Paolo Ciabattini. Rifrazioni

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RIFRAZIONI PAOLO CIABATTINI Villa Badia, Leno (Bs)

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Il catalogo della mostra personale di Paolo Ciabattini, allestita presso Villa Badia di Leno dal 30 settembre al 31 ottobre 2012

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RIFRAZIONI

PAOLO CIABATTINIVilla Badia, Leno (Bs)

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Villa BadiaVia Marconi, 2825024 - Leno (Brescia)tel/fax: 030 [email protected]

Paolo Ciabattiniwww.paolociabattini.it

Idea e curaGiulia Sillato, storico dell’artedi scuola longhiana.Tutti i diritti riservati ©2012www.giuliasillato.euwww.ilmetaformismo.eu

OrganizzazioneArtis Recensio, [email protected]

CoordinamentoFondazione Dominato Leonensewww.fondazionedominatoleonense.it

FotografiaCopertina e foto delle operedi maestro Ciabattini:Carlo Bruschieri, CremaProprietà: Paolo CiabattiniTutti i diritti riservati ©2012Foto di Villa Badia: concessione dellaFondazione Dominato Leonense

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PAOLO CIABATTINInella prima tappa della mostra itinerante

ideata e curata da Giulia Sillato

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Villa Badia, Leno (Bs)

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È la prima di una trilogia di mostre che percorrono un tratto della giurisdizione culturale di Cassa Pa-dana, che ha dato vita alla Fondazione Dominato Leonense con l’obiettivo di intervenire sul territo-rio padano attraverso il recupero e la riabilitazione di architetture antiche e simbolicamente interes-santi per la sua storia: l’inedito viaggio, curato da Giulia Sillato, nota per i significativi contributi alla ricerca artistico-letteraria con la coniazione di un nuovo pensiero interpretativo, il Metaformismo, parte da Villa Badia di Leno, suggestivo sito arche-ologico dove permangono le tracce del Monastero di San Benedetto ad Leonens, fondato nel 758 da Desiderio, ultimo re longobardo, successivamente trasformato in dimora ottocentesca. È un luogo che ha conservato tutto il misticismo di un tempo, praticato dai monaci con voti di povertà e di ope-rosità; e anche quando, ai primi del secolo XIX, subirà un processo di trasformazione che vedrà sorgere sulle fatiscenze conventuali una splendida villa, esso tratterrà della vita passata tutti gli odori, i sapori, le immagini, ormai lontane, di ciò che era stato, percepibili soprattutto nel sotterraneo che si ipotizza conservare gli ambienti originali della cripta monastica.

La villa esibisce un maestoso pronao che la carat-terizza e la inquadra tra i modelli di architettura veneta del Settecento, riletti con cifra stilistica bre-sciana, modelli che restarono in voga fino alla pri-ma metà dell’Ottocento soprattutto in provincia. L’insieme, comprensivo anche dell’ala orientale, fatta costruire dal proprietario per ospitarvi la ser-vitù e dove, oggi, si celebrano eventi, ha un’autore-volezza che giustifica il rapporto visivo istituito da Paolo Ciabattini tra le vestigia e le opere, pensate e realizzate proprio per quest’ambiente. Invitate a vi-vere tra le percezioni che esso trasmette, ne tradu-cono visivamente l’essenza grazie alla natura stessa dei materiali usati, reperiti dall’architetto-artista nei cantieri di restauro. Una sequenza di quadri segue l’orizzontalità della hall conference al pri-mo piano e l’assicità geometrica delle tre salette al pianterreno, sviluppando un dialogo tra duplicità strutturali: la presenza fisica dell’antica costruzione e il fascino materico delle opere, i cui colori, misti a pigmenti murali, producono la tattile visività delle rifrazioni di luce.Artista dotato di una straordinaria duttilità espres-siva, istituisce difficili equilibri pittorici tra materiapittorica e materia di natura edile. Egli infatti viene

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dal mondo dell’architettura, arredo d’interni, de-sign e in questo settore svolge un’attività di pri-mo piano a livello nazionale, portandosi dietro un tesoro di esperienze e conoscenze velocemente capitalizzabili nella pittura, compagna fedele del-la sua attività professionale: mai, infatti, come in epoca moderna essa risulta perfettamente integrata alla progettazione di un abitat, pubblico o privato che sia. Paolo ha iniziato a dipingere da giovanis-simo, sviluppando nel tempo questa sua naturale inclinazione, favorita, tra l’altro, dalla conoscenza e dalla manipolazione dei materiali abitualmente impiegati in edilizia, soprattutto negli ambiti di sua competenza: restauro edile con interventi di re-cupero di antichi ambienti. La materia prima gli ha permesso di affinare le tecniche espressive in una specifica direzione: ricerca della spazialità attra-verso la luce, quest’ultima resa percepibile da una selezionata gamma cromatica, mentre gli impasti cementizi, mescolati con i colori, riescono con la loro naturalità a suggerire profondità e prospettive uniche ed esclusive. Ciò che l’architetto-artista ci spiana davanti allo sguardo è una visione globale della storia, interpretata come stratificazione di epoche e accadimenti, visti e vissuti attraverso le

scorie di un passato fatiscente e tuttavia sopravvi-vente nel riutilizzo architettonico che ne fanno gli uomini moderni. Il filtro che riversa il passato nelpresente è la luce, ma non quella meccanica dei fu-turisti, dai quali tuttavia egli recupera il gioco este-tico di forze contrapposte, ma la luce naturale che le misture pitto-materiche delle sue tele rompono in mille rifrazioni: da qui il titolo della mostra, il-lustrata da questo catalogo che descrive le opere esposte, solo alcune della vasta collezione... prescel-te per entrare in sincronia con un ambiente ricco di tempo, ancora pregno dell’umore dei muri an-neriti e sbrecciati, delle muffe coprenti, delle pietre dirupe che un’azione risanatoria ha salvato, ripor-tando quei resti consunti all’originario prestigio. I dipinti, concepiti nello spirito di un’educazione al ripristino delle antichità parietali, trasmettono sensazioni simili a quelle percepite dal luogo stessoproprio per la tipologia delle materie pittoriche: accolti tra i lampi di un’architettura lontana, ne colgono il senso traducendolo in lingua moderna. Gli insiemi sono percorsi da vene orizzontali e ver-ticali, linee in fuga o in caduta, che aprono varchi di spazi e di luce.

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6Rifrazioni C, 2012

Acrilico su tela100 x 100 cm

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Rifrazioni A dittico, 2012Acrilico su tela100 x 100 cm

Masse di colore si muovono secondo direttrici oriz-zontali, opponendo resistenza formale alle linee verticali in caduta, plastiche vibrazioni della tramapitto-materica attraverso cui si rifrange la luce. La macchia, la brunitura, la sbrecciatura di un muro rovinato dal tempo e dai vissuti sono gli stimoli vi-sivi su cui si fonda l’ispirazione artistica, espressi da cromìe dense e terrose. La dinamica ruota attorno a un centro con moti composti.

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Rifrazioni A, 2012Acrilico su tela

50 x 150 cm

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12Rifrazioni B, 2012

Acrilico su tela100 x 150 cm

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Quando ci si trova davanti a una tela di Ciabat-tini si è tentati dal desiderio di toccarla, perchè le increspature provocate dalle mescolanze di colore e polveri di muro, si infittiscono talmente sulla su-perficie da indurre a pensare che la tela stessa sia stata modellata a pieghe: le dita della mano, quin-di, incontreranno argini in rilievo, spalti di pieni edi vuoti, creati da un gioco esperto di pennello, espressione di una virtuosità esecutiva non comu-ne. Nelle opere di queste due pagine varchi di spazi e profondità vibrano di luci e di ombre, orchestra-te su uno spartito verde-azzurro che apparirà più acceso o più spento, più qui che lì: è un invito a lasciarsi cullare dal sogno di poter oltrepassare queisipari mobili e fluttuanti per tuffarsi in un frizzante laghetto o passeggiare tra giardini in fiore per sco-prirne gli angoli più segreti e riposti.

Rifrazioni D, 2012Acrilico su tela100 x 150 cm

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16Rifrazioni A, 2012

Acrilico su tela50 x 70 cm

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Un forte dinamismo caratterizza l’opera della pagi-na destra, imprimendo alla composizione un mo-vimento apparentemente scomposto, ma sguardi attenti convergeranno sul concatenarsi dei moti ondulatori che, compenetrandosi, evocano la for-za e l’ordine della natura stessa. Il protagonismo è affidato a una vasta gamma di blu, che dai toni notte al turchese, si intrecciano piacevolmente al plasticismo dei tratti verticali, peculiarità esclusiva di questo artista. Masse cromatiche, organizzate at-torno a quella centralità immaginaria che è l’arche-tipo della civiltà moderna, fluttuano su direttrici orizzontali che, in questo caso, sono tutt’altro che fisse, come di solito avviene. A sinistra, invece, un bell’esempio di costruzione più serrata e compatta.

Rifrazioni I, 2012Acrilico su tela100 x 150 cm

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Rifrazioni E, 2012Acrilico su tela

50 x 150 cm

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22Rifrazioni G , 2012

Acrilico su tela100 x 150 cm

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Due pagine, due opere, un solo forte contrapposto di colore: prima il grigio in tutte le sue possibili sfumature, poi un rosso rovente che evoca mag-mi incandescenti. Due distinte textures che arric-chiscono il campionario espressivo di Paolo Cia-battini: trame composte e intrecciate, da un lato, varchi di vuoto dall’ altro; nebbie fumanti in un caso, crateri ribollenti nell’altro. Mi rendo conto, tuttavia, di percorrere la strada della lettura natu-ralistica, risalendo alla madre di qualunque forma di aniconismo: la natura... che l’artista elabora in chiave teatrale, non solo circondandola di mistero e di non immediata accessibilità interpretativa, ma anche celebrandola su un palcoscenico surreale fil-trato da plurimi e vibranti sipari di luce.

Rifrazioni C, 2012Acrilico su tela100 x 150 cm

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26Rifrazioni F, 2012

Acrilico su tela100 x 150 cm

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L’opera di questa pagina mi rimanda ad atmosfere, che pur caratterizzanti la cultura artistica del No-vecento, hanno un rapporto vicino-lontano con il mondo contemporaneo: alludo al Futurismo, che, ancora attuale nella sua proposta di “futuri-bilità”, resta tuttavia nei modi e nelle tecniche un movimento pittorico del primo XIX secolo. Luci lontane, luci della città, brillano oltre cortina: ae-rea, traslucida e venata, come sempre, di nostalgia, adombra i bagliori schiusi della notte. La compo-sizione procede su linearità orizzontali, consue-te all’artista: esse, disponendosi una sopra l’altra, disegnano sulla tela uno spartito parallelo. Meno ordinata e più magmatica, nonostante la plumbea tavolozza, è il dipinto a sinistra, dove le masse cro-matiche si accentuano in certe aree, liberandone altre: sono i luoghi delle profondità, talvolta delle prospettive.

Rifrazioni H, 2012Acrilico su tela100 x 150 cm

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Rifrazioni A, 2012Acrilico su tela120 x 300 cm

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32Rifrazioni A dittico, 2012

Acrilico su tela80 x 60 cm

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34Rifrazioni E, 2012

Acrilico su tela100 x 150 cm

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PAOLO CIABATTINI

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