Parentela: relazione e rappresentazione...Famiglia nucleare o coniugale: coniugi e figlio/i. Unità...

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03/04/2019 Parentela: relazione e rappresentazione Stefano Maltese – Corso di Antropologia Culturale Parentela: un duplice significato Sistema di relazioni biologicamente, socialmente e culturalmente stabilite Relazioni di due tipi 1. consanguineità (relazione biologica, legame di sangue) 2. alleanza (o affinità – Unione attraverso il matrimonio) …ma anche sistema di rappresentazioni culturalmente determinata dei rapporti tra gli esseri umani Lo studio della parentela ci dice non solo chi viene considerato «parente» in una certa società, ma serve anche a illuminare le dinamiche sociali che da ciò dipendono (diritti-doveri, ereditarietà di prerogative o beni, obblighi nei confronti del gruppo, ecc.) Ogni società ha elaborato una concezione specifica della parentela, che tiene insieme le rappresentazioni sulla procreazione e le norme che regolano il rapporto tra l’individuo e il suo gruppo, nonché i rapporti tra gruppi all’interno della stessa società 2 1 2

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Parentela:relazione e

rappresentazioneStefano Maltese – Corso di Antropologia Culturale

Parentela: un duplice significato

� Sistema di relazioni biologicamente, socialmente e culturalmente stabilite

� Relazioni di due tipi

1. consanguineità (relazione biologica, legame di sangue)

2. alleanza (o affinità – Unione attraverso il matrimonio)

� …ma anche sistema di rappresentazioni culturalmente determinata dei rapporti tra gli esseri umani

� Lo studio della parentela ci dice non solo chi viene considerato «parente» in una certa società, ma serve anche a illuminare le dinamiche sociali che da ciò dipendono (diritti-doveri, ereditarietà di prerogative o beni, obblighi nei confronti del gruppo, ecc.)

� Ogni società ha elaborato una concezione specifica della parentela, che tiene insieme le rappresentazioni sulla procreazione e le norme che regolano il rapporto tra l’individuo e il suo gruppo, nonché i rapporti tra gruppi all’interno della stessa società

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I diagrammi o alberi di parentela

� Un sistema grafico per descrivere le relazioni di parentela. Vengono impiegati i seguenti simboli:

� Ego è il centro focale del diagramma di parentela. Il diagramma va «letto» dalla sua prospettiva 3

Consanguinei e alleati

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Sigle

� Vengono utilizzate per designare gli individui che compaiono nel diagramma in relazione a EGO. Sono utili a individuare in maniera univoca gli elementi nel diagramma, indipendentemente da come essi sono designati nella società in esame

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Esempio di uso delle sigle (inglese)

� Attenzione! Termini invertiti in inglese e italiano

� Sorella del padre >> in inglese FZ, in italiano SoPa 6

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I gruppi di discendenza

� I gruppi di discendenza sono individuati dal riferimento a un antenato comune (ascendente); la continuità del gruppo è garantita dalla nascita e inclusione nel gruppo stesso di nuovi individui (discendenti).

� Si ipotizza che le società si siano organizzate per gruppi secondo il principio della discendenza quando fu necessario normare e regolare l’accesso alle risorse disponibili (limitate).

� Il principio della discendenza individua il gruppo (o i gruppi) di appartenenza dei nuovi nati.

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Tipi di discendenza

� Unilineare

1. Matrilineare: esclusivamente attraverso individui di sesso femminile

2. Patrilineare: esclusivamente attraverso individui di sesso maschile

� Bilaterale (il nostro sistema)

• Cognatica: il riconoscimento dei legami di parentela avviene indifferentemente dal lato paterno e dal lato materno

� Doppia o bilineare

• l’individuo appartiene sia al gruppo del padre (e del nonno paterno) che a quello della madre (e della nonna materna). In questa tipologia di discendenza – a dire il vero molto rara – convivono matrilinearità e patrilinearità. EGO eredità differenti prerogative per via patrilineare e matrilineare.

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Articolazione dei gruppi di discendenza unilineari

� Gruppo corporato

Gruppo di discendenza caratterizzato da diritti, privilegi, forme di cooperazione economica, politica e rituale condivisi su base collettiva

� Lignaggio

Patrilignaggio o matrilignaggio a seconda che si tracci la discendenza dall’antenato maschile o dall’antenata femminile. Sono gruppi corporati individuati sulla base del riferimento all’antenato comune

� Clan

Insieme di gruppi lignatici imparentati che si riconoscono in un antenato comune, reale o putativo, spesso una figura mitica.

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Discendenza bilaterale e parentado

� Parentado: È il gruppo costituito da tutti gli individui patri e matrilaterali in relazione di consanguineità con EGO. La rappresentazione grafica del parentado è sempre egocentrata, in quanto rappresenta le relazioni specifiche di quell’EGO e non di un altro

� Individua le persone con cui EGO è concretamente in relazione, quindi è molto utile per descrivere graficamente il mondo di relazioni sulle quali EGO può contare nella quotidianità

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Modelli di residenza e vicinato� Sistemi di parentela e modelli di residenza concorrono a delineare diversi

meccanismi di coesione e solidarietà all’interno delle diverse società. Gruppi vicini sul territorio saranno più coesi, contrariamente le relazioni tra di loro saranno più deboli se sono dispersi sul territorio

1. residenza patrilocale o virilocale: una coppia va a vivere con o vicino ai parenti o nella proprietà del marito

2. residenza matrilocale o uxorilocale: una coppia va a vivere con o vicino ai parenti o nella proprietà della moglie

3. residenza ambilocale: la scelta può cadere indifferentemente su una delle due opzioni precedenti

4. residenza neolocale: la coppia si stabilisce in un luogo diverso da quello di residenza da quello dei genitori di entrambi i coniugi

5. residenza natolocale: marito e moglie continuano a vivere ciascuno con i rispettivi genitori/parenti

6. residenza avunocolocale: la coppia s stabilisce presso il fratello della madre (MB) dello sposo

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Vicinato

� Il gruppo di vicinato si forma in tutte le società stanziali, in cui la norma è la coresidenza in prossimità di gruppi che possono non essere interrelati tra di loro

� Il vicinato dà luogo a forme di solidarietà a volte più forti di quelle che si possono verificare tra parenti lontani tra loro

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Matrimonio e alleanza (o affinità)

� Attraverso il matrimonio si contraggono relazioni di alleanza (o affinità) con un altro individuo (e il suo gruppo)

� 3 forme di matrimonio (in ordine di diffusione tra le società umane)

1. monogamico (tra due individui)

2. poliginico (tra un uomo e più donne)

3. poliandrico (tra una donna e più uomini)

� 2 funzioni

1. La destinazione della prole: nella grande maggioranza delle società umane, il matrimonio serve a dare legittimità sociale e culturale al principio di discendenza che stabilisce il gruppo (paterno, materno, o entrambi) cui è destinata la prole

2. Controllo della capacità riproduttiva della donna: il matrimonio è «un accordo ufficializzato socialmente per cui una persona (maschile, femminile, collettiva o individuale, in prima persona o per procura) stabilisce un diritto continuativo di accedere sessualmente a una donna, e nel quale la donna in questione è considerata suscettibile di avere figli» (Goodenough, Description and Comparison in Cultural Anthropology, 1970) 13

Matrimonio, famiglia e gruppo domestico

� La varietà di forme matrimoniali esistenti genera una varietà altrettanto ampia di forme ideali di famiglia: monogamica, poliginica e poliandrica.

1. Famiglia nucleare o coniugale: coniugi e figlio/i. Unità minima di produzione e riproduzione, all’interno della quale vengono primariamente trasmessi i valori sociali alle nuove generazione (in concorso con altre istituzioni, prima tra tutte la scuola)

2. Famiglia estesa: famiglia nucleare più ascendenti di almeno una generazione (tre generazioni in totale che risiedono insieme)

3. Gruppo domestico: famiglia nucleare o estesa più individui non necessariamente legati ad esse da rapporti di consanguineità o alleanza (per esempio servi). Questi ultimi hanno generalmente un ruolo attivo nel soddisfare le esigenze di sussistenza del gruppo

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Esogamia ed endogamia

� Sono i principi che individuano i soggetti con i quali è possibile (oppure no) contrarre matrimonio

1. matrimonio esogamico: con individui esterni al proprio gruppo

2. matrimonio endogamico: con individui interni al proprio gruppo

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L’incesto

� La proibizione dell’incesto: ogni cultura identifica individui con i quali non è possibile avere rapporti sessuali o contrarre matrimonio (genitori, figli, fratelli e sorelle). Questa interdizione non si limita ai soli parenti in senso biologico. Il comparaggio (padrino e madrina spirituale per i nuovi nati), per esempio, estende anche a questi individui l’interdizione, anche in assenza di consanguineità

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Cugini incrociati e paralleli

� I cugini incrociati sono figli e figlie di fratelli germani (di stessa madre) di sesso differente

� I cugini paralleli sono figli e figli di fratelli germani dello stesso sesso

� In gruppi unilineari esogamici, EGO potrà unirsi in matrimonio solo con i cugini incrociati, in quanto i paralleli fanno parte del suo stesso gruppo di discendenza

� In gruppi unilineari endogamici EGO può unirsi in matrimonio tanto con i cugini paralleli quanto con gli incrociati

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Gruppi esogamici: il principio di reciprocità e i sistemi di scambio matrimoniale

� In gruppi di discendenza unilineari (matrilineare o patrilineare) esogamici, lo scambio matrimoniale si configura come uno strumento per tessere relazioni di alleanza tra gruppi di discendenza diversi

� Sistemi elementari di scambio matrimoniale: prescrizione (spesso vincolante) di individui adatti al matrimonio

� Sistemi complessi di scambio matrimoniale: interdizione di determinati individui al matrimonio

� Gruppi unilineari esogamici procedono dunque allo scambio di donne per sugellare e rinnovare alleanze, che possono protrarsi anche per varie generazioni (scambio reiterato), sulla base del principio di reciprocità

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Scambio matrimoniale allargato o differito

� Scambio allargato: coinvolge più di due gruppi

� Scambio differito: il gruppo di discendenza che «cede» una donna in matrimonio ne «riceve» una nella generazione successiva

� La maggior parte dei sistemi matrimoniali conosciuti sono al contempo allargati (prevedono la partecipazione allo scambio più di due gruppi di discendenza) e differito (lo scambio viene ricambiato nel corso delle generazioni).

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Il matrimonio nei gruppi endogamici

� Può avvenire sia all’interno del lignaggio che nel gruppo di discendenza più ampio

� Sono ammessi sia i cugini incrociati che i parallelli; questa seconda opzione è spesso considerata preferenziale.

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Terminologie di parentela

Stefano Maltese – Corso di Antropologia Culturale

Cosa definiscono?

� La terminologia di parentela è il complesso di termini di cui ogni cultura dispone per designare gli individui in relazione di consanguineità o alleanza con EGO.

� Si parla a tal proposito anche di «terminologia di relazioni», in quanto in alcune culture termini di parentela il cui senso noi riteniamo univoco sono invece, se utilizzati in maniera non accorta, molto problematici

� Es. tama, presso i Trobriandesi (Melanesia): identifica il marito della madre, ma il termine «padre» non si attaglia esattamente alla concezione che EGO ha di questa figura in quella cultura. Tama identifica appunto il marito della madre, una figura con la quale i Trobriandesi non ritengono di avere relazioni di consanguineità, ma piuttosto di affinità; il tama è concettualizzato come uno straniero.

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I tre assuntii di L. H. Morgan

� Muovendo dall’analisi della terminologia di parentela degli Irochesi del Nord America, nell’Ottocento Morgan elaborò tre assunti:

1. legge di coerenza interna dei reciproci: le terminologie di parentela costituiscono sistemi caratterizzati da coerenza logica e razionalità. Ad ogni termine utilizzato da EGO per definire un individuo (ascendente, discendente o collaterale) ne corrisponde uno con cui questi definirà a sua volta EGO (es. madre/figlio, marito/moglie, ecc.)

2. i sistemi terminologici di parentela rientrano in poche categorie fondamentali

3. sistemi di terminologia di parentela molto diversi tra loro possono convivere in territori relativamente vicini, mentre sistemi terminologici simili possono essere localizzati in aree anche molto distanti tra loro

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Sistemi terminologici di parentela

� Gli antropologi hanno individuato 6 sistemi terminologici di parentela, raggruppati in tre categorie

1. sistemi non lineari o bilaterali (o elementari) >> hawaiano ed eschimese

2. sistemi lineari (o semicomplessi) >> irochese, crow e omaha

3. sistemi descrittivi >> sudanese

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Sistemi non lineari o bilaterali: hawaiano ed eschimese

� Sono diffusi presso popolazioni a discendenza bilaterale. Non si applica il criterio della biforcazione, cioè EGO non fa distinzione terminologica tra parenti dal lato paterno e parenti dal lato materno (es. «zio» vale sia per FB che per MB)

� In questi sistemi, la terminologia di parentela riflette il medesimo grado di rilevanza riconosciuto alle linee di discendenza matrilaterale e patrilaterale

� Sistema hawaiano: distingue gli individui sulla base del sesso e della generazione, ma usa lo stesso termine per indicare i fratelli e sorelle e i figli/e dei fratelli o sorelle dei genitori (i cugini)

� Sistema eschimese (di cui il nostro è una variante): EGO distingue i membri della famiglia nucleare da tutti gli altri, e raggruppa i figli di fratelli e sorelle di madre e padre sotto il termine «cugini». Termini diversi per fratelli e cugini, ma nessuna distinzione tra cugini paralleli e incrociati. La distinzione tra fratelli e cugini segna l’interdizione al matrimonio dei primi; la non distinzione tra cugini paralleli e incrociati segna la non preferenzialità delle linee di consanguineità

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Sistemi lineari:irochese, crow e omaha

� Sono diffusi presso popolazioni a discendenza unilineare (patri o matrilaterale). Essi adottano il principio della biforcazione, in quanto EGO usa termini diversi per designare i parenti consanguinei da parte di madre dai consanguinei da parte di padre. Inoltre questi sistemi distinguono terminologicamente i cugini paralleli dagli incrociati

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Sistema irochese

� Frequente in contesti di matrilinearità: EGO assimila i fratelli ai cugini paralleli ma li distingue dai cugini incrociati

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Sistema crow

� Tipico di molte popolazioni a discendenza matrilineare: EGO usa uno stesso termine per indicare la madre e le sue sorelle (generazione ascendente del suo gruppo di discendenza), e un altro termine per designare il padre, i suoi fratelli e i cugini incrociati maschi patrilaterali (genericamente intesi come membri maschi del gruppo di discendenza matrilineare del padre). La maggiore specificazione dei termini dal lato del gruppo di discendenza matrilineare di EGO dimostra la maggiore importanza ad esso attribuita.

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Sistema omaha� È speculare al sistema crow, ma è maggiormente diffuso tra popolazioni a

discendenza patrilineare. EGO usa uno stesso termine per indicare il padre e i suoi fratelli (generazione ascendente del suo gruppo di discendenza), e un altro termine per designare madre, le sue sorelle e le cugine incrociate femmine matrilaterali (genericamente intese come donne del gruppo di discendenza patrilineare della madre).

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Sistemi descrittivi:sudanese

� Si tratta di sistemi a massima distinzione terminologica: EGO utilizza termini diversi per designare i parenti appartenenti alla propria generazione, a quella ascendente e a quella discendente

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La parentela come pratica sociale

Stefano Maltese – Corso di Antropologia Culturale

Parentela e società

� La parentela è da intendersi come un modo in cui le culture organizzano le relazioni tra gli individui in un certo gruppo. Essa ordina primariamente le relazioni tra i viventi, ma spesso fa riferimento ideale anche a individui defunti

� Mutazioni nella definizione di parentela: convivenza, omosessualità, omogenitorialità, fecondazione in vitro…

� Nel dibattito antropologico attuale, la parentela si apre a novi modi di costruire relazioni, diverse da quelle puramente biologiche (consanguineità) e da quelle di alleanza (matrimonio)

� Anche nel mondo secolarizzato e globalizzato, la parentela agisce pervasivamente configurando reti di solidarietà e identificando gruppi capaci di intraprendere azioni politiche, economiche, rituali, religiose ecc…

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La parentela nelle società patri e matrilineari

� Queste società sono organizzate in gruppi di discendenza, che si strutturano e riproducono sulla base delle regole individuate dai rispettivi sistemi di terminologia di parentela

� Appartenere al gruppo di discendenza permette ai suoi membri di stabilire una precedenza, se non una vera e propria autorità, sulle risorse disponibili; in altri termini, in società unilineari la parentela è il criterio che definisce chi possa disporre o amministrare le risorse

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Origine dei gruppi patrilineari

� È stato ipotizzato che il modello di discendenza patrilineare sia emerso per effetto della concomitante spinta di esogamia (le donne vengono date in spose fuori dal gruppo) e residenza virilocale o patrilocale (i figli sposati rimangono presso i padri)

� Questi elementi avrebbero portato alla costituzione di gruppi corporati di uomini interrelati tra loro, interessati allo sfruttamento delle risorse e alla loro trasmissione alle generazioni successive

� Un’altra ipotesi è che i gruppi di discendenza patrilineari si siano formati laddove si sia resa necessaria una collaborazione intensa e continuativa di uomini in termini di lavoro e sussistenza

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Patrilinearità e patrilocalità

� Nei contesti in cui questi due principi si applicano contemporaneamente, il gruppo di discendenza è particolarmente importante nella vita degli individui. Essendo il gruppo di discendenza di fatto «concentrato» presso lo stesso territorio, più o meno vasto, è più frequente che gli interessi, i diritti e gli obblighi dell’individuo vengano a convergere con quelli dei suoi parenti, in quanto le risorse (materiali e simboliche) cui l’individuo accede sono tali solo in relazione al fatto che questi è membro del gruppo che le controlla

� La scelta personale e la libertà di iniziativa degli individui sono subordinate in questi contesti al doppio confronto con le leggi dello stato nazionale e gli indirizzi forniti dal gruppo di discendenza

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Il controllo della progenitura

� In generale nei contesti di discendenza patrilineare all’uomo sono riservate posizioni di maggiore preminenza nella società. Poiché la continuità del gruppo è garantita dalla nascita di figli maschi, nelle società a discendenza patrilineare vigono regole e istituti finalizzati specificamente all’acquisizione di prole maschile

• Levirato: la moglie di un uomo defunto va in sposa al fratello di quest’ultimo. Il nuovo marito diviene tutore della donna e dei suoi figli

• Sororato: a un vedovo viene data in sposa la sorella della moglie defunta. Si pone così rimedio all’impossibilità da parte dell’uomo di generare prole e di infoltire i ranghi del suo gruppo

• Compensazione matrimoniale: la quantità di beni che il gruppo dello sposo corrisponde a quello della sposa. Attraverso questa compensazione il gruppo dello sposo acquisisce diritti sulla prole della donna (ma il gruppo della donna mantiene un certo potere di controllo in caso di inadempimenti dello sposo o di violenze)

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I gruppi matrilineari

� Importante! Non si tratta di copie speculari dei gruppi di discendenza patrilineari. Le donne non godono di fatto di nessuna autorità particolare

� Mentre nelle società patrilineari discendenza e autorità viaggiano entrambe per via maschile, in quelle matrilineari solo la discendenza passa per via uterina, mentre l’autorità continua a trasmettersi per via maschile (tipicamente dal fratello di una donna al figlio di questa)

� In contesti matrilineari è diffusa la residenza avuncolocale, per cui la coppia si stabilisce nei pressi della dimora del fratello della madre dello sposo

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Avuncolato

� Con questo termine si indica il complesso di elementi che regolano il rapporto tra un individuo e il figlio di sua sorella sotto il profilo della residenza, dell’eredità, della trasmissione delle cariche ecc.

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Residenza e discendenza nelle società matrilineari

� Nelle società matrilineari il controllo della prole è «conteso» tra il fratello e il marito della donna. Questa tensione emerge pienamente nella scelta del modello di residenza

� Nei casi in cui a una discendenza matrilineare si affianchi un modello di residenza patrilocale/virilocale (Ndembu dello Zambia, ma anche Nzema del Ghana), il fratello della donna ha difficoltà a mantenere il controllo sulla sorella e la sua prole, in quanto essi risiedono presso la comunità del marito. Questa situazione rischia di mettere in crisi gli assetti del potere, in quanto in caso di vacanza del potere all’interno del gruppo, non ci sarebbe disponibilità immediata di «eredi» cui conferire il potere stesso (caso del Paramount chief dello Nzema East)

� Nei casi in cui a una discendenza matrilineare si affianchi un modello di residenza matrilocale/uxorilocale, il problema visto sopra permane in senso speculare, poiché i figli maschi della donna dopo il loro matrimonio andranno a vivere presso i gruppi delle mogli, allontanandosi dalla sfera di controllo e influenza dello zio materno

� La soluzione più spesso adottata, poiché è quella che crea meno tensioni in società matrilineari, e quella della residenza avuncolocale: i figli maschi delle donne si sposano e vanno a vivere presso i fratelli maschi delle madri

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Lévi-Strauss e l’atomo di parentela

� L’antropologo francese individua nella configurazione moglie-marito-figlio maschio-fratello della moglie l’unità parentale minima, quello che definì appunto «atomo di parentela»

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Le società matrilineari nella storia

� È plausibile che i processi di islamizzazione (da parte di gruppi patrilineari) prima e il colonialismo cristiano (imposizione di leggi basate sul diritto europeo, calo demografico dovuto alle malattie trasmesse dai colonizzatori) poi abbiano contribuito fortemente a ridimensionare le società matrilineari

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Le donne nelle società matrilineari

� Matrilinearità non è matriarcato! >> in generale, anche in società matrilineari il ruolo della donna risente sempre dell’autorità degli uomini, marito e fratello, in proporzioni estremamente variabili

� Il maggior grado di autonomia è raggiunto dalle donne quando l’autorità di marito e fratello si bilanciano, ed è quindi possibile ricorrere ora all’uno ora all’altro per limitarne a vicenda le pressioni

� Il minor grado di autonomia si verifica invece quando marito e fratello appartengano allo stesso gruppo di discendenza, in caso cioè di endogamia lignatica (culture arabo-islamiche). In questa condizione, che si verifica solo in società patrilineari, la donna subisce l’autorità di entrambi gli uomini, espressione per giunta di un medesimo gruppo di discendenza, quindi verosimilmente portatori di interessi convergenti

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Gruppi di discendenza doppia e a discendenza bilaterale (cognatica)

� Nei gruppi a discendenza doppia (molto rari) EGO appartiene allo stesso tempo al patrilignaggio del padre e al matrilignaggio della madre; tuttavia in esse patrilinearità e matrilinearità non si bilanciano perfettamente, ma danno luogo a configurazioni di volta in volta diverse, in cui una prevale sull’altra

� Nelle società a discendenza cognatica EGO traccia la sua discendenza da un antenato X sia attraverso individui di sesso maschile, sia attraverso individui di sesso femminile. La discendenza cognatica è una variante di quella bilaterale (la nostra), in quanto produce gruppi di discendenza corporati (es. i clan scozzesi). Un individuo può far parte di linee di discendenza diverse; la sua appartenenza a diversi gruppi di discendenza produce il suo coinvolgimento in piani diversi della vita dei gruppi (militare, rituale, religiosa, politica, ecc.)

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Per finire… alcune considerazioni� Da consanguineità e alleanza a

forme di relazione non istituzionalizzate (vicinato, cooperazione)

� Tensione tra dato biologico e carattere socio-culturale dei legami

� I sistemi di terminologia di parentela: ambiguità e traduzione interculturale nei mondi della scuola

� Il dibattito sulla «famiglia naturale»

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