Parte Seconda Cap.3 I Nodi Lunari

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Suggerimenti per esplorare l'evoluzione psicologica nel modo che approssimativamente può essere detto , secondo la terminologia della psicologia junghiana, processo di Individuazione

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CAP. 3 L'ASSE DEI NODI LUNARI

LA LIBERTA' DI CRESCERE SPIRITUALMENTE

L'Astrologia e l'idea della Reincarnazione prendono le mosse

da una visione di mutamento e di evoluzione del mondo finaliz-

zati a conseguire un progresso. Questa visione non è l'unica

possibile e nella storia del pensiero, ieri come oggi, essa si

intreccia con altre concezioni religiose, antropologiche o

scientifiche, che ritengono il mondo sostanzialmente immuta-

bile. Molto probabilmente anche in ognuno di noi entrambe que-

ste visioni coesistono ed è solo con una presa di posizione

della coscienza che una o l'altra visione diventa fondamentale

per spiegare e gestire la vita e la realtà.

La propensione verso la concezione evolutiva apre l'individuo

ad un desiderio di conoscenza; rimuove l'indistinta condizione

di uomo o donna del proprio tempo e favorisce una concezione

di sè come essere distinto, dal quale l'interiorità ed il mon-

do attendono un progresso. Favorisce, in altre parole, la per-

cezione di uno scopo che supera ed ingloba tutte le mete, i

fini, le aspirazioni parziali e transitorie elaborate. Tutto

questo equivale in prima istanza ad una scelta generale di

ottimismo; sono poi i contenuti con cui questo slancio ottimi-

stico verrà vissuto a determinare un progresso o un regresso

morale.

Scegliere un punto di vista evoluzionista può voler dire che

si considera il proprio l'Io come lo strumento presente del-

l'anima. Il che ci permette di dire che l'anima necessita del

consenso e della collaborazione dell'Io affinché il processo

evolutivo possa avere luogo o perchè abbia luogo in modo line-

are ed anche gratificante per l'Io che lo ha scelto. Conclu-

dendo questa riflessione, la parte mortale e quella immortale

dell'individuo sono più facilmente poste in contatto dalla

convinzione di potersi evolvere e sviluppare spiritualmente e

che la possibilità evolutiva sia un dato costitutivo del mon-

do.

In questa ottica, l'interpretazione del tema natale ha come

fine identificare gli ambiti intellettuali, affettivi, rela-

zionali dei quali l'anima possa valersi; per questa analisi ci

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rivolgeremo alla componente del tema che meglio identifica la

connessione fra la transitorietà dell'Io e l'eternità dell'a-

nima. Utilizzeremo, pertanto, l'Asse dei Nodi lunari e prima

di giungere alla loro interpretazione chiariamo astronomica-

mente di che cosa si tratta e fissiamo le ragioni astrologiche

per le quali tale componente natale è adeguata allo scopo.

I NODI LUNARI NELL'ASTRONOMIA

Quando si parla di Nodi Lunari si parla di "spazio": lo spazio

nel quale si incrociano l'orbita del Sole ( detta eclittica) e

quella della Luna. Tutto questo non è reale perchè, come sem-

pre, in Astrologia parliamo di configurazioni osservate dal

nostro pianeta. Infatti, quella che appare come l'orbita so-

lare è, invece, l'orbita della Terra intorno al Sole; simil-

mente, l'orbita regolare della Luna è, invece, il viaggio ir-

regolare che essa compie, insieme alla Terra, intorno al Sole.

Ciò che interessa ai nostri fini è la particolarità del per-

corso della Luna che ogni mese, transitando longitudinalmente

nei dodici segni, cambia anche la sua posizione latitudinale:

per 14 giorni muove al di sopra e per 14 giorni al di sotto

dell'eclittica. Questo comporta che due volte ogni mese la

Luna incrocia l'eclittica in due punti che sono designati come

i Nodi Lunari.

Quando la Luna attraversa l'eclittica risalendo dalla latitu-

dine Sud a quella Nord, forma il Nodo lunare Nord, due setti-

mane dopo, scendendo dalla latitudine Nord a quella Sud, forma

il Nodo lunare Sud, seguito nuovamente dal Nord e così via

incessantemente; questa continuità di accadimento permette di

parlare di un Asse dei Nodi Lunari che collega due segni zo-

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diacali opposti.

Poichè non si tratta di corpi materiali, i Nodi non sono visi-

bili e la loro individuazione è stata possibile perchè essi

scandiscono il verificarsi annuale eclissi. Fenomeni spettaco-

lari ed anche inquietanti per le genti delle remote civiltà

intimamente legate alla natura, hanno suscitato emozioni e

curiosità dalle quali sono derivati effetti positivi per il

progresso dell'immaginazione creatrice e della conoscenza.

Il primo effetto positivo è di ordine simbolico e speculativo:

secondo le credenze mesopotamiche, quando la Luna, che era

collegata al dio Sin, e il Sole, collegato invece al dio Sha-

mas, nascondevano il loro lato luminoso intendevano inviare

agli uomini un ammonimento o un presagio di cambiamento nelle

vicende terrene. Alle eclissi venne attribuito quindi il si-

gnificato di un intervento del divino nell'ordine del mondo,

promuovendo e rafforzando quella visione di simpatia fra il

cielo e la Terra che fa da sfondo ai miti, alle religioni,

all'astrologia.

Ma l'attenzione, la curiosità, il timore suscitati dalle

eclissi hanno prodotto anche effetti a livello scientifico

perchè, favorendo la costante osservazione del cielo, hanno

permesso ai sacerdoti-astrologi della Mesopotamia di scoprire

che l'oscuramento dei luminari avviene con regolarità e forma

un ciclo (saros) di 18 anni e mezzo. Ovvero, dopo 18 anni e

mezzo le eclissi tornano a ripetersi negli stessi segni e il

loro scorrimento lungo lo zodiaco, debitamente calcolato, co-

stituisce il percorso dei Nodi lunari.

Nonostante la Luna attraversi l'eclittica due volte ogni mese,

perchè si verifichino le eclissi devono ricorrere determinate

condizioni. Attraversando l'eclittica essa deve trovarsi al

Novilunio (congiunzione con il Sole) perchè, allineata fra la

Terra e il Sole, essa proietta un cono d'ombra che nasconde in

tutto o in parte il disco solare. Oppure, attraversando l'e-

clittica essa deve trovarsi al Plenilunio (opposizione al So-

le) così da venire eclissata totalmente o parzialmente dal

cono d'ombra proiettato dalla Terra che è, in questo caso,

situata fra il Sole e la Luna.

Lo scorrimento delle eclissi, e quindi dei Nodi, lungo lo Zo-

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diaco presenta la particolarità di procedere in direzione in-

versa a quella del Sole, cioè mentre il Sole procede nell'or-

dine stagionale: Ariete, Toro, Gemelli, ecc., i Nodi procedono

in ordine controstagionale: Ariete, Pesci, Acquario, ecc.i

La possibilità di calcolarne il percorso, pur non vedendoli

materialmente, ha rapidamente introdotto l'uso astrologico di

assimilarli ai pianeti, disattendendo l'evidenza che i corpi

fisici esistono effettivamente in ogni istante ed in ogni

istante sono movimento, mentre i Nodi sono accadimenti ed han-

no un andamento intermittente.ii

Anche se a priori conosciamo i due poli dell'asse e possiamo

collocarli nel tema natale, uno dei due Nodi era effettivamen-

te "accaduto" con l'ultimo attraversamento lunare dell'eclit-

tica prima della nascita, mentre quello opposto è venuto in

essere soltanto a nascita avvenuta. Pertanto, col tipico les-

sico astrologico, possiamo dire che ogni individuo nasce "sot-

to" il Nodo lunare che la Luna ha realmente formato prima del-

la sua nascita.

LUNA E NODI LUNARI

Nell'interpretazione astrologica, particolarmente in ambito

reincarnazionista, il Nodo lunare più significativo è il punto

in cui l'orbita della Luna ha incontrato l'orbita del Sole,

non importa se questo incontro sia avvenuto un minuto o 14

giorni prima della nascita stessa. E'il suo accadimento a con-

ferire significato ad un punto celeste nel quale non esiste

alcun riferimento visibile.

Per individuare il Nodo che presiede alla propria nascita è

necessario conoscere il segno della Luna natale e i segni sui

quali si estende l'asse dei Nodi lunari.

*** ══════════════════════════════════════════════════════

Per coloro che non conoscono la posizione natale della

Luna e dei Nodi rimandiamo nuovamente al sito web

http://www.astro.com/ dove è possibile ricavare l’oroscopo natale

completo, indicando con precisione data, ora e luogo di

nascita-

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════════════════════════════════════════════════════════ ***═

A questo punto si disporrà dei riferimenti necessari per indi-

viduare il Nodo lunare effettivamente avvenuto prima della

nascita.

***═════════════════════════════════════════════════════════

PROCEDIMENTO per trovare il Nodo Lunare "primario"

verificatosi prima della nascita

Chi utilizza le effemeridi, potrà effettuare la ricerca con la

massima precisione, risalendo a ritroso dal "giorno e ora"

della nascita fino a rintracciare la presenza della Luna in

una delle due estremità dell'asse nodale. Esempio: se il tema

indica Nodo Nord in Ariete, Sud in Bilancia e la Luna è in Ac-

quario, risalendo a ritroso si incontrerà per prima la Luna

nel segno della Bilancia, il che significa che il Nodo prima-

rio, sotto il quale l'individuo è nato, è quello (Sud) in Bi-

lancia. Avvertenza per chi ha la Luna nello stesso segno del

Nodo: l'esattezza del procedimento richiede di valutare se al-

l'ora in cui è avvenuta la nascita la Luna aveva già attraver-

sato oppure no l'eclittica; se il conteggio lascia adito a

dubbi, l'immanenza della formazione del nuovo Nodo permette di

considerarlo come quello primario.

Chi non dispone delle Effemeridi, dovrà partire dal segno in

cui si trova la Luna natale e andare a ritroso fino a

incontrare uno dei due punti dell'asse nodale, che sarà il

nodo verificatosi prima della nascita, in quel particolare

segno zodiacale, che chiameremo Nodo primario.

════════════════════════════════════════════════════***

IL SIMBOLISMO ASTROLOGICO DEI NODI LUNARI

Prima della diffusione delle concezioni reincarnazioniste i

Nodi lunari non costituivano indicazioni di grande importanza

nel corso dell'interpretazione. Quanto si trova nei manuali

del passato, spesso ripetuto in quelli moderni, non va al di

là di generiche definizioni secondo cui: il Nodo Nord (normal-

mente l'unico tenuto in considerazione) sarebbe un'indicazione

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fortunata (gioviana), mentre il Nodo Sud sarebbe negativo e

sfortunato (saturniano).

Il merito di aver esaurientemente trattato l'asse dei Nodi e

definito la sua funzione nel tema natale va all'astrologo Dane

Rudhyar e a studiosi della sua scuola come Alexander Ruper-

tiiii. Secondo Ruperti, che fonda il ragionamento sul moto re-

trogrado dei Nodi, essi rappresentano un processo di ricapito-

lazione del passato, che dà un senso alle esperienze esteriori

e raggiunge le sorgenti intime della conoscenza per affrontare

convenientemente i bisogni tipici dell'epoca vissuta. Pertan-

to, Ruperti conferisce ai Nodi una rappresentatività spiritua-

le ed intellettuale; procede poi a identificare la differenza

fra Nord e Sud. Considera il primo un polo attrattivo della

coscienza, ossia un luogo della volontà, mentre il secondo

indicherebbe la ricaduta nelle abitudini, negli automatismi

del pensiero.

Altri studiosi di astrologia karmica pongono il Nodo Nord in

relazione con le vite future e il Nodo Sud con le conseguenze

delle vite passate; altri si attengono semplicemente all'anti-

ca regola del Nord-positivo e del Sud-negativo.

E' il caso di soffermarsi sulle origini lontane di queste at-

tribuzioni simboliche e della prevalente attenzione data a

quello Nord.

L'astrologia indiana ha assunto i Nodi, a tutti gli effetti,

come pianeti e ha attribuito loro la signoria su due segni zo-

diacali: Rahu, Nodo Nord, governa l'Acquario e Kethu, Nodo

Sud, governa i Pesci. E' del tutto probabile che gli indiani,

da sempre famigliari con la teoria della trasmigrazione delle

anime, siano stati i primi ad avere l'intuizione di collegarli

alla reincarnazione. Un loro antico mito iv racconta che Rahu è

la testa, e Kethu la coda del serpente celeste, che venne

reciso in due parti come punizione per aver peccato contro gli

dei. I due frammenti impazziti vagherebbero per il cielo, in-

goiando e rilasciando ciclicamente la Luna. Rahu indicherebbe

la principale esigenza portata con sè dall'anima reincarnata;

viene interpretato, pertanto, come una possibilità di evolu-

zione e di crescita spirituale, anche se da pagarsi con sforzo

e difficoltà. Ma l'insieme delle credenze filosofiche indiane

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a proposito di questi due "pianeti ombra" è ampio e non sempre

coerente, come logico aspettarsi dall'antichità e dalla dif-

fusione nel complesso mondo di fede induista; Alan Leo, primo

importante cultore occidentale di astrologia indiana e promo-

tore del rilancio dell'Astrologia in occidente, riporta la

credenza che Rahu, benefico, governa i Gemelli, mentre Kethu,

malefico, governa il Sagittario.

La nostra opinione è che differenziare il significato e l'im-

portanza dei due Nodi in base al concetto di Nord e di Sud sia

un errore e anche un pregiudizio culturale. Un errore perchè,

da qualunque latitudine provenga, la Luna punta in direzione

dell'orbita solare. Un pregiudizio perchè risente delle origi-

ni "nordiche" dell'astrologia, che si è sviluppata a nord del-

l'equatore e in periodi in cui per corrente convinzione la

Terra era piatta. Nord finisce per equivalere a "sopra l'oriz-

zonte e visibile" mentre Sud a "sotto l'orizzonte e nascosto";

il che apre a quei preconcetti tuttora esistenti che tendono a

identificare il "sud" con una dimensione bassa, primitiva e

sottosviluppata, se non "infera", viceversa il "nord" come di-

mensione alta e sempre, più o meno, trionfante. Il fatto stes-

so di chiamare Nord o Sud il nodo senza aggiungere che ci si

riferisce alla nostra latitudine rivela unpredominio culturare

che non tiene conto che la visuale dall'altro emisfero è rive-

sciata.

Per tutte queste ragioni, ci daremo altri criteri per trarre

dai Nodi lunari le indicazioni del percorso evolutivo dell'a-

nima, cominciando col chiarire perchè riteniamo che essi siano

significativi.

I Nodi mettono in relazione tre corpi celesti:

* la Terra, che con la sua effettiva, reale orbita intor-

no al Sole forma quello che a noi sembra il percorso del Sole.

La Terra è la precondizione del tema natale, il luogo di os-

servazione e di decisione dei significati da dare alla volta

celeste. Rappresenta, pertanto la nostra condizione umana, il

nostro essere individui che si interrogano, ricercano, si as-

sumono responsabilità.

* il Sole, che noi vediamo scorrere in cielo e che è per la

terra l'essenziale: il donatore di vita e di possibilità di

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crescita. Simboleggia lo spirito, la voce dell'eternità dentro

di noi.

* la Luna, che sembra avvolgersi intorno alla Terra, ma che

in realtà corre con lei intorno al Sole, con la sua mutevolez-

za di forma rappresenta la transitorietà, il bisogno di sicu-

rezza, la tendenza a sviluppare schemi emotivi per proteggersi

dal flusso del cambiamento.

Ogni volta che la Luna-transitorietà incrocia il percorso del

Sole-eternità si forma un Nodo. Ovvero una problematica umana

da sciogliere, che assume le caratteristiche del segno in cui

le due orbite si incrociano, e che consiste fondamentalmente

nel riuscire a percepire il contatto con la dimensione spiri-

tuale, perchè essa è la dimensione permanente dell'anima.

Da un punto di vista strettamente filosofico e religioso, il

Nodo sotto il quale l'individuo è nato costituisce lo spazio

interiore dove l'Io, che è entità provvisoria, fragile e pre-

caria, si confronta con l'ansia di eternità e stabilisce il

contatto con la sua anima. In senso più strettamente psicolo-

gico indica i possibili intrecci emotivi, i complessi di ten-

denze che abitano la totalità della psiche e che costituiscono

per l'Io una sfida a riconoscere altri livelli psicologici

oltre a quello cosciente. Da questi livelli giungono spesso

intuizioni che appaiono numinose, cariche di significati che

alludono a realtà trascendenti; sviluppando la consapevolezza

della totalità della psiche l'uomo dispone di un maggiore

equilibrio nell'affrontare le circostanze e i periodi diffici-

li della sua vita.

Dal punto di vista strettamente reincarnazionista il Nodo sot-

to il quale si nasce contiene il segreto dell'intenzionalità

della vita presente.

DIFFERENZA INTERPRETATIVA: NODO PRIMARIO E SECONDARIO

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Differenza interpretativa dei poli dell'asse dei Nodi lunari

Il segno in cui si è formato il Nodo lunare prima della nasci-

ta, non importa se in direzione Sud o Nord, contiene il Nodo

primario che illustra la sfumatura di comprensione del piano

universale già raggiunta dall'anima attraverso tutte le esi-

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stenze precedenti. In questa esistenza tale simbolismo zodia-

cale è il punto di partenza, il primo compito veramente evolu-

tivo da affrontare: far sì che la personalità "riconosca" in

se stessa l'esistenza di un'intenzione dell'anima.

Il Nodo opposto, che si forma solo dopo la nascita, è il Nodo

secondario e indica l'ambito zodiacale di autoperfezionamento

cui dovrà dedicarsi la personalità per far proseguire ulte-

riormente il progetto dell'anima. Va ben compreso che questo

Nodo non costituisce una componente già acquisita, ma un com-

pito nuovo, un passo successivo.

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Il Nodo primario indica, attraverso il simbolismo del segno in

cui si è formato, la somma delle esperienze delle esistenze

precedenti; è, per così dire, la "firma" dell'anima al momento

in cui ha scelto di ritornare alla vita terrena. Esso rappre-

senta il primo compito veramente funzionale all'evoluzione

dell'anima che al nativo è dato affrontare. Il simbolismo del

segno appartiene al nativo come bagaglio karmico già sviluppa-

to, almeno a livello semplice ed istintivo. Inizialmente esso

si manifesta come una fonte di intuizioni, una porta semiaper-

ta dalla quale fluiscono interessi, tematiche esistenziali,

talenti spontanei. Per assecondare il progetto dell'anima è

necessario meditare su questo segno ed aprire del tutto la

porta alle energie spirituali che di esso si vogliono servire.

Il Nodo primario, infatti, è un donatore di forza, una innata

sapienza dell'anima cui la personalità di oggi deve semplice-

mente dar voce; il nativo deve "lasciarsi essere" quel segno,

perchè nel confronto con le grandi prove esistenziali, le

grandi decisioni morali permetterà di liberarsi dal vecchio

karma negativo e fruire delle ricompense eventualmente merita-

te dalle personalità precedenti o, se crede soprattutto ad un

bilanciamento globale delle azioni, di essere parte attiva

dell'evoluzione del mondo.

Gli effetti psicologici di questa sintonia con lo spirito,

comunque configurata, consistono in un più stabile equilibrio

nell'atteggiamento verso la vita. Avevamo detto a proposito

dell'ascendente che ad esso ritorna l'individuo ogni volta che

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si sente più disarmato di fronte alle circostanze; diremo ora

che l'individuo che abbia realmente intrapreso il suo percor-

so evolutivo ritorna al suo Nodo primario ogni volta che deve

fronteggiare delle difficoltà, perchè in questo modo può man-

tenere una visione globale, controllare il flusso delle emo-

zioni, inquadrare più realisticamente i suoi desideri e le sue

paure, avvertire il filo di un processo che continua e che si

serve delle circostanze, ma in esse non si esaurisce.

Non crediamo che il fine da proporsi nella vita sia il rag-

giungimento della perfezione, preclusa anche ai grandi inizia-

ti di ogni tempo, perchè il migliore degli esseri umani può

soltanto sviluppare una parte della comprensione della globa-

lità. Coloro che hanno assolto questo compito in modo elevato

sono diventati figure mitiche, sono entrati nella leggenda che

tace dei loro difetti e delle loro umane debolezze. La nostra

condizione di esseri incarnati ci rende soggetti al corpo e

alla sua particolare fisiologia che incide sui comportamenti e

induce forzatamente all'errore; ciò che distingue l'uomo evo-

luto dagli altri è la comprensione che egli ha della sua natu-

ra fondamentale, la lucidità senza illusioni vanesie o conso-

latorie, con cui separa quello che sa e può fare per la pro-

pria ed altrui evoluzione, collaborando al piano collettivo.

Abitualmente quest'opera di adeguamento della personalità al

progetto dell'anima richiede tempo, sia per chi persegue co-

scientemente questo obiettivo, sia per chi si limiti a vivere

con attenzione e consapevolezza la vita.

Ma il livello di questo adeguamento sarà certamente più alto

se favorito dalla consapevolezza che la prima funzione della

vita è istruttiva: sia intendendo il karma come punizione di

errori precedenti, sia pensandolo come processo di apprendi-

mento, le esperienze esistenziali evolutive avverranno nel

simbolismo del segno di questo Nodo lunare, che è la vera di-

mora dell'anima.

Il Nodo secondario che si forma in cielo solo dopo la nascita,

dà impulso dinamico al primario e porta una sfida superiore

perchè rappresenta un punto di vista da assumere, una sfaccet-

tatura della ruota delle esperienze umane che l'anima può e

vuole fare propria e che potrebbe diventare la sua "firma" fu-

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tura. Nell'ambito di questo simbolismo il nativo deve adottare

una maggiore modestia; per quanto il suo Io possa avere di

questo simbolismo una buona comprensione intellettuale, esso

rappresenta per l'anima una sfera di apprendimento che va af-

frontata con senso di responsabilità.

La dialettica dei due Nodi porta la possibilità di una visione

globale, di fare in vita una esperienza della totalità, di

svincolarsi dal dualismo che caratterizza la condizione umana.

Dà la possibilità di ridimensionare lucidamente quelle convin-

zioni personali che, in altre fasi della vita, sono apparse le

uniche visioni possibili e riconoscerle come frammenti di vi-

sione delle situazioni globali.

Come la Psicosintesi insegnav esiste in noi un Sè, un centro di

identità superiore all'Io di cui facciamo saltuarie esperienze

nei momenti migliori della nostra vita, quando cade la

barriera di cecità e si rivelano alla mente realtà mai affer-

rate; momenti in cui il tempo sembra fermarsi e si avverte

quel senso di eternità cui aspira il Sole natale. Queste espe-

rienze, cui la Psicologia umanistica dà il nome di "peak expe-

riences" rivelano come la coscienza ordinaria non sia né la

più vera, né la più rappresentativa della nostra globalità,

che esistono altri stati di essere meglio adeguati alla nostra

natura profonda: meglio adeguati all'anima che si serve della

nostra personalità presente.

Il segno del Nodo secondario, è anch'esso una visione parziale

all'interno dell'intero ciclo dello Zodiaco, ma, ponendosi

come sfida per allargare o cambiare le convinzioni del segno

del Nodo primario offre - nei valori che entrambi rappresenta-

no - la possibilità di trascendere la normale coscienza duali-

stica. Potrà verificarsi nell'interiorità un disagio per la

simultanea presenza di verità fra loro in contraddizione, ma

per questa fase psicologica Simone Weil, nel terzo Quaderno,

dà questa forte immagine: esistenza simultanea nell'anima del-

le virtù contrarie come tenaglie per afferrare Dio.

Dedicarsi al Nodo secondario è, verosimilmente, il compito

della seconda parte della vita, quando la curva esistenziale

declina e alle energie biologiche dovrebbe sostituirsi una

espansione dello spirito. L'uomo moderno ha a disposizione un

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potenziale di longevità sempre più alto, ma paga questo allun-

gamento temporale della vita in termini spirituali, perchè la

gioventù viene vissuta ad un ritmo di attività materiale e di

stimoli intellettuali che lo portano ad immedesimarsi nella

sua potenza produttiva, nella prestanza fisica, nei traguardi

evidenti che riesce a raggiungere all'esterno. Nell'immagina-

rio collettivo, quindi, la seconda parte della vita è da ri-

scattare dal decadimento fisico, a volte con la ripetizione di

una tardiva gioventù. Ovviamente non si può che rallegrarsi

della prospettiva di restare a lungo produttivi e prestanti,

ma ciò non dovrebbe avvenire a prezzo della propria interiori-

tà, della ricerca del significato spirituale della propria

vita e delle sue diverse fasi.

Stando a Jungvi la crescita effettiva della personalità è il

divenire coscienti di un ampliamento che scaturisce da fonti

interiori; se la crescita, ossia l'adeguamento della persona-

lità agli scopi dell'anima (al Nodo primario) è avvenuta, la

seconda parte della vita permetterà di crescere ancora, tanto

nella personalità che nell'identità spirituale che sfugge ai

condizionamenti del tempo. L'individuo che abbia raggiunto un

sufficiente grado di identificazione con la sua natura profon-

da, tale da poter conquistare un senso di identità stabile,

nonostante le influenze esterne lo omologhino a categorie,

ruoli, modi di pensare collettivi, non andrà incontro ad un

decadimento spirituale quando il corpo perderà la potenza e la

produttività della gioventù.

Ricorrendo ancora a Jung e alla terminologia della psicologia

analitica, possiamo dire che per accedere al compito superiore

del Nodo secondario è necessario non confondere la propria es-

senza con la Persona, ovvero con l'immagine che ognuno

proietta all'esterno. E neppure con i dati della propria bio-

grafia: Don Juan, lo sciamano che conduce Carlos Castaneda

alla magia di "fermare il mondo" vii, lo incoraggia prima di

tutto a cancellare la storia personale. Ovvero a non rinchiu-

dersi nelle vicende vissute, nei fallimenti, nei successi, nei

ruoli rivestiti nel corso della vita. E' necessario estrarre

l'esperienza del proprio passato, ma non trascinare con sè

come un fardello le forme, concrete ed emotive, in cui questo

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passato si è realizzato, perchè ciò è di ostacolo al processo

di evoluzione. Anche l'immagine personale più gratificante e

che ispira agli altri ammirazione e considerazione può risul-

tare, se in essa l'individuo si immedesima completamente, un

limite che impedisce di seguire lo sviluppo del progetto spi-

rituale interiore. La coerenza obbligata con la propria bio-

grafia non permette di rispondere in modo naturale a quello

che la vita proporrà, si tratta di seguire l'esempio dell'ani-

ma che abbandona i suoi involucri per affrontare forme diverse

di esistenza e di esperienza.

Nell'ambito del nostro ragionamento, non allentare i legami

con il proprio passato (karma del focolare e vicende successi-

ve) può essere di ostacolo nell'intraprendere il lavoro di

comprensione del Nodo primario, ma ancor più ostacola il li-

vello del Nodo secondario che richiede bastante equilibrio per

dar corso ad un riorientamento generale. Infatti, trovandosi

nel segno opposto, esso porta la sfida di cambiare valori,

esplorare nuovi atteggiamenti; le grandi crisi intorno ai qua-

rantadue anni, che comunemente gli astrologi imputano all'op-

posizione di Urano ad Urano natale, hanno forse una ragione

più globale del passo di questo pianeta, che è solo un simbolo

parziale all'interno della personalità viii.

Sia gli studi della psicologia che la diffusa credenza nella

rinascita dell'anima alludono ad una sorta di programmazione

interiore dell'uomo che prevede al centro dell'esistenza un

riorientamento della coscienza, una forma di "rinascita" in

vita. In tale fase della vita una nuova corrente di energie

fluisce dall'Inconscio e richiede che venga ridefinita la pro-

pria personalità; i sogni e la vita interiore rivelano la pre-

senza di "altro" in noi, rispetto a ciò che eravamo abituati

a conoscere e Jung definisce questo "altro" come la persona-

lità più ampia e più grande che è in preparazione.

Tenendo conto di tutto quanto detto, la funzione dell'asse dei

Nodi nel tema è di indicare la strategia globale dell'esisten-

za. Essa consiste in prima istanza nel rendersi disponibili al

Nodo primario che permette il ricentraggio attraverso il sim-

bolismo del suo segno. Il cambiamento avverrà lentamente e

armoniosamente quanto più si sarà consenzienti al processo. La

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seconda fase del processo, sotto il Nodo secondario, richiede-

rà di utilizzare l'esperienza del passato senza immedesimarvi-

si totalmente perchè una rigida identificazione con la storia

passata, con i modelli e i ruoli che la società propone come

vincenti, potrebbero causare crisi dolorose e probabilmente

deviare il progetto interiore in una direzione falsamente nuo-

va, ripetitiva di altre età della vita.

L'esser svincolati dal tempo lineare, che accumula anni invece

che valori, permetterà alle energie dell'inconscio, della di-

mensione che è in contatto con quella dell'anima, di entrare

nella personalità e di darle nuovi stimoli evolutivi. Sarà

possibile fare esperienza di sè non soltanto come enti transi-

tori rappresentati dal corpo, ma come enti collegati alla con-

tinuità dell'anima; altrimenti detto, il Nodo secondario co-

stituisce la riserva di gioventù spirituale e, se il primario

ci rafforza col passato dell'anima, questo ci proietta verso

il suo futuro.

La trasmigrazione dell'anima può essere raffigurata non solo

come la presa di possesso da parte dell'anima di un corpo nel

corso dell'incarnazione, ma come un processo progressivo a

misura dell'espansione psicologica, ossia quanto più l'uomo

riconosce l'esistenza dell'anima, tanto più ampiamente essa si

manifesta alla coscienza diventata strumento adeguato ad in-

tenderne la voce.

Gli scopi dell'anima possono non essere esclusivamente perso-

nali; ogni individuo racchiuso nei confini della sua pelle, si

sente unico di fronte al resto del mondo, ma alla dimensione

spirituale e disincarnata questa condizione di separatezza è

estranea. Probabilmente, il modo stesso con cui siamo costret-

ti a pensare e parlare dell'anima mentre siamo incarnati non

coglie neppure lontanamente la sua realtà, ma possiamo immagi-

narci che, libera dal corpo e dai suoi particolarismi, l'anima

conosca e collabori al piano di evoluzione cosmica secondo il

suo livello di comprensione. Pertanto, entrando nella vita

sotto un determinato asse nodale, l'anima si accompagna ad

altre entità che vengono a condividere le stesse problematiche

umane. La diversità del loro compito emergerà dal differente

livello di evoluzione, non conoscibile finché pensato durante

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l'esistenza terrena, dal movente karmico, nonché da tutte le

differenziazioni implicate dal tempo della nascita ( differen-

ti temi natali), dalle condizioni ambientali, dalla dissolu-

zione o fissazione del karma del focolare.

Alla base, però, una "fratellanza" unisce i nativi sotto lo

stesso asse nodale, e li differenzia, possiamo dire li specia-

lizza, a seconda della polarità che presiede alla loro nasci-

ta. Se è abituale confrontarsi nel carattere e nel temperamen-

to con i compagni di segno zodiacale, a livello di percorso

evolutivo le similitudini si rintracciano intorno all'asse dei

Nodi lunari.

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i. Questo avviene perché ogni volta che La Luna attraversa l'eclit-tica, per effetto dell'attrazione terrestre, è indotta a farlo con un pò di anticipo rispetto al passaggio precedente. Questo significa che ogni volta il Nodo si forma in un grado precedente, scorrendo dalla fine all'inizio di ogni segno. Pertanto l'asse dei Nodi lunari procede a ritroso nello Zodiaco, similmente al moto di precessione degli equinozi.

ii. La generale assimilazione dei Nodi immateriali ai pianeti materiali ha per conseguenza che nelle effemeridi non viene indicato il Nodo formato effettivamente dalla Luna, ma sempre un Nodo chiamato Nord. Il vero Nodo Nord avviene una volta soltanto nel corso del mese quando effettivamente la Luna transita da Sud a Nord; il transito successivo, discendente da Nord a Sud, forma il Nodo Sud che non viene, però, indicato; in sua vece si riporta il grado oppo-sto chiamandolo impropriamente Nodo Nord. Questa prassi metodolo-gicamente incorretta, comporta la quotidiana indicazione di posizioni nodali che n realtà non hanno luogo. Per lo studio del simbolismo del grado zodiacale dei propri Nodi, pur tenendo conto delle varianti dovute alle formule matematiche usate per le effemeridi, sarebbe opportuno ricercare i gradi effettivi in cui essi si sono verificati, anche se ciò comporta utilizzare dati di giorni che non coincidono con quello natale, come già fatto con il Novilunio prenatale.

iii. Le multiples visage de la Lune, A.Ruperti, M.Cavaignac

iv. Introduzione all'astrologia indiana, L. Marinangeli, Bur

v. Esperienze delle vette, P.Ferrucci, Astrolabio

vi. Anima e Morte, Sul rinascere, C.G.Jung, Boringhieri

vii. Viaggio a Ixtlan, C. Castaneda, Astrolabio

viii. Osserviamo che, intorno ai 46 anni, il transito dell'asse dei Nodi viene a trovarsi in posizione rovesciata rispetto a quello natale, col Nodo primario coincidente col secondario (per la seconda volta, essendo già avvenuta questa circostanza verso i 27 anni, età comunemente sperimentata come molto formativa e astrologicamente associata al ritorno di Saturno sulla posizione natale).