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MONTALE E SCHOPENHAUER Paolo Zoboli estratto da «Quaderni del “Cairoli”» 29 (2015)

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Page 1: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

MONTALE E SCHOPENHAUER

Paolo Zoboli

estratto dalaquoQuaderni del ldquoCairolirdquoraquo

29 (2015)

ISSN 2281-9436

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Alla carissima memoriadi Carlo Annoni

Dopo il primo suggerimento di Edoardo Sanguineti (laquoE non sarebbe affatto inuti-le crediamo unrsquoinchiesta sopra lrsquoinfluenza esercitata presso il primo Montale almeno dallrsquoautore del Mondo come volontagrave e rappresentazioneraquo) dopo gli studi fondamentali di Giovanni Bardazzi e di Claudio Scarpati entrambi risalenti alla fine degli anni Ottan-ta e si parva licet dopo quello di chi scrive nato successivamente sulla scia di essi alla luce di riscontri talmente illuminanti da risultare persino indubitabili dovrebbe ormai essere appurato ndash almeno cosigrave ci sembra ndash che la formazione filosofica di Montale a ca-vallo degli anni Dieci e Venti egrave in buona parte schopenhaueriana che fondamentalmente schopenhaueriana egrave nel 1925 lrsquoarchitettura filosofica della prima edizione degli Ossi di seppia che la seconda nel 1928 si caratterizza proprio per il superamento di quelle posizioni nella riapertura di un dialogo con i morti e con lrsquoOltre che porteragrave attraverso Le occasioni (1939) alla complessa tematica religiosa del terzo libro La bufera e altro (1956) che il noviziato filosofico schopenhaueriano costituirebbe insomma in questi termini la premessa di tutta la ricerca poetica montaliana1 Tale chiave interpretativa tuttavia non sembra ancora essere stata accolta dagli studiosi2 per questo convinti della bontagrave e validitagrave di essa non riteniamo inutile tentare di ribadirla sommessamente con maggiore sistematicitagrave in questa sede3

1 1916 laquoMeriggiare pallido e assortohellipraquoMontale ha molto insistito in piugrave occasioni sul discrimine costituito per lui da un

anno il 1916 e da una poesia [Meriggiare pallido e assorto]Nato a Genova nel 1896 Eugenio egrave cresciuto nel capoluogo ligure trascorrendo

perograve le estati a Monterosso dove nei primi anni del nuovo secolo il padre ha costruito una villa4 Lrsquoassolato paesaggio delle Cinque Terre con le sue scogliere a picco sul mare flagellate dalle onde con il suo suolo riarso i suoi muretti a secco la sua vegetazione di

MONTALE E SCHOPENHAUER

Sono grato a Paolo Pietrosanti che ha propiziato la stesura di queste pagine e le ha proposte ai laquoQuaderni del ldquoCairolirdquoraquo e a Andrea Aveto per il suo generoso e prezioso aiuto

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olivi e di pinastri resteragrave per sempre il lsquopaesaggio dellrsquoanimarsquo di Montale e costituiragrave in particolare lo sfondo pressocheacute unico fortemente emblematico degli Ossi di seppia5 Cosigrave si rivolgeragrave il poeta al suo mare nel 1924

La casa delle mie estati lontanetrsquoera drsquoaccanto lo sailagrave nel paese dove il sole cuocee annuvolano lrsquoaria le zanzare6

Nel giugno del 1915 Montale consegue la licenza da ragioniere Dopo il diploma mentre inizia a frequentare lrsquoufficio della ditta di famiglia (che importa acqua ragia e co-lofogravenia) prosegue la sua formazione da autodidatta presso la Biblioteca Berio la Societagrave di Letture e Conversazioni scientifiche e la Biblioteca Universitaria Fra le diverse sug-gestioni poetiche di questi anni assai forti sono certamente quelle che provengono dai poeti raccolti intorno alla laquoRiviera Ligureraquo (1899-1919) di Mario Novaro Novaro stes-so Ceccardo Roccatagliata-Ceccardi Camillo Sbarbaro Giovanni Boine7 Questi poeti Montale ricorderagrave infatti nella sua importante Intervista immaginaria (1946) e ancora a questi poeti dedicheragrave lasciando Genova per Firenze nel 1927 uno scritto intitolato emblematicamente Poeti e paesaggi di Liguria8

Il paesaggio e i poeti della Liguria sono allrsquoorigine di [Meriggiare pallido e assor-to] che il poeta insistentemente data al 1916 ponendo il lsquoframmentorsquo come primissima scaturigine della poesia degli Ossi9 Nella Nota alla prima edizione del libro si legge laquoLe liriche comprese nel presente volume scritte tra il 1916 e il 1924 non sono date in ordine cronologicoraquo mentre giagrave nella terza edizione (Lanciano Carabba 1931) la Nota recita in proposito laquoLa poesia piugrave antica del libro ndash Meriggiare ecc ndash egrave del 1916raquo10 E ancora piugrave esplicitamente nellrsquoIntervista immaginaria di quattro anni dopo

laquoMa nel rsquo16 avevo giagrave composto il primo frammento tout entier agrave sa proie attacheacute Meriggiare pallido e assorto (che modificai piugrave tardi nella strofa finale) La preda era srsquointende il mio paesaggioraquo11

Occorre ricordare che questa se effettivamente risale al 1916 egrave per noi (escluden-do una scherzosa lettera in versi dellrsquoanno precedente) la prima poesia di Montale12 Egrave vero che il poeta nellrsquoIntervista immaginaria testimonia di una precedente produzione laquoScrissi i primi versi da ragazzo Erano versi umoristici con rime tronche bizzarre Piugrave tardi conosciuto il futurismo [dunque dopo il 1909] composi anche qualche poesia di tipo fantaisiste o se si vuole grottesco-crepuscolare [hellip] Debbo anche dire che dopo le poesie grottesche scrissi qualche sonetto tra filosofico e parnassianoraquo13 ma egrave anche vero che per noi tale produzione egrave completamente perduta e che i primi testi a noi noti dopo [Meriggiare pallido e assorto] risalgono al 191714

Si leggano dunque le prime tre strofe di quel laquoprimo frammentoraquo

Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro drsquoortoascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli frusci di serpiNelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formiche

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chrsquoora si rompono ed ora srsquointreccianoa sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi15

Il testo per quanto giagrave squisitamente (e diremmo proverbialmente) montaliano egrave gremito di echi16 Per rilevarne solo alcuni se lrsquoattacco srsquointona su una suggestione dannunziana (laquoMeriggiava quel re sotto il pomarioraquo egrave lrsquoattacco di una ballata dellrsquoI-sottegraveo e la suggestione del verso egrave confermata dal raro pomario ndash lsquofruttetorsquo ndash che ritorna addirittura in posizione forte di rima nel verso inaugurale degli Ossi laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomariohellipraquo) essa egrave subito corretta con una serie di infiniti indipendenti di ascendenza boiniana del Boine dei Frantumi laquoSotto un pino sdraiarsi con lrsquoamico mi-rare in giro la serenitagrave Frullare con le dita gli aghi resinosi succhiare smemorati un filo drsquoerba amara una secca pigna scrutare a squamma a squamma con curiositagraveraquo si legga anche sempre nei Frantumi laquoEgrave cosigrave bello a volte meriggiare allrsquoombra drsquoun carrubo in faccia al mareraquo17 Potremmo aggiungere qualche cosa di Mario Novaro laquoVieni io qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde quaggiugrave tremolare fra le rame dersquo piniraquo18

Il lsquoframmentorsquo testimonia poi anche lrsquoinfluenza di due autori certo fondamentali per Montale Dante e Leopardi19 Non sono affatto trascurabili infatti nella ricerca di una lingua lsquopetrosarsquo che renda lrsquoariditagrave del suo paesaggio le rime lsquoaspre e chioccersquo di derivazione dantesca e specificamente infernale sterpi serpi (XIII 37 e 39 e anche i laquopruniraquo derivano forse dal laquogran prunoraquo del v 32) formiche biche (XXIX 64 e 66) e la rima scricchi picchi risente presumibilmente di quella dantesca Osterlicchi Tamber-nicchi cricchi (XXXII 26 28 30) Neacute sembra da escludere sul piano piugrave propriamente tematico (ma si noti anche la serie di infiniti pur se dipendenti) una precisa memoria leopardiana

Talor mrsquoassido in solitaria parteSovra un rialto al margine drsquoun lagoDi taciturne piante incoronatoIvi quando il meriggio in ciel si volveLa sua tranquilla imago il Sol dipingeEd erba o foglia non si crolla al ventoE non onda incresparsi e non cicalaStrider negrave batter penna augello in ramoNegrave farfalla ronzar neacute voce o motoDa presso neacute da lunge odi neacute vedi20

Di nostro potremmo aggiungere che nei versi successivi (laquoOndrsquoio quasi me stes-so e il mondo obblio Sedendo immoto e giagrave mi par che sciolte Giaccian le membra mieraquo) Leopardi sembra alludere a una sorta di excessus mentis che molto ricorda quello connesso alla contemplazione estetica descritta da Schopenhauer nel libro III del Mondo come volontagrave e rappresentazione laquosi dimentica il proprio individuo la propria volontagraveraquo

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 2: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

ISSN 2281-9436

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Alla carissima memoriadi Carlo Annoni

Dopo il primo suggerimento di Edoardo Sanguineti (laquoE non sarebbe affatto inuti-le crediamo unrsquoinchiesta sopra lrsquoinfluenza esercitata presso il primo Montale almeno dallrsquoautore del Mondo come volontagrave e rappresentazioneraquo) dopo gli studi fondamentali di Giovanni Bardazzi e di Claudio Scarpati entrambi risalenti alla fine degli anni Ottan-ta e si parva licet dopo quello di chi scrive nato successivamente sulla scia di essi alla luce di riscontri talmente illuminanti da risultare persino indubitabili dovrebbe ormai essere appurato ndash almeno cosigrave ci sembra ndash che la formazione filosofica di Montale a ca-vallo degli anni Dieci e Venti egrave in buona parte schopenhaueriana che fondamentalmente schopenhaueriana egrave nel 1925 lrsquoarchitettura filosofica della prima edizione degli Ossi di seppia che la seconda nel 1928 si caratterizza proprio per il superamento di quelle posizioni nella riapertura di un dialogo con i morti e con lrsquoOltre che porteragrave attraverso Le occasioni (1939) alla complessa tematica religiosa del terzo libro La bufera e altro (1956) che il noviziato filosofico schopenhaueriano costituirebbe insomma in questi termini la premessa di tutta la ricerca poetica montaliana1 Tale chiave interpretativa tuttavia non sembra ancora essere stata accolta dagli studiosi2 per questo convinti della bontagrave e validitagrave di essa non riteniamo inutile tentare di ribadirla sommessamente con maggiore sistematicitagrave in questa sede3

1 1916 laquoMeriggiare pallido e assortohellipraquoMontale ha molto insistito in piugrave occasioni sul discrimine costituito per lui da un

anno il 1916 e da una poesia [Meriggiare pallido e assorto]Nato a Genova nel 1896 Eugenio egrave cresciuto nel capoluogo ligure trascorrendo

perograve le estati a Monterosso dove nei primi anni del nuovo secolo il padre ha costruito una villa4 Lrsquoassolato paesaggio delle Cinque Terre con le sue scogliere a picco sul mare flagellate dalle onde con il suo suolo riarso i suoi muretti a secco la sua vegetazione di

MONTALE E SCHOPENHAUER

Sono grato a Paolo Pietrosanti che ha propiziato la stesura di queste pagine e le ha proposte ai laquoQuaderni del ldquoCairolirdquoraquo e a Andrea Aveto per il suo generoso e prezioso aiuto

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olivi e di pinastri resteragrave per sempre il lsquopaesaggio dellrsquoanimarsquo di Montale e costituiragrave in particolare lo sfondo pressocheacute unico fortemente emblematico degli Ossi di seppia5 Cosigrave si rivolgeragrave il poeta al suo mare nel 1924

La casa delle mie estati lontanetrsquoera drsquoaccanto lo sailagrave nel paese dove il sole cuocee annuvolano lrsquoaria le zanzare6

Nel giugno del 1915 Montale consegue la licenza da ragioniere Dopo il diploma mentre inizia a frequentare lrsquoufficio della ditta di famiglia (che importa acqua ragia e co-lofogravenia) prosegue la sua formazione da autodidatta presso la Biblioteca Berio la Societagrave di Letture e Conversazioni scientifiche e la Biblioteca Universitaria Fra le diverse sug-gestioni poetiche di questi anni assai forti sono certamente quelle che provengono dai poeti raccolti intorno alla laquoRiviera Ligureraquo (1899-1919) di Mario Novaro Novaro stes-so Ceccardo Roccatagliata-Ceccardi Camillo Sbarbaro Giovanni Boine7 Questi poeti Montale ricorderagrave infatti nella sua importante Intervista immaginaria (1946) e ancora a questi poeti dedicheragrave lasciando Genova per Firenze nel 1927 uno scritto intitolato emblematicamente Poeti e paesaggi di Liguria8

Il paesaggio e i poeti della Liguria sono allrsquoorigine di [Meriggiare pallido e assor-to] che il poeta insistentemente data al 1916 ponendo il lsquoframmentorsquo come primissima scaturigine della poesia degli Ossi9 Nella Nota alla prima edizione del libro si legge laquoLe liriche comprese nel presente volume scritte tra il 1916 e il 1924 non sono date in ordine cronologicoraquo mentre giagrave nella terza edizione (Lanciano Carabba 1931) la Nota recita in proposito laquoLa poesia piugrave antica del libro ndash Meriggiare ecc ndash egrave del 1916raquo10 E ancora piugrave esplicitamente nellrsquoIntervista immaginaria di quattro anni dopo

laquoMa nel rsquo16 avevo giagrave composto il primo frammento tout entier agrave sa proie attacheacute Meriggiare pallido e assorto (che modificai piugrave tardi nella strofa finale) La preda era srsquointende il mio paesaggioraquo11

Occorre ricordare che questa se effettivamente risale al 1916 egrave per noi (escluden-do una scherzosa lettera in versi dellrsquoanno precedente) la prima poesia di Montale12 Egrave vero che il poeta nellrsquoIntervista immaginaria testimonia di una precedente produzione laquoScrissi i primi versi da ragazzo Erano versi umoristici con rime tronche bizzarre Piugrave tardi conosciuto il futurismo [dunque dopo il 1909] composi anche qualche poesia di tipo fantaisiste o se si vuole grottesco-crepuscolare [hellip] Debbo anche dire che dopo le poesie grottesche scrissi qualche sonetto tra filosofico e parnassianoraquo13 ma egrave anche vero che per noi tale produzione egrave completamente perduta e che i primi testi a noi noti dopo [Meriggiare pallido e assorto] risalgono al 191714

Si leggano dunque le prime tre strofe di quel laquoprimo frammentoraquo

Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro drsquoortoascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli frusci di serpiNelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formiche

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chrsquoora si rompono ed ora srsquointreccianoa sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi15

Il testo per quanto giagrave squisitamente (e diremmo proverbialmente) montaliano egrave gremito di echi16 Per rilevarne solo alcuni se lrsquoattacco srsquointona su una suggestione dannunziana (laquoMeriggiava quel re sotto il pomarioraquo egrave lrsquoattacco di una ballata dellrsquoI-sottegraveo e la suggestione del verso egrave confermata dal raro pomario ndash lsquofruttetorsquo ndash che ritorna addirittura in posizione forte di rima nel verso inaugurale degli Ossi laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomariohellipraquo) essa egrave subito corretta con una serie di infiniti indipendenti di ascendenza boiniana del Boine dei Frantumi laquoSotto un pino sdraiarsi con lrsquoamico mi-rare in giro la serenitagrave Frullare con le dita gli aghi resinosi succhiare smemorati un filo drsquoerba amara una secca pigna scrutare a squamma a squamma con curiositagraveraquo si legga anche sempre nei Frantumi laquoEgrave cosigrave bello a volte meriggiare allrsquoombra drsquoun carrubo in faccia al mareraquo17 Potremmo aggiungere qualche cosa di Mario Novaro laquoVieni io qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde quaggiugrave tremolare fra le rame dersquo piniraquo18

Il lsquoframmentorsquo testimonia poi anche lrsquoinfluenza di due autori certo fondamentali per Montale Dante e Leopardi19 Non sono affatto trascurabili infatti nella ricerca di una lingua lsquopetrosarsquo che renda lrsquoariditagrave del suo paesaggio le rime lsquoaspre e chioccersquo di derivazione dantesca e specificamente infernale sterpi serpi (XIII 37 e 39 e anche i laquopruniraquo derivano forse dal laquogran prunoraquo del v 32) formiche biche (XXIX 64 e 66) e la rima scricchi picchi risente presumibilmente di quella dantesca Osterlicchi Tamber-nicchi cricchi (XXXII 26 28 30) Neacute sembra da escludere sul piano piugrave propriamente tematico (ma si noti anche la serie di infiniti pur se dipendenti) una precisa memoria leopardiana

Talor mrsquoassido in solitaria parteSovra un rialto al margine drsquoun lagoDi taciturne piante incoronatoIvi quando il meriggio in ciel si volveLa sua tranquilla imago il Sol dipingeEd erba o foglia non si crolla al ventoE non onda incresparsi e non cicalaStrider negrave batter penna augello in ramoNegrave farfalla ronzar neacute voce o motoDa presso neacute da lunge odi neacute vedi20

Di nostro potremmo aggiungere che nei versi successivi (laquoOndrsquoio quasi me stes-so e il mondo obblio Sedendo immoto e giagrave mi par che sciolte Giaccian le membra mieraquo) Leopardi sembra alludere a una sorta di excessus mentis che molto ricorda quello connesso alla contemplazione estetica descritta da Schopenhauer nel libro III del Mondo come volontagrave e rappresentazione laquosi dimentica il proprio individuo la propria volontagraveraquo

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 3: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Alla carissima memoriadi Carlo Annoni

Dopo il primo suggerimento di Edoardo Sanguineti (laquoE non sarebbe affatto inuti-le crediamo unrsquoinchiesta sopra lrsquoinfluenza esercitata presso il primo Montale almeno dallrsquoautore del Mondo come volontagrave e rappresentazioneraquo) dopo gli studi fondamentali di Giovanni Bardazzi e di Claudio Scarpati entrambi risalenti alla fine degli anni Ottan-ta e si parva licet dopo quello di chi scrive nato successivamente sulla scia di essi alla luce di riscontri talmente illuminanti da risultare persino indubitabili dovrebbe ormai essere appurato ndash almeno cosigrave ci sembra ndash che la formazione filosofica di Montale a ca-vallo degli anni Dieci e Venti egrave in buona parte schopenhaueriana che fondamentalmente schopenhaueriana egrave nel 1925 lrsquoarchitettura filosofica della prima edizione degli Ossi di seppia che la seconda nel 1928 si caratterizza proprio per il superamento di quelle posizioni nella riapertura di un dialogo con i morti e con lrsquoOltre che porteragrave attraverso Le occasioni (1939) alla complessa tematica religiosa del terzo libro La bufera e altro (1956) che il noviziato filosofico schopenhaueriano costituirebbe insomma in questi termini la premessa di tutta la ricerca poetica montaliana1 Tale chiave interpretativa tuttavia non sembra ancora essere stata accolta dagli studiosi2 per questo convinti della bontagrave e validitagrave di essa non riteniamo inutile tentare di ribadirla sommessamente con maggiore sistematicitagrave in questa sede3

1 1916 laquoMeriggiare pallido e assortohellipraquoMontale ha molto insistito in piugrave occasioni sul discrimine costituito per lui da un

anno il 1916 e da una poesia [Meriggiare pallido e assorto]Nato a Genova nel 1896 Eugenio egrave cresciuto nel capoluogo ligure trascorrendo

perograve le estati a Monterosso dove nei primi anni del nuovo secolo il padre ha costruito una villa4 Lrsquoassolato paesaggio delle Cinque Terre con le sue scogliere a picco sul mare flagellate dalle onde con il suo suolo riarso i suoi muretti a secco la sua vegetazione di

MONTALE E SCHOPENHAUER

Sono grato a Paolo Pietrosanti che ha propiziato la stesura di queste pagine e le ha proposte ai laquoQuaderni del ldquoCairolirdquoraquo e a Andrea Aveto per il suo generoso e prezioso aiuto

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olivi e di pinastri resteragrave per sempre il lsquopaesaggio dellrsquoanimarsquo di Montale e costituiragrave in particolare lo sfondo pressocheacute unico fortemente emblematico degli Ossi di seppia5 Cosigrave si rivolgeragrave il poeta al suo mare nel 1924

La casa delle mie estati lontanetrsquoera drsquoaccanto lo sailagrave nel paese dove il sole cuocee annuvolano lrsquoaria le zanzare6

Nel giugno del 1915 Montale consegue la licenza da ragioniere Dopo il diploma mentre inizia a frequentare lrsquoufficio della ditta di famiglia (che importa acqua ragia e co-lofogravenia) prosegue la sua formazione da autodidatta presso la Biblioteca Berio la Societagrave di Letture e Conversazioni scientifiche e la Biblioteca Universitaria Fra le diverse sug-gestioni poetiche di questi anni assai forti sono certamente quelle che provengono dai poeti raccolti intorno alla laquoRiviera Ligureraquo (1899-1919) di Mario Novaro Novaro stes-so Ceccardo Roccatagliata-Ceccardi Camillo Sbarbaro Giovanni Boine7 Questi poeti Montale ricorderagrave infatti nella sua importante Intervista immaginaria (1946) e ancora a questi poeti dedicheragrave lasciando Genova per Firenze nel 1927 uno scritto intitolato emblematicamente Poeti e paesaggi di Liguria8

Il paesaggio e i poeti della Liguria sono allrsquoorigine di [Meriggiare pallido e assor-to] che il poeta insistentemente data al 1916 ponendo il lsquoframmentorsquo come primissima scaturigine della poesia degli Ossi9 Nella Nota alla prima edizione del libro si legge laquoLe liriche comprese nel presente volume scritte tra il 1916 e il 1924 non sono date in ordine cronologicoraquo mentre giagrave nella terza edizione (Lanciano Carabba 1931) la Nota recita in proposito laquoLa poesia piugrave antica del libro ndash Meriggiare ecc ndash egrave del 1916raquo10 E ancora piugrave esplicitamente nellrsquoIntervista immaginaria di quattro anni dopo

laquoMa nel rsquo16 avevo giagrave composto il primo frammento tout entier agrave sa proie attacheacute Meriggiare pallido e assorto (che modificai piugrave tardi nella strofa finale) La preda era srsquointende il mio paesaggioraquo11

Occorre ricordare che questa se effettivamente risale al 1916 egrave per noi (escluden-do una scherzosa lettera in versi dellrsquoanno precedente) la prima poesia di Montale12 Egrave vero che il poeta nellrsquoIntervista immaginaria testimonia di una precedente produzione laquoScrissi i primi versi da ragazzo Erano versi umoristici con rime tronche bizzarre Piugrave tardi conosciuto il futurismo [dunque dopo il 1909] composi anche qualche poesia di tipo fantaisiste o se si vuole grottesco-crepuscolare [hellip] Debbo anche dire che dopo le poesie grottesche scrissi qualche sonetto tra filosofico e parnassianoraquo13 ma egrave anche vero che per noi tale produzione egrave completamente perduta e che i primi testi a noi noti dopo [Meriggiare pallido e assorto] risalgono al 191714

Si leggano dunque le prime tre strofe di quel laquoprimo frammentoraquo

Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro drsquoortoascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli frusci di serpiNelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formiche

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chrsquoora si rompono ed ora srsquointreccianoa sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi15

Il testo per quanto giagrave squisitamente (e diremmo proverbialmente) montaliano egrave gremito di echi16 Per rilevarne solo alcuni se lrsquoattacco srsquointona su una suggestione dannunziana (laquoMeriggiava quel re sotto il pomarioraquo egrave lrsquoattacco di una ballata dellrsquoI-sottegraveo e la suggestione del verso egrave confermata dal raro pomario ndash lsquofruttetorsquo ndash che ritorna addirittura in posizione forte di rima nel verso inaugurale degli Ossi laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomariohellipraquo) essa egrave subito corretta con una serie di infiniti indipendenti di ascendenza boiniana del Boine dei Frantumi laquoSotto un pino sdraiarsi con lrsquoamico mi-rare in giro la serenitagrave Frullare con le dita gli aghi resinosi succhiare smemorati un filo drsquoerba amara una secca pigna scrutare a squamma a squamma con curiositagraveraquo si legga anche sempre nei Frantumi laquoEgrave cosigrave bello a volte meriggiare allrsquoombra drsquoun carrubo in faccia al mareraquo17 Potremmo aggiungere qualche cosa di Mario Novaro laquoVieni io qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde quaggiugrave tremolare fra le rame dersquo piniraquo18

Il lsquoframmentorsquo testimonia poi anche lrsquoinfluenza di due autori certo fondamentali per Montale Dante e Leopardi19 Non sono affatto trascurabili infatti nella ricerca di una lingua lsquopetrosarsquo che renda lrsquoariditagrave del suo paesaggio le rime lsquoaspre e chioccersquo di derivazione dantesca e specificamente infernale sterpi serpi (XIII 37 e 39 e anche i laquopruniraquo derivano forse dal laquogran prunoraquo del v 32) formiche biche (XXIX 64 e 66) e la rima scricchi picchi risente presumibilmente di quella dantesca Osterlicchi Tamber-nicchi cricchi (XXXII 26 28 30) Neacute sembra da escludere sul piano piugrave propriamente tematico (ma si noti anche la serie di infiniti pur se dipendenti) una precisa memoria leopardiana

Talor mrsquoassido in solitaria parteSovra un rialto al margine drsquoun lagoDi taciturne piante incoronatoIvi quando il meriggio in ciel si volveLa sua tranquilla imago il Sol dipingeEd erba o foglia non si crolla al ventoE non onda incresparsi e non cicalaStrider negrave batter penna augello in ramoNegrave farfalla ronzar neacute voce o motoDa presso neacute da lunge odi neacute vedi20

Di nostro potremmo aggiungere che nei versi successivi (laquoOndrsquoio quasi me stes-so e il mondo obblio Sedendo immoto e giagrave mi par che sciolte Giaccian le membra mieraquo) Leopardi sembra alludere a una sorta di excessus mentis che molto ricorda quello connesso alla contemplazione estetica descritta da Schopenhauer nel libro III del Mondo come volontagrave e rappresentazione laquosi dimentica il proprio individuo la propria volontagraveraquo

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 4: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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olivi e di pinastri resteragrave per sempre il lsquopaesaggio dellrsquoanimarsquo di Montale e costituiragrave in particolare lo sfondo pressocheacute unico fortemente emblematico degli Ossi di seppia5 Cosigrave si rivolgeragrave il poeta al suo mare nel 1924

La casa delle mie estati lontanetrsquoera drsquoaccanto lo sailagrave nel paese dove il sole cuocee annuvolano lrsquoaria le zanzare6

Nel giugno del 1915 Montale consegue la licenza da ragioniere Dopo il diploma mentre inizia a frequentare lrsquoufficio della ditta di famiglia (che importa acqua ragia e co-lofogravenia) prosegue la sua formazione da autodidatta presso la Biblioteca Berio la Societagrave di Letture e Conversazioni scientifiche e la Biblioteca Universitaria Fra le diverse sug-gestioni poetiche di questi anni assai forti sono certamente quelle che provengono dai poeti raccolti intorno alla laquoRiviera Ligureraquo (1899-1919) di Mario Novaro Novaro stes-so Ceccardo Roccatagliata-Ceccardi Camillo Sbarbaro Giovanni Boine7 Questi poeti Montale ricorderagrave infatti nella sua importante Intervista immaginaria (1946) e ancora a questi poeti dedicheragrave lasciando Genova per Firenze nel 1927 uno scritto intitolato emblematicamente Poeti e paesaggi di Liguria8

Il paesaggio e i poeti della Liguria sono allrsquoorigine di [Meriggiare pallido e assor-to] che il poeta insistentemente data al 1916 ponendo il lsquoframmentorsquo come primissima scaturigine della poesia degli Ossi9 Nella Nota alla prima edizione del libro si legge laquoLe liriche comprese nel presente volume scritte tra il 1916 e il 1924 non sono date in ordine cronologicoraquo mentre giagrave nella terza edizione (Lanciano Carabba 1931) la Nota recita in proposito laquoLa poesia piugrave antica del libro ndash Meriggiare ecc ndash egrave del 1916raquo10 E ancora piugrave esplicitamente nellrsquoIntervista immaginaria di quattro anni dopo

laquoMa nel rsquo16 avevo giagrave composto il primo frammento tout entier agrave sa proie attacheacute Meriggiare pallido e assorto (che modificai piugrave tardi nella strofa finale) La preda era srsquointende il mio paesaggioraquo11

Occorre ricordare che questa se effettivamente risale al 1916 egrave per noi (escluden-do una scherzosa lettera in versi dellrsquoanno precedente) la prima poesia di Montale12 Egrave vero che il poeta nellrsquoIntervista immaginaria testimonia di una precedente produzione laquoScrissi i primi versi da ragazzo Erano versi umoristici con rime tronche bizzarre Piugrave tardi conosciuto il futurismo [dunque dopo il 1909] composi anche qualche poesia di tipo fantaisiste o se si vuole grottesco-crepuscolare [hellip] Debbo anche dire che dopo le poesie grottesche scrissi qualche sonetto tra filosofico e parnassianoraquo13 ma egrave anche vero che per noi tale produzione egrave completamente perduta e che i primi testi a noi noti dopo [Meriggiare pallido e assorto] risalgono al 191714

Si leggano dunque le prime tre strofe di quel laquoprimo frammentoraquo

Meriggiare pallido e assortopresso un rovente muro drsquoortoascoltare tra i pruni e gli sterpischiocchi di merli frusci di serpiNelle crepe del suolo o su la vecciaspiar le file di rosse formiche

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chrsquoora si rompono ed ora srsquointreccianoa sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi15

Il testo per quanto giagrave squisitamente (e diremmo proverbialmente) montaliano egrave gremito di echi16 Per rilevarne solo alcuni se lrsquoattacco srsquointona su una suggestione dannunziana (laquoMeriggiava quel re sotto il pomarioraquo egrave lrsquoattacco di una ballata dellrsquoI-sottegraveo e la suggestione del verso egrave confermata dal raro pomario ndash lsquofruttetorsquo ndash che ritorna addirittura in posizione forte di rima nel verso inaugurale degli Ossi laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomariohellipraquo) essa egrave subito corretta con una serie di infiniti indipendenti di ascendenza boiniana del Boine dei Frantumi laquoSotto un pino sdraiarsi con lrsquoamico mi-rare in giro la serenitagrave Frullare con le dita gli aghi resinosi succhiare smemorati un filo drsquoerba amara una secca pigna scrutare a squamma a squamma con curiositagraveraquo si legga anche sempre nei Frantumi laquoEgrave cosigrave bello a volte meriggiare allrsquoombra drsquoun carrubo in faccia al mareraquo17 Potremmo aggiungere qualche cosa di Mario Novaro laquoVieni io qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde quaggiugrave tremolare fra le rame dersquo piniraquo18

Il lsquoframmentorsquo testimonia poi anche lrsquoinfluenza di due autori certo fondamentali per Montale Dante e Leopardi19 Non sono affatto trascurabili infatti nella ricerca di una lingua lsquopetrosarsquo che renda lrsquoariditagrave del suo paesaggio le rime lsquoaspre e chioccersquo di derivazione dantesca e specificamente infernale sterpi serpi (XIII 37 e 39 e anche i laquopruniraquo derivano forse dal laquogran prunoraquo del v 32) formiche biche (XXIX 64 e 66) e la rima scricchi picchi risente presumibilmente di quella dantesca Osterlicchi Tamber-nicchi cricchi (XXXII 26 28 30) Neacute sembra da escludere sul piano piugrave propriamente tematico (ma si noti anche la serie di infiniti pur se dipendenti) una precisa memoria leopardiana

Talor mrsquoassido in solitaria parteSovra un rialto al margine drsquoun lagoDi taciturne piante incoronatoIvi quando il meriggio in ciel si volveLa sua tranquilla imago il Sol dipingeEd erba o foglia non si crolla al ventoE non onda incresparsi e non cicalaStrider negrave batter penna augello in ramoNegrave farfalla ronzar neacute voce o motoDa presso neacute da lunge odi neacute vedi20

Di nostro potremmo aggiungere che nei versi successivi (laquoOndrsquoio quasi me stes-so e il mondo obblio Sedendo immoto e giagrave mi par che sciolte Giaccian le membra mieraquo) Leopardi sembra alludere a una sorta di excessus mentis che molto ricorda quello connesso alla contemplazione estetica descritta da Schopenhauer nel libro III del Mondo come volontagrave e rappresentazione laquosi dimentica il proprio individuo la propria volontagraveraquo

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 5: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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chrsquoora si rompono ed ora srsquointreccianoa sommo di minuscole biche

Osservare tra frondi il palpitarelontano di scaglie di marementre si levano tremuli scricchidi cicale dai calvi picchi15

Il testo per quanto giagrave squisitamente (e diremmo proverbialmente) montaliano egrave gremito di echi16 Per rilevarne solo alcuni se lrsquoattacco srsquointona su una suggestione dannunziana (laquoMeriggiava quel re sotto il pomarioraquo egrave lrsquoattacco di una ballata dellrsquoI-sottegraveo e la suggestione del verso egrave confermata dal raro pomario ndash lsquofruttetorsquo ndash che ritorna addirittura in posizione forte di rima nel verso inaugurale degli Ossi laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomariohellipraquo) essa egrave subito corretta con una serie di infiniti indipendenti di ascendenza boiniana del Boine dei Frantumi laquoSotto un pino sdraiarsi con lrsquoamico mi-rare in giro la serenitagrave Frullare con le dita gli aghi resinosi succhiare smemorati un filo drsquoerba amara una secca pigna scrutare a squamma a squamma con curiositagraveraquo si legga anche sempre nei Frantumi laquoEgrave cosigrave bello a volte meriggiare allrsquoombra drsquoun carrubo in faccia al mareraquo17 Potremmo aggiungere qualche cosa di Mario Novaro laquoVieni io qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde quaggiugrave tremolare fra le rame dersquo piniraquo18

Il lsquoframmentorsquo testimonia poi anche lrsquoinfluenza di due autori certo fondamentali per Montale Dante e Leopardi19 Non sono affatto trascurabili infatti nella ricerca di una lingua lsquopetrosarsquo che renda lrsquoariditagrave del suo paesaggio le rime lsquoaspre e chioccersquo di derivazione dantesca e specificamente infernale sterpi serpi (XIII 37 e 39 e anche i laquopruniraquo derivano forse dal laquogran prunoraquo del v 32) formiche biche (XXIX 64 e 66) e la rima scricchi picchi risente presumibilmente di quella dantesca Osterlicchi Tamber-nicchi cricchi (XXXII 26 28 30) Neacute sembra da escludere sul piano piugrave propriamente tematico (ma si noti anche la serie di infiniti pur se dipendenti) una precisa memoria leopardiana

Talor mrsquoassido in solitaria parteSovra un rialto al margine drsquoun lagoDi taciturne piante incoronatoIvi quando il meriggio in ciel si volveLa sua tranquilla imago il Sol dipingeEd erba o foglia non si crolla al ventoE non onda incresparsi e non cicalaStrider negrave batter penna augello in ramoNegrave farfalla ronzar neacute voce o motoDa presso neacute da lunge odi neacute vedi20

Di nostro potremmo aggiungere che nei versi successivi (laquoOndrsquoio quasi me stes-so e il mondo obblio Sedendo immoto e giagrave mi par che sciolte Giaccian le membra mieraquo) Leopardi sembra alludere a una sorta di excessus mentis che molto ricorda quello connesso alla contemplazione estetica descritta da Schopenhauer nel libro III del Mondo come volontagrave e rappresentazione laquosi dimentica il proprio individuo la propria volontagraveraquo

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 6: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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la quale descrizione a sua volta sembra persino anticipare qualcosa della contemplazio-ne di [Meriggiare] laquoE perciograve appunto non egrave piugrave individuo quegli che egrave assorto in tale intuizioneraquo21

Montale afferma di essere intervenuto successivamente sulla strofa finale del suo lsquoframmentorsquo un manoscritto reca infatti la doppia data laquo1916-922raquo22 La questione non egrave di poco momento percheacute lrsquoultima strofa attribuisce un significato filosofico allrsquoamato paesaggio di Monterosso Il laquorovente muro drsquoortoraquo della prima strofa diventa laquouna mu-raglia che ha in cima cocci aguzzi di bottigliaraquo immagine del limite invalicabile che si frappone fra noi e la veritagrave ultima del mondo

E andando nel sole che abbagliasentire con triste meravigliacomrsquoegrave tutta la vita e il suo travaglioin questo seguitare una muragliache ha in cima cocci aguzzi di bottiglia23

Il paesaggio rappresentato ancora una volta familiarissimo a Montale e insieme filtrato attraverso i suoi poeti (un laquomuretto irto di cocci puntuti a difesaraquo si trova nel romanzo di Boine Il peccato laquococci innumeri di vetro sulla cinta vetusta alla difesaraquo compaiono anche nella Signorina Felicita di Gozzano) si carica cosigrave di unrsquoinquietudi-ne metafisica anche la laquomeravigliaraquo sembra proprio lo ζαυμάζειν che Aristotele non casualmente nella Metafisica pone allrsquoorigine della filosofia laquoInfatti gli uomini hanno cominciato a filosofare ora come in origine a causa della meravigliaraquo (ma il poeta spe-cifica laquotriste meravigliaraquo)24

Del resto gli autori cari al giovane Montale che abbiamo ricordato sono tutti piugrave o meno implicati con Schopenhauer da Novaro che Montale stesso definisce laquopoeta-filosoforaquo al piugrave (apparentemente) afilosofico di tutti Sbarbaro25 Novaro si era laureato in filosofia in Germania e tracce del filosofo di Danzica (e piugrave in generale della filosofia tedesca) si trovano nei suoi Murmuri ed Echi (1912 1914 e 1919) presenze schopen-haueriane ha rilevato Bardazzi in Sbarbaro e in Boine e questrsquoultimo nel 1914 in chiave schopenhaueriana aveva letto Bergson26 Gozzano a suggello dei suoi Colloqui (1911) si era addirittura ritratto come laquoil fanciullo [hellip] tenero e antico [hellip] che meditava Arturo e Federicoraquo (ovvero Schopenhauer e Nietzsche) e in modo del tutto speculare Montale a suggello degli Ossi si sarebbe ritratto nella cornice di Monterosso come il laquofanciullo antico che accanto ad una rogravesa balaustrata lentamente moriva sorridendoraquo27

Quanto a Leopardi proprio al poeta dei Canti sono notoriamente legate le prime notizie su Schopenhauer giunte in Italia grazie al saggio celeberrimo di Francesco De Sanctis appunto Schopenhauer e Leopardi (1858)28 Certo in virtugrave di esso quello stesso anno (e solo due anni prima di morire) Schopenhauer scopre Leopardi e scopre certo in lui uno spirito fraterno tanto che nei Supplementi al quarto libro del Mondo come vo-lontagrave e rappresentazione (nellrsquoultima edizione del 1859) a proposito Della nullitagrave e del dolore della vita scrive conclusivamente laquoNessuno ha perograve trattato questo oggetto cosigrave profondamente e cosigrave esaurientemente come nei nostri giorni Leopardiraquo29

Egrave proprio con il 1916 probabilmente che inizia per il ventenne Eugenio un per-corso di laquoeducazione filosoficaraquo quellrsquoanno lrsquoamata sorella Marianna di lui maggiore di due anni ottiene dai genitori il permesso di iscriversi alla facoltagrave di Lettere e Filosofia

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 7: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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dellrsquoUniversitagrave di Genova Fra i due si stabilisce un profondo sodalizio intellettuale e lrsquo8 novembre 1917 il poeta scrive alla sorella le parole famose

Io sono un amico dellrsquoinvisibile e non faccio conto che di ciograve che si fa sentire e non si mostra e non credo e non posso credere a tutto quello che si tocca e che si vede

mentre il 26 settembre 1925 allrsquoaltro capo della storia dei primi Ossi (stampati nel giu-gno precedente) Montale scriveragrave analogamente e retrospettivamente a Carlo Linati

io ho avuta unrsquoeducazione filosofica e unrsquoadolescenza addirittura hanteacutee di metafi-sica30

Egrave nota la dubitosa dichiarazione dello stesso Montale laquoforse negli anni in cui composi gli Ossi di seppia (tra il rsquo20 e il rsquo25) agigrave in me la filosofia dei contingentisti fran-cesi del Boutroux soprattutto che conobbi meglio del Bergson Il miracolo era per me evidente come la necessitagraveraquo ma le pur accuratissime indagini in proposito lasciano tutto sommato abbastanza delusi31 Proprio nellrsquoottobre del 1916 piuttosto Eugenio e Ma-rianna acquistano La filosofia delle universitagrave di Schopenhauer nel Quaderno genovese dellrsquoanno successivo importante documento della formazione del poeta a proposito del-la domanda laquoQuali sono i quaranta libri che preferireste dovendo ritirarvi a vita cenobi-ticaraquo (proposta dalla rivista luganese laquoCoenobiumraquo) Montale incomincia rispondendo laquouna scelta di Descartes Spinoza Schopenhauer Bergsonraquo32 Ma il 1916 costituisce una data di non trascurabile importanza anche per la fortuna di Schopenhauer in Italia33 Quellrsquoanno esce infatti nei laquoClassici della filosofia modernaraquo di Laterza diretti da Croce e Gentile il secondo volume (contenente i libri III-IV) della traduzione del Mondo come volontagrave e rappresentazione dovuta a Paolo Savj-Lopez (il primo contenente i libri I-II era uscito nel 1914)34 Con la sua abituale reticenza Montale confideragrave a Glauco Cam-bon a Forte dei Marmi il 7 luglio 1977

Non ho mai letto Schopenhauer seriamente ho solo dato unrsquoocchiata al suo massimo libro Il mondo come rappresentazione e come volontagrave ma lrsquoho conosciuto attraverso i manuali di storia della filosofia e le sue idee mi hanno interessato Di Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesse35

In realtagrave le cose stanno assai diversamente il poeta lesse certo con profondissimo interesse lrsquoopera maggiore del filosofo (con particolare attenzione al libro IV) e quasi certamente nella traduzione di Savj-Lopez36 Tale dialogo con la filosofia di Schopen-hauer sembra lasciare le prime tracce nella poesia di Montale fra il 1921 e il 1922 e forse non casualmente proprio nel 1922 il poeta egrave intervenuto se ci atteniamo alla doppia data del manoscritto sopra ricordato sullrsquoultima strofa di [Meriggiare pallido e assorto] Il dialogo si faragrave poi intensissimo nel 1924 tanto che lrsquoanno dopo la filosofia di Schopenhauer costituiragrave ndash se la nostra ipotesi non egrave errata ndash lrsquoarchitettura filosofica degli Ossi di seppia nello stesso 1924 infatti il poeta scrive (schopenhauerianamente come si cercheragrave di dimostrare) che laquoil suo genere egrave tutta unrsquoattesa del miracoloraquo37

Riesce certo difficile immaginare che chi nel 1916 ha composto [Meriggiare pal-lido e assorto] (per quanto magari in una forma differente da quella che conosciamo)

179

abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

180

co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 8: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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abbia poi scritto le poesie disperse del triennio 1917-1919 cosigrave diverse da quel testo cosigrave simile invece alle altre composte dal 1921 al 1925 fra le quali verragrave inserito (i co-siddetti lsquoossirsquo brevi)38 Resta perograve il fatto che Montale ha voluto insistere su quella data e che dellrsquointero libro quel laquoprimo frammentoraquo cosigrave come noi lo conosciamo propone alcuni degli elementi essenziali in esso il paesaggio di Monterosso rappresentato nella sua ruvida concretezza per mezzo di una lingua scabra e lsquopetrosarsquo debitrice di Dante e dei poeti della lsquolinea ligurersquo suscita lrsquoinquietudine metafisica che giagrave prende corpo negli emblemi centrali dellrsquolaquoortoraquo luogo per eccellenza dellrsquoindagine filosofica degli Ossi e del laquomuroraquo (o della laquomuragliaraquo) contro il quale quellrsquoindagine egrave costretta ad arrestarsi39

2 Ossi di seppia (1925)Ricordiamo preliminarmente che quando stende lrsquoindice del suo primo libro dei

testi composti da [Meriggiare pallido e assorto] in poi Montale ne seleziona cinquan-tadue e li organizza in quattro sezioni Movimenti Ossi di seppia Mediterraneo Me-riggi40 Movimenti comprende otto testi due dei quali (Caffegrave a Rapallo e Epigramma) raccolti sotto il titolo in occhiello Versi a Camillo Sbarbaro mentre i Sarcofaghi che la concludono (e che nellrsquoindice figurano come un solo testo) sono composti da quattro lsquobassorilievirsquo la sezione eponima comprende ventidue testi quasi tutti in quartine (con lrsquoeccezione di quattro soli) e per lo piugrave brevi (sono infatti i cosiddetti lsquoossirsquo brevi solo tre fra i quali [Meriggiare] contano piugrave di tre quartine)41 Mediterraneo egrave un poemet-to costituito da nove parti che nellrsquoindice figura come un solo testo infine i Meriggi comprendono nove testi (Lrsquoagave su lo scoglio con titolo in occhiello egrave composta da tre lsquopannellirsquo ma figura anchrsquoessa nellrsquoindice come un solo testo) e sono chiaramente costituiti da tre lsquotritticirsquo successivi Fine dellrsquoinfanzia Lrsquoagave su lo scoglio e Vasca Egloga Flussi e Clivo di struttura e misura assai simili che alternano agli endecasilla-bi versi di misure piugrave brevi Casa sul mare Marezzo e Crisalide intessute quasi esclu-sivamente di endecasillabi Apre il libro prima dei Movimenti un testo isolato [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] composto in carattere corsivo e intitolato In limine e lo chiude dopo i Meriggi un altro testo isolato intitolato Riviere (ma questa volta il titolo egrave portato in occhiello)42

Quanto alla datazione dei testi leggiamo per intero la Nota alla quinta edizione del libro (1942) tenendo naturalmente presente che essa si riferisce a un libro accresciuto successivamente alla princeps del 1925

I termini 1920-1927 escludono un solo frammento (Meriggiare pallido ecc) che egrave del 1916 Fra le poesie piugrave antiche sono Riviere (1920) e I limoni (1921) I veri e propri Ossi di seppia nacquero tra il rsquo21 e il rsquo25 Mediterraneo egrave del 1924 la serie Meriggi e ombre [= Meriggi] appartiene al periodo 1922-1924 eccettuandone le poesie aggiunte allrsquoedizione del rsquo2843

21 Prologo nellrsquoorto

Dopo In limine (lsquosulla sogliarsquo del libro e dellrsquoOltre) che egrave del 1924 e di cui si diragrave piugrave avanti la prima sezione vera e propria Movimenti egrave aperta da un testo piugrave antico e ugualmente programmatico I limoni che costituisce un vero e proprio lsquoprologo (filosofi-

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 9: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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co) nellrsquoortorsquo Lrsquolaquoortoraquo della villa di Monterosso in cui nacque laquotanta parte degli Ossiraquo era un laquopiccolo mondo che oggi non esiste piugraveraquo

Era limitato dal lato del torrente da un alto muro a calce crsquoera il pozzo e accanto il motore che consentiva di mandare lrsquoacqua alla villa e alle aiole poi il truo-golo dove Maria sciacquava il bucato pergolati di uva piante di susine albicocchi mandarini la serra il terreno coltivato a verdure e le meravigliose spalliere di limoni ndash piugrave che limoni cedri ndash dal profumo intenso44

Il lettore degli Ossi riconosceragrave subito infatti il laquorovente muro drsquoortoraquo di [Merig-giare] il laquopozzoraquo di [Cigola la carrucola del pozzo] la laquopomparaquo dellrsquoacqua di Casa sul mare il laquopomarioraquo di In limine e appunto lo scenario dei Limoni45 Anche il testo del 1921 ha infatti come sfondo lrsquoorto di villa Montale (laquonegli orti tra gli alberi dei limo-niraquo) che anche in esso come giagrave in [Meriggiare] (originariamente intitolato Tra gli orti e modificato nellrsquoultima strofa lrsquoanno dopo) diviene il luogo dellrsquoindagine filosofica

Vedi in questi silenzi in cui le cosesrsquoabbandonano e sembrano vicinea tradire il loro ultimo segretotalora ci si aspettadi scoprire uno sbaglio di Naturail punto morto del mondo lrsquoanello che non tieneil filo da disbrogliare che finalmente ci mettanel mezzo di una veritagrave46

La serie sinonimica da laquouno sbaglio di Naturaraquo a laquoil filo da disbrogliareraquo culmina per quanto riguarda questo studio in quellrsquolaquoanello che non tieneraquo che ha giagrave un sapo-re tutto schopenhaueriano piugrave volte nel Mondo il filosofo usa infatti a proposito dei fenomeni inestricabilmente connessi dal principio di ragion sufficiente (il cui insieme costituisce la natura) lrsquoimmagine della laquocatenaraquo della quale ogni singolo fenomeno egrave un laquoanelloraquo47 Lrsquolaquoanello che non tieneraquo rappresenta dunque per il poeta uno laquosbaglio di Naturaraquo ovvero unrsquoeccezione alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion suf-ficiente (che esprime appunto la necessaria connessione spazio-temporale e causale dei fenomeni) dal quale la natura egrave retta un improvviso e impossibile strappo nel tessuto compatto del mondo Ben schopenhaueriana egrave soprattutto la volontagrave di penetrare il se-greto ultimo delle cose (in una redazione manoscritta del testo si legge la variante laquoil segreto della Naturaraquo)48 nei tre anni successivi indubitabilmente schopenhaueriano saragrave il tentativo di risposta a questa domanda

22 Il mondo come volontagrave e rappresentazione

Schopenhauer muove notoriamente dalla distinzione kantiana tra fenomeno e nou-meno tra mondo come appare nelle forme conoscitive dellrsquouomo e mondo come egrave in seacute49 Peraltro il filosofo ritiene di aver penetrato il mistero della lsquocosa in seacutersquo di Kant lrsquouomo puograve giungere a essa nella conoscenza immediata del proprio corpo come volon-tagrave50 Egrave questo il primo passo per comprendere lrsquoessenza di tutti i fenomeni dallrsquouomo alla natura animale dalla natura vegetale a quella inorganica

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 10: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Un ultimo passo ci rimane da fare lrsquoestensione del nostro sistema anche a quelle forze che agiscono nella natura secondo leggi generali ed immutabili conformemente alle quali si producono i movimenti di tutti quei corpi che affatto privi di organi non sono sensibili allo stimolo e non possono conoscere motivi La chiave per lrsquointendimento delle cose nella loro sostanza in seacute ndash chiave che sola poteva darci lrsquoimmediata cognizione della nostra propria essenza ndash dobbiamo ora applicarla anche a questi fenomeni del mondo inorganico che sono i piugrave remoti da noi stessi Ora se noi li osserviamo con occhio indagatore se vediamo il veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondo la costanza con cui il magnete torna sempre a volgersi al polo lo slancio con cui il ferro corre alla calamita la vivacitagrave con cui i poli elettrici tendono a congiungersi vivacitagrave che viene aumentata dagli ostacoli proprio come accade ai desideri umani se vediamo il cristallo formarsi quasi istantaneamente con tanta regolaritagrave di conformazione la quale evidentemente egrave solo una risoluta e precisa tendenza verso differenti dire-zioni irrigidita e fissata drsquoun tratto se osserviamo la scelta con cui i corpi sottratti ai vincoli della soliditagrave e fatti liberi dallo stato liquido si cercano si sfuggono si congiungono si separano se infine sentiamo direttamente che un peso la cui tendenza verso terra sia trattenuta dal nostro corpo grava e preme incessantemente su di questo seguendo la propria unica tendenza ndash non ci costeragrave un grande sforzo di fantasia il riconoscere anche a sigrave gran distanza la nostra medesima essenza quella stessa che in noi opera secondo i suoi fini alla luce della conoscenza mentre qui nei piugrave deboli dersquo suoi fenomeni opera in modo cieco sordo unilaterale ed invariabile Ella egrave sempre una e sempre la stessa in cosigrave diverse manifestazioni e perciograve ndash come il primo crepuscolo partecipa coi raggi del pieno meriggio del nome di luce solare ndash in queste ed in quelle deve prendere il nome di volontagrave il quale contrassegna ciograve che egrave essenza di ciascuna cosa nel mondo ed unica sostanza di ogni fenomeno51

La laquovolontagraveraquo (o ciograve che egrave lo stesso la laquovolontagrave di vivereraquo) laquocieco irresistibile impetoraquo egrave dunque lrsquolsquoin seacutersquo laquolrsquointerna sostanza lrsquoessenzaraquo dellrsquointero mondo fenomeni-co che di essa egrave laquolo specchioraquo52 Ebbene lrsquoipotesi della volontagrave come essenza metafisica dellrsquouomo e del mondo affiora chiaramente in due luoghi degli Ossi di seppia Nellrsquoulti-mo lsquobassorilievorsquo dei Sarcofaghi (fine del 1923) a proposito dellrsquouomo

Lo guarda il triste artiere che al lavoro si recae giagrave gli batte ai polsi una volontagrave cieca53

Il luogo montaliano trova infatti un puntuale riscontro e una necessaria spiegazio-ne (la circolazione sanguigna egrave per definizione una funzione involontaria del corpo) nel testo di Schopenhauer

Anche in noi la stessa volontagrave agisce in vari modi ciecamente in tutte le fun-zioni del nostro corpo che nessuna conoscenza guida in tutti i suoi processi vitali e vegetativi digestione circolazione del sangue secrezione sviluppo riproduzione54

Ma giagrave lrsquoanno prima nel 1922 nel lsquotritticorsquo Lrsquoagave su lo scoglio (e in particolare nel secondo lsquopannellorsquo contrassegnato dallrsquoindicazione in epigrafe laquoTramontanaraquo) si legge

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 11: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Oggi una volontagrave di ferro spazza lrsquoariadivelle gli arbusti strapazza i palmizie nel mare compresso scavagrandi solchi crestati di bava55

Non sfuggiragrave che identificare la tramontana con laquouna volontagrave di ferroraquo non egrave anco-ra una volta per nulla ovvio ma egrave perfettamente in linea con gli esempi portati da Scho-penhauer nel brano sopra ampiamente citato (in particolare con laquoil veemente incessante impeto con cui le acque precipitano verso il profondoraquo)56

Se il mondo egrave da un lato laquoin tutto e per tutto volontagraveraquo dallrsquoaltro egrave laquoin tutto e per tutto rappresentazioneraquo57 Quando la volontagrave diventa oggetto per un soggetto la lsquocosa in seacutersquo si fenomenizza e ha luogo la rappresentazione allora lrsquounico soggetto universa-le ha di fronte a seacute non lrsquounica metafisica volontagrave ma le idee di Platone ovverossia i gradi successivi dalle forze piugrave elementari fino allrsquouomo in cui essa si oggettiva nella conoscenza Attraverso il prisma dello spazio-tempo il soggetto universale e le idee si rifrangono poi negli innumerevoli esseri conoscenti (nei quali lrsquounico soggetto si egrave unito a un corpo) e nella miriade di altri singoli fenomeni connessi dal principio di ragione che costituiscono il mondo come rappresentazione Il mondo insomma ci appare in modo diverso (come rappresentazione) da come egrave in seacute (come volontagrave) e con le parole dellrsquolaquoantichissima sapienza indianaraquo Schopenhauer afferma laquoEgrave Maya il velo ingan-natore che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non puograve dirsi neacute che esista neacute che non esistaraquo58 Si legga a questo proposito un passo importante dellrsquoIntervista immaginaria

Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro eppure sentivo di essere vi-cino a qualcosa di essenziale Un velo sottile un filo appena mi separava dal quid definitivo Lrsquoespressione assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo di quel filo una esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresentazione59

Non si tratta soltanto della scoperta citazione del laquomondo come rappresentazioneraquo e neppure soltanto di quel laquoveloraquo e di quellrsquolaquoingannoraquo che rimandano puntualmente al laquovelo ingannatoreraquo di Maya anche quel laquoqualcosa di essenzialeraquo e quel laquoquid definiti-voraquo nascosti da quel laquoveloraquo sembrano infatti serbare traccia del testo schopenhaueriano nel quale la volontagrave di vivere egrave definita ripetutamente laquoessenza del mondoraquo ma anche laquonon [hellip] una entitagrave sconosciuta un quid ottenuto per via di deduzioni bensigrave alcuncheacute direttamente conosciutoraquo laquoun quid infinitamente piugrave notoraquo laquoquel quid imperscrutabi-leraquo60 Dunque Schopenhauer che pure nellrsquoIntervista non egrave nominato sembra addirittura prestare a Montale i termini concettuali e perfino le parole per definire retrospettivamen-te il significato della sua ricerca poetica al tempo degli Ossi

Il testo notissimo che nel libro affronta direttamente il tema della laquofine dellrsquoingan-no del mondo come rappresentazioneraquo (uno dei testi della sezione eponima scritto nel 1923) si allontana tuttavia per alcuni aspetti dallrsquoortodossia schopenhaueriana

Forse un mattino andando in unrsquoaria di vetroarida rivolgendomi vedrograve compirsi il miracoloil nulla alle mie spalle il vuoto dietrodi me con un terrore di ubriaco

183

Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 12: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Poi come srsquouno schermo srsquoaccamperanno di gittoalberi case colli per lrsquoinganno consuetoMa saragrave troppo tardi ed io me nrsquoandrograve zittotra gli uomini che non si voltano col mio segreto61

Egrave del 1966 un autocommento del poeta su questo lsquoossorsquo breve

Qui naturalmente crsquoegrave lrsquoidea che la nostra visione delle cose esterne sensibili sia puramente illusoria e se noi ci volgessimo indietro e questo scenario tardasse per un secondo a ripresentarsi noi ci accorgeremmo del vuoto ecco [hellip] Non si voltano gli uomini positivi che non hanno dubbi naturalmente Ai quali io mi rifiuto di comunicare la mia scoperta che poi dopo se si voltassero vedrebbero che cosa succede questo spavento di trovarsi il niente dietrohellip [hellip] Mi sono voltato molte volte ma non egrave successo nulla di similehellip Purtroppo non sono stato degno di veder compiersi questo disastroso miracolo62

Sia nel testo che nellrsquoautocommento il poeta parla di un laquomiracoloraquo ovvero di una impossibile eccezione alla regola alla necessitagrave e universalitagrave del principio di ragion sufficiente allrsquolaquoinganno consuetoraquo che egrave poi lrsquolaquoinganno del mondo come rappresenta-zioneraquo dellrsquoIntervista immaginaria laquoil velo ingannatoreraquo di Maya e nel confronto con laquogli uomini che non si voltanoraquo afferma la condizione iniziatica di chi dopo lrsquoipotetico laquomiracoloraquo del mondo come rappresentazione porteragrave con seacute il laquosegretoraquo Tuttavia il sistema di Schopenhauer non contempla affatto un simile evento un improvviso venir meno della rappresentazione un repentino e immotivato sciogliersi della connessione tra i fenomeni da poeta Montale sembra piuttosto con lrsquoorecchio ad altre suggestioni mettere in scena per cosigrave dire lrsquoistante della presa di coscienza derivata dalla medita-zione del filosofo63

23 Nel cerchio della Necessitagrave

Se la volontagrave come lsquocosa in seacutersquo egrave libera i fenomeni di essa sono invece come si diceva necessariamente connessi dal principio di ragione lrsquointero mondo come rap-presentazione egrave dunque soggetto al piugrave rigido determinismo alla piugrave assoluta necessi-tagrave64 In esso non trova luogo neppure il libero arbitrio dellrsquouomo il medesimo rapporto necessario che lega causa ed effetto nella natura inorganica e stimolo e reazione nella natura vegetale lega nellrsquoanimale ma anche nellrsquouomo motivo e azione Ogni azione dellrsquouomo dunque nasce necessariamente dal motivo nel mondo come rappresentazio-ne sottomesso alla Necessitagrave la libertagrave non esiste65

Egrave questo un ambito di riflessione toccato da Montale in due testi del 1924 per piugrave aspetti speculari In limine che apre gli Ossi di seppia e Crisalide che chiude i Meriggi e virtualmente lrsquointero libro prima di Riviere66 Si legga innanzitutto una strofa di Crisalide

Ah crisalide comrsquoegrave amara questatortura senza nome che ci volvee ci porta lontani ndash e poi non restanoneppure le nostre orme sulla polveree noi andremo innanzi senza smuovereun sasso solo della gran muraglia

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 13: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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e forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoe non vedremo sorgere per viala libertagrave il miracoloil fatto che non era necessario67

La questione egrave posta in termini problematici laquoe forse tutto egrave fisso tutto egrave scrittoraquo (si tratta dello stesso forse che apre [Forse un mattino] ndash di probabile matrice leopar-diana laquoForse srsquoavessrsquoio lrsquoalehellipraquo ndash che sempre accompagna le ipotesi metafisiche del poeta) ma la successiva serie sinonimica egrave chiarissima laquoil fatto che non era necessarioraquo sarebbe nuovamente un laquomiracoloraquo come quello di [Forse un mattino] ovvero unrsquoec-cezione al determinismo del mondo come rappresentazione e proprio per questo sarebbe la laquolibertagraveraquo contrapposta alla necessitagrave La necessitagrave egrave infatti la negazione della libertagrave come la libertagrave egrave la negazione della necessitagrave

Il concetto di libertagrave egrave dunque propriamente concetto negativo essendo il suo contenuto nientrsquoaltro che negazione della necessitagrave ovvero del rapporto di causa ed effetto conforme al principio di ragione [hellip] Il fenomeno lrsquooggetto egrave necessaria-mente e immutabilmente determinato nella catena delle cause e degli effetti la quale non puograve avere interruzione alcuna68

Subito dopo il filosofo precisa che il fenomenooggetto egrave solo laquoun anelloraquo del-lrsquolaquointera catenaraquo lrsquolaquointerruzioneraquo nella laquocatena delle cause e degli effettiraquo sarebbe na-turalmente il montaliano laquoanello che non tieneraquo

Si saragrave notato che nei versi di Crisalide ritorna con il medesimo valore simbolico la laquomuragliaraquo di [Meriggiare pallido e assorto] Neacute il lemma muraglia neacute il lemma muro compaiono nella traduzione di Savj-Lopez peraltro uno snodo importante del ragio-namento di Schopenhauer egrave affidato a una similitudine che paragona nella ricerca del-lrsquolaquoessenza delle coseraquo (la lsquocosa in seacutersquo) il mondo come rappresentazione alle laquofacciateraquo (dunque alle mura) di un laquocastelloraquo impenetrabile che chiude il suo segreto

Vediamo giagrave a questo punto che allrsquoessenza delle cose non si potragrave mai perve-nire dal di fuori per quanto srsquoindaghi non si trova mai altro che immagini e nomi Si fa come qualcuno che giri attorno ad un castello cercando invano lrsquoingresso e ne schizzi frattanto le facciate69

In In limine lrsquoimmagine iniziale del laquomuroraquo (laquoUn rovello egrave di qua dallrsquoerto muroraquo) egrave variata conclusivamente in quella della laquoreteraquo

Cerca una maglia rotta nella reteche ci stringe tu balza fuori fuggiVa per te lrsquoho pregato ndash ora la setemi saragrave lieve meno acre la rugginehellip70

Tale variante sembrerebbe di carattere squisitamente schopenhaueriano Nei Pa-rerga e paralipomena Schopenhauer affronta infatti laquolrsquoesigenza o il postulato metafisi-co-morale di una suprema unitagrave tra la necessitagrave e la casualitagraveraquo (questrsquoultima poi defini-ta con sintagma che ritorna identico nellrsquolsquoossorsquo breve [Valmorbia discorrevano il tuo

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

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fondo] laquocieco casoraquo)71 Il filosofo paragona le infinite catene causali laquoa dei meridiani ordinati nella direzione del temporaquo e laquoi termini simultanei di tutte le catene che pro-prio per questo non sono in una reciproca e diretta connessione causaleraquo laquoa dei cerchi paralleliraquo72 Ne consegue che la concomitanza di due eventi egrave apparentemente casuale percheacute tra essi non sussiste il rapporto necessario di causa-effetto ma risulta in ultima analisi necessaria percheacute prodotto di due diverse necessitagrave o catene causali Inoltre la di-mensione verticale ndash nella direzione del tempo ndash della causalitagrave (i laquomeridianiraquo) e quella orizzontale ndash nella simultaneitagrave ndash della casualitagrave configurano il mondo proprio come la laquorete che ci stringeraquo di In limine

Di conseguenza tutte quelle catene causali procedenti nella direzione del tem-po formano una grande rete comune sommamente intricata la quale continua a muoversi in tutta la sua ampiezza nella direzione del tempo e costituisce per lrsquoap-punto il processo del mondo73

Se il laquomuroraquo (o la laquomuragliaraquo) di [Meriggiare] e la catena di cui si cerca laquolrsquoanello che non tieneraquo dei Limoni rappresentavano lrsquoostacolo per lrsquouomo alla conoscenza al di lagrave della natura visibile del laquosegreto della Naturaraquo stessa di laquouna veritagraveraquo la laquomuragliaraquo di Crisalide e la laquoreteraquo di In limine sono piuttosto immagine della prigione fenomenica in cui lrsquouomo egrave rinchiuso Il punto egrave proprio questo cercare una via di fuga cercare una laquomaglia rotta nella rete che ci stringeraquo cercare di laquosmuovere un sasso solo della gran muragliaraquo ma non piugrave per penetrare nel mistero ultimo del mondo bensigrave per uscire dalla prigione del mondo Affermeragrave infatti Montale nel 1933 che uno dei suoi pochi e laquosempliciraquo motivi egrave

lrsquoevasione la fuga dalla catena ferrea della necessitagrave il miracolo diciamo cosigrave laico (laquocerca una maglia rottaraquo ecc)74

24 Il male di vivere il prodigio la divina Indifferenza

Dal mondo occorre infatti fuggire percheacute il mondo egrave male percheacute il male del mon-do ha una radice metafisica che egrave poi la stessa volontagrave di vivere

Cosigrave vediamo dappertutto nella natura contesa battaglia e alternanze di vit-torie ed in ciograve appunto conosceremo piugrave chiaramente drsquoora innanzi lrsquoessenziale dis-sidio della volontagrave da se medesima Ogni grado nellrsquoobiettivazione della materia contende allrsquoaltro la materia lo spazio il tempo Senza tregua deve la permanente materia mutar di forma mentre seguendo il filo conduttore della causalitagrave fenomeni meccanici fisici chimici organici facendo avidamente ressa per venire alla luce si strappano lrsquoun lrsquoaltro la materia stessa ndash poicheacute ciascuno vuol rendere manife-sta la propria idea Nella natura intera si continua questa lotta anzi solo per essa la natura sussiste εἰ γὰρ μὴ ἠν τὸ νεικος ἐν τοις πράγμασιν ἓν ἂν ἠν ἅπαντα ὥς φησιν Ἐμπεδοκλης (nam si non inesset in rebus contentio unum omnia essent ut ait Empedocles Arist Metaph B 5) essendo appunto questa lotta la rivelazione del dissidio essenziale tra la volontagrave e se stessa Questa lotta universale raggiunge la piugrave chiara evidenza nel mondo animale che ha per proprio nutrimento il mondo vegetale ed in cui inoltre ogni animale diventa preda e nutrimento drsquoun altro ossia deve cedere la materia in cui si rappresentava la sua idea per la rappresentazione

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 15: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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drsquouna idea diversa potendo ogni animale conservar la propria esistenza solo col sopprimerne costantemente unrsquoaltra In tal modo la volontagrave di vivere divora perenne-mente se stessa ed in diversi aspetti si nutre di seacute fincheacute da ultimo la specie umana avendo trionfato di tutte le altre ritiene la natura creata per proprio uso E nondi-meno questa stessa specie umana come vedremo nel quarto libro rivela ancora con terribile evidenza in se medesima quella lotta quel dissidio della volontagrave e diventa homo homini lupus75

Schopenhauer non poteacute conoscere lo Zibaldone pubblicato solo quarantrsquoanni dopo la sua morte ma se avesse potuto leggerlo avrebbe trovato in esso due pagine che co-me meglio non si potrebbe illustrano la condizione di lotta e di sofferenza che travaglia anche il mondo vegetale solo implicita nel passo appena citato del Mondo

Entrate in un giardino di piante drsquoerbe di fiori Sia pur quanto volete ridente Sia nella piugrave mite stagione dellrsquoanno Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento Tutta quella famiglia di vegetali egrave in istato di souffrance qual individuo piugrave qual meno Lagrave quella rosa egrave offesa dal sole che gli ha dato la vita si corruga langue appassisce Lagrave quel giglio egrave succhiato cru-delmente da unrsquoape nelle sue parti piugrave sensibili piugrave vitali [4176] Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose pazienti buone virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime senza strage spietata di teneri fiorellini Quellrsquoalbero egrave infestato da un formicaio quellrsquoaltro da bruchi da mosche da lumache da zanzare questo egrave ferito nella scorza e cruciato dallrsquoaria o dal sole che penetra nella piaga quello egrave offeso nel tronco o nelle radici quellrsquoaltro ha piugrave foglie secche questrsquoaltro egrave roso morsicato nei fiori quello trafitto punzecchiato nei frutti Quella pianta ha troppo caldo questa troppo fresco troppa luce troppa ombra troppo umido trop-po secco Lrsquouna patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere nello stendersi lrsquoaltra non trova dove appoggiarsi o si affatica e stenta per arrivarvi In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanitagrave perfetta Qua un ramicello egrave rotto o dal vento o dal suo proprio peso lagrave un zeffiretto va stracciando un fiore vola con un brano un filamento una foglia una parte viva di questa o quella pianta staccata e strappata via Intanto tu strazi le erbe corsquo tuoi passi le stritoli le ammacchi ne spremi il sangue le rompi le uccidi Quella donzelletta sensibile e gentile va dolcemente sterpando e infrangendo steli Il giardiniere va saggiamente troncando tagliando membra sensibili colle unghie col ferro (Bologna 19 Aprile 1826) Certamente queste piante vivono alcune percheacute le loro infermitagrave non sono mortali altre percheacute ancora con malattie mortali le piante e gli animali altresigrave possono durare a vivere qualche poco di tempo Lo spettacolo di tanta copia di vita allrsquoentrare in questo giardino ci rallegra lrsquoanima e di qui egrave che questo ci pare essere un soggiorno di gioia Ma in veritagrave questa vita egrave trista e infelice ogni giardino egrave qua-si un vasto ospitale (luogo ben piugrave deplorabile che un cemeterio) e se questi esseri [4177] sentono o vogliamo dire sentissero certo egrave che il non essere sarebbe per loro assai meglio che lrsquoessere (Bologna 22 Apr 1826)76

Ma quegli laquoesseriraquo non sentono e la laquogreggiaraquo del pastore errante non sa laquoforseraquo la sua laquomiseriaraquo mentre le cose stanno diversamente per il pastore stesso laquoQualche bene o contento Avragrave forsrsquoaltri a me la vita egrave maleraquo77 Da questrsquoultimo emistichio del Canto notturno Montale trasse forse la designazione di quel laquomale di vivereraquo che nella prima quartina di un altro celeberrimo lsquoossorsquo breve si manifesta in tutti e tre i regni della natura

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 16: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Spesso il male di vivere ho incontratoera il rivo ingorgato che gorgogliaera lrsquoincartocciarsi della fogliariarsa era il cavallo stramazzato78

Egrave stato Giovanni Bardazzi a individuare la probabile fonte dellrsquoimmagine del laquorivo ingorgato che gorgogliaraquo in un passo schopenhaueriano che si legge in un volume certo noto al giovane Montale per di piugrave in un contesto assai appropriato al nostro lsquoossorsquo

1 [Par u Par II sect 148]Se il fine prossimo ed immediato della nostra vita non egrave il soffrire la nostra

esistenza egrave la cosa piugrave insensata del mondo Poicheacute egrave assurdo assumere che il dolore infinito che riempie il mondo e scaturisce dalla miseria essenziale della vita sia un accidente senza scopo Ogni singola infelicitagrave appare invero come unrsquoeccezione ma lrsquoinfelicitagrave in genere egrave la regola

2 [sect 149]Come il ruscello scorre piano senza vortici fino a che non incontra ostacoli

cosigrave egrave una conseguenza della natura umana ed animale che essa non avverta e non senta chiaramente ciograve che si accorda con la volontagrave Percheacute noi avvertiamo qualche cosa questo deve in qualche modo opporsi a noi urtare il nostro volere Tutto ciograve che si contrappone alla nostra volontagrave e vi resiste tutto ciograve che egrave sgradito e doloroso noi lo sentiamo infatti immediatamente subito e ben chiaramente79

Varragrave la pena di sottolineare che il testo della princeps degli Ossi (laquorivo ingorgatoraquo poi variato in laquorivo strozzatoraquo) egrave piugrave vicino al dettato schopenhaueriano se il laquoruscello [hellip] senza vorticiraquo egrave immagine della volontagrave non ostacolata e dunque non sofferente nel suo fenomeno il laquorivo ingorgatoraquo (ovvero lsquocon vorticirsquo) egrave specularmente immagine della volontagrave ostacolata e dunque sofferente nel suo fenomeno Dalla natura inorganica lo sguardo del poeta si volge poi a quella vegetale (laquolrsquoincartocciarsi della foglia riarsaraquo) e a quella animale (laquoil cavallo stramazzatoraquo) ma anche lrsquouomo fenomeno della mede-sima volontagrave e per di piugrave consapevole di seacute si trova naturalmente nel medesimo laquoistato di souffranceraquo A questo proposito nel Mondo ritorna per tre volte uno stilema costituito da un sostantivo indicante la sofferenza dellrsquouomo seguito dal sintagma laquosenza nomeraquo in funzione aggettivale laquoil dolore senza nome lrsquoaffanno dellrsquoumanitagraveraquo laquoil martirio senza nome che esperienza e storia ci offronoraquo laquodei mali senza nome patiti dallrsquoumanitagraveraquo80 Ebbene tale stilema ritorna in due testi del 1924 come si egrave detto anno cruciale per la meditazione schopenhaueriana del poeta ed egrave emblematicamente presente nei soli Ossi del 1925 ivi abbracciando tutto ciograve che esiste dalla pietra allrsquouomo

un ciottolo comrsquoegrave amara questaroacuteso sul mio cammino tortura senza nome che ci volveimpietrato soffrire senza nome e ci porta lontani [hellip]81

Dopo aver trattato del mondo come rappresentazione (della gnoseologia) nel libro I e del mondo come volontagrave (della metafisica) nel II Schopenhauer torna nel libro III a trattare del mondo come rappresentazione sotto la specie dellrsquoesperienza estetica nel-la quale il soggetto conoscente empirico si affranca momentaneamente dalla dolorosa

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 17: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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servitugrave della volontagrave ritornando laquopuro soggetto conoscente chiaro occhio del mondoraquo e innalzandosi cosigrave oltre lo spazio-tempo alla contemplazione delle idee eterne82

La liberazione offerta dallrsquoesperienza estetica tuttavia egrave solo temporanea Nel libro IV tornando a trattare del mondo come volontagrave sotto la specie dellrsquoetica il filosofo si volge a cercare per lrsquouomo la via di una salvezza definitiva83 Ebbene nellrsquouomo che oltre il velo di Maya conosce lrsquoessenza del mondo e la radice comune del dolore univer-sale tale conoscenza diviene laquoquietivoraquo della volontagrave conduce a quella che il filosofo chiama laquonegazione della volontagrave di vivereraquo

La sua volontagrave muta indirizzo non afferma piugrave la sua propria essenza rispec-chiantesi nel fenomeno bensigrave la rinnega [hellip] Sorge in lui un orrore per lrsquoessere di cui egrave espressione il suo proprio fenomeno per la volontagrave di vivere per il nocciolo e lrsquoessenza di quel mondo riconosciuto pieno di dolore Questrsquoessenza appunto in lui medesimo palesantesi e giagrave espressa mediante il suo corpo egli rinnega il suo agire sbugiarda ora il suo fenomeno entra con esso in aperto contrasto Egli che non altro egrave se non fenomeno della volontagrave cessa di volere si guarda dallrsquoattaccar la sua volontagrave a una cosa qualsiasi cerca di rinsaldare in se stesso la massima indifferenza per ogni cosa84

Nella seconda quartina di [Spesso il male di vivere ho incontrato] Montale trascri-ve proprio tale laquoindifferenzaraquo

Bene non seppi fuori che il prodigioche schiude la divina Indifferenzaera la statua nella sonnolenzadel meriggio e la nuvola e il falco alto levato85

Lrsquouniversalitagrave della meditazione non esclude forse nuovamente il puntuale rife-rimento alla villa di Monterosso la laquostatuaraquo saragrave la laquostatua di marmo che rappresenta lrsquoestate con la corona di spighe di grano e la falceraquo ricordata da Marianna che si trova-va nel laquogiardino granderaquo della villa di Monterosso la laquostatua dellrsquoEstate fatta camusa da lapidazioniraquo di Flussi poco oltre definita laquodea mutilataraquo86 La statua diviene infatti emblema di quella condizione laquodivinaraquo che ndash con il laquoBeneraquo che apre la quartina ndash di-pende sempre da Schopenhauer ma da un passo del libro III ove riguarda dunque non la negazione della volontagrave di vivere ma la temporanea liberazione da quella nellrsquoespe-rienza estetica

Egrave lo stato senza dolore che Epicuro lodograve come il massimo bene e come la condizione degli Dei87

Con termine tutto montaliano la negazione della volontagrave di vivere laquoche schiude la divina Indifferenzaraquo egrave detta prodigio variante lessicale e lsquolaicarsquo di miracolo termine dalla connotazione religiosa che abbiamo piugrave volte incontrato (e di laquomiracolo [hellip] lai-coraquo come abbiamo visto Montale ha infatti parlato) Ma appunto la negazione della volontagrave di vivere egrave laquola libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo di Crisalide lrsquounica eccezione possibile al determinismo che domina il mondo come rappresenta-zione

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 18: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Invero la libertagrave propriamente detta ossia indipendenza dal principio di ra-gione appartiene soltanto alla volontagrave come cosa in seacute e non al suo fenomeno la cui forma essenziale egrave sempre il principio di ragione lrsquoelemento della necessitagrave Ma lrsquounico caso in cui quella libertagrave puograve direttamente apparire anche nel fenomeno egrave quello in cui essa al fenomeno mette fine [hellip]88

25 La Crisalide e lrsquoattesa del miracolo

[Spesso il male di vivere] che pone esplicitamente a tema il laquoprodigioraquo della au-tosoppressione della volontagrave di vivere risale quasi certamente al 192489 Quellrsquoanno la meditazione della filosofia di Schopenhauer che ha lasciato tracce degne di nota giagrave negli lsquoossirsquo del biennio precedente si fa particolarmente intensa nel dialogo con una donna Paola Nicoli90 Risulteragrave estremamente significativo che nella primavera il poeta le doni un manoscritto dei Limoni datato laquonov 922raquo con dedica laquoa Paola Nicoli con un augurio fraterno 8-v-24 emraquo91 ma soprattutto Montale comincia a comporre poesie per lei Il 24 agosto le scrive

Egrave un porsquo difficile chrsquoio riesca a lavorare per ora il mio genere egrave tutta unrsquoattesa del miracolo e di miracoli in questi tempi senza religione se ne vedono pochini Finito il libro ndash e finito puograve quasi dirsi ndash o sposterograve la visuale mutando genere o silentium Non ho nessuna voglia di autovivisezionarmi di piugrave Ma sigrave laquogodi se il ventoraquo esiste ndash e la laquovetta drsquoalberoraquo egrave stata vista con commozione Or mrsquoegrave rimasto dei pezzi di certa laquocrisalideraquo che verragrave fuori un giorno o lrsquoaltrohellip92

Alla fine di agosto insomma Montale ha giagrave composto In limine e Vetta e sta componendo Crisalide una prima redazione manoscritta (sensibilmente diversa) del testo reca infatti la data laquoPrimavera-Estate rsquo924raquo93 da ascrivere agli ultimi mesi dellrsquoanno saranno invece Marezzo e Casa sul mare sempre a lei dedicate94 Dichiareragrave infatti il poeta in una lettera a Silvio Guarnieri del 29 aprile 1964 laquoNegli Ossi crsquoegrave (in In limine in Casa sul mare e in Crisalide) una donna che chiamerograve 3raquo95 A parte Vetta che resteragrave inedita gli altri testi entreranno a far parte in posizione lsquofortersquo della com-pagine degli Ossi di seppia In limine in posizione di apertura Casa sul mare Marezzo e Crisalide a costituire il terzo lsquotritticorsquo dei Meriggi che chiude la sezione e virtual-mente prima di Riviere lrsquointero libro

I quattro testi costituiscono effettivamente un ciclo unitario nel dialogo con la medesima interlocutrice e nel tema dellrsquolaquoattesa del miracoloraquo che di tutti costituisce il nucleo laquomiracoloraquo egrave naturalmente la negazione della volontagrave di vivere che il poe-ta attende non per seacute ma per la donna Ebbene in un luogo del libro IV Schopenhauer definisce la negazione della volontagrave di vivere come laquometamorfosi trascendentaleraquo e questo spiega il senhal di laquocrisalideraquo attribuito a Paola nel testo omonimo96 la donna egrave effettivamente colei che attende il laquomiracoloraquo che la liberi dal mondo fenomenico come la crisalide attende la metamorfosi che la liberi dal bozzolo facendole spiegare le sue ali di farfalla verso la libertagrave Preziosi tasselli a sostenere questrsquoipotesi offre poi la prima redazione di Crisalide Innanzitutto egrave ligrave esplicita la metafora del titolo laquoforse non sorgeragrave dalla crisalide la creatura del voloraquo e il passo non egrave certo immemore di un memorabile luogo dantesco laquonon vrsquoaccorgete voi che noi siam vermi nati a formar lrsquoangelica farfalla che vola a la giustizia sanza schermiraquo97 Ma sono particolarmente

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 19: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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significativi per quanto riguarda questo discorso altri quattro versi caduti nella reda-zione definitiva

E nessuno faragrave che non sia natoun gergo drsquoiniziati tra le nostredeboli vite lrsquouna che ricercalrsquoaltra la mia che addita e si ritrae98

Egrave difficile non credere che il laquogergo drsquoiniziatiraquo dei due alluda alla dottrina sote-riologica di Schopenhauer ndash comune ai testi scritti per la Crisalide ndash e particolarmente come egrave ovvio alla laquometamorfosi trascendentaleraquo che il poeta le laquoadditaraquo ma di fronte alla quale egli infine laquosi ritraeraquo

Si egrave detto che In limine e Crisalide composti entro lrsquoagosto sono gemelli nella medesima collocazione nellrsquoorto e speculari nella disposizione rispettivamente ad aper-tura e a (virtuale) chiusura del libro peraltro in essi lrsquolaquoattesa del miracoloraquo pare sortire esiti opposti Il poeta e la Crisalide si trovano nello spazio chiuso dellrsquoortopomario improvvisamente investito da un vento primaverile tanto nel primo testo (laquoGodi se il vento chrsquoentra nel pomario vi rimena lrsquoondata della vita qui dove affonda un morto viluppo di memorie orto non era ma reliquiarioraquo) quanto nel secondo (laquoviene a impetuose onde la vita a questo estremo angolo drsquoortoraquo)99 In In limine ndash che nel ma-noscritto si intitolava emblematicamente La libertagrave ndash la Crisalide sembra aver trovato la via di fuga oltre la laquoreteraquo del mondo fenomenico laquoVa per te lrsquoho pregato ndash ora la sete mi saragrave lieve meno acre la rugginehellipraquo100 In Crisalide pare inizialmente annullarsi il tempo annunzio di un laquosolare avvenimentoraquo che riguarda solo la donna (laquocodestoraquo)

ecco precipitail tempo spare con risucchi rapiditra i sassi ogni ricordo egrave spento ed iodallrsquooscuro mio canto mi protendoa codesto solare avvenimento101

Ma presto lrsquolaquoavvenimentoraquo tanto atteso si rivela un laquoprodigio fallitoraquo la Crisalide non rinasce non spiega il volo a una nuova vita con il poeta resta prigioniera laquonel limbo squallido delle monche esistenzeraquo

Cosigrave va la certezza drsquoun momentocon uno sventoligraveo di tende e di alberitra le case ma lrsquoombra non dissolveche vi reclama opaca Mrsquoappariteallora come me nel limbo squallidodelle monche esistenze e anche la vostrarinascita egrave uno sterile segretoun prodigio fallito come tuttiquelli che ci fioriscono drsquoaccanto102

Eppure lrsquolaquoillusioneraquo della laquosalvezzaraquo sembra venire oltre le laquosbarreraquo del cancello della villa (e della prigione fenomenica) dalla dimensione altra rappresentata dal mare

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 20: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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E il flutto che si scopre oltre le sbarrecome ci parla a volte di salvezzacome puograve sorgere agilelrsquoillusione e sciogliere i suoi fumi103

e prende la forma di una laquobarca di salvezzaraquo

Un glorioso affanno senza strepitici batte in gola nel meriggio afosospunta la barca di salvezza egrave giuntavedila che sciaborda tra le seacuteccheesprime un suo burchiello che si volgeal docile frangente ndash e lagrave ci attende104

Ma prevale infine il sentimento del dolore dellrsquoesistenza (laquoAh crisalide comrsquoegrave amara questa tortura senza nome che ci volvehellipraquo) ndash espresso con uno stilema (come abbiamo visto) schopenhaueriano ndash e dellrsquoimpossibile salvezza laquoe non vedremo sorgere per via la libertagrave il miracolo il fatto che non era necessarioraquo105 Conclusivamente semmai il poeta esprime il desiderio di stringere un laquopattoraquo con il laquotorbido destinoraquo quello di laquoscontareraquo la laquogioiaraquo della donna con la sua propria laquocondannaraquo106

Il tema della laquobarca di salvezzaraquo ritorna perograve in forme diverse e come discreto filo conduttore in Marezzo e in Casa sul mare i due testi cronologicamente successivi e anchrsquoessi segnati dalla medesima dialettica di successo e fallimento del laquoprodigioraquo107 In Marezzo il poeta e la donna escono in barca da una buia grotta al mare aperto e allrsquoab-bagliante luce del sole e la situazione sembra preludere al laquoprodigioraquo al sopraggiungere dellrsquolaquoora che rasserenaraquo

Un astrale delirio si disfrenaun male calmo e lucenteForse vedremo lrsquoora che rasserenavenirci incontro sulla spera ardente108

Il momento del laquomiracoloraquo sembra effettivamente giunto

Parli e non riconosci i tuoi accentiLa memoria ti appare dilavataSei passata e pur sentila tua vita consumata109

La donna egrave come sospesa tra il lsquoquirsquo e lrsquolsquooltrersquo nuovamente ndash come in Crisalide laquoogni ricordo era spentoraquo ndash laquola memoria le appare dilavataraquo ma se la donna egrave giagrave laquopassa-taraquo nellrsquoaltra dimensione ancora laquosente la sua vita consumataraquo Infatti improvvisamente lrsquolaquoincantoraquo srsquointerrompe la farfalla non spicca il volo la Crisalide laquoriprova il peso di seacuteraquo

Ora che avviene tu riprovi il pesodi te improvvise gravanosui cardini le cose che oscillavanoe lrsquoincanto egrave sospeso110

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 21: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Giungiamo cosigrave a Casa sul mare molto probabilmente lrsquoultimo composto fra i testi del ciclo della Crisalide la punta decisamente piugrave avanzata degli Ossi 1925 e comunque uno dei piugrave alti tra gli Ossi di seppia anzi come ha scritto Claudio Scar-pati documentando adeguatamente la sua affermazione quello a cui Montale stesso laquotendeva a conferire il valore di testo-simbolo della prima raccoltaraquo111 Non a caso in una lettera a Contini del 19 giugno 1933 Montale scriveragrave laquoNel Fiore ultimo di Falqui-Capasso solo molto a stento ottenni che fosse inserita Casa sul mare (avevano prescelto Falsettohellip) e non chiesi di piugrave non volendo i compilatori rappresentarmi nel mio aspetto piugrave ldquospintordquoraquo112

La lsquocasa sul marersquo egrave naturalmente la villa di Monterosso113 Il cammino del poeta e della sua interlocutrice mentre il tempo si ripete monotono (laquoOra i minuti sono eguali e fissi come i giri di ruota della pomparaquo) si arresta al limite della spiaggia di fronte al mare che diviene nuovamente simbolo di una dimensione altra114 Poi il poeta si rivolge alla donna

Tu chiedi se cosigrave tutto vaniscein questa poca nebbia di memoriese nellrsquoora che torpe o nel sospirodel frangente si compie ogni destinoVorrei dirti che no che ti srsquoappressalrsquoora che passerai di lagrave dal tempoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetae questo tu potrai chissagrave non io

Penso che per i piugrave non sia salvezzama taluno sovverta ogni disegnopassi il varco qual volle si ritroviVorrei prima di cedere segnarticodesta via di fugalabile come nei sommossi campidel mare spuma o rugaTi dono anche lrsquoavara mia speranzaArsquo nuovi giorni stanco non so crescerlalrsquooffro in pegno al tuo fato che ti scampi115

Di contro al monotono e torpido ripetersi dellrsquoesistenza (lrsquolaquoora che torperaquo il laquoso-spiro del frangenteraquo) in cui laquosi compie ogni destinoraquo (la vita di ogni essere umano segnata dalla Necessitagrave) il poeta addita alla donna la possibile laquovia di fugaraquo (e nuova-mente egrave solo per lei laquocodestaraquo) che la porti a lsquoinfinitarsirsquo a passare laquodi lagrave dal temporaquo proponendo nuovamente il patto con il destino di Crisalide (laquolrsquooffro in pegno al tuo fatoraquo) Montale scrive adottando ancora una volta il forse che accompagna le sue ipotesi metafisiche laquoforse solo chi vuole srsquoinfinigravetaraquo ma Schopenhauer aveva esplicitamente af-fermato come giagrave abbiamo ricordato che la negazione della volontagrave di vivere egrave in ultima analisi un atto di libertagrave del volere o meglio lrsquoatto di libertagrave del volere lrsquounico possibile nel mondo della rappresentazione quello che porta alla negazione della volontagrave di vive-re alla laquometamorfosi trascendentaleraquo alla conversione del velle in nolle della voluntas in noluntas116 Ed ecco il passo in questione

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 22: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Ora poicheacute come vedemmo quella autosoppressione della volontagrave procede dalla conoscenza ed ogni conoscenza in quanto tale egrave indipendente dallrsquoarbitrio cosigrave anche quella negazione del volere quellrsquoentrar nella libertagrave non si puograve ottenere con deliberato proposito bensigrave viene dal piugrave intimo rapporto del conoscere col vole-re nellrsquouomo Viene perciograve drsquoun tratto quasi arrivasse volando E questa egrave la causa per cui fu chiamata dalla Chiesa azione della grazia ma come la Chiesa fa inoltre dipender lrsquoazione della grazia dallrsquoaccoglimento della grazia cosigrave anche lrsquoazione del quietivo egrave infine un atto di libertagrave del volere E poicheacute in conseguenza di codesta azione della grazia lrsquointero essere dellrsquouomo viene dalle fondamenta trasformato e convertito sigrave chrsquoegli piugrave nulla vuole di quanto finora con tanta forza voleva e quindi egrave in lui veramente quasi un uomo nuovo sorto al posto dellrsquoantico la Chiesa chiamograve rigenerazione questrsquoeffetto della grazia operante Quel chrsquoessa chiama lrsquouomo na-turale a cui nega ogni capacitagrave di bene egrave appunto la volontagrave di vivere la quale va negata se si vuole aver redenzione da unrsquoesistenza comrsquoegrave la nostra Dietro la nostra esistenza si cela invero qualche altra cosa che si fa a noi accessibile sol quando abbiamo rimosso il mondo da noi stessi117

Si saragrave notata una progressiva definizione del tema dalla formulazione che lo rende quasi irriconoscibile di Crisalide a quella ambigua di Marezzo a questa di Casa sul mare Lrsquolaquoora che rasserenaraquo di Marezzo diventa qui piugrave precisamente laquolrsquoora che passerai di lagrave dal temporaquo ed egrave questrsquouso di passare in termini metafisici poco oltre reiterato (laquopassi il varcoraquo) che consente di riconoscere il medesimo uso nella formu-lazione oscura di Marezzo (laquoSei passataraquo) proprio come la laquomemoria [hellip] dilavataraquo di Marezzo nella medesima congiuntura rimanda allrsquoindietro al laquoricordo [hellip] spentoraquo di Crisalide Anche la laquosalvezzaraquo che nel contesto di Casa sul mare ha connotazioni ab-bastanza definite contribuisce a illuminare le due occorrenze del termine in Crisalide le sole altre in tutti gli Ossi laquoVera salvezzaraquo scrive Schopenhauer laquoredenzione dalla vita e dal dolore non puograve essere immaginata senza completa negazione della volon-tagraveraquo118 La laquovia di fugaraquo rimanda inoltre al laquofuggiraquo di In limine mentre laquopassi il varcoraquo se per il lemma passare rimanda allrsquoindietro al laquoSei passataraquo di Marezzo per il lemma varco rinvia in avanti alla futura Casa dei doganieri unrsquoaltra lsquocasa sul marersquo luogo di confine fra due mondi laquoIl varco egrave quiraquo119

E nella quartina conclusiva di Casa sul mare di timbro vigorosamente dantesco il laquomiracoloraquo egrave (forse) giunto a compimento sulla laquobarca di salvezzaraquo la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo

Il cammino finisce a queste prodeche rode la marea col moto alternoIl tuo cuore vicino che non mrsquoodesalpa giagrave forse per lrsquoeterno120

Egrave nei Parerga e paralipomena che Schopenhauer dopo essere tornato sulla laquocon-tinua circolazione della materiaraquo tra i fenomeni si spinge a formulare unrsquoipotesi sul-lrsquolaquoesistenza a cui ci conduce la negazione della volontagrave di vivereraquo

In questo consiste pertanto lrsquoesistenza finita il cui contrapposto lrsquoesistenza infinita dovrebbe pensarsi come una vita sottratta alle aggressioni ed ai bisogni este-

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 23: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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riori e quindi ἀεὶ ὡσαύτως ὄν in unrsquoeterna pace οὔτε γιγνόμενον οὔτε ἀπολλύμενον senza mutamento senza tempo senza diversitagrave e senza molteplicitagrave ndash la cui cono-scenza negativa egrave la nota fondamentale del pensiero platonico121

E si noteragrave che i termini (lessicali e concettuali) sono proprio i medesimi di Casa sul mare laquolrsquoesistenza infinitaraquo rarr laquosrsquoinfinigravetaraquo laquounrsquoeterna paceraquo rarr laquoper lrsquoeternoraquo laquosen-za temporaquo rarr laquodi lagrave dal temporaquo

26 Lrsquoimpossibile metamorfosi

Il ciclo della Crisalide egrave percorso da una tormentosa oscillazione tra possibilitagrave e impossibilitagrave del laquomiracoloraquo Nondimeno quando Montale nel 1925 costruisce il suo primo libro a prevalere egrave il sentimento dellrsquoimpossibilitagrave Gli Ossi di seppia sono aperti da In limine ove il lsquovarcorsquo sembra avvenuto allrsquoinvito concitato del poeta (laquotu balza fuori fuggiraquo) risponde infatti il tempo compiuto (laquoper te lrsquoho pregatoraquo) e lrsquoappagamen-to nella salvezza dellrsquoaltra pagata ndash come poi in Crisalide e in Casa sul mare ndash con lrsquoof-ferta della propria laquoora la sete mi saragrave lieve meno acre la ruggineraquo Nondimeno nel lsquotritticorsquo che nei Meriggi sigilla il libro prima di Riviere i testi sono disposti nellrsquoordine inverso rispetto al probabile ordine di composizione da Casa sul mare nella quale la donna laquosalpa giagrave forse per lrsquoeternoraquo a Marezzo nella quale laquolrsquoincanto egrave sospesoraquo a Cri-salide nella quale il laquoprodigioraquo egrave laquofallitoraquo Insomma il laquosegretoraquo della dottrina iniziati-ca di Schopenhauer (era il laquosegreto della Naturaraquo nel ricordato manoscritto dei Limoni il laquosegretoraquo del mondo come rappresentazione in [Forse un mattino]) con la laquorinascitaraquo che essa promette si rivela uno laquosterile segretoraquo che non sortisce nulla

Molto probabilmente Montale resta invischiato nelle oscillazioni di Schopenhauer in questa zona del suo sistema intorno al problema cruciale della sopravvivenza dellrsquoin-dividuo come tale oltre il mondo della rappresentazione nellrsquolaquoeterna pace [hellip] senza molteplicitagraveraquo Allrsquoaltezza del Mondo il filosofo non ha dubbi gli individui appartengono soltanto al fenomeno mentre la lsquocosa in seacutersquo la volontagrave egrave metafisicamente una e indivi-sibile122 Nellrsquoultimo dei Supplementi tuttavia lagrave dove Schopenhauer pone le questioni ultime che sfuggono a ogni speculazione si legge anche laquofin dove nellrsquoessere in seacute del mondo si affondano le radici dellrsquoindividualitagrave Al che si potrebbe in ogni caso ancora rispondere esse giungono cosigrave profonde come lrsquoaffermazione della volontagrave alla vita dove avviene la rinnegazione esse cessano percheacute con lrsquoaffermazione sono sorteraquo123 Nondimeno in un passo dei Parerga e paralipomena lrsquoipotesi che anche la noluntas possa fenomenizzarsi cosigrave come la voluntas potrebbe letteralmente spalancare le porte di un altro mondo il nolle potrebbe generare un paradiso di gioia cosigrave come il velle ge-nera un inferno di dolore124 Anche in questo caso si perderebbe comunque la coscienza empirica ma egrave proprio in questa zona come si accennava che il sistema di Schopen-hauer mostra le maggiori oscillazioni nella considerazione del destino umano tra feno-meno e lsquocosa in seacutersquo tra voluntas e noluntas tra morte e laquometamorfosi trascendentaleraquo125

Di fronte allrsquoipotesi saggiata in Casa sul mare di una completa dissoluzione dellrsquoindividualitagrave in un inconoscibile laquoregno della graziaraquo senza confini e senza tempo (prodotto della noluntas) il poeta schopenhaueriano infine arretra126 e cosigrave probabil-mente lo confesseragrave nello stesso 1924 nel suo monologo al cospetto del mare

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 24: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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Avrei voluto sentirmi scabro ed essenzialesiccome i ciottoli che tu volvimangiati dalla salsedinescheggia fuori del tempo testimonedi una volontagrave fredda che non passaAltro fui uomo intento che riguardain segrave in altrui il bolloredella vita fugace ndash uomo che tardaallrsquoatto che nessuno poi distruggeVolli cercare il maleche tarla il mondo la piccola storturadrsquouna leva che arrestalrsquoordegno universale e tutti vidigli eventi del minutocome pronti a disgiungersi in un crollo127

Seguigraveto il solco drsquoun sentiero mrsquoebbilrsquoopposto in cuore col suo invito e forsemrsquooccorreva il coltello che recidela mente che decide e si determinaAltri libri occorrevanoa me non la tua pagina rombanteMa nulla so rimpiangere tu sciogliancora i groppi interni col tuo cantoIl tuo delirio sale agli astri ormai128

3 Il segno di unrsquoaltra orbitaEgrave assai probabile che tale ordine di pensieri continui a tormentare Montale tra la

fine del 1925 dopo la pubblicazione nel giugno degli Ossi e tutto lrsquoanno successivo che segneragrave una svolta determinante per la sua poesia A questo momento cruciale sembreragrave proprio alludere una dispersa intervista del febbraio 1965

Sono un poeta che ha scritto unrsquoautobiografia poetica senza cessare di battere alle porte dellrsquoimpossibile Agli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauer Ma nei miei versi della maturitagrave ho tentato di sperare di battere al nuovo di vedere ciograve che poteva esserci dallrsquoaltra parte della parete convinto che la vita ha un significato che ci sfugge129

Nellrsquoestate del 1926 si fa ossessivamente presente nella memoria del poeta unrsquoaltra figura femminile si tratta della giovane Anna degli Uberti villeggiante a Monterosso tra il 1920 e il 1923130 Se in due testi dello stesso 1923 (lrsquolsquoossorsquo breve [Il canneto rispunta i suoi cimelli] e la dispersa Lettera levantina) la fanciulla egrave semplicemente lontana nei testi del 1926 ndash dopo il distacco ndash Annetta (che moriragrave a Roma nel 1959) egrave coinvolta poeticamente nel destino di morte degli anni della giovinezza monterossina (laquoanni che seguiragrave nella vicina bara Arlettaraquo come recita il frammento Destino di Arletta)131

Annetta-Arletta e Eugenio-Arsenio sono la coppia romanzesca protagonista per cosigrave dire di un lsquocripto-romanzorsquo in versi sotteso ai testi del 1926-27 progettato e subito cancellato da Montale Arsenio alter ego del poeta campeggeragrave nel testo omonimo del

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 25: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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1927 ma il nome (o meglio il senhal lo pseudonimo poetico) di Arletta resteragrave sepolto quasi fino ai nostri giorni nelle cancellature dei manoscritti e in un solo testo su rivista (Arletta poi divenuto Incontro in volume)132 Se due testi arlettiani del 1926 (Vecchi ver-si e Due nel crepuscolo) confluiranno addirittura rispettivamente nelle Occasioni e nel-la Bufera e altri resteranno nel limbo degli abbozzi e delle poesie disperse un gruppo di testi decisivi entra nella compagine della seconda edizione degli Ossi di seppia ndash uscita a Torino presso Ribet nel 1928 ndash mutandone profondamente la fisionomia133 Lrsquoultima sezione del libro Meriggi viene tripartita e muta titolo in forza delle cupe tinte che in essa si addensano con lrsquoinserzione dei nuovi testi in Meriggi e ombre i primi due lsquotrit-ticirsquo ne costituiscono la prima parte il grande testo del 1927 Arsenio ne occupa da solo la seconda mentre il lsquotritticorsquo del 1926 (I morti Delta e Incontro) viene a costituirne la terza dopo quello della Nicoli che muta perograve ordine ora la serie egrave aperta da Crisalide e chiusa da Casa sul mare che nella nuova posizione profondamente risemantizzata egrave riferibile sia a Paola che ad Annetta e rappresenta la necessaria premessa al lsquotritticorsquo fi-nale134 I termini rigorosamente schopenhaueriani del 1925 si aprono ora a imprevedibili possibilitagrave tanto che possiamo leggere la transizione da Crisalide a Incontro attraverso Casa sul mare e dunque dagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribet come conversione del poeta dalla schopenhaueriana Crisalide alla dantesca Arletta135 Se gli Ossi del 1925 si chiu-devano in diminuendo da Casa sul mare ove il lsquovarcorsquo metafisico egrave forse avvenuto a Crisalide ove si dispera della possibilitagrave di esso quelli del 1928 si innalzano progres-sivamente a partire da Crisalide fino al vertice conclusivo del dantesco Incontro nel quale Annetta nuova e crepuscolare Beatrice dopo essere laquosalpata [hellip] per lrsquoeternoraquo in Casa sul mare ritorna drsquolaquooltre il confine che a cerchio ci rinchiuderaquo appunto il cer-chio della Necessitagrave136 La poesia di Montale esce infine dallrsquoorbita gravitazionale della filosofia di Schopenhauer laquosposta la visuale mutando genereraquo (come si leggeva nella citata lettera alla Crisalide dellrsquoagosto 1924) e ritornando per certi aspetti a Kant che poneva oltre il fenomeno oltre il lsquolimitersquo della ragione non lrsquounica e cieca volontagrave di vivere bensigrave un mondo inconoscibile di esseri noumenici nel quale crsquoegrave posto per i morti e anche per Dio137

Ormai Annetta compiutosi il suo destino poetico egrave infatti nella lontananza as-soluta della morte e basta a confermarlo un testo certamente arlettiano come I morti la cui premessa consente il cruciale svolgimento dei tre testi rimanenti138 Arsenio nel suo splendido isolamento della parte seconda idealmente segue I morti e precede Delta e Incontro139 Se lrsquoennesimo tentativo di evasione dalla catena della necessitagrave (laquoquellrsquoistante egrave forse molto atteso che ti scampi dal finire il tuo viaggio anello drsquouna catenaraquo) verso unrsquolaquoaltra orbitaraquo (laquoEgrave il segno drsquounrsquoaltra orbita tu seguiloraquo) propiziato da un temporale estivo si risolve ancora ma questa volta per lrsquoalter ego del poeta in un fallimento ciograve non esclude che dalla misteriosa dimensione di laquoun vuoto risonante di lamenti soffocatiraquo sorga impercettibilmente laquoil cenno drsquouna vita stroz-zata per lui sortaraquo140 Egrave il primo segnale di Arletta la laquopresenza soffocataraquo che in Delta precisa ulteriormente il suo significato laquoTutto ignoro di te fuor del messaggio muto che mi sostenta sulla viaraquo141 Ancora piugrave pregnante egrave infine la sua riapparizione nel giagrave ricordato testo conclusivo dal titolo emblematico di Incontro ove nella metamorfosi di una fronda nei capelli della giovane il poeta ne ritrova quasi e sia pure momenta-neamente la presenza fisica Lrsquoincontro salvifico con la laquosommersaraquo Arletta si compie in una cornice genovese certo tutta sbarbariana ndash la laquocarraia di rappresa motaraquo fra lo

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 26: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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sbocco di via Montaldo e la foce del Bisagno ndash ma aperta a una dimensione metafi-sica se non addirittura religiosa nei suoi stratificati echi melodrammatici danteschi e persino liturgici

Prega per meallora chrsquoio discenda altro camminoche una via di cittagravenellrsquoaria persa innanzi al brulichiodei vivi chrsquoio ti senta accanto chrsquoioscenda senza viltagrave142

Il miracolo atteso non saragrave piugrave dunque la laquometamorfosi trascendentaleraquo della Crisalide ma lrsquoeffettiva apparizione del laquofantasma che ti salvaraquo solo ipotizzata (con il consueto forse) in [Godi se il vento] laquoSe procedi trsquoimbatti tu forse nel fantasma che ti salvaraquo143 Attraverso la fanciulla morta giovane dei secondi Ossi la Crisalide dei primi Ossi sbocceragrave poi nellrsquolaquoangelica farfallaraquo nella donna-angelo delle Occasioni e quindi nella Cristogravefora della Bufera

Paolo Zoboli

NOTE

1 Edoardo Sanguineti ldquoForse un mattino andandordquo in AAVV Letture montaliane in occasione dellrsquo80deg compleanno del poeta Genova Bozzi 1977 pp 49-52 (la cit a p 52) Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montale e Sbarbaro in laquoStudi novecenteschiraquo 1988 35 pp 63-107 (il paragrafo 1 pp 63-79) Claudio Scarpati ldquoDagli Ossi Gobetti agli Ossi Ribetrdquo in AAVV Dai solariani agli ermetici Studi sulla letteratura italiana degli anni venti e trenta a c di Francesco Mattesini Milano Vita e Pensiero 1989 (Arti e scritture 1) pp [81]-90 Paolo Zoboli La casa sul mare sullrsquoescatologia dei primi laquoOssiraquo in laquoTrasparenzeraquo 2001 13 pp 9-48 poi in Id Linea ligure Sbarbaro Montale Caproni Novara Interlinea 2006 (Biblioteca letteraria dellrsquoItalia unita 12) pp [144]-187 (da cui si cita) con qualche addendum in Id ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquo la laquolugubre marionettaraquo e lrsquoexcessus mentisrdquo in AAVV Camillo Sbarbaro in versi e in prosa Convegno nazionale di studi (Spotorno 14-15 dicembre 2007) a c di Davide Ferreri Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2009 (Quaderni sbarbariani 3) pp 199-211

2 Si veda Luigi Blasucci ldquoMontale tra Leopardi e Schopenhauer Lettura di lsquoSpesso il male di vivere ho incontratorsquordquo in AAVV laquoVaghe stelle dellrsquoOrsahellipraquo Lrsquolaquoioraquo e il laquoturaquo nella lirica italiana a c di Francesco Bruni Venezia Marsilio 2005 (Saggi Marsilio) pp 307-319 che tuttavia nellrsquoambito di una raffinata analisi per quanto riguarda il filosofo si limita a riprendere Bardazzi Tracce infinitesimali lascia poi Schopenhauer singolarmente nel recentissimo e pur ampio e ricco studio di Massimiliano Tortora Vivere la propria contraddizione Immanenza e trascendenza in laquoOssi di seppiaraquo di Eugenio Montale Pisa Pacini 2015 (Testi e Culture in Europa 15) che pure muove in esergo dalle parole del poeta qui infra ricordate laquoAgli inizi ero scettico influenzato da Schopenhauerhellipraquo

3 Si citano gli Ossi di seppia con lrsquoindicazione del solo numero di pagina dalla prima edizione (Torino Gobetti 1925) Assai preziosi sono la Guida alla lettura di Montale laquoOssi di seppiaraquo di Tiziana Arvigo Roma Carocci 2001 (Piccola biblioteca letteraria 3) e lrsquoedizione commentata a cura di Pietro Cataldi e Floriana drsquoA-mely con un saggio di Pier Vincenzo Mengaldo e uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 2003 (Oscar poesia del Novecento 62) che si riferiscono perograve naturalmente alla ne varietur si considera implicito il rinvio a questi volumi per ogni poesia degli Ossi richiamata in queste pagine Per i testi montaliani si fa generalmente riferimento con le sigle qui indicate fra parentesi quadre a Eugenio Montale Lrsquoopera in versi ed critica a c di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini Torino Einaudi 1980 (I millenni) [= OV] e allrsquoedizione in piugrave volumi nei laquoMeridianiraquo di Mondadori Tutte le poesie (19956) [= TP] Prose e racconti (1995) [= PR] Il secondo mestiere Prose 1920-1979 (1996) 2 tt [= SM] Il secondo mestiere Arte musica societagrave (1996) [= AMS] (tutti a cura di Giorgio Zampa eccetto PR a cura di Marco Forti e di Luisa Previtera) Si cita invece lrsquoopera del filosofo con lrsquoabbreviazione Mondo seguita dallrsquoindicazione del libro del paragrafo e della pagina (o delle pagine) da Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione intr di Cesare Vasoli trad di Paolo Savj-Lopez e Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1982 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 66) Salvo diversa indicazione le sottolineature in corsivo (o in tondo nei testi composti in corsivo) dei brani citati nel corso di questo studio non si trovano negli originali

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

199

24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

201

76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

202

107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 27: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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4 Le notizie biografiche sono tratte dalla Cronologia di TP pp [lv]-lxxix ma si veda anche Franco Con-torbia voce ldquoMontale Eugeniordquo in Dizionario biografico degli italiani 75 Roma Istituto dellrsquoEnciclopedia italiana fondata da Giovanni Treccani 2011 pp 775-785 Una descrizione della villa dovuta a Marianna Montale sorella del poeta egrave riportata da Laura Barile nella sua Postfazione a Eugenio Montale Quaderno genovese a c di Ead con uno scritto di Sergio Solmi Milano Mondadori 1983 (Passaggi 6) pp [177]-[192] (alle pp 183-184) Ancora per la villa e per la Monterosso di allora (oggi scomparsa) resta di grande importanza la testimonianza della nipote del poeta Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo in AAVV Arte e letteratura nel golfo della Spezia in laquoResineraquo 2001 ns 87-88 pp [65]-68 Si veda anche Eugenio Montale Immagini di una vita a c di Franco Contorbia intr di Gianfranco Contini Milano Librex - Mondadori 1996

5 Si veda la prosa monterossina Dovrsquoera il tennishellip (del 1943 raccolta nella Bufera) laquoEgrave curioso pensare che ognuno di noi ha un paese come questo e sia pur diversissimo che dovragrave restare il suo paesaggio immutabile egrave curioso che lrsquoordine fisico sia cosigrave lento a filtrare in noi e poi cosigrave impossibile a scancellarsiraquo (OV p 215 il corsivo egrave dellrsquooriginale) In una nota cartolina a Piero Gadda Conti del 1933 il poeta porragrave come primo dei suoi pochi laquomotiviraquo (che laquosono sempliciraquo) laquoil paesaggio (qualche volta allucinato ma spesso naturalistico il nostro paesaggio ligure che egrave universalissimo)raquo cfr Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre (1926-1928) in laquoLetteraturaraquo 1966 79-81 pp 275-280 (il testo montaliano alle pp 279-280) A questo proposito si veda lrsquoim-portante volume AAVV La Liguria di Montale [Atti del Convegno di studi (La Spezia - Monterosso al Mare 11-12-13 ottobre 1991)] a c di Franco Contorbia e Luigi Surdich Savona Sabatelli 1996 (Poeti e scrittori di Liguria Studi e testi) e il piugrave recente Montale la Liguria Atti del convegno (Genova 12-13 settembre 2011) a c di Franco Contorbia Firenze Societagrave Editrice Fiorentina 2012

6 Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-8 (p 54)7 Per qualche sintetico cenno in proposito sia permesso rimandare a Paolo Zoboli ldquoDa Ceccardo a Sbarba-

rordquo e ldquoPer una storia della lsquolinea ligurersquordquo in Id Linea ligure cit pp [15]-32 e [81]-1028 Eugenio Montale Intenzioni (Intervista immaginaria) in laquoLa Rassegna drsquoItaliaraquo 1946 n 1 pp 84-89

ora in AMS pp 1475-1484 (da cui si cita) Id Poeti e paesaggi di Liguria in laquoAtlasraquo 1927 numero unico pp 45-46 e 51-54 magistralmente edito e commentato da Franco Contorbia in appendice al suo studio ldquoMontale ulti-ma lettera da Genovardquo in AAVV Un uomo di lettere Marino Parenti e il suo epistolario a c di Angelo drsquoOrsi Torino Provincia di Torino 2001 (Quaderni della Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte laquoGiuseppe Grossoraquo 4) pp 93-114 (da cui si cita)

9 Si faccia riferimento allrsquoaccuratissimo studio di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso Lettura di laquoMe-riggiare pallido e assortoraquo in laquoPer leggereraquo 2002 2 pp [77]-104 in particolare per lrsquoinsistita datazione al 1916 ivi p 80

10 Ossi di seppia p [97] (il testo egrave composto in corsivo) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 8011 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1478 il corsivo egrave dellrsquooriginale (analogamente al laquosuo paesaggioraquo di

Dovrsquoera il tennis cfr supra nota 5) e il verso in corsivo (laquotutto intero avvinghiato alla sua predaraquo ma al femmi-nile nellrsquooriginale) egrave tratto dalla Phegravedre di Racine (atto I scena iii)

12 [Or che meacutessi dellrsquoalgido brumaio] [laquoGenova X nov XVraquo] (TP pp [779]-780)13 Eugenio Montale Intenzioni cit pp 1476 e 1477-147814 [Non chieggo si ponga su questa] e Ritmo (TP pp 781 e 782-783)15 [Meriggiare pallido e assorto] vv 1-12 (p 30)16 Salvo diversa indicazione trascegliamo alcuni esempi ai fini di questo studio dalla ricchissima analisi

di Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit che definisce [Meriggiare] laquosenza dubbio la poesia di Montale per antonomasiaraquo (p 82 il corsivo egrave dellrsquooriginale)

17 Conclusioni drsquoottobre e I miei amici di qui in Giovanni Boine Il peccato Plausi e botte Frantumi Altri scritti a c di Davide Puccini Milano Garzanti 1983 (I grandi libri 290) pp 305-306 e 298 Anche le date coin-cidono il secondo testo compare sulla laquoRiviera ligureraquo nel dicembre 1915 il primo nel marzo successivo (ivi p xliv) Per la laquosequenza di infiniti descrittivo-narrativiraquo (in Boine per la veritagrave con una sfumatura ottativa) Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 85-86 rinvia piuttosto a suggestioni che vanno da Dante al Futurismo

18 Il dono ll 1-3 in Mario Novaro Murmuri ed Echi ed critica a c di Veronica Pesce pref di Giorgio Ficara Genova Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani 2011 (I Quaderni della Fondazione 6) p 73 proponiamo questo passo come un possibile medium tra il dantesco laquotremolar de la marinaraquo (Purg I 117) e i montaliani laquotra frondi il palpitare lontano di scaglie di mareraquo e laquotremuli scricchi di cicaleraquo (per cui cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit p 92)

19 In una lettera a Bobi Bazlen del 18 giugno 1939 (parzialmente riportata da Zampa nella Cronologia di TP p lxxi) Montale conduce uno scherzoso confronto fra lui e Leopardi a proposito del numero di versi scritti giocosa e discreta allusione naturalmente a un confronto ben altrimenti profondo e significativo

20 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 23-3121 Giacomo Leopardi La vita solitaria vv 34-36 Mondo III 34 (pp 208-209) egrave lrsquounica occorrenza nel

testo del lemma assorto e Montale (cfr infra) lesse quasi certamente proprio questa traduzione22 Egrave il manoscritto (siglato Ms2) analizzato da Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 79-81 lo

si veda riprodotto in Eugenio Montale Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina 1923-1925 a c di Laura Barile Milano Libri Scheiwiller 1995 (Poesia 52) p 78

23 [Meriggiare pallido e assorto] vv 13-17 (p 30)

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 28: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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24 Giovanni Boine Il peccato Plausi e bottehellip cit p 38 (il romanzo viene pubblicato sulla laquoRiviera ligu-reraquo fra il 1913 e il 1914) La signorina Felicita ovvero la Felicitagrave vv 17-18 in Guido Gozzano Le Poesie saggio introduttivo di Eugenio Montale Milano Garzanti 1960 p 108 (il lsquosaggio introduttivorsquo egrave il famoso Gozzano dopo trentrsquoanni [1951] ora anche in SM I pp 1270-1280) Arst Met 982b 12-13 (trad di Giovanni Reale)

25 La citazione da Eugenio Montale Poeti e paesaggi di Liguria cit p 10626 Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 79-107 (il paragrafo 2 dedicato a Sbarbaro

ma con un sostanzioso inserto boiniano alle pp 95-97) Giovanni Boine La novitagrave di Bergson in laquoNuova An-tologiaraquo 1914 1025 pp 24-37 ora in Id Da Anselmo drsquoAosta a Bergson Studi e saggi su Anselmo drsquoAosta Machiavelli Montaigne Madame de Staeumll Gobineau Pater Weininger e Bergson in appendice una nota sulla Storia della filosofia italiana di Giovanni Gentile Bologna Boni 1987 (Uomini tempi idee 3) pp 111-133 (da cui si cita) Ma su Sbarbaro e Schopenhauer si veda anche Paolo Zoboli ldquolaquoTratto fuor di me stessoraquohelliprdquo cit e Id ldquolaquoLa mia egrave ora la vita del gretoraquo Sbarbaro e il Congedo di Liquidazionerdquo in laquoTestoraquo 2012 ns n 63 pp [51]-66

27 I colloqui vv 33 e 35 (Guido Gozzano Le Poesie cit p 158) Riviere vv 35-37 (p 94 ove laquorogravesaraquo andragrave letto piugrave correttamente laquoroacutesaraquo) e si rilevi anche la quasi indentica struttura metrico-sintattica

28 Il saggio fu pubblicato sulla laquoRivista contemporanearaquo di Torino 1858 n 61 pp 369-408 e fu poi accol-to nella prima edizione dei Saggi critici (Napoli Morano 1866)

29 La prima parziale traduzione italiana del Mondo ndash dovuta a Oscar Chilesotti ndash proponeva fin dal 1888 (ma una nuova edizione egrave del 1915) il solo libro IV con i relativi lsquosupplementirsquo si cita perograve per comoditagrave da Arthur Schopenhauer Supplementi al laquoMondo come volontagrave e rappresentazioneraquo trad di Giuseppe De Lorenzo Bari Laterza 1986 [19301] 2 tt (Biblioteca Universale Laterza 180) t II p 608

30 La prima lettera datata laquoParma 8 Nov [1917]raquo egrave riprodotta in Appendice a Eugenio Montale Quaderno genovese cit pp 71-[73] (la cit a p 72) la seconda egrave stata pubblicata da Federico Roncoroni sul laquoCorriere della Seraraquo del 19 giugno 1986

31 Eugenio Montale Intenzioni cit p 1479 Si veda in particolare lrsquoampia ricognizione di Bruno Rosada Il contingentismo di Montale in laquoStudi novecenteschiraquo 1983 n 25-26 pp 5-56 e le relative puntualizzazioni di Roberto Orlando Il lsquorazionalismorsquo di Montale fra Bergson e Šestov in laquoAnnali della Scuola Normale Superiore di Pisaraquo (Classe di lettere e filosofia) s iii 1994 n 4 pp [973]-1012

32 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 23 La notizia dellrsquoacquisto del volume ndash trad dal tedesco con introd di Giovanni Papini appendice di Giovanni Vailati Lanciano Carabba 1912 [19091] (Cultura dellrsquoani-ma 3) ndash egrave data da una lettera di Marianna del 26 ottobre 1916 (ivi p 102)

33 Cfr in proposito Marco Segala ldquoSulle traduzioni italiane di Schopenhauerrdquo in AAVV Schopenhauer in Italia Atti del I Convegno Nazionale della Sezione Italiana della Schopenhauer-Gesellshaft (San Pietro Verno-tico-Lecce 20 e 21 giugno 2013) a c di Fabio Ciracigrave [e] Domenico M Fazio Lecce - Rovato Pensa MultiMedia 2013 (Schopenhaueriana 7) pp 157-173

34 Appena precedente Arturo Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione prima trad italiana [di] Nicola Palanga pref di Bernardino Varisco Perugia Bartelli amp Verando 1913 Si tratta della traduzione letta da Giovanni Boine cfr La novitagrave di Bergson cit p 125n

35 Glauco Cambon ldquoMontale sullrsquoultima spiaggia Pagine di diariordquo in AAVV La poesia di Eugenio Montale Atti del Convegno Internazionale tenuto a Genova dal 25 al 28 novembre 1982 pubblicati a c di Sergio Campailla e Cesare Federico Goffis Firenze Le Monnier 1984 pp 335-356 (a p 355 sotto la data laquoForte dei Marmi 7 luglio 1977raquo)

36 Cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit p 36n laquoSi ritiene concordemente essere [questa] lrsquoedizio-ne letta da Montaleraquo Dalla traduzione di Savj-Lopez citiamo dunque nella ristampa sempre laterziana del 1982 (cfr supra nota 3)

37 OV p 862 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)38 Si vedano le poesie disperse 1917-1919 da [Non chieggo si ponga su questa] a Suonatina di pianoforte

in TP pp 781-792 I medesimi dubbi aveva espresso Silvio Ramat leggendo la dispersa Elegia del 1918 (OV p [759]) ldquoUn preaccordordquo in AAVV Letture montalianehellip cit pp 393-410 (a p 396)

39 E Tra gli orti si intitolava il testo in Ms1 il piugrave antico testimone di esso a noi pervenuto databile alla prima metagrave del 1922 (per il quale cfr Tiziano Zanato Montale allrsquoinfrarosso cit pp 78-79)

40 Lrsquoindice del libro egrave trascritto da Zampa in TP pp 1070-1071 La costruzione degli Ossi di seppia ha lasciato dei depositi nella sezione I delle Poesie disperse edite e inedite di OV (pp [757]-[782]) ne sono raccolte diciotto (sette costituiscono la serie Accordi) nella sezione I delle Poesie disperse di TP (pp [777]-815) Zampa ne aggiunge altre sette e a queste venticinque vanno aggiunte le quattro inedite pubblicate in Eugenio Montale Lettere e poesiehellip cit pp 157-167 per un totale di ventinove

41 Piugrave precisamente la quarta strofa di [Meriggiare] proprio quella successivamente modificata dal poeta conta non quattro ma cinque versi

42 Successivamente anche il titolo In limine saragrave portato in occhiello specularmente a quello di Riviere43 TP p 107744 Bianca Montale ldquoIl giardino di Monterossordquo cit p 66 (il corsivo egrave dellrsquooriginale)45 [Cigola la carrucola del pozzo] v 1 (p 47) Casa sul mare v 5 (p 82) In limine v 1 (p 5) di laquofrut-

tetoraquo parla Marianna nella descrizione citata (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 183) Maria egrave invece

200

la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 29: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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la donna di servizio dei Montale ricordata dal poeta nella prosa La donna barbuta di Farfalla di Dinard (ora in PR pp [43]-47)

46 I limoni vv 22-29 (pp 9-10) la cit precedente v 1047 Ad esempio laquoconosciamo non piugrave lrsquoidea ma la cosa singola lrsquoanello drsquouna catena alla quale noi stessi

apparteniamoraquo (Mondo III 38 p 273) A questo proposito un altro testo certo noto al giovane Montale egrave nella medesima collezione della Filosofia delle universitagrave Arturo Schopenhauer La quadruplice radice del principio di ragion sufficiente tradotta da Eva Kuumlhn-Amendola Lanciano Carabba 1912 (Cultura dellrsquoanima 45)

48 OV p 86349 Egrave lrsquoargomento del libro I (sectsect 1-16) Il mondo come rappresentazione Prima considerazione La rappre-

sentazione sottomessa al principio di ragione lrsquooggetto dellrsquoesperienza e della scienza (Mondo p [27])50 Egrave lrsquoargomento del libro II (sectsect 17-29) Il mondo come volontagrave Prima considerazione Lrsquoobbiettivazione

del volere (Mondo p [145]) si veda in particolare il sect 18 (ivi pp 152-157)51 Mondo II 23 (pp 175-176)52 Mondo IV 54 (pp 365-366)53 Sarcofaghi [iv] [Ma dove cercare la tomba] vv 15-16 (p 25) si noti quellrsquolaquoartiereraquo dal sapore car-

ducciano (Alla rima) che pure in un contesto lsquosepolcralersquo riconoscibilmente leopardiano non puograve non ricordare lrsquolaquoartigianraquo del poeta di Recanati (La sera del digrave di festa e La quiete dopo la tempesta)

54 Mondo II 23 (p 172)55 Lrsquoagave su lo scoglio [ii] [Ed ora sono spariti i circoli drsquoansia] vv 5-6 (p 72)56 Sempre al 1922 risale la serie Accordi per le presenze schopenhaueriane in Violoncelli e Oboe (OV pp

766 e 770) cfr Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit pp 74-7757 Mondo I 1 (p 31)58 Mondo I 3 (p 35)59 Eugenio Montale Intenzioni cit p 148060 Il sintagma laquoessenza del mondoraquo conta ben trentuno occorrenze nel testo di Schopenhauer (senza contare

le varianti di esso) le altre citazioni Mondo II 22 (p 168 le prime due occorrenze) e 24 (p 183)61 Ossi di seppia p 4262 Eugenio Montale Cinquantrsquoanni di poesia [Intervista di Leone Piccioni 1966] in AMS pp 1656-1678

(la cit a p 1676)63 Si veda Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 178-179 Ci riferiamo in particolare alle suggestioni

tratte da Tolstoj (segnalate da Edoardo Sanguineti) e dallrsquoUmorismo pirandelliano (segnalate da Emilio Pasquini) per le quali cfr Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 124-125n Del resto Pirandello aveva studiato in Ger-mania come Novaro e laquoper Tolstoj Schopenhauer era il piugrave grande pensatore del mondoraquo cfr per questrsquoultima citazione Sossio Giametta Il mondo di Schopenhauer Veritagrave ed errori introd a Arthur Schopenhauer Il mondo come volontagrave e rappresentazione testo tedesco a fronte introd e trad di Sossio Giametta bibliografia e indici di Vincenzo Cicero Milano Bompiani 2006 (Il Pensiero Occidentale) pp [v]-lxiii (a p [v])

64 Si rinvia anche per le suggestioni sbarbariane e kantiane della questione allrsquoomonimo paragrafo (ldquoNel cerchio della Necessitagraverdquo) di Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 150-161

65 Oltre al lungo sect 55 del libro IV del Mondo (pp 308-406) su questo argomento cruciale il poeta poteva leggere Arturo Schopenhauer Saggio sul libero arbitrio versione di Mario Cerati Milano Sonzogno Milano 1908 (Biblioteca universale 377)

66 Montale stesso avrebbe definito Riviere nel 1946 laquouna sintesi e una guarigione troppo prematuraraquo (Intenzioni cit p 1480) e nel 1977 ancora piugrave recisamente avrebbe dichiarato laquoRiviere che egrave la poesia predi-letta dagli incompetenti egrave lrsquoepilogo di una fase poetica mai esistita Per questo non si egrave mai riusciti a sistemarla criticamente gli Ossi di cui egrave lrsquoultima composizione non consentono affatto quella conclusioneraquo Questrsquoultima citazione da ldquoLe reazioni di Montalerdquo a c di Annalisa Cima in AAVV Profilo di un autore Eugenio Montale a c di Ead e Cesare Segre Milano Rizzoli 1977 (Biblioteca Universale Rizzoli L134) pp [192]-201 (a p 193)

67 Crisalide vv 58-67 (p 89)68 Mondo IV 55 (p 317)69 Mondo II 17 (p 152) laquoimmagini e nomiraquo vale lsquorappresentazioni intuitive e astratte (concetti)rsquo70 In limine vv 15-18 la cit precedente v 10 (p 5)71 Arthur Schopenhauer Parerga e paralipomena Milano Adelphi 1981-1983 2 tt (Classici 43 e 46

Opere di Arthur Schopenhauer) t I a c di Giorgio Colli t II a c di Mario Carpitella Il testo al quale si fa ri-ferimento egrave ldquoSpeculazione trascendente sullrsquoapparente disegno intenzionale nel destino dellrsquoindividuordquo ivi t I pp [277]-308 (le citazioni alle pp 291 e 295) Per questo scritto occorre ipotizzare la lettura da parte di Montale dellrsquoedizione francese Id Parerga et Paralipomena premiegravere traduction franccedilaise avec preacuteface et notes par Au-guste Dietrich Paris Alcan 1905-1912 8 voll [Valmorbia discorrevano il tuo fondo] vv 3-4 laquoNasceva in noi volti dal cieco caso obligraveo del mondoraquo (p 43)

72 Arthur Schopenhauer ldquoSpeculazione trascendentehelliprdquo cit pp 296-298 (in particolare a p 297)73 Ivi p 29774 Piero Gadda Conti Montale nelle Cinque Terre cit p 28075 Mondo II 27 (pp 211-212) nelle citazioni dal greco il filosofo ometteva notoriamente spiriti e accenti

talvolta aggiunti dai traduttori

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 30: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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76 Giacomo Leopardi Zibaldone di pensieri ed critica e annotata a c di Giuseppe Pacella Milano Gar-zanti 1991 3 voll (I libri della spiga) vol II pp 2298-2299 (i numeri tra parentesi quadre nel testo sono natu-ralmente quelli delle pagine dellrsquoautografo) il rinvio egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip cit p 78 Come egrave noto lo Zibaldone fu pubblicato per la prima volta da Le Monnier a cura di una commissione presieduta da Carducci fra il 1898 e il 1900

77 Le citazioni ovvie da Canto notturno di un pastore errante dellrsquoAsia vv 103-10678 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 1-4 (p 35)79 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione Dai laquoParerga und Paralipomenaraquo e dai laquoNeue Paralipome-

naraquo Torino Bocca 1908 [19212] (Biblioteca di scienze moderne 40) p [135] cfr Giovanni Bardazzi Schopen-hauer tra Montalehellip cit pp 78-79n

80 Mondo III 51 (p 340) IV 59 (pp 426 e 429)81 Mediterraneo [iv] [Ho sostato talvolta nelle grotte] vv 19-21 (p 56) e Crisalide vv 58-60 (p 89)

Claudio Scarpati aveva giagrave rilevato la coincidenza fra la laquotortura senza nomeraquo di Crisalide e il laquomartirio senza nomeraquo di Schopenhauer (ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit p 88)

82 Libro terzo [sectsect 30-52] Il mondo come rappresentazione Seconda considerazione La rappresentazione indipendente dal principio di ragione lrsquoidea platonica lrsquooggetto dellrsquoarte (Mondo p [235]) la citazione dal sect 36 (p 258)

83 Libro quarto [sectsect 53-71] Il mondo come volontagrave Seconda considerazione Affermazione e negazione della volontagrave di vivere dopo raggiunta la conoscenza di seacute (Mondo p [359])

84 Mondo IV 68 (p 497) Ivi III 48 (p 315) il filosofo introduce il termine quietivo come antonimo di motivo (della volontagrave) laquoIl contrario [della affermazione] la negazione della volontagrave di vivere si mostra quando raggiunta quella cognizione la volontagrave finisce allor che i singoli fenomeni conosciuti non agiscono piugrave come motivi della volontagrave ma invece tutta intera la cognizione maturata con lrsquoafferrar le idee dellrsquoessenza del mondo il quale rispecchia la volontagrave diventa un quietivo della volontagrave stessa e cosigrave la volontagrave liberamente si sopprimeraquo (ivi IV 54 pp 378-379)

85 [Spesso il male di vivere ho incontrato] vv 5-8 (p 35)86 Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184 Flussi vv 9-10 e 13 (p 78)87 Mondo III 38 (p 271) questa segnalazione egrave giagrave di Giovanni Bardazzi Schopenhauer tra Montalehellip

cit p 7788 Mondo IV 70 (p 525)89 Tiziana Arvigo Guida alla letturahellip cit pp 101-10290 Su Paola Nicoli (1891-) si veda Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo in Id Invenzioni di ricordi Vite

in poesia di tre ispiratrici montaliane Foggia Edizioni Centro Grafico Francescano 2007 pp 133-188 egrave lei lrsquolaquoinnominata che [hellip] occupa con la sua inquieta fisicitagrave la produzione 1924 degli Ossi di seppiaraquo e il 1924 egrave un laquoanno tutto a lei dedicatoraquo (ivi p 137)

91 OV p 86292 Ibidem (il corsivo egrave dellrsquooriginale)93 Lrsquoautografo egrave trascritto nellrsquoapparato di OV pp 885-88894 Marezzo e Casa sul mare delle quali non si conservano manoscritti compariranno a stampa sul laquoConve-

gnoraquo nel numero del 28 febbraio-30 marzo 1925 (OV pp 888 e 889) Vetta saragrave pubblicata da Giorgio Zampa su laquoIl Giornaleraquo del 12 settembre 1991 a dieci anni dalla morte del poeta e non figura neacute in OV neacute in TP

95 I questionari di Silvio Guarnieri e le relative lettere di Montale si leggono oggi con il titolo Commento a se stesso in AMS pp 1503-1528 (la cit a p 1510) Parallela la citata lettera a Linati del 26 settembre 1925 laquoQuanto a Eros voglia vederne la presenza assai velata in Crisalide In limine e Casa sul mareraquo

96 Della laquonegazione che egrave lrsquounico atto di libertagrave possibile al fenomeno e costituisce quindi come Asmus la chiama la metamorfosi trascendentaleraquo Schopenhauer parla in Mondo IV 69 (p 519) Asmus egrave il poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815)

97 Crisalide [prima redazione] vv 47-48 (OV pp 886-887) Purg X 124-12598 Crisalide [prima redazione] vv 41-44 (OV p 886)99 In limine vv 1-5 (p 5) si ricordi che il testo egrave composto in corsivo Crisalide vv 12-13 (p 87)100 Per il titolo originario di [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] cfr lrsquoapparato di OV p 862 Sugge-

stivo il passo bergsoniano (da Lrsquoeacutevolution creacuteatrice trad di Paolo Serini) citato in proposito da Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit p 164 laquoservirsi del determinismo naturale per passare attraverso le maglie della rete che esso aveva tesaraquo che tuttavia potrebbe a sua volta risentire di una suggestione schopenhaueriana come quella dai Parerga e paralipomena ricordata supra

101 Crisalide vv 17-21 (p 87)102 Crisalide vv 33-41 (p 88)103 Crisalide vv 42-45 (ibidem) Si veda ancora la citata descrizione di Marianna laquoDimenticavo di dirti

che in fondo alla pineta crsquoegrave un altro cancello Dinanzi ha appena la strada e poi la spiaggiaraquo (Eugenio Montale Quaderno genovese cit p 184)

104 Crisalide vv 52-57 (pp 88-89)105 Con sottolineatura in corsivo nella prima redazione laquoil fatto che non era necessarioraquo (OV p 887)106 Crisalide vv 73-75 (p 89)

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

Page 31: Paolo Zoboli - unitresestocalende.it · qui per te nel mio verso pongo una balza del mio colle soprastante il mare che tu scorgi verde ... derivazione dantesca e specificamente infernale:

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107 Sulla metafora schopenhaueriana (di origine platonica) della lsquonavigazionersquo verso la noluntas cfr Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit p 162

108 Marezzo vv 41-44 (p 85)109 Marezzo vv 53-56 (p 86)110 Marezzo vv 57-60 (ibidem)111 Claudio Scarpati ldquoScepsi e ascesi allrsquoepoca degli Ossirdquo in Id Sulla cultura di Montale Tre conversa-

zioni Milano Vita e Pensiero 1997 (Lectures 10) pp 7-32 (a p 21) il saggio rifonde anche il citato ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo Nella lettera a Linati del 26 settembre 1925 ricordata supra Montale scrive infatti laquoCasa sul mare [hellip] mi pare anche la piugrave completa del libroraquo (il corsivo egrave dellrsquooriginale) Per una lettura del testo si rinvia a Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit

112 Eusebio e Trabucco Carteggio di Eugenio Montale e Gianfranco Contini a c di Dante Isella Milano Adelphi 1997 (La collana dei casi 39) pp 7-8 (a p 8) si leggano i chiarimenti in proposito offerti da Isella nella nota alle pp 4-5 laquoIl Falqui [hellip] era autore di due recenti antologie poetiche lrsquouna in collaborazione con Elio Vit-torini (Scrittori Nuovi Antologia italiana contemporanea Lanciano Carabba 1930) e lrsquoaltra con Aldo Capasso (Il fiore della lirica italiana dalle origini a oggi ivi 1933) Nella prima bencheacute posteriore allrsquoedizione accresciuta del rsquo28 M era presente solo con Gloria del disteso mezzogiornohellip Scirocco Mediterraneo (Antico sono ubriaca-to dalla vocehellip) e Riviere nella seconda con Scirocco Riviere Meriggiare pallido e assortohellip e Casa sul mareraquo

113 Secondo lrsquoaffascinante ricostruzione di Paolo De Caro ldquoPaola e Crisaliderdquo cit il dialogo poetico con Paola non avrebbe come sfondo Monterosso ma il lido di Albaro a Genova il laquolembo di terra solitarioraquo di In limine (vv 8-9) dove si trovava la villa della donna e del marito ovvero la lsquocasa sul marersquo con annessi lrsquolaquoortoraquo e il laquopomarioraquo Diremmo tuttavia che la villa di Albaro e quella di Monterosso in ogni caso verrebbero a sovrapporsi nella indubitabilmente dominante cornice monterossina degli Ossi e nella intertestualitagrave interna al libro Si ricordi infatti Mediterraneo [ii] [Antico sono ubriacato dalla voce] vv 5-6 laquoLa casa delle mie estati lontane trsquoera drsquoaccanto [al mare]raquo (p 54) e soprattutto Fine dellrsquoinfanzia vv 63-65 laquoMa riaddotti dai viottoli alla casa sul mare al chiuso asilo della nostra stupita fanciullezzaraquo (p 67)

114 Casa sul mare vv 4-5 (p 82)115 Casa sul mare vv 14-31 (pp 82-83)116 Propriamente lrsquointroduzione dei termini voluntas noluntas e nolle (questi ultimi due a designare la

volontagrave convertita nel suo contrario) risale ai Parerga e paralipomena117 Mondo IV 70 (p 527)118 Mondo IV 68 (p 518)119 La casa dei doganieri v 19 (nelle Occasioni OV p [161]) cfr Paolo Zoboli ldquoIl guindolo del Tempo

Appunti per La casa dei doganierirdquo in AAVV Studi di letteratura italiana in onore di Claudio Scarpati a c di Eraldo Bellini Maria Teresa Girardi Uberto Motta Milano Vita e Pensiero 2010 (Letteratura italiana Ricerche) pp [941]-959

120 Casa sul mare vv 32-35 (p 83)121 Montale lesse certo il testo in A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit pp 121-122 (a p 122)122 Mondo IV 54 laquoVediamo bensigrave lrsquoindividuo nascere e perire ma lrsquoindividuo egrave soltanto fenomeno non

esiste se non per la conoscenza irretita nel principio di ragione nel principio individuationis in virtugrave di questo in-vero riceve la propria vita come un dono vien fuori dal nulla soffre poi per morte la perdita di quel dono e al nulla fa ritornoraquo (p 366) e II 23 laquola volontagrave [hellip] egrave una in quanto sta fuori dal tempo e dallo spazio fuori del principium individuationis ossia della possibile pluralitagraveraquo (pp 169-170) Aveva infatti scritto Gozzano lettore dellrsquoedizione di Chilesotti nella Via del rifugio (1907) laquoO tu che invoco se non fosse lrsquoio una sola virtugrave dellrsquoapparenzahellipraquo (I sonetti del ritorno V vv 1-2 Guido Gozzano Le Poesie cit p 41 il corsivo egrave dellrsquooriginale e laquoApparenzaraquo vale naturalmente lsquofenomenorsquo)

123 Arthur Schopenhauer Supplementihellip cit p 663 (IV 50)124 A[rthur] Schopenhauer Morale e religione cit p 173 laquoMa di questo [del nolle] possiamo dire sol-

tanto che la sua manifestazione non puograve essere quella del velle senza tuttavia sapere se esso in qualche modo si manifesti cioegrave acquisti una specie di esistenza secondaria per via di un intelletto da lui prodottoraquo

125 Si veda in proposito la bella Presentazione di Giuseppe Riconda a Arthur Schopenhauer Morale e reli-gione Da laquoParerga e Paralipomenaraquo e laquoFrammenti postumiraquo trad di Piero Martinetti presentazione e commento di Giuseppe Riconda Milano Mursia 1981 (Grande Universale Mursia ns 39) pp [5]-25 (specialmente le pp 22-25) che riguarda naturalmente i medesimi testi meditati da Montale ma anche la nota a Parerga e paralipo-mena II x 134 (ivi pp [137]-138n)

126 Mondo IV 70 laquoNecessitagrave egrave il regno della natura libertagrave egrave il regno della graziaraquo (p 527)127 Si ricordi lrsquoIntervista immaginaria laquouna esplosione la fine dellrsquoinganno del mondo come rappresen-

tazioneraquo128 Mediterraneo [vii] (p 59) cfr in proposito Paolo Zoboli La casa sul marehellip cit pp 165-171 Si noti

la coincidenza lessicale di laquola piccola stortura drsquouna leva che arresta lrsquoordegno universaleraquo (verisimilmente la negazione della volontagrave di vivere) con laquola stortura nel corso delle stelleraquo di Marezzo (vv 50-51) le laquostelleraquo probabilmente nelle quali egrave tradizionalmente scritto il destino

129 Alcuni passi dellrsquointervista comparsa sulla laquoGazette de Lausanneraquo e non raccolta im AMS sono tra-scritti in Giulio Nascimbeni Montale Milano Longanesi 1969 p 159 Peraltro lo scetticismo non egrave propriamente

203

ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])

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ascrivibile a Schopenhauer occorreragrave pensare allora proprio allrsquoimpossibilitagrave per lrsquoindividuo di conoscere la realtagrave altra della noluntas E infatti si legge alla conclusione di Mediterraneo laquogiurano fede queste mie parole a un evento impossibile e lo ignoranoraquo ([ix] [Dissipa tu se lo vuoi] vv 9-10 a p 61)

130 Su Annetta-Arletta (1904-1959) si veda Paolo De Caro ldquoAnna e Arlettardquo in Id Invenzioni di ricordi cit pp 21-131

131 [Il canneto rispunta i suoi cimelli] v 9 laquoAssente come manchi in questa plagaraquo (p 41) Lettera levan-tina v 136 laquose pur lontanaraquo (OV p 776) [Dolci anni che di lunghe rifrazioni] (ivi p 781) ma la citazione (titolo e vv 15-16) egrave condotta secondo la lezione del manoscritto per Angelo Barile datato laquoMonterosso 9ix26raquo (per il quale si veda lrsquoapparato ivi pp 1168-1169) Dopo la pubblicazione delle Lettere e poesie a Bianca e Francesco Messina unrsquoaltra figura femminile ndash appunto Bianca ndash si rivela importante negli anni dei primi Ossi anzi pare talvolta e proprio a cominciare dalla Lettera levantina che Annetta e Bianca si confondano in una sola figura (si legga in proposito la Prefazione della Barile pp 7-37 specie pp 24-25)

132 Per questo cruciale momento dellrsquoopera montaliana egrave fondamentale Rosanna Bettarini ldquoAppunti sul lsquotaccuinorsquo del 1926rdquo [1978] in Ead Scritti montaliani raccolti per iniziativa della Societagrave dei Filologi della Let-teratura italiana a c di Alessandro Pancheri introd di Cesare Segre Firenze Le Lettere 2009 pp 1-56

133 Se ne veda lrsquoindice in TP pp 1075-1076134 In una lettera a Pietro Pancrazi del 1934 Montale aggiunge infatti In limine e Casa sul mare al ciclo di

Annetta laquoIl compagno di In Limine era una donna la stessa che puograve trovare in Incontro Stanze e Casa sul mareraquo Desumo la citazione da Rosanna Bettarini ldquoUn altro lapillordquo [1983] in Ead Scritti montaliani cit pp 57-63 (la cit a p 59)

135 Il primo studioso a proporre questa chiave di lettura egrave stato Claudio Scarpati in ldquoDagli Ossi Gobettihelliprdquo cit136 Incontro vv 14-15 (OV p 96) Lrsquoimmagine egrave mutuata non casualmente dallo Sbarbaro di Pianissimo

laquodi varcare il cerchio nel quale la Necessitagrave ci chiude piugrave non mrsquoilludoraquo ([A volte quando penso alla mia vita] vv 20-22) ma i versi dellrsquoamico offrono anche il lemma varcare allrsquoorigine del laquovarcoraquo montaliano di Casa sul mare e della Casa dei doganieri e il lemma illudersi allrsquoorigine dellrsquolaquoillusioneraquo di salvezza di Crisalide Si cita da Camillo Sbarbaro Pianissimo a c di Paolo Zoboli Genova San Marco dei Giustiniani 2007 (La biblioteca ritrovata 22) p 36

137 Si ricordi la citata dichiarazione a Cambon laquoDi Kant invece ho letto la Critica della ragion pura con pari interesseraquo

138 OV pp 93-94139 Il testo compare sul numero di giugno 1927 di laquoSolariaraquo ma ancora nel settembre laquoil recente Arsenio

(che usciragrave fra dieci anni col resto)raquo resta escluso dallrsquoindice provvisorio che Montale comunica a Solmi e che per il resto si mostra ormai definitivo (la lettera inedita laquosenza data ma di poco anteriore al 22 settembre 1927raquo egrave parzialmente riportata da Zampa con altre nella sua Introduzione a TP pp xxx-xxxiiin) A questa altezza Meriggi e ombre appare bipartita Montale avverte probabilmente come piugrave ancora dei tre testi del 1926 Arsenio appar-tenga ormai a una nuova stagione Quando decideragrave di inserirlo sceglieragrave di isolarlo pur a prezzo della coerenza lsquoromanzescarsquo della sezione secondo la quale il testo dovrebbe appunto situarsi diremmo fra I morti e Delta Se nei Morti si legge infatti in termini generali laquoed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appenaraquo (vv 34-36 OV p 94) in Arsenio il medesimo discorso egrave riferito in particolare ad Arsenio e ad Annetta laquoe se un gesto ti sfiora una parola ti cade accantohellipraquo (vv 55-56 ivi p 82) Ma lo lsquosplendido isolamentorsquo di cui abbiamo parlato pur costosissimo in termini lsquonarrativirsquo egrave forse giustificato dal fatto che Arsenio rappresenta come ha scrit-to Elio Gioanola laquoil componimento piugrave significativo di tutta la raccolta certo il piugrave ispirato e poeticamente alto costruito su un personaggio alter ego a tutto tondoraquo (Poesia italiana del Novecento Testi e commenti a c di Elio Gioanola Milano Librex 1986 p 388)

140 Arsenio rispettivamente vv 19-22 12 49-50 e 57-58 (ibidem pp [81]-82)141 Delta vv 4 e 11-12 (OV p 95)142 Incontro vv 49-54 le citazioni precedenti vv 46 e 19-20 (OV pp 96-97) Se egrave inutile tornare sul con-

clamato dantismo di questa poesia (e di questa ultima strofa in particolare) non risulteragrave superfluo soffermarsi sugli echi religiosi (di provenienza melodrammatica e piugrave propriamente liturgica) che aprono un varco nel desolato pae-saggio cittadino e sbarbariano La conclusiva preghiera laquoPrega per me allora chrsquoio discendaraquo (ma era laquonellrsquoora chrsquoio discendaraquo nel manoscritto si veda lrsquoapparato di OV pp 890-892 a p 892) sembra infatti sovrapporre lrsquoAve Maria (laquoora pro nobis peccatoribus nunc et in hora mortis nostraeraquo) a un brano del verdiano Simon Boccanegra (Prologo scena v) [Il lacerato spirito] carissimo a Montale laquoResa al fulgor degli angeli prega Maria per meraquo Si ricordi infatti la prosa della Farfalla di Dinard intitolata appunto Il lacerato spiritohellip che oggi si legge in PR pp [60]-63 e si consideri a ulteriore e forse non consapevole trait drsquounion fra i due testi che la giovane morta dellrsquoopera (una fanciulla morta giovane quasi come Annetta-Arletta) porta proprio il nome della Vergine alla qua-le del resto subito prima il vecchio Fiesco srsquoegrave rivolto laquoE tu Vergin soffristi (volgendosi allrsquoImmagine) rapita a lei la verginal coronahellipraquo

143 [Godi se il vento chrsquoentra nel pomario] vv 11-12 (OV p [5])