Parchisavane eanticheculture · 2016. 5. 16. · I PIGMEI Il popolo della foresta che non vuole...

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36 I VIAGGI DI REPUBBLICA NUMERO 392 — 3 NOVEMBRE 2005 NATURA CAMERUN [AFRICA] Siamo in una terra meravigliosa e contraddittoria, tra il Gabon e la Nigeria, che si affaccia con bellissime spiagge sul Golfo di Guinea. Foreste equatoriali incontaminate, vulcani spenti, grandissime pianure erbose, rendono questo Paese uno dei più affascinanti dell’Africa nera. Le etnie sono oltre 240 DI PAOLA STACCIOLI savane Parchi e antiche culture Un villaggio dell’etnia Fulbe con i grandi contenitori alimentari

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    NATURA CAMERUN [AFRICA]

    Siamo in una terra meravigliosae contraddittoria,

    tra il Gabon e la Nigeria, che si affaccia con bellissime spiagge

    sul Golfo di Guinea. Foreste equatoriali incontaminate,

    vulcani spenti, grandissime pianure erbose,

    rendono questo Paese uno dei più affascinanti

    dell’Africa nera. Le etnie sono oltre 240

    — DI PAOLA STACCIOLI —

    savaneParchie antiche culture

    Un villaggio dell’etnia Fulbe con i grandi contenitori alimentari

  • I SONO ancora, qua e là nel mondo, luoghi so-spesi nel tempo, dove la vita scorre sempre ugua-le. Chissà da quando e chissà per quanto. Co-me nell’antica chefferie (territorio sotto l’autoritàdi un capo tradizionale) di Rey Bouba, nel norddel Camerun. Qui, nel cuore dell’Africa Nera,

    alte mura di fango rendono impenetrabile alla vista il palazzodel lamidò, capo religioso e sociale di una comunità islamica re-golata da immutabili norme feudali. Entrarvi è quasi impossi-bile. Ma le immagini oltre il colonnato in legno, davanti alla por-ta d’ingresso, sono forti e indimenticabili. Guardando il viavaidi donne che, uscendo, tirano su il loro abito, a coprire il seno,per abbassarlo di nuovo al rientro, in un umiliante segno di de-ferenza, si ha l’impressione di essere osservati dai mille occhidei doungourou, gli eunuchi servi e guardie del lamidò rinchiusi

    nel palazzo. Possono lasciare la fortezza una sola volta l’anno,alla prima pioggia, in occasione della visita del loro capo al vil-laggio. Il giovedì al tramonto, in un’atmosfera veramente sur-reale, le ipnotiche melodie di musicisti e cantori annunciano l’ar-rivo del giorno dedicato alla preghiera.

    Il Camerun si propone al visitatore così, assoluto e sen-za sfumature come gli abiti sgargianti delle sue donne, intensoe penetrante come gli sguardi delle sue genti. Autentico, anco-ra in buona parte alieno alle emozioni preconfezionate del turi-smo organizzato. È spesso definito l’Africa in miniatura, per isuoi paesaggi estremamente vari. Dalla rigogliosa foresta tropi-cale alle aride savane, dai campi “innevati” da candidi batuffolidi cotone a impervi rilievi. Il Monte Camerun, un vulcano di ol-

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    I PIGMEI sono uno deiprimi popoli che hannoabitato le foreste della zo-na tropico-equatorialeafricana. In alcuni inse-diamenti mantengono laloro vita tradizionale ba-sata su caccia, pesca eraccolta di prodotti dellanatura. In Camerun vivo-no 3 grandi gruppi: iBaka, il più numeroso, iBakola, o Bagyeli, e iMezdam. A lungo ridotti in una condizione di servaggio dalle popola-zioni bantu prima e dai colonialisti poi, i pigmei vedono ora minaccia-to il loro stile di vita dalle multinazionali del legname e da politiche go-vernative che mirano a renderli stanziali. Dalle cascate della Lobé, neipressi di Kribi, cittadina sulla costa a sud di Douala, risalendo in piro-ga il fiume omonimo si possono incontrare alcune famiglie pigmee,quasi totalmente snaturate ad uso e consumo dei turisti. Per avere uncontatto autentico con il “popolo della foresta” bisogna navigare qual-che ora in condizioni scomode. Ma ne vale la pena. Tradizionalmenteogni tribù ha un villaggio, composto da 10-15 famiglie di circa 6 mem-bri, e alcuni accampamenti per la caccia comunitaria. Le capanne so-

    no disposte a cerchio in-torno alla tettoia per le at-tività collettive. L’organiz-zazione sociale è fonda-ta prima sulla famiglia epoi sul parentado o clan.Il capo villaggio ha piùun’autorità morale che unvero e proprio potere, ele dispute sono risoltedalla comunità. In un’e-conomia basata sulle esi-genze quotidiane, la fo-

    resta fornisce il necessario per la sopravvivenza: gli uomini si dedica-no alla caccia, alla pesca e alla raccolta del miele selvatico, le donnevanno alla ricerca di funghi, radici, piante e frutti, dei quali conosconosegreti e proprietà. Una serie di riti accompagna il ciclo della vita: lamaturità sessuale, la conoscenza degli usi tribali, il matrimonio; men-tre la religiosità si esprime tramite danze e cerimonie in omaggio al diocreatore, spesso identificato con la foresta, e agli antenati. La crescitadi comunità stanziali pigmee nell’est e nel sud del Camerun ha ridottoil nomadismo, sviluppando nuove attività quali la coltivazione della ter-ra. A circa 70 km da Kribi si possono visitare i villaggi di Lolodorf e Bi-pindi, dove è in atto la scolarizzazione dei bambini dell’etnia bagyeli.

    — I PIGMEI —

    Il popolo della foresta che non vuole rinunciare alla propria storia

    Una foresta pluviale nel sud ovest del Camerun

    Il primo popolo che ha abitato il Paese è stato quello dei pignei. Oggi il loro stile di vita, immutato da millenni

    e basato su un equilibrio con la natura, è fortemente minacciato

  • tre 4000 metri che talvolta esce dal placido letargo, è ideale peril trekking, come i Monti Alantika e Mandara. Non mancano la-ghi e spiagge bianche (le più conosciute sono a Kribi), Parchinazionali quali il Waza, popolato da elefanti e antilopi.

    Ma il vero “monumento” del Camerun sono le sue gen-ti. Il paese è un sorprendente puzzle di oltre 240 etnie, alcunedelle quali, in particolare al nord, mantengono intatte le loro tra-dizioni. Bamiléké, Bamoun, Peul, Koma, Potoko… Con altret-tanti idiomi ad affiancare le lingue ufficiali, l’inglese e il più dif-fuso francese, eredità delle due potenze che colonizzarono il pae-se, dopo un breve dominio tedesco e fino all’indipendenza del

    1960. Le etnie danno vita auna serie di organizzazionisociali molto diverse fra lo-ro, poteri locali che non en-trano però in conflitto conl’autorità centrale. Dai sul-tanati di stampo islamiconelle regioni del nord, vici-ni alle culture arabe, ai pit-toreschi regni bantu all’ove-st, fino alle comunità pigmeenelle foreste del sud. Accantoa tutto ciò, caotiche metro-poli come la capitale ammi-nistrativa Yaoundé o Doua-la, principale centro econo-mico e industriale.

    La maggiore attrattiva del paese è la vita quotidiana, daassaporare girovagando per le strade polverose dei villaggi, fracapanne in fango, pietre e tetto in paglia, circondati da un pul-lulare di bambini e di donne sempre ben curate: quasi un mi-racolo, vivendo spesso in abitazioni prive di acqua! Trasportanocon eleganza sulla testa enormi oggetti in un improbabile equi-librio o girano con un neonato in spalla, avvolto in artigianalimarsupi dello stesso tessuto variopinto dei vestiti. Come unapennellata fuori posto, sbuca talvolta dalle t-shirt indossate sot-to gli abiti, la faccia dell’autoritario presidente della repubblica,Paul Biya, al potere dal 1982. La povertà non toglie un sorriso.Se non ci sono macchine fotografiche di mezzo.

    In molti ristorantini il livello di igiene è accettabile. I

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    Tra la fine del ‘700 e l’iniziodell’800 l’islamismo arrivònel nord del Paese. I primi colonizzatori furono i Portoghesi, ma solo sulla costa

    Quattro esempidella fauna delParco nazionale diWaza, uno deiParchi africani dove è più facileavvistare animali.Qui sotto: Unaveduta dei montiMandara, nel norddel Paese

  • L’ARTIGIANATO del Ca-merun è ricco e affasci-nante, e il tempo neimercatini vola via sem-pre troppo in fretta. Ognigiro regala nuove sco-perte, stimola curiosità einteresse verso le tradi-zioni dell’Africa nera. Par-ticolarmente belle sonole maschere in legno in-tagliato, una sorta di“passaporto” delle nu-merose etnie, diverse l’una dall’altra ma ugualmente ammalianti, tan-to che una scelta risulta spesso difficile. Colpisce anche la varietà deicoloratissimi tessuti in cotone, adatti per la realizzazione di abiti, ten-de, copriletto. Da osservare una ad una sono le scene etniche raffi-gurate nei batik, in gran parte però provenienti dai paesi limitrofi. Ca-ratteristici del Camerun sono invece i dipinti su sabbia, venduti so-prattutto a Yaoundé. Interessanti e originali i gioielli etnici, dalle col-lane in terracotta o in semi di baobab ai braccialetti ricoperti in pelledi serpente, fino ai più raffinati manufatti in metalli preziosi. E poi an-cora pipe, bambole, oggetti rituali quali i guardiani delle reliquie, op-pure singolari “xiloteche”, campioni di legni africani a forma di picco-

    li libri con tanto di scaf-fale. Mercati di artigia-nato artistico si trovanonelle principali città. Buo-ni acquisti possono es-sere fatti a Garoua, Ma-roua e al Village des Ar-tisans di Foumban, dovec’è anche qualche pezzointeressante di antiqua-riato. Il Marché desFleurs di Douala, decisa-mente turistico, è un po’

    più caro. Oggetti interessanti, quali piccoli strumenti di musica popo-lare, sono proposti dalla cooperativa del Colle di Koza, mentre quel-la, non distante, del villaggio di Rhumsiki, è nota per i tessitori di co-tone, coltivazione molto diffusa nel paese. Per spuntare buoni prezzibisogna prepararsi a una contrattazione lunga, ma in genere resa di-vertente dal carattere allegro e gioviale dei venditori. Per gli acquistidi artigianato locale è prevista una tassa (circa il 10% del valore de-gli oggetti), da pagare in aeroporto al momento di lasciare il paese.In caso di manufatti antichi e di rilievo storico o archeologico è ne-cessaria l’autorizzazione all’esportazione, rilasciata dal Ministero del-l’Ambiente e Foreste.

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    piatti locali sono buoni, ma alla fine il turista si troverà quasisempre a ordinare pollo alla griglia, spiedini, o l’immancabilecapitaine, un pesce d’acqua dolce, accompagnati da patate e plan-taine (banane) fritte e dall’ottima birra locale, oppure da unasmielata bibita frizzante al limone o all’ananas.

    Alcuni tra i più interessanti villaggi vanno conquistaticon qualche ora di piste sterrate e polverose. Oudjilla, nell’e-stremo nord, è un insieme di insediamenti dell’etnia Potoko sul-la cima di altrettante colline alla base dei Monti Mandara. Unastrada dissestata popolata da donne che percorrono chilometri,fra salite e discese, per procurarsi l’acqua, conduce al sarè, cen-tro della vita sociale e della ritualità, dove risiede il vecchio la-midò. Si dice abbia oltre 80 anni, circa 50 mogli e oltre 110 figli.

    Il villaggio di Rhumsiki, immerso in uno spettacolare pa-norama di formazioni rocciose granitiche a pinnacoli che cul-

    minano nella valle di Kapsiki, è molto particolare, e per questorischia di essere trasformato in uno zoo umano ad uso e con-sumo dei turisti. Qualcosa di poco genuino già si percepisce. Sivisita la cooperativa dove le donne lavorano l’argilla e filano il co-tone, si vedono gli alberi à palabre, sotto i quali la comunità pren-de le proprie decisioni. Ma l’attrazione principale è il Sorcier auxcrabes, l’anziano e un po’ inquietante stregone che, interpretan-do con un preciso rituale i movimenti di alcuni granchi, dispensala sua lettura del futuro. Le risposte per noi occidentali sono avolte deludenti, e ogni responso va pagato. Per la gente del luo-go ha un potere assoluto. Pratiche magiche e credenze ancestralisi integrano qui con il cristianesimo. Un po’ in tutto il Came-run, del resto, islam e cristianesimo riescono chissà come a fon-

    — ARTIGIANATO —

    Dalle maschere di legno all’antiquariato

    Il capo di un villaggio sui monti Mandara, nel nord del Camerun

    NATURA CAMERUN [AFRICA]

    Il periodo ideale per visitare il Paese è dicembre e gennaio. La città costiera più bella è Limbé, alle cui spalle svetta

    il monte Camerun. Nel centro storico, palazzi dell’epoca coloniale

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    — L’HOTEL —

    Camere con panoramaSITUATO sulle pendici della collina che domina la città, non lontano dalcentro, questo albergo di livello internazionale offre una rilassante vistasul monte, il campo da golf e il centro di Yaoundé. Dispone di 208 ca-mere e suite confortevoli, una bella piscina, campo da tennis, discoteca,casinò e tre ristoranti

    HÔTEL MONT FÉBÉPrezzo: camera doppia da circa 150 euro. Sconti per il weekend

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    HÔTEL TALOTELPrezzo: camera doppia circa 45 euro

    B.P. 110, Bafoussam✆ 00237-3444185

    www.talotel.com

    Savane e antiche culture

    VIAGGIONon esistono voli diretti che colleganol’Italia al Camerun ma, con uno scaloin una capitale europea, si può rag-giungere quotidianamente il Paese at-traverso Compagnie quali Air France,Swiss, Brusselles Airlines, Klm. La Ca-meroon Airlines, che opera da Parigiper il Camerun, effettua anche i voli in-terni: è necessario sempre controllaregli orari che variano frequentemente

    — I VIAGGI DI MAURIZIO LEVI —Un tour classico di 9 giorni, adatto atutti, con pernottamenti in hotel e bun-galow, alla scoperta delle etnie, ma an-che di mercati, natura, ParchiQuota base: 2.340 euro a persona,

    minimo 6 partecipanti. Partenzespeciali: 3 dicembre e 21 gennaio

    2006, a persona 2.160 euro✆ 02-34934528

    www.deserti-viaggilevi.itINSIDE AFRICA

    Oltre ai tour classici propone una spedi-zione di 16 giorni che comprende iltrekking nel nord del Paese. Si attraver-sano i villaggi dei Monti Alantika, il lagoCiad ma si visitano anche i mercati e iprincipali luoghi di interesse turistico. Per-nottamenti in tenda, bungalow, hotel

    Quota base: a partire da 2.590 euro www.africapromotion.it

    ✆ 06-70453928— KUONI GASTALDI —

    Nel catalogo Discovery è presente uncircuito che si snoda nel nord del Ca-merun, tra suggestivi paesaggi, colora-ti mercati e incontri con tribù localiQuota base: a partire da 2.200 euro

    Info presso le agenzie di viaggiowww.kuoni.it

    INTERNETMINISTERO DEL TURISMO CAMERUNESEwww.camnet.cm/mintour/tourisme

    SCOPRIRE IL CAMERUN www.cameroun-plus.com

    MICROGUIDA DEL CAMERUNwww.edt.it

    RITMI PIGMEIwww.baka.co.uk

    Dopo l’arrivo dei Portoghesi sulla costa nel XVI secolo, la vera colonizzazione cominciònell’Ottocento con i missionari inglesi

    INFORMAZIONI— DOCUMENTI —

    Sono necessari il passaporto e il visto,rilasciato dall’ambasciata di Roma o daiconsolati di Torino e Napoli. Il passa-porto deve essere valido almeno il dop-pio del periodo del visto più tre mesi

    — NORME SANITARIE —Obbligatoria la vaccinazione contro lafebbre gialla. Consigliati i vaccini con-tro tifo ed epatite A e la profilassi an-timalarica

    — LINGUA —Lingue ufficiali sono il francese (la lin-gua più diffusa) e l’inglese (in alcuneregioni dell’ovest)

    — MONETA —Moneta nazionale è il franco Cfa (1 eu-ro=656 Cfa), adottato da numerosipaesi dell’area centroafricana

    — NUMERI UTILI—AMBASCIATA CAMERUN IN ITALIA

    ✆ 06-44291285www.cameroonembassy.it

    AMBASCIATA D’ITALIA IN CAMERUN✆ 00237-2212198

    www.ambitaliacamerun.org

    DORMIREHÔTEL MAROUA PALACE

    La più elegante e conosciuta strutturadella città, distante circa 1 chilometrodal centro cittadino, offre un livello suf-ficientemente decoroso di qualità. Di-spone di 50 camere abbastanza spa-ziose, climatizzate, con servizi privati eTV; un ristorante e una piscina. Te-lefono alla reception

    Prezzo: camera doppia da 38 euroB.P. 53, Maroua

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    Situato nel cuore del villaggio, permetteuna sistemazione rustica ma conforte-vole nei 26 boukarous (bungalow) cli-matizzati, alcuni dei quali con una bel-la vista sugli spettacolari rilievi lavicidella zona. Ha inoltre un bar, un risto-rante e una terrazza panoramica

    Prezzo: camera doppia da 24 euroB.P. 27 Mokolo, Rhumsiki

    ✆ 00237-2292298

    dersi con gli antichi culti animisti.Lasciato il nord del paese, in direzione ovest, cuore dei

    regni bamoun e bamiléké, la realtà è molto diversa. Il cementoha in buona parte sostituito le capanne e si respira un’aria dimaggiore modernità. Interessante è la chefferie di Banjoun, pur-troppo di recente gravemente danneggiata da un incendio.

    Il gioiello di Foumban,capitale bamoun, è il PalaisRoyal, residenza del sultanoNjoya e sede di una collezionedi oggetti etnici. Ma i musei delCamerun non sono granché.Meglio partecipare a feste tra-dizionali o celebrazioni quali lamessa nel quartiere Melen diYaoundé, in lingua ewondo, ac-compagnata da percussioni,danze e canti. Da non perderesono i vivacissimi mercati set-timanali, in particolare il mar-tedì a Pouss (non lontano dal-le case a obice dei Mousgoum,una sorta di “museo etnico” acielo aperto di genti guerriereormai quasi del tutto estinte),il giovedì a Tourou e il venerdìa Rey Bouba, nei quali lo sguar-do si troverà a vagare confuso

    fra un tripudio di colori, scenette caratteristiche e figure d’altritempi. Appariscenti donne Bororo dal portamento elegante efiero, con i volti dai tratti forti scolpiti da scarnificazioni, donneHidè con zucche secche decorate tagliate a metà come coprica-po (le calebasse), sarti con tanto di macchina per cucire sistema-ta nel bel mezzo della via in attesa di clienti, barbieri ambulan-ti, scrivani pubblici, carne lasciata alla mercé delle mosche, me-dicinali che giacciono sotto il sole cocente, bottiglie piene di ben-zina esportata clandestinamente dalla Nigeria. Immergendosinel brulicante caleidoscopio umano, oppure lasciandosi trasci-nare dai coinvolgenti ritmi della makossa, questo angolo di Afri-ca è difficile da dimenticare. ●

    Alba sui monti Mandara

    NATURA CAMERUN [AFRICA]

    VGI_36_37.pdfVGI_38_39.pdfVGI_40_41.pdfVGI_42_43.pdfVGI_44_45.pdf