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LabURBA _13 | prof. m. carta www.unipa.it/mcarta/didattica.html [Prof. Maurizio Carta] LABORATORIO DI URBANISTICA Università degli Studi di Palermo | Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura COLLABORATORI Annalisa Contato Daniela Di Raffaele Carmelo Galati Tardanico Barbara Lino MODULO Barbara Lino Daniele Ronsivalle PALERMO Smart&Green City GUIDA ALLA REDAZIONE DELLA SECONDA ESERCITAZIONE – TAV1 Palermo Creative Smart City La seconda fase del laboratorio è dedicata alla simulazione didattica di un progetto urbanistico per la città di Palermo. L'esercitazione prevede la redazione di un progetto complesso di riqualificazione a partire dall'individuazione delle strategie generali fino alla definizione delle politiche e degli attori, dalla pianificazione degli usi e la redazione delle norme, fino alla progettazione dei luoghi e degli edifici. La sperimentazione progettuale condurrà all'individuazione di aree, risorse ed attività finalizzate alla progettazione delle aree propulsive della città in cui sono previste le nuove centralità urbane dal Piano Strategico di Palermo, aree che devono essere in grado di riattivare il meccanismo di moltiplicazione degli investimenti nonché di rivedere i profili della qualità abitativa e dei servizi. Il progetto dunque dovrà farsi carico di proporre strategie, nell'ottica smart e nell'ottica della creatività, in grado restituire una visione generale di sviluppo e di futuro di Palermo, tenendo conto dell'integrazione, della messa a sistema dei luoghi dell'offerta culturale, della rigenerazione del contesto economico e sociale, della qualità della vita, e di tutte quei fattori necessari affinché la città possa svilupparsi come una creative, green and smart city.

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    [Prof. Maurizio Carta] LABORATORIO DI URBANISTICA Università degli Studi di Palermo | Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Architettura

    COLLABORATORI Annalisa Contato Daniela Di Raffae le Carmelo Galati Tardan ico Barbara Lino

    MODULO Barbara Lino Daniele Ronsivall e

    PALERMO Smart&Green City GUIDA ALLA REDAZIONE DELLA SECONDA ESERCITAZIONE – TAV1

    Palermo Creat ive Smart Cit y La seconda fase del laboratorio è dedicata alla simulazione didattica di un progetto urbanistico per la città di Palermo. L'esercitazione prevede la redazione di un progetto complesso di riqualificazione a partire dall'individuazione delle strategie generali fino alla definizione delle politiche e degli attori, dalla pianificazione degli usi e la redazione delle norme, fino alla progettazione dei luoghi e degli edifici. La sperimentazione progettuale condurrà all'individuazione di aree, risorse ed attività finalizzate alla progettazione delle aree propulsive della città in cui sono previste le nuove centralità urbane dal Piano Strategico di Palermo, aree che devono essere in grado di riattivare il meccanismo di moltiplicazione degli investimenti nonché di rivedere i profili della qualità abitativa e dei servizi. Il progetto dunque dovrà farsi carico di proporre strategie, nell'ottica smart e nell'ottica della creatività, in grado restituire una visione generale di sviluppo e di futuro di Palermo, tenendo conto dell'integrazione, della messa a sistema dei luoghi dell'offerta culturale, della rigenerazione del contesto economico e sociale, della qualità della vita, e di tutte quei fattori necessari affinché la città possa svilupparsi come una creative, green and smart city.

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    I l Piano St rategico di Palermo come scenario del la eserc itazione La città policentrica e le nuove central ità urbane La sfida del policentrismo urbano trova nella creazione di nuove centralità , all'interno del Piano Strategico Palermo Capitale dell'euromediterraneo, un'ulteriore importante strategia in grado di dotare la città di servizi di rango metropolitano, alleggerendo il centro dal sovraccarico funzionale e dalla congestione e di portare qualità e nuova mixitè funzionale nelle aree periferiche maggiormente accessibili grazie al riassetto del sistema della mobilità. Le centrali tà urbane previste sono:

    1. Polo Città Internazionale della Cultura - Polo culturale e di rezionale Cantier i-Loll i -Notarbartolo: • Cantieri Culturali alla Zisa- polo culturale: incremento e supporto alle attività

    culturali esistenti e in progetto (scuola Nazionale del Cinema e Museo Mediterranea d’arte contemporanea);

    • Ex Stazione Lolli- polo culturale: realizzazione di servizi culturali e ricreativi, rifunzionalizzazione delle strutture dismesse (quali l’ex stazione e la caserma Di Maria) e la riconnessione del sistema dei parchi urbani;

    • Stazione Notarbartolo- polo direzionale: copertura con una piastra della trincea ferroviaria in prossimità della stazione Notarbartolo e realizzazione di un nuovo parco urbano, di servizi per la direzionalità ed il tempo libero.

    2. Polo congressuale ed espositivo Fiera-Sampolo - Fiera-Caserma Cascino- Ortof rutticolo-Sampolo-Ucciardone: il progetto prevede la realizzazione di una nuova centralità urbana attraverso la realizzazione di un nuovo polo espositivo e congressuale e di nuovi servizi culturali e ricreativi. Nelle aree della Fiera e della Caserma Cascino si prevede la realizzazione di un polo congressuale ed espositivo con i servizi ad esso connessi; mentre nelle aree della stazione Sampolo, del carcere Ucciardone di cui si prevede la dismissione, e del mercato ortofrutticolo che verrà trasferito a Bonagia, si prevede la realizzazione di servizi culturali, ricettivi, ricreativi e congressuali integrati.

    3. Centro direzionale regionale - Isti tuto zootecnico: il progetto prevede la creazione del nuovo Centro Direzionale Regionale nell’area dell’istituto Zootecnico. Il nuovo centro direzionale sarà connesso alla grande viabilità grazie alla prossimità con il tracciato della nuova tangenziale e verrà messo a sistema con altri grandi servizi di rango sovralocale, come la prossima Cittadella della Polizia, sita in una porzione dell’area dell’aeroporto di Boccadifalco o i servizi per la direzionalità previsti nell’area di Fondo Uditore. Le centralità del sistema sanitario per la realizzazione di nuovi centri d’eccellenza

    4. Polo sanitario con specializzazione pediatrica- Azienda Ospedaliera Cervello: potenziamento e realizzazione di un polo sanitario con specializzazione pediatrica;

    5. Polo sanitario con specializzazione dell’emergenza- Azienda Vil la Sofia: potenziamento e realizzazione di un polo sanitario con specializzazione in emergenza;

    6. Polo sanitario- Ospedale Policl inico-C ivico-Ismett: potenziamento e implementazione della ricerca scientifica; Il sistema triplice delle centralità sportive

    7. Polo sportivo Nuovo Stadio- Area Velodromo: realizzazione del nuovo stadio nell’attuale area del Velodromo;

    8. Polo sportivo di Viale del Fante- Area Viale del Fante: potenziamento del polo sportivo di Viale del Fante;

    9. Polo sportivo “Città degli sport acquatici”- Bandita: realizzazione del polo sportivo dedicato all’atletica e agli sport acquatici presso il quartiere della Bandita.

    Sui grandi servizi urbani esistenti (quali l’Università, i centri per la ricerca, le grandi strutture sanitarie, etc.) il Piano Strategico, inoltre, prevede azioni per il miglioramento dell’accessibilità, la riqualificazione degli spazi pubblici adiacenti e la manutenzione degli edifici, oltre alla razionalizzazione e il riassetto del sistema dell’accessibilità alle grandi aree commerciali (grandi centri commerciali) e produttive (area ASI-Brancaccio) e l’integrazione con i tessuti urbani adiacenti, nonché il trasferimento dei Mercati generali in un’area prossima al quartiere di Bonagia e connessa con la nuova tangenziale. Al perseguimento del nuovo modello policentrico contribuiscono: • le azioni per la r iqualif icaz ione delle borgate marinare, il cui ruolo si ridefinisce

    anche alla luce del potenziamento del sistema dei nuovi porti turistici;

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    • la pianificazione particolareggiata delle aree bersaglio (Foce dell’Oreto ed ex Deposito delle Locomotive, ex Gasometro, Borgo Vecchio, Sampolo-Ortofrutticolo-Ucciardone, Acquasanta ed ex Manifattura Tabacchi, Ospizio Marino e Arenella, ex Chimica Arenella) individuate in relazione alle funzioni previste sul waterfront dal nuovo PRP;

    • la riqualificazione e valorizzazione del Centro Storico attraverso il nuovo Piano Particolareggiato Esecutivo e le politiche di rigenerazione dei tessuti e degli spazi pubblici;

    • la riqualificazione dei quartieri di ERP, il miglioramento della qualità dell’abitare, l’attivazione di politiche per l’housing sociale e la riqualificazione degli spazi pubblici.

    La valorizzazione delle risorse ambiental i Il nuovo assetto policentrico della città individua nella valorizzazione delle risorse ambientali dei grandi parchi e nelle altre componenti della rete ecologica una importante occasione per il miglioramento della qualità della vita. Le azioni del Piano sono state declinate da un lato in azioni mirate alla tutela, valorizzazione e potenziamento del sistema ambientale della rete ecologica e, dall’altro, in azioni rivolte al miglioramento della fruizione costiera. Le azioni di recupero e salvaguardia del patrimonio naturale esistente dei parchi prevedono: • la creazione del parco f luviale dell ’Oreto; • interventi di valorizzazione della riserva di Monte Pellegrino; • interventi di valorizzazione del Parco agr icolo di Ciacull i ; • interventi di valorizzazione del Parco D’Orleans; • interventi per la connessione e la valorizzazione del sistema dei parchi centrali e dei

    giardini s tor ici; • realizzazione di nuovi percorsi pedonali e ciclabili di supporto alla realizzazione di una

    rete ecologica urbana, grazie alla messa a sistema delle aree verdi esistenti e al miglioramento dell’accessibilità e della fruibilità.

    Le azioni rivolte al miglioramento della f ruizione costiera sono mirate, invece, al recupero delle relazioni tra la città ed il suo waterfront sia dal punto di vista ambientale (azioni di recupero dei litorali marini costieri), che dal punto di vista delle relazioni funzionali in esso presenti attraverso il recupero di alcuni tratti di costa alle attività connesse alla balneazione e alla fruizione del mare. Le Aree di Trasformazione Integrata (ATI) L'ambizione di Palermo di un riposizionamento tra le capitali europee di secondo livello richiede che i piani di settore esistenti ed i progetti di riqualificazione e sviluppo avviati siano resi coerenti rispetto alla visione strategica del futuro della città. In tal senso l'individuazione di 14 Aree di Trasformazione Integrata (ATI) - ridefinite durante il processo di redazione del Piano Strategico - ha consentito di utilizzarle come aree-pilota per l'avvio e la valutazione degli effetti dei processi di riqualificazione, sviluppo e promozione della città. Le aree sono identificate dalla presenza di importanti risorse territoriali (culturali, funzionali, posizionali, etc.) sulle quali sono già stati avviati progetti di trasformazione e per le quali è necessario procedere ad azioni integrate di recupero urbano, riqualificazione ecologica, sostenibilità energetica, rigenerazione sociale, crescita economica e marketing territoriale. L'articolazione dalla città in ATI consente di affrontare con modalità dedicate i processi di trasformazione delle singole aree, richiedendo in ogni caso una particolare attenzione alle aree di interfaccia e non perdendo di vista il sistema urbano generale, avendo come costante riferimento la "visione di futuro" che il piano strategico intende promuovere. Le ATI che saranno oggetto dell’esercitazione sono: ATI 1 - Waterfront centrale - Sampolo - Arenel la (VIII Circoscrizione) Descrizione dell’area: l'ATI del waterfront centrale rappresenta una delle realtà più complesse del progetto di trasformazione della città, non solo per la presenza del porto commerciale e del porto antico, ma anche per alcune aree in trasformazione o in rifunzionalizzazione che richiedono un quadro di elevata coerenza. L'area è delimitata a nord dalla presenza dell'ex stabilimento della Chimica Arenella e dal sistema costiero dell'Acquasanta, l'ex manifattura Tabacchi (oggi acquistata da un gruppo di privati con l'obiettivo della sua riqualificazione per attività ricettive) e il sistema Cantieri navali - Porto commerciale, che chiede attenzioni e funzionalità specifiche, il Porto turistico della Cala, arrivando a sud fino al porticciolo di Sant'Erasmo passando per il Foro Italico, nuovo giardino pubblico. Verso l'interno i capisaldi dell'area sono la Fiera del Mediterraneo (la quale dovrà essere adeguata alle esigenze di un moderno sistema congressuale ed espositivo), l'area della stazione ferroviaria Sampolo (in

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    parziale dismissione) e del Mercato Ortofrutticolo (che sarà trasferito in un'area più adeguata a ridosso della Circonvallazione in un’area limitrofa al quartiere Bonagia) e l'area della Caserma Cascino. L'area comprende anche l'antica borgata marinara del “Borgo Vecchio” e i siti archeologici del Castello a Mare e di San Pietro. Zone omogenee da PRG: caratterizzata da aree e destinazioni molto eterogenee. Contiene, oltre alla diffusa presenza di aree B residenziali: un nucleo storico sottoposto a piano particolareggiato “zone A”; altre zone storiche nella parte nord e centro/nord dell’ATI; l’importante presenza di zone F portuali, che si estendono su buona parte del litorale; ai piedi del Monte Pellegrino, una vasta area destinata ad usi militari; alcuni nuclei destinati a nuova edificazione con finalità turistica nell’area dell’Arenella; non mancano le aree destinate a verde pubblico e a parco. Le tipologie edilizie predominanti sono quelle residenziali: nella zona nord dell'ATI 1, sono del tipo c) "edilizia rurale e a schiera di borgata"; verso la zona più centrale, la tipologia edilizia più frequente diventa il tipo b) "in linea". Trasformazioni: il nuovo carattere assegnato all'area è quello della “città degli scambi e dell'innovazione”, attraverso il progetto di un'armatura urbana di infrastrutture e servizi mirati a potenziare le capacità di scambio, di produzione e commercio, con particolare riferimento ai settori dell'innovazione e della creatività. Il progetto prevede la riqualificazione e il riposizionamento strategico di alcune aree dismesse o in trasformazione sulle quali attivare un sistema di servizi alla collettività e all'impresa per la ricerca, lo sviluppo e l'esposizione di produzioni e servizi legati all'innovazione, anche in connessione con il carattere portuale dell'area. L'area funzionerà come sorta di “incubatore urbano” per le attività legate all'identità marina e nautica o alla qualità del paesaggio d'acqua. L'area si offre quindi come “distretto” di servizi, reti e occasioni per le imprese dell'intero sistema palermitano che vogliano potenziare i loro assets innovativi e le opportunità di internazionalizzazione, trovando un sistema integrato di esposizione e ricettività dedicata, di infrastrutture di collegamento e di servizi per il potenziamento degli scambi e della diffusione dei prodotti. ATI 2 - Danisinni - Loll i – Notarbartolo (V Circoscrizione – VIII Circoscrizione) Descrizione dell’area: essa è caratterizzata dall'asse che dalla Fossa di Danisinni arriva alla Stazione ferroviaria Notarbartolo, passando per l'ex Stazione Lolli e comprende al suo interno alcuni nodi di centralità urbana quali l'area dell'ex Fabbrica Ducrot (oggi Cantieri Culturali), il Castello arabo-normanno della Zisa, le Ville Malfitano, Serradifalco e Filippina. Zone omogenee da PRG: le tipologie prevalenti sono residenziali di tipo b) "edilizia in linea"; interessante anche la presenza di edilizia non residenziale. Nell'ATI 2 sono presenti anche alcune aree a verde storico. Trasformazioni: l’area si configura come uno snodo strategico per fluidificare il sistema della mobilità urbana e per connettere meglio alcune centralità esistenti. La vocazione prevalente dell'area ruota attorno ai due grandi progetti del Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea e della Scuola Nazionale di Cinematografia. Entrambi i progetti, per il loro carattere di attrattori di livello internazionale richiedono di essere integrati con un sistema di accessibilità, ricettività dedicata, spazi produttivi ed espositivi di cui il programma di rigenerazione urbana si sta facendo carico. Il progetto prevede la riqualificazione dell'area ferroviaria con la copertura della trincea e la progettazione di una piastra di servizi la quale conterrà, oltre a funzioni direzionali e commerciali, anche il nuovo “Portale” della città: un grande edificio pubblico con funzioni di stazione ferroviaria, mediateca del contemporaneo, attività ricettive speciali e luoghi per l'edutainment. La vision propone un nuovo centro con il ruolo di “distretto della cultura mediterranea”. L'agenda delle strategie in atto prevede il completamento del Centro di Municipalità, con la localizzazione di alcuni servizi di alto rango quali la Scuola Nazionale di Cinematografia, il Museo Mediterraneo di Arte Contemporanea e i centri di cultura internazionali, il Parco Archeologico della Zisa, nonché la Stazione di interscambio metro-treno prevista dal piano della viabilità e il potenziamento del nodo ferroviario Notarbartolo. Il carattere assegnato all'area in virtù della sua vocazione prevalente è quello della “città internazionale della cultura”, cioè un sistema di aree, servizi e infrastrutture per il supporto all'internazionalizzazione della cultura mediterranea già promossa dalle istituzioni presenti. Il progetto prevede la riqualificazione dell'area ferroviaria con la copertura dei binari, con particolare attenzione al progetto di "nuove centralità e qualità urbane" per l'ex stazione Lolli e la stazione Notarbartolo. Il potenziamento dell'asse Imera-Lolli-Malaspina come “dorsale” di mobilità faciliterà l'accessibilità alle grandi centralità culturali sopra elencate e alle nuove localizzazioni che connoteranno questa parte di città come un “distretto della cultura internazionale”, in cui potranno trovare collocazione anche le sedi decentrate di organismi nazionali ed internazionali di produzione e promozione della cultura

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    ATI 3 - Maredolce - Brancacc io (II Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’area delimitata ad ovest dall’autostrada A19 comprende il sedime ferroviario a sud del fiume Oreto, la borgata di Brancaccio e l’area AS. Sono presenti, inoltre, campi agricoli da riconnettere al parco agricolo di Ciaculli e l’emergenza monumentale del Castello di Maredolce alla Favara. Zone omogenee da PRG: l’area prevede destinazioni d’uso prevalentemente produttive: importanti porzioni di territorio sono occupate da zone D1 e D2 (con presenza di centri di municipalità). Le tipologie edilizie prevalenti sono residenziali di tipo c). Altrettanta importanza hanno le aree F – servizi - data la presenza delle infrastrutture e dei tracciati ferroviari. Trasformazioni: l’area ha un ruolo strategico come porta sud della città. Sono previste la realizzazione di un parcheggio di interscambio “Porta sud-Roccella” e la stazione degli autobus extraurbani. Un nuovo svincolo autostradale assicurerà, inoltre, una maggiore accessibilità sia all’area ASI che al nuovo grande polo commerciale “Forum” risolvendo alcune criticità dovute al nuovo carico urbanistico che grava sull’area. ATI 4 - Centro stor ico (I Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’ATI coincide con il perimetro del Centro Storico della città. Zone omogenee da PRG: è completamente occupata da tessuto storico di tipo A sottoposto a piano particolareggiato, di cui è stata avviata la revisione generale. Trasformazioni: tra gli obiettivi per rilanciare l’attività di recupero del centro storico oltre al riavvio delle pratiche di restauro degli edifici e all’attivazione di nuove “politiche urbane”, la dotazione di servizi per la qualità della vita e l’incremento di interventi per la mobilità sostenibile sono i punti cardine delle strategie. ATI 5 - Guadagna - Falsomiele - Bonagia (III Circoscrizione – IV Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’ATI 5 comprende i resti della borgata della Guadagna e di alcune aree di archeologia industriale prossime (l’ex Cartiera, l’ex Conceria), i quartieri ERP di Borgo Ulivia e Bonagia e una vasta area ancora fortemente naturalizzata del bacino idrografico del fiume Oreto. Zone omogenee da PRG: la presenza del Fiume Oreto e dal relativo bacino idrografico impone un necessario vincolo di rispetto e di inedificabilità sui terreni circostanti. In linea generale, la vocazione urbana dell’area rimane mista, con insediamenti di tipo B (residenza) e puntuali presenze di verde pubblico. Le tipologie edilizie prevalenti sono residenziali di tipo c). Trasformazioni: nell’area è stato attivato un CdQ2 per il quartiere di Borgo Ulivia e redatto lo Sdf del parco fluviale dell’Oreto. Il PRUSST prevede, inoltre, la realizzazione di una piastra per il terziario e con aree a verde a ridosso dell’attuale circonvallazione con funzione di ricucitura dei quartieri Borgo Ulivia e Bonagia. ATI 6 – Costa Sud (II Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’area si estende dalla Foce del fiume Oreto lungo la costa sud sino al confine comunale comprendendo la stazione centrale, il giardino storico di Villa Giulia, l’Orto Botanico ed il polo universitario di via Archirafi. Essa comprende oltre al litorale e alla foce fluviale e al primo tratto del bacino idrografico, i tessuti di borgata lungo la via Messina Marine come Romagnolo e la Bandita, alcune emergenze monumentali come “Il Tiro al Piccione”, “San Giovanni dei Lebbrosi”, il “Ponte dell’Ammiraglio” oltre ai già citati giardini di Villa Giulia e dell’Orto Botanico ed alcune aree risorsa come i padiglioni dell’ex deposito locomotive di Sant’Erasmo, l’ex Macello, l’ex Gasometro. Zone omogenee da PRG: l’ATI presenta un prevalente carattere di tessuto urbanizzato di tipo B e qualche presenza di verde storico nelle aree più vicine al centro storico. Le tipologie edilizie predominanti sono residenziali di tipo c) "edilizia rurale e a schiera di borgata". Trasformazioni: l’area ha un ruolo strategico per la presenza di numerose emergenze monumentali e per il potenziale valore naturalistico da offrire ad attività per il loisir ed il tempo libero del litorale oggi non utilizzato. Ulteriori importanti opportunità sono legate sia alla presenza di aree risorsa dismesse o in via di dismissione ed al polo universitario di via Archirafi, sia alla presenza dei tessuti di borgata da riqualificare. Nell’antica borgata della Bandita è già stato attivato un CdQ per il recupero dei tessuti e la realizzazione di edilizia sperimentale ed è previsto anche il recupero del porticciolo peschereccio. In un’area in via di definizione è inoltre prevista la realizzazione della nuova centralità di livello urbano: la Città degli sport acquatici. ATI 7 - C it tà centrale (VIII Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’area comprende la città centrale, l’asse di via Ruggero Settimo e il primo tratto di via Libertà dal teatro Politeama sino all’incrocio con l’asse di via Notarbartolo. In quest’area sono presenti oltre a tessuti residenziali di elevata qualità, i due grandi teatri Massimo e Politeama, i parchi centrali del Giardino Inglese e di Villa Trabia. Quest’area si

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    configura come il centro delle attività commerciali e terziarie della città. Zone omogenee da PRG: le tipologie prevalenti sono residenziali di tipo b) "edilizia in linea"; interessante anche la presenza di edilizia non residenziale. Nell'ATI 2 si registrano anche alcune aree a verde storico. Trasformazioni: poiché si tratta di un tessuto di qualità molto compatto e saturo di attività e funzioni le principali trasformazioni si concentrano sul miglioramento dell’accessibilità all’area attraverso l’uso dei mezzi pubblici (chiusura dell’anello ferroviario e metropolitana leggera, nuove stazioni metro) e sul miglioramento della mobilità slow, degli spazi pubblici e sulla connessione dei parchi centrali esistenti. ATI 8 - Cliniche - Cit tà Univers itar ia – Cappuccini (IV Circoscrizione; V Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’area comprende le polarità urbane delle cliniche ospedaliere Civico e Policlinico e del Campus universitario di Viale delle Scienze, il parco urbano della Garofala, il polo sportivo universitario del CUS, la caserma Turba in corso di dismissione. I tessuti urbani compresi nell’ATI si caratterizzano per la presenza di tessuto compatto a scacchiera ottocentesca a ridosso dell’area della stazione centrale e delle cliniche, i quartieri ERP di Santa Rosalia e Quartiere delle Rose, sino al tessuto misto con resti di edifici di borgata dell’area in prossimità del Convento dei Cappuccini, emergenza monumentale di elevato interesse culturale presente nell’area. In prossimità del convento è presente inoltre l’area oggi dismessa dell’ex Manicomio comunale. Zone omogenee da PRG: oltre ad un nucleo di tessuto storico e a diffuse zone residenziali, molte porzioni di territorio sono dedicate a zone F per università, parchi urbani e militari. Le tipologie edilizie prevalenti nella zona, sono di tipo non residenziale e residenziali di tipo b) edilizia in linea. Trasformazioni: le trasformazioni dell’area si legano principalmente alla presenza dei due servizi di rango sovra-locale, di livello regionale come l’Università e le cliniche che richiedono interventi per il miglioramento dell’accessibilità ed il potenziamento dei servizi. A queste funzioni si affiancano l’opportunità di trasformazione offerta dalla presenza delle aree dimesse o in via di dismissione rappresentate della caserma e dell’ex Ospedale Psichiatrico. ATI 11 - Favori ta – Stadio (VI Circoscrizione – VII Circoscrizione –VIII Circoscrizione) Descrizione dell’area: delimitata ad est dall’emergenza di Monte Pellegrino definita come riserva naturale orientata, l’ATI 11 comprende il Parco della Favorita, l’area del Polo sportivo di Viale del Fante, e l’area dell’Azienda Ospedaliera Villa Sofia. Zone omogenee da PRG: dominata dalla presenza di Monte Pellegrino e del parco della Favorita, il PRG conferma la vocazione a verde, attraverso l’indicazione delle zone E1 ed E2. L'analisi delle tipologie edilizie presenti in zona evidenzia un tessuto piuttosto eterogeneo, con manufatti non residenziali e residenziali di tipo b) e c). Trasformazioni: le trasformazioni dell’area confermano l’identità ad alto valore naturalistico e prevedono la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse ambientali dell’area, il potenziamento in termini di servizi ed attrezzature del polo sportivo già esistente. Si prevede, inoltre, la specializzazione dell’ospedale Villa Sofia in struttura per le emergenze. ATI 12 - La corona delle per iferie esterne ATI 12 d- Boccadifalco-Al tarello (V Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’ATI è delimitata ad ovest dal tracciato della circonvallazione e ad est dal sistema dei Monti di Palermo. Nell’ATI una ampia porzione è destinata alle attrezzature aeroportuali – l’aeroporto di Boccadifalco - e all’istituto universitario zootecnico. Zone omogenee da PRG: oltre alla imponente presenza di zone E molto estese lungo tutti i confini comunali – i Monti di Palermo, parzialmente Sito di Interesse Comunitario - si sviluppano aree edilizie miste di tipo B, a prevalenza residenziali, con presenza di piccole aree di nuova edificazione, zone a servizi (zone F) e attrezzature di interesse comune (IC). Le tipologie edilizie prevalenti sono afferenti alla categoria residenziale tipo c) con qualche esempio di tipo d), ma numerosi sono anche gli insediamenti non residenziali. Sono previsti ampi spazi destinati a verde pubblico. Trasformazioni: l’ATI è destinata ad assumere un ruolo molto importante nel sistema dei servizi sovra-locali e della direzionalità. In essa infatti è prevista, oltre al mantenimento dell’aeroporto di Boccadifalco, la creazione di importanti centralità di interesse regionale: la Cittadella della Polizia e un nuovo Centro Direzionale Regionale. La nuova Tangenziale Interna (il cui tracciato prevede uno svincolo in corrispondenza dell’area di progetto del centro direzionale) consentirà di collegare in modo veloce ed efficiente il nuovo polo direzionale, l’aeroporto e la Cittadella della Polizia con la città ed il resto del territorio alleggerendo il carico urbanistico sui tessuti residenziali prossimi.

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    ATI 13- Zen (VII Circoscrizione) Descrizione dell’area: l’ATI è delimitata ad est dal tracciato della circonvallazione e dall’autostrada A29, ad ovest dal nucleo di Mondello, a nord da Capo Gallo e a sud dal parco della Favorita e dal tessuto della città consolidata. In essa si sviluppa il quartiere ZEN San Filippo Neri e si trova la struttura sportiva del Velodromo oltre a territorio agricolo e giardini, ville e palazzi storici. Zone omogenee da PRG: oltre all’insediamento ERP del quartiere ZEN nell’ATI è presente tessuto residenziale con aree di tipo A2 ma a prevalenza aree edilizie miste di tipo B, ma anche zone a servizi (zone F) e molte aree di verde storico. Trasformazioni: in quest’ATI le trasformazioni previste riguarderanno tanto interventi di riqualificazione del quartiere ZEN anche la creazione della struttura destinata ad ospitare il nuovo stadio della città che sorgerà nell’area in cui oggi sorge il Velodromo. Fasi di lavoro La pianificazione strategica e la conseguente progettazione urbanistica del futuro della città di Palermo avverrà attraverso una sua articolazione in aree interessate dalle centralità previste dal Piano Strategico, che saranno l'oggetto del riconoscimento o della creazione di un'identità, dell'organizzazione delle conseguenti funzioni, della creazione delle norme e della progettazione dei luoghi, dei nodi, delle connessioni e dei tessuti. Le aree oggetto di studio saranno analizzate, interpretate, valutate e progettate seguendo 4 Fasi:

    • analis i dell 'identità del la ci ttà di Palermo; • mosaico delle t rasformazioni tendenziali e programmatiche; • analis i delle r isorse e dei valori; • progetto dei futuri e redazione delle norme.

    Le quattro fasi del workshop (corrispondenti a tre tavole) saranno così articolate: FASE 1 definizione dell'identi tà urbana attraverso la lettura delle componenti strutturali dell'evoluzione della città in riferimento alle caratteristiche coerenti con l’esercitazione. FASE 2 individuazione delle t rasformazioni urbanistiche, attraverso l'analisi e la rappresentazione comparata del Piano Strategico, degli strumenti urbanistici vigenti e delle politiche urbane in atto (programmi di riqualificazione, progetti di recupero e progetti integrati). I progetti dovranno confrontarsi con i programmi di sviluppo socio-economico e con le strategie generali di sviluppo urbano in atto in ambito locale e sovra-locale. FASE 3 analisi e interpretazione delle r isorse e dei valori dell'area di progetto assegnata ai gruppi di lavoro, attraverso l'interpretazione, il dimensionamento e la valutazione delle risorse relative al patrimonio territoriale ed ai servizi, ed attraverso l'individuazione delle reti, fisiche ed immateriali, capaci di connettere e potenziare il complesso sistema urbano. FASE 4 l'ultima fase è dedicata alla progettazione urbanistica dei futur i dell'area assegnata, attraverso l'individuazione delle politiche necessarie, attraverso la redazione del piano di trasformazione urbanistica e delle relative norme ed attraverso la simulazione di un progetto di funzioni e configurazioni fisiche adeguate corredato dalle regole per la sua realizzazione efficace, il tutto nell'ottica di redigere un progetto in un'ottica smart e creativa. Le central ità della nuova Palermo Smart City Sulla base delle considerazioni sin qui esposte, si propongono le seguenti aree progettuali che saranno assegnate ai gruppi di lavoro:

    1. Costa sud - spiaggia urbana (ATI 6) 2. Brancaccio - Maredolce (ATI 3) 3. Oreto - Ex Gasometro - via Arch iraf i - Macel lo (ATI 1/6/8) 4. Molo Trapezoidale - Cala - Foro Ital ico (ATI 1) 5. Mercato ortofrutticolo - Sampolo - F iera -

    Caserma Cascino (ATI 1 ) 6. Parchi centrali - Borgo vecchio - Carcere Ucciardone - Fondo Palagonia

    (ATI 1/7) 7. Lol li - Notarbartolo- Cantieri (ATI 2) 8. Boccadifalco – Is ti tuto zooprofilattico (ATI 12d) 9. Borgo Nuovo- Fondo Uditore (ATI 12d) 10. Mercati Generali - Bonagia - Borgo Ulivia - Oreto (ATI 5)

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    11. Kalsa - Magione - Casa Professa - Palazzo Riso(ATI 4) 12. Ex Chimica Arenella - Borgate marinare (ATI 1) 13. Polo sportivo - Favorita - Parco Vil la Castelnuovo (ATI 11)

    1. Prima Tavola IDENTITÀ/EVOLUZIONI (Fasi 1 e 2: analisi dell'identità urbana e mosaico delle trasformazioni tendenziali e programmatiche)

    1.1. Analisi dell'identità (Fase 1) 1.1.1. Lettura del contesto storico In questa fase si dovranno analizzare e sintetizzare le principali tappe evolutive che nel corso della storia hanno caratterizzato la città di Palermo. Nella tavola sono state inserite le quattro fasi evolutive a cui gli studenti dovranno fare riferimento: la città antica entro le mura, l'espansione ottocentesca, la nascita delle periferie esterne, l’espansione e la diffusione urbana degli anni ‘60. Per tale elaborazione si adopereranno le cartografie storiche come base per la rielaborazione di schemi ideogrammatici. Gli schemi saranno accompagnati da sintetici testi esplicativi attraverso i quali rendere maggiormente evidente il disegno territoriale derivante dalle trasformazioni passate. 1.1.2. Inquadramento strutturale della città di Palermo La prima fase dell'elaborazione corrisponde alla definizione degli elementi che consentono di costruire l'identità di Palermo attraverso la rappresentazione della sua struttura. La rappresentazione della s truttura urbana della c it tà verrà declinata per tipologia o per funzione in riferimento ad alcuni domini specifici (sistema insediativo, sistema ambientale, sistema dei servizi, delle infrastrutture, etc.) e consentirà l'individuazione di categorie ed elementi costitutivi al fine di comprendere meglio il funzionamento complessivo della città e di individuarne le componenti di maggiore sensibilità. L'analisi strutturale, dunque, consente di util izzare i sis temi individuati per or ientare le fasi successive relative alla definizione delle risorse dell'area oggetto di studio e al progetto. L'interpretazione strutturale della città si compone attraverso l'analisi dei diversi domini e dei settori che la caratterizzano ed è finalizzata all'estrazione delle componenti che saranno ritenute identif icat ive e rappresentative della città. Le componenti strutturali, infatti,

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    fungono da "invarianti" e costituiscono i vincoli e gli elementi condizionanti del progetto di trasformazione. Si dovrà, dunque, costruire la leggenda in modo tale che ogni voce esplichi i criteri di selezione degli elementi in virtù dei caratteri unici che costituiscono fattore di identità. Per facilitare la lettura delle componenti strutturali viene individuato un elenco di sistemi che racchiudono componenti affini, le quali dovranno essere indagate e rigorosamente selezionate per estrarre il quadro strutturale. La dettagliata definizione delle componenti della struttura fisica sarà articolata a partire dalla definizione di quattro specifici domini: 1. I l dominio ecologico: aree verdi di particolare rilievo e giardini pubblici di particolare

    interesse, parchi e giardini privati (specificando la presenza di aree verdi attrezzate); aree agricole con valenza ambientale, strade alberate con caratteristiche specifiche, costa (differenziandola per tipo di accessibilità e di funzione), l'alveo fluviale, etc.

    2. I l dominio del patr imonio culturale: il centro storico, i tessuti storici e di borgata ancora riconoscibili nella loro configurazione fisica, il netto storico da PRG, le ville storiche più significative, etc.

    3. I l dominio dei serviz i (individuare quelli particolarmente significativi): - cul tural i e al turismo: musei, gallerie d'arte, spazi per eventi temporanei, teatri di

    rilievo, biblioteche, strutture congressuali, strutture ricettive di elevata qualità in edifici di rilievo storico;

    - generali : attrezzature sportive pubbliche, poli tecnologici, laboratori di ricerca scientifica, sedi e dipartimenti universitari, poli fieristici, ospedali, etc.

    4. I l dominio della mobi lità (articolato per tipologie di infrastrutture): viabilità (in funzione della gerarchia: principale e secondaria), rete ferroviaria (differenziando

    quella in superficie da quella sotterranea), stazioni ferroviarie, stazioni metropolitane, linee di mobilità urbana, piste ciclabili, aree pedonali permanenti, nodi interscambio multimodale, area portuale articolata per funzioni (diporto, porto crociere, porto commerciale, porto industriale), etc.

    Per ogni componente ed ogni dominio dovrà essere impiegato un f i lt ro fortemente selettivo applicato in base al l ivello identitario ed al carattere di "invar iante" dell 'elemento selezionato. Al f ine di esp lic i tare i cri teri di selezione degli elementi lo studente dovrà motivare, nelle voci in legenda, le ragioni della selez ione. 1.1.3. Analisi RHOL L'analisi della struttura urbana si completa con l'interpretazione, la valutazione integrata e la rappresentazione del quadro che emerge dalle analisi per sistemi della parte urbana analizzata. Al fine di completare ed interpretare l’individuazioni delle componenti invarianti identitarie definite attraverso l’analisi strutturale, si dovrà applicare una metodologia di interpretazione strutturale denominata Analisi RHOL, acronimo delle parole Roles (ruoli), Hierarchies (gerarchie), Opportunites (opportunità), Liaisons (relazioni). Questa analisi sintetizza le componenti endogene strutturanti (ruoli e gerarchie) e le componenti esogene strategiche (pesi e relazioni). L’interpretazione dei Ruoli definisce i diversi usi delle componenti strutturali dell’area di presa in esame in relazione alla funzione prevalente che vi viene esercitata e che può essere indiscutibilmente riconosciuta (servizi, turismo, cultura, tempo libero, residenza, produzione, ricerca scientifica, etc.), individuando le specificità delle diverse unità. Lo scopo dell’interpretazione è quello di individuare le “specializzazioni” delle diverse unità di cui è composta l’area di studio. L’interpretazione delle Gerarch ie, lettura sintetica delle scale di valori assegnate alle componenti strutturali dell’area in esame che agiscono nel presente, permette di individuare la localizzazione dei valori maggiormente attivi e consente, quindi, di orientare le possibili azioni di riequilibrio. Le gerarchie rappresentano, dunque, le “potenze in atto” dei ruoli precedentemente rilevati attraverso il riconoscimento del sistema di valori, di poteri, di competenze e di qualità che gli elementi strutturali posseggono ad oggi in virtù di un’assegnazione condivisa di rilevanza complessiva dell’area e degli elementi in essa contenuti. L’interpretazione delle Opportuni tà individua la presenza di poteri “reali” che alcune parti dell’area di contesto analizzata posseggono indipendentemente dalla loro gerarchia formale. Il riconoscimento delle opportunità consentirà nella fase del progetto e della definizione delle strategie di interpretare le potenzialità da attivare e le vocazioni non ancora messe in valore e sui quali agire per innescare processi di potenziamento, sviluppo e valorizzazione. Alcune componenti che oggi occupano un basso livello nella scala gerarchica urbana (a causa della

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    localizzazione o della bassa qualità ambientale) possono acquisire maggiore potenza in relazione all’addensarsi di alcuni significati o valori specifici legati alla storia locale, alla presenza di eccellenze da valorizzare, all’attivazione concreta di alcune risorse possedute ma non utilizzate. Elementi che nella gerarchia formale occupano posizioni molto elevate possono avere un “peso reale” limitato dalla presenza di condizioni al contorno sfavorevoli (ad esempio congestione, poca disponibilità di aree libere) o dalla difficoltà di agire nel mutamento del quadro economico o sociale. I pesi individuano, quindi, un sistema di “potenzialità” di trasformazione sul quale possono essere attivate azioni specifiche per il potenziamento delle gerarchie più basse. L’interpretazione delle Relazioni individua le interazioni tra le diverse componenti strutturali dell’area analizzata, riconosce le connessioni spaziali, funzionali o economiche tra i ruoli, i legami tra le gerarchie e la definizione dei termini attraverso i quali questa interazione avviene. Le relazioni individuate sono di carattere fisico o immateriale, di prossimità spaziale, di funzione o di appartenenza, di carattere formale o informale, temporanee o permanenti. L’interpretazione delle relazioni consente di riconoscere l’esistenza di aggregazione di strutture che possono contribuire ad incrementare la gerarchia delle singole componenti, oppure consente di propagare un livello gerarchico a tutte le componenti di un sistema relazionale. L’analisi delle relazioni – e la conseguente proiezione territoriale – costituisce una componente di fondamentale importanza, poiché fornisce indicazioni specifiche delle aree sulle quali agire per creare nuove relazioni, per rafforzarne alcune o per interromperne altre giudicate non efficaci. O ancora, l’analisi delle relazioni permette di intessere armature tra le risorse capaci di elevare la loro potenza, il bacino di utenza o la diffusione territoriale. Parametri per la redazione del la RHOL Ruoli (Utilizzare come base la suddivisione in ATI e attribuire valori alle ATI o al massimo alle macroaree dei servizi/beni a questa scala rappresentabili come aree e non come punti (es. Università, Porto, Ospedali)) La definizione dei ruoli urbani/territoriali prevede l’individuazione delle seguenti macrofunzioni/specializzazioni: • Residenziale; • Commerciale (assi commerciali, centri commerciali, etc.); • Aree industriali e/o organizzate per la produzione; • Turistica; • Culturale; • Sport e tempo libero; • Direzionalità; • Sanitario; • Formazione universitaria e centri di ricerca; • Infrastrutture di mobilità. Gerarchie (Utilizzare come base la suddivisione in ATI e attribuire valori alle ATI o al massimo alle aree dei servizi/beni a questa scala rappresentabili come aree e non come punti (es. Università, Porto, Ospedali)) Per definire le gerarchie degli ambiti territoriali in esame si dovranno selezionare dalla mappa strutturale i seguenti elementi: a. servizi di rango elevato presenti in ciascun ambito territoriale; b. livello di multifunzionalità; c. presenza di beni culturali (parchi archeologici e aree di interesse archeologico, grandi

    complessi monumentali, chiese e conventi, musei nazionali e/o regionali, etc.); d. presenza di beni ambientali (ad es. parchi naturalistici, aree protette, etc.); e. livello di accessibilità dalla viabilità principale, da stazioni metro e/o fermate di tram o

    altri sistemi di trasporto in sede propria vincolata. Attraverso la valutazione del livello della presenza di ciascuna categoria si procederà alla compilazione della seguente tabella.

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    Serv

    izi

    Mul

    tifun

    zion

    alità

    Ben

    i cu

    ltura

    li

    Ben

    i am

    bien

    tali

    Acce

    ssib

    ilità

    SOM

    MA

    Grado gerarchico

    Ambito 1 3 2 3 1 1 10 BASSO Ambito 2 5 3 5 5 3 21 MEDIO Ambito 3 5 5 5 5 5 25 MEDIOALTO Ambito 4 1 2 2 1 1 7 BASSO Ambito 5 2 1 5 3 1 12 MEDIOBASSO Ambito 6 2 2 3 1 1 9 BASSO Si attribuiranno cioè cinque categorie di valore così articolate: I FASCIA DI PUNTEGGIO BASSO (es. 0-10) II FASCIA DI PUNTEGGIO MEDIOBASSO (es. 10-15) III FASCIA DI PUNTEGGIO MEDIO (es. 15-20) IV FASCIA DI PUNTEGGIO MEDIOALTO (es. 20-25) V FASCIA DI PUNTEGGIO ALTO (es. 25-n) I valori qualitativi così ottenuti verranno rappresentati sulla mappa con un massimo di cinque gradazioni dello stesso colore o rappresentazione simile. Pesi (Rappresentazione puntuale e areale) A differenza dell’interpretazione dei ruoli e delle gerarchie in cui si opera riconoscendo gli elementi da mappare e/o valutare, l’individuazione dei pesi è l’esito della capacità e sensibilità interpretativa dell’analista. La ricerca dei pesi può essere condotta sia sugli elementi strutturali sia su quelli non riconosciuti come strutturali, di recente formazione o addirittura in trasformazione. In particolare si dovrà indagare e valutare: • emergenze architettoniche da valorizzare; • emergenze ambientali da valorizzare; • aree dismesse o aree da potenziare; • altro. Relazioni (Rappresentazione puntuale e areale) L’analisi delle relazioni individua e riconosce connessioni di vario genere: • connessioni spaziali (contiguità, prossimità, chiusura, cesura, etc.); • culturali (appartenenza a identità comuni, a sistemi storici); • funzionali: di appartenenza alla stessa serie, ad es. servizi dello stesso tipo, serie di

    servizi dello stesso sistema; • di integrazione di elementi differenti in uno stesso meccanismo urbano, ad es. nodi, assi e

    aree di un sistema logistico o di mobilità; • economiche, ovvero di interdipendenza di una filiera produttiva, di un distretto produttivo

    o simili. 1.2 Trasformazioni (Fase 2) Parte bassa della Tavola 1 1.2.1 Schema delle trasformazioni in atto Questa parte consente di estrarre la sintesi degli obiettivi e delle strategie da catalizzare all'interno della sperimentazione di progetto. L'analisi dei progetti in atto restituisce, quindi, un "quadro tendenziale" delle trasformazioni che consente sia di individuare il quadro delle azioni che stanno contribuendo all'evoluzione della città sia di verificare in che termini e secondo quali direzioni preferenziali l'area oggetto

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    di studio si sta trasformando. Per esplicare e programmare i nuovi interventi e per potenziare quelli in corso, si rende necessaria, dunque, l'individuazione delle trasformazioni urbanistiche della città attraverso l'analisi e la rappresentazione comparata degli strumenti urbanistici vigenti e delle politiche urbane in atto: Piano Strategico, PISU e PIST, programmi di riqualificazione, progetti di recupero e progetti integrati, , PRG, etc. Attraverso l'analisi delle trasformazioni si valutano sia le opportunità già decise e contenute nei documenti di pianificazione vigenti, sia le destinazioni d'uso o i progetti incompatibili, incoerenti o in contraddizione con quanto previsto dai diversi strumenti agenti su un'area. La presenza di incoerenze rispetto al riconoscimento dell'identità individuata attraverso lo studio condotto nella prima parte, consentirà allo studente di ben strutturare gli interventi del progetto futuro della città. Le trasformazioni in atto nella città di Palermo dovranno essere restituite attraverso quattro rappresentazioni basate sulle sei caratteristiche smart (che sono state studiate nella prima parte del corso) che dovranno essere utilizzate come filtri di lettura: MOBILITY, PEOPLE/L IVING, GOVERNANCE/ECONOMY, ENVIRONMENT.

    Per la costruzione delle trasformazioni si dovranno tenere in considerazione i seguenti strumenti, forniti dal corso: Piano Regolatore Generale Piano Strategico di Palermo Piano Regolatore Portuale Piano Generale del Trasporto Urbano Piano Strategico per la Mobilità Sostenibile Piano della mobilità e dei parcheggi Piano della mobilità a guida vincolata Piano Integrato di Sviluppo Territoriale "Territorio snodo Palermo-Ustica-Villabate" (PIST) Piano Integrato di Sviluppo Urbano "Palermo Capitale" (PISU) Proposta per gli ambiti delle STU (Società di Trasformazione Urbana) PIAU "Porti e Stazioni"