Parte III: Alessandro Volta, nel bicentenario dell'invenzione della pila, 1799-1999.

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Libro edito dal Centro di Cultura Scientifica "Alessandro Volta" di Como, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell'invenzione della pila. Parte III

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P ARTE III

LE MANIFESTAZIONIDEL BICENTENARIO DELLA PILA DI VOLTA

 PP. 158-170F ABIO BEVILACQUA, R  ITORNO A V OLTA

 P. 158PROGRAMMI E COMITATI VOLTIANI (BOX)

 PP. 160-171ELENCO TEMATICO E CRONOLOGICO DELLE INIZIATIVE (BOX)

RICERCHE E STUDI

FONTI STORICHE, PP. 172-190 APPROFONDIMENTI, PP. 191-203

 ANTONIO SPALLINO, A LESSANDRO V OLTA SCIENZIATO E CITTADINO, P P. 204-215

DIVULGAZIONE

VOLTA E IL SUO TEMPO (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI), PP. 216-225SCIENZA, TECNICA, SOCIETÀ (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI), PP. 226-239

FILMATI, VIDEODIFFUSIONE, PP. 240-241INTERNET, PP. 242-243

 APPLICAZIONI MULTIMEDIALI, PP. 244-247P. GEORGE COYNE S.J., SCIENZA E F  EDE , PP. 248-259

MUSEI E MOSTRE

NUOVE STRUTTURE MUSEALI, PP. 260-264MOSTRE TEMPORANEE E ITINERANTI, PP. 265-280

 ALTRE INIZIATIVE

TECNOLOGIA, PP. 281-282RISTRUTTURAZIONI, RESTAURI, PP. 283-284

EVENTI, SPETTACOLI, CONFERENZE, PUBBLICAZIONI, PP. 285-288INTITOLAZIONI, T ARGHE, OGGETTISTICA, V ARIE, PP. 289-292

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158 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 NTRODUZIONE. 20 marzo 1800: sono trascorsi duecento annidalla pubblicazione della lettera di Alessandro Volta a Sir Joseph Banks. In questa lettera Volta descriveva uno strumen-

to rivoluzionario: «l’organo elettrico artificiale», oggi, più sempli-cemente, la “Pila”. Il Volt è da più di un secolo un’unità di misu-ra universalmente utilizzata; la vita di Volta è stata dettagliata-mente raccontata; strade, piazze, scuole ci ricordano l’illustre pro-fessore di Fisica Sperimentale dell’Università di Pavia; esiste ora-mai anche una storia delle celebrazioni (basata sulla ricorrenza diquattro date: ‘45 la nascita, ‘78 la cattedra a Pavia, ‘99 l’effettivacostruzione della Pila, ‘27 la morte) e, cosa più importante ditutte, la Pila dopo duecento anni gode di ottima salute e si è impo-sta nella scienza e nella tecnica in maniera sempre più capillare. Anoi, storici della scienza dell’Università di Pavia, non resta dunquealtro da fare che una celebrazione di maniera, ripetendo una litur-gia tradizionale?

F ABIO BEVILACQUA

 D IPARTIMENTO DI F  ISICA “A. V OLTA”, U  NIVERSITÀ DEGLI STUDI DI  P AVIA

RITORNO A VOLTA1

 I 

1 Testo della relazione tenuta a Paviail 20 marzo 2000.

PROGRAMMI E COMITATI VOLTIANI

La prima proposta di programmi di iniziative per il Bicentenario dell’in-venzione della Pila è stata delineata sin dal 1995, anno del 250° anniver-sario della nascita di Alessandro Volta, per iniziativa di un Gruppo diLavoro composto dagli Enti territoriali comaschi (Provincia, Comune eCamera di Commercio) e dal Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Neldicembre dello stesso anno il Gruppo, con la collaborazionedell’Università di Pavia e la consulenza di alcuni esperti, tra i qualiRiccardo Galli dell’Università di Milano, dava alle stampe un“Programma preliminare”, nel quale venivano anticipate le linee guida delProgramma del Bicentenario.

Approvata nel febbraio del 1997 dal Consiglio Regionale della RegioneLombardia la Legge n. 10/97, la Giunta Regionale ha istituito il Comitato Regionale, la cui attività ha consentito di disporre dei primi finanziamen-ti (per complessivi 4 miliardi e 400 milioni di lire tra il 1997 e il 1998).Successivamente sono stati costituiti i Comitati Promotori di Como (10luglio 1997) e di Pavia (1998), con il compito di coordinare gli interven-ti a livello locale, e infine il Comitato Nazionale, istituito nel dicembre1997 con decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e con unaprima dotazione di un miliardo di lire da destinare a interventi di respironazionale e internazionale. Con successivi decreti il Comitato riceveva

ulteriori dotazioni di 900 milioni (1999) e 400 milioni (2000) di lire.All’intervento della Regione Lombardia si sono affiancati quelli dellaFondazione Cariplo (500 milioni di lire) e di Telecom Italia, che – oltre afinanziare il sito web delle celebrazioni e a fornire il supporto organizza-

  Fabio Bevilacqua.Sotto e nella pagina seguente: i

loghi del Comitato Regione Lombardia, del Comitato

 Promotore Pavese e delComitato Promotore Comasco.

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Questa potrebbe essere una conclusione affrettata. Ogni epocapone delle domande nuove e nuove saranno quindi anche le rispo-ste. Non tutto è stato detto o scritto su Volta, anzi spesso, para-dossalmente, si ha l’impressione di essere ancora agli inizi.

Ma quali sono queste domande ancora senza risposta?

  L VOLTO. Metaforicamente partiamo dai numerosi ritratti,disegni e statue di Volta. Raffigurano un personaggio dallefattezze più disparate. Qual era il suo vero volto? Non lo sap-

piamo. Non abbiamo questa elementare informazione.

 A VERSIONE ORIGINALE DELLA P ILA. Proviamo ad approfondi-re: se osserviamo un esemplare originale della Pila di Volta,scampato miracolosamente al disastroso incendio di Como

del 1899 (una triste pagina nella storia delle celebrazioni), ci accor-

giamo che è ben diverso dal modello di pila che in seguito si èaffermato: la struttura della versione originaria, costituita da unasuccessione di coppie bimetalliche separate da un conduttoreumido (come descritto anche chiaramente nella lettera di Volta),nelle versioni posteriori viene modificata: si passa alla successionedi terne metallo-conduttore umido-metallo.2 In pratica togliendo ilprimo e l’ultimo strato di metallo dalla versione originaria non siperturba il funzionamento della Pila. Possibile che Volta non se nesia accorto?

RITORNO A VOLTA

 I  L

2 Alessandro Volta, On the electricityexcited by the mere contact of con-ducting substances of different kinds: bicentenary edition in French, English, German and Italian of theletter to Sir Joseph Banks of the 20thof March 1800, Milano: Hoepli,1999. Vedi anche:http://ppp.unipv.it/Volta/Pages/Page5

.html

tivo e strumentale per le cerimonie inaugurali e per un progetto dell’areatelematica – ha realizzato per la Regione Lombardia il Logo ufficiale dellecelebrazioni. Gli stessi Comitati Comasco e Pavese, in primo luogo, e altrisponsor hanno messo a disposizione consistenti risorse e infrastruttureper la realizzazione delle attività in programma.

Ciascuna delle iniziative del Programma – descritte alle pp. 172-292 –reca il nominativo del soggetto attuatore e l’indicazione dell’eventualeente finanziatore (in corsivo). Per semplicità la citazione dei Comitati èdata in forma abbreviata: Comitato Nazionale, Comitato Regione Lombardia, Comitato Comasco, Comitato Pavese.

La relazione di Fabio Bevilacqua, Università di Pavia, che precede ladescrizione delle iniziative, illustra le linee guida che hanno ispirato gliinterventi di carattere storico, scientifico e divulgativo delle manifestazio-ni, con particolare riferimento all’esperienza del proprio Ateneo.

A margine della relazione è fornito, alle pp. 160-171, l’Elenco completodelle iniziative realizzate, articolato in Sezioni e sottosezioni :

R ICERCHE E STUDI (Fonti storiche; Approfondimenti)

DIVULGAZIONE (Volta e il suo tempo; Scienza, Tecnica, Società; Filmati,Videodiffusione; Internet; Applicazioni multimediali);

MUSEI E MOSTRE (Nuove strutture museali; Mostre temporanee e

itineranti);ALTRE INIZIATIVE (Tecnologie; Ristrutturazioni, restauri; Eventi, spettaco-li, conferenze, pubblicazioni; Intitolazioni, targhe, varie).

All’interno di ciascuna ripartizione l’ordine è cronologico.

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160 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

OLO UN FORTUNATO COSTRUTTORE DI STRUMENTI ? Eppure Voltaera uno scienziato famoso già prima della Pila: aveva stabi-lito una fondamentale relazione in elettrostatica tra carica,

capacità e tensione già nel 1784 e aveva ricevuto nel 1794 lamedaglia Copley dalla Royal Society per la teoria del contattobimetallico e per l’introduzione del concetto di forza elettro-

motrice (nel corso del dibattito con Galvani, Volta introduce l’ideache i metalli sono motori e non solo conduttori di elettricità). Nonera certo solo un fortunato costruttore di strumenti.

 È UN PROGRAMMA DI RICERCA DI V OLTA? Il mistero si infit-tisce: qual è l’origine di queste idee straordinariamen-te innovative? Di nuovo bisogna dire che poco sappia-

mo. Maggiore attenzione è stata fin qui dedicata alla glorificazio-ne degli strumenti di Volta che non alla comprensione delle teorieche avevano portato alla loro progettazione. Solo oggi, nel conte-

sto di un impetuoso sviluppo e di una professionalizzazione deglistudi di Storia della Scienza, si cominciano ad analizzare in detta-glio le opere giovanili,3 teoriche, e ci si scontra con un’immediatadifficoltà: Volta, come ben noto, non seguì degli studi universita-ri, non è il frutto di una tradizione didattica e di ricerca ben defi-nita. Giovanissimo autodidatta, conscio di avere il «genio dell’e-lettricità», a diciotto anni con proposte originali entrò in corri-spondenza con i maggiori scienziati attivi sulla scena internazio-nale. Quali sono le radici dunque delle innovative idee di Volta?C’è una tradizione cui Volta faceva riferimento? C’è una conti-

nuità tra il Volta dell’elettrostatica e quello della Pila? C’è unacontinuità tra gli studi sull’elettricità e quelli, notevolissimi, sui gase sul calore? Come dobbiamo interpretare, pur in assenza di tec-nicismi matematici, la sua straordinaria capacità di quantificare ifenomeni della natura? Difficile rispondere: nonostante la granquantità di manoscritti voltiani, i documenti del periodo giovani-le scarseggiano e la biblioteca personale è andata dispersa.

  ERCHÉ UNA LETTERA IN FRANCESE A UNA SOCIETÀ SCIENTIFICA

 INGLESE? E ancora: come mai Volta decide di inviare una

lettera in francese

4

(il titolo, scritto da Banks parafrasandoil primo paragrafo di Volta, è l’unica parte in inglese) a una Societàscientifica inglese? Il francese era la lingua scientifica internazio-nale, Parigi il centro delle ricerche più avanzate, la scuola diLaplace stava infatti elaborando il “modello standard” dell’epoca,eppure Volta, che conosceva molto bene Parigi e gli scienziati pari-gini, decide di inviare notizia del nuovo e rivoluzionario strumen-to non a Parigi ma a Londra, e scrive, dopo ben cinque anni disilenzio, a quello stesso Banks, presidente della Royal Society, dacui aveva ricevuto la medaglia Copley. Certamente una meditatascelta tattica, probabilmente legata a un programma di ricerca non

in sintonia con l’approccio laplaciano, “il modello standard” del-l’epoca.5 Un indizio di questo contrasto era già apparso nelle paro-le severe con cui Volta aveva commentato la pubblicazione dellaformula delle interazioni elettrostatiche da parte di un altro famo-

S

C’

 P3 Lucio Fregonese, “Gli influssi diBoscovich e della chimica delle affi-nità nelle prime fasi dell’elettrologiadi Volta”, in Atti del XII Congresso  Nazionale di Storia della Fisica(L’Aquila 1991), Milano, 1994, pp.91-106, pp. 91-106.Lucio Fregonese, Volta: Teorie ed esperimenti di un filosofo naturale,in Le Scienze: I grandi della Scienza,11 (1999).Lucio Fregonese, Volta’s Electrical Programme, Tesi di Ph. D.,Department of History andPhilosophy of Science, Cambridge

University, 1999.4 Cfr. nota 1.5 John L. Heilbron, Weighing impon-derables and other quantitative scien-ces around 1800, Berkeley,University of California Press, 1993.

ELENCO TEMATICOE CRONOLOGICODELLE INIZIATIVE

______________________________

CERIMONIE INAUGURALI: ROMA, P AVIA,COMO [pp. 13-72]

 R  ICERCHE E STUDI  FONTI STORICHE

RISTAMPA ANASTATICA DELLE L ETTERE

 DEL S IGNOR DON  A. V OLTA SULL’ ARIA

 INFIAMMABILE DELLE PALUDI . Liceo Volta,Como. [p. 172]

LETTERA DI A. VOLTA A SIR JOSEPH

B ANKS, 20 MARZO 1800. Camera diCommercio di Como. [p. 173]

 ALESSANDRO VOLTA: O N THE ELECTRI -CITY EXCITED BY THE MERE CONTACT OF

CONDUCTING SUBSTANCES OF DIFFERENT 

 KINDS. Università di Pavia. [p. 175]

T. BIANCHI, D  ELLA VITA DEL CONTE

 A LESSANDRO V OLTA (Ristampa anastati-ca). Comune di Torno. [p. 177 e p. 204]

IL REGESTO DEI MANOSCRITTI VOLTIA-NI. Istituto Lombardo. [p. 177]

GLI STRUMENTI DEL G  ABINETTO DI

FISICA E L’INVENTARIO DEL G ABINETTO1790-94 (Manoscritto inedito).Università di Pavia, Istituto Lombardo.[p. 178]

L  A STRUMENTAZIONE VOLTIANA.Università di Pavia, Istituto Lombardo.[p. 179]

S. STRATICO, D E’ FLUIDI ELASTICI PER- MANENTI : STORIA DI UN MANOSCRITTO  ATTRIBUITO A VOLTA. Università diPavia. [p. 179]

C  ATALOGO DELLA BIBLIOTECAVOLTIANA. Istituto Lombardo. [p. 180]

DIGITALIZZAZIONE DELLE OPERE DI

VOLTA. Istituto Lombardo, Universitàdi Pavia. [p. 180]

TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE DELLE

LETTERE DI A. VOLTA RELATIVE ALL’IN-VENZIONE DELLA PILA. ComitatoNazionale. [p. 181]

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161

so parigino, Coulomb, nel 1785.6 Ma qual era dunque il pro-gramma di ricerca di Volta?

 E O  PERE E L’OPERATO DELLA COMMISSIONE N  AZIONALE.Cercando delle risposte a questo quesito proviamo ad ana-

lizzare le Opere di Volta, quindici impegnativi volumi (tracui due dettagliati indici ragionati) editi da una CommissioneNazionale tra il 1918 ed il 1976 utilizzando i preziosi manoscrittiraccolti e conservati all’Istituto Lombardo. A un attento esameperò, come correttamente evidenziato dalla stessa Commissione,appare che un numero non piccolo (oltre 62 capitoli su 152) delleOpere di Volta sono, almeno in parte, anche opere dellaCommissione: sono state realizzate selezionando e unendo parti dimanoscritti inediti datati dalla Commissione stessa. Anche gli indi-ci sono, comunque, datati: i termini utilizzati sono prevalente-mente “ostensivi” (nomi di persone, strumenti, luoghi, eventi) e i

termini teorici sono sottorappresentati; una conseguenza, forse, diuna impostazione culturale di tipo positivista.

 I  NDICE R EGESTO E GLI ARCHIVI DEI MANOSCRITTI . Un ritornoalle fonti, quindi, si impone ma la chiave d’accesso aimanoscritti è costituita da un’unica preziosa copia,

anch’essa manoscritta, di un Indice Regesto redatto ai primi delNovecento all’Istituto Lombardo, secondo criteri archivistici cherivelano, pur nella grande professionalità e ricchezza dei contri-buti, una certa età. I manoscritti sono catalogati non in ordine cro-

nologico, ma seguendo una suddivisione in categorie, la stessasuddivisione poi utilizzata per la realizzazione delle Opere. Risultaquindi difficile, sia utilizzando il Regesto sia le Opere, pervenire auna visione unitaria dei lavori di Volta e analizzarne l’evoluzionedel pensiero.

 LI STRUMENTI ORIGINALI DEL G ABINETTO DI  F   ISICA DI V OLTA

 ALL’U   NIVERSITÀ DI  P AVIA. Gli strumenti dunque, rivolgia-moci agli strumenti. Volta fu infatti, secondo la tradizio-

ne, un «fortunato inventore di strumenti» e anche un acquirente

dei migliori apparati inglesi e francesi, che poteva ordinare per ilGabinetto di Fisica dell’Università di Pavia «per una somma inde-terminata, a mia discrezione». Anche qui le metodologie storio-grafiche recenti impongono dei criteri interpretativi: una analisiattenta del funzionamento degli strumenti deve essere fatta in rela-zione al contesto della progettazione e della interpretazione del-l’autore. Lo strumento stesso, infatti, non è un neutrale specchiodella natura, ma ingloba principi e teorie. Sebbene le risposte checi dà siano precise e ripetibili, le domande non sono puramente“oggettive”. La quantificazione che ne risulta è senz’altro “orien-

tata”. Particolarmente interessante a questo proposito è l’analisidegli elettroscopi e degli elettrometri. Volta ipotizza una relazionelineare tra carica, tensione e capacità, ma con l’elettroscopio nonpuò misurare che una di queste grandezze. Deve definire le altredue in maniera indipendente. Assume dunque che la quantità di

RITORNO A VOLTA

 L

G

 L’

6  Alessandro Volta, “Continuazionedelle lettere [al Lichtenberg] del Sig.Don Alessandro Volta sulla meteoro-logia elettrica. Lettera seconda”, in Edizione Nazionale delle Opere di A.Volta, V, p. 78.

Lucio Fregonese, “Two differentscientific programmes: Volta’s elec-trology and Coulomb’s electrosta-tics”, in Restaging Coulomb, Usages,Controverses et Réplications autour de la Balance de Torsion, Firenze,Olschki, 1994, pp. 85-98.

 APPROFONDIMENTI 

D ALLA FILOSOFIA NATURALE ALLA FISI-CA: DISCIPLINE E DIDATTICHE IN ITALIA

 ALLA FINE DEL ‘700 (Convegno e Atti).Università di Pavia. [p. 191]

UNA DIFFICILE MODERNITÀ: TRADIZIO-

NI DI RICERCA E COMUNITÀ SCIENTIFICHEIN ITALIA 1890-1940 (Convegno e Atti). Università di Pavia. [p. 191]

 ALESSANDRO VOLTA: BETWEEN NATU-RAL P HILOS OP HY A ND P HYS IC S

(Workshop). Università di Pavia. [p.192]

 ALESSANDRO VOLTA 1792-1799, DUE

SECOLI DOPO (Convegno e Atti.).Istituto Lombardo. [p. 192]

 ALESSANDRO VOLTA E LE UNIVERSITÀEUROPEE (Convegno). Università diPavia. [p. 194]

VOLTA AND THE HISTORY OF ELECTRI-CITY  (Convegno). Università di Pavia.[p. 194]

SCIENCE AS CULTURE (Convegno).Università di Pavia. [p. 194]

L. FREGONESE, A LESSANDRO V OLTA:T  EORIE ED ESPERIMENTI DI UN FILOSOFO

 NATURALE, (Le Scienze). Università diPavia. [p. 195]

VOLTA E I VIAGGIATORI INTORNO A

VOLTA (Convegno). Università di Pavia.[p. 197]

G. POLVANI, A LESSANDRO V OLTA,RISTAMPA ANASTATICA. Accademia deiXL, Accademia Nazionale dei Lincei,Domus Galilaeana. [p. 197]

COLLEZIONI SCIENTIFICHE A COMO: ANALISI STORICO-CRITICA , PROGETTAZIONE

 DIDATTICA (Ricerca). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 198]

POETI, SCIENZIATI, CITTADINI NELL’ ATE-NEO PAVESE TRA RIFORME E RIVOLUZIONI

(Convegno). Università di Pavia,Società Pavese di Storia Patria. [p. 198]

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162 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

carica dipenda dal numero dei giri della macchina elettrostatica astrofinio utilizzata per caricare l’elettroscopio e la capacità dallaconfigurazione del sistema (non semplicemente dalla massa o dalvolume). Misura quindi con l’elettroscopio la tensione, modificalo strumento fino a ottenere l’ipotizzata risposta lineare e “inven-ta” così l’elettrometro. Un percorso non insolito: anche Coulomb

formula la propria legge misurando con la bilancia di torsionesolamente la distanza e assumendo la proporzionalità diretta delleforze con il prodotto delle cariche. Due strumenti (elettrometro ebilancia di torsione) quasi contemporanei (1784 e 1785) e nontroppo dissimili (posizioni di equilibrio tra repulsione elettrica eforza peso in un caso e torsione elastica nell’altro) in realtà rivela-no due concezioni diverse dei fenomeni elettrici (quella di Voltabasata sulla tensione e quella di Coulomb sulla forza), ma forni-scono entrambi leggi scientifiche tuttora valide. Anche il mondodegli strumenti quindi si rivela complesso: gli strumenti stessi

vanno interpretati. Dobbiamo rinunciare all’idea di avere dellefacili risposte al tentativo di interrogarsi sulla genesi e sul signifi-cato dei risultati di Volta.

  E FONTI SECONDARIE. Ma le fonti secondarie ci verrannosicuramente in aiuto! Gli ultimi quaranta anni hanno vistouno sviluppo incredibile in tutto il mondo degli studi di

storia della scienza. Abbiamo assistito a una straordinaria “profes-sionalizzazione” di questa disciplina, che testimonia l’esigenza disaldare la frattura tra le due culture, frattura che rappresenta una

sicura minaccia allo sviluppo delle società democratiche modernee postmoderne, in cui lo sviluppo della scienza e della tecnica èpervasivo, ma la diffusione della cultura scientifica e storico-scien-tifica è molto scarsa.

Ma ancora una volta un paradosso salta agli occhi: anche lefonti secondarie più prestigiose danno poche risposte alle nostredomande; l’opera di Volta viene inserita nel contesto scientificodell’epoca alla luce dei successi della scuola francese e in partico-lare della quantificazione coulombiana e della successiva matema-tizzazione tramite la teoria del potenziale (ma Volta non era con-trario alle idee di Coulomb?). Nessuna originalità viene attribuitaal pensiero di Volta e la straordinaria serie di successi viene giusti-ficata con il tradizionale ricorso al “fiuto” di un bravo sperimen-tatore.

 L PUNTO DI VISTA DELLA SCIENZA CONTEMPORANEA. Forse un aiutoa capire l’opera di Volta, e in particolare la misteriosa succes-sione delle coppie bimetalliche nella versione originale della

Pila, ci potrà infine venire dalla ricerca contemporanea: un chiari-mento “scientifico” definitivo. Ma anche questa speranza deverapidamente mostrarsi vana. I dibattiti scientifici non sono confi-nati al passato, sono una componente essenziale della ricercascientifica di ogni tempo. E così vediamo che a tutt’oggi, a due-cento anni dalla lettera di Volta, fisici, elettrochimici e fisiologi trai più bravi non concordano sull’interpretazione della Pila7 (quella

 L

 I 7  Alessandro Volta 1792: incontro di  studio n. 2, 22 gennaio 1993,Milano, Istituto Lombardo diScienze e Lettere, 1994. PietroPedeferri, “Paralipomeni voltiani: lapolemica sulla teoria della pila ealtre cose”, in Angelo Stella eGianfranca Lavezzi (a cura di),  Esortazioni alle storie, Milano,Cisalpino, 2001, pp. 673-701.

B. ARCARI, A. COSTAMAGNA, A LESSAN - DRO V OLTA E L’ ASTRONOMIA. FamigliaComasca. [p. 199]

“L A NUOVA VOLTIANA”, VOL. I, VOL.II, VOL. III, VOL. IV. Università diPavia. [p. 200]

 P ER UNA STORIA DELLA FISICA ITALIANA:1945-1965 (Ricerca). Università diPavia (Dip. di Fisica). [p. 202]

E. PIGNI, A. B ATTAGLIA, I V OLTA E

C AMNAGO. STORIA DOCUMENTARIA DELLA

VILLA DI C AMPORA. Comitato Comasco .[p. 203]

 D IVULGAZIONE

VOLTA E IL SUO TEMPO( CONVEGNI E PUBBLICAZIONI  )

M. AZZI GRIMALDI, L A VITA E I TEMPI 

 DI  A LESSANDRO V OLTA (ristampa). [p.216]

 A LESSANDRO V OLTA – ENTRA IN SCENA

 LA LUCE. Enzo Pifferi Editore. [p. 216]

 A LESSANDRO V OLTA, Enzo PifferiEditore. [p. 218]

U. F. MOLTENI, A LESSANDRO V OLTA ,COMO E IL L ARIO. Università Terza Età,Como. [p. 218]

 A.A.V.V., V OLTA FISICO E SCIENZIATO,La Nuova Secondaria, Università diPavia. [p. 218]

 L A P  ILA DI  V OLTA: UNA SCINTILLA

  LUNGA DUE SECOLI  (Catalogo dellaMostra omonima), Electa. IstitutoLombardo. [p. 265]

G. BONERA, P. V ANZAN, A LESSANDRO

V OLTA: L’UOMO , LO SCIENZIATO , IL CRE- DENTE. Università di Pavia. [p. 219]

 D A V OLTA A I  NTERNET  (Conferenzacon A. De Maio, G. Pancaldi). Unione

Collegi Periti Industriali. [p. 220]  L ABORATORIO G ATTONI . UN

G ABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECO-LO P ER L A D IDATTIC A D I OG GI

(Catalogo). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 263]

Page 7: Parte III: Alessandro Volta, nel bicentenario dell'invenzione della pila, 1799-1999.

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163

di oggi si badi bene, non quella di Volta!). Molti elettrochimicicondividono l’interpretazione, oggi maggioritaria, che vede nellereazioni chimiche la causa (energetica) della produzione delle cor-renti elettriche (interpretazione negata da Volta), ma alcuni fisicisottolineano tenacemente il ruolo del potenziale di contatto bime-tallico nell’innescare (anche se con piccolissime energie) le reazio-

ni elettrochimiche. Alcuni fisiologi8 infine rifiutano il riduzioni-smo e sottolineano “l’emergenza” nel dominio fisiologico dellereazioni ipotizzate per primo da Galvani (separazione di caricheelettriche di segno opposto nei corpi viventi), anche se, ovvia-mente, nel quadro di un metabolismo che si distacca da un certovitalismo galvaniano ed è in pieno accordo con il principio di con-servazione dell’energia di metà Ottocento (principio che emerseproprio da ricerche di fisiologi e che nei contributi originari diMayer e Helmholtz ebbe tra i primi compiti quello di interpreta-re l’elettroforo e la Pila).

UBBI EPISTEMOLOGICI . L’abbandono della retorica celebra-tiva rituale, di maniera, ci sta portando a una conclusio-ne paradossale: come definire il famoso evento del 20

marzo 1800 che stiamo celebrando? La Pila fu una scoperta,un’invenzione o, secondo le storiografie postmoderniste, una“costruzione”? Anche qui, come in tutti i dibattiti storico-episte-mologici affiorano ipotesi interpretative alternative. La filosofiadella scienza contemporanea ci ha abituato a dubitare del realismoe del positivismo ingenui degli scienziati, ma anche a dubitare

delle stesse certezze epistemologiche.

  NA SCELTA PAVESE: UN RITORNO A V OLTA. Anche da questebrevi note si possono intuire le ragioni della scelta cultu-rale fatta dagli storici della scienza pavesi nei confronti di

queste impegnative celebrazioni: della mitica data 2000 sottoli-neare più che le prime tre cifre (i duecento anni che ci separanodalla lettera di Volta a Banks) le ultime tre: ripartire da zero neiconfronti dell’analisi degli strumenti voltiani, delle opere, deimanoscritti. E quindi ripartire da zero anche nei confronti della

storiografia della scienza più accreditata. Un compito ambizioso,non facile e non breve, ma che, grazie a un appassionato impegnodi un gruppo di lavoro, speriamo possa dare frutti non soltanto“occasionali”.

  A RICOSTRUZIONE DEL G ABINETTO. Un primo compito dun-que è quello di ricostruire il Gabinetto di Fisica di Volta. Equi per gli storici della scienza e per tutti gli appassionati

abbiamo delle buone notizie: all’Università di Pavia sono stati con-servati e recentemente restaurati circa 750 strumenti della Sezione

di Fisica del Museo per la Storia dell’Università di Pavia. La colle-zione consiste di un prezioso nucleo settecentesco e di un piùnumeroso insieme di strumenti dell’Ottocento. Gli inventari del-l’epoca, di recente “riscoperti” e analizzati, consentono una preci-

RITORNO A VOLTA

 L

 D

8 Marco Piccolino, Animal electricity and the birth of electrophisiology :the legacy of Luigi Galvani, Brainresearch bulletin, 46: 5 (Jul.) (1998),pp. 381-407.

SCIENCE C ENTRE , L  ABORATORIO DI

DIDATTICA INTERATTIVA. Centro diCultura Scientifica “Alessandro Volta”.[p. 220]

 L A SCOSSA ELETTRICA: MUSICA E SCIEN - ZA NEGLI ANNI DI V OLTA. Incontro-con-

ferenza con musica. Centro di CulturaScientifica “Alessandro Volta”. [p. 221]

 L  E IDEE DI OTTONE: “D ALLA P  ILA DI 

V OLTA ALL’E NIGMA: STRUMENTI ED ESPERI - MENTI ” E “L  ABORATORIO APERTO”.Centro di Cultura Scientifica“Alessandro Volta”. [p. 222]

STRUMENTI PER CAPIRE (MostraConvegno). “Science Centre”, Centrodi Cultura Scientifica “A. Volta”. [p.223]

C. LINATI, CUPIDO TRA GLI ALAMBICCHI 

(Riedizione). Università di Pavia.[p.224]

G. P ANCALDI, A LESSANDRO V OLTA ,“  FILOSOFO NATURALE” E SCIENZIATO

(Brochure tratta dalla relazione allaCerimonia inaugurale di Como).Comune di Como. [p. 59]

 ALESSANDRO VOLTA: VIAGGIO IMMAGI-N AR IO N EL LA M EN TE DEL GEN IO

(Catalogo della Mostra omonima).Comitato Comasco. [p. 274]

SCIENZA , TECNICA , SOCIETÀ( CONVEGNI E PUBBLICAZIONI  )

 L A SCINTILLA DELLE IDEE (Convegno).Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 226]

V OLTA M EMORIAL W ORKSHOP ON LOW -  POWER DESIGN (Convegno). Centro diCultura Scientifica “A. Volta”. [p. 226]

 EUROPEAN  LEV (L IGHT  E LECTRIC

V  EHICLES ) CONFERENCE (Ricerca eConvegno, Mendrisio / Como).

 Amministrazione Provinciale di Como,Comune di Mendrisio, Centro di

Cultura Scientifica “A. Volta”. [p. 227]

U  NA V OLTA ERA DOMANI  (Conferenzainternazionale). AmministrazioneProvinciale di Como. [p. 227]

 I  NTERNATIONAL SYMPOSIUM ON NON -  LINEAR ELECTROMAGNETIC SYSTEMS

(Convegno). Università di Pavia. [p.227]

Page 8: Parte III: Alessandro Volta, nel bicentenario dell'invenzione della pila, 1799-1999.

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164 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

sa determinazione degli apparati effettivamente posseduti dalVolta, che risultano essere ben centoquaranta. Gli strumenti “vol-tiani” si dividono in due categorie: le “invenzioni” di Volta, cioègli strumenti da lui progettati e realizzati a Pavia, e gli strumentiacquistati, soprattutto all’estero, per essere utilizzati nella ricercae nella didattica.

Uno degli obiettivi di queste celebrazioni è la ricostruzione delGabinetto di Volta, il più possibile vicina al contesto originario,con una chiara identificazione delle “invenzioni”, circa una venti-na di oggetti tra elettrofori, elettroscopi, elettrometri, elettrome-tri condensatori, eudiometri, pistole elettriche, pile.9 Un volumeconclusivo raccoglierà la storia del Gabinetto, riproporrà gliinventari dell’epoca, analizzerà gli strumenti inventati da Voltacon un’antologia dei brani a essi dedicati da Volta stesso, presen-terà un catalogo fotografico di tutti gli apparati del ricostruitoGabinetto.10

La ricostruzione del Gabinetto è affiancata dal restaurodell’Aula Volta, del cortile voltiano e della statua posta durante lecelebrazioni del 1878.

  A DIGITALIZZAZIONE DELLE O PERE. Un secondo compitoriguarda le Opere: è necessario che possano di nuovo esse-re a disposizione dei lettori (l’edizione originale è da lungo

tempo introvabile, come pure un reprint americano, peraltro nonautorizzato) e che possano essere analizzate in ogni dettaglio. Ilprogetto è dunque quello di una digitalizzazione completa e accu-

rata dei quindici volumi, che consenta sia la visione della compo-sizione tipografica originale dei testi, sia una completa interazionecon i testi stessi.

Non solo quindi dovrà esserci la possibilità di “copiare e incol-lare” tutte le parti dei brani, ma anche e soprattutto una facilità diricerca, data sia da migliaia di link ipertestuali tra le voci dei duevolumi degli indici e i relativi brani negli altri tredici volumi, siadalla possibilità di cercare e esplorare ogni termine, completandocosì gli indici cartacei.11 Avere a disposizione su un Cd-Rom tutti ivolumi con queste possibilità di interazione aumenterà notevol-

mente l’interesse degli storici per le tematiche voltiane.

 A DIGITALIZZAZIONE E PUBBLICAZIONE DEL R EGESTO. Uno deivantaggi della digitalizzazione delle Opere è quello di ren-dere più agevole un confronto con i manoscritti, e ciò con-

sentirà in particolare di approfondire le scelte della CommissioneNazionale. Un utile strumento per questo confronto è il Regestodell’Istituto Lombardo, e quindi un ulteriore progetto è quellodella digitalizzazione e pubblicazione a stampa del Regesto stes-so.12 Si tratta di un primo passo verso un’auspicata futura digita-

lizzazione di tutti i manoscritti di Volta e verso una realizzazionedi link ipertestuali tra le Opere, il Regesto, i singoli manoscritti ele immagini e analisi tramite animazioni tridimensionali del fun-zionamento degli strumenti del Gabinetto.

 L

 L

9 Inaugurazione effettuata il 20marzo 1999.10 Gli strumenti di Alessandro Volta:il Gabinetto di Fisica dell’Universitàdi Pavia, Milano, Hoepli, 2002 (incorso di pubblicazione).11 Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera,Lidia Falomo (a cura di), AlessandroVolta. Edizione Nazionele delleOpere e dell’Epistolario (Cd-Rom),Milano, Hoepli, 2002 (in corso dipubblicazione).12 Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera,  Alessandra Ferraresi (a cura di), Indice Regesto dei manoscritti scien-tifici di A. Volta, Milano, Hoepli,2002.

G. COYNE, SC IE NZA E FE DE

(Conferenza, Duomo di Como).Comitato Comasco. Università diPavia. [p. 248]

RIUNIONE GENERALE AEI(Convegno). Centro di Cultura

Scientifica “A. Volta”. [p. 227] DYNAMICS DAYS. T  HE PHYSICS OF COM-

 PLEX SYSTEMS AND ITS IMPACT ON SCIENCE ,SOCIETY AND TECHNOLOGY AT THE TURN 

OF THE CENTURY (Convegno). Centro diCultura Scientifica “A. Volta”. [p. 229]

 A NNUAL CONFERENCE OF THE

 I  NTERNATIONAL SOCIETY OF

 E LECTROCHEMISTRY  (Convegno).Università di Pavia. [p. 229]

LXXXV CONGRESSO N AZIONALE

DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI FISICA(Convegno). Università di Pavia. [p.230]

 I  NTERNATIONAL SYMPOSIUM ON ELEC-TROMAGNETIC FIELDS IN ELECTRICAL

 ENGINEERING (Convegno). Università diPavia. [p. 231]

D A PLATONE A INTERNET. CORRENTI 

  ELETTRICHE E I   LLUMINISMO SCIENTIFI -CO(Convegno). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 231]

  IMLB-10: 10TH  I  NTERNATIONAL

 M  EETING ON  L ITHIUM B ATTERIES

(Convegno). The Electrochemical

Society, Inc., Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 233]

 EVOLUZIONI E RIVOLUZIONI DELLA

  IMPRESA SCIENTIFICA: LA P  ILA DI  V OLTA

  D UE S EC OL I D OPO (MonografiaTematica). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 233]

CORRENTI ELETTRICHE E ILLUMINISMO

SCIENTIFICO (Monografia Tematica).Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”, Franco Angeli Editore. [p. 236]

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165

 A N UOVA V OLTIANA. Infine queste celebrazioni dovranno sti-molare una ripresa del dibattito storiografico tra i maggio-ri storici della scienza per un riesame dei contributi di

Volta e della loro rilevanza nell’evoluzione della scienza, non soloelettrica, di fine Settecento e di tutto l’Ottocento. A tal fine è statoprogettato un convegno tra gli specialisti del settore13 e la pubbli-

cazione di una serie di volumi, chiamati “Nuova Voltiana”14 richia-mandosi alla “Voltiana” apparsa durante le celebrazioni del 1927.

 A DIFFUSIONE DELLA CULTURA STORICO SCIENTIFICA CON LE TEC- NOLOGIE MULTIMEDIALI . Ma queste celebrazioni non dovran-no contribuire solo agli approfondimenti specialistici: è

essenziale oggi una maggiore diffusione della cultura storico-scien-tifica e quindi la trasposizione delle ricerche storiche in un ambitodidattico e in un ambito divulgativo. Ovviamente strumenti rile-vanti sono quelli legati al World Wide Web e alla realizzazione di

Cd-Rom multimediali che utilizzino tutte le recenti tecnologie, tracui simulazioni quantitative e animazioni tridimensionali, per illu-strare le idee di Volta e il funzionamento dei suoi strumenti. Unulteriore progetto quindi prevede un’approfondita analisi dei prin-cipi di funzionamento di tutte le “invenzioni” di Volta e di quasitutti gli strumenti del Gabinetto, e la realizzazione di parecchiedecine di animazioni dettagliate.15 Un sito web dedicato a Volta16

presenterà la vita, un numero non piccolo di opere digitalizzate,una estesa bibliografia di fonti secondarie, alcuni manoscritti, tuttele invenzioni e tutti gli strumenti del suo Gabinetto. Siti analoghi

verranno dedicati anche a Coulomb e a Galvani, e in particolare allacontrapposizione tra Volta e Coulomb sull’elettrostatica e al dibat-tito tra Volta e Galvani sull’elettricità animale.17 Sono previste inol-tre mostre interattive,18 con la riproposizione hands-on di esperi-menti storici, i cui filmati poi potranno a loro volta essere inseritiin Cd-Rom e essere divulgati in rete.19

  AMPLIAMENTO DEL MUSEO PER LA STORIA DELL’U  NIVERSITÀ DI 

 P AVIA. Come si può facilmente capire, la storia della scien-za non può più limitarsi a un approccio conservativo al

patrimonio scientifico culturale e a celebrazioni di rito officiate daesperti in altri campi che si trasformano per l’occasione in storicidilettanti. Il progetto di rinnovo del Museo per la Storiadell’Università di Pavia prevede nuovi locali (laboratori di restau-ro, fotografici e multimediali) e l’avvio di una trasformazione daistituto fondamentalmente conservativo a istituto attivo nellaricerca, nella progettazione e realizzazione di mostre e anche all’a-vanguardia nello svolgere una moderna didattica multimediale siadal vivo sia a distanza, in un’aula a tal fine attrezzata.

 NA PRIMA RISPOSTA. Celebrazioni non di maniera dunque eprogetti ambiziosi di ricerca storica e di divulgazione. Èpossibile ritornare a questo punto alle domande iniziali e

ipotizzare una risposta, o almeno evidenziare un percorso di ricer-

RITORNO A VOLTA

 L

 L STRUMENTI SCIENTIFICI : DAL MUSEO AL

 L ABORATORIO INTERATTIVO (MonografiaTematica). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 238]

 F ISICA: FRONTIERE IN MOVIMENTO

(Monografia Tematica, in preparazio-

ne). Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 239]

 FILMATI VIDEODIFFUSIONE

 R  ICORDO DI   A. V OLTA

(Documentario). Radio Televisionedella Svizzera italiana. [p. 240]

VIDEOCONFERENZE NELLE SCUOLE,P AVIA, MILANO, COMO. Università diPavia, Comune e Provincia di Pavia. [p.240]

SULLE TRACCE DI  V OLTA (Filmato).Università di Pavia. ComitatoNazionale. [p. 240]

 L A SCINTILLA DI  V OLTA (Ciclo di 10trasmissioni televisive). Politecnico diMilano, Antennatre. [p. 241]

V   IAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE

 DEL GENIO (Videocassetta della Mostraomonima). Comitato Comasco. [p.241]

 L’

13 Workshop “Alessandro Volta:Between Natural Philosophy,Chemistry and Physics”, Pavia 11-13dicembre 1998.14 Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese,(a cura di), Nuova voltiana: studieson Volta and his times, Milano,Hoepli, 2000-2002.15 Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo, (acura di), Le invenzioni di Volta (Cd-Rom), Pavia, Università degli Studi,1999;Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo,Luisa Cassani (a cura di), Gabinettodi fisica di Alessandro Volta (Cd-Rom), Milano: Hoepli, 2002, (incorso di pubblicazione); FabioBevilacqua, Lidia Falomo (a cura di), Alessandro Volta filosofo della natu-ra (Cd-Rom), Milano, Hoepli, 2002,(in corso di pubblicazione).16 ppp.unipv.it/Volta17 ppp.unipv.it/Coulomb;ppp.unipv.it/Galvani18 1799: … e la corrente fu : duecen-to anni dalla pila di Volta, 1999; La  strumentazione elettrica dell’Otto-cento: mostra di strumenti e libridalla pila di Volta all’era dell’elettri-cità, Biblioteca Universitaria, 6-25settembre 1999, Pavia, Universitàdegli Studi, 1999.19 http://ppp.unipv.it/Mostra/index.htm

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166 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

ca storiografico che possa iniziare a definire il programma di ricer-ca di Volta?

  L CONTESTO. Occorre dapprima rilevare qualche elemento delcontesto scientifico ed epistemologico dell’epoca. L’opera di

Volta è infatti strettamente legata alla complessa serie di even-ti che va sotto il nome di “rivoluzione scientifica”. Questa presen-ta molteplici aspetti: da una parte era il risultato di una trasfor-mazione concettuale che però ebbe luogo principalmente nellescienze già mature, “classiche” (astronomia, meccanica, ottica,acustica); dall’altra dette il via a un’ampia sperimentazione incampi decisamente nuovi, “baconiani” (elettricità, magnetismo,chimica, termologia). Tre concezioni filosofico-scientifiche eranoin competizione alla fine del XVII secolo: quella di Cartesio, quel-la di Leibniz e quella di Newton. Benché fossero, in senso lato,tutte parte di un dibattito sulla visione meccanicista della natura,

esse presentavano differenze sostanziali: sul ruolo attivo o passivodella materia, sul privilegio dato alla dinamica o alla statica, sul-l’accettazione di forze perenni o di principi di conservazione.

Newton influenzò tanto la tradizione classica quanto quellabaconiana, con due approcci molto differenti, esposti l'uno nei Principia (1687) e l'altro nell’Opticks (1704). Il successo dei Principia fu tale che per due secoli l’approccio newtonianodominò le scienze classiche.

Nei campi baconiani la tendenza alla quantificazione, forte-mente sostenuta dalla cultura scientifica dell’illuminismo del tardo

XVIII secolo, si poneva tra strade differenti e in competizione,ancora sulla base degli approcci di Cartesio, Leibniz e Newton.Rilevante qui il ruolo e il coinvolgimento dei Gesuiti che, sconfit-ti nel campo delle scienze classiche (astronomia, meccanica), cer-cavano una rivincita.

I lavori teorici di Volta sono profondamente influenzati da que-sti dibattiti.

Ma qual era l’approccio dominante?

La fisica del tardo XVIII secolo faceva ricorso a un complesso

di sostanze di tipo qualitativamente diverso che facevano da por-tatori di forze, introdotte ognuna per la spiegazione di uno speci-fico ambito di fenomeni.

Queste sostanze si dividevano in materie comuni o ponderabi-li e in fluidi senza peso, in grado di agire sulla materia ponderabi-le e, in certi casi, uno sull’altro. La materia ordinaria porta e eser-cita su se stessa le forze di gravità, di coesione, le forze derivantida affinità chimiche e la capillarità. Tra le sostanze imponderabili,le particelle di luce interagiscono con la materia ordinaria; i fluidi(o il fluido) elettrici agiscono sulla materia ordinaria e uno sull'al-tro; i fluidi magnetici si comportano in maniera simile e il fluido

autorepulsivo del calore (calorico) si contrappone alle varie forzecoesive che, senza il suo intervento, coagulerebbero tutta la mate-ria terrestre ponderabile in un grumo compresso.

Prendendo in prestito un termine dalla fisica di oggi, questo

 I 

 INTERNET 

SITO WEB “VOLTA99”. Università diPavia. [p. 242]

SITO WEB “ALESSANDRO VOLTA”.Università di Pavia. [p. 242]

SITO WEB “P AVIA P ROJECT  P HYSICS.”Università di Pavia. [p. 242]

SITO WEB MUSEO VIRTUALE DELLA TEC-  NICA ELETTRICA, AEI . ComitatoNazionale. [p. 243]

SITO WEB “ ALESSANDROVOLTA. IT ”.Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 243]

 APPLICAZIONI 

 MULTIMEDIALI   L A S EZIONE DI F  ISICA DEL MUSEO PER

 LA STORIA DELL’U  NIVERSITÀ DI P AVIA (Cd-Rom). Università di Pavia. [p. 244]

 L E INVENZIONI DI  V OLTA (Cd-Rom).Università di Pavia. [p. 244]

 A LESSANDRO V OLTA , FILOSOFO DELLA

 NATURA (Cd-Rom). Università di Pavia.[p. 244]

1799.... E LA CORRENTE FU  (Cd-Romdella Mostra omonima). Università diPavia. [p. 245]

 A LESSANDRO V OLTA: LO SCIENZIATO E IL

SUO TEMPO (Cd-Rom della Mostra “A.Volta: l’elettricità e l’avvento delmondo moderno”). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”, con la collabora-zione dell’Università di Pavia. [p. 245]

 A LESSANDRO V OLTA: O  PERA SCIENTIFI -CA (Cd-Rom della Mostra “A. Volta:l’elettricità e l’avvento del mondomoderno”). Cen tro di Cu ltu raScientifica “A. Volta”, con la collabora-zione dell’Università di Pavia. [p. 245]

V  ISITA VIRTUALE AL T  EMPIO V OLTIANO(Cd-Rom). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 246]

VERSIONE IN GIAPPONESE DEL CD-ROM

V   ISITA VIRTUALE AL T  EMPIO V OLTIANO.Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 246]

 P ROGETTO V OLTA: DALLA P  ILA ALLE

CELLE A COMBUSTIBILE (Cd-Rom).Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 247]

 M EDIATECA V OLTIANA, Dvd-Rom con-

clusivo a cura del Comitato Nazionale,contenente 4 Dvd: Università di Pavia;Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”; Politecnico di Milano e AEI;Istituto Lombardo. [p. 247]

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167

insieme di materie e di forze è stato chiamato il “modello stan-dard” del tempo.20 Esso rappresenta tutti i fenomeni fisici cono-sciuti alla fine del XVIII secolo; aveva l'unità data da una comuneveste matematica, anche se non da una ontologia coerente.

L'esempio del modello standard era la teoria della gravitazionee le allusioni alle sue estensioni ad altri fenomeni suggerite daNewton nelle Queries alla fine dell’Opticks. Per gran parte delXVIII secolo, tuttavia, l'accostamento tra calcolo e osservazioneche fece la fama della teoria gravitazionale non poté essere repli-cato in ogni branca della fisica sperimentale. Cominciando intor-no al 1770, la situazione cambiò rapidamente ed elettricità,magnetismo e calore cominciarono a sottostare al tipo di analisiche aveva ordinato i movimenti dei pianeti. Nel 1785 Coulombdiede un importante contributo in questa direzione per i fenome-ni elettrici. Al passaggio tra il XVIII e il XIX secolo, i fenomeni dicapillarità e il comportamento della luce rientrarono nello sche-

ma. Questi risultati ispirarono ed esemplificarono il programmadescritto da Laplace nel 1796 e portato quasi alla realizzazione (ocosì egli pensò) da Gay-Lussac nel 1809: perfezionare la fisica ter-restre con le stesse tecniche che Newton e Laplace avevano usatoper perfezionare lo studio della meccanica celeste. Ma Volta lavo-rava in una direzione differente e la sua polemica con Coulomb vainterpretata alla luce dei differenti programmi di ricerca di riferi-mento.

 All'inizio del XVII secolo anche i criteri epistemologici erano inevoluzione: si passava dalla distinzione medievale tra qualità sen-

sibili (valide) e qualità occulte (non valide), a quella galileiana traqualità primarie quantificabili (valide) e qualità secondarie nonquantificabili (non valide).

Il problema era che le qualità primarie spesso non erano diret-tamente sensibili e anzi, nel caso della gravitazione newtoniana,sembravano decisamente occulte (anche se Newton nei Principiaesprimeva una posizione empirista-strumentalista: le variazionidella quantità di moto (osservabili) permettono di formulare lalegge dell’inverso del quadrato della distanza; stabilita questalegge, si derivano gli altri fenomeni. Il conflitto tra le due episte-mologie era netto. Il cosiddetto metodo sperimentale non si basa-va in realtà sui puri dati osservativi: il Sole effettivamente sorge etramonta, i corpi più pesanti cadono più velocemente, il pendolonon risale alla stessa altezza. Galileo al paradigma aristotelico,basato su tali dati, aveva sostituito un approccio fortemente pla-tonico, basato sull'esistenza di leggi matematiche. Queste ultimenon sono direttamente osservabili, ma ipotizzabili sulla base dicomplesse argomentazioni e corroborabili tramite articolate speri-mentazioni basate su nuovi strumenti.

Questa epistemologia e metodologia si era affermata nellescienze classiche ma incontrava difficoltà nel processo di misura-

zione e quantificazione dei nuovi domini osservativi delle scienzebaconiane, come pure in fisiologia, ove sembrava prioritario eli-minare le qualità occulte. In questi campi veniva utilizzato ancheun altro criterio epistemologico basato sulla quantificazione delle

RITORNO A VOLTA

20 Cfr. nota 4.

 MUSEI E MOSTRE

 NUOVESTRUTTURE MUSEALI 

IL G  ABINETTO FISICO DI VOLTA.

Università di Pavia. [p. 260] L  A NUOVA SALA DEL MUSEO PER LA

STORIA DELL’UNIVERSITÀ DI P  AVIA DEDI-CATA ALLA STRUMENTAZIONE DELL’’800.Università di Pavia. [p. 261]

 L ABORATORIO G ATTONI , RICOSTRU-ZIONE IDEALE DI UN G  ABINETTO DISCIENZE DELL’EPOCA DI VOLTA, Centrodi Cultura Scientifica “A. Volta”. [pp.262-263]

 MOSTRE TEMPORANEE E ITINERANTI 

 L  A PILA DI  V OLTA: UNA SCINTILLA

  LUNGA DUE SECOLI  (Mostra di mano-scritti). Istituto Lombardo. [p. 265]

MOSTRA DI VEICOLI ELETTRICI (PiazzaCavour, Como). AmministrazioneProvinciale di Como, Comune diMendrisio, Consorzio Vel. [p. 267]

1799... E LA CORRENTE FU : DUECENTO

 ANNI DELLA PILA DI V OLTA (Mostra itine-rante in Italia). Università di Pavia. [p.267]

 L  A STRUMENTAZIONE ELETTRICA DELL’800 (Mostra). Università di Pavia.[p. 269]

P ARTECIPAZIONE A “UNIVERSI PARALLE-LI” (Trasmissione in diretta Rai Milanopresso lo SMAU). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”, Università diPavia. [p. 269]

 L  A RIVOLUZIONE ELETTRICA: I   L MITO ;  LA SCIENZA , L’ INDUSTRIA , LA SOCIETÀ

(Palazzo della Triennale, Milano). Enel,in collaborazione con AEI. [p. 269]

 L’  EREDITÀ DI G  ALVANI E V OLTA NELLASCIENZA CONTEMPORANEA (Mostra itine-rante all’estero). Comitato NazionaleGalvani e Comitato Nazionale Volta.[p. 270]

 A LESSANDRO V OLTA: L’  ELETTRICITÀ E

 L’  AVVENTO DEL MONDO MODERNO

(Mostra itinerante in Italia e all’este-ro). Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”, con la collaborazionedell’Università di Pavia. [p. 270]

 A LESSANDRO V OLTA: V   IAGGIO IMMAGI - NARIO NELLA MENTE DEL GENIO (Mostra-Spettacolo con tecnologie multimedia-li, a Villa Olmo e itinerante). A cura diPier Paolo Venier. Comitato Comasco.[p. 274]

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168 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

qualità tramite la ricerca di fattori intensivi (non additivi) edestensivi (additivi). Il prodotto di questi due fattori ha esso stessoun significato fisico, seguendo una vecchia tradizione che comin-ciò con Oresme, fu migliorata da Leibniz , utilizzata da Boscovich,e avrà un'influenza, nel XIX secolo, in particolare sull'evoluzionedel concetto di energia.

 L PROGRAMMA DI RICERCA DI  V OLTA. Ritornando ai nostri perso-naggi, possiamo dire che la quantificazione di Coulomb eralegata all’approccio gravitazionale newtoniano e al “modello

standard”; l'attività di Galvani, innovativa per la fisiologia, chediventa campo di precise e accurate indagini sperimentali di tipobaconiano, era legata al tentativo di rendere “sensibili" e quindiscientifiche, le qualità occulte. L'attività di Volta era invece piùstrettamente legata all'introduzione di termini teorici e ai processidi quantificazione di questi termini, processi però che non sono

portati avanti lungo linee newtoniane-coulombiane ma piuttostoin relazione al prodotto dei fattori intensivi ed estensivi. Con l’e-laborazione di alcuni modelli teorici, sulla base di letture di auto-ri quali Newton, Keill, Freind, Franklin, Boscovich e di chimici del‘700, Volta riesce poi anche a gestire fenomeni complicati comel’elettricità vindice (da cui ricava l’elettroforo e il condensatore) edi giungere all’ipotesi dell’elettromozione (forze basate su unasorta di affinità chimica).

Vediamo la cosa con qualche maggiore dettaglio.

Secondo Volta il fluido elettrico è uno e all’interno dei corpi è

normalmente in uno stato di equilibrio, cioè è neutro. Ciò dipen-de dalle forze mutue tra particelle del corpo e fluido: forze attrat-tive (materia-fluido) e repulsive (fluido-fluido) sono bilanciate(qui possiamo vedere una componente newtoniana in Volta).Quando una causa esterna, ad esempio lo strofinio, viene a varia-re questo stato di equilibrio, per effetto dello sbilanciamento simanifesta una carica elettrica (accumulo o diminuzione di fluido)che tende a tornare nello stato di equilibrio. Questa tensione ècaratteristica del corpo e dipende dalla sua capacità a immagazzi-nare cariche secondo la relazione: Q=CT (carica elettrica uguale

capacità per tensione). La tensione tende a spingere il fluido versoaltri corpi che sono in uno stato diverso. Se vi sono corpi (con-duttori) a contatto, la carica per effetto della tensione si ripartiscesecondo la capacità dei due corpi. Se si produce una scarica, l’ef-fetto dipende sia dalla tensione sia dalla quantità di carica. Se nonvi sono corpi a contatto la tensione produce comunque una atmo- sfera elettrica (una modifica delle condizioni dello spazio esterno,quello che poi Faraday definirà uno stato elettrotonico) che agisce a distanza (che si propaga a grande distanza e quindi diminuiscecon l’inverso della distanza e non con l’inverso del quadrato) e provoca uno sbilanciamento di fluido elettrico nei corpi immersi in

questa atmosfera. Pertanto si ha una attuazione (induzione) in que-sti corpi che acquisiscono una elettricità potenziale e quindi unatensione. Si trovano di fronte cariche eteronime e quindi, comerisultato della tensione del primo corpo, si manifesta una attrazio-

 D A V OLTA AL DUEMILA: PER UN MUSEO

 DELLA T  ECNICA E LETTRICA (Mostra).Università di Pavia. [p. 277]

P  ARTECIPAZIONE AL P ADIGLIONEITALIA  , EXPO 2000, H  ANNOVER (giu-gno-ottobre 2000), Centro di Cultura

Scientifica “A. Volta”. [p. 277] P  ARTECIPAZIONE ALLA MOSTRA INTE-RATTIVA L A FORZA DELLA NATURA – DALLE

  ENERGIE SELVAGGE ALLE ENERGIE ADDO- MESTICATE (Torino, luglio-ottobre2000). Centro di Cultura Scientifica“A. Volta” (  Laboratorio Gattoni) eComitato Comasco (  Mostra Viaggioimmaginario nella mente del genio). [p.279]

SPAZIO ESPOSITIVO ALLA CENTRALE DI

MONTALTO DI C ASTRO, IN OCCASIONEDELL’INTITOLAZIONE DELLA CENTRALE

 AD ALESSANDRO VOLTA. Centro diCultura Scientifica “A. Volta”. ENEL.[p. 279]

 R ITORNO A V OLTA: VIAGGIO TRA IDEE E

STRUMENTI NEL MONDO DELL’ ELETTRICITÀ

(Mostra). Università di Pavia. [p. 280]

V OLT (  A ) (Mostra). ConservatoireNationale des Arts et Métiers, Parigi.Collaborazione dell’Università diPavia, del Centro di Cultura Scientifica“A. Volta” e dei Musei Civici di Como.[p. 280]

 A LTRE INIZIATIVE

TECNOLOGIE

SERVIZI DI TELECOMUNICAZIONE INNO-VATIVI PER IL TERRITORIO LARIANO.PROGETTO E SPERIMENTAZIONE DI

TELECENTRO (Studio e Progetto).Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. [p. 281]

PROGETTO VEL, “VEICOLI ELETTRICI

LEGGERI” (Ricerca). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 282]

PROGETTO EURECO (Studio e ricer-ca sul r isparmio energet ico inLombardia). Centro di CulturaScientifica “A. Volta”-LandauNetwork., Servizi territorio Srl. [p.282]

 RISTRUTTURAZIONI  RESTAURI 

PIAZZA VOLTA A COMO: RISTRUTTURA-ZIONE DEGLI SPAZI, RIPRISTINO DELLASTATUA DI VOLTA, ILLUMINAZIONE.Comune di Como. [p. 283]

RIPRISTINO DELLA S ALA C ASARTELLI:RESTAURO DEGLI AFFRESCHIDELL’ISTITUTO C ARDUCCI. Comune diComo. [p. 283]

 I 

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169

ne. Sulla base del principio di attrazione si possono spiegare tuttii fenomeni, considerando la tensione (espandibilità del fluido) el’attuazione creata dalle atmosfere. Anche quando si trovano difronte cariche omonime, la tensione (con conseguente attrazione)si manifesta infatti secondo Volta verso altri corpi (anche l’aria) equindi l’effetto apparente di repulsione è dovuto a queste attra-

zioni verso altre direzioni.In definitiva Volta introduce due grandezze: non solo la quan-

tità totale della “qualità” in oggetto, ma anche lo “stato” delcorpo. Una estensiva e una intensiva, associate tramite la capacitàspecifica dei corpi a immagazzinare la grandezza estensiva stessa.Pertanto la grandezza intensiva è data dal rapporto tra quellaestensiva e la capacità.

La stessa relazione che regola i rapporti tra carica, capacità etensione si applica anche al calore (fluido calorico), all’aria e allaquantità di moto. In altre parole, se abbiamo delle quantità defini-

te di alcune “qualità”, che si conservano durante il processo, lo“stato” di queste quantità è individuato da una “tendenza” all’e-quilibrio che dipende dalla “capacità” del corpo che contiene la“qualità” data. Una piccola capacità (estensione) implica una gran-de in-tensione all’equilibrio. Si realizza così una quantificazionedelle qualità in un senso analogo a quello definito secoli prima daOresme nella considerazione del moto uniformemente accelerato(velocità per tempo uguale spazio). La capacità è estensiva (additi-va) come la qualità cui si riferisce, l’in-tensione è invece intensiva(non additiva). Il prodotto è una costante per le varie situazioni.

Il tipo di ragionamento, pur se Volta non sottolinea gli effetti delriequilibrio dei fluidi e non sottolinea il concetto di lavoro, è lega-to a dei principi di equilibrio, di causa-effetto e di conservazione, adelle tendenze a ristabilire l’equilibrio perturbato, tramite l’attua-zione di grandezze potenziali (virtuali). Non ci sono riferimenti almeccanicismo cartesiano, né alle forze newtoniane. Piuttosto unaterminologia scolastica probabilmente mediata da Leibniz eBoscovich, e anche, per il caso della tensione, da Beccaria.

Questa analisi viene esposta da Volta già nelle opere giovanili(in particolare nel De vi) e viene poi applicata anche alle leggi dei

gas e al calore, con un accenno alla quantità di moto. A mio avviso è questo programma di ricerca, qui molto som-mariamente ipotizzato e delineato, che consente a Volta in tempistraordinariamente rapidi di reinterpretare le contrazioni dellerane osservate da Galvani e da lui, dopo molti anni di lavoro, spie-gate sulla base dell’ipotesi di una irriducibile elettricità animaleprodotta nel cervello, distribuita tramite i nervi e immagazzinatanei muscoli e sulla base dell’elettrostatica tradizionale (muscolicome condensatori, contrazione come scarica).

Volta vede infatti la rana come un rivelatore di tensioni elettri-

che e stabilisce che la tensione si genera al contatto tra superfici diconduttori di genere diverso, metalli o conduttori umidi. I metal-li sono anche “motori” di elettricità. Così lo “sforzo a spingersifuori”, la grandezza elettrica intensiva consente a Volta di genera-

RITORNO A VOLTA

RISTRUTTURAZIONE DELLA TOMBA DI

VOLTA A C AMNAGO. Circoscrizione 4Camnago Volta, Como. [p. 283]

RESTAURO DI AFFRESCO SULLA CASA DIVOLTA A LOVENO DI MENAGGIO.Comune di Menaggio. [p. 283]

 ADEGUAMENTO FUNZIONALE DEL

TEMPIO VOLTIANO. Comune di Como.[p. 283]

RIORGANIZZAZIONE E VALORIZZAZIO-NE DEGLI SPAZI ATTIGUI AL TEMPIOVOLTIANO. Comune di Como. [p. 284]

RIORDINO DELLE COLLEZIONI SCIENTI-FICHE DEL LICEO VOLTA, COMO.

 Amministrazione Provinciale di Como.[p. 284]

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI P AVIA,

1998-1999. Comune di Como. [p.284]

RESTAURI DELLE S  ALE DELL’ISTITUTO

LOMBARDO, MILANO. [p. 284]

 EVENTI  , SPETTACOLI  ,CONFERENZE , PUBBLICAZIONI 

C ALENDARIO DEL C ENTRO DI CULTURA

SCIENTIFICA “A. V OLTA”, 1997. [p. 285]

COMO E L’ESPOSIZIONE VOLTIANA DEL

1899 (Ristampa anastatica). [p. 285]

“A LESSANDRO V OLTA 1799-1999”(Opuscolo a fumetti). AziendaPromozione Turistica, Como. [p. 285]

L. M ARAZZI, C AMNAGO E LA TOMBA DI 

V OLTA (volume). [p. 285]

U  L T  ACUIN DI CUMASCH PAR UL 1998 E

 PAR UL 1999. [p. 285]

VOLTA E LA SUA CITTÀ (Concorso dipittura). [p. 285]

ENZO PIFFERI, C ALENDARIO PER L’ AN - NO VOLTIANO 1999. [p. 285] ENZO PIFFERI, SERIE DI CARTOLINECOMMEMORATIVE . p. 285]

R ADIODIFFUSIONI DELL’ASSOCIAZIONE

R ADIOAMATORI ITALIANI (PRIMA: 6LUGLIO 1998) [p. 285]

C  ALENDARIO DEL COMUNE DI COMO

1999. [p. 285]

MOSTRA “ENERGIA...CHE MAGIA”.Scuole elementari, Como, 1999 [p.286]

 L’  IDEALISTA MAGICO, spettacolo elet-trostatico del Teatro Clandestino diBologna, Teatro Nuovo di Rebbio. [p.286]

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170 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

lizzare il concetto di tensione in quello di elettro-mozione.Nonostante nella terminologia corrente si parli ancora di “forzaelettromotrice”, è ovvio che siamo entrati con Volta in una quan-tizzazione dei fenomeni elettrici legata a grandezze di tipo proto-energetico, ben lontane dal concetto newtoniano-coulombiano diforza. La fertilità dell’approccio voltiano quasi condurrà a un altro

rilevante risultato: la relazione tra tensione, corrente e resistenza(V=IR, ancora il prodotto tra una grandezza intensiva e unaestensiva) che sarà poi effettivamente formulata da Ohm.

 EREDITÀ SCIENTIFICA DI V OLTA. La linea di pensiero di Voltanon riuscirà a imporsi sul modello standard e sulla quanti-ficazione coulombiana, ma rappresenterà per tutto

l’Ottocento un importante filone alternativo, che dimostrerà anco-ra una notevole fertilità.

Molte analogie con Volta si ritrovano nella teoria dei cicli di SadiCarnot, ove di nuovo si parla di ristabilimento dell’equilibrio per-turbato: se la condizione di equilibrio del fluido calorico a una certatemperatura viene perturbata, il calorico tende a ritornare nellacondizione iniziale, con una tendenza data proprio dalla tempera-tura (che svolge qui la funzione della tensione di Volta). Carnotconsidera che il lavoro utilizzabile dipende proprio da questa diffe-renza di temperatura moltiplicata per la quantità di calore. Siamodi nuovo di fronte al prodotto tra una grandezza intensiva e unaestensiva (L=QxT). Carnot quindi, anche se all’interno di un ragio-namento di tipo energetico, non usa lo stesso modello concettuale

di energia che avrà successo in seguito, e che sarà invece legato allavoro meccanico, proprio in quegli anni definito dagli ingegnerifrancesi impegnati a concettualizzare la meccanica applicata allemacchine nella tradizione di Lazare Carnot, il padre di Sadi, comeil prodotto della forza per lo spostamento. Anche Faraday presen-ta delle analogie con Volta: come la vis attractiva è complementa-re alle atmosfere elettriche, così le linee di forza (tubi di flusso cheattirano e tendono ad allargarsi) sono complementari allo statoelettrotonico. Helmholtz sintetizza a metà Ottocento le tradizionileibniziana e newtoniana e, nel tentativo di esprimere un concettonuovo, l’energia potenziale, parla di somma delle forze di tensio-ne (Spannkraft), che ancora sono uguali al prodotto della forzaper lo spostamento.

Nella tradizione della fattorizzazione dell’energia, inauguratada Rankine e sviluppata poi tra gli altri da Ostwald e Helm finoad arrivare a Sommerfeld, il prodotto intensione-estensione trovail suo più grande sviluppo, anche se non più con la fertilità di risul-tati che avevano caratterizzato l’opera di Volta.

  ER NON CONCLUDERE. L’augurio è che queste brevi note, che

comunque delineano un Volta “filosofo della natura” più che“costruttore di strumenti”, possano, sulla base del lavorointrapreso durante queste celebrazioni sulle fonti primarie e secon-darie, potersi sviluppare nel corso di ampi e articolati dibattiti.

XI CONCERTO DI C APODANNO DEDI-CATO AD ALESSANDRO VOLTA, TeatroSociale, Como. [p. 286]

 ATTO DI NASCITA DI A. VOLTA (ristam-pa anastatica). Camera di Commerciodi Como. [p. 286]

FOLDER “COMO CITTÀ DI VOLTA”.Comune di Como. [p. 286]

CONCERTO PER ALESSANDRO VOLTA,Palazzo Volta, Como. AssociazioneItalia Nostra. [p. 286]

“R APIA LA LUCE UNA FAVILLA AL SOLE”,spettacolo in Piazza Volta, Como.Enel. [p. 286]

MOSTRA-CONCORSO PER UN FRANCO-BOLLO SU VOLTA E LA PILA. Università diPavia e Poste Italiane. [p.286]

MOSTRA FILATELICA “CITTÀ DI COMOE A. VOLTA”, CON CATALOGO. ClubEsperia. [p. 286]

1799-1999 BICENTENARIO DELLAINVENZIONE DELLA PILA DI ALESSANDRO

VOLTA (BROCHURE DEL PROGRAMMA

DELLE CELEBRAZIONI VOLTIANE).Comitati Voltiani e Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. [p. 286]

HIPPOC AMPUS, SPECIALE VOLTIANE, LaGru. [p. 287]

QUANDO COMO HA CELEBRATO IL

“SUO” ALESSANDRO VOLTA, Conferenza.Famiglia Comasca. [p. 287]

 A TAVOLA CON VOLTA (opuscolo).  Azienda di Promozione Turistica,Como. [p. 287]

CONCERTI DEDICATI AL BICENTENARIO,PUBBLICAZIONE “BRUNATE E GLI ITINERA-RI VOLTIANI” E C  ARTOLINE DEI LUOGHI

VOLTIANI (DISEGNI: A . PEDRAGLIO),  Associazione Appuntamenti MusicaliBrunate. [p. 287]

“I  L N  ATALE D EL R EDENTORE” (esecu-

zione dell’Oratorio di L. Perosi, ese-guito per la prima volta nel 1°Centenario della Pila). Cattedrale diComo. [p. 287]

 L A P ILA, C AMNAGO VOLTA.Compagnia Teatrale “Città di Como”.[p. 287]

LUOGHI VOLTIANI E FUMETTI SU “L A

PROVINCIA” DI COMO. FamigliaComasca. [p. 287]

MOSTRA DI RICORDI VOLTIANI IN

“COMO, ADDIO NOVECENTO”. Bottega

della Cornice, Como. [p. 287] “QUEL CUZZIN DEL VOLTA”, Concorsia cura della Famiglia Comasca. [p.287]  P

 L’

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171RITORNO A VOLTA

“L A LUCE DI VOLTA” (SCULTURA LUMI-NOSA DI M ARIO MERZ), Porta Torre,Como. Comitato Comasco eFondazione Ratti. [p. 287]

 L A CHIAVE DI V OLTA. MOSTRA DIDATTICA

VOLTIANA, Liceo Maiorana, Roma. [p.288]

GIORNATE PAVESI DI CHIUSURA DELLECELEBRAZIONI, 20 MARZO 2000.Università di Pavia. [p. 288]

20 MARZO 2000: INVIO IN INTERNETDEL TESTO DELLA LETTERA DI VOLTA ALLA

ROYAL SOCIETY DAL MUSEO N AZIONALEDELLA SCIENZA E DELLA TECNICA DI

MILANO. Comitato Comasco. [p. 288]

PREMIO M ARZIO TREMAGLIA, Bergamo.Comitato Nazionale, Università diPavia. [p. 288]

 INTITOLAZIONI  , TARGHE ,OGGETTISTICA , VARIE

LOGO UFFICIALE DEL COMITATO

REGIONALE. Telecom Italia. [p. 289]

T   ELECOM PER V OLTA, COLLEZIONE DEL

BICENTENARIO. (Schede telefoniche consoggetti voltiani). Telecom Italia. [p. 289]

 ACQUISTO DI UNA SCULTURA IN MARMODI C ARRARA DI G. GRANDI RAFFIGURANTE

 ALESSANDRO VOLTA. Comitato Comasco.[p. 289]

GELSIDE GUATTERINI, REPLICHE DI

STRUMENTI VOLTIANI, COMO. [p. 289] STAMPA PROMOZIONALE SU CONFEZIONITETRAPAK DI LATTE. Carnini. [p. 290]

COLLOCAZIONE DI UNA T ARGA A RICOR-DO DELLA PRESENZA DI ALESSANDRO

VOLTA ALLA S. MESSA NELLA C ATTEDRALEDI COMO. Comitato Comasco. [p. 290]

DONAZIONE DELLA L ASTRA 1899 AL

TEMPIO VOLTIANO. Associazione Amicidei Musei, Como. [p. 290]

MERLETTO RAFFIGURANTE A. VOLTA.Dono dell’Accademia Merletti De

 Amicis ai Musei Civici di Como. [p.290]

COLLOCAZIONE DELLA T  ARGA DELLO

INSTITUTE OF ELECTRIC AND ELECTRONIC

ENGINEERS (IEEE) AL TEMPIO VOLTIANO.[p. 291]

PROMOZIONE DI INIZIATIVE INTESE AINTITOLARE L’AEROPORTO M  ALPENSA A

VOLTA. [p. 291]

1799-1999 OMAGGIO AD ALESSANDRO

VOLTA NEL SECONDO CENTENARIO DELLA

SCOPERTA DELLA PILA (CERIMONIA, OPU-SCOLO). Associazione ex-allievi diSetificio, Como. [p. 291]

EMISSIONE DI FRANCOBOLLO, TempioVoltiano. Club Esperia, Como. [p. 292]

INTITOLAZIONE AD A. VOLTA DELLA SALACONFERENZE DELL’OSSERVATORIO

 ASTRONOMICO DI SORMANO. FamigliaComasca. [p. 292]

INTITOLAZIONE DI UN RODODENDRO AD

 ALESSANDRO VOLTA E MESSA A DIMORA ALTEMPIO VOLTIANO. Società OrtofloricolaComense. [p. 292]

ZETA-CARD TRILINGUE (INGLESE,TEDESCO, ITALIANO) SU VOLTA E LA SCIEN-ZA ITALIANA: 30.000 COPIE DISTRIBUITE A

EXPO 2000, H ANNOVER. Centro diCultura Scientifica “A. Volta”. [p. 292]

VISITE GUIDATE AI LUOGHI VOLTIANI DI

COMO. [p. 292]

SEGNALETICA TURISTICA VOLTIANA. [p.292]

OGGETTISTICA. [p. 292]

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172 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

ONTI STORICHE. Sulle tracce di una tradizione che si è confermata a ogniricorrenza voltiana, anche le Celebrazioni del Bicentenario della Pila hannodedicato considerevole spazio alla ripresa e allo studio delle fonti dirette rela-

tive alla vita e all’opera di Alessandro Volta.

 In qualche caso si è trattato della semplice rilettura e ristampa di opere di Volta o suVolta, in altri del recupero di manoscritti e documenti a lui vicini, in altri ancora di

lavori sulla sua opera di costruttore di strumenti per le proprie ricerche. Un posto a parte occupa l’importante intervento di “digitalizzazione” delle opere di Volta, ovverodella loro messa a disposizione in formato elettronico per gli studiosi.

RISTAMPA ANASTATICA DELLE LETTERE DEL SIGNOR DON A. VOLTA SUL-L’ ARIA INFIAMMABILE DELLE PALUDI. Menaggio (Como), 1998.

Liceo Volta, Como. Contributo di ACSM SpA, Como.

Le lettere, già pubblicate nel Volume dell’Epistolario di Alessandro Volta,sono dedicate alla scoperta e allo studio del metano. Pubblicate nel 1777,esse ebbero all’epoca una notevole diffusione, testimoniata da un’edizio-ne coeva in lingua tedesca. La ristampa di una copia in possesso dellabiblioteca del Liceo Volta di Como, è stata curata – su proposta di MarioLongatti – dallo stesso istituto, che ebbe il grande scienziato come diret-tore e professore di fisica sperimentale negli anni della sua giovanileascesa scientifica. Il lavoro è completato da un saggio di Bruno Magatti,già docente di fisica e matematica del Liceo Volta, e da Giorgio Luraschi,ordinario di Istituzioni di Diritto Romano nell’Università dell’Insubria enell’Università Cattolica di Milano.

Dalla Lettera prima al Padre Carlo Giuseppe Campi C.R.S.:

«CARISSIMO AMICO.

Como, li 14 Novembre, 1776.

Quando mi scriveste primamente della sorgente d’aria infiammabile davoi ritrovata sul principio dell’autunno, e quindi conversammo alcunigiorni insieme, vi ricorderà quanti discorsi, e quante congetture si fece-ro tra noi sul soggetto sempre più meraviglioso ed interessante dellediverse specie d’aria, e particolarmente su quella da voi scoperta vicino

“ del bel Colle,

“cui bacia il Lambro il piede,“ed a cui Colombano il nome diede,“ove le viti in lascivetti intrichi“sposate sono in vece d’Olmi e Fichi”

Redi Ditir.

RICERCHE E STUDI

 F 

 Dedica delle Lettere di Volta sull’aria infiammabile. Sotto: La

località di Velleia, dove Voltaosservò il fenomeno.

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173

e come già ci disponevamo a recarci colà in compagnia di qualche altroamatore della Storia Naturale per esaminare con agio e attentamente ilfondo da cui viene tramandata cotest’aria, l’acqua attraverso alla qualeessa gorgoglia, il terreno circostante, e le falde di quegli ubertosi ame-nissimi Poggi. Forse ad oggetto di conferir meco, voi vi portaste aComo; io sicuramente per associarmi a cosiffatta spedizione e studiosa

ricerca, venni con voi a Milano. Quanto me ne sapesse male tosto cheintesi svanito il bel progetto, io non vel so esprimere: buon però, che leidee allora concepite delle ricerche da farsi ne’ dintorni di quel luogo,mi partorirono, con minor dispendio, e facilità poco aspettata, un noninferiore anzi assai miglior successo. Che direste, s’io v’annunzio aprima giunta, che ho ritrovato e raccolto Aria infiammabile in altreparti, ove ebbi a portarmi nel corrente autunno, e persino qui a Casamia? Che, ovunque io mi trovi, mi volga a destra o a sinistra, ho benpochi passi a fare, perché la terra e l’acqua mi forniscano aria infiam-mabile bella e preparata, e in quanta copia mi piaccia di volerne? Cosìè, Amico, lo svolgersi e salir su dal fondo attraverso all’acqua vivi gor-gogli di aria infiammabile, avvegnaché sia un fenomeno estremamente

curioso, in quanto ci sembra o raro, o quasi nuovo, e ci apre la via adaltre importanti ricerche, non è, né debbe più riputarsi cosa propriadella sorgente da voi osservata, da poi che io ho raccolto di tal’aria indiversissimi siti, da laghi, da stagni, da fonti; ove però non si voglia averin conto di singolar prerogativa il gorgogliare spontaneamente, e incopia grande, e tratto tratto, come fa l’aria del vostro fonte, quandonegli altri conviene per lo più eccitare il gorgoglio, con smuovere erimestare il fondo. Mi richiamo con compiacenza il Verbano, che mioffrì prima d’ogni altro lo spettacolo ricercato sì, ma non isperato:quindi il mio Lario non smentì la concepita e fondata aspettazione;alcuni rigagnoli poi, e alcune pozze la superarono di gran lunga».

LETTERA DI A. VOLTA A SIR JOSEPH B ANKS, 20 MARZO 1800, C. NaniEd., 1999. A cura di Gianni Bonera.

Camera di Commercio di Como, Contributo proprio.

La Camera di Commercio di Como ha ritenuto di grande importanzacommemorare la figura di Volta – illustre concittadino – contribuendoalla diffusione del suo pensiero, non solo tra gli scienziati, ma anche traun pubblico più vasto e, soprattutto, tra gli studenti. Ha pertanto pub-

blicato un opuscolo contenete il testo integrale, tradotto in italiano, dellafamosa lettera con la quale Volta, da Como, comunicava la sua inven-zione al Presidente della Royal Society. Per aiutare nella comprensione enell’interpretazione dei contenuti dell’importante documento, il testodella lettera è preceduto da un saggio di Gianni Bonera.

«Dopo un lungo silenzio, di cui non cercherò di scusarmi, ho il piacere dicomunicarvi, Signore, e, per vostro mezzo, di comunicare alla Società Realealcuni stupendi risultati ai quali sono arrivato, perseguendo le mie esperienzesull’elettricità eccitata dal semplice mutuo contatto di metalli di differente spe-cie, e dal contatto di altri conduttori, differenti anch’essi tra loro, sia liquidi,sia contenenti qualche umore al quale essi propriamente devono il loro potereconduttivo. Il principale di questi risultati, e che comprende presso a poco tuttigli altri, è la costruzione di un apparecchio che per gli effetti, cioè per la com-mozione che è capace di far risentire nelle braccia, ecc., rassomiglia alle botti-

RICERCHE E STUDI

Copertina della Lettera di Volta a Joseph Banks, pubblicata dallaCamera di Commercio diComo.Sotto: un’illustrazione delcommento di G. Bonera alla

 stessa Lettera (Istituto Lombardo).

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174 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

glie di Leida e meglio ancora alle batterie elettriche debolmente caricate, cheagiscono però senza posa, ossia la cui carica, dopo ciascuna esplosione, si rista-bilisce da sé stessa, in una parola, che fruisce di una carica indefettibile, d’un’a-zione, o impulso perpetuo sul fluido elettrico; ma che d’altra parte ne differi-sce essenzialmente, sia per quest’azione continua che gli è propria, sia perché,invece di consistere, come le bottiglie e le batterie elettriche ordinarie, in una

o più lamine isolanti, in strati sottili di quei corpi reputati essere i soli elettri-ci, armate di conduttori o corpi così detti non elettrici, questo nuovo apparec-chio è formato unicamente di parecchi di quest’ultimi corpi, scelti anche tra imigliori conduttori, e perciò i più lontani, secondo quanto si è sempre credu-to, dalla natura elettrica. Sì, l’apparecchio di cui vi parlo e che senza dubbio vimeraviglierà, non è che l’insieme di un numero di buoni conduttori di diffe-rente specie, disposti in modo particolare, 30, 40, 60 pezzi, o più, di rame, omeglio d’argento, applicati ciascuno a un pezzo di stagno, o, ciò che è moltomeglio, di zinco, e un numero uguale di strati d’acqua, o di qualche altroumore che sia miglior conduttore dell’acqua semplice, come l’acqua salata, lalisciva, ecc., o dei pezzi di cartone, di pelle ecc., bene imbevuti di questi umori:di tali strati interposti a ogni coppia o combinazione di due metalli differenti,

una tale serie alternata, e sempre nel medesimo ordine di questi tre pezzi con-duttori, ecco tutto ciò che costituisce il mio nuovo strumento; che imita, comeho detto, gli effetti delle bottiglie di Leida, o delle batterie elettriche, dando lamedesima commozione di queste; che in verità, rimane molto al di sotto delleattività delle dette batterie caricate ad un alto grado, in quanto alla forma e alrumore delle esplosioni, alla scintilla, alla distanza alla quale si può ottenere lascarica, ecc., eguagliando solamente gli effetti di una batteria caricata a ungrado debolissimo, d’una batteria tuttavia che ha una capacità immensa; mache, d’altra parte, sorpassa infinitamente la virtù e il potere di queste medesi-me batterie, nel fatto che non ha bisogno, come queste, di essere caricata primaper mezzo di una elettricità, e perché è capace di dare la commozione tutte le

volte che lo si tocchi convenientemente, comunque frequenti siano questi toc-camenti.

Quest’apparecchio simile nella sostanza, come farò vedere, e simile per ilmodo come io lo costruisco, anche nella forma, all’organo elettrico naturale

della torpedine, dell’anguilla tremante, ecc., assai più che alla bottiglia di Leidae alle note batterie elettriche, questo apparecchio, dico, vorrei chiamarlo orga-no elettrico artificiale».

  In alto: Esperienza delle contra- zioni sul parapetto del terrazzo,

 prima versione del “secondoesperimento” di Galvani (da M.

Sirol, Galvani et le galvanisme ,1939, nell’edizione della Lettera

di Volta a Joseph Banks, pubblicata dalla Camera di

Commercio di Como). In basso:Volta presenta la Pila a

 Napoleone (incisioneottocentesca).

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175

 ALESSANDRO VOLTA: ON THE ELECTRICITY EXCITED BY THE MERE CON-TACT OF CONDUCTING SUBSTANCES OF DIFFERENT KINDS. BicentenaryEdition in French, English, German and Italian of the letter to Sir Joseph Banks, 20 Marzo 1800 / Letter by A. Volta to Sir Joseph Banksof 20th March 1800. A cura di / Edited by Fabio Bevilacqua e Gianni Bonera.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Il 20 marzo 1800, Volta scrisse da Como una famosa lettera a sir JosephBanks, Presidente della Royal Society di Londra, per annunciare l’inven-zione della Pila elettrica.

La lettera, scritta in francese, venne letta il 26 giugno del 1800 e pub-blicata nella versione originale in francese nelle PhilosophicalTransactions del 1800, part I, p. 403 con il solo titolo in inglese “Onthe electricity excited by the mere contact of conducting substances of different kinds in a letter from mr. Alexander Volta f. r. s. professor of natural philosophy in the University of Pavia, to the rt. hon. sir Joseph Banks bart. k. b. p. r. s.

Una traduzione inglese venne successivamente pubblicata nelPhylosophical Magazine Vol 7, 1880, p. 289. Un breve sommario com-parve nel Journal of Natural Philosophy, Chemistry, and the Arts diNicholson nel mese di luglio 1800, e successivamente un estratto nelVolume XV della Bibliothèque Britannique, n.° 113-114. Nel 1899,primo centenario dell’invenzione, venne pubblicata una versione in tede-sco nel volume 118 della serie Ostwald’s Klassiker der exaktenWissenschaften (Leipzig, 1900).

Una ristampa anastatica della versione originale e delle due traduzioni in

inglese e in tedesco, insieme a una nuova traduzione italiana della lette-ra è stata realizzata con i caratteri della Hoepli e distribuita a tutti i par-tecipanti ai congressi internazionali che si sono tenuti a Pavia e Como,in occasione delle celebrazioni.

Una breve introduzione a cura di Gianni Bonera e Fabio Bevilacqua com-pleta l’opera.

RICERCHE E STUDI

  In alto: Copertina dell’edizionemultilingue della Lettera diVolta a Joseph Banks a curadell’Università di Pavia. Inbasso: una delle illustrazioni delvolume, tratta dalla primaedizione tedesca della Lettera.

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176 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

«After a long silence, for which I shall offer no apology, I have the plea-  sure of communicating to you, and through you to the Royal Society, some striking results I have obtained in pursuing my experiments on elec-tricity excited by the mere mutual contact of different kinds of metal, and even by that of other conductors, also different of each other, either liquid or containing some liquid, to which they are properly indebted for their 

conducting power.The principal of these results, which comprehend nearly all the rest, is theconstruction of an apparatus having a resemblance in its effects (that isto say, in the shock it is capable of making the arms, &c. experience) tothe Leyden flask, or, rather, to an electric battery weakly charged acting incessantly, which should charge itself after each explosion; and, in aword, which should have an inexhaustible charge, a perpetual action or impulse on the electric fluid; but which differs from it essentially both bythis continual action, which is peculiar to it, and because, instead of con- flicting, like the common electric jars and batteries, of one or more insu-lating plates or thin strata of those bodies which are alone thought to beelectric, armed with conductors, or bodies called non-electric, this new apparatus is formed merely of several of the latter bodies, chosen from among those which are the best conductors, and therefore the most remo-te, as has hitherto been believed, from the electric nature.

The apparatus to which I allude, and which will, no doubt, astonish you,is only the assemblage of a number of good conductors of different kinds arranged in a certain manner. Thirty, forty, sixty, or more pieces of cop- per, or rather silver, applied each to a piece of tin, or zinc, which is muchbetter, and as many strata of water, or any other liquid which may be abetter conductor, such as salt water, ley &c. or pieces of pasteboard, skin,&c. well soaked in these liquids; such strata interposed between every pair of combination of two different metals in an alternate series, and  always in the same order of these three kinds of conductors, are all thatis necessary for constituting my new instrument, which, as I have said,imitates the effects of the Leyden flask, or of electric batteries, by com-municating the same shock as these do; but which, indeed, is far inferior to the activity of these batteries when highly charged, either in regard tothe force and noise of the explosions, the spark, the distance at which thedischarge may be effected, &c. as it equals only the effects of a batteryvery weakly charged, though of immense capacity: in other respects,however, it far surpasses the virtue and power of these batteries, as it hasno need, like these, of being previously charged by means of foreign elec-tricity, and as it is capable of giving a shock every time it is properly

touched, however often it may be.

 In alto, nelle due pagine: Minuta della Lettera a Joseph Banks 20 marzo 1800 (Cart.

volt. H47) e Minuta della prima parte della Memoria letta

 all’Institut de France 1801(Cart. volt. J60), due dei

manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dall’Istituto

 Lombardo.

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To this apparatus, much more similar at bottom, as I shall show, and even such as I have constructed it, in its form to the natural electric organof the torpedo or electric eel, &c. than to the Leyden flask and electricbatteries, I would wish to give the name of the artificial electric organ».

TOMASO BIANCHI, D ELLA VITA DEL CONTE A LESSANDRO V OLTA (Ristampaanastatica).

Comune di Torno. Contributo proprio e del Comitato Comasco.

Promossa dal Comune di Torno, che diede i natali all’autore della primabiografia di Alessandro Volta, quest’opera è stata pubblicata anonima perla prima volta in Como nel 1829 a soli due anni dalla morte dello scien-ziato. L’autore è il sacerdote, poeta e patriota Tomaso Bianchi. Fu uomodi ampia cultura, come testimoniano le numerose citazioni filosofiche,storiche, letterarie e mitologiche, nonché le descrizioni e citazioni di

carattere scientifico (sono citati ben 84 scienziati che precedettero ilVolta nelle ricerche sull’elettricità).

Come scrisse di lui l’autore di un’altra famosa biografia di Volta CallistoGrandi (1899), «il Sacerdote Tomaso Bianchi di Torno, pel primo scrissela vita completa del Volta, stampata da C. Pietro Ostinelli nel 1829, eseguita da un carme scritto in morte del Volta, e distribuito il 12 marzo1827, in occasione delle onoranze funebri IN DIE SEPTIMA celebratepel Volta dai patrizi comensi in San Fedele. Se il Bianchi nella vita delVolta fosse stato men plutarchesco e men filosofo, sarebbe di certo il suolavoro piaciuto di più: ha però il merito d’essere il primo in materia, e lasua fatica servì di falsa riga a quanti scrissero del Volta di poi».

IL REGESTO DEI MANOSCRITTI VOLTIANI. Hoepli, Milano, 2002. IstitutoLombardo Accademia di Scienze e Lettere. A cura di Fabio Bevilacqua,Gianni Bonera, Alessandra Ferraresi, Università di Pavia.

Contributo del Comitato Nazionale.

Nell’Archivio dell’Istituto Lombardo è conservato il manoscritto deno-minato Regesto del Cartellario Voltiano. Si tratta dell’inventario deimanoscritti scientifici di Alessandro Volta acquistati nel 1861

dall’Istituto Lombardo. Compilato fra il 1902 e il 1908 dal pronipote

RICERCHE E STUDI

 In basso nelle due pagine, da sinistra, illustrazioni dellaristampa anastatica della Vita diVolta di Tomaso Bianchi:

 Antiporta con ritratto di Volta,Copley Medal (recto e verso),

 Medaglia dell’Institut de France a Volta Membro associato straniero (recto e verso), Frontespizio dell’opera.

In occasione della presentazio-ne del volume il 28 maggio1999 a Torno (Como), AntonioSpallino ha tenuto la relazione“Alessandro Volta scienziato ecittadino”, pubblicata alle pp.204-215 del presente volume.

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178 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

omonimo di Alessandro Volta, fornisce per ogni manoscritto il contenu-to, la consistenza e lo stato di conservazione, spesso dando anche infor-mazioni storiche, archivistiche, bibliografiche.

Ora trascritto secondo criteri strettamente conservativi, in modo che reda-zione e impaginazione fossero assolutamente fedeli all’originale, viene pub-blicato per la prima volta in collaborazione con l’Università di Pavia.

L’edizione a stampa è stata arricchita da un essenziale apparato di note e daappendici bibliografiche ed esplicative che agevolano la consultazione.

Oltre a costituire uno strumento per orientarsi all’interno dell’Archivio Voltadell’Istituto, il Regesto fornisce interessanti informazioni sul patrimonio archi-vistico di interesse custodito presso l’Archivio di Stato di Milano (oggetto diuna ricognizione effettuata da Alessandro Volta jr.) e di avere notizia di docu-menti inutilizzati per la stesura dell’Edizione Nazionale delle Opere di Volta.

LETTERA firmata dal Ministro C.te Firmian Milano 22 Ott.bre 1774

OGGETTO: Nomina di provvisoria destinazione del Volta a Reggente le

scuole di Como APPUNTI: Agli Archivi di Stato di Milano (ASM) esiste l’istanza auto-grafa del Volta senza data, ma che dev’essere dell’estate 1774, in cuiegli domanda al Governatore Ministro di essere considerato qualeaspirante all’insegnamento nelle R. Scuole di Como. Ivi esiste pure ilringraziamento a S.E. in data Como 30 Ott. 1774 per la nomina aReggente. Il successivo autunno domandò il Volta anche la Cattedradell’insegnamento della Fisica coll’esonero degli esami di concorso esubito l’otteneva (Decreto 1° nov. 1775) mentre con altra nota il C.tedi Firmian (23 Maggio 1775) imponevasi l’obbligo di nuovo concorsoper tutti gli insegnanti provvisori eccenzion fatta pel Volta.

GLI STRUMENTI DEL G ABINETTO DI FISICA E L’INVENTARIO DEL G ABINETTO

1790-94 (Manoscritto inedito). Università di Pavia, Istituto Lombardo. Acura di Fabio Bevilacqua e Giuliano Bellodi.

Contributo del Comitato Nazionale.

Il libro si propone innanzitutto come catalogo degli strumenti conserva-ti presso il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta del Museo per laStoria dell’Università di Pavia ricostruito in occasione delle celebrazioni

per il bicentenario dell’invenzione della Pila. Ciascuna voce è corredatadi fotografie, disegni originali, schede e descrizione.

Tali strumenti, in parte ideati e fatti costruire dallo stesso Volta e in parteda lui raccolti nel corso della sua lunga permanenza presso l’Università,sono presentati attraverso schede dettagliate che ne descrivono la strut-tura e il funzionamento e sono corredate da fotografie e da riproduzioniin 3D degli strumenti stessi.

Precede il catalogo una ricca antologia tratta dagli scritti di Volta, attra-verso la quale si possono ripercorrere le tappe che hanno portato loscienziato all’invenzione dei suoi strumenti.

È presente inoltre un saggio di Giuliano Bellodi e di Paolo Brenni, chericostruisce la storia del Gabinetto e dei suoi strumenti.

Infine viene pubblicato, in copia anastatica, l’inventario originale deglistrumenti stessi, redatto nel 1790-94 e contenente note e appunti dellostesso Volta.

 Minuta della seconda partedella Memoria letta all’Institut

de France 1801 (Cart. volt. J62)e Minuta del brano iniziale della

lettera a Joseph Banks, versionein italiano, 20 marzo 1800

(Cart. volt. E44): due deimanoscritti inventariati nel

 Regesto pubblicato dall’Istituto Lombardo.

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L A STRUMENTAZIONE VOLTIANA. Università di Pavia, Istituto Lombardo. A cura di Gianni Bonera. Contributo del Comitato Nazionale.

In occasione delle celebrazioni del primo centenario dell’invenzionedella Pila (Como 1899) il congresso internazionale degli elettricisti suproposta del dr. A.Volta jr., pronipote del grande fisico, approvava unordine del giorno nel quale si facevano voti affinché «il governo pren-desse in benevole considerazioni l’opportunità di riunire in un’unica pub-blicazione tutte le opere di Alessandro Volta, continuando così l’iniziati-va presa colla pubblicazione delle opere di Galileo.»

 Le Opere di Alessandro Volta (7 volumi) furono pubblicate a partire dal1918. Alle Opere seguirono i 5 volumi dell’ Epistolario, le Aggiunte alleOpere e all’Epistolario nel 1966 e finalmente nel 1974 gli Indici delleOpere e dell’Epistolario.

In occasione del secondo centenario, a completamento dell’auspicio del1899, si è realizzata la pubblicazione di un volume dedicato allaStrumentazione Voltiana, cioè una raccolta antologica di tutti gli scrittivoltiani relativi agli strumenti scientifici utilizzati e/o realizzati dal Voltadurante la sua attività di ricerca.

Gli strumenti scientifici antichi infatti, a lungo tempo trascurati o spessosemplicemente considerati come “sacre reliquie dei grandi” da qualche annosuscitano un interesse sempre maggiore fra gli storici della scienza. Recentiapprocci storiografici, attenti in modo particolare all'evoluzione delle prati-che di laboratorio, alla trasmissione delle conoscenze scientifiche, alle inte-razioni fra laboratori e officine, considerano oggi gli strumenti scientificicome testimonianze materiali indispensabili per il ricercatore. Questo cre-scente interesse si è sviluppato anche in Italia dove negli ultimi anni nume-rosissime collezioni scientifiche sono state restaurate, catalogate e studiate.Purtroppo ancora poco o nulla si è fatto relativamente agli strumenti di

 Alessandro Volta, sui quali non esistono praticamente pubblicazioni recen-ti, ma solo scritti risalenti alle precedenti celebrazioni.

La pubblicazione rappresenta quindi uno strumento di ricerca essenzialeper i ricercatori e gli storici che intenderanno approfondire l’originedella scienza elettrica e in particolare l’opera e la personalità del grandescienziato italiano.

S. STRATICO, D E’ FLUIDI ELASTICI PERMANENTI : STORIA DI UN MANOSCRIT-TO ATTRIBUITO A VOLTA. Hoepli, 2001. A cura di Franco Giudice e Marco

Ciardi. Università di Pavia.Contributo del Comitato Regione Lombardia e del Comitato Pavese.

Con il titolo De’ fluidi elastici permanenti è conservato nelle Archives del’Académie des Sciences di Parigi un manoscritto, datato al 1777 e attri-buito ad Alessandro Volta. In realtà, sia la datazione sia la paternità deltesto sono erronee. Un attento esame del manoscritto e una serie di veri-fiche documentarie, di cui i curatori danno ampiamente conto nell’in-troduzione del testo qui pubblicato, hanno consentito di appurare chel’autore del testo, redatto fra il 1783 ed il 1784, non è Volta, ma Simone

Stratico (1733-1834). Stratico fu docente di Matematica, Teoria Nauticae Fisica sperimentale all’università di Padova e, per un breve periodo(1801-1803), sostituì Volta a Pavia.

La presente pubblicazione, in assoluto la prima edizione a stampa, si basasul manoscritto della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, dove è

RICERCHE E STUDI

 In alto: Scorcio del nuovo allestimento del Gabinetto diVolta all’Università di Pavia,dove sono raccolti numerosi

 strumenti voltiani. In basso:Copertina del Volume sulmanoscritto di Stratico.

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180 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

conservata la maggior parte degli inediti di Stratico. Il manoscritto pari-gino, infatti, è una copia delle varie redazioni della Marciana di Venezia.

C ATALOGO DELLA BIBLIOTECA VOLTIANA. Istituto Lombardo Accademia

di Scienze e Lettere. Contributo del Comitato Nazionale.

È conservato presso l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettereun fondo librario comunemente conosciuto come Biblioteca Volta, con-tenente «tutte le pubblicazioni finora stampate che parlano del Volta edelle sue scoperte» (Commissione Reale per l’Edizione Nazionale delleOpere di Volta, seduta 30 aprile 1921). Il fondo è custodito nella saladedicata ad Alessandro Volta, situata al 1° piano di Palazzo Landriani,restaurata nell’ambito delle attuali celebrazioni. L’Istituto ha ritenutoopportuno far conoscere l’esistenza di questo fondo rendendolo consul-tabile in Rete al proprio sito www.istitutolombardo.it.

DIGITALIZZAZIONE DELLE OPERE DI VOLTA. Istituto Lombardo,Università di Pavia. Comitato Scientifico: Alberto Gigli Berzolari, EttoreCau (Istituto Lombardo), Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera (Università diPavia). Contributo del Comitato Nazionale.

L’Edizione Nazionale delle Opere di Alessandro Volta, che comprende isette volumi di Memorie, i cinque volumi dell’Epistolario, il volume di

 Aggiunte e i due volumi degli Indici, è da tempo fuori commercio. Ciò limi-

ta fortemente la possibilità di diffusione del pensiero dello scienziato inItalia e all’estero non solo tra gli studiosi, ma anche tra gli studenti, tra gliutenti delle biblioteche e presso un pubblico più vasto.

Questa limitazione si è mostrata particolarmente grave proprio in occasio-ne delle celebrazioni voltiane: risultati recenti nel campo della Storia dellaScienza mostrano il rinnovato interesse per le teorie, gli strumenti, gli espe-rimenti e i risultati di Volta, che confermano tutta la loro attualità.

I problemi storiografici ed epistemologici relativi al rapporto tra scoper-ta e invenzione, teoria ed esperimento, sviluppo e soluzione dei dibattitiscientifici, interpretazioni alternative di dati sperimentali, passaggio dallafilosofia naturale a discipline scientifiche, sviluppo di paradigmi alterna-

tivi a quelli dominanti, ruolo della tecnologia dell’epoca nella costruzio-ne di strumenti, influenza di fattori istituzionali e socio-politici, trovanonel caso storico delle conquiste voltiane ampia materia per sviluppi eapprofondimenti. In un periodo di rinnovato interesse per la cultura sto-rico-scientifica e per le collaborazioni internazionali è di gran rammari-co non poter adeguatamente promuovere l'interesse per uno dei mag-giori rappresentanti del pensiero scientifico italiano, soprattutto in con-siderazione dell’enorme lavoro fatto a suo tempo dalla CommissioneNazionale e da tutti i collaboratori. Sarebbe stato eccessivamente onero-so e forse ormai anacronistico pensare a una ristampa delle opere; per iquattordici volumi in oggetto non solo la riproduzione, ma anche la spe-dizione e la conservazione costituiscono un gravoso impegno.

Nel caso delle Opere di Volta la digitalizzazione ha costituito quindi una viadi grande interesse, perché opportuni sistemi di schedatura del materialeconsentono l’indicizzazione degli argomenti, dei luoghi, dei personaggi, chepossono quindi essere facilmente reperiti e messi in relazione tra loro.

 Frontespizio dell’Edizione Nazionale delle Opere di Volta.

 In basso: Copertina del Regestodei manoscritti del Cartellario

Voltiano (Istituto Lombardo,

 Hoepli, 2002).

I due volumi degli Indici, checostituiscono oggi un utilissimostrumento di accesso al pensierodello scienziato, hanno trovatonella forma ipertestuale una col-

locazione naturale e un notevolevalore aggiunto.

In particolare sono state realiz-zate nuove forme di indicizza-zione: cronologica (timeline),geografica (atlas), ricerca pertitoli e per parole chiave, sele-zione di elementi grafici e multi-mediali.

Il Cd-Rom realizzato è statomesso a disposizione di bibliote-che e studiosi e si sta provve-dendo al suo eventuale inseri-mento in rete.

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TRADUZIONE IN LINGUA INGLESE DELLE LETTERE DI ALESSANDRO VOLTA

RELATIVE ALL’INVENZIONE DELLA PILA

 Iniziativa del Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenarìo del-l’invenzione della Pila elettrica ad opera di Alessandro Volta, a cura di Luigi Dadda.

«Le memorie scientifiche di Alessandro Volta sono numerosissime esono in buona parte sotto forma di lettere a colleghi sia italiani sia stra-nieri (francesi, tedeschi, olandesi, inglesi). Le lingue usate da Voltasono state principalmente l’italiano e il francese, con l’inglese, il tede-sco e il latino. È sorprendente, per il profano della storia della scienza,constatare l'intensità dei rapporti epistolari tra gli scienziati europeidell’epoca.

«Gli scritti di Alessandro Volta sono raccolti presso l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, di cui Volta fu il primo Presidente.

«Nel 1902 si iniziò una classificazione degli scritti con la compilazione di

un “Regesto del Cartellario Voltiano” manoscritto (si veda sopra) e sidiede poi seguito alla stampa di una parte rilevante di essi. Le Opere di Alessandro Volta, Edizione Nazionale comprendono 7 volumi, seguite daun Epistolario di Alessandro Volta in 5 volumi, da un’ Aggiunta alle Opereed all'Epistolario di Alessandro Volta in un volume e infine dagli Indicidelle Opere e dell'Epistolario di Alessandro Volta, Edizione Nazionale in2 volumi.

«Per il ruolo di “lingua franca” scientifica oggi svolto dall’inglese, è parsoutile al Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della Piladi promuovere la traduzione in inglese delle lettere e memorie che costi-tuiscono il primo volume dell’Edizione nazionale, comprendente gliscritti relativi alla Pila, cioè (con le parole dei curatori del volume)l’“epopea della pila”.

«Un gruppo di fisici e ingegneri, docenti e ricercatori di università italia-ne e straniere si è offerto per la traduzione. I loro nomi figurano al ter-mine dei testi tradotti nonché nell'indice che segue. La traduzione non ècompito facile. Si tratta di comprendere innanzitutto bene i complessiconcetti e le considerazioni scientifiche dell'epoca per poi tradurne ilsenso in modo scientificamente fedele. A tutti i colleghi che hanno volu-to collaborare all'impresa esprimo anche a nome del Comitato Nazionalei più vivi ringraziamenti.

«Le memorie o lettere dell'elenco che segue – riprodotto con lievi modi-

fiche dagli indici dei volumi – sono indicate con titoli spesso generici. Sivuole qui tratteggiare a grandi linee l'evoluzione delle idee e dei risultatiesposti da Volta.

«Egli inizia nel 1792 ripetendo e perfezionando le esperienze di Galvanie presto si convince che le esperienze stesse di Galvani, insieme allenuove di Sua concezione, ricevono spiegazione senza ricorrere al nuovoconcetto di ‘elettricità animale’ suggerito da Galvani. Si tratta infattidella normale e nota elettricità, non di origine animale, bensì attribuibi-le al contatto di due sostanze opportunamente diverse. La rana non èaltro che un elettrometro di tipo nuovo, straordinariamente più sensibi-le degli ordinari elettrometri allora usati. A conferma di ciò Volta conce-

pisce nuovi esperimenti e, in particolare, mostra che si possono utilizza-re allo scopo altri modi di rilevazione sperimentale dei nuovi fenomeni,impercettibili con gli ordinari elettrometri e sempre, comunque di natu-ra animale, come la lingua o gli occhi di Volta stesso, ampiamente usatiin molti esperimenti.

RICERCHE E STUDI

 Manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dall’Istituto

 Lombardo: in alto, “Sperienzecon il mortaio elettrico” (verso -

 sotto il disegno è riportato un anagramma; Cart. volt. I2); inbasso, “Sperienze con il mortaioelettrico” (recto, prima pagina;Cart. volt. I2)

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182 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

«Egli si dedica poi a un lungo lavoro di classificazione delle sostanze, siaesistenti in natura sia artificiali come le leghe metalliche, pervenendo adeterminare così il criterio per la migliore scelta delle sostanze con cuiottenere la messa in modo continuo del ‘fluido elettrico’ (che poi chia-merà corrente elettrica). Tra le sostanze investigate vi sono i ‘conduttoriumidi’. Si noti che Volta non dispone di nessun modello del funziona-

mento di tali conduttori umidi (che oggi noi chiamiamo elettroliti): sitenga presente che una teoria soddisfacente della Pila si ebbe oltre unsecolo dopo la sua invenzione. Nel corso delle ricerche Volta studia tral'altro i circuiti elettrici composti da una catena chiusa di conduttori divario tipo (tra gli altri il carbone di legna) analizzandone accuratamentele proprietà.

«La fase finale di questo periodo della ricerca voltiana si concentra sullapossibilità di ‘sommare gli effetti’ (cioè, le forze elettromotrici) di piùcontatti e, in tale ricerca, Egli si rifà alla torpedine, un pesce che riesce agenerare tensioni elettriche ben maggiori di quelle offerte dai singolicontatti. Egli giunge infine alla soluzione, tanto straordinariamentegeniale quanto semplice, che lo conduce finalmente a una ‘pila’, trabal-lante ma funzionante, di dischi di rame, di zinco (o argento) e di feltroimbevuto di acqua salata: la Pila di Volta!

«Seguono due lettere di Volta non incluse nel Volume I, ma che si è rite-nuto opportuno associare qui alle altre per mostrare come, dopo l’in-venzione basilare della Pila, Volta si sia occupato di problemi emersi dalsuo uso e dalle sperimentazioni indagando ulteriormente su vari aspettianche teorici.

«Nella lettera ai redattori della Biblioteca Britannica, dal Volume II, Voltarespinge l’accusa di aver preso in considerazione come sede della forzaelettromotrice della Pila solo i contatti intermetallici, ritenendo impor-

tante anche il contatto metallo-elettrolita e quello interliquido. Illustrapoi il principio alla base della tecnica che oggi chiamiamo della prote- zione catodica.

«Nella lettera a Martino van Marum, dal Volume IV, Volta enunciaquella che sarà chiamata poi legge di Ohm e, inoltre, ipotizza l’iden-tità, per quanto riguarda gli effetti chimici prodotti, del fluido elettri-co indipendentemente dal fatto che sia generato da una Pila, da unabatteria di condensatori o da una macchina a strofinamento. Anticipala prima legge di Faraday sulla stechiometria elettrochimica e proponedi valutare la quantità di fluido elettrico prodotta da due diversi gene-ratori sulla base degli effetti chimici conseguenti alla circolazione dicorrente.

«Tali indagini segnano l’inizio di un dibattito sulla teoria della Pila, chevede coinvolti i fisici e gli elettrochimici del secolo XIX (Davy, Faraday,Lord Kelvin, Helmholtz, Nernst, Ostwald, Gibb, e molti altri) schieratisu due fronti: quello che si caratterizza per la teoria del contatto (effettoVolta) e quello che adotta una “teoria chimica”. La controversia ha ter-mine intorno al 1930 senza vinti né vincitori: la complessità e la varietàdei casi richiede i due punti di vista.

«Una Nota per i lettori italiani: queste traduzioni in lingua inglese sonostate pensate soprattutto per i lettori stranieri. Tuttavia, a nostro avviso,

un lettore italiano, che conosca l’inglese scritto, potrebbe trovare como-do leggere le traduzioni. Infatti, l’italiano di Volta, e soprattutto il fran-cese (oltre che il latino) non si prestano a una lettura scorrevole (sono lelingue di oltre due secoli fa).

“Sperienze con il mortaio

elettrico” (recto, seconda pagina; Cart. volt. I2).

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183

«Infine, ecco l’indirizzo Web nel quale si potranno trovare le traduzioni.

www.istituto.lombardo.it

«Buona lettura!»

Luigi Dadda

 Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario

dell’invenzione della Pila ad opera di Alessandro Volta

LETTERE TRADOTTE DAL VOLUME I

1792, 8 Aprile

I. Lettera sopra l’elettricità animale al dott. Baronio

Lettera a M.me de Nanteuil

 [traduzione di Vito Svelto, Università di Pavia]

1792, 5 Maggio

II. Memoria prima sull’elettricità animale. Discorso recitatonell’aula dell’Università di Pavia in occasione di una pro-mozione

 [traduzione di Mauro Santomauro, Politecnico di Milano]

1792, 14 Maggio

III. Memoria seconda sull’elettricità animale

  [traduzione di Franco Bassani, Università degli Studi di Pavia, Presidente della Società italiana di Fisica]

1792

IV. Addizione alla memoria seconda sull’elettricità animale

 [traduzione di Lucio Fregonese, Università degli Studi di Pavia]

1792, 20 Aprile . 5 Maggio

V. Giornale delle sperienze sulla sensibilità elettroscopicadelle rane

 [traduzione di Vito Amoia, Politecnico di Milano]

VI.Preparazione delle rane per le sperienze sull’elettricitàanimale, ossia spontanea

 [traduzione di Giuseppe Longo, Università di Trieste]

1792, estateVII. Risposta alla domanda dell’abate Tommaselli

 [traduzione di Sergio Carrà, Politecnico di Milano]

VIII. Due lettere a Martino van Marum:

1792, 30 Agosto

(A) Lettera prima, da Como

1792, 11 Ottobre

(B) Lettera seconda

 [traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1792, NovembreIX. Nuove osservazioni sull’elettricità animale

 [traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1792, 24 Novembre

RICERCHE E STUDI

Omaggio al Sig. de Saussure per 

la sua salita alla Cima del Monte Bianco e le esperienze ivi fatte nei primi di agosto del1787 (Cart. volt. B9, Istituto

 Lombardo).

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184 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

X. Memoria terza sull’elettricità animale, compresa in alcu-ne lettere:

(Lettera 1° al sig. Aldini, Professore a Bologna)

 [traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1792, fine

XI. Observationum circa electricitatem animalem specimen

 [traduzione di Giovanni Orlandi, Università degli Studi di Milano]

XII. Account on some discoveries made by Mr. Galvani of Bologna, with Experiments and Observations on them,in two letters to Mr. Tiberio Cavallo (e seguito):

1792, 13 Settembre

(A) Lettera prima

1792, 25 Ottobre

(B) Lettera seconda

  [traduzione di Bruno Taccardi, Utah University, USA]

1793, 20 Maggio

(C) Seguito in forma di lettera particolare a Tiberio Cavallo,da Pavia

 [traduzione di Emilio e Laura Gatti, Politecnico di Milano]

(D) Seguito in forma di Memoria

  [traduzione di Luigi Dadda e Mariagiovanna Sami, Politecnico di Milano]

1795, 30 Marzo

XIII. Lettera al Cav. Banks, da Pavia

XIV Nuova memoria sull’elettricità animale, in alcune lette-re al Sig. Ab. Anton MariaVassalli:

1794, 10 Febbraio

(A) Lettera prima

  [traduzione di Ivo De Lotto, Università degli Studi di Pavia]

1794,

(B) Lettera seconda

  [traduzione di Ivo De Lotto, Università degli Studi di Pavia]

1795, 27 Ottobre(C) Lettera terza, da Pavia

1795, 20 Dicembre

(D) Lettera quarta, da Pavia

  [traduzione di Ugo Facchini, Università degli Studi di Milano]

1795, autunno

(E) Lettera quinta, da Como

 [traduzione di Attilio Rigamonti, Università degli Studi di Pavia]

1795, 13 AprileXV. Lettera ad Orazio Delfico, da Pavia

 [traduzione di Andrea Silvestri, Politecnico di Milano]

 Lettera di J. Sperges a Volta, inlatino, Vindobona XVI, calendas

 Juni 1779 (Cart. volt. P5).

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185

XVI. Lettere al prof. Francesco Mocchetti:

1795, 5 Giugno

(A) Lettera prima

 [traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1795, Agosto

(A) Lettera seconda [traduzione di Luigi Dadda, Politecnico di Milano]

1796, 29 Gennaio

XVII. Lettera ad Antonio Maria Vassalli, da Pavia

  [traduzione di Domenico e Giuliarachele Ferrari,Università Cattolica a Piacenza e California University at Berkeley, USA]

XVIII. Sul galvanismo, ossia sull’elettricità eccitata dal con-tatto de’ conduttori dissimili. Tre lettere al prof. Grendi Halla, ed Appendice:

1796, 1 Agosto(A) Estratto di lettera

1796, Agosto

(B) Lettera seconda

 [traduzione di Marco Somalvico, Politecnico di Milano]

1797, Marzo

(C) Lettera terza

1797-1799

(D) Frammenti di appunti e risultati di esperienze sulla forzaelettromotrice di contatto fatta specialmente con piattelli

1796 (autunno) – 1797XIX. Mémoire sur l’électricité excitée par le contact mutuel

des conducteurs même les plus parfaits, en une suite delettres au docteur Van Marum:

(A)

(B)

XX. Lettere al cittadino Aldini intorno alla pretesa elettricitàanimale nelle sperienze del galvanismo, con Appendice:

1798, Aprile

(A) Lettera prima

  [traduzione di Sigfrido Leschiutta, Istituto Galileo Ferraris, Torino]

(B) Lettera seconda

  [traduzione di Giorgio Goggi, Università degli Studi di Pavia e CERN, Ginevra]

1798, Ottobre

XXI. Minuta di lettera al prof. Brugnatelli, da Como

  [traduzione di Fabio Bevilacqua, Università degli Studi di Pavia]

1800, 20 Marzo

XXII. On the Electricity excited by the mere contact of con-ducting substances of different kinds. In a letter fromMr Alexander Volta, to the Rt. Hon. Sir Joseph Banks

RICERCHE E STUDI

 Risposta di Volta alleosservazioni di Nicholson sullateoria della Pila (Cart. volt.

 L25, p. 10, Istituto Lombardo).

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186 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

LETTERA TRADOTTA DEL VOLUME II

1802, 18 Marzo

XXX. Lettera ai Redattori della Biblioteca britannica

 [traduzione di Bruno Mazza e Pietro Pedeferri, Politecnicodi Milano]

LETTERA TRADOTTA DEL VOLUME IV

1802, 22 Giugno

LXXIII. Lettera a Martino van Marum, da Como.

 [traduzione di Bruno Mazza e Pietro Pedeferri, Politecnicodi Milano]

S AGGIO DI TRADUZIONE

1792, fine

XI. Observationum circa electricitatem animalem specimen

«In the early spring of this year now approaching its end, I was recal-led to electricity by the occasion of the really extraordinary phenome-na which the famous Galvani, professor at Bologna, discovered in histests and described, and by which he apparently proved the permanenteffectiveness, in animals of any species, of some electricity produced bytheir organisms themselves through spontaneous, vital energy; whichwould mean that an electrical fluid, once its balance has been brokenby nature, is no more at rest in the nerves, but permanently keeps insome sort of movement, that is, in the endeavour to expand from such

OBSERVATIONUM

CIRCAELECTRICITATEM ANIMALEMSPECIMEN

«Ineunte vere hujus jam propelabentis anni revocabar ad elec-tricitatem, occasione phaenome-norum oppido mirabilium, quaesuis tentaminibus Cl. Galvanius,Bononiensis Professor, detexitdescripsitque, quibusque evicissevidetur, vigere perpetuo in ani-malibus cujusque speciei aliquamelectricitatem ab ipsis et in ipsisorganis vi vitae sponte concita-

tam; scilicet fluidum electricum,rupto naturaliter aequilibrio, innervis jam non quiescere, sedesse in continuo aliquo motu autsese ex hac in aliam partem, qua-tenus redundant vel deficit,effundendi nisu. Quare experi-menta illa omnia Galvanii pri-mum iteravi, tum deduca ex iisconsectaria ad examen revocavi,novis precipue institutis de indu-stria tentaminibus, quibus multadetegere nobis datum est, quaeipsum G ALVANIUM aliosque physi-cos, eandem post illum viam

ingressos, fugerunt.«Inter praecipuas quaestionesnondum constitutum est, num inexperimentis Galvanii validissi-mae, qua excitantur, contractio-

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part to such other until it overflows or reduces. I therefore, first, repea-ted all Galvani's experiments, and then submitted to a fresh examina-tion the conclusions which had been drawn from them, having aboveall established new ad hoc tests, whereby it was possible for us to disco-ver many things which Galvani himself and other physisists who afterhim had taken the same route, had overlooked.

“Among the main questions, one has not yet been settled: whether , inGalvani's experiments, the violent muscular contractions and move-ments of limbs which are aroused by the double contact of some metalwith muscles on the one side in nerves in the animal properly dissec-ted and prepared – movements undoubtedly due to an electric fluidrushing from one side to the other along a conductive arc –, come topass because such a fluid is conveyed towards this or that side by itself,that is by the very energy of animal organs, in which case, as thefamous Galvani maintains, it would be worth speaking of electricity inanimals, [...] or whether, as I already thoroughly proved, the […]metals used in the experiments, when they are approached and aptlybrought into contact with parts of animals full of juice, by themselvesand by their sheer power can stir, agitate, impel an electric fluidotherwise inert, so that animal organs play only a passive role. I formy part convincingly demonstrated, with recent, indubitable experi-ments, that metals, indeed also pieces of wooden charcoal, are not onlyvery perfect conductors, but stimulants too of electricity by way of sim-ple contact.[…]»

 [traduzione dal latino di Giovanni Orlandi, Università degli Studi di Milano]

RICERCHE E STUDI

nes musculorum, et artuummotus, ob duplicem metalliattactum hinc musculo, indenervo animalis rite dissecti acpraeparati, qui motus electricofluido, ab una ad aliam partemper arcum conductorem irrum-penti, deberi, vix est qui dubitet,ideo eveniant, quod hocce flui-dum sponte, seu vi ipsa organo-rum animalium ad hanc vel illampartem tendat, quo in casu vera,ac propria animalis electricitasdici mereretur, quodque Cl.G ALVANIUS tuetur; num, inquam,aliquando saltem hoc ita fiat, an,quod pluribus in casibus aliter

evenire jam prorsus demonstravi,metalla in experimentis adhibita,cum partibus animalium succoplenis admoventur, atque apteapplicantur, per se ac propria vir-tute fluidum electricum, aliasquietum, turbare, concitare, pel-lere queant, adeo, ut organa ani-malia non nisi passive sesehabeant. Equidem metalla, quinet carbones lignorum optimosnon solum perfectissima esseelectricitatis deferentia, verum etjam excitantia ope simplicis con-tactus, indubiis nuper experi-

mentis evici.»

Tavola dagli Atti dellaFondazione scientifica Cagnola(Vol. II, 1860), che illustral’applicazione di correnteelettrica a fini terapeutici.

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188 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

L’ISTITUTO LOMBARDO ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE

L’Istituto Lombardo è creato nel 1797 da Napoleone su modellodell’Institut de France con il compito di raccogliere le scoperte, e per- fezionare le arti e le scienze.

La sede è fissata a Bologna e il regolamento prevede trenta membripensionati e trenta onorari, con membri associati italiani ed esteri, sud-

divisi in tre sezioni: scienze fisiche e matematiche, scienze morali epolitiche, letteratura e belle arti.

Il 16 novembre 1802 Napoleone nomina i primi trenta membri, fra iquali figurano: Alessandro Volta, Antonio Scarpa, Barnaba Oriani, Andrea Appiani, Vincenzo Monti, Giovanni Paradisi, Padre Soave ealtri; successivamente, il 18 aprile 1803, i primi designati dal Governocooptano a loro volta altri trenta membri: fra questi lo stessoNapoleone, Francesco Melzi d’Eril, Carlo Amoretti, Luigi Bassi,Giovanni Battista Paletta, Michele Araldi, Giovanni Battista Venturi. Il24 maggio 1803 l’Istituto è convocato la prima volta e il 15 gennaio1804 si dà il Regolamento organico. A presiedere la prima seduta è

nominato Alessandro Volta.Su richiesta della maggior parte dei componenti, Napoleone con decre-to del 25 dicembre 1810 dà all’Istituto il nome di Istituto Reale diScienze, Lettere ed Arti e fissa la sede a Milano nel Palazzo di Brera conquattro sezioni staccate: Venezia, Bologna, Padova e Verona.

 Alla caduta di Napoleone, l’Istituto passa dapprima al governo austria-co e poi (nel 1859) al governo italiano. Nel 1859 viene eletto presi-dente Alessandro Manzoni, poi nominato presidente onorario.

Nel 1935 l’Istituto ottiene un nuovo statuto e un’amministrazioneautonoma con il controllo del Ministero della Pubblica Istruzione

prima, poi del Ministero per i Beni Culturali, ora Ministero per i Benie le Attività Culturali.

L’ISTITUTO LOMBARDO OGGI

 Attualmente l’Istituto comprendeottantadue membri effettivi,ottantadue soci corrispondentiresidenti, ottanta soci corrispon-denti non residenti, sessantamembri stranieri e si compone di

due classi: Classe di Scienzematematiche e naturali e Classedi Scienze morali, suddiviserispettivamente in ScienzeMatematiche, Chimica e Fisica,Ingegneria e Architettura,Scienze Naturali, Medicina;Filologia e Linguistica, ScienzeStoriche e Filosofiche, ScienzeGiuridiche, Pol itiche edEconomiche. Lo Statuto del1989 fra le modalità di coopta-zione, in presenza di particolarirequisiti, permette l’elezione di“membri in soprannumero”.

 Attuale presidente è il professor Antonio Padoa Schioppa, Vice-presidente il professor EmilioGatti. Cancelliere dell’Istituto èla dottoressa Adele RobbiatiBianchi.

L’Istituto funziona senza interru-zione dalle origini e la sua atti-vità, come in passato, consiste inriunioni accademiche nelle qualivengono presentate, discusse eapprovate per la stampa ricerchee lavori originali; in Convegni

Sala adunanze dell’Istituto Lombardo al tempo di Volta,

 Palazzo di Brera.

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Nel 1959 l’Istituto trasferisce la presidenza, gli uffici e la biblioteca aPalazzo Landriani al numero 25 di via Borgonuovo, mantenendo aPalazzo Brera la sala delle adunanze e l’archivio.

Tra le centinaia di grandi personaggi chiamati a farne parte, alcuni deipiù famosi sono: Barnaba Oriani, Francesco Melzi d’Eril, IppolitoPindemonte, Andrea Appiani, Vincenzo Monti, Antonio Canova,

Carlo Cattaneo, Cesare Cantù, Camillo Benso di Cavour, CesareCorrenti, Louis Pasteur, Francesco Brioschi, Felice Casorati, GiovanniVirgilio Schiaparelli, Giosuè Carducci, Antonio Fogazzaro, CamilloGolgi, Ludwig Boltzmann, Luigi Mangiagalli, Luca Beltrami, AchilleRatti (Papa Pio XI), Riccardo Bacchelli, Eugenio Montale, GiulioNatta, Daniel Bovet.

I M ANOSCRITTI DEL C ARTELLARIO VOLTIANO

CONSERVATI PRESSO L’ISTITUTO LOMBARDO

L’Istituto Lombardo ha sempre mostrato particolare attenzione per le“cose” voltiane, tanto che la notizia che fra il «mobiliare dei figli di Alessandro Volta deve andare all’asta giudiziale anche la prima pila dicui egli si valse...» induceva il corpo accademico a decidere di manda-re i membri De Cristoforis e Curioni a «cercare il vero e all’occorren-za ad acquistare quei preziosi cimeli della scienza» (adunanza 7 aprile1859). Questo primo tentativo non consegue alcun risultato. [...]

Peraltro l’Istituto, nell’adunanza del 29 settembre 1861, deliberava avoti unanimi di proporre «a sè ed al pubblico una sottoscrizione volon-taria per comperare quanto rimane di manoscritti, strumenti e suppel-lettili scientifici».

Venne quindi pubblicato un programma – con una breve descrizionedegli strumenti e dei manoscritti, raggruppati nelle varie categorie:

RICERCHE E STUDI

 La Sala Volta a Palazzo Landriani, nuova sededell’Istituto Lombardo, dopo irestauri.

internazionali, Incontri di studio,Cicli di conferenze dedicati adargomenti scientifici di attualitàcon lo scopo di mettere in con-tatto il pubblico con esperti alta-mente qualificati.

L’Istituto possiede un’importanteBiblioteca, il cui patrimoniolibrario, di oltre quattrocentomi-la volumi (arricchitosi con glianni), comprende incunaboli,opere edite nel Cinquecento diclassici antichi e di autori volga-ri, opere pubblicate nel corso delSeicento e del Settecento, rivistee periodici di particolare impor-tanza (oltre tremila testate, dellequali fanno parte oltre quattro-cento scambi dei Rendiconti conanaloghe pubblicazioni delle piùrilevanti Accademie, italiane estraniere, dall’Ottocento a oggi).

Notevoli sono i lasciti di insignistudiosi in diversi campi scientifi-ci. L’Istituto possiede anche unricco Archivio di carte mano-scritte e documenti di alto rilie-vo, relativi a scienziati e letteratiillustri, tra cui Carlo Cattaneo eGiovanni Schiaparelli.

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190 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Fisica generale e meccanica; Calorico, dilatazione dell’aria, forze ela-stiche dei vapori ecc.; Elettricità statica; Galvanismo ed elettricità vol-tiana; Meteorologia, specialmente elettrica; Viaggi e corrispondenze.Vi ricorreva anche questa importante annotazione: «dall’esame di que-sti manoscritti si rileva, che il Volta stese più Memorie, fece più discor-si sullo stesso tema, modificando ed ampliando ad ogni novella occa-

sione sperienze e deduzioni; per lo che devono tenersi come preziosianche quegli autografi che trattano o ritornano su lavori già pubblica-ti, od illustrano i suoi strumenti, che è debito alla nazione conservare».Era la prima sommaria classificazione del materiale voltiano che lasignora Teresa Saint Clair vedova Gatti si apprestava a vendereall’Istituto Lombardo, comprensivo anche dei manoscritti possedutidal dottor Luigi Fontana e a lui pervenuti in forza dell’eredità del pro-fessor Pietro Configliacchi. La sottoscrizione ebbe successo; gli stru-menti e i manoscritti vennero acquisiti dall’Istituto e il professorMagrini nell’adunanza solenne del 7 agosto 1864 svolgeva una densanota “Sulla importanza dei cimeli scientifici e dei manoscritti di Alessandro Volta”.

Nella seduta del 25 agosto 1864 l’Istituto Lombardo nominava unaCommissione composta dai professori Brioschi, Magrini, Codazza,Cantoni e Hajech, per esaminare il progetto di ristampa dell’opera diVolta, ormai rarissima «con l’aggiunta di quanto non vide ancora laluce, che possa giovare alla gloria di Volta ed alla Scienza».

La Commissione per vari motivi non poté concretare il progetto; imanoscritti vennero comunque studiati per singoli argomenti e costi-tuirono l’oggetto di talune pubblicazioni. Solo dopo l’incendiodell’Esposizione nazionale di Como del 1899, in più sedi competenti,si affermava l’urgente necessità di «por mano all’edizione nazionaledelle opere di Alessandro Volta», la quale implicava il riordino del pre-zioso materiale.Con lettera 2 maggio 1902 la Presidenza affidava ad Alessandro Voltajr., professore di fisica al Liceo A. Manzoni di Milano, «di riordinarele collezioni dei manoscritti e del carteggio di Alessandro Volta, di pro-prietà dell’Istituto, e di comporne il catalogo», il quale, pur vedendo-ne le difficoltà, accettava l’incarico.

Il Presidente dell’Istituto nell’adunanza del 21 febbraio 1907 potevaannunciare che il professor Volta aveva portato a termine il riordinodel materiale voltiano (suddiviso in dieci categorie e in venti classi),che finiva per costituire così la parte più preziosa del patrimonio vol-tiano presente nell’Istituto; e aggiungeva altresì che i manoscritti eranoriordinati in apposite cartelle e che già pronto era anche il catalogo,«prezioso sussidio a quanti vorranno in avvenire fare studi sul Volta ein generale sulla storia delle scienze nel tempo suo».

Piccole aggiunte e annotazioni al catalogo sono state portate in segui-to dai professori Aristide Fiorentino, Luigi Volta e Francesco Massardi.

 Adele Robbiati Bianchi

Cancelliere Istituto Lombardo-Accademia di Scienze e Lettere

 Manoscritti inventariati nel Regesto pubblicato dall’Istituto

 Lombardo: in alto, il Ministrodel Culto trasmette a Volta il Decreto bdi assegnazione di una

 pensione sulla mensa di Adria(Cart. volt. R13-14); in basso,manoscritto delle Institutiones

physice pro anno 1776 di Volta(Cart. volt. O3).

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 PPROFONDIMENTI . Numerose attività di ricerca, convegni e pubbli-cazioni hanno riguardato sia la figura di Volta, sia la scienza deltempo, sia l’evoluzione della fisica nel nostro Paese sia, ancora, il

 patrimonio strumentale di Volta e della tradizione accademica, didatticae divulgativa a lui legata. Accanto ai lavori originali, pubblicati in appo- site collane o su riviste, merita segnalare in particolare la ristampa di un

 fondamentale studio sull’opera scientifica di Volta, quello di Giovanni Polvani, pubblicato nel 1942 con i tipi della Domus Galilaeana di Pisa.

D  ALLA FILOSOFIA NATURALE ALLA FISICA: DISCIPLINE E DIDATTICHE IN

ITALIA ALLA FINE DEL ‘700, Convegno (Pavia, 13/14 maggio 1998) e Atti.Segreteria scientifica: Alessandra Ferraresi, Franco Giudice.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Il convegno ha introdotto le celebrazioni voltiane che l’Università avreb-be poi attivato l’anno successivo in occasione del bicentenario dell’in-

venzione della Pila elettrica. L’obiettivo, però, non ha riguardato tanto lostudio e l'interpretazione della complessa figura scientifica di Volta – aquesto ha provveduto l’importante workshop internazionale che si ètenuto sempre a Pavia dall’11 al 13 dicembre 1998 – quanto la ricostru-zione del contesto culturale, sociale e istituzionale, entro cui lo scienzia-to comasco operò. Particolare attenzione è stata infatti dedicata a queiprocessi che, fra la metà del Settecento e il primo ventenniodell’Ottocento, portarono la filosofia naturale a incanalarsi in disciplineautonome, dotate di oggetti e problematiche specifici, e suscettibili diinsegnamento metodico.

Nell’ambito di queste problematiche i vari contributi hanno cercato di

delineare il modo in cui è avvenuto il passaggio dalla filosofia naturalealla fisica nel particolare panorama storico italiano. In tal senso, si è per-seguito uno scopo ben preciso, ossia fornire una prima mappa, sebbenenon esaustiva, delle istituzioni dove, nelle diverse situazioni geopolitiche,veniva insegnato quel complesso di argomenti e si dava quell’imposta-zione metodologica che vennero progressivamente a definirsi come fisi-ca e ad articolarsi in “Fisica generale” e “Fisica sperimentale”. È statospesso sottolineato come nel passaggio dalla filosofia naturale alla fisicai processi di quantificazione e misurazione abbiano svolto un ruolo deci-sivo; ma si è altresì messo in evidenza che nel Settecento vi erano nume-rose tradizioni di ricerca e che i suddetti processi non possono esserericondotti alla mera applicazione del paradigma gravitazionale di

Newton. Lo stesso Volta, infatti, mostra come la sua ricerca scientificafosse fortemente orientata da elementi concettuali provenienti da diver-se tradizioni scientifiche. Si apre così una prospettiva senz’altro piùampia, con soluzioni non univoche né per la fisica generale né per la fisi-ca sperimentale.

Gli atti sono stati pubblicati nella rivista “Studi settecenteschi”, vol. 18,1998.

UNA DIFFICILE MODERNITÀ: TRADIZIONI DI RICERCA E COMUNITÀ SCIENTI-FICHE IN ITALIA 1890-1940. Convegno (Pavia, 9/11 settembre 1998) e  Atti. Segreteria scientifica: Antonio Casella, Alessandra Ferraresi,Giuseppe Giuliani, Elisa Signori.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

RICERCHE E STUDI

 A

Strumento scientifico settecentesco scelto a illustrarela locandina del ConvegnoDalla filosofia naturale allafisica (Pavia, 13-14 maggio1998).

Copertina degli Atti delConvegno Una difficilemodernità (Pavia, 9-11

 settembre 1998).

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192 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Il Convegno ha riguardato le comunità scientifiche italiane e le loro tra-dizioni di ricerca, i luoghi e le strutture dell’operare tecnico e scientifico,le forme di circolazione e diffusione dei saperi disciplinari. Una atten-zione particolare è stata rivolta al caso della Fisica.

La grande trasformazione della scienza all'inizio del '900, continua a pro-porre, in un paese di difficile e contraddittoria modernizzazione come

l’Italia, forti sollecitazioni storiografiche.Nel ricostruire e valutare l’opera delle comunità scientifiche, non ci sipuò limitare agli aspetti più avanzati e dinamici del quadro internazio-nale, trascurando contesti, figure e valori medi che di una comunità defi-niscono una più plausibile identità. Le comunità scientifiche italiane,alcune mai estranee – anche nell'Italia preunitaria e risorgimentale – ailegami internazionali, esprimono in diversi settori figure che stanno deltutto dignitosamente nella media europea del periodo.

Lo studio delle comunità scientifiche italiane e delle loro tradizioni diricerca, dei luoghi e delle strutture dell’operare scientifico e tecnico,delle forme di circolazione e diffusione dei saperi disciplinari, ha costi-

tuito il terreno di lavoro del Convegno.Gli Atti del Convegno sono stati pubblicati in un volume di circa 500pagine; il volume contiene anche una post-fazione redatta dai curatori.

A LESSANDRO V OLTA: BETWEEN NATURAL PHILOSOPHY AND PHYSICS.Workshop, Pavia, 11-13 dicembre 1998. Segreteria scientifica: FabioBevilacqua, Lucio Fregonese.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Gli studi di Storia della Scienza si sono fortemente sviluppati negli ulti-mi decenni e hanno dato vita a una comunità internazionale di esperti nelsettore, organizzata in sezioni dell’International Union of History andPhilosophy of Science e della European Physical Society. Allo scopo dimeglio comprendere l'opera e la figura di Volta nel suo contesto storico,alla luce di nuove e più complesse strategie storiografiche, si è realizzatoun workshop cui hanno partecipato quaranta specialisti di questa comu-nità, provenienti da vari paesi di tutto il mondo. I risultati del workshopsono raccolti in vari volumi (cfr. Nuova Voltiana, pp. 200).

A LESSANDRO V OLTA 1792-1799, DUE SECOLI DOPO, CONVEGNO (CON

PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI). Palazzo di Brera, Milano, 15-16 aprile 1999.Comitato Scientifico: L. Amerio, A. Bellini, F. Carassa, E. Gatti, A. GigliBerzolari, A. Padoa Schioppa, E.I. Rambaldi, G. Tagliaferri, M. Vitale.

Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Contributo delComitato Regione Lombardia. Atti pubbblicati con il contributo del Comitato Nazionale.

Il Convegno si è articolato in due giornate. Sono stati illustrati numero-si aspetti dell’opera scientifica di Volta, sia quelli più strettamente legatial suo contributo più celebrato – la Pila – sia quelli della sua figura di

“filosofo naturale” e di scienziato sperimentatore. Alcuni contributihanno analizzato il contesto della cultura scientifica tardosettecentesca,sia sotto il profilo organizzativo sia sotto quello delle modalità e deglistili di comunicazione.

Sezione di Fisica del Museo per la Storia dell’Università,

Università di Pavia.

Sezione di Medicina del Museo per la Storia dell’Università,

Università di Pavia.

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193

Gli organizzatori hanno prestato grande attenzione affinché dai lavoridel Convegno uscisse un’immagine equilibrata del principale contributovoltiano, l’invenzione della Pila. È così, ad esempio, che gli interventi tesia illustrarne gli aspetti “fisici” si sono alternati a quelli mirati a eviden-ziarne l’interpretazione “chimica” ed elettrochimica.

 Altri contributi, infine, hanno mostrato la fertilità della grande scoperta

di Volta, sia sul fronte delle teorie della materia sia in direzione dei piùattuali sviluppi tecnologici della Pila, come è ad esempio il caso delle bat-terie al litio, il cui uso si è universalmente imposto per la telefonia cellu-lare.

Nella prima giornata del Convegno si sono succedute le seguenti rela-zioni:

Carlo Capra, Università degli Studi di Milano, “Istituzioni e società inLombardia al tempo di Volta”.

Silvia Morgana, Università degli Studi di Milano, “Volta e la lingua dellacomunicazione scientifica”.

Guido Tagliaferri, Università degli Studi di Milano, “Presentazione deimanoscritti”.

Giuliano Bellodi, Università degli Studi di Pavia, “Le braccia dei Fisici:Volta e i suoi strumenti”.

 Edoardo Rovida, Politecnico di Milano, “I disegni nelle opere di Volta”.

Il 16 aprile è stata la volta delle seguenti relazioni:

 Alberto Gigli Berzolari, Università degli Studi di Pavia, “Volta e la scien-za elettrica nella seconda metà del XVIII secolo”.

 Ferdinando Abbri, Università degli Studi di Siena, “Forme e e luoghi dellacultura filosofica-scientifica nel secondo Settecento”.

Gianfranco Chiarotti, Università degli Studi di Roma – Tor Vergata,“Sperimentazione e sviluppi concettuali nella scoperta della Pila”.

Sergio Trasatti, Università degli Studi di Milano, “1799, la Pila di Volta:nasce l’elettrochimica”.

 Daniel Bertrand, Università di Genova, “Dalla Pila di Volta ai modernimezzi di esplorazione funzionale del cervello umano”.

 Angiolino Stella, Università degli Studi di Pavia, “Dalle sperimentazionivoltiane alla struttura della materia oggi”.

 Federico Capasso, Bell Laboratories Lucent Technologies – New Jersey,“L’uso dei diagrammi energetici in Fisica: dall’effetto Volta alla struttura

a bande”.  Bruno Scrosati, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”,“L’evoluzione dell’energia portatile: dalla Pila di Volta alle batterie al litio”.

Gli Atti, pubblicati dall’Istituto Lombardo, comprendono – oltre allerelazioni del Convegno – un’appendice di particolare interesse storico, inquanto illustra alcuni aspetti meno conosciuti del Volta “elettrochimico”.Gli articoli che compongono questa sezione sono:

 Roberto Piontelli (†), Politecnico di Milano, “Effetto Volta e teoria dellaPila (Breve messa a punto e cenni storici)”, ristampa dell’articolo appar-

so in Giornale di Fisica, 1962, 3 (pp. 121-129). Bruno Mazza, Politecnico di Milano, “Teoria della Pila voltaica”.

  Antonio Pedeferri, Politecnico di Milano, “Priorità elettrochimiche di Alessandro Volta mai a lui attribuite e altre poco note”.

RICERCHE E STUDI

 In questa pagina: Illustrazionidella memoria di Daniel

 Bertrand al Convegnodell’Istituto Lombardo Alessandro Volta 1792-1799,due secoli dopo  , che descrivono

 gli sviluppi attuali della

neurofisiologia. Alla loro base sono gli studi di Galvani sull’elettricità animale e quellidi Volta sull’organo elettricoartificiale , la Pila.

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194 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 A LESSANDRO V OLTA E LE UNIVERSITÀ EUROPEE, Convegno. Pavia, 3/5 giu-gno 1999. Segreteria scientifica: Antonio Savini.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Le università storiche d’Europa, appartenenti all’Associazione denomi-nata gruppo di Coimbra, dal 3 al 5 giugno 1999 si sono ritrovate a Pavia,dove nel 1987 fu firmata la carta costitutiva del Gruppo, per tenervi latradizionale riunione annuale e anche per rivolgere un solenne omaggioad Alessandro Volta, professore e rettore dell’Ateneo pavese, ben cono-sciuto in tutte le università d’Europa, molte delle quali egli stesso visitò,per la sua invenzione della Pila elettrica che diede il via allo sviluppodella scienza e della tecnologia elettrica.

Il convegno, organizzato a da Antonio Savini dell’Università di Pavia, haregistrato la partecipazione di rettori e rappresentanti delle 33 universitàche aderiscono al Gruppo. Per l’Italia, Bologna, Padova e Siena oltre aPavia; per il resto d’Europa, tra le altre, Oxford, Cambridge, Heidelberg,Montpellier, Lovanio, Leyden, Salamanca, Uppsala, Cracovia, Praga eCoimbra.Il 3 giugno, dopo l’apertura del convegno con il passaggio delle conse-gne per la Presidenza del Gruppo dal Rettore di Salamanca a quello diPavia, i rappresentanti delle università sono stati impegnati nel fare ilbilancio delle attività svolte nell’anno precedente e nel formulare il pianodi azione per il futuro.

Il giorno successivo Rettori e Prorettori hanno dato vita a un dibattito sultema delle università storiche di fronte alle sfide del nuovo millennio. Ildibattito è stato introdotto da tre relazioni: una sui problemi della ricer-ca tenuta dal Prorettore dell’Università di Cambridge, un’altra sulleforme di educazione permanente a cura dell’Università di Lovanio e infi-ne una relazione sulla formazione alla ricerca presentata dal Rettoredell’Università di Bologna.

La sessione dei Rettori del 4 giugno si è conclusa con una solenne cerimoniainserita nelle celebrazioni voltiane per il bicentenario dell’invenzione dellapila. I Rettori, indossando i rispettivi abiti accademici, sono sfilati attraversoi cortili dell’università e sono infine convenuti nell’Aula Volta dove FabioBevilacqua ha commemorato la figura dell’illustre maestro pavese.

Nei giorni del loro soggiorno a Pavia, scanditi da un programma ricco dieventi, rettori e rappresentanti delle diverse università hanno avuto modonon solo di visitare l’università e i colleghi, ma anche di incontrare la città e

le sue autorità e di partecipare a eventi culturali e sportivi.L’evento, che ha registrato la partecipazione di oltre cento ospiti stranie-ri, è stato riportato da stampa e televisione locale e nazionale.

V OLTA AND THE HISTORY OF ELECTRICITY . Convegno, Como – Pavia,11/15 settembre 1999. Segreteria scientifica: Fabio Bevilacqua, EnricoGiannetto.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale.

SCIENCE AS CULTURE. Convegno, Pavia – Como 15-19 settembre 1999.Segreteria scientifica : Fabio Bevilacqua, Enrico Giannetto.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

 In questa pagina e nella seguente, in alto, foto di gruppo

dei Rettori delle Universitàeuropee – ai piedi della statua di

Volta nel cortile omonimo

dell’Università di Pavia – riunitidal 3 al 5 giugno 1999.

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I due convegni si sono svolti tra Como e Pavia, dall’11 al 19 settembre,sotto gli auspici del Gruppo Interdivisionale per la Storia della Fisicadella Società Europea di Fisica (EPS), della Commissione sulla Storiadella Fisica Moderna della Divisione di Storia della Scienza dell’ IUHPS(International Union for History and Philosophy of Science), del GruppoInternazionale che fa capo alla rivista Science & Education, della Società

Italiana per la Storia della Fisica e dell’Astronomia (SISFA) e della SocietàItaliana per la Storia della Scienza.

L’organizzazione è stata curata dal Gruppo di Storia della Fisica delDipartimento di Fisica “A. Volta” dell’Università di Pavia, e in particola-re da Fabio Bevilacqua e Enrico Antonio Giannetto, con la collaborazio-ne di Giuliano Bellodi, Gianni Bonera, Ernesto Lunati, Federica Pozzi,Lucio Fregonese. I comitati scientifici dei due convegni erano compostidai maggiori esperti mondiali delle discipline coinvolte. L’organizzazionedi tali convegni all’interno delle Celebrazioni Voltiane si inserisce nelquadro delle attività di ricerca che il gruppo di Storia della Fisica da annieffettua sulla storia della fisica moderna, in particolare sulla storia d’e-lettromagnetismo e sull’opera di Alessandro Volta, come anche sulla sto-ria e sulla filosofia della scienza in relazione alla didattica scientifica.

Per quanto riguarda il primo dei convegni, “Volta and the History of  Electricity”, si è discusso non solo sui contributi di Alessandro Volta esulle ripercussioni della sua opera sugli sviluppi successivi, ma anchesulla storia dell’elettricità e del magnetismo in generale, dalle origini ainostri giorni. Per quanto riguarda il secondo, “Science as Culture”, si ètrattato della rilevanza della storia della scienza e della filosofia dellascienza per la didattica della scienza, ovvero per una formazione scienti-fica che privilegi gli aspetti culturali e non solo tecnico-formali dellascienza; come anche dei temi generali di filosofia e storia della scienza inrelazione ai problemi delle nostre società contemporanee “post-moder-ne”, multietniche e multiculturali.Le 187 relazioni presentate ai convegni, che hanno visto la partecipazionedi circa 400 studiosi con una buona percentuale di insegnanti, di prove-nienza internazionale, hanno fornito contributi originali e di grande inte-resse scientifico e sono state tutte pubblicate all’interno del sito “Volta99”,dedicato alle celebrazioni voltiane, all’indirizzo http://www.cilea.it/volta99(alla voce Manifestazioni, Convegni Scientifici).

È stato inoltre pubblicato un volume di abstracts ed è stata avviata la pub-blicazione, a cura di Fabio Bevilacqua e Enrico Antonio Giannetto, dedica-ti ai maggiori risultati scientifici ottenuti, quattro volumi della rivista inter-

nazionale Science & Education, un numero della rivista internazionale Nuova Voltiana e due volumi di contributi selezionati presso la Kluwer(Science as Culture) e la Hoepli (Volta and the History of Electricity).

LUCIO FREGONESE, A LESSANDRO V OLTA: T   EORIE ED ESPERIMENTI DI UN 

  FILOSOFO NATURALE. Serie “I grandi della scienza”, Inserto di “LeScienze”, edizione italiana di “Scientific American”, novembre 1999.Università di Pavia.

Questo lavoro propone una nuova lettura del programma elettrico di

Volta che si discosta sostanzialmente da quella offerta dalla storiografiatradizionale.

Stando alle vedute correnti, nell’elettricità voltiana esistono due fasi suc-cessive nettamente distinte dal punto di vista metodologico e concettua-

RICERCHE E STUDI

 Locandina dei Convegni Volta

and the history of electricity eScience as Culture , che si sonotenuti a Pavia e a Como dall’11

 al 19 settembre 1999.

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196 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

le. In una prima fase giovanile, Volta avrebbe privilegiato le istanze teo-riche e tentato conseguentemente di elaborare una propria rappresenta-zione generale delle azioni elettriche. Sfortunatamente, questa “primamaniera” sarebbe andata incontro a un fallimento senza speranze che loavrebbe indotto ad adottare una “seconda maniera”, caratterizzata dauno spostamento verso il piano empirico e verso una concettualizzazio-

ne delle azioni elettriche mutuata da altri autori. In particolare, Volta sisarebbe ispirato alle elaborazioni di Aepinus e Cavendish, entrambe fon-date sull’utilizzo di forze elettrostatiche analoghe a quelle della gravita-zione newtoniana.

Con un’analisi dettagliata si fa vedere in primo luogo come questa inter-pretazione dicotomica del programma elettrico di Volta sia stabilita suuna serie di lacune interpretative e di anacronismi storiografici. Approfondendo e inquadrando gli scritti di Volta nel contesto scientificoed elettrico dell’epoca, si fa poi vedere come sin dall’inizio egli sia statoin grado di elaborare un’efficace concettualizzazione dei fenomeni elet-trici ispirata non alla rappresentazione “gravitazionale” di Aepinus eCavendish, ma al modello “pneumatico-attrattivo” precedentemente ela-borato da Franklin. Per analogia con la pneumatica, in questo modello lasostanza elettrica era concepita come un fluido dotato di una tendenzaautoespansiva. Si ipotizzava inoltre che questo sforzo espansivo fossebilanciato da una forza attrattiva antagonista esercitata sul fluido elettri-co dalla parte materiale dei corpi.

Ispirandosi anche agli sviluppi che il modello “pneumatico-attrattivo” diFranklin aveva ricevuto a opera di Boscovich, Volta ottenne due risultatiprincipali. Sviluppando in modo originale la componente attrattiva, egligiunse a un’efficace concettualizzazione dell’effetto oggi noto con il nomedi “induzione elettrostatica”. Questo fondamentale effetto è alla base digran parte della fenomenologia elettrica allora studiata. L’“elettroforo” e il“condensatore” successivamente inventati da Volta vengono ricollegati aquesta sua particolare rappresentazione teorica dell’induzione elettrostati-ca. Si fa poi vedere come il concetto voltiano di “tensione elettrica” e il suofamoso “elettrometro a pagliette” siano invece ricollegabili alla compo-nente pneumatica che egli riprese dal modello frankliniano.

Nelle sezioni dedicate al dibattito sull’elettricità animale e all’invenzionedella Pila, viene sottolineato il fondamentale ruolo che le concezioni teori-che che Volta si era precedentemente formato sulla struttura e sulle azionielettriche dei corpi ebbero nel condurlo a formulare la sua famosa ipotesidi un’elettromozione intrinseca per semplice contatto tra conduttori etero-genei. Accanto a questi fattori di tipo fisico, sono infine considerati anche

quelli di ordine fisiologico che indussero Volta a rifiutare l’ipotesi dell’e-lettricità animale nella particolare versione adottata dai galvaniani.

 Illustrazioni dell’allegato Voltadella collana “I grandi della

 scienza” della Rivista Le Scienze(novembre 1999), a cura di

 Lucio Fregonese: Copertina; ivari casi di elettromozione

discussi da Volta nella prima let-tera a Gren (agosto 1796; espe-

rienza di scarica a distanza diuna bottiglia di Leida; tubo di

vetro elettrizzato che attira erespinge corpuscoli di prova;

 sistema di Nollet che spiega le attrazioni e repulsioni elettriche.

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V OLTA E I VIAGGIATORI INTORNO A V OLTA. Convegno, Pavia, 4/5 novem-bre 1999. Università di Pavia.

 All’interno del convegno dedicato dall’Università di Pavia alla sua figurastorica più rappresentativa, quella di Alessandro Volta, assume particola-re rilievo il programma rivolto alla definizione del ruolo rivestito dal per-

sonaggio e dall’alone che lo circondò nell’immaginario del tempo.Un primo campo d’indagine appare senz’altro quello rappresentato dallaletteratura di viaggio. Questo genere, coincidendo con la scopertadell’Italia da parte dei paesi nordeuropei pervenuti nel XVII secolo a unruolo egemone nel quadro continentale (il fenomeno che si definisceGrand Tour), offre al proposito caratteristici temi d’indagine: da un lato,sono da mettere meglio a fuoco i viaggi di Volta stesso e dei suoi colla-boratori e discepoli, di modo che da essi risulti un quadro adeguato dellapresenza di Volta e dell’intero Ateneo pavese nel processo di formazionedi una cultura proiettata verso innovatori risultati scientifici e tecnologi-ci e insieme ancora intimamente collegata ai valori umanistici della tra-

dizione. Da un altro lato, l’esplorazione dei viaggiatori che videro nelloscienziato pavese la meta specifica del loro viaggio italiano garantisce laverifica delle iniziative di interscambio culturale coinvolgenti gradata-mente all’epoca l’intera rete universitaria europea.

Un secondo aspetto della ricerca convogliata da queste manifestazionivoltiane è rappresentato dalla circostanza che Volta stesso e tutto l’am-biente pavese all’epoca furono teatro del fenomeno di progressiva con-vergenza, nell’ambito del patrimonio ideologico e sullo stesso terrenofilologico e linguistico, delle due grandi linee di sviluppo, rispettivamen-te quella scientifica e quella umanistica. Il fine specifico di questo indiriz-zo di ricerca risulta l’enucleazione di situazioni testuali determinanti atte

a chiarire e storicizzare le modalità del fenomeno (in particolare, l’inda-gine stilistico-linguistica si è concentrata sulla graduale formulazione diun lessico scientifico risultante dalla mescolanza e ibridazione di formeindigene e di forme straniere, circostanza cui fornisce da sfondo l’ormaiinevitabile abbandono del latino nella comunicazione accademica).

GIOVANNI POLVANI, A LESSANDRO V OLTA, RISTAMPA ANASTATICA DELL’EDI-ZIONE DEL 1942. Accademia dei XL, Accademia Nazionale dei Lincei.,Domus Galilaeana.

Contributo del Comitato Nazionale.

RICERCHE E STUDI

Tre vedute alpine di HansConrad Escher von der Linth:

 Zermat 1806, Ghiacciaio diGrindelwald 1810 e Ghiacciaioin Val de Bagnes 1805. Sotto: ilvolume di Giovanni Polvani.

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198 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Si tratta della ristampa del celebre studio che costituì la prima organicae approfondita analisi e interpretazione dell’opera scientifica di Volta nelnostro Paese.

 A distanza di sessant’anni, il lavoro suscita ancora ammirazione per l’a-cutezza e la precisione della trattazione, il calore umano e la profonditàculturale. L’occasione di queste Celebrazioni ne dimostra l’attualità pur

nel confronto con i più recenti sviluppi dell’indagine storica ed episte-mologica sul grande scienziato.

“COLLEZIONI SCIENTIFICHE A COMO: ANALISI STORICO-CRITICA , PROGETTA- ZIONE DIDATTICA”. Ricerca. Gruppo di lavoro: Paolo Brenni, ValentinaGalli, Bruno Magatti, Pietro Todeschini.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

 Al fine di valorizzare le collezioni di strumenti scientifici presenti aComo, distribuite lungo il percorso dal Tempio Voltiano al Liceo Volta,è stato effettuato uno studio preparatorio per il restauro e il riordinodelle apparecchiature esistenti.

Il lavoro è stato presentato in un rapporto che illustra le caratteristicheprincipali delle collezioni e al tempo stesso fornisce alcuni suggerimentiper valorizzarle all’interno di un ideale percorso storico.

Punto focale di questo percorso è rappresentato dal Tempio Voltiano,memoriale-museo che conserva i più importanti cimeli scientifici delloscienziato comasco nonché numerosi documenti concernenti le più signi-ficative celebrazioni voltiane indette nel XIX e nel XX secolo.

Particolare attenzione è stata perciò data alla collezione di strumenti, allasua ristrutturazione e ai mezzi per renderla più consona alle moderne esi-genze museologiche.

 Altri luoghi e istituti cittadini testimoniano l’opera del Volta o illustranola tradizione scientifica e didattica nel corso di due secoli:

– la Torre Gattoni, sede del gabinetto scientifico dell’omonimo abate escienziato, in compagnia del quale il Volta si impratichì con la fisicasperimentale;

– il Liceo Volta, nel quale lo scienziato insegnò per alcuni anni prima didivenire professore presso l’Università di Pavia, che conserva oggi unanotevole collezione di strumenti di interesse storico, alcuni dei qualifurono probabilmente acquistati e utilizzati dal Volta stesso;

– l’Istituto Carducci, fondato come istituzione filantropica all’inizio delNovecento, che possiede una serie di collezioni di vario tipo, fra cuiuna bella raccolta di strumenti scientifici e di “kit” didattici dell’epoca,che testimoniano in maniera esemplare gli sforzi fatti per migliorare ediffondere la didattica scientifica anche presso le classi sociali menofavorite.

Il rapporto dedica pertanto spazio anche a queste ultime collezioni, chedocumenta con una prima accurata campagna fotografica.

 POETI  , SCIENZIATI  , CITTADINI NELL’ ATENEO PAVESE TRA RIFORME E RIVOLU - ZIONI , Convegno. Pavia, 15-18 dicembre 2000. Segreteria scientifica: Alessandra Ferraresi, Franco Giudice.

Copertina dello studio delCentro di Cultura Scientifica “A.

Volta” sulle collezioni scientifiche a Como.

 Modello di occhio conservato presso la Sala Casartelli (o “dei Nobel”) dell’Istituto Carducci,

 a Como.

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Società Pavese di Storia Patria, Università di Pavia. Contributo delComitato Pavese.

Per meglio inquadrare l’opera di Alessandro Volta nel contesto accade-mico, sociale e politico nel quale essa si è andata sviluppando,l’Università di Pavia ha organizzato un convegno interamente dedicatoalla realtà pavese nel periodo che va dalle riforme teresiane al consoli-damento del potere napoleonico, un periodo storico di eccezionale rile-vanza per le vicende politiche, culturali e sociali non solo di Pavia e delsuo Ateneo ma di tutta la regione lombarda.

Il diretto coinvolgimento dell’istituzione e dell’ambiente universitario inquel periodo di drammatici cambiamenti, che ebbero per la città di Paviaconseguenze di valore permanente, indica come Università e vita cittadi-na siano stati allora aspetti strettamente congiunti di un’unica realtà, cheviveva appassionatamente e consapevolmente il tempo nuovo.

 Dalla relazione : “La vita universitaria pavese alla fine del diciottesimo secolo nelle memorie di Mangili e Bozzi-Granville”, di Gianni Bonera:

«Ma come descriverò i sentimenti che io, insieme ai miei compagni delcorso di filosofia sperimentale a Pavia, provammo il giorno in cuiVolta, alla nostra presenza, chiamò in vita questa energica potenza!Egli dapprima mise (spiegandone, mentre procedeva, l’ordine e laragione) in contatto due pezzi metallici diversi, e su di essi una cartainumidita con acqua salata; poi, dopo aver ripetutamente collocatol’uno sull’altro questi accoppiamenti fra due metalli (fissati fra sottilisbarre di vetro) fino al numero di cento coppie, ci mostrò istantanea-mente, e ci fece provare, la scintilla elettrica!

«[…] Noi eravamo affascinati. Giacché, sebbene l’apparizione lumino-sa della scintilla elettrica, come risultato dello sfregamento su vetro oresina, era familiare a tutti noi, come avevano ripetutamente dimo-strato gli esperimenti di Nollet e di Cavallo, la produzione del medesi-mo fenomeno al contatto fra due metalli diversi (un fenomeno nonevanescente, bensì continuo fin tanto che la pila rimaneva intatta e lacarta umida) era un fatto sensazionale che per lo meno produceva stu-pefazione.

«Pertanto fu nell’aula di filosofia meccanica all’Università di Pavia che,all’inizio del 1800, l’elettricità voltaica ebbe la sua nascita.» (Agostino Bozzi Granville, Autobiografia).

A LESSANDRO V OLTA E L’ ASTRONOMIA, Como, Natale 2000. A cura diBarbara Arcari e Andrea Costamagna. Prefazione di Piera Volta Roseo.Edizioni della Famiglia Comasca. Contributo proprio.

 Dalla Prefazione:

«Alessandro Volta e l’Astronomia: un titolo che indica due temi che mi

sono particolarmente cari e che costituiscono due costanti della miavita. Quanto ad Alessandro Volta, può quasi sembrar ovvio: l’impegnoe quindi l’onere di esserne degni e all’altezza ben prima dell’onore diportarne lo stesso cognome e di esserne discendenti costituiscono perme un retaggio antico dell’educazione che mio Padre mi ha inculcato

RICERCHE E STUDI

 Locandina del Convegno sulcontesto accademico, sociale e

 politico pavese all’epoca diVolta (1-18 dicembre 2000).

Copertina del saggio edito dalla Famiglia Comasca(Como, 2000).

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200 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

sin da piccola[…] Quanto all’astronomia, è invece meno ovvio, ma nonper questo per me meno importante. Astronomo era mio Padre, ilConte Prof. Luigi Volta, e l’astronomia ha accompagnato la mia giovi-nezza sin dalla fanciullezza, al seguito di mio Padre nella sua carrierada un Osservatorio all’altro. […] È quindi per me particolarmente caropoter trovare in questo libro uniti questi due temi. […] Molto bene

hanno poi fatto i due Autori nella loro attenta ricerca ad evidenziare lostato di conoscenze nel mondo scientifico europeo di allora: Alessandro Volta fu infatti uno scienziato attento e informato su quan-to anche gli altri altri facevano e studiavano, ed era in particolare aper-to al sapere internazionale, una lezione questa ancora oggi attuale eimportantissima».

“L A NUOVA VOLTIANA”, Collana di storia della scienza. Vol. I, Vol. II,Vol. III. A cura di Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Cariplo.

“L A NUOVA VOLTIANA”, COLLANA DI STORIA DELLA SCIENZA. VOL. IV, IN

PREPARAZIONE. A cura di Fabio Bevilacqua, Lucio Fregonese.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Cariplo.

In occasione del bicentenario dell’invenzione della Pila, il Museo per la

Storia dell’Università di Pavia e il Gruppo di Storia e Didattica dellaFisica, operante nel Dipartimento di Fisica “A. Volta” dell’Università diPavia, hanno organizzato un workshop internazionale dedicato all’ap-profondimento della figura storico-scientifica di Alessandro Volta. Aquesto workshop hanno partecipato circa 30 storici della scienza italianie stranieri, con contributi focalizzati su numerosi aspetti della vasta atti-vità del grande scienziato comasco. Come traccia per questi interventi idue curatori dell’iniziativa hanno proposto le categorie e le suddivisionidisciplinari adottate dalla storiografia voltiana tradizionale, richiedendoagli autori di presentare un contributo scritto in lingua inglese sui varitemi. L’intento era quello di stimolare la discussione sull’adeguatezzadelle vecchie vedute e sull’opportunità di nuovi indirizzi storiografici.Nel corso del workshop gli articoli presentati sono stati sottoposti adiscussione critica. Questo lavoro ha condotto a una seconda stesuradegli articoli, in cui gli autori hanno tenuto conto di quanto emersodurante la discussione.

Per valorizzare il lavoro compiuto, si è deciso di non pubblicare gli arti-coli come semplici atti di convegno, ma di sottoporli a ulteriore vagliocritico per poterli offrire al pubblico internazionale in forma ancora piùautorevole. L’inglese è stato rivisto da un lettore madrelingua, mentre gliaspetti storico-scientifici sono stati attentamente considerati dai duecuratori e discussi in molti punti con gli autori nel corso di un nutritoscambio epistolare. Questo lavoro ha condotto a una stesura definitivadegli articoli con notevoli miglioramenti rispetto alle versioni iniziali.Con il materiale così ottenuto si è infine deciso di dare inizio alla serie divolumi intitolato Nuova Voltiana, dedicati all’opera di Volta e a un suoinquadramento nel contesto culturale e scientifico dell’epoca. Come

Copertina del Primo volumedella Nuova Voltiana

(Università di Pavia, Hoepli Editore, 2000). Sotto: Illustrazione dell’articolo di

 Marco Beretta sulla respirabilitàdell’aria alla fine del 18° secolo

(eudiometro del Landriani, dalleRicerche fisiche sulla salubrità

dell’aria  , 1775), tratta dalSecondo volume (Hoepli, 2001).

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risulta dagli indici allegati, tre volumi sono già stati pubblicati e un quar-to è in preparazione. Per il futuro i curatori si propongono di promuo-vere ulteriormente gli studi voltiani e di raccogliere i contributi rilevantiin successivi volumi della serie. Un comitato di redazione composto dastudiosi di riconosciuto valore è stato nominato per il vaglio dei lavoriche verranno sottoposti.

VOLUME I Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio Fregonese Analogy in Volta’s Exact Natural Philosophy by John L. Heilbron Forces and Facts: Yet Another Fragment of the Explanation for Late Eighteenth-Century Dynamism by Keith HutchisonScientific and Professional Education in Lombardy, 1760-1803: Physicsbetween Medicine and Engineering  by Elena BrambillaThe Controversy on Animal Electricity in Eighteenth-Century Italy:Galvani, Volta and Others by Walter BernardiVolta’s English Connections by Roderick W. HomeConfusion and Controversy: Nineteenth-Century Theories of theVoltaic Pile by Helge Kragh

VOLUME II Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio FregoneseVolta’s Chemical Theories: The First Two Phases by Ferdinando Abbri  Pneumatic Chemistry Viewed from Pavia by Bernadette Bensaude-VincentVolta and the Synthesis of Water: Some Reasons for a Missed Discoveryby Raffaella Seligardi Pneumatics vs. “Aerial Medicine”: Salubrity and Respirability of Air atthe End of the Eighteenth Century by Marco Beretta

 Phlogiston in the Air  by Frederic L. Holmes

VOLUME III Preface by Fabio Bevilacqua and Lucio FregoneseThe “Arms of the Physicist”: Volta and Scientific Instruments byGiuliano Bellodi and Paolo Brenni Falling Stars, Instruments and Myths: Volta and the Birth of Modern Meteorology by Marco CiardiVolta and the Quantitative Conceptualisation of Electricity: From  Electrical Capacity to the Preconception of Ohm’s Law by JürgenTeichmann

 Romagnosi and Volta’s Pile: Early Difficulties in the Interpretation of Voltaic Electricity by Roberto de Andrade MartinsThe Enigma of Volta’s “Contact Tension” and the Development of the“Dry Pile” by Willem Hackmann  Debating the Nature of Voltaic Electricity, 1800-1850 by NahumKipnis

VOLUME IV (in preparazione)The Impact of Alessandro Volta on German Culture by Elena AgazziVolta’s Teaching in Como and Pavia: Moments of Academic Life under  All Flags by Alberto Gigli BerzolariVolta, the German Controversy on Physics and Naturphilosophie, and 

his Relations with Johann Wilhelm Ritter  by Andreas KleinertThe Map of Knowledge in the Age of Volta by Maurizio MamianiVolta, the Istituto Nazionale, and Scientific Communication in Early Nineteenth-Century Italy by Luigi Pepe

RICERCHE E STUDI

Gian Domenico Romagnosi,dall’articolo di Roberto de

 Andrade Martins (Terzo volumedella Nuova Voltiana , Hoepli2001). Sotto: Popolazione

 studentesca annua nelle facoltà scientifiche dell’Università di

 Pavia 1773-1814, dall’articolodi Elena Brambilla nel PrimoVolume della Nuova Voltiana(Hoepli, 2000).

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202 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

  European Travels of Lombard Scientists in the Second Half of the Eighteenth Century by Guido Tagliaferri and Pasquale Tucci Natural Philosophy and Natural Science Around 1800 by Dietrich vonEngelhardt

PER UNA STORIA DELLA FISICA ITALIANA: 1945-1965 (Ricerca).Dipartimento di Fisica dell’Università di Pavia. Coordinatore GiuseppeGiuliani.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

La ricerca ha riguardato non solo il periodo 1945-1965 ma anche alcu-ne vicende del periodo antecedente la seconda guerra mondiale, la cuiricostruzione storica costituisce una premessa indispensabile per la com-prensione degli sviluppi successivi.

In particolare, per quanto riguarda le vicende anteriori alla seconda guer-ra mondiale:

È stata realizzata una serie di testi relativi alle riunioni della SocietàItaliana per il Progresso delle Scienze (SIPS). Questi testi sono consulta-bili in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/

È stato completato uno studio del ruolo svolto dalla SIPS nel periodo1907-1940 per lo sviluppo delle scienze e per la diffusione della culturascientifica. Si veda: A. Casella, “Di un acerbo progresso: la SIPS daVolterra a Bottai” in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (acura di), Una difficile Modernità-Tradizioni di ricerca e comunità scienti-

 fiche in Italia: 1890-1940 (Pavia, 2000), pp. 37-89. Il saggio è ancheconsultabile in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/

 Alcuni aspetti dello sviluppo della Fisica in Italia sono stati studiati da:G. Giuliani e F. Passera “La Fisica in Italia: 1890-1940” in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (a cura di), Una difficile Modernità-Tradizioni di ricerca e comunità scientifiche in Italia: 1890-1940 (Pavia,2000), pp. 177-196. Il saggio è anche consultabile in rete nel sito:http://matsci.unipv.it/percorsi/; e da: A. Russo, “Bruno Rossi e la scuoladi Firenze” in: A. Casella, A. Ferraresi, G. Giuliani, E. Signori (a cura di),Una difficile Modernità-Tradizioni di ricerca e comunità scientifiche in Italia: 1890-1940 (Pavia, 2000), pp. 287-298. Il saggio è anche consul-tabile in rete nel sito: http://matsci.unipv.it/percorsi/. I prodromi dellaFisica dello Stato Solido in Italia sono stati studiati nella pubblicazione:I. Bonizzoni, G. Giuliani, “La Fisica dello stato solido in Italia: prodro-mi (1890 - 1940) e primi sviluppi (1946 – 1960)”, Atti del IX ConvegnoOrlandini, La Fisica nella Scuola, XXXII, 3, (1999), pp. 160-168. Illavoro è consultabile in rete all’indirizzo: http://matsci.unipv.it/percorsi/

Per quanto concerne il periodo 1945-1965:

È stato realizzato un database di 3344 record contenente la classificazio-ne di tutti gli articoli pubblicati su Il Nuovo Cimento dal 1946 al 1960.

Sono state realizzate le interviste di Giovanni Boato, Giorgio Careri,Gianfranco Chiarotti, Roberto Fieschi, Fausto Fumi, Gilda Giulotto

Olivelli, Angelo Loinger, Ugo Palma, Beatrice Palma Vittorelli, DanieleSette, Guido Tagliaferri. Di ogni intervista è stato realizzato un dettaglia-to riassunto.

Sono state digitalizzate su CD-audio e in formato MP3 le interviste fatte

 Frederick Seitz al Convegno suThe origins of solid state phy-sics in Italy 1945-1960 (Pavia,

21-24 settembre 1987). Il

Convegno è stato oggetto di studio nell’ambito della Ricerca

Per una storia della fisicaitaliana 1945-1965.

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negli anni ottanta a Piergiorgio Bordoni, Piero Caldirola, Luigi Giulottoe Giorgio Montalenti.

È stato completato lo studio dell’immagine della Fisica attraverso i pianidi studio ed i manuali della Scuola Secondaria. È in fase di sviluppo quel-lo riguardante l’Università.

È in corso lo studio dello sviluppo della Fisica della Materia, della Fisicadelle particelle elementari e della Fisica Teorica.

ELIO PIGNI E ANTONIO B ATTAGLIA, I V OLTA E C AMNAGO. STORIA DOCU - MENTARIA DELLA V   ILLA DI C AMPORA, EDIZIONI NEW PRESS, COMO, 2002.Ricerca e pubblicazione.

Comitato Comasco, contributo proprio.

 A conclusione della ricerca d’archivio, il volume racconta le relazioni che Alessandro Volta ebbe con la località di Campora, frazione di CamnagoVolta presso Como, che accoglie la tomba dello scienziato, e le vicendedella casa di villeggiatura della sua famiglia.

Il libro presenta la ricostruzione della formazione del patrimonio immo-biliare nel luogo di Camnago, notizie sulla famiglia Volta e numerosidocumenti inediti, tra cui il testamento dello scienziato. Le testimonian-ze coprono l’arco di alcuni secoli e restituiscono – nonostante le asperitàdel linguaggio burocratico dell’epoca – il sapore di un’epoca passatafotografata al microscopio di una storia “minore” ricca di suggestione.

RICERCHE E STUDI

 La Villa Volta di Campora aCamnago (fotografia d’archivio).

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204 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

ono persuaso che nello scienziato vi sia sempre una compo-nente filosofica, anche se non sempre lo si riconosce. Addirittura, a volte, si sostiene che lo scienziato sarebbe di

per sè agnostico.

Il filosofo può esserlo o meno: il rapporto con la fede può esse-

re problematico. Lo ricordava pochi giorni fa Padre Coyne (cfr. p.248) nella sua bella relazione in Cattedrale, quel Duomo in cui –come ricordava il nipote Zanino – «aveva poi il Volta la consuetu-dine di recarsi tutti i giorni a udire la Messa, quando ormai si eraritirato a Como, e per lo più la cantata in Duomo. Tu lo vedeviritto, nel vano sotto l’organo e nell’ambiente della grandiosa artedei Sommi Maestri Comacini la storica figura spiccava ancor piùseveramente».

Qui c’è un particolare curioso, che credo sia tipico del ricerca-tore e dello sperimentatore: appena cominciata la Messa, egli

 ANTONIO SPALLINO

 ALESSANDRO VOLTA:SCIENZIATO E CITTADINO

TORNO (COMO), 28 MAGGIO 1999

S

 Antonio Spallino, Coordinatoredel Comitato Promotore

Comasco, Presidente del Centrodi Cultura Scientifica “A. Volta”.

Relazione tenuta il 28 maggio 1999a Torno, Como, in occasione dellapresentazione del volume di TomasoBianchi su Volta (si veda a p. 177).

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segnava l’orologio, la qual cosa ripeteva all’intonazione del Gloria,del Credo e del Prefazio; finiti quindi i Sacri Cantici con la Messa,riosservava l’orologio per calcolare la durata sia degli uni sia deglialtri.

Un annotatore molto attento: si ha infatti un’impressione dismarrimento quando si leggono i cinque volumi dell’Epistolariovoltiano, e chi posa gli occhi su questi tomi difficilmente riesce asfuggire alla domanda di come mai un uomo, che era impegnatoin ricerche di frontiera e che è passato dalla Cattedra di Como allaCattedra e al Rettorato di Pavia, alle aule di Napoleone; come maiun uomo di questa statura, con questi interessi, e con questi impe-gni – vedremo poi la somma degli impegni civili comaschi – aves-se il tempo e la volontà di lasciare tutte queste tracce di un inter-minabile itinerario. Tracce che non sono nemmeno poi tante, vistoche molto spesso il suo carteggio fa riferimento a una corrispon-denza di cui non si trova più traccia.

Nell’Epistolario di Volta sono registrate anche le questioni piùminute, come una serie di richieste di rimborso spese, tra cui quel-la all’Ospedale di Como per la costruzione di una certa «macchi-netta», a fronte della quale l’Ospedale gli manda il compensorichiesto. Ma ciò avviene molto frequentemente: quando fa il«revisore delle stampe» (finché questo ufficio, pudicamente chia-mato della «libertà di stampa» ma in realtà una censura, non verràsoppresso e tutte le competenze passeranno alla Polizia), anche lìmanda il conto delle spese sostenute per sdoganare un libro, perrecarsi nel tal posto, e così via.

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

 Pagina a fronte: Vedutaottocentesca della città di Como(cromolitografia da George

 Barnard). Sotto: Il Collegio deiGesuiti, poi Liceo Volta, a PortaTorre, Como.

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206 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Come mai? C’è chi, come ad esempio Julien Green, rispondeche è vero che noi sappiamo che il tempo è invincibile ma forse èanche vero che noi, annotando quella sensazione, quel colore,quel tramonto, quell’incontro, quel colloquio, riteniamo di poterin qualche misura essere presenti in questo fiume che scorre e trat-tenere la memoria. E questo è anche il discorso della storia locale.

Non si può non elogiare un Comune come il Comune di Tornoche presta tanta attenzione alla storia locale, come è avvenuto oracon la restituzione alla leggibilità di un volume che ormai è di anti-quariato: la prima edizione della biografia del Volta, pubblicataanonima da Tomaso Bianchi forse per un delicato riguardo al dott.Luigi Volta, figlio del Grande, a cui doveva in massima parte leinformazioni che aveva utilizzato.

E questo tema della storia locale – non da oggi per la verità – èdiventato patrimonio dei nostri Comuni. Anni addietro si è tenu-to in poco o pressoché nessun conto l’amore per la storia locale;

erano tempi ancora in cui imperava la convinzione delle “magni-fiche sorti e progressive” della tecnologia, dell’avanzamento indi-scriminato della civiltà. Viceversa, soprattutto con le Annales –vero momento di svolta della storiografia – si è capito che la sto-ria locale è importante non meno della storia generale o maggio-re, a condizione che le si pongano le stesse domande che si pon-gano alla storia cosiddetta maggiore, cosiddetta grande. Se la siindaga con questa griglia, con questo crivello, la storia locale dàdelle risposte fondamentali, e soprattutto le dà non soltanto allostorico della storia maggiore, ma anche a coloro che hanno biso-gno di sentire e conoscere le radici della loro identità, in quanto èdi un problema di identità che si tratta.

Volta nasce e inizia la sua carriera quando c’è ancora l’Austria.Complessivamente saranno per lui 51 anni di sudditanza austria-ca (27 anni dall’inizio della sua attività scientifica), 19 anni didominio napoleonico e, di nuovo, 12 anni di restaurazioneaustriaca. È questo uno dei punti che alcuni suoi biografi conside-rano con attenzione, qualcuno con severità, perché il Volta chelavora con convinzione per l’Impero Austriaco è lo stesso che pre-

 Nelle due pagine: Stemmi della famiglia Volta.

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senta l’omaggio di Como a Napoleone, lo stesso che viene pre-miato e riceve un appannaggio – un vitalizio – da Napoleone, einfine lo stesso che ritorna, scampando un tumulto milanese e unaltro scontro all’Università, in seno alla restaurazione austriaca. Larisposta che generalmente si dà è che Volta badava solo ai suoiinteressi scientifici, e che pertanto da “buon” comasco, da perso-

na munita di senso pratico, non poteva non tener conto di questemeteore, di questi grandi signori del mondo, dai quali cercava diricevere aiuto per le proprie ricerche.

Ciò potrebbe indurre a ritenere che Volta fosse del tutto disin-teressato ai problemi particolari locali, e invece no. Intanto, c’è intutto l’Epistolario un’insistenza non richiesta, anzi, una sottoli-neatura, nei confronti della sua Patria. Nelle più diverse occasioniVolta richiama “la mia cara Patria Como”: come ad esempio quan-do il Prefetto del Dipartimento dell’Olona gli chiede di dare l’in-dicazione del suo indirizzo per poterlo iscrivere tra i suoi registri.

Il Volta risponde che, assolutamente no, lui non fa parte delDipartimento dell’Olona, bensì del Dipartimento del Lario. E saràanche Presidente del Dipartimento del Lario, sarà Magistrato delle Acque, e come Magistrato delle Acque – qui ritornano circostan-ze molto ricorrenti – raccomanda a un certo numero di cittadinidi ricorrere al Governo affinché faccia demolire una serie di strut-ture edilizie costruite sull’Adda ai fini della pesca, poco dopo ilponte di Lecco, e si occupa anche delle esondazioni.

Quando chiede di essere collocato a riposo all’Università, scri-ve al Ministro degli Affari Interni in questi termini: «L’altro moti-

vo viene dalle circostanze mie domestiche, le quali non mi per-mettono di trasportare tutta la famiglia a Pavia, e per cui negli ul-timi anni passati dovetti lasciar a Como, oltre ai due fratelliCanonici legati a residenza, anche la moglie mia, e i tre figliuoli-ni, e staccarmi io, e vivere solo a Pavia, facendo sovente delle inco-mode corse a Como, segnatamente per le ferie di Natale, diCarnevale, e di Pasqua». C’è un passaggio in cui dice: «Io a Paviasono un forestiero, non ho alloggio, non ho albergo, vivo allagiornata».

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

Veduta della Casa Volta aCampora di Camnago e camerada letto di Volta nella stessa.

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208 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Un’identica affermazione la fa quando scrive al Prefetto delDipartimento dell’Olona, che – come ho ricordato – lo invitava adichiarare il suo domicilio: «Solamente due giorni fa ho ricevutoil di Lei veneratissimo foglio, segnato 24 febbraio 1807, al qualerispondo che il mio domicilio fisso è a Como mia Patria, ove ho lafamiglia e i miei pochi beni. Passo fra l’anno qualche mese a Pavia,

e sieguo a dare alcune lezioni sperimentali nel teatro di fisica diquesta Università,» – è una lettera del 1807 – «per compiacere aldesiderio esternato dal Governo, abbenché io abbia ottenuta lamia onorifica giubilazione, compiti già i trent’anni di servizio inqualità di Professore. Ma torno a dire il mio domicilio è a Como,ove ho casa propria, ed ove vivo tre quarti almeno dell’anno condue miei fratelli Canonici, la moglie e tre figli. A Pavia, il pocotempo che vi passo, lo fo da forestiero, non avendovi apparta-mento, ed alloggiando all’albergo. Appartengo dunque in tutto eper tutto al Dipartimento del Lario, essendo anzi membro e

Presidente di quel Consiglio Dipartimentale». A proposito della sua religiosità, il 20 marzo del 1807 rispon-de a un certo Bellani che l’aveva invitato a godere a Monza dellafunzione del venerdì santo dicendo: «Ma io conto di non perdereneppur quest’anno quella del Giovedì in Como; prevalendo l’a-more della patria e la divozione dell’effigie colà tanto venerata delSanto Crocefisso». E non era soltanto un atteggiamento affettivoquesto rapporto: questo legame forte con la città il Volta lo dimo-stra nel concreto, e ciò che stupisce è constatare a quanti adempi-menti il Volta desse corso lo stesso giorno, o nel giro di pochi gior-ni, nell’esercizio delle funzioni che gli erano state affidate. Non miriferisco soltanto alle sue relazioni al Piano proposto al ConsiglioGenerale per l’innalzamento del Ginnasio di Como al grado diLiceo – e cioè a sostegno della struttura scolastica, della formazio-ne scolastica. Quando più tardi il Giovio scopre le lapidi romanenel sottosuolo di quell’area che adesso è tra il Liceo Classico e unaltro Istituto scolastico, da responsabile del Dipartimento delLario gli manda una lettera di elogio.

Ho già ricordato che come “revisore delle stampe” deve pren-dere atto di tutte le segnalazioni dei ribelli che inneggiano gli unialla renitenza alla leva, gli altri all’avversione alla religione, in un

arco di tempo abbastanza lungo che va dal 1803 al 1807-8.Nel frattempo commercia bachi da seta: c’è una lettera di ven-

dita di bozzoli dalla sua tenuta di Olgiate nel 1823, in cui fissa ilprezzo, stabilisce il peso, stabilisce modalità della consegna.

Come Presidente del Consiglio Generale del Dipartimento delLario, Volta si occupa dell’istituzione del Tribunale a Sondrio pergiudicare coloro che avevano realizzato la sommossa di Teglio.Come Magistrato delle Acque si occupa – come già accennato –dello sgombero di quegli interventi edilizi che frenavano il corsodell’Adda. Dalla Municipalità di Gravedona viene interessato

affinché Gravedona non perda la Pretura (e qui c’è tutta unadimostrazione dei costi e dei benefici che conseguirebbero lo spo-stamento della Pretura in altre sedi).

Si occupa del diritto dei barcaioli a non vedersi requisire le bar-

Sopra: Laboratorio di filaturadella seta (filanda) e Telaio

meccanico (da Louis Figuier, Le

savant du foyer , Parigi, 1862).Sotto: Tavola dell’Encyclopédie

di Diderot e D’Alembert: lacoltivazione del baco da seta.

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che dalle Forze Armate che in quel momento occupano laLombardia, con la motivazione che le barche sono l’unico stru-mento di vita di queste persone e non si può quindi sottoporle atali imposizioni. È membro del Collegio di Revisione dei DistrettiCensuari; è membro della Commissione per la Fiera. È membrodella Commissione per le Invenzioni e quando, nel 1805 viene

diramato un Decreto che accorda premi a quanti si siano distinticome inventori, nell’esercizio di questo compito sarà lui a stende-re una relazione sull’invenzione di Candida Lena Perpenti, che haindividuato una procedura per la tessitura dell’amianto, cosa chefino a quel momento si aveva notizia avvenisse solo in Siberia e inqualche Paese orientale. Scrive una descrizione dettagliatissima diquesto procedimento, ne vanta i benefici, saggia il tessuto sulfuoco per stabilire se perde consistenza o cangia colore.

Si interessa di seta. Devo dire che quando tratta questo tema neesce il ritratto di un Volta che non ha nulla da dividere con il Volta

– lasciatemi dire – “pseudo-poeta”, autore di un certo numero dicomposizioni poetiche, che il Carducci ebbe a liquidare (ritengocon tutte le ragioni) molto seccamente. La prosa del Volta, vice-versa, è un piccolo gioiello. Lo si apprezza quando descrive lascossa che si produce sulla lingua in alcuni suoi celebri esperimentidi elettrologia, ma lo si vede anche quando insorge contro unadeliberazione del Consiglio Comunale di Como che – per affron-tare la crisi della tessitura del 1778 – approva la stipula di un con-

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

 Disegno acquarellatoottocentesco di un’eccezionaleesondazione del lago, cheraggiunse il Broletto e laCattedrale di Como (primametà del secolo).

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210 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

tratto capestro, che prevede che il Comune di Como entri insocietà con due setaioli comaschi, un negoziante e un imprendito-re, e che attribuisce a costoro la massima parte dei profitti (se vene fossero stati) e al Comune di Como la minimissima parte. Nonsolo, ma in assenza di profitti, i due si sarebbero approvvigionatiquali soci d’opera di quanto di loro spettanza attingendolo al capi-

tale versato dal Comune.Le espressioni del Volta quando scrive al cognato Don

Ludovico Reina per cercare di avviare una reazione a questa deli-bera – che poi avrà successo anche se poi i due, come si legge,«cavallerescamente rinunziarono al contratto» – meritano di esse-re riportate per esteso:

«Carissimo Cognato, due righe di tutta fretta. Sarebbe statobene, che voi aveste potuto intervenire al Consiglio generale tenu-to in oggi, o che vi fosse intervenuto il carissimo Rovelli» – Rovelliè il grande storico, fratello del Vescovo Rovelli – «L’Oratore ha

fatto tanto che è stato accettato il progetto di associazione coiMercanti di seta fatto a suo modo, o anzi a modo dei mercantimedesimi. In prima dirò chi sono questi mercanti, se non l’indo-vinate: sono Primavesi e Casnati; quest’ultimo già sapete, che ètutto cosa sua. Ma sentite gli articoli con cui si stipulerà il con-tratto di associazione colla Città. Essa somministrerà ai due nomi-nati centomila lire almeno, ch’essi impiegheranno con altre100000 proprie in manifatture di seta: l’associazione durerà perquattro anni; il primo non percepirà alcun frutto la Città, il secon-do il due per cento; il terzo tre per cento; nel quart’anno sarà vera

associazione cioè toccherà il profitto eguale alla Città e aiMercanti, dedotte, credo, tremila lire per questi a conto dell’ope-ra loro. Non provenendo frutti, anzi perdendosi in parte o in tuttoi capitali, saran corrisposte ai Mercanti tremila lire all’anno peltitolo medesimo della lor opera ed impiego. Finiti i quattro annisarà in libertà dei Mercanti il ritenere ancora il capitale della Cittàcoll’eguale ripartizione de’ frutti o il restituirlo (questo è il piùbello). Ho rilevato tali essere gli articoli domandandone all’uno eall’altro in segreto quando venni in Città, venuto essendovi tardi,

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e non essendosi compiaciuti i Sig.ri Capi e Maneggiatori di questoaffare d’informarmi; onde non so se siano precisamente tali, o seve ne siano degli altri. Quello che son arrivato a tempo d’intende-re è il desiderio de’ mercanti spiegato dal Sig. Oratore, che fosse-ro Delegati della Città, chi? È facile indovinarlo, D. Fulvio Tridi eil M.ese Porro: tosto dunque fu consentito di delegare questi due

unitamente all’Oratore medesimo. Indovinate ancora chi parlavain città? Olginati e Natta (già gli altri erano pochi). Dite, nonerano questi già imboccati, e tutto il pasticcio già fatto? MaladettaCameretta.» – cioè il Consiglio Comunale – «Dite; si poteano maifare articoli più svantaggiosi alla Città? È possibile, che non se neaccettassero di più convenienti e onesti da altri Mercanti? Perchèlegarsi a quei due? Quante cose ci si dà luogo da pensare! Orsù,dopo domani viene a Milano l’Oratore per ottenere dal Governol’approvazione del progetto, e la dispensa di levare dal Monte diS. Teresa le lire centomila o più; voi potete opportunamente par-

lare, perchè la cosa sia ponderata naturalmente pria, che s’accor-di e si conchiuda».

Come ho accennato, poi, i due cavallerescamente rinunceran-no al contratto. Ciò avviene nel 1778.

Nel 1803 la Municipalità chiede al Volta di accertare se unacerta terra, che esisterebbe presso il locale di Santa Teresa inBorgovico giovi o no a migliorare la fabbricazione dei vetri e i cri-stalli che si fanno in questo Comune: «Per raccogliere in questaparte i lumi che possino appagare le Superiori intenzioni, abbiamotosto rivolto le nostre mire a Voi Citt.o Professore Emerito, che

preghiamo ad avere la compiacenza di impiegare le vostre indagi-ni non solo sulla esistenza, ma anche sulla servibilità dell’accenna-ta terra per il divisato oggetto, e di somministrarci in seguito lenotizie che vi risulteranno». E il Volta cittadino si presta anche aquesta operazione.

Saltiamo dal 1803 al 1815, quando egli presenta una memoriasulla verifica della funzionalità o meno di una macchina da filarseta con vapore, stabilita nella filanda del Conte Luigi PorroLambertenghi nella villa Cascina Lambertenghi.

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

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212 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Qui va, insieme ad altri due membri del Regio Istituto diScienze, e verifica che effettivamente in questa filanda si è appli-cato un progetto francese, che consente di riscaldare il vapore por-tandolo a una certa temperatura Egli descrive tutta l’operazione,osserva quante calorie ha il vapore all’inizio e (sembra di vederloin Duomo mentre cronometra i tempi della Messa) poi ancora

dopo due, quattro, sei, otto, dieci, dodici, quattordici minuti etrae infine il suo bilancio commentando: «Si osservò che la setariusciva più bella, e più fina; cosicché sebbene i bozzoli non fosse-ro dei migliori, pur si trovò essere la seta a 26., finezza considere-vole» – si intendeva di bozzoli lui che li vendeva – «e di ciò con-vennero i Sig.ri Besana, Milius e ‘l mentovato Sig.r Robaglia coltie diligenti Negozianti di seta che ivi erano. I vantaggi principaliper tanto sono: che la Filanda è più ariosa, più pulita e più sana;che la temperatura dell’acqua meglio e facilmente si regola; che laseta, come si disse, riesce megliore; che se n’ha nel giornaliero

lavoro una quantità alquanto maggiore; che le caldaje non sonoconsumate dal fuoco; che grandissimo è il risparmio del combu-stibile; oltre a ciò v’è il risparmio degli inservienti che spaccano lalegna, e di quelli che attendono i fornelli; e il risparmio pure sullaqualità della legna, poiché ogni legna, anzi ogni combustibile,serve del pari sotto la gran caldaja. L’Istituto chiederà ai Delegati,se credano che nuova sia l’introduzione di questo metodo nelRegno Lombardo Veneto». Poi precisa che «Essi sanno ch’è statointrodotto in Piacenza ove si trova utilissimo, ma non ancora franoi. Vero è che il Sig. Ottavio Silva ha intrapreso d’imitarlo inVigevano; ma i Delegati osservano: che Vigevano ora appartiene

al Piemonte; che non se n’eseguì colà se non un picciol saggio, emalamente; che questo saggio medesimo, come appare dalLibricciolo dello stesso Sig. Silva, mostra che non solo non si ètenuto il metodo di Gensoul, ma avendo egli mal compreso il dilui oggetto non ha applicato il calore immediatamente all’acqua,

 Arresto degli Ambasciatori francesi a Novate il 25 luglio

1793.

 Battaglia di Lecco, data dalle Armate Russe ai Francesi il 26

 aprile 1799.

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ma bensì al falso fondo della caldaja; onde ha reso la macchina diminore effetto e di maggior spesa».

Questo è il Volta che – direi ogni anno – quasi quotidianamen-te si occupava della sua città.

C’è ancora la chiamata del Volta a Membro della Commissione

di Ornato, cioè della Commissione Edilizia, che viene rivolta dalPresidente del Consiglio Comunale. La sua risposta è di un’umiltàche non di rado i grandi scienziati hanno, perché solo chi è con-vinto di non sapere ha il senso dell’umiltà, e nella risposta si leggeche lui non si ritiene degno di questo incarico perché non ha lesufficienti competenze. Ciò nonostante il Sindaco di allora e ilConsiglio Comunale insisteranno in questa richiesta ed, essendolui cittadino di Como, si adopererà con tutto l’impegno nell’ap-prendere anche queste competenze e porrà questo suo impegno adisposizione della città.

Che cosa ne esce, a mio giudizio? Ne esce il ritratto di una per-sona che – il tema è ricorrente – ha avvertito il dovere di restitui-re alla sua città una parte dei talenti di cui è stato donato e che hacoltivato; di restituirla senza avere mire di carattere politico o diprestigio personale. Che prestigio poteva ricavare il Volta – giun-to al sommo della fisica, riconosciuto da tutte le società scientifi-che del mondo come maestro nella sua competenza – che presti-gio poteva ricavarne a realizzare questo impegno, ad assumerlo sudi sé e adempierlo?

Qui mi sembra di notare una testimonianza di autentico civi-smo, che dovrebbe insegnare a ciascuno di noi come ci si deve

comportare nei confronti della propria terra, e in questo credo cheil Volta sia stato veramente esemplare.

Quando abbiamo aperto le Celebrazioni Voltiane a Como, ioho vissuto un attimo di tensione, ricordandomi di una serie diarticoli di una certa congiuntura, letti alcuni mesi prima, dal

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

Spettacolo pirotecnico eilluminazione del Lago diComodavanti a Villa Raimondi (VillaOlmo) in onore dell’Imperatoree dell’Imperatrice d’Austria il 28

 agosto 1838.

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214 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

titolo «L’orgoglio di essere comaschi». Mi dicevo: dove è finitoquesto orgoglio? Amministrazione Provinciale, Comune diComo, Camera di Commercio sono alla ricerca quotidiana di“sponsor” per ricordare quest’uomo, e faticano a trovarli, alpunto che tutte o quasi le nostre iniziative si possono dire ini-ziative a rischio. L’orgoglio di essere comaschi, dicevo: dovrem-

mo coltivare questo orgoglio. Volta e, prima di lui, i Plinii: sullafacciata della Cattedrale vi sono le effigi monumentali di duepagani (uno dei quali scrisse una lettera all’Imperatore Traianoper sapere se doveva o no perseguitare i cristiani), segno digrandissima civiltà e di rispetto verso la cultura che non cono-sce barriere temporali, barriere politiche. Quando nel Seicentovenne dal Vaticano il Legato Pontificio per far rimuovere le sta-tue dalla Cattedrale, fu rimosso lui dalla popolazione che loallontanò da Como.

Possiamo dimenticarci noi di questi modelli? Né mi disturba il

rilievo che – quando qualche tempo fa il Corriere della Sera lan-ciò un sondaggio per sentire quale, a giudizio degli italiani, fosseil più grande italiano degli ultimi due secoli – il nome del Voltanon sia stato mai fatto. Sono comparsi nomi di uomini straordi-nari, come Leonardo, Marconi, Fermi, Garibaldi. È comparso an-che Mussolini – ma forse, in questo caso, chi l’ha ricordato avevaun preciso orientamento. Non mi ha stupito, perché purtroppol’attenzione alla memoria delle cose che hanno cambiato il mondoè molto relativa. Leonardo non ha cambiato il mondo: ha arric-chito in modo straordinario una serie di discipline, artistiche, ar-chitettoniche, ma non ha cambiato il mondo, ha avuto una seriedi grandi intuizioni. Volta ha cambiato il modo di vivere; Fermi èuno degli eredi di Volta. Del resto, quando Einstein visitò ilTempio Voltiano a Como, davanti alle povere apparecchiature delVolta ha esclamato: «La Pila è la base fondamentale di tutte le

 Interno del Tempio Voltiano(cortesia Enzo Pifferi).

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invenzioni moderne». Il Premio Nobel Carlo Rubbia, lo stessogiorno dell’apertura di queste Celebrazioni parlando da Pavia,dichiarò testualmente che la Pila era il nostro futuro.

E proprio in quell’occasione io ricordavo che all’Accademia deiLincei, il giorno precedente, Volta è stato ricordato da AlbertoGigli Berzolari (autore di almeno due volumi voltiani) e la suaconclusione è stata questa, che mi piace ricordare qui integral-mente: «Eppure queste povere cose, messe in pila traballante etenute assieme in qualche modo, hanno contribuito in misuradeterminante alla affermazione, diretta o indiretta, immediata oremota, di quelle scienze che toccano così da vicino tutti noi, ladurata della nostra vita così come il nostro modo di vivere; quel-le scienze che, nel male e nel bene, piaccia o non piaccia, hannoavuto così larga parte nel sorgere e nel consolidarsi di quella cheoggi chiamiamo civiltà dei consumi».

Io ricordo che in un volume sui campi di concentramento nazi-

sti veniva riferito che, in uno di questi campi, alcuni prigionieriitaliani avevano potuto ricostruire una pila: tanto povera è lasostanza di cui si era servito il Volta.

Io credo – e concludo – che sia un privilegio vivere nelle nostrearee di provincia. Cesare Angelini, rettore di un grande Collegiopavese – il “Borromeo” – diceva di non vergognarsi affatto di esse-re figlio della bassa pavese, della provincia, perché appartenerealla provincia significa appartenere a un’area che ha ancora con-servato la dimensione umana, un’area a misura d’uomo. E Volta –il cittadino Volta di cui abbiamo parlato – esprimeva perfettamen-

te la misura d’uomo legata a questa piccola terra, nella quale egliè stato eletto – ho voluto verificare – con 7 voti contro i 6 dei duesuoi avversari, più volte Presidente del Consiglio Comunale del-l’allora Comune di Camnago Volta.

 ALESSANDRO VOLTA: SCIENZIATO E CITTADINO

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216 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

OLTA E IL SUO TEMPO (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI  ). Da un prezioso documentoletterario di Carlo Linati, ispirato alla nota vicenda sentimentale di Volta conla cantante Marianna Paris, alla magistrale relazione di Giuliano Pancaldi,

questa sezione presenta una grande varietà di nuovi contributi divulgativi.

M ARIA AZZI GRIMALDI, L A VITA E I TEMPI DI A LESSANDRO V OLTA (ristampa),Ugo Mursia Editore SpA. Contributo proprio.

 L’incontro di Volta con Napoleone, Primo Console, nella sensibile lettu-ra “antieroica” di Maria Azzi Grimaldi (pp. 169-70):

«È stato un breve incontro, quello delle Tuileries, ma da allora il desti-no di Alessandro Volta entra nell’orbita del sole napoleonico, e virimarrà finché quell’astro andrà a spegnersi sotto le eterne piogge diSant’Elena. Lo stratega vittorioso, colui che farà tremare l’Europa e nemuterà le sorti, avverte in Volta il Genio, e una presenza umana ecce-zionale.

«È confortevole, a una mente affaticata da ambizioni gigantesche, lagrandezza semplice del Fisico cisalpino: fra tanti che intorno a lui rin-corrono il potere e glielo insidiano, Alessandro Volta non suscita pen-sieri di rivalità o di odio: è una forza benefica, un vincitore senza stra-gi, a cui si può voler bene. Giacché non è solo l’opportunismo politicoche suggerirà al Bonaparte una generosità regale verso l’Inventore,quasi a voler riflettere su di sé la luce della sua gloria pacifica, ma unmoto intenso di simpatia e di ammirazione, quali se ne trovano neicaratteri ardenti e impetuosi. L’uomo che non accetterà mai lezioni danessuno, il 7 Novembre partecipa fra i Savants, come uno scolaro, allaseduta della Classe di Scienze dell’Istituto di Francia, e non perde di

vista Alessandro Volta che legge, nel suo francese cisalpino, la primaparte della “Memoria sulla identità del fluido elettrico con quello gal-vanico”. L’eccezionale uditore sente che non solo il valore e la conqui-sta fanno grandi gli uomini, e finita la lettura, propone alla Classe dionorare con una medaglia d’oro, nell’Inventore di Como, il primoscienziato straniero la cui gloria arricchisca la pace vittoriosa».

ALESSANDRO VOLTA – ENTRA IN SCENA LA LUCE. Enzo Pifferi Editore,Como, 1997. Volume illustrato con fotografie di Enzo Pifferi,

 Presentazione di Antonio Spallino. Introduzione di Renato Angelo Ricci.Ristampa de “La vita e l’opera del grande fisico” di Maurizio Monti.Saggio di Donata Vittani su “Como e le celebrazioni Voltiane” e saggio di Alberto Longatti su “Antonio Sant’Elia e le prime centrali elettriche in Lombardia”. Enzo Pifferi Editore, contributo proprio.

DIVULGAZIONE

V Copertina del volume di Maria

 Azzi Grimaldi e copertina delvolumetto su Volta edito da

 Enzo Pifferi, edizione tascabiledell’altro volume dello stesso

 autore, in folio, AlessandroVolta – Entra in scena la luce.

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Il volume presenta «in doppio registro» – come annota Antonio Spallinonella Presentazione – «la visitazione documentale dei luoghi, dei volti,degli strumenti di una vita intensissima [...] quale fu quella di AlessandroVolta» e la narrazione che «Maurizio Monti ne fece in una memoria desti-nata al volume miscellaneo progettato dalla Società Agricola Lombarda,e con essa dal suo Consorzio di Como, per il Congresso degli Agronomi

che avrebbe dovuto aver luogo in Como nel 1865. La guerra del 1866 el’epidemia di colera sopraggiunta nei primi mesi del 1867 impedirono ilCongresso ma il Municipio di Como ordinò la stampa del volume nellostesso anno. La lingua del Monti, conforme al tempo e al temperamento,in qualche passo risente di un’enfasi cordiale; ma il ritratto è parlante, eincornicia discorsivamente la ricchissima iconografia prodotta».

 Da “La vita e l’opera del grande fisico” di Maurizio Monti:

«Alto e dritto di persona, ben complessionato, grave di portamento, dibelle e virili fattezze. Spaziosa fronte, occhio fermo, sagace e atto aconciliare riverenza. Negli ultimi anni alquanto curvo e col capo incli-

nato al petto. Tenace di memoria, facondo, aggraziato nelle conversa-zioni, lepido, valentissimo agli indovinelli, ai giuochi di parole.

«Sorpreso in viaggio da più masnadieri, niente si alterò. Discusse confranchezza sui pericoli del loro mestiere, sulle paure dei viandanti, efinì coll’eccitarli a mutar vita.

«Ribaltato da carrozza, sbalzò in piedi, e tranquillamente, come se ilfatto non fosse suo, si pose a esaminare in qual maniera avesse potutosul lato opposto a quello della caduta, impolverarsi”.

«In gioventù, la sua villa era Campora, e provetto gli piacque la menosolitaria dimora di Lazzate. A Campora volentierissimo si mescolava ai

contadini sull’aja, nelle tinaje e sulle panche della rustica cucina.Indefesso agli studj ci perseverava ore ed ore, dimentico di cibo, diriposo; né sentiva le impressioni di caldo e di freddo, quantunque inaltri tempi ne fosse geloso. Logico nella ricerca dei fatti, esatto fino alloscrupolo nel valutarli e paragonarli nelle più minute circostanze.

«Usò in più scritti la lingua franzese. Il tedesco e l’inglese non gli eranoignoti. Si servì del latino con chiarezza e facilità. Le stesse doti riscon-triamo nello stile italiano; e, se manca di castigatezza e di concisione(difetto quest’ultimo che ebbe in comune con Galileo), ha però vociespressive e nuove, opportunissime per un dizionario di fisica. Gliscritti in italiano, innanzi di affidarli alle stampe, li leggeva a Teresa

Ciceri, dei conti Castiglioni di Angera».

 Da “Antonio Sant’Elia e le prime centrali elettriche in Lombardia”:

«Lo sviluppo della civiltà industriale nel Nord Italia, nettamente inritardo rispetto ai Paesi europei, è condizionato fra Ottocento e primoNovecento dalla produzione dell’energia elettrica. [...] Gli impianti, dinotevole mole, condizionano l’aspetto esterno delle centrali, lasciandoal fabbricato dove hanno sede gli uffici e i quadri di comando un ruolosecondario d’immagine, con una tipologia da semplice edilizia civile.Ma il loro inserimento nell’ambiente provoca ben presto problemi diprogettazione [...] La centrale di Trezzo d’Adda, ideata da Gaetano

Moretti, è tanto importante da rappresentare, da allora in poi, unpunto di riferimento. Infatti l’opera realizzata dal Moretti è perfetta-mente integrata in un paesaggio suggestivamente romantico, dominatosu una collina dai resti di una castello medioevale [...]».

DIVULGAZIONE

 Alla pagina a fronte ( in basso),in questa pagina e alla

 successiva (in alto), fotografie di Enzo Pifferi dal suo volume Alessandro Volta – Entra inscena la luce: Atto di nascita diVolta, interno del Liceo Volta,Tomba di Volta a Camnago,Tempio Voltiano, disegno diSant’Elia.

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218 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

«Dietro le pareti del neomedioevalismo di Moretti la funzione prima-ria della centrale perde la sua connotazione, diventa un fatto sussidia-rio; conta di più l’elegante apparenza, l’involucro esterno, di ciò chenasconde. Una nobile mascheratura che viene nettamente contestata daun giovanissimo architetto comasco, Antonio Sant’Elia, nel tracciare lelinee profetiche della sua Città Nuova, presentata a Milano nel 1914

in una mostra del Gruppo Nuove Tendenze e teorizzata dal Manifestodell’Architettura Futurista subito dopo. Sant’Elia, allora appena venti-seienne, fa assumere alle centrali un posto di primo piano nella suavisione urbanistica basata soprattutto sulla spinta dell’elettricità, congli hangar per velivoli che s’allineano accanto a strade multipiano, sta-zioni ferroviarie multipolari, ponti e passerelle, case a gradoni conascensori esterni, che s’arrampicano lungo i muri “come serpenti diferro e di vetro”, secondo la pittoresca definizione data nel Manifesto,in un turbinoso scenario fantascientifico da megalopoli tumultuanteche s’ispira ai grattacieli newyorchesi ma non dimentica le sagomemonumentali della Vienna di Otto Wagner».

A LESSANDRO V OLTA, Enzo Pifferi Editore. Como, 1997. Contributo proprio.

Edizione ridotta e di piccolo formato del precedente volume, che racco-glie una selezione degli scatti Enzo Pifferi e dell’iconografia voltiana dallostesso Pifferi selezionata e impaginata.

UMBERTO FERDINANDO MOLTENI, A LESSANDRO V OLTA , COMO E IL L ARIO

  NEL BICENTENARIO DELL’  INVENZIONE DELLA P ILA 1799-1999, UniversitàTerza Età, Como, febbraio 1999.

Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Il volume si suddivide in due parti. La prima è dedicata alla vita e all’o-pera di Alessandro Volta, con una sintesi degli eventi storici compresi tral’anno della sua nascita (1745) e quello della sua morte (1827), una seriedi tavole cronologiche sulla sua opera, un capitolo sui luoghi dove eglivisse e operò e infine un capitolo sugli sviluppi dell’elettricità, dagli esor-

di dell’elettricismo settecentesco alle moderne derivazioni dell’elettroni-ca, dell’informatica e delle telecomunicazioni.

La seconda parte è un omaggio alla terra d’origine di Volta e si diffonde in unavera e propria guida alla Como monumentale e artistica e alle bellezze delLago e delle sue rive, con una ricca documentazione fotografica originale.

L’abbondanza dell’apparato iconografico e la ricchezza della trattazionene fanno un utile e completo strumento di divulgazione, nato dall’entu-siasmo e dall’accuratezza di uno studioso “in proprio” che ha saputounire la freschezza di un approccio non accademico con il rigore delladocumentazione alle fonti.

 A.A.V.V., V OLTA FISICO E SCIENZIATO, a cura di Gianni Bonera, La NuovaSecondaria (Inserto speciale), La Scuola, Brescia. Università di Pavia, con-tributo proprio.

Sotto e a fronte: Copertina eillustrazione del volume di U. F.

 Molteni e copertine di V oltafisico e scienziato e di

 Alessandro Volta: l’uomo, loscienziato, il credente.

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In occasione delle celebrazioni per il bicentenario dell’invenzione dellaPila, la rivista Nuova secondaria, una tra le più diffuse nel mondo dellascuola secondaria superiore, ha dedicato il suo inserto speciale del mesedi aprile per illustrare la figura e l’opera dello scienziato con la piena con-sapevolezza che una tale iniziativa potesse costituire ‘l’occasione per nuovi percorsi didattici spendibili con i giovani’.

L’inserto è costituito da cinque saggi:- La vita e l’opera di Alessandro Volta (Gianni Bonera)- Volta e la chimica pneumatica del settecento (Franco Giudice)- Volta fisico ‘elettrizzante’ (Lucio Fregonese)- La strumentazione elettrica di Volta (Luisa Cassani e Lidia Falomo)- La controversia Volta-Galvani (Fabio Bevilacqua)

G. BONERA, P. V ANZAN, A LESSANDRO V OLTA: L’UOMO , LO SCIENZIATO , IL

CREDENTE. Università di Pavia. A cura di Ed. CDG, Pavia, 1999

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia e delComitato Pavese.

Del Volta come scienziato, fisico autodidatta, che tuttavia rivoluzionò ilmondo dell’elettricità con le sue apparecchiature, teorie e invenzioni èstato detto quasi tutto, anche se il bicentenario della pila (1799-1999) haincentivato ulteriori ricerche.

Un po’ meno, invece, s’è parlato del Volta come uomo: delle notevoli suequalità morali, pur frammiste a umanissimi difetti – sia nelle relazioniinterpersonali (amici, colleghi, potenti del tempo), sia negli affetti fami-

liari (con l’intermezzo di un amore impossibile) –, della sua condotta poli-tica (tacciata d’opportunismo) e del lungo suo magistero accademico (daComo all’Università di Pavia).

Pochissimo, infine, s’è analizzato il Volta credente (un po’ anche gianse-nista?). Pesanti furono infatti, nell’Ottocento, le ipoteche massoniche.

Su tutt’e tre questi aspetti il volume ha cercato di fare il punto: non rigo-rosamente specialistico – benché fondato sulle più attendibili ricerchecontemporanee – ma con taglio divulgativo, così da far conoscere un po’meglio questa emblematica figura di uomo, scienziato, credente. In parti-colare la parte seconda, dedicata all’opera scientifica, è stata arricchitacon disegni tratti da manuali dell’epoca, con fotografie di strumenti,

appartenenti al Tempio Voltiano di Como e al Museo per la Storiadell’Università di Pavia, e con copie di manoscritti originali di Volta,appartenenti all’Istituto Lombardo.

(Dal Cap. III, “Il credente”)

« Al termine di questa panoramica voltiana concludiamo con le parole diGiovanni Polvani, che nella sua monografia su Volta seppe penetrareprofondamente nella mente e nell’animo non solo dello scienziato, maanche dell’uomo e del credente: «Egli volle e seppe meditare non solo sulgran libro [della natura], ma anche su quello della rivelazione cristiana; estudiò teologia, e ne discusse con profonda competenza. La ricerca delleleggi naturali non legò la mente di lui alla materia; ma anzi gli rese piùfacile il sentire la voce dell’Esser primo, immutabile, necessario, chepotentemente lo chiamava a sé. E quella religiosità, che in Volta ragazzonon era riuscita a fiorire del tutto perché sopraffatta dal fascino del

DIVULGAZIONE

L’UNIVERSITÀ TERZA ETÀ

“ALESSANDRO VOLTA”

È un’associazione senza scopo dilucro sorta nel 1982 a Como conla finalità di promuovere attivitàculturali nei confronti delle perso-ne anziane al fine di combatternel’emarginazione e sollecitarnel’impegno civile e sociale.Organizza corsi di lezioni in diver-se discipline (lingue straniere, sto-ria, letteratura, scienze naturali,arte, e così via). Dispone di unabiblioteca aperta al pubblico di13.000 volumi. Pubblica il bollet-tino mensile Como Terza Età. Si èdistinta per numerose iniziative didivulgazione sull’opera e sullafigura di Alessandro Volta, comeil volume di Molteni (a fianco) ela Mostra su Volta e Marconi del1995 (si veda a p. 304). Presidente

dell’associazione è CarloMontorfano.

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220 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

mondo fisico, si sviluppò poi completamente nell’uomo, cui già la scien-za aveva procurato fama, onori, gloria, ma non gli aveva potuto dare lacalma dello spirito. Adagio, adagio egli si ritrasse allora dalla scena delmondo, per dedicarsi alla preghiera e alla pratica religiosa».

D A V OLTA A I  NTERNET . Conferenza con Adriano De Maio, GiulianoPancaldi. Salone Scacchi della Camera di Commercio di Como, 12 feb-braio 2000. Unione Collegi Periti Industriali di Como, contributo proprio.

“SCIENCE CENTRE”, L ABORATORIO DI DIDATTICA INTERATTIVA DELLE SCIEN-ZE. Gruppo di lavoro: Emilio Borchi, Federico Canobbio-Codelli, AureliaFornaro, Valentina Galli, Renzo Macii, Bruno Magatti, FerdinandoTealdi, Pietro Todeschini. Iniziativa del Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”, con il contributo del Comitato Regione Lombardia.

L’iniziativa si è sviluppata secondo una linea di continuità con il“Laboratorio Gattoni” (si veda oltre), facendo tesoro sia delle esperienzedi didattica maturate con l’uso di repliche di strumenti d’epoca sia dellafilosofia ispiratrice dell’Exploratorium di San Francisco, a cui esso si è inprima battuta ispirato.

 Accanto all’attività di sperimentazione pratica, effettuata all’interno del“Laboratorio Gattoni”, sono state realizzate – con la collaborazione diEmilio Borchi e Renzo Macii dell’Università e dell’INFN di Firenze –ulteriori repliche funzionanti di strumenti d’epoca, che sono andati ad

arricchire quelle del Laboratorio stesso: un modello di occhio, un appa-recchio dei tre prismi, un telescopio newtoniano, un microscopio sempli-ce di Dollond, un elettroscopio di Bernet, uno scaricatore con manici iso-lanti, una batteria di bottiglie di Leyda e un apparecchio per la verificadelle leggi di Volta e Gay-Lussac.

Circa 600 studenti delle scuole hanno seguito nel corso del 2000 gli incon-tri organizzati dal Science Centre, nel corso dei quali sono stati presentati

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multimediali e videocassette, effettuati esperimenti e tenute lezioni di sto-ria dell’elettricità a partire dalla documentazione raccolta nella Mostra iti-nerante Alessandro Volta: l’elettricità e l’avvento del mondo moderno.

Un contributo specifico di carattere tecnico è stato fornito dalla Sedecomasca del Politecnico di Milano, che ha dato, sotto la guida di MarcoSomalvico, consulenza tecnico-scientifica sul tema della presentazione

“virtuale” della storia della scienza attraverso l’uso di “basi di dati polie-driche” in grado di fornire il materiale di origine per immaginarie inter-viste con gli scienziati del passato.

 Il Science Centre ha organizzato gli incontri che seguono.

 L A SCOSSA ELETTRICA: MUSICA E SCIENZA NEGLI ANNI DI  V OLTA, Incontro-Conferenza con musica. Aula Magna del Liceo Volta, Como, 22 febbraio2000. Organizzazione: Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, nell’am-bito delle attività dello “Science Centre”.

Contributo del Comitato Regione Lombardia

Introdotto da Gisella Belgeri, Presidente Fondatore dell’AutunnoMusicale a Como, e da Federico Canobbio-Codelli, Direttore del CentroVolta, l’incontro ha preso lo spunto dall’omonima composizione diGiacomo Puccini, scritta per il centenario della Pila (1899) ed eseguita alpianoforte alla presenza della nipote del musicista, Simonetta Puccini.

Le relazioni dello storico della fisica Pasquale Tucci (Università di Milano)e di Ferdinando Tealdi, docente di fisica e costruttore di copie di antichistrumenti a tastiera, hanno illustrato il sottile ma profondo rapporto che

unisce lo strumento musicale allo strumento scientifico.Il filosofo della musica Quirino Principe e il critico musicale AlfredoMandelli hanno trattato rispettivamente della civiltà musicale negli annidi Volta e di Giacomo Puccini in quanto autore di una composizione d’oc-casione, come quella dedicata all’inventore della Pila.

Per la circostanza è stata allestita la Mostra itinerante “Alessandro Volta:l’elettricità e l’avvento del mondo moderno” (si veda più avanti).

DIVULGAZIONE

 A fronte: Il Rettore del Politecnico di Milano, Adriano De Maio, e locandina delConvegno di cui è stato relatore.

 In basso: Cinque immagini dallamanifestazione Le idee diottone (Villa Olmo 17-19

maggio 2000), con Aurelio Fornaro, Bruno Magatti e lamacchina “Enigma”. In alto adestra: Simonetta Puccini elocandina della Scossa elettrica(22 febbraio 2000).

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222 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 L E I   DEE DI OTTONE: “D ALLA P  ILA DI V OLTA ALL’E NIGMA: STRUMENTI ED

 ESPERIMENTI ” E “L  ABORATORIO APERTO”, Villa Olmo, Como, 16 maggio e17-19 maggio 2000.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, nell’ambito del Progetto“Science Centre”. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Nella suggestiva cornice della “Sala Ovale” di Villa Olmo – per l’occasio-ne trasformata in un “gabinetto scientifico” di metà Ottocento – si è svol-ta un’articolata sessione di divulgazione scientifica “pratica”, con relazio-ni e dimostrazioni sugli strumenti.

Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario della Società Italiana di Fisica,ha tenuto un lucido intervento sul concetto e sulla tipologia degli stru-menti scientifici; Giacomo Carlo Lacaita, Ordinario di Storia contempo-ranea all’Università degli Studi di Milano e Presidente dell’Associazioneper la storia della scienza e della tecnica in Italia nell’età dell’industrializ-zazione (ASSTI), ha illustrato il contributo della formazione tecnicasecondaria alla modernizzazione del nostro Paese; Emilio Borchi,dell’Università di Firenze, ha presentato la strumentazione in dotazionepresso il Laboratorio Gattoni.

Oltre alla strumentazione del Laboratorio Gattoni e a quella realizzata dalScience Centre, sono stati esposti esemplari di macchine e di antichi stru-menti della Collezione Gianni di Vimercate (Milano). Tra questi ha susci-tato grande interesse e curiosità un rarissimo esemplare della Macchina“Enigma”, sofisticato codificatore in uso nel corso della Seconda Guerramondiale, presentato da Franco Soresini.

Le dimostrazioni sugli strumenti sono state effettuate da Aurelia Fornaro,

 In alto: Locandine delle Idee diottone e di Strumenti per

capire. In basso: Ferdinando Tealdi e (a

 fronte) Emilio Borchi e altreimmagini della manifestazione

Le idee di ottone.

FERDINANDO TEALDI

STUDIOSO, DIVULGATORE, ARTISTA

Il 6 settembre 2001 si spegnevaimprovvisamente a Monza Ferdi-nando Tealdi, docente di matema-tica e fisica e uno dei principaliartefici delle iniziative di divulga-zione realizzate a Como nell’ambi-to di queste Celebrazioni.Progetti come il Science Centre delCentro di Cultura Scientifica “A.Volta” – e in particolare le iniziati-ve Idee di ottone e Scossa elettrica

– o come la Mostra Itinerante  Alessandro Volta: l’elettricità el’avvento del mondo moderno, il  Laboratorio Gattoni e la Mostra  Alessandro Volta: viaggio immagi-nario nella mente del genio hannoricevuto da lui fondamentali con-tributi e portano la firma del suocompetente entusiasmo e del suosereno equilibrio di studioso e didivulgatore.Quanti lo hanno conosciuto hannoavuto il privilegio di venire a con-tatto con altri suoi rari talenti, col-tivati con passione, creatività ededizione almeno pari a quelli chehanno accompagnato la sua atti-vità di insegnamento e di divulga-zione: la pittura, la musica, lacostruzione di strumenti musicalisu modelli antichi, l'astronomia.

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Romualdo Gianni, Bruno Magatti, Umberto Ferdinando Molteni,Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini.

STRUMENTI PER CAPIRE: L A VALORIZZAZIONE DEGLI STRUMENTI SCIENTIFICI 

TRA MUSEO , COLLEZIONE E LABORATORIO. CONVEGNO. Sala delle Colonne,Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” (MST),Milano, 30 novembre 2000.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, con MST e Associazione AmiciMST (AMST). Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Giornata di studio organizzata nell’ambito del Progetto “Science Centre”(si veda sopra).

 Introduzione: L. Manusardi Carlesi (Presidente AMST), E. Albertoni(Assessore alle Culture, identità e autonomie della Lombardia), L. Dadda(Presidente Comitato Nazionale Voltiano), D. Lini (Direttore MST), F.Canobbio-Codelli (Centro Volta).

  I sessione. Lo strumento scientifico e la sua valorizzazione: R. A. Ricci(Presidente Onorario SIF), P. Brenni (Fondazione Scienza e Tecnica, Firenze). II sessione. Tipologie: S. Sutera (MST), P. Tucci (Università degliStudi di Milano), A. Silvestri (Politecnico di Milano), E. De Giosa(Amministrazione Militare), P. Todeschini (Conservatore Tempio Voltiano,Como), A. Savini (Università di Pavia), M. del Vecchio (Luxottica).

Tavola Rotonda. Testimonianze, problemi, prospettive: M. Galloni (Torino),G. Dragoni (Bologna), E. Schettino (Napoli), E. Miotto (MST), C. L. Toglia(“Scienza viva”. “Ruote quadrate”).

DIVULGAZIONE

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224 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

C ARLO LINATI, CUPIDO TRA GLI ALAMBICCHI , INTERLINEA ED., NOVARA

2000. Riedizione del romanzo e delle lettere di Volta relative a MariannaParis, introduzione di Anna Modena, con un saggio di Gianni Bonera.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Pavese.

Con la riedizione dello scritto di Carlo Linati, si è voluto ricordare la figu-ra umana di Volta in uno dei momenti, senz’altro più belli, della sua vitaaffettiva. Vi si racconta infatti il profondo e tribolato amore di Alessandro, ormai famoso scienziato, per una cantante di operetta. Unavicenda che, lungi dallo scandalizzare, rende lo scienziato più umano o,quanto meno, non troppo disincarnato.

«Giunto egli ad una età ben matura senza essersi mai potuto risolvere acollocarsi in Matrimonio, perché nessuna donna giunse a fissarlo; fu due anni sono preso e legato da una savia ed onesta fanciulla, ma per disgra- zia di umile e vil condizione, non tanto per nascita, quanto per la profes- sione poco onorata del teatro, che mal suo malgrado, e per fatali circo- stanze ed infortunj domestici, esercita quella povera giovane.

«Or dunque questa sola, ch’ei conobbe e trattò onestamente, poté fissarlo, sicché desiderò […]di sposarla; e l’avrebbe fatto, se molti inconvenienti e pregiudizj […] non l’avessero ritenuto.»

Con queste sincere e accorate parole Volta si rivolgeva all’ImperatoreLeopoldo II d’Austria, chiedendo il trasferimento presso il Ginnasio Breradi Milano, nell’ultimo, vano, tentativo di salvare il proprio amore, con-scio del fatto che il pregiudizio verso la professione di cantante non erasoltanto materia di pettegolezzo che si sprecava in cittadine di provincia,ma anche una minaccia per la permanenza all’Università. Purtroppo lasupplica non fu accolta e Volta dovette rinunciare per sempre a quella che

il [suo] cuore [aveva] scelto per sposa. Finiva così, mestamente, un sognoforse troppo bello, che restò sempre nel cuore dello scienziato.

 Anche se il romanzo di Linati ricostruisce in maniera esemplare le variefasi di questa piacevole, quanto drammatica, vicenda sentimentale, che siintreccia con uno dei momenti scientificamente più produttivi dello scien-ziato, si è ritenuto opportuno riportare alcune delle circa quaranta lette-re scritte in questo periodo da Volta prevalentemente al fratello, l’arci-diacono Luigi. Da queste lettere, il travaglio sentimentale dello scienzia-to emerge con un vigore così coinvolgente che il loro valore trascende lamera testimonianza storica.

«Qui bisognerebbe penetrare in quella che è la psicologia dell’uomo discienza e dell’artista. Non è da domandar a costoro, sempre, in fatto disentimenti, la coerenza morale che noi richiederemmo a un commer-ciante o a un professionista. Il vero è che il supremo amore per l’arti-sta e per lo scienziato è la sua arte, è la scienza; l’altro, ancorché vio-lento, in confronto, ha un po’ sempre l’aria di essere di passaggio nelpaese del loro cuore...

«Noi, in verità, poco sappiamo di questo lento e fatale calmarsi dellapassione voltiana. Ma, per un un certo gusto di contrasti, ci piaceimmaginare che, mentre essa si andava facendo sempre più abitudina-ria, la provincia, d’altra parte, e la famiglia, per bocca del suo autore-

vole Arcidiacono ne approfittassero, con la ostinatezza propria dei pic-coli centri, per tornare all’arrembaggio con nuove armi e nuove insi-die».

Carlo Linati

Copertina della ristampa delvolume di Carlo Linati.

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VOLTA AL FRATELLO ARCIDIACONO LUIGI

 Pavia li 21. 7.bre 1789.

Car.mo Fratello.

Già da molto tempo tengo sull’animo una cosa, che mi pesa, e cui laconfidenza che ho in voi, e l’amore che vi porto non mi permette più

di nascondervi. Più d’una volta sono stato lì per comunicarvela; manon ne ho avuto il coraggio, sapendo pur troppo esser cosa, che deecagionare a voi un grave rammarico, e tirar addosso a me dei rimpro-veri tanto più dolorosi al mio cuore, quantoché non posso io stessonon riconoscerli giusti. Dall’altra parte però vedrete, che son degnoancora di compatimento, e del vostro affetto, che mal mio grado offen-do. Quest’affetto, e quello con cui io vi corrispondo, e la pena didovervi addolorare m’han fatto sospendere fin qui una risoluzione, checonsultando me solo avrei già presa ed eseguita, per quant’altri sacri-ficj mi costi d’interesse e di convenienza. Gl’altri riguardi per ilMondo, e per gl’altri Parenti non mi avrebber né distolto dal mio dise-gno, né indotto a sospenderlo tanto. E qual è mai questa risoluzione?

Voi già forse l’indovinate: un Matrimonio, che per più titoli verrà dalMondo, dai Parenti, e, quel che più mi spiace, da voi grandementedisapprovato.

Sentite però le ragioni, che in vista di una passione, cui ho cercato divincere, e non ho potuto, possono in qualche maniera giustificare lamia condotta; e prima di tutto lasciate ch’io v’informi di ciò che riguar-da la condizione e il carattere della persona a cui desidero di unirmi.

Premo nel principiare a dirvi, che questa è una Virtuosa di teatro. Nonvi sgomentate però tanto ; e ascoltatemi. So, quanto voi, che una sfa-vorevole prevenzione attacca alle persone di quest’arte una specie d’in-famia; ma so ancora, e anche voi dovete saperlo, che per alcune que-sta mala prevenzione è ingiusta. […]. Or tale appunto è il caso dellamia prediletta, la Sig.ra Marianna Paris.[…].

Ho fatto prova fin qui se mi riusciva di superare tal passione; e ho dif-ferito per questo di farvi parola di un tal affare: proverò ancora perqualche mese; ma poi se reggere non posso se la lontananza del carooggetto, anzichè risanarla, fa la piaga più acerba, voi stesso, che m’a-mate, consentirete, o almeno non v’opporrete ch’io provveda alla miapace temporale e spirituale. Sì: anche il bene dell’anima, come bencomprendete, vi è interessato; e lo comprenderete anche meglio quan-do vi dirò facendovi una confessione, la qual mi costa non poco di ros-sore, che avendo commesso qualche sregolatezza, quando libero e

sciolto corsi dietro a degli amoretti vaghi, fui più saggio e castigatoallorchè mi diedi ad un amor fisso. Or sento, che sarò regolatissimo edabbene con un attaccamento non che fisso ma legittimo: altrimentichi sa? Io temo molto di me medesimo.

[…] Io vi stimo, amato mio fratello più d’ogni altro saggio, prudente,e discreto; però a voi, piuttosto che a qualunque altro amico, faccio laconfidenza di tutto l’animo mio, del mio pensare, e fino de’ miei difet-ti; sperando da voi, se mi amate, come non dubito, compatimento,consiglio, e ajuto in sì grave occorrenza.

V’abbraccio più affettuosamente del solito; e sono

Vostro Aff.mo Fratello Alessandro

DIVULGAZIONE

 Donna Teresa Peregrini, mogliedi Alessandro Volta.

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226 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

CIENZA, TECNICA, SOCIETÀ (CONVEGNI E PUBBLICAZIONI). Uno dei principali motivi ispiratori delle Celebrazioni del Bicentenario è statal’attenzione per le conseguenze delle scoperte di Alessandro Volta nei

confronti del mondo moderno e, più in generale, il ruolo che la scienza e latecnologia – così come sono uscite dalla rivoluzione dell’elettricità – rive- stono oggi nella nostra società e a fronte dei grandi problemi dell’umanità.

 In questo senso, accanto ai numerosi interventi sulle scienze fisiche e sulletecnologie del dopo-Volta, un momento di profonda riflessione nel contestodi queste Celebrazioni è rappresentato dalla prolusione che P. GeorgeCoyne, Direttore della Specola Vaticana, ha tenuto sul tema “Scienza e Fede”, tema che gli veniva ispirato dalla cerimonia di inaugurazione di unatarga nel luogo preciso della Cattedrale di Como ove Volta era solito ascol-tar messa negli ultimi anni della sua vita. L’intervento è riportato per inte-ro al termine della sezione dedicata alla Divulgazione (p. 248).

L  A SCINTILLA DELLE IDEE. L A P  ILA DI V OLTA COMPIE DUECENTO ANNI .Convegno internazionale, Villa Olmo, Como, 5 dicembre 1998. Centro

di Cultura Scientifica “A. Volta”, con la collaborazione di Hypothesis, 10Nobel per il futuro. Con il contributo del Comitato Regione Lombardia edel Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica.

Il Convegno ha voluto offrire un confronto ai massimi livelli sui traguar-di raggiunti dalla comunità scientifica internazionale a duecento anni dal-l’invenzione della Pila, e sugli obiettivi con i quali si misureranno scien-ziati e tecnologi nel terzo millennio.

Il Convegno si è aperto con due interventi di Giulio Casati, Coordinatorescientifico del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” (Scienza e com- plessità), e di Giulio Giorello, Professore di Filosofia della Scienzaall’Università degli Studi di Milano (Alessandro Volta e lo sviluppo della  scienza moderna).

Renato Ugo, Presidente dell’Associazione Italiana per la RicercaIndustriale, ha coordinato il panel sul tema “Scienza e innovazione allasvolta del Millennio”, al quale hanno partecipato Kary B. Mullis, Premio Nobel per la Chimica 1993, Robert C. Richardson, Premio Nobel per la Fisica 1996, e William F. Sharpe, Premio Nobel per l’Economia 1990. Iloro interventi nei rispettivi settori hanno avuto la freschezza dell’im-provvisazione e la profondità e il rigore del più serio approccio scientifi-co. I lavori si sono conclusi con interventi di Marzio Tremaglia, Assessorealla Cultura della Regione Lombardia, e Antonino Cuffaro,

Sottosegretario alla Ricerca Scientifica e Tecnologica.

V OLTA M EMORIAL W ORKSHOP ON LOW - POWER DESIGN , Convegno. Como,4-5 marzo 1999. Segreteria scientifica: Mariagiovanna Sami (Politecnicodi Milano). Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributidell’IEEE, del Politecnico di Milano e del Comune di Como.

La progettazione di circuiti elettronici a basso consumo di potenza è unodegli argomenti di punta della ricerca mondiale del settore elettronico. Ilworkshop ha riunito i maggiori esperti del settore per discutere delle piùrecenti scoperte nel campo del consumo di potenza, all’interno dellemanifestazioni commemorative di Volta, che può a buon ditritto essereconsiderato il “padre” di questo settore dell’elettronica.

S

 In alto, locandina del ConvegnoLa scintilla delle idee. In basso,

locandina del Convegno sui

veicoli elettrici, Mendrisio.

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EUROPEAN  LEV (L IGHT  E LECTRIC V  EHICLES ) CONFERENCE: “E LECTRIC

V  EHICLES TODAY  , AND TOMORROW ?”, Convegno. Mendrisio (CH), 7-9 mag-gio 1999. Comune di Mendrisio, Comitato Comasco per le CelebrazioniVoltiane, Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Como, Ca-mera di Commercio di Como, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”.

L’iniziativa di questo primo Congresso Europeo sui veicoli elettrici si

inserisce nell’adesione del Comitato Comasco per le CelebrazioniVoltiane al Progetto VEL (Veicoli Elettrici Leggeri), promosso dalComune di Mendrisio a favore dell’introduzione sul mercato e della dif-fusione della mobilità elettrica.

 Al Convegno sono intervenuti: Marco Piffaretti, Direttore di InfoVELMendrisio; Peter Sonnabend , Coordinatore dei progetti UE nel settore deitrasporti urbani, dell’energia e dell’ambiente; Gaston Maggetto, SegretarioGenerale di CIT-ELEC e Presidente di AVERE (Associazione europea deiveicoli elettrici); Eduard Kiener , Direttore dell’Ufficio federale svizzeroper l’Energia; John D. Dunlop,III , Membro del Consiglio d’Amministra-zione del California Air Resources Board; Sandro Furlan, Docente presso

la Scuola Superiore Enrico Mattei di S. Donato Milanese (Mi).Quest’ultimo intervento ha riportato i risultati di uno studio commissio-nato dal Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” (si veda box a p. 282).

U  NA V OLTA ERA DOMANI . Conferenza internazionale. Villa Gallia, Como,9 maggio 1999. Coordinatore: Piero Maranesi, Università degli Studi diMilano, Assessore all’Università, Turismo e Informatizzazione della Pro-vincia di Como. Amministrazione Provinciale di Como, contributo proprio.

Vi hanno partecipato esperti mondiali in materia di elettricità a bordo deiveicoli: John G. Kassakian, Direttore del Laboratory for Electromagneticand Electronic Systems (LEES) del MIT, Gaston Maggetto, UniversitéLibre de Bruxelles, e Paolo Ferraris, Politecnico di Torino.

INTERNATIONAL S YMPOSIUM ON NON-LINEAR ELECTROMAGNETIC SYSTEMS,Convegno. Pavia, 10 – 12 maggio 1999. Segreteria scientifica: AntonioSavini. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Studiosi di vari continenti, che dal 1988 si ritrovano ogni due anni perdiscutere dell’avanzamento delle conoscenze nel settore dei sistemi elet-tromagnetici non lineari, nel 1999 sono convenuti per tre giorni a Pavia.Oltre a rendere omaggio ad Alessandro Volta, fondatore della scienzaelettrica sperimentale e precursore della tecnologia elettrica, essi hannodiscusso quasi 200 memorie scientifiche che nel 2000 sono state pubbli-cate in un volume, edito da P. Di Barba e A. Savini, nella serie Studies in Applied Electromagnetics and Mechanics di IOS Press, Amsterdam.

RIUNIONE GENERALE DELL’ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA EDELETTRONICA ITALIANA (AEI), Convegno. Como, 16 – 18 giugno 1999.Coordinatori: Guido Clerici, Carlo Masetti, Claudio Mirra, CarloMasotto. AEI, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo delComitato Regione Lombardia.

DIVULGAZIONE

 In alto: Locandina del concertoofferto in occasione delConvegno di Pavia sui sistemielettromagnetici non lineari. Inbasso: Locandina della Mostradel veicolo elettrico che si ètenuta a Como, a margine deiConvegni di Mendrisio e di VillaGallia.

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228 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 L’ASSOCIAZIONE E  LETTROTECNICA ED E LETTRONICA I TALIANA E LE

C ELEBRAZIONI V OLTIANE. Negli ultimi anni dell’Ottocento, l’elettricità –che aveva ormai compiuto le trasformazioni dell’industria e della vitaquotidiana – raggiungeva anche in Italia la fase dell’organizzazionedelle strutture tecniche.

Nei paesi dove lo sviluppo era stato più rapido, tecnici e docenti ave-

vano costituito associazioni e si erano tenuti Congressi Internazionali.In Italia, nel 1896 una commissione presieduta da Galileo Ferrarisponeva le basi per un’associazione, nel cui statuto si dichiarava:«L’Associazione Elettrotecnica Italiana ha per scopo di divulgare lo stu-dio dell’elettrotecnica, di contribuire allo sviluppo delle applicazioni, di stabilire relazioni tra i tecnici e facilitare la conoscenza di invenzioni ed esperienze».

La fondazione avvenne il 1° gennaio 1897 e già nel febbraio si spegne-va Galileo Ferraris. La presidenza era quindi assunta da GiuseppeColombo, che univa doti di scienziato e di organizzatore. La nuovaassociazione corrispondeva a un’esigenza generale e fu subito accolta

favorevolmente dagli elettrotecnici italiani. Le prime Sezioni furonostabilite a Milano, Genova, Napoli, Palermo, Roma e Torino nello stes-so anno della fondazione. La prima riunione generale si tenne a Milanonel marzo 1897 e i partecipanti ebbero modo di constatare la validitàdell’AEI attraverso le discussioni dei problemi tecnici e legislativi chele nuove applicazioni presentavano.

Nel 1899, il primo centenario dell’invenzione della Pila, con leCelebrazioni Voltiane a Como, diede l’occasione di organizzare ilprimo “Congresso degli elettricisti”. La commemorazione di Alessandro Volta fu tenuta da Augusto Righi e, nelle discussioni allequali partecipavano anche i fisici italiani, pure riuniti a Como, fu sta-

bilita la terminologia elettrotecnica italiana. Anche le successive Riunioni Generali portavano notevoli contributi etra questi citiamo la prima discussione e redazione di norme di sicu-rezza degli impianti elettrici nella Riunione del 1901 a Roma. Nel1906 veniva fondata a Londra l’International ElectrotechnicalCommission, sotto la presidenza di Lord Kelvin e l’AEI vi aderiva nel1907. Nel 1909 il Comitato Elettrotecnico Italiano veniva stabilito concompiti principalmente normativi e iniziava la partecipazione alle riu-nioni internazionali.

La storia dell’AEI negli anni immediatamente antecedenti e seguenti laprima Guerra mondiale è ricca di eventi significativi per lo sviluppo

dell’elettrotecnica italiana.Nel 1914 veniva pubblicata la rivista “L’Elettrotecnica” tuttora organoufficiale, seguita nel 1932 dalla seconda rivista dell’AEI, “AltaFrequenza”, alla quale collaboravano i nomi più illustri della nascenteindustria radioelettrica, i cui sviluppi portavano dopo trent’anni all’at-tuale denominazione “Associazione Elettrotecnica ed Elettronica”.

Nel 1923 il presidente italiano Guido Semenza fu nominato presiden-te dell’International Electrotechnical Commission, a indicare il ruoloormai internazionale dell’Associazione.

Il primo centenario della morte di Volta fu celebrato a Como e l’AEI vitenne la XXXII Riunione Generale. L’evento viene ricordato per laparallela riunione internazionale della Società Italiana di Fisica, cheradunava i più eminenti fisici del mondo.

Un cambiamento radicale dell’elettrotecnica italiana accadde nel 1962con il raggruppamento delle attività elettriche nell’ENEL e delle atti-

 Documentazione d’archiviorelativa all’attività

dell’Associazione Elettrotecnica

 Italiana (da Galileo Ferraris el’AEI , a cura di Andrea Silvestri, pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1998): in basso, i delegati al

Congresso di Chicago (agosto1893).

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vità telefoniche nella SIP. Cambiavano i riferimenti dell’AEI verso isuoi interlocutori e ciò richiedeva un adeguamento alla situazione.

Nel 1977 cadeva il 150° anniversario della morte di Volta e l’AEI riu-niva a Como i suoi membri, incaricando Emilio Gatti del discorso cele-brativo.

La rivista dell’Associazione veniva rinnovata nel 1993 con una nuovaimpostazione editoriale e con un titolo significativo e programmatico:“AEI: automazione, energia, informazione”.

 Arriviamo al 1999, Bicentenario dell’invenzione voltiana, ricordata aComo, Pavia e Milano con impegnative manifestazioni. Nella RiunioneGenerale dell’Associazione, tenutasi a Como, furono trattati i temidello sviluppo delle telecomunicazioni e dei generatori elettrochimici.

Guido Clerici

DYNAMICS DAYS. T   HE PHYSICS OF COMPLEX SYSTEMS AND ITS IMPACT ON 

SCIENCE , SOCIETY AND TECHNOLOGY AT THE TURN OF THE CENTURY  , Convegno.Como, 20 – 23 giugno 1999. Segreteria scientifica: Laura Rebuzzini.Comitato scientifico: Roberto Artuso, Giulio Casati. Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Nazionale.

 A 200 anni dall’invenzione della Pila, il Convegno ha offerto l’occasioneper svolgere una riflessione sui problemi posti dalle frontiere della ricer-ca fisica, biologica ed economica, caratterizzate da crescente complessità.

Tra le relazioni si sono segnalate quelle di E. Aurell (Stoccolma) sull’ana-lisi dei mercati finanziari in base al teorema di Nash, di G. Gallavotti(Roma) sull’ipotesi caotica delle fluttuazioni spaziotemporali localizzate,

di L. Kaplan (Harvard) e R. Ketzmerick (Goettingen) sui sistemi caotici,di A. J. Lichtenberg (Berkeley) sulle catene non lineari, di Z. Kovacs(Budapest) sullo scattering caotico, di K. Pawelzik (Brema) e P. So(Fairfax) sulle reti neuronali, di J. Sherratt (Edimburgo) sui modellidiscreti della rimarginazione di ferite, e di M. V. Velarde (Madrid) suimodelli della dinamica complessa del cervelletto.

A NNUAL CONFEREN CE OF THE I  NTERNATIONAL SOCIETY OF 

 E LECTROCHEMISTRY . Convegno. Pavia-Como, 5 - 10 settembre 1999.Segreteria scientifica: S. Trasatti (Milano) chairman, R. Guidelli

(Firenze), E. Kalman (Budapest) ISE, A. Magistris (Pavia), G. Silvestri(Palermo), E. Vianello (Padova). Università di Pavia. Contributo delComitato Regione Lombardia.

L’elettrochimica, come disciplina autonoma, nasce con la Pila e pertanto laSocietà Internazionale di Elettrochimica ha deciso di tenere il suo Congresso Annuale del 1999 a Pavia per celebrare solennemente la ricorrenza.

Il Congresso è stato organizzato da un Comitato costituito da docenti delDipartimento di Chimica fisica dell' Università degli Studi di Pavia in col-laborazione con i colleghi della Divisione di Elettrochimica della Società

Chimica Italiana.La seduta inaugurale ha avuto luogo nella suggestiva cornice del TeatroFraschini, in presenza delle Autorità accademiche e della città, con inter-venti del Presidente dell'ISE e del prof. John O'M. Bockris, che fu tra ifondatori dell'ISE nel 1949. Quest'ultimo ha tracciato un sintetico profi-

DIVULGAZIONE

 In alto: Minuta di Galileo Ferraris per la memoria Sullaintensità delle correntielettriche (da Galileo Ferraris el’AEI , a cura di Andrea Silvestri,

 pubblicato da Vanni Scheiwiller nel 1998). In basso: GiulioCasati, organizzatore delConvegno Dynamics Days (Igiorni della dinamica) , tenutosi

 al Centro di Cultura Scientifica“A. Volta” dal 20 al 23 giugno

1999.

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230 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

lo storico degli sviluppi dell' elettrochimica negli ultimi cinquant’anni.Con l'occasione è stata riproposta la composizione di G. Puccini “Lascossa elettrica”, dedicata a Volta dal compositore nel 1899, in occasio-ne del primo centenario della invenzione della Pila.

I lavori del congresso, suddivisi in nove simposi paralleli, sono prosegui-ti nell'ampio e ben allestito complesso di San Tommaso, appena restau-

rato, in grado di ospitare gli oltre 1000 studiosi provenienti da più di 30paesi iscritti alla manifestazione. Sono pervenuti 1128 contributi dicarattere elettrochimico, tutti di elevato livello scientifico, distribuiti innumerose aree disciplinari identificabili con le Scienze Chimiche, laTecnologia Chimica, la Biologia, l’Ingegneria e la Fisica. Sono stati com-plessivamente presentati 6 contributi su invito da parte di scienziati difama internazionale, oltre 450 comunicazioni orali, di cui circa il 20% suinvito, e oltre 650 contributi di tipo poster.

L’organizzazione della manifestazione e i momenti di maggiore interessescientifico e culturale sono stati ripresi da diversi contributi giornalisticiapparsi sulla stampa locale e nazionale. La risposta della comunità scien-

tifica internazionale e i giudizi sulla manifestazione, pervenuti anche inun secondo tempo da parte degli studiosi intervenuti, sono stati estre-mamente positivi e hanno gratificato uno sforzo organizzativo che non èstato dei più agevoli.

LXXXV CONGRESSO N   AZIONALE DELLA SOCIETÀ I TALIANA DI  F  ISICA ,Convegno. Pavia, 20 – 24 settembre 1999. Segreteria scientifica: SigfridoBoffi, Giorgio Samoggia.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

L’annuale Congresso Nazionale della Società Italiana di Fisica, occasionedi incontro e confronto tra soci e non soci sulle tematiche recenti dell’in-dagine fisica, si è tenuto a Pavia con lo specifico proposito di svolgersi nel-l’ambito delle celebrazioni per il bicentenario dell'invenzione della Pilarealizzata da Alessandro Volta durante i suoi studi condotti quando eraprofessore presso l’Università di Pavia.

Il Congresso è stato organizzato dal Dipartimento di Fisica Nucleare eTeorica e dal Dipartimento di Fisica A. Volta tramite i rispettivi diretto-ri, Sigfrido Boffi e Giorgio Samoggia, e si è svolto nei locali del PalazzoS. Tomaso, un antico convento oggi recuperato dall’Università di Pavia

per le sue attività.Il Congresso si è articolato in sei Sezioni (Fisica nucleare e subnucleare,Fisica della materia, Astrofisica e fisica cosmica, Geofisica e Biofisica,Elettronica e fisica applicata, Fisica generale, Didattica e storia della fisi-ca) e ha visto la partecipazione di circa 700 fisici sia provenienti da tuttele sedi universitarie italiane, sia appartenenti a vari enti pubblici e priva-ti di ricerca. Oltre alle relazioni generali, una per ogni sezione, sono statepresentate 148 relazioni su invito e 428 comunicazioni scientifiche. Letre comunicazioni giudicate migliori da un apposito comitato sono statepremiate con medaglia voltiana coniata per l'occasione.

Un’'intera seduta pomeridiana è stata dedicata al dibattito Galvani-Voltanei suoi risvolti storici e contemporanei nell’ambito della fisica, dell’e-lettrochimica e dell'elettrofisiologia. Nei locali del Palazzo S. Tomaso cheospitava i lavori del Congresso, accanto agli stand di 25 espositori di pro-dotti di interesse per la ricerca in Fisica, è stata anche predisposta una

 Locandina del Congresso Nazionale della Società Italiana

di Fisica (SIF), tenutosi a Paviain occasione del Bicentenario

della Pila.

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mostra didattica su Volta e la storia dell’elettricità (1799... e la corrente fu). Durante i giorni del Congresso sono state altresì organizzate visiteguidate a due mostre appositamente allestite nell'ambito delle celebra-zioni voltiane, una dedicata al Gabinetto Fisico di Volta presso il Museoper la storia dell’Università di Pavia e l’altra sulla StrumentazioneElettrica del 1800 nel salone Teresiano della Biblioteca Universitaria.

Sia i lavori che le mostre hanno trovato ampia eco sulla stampa locale enazionale.

 I  NTERNATIONAL SYMPOSIUM ON ELECTROMAGNETIC FIELDS IN ELECTRICAL

 ENGINEERING, Convegno. Pavia, 23-25 settembre 1999. Segreteria scien-tifica: Antonio Savini. Università di Pavia. Contributo della Regione Lombardia.

Il convegno ha riunito a Pavia 128 studiosi ed è stato presieduto dal prof.

 J. Turoski e dal prof. A. Savini. Si è trattato per molti partecipanti di unritorno a Pavia, dove un analogo convegno si era già tenuto nel 1987.Questa volta lo scopo è stato anche quello di celebrare Alessandro Volta,Professore e Rettore dell’Università di Pavia, iniziatore dello sviluppodella tecnologia elettrica.

Nei tre giorni del convegno sono state discusse memorie scientifiche sutemi di elettromagnetismo applicato che hanno riguardato, tra l’altro,tecniche avanzate di analisi di campi elettrici e magnetici, proprietà elet-triche e magnetiche dei materiali, bioelettromagnetismo.

Gli atti del convegno, a cura di P. Di Barba, A. Savini e S. Wiak, nel 2000sono apparsi in un numero speciale della rivista COMPEL, pubblicata daMCB University Press, UK.Giornali locali e stampa specializzata internazionale hanno riferito deimomenti principali del convegno.

 D A P  LATONE A I  NTERNET . CORRENTI ELETTRCIHE E I  LLUMINISMO SCIENTIFI -CO, Convegno. Villa Olmo, Como, 13-15 ottobre 1999. Comitato scienti- fico: Gianni Bonera, Giulio Casati, Giulio Giorello, Elio Sindoni.Segreteria scientifica: Corrado Sinigaglia, Università degli Studi di Milano.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato

 Regione Lombardia

Il bicentenario della Pila voltiana ha costituito un’occasione per ripensa-re la connessione tra scienza, tecnica e industria e mettere alla prova gliattuali modelli di comprensione di una realtà sempre più segnata dallapregnanza dell’impresa tecnico-scientifica. Al Convegno, organizzato dalCentro di Cultura Scientifica “A. Volta”, hanno partecipato filosofi, sto-rici, fisici, tecnologi, sociologi, artisti, psicologi. Come è evidenziato dalProgramma, grande è stata la varietà degli interventi – che hanno spa-ziato dalla storia della scienza all’urbanistica, dalla fisica aristotelica allateoria della relatività.

 I S ESSIONE: INTRODUZIONE: ILLUMINISMO E TECNOLOGIA

Renato Angelo Ricci, Conoscenza scientifica e società modernaGianfranco Dioguardi, Alessandro Volta, dai Lumi alla sistematica

DIVULGAZIONE

 Memoria di Thomas Halfmann,

 Ralf Sommer e Tim Wichmann presentata al Convegnointernazionale sui Campielettromagnetici (Pavia, 23-25

 settembre).

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232 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

dell’Ottocento: la scienza come invenzioneGiuliano Pancaldi, Le conseguenze impreviste dell’invenzione: le ‘mac-chine inutili’ di VoltaVittorino Andreoli, Il lato oscuro dell’elettricitàEmilio Tadini, Appunti sulla luce artificiale

 II S ESSIONE: ALLE RADICI DEL PENSIERO SCIENTIFICOFerruccio Franco Repellini, Aristotele introduce i moti secondo naturaMassimo Parodi, Trinità, aritmetica e scienza nel pensiero medievaleLuca Bianchi, Galileo e la scienza dei GesuitiNiccolò Guicciardini, Newton: dalle leggi di Keplero alla gravitazioneuniversaleMaurizio Mamiani, Newton, l’etere e l’attrazione

 III S ESSIONE: L A PILA DI VOLTA E LO STUDIO DEI FENOMENI ELETTRICI

Gianni Bonera, L’attività scientifica di Volta prima dell’invenzione della PilaFabio Bevilacqua, Lidia Falomo, Il dibattito tra Volta e Coulomb

Paolo Brenni, Le braccia del fisico: Volta e il gabinetto scientifico sette-centescoLucio Fregonese, La fisica elettrica di Volta tra Descartes e NewtonPasquale Tucci, Strumenti e apparati sperimentali per la ricerca di elettri-cità da Coulomb a Faraday

 IV S ESSIONE: IL VOLTO NUOVO DELLA NATURA: ELETTRICITÀ E MAGNETISMO

TRA OTTOCENTO E NOVECENTO

Evandro Agazzi, Statuto dell’oggetto fisico ed esperimentoFrancesco Moiso, L’influsso di Alessandro Volta sulla filosofia della natu-ra del romanticismo tedesco

Umberto Bottazzini, La funzione euristica della matematicaPietro Redondi, Applicazioni tecniche della Pila: il caso CattaneoEnrico Bellone, Alcuni sviluppi della nozione di campo da Faraday a Einstein

V SESSIONE: L’INTELLIGENZA DELLA RETE

Tomas Maldonado, Infoutopia e innovazione tecnico-scientificaMaurizio Decina, Internet o la rivoluzione dell’ubiquitàMarco Romano, Sfera tecnica, sfera simbolica della città Andrea Silvestri, All’origine delle applicazioni industriali dell’elettricità. Investigazione e sperimentazione, formalizzazione e realizzazioneMarco Somalvico, Intelligenza artificiale e le macchine dell’informazione

e della cooperazione

«[...] mi sia consentita la citazione di un passo di Alessandro Volta chedescrive come i conduttori possano essere collegati per generare tensio-ne elettrica: “Esse [le esperienze] mostrano soltanto che sono io andatotroppo innanzi asserendo che non si potrebbe mai, all’applicazione di soliconduttori umidi, ossia di seconda classe, senza l'intervento cioè di alcunmetallo conduttore di prima classe, eccitare le convulsioni delle rane. Èla diversità dei conduttori che è necessaria, indipendentemente se essi siano metalli o conduttori umidi”. A questo vorrei far seguire un passodi un altro grande scienziato dell’epoca, Luigi Galvani, il quale, ripor-tando i suoi esperimenti, osserva: “Gli scienziati e gli uomini eminenti potranno, leggendo le nostre cose, non solo accrescerle con le loro rifles- sioni e con i loro esperimenti, ma anche conseguire quei risultati che noi pure abbiamo tentato di raggiungere. ma che forse abbiamo realizzato

 Locandina del Convegno DaPlatone a Internet e uno dei

relatori, Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario dellaSocietà Italiana di Fisica.

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 solo in minima parte”. E conclude: “Aggiungerò alcuni corollari e con- getture e ipotesi, soprattutto nell’intento di spianare una qualche via ad  affrontare nuovi esperimenti di modo che, se non possono arrivare allaverità, ci venga aperto almeno uno spiraglio su di essa”.

«Il metodo sperimentale qui descritto risulta composto di osservazio-ne, sperimentazione e interpretazione. Non solo: accanto alla consa-

pevolezza dell’importanza dei propri risultati, Galvani, come peraltroVolta, dimostra una profonda “umiltà”, quell’umiltà che fa sì che ogniricercatore scientifico accetti che la propria interpretazione non sia l’u-nica possibile, e tanto meno l’ultima, quella cioè definitiva. Siamo inperfetto spirito galileiano, ed è a Galileo Galilei che dobbiamo guar-dare se vogliamo capire come la scienza debba porsi di fronte allanecessità di comunicare con un pubblico per lo più orientato da ragio-ni ideologiche e sorretto da argomenti “de fide”. Così si esprime, infat-ti, Galileo nella celebre Lettera a Madama Cristina di Lorena circa imotivi che avevano spinto gli autori della Scrittura ad attribuire al Soleun moto intorno alla Terra: “Gli scrittori sacri nelle cose non necessa-rie alla beatitudine più si accomodano all’uso ricevuto che alla essenzadi fatto”. Ora, la scienza non può, allora come oggi, accomodarsi all’u- so; e tuttavia, oggi più di allora, il problema dell’uso della scienza, dellesue applicazioni, appare in tutta la sua drammaticità.»

 Renato Angelo Ricci, Presidente Onorario Società Italiana di Fisica

IMLB-10: 10TH  I  NTERNATIONAL M  EETING ON  L ITHIUM B ATTERIES,Convegno. Villa Erba (Cernobbio), 28 maggio – 2 giugno 2000.Chairman: Bruno Scrosati, Università “La Sapienza”, Roma.

Organizzazione: Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”.Con il contributo del Comitato Nazionale, del Comitato Comasco, di Electrochemical Society, Inc. e di ELDOR Co.

Il Convegno ha fatto il punto sulla ricerca e sugli sviluppi tecnologici eindustriali, nel mondo, delle batterie al litio, la cui applicazione nel mer-cato dei beni di consumo è destinato a crescere esponenzialmente. AlConvegno era abbinata un’edizione speciale della Mostra Itinerante“Alessandro Volta: l’elettricità e l’avvento del mondo moderno” (si veda più avanti).

 EVOLUZIONI E RIVOLUZIONI DELL’  IMPRESA SCIENTIFICA: LA P  ILA DI  V OLTA

  DUE SECOLI DOPO. Como, 2001. A cura di Riccardo Galli. Tavole diMarialuisa De Romans.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, monografia tematica pubblicatacon il contributo del Comitato Nazionale.

L’occasione del Bicentenario ha offerto lo spunto per rintracciare nel-l’impresa voltiana elementi e dimensioni tuttora di attualità nella scienza

del terzo millennio, per valutarne evoluzione e prospettive di lungo ter-mine, e per individuare la natura delle relazioni e dei problemi nuovi chela scienza pone alla società contemporanea.

Il volume, curato da Riccardo Galli – già autore nel 1994 di un primoProgetto di manifestazioni per il Bicentenario della Pila che ha fornito la

DIVULGAZIONE

 Locandina del Convegno sulle Batterie al litio e Copertinadella Monografia tematica delCentro di Cultura Scientifica “A.Volta”, a cura di Riccardo Galli(con una tavola di Marialuisa

 De Romans).

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234 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

solida traccia per le successive realizzazioni delle presenti celebrazioni –,presenta interventi di personalità di diversa formazione: epistemologi estorici della scienza come Giuliano Pancaldi e Giuseppe Lanzavecchia,ingegneri imprenditori come Gianfranco Dioguardi, tecnologi come G.B. Zorzoli e studiosi di politica scientifica come Umberto Colombo e l’i-sraeliano Morris Teubal.

(Dall’articolo”Dimensione internazionale della Scienza”, di UmbertoColombo, Presidente del Comitato di Politica Scientifica e Tecnologiadell’OCSE, già Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica eTecnologica)

«Volta comprese, nel 1792, l’importanza della scoperta di Galvani, nerifece le esperienze accettando dapprima la teoria dell’elettricità ani-male, per respingerla l’anno successivo dopo una serie di indagini cheavevano preso lo spunto dalle osservazioni (del 1574) dello svizzero Johann G. Sulzer [...] Nel 1796 Volta scrisse una lettera a un membrodell’Accademia Reale inglese, ancor prima dell’invenzione della Pila,

nella quale formulò con grande chiarezza le sue idee sul contatto traconduttori metallici e liquidi e il flusso di elettricità; nel 1799 inventòla Pila e annunciò la sua scoperta con una lettera a Sir Joseph Banks,presidente della Royal Society; il 7 e il 20 novembre 1801 Volta pre-

 Due delle tavole di Marialuisa De Romans tratte dal Volume

Evoluzioni e rivoluzioni dell’im-presa scientifica: “Energia ver-

deazzurra” e “Temporalesco”.

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sentò il suo apparecchio all’Institut de France [...] La scoperta di Voltaavvenne dunque in un clima che coinvolgeva sin dall’inizio l’Europa,che – del resto – Volta conosceva bene avendo, nel 1777 e poi nel1782, viaggiato a lungo attraverso la Svizzera, la Francia, la Germaniae l’Inghilterra. Questo clima internazionale della scienza era tale dasuperare le divisioni politiche e ideologiche, se si pensa che Volta

annunciò le sue scoperte a scienziati inglesi, le presentò in Francia alcospetto di Napoleone e, dopo la caduta di quest’ultimo, fu nominatonel 1815 direttore della facoltà filosofica di Padova dall’imperatored’Austria.

«È merito di questo clima aperto della scienza se quella italiana, che aquell’epoca non brillava certamente come in epoche precedenti, potéesprimere alcuni talenti come – oltre a Volta – il matematico PaoloRuffini, il fisiologo Luigi Galvani, il naturalista Lazzaro Spallanzani: inun paese ormai economicamente e culturalmente sempre più emargi-nato la scienza italiana poté dunque sopravvivere perché i pochi che visi dedicarono poterono intrecciare proficui rapporti con quella inter-nazionale. È così che la scuola italiana non rimase estranea allo straor-dinario sviluppo dell’elettromagnetismo, al rinnovamento della fisiolo-gia, allo sviluppo della “chimica pneumatica” e dell’elettrochimica, allequali lo stesso Volta dette un importante contributo».

DIVULGAZIONE

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236 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

CORRENTI ELETTRICHE E I   LLUMINISMO SCIENTIFICO , a cura di CorradoSinigaglia, Franco Angeli Editore, Milano, 2002.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, monografia tematica pubblicatacon il contributo del Comitato Nazionale.

Il Volume è un’opera organica realizzata a partire dai contributi degli stu-diosi e degli esperti che hanno partecipato al Convegno “D A PLATONE A

INTERNET” (cfr. pagine precedenti), raccolti da Corrado Sinigagliadell’Università degli Studi di Milano.

Il libro, come il Convegno, si articola in quattro sezioni.

La prima delinea la complessa e tortuosa evoluzione della “filosofia natu-rale” dalle grandiose intuizioni dei “giganti” dell’Antichità, delMedioevo e del primo Rinascimento ai “nani” che seppero portare a ter-mine la prima grande sintesi tra fisica terrestre e fisica celeste (metaforaquesta cara a Isaac Newton).

La seconda parte si incentra sulla concezione voltiana di indagine teori-

ca ed esperimento.La terza mostra come le grandi trasformazioni delle discipline fisiche (insenso lato) abbiano permeato anche la più alta speculazione filosofica.

La quarta – infine – esamina l’eredità di Volta cercando di riconfigurarel’odierna contrapposizione tra naturale e artificiale e indagando la dia-lettica tra realizzazione tecnica e pratica scientifica tenendo conto dellanuova rivoluzione informatica.

L’opera è dedicata alla memoria di Francesco Moiso, il cui contributo ivipubblicato “L’influsso di Alessandro Volta sulla filosofia della natura delromanticismo tedesco” vale come testamento spirituale del grande stu-

dioso e conoscitore del mondo tedesco, spentosi mentre il Volume era inbozze.

 A illustrazione dell’apertura culturale e di stimoli a cui il Convegno e illibro si sono ispirati, si riportano qui di seguito le pagine di uno dei mas-simi esperti del disegno industriale, Tomàs Maldonado, del Politecnico diMilano, e di un artista e attento osservatore della nostra cultura, il pit-tore Emilio Tadini.

«Che cos’è una scoperta, un’invenzione, un’innovazione? Come inten-dere cioè le tre grandi nozioni che hanno giocato un ruolo fondamen-tale nella storia della scienza e della tecnologia?

«Molte sono state le riflessioni tra i filosofi della scienza. Note sonoquelle del grande pensatore americano Charles Sanders Peirce (1839-1914) sulla nozione di invenzione e di scoperta. A esse vanno aggiun-ti i contributi degli storici della tecnologia – veri filosofi della tecnicain senso moderno –, che al famoso learning by doing del pragmatismoamericano, all’imparare facendo, hanno ritenuto necessario affianca-re il learning by using , l’imparare usando proposto da NathanRosenberg.

«Ogni volta che si elabora una teoria per interpretare certi fatti dellanatura si apre la strada alla possibilità di usarla o di non usarla. Soloattraverso l’uso è possibile imparare qualcosa su una teoria e sui pro-blemi che essa pone. Il learning by using  diventa un elemento fonda-mentale per capire la stessa questione Galvani-Volta. Perché ilmomento decisivo è precisamente quando Volta, accettata in linea diprincipio la teoria di Galvani, comincia a usarla e a trarre, da que-

 In alto: Copertina della Monografia tematica del Centrodi Cultura Scientifica “A. Volta”,

 a cura di Corrado Sinigaglia, pubblicata da Franco Angeli. In

basso: Grafici tratti dalcontributo di Maurizio Decina

 su “Internet o la rivoluzionedell’ubiquità”.

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st’uso, nuova linfa per la sua ricerca. Ed è questo l’aspetto chiave: riu-scire a comprendere come l’uso di una teoria permetta di dinamizza-re un’intera area d’indagine. Dalla controversia Galvani-Volta hannopreso avvio numerosi ambiti di ricerca sperimentale che conosceran-no nel XIX secolo uno sviluppo straordinario. Penso a ai lavori di  Johannes Müller, di Gustav Theodor Fechner (1801-1887), di

 Wilhelm Wundt (1832-1920), e a tutta la tradizione della psicologiasperimentale.

«Si tratta di un itinerario del learning by using  che è giunto fino aigiorni nostri e che continua a rappresentare il grande fattore “dina-mogeno” nella storia dell’idea scientifica e delle stesse proposte tec-nologiche».

Tomàs Maldonado, da “Infoutopia e innovazione tecnico-scientifica”

«Allorché abbiamo a che fare con la coscienza chiara di qualcosa, laluce diviene la grande metafora del sapere, del conoscere, dell’averecon il mondo dei rapporti che ci tranquillizzino. [...]

«L’avventura della luce nella storia dell’arte è fin troppo importanteper poterla riassumere in poche righe, ma pensiamo solo a Caravaggio.L’irruzione della luce nella forma di Caravaggio è straordinaria e la sipuò cogliere appieno se si pensa a La Tour.

«La Tour è un grande pittore francese che vede la pittura diCaravaggio e la interpreta in modo personale. Ma nei quadri di LaTour la luce è identificabile facilmente secondo quella che si potrebbechiamare una meccanica di illuminazione: c’è sempre una candela,una lampada, un fuoco, qualcosa che giustifica il gioco della luce suipersonaggi e sulle cose, le luci e le ombre sono tutte date da una fonte

di illuminazione. Se guardiamo i quadri di Caravaggio questo nonaccade: non c’è una candela, una lampada; in Caravaggio la luceirrompe nel quadro come se fosse la manifestazione del valore, di ciòche mantiene l’uomo in un rapporto alto con la vita, col mondo, congli altri.

«A Roma in San Luigi dei Francesi, dove sono raccolti i grandiCaravaggio, è esposta “La vocazione di Matteo”. In questa tela c’èqualcosa di straordinario che nessuno ha mai visto, e di cui nessunoparla.

«Il quadro rappresenta San Matteo che fa il gabelliere seduto a un tavo-lo; Cristo appare fuori campo sullo sfondo di un muro.

«Per anni ho letto questa scena oggettivamente, istintivamente: Cristoappare, Matteo lo guarda, si converte e diventa apostolo. Poi un gior-no mi sono accorto di una cosa stupefacente, abbastanza enigmatica:Matteo non guarda affatto la figura di Cristo! Il santo guarda dallaparte dove la luce entra nel quadro, guarda il “simbolo” del valore,dello Spirito.

«Inoltre, dobbiamo pensare che Caravaggio viene da Milano doveCarlo Borromeo predica non dico la riforma, che rifiuta la raffigura-zione di Dio e dei personaggi sacri, ma combatte l’eccesso di immagi-ni della divinità.

«Dunque, Caravaggio sembra dirci che non vale l’idolo che rappresen-ta la figura del valore, ma vale questa metafora eccelsa e materialissi-ma della luce.»

 Emilio Tadini, da “Appunti sulla luce”

DIVULGAZIONE

 In alto: Georges de La Tour, Ilsogno di San Giuseppe (part.),

 Nantes, Musée des Beaux Arts. In basso: Michelangelo Merisida Caravaggio, La vocazione diMatteo (part.), Roma, San Luigi

dei Francesi.

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238 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

STRUMENTI SCIENTIFICI : DAL MUSEO AL L ABORATORIO INTERATTIVO. I  L CASO

 DI  COMO “C  ITTÀ DELLA SCIENZA”, a cura di Paolo Brenni, Centro diCultura Scientifica “A. Volta”, Como, 2002. Monografia tematica pub-blicata con il contributo del Comitato Nazionale.

In questi ultimi decenni si sono moltiplicati nel mondo nuovi approcci

alla museografia scientifica e, in generale, alla presentazione di colle-zioni di strumenti scientifici e di esperienze e illustrazioni divulgative nel-l’ambito delle scienze e delle tecnologie: dall’Exploratorium di SanFrancisco al Musée de la Villette Cité des Sciences et de l’Industrie diParigi, i Science Centre si sono affiancati ai più tradizionali musei dellascienza e della tecnica, come il Deutsches Museum di Monaco, lo stessoConservatoire des Arts et Métiers di Parigi o il Museo Nazionale dellaScienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano. Non è chiaro atutt’oggi quali siano i modelli vincenti di museografia scientifica.

In questo senso risulta di notevole interesse metodologico oltre chedocumentario l’esempio offerto dalla città di Como, dove, attorno alla

figura di Alessandro Volta si richiamano, direttamente o indirettamente,alcuni significativi esempi di collezioni e “science centre”: il TempioVoltiano, il Liceo Volta, il Laboratorio Gattoni, l’Istituto Carducci.Ciascuna di queste esperienze illustra un differente approccio e offre dif-ferenti modalità di fruizione.

Nell’ambito del Bicentenario dell’invenzione della Pila il Volume offreuna riflessione sull’evoluzione del “museo scientifico” alle soglie delnuovo secolo e di un più maturo approccio alla cultura tecnico-scientifi-ca. Esso offre nello stesso tempo uno spaccato particolareggiato e origi-nale delle collezioni scientifiche e didattiche presenti in una Città comeComo che, grazie soprattutto a Volta e alla tradizione che si è stabilita al

suo seguito, si è potuta caratterizzare come “città della scienza” ancorchépriva sino a qualche anno fa di istituzioni universitarie.

Il volume è curato da Paolo Brenni, ricercatore del Consiglio Nazionaledelle Ricerche presso il Museo della Scienza di Firenze e uno dei mag-giori esperti europei di strumentazione scientifica dei secoli 18°-19°.

 In questa pagina: La Sala

Casartelli (o “dei Nobel”) all’Istituto Carducci di Como,

dopo i restauri e strumenti dellacollezione. A fronte: Il

“Moretto” e altri strumenti con- servati al Liceo Volta di Como.

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Il volume si divide in cinque sezioni dedicate rispettivamente a: 1) lagestione di collezioni e musei scientifici nel mondo e in Italia; 2) le col-lezioni del Tempio Voltiano; 3) le collezioni di strumenti di fisica e direperti naturalistici del Liceo Volta; 4) le collezioni didattichedell’Istituto Carducci, esposte nella Sala Casartelli, nota anche come“Sala dei Nobel”; 5) la ricostruzione ideale del “Gabinetto di fisica” del

canonico Gattoni, realizzata dal Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”,con il contributo del Comitato Regione Lombardia.

Un saggio di uno specialista inglese di storia degli strumenti scientifici,G.L.E. Turner, offre una stimolante apertura su tipologie di strumentidiverse da quelle illustrate dall’esempio di Como.

 F  ISICA: FRONTIERE IN MOVIMENTO. R  ILEGGERE OGGI IL CONGRESSO INTER- NAZIONALE DI F  ISICA DEL 1927 A COMO, a cura di Franco Bassani e Renato Angelo Ricci (Imperial College, Londra).

Società Italiana di Fisica e Centro di Cultura Scientifica (in preparazio-ne). Monografia tematica realizzata con il contributo del Comitato Nazionale.

In occasione del primo centenario della morte di Alessandro Volta(1927), l’allora Presidente del Comitato Nazionale per le CelebrazioniVoltiane Guglielmo Marconi organizzò un “Convegno internazionale deiFisici” nelle sedi di Como, Pavia e Roma. A Como si tennero le princi-pali sessioni, a cui intervennero i “padri” della fisica moderna, tra cuidodici Premi Nobel di quella disciplina.

Il Volume ripercorre sinteticamente le principali linee di pensiero che

hanno ispirato le relazioni (pubblicate in un Volume di Atti dall’EditoreZanichelli nel 1928) e ripropone – con ampia documentazione icono-grafica – il contesto culturale in cui la manifestazione si è tenuta.

Il Volume è curato dal Presidente della Società Italiana di Fisica, FrancoBassani, e dal suo Presidente Onorario Renato Angelo Ricci.

DIVULGAZIONE

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240 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 ILMATI  , V  IDEODIFFUSIONE. Anche se in numero minore rispetto alle pubblicazioni a stampa e ai multimediali, i filmati divulgativi suVolta e, soprattutto, sulle conseguenze della sua principale inven-

 zione sul mondo moderno hanno accompagnato queste Celebrazioni. Tratutti, in particolar modo, si segnala la serie di trasmissioni divulgative rea-lizzate dal Politecnico di Milano con Antennatre.

R  ICORDO DI  A LESSANDRO V OLTA , Documentario realizzato dalla RadioTelevisione della Svizzera Italiana, con riprese di Villa Olmo, del LaboratorioGattoni, del Tempio Voltiano e dei cimeli conservati all’Università di Pavia eall’Istituto Lombardo (durata 14 minuti). Marzo 1997

VIDEOCONFERENZE NELLE SCUOLE (P AVIA, MILANO, COMO), Ottobre1998 - Aprile 1999. Coordinatore: Gianni Bonera.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia

Per sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolare gli studenti alle cele-brazioni per il bicentenario dell’invenzione della Pila, la Provincia e ilComune di Pavia, in collaborazione con l’Università, il Provveditoratoagli Studi e il Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica di Pavia,con il contributo della Regione e di Telecom Italia, hanno realizzato unaserie di videoconferenze, con il fine di illustrare la figura di Volta nel suocontesto scientifico, storico e sociale.

Le conferenze, previste in ordine diacronico, hanno affrontato non solole problematiche scientifiche, ma anche sociali e culturali, sia del periodo

che precede l’invenzione della Pila elettrica sia di quello successivo fino ainostri giorni. La scelta di un approccio storico ha voluto sottolinearecome l'emergere delle teorie e delle scoperte scientifiche sia il frutto d’in-tensi dibattiti, di controversie, di programmi di ricerca, nonché di rap-porti con le istituzioni e l’ambiente sociale.

Per la realizzazione delle conferenze sono state utilizzate tecnologie mul-timediali (animazioni, simulazioni) allo scopo di renderle più fruibili eincentivare così la diffusione della cultura scientifica; a questo fine è statoanche distribuito materiale cartaceo. L’uditorio privilegiato di queste con-ferenze sono stati gli studenti della Scuola Media Superiore.

L’utilizzo delle teleconferenze, oltre che permettere la più ampia diffusione

in tempo reale su tutto il territorio lombardo, ha costituito una sperimen-tazione per un futuro utilizzo di questa nuova forma di didattica a distan-za su tutto il territorio nazionale. Per la trasmissione è stata utilizzata l’au-la attrezzata del Consorzio di Bioingegneria e Informatica Medica.

SULLE TRACCE DI  V OLTA , FILMATO. Responsabile scientifico: FabioBevilacqua.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale.

In occasione della aperture delle celebrazioni voltiane a Pavia è stato rea-lizzato a cura di Fabio Bevilacqua un filmato nel quale vengono rivisitatii luoghi storici nei quali Volta ha presentato al mondo la sua invenzione:la Royal Society di Londra, dove è stata letta la lettera del 20 Marzo 1800e l’Institut de France dove lo stesso Volta ha illustrato alla presenza di

 F VIDEOCONFERENZE.Le conferenze sono state trasmes-se in contemporanea in sette scuo-le medie superiori della provinciadi Pavia (Liceo Classico Foscolo,Liceo Scientifico Taramelli, LiceoScientifico Copernico, I.T.G Voltae I.T.I. Cardano di Pavia, LiceoCairoli di Vigevano, Liceo Galileidi Voghera), due della città diComo (Liceo Scientifico ‘Giovio’e Liceo Classico ‘A. Volta’) e unadi Milano (Liceo scientifico ‘A.Volta). Le scuole erano state dota-te con fondi regionali dei mezzitecnici necessari per attivare uncollegamento interattivo. Una sta-zione d’ascolto è stata anche rea-lizzata a Pavia presso la sala di S.Maria Gualtieri per tutta la citta-dinanza.

 P ROGRAMMA

  I parte: All’origine della Scienza Moderna (novembre-dicembre 1998)

G. Bonera: “Dal sistema tolemaicoalla rivoluzione copernicana”; E.Giannetto: “La meccanica classica:da Galileo a Newton”; F. Giudice:“La concezione della materiadurante la rivoluzione scientifica”;G. Bonera: “Il caso dell’elettricità:dalle origini a Volta “

 II parte: Alessandro Volta (Marzo - Aprile 1999)

 A. Ferraresi: “La realtà politica esociale della Lombardia al tempodi Volta”; G. Bonera: “Volta: l’uo-mo e lo scienziato”; G. Bonera:“Volta, non solo la Pila”; F.Bevilacqua: “Il dibattito Volta –Galvani e l’invenzione della pila”,Mosaico, SMAU 1999.

SULLE TRACCE DI  V OLTA«È una coincidenza storica abba-stanza peculiare che Joseph Banksdivenne presidente della RoyalSociety nel 1778, lo stesso anno in

cui Volta cominciò la sua carrieracome professore all’Università diPavia. Volta fu ospite della RoyalSociety la prima volta nel 1782, fueletto membro effettivo nel 1791,e vorrei dire che con un simpaticogesto di reciprocità, Joseph Banksfu eletto alla Società Italiana delleScienze all’incirca negli stessianni. Nel 1794 la Royal Societyattribuì a Volta la Copley Medalche era ed è ancora la più impor-tante onorificenza di cui la RoyalSociety dispone per onorare unoscienziato. Ma fu nel 1799 che le

ricerche di Volta sull’elettricitàarrivarono ai più alti risultati dalui stesso esposti nella lettera chescrisse a Banks, e che fu letta il 26giugno del 1800.

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Napoleone la sua nuova strumentazione.

In particolare alla Royal Society è stato registrato un intervento di salutoda parte del Tesoriere e Vicepresidente, Sir Eric Ash, e all’Institut deFrance un analogo intervento da parte del presidente Prof. Guy Ourisson.

L  A SCINTILLA DI  V OLTA, 10 trasmissioni televisive. Presentazione alTeatro Sociale di Como il 20 marzo 1999. Coordinamento scientifico: Andrea Silvestri, Politecnico di Milano.

Realizzazione del Politecnico di Milano e Antennatre. Contributo delComitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

Il Politecnico di Milano, pur essendo la più antica università milanese,non può naturalmente vantare ascendenze voltiane, se non nell’esserestato voluto e creato da uomini (Francesco Brioschi e Giuseppe Colomboin primis) di quell’Università di Pavia dove Volta operò per tanti anni. Mal’eredità di Volta, nell’Italia post-unitaria, fu egregiamente portata avantiproprio dal Politecnico, dove – per fare solo due esempi – furono avvia-te tra le prime in Italia l’Istituzione Elettrotecnica Carlo Erba (1886-87)e la Scuola di Elettrochimica Principessa Jolanda (1901-2).

Nel ciclo di trasmissioni sono messi in luce aspetti della personalità diVolta nel contesto storico della sua epoca, con attenzione per i grandidibattiti cui partecipò e per la dimensione europea del suo lavoro, mainquadrandone altresì gli interessi non solo di studioso di elettricità (finoall’invenzione, appunto, della Pila) ma più in generale di “filosofo natu-rale” – ben presto assunto, soprattutto dopo l’Unità, tra i miti dell’iden-tità nazionale. La riflessione si è allargata agli effetti delle successive sco-perte elettriche (impensabili in assenza di Volta) sull’intero processo dimodernizzazione, dalla telegrafia all’illuminazione elettrica, dal trasportoa distanza dell’energia alle utilizzazioni più svariate (per esempio nelletecniche galvaniche o in medicina). Per spaziare infine sull’impatto nel-l’attualità, in settori quali l’elettrochimica industriale, i trasporti, l’elet-tronica e l’informatica, le comunicazioni, ecc.

 Al progetto hanno partecipato una schiera di studiosi del Politecnico,attenti alle radici storiche del loro sapere e del sapere tout court; e poil’Università di Pavia; storici, storici della scienza e storici della medicinadella Statale; il Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” di Como; oltre-ché diversi esperti del mondo dell’industria, tanto debitrice (in senso

stretto o lato) alle scoperte di Volta.Del ciclo di trasmissioni è stata curata una sintesi in DVD nell’ambitodella M EDIATECA V OLTIANA, a cura del Comitato Nazionale (si veda oltre).

V  IAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO, Videocassetta contenen-te una sintesi dell’omonima Mostra realizzata dal Comitato Comasco e daPPV associati (si veda oltre). Riprese: PPV associati.

Contributo del Comitato Comasco.

La sintesi filmata della Mostra ripercorre le sale di Villa Olmo, dove per laprima volta essa è stata allestita, restituendo in particolare integralmente la“Sala dei dialoghi” e offrendo carrellate e riprese in movimento di ciascunasala, capaci di restituire il fascino e la suggestione dell’intero percorso.

DIVULGAZIONE

«Ci fu forse un periodo negli annicinquanta o sessanta di questosecolo in cui sembrava che le pilenon fossero più importanti. Quelperiodo come tutti sanno è com-pletamente passato; come risultatodella rivoluzione dei semicondut-

tori le batterie sono ora una parteessenziale della vita moderna: oggiviviamo di batterie, i nostri com-puter vivono di batterie e così lenostre radio e i nostri telefonini..Ma io credo che l’importanza dellavoro di Volta si estenderà anchenel nuovo secolo anche se forse inmodi diversi. […]«Ci sono invero possibilità nuovenell’energia nucleare che ad alcu-ni di noi sembrano interessanti, ealcune di queste sono state propo-ste dal prof. Carlo Rubbia, relato-re in questa cerimonia. Ma abbia-mo anche molto interesse nellefonti rinnovabili, nella possibilitàdi produrre energia dal vento, odalle maree. Ora il problema conil vento e le maree è che non sonosempre presenti. Ovviamente unadelle possibilità è di immagazzina-re l’elettricità e, per fare questo,abbiamo bisogno di nuove batte-rie. C’è in questo momento ungrande sviluppo e anche eccitazio-ne nella produzione di nuovi tipidi batterie che siano capaci diimmagazzinare efficientementel’energia prodotta con questimetodi. È troppo presto per dire

se sarà un successo o no, ma ciòche a me sembra assolutamentecerto è che il lavoro pionieristicodi Volta si dimostrerà di enormeimportanza nel nuovo secolo».

Sir Eric Ash, Royal Society

Copertina della videocassettadelle trasmissioni televisive “La

 scintilla di Volta”.

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242 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 NTERNET . A partire dall’autunno 1998 sono stati aperti sulla Rete sitidedicati ad Alessandro Volta e al tema delle celebrazioni voltiane.Ciascuno di essi presentava caratteristiche originali. Accanto a questi

 siti specializzati, le istituzioni di riferimento (Istituto Lombardo, Universitàdi Pavia e Centro Volta) hanno inserito sui propri siti notizie, aggiornamen-ti e materiali sul tema voltiano – attività destinata a durare nel tempo.

SITO WEB “V OLTA99”. Responsabili scientifici: Lidia Falomo, Fabio Be-vilacqua. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia

Il sito (redatto in inglese e in italiano) si trova all’indirizzo:www.cilea.it/volta99. Il sito presenta l’insieme delle iniziative finanziatedalla Regione Lombardia, con i rispettivi link agli specifici approfondi-menti. Il sito è organizzato con frames che consentono di avere sempresulla sinistra l’indice e sulla destra le informazioni specifiche. È arricchitoda una bibliografia voltiana e da informazioni sul modo di iscriversi ai variconvegni. Per alcuni di essi, è possibile iscriversi on line, compilando unascheda, che viene immagazzinata in un data base e automaticamente invia-ta via e-mail ai responsabili delle segreterie scientifica e organizzativa.

SITO WEB “A LESSANDRO V OLTA”. Responsabili scientifici: Lidia Falomo,Fabio Bevilacqua. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia

Il sito, consultabile all’indirizzo http://ppp.unipv.it, è dedicato alla figura

di Alessandro Volta e ha l’obiettivo di fornire un punto di accesso allaconoscenza e allo studio della sua vita e della sua opera. Le nuove tecno-logie informatiche hanno permesso di digitalizzare, organizzare, colle-gare in mappe concettuali manoscritti e testi originali, mettendoli in rela-zione con gli studi e le ricerche che su di essi sono state compiuti e colle-gandoli ai risultati che da esse sono derivati. È stato possibile inoltre illu-strare gli strumenti scientifici voltiani, per mezzo di animazioni bidimen-sionali e tridimensionali, e permettere l’interazione con essi, attraversorappresentazioni virtuali manipolabili e simulazioni quantitative di espe-rimenti scientifici.

L’insieme di queste fonti primarie è stato collegato in reti e mappe cherappresentano i dibattiti scientifici che hanno coinvolto Alessandro Volta,analizzano dal punto di vista storico-scientifico i contributi teorici delloscienziato comasco che ancora oggi trovano posto sui libri di testo di fisi-ca, e collegano gli eventi scientifici a quelli culturali, istituzionali e piùdirettamente storico-politici, inquadrando la sua vita e la sua opera nelcontesto storico-culturale del tempo.

SITO WEB “P AVIA P ROJECT  P HYSICS”. Responsabili scientifici: LidiaFalomo, Fabio Bevilacqua. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia

Il Pavia Project Physics è un ampio progetto volto alla conservazione evalorizzazione del ricchissimo patrimonio di beni culturali di interessescientifico conservato nell’Università di Pavia e alla diffusione della cul-

 I VOLTA99Il sito, attivo dal 1998, ha presen-tato, via via nel tempo, l'insiemedi tutte le iniziative organizzateper la celebrazione del secondocentenario della invenzione dellaPila, sia con il finanziamento delComitato Nazionale per leCelebrazioni Voltiane, dellaRegione Lombardia e dellaFondazione Cariplo, sia promosseda altri enti locali. Esso contienelink alle varie istituzioni chehanno collaborato alle celebrazio-ni (l'Università di Pavia , il CentroVolta d i Como, l’I stitutoLombardo Accademia di Scienze eLettere di Milano) e link che per-mettono approfondimenti dellediverse manifestazioni. Vi si pos-sono trovare indicazioni e brevinote descrittive sugli studi e ricer-che dedicati alla figura di A. Volta,

e un elenco dei convegni e mostreorganizzati in occasione dellecelebrazioni.

S ITO “A LESSANDRO V OLTA”. All’interno del sito è possibile tro-vare una biografia che mette inevidenza la personalità delloscienziato e le principali tappedella sua attività scientifica, dandoper esempio risalto alle famosecontroversie con Galvani eCoulomb. Accanto a un data basecontenente una bibliografia di

circa mille titoli, si possono con-sultare alcune opere scelte trattedall’Edizione Nazionale delleOpere di Volta. Gli strumentiideati da Volta sono ricostruiti nelloro funzionamento con anima-zioni bi- e tridimensionali.

 P AVIA P ROJECT P HYSICS

Vengono presentati la sezione diFisica del Museo per la Storiadell’Università, le biblioteche, gliarchivi e i monumenti di interessestorico-scientifico, con la possibi-lità di accedere ai cataloghi (dellebiblioteche o del museo), o allestesse fonti primarie, attraversoriproduzioni di manoscritti e ditesti, ricostruzioni bi- e tridimen-sionali di strumenti e simulazioniquantitative del loro funziona-mento, nell’intento di conservare,in qualche modo, lo spirito vivodella ricerca scientifica.Come ulteriore strumento di ana-lisi e di approfondimento vengo-no presentati nel Sito lavori deglistorici e ricerche contemporanee.Sono resi disponibili on line i

volumi più importanti dellaCollana di Storia della Scienzadell’Università di Pavia, e il mate-riale dei corsi di Storia della Fisicae Tecnologie Educative della

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tura storico-scientifica, in particolare attraverso un rinnovamento della“science education” tramite la storia e la filosofia della scienza.

 All’inizio del progetto l’attenzione è stata rivolta al restauro e alla catalo-gazione degli strumenti della Sezione di Fisica del Museo per la Storiadell’Università, e alla catalogazione dei testi ottocenteschi di fisica dellaBiblioteca Universitaria e del fondo storico della Biblioteca “A. Volta”.

Fin dal 1994 è presente in rete un sito dedicato al progetto, che si è gra-dualmente trasformato in un portale verticale (http://ppp.unipv.it).

Le diverse sezioni che lo compongono sono state concepite per permet-tere all’utente di accedere al prezioso patrimonio culturale conservatonell’Università di Pavia.

SITO WEB MUSEO VIRTUALE DELLA T   ECNICA ELETTRICA , LA “S ALA A LESSANDRO

V OLTA”. Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI).

Contributo del Comitato Nazionale

Per contribuire alla diffusione della cultura scientifica a tutti i livelli discolarizzazione, l’Associazione Elettrotecnica ed Elettronica Italiana (AEI)ha iniziato, alcuni anni fa, ad allestire nel proprio sito Web il MuseoStorico Virtuale dell’elettrotecnica e dell’elettronica. Il museo, che com-prende per ora le due “sale” Alessandro Volta e Antonio Meucci, ha l’o-biettivo specifico di recuperare la dimensione storica delle scienze elettri-che, superando quelle impostazioni che, nel nostro Paese, assegnano ruoliculturali diversi a lettere, arti e scienze umane, da un lato, e a scienzenaturali e tecnologie, dall’altro.

La “sala” Alessandro Volta intende onorare il grande scienziato attraversouna rassegna storica sintetica, ma nello stesso tempo sufficientemente det-tagliata, delle conoscenze fisiche sull’elettricità, prima, durante e dopo l’o-pera voltiana; l’attenzione è stata quindi concentrata soprattutto sull’in-flusso che le intuizioni, le ricerche e le invenzioni di Volta – e anche le suequalità personali di rigore scientifico e di motivata polemicità – ebberosullo sviluppo delle scienze elettriche e delle tecnologie dell’informazione.

SITO WEB “ ALESSANDROVOLTA. IT ”. Comitato scientifico: FabioBevilacqua, Giulio Casati, Alberto Gigli Berzolari, Andrea Silvestri.

Coordinamento: Floriana Beretta. Realizzazione: Centro di CulturaScientifica “A. Volta” e Datanord Multimedia, Milano. Centro di CulturaScientifica “A. Volta”. Contributo di Telecom Italia.

Interamente finanziato da Telecom Italia, il Sito web ufficiale delleCelebrazioni Voltiane è stato attivato da marzo 1999 agli indirizzialessandro-volta.it e alessandrovolta.org. Esso contiene un ricco apparatoinformativo sulla vita e sull’opera di Alessandro Volta e sulle manifesta-zioni del Bicentenario dell’invenzione della Pila, oltre a notizie di attua-lità e a una rassegna stampa relativa alle Celebrazioni Voltiane.

Il sito è stato consultato nel periodo 1999-2001 da più di 200.000 visita-tori ed è tuttora consultabile.

La grafica e il layout del sito sono stati accuratamente studiati in modo daunire l’efficienza della consultazione alla chiarezza e all’eleganza dellapresentazione.

DIVULGAZIONE

S ALA “V OLTA”Dei cinque grandi temi in cui siarticola la “sala”, i primi tre pre-sentano l’attuale stato dell’artedelle pile e delle loro applicazionisia dal punto di vista scientifico etecnico sia da quello della compa-tibilità ambientale. Il quarto tema

analizza gli sviluppi delle ricerchesulle pile e le loro applicazioni. Ilquinto tende infine a mettere inevidenza quegli aspetti dell’operadi Alessandro Volta che hannoagito come fattori di sviluppodella moderna società dell’infor-mazione e in particolare dellabioingegneria, delle telecomunica-zioni, dell’informatica e dellarobotica. La bioingegneria e letelecomunicazioni hanno fruito,fin dalle loro origini, delle intui-zioni di Volta, mentre tutte devo-no il loro successo tecnico e com-

merciale (e quindi il loro potenzia-mento), alla disponibilità di pile eaccumulatori, essenziali per la dif-fusione su larga scala degli appa-recchi e dei dispositivi portatili.

 A LESSANDROVOLTA. IT 

Il Sito si articola in:– una homepage con la mappa delsito e la “time line”, con accessoimmediato all’evento del mese;– la sezione “CelebrazioniVoltiane”, in cui sono illustrate le

Celebrazioni del Centenario dellaPila e quelle successive ;– la sezione degli eventi delleattuali Celebrazioni del bicentena-rio: quest’ultima è la sezione piùampia e articolata, soggetta a con-tinuo aggiornamento via via che lemanifestazioni si sono realizzate;– una sezione dedicata ad Alessandro Volta, al suo tempo eagli sviluppi e conseguenze dellescoperte voltiane.La colonna sonora della Scossaelettrica di Puccini, composta inoccasione del centenario della Pilanel 1899 ed eseguita al pianoforteper il Centro di CulturaScientifica “A. Volta”, accompa-gna la sigla d’apertura del Sito e lasequenza animata di Luca Novelli,creata per l’occasione.

Scuola interuniversitaria lombar-da di specializzazione per l’inse-gnamento secondario.Vengono poi presentate le attivitàdi divulgazione del Gruppo che,accanto alle vie tradizionali, comevolumi cartacei, seminari, mostre

tematiche, si è avvalso delle nuovetecnologie informatiche per crea-re una serie di CD-Rom (qui sol-tanto presentati) siti web, video-conferenze.

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244 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

  PPLICAZIONI MULTIMEDIALI . Particolarnente intensa e diversificata è  stata, da parte di tutti i principali attori delle Celebrazioni del Bicentenario, la produzione di applicativi multimediali in formato

CD-Rom e DVD-Rom. Tra questi si segnala in particolare il Comitato Nazionale, che ha inteso raccogliere in un solo cofanetto contenente quat-tro DVD-Rom alcuni dei più significativi multimediali e audiovisivi realiz-

 zati.

 L A S EZIONE DI F ISICA DEL MUSEO PER LA STORIA DELL’U  NIVERSITÀ DI  P AVIA ,CD-ROM. Responsabili Scientifici: Giuliano Bellodi, Paolo Brenni, LeaCardinali. Università di Pavia. Contributo proprio.

Il CD-Rom contiene il catalogo illustrato di circa 650 strumenti dellaSezione di Fisica del Museo per la Storia dell’Università. Essa consisteattualmente in due sale: il Gabinetto di Alessandro Volta, che contiene,nella ricostruzione con arredi originali, gli strumenti utilizzati o costruiti daVolta stesso, e la sala della strumentazione dell’Ottocento, che contiene glistrumenti costruiti o acquistati dai successori di Volta.

Il catalogo è consultabile, con ricerca semplice o incrociata, per indice alfa-betico, genere, periodo.

Di ogni strumento è presentata un’immagine e sono indicati il periodo dicostruzione, il nome del costruttore (se se ne ha un’indicazione certa), ledimensioni e il numero di inventario.

L E I   NVENZIONI DI  V OLTA , CD-ROM. Responsabili scientifici: Fabio

Bevilacqua, Lidia Falomo. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Dedicato alle invenzioni di Alessandro Volta, il CD-Rom presenta, perognuno degli strumenti ideati o inventati da Volta, una scheda descrittiva,corredata da descrizioni approfondite e disegni.

In particolare, dalla schermata relativa a ciascuno strumento è possibileaprire numerose finestre che permettono di ottenere:

– la presentazione ipertestuale del funzionamento dello strumento con ilrelativo disegno;

– un’animazione, in grafica tridimensionale, che mostra cosa accade met-tendo in funzione lo strumento;

– un’animazione (ancora in 3D) che lo descrive e una che ne spiega il fun-zionamento, questa volta in grafica bidimensionale, per sottolineare il pas-saggio a un livello di astrazione;

– brevi note di Fisica da cui è possibile anche accedere ad animazioni espli-cative dei vari fenomeni fisici coinvolti, note di Storia, biografie e curiositàche mirano a collegare le invenzioni di Volta al contesto storico-culturaledell’epoca e agli studi ed esperienze di altri scienziati coevi.

 A LESSANDRO V OLTA , FILOSOFO DELLA NATURA , CD-ROM. Responsabili scien-tifici: Fabio Bevilacqua, Lidia Falomo. Università di Pavia. Contributo delComitato Regione Lombardia.

 A

IL MUSEO DELL’UNIVERSITÀ DI P AVIA

Per circa una cinquantina di stru-menti è presente anche una sche-da descrittiva con indicazioni piùapprofondite su costruzione efunzionamento.Per facilitare le ricerche, gli stru-menti sono suddivisi per generi(Elettricità e magnetismo; Ottica;Meccanica dei solidi dei liquidi edei gas; Rilevamento; Misure,

disegno e calcolo; Termologia) eper cronologia (con intervalli dicirca cinquant’anni).Gli strumenti del Gabinetto diFisica di A. Volta, oltre a essereinclusi nell’indice generale, costi-tuiscono anche, per la loro speci-ficità, una sezione a parte.

V OLTA FILOSOFO DELLA NATURA

  Anche per Galvani e Coulombvengono presentate le biografie,opere scelte riguardanti le contro-

versie, tradotte e in lingua ed edi-zione originale, la bibliografia, leanimazioni tridimensionali e lesimulazioni degli strumenti elet-trici di Coulomb e le animazionitridimensionali degli esperimentidi Galvani sull’elettricità animalecondotti sulle rane. Una versioneWeb dell’opera è stata messa inrete nel sito ppp.unipv.it.

 Pagine 244-246: Copertine eframes dei multimediali

dell’Università di Pavia e delCentro di Cultura Scientifica “A.

Volta”.

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245

Il CD-Rom è dedicato alla vita e all’opera dello scienziato. Esso è articola-to in diverse sezioni: biografia, opere scelte digitalizzate ed eventualmentetradotte; riproduzione di manoscritti particolarmente significativi; biblio-grafia; animazioni tridimensionali degli strumenti ideati da Volta, catalogodigitale degli strumenti utilizzati per la didattica e la ricerca facenti partedel Gabinetto di Fisica, recentemente ricostruito all’interno del Museo per

la Storia dell’Università di Pavia.In particolare sono stati approfonditi due momenti significativi dell’attivitàscientifica di Volta: la famosa controversia con Galvani, che portò Voltaall’invenzione della Pila, e quella con Coulomb. Tali momenti mettono inluce la profonda differenza esistente tra i programmi di ricerca dei trescienziati, analizzati alla luce della filosofia naturale del tempo.

1799... E LA CORRENTE FU  , CD-ROM. Responsabile scientifico: GianniBonera. Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

Si tratta di un CD-Rom nel quale è stata riprodotta l’omonima Mostra iti-nerante dallo stesso titolo realizzata in occasione delle celebrazioni (si veda più avanti). Nel CD, oltre alla riproduzione dei pannelli della mostra, conpossibilità di selezionare e ingrandire la parte grafica, è riprodotto un fil-mato delle varie esperienze che venivano presentate durante la mostra.

Scopo del CD è di offrire agli insegnanti la possibilità di rivisitare in ognimomento con i propri studenti la mostra e utilizzarla all’interno del pro-cesso didattico.

 A LESSANDRO V OLTA: LO SCIENZIATO E IL SUO TEMPO , CD-ROM. Regia, sce-neggiatura e testi: Federico Canobbio-Codelli, con la collaborazione di AdaGiannatelli. Realizzazione e grafica: Marco Salvatori per DNA, Milano. Redazione: Valentina Galli. Inserti filmati: Umberto Ferdinando Molteni.Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

L’applicazione presenta la figura umana e scientifica di Volta nel contestoculturale e politico in cui egli visse utilizzando ipertesti, letture, immagini,musiche e filmati.

Il materiale è organizzato, in base a una periodizzazione storica, in tre prin-cipali sezioni:

– “Dal Dispotismo illuminato alla Rivoluzione francese” (1750-1794);

– “Età napoleonica” (1795-1814);

– “Restaurazione” (1815-1827, anno della morte di Volta).

Questa applicazione fa parte di una confezione di due CD-Rom, che com-prende quello descritto qui di seguito. Di entrambi il Centro Volta ha rea-lizzato anche le versioni in inglese, tedesco, francese e spagnolo.

 A LESSANDRO V OLTA: L’OPERA SCIENTIFICA , CD-ROM. Regia, sceneggiatura etesti: Bruno Magatti, con la collaborazione di Federico Canobbio-Codelli,Valentina Galli, Sara Peloso, Pietro Todeschini. Realizzazione e grafica:

DIVULGAZIONE

 LO SCIENZIATO E IL SUO TEMPO

Ciascuna sezione è articolata intre capitoli:– Il “Gabinetto di scienze”, checomprende una breve sintesidell’opera scientifica di Volta eun paragrafo sul contesto scien-tifico contenente una rassegnacronologica delle invenzioni escoperte e schede sui maggiori

scienziati attivi nel periodo.– “Il giardino delle Muse”, chepresenta una selezione delleprincipali opere di arti visive,di musica e di poesia del perio-do.– “La biblioteca”, che illustra iprincipali momenti della vitaculturale, filosofica e letterariadel periodo, con una selezionedi opere fondamentali, ritrattidi scrittori e intellettuali,immagini da volumi stampati.

Da ogni punto dell’applicazio-

ne sono inoltre richiamabili:– una cronologia di Volta detta-gliata e riccamente illustrata;– una selezione di mappe cheillustrano la situazione politicaeuropea dell’epoca di Volta e iprincipali luoghi dellaLombardia in cui Volta ha ope-rato (Como, Pavia, Milano) conimmagini fisse e filmati.

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246 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Marco Salvatori per DNA, Milano. Redazione: Valentina Galli. Centro diCultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Nazionale e della Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

L’applicazione multimediale si divide in quattro sezioni consacrate rispetti-vamente a:

– i primi contributi di Volta nel campo dell’elettrologia e i suoi rapporti con

gli altri scienziati che se ne sono occupati (Volta fisico elettrizzante);– la controversia con Luigi Galvani in merito all’elettricità animale, con-troversia che portò Volta alla creazione della più celebre delle sue inven-zioni: la Pila (La controversia con Galvani e la Pila);

– la scoperta del metano e gli studi e le applicazioni sui gas (Volta e le arieinfiammabili);

– lo studio sul comportamento dei gas in funzione della pressione e delcalore (Volta e le proprietà dei gas).

Di questo, come del precedente CD-Rom, sono state realizzate le versioniin lingua inglese, tedesca, francese e spagnola.

V   ISITA VIRTUALE AL T  EMPIO V OLTIANO , CD-ROM. Regia e sceneggiatura:Federico Canobbio-Codelli. Testi: Valentina Galli, Bruno Magatti, LucaNovelli, Pietro Todeschini. Realizzazione: Sara Peloso. Grafica: DianaRovere. Coordinamento: Valentina Galli. Centro di Cultura Scientifica “A.Volta”. Contributo della Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

Edificato nel centenario della morte (1927), il Tempio Voltiano fu inaugu-rato nel 1928 e donato dall’industriale comasco Francesco Somaini allacittà di Como. È una costruzione in stile neoclassico, opera dell’architettoFederico Frigerio. In questo museo le scoperte e le invenzioni di Volta tro-vano la loro storia, rappresentata per mezzo degli apparecchi da lui inven-tati o congegnati, e degli strumenti da lui usati.

L’applicazione permette a un visitatore virtuale di muoversi lungo percorsidifferenti per ottenere informazioni sulla vita e sulla figura di AlessandroVolta, sulla sua opera scientifica, sui luoghi della sua città – Como – cherecano testimonianza della sua attività e in particolare sullo stesso TempioVoltiano.

Di questo CD-Rom sono state prodotte anche una versione in lingua ingle-se (nell’ambito di questo stesso contributo) e la versione in lingua giappo-nese, riportata qui di seguito.

V   ISITA VIRTUALE AL T  EMPIO V OLTIANO , E  DIZIONE GIAPPONESE. CD-ROM. Regia e sceneggiatura: Federico Canobbio-Codelli. Testi: Valentina Galli,Bruno Magatti, Luca Novelli, Pietro Todeschini. Realizzazione: SaraPeloso. Coordinamento dell’edizione giapponese: Valentina Galli.Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Nazionale.

Del precedente CD-Rom è stata prodotta, per iniziativa del ComitatoNazionale, una traduzione integrale in lingua giapponese, considerato l’al-to numero di visitatori di quella nazionalità registrati ogni anno al TempioVoltiano.

V  ISITA VIRTUALE AL T  EMPIO V OLTIANO

Il multimediale si divide nelleseguenti sezioni:– La vita di Volta: un’esposizionesintetica dei principali eventi bio-grafici di Volta, accompagnata dauna biografia in chiave umoristi-ca, raccontata con disegni animatidal cartoonist e scrittore LucaNovelli.– I volti di Volta: sezione dedicataalla variegata ritrattistica di Volta,che è tuttora oggetto di ricerche.– L’opera di Volta: una sintesi delletappe fondamentali del camminoscientifico del fisico comasco,arricchita da note sugli scienziaticitati, da un glossario e dalle ani-mazioni che illustrano il funziona-mento degli strumenti– I luoghi voltiani a Como, a par-tire da una mappa della città.

 Al Tempio Voltiano, simbolo pereccellenza delle memorie delloscienziato, è dedicata una visitavirtuale. Muovendosi tra le vetri-ne che racchiudono gli strumenti,il visitatore può “puntare” suidiversi strumenti e, per ciascunodi essi, richiamare una chiaradescrizione animata del suo fun-zionamento.Infine, una sezione è dedicata alleCelebrazioni Voltiane che si sonosuccedute in occasione delle prin-cipali ricorrenze della nascita.

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247

P ROGETTO V OLTA: DALLA P  ILA ALLE C  ELLE A COMBUSTIBILE , CD-ROM. Regia, sceneggiatura e testi: AEM SpA Milano, Comunicazioni Esterne eIngegneria. Realizzazione, grafica e coordinamento: Fabula, Milano. Centrodi Cultura Scientifica “A. Volta”, con il contributo di AEM SpA, Milano.

Il multimediale – realizzato in collaborazione con AEM S.p.A. – presentauno degli sviluppi più interessanti e attuali della tecnologia alla base dellaPila di Volta: la cosiddetta “cella a combustibile”, il cui progetto dimostra-tivo è stato realizzato da AEM nell’area di Milano Bicocca.

La tecnologia della Pila a combustibile è infatti un’importante evoluzionedella Pila di Alessandro Volta. Dalla minima potenza delle pile voltiane del1799 al megawatt di questo impianto, grande è il percorso compiuto negliultimi due secoli a partire dalla pila a gas (idrogeno e ossigeno) ideata nel1839 da William Grove.

La pila a combustibile consente la produzione di energia elettrica median-te processi a elevata compatibilità ambientale. Infatti la combustione “fred-da” – cioè per via elettrochimica – dei gas non produce residui inquinantie ha rendimenti elevati anche in impianti di piccole dimensioni.

 M EDIATECA V OLTIANA , Cofanetto di 4 DVD-Rom contenenti una selezio-ne di applicazioni multimediali e audiovisivi realizzati nell’ambito delleCelebrazioni per il Bicentenario della Pila.

 Realizzazione del Comitato Nazionale con finanziamento proprio.

Ciascun DVD-Rom è corredato di un opuscolo illustrativo con la guida ai

programmi. Qui di seguito sono indicati i contenuti di ciascuno di essi:– Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”: Alessando Volta: lo scienziato eil suo tempo; Visita virtuale al Tempio Voltiano; Progetto Volta: dalla Pila  alle Celle a combustibile; Alessandro Volta: l’elettricità e l’avvento delmondo moderno – Pannelli sinottici. Per le prime tre applicazioni si riman-da agli omonimi CD-Rom descritti sopra. L’ultima applicazione è stata pro-dotta invece esclusivamente in questo formato e presenta i quattro grandipannelli sinottici della Mostra itinerante omonima (si veda più avanti).

– Istituto Lombardo: Alessandro Volta: Edizione Nazionale delle Opere ed  Epistolario; La Pila di Volta: una scintilla lunga due secoli. Le due applica-zioni sono descritte rispettivamente in RICERCHE E STUDI e in MUSEI E

MOSTRE.– Università di Pavia: Alessandro Volta filosofo della natura; Il Gabinetto di Fisica di Alessandro Volta e le sue invenzioni; 1799... e la corrente fu; Nuova Voltiana. Si vedano i CD-Rom sopra citati.

– Politecnico di Milano e Associazione Elettrotecnica ed ElettronicaItaliana (AEI): La scintilla di Volta; La sala Volta – Museo storico virtualedell’AEI. Si vedano, più sopra, le sezioni FILMATI, VIDEODIFFUSIONE,INTERNET.

DIVULGAZIONE

 P ROGETTO V OLTA

Il programma presenta:– l’impianto AEM di Tecnocity aMilano Bicocca, terzo nel mondoe primo in Europa. In particolareviene offerta una “visita virtuale”all’impianto con la tecnica delQuick Time VR;– una simulazione 3D del funzio-namento della cella, che evidenziai flussi energetici;– una descrizione ragionata deiprocessi alla base del funziona-mento della Pila a combustibile;– una carrellata delle principalirealizzazioni e degli impianti(idroelettrici e di altra natura) chefanno capo ad AEM S.p.A.

Sopra: Videata e copertina delmultimediale Progetto Volta ecopertina di Mediateca Voltiana.

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248 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

el marzo di quest’anno, nella celebrazione di una messain memoria di Alessandro Volta, nella ChiesaParrocchiale di Camnago Volta, Sua Eccellenza Mons.

Maggiolini, nella sua omelia, fra l’altro, disse: «Volta non visse ledissociazioni drammatiche che talvolta si verificarono e si descris-sero nel rapporto tra ragione e fede. Nel grande ricercatore, laconvinzione cristiana rimane, si approfondisce e si consolida nelperiodo forse più rumoroso [si riferisce all’Illuminismo] dell’esal-tazione della ragione e della scienza a scapito della fede, ma Voltanon si sente turbato come credente».

Prendendo spunto da queste parole di Sua Eccellenza, vorreifare qualche commento sul rapporto scienza e fede, ricorrendoalla storia sino ai nostri giorni. Sin dalla nascita della scienza, coni filosofi greci del V sec. a.C., e della teologia cristiana, con glievangelisti e i padri apostolici, la scienza e la fede si sono sempreincontrate, per il bene o per il male, nella formazione della cultu-

ra umana. Sicuramente nella storia della Chiesa, quest’ultima nonha sempre avuto ragione. E il caso Galileo non è il solo dove laChiesa avrebbe potuto agire con più saggezza.

P. GEORGE COYNE S.J.

SCIENZA E FEDE

N

 Alessandro Volta: “La science nem’offrit pas que Dieu présent

 partout” (Litografia di Magaud e Sirouy, Marsiglia).

Relazione tenuta nella Cattedrale diComo il 26 maggio 1999 in occasio-ne della collocazione di una targa aricordo della presenza di AlessandroVolta alla S. Messa (cfr. p. 290).

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249

D’altra parte, se ricordiamo solo i momenti storici di conflittotra la scienza e la Chiesa, corriamo il rischio di falsificare il qua-dro più completo degli scambi molto diversi e a volte fruttuosi.Nel Nuovo Testamento sono pochissimi i riferimenti alla naturafisica del mondo. E un motivo di tale silenzio si trova nel fatto chei primi cristiani, benché fossero stati assolutamente contrari alla

moralità del mondo pagano del loro tempo, si trovarono moltod’accordo con la presentazione greca del mondo fisico. Per esem-pio, furono i filosofi greci per primi a opporsi a un mondo mito-logico come quello dei loro antenati, con tantissimi dei che domi-navano e spiegavano i fenomeni naturali, proponendo invece difatto un monoteismo, anche se si trattava di un monoteismo“naturale”, per così dire, e non religioso, come quello della tradi-zione giudaico-cristiana. Quando San Paolo predicò ad Atene cheDio era il creatore dell’universo, non fu una vera novità per il suouditorio greco. Solo quando parlò della resurrezione dei morti, li

scandalizzò.Forse il più importante fra tutti gli aspetti che caratterizzaronoi primi incontri fra la scienza greca e la giovane Chiesa fu la comu-ne credenza che il mondo avesse una certa razionalità. Per i greciciò significava che il mondo poteva essere esplorato, studiato; peri cristiani significava che il mondo contiene la razionalità impres-sa da Dio, le orme del Dio creatore. Inoltre i primi padri aposto-lici svilupparono la teologia di una razionalità innata nella perso-na umana, ponendola quale condizione per poter trovare Dionelle orme divine e incarnate nella natura fisica. Tale teologia eraovviamente in perfetta armonia con le basi epistemologiche dellescienze naturali. Però tale armonia venne minacciata quando laChiesa riconobbe un’altra sorgente epistemologica, quella dellaSacra Scrittura. Che cosa succederebbe se le verità espresse dalla

SCIENZA E FEDE

 In alto: Frontespizio del Dialogosopra i due massimi sistemi delmondo di Galileo Galilei. In basso nelle due pagine : Étienne-Louis Boullée, Progettodi Cenotafio a Newton, spaccato, di notte, con effetto giorno all’interno e spaccato, di giorno, con effetto notte  all’interno (1783-85).

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250 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Sacra Scrittura e quelle ricavate dalle indagini scientifiche doves-sero entrare in conflitto?

Facciamo un salto in avanti, al momento della nascita dellascienza moderna, nei secoli XVII e XVIII. Furono proprio le gran-di figure della scienza, come Newton, Galileo, Descartes, che – seb-bene inconsapevolmente – hanno contribuito a una certa corruzio-ne della fede religiosa, attribuendo alle indagini scientifiche le uni-che basi razionali della fede stessa. Volevano affermare, per esem-pio, che l’esistenza di Dio può essere dimostrata così chiaramente,con argomenti filosofici e scientifici, da poter considerare affattosecondaria e perfino superflua la prova derivata dall’esperienzadella fede. Newton, per esempio, provò l’esistenza di Dio a partiredalla legge della gravità, che egli stesso aveva scoperto. Per lui ilmondo è finito e statico e, di per sé, dovrebbe necessariamente con-densarsi in forza delle leggi della gravità. Se non si condensa – dice-va – è perché Dio sostiene il mondo. Ecco quindi per lui una prova

dell’esistenza di Dio. Ovviamente, quando la prova non vale più, sibutta via anche ciò che si è provato, l’esistenza di Dio.

Le origini della scienza moderna risalgono in realtà allo svi-luppo del metodo sperimentale nei secoli precedenti; ma si è svi-luppato grazie soprattutto a Galileo e si è poi perfezionato, giun-gendo con Newton al vero inizio della scienza moderna. Benché ilcaso Galileo fornisca l’esempio classico del confronto/scontro trascienza e fede, in realtà radici più profonde di questo scontro sonopresenti nel tentativo compiuto da uomini come Newton di fareerroneamente leva sulla scienza moderna per stabilire le basi uni-

che della fede religiosa. Da tali radici, infatti, è nato il divario frafede e scienza nella forma dell’ateismo moderno. Così, la scienzaha sedotto la religione. Vedremo che la tentazione di un eccessivorazionalismo scientifico tornerà a turbare la Chiesa. Ora però tor-niamo a fare qualche commento sul caso Galileo.

Vorrei proporre una domanda: il caso Galileo fu un vero scon-tro, nel senso più stretto della parola, fra scienza e fede, oppureno? Bisogna prima ricordare che il suo contesto storico fu laRiforma e la reazione della Chiesa romana alla nascita delProtestantesimo. Nel tentativo di correggere gli abusi giustamentecriticati dai riformatori, la Chiesa romana cercò di applicare nelmodo più assoluto i decreti del Concilio di Trento, che terminò isuoi lavori solo un anno prima della nascita di Galileo. La Chiesa,insomma, si trovò in un atteggiamento difensivo. Proprio in quel-l’epoca il mondo scientifico – e anche la Chiesa stessa – furonoprofondamente turbati dalle scoperte compiute da Galileo con ilsuo nuovo telescopio e annunciate nel suo Sidereus Nuncius. Macome è possibile? Montagne sulla luna, stelle innumerevoli nellaVia Lattea, satelliti intorno a Giove? La cosmologia tradizionale,compresa quella ricavata dalla Sacra Scrittura, stava per crollare.Inoltre, un altro gruppo che contestava le scoperte galileiane, i

Gesuiti, difensori giurati della Santa Romana Chiesa, confermaro-no le osservazioni di Galileo e aggiunsero un’altra scoperta scon-volgente, quella delle macchie solari. Bisognava proprio correrealla breccia e salvare quanto possibile, almeno la Sacra Scrittura,

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251

contro qualsiasi interpretazione privata.

Tale fu l’atteggiamento della Chiesa di fronte alle scoperte diGalileo e al suo copernicanesimo. È a partire da questo sottofon-do che possiamo avvicinarci alla domanda «come mai fu possibileuna tale decisione di condanna delle teorie di Galileo e Copernicoda parte dei più alti ranghi della gerarchia ecclesiastica?». Unadecisione fatale per i futuri rapporti della Chiesa di fronte almondo della scienza. Com’è possibile? Benché una risposta chiarae inequivocabile non sia sinora possibile, bisogna tener conto del-l’atteggiamento ricordato, tenuto dalla Chiesa in quegli anni.

 A mio parere, il conflitto fu più un problema interno dellaChiesa che un problema fra scienza e fede. Infatti, di fronte aGalileo la Chiesa non ha mai voluto ascoltare le evidenze scienti-fiche a favore della teoria copernicana e in nessuna delle lorosedute le Commissioni Cardinalizie chiamate per giudicare Galileovalutarono le evidenze scientifiche a favore della teoria coperni-

cana. In un certo senso, ed è anche molto vero, non si può parla-re di un conflitto fra scienza e fede, perché la scienza non fu maipresente al tavolo. La Chiesa fu troppo preoccupata dei propriproblemi interni per poter effettivamente avviare un confrontocon la scienza.

Ci spostiamo ora ai tempi più moderni e troviamo una Chiesaerede degli errori commessi nel passato. Come rispondere?

SCIENZA E FEDE

 Nella doppia pagina: sequenza

della creazione del mondo secondo la cosmologia e lateologia medioevali (dallaSchedelsche Weltkronik , o“Chronicon di Norimberga”,incunabolo del 1493).

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252 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Durante i primi sessant’anni del XX secolo vediamo con Papa PioXII un risvegliarsi dell’attenzione della Chiesa verso la scienzadopo un lungo periodo di antagonismo. Dotato di un’ottimaconoscenza delle basi dell’astronomia, il Papa ebbe occasione ditrattare spesso di ricerche astronomiche con i Padri Gesuiti dellaSpecola Vaticana. Però, il suo modo di intendere i risultati delle

ricerche scientifiche riguardanti le origini dell’universo, lo porta-rono a indulgere a un certo “concordismo”, in quanto nei risulta-ti della scienza egli vedeva una conferma razionale della dottrinadella Creazione ricavata dalla Sacra Scrittura. Già a quell’epocaquesto suo modo di ragionare diede luogo a dei commenti negati-vi anche da parte di scienziati molto religiosi. Fu questo un perio-do di grande difficoltà, che faceva ricordare, ad esempio, il razio-nalismo di Newton. Solo tramite l’intervento di grandi scienziaticome l’Abbé Lemaître, padre della teoria dell’atomo primitivo,predecessore del modello del “big bang”, il Papa fu dissuaso dal

seguire questa tendenza, che sarebbe stata di grave pregiudizio peri rapporti fra la Chiesa e gli scienziati. Così terminò il periodo incui la Chiesa tentò ingiustamente di utilizzare risultati scientificiper motivi apologetici.

E veniamo ai nostri tempi. Da diversi discorsi dell’attualePontefice, si può ricavare un nuovo atteggiamento della Chiesa difronte alla scienza, un atteggiamento di dialogo aperto. Il SantoPadre afferma chiaramente, per esempio, che la scienza non puòessere usata in modo semplicistico come base razionale per la federeligiosa, né può essere, per sua natura, atea o in contrasto con lafede in Dio. In un suo messaggio, per commemorare il terzo cen-tenario dei Principia di Newton, il Papa ha dichiarato: «IlCristianesimo ha in se stesso la sorgente della propria giustifica-zione e non pretende di fare la propria apologia appoggiandosiprimariamente sulla scienza. La scienza deve dare testimonianza a

 Particolare di disegno di Galileo(parte della costellazione di

Orione) per il Sidereus Nuncius , p. IV T. VI, c. 18 verso, da Le

Opere di Galileo Galilei , Edizione Nazionale, Vol. III,

 Firenze 1892.

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se stessa, mentre religione e scienza possono e devono ciascunaappoggiare l’altra, come dimensioni distinte della comune culturaumana. Nessuna delle due dovrebbe pretendere di essere il neces-sario presupposto per l’altra».

Oggi abbiamo un’opportunità senza precedenti di stabilire unrapporto interattivo comune, in cui ogni disciplina conserva lapropria integrità pur rimanendo radicalmente aperta alle scopertee alle intuizioni dell’altra. Nell’atteggiamento dell’attuale Papa,l’elemento più nuovo è l’incertezza riguardo a dove condurrà ildialogo fra scienza e fede. A differenza delle tendenze manifesta-tesi durante il pontificato di Pio XII, Giovanni Paolo II esprimeoggi l’estrema cautela della Chiesa nel definire la sua partecipa-zione al dialogo, quando afferma (e cito): «Sta al futuro stabilirein quale forma questo dialogo avverrà». È un’attesa che segue unapresa di coscienza della Chiesa riguardo alla scienza dopo lun-ghissimi anni di incontri, a volte sconvolgenti. L’atteggiamento

moderno della Santa Sede è un chiaro invito a una ricerca incomune.

Vorrei alla fine, un po’ spontaneamente, aggiungere qualcheparola sulla chiusura della Commissione Galileiana. Forse sapreteche nel 1981 fu stabilita una Commissione per indagare sul casoGalileo e, stando alle parole del Santo Padre, «per stabilire conuna profonda riflessione storica sui torti e sulle ragioni da qual-siasi parte provengano». Nel 1992 il lavoro della Commissione sichiuse e nei discorsi sia del Santo Padre sia del Cardinale Poupard,che fu il responsabile della chiusura del lavoro della Commissione,

si riassume il caso Galileo con le seguenti parole: «fu una tragica,mutua incomprensione».

 A me e agli studiosi ai quali ho chiesto un parere questa con-clusione non convince. Consiste in due asserzioni. Primo, fu una

SCIENZA E FEDE

Gruppo di protuberanze solarimassime (cromolitografiada:Giovanni Celoria, Atlanteastronomico  , Hoepli,1890).

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254 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

tragica incomprensione nel senso greco della parola “tragica”,cioè, che c’erano mancanze da entrambe le parti ma che furonomancanze senza colpa. In realtà, non fu tragica in quel senso, per-ché c’erano dei responsabili.

Secondo, fu una mutua incomprensione, cioè da entrambe leparti. Dalla parte di Galileo l'incomprensione consistette nel fattoche non voleva ammettere che il copernicanesimo fosse un’ipote-si per la quale non c'erano dimostrazioni sicure. C’era innanzitut-to grandissima ambiguità nell’uso della parola “ipotesi”, perchésin dal tempo dei greci, “hypothesis” significa due diverse cose.Un primo significato di ipotesi è quello di un espediente matema-tico, che non si propone neppure di indagare la vera natura dellanatura, ma è solo un modo di poter precisare, ad esempio, le posi-zioni delle stelle, le eclissi, ecc. Non è una ricerca della vera natu-ra delle cose.

L’altro significato di ipotesi è quello che tutti noi scienziati oggi

accettiamo; noi elaboriamo in continuazione ipotesi e modelli.Domani potrebbe essere riformulata l’ipotesi del “big bang”, adesempio. Non abbiamo la verità acquisita e non ci vantiamo di aver-la; stiamo sempre ricercando la verità, la vera natura delle cose.Sono, perciò, due diversi significati di ipotesi. Galileo insisteva nel

 Disegni acquarellati di Galileo

che illustrano (dal vero) fasidella Luna per il SidereusNuncius, p. IV T. VI, c. 18

verso, da Le Opere di GalileoGalilei , Edizione Nazionale, Vol.

 III, Firenze 1892.

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fatto di essere alla ricerca della verità della natura; secondo lui ilcopernicanesimo non era un’ipotesi nel primo significato dellaparola, un puro espediente, come del resto non credeva nemmenoCopernico. Copernico fu tradito, come è noto, nel “Praefatio” alsuo De Revolutionibus, da un autore, Osiander, che ha affermatoche questo lavoro di Copernico era una mera “ipotesi” nel primo

senso della parola, cioè un espediente.

Seconda cosa, Galileo non diceva mai di avere delle prove. Egliaveva delle “indicazioni” molto persuasive a favore del sistemacopernicano. Senz’altro egli ha osservato satelliti che giravanoattorno a Giove: se un altro pianeta nell’universo, oltre alla Terra,aveva oggetti ruotanti attorno a esso, perché gli oggetti non pote-vano girare anche attorno al Sole? Osservava altresì le fasi diVenere, che si spiegavano, se non in modo assoluto almeno nelmodo più semplice, nel sistema copernicano. Osservò montagnesulla Luna, macchie solari, ecc. Non aveva prove, ma “indicazioni”.

 Allora, essendo uno scienziato rinomato nel mondo per la pub-blicazione del Sidereus Nuncius e allo stesso tempo disponendo di“indicazioni” a favore del copernicanesimo, perché fu condanna-to? Ovvero, volgiamo la domanda in un altro senso: se la Chiesanon avesse condannato il copernicanesimo, che cosa ci sarebbe

SCIENZA E FEDE

Corno boreale della Luna e Mare delle Crisi (cromolitografiada: Giovanni Celoria, Atlanteastronomico  , Hoepli,1890).

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256 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

stato di male, sia per la Chiesa, sia per Galileo, sia per la scienza?Insomma, Galileo cercava proprio questo, che la Chiesa non faces-se niente, che la Chiesa a quei tempi stesse zitta sulla teoria coper-nicana, perché i tempi non erano maturi né per quanto riguarda-va la scienza né per quanto atteneva alla teologia. Cioè, in unasituazione in cui le conclusioni non sono mature, né da parte della

teologia né da parte della scienza, perché insistere a parlare, per-ché non stare zitti e lasciare maturare la situazione? È questa ladomanda che faccio.

Tragica, mutua incomprensione: e da parte della Chiesa il tortoqual era? Il torto, secondo i discorsi menzionati, era che alcuniteologi non sapevano interpretare la Sacra Scrittura, alcuni teolo-gi non identificati e non identificabili. Nessuna menzione dellaCongregazione dell’Inquisizione, della Congregazione dell’Indice,di Papa Pio V, di Papa Urbano VIII e degli Ordini responsabili dellacondanna. Onestamente dico questo perché, nel riportare ai nostri

giorni la storia dell’incontro, dei rapporti fra scienza e fede, biso-

 Luce zodiacale vista dalle savane del Messico

(cromolitografia da: GiovanniCeloria, Atlante astronomico ,

 Hoepli,1890).

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gna essere onesti. E io vedo ancora aperto il caso Galileo. Il SantoPadre voleva tanto risolvere il cosiddetto “mito di Galileo”.Secondo me e secondo la maggior parte dei miei colleghi, studio-si storici della scienza, il caso non fu risolto dalla CommissioneGalileiana. Possiamo augurarci nel prossimo futuro ancora dei dia-loghi fra scienza e fede, anche sul caso Galileo.

 NTERLOCUTORE DEL PUBBLICO: Volevo chiedere una cosa, riguar-do alla Commissione istituita per la revisione del caso Galileo.È accaduto per questa Commissione qualcosa di simile a quel-

lo che Lei dice essere accaduto per il caso Galileo (pure se più inpiccolo, immagino) e cioè che la Commissione sia stata alloracostretta a concludere in un certo modo, mentre ancora non erasufficientemente maturata la conclusione? È in questo senso chelei si pronunciava per l’idea che il caso Galileo non sia veramentechiuso?

SCIENZA E FEDE

 Pioggia di stelle cadenti vistanell’America settentrionale nellanotte dal 12 al 13 Novembre,1833 (cromolitografia da:Giovanni Celoria, Atlanteastronomico  , Hoepli,1890).

 I 

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258 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 ADRE COYNE: Sì, ciò che dice è vero. Cioè, il caso non è chiu-so, perché per me la Chiesa sinora non ha indagato sino infondo né i motivi teologici né quelli scientifici, per il con-

trasto di quell’epoca. Non è andata sino in fondo ai motivi pernessuna delle parti. Ha male interpretato Galileo, che è stato accu-sato di aver tradito il proprio metodo della moderna scienza, di

cui egli era uno dei fondatori, mentre non è vero. Galileo nondiceva di avere la verità, non diceva che il copernicanesimo eral’unico modello per tutto il futuro; diceva che era l’ipotesi miglio-re per spiegare le sue osservazioni.

La scienza va sempre avanti così; gli scienziati non sono mode-sti ma la scienza stessa è modesta di natura, siamo ignoranti piùche sapienti. Per esempio, la cosmologia moderna si dichiara sutante cose, ma il 90% della massa dell’universo non sappiamo checosa sia. Allora, più ignoranti di così è difficile immaginare. Dicoquesto solo per dire che di fronte alla scienza bisogna interpreta-

re bene la scienza e gli scienziati in tutte le epoche. Anche Galileo,ovviamente, era una persona difficile in molte cose; ma d’altraparte non si dichiarava mai onnisciente, non diceva mai che ilcopernicanesimo era la verità assoluta. E si è accusato di quell’at-teggiamento (almeno, stando alla chiusura dei lavori dellaCommissione) e cioè che il copernicanesimo era un’ipotesi e luinon aveva le prove. Accusarlo di essere un traditore della stessascienza moderna è proprio ingiusto, non risponde alla verità sto-rica. È per quei motivi che il caso è ancora aperto.

 P

Sopra: La stella della

costellazione della Colomba, acui è stato attribuito inoccasione delle Celebrazioni per 

il 250° anniversario dellanascita (cfr. p. 304) il nome di

 Alessandro Volta. Sotto: L’astronomo Padre GeorgeCoyne S.J., Direttore della

Specola Vaticana, autore diquesta relazione.

 Accanto: Pagina autografa diGalileo, frammento attinente il

Dialogo sopra i due massimisistemi del mondo (da Le Opere

di Galileo Galilei , Edizione Nazionale, Vol. VII, Firenze 1897).

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259SCIENZA E FEDE

 Nebulosa di Andromeda, vista attraverso un cannocchiale potente (cromolitografia da:Giovanni Celoria, Atlanteastronomico  , Hoepli,1890).

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260 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

UOVE STRUTTURE MUSEALI . L’impostazione distribuita e diffusa del Programma delle Celebrazioni per il Bicentenario dell’invenzionedella Pila ha fatto sì che gli interventi relativi a infrastrutture ed 

edifici si siano limitati alle opere di restauro e ristrutturazione (per i quali sirimanda alle pp. 283-284) ovvero di risistemazione di collezioni e labora-tori, come è documentato sia dalla presente sezione sia dagli studi prepara-

tori e dalle pubblicazioni relative sopra riportati. Un discorso a parte meri-ta il progetto di Museo della Scienza Elettrica, per il quale si sono mobilita-ti – tra gli altri – l’Università di Pavia, la Regione Lombardia e l’ENEL e alquale è stata dedicata la Mostra di cui a pag. 277.

IL G  ABINETTO FISICO DI VOLTA. Università di Pavia. Progetto Scientifico:Gianni Bonera, Giuliano Bellodi, Università di Pavia; Paolo Brenni, CNR

 Firenze. Progetto dell’immagine: Renato Sorrentini, Enrico Valeriani.

Contributo del Comitato Regione Lombardia.

 Alessandro Volta ha condotto la maggior parte della sua attività didattica e diricerca presso l’Università di Pavia. Nel Museo per la Storia dell’Università sitrovano ancora moltissimi esemplari degli strumenti realizzati ovvero utilizza-ti dallo scienziato. In occasione delle Celebrazioni è stata allestita una nuovasala del Museo a lui intitolata, nella quale tali strumenti sono ora raccoltiinsieme ad altri cimeli voltiani.

 N 

MUSEI E MOSTRE

 In questa pagina e a fronte:Strumenti voltiani sulla

 scrivania di Volta. In basso: Nuovo allestimento del

Gabinetto di Fisica di Volta all’Università di Pavia.

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Nella sala, in un contesto espositivo originale, realizzato con suppellettiliappartenenti allo scienziato (sedia, scrivania, tavolo di lavoro, alcuni armadi),sono stati sistemati gli strumenti del Gabinetto Fisico allestito a partire dal1780, come risulta dagli inventari recentemente reperiti. Dei più di 700 stru-menti, che Volta acquistò durante i sui viaggi in Europa o fece costruire su suaindicazione dal fedele tecnico, l’abate Re, ne sono rimasti, presso il Museo per

la Storia dell’Università e il Liceo Classico “U. Foscolo” di Pavia, poco più di150.

La maggior parte della strumentazione disponibile riguarda materiale di tipodidattico, mentre gli strumenti che Volta utilizzava specificamente per le ricer-che scientifiche sono in numero minore; infatti, la maggior parte di quelli con-servati dall’Università andarono distrutti nell'incendio che funestò la mostradi Como del 1899.

Di ogni strumento è indicato, oltre alla provenienza e alle caratteristiche tec-niche, il funzionamento e l’utilizzo, in alcuni casi mediante un’animazione vir-tuale.

La strumentazione informatica a disposizione presso l’annessa Sala multime-

diale ( si veda la successiva presentazione) consente inoltre al visitatore, esper-to o semplice curioso, di collegarsi via Internet a Musei, Biblioteche (ad es., alMIT di Boston è conservata la biblioteca di Volta) e banche dati in grado disoddisfare interessi culturali specifici e curiosità .

L A NUOVA SALA DEL MUSEO PER LA STORIA DELL’UNIVERSITÀ DI P AVIA DEDICA-TA ALLA STRUMENTAZIONE DELL’OTTOCENTO. Università di Pavia. ProgettoScientifico: Gianni Bonera, Giuliano Bellodi, Università di Pavia; PaoloBrenni, CNR Firenze. Progetto dell’immagine: Renato Sorrentini, Enrico

Valeriani.Contributo del Comitato Regione Lombardia.

I successori di Volta alla Direzione del Gabinetto fisico dell'Universitàdi Pavia che operarono nel XIX secolo (Configliachi fino al 1842, Belli

MUSEI E MOSTRE

 L’Aula Volta all’Università di Pavia.

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262 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

fino al 1860, Cantoni fino al 1893 e Bartoli fin quasi alla fine del seco-lo) arricchirono la collezione di strumenti scientifici del Gabinettoacquistando prodotti dei più noti costruttori italiani e stranieri (daDell'Acqua a Tecnomasio, da Porro a Salmoiraghi a Duboscq a Siemensa Ruhmkorff ad Alvergniat a Hartmann) o facendo costruire apparec-chi da artigiani locali su loro progetto. Si arrivò così nei primi anni del

secolo successivo a una raccolta di oltre duemila strumenti rappresen-tativi di tutte le branche della fisica, alcuni utilizzati per la ricerca, altriper la didattica, la metà dei quali è arrivata fino ai giorni nostri. Alcunidi questi sono pezzi unici (come il motore magneto-elettrico di Belli,l'interruttore di Bartoli-Felici) o preziose rarità (come il grande genera-tore elettrostatico di Winter o la macchina doppia magneto- e dinamo-elettrica).

Gli strumenti, in gran parte alloggiati negli armadi originali del Gabinetto,sono stati sistemati in una grande sala adiacente al Gabinetto di Volta, sonostati illustrati e descritti in un inventario disponibile in CD-ROM e inInternet, e di alcuni è stata preparata una accattivante animazione virtuale ingrado di spiegarne il funzionamento anche a non esperti.

La sala è stata inaugurata il 20 marzo 2000 in occasione della cerimonia pave-se di chiusura dell'anno voltiano.La sala, come tutto il Museo per la Storia dell'Università di Pavia, è ora aper-ta al pubblico (tel. 0382 29724).

 L ABORATORIO G ATTONI , UN GABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECOLO PER LA

DIDATTICA DI OGGI. Ricostruzione ideale di un Gabinetto di scienze dell’epocadi Volta, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Gruppo di lavoro: EmilioBorchi, Federico Canobbio-Codelli, Aurelia Fornaro, Valentina Galli, RenzoMacii, Bruno Magatti, Ferdinando Tealdi, Pietro Todeschini. Progetto archi-tettonico: Rosalba Giani. Coordinamento della produzione artigianale degli

 strumenti: Emilio Borchi (Università di Firenze), Renzo Macii (INFN,Firenze)

Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

 L’ IDEA

 DEL L ABORATORIO G ATTONI 

«Poiché nulla è rimasto dell’origi-nario gabinetto Gattoni, nellaricostruzione degli strumenti è stato seguito fedelmente il model-lo di un gabinetto scientifico comeci viene descritto nei classici testidi fi sica sperimentale delSettecento.«È sicuramente verso la secondametà del Seicento che nascono conl’affermazione delle nuove dottri-ne della scienza i primi gabinetti  scientifici, ma è comunque neldiciottesimo secolo che si ha laloro diffusione capillare.«La filosofia naturale spiegata  attraverso gli strumenti divienenelle classi nobili un costoso pas- satempo alla moda, nelle accade-mie scientifiche, nelle università enei collegi dei Gesuiti un impor-

tante veicolo di ricerca, nei gabi-netti privati di dilettanti facoltosi a volte un modello di emulazione sociale, altre volte, come nel casodel canonico Gattoni, un sincerocampo di interesse e di progressointellettuale.«Il giovane ecclesiastico (ha 25 anni nel 1765) sente istintivamen-te che l’esercizio della ragionetrova il suo cammino più fertilelungo la via della scienza.

  Il canonico Giulio Cesare

Gattoni e copertina delCatalogo del nuovo

“Laboratorio Gattoni”,realizzato a Como dal Centro di

Cultura Scientifica “A. Volta”. A fronte: Tre vedute del

 Laboratorio Gattoni.

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 L ABORATORIO G ATTONI , UN GABINETTO DI SCIENZE DEL XVIII SECOLO PER LA

DIDATTICA DI OGGI. C ATALOGO. Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, Como,2000. Testi a cura di Aurelia Fornaro, Bruno Magatti, Ferdinando Tealdi,Pietro Todeschini. Progetto grafico di Antonio Ingrassia con Valentina Galli.Fotografie di Daniela Ray. Redazione a cura di Valentina Galli. Volume realiz-

 zato nell’ambito del Progetto Science Centre, con il contributo del Comitato

 Regione Lombardia.

Il 2 giugno 1999 in Villa Erba a Cernobbio (Como), nell’ambito della ceri-monia del LIII anniversario della fondazione della Repubblica, è stata presen-tata in anteprima la ricostruzione ideale del gabinetto scientifico di GiulioCesare Gattoni, dove Alessandro Volta poté effettuare le prime sperimenta-zioni.

La struttura richiama quella dell’omonima torre pentagonale della cinta mura-ria di Como, dove il canonico Gattoni allestì un laboratorio di fisica benattrezzato e un osservatorio meteorologico. Essa ospita una trentina di stru-menti di fisica, ricostruiti con materiali originali sui modelli settecenteschi e

perfettamente funzionanti.La struttura, concepita in forma di allestimento facilmente trasportabile, è adisposizione delle scuole, che vi possono esercitare attività di didattica inte-grativa mediante l’uso interattivo degli strumenti esposti.

Il Laboratorio è stato esposto a Milano, al centro dell’Ottagono della GalleriaVittorio Emanuele dal 20 al 22 marzo 2000 – in occasione del Bicentenariodella comunicazione di Volta al Presidente della Royal Society di Londra circal’invenzione della Pila – e a Torino, alla Mostra “Experimenta”, nel periodoluglio-ottobre 2000.

GLI STRUMENTI

Il Gabinetto della Torre Gattoni è un tipico laboratorio di fisica della secon-da metà del Settecento, modellato in parte sulla figura di Alessandro Volta esulla sua attività di ricerca. In esso quindi si trovano gli strumenti più diffusidell’epoca, suddivisi nelle sezioni di meccanica, pneumatica, acustica, meteo-

MUSEI E MOSTRE

«Forse non comprende del tutto irisvolti tecnici delle nuove teorie,ma si rende conto che per quellavia si può afferrare il linguaggiodella natura. Perciò utilizza i suoi averi per costruire un gabinetto di strumenti scientifici e non esita a

offrirne l’uso all’amico fraterno. Del giovane Alessandro intuisce la passione interiore, lo sforzo conti-nuo e fermamente voluto, l’ansiadi creare nuove idee da queglioggetti di legno, di vetro, di ottonee avorio, attraverso i quali larealtà fisica diventa conoscenza  simbolica, regolata da un ordineimmutabile, la legge naturale.»

Emilio BorchiUniversità degli Studi di Firenze

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264 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

rologia, ottica ed elettrostatica e magnetoscopica. Si ritrovano inoltre alcunitra i più significativi strumenti realizzati dal Volta e da lui sicuramente adope-rati nel laboratorio del canonico Gattoni.

Ciascun apparecchio è stato ricostruito adoperando per lo più (a eccezionedell’avorio) materiali con i quali venivano eseguiti gli strumenti verso la finedel Settecento (legno, ottone, ferro, vetro, rame). Il modello a cui il gruppo

di artigiani guidato da Emilio Borchi e Renzo Macii si è ispirato è quello dello“Art des expériences...” di Jean-Antoine Nollet e la “Description et usage d’uncabinet...” di Sigaud de la Fond.

Oltre agli apparecchi più tradizionali della meccanica dei solidi e dei fluidi edell’ottica geometrica (ad esempio il banco ottico), che in parte provengonodalla scienza antica e medioevale, nel Gabinetto sono presenti gli strumentipiù recenti: i termometri meteorologici e l’igrometro di Saussure, a segno del-l’attualità degli studi di meteorologia, la macchina elettrostatica, gli elettro-scopi e la bottiglia di Leida, che illustrano il nascente settore dell’elettricità.

 Accanto a essi i non pochi strumenti voltiani mostrano il percorso dello scien-ziato comasco verso la rappresentazione e la misura delle grandezze elettriche

(elettroforo, elettrometro a condensatore, elettrometro assoluto), nello svi-luppo della teoria del contatto dei conduttori di prima e di seconda specie(pila a colonna, pila a corona di tazze), e la determinazione delle proprietà deigas in funzione della temperatura (apparecchio per la dilatazione dei vapori).

IL CANONICO GIULIO CESARE G ATTONI

Nato a Como il 12 marzo 1741, di poco più anziano di Volta, intesse con luiun’intensa amicizia. Gli apre la propria casa e il laboratorio che nel 1764instaura nella torre confinante con la propria abitazione. Nel 1768 vi innalzaun parafulmine: probabilmente il primo in Italia. Grazie all’amicizia con

Volta, fu lo stesso Gattoni a comunicare a padre Gerolamo Bonesi la manca-ta vocazione del fisico comasco al sacerdozio.

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OSTRE TEMPORANEE E ITINERANTI . L’impegno dei ComitatiVoltiani – sia quello Nazionale sia quello della Regione Lombar-dia e i Comitati promotori di Como e di Pavia – si è manifesta-

to con particolare evidenza e rilievo nell’organizzazione di Mostre tempora-nee e itineranti, che hanno attirato centinaia di migliaia di visitatori in tuttoil mondo per un periodo che va dai primi mesi del 1999 a tutto il 2000 e

oltre. Le pagine che seguono possono dare solo un’immagine limitata dellavarietà e della qualità delle manifestazioni. Un momento significativo è stata la partecipazione a EXPO 2000 a Hannover all’interno del Padiglione Italia, che nell’arco di un quadrimestre ha visto circa 8 milioni di visitatori. Inoltre merita sottolineare la partecipazione del Comitato Nazionale alla Mostra itinerante su Volta e Galvani, promossa dal Comitato Nazionale per il Bicentenario della morte di Luigi Galvani.

L  A PILA DI VOLTA: UNA SCINTILLA LUNGA DUE SECOLI. Mostra di cimeliper il bicentenario dell’invenzione. Istituto Lombardo Accademia diScienze e Lettere, Palazzo Landriani, Milano, 15 aprile – 15 maggio 1999.

Mostra a cura di Alberto Gigli Berzolari, Giulio Tagliaferri, AmedeoBellini, Giuliano Bellodi, Adele Bianchi Robbiati, Rita Brunetti, EdoardoRovida. Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere. Contributo delComitato Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo e di AEM SpA.

(dalla Presentazione di Giulio Tagliaferri, Università degli Studi di Milano)

«La Mostra ha voluto proporre all’attenzione del pubblico un percorsonelle vicende attraverso cui Volta è giunto alla realizzazione del suo stra-biliante apparecchio. L’Istituto ha almeno due titoli specifici per dare ilsuo contributo alle attuali celebrazioni. Uno è che Volta fu membrodell’Istituto dalla fondazione, l’altro è che l’Istituto custodisce in unaapposita sala una importante raccolta di manoscritti voltiani. Proprio farconoscere l’esistenza di questo prezioso materiale è uno degli scopi chela mostra si è proposta: poiché, se è vero che le opere di Volta, le sue let-tere e altre carte autografe sono state trascritte nelle rispettive edizioninazionali, è indubbio che i manoscritti, mettendo il loro autore in diret-

MUSEI E MOSTRE

 Pagina a fronte: L’esposizionedel Laboratorio Gattoni inGalleria Vittorio Emanuele a

 Milano; in questa pagina: in alto, il Premio Nobel Ben Mottelson (al centro) in visita al Laboratorio e alcuni strumentidel Laboratorio.

 M

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266 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

to rapporto con lo studioso, forniscono a quest’ultimo informazioni esegnali che vengono perduti nelle trascrizioni, per accurate che siano.

«Con il proposito di aiutare il visitatore a collocare mentalmente l’in-venzione della Pila nel quadro più ampio del processo innovativo intra-preso dal Volta, delle circostanze storiche e culturali che incontrò, edelle enormi prospettive che si presentarono al termine di quel cam-

mino, la mostra dell’Istituto Lombardo è stata ordinata seguendo l’ef-fettiva progressione della vita e delle opere di Volta.

«Percorrendo le sale dell’esposizione si trovano le informazioni sullabiografia di Volta; e poi quelle sui suoi primi anni di Fisica e sui primisuccessi scientifici, sull’attività di insegnante e sui viaggi in Europa.Seguono le notizie sulla vita dell’Università di Pavia e sugli onori tri-butati al Volta in Italia e all’estero. Le sale successive sono dedicate aillustrare le scoperte di Volta sia nel campo dell’elettricismo sia in altricampi. La rassegna dell’attività voltiana prosegue con l’illustrazionedella massima conquista scientifica del Volta – la Pila elettrica – e siconclude con la notizia dell’immediata accettazione del suo geniale

strumento da parte della comunità scientifica internazionale».

LE COLLEZIONI DEI MANOSCRITTI VOLTIANI

PRESSO L’ISTITUTO LOMBARDO DAL 1899 A OGGI

Mentre per il periodo precedente il 1899 si rimanda all’intervento di AdeleBianchi Robbiati « I M  ANOSCRITTI DEL C ARTELLARIO V OLTIANO CONSERVATI 

 PRESSO L’I STITUTO LOMBARDO» ( si veda pp. 189-90), si illustrano qui le vicen-de successive, che interessano parte dei materiali documentali esposti.

Nel 1899 per le solenni celebrazioni del primo centenario dell’invenzio-ne della Pila l’Istituto invia all’esposizione di Como alcuni strumenti del

gabinetto privato di Volta, ma nessun manoscritto per l’opposizioneferma soprattutto del segretario della classe di Scienze Matematiche eNaturali, Rinaldo Ferrini. L’8 luglio un furioso incendio distrugge lamaggior parte degli strumenti. Il 15 febbraio 1900 l’Istituto non si oppo-ne all’istanza che il Municipio di Como intende presentare al Ministero

Copertina del Catalogo Electadella Mostra La Pila di Volta.

Una scintilla lunga due secoli.

 Due immagini del pubblico deivisitatori alla Mostra

dell’Istituto Lombardo.

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267

della Pubblica Istruzione perché siano conservati nel Museo civico diquella città sia gli avanzi dei cimeli sia gli apparecchi rimasti pressol’Istituto. L’onorevole Paolo Carcano, ministro del Tesoro, nel 1909,incarica l’Accademia dei Lincei e l’Istituto Lombardo di curare e dirige-re l’edizione nazionale delle opere di Volta, che giungerà a completa-mento tra il 1918 e il 1976.

L’Istituto interviene ancora per la salvaguardia delle lettere di proprietàdella discendente Maria Volta e per il generoso interessamento dellefamiglie Volta e Somigliana, con atto steso dall’avvocato GiunioMartino, le carte della Raccolta Maria Volta vengono donate all’IstitutoLombardo. L’Istituto conserva anche il materiale della Raccolta FratelliVolta lasciato in deposito da Luigi Volta, deposito poi rinnovato daglieredi. Recentemente l’Istituto, su segnalazione della Soprintendenzaarchivistica, ha acquistato, per sottrarle alla speculazione del mercatoantiquario, due patenti di nobiltà della famiglia Volta risalenti al 1698.

Le carte manoscritte, conservate all’Istituto Lombardo e che costituisco-no la maggior parte dell’archivio personale di Volta, sono circa seimila.

MOSTRA DI VEICOLI ELETTRICI. Como, Piazza Cavour, 5 – 11 maggio1999. Amministrazione Provinciale di Como, Comune di Mendrisio,Consorzio Vel (Veicoli Elettrici Leggeri).

Esposizione di vetture elettriche organizzata a margine del ConvegnoUna Volta era domani (cfr. 227). Vi hanno partecipato una quarantina divetture adibite al trasporto pubblico, privato e commerciale, a due, tre equattro ruote.

1799... E LA CORRENTE FU : DUECENTO ANNI DELLA P ILA DI V OLTA , Mostraitinerante in Italia. Responsabile Scientifico: Gianni Bonera. C ATALOGO acura dell’Università di Pavia e di Euresis (Associazione per la promozio-

MUSEI E MOSTRE

Sopra: Locandina della Mostra1799 ... e la corrente fu.Sotto: Inaugurazione della

 Mostra a Pavia, alla presenzadella contessa Piera Volta e duevedute d’insieme dei pannelli edegli strumenti.

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268 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

ne e lo sviluppo della cultura e del lavoro scientifico). Grafica diMultimedia-Mission. Stampa a cura della Scuola grafica salesiana,Milano. La Mostra è stata presentata alla XX edizione del Meeting perl’amicizia fra i popoli, Rimini, Agosto 1999. Università di Pavia.Contributo del Comitato Regione Lombardia e del Comitato Pavese.

La mostra, a carattere divulgativo ha cercato di far conoscere soprattuttoagli studenti delle scuole medie la figura e l’opera di Volta. Nell’illustrarela vita e le opere del grande scienziato comasco, la mostra fa rivivere al visi-tatore le varie tappe che hanno condotto Volta, dalle prime osservazioni eriflessioni sulla natura dell’elettricità, alla realizzazione della Pila, metten-do quindi in luce le enormi conseguenze da essa avute sul progresso tecno-logico e, in sostanza, sulla nostra vita di tutti i giorni.

Il percorso della mostra è articolato in cinque sezioni per un totale di 41poster a colori di 1 m per 1 m: 1) La vita di Volta; 2) Le esperienze e leipotesi sull’elettricità precedenti Volta; 3) Gli studi che hanno condottolo scienziato comasco dalle prime esperienze alla realizzazione della Pila

e alle sue altre numerose, anche se meno note, invenzioni; 4) La contro-versia con Galvani; 5) L’eredità di Volta, cioè le grandi realizzazioni dellascienza e della tecnologia che hanno via via ‘elettrizzato’ il mondo.

 Arricchiscono la mostra quattro ‘stazioni interattive’ nelle quali vengonoriprodotte, con materiale appositamente realizzato, su modello delleapparecchiature originali dell’epoca, esperienze relative alle sezioni 2-5,e nelle quali il visitatore può cimentarsi con le prime macchine elettro-statiche, con l’elettroforo di Volta, con la Pila e infine con i diversi effet-ti della corrente.

Un aspetto che si è voluto particolarmente enfatizzare è la curiosità, lapassione e lo stupore che non hanno mai abbandonato Volta nella sualunga e feconda attività di ricerca. Ma, come scrisse Giovanni Polvani altermine della sua monografia dedicata allo scienziato comasco «….laricerca delle leggi naturali non legò la mente di lui alla materia, ma anzi gli rese più facile sentire la voce dell’Essere primo, immutabile, necessa-rio, che potentemente lo chiamava a sé».

 Ai visitatori è stato distribuito un catalogo a colori riproducente i posterdella mostra. Inoltre a completamento della mostra è stato realizzato ilvolume divulgativo (G. Bonera, P. Vanzan, Alessandro Volta: l’uomo, lo scienziato, il credente, cfr. p. 219) per meglio illustrare l’uomo, lo scien-ziato e il suo ruolo nello sviluppo della scienza dell’Ottocento.

La mostra è stata presentata in anteprima al Meeting per l’Amicizia tra i popoli (Rimini, agosto 1999) dove ha riscosso un più che lusinghiero suc-cesso di pubblico (più di 200 visite guidate a gruppi di 20-25 visitatori)e di stampa. La mostra è stata quindi presentata ufficialmente a Milanopresso la Fondazione Stelline (5-26 ottobre 1999). Anche in questo casola partecipazione è stata molto numerosa (76 classi di Milano e dintorni)e la critica molto favorevole e lusinghiera. La mostra è stata successiva-mente richiesta da varie scuole e/o associazioni in molte città d’Italia e hacontinuato il suo giro per tutto il 2001.

Nelle varie sedi si è sempre cercato di dare assistenza tecnica e si sonotenuti seminari introduttivi. In molti casi è stato possibile realizzareanche le stazioni sperimentali, con visite guidate da parte di personale(studenti universitari) qualificato.Si è provveduto a realizzare un filmato in cui vengono presentate le varieesperienze. Inoltre è stato realizzato un CD-Rom dell’intera mostra,comprensivo del filmato, distribuito nelle scuole.

1799... E LA CORRENTE FU 

«[…] Da domani i visitatori dellamostra dedicata al bicentenariodella Pila (Milano, Palazzo delleStelline) potranno concedersi le  stesse emozioni dei primi speri-mentatori del “teatro delle mera-viglie” messo in scena da Volta edagli altri “fisici elettrizzanti”. Lanovità della Mostra è l’enfasi posta su quella che sul finire delSettecento si chiamava appunto“filosofia sperimentale”. La sceltadi mettere a disposizione veri e propri banchi per esperimenti, inmodo che il visitatore possa non solo vedere, ma anche toccare conmano il lavoro dello scienziato,risponde proprio a quell’idea di sapere pubblico e controllabile, incui l’intuizione teorica e la praticatecnica si sostengono a vicenda,

che sin dalla nascita contraddistin- gue la scienza moderna.«Con modestia Volta dichiarava di“non aver trovato una forza deltutto sconosciuta”. Il secolo dei Lumi, infatti, aveva civettato conl’elettricità: approntando i primi“condensatori” ci si era anchedilettati a “elettrizzare” persino gliesseri umani, discettando se elet-trizzassero meglio i gentiluomini ole signore o magari più le biondedelle brune.»

Giulio Giorello,Corriere della Sera, 3 ottobre 1999

 Edizione di Rimini della Mostra1799... e la corrente fu.

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L  A STRUMENTAZIONE ELETTRICA DELL’800, MOSTRA. Salone Teresiano,Pavia, 6 settembre – 3 ottobre 1999. Responsabili Scientifici: GiulianoBellodi (Università di Pavia), Paolo Brenni ( Museo per la storia dellaScienza, Firenze).

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia

La mostra, realizzata a cura del Museo per la Storia dell’Università diPavia e della Biblioteca Universitaria, ha illustrato gli sviluppi che nelcampo dell’elettricità sono stati resi possibili dall’invenzione della Pila,sia sul piano tecnico sia su quello teorico. Sono stati esposti circa sessan-ta strumenti appartenenti al Museo per la Storia dell’Università di Paviae molte pubblicazioni a stampa della Biblioteca Universitaria, relativi adiversi settori scientifici: dalla misura della corrente elettrica alle sueapplicazioni (telegrafo, telefono, ecc.); dai motori elettrici all’induzioneelettromagnetica; dalla storia dell’elettricità ai manuali pratici di elettro-tecnica. Ha arricchito e completato la mostra la possibilità offerta al visi-tatore di utilizzare diverse postazioni multimediali.

P  ARTECIPAZIONE A “U   NIVERSI PARALLELI ”, Trasmissione in diretta RaiMilano presso lo SMAU, Fiera, 30 settembre 1999. Telecom Italia, conla partecipazione del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” edell’Università di Pavia.

La più importante manifestazione fieristica italiana nel campo delle tec-nologie dell’informazione e delle telecomunicazioni, lo SMAU, ha dedi-cato ampio spazio al Bicentenario della Pila, ospitando presso la Fiera diMilano un percorso espositivo sulle tecnologie che hanno preso l’avviodalla Pila di Volta e dando vita a una serie di videoconferenze con le sedidell’Università di Pavia e del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Vihanno partecipato, tra gli altri, i professori Fabio Bevilacqua, GianniBonera, Giulio Casati e Luigi Dadda.

 L A RIVOLUZIONE ELETTRICA: I  L MITO , LA SCIENZA , L’ INDUSTRIA , LA SOCIETÀ. MOSTRA. Palazzo della Triennale, Milano, 10 novembre 1999 – 9 gennaio2000. ENEL, in collaborazione con Associazione Elettrotecnica ed

Elettronica Italiana (AEI), Centro sulla storia dell’impresa e dell’innova-zione – Milano, Centro studi per la documentazione storica ed econo-mica dell’impresa – Roma. ENEL SpA, contributo proprio.

La Mostra ha presentato un percorso espositivo e didattico articolato inquattro sezioni:

- Il mito elettrico: dall’antichità al XVIII secolo, le prime osservazioni deifenomeni elettrici.

- La scienza: l’invenzione della Pila e il successivo straordinario sviluppodell’elettrologia, dall’elettromagnetismo all’elettromeccanica, al telefo-no.

- L’industria elettrica: dalla corrente alternata agli impianti idroelettrici,termonucleari e di sfruttamento delle energie alternative. Il sistema delladistribuzione.

- La società elettrica: la luce elettrica, gli elettrodomestici, i trasporti, l’e-lettronica, l’informatica, le telecomunicazioni.

MUSEI E MOSTRE

 Locandine e pannello delle Mostre descritte a lato.

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270 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 L’  EREDITÀ DI G ALVANI E V OLTA NELLA SCIENZA CONTEMPORANEA , MOSTRA

ITINERANTE. Istituti italiani di cultura all’estero, 1999-2001.

 Iniziativa e contributi del Comitato Nazionale Galvani e del Comitato Nazionale Voltiano.

Nell’occasione dei bicentenari della morte di Luigi Galvani e dell’inven-zione della Pila da parte di Alessandro Volta, i Comitati Nazionali per leCelebrazioni Galvaniane e Voltiane in accordo con il Ministero degli Affari Esteri, gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, alcune Università e Accademie di diversi Paesi, hanno concordato un programma di iniziati-ve per illustrare le origini dell'elettricità, l’importanza dei due scienziatiitaliani e l’influenza da essi esercitata sulla ricerca fisica, biologica emedica. Queste iniziative prevedevano una Mostra viaggiante, seminarie attività di divulgazione scientifica.

La Mostra è stata concepita come un breve percorso storico-scientifico:dalle prime esperienze e scoperte dei due scienziati, attraverso la dispu-ta teoretica che gli stessi provocarono in seno al mondo scientifico deltempo, fino alle più recenti ricerche e applicazioni nella fisica e nella bio-medicina.

Nelle sedi dell'America del Nord, pur dando spazio agli argomenti stori-ci, sono state privilegiate le attività di ricerca avanzata, mentre nelle sedieuropee si è dato maggior risalto alla storia e alla filosofia della scienza.In alcuni Istituti Italiani di Cultura si sono tenute solo iniziative a carat-tere seminariale e divulgativo, con particolare attenzione alle comunitàitaliane locali.

A LESSANDRO V OLTA: L’  ELETTRICITÀ E L’  AVVENTO DEL MONDO MODERNO ,MOSTRA ITINERANTE IN ITALIA E ALL’ESTERO. Comitato scientifico: GianniBonera (Università di Pavia), Giulio Casati (Centro di Cultura Scientifica“A. Volta”), Alberto Gigli Berzolari (Università di Pavia), MarcoSomalvico (Politecnico di Milano). Curatore della Mostra: FedericoCanobbio-Codelli (Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”). Gruppo di Progetto: Federico Canobbio-Codelli, Valentina Galli, Bruno Ma gatti,Sara Peloso, Pietro Todeschini. Progetto grafico e advertising: AntonioIngrassia per Grafica Nike, Bollate (Milano). Redazione: Valentina Galli.Coordinamento operativo: Elena Martinelli.

Della Mostra sono state curate, accanto all’edizione in lingua italiana,

quelle in inglese, francese, tedesco e spagnolo. L’anteprima della Mostraè stata presentata, in edizione tedesca, al Politecnico Federale di Zurigo(ETH) il 29 settembre 1999. Traduzioni: Traduzioni Tramos Snc, Milano.

Realizzazione del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”, con la colla-borazione scientifica dell’Università di Pavia. Contributo del Comitato Nazionale, Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Il titolo della Mostra realizzata dal Centro di Cultura Scientifica “A.Volta” rimanda alla portata rivoluzionaria dell’invenzione della Pila neiconfronti dell’avvento del mondo moderno, concetto che nel 1899, inoccasione del primo Centenario di questa invenzione, così sintetizzava ilgrande fisico bolognese Augusto Righi: «Mercé la Pila la scienza poté sve-lare e offrire all’uomo un’energia multiforme, destinata a produrre nel-l’umana civiltà mutazioni così profonde, da potersi forse paragonare sol-tanto a quelle che in età remota recò l’uso del fuoco».

 L E TAPPE DELLA MOSTRA

G ALVANI -V OLTA

 Europa e Stati Uniti- Los Angeles, 7–21/05/1999 (R.

Piovano, C. Pellegrini)- Bucharest, 25/05/1999 (V.

Grasso, Suciu)- New York, 9-23/09/1999 (S.  Alberini, A. Contestabile, G.Lanza-Tomasi)

- Stoccolma, 9-11/09/1999 (W.Tega, R. Simili)

- Madrid, 28/11 – 8/12/2001 (A.Guerrini, J. Aguilar Peris, E.Berra, G. Giacomelli, G. Bonera, A. Casoni)

 America Latina(G. Bonera, G. Giacomelli, H.  Bilokon, L. De Angelis, P. A.  Petracco, A. Pieri, E. Porsia, G.  Bartolucci, C. De Pauli, G.

 Alaimo, G. Garcia-Canal, C. von Reichenbuch, S. Bercia, F. Baratti,  L. Fregonese, S. Cecchini, O.Saavedra, M. Palestini, E. Hamburger)- Rio de Janeiro, 6 – 27/04/2000- Belo Horizonte, 14 – 28/04/2000- Buenos Aires, 4 –14/05/2000- Cordoba, 22 – 31/05/2000- La Plata, 5 – 15/06/2000- La Paz, 24/07 – 8/08/2000- Sao Paulo, 8/08- 3/11/2000

Ulteriori tappe- Oujda, Morocco, 20/03 – 6/04/

2001 (H. Dekhissi, J. Derkaoui,G. Giacomelli, A. Casoni)- Melbourne (Australia), Estate

2001 (L. Fregonese)

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271

La Mostra è stata concepita come un “ambiente” avvolgente e percepi-bile con un unico “colpo d’occhio”, essendo costituita da un numerolimitato di grandi pannelli sinottici e da due postazioni multimediali conmonitor ad alta risoluzione. Questa impostazione ha consentito una frui-zione della Mostra a diversi livelli di approfondimento e di impegno daparte del visitatore, che vanno dal semplice ma suggestivo sguardo d’in-

sieme alla consultazione attenta e minuziosa.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

La mostra è composta di un Pannello introduttivo, di due Totem multi-mediali e di quattro grandi Pannelli sinottici. Per le differenti tappe sonostati realizzati più esemplari, allo scopo di consentire la circolazione dipiù copie della Mostra contemporaneamente. Inoltre, per le tappe viamare e per quelle che hanno previsto il trasporto per via aerea, è statarealizzata un’apposita versione “leggera”, con materiali in lega e speciali“totem” multimediali maneggevoli e robusti. Dei pannelli sono stati pub-blicati poster di grande formato, distribuiti ai visitatori (edizione italia-

na, tedesca e francese)Il P ANNELLO INTRODUTTIVO presenta una sintetica biografia di AlessandroVolta con l’evidenziazione dei suoi contributi scientifici più importanti,dall’elettroforo alla Pila, dalla scoperta del metano alla legge dei gas. Perquest’ultimo contributo il Pannello ricorda che Volta, con la determina-zione del coefficiente di dilatazione (a pressione costante) dell’aria(1791-92), anticipò di nove anni Gay-Lussac, al cui nome la relativalegge è rimasta legata. Nel 1927 il Congresso Internazionale dei Fisici diComo riconobbe la priorità di Volta e propose la denominazione di“Legge di Volta-Gay Lussac”.

Per la descrizione dei due T OTEM MULTIMEDIALI , contenenti rispettiva-mente le applicazioni “Alessandro Volta e il suo tempo” e “L’opera scien-tifica di Volta”, si rimanda alla descrizione dei due CD-Rom che ne sonostati ricavati e di cui si è parlato nella Sezione A PPLICAZIONI MULTIMEDIA- LI . Qui merita ricordare che, nel corso delle tappe internazionali dellaMostra, particolare interesse ha suscitato il multimediale che inquadravala figura di Volta nel suo tempo, offrendo un affascinante spaccato di altocontenuto informativo dell’Europa. E questo grazie alla ricca antologiadi brani musicali del tempo (da Gluck e Mozart a Rossini e Schubert) chevi era possibile ascoltare e all’ampiezza dell’orizzonte culturale conside-rato: dalle liriche di Goethe e Hölderlin, dalle sculture del Canova aidipinti di Constable e Goya, alle architetture utopistiche

dell’Illuminismo (progetto del Cenotafio di Newton), ai contributi deigrandi scienziati europei del periodo (da Linneo e Buffon a Lavoisier,Carnot e Coulomb), alle cartine politiche.

Il primo Pannello sinottico (3 x 2 metri) è dedicato a “L’ ELETTRICITÀ IN 

 NATURA: IL LUNGO CAMMINO DELLA SCIENZA”. Vi sono presentati i progres-si delle conoscenze relative ai fenomeni elettrici dalla remota antichità ainostri giorni. Si parte dalle prime sporadiche osservazioni e teorie perarrivare all’affermarsi di uno specifico interesse scientfico per l’elettri-cità. Tra Settecento e prima metà dell’Ottocento si assiste all’avvio eall’apogeo degli studi sull’elettricità e sul magnetismo, accompagnati sin

dall’inizio da vistose manifestazioni di curiosità per gli esperimenti dielettrizzazione su cose e persone. In questo periodo il contributo di Voltaoccupa una posizione centrale e determinante. Il Pannello prosegue conl’evoluzione dell’elettrodinamica e dell’elettromagnetismo, fino all’e-

MUSEI E MOSTRE

 L E TAPPE DELLA MOSTRA

 ITINERANTE DI V OLTA

- 29/09–13/10/1999 (inaugurazio-ne): Poli tecnico di Zurigo(ETH), (tedesco);

- 19/10–15/11/1999: Vienna,Istituto italiano di cultura (ted.);

- 20/11–15/12/1999: Berlino,Technische Universität (ted.);- Como, Tempio Voltiano: 9/12

1999–20/02/2000 (italiano);- Ginevra, Musée d’Histoire des

Sciences, 20/01–19/03/2000(francese);

- Como, Liceo Classico Volta,23/02–15/03/2000 (it.);

- Monaco di Baviera, TechnischeUniversität, 20/03–7/04/2000(ted.);

- Ginevra, CERN, 28/03–15/04 /2000 (inglese);

- Parigi, Liceo “L. da Vinci”,4/05–2/06/2000 (fr.);

- Dresda, TechnischeSammlungen, 8/05–30/07/2000(ted.);

- Roma, Istituto Manin,15/05–15/06 2000 (it.);

- Como, Villa Erba, 28/05–2/06 /2000 (ingl.);

- Torino, Parco Michelotti,15/07– 24/10/2000 (it.);

- Castellanza, Università CarloCattaneo LIUC, 26/10–18/11 /2000 (it.);

- Stoccolma, Museo della Tecnica,3/09/2000–10/01/2001 (ingl.);

- Montalto di Castro, Centrale

Termoelettrica “A. Volta”, dal5/12/2000 (it.);

- Cantù, Collegio De Amicis,10/01–10/02/2001 (it.);

- Helsingør, Museo Nazionaledella Scienza e della Tecnologia,3/02–13/05/2001 (ingl.).

 A fronte: Gianni Bonera con irappresentanti del Comitato

 Nazionale Galvani e manifestodella Mostra itinerante suGalvani e Volta. Sotto:

 Locandina della Mostra

itinerante su Volta.

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272 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

splosione della microfisica e delle teorie sulla struttura della materia edella luce. Lo studio dei fenomeni elettrici appare pertanto come unatappa lungo un cammino, non ancora concluso, alla scoperta dei segretidella natura.

Il secondo Pannello “D  AGLI ESPERIMENTI SULLE RANE ALL’ INTELLIGENZA

 ARTIFICIALE: L’  EREDITÀ DEL DIBATTITO V OLTA-G ALVANI ” illustra la celebrecontroversia sui fenomeni di “elettricità animale” riscontrati negli espe-rimenti sulle rane dal fisiologo bolognese e mostra come due percorsi diricerca distinti convergano nell’attuale programma di ricerca sui proces-si neuronali e sull’intelligenza artificiale. Dagli studi di Galvani, e poi diNobili e Matteucci, nasce l’elettrofisiologia e si sviluppano teorie eapplicazioni tecnologiche sempre più avanzate relative alla trasmissionedell’impulso nervoso nell’encefalo e nel sistema neuro-muscolare. Apartire dalla “scoperta” di Volta delle correnti elettriche continue e daisuccessivi sviluppi dell’elettrodinamica e dell’elettromagnetsimo nasco-no filoni tecnologici di grande impatto sul mondo moderno: elettronica

e microelettronica, informatica, telematica, robotica. A distanza di duesecoli oggi si intravede una possibile convergenza: con il progettodell’”Intelligenza Artificiale” di riprodurre artificialmente i processineurofisiologici e mentali dell’uomo, entrano in sinergia modelli e tec-niche provenienti sia dall’elettrofisiologia sia dagli sviluppi dell’elettro-logia classica e delle sue più recenti diramazioni: micro e nanoelettroni-ca, informatica, e così via.

Il terzo Pannello “D ALLA P ILA DI V OLTA AL MONDO MODERNO” mostra comedall’invenzione di quel semplice rivoluzionario dispositivo si siano svi-luppate gran parte delle tecnologie che caratterizzano il mondo moder-

no e che sono basaste sul passaggio di corrente elettrica, sia che si tratti

CROCIERA

SUL C ACCIATORPEDINIERE

“LUIGI DURAND DE LA PENNE”Dal 10 aprile al 22 luglio 2000(edizione inglese):– Taranto (inaugurazione),– Funchal,– Norfolk,– Boston,– Montreal,– Detroit,– Chicago,– Toronto,– New York (ricev imento

all’Ambasciata d’Italia in onoredella Mostra)

– Ponta Delgada.

 I pannelli delledizione italianadella Mostra itinerante su Volta,realizzata dal Centro di CulturaScientifica “A. Volta”, esposti al

Tempio Voltiano.

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di generatori di energia sia che si tratti di mezzi di trasporto, di beni diconsumo, di elettrodomestici, di apparecchiature informatiche o dicomunicazione. Il pannello propone uno “spaccato” di grande sintesi deipercorsi scientifici e tecnici essenziali che dalla Pila conducono all’oriz-zonte del mondo moderno alle soglie del nuovo Millennio.

L’ultimo Pannello “L’  ELETTROCHIMICA E LO SVILUPPO DELLE PILE” mostracome la Pila di Volta abbia subito, nel corso di due secoli, importanti evo-luzioni tecnologiche che hanno accompagnato i progressi dell’elettrochi-mica. A quest’ultima importante disciplina e a una sintesi delle principa-li tipologie di generatori di corrente continua realizzati da allora ai nostrigiorni è infatti dedicato il Pannello in forma di “diagramma ad albero”,in cui si succedono i modelli più familiari e diffusi di “batterie” per auto-veicoli, le celle a combustibile, le batterie al litio, che negli ultimi annihanno conosciuto una crescente diffusione grazie al loro impiego nellatelefonia cellulare.

La Mostra ha seguito un percorso internazionale (si veda a fianco),durante il quale è stata frequentata da più di 100.000 visitatori sia inItalia e in Europa sia in diversi Paesi extraeuropei, suscitando grande epartecipato interesse.

Si segnala in particolare la crociera sul Cacciatorpediniere Luigi Durandde la Penne, che ha toccato – a partire dall’Arsenale di Taranto – portidelle isole atlantiche e delle principali città del Nordamerica. All’inaugurazione, avvenuta il 10 aprile nel Porto di Taranto, ha presoparte – accanto al Vicesindaco di Como Paolo Mascetti – la ContessaPiera Volta, ultima discendente di Alessandro Volta, accompagnata dalconsorte.

MUSEI E MOSTRE

T  APPE DELLA MOSTRA

IN P AESI EXTRAEUROPEI

- Argentina, 20 ottobre – 9 dicem-bre 2000 (spagnolo): Chajari,Concordia, Gualeguachù,Paranà, Santa Fe, Esperanza,Rafaela, El Trebol, Las Parejas,Rosario.

- Australia, 20 ottobre – 9 dicem-bre 2000 (inglese): Brisbane,Wollongong, Sydney.

- Giappone, 8 maggio – 13 giugno2001 (inglese): Tokamachi(inglese).

 La Mostra al Tekniska Museet diStoccolma e visitatori all’edizionedel Tempio Voltiano.

Tappa della Mostra allaTechnische Universität di Monacodi Baviera.

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274 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

A LESSANDRO V OLTA: V   IAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO ,MOSTRA-SPETTACOLO CON TECNOLOGIE MULTIMEDIALI. Villa Olmo, Como,21 novembre 1999 - 20 febbraio 2000 (prorogata al 15 marzo 2000).Successive edizioni (solo “Sala dei Dialoghi”): Milano (Museo Nazionaledella Scienza e della Tecnologia, marzo 2000), Roma (Istituto Manin, 15maggio – 15 giugno 2000), Torino (Experimenta, Parco Michelotti, 15

luglio – 24 ottobre 2000).Comitato Promotore: Alberto Botta (Presidente, Sindaco di Como)  Armando Selva (Presidente Amministrazione Provinciale di Como), Antonio Spallino (Presidente Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”), Antonio Tagliaferri (Segretario). Comitato Organizzatore: Mario Carnini(Coordinatore, Camera di Commercio di Como), Raffaella Botta(Amministrazione Provinciale di Como), Federico Canobbio-Codelli(Centro Volta), Lanfredo Castelletti (Musei Civici di Como), LuigiFrigerio (Camera di Commercio di Como), Emilia Mancinelli (Cameradi Commercio di Como), Pierluigi Tagliabue (API Como), VeronicaVittani (Segreteria). Comitato Scientifico: Giulio Casati, FerdinandoTealdi. Produzione e consulenza generale: PPV, Sistemi d’immagine,Milano. Ideazione espositiva e testi: Pier Paolo Venier. Organizzazione generale: Jayme Fadda. Coordinamento sponsoring: Fiora SteinbachPalazzini, Edoardo Colombo – eur&ca.

A LESSANDRO V OLTA: V   IAGGIO IMMAGINARIO NELLA MENTE DEL GENIO ,C ATALOGO (Como, 1999), a cura di Alberto Longatti. Progetto grafico:  Antonio Ingrassia, Michele Mosca. Stampa: Casa Editrice Stefanoni,Lecco.

  Iniziative del Comitato Comasco, con contributo proprio, del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

  La Mostra è stata inoltre realizzata grazie al contributo di privati:La Prima - bicicletta elettrica; COBAT, Consorzio obbligatorio batterie alpiombo esauste e rifiuti piombosi; AEM SpA; La Provincia di Como;Focus; Ericsson; Latte Carnini; Assitalia, Agenzia Generale di Como; JVC Professional; ST; BCS, Soluzioni per l’informatica, Erba.

  Dall’alto: L’Ambasciatore Alessandro Quaroni e Rosino

 Risi, Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura, a

Stoccolma; l’Addetto scientifico a Stoccolma Roberto Galloni a

 sinistra con la delegazioneitaliana. Sotto: La Mostra

itinerante a Dresda e a Vienna. A destra: La contessa Piera

Volta, con il consorte, e ilvicesindaco di Como Paolo

 Mascetti davanti al “Durand dela Penne” a Taranto.

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La Mostra-spettacolo, allestita nelle sale di Villa Olmo a Como, per lequali è stata originariamente concepita, illustra attraverso una serie difantasiose metafore la personalità e l’opera del profetico scienziatocomasco. Servendosi di sofisticate tecniche multimediali, il percorsoespositivo ideato dal curatore Pier Paolo Venier ricostruisce la comples-sa figura del genio settecentesco, uno sperimentatore dai molteplici inte-

ressi spinto da un’incessante ansia di conoscenza, che cerca di penetrarenei segreti della natura per impadronirsene allo scopo di favorire il pro-gresso dell’umanità. Suggestive immagini animate descrivono le princi-pali fasi delle scoperte voltiane fino alla fondamentale invenzione dellaPila, soffermandosi sul contrastato rapporto con Galvani e tracciando unsorprendente confronto “dal vivo” tra Volta e i principali scienziati delsuo tempo, sullo sfondo dell’Europa e della Francia napoleonica e scos-sa dalle rivoluzionarie tesi dell’Illuminismo.

 Alla fine del viaggio ideale nel tempo, il visitatore è indotto a considera-re in tutta la sua portata la lungimiranza di Volta in un momento crucia-le della storia del mondo, quando stava per iniziare l’era della moder-nità e si aprivano le frontiere della nuova conoscenza scientifica.

Il percorso della Mostra ha inizio nel monumentale ATRIO della Villa,dove campeggiano – sospesi nel vuoto – un grande e luminoso pezzo diambra e uno scuro blocco di magnetite: l’elettricità e il magnetismo.

Il momento culminante del percorso è rappresentato dalla S  ALA DEI 

 D IALOGHI , un’installazione multimediale che sfrutta gli spazi monumen-tali e armoniosi del Salone d’Onore della Villa. Da sola, questa sezionepuò tenere occupato il visitatore per più di un’ora: tale è infatti la dura-ta del “dialogo” che si rimbalza da una parete all’altra del grande spazioimmerso in una tenue penombra. Un conduttore – lo stesso Pier PaoloVenier curatore della Mostra – appare in un grande monitor posto nel

fondo della sala. Da lui evocata, l’immagine di Volta, scolpita nel busto,collocato sul suo piedistallo al centro della parete di fronte, si illumina eprende vita. Volta, monumento vivente (impersonato dall’attore GabrieleVilla), parla e invita accanto a sé altri personaggi, vissuti prima o dopodi lui, o suoi contemporanei, che hanno contribuito tutti allo sviluppodella scienza elettrica: Newton, Kant, Einstein, Diderot, Joule, Ohm,

MUSEI E MOSTRE

Copertina del catalogo della Mostra Viaggio immaginario ;l’autore Pier Paolo Venier;l’attore Gabriele Villa nei pannidi Volta e la Sala delle Rane.

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276 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Faraday, Talete, Franklin, Padre Beccaria, l’Avvocato di Leyda, Ampère,Fermi. Essi appaiono, a dimensione reale, dentro i monitor posti tuttoattorno alla sala, affacciati quasi a finestre per le quali attraversano ladimensione del tempo e dello spazio. Tra di loro si sviluppa un sorpren-dente dialogo.

Le altre “stazioni” della Mostra si susseguono con ritmo rapido e incal-

zante, riservando momenti di trasognata contemplazione (come la S ALA  DEL CONTATTO, che per richiamare la teoria del contatto bimetallico diVolta mette in scena niente meno che un rotante e sensuale Amore e Psiche del Canova) e di potente suggestione (come la S  ALA DEL POTERE,che rievoca in un turbinoso gioco di immagini che si inseguono sullepareti l’incontro di Volta e Napoleone, la bomba atomica e le dichiara-zioni di Truman, Fermi, Oppenheimer, Einstein).

Nella S ALA DELLE RANE, in una grande sfera di cristallo, gracidano nel loroambiente naturale delle rane. Le immagini contrapposte di Volta eGalvani, proiettate su due calotte che abbracciano il terracquario, dannovita a un incalzante e serrato contraddittorio sulla natura dell’elettricità

animale.La successiva S ALA DELLA T ORPEDINE, in un ambiente quasi subacqueo, dàevidenza spettacolare alla grande metafora scientifica, che vede nell’or-gano elettrico di un pesce, la torpedine, il corrispondente naturale dellaPila di Volta: una metafora che è lo stesso Volta a riprendere nella cele-bre lettera a Sir Joseph Banks del 20 marzo 1800.

Un angusto passaggio dà spazio alla messa in scena dell’esperimentoideato da Volta per attivare a distanza la sua “pistola ad aria infiamma-bile” mediante un circuito elettrico. Nelle due lunette che sormontano lafinestra e la porta che limitano il locale, due schermi circolari. Sul primosi vedono due mani che, tra bottiglie di Leida ed elettrofori, si prepara-

no a scaricare una scintilla su dei conduttori di rame. Sul secondo, altremani stanno caricando una miscela esplosiva di aria e metano in unapistola di vetro, all’interno della quale ci sono due elettrodi. Nella cannadella pistola viene caricato il proiettile. I due elettrodi vengono collegatiai due conduttori di rame. Sulla base del celebre “Minuetto” diBoccherini, la sequenza richiama da vicino nei ritmi la scena del duelloin Barry Lindon di Stanley Kubrick.

Il percorso si conclude nel T  EATRINO di Villa Olmo, dove l’immagine delmonumento a Volta nell’omonima piazza comasca si colora e si anima inuna suggestiva tridimensionalità, per poi scolorirsi di nuovo e tornaremonumento. Una scritta appare nell’aria: «Tutto è cominciato con Volta»

(Albert Einstein).

È stato altresì pubblicato un C ATALOGO, contenente tutti i testi dellaMostra, con particolare riguardo al complesso intreccio di idee, sugge-stioni, audaci interpretazioni e serrati contraddittori che animano i 60minuti della “Sala dei dialoghi”. Nel Catalogo trovano posto anche i testidivulgativi appositamente scritti per la Mostra da Ferdinando Tealdi,docente di fisica che ha dato un contributo di equilibrata e serena com-postezza scientifica al percorso didattico e la cui prematura scomparsanell’agosto del 2000 ha lasciato un profondo rimpianto in chi ha avutoil privilegio di conoscerlo e lavorare con lui (cfr. p. 222).

La Mostra ha ottenuto un vivissimo successo, non solo a Como, maanche nelle successive tappe a Milano, Roma e Torino, dove peraltro èstata portata una sintesi comprendente la sola “Sala dei Dialoghi”. Si cal-cola un numero di visitatori superiore ai 15.000.

 Mostra Viaggio immaginario: Busto in alabastro di Napoleone

(da Villa Carlotta, Tremezzo), Pila di Volta e blocco di ambra.

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277

D A V OLTA AL DUEMILA: PER UN MUSEO DELLA T  ECNICA E LETTRICA.MOSTRA. Pavia, Castello Visconteo, 2 – 26 marzo 2000. ResponsabiliScientifici: Antonio Savini e Franco Tommazzolli.

Università di Pavia. Contributo del Comitato Regione Lombardia.

La Mostra ha voluto essere l’occasione per annunciare l’avvio della rea-lizzazione in Pavia del nuovo Museo della Tecnica Elettrica. Di quest’ul-timo la Mostra non solo ha illustrato il progetto architettonico con i suoiprincipi ispiratori ma anche rappresentato una specie di anteprima oprova d’orchestra, dandone un saggio dei percorsi interni previsti e delcospicuo materiale documentario che sarà esposto.

Grazie alla cortesia dell’Istituto Lombardo di Milano, nella sala inizialeè stato possibile anche esporre i preziosi originali di alcuni dei più impor-tanti manoscritti voltiani.

Per la realizzazione della Mostra, curata da Antonio Savini, ha lavoratoun Comitato Scientifico Internazionale composto da: G. Bellodi (Pavia),

B. Bowers (Londra), P. Brenni (Firenze), E. Drye (Parigi), A. Ferraresi(Pavia), L. Fregonese (Pavia), P. Gasperini (Milano), A. Guagnini(Bologna), S. Jeszenszky (Budapest), F. Heilbronner (Monaco), A.Silvestri (Milano).

Il progetto di realizzazione della Mostra, ospitata nella sala del Rivellinodel Castello Visconteo, è stato di Enrico Valeriani e Renato Sorrentinicon la collaborazione di Francesco Ardizzone; la realizzazione è stataaffidata a Nolostand (Milano).

 Ai visitatori, rappresentati prevalentemente da numerose scolaresche neigiorni feriali e da un folto pubblico nei giorni festivi e prefestivi, è statoofferto il Giornale della Mostra, a cura di A. Savini, una pubblicazione

semplice e agile, che contiene la storia raccontata dall’esposizione.È stato predisposto un catalogo della Mostra con le riproduzioni dei pan-nelli esposti.

Nel libro dei visitatori della Mostra si trovano firme illustri, tra le qualiquelle degli scienziati a cui il 20 marzo 2000 l’Università di Pavia ha con-ferito lauree honoris causa. La stampa quotidiana locale e nazionale equella specializzata hanno riferito dell’inaugurazione della Mostra e deisuoi contenuti.

P  ARTECIPAZIONE AL P ADIGLIONE ITALIA, EXPO 2000, H ANNOVER.Giugno-ottobre 2000. Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” eComitato Comasco.

Contributo del Comitato Nazionale e del Ministero degli Affari Esteri.

Per iniziativa di un gruppo di Parlamentari comaschi, il Governo italianoha stabilito di dedicare ad Alessandro Volta il padiglione italianoall’EXPO 2000 di Hannover.

Il grande prefabbricato a pianta circolare – che ricorda nelle forme l’im-magine di un’astronave – ha pertanto ospitato sotto una calotta semisfe-

rica di più di 30 metri di diametro un percorso espositivo che, partendodalle testimonianze dei grandi scienziati italiani (da Leonardo da Vinci aGalileo, Volta, Marconi, Fermi), arriva ai prodotti attuali delle tecnolo-gie avanzate in Italia: biotecnologie, industria automobilistica e aero-spaziale.

MUSEI E MOSTRE

Sotto: Inaugurazione del Padiglione Italia a Expo 2000; il Ministro Lamberto Dini el’Ambasciatore Arduino Fornaracon Luigi Dadda.

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278 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

La regia dell’allestimento, coordinata dal progettista del Padiglionearchitetto Luigi Sturchio, è stata affidata a Pier Paolo Venier per ilComitato Comasco.

 Al centro dello spazioso ambiente una costruzione circolare recava sullasommità una riproduzione della Pila di Volta (eseguita dall’artigianocomasco Gelside Guatterini). Scritte rotanti alla sua base rievocavano il

contributo fondamentale di Volta alla scienza e alla tecnologia moderna,mentre sul soffitto concavo della calotta una spettacolare proiezione inmultivisione presentava torno a torno i volti dei maggiori scienziati ita-liani, i cui tratti impercettibilmente si confondevano l’uno in quelli del-l’altro, suggerendo una magica continuità del genio.

 All’ingresso della grande sala due grandi pannelli lenticolari a quattrofacce riproponevano una versione trilingue (italiano, inglese e tedesco)delle principali tavole sinottiche della Mostra itinerante AlessandroVolta: l’elettricità e l’avvento del mondo moderno, oltre a una presenta-zione di Como e dei suoi distretti industriali. I due pannelli sono statiprogettati e realizzati dal Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”.

Nella giornata inaugurale del Padiglione, il Presidente del ComitatoNazionale Luigi Dadda e, per il Comitato Comasco, il Presidente dellaCamera di Commercio di Como Marco Citterio hanno incontrato ilMinistro degli Esteri Lamberto Dini.

In occasione della “Giornata Italia” di EXPO 2000, il 13 ottobbre 2000,il Padiglione è stato al centro di visite ufficiali. Il Presidente del ComitatoComasco, il Sindaco di Como Alberto Botta, vi ha preso parte.

Più di 30.000 pieghevoli in formato Z-card (quando chiusi, della dimen-sione di una carta di credito) sono stati realizzati dal Centro Volta – conil supporto della Camera di Commercio di Como, dell’Associazione Albergatori di Como e di ACSM SpA. – e distribuiti nel corso dellaGiornata e in quelle immediatamente successive (si veda p. 292).Il flusso dei visitatori al Padiglione Italia e alle installazioni voltiane chevi trovavano posta è stato molto alto: si calcola infatti in più di 8 milio-ni. Il Padiglione Italia è stato, nel complesso, dopo quelli di Germania eOlanda, il terzo per frequenza di visitatori, con punte di 15.000 visita-tori al giorno.

 Interni del Padiglione Italia, conla Pila di Volta (replica di

Gelside Guatterini) e, sotto, i pannelli sinottici voltiani.

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P  ARTECIPAZIONE A E XPERIMENTA 2000: SEZIONI VOLTIANE DELLA MOSTRA

INTERATTIVA L A FORZA DELLA NATURA – DALLE ENERGIE SELVAGGE ALLE ENERGIE

 ADDOMESTICATE. Torino, Parco Michelotti, 15 luglio – 24 ottobre 2000.

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” (Laboratorio Gattoni) eComitato Comasco (Viaggio immaginario nella mente del genio).

Contributo della Fondazione I.Ri.Di.S., Torino

La rassegna torinese “Experimenta” – attiva dal 1985 a Villa Gualino edal 1999 al Parco Michelotti (ex-zoo) – ha inteso rendere omaggioall’Anno voltiano ospitando due exhibit su Volta: la versione ridotta(“Sala dei dialoghi”) della Mostra Viaggio immaginario nella mente del genio (cfr. pp. 274-76), realizzata dal Comitato Comasco, e il Laborato-rio Gattoni (cfr. pp. 262-64), realizzato dal Centro Volta e presentato conun nuovo allestimento originale. All’inaugurazione era presente ladiscendente dello scienziato Contessa Piera Volta Roseo, con il consorte.

SPAZIO ESPOSITIVO “A LESSANDRO V OLTA”, CENTRALE DI MONTALTO DI

C ASTRO, CENTRO INFORMAZIONE. 5 dicembre 2000, Intitolazione dellaCentrale ad Alessandro Volta.

ENEL, con la consulenza tecnica del Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”.

In occasione dell’intitolazione ad Alessandro Volta della Centrale ter-moelettrica di Montalto di Castro, l’ENEL ha creato un CentroInformazione, al cui interno ha allestito uno spazio espositivo dedicatoallo scienziato. Il Centro di Cultura Scientifica “A. Volta” ha elaborato,

su incarico dell’ENEL, una versione personalizzata della Mostra itine-rante Alessandro Volta: l’elettricità e l’avvento del mondo moderno, cheora costituisce il fulcro dello spazio espositivo, insieme alla riproduzionedi alcuni strumenti voltiani. All’inaugurazione erano presenti ilPresidente del Comitato Nazionale Luigi Dadda e la Contessa Piera VoltaRoseo, discendente dello scienziato.

MUSEI E MOSTRE

 Locandina e vedute d’insiemedello spazio espositivo voltiano

 presso la Centrale di Montaltodi Castro.

 Locandina della manifestazionetorinese che ha ospitato il

 Laboratorio Gattoni.

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280 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

 R  ITORNO A V OLTA: VIAGGIO TRA IDEE E STRUMENTI NEL MONDO DELL’ ELET -TRICITÀ. Museo per la Storia dell’Università di Pavia, Pavia, 21 marzo- 27aprile 2001. Responsabili Scientifici: Fabio Bevilacqua, Gianni Bonera.

Università di Pavia. Contributo MURST e Provincia di Pavia.

La mostra – realizzata nell’ambito delle manifestazioni Mille anni di scien- za in Italia indette dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientificain occasione dell’XI Settimana della Cultura Scientifica – ha costituitouno dei tredici segmenti espositivi allestiti in diverse città italiane per rie-vocare il cammino della scienza nel secondo millennio. In un viaggio aritroso nel tempo, la mostra pavese ha guidato il visitatore attraverso leconoscenze elettriche degli ultimi tre secoli. A chiusura della mostra sisono tenute il 20 e il 21 aprile nell’Aula del Quattrocento due rappresen-tazioni de L’idealista magico, uno spettacolo volto a ricostruire, in unacornice d’epoca, una “serata elettrostatica” con esperienze dal vivo.

V OLT (  A ). D E L’ ÉTINCELLE À LA P ILE. MOSTRA. Parigi, Musée des Arts etMétiers, 22 gennaio – 13 maggio 2001.

Conservatoire Nationale des Arts et Métiers, con il contributo della Fondation électricité de France e di Philips.

L’Università di Pavia, il Tempio Voltiano, il Liceo Volta e il Centro diCultura Scientifica ‘A. Volta’ hanno partecipato alla realizzazione di unamostra sugli sviluppi dell’elettricità, a partire dalle sue origini settecen-tesche e dai suoi primi protagonisti Galvani, Volta e Coulomb. La

mostra, progettata da Roberto Ostinelli, si sviluppava in ampi ambientiimmersi nella penombra, dove gli antichi strumenti di elettrologia dellecollezioni del Museo sembravano librarsi nell’aria in un gioco di cristal-li e vetri opalescenti.

 Da: Pietro Corsi, Direttore dell’Istituto italiano di cultura a Parigi, Sole 24 Ore,31 dicembre 2000

«La prima grande mostra storica del restaurato Conservatoire è dedi-cata al tema dell’elettricità, e ha per protagonista Alessandro Volta e idibattiti di fine Settecento volti a determinare la natura e le proprietà

di un “fluido” così appassionante. […] Negli ultimi decenni delSettecento l’elettricità era una disciplina a mezzo tra il salone dellefeste e il laboratorio del dilettante. La corte si divertiva a veder fibril-lare e spesso ruzzolare, per maggior gaudio degli astanti, file di drago-ni a contatto di punta di spada, sulle quali veniva scaricata tutta lapotenza di una grande bottiglia di Leida. Mesmer impazzava tra regi-ne e nobildonne, [...] E poi la grande questione dell'elettricità animale,degli esperimenti di Galvani e delle proprietà della torpedine [...]Vennero infine le ricerche rigorose di Alessandro Volta, del suo colle-ga francese Coulomb, e di Lord Cavendish, ricchissimo quanto scor-butico grande fisico d'oltre Manica. La stella di Mesmer tramontò,

[...]l’elettricità animale sembrò per alcuni anni smentita clamorosa-mente dalla Pila di Volta, che dimostrava come il fenomeno fossepuramente chimico-fisico, e nulla avesse a che fare con fluidi vitali opoteri elettrici del vivente».

 Locandine delle Mostreillustrate a fianco, con scena dielettricismo tratta dalla Mostra

volt(a).

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 ECNOLOGIE. Nel Programma delle Celebrazioni per il Bicente-nario dell’invenzione della Pila hanno trovato posto alcune ini- ziative che, prendendo lo spunto dalla rivoluzione tecnologica

indotta da quest’ultima, si sono proposte di contribuire con progetti inno-vativi in grado di interessare il mondo economico-produttivo e il territorio.

SERVIZI DI TELECOMUNICAZIONE INNOVATIVI PER IL TERRITORIO LARIANO.PROGETTO E SPERIMENTAZIONE DI TELECENTRO. Coordinamento tecnico:Floriana Beretta, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo, con la collaborazione diTelecom Italia e del Politecnico di Milano, Sede di Como

Dopo una prima fase di messa a punto delle linee guida, che sono statepresentate alla Rassegna Altecnologie di Erba (Como) nel novembre1998, il Progetto si è concentrato sulla realizzazione di una struttura per

il telelavoro e i teleservizi dotata delle attrezzature e del supporto tecni-co necessari. Presso la sede comasca del Politecnico di Milano in PiazzaGerbetto sono state messe a disposizione attrezzature informatiche, men-tre Telecom Italia ha offerto la consulenza tecnica per la definizione delmodello organizzativo e delle infrastrutture di rete. Si sono sviluppatedue principali linee di intervento.

La prima ha riguardato la sperimentazione dei servizi di telelavoro, consessioni sperimentali di teleconferenza e telelavoro tra gli spazi di PiazzaGerbetto, la sede del Centro Volta a Villa Olmo e utenze esterne, comela sede di Telecom Italia a Roma e, in occasione dell’edizione 1999 delloSMAU, con la Fiera di Milano.

La seconda linea si è invece concentrata sullo sviluppo di un sistema spe-rimentale di telecontrollo ambientale, relativo al monitoraggio e alla pre-venzione degli incendi boschivi nelle aree montane del territorio lom-bardo. Il progetto è stato messo a punto dall’équipe di Giorgio Guarisodel Politecnico di Milano: è stato messo a punto un software di gestionee riconoscimento delle immagini video da telecamera relative alle primeavvisaglie (volute di fumo, colorazione della vegetazione ecc.) di incendied è stato sviluppato un modello organizzativo di monitoraggio mobiledistribuito, capace di integrarsi con il sistema fisso regionale di monito-raggio situato presso il grattacielo Pirelli di Milano.

È stata avviata una sperimentazione con alcune Comunità Montane del

territorio lariano, le quali hanno messo a disposizione il personale addet-to al rilevamento. Il Progetto ha suscitato il fattivo interesse dellaRegione Lombardia e dell’Amministrazione Provinciale di Como, chehanno adottato nelle rispettive misure di monitoraggio il modello “leg-gero” e portatile sviluppato nell’ambito di questo Progetto.

 ALTRE INIZIATIVE

 ALTRE INIZIATIVE

SISTEMA AUTOMATICO

DI RILEVAMENTO E CONTROLLO

DEGLI INCENDI BOSCHIVI

BASATO SU INTERNET

  A partire dal sistema di telecon-trollo ambientale sviluppato nel-l’ambito dello studio per il

Comitato Nazionale, la ricerca èproseguita ad opera del CentroVolta e del Politecnico di Milanograzie al supporto dell’IstitutoNaziona le per la RicercaScientifica e Tecnologica sullaMontagna e dell’Ammini-strazio-ne Provinciale di Como.Questa ricerca ha portato alla rea-lizzazione di un prototipo di siste-ma automatico – denominato BIP(Bosco in pericolo) – di monito-raggio distribuito secondo un’ar-chitettura client-server  realizzatamediante l’integrazione delle tec-

nologie Internet e GSM.Il sistema prevede uno o più ser-ver , costituiti da normali personalcomputer, a ciascuno dei qualisono collegati una videocameracon brandeggio che opera nellabanda del visibile e un telefonocellulare. Essi sono posizionati inzone con un ampio campo visualein modo da poter tenere sottoosservazione le aree più critiche.Generalmente quindi non sullacima di montagne o in altre areedi difficile accesso, ma al contra-rio in edifici del fondovalle, nei

quali si possono avere facilmente icollegamenti necessari.I client sono invece costituiti daun qualunque calcolatore collega-to alla rete Internet e dotato di unWeb browser . Essi possono esserelocalizzati negli uffici e nelle abi-tazioni degli addetti alla sorve-glianza, in modo da non richiede-re a questi ultimi di operare pres-so un centro di controllo e da con-sentire un efficace impiego deivolontari, che possono svolgere laloro opera anche organizzandosiin turni relativamente brevi.

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282 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

P ROGETTO VEL, V  EICOLI  E LETTRICI  L EGGERI . RICERCA. Responsabili scientifici: Sandro Furlan (Scuola Superiore Enrico Mattei – ENI, S.Donato Milanese), Michele Giugliano (Politecnico di Milano,Dipartimento di Ingegneria Idraulica, Ambientale e del Rilevamento,Sezione Ambientale)

Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Contributo del Comitato

 Regione Lombardia.

Quale specifico contributo scientifico ai lavori della European LEV (Light Electric Vehicles) Conference, Mendrisio, 7-9 maggio 1999 (cfr. p. 227),il Centro Volta ha commissionato a un’équipe di studiosi una ricerca suicosti esterni generati dai veicoli tradizionali rispetto a quelli elettrici, icui risultati sono stati esposti al Convegno. Lo studio si è in particolareconcentrato sull’analisi dell’impatto dell’inquinamento atmosferico rela-tivamente alla salute, effettuata con la metodologia “dose-exposure” checonsente la stima dei costi esterni imposti alla società dalle immissioniinquinanti.

Uno studio del 1996, condotto dal Consorzio MIP-Politecnico di Milanoper il Ministero dell’Ambiente individua per i primi anni del 2000 unmercato potenziale complessivo di veicoli elettrici attorno al 17% delparco circolante per piccole, medie e grandi città italiane (Bartezzaghi et al., 1996).

L’applicazione dell’analisi costi-benefici relativamente allo sviluppo delveicolo elettrico trova la sua validità nel confronto di tale tecnologia conquella dei veicoli tradizionali. Su questa base lo studio ha indicato le con-seguenze dell’introduzione di una quota di auto elettriche in termini dicosti esterni evitati a seconda del tipo di veicolo, delle condizioni deltraffico e della fonte primaria impiegata nella produzione di energia elet-trica.

PROGETTO EURECO. STUDIO E RICERCA SUL RISPARMIO ENERGETICO IN

LOMBARDIA. Centro Volta-Landau Network, Politecnico di Milano,Servizi Territorio S.c.r.l., Milano.

Contributo del Comitato Nazionale.

Il tema dell’energia elettrica nell’ambito delle manifestazioni per il bicen-

tenario della Pila è stato affrontato in merito alle politiche di “incentiva-zione all’uso razionale dell’energia”. Questo Progetto – che affianca l’o-monimo Progetto europeo a cui partecipano Francia, Grecia, Portogallo,Danimarca e Italia – si è proposto di effettuare una campagna di misuresui consumi di energia elettrica nel settore domestico in RegioneLombardia e di condurre una sperimentazione per l’effettuazione dimisure e controlli a regime su edifici. Il Comitato Nazionale ha finanzia-to la raccolta e la costituzione del campione di misure.

VEICOLI ELETTRICI

E TRADIZIONALI:COSTI ESTERNI

Nell’ambito della ricerca presen-tata al Convegno sui VeicoliElettrici Leggeri è stata illustratauna simulazione che ha messo in

evidenza – pur con le necessariecautele dovute al gran numero dielementi in gioco e al loro amplis-simo raggio di variabilità – i mino-ri costi esterni imposti alla societàdall’introduzione dei veicoli elet-trici rispetto a quelli imposti dal-l’uso dei veicoli tradizionali.In particolare, si è consideratal’introduzione di una flotta di200.000 veicoli elettrici, il cuiconsumo energetico medio è di20-25 kWh ogni 100 km su unpercorso annuo di 5000 km e perla cui ricarica si debbono utilizza-re impianti energetici a gas ovveroa petrolio.Nel caso di una flotta di 200.000veicoli elettrici, i costi esternisono compresi tra 500.000 (cen-trale energetica a gas) e 3.600.000(centrale a petrolio) Euro/anno,mentre per una corrispondenteflotta di veicoli tradizionali si vada un minimo di 10 milioni diEuro/anno nel caso di auto a ben-zina (standard EURO 3) in condi-zioni di traffico urbano scorrevolea un massimo di 530 milioni diEuro/anno nel caso di auto amotore diesel (standard EURO 0)

nel traffico congestionato di unagrande città.. Per auto a benzina(standard EURO 0) in analoghecondizioni di traffico urbano con-gestionato il costo corrispondenteè di 190 milioni di Euro/anno.Per una valutazione più generale,nel caso dell’introduzione di vei-coli elettrici, occorre comunqueconsiderare i costi finanziari perincoraggiarne l’acquisto, il costodello smaltimento delle batterieesauste, il vantaggio della riduzio-ne dell’importazione di grezzo, ilvantaggio dell’eliminazione del

rumore e dei suoi costi esterni.

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283

 ISTRUTTURAZIONI  , R ESTAURI . Alcuni degli interventi, iniziati già nel1998, si sono protratti sino al 2002 e sono, al momento di anda-re in stampa con questo volume, ancora in corso. Questo è il caso,

 ad esempio, del Tempio Voltiano, i cui lavori di ristrutturazione e adegua-mento agli standard di sicurezza hanno richiesto tempi supplementari.

PIAZZA VOLTA A COMO: RISTRUTTURAZIONE DELLA PIAZZA, NUOVO

IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE, RIPRISTINO DELLA STATUA DI VOLTA. 1998.Comune di Como. Progetto: architetto Mario Di Salvo. Contributi deiclub di servizio Rotary Club Como, Rotary Club Como Baradello, Inner Wheel Como.

RIPRISTINO DELLA S ALA C ASARTELLI (O “S  ALA DEI NOBEL”), ISTITUTO

C ARDUCCI, COMO, 1998. Copertura (tetto): Comune di Como. Restaurodegli affreschi di Achille Zambelli (1876-1963): Accademia Aldo Galli,Como, con il contributo dell’Associazione “La Stecca”, Como, delComune di Como, della stessa Accademia e con la collaborazione del-l’impresa Nessi & Majocchi, Como. Restauro del pavimento offerto da Bernasconi & Figli, pavimenti e rivestimenti, Como. Riordino, pulitura ecatalogazione dei reperti: Musei Civici, con i contributi dell’Associazione“La Stecca”, Como. Assistenza tecnico-scientifica: architetto Alberto  Artioli, Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici dellaLombardia.

RISTRUTTURAZIONE DELLA TOMBA DI VOLTA, C AMNAGO VOLTA, COMO.Circoscrizione 4 Camnago Volta, Como, marzo 1999. Realizzazione deifanali a gas: ACSM SpA, Como. Pavimentazione della cappella: Lions

Club Monticello. Impianto irrigazione del giardino e tripode con lampa-da: Lions Club Host Como.

RESTAURO DI AFFRESCO SULLA CASA DI VOLTA A LOVENO DI MENAGGIO.Comune di Menaggio, 1999. Il restauro, condotto da Paola Villa per ini-ziativa dell’Assessorato alla Cultura di Menaggio, ha interessato un affre-sco di Madonna con Bambino del XV secolo, posto sulla facciata di unacasa avita della famiglia Volta (un certo Zaninus De Voltis, nativo diLoveno).

 ADEGUAMENTO FUNZIONALE DEL

TEMPIO

VOLTIANO E RIPRISTINO E RIOR

-DINO DELLE COLLEZIONI DEL TEMPIO VOLTIANO, DAL 1999. Comune diComo, con il contributo del Comitato Regione Lombardia e della Fondazione Cariplo.

L’intervento, assai articolato, comprende l’adeguamento complessivo dellastruttura sia dal punto di vista funzionale – con interventi infrastrutturali,tra cui l’inserimento di un ascensore per raggiungere i due piani dell’edi-ficio aperti al pubblico e la creazione di accessi facilitati per i disabili – siaper quanto riguarda l’esposizione e il restauro delle collezioni scientifichee dei reperti, nonché la nuova illuminazione delle vetrine.

Gli interventi strutturali, sotto la guida e la consulenza dell’architetto

Darko Pandakovic, sono condotti dall’Ufficio Tecnico del Comune. Irestauri e il riordino delle collezioni è stato effettuato sotto la guida diPaolo Brenni, Fondazione Museo di Storia della Scienza di Firenze. Taleintervento è stato preceduto da uno studio condotto dal Centro diCultura Scientifica “A. Volta” con il contributo del Comitato Regione

 ALTRE INIZIATIVE

“L A STECCA”

L’Associazione “La Stecca” fu fon-data nel 1959 per iniziativa del-l’imprenditore tessile comascoFelice Baratelli al fine di creareuna catena di solidarietà nei con-fronti di chi fosse in una situazio-ne economica difficile. Con l’ami-co E. Monti organizzò i festeggia-menti dei neo cinquantenni, etàche divenne quella di accesso allaassociazione.Il nome “stecca” è quello dato aun piccolo legno, strumento d’or-dine e pulizia dei granatieri (corpoin cui aveva militato il fondatore),senza il quale non si potevanoavere i bottoni lucidi e quindi lalibera uscita.I cinquantenni di Como e comunilimitrofi si sono riconosciuti inquella associazione di uomini e

donne (ammesse a partire dal1974) sempre presente là dove sirendeva necessario concretizzaresolidarietà. Oggi presidente è Antonio Spallino. Per le celebra-zioni del Bicentenario della PilaLa Stecca si è adoperata per ilripristino della Sala Casartelli edelle sue collezioni scientifiche.

 R

 A fronte: Nuova illuminazionedel Monumento a Volta, Como.

 In questa pagina: Tomba di

Volta a Camnago, con i nuovi fanali a gas.

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284 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

Lombardia e della Fondazione Cariplo e con la consulenza scientificadello stesso Paolo Brenni (si veda sopra).

I restauri della facciata sono stati condotti dal Comune di Como con ilcontributo dei Lions Club Como Host, Como Lariano e Plinio il Giovane.

RIORGANIZZAZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI SPAZI ATTIGUI AL TEMPIOVOLTIANO. Il Comune di Como ha condotto un intervento di ristruttura-zione del viale prospettico di accesso al Tempio Voltiano, con l’inseri-mento di un nuovo impianto di illuminazione.

RIORDINO DELLE COLLEZIONI SCIENTIFICHE DEL LICEO VOLTA, COMO. IlLiceo dove Volta a lungo insegnò ha partecipato attivamente alle inizia-tive di valorizzazione delle memorie del grande fisico. In possesso di unacollezione di strumenti di fisica sicuramente appartenuti a Volta, nonchédi un raro esemplare di “Moretto” settecentesco che cela al propriointerno un meccanismo di “pistola ad aria infiammabile” (che gli fa spic-

care la testa dal corpo), ha intrapreso un attento lavoro di restauro epulitura, con la consulenza dell’esperto Paolo Brenni (Fondazione Museodi Storia della Scienza di Firenze). Inoltre ha presentato un progetto diMuseo Scientifico, da collocare nelle proprie sale, comprendente la ric-chissima collezione naturalistica, annoverata tra le più interessanti dellaRegione Lombardia. Il Progetto è stato sostenuto dall’Amministrazione Provinciale di Como.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI P AVIA, 1998-1999. In occasione delle cele-brazioni per il Bicentenario dell’invenzione della Pila, l’Università diPavia – con il contributo del Comitato Regione Lombardia – ha provve-

duto a ristrutturare alcuni dei luoghi legati alla vita scientifica e accade-mica dell’illustre scienziato, in particolare il Teatro Fisico, il Cortile diVolta e la statua dello scienziato nel cortile omonimo (cfr. p. 82 e p. 295).

Inoltre in un’aula del Museo per la storia dell’Università è stato rico-struito il Gabinetto fisico dove si sono ricollocati tutti i cimeli voltianipresenti nel Museo (si veda sopra, pp. 260-262).

RESTAURI DEL COMPLESSO DELLE S  ALE DELL’ISTITUTO LOMBARDO

 ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE, P ALAZZO L ANDRIANI, VIA BORGONUOVO,MILANO. 1998-1999. Contributo del Comitato Regione Lombardia edella Fondazione Cariplo. Responsabile: architetto Amedeo Bellini,Politecnico di Milano.

L’intervento ha, in particolare, interessato la Sala Volta, il cui fregio pit-torico era stato danneggiato da un’infiltrazione. Dopo i primi saggi dipulitura sono riemerse parti di una decorazione settecentesca. Si è resopertanto necessario un restauro completo, che ha portato alla luce 54 mqdi fregio degli inizi del Settecento di notevole interesse: giardini all’ita-liana, palazzi, stemmi della famiglia Landriani, proprietaria del palazzofino ai primi del Settecento. Si è provveduto inoltre al restauro del sof-fitto ligneo, dipinto a tempera e abbastanza ben conservato (cfr. p. 189).

I restauri hanno inoltre riguardato l’atrio del Palazzo (risalente al XVsecolo) e dello scalone che porta alle sale del primo piano.

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285

VENTI  , S PETTACOLI  , CONFERENZE , PUBBLICAZIONI . La varietà e la ric-chezza delle iniziative che i privati hanno autonomamente e con  proprie risorse attivato in occasione delle Celebrazioni per il

 Bicentenario della Pila testimonia di un coinvolgimento generale che supe-ra il contesto accademico e “ufficiale” e che fa parte di una tradizione cheuna pur rapida scorsa alla rassegna delle precedenti manifestazioni (si veda

la sezione successiva) non può che confermare.

C  ALENDARIO DEL CENTRO DI CULTURA SCIENTIFICA “A. VOLTA”, 1997.Dedicato al Convegno dei Fisici del 1927, riproduce alcuni dei meda-glioni dipinti (1926-1928) da Achille Zambelli sulle pareti della SalaCasartelli (o Sala dei Nobel) dell’Istituto Carducci di Como.

COMO E L’ESPOSIZIONE VOLTIANA DEL 1899, RISTAMPA ANASTATICA,COMO, 1997. Pubblicazione in folio della Famiglia Comasca, che ripro-duce fedelmente il Giornale dell’Esposizione Voltiana del 1899 (si veda p. 297). Un’introduzione fuori testo di Alberto Longatti illustra il conte-sto storico, sociale e culturale di questo ricchissimo documento di storialocale, oltreché di una delle più importanti Esposizioni che si siano tenu-te in Italia tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.

 ALESSANDRO VOLTA 1799-1999, BICENTENARIO DELL’INVENZIONE DELLA

PILA, 1998. Opuscolo a fumetti (testi e disegni di Paolo Ostinelli), pub-blicato dall’Azienda di Promozione Turistica di Como.

LORENZO M ARAZZI, C  AMNAGO E LA TOMBA DI  V OLTA, Lions ClubMonticello, Cassina Rizzardi (CO), 1998. Un breve saggio ricco di infor-mazioni di prima mano, a cui ci si è rifatti in questo volume per le noterelative al Tempietto di Camnago (cfr. p. 284).

U  L T  ACUIN DI CUMASCH PAR UL 1998 E PAR UL 1999, Famiglia Comasca.Il tradizionale almanacco in dialetto comasco si è arricchito, per gli annivoltiani, di notizie sul grande scienziato.

V OLTA E LA SUA CITTÀ , CONCORSO DI PITTURA, NOVEMBRE 1998, Associazione La Curtesela, Como.

ENZO PIFFERI, C  ALENDARIO PER L’  ANNO VOLTIANO 1999 E S  ERIE DI 

CARTOLINE COMMEMORATIVE , 1998. Due strenne del noto fotografo edi-tore .

R  ADIODIFFUSIONI DELL’ASSOCIAZIONE R ADIOAMATORI ITALIANI (prima: 6luglio 1998). Un intenso programma di radiodiffusioni ha accompagna-to il ciclo delle Celebrazioni (Como, Pavia, Milano). Coordinatore:Giuseppe Martinelli.

C ALENDARIO DEL COMUNE DI COMO 1999. Pubblicato con il patrociniodel Comitato Comasco, presenta una ricca selezione di immagini delleCelebrazioni del 1899 e del 1927 e del repertorio voltiano, trattedall’Archivio fotografico del Comune di Como.

 ALTRE INIZIATIVE

 E L A F AMIGLIA COMASCA

 Anche solo da una rapida scorsaall’elenco delle iniziative che sonostate realizzate a Como – nelcorso non solo di questeCelebrazioni, ma già delle prece-denti per il 250° anniversariodella nascita di Alssandro Volta(cfr. p. 303) – balza agli occhi lapresenza costante, ricchissima ediversificata di proposte dellaFamiglia Comasca.La Famiglia Comasca è un’asso-ciazione culturale nata il 29 marzo1969 ad opera di alcuni amici,coinvolti nell’avventrura da PietroCollina, poeta dialettale e autoredella versione in vernacolo coma-sco dei Promessi Sposi. L’inizio èstato caratterizzato prevalente-mente dalla salvaguardia del dia-letto, che continua tuttora con

una sua sezione dedicata.Successivamente ha ampliato lasua sfera d’azione, aprendo allacollaborazione con altre associa-zioni e con alcuni paesi stranieri.Ha un’importante attività edito-riale; molti dei suoi volumi rac-chiudono la “storia minore” delterritorio.Tra i molteplici interventi realizza-ti per questo Bicentenario spiccaper impegno e qualità la ristampaanastatica di Como e l’EsposizioneVoltiana del 1899, con introdu-zione di Alberto Longatti.

 A fronte: Calendari voltiani delCentro Volta, della FamigliaComasca e del Comune diComo, Cartoline di Enzo Pifferi.Sotto: Como e l’EsposizioneVoltiana del 1899 (particolare).

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286 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

MOSTRA “E NERGIA....CHE MAGIA”. Scuole elementari, Como, 1999.Disegni degli alunni delle scuole elementari comasche ispirati a Volta,alla Pila e all’elettricità.

 L’ IDEALISTA MAGICO , spettacolo elettrostatico del Teatro Clandestino diBologna, Teatro Nuovo di Rebbio, Como, dicembre 1998. Tappa coma-

sca del fortunato spettacolo che si è esibito anche a Milano e a Pavia nelcorso dell’Anno voltiano.

XI CONCERTO DI C APODANNO DEDICATO AD ALESSANDRO VOLTA, TeatroSociale, Como, 1° gennaio 1999. Iniziativa della Famiglia Comasca.

 ATTO DI NASCITA DI ALESSANDRO VOLTA (ristampa anastatica, Como,marzo 1999). La Camera di Commercio di Como ha pubblicato, in pro-prio, l’estratto del Registro Battesimi – anni 1726/1779, conservato pres-so la Prepositurale di S. Donnino in Como, contenente l’Atto di nascita

dello scienziato.

FOLDER “COMO CITTÀ DI V OLTA /COMO V OLTA’S HOMETOWN ”. Pieghevoleturistico dedicato a Volta in italiano e in inglese, pubblicato in diversedecine di migliaia di copie dal Comune di Como.

CONCERTO PER ALESSANDRO VOLTA, Palazzo Volta, Como, 16 gennaio1999. Duo per violino e clavicembalo (Stefania e Angela Ignacchiti).Organizzazione: Associazione Italia Nostra.

“R APIA LA LUCE UNA FAVILLA AL SOLE”, Piazza Volta, Como, 23 gennaio1999. Spettacolo di acrobati, luci e proiezioni, offerto dall’ENEL per l’i-naugurazione del nuovo impianto di illuminazione di Piazza Volta. Ideazione: Valerio Festi e Monica Maimone, Gruppo Ipazia.

MOSTRA-CONCORSO PER UN FRANCOBOLLO SU VOLTA E LA PILA. Pavia, 30 Aprile - 2 Maggio 1999. Responsabili: Gianni Bonera, Elena Ricciardi.Università di Pavia e Poste Italiane. Contributo proprio. Nell’ambito dellaterza Rassegna Filatelica Provinciale di Pavia, in collaborazione con lePoste Italiane, è stato organizzato un concorso per un bozzetto di fran-

cobollo sul tema “Alessandro Volta, l’invenzione della Pila e gli sviluppidell’elettricità”. Al concorso, riservato agli studenti della V classe ele-mentare e della III classe media, hanno partecipato la maggior parte dellescuole della provincia di Pavia con molti disegni.

XXII MOSTRA FILATELICA “CITTÀ DI COMO”, CELEBRAZIONI VOLTIANE,San Pietro in Atrio, Como, 23-30 aprile 1999. Organizzata dal ClubEsperia, Sezione Filatelica e Numismatica, Como. Catalogo.

COMITATO N AZIONALE, COMITATO REGIONE LOMBARDIA, COMITATO

PROMOTORE DI P AVIA, COMITATO PROMOTORE DI COMO, 1799-1999 B  ICENTENARIO DELLA I  NVENZIONE DELLA P ILA DI A LESSANDRO V OLTA. A curadi Federico Canobbio-Codelli, Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”.Brochure (italiano/inglese) contenente il Programma ufficiale delleCelebrazioni, presentata alla Giornata inaugurale del 19 marzo 1999

 Dall’alto: Atto di nascita diVolta; disegno alla Mostra

Energia ...che magia ; logo delleiniziative voltiane

dell’Associazione Radioamatori

  Italiani; copertina del Programma del Bicentenario

della Pila.

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287

all’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma. Pubblicata con il contributodei Comitati voltiani.

HIPPOC AMPUS, SPECIALE VOLTIANE, La Gru, marzo 1999. Numero spe-ciale del periodico dell’Associazione studentesca “La Gru” di Como,contenente una sintesi del Programma delle celebrazioni e alcune inter-viste.

QUANDO COMO HA CELEBRATO IL “SUO” A LESSANDRO V OLTA ,CONFERENZA , Biblioteca Comunale, Como, 11 marzo 1999. Iniziativadella Famiglia Comasca.

A TAVOLA CON  V OLTA (opuscolo). Azienda Promozione Turistica,Como, maggio 1999.

CONCERTI DEDICATI AL BICENTENARIO, PUBBLICAZIONE “BRUNATE E GLIITINERARI VOLTIANI” E C  ARTOLINE DEI LUOGHI VOLTIANI (DISEGNI: A.PEDRAGLIO), Brunate, giugno 1999. Associazione Appuntamenti MusicaliBrunate.

LORENZO PEROSI, I  L N  ATALE D EL R EDENTORE , ORATORIO, M.° MINO

BORDIGNON, ORCHESTRA STABILE DI BERGAMO, C ATTEDRALE DI COMO, 12NOVEMBRE 1999. Ripresa dell’Oratorio eseguito a Como in Duomo inoccasione delle Celebrazioni Voltiane del 1899 (cfr. p. 296).

 L A P ILA , Camnago Volta, 1999. Spettacolo della Compagnia teatrale“Città di Como”.

LUOGHI VOLTIANI E FUMETTI SU “L A PROVINCIA” DI COMO, novembre1999. Disegni di Renato Frascoli, testi di Mario Mascetti. FamigliaComasca.

MOSTRA DI RICORDI VOLTIANI IN “COMO , ADDIO N OVECENTO”, dicembre1999. Bottega della Cornice, Como, Famiglia Comasca.

“QUEL CUZZIN DEL V OLTA”, Concorsi per le scuole a cura della FamigliaComasca. Premiazione: 16 marzo 2000.

M ARIO MERZ, L A LUCE DI V OLTA , SCULTURA LUMINOSA SU PORTA TORRE,COMO, 24 gennaio – 30 maggio 2000. Comitato Comasco e FondazioneRatti. «Un segno del XXI secolo si sovrappone a un’architettura dell’XI,come a testimoniare la continuità della storia umana» (Angela Vettese).Cinque parole («città irreale, torre, oriente, rebus, radice, elemento»)sono state scritte in grandi caratteri con tubi al neon colorati e installatesulla Torre di Porta Vittoria. Lo scultore Mario Merz è uno dei massimiesponenti internazionali dell’arte concettuale. Dagli anni Sessanta utiliz-za la luce elettrica per i suoi lavori. All’inaugurazione l’Orchestra a plet-tro Flora ha eseguito un concerto.

 ALTRE INIZIATIVE

 Dall’alto: Rapìa la luce...

(Enel); Locandina del Concertonella Cattedrale di Como; Installazione di Mario Merz a Porta Torre, Como.

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288 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

L  A CHIAVE DI  V OLTA , MOSTRA DIDATTICA VOLTIANA, Liceo ScientificoStatale “E. Maiorana”, Roma, 22-27 maggio 2000. Con il supportodell’Amministrazione Provinciale di Como.

GIORNATE PAVESI DI CHIUSURA DELLE CELEBRAZIONI. Aula magnadell’Università di Pavia, 20 marzo 2000. Università di Pavia, sotto gli

 auspici del Comitato Nazionale e del Comitato Promotore Locale di Pavia.

La cerimonia ufficiale delle Celebrazioni Voltiane a Pavia ha avuto luogoil 20 Marzo 2000, a ricordo della lettera con la quale Alessandro Voltacomunicò la sua invenzione alla Royal Society (20 marzo 1800).

Per l’occasione sono state assegnate quattro lauree honoris causa adaltrettanti scienziati che si sono particolarmente distinti nei diversi campidella scienza che più direttamente hanno avuto origine dalla invenzionedella Pila elettrica (cfr. p. 290) : in ingegneria a Tomaso A. Poggio,

Cattedra “Whitaker” M.I.T ; in filosofia a John L. Heilbron, Professorof History of Science, Worcester College, Oxford; in fisica a JohnO'Mara Bockris, Professor of Chemistry, Texas University, e a ErwinNeher, premio Nobel per la Fisiologia e la Medicina 1991.

Sono state effettuate visite alle Mostre Da Volta al 2000: ipotesi per unmuseo della tecnica elettrica e 1799… e la corrente fu. È stata presenta-ta inoltre la ristampa di Carlo Linati, Cupido tra gli alambicchi (cfr. p.224). Il Rettore Roberto Schmid ha infine chiuso ufficialmente l’AnnoVoltiano.

20 MARZO 2000: INVIO IN INTERNET DEL TESTO DELLA LETTERA DI VOLTA

(IN INGLESE) ALLA ROYAL SOCIETY . Iniziativa del Centro di CulturaScientifica “A. Volta”, in collaborazione con Tin.it, Telecom Italia,Università degli Studi dell’Insubria e Camera di Commercio di Como.L’invio di più di 2000 e-mail alle principali Università e Centri di Ricercain tutto il mondo è stato effettuato dalla saletta multimediale del MuseoNazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, in occasione dellapresentazione a Milano della “Sala dei Dialoghi” e del LaboratorioGattoni (cfr. pp. 263-4 e p. 276).

PREMIO M ARZIO TREMAGLIA, CONCORSO A PREMI RISERVATO ALLE SCUO-LE DELLA PROVINCIA DI BERGAMO. Aula Magna dell’Università di Bergamo,23 marzo 2002, alla presenza del Ministro Mirko Tremaglia e della fami-glia del compianto Marzio Tremaglia. Comitato Pavese. Patrocinio:Comitato Nazionale, Regione Lombardia, Università di Pavia, Universitàdi Bergamo.

Il concorso, bandito in occasione della presentazione a Bergamo (25novembre - 9 dicembre 2000) della mostra itinerante 1779… e la cor-rente fu, riguardava una composizione a carattere artistico o storico, o unesperimento, sul tema “La Pila elettrica e le sue applicazioni”.

La partecipazione è risultata di elevata qualità e la commissione (nomi-

nata dagli enti patrocinatori) ha ritenuto opportuno assegnare oltre aidue premi per le due classi di concorso relative rispettivamente al trien-nio (Liceo Scientifico ‘F. Lussana’) e biennio della scuola media superio-re (Istituto Tecnico Commerciale ‘Vittorio Emanuele II’) anche un terzopremio di merito (Istituto Tecnico Commerciale ‘B. Belotti’).

 I  L 20 MARZO 2000 A P AVIA

«Quella che viene definita come lascoperta, o l’invenzione o lacostruzione della pila – la molte-plicità dei termini riflette la mol-teplicità delle storiografie – nonfu solamente l’inizio di una nuovaera nel campo della scienza e dellatecnologia, ma fu anche il risulta-to di un impegnativo programmadi ricerca che aveva le sue radici inun’originale filosofia della natura.Le idee scientifiche di Volta sidimostrarono fertili al di là deiconfini disciplinari di allora e dioggi, i suoi contributi alla concet-tualizzazione e quantificazione digrandezze fondamentali sono ora-mai patrimonio scientifico dell’u-manità. Eppure a lungo la figuradi Volta è stata vista come quelladi un fortunato sperimentatore, a

lungo è stata operata un’erroneaseparazione tra un Volta teorico,poco apprezzato, e un Volta speri-mentale, principe nelle scienze.«L’Università di Pavia in questasolenne ricorrenza vuole rivendi-care il merito di avere dato, nelcorso di un intenso anno voltiano,un contributo non effimero a unapiena comprensione del pensieroe dell’opera di Volta. Abbiamooggi di nuovo a disposizione deglistorici e del pubblico il suoGabinetto Fisico, riportato la suaaula agli splendori originari,

abbiamo utilizzato le modernetecnologie digitali per analizzare e

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289

 NTITOLAZIONI  , T  ARGHE , OGGETTISTICA , V  ARIE. Uno degli sponsor pri-vati che, insieme con la Fondazione Cariplo, maggiormente hannolasciato il segno sulle Celebrazioni per il Bicentenario dell’invenzio-

ne della Pila è stato Telecom Italia. Soprattutto grazie all’entusiasmo e  alla fattività di uno dei responsabili della Comunicazione – Fiorenzo Benzoni – Telecom Italia ha contribuito a realizzare alcuni interventi di

livello nazionale che molto hanno contribuito alla diffusione e alla cono- scenza di queste manifestazioni (si veda, ad esempio, il sito web alessan-drovolta.it, p. 243). Accanto a Telecom Italia numerosi sono stati peral-tro i privati che hanno contribuito, con idee e interventi in proprio, allaricchezza e alla varietà delle iniziative, dall’oggettistica all’organizzazionedi visite guidate ai luoghi voltiani.

LOGO UFFICIALE DELLE CELEBRAZIONI DEL BICENTENARIO

DELL’INVENZIONE DELLA PILA, OTTOBRE 1998. Telecom Italia ha sviluppa-to, in collaborazione con la Regione Lombardia, il Logo ufficiale delleCelebrazioni (messo a punto dall’esperto di comunicazione e produzio-

ne di immagini Franco Scepi) con l’intento di trasmettere con la massi-ma immediatezza visiva l’importanza del Bicentenario. Il simbolo artisti-co, costituito dai cerchi concentrici che alludono alla Pila dall’alto,richiama l’assolutezza e l’universalità della scoperta, mentre la firmaautografa di Volta riconduce all’aspetto più strettamente umano e stori-co dell’invenzione ( si veda a p. 8).

T  ELECOM PER V OLTA, COLLEZIONE DEL BICENTENARIO, SCHEDE TELEFO-NICHE CON SOGGETTI VOLTIANI, DICEMBRE 1998. Al Tempio Voltiano èstata presentata la prima scheda telefonica sul Bicentenario della Pila,realizzata da Telecom Italia. Successivamente ne sono uscite altre quat-

tro, l’ultima delle quali si richiama alla Mostra Universi Paralleli (si veda a p. 269) di SMAU 99, nella quale Telecom Italia ha colto l’occasione perpresentare a un vasto pubblico il “padre” della Pila elettrica.

ACQUISTO DI UNA SCULTURA DI GIUSEPPE GRANDI RAFFIGURANTE

 ALESSANDRO VOLTA, 1998. Il Comitato Comasco acquistava sul mercatoprivato una scultura a figura intera in marmo bianco di Carrara diGiuseppe Grandi (1843-1894) – già conosciuta attraverso alcuni multi-pli fusi in bronzo – raffigurante lo scienziato in atteggiamento di pensa-tore. La scultura è stata collocata nel Tempio Voltiano.

GELSIDE GUATTERINI, REPLICHE DI STRUMENTI VOLTIANI, COMO, 1998E OLTRE. È grazie alla perizia tecnica, all’entusiasmo e all’intraprenden-za di un abile artigiano di Como – Gelside Guatterini – se la Pila diVolta, nelle sue diverse versioni, e altri strumenti creati da AlessandroVolta hanno potuto fare (letteralmente) il giro del mondo. Replicheaccuratissime e (come egli assicura) funzionanti sono infatti uscite dallesue mani, che con il tempo hanno faticato a tenere il passo delle ordi-nazioni:. Una copia è stata consegnata al Presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro nella cerimonia inaugurale di Roma, all’Accademiadei Lincei; un’altra (cfr. p. 278) troneggiava al centro del PadiglioneItalia a Expo 2000 di Hannover (circa otto milioni di visitatori); emolte altre sono state viste e ammirate in Argentina, in Giappone, in Australia, a Stoccolma. Una infine è stata donata a Sua Santità PapaGiovanni Paolo II.

 ALTRE INIZIATIVE

 I  divulgare l’intera sua opera, testi estrumenti, abbiamo iniziato, con ilcontributo dei più esperti e piùaggiornati studiosi di vari paesi,un profondo rinnovamento deglistudi voltiani.«Ora vorrei solo puntualizzare

che non si è trattato di celebrazio-ni di maniera ma di effettiviapprofondimenti: andando alleradici delle nostre tradizioni stori-che, scientifiche e culturali abbia-mo contribuito alla diffusione ealla divulgazione scientifica sutematiche che si riallacciano alpresente, quel presente che in cosìgrande misura è caratterizzato, sututto il pianeta, dai risultati dellavoro di Volta. In particolare ilMuseo per la Storia della tecnicaelettrica che sta nascendo costitui-sce un grande contributo alla rea-lizzazione del sistema di museiscientifici d’Ateneo.«Ma ritornando alla manifestazio-ne di questa mattina, mi piacericordare che Volta non solo fuprofessore di Fisica Sperimentale,ma anche docente e direttore dellaFacoltà filosofica e inoltre, fattonon molto noto, che espose la suaMemoria prima sull’elettricità ani-male nell’aula magna dell’Universi-tà in occasione di una Promozioneal grado di ingegnere.»

 Roberto Schmid,

 Rettore Università di Pavia.

 A fronte: Marco Citterio, Presidente della Camera diCommercio di Como; Unadelegazione comasca presenta la

 Pila (replica di GelsideGuatterini) a Sua Santità PaoloGiovanni II. Sotto: una delleSchede telefoniche di soggettovoltiano di Telecom Italia.

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290 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

STAMPA PROMOZIONALE SU CONFEZIONI DI LATTE, OTTOBRE-NOVEMBRE

1999. Per iniziativa e con il diretto contributo di Mario Carnini – com-ponente del Comitato organizzatore della Mostra Viaggio immaginarionella mente del genio (si veda sopra) – l’immagine di Alessandro Volta èstata riprodotta, insieme con la pubblicità della Mostra, su centinaia dimigliaia di esemplari di confezioni di latte fresco della Carnini Spa.

COLLOCAZIONE DI UNA T  ARGA A RICORDO DELLA PRESENZA DI

 ALESSANDRO VOLTA ALLA S. MESSA NELLA C  ATTEDRALE DI COMO.Realizzata per iniziativa del Comitato Comasco, il 26 maggio 1999 vienescoperta, incisa sul marmo, una memoria della presenza di AlessandroVolta nel Duomo. La cerimonia è preceduta da una Conferenza delDirettore della Specola Vaticana P. George Coyne su Scienza e Fede (siveda alle pp. 248-259 il testo integrale della relazione). Così recita il testodella lastra, dettata dal latinista comasco Paolo Maggi: «QUI / PILA SAPIEN-TER COMPOSITA / PRIMUS / ELECTRICAM EXCIVIT SCINTILLAM / ALEXANDER

VOLTA / CANUTO IAM CAPITE / HIC REVERENTER COTIDIE / EUCHARISTICO SACRI-

FICIO / INTERESSE CONSUERAT» («Volta, che per primo, creata la pila sapien-temente, suscitò la scintilla elettrica, qui, anziano, ogni giorno solevapartecipare al sacrificio eucaristico».

DONAZIONE AL TEMPIO VOLTIANO DI UNA L ASTRA DEDICATA A VOLTA NEL

1899, 20 GIUGNO 1999. L’Associazione Amici dei Musei, con il patroci-nio del Comune e dei Musei Civici di Como, ha fatto dono al TempioVoltiano di un cimelio dell’Esposizione Voltiana del 1899, consistente inun ritratto a bassorilievo di Volta circondato da una complessa cornicein rame riccamente decorata. «La cornice sbalzata e cesellata in una solalastra di rame è disegno e opera del comasco professore Aurelio

Colmegni. Rammenta nello stile lo sviluppo massimo dell’arte decorati-va del XVI secolo, e la maniera de’ sommi maestri che tanto largamentela illustrarono in quel periodo di tempo» (da Como e l’EsposizioneVoltiana, 12 novembre 1899).

MERLETTO RAFFIGURANTE ALESSANDRO VOLTA, luglio 1999. Donodell’Accademia Merletti De Amicis ai Musei Civici di Como.

Sopra e a fronte (in alto): acqueforti su rame di Giuliano

Collina (Monumento a Volta,

Tempio e Faro Voltiano), stampate da Paolo Aquilini per 

le Seterie Argenti, 1997. A fronte (in basso): targa

dell’IEEE Milestone al TempioVoltiano.

 Il Rettore Roberto Schmid,Gianni Bonera e la contessa

 Piera Volta alla consegna delle

 Lauree honoris causa all’Università di Pavia (cfr. p.288). Qui sopra: Targa voltiana

nel Duomo di Como.

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291

COLLOCAZIONE DELLA T  ARGA DELLO INSTITUTE OF ELECTRIC AND

ELECTRONIC ENGINEERS (IEEE E LECTRICAL E NGINEERING M ILESTONE ) alTempio Voltiano, settembre 1999. La cerimonia, a cui sono intervenuti,tra gli altri, il Presidente del Comitato Nazionale Luigi Dadda e le discen-denti di Volta, Contesse Ippolita e Piera Volta, ha rappresentato unimportante riconoscimento dell’invenzione della Pila per lo sviluppo del-

l’elettromagnetismo e delle sue applicazioni in quanto «prima fonte con-tinua e riproducibile di corrente elettrica».

PROMOZIONE DI INIZIATIVE INTESE A INTITOLARE L’AEROPORTO M ALPENSA

 A VOLTA. I Comitati per le Celebrazioni Voltiane (Nazionale, Comasco ePavese) si sono tempestivamente attivati ai livelli istituzionali, interes-sando sia la società di gestione delle strutture aeroportuali sia le ammi-nistrazioni territoriali, i parlamentari e i responsabili ministeriali, affin-ché l’aeroporto della Malpensa venisse intitolato ad Alessandro Volta. Lemotivazioni erano numerose e solide: in particolare, l’immagine interna-zionale del nostro Paese sarebbe stata associata a quello di uno dei mas-

simi artefici del progresso scientifico e tecnologico attuale; inoltre, inquanto cittadino lombardo noto in tutto il mondo (il nome “volt” perl’unità di misura della tensione elettrica è diffuso a dimensione planeta-ria) bene avrebbe rappresentato l’eccellenza della Regione a cui appar-tengono le sue origini. Nulla peraltro si ottenne e tuttora – a fronte dialtre candidature di più modesta caratura e significato internazionaleemerse e parimenti accantonate – ancora l’aeroporto di Malpensa nonha nome. Una grande “V” (ma intesa come iniziale di “volare”) è statanel frattempo collocata in prossimità degli accessi. Può essere ciò forseconsiderato un timido inizio?

1799-1999 OMAGGIO AD ALESSANDRO VOLTA NEL SECONDO CENTENA-RIO DELLA SCOPERTA DELLA PILA, COMO, SETTEMBRE 1999. Iniziativa della“Associazione Ex-allievi di Setificio”, Como. Presentazione di PietroOrefice e di Antonio Spallino.

Nell’occasione sono stati presentati e distribuiti un opuscolo commemo-rativo pubblicato in collaborazione con l’Associazione NobilitazioneTessile e alcuni manufatti serici dedicati a Volta: una cravatta in due dif-

 ALTRE INIZIATIVE

Sotto: Kurt Richter (Universitàdi Graz, delegato IEEE) con

 Luigi Dadda e Hugo F. Wyss(Technopark Zürich) e (più

 sotto) il Presidente Alberto Botta (a destra) con Pietro Boyl, Roberto Negrini, Piero Maranesi, Pierluigi Della Vigna alla posa dell’IEEE Milestone.

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292 M ANIFESTAZIONI DEL BICENTENARIO DELLA PILA

ferenti cromatismi con motivi ispirati ai lampioni a gas, due grandi scial-li con lo stemma del Comitato Comasco per le Celebrazioni Voltiane eun pannello di arte serica jacquard raffigurante Volta che illustra la Pilaa Napoleone, motivo tratto dall’affresco del Bertini a Villa Ponti diVarese.

EMISSIONE DI FRANCOBOLLO, Tempio Voltiano. Iniziativa del ClubEsperia. Como, con la collaborazione di Poste Italiane.

INTITOLAZIONE AD ALESSANDRO VOLTA DELLA SALA CONFERENZE

DELL’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI SORMANO, maggio 2000. Iniziativadella Famiglia Comasca

RODODENDRO “ALESSANDRO VOLTA”, MESSA A DIMORA AL TEMPIO

VOLTIANO, COMO, MAGGIO 2000. Pianta ottenuta per ibridazione daCattaneo vivai, con forma della foglia molto simile a Catawbiense, luci-

da, brillante, verde chiaro. Iniziativa della Società OrtofloricolaComense.

ZETA-CARD TRILINGUE (INGLESE, TEDESCO, ITALIANO) SU VOLTA E LA

SCIENZA ITALIANA: 30.000 COPIE DISTRIBUITE A EXPO 2000, H ANNOVER, 13ottobre 2000. Centro di Cultura Scientifica “A. Volta”. Con il contribu-to di ACSM Spa, Camera di Commercio di Como, Unione Albergatori diComo. Per una descrizione dell’iniziativa si vedano le pp.277-278 di que- sto volume.

VISITE AI LUOGHI VOLTIANI. Si segnalano in particolare quelle organiz-zate sulla funicolare Como-Brunate da GST SpA, quelle dell’AziendaPromozione Turistica di Como e quelle, per non vedenti, della FamigliaComasca e del Panathlon Club, Como, in collaborazione con l’UnioneItaliana Ciechi.

SEGNALETICA TURISTICA VOLTIANA. Oltre ad appositi cartelli esposti aBrunate (a cura dell’Associazione Appuntamenti Musicali di Brunate) eal pannello esposto al valico di Ponte Chiasso con la Svizzera (a cura delComitato Comasco), merita ricordare lo stendardo “COMO CITTÀ DI

VOLTA” issato su Porta Torre dal CAO, con la collaborazione del Comune

di Como .

OGGETTISTICA. L’ Associazione La Gru ha realizzato, con il contributodel Comitato Comasco, portachiavi con il Logo delle CelebrazioniVoltiane. Calchi in gesso di argomento voltiano sono stati realizzati dallaGalleria del Francobollo, Como. La Pasticceria Belli di Como ha pro-dotto (e donato in occasione di numerose cerimonie ufficiali in Italia eall’estero) confezioni di cioccolateria ispirata all’iconografia voltiana:busti dello scienziato, pile, riproduzioni del Tempio Voltiano, monetecon l’effigie di Volta.

Confezione di latte con promozione di una Mostra di

Volta (cfr. p. 290), Cravatta conmotivi voltiani (Associazione Ex-allievi di Setificio, cfr. p.291-2); Zeta-card per Expo

2000 , Hannover.