PARROCCHIA SANTO STEFANO P.M. · dal libro di Henry J.M.Nouwen “ IL PADRE” Domenica 17 Aprile...

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NUMERO 18 20 MARZO 2016 Contatti Utili La segreteria è aperta secondo il seguente calendario: dal lunedì al venerdì: dalle 15.00 alle 18.30 sabato dalle 10.00 alle 12.00 CHIESA SABATO DOMENICA FERIALE S. MARIA NOVELLA 18.00 08.00 - 10.00 - 11.30 - 18.00 18.00 DIVINO AMORE 17.00 08.45 06.45 VISITAZIONE 18.30 08.00 ORATORIO B.I. XI 10.00 ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO Lunedì 10:00 -12:00 15:30 – 18:30 Mercoledì 10:00 -12:00 15:30 – 18:30 Venerdì 10:00 -12:00 15:30 – 18:30 Telefono : 06 99804560 PASQUA: FESTA DEI MACIGNI ROTOLATI. Con l’odierna festa della Palme, inizia la settimana santa, centro e culmine dell’anno liturgico che vivrà il momento più alto nei riti del triduo pasquale. Oggi la liturgia ci mostra Gesù che entra a Gerusalemme, acclamato come profeta e re. Egli, pur essendo consapevole della sorte che lo attende, sceglie di compiere la missione affidatagli dal Padre, consegnandosi liberamente nelle mani degli uomini, per farci cogliere fin dove si spinge il Suo amore e quello del Padre. Con questo segno, Cristo ci rende partecipi della volon- tà di Dio per la salvezza e la redenzione di tutti gli uomini e di ciascun uomo. La Pasqua si impone allora come la festa della gioia, del sollievo, del gaudio che si prova per l’amore che si è sperimentato, e per la dimostrazione massima della vicinanza di Gesù alle sorti dell’umanità. La resurrezione del Cristo, va ben oltre i numerosi miracoli da lui compiuti nel corso della sua vita pubblica, a beneficio di quanti credettero in Lui;questa volta Gesù stesso, in prima persona, indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita Eterna, per i meriti della Sua morte e resurrezione. La Pasqua è una forza, un’energia nuova immessa nel creato, che viene posta come lievito nella nostra vita, perché alimenti e sorregga la nostra speranza di risorgere con Lui anche noi, che quali membra del Corpo, siamo chiamati a seguire la sorte di Lui nostro capo; ci dà la certezza della Redenzione, perché Cristo morendo ci ha liberati dai peccati, ma risorgendo ci ha restituito quei preziosi beni che avevamo perdu- to a motivo delle nostre colpe. In questo anno giubilare della Misericordia, come ha det- to il Santo Padre Francesco “Accogliamo con rinnovato slancio e impegno la grazia procurataci della Risurrezione di Cristo! Lasciamoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciamoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; e diventiamo stru- menti di questa misericordia, canali attraverso i quali Dio possa irrigare la terra, custodire tutto il creato e far fiorire la giustizia e la pace” (messaggio Urbi et Orbi, domenica 31 marzo 2013). Vi porgo dal profondo del cuore l’augurio di una Santa Pasqua di Resurrezione, prendendo in prestito le parole di don Tonino Bello, con l’invito a rimuovere da tutti noi i macigni che limitano la nostra vita di relazione e ci chiudono ai bisogni del prossimo. Mentre intorno a noi crescono i muri dell’indifferenza, del rifiuto, dell’allontanamento e dell’espulsione…..noi, in forza della Resurrezione del Cristo, vogliamo continuare ad abbatterli, cominciando prima di tutto a partire dai preconcetti e dalle paure che albergano dentro di noi e nei nostri contesti più prossimi. “Buona Pasqua! Anche i macigni vengono rimossi dai sepolcri. Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci oppri- mono, ogni giorno:Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E’ la festa del terremoto. La mat- tina di Pasqua le donne, giunte nell’orto,videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’ imboccatura dell’anima che non lascia filtrare l’ossigeno,che opprime in una morsa di gelo;che blocca ogni lama di lu- ce,che impedisce la comunicazione con l’altro.E’ il macigno della solitudine, della miseria, della malattia,dell’odio, della disperazione del peccato. Siamo tombe alienate.Ognuno con il suo sigillo di morte. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno,la fine degli incu- bi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo se- polcro,si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto,si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo”(don Tonino Bello, profeta di Pace e Vescovo di Molfetta). Don Piero “L’ABBRACCIO BENEDICENTE” Meditazione sul ritorno del figlio prodigo, tratto dal libro di Henry J.M.Nouwen “ IL PADRE” Domenica 17 Aprile 2016 ore 17.30 Oratorio Beato Innocenzo XI È aperto a tutti (fidanzati,sposati,single…) Al termine della conferenza concluderemo con un momento conviviale in amicizia PARROCCHIA SANTO STEFANO P.M. BRACCIANO Duccio di Buoninsegna PER INFO E PRENOTAZIONI : RIVOLGERSI A DON PIERO ITINERARI DÌ PREPARAZIONE AL MATRIMONIO A PARTIRE DAL 16 APRILE 2016, MANZIANA info : 338 9660212 SABATO E DOMENICA 19.30-20.30— PARROCCHIA S. GIOVANNI BATTISTA Via del Forte 1

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La segreteria è aperta secondo il seguente calendario:

dal lunedì al venerdì: dalle 15.00 alle 18.30

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di v

icar

io n

ella

par

rocc

hia

di C

oeur

-Im

mac

ulé

de M

arie

di N

zeng

-Ayo

ng, u

n qu

arti

ere

popo

lare

del

la c

api-

tale

. L

’esp

erie

nza

dure

rà a

ppen

a d

ue a

nni

dop

odic

il V

esco

vo l

o in

vier

à a

ser

vire

, in

qua

lità

di

vica

rio

parr

oc-

chia

le a

Sai

nt-P

ierr

e, la

più

ant

ica

parr

occh

ia d

ella

dio

cesi

di t

utto

il p

aese

.

N

el 2

010,

dop

o qu

attr

o an

ni p

iena

men

te d

edic

ati

al s

ervi

zio

dell

a di

oces

i, è

stat

o in

viat

o d

al p

ropr

io

Ve-

scov

o a

com

plet

are

la f

orm

azio

ne d

i st

udi

bibl

ici

a R

oma.

Da

sett

embr

e sc

orso

, è s

tato

acc

olto

nel

la d

ioce

si d

i C

ivit

à C

aste

llan

a da

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covo

, Sua

Ecc

elle

nza

Rom

ano

Ros

si, c

he lo

ha

con

giun

to a

l cle

ro g

ià p

rese

nte

nel

paes

e di

Bra

c-ci

ano.

Col

labo

ra c

ome

aiut

ante

nel

le d

ue p

arro

cchi

e, S

anti

ssim

o S

alva

tore

e S

anto

Ste

fano

, men

tre

cont

inua

a p

rose

-gu

ire

gli s

tudi

bib

lici

.

LA

PR

EG

HIE

RA

NO

N E

’ U

N’A

SP

IRIN

A M

A U

NA

CH

IAV

E

La

preg

hier

a no

n è

una

buon

a pr

atic

a pe

r m

ette

rsi

un p

o’ d

i pa

ce n

el c

uore

; e

nem

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o un

mez

zo

devo

to p

er o

tten

ere

da D

io q

uel

che

ci s

erve

. S

e fo

sse

così

, sar

ebbe

mos

sa d

a un

sot

tile

ego

ism

o: i

o p

rego

per

sta

r b

ene,

co

me

se p

ren

des

si u

n’a

spir

ina. N

o, n

on è

cos

ì. Io

pre

go p

er o

tten

ere

ques

ta c

osa.

Ma

que-

sto

è fa

re u

n af

fare

. N

on è

cos

ì. L

a pr

eghi

era

è un

’alt

ra c

osa,

è u

n’al

tra

cosa

. L

a pr

eghi

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inv

ece,

è

un’o

pera

di

mis

eric

ordi

a sp

irit

uale

, ch

e vu

ole

port

are

tutt

o al

cuo

re d

i D

io.

‘Pre

ndi

Tu,

che

sei

Pad

re’.

Sar

ebbe

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ì, pe

r di

rlo

in

man

iera

se

mpl

ice.

L

a

pre

gh

iera

è

dir

e:

‘Pre

nd

i T

u,

che

sei

Pad

re.

Gu

ard

aci

Tu

, ch

e se

i P

ad

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E

’ q

ues

to r

ap

porto

con

il

Pad

re.

La p

reg

hie

ra è

così

. È

un

don

o di

fed

e e

di a

mor

e, u

n’in

terc

essi

one

di c

ui c

’è b

iso-

gn

o c

om

e d

el p

an

e. I

n un

a pa

rola

, si

gnif

ica

aff

idare

: af

fi-

dare

la

Chi

esa,

aff

idar

e le

per

sone

, af

fida

re l

e si

tuaz

ioni

al

Pad

re –

‘io

ti

affi

do q

uest

o’ -

per

ché

se n

e pr

enda

cur

a. P

er

ques

to l

a p

reg

hie

ra,

com

e am

ava

dire

Pad

re P

io,

è ‘l

a m

i-gl

iore

arm

a ch

e ab

biam

o, u

na c

hiav

e ch

e ap

re i

l cu

ore

di

Dio

’. U

na c

hia

ve

che

ap

re i

l cu

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di

Dio

: è

una

chia

ve f

acil

e. I

l cu

ore

di D

io n

on è

‘bl

inda

to’

con

tant

i m

ezzi

di

sicu

rezz

a. T

u pu

oi a

prir

lo c

on u

na c

hiav

e co

mun

e, c

on l

a pr

eghi

era.

Per

ché

ha u

n cu

ore

d’am

ore,

un

cuo

re d

i pad

re. È

la p

iù g

rand

e fo

rza

dell

a C

hies

a, c

he n

on d

obbi

amo

mai

lasc

iare

, per

ché

la C

hies

a po

r-ta

fru

tto

se f

a co

me

la M

adon

na e

gli

Apo

stol

i, ch

e er

ano

‘per

seve

rant

i e

conc

ordi

nel

la p

regh

iera

’ (A

t 1,

14),

qua

ndo

aspe

ttav

ano

lo S

piri

to S

anto

. Per

sever

an

ti e

con

cord

i n

ella

pre

gh

iera. A

ltri

men

ti s

i ri

schi

a di

app

oggi

arsi

alt

rove

: su

i m

ezzi

, su

i so

ldi,

sul

pote

re;

poi

l’ev

ange

lizz

azio

ne s

vani

sce

e la

gio

ia s

i sp

egne

e

il c

uore

div

enta

noi

oso”

. (Pap

a F

ranc

esco

, in

occa

sion

e de

l Giu

bile

o de

i Gru

ppi d

i pre

ghie

ra d

i Pad

re P

io, R

oma,

6 fe

bbra

io 2

016)

EN

TU

SIA

SM

O,

PA

SS

ION

E,

CR

EA

TIV

ITA

Pe

r la

pri

ma

vo

lta

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rato

rio

ha

osp

ita

to u

n l

ab

ora

tori

o d

i ca

ke

de

sig

n:

da

l 2

5 f

eb

bra

io, p

er

4 i

nco

ntr

i, 1

3

rag

azz

e d

ai

9 a

i 1

9 a

nn

i h

an

no

mo

sso

i p

rim

i p

ass

i n

el

do

lce

mo

nd

o d

ell

a p

ast

a d

i

zucc

he

ro.

Co

n l

a g

uid

a d

ell

a c

ak

e d

esi

gn

er

Va

leri

a

Ca

lò l

e r

ag

azz

e h

an

no

de

cora

to g

olo

si b

isco

tti,

un

a

fett

a

di

tort

a

ed

u

na

d

eli

zio

sa

colo

mb

a

pa

squ

ale

;

infi

ne

h

an

no

m

od

ell

ato

u

n

sim

pa

tico

co

nig

lie

tto

,

cust

od

e d

ell

’im

ma

nca

bil

e u

ov

o d

i ci

occ

ola

to.

I ri

sul-

tati

ott

en

uti

da

lle

all

iev

e, l

’en

tusi

asm

o e

la

pa

rte

cip

a-

zio

ne

ag

li i

nco

ntr

i, h

an

no

co

nv

into

il

no

stro

Pa

rro

co

ad

org

an

izza

re u

n a

ltro

la

bo

rato

rio

, ch

e p

art

irà

il

7 d

i a

pri

le p

er

alt

ri 4

in

con

-

tri.

La

no

stra

ca

ke

de

sig

ne

r si

è d

ett

a m

olt

o c

on

ten

ta d

el

fatt

o c

he

le

ra

ga

zze

si

sia

no

ap

pa

ssio

na

te a

qu

est

o b

ell

issi

mo

mo

nd

o d

i zu

cch

ero

e c

rea

tiv

ità

ch

e l

’ha

tra

vo

lta

orm

ai

da

5 a

nn

i .

V

ale

ria

Mic

he

li

CO

MP

LE

TA

TO

IL

LA

VO

RO

SU

LL

A C

AR

TA

DE

L C

LA

N

Il C

lan

Voy

ager

del

gru

ppo

scou

t A

GE

SC

I di

Bra

ccia

no, h

a co

mpl

etat

o il

lav

oro

sull

a C

arta

di

Cla

n. L

a C

arta

di

clan

è u

n do

-cu

men

to c

he o

gni C

lan

AG

ES

CI

stil

a ci

rca

ogni

tre

anni

e c

he r

acch

iude

sti

mol

i, id

eali

, obi

etti

vi e

str

umen

ti c

oncr

eti:

i

bina

ri s

u cu

i la

com

unit

à di

Cla

n in

tend

e m

uove

rsi

per

cres

cere

e a

gire

su

l te

rrit

orio

. Per

que

sta

spec

ific

a C

arta

di

Cla

n i

punt

i pa

rten

do d

a un

a se

ntit

a, c

ondi

visa

e p

rofo

nda

defi

nizi

one

di “

bell

ezza

”, c

he c

onsi

deri

a-m

o la

chi

ave

di l

ettu

ra p

er t

utto

il

docu

men

to:

Bel

lezz

a: N

on è

cat

ego-

rizz

abil

e in

qua

nto

è te

nsio

ne a

ll'a

ssol

uto

e qu

alun

que

tent

ativ

o di

rid

u-zi

one

a un

o sc

hem

a um

ano

è bl

asfe

mo.

Pre

serv

a da

ll'e

cces

so e

spri

men

-do

un'

idea

di

poss

ibil

e co

mpi

utez

za.

In s

egui

to a

bbia

mo

svil

uppa

to i

ti

pici

“m

omen

ti”

di

cres

cita

: co

mun

ità,

st

rada

e

serv

izio

. N

ello

sp

ecif

ico

inte

ndia

mo

«str

ada»

, com

e un

mom

ento

dov

e ci

si

met

te a

lla

prov

a, f

isic

amen

te e

men

talm

ente

, e d

ove

il s

ingo

lo, a

nos

tro

avvi

so, v

iene

fuo

ri p

er q

uell

o ch

e re

alm

ente

è, r

ende

ndo

vera

la

cres

cita

pe

r lo

ste

sso

e pe

r il

cla

n. I

nten

diam

o pe

r «s

ervi

zio»

, il

ver

o pr

inci

pio

dell

'ess

ere

scou

t:

dedi

care

, con

le

gius

te c

ompe

tenz

e, d

el t

empo

agl

i al

tri,

in c

olla

bora

zion

e co

n as

soci

azio

ni

che

si o

ccup

ino

di d

iver

se r

ealt

à, i

n pa

rtic

olar

e di

inc

lusi

one,

e d

i co

ntra

star

e la

man

ipol

azio

ne s

ocia

le.

Vog

liam

o cr

esce

re p

er e

sser

e in

gr

ado

di d

onar

ci a

gli a

ltri

sen

za a

spet

tars

i alc

un r

itor

no i

mpa

rand

o, n

el c

onte

mpo

, a n

on a

ccet

tare

di e

sser

e no

i ste

ssi s

min

uiti

. Que

sta

Car

-ta

di C

lan

è ar

ricc

hita

da

poes

ie e

pre

ghie

re d

a no

i ste

ssi c

ompo

ste,

per

ren

dere

esp

lici

to il

nos

tro

rapp

orto

con

la b

elle

zza

e la

pos

sibi

lità

di

crea

rla

e fr

uirn

e. A

noi

mol

to c

ara

è la

nos

tra

risc

ritt

ura

dei c

oman

dam

enti

cri

stia

ni, u

n la

voro

che

ci h

a vi

sto

impe

gnat

i per

più

di u

n an

no:

una

risc

ritt

ura

che

li r

ende

sse

vici

ni s

enza

min

imiz

zarl

i, an

zi,

rend

endo

ne l

a pr

ofon

da p

orta

ta d

i va

lori

per

il

mon

do i

n cu

i vi

viam

o. E

cco

ad e

sem

pio

alcu

ni d

i ess

i:

Non

avr

ai

alt

ri d

ei d

ava

nti

a m

e:«S

ii v

irtu

oso:

gua

rdat

i da

lla

supe

rfic

iali

tà e

dai

cam

biam

enti

. A

ppas

sion

ati,

acce

nditi

, si

i lu

ce. N

on p

ensa

re s

olo

a te

ste

sso

e no

n ri

fugi

arti

nel

la tr

anqu

illi

tà.»

N

on

ucc

ider

e: «

Ric

erca

la

sapi

enza

qua

le e

ssen

za d

ella

bel

lezz

a, c

erca

ndo

di v

iver

e in

un

cont

esto

in

cui

ques

ti v

alor

i so

no

rico

nosc

iuti

com

e ta

li,

lont

ano

dall

a su

perf

icia

lità.

Acc

ogli

gli

alt

ri,

in p

arti

cola

re c

hi n

on è

in

cond

izio

ne d

i ri

cono

scer

e la

be

llez

za d

elle

cos

e. I

mpe

gnat

i per

la p

ace

e l'e

quit

à.»

Non

ren

der

ai

un

a t

esti

mon

ian

za f

als

a c

on

tro i

l tu

o p

ross

imo:

«Sii

ver

itie

ro. C

erca

di

esal

tare

sem

pre

le q

uali

tà d

egli

alt

ri.

Man

tien

iti

libe

ro d

ai c

ondi

zion

amen

ti e

met

ti a

tac

ere

chi

si e

spri

me

in m

anie

ra s

uper

flua

e m

aliz

iosa

. Sii

gar

bato

ed

educ

a-to

, ris

pett

a lo

spa

zio

degl

i alt

ri. C

usto

disc

i la

repu

tazi

one

degl

i alt

ri e

l'id

ea d

i sé

nell

a su

a ad

eren

za a

lla

veri

tà.»

V

i in

viti

amo

a vi

sita

re

ogni

ta

nto

il

nost

ro

blog

, ch

e ce

rchi

amo

di

aggi

orna

re

con

le

no

stre

av

vent

ure

e ri

fles

sion

i:

ww

w.c

lanv

oyag

er.w

ordp

ress

.com

B

uona

Pas

qua,

Il

Cla

n V

oyag

er B

racc

iano

I

D

om

en

ica

6 m

arz

o 2

01

6 u

n g

rupp

o di

bam

bini

e r

agaz

zi d

ella

nos

tra

Par

rocc

hia

ha p

arte

cipa

to a

Civ

ita

Cas

tell

ana

al

Giu

bile

o D

ioce

sano

dei

rag

azzi

. C

ome

pell

egri

ni s

i so

no m

essi

in

cam

min

o,so

stan

do i

n

alcu

ne

tapp

e do

ve

hann

o pr

egat

o,co

ndiv

iso

e gi

ocat

o in

siem

e.

Il

Giu

bile

o è

stat

a l’

occa

sion

e p

er a

prir

si a

lla

mis

eric

ordi

a di

Dio

, var

care

la

Por

ta S

anta

del

la C

atte

dral

e u

n do

no s

peci

ale.

La

gior

nata

si

è co

nclu

sa c

on l

a S

anta

Mes

sa p

resi

edut

a da

l V

esco

vo M

ons.

R

oman

o R

ossi

; al

nos

tro

rien

tro

in p

ullm

an a

Bra

ccia

no,

uno

stup

endo

arc

obal

eno

ha s

alu-

tato

il n

ostr

o ri

torn

o.