Foresta Santo

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Foresta Santo PROPRIETA’ E UTILIZZO DELLE CATECOLAMINE E DEI FARMACI SIMPATICOMIMETICI NELLE EMERGENZE (Ruolo dell’infermiere) Relatore Prof. Domenico Vittorio Delfino Università degli Studi di Perugia Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica

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Foresta Santo. PROPRIETA’ E UTILIZZO DELLE CATECOLAMINE E DEI FARMACI SIMPATICOMIMETICI NELLE EMERGENZE. (Ruolo dell’infermiere). Relatore Prof. Domenico Vittorio Delfino. Università degli Studi di Perugia Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Sede di Foligno. - PowerPoint PPT Presentation

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Foresta Santo

PROPRIETA’ E UTILIZZO DELLE CATECOLAMINE E DEI FARMACI

SIMPATICOMIMETICI NELLE EMERGENZE

(Ruolo dell’infermiere)

Relatore Prof. Domenico Vittorio Delfino

Università degli Studi di Perugia

Facoltà di Medicina e Chirurgia

Corso di Laurea in InfermieristicaSede di Foligno

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URGENZA – EMERGENZA

URGENZASiamo in una situazione che rischia di mettere in pericolo le funzioni vitali del paziente, in questo caso bisogna giungere al più presto ad una diagnosi, ma l’intervento sanitario è procrastinabile nel tempo, (max 24 ore).

EMERGENZASiamo in una situazione che ha compromesso le funzioni vitali del paziente e la soluzione migliore consiste nel mettere in atto tutte le manovre a disposizioneper correggere i sintomi, rimandando la diagnosi in un secondo momento.

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GOLDEN HOUR1° Picco (morte immediata)2° Picco (morte precoce)3° Picco morte tardiva)

NO LOW CHART...

… MA LOOPS

PRIMARY SURVEY

A. AIRWAYB. BREATHINGC. CIRCULATIOND. DISABILITYE. EXPOSURE

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SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

(ORTOSIMPATICO E PARASIMPATICO)

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CLASSIFICAZIONE DELLE CATECOLAMINE

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SINTESI DELLE CATECOLAMINE

METABOLISMO DELLE

CATECOLAMINE

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RECETTORI ADRENERGICI

α

α1 α2

Secondo messaggero

Vasocostrizione Rilasciamento muscolatura liscia intestinale Secrezione salivare Glicogenolisi epatica

Secondo messaggero

Epatociti Piastrine Muscolatura liscia vasale Neuroni del SNC Terminazioni presinaptiche del SN periferico

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β

β1

Secondo messaggero

Miocardio(Cronotropismo,inotropismo, velocità di conduzione

β2

Secondomessagg

ero

Broncodilatazione Vasodilatazione Glicogenolisi epaticaTremore muscolare

β3

Secondo messagge

ro

Cellule adipose (lipolisi)

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ADRENALINAADRENALINACatecolamina endogena agonista α – β adrenergico non selettivo.

EFFETTI CARDIOVASCOLARI vasocostrittore arteriolare e venoso azione inotropa e cronotropa positiva

EFFETTI POLMONARI potente broncodilatatore

EFFETTI METABOLICI aumento della glicemia, aumento del consumo di ossigeno

EFFETTI DI ANTAGONOSMO DELL’ISTAMINA

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INDICAZIONI D’IMPIEGO

ARRESTO CARDIACO ANAFILASSI GRAVE CRISI ASMATICA

MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE E POSOLOGIA

Si utilizza la via endovenosa (EV), la via endotracheale, la via sottocutanea (SC); soluzioni compatibili sono: la fisiologica allo 0,9% e la glucosata al 5%.

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ARRESTO CARDIACO (somministrazione endovenosa)

• iniziale 1 mg EV, ripetibile dopo 3 – 5 minuti, seguita da 20 ml di soluzione di lavaggio.

• esistono schemi alternativi per la seconda dose (classe IIb) intermedia: 2 – 5 mg EV ripetibile dopo 3 – 5 minuti. incrementale: 1 – 3 – 5 mg EV ogni 5 minuti. alta: 0,1 mg/Kg EV ogni 3 – 5 minuti.

ARRESTO CARDIACO (somministrazione endotracheale)

• 2 – 2,5 diluiti in 10 ml di soluzione fisiologica.

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RUOLO DELL’INFERMIERE NELL’UTILIZZO DEL FARMACO

Non mescolare con soluzioni alcaline. Non addizionare con altri farmaci. In caso di soluzione colorata il farmaco è ossidato e può perdere di efficacia. Utilizzare vene di grosso calibro. In pazienti vasculopatici e diabetici, infusioni protratte e ad alte dosi possono causare gangrena delle estremità per l’azione alfa costrittrice dell’adrenalina. Porre attenzione all’utilizzo contemporaneo con i seguenti farmaci:

anti MAO, antidepressivi triciclici, ormoni tiroidei, clorfenamina;alotano ed analoghi;beta bloccanti; alfa bloccanti.

In pazienti con cardiopatia ischemica va utilizzata con prudenza perché l’incremento della frequenza cardiaca, della PA e dell’inotropismo aumentano il consumo di O2 con possibile estensione dell’area infartuale.

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dosi elevate possono ridurre il filtrato glomerulareper la vasocostrizione generalizzata.

CONTROLLI DOPO SOMMINISTRAZIONEFc, PA, ECG, diuresi oraria, K, monitoraggio emodinamico invasivo.

CONTROLLO DELLE COMPLICANZE Normalmente la sospensione o la riduzione del dosaggio sono sufficienti in considerazione della breve emivita. In caso di aritmia procedere con terapia tradizionale, cautela nell’utilizzo di beta bloccanti. In caso di ipertensione somministrare vasodilatatori. In caso di necrosi perivasale, infiltrazione locale di 5 – 10 mg di fentolammina in 10 – 15 ml di soluzione fisiologica.