Paola e Alessandro - Corale Don Emilio Canosi -...

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LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura: Is 45,1.4 - 6 Sal: 95 Seconda Lettura: 1Ts 1,1 - 5b Vangelo: Mt 22,15 - 21 Diocesi di Padova Don Guanella ci esorta: “I finti sono da sant'Agostino clas- sificati come mo- stri che in sé con- tengono tutte le malignità delle altre belve. Or pensa tu quanto non debba essere a Dio abbo- minevole un cuore maligno ”. Papa Francesco ci dice… "«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Mt 22,21). Alla provocazione dei farisei che, per così dire, volevano fargli l’esame di religione e condurlo in errore, Gesù risponde con questa frase ironica e geniale. È una risposta ad effetto che il Signore con- segna a tutti coloro che si pongono problemi di coscienza, soprat- tutto quando entrano in gioco le loro convenienze, le loro ricchezze. L’accento di Gesù ricade certamente sulla seconda parte della fra- se: «E (rendete) a Dio quello che è di Dio». Questo significa ricono- scere e professare - di fronte a qualunque tipo di potere - che Dio solo è il Signore dell'uomo, e non c’è alcun altro ". Anno XXXII n° 1363 22 ottobre 2017 XXIX Domenica Tempo Ordinario (anno A) Rendete a Cesare quello che è di Cesare... La parola di Dio di questa domenica ci parla di ipocrisia. Sono ancora una volta i farisei a provocare Gesù e ancora una volta dal confronto con Lui sono loro ad uscirne sconfitti. I farisei si rivolgono con finto rispetto e interesse a Gesù per chiedergli un parere, ma in realtà ciò a cui mirano è di farlo cadere in un tranello. “Sappiamo che insegni la via di Dio se- condo verità… sappiamo che non hai soggezione di alcuno…” Sono loro che usano queste parole fal- samente amichevoli, ma sono loro che andranno poi a prenderlo nell'Orto degli Ulivi e che lo faranno processare trasci- nandolo davanti a Pilato. Non cercano la verità, ma soltanto di farlo cadere in contraddizione per po- terlo apertamente accusare e così cer- cano con l’adulazione di farlo cadere nell’inganno. “È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?” Gesù non si lascia trarre in inganno e ammutolisce i suoi interlocutori (che però non si fer- meranno dal proposito di farlo tacere definitivamente) rispondendo con una frase passata alla storia e divenuta di uso comune: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio ”. Gesù vuole che tutti osservino le leggi e paghino il dovuto allo Stato nella speranza che venga utilizzato per il bene della comunità. Una frase che non ha perso la sua forza e il suo significato, che rimane sempre attuale. Pensiamo alla piaga dell’evasione fiscale che nel nostro Paese è diffusissima e che ostacola la civile convivenza in quanto chi non contribuisce a sostenere le necessità della comunità in cui vive, scarica su chi le paga l’onere di sostenere la spesa pubblica, rendendo più diffi- cile garantire diritti essenziali della persona (salute, educazione, ammortizzatori sociali per chi si trova in difficoltà... solo per fare qualche esempio). Ma pensiamo anche alla necessaria distinzione di ruoli tra Stato e Chiesa, che ai nostri gior- ni appare più netta, ma che nei secoli scorsi è stata disattesa, con una commistione di ruoli di cui come cristiani non possiamo certo essere fieri. Al cristiano deve stare a cuore il bene comune e il primo segno di questo interesse è di contribuire economicamente, secondo le proprie capacità e le proprie forze, a garantire il benessere di tutti. Il modo più vero per testimoniare la fede è vivere responsabilmente nel proprio paese, nel- la propria città, nella comunità parrocchiale, in famiglia. Così, per quanto è nelle nostre for- ze, contribuiremo a fare del mondo un posto più giusto in cui vivere. Paola e Alessandro

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LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura: Is 45,1.4 - 6

Sal: 95 Seconda Lettura:

1Ts 1,1 - 5b Vangelo:

Mt 22,15 - 21

Diocesi di Padova

Don Guanella ci esorta:

“I finti sono da

sant'Agostino clas-

sificati come mo-

stri che in sé con-

tengono tutte le

malignità delle

altre belve.

Or pensa tu

quanto non debba

essere a Dio abbo-

minevole un cuore

maligno ”.

Papa Francesco ci dice…

"«Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio» (Mt 22,21).

Alla provocazione dei farisei che, per così dire, volevano fargli l’esame di religione e condurlo in errore, Gesù risponde con questa frase ironica e geniale. È una risposta ad effetto che il Signore con-segna a tutti coloro che si pongono problemi di coscienza, soprat-tutto quando entrano in gioco le loro convenienze, le loro ricchezze. L’accento di Gesù ricade certamente sulla seconda parte della fra-se: «E (rendete) a Dio quello che è di Dio». Questo significa ricono-scere e professare - di fronte a qualunque tipo di potere - che Dio solo è il Signore dell'uomo, e non c’è alcun altro ".

Anno XXXII n° 1363

22 ottobre 2017 XXIX Domenica Tempo Ordinario (anno A)

Rendete a Cesare quello che è di Cesare...

La parola di Dio di questa domenica ci parla di ipocrisia. Sono ancora una volta i farisei a provocare Gesù e ancora una volta dal confronto con Lui sono loro ad uscirne sconfitti. I farisei si rivolgono con finto rispetto e interesse a Gesù per chiedergli un parere, ma in realtà ciò a cui mirano è di farlo cadere in un tranello. “Sappiamo che insegni la via di Dio se-condo verità… sappiamo che non hai soggezione di alcuno…” Sono loro che usano queste parole fal-samente amichevoli, ma sono loro che andranno poi a prenderlo nell'Orto degli Ulivi e che lo faranno processare trasci-nandolo davanti a Pilato. Non cercano la verità, ma soltanto di farlo cadere in contraddizione per po-terlo apertamente accusare e così cer-cano con l’adulazione di farlo cadere nell’inganno. “È lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?” Gesù non si lascia trarre in inganno e ammutolisce i suoi interlocutori (che però non si fer-meranno dal proposito di farlo tacere definitivamente) rispondendo con una frase passata alla storia e divenuta di uso comune: “Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio ”. Gesù vuole che tutti osservino le leggi e paghino il dovuto allo Stato nella speranza che venga utilizzato per il bene della comunità. Una frase che non ha perso la sua forza e il suo significato, che rimane sempre attuale. Pensiamo alla piaga dell’evasione fiscale che nel nostro Paese è diffusissima e che ostacola la civile convivenza in quanto chi non contribuisce a sostenere le necessità della comunità in cui vive, scarica su chi le paga l’onere di sostenere la spesa pubblica, rendendo più diffi-cile garantire diritti essenziali della persona (salute, educazione, ammortizzatori sociali per chi si trova in difficoltà... solo per fare qualche esempio). Ma pensiamo anche alla necessaria distinzione di ruoli tra Stato e Chiesa, che ai nostri gior-ni appare più netta, ma che nei secoli scorsi è stata disattesa, con una commistione di ruoli di cui come cristiani non possiamo certo essere fieri. Al cristiano deve stare a cuore il bene comune e il primo segno di questo interesse è di contribuire economicamente, secondo le proprie capacità e le proprie forze, a garantire il benessere di tutti. Il modo più vero per testimoniare la fede è vivere responsabilmente nel proprio paese, nel-la propria città, nella comunità parrocchiale, in famiglia. Così, per quanto è nelle nostre for-ze, contribuiremo a fare del mondo un posto più giusto in cui vivere.

Paola e Alessandro

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Fo.Par. 22 ottobre 2017 2

Gemellata con la Parrocchia di Sant’Anna in Esztergom

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22 ottobre: Giornata Missionaria Mondiale 2017

TUTTI MISSIONARI!

Anche quest’anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca at-torno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzato-re» (Paolo VI), che continuamente ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello Spirito Santo".

Con queste parole papa Francesco inizia il suo messaggio: "La missione al cuore della fede cristiana"; e prosegue con un testo bellissimo di cui stralciamo alcune fra-si: La missione della Chiesa, destinata a tutti

gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere trasformante del Vangelo. Il Van-gelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo ri-sorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi.

La missione della Chiesa non è, quindi, la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un’etica sublime «bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuo-vo orizzonte e con ciò la direzione decisi-va» (Benedetto XVI).

Il mondo ha essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo. Egli, attra-verso la Chiesa, continua la sua missione di Buon Samaritano, curando le ferite sanguinanti dell’umanità, e di Buon Pa-store, cercando senza sosta chi si è smarrito. E grazie a Dio non mancano esperienze significative che testimoniano la forza trasformatrice del Vangelo. Pen-so al gesto di quello studente Dinka che, a costo della propria vi-ta, protegge uno studente della tribù Nuer destinato ad essere ucciso. Penso a quella celebrazione eucaristica a Kitgum, nel Nord Uganda, allora insanguinato dalla ferocia di un gruppo di ribelli, quando un missionario fece ripetere alla gente le parole di Gesù sulla croce: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani. Che bello che i giovani siano “viandanti della fe-de”, felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della terra!

Al testo di papa Francesco aggiungo solo dei passaggi dell'inter-vento di mons. Galantino, segretario CEI, espresso nella locandina accanto: "La messe è molta …".

Nei campi era ormai tempo di mietiture: il grano aveva colore del pane … Ma Gesù vede altro: guarda e vede che ogni cuore di uo-mo è una zolla di terra ancora atta a dare vita ai suoi semi divini che in noi crescono, dolcemente e tenacemente, come il grano che matura nel sole. Ma non vuole salvare il mondo senza di noi, non ci tratta come burattini, vuole, desidera, chiede agli apostoli, a noi, di diventare discepoli, narratori di Dio.

«Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù - ci ricorda papa Francesco -. Non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che sia-mo sempre discepoli-missionari».

Io sono una missione su questa terra! a cura di don Angelo

In alcune parrocchie italiane si è registrato dall'inizio dell'anno un maggior numero di nascite che di morti. Felici loro. Ma certo: la nostra realtà è diversa.

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Don Luigi Guanella e i Papi

Papa Giovanni Paolo II ha visitato più volte le opere fondate da don Luigi Guanella. Tra le sue visite pastorali c'è quella del 22 aprile 1979 alla "Casa San Pio X" sul Gianicolo, dove sono presenti le suore guanelliane dal 1907. Inoltre quella alla basilica di "San Giuseppe al Trionfale" (18 gennaio 1981) e quella alla grande "Casa San Giuseppe" di via Aurelia Antica (28 marzo 1982).

La vita ecclesiastica di don Guanella si svolse durante il papato di cin-que pontefici: Gregorio XVI, Pio IX, Leone XIII, San Pio X e Benedetto XV. Nel 1872, nel suo libro Saggio di ammonimenti famigliari, ebbe parole di appassionata difesa in favore del papa Pio IX. Qualche anno dopo, nel 1876, fece pervenire, tramite don Bosco, una lettera a Pio IX, il quale lo ricambiò con una risposta autografa. Ebbe occasione di incontrare più volte Leone XIII a Roma nel 1888 e nel 1893. Le encicliche del papa della Rerum Novarum lo stimolavano all'a-zione, in relazione a tematiche diverse, sociali e religiose: per esempio, il 17 settembre 1882, in occasione del settimo centenario della nascita di san Francesco d'Assisi, Leone XIII pubblicò l'enciclica Auspicato Concessum e don Guanella divulgò il te-sto pontificio accompagnandolo con l'opuscolo Il terz'ordine di San Francesco e l'enciclica del Pontefice Leone XIII. Analogamente, in occasione della pubblicazione dell'enciclica Quamquam Pluries, scrisse sul Rosario l'opuscolo Mezz'ora di buona preghiera. In ossequio alla veneratissima Enciclica del Santo Padre Leone XIII - 15 agosto 1889. Il 25 maggio 1899 Leone XIII pubblicò l'enciclica Annum Sacrum, con la quale consacrava l'umanità al Sacro Cuore di Gesù: in occasione del giubileo episco-pale di Leone XIII, fu innalzato da don Guanella, nel 1892, il Santuario del Sacro Cuore, annesso al complesso della Casa Divina Provvidenza a Como.

Pio X fu il papa cui don Guanella fu più vicino. Si erano conosciuti a Casti-glione delle Stiviere nel settembre del 1891, quando il futuro papa era ancora vescovo di Mantova. Numerose furono le udienze e anche le iniziative di don Guanella in accordo con il papa, come la "Casa San Pio X", realizzata nel 1904, destinata a ospitare l'Opera femminile nel Palazzo d'Arcadia a Roma. Così nel 1909 avviò la costruzione dell'attuale Basilica di San Giuseppe al Trionfale, inaugurata il 19 marzo 1912, costituita come Basilica Primaria con Lettera apostolica del 12 aprile 1914 e affidata ai Servi della Carità. Con Benedetto XV gli incontri furono meno frequenti e l'ultima udienza gli fu concessa il 15 settembre 1915. In occasione del terremoto di Avezzano, nel gennaio del 1915, raccolse l'invito del papa e si prodigò, insieme a don Orione, nell'aiutare la popolazione. Quando il papa seppe della sua scomparsa, commentò: «È morto un santo».

I lettori ci scrivono…

sono sempre “il quasi novantenne”... è successo che da una persona … mi ha indicato incapace di scrivere in quanto ho com-messo un sacco di errori ... questo è niente se non che ha criticato il correttore di bozze che non ha visto tutti gli svarioni che ho commesso...

Natale ( il quasi novantenne ) Risposta: Gentile signor Natale, ci complimentiamo con lei per la sua puntuale lettura e il commento del Fo.Par. La sua disponibilità al dialogo ci gratifica. Con l’occasione facciamo presente che siamo soliti pubblicare i testi così come ci arrivano senza apportare correzioni. Ci dispiace che il suo interlocutore si sia permesso di esprimere delle critiche nei suoi con-fronti. Lei continui pure a inviarci le sue osservazioni e ci auguriamo che altri lettori la imi-tino senza il timore di sbagliare l’ortografia. Cordiali saluti

Gruppo Fo.Par.

3 Fo.Par. 22 ottobre 2017 3

Gregorio XVI

Pio IX

Leone XIII

San Pio X

Benedetto XV

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Intenzioni SS. Messe Ricorrenze e attività

8:30 - - 18:00 - -

LUN 23

Lc 12,13-21

8:30 - -

18:00 - def.to Antonino - def.ti Remo, Luigi, Giuseppina e Albina Rampazzo - def.to Nello Schiavi - def.ti Lea e Luigi Zecchin

21:00 -

MAR 24

Lc 12,35-38

San Luigi Guanella

16:00 - Centro di Ascolto della Caritas Parrocchiale 17:30 - Santo Rosario con testi guanelliani 21:00 - Santa Messa in onore di San Luigi Guanella

8:30 - - 18:00 - def.ti Ilario e fam. Bottaro - def.to Bruno De Rossi - def.to Giorgio Pilotto

MER 25

Lc 12,39-48

8:30 - Pulizia del centro parrocchiale a cura dei volontari 21:00 - Corale don Emilio Canosi (prove)

8:30 - - 18:00 - def.ta Antonietta

GIO 26

Lc 12,49-53

17:00 - Redazione Fo.Par.

8:30 - - 18:00 - -

VEN 27

Lc 12,54-59

9:00 - Pulizia della chiesa a cura dei volontari

8:30 - - 17:00 - Santa Messa in Casa Breda

18:30 - def.ti Enni ed Elsa Da Mádice - def.ta Elisabetta Vianello - def.ti fam. Forese e Baru-sco - def.to Ivo Favalli - def.to Serafino Beda - def.ti Mima e Beppino - def.ti fam. Rango e Marchioro

SAB 28

Lc 6,12-19

Santi Simone e Giuda, apostoli

16:00 - Battesimo di Bartolomeo e Breinard Edwrin; a loro gli auguri e la preghiera della Comunità per il loro ingresso nella nostra Chiesa 16:30 e 21:00 - Proiezione del film “Ho amici in Pa-radiso ” presso la Scuola Materna (ingresso via Volterra)

8:00 - -

9:30 - Santa Messa della Comunità Parrocchiale

11:00 - - 18:30 - def.ti Franco e Adriano - def.ta Adelia Tono - def.ti Salvatore Antonio Turi (trigesimo)

DOM 29

Mt 22,34-40

XXX DOMENICA TEMPO ORDINARIO

9:00 - Accoglienza dei Guanelliani Cooperatori di Cordi-gnano, Fratta e Trecenta presso la Scuola Materna (ingresso da via Volterra) e breve riunione aperta a tutti i Parrocchiani 11:00 - Santa Messa in onore di San Luigi Guanella, con il rinnovo delle Promesse dei Guanelliani Cooperatori del Veneto

Fo.Par. 22 ottobre 2017

A cura del Gruppo Fo.Par.

Ottobre Guanelliano

Ciao, vi avevo promesso che vi avrei ricordato gli appuntamenti della nostra Comunità in questa nuova settimana per festeggiare il nostro San Luigi Guanella.

Gli appuntamenti che ci aiuteranno a vivere la gioia e la semplicità guanelliana di questa settimana iniziano Martedì 24 Ottobre, quando, essendo giorno feriale, oltre le due Sante Messe delle ore 8:30 e 18:00, sarà offerta una terza Messa alle ore 21:00 per permettere a chi nella giornata è al lavoro oppure occupato con gli studi, di festeggiare San Luigi nel giorno della sua festa liturgica. Anche questa settimana avremo modo di divertirci Venerdì 27 Ot-tobre con la visione, alle ore 16:30 e 21:00, del film “Ho amici in Paradiso”. Una bella com-media che con il sorriso ci permetterà di meditare. L’orario del pomeriggio serve per favorire la partecipazione dei Tosi e Tose de ‘na volta . Chi è interessato a parteciparvi e ha bisogno di un passaggio in auto si rivolga a suor Anna e chi può aiutare con la propria auto è il benvenu-to. Per finire i festeggiamenti, Domenica 29 Ottobre in chiesa la Santa Messa delle ore 11:00 ci permetterà di sentirci Famiglia Guanelliana, poiché avremo modo di incontrarci e vivere la celebrazione con i Guanelliani Cooperatori di Cordignano, Trecenta e Fratta. Ci po-tremo incontrare già alle ore 9:00 presso la Scuola Materna in via Volterra per un mo-mento di formazione e condivisione.

Anche questa volta facciamo passaparola e partecipiamo in molti per festeggiare San Luigi. Ci rivediamo numerosi a questi tre appuntamenti!