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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XIX n° 19 - 13 maggio In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330 Ermanno Olmi poeta dell’immagine che ha raccontato l’Italia contadina e la sua dimensione spirituale È stata lunga e solida la presen- za di Ermanno Olmi nel mondo del cinema e dellaudiovisivo, densa di riferimen e con con- nui richiami alla tradizione crisana, alluniverso valoriale caolico. Il Sir insieme alla Commissione nazionale valuta- zione film (Cnvf) della Cei ne traccia un ricordo. Quello sguardo profondo tra cià e campagna. I primi ventanni di avità di Ermanno Olmi coincidono con il racconto dellItalia nella sua dimensione tanto ciadina quanto rurale. Il film desordio risale al 1959, Il tempo si è fermato”, ma il pri- mo vero successo arriva con il suo secondo film Il posto”, 1961, dove conosce sul set an- che la futura moglie Loredana Deo. Con Il postoil regista berga- masco ci consegna un delicato e realisco ritrao della Milano del boom economico, nella prospeva di due giovani ap- pena assun da unazienda. È Sabato prossimo 19 maggio: S. Messa al campo sporvo Indomita alle ore 18.30 Domenica 20 maggio: Festa della famiglia S. Messa ore 10 in capannone sagra

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Parrocchia di Monigo FOGLIETTO PARROCCHIALE a. XIX n° 19 - 13 maggio

In internet: www.parrocchiamonigo.com - Parroco: 3472631330

Ermanno Olmi

poeta dell’immagine che ha raccontato l’Italia contadina e la sua dimensione spirituale

È stata lunga e solida la presen-za di Ermanno Olmi nel mondo del cinema e dell’audiovisivo, densa di riferimenti e con con-tinui richiami alla tradizione cristiana, all’universo valoriale cattolico. Il Sir insieme alla Commissione nazionale valuta-zione film (Cnvf) della Cei ne traccia un ricordo.

Quello sguardo profondo tra città e campagna. I primi vent’anni di attività di Ermanno Olmi coincidono con il racconto dell’Italia nella sua dimensione tanto cittadina quanto rurale. Il film d’esordio risale al 1959, “Il tempo si è fermato”, ma il pri-mo vero successo arriva con il suo secondo film “Il posto”, 1961, dove conosce sul set an-che la futura moglie Loredana Detto. Con “Il posto” il regista berga-masco ci consegna un delicato e realistico ritratto della Milano del boom economico, nella prospettiva di due giovani ap-pena assunti da un’azienda. È

Sabato prossimo 19 maggio:

S. Messa al campo sportivo Indomita alle ore 18.30

Domenica 20 maggio:

Festa della famiglia S. Messa ore 10 in capannone sagra

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l’immagine di un Paese che procede a passo spedi-to verso lo sviluppo, che però non è sempre facile da controllare. “La delicatezza dei sentimenti – ri-porta la valutazione pastorale della Cnvf Cei – che animano i due protagonisti e la genuina semplicità degli ambienti nei quali si svolgono le vicende fan-no di questo lavoro di notevole interesse sul piano morale” (Vol. 50, 1961). Negli anni successivi Olmi prosegue nel firmare opere intese e dalla profondità di sguardo: da “I fi-danzati” (1963) a “E venne un uomo” (1965), fino a “Durante l’estate” (1971) e “La circostanza” (1974). L’opera che segna la svolta verso il percorso di ma-turità, con pieno consenso di critica e pubblico per Ermanno Olmi è “L’albero degli zoccoli”, che lo por-ta a conquistare la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1978. È il racconto dell’Italia contadina attraverso le vicen-de di alcune famiglie, l’immagine di esistenze spese per i campi, con non pochi sacrifici e privazioni, ma comunque accese dall’amore per la natura e il crea-to. Quello di Olmi è un inno a quell’insieme di tradi-zioni popolari e rurali che costituiscono le nostre ra-dici; una vita che conserva forte il suo respiro spiri-tuale e fiducia nel domani.

La stagione dei grandi titoli e dei premi. Dalla Pal-ma d’oro al Festival di Cannes del 1978, nonostante qualche incertezza di percorso, Ermanno Olmi pro-segue nel suo cammino con successo, che gli fa ottenere un altro rilevante riconoscimento alla Mo-stra d’arte cinematografica della Biennale di Vene-zia. Siamo nel 1988 e il film “La leggenda del santo be-vitore” vince il Leone d’oro come miglior film e il premio della Giuria cattolica Ocic (oggi Signis). Seguono a distanza di pochi anni altri lavori signifi-cativi, da “Il segreto del bosco vecchio” (1993), all’incursione nel mondo televisivo con “Genesi. La creazione e il diluvio” (1994) – opera rientra nel ci-clo Bibbia Tv prodotto dalla Lux Vide e Rai – fino a “Il mestiere delle armi” (2001). E con “Il mestiere delle armi” Olmi vince anche 9 David di Donatello e 3 Nastri d’argento. Il film è am-bientato nel XVI secolo, al seguito del capitano di ventura Ludovico di Giovanni De’ Medici. “L’umanesimo del regista è robusto e ben solido” – riporta la valutazione pastorale della Cnvf – “Il ta-glio visivo riassume le scelte: una dimensione visio-

naria e onirica, il campo di battaglia come quelli di Kurosawa, gli oggetti, le persone, il gesto evidenzia-ti come in Bresson. Coinvolge la ricchezza del film, la sua sintesi di mu-sica, pittura, lingua, letteratura. E poi l’appello al re-cupero della dignità del vivere. Perché non riuscia-mo a diventare uomini? si chiede Olmi. Non ho ri-sposte definitive, ma mi pongo ancora la doman-da” (Vol. 131, 2001).

Gli anni della ricerca spirituale. Dalla soglia degli anni Duemila Ermanno Olmi entra nella maturità professionale e personale, lasciandosi coinvolgere da temi di respiro sociale. Non manca poi la sua co-stante riflessione spirituale, che in questo periodo tocca livelli elevati e poetici. Anzitutto “Centochiodi” (2007), con il quale pur rac-contando una storia ambientata nella Bologna con-temporanea si spinge ad abbracciare, con provoca-zione mai priva di afflato poetico, l’orizzonte cristo-logico. “Chi raccontare? Chi ricordare fra tanti come esempio assoluto di umanità cui poterci riferire nei momenti bui per trovare sostegno e speranza?” – indicava Ermanno Olmi al momento della presenta-zione – È scontato dire il Cristo? Sì: il Cristo Uomo, uno come noi, che possiamo incontrare in un qual-siasi giorno della nostra esistenza, in qualsiasi tem-po e luogo. Il Cristo delle strade, non l’idolo degli altari e degli incensi. E neppure quello dei libri”. Ma una delle opere più convincenti di Olmi arriva nel 2011 con “Villaggio di Cartone”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, a poca distanza dal Leone d’oro alla carriera (2008). Con “Villaggio di Cartone” il regista bergamasco si abbandona a un accorato e struggente invito alla Chiesa e alla comunità tutta ad accogliere l’altro, lo straniero, il bisognoso di integrazione e inclusione.

“La dimensione popolare dell’esperienza cristia-na”. Importante l’eredità culturale che ci lascia in dono Ermanno Olmi, sottolinea al Sir don Ivan Maffeis, Sottosegretario della Conferenza episco-pale italiana e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali: “Ermanno Olmi ha saputo leggere la dimensione popolare dell’esperienza cri-stiana, raccontando le sue più semplici e genuine tradizioni. Ha colto l’importante quotidianità della fede nella vita dell’uomo, l’incontro del Vangelo con la vita di tutti i giorni”. Dalla Santa Sede giunge un ricordo personale del

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Giorno Ore Intenzioni S. Messe defunti

Sabato 12 Bucciol Giuseppe e Carniato Eufemia;

Domenica 13

8.00 S. Anna Cendron Andrea, Anastasia, Angelo e Caterina;

9.00 Caldato Giuseppe; Carraro Roma;

11.00

Battesimo di:

Emma Vegas Milocco di Luca e Elisa Masiero; Ginevra Bottecchia di Gabriele e Carla Ciferri; Masetto Vittoria di Luca e Valentina Sillian; Ligas Enea di Roberto e Benedetta De Rossi; Astor Domenico Marcon Luca e Nicoletta Sol Buffon; Vittoria Gadaleta di Daniele e Anna Carniato;

Martedì 15 via S. Elena (Irene e Roberto)

Mercoledì 16 Strada la bassa (Zoccarato)

Giovedì 17 P.zza via Maffetti

Venerdì 18 Via Sovernigo (Mario e Pietro Cendron)

Sabato 19 18.30

S. Messa ore 18.30 sul campo sportivo Indomita (in memoria di Berto Piazza)

Marzari Lino e Bosello Maria Teresa; Pavan Dina; Piazza Angelo, Possanzini Berta, Guglielmin Alvise, Nicoletti Luigina; Bucciol Antonio, Perissinotto Iginio, Todesco Gio-vanna e Brunello Gina; Berto Piazza, Fabio Artuso, Alfro Bettiol, Toni Bucciol, Giuliano Martignon; Guido Vendramin, Giuliana e Raffaella Porcellato, Antonio Cinesi; Marcellin Paolo; Guarnieri Ferdinando e Specie Anna;

Domenica 20

8.00 S. Anna Cendron Pietro;

10.00 S. Messa della famiglia sotto il capannone della sagra ore 10

Maggio 2018

Martedì 15: via S. Elena (Irene e Roberto) Mercoledì 16: Strada la bassa (fam. Zoccarato) Giovedì 17 : Via Maffetti Venerdì 18 : via Sovernigo (Mario e Piero Cendron) Lunedì 21 : Fam. Carniato Martedì 22 : Capitello S. Rita Mercoledì 23: palazzoni via Feltrina (Chiara Moroni) Giovedì 24 : via Ragazzi del ‘99

Venerdì 25 : via Castellana (fam. Volpato-Vendramin) Martedì 29: presso chiesetta S. Anna Mercoledì 30: via del Comune (fam. Feltrin) Giovedì 31 : via Sovernigo (Pozzobon Marco)

Giugno: Venerdì 1 : via Antoniutti Lunedì 4: via Castellana (Lucchetta Guido) Mercoledì 6 : via 33° Regg. (Wilma e Daniele)

regista bergamasco da parte di mons. Dario Edoar-do Viganò, assessore presso la Segreteria per la Co-municazione (SpC): “Ermanno Olmi provava una sintonica spirituale con papa Francesco, per la sua attenzione agli ultimi, ai rifiutati. Teneva molto a

che il Papa vedesse proprio ‘Il villaggio di cartone’, capace di cogliere quell’immagine di Chiesa in usci-ta, di Chiesa ospedale da campo, pronta all’acco-glienza, più volte richiamata dal Santo Padre”.