Panghsang, ASIA A un dove i bambini fanno la guerra · dove i bambini fanno la guerra Siamo a Wa...

3
102 . east . europe and asia strategies numero 37 . luglio 2011 . 103 Panghsang, dove i bambini fanno la guerra Siamo a Wa State, un vero e proprio Stato illegale all’interno di una nazione, il Myanmar, in cui i bambini da tempo non iniziano nemmeno le scuole per “servire la patria”, imparando a utilizza- re, appena possono reggersi in piedi, armi automatiche con cui saranno chiamati a proteggere i militari a capo del regime, gli edifici governativi e i checkpoint ai confini. . Spesso le reclute più giovani non hanno nemmeno 6 anni, ma a Wa State non fa effetto a nessuno vedere questo esercito di giovanissimi all’opera ventiquattr’ore su ventiquattro. . di Claudia Astarita ASIA to illegale all’interno di una nazione, il Myanmar, in cui i bambini da tempo non iniziano nemmeno le scuole per “servire la patria”, imparando a utilizzare, appena pos- sono reggersi in piedi, armi automatiche con cui saranno chiamati a proteggere i militari a capo del regime, gli edi- fici governativi e i checkpoint ai confini. Spesso le reclute più giovani non hanno nemmeno 6 anni, ma a Wa State, una sorta di rifugio per commercian- ti criminali e trafficanti di droga, non fa effetto a nessuno vedere questo esercito di giovanissimi all’opera venti- quattr’ore su ventiquattro. WaState si trova all’interno del famoso Triangolo d’oro, l’area montuosa che si estende tra Birmania, Cina, Laos e Thailandia dove viene prodotta una buona parte dell’op- pio e dell’eroina che giungono sui mercati illegali della droga. Questo Stato senza leggi e senza regole è abitato da circa 600mila persone che si occupano soprattutto di traf- fico di armi, droga, neonati, uomini e spose – all’interno A un checkpoint poco lontano da Panghsang, una cittadina arroccata sulle montagne del Myanmar orientale, poco lontana dal confine con lo Yunnan cinese, una ragazzina che avrà sì e no 14 anni, vestita con un’uniforme verde oliva su cui spiccano il distintivo del- l’esercito Wa – o United Wa State Army (Uwsa) – e la mi- tragliatrice portata con disinvoltura in vita, controlla con cura i documenti di chi vuole attraversare i confini di que- sto Stato ribelle. Siamo a Wa State, un vero e proprio Sta- IN BASSO Una giovane donna appartenente al Kachin Independence Army, il braccio militare della Kachin Independence Organization, un gruppo politico composto da una coalizione di sei tribù etniche della Birmania. A FRONTE Alcuni ribelli Shan bruciano pacchi di anfetamine al confine tra Birmania e Thailandia. Il Triangolo d’Oro, zona montuosa che comprende il Myanmar, la Thailandia e il Laos, produce il 60-70% di oppio e di eroina immessi nel mercato mondiale. A Ap Photo / N.H. Guan Ap Photo

Transcript of Panghsang, ASIA A un dove i bambini fanno la guerra · dove i bambini fanno la guerra Siamo a Wa...

102 . east . europe and asia strategies numero 37 . luglio 2011 . 103

Panghsang,dove i bambini fanno la guerraSiamo a Wa State, un vero e proprio Stato illegale all’interno di una nazione, il Myanmar, in cui i

bambini da tempo non iniziano nemmeno le scuole per “servire la patria”, imparando a utilizza-

re, appena possono reggersi in piedi, armi automatiche con cui saranno chiamati a proteggere i

militari a capo del regime, gli edifici governativi e i checkpoint ai confini. . Spesso le reclute

più giovani non hanno nemmeno 6 anni, ma a Wa State non fa effetto a nessuno vedere questo

esercito di giovanissimi all’opera ventiquattr’ore su ventiquattro. . di Claudia Astarita

ASIA to illegale all’interno di una nazione, il Myanmar, in cuii bambini da tempo non iniziano nemmeno le scuole per“servire la patria”, imparando a utilizzare, appena pos-sono reggersi in piedi, armi automatiche con cui sarannochiamati a proteggere i militari a capo del regime, gli edi-fici governativi e i checkpoint ai confini.

Spesso le reclute più giovani non hanno nemmeno 6anni, ma a Wa State, una sorta di rifugio per commercian-ti criminali e trafficanti di droga, non fa effetto a nessunovedere questo esercito di giovanissimi all’opera venti-quattr’ore su ventiquattro.

Wa State si trova all’interno del famoso Triangolo d’oro,l’area montuosa che si estende tra Birmania, Cina, Laos eThailandia dove viene prodotta una buona parte dell’op-pio e dell’eroina che giungono sui mercati illegali delladroga. Questo Stato senza leggi e senza regole è abitato dacirca 600mila persone che si occupano soprattutto di traf-fico di armi, droga, neonati, uomini e spose – all’interno

Aun checkpoint poco lontano da Panghsang, unacittadina arroccata sulle montagne del Myanmarorientale, poco lontana dal confine con lo Yunnan

cinese, una ragazzina che avrà sì e no 14 anni, vestita conun’uniforme verde oliva su cui spiccano il distintivo del-l’esercito Wa – o United Wa State Army (Uwsa) – e la mi-tragliatrice portata con disinvoltura in vita, controlla concura i documenti di chi vuole attraversare i confini di que-sto Stato ribelle. Siamo a Wa State, un vero e proprio Sta-

IN BASSO Una giovane donna appartenente

al Kachin Independence Army, il braccio militare

della Kachin Independence Organization, un gruppo politico

composto da una coalizione di sei tribù etniche della Birmania.

A FRONTE Alcuni ribelli Shan bruciano pacchi di anfetamine al confine

tra Birmania e Thailandia. Il Triangolo d’Oro, zona montuosa

che comprende il Myanmar, la Thailandia e il Laos, produce

il 60-70% di oppio e di eroina immessi nel mercato mondiale.

A

ApPh

oto

/N

.H.G

uan

ApPh

oto

complessivamente il numero di campi coltivati ad oppionel Triangolo d’Oro è significativamente diminuito (dal60% al 5% dell’intera produzione mondiale secondo l’Uf-ficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine), è sta-ta un’idea dei generali dell’esercito Wa quella di metterein commercio la Ya ba (letteralmente ‘pillola della paz-zia’), la metanfetamina più diffusa in Asia. È economica efacile da confezionare, tanto che le fabbriche del Myanmarriescono a produrre anche 10mila pillole all’ora, subitovendute ai trafficanti del Bangladesh, della Cina, del Laosedella Thailandia, sempre a corto di rifornimenti visto chesi tratta di una droga che crea facilmente dipendenza e an-che pericolosi disturbi psichici nel medio periodo. A Pan-ghsang nessuno lo ammette, ma la maggior parte della po-polazione rurale di Wa State è impiegata nel settore deglistupefacenti. Gli altri lavorano per i cinesi. Un dato di fat-to che è sempre più difficile da nascondere visto che il con-sumo di Ya ba è aumentato anche all’interno dei confinidi questo Stato ribelle, e gli effetti sono evidenti. Del resto,

si tratta di metanfetamine che costano poco (circa un eu-ro a pillola, un quinto rispetto al prezzo di vendita nellaRepubblica popolare), e anche l’oppio viene fumato sen-za remore sia in campagna che in città. Le autorità localilo sanno e non hanno nessuna intenzione di porre fine aquesta pericolosa abitudine. Anche perché i bambini ra-ramente fanno uso di stupefacenti, quindi, una volta com-pletato l’addestramento, si confermano come la risorsa piùaffidabile per i ribelli a capo dell’esercito.

e la forza lavoro locale inizia a perdersi nel tun-nel della droga, anche i cinesi, i commerciantipiù attivi della zona, potrebbero iniziare a teme-

re ripercussioni per le loro attività. Ma è anche vero cheil giorno in cui non ci saranno più braccia per lavorarenelle piantagioni di gomma, nelle miniere di rubini che

104 . east . europe and asia strategies numero 37 . luglio 2011 . 105

tonomo. La capitale è Panghsang, una cittadina di 50mi-la persone che, per la maggior parte, si sono arricchite conil traffico illegale di armi e droga e possono ora permet-tersi automobili costose e appartamenti eleganti.

Arrivare nella capitale di Wa State è molto più compli-cato di quanto si possa pensare. Le autorità del Myanmarvietano l’accesso agli stranieri, indipendentemente dal-la loro nazionalità, quindi l’unico modo per raggiungerePanghsang è attraversare su zattere di bambù il fiumeNam Ka, che separa l’ex Birmania dallo Yunnan cinese.

ui capi dell’esercito Wa, che da anni si arricchi-scono con la droga, Washington ha posto taglieche raggiungono anche i due milioni di dollari,

nella speranza di stroncare al più presto il perno del traf-fico di stupefacenti del Sudest asiatico. Del resto, anche se

dello stesso Triangolo il produttore principale di stupe-facenti è il Myanmar. Poi ci sono i giocatori d’azzardo – aPanghsang è stato costruito un casinò che resta aperto tut-to il giorno e tutta la notte – gli avidi commercianti cine-si e i ribelli che vogliono mettersi al sicuro dagli esponen-ti della giunta militare cui, evidentemente, hanno fattoqualche sgarbo.

A Yangon, la città più importante della nazione, quan-do ci si riferisce a Wa State si parla della “regione specia-le numero due” (la prima è Kokang, sempre nel Nordestdel Myanmar, un territorio occupato da guerriglieri ribel-li appartenenti a diverse minoranze etniche), abitata dauno dei 135 gruppi etnici locali che rivendica maggioreautonomia. La minoranza Wa, invece, sostiene di aver ini-ziato a chiedere l’indipendenza dagli anni della decolo-nizzazione, tanto da aver approfittato dei due decenni ditregua militare e relativa non interferenza da parte dellagiunta per dar vita ad uno Stato vero e proprio, con unapropria bandiera, un governo e un sistema tributario au-

Gli abitanti di un villaggio su una strada

che porta da Nandeng alla regione Wa della Birmania.

S S

Soldati appartenenti alla United Wa State Army

pattugliano le strade deserte di Nandeng.

Str/

Afp

/G

etty

Imag

es

Str/

Afp

/G

etty

Imag

es

106 . east . europe and asia strategies numero 37 . luglio 2011 . 107

hanno preso il posto di alcuni campi coltivati ad oppio,nei bar, nei ristoranti o nei negozi, si potrà sempre conta-re sui trasferimenti di manodopera cinese dallo Yunnan.Tant’è che gli imprenditori più lungimiranti hanno giàiniziato a costruire nuovi dormitori nei pressi delle loroattività principali.

Il fatto che Pechino sia uno degli alleati più forti dellagiunta militare che governa il Myanmar non ha impedi-to ai cinesi di consolidare la propria presenza in questoStato ribelle, dove la moneta di riferimento è lo yuan e lalingua più diffusa il mandarino. Del resto, l’etnia Wa èuna delle minoranze più forti anche nello Yunnan. Anzi,c’è chi è convinto che gli abitanti dello Stato Wa discen-dano tutti dai cinesi, ricordando che già alla fine degli an-ni Cinquanta circa un terzo della popolazione Wa delloYunnan abbandonò la Repubblica popolare per rifugiar-si dai parenti oltreconfine, sfuggendo così al giogo del co-munismo. Molti più trasferimenti furono registrati neglianni Sessanta, quelli della Rivoluzione culturale, mentreoggi tanti commercianti trovano più comodo spostarsi aPanghsang quotidianamente, un pendolarismo che assi-cura il benessere dell’enclave Wa in Myanmar.

er i cinesi aprire un bar, un ristorante o un nego-zio a Panghsang è conveniente per due motivi: laconcorrenza è inferiore e il passaggio dei traffican-

ti di droga e dei maniaci del gioco d’azzardo garantisce in-troiti maggiori. Per non parlare di chi lavora nel mondodella prostituzione: dove ci sono casinò in cui circolanosoldi e droga, chi gestisce le squillo ha vita facile. Anchei trafficanti di stupefacenti amano fare affari a Panghsang:conoscendo gli spacciatori giusti riescono ad accumula-re scorte di oppio, eroina e Ya ba a prezzi stracciati.

Più la minoranza Wa si arricchisce in questo Stato ribel-le più i cinesi Han iniziano a interessarsi alle opportuni-tà economiche offerte da questo angolo remoto dell’ex Bir-mania. Li Yianmei, un birmano di origini cinesi, ammet-te che da quando sono arrivati gli Han la quantità di inve-stimenti si è moltiplicata. «Le strade sono state quasi tut-te pavimentate, sono stati costruiti ospedali e abitazionilussuose e, in generale, il livello medio delle infrastruttu-re e dei servizi è migliorato molto. Ecco perché i crimina-

li sparsi in tutto il Paese vengono a rifugiarsi qui: sono ric-chissimi e amano vivere in abitazioni lussuose, fare ac-quisti in negozi alla moda e concedersi massaggi “specia-li”. Tutti privilegi impossibili da avere al di fuori di WaState dove, cosa non meno importante, la giunta non puòarrestarli. Insomma, un rifugio ideale da ogni punto di vi-sta». Per i criminali sicuramente sì, ma non per i bambinisoldato costretti a pattugliare giorno e notte le strade del-la capitale.

Molti di loro sono orfani, altri vengono dai villaggi cir-costanti, ancora oggi raggiungibili solo percorrendo a pie-di polverosissime mulattiere, dove le famiglie vivono dasempre in capanne di legno e bambù. Senza istruzione,denaro, speranza e futuro, i giovani e i giovanissimi del-l’ex Birmania più povera sono le reclute perfette di que-sto esercito guidato da delinquenti senza scrupoli. Un de-stino, questo, che non è facile giudicare migliore o peggio-re di quello riservato ai neonati Wa – spesso rubati alle fa-miglie per essere venduti per un massimo di duecento eu-

ro a coppie straniere senza figli – o alle adolescenti più gra-ziose, che finiscono con l’essere sfruttate come prostitutenei locali o nelle sale da gioco per un compenso che sfio-ra al massimo i venti euro al giorno.

Chi lavora per i cinesi guadagna meno – lo stipendiomedio è di cinque, massimo sei euro al giorno – ma piùpassa il tempo più le famiglie spingono i figli a collabora-re con gli imprenditori dello Yunnan anziché con i gene-rali. Questo perché avere un rapporto privilegiato con icinesi permette di avere accesso a quegli alimenti di ba-se come sale, zucchero e riso che la giunta non fa più ar-rivare a Wa State. Da quando i generali dell’esercito Wasi sono rifiutati di trasformarsi in una forza militare diconfine dipendente dal regime, per continuare a viverenell’illegalità, i militari di Yangon hanno proibito qual-siasi tipo di attività commerciale con questa enclave. So-lo per i cinesi continuano a chiudere un occhio. Forseconvinti che, prima o poi, quando la droga avrà definiti-vamente assorbito tutte le energie dei locali, generali in-clusi, proprio grazie al sostengo di Pechino, il più affida-bile alleato del Myanmar in Asia, sarà possibile ripren-dere velocemente il controllo di questo territorio. .

Donne di etnia wa preparano l’oppio perché venga fumato. Una donna di etnia wa raccoglie l’oppio.

P

Corb

is/

C.Lo

viny

Corb

is/

C.Lo

viny