Paleoecologia - Università degli Studi...

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11/10/2013 1 Ambiente di un organismo Fattori chimico fisici Altri organismi presenti Luce Temperatura Salinità Contenuto di ossigeno Conspecifici Appartenenti ad altre specie Paleoecologia Ecologia Rapporti fra animali piante ed altri organismi con l’ambiente Paleoecologia Rapporti fra gli organismi fossili e l’ambiente in cui vissero

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Ambiente di un organismo

Fattori chimico fisici

Altri organismi presenti

LuceTemperaturaSalinitàContenuto di ossigeno

Conspecifici

Appartenenti ad altre specie

Paleoecologia

Ecologia Rapporti fra animali piante ed altri organismi con l’ambiente

Paleoecologia Rapporti fra gli organismi fossili e l’ambiente in cui vissero

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Differenze di metodo

Può esaminare direttamente la flora e la

fauna,

i fattori chimico fisici

studiare le relazioni che intercorrono fra

organismi ed ambiente mediante

osservazioni sul terreno ed esperimenti di

laboratorio

Ecologo

Ecologia:Organismi + ambiente relazioni reciproche

Paleoecologia:

Quadro incompleto degli

organismi + dati

sedimentologici + relazioni

ipotetiche

Ipotesi sull’Ambiente

Importanza dei dati sedimentologici

Importanza dei dati desunti dall’ecologia attuale

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Paleoeocologo

Conoscenza parziale della fauna

Impossibilità di compiere osservazioni

dirette sull’ambiente inorganico

La ricostruzione dell’ambiente è anzi

uno degli scopi della Paleoecologia

BIOLOGIA

PALEONTOLOGIA

PALEOEOCOLOGIA SEDIMENTOLOGIA

RICOSTRUZIONE PALEOAMBIENTALE

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Paleoecologia Continentale

Marina

Ecologia

Paleoecologia

Maggior parte degli studi condotti sulla terraferma

Maggior parte degli studi possibili solo in associazioni fossili di ambiente marino

Vincoli:

Biocenosi + Habitat = EcosistemaEcologia =

Paleontologia

Fossili

Roccia inglobantePaleoambiente

Differenze fra biocenosi e tanatocenosi

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BIOCENOSI (od una sua parte)

Morte e necrolisi

TANATOCENOSI

(trasporto)seppellimento

TAFOCENOSI

diagenesi

ASSOCIAZIONE FOSSILEod ORICTOCENOSI

Rapporti fra Biocenosi Tanatocenosi e Tafocenosi

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a) Scompare senza lasciare tracciab) Si fossilizza in situc) Scompare dopo essere stata trsportata altroved) Si fossilizza in altro luogo, eventualmente mescolandosi con

la parte b) di altre biocenosi

Biocenosi

Tanatocenosi

Tafocenosi

Associazione fossile

Residuale

Mescolata

Trasportata

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Fossili di organismi

di una sola biocenosi

rimasta nel suo

biotopo naturale

Residuale

Individui della rudista Mathesia tertiicolloquiirudistarum fossilizzati in posizione di vita

Fossili di organismi

provenienti da

biocenosi diverse,

parte dei quali non

sono stati spostati

dal biotopo

originale

Mescolata Trasportata

Fossili provenienti

da una o più

biocenosi, tutti

trasportati rispetto

al loro biotopo

originale

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Analisi di una associazione fossile

Separare i componenti autoctoni da quelli alloctoni

Quali fossili vi si trovano

Come sono distribuiti

Fossili

Isolati o in grandi concentrazioni

Separati per specie o mescolati

Selezionati per dimensioni o con distribuzione variabile

Orientati lungo una direzione o disposti casualmente

Concentrati solo in uno o pochi strati o distribuiti uniformemente

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Autoctonia

Tronchi od altri vegetali fossilizzati in posizione di vita

Organismi del benthos sessile fossilizzati in posizione di vita od organismi infaunali fossilizzati all’interno del sedimento in cui vivevano

Bivalvi articolati in posizione di vita

Associazione fossile. Con questo termine si

intende l'insieme dei fossili conservati nel

sedimento e/o le loro tracce di attività. La

presenza di animali o vegetali di un certo tipo in

associazione può infatti rappresentare un

determinato habitat.

Anche le caratteristiche della roccia danno

indicazioni.

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Litologia: il tipo di sedimento che contiene i fossili è indicativo dell'ambiente

in cui si è formato (ad es. l’argilla indica spesso apporto di materiale terrigeno,

quindi una vicinanza ad aree emerse con vegetazione ecc.). Anche la tessitura

degli strati può costituire una indicazione utile: ad esempio laminazioni,

slumpings a e ripple marks possono suggerire la presenza e direzione di

correnti o moto ondoso.

Ripple marks

La presenza di certe specie è anche indicativa di

temperatura, salinità quantià di ossigeno disponibile o

profondità del bacino.

Ci sono fossili utili per la stratigrafia (fossili guida) e

fossili utili per la paleoecologia (fossili di Facies)

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FACIES

Sedimenti e fossili in essi contenuti sono in stretta relazione

e forniscono indicazioni utili per ricostruire l'ambiente

originario.

La tanatocenosi ha un'origine biologica, mentre la

componente abiologica è rappresentata dai sedimenti e

dalle acque interstiziali. L’insieme è sottoposto a diagenesi.

Il prodotto finale di questo processo viene detto facies.

UNA FACIES RAPPRESENTA L’INSIEME

DEI CARATTERI FISICI,

SEDIMENTARI E PALEONTOLOGICI

TIPICI DI UNA ROCCIA.

IL SUO RICONOSCIMENTO PERMETTE DI

STABILIRE IN QUALE AMBIENTE

ESSA SI SIA ORIGINATA

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Caratteri fisici

Caratteri sedimentari

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Caratteri Paleontologici

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Le facies derivano da un determinato ambiente di facies che le ha

prodotte, e quindi possono essere usate come indicatori di

qeull’ambiente. Si possono distinguere:

- facies di ambiente continentale: vulcanica, eolica, di frana,

glaciale, alluviale, limnica, di incrostazione.

- facies di ambiente lagunare di estuario: lagunare salmastra, di

estuario/deltizia.

- facies di ambiente marino: facies costiera, litorale, sublitorale,

batiale, abissale, adale.

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Fossili di facies (o climatici)

Animali e vegetali che presentano la caratteristica di

avereun range ristretto di tolleranza per quel che riguarda

uno o più parametri ambientali, come temperatura, umidità,

luce, salinità dell'acqua, sostanze nutritive, Questi organismi

fossili sono detti fossili di facies.

I fossili di facies sono indicativi di un preciso ambiente .

Ciascuna contraddistinta da uan c erta

sedimentologia e dai fossili di facies

Facies a Calcari Marnosi a Radiolari con liste di selce nera

ambiente chiuso di mare profondo, poco ossigenato

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Disciplina PALEOICNOLOGIAPALEOECOLOGIA

SEDIMENTOLOGIA

Tracce fossili ICNOFOSSILI

Conservati come strutture sedimentarie all’interno od alla superficie degli strati

Le tracce fossili sono importanti indicatori paleoecologici

Le tracce sono conservate in rocce sedimentarie

Marine

Continentali,

Di origine fluviale, di

costa ecc

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Importanza paleoecologica

La distribuzione delle tracce è controllata da numerosi fattori ambientali

Consistenza del substratoDisponibilità delle risorse troficheIdrodinamismoSalinitàLivello di ossigeno

Quindi le tracce stesse sono indicatori validi per la ricostruzione dei paleoambienti

Le tracce (icnofossili) sono presenti in

sedimenti dove i fossili normalmente non si

conservano (clasti, sabbie, peliti)

Le tracce fossili non possono essere

rimaneggiate, quindi sono sempre autoctone

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Fattore tempo

Una ricostruzione paleoambientale andrebbe collocata in un tempo ben definito

a) L’analisi paleoecologica va integrata con una datazione dell’associazione

b) Ogni livello stratigrafico rappresenta un evento geologico la cui durata raramente è quantificabile, tranne in casi particolari, quali tempeste, correnti di torbida

Raramente è possibile ricostruire le variazioni

stagionali o l’evoluzione dell’ecosistema nel

corso degli anni, salvo casi eccezionali (varve,

analisi pollinica)

Il processo di sedimentazione può essere un

fenomeno discontinuo, inoltre l’erosione e la

bioturbazione possono alterare ulteriormente i

dati.

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Fattore geografico

Il paleoecologo non conosce in anticipo la posizione geografica e le condizioni climatiche dell’ambiente che deve studiare.

In conclusioneLo studio dell’associazione fossile va dunque integrato, quando possibile, da analisi biostratigrafiche, paleobiogeografiche e paleoclimatiche.

Metodi di indagine paleoecologica

1) L’ambiente:

•Le relazioni tra organismi viventi e ambiente dedotte dall’ecologia•La documentazione fossile •L’analisi sedimentologica

Costituiscono le basi della ricerca paleoecologica

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Ambiente

Fattori organici

Fattori chimico fisici

Organismi che vivono in quell’ambiente

Natura del mezzo (acqua, aria)Natura del substratoTemperaturaLuceContenuto in ossigeno e anidride carbonica

Mezzo

Fiumi laghi e mari sono costituiti dallo stesso mezzo,

l’acqua ma presentano caratteristiche chimico fisiche molto

diverse.

E’ fondamentale quindi distinguere l’ambiente marino da

quelli continentali.

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Poiché la maggior parte delle rocce sedimentarie e

quindi della documentazione fossile proviene da

ambienti marini, la paleoecologia marina riveste

un’importanza fondamentale. Inoltre molte

informazioni sugli ambienti continentali possono

venire dedotte da giacimenti marini che

contengono fossili di organismi continentali in essi

trasportati.

Per lo studio degli ambienti continentali sono

importanti i bacini interni quali laghi, stagni e paludi,

in cui si può ritrovare una ricca documentazione degli

organismi che abitavano le aree adiacenti, mentre i

depositi sedimentari subaerei sono rari e di solito non

presentano condizioni favorevoli alla fossilizzazione.

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Definizione del mezzo

es.: AcquaCorrenteStagnanteCaratteri chimico fisici

Fattori limitantiQuei fattori ambientali la cui abbondanza o, viceversa, scarsità costituisce un limite alla diffusione degli organismi

Suddivisioni dell’ambiente marino Zona fotica

Paleoecologia Marina

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Suddivisioni batimetriche

•Zona litorale, tra i limiti dell’alta e bassa marea

•Zona infralitorale tra i limiti della bassa marea e 50 m di

profondità

•Zona circalitorale 50-200 m di profondità

•Zona batiale da 200 a 4500 m di profondità

•Zona abissale da 4500 a 7000 m di profondità

•Zona adale al di sotto dei 7000 m di profondità

Zona fotica = fin dove penetra la luce, circa 150 m in acque limpide

Le zone infra e circa litorale vengono anche unite con la

denominazione di zona sublitorale

200m di profondità = limite piattaforma continentale

Zona batiale = scarpata e zoccolo continentale

Zona abissale = piane abissali oceaniche

Zona adale = canyon e fosse oceaniche

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Suddivisioni eco-etologiche

Organismi

Bentonici

Pelagici

Vivono sul o nel fondo

Vivono nella massa d’acqua

Benthos sessile,mobile,

Nectonici

Planctonici

Si spostano con movimenti propri

Sono mossi da correnti e moto ondoso

In base al loro modo di vita distinguiamo:

Esistono anche organismi nectobentonici

Suddivisione delle masse d’acqua:

Dominio

Neritico

Oceanico (Pelagico)

Massa d’acqua che si trova sopra la piattaforma continentale

Massa d’acqua che si trova sopra ai fondali oceanici

La classificazione degli organismi dal punto di vista paleoecologico segue tutte queste suddivisioni, ossia si parla di benthos sublitorale, di organismi nectonici neritici oppure pelagici e così via

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Fattori limitanti:

Moto ondosoCorrentiTemperaturaPercentuale di sostanze solideSalinitàContenuto di ossigeno

Per le specie bentoniche anche Natura e Profondità del substrato

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Moto ondoso

Zona intercotidale e parte superiore zona sublitorale

L’energia dell’ambiente, influenza la distribuzione degli organismi fragili

I fattori limitanti spesso sono interdipendenti; ad es. la corrente ha influenza su temperatura e contenuto di ossigeno e nutrienti

“Upwelling”

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In tutte le zone la luce è un fattore fondamentale, in

quanto da essa dipende la fotosintesi delle piante che

costituiscono la base della catena alimentare.

La luce raggiunge profondità diverse a seconda della

limpidità dell’acqua e lunghezze d’onda differenti

penetrano più o meno la massa d’acqua.

Al d sotto della zona fotica si ha il buio, quindi niente

fotosintesi.

Al di sotto della zona fotica, dove la luce non arriva,

esistono ecosistemi la cui catena alimentare ha come base

il fallout pelagico, ossia la caduta di particelle alimentari

dalle zone sovrastante.

In alcune zone profonde ad elevata attività geologica

esistono organismi in grado di utilizzare l’energia

geotermica per effettuare chemiosintesi. Si tratta degli

unici organismi totalmente svincolati dall’energia solare.

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La salinità dell’acqua marina è generalmente costante, ma può variare in condizioni particolari

Foci di fiumi, monsoni (presso coste)

Diminuzione della salinitàAumento/ingresso di specie di acqua dolceDiminuzione delle dimensioni e dello spessore dei gusci

Evaporazione superiore agli apporti di acqua Aumento della salinità

Impoverimento della fauna

(bacini chiusi od a circolazione ristretta)

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Specie marine

Specie di acqua dolce

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Profondità

Influenza grandemente la biodiversità

Aumenta a pressione idrostaticaDiminuisce la luceI produttori si riducono e scompaiono

Distribuzione di alcuni invertebrati lungo le coste orientali degli Stati Uniti

Temperatura

Influenza la salinità e i gradienti di temperatura generano le correnti

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Contenuto di ossigeno

Fattore limitante fondamentale ma difficile da accertare in paleontologia, a meno che non si creino situazioni estreme in cui l’assenza di correnti al fondo dà origine a stratificazioni della massa d’acqua con sviluppo di condizioni anossiche, testimoniate fra l’altro da parametri geochimici e da presenza di sostanza organica nelle rocce.

Eh=potenziale di ossido-riduzione

Eh>0 ambiente ossidante (presenza di ossigeno)

Eh<0 ambiente riducente (assenza di ossigeno)

Infauna

Natura del substrato

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Variazioni dell’abbondanza del genere Arenicola a seconda del tipo di substrato

Ostreidi cementati su tre lati di un’ammonite

Serpulidi incrostanti degli esemplari di Gryphaea

Metodi di indagine paleoecologica

Analisi della tanatocenosi

Campionamento

Conteggio esemplari

Analisi sedimentologica

SuperficieVolume Lineare

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Criteri utili per l’analisi paleoecologica

Uniformismo tassonomico

Morfologia funzionale

UNIFORMISMO TASSONOMICO

Certi gruppi tassonomici sono esclusivi di un particolare ambiente e vi sono testimonianze che lo sono stati durante tutta la loro storia evolutiva. Il ritrovamento di rappresentanti di questi taxa costituisce un’utile indicazione paleoambientale

Gli Anfibi, tranne rare eccezioni, sono legati alla presenza di acqua dolce

Gli Esacoralli coloniali, vivendo in simbiosi con alghe verdi, sono legati ad ambienti di acque calde e limpide.

Gli Echinodermi sono esclusivi di ambienti marini

Gi insetti sono organismi relativamente fragili, che non resistono ad un lungo trasporto senza venire disarticolati, oppure predati dai pesci. Il ritrovarli in buone condizioni di conservazione è indice della presenza di aree emerse molto vicino al bacino di sedimentazione.

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Gli insetti sono legati alle terre emerse o ad

ambienti di acqua dolce. In mare ci finiscono solo

se trasportati, quindi in una associazione

sicuramente marina sono da considerarsi come

elementi assolutamente alloctoni , come indizio

della vicinanza di terre emerse. Se si tratta di stadi

larvali acquatici testimoniano inoltre la presenza in

vicinanza di corpi di acqua dolce …

Indicazioni sulla profondità possono essere

ricavate dalle caratteristiche dell’associazione

fossile e dalle modalità di conservazione della

stessa.

Oppure da studi di dettaglio di taxa particolari,

specie se ancora viventi,

Od anche considerando il rapporto fra organismi

bentonici e pelagici,

Infine dall’individuazione delle icnofacies.

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Si possono ricavare dati sulla

profondità tra piattaforma interna ed

esterna analizzando i gruppi fossili

dominanti in un’associazione.

Le associazioni di piattaforma interna

sono generalmente dominate dai

molluschi mentre in quelle di

piattaforma esterna si ha dominanza

di briozoi e brachiopodi

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Un gruppo di fossili indica

inequivocabilmente acque poco

profonde: le alghe verdi.

Essendo dipendenti dalla luce per la

fotosintesi, individuano precisamente

la zona fotica.

Morfologia Funzionale

Le caratteristiche morfologiche degli organismi

riflettono l’adattamento ad un particolare ambiente e

modo di vita. Studiando la morfologia si può risalire al

modo di vita e quindi ad ipotesi sul tipo di ambiente in

cui l’organismo viveva

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….. tale disciplinapuò essere applicata anche in

Paleontologia(Paleozoologia e Paleontologia Vegetale)

Forma Funzione

La Morfologia Funzionale è stata inizialmente applicata in campo Neontologico (Zoologico e Botanico)

ma dato che …..

Le lunghe spine di questo brachiopode avevano una funzione

Ancorarlo ad un substrato incoerente

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Gli adulti di questo brachiopode del Permiano vivono incoerente possiedono strutture per ancorarsi e/o impedire il ribaltamento su substrato incoerente e le larve (frecce rosse) si attaccavano ad alghe o ad altri organismi tramite spine cardinali

I bivalvi presentano diverse morfologie della conchiglia a seconda del modo di vita; il loro studio può quindi dare interessanti indicazioni paleoecologiche

Le forme epifaunali con bisso vivono in superficie o semiaffondate e filtrano l’acqua, hanno quindi necessità di un substrato solido e di correnti

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Alcune forme con sifoni vivono infossate nel sedimento, che non deve essere roccioso

Altre forme si muovono attraverso il sedimento utilizzando un piede muscolare; anche in questo caso il sedimento deve essere incoerente