Gestione e Protezione dei Pascoli Permanenti

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Opuscolo Condizionalità Agricola: Gestione eProtezione dei Pascoli Permanenti

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GESTIONE E PROTEZIONEDEI PASCOLI PERMANENTI

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INDICE

PREMESSA - TRATTI SALIENTI DELLA CONDIZIONALITÀ 2

SISTEMA DI CONTROLLO DEL RISPETTO DEGLI IMPEGNI DELLA CONDIZIONALITÀ 4

RIDUZIONE DEGLI AIUTI 5

REITERAZIONE 6

INTENZIONALITÀ 6

PROTEZIONE DEL PASCOLO PERMANENTE 6

COSA DEVE FARE UN AGRICOLTORE 10

COSA SARÀ OGGETTO DI CONTROLLO 13

DETERMINAZIONE DELL’INFRAZIONE 13

INDICI DI VERIFICA 13

Allegati 18

Bibliografia 20

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2

PREMESSA - TRATTI SALIENTI DELLA CONDIZIONALITÀ

Il Regolamento CEE n. 1782/2003 ha introdotto il c oncetto di “condizional ità” quale presupposto

indispensabile per accedere agli aiuti com unitari pe r le a ziende ag ricole, PENA la riduzione o

l’esclusione dal pagamento degli aiuti diretti.

Gli aiuti co munitari leg ati alla con dizionalità s ono quelli relati vi ai prem i PAC (es. sem inativi,

qualità del latte, bovini maschi …) ed anche i contributi erogati da l Piano di Sviluppo Rurale (PSR)

che rigua rdano le m isure agroam bientali, oltr e l’indenn ità c ompensativa. Per riceve re gli aiu ti, il

rispetto della condizionalità è obbl igatorio sull’intera azienda, indi pendentemente dal tipo di aiuto

di cui si rich iede l’erogazion e e in rela zione alla sp ecifica tipo logia produ ttiva, nonché

all’ubicazione territoriale. Il m ancato rispetto de lla stessa com porta l’applicazione di sanzioni

commisurate alla gravità dell’inosservanza.

Il rispetto della condizionalità riguarda:

a) i beneficiari di uno o più’ dei seguenti regim i di sostegno (indicati all’Allegato I del Reg.

1782/03):

1. pagamento unico (disaccoppiato);

2. altre forme di pagamento diretto per le superfici, per gli animali o per le produzioni:

– premio alla qualità per ettaro di superficie per il frumento duro;

– premio per le colture proteiche;

– aiuto per il riso;

– aiuto per la frutta a guscio;

– aiuto specifico per colture energetiche;

– aiuto alla produzione di patate da fecola;

– premio per i prodotti lattiero caseari e pagamenti supplementari;

– aiuto alla produzione di sementi;

– aiuto supplementare per specifici tipi di colture e di produzioni di qualità;

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_ aiuto alla produzione dell’olio di oliva;

– aiuto alla produzione di tabacco;

– aiuti per luppolo, uve secche e bachi da seta.

b) i beneficiari di UNA o PIU’ delle seguenti m isure del PSR (Asse 2 – cfr. art. 51 e 36 del Reg. n.

1698/95)

1. Indennità compensative (art. 36, lett. a) punti i-ii);

2. Indennità Natura 2000 e Dir. 2000/60 (art. 36 lett. a), punto iii);

3. Pagamenti agroambientali (art. 36 lett.a), punto IV);

4. Pagamenti per il benessere degli animali (art. 36 lett. a) punto V);

5. Imboschimento di terreni agricoli (art. 36 lett. b) punto i);

6. Indennità forestale Natura 2000 (art. 36 lett. b, punto IV);

7. Pagamenti silvoambientali (art. 36, lett. b, punto V).

c) Alcuni impegni si ritrov ano co me requisiti di accesso per alcun e m isure di investim ento

dell’Ammodernamento delle aziende agricole.

Gli impegni della condizionalità si articolano secondo due categorie:

a. “Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (B.C.A.A.)”, successivam ente indicate con

“Norme”, stabilite a livello nazionale per garantire il raggiungim ento di quattro obiettivi

prioritari fissati dall’Unione Europea ovvero:

1. Proteggere il suolo mediante misure idonee;

2. Mantenere i livelli di sostanza organica del suolo mediante opportune pratiche;

3. Proteggere la struttura del suolo mediante misure adeguate;

4. Assicurare un livello minimo di m antenimento dell’ecosistema ed evitare il deterioram ento

degli habitat.

b. “Criteri di Gestione Obbligatoria (C.G.O.)”, ovvero disposizioni di legge, successivam ente

indicate con “Atti”, derivant i dall’applicazione nazionale di corrispondenti disposizioni

comunitarie.

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I campi di condizionalità fanno riferimento a quattro settori omogenei:

a. Ambiente;

b. Sanità pubblica, salute delle piante e degli animali;

c. Igiene e benessere degli animali;

d. Buone condizioni agronomiche ed ambientali.

La sottoscrizione dell’impegno al rispetto della c ondizionalità avviene con la firm a della dom anda

volta all’ottenimento dei benefici economici previsti in sede europea.

I principi della condizionalità consentono di giustificare la spesa PAC agli occhi del cittadino

consumatore e di consolidare un nuovo patto tra gli agricoltori e la società, che condiziona il

sostegno pubblico a comportamenti eco-compatibili nella logica di:

Condizionalità = scambio di favori.

Sistema di controllo del rispetto degli impegni della condizionalità

Il rispetto degli impegni della condizionalità agricola è soggetto a un sistema di controllo che viene

sommariamente tratteggiato:

⇒ Estrazione casuale di un cam pione di aziende sul totale delle do mande presentate da sottoporre

ai controlli amministrativi;

⇒ Controllo oggettivo delle aziende selezionate che avviene in diverse fasi:

o Fase 1)

1.1) Telerilevamento e interpretazione foto aeree e immagini satellitari;

1.2) – Se l’interpretazione é dubbia o negative – visita in azienda.

o Fase 2)

2.1) - Controllo aziendale a completamento della “Fase 1” e in contraddittorio con il produttore.

Durante questa fase vengono redatte le “check list” di verifica ed il verbale di controllo;

2.2)– se l’interpretazione è dubbia o negativa – visita in azienda

o Fase 3)

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Acquisizione dei dati da parte di Agea, calcolo dell’esito del controllo e della definizione delle

eventuali riduzioni di aiuto.

Fase 4)

In caso di violazioni riscontrate, gli imprenditori vengono convocati per la visione diretta dei

risultati del controllo e ricevono il verbale di notifica delle segnalazioni o livello di riduzione, con

l’eventuale indicazione degli interventi correttivi da intraprendere.

o Fase 5)

Controllo della effettiva realizzazione degli interventi correttivi.

I contro lli sono eseguiti da AGEA oppure possono essere dem andati ad uno o più organism i

specializzati come ad es. ASUR, ARPAM, ecc.

Controlli di condizionalità

Documentale Oggettivo

Riduzione degli aiuti

La riduzione degli aiuti, qualora applicabile, sarà graduata in funzione della:

PORTATA DELL’INFRAZIONE determinata tenendo conto in particolare de ll’impatto dell’infrazione

stessa, che può essere lim itato all’azienda oppure più am pia, In sostanza viene misurata l’entità

della violazione (es. superficie, UBA ecc);

GRAVITÀ DELL’INFRAZIONE che dipende in particolare da lla rilevanza delle conseguenze

dell’infrazione alla luce degli obiettivi del requisito o della norma in questione;

ASUR

Azienda Agricola REGIONE

ENTI SPECIALIZZATI

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Gestione dei pascoli permanenti

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DURATA DELL’INFRAZIONE dipendente in particolare dal lass o di tem po nel corso del quale ne

perdura l’effetto e dalla possibilità di eliminarne l’effetto con mezzi ragionevoli.

Il livello di violazione è quantificabile in basso, medio e alto, a cui corrisponde un diverso grado di

penalizzazione. Le penalizzazioni possono subire un ulteriore aumento se all’azienda viene

contestata:

Reiterazione

L’azienda incorre nella reiterazione nel caso in cui, per una Norma o Atto, sia riscontrata una

violazione due o più volte nei termini temporali stabiliti dalle regole di applicazione della

condizionalità. Nella fattispecie il livello delle sanzioni applicabili viene moltiplicato per il fattore 3.

Intenzionalità

Alle infrazioni rilevate si attribuisce carattere di intenzionalità quando:

a. siano state rilevate, per una determinata Norma o Atto, successivamente ad una precedente

reiterazione, nei casi in cui l’agricoltore abbia già ricevuto un’ammonizione ai sensi di quanto

disposto dall’art. 66, punto 4, terzo comma del Reg. (CE) 796/04;

b. gli indici di intenzionalità superino i limiti fissati per alcune Norme ed Atti;

c. il carattere di intenzionalità sia riscontrato dagli Enti di controllo specializzati nel corso dei

controlli previsti per l’osservanza dei Criteri di Gestione Obbligatori.

Inoltre nel sistema di controllo è stata prevista l’introduzione di una “forma di avvertimento”

modulata su tre livelli: segnalazione, intervento correttivo e ammonizione, in modo da favorire il

cosiddetto “ravvedimento” conseguente al mancato rispetto agli impegni che non si configurano

come infrazione.

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PROTEZIONE DEL PASCOLO PERMANENTE (Norma 4.1.)

L’obiettivo principale della Norm a 4.1. è garantire la protezione del pascolo ed evitare il

deterioramento dell’habitat (Reg. CE n. 1782/03).

Per pascolo si intende una for mazione vegetale a copertura erbacea o stratificata con cespugli e

alberi, utilizzata direttamente degli animali.

In ambito di studio ambientale, il pascolo può essere individuato dal punto di vista:

o fitogenetico: ossia lo studio della copertura vegetale;

o dell’utilizzazione: ovvero della produzione vegetale che si può ricavare e che viene

direttamente utilizzata in loco dagli animali;

o dell’origine;

o dalla durata;

o dalla composizione flogistica.

I pascoli possono essere:

naturali: presenti ad alte quote, sp esso oltre il lim ite di svil uppo della vegetazione arborea.

La loro composizione flogisti ca generalm ente è costituita da una m escolanza di specie

erbacee, arb ustive e suffrutici a portam ento pr ostato a caus a delle con dizioni am bientali

avverse. Con l’innalzamento della quota si nota la diminuzione percentuale di piante legnose

presenti, a vantaggio di specie erbacee;

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spontanei: generalm ente hanno avuto orig ine da aree disboscate o da cam pi c oltivati

abbandonati da tem po, che si inerbiscono pr ogressivamente con prevalenza di specie

autoctone. Sono for mazioni prevalentem ente util izzate in loco dagli anim ali, i quali, se

sistematicamente presenti, im pediscono l’ingr esso di specie legno se, rendendo perpetuo il

cotico erboso;

artificiali: d erivano da sem ine di u na sola spe cie e rbacea (m onifiti) o di d iverse specie

(polititi). Generalmente sono presen ti in zone ad elevata produttiv ità, su terreni fertili, che

richiedono elevati imput di coltivazione, non giustificabili in zone marginali;

poliennali: generalm ente sono presenti in collina e pianura, sono facilm ente accessibili e

meccanizzabili. Sono s uperfici che rim angono colt ivate a pascolo per alcuni ann i per poi

essere lavorate e destin ate ad altre colture. Generalm ente sono parte integrante di una

rotazione aziendale;

annuali: sono ad elevata produttività e limitati ad una sola stagione vegetativa;

permanenti: sono situati a quote m edio alte e si iden tificano nei pascoli di origine primaria.

Nella categoria dei pascolo permanenti possono essere incluse anche le superfici che si sono

originate da aree boscate o su terreni ex-coltivati successivamente gestiti come pascoli.

Nella definizione delle Nor me sulla condizionalità, il legislatore eu ropeo ha posto una particolare

attenzione per i pascoli perm anenti, definendo una specifica disciplina per la loro protezione con

l’obiettivo di:

1. assicurare una costante ed efficiente cope rtura vegetale del terreno capace di favorire

l’infiltrazione delle acque meteoriche ed il loro corre tto e controllato scolare verso il basso,

senza arrecare danni all’ambiente, riducendo il rischio di fenomeni erosivi.

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Tutto c iò avviene perché la vege tazione a ttutisce la forza cinetica de ll’acqua che cade sul

terreno e con l’intreccio delle radici trattiene le particelle del s uolo evitando, o lim itando, il

loro distacco e il trasporto verso il fondovalle;

2. aumentare e/o m antenere il livello dell a sostanza organica del terreno, elem ento

fondamentale e insostituibile per la vita del terreno stesso e della sua fertilità;

3. mantenere e/o m igliorare la struttura del terreno, uno degli elem enti fondam entali per la

fertilità di un terreno;

4. salvaguardare la biodiversità intesa come l’insieme di tutte le specie v iventi, geneticamente

dissimili, e degli ecosistem i ad e sse collegati, pertanto variabilità biologica di geni, specie,

habitat ed ecosistemi, dove numerose specie selvatiche e molti animali utili vivono.

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COSA DEVE FARE UN AGRICOLTORE

L’agricoltore che conduce un pascolo permanente per il rispetto della Norma deve:

a) non ridurre la superficie a pascolo permanente;

b) non convertire ad altri usi la sup erficie a pascolo perm anente a ll’interno dei Siti di

Importanza Comunitaria (SIC) (1) e delle Zone di Prot ezione Speciali (ZP S) (2) (All. n. 1),

salvo specifica autorizzazione delle autorità competenti.

Convertire i pascoli ad altri usi, o effe ttuare lavorazioni che possono danneggiare o

eliminare il cotico erb oso, com porta la nascit a di prob lemi di carattere am bientale ed

aumenta il rischio di dissesti idrogeologici, frequenti soprattutto nei terreni in pendio.

c) non effettuare lavorazioni del terreno tranne qu elle collegate al rinnovo e/o infittimento del

cotico erboso e alla regimazione delle acque di sgrondo.

d) rispettare la densità di bestiame da pascolo per ettaro di superf icie pascolata che deve essere

compresa tra un m inimo di 0,2 UBA (Unità bovino adulto/ per ettaro e per anno) e un

massimo di 4 UBA/HA/anno.

1 Zone SIC interessa l’a pplicazione della Direttiva n. 92/43/CEE del 21.05.92 (G.U. C. E. del 22/ 07/92 n. L 206) “Habiat” avente per oggetto la “conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatica. La direttiva si propone di conservare circa 200 tipi di Habitat, 200 specie di animali e 500 specie vegetali. 2 Zo ne di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 79/409/CEE – “Uccelli selvatici”; av ente per oggetto la conservazione degli habitat e delle 181 specie di uccelli selvatici elencati nella direttiva stessa.

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La pratica del pascolam ento deve essere effettuata corretta mente: un eccessiv o carico d i

bestiame è inf atti da evitare in quan to causa di compattazione del suolo , danneggiamento del

cotico erboso e conseguente erosione.

In un pasco lo sovrau tilizzato s i verifica un’eccessi va u tilizzazione d elle piante co n conseguente

lento declino del cotico erboso e il possibile svil uppo di specie che maggiormente si avvantaggiano

di un eccesso di elementi nutritivi (principalmente azoto), derivati dalle deiezione degli animali.

Tra queste, quindi non pascolate dagli animali,

possono essere ricordate l’ortica e il romice

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D’altra parte, la sottou tilizzazione del pascolo

o la carenza di cure adeguate possono favorire

il degrado delle superfici pascolive,

determinando progressive m odifiche della

composizione vegetale e conseguente

incespugliamento.

Nel pascolo si diffondono specie vegetali che

vengono scarsam ente utili zzate dagli anim ali

(definite s pecie infestanti), in quanto

potenzialmente velenos e o spines centi (es.

cardi), oppure dotate di strutture taglienti e

dure che le difendono dal morso.

Inoltre le specie si considerano infestanti anche

quando sottraggono spazio vitale ad altre

specie più appetite (es. arbusti, Rum ex, ortiche

ecc.).

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Gestione dei pascoli permanenti

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COSA SARÀ OGGETTO DI CONTROLLO?

Il controllore accerterà:

il rispetto della non conversione della superficie a prato pe rmanente in altri usi; la non

rimozione del cotico erboso;

il rispetto del divieto di destinazione ad altri usi delle superfici a pascolo permanente nelle zone

SIC e ZPS e, nel caso, la verifica della deroga concessa dagli Enti di gestione;

la corrispondenza tra le dichiarazio ni aziendali di pascolo perm anente e quanto riscontrato in

campo;

l’assenza di lavorazioni vietate del terreno;

il risp etto d el c arico m inimo e m assimo di be stiame da pascolo, espresso com e UBA/Ha per

anno, sulle superfici a pascolo permanente.

DETERMINAZIONE DELL’INFRAZIONE

L’agricoltore viola la presente Norma in caso di non rispetto di uno degli impegni applicabili sulla

superficie a pascolo permanente.

INDICI DI VERIFICA

Portata dell’infrazione

Il livello della portata dell’infrazione viene calcolato in relazione all’estensi one delle particelle s u

cui si rilevano uno a più infrazioni. La gravità dell’infrazione, e pertanto l’impatto negativo, è tanto

più grave ed esteso quanto più am pie sono le aree d’ infrazione rilevate. La portata dell’infrazione

non si lim iterà alla sola azienda, m a sarà oggetto di valutazione anche l’influenza che il suo

mancato rispetto avrà al di fuori dell’ambito aziendale.

Modalità di rilevazione

Le aziende saranno soggette a controllo da parte di Enti preposti tramite:

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- fotointerpretazione di un set multitemporale di immagini da satellite;

- attraverso il controllo in campo, sui terreni aziendali dove è applicabile la Norma.

Classi di violazione

⇒ Livello basso.

Si ha un livello basso di violazione qualora le violazioni in oggetto (non corrispondenza tra

quanto dichiarato e quanto riscontrato in campo oppure realizzazione di lavorazioni non

consentite) sia superiore a 0 e inferire o uguale al 20% della superficie soggetta a vincolo,

purché non superiore a 4 ettari.

⇒ Livello medio.

Si ha un livello basso di violazione qualora le violazioni in oggetto (non corrispondenza tra

quanto dichiarato e quanto riscontrato in campo oppure realizzazione di lavorazioni non

consentite) sia superiore al 20% e inferire o ugua le al 30% della superficie soggetta a vincolo,

purché non superiore a 6 ettari.

⇒ Livello alto.

Si ha un livello basso di violazione qualora le violazioni in oggetto (non corrispondenza tra

quanto dichiarato e quanto riscontrato in campo oppure realizzazione di lavorazioni non

consentite) sia superiore al 30% della superficie soggetta a vincolo o superiore a 6 ettari.

Si assegna inoltre un alto livello di violazione in caso di:

1. riduzione della superficie a pascolo permanente,

2. destinazione ad altri usi di una superficie a pascolo permanente senza autorizzazione, in

zone SIC e ZPS

3. carico di bestiame superiore a quanto previsto dalla Norma.

Gravità dell’infrazione

La gravità dell’infrazio ne viene calcolata in funzione della tipol ogia di infrazione e dal numero

delle infrazioni commesse.

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Modalità di rilevazione

Le aziende saranno soggette a controllo da parte di Enti preposti tramite:

- fotointerpretazione di un set multitemporale di immagini da satellite;

- attraverso il controllo in campo, sui terreni aziendali dove è applicabile la Norma.

Parametri di violazione

I parametri di violazione che saranno oggetto di verifica sono:

1. superficie di cotico erboso rimosso o danneggiato da lavorazioni vietate;

2. presenza di porzioni di pascol o invase da arbusti o essenze boschive, a m eno che l’utilizzo

dichiarato non sia compreso nella categoria “pascolo magro”;

3. presenza di porzioni di pascolo convertite in terreno a sem inativo, o colture agricole

permanenti, o ad utilizzazioni forestali;

4. superfici convertite a sem inativo o ad utilizz azioni agricole perm anenti o forestali in aree

SIC o ZPS;

5. riduzione delle superfici a pascolo permanente;

6. mancato rispetto del carico minimo e massimo di bestiame.

Classi di violazione

⇒ Livello Basso

Si ha un livello basso di violazione in caso di riscontro di uno dei primi tre parametri di violazione.

⇒ Livello Medio

Si ha un livello medio di violazione in caso di riscontro di due dei primi tre parametri di violazione.

⇒ Livello Alto

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Gestione dei pascoli permanenti

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Si ha un livello alto di violazione in caso di riscontro di almeno tre parametri di violazione o di uno

solo tra quelli indicati ai punti 4., 5., o 6.

Durata dell’infrazione

L’estensione e la natura delle infrazioni sono param etri strettam ente lega ti alla possib ilità di

ripristinare in tempi rapidi la si tuazione preesistente. In conseguenza di ciò, l’indicatore di durata è

calcolato in relazione agli altri parametri.

Livello Basso: quando la portata e la gravità dell’infrazione sono a livello basso;

Livello Medio: quando la portata e la gravità dell’infrazione sono a livello medio o alto;

Livello Alto: quando la portata e la gravità dell’infrazione si collocano ad un livello alto.

Inadempienze di importanza minore

Vengono considerate inadempienze di importanza minore le infrazioni con livelli di portata e di

gravità bassi.

Azioni correttive e impegni di ripristino

Alle aziende che hanno comm esso violazioni de lla Norm a possono essere prescritte azioni

correttive che devono essere eseguite nei tempi e nei modi indicati.

Le azioni correttive prevedono:

Infrazione Azione di ripristino

Cotico erboso rimosso o danneggiato da

lavorazioni vietate

Ripristino del pascolo nelle zone danneggiate (risemina ecc.)

Presenza di porzioni di pascolo invase da

arbusti o essenze boschive

Eliminazione delle essenze arbustive o forestali indesiderate

Presenza di porzioni di pascolo convertite in colture agricole permanenti (es. Frutteti ecc.)

O utilizzazioni forestali.

Ripristino delle corrispondenti aree a pascolo o, per uguale superficie, in aree a pascolo

equivalenti.

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Gestione dei pascoli permanenti

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Gli interventi prescritti dovranno essere realizzati prima o contestualmente alla messa a coltura per

l’anno successivo. Le por zioni di terreno interessa te dagli interventi co rrettivi dovranno essere

quindi dichiarate a pascolo perm anente nelle dom ande presentate l’ann o successivo al controllo e

conseguentemente vincolate per almeno 5 anni.

Gli interventi di ripristino si applicano per livelli medi o alti di portata e gravità.

Oltre agli interventi elencati sopra, si aggiunge il seguente impegno:

Infrazione Azione di ripristino

Infrazione all’impegno relativo al divieto di

riduzione della superficie a pascolo permanente.

Ripristino del giusto rapporto aziendale tra

superficie destinata a pascolo permanente e

superficie agricola totale.

Nel caso in cui s ia prescritta all’azienda un’azione correttiva o un im pegno di ripristino e l’azienda

non li realizzi nei term ini previs ti, l’infrazio ne indiv iduata precedentem ente sarà consid erata

ripetuta e saranno applicate le riduzioni previste nei casi di reiterazione.

Intenzionalità

Si ha infrazione intenzionale nel caso in cui l’estensione delle infrazioni sia pari o superiore all’80%

della superficie dove è applicabile la norma o a 8 ettari.

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Allegato n. 1 - Zone S.I.C. individuate in Provincia di Macerata

Denominazione Comune Superficie Ha

Montagna di Torricchio Pievetorina- Montecavallo -Visso 1.016

Piane di Pioraco Pioraco 253

Fonte delle Bussare Treia 8

Macchia delle Tassinete Cingoli 165

Macchia di monte Nero Cingoli 361

Selva Abbadia di Fiastra Urbisaglia - Tolentino 1.070

Gola di Fiastrone Fiastra-Cassapalombo-S.Ginesio 2.553

Monte Ragnalo-Monte Meta (vers.

Occidentale

Sarnano-Acquacanina-Bolognola 966

Rio Terro Sarnano-S.Gineio 1.809

Monte Castelmanardo – Tre Santi Bolognola - Sarnano 1.019

Pian Perduto Castel Sant’Angelo sul Nera 312

Monte Letegge-Monte d’Aria Camerino-Serrapetrona 1.613

Val di Fibbia-Valle dell’Acquasanta Acquacanina-Bolognola-Fiastra-Ussita 3.094

Monte Bove Ussita 2.035

Montefalcone Appennino - Smerillo Monte San Martino 15

Valle dell’Ambro Bolognola - Ussita 265

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Gestione dei pascoli permanenti

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Valle dell’Infernaccio – Monte Sibilla Castelsantangelo sul Nera 764

Allegato n. 1 - Zone Z.P.S. individuate in provincia di Macerata

Denominazione Comune Superficie

Ha

Monte San Vicino-Monte Canfaito Apiro, Matelica, Poggio San Vicino, San

Severino Marche

4.707

(73% MC)

Dalla gola del Fiastrone al monte

Vettore

Acquaicanina, Bolognola, Caldarola,

Camerino, Castelsantangelo sul Nera,

Cessapalombo, Fiastra, Pievebovigliana,

San Ginesio, Sarnano,Ussita,Visso.

25.903

(60% MC)

Valle Rapegna e Monte Cardosa Castel Sant’Angelo sul Nera 2.240

(100% MC)

Valnerina, Montagna di Torricchio,

Monti Fema e Monte Cavallo

Serravalle del Chienti,

Pievetorina,Montecavallo

5.684

(100% MC)

Monte Giuoco del Pallone Esanatoglia - Fiuminata 4444

(68% MC)

Gola di San Eustacchio – Monte D’Aria

e Monte Letegge

Camerino – San Severino Marche –

Castelraiomondo – Serrapetrona

2.894

(100 % MC)

Valle scurosa – Piano di Montelago e

Gola di Pioraco

Camerino – Sefro – Fiuminata – Serravalle

del Chienti

5.684

(100% MC)

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Gestione dei pascoli permanenti

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Bibliografia

- Circolare Agea – Port. ACIU.2009.957 - Condizionalità: un nuovo rapporto tra agricoltura, ambiente e società, Ministero Politiche

Agricole Forestali. - Elisa Bianchetto ISSeL SOP Firenze – Definizione di pascolo –

http://www.ricercaforestale.it; - Reg. CEE; - Gianni Rigoni Stern, Flavio Da Ronch – “Dal foraggio al formaggio – Gestione dei pascoli di

malga ed esiti zoocaseari” – www.associazione-malghesilagorai.it

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OPUSCOLO REALIZZATO NELL’AMBITO DEL PROGETTO

PRESENTATO IN ATTUAZIONE DEL BANDO PSR - MISURA 1.1.1.

SOTTOMISURA B) – LETTERA C) – ANNO 2009 – DOMANDA N. 2040

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