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Paramarta Centro yoga e Ayurveda Corso di Formazione insegnanti 2018/2019 Tesi Finale I CHAKRA cosa sono e come liberarli con la pratica yoga Relatore: Libero Gentili Candidata: Giulia Orsi

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Paramarta

Centro yoga e Ayurveda

Corso di Formazione insegnanti 2018/2019

Tesi Finale

I CHAKRA

cosa sono

e come liberarli

con la pratica yoga

Relatore: Libero Gentili Candidata: Giulia Orsi

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La mia tesi di fine corso è centrata sui Chakra e sulle posizioni dello Yoga per poter liberare

ognuno dei 7 chakra individuati secondo la filosofia tantrica. Ho scelto questo argomento perché

credo che nel nostro percorso di praticanti dello Yoga, ma non solo, anche da ignari della materia,

tutti noi siamo entrati in contatto con il termine CHAKRA e bene o male la definizione popolare è

centro di energia; arrivare a capire dove sono questi chakra, come si attivano, cosa scaturiscono, è

una mappatura che si delinea attraverso lo studio e l’esperienza personale. Durante il corso di

insegnante yoga, il mio maestro mi ha condotta in realtà del tutto sconosciute attraverso la

meditazione, ho creduto a tratti di fare un viaggio in un altro universo, un luogo che so esistere

dentro di me, ma nel quale non saprei tornare con così tanta facilità. Posso tranquillamente

affermare che il mio Svadhistana Chakra, legato all’elemento acqua, alla luna, alla psiche e alle

emozioni si è aperto in maniera esponenziale riportandomi alla mia nascita, non in quanto tale, ma

avvertendo la mia venuta al Mondo essendo espulsa da una serie innumerevoli di organi genitali

femminili. Questa nascita continua era sotto l’occhio benevole di Vishnu che candido come la luna,

mi guardava fluttuare nelle acque vitree dello stagno e continuare ad andare e venire al Mondo.

Inutile dire che questa mia esperienza mi ha a tratti lasciata basita, ma recuperando lo spazio reale

dopo la meditazione, la mia attenzione si è soffermata su quanto successo e ad oggi posso affermare

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per certo che le motivazioni per cui la meditazione su questo Chakra è riuscita ad essere così vivida,

è data dal fatto che il Svadhistana è ciò che più mi caratterizza, proprio perché sono una persona

fortemente emotiva, creativa e profondamente attaccata alla necessità del contatto fisico.

COSA SONO I CHAKRA? Brevemente possono essere definiti: centri sottili di azione nel corpo, delle Shakti, che

costituiscono le varie guaine corporee. Nei cinque Chakra inferiori, da Muladhara a Vishuddha,

risiedono le caratteristiche dei Bhuta ossia le forme della materia sensibile, quali: etere, aria, fuoco,

acqua, terra. Da L’Aja in poi risiede il Tattva, ossia la verità assoluta; un tattva è un elemento o

aspetto della realtà concepito come una emanazione della realtà assoluta nel processo di

manifestazione dal sottile al grossolano. I Tattva, nel corpo pervaso da Prana (vita), vi possiedono

centri nevralgici di predominio (Chakra) dove vi risiede Shakti e nel Sahasrara, Shiva. I Chakra si

trovano lungo tutta la colonna vertebrale, dall’osso sacro fino allo spazio fra le sopracciglia,

ghiandola pineale o terzo occhio. I Chakra sono centri di Coscienza intesa come forza sottile della

Shakti. La Coscienza non risiede in un organo, non ha un aspetto fisiologico, la Coscienza in sé è

l’Atman. Il cervello, sia mentale che corporeo, è un’espressione velata della Coscienza, nel caso

dell’aspetto corporeo è talmente velata da sembrare incoscienza. Il cervello vivente, alimentato dal

Prana, è costituito da una materia grossolana sensibile, Mahabhuta, elaborata a tal punto da rendere

la Coscienza comprensibile grazie al supporto mentale di Antahkarana. La Coscienza mentale è

annullata o distorta quando regna il disordine celebrale, ciò prova che il cervello è necessario

perché tale Coscienza sia espressa, anche se non inerente esclusivamente al cervello o che ne sia

una proprietà. Sui due lati della colonna vertebrale vi è una catena di gangli collegata con la fibra

nervosa, chiamata sistema simpatico, che si estende per tutto il corpo; dalla regione toracica a

quella lombare vi è un ganglio di ogni catena corrispondente, anche se nella regione cervicale

alcuni appaiono mancanti. Inoltre larghi fasci di strutture nervose si trovano nella regione del cuore,

polmoni e stomaco; queste regioni sono governate da Anahata, Manipura e Vishuddha, I tre Chakra

superiori. Dalla catena del simpatico, le fibre nervose passano alle viscere dell’addome e del torace.

Da qui si dipartono anche nervi che ritornano ai nervi spinale, ed altri che arrivano ai nervi cranici.

I nervi simpatici trasmettono gli impulsi muscolari, la tonicità delle arterie è mantenuta dal

simpatico, centro nevralgico di questo movimento è il midollo spinale. Gli impulsi del simpatico

arrivano dal sistema centrale e lo portano a gestire la circolazione, la digestione e la respirazione.

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LE NADI

Secondo la fisiologia Indiana nel corpo umano ci sono dei condotti di forza pranica, sono dei nervi esistenti a migliaia nel corpo chiamati Nadi (da nad= moto). Alcune Nadi sono note alla scienza: arterie, vene, ecc… ma non tutte hanno carattere visibile, alcune esistono in forma sottile come le Yoga Nadi; sono 14 e le principali sono: Ida, Pingala, Sushumna. Attraverso queste Nadi passa il Prana, utilizzandole come delle vere e proprie autostrade.; l’ascesa della Kundalini Shakti dipende dalla purezza e pulizia delle Nadi e si attiva con la potenza dello Yoga che, attraverso Sushumna, fa passare il Prana di Chakra in Chakra fino a fargli abbandonare il corpo attraverso il Brahmarandhra. Nel corpo pervaso da Prana, i Chakra o Padma si dislocano lungo tutta la colonna vertebrale o Meru.

COME SI ATTIVANO I CHAKRA? Secondo la tradizione, essendo considerati parte di un sistema energetico superiore, il risveglio dei

Chakra dipende dall’apertura di una fonte di energia superiore a quella convenzionale del corpo

fisico, richiedendo una grande consapevolezza. Nella vita di tutti giorni l’energia è sopita,

solamente con la consapevolezza e la concentrazione si risveglia e si innalza, internamente, un

grande senso di beatitudine, ciò accade quando i sette Chakra sono in equilibrio. Visto che ogni

Chakra rappresenta uno stato personale, fisico ed emotivo, il loro schema così completo consente di

lavorare su di sé unendo ogni aspetto, in modo armonico. Di seguito farò una breve descrizione di

ogni Chakra e unirò ad essa una serie di sequenze yoga per andare a lavorare su ognuno dei Chakra

individuati.

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MULADHARA CHAKRA

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Il Muladhara Chakra ( mula= base e adhara= sostegno) è la nostra base, è associato all’elemento

terra ed è legato all’aspetto della vita del radicamento, incluse le necessità essenziali quali: cibo,

riparo e mezzi di sussistenza. È dove riposa Kundalini ed è il punto dove si trova Kanda, la radice

di tutte le Nadi; solitamente viene collocato nella regione tra i genitali e l’ano ed è quindi il centro

del corpo umano. Lo Yantra è il quadrato simbolo appunto della terra, Il fiore di loto che la

raffigura è rosso cremisi e ha 4 petali che indicano la posizione delle Nadi. Il suo Bija Mantra è il

Lang. L’animale raffigurato è l’elefante che è emblema della forza fisica, della fermezza tipiche

caratteristiche della terra. La Shakti è Dakini, attribuita alle sostanze corporee. La divinità è

Brahma. Nel triangolo femminile è collocato lo Shivalinga maschile, simbolo di una dualità non

ancora del tutto in connessione. La Kundalini, lucente come un lampo che brilla nella cavità del

fiore di loto, giace addormentata, arrotolata tre volte e mezzo intorno al Linga, coprendo con la sua

testa il Brahmadvara. Quando Muladhara é squilibrato ci manca il radicamento, oppure siamo così

rigidamente radicati da mancare di mobilità. Se siamo ossessionati dai soldi, insicuri e fuori

controllo sicuramente siamo in uno squilibrio di Muladhara. Gli asana di apertura per questo

Chakra tendono a creare la mobilità nel radicamento, ad esempio facendo dei piegamenti in avanti

tenendo radicati bacino, gambe e piedi. Di seguito una sequenza:

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SVADHISHTHANA CHAKRA

Lo svadhishthana chakra (sva =se è adhishthana =dimora originaria) simboleggia i sentimenti che nutriamo verso ciò che ci piace o non ci piace, riflette quello a cui noi poniamo resistenza o siamo attratti nella vita. L’elemento è l’acqua e riflette le correnti mutevoli dell’attrazione e della repulsione. Questo Chakra è associato

agli organi riproduttivi e alla sfera sessuale. È raffigurato da un loto vermiglio a sei petali, posto

nel centro spinale nella regione genitale. Il Bija mantra è il Vang. La divinità è Vishnu, la Shakti è

Rakini, raffigurata furiosa che mostra ferocemente i denti. La luna crescente è il mandala tattvico e

l’animale veicolo è l’alligatore che rappresenta il vigore sessuale. Quando c’è equilibrio nel primo

Chakra è possibile che anche il secondo sia allineato ma quando questo non avviene lo squilibrio si

manifesta con: dipendenze affettive, comportamenti compulsivi, essere privi di desiderio o avere

difficoltà a mantenere relazioni durature. Si sviluppa l’equilibrio in svadhishthana quando

riconosciamo la presenza di elementi creativi, sessualità e sensuali che ci caratterizzano, per questo

nello yoga si favoriscono le espressioni creative, che liberano la circolazione come i surya

namaskara; che li pratica gode del corpo e del flusso dell’energia. Un valido alleato è il respiro che

risveglia la circolazione energetica anche nelle articolazioni dove solitamente siamo carenti di

energia. Di seguito una sequenza:

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MANIPURA CHAKRA

Il Manipura chakra (mani= gioielli e pura= città) simboleggia le qualità che ci fanno manifestare al

mondo. L forma dello Yantra è il triangolo rovesciato e il fiore di loto blu è a dieci petali, il bija

mantra è RAM, l’animale è l’ariete che simboleggia l’indipendenza di pensiero e la forza nel

combattimenti ed è il corriere di Agni, il Signore del fuoco. Rudra é la divinità maschile e la Shakti

é Lakini. L’elemento è il fuoco, importante, infatti, è il modo in cui stimoliamo il nostro fuoco

interiore che risiede nella zona addominale: se il fuoco arde senza controllo i soggetti con squilibrio

In Manipura tenderanno ad essere egoisti, incuranti degli altri e molto arroganti; se invece il fuoco

è sopito, incapperemo nella descrizione di un soggetto che si astiene dalle azioni, non prende

decisioni, timido, autolesionista e rinunciatario. L’equilibrio in Manipura é caratterizzato dalla

presenza di coraggio, fiducia in sé stessi e umiltà che permette di avere relazioni durature e felici. Il

tipo di lavoro da svolgere con lo yoga è centrato prima sul pranayama, per stimolare l’energia

addominale che porta alla motivazione e poi facendo degli asana che puntano sul lavoro coordinato

fra braccia e gambe. Di seguito una sequenza:

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L’ANAHATA CHAKRA

L’Anahata chakra (anahata= suono non percosso) simboleggia la consapevolezza e la

manifestazione dell’amore, è associato all’elemento aria ed è legato alla forza vitale, al prana.

Risiede nella zona toracica all’altezza del cuore. L’Anahata è un loto a dieci petali oro, in

esso si concentrano le energie della vita stessa ed il lavoro da fare è proprio sulla

consapevolezza del Prana. L’apertura di questo Chakra porta alla compassione, gioia e amore

che trascendono dalle emozioni personali; l’intuizione delle proprie potenzialità da

l’impressione di poter trascendere gli aspetti più mondani della vita. Il Bija mantra è YAM e

l’animale è l’antilope nera simbolo del cuore stesso. La Shakti è Kakini e la divinità è Ishana

Rudra Shiva . All’interno dello yantra si osserva un Bana Lingam; il triangolo sovrapposto a

due punte dentro il mandala raffigura l’equilibrio fra maschile e femminile. Per lavorare su

questo Chakra bisogna favorire asana che prediligono i piegamenti all’indietro accompagnati

da ujjayi pranayama. Di seguito una sequenza:

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VISHUDDHA CHAKRA

Il Vishuddha Chakra è il Chakra puro e virtuoso, legato all’elemento etere. Simboleggia la

purezza e l’armonia. Ѐ un loto da 16 petali color lavanda, rappresentato dallo yantra di luna

piena che è il simbolo del suono cosmico ed inoltre la luna, in ogni suo aspetto, implica

energia psichica e capacità comunicative oltre le parole. Vishuddha risiede nella gola ed è

proprio qui che si percepisce maggiormente il flusso del prana. Quando questo Chakra è in

piena armonia c’è una comunicazione chiara, una tendenza alla saggezza, alla stabilità e gode

di tutti i benefici degli altri Chakra se aperti. Il veicolo è l’elefante, animale paziente e con

grande memoria, il bija mantra è lo HAM, la divinità è Panchamukhi Shiva e Shakti è Shakini

che simboleggia la purezza. Nella pratica yoga portiamo maggiore consapevolezza e

attenzione a quegli asana che richiamano l’attenzione nell’uso del collo e della gola, come:

uttanapadasana, halasana, salamba sarvangasana. Di seguito una sequenza yoga:

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AJNA CHAKRA

E’ il Chakra del comando, E’dell’intelligenza e dell’autorità, è la saggezza che abbraccia gli

altri Chakra per portare vitalità ed equilibrio. L’elemento è il Mahat, (il grande) ed è

l’elemento di pura consapevolezza, che avvolge ed anima i cinque Chakra inferiori. In questo

Chakra le condizioni della nostra vita emergono in piena coscienza, tutto ciò che eravamo e

siamo emerge totalmente, come se vedessimo attraverso il” terzo occhio”, luogo in cui è

situato questo Chakra. Nella condizione di Ajna Chakra non esiste né spazio né tempo. Il bija

mantra è l’AUM (A= SOLE, U=LUNA, M= FUOCO), il fiore di loto è a due petali, la

divinità e Ardhanarishvarao - Shiva Shakti, metà femminile e metà maschile, metà sole e

metà luna; la dualità in questo livello di coscienza è superata, esiste una sola identità che ha il

pieno controllo di ogni elemento dentro di sé, il che equivale alla liberazione dalle rinascite.

Nelle sequenze yoga è lo stesso Ajna a guidare la pratica, permettendo così un approccio

intuitivo a fluido; comunque l’equilibrio energetico può essere perfezionata con il pranayama

chandracheda e suryabheda.

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Qualche asana per aprire il sesto chakra:

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SAHASRARA CHAKRA

Ѐ il Chakra dai mille petali, simboleggia la piena manifestazione della consapevolezza

illuminata. Il numero mille indica l’infinito; esso trascende gli elementi , ed è detto essere la

sede dell’anima, rappresentando la qualità della coscienza che pervade l’universo. Esso

riflette tutte le condizioni dell’esistenza e una volta equilibrati gli altri Chakra , permette di

realizzare un senso di integrazione e gioia, essendo in pace ed unità con il mondo. La forma

dello yantra è il cerchio, sopra di esso c’è un ombrello dai colori dell’arcobaleno. La divinità

è il Guru e la Shakti e Chaitanya o Paramatma. In questo Chakra si elimina la condizione del

sé illusorio e si entra in contatto con il sé reale, acquisendo così una conoscenza non duale.

Per arrivare all’equilibrio si Sahasrara gli altri Chakra devono essere in armonia; fluendo

lungo il cammino degli asana, del pranayama e della meditazione si arriva alla piena

maturazione dei frutti dello yoga. . All’interno di Sahsrara si trova un altro Chakra che si

chiama Soma Chakra, il nettare della luna, dell’immortalità. Ѐ ubicato poco sopra il terzo

occhio e il colore dello yanatra è bluastro tendente al bianco per indicare il dominio di sattva.

Il loto ha dodici petali e all’interno di esso troviamo Kamadhenu, la vacca che soddisfa i

desideri. Sebbene questo Chakra è inferiore in esso sono contenuti l’energia di Brahma, di

Vaishnavi e Vishnu. Tornando al Sahasrara. Seguendo uno schema dello yoga la proposta da

me fatta è quella di seguire una serie di asana che mirano all’equilibrio di tutti i Chakra. Di

seguito qualche esempio:

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CONCLUSIONI

Il sistema dei Chakra è nato in India più di quattromila anni fa, mentre in Occidente è arrivato

nel 1920 grazie ad Arthur Avalon con il suo libro The Serpent Power e attraverso la

tradizione e la pratica dello yoga, disciplina che collega l’individuo con il divino attraverso le

pratiche mentali e fisiche che uniscano la nostra vita mondana e spirituale sono entrati a far

parte del nostro immaginario. I testi antichi parlano di 88.000 Chakra quelli più importanti

sono sette: Muladhara, Svadhishthana, Manipura, Anahata, Vishuddha, Ajna e Sahasrara.

Ogni Chakra contiene memoria di tutto quello che è stato vissuto dall’individuo e dalla

propria linea genetica; immagazziniamo ricordi, sentimenti, modelli e convinzioni che poi

manifestiamo nella nostra vita. I chakra sono centri di energia e di consapevolezza

estremamente importanti, perché hanno funzione di assorbire l’energia universale per

alimentare i vari livelli del campo energetico, collegarli con il corpo fisico, e rilasciare

energia all’esterno. Un Chakra è un centro d’attività che riceve. Infine il loro buon

funzionamento è assai importante, poiché essi influenzano sia la psiche sia il fisico; uno

squilibrio può causare disturbi od alterazioni di carattere psicologico con consequenziali

insorgenza di diverse patologie a livello fisico. Ognuno di noi ha in sé entrambe le polarità

energetiche maschile e femminile e i nostri Chakra le contengono e le esprimono. Quelli con

carica positiva hanno un movimento orario, quelli con carica negativa hanno un movimento

antiorario. Gli uomini hanno il primo Chakra con carica positiva, le donne con carica

negativa. La loro perfetta funzionalità e correlazione è sinonimo di perfetta salute, mentre

l’apertura totale di ognuno di esso è sinonimo di evoluzione e la totale apertura a tutti i livelli

significa raggiungere l’illuminazione

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BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

➢ Dispense corso di Formazione Insegnanti – centro Yoga Paramarta

➢ Il potere del serpente di Arthur Avalon- Edizioni Mediterranee

➢ Yoga le sequenze di Mark Stephens – Macro

➢ http://www.siafitalia.it/wp-content/uploads/2014/10/TESI-20-settembre-2014-Alessandra-

Grimaldi-1.pdf

➢ Lo Yoga (immortalità e libertà) di Mircea Eliade- IBS.it