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Comunità Insieme Sommario Ingresso nella Settimana Autentica: è gioia! Il Vangelo della Gioia Le parole dell’Arcivescovo Giovani guardate avanti siete i protagonisti di una nuova civiltà Vita della Parrocchia Quando l’amore lascia il segno e produce molto frutto Vita dell’Oratorio Why Not?? una vita spesa per gli altri Dobbiamo darci da fare per risolvere le cause della povertà Consiglio Pastorale Parrocchiale Al lavoro sul Sinodo Minore La Chiesa Dalle Genti Calendario di Aprile Parrocchia... in breve Il Vangelo della Gioia don Sergio Tomasello Parrocchia San Gregorio Magno - Milano Aprile 2018 Ingresso nella Settimana Autentica: è gioia! I l Vangelo della Gioia pas- sa attraverso le persone che annunciano con la loro vita che Cristo è vivo. Il Vangelo della Gioia non è più una parola lontana o astratta, ma si materializza in gesti di attenzione di assoluta gratui- tà, in pratiche di servizio in cui l’uomo ritrova la sua dignità attraverso l’azione di “uomi- ni di Dio”, ispirati e carichi di quella stessa forza divina. Lo abbiamo appena rivis- suto nel fare memoria della visita del Papa Francesco a Mi- lano, 25 marzo 2017, quando il nostro caro Papa dopo es- sere sceso dall’aereo a Linate subito ha illuminato Milano a partire dalla lontana Periferia per poi arrivare alla Cattedra- le, poi ha illuminato il pranzo, condividendolo con i carce- rati di San Vittore e infine a Monza e a San Siro ha fatto un bellissimo bagno di folla, tan- to da riconoscere che Milano... è proprio stata accogliente ! Il Vangelo della Gioia è qual- cosa di potente e di inconteni- bile perché proviene diretta- mente da Dio, si incarna e vive nelle pieghe delle nostre vite complesse ma ha il sapore pieno della santità di Dio. Per questo non solo gli Apostoli o le donne della Risurrezione, ma anche i cosiddetti “anoni- mi del Vangelo” risplendono. Essi sanno e quindi annun- ciano con la loro vita – senza troppa notorietà o bisogno dei rotocalchi – che il Signore Gesù ha cambiato loro la vita. Il Vangelo della Gioia è quello che percorrerà tutte le pagine della Scrittura delle prossime domeniche pasquali, dove apprenderemo sempre di più che la prima Comunità Cri- stiana aveva in sé una gioia incontenibile, che ha permes- so a tutti di annunciare Cristo con coraggio e con tenacia. La loro franchezza davanti a chi li perseguitava, togliendo ad al- cuni anche la vita, era troppo forte e troppo luminosa per spegnere la luce di carità e di fede che da loro promanava. E’ il Vangelo che ancora oggi tanti cristiani in fuga dalle loro città o dalle loro regioni native, custodiscono come il dono più prezioso della loro vita e della loro speranza, tan- to quanto i figli o la moglie: è la gioia di pregare insieme, è la gioia di condividere il cam- mino della vita; è la gioia di essere di aiuto per il futuro di un popolo o di una nazio- ne in sofferenza, per le orribili logiche della guerra in tutto il Medio Oriente. Quante te- stimonianze di perseveran- za riceviamo anche oggi da questo piccole e tenaci Co- munità cristiane? Il Vangelo della Gioia è Cristo stesso, che ispira nell’uomo moderno tanti motivi per non vivere di lamentele e di preoccupa- zioni; è la gioia che il nostro Vescovo continua a chiedere alla Chiesa di Milano in que- sto momento storico di forti delusioni politiche, pastorali e famigliari. Non dobbiamo at- tardarci in lamentele perché il Vangelo della Gioia fa nascere in noi la capacità di condivide- re il dono e di non trattenerlo, di seminarlo e di non disper- derlo. Siamo tutti chiamati a sperimentare e ad offrire il Vangelo della Gioia perché la resurrezione di Cristo non re- sti un messaggio astratto.

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Comunità InsiemeSommarioIngresso nella Settimana Autentica: è gioia!Il Vangelo della Gioia

Le parole dell’ArcivescovoGiovani guardate avanti siete i protagonisti di una nuova civiltà

Vita della ParrocchiaQuando l’amore lascia il segno e produce molto frutto

Vita dell’OratorioWhy Not?? una vita spesa per gli altriDobbiamo darci da fare per risolvere le cause della povertà

Consiglio Pastorale Parrocchiale Al lavoro sul Sinodo Minore La Chiesa Dalle Genti

Calendario di Aprile

Parrocchia... in breve

Il Vangelo della Gioiadon Sergio Tomasello

Parrocchia San Gregorio Magno - Milano Aprile 2018

Ingresso nella Settimana Autentica: è gioia!

Il Vangelo della Gioia pas-sa attraverso le persone che annunciano con la

loro vita che Cristo è vivo. Il Vangelo della Gioia non è più una parola lontana o astratta, ma si materializza in gesti di attenzione di assoluta gratui-tà, in pratiche di servizio in cui l’uomo ritrova la sua dignità attraverso l’azione di “uomi-ni di Dio”, ispirati e carichi di quella stessa forza divina.

Lo abbiamo appena rivis-suto nel fare memoria della visita del Papa Francesco a Mi-lano, 25 marzo 2017, quando il nostro caro Papa dopo es-sere sceso dall’aereo a Linate subito ha illuminato Milano a partire dalla lontana Periferia per poi arrivare alla Cattedra-le, poi ha illuminato il pranzo, condividendolo con i carce-rati di San Vittore e infine a

Monza e a San Siro ha fatto un bellissimo bagno di folla, tan-to da riconoscere che Milano... è proprio stata accogliente !

Il Vangelo della Gioia è qual-cosa di potente e di inconteni-bile perché proviene diretta-mente da Dio, si incarna e vive nelle pieghe delle nostre vite complesse ma ha il sapore pieno della santità di Dio. Per questo non solo gli Apostoli o le donne della Risurrezione, ma anche i cosiddetti “anoni-mi del Vangelo” risplendono. Essi sanno e quindi annun-ciano con la loro vita – senza troppa notorietà o bisogno dei rotocalchi – che il Signore Gesù ha cambiato loro la vita. Il Vangelo della Gioia è quello che percorrerà tutte le pagine della Scrittura delle prossime domeniche pasquali, dove apprenderemo sempre di più

che la prima Comunità Cri-stiana aveva in sé una gioia incontenibile, che ha permes-so a tutti di annunciare Cristo con coraggio e con tenacia. La loro franchezza davanti a chi li perseguitava, togliendo ad al-cuni anche la vita, era troppo forte e troppo luminosa per spegnere la luce di carità e di fede che da loro promanava.

E’ il Vangelo che ancora oggi tanti cristiani in fuga dalle loro città o dalle loro regioni native, custodiscono come il dono più prezioso della loro vita e della loro speranza, tan-to quanto i figli o la moglie: è la gioia di pregare insieme, è la gioia di condividere il cam-mino della vita; è la gioia di essere di aiuto per il futuro di un popolo o di una nazio-ne in sofferenza, per le orribili logiche della guerra in tutto

il Medio Oriente. Quante te-stimonianze di perseveran-za riceviamo anche oggi da questo piccole e tenaci Co-munità cristiane? Il Vangelo della Gioia è Cristo stesso, che ispira nell’uomo moderno tanti motivi per non vivere di lamentele e di preoccupa-zioni; è la gioia che il nostro Vescovo continua a chiedere alla Chiesa di Milano in que-sto momento storico di forti delusioni politiche, pastorali e famigliari. Non dobbiamo at-tardarci in lamentele perché il Vangelo della Gioia fa nascere in noi la capacità di condivide-re il dono e di non trattenerlo, di seminarlo e di non disper-derlo. Siamo tutti chiamati a sperimentare e ad offrire il Vangelo della Gioia perché la resurrezione di Cristo non re-sti un messaggio astratto.

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2 Comunita’ inSieme

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Le parole dell’ArcivescovoGiovani guardate avanti siete i protagonisti di una nuova civiltà

Agli oltre 5000 giovani provenienti da tutta la Diocesi e raduna-

ti in Duomo per la “Traditio Symboli” 2018, il sabato prima della Domenica delle Palme, arriva un invito chiaro dall’Ar-civescovo, Mons. Mario Delpi-ni. Continuare a coltivare l’at-teggiamento di ascolto che papa Francesco ha raccoman-dato e camminare insieme sulle vie della fede. Il Vesco-vo prende spunto dal passo del capitolo 10 del Vangelo di Luca che descrive la visita di Gesù alla casa di Lazzaro e delle sue sorelle, Marta e Ma-ria: le sue parole indicano la speranza affidabile, quella che non delude mai. Quella che entra nella casa di una Marta 25enne convinta di “non esse-re interessante per nessuno” e che si sente trattata da serva, di una Maria ventenne “con-fusa tra slanci di generosità e desideri di santità” e dell’an-cor più giovane Lazzaro che pensa che “Gesù venga per le sue sorelle e solo per gli altri”. Emblema “dei complessi, pau-re e frustrazioni che ciascuno ha; della tentazione sempre presente di sottovalutarsi”. Delpini ricorda ai giovani: “Gesù, invece ha stima di te, riconosce in te la vocazione

ad essere figlio di Dio. Sa che, proprio così come sei fatto, sei adatto alla vita. La società ha bisogno di te e ha ragione di aspettarsi qualcosa perché tu puoi farlo e hai gioia nel farlo”.

Da qui la proposta di un itinerario di fede che accre-sca la consapevolezza che “il Signore non è un ospite di passaggio”, né solo un ami-co affezionato con cui si sta volentieri perché “fa bene in-contrare gli amici, anche se uno sa che non può aspettarsi più di tanto”. Il Signore è al-tro: “Quando si affrontano le domande serie della vita, le scelte che decidono di sé e di quelli che ci stanno a cuore, quando la casa è visitata dalle prove estreme, allora si riceve la grazia della fede. Gesù è risurrezione e vita, Colui che ha parola di vita eterna, che attraversa anche la morte per-ché vinca la vita”.

“Così tutti ci prepariamo a vivere la Pasqua: vieni, Signo-re Gesù, vieni nella nostra vita, nella nostra casa, risveglia la nostra fede perché non sia un complemento ornamentale dei nostri pensieri, un angoli-no di preghiera, non si riduca a uno slancio di generosità nel nostro tempo libero”.

E, dopo la consegna del

Pierantonio Palerma

Credo, simbolo della fede e di una preghiera composta dall’Arcivescovo per l’occasio-ne, ancora qualche parola di incoraggiamento – o, meglio, un Editto – per costruire un domani più giusto. “Prendete il cellulare, pensate a un ami-co che abita in Europa, italia-no o di altri Paesi, e scrivete un messaggio spiegando che il

Vescovo ha detto che la vostra amicizia costruirà l’Europa. Mentre i nostri nonni si sono fatti la guerra, i bisnonni arric-chiti saccheggiando i Paesi di tutto il pianeta, noi vogliamo costruire non l’Europa delle leggi complicate, dei mercan-ti o delle banche, ma quella dei popoli perché sappiamo che la culla di questo Conti-nente è la fede nel Signore. È il Cristianesimo che lo ren-de accogliente e dà futuro. Guardate avanti, siete i pro-tagonisti di una nuova civiltà. Sogno un’Europa fatta di una rete di amicizia, di ragazzi che si incontrano, di persone che vivono insieme il loro tempo per la solidarietà e la speran-za, per edificare un benessere condiviso. Così i cristiani euro-pei saranno un messaggio per tutti i cittadini. L’Europa non è un luogo di vecchi egoisti preoccupati solo di difendere i loro privilegi”.

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nei quali questi due sacerdoti hanno avuto un ruolo impor-tante; a questo proposito, l’es-serci potuti ritrovare poi per la cena insieme, ha permesso a molti di rivedere persone che non si incontravano da qual-che decennio.

Ho sentito qualcuno che sottolineava l’incredibile forza che ha un’amicizia che si pog-gia su solide basi, su una fede che ci ha permesso di avere dei valori sani su cui fondare le nostre vite: con tutti i limi-ti che la nostra imperfezione umana può porre, certamen-te, ma con anche la certezza che se lasciamo spazio a Dio allora potremmo vedere dei buoni frutti. Ce lo ha ricordato don Gregorio durante l’ome-lia, prendendo spunto dal Vangelo della resurrezione di Lazzaro che, neanche a farlo apposta, ben si adattava alla riflessione sulla pienezza di vita che Enza ha testimoniato nella sua esperienza terrena e che ora, siamo certi, vive al cospetto del Padre.

A tale proposito Sergio ha sottolineato come lui perce-pisca concreta la presenza di

Vita della ParrocchiaQuando l’amore lascia il segno e produce molto fruttoLuca Zaninello

Poco più di un anno fa ab-biamo ricordato su queste pa-gine Enza Giuliano Daniotti, una bellissima persona che, insieme al marito Sergio (en-trambi nativi di San Grego-rio) hanno vissuto in maniera particolarmente feconda la loro vocazione matrimoniale. Per commemorare il primo anniversario della sua mor-te, sabato 17 marzo è stata organizzata una serata in cui radunare tanti amici che han-no condiviso un pezzettino di strada, più o meno lungo, con Enza e Sergio: è indub-bio che avere iniziato con la Messa nella nostra chiesa ci ha riportato tutti indietro di quasi mezzo secolo, ancor più vedendo sull’altare gli inos-sidabili Don Claudio e Don Gregorio, la cui attività in San Gregorio come coadiutori ha lasciato un segno profondo e indelebile in tutti noi, che all’epoca eravamo degli ado-lescenti o poco più.

Penso che sia stato davvero bello per ognuno far torna-re alla memoria tanti ricordi belli che ci hanno accompa-gnato nella nostra crescita e

Enza, come questo gli sia al-tresì stato testimoniato anche da altre persone e, ancora una volta, come l’avere impostato un progetto comune, facen-dosi guidare dalla Parola di Dio, abbia portato dei frutti meravigliosi.

A tale proposito è stata particolarmente intensa ed edificante l’ultima mezz’ora che abbiamo vissuto insieme, quando Sergio ci ha mostra-to alcune fotografie della sua esperienza in Burkina Faso: questa attività missionaria di volontariato è iniziata al-

cuni anni fa con Enza e altri volontari della sua comunità fiorentina, e tutt’oggi conti-nua a crescere, con il coin-volgimento della figlia Marta, pure lei medico, specializzata in pediatria. Sergio ha parlato di come opera in una parte di Africa poverissima, dove l’aspettativa di vita è infini-tamente inferiore a quella di noi, fortunati abitanti delle zone più ricche del pianeta. Sono bastate poche paro-le, ulteriormente avvalorate dalle considerazioni di Don Claudio che per 14 anni ha vissuto in miSsione in Africa, in Zambia, per renderci vicina una realtà così lontana è così povera, ma nella quale i semi di bene che sono stati gettati hanno già iniziato a produrre molto frutto: silenziosamen-te, senza fare troppo rumore e nel rispetto delle persone a cui si rivolgono.

Nel ringraziare ancora una volta Marco e Marina, che con Maurizio e Stefania si sono prodigati per la buona riuscita di questo incontro, il nostro grazie più grande va alla testimonianza di Sergio ed Enza, che ci fanno toccare con mano la bellezza di una vita che si spende, venendo guidata dal Vangelo.

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Vita dell’OratorioWhy Not?? una vita spesa per gli altriMarco Villa

Mi fa sempre piacere parlare con i giovani della situazione di estrema povertà del con-tinente africano. Rappresen-tano il futuro e spero che la loro generazione sia capace di operare con efficacia supe-riore a quella delle generazio-ni precedenti. Per questo ho apprezzato l’interesse manife-stato dai giovani della parroc-chia che hanno partecipato attivamente all’incontro dello scorso 2 marzo. Ho illustrato le esperienze in Africa come volontario della Fondazione Cumse. Mi sono state poste delle domande per conoscere la situazione. Questo è molto importante, perché la cono-scenza è la prima tappa per un corretto discernimento e per operare attivamente a favore dei poveri, coerente-mente con quanto ci è richie-

sto dal Vangelo. Purtroppo la scandalosa distribuzione del-la ricchezza, l’egoismo, la cor-ruzione, la ricerca spasmodica dell’avere anziché dell’essere, non solo non hanno consen-tito la risoluzione dei proble-mi dei paesi tradizionalmente poveri (detti impropriamente “in via di sviluppo”) ma ha causato delle situazioni di povertà anche da noi. Il magi-stero di Papa Francesco ci pro-pone continuamente il dove-re di amare i poveri, come ha fatto Gesù, e di farlo con gioia. Nella Esortazione Apostolica “Evangeli Gaudium” sono nu-merosi i richiami a noi che sia-mo parte della Chiesa, a volte anche in modo duro: “Qualsia-si comunità della Chiesa, nella misura in cui pretenda di sta-re tranquilla senza occuparsi creativamente e cooperare

Questo era il titolo per la proposta quaresi-male 2018 per pre-

adolescenti ed adolescenti dell’oratorio.

Complessivamente quattro incontri con la presentazione di testimonianze missionarie seguite da una “cena povera”, preparata dai genitori a base di riso.

Ci teniamo a ringrazia-re nuovamente Ezio Clerici dell’associazione Cumse, Se-rena Jaime Operazione Mato Grosso, Andrea Grassi e Sira Scardamaglia del PIME Mila-no e Marco Albertini dell’as-sociazione educativa Kayros.

Nei vari incontri sono state presentate ai ragazzi diverse realtà dalla situazione africa-na del Congo al Perù, fino a India e Giappone.

Mi piace sottolineare un commento di Serena, con un grande sorriso a fine incontro: ”Non capita spesso di parla-re con ragazzi così giovani di queste realtà; è molto bello potersi confrontare con loro perché fanno domande sem-plici ma inaspettate, molto concrete, profonde che ri-guardano più la quotidianità. Essi sanno apprezzare davve-ro le piccole cose.”

Un particolare molto inte-ressante è emerso anche du-rante l’incontro con i ragazzi del PIME, quando durante la presentazione Andrea ha chiesto : ”A cosa pensate se vi dico la parola: Giappone?”

Subito i ragazzi hanno pen-sato a Sushi, Manga e tecno-logia, quando in realtà queste sono più “etichette” date da noi, ma esistono ovunque re-altà difficili, anche nel moder-nissimo Giappone, dove c’è sempre un bisogno o una po-vertà nascosta: per esempio quella di chi non sa più vivere le relazioni vere e si rinchiu-

de nel suo piccolo mondo tecnologico e spesso alcuni ra-gazzi e giovani, che non trovano motivi forti per vivere, si tolgono anche la vita. I missionari vanno in Giappone anche per questo motivo, per portare la Parola evangelica e tanta esperienza comunitaria a un popolo di solitari !

Tutto questo è ri-collegabile anche alla testimonianza di Marco, Educato-re di Kayròs, che svolge il suo servizio in Italia in Comunità per minori, dove vivono ra-gazzi considerati “difficili”.

Il messaggio che è arrivato

ai ragazzi è questo: il luogo dove ha inizio la missione non è una città o una nazione ma è proprio dentro se stessi; la missione nasce da quel de-

siderio profondo e intimo di “spendere la vita per gli altri” e da qui la domanda iniziale del manifesto: “Why not?”…”Perché no?”

con efficacia affinché i poveri vivano con dignità e per l’in-clusione di tutti, correrà an-che il rischio della dissoluzio-ne, benché parli di temi sociali o critichi i governi…” Le parole del Papa dovrebbero essere accolte da tutti: “La necessità di risolvere le cause strutturali della povertà non può atten-dere, non solo per un’esigenza pratica di ottenere risultati e di ordinare la società, ma per guarirla da una malattia che la rende fragile e indegna e che potrà solo portarla a nuove crisi. Finché non si risolveran-no radicalmente i problemi dei poveri, non si risolveran-no i problemi del mondo e in definitiva nessun problema. L’iniquità è la radice dei mali sociali.” Per questo ringrazio tutti giovani che hanno parte-cipato a quell’incontro.

Dobbiamo darci da fare per risolvere le cause della povertàEzio Clerici

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i bambini e gli adolescenti: prova ne è che sia per i sacra-menti che per l’animazione degli oratori ci sono molte esperienze belle di sinergia tra i ragazzi e anche con i ragazzi non italiani, ma co-munque coinvolti e partecipi. Qualche fatica la avvertiamo con gli adulti “stranieri”, che peraltro vediamo e spesso sono in Chiesa come noi, ma appaiono più propensi a pro-poste di tipo “devozionale” o “tradizionale”, fanno certa-mente più feste di noi (spesso in modo “etnico” e con inviti a famiglie della loro cultura), e soprattutto non riusciamo a coinvolgere in cammini di catechesi per adulti, e ve-diamo un po’ muti e silenti nelle riunioni formative della Catechesi dell’Iniziazione Cri-stiana (dove spesso c’è modo di confrontarsi o di sentirsi parte di un cammino comune di fede). Quanto alla capaci-tà di relazione degli adulti o delle famiglie ad esempio nell’Oratorio o nella Comuni-tà tutta, spesso i credenti che vengono da Chiese straniere appaiono più cordiali, più de-siderosi di ritrovarsi insieme in festività particolari o devo-

Consiglio Pastorale Parrocchiale

Il Consiglio Pastorale Par-rocchiale di San Gregorio Magno si è reso conto sin

da subito che il cammino pro-posto per il Sinodo Minore “La Chiesa Dalle Genti” era serra-to: in generale c’era poco tem-po a disposizione. Diverse le tematiche affrontate. Innan-zitutto è sorta la richiesta di chiarire meglio in che relazio-ne si pongono oggi le Chiese di base (Parrocchie, Comunità del territorio, …) con le Chiese di tipo etnico, che sussistono a Milano con i loro cappella-ni. È forse conclusa o comun-que attenuata l’esigenza delle Cappellanie degli “stranieri”, nella forma della separazione/tutela, con i loro Cappellani o l’uso della loro lingua, visto che ormai i figli e le famiglie si stanno inserendo (anche abbastanza bene) nelle Co-munità cristiane? Una certa pluralità di espressione della fede può anche rimanere, ma in un giusto e corretto rappor-to con il cammino di Chiesa locale che facciamo tutti (lo stile di rapporto tra Movimen-ti e appartenenza alla Chiesa/Parrocchia/Decanato): tende-re alla unità dei vissuti familia-ri e della vita delle Comunità per una vera integrazione e sintonia. Un esempio su tutti: se molti bambini fanno già la Catechesi e l’Oratorio in Par-rocchia perché fare i Battesimi nelle Cappellanie per stranie-ri? Perché su uno fa un cam-mino specifico per la sua for-mazione (esempio adolescen-ti di altre etnie) poi non viene invitato a camminare con la Chiesa ambrosiana dovunque essa si manifesti (Parrocchia, Duomo, eventi cittadini di Chiesa ambrosiana)?

In questo tempo di chiesa si riesce abbastanza bene a fare esperienze di integrazione (religiosa, ma non solo) con

zionali dell’Anno liturgico, a volte risvegliando antiche tra-dizioni delle loro Chiese na-tive. Anche la festività con la parte di ritrovo alla tavola o in Oratorio per fare festa è molto gradita e partecipata (è il loro humus). A questo livello si comunica di più, sono anche meglio a loro agio con gli altri italiani e non. Per alcuni valori si può dire che il futuro po-trebbe essere migliore, anche per noi milanesi. Ad esempio il forte senso di famiglia che molte coppie straniere mani-festano, oppure la capacità di fare festa coinvolgendo molti degli amici o delle altre fami-glie che conoscono; la aper-tura al dono della fede in una capacità di affidamento a Dio, a tratti commovente … noi siamo decisamente più ragio-natori, a volte un po’ scettici e certamente poco propensi al devozionismo di bassa lega.

Infine ci siamo chiesti come diventare sempre più Chiesa, come essere della stessa Chie-sa locale. Alcuni fenomeni e alcune scelte pastorali sono maturate già nel tempo, e for-se con una certa spontaneità le generazioni future potran-no raccogliere di più il frutto

don Sergio Tomasello

Al lavoro sul Sinodo Minore La Chiesa Dalle Genti

di questo cammino già inizia-to, che va solo accompagnato. Si potrebbe proporre questo semplice criterio che vale an-che per i Movimenti: forma-zione e preghiera anche al-trove se serve per crescere cri-stianamente, ma i Sacramenti in Parrocchia, dove c’è un Par-roco, una Comunità che rac-coglie molte altre esperienze diverse di cristianità che può arricchire il cammino di tutti. La Chiesa dovrebbe sempre nella sua indole di comunione favorire l’unità dei credenti. Le indicazioni del Vescovo aiuta-no, ma ci vuole ancora molto tempo e molte più esperien-ze. Molti hanno espresso pro-poste per favorire una Cena dalle Genti, oppure attraverso i bambini una fotografia del-la situazione della Parrocchia circa la provenienza dei loro genitori, con l’intento di favo-rire lo scambio e la conoscen-za. Ci vuole comunque più desiderio di ascolto / incontro reciproco con fantasia, senza pregiudizi, quando si parla di persone che battezzano, fan-no Oratorio, frequentano la Comunità per varie ragioni, riconoscendo i doni spirituali di ciascuno.

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CALENDARIO DI FEBBRAIO Calendario di AprileEventi e appuntamenti importanti per la nostra comunità parrocchiale

Domenica 1 PaSQua Di ReSuRReZione SS. Messe solenni ore 8,30 - 10,00 - 11,30 - 18,00Lunedì 2 LuneDi’ DeLL’anGeLo Orario festivo delle celebrazioni, esclusa la S. Messa delle ore 11,30 ore 12,30: in oratorio la Fondazione Pro-tetto organizza un pranzo per i senza fissa dimora, come

segno di solidarietà verso i poveri in un giorno di festaMartedì 3 Ottava di Pasqua (tutti i giorni feriali dall’1 all’8 aprile) Durante tutta la settimana il catechismo è sospeso Ore 21,00: Riprende la rassegna “Al cinema sotto casa” presso il Salone Gregorianum - III cicloGiovedì 5 Ore 18,00: S. Messa a cui segue l’Esposizione Eucaristica fino alle ore 19,15. Venerdì 6 ore 18,30 - 19,30: Riprende il gruppo pre-adolescentiSabato 7 Presentazione alla FOM del tema dell’oratorio estivo Ore 11,30: Battesimo in chiesa ore 21,00: in chiesa concerto della Corale polifonica Città Studi, accompagnata dall’orchestra e da

voci soliste. musiche: antonio Vivaldi, GLoRia. Direttore: andrea thomas Gambetti. ingresso liberoDomenica 8 ii DomeniCa Di PaSQua - anno B - “in albis depositis” ore 10,00: S. messa per ragazzi pre-adolescenti e adolescenti con la presenza di massimiliano Salis

(ex educatore dell’oratorio). Seguono in oratorio giochi e pranzo comunitario. il primo piatto è offerto dalla parrocchia, il secondo e il dolce si condividono

Lunedì 9 annunciazione del Signore (La festa liturgica che cade il 25 marzo è stata spostata per via delle Palme) ore 9,00 e 18,00: S. messa solenne Ripresa del catechismo di Iniziazione Cristiana ore 21,00: Caritas ParrocchialeMartedì 10 Ore 16,00: Ritrovo del gruppo ammalati (con Padre Aldo Magni) Ore 21,00: “Al cinema sotto casa” presso il Salone Gregorianum - III cicloGiovedì 12 Ore 18,00: S. Messa a cui segue l’Esposizione Eucaristica fino alle ore 19,15. Domenica 15 iii DomeniCa Di PaSQua - anno B - “io sono la Via, la Verità e la Vita” Ore 16,00: BattesimiMartedì 17 ore 16,00: Gruppo missionario Decanale Ore 21,00: “Al cinema sotto casa” presso il Salone Gregorianum - III cicloMercoledì 18 Ore 21,00: presso Sant’Elena incontro dei responsabili di Pastorale Familiare (Milano città)Giovedì 19 Ore 18,00: S. Messa a cui segue l’Esposizione Eucaristica fino alle ore 19,15. Venerdì 20 ore 18,30: Gruppo pre-adolescenti (segue cena comunitaria) Ore 20,30: ultimo film proposto dall’Azione Cattolica, a cui segue una testimonianza (al Gregorianum)Sabato 21 ore 15,30: Ritiro spirituale per le famiglie di 4° e 5° elementare in vista della prima comunione.

Dopo la preghiera, i bambini andranno con i catechisti e i genitori con don Sergio Ore 18,30: Gruppo giovani coppie, momento di confronto sulla Parola a cui segue la cena insieme Ore 18,30: Gruppo ACOR, incontro in cappellina e momento fraterno presso il bar dell’oratorioDomenica 22 iV DomeniCa Di PaSQua - anno B - “il buon pastore” Giornata Mondiale delle vocazioniLunedì 23 il catechismo dei ragazzi si svolgerà lunedì e martedì; sospeso, invece, giovedì e venerdìMartedì 24 Sospesa la proiezione del film “Al cinema sotto casa” perchè giorno prefestivoMercoledì 25 S. MARCO - festaGiovedì 26 Ore 18,00: S. Messa a cui segue l’Esposizione Eucaristica fino alle ore 19,15. Domenica 29 V DomeniCa Di PaSQua - anno B - “Custodiscili nel tuo nome”Lunedì 30 Sospeso il catechismo (riprenderà mercoledì 2 maggio)

*** martedì 1 maggio ore 21,00: inizio del mese mariano, S. Rosario in chiesa: siamo tutti invitati ***

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8 Comunita’ inSieme

Offerte per la Parrocchia Dall’archivio parrocchiale

Celebrazioni liturgicheSante meSSe FeStiVe

Ore 8.30 - 10.00 - 11.30 - 18.00 - Vigiliare ore 18.00

Sante meSSe FeRiaLiOre 9.00 e 18.00 (ore 17.30: recita del S. Rosario)Giovedì al termine della S. Messa delle ore 18.00

Adorazione Eucaristicasegue alle 19.00 recita comunitaria del Vespero e

Benedizione Eucaristica

ConFeSSioniSabato dalle ore 15.00 alle 19.00; in altri giorni e

orari chiedere in sacrestia oppuredirettamente a don Sergio o a don Gabriele.

il Centro d’ascolto è aperto tutti i mercoledì dalle ore 9.00 alle 11.00 e tutti i venerdì dalle ore 16.00 alle 18.00 (tranne festivi). Telefono: 02-29403170.

La Portineria - Via Settala 25 è aperta tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00.Domenica e festivi dalle ore 15.00 alle 19.00.

a t t e n Z i o n eLa Parrocchia ha un nuoVo CoDiCe iBan

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Parrocchia ... in breve

Marzo 2018

Don Sergio tomasello (parroco): tel. 339 2752279 - [email protected] Gabriele Cislaghi (res. con incarichi pastorali): tel. 02 36750906 - [email protected]. Franco Buzzi (impegno festivo normalmente sabato pomeriggio e domenica mattina)Suore Cappuccine di madre Rubatto - Via L. Settala 70: tel. 02 29534664.Parrocchia San Gregorio magno: numeri di telefono: 02-29409888 e 02-29524890; e di fax 02-29403170 indirizzo e-mail: [email protected] (Parrocchia SGM) indirizzo e-mail: [email protected] (Centro di Ascolto)

Contatti personali

Sono Rinati in CRiSto

Elena Cantoredi Alessio e Silvia Nucera

Emi Capezzutodi Claudio e Ayako Kodèra

Sono entRati nella CaSa del padRe

Rita Cariati in Mulinovia Felice Casati, 23

Amerina Scaramellivia R. Boscovich, 55

Adele Scogliovia R. Boscovich, 55

Anonimi contributo mensile Euro 1050 Offerte di N. N. per Parrocchia Euro 175 Offerte per battesimi Euro 200Offerte per funerale Euro 250 Abbonamenti a ‘Il Segno’ Euro 75 Offerta gruppo Legio Mariae Euro 50

La Parrocchia su Internetwww.sangregoriomilano.it

... è il sito della Parrocchia: vi invitiamo a consultarlo per le informazioni sulla vita della nostra Comunità di San Gregorio Magno e iscrivervi alla newsletter. Troverete l’archivio di Comunità Insieme e i link al sito della Società Sportiva e del Cinema Gregorianum

La giornata di raccolta organizzata dall’associa-zione CUMSE il giorno 3-4 marzo ha fruttato un contributo di euro 2.080 che saranno devoluti al dott. Roberto Stigliano a favore degli ultimi progetti in territorio africano. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito all’acquisto dei prodotti.