Pascoli

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Pensiero, ideologia, poetica di Pascoli Si basa su cinque elementi che influiscono sulla base della sua poesia 1) Vicende biografiche, i lutti che segnano la sua vita (oggetto d'indagine della critica psicoanalitica) 2) Contesto culturale, momento di sviluppo e di crisi del Positivismo e dell'intellettuale 3) Sviluppo del Decadentismo, influisce sulla produzione pascoliana con elementi che si riallacciano 4) Preparazione classica 1)* Personalità complessa, che può essere compresa in base alla vicende drammatiche che caratterizzano la sua esistenza. Tutto il percorso poetico pascoliano può essere visto come il tentativo continuo di ricostruire il mondo beato dell'infanzia, in una prospettiva di regressione verso il calore, gli affetti, l'amore di un microcosmo famigliare che sente perduto e tenta di ricostruirlo. Per Pascoli il mondo esterno e' il microcosmo del male di dolore, sofferenza e mistero. Egli vive con un profondo disorientamento, angoscia, e solitudine, rifiutando tutto ciò che è al di fuori del mondo famigliare, ed è rinunciando alle gioie esteriori che si propone di ricostruire il mondo del nido, dell'affetto, della protezione, un luogo dove si possa sentire figlio amato e difeso. Pascoli rinuncia completamente all'amore al di fuori del nucleo famigliare. Il suo atteggiamento risulta ambiguo nella sessualità tant'è che la sua poesia non ha mai per tema l'amore o la donna. Vi sono soltanto allusioni velate alla felicità altrui, all'erotismo altrui, amore e sesso altrui, e di fatto nella sua vita sceglie di non sposarsi. Dal 1884 fino al 1895 Pascoli cerca di ricostruire il suo nido famigliare con le uniche sorelle rimaste Ida e Maria (Mariù), fino a che Ida si distacca da questo calore famigliare per sposarsi, ed è questo distacco che rafforza il legame con Maria che rinuncia a sposarsi. Pascoli vede il matrimonio come un lutto, un tradimento, una rottura dei legami famigliari. Si dice che la gelosia di Maria sia stata la causa della rottura del fidanzamento di Pascoli con la cugina Imelde Morri, mentre per quanto riguarda l'unica donna con cui Giovanni ha avuto una relazione, ma di tipo intellettuale ed epistolare e' stata Emma Corcos, un amore platonico. Verga : regressione-> mondo dei valori famigliari ancora di salvezza, tema dell'ostrica, nostalgia del luogo delle proprie origini in cui si rifugia. Il progresso causa la perdita di tali valori e porta disgrazie. Pericolo mondo moderno, dell'utilitarismo, della logica totale del profitto. Pascoli: regressione-> mondo dell'infanzia, il nido famigliare, nostalgia del paradiso perduto in cui si rifugia. Pericolo del mondo esterno. Poesia ancora di salvezza. Il nido e' un luogo caldo, segreto, raccolto in una sua esistenza privata priva di rapporti con l'esterno. Il nido come una casa e' riservata solo ai legami di sangue, intimi ed ancestrali, vissuti sotto il segno dei miti famigliari e di un linguaggio privato ed esclusivo. L'ambito chiuso e geloso da cui non si sfugge mai, e' anche legato al mondo dei famigliari morti e alla vigilanza del loro ricordo, ad esempio quello del padre che costituisce anche il motivo della dispersione della famiglia ormai indifesa e la nostalgia e l'ispirazione ad un altro nido da ricostruire. 2)* Pascoli risente dello sviluppo del Positivismo e della crisi dell'intellettuale. Il poeta nutre un sentimento di sfiducia nei confronti della scienza, non crede nella conquista della scienza positiva, e' molto critico nei confronti della modernità circostante, per cui ritiene che l'uomo viva un falso progresso, un'illusione che lo porta alla distruzione. L'unica salvezza e' la fuga a ritroso nel segno della regressione, nel mondo dell'infanzia perché tutto il resto è tragedia. L'unico strumento d'indagine e' la poesia con il suo linguaggio rappresenta l'unica ancora di salvezza e via di uscita. La visione dell'arte si riallaccia a quella del Decadentismo. Realtà esterna misteriosa e l'agire umano porta dolore e violenza. Decadentismo: non vi sono certezze, meglio la certezza breve La razionalità con la sua scienza, ragione e filosofia hanno fallito nella comprensione della realtà, e l'unica attività ancora possibile verso la conoscenza percorribile e' l'arte, basata sull'intuizione (forma conoscitiva), aspetto pre razionale, ed è' attraverso di essa che si può squarciare l'oscurità e il mistero del mondo esterno dell'esistenza umana, del buio. La forma espressiva diviene il simbolo che insieme all'intuizione divengono le uniche maestre capaci di penetrare nel mistero delle cose e di coglierne le segrete corrispondenze. La poesia è consolazione, una conoscenza frammentaria, breve, improvvisa, momentanea, non chiara e precisa. Questo aspetto della poesia si ritrova in Pascoli, ma ha aspetti di forte modernità con una formazione Ottocentesca classicista, e decadente nella sensibilità.

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Pensiero, ideologia, poetica di Pascoli Si basa su cinque elementi che influiscono sulla base della sua poesia 1) Vicende biografiche, i lutti che segnano la sua vita (oggetto d'indagine della critica psicoanalitica) 2) Contesto culturale, momento di sviluppo e di crisi del Positivismo e dell'intellettuale 3) Sviluppo del Decadentismo, influisce sulla produzione pascoliana con elementi che si riallacciano 4) Preparazione classica

1)* Personalità complessa, che può essere compresa in base alla vicende drammatiche che caratterizzano la sua esistenza. Tutto il percorso poetico pascoliano può essere visto come il tentativo continuo di ricostruire il mondo beato dell'infanzia, in una prospettiva di regressione verso il calore, gli affetti, l'amore di un microcosmo famigliare che sente perduto e tenta di ricostruirlo. Per Pascoli il mondo esterno e' il microcosmo del male di dolore, sofferenza e mistero. Egli vive con un profondo disorientamento, angoscia, e solitudine, rifiutando tutto ciò che è al di fuori del mondo famigliare, ed è rinunciando alle gioie esteriori che si propone di ricostruire il mondo del nido, dell'affetto, della protezione, un luogo dove si possa sentire figlio amato e difeso. Pascoli rinuncia completamente all'amore al di fuori del nucleo famigliare. Il suo atteggiamento risulta ambiguo nella sessualità tant'è che la sua poesia non ha mai per tema l'amore o la donna. Vi sono soltanto allusioni velate alla felicità altrui, all'erotismo altrui, amore e sesso altrui, e di fatto nella sua vita sceglie di non sposarsi. Dal 1884 fino al 1895 Pascoli cerca di ricostruire il suo nido famigliare con le uniche sorelle rimaste Ida e Maria (Mariù), fino a che Ida si distacca da questo calore famigliare per sposarsi, ed è questo distacco che rafforza il legame con Maria che rinuncia a sposarsi. Pascoli vede il matrimonio come un lutto, un tradimento, una rottura dei legami famigliari. Si dice che la gelosia di Maria sia stata la causa della rottura del fidanzamento di Pascoli con la cugina Imelde Morri, mentre per quanto riguarda l'unica donna con cui Giovanni ha avuto una relazione, ma di tipo intellettuale ed epistolare e' stata Emma Corcos, un amore platonico.

Verga : regressione-> mondo dei valori famigliari ancora di salvezza, tema dell'ostrica, nostalgia del luogo delle proprie origini in cui si rifugia. Il progresso causa la perdita di tali valori e porta disgrazie. Pericolo mondo moderno, dell'utilitarismo, della logica totale del profitto. Pascoli: regressione-> mondo dell'infanzia, il nido famigliare, nostalgia del paradiso perduto in cui si rifugia. Pericolo del mondo esterno. Poesia ancora di salvezza.

Il nido e' un luogo caldo, segreto, raccolto in una sua esistenza privata priva di rapporti con l'esterno. Il nido come una casa e' riservata solo ai legami di sangue, intimi ed ancestrali, vissuti sotto il segno dei miti famigliari e di un linguaggio privato ed esclusivo. L'ambito chiuso e geloso da cui non si sfugge mai, e' anche legato al mondo dei famigliari morti e alla vigilanza del loro ricordo, ad esempio quello del padre che costituisce anche il motivo della dispersione della famiglia ormai indifesa e la nostalgia e l'ispirazione ad un altro nido da ricostruire.

2)* Pascoli risente dello sviluppo del Positivismo e della crisi dell'intellettuale. Il poeta nutre un sentimento di sfiducia nei confronti della scienza, non crede nella conquista della scienza positiva, e' molto critico nei confronti della modernità circostante, per cui ritiene che l'uomo viva un falso progresso, un'illusione che lo porta alla distruzione. L'unica salvezza e' la fuga a ritroso nel segno della regressione, nel mondo dell'infanzia perché tutto il resto è tragedia. L'unico strumento d'indagine e' la poesia con il suo linguaggio rappresenta l'unica ancora di salvezza e via di uscita. La visione dell'arte si riallaccia a quella del Decadentismo. Realtà esterna misteriosa e l'agire umano porta dolore e violenza.

Decadentismo: non vi sono certezze, meglio la certezza breve La razionalità con la sua scienza, ragione e filosofia hanno fallito nella comprensione della realtà, e l'unica attività ancora possibile verso la conoscenza percorribile e' l'arte, basata sull'intuizione (forma conoscitiva), aspetto pre razionale, ed è' attraverso di essa che si può squarciare l'oscurità e il mistero del mondo esterno dell'esistenza umana, del buio. La forma espressiva diviene il simbolo che insieme all'intuizione divengono le uniche maestre capaci di penetrare nel mistero delle cose e di coglierne le segrete corrispondenze. La poesia è consolazione, una conoscenza frammentaria, breve, improvvisa, momentanea, non chiara e precisa. Questo aspetto della poesia si ritrova in Pascoli, ma ha aspetti di forte modernità con una formazione Ottocentesca classicista, e decadente nella sensibilità.

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Posizione antipositivistica: da Schopenhauer riprende il concetto di musica come linguaggio universale in grado di esprimere attraverso i suoni l'essenza del mondo, per cui in Pascoli ritroviamo la dimensione sonora (il significante) più previ legnata rispetto al significato.

4)* Alla base della una formazione c'è la cultura classica, Pascoli e' esperto di questa letteratura classica, tra i classici viene influenzato da Dante e da Leopardi. Da Dante riprende una poesia piena di significati spirituali e filosofici (allegorie, simboli), e dedica perfino dei saggi critici su questo autore del Duecento. Da Leopardi riprende il concetto dell'umanità, condannata alla sofferenza, ma che può inspirarsi alla fratellanza e solidarietà come ancora di salvezza per l'uomo. Altre influenze derivano dalla poesia classicista di Carducci e dalla poesia dannunziana.

Il fanciullino: il poeta rilevatore e rivelatore della verità delle realtà più intime. Prosa pubblicata nel 1897 sulla rivista Fiorentina " Il Marzocco" , il "Fanciullino" e' un trattato diviso in venti capitoli, in cui Pascoli esprime la sua poetica. La scelta del titolo "il fanciullino" , diminutivo che richiama il piccolo ovvero la dimensione infantile riguarda proprio l'atteggiamento infantile nel guardare il mondo, nello scoprire e relazionarsi alle cose. Pascoli rifacendosi ad una tesi di Platone afferma che in ogni individuo quando egli nasce vi siano due fanciulli, uno esteriore quello che matura, e quello interiore il "fanciullo eterno" che guarda la realtà con lo stesso candore dei primi uomini, e' una voce che tende a rimanere ingenua, innocente, sempre allo stato di un fanciullino. Il fanciullino ha la capacità di ricreare la realtà, di dare un nuovo nome alle cose, e' sinonimo dell'espressione dei primitivi, in cui la poesia assume il ruolo centrale. Progressivamente il fanciullino interiore tende ad atrofizzarsi fino ad ammutolire e morire, o tende a far sentire meno la sua voce, e questo vale per tutti, tranne che per il poeta che sente sempre questa voce interiore. Nel poeta il fanciullino detta ed ispira la poesia, una sorta di "dictator" , per Pascoli la poesia è la registrazione per istinto della voce del fanciullino, del suo stupore, della sua meraviglia, dei suoi trasalimenti privati dal fanciullino ed espressi nella poesia. È' una registrazione senza filtri culturali, e' immediata, ed istintiva. Il fanciullino è la metafora dell'inconscio, che sente tutto ciò che l'uomo non sente, va oltre al realtà sensibile, riesce a cogliere l'essenza delle cose, il mistero, la natura delle cose. È' da precisare che la facoltà dello stupore poetico e' innata in tutti gli uomini, ma il poeta si distingue da essi perché da ascolto a questa voce interiore del fanciullino. L'età della fanciullezza e' l'età del candore, dell'innocenza, in cui si viene dotati di intuizione e di alcune capacità percettive, per cui il poeta e' come il fanciullo, che riesce ad osservare la realtà cogliendone le armonie segrete e le voci della natura che parlano solo a chi le sa ascoltare. Il poeta deve essere in grado di usare l'intuizione e le sue capacità percettive, e soprattuto con lo stupore e la fantasia deve andare al di là degli oggetti, mettendoli in relazione tra di loro e decifrandone, i simboli che nascondono la verità.

Decadentismo: fallimento del sensismo Nel fanciullino: filosofia di Vico e di Leopardi, la poesia vera e' quella degli antichi, a cui è impossibile tornare. Pascoli afferma che è possibile ritornare a quel tipo di poesia, lasciando spazio a questa dimensione primitiva del fanciullino, poiché la poesia è' una sorta di infanzia psichica che da voce alla meraviglia con cui il mondo si presenta al fanciullo. I tratti del fanciullo-poeta comprendono una ingenuità inadatta alla vita reale, poiché il fanciullo e' colui che teme il buio, che parla alle bestie, che piange e ride senza perché. Il fine della poesia è' quello di scoprire e non creare il poetico che è nelle cose, anche nelle più piccole e difese.

Simbologia Il lampo: simbolo che esprime l'ideologia della sua poesia, dell'evento poetico. Il fare la poesia è' visto come un evento metereologico, improvviso come il lampo che squarcia l'oscurità, con la sua luce breve. La poesia per Pascoli da la luce, illumina, fa comprendere momentaneamente all'uomo immerso nelle tenebre, nell'oscurità che lo circonda.

Stile e lingua in Pascoli: plurilinguismo Esattezza linguistica: Pascoli descrive il mondo delle piccole cose con un anime esatto, per cui la sua poesia risulta ricca di tecnicismi, e di un uso di una vera nomenclatura per quanto riguarda l'ornitologia e la botanica. Musicalità: l'importanza allo spazio musicale include l'uso delle onomatopee, anafore, ed allitterazioni, ed è' questa carica evocativa di suoni che richiama una certa indeterminatezza che ricorda la poetica simbolista ma soprattutto quella leopardiana, la poetica del vago e dell'indefinito. Il predominio del significante della

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dimensione visiva ed acustica delle parole contribuisce alla creazione delle analogie, ovvero suoni che si richiamano tra loro indipendentemente dal significato e che svelano ed evidenziano l'irrazionalità segreta delle cose. Sperimentalismo lessicale: ai termini tecnici si affiancano termini preziosi, quotidiani e dialettali che insieme alla musicalità e ad altre forme di linguaggio "inarticolato" contribuiscono a fare l'effetto di un plurilinguismo. Secondo il critico Contini nella poesia di Pascoli si possono distinguere tre livelli di lingua: il linguaggio pre grammaticale costruito da figure di suono, un linguaggio grammaticale che esprime la connessione logica delle parole, ed infine un linguaggio post grammaticale ricco di termini tecnici, quotidiani, dialettali, e di lingue speciali. La sintassi frammentata: spesso la sintassi pascoliana si presenta frantumata con frasi collegate per asindeto, sintassi che si articola in segmenti discontinui e linee spezzate posti l'uno di fronte all'altro, di cui rappresenta un esempio di frammentismo. Costruzione ellittica, ovvero senza predicato verbale. Ritroviamo elementi del frammentismo sottolineati dalle cesure (pause metriche) e dagli enjambement. A legare le immagini collaborano una sintassi ripetitiva, i parallelismi che creano dei "cerchi musicali" ed istituiscono nessi intuitivi e analogici. Il silenzio: la poesia pascoliana e' ritenuta una poesia per sottrazione, ovvero per silenzio a differenza della poesia dannunziana caratterizzata dall'accumulo e dalla giustapposizione. Il silenzio viene rimarcato dall'uso dei tre puntini di sospensione che sfumano nell'indeterminatezza. Altri esempi di silenzio gli ritroviamo nel frammentismo. Le pause sono quegli spazi bianchi, silenzi che portano dei significati. Pascoli inaugura una linea poetica che proseguirà fino a Montale.

Perché l'ornitologia? Rifugiandosi nell'orizzonte rassicurante del mondo agreste da lui vissuto nell'infanzia è conosciuto, favorisce l'attenzione la sensibilità per glia animali, in particolare per gli uccelli dic un imita il suono attraverso le onomatopee e cerca di ricreare un codice non umano, un linguaggio suo capace di caricasi di un misterioso valore simbolico.

Il latino Il latino di Pascoli e' duttile e più movimentato, e' un latino che si aggancia a quello tardo e medievale che carica di sfumature simboliche. Uso della lingua normale per dare stabilità e certezza.

La poetica delle cose: gli oggetti divengono simboli per analogia, e il oro significato dipende da un'esigenza interiore che attribuisce significato agli oggetti, spesso definiti o accompagnati da un suono: dimensione uditiva e fonosimbolica (esprime un significato per mezzo dei suoni). Fonosimbolismo: le parole vengono scelte all'interno delle poesie per il valore sonoro che hanno, ed è attraverso i suoni che si vuole celare determinati significati che viene desunto dal suono. Esempio: il suono "U" richiama l'idea di morte, la "i" abbinata alla "n" richiama un momento di gioia, tintinnio, vitalità.

Scelte metriche Le scelte di Pascoli sono conservative, rifiuta le sperimentazioni più radicali, ma non si serve mai del verso libero (D'Annunzio) senza rime e regole metriche. Riprende l'endecasillabo (verso delle traduzioni) lo rinnova nell'uso, che usa frantumandolo con gli enjambement, le pause interne per togliere solennità e conferire musicalità evocativa e indeterminata. Usa forma di strofe "inconsuete" per la tradizione come il senario, a differenza del novenario per creare ritmi nuovi.

Myricae (1900) nona definitiva edizione con 156 poesie in 15 sezioni Il titolo si riferisce al nome latino delle tamerici, arbusti alti comuni nei paesaggi mediterranei, l'ispirazione proviene da un verso delle Bucoliche di Virgilio, posto a epigrafe della raccolta: a noi piacciono gli arbusti e le umili tamerici. L'epigrafe richiama le cose piccole, umili, quotidiane e di un tono comune e discorsivo, e questo riferimento a Virgilio sottolinea la compresenza di registri differenti. Le sezioni interne sono organizzate in base a raggruppamenti di forme metriche omogenee e si richiamano tra loro con una fitta trama di rimandi e parallelismi. Le Myricae mostrano una preferenza per la forma poetica breve, l'illuminazione improvvisa, il frammento lirico. In questa raccolta sono presenti una varietà di metri, termini tecnici, l'assetto fonosimbolico, l'uso dell'onomatopea, della sinestesia, dell'analogia (associazione di immagini tra loro distanti mediante salti

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logici e sintattici), allitterazioni, attenzione sensibilità per tutti i suoni, l'ascolto della voce del fanciullino, e infine i legami fonici tra le cose sottolineati anche tramite richiami al di là del singolo verso, in una sintassi poetica complessa e ripetitiva che fa uso di rime interne, enjambement e riprese a distanza di singole parole. Il tema centrale di tale raccolta e' quello della morte evocata e contemplata con il carattere del lamento musicale e funebre, legata al mito della tragedia famigliare. Tuttavia il lutto supera la dimensione soggettiva e si fa espressione di un dolore universale che domina la storia e insidia anche la natura agreste "madre dolcissima" che consola ed inquieta. Il paesaggio non è realistico ma sembra fluttuare in una dimensione onirica che rende gli oggetti al suo interno inafferrabili e sfuggenti: l'apparenza realtà idillica nasconde un'oscura e minacciosa inquietudine. Nell'osservare la natura l'osservatore vi proietta le proprie sensazioni ed angosce, ma essa è anche argine alla sofferenza personale e al male della storia, di fatto immergersi in essa può contribuire a riequilibrare le disarmonie e i conflitti del soggetto. Frammentismo-impressionismo.

Tre percorsi della poesia pascoliana Le raccolte poetiche di Pascoli In esse vengo non sempre affrontanti gli stessi temi, l'unica differenza tra le raccolte riguarda lo stile, le forme metriche. Il genere poetico scelto. Fondamentali sono Myricae (dedicata alla memoria del padre) che inizia con un epigrafe (versetto introduttivo) virgiliana: "Piacciono gli arbusti e le umili tamerici" sottolinea l'ispirazione bassa, umile che caratterizza i testi. I Poemetti sono distinti in primi e nuovi poemetti. All'inizio si ha un epigrafe virgiliana " Cose un po' più importanti" che sottolinea l'intenzione di trattare temi più complessi con uno stile più elevato. I canti (canti leopardiani) del Castelvecchio (legame di appartenenza) scanditi dal succedersi delle stagioni, portano la stessa epigrafe di Myricae, e sono due raccolte molti simili da un punto di vista stilistico. Presenta il tema della tragedia famigliare, della morte con presenze ornitologiche, uso dell'endecasillabo, presenza del plurilinguismo, uno sfondo agreste fitto di simboli e allusioni, e una visione del mondo più approfondita. Poemetti conviviali ricordano la poesia dannunziana, introdotti dall'epigrafe virgiliana "Non a tutti piacciono gli arbusti" che introduce un'elevazione tematica e stilistica. Odi ed inni introdotti dall'epigrafe “Cantiamo!", sottolinea l'ispirazione civile dei componimenti. Tutte le raccolte poetiche a parte sono soggette a continue revisioni, tant'è che vengono rotate avanti contemporaneamente e rielaborate, sono inquadrate in tre percorsi diversi, distinti ma simultanei. 1) Poesia del frammento breve delle piccole cose, dei quadri agresti, poesia d'ora taglio simbolista ed

impressionista: Myricae e Canti del Castelvecchio (opere d'arte) 2) Poesia più complessa con componimenti più elaborati ideologicamente, stilisticamente, e strutturalmente:

Poemetti, ed Odi ed inni. 3) Poesia latina e quella italiana di ispirazione classicista: Carmina e Poemi conviviali.

Decadentismo e Simbolismo Contesto storico: 1870-1900 Accanto ai fattori che determinano lo sviluppo del Positivismo se ne sviluppano altri che concorro cono a generare i due valori di ordine opposto, tutti adunabili sotto la definirne di irrazionalismo: tendenza a negare o limitare il ruolo delle ragione nella conoscenza della realtà, che appare come vaga, misteriosa, inafferrabile, inconoscibile. Sul piano artistico-letterario la prima conseguenza di tutto ciò è la preferenza di temi psicologici, religiosi, e spirituali. Tutte queste tendenze sono caratterizzati dai punti: 1) Estrema esaltazione delle facoltà irrazionali dell'uomo (istinto, sensualità) esaltati fino all'elogio della

violenza, glorificazione della guerra, purificatore del mondo. 2) Estrema accettazione dell'individualismo perché sono gli anni del boom di massa (cultura di massa, si

tende a livellare tutto), l'intellettuale si ribella alla società, puntando sulle sue diversità, non vuole integrarsi nella massa.

3) Superuomo (D'Annunzio) esaltazione delle personalità: è un individuo che vuole affermare il suo primato, il superuomo esalta i valori estetici a discapito di quelli morali.

4) Estetismo: culto esasperato della bellezza, collegato a questo valore e' il valore dell'arte per l'arte, tra gli esteti Wilde, Wiseman, e Keats.

5) Profondo senso del mistero: la vita viene vista come un mistero, scoperta della religione e dello spiritualismo misticheggiante. In filosofia spiccano filosofi come Nietzsche, Freud, e Bergson.

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Il Simbolismo e' l'espressione dell'arte decadente in poesia che ha inizio in Francia nel 1886 con la pubblicazione sul Figaro di un testo di Mames, che contiene i concetti fondamentali dell'arte simbolista ed afferma che la poesia deve basarsi sulla forza evocativa delle parole e sulla sua sonorità musicale. Il linguaggio poetico deve essere puro nel senso liberato da qualunque funzione descrittiva, e da ogni contatto con la realtà pratica, bensì basato sulla parola intesa come strumento delle potenzialità capaci di suggerire immagini vaghe e polisemiche (Baudelaire). La poesia non informa, non insegna. Il poeta parigino che esprimerà il Simbolismo sarà Mallarmé, il rappresentante più maturo della poesia simbolista. Con il termine "arte per arte", l'arte diviene fine a se stessa, termine che deriva da Croce in connotazione negativa che subito dopo i poeti maledetti lo riprendono orgogliosamente. Questa poesia è' basata su un gioco di cadenze ritmiche, immagini retoriche (sinestesia), simboliste (anafora, metafora): sono tute figure basate sull'intuizione. L'arte deve riscattare l'uomo dalla realtà che deve avere a che fare con l'intuizione del poeta.