PARACELSO - S.I.S.N. BARI · 2020-01-03 · L ’editoriale di questo numero di “Paracelso” non...

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L ’editoriale di questo numero di “Paracelso” non può essere dedicato che al documento dell’OMS- WHO sulla Naturopatia. Si tratta del “Benchmarks for Training in Naturopathy(Fondamenti per la formazio- ne in Naturopatia) nato dalla collaborazione con 274 esperti revisori di 114 paesi di tutto il mondo, con i par- tecipanti alla Consulta OMS- WHO sulla Fitoterapia, con alcune Università di Medicina, compreso il Centro di Collaborazione per le Medicine Tradizionali OMS-WHO presso l’Univer- sità Statale di Milano. E’ un documento di gran- de importanza per molti aspetti; soprattutto ha il meri- to di avere chiarito in Europa e nel mondo che la Naturopatia non è una paren- te povera nel contesto delle medicine tradizionali, com- plementari e alternative; ma possiede una sua configura- zione ben precisa di scienza e di tecnica e una dignità di vera “arte sanitaria”, che indaga e cura la persona malata. Non ha quindi esclusiva- mente una funzione pedago- gica oppure una mansione preventiva, ma possiede stru- menti efficaci alla promozio- ne ed al recupero della salute compromessa, con l’obbligo della collaborazione con tutte le altre discipline medi- che. Per formulare questi con- cetti, il documento ha segui- to la strada maestra della sto- ria, rintracciando le “fondan- ti influenze che definiscono la filosofia e la pratica naturo- patica”, partendo da Vincent Priessnitz e da Padre Sebastian Kneipp per arrivare alla scuola omeopatica di Ch. F. S. Hahnemann, a quella eclettico-botanica di W. Beach, alla filosofia del Vitalismo e, infine, particola- re molto significativo, alle scuole di terapie manipolati- ve (osteopatia, chiropratica) di A. Taylor Still e di D. D. Palmer. Il fatto che vi siano nel mondo scuole di prassi e di pensiero differente nulla toglie alla dignità di scienza e all’ efficacia di tecnica; anzi, è un segno di ricchezza e di vitalità della Naturopatia che va incoraggiato e salvaguar- dato, in un clima di verifica scientifica, di confronto e di collaborazione; ma anche nella indifferibile esigenza di “universalizzare gli standard della formazione teorica e pratica della Naturopatia” magari stabilendo nuovi parametri di riferimento e intensificando la discussione circa l’identità della profes- sione, senza stravolgerne la fisionomia caratterizzante. Proprio sotto questo aspetto, almeno per l’Italia, sono da sottolineare con sod- disfazione l’inclusione, in ambito di competenza natu- ropatica, di strumenti opera- tivi quali l’agopuntura, la medicina botanica o fitotera- pia, il counseling, l’omeopa- tia, il massaggio dei tessuti molli e l’alimentazione. E si tratta – chiarisce il documen- to – di un elenco non esausti- vo. E’ certo una presa di posizione molto precisa e coerente con i principi e anche coraggiosa: sappiamo bene che la medicina ufficia- le tende a riconoscere e ad avocare a sé la pratica delle discipline complementari, soprattutto di quelle materie che sono funzionali ad un suo status . Ora, con il “Benchmarks”, la classe medica dovrà tenere conto che possono esistere anche altre competenze professio- nali, sorrette da adeguate tipologie formative, che attraverso il contributo e la matrice professionale naturo- patica - possono svolgere un ruolo utile tanto per la salute individuale che per quella sociale. In particolare è utile sof- fermarsi, tra i tanti, su due aspetti citati nel “Banch- marks”: il massaggio o la manipolazione dei tessuti molli e la medicina botanica o fitoterapia. E’ noto che la pelle, i muscoli, i vasi sanguigni, i nervi, le parti adipose e le fasce costituiscono le parti “molli” del corpo umano, mentre le ossa e le cartilagi- ni sono tessuti “duri”. La fascia, in particolare, realizza dei ponti fra le unità funzio- nali del corpo umano. Da un lato essendo una rete tridi- mensionale, connette il corpo intero dalla sommità della testa alla pianta dei piedi; dall’ altro determina la stabilità della forma interna del corpo ricoprendone le singole parti. Questo aspetto apre alla Naturopatia interessanti spazi professionali che riguardano l’ambito della “medicina manuale”. La Dottoressa Rolf definì il tessuto connettivo ’l’organo della forma’. Gli eventi trau- matici che deformano la struttura sono memorizzati dal tessuto connettivo contri- buendo a una perdita gradua- le di flessibilità. Il “tocco” del Rolfing è la manipolazione profonda dei tessuti ’molli’ (guaine, fascia, tendini, legamenti, muscoli) che apre un processo di cam- biamento. Ma la tecnica del massag- gio non si ferma qui. Infatti la medicina manuale si avvale delle mani del terapeuta per portare sollievo o addirittura guarigione ad alcune patolo- gie di vario tipo e di varia natura: le tecniche che tratta- no direttamente i tessuti molli, agiscono sui piani cutanei, sottocutanei, musco- lari e talvolta sui tendini, sui legamenti o sui visceri in modo diretto o riflesso. Sono campi nei quali la Naturopatia (e il Naturopata preparato) può portare un grande contributo di sensibi- lità, di esperienza e di visione olistica, operando uno stretto collegamento alla pratica delle Discipline Igienistiche Naturali e alle “Bioterapie”. Quanto alla medicina botanica o fitoterapia, il documento dell’OMS-WHO si allinea al resto del mondo nel ritenerla una competenza in dotazione anche alla Naturopatia, (contrariamente a quello che si sente dire in Italia). Infatti l’ erboristeria è un’antica arte che si occupa della conoscenza delle pian- te (erbe, piante medicinali, officinali, aromatiche e spe- zie), della loro coltivazione, raccolta, conservazione e commercio a scopi terapeuti- ci (fitoterapia, galenica tradi- zionale), cosmetici o nutritivi Si possono distinguere tre grandi tradizioni fitoterapi- che: •La tradizione popolare del mondo occidentale, basa- ta sull’esperienza greca e la romana; •La antichissima tradizio- ne ayurvedica indiana; •La medicina tradizionale cinese. L’erboristeria tradizionale popolare veniva gestita dalle casalinghe. Nei loro orti col- tivavano erbe e spezie medi- cinali oppure le raccoglieva- no allo stato selvaggio. Erano in grado di usarle sia fresche che essiccate. Preparavano infusi e decotti e talvolta anche oleoliti, enoliti, aceto- liti; mentre i farmacisti produ- cevano galenici più sofistica- ti, con le erbe provenienti da fornitori che le raccoglievano allo stato selvaggio. Con la moderna erbori- steria industrializzata la rac- colta selvatica è stata sostitui- ta da coltivazioni agricole specializzate che forniscono i prodotti alle industrie che li elaborano in integratori, fito- terapici, farmaci, prodotti salutistici ed erboristici. E’ chiaro che questa evo- luzione richiede un tipo di formazione adatta, dato che la fitoterapia è, da sempre, una forma terapeutica. Anche in questo campo l’apertura di questa disciplina alla competenza naturopati- ca, senza nulla togliere ad altre professioni specifiche, costituisce un elemento non tanto di novità, ma di chiarez- za e di recupero di tutte quel- le culture tradizionali valide che il processo industriale tende ad emarginare per mere valutazioni economiche. Nella medicina popolare i rimedi fitoterapici sono “il” rimedio. Il tesoro di ricette è immenso e gli effetti collate- rali sono ben delimitati. Dunque dove sta il vero problema? Sta tutto qui: nel “training of naturopathic pra- tictioners” cioè “richiede un adeguato sistema di forma- zione, valutazione e rilascio dei diplomi . In altre parole, i titoli di studio o accademici devono rispecchiare e giusti- ficare competenze precise. Come avviene nel resto dell’Europa e del mondo. E l’Italia, ancora una volta, è attesa a questo traguardo, tra- mite l’approvazione definiti- va di una legge in materia, avendo a disposizione un ulteriore stimolo autorevole , quello dell’OMS-WHO e di 1 Paracelso PARACELSO International Journal of Holistic Health periodico a cura del Centro Studi e Ricerche di Medicina Naturale e Tecniche Naturopatiche agosto 2012 - n. 11 Aut. Tribunale di Caltanissetta n. 160 del 17/4/98 NUMERO GRATUITO Accogliamo il tuo invito ad organizzare corsi monotematici nella tua città Per iscrizioni ed informazioni contattare il numero verde 800-473393 Percorsi “Erasmus” In Germania per gli allievi della nostra Scuola Aperte le iscrizioni per l’a.a. 2012-2013 A pag. 6-7 Naturopatia: un momento storico di Silvio Scarantino * Sedi: Bari, Cagliari, Catania, Lecce, Messina, Palermo, Reggio C., Salerno. Sono aperte le iscrizioni per l’anno accademico 2012-2013 Corso professionale di Naturopatia Corsi di formazione in Tecniche di massaggio olistico www.scuolanaturopatia.it - [email protected] - Numero Verde 800-473393 continua a pag. 2

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L’editoriale di questonumero di “Paracelso”non può essere dedicato

che al documento dell’OMS-WHO sulla Naturopatia. Sitratta del “Benchmarks forTraining in Naturopathy”(Fondamenti per la formazio-ne in Naturopatia) nato dallacollaborazione con 274esperti revisori di 114 paesidi tutto il mondo, con i par-tecipanti alla Consulta OMS-WHO sulla Fitoterapia, conalcune Università diMedicina, compreso ilCentro di Collaborazione perle Medicine TradizionaliOMS-WHO presso l’Univer-sità Statale di Milano.

E’ un documento di gran-de importanza per moltiaspetti; soprattutto ha il meri-to di avere chiarito in Europae nel mondo che laNaturopatia non è una paren-te povera nel contesto dellemedicine tradizionali, com-plementari e alternative; mapossiede una sua configura-zione ben precisa di scienzae di tecnica e una dignità divera “arte sanitaria”, cheindaga e cura la personamalata.

Non ha quindi esclusiva-mente una funzione pedago-gica oppure una mansionepreventiva, ma possiede stru-menti efficaci alla promozio-ne ed al recupero della salutecompromessa, con l’obbligodella collaborazione contutte le altre discipline medi-che.

Per formulare questi con-cetti, il documento ha segui-to la strada maestra della sto-ria, rintracciando le “fondan-ti influenze che definisconola filosofia e la pratica naturo-patica”, partendo da VincentPriessnitz e da PadreSebastian Kneipp per arrivarealla scuola omeopatica di Ch.F. S. Hahnemann, a quellaeclettico-botanica di W.Beach, alla filosofia delVitalismo e, infine, particola-re molto significativo, allescuole di terapie manipolati-ve (osteopatia, chiropratica)di A. Taylor Still e di D. D.Palmer.

Il fatto che vi siano nelmondo scuole di prassi e dipensiero differente nullatoglie alla dignità di scienza eall’ efficacia di tecnica; anzi,è un segno di ricchezza e divitalità della Naturopatia cheva incoraggiato e salvaguar-dato, in un clima di verifica

scientifica, di confronto e dicollaborazione; ma anchenella indifferibile esigenza di“universalizzare gli standarddella formazione teorica epratica della Naturopatia”magari stabilendo nuoviparametri di riferimento eintensificando la discussionecirca l’identità della profes-sione, senza stravolgerne lafisionomia caratterizzante.

Proprio sotto questoaspetto, almeno per l’Italia,sono da sottolineare con sod-disfazione l’inclusione, inambito di competenza natu-ropatica, di strumenti opera-tivi quali l’agopuntura, lamedicina botanica o fitotera-pia, il counseling, l’omeopa-tia, il massaggio dei tessutimolli e l’alimentazione. E sitratta – chiarisce il documen-to – di un elenco non esausti-vo. E’ certo una presa diposizione molto precisa ecoerente con i principi eanche coraggiosa: sappiamobene che la medicina ufficia-le tende a riconoscere e adavocare a sé la pratica dellediscipline complementari,soprattutto di quelle materieche sono funzionali ad unsuo status . Ora, con il“Benchmarks”, la classemedica dovrà tenere contoche possono esistere anchealtre competenze professio-nali, sorrette da adeguatetipologie formative, cheattraverso il contributo e lamatrice professionale naturo-patica - possono svolgere unruolo utile tanto per la salute

individuale che per quellasociale.

In particolare è utile sof-fermarsi, tra i tanti, su dueaspetti citati nel “Banch-marks”: il massaggio o lamanipolazione dei tessutimolli e la medicina botanicao fitoterapia.

E’ noto che la pelle, imuscoli, i vasi sanguigni, inervi, le parti adipose e lefasce costituiscono le parti“molli” del corpo umano,mentre le ossa e le cartilagi-ni sono tessuti “duri”. Lafascia, in particolare, realizzadei ponti fra le unità funzio-nali del corpo umano. Da unlato essendo una rete tridi-mensionale, connette ilcorpo intero dalla sommitàdella testa alla pianta deipiedi; dall’ altro determina lastabilità della forma internadel corpo ricoprendone lesingole parti.

Questo aspetto apre allaNaturopatia interessanti spaziprofessionali che riguardanol’ambito della “medicinamanuale”.

La Dottoressa Rolf definìil tessuto connettivo ’l’organodella forma’. Gli eventi trau-matici che deformano lastruttura sono memorizzatidal tessuto connettivo contri-buendo a una perdita gradua-le di flessibilità.

Il “tocco” del Rolfing è lamanipolazione profonda deitessuti ’molli’ (guaine, fascia,tendini, legamenti, muscoli)che apre un processo di cam-biamento.

Ma la tecnica del massag-gio non si ferma qui. Infatti lamedicina manuale si avvaledelle mani del terapeuta perportare sollievo o addiritturaguarigione ad alcune patolo-gie di vario tipo e di varianatura: le tecniche che tratta-no direttamente i tessutimolli, agiscono sui pianicutanei, sottocutanei, musco-lari e talvolta sui tendini, suilegamenti o sui visceri inmodo diretto o riflesso.

Sono campi nei quali laNaturopatia (e il Naturopatapreparato) può portare ungrande contributo di sensibi-lità, di esperienza e di visioneolistica, operando uno strettocollegamento alla praticadelle Discipline IgienisticheNaturali e alle “Bioterapie”.

Quanto alla medicinabotanica o fitoterapia, ildocumento dell’OMS-WHOsi allinea al resto del mondonel ritenerla una competenzain dotazione anche allaNaturopatia, (contrariamentea quello che si sente dire inItalia). Infatti l’ erboristeria èun’antica arte che si occupadella conoscenza delle pian-te (erbe, piante medicinali,officinali, aromatiche e spe-zie), della loro coltivazione,raccolta, conservazione ecommercio a scopi terapeuti-ci (fitoterapia, galenica tradi-zionale), cosmetici o nutritivi

Si possono distinguere tregrandi tradizioni fitoterapi-che:

•La tradizione popolaredel mondo occidentale, basa-

ta sull’esperienza greca e laromana;

•La antichissima tradizio-ne ayurvedica indiana;

•La medicina tradizionalecinese.

L’erboristeria tradizionalepopolare veniva gestita dallecasalinghe. Nei loro orti col-tivavano erbe e spezie medi-cinali oppure le raccoglieva-no allo stato selvaggio. Eranoin grado di usarle sia frescheche essiccate. Preparavanoinfusi e decotti e talvoltaanche oleoliti, enoliti, aceto-liti; mentre i farmacisti produ-cevano galenici più sofistica-ti, con le erbe provenienti dafornitori che le raccoglievanoallo stato selvaggio.

Con la moderna erbori-steria industrializzata la rac-colta selvatica è stata sostitui-ta da coltivazioni agricolespecializzate che forniscono iprodotti alle industrie che lielaborano in integratori, fito-terapici, farmaci, prodottisalutistici ed erboristici.

E’ chiaro che questa evo-luzione richiede un tipo diformazione adatta, dato chela fitoterapia è, da sempre,una forma terapeutica.

Anche in questo campol’apertura di questa disciplinaalla competenza naturopati-ca, senza nulla togliere adaltre professioni specifiche,costituisce un elemento nontanto di novità, ma di chiarez-za e di recupero di tutte quel-le culture tradizionali valideche il processo industrialetende ad emarginare per merevalutazioni economiche.Nella medicina popolare irimedi fitoterapici sono “il”rimedio. Il tesoro di ricette èimmenso e gli effetti collate-rali sono ben delimitati.

Dunque dove sta il veroproblema? Sta tutto qui: nel“training of naturopathic pra-tictioners” cioè “richiede unadeguato sistema di forma-zione, valutazione e rilasciodei diplomi . In altre parole, ititoli di studio o accademicidevono rispecchiare e giusti-ficare competenze precise.Come avviene nel restodell’Europa e del mondo. El’Italia, ancora una volta, èattesa a questo traguardo, tra-mite l’approvazione definiti-va di una legge in materia,avendo a disposizione unulteriore stimolo autorevole , quello dell’OMS-WHO e di

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Para

celso

PARACELSOInternational Journal of Holistic Health

periodico a cura del Centro Studi e Ricerche di Medicina Naturale e Tecniche Naturopaticheagosto 2012 - n. 11 Aut. Tribunale di Caltanissetta n. 160 del 17/4/98 NUMERO GRATUITO

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In Germaniaper gli allievidella nostra

ScuolaAperte le iscrizioni per

l’a.a. 2012-2013

A pag. 6-7

Naturopatia: un momento storico di Silvio Scarantino*

Sedi: Bari, Cagliari, Catania, Lecce, Messina, Palermo, Reggio C., Salerno.

Sono aperte le iscrizioni per l’anno accademico 2012-2013

Corso professionale di NaturopatiaCorsi di formazione in Tecniche di massaggio olistico

www.scuolanaturopatia.it - [email protected] - Numero Verde 800-473393

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alcune regioni quali laLombardia e la Toscana .

E’ anche storicamentecorretto sottolineare che lanostra Scuola di Naturopatia,quella del nostro Centro, findal suo sorgere, è in perfet-ta consonanza con gli indiriz-zi del “Banchmatks”. Saràsolo importante focalizzaremeglio alcuni aspetti cheriguardano il tirocinio e lasupervisione tutoriale (pre-ceptorship), cosa che ilComitato Scientifico ha giàpreso in considerazione esarà resa immediatamente egradualmente operativa.

Dopo avere elencato imeriti del documentodell’OMS-WHO, è anchegiusto mettere in risalto talu-ne “timidezze”, più o menostrategiche, che sembra sianouna concessione alla classemedica, piuttosto che il frut-to di un’anamnesi di deriva-zione storica.

Nel capitolo: “ Scienzenaturopatiche, modalità eprincipi” relativo al program-ma formativo si mettono nelnovero dei corsi opzionalialcune materie quali l’irido-logia; inoltre non si fa alcunaccenno alla riflessologia.

Ora, partendo propriodalla storia della naturopatiatracciata nel documento,emerge una dato inequivoca-bile: è molto difficile trovareun Naturopata che non siastato anche iridologo. Il per-ché è chiaro: senza l’iridolo-gia, il naturopata non sarebbein grado di avere a disposi-zione uno strumento adegua-to di diagnosi, con il qualerecepire sia lo stato energeti-co globale della persona, insenso strettamente olistico,sia conoscere il dato geneticoe il grado di intossicazioneorganico. Come scrive B.Jensen, nel suo celebre tratta-to, l’iridologia non ha funzio-ni identificative della specifi-ca patologia, ma individua lo

stato dei tessuti, degli organie degli apparati ed è ciò cheserve al naturopata per avereuna definizione chiara dellasituazione e sulla base di ciò,quali protocolli porre in esse-re per iniziare il processo diauto guarigione. In altri ter-mini, per essere bravi iridolo-gi non è necessario esseremedici, ma è indispensabileacquisire una preparazioneadeguata che gli istituti di for-mazione dovranno essere ingrado di impartire, con gliopportuni strumenti tecnici,pratici e di tirocinio.

Il fatto che l’iridologia siaancora una scienza in evolu-zione, con differenziazioniche riguardano la formulazio-ne delle mappe, nulla togliealla validità di quanto affer-mato in precedenza, sia per-ché le differenze vanno sem-pre più restringendosi (oggivi è una condivisione sostan-ziale che riguarda il 90%delle mappe), sia perché dauna allocazione rigida degli

organi nell’iride si sta pas-sando ad una definizione disettori organici che tieneconto giustamente dellapeculiarità de soggetto esami-nato. Il fatto, infine, che l’iri-dologia sia una sorta di “workin progress” non deve mera-vigliare: quante disciplinenella biomedicina sono nellastessa situazione ( si pensialla genetica, alla nefrologia,all’urodinamica, ecc.) eppurea nessuno viene in mente diritenerle prive di fondamen-to.

Il medesimo discorso variferito alla riflessologia, checon l’iridologia, condivide lostesso “asset” scientificoneurofisiologico. La riflesso-logia, in aggiunta, può posse-dere uno spiccato carattereterapeutico ( si pensi allariflessologia plantare, aurico-lare, palmare, ecc.), motivatoda evidenze che trovano lamedesima giustificazionenell’agopuntura.

Per di più iridologia e

riflessologia sono due stru-menti non invasivi. Ecco per-ché riteniamo che nel futuro“training” del Naturopata isti-tuzionalizzato queste materienon possano appartenere alnovero dei corsi opzionali,ma debbano entrare di dirittoe in modo pieno tra le mate-rie obbligatorie di insegna-mento.

Per concludere, è da sot-toscrivere l’affermazionesempre di Bernard Jensen chela medicina è una sola: èquella che fa guarire l’amma-lato, lenisce le sofferenze, fasuperare lo stato di malattia.Perciò è indispensabile chevi sia la più ampia collabora-zione tra le varie modalità dicura in modo che ne abbiagiovamento il benessere e lasicurezza del paziente.

* Fondatore Centro Studi e Ricerche di Medicina Nat.Direttore Scuola Italiana Scienze Naturopatiche

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Para

celso

Chi ha conosciuto Albanon può che parlarne conbenevolenza, e così pure icorsisti che l’hanno cono-sciuta sono rimasti affascina-ti dalla profondità del suosorriso, dal senso di paceche riusciva a trasmettere,dalla capacità di percepirenegli altri ogni piccola loroemozione. Tutti, appresa lanotizia della sua scomparsa,sono rimasti esterrefatti,sconvolti... nessuno è riusci-to a trattenere le lacrime.

La mia conoscenza conAlba fu casuale : un amicocomune mi parlò di lei,della sua professione e dellesue competenze. La qualcosa, subito, mi era sembra-ta una coincidenza fin trop-po strana: infatti in quei gior-ni, una mia amica docentemi aveva comunicato, in viaufficiosa, che la Scuola diNaturopatia avrebbe dovu-to, molto presto, fare ameno della sua collabora-zione. Era un duro colpo perla Scuola e per i corsisti,avremmo perso un’inse-

gnante che da sempre si eraoccupata di Floriterapia diBach e che per motivi perso-nali aveva deciso di lasciarel’incarico.

Sapevo che la sua sosti-tuzione sarebbe stata vera-mente difficile: chiunqueavesse preso il suo postosarebbe passato al vaglio esi-gente dei corsisti, che diffi-cilmente avrebbero accetta-to un nuovo insegnantesenza contraccolpi.

Così quando Antonio ( ilnostro amico comune) , chenon era a conoscenza dellasituazione, mi parlò contanta enfasi di Alba Pagano,capii che avrei comunquedovuto conoscere quelladonna: troppe coincidenzesi erano susseguite.

Il mio primo incontrocon Alba fu telefonico e fusubito un forte momento diempatia. Parlammo a lungo,la sua voce soave, la suacalma e la disponibilità, mipermisero tranquillamentedi esporre la nascente neces-sità della Scuola.

Si rese subito disponibilea sostituire la nostra collega:mi ricordo che dichiaròsubito di vivere a Milano ele mancava molto la suaSicilia, la sua Gioiosa Mareae il resto della sua amatafamiglia. Era quindi per leiuna occasione da cogliere alvolo utile anche al riavvici-namento al suo cosmo, alpaese dove vivono la madre,la sorella Edvige ed il cogna-to, il dottor Aldo MolicaColella, reumatologo.

Rosalba Pagano ultima-mente ha voluto rientraredefinitivamente a GioiosaMarea, dopo esserne partitaqualche decennio fa con lafamiglia alla volta di Milano. Nella città lombarda, lagiornalista e scrittrice avevasvolto la sua intensa attivitàprofessionale, appassionan-dosi in particolare alla cultu-ra naturopatica.

La macchina interna del-l’organizzazione dellanostra Scuola si mise inmoto e nel giro di 20 giorniincontrai Alba a Messina,per mettere a punto tutti idettagli della sua primalezione: Fiori di BachEsperenziali.....!

Il nostro incontro nondeluse mai le nostre aspetta-tive: sono certa che ci siamoritrovate da chissà quale vitaper far ripartire la nostraamicizia là da dove ci erava-mo lasciate …chissà quan-do, chissà dove... Almenocosì ci è sembrato.

Naturalmente, ad Albavolli indicare a quali difficol-tà sarebbe andata incontrosostituendo proprio quell’in-segnante tanto stimata e datutti considerata insostituibi-le, ma lei con tutta calma e

molta sicurezza mi risposeche avrebbe fatto del suomeglio, che la situazionenon la spaventava.

La sua prima lezione fubellissima, riuscì ad amma-liare tutti i presenti, uno aduno... Anche il direttoredella Scuola, il dottor SilvioScarantino, rimase favore-volmente colpito quandoincontrò Alba Pagano aMessina per ufficializzarnel’ ingresso nello staff degliinsegnanti.

E quando ho dovutocomunicargli che Alba nonstava bene, non riusciva acrederci: mi chiamava spes-so per avere sue notizie,chiedendomi di salutarla perlui con affetto.

Le lezioni che Alba hatenuto nella nostra Scuolasono state quelle diAlimentazione Macrobioti-ca ed un primo incontro peri Fiori di Bach, corso chepurtroppo non ha potutoportare a compimento. Dasettembre u.s. Silvio l’avevainserita come insegnanteanche nella sede diPalermo.

Rosalba ha cessato divivere nella notte tra il 15 eil 16 giugno, all’età di 50anni, a Gioiosa Marea. Eragiornalista e scrittrice, esper-ta di medicina naturale, erastata capo redattore di RizaPsicosomatica e collaboratri-ce delle più importanti testa-te italiane nei settori dellasalute e dell’alimentazione.

Iscritta all’ordine deigiornalisti della Lombardiadal dicembre 1992, RosalbaPagano era nata a Messinanel 1961, giornalista profes-sionista ed autrice di parec-chi volumi, pubblicati da

case editrici nazionali.‘Il grande libro delle

medicine naturali’ è solouno dei ‘classici’ di RosalbaPagano, fortunato volumepubblicato da XeniaEdizioni nel novembre2004.

‘La dietetica cinese’ èun’altra delle opere diRosalba Pagano, nella qualela giornalista e scrittricedescrive la scienza dell’ali-mentazione secondo la tra-dizione del Sol Levante:un’arte del benessere.

Alba ha cessato di viveredi notte, vinta dalla malattiache non le ha dato scampo,malgrado le amorevoli eassidue cure. Ed ha scelto lanotte, quando ogni sguardodella vita è fatto di suoni e diaudacie che il giorno nonpuò conoscere, perché l’au-dacia è discreta, come Albalo era. E bisogna avvinghiar-si all’ultimo barlume disilenzio per udire il cuoredel mare battere alla vita chesbiadisce e a quella cheverrà, dove lo sciabordiodell’onda non è l’esito del-l’instancabile carezza tra lasabbia e il mare.

Così Alba ha scelto lanotte per osare; per afferrarequel viaggio che giornal-mente rimandiamo, neltrambusto vitale dei giorni enel gusto che il vivere inse-gna; per consegnarsi al futu-ro, sorridente di nuove emo-zioni, di misteriosi ma mera-vigliosi traguardi, dove ildolore ha perso oramai lasua ultima battaglia. Dove ilfiore e il frutto hanno la stes-sa età e ragioni comuni percontendersi ogni goccia mat-tutina di odorosa rugiada.

* Ref. sede Messina

In memoria di Rosalba Pagano di Luisa Fazio*

dalla pag.1

La compianta dott.ssa Rosalba Pagano

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La Scuola di Naturopatia,sensibile all’esperienza por-tata avanti dai colleghitedeschi, si fa carico ancheper l’anno formativo 2012/13di proporre, per la prossimaprimavera 2013, una serie disteep o seminari nelle varieregioni d’Italia sulla “micro-pressione” avendo da tempoavuta la disponibilità delprof. Goebel alla docenza.Gli interessati potranno sem-pre rivolgersi alla segreteriadel nostro centro per le infor-mazioni in dettaglio.

Le tecniche terapeutichecon cui opera il Prof. Goebele che presenta in Italia all’in-terno della nostra Scuola diNaturopatia, possono esserecollegate insieme, vanno nelsenso dell’unitarietà dellediscipline terapeutiche emostrano tutto il loro valore ele loro possibilità d’utilizzoper l’avvenire: sia che essepossano essere utilizzate daun medico oppure da unnaturopata, sempre coll’obi-ettivo del massimo raggiung-imento dei più alti livelli disuccesso terapeutico.

Ormai anche i terapeutiitaliani che non possonopraticare agopuntura sannobene che con la sola micro-pressione di determinatipunti o zone si possonoottenere significativi effettiterapeutici.

L’uso dei microsistemi èdiventato , già da diversianni, sempre più importantenella Medicina tradizionaleCinese, la dottrina dei 5 ele-menti e i benefici dellavisuale olistica dell’uomo;essi vengono applicati al sis-tema di microagopuntura“moderna”

In Tal modo “il Vecchio “si collega al “Nuovo” al finedi ottenere con un piccolodispendio di energie una effi-cace capacità terapeutica.

Il microsistema “l’Ago-puntura 2000”, si basa supunti di agopuntura chesono stati scoperti dal Prof.John Boel, danese. Ciò chedistingue questo metodo datutti gli altri metodi di agop-untura è soprattutto la suaparticolare efficacia nellepatologie degenerative etraumatiche degli occhi e pertutte una serie di patologieosteo-articolari, individuando

nella colonna vertebrale , laparte da trattare per “ risol-vere” i blocchi.

Mediante la micropres-sione, nel momento in cui sitocca il punto di dolore, ilcervello capta dei segnali distress e reagisce sbloccandouna situazione di stasi edinviando stimoli di risana-mento alla parte sofferente.

La PAM o AgopunturaPeriostale secondo FelixMann è una terapia atta alripristino degli equilibri ener-getici di quegli organi chepresentano disturbi nellaloroi vitalità; dobbiamo per-altro considerare che si trat-ta anche di una terapiaeccezionale del dolore e nonper ultimo conosciuta eapplicata nella “Chirotera-pia”.

La MiP, Micropunturasecondo Heesch è il con-seguente sviluppo/perfezion-amento della PAM e di talunialtri microsistemi in uso allaMTC per correggere con unmicroimpulso , indirizzatosolamente su precisi puntidel corpo, l’equilibrio perso.

La “Terapia della tartaru-ga, terapia dell’Area Addomi-nale è un antico e riscopertosistema completo di micro-agopuntura sugli addominali,descritto dal Dr.Bo e dal Dr.Grandjean , riconosce la pre-senza in una particolare areadel corpo, l’area addominalecentrata sull’ombelico, diuna rappresentazione olisticadi tutto l’organismo.Questaterapia permette di sottoporrein sicurezza e tranquillità lezone addominali agli inter-venti di micropressione

L’agopuntura Laser senzal’uso dell’ago ha dato ottimirisultati, vengono utilizzatimaggiormente i colori rosso,verde , blu, questa tecnica èindolore e rappresenta unavalida alternativa all’agopun-tura.

Ancora c’è da dire che ilDott. Goebel si avvale puredi uno strumento diagnosticoconosciuto nell’agopunturadell’orecchio e che è ancheun mezzo d’aiuto impiegatoin tutte le altre procedure ter-apeutiche e di diagnosi : Il rif-lesso Nogier o RAC (riflessoauricolo cardiaco).

L’obiettivo dei corsi tenu-ti dal Dott. Goebel non è ladimostrazione di un metodoma bensì l’insegnamento diun metodo e la trasmissionedi una esperienza e i parteci-panti sono invitati a studiaree provare qualcosa per poinel corso degli anni, diveniremaestri della terapia del-l’agopuntura senza impiegodell’ago.

*Klaus Rüdiger Goebelmembro KEH (Cooperazio-ne Europea Heilpraktiker).Direttore Scuola Naturopa-tia del Saar (D).Conferenziere internazionale,Docente Scuola Italiana diScienze Naturopatiche.

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Il 17 aprile 2012 alle ore18.10 alla Camera deiDeputati è stato approvato

il progetto di legge quadroche riguarda e tutte le profes-sioni non regolamentate,compresa la NATUROPATIA.Il testo licenziato, con vota-zione pressoché unanime, èdenominato: “Proposta dilegge n.1934 e abbinate“Disposizioni in materia diprofessioni non organizzatein ordini o collegi” ed è d’ini-ziativa dell’On. Laura Froner(PD), ma ha ricevuto l’adesio-ne di quasi tutti i partiti. Checosa significa questo passag-gio? Significa che un ramodel parlamento l’ha approva-to. Addirittura, nei loro inter-venti, alcuni deputati hannofatto un esplicito riferimentoalla naturopatia, senza farla“annegare” nel mondo nebu-loso delle biodiscipline. Edanche questo è positivo.Allora che cosa manca anco-ra? In Italia vige il bicamerali-smo perfetto. Significa cheuna legge deve venire appro-vata senza cambiamenti datutt’e due i rami: parlamentoe senato. Nel nostro caso, laproposta di legge 1934

È stata approvata da unsolo ramo. Ora dovrà appro-varla così com’è anche ilSenato. Dopo di che saràinviata al Presidente dellaRepubblica Napolitano per lapromulgazione definitiva. Daquel momento i naturopatisaranno professionisti ricono-sciuti. C’è da dire che, questavolta – rispetto al passato –c’è stato un miglioramento,perchè mai una legge sullanaturopatia era entrata in par-lamento (sia pure in un soloramo) senza trovare ostacoli,critiche, remore. Questavolta è andata. Ora si è inattesa che l’iter si perfezioniin senato, senza la solita sto-ria. Ma diamo un’occhiata ache dice la proposta di leggesulla Naturopatia in Italia, informa sintetica. Chi lo desi-derasse, può leggere l’interotesto nel sito del Senato.

All’art. 1, comma 2, sidichiara:” Ai fini della presen-te legge, per« professione nonorganizzata in ordini o collegi», di seguito denominata « pro-fessione», si intende l’attivitàeconomica, ancheorganizza-ta, volta alla prestazione diservizi o di opere a favore diterzi, esercitata abitualmentee prevalentemente mediantelavoro intellettuale”.

Al Comma 3: “3.L’esercizio della profes-

sione è libero e fondato sul-l’autonomia, sulle competen-ze e sull’indipendenza di giu-dizio intellettuale e tecnica”.

Al Comma 4:” 4. La pro-fessione è esercitata in formaindividuale, in forma associa-ta, societaria, cooperativa onella forma del lavoro dipen-dente.”

Già queste disposizioniimplicheranno per il naturo-pata la possibilità di agirepubblicamente secondo icanoni della sua professione.Poi la legge, nei passi succes-sivi, pone alcuni punti fermi.Agli articoli 6 e successivi,legittima l’esistenza di formeassociative che avranno ilcompito di certificare la for-mazione, le capacità, le spe-cializzazioni dell’operatore,con l’incarico di curarneanche l’aggiornamento pro-fessionale. Naturalmente leassociazioni saranno classifi-cate con la normativa tecnicaUNI ISO di tipo internaziona-le .Dovranno attivare uncodice etico professionale edavranno finalità di controllo edi sanzioni.

Come è possibile vedere,in questo modo il naturopatasarà pienamente abilitato acompiere tutti gli atti neces-sari a porre in essere la suaprofessione.

Il passo successivo, che lalegge non tocca, ma dovrànecessariamente venire atti-vato, concerne il quadro for-mativo riguardante la naturo-patia e il naturopata.

E qui viene in aiuto undocumento posto in essered a l l ’ O r g a n i z z a z i o n eMondiale della Sanità (OMSo in inglese WH O), in colla-borazione con la RegioneLombardia, varie universitàmondiali ed esperti di 114nazioni.

Si tratta di un lavoro cora-le che finalmente ha elabora-to la fisionomia dellaNaturopatia e del naturopata,secondo genuina tradizionemittel –europea, americana.

Il documento si intitola:“Benchmarks for Training inNaturopathy” e come sottoti-tolo: “Benchmarks for trai-ning in traditional/comple-mentary and alternativemedicine”. E’ del 2010 e sipropone di offrire una tracciaper porre i “capisaldi” dellaformazione scolastica e cul-turale del Naturopata secon-do la sua genuina matrice sto-rica che è quella diPriessnitz, Kneipp, Kellogs,Kuhne, Hanhnemann e deichiropratici Still e Palmer.

In esso si pongono i prin-cipi filosofici, storici, terapeu-tici, bioetici e i programmiscolastici per due possibilità:il primo, molto articolato indue anni, per oltre 1600 oreche comprendono anche

forme di tirocinio e trainingclinici con supervisione e ilsecondo , più breve, per chigià possiede una formazionedi tipo sanitario.

Un altro aspetto positivoè che, nell’abbozzo di codiceprofessionale, viene fattoobbligo al naturopata di agirein modo tale che debba pre-valere sempre il “bene delpaziente” e quindi gli si faobbligo sia di consultare altrinaturopati più versati di lui,qualora ce ne sia bisogno perrisolvere problemi di tipo cli-nico, sia di rivolgersi ad altrioperatori più adatti ed attrez-zati. E’ molto chiaro che conquesti principi si dichiara lanecessità di una collabora-zione con tutte le altre formedi medicina.

Inoltre si pone in esserel’esigenza (esplicitata anchenella proposta di legge cheabbiamo visto sopra) che sial’associazione a testificare elegalizzare la formazioneacquisita e le capacità, le spe-cializzazioni del naturopata.Questo significa che ogninaturopata dovrà averenecessariamente un parame-tro fiduciario di riferimento (=associazione/albo profes-sionale: la Nostra scuola hada tempo la SO.I.N.) se vuoleagire come tale, sia in formapubblica che privata.

Come si può vedere,siamo di fronte a prospettiveutili e attendiamo con fiduciai passi successivi che dovreb-bero seguire sulla base delfamoso decreto sulle libera-lizzazioni.

Intanto, è bene ricordar-lo, esistono già delle leggiregionali (Lombardia, Tosca-na, Liguria, Emilia Romagna)già approvate che sono inattesa del riconoscimentoprofessionale della figura delnaturopata, da parte dellaCamera e di scuole di naturo-patia idonee a formarlo. Laregione all’avanguardia restacomunque la Toscana, nellaquale il SSR (servizio sanita-rio regionale) ha reso mutua-bile la maggior parte dellecure effettuate con le medici-ne complementari. Il diparti-mento è diretto dal Dott.Rossi, direttore (tra l’altro)della rivista: “MedicinaNaturale” edita da TecnicheNuove. Inoltre nella strutturadipartimentale hanno trovatolavoro diversi naturopati.

* Docente di Bioetica,Sessuologia, Storia eIstituzioni di Naturopatia

PROFESSIONE NATUROPATA: IL PERCORSO LEGISLATIVO E LE FORMULAZIONI DEL BENCHMARKS (WHO-OMS)

di Paolo Bernabei*

Primavera 2013: ritornano i seminaridi Klaus Rudiger Goebel* sulla

“micropressione”

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Un insieme di gestiPiacevoli per la Mente e lasalute del Corpo

Come può, nella suaritualità, un massaggio totaleper il corpo essere così rilas-sante e confortante allo stes-so tempo? come può unsapiente e sicuro tocco dellamano, ammorbidita dall’ oliocaldo, restituire per quell’atti-mo la felicità e l’entusiasmospettacolare dell’energia del-la vita? C’è ovviamente unaspiegazione naturale per que-sta apparente contraddizio-ne.

Stress accumulato nellamente e tossine nel corponella si dissolvono veloce-mente durante il massaggio.Un massaggio completo peril corpo con l’utilizzo diappropriati prodotti quali unbuon olio caldo agisce comeun potente ricaricatore e unrigenerante di mente e corpo.

L’Abhyangam, letteral-mente “esercizio per ilcorpo”, è una parte integran-te della routine quotidianaraccomandata da questosistema salutistico di preven-zione per la salute complessi-va ed il benessere chiamatoAyurveda.

Ayurveda per chi è india-no, è tradizione: qualcosa dimolto normale e che attienealla cultura quotidiana , nellecase dei Vaidya (medici dellatradizione Ayurveda), dove iltramandare antiche abitudinianche alimentari e ricetted’erbe per curare i varimalanni che la vita ci procu-ra, è una consuetudine.

Per chi legge Ayurveda èuna nuova filosofia, ma anti-ca più di 5000 anni circa, ecome tale, vasta e complicatada spiegare, per chi scrive, inun articolo. Per chi ne hasentito parlare, ayurveda èsistema medico che dice omeglio che consiglia cosamangiare e che spiega cosaaccade se abusate di tali ali-menti, cosa essi possonoprovocare; quindi Ayurvedaè anche scienza.

L’Ayurveda spiega chisiete e a seconda di cosa fate,come pensate e quali sono levostre debolezze, vi aiuta aconoscervi meglio e a con-trollarvi: allora, quindi, èanche una psicologia e psico-fisiologia; Ayurveda previe-ne, mantiene e se vi ammala-te, cura.

I santoni indiani che sispogliarono di ogni bene eraggiunsero l’illuminazionedissero : “l’Ayurveda è inse-gnata direttamente dagli Deiagli uomini: se l’abbracceretevi ammalerete molto meno esarete più energici, mentreinvecchierete meglio,più sanie consapevoli”; quindiAyurveda è anche un sistemadi consigli per la vita.

Tutto questo perché nellaconcezione e nel metodo diquest’antico stile di vita,Ayurveda è l “Conoscenzadella vita”, come letteralmen-te dovrebbe tradursi, cioèl’analisi dell’uomo e di tuttociò che lo circonda, a 360gradi.

Esso è in grado di fornirevalidi strumenti per tenerlo insalute, strumenti ricavati sola-mente dalla natura e dal-l’esperienza diretta del vai-dya e che non produconoeffetti secondari alla personache ne fa uso, giacchè la curasarà per la causa dei suoi pro-blemi e soprattutto persona-lizzata, cioè rapportata al suospecifico caso, tenendoconto di: costituzione,età,malattie pregresse,eredi-tarietà, condizione fisica epsichica attuale e persino alperiodo stagionale che inter-corre.

…..E quando c’è da pre-venire i malanni, ma ancherinforzare e rilassare, il mas-saggio ayurveda, l’abhyan-gam, è lì, come una panaceauniversale del benessere.Il massaggio in India e nelsistema dottrinale medicodell’Ayurveda, è in genere,consigliato( senz’altro non dasolo ma accompagnato daaltre metodiche) come com-pendio di cura e guarigionealmeno nel 90% dei casi edelle patologie, anche sololocalizzate, ma di solito pro-posto full-body per chiarimotivi riequilibranti ed ener-getici, e per meglio sopporta-re e supportare le diverseterapie, l’uso di farmaci edeventualmente il ricorso adoperazioni chirurgiche, di cuigli eventuali pazienti necessi-tassero.

Antichi testi ritenuti sacriper gli indù, i “Veda” enun-ciano eloquentemente tutti ibenefici del massaggio.Innanzitutto si dice che unmassaggio completo conolio, svolto con costanza eregolarità, nutre la pelle etutti i tessuti, pacifica la fisio-logia, tradizionalmente com-posta dai 3 Dosha: Vata cheregola gli scambi gassosi e ilmovimento, Pitta che regolala digestione e trasforma ilnutrimento e Kapha che rego-la il sistema immunitario e larigenerazione cellulare.Allevia la fatica, offre edamplifica la capacità di resi-stenza, il piacere e il sonnoperfetto, migliora la carnagio-ne e lo splendore del tonodella pelle, promuove la lon-gevità, insomma nutre tutte leparti del corpo.

Con l’Abhyangam sioffrono i mezzi al corpo perassorbire le qualità salutaridel materiale usato nel mas-saggio attraverso l’effettotrans-dermico aiutando per-

ciò la pelle, che è il più este-so organo del corpo, a com-piere efficientemente le suediverse funzioni: come per-mettere il rilascio delle tossi-ne dal corpo grazie alla tra-spirazione.

È come il cambio olio perla lubrificazione del motoredell’auto: se lo fate regolar-mente, il vostro motore sarànelle migliori condizioni perfunzionare bene e rendereper anni e anni senza proble-mi.

Il massaggio ayurvedico ècompiuto tradizionalmentedi mattina, prima del bagno odella doccia. Esso facilita laliberazione di tossine che sisono potute accumularedurante la notte precedente.

Si può usare olio di sesa-mo per lubrificare, in Indiavengono utilizzati oli medi-cati con decotti d’erbe , o unolio di massaggio arricchitod’oli essenziali in aromatera-pia.

Se scegliete olio di sesa-mo poi, bisogna far caso cheesso sia ricavato da unaprima o una seconda pigiatu-ra a freddo; deve essere olioorganico, senza conservantio coloranti chimici per otte-nere migliori risultati dallaterapia di massaggio.

L’olio di Sesamo contieneproprietà di antiossidanti, edè utile nel proteggere la pelledai danni dei radicali liberi,responsabili dell’invecchia-mento nei tessuti. In India sidice proprio che nutre lafisiologia.

Ci sarebbe un modo perpurificarlo prima dell’uso,scaldandolo ad esempio a212 gradi Fahrenheit. Unavolta arrivato a questa tempe-ratura va rimosso dalla fiam-ma,lasciato raffreddare natu-ralmente e immagazzinato,pronto per l’uso. Se e quandofate questa operazione fateattenzione : ricordatevi chel’olio per natura sua è infiam-mabile.

Parliamo un poco deglioli medicati: contengono unamiscela di erbe attentamenteselezionate e non casuali, marisapute per la loro abilità difortificare la fisiologia e bilan-ciare la mente.

Quindi il massaggio quo-tidiano con un olio da mas-saggio medicato ha almeno ildoppio del potere e del bene-ficio,rispetto ad un olio nor-male. La consapevolezzadella genuinità e delle cosefatte ancora in maniera arti-gianale ci dà un senso digaranzia del prodotto che uti-lizzeremo per il massaggio.

In India non è difficile tro-vare presso molti mediciayurvedici, oli artigianali perdifferenti scopi, loro vi diran-no che li producono perso-nalmente nel loro laboratorio,

ed è una ricetta tramandata digenerazione in generazione.

Alcuni anziani mediciesperti negli effetti delle pian-te, su richiesta, potrebberopreparare anche un olio sumisura per voi.

Si comincia dunque cosìper massaggiare, propriodalla scelta dell’olio e dal-l’accuratezza con cui si pre-para la stanza da massaggio esi scalda l’olio per renderlopiù “dermofilo” (grado dipenetrazione dell’olio nelderma).

L’olio và dapprima appli-cato in modo che cominci apenetrare la pelle e poi simassaggia il corpo interoparte per parte utilizzando avolte solo le dita a volte pres-sioni e strofinamenti con tuttala mano

Si applicherà una pressio-ne più leggera sulle aree sen-sibili e delicate come l’addo-me o il cuore. Usate piùolio e fermatevi più a lungonelle zone dove le termina-zioni nervose sono più con-centrate,come le piante deipiedi,i palmi delle mani ealla base delle unghie.

Operate molte frizionicircolari sulle aree rotondecome la testa o le articolazio-ni, e anche compite percus-sioni su aree vaste dal puntodi vista muscolare come alcu-ne zone delle braccia e dellegambe: il lavoro darà così piùfrutti, rinvigorisce e tonificaa secondo della risposta delcorpo.

Una volta che avremofinito il massaggio, chi lo haricevuto si rilasserà per 10-15minuti immobile e tranquilla-mente sdraiato, mentre noiaspetteremo che il nostro olioora faccia la sua magia. Piùlungo lo si tiene sulla pelle,più profondamente essopenetra.

Nel giorno del massaggioconsigliamo di tenere adisposizione il resto dellagiornata, per fare un bagnocaldo… una sauna…insommaper prendersi cura di Sè evolersi bene….ciò rinnovacertamente l’autostima e lavoglia di vivere, per semprelontani da stress, demotiva-zione e depressioni più omeno croniche e di sorta.

Tutto questo lo potetesperimentare facendo, peresempio, un mini-ciclo di“rottura”, cioè una breveserie di massaggi ravvicinati,tipo 4 trattamenti in due setti-mane e vedrete che risultati !!è magnifico... Provare perCredere!

Infine ecco un pratico eveloce riassunto di che cosapotete principalmente aspet-tarvii da un buon MassaggioAyuvedico, e meglio ancorada una serie di essi:

• Miglioramento della cir-colazione e rinvigorimentomuscolare.

• Allo stesso tempo calmai nervi.

• Scioltezza e lubrifica-zione nelle giunture e nellearticolazioni, quindi menodolori ed infiammazioni.

• Sollecitazione nellaprontezza mentale edaumento della concentrazio-ne.

• Miglioramento nell’eli-minazione delle impurità dalcorpo, pelle più liscia e piùmorbida nelle giornate chepiù ci lasciano distrutti esenza energia ci procura unrecupero più veloce conl’abhyangam miglioramentoin tutte le fasi di rilassamentodel sonno.

* Fondatrice A.I.M.A diMilano, Naturopata, docenteMassaggio ScuoIa Italiana diScienze Naturopatiche

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ABHYANGAM di S. Bhardwaj*

Il massaggio che in Ayurveda garantisce prevenzione, benessere e cura

Un’applicazione dello shirodara operata dall’autrice dell’articolo

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Per il naturopata tedescoPeter Mandel, ricercato-re e ideatore della

Cromopuntura, la malattia,vista come situazione di pro-fondo disagio, rappresentaun forte stimolo al cambia-mento.

Essa infatti può catalizza-re l’introspezione e l’ascoltodel se interiore portando l’in-dividuo a contattare in modoconsapevole la causa che l’haoriginata.

Mandel considera inoltrela malattia come una devia-zione dal proprio programmadi vita preordinato, unacrasi, una rottura avvenutaper una qualsiasi ragione inun qualsiasi momento dellapropria esistenza.

La Cromopuntura offreperciò uno strumento utilealla ricerca e alla eliminazio-ne alla radice della causascatenante della malattia,ponendo l’attenzione sulconflitto che l’ha originata alfine di poterlo gestire e quin-di risolvere a livello di consa-pevolezza.

Mandel dice del suo lavo-ro: “Il mio obiettivo è quellodi fornire ai pazienti l’impul-so che darà l’avvio alla ricer-ca della propria individualitàe di fare in modo che perquesto non siano necessaritroppi anni. Vorrei condurlidove possano sentire piutto-sto che razionalizzare; dovepossono acquisire la consa-pevolezza di essere diversida quello che pensavano finoa quel momento. Questopercorso va dal basso versol’alto. Liberando la percezio-ne nelle cellule, mettiamo inmoto una serie di piccoli spo-stamenti della coscienza chealla fine potrebbero portarecon sé la luce della consape-volezza, fino agli angolinascosti del nostro essere” .

Egli si paragona a coluiche rivolta il terreno di uncampo che è stato per lungotempo a riposo: “Tutto quelloche faccio è rigirare il terre-no; è il paziente che osservai semi che germogliano e fa ilraccolto. In questo modo eglicrea un nuovo ambiente einizia a vivere una nuovavita, sana e piena di armoniacon il suo programma divita”.

La Cromopuntura usa laluce e i colori che la com-pongono per reintrodurre lacorretta energia informativa

nell’unità corpo-mente.La cromo puntura cioè

opera là dove insiste un’infor-mazione errata derivata dauno dei tanti fattori traumati-ci e stressori in grado di fareciò e che deformano di con-seguenza la nostra vita:come per esempio un traumainfantile, la rabbia repressa,la rottura di certe relazioniimportanti, l’espressione delproprio se vissuta come fru-strazione e molto altro.

E’ qualcosa di simileall’eliminazione di un virusdal software del nostro com-puter biologico.

L’applicazione della lucee del colore sulla pelle scate-na un impulso armonizzantee quindi terapeutico sia nellasfera del corpo fisico che inquello energetico.

Molto spesso lavoramolto efficacemente nellaprevenzione neutralizzandoi conflitti prima che questi sitrasformino in patologie.

La tecnica di PeterMandel si basa sul principiofisico della comunicazionecellulare che si rifà alla sco-perta di Fritz Albert Popp –dell’Istituto Internazionale dibiofisica di Kaiserlautern (D) ,padre della teoria dei biofoto-ni – che afferma che tutte lecellule del corpo emettonoun flusso regolare di fotoni oquanti di radiazione lumino-sa. In altre parole, la luce èpresente in tutte le cellule delnostro corpo.

La radiazione di questecellule viventi (biofotoni) pro-duce un campo energetico intutto l’organismo ed esercitaun’influenza fondamentale intutti suoi processi biochimici.Questa emissione di biofotoniha una funzione di regolazio-ne e di comunicazione intraed extra cellulare.

La capacità di comunicaredelle cellule viventi presup-pone naturalmente l’esistenzadi un’intelligenza cellulare,una realtà che negli ambitiscientifici più avanzati vieneormai data per scontata.

Nella Cromopuntura ilcolore rappresenta il messag-gio, mentre il veicolo è laluce colorata che viene foca-

lizzata sulla pelle in variecombinazioni di punti speci-fici attraverso bastoncini divetro di quarzo colorati, inse-riti in una torcia di acciaio abatterie.

Gli strumenti di Cromo-puntura sono di grande pre-cisione, concepiti con gran-de meticolosità cosi come lodevono essere i trattamenti,per poter provocare certerisposte, che comunquerimangono individuali. Natu-ralmente essendoci in giocoprecisione e meticolosità,ogni trattamento deve esseresvolto così com’è in protocol-lo, non può essere modificatoo adattato. In fase di applica-zione si devono seguire esat-tamente tutte le indicazionirelative ai colori da usare e ai

punti da illuminare. La scelta del trattamento

è però una questione a sé:qui entra in gioco l’arte e lasensibilità del terapista e lasua capacità di stare inempatia col paziente.

Nella Cromopuntura ilpunto di partenza è sempre ilcorpo, luogo dove si fissanotutti gli squilibri e dove rista-gnano tutte le tossine, e dove simanifestano gli stati infiamma-tori e dolorosi, acuti e cronici.

Per prima cosa quindi ilterapista deve sempre pren-dersi cura della condizione incui si trova la persona propo-nendo dei trattamenti chevadano a lavorare sul doloremanifesto a livello fisico,tenendo ben presente,comunque, che quando simanifestano problemi struttu-rali dietro ce ne stanno sem-pre anche a livello inconscio.

Spesso non è consigliatoaffrontare questi per primaperché, se una persona non èpronta ad affrontare da subitoi propri stati emotivi proble-matici, il trattamento potreb-be risultare dannoso. Ciò nonsignifica che i colori sianodannosi, ma che l’approccioterapeutico potrebbe esserlo,perché costringe la persona alavorare ad un livello per ilquale, in quel momento dellasua esistenza , potrebbe nonessere preparato.

Successivamente al lavo-ro agito sul corpo, si proseguequindi con trattamenti cheoperano sulla regolazione deltalamo, dell’ipotalamo, delsistema limbico e degli altrisistemi di regolazione per poipassare al piano mentale ed

emozionale in modo da por-tare la persona a contattare lacausa del problema e a mette-re in atto quindi la forza cura-tiva della coscienza, dell’in-telligenza interiore insita inognuno di noi.

In Cromopuntura la que-stione della forza curativadella coscienza è piuttostoricorrente ed è una questioneche deve poter guidare ilterapista nella scelta dei trat-tamenti da effettuare sulpaziente specifico. Questoperché ogni individuo èunico, uguale ai suoi simili intermini di esistenza, ma nonin termini di coscienza.

Gli occhi di alcune perso-ne brillano per la luce dellavivacità interiore, mentre altrisono vuoti, addormentati ospenti, e questo per esempiopotrà essere una discriminan-te sul tipo di approccio tera-

peutico da usare.Nella scelta operativa,

l’arte del terapista sarà,innanzitutto, quella di porsidelle domande su chi è lapersona che gli è di fronte,sulla sua personalità e a chepunto è della sua evoluzionepersonale , senza nel con-tempo perdere di vista il pro-blema manifesto.

Il livello di coscienza diuna persona si valuta osser-vandola attentamente, masoprattutto ascoltando quelloche ha da raccontare.

Durante e dopo il tratta-mento di Cromopuntura lapersona deve poter racconta-re come sta, che tipo di sen-sazioni ha, se affiorano delleimmagini interiori.

Sulla base di queste infor-mazioni il terapista, metten-do a frutto la sua esperienza etutte le conoscenze acquisite,potrà scegliere il trattamentosuccessivo.

In sostanza sono le rea-zioni della persona che gui-dano il lavoro del terapista,passo dopo passo, fino allacomprensione, fino al contat-to con la causa più profondadella malattia.

Per arrivare a ciò il tera-pista deve prima saper cono-scere ed ascoltare se stesso,sviluppando di conseguenzauna capacità di osservazionee di attento ascolto dell’altro,senza influenzare le suerisposte, ma dandogli la pos-sibilità di raccontare tutto ciòche sta vivendo a livello fisi-co e non. Farà delle doman-de per avere delle risposteattinenti al sentire della per-sona stessa, senza dare giudi-zi nè farsi condizionare, perquanto possibile, dal propriomodello di pensiero. Comein ogni terapia quindi, a cuifa riferimento la naturopatia,il cromo terapista dovrà avermaturato una grande espe-rienza e competenza nelloscambio relazionale e nel-l’ascolto dell’altro presentan-dosi capace nella gestionedel proprio setting di cura,controllando le dinamichetransferiali col proprio clien-te per orientarle alla riorga-nizzazione delle sue risorseproprie ai fini del benessere.

*Naturopata, docenteCromopuntura presso laScuola Italiana ScienzeNaturopatiche

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L’arte del terapista in Cromopunturadi Lorella Coseano*

Il dott. Peter Mandel, fondatore della Medicina esogetica, relatore in un nostro seminario a Catania con il dott. Silvio Scarantino in una foto d’archivio.

A cura della sede diCagliari ci è pervenuta lafoto dei partecipanti allostage che dal 23 al 27 diGiugno c.a. si è tenuto nellasede della nostra ScuolaItaliana di Scienze Naturo-patiche. Il tema delle cin-que giornate è stato il rico-noscimento delle erbe offi-cinali, la distillazione di oliessenziali e le preparazioniper uso cosmetico. La reda-zione è lieta di pubblicarlaringraziando per l’esperien-za la referente di Cagliari,Sig.ra Antonella Sotgiu, idocenti intervenuti (dottoriFrancesca Manconi, MarcoLeonti, Laura Casu) e gliallievi partecipanti.

Interessante stage formativo curato nella sede di Cagliari

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Per poter sopravviverenonostante i continui insultiesogeni ed endogeni che necompromettono l’equilibriol’organismo deve difendersied adattarsi; pertanto l’opti-mum fisiologico si realizzain uno conservazione dellavita che è parte integrantedell’esistenza quotidiana.

Il programma di difesaintelligente tale da realizzarela reazione “fight or flight”(combattimento o fuga) è unprogramma volto a realizza-re quanto di più primitivotramite l’intervento di rea-zioni indotte dal sistema ner-voso autonomo.

Il sistema nervoso simpa-tico e parasimpatico sono iprimi attori della reazionesummenzionata; in breveecco cosa avviene in unareazione “combattimento ofuga”:

•Il battito cardiacoaumenta con maggiore con-seguente disponibilità di ossi-geno alle cellule ed altrettan-to velocemente porti via lesostanze di scarto;

•Il respiro diventa piùbreve ma più rapido inmodo da aumentare la riser-va di ossigeno;

•Il flusso sanguignodiretto al sistema digestivoviene notevolmente ridotto;

•Si riduce il flusso san-guigno agli arti;

•Vengono maggiormen-te attivati i meccanismi dicoagulazione del sangue;

•Aumenta il flusso san-guigno verso il cervello ed imuscoli maggiori;

•I muscoli si contraggo-no per il movimento;

•Le pupille si dilatano;•Il fegato aumenta la

secrezione di zuccheri egrassi nel sangue;

•L’ipofisi viene attivata;•Si realizza un aumento

di adrenalina e glucagone;•Il corpo mette in atto il

meccanismo della traspira-zione .

Bene, tali reazioni risul-tano appropriate quando laminaccia per l’organismo èfisica ed immediata; la primarisposta d’interazioneambientale è di tipo vegetati-vo; l’amigdala,quale partedel sistema limbico,è lastruttura crocevia dello statoemozionale (FASE DIALLARME).

Nonostante i precedentiin letteratura va riconosciutoad H.Selye il grande meritodi aver richiamato l’attenzio-ne sull’importanza dell’ipofi-si e delle surrenali ai finidella difesa e dell’adatta-mento aspecifici dell’organi-smo, ricercando e scrivendodal 1935 in poi intorno allaquel che si definisce“stress”evidenziando chel’organismo reagisce inegual modo anche quando èesposto a stimoli diversi met-tendo in atto una rispostaaspecifica indipendente dal-l’evento stressante

Selye segnalò che essaera caratterizzata da unaipertrofia corticosurrenalicacon contemporanea atrofiatimica e delle ghiandole lin-fatiche e, come descritto nelsuo articolo su Nature del1936, con comparsa di ulce-re gastriche nell’animale daesperimento.

Ci si trovava di fronte aduna risposta biologica fonda-mentale indipendente daltipo di “stressor”.

Si apriva lo scenario alconcetto di “omeostasi” o“condizione di costanza del-l’ambiente interno”; ”lostressor giocava pertanto ilruolo di perturbatore del-l’equilibrio omeostatico”

Il termine stress in effettigià negli anni venti era stato“coniato” da Cannon chediede una espressione biolo-gica, esprimente “sforzo”, adun termine proprio alla inge-gneria

Se lo stress è di brevedurata, tutto si risolve nellarazione di allarme; se vice-versa lo stress dura a lungodalla reazione di allarme sipassa ad una FASE DI RESI-STENZA in cui i maggioriattori sono i vari assi neuro-endocrini ed in cui si realiz-za una reazione di adatta-mento o GAS (general adap-tation sindrome) che corri-sponde al periodo durante ilquale l’organismo si adatta asopportare l’azione dei varifattori alterativi.

Gli stress, qualunqueessi siano e tanto più sonointensi e/o di una certa dura-ta, impegnano quasi tutto ilsistema endocrino; tuttavia,impegnano in maniera piùcaratteristica: a) l’asse ipota-mo-ipofisi-surrene; b) il siste-ma adrenergico; c) l’asseipotalamo-ipofisi-prolattina;

d) l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi e) la produzione diendorfine (che giocano unruolo importante nella auto-gratificazione da stress).

Nel corso di stress croni-ci è più facile che intervengauno “shift” delle funzionipreipofisarie con ridottaincrezione di altri ormoni inparticolre della gonadotropi-na e, in fase di crescita,anche del GH e talvolta delTSH.

Con l’insorgere dellostress si altera il ritmo e laproduzione di LHRH e pari-menti si riduce la rispostaipofisaria all’LHRH indottadall’aumento della prolatti-na.

Nello stress di lungadurata viene impegnatoanche il metabolismo extra-endocrino delle iodotironi-ne,alterandolo in modo taleche sia relativamente mag-giore la quota di r-T3 piutto-sto che T3.

La sovrapproduzione dicortisolo realizza un aumen-to dei seguenti parametri:

•Riassorbimento del sodio•Escrezione di potassio•Ritenzione idrica•Catabolismo proteico•Immunosoppressione•GlicemiaGli effetti devastanti

della ipercortisolemia posso-no portare alla cosiddetta“lisi sinaptica” in modo asso-lutamente silente ma pari-menti deostruente.

La FASE di ESAURIMEN-TO equivale al fallimentodella “reazione di adttamen-to funzionale” in tal senso lareazione non è più modula-bile si sfocia dalla fisiopato-logia alla patofisiologia conproduzione di alterazionipermanenti a livello neurop-sicofisicorelazionale.

Quanto sopra evidenzia-to in effetti avviene in un“equilibrio dinamico e flui-do” che è l’essenza stessadella materia vivente, evi-denza certa per cui il concet-to di “omeostasi” risulta rele-gato ad un solo livello idealedi equilibrio che contrastacon il “cambiamento multi-forme essenza della vita stes-sa” (costanza attraverso ilc a m b i a m e n t o - s e c o n d oun’espressione vagamentezen).

L’ALLOSTASI è il termi-ne che assomma i cambia-menti che l’organismo pre-senta;nell’allostasi è il cer-vello che coordina i cambia-menti corporei ivi comprese

modifiche comportamentali.LO STRESSOR è tutto ciò

che fa perdere l’equilibrioallostatico, mentre la rispo-sta allo stress è il tentativodel corpo di ripristinare l’al-lostasi tramite regolazionineuroendocrine che modu-lano l’espressione di quelloche si definisce CARICOALLOSTATICO.

Non solo i topi ma anchegli esseri umani reagisconoattivando la stessa rispostafondamentale, sia che essi sitrovino di fronte ad un virussia che debbano fronteggiareuna minaccia, un’emozioneintensa o un altro stimoloambientale, registrato dainostri sensi ed elaborato dalnostro cervello.

L’oscillazione della ma-teria vivente con i ritmi bio-logici degli organismi viven-ti rendono conto di comel’equilibrio non è legato aduno o più assi neuroendocri-ni ma ad un sistema di feed-sideword o collegamentolaterale delle molteplici ope-razioni che l’organismoadotta per mantenere il

CARICO ALLOSTATICO. Il punto cruciale per

capire la nascita di moltepli-ci patologie stress correlate èconsiderare superata l’ideadi Selye secondo cui l’orga-nismo si ammala perché leriserve ormonali sono esauri-te; in effetti l’organismo con-tinua ad adottare strenua-mente meccanismi di difesacon un meccanismo per cuisi va incontro ad un ADAT-TAMENTO DISFUNZIONA-LE DOVE NON ESISTE PIUL’ADEGUATEZZA DELLARISPOSTA;SI SUPERA ILRANGE DELLA FUNZIONA-LITA PERTANTO LA MULTI-FORME PATOLOGIASTRESS CORRELATA APPA-LESA LE CONSEGUENZE DIUNO STATO DISFUNZIO-NALE CON TUTTI I SINTO-MI FRUTTO DI UNA CATE-NA ADATTATIVA (la rispo-sta allo stress diventa piùnociva dello stressor inizialedi qualsiasi natura esso sia).

La naturopatia valutal’uomo nel suo contestoambientale con tutto ciò checomporta in termini di rispo-sta psico-neuro-endocrina-immunitaria.

La risposta a qualsiasievento è globale pertantosenza che ci si possa trovaredi fronte a patologie d’orga-no l’uomo inizia a percepireil malessere anche con sinto-mi vaghi ed aspecifici.

Le tecniche naturopati-che sicuramente efficacidevono essere strumenti perpercorrere la strada verso unriequilibrio globale.

Stress è vita significa chela tensione verso un equili-brio dinamico è espressionedi “vitalità” che sostenuta da“gratificazione” rappresentail lievito della crescita del-l’uomo; tendere e non atten-dere significa che l’alternan-za dei biortimi (es.tono sim-patico e parasimpatco; tonoserotoninergico e produzio-ne di melatonina; fame esazietà; produzione di insuli-na e glucagone; Th1 e Th2etc……..) realizza sempredue fasi in cui la prima èsempre“inf iammatoria”;insomma nulla è positivo sein natura non esiste un mec-canismo esattamente oppo-sto con cui sia in equilibrio.

Il NATUROPATA espri-me l’arte di saper far affiora-re quanto possa essere stato“nascosto” “soppresso” maiponendosi come detentoredi un mezzo ma esso stessomezzo affinchè il paziente siriappropri di se stesso inarmonia col creato.

*Alfio TrovatoDirigente medico.Esperto in PNEI e BioterapieDocente S.I.S.N.

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ADATTAMENTO e RISPOSTA ALLOSTATICAPNEI: risposta integrata di Alfio Trovato*

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PresentazioneLa Scuola Italiana di Scienze

Naturopatiche è l’espressionepiù completa delle attività for-mative intraprese, già dal gen-naio 1994, dal Centro studi eRicerche di Medicina Naturalee Tecniche Naturopatiche, nelsettore della prevenzione pri-maria e delle discipline naturalie bioenergetiche. Il suo fineprincipale è quello di formare il“Naturopata”, Operatore che at-traverso l’utilizzo di metodicheesclusivamente naturali mira almantenimento del normaleequilibrio biopsichico dell’esse-re umano e nel caso tale equili-brio fosse già compromesso, arafforzare il potenziale di auto-guarigione insito in ognuno dinoi. La Scuola Italiana di Scien-ze Naturopatiche, nella sua im-postazione strutturale, raccogliel’eredità culturale e spiritualedei grandi Maestri dellaNaturopatia (da Kneipp a Co-stacurta) e mira a fornire i pre-supposti teorici e pratici neces-sari per far acquisire all’allievouna “vera” visione olistica dellasalute recuperando ed appli-cando l’essenza e le principalipratiche tradizionali delle mille-narie medicine orientali. Nellasocietà attuale, costantementeminacciata da cause diversequali l’inquinamento ambienta-le, le cattive abitudini alimenta-ri, la sedentarietà, la cronicaesposizione agli agenti stressan-ti, si avverte sempre più la ne-cessità di figure professionalicome il Naturopata, in grado dipromuovere e migliorare laqualità della vita, rispondendoalle esigenze salutistiche del-l’uomo contemporaneo.

A chi è rivoltoIl corso è strutturato in modo

da fornire delle solide basi pro-pedeutiche e permettere, nelpieno rispetto della visione oli-stica della salute, l’utilizzo im-mediato di metodiche naturalidi particolare efficacia. Pertantoè rivolto a: • coloro che sono in possesso

di un diploma e intendonoprepararsi a nuovi sbocchiprofessionali;

• operatori nel campo della sa-lute (medici, farmacisti, bio-logi, psicologi, fisioterapisti,infermieri);

• operatori nel settore del natu-rale ed estetico (erboristi,estetiste, massaggiatori anti-stress, operatori shiatsu);

• coloro che vogliono attivarepalestre, centri del benessere,centri fitness, centri agrituri-smo, empori del naturale;

• coloro che cercano una for-mazione per la crescita per-sonale della salute.

Piano di studiIl nostro iter formativo preve-

de:• Un corso base triennale• Un corso di specializzazione

annuale• Seminari integrativi facoltati-

vi extra corsoIl corso base comprende le-

zioni teoriche e pratiche distri-buite in week end e stages.

Il corso di specializzazioneprevede l’approfondimento diuna o più discipline oggetto distudio e due tirocini intensivida effettuarsi presso Centri diTerapie Naturali e/o Aziendeconvenzionate.

Indirizzo tradizionaleI moduli formativi organizza-

ti propedeuticamente hanno laseguente strutturazione:

Modulo 1° - “Formazionecultura di base”• Elementi di Bio-chimica • Anatomia funzionale • Fisiopatologia generale e vi-

sione simbolico-analogicadella malattia

• Elementi di psicologia gene-rale e psicosomaticaModulo 2° - “Introduzione

alle medicine energetiche”• Medicina tradizionale cinese• Ayurveda • El. Omeopatia (f)

Modulo 3° - “Analisi valuta-tiva reflessologica”• Iridologia • Kinesiologia

• Bioelettronica • Analisi posturale (f)

Modulo 4° - “Naturopatiaapplicata ai vari settori”

NUTRIZIONE• Alimentazione naturale • Nutrizione ortomolecolare • Nutrizione endocellulare (f)

IGIENISTICA• Idro-termo-fangoterapia

REFLESSOLOGIE• Reflessologia plantare • Auricolterapia • Moxibustione e coppettazione• Massaggio cinese • Aroma-massaggio (f) • Massaggio viscerale (f) • Massaggio ayurvedico (f)• Massaggio aromatico (f)

BIOTERAPIE• Fitoterapia • Gemmoterapia • Drenaggi • Oligoterapia • Sali di Schussler

ENERGETICO• Floriterapia • Aromaterapia • Spagiria (f)• Tecniche psicocorporee

Modulo 5° - “Relazionalità eCounseling”• Tecniche di comunicazione

Modulo 6° - “Tirocicino for-mativo e cultura d’impresa”• Pratica con supervisione • Tirocini • Legislazione, deontologia pro-

fessionale e cultura d’impresa

Piano di studi personalizzato

È ammessa la possibilità diconcordare con la Direzioneun piano di studi personalizza-to che preveda la sostituzionedi una o più materie del pianodi studi tradizionale con altrematerie facoltative offerte dallaScuola.

Regolamento S.I.S.NÈ possibile accedere esclusi-

vamente ai corsi singoli. Per-tanto l’allievo che non desideraseguire l’intero iter di studi,bensì frequentare soltanto i cor-

si di suo interesse, potrà farlocontattando in tempo utile laSegreteria della Scuola e segui-re le modalità d’iscrizione. Surichiesta, viene rilasciato atte-stato di partecipazione al cor-so.È possibile concordare conla Direzione di recuperare le le-zioni perse in una qualsiasi del-le nostre sedi ove la disciplina èattivata.

Agevolazioni ed abbreviazioni di corso

Sono previste, su richiestadegli interessati e previa appro-vazione del Comitato Scien-tifico, per le seguenti categorieprofessionali: medici, farmaci-sti, biologi, naturalisti, laureatiin scienze motorie e personaleinfermieristico. Potranno esserealtresì vagliate richieste presen-tate da allievi che hanno fre-quentato presso altri Istituti cor-si pluriennali su specifiche ma-terie oggetto di studio del cor-so.Requisiti d’ammissione

Il corso è aperto a chi è inpossesso del diploma di ScuolaMedia superiore, agli erboristi,al personale infermieristico, al-le estetiste. Situazioni par-ticolari verranno vagliate dalComitato Scientifico dellaScuola, previo colloquio con iCandidati.

FrequenzaLa frequenza ai corsi è obbli-

gatoria e non è ammessa unapercentuale di assenze superio-re al 20% delle ore totali.

Esami ed attestato finale

L’allievo dovrà sostenere unesame di profitto scritto o prati-co per ogni materia prevista dalpiano di studi. Le votazioni so-no espresse in trentesimi e sonoregistrate sul libretto personaledell’allievo. Dopo il supera-mento di tutti gli esami e la di-scussione della tesi, verrà ri-lasciato l’Attestato di Formazio-ne in Naturopatia con l’indica-zione della specializzazioneprescelta.

La Scuola è impegnata attiva-mente per il riconoscimento uf-ficiale della Naturopatia in Italiae per la tutela della categoriaprofessionale.

DirezioneDirettore: dott. Silvio Scaran-tinoComitato Scientifico: dott.Paolo Bernabei, dr. AntoninoD’Ascari, dott. IrmaDzebisachvili, dr. Alberto DiLeo, dott. Riccardo Longo, dr.Angelo Eliseo Sberna.

DocentiLa Scuola si avvale di un cor-

po docente altamente qualifica-to, composto in massima parteda medici italiani ed esteri dicomprovate esperienze, ancheaccademiche. La presenza ditali autorevoli esperti, costitui-sce una sicurezza per il consi-derevole apporto di conoscen-ze e per la realizzazione di unadidattica organica ed efficace, atutto vantaggio di un apprendi-mento chiaro, serio ed ampia-mente esaustivo. Dottori:Angelo Apollonio, PaoloBernabei, SadbhawnaBhardwaj, Lorella Coseano,Cristina Cuomo, MichailDailakis, Antonino D’Ascari,Antonio Dell’Aglio, IrmaDzebisachvili, Klaus RudigerGoebel, Giuseppe La Mendola,Jamuna Mishra, Nicolas Noah,Riccardo Longo, Angelo Sber-na, Patrizia Stracquadanio,Vincenzo Tallarita, Alfio Tro-vato, Nicolay Vorontsov.

Pubblicazioni• Periodico “Paracelso”• Casa editrice “Olis”

SediBari, Cagliari, Catania,Lecce, Messina, Palermo,Reggio Calabria, Salerno.

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Sono aperte le iscrizioni per l’a.a. 2012-2013

Scuola Italiana di Scienze Naturopatichewww.scuolanaturopatia.it - [email protected] - n. verde 800-473393 - 338 8057316

Discussione delle tesi anno formativo 2011/2012. Da sx a dx la Commissione costituita dai proff. V. Tallarita, I. Dzebisachvili, P. Bernabei, A. Di Leo(Presidente), S. Scarantino, A. Trovato, R. Longo, G. La Mendola, C. Cicero.

Centro Studi e Ricerche di Medicina Naturale

e Tecniche Naturopatiche

Viale Candura, 8393100 CaltanissettaTelefax 0934 26646

www.scuolanaturopatia.it e.mai: [email protected]

Direttore ResponsabileSilvio Scarantino

Consulente ScientificoAlberto Di Leo

RedazionePaolo Bernabei, Antonio Dell’Aglio,

Irma Dzebisachvili, RiccardoGabriele Longo, Angelo Eliseo

Sberna, Alfio Trovato, Nikolay Vorontsov

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Tutti noi che viviamosulla Terra, stiamocambiando.

Da quando il nostro pia-neta e tutto il sistema solaresono entrati nell’Eradell’Acquario, tutto sta cam-biando e progressivamentesi sintonizza su una nuovafrequenza.

Sembrerebbe un para-dosso ma, quello che è vera-mente cambiato, sta conti-nuamente cambiando e si stapropagando a macchiad’olio nella vita di tutti i gior-ni, è la coscienza.

Le parole chiavi di que-sto tempo sono Amore,Salute, Bellezza e l’anello dicongiunzione lo troviamonella forza trasformantedella Natura (Vix MedicatrixNaturae).

Restare in accordo siacon la bellezza della natura,sia con le esigenze dellanostra vita, pur mantenendoarmonia e giusta sintoniacon il nostro sentire, è ilprimo passo sulla strada cheporta alla FELICITA’ e al sen-tirsi LIBERI. E’ nostro dirittoessere felici.

I cristalli possono facilita-re questo percorso e accom-pagnare all’Armonia, aiutan-doci a mantenere o ristabili-re un contatto con la paceinteriore.

I cristalli aiutano a riac-cordarci con le nostre perce-zioni e con la nostra compo-nente intuitiva, per questaragione sono inseriti, a tuttigli effetti, in quella brancadella medicina naturaleconosciuta con il nome di“Medicina Vibrazionale”.

Essendo rimedi vibrazio-nali sono, per definizione,strumenti estetici adatti a rista-bilire il senso di bellezza e del“sentirsi bene con se stessi”.

La parola “estetica”,infatti, deriva dal terminegreco “aistetikòs”, che si tra-duce in “sensibile, capace disentire”, e da aisthesis (sen-sazione, sentimento).

Il termine estetico fuintrodotto dal tedescoBaumgarten, che fra il 1750e il 1758, pubblicò unaTeoria del Bello col titolo di“aesthetica” e denominò, intal modo questa scienza,perché considerò l’idea delbello come un sentimento.

Lo stesso Albero dellaVita da sempre ci ricordaqual’è il nocciola dell’esi-stenza. La sua sephira cen-trale, il suo cuore, èThipheret la Bellezza, ragio-ne per cui è tempo di riap-

propriarci della nostraAnima che ne rappresenta laForza Primigena ed Eterna.

L’Era dell’Acquario è, insintesi, il momento evolutivoin cui sta aumentando la sen-sibilità dell’essere umano, alfine di aiutarlo a riscoprire lesue potenzialità e riconosce-re la bellezza in se stesso.

Il ciclo naturale della vitaoggigiorno è sottoposto acontinui cambiamenti velo-ci, immediati, improvvisi eriuscire a mantenere inaccordo sia conil nostro sen-tire, sia con ciò che ci coin-volge in ogni attimo sia con inostri bisogni, non è certa-mente facile e scontato.

La sensibiltà è virtù delcuore, l’unica salvezza inquesto momento di crisiinteriore e delirio universale.

La parola “cuore” derivadal sanscrito e significavibrare.

Il cuore è accordato allacoscienza divina, la quale, dabuon maestro d’orchestra, diri-ge tutto l’essere, la sua salute,il suo benessere, la vita, gliscopi e la sua realizzazione.

Il cuore è la casa dell’es-senza, quindi, della veraidentità.

Noi siamo la vibrazionedel nostro cuore.

Ogni volta che ci scor-diamo, ossia perdiamo l’ac-cordatura con il divino, lavibrazione del cuore siallontana dall’armonia.

Scordare è anche sinoni-mo di dimenticare, quindi,allontanarsi dal cuore vuoldire, perdere la memoriadello scopo dell’esistenza edell’unione intima con Dio.

La malattia sopraggiun-ge quando ci si allontanadallo scopo dell’anima.

I Cristalli sono i diapa-son, necessari per riaccorda-re l’anima al ricordo, alla

voce di Dio e alla Bellezzache ne scaturisce e che gene-ra salute quindi salvezza.

Conoscere i cristalli èfacile ma occorre esperien-za, l’unica vera maestraattendibile e indiscutibile,che insegna a diventareautosufficienti, a sgretolarele convinzioni, a chiarireogni dubbio.

I cristalli parlano, prova-no e attivano sentimenti,accordano la Vita alla nostrapiù alta Ispirazione, perricordarci la VIA che condu-ce all’Amore.

La loro lingua è fatta disilenzi ed immobilità, le loroparole sono vibrazioni chesussurrano all’anima.

Occorre comprenderlicon i sentimenti, consolidan-do la Fede nel nostro sentire,ogni qual volta li teniamo inmano o a contatto con ilnostro corpo, oppure dandoun senso alle fantasie chemuovono guardandoli,imparando a porre attenzio-ne all’ascolto.

Le Vie di comunicazionecristallina sono laPercezione e l’Intuizione.

Avventuratisi nel loroRegno e stringere un pattoprofondo d’amore, permetteveramente di vivere in sim-biosi con loro, per sempre.

I cristalli aiutano a svi-luppare la nostra percezionepiù sottile, a buttare giù con-vinzioni , ad equilibrare lanostra sensibilità. Man manoche li conosciamo e condivi-diamo la nostra vita con laloro, diventiamo della lorostessa sostanza, quindi abilitraduttori dei loro silenzi.

Noi esseri umani siamoCristalli, ma ce ne siamodimenticati, perché ci siamoscordati, ossia ci siamoallontanati dall’accordoarmonico con la nostra

anima, l’essenza Cristica chepulsa in tutto l’universo.

Allentando i filtri menta-li, aumentiamo in noi l’in-gresso per mezzo del qualepossiamo accedere al Regnodei Cristalli e conoscere laloro lingua, che non è fattadi parole e di gesti, sebbenele pietre con la loro essenzamuovano molte emozioni efacciamo parlare l’anima.

Grazie a loro si scopreche tutto è relativo in base achi osserva, quindi non esi-stono cristalli per tutta lavita, non ci sono pietre posi-tive e altre negative oppurecorrispondenti a problemispecifici di salute e soprattut-to che i cristalli non curano,se per guarigione consideria-mo la conclusione passiva diun malessere.

I Cristalli aiutano a capi-re il presente, ci mostrano leforze interiori favorevoli, inogni istante del giorno, a fareuna scelta atta a muovere inostri passi verso la costru-zione di un futuro consonoalla nostra felicità e chi ciaiuti a riallacciare e accettareun sano rapporto con lapositività.

Abituati agli “schiaffoni”,abbiamo paura delle carezzee paradossalmente dobbiamoriabituarci all’amore e al bene.

I cristalli che ci piacciono,ci indicano la strada chedovremmo seguire per cambia-re la nostra vita in meglio efanno da specchio ai sentimen-ti positivi che sono presenti innoi e possiamo svilluppare.

Le pietre che non ci piac-ciono, a dispetto di quandosi creda, non sono negativebensì sono i sassolini nellascarpa che ci fanno inciam-pare, che sabotano la nostravoglia di osare rafforzandolo spirito di conservazione,richiamando paure, convin-

zioni, ricordi di esperienzepassate significative.

Dentro di noi ci sonoforze creative, conservatricie trasformanti, tutto sta nelsaperle riconoscere, stimola-re, gestire, trasmutare almomento giusto.

I cristalli ci aiutano ariconoscere queste forze euna volta divenuti consape-voli di ciò che dovremmofare per stare meglio e ciòche dovremmo abbandonareper non auto ostacolare lanostra scalata al piacere, nonci resta che assumerci laresponsabilità di fare unascelta, di muoverci nel viacostruttiva. Sono le scelteche cambiano la vita eoccorre agire, perché la solaidea non è sufficiente.

Se guarire significa tra-sformare consapevolmentela nostra realtà interiore e, diriflesso, modificare i nostriatteggiamenti al fine dicostruirci uno stile di vitafavorevole a instaurare unsano rapporto di unione connoi stessi, allora che iCristalli sono terapeutici.

Sia interpretandoli, siaportandoli addosso o rice-vendo la loro energia permezzo di un trattamento, icristalli non compiono nien-te senza la nostra complicità,il cambiamento avviene selo vogliamo e lo attuiamo.

Le pietre lo facilitano,permettendoci di vederlocon occhi brillanti e piutto-sto che viverlo “piangendociaddosso”, attraversandolo“ridendoci sopra” percoglierne il senso positivo.

La nostra vita è semprenelle nostre mani e dipendedalle nostre azioni.

I cristalli sono efficacistrumenti atti a indebolire lospirito di conservazione,creato dalle esperienzeincomprese del passato enutrito dalle abitudini, sti-molando così la forza creati-va a esaltarsi, ad attivare lagioia, la positività e invitareil corpo e la mente ad accet-tarle, riallacciandosi piena-mente alla bellezza dell’ani-ma e alla libertà dell’essere.

Le abitudini sono comeabiti che, nel tempo, indos-sandoli, si trasformano invere e proprie abitazioni(azioni degli abiti) uscendodal controllo della volontà,creando un piacere incom-pleto e un comfort apparente.

Così come è difficile spo-gliarsi di abiti logori (pensie-ri, azioni, ecc...), accettare lasensazione di nudità e adat-

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Il prof. Federico Bassetti relatore in un seminario di cristalloterapia

CRISTALLI AMICI PER LA PELLEdi Federico Bassetti*

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tarsi a nuovi vestiti, cosìcome è complicato ripuli-re a fondo la casa dairicordi o addirittura cam-biarla, allo stesso modoavviene per le abitudini.

Occorre essere rispetto-si ed educati nell’utilizzodelle loro forze dei Cristalliperché, l’energia Naturale,di cui sono portatori sani,rispetta delle LeggiUniversali ed Eterne, impre-scindibili dalla Vita e cheagiscono in virtù della retti-tudine delle nostre azioni.

Muoverle con Intel-ligenza ed Amore è la VIApiù Nobile per rendere laVita affascinante e Regale.

I cristalli sono genera-tori, catalizzatori, amplifi-catori ed emettitori dellepure frequenze della luce,sono energie condensateche ci ricordano la VIA.

Apprendere l’Arte diutilizzare i Cristalli nobili-ta l’Anima.

Conoscere le tre possi-bili origini etimologichedella parola “Cristallo” èutile per comprendere inprofondità il loro valore, ilsentimento con cui usarle elo scopo primario dell’unio-ne che, da sempre, li tieneamorevolmente saldi algenere umano.

La prima definizione diCristallo deriva dal greco“Kristallos” che significa”Trasparente” ad indicarequanto, attraverso un incon-tro con la loro energia, siapossibile abbandonare,operando consapevolmen-te, una condizione dell’es-sere oscura e diventareluminosi, riflettenti, positivi.

La seconda traduzionesi rifà alla parola “Crisis”che significa “Cambia-mento”, ragion per cui icristalli sono gli elementiper eccellenza, capaci diaiutarci ad attraversare iperiodi naturali di trasfor-mazione, dando un sensoalle crisi interiori.

Infine, come possiamointuire osservando laparola “Cristallo”, loscopo finale della loropresenza nella vita umanaè di attivare, una voltacompiuto un cambiamen-to e diventati trasparenti,la scintilla cristica di cuisiamo portatori sani, risve-gliando in noi la Fede e laconsapevolezza di esserefigli di Dio.

Abbiamo sempre vis-suto in una realtà cristalli-na, siamone consapevol-mente partecipi!

* Federico BassettiEsperto in cristalloterapiaDoc. Scuola Italiana Scienze Naturopatiche

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Siegmund Hahn (1664– 1742) e JohannSiegmund Hahn (1696

– 1773): I precursoriQuesti due personaggi,

medici,padre e figlio,hanno avuto un singolaredestino. Hanno ripreso leterapie con l’acqua, stu-diando e documentandosi,in una maniera apprezzabi-le, sulle metodiche degliantichi romani e del mondoantico in generale, sulleconsiderazioni fatte daigrandi medici medievali.Hanno anche censito e spe-rimentato ciò che la culturapopolare della Germaniaeuropea (che allora avevaanche larghi territori del-l’est) presentava comeforme terapeutiche. Fattoquesto, hanno dato originead una serie di praticheigienistiche idro-termo-fango-terapiche che hannoavuto successo presso lamedicina non solo popola-re. Tuttavia, dopo di loro, èsceso l’oblio e la dimenti-canza. Il motivo è sempre ilsolito: l’ostilità preconcetta,a volte bècera, della classemedica dominante che nonpoteva soffrire le novitàintrodotte, soprattutto per-ché si trattava di medica-menti a costo zero (acquafredda o calda e fasciature).Perciò ebbero il loro daffa-re in vita, per resistere allepressioni, benché benintrodotti a corte e tra lanobiltà e una volta decedu-ti vennero semplicementecancellati dalla prassi medi-cale. Ma come capita, avolte, il seme gettato nelterreno, rinacque vigorosoper intervento di altri. Mavediamo la loro storia,almeno prendendo in con-siderazione gli elementinoti, perché (purtroppo) diloro non vi sono in circola-zione molte notizie. Ma ègiusto che la loro memoria

sia nella riconoscenza ditutti i naturopati.

Siegmund Hahn (1664– 1742) il padre, nacque aSchweidnitz, una cittàdella Germania, nella pro-vincia prussiana dellaSlesia, situata sulla rivasinistra del fiume Weistritz.Prima apparteneva allaBoemia, poi passò allaPrussia. Aveva un’econo-mia abbastanza solida edifferenziata, con grandicoltivazioni agricole dicanapa, di lino e di prodot-ti agricoli. Famosa eraanche la sua birra, com-mercializzata sotto ilnome di “SchdpsShwarze”, nel 16° secolomolto ambita dalla nobiltàdel Nord anche in Italia.

Di famiglia nobile stu-diò presso le scuole di allo-ra con la “vocazione” dellamedicina. Diventò ben pre-sto medico di medicinagenerale e Stadtphysicus,sempre nella città diScweidnitz. In seguitodivenne medico personaledell’erede polacco al tronoJacob Sobieski. Nel 1692contrasse un primo matri-monio con CatherineSophie, che morì subitodopo avere partorito unfiglio morto (JohannGottfried) nel 1694.L’anno successivo sposò laseconda moglie MariaSusanna, una francese cheaveva conosciuto in un suoviaggio. Da questa ebbe ilfiglio Johann Siegmund ealtri due figli.

Sulla base della suaesperienza personale e ren-dendosi conto degli effettiiatrogeni dei farmaci prati-cati allora per risolveremalattie come la malaria eil tifo, che a volte procura-vano danni considerevoli,magari peggiori, nelpaziente, decise di studiarea fondo i rimedi tradiziona-

li delle cure con l’acquaed iniziò a praticarle suampia scala. Per questomotivo viene ritenuto ilpadre e il vero fondatoredell’idroterapia naturopati-ca e scientifica inGermania. Nel 1732 pub-blicò il primo libro (DerG e s u n d b r u n n e nPerswälder) che ebbe undiscreto successo, tantoche in seguito costituì uncentro di cura in BassaSlesia nel distretto diReichendach. Qui iniziò lapratica della cura con l’ac-qua fredda. Con essa cura-va quasi tutte le affezioni,in particolare la tisi. Le tec-niche erano bagni parzialie totali, spugnature efasciature.

Accanto a queste tecni-che sosteneva la necessitàdi un’alimentazione sobriae adeguata, basata soprat-tutto su alimenti naturali.Non proibiva la carne, mane limitava l’uso e quantoal digiuno lo faceva prati-care come forma di disin-tossicazione dell’organi-smo, prima di sottoporre ilpaziente alle pratiche igie-nistiche. Pubblicò ancheuna rivista dedicata alla suaterapia, dal titolo latino:“Psycrolusia vetus renova-ta, jam recocta”.

Hahn senior divennemaestro di suoi due figli –Johann Gottfried e JohannSiegmund – che seguironola sua professione.Divennero entrambi medicie praticarono la sua terapia.

Ma alla sua morte, ilvero continuatore della suaopera fu Johann SiegmundHahn (1696 – 1773),anche se ebbe sempre lacollaborazione professio-nale del fratello, tanto chenell’opinione pubblicavennero indicati come i“fratelli rubinetto” (Was-serhäne), perché, nella lin-gua tedesca, il loro cogno-me (Hahn) assomigliavaalla parola rubinetto(Häne). Il fatto che usavanol’acqua del rubinetto dicasa come terapia creòquesta sorta di assonanza,simpatica e scherzosa perchi li stimava, spregiativaper il resto della classemedica che li osteggiava.

Siegmund Hahn, figliodi secondo letto, era pure luimedico chirurgo, laureato

anche in filosofia, della cittàdi Schweidnitz. Fu maestrodi Johann Christian AntonTheden, celebre medico diFederico il Grande. Si sposòcon una figlia di un Pastoreprotestante della Sassonia, ilcui nome è sconosciuto, edebbe ben sei figli. Però i trefigli maschi morirono tutti ingiovane età e rimasero solole tre figlie che non ebberodiscendenti. Probabilmentequesto fu il motivo per cui,alla sua morte, la sua operaandò nell’oblìo, anche per-ché il fratello Gottfried nonpossedeva la sua determina-zione e pure lui non ebbeeredi che proseguirono lasua professione.

Johann Siegmund conti-nuò e perfezionò l’operadel padre, perché si mise incontatto con l’esperienzadei suoi colleghi britannicie con altri colleghi esterisia francesi, austriaci chedelle regioni mediorientali.Questo importante nucleodi conoscenze venne tras-fuso nella sua opera:“Unterricht von Krafft undWürckung des frischenWassers in die Leiber derMenschen, besonders derKrancken, bey desseninnerlichen und äusserli-chen Gebrauch…“

(Insegnamento dell’ap-plicazione dell’acqua dolcesui corpi delle persone e ilsuo uso interno ed esterno).Pubblicata nel 1738 ebbesuccessive edizioni con undiscreto successo.

Venne pubblicata an-che un’opera più sintetica,dal titolo:“ Lezione sullaforza guaruitrice dell’acquafresca“. Cento anni dopo,un giovane in grave diffi-coltà di salute polmonare,la lesse e iniziò la revivis-cenza dell’droterapia.Que-sto giovane si chimavaSEBASTIAN KNEIPP.

Alla morte di SigmundHahn l’opera dei «fratellirubinetto“ venne prestodimenticata; ma, come sem-pre succede, il tempo diedeloro ragione e oggi vengonogiustamente ricordati comegli iniziatori della medicinanaturale naturopatica.

*Docente di Storia eIstituzioni di Naturopatiae Discipline IgienisticheNaturali

PROFILI DI STORIA DELLA NATUROPATIAI dottori “Rubinetto” di Paolo Bernabei *

Siegmund Hahn padre e figlio

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In sanscrito dhyana, incinese ch’an, in giappo-nese zen: pensare,

riflettere, meditare. Unpercorso linguistico, stori-co e culturale, che descri-ve come lo Zen non siauna religione né una filo-sofia, bensì una metodolo-gia dello spirito, dellacoscienza e della menteche può essere adottata dachiunque, in qualunqueluogo e tempo. Lo Zen èuna Via semplice, diretta econcreta che ci riporta allarealtà, “qui e adesso”.Percorrendo la Via dello

Zen, chiunque può supera-re i condizionamenti e gliattaccamenti dietro cui sinasconde la realtà eimmergersi nella vita atti-mo dopo attimo, percogliere la Verità Assolutae viverla liberamente ecreativamente. Lo Zennon intende spiegare checosa sia questa VeritàAssoluta, perché è soloattraverso l’esperienzadiretta che essa può esserecontattata e ogni tentativodi spiegazione sarebberelativo e non assoluto. Inogni parte del mondo,mistici sufi, cristiani, bud-dhisti, induisti e aborigenihanno rinunciato alla sicu-rezza delle teorie e deipropri schemi mentali perfare esperienza di questaVerità Assoluta.Questa Verità è una e laVia dello Zen si occupa diquesto Assoluto, non diuno schema religioso fissa-to dall’uomo come “io per-sonale”. Lo Zen torna,infatti, all’insegnamento diquell’uomo libero, ilBuddha Shakyamuni che…Come altri sulla terra, ilBuddha Shakyamuni ebbeun giorno l’esperienzadiretta della “Natura veradella vita”:l’Illuminazione, e trascorsetutto il resto della sua esi-stenza a indicare agli altrila strada perché potesseroloro stessi realizzarla.

Per lo Zen il messaggiodel Buddha è giunto a noipassando attraverso unatrasmissione ininterrotta diMaestri. Questo è il moti-vo per cui nello Zen nonsono tanto importanti gliinsegnamenti scritti, quan-to la vita vera del Maestro

Illuminato. Non è lo stu-diare la Via del Buddhal’essenziale, ma il viverlaattualizzandola nella realtàdi tutti i giorni.

Possiamo quindi direche lo Zen è nell’attimopresente, “qui e adesso”, esolo in questo possiamoritrovarci.

SHIN DOTecnica energetica psi-

cocorporea.La tecnica di tratta-

mento Shin Do è un toccoprimordiale di cui tutti sinutrono e di cui tutti siamosempre in astinenza.

La parola giapponeseShin significa Cuore e Dola Via Shin Do è quindi“La Via del Cuore”.Quando usiamo la parola“Shin/Cuore”, non possia-mo non ampliare il suosignificato anche a“Essere”, così come nonpossiamo non estendere ilconcetto di “Do/Via” alladimensione della nostravita. Shin Do: La Via delNostro Cuore, il Cuoredella Nostra Vita.

Il tocco dello Shin Doè una presenza di tutto ilcorpo che si esprime attra-verso la mano. E che cosafa la mano nello Shin Do?Tocca, accarezza, preme,talvolta picchietta ed ecce-zionalmente sfrega, cioèripete quei gesti millenaridi cui gli esseri umani sinutrono e di cui hannobisogno.

Lo SHIN DO, è la tera-pia energetica messa apunto e attualizzata da unantico massaggio Taoista eattraverso la nostra ven-tennale quotidiana espe-rienza di terapisti delleenergie sottili del corpo.Attraverso la pratica SHINDO il corpo si apre alle

sue pure origini. Questaapertura avviene attraversoil vostro contatto sapienteche scioglie i blocchi ener-getici psicofisici, liberandole memorie corporeeimprigionate nei tessutiprofondi. Queste memoriecorporee bloccate nei trau-mi dei tessuti profondi (es.

miofasce e tessuti connetti-vi) risalendo in superficieattraverso la mente diven-gono vissuto emozionaleche si libera, liberandocidai traumi profondi.

Il corpo non è solo lasede dell’inconscio menta-le, esiste ormai riconosciu-to un inconscio corporeoche non risponde all’in-conscio mentale: sono peresempio le memorie deltessuto psicoaffettivo chein un traumatico emozio-nale creano impedimentifisici.

Queste memorie deltessuto psicoaffettivo sonosolo una parte dellememorie cellulari corpo-ree.

Compito quindi dell’in-tervento «terapeutico»delle pratiche psicocorpo-ree, come lo SHIN DO, èdi favorire il ripristinodella comunicazione equi-librata tra i sistemi energe-tici interni bloccati daitraumi corporei e i sistemiemozionali mentali che cipermettono la loro manife-stazione e liberazione.

Ma c’è di più: è statovisto che la comunicazio-ne tra i sistemi interni emo-zionali mentali, non va inun solo senso, come sipensava all’inizio dellascoperta della medicinapsicosomatica, ma puòessere bidirezionale. Lecellule hanno una memo-ria indipendente checomunica attraverso cari-

che elettriche che si com-mutano da elettrico in chi-mico. Il segnale elettricoarriva alla fine dell’assone(fibra di comunicazionedella cellula nervosa), cheè rigonfio di vescicolettecontenenti molecole chi-miche di neurotrasmettito-ri, queste vescicolette sifondono con la loro mem-brana formando delle spe-cie di bolle che poi si rom-pono liberando il loro con-tenuto di informazioninello spazio che c’è fra idue neuroni in contatto(spazio intersinaptico) ecatturate, portate all’inter-no del neurone. Si posso-no dare segnali eccitatorielettrici o inibitori, dipen-de dalla comunicazioneenergetica del terapista.

Si fa sempre più stradaun nuovo paradigma chenon ci chiede più di curarela malattia, ma di curarel’uomo che è malato.

Ecco perché le tecni-che psicocorporee nonsono campo della medici-na tradizionale, ma sonodi chi mette la propriaenergia a disposizione perla crescita e l’evoluzionedi un uomo migliore.

I QUATTRO SPIRITIDELLO SHIN DO

La visione cinese delcorpo umano è come quel-la di uno strumento musi-cale , da accordare comeun’arpa che si impara asuonare. L’accordaturasono i Quattro Pilastri,cioè la tecnica e le notemusicali, e i QuattroSpiriti sono la melodia chepermette di far vivere lenoto emesse dallo stru-mento.

I Quattro Spiriti sono: - Wa Armonia- Kei Rispetto - Sei Purezza - Jaku

Realizzazione I Quattro Spiriti vengo-

no dalla visione buddhistadell’universo, dove simbo-licamente i quattro ele-menti fondanti e creatoridell’universo sono: Cielo,Terra, Fuoco e Acqua.

Monastero ZenEnsoji il SanbojiAttraverso le pratiche

energetiche come lo ZenShiatsu, lo Shin Do, o ilFan Guan, attraverso laMeditazione Zen e le altreattività in programmazionepresso il Monastero Enso-Ji, a Milano e tutta estate alSanboji tempio zen sullecolline ToscoEmiliane,tutti potranno riprendereconsapevolezza del pro-prio Essere e fare esperien-za dell’armonia e delbenessere da essa derivan-ti.

Sanbo-Ji propone unfitto calendario di attività eseminari: meditazione,insegnamenti, praticheenergetiche, escursioni eattività di lavoro nei campie nel bosco scandiscono legiornate degli ospiti,lasciando ampio spazioanche allo studio persona-le.

“lucciole dalla gabbiaa una a una trasmuterannoin stelle”. OgiwaraSeisensui

Carlo Tetsugen SerraLuisa Jogen Daffonchiowww.monasterozen.it

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Lo Zen é l’Arte del vivereCos’è lo Zen: filosofia, religione o stile di vita?

di Carlo Tetsugen, Serra Luisa e Jogen Daffonchio

Una seduta di shin do

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Esiste una notevole dif-ferenza fra il verboUDIRE ed il verbo

SENTIRE, mentre il primosi riferisce all’attività del-l’orecchio che è quella diudire, il secondo chiamain causa tutti gli altri sensi.Oggi, in un’epoca di tanticlamori si sente un pomeno il bisogno di udire esempre più il bisogno di“sentire”, la nostra vita,quella dell’ambiente in cuiviviamo. Si sente il biso-gno di tornare ad ascoltarecon i cinque sensi, quellestraordinarie finestre che cimettono in comunicazionecon l’intorno, al fine diriimparare, discernere masoprattutto comprendere.Si riscopre l’intelligenzacorporea, quella che favirare le risposte vitali delnostro organismo verso laguarigione, si sente il biso-gno di considerare l’uomonella sua interezza fisica,emotivo-relazionale, men-tale-spirituale, quella chesi aggancia e comunicacon gli spazi di vita.All’interno di questa logi-ca, lo spazio non è più unsemplice ambito, bensìdilatazione e prolunga-mento della nostra vita,manifestazione del nostrospazio interiore, la nostraterza pelle. Scopriamo chenon può esistere guarigio-ne senza una sana relazio-ne con queste molteplicità.

All’inizio l’architettura,oltre ad essere l’arte dellatrasformazione dell’am-biente naturale, era ilmodo per realizzare ilbisogno umano di unirel’alto con il basso, la terracon il cielo, l’Axis mundi,l’architettura era così unasorta di riequilibratore fisi-co, psichico e spirituale.Le conoscenze tecniche ecostruttive, la medicina, lecognizioni religiose ecosmologiche, il sapereumano in genere conflui-vano in essa tanto da farla

diventare manifestazionedell’essere: architetturaterapeutica.

Anticamente era ilFeng Shui l’arte e la scien-za per vivere in armoniacon se stessi e con lo spiri-to dei luoghi, e con moda-lità ad esso riconducibili adiverse latitudini lo eranoanche il Fudo inGiappone, la GeometriaSacra della Terra in Perù, ilPhong Tuy in Vietnam, laGeomanzia in occidente,il Vastu in India.

Niente di manualistico,poiché il Feng Shui nellasua essenza è un percorsodi vita, lo ritroviamo infattiall’interno dello Xiang,una delle cinque arti dellametafisica cinese, antica-mente praticate per rag-giungere il Dao, La Via,l’illuminazione, esatta-mente come la MTC, ilTaoismo il Tai Chi ed altroancora. Da ciò si evidenziacome non sia un semplicestudio del territorio, bensìuna complessa e lungaesperienza di vita legataalla comprensione deiprincipi cosmologici eduniversali che si riflettononella profondità della vita.

Letteralmente significaVento ed Acqua, i due piùimportanti enti energeticiattivatori del Chi, essimodellano la natura ecreano l’orografia terrestre,ma poco significativi senon si collega al vento ilcielo ed all’acqua la terra.“Equilibrio fra le energiedel cielo e quelle dellaterra”, dove al centro stal’uomo, con un’importatecompito, utilizzare almeglio queste due energiee realizzare il suo destino.

Nel tempo l’osserva-zione, l’intuito, l’intelli-genza sono stati utilizzatiper capire ciò che potevaessere più o meno vantag-gioso per la vita, ciò avve-niva attraverso la com-prensione e le modalitàattraverso cui l’energiaagiva sugli uomini, i primidue elementi che si miseroin relazione furono, laforma delle cose e l’ener-gia da essa derivante.Saranno queste compren-sioni che porteranno l’uo-mo ad individuare i siti piùpropizi per edificare

tombe e abitazioni. Così sisintetizza: “Il Feng Shuitradizionale è un metodoattraverso il quale si fa unaprecisa analisi del territo-rio, con particolare riguar-do alle montagne ed alleacque al fine di giungeread una giusta posizione,ad un corretto orientamen-to ed al momento più pro-pizio per insediarsi nel-l’edificato. (P.F.Ros)

Accostarci oggi a questostudio ha senso solo attraver-so la riscoperta dell’unità, diun sapere olistico e del senti-re di far parte di un disegnopiù grande che accomunal’umanità. Far rivivere il mitodella rete di Indra, che tuttoraccoglie nella sua tramadando il giusto ruolo e la giu-sta armonia a tutte le cose, edall’uomo l’importanza deri-vante dalla sua unicità.

E nel suo essere unico

l’uomo riconosceva lasacralità del costruire pro-prio perché sacro era illuogo, il sito prescelto,aveva consapevolezza cheattraverso la realizzazionedella sua opera ne avrebbematerializzato la presenzadivina. Oggi possiamo direche un evento naturale oun manufatto sono espres-sione della stessa energiauniversale e conseguente-mente alle scelte che legenerano esse influenze-ranno l’ambiente circo-stante. E di ciò è nostra laresponsabilità di tale mani-festazione. Ma tutto questonon è altro che una rappre-sentazione dell’eternomovimento dell’energia,della mutevolezza dellavita e delle sue manifesta-zioni. Infatti l’antica sim-bologia del Tao, viene rap-

presentata da un uomoche con la sua barca navi-ga un fiume, da qui il con-cetto di “essere nella cor-rente”. Chi si avventuranel fiume della vita saràpronto ai mutamenti, èsempre in movimento, equesta è la via dell’equili-brio.

Lao Tse sapeva già che:la mente genera l’uno cheda esso ha origine il due,che il due genera iltre….che dal tre hanno ori-gine i diecimila, ossia l’illi-mitatezza dell’essere.

L’arte del raggiungi-mento dell’equilibrio fra leenergie del Cielo e quelledella Terra anticamente sichiamava Kan Yu, nomeattribuito dallo studiosoKwok Po intorno al 250a.C. anche se oggi, con iltermine Feng Shui, ci siriferisce al periodo di vita

dell’imperatore Giallo.Conosciuto come il fonda-tore della civiltà cinese, fucolui che rivoluzionò leconoscenze legate al FengShui introducendo fra l’al-tro l’uso della bussola, mafu anche l’artefice dellastesura del Canone diMedicina Interna, operache viene paragonata alCorpus Hippocraticumgreco, alle opere diClaudio Galeno, ed i cuitratti essenziali riguardano:i precetti del Taoismo,l’equilibrio Yin e Yang e laTeoria degli Elementi chesono tutt’uno con la filo-sofia del Tao, direttamentecollegata a longevità e sag-gezza dell’uomo e dove lamedicina non è altro cheparte della filosofia, dellareligione e dell’architetturatendente alla fusione di

uomo e natura con l’interouniverso. Tao che è suddi-vidibile in Tao del Cielo,della Terra e dell’Uomo.

Ma se riflettiamo, quel-lo che conosciamo delFeng Shui non è altro cheun insieme di esperienzeche si sommano fino adarrivare a noi, abbraccian-do tre grandi vie: quelladel CIELO TIAN, dellaTERRA DI e dell’UOMOREN.

Vie che arriveranno anoi attraverso le diversescuole: della Forma, quelladel Chi tangibile, Xing Shi,via della Terra, quella delChi intangibile, Liqi Pai,della Scuola della Bussola,metodo matematico viadel cielo, e le metodichedel Feng Shui avanzatoquelle della scuola XuanKong Fei Xing, Stellevolanti dello spazio -tempo, del Ba Zi o metododei quattro pilastri deldestino ed altro ancora

Resta la via dell’Uomo,di quest’ultima poco siconosce, essa si relazionaalla parte sottile di que-st’arte è quella che inmodo intuitivo ci collegaagli spazi, che come dice-vamo non saranno sempli-ci luoghi fisici ma riflesso eprolungamento di quelliinteriori. Per questo il FengShui, con la giusta saggez-za attuativa può diventareil nostro personale percor-so, la nostra personaleesperienza collegata allanostra realtà interiore,quella che porta alla con-sapevolezza di se, quellache ci farà creare ed attira-re lo spazio giusto per lanostra casa, il luogo dilavoro ed altro ancora.

Luogo di vita comeriflesso della nostra

interiorità,e con una visione piùlarga, vita e suo spazioriflesso come parte di undisegno più grande legatoalla memoria dell’apparte-nenza, al compito impre-scindibile che ogni uno dinoi ha, quello che nonconosce solitudini, perchéintegra qualunque puntodi riferimento.

* ArchitettoNaturopataDocente S.I.S.N.

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Feng Shui: un percorso di vitadi Silvana Bonaccorso*

Silvana Bonaccorso

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Molti tra noi possiedonopiante di Lavanda sul bal-cone o nel giardino di casa;esse vengono apprezzateper la loro bellezza quandosono in fioritura con laricca essenza profumataemanata, e per la loro fun-zionalità nell’allontanareinsetti non desiderati comele mosche e le zanzare. Leproprietà insetticida eparassiticida dell’olio diLavanda sono conosciuteda generazioni; altri usiverranno qui discussi in unparagrafo successivo.L’olio essenziale diLavanda viene ottenutoattraverso un processo didistillazione che richiedegrandi quantità di fiori diLavanda anche solo perprodurne un grammo diolio. Questo procedimentoviene sfruttato dalle indu-strie di estrazione di oliessenziali. Un processomolto più semplice per farein casa propria un olio diLavanda si attiva mediantel’utilizzo di un olio vetto-re; l’impiego consigliatoneè soprattutto il massaggiodelle parti da trattare …maquesto oleolito è anche uti-lizzabile in cucina.

Cosa serve per la pre-parazione?

Innanzitutto dei fioriben essiccati di Lavandache hanno conservato laloro fragranza; è importan-te qui utilizzare fiori prove-nienti da piante non tratta-te con pesticidi, anche per-ché quest’olio sarà usatosulla pelle o in cucina; è

preferibile usare dell’olioextra vergine di oliva daspremitura a freddo se lafinalità dell’uso è in cuci-na, oppure dell’olio dimandorle dolci facilmentereperibile in erboristeria sela finalità dell’uso è topico(sulla pelle ). Questi olivengono chiamati oli vet-

tori; poi ,un barattologrande a bocca larga concoperchio in base allaquantità d’olio che si vuoleottenere; un panno biancodi mussola o di garza, unaciotola grande di vetroper effettuare le miscela-zioni, una bottiglia divetro scuro con tappo digomma o di sughero per laconservazione e un imbu-to.

Procedimento:Mettere i fiori secchi

nel barattolo spingendo percompattarli e assicurandosi

che siano ben asciutti ;Riempire il barattolo di

olio vettore fino a coprirecompletamente i fiori e,fino a circa mezzo polliceprima della bocca delbarattolo, chiudere il barat-tolo con il suo coperchio emetterlo su di un davanza-le assolato, per 48 ore

andando ad agitarlo per almeno un paio di volte algiorno;

Stendere il panno bian-co di mussola o di garzasopra la ciotola, svuotare ilbarattolo sopra la garza espremere bene per poterrecuperare tutto l’olio, eli-minare i fiori utilizzati estendere di nuovo il pannodi garza per essere riutiliz-zato.

Aggiungere nuovi fiorisecchi nel barattolo riem-piendolo come nella primafase del procedimento;versare l’olio filtrato sopra

e aggiungere altro olio senecessario per coprirecompletamente i fiori, dinuovo, mettere il barattoloin un davanzale assolato elasciare riposare per almeno 48 ore e agitarlo perun minimo di due volte algiorno; ripetere i passaggi3 e 4 del procedimento

fino a quando l’olio rag-giunge il profumo deside-rato.

Mediante un imbuto,versare l’olio ottenuto inuna bottiglia di vetro scuro,chiudere la bottiglia consuo tappo e conservarla inun luogo asciutto, buio efresco .

Il periodo di scadenzadura da 6 a 12 mesi in basealla conservazione.

Proprietà terapeuticheattribuite all’oleolito diLavanda

Si rivela una manna percoccolare le gambe stan-

che e appesantite chefanno male dopo una gior-nata passata in piedi graziealle sue proprietà stimolan-te e tonificante sulla micro-circolazione ;

Ottimo coadiuvante incaso di scottature o eczemidella pelle, dona sollievo,cicatrizza, lenisce, calmal’irritazione; antisettico eantimicrobico, si può usareper trattare l’acne massag-giando delicatamente unapiccola quantità di oliosulle parti interessate primadi andare a dormire.

Come antidolorifico eantireumatico, lenisce idolori muscolari e articola-ri; allontana insetti e paras-siti fastidiosi come antisetti-co e parassiticida.

Effetti riequilibranti sulsistema energetico delcorpo umano e capacità distimolo emozionale

La Lavanda è conosciu-ta fin dall’antichità per lesue peculiarità curative eper la sua versatilità. E’indicata per tutti gli squili-bri energetici quali nervosi-smi, stress, debilitazione eper tutte le patologie soma-tizzate da questi ultimi,come insonnia, ipertensio-ne, cefalea e palpitazioni.L’oleolito di Lavanda dacucina può dare beneficioa tutto l’apparato digeren-te, soprattutto a vantaggiodel meteorismo e dei dolo-ri provocati da coliche,oltre al suo effetto aroma-tizzante su alcuni piatti dicarni.

La fitoterapia generalee più precisamente l’aro-materapia riconosce allaLavanda tante altre pro-prietà dovute all’impiegodi olio essenziale naturalee puro estratto dai fiori diLavanda oltre a quelle cheabbiamo già menzionatonell’uso dell’oleolito diLavanda .

*FarmacistaDirettore Azienda

“Alchimia Vitale”Laboratorio erboristicoDocente [email protected]

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Domanda di Iscrizione alla Scuola Italiana di Scienze NaturopaticheCentro Studi e Ricerche di Medicina Naturale e Tecniche Naturopatiche - V.le S. Candura, 83 - 93100 Caltanissetta

Il Sottoscritto/a………………………………………………………….…… nato/a a…………………………………… il…………………

residente a…………………………………………… in via………………………………………………………………… Cap……………

Tel. ………………………… Cell. ………………………… Fax………………………… e-mail…………………………………………….

Titolo di studio………………………………………………………… Professione………………………………………………..…………

CHIEDEl’iscrizione al ………… anno del corso quadriennale di Naturopatia - Sede di ………………………………………………………………

ALLEGA- copia del titolo di studio in carta libera; - fotocopia del documento di identità;- eventuale curriculum formativo; - fotocopia ricevuta di versamento del 1° contributo;- due fotografie formato tessera; - dichiarazione di consenso ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 196 del 2003 (trattamento dei dati personali).

Data…………………… Firma……………………………………………………

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di Nicolas Gervais Noah Ngah*