinserimento sociale, protezione civile, ecc.).

    Si pu svolgere in Italia o anche allestero.

    E questa una grande opportunit per noi giovani, per conoscere varie realt e adoperarsi per

    il bene sociale.

    Io sono inserita nel gruppo animazione per partecipare e collaborare alle varie attivit ricrea-

    tive rivolte agli Ospiti della Casa di Riposo.

    Il primo periodo stato piuttosto difficile perch cerano tante persone da conoscere, Ospiti,

    familiari e personale.

    Ora mi trovo meglio grazie alla paziente collaborazione e disponibilit di tutti.

    Ho loccasione di conoscere un mondo nuovo per me, in quanto stare in compagnia degli an-

    ziani, ascoltarli e parlare con loro, apprendo cose nuove e vengo a conoscenza di molte cose

    del tempo passato.

    Non immaginavo che allinterno di una Casa di Riposo si

    svolgessero cos tante attivit.

    Tutte queste, assistenza, alimentazione, animazione , biso-

    gni vari, ecc. sono progettate e organizzate da parte delle

    varie figure professionali che lavorano nella struttura.

    Sono contenta di questa esperienza e spero di migliorarmi

    nel tempo.

    Grazie a tutti, un caro saluto,

    Anna

    Pasqua 2007 25

    Nella fotografia a lato: Anna con la signora Lidia Pintarelli

  • pu essere un buon inizio ! di Alfonso Vinciguerra

    Il 16 settembre scorso, alcuni di noi operatori hanno aderito allinvito della Casa di Riposo di Povo, a partecipare ad un torneo di Calcetto svoltosi a Bosentino. La giornata, nonostante alcune sane gocce di pioggia, e stata vissuta allegramente con forte partecipazione gogliardica ed culminata con la conquista, da parte del nostro gruppo, di unonorevole e, forse, inaspettato piazzamento al secondo posto. A parte il lato sportivo della cosa, sicuramente positivo e stato il fatto che si e riusciti a coinvolgere un discreto numero di operatori che hanno accettato di buon grado la manifestazione. Proprio quel giorno, e nata in alcuni di noi, lidea di creare anche nella nostra R.S.A. di Pergine, un Circolo Ricreativo con lo scopo principale di offrire occasioni ricreative, specie agli operatori che si trovano nella difficolt psicologica di assistere e curare, quotidianamente, le persone anziane e disabili ospiti della R.S.A.. Lidea, pienamente appoggiata con entusiasmo dal nostro Direttore Bertoldi Giovanni, sarebbe quella di mettere in essere allinterno della nostra R.S.A., un Associazione senza fini di lucro unendo le sinergie degli operatori in un gioco di squadra allo scopo di favorire la nascita di nuove esperienze di solidariet e di animazione. Si verrebbe a creare, in pratica, un solido ed affiatato gruppo (in rappresentanza di tutti gli Operatori che aderiscono) capace di organizzare diverse attivit (corsi di computer, corsi di ginnastica per la schiena, corsi di ballo, tornei di calcetto e/o pallavolo, gite in montagna, attivit di atletica ) che andrebbero a beneficio di tutti gli operatori.

    Certamente servir, da parte di tutti noi, una discreta partecipazione e una buona volont nel divulgare e portare avanti liniziativa una bella scommessa, ma sicuramente

    un buon inizio.

    Ecco la formazione scesa in campo nel torneo: in piedi da sinistra Eccher Luca, Beber Tito, Vinciguerra Davide, Vicentini Nicola, Vinciguerra Alfonso. Accosciati da sinistra Dalmaso Giorgio, Piva Mauro e Acquisti Luca.

    LEco della Casa di Riposo 26

  • "Improvvisamente ci fu un terremoto, un angelo del Signore scese dal cielo e fece rotolare la grossa pietra e si sedette sopra. Aveva un aspetto splendente e una veste candida come la neve. Le

    guardie ebbero tanta paura di lui che cominciarono a tremare e rimasero come morte".

    A Maria Maddalena e a Maria di Giacomo, accorse di buon mattino alla tomba di Ges, l'angelo disse: " Non abbiate paura. So che cercate Ges, quello che hanno crocifisso. Non qui perch risuscitato come aveva detto. Venite a vedere dove era il suo corpo. Ora andate, presto! Andate a

    dire ai suoi discepoli: "E' risuscitato dai morti e vi aspetta in Galilea".

    Il dono della vittoria sulla morte, ci stato offerto da Ges nel giardino davanti alla sua tomba vuota. E quello il luogo della nascita per lumanit nuova, redenta e risorta.

    A partire dal mattino di quella domenica benedetta, la nostra storia segnata dalla gioia. La grazia della gioia pasquale rende effusiva ogni persona, che si apre allamore e si dedica al servizio degli altri fratelli nei vari sentieri del volontariato. Lo spirito umano diventa maturo e benefico nellesercizio dellamore, si lascia guidare da Dio nei luoghi della sofferenza e cos si prepara allincontro ultimo col Cristo Risorto.

    Mosaico del Cristo Risorto di Don Vito Ragusa (Chiesa di San Nicol di Bari)

    Dal Vangelo secondo Matteo 28, 1-10

    di Padre Albano La Resurrezione il dono dei doni che Ges ci ha fatto, che ci gratifica gi in questa vita e d ad essa la nota ineffabile della gioia e fa di noi uomini e donne pasquali. Il clima messo nella nostra vita dalla Pasqua dilata, rinfresca e diffonde sentimenti di buona convivenza e sana armonia. E ci non si conclude con la vita terrena, ma la trasporta alla vita gloriosa del Risorto. La nostra storia personale non finisce nel nulla, ma si innesta nelleternit al seguito di Cristo. La sua parola verit affidabile e sicura da accogliere con gratitudine e fede: essa ci rivela il senso della vita sulla strada dellamore. La verit ci fa servi spontanei e autentici nel nostro rapporto con Dio e con i fratelli che vogliamo servire e amare. La gioia della Pasqua porta la nostra vita ad essere compenetrata dalla luminosit del Cristo Risorto.

    IL DONO DEI DONI = LA PASQUA

    Pasqua 2007 27

  • CURA REDAZIONALE, IMPOSTAZIONE GRAFICA E STAMPA A CURA DI

    Cristina Bolgia, Silvano Brol, dott. Andrea Moser e Giuseppe Zambotti

    SI RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO DATO IL LORO APPORTO PER LA REALIZZAZIONE DEL PERIODICO

    LECO

    Buona Pasqua

    Attraverso questo spazio portiamo gli auguri di una lieta Pasqua da parte del Comitato Redazionale.

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