Parlo per dono di Dio Vol.1

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Primo volume Parlo per dono di Dio, raccolta poetica ̀ frutto di un intenso lavoro dell’autore, Antonio Campagnolo, che dal 1972 scrive e raccoglie centinaia di poesie ogni anno.

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AutoreAntonio Campagnolo©2004

Editing e lay-outAndrea Dalla Valle & Chiara Dalla Valle

Non è vietata la riproduzione dell’opera, o diqualsiasi sua parte. È importante che questolibro possa diffondersi quanto più lontanopossibile per volere espresso dall’autore.

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Antonio Campagnolo

PARLO,PER DONO DI DIO

Il Padre vi parla, tenetela cara questa perlaè la salvezza dell’umanità, perché di tutti è il Papà.

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INDICE

Argomenti

Prefazione

Note del curatore

La verità è che:

Un disegno di Dio per la salvezza dell’umanità

Statuto Europeo

Il messaggio di Dio alla Chiesa

CAPITOLO 1: Pensieri in libertà

CAPITOLO 2: Ditta e famiglia

CAPITOLO 3: Temi sociali e fatti storici

CAPITOLO 4: Preghiere

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PREFAZIONE

Ho voluto fortemente questo libro, perché è un atto dovuto alla bontà di Dio che mi

ha reso autore, quando in me il seme della scrittura non ha mai attecchito.

La mia storia comincia molti anni fa; ho perduto il papà all’età di cinque anni e mia

PDGUH�KD�GRYXWR�RFFXSDUVL�GL�FLQTXH�¿JOL�GL�FXL�LO�SL��JUDQGH�DYHYD�VROR�QRYH�DQQL��1RQ�VL�q�PDL�VFRUDJJLDWD�H�KD�VHPSUH�IDWWR�GL�WXWWR�SHU�IDUFL�DYHUH�LO�SDQH�TXRWL-GLDQR�H�XQ�OHWWR�GRYH�GRUPLUH��H�GL�TXHVWR�OH�VDUz�SHU�VHPSUH�LQ¿QLWDPHQWH�JUDWR���/D�VXD� IRU]D�DUULYDYD�GLUHWWDPHQWH�GD�XQD� LQFUROODELOH� IHGH� LQ�QRVWUR�6LJQRUH�H�QHOOD�VXD�³LPPHQVD�3URYYLGHQ]D´��3URSULR�FRQ¿GDQGR�LQ�TXHVWD�DEELDPR�FRVWUXLWR�il nostro successo industriale, partendo da una piccola bancarella da mercato in

SLD]]D��D�TXHO� WHPSR�YHQGHYDPR�FDSSHOOL�GL�SDJOLD���FKH�SHUPHWWHYD�DSSHQD�GL�VIDPDUFL��H�DUULYDQGR��DG�RUD��D�XQD�UHDOWj�GL�TXDOFKH�PLJOLDLR�GL�GLSHQGHQWL�H�DG�aziende tessile sparse in tutta l’Europa; tutto questo nell’arco di cinquant’anni.

/D�SURYYLGHQ]D�FL�KD�VHPSUH�JXLGDWR��H�VHQWR��FKH�'LR�q�VWDWR�VHPSUH�YLFLQR�DOOD�QRVWUD�IDPLJOLD��DQFKH�QHL�PRPHQWL�GLI¿FLOL�� OD�GLSDUWLWD�GL�PLR�SDGUH��OH�SUHRFFX-

SD]LRQL�SHU�JOL�DIIDUL��L�SUREOHPL�IDPLOLDUL�H�LQ¿QH�OD�PRUWH�GL�PLD�PDGUH��0L�WRUQD�VHPSUH�DOOD�PHQWH�XQ�IDWWR��DYYHQXWR�TXDQGR�QRL�IUDWHOOL�HUDYDPR�DQFRUD�ELPEL��XQD�GRPHQLFD�L�PLHL�JHQLWRUL�YROOHUR�SRUWDUFL�D�YHGHUH�OD�FKLHVD�GHGLFDWD�DOOD�%H-

DWD�*LRYDQQD�LQ�RFFDVLRQH�GHOO¶HVSRVL]LRQH�GHOOD�VDOPD�GHOOD�%HDWD��D�%DVVDQR�GHO�*UDSSD� �PLR� SDHVH� QDWDOH��� TXL� VL� GLYLVHUR��PLR� SDGUH� DQGz� D� YHGHU� O¶DOWDU�PDJJLRUH�FRQ�PLR�IUDWHOOR�PLQRUH�H�PLD�PDGUH�VL�UHFz�FRQ�QRL�TXDWWUR�SL��JUDQGL-FHOOL�DOO¶DOWDU�GHOOD�%HDWD�*LRYDQQD��2UD��FL�YHQQH�YLFLQR�XQD�VLJQRUD��PLD�PDGUH�QRQ�O¶DYHYD�PDL�YLVWD��FRVD�DVVDL�VWUDQD�SHU�FKLXQTXH�JHVWLVFD�XQD�EDQFDUHOOD�DO�PHUFDWR��FKH�OH�FKLHVH�FRQ�IDUH�FRUGLDOH��VH�QRL�TXDWWUR�IRVVLPR�WXWWL�VXRL�¿JOL��0LD�madre annuì e indicò mio padre e le disse che non eravamo solo quattro, ma cin-

TXH�H�FKH�HUD�DQFKH�LQ�VWDWR�LQWHUHVVDQWH«$OORUD�OD�JUD]LRVD�GRQQD�XVz�TXHVWH�SDUROH�� ³1RQ�GLVSHUDWH�PDL��TXDOXQTXH�FRVD�VXFFHGD��SHUFKp� OD�SURYYLGHQ]D�GL�'LR�q�LPPHQVD�´�H�VL�DFFRPLDWz��0LD�PDGUH�QRQ�FL�IHFH�FDVR�H�WRUQz�D�FDVD�VHQ]D�SL��SDUODUQH��PLR�SDGUH�QRQ�OR�VHSSH�PDL��6ROR�FLQTXH�JLRUQL�GRSR�PLR�SDGUH�PRUu�GL� SROPRQLWH� DFXWD�� H� SULPD�GL�PRULUH� ULSHWp� D�PLD�PDGUH� OH�PHGHVLPH�SDUROH��“Non disperate mai, qualunque cosa succeda, perché la provvidenza di Dio è im-

PHQVD�´�H�PRUu��0LD�PDGUH�PL�UDFFRQWz�VHPSUH�FKH�IX�OD�%HDWD�*LRYDQQD�D�GDUOH�TXHOOD�SUHPRQL]LRQH«�LR�SRVVR�VROR�FRQ¿GDUH�QHOOD�IHGH�H�VSHUDUH�FKH�VLD�VWDWR�

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così. Ci furono altri fatti, non meno importanti, ma qui non potrei raccontarveli

WXWWL��FUHGLDWH�VROR�FKH�VH�LR�DPR�FRVu�IRUWHPHQWH�LO�6LJQRUH�1RVWUR��q�SHUFKp�HJOL�KD�IDWWR�JUDQGL�FRVH�GD�FRVH�SLFFROH��KD�IDWWR�FUHVFHUH�O¶DPRUH�H�O¶DPLFL]LD�LQ�XQD�WHUUD��5RPDQR�G¶(]]HOLQR��FKH�XQ�WHPSR�IX�VFRPXQLFDWD�GDOOD�&KLHVD��D�FDXVD�GHOOD�VFRPXQLFD�GL�(]]HOLQR�,,,�GD�5RPDQR���KD�FUHDWR�XQD�FRPXQLWj�FULVWLDQD�IRU-WH�GRYH�SULPD�F¶HUD�LO�QXOOD�H�LQ¿QH�KD�IDWWR�GLYHQWDU�VFULWWRUH�XQ�SLFFROR�XRPR�FKH�dell’esprimersi in versi è sempre stato nemico.

,O�PLR�VRJQR�q�FKH�TXHVWR�OLEUR�SRVVD�SRUWDUH�LO�SHQVLHUR�GHOOD�FULVWLDQLWj�TXDQWR�SL��GLVWDQWH�VLD�SRVVLELOH��H�SHUPHWWHUH�D�FKLXQTXH�GL�OHJJHUH�XQD�PLD�SRHVLD�VHQ-

WHQGR�PDJDUL�JHUPRJOLDUH�LQ�VHQR�LO�YHUR�DPRUH�SHU�'LR�La divina provvidenza è immensa, ha reso possibili le cose impossibili.

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NOTE DEL CURATORE

Questa raccolta poetica è frutto di un intenso lavoro dell’autore che dal 1972

scrive e raccoglie centinaia di poesie ogni anno. Il nostro compito è stato quello

di leggere tutto il materiale fornitoci dal signor Antonio e di estrarre le poesie più

belle e significative per quello che lui chiama: “un percorso di fede” che lo ha

portato (nella poetica stessa) alla Trasfigurazione di Dio come voce narrante e

come vero autore della trama poetica. I temi trattati possono essere raccolti in

quattro capitoli, nei quali vengono collezionate le diverse poesie riferite a quel

tema. In ognuno di questi le opere poetiche sono ordinate per data di creazione.

I temi dei capitoli si riferiscono a: Pensieri in libertà, in cui l’autore da sfogo alla

sua vera vena poetica, la scrittura è tale solo perché è frutto di ispirazione e

grande riflessione interiore. Il secondo capitolo è: Ditta e famiglia, in cui

vengono affrontati i problemi quotidiani della gestione di un’azienda e le

preoccupazioni per la grande famiglia che essa rappresenta. Il terzo capitolo è:

Temi sociali e avvenimenti storici, in cui l’autore espone con dilettevole ironia e

vigore alcune tematiche a lui molto care e tratta avvenimenti storici attuali ancor

oggi. L’ultimo ma non meno importante capitolo è: Preghiere, in cui l’autore

compie un vero canto di devozione verso Dio e verso la Sacra Famiglia, una

bella dimostrazione di ciò che può fare un cuore innamorato del Signore Nostro.

Quattro poesie (quelle più care all’autore) fuoriescono dai capitoli principali del

libro, e sono state poste all’inizio perché rappresentano: la saggezza, la

speranza, l’amicizia e la sacralità; punti fondamentali in cui verranno sviluppate

tutte le altre poesie.

Ci auguriamo che questo libro possa rappresentare un bel punto di partenza

per un impegno cristiano più profondo, per tutti coloro che vorranno leggerlo.

Niente di ciò che è contenuto vuole essere offensivo per alcuno. Riferimenti a

fatti, persone o cose realmente esistenti sono da considerarsi puramente

casuali.

Concludiamo dicendo che è per noi stato un onore poter svolgere questo

lavoro, che ci ha insegnato molto e che non dimenticheremo mai le lezioni

impartiteci dalla grande esperienza di vita cristiana del signor Antonio.

Andrea & Chiara Dalla Valle

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LA VERITÀ È CHE:

Il bene è di natura sua unione. Il male è di natura sua divisione.

Il peccato confonde le idee; la conferma di ciò si ha dal fatto che ognuno

distingue il bene dal male, in rapporto al bene e al male in cui vive.

Il bene cerca la gioia nel riflesso di ciò che ha costruito; mentre al male la gioia

se la prende direttamente da ciò che ha costruito il bene. Il rifiuto ad un amore

infinito merita un castigo infinito, perciò eterno.

Il Signore non poteva lasciare la sua Chiesa senza un Papa infallibile perché i

fedeli avrebbero deviato per più parti, anche senza loro colpa.

Si dice che il Papa è uno come tutti! Ma anche il vigile è un uomo come tutti, ma

può farti la multa. Anche il giudice è uno come tutti, ma può mandarti in

prigione. Anche nel governo ci sono uomini come tutti, ma ti possono mettere le

tasse. Anche il capo dello stato è un uomo come tutti, ma può mandarti in

guerra. Perciò l’investitura cura la società e ha una sua validità nella stabilità

umana e cristiana.

L’uomo ha due menti, una divina e una materiale: la prima cammina ispirata da

Dio e dall’uso che ne fa di bontà e carità e si spegne se odia il Creatore e

l’amore. La seconda è figlia di madre natura e cura cose terrene: come l’arte e i

mHstLeri, l’istinto e i bisogni umani, sicché si può avere un operaio santo o un

ingegnere ateo, tutto è guidato dai meriti o dalle colpe commesse e dalla bontà

infinita di Dio, così si può avere una natura ricca o una natura povera. La mente

divina è guidata dal disegno di Dio, quello che Dio dà ad ognuno per la

salvezza propria e del genere umano, questo dipende dalla risposta che l’uomo

dà alla Divinità. La risposta costa, ma più costa più vale.

Si dice che l’uomo è simile alle bestie: nella carne si, ma non nel sentimento.

Esse non hanno mai innalzato un monumento ai loro ideali, non hanno tribunali,

non uccidono per odio, non pregano Dio; vivono d’istinto e non di ideali. Loro

hanno una mente sola, noi abbiamo la Parola di Dio che c’illumina, ma ci lascia

liberi di accettare di fare il bene o il male, come ci pare.

Tanti dicono che si confessano con Dio, ma non sanno cosa è peccato, perché

peccato è confusione e Dio non è disordine.

A tutti il proprio compito: a Dio di farsi amare; al Papa di guidare e non sbaglia-

re; al giudice di obbedire e impartire seconda la legge divina di dottrina

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cristiana; agli onorevoli e ai senatori di essere promotori di leggi economiche e

sociali; ai corpi dello Stato il compito di fare in modo che tutto sia regolato,

perché ci sono degli incapaci e dei rapaci.

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UN DISEGNO DI DIO PER LA SALVEZZADELL’UMANITÀ

27 luglio 2003«Fornirti del necessarioper dire il Rosario:

nel santuario,nel circondario

delle Scuole del Fratelli Cristiani.Questi sono pani

per i tuoi denti,invoca i parenti,

ma confidacome guida

la Madonna.WX dona

la preghiera,l’unica maniera

per realizzareun altare

dove il genere umanotroverà una mano

amica,nella fatica,

nel debellarele tre tare

che fan tremare,e non sanno cosa fare:

il cancro, l’AIDS e la drogain cui il mondo affoga.

Tu fa una promessa:vai alla messa

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tutti i giorni,adorni

la statua che metteraia nome dei tuoi operai.

Praticauna dedica

scrittacome ditta

a beneficiodi questo edificio;

va’ fa quel che ti ho detto:un tetto

e un altareper pregare

la Madonna,Patrona

senza eguali,di tutti i mali.

Vivi e vivificaquesta ricca

promessa,concessa

all’umanità,finita nella vanità

della mondanità.Questa sublime carità

sgorgata dal Cuore di Mariaper confermare la via.

La via drittadi questa scritta.»

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STATUTO EUROPEO07 maggio 2004

«Fondato sull’amore reciproco;è santo, tanto o poco.

Con l’aiuto di Diodiamo inizio

a una comunità entusiasta,vasta e casta.

Questo è l’impegnodi questo Regno

in terra.Terra

di Santie anche di pianti

per tante guerrecon morti vere,

ma con speranze nuovedove tutto si muove,

per dare aiutoe produrre frutto.

Se Dio non è escluso,nessuno sarà deluso,

e anche se non lo Ha nel cuore,il Signore

lo ama lo stesso,perché c’è il permesso

della libertà,che ha sempre un Papà.

I tre fondatori:Schuman, Adenauer e De Gasperi

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videro lontanoperché la mano

di Dio era sopra di loroe li aiutava in questo lavoro.

Questo può essere un affare,ma fare

solo questo conto,il conto

non torna;ci dona

tante parolema la mole

è l’aiuto.Per chi l’ha intuito,

da una buona azionene esce una nazione

unita,sempre più abbellita,

dove la gioia si espandeperché Dio è grande.

Volete la prosperità,date priorità

ai poveri,doveri

inalienabilima rendono stabili

i rapporti,vi sarete accorti

che Dio vi conduce per mano,in questo grande piano.»

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IL MESSAGGIO DI DIO ALLA CHIESA25 marzo 2003

«Ti è lecitofare un esercito,

e recitare il Rosariosia pure immaginario.

Prega per tutti;come tutti

pregassero.Io passerò

e benedirò ciò che pensie i benefici saranno immensi.

Prega per i preti,retti

o distorti;negli orti

di casa Mia.Voglio che ci siano

tutti quelli ordinatie anche quelli disordinati.

Il peccatoè stato perdonato,

e voglio che siano contenticome nei primi momenti.

C’è tanto da fareDio vuole tutti perdonare.»

«Più debitore di menon credo che

ce ne siano,sul piano

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umanosono un nano,

ma non è questa la misurache Dio cura.

Sa che siamo suoi figlie vuole toglierci dagli artigli

del demonio;perché siamo un patrimonio

a Lui caro.Non allontanatevi, cercate il faro

di Dio e tutto sarà chiaro,e non avrete più l’amaro

in bocca.Tocca

a voiessere eroi.

Tocca a voi non rendere vanoil piano…

dando valore all’amoredel Signore.

In questo tempo di graziaMaria

rende leggera ogni crocee alza la voce

e dice:“Ognuno sia felice”

è Dio che ve lo dice,ritornate dentro la cornice.»

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CAPITOLO 1

Pensieri in libertà

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LA RICCHEZZA

La ricchezza provoca malcostume,

il malcostume crea miseria,

la miseria provoca odio,

l’odio porta alla guerra,

la guerra provoca dolori e sacrifici,

il sacrificio porta al buonsenso,

il buonsenso crea ricchezze,

tutto questo perché gli uomini

si dimenticano facilmente

del passato e dell’amore di Dio.

[01 gennaio 1972]

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L’UOMO

Dio fece una creaturadi sua statura,per dimostrare che la generosità era sicura.

La colmò di diversi doni,insegnandole quali erano cattivi e quali buoni,con potenza al di sopra dei tuoni.

Gli insegnò la viaper averlo sempre in compagnia,purché conservasse un’anima pia.

Lo mise al di sopra degli angelie arcangeli,per metterlo nei più alti cieli.

Iddio si compiacquee da principio tacque,nel veder le calme acque

di una situazionedi perfezione,che aveva la sola funzione

di far ognuno felice,come il buonsenso lo dicedentro a una grande cornice.

In mezzo a tanto beneche viene,alla carità ci tiene.

L’uomo si sentì superioreper il grande amoreche gli diede il 6ignore.

Tutto era festa,nel prato e nella foresta,nella preghiere e nella siesta.

Tutto suonava armonia,canti, suoni, sinfonia,per la bellezza di quella compagnia,

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che infondeva il SignoreCreatoree di gioia portatore.

Iddio volle provarequanto l’uomo lo sapeva amaree un dono gli volle domandare.

Che si sapesse fare un’umiliazionein mezzo a tanta benedizione,per vedere quanto era grande la loro unione.

Iddio, per umiltà al diavolo si fece pari,per vedere quanto all’uomo gli affetti fossero carie volle domandare in termini chiari

di non sentirsi a Dio superiore,perché il bene ne uscirebbe deterioree disseccherebbe il cuore.

[2 novembre 1972]

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A TUTTE COLORO CHE HO AMATO

Vi voglio tutte entusiasmaree nell’amore cercarele cose più care,una cosa non dovete dimenticareche Dio soprattutto dovete amaree lodare.

A tutte quelle che ho amatoe che poi ho rattristato,perché non ho più continuatochiedo di essere perdonato,perché Iddio non mi ha lasciato,perché a Lui mi volle donato.

Vogliatemi scusarese la mia anima non ha saputo occultarequanto vi ha saputo amare,vi voglio ringraziareche al bene mi avete saputo ispirare,fino, a Dio, trovare.

Rimanete pure e bellecome le stelle,e siate, di Dio, le ancelle,e portate a tutti le novellecon le vostre favelle,che a gente di virtù vi vuole modelle.

Con la vostra bellezza cercate di attiraretutti, perché possano ammirare,oltre che lo sguardo, possano gustarela grandezza del vostro cuore che sa amaree le virtù di Dio imitare,Lui che tutto sa esaltare.

[10 novembre 1972]

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LA VITA NON VA SPRECATA

Dopo tanta licenziosità,se ne comprende la gravità.

Si cerca il riparoma il pensiero rimane amaro,

che non si capisca che bisogna mettere finealle stampe, che sembrano trine.

Il male non si può regolare a piacere,quando comincia invade tutte le sfere.

Perché quando il diavolo è entrato,fa di tutto un misfatto.

Entra con uno sguardo impuroe poi si fa sempre più imperituro.

Si fa un cuore duro,come il muro.

Si perde il piaceredi, a Dio, piacere.

Si perde la soddisfazionedi ogni buona azione.

Si sente che si è vincolati,si capisce che si è malati,

ma non si ha la forzadi scappare, da tale morsa.

Prima viene il vizioe poi è tutto un supplizio.

Si comincia a dir bugiee a seguir false vie.

Si arriva al furto,perché del male non si resiste all’urto.

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Si diventa, della società,un individuo sempre in contrarietà.

Si finisce per tutti incolparedel proprio malaffare.

Il male va curato,e nessun gesto o pensiero va tollerato.

Bisogna far capire,a quelli che si son fatti carpire,

che non è permessomettere in pubblico il sesso,

che non è pulizia,ma malizia.

Che non è candorequello che fa stridore,

che non è amorequello che non viene dal cuore,

che chiamare amore certe soddisfazioni,sono dell’amore malformazioni.

Che l’amore, paragonato a quello dei cani,possono farlo solo i villani,

che si lasciano trascinareperché non si sanno innalzare.

La vitava custodita

e appezzata,non sprecata!

Deve essere un donoper chi è buono.

Ringraziare il Creatore,che ne è autore

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per riceverne consolazionedi tale donazione.

Per farne una compagniae infondere a tutti un’anima pia.

Con il consenso del Creatoree del legislatore,

per coronare un sognoed esplicare un bisogno

che serva a unire,per poter assieme gioire

e se è pulito

e del risultatoognuno sarà soddisfatto,

e se la cosa si prende con serietàavrà anche stabilità.

E nella sicurezzaci può essere fierezza,

e della società non essere un pesoe nessuno sarà offeso.

Se la soddisfazione sessuale è subordinataalla persona amata,

vuol dire che ci si sa controllaree anche amare.

Un consiglio, non pretendete la pace interioreper un finto amore,

non cambiate il vostro candoreper un traditore.

Lo si capiscedove si finisce,

il vincolo, ne sarà più unito,

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che le cose facilinel bene sono gracili

e se non è benecon la gioia non si conviene,

allora non valea rimaner nel male,

perché questa vitaquando se ne sarà dipartita

ne farà il contoe il confronto

con la legge di Dio,e vi dico io

che si può morire anche di una sola sorte di malee anche questo è letale.

Gustate le cose pure e bellee con la gioia arriverete alle stelle

perché ci sono più soddisfazioninelle buone azioni,

che in bassoperché la coscienza peserà come un sasso.

Pensate a qualche paragoneson più felici le persone,

magari mutilate,per essersi donate,

che un criminale,che ha i soldi e non sa resistere al male.

Perché la gioia viene da Dioe fa felice ogni animo pio.

Perché la gioia viene dal cieloe fa l’animo bello.

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Perché l’egoismo viene dall’infernoe sarà triste in eterno,

nella preghierachiedete che non venga mai sera.

Perché la debolezza umana è tontae ci vuole Dio per sostenerla tutta quanta,

e vedrete che l’aiuto di Dio non verrà a mancare,perché Egli ci vuol aiutare,

basta che ci faccia capiredove si va a finire,

e si è disposti a morire,piuttosto che all’inferno finire.

[17 dicembre 1972]

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OH MOGLI CAPRICCIOSE

Oh mogli capricciose!non siate troppo fiduciosenel credere che essere oziose

sia un vostro diritto,perché avete un marito,potrebbe anche stancarsi di fare il dritto.

Farlo sempre tirare,perché vi ha finito per sposare,si potrebbe anche rifiutare.

Se pensate che non può fare senza una femmina,quando vede che la gioia termina,preferisce rimanere nell’officina.

Perché il sessonon può essere fine a se stessoe voi lo credete spesso

che il sesso sia il solo tesoro,ma son molti che possono ripetervi in coroche son più felici di costoro,

e se finite per litigare,vi auguro che vogliate immaginareche c’è anche un altro modo di pensare.

[18 dicembre 1972]

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LA FANCIULLEZZA

Questa bellezza,

che, chi l’apprezza,

ne inculca fortezza,

ne ispira purezza

e non ci sarà tristezza.

Perché il ricordo di gioventù

non lo dimentica più,

e se c’è stata virtù

ci porterà sempre più su.

Perché è in questa stagione

Che si forma la ragione,

e non si ha ancora la confusione

provocata da ogni cattiva azione;

c’è Gesù che ci dice cosa è proibizione

e non si pensa all’esibizione.

Il seguito può essere fatto da tante cose cattive,

che di bontà sono prive,

e di amore non sono vive;

si possono fare gli attori o le dive

ma la gioia non convive

e sono stagioni invernali e non estive.

Per chi gli toglie il pudore,

di cose belle non conosce il sapore,

e di certo ha perso il suo candore,

non gli interessa l’onore.

[21 dicembre 1972]

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LE ESPERIENZE

Io ho fatto l’esperienza

del povero

e del ricco,

dell’esuberante

e dell’ammalato,

del libero

e del rinchiuso,

dell’ignorante

e dell’insegnante,

dell’operaio

e del padrone,

del bene

e del male,

dell’umile

e del superbo,

della simpatia per le ragazze

e della totale donazione a Dio,

della purezza

e dell’impuro,

del dubbioso

e del sicuro.

Sono stato guidato

e ho guidato,

e Dio devo ringraziare,

perché mi ha saputo recuperare.

[30 dicembre 1972]

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IL PADRE MISERICORDIOSO

Da quel giornoche a me hai fatto ritornoè stato il più bel giorno.

Un giorno splendentenon speso per niente,che la vita ha fatto ridente.

Ogni lacrima è svanita,che è servita a illuminare la vitae renderla gradita.

E ora siamo felici,con il tuo sorriso lo dicie sempre noi ci diremo amici.

Un amore fatto di sentimentoche mi rende contento,a ricambiar sarò sempre intento.

Lo imparai dal Signorea donarti il cuore,e di chiamarti Amore.

[dicembre 1972]

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LA MORTE

La morte,per tutti consorte,apre le portea una nuova sorte…

che sia bellaquesta sorellail fatto è che cancellaquesta fragile passerella.

Però questo ponte,del povero o del conte,con, di azioni, un monte,può essere fonte

di gioiao di noia.Uno che muoianell’animo prima di arrivare a questa soglia

non sarà sereno,in questo passo terreno;e noi che faremose non pregheremo?

Tutto sta quiper quel dì,quando Iddio dirà di no o di si,nel valutare le azioni che l’animo compì,

più saremo stati generosi:più saremo fiduciosi,più saremo promosidi incontrare gli abbracci affettuosi,

di tutto questo stuoloche prima di noi ha preso il volo,dopo aver lasciato questo suolocon la fiducia del nuovo molo.

[21 ottobre 1973]

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UN MERCATO ORGANIZZATODAI CONSUMATORI

Ha parlato giustochi ha un proprio gusto,

che non si lascia influiredalla reclam che tutti coprire.

Se poi ci si sa organizzareassieme, si potrà molto risparmiare.

Fino a dettar leggea quella ditta che ora regge

tutta la catenadi spese non volute, ma costretta a sopportare per

necessità estreme.

Per tanta debolezza,che mortifica la purezza,

di un vivere sanoe rende vano

ogni sforzo organizzativo,per dare un incentivo

a un prodotto comune:immune

da tanta civetteriafino a farla diventare una vigliaccheria.

Ognuno che segua questo pensierone dovrebbe andar fiero,

più che possedere una ricchezza,che per il futuro non dà certezza,

come l’essere organizzatoridei risparmiatori.

Perché sarà più ammiratoche se fosse LQ�un castello collocato

Page 36: Parlo per dono di Dio Vol.1

36

dove le fondamentasono basate su gente non contenta.

Dove il proprio denarolo rende avaro

e incomprensibile,perché incontentabile,

causando molti errori,provocando odio e rancori.

Dove, se non sarà lui a cambiare,si troverà in uno stato fallimentare.

Perché è lui che possiede di più,che può esplicare più virtù.

Perché la natura l’ha dotatodi un senso organizzativo più elevato.

Perché tutto deve servirea farci unire,

anche il commercio ne deve essere un mezzoe nessuno ne deve uscire offeso;

neanche il rappresentanteperché può svolgere un’attività a sé stante,

come programmatoredel consumatore,

che non è cosa da poco,se unisce il più vicino loco

dove l’industria operae il consumatore che da essa spera.

Anche il più poverosi sentirà un uomo vero,

appartenente alla stessa famiglia,che lo consiglia,

Page 37: Parlo per dono di Dio Vol.1

37

sa che può fidarsie confidarsi

sui propri problemi,che sono semplici ma estremi.

Quale il cibi quotidiano,che deve essere sostanzioso e sano,

come lo può fare l’amore, in comune,estendendo il volume

in ogni continente…per far tutte le genti contente.

[2 novembre 1973]

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38

OH ATLETI

Oh atleti:siate perfetti,

siate puri,e sarete sicuri,

che la salutee le cose volute

si realizzerannose il vostro vivere sarà sano.

Anche se non sarete campioni,avrete delle grandi soddisfazioni.

Perché lo spirito si farà vigorosoe il pensiero poderoso.

Non fatelo fine a se stesso,ma a disposizione messo

per temprare la volontàe la capacità

di saper soffrireper far del bene scaturire.

Un corpo sanova lontano

in tutti i campi,anche i più ampi,

sia di pensieroper stare nel giusto sentiero,

sia in quello della forzaperché dall’allenamento si trae una grande risorsa.

Fate uno sport da poveriper conservare i principi veri,

Page 39: Parlo per dono di Dio Vol.1

39

perché se sapete controllare le ambizioninon sentirete pesare le limitazioni.

Questo modo di ragionaredà la possibilità a tutti di esercitare

uno sport collettivo,forte e vivo

da lealispirituali.

[9 novembre 1973]

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40

LA GIOIA

La gioia è quella cosache si ha quando l’animo al sicuro riposa,

non è una conquista frettolosa,ma una ricerca costante e operosa,

leale e generosa,semplice e pietosa.

Trae la sua forzada una infinita risorsa,

frutto di una vita percorsa,e non si smorza

neanche quando è vuota la borsa,e neanche quando ci lascia la scorza.

La gioia è figlia del ben viveree cerca con tutti di convivere

sicura di possedere cose vere,evitando cose nere,

conquistando il piacerea tutti di piacere.

Essa dà un taglio nettoa tutto quello che è abbietto.

Il sentirsi lontanida tanti ambienti poco sani,

per donare la gioia che si possiede a piene mani,per un migliore domani

di una felicità infinita,qual è quando essa a Dio è unita,

rendendogli cosa graditadi essersi pulita,

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41

come Lui a tutti additacon la Sua grazia gratuitamente a tutti fornita.

È cosa grandequello che ci dà, e non faremo più domande.

[13 novembre 1973]

Page 42: Parlo per dono di Dio Vol.1

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LA CASA

Questa necessità graveche grava

sulla società,merita tutta la serietà,

eppure basta pocose quelli del loco

con un po’ di ghiaiae una mente gaia,

mobilitando uomini, donne e ragazzisu degli spiazzi

lasciati dal comune,trovino tra loro una comune

gestionedi tutta la questione.

Questo lorolavoro,

se fatto come tanti anni fa,tutti ne avrebbero le capacità,

non necessita di una architetturao di un’ossatura

di un grattacielo,basta un ambiente calderello

d’inverno,che faccia perno

un focolare,dove si possa raccontare,

che per far quattro mattoninon ci vogliono i baroni,

Page 43: Parlo per dono di Dio Vol.1

43

a uno stuolo di impiegati,tutti negati

di che cos’è una costruzione,per delle persone

che non vogliono linee slanciate,me essere chiamate

persone buone,a fare, uno dopo l’altro, un mattone

di cemento,il primo elemento,

per così dire,dal quale si può partire

per elevarealcune camere e un focolare.

Ma come è possibile tra tanta ricchezza sprecatanon trovarne una manciata

per dare una normale abitazioneanche se di vecchia concezione

a dei bambini.Così meschini,

fa rabbrividire,che si continui a proporre e dire:

“ci vogliono ingegneri,ci vogliono carpentieri,

ci vuole tanto denaro”,e dopo tutte queste chiacchiere non si vede ancora chiaro!

Dovete essere voi a muovervi,promuovere ritrovi,

non di politicanti,ma fabbricanti

Page 44: Parlo per dono di Dio Vol.1

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di progettianche se non perfetti,

ma reali alle possibilitàe necessità.

Due cose in armonia tra loro,completate con il vostro lavoro,

allora vi sentirete uominipadroni dei vostri destini

per far riposare i vostri bambinisu dei lettini

di vostra fatturae di aver dato un’ossatura

a una famigliae chi ve lo consiglia

sàche è la felicità.

[1 gennaio 1975]

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UN BEL PENSIERO

È brutto sottrarsisu quel che c’è da farsi,

ma appartarsivuol dire trovarsi

con la classedi altre masse.

È meglio rischiaredi sbagliare,

piuttostoche mutar posto

perché incompresiper futili malintesi.

[4 febbraio 1973]

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ALLE NUOVE GENERAZIONI

Forze nuove,non guardate altrove,

guardatedove andate

se pensatedi essere rifiutate.

Evitate la politica,mostrate la pratica,

oggi siete più numerosie vi sentite più baldanzosi.

Ma se questaè una protesta

per comandare,ancora prima di dimostrare

nella realtàla vostra capacità

di una comunitàsulla vostra mentalità,

mettetevi purea fare tante cure…

ma sul pianoumano.

Per dire,per farsi capire,

che anche voi cercate un’economiache comprenda la sociologia

più avanzata,se fatta

Page 47: Parlo per dono di Dio Vol.1

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in piena libertà,in perfetta concorrenzialità

con l’economia privata,altrimenti la vostra si trasformerebbe in una trovata

della quale ne rimarreste vittime,più che fare legittime.

Non perdete di vistala principale suddetta pista,

perché per i soldisi hanno dei modi

di violenza,che rischia la vostra coinvolgenza.

[2 marzo 1975]

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LA CELEBRITA’

Quanta difficoltàper un po’ di celebrità.

Quante fatiche,quante critiche.

Quanto dannoche non sanno

reca,questa gloria cieca.

Quanti voltistravolti

in insonni notti,per essere noti.

Quanti visi consumati,perché macchiati

dal peccato,su un volto una volta immacolato.

Una vita malamente vissuta,si consuma all’insaputa

di se stessi,ma i riflessi

del passatodichiarano tutto quel che si è fatto.

Non sciupatein tristi nottate

la bellezza di un visodi paradiso,

non ci son cipre o rossettiche sostituiscano il sorriso dei cuori eletti,

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ne comprendete la differenzase nel vostro cuore vi è l’innocenza,

che avverte la pericolositàdella celebrità

di una vita vendutaa gente perduta,

che neanche vi acclamaper la vostra fama,

vi porta dannoperché ci sta un inganno.

[15 marzo 1973]

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L’AMERICA

Dove sta andando l’America?Non occorre io che lo dica,

s’è svuotatala grande ventata

del sogno del progresso,e si è rimesso

tutto in discussione,questo crea confusione

e non ne usciràfinché non ne avrà trovata la religiosità

della vita,che non è legata alla mente o alle dita

ma nei più alti valori,quelli che uniscono i cuori.

Allora qualsiasi conquistapuò essere in vista,

se unitaa tanta gente impaurita,

in zone aridedove stride

l’ignoranzasenza speranza.

Perché il fratello ricconon gli è amico,

lo ha dimenticatoe si è autocondannato

allo sfacelo,perché il gelo

Page 51: Parlo per dono di Dio Vol.1

51

del suo cuoreFKH�q�divoratore

e sono le comoditàe la portano alla indisponibilità

di dare,per legare,

non solo il lontanoma anche chi gli è a portata di mano.

[2 aprile 1975]

Page 52: Parlo per dono di Dio Vol.1

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AFORISMA

Ognuno di noi migliora quandoaggiunge entusiasmo alle ideein cui crede onestamente.

[1 maggio 1975]

EDUCAZIONE

Anche criticando,si può andare insegnando

a guidarecome si deve educare.

Le mamme giovanipossono vedere vani

metodie modi

delle loro predecessori,se QRQ�pensassero agli accessori

di una vitasolo abbellita

da giacca e gilè,amiche, party e caffè.

I figli non sono in un ristorantee questo è importante,

per unirenon solo le lire,

ma scopi e sentimenti,necessità e intenti.

I figli si sentiranno più sicurise nella famiglia troveranno i più puri

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53

affetti,sentendosi stretti

ai genitori,perché assieme furono risparmiatori

accomunatida tanti anni passati

con gli stessi ideali,che rimangono solidali.

Anche dopo sposatie anche se ci si è lasciati,

rimane presentel’esser sempre

uno, l’aiuto dell’altroanche nel baratro.

[4 maggio 1975]

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LA TORRE DI BABELE

Quanto parlare,ormai non si sa più chi ascoltare.

Quanta disparità di veduteanche nelle persone evolute,

non vien forse da dubitareche non sappiamo valutare

con certezzala correttezza

di un’azionee della sua intenzione.

Babele è caduta,sembrava una veduta

ad ampio raggio,ma quando il saggio

cade nella confusione totale,creando un caos generale,

non è questione di talento.Un giusto commento

è questione di umiltàperché chi dirige è la bontà

del Creatore,l’unico governatore

dei problemi di questa terraanche della presente era.

Non è la volontà del pugno chiusoa metter fuori uso

tanti egoismi.Egoismi

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sono anche quellidi non considerarsi fratelli

con qualsiasi peccatorearrivando al punto di escludere anche il Signore,

e quando lo avranno esclusola gente si romperà il muso

per un motivo o per l’altronon rimarrà spettro

in piedicompreso questi eredi.

[26 giugno 1975]

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UN BEL PENSIERO

È più facile vincere un desiderioche appagare un vizio.

Costa menoun freno

che unafortuna,

per riposare,senza aver più da lavorare.

C’è più sicurezzanella purezza

che non su un tesorodi oro.

Meno si è legati,meno si è isolati.

Nella povertàc’è più comprensione,

nella preghierasi possiederà cielo e terra,

nel Signoretrovi il tuo calcolatore

per elaborare,senza sbagliare,

i datisui fatti,

non solo spiritualima anche materiali.

Una visione reale,perché Tridimensionale,

Page 57: Parlo per dono di Dio Vol.1

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ossia il Creatore,l’amministratore

e l’amministrato,un triangolo fatto

su disegno di Dioper un giusto esercizio.

[15 ottobre 1975]

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LA GIOIA DI UNA VITA PULITA

Vedere la vitacon la gioia di vederla pulitaè una cosa gradita,ma con una volontà infinitaperché da tutti sia capitae scolpita.Il cuore muove la mente e le ditae ogni cosa diventa arricchita,perché Iddio ne approfittaper dare ad ogni azione una meta infinita.

Questo valoreha un solo cuore,quello del caloredi nostro Signore;l’unico Dottoreche dà valoreal cuorepassa per il doloree diventa amorefino a un bagliore.

Nella facilitàdi questa societànon c’è felicitàfondata sull’eternità,c’è solo luciditàdi una vernice di aciditàche eccitama non addita.

Il montanaroconosce un silenzio raro,che l’avaroper denaronon vede questo faro.Guarda basso come un somaroe perde il sentiero caro,la gioia di far vedere a tutti chiarola bellezza di Dio al riparoda ogni baro.

[24 novembre 1975]

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La forzaintercorsa

tra il Signoree un peccatore

lo rende migliore,e dona valore

alla volontà,nella sublimità

del proprio vivere,donandole il piacere

di tacereper contenere

difetti,nei diversi aspetti.

Gli fa gustarela voglia di continuare

a lottare,per migliorare.

Tutta qui la partitadella vita,

che sia unitaalla Bontà Infinita.

Non guardare le cadute,ma alle vedute

che Dio ha��Fontinua,anche se si insinua

Page 60: Parlo per dono di Dio Vol.1

60

lo scoraggiamento,per un miglioramento…

Un lottatore:ecco il valore

della prova,e sarà una nuova

vita,come Io l’ho concepita.

[6 aprile 1976]

Page 61: Parlo per dono di Dio Vol.1

61

LE GIOIE DI DIO

Nasconoe fioriscono

nel sacrificio,per uno splendido edificio,

e chi ne conosce la naturadice che di tutto ha cura.

Una cura nascosta,fatta e posta

per far del bene,senza le catene

dell’ambizione,accettando l’umiliazione,

piuttostoche perdere il posto

dell’intimità,della soavità.

Un Dio che si sentesempre presente,

con chi, dolcemente,non lo considera un potente

ma un amico intimo,con un cuore che batte lo stesso ritmo

di un uomo generoso,ed è fiero di non sentirsi superiore, ma fiducioso

di salire assieme.Per questo viene

su questa terra,in questa maniera

Page 62: Parlo per dono di Dio Vol.1

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al modo dei poveracci,tra stracci

e calcinacci,ma con tanti baci

accogliele anime, di superbie spoglie.

Il Suo tesoronon è come l’oro,

che luccica,ma appiccica

le manidei profani.

Non sta neanche nell’intelligenza,non che possa far senza,

ma nell’intenzionedi portare soddisfazione

a chi, poverino,trema nel cammino.

Ecco questo Vecchio,tutto orecchio,

capisce giàda dove si viene o si va.

Noi non vediamo oltre il ponte,abbiamo un fronte

che nascondegigantesche onde,

quelle forze infernaliin lotta sugli ideali.

[23 luglio 1976]

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63

L’EUCARESTIA

Un panePer chi ha fame,

un pane che sazia,il Pane della profezia:

per gli affaticati e stanchiil pane che non manchi,

nelle ore difficili,perché non sbricioli

la capacitàdi trovare santità.

Il pane del silenzio,dove può parlare Dio

e dire tante cose:preziose,

che si muovonoe rinnovano

sempre il problemadi questo diadema.

Un brillantestimolante,

che anche nell’oscurità della notterivela le note

di un palpito,di un cuore rapito.

Un incanto,accanto

a un pianto.Un Cuore Santo

Page 64: Parlo per dono di Dio Vol.1

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che dà sostegno.Un convegno

sul significatodi un cuore tribolato,

non una cosa vanama una fontana

che rinfresca,e che innesca

nella vitauna vitalità

nuova,segno della prova

che tutto valedi questo ideale.

La fonteo il ponte

che unisce i due mondi,con profondi

sentimenti,coerenti

con la bellezzadella purezza,

con la dolcezzadella tenerezza,

con il valoredel dolore,

che riscattae raccatta

il perdutosprovveduto

Page 65: Parlo per dono di Dio Vol.1

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o lo innalzaa nuova alleanza.

L’alleanza dei santie dei cuori amanti

di petali,puntuali

a incontrarequesto grande Altare.

Sgorgano le parole,ma tremano alla mole

del risvolto,di questo luminoso Volto.

[8 agosto 1976]

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POETI MODERNI

La poesia contemporaneaè un’epopea,

un po’ troppo convulsa,che non pulsa

di quel candoreche dava ardore

ai fatti più comuni.I lumi

di tanti poetinon comprendono più gli schietti

sentimenti,raramente presenti.

Bisogna essere osservatorie cantori,

bisogna viverlaper comprenderla

la perlache si cela

nella conchiglia,non basta una mente sveglia,

un pensiero puro non lo si notaquando l’anima è corrotta.

È proprio nella purezzache si trova la naturalezza

e la melodiadi una poesia,

si può essere giocolieri di parolema non costruire una mole

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di particolari,del compito dei poeti rari.

Più un poeta entra,più centra

il nocciolo del pensiero,svelandolo per intero

alla gente comuneche non possiede questo lume.

Il poetacompleta

la sua conoscenzaproprio sulla essenza

della provenienzadi una comune sentenza.

Al poetaè prediletta

una schiettezzavelata, da una brezza

di melodiacon una parodia,

con la naturaper dare un’ossatura

e scorrevolezza,a questo pensiero che canta la bellezza

del bel pensare,di stampare

sulla carta,perché non parta

dalla mente..non lasciando niente.

Page 68: Parlo per dono di Dio Vol.1

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La rima è conveniente,dà facilità alla mente

di tenerla presente,come una cosa possente

che ne rivela il valoredell’autore.

C’è chi misurala natura

delle parole,io dico, è una bella mole;

ma chi sa dare scorrevolezza di pensieroè un poeta più intero.

Se poi sanno entrare nei cuoriallora non posson firmarsi autori…

è un dono dell’Onnipotenteed è cosa assai evidente,

allora quella mentenon ha nessun movente

per dichiararsi intelligentema dolcemente

può dire a Dioquesto oblio

non è mioma Tuo.

[18 settembre 1976]

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69

Saranno innalzati gli umili,saranno dispersi di superbi,

i dottrinaricapiranno che son mercenari

o “lucernari”,quando avranno chiari

i paragonisulle loro mansioni;

uno solo è lo scopoaver capito cosa vien dopo.

Questi saranno i sentimenti,in quei momenti

Mariaè questa via

un fiato fattoper un mondo beato.

Quanto doloriprima degli allori,

quante speranzenelle diverse circostanze.

Quanta gioia ci aspettase diamo retta

al richiamo Divino,un mondo supino

conosceràla verità

e da qui la viadella vera poesia,

Page 70: Parlo per dono di Dio Vol.1

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della vitabella e pulita,

una verità grandecon una gioia che espande

la dolcezzadella purezza.

Accorrete tuttia raccogliere i frutti

di una vita fatta di crociper sentire le voci

delle luciper togliere tutti i crucci,

non c’è posto per star sedutibisogna aiutare tutti

ad alzarsiquesto è il da farsi.

Il peccato pesaecco il dovere di sostenere la difesa,

nessuno è esclusonemmeno il recluso

dall’inferriatao dalla grata.

Uscirà una voce,unanime e dolce:

“Ecco tutti fratellinon più duelli”

e la clausurafarà la stesura

di questi valori,dei solitari cuori

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spersinei cieli tersi,

rapiti da Dioin un compendio

di amori.Tutti fiori

da donare,a chi ci vuol cercare

e non solo a questi,ma troveremo i pretesti

per scomodarechi continua a demandare

ad altri tempii templi

del Signore,il cercatore

dei perdutie degli sprovveduti.

Il passo è cambiatobisogna prender fiato

perché Gesù ci aspettacon molta fretta.

[15 novembre 1976]

Page 72: Parlo per dono di Dio Vol.1

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ENCICLOPEDIA DELLA SCIENZA

Ai confini della conoscenza umanac’è una fiumana

di cognizioniche non ci sono paragoni

con quel che l’uomo sarimanendosi di qua.

Come indagare,o come trovare

il modo o la manieraper comprendere questa miniera

di rivelazionifuori dalle normali cognizioni?

Non ci vogliono compromessiné interessi

personali,bisogna farsi uguali

agli spiriti del cielo,seguendo il Vangelo…

è una strada stretta,diretta

a elevare se stessie nello stesso tempo farsi messi

del dono di Dio.Un commercio,

che costa danaro,ma che mi si fa sempre più caro.

Si è come ciechiche si aiutano con gli orecchi

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e più si avvicinanoe più camminano

sicuri,così i puri

più si perfezionanoe più razionano

il tempo vagoe più rafforzano lo spago

che legaquesta lega

spirituale,fuori dal normale.

Il cosmo è immensodove sa che è impresso

il pensiero,che è un sentiero

assi strettoper chi vuol essere perfetto,

ma chi si è instradatoper questo lato

guardando indietrovede lo spettro

dei limiti umani:quelli lontani

della purezzae di conseguenza della certezza

dei propri commentisu questi mutamenti.

Sì, il mondo del pensierocomprende tutto intero

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il sistema dell’eternoche ha Dio per perno,

non ci sono annio affanni

che tolgano la sicurezzadi questa certezza:

che l’anima è eternae rimane tale anche nell’alterna

folliadi chicchessia,

come rimane beatachi l’ha santificata.

[22 novembre 1976]

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IL PRESEPE INQUINATO

Il presepio,un esempio

di povertàe di umiltà,

unitaper chi ha tutta

l’ideadi una contea,

un’armoniosa,per chi osa

rinunciare a qualcosa,per non stare in posa

per farsi guardare,senza poter aiutare.

Povertàe semplicità

formano una mentalitàche va al di là

delle preoccupazioni umanee di tante cose vane.

Un fondamentodi comportamento,

un insegnamentoche è un portento,

un addestramentoche non lascia commento

a dicerie,elimina macerie

Page 76: Parlo per dono di Dio Vol.1

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e avvaloraogni ora

che si lavorao che si ora.

La povertà,che non è miseria, ma umiltà

vissuta,fa la persona astuta

nella vera poesiadi una reale economia:

ogni rinuncia diventa una soddisfazionee oltre che avere la funzione

di non trovarsi in dissesto,ti fa sentire onesto,

perché risparmiatoredell’altrui sudore.

L’allargamento dei consumisono solo fumi

di una cenereche la dea Venere

ha consumato,chi si è insabbiato…

una polvere nera:ecco l’era

del progresso,chi l’ha pensato di petrolio, cemento o gesso.

Quanta sporcizia,non di carbone, ma di malizia,

quanti contrastiper folli fasti.

Page 77: Parlo per dono di Dio Vol.1

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Quanta violenzaper una parvenza

di maturità.Ci vuole austerità,

non come cercataper una nuova cavalcata,

ma come respiro,all’affannoso tiro

di tanti operaitrovatisi nei guai,

perché la misuraha subito un’usura,

la si è troppo tesae ha recato offesa

a chi onestamentel’ha tenuto sempre presente

e ora gli si chiededi avere fede

nella ripresa,ma non fa presa

perché se la povertànon trova pietà

non prende piedee tutto lede.

[17 dicembre 1976]

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Non c’è sera,è primavera,

non intendo di stagionima di ragioni,

più belle di quelledelle stelle.

La novità della vitaritorna abbellita e snellita

da tanti problemidi giorni grami.

Il padrone è Dionel tempo e nello spazio,

fin’ora ha taciutoma non ha perduto

l’occasionedi una nuova missione.

Dio operain una maniera

tutta diversadalla gente immersa

nelle faccende quotidiane,cerca persone mediane

tra il cosmo spiritualee il carisma sacerdotale,

li uniscee imbastisce

una corrente,per l’occorrente

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necessario,per rompere il divario

instauratodal peccato:

costruisce continuamente,sopporta umilmente,

a volte si nascondetra le onde

del travaglio quotidiano,ma non lascia mai vano

nessun tentativodi ogni nativo

che con cuoreo con sudore

o con intelligenzacerca la Sua presenza.

Dio lavora sempre,ma le luci e le tenebre

si alternanoe premono

con una potenzache l’intelligenza

umanaè lontana

a capirne la lotta,di questa flotta,

che quasi dall’Eternitàè in continua conflittualità.

[23 dicembre 1976]

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INNAMORATI

Innamorati,beati che vi siete incontrati,

quanto doratii cuori donati.

Quanti incontrie quanti pianti…

per l’amore puro,vi assicuro

che il Signoreè il più bel e il più grande amore.

Voi non avete visto la sua bellezza,tutta tenerezza,

voi avrete gustato il sorrisodi un bel viso,

ne avrete ricevutoanche il benvenuto,

ne avrete soffertonon sentirvi un esperto,

o non capitol’infinito

coloredi un battito d’amore.

Tra tante tempestevoi difendeste

quella bellezzadi una umile certezza,

non si illudechi la chiude

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in un’anima amatatutta la chiamata

di un Dio ivi nascosto,sempre disposto

a proporre,ad amare

e l’amore è lucee la luce è amore ecco perché conduce

sempre versoal dolce verso.

Dove l’amore è fortesi pensa ai principi di corte,

non come illusionema come fusione

tra il bello,di un anello,

e di un pennelloche disegna la vita del cielo

e in questa curva immensac’è sempre un’intensa

volontàdi andare più in là.

E sapete come si vapiù in là?

Incontrando Dio,ecco perché io

che ho provato l’amore infinito,quando sono stato rapito

dalla Bontàdi sua maestà

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82

il Signoredell’amore;

ne ho scoperto,da esperto,

tutto il concertodi questo inserto.

Allora si comprende,le stupende

spiegazionidelle grandi azioni,

mosse da una forza sublimeche imprime

coraggioanche tra tutto il disagio

che precorreper un completo amore.

[13 agosto 1977]

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83

IL TEOLOGO E LO STORICO

Sono maligno,alligno

nell’animaciò che mi contamina.

Sono un accusatore,dovrei tacere perché sono un peccatore.

Sono tante le oreche corro per porre

rimedioa questo assedio,

tra missionee fusione

di dove son messoadesso,

mi rassegnose il sostegno

mi ha abbandonato.Ho provato

la tristezzadella debolezza,

mi sono impantanatoe ho provato

il doloredi non avere amore,

tanti bei sogni perduti,tanti concetti rimasti muti

e tiro avanti…davanti

Page 84: Parlo per dono di Dio Vol.1

84

si presentaciò che rappresenta

la dispersione totale,o la totale

salvezzanella dolcezza.

Quanti aspettisi leggono nei petti

di cerWi baldanzosi,quanti rovinosi

discorsideve farsi

il teologoo lo storico

per vagliaretutto lo sbagliare

della gente comune,per dare lume

al singolo fatto,per porre sul piatto

un esempioa specchio

di tutti,tra tanti perduti,

cade egli stessocosì si sente il nesso

di quello che egli studiae mette in custodia

un’esperienza,che è una scienza.

Page 85: Parlo per dono di Dio Vol.1

85

Ma deve fermarsitra tutto il da farsi,

fra tutta la gente,è anche lui presente

se guarda o sentee non tiene la mente

nella curadella giusta misura,

poco valepercorrere il viale

e studiare i passanti.Quanti

ce ne sonoche predicono

o ridonoma annidano

nei loro giudizivizi

di interesse di parte?Poco vale l’arte

o le carteper sentire la sorte.

[15 ottobre 1977]

Page 86: Parlo per dono di Dio Vol.1

86

Se non son capace di scriverenon mi sembra neanche di vivere

scrivo di tutto,scrivo di tutti,

pensose ha senso

e uno scopo!Ma purtroppo

verso merimane sempre un no so che

di incompleto,mi ripeto

sono i miei difetti…dagli aspetti

un po’ particolari,per essere fari

ai vicini e lontani;o sono pantani

in cui sprofondofacendo l’animo non mondo

e si, ce la metto,ma mi sento sempre imperfetto.

Quante storiedi discordie,

quante malinteseazioni tese,

penso proprioal mio Dio,

Page 87: Parlo per dono di Dio Vol.1

87

io che lo penso semprenon ho ancora le tempre

adatte,sono sfuocate…

e vedo torbido,e vedo buio.

Quante divergenze,evito conferenze

e discussioniper evitare passioni

di parte,io cerco solo l’arte

di ascoltare Dionel silenzio

della nottee anche sulle note

dei conteggie dei carteggi.

Dalla gente imparo poco,se non il motivo per mettere a fuoco

il diaframma,per tutta la gamma

di visionisu azioni

e pensierie mestieri;

non è facileriunire le file

di questa schierapreoccupato dalla mattina alla sera:

Page 88: Parlo per dono di Dio Vol.1

88

chi per problemi familiari,chi per difficili affari,

o rapportisorti

tra lavoricon sentori

assai dubbiosie perciò pericolosi.

Si perché la mente si agitaarrugginita

nell’incapacità di emergeree non sa reggere

alla situazionedi tutta questa confusione.

Quando è tornata la quieteho visto elette le liete

promesse,messe

sulla medaglia miracolosae la sua gloriosa

diffusionein ogni nazione.

[3 maggio 1978]

Page 89: Parlo per dono di Dio Vol.1

89

UN POEMA

Non sono mai statocosì ammaccato,

non sono mai statocosì sciupato,

non sono mai statocosì “spostato”…

ma ne vale la pena:per questa altalena,

vale la penaper questa penna,

vale la penaper far la vita piena,

vale la penaperché non rimanga solo poema.

[26 gennaio 1979]

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90

L’IDEALE PER CUI SCRIVO

Forse è una soddisfazione personale,l’ideale

per cui scrivo,ma mi privo

di ogni distrazione,pur di dare destinazione

a tutto questo materiale,così universale.

Scrivo forse troppo,purtroppo

ne sento la necessitàdi una maggiore comunicabilità

con il soprannaturale,e tale,

rimane,da lontane

origini.Argini

come questirimangono desti,

ora e sempre al serviziodi Dio,

nell’oblio o nella nebbia,nel gaudio o nella rabbia,

sentoun movimento

e mi pentose tento

Page 91: Parlo per dono di Dio Vol.1

91

di indagaredove Dio vuole andare,

o scrutarele tare

di qualcunoinopportuno,

ormasu orma,

ne avverto il danno,di quest’affanno.

[13 gennaio 1980]

Page 92: Parlo per dono di Dio Vol.1

92

Un bosco ancora da scrutare,per me, dal continuo mutare.

Eppure la semplicitàporta tutto a fare con facilità,

una lezioneche potrebbe essere un pilone

nel mio impegno quotidiano;porrò il piano

per posareil mio edificare.

Che bella la vitase questa è unita

a un filo conduttoreche è l’amore.

Tante leggisono sfregi

all’essenzadi una giusta conoscenza

di cosa vuole Dio,tante nuvole io

le ho imbastitee scucite

in grattacapi,senza conoscere i sommi capi,

che governanol’arcano

disegno di Dio.Ora un mormorio

Page 93: Parlo per dono di Dio Vol.1

93

mi dice:sii felice,

senza complicarequel che devi fare.

Un innodi Violino

fa bello anche il poveretto,un giardinetto

fa bella una capanna,dipana

tanti concetti,che non ci vogliono tetti

lussuosiper essere generosi

e ciò che ci muove,che fanno nuove

le leveper un cuore di neve,

più in su voler salirepuò darsi che sia fallire

la strada giusta.Antica e vetusta

È l’ideaChe la dea

grandezzasia altezza,

ma la semplicitàè il fondamento della felicità.

[31 gennaio 1981]

Page 94: Parlo per dono di Dio Vol.1

94

Se siete arrivati nella vitapuò darsi che siate odiati per come l’avete concepita.

Se siete chi si batte per i problemi sociali,per dividere il mondo in parti uguali,

mettendo al bando,criticando

chi non si interessadella gente depressa,

aizzando le massedi diversa classe,

creando litigie disguidi;

se con tutto questoil mondo rimane ancora mesto,

cercate il regno di Dio e la Sua giustiziaed il resto vi sarà dato in sovrappiù.

Se ne dubitate,provate

la legge dell’amore,l’unica che può dare a tutti onore,

per non confidare nelle proprie manima nei piani

del Signore,che ci ama di cuore.

[1982]

Page 95: Parlo per dono di Dio Vol.1

95

IL MONDO D’UN TEMPO…

Il mioborgo natio,

quattro caseinvase

da tantasanta

amicizia,e da una letizia

tutta particolare,con un altare

dedicato alla Madonna,la nostra colonna

di gioventù.Sì, su

di essa si tessevatutto quel che si sapeva,

una schiera di bambiniche non varcava i confini

dell’immorale,un sale

provvido,che ci fece evitare il torbido

delle cattive compagnie.Tutte le mie poesie

cantanoquesto balsamo

di amicizia,una letizia

Page 96: Parlo per dono di Dio Vol.1

96

che loda la vitaanche se ormai è finita.

Una gioventù serenarende piena

anche la vecchiaia,una gioventù gaia

sopporta beneanche le catene

e le privazioni,insite in tutte le azioni

che ti prendono la mano e il cuorenelle tristi ore,

che inevitabilmenteoscurano la mente,

e a voltesepolte

in te stessosenza avere il permesso

di comunicarle,ma che puoi beatificarle

con Dio stesso.Lo confesso:

la mia gioventù fu gaia,tra ghiaia

e fazzoletti,tutto assumeva aspetti

di un vai e vienitra profumo di fieni

di una primavera,giocando a bandiera

Page 97: Parlo per dono di Dio Vol.1

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o ladri, carabinieri,giochi poveri

per noi, ma ne andavamo fieri.Pionieri

del darsi da farea brucare

l’erba con le mani,per, l’indomani,

venderla ai contadiniper quattro quattrini.

Quando si trova letizianell’amicizia

ti senti forte,e non temi porte

chiusee le muse

degli affari,li trasformi in sentimenti cari.

[13 giugno 1982]

Page 98: Parlo per dono di Dio Vol.1

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Una via più facile ora conosco:tra bosco

e neve perenneci devono stare anche cose eterne.

Maria sarà lietadi una fetta

di gratitudinee terrà le redini

del viaggio.È da saggio

averla per compagnain questa montagna.

Lei è la Padronadi questa corona

di gloriaper chi intraprenderà la via

di questa immensaricompensa.

Questo mondo in pianto:presto inondalo di un canto.

Trionfa, gonfia i cuori:sì, da lassù i tuoi tesori

domineranno la terrae ne faranno una serra

tutti fioridai più bei colori:

orchidee,azalee,

Page 99: Parlo per dono di Dio Vol.1

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gigli;figli

di Dio.Non è questo che vuole Iddio?

La gioia di arrischiare la vitaper rischiare la novità?

Se tutti capisserocosa porta questo passero

che con scarponie chiodoni

va verso il cielocon lo zelo

e lo spiritodi essere rapito

da Dio,nel più bel luccichio

di ghiaccio e neve,che il mondo riceve.

Maria protessecon interesse

Marco Polo,armato del solo

olio del Santo Sepolcro.Essa diresse quell’involucro

tra pestee tempeste

a nuovi popoli.Così Colombo con tre manipoli

di navigantiandò sempre avanti.

Page 100: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

Nina, Pinta e Santa Mariaaprirono la via

di un nuovo mondoe anche se tondo

non è nuovo,provo

lo stesso entusiasmoper questo balsamo

di fedeche dovrebbe posare il piede

sulle più alte vetteper ore più liete.

Dedicato D Santon )UDQFHVFR�H�FRPSDJQL���

6FDODWRUL�GHO�.�

���������������������������������[29 gennaio 1983]

Page 101: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

Siamo qui che ci congratuliamo a vicendama la cosa più stupenda

è di ringraziare Dioper il servizio

intrapreso.Esso ci ha reso

più comprensibilie più visibili

agli occhi dei poveri;doveri

inderogabili,non grandi contabili,

non abili commerciantinon gente coi guanti,

ma che divide il pane quotidianocon la stessa mano

del lavoratore,se si corre

assiemedi certo fiorisce buon seme

e la concordiaè una madia

inesauribile,rende visibile

la Provvidenza Divinae l’intelligenza si affina,

non solo sul profittoma ogni conflitto

Page 102: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

trova il suo rimedioe Dio,

Padrone delle cose,sa rendere gioiose

anche le malattie.Quante anime pie

hanno trovato nel dolorel’amore

per offrire qualcosa,anche se quel qualcosa

era tutto ciò che avevano.Se si elevano

a Dio i propri ufficitutti ne traggono benefici:

dottori, soccorritori, malatie poveri non amati;

sentirannoche molto da fare avranno.

L’anima di questa iniziativanon arriva

da una salariopiù o meno onorario,

ma nasce nell’umiltàdella propria generosità,

e ci fa stare attentiai lamenti

di tante miserie umane.Immane

sarebbe la responsabilità,ma anche immensa è la felicità

Page 103: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

di trovare Dio nei poveri.parlar di doveri

è povera cosa,ma quanto è gloriosa

questa causa,che non dà pausa,

perché sente che il tempo corree bisogna porre

le fondamentaperché la gente sia contenta

non di quella che hama di quello che le si dà.

Questo è il giuoco della generositàe dalla riuscita di questa attività,

perché più si dà, più si ricevee ogni pena diventa lieve.

[gennaio 1984]

Page 104: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

DIO RACCONTA

«Ti scrivo quel che vivo,non sono un divoe mi privo

della libertàper fare carità.La rarità

dell’impresa,è una mano tesa,protesa

all’umanitàcon umiltà.Ma la beltà

dell’intentomi fa contentoe sto attento a questo convento.

Sento il vento dello Spirito Santoche ti è accanto,e il pianto

di tanto affannoche di annoin anno

aumenta il malanno.Il tuo sanopiano

mi sta a cuore,perché l’autoreè dottore

di ogni distorsione.La derisionee l’umiliazione

che soffri,so che la offri,ma catastrofi

Page 105: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

come questa,tiene destaogni onesta

mente,anche se sentela Potente

mano di Dioin questo pioesercizio.

Ora, è l’oradell’aurora.Ora lavora, ma onora

il compitoadibitoda debito

versoil terso.Ora perso

il cielodi questo vangelo,per lo zelo

che provie che trovitra i rovi.

Ora,onoraancora

la piccola dimora,senza remorache ti ristora.»

[28 luglio 1994]

Page 106: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

L’INFERNO

Venne,e tenne

consiglioil Giglio

dell’umanità,e la carità

fu grande.Le serrande

del cieloaprirono il velo

del Paradisoe il viso

si illuminò.Però

prosperòun impero,

nero,non veritiero;

con questol’onesto

Figlio di Diodiede inizio

a tutto il ventaglioper riparare a ogni sbaglio,

e chiamò a raccoltal’umanità sepolta,

e la porcaorca

Page 107: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

perdettele vette

del potere.Le verità vere

imperarono,perché impararono

dall’amoree dal dolore

quel che occorreper porre

le fondamentaa un’umanità spenta,

che rasentaciò che spaventa.

L’inferno…l’inferno

è brutto,è tutto

ciò che è disperazione;non è un’invenzione

dei preti,anche loro sono costretti

a temerloe tenerlo

in considerazionenella loro mansione.

[dicembre 1994]

Page 108: Parlo per dono di Dio Vol.1

10�

PER VINCERE LA SUPERBIA

Per vincere la superbia,non ci occorre la rabbia

ma l’umiliazionee l’invocazione

a Dio che l’accetti.Aspetti

un po’ strani,ma nei piani

di Dio c’è anche questo.Questo,

non ci deve lasciare mestima lesti,

vincere il rispetto umanoe dare mano

alla preghierache sarà foriera

di altre conquiste.Squisite liste

di graziesaranno melodie

del domani.

[20 febbraio 1995]

Page 109: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

Quandocantando

sentiche non menti,

alloras’avvalora

l’aurora.Ora

e sempre,pre

e dopo,lo scopo

è raggiunto,e come punto

guarda la Stella,l’universale favella.

[28 maggio 1996]

Page 110: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

Va avantitra cantie piantise piantitrovi tantiincantiquanti

sono i mestieri da fare,non ti fermare.Cerca di remaree di portarele tarea superarequesto mare.

Vistoquesto “tristo”modo mistoinsistoe conquisto.

Per fareun affarenon per arraffarenon per strafarenon per beffarené per disfare.

Ma perchéle pecchesono stecchee non sono “mecche”,sono techeche se secche

sputanopantanoe non è sanodare una manosenza un piano,e non rivelano nessun arcano.

Page 111: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

Tu non così,sì, ai corsida interporsisui dorsie sui morsie sui ricorsi.

Sì, alla carità,ma con tranquillità.Sì, alla serietà,ma con pietà.Sì, alla novità,ma con vitalitànell’autenticità

della fede.Questo chiedeil tuo piede,erede che non lede,me vedee prevede

una cosa grande:dalla tua casa alle Andeespandedomandee spandeonde

di vittoria,e di gloria;su una storiache la memorianon conosce Maria.

[20 giugno 1996]

Page 112: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

NON PIANGERE

Non piangere,non infrangere

l’incantodi tanto

amore.Occorre

forza e coraggio,retaggio

dei popoli:la necropoli.

È il suo postoil costo

di tanto malee il tuo sale.

Non piangereavrai il piacere

di vedereil bel vedere

di Dioe il suo pio

sorrisosplendere al tuo viso.

[13 novembre 1996]

Page 113: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

«Non disarmare,cerca di amare

per terra e per mare,cerca di remare;

ma fermati,datti

una regola,regala

mezz’ora,all’aurora

e al tramonto.Sii pronto

alla preghiera,e quando è sera

sarai più soddisfatto;un fatto

importanteti terrà distante

dal tanto pensare,cosa fare.

Verrà da soloe sarà il polo

di attrattivaper dire evviva;

lasciala fascia

dagli affari,per te saranno sempre precari.

Page 114: Parlo per dono di Dio Vol.1

���

La tua menteè assente

e non se la sentedi esser presente

ai movimentidi quelli che con i denti

strettison costretti

a combatteree a sbattere

la portadi fronte alla torta.

Affidati,guidato

dalla Provvidenza,non resterai senza…

anzi,poc’anzi

dettosarai più protetto

di chi ha un tettoe un affetto

personaledi moglie e filiale.»

[31 gennaio 1997]

Page 115: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

«Sta contento,intento

come seia obbedire agli Dei,

non ti accorre altro,fatti scaltro

nei mie pensierinon ci sono misteri

per te,per te vertono

le incerte possibilitàdi una stabilità

di luogo,da’ sfogo

al tuo intraprendereper rendere

fattivala viva

preoccupazionedi un’azione

di grazia;spazia

volentieritra i cantieri

di Dioda ciò

da te arriveràquel che Dio vorrà.

Page 116: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

Te ne sono gratoperché hai santificato

l’ambiente,niente di più conveniente,

niente di più potente,per avere la patente

che dolcementeti acconsente

una preghiera,semplice e sincera.

La costruzionedi una porzione

scrittae ascritta

a Dio,perché è di Dio;

fatti forte,con azioni accorte,

fatti umilesimile

ai poveri,non farti rimproveri

se hai assoltoil volto

della povertà,alla tua età

ne hai il dirittoad aiutare il cuore ferito.»

[2 giugno 1997]

Page 117: Parlo per dono di Dio Vol.1

11�

MADRE DEL SILENZIO

«In questa valle benedetta,la mia penna si diletta.

Siao non sia

cosa buona,che il cuore vi dona,

purché facciate festa,in questa

giornatadedicata

alla Madre del silenzio,in questo spazio

magnificocon il compito specifico

di trovarci tutti in Paradiso,sotto il suo sorriso.

Al suonodi chi ci fa questo dono,

tra pini e abeti,che lo spirito si diletti,

con una fede incrollabilee una stabile

vita,che invita

a farci volere benee superare le pene

di ogni sortache essa comporta.

Page 118: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

Tra canti e sorrisi,fraternamente condivisi,

vi dico una parola,consola

lo spiritoed è gradito

a Dio ciò che facciamo,siamo

tra cielo e terrae questa rinserra

profetie poeti,

tutto per dar lodea chi gode

di animo grande,e al suon di queste bande.

Tutto parla di Dioe al luccichio

di tanti coloriesultiamo di esserne fuori,

portati dalle nostre gambe,per un grande

convegnonel Regno

del Padre Nostro,che è come un chiostro

o un convento,dove le persone, cento

a cento,innalzano un monumento

Page 119: Parlo per dono di Dio Vol.1

���

per esprimere un sentimentoche fa contento

il cuore,perché l’amore

invade strade e contrade,anche se il mondo cade.»

[agosto 1997]

Page 120: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

«Ti vogliospoglio.

Ti lascioun fascio

di abbracci.Taci

se ti accusano,anche se abusano

della tua bontà,quel che conta

è di essere per tuttispecialmente per i perduti

nelle forzee nelle risorse.

Datti coraggio,so che non è agio

essere accusati.Usati

moderazionecon le persone,

ma sii lieto,ti proietto

nel futuro,non sii duro.

Riposa,osa

fermarti,tre quarti

Page 121: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

di vitaè finita,

non ci pensarecerca di non pesare

su nessuno,sii buono

e lieto;questo tetto

ti appartienee se sembrano iene,

non farci caso.Sii persuaso

nonostante le contrarietà,è tua la proprietà.

Pensache la licenza

ce l’haiper trattar bene colui che incontrerai.»

[3 gennaio 1998]

Page 122: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

«Ti trovo un lavoroche è oro,

adopera la pennache è un’antenna,

scrivi, vivi di silenzio,sentendo il ronzio

che Iddio ti detta.Aspetta

la nuova parolache è quella che consola.

Questa radiodi Dio

trasmettele mete

della vita eternaed è una quaterna

sintonizzarsi,e adoperarsi

per essa.La persona non resta perplessa,

tutto è nuovo,sembrerà l’uovo

di Colomboma un rombo

invaderà la terrae non sarà più guerra.

Calcolidi ostacoli

Page 123: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

sono inutili,i fili

li tiene Dioe da qui ha inizio

tutta l’avventuradella natura

umana,che assieme emana

dolore e amore.Il cuore è una torre, se corre a porre

rimedioall’assedio

del demonio,in questo condominio

che è l’umanitànella sua vulnerabilità.

Qui tutto si consumae fa che io assuma

la volontàdi una stabilità.

Evitare non posso,il profondo fosso

è sempre in agguato,mi manca il fiato,

ma è cosìe il dì

che mi assicuranon è di questa natura.»

[8 aprile 1998]

Page 124: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

OH AMICI

«Oh amici,siate felici

come io lo sonodel dono

che Dio ci facon questa fraternità.

Il trovarci assiemeè già un seme

di bontà,che la carità

camminae collima

il tutto,con l’aiuto

ai poveri:doveri

inalienabili,per rendere stabili

i nostri sentimentied essere contenti.

Una preghierasincera

rivoltaalla volta

celeste,libera tanta peste

che si nascondetra le fronde

Page 125: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

di questa vitacolorita

di materiale,dove l’ideale

bisogna cercarloper farlo

crescere e maturare.Bisogna curare

il tuttocon l’aiuto

di Dio, ciò ci è possibile,se riuniamo le file

dei qui presenti.Venti

secoli di storiadichiarano la gloria

della carità cristiana,una fiamma

che non si spegnee rende le persone degne

di questo onesto sentimento,finché vedremo brillare il firmamento

e non ci sarà più nessun lamento.Questo è il momento

di fare ognuno contento.Non mento,

ma questo dovrebbe essere il lieto eventoper tutti e non per cento.»

[24 settembre 1998]

Page 126: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

LA ROSA È’ ODOROSA

«Il consiglioti tiene sveglio.

l’ambizioneè una deformazione

del pensieroe ti fa misero.

Tu lo conosci per interoquesto mistero,

più volte ti ha assalitoe sconfitto:

cerca di trarne ragioneda questa cagione,

non è un bel nomequello che essa propone.

Essa confessa se stessaed è una ressa

di idee,che alla fine sono ree

della superficialitàsenza felicità.

Più volte ti Ho dato ragione,perché l’ambizione

ti faceva deboleed era valevole

un’educazionein proporzione

alla forzaper non mettere a nudo la scorza.

Page 127: Parlo per dono di Dio Vol.1

12�

Attentoa essere contento

di quello che hai,se hai

dei dubbi,prima dirada le nubi,

e poifa quel che puoi.

La vita insegna,che la persona degna

di rispetto,guarda ogni aspetto

della cosa: la rosaè odorosa, ma tu posa

pianola mano,

se non vuoiche il senno di poi

ti dicache è un’ortica.

È una praticache fa fatica

a essere capita,e si precipita

in un fondo,grondo

di sudoree di dolore.»

[4 marzo 1999]

Page 128: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

«Questo mondo è insolventee m’è dolente,

sono impotente,il problema è latente

e la mia menteè perdente.

Oh Dio Onnipotente,non sono un gaudente,

ma umilmentesente

la necessitàdi un’infinità

di aiuto,io non mi rifiuto

di portare la croce,ma vorrei dar voce

a quel mondo che soffreuna catastrofe,

sarebbe un altro piantoe il canto

dello Spirito Santolascerebbe sospirare alquanto.

Il problemaè di estrema

gravità,ma la società

non lo avverte;inesperte

Page 129: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

sentenzesono le conseguenze

del datodi fatto.»

«Procura un’ossaturapura, con cura

ti do tempo,questo lembo

di Paradisodeve essere diviso

con tuttie che nessuno rifiuti;

invita a nozzee non rozze

sentenze,ma compiacenze.

Le insolvenzeo le coscienze

sbagliatesiano vagliate

in lungo e in largo,non metterle in letargo.

Così hai capitoil Dito

di Dio, ciò che è beneconviene

e ciò che è dubbioè buio.»

[24 marzo 1999]

Page 130: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

LA VITA DELLA FEDE

«Attento,,R tento

e provoe rinnovo

la prova,e se si trova

un’anima generosanon gli do posa;

la vogliosenza orgoglio.

La voglio che si senta,che rasenta

il peccatoe anche se non è peccato

deve sentirsi umileperché mille

sono i pericolie da soli si è piccoli,

non restache la testa,

pensidi avere consensi

di Dio.Il servizio

è meritorioe io mi glorio

perché così gli insegnoil mio disegno,

Page 131: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

che è un bene comunee un lume

per la salvezzDdi chi non si interessa

c’è un Padre Eternoe un inferno

dove tutto il mondo fa perno.Questo quaderno

ha già detto tuttonon è lutto

la vita della fede,anche se prevede

crocie cocci.

Ma una coscienza,senza

che in lontananzaveda una speranza,

diventa un castigoe un intrigo.

Se tutto volge all’amore,tutto corre

felice,perché nella cornice

c’è Dioin un compendio

di gioiae gloria,

perché Dio pagaquando si è curata la piaga

Page 132: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

di una vitanon costruita

nel sessoe spesso

nell’egoismoche portano al disfattismo.»

[17 giugno 1999]

Page 133: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

«La tua felicità sia completaed espleta

le pratichericche

del dono di Dio,ciò

ti è permessocome messo

di Dio.Pio

e riverente,sii obbedente…

nienteè più conveniente

di appartenereal potere

di Dio, che ti permettegrandi mete.

E nell’impossibilitàdi fare la tua volontà

per la caducitàinsita nella tua fallibilità,

ti sia Maria aiuto e compagnain questa campagna.

Questo onesto compito,a te adibito,

sia tuttociò che è voluto

Page 134: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

da Dio,in un compendio

di grazia,spazia

volentieritra i sentieri

delle umane avventure.Le tue cure

sianociò che sono

agli occhi di Dio,in questo spazio

si muovono i doni di Dio,inizio

e finedi ogni confine

di sublime,non per stime

di questo mondoche in fondo

passa,come una cassa

vuota,ma che nuota

verso un portonoto,

troveràla verità.»

[14 maggio 2000]

Page 135: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

«Fare il proprio dovereè un piacere,

fare la volontà di Dioè l’inizio

della santità,la carità

non è tutto,dare aiuto

va benema conviene

seguire Dioper dare inizio

a una carità più grande,la carità più grande

è far conoscere Gesù,tutto deve essere a servitù…

tutto il resto è buio pestoe uno rimane sempre mesto,

la luce della gioiaproviene dalla gloria

di Dio, ciò avverteche aperte

le porte della Provvidenza,trova credenza

in tuttoperché Dio è aiuto;

fiuto, minuto per minutoche Dio è tutto

Page 136: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

non dipende se uno è astutoma se non fa rifiuto

a Dio, trova cosegenerose

più grandidei grandi

di questo mondo,il fondo

delle cose sono tutte qui,così

si decidequello che divide

gli uomininei cammini

della storia,la memoria

è cortae non riporta

i fallimentisotto questi lineamenti.

la cosa è tragicama non chi ha capito la logica

di Dioha capito l’inizio

di una vita,concepita

sul valoredell’amore.»

[3 giugno 2000]

Page 137: Parlo per dono di Dio Vol.1

13�

«Aiutacon tutta

la forza che hai,guai

se non lo fai,i granai

sono pieni,ma sono veleni

se non servonoa dono

dei poveri,doveri

di tutti,se i frutti

non sono condivisie i poveri derisi.

Questo modo di farefa tremare,

questo mare agitatomi toglie il fiato.

Consolami Tu,a togliere la schiavitù

di tantasanta

sofferenza,la presenza

di tanto egoismolo biasimo.

Page 138: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

Questa casa della Provvidenzaè rimasta senza

aiutoe il frutto

si è fattobrutto,

prega che ritornie adorni

la faticadi una pratica

di carità,l’autorità

o esperienzasenza

l’aiuto Divinoè un cammino

all’oscuroche si fa duro,

inconcludentee insolvente.»

[10 luglio 2000]

Page 139: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

CAMMINA SULLA CIMA

Cammina sulla cima della purezzae spezzaogni incertezza,

e di gettoogni fiorettoche ti è detto

accettalocome un petalo;fallo

dono,buonocon un solo tono

dellabellanovella,

la generositàossia la caritàcon l’umiltà;

tutto quaper il di quae per l’eternità.

Un impegnodegnodel Regno

celeste,tra tanta peste,queste

le regoleper le tegolee le vele

per arrivareall’altaredell’amare.

Page 140: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

Poi starea guardarecosa fare,

ma poi domanda,rimandase Dio non comanda.

La gratitudinedev’essere un’abitudinee il fine

di ogni azione buona,donae suona

a Dio una lode,perché quel che rode,ode

la voce di Dio.Per un Servizio,licenzio l’inizio

di una attività,che è vitae non viltà,

non superbiao mestizia,che vizia

ogni cosagenerosae non riposa.

Ringraziae spazianella grazia.

[28 settembre 2000]

Page 141: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

UN PROGRAMMA…

«Un programmache è una fiamma

d’amore,perché è il Signore

che lo vuole;duole

che non ci siaGesù e Maria

in questa “economia”.Tolta via

la fede,si crede

di fare senza�ma la potenza

di Dio rimanee se la vita dell’uomo si fa infame

non restache sbattere la testa

contro il castigo.L’intrigo

della gentesi è fatto presente

ed è venuto rovente,il movente

è lo stessoogni messo

del diavolofa quello

Page 142: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

che vuole,in altre parole

si disinteressaalla messa

e non si confessa,si professa

liberoe invece è un prospero

diavolo,fatto solo

per rovinarechi vuole amare.

La Potenzadella presenza

di Dio rimanee da mane

a sera,spera

in una riconciliazionedi tutte le persone,

nessuno è escluso,anche di ogni fuso

orario,riceverà il suo salario.

La vita si è fatta durae comincia a far paura,

ma la veritàè che sta

nella nostra libertà;l’erta

Page 143: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

c’è,ecco perché

impegnarsie donarsi,

perché tuttodia frutto.»

[25 novembre 2000]

Page 144: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

«Nel proseguimentodel mio intento

tentoun avvicinamento

di ogni componentedella mente

umanae cristiana.

Siachicchessia,

la poesianon è mia

ma della Spirito Santo,che tanto

ha datoperché non ci sia lo sfratto

del pensiero umanoe cristiano.

Con l’orgogliodi essere spoglio

di me stesso,mi son messo

come messodel riflesso

del Signore,perché vinca l’amore.

Ed è belloquesto cielo

Page 145: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

che mi muovoe provo

una gioia immensaper fare una mensa

comunee un lume

di veritàper la società.

Son tutto per tuttie che Dio m’aiuti

a spartire i fruttie mi incuti

paura,se la natura

vienea procurar pene.

In tantosanto

compito,ho capito

che l’umanitàè la stabilità

dell’intento,tento

un commento:cento

sono i motiviproclivi

al bene comune,che Dio mi lasci immune

Page 146: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

dal fare da solo,per prendere il volo

di un successo personaleche è male

e che benedicala mia fatica.»

[25 novembre 2000]

Page 147: Parlo per dono di Dio Vol.1

14�

«Prega e spera,prega e impera,

trova la manieradi dare una miniera

di redditivitàalla società.

Fa quelloche è bello

agli occhi di Dio,un esercizio

dove gli operaicon i loro piccoli salvadanai,

trovinol’inno

di amministrareciò che devono comperare.

Con tuttol’aiuto

di Diopuoi fare ciò.

Non ti scoraggiarecerca di forgiare

una mentepotente,

con la quale aver cura della salute.Tutte

la osservazionidi nozioni

Page 148: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

impartite,siano capite

come una necessitàdella sobrietà

della vita,unita

all’amore di Dioper un servizio

completo,sotto ogni aspetto.

L’organizzazionedi più persone

proponedi vincere il demone

che attaccae spacca

la mentedi chi solamente

lavorae non onora

Dio del Suo aiuto.Frutto

di questoonesto

lavoroè il decoro

di una vitaconcepita,

non solo con le mani,ma anche con i piani

Page 149: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

di una economiache sia

l’impegnodel disegno

del Signoreche per tutti corre.»

[2000]

Page 150: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

UN’ALTRA VIA

«È sorto una sorta di apostolatoper il lato

dei bisogni.Ogni

componenteche sente

la necessitàdi aiutare la società

e di trarne sollievopuò farsi allievo.

C’è posto per tutti,tutti sono chiamati e amati.

Chi ha del tempo liberolo può fare prospero.

Chiediamo una preghierada chi non ha la maniera

di soddisfarechi li vuole aiutare,

perciò tutti interessatinon tartassati.

Saremo giudicati sulla carità,solo questa merita

un premio, e questosenza merito non sta ritto;

sembra un conflitto,ma è un invito

che rendepiù di quella che si spende.

Page 151: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

Tanto è stato fattoe altro è accettato.

Fare famigliadove il bimbo piglia

e il papà dà bontà.Tutto qua per una società

onesta,che presta

attenzionealle persone

in difficoltà,chi ha la facoltà

di informare,chi ha situazioni amare

costa poco,il giuoco

è bello fatto,ogni atto

di cortesiaè un’economia

assicurata,curata

da tantiche si fanno avanti.

Non si chiama carità,ma amorosità.

Si chiama cortesiache vince ogni carestia.»

[4 gennaio 2001]

Page 152: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

«La libertà è d’obbligo,ogni riga

è un dono,e ogni dono

è bene accettose è perfetto

o almeno si cerca che lo sia,sia nell’economia, sia nell’armonia

del cosmosenza orgasmo;

un donopuò essere il perdono,

un consiglioper portare a Dio,

o un paneper chi ha fame.

La povertàè frutto dell’umanità,

la caritàè frutto della Divinità,

e la necessitàpuò essere di due unità:

materialee spirituale;

come idealetutto vale

per portare a Dio.Un consiglio

Page 153: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

fattocon tatto,

può dipenderedallo spendere

il necessario,anche se è mercenario.

Calcoli terrenisono freni

e vale la penasoffrire qualche pena

come l’inutilitàdella bontà;

si può dare aiutoe subire un rifiuto.

Seminare dappertutto,qualche frutto

va perduto,ma nessuno può dire di non averne avuto.

Tutto collimacon la cima

dei monti,essere pronti

a seminar la lucee a dove essa conduce.»

[26 settembre 2001]

Page 154: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

«Ed è questoche mi presto

a dirtidi offrirti

volentierisui sentieri

della bontà,questo è quello che conta;

non tanti soldima modi

diversiper cieli tersi.

Il fareo il donare

non è l’essenzadella presenza

della bontà d’animo,è il minimo

che si può fareper restare

nella giustizia.La delizia

invecela precede

e vedeciò che lede

l’amoreche nasce dal cuore.

Page 155: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

Questaè la festa

dei santi,avanti

dunque,chiunque

può arrivarea santificare

la vitaunita

a Dio si modellae diventa bella,

efficacee trova pace.

Tanti sono gli aggettivi,ma se sono privi

del caloredell’amore

tutto muore,si dice che dal cuore

nasce l’affetto,ma è perfetto

quando incontra Dio,nel silenzio

si elevae fa leva

per portareall’altare

i doni più belli,quelli

Page 156: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

che Dio domanda,Dio manda

a volte in conventoe a volte nello stabilimento

per fare più grande il disegnodel Regno.»

[1 gennaio 2002]

Page 157: Parlo per dono di Dio Vol.1

15�

«Felicitàe generosità

sono qualitàdi una genuinità

senza finee che la fa sublime.

Se poi l’intimitàla facilita,

ne esceuna cosa che cresce

e si espandequanto è grande

la terra e il cieloe non c’è velo

che nascondal’onda

di beneche ne viene.

Torna il sereno,se l’arcobaleno

non esclude nessunoè opportuno

qualche voltaaprire la porta

e ammirarese Dio vuole entrare.

Pareo non pare,

Page 158: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

ha sempre qualcosa da dare:vuol dare

la pace del cuore,che è amore.

Una vita intensasenza

la conoscenzadi ciò che Dio pensa

è vuota,è una ruota

rotta,che ha preso una botta.

Non è la quantitàche fa la felicità;

è l’unitàche dà vita

a una partitaa dieci dita

e sforna amore e calorecon il Signore.»

Page 159: Parlo per dono di Dio Vol.1

1��

IN NOME DOMINI

«Facciamo un discorsodi lungo corso.

Offriti volentierinei sentieri

della veritàe della carità,

ed è belloquesto anello,

ed è belloquesto cielo

di un Dio che ama il suo popoloe si fa apostolo.

Amae chiama

a raccolta,per una svolta

a beneficiodi un edificio

umanoe cristiano,

non sarà vanoil richiamo

tanto li amo,tanto li bramo

che la pietàsupererà

la cattiveriae la miseria

Page 160: Parlo per dono di Dio Vol.1

16�

umana.Il Mio cuore emana

dolcezzae spezza

tutte le cateneper portarli al bene.

Sono il Divinoe cammino

con gli uominiin nome Domini.

Camminoper un comune destino,

il Paradisocon voi condiviso.

Promessoe messo

a disposizionedi tutte le persone.

Dio perdonae dona

a tuttii frutti

dei Suoi meriti,dei martiri, dei miti

e dell’immensasofferenza

che chiede aiutoe Dio non fa rifiuto.»

[30 marzo 2002]

Page 161: Parlo per dono di Dio Vol.1

161

IL MONDO DI OGGI

«Mamma delle gentiillumina i contendenti.

Illumina l’umanità.Infondile pietà.

Siam peccatoricon lacrime e dolori.

L’ingannoci ha tolto il panno

di velluto e il fruttobenedetto del tuo diletto.

Bisogna che torniamo indietrose vogliamo evitar lo spettro

della guerra.Questa povera terra

voleva fare da solae non si consola.

Vola in lungoe un largo,

ma il cargo non è pane,è fame,

produce bombee ne esce un’ecatombe.

Il peccatoha sprecato

l’unitàe sono sorte altre divinità.

È il diavolo che si spacciacon la faccia

Page 162: Parlo per dono di Dio Vol.1

162

di un dio,

ed è tutto uno sbaglio.

Vaglio i belligeranti,

si dicono garanti

di un migliore avvenire

e non sanno capire

che sono vittime del demonio,

che vuol spezzare il patrimonio

di Dio,

seminando invidia e odio.

Oh Maria: placa i cuori,

tiraci fuori

da quest’inganno,

perché è un danno

per tutti. Vinti e vincitori:

resteranno solo dolori.

Tutto è perso

in un mondo immerso

nel peccato.

Pare laccato

ma è un coperchio bollente,

con una potente

carica esplosiva

e si priva

dell’offerta di Dio e Maria

per una via,

più sicura

e più pura.»

[8 gennaio 2003]

Page 163: Parlo per dono di Dio Vol.1

163

L’AMORE

L’amore sorpassaquel che passa

per la mentee che non è conveniente.

L’amore abbelliscequel che ferisce.

L’amoreparla al cuore

e si innestacome una festa

piovuta dal cieloed è un gioiello.

L’amoresoccorre

chi non sa porreil giusto sapore.

L’amorevive ore

di dolorese non trova il riflettore.

L’amore fa miracolinon per calcoli

umanima cristiani.

L’umiltàtrova pietà

per la totalitàdell’umanità.

Page 164: Parlo per dono di Dio Vol.1

164

L’amore accende il mondoe lo rende mondo

e fecondoe giocondo.

[19 marzo 2003]

Page 165: Parlo per dono di Dio Vol.1

165

LE AVETE VOLUTE…

Le avete voluteevolute,

le avete voluteperdute,

le avete volutedi malizia argute,

le avete voluteche avessero solo una bella cute;

e ora non vi dovete lagnarese vi fanno tribolare,

non sanno lo spirito elevare,perché voi non glielo avete saputo insegnare.

Non sanno risparmiare,perché voi possiate riposare,

non sanno sopportaree finiscono sempre per litigare.

La somma di tutto questo fa il risultatodi questo mondo malato,

dove ognuno si sente autorizzatoa fare qualsiasi misfatto

e al proprio io subordinato,nato

per essere beatoe invece è sofisticato.

[22 aprile 2003]

Page 166: Parlo per dono di Dio Vol.1

166

LA GIOIA

La gioia infinitache dura tutta la vita

e che a Dio è più graditaè che a lui sia unita,

senza sperare in una persona preferita.La gioia non sarà diminuita

ma da Dio sarà ingrandita,e verso il cielo andrà diritta.

Se lo volete provarelo potete constatare,

se al prossimo vi volete donare,e a tutti insegnare

che per tutti c’è posto per amaree Dio vi saprà ricompensare,

di gioia ne troverete un mare,questo non lo dovete scordare.

[---]

Page 167: Parlo per dono di Dio Vol.1

167

Sembra strano,ma anche se non le amo

alla maniera dei fidanzati,tra noi ci siamo considerati

dei veri fratelli,gustando i sorrisi più belli,

praticando la bella manierala stima più sincera.

Il reciproco rispetto,qui sta il mio diletto,

a volere insegnaread amare

con disinteresse,così le buone intenzioni saranno espresse

nella maniera più carae più chiara.

[---]

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169

CAPITOLO 2

Ditta e famiglia

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171

L’OPERAIO

Non sfruttare l’operaio,state certi che vi capiterà qualche guaio.

Lui cerca soldi per vivere,voi di soldi ne avere anche per ridere.

Datevi da fareper bene operare,

così vi accorgereteche la stima acquisterete,

che vale più del denaro,cha a volte vi rende avaro

e se avrete bisogno di una mano,chi vi ha stimato, vi darà anche il guadagno.

Perché l’aiuto è contagiosoe anche più vantaggioso.

E quando avrete servito l’operaio,non vi sentirete a disagio

e non temete di fallire,perché Dio stesso vuole intervenire.

Perché a Lui sta a cuorechi lavora con ardore,

e non vuole che la ditta muoia,ma che tutti siano nella gioia.

[10 gennaio 1972]

Page 172: Parlo per dono di Dio Vol.1

172

LA MIA STORIA E IL NOSTRO FUTURO

Si presenta triste il futuro,ma io mi curo

a portar pace,non a ragione di chi parla o chi tace.

Non mi son mai fatto avanti,ma quanti

aspettano una parolache consola?

Il mestiere si è fatto grande,ma tante domande

sono rimaste inevase,invase

da nulli frastuonie son venuti i tuoni.

Si son sentite tante campanenon si sa quali siano sane.

Sarà l’ascoltatorea valutarne il valore.

Anch’io dico la mia,spero che sia

comprensibilee visibile

a tutti.Questi rapporti acuti

abbisognano di una spiegazionedella formazione

di quest’aziendae di questa vicenda.

Page 173: Parlo per dono di Dio Vol.1

173

Son nati tanti fattima gli atti

di quando è sortala gente non li riporta.

ci giudicano signorie qualche volta anche lavoratori,

ci giudicano sfruttatorie spesso usurpatori

dei lavoratori,non cerco onori

di portare pace nei cuori.Troppi sudori

sono statidimenticati.

Prima di fare i datoriabbiamo fatto i muratori,

abbiamo costruito la casa a trenta famiglieprima di varcare la soglia

della nostre,abbiamo costruito una chiesa,

per il popolo di fedee ora ci si chiede

cosa avete fatto per noi…A voi

abbiamo dato la nostra buona volontàdi una vita tutta spesa qua;

sì, in questo luogodove ora lo sfogo

della incomprensioneporta disunione.

Page 174: Parlo per dono di Dio Vol.1

174

Qualcuno è triste,le liste

delle spese della vitala fanno tristemente colorita,

ma finché avremo le mani legateda tante bravate

di gente che non lavorala situazione non migliora.

Anzi si aggraveràe ci porterà

tutti nel fosso,sia che sia nero o che sia rosso.

[1 gennaio 1977]

Page 175: Parlo per dono di Dio Vol.1

175

UN PROCLAMA PER CHI AMA

Quanti donie quanti toni

ci sono in uno stabilimento,ma il raggiungimento

di un risultato positivonon è solo evitare il passivo

ma unire i cuoridi tutti i compositori.

la cerchiache soverchia

il fatto economico,un dinamico

intelletto,è quello che io metto

al primo postoa qualsiasi costo.

Lavoratori miei amicisiate felici

la soluzione c’è,una evoluzione che

irradierà la terraper chiamare tutti sotto una sola bandiera.

Il nuovo astro della storiaè la gloria

del Signore,un nostro lavoratore

che spinge il carrettoe ha diretto

Page 176: Parlo per dono di Dio Vol.1

176

con mano fermaquesta ditta che rema

con vigoreper porre

in rilievoe a sollievo

i cercatori di giustizia.Inizia

la nuova via,con una poesia

sul riassuntodel ruolo assunto

da cinque fratellie tanti fatterelli,

a chiarire le mentidei presenti

troppo attentia stringere i denti

o per necessitào per avidità.

Si guarda troppo bassoe non si sta più al passo

con lo spirituale,entrano nella spirale

di una vita mesta.Così a Dio più non ci si presta,

lo si adatta a se stessie ai propri interessi.

Così deformanoil pensiero e non si formano

Page 177: Parlo per dono di Dio Vol.1

177

alla luce della verità,che è carità,

una cosa genuinaperciò Divina,

perciò perfetta,perciò benedetta,

perciò completa,e tutto ciò diletta

lo spiritoe l’invito

di Diodi donar se stessi nel completo silenzio.

[1 aprile 1978]

Page 178: Parlo per dono di Dio Vol.1

178

MAMMA ECCO I TUI FIGLI

«Mamma, ecco i tuoi figliche come gigli

del campohanno formato lo stampo

del Regno di Dio.Una cosa che Dio

ti dicedi essere felice.

Nel colmo della bufera,la tua fede rimase intera

quando papàse ne andò all’eternità.

Tutti noi,figli tuoi,

ti abbiamo guardatocome un soldato

che difendee contende

la prolecome si suole

nelle avversità,in tempo di calamità.

Ci hai donato la fedee un piede

sicuroper affrontare il futuro.

Non fu vanoil piano

Page 179: Parlo per dono di Dio Vol.1

179

predisposto,anche se il costo

conobbe vegliee dolori alle soglie

della guerra.Tu, fiera,

ti facesti forierain maniera

meravigliosa,senza posa

e senza ingannoma, con l’affanno

di una mammatrovasti una gamma

di iniziativeper rendere proclive

a noi bambinidi aprire i confini

della vita sociale.Comperasti il maiale

e, con la raccolta delle trattoriesenza storie

e baldorie,senza glorie

e senza feste,senza proteste

e senza ferie,vincemmo le miserie

comunisotto i tuoi lumi.

Page 180: Parlo per dono di Dio Vol.1

180

Ora, il mestiere si è fatto grosso

ma posso

dire

di capire

che sei rimasta la stessa,

anche se messa

al centro,

qui dentro.

Insegnaci l’umiltà

che è sempre stata la tua finalità,

insegnaci a volerci bene,

anche se la catene

del successo

ci hanno messo

di traverso

e qualcuno si è perso.

Insegnaci a essere imprenditori

con i cuori

aperti

nei grandi concerti

del mondo attuale,

dove ci sia filiale

conversazione

con tutte le persone

e nei panni

dei tuoi novant’anni

dacci la benedizione,

questa è la nostra congratulazione.»

[1 ottobre 1994]

Page 181: Parlo per dono di Dio Vol.1

181

«Io sonoil tuo donoe non perdonoquelli che si perdono.

Nella tristezzae nell’amarezza,fierezzae tenerezza

dunque,chiunquee comunque.Acque

puree niente paure,sicurecinture

e avantia fare impianti.Tra tantiimportanti

lavori,corrifuorinon temere onori:

ai varchiaspetta i vecchi,non sprechise gli echi

fannoun pannoper una manoa chi non è sano.

Page 182: Parlo per dono di Dio Vol.1

182

Niente dubbi,

niente connubi,

attento che non si rubi,

smaschera i furbi.

Alla tua

prua,

nulla

culla

ma prudente,

dolcemente

ridente,

niente

di intentato.

Il patentato

ti ha dato,

questo lato

dice tanto,

un pianto

e un impianto.

E accanto?

Hai

operai,

guai

se non vai,

organizza,

divinizza,

izza

e lottizza

i reparti,

aggiusta arti,

abbellisci le arti

e non temere di restare ai tre quarti.

Domanda spesso

dove sei messo

nel complesso

dell’amplesso

Page 183: Parlo per dono di Dio Vol.1

183

di Dio;iosono al tuo servizioe mi delizio

che mi interpellino,e come uno scalpellino,lavora pietra e linoe cammino

accantoal piantoe non mi vantose faccio tanto.»

[27 febbraio 1995]

Page 184: Parlo per dono di Dio Vol.1

184

MERCENARIO

Pesal’offesa

fattae graduata

alla tua maniera.Era

necessarioun mercenario

essere,per il benessere

dell’azienda.Farne ammenda,

non pensarci,se marci

alla mia manieranon conoscerai sera.

[7 giugno 1995]

Page 185: Parlo per dono di Dio Vol.1

185

UN RIMPROVERO

«Grande è il compitoa te adibito,

grande è il debitoche mi ha afflitto,

grande è la responsabilitàper questa società,

grande è la precarietàin tutta la varietà

d’intenti.Se voi fare tutti contenti

e ti cimenti in conventie in emolumenti, stenti

a farcela; ce la faremose, il gemo

è nel tuo interesse.Espresse

in parole povere,non lasciare piovere

in fabbrica.La carica

che le puoi dare,dovrebbe bastare,

per riuscirea capire

che questaonesta

attivitànon è una novità,

Page 186: Parlo per dono di Dio Vol.1

186

è il tuo compitoa te adibito

il conflittoche ti rende afflitto.

Con la preghieratrovi la maniera

per soddisfarel’altare

e il socialee, vincere il male

che in te si annida.Diffida,

dalle attivitàin conflittualità;

con questi interessi,commessi

ed operai,guai se non guarderai

ai loro interessi.Se ti dessi

un compito più difficile,andresti in briciole

ma, non pretendo,tendo

al necessarioper non essere precario

questo edificioè il tuo ufficio.»

[28 settembre 1995]

Page 187: Parlo per dono di Dio Vol.1

187

Sotto questo tettoc’è un letto

vuotoa tutti è noto,

non so perchéci sono ancora tanti perché.

Il mestiereè un piacere

e lo deve essere per tuttie anche i suoi frutti.

Questa divisioneha diviso le persone;

perciò, ciò non va bene.A me preme

che nessunonon sia nessuno.

Dillo apertamenteanche se la mente

si ribellaa questa novella.

Dilloche brillo

d’iraper la lira

mal spartita,frutto delle dita

di Dioe non del proprio io.

Page 188: Parlo per dono di Dio Vol.1

188

Se indietreggio temporeggi,

non te la perdonoperché perdono

la vitadi uno della Ditta.

[2 maggio 1996]

Page 189: Parlo per dono di Dio Vol.1

189

IL LAVORO

Mi onoro di aver sempre lavorato,e sono soddisfatto.

Atto dopo atto sotto il ditodi Dio abbiamo costruito

un impero,prospero

e importante,con sante

iniziative,proclive

ad aiutarechi da solo non lo può fare.

Partito poverosenza rimprovero

per nessunoriassumo

di aver perso il papàancora all’età

di cinque anni.Nei panni

di uno dei cinque orfanelli,sotto i fardelli

della guerra,trovammo la maniera

di uscirne,senza le firme

di nessuno.Fummo

Page 190: Parlo per dono di Dio Vol.1

190

intraprendenti;

a denti

stretti

fummo costretti

a mangiare alla mensa del comune

e a tirar assieme la fune.

Quando diventammo più grandicelli

aprimmo i cancelli,

assieme alla mamma

che ne dirigeva la trama,

ad una attività

di estrema vitalità.

Il commercio,

lo smercio

di filo, bottoni,

berretti e cotoni

nel ricettario.

Non c’era orario

ma c’era una vera volontà

di uscire dalla fatalità.

Ora il mestiere di è fatto grosso

e posso

dire che le lire non mancano.

Nel baccano

di questo mondo,

senza fare il vagabondo,

ho conservato la morale

e ho alleviato tanto male.»

[giugno 1998]

Page 191: Parlo per dono di Dio Vol.1

191

OH IMPRENDITORE

«Mi diletta

la tua fretta

di riscuotere amore

da ogni lavoratore,

riscrivi

quel che vivi

e quel che pensi

per i compensi.

Oh imprenditori,

siate dottori,

basate la vostra ricchezza

su quanto l’operaio vi apprezza,

se gli date sicurezza

sarà la vostra fierezza,

se gli causate tristezza

tremerà la vostra fortezza

e se non trovate tenerezza

sarà una nefandezza.

Questo è onesto pensare

quando si deve lavorare

per un Paradiso

condiviso

con tutti,

in mezzo ai flutti

di questo mondo,

che dovrebbe essere rotondo,

e invece è a sbalzi,

perché ci sono gli scalzi

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192

e i vellutatiche si dicono fortunati.

Invece è pericoloso,perché se uno non è generoso,

corre il rischiodi perdere lo spicchio

di Paradisoarriso

ai poverio ai veri

amatoridei dolori,

perché non si va in carrozzae il diavolo strozza

chi nella corsa,si lascia vincere dalla morsa

del denaroe non trova riparo

né qua né là.La verità per chi non fa carità

è che viene sommersoed è perso

né troppo, né troppo poco,qui sta il giuoco

della salvezzae della tenerezza

di Dio,per tutti c’è spazio.»

[13 maggio 1999]

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193

«Sia che sia terrenao eterna

tutto si imperniain una quaterna,

ossial’economia

della Provvidenza,la cui conoscenza

è immensae non può fare senza,

essa da pacee non è fugace,

essa si professa divinae cammina

al passocon il mazzo

della necessitàed è bontà.

Chi possiedela fede

è una veritàritta

sull’esperienza,non faccio conferenza.

L’ho constatatoquesto stato

di cosecosì generose.

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194

La nostra dittaè rifiorita

in sessant’anniai piani

internazionali,non sono cose banali;

le grazie piovvero a millee fecero faville.

Dilla in parole poverefu un piovere

di iniziative,tutte attive.

E con questosi fa presto

a dire di capire la fedeche richiede

preghierae una maniera

di fratellanzaper una speranza

che supera tempie gli esempi,

in armoniacon chicchessia.

la veritàentra in conflittualità

tra bontàe avidità.»

[26 novembre 2000]

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195

«Papà, dona ai tuoi figliuoliche non si sentano soli

ad affrontare la vita:ma che sia una cosa unita.

Papà, tu che sai cosa è la Provvidenzascuoti la coscienza

di chi ne è senza.Tu che sei a conoscenza

della provenienzadi questa potenza.

Qualcuno se ne burla, urla vittoria,e si mette sullo scagno della gloria;

e c’è chi piange,si sente nella falange

degli esclusidopo tanti abusi.

L’amoreno ha più il sapore

del tempo passato.Si è pensato

a se stessicon o senza permessi.

Gesù, getta le basiche siano persuasi

che è tutto Tuoe nessuno può

vantarseneper cose oscene.

Page 196: Parlo per dono di Dio Vol.1

196

Mamma, chiama a raccolta

ancora una volta

la famiglia Campagnolo:

che sia uno stuolo

di cristiani

dalla mani

solerti

e dai cuori aperti.

Oh nipoti!

Siate dotti

che il mondo noti

che non ci siano dei vuoti

non coperti

dai più esperti.

Parla Tu, che sai

i disegni che hai

in questa famiglia;

piglia

la parola

anche se una sola.»

«Ed è questa:

se resta

unita

avrà vita,

se ci rimarrà concorrenza

rimarrò senza

denaro

e riparo.»

[19 aprile 2002]

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197

AI LAVORATORI

«Oh voi che lavorate

a volte non vi amareggiate

se vi fanno un’osservazione,

giratela a Dio con buona intenzione.

Lui state certi che vi comprenderà

e di certo vi benedirà,

e con cuore puro dite

tutti assieme il lavoro offrite,

e nel crepitio sonoro

dite: “Oh Dio ti adoro”,

e il sacrificio indoro

del Tuo alloro

che è più dell’oro

e dite: ”Noi amiamo anche costoro”,

a chi ci procura

una vita oscura,

perché quando così direte

l’amore di Dio meriterete

e il lavoro non sarà più pesante

e le occasioni di offrire a Dio qualcosa sono tante

e il lavoro non sarà una cosa che duole

ma la vita sarà bella come il sole,

chiara come la luna

e tutto vi porterà fortuna,

gaia

e non più pietraia,

fatta d’amore

e di tanto candore.»

[2 luglio 2002]

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198

PER GLI SPOSI

La Ditta Campagnoloaugura che come dell’usignolo

l’armoniasia la vostra compagnia.

Che come la note di una canzonesia la vostra unione,

e che il ciel vi benedicanella gioia e nella fatica.

E che il Signore vi faccia conoscere le Sue vieper cantar le Sue melodie

e che nel vostro visorisplenda sempre il sorriso

e vi sia sereno il domanie la gioia a piene mani.

[in onore di uno sposalizio]

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CAPITOLO 3

Temi socialie fatti storici

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201

A PAPA PAOLO VI

Al nostro papa Paolo,smascheratore del diavolo,

nostro dono di Dio,di animo pio,

di straordinaria mansuetudineforgiato al sacrificio dell’incudine.

Nostro fiore,vicario del Signore,

nostra deliziache Dio ci diede come primizia,

porto sicuro di speranza,portatore di fragranza,

porto sicurodi ogni animo puro,

nostra sicurezzaanche se qualcuno lo disprezza,

a lui un grazie perennealla sua vita solenne,

un augurio sincerodi esserne fiero

di rappresentare il Signore,in questa vita di dolore e di amore.

[1 gennaio 1972]

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202

L’ABORTO

Lo scottante problema della maternitàcon tutta la sua gravitàe responsabilità

ci invita a meditaresu ciò che si deve fareper bene operare,

per non sentirsi un peso sulla coscienza,di ogni anticoncezionale bisogna far senza,perché c’è del veleno nella presenza.

La vita è un dono del Creatore,che lo passò all’uomo perché ne fosse cooperatoredi tanto vigore.

Essa è il prolungamentodel buon sentimentoe chi nulla rifiuta sarà contento,

a patto che, oltre, alla vita esserne autore,sappia formare ai figli un puro cuoreche sappiano lodare Lui, il Signore;

i figli sono di pesoa chi l’aiuto di Dio non ha atteso,perché il sacrificio sia ben speso.

Uno sciame attorno a Dio si è formato,il Suo amore va contraccambiato,così voi aiutatelo ad essere lodato.

Perché il papà, la mamma e Dio devono fare un solocerchio,

dove l’amore non è mai soverchio,del paradiso fare un solo coperchio,

non copritevi d’infamia,perché se si risparmiala vostra e la mia

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20�

famiglia ci pensala Provvidenzaa procurare a tutti la mensa.

Oh mammed’amore, prime fiamme,il dolore non consideratelo delle condanne.

Esso vi fa apprezzarequello che avete saputo creare,perché il vostro amore possa continuare

con il merito dei vostri dolori,formate puri cuoriche di buone azioni siano autori.

Il vostro sacrificio non sarà sprecato,ma sarà tutto contatose Iddio è lodato.

[12 gennaio 1972]

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20�

IL SACRIFICIO PARTIGIANO

Il sacrificio partigianonon fu vano

assieme a quello americano,si è potuto fare un libero piano,

dove però molti hanno dimenticatoil monito del passato

e hanno sotterratoil sacrificio del fucilato.

Se pensassero al dolore delle madrisi sentirebbero ladri

a tradire i padri,sfuggendo ai loro quadri

è l’unica via sicuraper salvare l’Italia dall’avventura;

e non si può dire: “Così sia”,ma stare attenti ai totalitari che di guerra hanno la mania,

li si può conosceredalle loro opere,

sono vipere,marce come pere,

portano a tutti odio,non ascoltano Dio,

e ve lo dico ioche cercano di far tacere il pensiero, vostro e mio.

[1 dicembre 1972]

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20�

SENTITEVI CONSERVATORI

Sentitevi conservatoridelle cose che hanno costato sudoriagli operai ed imprenditori.

Evolvete il denaro risparmiatoall’invalido e al disoccupato,che la fortuna l’ha dimenticato

per causa della malattia,che ha rovinato la sua economia,o perché la sua capacità non gli ha permesso di

cambiare via.

È l’unico modoper sciogliere il nodoe levarlo dall’incomodo,

per non sentirsi, della società, un pesoe non ne sarà offeso,se non con la mano, anche l’amore di Dio ne sarà esteso.

Oppure impiegateli in cose fruttuose,che ne facciano di voi persone operose,così sollevate situazioni pietose.

Sarà un modo di fareche vi farà apprezzare,e così farvi amare.

Perché il Regno di Dio è fatto di queste cose,non occorre che siano costosema leali e pietose.

[20 dicembre 1972]

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20�

LA MORALE CRISTIANA

Essa si eleva,quando su Dio fa leva.

Essa si chiarisce,man mano che il male sparisce.

Essa si distingue,quando l’odio si estingue.

Essa raggiunge la perfezione,quanto meglio si compie una buona azione.

Non c’è una misura umanaessa sarebbe una cosa vana,

la meta è solo il Creatoreche ne è l’artefice e il curatore,

tutte le altre morali con questa non cordialisono impastate dai cattivi ricordi sociali

le cui conseguenzecausarono queste divergenze.

La morale,che è la materia del bene e del male,

non è una imposizione,ma è la guida per la giusta direzione.

perché l’esigenza interiore,continuamente, cerca il Signore;

da dove è venutae nonostante si sia perduta

continua a speraredi incontrare

Dio, e più è unitapiù gioiosa diventa la vita.

Page 207: Parlo per dono di Dio Vol.1

20�

Perché da Lui si può avere tuttoquello che con il peccato si era perduto,

ad obbedire a Dio non si perde la libertà,perché Lui è un amico tutta bontà.

Perché l’amore eleva il pensiero,mentre l’ingratitudine non fa nessuno fiero.

La pluralità di vedute,a volte buone a volte perdute,

la potete misurarequanto più sapete amare.

Quanto più uno ha peccato,tanto più si sente autorizzato

nelle proprie azioni,causa di grandi confusioni.

Questo il giusto castigoper chi la vita la pensa un intrigo.

La morale correntedi verità dice poco o niente,

e chi non si vuol distaccarefinisce per peccare,

perché si vergognanoe una vita pura non sognano,

perché il premio se lo aspettano dalla gentee non da Dio, comportandosi umilmente.

Tanti si chiedono quale sia la strada giusta,chi vive bene la trova e la gusta.

[13 aprile 1973]

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20�

A PAPA GIOVANNI

Era un tempo feliceper la gente semplice…

quello di papa Giovanni.Erano anni

che la sua generositàinfuse su tutti bontà.

Si era commosso anche Iddioa quel cuore pio.

Si era addolcito anche il Cremlinoper merito di quel vecchio bambino,

sempre sorridenteper far le persone contente.

Scosse anche lo Spirito Santocon il suo vivere santo

che gli diede la confermaavrebbe avuto una mano ferma.

Per chiarire,a chi lo vuol seguire,

non la diede alla sua persona,non perché non sia stata buona,

ma per far capire a chi è coltodi quanto la grandezza può trasformarlo in stolto.

Iddio ha sempre fatto cosìparlò solo a chi si rimpicciolì.

[22 novembre 1973]

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2��

AI GIUDICI

Oh giudici, grande è la vostra responsabilitàin questa società,

siate di principi semplici nell’agireche sono di mai infierire,

dovete la società custodire.Fatele capire

che le siete di sostegnose loro ci mettono impegno.

Se vi si presentan casi di politica,anche se vi costerà fatica,

devono capireche niente si può costruire

con imposizione,perché ogni buona intenzione

invece di portar beneporterà delle pene.

Devono capireche nessuno gli vuol impedire

di formarsi tra loro un’economia,sulla base della loro ideologia,

ma che devono rispettarechi ha saputo, lavorando, anche risparmiare.

E che non è roba di suo dirittocambiare quello che la maggioranza ha decretato

come diritto.

E che no possono impedire,per le loro mire,

di non lasciare lavorareperché sarebbe restaurare

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21�

una dittatura, sarebbe imporrecosa non giusta, perciò usurpatore.

Perché i padronisono operai belli e buoni,

che oltre al lavoroci hanno messo anche il loro tesoro,

il loro ingegnoe il loro impegno.

Che hanno risparmiatoe studiato,

e se ce ne sono che sprecanoci sono anche operai che si ubriacano.

E se hanno fatto un capitale,vuol dire che avevano anche una morale,

perché altrimenti avrebbero mangiato tuttoe non sarebbe rimasto nessun frutto.

[1973]

Page 211: Parlo per dono di Dio Vol.1

21�

IL VESTITO

S’è vistoun mistodi tristo

affarista,di poca vistaper la conquista

di una morale,segue la normaledecadenza industriale…

Pensa solo che valgaciò che fa saldala falda

acquifera,basta essere nella sferadi essere all’era…

quella del progresso,fine a se stesso,dove vien messo

il buon costumesotto a un volumeai commercianti comune.

Per una partita della rivalità,per dimostrare la propria superioritàmettendo a tacere la moralità.

Bisogna sapereanche perdere,di vendere

purché non si diffondauna moda immondainvereconda,

quando cade questa virtùtutti i rapporti umani diventano tabùe non ci si capisce più.

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21�

Questa leggerezzaoscura la chiarezzadella purezza!

È già pesantevoler essere elegante,in questa corsa dilagante,

se poi si fadella nudità,o della ironicità,

tutto cadee accededi trovarsi distante anche sulle strade

dei rapporti sociali,perché gli idealipersonali

sono lontanidai pianidi unirsi le mani

con chi tutto non può averee deve tacere…e chi le fa vedere.

Tanti vestitie tanti pensieri ottimisti,perché gli acquisti,

per loro, non sono una difficoltà,ma che lui non ha facoltàdi far vedere la propria personalità.

Da queste valutazioninascono le opinionidi sentirsi veri uomini,

basati più che su vestiti e stivalisugli idealispirituali,

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21�

tutti all’oppostodi farsi vedere al primo posto.Un costo

troppo strano e vago,per uno spagodi un mago

che veste manichini,per ricevere e far ricevere inchinida cuori meschini.

Sì, perché la vera personalitànon si ferma qua…ma va là

dove la genteguarda al conveniente,e si ama seriamente.

E per farlobisogna escludere il tarlodi cui sopra parlo,

perché per fare un bel donobisogna sì essere buono,ma anche possedere questo tono.

[9 gennaio 1975]

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21�

IL CONCORDATO

Abbia lo statola preoccupazione di rimanere tanto,

in armonia con fedee legge.

Dia lo stato: scuole e asilie la Chiesa: infermieri, suore, preti e consigli.

Dia lo stato: case e lavoroe la Chiesa ci metterà: onestà e decoro.

Dia lo stato libertà religiosae la Chiesa ne sarà orgogliosa.

La Chiesa non vuole imporrema porre

nelle personeil buon nome

di gente,onestamente

intraprendente,che non ha niente

da conservaredi quanto di materiale possa sembrare.

Rinunci la Chiesa Cattolicaalla ricchezza che è un bevanda alcolica,

rinunci ai privilegicome vecchi aggeggi,

si metta allo scopertosotto un cielo aperto,

deve divenir poveracome è paupera

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2��

l’anima della gente,che discute su niente,

perché nulla le è rimasto,perché tutto è guasto.

Un concordatonon amato

va cambiato,deve essere portato

a far capire ad ogni cittadinoche anche se è lontano dal Divino,

c’è un sacerdoteche ha una dote

con un idealediverso da quello statale,

sul quale se lo statonon si è misurato

si troverà senza fondamento,se pensa di annullare il giuramento

per togliere alla Chiesatutta una esperienza, tutta spesa

per dare una morale,che è tale

solo se uno è cristiano.Uno che si crede più sano

non è la realtàe sotto c’è della disonestà,

perché di fronte all’amoredel Signore

non si può rimanere indifferenti,se non si vuol essere parenti

Page 216: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

del Diavolo,con tutto il pericolo

che ne segue,perché langue

una libertà illusoriache è notoria,

perché l’uomo rubao non tuba

disonestamente,e vive umilmente

aspettando la luce di Dio,e non da uno stato che di crede dio.

[4 marzo 1975]

Page 217: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

L’INCOMPRENSIONE TRA PADRE E FIGLI

Viene naturalela differenza di ideale

tra una generazioneche ha conosciuto la privazione

e una gioventùche si crede più

all’altezza,perché dispone di ricchezza,

una ricchezzache dà una sicurezza,

un po’ troppo eleganteper dirsi trionfante.

A lungo andarequando non si sa risparmiare,

un po’ fatta propriada questi di poca memoria,

lo vedremo presto cosa restadi questa festa.

Le civiltà sulla mollezza dei costumisono andate tutte in frantumi,

misurare il presentesenza la componente:

“Da dove è venuta tutta questa ricchezza”,è svogliatezza

o ignoranza,che scaturisce dall’eleganza.

Non certo senza callisi fabbricano fabbriche e viali,

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2��

non certo con la “spreconeria”ha fondamento una economia,

non certo ballandosi va meditando,

perché presoda chi gli ha reso,

non solo la preghiera,ma anche una miniera

di mezziricucendo i pezzi

di altre generazionidalle cattive inclinazioni.

[30 marzo 1975]

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2��

IL COMIZIO

Siamo all’iniziodi un tremo propizioper debellare il vizio,

quello che causa tutti i malisacrali,spirituali,morali

ed è la prostituzioneche oggi è in piena azione,che porta la nazionealla disperazione.

In un giovaneo in una giovane,quando le idee si fanno profane,sanno solo parlar di sottane,

non a tortosi dicon atei per fare l’aborto,con la scusa che il futuro mortonon può arrivare in porto.

Chiamare questa libertàè volgarità,perché ogni vita deve avere la dignitàdata dalla società,

poi, chiamarla conquistavuol dire che si è nella listadella gente disfattista,dall’oscura vista.

Perché se pesanon fu da lui dipesaed è un’offesaspegnere una luce accesa,

allora anche i vecchi pesanoma per ora non ci pensanoun problema insano,ma pian piano

Page 220: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

quando il maligno entra finoa uccidere un bambino,non sarà diverso il destinoper qualch’uno creduto cretino.

E non pensanoche il dannoè tutto loro, perché dannoal mondo l’affanno

che solo Dio può perdonaree risollevare,quello che fa tremarequesto agitato mare.

[13 giugno 1975]

Page 221: Parlo per dono di Dio Vol.1

22�

UN DISOCCUPATO

Un disoccupato,preoccupatodel suo stato,va osservato.

Chi non lo pensa,non ha la dispensadi sedersi a mensa,senza

che pesi sul suo tettoun verdettomaledettoal suo fare abietto:

scaricare la colpasu chi non ha trovato polpasulla sua idea non folta,vuol dire aver sepolta

la veritàcon la caritàdi cui deve rispondere la sua responsabilitànei riguardi della società.

Cantare vittoriaperché si è raggiunta la gloriae fare baldoria,equivale a una moria

finché ci sarà un disoccupatopreoccupatodel suo stato,non sarà perdonato

chi fa festa,senza pensare alla mestavita di una mente non desta,incapace di aver qualcosa nella cesta.

[8 luglio 1975]

Page 222: Parlo per dono di Dio Vol.1

22�

I PALESTINESI

I palestinesi,quanti malintesi,

quanta possibilitàe invece quanta conflittualità!

Se la terra, che c’è, fosse di tutti,sarebbero risolti molti

dei problemi,anche quelli estremi.

Con il denaro sparso,in questo problema arso,

avrebbe fatto spariretutte queste ire,

ma l’odio è ciecoe per questo c’è lo spreco,

per questo c’è la morte,perché si vuol chiudere le porte

a dei fratelli venuti dall’altra partee manca l’arte

del saper collaboraree la gioia del saper donare.

[17 luglio 1975]

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22�

LA MENTALITÀ’ POPOLARE E’DI CHI VUOL GUIDARE

Tutti ugualisono i pali

di sostegnodi questo regno.

La felicità,ecco la finalità

che coloriscele bisce.

La libertàsenza limiti e priorità,

una cosa attuale,un ideale

ottimo,senza cottimo

ma giàdi proprietà

della plebeecco la nuova fede.

E c’è chi ci crede,ed è già sul piede

di guerra,invece che felicità sarà una bufera

e tutto perchéimperante c’è

l’idea di essere ugualinelle doti personali.

Invece l’uomo non è completo,ne perfetto,

Page 224: Parlo per dono di Dio Vol.1

22�

ha molti limitiche si scontrano con i miti

di un’idea elaborataa seconda che si stata corroborata

con la Grazia di Dio.C’è un continuo ronzio

che passa per la mentee chiede dolcemente:

“Non ti aizzarea voler giudicare

chi ti rende triste,sono piste

un po’ pericolosee portano a dolorose

conclusioni,perché le deformazioni

personalisi scontrano con i rivali

su questoonesto

pensiero”.Si può costruire per intero

l’uomo con tutto il contorno,che lo rende adorno

di tante virtùche vanno più su

dell’idea di essere uguali,nei diritti sociali

ma un anellodell’immenso cielo

Page 225: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

che ci vuole fratellisenza i fardelli

di una vita di dirittiche sfornano partiti,

ma nel sogno della caritàl’uomo trova la sua bontà

che lo elevasopra quel che sapeva

quando voleva essere compagnoma il cuore rimaneva stagno!

“Ultimi nel mondoprimi per un cuore mondo”

ecco lo sloganche legan

popoli di tuttii venuti

da Dioper riempire di gioia ogni spazio.

[2 luglio 1976]

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2��

I DISORDINI DI MILANO

Il pensiero dei saggie i disagi

di un cittadino…trattato da burattino.

In nome della libertàsi chiede l’autorità

a uccidere i figlie gli stessi puntigli

si adattanonei problemi che scottano.

Sopprimere,ecco il modo che hanno di esprimere

la democrazia laicae hanno la pretesa di dichiarare arcaica

la morale cristiana,che si richiama

al diritto alla vitae invita

tutti a concorrereper soccorrere:

l’emarginato,l’arginato,

il depresso,lo sconfesso,

il peccatore,il truffatore,

l’oppositore,il contestatore.

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2��

Chiede solo comprensionenon oppressione.

La democraziatollera anche l’ipocrisia

di certa gente,assente

dai problemi socialiche vive tra guanciali

e un male sempre minoredel fetore

di questi dottrinatisquattrinati,

di un pensiero amoroso,che non sa darsi riposo,

le lotte socialialtri ideali,

tanto dibattutie sempre più creduti,

ma tenuti nascostinei posti

che son arrivatiquesti affamati;

parolierialtri mestieri

non fannoo non sanno

tante belle moineo tante rovine,

il diavolo è fatto cosìdice sempre sì

Page 228: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

quando l’uomo nega Dio,ma se rifiuta è un calpestio

un bel sorrisointriso

di odio,sempre un nuovo esordio.

L’uomo si allettae per una tavoletta

di cioccolatafa la serenata

a questi criminali,che portano la società nei crinali

dell’inferno…con l’illusione di aver fatto terno.

[9 dicembre 1976]

Page 229: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

MORTE DI UN DITTATORE

Ho visto la fine di Mussolinisu uno di quei filmini

o documentariin onda nei momenti cari

alla popolazionein occasione

della liberazionedella nostra nazione.

Sembra stranoma mi sono sentito cristiano,

ossia senza odio,dalla parte di Dio,

quando un uomo è disarmato,debole e invecchiato,

anche se ha fattoil disgraziato

o il criminale.Si sta male

a veder la gente,che dalla prepotente

sottomissione,si erga a plotone

di esecuzione.Ogni rivoluzione

se non si basa sulla comprensione,senza infiammazione,

volendo metter drittoil diritto

Page 230: Parlo per dono di Dio Vol.1

23�

con esecuzioni sommarie,sono storie

che ritorneranno da capo.Chi ha il capo

attaccato al collodai primi del secolo

sache la società

inneggiò a Mussoliniche prometteva confini

più larghiribellandosi agli embarghi

usandotutte le armi, sparando

non solo con le pistolema con le parole.

Promettevache si poteva

vincere il comunismoma il fatalismo

di ogni dottrinaè destinato alla rovina,

quando si basa sull’odiosia o non sia in nome di Dio.

Quante sfilate,bene affilate

e molto affollate,si sono protratte

davanti agli occhidi pochi

Page 231: Parlo per dono di Dio Vol.1

23�

gerarchi,che alla vista di tanti archi

e inneggiamentisi credevano potenti.

Che grande illusionequella rivoluzione,

che desolazionene rimase di quella ambizione.

Ora si son rifatte le bandiere,non son più nere

ma si è rifatta l’ambizione,e vorrei dire più grande la confusione.

La storia girae la gente sospira,

finché la superioritànon si trasformerà in bontà.

[25 aprile 1977]

Page 232: Parlo per dono di Dio Vol.1

23�

IL DRAMMA DELLE PRIGIONI

Il dramma delle prigionie le ragioni

che non comprendonocoloro che spendono

la vitaa farla colorita

di tanti gialli,tra tanti cristalli

ingarbugliati,tra amori mancati.

Tanti spettatorinon comprendono i dolori

che prendono formaquando si scopre chi ha lasciato l’orma,

ma cosa che raggelachi conosce tutta la tela

del dramma umano,con senso cristiano.

Vadano in prigionea vedere queste persone,

con tutti i loro problemi,per non essere più sereni

davanti al televisorequando i supervisore

mettele manette

a qualche criminale,ritenuto tale.

Page 233: Parlo per dono di Dio Vol.1

23�

L’uomo non è nato delinquente,anche se deliberatamente

commettecose maledette,

quando si sente soloe quando l’ira è scritta su un protocollo.

Allora leggetutto ciò che non regge

a una coscienzadi una giusta sentenza.

Quanti cuorimigliori

si trovano nelle carcerivolute da certi arceri,

fatti per comprimerepiù che di lasciar esprimere

un ravvedimento,che è più di un monumento.

Quanti cappellanisanno che questi non sono villani,

ma gente con una infinità di problemitutti estremi.

Il tribunalefa male,

misurare in annii danni

arrecatidagli spregiudicati

è una misura umana,ma più cristiana

Page 234: Parlo per dono di Dio Vol.1

23�

sarebbe la sentenzasulla potenza

di ravvedimentosul cedimento.

Allora come fare,non far mancare

un atto di fiduciaa chi ammuffisce o brucia

la vita tra le sbarre,pare

più opportunofarlo sentire qualcuno;

non vuoleparole,

ma una compagniaper rompere la monotonia

dei giornidisadorni,

troppo lunghida fare i funghi,

spesi per niente,se non gli si dà niente.

[15 maggio 1977]

Page 235: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

GLI ANZIANI

I miei vecchietti:questi perfetti

costruttori di sentimenti,mi tracciano i lineamenti

di un mondo migliore,sin quando non si corre

con la testapiù di quanto non si calpesta.

Si elaborano datidimenticati

a vent’anni,in vani

discorsi,per porsi

in evidenzaper convenienza.

Sembra un gioco di parole,ma a volte la prole

non li comprendee non apprende

quei dati,nati

da una lunga meditazione,che non è altro che una giusta collocazione

di ogni persona che si curaa farsi matura.

L’esuberanza fisicarosica

Page 236: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

il pensiero sull’aldilà,se non porta generosità.

Sì, se negli anni in cui si può donare,ti perdi a ragionare

solo su economia,l’armonia

dell’eternitànon troverà maturità.

I passi pesano,quando gli anni pesano,

e c’è facilitàdi non trovare felicità,

sì, ci si può trovare soli due volte,perché molte

personedimenticano il tuo nome

e la tua presenza,e c’è la coscienza

della propria infermitàfornita,

da tutto un corredo,freddo

di prospettive,di iniziative,

e i pensiero si sbilanciae si lancia

con affanno,e pensare al danno

subito,allibito

Page 237: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

e costernato,si trova dal lato

di un pensiero tante volte represso,ma che ora si è fatto appresso,

anzi tutt’uno.Un autunno

gelido,un grido

scuote le ossa,che non si possa

far qualcosa,pensa senza posa

ma è coscienteche non c’è niente

da fare,non può bastare

un anno in più,poi ci si ritroverà a tu per tu

con la stessa realtà,convien cercare la solidarietà

con Gesù,e non peserà più.

[3 dicembre 1977]

Page 238: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

LA LIBERTA’

La liberazionee l’invenzione

della libertàsenza responsabilità

è una trovataun po’ matta,

ma attuale,così con rituale

demagogiasi nasconde la bolgia

in attosu tutto il mercato,

volere gloriae baldoria

nello stesso istante;anche il più ignorante

se non è un criminalesa che non c’è sale.

Eppure quanti contornitristi rivelano questi giorni

si vuole tranquillitàma si tocca l’assurdo della cosa illecita,

si esige concordiasenza chiedere misericordia,

anzi si pensa a cose più grosse,si fanno le mosse

per destituirel’avvenire.

Page 239: Parlo per dono di Dio Vol.1

2��

Quante cosepericolose

sono sull’orizzonte,una fonte

immensadi una Mensa

che chiama a raccoltaper una svolta,

che salvi l’uomoe il Duomo

di questa civiltà,per evitare la viltà

di non dare rettaa questa cosa benedetta.

Scrivo tutti i giorni,senza pormi

in evidenzaper questa Provvidenza,

sono anch’ioservo povero del mio Dio,

cerco spazio tra la genteche guarda e non sente

tutta la preoccupazioneper la redenzione,

a volte son sereno,a volte tremo…

così passa il tempoe penso quale sia il momento

in cui arriverà la luce.Ora ci sono troppe cartucce:

Page 240: Parlo per dono di Dio Vol.1

240

quelle militarie quelle di miseri dignitari.

La forza morale è diminuita,si è affievolita

tra comoditàe libertà

di far tuttoil voluto.

Gran parola la libertà,ma la vita è erta

e se non si praticala fatica

diventiamo vecchi,secchi,

solo buoni a fingerecol dipingere

le buone azionidi quando eravamo garzoni

o partigiani,nei verdi anni.

Ma ora abbiamo l’automobilee la fatica non è più nobile.

[25 aprile 1978]

Page 241: Parlo per dono di Dio Vol.1

241

IL TERRORISMO

Il terrorismo: il sommo risultatodi uno stato

di libertà.La verità

viene a gallae porge una spalla

al dominiodel demonio,

non è questaun’onesta

manieradi alzar la bandiera

della giustizia.Quando si vizia

la gioventùsi ha questa servitù,

non sono le idee le fondamenta,è l’onestà che manca, che spaventa:

una è frutto dell’altra ma anche predicarlae non ascoltarla

o soverchiarla,è una ciarla.

Son state dette tante cose,a volte dolorose

conclusionifomentano passioni

adirantida briganti.

Page 242: Parlo per dono di Dio Vol.1

242

Non è cristiano,stiamo

in un mondo che bruciae ogni buccia

gettata nel bracierepotrebbe esplodere,

si porta il peso fino in fondo,anche se profondo

è il vorticedi questo erpice.

Gesù ci sei fratello e maestro,sei il braccio destro

di questa matassa,una massa

ondeggiantepoco vigilante

sul suo destino,un mastino

è in agguato,lodato

da tanti mammalucchifanno buchi,

sulla barca,c’è l’arca

di Dio.Io aspettoe metto

tutto me stesso,perché lo scopo sia spesso.

[25 settembre 1979]

Page 243: Parlo per dono di Dio Vol.1

243

LE VOCAZIONI

La vocazionee la dimensione

umanasi chiama

volontà di Dio,con ciò

voglio direche ogni fare o dire

deve seguirele mire

del Creatore,l’unico indicatore

del bene sommoper l’uomo.

Tanti progetticontengono difetti,

perché non misuratio ideati

in modo conformecon le norme

dell’universale,sommo ideale,

quello del bene comune.L’umanità deve essere una fune,

dove la gente, in cordata,fa la scalata

alla vettadella vita perfetta.

Page 244: Parlo per dono di Dio Vol.1

244

C’è chi suda più o meno,ma l’arcobaleno

apparese si sa superare

tutti assiemecreste e catene,

per ammirar orizzonti,da alti monti.

Solo allora apparequanto vale l’altare

che si è costruitonell’infinito

disegno di Dio, che ci da la soddisfazionedi capire il valore della nostra missione.

Solo una obbedienza cieca, che si chiama fede,ci fa posare il piede

su posto sicuro,un costo duro

ma puro,perché assicura il futuro.

Quantigiganti

nella storiahanno sbagliato vita,

hanno fatto di propria testa,gesta

apparseimportanti, ma erano solo farse,

lontaneda dare il Pane

Page 245: Parlo per dono di Dio Vol.1

245

di vita.La collettività

annegase non prega,

la collettivitàcerca novità

ed emotività,cerca anche creatività;

ma solo nell’obbedienzala scienza

esprime tutta se stessa,anche se spessa

è la strada che dipanala fiumana,

in cui le righesono spighe

di frumento,per fare ognuno contento.

[2 agosto 1981]

Page 246: Parlo per dono di Dio Vol.1

246

ENCICLICA DIVES IN MISERICORDIA

La via dalla misericordiaè l’unica che ci sia

per risalire a Dio.Pio

e riverente va il mio pensieroal magistero

del Papa,nella sua mappa

Dives in Misericordia,un’armonia

di valori,tutti autori

per portare l’uomo a Dioper un sommo desiderio

che ci sia pace, gioiae gloria

di Dio e degli uomini,i cui confini

varcano il terrenoe sfociano nell’eterno,

dove tutto è perfettosia nell’affetto

che nel fisico.Ricco

il corpo della luce di Dio,niente di tutto ciò

che compone l’uomodi decompone se portato al trono

Page 247: Parlo per dono di Dio Vol.1

247

della purezza,che si trasforma in certezza

di una fedeche non lede

la libertàma la completa e la trasforma in bontà,

allora non si è solo signorima si diventa anche donatori.

Cioèaltri Re,

altriscaltri

inventori,altri salvatori.

Tutto questonel contesto

di una enciclica,ricca

di significati,dove sono indicati:

nomi,pronomi,

e aggettivi;giulivi

all’uomo e a Dio.Un andare e venire in un pio

esercizio,che da inizio

alla redenzione universale.Questo sale

Page 248: Parlo per dono di Dio Vol.1

248

che il Papa ci ha rivelatoè dato

per Bontà di Dio,per superare il logorio

della vita moderna,che sembra una torre e invece è una cisterna,

sempre buia.Voglia Maria

illuminarequesto mare

agitato,dove pare tutto fatto

e invecec’è tanta pece,

dove il materialesupera il morale,

ma dove il maledeve scontrarsi con l’universale

misericordiadi Gesù e Maria.

[26 giugno 1983]

Page 249: Parlo per dono di Dio Vol.1

249

La spiritualità dell’Anno Santo,vissuta non tanto

come perdonoma come dono

per un cammino nuovo.Così provo

a proporrea chi corre

di portar la loro gioiaper le vie della gloria

di una economia tutta diversadi quella della la gente, immersa

nel materiale,che l’ha concepita tutta feriale.

Bisogna fermarsi,bisogna domandarsi

dove Dio ci ha messie anche se siamo perplessi

sul grande disegno di Dioper salvare questo mondo, in pendio,

non ne dobbiamo dubitare.È venuto il momento di potare,

araree seminare,

liberare la vignadalla gramigna,

separare le capre dalle pecore,preparare gente pronta all’amore.

Page 250: Parlo per dono di Dio Vol.1

250

Perché così vuole Gesùsu

Lui dobbiamo contaree cantare

l’inno della vittoria,Maria

ci sarà d’aiuto,perché è venuto

il momentoche il comandamento

di Dio sarà rispettato.Ogni atto

buonosarà un dono,

buonoper ogni uomo,

anche per il più peccatore.Persone stanche e senza amore

cercano luce e speranza,una mano gliela dobbiamo dare noi, con la

nostra costanza.

Gesù farà il restoe questo buio pesto

svaniràe dirà

quanto è buono il Signore,che non porta rancore

per nessuno,e tutto questo fumo

dell’odio e dell’egoismonon vi porti al pessimismo;

Page 251: Parlo per dono di Dio Vol.1

251

bisogna aver fiducia in Dionon chiudendosi nel proprio io.

Una grande scienzaè il trattare con confidenza,

Lui non cerca di meglioe così sarà sveglio

il colloquio che vi impartisce;non preferisce

che facciate grandi cose,ma che sappiate le cose

che dovete fare.L’altare

di Dio è completo,se c’è il sacerdote e il chierichetto,

nessuno meno importante,ci sono santi e sante

che hanno rassettato solo la cucinaper sostenere chi cammina

a portare il Vangelo,per fare della terra un cielo.

[25 settembre 1983]

Page 252: Parlo per dono di Dio Vol.1

252

L’ABORTO

«Il mio cuore piange,s’infrange

contro gli scoglispogli.

Partiamo.Portiamo

assiemeil seme

della redenzione,sarà l’occasione

unicacontro la scomunica

dell’aborto.Il torto

fattoal creato

è tremendo…è orrendo.

[14 agosto 1994]

Page 253: Parlo per dono di Dio Vol.1

253

IL PIANTO DI GERUSALEMME

Con rammarico,ricco

di speranza,avanza

la vita,colorita

di dolore;non so cosa pensa il Signore.

Il pianto di Gerusalemme,questa “emme”

così lungachissà che giunga

la “m” di Maria.La mia

è una speranzama non un’esultanza.

La presenzadi tanta abbondanza,

e tanta ignoranzanella sostanza,

mi lasciauna fascia

stretta al cuoree, senza fare rumore,

prego,anche se annego

per la struttura,che è un’avventura

Page 254: Parlo per dono di Dio Vol.1

254

contro Dio.Io traccio…

faccio silenzio,non sentenzio

condanneora che mi trovo in panne.

Cambierò mestiere,andrò a dividere

i rifiutie, che Dio m’aiuti…

Io non decido,grido,

aiuto,perché il mondo non vada perduto.

C’è in giro quella bestia nerache rende gli uomini simili a una pantera.

[30 agosto 1995]

Page 255: Parlo per dono di Dio Vol.1

255

LA FIEREZZA UMANA

La fierezza umanaha la fama

di avere ricostruito l’Europae ora c’è troppa

frettadi prendere una fetta

o addirittura tutta,come fosse frutta.

Essa è proprietà di Dioma ora è diventata spazio

di contesa,l’ha presa

il diavoloperché il popolo

dormelasciando le orme

del peccato.Ora il povero è affaticato,

non trovala prova

dell’affettoed è gettato in un ghetto.

E questo poveretto,che ha perso scarpe, berretto e tetto,

è giudicatoda uno stato

sordo e ribellealle belle

Page 256: Parlo per dono di Dio Vol.1

256

promesse del Signore,che vuole portare l’amore

e la compassionetra le persone.

Cento sono i motiviper essere giulivi,

ma prima di tuttodare aiuto

ai poveri,doveri

inalienabiliper gli abili

di salutee di valute.

Se no, le bombefaranno un’ecatombe

di morti, per torti accumulati,per non aver difeso gli umiliati.

Si vende la libertàa qualsiasi età,

senza capiredove si va a finire,

in braccioallo spaccio

di drogae così si affoga

la vita,ateisticamente concepita.

[marzo 1998]

Page 257: Parlo per dono di Dio Vol.1

257

LA GUERRA

Una voceatroce

si alzadalla balza

della guerrae distrugge la terra.

Produce odio,e lo strazio

si allargae pare sparga

sordi,dai bordi

si fa rifornimentoed è un rifinire che fa spavento;

attento popolo offeso,che il peso

della colleranon faccia colera.

La terrarinserra

sangue e bombe,langue un’ecatombe.

Fermatevi,perdonatevi

primache la cima

dei valorisia messa fuori.

Page 258: Parlo per dono di Dio Vol.1

258

Venite incontroa tanto affronto,

chiedete la vita,su, invita:

“Qui in occidentenon manca niente!”

Ci sono braccia buonee non occorre carne da cannone,

ci facciamo su le manichee lasciamo che le nazioni nemiche

si rodano nella loro cattiveriae miseria.

Tutti uniti,infiniti

sono gli sbocchiche diventano ginocchi,

vi troverete un po’ quaun po’ là,

ma la veritàè che la carità

trionfa e fa primavera,non una terra

bruciata,e una manciata

di sopravvissutiirsuti

dall’odioe senza Dio.

[12 aprile 1999]

Page 259: Parlo per dono di Dio Vol.1

259

«Ho la netta sensazioneche la nazione

sia in pericolo,in un vicolo

cieco,lo spreco

è enormee le orme

sono pesantie tanti

sono ansanti.Davanti

a questi problemi,ci vogliono estremi

rimedi,se vedi

degli sprechie i vecchi

soffrire,devi partire

e farti carico.T’incarico

su ciò che verte il fabbisogno,agogno

una preghierada questa miniera

di sofferenza,la cui presenza

Page 260: Parlo per dono di Dio Vol.1

260

commuove Dio,che dà spazio

alla misericordia.La madia

pienae una vita serena

saranno il tuo conforto,anche se ti daranno torto.

Adornae sforna

attività,che è vita.

Lavorae adora

Dio per ciò che ti dà,per questa attività.

Ogni buona azionebenedice la nazione,

ogni invocazioneè una nozione

di causa,non darti pausa.

La carità supremaè di estrema

necessità,insita

nella vita,fa che sia custodita.»

[5 gennaio 2000]

Page 261: Parlo per dono di Dio Vol.1

261

GLI EXTRACOMUNITARI

«Gli extracomunitariti siano cari,

essi sono i punti avanzati,per essere collocati

nel Cristianesimo,in questo bellissimo

atto di caritàci sta tutta bontà

di Dioal servizio

dei bisognosi.La diagnosi

è una sola:consola

tutti,se li aiuti

i fruttisaranno tutti

a tuo meritoe per questo mondo smarrito.»

[10 ottobre 2000]

Page 262: Parlo per dono di Dio Vol.1

262

I GIOVANI

Getto in campolo stampo

di vitada te concepita;

ora tutto precipita,ma tu incita

i giovania esser giovani

non drogati,non invecchiati

nel fisicoo nell’intrico

della vitae farla finita.

La vita è un valoresolo se c’è amore

e un sostegnodegno

dei figli di Dio,e uno spazio

che non ti faccia diventare pazzoquando sei ancora ragazzo.

Dio chiede un piede fermosu un principio eterno:

la vitava concepita

nella purezza dei costumi,per non lasciare i figli implumi;

Page 263: Parlo per dono di Dio Vol.1

263

non siamo degli animali,ma abbiamo degli ideali

ed è onesto diredi obbedire

al Padre Nostroche non è un mostro

né un giudice severo,ma un Papà tenero;

e ci vuolenon nelle nuvole

e neanche nella discoteca,che spreca

nel rumorel’amore.

Bisogna domare gli istinti,vinti

questisi è onesti.

La felicitàsta nell’onestà.

Il vizioè un inizio

di degrado,che di grado

in grado,diventa un ladro,

ti avvinghiae ti invecchia

[6 gennaio 2001]

Page 264: Parlo per dono di Dio Vol.1

264

I COSTUMI

La lieta sortitadi questa partita,

che è la vita,invita

tuttia dare i propri frutti;

se gli aiutirimangono muti,

il dannoè un affanno

che vienee porta pene.

Le sirenesi fanno balene,

i buontemponidemoni,

i padroniscendono dai troni,

la gente gridache non c’è più chi li giuda,

la burocraziarimane senza economia

e i vecchirimangon stecchi.

Bisogna cambiare,bisogna amare

non divorziare,premiare

Page 265: Parlo per dono di Dio Vol.1

265

gli oziosie i viziosi

non va.Chi ha la buona volontà

va premiato,va dato fiato

alla virtù,non la si chiama tabù.

Il valoreè ancora l’amore,

e l’essenzaè ancora la presenza

della fedeche chiede

onestà;qui sta la felicità.

Questa disonestàgrava sulla società

e il marcio su se stesso non si regge,questa è la dura legge

che non proteggee non regge.

[7 gennaio 2001]

Page 266: Parlo per dono di Dio Vol.1

266

IL LAVORO

«Pregami, ma con amore;mi sta a cuore ogni lavoratore,

ed è per questoche mi presto

a mettere in lucetutte le bucce

che esistonoe non sono

a vantaggiodi chi è saggio.

E il saggioè un raggio

di luceper chi produce.

Tutto quase c’è carità

se poi ci sonodelle pecche in trono

di aviditànon c’è felicità,

ma povertàper chi ha

e per chi le subiscequeste bisce.

La vera ricchezzaapprezza

il debolee il valevole.

Page 267: Parlo per dono di Dio Vol.1

267

Questa componenteè nella mente

di Dioche ama il pio

e il dotato,e li mette nello stesso stato,

in un’unica famiglia;li piglia

a modelloche ognuno sia fratello.

Se poicomandano gli avvoltoi,

la miseriasi fa seria

e affaticala pratica

quotidianae la liana

si spezzae diventa una pezza.

E così arriva il fallimento,sgomento

sia per i farabuttisia per i giusti…

questo non va,perché intacca la libertà

d’offerta,anche se è una cosa erta.»

[febbraio 2001]

Page 268: Parlo per dono di Dio Vol.1

268

LE TASSE

La questioneche è un bastone

che ferisce,ma unisce

i ricchie i poveri

nella torta comune,è un fiume

di diceriesulle miserie

che ci sonodopo tanto dono.

Prega,ma

rimaninei panni

dei poveri,anche se ricevi rimproveri;

malati,incappati

nell’incapacitàsenza possibilità

di un ricavo,dove nel cavo

della manonon hanno

uno spicciolo;è ridicolo

Page 269: Parlo per dono di Dio Vol.1

269

che ci siaun rifiuto di cortesia.

Se poiavvoltoi,

specializzatia sottrarre i piatti,

fanno piazza pulita,la ditta

si ribellae la storia è bella

che finita,perché t’invita

a rubareper stare

in piedi;se cedi

tuttol’avuto,

tuttoè perduto

perché bisogna investire,vestire

di nuovo,perché l’uovo

va rinnovatose no sei rovinato;

il macchinario invecchiae non si specchia

con la tecnicae la dinamica

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270

del progresso;se poi il denaro viene messo

nelle mani di chi adoperarlo non sa,o per pietà,

il fallimento è completosotto ogni aspetto.

[febbraio 2001]

Page 271: Parlo per dono di Dio Vol.1

271

IL SERVIZIO CIVILE

Il servizio civileè un abile

strumentoin questo momento

di povertà moralee sociale;

valecome ideale

di patriae di famiglia;

in un’economiadove la burocrazia

è allo sfaceloper il gelo

socialee morale

senza princìpie tanti prìncipi;

solo uno spiritoimpreziosito

di valoripuò tirarci fuori

da una societàsenza entità,

dove ad ognuno sembra di valere qualcosaper render più felice la sua giornata operosa.

Non si può pretenderedi rendere

Page 272: Parlo per dono di Dio Vol.1

272

tutti ugualiquesti ideali,

hanno fallitol’invito

di Marx,però il marcio

non sta qui, in questa eguaglianza,sta nell’intolleranza

di non ammettereun potere

Divinoe un destino

eternodove ogni pensiero fa perno;

vorrei dirvidi unirvi

in una societàsenza rivalità

perché ognuno ha qualcosa di buonodi cui può fare dono;

tanti donipossono farci buoni,

e vivere benesenza pene

senza veleni,ma sereni;

tutto quaper una società,

così varia,ma in avaria.

Page 273: Parlo per dono di Dio Vol.1

273

La sostanzanon sta nella baldanza,

ma nell’accettarele tare

che ognuno porta con sé,per poter diventare anche Re.

[febbraio 2001]

Page 274: Parlo per dono di Dio Vol.1

274

RERUM NOVARUM:FAMIGLIA E STATO

«Ed è questoche Mi presto

a chiarire:sul dire

tra stato e famiglia;se si piglia

singolarmentela mente

umanae cristiana

non basta,perché la pasta

è sociale,e deve avere un ideale

che valeper sentirsi protetti alle spalle,

perché occorreil dottore,

il muratore,il coltivatore,

il maestroe chi sa adoperare il minestro…

che sarebbe il ministrodestro o sinistro.

Questa è la societànella sua totalità.

Il rappresentantedelle cose sante

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è il Papa,ma la pappa

è cosa di terraed è per una persona ragioniera.

L’uomoè il duomo

di Dio, fatto di materialitàe di spiritualità.

Fuso santo,ma ruppe l’incanto…

arrivò al pianto,e l’impianto

del socialesi trovò male:

in confusione,e in compassione,

a volte in espansione…la cui dimensione

proponecose buone

o cose cattive,perché l’uomo è proclive

al male,se rifiuta l’ideale

cristiano.Non bastiamo

a noi stessi.Gli interessi

materialinon sono uguali

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a quelli spirituali,sono conflittuali.

Il bene propone,il male impone

con la forzae non resta che una sporca scorza.»

[20 marzo 2004]

Page 277: Parlo per dono di Dio Vol.1

277

RERUM NOVARUM:L’OPERA DELLA PERSONA UMANA

«Ed è questoche Mi presto

a dire:sull’agire

della persona umanase vuole essere cristiana;

non è la carità,ma la dignità

dell’uomoil principio sommo.

La personadella sofferenza dona

e non escludeche venga solo dall’uomo rude,

a volte vieneda ciò che scorre nelle proprie vene

di una vita naturale,che una materiale

non conosce l’idealedi sopportare anche il male.

Da qui nascela differenziazione delle fasce

del pensaree di giudicare.

Tutto ciò che è onestoè detto presto,

se fa lieto il fratello,rende bello

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l’animoe io lo stimo.

Ciò che divide,contro Dio, stride

rende amarol’animo avaro,

e il suo capitaleporta male.

Sono i poverii veri

amici di Dio,perché portano il peso meritorio

per salvare tuttianche i bruti.

Nel giudizio universalesale

una domanda,granda

è la provache ogni giorno si rinnova,

e chiede: dov’è tuo fratello?Hai fatto quello

che era necessarioper il suo salario?

E non è solo una questione di soldima anche di modi!

L’amore sarà il dottore,di questa pratica il giudicatore…»

[21 marzo 2004]

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279

RERUM NOVARUM:L’OPERA DELLO STATO

«L’organizzazionee la moltiplicazione

dei beninon hanno fatto giorni sereni;

che valeè la morale

e come taleè l’ideale

cristiano.Vano

sarebbe ogni sforzose non si fa ricorso

all’aiuto di Dioprincipio

e finedi ogni cosa sublime.

Parisono i missionari,

faritra tanti precari,

eroitra tanti avvoltoi.

Una vita consacrata,alleata

della povertà,per la dignità

della persona;dona

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scienzae conoscenza

pagando di personaogni cosa buona.

Lo statoalleato

del poterenon può tenere

schiavigiovani e avi;

se non ha l’improntadi quel che conta

la fedeogni cosa si lede,

e diventa mortaleogni ideale.

La mente umanao è di Cristo o è di Satana.

Il bene fatto da Satanainganna

e impantanala brama

del tuttoe subito.

I desideri del demoniosono avere il dominio

delle mentiperciò niente sacramenti;

e in tantisi fanno avanti

Page 281: Parlo per dono di Dio Vol.1

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come se il numerosia un vero

dirittoa loro ascritto,

ma il fattoè un artefatto.»

[21 marzo 2004]

Page 282: Parlo per dono di Dio Vol.1

282

RERUM NOVARUM:L’OPERA DELLE ASSOCIAZIONI

«Ed è questoche Mi presto

a dire:di unire

in societàtutta la comunità,

allora la bontàfarà fraternità

e il premiodi Dio

sarà immensoe la vita avrà senso.

Più è unitae più vita

c’è,perché

il beneviene

da Dioe Dio

ne godee la lode

a chi con buona volontàmostra la bontà

dell’intentoperché ognuno sia contento.

Ci fu il fascismo,ci fu il comunismo,

Page 283: Parlo per dono di Dio Vol.1

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tutti e due convintidi essere attenti

nel fare il bene,ma entrambi finirono in pene.

Se si esclude Dioentra l’odio

e con esso la miseriarivoluzionaria.

Chi dice di credere in Dioe pratica l’egoismo porta odio.

L’uno e l’altro sono ugualie i mali

si moltiplicano,e il baccano

salee porta male.

Un malemicidiale

sia materialeche spirituale.

Se l’uomo fosse perfettoognuno avrebbe il suo tetto,

se regnasse l’affettoognuno sarebbe protetto

e anche se costrettoa letto

l’assistenzagli darebbe credenza.

Tutto sarebbe merito,e anche lo smarrito

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284

troverebbe la viadi Gesù e Maria.

Con tutta la buona volontàla contabilità

non basta,perché ci vuole il dolore per fare un’anima casta.»

[22 marzo 2004]

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285

UNA RELIGIONE SOLA

Una politicaricca

di umanitàla trovi solo nella cattolicità,

perché possiede la veritàdata della luce della Divinità.

Combattutaper la terra tutta;

da millenni il male la combatte,a schiere compatte,

perché nel malenon si può aver lo stesso ideale

della cattolica,apostolica

Romana,che emana

la sicurezzadella certezza

lasciata dal Creatore,dal pastore

della Chiesa.Ad altri pesa

questo connubio tesoe forte, perché preso

come umiliazionedi dover cambiare ogni nazione.

Ma la veritàmerita

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questa obbedienza,in coscienza

bisogna chiederlo allo Spirito Santoper fare questo passo tanto.

Ne vale la pena,uscire dalla tortura piena

dell’inferno,non può rimanere tutto fermo.

Cercate la luce,quella che conduce

alla verità…troverete la novità.

Se manca il dialogodiventa un giogo

senza scuse,perché tutte le religioni devono esser fuse

in una sola,con la parola

e la preghierache si avvera…

Un solo Pastoree un solo gregge.

L’inganno lo hannogli altri, esasperati dal danno

di una convinzioneche sia Dio e non un demone

che trascinaalla rovina chi su quella strada cammina.

[22 aprile 2004]

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NAPOLEONE

Napoleoneun altro buffone;

per grandezzaperse la purezza.

Conquistò imperidimenticò doveri.

Per le donnefece crollare le colonne

della Chiesa…che triste pretesa!

Finì tra i topisenza scopi…

che cosa è rimastodi questo guasto?

Tante parolee qualche mole

di pietra,e neanche una cetra

che cantii suoi vanti.

[---]

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CAPITOLO 4

Preghiere

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PREGHIERA ALLA MADONNA

Oh Maria,compagna della vita miavoglio che tu sia,

in ogni azione,per portarti in ogni nazione,per dare la soddisfazione

che io hoquando ti vòimplorando.

Oh Maria,ora che sono in tua compagnia

non dovrei mai direho sbagliato mire

se penso poco a tee perdo tanti perché,

ho tanti risultatida te amorevolmente ideati,

non più farò di testa miama tutto per te sarò o Maria.

[9 maggio 1975]

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LA PREGHIERA DELLA SERA

È bello concludere il giornocon tutto un contorno

di attivitàe di pietà,

una giornata tutta spesain una luce accesa

dal Signore,accompagnatore,

e nella confusione generalecon lui si può evitare il male…

Ti ringrazioo Dio,

ti ringrazio mio Signore,per la pace che ho nel cuore,

così staccato dal mondomi sento mondo!

Perciò con una felicitàche non è di qua

ma Tua,perciò perpetua,

non faccio tantoma spero di non rompere l’incanto

di uno scenario del Tuo amore,che il peccatore

freme per un baglioreaiutato dal Tuo amore.

[7 luglio 1975]

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UNO E TRINO

Tre uguali,ma un solo Dio.

Tre triangoli uguali,ma un solo cerchio…

dove tutto è uno.

[23 novembre 1975]

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Un inno a Maria,nella vigilia

dell’Immacolata,innalzata

alle vertiginifin dalle origini.

Quanta pace dispensaa chi la pensa.

Quanta fiduciaa chi pronuncia

questo nome,tenendolo per timone.

Quanto percorsoper chi ne fa ricorso.

Quanta luceproduce

chi umilmentela tiene presente,

che mistero di bontàtrova chi fa la sua volontà.

La mamma dei semplici,compagna dei giorni felici,

il sostegno dei tempi difficili,la potenza che fa tacere i fucili,

dà uno scopo ad ogni sofferenzafacendole sentire la sua presenza.

Nelle confusioni socialiapre i suoi viali

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della comune concordia,che irradia

dolcezzacon una tenerezza

da tramutare i peccatoriin dolci pastori.

Un’Osanna ci spiana la via,in sintonia

con i cuori beati,non più reati,

ma un amore immensoe un incenso

a proclamarela gioia d’amare.

Perché sparare,se si può sperare

in giorni migliori, senza i baglioridistruttori di tanti lavori.

La Madonna è sulla strada,va in contro a chi non la bada:

sono i suo figlicaduti negli artigli

del demonio,che li ha riempiti di odio,

sono ciechi,sono cuori secchi,

non vuol bruciarlima vuol baciarli.

[30 novembre 1976]

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Gesù, parliamone del Natalee non dell’arsenale

in cui il mondo è immerso!Dille che c’è un altro verso:

non con mine,ma con rime

melodiose,tutt’altro che pericolose.

La gioia dell’amore,di un pittore

o di un poeta,che profeta

la Tua venutaall’insaputa

dell’orgogliodel mondo spoglio.

Parte da zeroe si farà perfetto il cielo intero,

partedopo esser stato messo in disparte,

parte e arrivafino all’evviva.

La bocca della veritàscritta con novità

in modo,per un approdo

del genere umano.Divento profano,

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���

il mondo si battee si dibatte,

è avvinghiatonon trova fiato,

e in questo sforzomatura un rimorso

e con essoviene messo

a dura prova.Si rinnova

la menteperché sente

che il suo volerenon sopporta le galere,

torna indietro,medita lo spettro

di tante cadutenon propriamente volute,

ma subitee assorbite

un po’ alla volta,ma l’anima ne è rimasta sepolta.

Esplode una luce:è Gesù che la produce!

Ci ama davveroperché è un vero

amorenon Gli piace essere un controllore,

e tanto meno un giudice…lo è fin troppo il mondo, ma non è felice!

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2��

�Bisogna ricostruire,non imbastire

storiedi porcherie.

E invecec’è

il Signore,di uno splendore

che illumineràanche l’anima più nera.

Questa è ricostruzionenon la marmorizzazione.

Questa è la vita,tutta colorita

di perdonoe di dono

di se stessi,con splendidi riflessi.

[21 dicembre 1976]

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���

PREGHIERA A MARIA

La mamma dei miracoli,la mamma dei piccoli,

la mamma dei sereni,la mamma degli arcobaleni,

la mamma dell’umanitàe dell’unità,

sì, parlo della Madonna di Fatima,mia cima

che spaziae che sazia.

Vorrei scrivere parolepiù grandi delle parole.

Vorrei che fosse l’anima a scriveree vivere

di questa effusione,io, che ne ho avuta l’occasione

di gustare le gioie celesti,vorrei prendere i mesti

e spostarli,per piantarli

di fronte a Maria,anima pia.

Tutti i problemi socialisono ideali,

effimeri,quando si gustano questi piaceri.

La fame,per tanti infame,

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���

o la morte,considerata una sorte

tragica,invece è una magica

occasioneper la fusione

di noi stessi con gli interessi,da Dio espressi.

Calma e fiducia,forma di rinuncia

non pubblica,ma biblica.

Serenitàsull’eternità,

e così la fedeprende il piede

della sicurezzae della bellezza

dei valori,degli albori

del Paradiso terrestre,l’unico che sa rivestire

la terradell’atmosfera

divinae non trarne rovina,

ma figli beati,elevati

a rango di figli di Dio,eredi del suo stesso spazio,

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30�

in virtù del Redentoree dell’amore

della Madonna,una colonna

ancor salda,che riscalda

i cuoricoprendoli di fiori.

Bella Maria,bella l’armonia

che sa diffonderee infondere

nei cuoriquesti valori,

l’unico retaggioche ognuno si trova a suo agio.

[2 maggio 1978]

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30�

LA PREGHIERA DELLA SERA

Grazie, oh Dio,del risveglio

di questa mattina,e del dono della Tua dottrina.

Grazie perché ho potuto godereil piacere

di sentirmi cristiano,io lo chiamo

il dono più grandee più entusiasmante.

Grazie per l’affettoche mi fa sentire più perfetto.

Grazie del paneche mi rimane.

Grazie per la salutee per le valute.

Grazie per il lavorodi cui mi onoro.

Grazie per i parentie i conoscenti.

Grazie che conservi le mentidei potenti,

ci doni giorni serenie non ci areni

in acque paludose,anche se una gran dose

di maleè nel nostro viale.

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30�

Grazie di tante speranzee scusa delle lagnanze,

fa che porti paceanche se fugace

è la preghieradi questa sera.

Mi affidoal grido

del Tuo abbandono al Padree all’immenso amore di Tua Madre,

fa che io vi sia devotocon l’aiuto

di questa preghieradella sera.

Vado a riposarenon senza pensare

a chi non ha né lettoné casa, metto

tutto nelle Tue mani,spero domani

di esser di Te degnocon il mio sostegno

ai bisognosi,che gloriosi

sarannose Ti aiuteranno.

[31 agosto 1979]

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30�

PREGHIERA DEI LAVORATORI

Dai pori il nostro sudoresi eleva con atto d’amore,

per Nostro Signore.Il dolore

ci accomunasotto la stessa luna,

ma vuol esser pienae serena,

anche se la cenaa volte è una pena.

Tutti assiemeraccogliamo il seme

che l’amoredel Signore

ci donae ci sprona

a cose sempre più belle,sino sopra le stelle.

Piace la pace,piace se tace

la coscienza.La convenienza

ci rende fratelli,dai sentimenti più belli,

che questo piantosi trasformi in un canto

di resurrezionee di unione.

[8 aprile 1980]

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30�

VENERDI’ SANTO

Signore illuminaciperché possiamo capirci.

Signore facci capire il valoredell’amore,

e la grandezzadella purezza.

Signore fa che l’umanitàsia più unita

e la superioritàsi trasformi in bontà.

Signore fa che questo piantosi trasformi in un canto

di redenzionee di resurrezione.

[1 aprile 1981]

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UNA PREGHIERA

Signore,senza il Tuo amore

tutto muore,eppure il mio cuore

ne misura il valoree corre

con il pensieroa questo mistero

che a me pare neroe timidamente spero.

Maria,così sia

non la mia volontà,ma la tua bontà

m’aiuti,che sono a te risaputi

i miei bisognie che sogni

un cielo terso,immenso

nella veritàe nella carità.

Gesù, pietàper questa umanità

l’etàha passato la metà,

ma confido ancora…dona un’aurora,

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3��

dona pace e speranza,dona luce e costanza.

[5 agosto 1982]

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3��

Nell’intimo di questa sera,Ti rivolgo una preghiera.

Sarà,quel che vorrà

la Provvidenza,che usi clemenza.

Sono stancoormai imbianco,

ma questonon mi fa mesto.

Mando il pensieroal mistero

e all’arcano disegno divino.Cammino

titubante,come viandante,

confuso,faccio uso

della preghierae si spera

che facciala faccia

illuminata.Balenata

l’ideadi una rea

responsabilità,cerco stabilità.

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3��

Lascio a Dioil mio servizio;

ed è questo.Presto

sarà lo stesso,con il permesso,

di adempiereil compiere

la grazie dal Signoresotto questa torre.

Cammino lesto,il resto

lo fala Trinità.

Tu concentrati,niente artefici,

ma specificiuffici

come la caritàe la specificità

della missionedell’orazione.

[14 settembre 1995]

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3��

ALLA VERGINE

«Oh Maria che trionfi in cieloper il tuo immenso zelo,

non per mia volontà,ma per Tua somma bontà

posso ancora cantare,poiché posso ancora amare.

La riconoscenza infinitaperché la mia anima, a Te unita,

non può dimenticarequel che Tu hai saputo fare.

Hai saputo la mia anima rinverdire,per ringraziarti non so cosa dire.

Quel che è certo,quel che hai sofferto

non lo posso dimenticaree il Tuo nome cercherò di onorare

e a tutti far conosceree se occorre anche scuotere,

perché a Te possano ritornaree il Tuo nome invocare,

perché ognuno sia felicecome a Tuo figlio si addice

e tutti possano ammiraretutto il Tuo brillare.»

[4 aprile 1998]

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PREGHIERA DELL’AUTISTA

«Signore, alla mia manieraTi rivolgo una preghiera

e lungo la viaTi voglio avere per compagnia.

I pericoli sono tanti,aiutami a guardare avanti,

che non debba sbagliarea guidare.

I miei cari mi aspettanoe se mi fai ritornare si dilettano.

Tutto il giorno sono in pericolonel guidare questo veicolo.

Questo è il mio lavoro,non è tutto oro,

ma bello è se Ti ho per compagniaassieme a Tua madre Maria.

Essa sa dell’affetto dei miei carie che altra gioia non ha pari.

Fammi ritornaree Ti farò da tutti amare.

Noi che viaggiamoin Te confidiamo,

questo è il nostro pensieroche per Te va fiero,

perché Tu sei la luceche a casa ci conduce.»

[6 aprile 1998]

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OH MADRE DELL’UMANITA’

«In umiltà e fervorecontiamo le ore

perché Tu ci dicache ci sei amica,

in questa fatica,nella pratica

quotidianaperché sia sana

nel corpo e nella menteper un’anima splendente.

Convintiche ci vuoi contenti,

ti affidiamotutto quello che siamo

con i nostri problemie tanti dilemmi,

ma soprattuttoil frutto

del nostro iosia di Dio.

Vergine Santapianta

qui le tue radicirendici

forti in fedeltà,per dar pace all’umanità

povera e ammalata.Tu che l’hai amata

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31�

e sorrettain questa stretta

valle di lacrime.Tu madre sublime

fa che la gente si fermie vermi

quali siamo,cantiamo,

Ave Mariamadre mia,

donaci Gesùe virtù.

Donaci bontàe buona volontà

che il mestieresia un piacere

da goderedel Tuo potere

e un aiutoa chi si sente perduto.

Pregoperché leggo

nel Tuo cuoreun amore

che ci invadee da tutte le strade

verranno annodopo anno per avere pane e panno

[27 luglio 2003]

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LA MADONNA

«Io sono ogni personacattiva o buona

che incontri nella tua vita,da me impari o muti vita.

Da me trai forzaper aumentare la corsa;

da me impari a soffrireper non far soffrire.

Sorridi sempre,perché sempre

a Dio piacise tutti baci.

Lavora,ma prima ancora

pregaperché regga

tutta la strutturadella tua altura.

Non giudicare…lascialo fare

a chi non ama,prega e chiama

il Mio nomee farò del tuo nome

quello che son capace di fare Ioassieme a tuo Dio.»

[---]