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18 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013 Parole imparentate L e occasioni per riflettere sulle relazioni di significato e di forma tra le parole sono molte. Approfittiamo di qualsiasi stimolo interessante per dare avvio a un percorso in varie direzioni. Una delle strade da seguire per l’ampliamento del lessico è quella di far scoprire ai bambini i rapporti che si instaurano tra le parole. Nelle attività che presentiamo non c’è bisogno di parlare di parole “derivate”; basta fare dei confronti per trovare “pezzetti” uguali e, nel contempo, significati comuni. Una parola nota ai bambini, come per esempio “gioco”, può portarci a ragionare sulle parole che ne derivano: giocatore, giocare, giocattolo, giocheria (negozio di giochi e giocattoli), giochetto, giocoso… Chi è il capofamiglia? Chiediamo agli alunni di osservare le parole scritte sulla scheda 1. Possiamo dire che la parola “gio- co” ha ragione nell’affermare che le altre sono suoi “parenti”? Perché dobbiamo considerarle tutte come una famiglia? Abituiamo i bambini a confrontare innanzitutto le lettere delle parole e i suoni corrispondenti (quella che chiamiamo forma) per notare se ci sono pezzi comuni. Ri- usciamo a trovare in ogni parola un pezzetto (“gioc“) che vi si è nascosto? Analizziamo poi il piano del significato: che cosa vogliono dire le parole? Ascoltiamo tutti gli interventi e scopriamo che le parole della scheda sono legate a livello dei significati. Infatti “giocare” vuol dire dedicarsi a un passatempo piacevole, divertirsi, ma anche de- dicarsi a uno sport; il “giocatore” è chi partecipa a un gioco o chi pratica uno sport di squadra con la palla; il “giocattolo” è un oggetto usato dai bambini per giocare ecc. Consegniamo la scheda 2 con un’altra attività su coppie di parole. LE PAROLE GIOCOSE • Leggi le parole e scopri se in ognuna c’è un pezzo di “gioco”. Sottolinea le lettere. GIOCHETTO GIOCATORE GIOCARE GIOCATTOLO GIOCHERIA GIOCOSO • Scrivi una frase che contenga la parola “giocare”. ......................................................................................................................... scheda 1 IOCO “Io sono il capofamiglia”.
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18 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Parole imparentate
Le occasioni per riflettere sulle relazioni di significato e di forma tra le parole sono molte. Approfittiamo di qualsiasi stimolo interessante per dare avvio a un percorso in varie direzioni. Una delle strade da seguire per l’ampliamento del lessico è quella di far
scoprire ai bambini i rapporti che si instaurano tra le parole. Nelle attività che presentiamo non c’è bisogno di parlare di parole “derivate”; basta fare dei confronti per trovare “pezzetti” uguali e, nel contempo, significati comuni. Una parola nota ai bambini, come per esempio “gioco”, può portarci a ragionare sulle parole che ne derivano: giocatore, giocare, giocattolo, giocheria (negozio di giochi e giocattoli), giochetto, giocoso…
Chi è il capofamiglia?Chiediamo agli alunni di osservare le parole scritte sulla scheda 1. Possiamo dire che la parola “gio-co” ha ragione nell’affermare che le altre sono suoi “parenti”? Perché dobbiamo considerarle tutte come una famiglia? Abituiamo i bambini a confrontare innanzitutto le lettere delle parole e i suoni corrispondenti (quella che chiamiamo forma) per notare se ci sono pezzi comuni. Ri-usciamo a trovare in ogni parola un pezzetto (“gioc“) che vi si è nascosto? Analizziamo poi il
piano del significato: che cosa vogliono dire le parole? Ascoltiamo tutti gli interventi e scopriamo che le parole della scheda sono legate a livello dei significati. Infatti “giocare” vuol dire dedicarsi a un passatempo piacevole, divertirsi, ma anche de-dicarsi a uno sport; il “giocatore” è chi partecipa a un gioco o chi pratica uno sport di squadra con la palla; il “giocattolo” è un oggetto usato dai bambini per giocare ecc. Consegniamo la scheda 2 con un’altra attività su coppie di parole.
le pArole giocose
• Leggi le parole e scopri se in ognunac’è un pezzo di “gioco”. Sottolinea le lettere.
gIoChetto gIoCAtoRe gIoCARe
gIoCAttolo gIoCheRIA gIoCoso
• Scrivi una frase che contenga la parola “giocare”.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
scheda 1
IOCO
“Io sono il capofamiglia”.
classe
19W la grammatica!
FAmiglie di pArole
• Leggi le parole e osserva i disegni. Collega con una freccia le parole che fanno parte della stessa famiglia.
scheda 2
2 classe
PIZZA
oReCChIo
oCChIAlI
gIoRNAle
PIZZeRIA
gIoRNAlAIo
oReCChINI
oCChIo
DeNtIstA
BRACCIAle
Collo
PollAIo
Pollo
DeNte
BRACCIo
CollANA
sCI sCIAtoRe
esempio:
20 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Formare una fraseConsegniamo la scheda 3, la scheda 4 e la scheda 5 proponendo ai bambini di sceglie-re, dal punto di vista del significato, le parole accettabili per costruire una frase significativa. Ma… che cosa vuol dire “accettabili”? Possia-mo considerare dotata di senso una frase del tipo “Il treno è dispettoso”? sì, se l’alunno sa spiegare perché l’ha scritta. Per esempio: il tre-no è “dispettoso” perché è arrivato in ritardo e le persone hanno dovuto aspettare a lungo
sul binario, oppure perché porta lontano una persona cara; la mia automobile è “ubbidien-te” se risponde bene ai comandi, è “affamata” se consuma molta benzina; il treno è “splen-dente” se lo vedo colpito dal sole. si tratta, insomma, di un uso figurato delle parole che l’alunno fa, costruendo un contesto inusuale e stabilendo relazioni di significato originali par-ticolarmente espressive ed efficaci che aprono la strada alla creatività linguistica.
Nel corso dell’interazione verbale che si sviluppa giornalmente in classe gli allievi hanno modo di pronunciare frasi, appropriandosi della loro struttura logico-sintattica; lavorando sugli alimenti, per esempio, hanno modo di dire:
la carota è un ortaggio, la carota è un alimento, il pane è un alimento, il pane non è un ortaggio, la torta è un dolce, le patate sono alimenti, le patate non sono un dolce ecc. esprimono frasi in cui c’è un argomento (il soggetto) e il predicato che ne indica una caratteristica. le frasi possono essere anche scritte, con stimoli forniti dall’insegnante.
Riflessioni sulla frase
• Cancella in ogni riga le due parole che secondo te non sono adatte per completare la frase.
com’È?
scheda 3
la mia automobile è veloce ubbidiente affamata
la tartaruga è dormigliona lenta saporita
le stelle sono disordinate simpatiche brillanti
la lampadina è buona accesa bugiarda
Il treno è lungo splendente dispettoso
classe
21W la grammatica!
• Scegli il pezzo più adatto a completare la frase e scrivilo sui puntini.
• Leggi queste parole: a chi o a che cosa ti fanno pensare? Scrivi alcune frasi come nell’esempio.
la porta ............................................................
la candela .........................................................
la maglietta ......................................................
Il cane ...............................................................
Il campanello .....................................................
la nonna ..........................................................
Il gatto ..............................................................
pezzi di FrAsi
dAlle pArole Alle FrAsi
scheda 4
scheda 5
è uscita
è strappata
è aperta
ha graffiato
è spenta
ha abbaiato
ha suonato
2 classe
splende Illumina squilla Punge
salta soffia Corre
esempio: Il sole splende.
..................................................... .....................................................
..................................................... .....................................................
..................................................... .....................................................
22 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Parole in -iereProponiamo un’attività per riflettere sulla forma e sul significato delle pa-role. Usiamo la filastrocca I mestieri (scheda 6), composta con nomi di persone che svolgono differenti la-vori. l’attività è utile innanzitutto per parlare dei diversi mestieri, verifica-re ciò che ogni bambino conosce in base alla propria esperienza e il modo in cui lo esplicita verbalmente. Chiediamo quindi: “C’è un’altra pa-rola che possiamo sostituire al nome ‘mestiere’ e che ha lo stesso signi-ficato?”. Potrà venir fuori “lavoro”, che è più usuale. Domandiamo allora perché lo scrit-tore ha scelto “mestiere” e ha co-minciato scrivendo “È bello il mestie-re…” anziché “È bello il lavoro…”. Indirizziamo i bambini a osservare che “mestiere” finisce con il pezzet-to -iere e consente la rima con tante parole.Proseguiamo con la scheda 7, che chiede di lavorare sia sul piano della forma delle parole sia su quello dei si-gnificati. Facciamo insieme confronti: le parole finiscono tutte alla stessa maniera, ma non tutte si riferiscono a mestieri.
è importante avviare con i bambini delle prime classi una riflessione su come avviene la formazione delle parole. in particolare facciamo acquisire una prima consapevolezza di un meccanismo molto produttivo di cui la lingua si serve per
il continuo arricchimento del lessico: l’aggiunta di “pezzi” a una parola già esistente. proseguiamo con un gioco linguistico per scoprire le variazioni di genere e numero.
Forma e significato
• Leggi la filastrocca. Che cosa fanno queste persone? Discutine in classe.
i Nomi dei mestierischeda 6
i mestieri È bello il mestieredel parrucchiere,del pasticciere,del gioielliere,del cameriere,del ferroviere(che attraversa paesi e frontiere…)del carrozziere,del panettiere,del mobiliere,del pompiere,dell’ingegnere(che progetta case e castelli)…
tutti i mestieri sono belli!Però nessun mestiere è bellose è fatto senza cervellose è fatto senza amore.se ci sono il povero e il signore.
Grossi L. (1980). Giocare con le parole. Roma:
Armando
classe
23W la grammatica!
scheda 5
Accompagniamo il lavoro sulla scheda con una discussione: stimoliamo i bambini a dire perché una certa parola va inclusa o no, e a pronun-ciare frasi del tipo:• le tre parole nuove stanno bene con le altre perché finiscono con lo stesso pezzetto -iere;• “giardiniere” sta bene insieme alle altre per-ché è il nome di un mestiere;• “candeliere” non sta bene insieme alle altre perché non è il nome di un mestiere;• “bicchiere” non sta bene insieme alle altre perché non è il nome di un mestiere.la scheda 8 (p. 24) rappresenta un passo ulte-riore. Consegniamola ai bambini e chiediamo
loro di tracciare un cerchio per racchiudere prima i nomi dei mestieri, poi i nomi che fi-niscono in -tore. troveranno nomi di mestieri che finiscono in -ista, -iere, -tore, -ante e, nell’intersezione, scopriranno che tra le paro-le che terminano in -tore ci sono nomi che indicano mestieri ma anche nomi che non li indicano. Proponiamo infine la scheda 9 e la scheda 10. Chiediamo ai bambini di spiegare perché hanno cancellato una certa parola e di dirci qual è il nome che si può dare al gruppo. Per esempio, in “Rosso Verde Vento Viola Blu” gli alunni rileveranno che “vento” non c’entra perché gli altri sono tutti nomi di colori.
Forma e significato
• Ricordi i nomi dei mestieri della filastrocca? Sono scritti nell’insieme. Ci sono però tre parole nuove: sottolineale in blu. Conosci il loro significato? Discutine con i compagni e con l’insegnante.• Leggi di nuovo tutte le parole. Con quali lettere finiscono? C’è un “pezzetto” uguale alla fine di ognuna? Cerchialo in rosso.
osservAre le pArole
scheda 7
pasticciere
gioielliere
cameriere
parrucchiere
candeliere
ferroviere
giardiniere
carrozziere
bicchierepanettiere
mobiliere
2 classe
24 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Forma e signifi cato
• Leggi questa lista di le parole: che cosa significano? Cerchia in rosso tutti i nomi dei mestieri. Osserva: con quale “pezzetto” finiscono?• Cerchia in blu tutti i nomi che finiscono in –tore. Che cosa osservi? Parlane con l’insegnante e con i compagni.
come FiNisce?
scheda 8
fioraio autista
cantante dentistafarmacista
pompieredottore pittore
muratore scrittore
frullatore
ventilatore
• In ogni riga cancella la parola che, secondo te, non c’entra. Poi scrivi un nome generale per indicare l’insieme delle parole rimaste.
iNsiemi di pArole
scheda 9
Rosso • Verde • Vento • Viola • Blu
sono tutti .........................................................................................
Mela • Banana • Pesce • Pesca • Albicocca
sono tutti ........................................................................................
Cioccolata • Torta • Torre • Pasticcini • Gelato
sono tutti ........................................................................................
Elefante • Leone • Giraffa • Girasole • Scimmia
sono tutti ........................................................................................
25W la grammatica!
• Come finiscono queste parole? In ogni riga cancella la parola che, se-condo te, non c’entra. Poi scrivi un nome generale per indicare l’insieme.
occhio AllA… codA
scheda 10
Un gioco… particolare
Il gioco del cambio delle lettere è utile per sco-prire un fenomeno importante. scriviamo alla lavagna la parola “gatto” e facciamola riscrivere
Profumeria • Pizzeria • Caricabatteria • Cartoleria • Libreria • Pasticceria
sono tutti ........................................................................................
Macellaio • Giornalaio • Bagagliaio • Orologiaio • Fornaio • Benzinaio
sono tutti ........................................................................................
Sottrazione • Moltiplicazione • Addizione • Divisione • Televisione
sono tutte ........................................................................................
ai bambini sul quaderno. Chiediamo poi di cambiare la lettera finale e di dirci che cosa osservano.
gAtto gAtt… gAtto gAtt…
2 classe
se cambio l’ultima lettera con Iche cosa ottengo?
se cambio l’ultima lettera con A che cosa ottengo?
26 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Forma e signifi cato
Nel primo caso, i bambini osservano che pri-ma c’era un solo gatto, maschio, e in seguito al cambio ci sono tanti gatti. Nel secondo caso, invece, la sostituzione di o con A ha comportato una variazione di genere: il gatto maschio è diventato femmina.Continuando ancora a sostituire troveremo più “gatte”, femmine.lo stesso gioco funziona anche con “bambi-no”, “nonno”, “ragazzo” ecc. Consegniamo la scheda 11. la manipolazione delle parole sotto forma di gioco aiuta i bambini a capire che il pezzetto finale della parola ha un valore diverso rispetto a quello delle lettere cambiate nei giochi fatti in classe prima (la a di nave per formare neve, per esempio). se consideriamo la parola “ragazzo” possiamo
dire che, come già visto con “gatto”, ha una forma costituita da due pezzi: ragazz-o. Il pezzo “ragazz-” rimane invariato e ci dà il significato di base della parola (una persona di giovane età). Il pezzetto finale, invece, ha un significato sta-bile: può cambiare e trasformarsi in o, A, e, I. ogni volta ci dà informazioni diverse producen-do trasformazioni di genere (maschile, femmi-nile) e numero (singolare, plurale).Facciamo lo stesso gioco con altre parole: i bambini si rendono conto che alcune si com-portano come “gatto” e “ragazzo”; per altre, invece, non è possibile fare i quattro cambi. Non tutti i nomi, infatti, si comportano allo stesso modo. Quasi tutti i nomi variano nel numero, ma solo alcuni variano nel genere.
g tA tI
eA
o
R g ZA A Z
I eAo
27W la grammatica!
• Ricordi il gioco del cambio? Sostituisci il suono finale, osserva che cosa succede e completa.
• Cambia, sul quaderno, il pezzetto finale delle seguenti parole: albero, nonno, sedia, finestra, maestro, mela, matita. • Quali parole si comportano come “ragazzo”? Discutine con i compagni e con l’insegnante.
Il ragazzo è diventato una
.................................................
Cambio con A
RAgAZZo diventa RAgAZZ __
RAgAZZo diventa RAgAZZ __
RAgAZZA diventa RAgAZZ__
Cambio con I
Cambio con E
Prima c’era un solo ragazzo, adesso ci sono
.................................................
Prima c’era una sola ragazza, adesso ci sono
.................................................
pArole A pezzi
scheda 11
2 classe
28 I quaderni di La Vita Scolastica - 2013
Ogni parola al suo postoFacciamo riflettere i bambini sul fatto che la frase è una sequenza ordinata di parole. scriviamo una frase alla lavagna. Poi riscriviamola cambiando l’ordine delle parole.
le stelle BRIllANo Nel CIelo
Nel CIelo BRIllANo le stelle
Chiediamo: “Che cosa abbiamo fatto? Dopo aver spostato i pezzi della frase il significato è lo stesso oppure è cambiato?”. Per saperlo proviamo a disegnare sul quaderno il significato delle due frasi; i bambini diranno che è lo stesso. Diamo per buona la risposta, anche se c’è una lieve differenza. la prima frase, infatti, è una semplice informazione e risponde alla domanda: “Che cosa fanno le stelle?”. la seconda risponde alla domanda: “Che cosa si vede nel cielo?”. si mette in rilievo che il cielo è illuminato dalle stelle. Alla stessa maniera, una frase come “la mamma è arrivata” può essere trasformata in: “È arrivata la mamma”. In questo caso la seconda frase, con il verbo che precede il sog-getto, pone un accento forte sulll’arrivo della mamma. È come se chiedessimo: “Che cosa ha fatto la mamma?” (primo caso) e “Chi è arrivato?” (secondo caso). sono sfumature che però faremo notare agli alunni negli anni successivi.
Chi fa cosa?Proseguiamo scrivendo una nuova frase alla la-vagna:
Il PolIZIotto ARRestA Il RAPINAtoRe
Riscriviamola cambiando l’ordine.
Il RAPINAtoRe ARRestA Il PolIZIotto
Poniamo domande analoghe e osserviamo che, dopo aver spostato i pezzi della frase, il significato è cambiato. È opposto. scopriamolo facendo il disegno delle frasi. Facciamo un terzo esempio:
lAURA VIAggIA IN tReNo
tReNo VIAggIA lAURA IN
Riflettiamo sul significato ottenuto: i bambini non tarderanno a dire che non si capisce niente, e quindi la frase non ha alcun significato. Proviamo a trarre una regola.
In una frase ogni “pezzo” ha un suo posto. Cambiando l’ordine delle parole:• a volte il significato resta lo stesso.• a volte il significato cambia completamente.• a volte la frase non ha alcun significato.
Infine consegniamo la scheda 12.
o sserviamo come è fatta la frase, insieme di parole che ha un senso compiuto. come sono disposte le parole? seguono sempre un ordine preciso. l’articolo, per esempio, precede sempre il nome a cui è riferito; un nome con funzione
di complemento oggetto, di norma, non si mette prima del verbo; la preposizione precede sempre un nome ecc. riflettiamo su alcuni casi in cui è possibile disporre le parole in più modi.
L’ordine delle parole
classe
29W la grammatica!
L’ordine delle parole
• Osserva i disegni e forma frasi con i vari pezzi. Riscrivile sui puntini.
QUINDICI / l’AeReo / MINUtI / tRA/ PARtIRÀ
..........................................................
pezzi di FrAsi dA mettere iN ordiNe
2 classe
Il / PIRAtA / tesoRo / tRoVAto / hA / Il
............................................................
MANgIAto / UNA / CoN / sAlAMe / ABBIAMo / PIZZA / Il
.........................................................
scheda 12
gAllINA / lA / CoRRe / DIetRo/ VolPe /AllA
....................................................
Il / PIACe / MI / CIoCColAto
....................................................
FIlM / BAMBINA / lA / gUARDA / Il
....................................................
