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PARCO DEL BOSCO DEL RUGARETO 186 Elementi identificativi ......................... 188 Inquadramento territoriale ................ 192 Territorio del Parco ............................ 199 Pianificazione ........................................ 212 Gestione, fruizione e progettualità .... 218

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Page 1: PARCO DEL BOSCO DEL RUGARETOe-mail: urbanistica-edilizia@comunedicislago.it SUPERFICIE: totale: 1253 ha; provincia di Milano: 202 ha; provincia di Varese: 1051 ha. OBIETTIVI: tutela

PA R C O D E L B O S C O D E L R U G A R E TO

186

Elementi identificativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .188

Inquadramento territoriale . . . . . . . . . . . . . . . .192

Territorio del Parco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .199 Pianificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .212

Gestione, fruizione e progettualità . . . .218

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188 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 189

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

PROVINCE: Milano, Varese.

COMUNI: Rescaldina (MI); Cislago, Gorla Minore, Marnate (VA).

RICONOSCIMENTO: Del.GP di Varese n° 315 del 28/09/2005;

Del.GP n° 147/06 del 08/03/2006.

AMPLIAMENTI: -

GESTIONE: Consorzio tra i Comuni di Rescaldina, Cislago,

Gorla Minore e Marnate.

SEDE: Municipio di Cislago – p.zza Enrico Toti 1, Cislago (VA).

tel. 02 966710

fax 02 96671054

e-mail: [email protected]

SUPERFICIE: totale: 1253 ha;

provincia di Milano: 202 ha;

provincia di Varese: 1051 ha.

OBIETTIVI: tutela naturalistica di un’area boschiva.

La nascita del Parco risponde all’esigenza di tutelare e conservare un

vasto ambito coperto anticamente dai boschi e nel quale l’agricoltura

rappresenta oggi un’attività marginale, all’interno di un’area

diffusamente urbanizzata.

E L E M E N T I I D E N T I F I C AT I V I

nella pagina accanto,All’interno di un’area

diffusamente urbanizzata, il Parco tutela un vasto ambito

boscato e nel quale l’agricoltura rappresenta oggi un’attività

marginale

nelle pagine successive, Inquadramento

territoriale su CTR

Inquadramento territoriale su ortofoto

DENOMINAZIONE: Parco del Bosco del Rugareto

Codice PLIS: PL_220

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192 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO

Il Parco del Rugareto fa parte del sub-sistema ovest, costituito

anche dal Parco Alto Milanese (in parte fuori provincia di

Milano), dal Bosco di Legnano, dal Parco del Roccolo e dai

proposti parchi dei Mulini (Medio Olona), delle Roggìe e

del Gelso e da quello del Basso Olona-Rhodense, in fase di

riconoscimento. Il Parco, direttamente connesso con il varesino

PLIS del Medio Olona, è situato nella porzione nord-ovest della

provincia di Milano, fra i tracciati dell’autostrada dei Laghi

(A8), della SS 33 e della ferrovia del Sempione, a ovest, e

della Varesina e della ferrovia Saronno-Varese, a est.

Nel settore nord-occidentale della provincia di Milano, il Parco del Ru-

gareto si estende in un ambito territoriale che ha pienamente condi-

viso le potenti trasformazioni che hanno caratterizzato gli assi della

Varesina e del Sempione, soprattutto quest’ultimo ormai contraddi-

stinto da una immagine di città continua, pur conservando ancora una

certa disponibilità di spazi aperti. A sua volta il sistema insediati-

vo nel settore orientale è caratterizzato da nuclei urbani che si man-

tengono ancora tra loro distinti e da modesti fenomeni di saldatura.

Uno sguardo al tessuto insediativo dei comuni nei cui territori sono

contenute le aree del Parco mostra nella parte sud-ovest (Busto Ar-

sizio, Castellanza, Legnano) un sistema urbano a sviluppo lineare,

appoggiato alla strada del Sempione, ma caratterizzato da una certa

sfrangiatura con la presenza di funzioni residenziali frammiste ad at-

tività commerciali e produttive. L’evidente e pronunciato ampliamento

degli insediamenti residenziali, con una netta espansione dei centri

urbani, una volta poco estesi e con nuclei densi a delimitazione abba-

stanza netta e ben separati tra di loro, ha condotto alla fusione di nu-

clei limitrofi e alla eliminazione delle case sparse e delle piccole unità

quali ortaglie, frutteti, ecc., caratteristiche degli insediamenti rurali.

Allo stesso tempo il significativo sviluppo economico ha avuto come

conseguenza l’espansione delle aree residenziali, contribuendo in

modo significativo all’erosione di ampie superfici di suoli agricoli.

Nella parte nord-est (Uboldo, Gerenzano, Turate, Cislago) gli ambiti

urbani appaiono invece cresciuti in modo piuttosto raccolto attorno

al loro nucleo originario e in generale rivolgono verso gli spazi aperti

l’affaccio di funzioni in prevalenza residenziali. In tal senso la preva-

In un ambito territoriale che ha pienamente condiviso le potenti trasformazioni territoriali che hanno caratterizzato gli assi della Varesina e del Sempione, con la sua immagine di città continua, il Parco rappresenta un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, nel settore nord-occidentale della provincia

Mosaico Informatizzato degli Strumenti Urbanistici Comunali

I N Q U A D R A M E N TO T E R R I TO R I A L E

Territorio lente concentrazione dei nuovi in-

sediamenti ha consentito, da una

parte, di mantenere e di rafforza-

re un modello fondato su un reti-

colo di centri che solo in rari casi

hanno conosciuto forme di conur-

bazione, dall’altra, l’orientamento

verso un sistema residenziale ad

alta e medio-alta qualificazione,

ha determinato caratteristiche as-

sai differenti rispetto al modello

di urbanizzazione tipico dell’hin-

terland metropolitano.

Conclusa la fase di sviluppo eco-

nomico, le principali indicazioni

fornite dagli strumenti urbanisti-

ci comunali privilegiano, oltre a

nuovi insediamenti commerciali e

produttivi nei territori di Legnano

e Cerro Maggiore, le espansioni

residenziali a carattere diffusivo

che interessano principalmente

i margini urbani dell’abitato di

Rescaldina, comune dove sono in

atto evidenti trasformazioni inse-

diative.

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194 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 195

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

Il PLIS del Rugareto è situato nella porzione nord-ovest della provincia

di Milano, nel contesto dell’alta pianura asciutta occidentale, a nord

del canale Villoresi e a oriente della stretta valle dell’Olona, in un am-

bito territoriale caratterizzato da ampie ondulazioni dovute all’azione

eolica e fluviale sul terrazzo fluvioglaciale che segna il margine set-

tentrionale della pianura a nord di Milano.

La naturale permeabilità dei suoli ha ostacolato l’attività agricola nel-

le sue forme a carattere più intensivo, favorendo la conservazione di

vasti lembi boschivi che, assieme alla bachicoltura, mantenevano sto-

ricamente una importante funzione economica.

Nonostante le potenti trasformazioni territoriali che hanno caratte-

rizzato tale ambito, la presenza di aree boschive appare ancora si-

gnificativa, determinando la conservazione dei connotati di naturalità

e il mantenimento della funzionalità ecologica. Il Parco può rappre-

sentare allora un importante elemento ecologico, nel quadro di una

“ricucitura” fra gli ambiti della valle dell’Olona, ormai antropizzata e

artificializzata, soprattutto nella sua parte meridionale, e quelli delle

Groane.

In tale ambito il sistema agricolo, in cui prevalgono le superfici a semi-

nativo e a prato, è affiancato da ampi boschi, fra i quali spicca quello

del Rugareto, che può rivestire notevole importanza in quanto elemen-

to di interfaccia e di relazione tra i diversi sistemi insediativi.

Sotto il profilo paesistico-ambientale, sono aree di estrema potenziali-

tà (e per contro di estrema fragilità) proprio in ordine al loro ruolo di

assorbimento degli impatti da parte del sistema insediativo e in rela-

zione alla loro funzione di riequilibrio ecologico, riqualificazione del

paesaggio e promozione di un “presidio ecologico” del territorio.

A loro volta, i corsi d’acqua hanno subito profonde modificazioni di

tracciato e struttura, spesso canalizzati e tombinati, svolgendo il ruo-

lo prevalente di collettore fognario.

L’ambito è interessato dall’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale

“Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura”, un’esperienza di program-

mazione negoziata volta a recuperare e valorizzare il potenziale natu-

ralistico, ecologico e fruitivo del bacino del corso d’acqua, compren-

dente il torrente Bozzente, che attraversa la porzione orientale del

territorio del Parco. L’AQST prevede il raggiungimento di una serie di

obiettivi, fra i quali si segnalano:

• riqualificazione delle ex aree di cava;

• bonifiche di discariche;

• riqualificazione di aree boschive;

• realizzazione di fasce boscate;

• regimentazione idrogeologica dei corsi d’acqua;

• monitoraggione dell’aria e dell’acqua.

Infine, la maturazione di iniziative volte a tutelare le parti più prege-

voli e interessanti dell’ambiente (in particolare il Consorzio del Parco

delle Groane) ha contribuito a tutelare i valori territoriali dell’area.

La naturale permeabilità dei suoli ha ostacolato l’attività

agricola nelle sue forme a carattere più intensivo,

favorendo la conservazione di vasti lembi boschivi che, assieme

alla bachicoltura, mantenevano storicamente una importante

funzione economica

Paesaggio e ambiente

Un sistema agricolo, in cui prevalgono le superfici a seminativo e a prato, è affiancato da ampi boschi, fra i quali spicca quello del Rugareto, che possno rivestire notevole importanza quali elementi di interfaccia e di relazione tra i diversi sistemi insediativi

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196 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 197

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

Il territorio del PLIS è attraversato, oltre che da una rete di percorsi

rurali minori, nati dalla necessità di raccordare gli ambiti agricoli con

i molini della valle dell’Olona, dalla SP21 Cislago-Busto Arsizio, che

si sviluppa con andamento est-ovest all’altezza delle aree edificate

sul confine meridionale di Gorla Minore. Più a sud, il lembo del Parco

in comune di Rescaldina risulta ulteriormente attraversato (sempre in

direzione est-ovest) dall’itinerario intercomunale che collega tra loro

gli abitati di Castellanza, Rescaldina e Gerenzano e dalla linea ferro-

viaria FNM Saronno-Malpensa. Esternamente rispetto ai suoi confini si

posizionano, a nord, l’itinerario interprovinciale costituito dalla SP37

Gorla Maggiore-Mozzate e dalla SP24 di Appiano, a est, la SS233 Vare-

sina e la parallela linea ferroviaria FNM Saronno-Varese (con le vicine

stazioni di Cislago e Mozzate), a sud, la ex-SS527 Bustese, a ovest, la

SP19 Castelnuovo-Gorla-Castellanza e, più distante, l’autostrada A8

dei Laghi. Nello scenario futuro, l’ambito del PLIS risulterà interessato

dal passaggio dell’importante intervento stradale rappresentato dal

Sistema Viabilistico Pedemontano, il cui asse principale (la cosiddetta

tratta “A” tra la A8 e la A9) correrà lungo il confine nord, ricadendo

(per quanto riguarda alcune limitate porzioni di tracciato all’altezza

del previsto sistema di svincolo di Mozzate e Cislago) all’interno del

perimetro del Parco. Recentemente è stato siglato, tra gli Enti interes-

sati, l’Accordo di Programma regionale per la realizzazione dell’inter-

vento, il cui assetto finale (per quanto riguarda, in particolare, la con-

figurazione degli svincoli, il tracciato delle opere connesse e le misure

di mitigazione e compensazione) verrà determinato nella stesura del

progetto definitivo, per il quale si dovranno tenere conto delle prescri-

zioni segnalate dal CIPE nell’approvazione del progetto preliminare.

Ulteriormente, il confine est del PLIS e alcune porzioni del suo territo-

rio a nord-ovest di Cislago saranno interessati dal passaggio del nuovo

tracciato della variante alla Varesina, opera connessa della Pedemon-

tana, finalizzata ad alleggerire il traffico di transito che attraversa le

conurbazioni presenti lungo la viabilità storica.

Per quanto riguarda la rete ferroviaria, si segnalano, infine, i lavori in

corso per il raddoppio e interramento della linea Saronno-Malpensa

all’altezza dell’abitato di Castellanza, funzionali al completamento del

potenziamento dell’accessibilità da Milano verso l’aerostazione.

Mobilità

Un territorio attraversato, oltre che da numerosi percorsi rurali che collegano gli ambiti

agricoli con i molini della valle dell’Olona, da una ramificata

rete viaria, in futuro interessata dal passaggio della Pedemontana

Sistema della mobilità esistente e prevista

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199ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE

SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANOParco del Bosco del Rugareto

T E R R I TO R I O D E L PA R C O

La parte quantitativamente e organizzativamente più consistente del-

l’area protetta ricade in territorio provinciale varesino. Nondimeno, la

componente territoriale rescaldinese, stabilisce in modo definitivo la

misura della potenzialità strategica del Parco come tramite strutturale

di lunga portata ai fini della continuità del corridoio ecologico lungo

il corso dell’Olona.

In particolare il Parco occupa una posizione baricentrica rispetto ai

territori dei comuni di Rescaldina, Marnate, Gorla Minore, Gorla Mag-

giore, Cislago, Gerenzano, dalle cui periferie è separato da un’estesa

fascia agricola.

La trama degli insediamenti, nonostante l’intensificarsi dei fenomeni

di urbanizzazione degli ultimi cinquant’anni, mantiene ancora oggi

una struttura leggibile, organizzata attorno ai nuclei agricoli storici,

dando vita a struttura insediativa alquanto differente rispetto a quella

caotica delle agglomerazioni limitrofe. Lungo il Bozzente, gli abitati

di Cerro Maggiore, in modo più frastagliato, e di Rescaldina, in modo

più compatto, rappresentano le frange periferiche della conurbazione

densa sviluppatasi storicamente lungo l’asse del Sempione, che du-

rante lo scorso secolo ha eroso gran parte dei territori agricoli che si

estendevano fra il corso dell’Olona e i boschi di Uboldo.

Il recente cambiamento delle dinamiche immobiliari ha fatto crescere

la domanda di spazi di espansione nei confronti delle aree periferiche,

rimaste fuori dal progetto di Parco sovracomunale, in territori a forte

tensione abitativa e produttiva, come quello di Rescalda.

Dalla lettura degli strumenti urbanistici comunali emergono, all’inter-

no del perimetro del Parco, accanto a una preponderante presenza di

aree agricole e boschive, alcuni impianti di cava, che segnano in modo

significativo i territori di Marnate, Gorla Minore e Cislago, rappresen-

tando allo stesso tempo un’importante opportunità da un punto di vi-

sta ambientale. Infine, sono da segnalare i fenomeni di urbanizzazione

a destinazione prevalentemente industriale che si sviluppano lungo

il tracciato trasversale tra Gorla e Cislago, minacciando la continuità

degli spazi aperti.

Il Parco si colloca in una delle aree a più elevata

urbanizzazione ai confini fra le province di Milano e

Varese, interessando un ambito di territorio libero,

a vocazione prevalentemente boschiva, a margine del

sistema insediativo dei comuni appoggiati sull’asse

del Sempione.

Aspetti territoriali

In una delle aree a più elevata urbanizzazione ai confini fra le province di Milano e Varese, il Parco rappresenta un elemento di forte potenzialità strategica ai fini della continuità del corridoio ecologico lungo il corso dell’Olona.

nella pagina precedente,Usi aggregati dei suoli

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200 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 201

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

Il Parco comprende una vasta area boscata, appartenente all’ambito

dell’alta pianura asciutta, delimitata da distese prative e aree coltivate

e segnate da interventi di regimazione delle acque che testimoniano la

secolare storia di trasformazione antropica del territorio.

Morfologicamente il territorio del Parco è caratterizzato da un paesag-

gio segnato da lievi ondulazioni che ha conservato il reticolo regolare

di percorsi e le suddivisioni campestri dell’originario paesaggio agra-

rio, una volta molto più parcellizzato e intercalato da continue quinte

arboree con le loro ampie estensioni colturali, di taglio regolare e

andamento ortogonale, a cui si conformano spesso strade e linee di

insediamento umano.

A partire dal Seicento, il grande piano di sistemazione idraulica detto

“Sistemazione dei Tre Torrenti”, con la conseguente modifica del per-

corso dei corsi d’acqua Bozzente, Gradeluso e Fontanile, insieme agli

interventi di rimboschimento, hanno contribuito in modo fondamenta-

le alla bonifica di questo territorio storicamente occupato da acquitrini

e soggetto ai periodici straripamenti dei principali corsi d’acqua. Nei

secoli successivi il paesaggio andò caratterizzandosi per la diffusione

delle colture della vite e del gelso, oggi completamente scomparse,

che affiancavano un’agricoltura povera (segale e miglio), incapace di

strappare campi e boschi alla brughiera.

Gli intensi fenomeni di urbanizzazione verificatisi a partire dal do-

poguerra hanno contribuito a evidenziare il vuoto insediativo corri-

spondente all’ambito soggetto a esondazione, che rappresenta un im-

portante elemento relitto dei boschi planiziali che ricoprivano antica-

mente l’alta pianura.

Oggi, oltre il 70% della superficie del Parco (907 ha) è occupata da aree

boscate, fra cui alcuni lembi di foresta planiziale di querce, percorse

da una fitta rete di sentieri, che testimoniano l’appartenenza di questo

ambito al più vasto sistema ambientale sostenuto dall’asta dell’Olona

e che costituiscono l’elemento organizzatore del territorio.

Fra di essi i Boschi di Cislago rappresenta l’aggregazione boschiva

più estesa del Parco, attraversata da una importante rete di percorsi,

mentre l’ampio e compatto Bosco del Rugareto costituisce il nucleo

mediano della complessiva aggregazione dei boschi del Parco.

Aspetti paesistico-ambientali

Il Parco comprende vaste aree boscate, percorse da una fitta rete di sentieri e delimitate da distese prative e aree coltivate, segnate da interventi di regimazione delle acque che testimoniano la secolare storia di trasformazione antropica del territorio

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203ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE

SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANOParco del Bosco del Rugareto

Il patrimonio storico-architettonico, pur di una certa rilevanza, non ap-

pare paragonabile per diffusione e valore ad altri ambiti della provincia.

I complessi rurali, prevalentemente a corte aperta e spesso trasforma-

ti, pur interessando tutto l’ambito, non risultano presenti all’interno

del Parco, se non con poche eccezioni fra le quali le cascine Visconta

a Cislago e Deserto a Gorla, mentre all’esterno del Parco è possibile

segnalare le cascine Pagana e Prandona a Rescaldina.

Per quanto riguarda invece le architetture religiose, si può segnalare

lungo il margine occidentale del Parco la chiesa di S. Giuseppe a Re-

scalda, mentre la Parrocchiale di Cislago costituisce, per la sua noto-

rietà, un importante elemento di riferimento territoriale.

Infine occore considerare che le altre tipologie di beni risultano pre-

senti solamente ai margini del Parco, poichè i centri storici, che hanno

mantenuto, soprattutto lungo la Varesina, l’originario rapporto con il

territorio, si localizzano all’esterno del perimetro del Parco stesso.

Al margine orientale del Parco il nucleo storico di Cislago, lungo il

tracciato della Varesina, si addossa con le sue corti al complesso del

castello, che rappresenta un elemento di notevole rilievo nell’apparato

difensivo del contado, così come il complesso del castello di Gorla (ca-

stello Terzaghi), che, insieme al parco, ha fortemente condizionato lo

sviluppo urbanistico del borgo storico. Sempre a Gorla Minore un’altra

emergenza è rappresentata dalla cinquecentesca villa Durini, con il

suo giardino all’italiana.

Nel nucleo storico di Rescalda si segnala, invece, il complesso di villa

Bernocchi con giardino e la chiesa di San Giuseppe.

L’antico tracciato della strada Varesina rappresenta un importante ele-

mento della memoria storica, oltre a uno dei tracciati sui quali si è

appoggiato lo sviluppo della regione urbana milanese, mentre a livello

più locale la direttrice trasversale tra Cislago e Olgiate può anch’essa

essere considerata un tracciato portante della viabilità storica.

La fruizione dell’ambiente da parte delle popolazioni è favorita dalla

posizione dei nuclei urbanizzati rispetto al perimetro del Parco, che

favoriscono l’utilizzo delle numerose vie di accesso da ciascuno dei

centri abitati che si affacciano su di esso, consentendo all’utente di

raggiungere agevolmente i diversi ambiti.

Beni storico-architettonici e ambientali

Un tratto della strada Rescalda

Il complesso del castello di Cislago

La piazza di Cislago

nella pagina precedente,Sistema dei beni storico-architettonici e ambientali

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204 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 205

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

VEGETAZIONE

Il territorio del Parco si presenta come un ampia distesa pianeggiante

terrazzata con al centro un nucleo forestale di circa 900 ettari e ai margini

terreni a vocazione agricola, per un’estensione pari a circa 350 ettari.

La presenza di formazioni forestali di notevole pregio e consistenza

connotano fortemente il paesaggio e l’appartenenza alla fascia boschi-

va lungo l’Olona e il Lanza configura il territorio del Parco del Rugare-

to come parte del corridoio ecologico che va dal confine di stato fino

alla fascia periurbana milanese. La vegetazione del Parco è rappresen-

tata prevalentemente da latifoglie dominate da querce come la farnia

(Quercus robur) e la rovere (Quercus petraia), formazioni tipiche della

bassa e dell’alta Pianura Padana, a cui spesso si accompagnano esem-

plari di carpini (Carpinus betulus), ciliegi (Prunus avium) e castagni

(Castanea sativa). Accanto alle specie autoctone si rileva la presenza

anche di specie esotiche, quali la robinia (Robinia pseudoacacia) e il

ciliegio tardivo (Prunus serotina), che ormai occupato vaste aree bo-

schive. Varie specie fanno parte dello strato arbustivo ed erbaceo, tra

cui, nel primo il nocciolo (Corylus avellana), il biancospino (Crataegus

monogyna), il sanguinello (Cornus sanguinea), il sambuco nero (Sam-

bucus nigra) e, nello strato erbaceo, la pervinca (Vinca minor) e la

molinia (Molinia arundinacea), specie proprie dei boschi naturali.

Lungo i corsi d’acqua che attraversano il territorio del Parco, dove si

creano ambienti generalmente favorevoli allo sviluppo di una copertu-

ra vegetale evoluta, si rilevano formazione boscate con dominanza di

latifoglie (Quercus, robinie e castagni) e specie floristiche interessan-

ti, benché sminuite dallo stato di degrado che generalmente caratte-

rizza questi ambiti.

I terreni agricoli sono in generale delimitati da siepi e fasce boscate,

che assolvono la fondamentale funzione di corridoio ecologico, offren-

do rifugio a molte specie di animali.

FAUNA

La presenza del nucleo forestale centrale costituisce l’habitat ideale la

nidificazione, la sosta e il rifugio di moltissimi animali selvatici.

Fra le specie più significative ricordiamo numerosi rettili (saettone,

ramarro, biacco, orbettino) e fra i mammiferi il toporagno, il ghiro e

l’arvicola.

Più numerose sono le specie di uccelli, per cui si segnala la presenza

di gufi, sparvieri, allocchi, picchi rossi, barbagianni e codibugnolo.

Negli ambiti di fondovalle, più ricchi d’acqua, si rileva un ambiente fa-

vorevole alla diffusione di alcune specie di anfibi, fra i quali è frequen-

te la presenza di popolazioni di Rana verde, Rospo comune e Rospo

smeraldino (Bufo viridis).

Anche i terreni coltivati costituiscono un ambiente ideale per molte

specie animali, che amano gli spazi aperti, quali volpi, lepri, faine e

donnole.

Aspetti naturalistici

Oltre il 70% della superficie del Parco è occupata da aree boscate, fra cui alcuni lembi di foresta planiziale di querce, come il Bosco Bargetta a Rescalda, il Bosco del Rugareto e i Boschi di Cislago, l’aggregazione boschiva più estesa del Parco

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207ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE

SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANOParco del Bosco del Rugareto

La rete ecologica La costituzione di una rete ecologica su un territorio fortemente com-

promesso dal punto di vista ecologico, quale quello del Parco del Ru-

gareto, trova il suo principale ostacolo in un territorio diffusamente

antropizzato, a cui si affianca uno scarso sistema di aree naturaliformi

e una rete viaria molto ramificata, che crea fratture difficilmente su-

perabili.

L’area del PLIS, e in particolare i boschi presenti al suo interno, costi-

tuiscono però un’importante fattore di mantenimento della biodiver-

sità sia a livello botanico che faunistico, non solo a livello locale, ma

anche su scala più ampia, anche se l’attuale carente connessione fra le

isole di vegetazione arborea residue ne produce un significativo iso-

lamento ecologico, aggravato dalla scarsità d’acqua di alcuni torrenti,

come il Fontanile di Tradate, mentre una sicura opportunità è rappre-

sentata dalla presenza di filari e di siepi boscate.

Il PLIS del Rugareto si configura, all’interno del PTCP, come un im-

portante tassello della rete ecologica provinciale, parte dell’ambito di

interesse ecologico che dalla Svizzera raggiunge la fascia periurbana

milanese, in connessione col corridoio ecologico principale dei corsi

d’acqua, rappresentato dall’asta fluviale dell’Olona.

Allo stesso tempo l’inserimento nel perimetro del Parco di una propag-

gine di terreni agricoli che si spinge oltre la Statale varesina, a est di

Cislago, risponde proprio alla esigenza di sottolineare la prossimità

fisica del PLIS al grande Parco Regionale della Pineta di Appiano Gen-

tile e Tradate.

Al fine di concorrere alla realizzazione della rete ecologica della pro-

vincia di Milano, il Parco deve operare su quelle aree adibite ad uso

agricolo situate in porzioni di territorio ritenute interessanti ai fini di

un potenziamento dei collegamenti tra le aree di maggiore interesse

forestale e faunistico, peraltro diffusamente presenti nel territorio del

PLIS, anche nell’ottica di salvaguardare/creare direttrici di permeabilità

verso il territorio della provincia di Varese. Le connessioni ecologiche

tra queste aree e il Parco devono quindi essere tutelate e valorizzate

per perseguire l’obiettivo di sviluppo della rete ecologica provinciale,

all’interno della quale l’area può costituire un importante elemento di

connessione fra la valle densamente urbanizzata dell’Olona e le Groa-

ne, fino al Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate.

Infine, occorre sottolineare che questo ambito non è direttamente in-

teressato dal recente progetto di Dorsale verde del nord Milano elabo-

rato dall’Amministrazione provinciale.

nella pagina precedenteLa rete ecologica prevista dall’attuale PTCP (Provincia di Milano, 2003)

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209ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE

SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANOParco del Bosco del Rugareto

A partire dal dopoguerra gli agroecosistemi hanno subito una riduzio-

ne di superficie a favore, prevalentemente, degli insediamenti civili

e industriali, mentre la semplificazione della fitta trama di appezza-

menti e le significative riduzioni a carico degli elementi lineari più

esili e quindi maggiormente vulnerabili ed effimeri, ha determinato un

appiattimento dei caratteri paesaggistici, con la completa scomparsa

delle colture della vite e del gelso.

La storia recente conferma la conservazione di un’agricoltura dimensio-

nata sulla piccola proprietà, che affianca alle classiche attività rurali il

governo delle aree boschive, mentre si evidenzia un significativo aumen-

to degli incolti, l’accentuarsi dei fenomeni di uso temporaneo o impro-

prio dei terreni e l’erosione dovuta all’avanzamento dei fronti urbani.

Allo stesso tempo le circa dieci aziende agricole, più della metà delle

quali sono cerealicole (segale e miglio) e che operano su una superfi-

cie agricola totale di 357 ettari, non appaiono in grado di di strappare

campi e boschi alla brughiera.

Le principali attività extra agricole sono rappresentate da alcuni ma-

neggi, mentre non è presente nessun agriturismo.

Per quanto concerne le colture praticate, si tratta di un’agricoltura

classica di pianura, che opera su un territorio storicamente occupato

da acquitrini e soggetto ai periodici straripamenti dei principali corsi

d’acqua e nella quale sono prevalenti i seminativi a frumento e mais

alternate a superfici a prato permanente.

Aspetti agronomici

Un’agricoltura dimensionata sulla piccola proprietà affianca alle classiche attività rurali il governo delle aree boschive, mentre si evidenzia un significativo aumento degli incolti, l’accentuarsi dei fenomeni di uso improprio dei terreni e l’erosione dovuta all’avanzamento dei fronti urbani

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210 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO

Il territorio del Parco del Bosco del Rugareto è attraversato da una

discreta rete di strade comunali, utilizzate per la maggior parte per

le attività agricole, ma anche per il collegamento tra i nuclei urbani

limitrofi al Parco (Gorla Minore e Cislago).

Attualmente non esiste una rete di percorsi ciclopedonali attrezzati

all’interno dell’area del Parco, ma sfruttando la rete di sentieri e via-

bilità campestre presente, è possibile, come enunciato fra i principali

obiettivi dei Comuni aderenti al Parco, la realizzazione di percorsi

pedonali e ciclopedonali organizzati in reti di diverso livello, che pro-

muovano e permettano l’uso diffuso a fini ricreativi e culturali del

territorio del Parco e soprattutto delle aree boscate.

Una particolare attenzione viene posta anche nei confronti delle frui-

zione delle fasce fluviali e degli ambiti di fondovalle, attraverso la

creazione di uno specifico sistema di percorsi ciclopedonali di accesso

all’acqua, fra i quali assume notevole rilievo l’antico tracciato della

cosiddetta Strada Rescalda.

L’accessibilità ciclistica al Parco, dalle aree urbanizzate limitrofe, è

permessa sfruttando le reti ciclabili realizzate dai Comuni contermini

al Parco.

Più difficile risulta l’accessibilità dal nucleo centrale metropolitano

in quanto gli itinerari ciclabili individuati dalla Rete Strategica della

Mobilità ciclistica – MiBici – predisposta dalla Provincia di Milano, sono

ancora frammentati e interrotti.

Rete dei percorsi

Una discreta rete di sentieri e strade campestri, utilizzate

per la maggior parte per le attività agricole, ma anche per il collegamento tra i nuclei urbani

limitrofi al Parco, permettono un uso diffuso a fini ricreativi e

culturali del territorio del Parco e in particolare delle aree boscate

nella pagina successiva,Rete dei percorsi

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212 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO

STRUMENTO: proposta di Piano Pluriennale degli Interventi (PPI),

marzo 2007.

APPROVAZIONE: -

CARATTERI

Gli obiettivi specifici del Piano sono:

• creazione di una rete ecologica alla scala sovracomunale;

• attuazione di misure per il miglioramento della “permeabilità eco-

logica del territorio”;

• co-pianificazione delle iniziative e modalità gestionali;

• monitoraggio della evoluzione dell’ecosistema Parco, dello stato di

attuazione dei piani e dei programmi di miglioramento ecologico

• miglioramento strutturale dei boschi;

• valorizzazione delle possibili sinergie tra Agricoltura e Parco;

• conservazione della memoria storica e del paesaggio culturale;

• valorizzazione della qualità ecologica del sistema dei corsi d’ac-

qua, dei fossi e delle zone umide;

• valorizzazione dei pregi estetico-visuali dei corsi d’acqua;

• conservazione e valorizzazione degli organismi monumentali, dei

tessuti insediativi e dei giardini storici;

• creazione di un ecosistema definito nelle sue componenti funzionali;

• consolidamento delle componenti funzionali e strutturali del siste-

ma agro-forestale;

• creazione sistema di fruizioni delle componenti funzionali della fa-

scia agricolo-boschiva;

• creazione sistema di fruizione delle componenti funzionali della

fascia di pertinenza fluviale e del fondovalle;

• creazione di un sistema strutturato di fruizione del sistema di nu-

clei e di tessuti storici, di organismi monu-

mentali e di interesse culturale.

Il recupero e la valorizzazione del complesso si-

stema della sentieristica costituisce la tematica

principale su cui si vanno a concentrare le ini-

ziative progettuali e le risorse economiche del

primo Programma Pluriennale degli Interventi del

PLIS del Bosco del Rugareto, relativo al periodo

2007-2009.

Il recupero dei più importanti tra questi antichi

percorsi alla nuova funzione di albero portante

del futuro sistema circolatorio interno del Parco

e di tramite relazionale tra questo e le circostan-

ti agglomerazioni urbane è la sostanza della pro-

posta programmatica, nell’ottica della riscoperta

di una “mobilità lenta” del territorio.

La fattibilità del progetto si fonda sulla docu-

mentata conservazione di una griglia consolidata

di percorsi campestri e boschivi, che potranno

in tal modo far divenire il Parco parte integrante

dello scenario quotidiano di vita.

Per quanto concerne invece la gestione del Par-

co, questa è affidata a un consorzio fra i Comuni

interessati.

L’elemento base sul quale il Piano è impostato è

la suddivisione del territorio in unità funzionali,

basate sulle caratteristiche e vocazioni ambien-

P I A N I F I C A Z I O N E Il Piano si basa sulla conservazione e la valorizzazione dell’assetto agro-forestale, accompagnata dal recupero del complesso sistema degli antichi percorsi che caratterizzano il Parco

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214 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 215

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

tali, naturalistiche e paesaggistiche delle diverse porzioni di Parco,

ognuna delle quali è legata a uno specifico ambito territoriale:

a. agricolo-boschiva (Fascia di Gorla Minore);

b. agricola aperta (Enclave di cascina Visconta);

c. agricola con siepi (Frangia ecotonale di Cislago);

d. agricola (Propaggine est di Cislago);

e. forestale (Bosco del Rugareto);

f. forestale (Boschi di Cislago);

g. forestale (Margine di Rescalda);

h. forestale (Corridoio del Bozzente).

Da sottolineare che alle singole unità funzionali del Piano Pluriennale

degli Interventi non corrispondono delle specifiche norme di attuazione.

ELABORATI DI PIANO

1. Relazione. Quadro analitico-conoscitivo

2. Relazione. Quadro progettuale

Allegato 1 - Carta dei suoli

Allegato 2 - Carta dei litotipi

Allegato 3 - Carta della vegetazione

Allegato 4 - Tipi forestali reali

Allegato 5 - Tipi forestali ecologicamente coerenti

Allegato 6 - Sistema dei parchi locali del medio Olona

Allegato 4 - Sviluppo dei tracciati

Tav. 1 - Inquadramento territoriale

Tav. 2 - Localizzazione degli interventi

nella pagina successiva,Tav. 2 - Localizzazione

degli interventi

AMBITI DI NATURALITÀ

Nel Parco acquistano particolare rilevanza, da un punto di vista quan-

titativo e qualitativo, le aree specificatamente destinate alla categoria

“Ambiti di naturalità”, che costituiscono l’asse portante della rete eco-

logica del Parco. Si tratta, oltre a quelle parti del territorio prossime al

corso del Bozzente, degli ambiti forestali del Bosco del Rugareto, dei

Boschi di Cislago e di Rescalda.

L’Unità e - forestale (Bosco del Rugareto), oltre alla funzione di separa-

zione tra gli insediamenti eterogenei che si addensano ai suoi margini,

svolge la fondamentale funzione di sostegno dell’identità locale e di

contrasto alla disgregazione della residua diversità e riconoscibilità

rispetto alle circostanti macchie urbane.

L’Unità f - forestale (Boschi di Cislago) rappresenta l’aggregazione bo-

schiva quantitativamente più estesa, attraversata da una importante

rete di percorsi, residui della antica maglia viaria territoriale e in rap-

porto con il corso del Bozzente.

Caratteristiche del Piano Pluriennale degli Interventi

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216 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO 217

ATLANTE DEI PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE IN PROVINCIA DI MILANO

Parco del Bosco del Rugareto

Mentre il tema della fruizione non assume particolare rilevanza da un punto di vista quantitativo. essendo indirizzato verso la percorribilità del territorio, nel Parco acquistano particolare rilievo le aree specificatamente destinate alla categoria “Ambiti di naturalità”, che costituiscono l’asse portante della rete ecologica del Parco

rezione dell’abitato di Cislago e del territorio comasco oltre che verso

il Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate.

AMBITI PER LA FRUIZIONE

Le aree specificatamente destinate alla categoria “Ambiti per la frui-

zione” non assumono particolare rilevanza da un punto di vista quan-

titativo. Il tema della fruizione è invece indirizzato verso la percorribi-

lità del territorio, garantita da un’estesa rete di itinerari ciclopedonali,

che va a costituire la tematica principale del PPI.

Nei nodi di prevedibile maggiore frequentazione è prevista una minima

dotazione per consentire pause di riposo e contemplazione dell’am-

biente. Tali nodi, che costituiscono elemento di fruizione privilegiata

dell’ambiente naturale per la generalità del pubblico, sono posizionati:

• nel bosco di Rescaldina;

• nel Bosco Bargetta;

• alla cascina Visconta di Cislago;

• presso villa Solbiati ai Gorla Minore.

Il Piano individua inolotre gli Approdi al Parco, aree attrezzate di in-

terscambio tra la viabilità comprensoriale e il sistema dei sentieri del-

l’area protetti, localizzati all’estremo sud, in territorio di Rescaldina

in prossimità della Strada Provinciale Saronno-Castellanza e in territo-

rio di Gorla Minore, lungo il tratto della SP21, che porta a Cislago.

L’Unità g - forestale (Margine di Rescalda) si propone con un vasto

interspazio, che separa il nucleo abitato di Rescalda dal margine com-

patto del bosco.

L’Unità h - forestale (Corridoio del Bozzente) costituisce il caposaldo

di una sequenza concatenata di fasce riparie che si addentra a sud nel

contesto periurbano altomilanese.

AMBITI AGRICOLI

Le aree specificatamente destinate alla categoria “Ambiti agricoli”, pur

non assumendo particolare rilevanza da un punto di vista quantitativo,

rendono tale ambito, per il suo ruolo ecologico, uno dei punti salienti

della pianificazione.

L’Unità a - agricolo-boschiva (Fascia di Gorla Minore), è fondamentale:

sia per la rilevante caratterizzazione dimensionale che per l’articolata

solidità ecologica delle tessere ambientali e per la presenza dell’acqua

(fontanile di Tradate), rendendo i boschi e la campagna di Gorla Mino-

re del tutto fondamentali per le strategie di governo del Parco.

L’Unità b - agricola aperta (Enclave di cascina Visconta) funziona da

cerniera tra la parte settentrionale del Parco, i boschi del Rugareto e

di Cislago e il corridoio del Bozzente, rappresentando un elemento

cardine territoriale anche in virtù della sua valenza scenica.

L’Unità c - agricola con siepi (Frangia ecotonale di Cislago) e d - agri-

cola (Propaggine est di Cislago) costituiscono un “ponte”, rivolto in di-

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218 Elaborato: CENTRO STUDI PIMCommittente: PROVINCIA DI MILANO

La struttura che gestisce il Parco è composta al momento da una sola

persona (geometra), che svolge la funzione di Direttore tecnico, dedi-

cando al Parco solo una parte limitata del proprio tempo e avvalendosi

delle sole risorse del Settore urbanistico dell’Amministrazione comu-

nale di Cislago, Comune capofila del Consorzio.

Il totale delle entrate nel 2006 è stato pari a 19.794 €. Il contributo

della Provincia di Milano è stato pari a 11.794 € (60 % dell’ammontare

delle entrate).

Attualmente il Consorzio non dispone aree di proprietà.

Il Parco ha avviato alcune iniziative a carattere divulgativo, cultura-

le e di sensibilizzazione rivolte alle popolazioni, mentre si segnala

l’opportunità di attivare maggiori relazioni con il Comitato “Gruppo

Amici del Rugareto” che si occupa della salvaguardia del Parco del

Rugareto.

Non esistono indagini in grado di permettere una valutazione qua-

li/quantitativa delle caratteristiche degli utenti del PLIS, anche se il

Parco stima il coinvolgimento di 2.500 studenti nelle attività di educa-

zione ambientale organizzate sul suo territorio.

L’Ente Parco non ha a oggi avviato inizitive di educazione ambientale.

Nell’ottica di migliorare la fruibilità del Parco sono previsti una se-

rie di progetti di parcheggi e aree di sosta. È stata inoltre avviata la

realizzazione del sito internet del Parco, allo scopo di comunicare in

modo più efficace le politiche e le iniziative del Parco stesso.

In attesa di attivare maggiori relazioni con altri attori non istituzionali, il Parco ha messo a punto la “Via Verde dei Parchi del Medio Olona”, un progetto unitario di riuso dei sentieri esistenti al fine di dotare il territorio del medio Olona di un sistema sovralocale di mobilità lenta che si estende per circa 40 chilometri

G E S T I O N E F R U I Z I O N E E P R O G E T T U A L I T À

Un accordo tra parchi locali del medio Olona (Ru-

gareto, Medio Olona e Rile-Tenore-Olona) prevede

la realizzazione di un progetto unitario di riuso

dei sentieri esistenti al fine di dotare il territorio

di un sistema organico di mobilità lenta. Ciascu-

no dei tre PLIS, oltre a gli interventi all’interno

del proprio perimetro, si accorda per il prosegui-

mento del tracciato sovralocale di sentiero nelle

adiacenti area protetta, per una lunghezza totale

di circa 40 chilometri, di cui circa 12 all’interno

del Bosco del Rugareto.

Dopo avere attraversato da sud a nord il Parco

del Rugareto e la parte occidentale del PLIS Me-

dio Olona, il tracciato si addentrerà nel succes-

sivo PLIS Rile-Tenore-Olona, dando così vita alla

“Via Verde dei Parchi del Medio Olona”.

Per quanto concerne gli interventi previsti dal PPI

si prevede in linea di massima di procedere come

segue:

• segnaletica + aree di sosta tra fine 2007 ed

inizio 2008;

• ponticello della vicinale di Gallarate + appro-

do di Rescaldina tra 2008 e 2009;

• ponticello della comunale di Cassina Massina

+ approdo di Gorla Minore a fine 2009.

La precedenza data alla segnaletica rende ra-

gione della necessità di rendere fruibile nel più

breve tempo possibile il sistema-sentiero pro-

grammato. Il costo complessivo previsto è pari

a 116.000 €.

Aspetti gestionali

Budget

Ricognizione delle aree pubbliche

Sistema di relazioni con altri attori non istituzionali

Utenza

Educazione ambientale

Interventi, progetti e studi