Parco Valle de lT reja - Parchi del Lazio2 Febbraio 2016 - n. 1 Par co Valle del Treja I l...

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Anno 2016 - n. 1 ParcoValle del Treja Il Presidente del Parco fa un bilancio del 2015 Speso un milione di euro per opere realizzate sul territorio Stampata la nuova carta cicloescursionistica del Parco Un sorprendente paesaggio privo di alberi nelle foto degli anni ‘50 Il tempio dell’area archeologica di Monte Li Santi ha una nuova copertura Foto Pamela Trisolino

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Page 1: Parco Valle de lT reja - Parchi del Lazio2 Febbraio 2016 - n. 1 Par co Valle del Treja I l presidente del Parco, Luciano Sestili, tira le somme sulle attività svolte nel 2015. Lo

Anno 2016 - n. 1

ParcoValledelTreja

Il Presidente del Parco fa un bilancio del 2015Speso un milione di euro per opere realizzate sul territorio

Stampata la nuova carta cicloescursionistica del Parco

Un sorprendente paesaggio privo di alberi nelle foto degli anni ‘50Il tempio dell’area archeologica di Monte Li Santi ha una nuova copertura

Foto Pamela Trisolino

Page 2: Parco Valle de lT reja - Parchi del Lazio2 Febbraio 2016 - n. 1 Par co Valle del Treja I l presidente del Parco, Luciano Sestili, tira le somme sulle attività svolte nel 2015. Lo

Ancora una carta per i sentieri del Par-co. Questa volta si tratta di percorsi

dedicati alle biciclette. Ovviamente sonopercorsi che si possono fare anche a ca-vallo, o a piedi. La rete sentieristica delParco si arricchisce così di ulteriori pos-sibilità e strumenti. In particolare nellacarta sono presentati vari circuiti, uno deiquali connette il Parco del Treja al vicinoParco di Veio. Creando una relazione traterritori attigui e mettendo a sistema lericchezze ambientali ed archeologichedi entrambe le aree protette.La carta dei percorsi fornisce molte infor-mazioni di dettaglio e tocca i due comunidel Parco: Mazzano e Calcata, le cascatedi Monte Gelato e molte altre localitàmeno note, ma tutte straordinarie dalpunto di vista paesaggistico e ambientale.La carta è in vendita al prezzo simbolicodi un euro presso gli uffici dell’Ente, aCalcata. È reperibile anche presso la bi-blioteca di Mazzano e presso l'edicola del

Periodico a distribuzione gratuita

Direttore responsabile Marcello Loisi

Testi, foto e grafica Roberto Sinibaldi

Editore Parco Regionale Valle del Treja

Uffici Piazza V. Emanuele II, 4 - 01030 Calcata (Vt)Tel. 0761 587617 - fax 0761 [email protected] - www.parcotreja.it

Presidente del Parco Luciano Sestili

Il Parco Valle del Treja fa parte del sistema delle Aree Protettedella Regione Lazio

Registrazione presso il Tribunale di Viterbo n. 7 del 10 agosto 2012

StampaArti Grafiche Ciampino, via Firenze 21, Ciampino (Rm)

Febbraio 2016Anno V - n. 1

Questo giornale è stampato su carta ecologica

ParcoVa l l edel Treja

Dodici mesi al servizio dell’ambiente: conclusi tutti i cantieriUn anno denso di attività: il Presidente del Parco fa un bilancio dei lavori realizzati lo scorso anno

Febbraio 2016 - n. 1 Parco Valle del Treja2

Il presidente del Parco, Luciano Sestili,tira le somme sulle attività svolte nel

2015. Lo fa ricordando quelle dei guardia-parco che hanno spaziato dalla vigilanza,all’antibracconaggio, dall’antincendio,al salvataggio di animali feriti, agli in-terventi per l’abusivismo edilizio. Nonvanno dimenticate le molte altre attivitàdell’Ente, dalla comunicazione, alla di-dattica, dal monitoraggio faunistico, al-l’educazione ambientale, dalle visite gui-date, all’organizzazione di corsi e mostre.Ci sono dei dati che dimostrano con l’evi-denza dei numeri le azioni del parco: nel

2015 si sono concluse opere per oltre unmilione di euro realizzate sul territorio. Sitratta per la quasi totalità di finanziamentieuropei passati attraverso la Regione La-zio. Questo dimostra da un lato le capacitàprogettuali dell’Ente e dall’altro che il Par-co è uno dei soggetti pubblici più attivi eimpegnati, anche finanziariamente, in in-terventi di riqualificazione e manuten-zione del nostro territorio. I lavori hannoriguardato la costruzione di ponti, e stra-de, come quella che collega Le Rote a Maz-zano; la riqualificazione di sentieri, comequello che costeggia il Treja a partire daMonte Gelato; scavi e indagini archeo-logiche; il restauro della torre di SantaMaria, della chiesa e dell’intero pianoroadiacente; la realizzazione di un’aula al-l’aperto e dei relativi percorsi didattici aMazzano, presso Monte Gelato; la defini-zione e realizzazione di percorsi escur-sionistici; la stampa di due relative cartedei sentieri.Nella difficile situazione attuale, caratte-

rizzata da risorse scarse e mezzi esigui, ri-saltano, per esempio, un paio di aspettiassai rari: la notevole trasparenza sugliatti amministrativi dell’Ente e la dinamicitàdella comunicazione.

Carta cicloescursionistica del Parco. Percorsi fra Treja e VeioCentinaia di chilometri di sentieri per andare in bici, a cavallo, o a piedi, tra boschi, cascate e ruscelli

Risistemazione strada Le Rote-Mazzano

Lavori di manutenzione su un ponte

paese. Si può consultare e anche scaricaregratuitamente dal sito del Parco.

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lizzato dalla comunità, probabilmentedopo la sconfitta subita dai Romani. Il Parco, nell’ambito di un più generale

progetto finanziatodalla Comunità euro-pea, ha realizzato lacopertura del tem-pio, mettendo così insicurezza gli antichi re-sti archeologici di epo-ca falisca, che risalgo-no al V secolo a.C.Sono state utilizzatedelle robuste travatu-re reticolari, che so-stengono i pannelli

del tetto con un’unica campata. Solidi pi-lastri, su una fondazione perimetrale,completano la struttura, che ovviamenteè stata approvata dal Genio civile e dallaSoprintendenza.

Febbraio 2016 - n. 1Parco Valle del Treja

La torre e la chiesa di Santa Maria nelle foto degli anni ‘50Le sorprendenti foto della British School at Rome ci mostrano un paesaggio quasi irriconoscibile

Sono cinque foto, copie digitali di im-magini scattate forse con le lastre,

con macchine di grande formato e pe-

santi cavalletti, come si usava negli anni’50. Sono state acquisite da un fondo dellaBritish School at Rome e forniscono unquadro piuttosto sorprendente della torredi Santa Maria in Castelvecchio e del-l’area circostante.Siamo di fronte a Calcata, ma nel comune

di Mazzano. Si vede la torre solitaria, condella vegetazione sul tetto. Intorno unpaesaggio totalmente spoglio. Le roccetufacee della rupe scandiscono i dislivelli.Non c’è un albero, solo prati e rari arbusti.Segno evidente che il paesaggio attualeè molto cambiato da quello di circa ses-santa anni fa. Il bosco lì non c’era, vistoche il terreno era usato per altri scopi dallapopolazione locale, come per la valle sot-tostante, quasi tutta dedicata a orti e al-levamento neidecenni passati.Sui resti dellachiesa attigua allatorre c’è un giova-ne uomo con untaccuino in mano.Per come è vesti-to: pantalonistretti e cravattadentro la camicia,potrebbe essereun inglese in ri-cognizione.È un paesaggio

Nuova copertura del tempio della fertilità femminile a Le RoteProtetti i resti archeologici del santuario falisco di Monte Li Santi con una robusta struttura metallica

Ai piedi dell’altura di Monte Li Santi,in località “Le Rote” (il toponimo de-

riva dalle anse, le “ruote”, disegnate in queltratto dall’alveo delfiume), a pochi metridal corso del Treja,emergono le rovine dialcune strutture com-poste da blocchisquadrati di tufo: sonoi ruderi dell’anticosantuario falisco dedi-cato alla fertilità fem-minile. Un’area di cul-to, scoperta nel 1985e indagata dalla So-printendenza per i Beni archeologicidell’Etruria meridionale fino al 2004, conuna ripresa degli scavi nel 2014, finan-ziati dal Parco. La presenza di numero-sissime chiavi sepolte a terra testimonia

che il tempio era dedicato anche alla fer-tilità femminile: le chiavi rappresentanol’apertura alla vita attraverso il parto. La

sacerdotessa (nelle funzioni di ostetrica),infatti, nel mondo greco è “colei che portala chiave”. Tra i ritrovamenti recenti, quellodi quasi 300 maschere di terracotta, cheraccontano un grande rito collettivo rea-

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La torre in un paesaggio del tutto spoglio

modellato dagli usi del tempo, le foto mo-strano come la vegetazione abbia rapi-damente rioccupato le aree non più uti-lizzate, estendendosi dalle pareti delleforre più inaccessibili fino ai pianori so-prastanti. Molti dei boschi che osserviamooggi non sono cedui invecchiati, ma pre-ziose formazioni cresciute in manieraspontanea, su cui l’uomo non è interve-nuto per deciderne composizione e svi-luppo.

Completata la robusta copertura del tempio

I resti della chiesa di Santa Maria, contornata da rari cespugli

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Istituzione: anno 1982

Estensione: 658 ettari

Gestione: il Parco è un con-sorzio tra i comuni di Calcata(Viterbo) e Mazzano Roma-no (Roma)

Fiume: Treja, affluente di de-stra del Tevere.Scorre per 13 chilometrinell’area protetta

La funzione principale diun’area protetta è mantene-re gli equilibri ambientali delterritorio e soprattutto la suabiodiversità. Il Parco Regio-nale Valle del Treja è statoistituito per tutelare l’integri-tà delle caratteristiche natu-rali, paesaggistiche e cultu-rali della valle omonima eper contribuire al benesseresociale e allo sviluppo eco-nomico dei suoi abitanti.

4 Febbraio 2016 - n. 1 Parco Valle del Treja

Corso sugli olivi

IParchi Regionali del Treja e di Veio or-ganizzano un corso teorico-pratico

sulla cura degli olivi, che inizierà il 1°febbraio a Sacrofano. Sarà suddiviso indue sezioni: la prima dedicata alla Po-tatura dell’Olivo, la seconda alla Dife-sadell’Oliveto.Il primo modulo è rivolto ad amatori eappassionati e intende fornire le cono-scenze tecniche di base per la correttaesecuzione dei principali tipi di potatu-re. Il corso avrà una durata complessivadi 15 ore: 6 lezioni teoriche, che si ter-ranno presso la Sede del Parco di Veio,e 2 lezioni pratiche.Durante le lezioni in campo, ai parteci-panti sarà richiesto di mettere in pratica,sotto la guida del tecnico, quanto ap-preso nelle lezioni teoriche e individuan-do la tecnica di potatura più idonea adogni futuro potatore. Ogni potatore ri-ceverà consigli personalizzati. Il secondo modulo si compone di dueincontri ed è complementare ai corsi giàavviati sulla potatura dell'olivo. È rivoltoad amatori e appassionati e intende for-nire le conoscenze tecniche di base perla corretta gestione fitosanitaria del-l’oliveto, con speciale attenzione allestrategie di lotta biologica.Per ulteriori informazioni ed iscrizionisi possono contattare i numeri del Parcodi Veio: 800 727822; 06 9042774, ovisitare il sito www.parcodiveio.it.

Corso di fotografiaCamminare, osservare, scattare

I numeri del Parco

Il Parco - dal 18 marzo - propone un cor-so di fotografia con il fotografo Marco

Branchi. Il programma prevede cinqueappuntamenti domenicali per impararee affinare le conoscenze tecniche, di ri-presa e di composizione delle immaginidigitali. Sono previste escursioni lungo isentieri dei Parchi del Lazio e dell’Italiacentrale, alla ricerca di inquadrature spe-ciali tra le acque, i boschi, le montagnedel nostro Paese. È il paesaggio: il più in-difeso e immateriale dei nostri beni,che non può essere tutelato se non è co-nosciuto e frequentato. Oltre al piaceredella fotografia, passeggiare nella naturae conoscere i luoghi dove viviamo, ci puòaiutare a proteggerli e valorizzarli. Unapromozione culturale che può far risco-prire una morale ecologica fondata sul ri-spetto dell’ambiente. Camminare in unbosco, in luoghi affascinanti e ricchi di sto-ria, significa avere il piacere di condividereil nostro tempo con persone predispostea uno stile di vita fatto di cose semplici eprofonde.

Teoria e pratica sugli alberi

Il Parco ha organizzato un corso per im-parare a fare cesti e canestri intrec-

ciando con le mani canne, salici e altri tipidi fibre vegetali. Si farà a Calcata dal 20febbraio. La finalità è di mantenere vivala memoria di una antica arte popolare,riprendere una tradizione millenaria esalvaguardare un patrimonio della culturacontadina. Dopo aver imparato a rico-noscere il materiale adatto all'intrecciodi cesti, a saperlo raccogliere al momentogiusto, a pulirlo e a lasciarlo seccare alsole per prepararlo alla tessitura, ognipartecipante al corso potrà realizzare per-sonalmente uno o più cesti, usando unaforma tipica dell’Italia Centrale. Terminatoil corso, ognuno potrà portare con sé ilproprio lavoro e soprattutto le cono-scenze e le competenze basilari di un me-stiere antico. Ci vuole capacità manuale,immaginazione, pazienza e una certa co-noscenza dei materiali. Tutte cose che sipotranno apprendere nei quattro incon-tri che si svolgeranno sotto la guida delmaestro Roberto Peretti.

Corso per fare cestiCome intrecciare un cesto