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Parrocchia Buon Pastore Bacheca Caserta “Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio” (LS 84). “Dio ha scritto un libro stupendo, «le cui lettere sono la moltitudine di creature presenti nell’universo» “. (LS 85). La mancanza di preoccupazione per misurare i danni alla natura e l’impatto ambientale delle decisioni, è solo il riflesso evidente di un disinteresse a riconoscere il messaggio che la natura porta inscritto nelle sue stesse strutture. Quando non si riconosce nella realtà stessa l’importanza di un povero, di un embrione umano, di una persona con disabilità per fare solo alcuni esempi , difficilmente si sapranno ascoltare le grida della natura stessa. Tutto è connesso. Se l’essere umano si dichiara autonomo dalla realtà e si costituisce dominatore assoluto, la stessa base della sua esistenza si sgretola, perché «Invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell’opera della creazione, l’uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura» ( LS117) “ .

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Parrocchia Buon Pastore Bacheca

Caserta

“Tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo

affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di

Dio” (LS 84). “Dio ha scritto un libro stupendo, «le cui lettere sono la

moltitudine di creature presenti nell’universo» “. (LS 85).

“ La mancanza di preoccupazione per misurare i danni alla natura e

l’impatto ambientale delle decisioni, è solo il riflesso evidente di un disinteresse a riconoscere il messaggio che la natura porta inscritto

nelle sue stesse strutture. Quando non si riconosce nella realtà stessa

l’importanza di un povero, di un embrione umano, di una persona con

disabilità – per fare solo alcuni esempi –, difficilmente si sapranno

ascoltare le grida della natura stessa. Tutto è connesso. Se l’essere

umano si dichiara autonomo dalla realtà e si costituisce dominatore

assoluto, la stessa base della sua esistenza si sgretola, perché «Invece

di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell’opera della

creazione, l’uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la

ribellione della natura» ( LS117) “ .

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L’Earth Day (Giornata della Terra) è la più grande manifestazione ambientale del pianeta,

l’unico momento in cui tutti i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e

promuoverne la salvaguardia. La Giornata della Terra, momento fortemente voluto dal

senatore statunitense Gaylord Nelson e promosso ancor prima dal presidente John Fitzgerald

Kennedy, coinvolge ogni anno fino a un miliardo di persone in ben 192 paesi del mondo.

Le Nazioni Unite celebrano l’Earth Day ogni anno, un mese e due giorni dopo l'equinozio di

primavera, il 22 aprile.

Nata il 22 aprile 1970 per sottolineare la necessità della

conservazione delle risorse naturali della Terra. Come

movimento universitario, nel tempo, la Giornata della

Terra è divenuta un avvenimento educativo ed informativo.

I gruppi ecologisti lo utilizzano come occasione per

valutare le problematiche del pianeta: l'inquinamento di

aria, acqua e suolo, la distruzione degli ecosistemi, le

migliaia di piante e specie animali che scompaiono, e

l'esaurimento delle risorse non rinnovabili. Si insiste in

soluzioni che permettano di eliminare gli effetti negativi

delle attività dell'uomo; queste soluzioni includono il riciclo dei materiali, la conservazione

delle risorse naturali come il petrolio e i gas fossili, il divieto di utilizzare prodotti chimici

dannosi, la cessazione della distruzione di habitat fondamentali come i boschi umidi e la

protezione delle specie minacciate.

L'idea della creazione di una “Giornata per la Terra” fu discussa per la prima volta nel 1962.

In quegli anni le proteste contro la guerra del Vietnam erano in aumento, ed al senatore

Nelson venne l'idea di organizzare un “teach-in” sulle questioni ambientali. Nelson riuscì a

coinvolgere anche noti esponenti del mondo politico come Robert Kennedy, che nel 1963

attraversò ben 11 Stati del Paese tenendo una serie di conferenze dedicate ai temi ambientali.

L'Earth Day prese definitivamente forma nel 1969 a seguito del disastro ambientale causato

dalla fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oi al largo di Santa Barbara, in California,

a seguito del quale il senatore Nelson decise fosse giunto il momento di portare le questioni

ambientali all'attenzione dell'opinione pubblica e del mondo politico. “Tutte le persone, a

prescindere dall'etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto

ad un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.

Il 22 aprile 1970, ispirandosi a questo principio, 20 milioni di cittadini americani si

mobilitarono per una manifestazione a difesa della Terra. I gruppi che singolarmente avevano

combattuto contro l'inquinamento da combustibili fossili, contro l'inquinamento delle

fabbriche e delle centrali elettriche, i rifiuti tossici, i pesticidi, la progressiva desertificazione e

l'estinzione della fauna selvatica, improvvisamente compresero di condividere valori comuni.

Migliaia di college e università organizzarono proteste contro il degrado ambientale: da allora

il 22 aprile prese il nome di Earth Day, la Giornata della Terra.

La copertura mediatica della prima Giornata

Mondiale della Terra venne realizzata da

Walter Cronkite della CBS News

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con un servizio intitolato "Giornata della Terra: una questione di sopravvivenza”. Fra i

protagonisti della manifestazione anche alcuni grandi nomi dello spettacolo statunitense tra

cui Pete Seeger, Paul Newman e Ali McGraw.

La Giornata della Terra diede una spinta determinante alle iniziative ambientali in tutto il

mondo e contribuì a spianare la strada al Vertice delle Nazioni Unite del 1992 a Rio de

Janeiro.

Nel corso degli anni l'organizzazione dell'Earth Day si dota di strumenti di comunicazione più

potenti arrivando a celebrare il proprio ventesimo anno di fondazione con una storica scalata

sul monte Everest in cui un team formato da alpinisti statunitensi, sovietici e cinesi, realizzò

un collegamento mondiale via satellite. Al termine della spedizione tutta la squadra trasportò

a valle oltre 2 tonnellate di rifiuti lasciati sul monte Everest da precedenti missioni.

Nel 2000, grazie alla diffusione di internet, lo spirito fondante dell'Earth Day ed in generale la

celebrazione dell'evento vennero promosse a livello globale. L'evento che ne conseguì riuscì a

coinvolgere oltre 5.000 gruppi ambientalisti al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo

centinaia di milioni di persone, e molti noti personaggi dello spettacolo come l'attore

Leonardo di Caprio.

Nel corso degli anni la partecipazione internazionale

all'Earth Day è cresciuta superando oltre il miliardo di

persone in tutto il mondo: è l'affermazione della “Green

Generation”, che guarda ad un futuro libero dall'energia

da combustibili fossili, in favore di fonti rinnovabili, alla

responsabilizzazione individuale verso un consumo

sostenibile, allo sviluppo di una green economy e a un

sistema educativo ispirato alle tematiche ambientali.

Che cos’è l’impronta ecologica?

L'impronta ecologica è un indicatore utilizzato per valutare il consumo umano di risorse

naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle.

Il concetto di impronta ecologica è stato introdotto nel 1996 da Mathis Wackernagel,

ambientalista svizzero, con la pubblicazione di un libro scritto assieme a William Rees.

L'impronta ecologica misura l'area biologicamente produttiva di mare e di terra necessaria a

rigenerare le risorse consumate da una popolazione umana e ad assorbire i rifiuti prodotti.

Utilizzando l'impronta ecologica è possibile stimare quanti "pianeta Terra" servirebbero per

sostenere l'umanità, qualora tutti vivessero secondo un determinato stile di vita.

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Legenda:

-Il colore verdognolo indica i paesi che sfruttano lo 0% e il 50% della propria biocapacità.

-Il colore verde indica i paesi che sfruttano fra il 50% e il 100% della propria biocapacità.

-Il colore arancione indica i paesi che sfruttano fra il 100% e 150% della propria biocapacità.

- Il colore rosso indica i paesi che sfruttano fra il 150% e il 200% della propria biocapacità.

Scenario dell’impronta ecologica dal 2009 al 2050

Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), entro il

2050 la domanda di alimenti, mangimi e fibre potrebbe aumentare del 70% (FAO, 2009). Ciò

presenta considerevoli implicazioni per l’utilizzo del suolo e per gli ecosistemi naturali, nonché per

le dimensioni dell’Impronta ecologica umana. Il calcolatore dello scenario dell’Impronta fra il 1961

e il 2008 come punto di partenza per prevedere le dimensioni di ogni componente dell’Impronta nel

2015, 2030 e 2050.

L’impronta ecologica

sul territorio italiano

L’impronta ecologica sul pianeta

L’immagine sottostante rappresenta quanto viene sfruttata la biocapacità dagli

Stati del mondo.

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Impronta ecologica del mondo: 2,2 ettari/procapite. Impronta ecologica dell’Italia: 4,2 ettari pro

capite.

Come misurare

Crediti e Debiti ecologici

Legenda:

L’immagine rappresenta in maniera chiara quali sono gli Stati che hanno

un’impronta ecologica elevata (debitori, di colore rosso) e quelli che hanno

un’impronta ecologica bassa (creditori, colore verde).

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la tua impronta

ecologica

Il Global Footprint Network ha elaborato un calcolatore per misurare la

tua impronta ecologica: puoi fare anche tu il test!

Accedi alla pagina web: www.footprintnetwork.org

e vai su Footprint Basics ---> Personal Footprint

Quanti pianeti occupa il tuo stile di vita?

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RINGRAZIARE PER I FRUTTI

CHE LA TERRA CI DONA

GRATUITAMENTE

La Madre Terra ci offre in maniera gratuita quello che fa crescere su di sé per il nostro

sostentamento. Senza chiederci la parcella, come fa il nostro sistema economico mediante il

mercato dove tutto si vende e compra.

Noi, invece di essere grati a madre terra, la riempiamo di rifiuti.

L’uomo è l’unico animale sulla Terra che produce rifiuti … non biodegradabili.

UN’ALTRA AGRICOLTURA È POSSIBILE

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Molte esperienze (anche vicine), dimostrano che un’agricoltura etica (sana o biologica, distribuita

con la filiera corta), è possibile con i seguenti impegni:

Giusta remunerazione per il produttore;

Prezzi più bassi per l’acquirente;

Rispetto per la natura.

Cogliamo l’occasione di questo

Mese del Creato per

approfondire il tema (insieme a

quello della spesa domestica!

) visitando un orto biologico,

una cooperativa sociale di

produzione o anche una

rivendita di prodotti a km 0!

QUANDO IL CREATO SI RIBELLA SONO I FRATELLI A

PAGARNE LE SPESE

Abbiamo pochissime informazioni sul come vengono estratte o lavorate le materie prime - il

petrolio su tutte - prima di arrivare ad essere acquistate da noi (dopo molte lavorazioni).

La pressione economica dell’Occidente (il prodotto deve costare poco) sui paesi poveri spesso

produce dei disastri ambientali che costringono intere popolazioni a fuggire verso territori più

ospitali di quelli dove vivevano, ormai resi inospitali.

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Alcuni di questi profughi vengono a

cercare maggiore fortuna nei paesi che

hanno avuto dei vantaggi dalla

distruzione delle loro terre …

Li chiamiamo genericamente

extracomunitari..., ma in verità sono

dei rifugiati ambientali.

Ma il problema non sono solo le conseguenze del nostro

agire sul pianeta e sui poveri del mondo . L’apparire occupa tutti i nostri pensieri e così roviniamo anche il nostro rapporto con le altre creature , anche quelle più vicine che diciamo di amare .

I rapporti umani sono sempre più trascurati : la nostra grande preoccupazione sono le cose e non le relazioni

umane. La competitività economica ci porta a vedere l’altro come pericoloso , perché può impoverirci. L’indifferenza , l’individualismo, l’arrivismo ci portano sempre più lontano dai nostri simili , e ciò ci isola : ma non cene siamo ancora accorti ! Eppure capita a tutti di entrare in un negozio , dire “ buongiorno “ e non avere risposta , oppure di essere superati , quando siamo in coda , dall’arrogante di turno ,

oppure di non ricevere lo scontrino fiscale , di essere frodati sulla qualità dell’oggetto acquistato ; e si potrebbe continuare .

Proviamo a riflettere su alcune piccole cose che potremmo fare per recuperare noi stessi e gli altri .

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Ottalogo per

Vivere da Risorti (Commissione diocesana Nuovi Stili di Vita)

1111 Dedica tempo alle relazioni umane: In famiglia, con gli amici, con i vicini di casa con la tua comunità. Vivi

il pranzo domenicale come un forte momento conviviale della tua

famiglia, invitando alla tua tavola ogni tanto qualche persona in

difficoltà o che vive da sola. Apri la tua casa, per condividere il cibo

con gli altri e per gustare la gioia di conoscersi e di stare insieme.

Non fare la spesa di domenica per poter accendere la festa:

se ti manca qualcosa, bussa alla porta del vicino e ti farai anche un

amico. Non chiuderti in un centro commerciale, ma prendi la tua

famiglia, i tuoi amici o chi ti è vicino, e percorri, a piedi o in

bicicletta, le strade del tuo territorio, per poter osservare

attentamente le bellezze come pure le ferite da sanare.

Promuovi iniziative di incontro là dove vivi: organizzando nel tuo vicinato, insieme con le altre famiglie ed i vicini

di casa, momenti per stare insieme, prestando attenzione a chi è

più solo. Realizza scambi di saperi, giochi di gruppo o un bel film

magari commentandolo insieme. O ancora, la visita ad un museo, un

parco o ad un sito storico locale.

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Dedica tempo al riposo: per rigenerarti dalla fatica e dalla fretta della settimana e vivere

momenti di tranquillità e rilassamento, sia da solo ma anche in

compagnia. Sbarazzati della frenesia e assumi un ritmo lento, che ti

permetta di essere più sensibile davanti all’altro: sentirai quanto

sono grevi le parole di disprezzo e di divisione, soprattutto verso gli

ultimi.

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Ritrova il gusto di fermarti a contemplare la realtà: rivivendo l’esperienza di Dio che si è riposato il sabato per

contemplare la bellezza della creazione. Assumi uno stile di

contemplazione per gioire della bellezza di tutto il creato. Inserisci

un tempo di silenzio, per poter incontrare te stesso, l’altro e Dio, in

modo da cogliere meglio il tuo progetto di vita.

Vivi davvero il Giorno del Signore: ritrovandoti assieme alla tua comunità cristiana a celebrare

l’Eucarestia attorno al Risorto. Fermati un po’ dopo la Messa per

incontrare gli altri e augurare una buona domenica. Promuovi con

la tua comunità, anche un momento mensile di riflessione con un

relatore, concludendo magari con il pranzo comunitario nel

condividere il cibo.

Celebra l’Eucaristia con la tua comunità come un’esperienza

forte. Impegnati affinché la celebrazione non sia mesta o noiosa, ma un vivo incontro con il Risorto che sprigioni la gioia pasquale.

Dai una mano preziosa alla tua comunità parrocchiale, affinché non

si riduca a celebrare solo Messe, ma realizzi anche spazi e momenti

domenicali per favorire la convivenza.

Fa’ tuo uno stile pasquale:

per vivere la vita con gioia, lottando nel trasformare ogni

iniquità in pace, giustizia e amore per tutta l’umanità, sulla via della

croce che conduce alla vita pasquale. Pota l’inutile, così l’essenziale

prende forza e nuova energia. Ascolta il grido della terra e dei poveri

che ti spinge a generare il canto di speranza per annunciare un

giorno nuovo.

N.B. Perché l’ottalogo? Otto sono le beatitudini che ci spingono a lavorare sul positivo, facendo leva sul bene che ciascuno

può fare e che genera felicità. L’ottavo giorno è il giorno del Risorto, il giorno dopo il sabato che è il giorno del Signore: la

domenica. Ci chiama quindi a vivere una vita

pasquale mediante l’impegno feriale.

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