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2013 / 2014 Supplemento gratuito a “Ravenna & Dintorni” nr. 559 del 21 novembre 2013 Redazione: 0544.271068 [email protected] Pubblicità: 0544.408312 [email protected] EDIZIONI E COMUNICAZIONE Ricerca Prosa un libro in scena Doppio monologo sull’Oscura immensità Da Carlotto a Gassman + riallestimento Con Incantati delle Albe, il calcio senza orpelli, vent’anni dopo Danza e Opera la trilogia lirica Verdi e Shakespeare rivisitati da Cristina Mazzavillani Muti + ballo e passione Tutta la sensualità del flamenco di Rocio Molina + Musica rag, blues e altre storie... Con Enrico Pieranunzi alle radici del jazz + il riconoscimento Il premio Duse a Ermanna Montanari «La Signora dell’Alba» genius loci Il Rossini di Lugo: prima sala all’italiana in Emilia Romagna + in coppia Rezza e Mastretta due voci inaspettate fuori dal coro + + +

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2013 / 2014

Supplemento gratuitoa “Ravenna & Dintorni”

nr. 559 del 21 novembre 2013

Redazione: [email protected]à: [email protected]

E D I Z I O N I E C O M U N I C A Z I O N E

Ricerca

Prosaun libro in scena

Doppio monologosull’Oscura immensitàDa Carlotto a Gassman

+

riallestimento

Con Incantati delle Albe,il calcio senza orpelli,

vent’anni dopo

Danza e Operala trilogia lirica

Verdi e Shakespeare rivisitatida Cristina Mazzavillani Muti

+

ballo e passione

Tutta la sensualità del flamenco di Rocio Molina

+

Musicarag, blues e altre storie...

Con Enrico Pieranunzialle radici del jazz

+

il riconoscimento

Il premio Duse a Ermanna Montanari«La Signora dell’Alba»

genius loci

Il Rossini di Lugo:prima sala all’italianain Emilia Romagna

+

in coppia

Rezza e Mastrettadue voci inaspettate

fuori dal coro

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Prosa4 Un dramma d’oscura immensità6 Il ritorno degli “Incantati”8 Ravenna14 Faenza18 Lugo20 Cervia22 Bagnacavallo24 Russi26 Conselice28 Argenta30 Longiano32 Comacchio

sommario

Teatro popolare di figura

54 Ravenna57 Faenza58 Lugo - Bagnacavallo - Cervia59 Fusignano - Russi60 Comacchio

Agenda delle rassegne

72 Gli spettacoli giorno per giorno

ILa musica e il cartellone dei concerti

61 Enrico Pieranunzi e l’evoluzione dell’universo jazz

62 Bronson: rock italiano e passatelli

Danza e Opera34 La trilogia Verdi - Shakespeare40 Il flamenco di Rocio Molina41 Today Todance, corpi d’autore42 Ravenna45 Faenza e Russi46 Argenta, Lugo e Bagnacavallo

Ricerca48 Antonio Rezza e Flavia Mastrella,

l’inaspettato e fuori dal coro

50 Ravenna/Viso-in-aria

Luoghi e architetture

70 Genius loci: il Rossini di Lugo

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legenda all’interno della rivista i generi teatrali sono evidenziati con colori diversi

azzurro: prosa, comico, teatro di figura e per ragazzigiallo: ricerca e performance multimedialirosso: opera lirica, danza e musica

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Un doppio monologo, in scena ClaudioCasadio e Giulio Scarpati a dare voce ecorpo ai due personaggi nati dalla penna diMassimo Carlotto: Raffaello Beggiato, unbalordo malvivente che strafatto di cocadurante una rapina uccide un bambino diotto anni e la sua mamma, e SilvanoContin, padre e marito delle vittime. Dueergastoli paralleli, due condizioni esisten-ziali, quella della vittima e del carnefice,che si guardano specularmente. Almenofino a quando la vittima non cerca e nonottiene vendetta diventando anch’egliassassino, o meglio “boia”, e il carneficedecide di sacrificare il proprio ultimoscampolo di libertà pur di concedere all'al-tro una seconda possibilità, finalmenteconsapevole delle conseguenze del suogesto.Dopo il successo dello scorso anno,L'oscura immensità torna nella stagione2013-2014 in molti teatri del ravennate aincassare (siamo pronti a scommetterci)nuovi applausi del pubblico. Magistraliinfatti sono sia l’interpretazione degli atto-ri, sia la regia di Alessandro Gassman ilquale, spiega l’attore faentino Casadio, «hafatto quasi due regie parallele per me eScarpati. Mi ha chiesto di mantenere unaccento tra l’emiliano e il romagnolo. E laparte finale, in dialetto romagnolo e sotto-titolata, è di grande effetto. Ha riscossosuccessi non solo qui. Ero un po’ preoccu-pato perché non volevo che sfociasse nelcomico, va bene strappare qualche sorriso,ma senza esagerare perché questa storianon lo concede. Ma credo proprio chesiamo riusciti a rendere la poesia del dia-letto». Nulla di più vero, il richiamo aFellini è esplicito, l’effetto assicurato.Tra gli entusiasti di queta piéce c’è anchel’autore del testo, tratto da un romanzo digrande successo e sicuro impatto, ossiaMassimo Carlotto stesso, che ha curato dipersona la sceneggiatura. «Rispetto alromanzo ho eliminato tutti gli altri perso-naggi, lasciando i due protagonisti, duefigure inconciliabili e che appartengono aogni tempo, e ho lasciato che prevalessel’emozione rispetto alla trama».Due personaggi che nascono, come sem-

+dalle pagine alla scena

Doppio monologo per rispecchiarela tragedia di un’Oscura immensitàClaudio Casadio e Giulio Scarpati,diretti da Gassman, interpretano il romazo di Carlotto

mezzo per raccontare storie della realtàche non trovano spazio, o comunque unospazio non adeguato, altrove. «Anche imass media hanno un ruolo fondamentalenell’escludere queste persone, una voltache il processo è chiuso. L'unico momen-to in cui le vittime di delitti sono statecomprese e protette è stato durante ilperiodo del terrorismo».

E in effetti Contin vive una solitudine asso-luta, in parte voluta e cercata. Un perso-naggio complesso e sfaccettato come quel-lo di Beggiato. Nessuna tentazione perCasadio di interpretare anche l’altra voce?«Inizialmente lo spettacolo era nato comemonologo, poi vista la forza del testo,abbiamo, come Accademia Perduta, pen-sato che valeva certamente la pena farneuna produzione più importante e abbiamochiesto di partecipare a una realtà come ilteatro Stabile del Veneto, con la regia diGassman e la presenza di un’altra voce,Giulio Scarpati. E adesso sono davveromolto contento di come viene accolto ecapito dal pubblico della prosa. è la dimo-strazione che si possono proporre anchetesti nuovi, di cui il teatro, in questa fase dipassaggio, ha molto bisogno».Ma Casadio non pensa a una commistio-ne tra teatro di ricerca e di prosa. «No,credo che si rivolgano a pubblici diversi.Tutto può essere importante, ma io comeattore voglio innanzitutto parlare al pub-blico, se qualcuno dalla platea si alza e sene va, penso che sia colpa mia, non di nonessere stato compreso. E credo proprioche questo testo, pur nella difficoltà enella durezza dei temi che affronta, abbiatutti i codici per essere interpretato dalpubblico che, nonostante tutto, in questoperiodo continua a frequentare i teatri e acui dobbiamo essere in grado di offrirestimoli nuovi».

pre accade nei libri di Carlotto, da unadocumentazione accurata.«Quasi tutto ciò che dice Contin è trattoda discorsi fatti dalle vittime. La vendettaè un sentimento normale, volevo rompereil velo di ipocrisia che spesso circondatemi come il perdono». Un testo duro,essenziale come spesso è la forma narrati-va di Carlotto che usa la scrittura come

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di Federica Angelini

Tornano per il secondo anno consecutivo, ad affiancare la stagione di prosadell’Alighieri organizzata da Ravenna Teatro, gli incontri del “Circolo delle let-trici e dei lettori”. Il circolo, promosso e animato da Marina Mannuci, DanielaMingozzi e Monica Randi, propone un percorso di avvicinamento alla fruizio-ne teatrale, condividendo alcune modalità dello sguardo e stimolando, attra-verso letture che prendono spunto da temi e autori degli spettacoli del car-tellone della prosa, l’uso del pensiero critico. Ogni incontro si tiene allaPasticceria Ferrari (via Gordini 11) a Ravenna, il lunedì – precedente alle repli-che degli spettacoli in programma all’Alighieri – alle ore 20.45. La partecipa-zione è gratuita. In occasione degli appuntamenti è prevista la presenza diospiti speciali ed esperti. Per informazioni su circolo e appuntamenti tel. 3487083867, [email protected] e pagina facebook.

Nella foto (di Mauro Bertolotto) la libreria El Ateneo di Buenos Aires

Circolo delle lettrici e dei lettori

La biblioteca di Babele del teatro

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«Ah mo il calcio non è mica il circo, t'è voia. In camponon ci vanno mica le foche ammaestrate. In campo ci

vanno quelli disposti a darle e a prenderle».(Incantati)

Se togli la massiccia esposizione mediatica, lepettinature con la cresta, i tatuaggi sfacciati,le Ferrari, le veline, gli sponsor, le feste indiscoteca resterebbe il gesto puro, restereb-be il campetto dietro casa, la porta fatta condue magliette al posto dei pali, la tenera dit-tatura di chi porta il pallone e si sente padro-ne, le squadre composte a colpi di pari edispari. Incantati, parabola dei fratelli calciatori

di Marco Martinelli – in scena al teatro Rasiper dieci repliche a metà novembre novem-bre aprendo la stagione di prosa a Ravenna –è dedicato proprio a tutta quella roba cheresterebbe del calcio senza tutta quell'altrache ci si è appiccicata sopra con il passare deltempo, con l'aumentare dei denari.Il lavoro di Teatro delle Albe è dedicato al cal-cio minore, dei ragazzini, dei settori giovani-li, dei campi di periferia senza erba e con lepanchine sgangherate dove fa capolino pro-prio il miraggio della ricchezza quando unagrande squadra di calcio vuole comprare ilpiccolo fantasista Luca dalla società gestita datre fratelli che fanno anche i fabbri. Lapotenza del testo sta nell'avere quasi vent'an-ni (scritto nel 1994, vincitore del premioDrammaturgia In/finita nel 1995) ed essereancora lucidamente attuale. «Ci siamoaccorti che ci parla ancora, eccome se ciparla», dice Alessandro Argnani, uno deiquattro attori in questa riedizione in formadi lettura scenica con Luigi Dadina (già pre-sente nella prima edizione), MichelaMarangoni e Laura Redaelli e le musiche dalvivo di Simone Marzocchi. E a guardare dauna prospettiva strettamente ravennate iltesto appare non solo attuale ma quasi pre-veggente visto che un po' di anni dopo il cal-cio bizantino sarebbe stato legato proprio auna famiglia di Fabbri,nel senso di cognome.Ma questa è un'altra storia. Quella diIncantati racconta invece lo squallore e l’avi-dità che contagiano la purezza del calcio d'in-fanzia. Primo, Stefano e Palma sono i tre fra-telli che conducono un'officina di fabbro euna squadra di calcio. Un grande club vuolecomprare il pulcino Luca. Venderlo o no?

+ il riallestimento

Incantati, il calcio senza orpellitorna in scena vent’anni dopoLa “parabola dei fratelli calciatori” di Marco Martinelli rivisitata in forma di lettura scenica

mo creduto. La speranza è di non rassegnar-si e dire basta con gli imbonitori». Insommala speranza è che quel posto di lavoro non siapiù una convinzione così attraente.La particolarità di questa riedizione sta neldopo spettacolo. Dieci incontri con i sapien-ti dello sport cittadino. Un viaggio «che nonha la pretesa di essere esaustivo» tra perso-naggi e società camminando tra sapienze e

tecniche a caccia di contaminazioni:«All'apparenza il teatro è lontano dallosport. Ma noi ci definiamo un teatro stabilecorsaro, un teatro stabile di innovazione.Siamo in movimento, abbiamo bisogno dicontaminarci, sapere cosa succede nellanostra città senza paura di incontrarla. E inqueste serate incontreremo davvero deimaestri».

Diventa questa la domanda che spacca i fra-telli e mette al centro tutto. E la caccia alcampioncino, al nuovo Maradona, è semprelì che agita i genitori sugli spalti dei campi eagita i presidenti delle società sportive realicome raccontano anche le cronache localirecenti con qualche battibecco di campanili.Nella scelta finale per Luca avrà un pesoanche la madre del bambino, allettata da unposto di lavoro che le viene offerto. Calcio eposti di lavoro: accosti gli elementi e pensiche era il 1994 ed è difficile non vedere chela parabola dei fratelli calciatori è più la para-bola degli italiani nell'ultimo ventennio. Nel1994 Argnani aveva sedici anni e giocava acalcio. Oggi ne ha 35 e dice che «il calcio è ilgioco più bello del mondo». Anche se glieventi degli ultimi anni, le bufere sul calcio-scommesse e i processi lasciano ferite (ancheStefano nello spettacolo ha un ferita rimedia-ta in un contrasto sul campo): «Il numero diPalacio o la galoppata di Zanetti sulla fasciahanno a che fare con l'attore in scena – diceArgnani manifestando tutta la sua passioneinterista –. Il gesto mi emoziona e non possorinunciarci, nella vita abbiamo bisogno diquei gesti. Non possiamo più parlare del2006 ma dobbiamo fare in modo che non cisia un'altra Calciopoli come cittadini».Credere in quei gesti. E infatti è anche untesto sul credere. «Un imbonitore ha fattoqualcosa agli italiani per vent'anni, ci abbia-

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di Andrea Alberizia

L’autore e regista Marco Martinelli in panchina,rievoca Incantati 20 anni dopo (le foto sono di Giampiero Corelli)

1994 2013

In scena sin dalla fine degli anni '70,interprete di decine di spettacolimemorabili, protagonista affermata,dal consenso della critica e del pubbli-co, del teatro di ricerca degli ultimitrent'anni, Ermanna Montanari, fonda-trice e attrice del ravennate Teatrodelle Albe, ha coronato la sua eccel-lente carriera artistica con il PremioDuse. Celebrato al Piccolo Teatro diMilano si tratta dell'unico riconosci-mento nazionale riservato all’attricedi teatro che si è distinta particolar-mente nel corso della stagione diprosa in uno o più spettacoli in Italia

o all’estero. Ora il nome di Ermanna Montanari si aggiunge al notevolealbo d'oro delle protagoniste femminili del teatro italiano premiate nelleprecedenti edizioni tra cui Mariangela Melato, Franca Valeri, IlariaOcchini, Maddalena Crippa, Alida Valli, Anna Proclemer, Milena Vukotic,Rossella Falk, Anna Bonaiuto, Maria Paiato...

il riconoscimento

A Ermanna Montanari il premioDuse come miglior attrice 2013

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Teatro Alighierivia Mariani, 2tel. 0544 249244

Inizio spettacoli ore 21 Spettacoli domenicali ore 15.30

IncantatiParabola dei fratelli calciatoritesto e regia di Marco Martinellicon Alessandro Argnani, Luigi Dadina,Michela Marangoni, Laura Redaellimusiche dal vivo Simone Marzocchiproduzione Teatro delle Albe, RavennaTeatro

Incantati, scritto da Martinelli nel ’94(testo vincitore del Premio DrammaturgiaIn/finita nel 1995, ripubblicato dalla rivi-sta Hystrio nel luglio 2013), rappresentaun atto d’amore verso la realtà delle serieminori, dei campetti di periferia, del calciocome avventura esistenziale. Lo squallore el’avidità, il denaro come idolo a cui sacrifi-care tutto, hanno però ormai contagiatoquella purezza, quella dimensione incantatadell’infanzia.Attraverso la vivacità scenicadegli attori delle Albe, in una rilucentealchimia di italiano e dialetto, la dramma-turgia suona attuale anche per l’Italia dioggi, impaurita e dilaniata dalla crisi eco-nomica e di valori.In scena dal 14 al 24 novembre al Teatro Rasi

Nascosto dove c’è più luce

testo e regia di Gioele Dix

con Gioele Dix, Cecilia Delle Fratteproduzione Bananas s.r.l., Giovit

Il protagonista scopre un curioso sito fra lenuvole in cui è custodita la “memoria ester-na” della sua esistenza, in cui tutto quelloche è stato archiviato ha un peso: le azioni,i pensieri, persino le intenzioni. Fra comichesospensioni e attese senza inquietudine, l’at-tore si interroga sulla sorte che lo attende.Gioele Dix torna alla scrittura teatrale conun testo che parla di realtà e di desideri, diresponsabilità e disimpegno, di emozioni delpassato e di progetti per il futuro.In scena dal 5 all’8 dicembre

Il servitore di duepadroni

da Carlo Goldonidrammaturgia di Ken Ponziocon Marco Cacciola, GiovanniFranzoni, Federica Fracassi, RobertoLatini,Annibale Pavone, Lucia PerasaRios, Massimiliano Speziani, RosarioTedesco, Elisabetta Valgoiregia di Antonio Latellaproduzione ERT Emilia RomagnaTeatro Fondazione,Teatro Stabile delVeneto, Fondazione Teatro Metastasio diPrato

Due città, due famiglie, due realtà contrap-poste, dove una vuole defraudare, derubare,truffare l’altra. Non c’è una figura onesta,tutto è falso, è baratto, commercializzazionedi anime e sentimenti.Antonio Latella, arti-sta capace di immergersi nelle trame piùdisparate, dal teatro antico alle atmosferedel Novecento, si confronta con un classicodel teatro, l’Arlecchino goldoniano, mascheraimmortale.In scena dal 9 al 12 gennaio

MolièrePetitoBlokDa Il signor di Pourceaugnac alle operedi Antonio Petito e Aleksandr Blok

drammaturgia di Antonio Calone,

Emanuele Valenti

con Mirko Calemme, Giuseppina

Cervizzi, Christian Giroso,

Valeria Pollice,Tonino Stornaiuolo,

Emanuele Valenti, Gianni Vastarella

regia di Emanuele Valenti

produzione Punta Corsara

Per la prima volta nella Stagione di Prosauna serata, due spettacoli. Prima una com-media omaggio a quel Molière ispirato daicomici italiani che recitavano a Parigi, comeScaramouche del napoletano Tiberio Fiorilli;poi Totonno ‘o Pazzo, al secolo Antonio Petito(il più grande interprete di Pulcinella dellaseconda metà dell’Ottocento) che dialogacon il poeta russo Aleksandr Blok nelle tragicomiche sventure in cui si caccianoPulcinella e Felice Sciosciammocca in fuga.Dall’esperienza di Marco Martinelli aScampia, è nata Punta Corsara:la compagnia, che ha già vinto importantipremi nazionali, è costituita dai giovaniattori, organizzatori e tecnici che preseroparte al percorso di “formazione ai mestieridello spettacolo” (alcuni hanno già lavoratoal cinema con Matteo Garrone e in teatro con Toni Servillo),e rappresenta un motivo di speranza tra i più luminosi del teatro italiano.

In scena dal 30 gennaio al 2 febbraio

Il malato immaginario

di Molièrecon Paolo Bonacelli, Patrizia Milani,Carlo Simoniregia di Marco Bernardiproduzione Teatro Stabile di Bolzano

Paolo Bonacelli cesella un Argante fragile esconquassato dalla realtà, un malato con piùpaura di vivere che di morire. La regia diMarco Bernardi asseconda l’irresistibilemacchina di divertimento che è Il malatoimmaginario, una farsa all’antica da cuitrapela la visione del mondo disillusa edisincantata di un Molière che aveva smar-rito, al termine della sua esistenza, la fidu-cia in se stesso e nei suoi simili.In scena dal 20 al 23 febbraio

cartellone prosaRavenna

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MolièrePetitoBlok

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Oscura immensità

da L’oscura immensità della mortedi Massimo Carlottocon Giulio Scarpati, Claudio Casadioregia di Alessandro Gassmannproduzione Teatro Stabile del Veneto,Accademia Perduta/Romagna Teatri

Chi deve perdonare l’assassino che sta scon-tando una pena detentiva? I familiari dellavittima, lo Stato, entrambi? Attorno a questodilemma – al quale la ragione, la politica,la religione, la filosofia non sono ancorariuscite a dare una risposta – Carlotto tra-scrive per il teatro il suo best seller che vedecontrapposti l’incapacità di ritrovare il filodi un’esistenza fondata su valori positivi dichi ha subito una perdita al diritto a unaseconda possibilità per chi ha commesso unacolpa.Alessandro Gassmann dirige GiulioScarpati e Claudio Casadio, capaci di confe-rire grande naturalezza e incisività ai duepersonaggi.In scena dal 6 al 9 marzoAnche a Lugo dal 17 al 19gennaioe a Bagnacavallo l’11 marzo

La discesa di Orfeodi Tennessee Williamscon Cristina Crippa, Elena RussoArman, Edoardo Ribatto, Luca Toracca,Cristian Giammarini, CorinnaAgustoni, Sara Borsarelli, Elio DeCapitani, Debora Zuin, Marco Bonadei,

Carolina Cametti,Alessandra Novagadrammaturgia e regia di Elio DeCapitaniproduzione Teatro dell’Elfo

L’opera è inedita in Italia, ma Sidney Lumetne diresse una trasposizione cinematograficacon Anna Magnani e Marlon Brando. Sottoil rosa del lirismo sentimentale da romanzod’appendice,Tennessee Williams regala quelnero stupefacente della vita che rimandaall’eterno duello tra l’oscuro primordiale eil lume della ragione.Val è un vagabondoche cerca di rompere con il suo passato diuomo di strada, e che, per salvare la sua“Euridice”, finisce fatto a pezzi dai fanaticidel paese, che non tollerano lo scandalo delsogno di una vita felice.In scena dal 20 al 23 marzo

Le voci di dentrodi Eduardo De Filippocon Toni Servillo, Peppe Servilloregia di Toni Servilloproduzione Teatri Uniti, Piccolo Teatrodi Milano – Teatro d’Europa,Teatro diRoma

Alberto Saporito accusa i Cimmaruta, igna-ra e assonnata famiglia di coinquilini, diaver ucciso un amico. Quando la polizia nontrova le prove, comprende che quell’omicidiolo ha solo vissuto in sogno ma nessuno glicrede: né il fratello Carlo che intravede nelsuo arresto per calunnia la possibilità difare finalmente affari in proprio, né iCimmaruta che insistono a congetturare suldelitto pur di accusarsi reciprocamente.Questo zelo aggressore, questo gratuito pia-cere punitivo, questa fobia per la famiglia,sono il fuoco comico del copione, la suafiammella incendiaria.In scena dal 14 al 17 aprile

rassegna comico

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La discesa di Orfeo

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bisnonni, forse ci giudicheranno severamentee probabilmente troveranno anche loro estre-mamente ridicolo il nostro modo di vivere!Da Giobbe Covatta un nuovo spettacolo dovecomicità, ironia e satira si accompagnanoalla divulgazione scientifica su quelli chesono senza dubbio i grandi temi del nostrosecolo: sostenibilità del Pianeta e di conse-guenza delle sue popolazioni.

In scena l’11 dicembre,

ore 20.30

Mr. Forest Show

con Michel Foresta (Mr. Forest)produzione Zero9

Michele Foresta, detto Mr. Forest, interpretaun surreale e incompetente mago che,unendo una vena comica di stampocabarettistico all’abilità tipica deiprestigiatori, tenta in tutti i modi diattribuire un senso misterioso e arcano allebanalità del quotidiano. Una sorta di showman inadeguato e disastroso che portaavanti il suo spettacolo, addentrandosi intutte le branche della magia, ipnotizzandobanane e piranha, piegando servizi diposate, tentando impossibili evasioniemulando Houdini. Con un unico risultatocerto: l’esilarante fallimento. Sembra chegli stessi suoi attrezzi, dai più appropriatiai più assurdi, gli si rivoltino contromettendolo sempre in grave imbarazzo. Un“one man show” dove, oltre alle guest starimmaginarie che non arriveranno mai,come la donna più vecchia del globo, che alsuo posto vorrebbe mandare la mamma, ol’uomo dal tatuaggio così grande che unpezzo ha dovuto farlo tatuare sul figlio, cisarà il suo fido scudiero, l’eccelso maestroLele Micò, pianista con sigaro toscanoincorporato, capace di suonare dal vivo inLiguria mentre sta facendo l’amore inLombardia. Negli empirici esperimenti nonmanca il coinvolgimento del pubblico e illimite da collaboratore a vittima è moltolabile. Nello show non solo bizzarre estrampalate sperimentazioni al limite deldisumano, ma anche riflessioni sul mondoalla deriva che ci circonda, che soloosservandolo attraverso la lente distortadella comicità si riesce a capire edaccettare meglio.

In scena il 13 gennaio,ore 20.30

6° (Sei gradi)

di Giobbe Covatta e Paola Catellacon Giobbe Covattacon la partecipazione di MarioPorfito e Ugo Gangheriproduzione Sosia & Pistoia

Ancora una volta è un numero il titolo delnuovo spettacolo di Giobbe Covatta, dopo 7(come i sette vizi capitali) e 30 (come gliarticoli della carta dei diritti dell’uomo),tocca ora al numero 6.Anche in questo casoil numero ha un forte significato simbolico:rappresenta l’aumento in gradi centigradidella temperatura del nostro pianeta.Tuttociò che vedremo nel corso dello spettacolo ècollocato nel futuro, in diversi periodi storicinei quali la temperatura media della terrasarà aumentata di uno, due, tre, quattro,cinque e sei gradi.I personaggi che vivranno in queste epochesaranno i nostri discendenti (figli, nipoti opronipoti che siano) e avranno ereditato danoi il nostro patrimonio economico, sociale eculturale ma anche il mondo nello stato incui glielo avremo lasciato. Ma come sarà ilmondo la cui temperatura media sarà piùalta di un grado rispetto al 2012? E quan-do i gradi saranno due? E quando saranno6? Il grande comico napoletano se lo è chie-sto: modelli matematici applicati all’ecolo-gia creati con solide basi scientifiche cifanno nettamente pensare che i nostri piùstretti discendenti avranno seri problemi e sidovranno adattare a (soprav)vivere in unpianeta divenuto assai meno ospitale, se noncercheremo di risolvere i problemi dell’am-biente, della sovrapopolazione e dell’energiasin da oggi.Certo l’uomo non perderà il suo ingegno eGiobbe si diverte ad immaginare le strava-ganti invenzioni scientifiche, ma anchesociali e politiche, che metteremo a puntoper far fronte ad una drammatica emergenzaambientale e sociale. Ne emergeranno perso-naggi di grande verve comica indaffarati arealizzare all’ultimo momento quello chenoi avremmo dovuto fare da anni.E probabilmente i nostri discendenti cel’avranno un po’ con i loro genitori, nonni e

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Il mistero dell’assassino misterioso

di Pasquale Petrolo e ClaudioGregorida un’idea di Claudio Gregoricon Lillo e Gregcon Vania Della Bidia, Danilo DeSantis e Dora Romanoregia di Mauro Mandoliniproduzione LSD Edizioni

Un castello nella campagna londinese,un misterioso maggiordomo, l’omicidiodi un’anziana contessa, un investiga-tore e gli stravaganti sospettati: eccogli ingredienti per un perfetto giallo,dai toni brillanti, di chiara matriceanglosassone. Nel salone principaledel castello si trovano i sospetti assas-sini della Contessa Worthington, maun inatteso accadimento cambierà ledinamiche dell’indagine, minandoesponenzialmente la trama del gialloe scatenando gli egoismi e le meschi-nità degli altri attori disposti a tuttopur di farsi notare da un produttoretelevisivo presente in platea.L’onnipresente umorismo di situazionee non ultima la cornice del giallo,rendono la commedia elettrizzante edesilarante fuor di ogni dubbio. Natada un’idea di Greg e scritta a quattro

mani con Lillo, Il mistero dell’assas-sino misterioso è la prima comme-dia in cui si fa centrale la narrazione metateatrale, tantocara alla coppia, che svela, scardinan-dolo con un pizzico di perfidia, ildelicato equilibrio su cui vivono alcu-ne compagnie di teatro, ma su cui sifondano anche la maggior parte deirapporti umani: gelosie, meschinità,invidie, rancori e falsità.In scena il 19 febbraio,ore 20.30

Una piccola impresameridionaledi Rocco Papaleo e Valter Lupocon Rocco Papaleoe con Francesco Accardo (chitarra),Jerry Accardo (percussioni), PericleOdierna (fiati), GuerinoRondolone (contrabbasso),ArturoValiante (pianoforte)produzione Nuovo Teatro

Un esperimento di teatro canzone, come undiario da sfogliare a caso, che raccogliepensieri di giorni differenti. Breviannotazioni, rime lasciate a metà, parole checercavano una musica, storielle divertenti oche tali mi appaiono nel rileggerle ora. Nonè che un diario racchiuda una vita, ma dicerto, dentro, trovi cose che ti appartengono,e nel mio caso l’azzardo che su alcune diquelle pagine valesse la pena di farciorecchiette, per riaprirle ogni sera a chi havoglia di ascoltare. Fin qui, il senso dellapiccola impresa.A renderla meridionale, cipensa l’anagrafe, mia e della band che tieneil tempo. Ma sarebbe meglio dire, ilcontrotempo, visto che il sud, di solito, scorrea un ritmo diverso. La questione meridionalein fondo è tutta qui: uno scarto di fusoorario, un jet lag della contemporaneità chespesso intorpidisce le nostre ambizioni. Delcorpo sociale, siamo gli arti periferici, dita eunghie. Il cuore pulsante batte altrove,mentre a noi, tutt’al più, spetta la manicure.Dunque, un teatro a portata di mano, coldesiderio, a ben vedere, solo di stringernealtre.

Una piccola impresa meridionale

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Teatro Masinipiazza Nenni, 3tel. 0546 21306

Inizio spettacoli ore 21

Prima del silenzio

di Giuseppe Patroni Grifficon Leo Gullottae con Eugenio Franceschini apparizioni speciali di SergioMascherpa e Andrea Giulianoapparizione speciale di PaolaGassmanregia di Fabio Grossiproduzione Teatro Eliseo

Scritto negli anni '70, il testo risulta ancoraoggi vivo per tematiche e concetto. La storiaracconta le scelte di un uomo che vive un tra-vaglio che assume le fattezze di un incubo, conl’apparizione dei fantasmi della sua vita: lafamiglia, affrontata attraverso il personaggiode La Moglie, come un’entità vorace e ricatta-toria; la casta, rappresentata dal personaggiode Il Figlio, con i suoi orpelli e contributi pic-colo borghesi; il dovere,materializzatosi attra-verso il personaggio del Maggiordomo, checoartizzante, attraverso il senso di colpa,costringe e castra. L’unica vicenda che realizzae tranquillizza il protagonista è quella chevive, nel suo contemporaneo, con Il Ragazzo.Questa, pur’anche vampireggiante, è linfa purae vivificante durante l’incubo che egli vive.Maanch’essa terminerà, come conclude la vita diun uomo, il quale abbandonato dai suoi stimo-li si richiude nella sfera della parola, comeultima spiaggia di un inevitabile tramonto chechiuderà un percorso permeato dalla Poesiacon la Poesia stessa.In scena dal 15 al 17 ottobre

La Fondazionedi Raffaello Baldinicon Ivano Marescottiregia di Valerio Binascoproduzione Nuova Scena/Arena delSole – Teatro Stabile di Bologna

Il grande poeta romagnolo Raffaello Baldini,prima di morire, ha consegnato a IvanoMarescotti il suo ultimo testo, poi pubblicatopresso Einaudi, dicendogli: «fanne quello checredi».Marescotti, diretto da Valerio Binasco,onora questo prezioso lascito interpretando il

protagonista de La Fondazione, un personag-gio bizzarro che colleziona ossessivamente ipiù assurdi oggetti del passato preso dall’ideadi dar vita a una Fondazione che tenga viva lamemoria delle cose più sfuggenti.Questo perso-naggio, splendidamente velleitario e a modosuo eroico, cerca così di imbrigliare la vita (e lamorte) nel suo delirio apparentemente bislacco,ma profondissimo. La moglie lo ha mollato malui preferisce vivere tra la sua “roba” perchéquella roba “è” la sua vita stessa.E quandoquella “spazzatura” verrà buttata, anche luiseguirà la stessa sorte.La Fondazione è untesto straordinario e poiché, come scriveva LeoLonganesi, «i difetti degli altri somiglianotroppo ai nostri», è pieno di comicità perchériesce a farci a ridere anche di noi stessi.In scena dal 26 al 28 novembreAnche a Cervia dal 30 novembre all’1 dicembre

I ragazzi irresistibili

di Neil Simon versione italiana di GiulianaManganellicon Eros Pagni e Tullio Solenghie con Mariangeles Torres, MassimoCagnina, Marco Avogadro, Pier LuigiPasinoregia di Marco Sciaccalugaproduzione Teatro Stabile di Genova

I ragazzi irresistibili è un omaggio alla vec-chiaia di due grandi comici e insieme un’affet-tuosa testimonianza della gloriosa tradizionedel vaudeville americano.È una commediaattraversata insieme da una comicità calorosa eda una poetica nostalgia; fonte per uno spetta-colo, in cui un dialogo scintillante coniugaperfettamente realtà e finzione, attraverso ilcontributo recitativo di attori dalla forte perso-nalità comunicativa.È la storia di due excomici di vaudeville che, dopo aver trascorsoinsieme più di quarant’anni della loro vita, sierano separati, ponendo così fine a una coppiadi successo.Mentre Al Lewis (Tullio Solenghi) èandato in pensione e vive tranquillamente lapropria vecchiaia,Willie Clark (Eros Pagni)non ha mai perdonato al socio di averlo priva-to del lavoro,mettendo la sua vita e la sua car-riera sotto naftalina molto prima di quantolui avesse voluto.Ora, per iniziativa del nipotee agente di Willie, la coppia ha l’occasione diricomporsi per proporre davanti all’occhio

della telecamera lo sketch che l’aveva resa cele-bre;ma molti ancora sono gli ostacoli da supe-rare, inaspriti dal trascorrere degli anni e dagliacciacchi dell’età.

In scena dal 4 al 6 dicembre

Taking care of Babyovvero La vertigine della veritàdi Dennis Kellyregia di Fabrizio Arcuricon Isabella Ragonesee Matteo Angius, FrancescoBonomo, Pieraldo Girotto,Francesca Mazza, Sandra Soncinimateriali sonori Subsonicaproduzione Accademia degliArtefatti

Il testo, che ha consacrato il drammaturgoanglosassone Dennis Kelly sulla scenamondiale, è una sorta di Medeacontemporanea.Anomalo nella forma, ècostruito come un verbatim-drama o “teatrodocumentario”, utilizzando reali interviste emateriali relativi a casi di cronaca. IsabellaRagonese, attrice amata dal cinemad’autore italiano che ha lavorato conLuchetti,Crialese e Virzì, interpreta unadonna accusata di aver assassinato i suoidue bambini.Una voce pone domande aiprotagonisti della vicenda,nel tentativo diricostruire la storia di cui si conoscono solo itragici esiti e rimettere insieme i pezzi di unincerto mosaico.Regia raffinata di FabrizioArcuri.

In scena il 10 dicembre

Anche a Ravenna (Teatro Rasi)l’8 febbraio

Nuda proprietàdi Lidia Raveraprima Nazionalecon Lella Costa e Paolo Calabresie con Claudia Gusmano, MarcoPalvettiregia di Emanuela Giordanoproduzione La Contemporaea

Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una formad’arte, un capolavoro.È la vittoria della liber-tà contro gli stereotipi. Iris, contro ogni logica,si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui nonsubito, dopo un po’,ma va bene così.Tuttocomincia con una stanza in subaffitto. Iris laoffre a Carlo, psicanalista sfrattato dal piano-terra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vendein nuda proprietà la casa.Dissipatrice accani-ta, senza pensione, non ha altra scelta checedere il suo unico bene al migliore offerente,fingendosi molto più malandata di quello cheè. Il miglior offerente è senza scrupoli e unanipotina bella e nullafacente fa irruzione pro-prio quando Iris e Carlo capiscono che sta suc-cedendo qualcosa di imprevedibile.MentreCarlo scopre di essere malato, Iris si accorge chenon può più fare a meno di lui, della suaintelligenza, della sua ironia, della sua capaci-tà di decifrare la vita per quello che è.Carlo è

affascinato da questa donna incasinata e vita-le, che si espone, si dichiara, senza farsi morti-ficare dalle convenzioni.Decidono di vivereinsieme tutto ciò che resta da vivere… In scena dal 16 al 18 gennaio

Come tu mi vuoidi Luigi Pirandello libero adattamento di Masolino D’Amicocon Lucrezia Lante della Roveree con Crescenza Guarnieri, SimoneColombari,Raffaello Lombardo,ArcangeloIannace, Francesca Farcomeni,AndreaGherpelliregia di Francesco Zeccaproduzione Teatro e Società

Al centro di questa opera, come in tutte quelledi Pirandello, c’è sempre la ricerca spasmodicadell’identità. La ricerca della propria identità èun tema molto legato a questo periodo storico,dove essa non avviene dentro,ma fuori, nelriflesso degli occhi dell’altro. Pian piano sidiventa quel riflesso, che ci allontana sempre dipiù dal proprio sé, si diventa altro da sé, sidiventa quello che gli altri hanno deciso.Cosìparte questo gioco al massacro da parte dellaprotagonista che è pronta ad essere “Come tu mivuoi”ma con autenticità, con verità.Raccontaretutto questo con il teatro, dove la verità non esi-ste ma dove tutto deve essere estremamenteautentico, per poterla trovare, bisognerà perdersinel tunnel oscuro della memoria. La memoriadel sentire e non quella dei fatti, delle prove.L’ignota, nel suo tentativo di essere come tu mivuoi, prova a cercare la propria identità nellalogica razionale,ma non trova nulla, perchénon riesce a fingere al suo sentire; così porta alrovesciamento del reale all’irreale, facendo cade-re tutti nel burrone della follia.

In scena dal 4 al 6 febbraio

L’invenzione della solitudinedi Paul Austercon Giuseppe Battistonregia di Giorgio Gallioneproduzione Teatro dell’Archivolto

Qualche settimana dopo l’inattesa morte delpadre,Auster si ritrova nella grande casa di ungenitore quasi estraneo, che ha abbandonato daanni la famiglia per ritirarsi in una solitudinecaparbiamente distaccata dal mondo e dagliaffetti.Così, riscoprendo un padre semiscono-sciuto e assente attraverso tracce labili, oggetti ecarte, il protagonista riscopre i frammenti diuna esistenza estranea, che è in parte anche lapropria, ripercorrendo la vita di un uomo chesi è nascosto dal mondo.Una ricerca del padrescomparso che lo costringe a fare i conti conuna perdita, una mancanza che lo straziacome persona e come figlio.Ma la “musica delcaso” vuole che lo stesso Auster, proprio in queigiorni, stia per abbandonare la moglie e, ine-luttabilmente, anche l’amatissimo figlio. In unmosaico di immagini, riflessioni, coincidenze eassociazioni, il destino costringe così Auster aradiografare un’esistenza e a riflettere sulladifficoltà di essere insieme padre e figlio e su

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come il caso impercettibilmente governi lenostre vite.In scena il 12 febbraio

Una piccola impresameridionaledi Rocco Papaleo e Valter Lupocon Rocco Papaleoe con Francesco Accardo (chitarra),Jerry Accardo (percussioni), PericleOdierna (fiati), Guerino Rondolone(contrabbasso),Arturo Valiante (pia-noforte)regia di Valter Lupoproduzione Nuovo Teatro

«Un esperimento di teatro canzone, come undiario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieridi giorni differenti. Brevi annotazioni, rimelasciate a metà, parole che cercavano unamusica, storielle divertenti o che tali mi appa-iono nel rileggerle ora.Non è che un diarioracchiuda una vita,ma di certo, dentro, trovicose che ti appartengono, e nel mio caso l’az-zardo che su alcune di quelle pagine valesse lapena di farci orecchiette, per riaprirle ogni seraa chi ha voglia di ascoltare». (Rocco Papaleo) In scena il 24 marzoAnche a Ravenna il 25 marzoe a Bagnacavallo

il 26 febbraio

L’impresario delle Smirnedi Carlo Goldoni

con Valentina Sperlì,AntoninoIuorio, Roberto Valerio e NicolaRiganesee con Massimo Grigò, FedericaBern,Alessandro Federico, ChiaraDegani, Peter Weyelregia di Roberto Valerioproduzione Associazione TeatralePistoiese in collaborazione conValzer srl

Composta nel 1759, l’opera è una splendida edivertente commedia che presenta un impietosoritratto dell’ambiente degli artisti di teatro,ambiente che Goldoni conosce a fondo: può aragione “parlarne per fondamento”, come eglistesso dichiara nella prefazione dell’opera. Lavicenda ruota attorno ad un gruppo di attori,uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti,boriosi e intriganti che, disperati e affamati,vivono per un breve attimo l’illusione della ric-chezza nella speranza di riuscire a partire peruna favolosa tournée in Oriente con Alì, riccomercante delle Smirne intenzionato a formareuna compagnia d’Opera, e tornare carichid’oro e di celebrità. Facili prede di mediatoriintriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveriartisti scoprono a loro spese che le regole delTeatro sono eterne e che la loro vicenda scritta250 anni fa ha un sapore grottesco di attuali-

tà… In scena dal 25 al 27 marzo Anche a Russi il 10 aprile

RIII - Riccardo terzodi William Shakespeare

traduzione e adattamento di VitalinoTrevisancon Alessandro Gassmanne con Manrico Gammarota,MauroMarino,Marta Richeldi,GiacomoRosselli,Marco Cavicchioli, SabrinaKnaflitz, Sergio Meogrossi, EmanueleMaria Basso e con la partecipazione diPaila Paveseregia di Alessandro Gassmannproduzione Teatro Stabile del Veneto –Fondazione Teatro Stabile di Torino –Società per Attori

«La decisione di affrontare, per la prima voltaanche da regista, un capolavoro di Shakespearenon è disgiunta dal felice incontro artistico conVitaliano Trevisan.Ho sempre avuto neiriguardi del Bardo, forse per l’incombenza digigantesche ombre familiari, un certo distacco,un approccio timoroso; le messe in scena deisuoi capolavori, lo confesso, non sono mai riu-

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Da un paio d’anni funziona più o meno così: il Comune mette a disposizione una struttura in cui ospitacompagnie teatrali professioniste permettendo loro di provare per una decina di giorni e offrendo loroaddirittura un contributo, in cambio le suddette compagnie offrono alla cittadinanza uno spettacolo. Ilbiglietto di ingresso è di appena 3 euro (che vanno in beneficenza per i concittadini in difficoltà) e che èpossibile scalare dagli acquisti fatti in una serie di negozi che aderiscono all’iniziativa. Un modo per aprireun paese al teatro e aprire soprattutto le porte di casa dei cittadini per portarli a teatro. Dove accade tuttociò? A Solarolo, ridente località del ravennate che un teatro vero e proprio nemmeno ce l’ha, ma che hatrasformato un oratorio in un ottimo set per palcoscenico e platea. Qui le compagnie possono vivere e pro-vare liberamente a patto che tengano aperte le porte a chi vuole assistere alle prove e, appunto, offranouna replica finale dello spettacolo. Cinque le date in calendario nella nuova stagione, per cui era stato fattoun bando, con artisti provenienti da tutta Italia. Si comincia il 29 gennaio con La ballata dei Lenna in Cantareall’amore (da Alessandria), il 13 febbraio il DramaLab di Siracusa offrirà la sua Trilogia dell’assenza, il 26marzo sarà di scena Tattoo dei toscani Terzo Piano mentre ad aprile l’appuntamento sarà doppio: il 17 ibolognesi Nahia portano in scena Monsters e il 27 aprile, da Pavia, arriva la compagnia Calypso per pro-vare Contatto (tutte le rappresentazioni avranno luogo presso l'Oratorio dell’Annunziata in Via Foschi, 5 aSolarolo, alle 21). Un’iniziativa originale, dal costo totale complessivo di non più di 3mila euro, che agevo-

la nuove compagnie e offre ai solarolesi (e non solo)un’occasione di confronto e crescita con realtà giova-ni ma promettenti. Basti pensare che lo scorso anno lacompagnia Vanaclù, con la regia di Woody Neri, havinto il primo premio al festival romano Argot Off2013. In un momento di risorse in continuo calo, spie-ga peraltro l’assessore che si è inventata la formula,attrice lei stessa, Tamara Fagnocchi «è anche la dimo-strazione che un Comune può, risparmiando, innesca-re un processo virtuoso e contribuire a creare indiret-tamente cultura. E Solarolo, per questi attori, diventaper qualche settimana la loro “casa bottega”».

Solarolo, casa-bottega del teatro

Un oratorio dove le compagnie possono provare e offire il proprio spettacolo

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scite a coinvolgermi del tutto.Un ostacolo chemi ha sempre impedito di immaginare unamessa in scena in grado di restituire l’immensacomponente poetica ed emozionale e allo stessotempo di innervare di asprezza contemporaneail cuore pulsante e immortale dell’opera shake-speariana attraverso il registro comunicativo ame più congeniale, ovvero quello della moder-nità e dell’immediatezza. La lettura di unadattamento di un testo minore di Goldonicurato da Trevisan, sorprendentemente modernoe originale ma al tempo stesso accurato erispettoso dell’autore, ha fatto scattare in mel’idea che quel tipo di approccio potesse esserenon solo possibile ma altrettanto efficace neiriguardi dell’opera di Shakespeare che da annisognavo di rappresentare:Riccardo III».(Alessandro Gassmann) In scena dall’8 al 10 aprileAnche a Lugo dal 16 al 19

dicembre

rassegna comico

Il sosia di luidi e con Paolo Cevoliregia di Daniele Salaproduzione BaGS Entertainment Srl

Estate 1934.Riccione.La Perla Verdedell’Adriatico.Un idrovolante trimotoremodello Savoia Marchetti 66 plana sulle quieteacque del mare Adriatico.Una folla festanteraggiunge il velivolo a nuoto o in moscone.Dopo pochi minuti,dalla cabina di pilotaggio,esce un uomo.Camicia bianca,cappello damarinaio,mascella volitiva.Mussolini Benito.Venuto a Riccione per ricongiungersi con la suafamiglia e trascorrere qualche giorno di riposonella villa di proprietà.La folla è in delirio. Ilmeccanico di bordo però ha notato che uno deimotori Fiat A24R ha qualche problema.Vienechiamato un meccanico locale.Pio Vivadio dettoNullo.Di professione meccanico.Figlio di enne-enne allevato dalle suorine.Di fede politicaanarchica.Di carattere ribelle.Mentre stalavorando sul motore ingolfato,due bambini loscambiano per il loro papà.Sono Romano eAnnamaria Mussolini.Figli numero quattro ecinque di Rachele e Benito Mussolini.Anche ungerarca fascista,membro dell’Ovra, lapotentissima polizia segreta, si accorge diquesta somiglianza.Arresta il meccanico Vivadioe lo trasforma nel sosia del Duce…In scena il 19 dicembre

Stasera non escortcon Margherita Antonelli,Alessandra Faiella, Rita Pelusio eClaudia Penoniregia di Marco Rampoldi

Partendo dal presupposto che per una donnacontemporanea l’unico lavoro sicuro e benremunerato sembra essere quello della escort, leattrici posano il loro sguardo impietoso sulledisparità tra i sessi,nella sessualità,nell’immagine offerta dai media,nel mondo dellavoro.Un mondo,quello della società di oggi,talmente assurdo e paradossale da fornire

un’infinità di spunti comici, sebbene di frontealla desolazione di certi scenari il riso si facciaa volte amaro.Un gruppo di attrici comiche“scende in campo”per commentare,con unasatira dissacrante, lo stato delle donne italianedi oggi.Le attrici si alterneranno sulla scenatra monologhi e canzoni,dissertando in modocomico sulla realtà contemporanea,soffermandosi su temi cari al mondo femminile:dall’autostima all’incomunicabilità tra i sessi,dalle fiabe alla pubblicità,presentando alpubblico personaggi esilaranti quali: la signoraVaragnolo (la desperate housewife di Pinerolo),l’antropologa esperta in escort, la cantante diliscio Daccela e le velone.

In scena il 13 febbraio

Lavori in corsodi Ale & Franz e Antonio De Santiscon Ale & Franzproduzione ITC 2000

Lo spettacolo che Ale e Franz portano in scena èla conferma della loro suggestiva comicità;unrecital nel quale alternano i momenti piùsignificativi della loro carriera a nuoveintuizioni del loro rapporto artistico.Lacomicità di Ale e Franz raccoglie in sé l’anticaeredità delle grandi coppie della storia comicaitaliana che,battuta dopo battuta, sempreintelligenti,mai scontate o banali, riesce ognivolta a centrare l’obiettivo: fare ridere ilpubblico intrappolandolo in una corsa senzafiato che sfocia nel puro nonsenso.

In scena il 6 marzo

Anche a Longiano il 30 gennaioe ad Argenta il 31 gennaio

A cena coi cretinicon Max Cavallari, Marco DellaNoce, Gabri Gabra, Giorgio Verducie Raffaella Ficoproduzione Ridens

C’è sempre un giorno destinato a cambiarela vita, un giorno dove tutto può andare nelverso giusto e renderti la persona più felicedel mondo.Per Giorgio Pizzeria,maitre delfamoso Ristorante “Pizzeria”, questo giorno èarrivato: il famoso critico gastronomicoGian Corrado De Glabris è giunto in cittàper inserire il locale nella prestigiosa guidadell’Escargot d’Argent; inoltre Giorgio hascelto questa importante giornata perpresentare la sua futura sposa ai colleghi delristorante.Nulla deve andare storto: i sognie le speranze di un uomo si deciderannonell’arco di ventiquattro ore, un solobenedetto o maledetto giorno che appare dasubito oscurato da un triste presagio: è unvenerdì 17.Riusciranno i folli personaggidel Ristorante “Pizzeria” ad esorcizzare lamalasorte? Oppure la buona riuscita dellaserata sarà messa in pericolo da un flagellopeggiore dell’essere sfortunati: essere davverocretini? Nel ristorante dei cugini Max eGiorgio Pizzeria (interpretati da MaxCavallari e Giorgio Verduci) si intreccianostorie e relazioni tutte da ridere.

In scena il 28 marzo

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Teatro Rossinipiazzale Cavour, 17 Tel. 0545 38542

Inizio spettacoli ore 20.30

ItalySacro all’Italia raminga

da Giovanni Pascolicon Giuseppe Battiston, vocee Gianmaria Testa, voce e chitarreregia di Giuseppe Battistonproduzioni Fuorivia

Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa tornanodi nuovo insieme in palcoscenico, dopo i succes-si di 18 mila giorni - Il Pitone, a raccontaredell’Italia e delle migrazioni nostre del secoloscorso. Lo fanno attraverso la poesia e le paroledi Giovanni Pascoli,ma anche attraverso la

musica e le canzoni di Gianmaria Testa.Scritto da Pascoli nel 1904, Italy è un poemacomposto da due canti; ispirato a una vicendarealmente accaduta a un amico del poeta, hacome sottotitolo Sacro all’Italia raminga enarra le vicende di una famiglia di emigranti.Pascoli racconta le condizioni di un’Italia lon-tana nella storia e nella memoria; un’Italiache sotto la morsa della povertà lascia andare isuoi figli in cerca di fortuna e li manda lonta-no a edificare un nuovo mondo, a confrontarsicon una società che non li vuole e che li vedestranieri in ogni luogo,“orfani del mondo”.

In scena il 25 ottobre

Servo di scenadi Ronald Harwoodcon Franco Branciaroli,TommasoCardarelliscene e costumi di Margherita Palliregia di Franco Branciaroliproduzione Fondazione Teatro Stabile diBresciaTeatro De Gli Incamminati

Servo di scena è uno dei più celebri testi tea-trali di Ronald Harwood, che curò anchel’adattamento cinematografico dell’omonimofilm di culto di Peter Yates, del 1983, interpre-tato da Albert Finney (premiato al Festival diBerlino) e da Tom Courtenay (cinque candida-ture agli Oscar). Ed è naturalmente un testoritagliato ad hoc sulla figura di un attore digrande carisma. Si tratta di un appassionato

omaggio al teatro e alla sua gente, nonché per-fetta ricostruzione d’epoca che fa da corniceagli ultimi successi di un grande attore, ormaial tramonto, il quale deve la sua sopravvivenzaalle cure e alle attenzioni costanti del suoumile servo di scena. Scritta in un linguaggioaffascinante, tipico dello stile della commediainglese, affronta con tono ironico le rocambole-sche vicende di una precaria compagnia diprovincia, che si dipanano tra camerini e pal-coscenico, quale sublime metafora della vita delteatro di ogni tempo.In scena dal 15 al 17 novembre(domenica doppia rappresentazione ore 16 e ore 20.30)

Il principedi Niccolò Machiavellicon Giuliana Colzi,Andrea Costagli,Dimitri Frosalielaborazione, scene e regia di StefanoMassiniproduzione Arca Azzurra Teatro

Nel cinquecentesimo anniversario de IlPrincipe,Arca Azzurra Teatro riproponel’opera di Niccolò Machiavelli. La scena sisvolge in una cucina, dove un drappello dicuochi ha il compito di cucinare unPrincipe all’Italia e dare al paese unaguida.Con quali dosi di virtù e fortunadovrà essere assortito? Sarà zuccherosooppure salato? Come può essere “cucinato”un principe che prenda su di sé non solo ilpotere ma anche l’impegno di fare il benedello Stato e del popolo? Lo si cucinerà afuoco lento o a fuoco vivace, lo si lesserà osi friggerà nell’olio bollente, brucerà ilpalato oppure scenderà come una minestranella gola? Le due coppie di cuochi e ilcapocuoco portano come esempi personag-gi che hanno saputo coniugare il poterealla nascita di un popolo, come Mosè,Alessandro Magno, Ludovico il Moro esoprattutto Cesare Borgia, di cuiMachiavelli ammirava la capacità delit-tuosa con cui era riuscito a liberarsi deisuoi nemici.In scena il 10 dicembre

RIII - Riccardo Terzo

di William Shakespearecon Alessandro Gassmannideazione scenica e regia di AlessandroGassmannproduzione Teatro Stabile del

Veneto/Fondazione Teatro Stabiledi Torino/Società per Attori

Grande testo shakespeariano,RiccardoIII, che ha per protagonista un re crudele,ambizioso,manipolatore,ma anche insicu-ro, tormentato, spaventato dalla solitudine.Alessandro Gassmann sceglie un adatta-mento e una messa in scena contempora-nea, piena di rabbia e di passione. «Ilnostro Riccardo, col suo violento furore, lasua feroce brama di potere, la sua folliaomicida, la sua “diversità”– diceGassmann – dovrà colpire al cuore, emo-zionare e coinvolgere il pubblico di oggi(mi auguro in gran parte formato da gio-vani), trasportandolo in un viaggio affa-scinante e tragico, attraverso le piegheoscure dell’inconscio e nelle deformitàcongenite dell’animo umano».In scena dal 16 al 19 dicembreAnche a Faenza dall’8 al 10 aprile

Nudi e crudidi Alan Bennetcon Alessandra Faiella,Max Pisuregia di Marco Rampoldiproduzione Teatro della Cooperativa

Immaginate di rientrare a casa una sera, dopoessere stati al Covent Garden per assistere auna splendida esecuzione di Così fan tutte, etrovare la vostra abitazione completamentesvuotata di tutti gli effetti personali. Senza piùuna sedia dove lasciarsi cadere sconfortati o unfornello con il quale riscaldare dell’acqua perl’immancabile the, o un telefono dal qualechiamare la polizia. Persino la moquette è statastrappata, così come la carta da parati.Questoil drammatico scenario che fa da incipit aNudi e crudi, la tragicommedia di AlanBennett (autore di The History boys, grandesuccesso della stagione scorsa), dove, da unevento scioccante, si aprono squarci esistenzialie comici nella vita dei due protagonisti – ibeneducati Mr. e Mrs.Ransome, impersonati daMax Pisu e Alessandra Faiella.

In scena il 9 gennaio

Oscura immensitàdi Massimo Carlottocon Giulio Scarpati,Claudio Casadioscene di Gianluca Amodioregia di Alessandro Gassmannproduzione Teatro Stabile del VenetoAccademia Perduta/Romagna Teatri

Giustizia, vendetta, perdono, pena.Questi sonoi temi universali di Oscura immensità, unprogetto narrativo nato come romanzo e cheora trova una sua articolazione naturale cometesto teatrale.Quando venne pubblicato inItalia, il romanzo provocò un intenso e lace-rante dibattito tra autore e lettori.Oscuraimmensità non lascia scampo.Alla fine ognu-no è costretto a prendere posizione, a non elu-dere le domande che i due personaggi,Raffaello Beggiato e Silvano Contin, carneficee vittima, pongono con la forza disarmante deidestini contrapposti e ineluttabili.Chi deveperdonare chi ha commesso un delitto e che sta

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scontando una pena detentiva o è rinchiuso nelbraccio della morte? I familiari della vittima olo Stato? O entrambi? La ragione, la politica,la religione, la filosofia non sono ancora riusci-te a dare una risposta esauriente.In scena dal 17 al 19 gennaio(domenica doppia rappresentazione ore 16 e ore 20.30)Anche a Ravenna dal 6 al 9marzo e a Bagnacavallo l’11 marzo

Alice undergroundda Lewis Carrollcon Elena Russo Arman, Ida Marinelli,Ferdinando Bruniregia, scene e costumi di Ferdinando Brunie Francesco Frongiaproduzione Teatro dell’Elfo

È un’Alice psichedelica e visionaria quella cheBruni e Frongia mettono in scena nel loroAlice underground, in una sorprendenterilettura del capolavoro di Lewis Carroll.Essenza dello spettacolo sono i bellissimiacquerelli dipinti da Bruni e trasformati daFrongia in disegni animati: una scenografiache “inghiotte” gli attori, che sbucano con testee braccia da oblò e finestre di una scatolascher-mo, con interazione e sovrapposizione perfetta– e straniante – tra corpi e visioni.Così,l’Alice acuta e piena di carattere di ElenaRusso Arman può crescere e rimpicciolire adismisura, si lancia in folli corse da ferma inboschi surreali dove gli alberi hanno occhi escarpe, compaiono biscotti, funghi, teiere, portechiuse e chiavi irraggiungibili, gli esterni deipalazzi si mutano in interni di cucine fuman-

ti. Il risultato è leggero, e insieme dà le vertigi-ni, e immerge lo spettatore in un mondo capo-volto di sottile inquietudine.In scena il 28 gennaio

Tutto Shakespeare in 90 minutidi Adam Long,Daniel Singer e JessWinfield

con Nino Formicola (Gaspare),AlessandroBenvenuti,Maurizio Lombardi

costumi ed oggetti a cura di PamelaAicardi

regia di Alessandro Benvenuti

produzione a.Artisti Associati/Fondazione Atlantide

Teatro Stabile di Verona

Dopo un interminabile successo a Londra,prima nei teatri off e in seguito per più di 20anni a Piccadilly Circus, ed ancora in tour dapiù di vent’anni, va in scena per la prima voltain Italia lo spettacolo che ha divertito fino allelacrime decine di migliaia di spettatori di tuttoil mondo.Una sfida teatrale ai limiti dell’in-credibile: come condensare l’opera omnia delBardo,37 opere, in 90 minuti? Una genialecompagnia di attori/drammaturghi americanici è riuscita, e così è nato questo spettacolo cheora finalmente debutta nella versione italiana.

In scena dal 7 al 9 febbraio(domenica doppia rappresen-tazione ore 16 e ore 20.30)

Infinitadi e con Björn Lesse,Benjamin

Reber,Hajo Schüler,Michael Vogel

scene di Michael Ottopal

costumi di Eliseu R.Weide

regia di Michael Vogel,Hajo Schüler

produzione Familie

Flöz/Admiralspalast Berlino

Theaterhaus di Stoccarda

Dopo lo straordinario successo della scorsa

stagione, torna la famiglia Flöz,con la loro

creazione più amata dal pubblico. Infinita è

uno spettacolo sui primi e sugli ultimi istanti di

vita, sulla nascita e sulla morte.È uno

spettacolo sui momenti in cui avvengono i

grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel

mondo, i primi coraggiosi passi e l’inevitabile

caduta finale.«Questo è un pezzo teatrale

riempito di maschere magiche, sublime teatro

d’ombra e ammaliante musica».Infinita è un

mosaico dei grandi piccoli momenti della vita.

Semplice,e composto delicatamente,è un breve

sguardo sui temi perpetui della nascita,del

sesso,della morte e tutto ciò che è

universalmente comico.

In scena dall’1 al 3 marzo

(domenica doppia

rappresentazione,alle 16

e alle 20.30)

L’importanza di chiamarsi Ernesto

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di Oscar Wildecon Geppy Gleijeses,Marianella Bargilli,Lucia Poliregia di Geppy Gleijesesproduzione Teatro Stabile diCalabria/Teatro Quirino

The importance of Being Earnest debuttòa Londra il 14 febbraio 1895.Malgrado lostrepitoso successo riportato alla prima, fusmontata dopo appena 6 repliche, come conse-guenza dello scandalo in cui Wilde si era anda-to a cacciare querelando per diffamazione LordQueensberry che lo aveva pubblicamente tac-ciato di sodomia.Ultimo lavoro teatrale diWilde e diversissimo dai precedenti,Theimportance ha provocato molte congetture sulcorso che l’evoluzione del drammaturgo e diconseguenza, forse, di tutto il teatro ingleseavrebbe potuto prendere senza l’interventodella magistratura. L’eterea verbalità di Theimportance, dove tutti – non solo il cinico diturno – si esprimono mediante paradossi squi-siti, si accompagna, a un senso visivo di teatra-lissima efficacia.The importance è statadefinita “la più bella commedia di tutti itempi”.In scena dal 21 al 23 marzo(domenica doppia rappresentazione,alle 16 e alle 20.30)

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Teatro Comunalevia XX Settembre, 125tel. 0544 975166

Inizio spettacoli ore 21

La Fondazionedi Raffaello Baldinicon Ivano Marescottiregia di Valerio Binascoproduzione Nuova Scena/Arena delSole – Teatro Stabile di Bologna

Il grande poeta romagnolo Raffaello Baldini,prima di morire, ha consegnato a IvanoMarescotti il suo ultimo testo, poi pubblicatopresso Einaudi, dicendogli: «fanne quello checredi».Marescotti, diretto da Valerio Binasco,onora questo prezioso lascito interpretando ilprotagonista de La Fondazione, un perso-naggio bizzarro che colleziona ossessivamen-te i più assurdi oggetti del passato preso dal-l’idea di dar vita a una Fondazione chetenga viva la memoria delle cose più sfug-genti.Questo personaggio, splendidamentevelleitario e a modo suo eroico, cerca così diimbrigliare la vita (e la morte) nel suo deli-rio apparentemente bislacco,ma profondissi-mo.In scena dal 30 novembre al 1 dicembreAnche a Faenza dal 26 al 28 novembre

Il muroPiccola opera rock

di Angelo Longoniispirata a The Wall e altre canzonidei Pink Floydcon Ettore Bassi & Eleonora Ivonee con SoundEclipse: Stefano Cacace(voce), Marco Zanni (chitarre),Emanuele Puzzilli (percussioni),Emiliano Zanni (tastiere),AndreaAgates (basso) e con Matteo Angius,Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto,Francesca Mazza, Sandra Sonciniregia di Angelo Longoniproduzione soundEclipse Produzioni

Un uomo in prigione, una donna che lo aspet-ta. Lei lo crede innocente, lo ama; lui si sentecolpevole. La galera non è essere dentro, è aver-

cela dentro.Una storia d’amore e di riscatto.Un muro non è sempre una cosa negativa.Unmuro può imprigionare ma può anche difende-re.Quanti sono i muri che ci separano daglialtri, che ci rinchiudono, che ci isolano impe-dendoci di essere visti e sentiti? E quanti sono imuri che abbiamo dentro, quelli che ci siamocreati e che rappresentano limiti e frontiereinvalicabili? In scena l’8 e il 9 dicembre

Aquilonidi Paolo Poliliberamente tratti da GiovanniPascolicon Paolo Polie con Fabrizio Casagrande, DanieleCorsetti,Alberto Gamberini,Giovanni Siniscalcoregia di Paolo Poliproduzione Produzioni TeatraliPaolo Poli

Aquiloni: allegoria del comporre poetico, gio-cattolo antico preindustriale che affettuosa-mente ci ricorda Giovanni Pascoli. Fino allametà del Novecento la scuola italiana si nutrìdella sua produzione. La critica letteraria acominciare da Croce privilegiò le rime giovani-li, fino a Contini che ne elogiò il plurilingui-smo, a Pasolini che rilevò la dicotomia psicolo-gica, per arrivare a Baldacci che ne curò laricca antologia.Da Myricae e dai Poemettilo spettacolo intende evocare la magia memo-riale e la saldezza linguistica nelle figure con-tadine di un’Italia ancora gergale.In scena il 19 e 20 dicembre

Come tu mi vuoidi Luigi Pirandello libero adattamento di MasolinoD’Amicocon Lucrezia Lante della Roveree con Crescenza Guarnieri, SimoneColombari, Raffaello Lombardo,Arcangelo Iannace, FrancescaFarcomeni,Andrea Gherpelliregia di Francesco Zeccaproduzione Teatro e Società

Al centro di questa opera, come in tuttequelle di Pirandello, c’è sempre la ricercaspasmodica dell’identità. La ricerca dellapropria identità è un tema molto legatoa questo periodo storico, dove essa nonavviene dentro, ma fuori, nel riflessodegli occhi dell’altro. Pian piano sidiventa quel riflesso, che ci allontanasempre di più dal proprio sé, si diventaaltro da sé, si diventa quello che gli altrihanno deciso. Così parte questo gioco almassacro da parte della protagonista cheè pronta ad essere “Come tu mi vuoi” macon autenticità, con verità.In scena il 7 e l’8 gennaio

Bon Dimanche o La loge di Dany Laurentcon Emanuela Aureli e EdoardoSiravoregia di Roberto Ciufolitraduzioni di Mariella Fenoglio eRoberto Della Casaproduzione Pragma Srl

Manca un’ora all’inizio dello spettacolo. IlGrande Attore Pierre, nel suo camerino, siprepara ad andare in scena. Da sempre loassiste la fedele sarta di scena, Matilde, unabella donna che in realtà deve ricoprirenumerosi ruoli: psicologa, massaggiatrice,infermiera, suggeritrice (conosce tutto iltesto a memoria), cuoca, mamma ( lui soffredella sindrome di Peter Pan e sogna semprela sua amatissima mamma). Pierre eMatilde, nel loro serrato confronto, ci svela-no di essere stati amanti molti anni prima.Poi improvvisamente, circa 15 anni fa, ci fuun distacco: lei per un periodo scomparvesenza spiegazioni e Pierre non seppe maidove fosse andata.Al ritorno, Matilde eracambiata e la loro storia finì. Ora Pierrepretende un chiarimento… Brillante com-media francese che descrive con ironia irapporti che possono nascere nel mondo dellavoro.

In scena il 26 e 27 febbraio

California Suitedi Neil Simoncon Gianfranco D’Angelo e PaolaQuattrinie con Tania Borro, Francesco Jeloregia di Massimiliano Farautraduzioni di Mario Scalettaproduzione Associazione CulturaleQuinte d’Argento

California Suite di Neil Simon è una com-media così divertente, in cui il ritmo dellebattute, la vivacità dei dialoghi, le situazio-ni paradossali, ma allo stesso tempo attintedalla quotidianità, rendono il testo estrema-mente adatto al linguaggio e a una recita-zione di tipo cinematografico. La commediadiverte perché attinge, in modo intelligente espiritoso e mai volgare, dalla vita vera, daipersonaggi che tutti conosciamo, dalle storiedi cui abbiamo sentito parlare. Una storiaimplacabile ma estremamente autentica,genuina e soprattutto così umana che non sipotrà provare altro che simpatia per i suoipersonaggi.In scena il 27 e 28 marzo

rassegna comico

Donne che corrono dietro ai lupi

di Debora Villa, FrancescaMicardi,Alessandra Torrecon Debora Villamusiche di Rafael Didoniconsulenza artistica di LeoMuscatoproduzione Agidi

Il nuovo spettacolo di Debora Villa è unviaggio,un vagabondare tra storia antica erecente, tra favole e cronache, tra cinema ecanzoni per provare a capire qual è lasituazione della donna ai giorni nostri, se èdavvero cambiata dai tempi delle caverne o cisono ancora inquietanti analogie con le suesorelle preistoriche.Debora Villa ci accompagnain un percorso fatto di microracconti ironici etaglienti,una brillante arringa in difesadell’affermazione della donna,a dimostrazionedel fatto che forse il sesso debole oggi giornonon sia più quello femminile.

In scena il 5 dicembre

Bionda zabaionedi Maria Pia Timo e Roberto Pozzicon Maria Pia Timo

Bionda zabaione è un a-solo esilarante, unrecital che unisce il meglio dei personaggi,delle gag e delle trovate rubate dalrepertorio di Maria Pia Timo.È una felicemiscela di forme e tipi di comicità diversi,femministe, femminee,maschie e femminili,classiche e surreali, proprie e altrui, capacedi dar vita adun misto di teatro-cabaret-happening variegato.

In scena il 17 gennaio

Un po’ di meGenesi di un comicodi Andrea Sasdelli

con Giuseppe Giacobazziproduzione Ridens

Giuseppe Giacobazzi è senza dubbio ilcomico televisivo che meglio di altri è riuscitoa trasporre in modo più naturale la suasimpatia e la sua semplicità in spettacoliteatrali senza dover sottostare all’enormelimite della brevità del racconto che latelevisione impone.Un po’ di me (Genesidi un comico) è un monologo imperniatosull’analisi dei mezzi di comunicazione edell’attualità in Italia.Giacobazzi parla deivizi e delle virtù dell’italiano medio nelquale si riconosce e identifica.Nellospettacolo non manca anche qualche“confessione privata”dell’artista.

In scena il 5 febbraio

cartellone prosaCervia

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20PALprosa cer13.qxd 19-11-2013 11:51 Pagina 20

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RAVENNA . V IA D IAZ, 48 . TEL 0544 39727

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di Francesco Freyrie,AndreaZalone, scritto con AntonioCornacchioneprima nazionalecon Lucia Vasini e AntonioCornacchioneregia di Daniele Salaproduzione International Music andArts e Parmaconcerti

«Immaginatevi un uomo candido e incasi-nato, capace di sogni sconfinati, che parladi libertà uguaglianza e felicità per tutti.Un donchisciotte sempre comicamente inlotta con gli spigoli della vita, senza soldi,con la disdetta dell’affitto in una tasca e lalettera di fine rapporto di lavoro nell’altra,artefice di un gesto folle e disperato: rapisceil Ministro e lo nasconde in cantina. Lo faper sé, per la sua pensione ma soprattutto lofa per il suo paese. Unite la tragicommediadi una donna Ministro, stimata docenteuniversitaria, sposata con un finanziere ric-chissimo, che vive in case raffinatissimesecondo valori solidissimi e che è scesa inpolitica solo per fare un favore al suopaese… ma un po’ anche a se stessa, nellasperanza di colmare una solitudine assaipiù rara di tutte le specie rare che popolanola foresta pluviale del Borneo. Immaginateora l’urto di questi due mondi e l’infernoterrestre che si scatena vi regalerà la com-media più appassionata, folle e contempora-nea a cui abbiate mai assistito dai tempidell’ultima crisi di Governo!». (FrancescoFreyrie)

cartellone prosaBagnacavallo

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Teatro Goldonipiazza della Libertà, 21 Tel. 0545 64330

Inizio spettacoli ore 21

L’ho fatto per il mio paese

In scena il 12 ottobre

End of the Rainbowdi Peter Quiltercon Monica Guerritoree con Aldo Gentileschi,AlessandroRiceciregia di Juan Diego Puerta Lopezproduzione Francesco Bellomo eL’Isola Trovata

Monica Guerritore sarà Judy Garland. L’attricedarà voce, anima e corpo alla star diHollywood nel musical biografico End of theRainbow, grande successo internazionale diPeter Quilter. Prodotto da Francesco e NinoBellomo con Isola Trovata e diretto da JuanDiego Puerta Lopez,End of the Rainbowracconta sei settimane nella vita della celebreattrice hollywoodiana, pochi mesi prima dellasua morte.È il Natale del 1968 e JudyGarland alloggia in una piccola suitedell’Hotel Ritz Carlton nel centro di Londra.Con il suo amico pianista e compagno di tanteavventure Anthony (Aldo Gentileschi) e con ilsuo nuovo amante Mickey Deans (AlessandroRiceci), si prepara per una serie di concertinella capitale inglese.Ha 46 anni ed è decisaa tornare alla ribalta alla grande. I matrimonifalliti, i tentativi di suicidio, le dipendenze daalcol e farmaci sembra lasciati definitivamentealle spalle, eppure… End of the Rainbow èun musical tragico e divertente allo stessotempo, in cui Monica Guerritore canta dalvivo, accompagnata dai musicisti, otto tra lepiù belle canzoni della Garland.

In scena il 13 novembre

Le ranedi Aristofanecon Roberto Abbati e Paolo Bocellie con Cristina Cattellani, Laura Cleri,Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera,TaniaRocchetta,Marcello Vazzolermusiche di Alessandro Nidiproduzione Fondazione Teatro Due

In un momento quanto mai difficile per ilnostro paese e per le nostre città, il nucleo stori-

co dell’Ensemble di attori di Teatro Due affron-ta, attraverso questo classico della commediagreca, la cruciale questione del ruolo politicodella cultura, dell’arte, della poesia e del teatronella società civile. E lo fa con comicità e legge-rezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando frasi inun megafono, inscenando un duello poetico, affi-dando al voto del pubblico il responso.Le Raneparla di noi, di una società in decadimento.Atene nel 405 a.C. è una città in mano allacorruzione: lentamente si sgretola quella che persecoli era stata considerata la radice dellamodernità e un prezioso caso di raffinatezzaculturale.Aristofane dunque ingaggia Dioniso,Dio del teatro e della doppiezza, e lo mandanell’Ade alla ricerca degli antichi poeti-trage-diografi che, resuscitando, possano restituire allacittà i valori perduti.

In scena il 6 dicembre

Mind JugglerUna serata alla scopertadelle magie dell’inconscio e della comunicazione

di e con Francesco Teseiproduzione Marangoni Spettacolo

Ciò che compie Francesco Tesei è semplice e,allo stesso tempo, spaventoso.Tesei squarcia ilvelo della percezione, mostrando con insolitaironia che la realtà, spesso, è esattamente ilcontrario di ciò che noi pensiamo che sia.Improvvisamente ci rendiamo conto che ilnostro libero arbitrio, forse, non è così “libe-ro”… Che tutto ciò che riteniamo assoluta-mente privato e personale è, in realtà, comu-ne e condiviso… Che ogni comportamento ècollegato da una serie infinita di rapporti diinterdipendenza… Che dentro la nostra

End of the Rainbow

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mente, forse, esiste un ordine segreto cheregola il caos. Francesco Tesei, con i suoiesperimenti, ci fa vivere piccole, grandi espe-rienze. Sta al pubblico attribuire loro unsignificato: si può semplicemente concluderedi trovarsi di fronte ad un esperto comunica-tore, ipnotizzatore, giocoliere del pensiero edel comportamento. Oppure ci si può accor-gere che il gioco a cui stiamo giocando uni-sce scienza, psicologia, filosofia e misticismoin una sorta di “danza della realtà”, laporta d’ingresso verso un livello più profon-do di coscienza.In scena il 16 gennaio

Una piccola impresameridionale

di Rocco Papaleo e Valter Lupocon Rocco Papaleoe con Francesco Accardo (chitarra),Jerry Accardo (percussioni), PericleOdierna (fiati), Guerino Rondolone(contrabbasso),Arturo Valiante (pia-noforte)

regia di Valter Lupoproduzione Nuovo Teatro

«Un esperimento di teatro canzone, come undiario da sfogliare a caso, che raccoglie pensieridi giorni differenti. Brevi annotazioni, rimelasciate a metà, parole che cercavano unamusica, storielle divertenti o che tali mi appa-iono nel rileggerle ora.Non è che un diarioracchiuda una vita,ma di certo, dentro, trovicose che ti appartengono, e nel mio caso l’az-zardo che su alcune di quelle pagine valesse lapena di farci orecchiette, per riaprirle ogni seraa chi ha voglia di ascoltare». (Rocco Papaleo) In scena il 26 febbraioAnche a Ravenna il 25 marzo e a Faenza il 24 marzo

Oscura immensità

di Massimo Carlottotratto dal romanzo L’oscuraimmensità della morte (ed. e/o)di Massimo Carlottocon Claudio Casadio e GiulioScarpatiregia di Alessandro Gassmannproduzione Teatro Stabile del Veneto

e Accademia Perduta/RomagnaTeatri

«Giustizia, vendetta, perdono, pena. Questisono i temi universali dell’Oscuraimmensità, un progetto narrativo natocome romanzo e che ora trova una sua arti-colazione naturale come testo teatrale.Quando venne pubblicato in Italia, ilromanzo provocò, nel senso migliore del ter-mine, un intenso dibattito tra autore e let-tori nei paesi dove è stato tradotto: Francia,Germania, Stati Uniti... In questa pièce, adifferenza del romanzo, sono fortementepresenti i sentimenti contrastanti che hopotuto cogliere negli anni. Oscuraimmensità non lascia scampo.Alla fineognuno è costretto a prendere posizione, anon eludere le domande che i due personag-gi, Raffaello Beggiato e Silvano Contin,carnefice e vittima, pongono con la forzadisarmante dei destini contrapposti e ine-luttabili. Chi deve perdonare colui che hacommesso un delitto e che sta scontandouna pena detentiva o è rinchiuso nel bracciodella morte? I familiari della vittima o loStato? O entrambi? La ragione, la politica,la religione, la filosofia non sono ancorariuscite a dare una risposta esauriente e ingrado di soddisfare coloro che hanno soffer-to il danno irreparabile della perdita di unloro caro, per mano assassina, perché preval-gono sentimenti ancestrali che offuscano,accecano, trasformando l’esistenza in unaoscura immensità.In scena l’11 marzoAnche a Ravenna dal 6 al 9marzo e a Lugo dal 17 al 19gennaio

La scuola

di Domenico Starnoneanteprimacon Silvio Orlando e Marina Massironiregia di Daniele Lucchettiproduzione Cardellino Srl

Era il 1992, anno in cui debuttòSottobanco, spettacolo teatrale interpreta-to da un gruppo di attori eccezionali capi-tanati da Silvio Orlando e diretti daDaniele Luchetti. Lo spettacolo divenne pre-sto un cult, antesignano di tutto il filone diambientazione scolastica tra cui anche latrasposizione cinematografica del 1995della stessa pièce che prese il titolo Lascuola. Fu uno dei rari casi in cui il cine-ma accolse un successo teatrale e non vice-versa. Lo spettacolo era un dipinto dellascuola italiana di quei tempi e al tempostesso un esempio quasi profetico del cam-mino che stava intraprendendo il sistemascolastico. Dal confronto tra speranze, ambi-zioni, conflitti sociali e personali, amori,amicizie e scontri generazionali, prendonovita personaggi esilaranti, giudici impassi-bili e compassionevoli al tempo stesso. Ildialogo brillante e le situazioni paradossalilo rendono uno spettacolo irresistibilmentecomico.In scena il 22 marzo

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Teatro Comunalevia Cavour, 10tel. 0544 587641

Inizio spettacoli ore 20.45

Sei personaggi in cercadi autoredi Luigi Pirandello

con Antonio Salines, Edoardo Siravo,Silvia Ferretti, Paola Rinaldi,MarinaBonfigli

regia di Giulio Bosetti

produzione Teatro Carcano di Milano

Sei personaggi in cerca d’autore rappre-senta, nel panorama della drammaturgia tea-trale, un fenomeno irripetibile.Da una parteper il ricorrente, eccezionale e continuo affet-to e interesse con il quale viene accolto daglispettatori ad ogni nuova messa in scena e inspecial modo dai giovani, che ne rimangonocome stregati.Dall’altra per il fascino cheesercita su attori, registi e produttori che daesso rimangono eternamente attratti. Lamessa in scena del Teatro Carcano è alla sestaripresa consecutiva dal 2008,anno nel qualeGiulio Bosetti ne curò la regia dopo averlogià interpretato o prodotto tre volte.In scena il 9 novembre

A piedi nudi nel parcodi Neil Simoncon Vanessa Gravina, StefanoArtissunch,Valeria Ciangottini, LiberoSansavini, Federico Fioresiregia di Stefano Artissunchproduzione Synergie Teatrali in collaborazione con 46° Festival di Borgo Verezzi

A piedi nudi nel parco di Neil Simon,maestro per eccellenza del genere, essendo unodei più rappresentati commediografi viventi, èla commedia, da cui è stato tratto l’omonimofilm del 1967 interpretato da Robert Redforde Jane Fonda, racconta la storia di Paul eCorie Bratter, una coppia di sposi freschi dimatrimonio, e reduci da un’appassionata lunadi miele trascorsa tra le lussuose paretidell’Hotel Plaza di New York. La loro vitaconiugale inizia con il sospirato ingressonella loro prima casa, un piccolo e spoglioappartamento all’ultimo piano di un vecchiopalazzo senza ascensore. La scomoda sistema-zione dei due sposini e la presenza nelle lorovite di altri due straordinari personaggi comela signora Ethel Banks, madre di Corie, e ilsignor Velasco, eccentrico inquilino della man-sarda sopra l’appartamento della coppia,bastano a mettere a dura prova la loro sereni-tà matrimoniale.In scena il 27 novembre

Trappola per topi

di Agatha Christiecon Annalisa di Nola, Stefano Messina,Carlo Lizzani, Paolo Zuccari,Robertodella Casa,Andrea Lolli,Claudia Crisafio,Elisa di Eusanioregia di Stefano Messinaproduzione Attori e Tecnici

Dopo il clamoroso successo degli scorsianni, la compagnia Attori & Tecnici ripro-pone il giallo di Agatha Christie che haaffascinato gli spettatori in tutta Italiadurante una applaudita tournèe.«Quando ho letto il copione di Trappolaper topi – racconta Stefano Messina –sono rimasto affascinato dalla capacitàdrammaturgica della scrittrice.È unamiscela perfetta di suspense, thriller ecomicità e portarlo in scena è stata unasfida.Ho voluto ricreare il non detto e igiochi di sguardi, di cui è farcito il testo,per ricreare quell’atmosfera un po’ retrò ela tensione psicologica che cresce scenadopo scena».In scena il 12 dicembre

Requiemdi Giuseppe Bellosicon Giuseppe Bellosi, Fabio Gaddonivioloncelloregia di Giuseppe Bellosiproduzione Cooperativa Tracce

Il testo di Requiem riunisce tre poemetti indialetto romagnolo – E’ paradis (Il para-diso),Bur (Buio), Requiem – compostida Giuseppe Bellosi tra il 1980 e il 2013.Questa poesia, che nasce ai margini d’unaciviltà contadina nel punto di disfacimento,ha il carattere di sommesso diario e confes-sione, di pietoso disegno delle cose care, delleesperienze dolorose, degli incontri, delle per-sone conosciute e perdute. Il nucleo lirico ècostituito dalla riflessione sulla labilitàdella vita, in un mondo in cui le esistenzesono scandite da ore e stagioni monotone ele vicende storiche e familiari si intreccianoe si susseguono inutilmente come in un brevegiorno tra due notti eterne.Unica difesa è ilricordo, che ricongiunge passato e presente,morti e vivi, prima che tutto svanisca.In scena il 16 gennaio

Eva contro Eva

cartellone prosaRussi

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di Mary Orrcon Pamela Villoresi,RominaMondello, Luigi Diberti,MassimilianoFranciosaregia di Maurizio Paniciproduzione Cooperativa Argot

«Il mondo del teatro come rappresentazio-ne del mondo.Una piccola e agguerritacomunità che è specchio della società, conle sue piccolezze, le sue ossessioni, il desi-derio di arrivare a conquistare una posi-zione sociale riconosciuta e rispettata.Classi sociali diverse, che si riflettono, sievitano e si scontrano.Ma soprattutto esse-ri umani in lotta per una posizione domi-nante nella società» (Maurizio Panici).In scena il 30 gennaio

Teresa la ladradi Dacia Marainicon Mariangela d’Abbraccioregia di Francesco Tavassiproduzione Teatro e Società

Una commedia grottesca che narra le peripeziedi Teresa Numa,madre sempre alla ricerca diun nuovo mestiere e costretta a rubare per vive-re.Nel difficile periodo storico contrassegnatodalla Seconda guerra mondiale in Italia, siconsuma la dolorosa epopea di una donna fra-gile che conoscerà il dolore della prigione e lasolitudine del manicomio. Si sviluppa così unracconto tragicomico, irresistibilmente tenero.Emerge la straordinaria efficacia di DaciaMaraini nello scandagliare l’animo femminilee nel rivelarne gli aspetti più nascosti attraver-so una scrittura naturale e sempre comprensibi-le. Prima era un romanzo,Memorie di unaladra, pubblicato nel 1972.L’anno dopodiventa un film,Teresa la ladra.Ora approdaal teatro, con le musiche inedite di SergioCammariere.Questo spettacolo è quasi un’ope-retta musicale, una forma di teatro-canzone,una produzione originale con la “colonnasonora” composta da Sergio Cammariere oltread alcuni brani originali, composti su testidella stessa Maraini.

In scena il 27 febbraio

Svenimentida Anton Cechovcon Elena Bucci,Gaetano Colella eMarco Sgrossoelaborazione drammaturgica e regiadi Elena Bucci e Marco Sgrossoproduzione Le Belle Bandiere - TeatroStabile di Brescia

«Nel 1935, osteggiato dalla dittaturastalinista, andò in scena l’ultimo spettaco-lo di Vsevolod Mejerchol’d. Si intitolavaTrentatrè svenimenti, e attraverso larilettura di tre atti unici di Anton Cechov,era un’ostinata resistenza controcorrenteai dettami imperanti del realismo sociali-sta, che aveva bandito dai cartelloni tea-trali l’opera del più celebre grande dram-maturgo russo, bollandolo come simbolodella decadenza borghese.Tre anni piùtardi, nel pieno dell’era delle grandi pur-

ghe,Mejerchol’d fu arrestato, torturato efucilato, e dopo poche settimane suamoglie, l’attrice Zinaida Raich, interpretecechoviana anche in quello spettacolo, fusgozzata da ignoti nel suo appartamento.A seguire, un silenzio di oltre vent’anni.Singolare che tre delle cosiddette “opereminori” di Cechov siano stati il fulcro diun episodio così tragico e crudele come lacondanna senza appello di un grandeuomo di cultura da parte di un potereantidemocratico, che vedeva nella libertàcreativa e poetica uno strumento di ribel-lione e, di conseguenza, un pericolo daabbattere senza nessuna considerazione delsuo valore storico e culturale» (ElenaBucci e Marco Sgrosso).In scena il 25 marzoAnche a Longiano il 9 aprile

L’impresario delle Smirne

di Carlo Goldonicon Valentina Sperlì,Roberto Valerio,Antonino Iuorio,Nicola Rignaneseadattamento e regia Roberto Valerioproduzione Associazione TeatralePistoiese in collaborazione con Valzersrl

«Composta nel 1759, l’opera è una splen-dida e divertente commedia che presenta unimpietoso ritratto dell’ambiente degli artistidi teatro, ambiente che Goldoni conosce afondo: può a ragione “parlarne per fonda-mento”, come egli stesso dichiara nella pre-fazione dell’opera. La vicenda ruota attornoa un gruppo di attori, uomini e donne, tuttipettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che,disperati e affamati, vivono per un breveattimo l’illusione della ricchezza nella spe-ranza di riuscire a partire per una favolosatournée in Oriente con Alì, ricco mercantedelle Smirne intenzionato a formare unacompagnia d’Opera, e tornare carichi d’oroe di celebrità. L’impresario delle Smirneè un grande affresco, una cantata corale incui ogni personaggio si rivela incisivo, neces-sario in un “divertissement d’ensemble” cherestituisce il clima lezioso e libertino del-l’epoca;ma che allo stesso tempo offre l’oc-casione per porsi alcune domande di scon-certante attualità: che importanza ha l’Artee in modo specifico l’Arte teatrale nellasocietà contemporanea? E che ruolo rivestel’attore? In quale modo è possibile riuscire arealizzare spettacoli di grande valore arti-stico senza adeguate risorse finanziarie?»(Roberto Valerio).In scena il 10 aprileAnche a Faenza dal 25 al 27 marzo

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Teatro ComunaleVia Selice 125Tel. 348 7095919

Inizio spettacoli ore 21

Uomo e galantuomo

di Eduardo De Filippocon Gianfelice Imparato,GiovanniEsposito,Valerio Santoro e AntoniaTrupposcene Aldo Buticostumi Valentina Fucci

regia Alessandro D’Alatri produzione Diana or.i.s. in copro-duzione con l’Ass. cult. LaPirandelliana e L’Incredibile srl

«Considero Uomo e galantuomo unacommedia di altissimo livello, forse la più

divertente, ma che sicuramente segnò perEduardo il passaggio dalla farsa al teatrodi prosa. E guarda caso al centro dellacommedia c’è proprio il teatro: una scal-cagnata compagnia, nominatasi“L’eclettica” (proprio perché non pone limi-

ti alle proprie attitudini artistiche), portain scena in una località turistica balneareMalanova di Libero Bovio.Attraverso ilclassico meccanismo della commedia degliequivoci, si scatena così il teatro nel tea-tro, la follia tra farsa e dramma evocandosapori pirandelliani. Ma si respiranoanche profumi di Goldoni, di Skakespeare,e forse anche un po’ di quel teatro dell’as-surdo che va da Osborne a Beckett aJonesco. […] Nel mio progetto di regia c’èil rispetto per l’imponenza di una figurache considero un protagonista del teatrodel novecento che invoca di essere affronta-to con il giusto rigore che merita. Lo spa-zio scenico viene riempito dalle anime diquegli esseri umani mentre l’allestimento ècornice che le libera dal realismo perricondurre la drammaturgia al centrodella rappresentazione. E’ ovvio che si ridemolto, ma con quel rigore di cui Eduardosi è fatto ambasciatore della sua arte nellastoria» (Alessandro D’Alatri).In scena il 16 novembre

Al giorno d’oggi non esiste più il futurodi una voltacon Andrea Mingardie con Vanessa Vaccari, Claudia Skye la partecipazione del maestroMaurizio Tirelliproduzione AM Produzioni

Cantautore, interprete ma soprattuttobluesman: le sue radici affondano nel soul,nel rock and roll, nel jazz, nel funky e nelR&B. La serata sarà un incontro racconta-to, suonato e cantato alternando le piùbelle canzoni del repertorio di Mingardi adivertenti racconti, il tutto farcito con lesue battute fulminanti.In scena il 14 dicembre

L’ho fatto per il mio paesedi Francesco Freyrie e Andrea Zalonescritto con Antonio Cornacchionecon Antonio Cornacchione e LuciaVasiniregia di Daniele Salaproduzione International Music andArts

«Immaginatevi un uomo candido eincasinato, capace di sogni sconfinati,che parlano di libertà uguaglianza efelicità per tutti. Un donchisciotte sem-pre comicamente in lotta con gli spigolidella vita, senza soldi, con la disdettadell’affitto in una tasca e la lettera difine rapporto di lavoro nell’altra, arte-fice di un gesto folle e disperato: rapisceil Ministro che ha deciso il provvedi-mento e lo nasconde in cantina. Lo faper sé, per la sua pensione ma soprattut-to lo fa per il suo paese. Unite la tragi-commedia di una donna Ministro, sti-mata docente universitaria, sposata conun finanziere ricchissimo, che vive incase raffinatissime secondo valori soli-

dissimi e che è scesa in politica solo perfare un favore al suo paese… ma unpo’ anche a se stessa, nella speranza dicolmare una solitudine assai più rara ditutte le specie rare che popolano la fore-sta pluviale del Borneo. Immaginate oral’urto di questi due mondi… e l’infer-no terrestre che si scatena vi regalerà lacommedia più appassionata, folle e con-temporanea a cui abbiate mai assistitodai tempi dell’ultima crisi di Governo»(Francesco Freyrie).In scena il 18 gennaio

La mostra

di Claudio Pallottini e SimonaMarchinicon Simona Marchinie con Alessio Sardellial pianoforte Andrea Bianchiscene e costumi di Susanna Proiettiregia di Gigi Proiettiproduzione Il Sistina

Lo spettacolo, che ha avuto un grande suc-cesso l’anno scorso, torna in scena per que-sta seconda stagione. Ironica, pungente maanche riflessiva Simona Marchini, torna araccontarsi con la voglia di far ridere deltempo presente innanzitutto, poi dellostato dell’Arte e degli artisti nel nostroPaese e, infine, di sé e della sua vita che èmolto comica. Scritto insieme a ClaudioPallottini, il testo ruba a piene mani dallasua vita personale e ne viene fuori unoshow leggero e divertente ma al tempostesso profondo, che dimostra che il connu-bio Marchini-Proietti è una scommessavinta... anzi una certezza.In scena l’8 febbraio

Nomi cognomi e infami

di e con Giulio Cavalliproduzione Bottega Dei MestieriTeatralicon il contributo di Next RegioneLombardia e Fondazione Cariplo-Etre

Storie eccezionali e persone normali, alme-no così dovrebbe essere. Storie che dovreb-bero verificarsi di rado, eccezionali appun-

cartellone prosaConselice

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to, e di persone come tante, normaliappunto. Ma così non è. Perché ci sono sto-rie che ci raccontano fatti che accadonotroppo spesso e persone che per scelta o perforza si ritrovano ad essere meno comunidi tante altre.Allora forse sono le storie adessere diventate normali e le persone ecce-zionali, perché queste storie ci raccontanodi mafia e di camorra, di soprusi, diingiustizie, di violenza. Ma ci raccontanoanche di persone che hanno scelto di nonpiegarsi agli “uomini d’onore” perchél’onore, quello vero, è tutta un’altra cosa ea non farcelo dimenticare qualcuno ci devepur pensare. Nomi, cognomi e infami èracconto, cronaca e discussione per scoprirealcune di queste storie. È una riscopertadella parola, pura e semplice, una testimo-nianza diretta senza filtri tra palcoscenicoe platea, è Cavalli che si racconta e ci rac-conta queste storie attraverso il suo sguar-do personale. Giulio Cavalli narra inprima persona i fatti, i nomi, le facce diuna vita che non ci appartiene e che nonha né onore, né dignità. Storie, per cercaredi fare chiarezza intorno ai fatti che stan-no dietro ad un omicidio tristemente noto,quello di Paolo Borsellino. O ancora perriportare alla luce fatti forse meno cono-sciuti, ma non per questo meno carichi disignificato, come quelli che hanno per pro-tagonista il magistrato Bruno Caccia,ucciso a Torino dall’ndrangheta per le sueindagini “troppo concentrate” sulle attivitàillegali sviluppatesi in Piemonte.Una narrazione su chi questi fatti li havissuti e ha cercato di capire e di conosce-re, come Giuseppe Fava. Ma anche di chiqueste storie le combatte quotidianamente,come Rosario Crocetta e Antonio Ingroia oi ragazzi di Addiopizzo.Nomi, cognomi e infami è un percorso cheattraversa le tante facce della malavita e le

storie ad essa collegate, ma anche quellapersonale e lavorativa dello stesso Cavalliche in una scena essenziale, vuota, riper-corre questi ultimi anni che lo hanno por-tato a tanti e significativi incontri da cuisono nati dei brevi monologhi.Ne nasce così un “raccontarsi di pancia”come farebbe il giullare, dalla scelta diriprendere la lezione di Peppino Impastatoche diventa per Cavalli l’utilizzo dell’iro-nia contro la mafia – l’antiracket cultura-le in cui ridere di mafia è una ribellioneincontrollabile – passando per i dati sullemafie al Nord, fino all’ecomafia e i rifiutidella Campania.Un percorso legato da un unico filo con-duttore per mantenere viva la memoria,certo, ma anche per informare con dati enomi, per dare voce a chi quotidianamentecombatte una battaglia che troppo spessosembra persa in partenza, per non caderenella “normalizzazione”, per risvegliare lecoscienze di una società civile che non puòpermettersi di ignorare quanto accade,perché se ne parli sempre, non si dimenti-chi e non si volti mai la faccia dall’altraparte.In scena il 22 febbraio

I sette fratelli Cervi

con Ivano Marescottifilm di Gianni Puccini con GianMaria Volontédal libro I miei sette figlidi Alcide Cervi drammaturgia e regia di IvanoMarescottiproduzione “Parole e immagini della

Resistenza”, un progetto dell’Istitutoper i Beni Culturali della RegioneEmilia-Romagna

«Preferisco che al movimento si accosti uncontadino più che un professore di università.Solo che il contadino dovrebbe cercare difarsi tanta esperienza e tanta larghezza dimente quanta ne può avere un professored’università, per non rendere sterile la suaazione e il possibile suo sacrifizio» (AntonioGramsci,Spunti per l’avvenire, 1917).Queste righe di Gramsci sembrano il ritrattodell’intera famiglia Cervi. Il bel film diGianni Puccini ripercorre le tappe salientiche portarono i sette fratelli Cervi ad avereun ruolo attivo nella Resistenza e a pagarecon la vita la loro convinta fede antifascista.I sette figli di Alcide Cervi furono arrestati,torturati e infine fucilati il 28 dicembre1943.Al centro dei fatti narrati c’è la figura

di Aldo (Gian Maria Volontè) che tra tutti ifratelli è quello che matura per primo unacoscienza politica nel senso più pieno dellaparola.Avvicinatosi alle idee comuniste incarcere,Aldo Cervi convince alla causa anti-fascista i suoi numerosi fratelli.Mentre questisi danno da fare ospitando in casa ex prigio-nieri,Aldo è attivo nel movimento clandesti-no antifascista, infine, assieme ai fratelli, vain montagna con i partigiani. Il sacrificiodei sette fratelli Cervi rappresenta uno degliepisodi più drammatici della Resistenza.Unastoria raccontata attraverso scene del film e leparole di Papà Cervi interpretate da IvanoMarescotti. Lo spettacolo si inserisce tra leiniziative con le quali l’Istituto per i beniculturali partecipa alle Celebrazioni del 70°anniversario della Resistenza sul territorioregionale con l’intento di proseguire undiscorso su un tratto di storia così importantenella cultura anche morale del paese.In scena il 15 marzo

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Teatro dei Fluttuantivia Pace, 2tel. 0532 805344

Inizio spettacoli ore 21

La vita condominiale di Johnny Depp

con Gene Gnocchi e MarcoManchisiregia di Paolo Billitesti di Eugenio Ghiozzi, UgoCornia, Simone Bedetti

Gene dà anima e corpo a Zachar, il tuttofa-re di un Johnny Depp ormai ritiratosi a vitaprivata, continuamente sprofondato nellalettura di un romanzo russo sulla vita di uncerto Oblomov.Depp, rintronato dalle can-nonate dei film dei pirati, è stanco di entra-re/saltare/buttarsi nei film di Tim Burton;ora il suo vascello è un divano,ma continuaa vestirsi come Jack Sparrow, con le occhiaiee la faccia pallida; caracolla avanti e indie-tro, ormai convinto dell’inutilità di qualsiasiazione umana eccetto una: il non far nulla.Zachar però non si rassegna a vederlo così,vinto dall’inedia, e continua a proporgliappuntamenti, notizie, informazioni, rifles-sioni che pazientemente ricerca suWikipedia,Wikiquote,Wikifeet,Wikitravel,Wikitude. S’innesca così tra i due un conti-nuo cortocircuito esilarante sul senso dellavita, della morte e dell’impatto ambientaledel Diesel Power.In scena l’8 novembre

Un po’ di medi e con Andrea Sasdellicon Giuseppe Giacobazzicollaborazione ai testi di CarloNegri

«Caro Amico, torno in teatro dopo le fatiche(fatiche si fa per dire) di Apocalypse. Perlungo tempo ho pensato al titolo da dare aquesto spettacolo, cercando qualcosa che giànel nome nascondesse, o meglio rivelasse, ilcuore dello spettacolo stesso.Dopo 20 anni dicarriera, ho deciso di aprire il cassetto deiricordi e raccontare un po’ del mio privato.Non è un racconto retrospettivo, semmai è unalucida analisi su quello che è stato, su quello

che è e su quello che forse sarà.Cercherò diraccontarti quello che sono; passando dai mieiricordi fianciulleschi delle vacanze al Viagra,da un passato trascorso lavorando nella modafino alla nuova realtà di genitore» (GiuseppeGiacobazzi).In scena il 17 novembre

La tela del ragnodi Agatha Christietraduzione di Edoardo Erbacon Viviana Toniolo,Annalisa DiNola, Stefano Messina, CarloLizzani, Roberto Della Casa, MarcoSimeoli, Claudia Crisafio, Elisa DiEusanio, Sebastiano Colla, LucaMarianelliregia di Stefano Messinascene di Alessandro Chiticostumi di Isabella Rizzamusiche di Pino Cangialosiluci di Emiliano Baldiniproduzione Teatro Vittoria / Attori& Tecnici

Dopo il clamoroso successo ottenuto la pas-sata stagione con Trappola per topi, tornain cartellone la Compagnia Attori & Tecnicicon un altro testo nato dall’ingegno diabo-lico di Agatha Christie. La tela del ragno èun giallo ricco di spunti comici in cui unaChristie divertita e divertente gioca con laclassica situazione del “cadavere in bibliote-ca”. Scritto nel 1954, è sicuramente uno deisuoi lavori più brillanti e originali, un cock-tail esplosivo con tutti gli ingredienti tipicidella commedia inglese di genere giallo.Poco prima di un importante e segretoincontro politico, nella villa del diplomaticoHenry Brown viene commesso un omicidio.La moglie Clarissa, preoccupata per la car-riera del marito, decide di far sparire ilcadavere con l’aiuto di alcuni amici, sprov-veduti ma fedeli. Le cose si complicanoquando, inaspettatamente, sopraggiunge lapolizia avvisata dell’omicidio da una miste-riosa telefonata.In scena il 6 dicembre

Fabbrica

scritto, diretto e interpretato daAscanio Celestini

Lo spettacolo (che ha debuttato nel settem-

bre del 2002 al Festival di Benevento) èforse il più famoso e amato di AscanioCelestini, raccontatore di razza, che inseri-sce la contemporaneità in solide strutturedella narrazione tradizionale. «CaraMadre, vi scrivo questa lettera che è l’ulti-ma lettera che vi scrivo.Ve n’ho scritta unaal giorno per tanti anni.Voi mi dicevatescrivi scrivi e io ho scritto per più di cin-quant’anni. Solo una volta non vi scrissi,cara madre, e voi mi diceste perché non haiscritto? che io vi dissi che non avevo potutoscrivere per via dell’ospedale. Che’ avevoavuto la disgrazia e non ho scritto. Midiceste prima o poi me la scrivi questa let-tera? Che’ mica puoi saltarmi proprio ungiorno nel mentre che mi hai sempre scrittotutti i giorni. Io vi dissi che sì, che prima opoi ve la scrivevo la lettera. E mo’, adessove la scrivo la lettera che manca. È passatopiù di cinquanta anni e adesso ve la scrivo.Fate conto che oggi è il 17 di Marzo diquel 1949 che non vi ho scritto la letteradi quel giorno. E io riprendo il filo dalgiorno prima. Dal 16 Marzo. Cara Madreil 16 di Marzo di quel ’49 è il primo gior-no che entro in fabbrica».In scena il 13 dicembre

Lavori in corsodi Ale & Franz,Antonio de Santiscon Ale & Franzregia di Alberto Ferrari

«In Lavori in corso ogni spettacolopartirà dall’esperienza della rappresen-tazione precedente, trasportando di serain sera, tutto ciò che di nuovo lo haarricchito.Ogni spettacolo sarà dunquediverso dall’altro.Non mancheremo diportare con noi alcuni momenti delnostro repertorio classico, dalla panchi-na al noir, alternandoli a parti inedite,in cui poterci sentire complici col pub-blico, nello scoprire battute o reazioniinaspettate.Già... perché è il pubblicoil perno fondamentale di Lavori incorso. Sarà lui ad aiutarci nella cre-scita e nella maturazione di quellospettacolo che, strada facendo, tappadopo tappa, prenderà forma.Ascolteremo il pubblico, lo cercheremo, cifideremo, come sempre è stato, di lui... Esolo alla fine di questo cammino cigireremo indietro per vedere quantastrada abbiamo fatto insieme...” (Ale &Franz).In scena il 31 gennaioAnche a Longiano il 30 gennaio e a Faenza il 6 febbraio

Croce e martellodi Francesco Freirye, MaurizioGaruti,Aldo Gianolio, Enrico Saccàcon Vito & Andrea Cosentinoregia di Silvio Peronimusiche di Simone Valla

produzione Pierfrancesco Pisani incollaborazione con Infinito srl

Croce e Martello è una pièce suqualcosa che è successo. È un reportagea filiera corta, una esilarante e curiosarassegna di ritratti di personaggi biz-zarri che tra politica, religione, lavoro,feste dell’Unità, cattocomunismi, capi-talisti, tracciano uno spaccatosocioecoComico di un’epoca presente.Storia e testimonianze, generale e parti-colare, si alternano, si incrociano, siintrecciano, dando spazio ad altrettantipersonaggi che entrano ed escono dalracconto.In scena il 14 febbraioAnche a Longiano il 16 febbraio

Per non morire di mafiadi Pietro Grassoregia di Alessio Pizzechcon Sebastiano Monacoversione scenica di Nicola Fanoadattamento drammaturgico diMargherita Rubinomusiche di Dario Arcidiaconoscene di Giacomo Tringalicostumi di Cristina Daroldluci di Luigi Ascionecanti tradizionali di Clara Salvoproduzione Sicilia Teatro

Quando comincia la nuova mafia?Come ha cambiato la vita della Siciliae dell’Italia? Che cosa ci resta ancorada fare e da sperare per sconfiggerla?Sono solo alcuni degli interrogativiche il Procuratore nazionale antimafiaPietro Grasso si pone nel suo libro Pernon morire di mafia che viene orariproposto in versione teatrale daSebastiano Lo Monaco.In scena il 7 marzo

Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venerecon Paolo Migone

L’originalità dello spettacolo sta nel fattoche ricorda le principali differenze di “fun-zionamento” tra uomo e donna, basandosi susituazioni quotidiane, a partire dal con-fronto delle generazioni. Il “professor”Migone insegna come fare di queste diffe-renze una fonte di complicità, e non di con-flitto.In scena il 9 aprile

cartellone prosaArgenta

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comicità e portarlo in scena è stata unasfida.Ho voluto ricreare il non detto e igiochi di sguardi, di cui è farcito il testo,per ricreare quell’atmosfera un po’ retrò ela tensione psicologica che cresce scenadopo scena.Mi sono imposto di non tradi-re la scrittrice e così ho scelto di nondarne una lettura simbolica.Ho preferitoil tradizionale al contemporaneo a tutti icosti.Credo, infatti, che per far funzionarequesto perfetto congegno sia necessariolasciarsi trasportare dal clima, dal periodoin cui è stato scritto».In scena il 23 novembre

Lavori in corso

di Ale & Franz,Antonio de Santiscon Ale & Franzregia di Alberto Ferrari

«Lavori in corso nasce dal desideriodi poter sperimentare e far maturareidee e suggestioni, uscite da una primafase di lavoro a tavolino, nella quale neabbiamo, insieme ad Antonio de Santis,delineati i confini e struttura. Per poterfar vivere queste nuove situazioni, perfar parlare i personaggi, per farli inte-ragire, per dar una voce alle parole finora solo scritte, lasciando libero sfogoall’improvvisazione che da queste potràscaturire, c’è bisogno, inevitabilmentedel palco. In Lavori in corso ognispettacolo partirà dall’esperienza dellarappresentazione precedente, traspor-tando di sera in sera, tutto ciò che dinuovo lo ha arricchito.Ogni spettacolosarà dunque diverso dall’altro.Nonmancheremo di portare con noi alcunimomenti del nostro repertorio classico,dalla panchina al noir, alternandoli aparti inedite, in cui poterci sentire com-plici col pubblico, nello scoprire battuteo reazioni inaspettate» (Ale & Franz).In scena il 30 gennaioAnche ad Argenta il 31 gen-naio e a Faenza il 6 marzo

Croce e martello

cartellone prosaLongiano

Teatro Petrellapiazza San Girolamo, 2 Tel. 0547 665113

Inizio spettacoli ore 21

Baldini e dintornicon Liana Mussoni, Ilario Sirri eFabrizio Flisi

reading poetico musicaleIn scena il 25 ottobre

Radiogiallodi Carlo Lucarellicon Daniele Ornatelli, CeciliaBroggini,Alessandro Pazzi, RobertoRecchia, Maurizio Pellegrini, EleniMolosadattamento e regia di SergioFerrentinoproduzione Fonderia Mercury

1940, in un piccolo studio dell’E.I.A.R.,l’Ente Italiano per le AudizioniRadiofoniche, sta per iniziare la diretta delradiodramma Il mistero del Labirintoquando su direttiva del Duce stesso, bisognacambiare il finale.È così che, tra la compar-sata di un’attrice famosa e l’ispezione di unConsole Generale della Milizia, si cerca ditrovare un colpevole. Il microcosmo dellaradio diventa lo specchio di una realtà sottocensura nella quale il raccontare è ingegnar-si a trovare scappatoie.Dieci anni dopo,nello stesso piccolo studio, la stessa troupe euna nuova produzione. Poco prima delladiretta lo stesso problema: bisogna cambiareil finale.

In scena il 16 novembre

Trappola per topidi Agatha Christiecon Annalisa di Nola, Stefano Messina,Carlo Lizzani, Paolo Zuccari,Robertodella Casa,Andrea Lolli,Claudia Crisafio,Elisa di Eusanioregia di Stefano Messinaproduzione Attori e Tecnici

Dopo il clamoroso successo degli scorsianni, la compagnia Attori & Tecnici ripro-pone il giallo di Agatha Christie che haaffascinato gli spettatori in tutta Italiadurante una applaudita tournèe.«Quando ho letto il copione di Trappolaper topi – racconta Stefano Messina –sono rimasto affascinato dalla capacitàdrammaturgica della scrittrice.È unamiscela perfetta di suspense, thriller e

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di Francesco Freirye, Maurizio

Garuti,Aldo Gianolio, Enrico Saccà

con Vito & Andrea Cosentino

regia di Silvio Peroni

musiche di Simone Valla

produzione Pierfrancesco Pisani in

collaborazione con Infinito srl

Croce e Martello è una pièce su

qualcosa che è successo. È un reportage

a filiera corta, una esilarante e curiosa

rassegna di ritratti di personaggi biz-

zarri che tra politica, religione, lavoro,

feste dell’Unità, cattocomunismi, capi-

talisti, tracciano uno spaccato

socioecoComico di un’epoca presente.

Storia e testimonianze, generale e parti-

colare, si alternano, si incrociano, si

intrecciano, dando spazio ad altrettanti

personaggi che entrano ed escono dal

racconto.

In scena il 16 febbraioAnche ad Argenta il 14 febbraio

Lolitadi Valeria Raimondi ed Enrico

Castellani

con la collaborazione artistica di

Vincenzo Todesco

con Olga Bercini

e con Babilonia Teatri

luci e audio Babilonia Teatri/Luca

Scotton

organizzazione Alice Castellani

produzione Fondazione Campania

dei Festival – Napoli Teatro Festival

Italia in coproduzione con

Babilonia Teatri

«Lolita è prima di tutto l’incontro conOlga, una bambina di undici anni che haaccettato la nostra proposta di fare unospettacolo insieme.Volevamo raccontare laricerca di un’identità da parte di una bam-bina, il suo bisogno d’amore e la violenzadel nostro mondo. Lolita è uno spettacoloche prosegue la nostra ricerca di lavoro conle persone. Olga porta sul palcoscenico lasua autenticità, senza il filtro della finzionee con la forza del suo candore. Lolita è unsogno. Un brutto sogno. Un incubo. Sonopensieri e segreti consegnati a un diario.Pensieri di una ragazzina che corre chesalta che cammina sul filo. Una ragazzinache ha pensieri di donna».In scena il 22 febbraio

Dopo il silenzio

da Pietro Grassocon Sebastiano Lo Monaco eMariangela D’Abbraccioregia di Alessio Pizzechproduzione Sicilia Teatro

«Dopo la significativa esperienza di Pernon morire di mafia, tratto dall’omonimolibro, vede la vita Dopo il Silenzio. Unanuova avventura teatrale, questa, una scrit-tura autonoma che vede la collaborazionetra una figura come Pietro Grasso e uno deipiù interessanti drammaturghi italiani,Francesco Niccolini. Un testo questo chevede la luce, per giunta, in uno scenariopolitico e sociale, rispetto a due anni fa,sempre più costantemente disorientante incui con una velocità sorprendente tutto èdivorato: dai contenuti culturali, fino alleinformazioni di carattere scientifico e tecno-logico» (Alessio Pizzech).In scena il 19 marzo

Svenimentida Anton Cechovcon Elena Bucci,Gaetano Colella eMarco Sgrossoelaborazione drammaturgica e regiadi Elena Bucci e Marco Sgrossoproduzione Le Belle Bandiere - TeatroStabile di Brescia

«Nel 1935, osteggiato dalla dittaturastalinista, andò in scena l’ultimo spettaco-lo di Vsevolod Mejerchol’d. Si intitolavaTrentatrè svenimenti, e attraverso larilettura di tre atti unici di Anton Cechov,era un’ostinata resistenza controcorrenteai dettami imperanti del realismo sociali-sta, che aveva bandito dai cartelloni tea-trali l’opera del più celebre grande dram-maturgo russo, bollandolo come simbolodella decadenza borghese.Tre anni piùtardi, nel pieno dell’era delle grandi pur-ghe,Mejerchol’d fu arrestato, torturato efucilato, e dopo poche settimane suamoglie, l’attrice Zinaida Raich, interpretecechoviana anche in quello spettacolo, fusgozzata da ignoti nel suo appartamento.Singolare che tre delle cosiddette “opereminori” di Cechov – quelle lui stesso scher-zosamente definiva “vaudeville volgarucci enoiosetti”– siano stati invece il fulcro diun episodio così tragico e crudele come lacondanna senza appello di un grandeuomo di cultura da parte di un potereantidemocratico, che vedeva nella libertàcreativa e poetica uno strumento di ribel-lione e, di conseguenza, un pericolo daabbattere senza nessuna considerazione delsuo valore storico e culturale» (ElenaBucci e Marco Sgrosso).In scena il 9 aprileAnche a Russi il 25 marzo

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Sala Polivalente di Palazzo Bellinivia Agatopisto 7Tel. 349 0807587

Inizio spettacoli ore 21

Emilia trattinoRomagna

con Duilio Pizzocchi e Andrea Vasumi

Duilio Pizzocchi (emiliano puro) e Andrea

Vasumi (romagnolo doc), si confrontano e

scontrano sull’amore per i rispettivi cam-

panili dimostrando come una regione,

all’apparenza così unita, racchiuda tante

piccole e grandi differenze. Duilio

Pizzocchi staziona su una panchina al

parco godendosi lo stornire delle fronde e

il cinguettio degli uccellini, quando viene

disturbato dal rumore assordante del sof-

fia-foglie del cittadino,Andrea Vasumi,

costretto ai lavori socialmente utili per

riacquisire la patente di guida. In breve

tempo si giunge a un conflitto etnico, che

mette in mostra tutte le diverse caratteri-

stiche dei due “popoli”, facendo ingigantire

quel minuscolo trattino fino alle dimensio-

ni di un ostacolo insormontabile.

Tortellino o cappelletto? Gianni Morandi

o Raul Casadei? Sestola o Gatteo Mare?

... ma soprattutto Ferrara, di chi è? Uno

spettacolo totalmente inedito, per certi

versi sorprendente, nel quale “si fonde”

l’immenso talento di due comici amatissi-

mi dal pubblico.

In scena il 17 gennaio

Segno zodiacale operaio

con Vito

Vito è il protagonista di un esilarante one-man show. Il comico bolognese interpreta ilvulcanico Stella Rossa, l’ultimo superstitedegli operai di una volta.Burbero, rabbioso eimprovvisamente tenero, Stella Rossa riper-corre la storia dell’operaio dal libro dellagenesi ai giorni nostri. «... il sesto giornoDio afferrò una manciata di fango, ci sputòsopra e creò l’uomo,ma siccome tutto quelloche aveva creato aveva bisogno di manuten-zione mise all’uomo una tuta blu, lo trasfor-mò in operaio, costruì una fabbrica e ce lomise dentro a lavorare».Così ha inizio lasaga dell’operaio, colui che «viveva con latuta sporca di grasso, beveva dalle sei alledodici bottiglie di vino al giorno e alla dodi-cesima si commuoveva perché si ricordava diquando faceva il partigiano».Ma con iltempo anche gli operai si sono conformatialle mode del momento, non esiste più l’ope-raio di un tempo cioè quell’essere semprepolemico, deluso, la spina nel fianco dell’in-dustriale, la zeppa nell’ingranaggio del capi-talismo, il freno che impedisce alla società dischiantarsi contro il muro della deficienzatelevisiva. Sarcastica e umoristica fotografiadei cambiamenti della società attraverso gliocchi di un operaio alle prese con matrimo-

nio, vacanze e famiglia.

In scena il 31 gennaio

Non ci crederanno mai!

Teatro Barattoni

Un viaggio in musica che strizza l’occhio adiversi generi dello spettacolo: dal tip tapalla commedia brillante, dal musical d’ol-treoceano al più classico monologo semi-drammatico.Uno show dove riflessioni inmusica incontrano lo scintillio dei palcosce-nici americani e dove singoli coni di luce sifondono con lustrini e paillettes.Domina lascena un attore affiancato da un corpo diballo di 15 elementi e da un cast di oltre 10personaggi,ma il vero protagonista resta ilteatro, il luogo della fantasia.Giocando, rac-contando, inventando, trova posto anche illato più intimo da condividere con la platea.Il ricordo degli esordi è un tempo riportatoin toni leggeri, dove può accadere di scoprireche la gente di teatro a volte non è l’artistache appare.Non sempre il viaggio di chiparte dalla provincia per calpestare il palco-scenico è così romantico ma ne vale la penaperché, nonostante tutto, fare spettacolo è ilmestiere più bello del mondo e perché, infondo, tutto ciò che accade nella vita è come

cartellone prosaComacchio

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questo show!

In scena il 15 febbraio

G&G - Omaggio a Gaber

Fondazione Minima

I Formazione Minima sono “il più unico duo”pensabile.Collaborano, pare, da sempre.Econdividono persino il nome proprio(Lorenzo), sebbene tengano perfettamenteseparati cognomi e ruoli: le parole cantate erecitate da Bartolini (cantAttore, come sidefinisce) e le note della chitarra diGasperoni sono distinti ingranaggi di unmarchingegno perfetto. Perfetto ma defla-grante di comicità surreale, di sentimentocaldissimo, di sarcasmo affilato.Una bombaa orologeria svizzera, insomma.Ed è unospasso ascoltarli passare dal monologo musi-cato alla canzone, incuranti dei generi edegli stili (come il teatro-canzone esige),attenti semmai alla coerenza del senso (comedi rado si sente). È esilarante assistere ai loro

meticolosi deliri sincronizzati, ai litigi davecchi coniugi esasperati dalla convivenza, acerti dialoghi svagati in cui l’uno sembraleggere nel pensiero dell’altro (più che inter-romperlo). La prima parte della scaletta con-tiene canzoni e monologhi facenti parte del-l’album “Spettacolo Primo”, uscito nel 2011;nella seconda parte vengono presentati ibrani di “Tutto tranne l’ugola”, in uscita nel-l’autunno del 2013. In questo spettacolo iFormazione Minima si allargano fino adincludere Jimmy Bracci al basso e ChristianCanducci alla batteria e theremin.

In scena il 28 febbraio

Vanjuska Moj

con Nando e Maila

Vanjuska Moj é uno spettacolo in cui al

grande eclettismo musicale si aggiungono

acrobazie aeree con trapezio e tessuti e una

giocoleria di estrema originalità, e in cui

gags, improvvisazione, comicità spontanea e

costruita, danno al lavoro un taglio estrema-

mente fresco ed efficace.Mascherpa, presenta-

tore-impresario improbabile e vagamente

“cialtrone”, presenta la sedicente artista russa

Maila Zirovna: questa regge la parte finché

non erompe impetuosa dando vita ad una

ricchissima galleria di musiche, ciascuna con

i suoi strumenti caratteristici, le sue melodie,

le sue gags.È incredibile il numero di stru-

menti cui si avvicendano Nando e Maila nel

corso dello spettacolo: violino, tromba, fisar-

moniche, ciaramella, balalaika, tamburelli e

percussioni di ogni tipo, oltre ad un uso pro-

digioso delle voci.Ma altrettanto incredibile

è che il tutto viene eseguito in contempora-

nea a numeri di giocoleria in cui clave, pal-

line, tamburelli, sedie e monocicli roteano

incastrandosi alla perfezione tra musiche e

canzoni di ogni genere, di ogni tempo e di

ogni dove.Vanjuska Moj é uno spettacolo

caldo e coinvolgente,ma anche poetico e raf-

finato, in cui il pubblico viene chiamato a

una partecipazione musicale diretta e diver-

tita.

In scena il 7 marzo

Imprò: match di improvvisazione teatrale

05Quarto Atto

Gara spettacolo di improvvisazione teatraletra due squadre di giocatori-attori che sicontendono la vittoria, creando storie chevivono sulla scena l’unico istante in cui ven-gono rappresentate. La scenografia è ridottaall’essenziale: sul palco sono presenti alcunicubi o sedie che gli attori possono utilizzareper dare vita ad oggetti, ambienti ed elementiscenici. I giocatori delle due formazioni pos-sono improvvisare insieme o sfidarsi allamigliore improvvisazione. Il pubblico parteci-pa attivamente: suggerisce elementi di stimo-lo per le improvvisazioni e valuta ogni scenaattribuendo un punteggio da 1 a 5.Un arbi-tro è inflessibile garante della regolaritàdella competizione: a lui il compito di asse-gnare penalità in caso di comportamentoscorretto, di raccogliere il voto del pubblico edi suggerire stili teatrali cui fare riferimentoper l’improvvisazione.

In scena il 21 marzo

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di Anna De Lutiis

Considerazioni e riflessioni sparse mentresul palcoscenico del Teatro Alighieri sialternano le celebri opere nate dal connu-bio Verdi e Shakespeare: Macbeth, Otello eFalstaff. È inevitabile ripercorrere le operedel grande Bardo e capire quanto di questeVerdi abbia portato nelle sue e, infine, assi-stere alla realizzazione di Cristina Maz-zavillani Muti, regista della Trilogia e sen-tire la sua interpretazione, il suo “vivere” ipersonaggi che segue durante le prove e dicui controlla ogni fraseggio, ogni movi-mento, quando anche solo il gesto di unamano può determinare la tragicità o l'ilari-tà del momento. Alla domanda su cosaama di più in Verdi Cristina risponde che èil musicista che porta nella sua musica

l'umanità, la modernità, l’attuale sensibili-tà, elementi che la proiettano verso il futu-ro. Il Macbeth di Shakespeare indugia sullasete di potere che ha offuscato la ragionedei due protagonisti, suggestionati daquanto le streghe avevano predetto, e nonassolve la Lady che ha esortato all'assassi-nio del re. L'indifferenza di Macbeth, nel-l'apprendere la morte di Lady (libretto diFrancesco Maria Piave) viene espressa conqueste parole: «La vita!...Che importa? /È il racconto di un povero idiota! / Ventoe suono che nulla dinota»!Ma Cristina ritiene che comunque, Verdicon la sua musica: «Ha creato un momen-to di compassione per una donna cheimpazzisce per il rimorso fino al suicidio,mentre Macbeth si lascia trascinare finoalla fine dalla sete di potere e di sangue».

In una lettera a Salvatore CammaranoVerdi precisa come la voce di Lady doves-se essere aspra, cupa e soffocata e la scenasempre estremamente scura, cosa cheCristina ha fatto rielaborando e proiettan-do immagini tratte in modo particolaredalle opere del pittore Alberto Martini.«È stata molto complessa da allestire –continua Cristina – perché l'opera necessi-ta di molti cambiamenti di scena, il passag-gio dalle streghe alla reggia, la foresta chesi muove... però siamo soddisfatti di quan-to abbiamo creato».Otello è la seconda opera della trilogia dovetroviamo i tre personaggi, Otello,Desdemona e Jago che appartengono allagalleria delle grandi creazioni shakesperia-ne con Iago che vien considerato il piùcompiuto malvagio machiavellico che laletteratura elisabettiana abbia prodotto. Lafigura di Desdemona è molto distante daLady Macbeth, ingenua e priva di ognisospetto: «Si è innamorata di un personag-

gio che l'aveva commossa – dice Cristina –di una persona di cui non aveva immagina-to un aspetto così istintivo. Forse si erainnamorata dell'idea che lei s'era fatta diOtello». È proprio così che Shakespearel'aveva inteso perché è lo stesso Otello araccontare come Desdemona si fosse inna-morata di lui nell'ascoltare della sua vita edelle sue imprese This only is the wichcraft I

have used (E questa è tutta la magia che io ho

usato). «Desdemona ha atteggiamenti fem-minili molto moderni – commenta la regi-sta – perché era insolito, a quei tempi,innamorarsi di un “diverso”, affrontandotutti i pregiudizi del suo tempo».Chiude la trilogia Falstaff, l'ultima opera diVerdi, quella che, come scrive sia nei suoiappunti che nelle sue lettere, vuole per sestesso, per poterla ascoltare nella tranquil-lità della sua villa. Scrive ad Arrigo Boito,autore del libretto, a proposito del Falstaff:«Prima di leggere il vostro schizzo hovoluto rileggere le Allegre Comari, >>

+ la trilogia lirica

Verdi e Shakespeare, due gigantiche indagano l’animo dell’uomo«Il grande compositore porta nella sua musica un’umanità e modernità che la proiettano nel futuro»Parola della regista Cristina Mazzavillani Muti che nell’anno verdiano rivisita Macbeth,Otello e Falstaff

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Una nuova trilogia dedicata ai giovani, eper i giovani, non poteva essere immagi-nata senza riproporre VerdiWeb il pro-getto che ha impreziosito e sottolineatola prima edizione. Sulla scia della feliceesperienza dello scorso anno il lungocalendario di prove al Teatro Alighieri èstato infatti aperto ai ragazzi ammessi aVerdiWeb 2.013, nuovo laboratorio-banco di prova dedicato a foto, video escrittura che ha preso vita sul sitowww.verdiweb.it e nel quale gli autorihanno caricato quotidianamente e inautonomia, i contributi frutto della parte-cipazione alle prove. 29 i partecipanti,selezionati fra le moltissime candidatureprovenienti da tutt’Italia. VerdiWeb anno secondo conferma così di essereun’ambita palestra creativa in cui poter esplorare i linguaggi espressivi, acui-re ed affinare i cinque sensi in una pratica pressoché quotidiana di esplora-zione e ricerca, parallela a quanto avviene nell’intero spazio teatrale, non soloil palcoscenico… ma il teatro come mondo in cui avvengono simultaneamen-te tante cose e che coinvolge decine di persone variamente all’opera.Ecco i partecipanti al progetto: Anna Agliardi, Alex Alvisi, Giulia Baraldo,Marco Borrelli, Marta Cantarelli, Cinzia Comandé, Luca Concas, Silvia DiNatale, Elisa Lanconelli, Daniele Leonardo, Stilyana Stoilova Nikolova,Caterina Parona, Laura Semprini, Marina Siciliano, Silvia Tortorella, MartinaZanzani (fotografia). Giacomo Banchelli, Claudia Campus, Giulia VieroClaudia Galeazzi, Stefano Scipioni (video). Miriam Anconelli, Anna Bonazza,Andrea Cirillo, Stefano Dal Bello, Silvia Galassi, Sara Lovallo, AlessandroPedini, Federico Pischedda (scrittura).

Se l’opera è online

VerdiWeb 2.013 e la tradizionesi rinnova nell’immaginario in rete Macbeth

Macbeth

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Tutte le domeniche ore 11-15 Pic NicTutti i mercoledì “Il tempo ritrovato”,

rassegna letteraria di incontri con gli autori a cura di Matteo Cavezzali

CAFFE LETTERARIO PALCO.qxd 16-11-2013 14:04 Pagina 1

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>> le due parti dell'Enrico IV e l'Enrico

VI, e non posso che ripetere benissimo,ché non si poteva fare meglio di quello cheavete fatto Voi». Verdi affronta questaopera con un gusto non sperato. Da tempoaveva in mente di scrivere un'opera buffa:«Io mi diverto a farne la musica [...] nonso nemmeno se finirò [...] Falstaff è un tri-sto che commette ogni sorta di cattiveazioni [...] ma sotto una forma divertente.È un tipo! Sono sì vari i tipi! [...] L'opera ècompletamente comica. Amen». Cosìscriveva a Gino Monaldi nel dicembre del1890. E così quell'opera che doveva ser-virgli per passare il tempo è forse tra le piùcomplete e tra le migliori.«È senza dubbio l'opera più difficile dainterpretare – riflette Cristina – sia per icantanti che per l'orchestra.A questo pro-posito voglio sottolineare la bravura diquesta nuova compagine della Cherubini,ragazzi giovanissimi (non superano i 25-26anni) che hanno dimostrato grande prepa-razione, grazie soprattutto al lavoro cheper mesi ha svolto il direttore NicolaPaszkowski mentre, qui, all' Alighieri ilmaestro Muti, in molte occasioni, haaccompagnato le prove suonando il piano-forte».

La popolarità di uno scrittore e di un’opera, non è maiassoluta come si potrebbe ingenuamente pensare. Anchegli autori e i testi che per il nostro tempo sono considera-ti classici imprescindibili hanno avuto nella storia fortunealterne. Un caso particolarmente interessante è quello delbardo elisabettiano William Shakespeare. Il successo diShakespeare in Italia fu per alcuni secoli oscurato da unteatro che metteva in primo piano l’attore alle parole. Lacommedia dell’arte con le sue maschere era il volto pre-dominante del teatro italiano. Fu proprio nell’800 che il bardo esplose come fenomenoculturale anche nel nostro paese. Prima di quel periodoera quasi impossibile trovare delle sue opere tradotte initaliano. A lui erano preferiti i francesi Racine e Corneille,considerati più colti, più “classici”, ma in realtà adatti mag-giormente ai salotti che non ai teatri. Shakespeare erastato bollato dal pubblico colto settecentesco come unautore rozzo, troppo violento e soprattutto un drammatur-go di seconda categoria, perchè non rispettava i canoniteatrali aristotelici della tragedia greca. Anche se disatten-deva i canoni Shakespeare aveva però i sentimenti: la rab-bia, la vendetta, la passione, che nel Romanticismo lofecero scoprire e amare. Era scoppiata una vera e propriamoda elisabettiana. Non è dunque un caso che un compositore attento alletrame e ai libretti (che dovevano rendere la musica “alta”al pari della letteratura) come Giuseppe Verdi se ne siainnamorato fin da giovane, tanto da chiamarlo «Il grandemaestro del cuore umano». Il compositore di Roncole diBusseto non fu l’unico a mettere in scena testi shakespea-riani in quel periodo di fervore romantico, basti pensareall’Otello di Rossini o all’Amleto di Mercadante. Verdi ful’unico, però, a comporre in totale libertà, senza il timoredi tradire quelle parole che tutti d’un tratto amavano,senza alcuna esitazione a mettere mano e modificarequelle scene che tutti i suoi contemporanei imparavano amemoria per fare bella figura in alta società. CambiareShakespeare in quel momento storico voleva dire avere ilcoraggio, e in qualche modo la presunzione, di volersuperare la moda del momento. Verdi compì questa impresa di reinvenzione del testo gra-zie alla collaborazione di valenti librettisti come FrancescoMaria Piave e Andrea Maffei (il più noto traduttore diShakespeare dell’epoca) per Macbeth e avvalendosi (perOtello e Falstaff) della raffinata penna di Arrigo Boito,autore dal grande carisma, oltre che dal grande talento,con cui Verdi si trovò a duettare. Per queste libertà stilisti-che il maestro fu addirittura accusato (dopo la prima delMacbeth) di non conoscere bene Shakespeare. Come erapossibile “sbagliare” un dialogo che avrebbe dovutoconoscere a memoria? In realtà l’intento di Verdi non eraricalcare il testo di un altro, ma ridargli vita in un’opera

nuova e autonoma. Tradire le parole senza tradirne i sen-timenti. Verdi ebbe in questo ragione visto che il suoShakespeare, meno fedele di quello di Rossini, di fattoebbe vita più lunga a giudizio della storia. Oltre a Macbeth, Otello e Falstaff (che non è un testo diShakespeare, ma è nato dall’intreccio di sottotrame diEnrico IV e Le allegre comari di Windsor in cui comparivail grottesco personaggio del cavaliere grasso e vanaglorio-so) Verdi avrebbe voluto musicare anche Amleto, LaTempesta e Re Lear. Di quest’ultimo, infatti, fece scriveree riscrivere il libretto più volte, senza mai essere abbastan-za soddisfatto per musicarlo. «Copiare il vero può essereuna buona cosa, ma inventare il vero è meglio, moltomeglio» scriveva il compositore in una lettera parlando diShakespeare. Verdi intendeva che la realtà raccontata daShakespeare era più realistica della verità stessa, perchéaveva il potere di raccontare l’animo umano oltre i limitidello sguardo. Verdi volle in scena questo tratto diShakespeare, non voci che cantano, non attori che recita-no, ma uomini che portano in scena il dolore di altri uomi-ni. Fu forse per questo che nelle indicazioni per il cast delpersonaggio di Lady Macbeth Verdi scrisse di voler unadonna «brutta e cattiva», non con una bella voce, ma con«voce aspra, soffocata e cupa», e poi per l’Otello ribadì ilconcetto: «Jago è una parte dell’umanità: il brutto». Verdi creò così un suo Shakespeare, che pur andandoincontro al gusto romantico ottocentesco, riuscì a soprav-vivere al suo tempo e anche al nostro in cui re avidi dipotere come Macbeth e traditori arrivisti come Jago risul-tano figure dalle sembianze alquanto contemporanee.

Matteo Cavezzali

testo e musica

Quella sintonia del Maestro con il Bardo

Falstaff

Otello

Otello

Falstaff

+ la trilogia lirica

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+ ballo e passione

Tutta la sensualità del flamenconei passi ritmati di Rocio MolinaCon il recital Danzaora l’artista esplora le nuove frontiere della tradizionale danza Andalusa

Ministero della Cultura. Come èriuscita a rinnovare il flamenco?Cosa si prova a essere consideratadalla critica la più importantedanzatrice di flamenco di oggi?«Nel mio lavoro prendo ispirazione daciò che ascolto o da ciò che magari miritrovo a leggere da qualche parte, macomunque sempre da qualcosa di ester-no. Ho prima di tutto un impegno conme stessa e poi con le persone che micircondano: se riesco a mantenere que-sto obiettivo sono contenta, se poi hoanche la fortuna di essere apprezzata edelogiata, allora è meraviglioso».Come definirebbe il suo tipo diflamenco?«Come una forza ipnotica che quantopiù la guardi, più ti trattiene e ti incan-ta. Un’arte unica, per me la più bella,quella che mi offre di più a livello diemozioni, musica, anima, tecnica, codicisegreti e incanto».Danzaora è uno spettacolo in cui

la libertà è protagonista. Comenasce questo recital che mescoladiverse discipline dal flamenco alclassico, dalla danza spagnola allascuola balera?«Nasce dall’osservazione del quadrodella Torre di Babele di Peter Brueghel ilVecchio, dove la perfezione emerge dal

contrasto tra il lato sinistro e quellodestro: ciascuna metà ha bisogno dell'al-tra per arrivare alla bellezza pura.Quando si unisce il classico all’avanguar-dia, l’ordine con il caos, per me questoè il flamenco: conflitto, dualità, dram-maticità, dolcezza, forza, fragilità. Equesto è anche Danzaora».Da ballerina a coreografa in primalinea sulla frontiera della ricerca,della sperimentazione e dell’inno-vazione. Un passaggio naturale?Quale delle due dimensioni prefe-risce?«Per me tutto va di pari passo: la ricer-ca, la coreografia, i convincimenti per-sonali sull'esistenza, lo scambio di ideecon i miei musicisti. Quando si pretendedi mostrare fino all’ultima sfumaturadella propria anima e del proprio corpo,è necessario mettere tutti gli ingredien-ti di cui si è fatti sopra al tavolo percominciare a cucinare un buon puchero».Una curiosità. In un’intervista lostilista Elio Fiorucci, inventore delfashion jeans, ha definito straordi-nario la sua scelta di danzareindossando il jeans, rompendo

così una tradizione di ballare ilflamenco in costume gitano. “Iljeans rende anche il flamenco piùsexy”, afferma. Come ha deciso di rompere gli schemi?«Ci sono coreografie che necessitano diuna diversa estetica, di un’altra visionerispetto a quella tipica “spagnola”. Avolte cerco un’estetica più barocca, altreuna totalmente minimalista. I tessutitrasmettono sensazioni, modificano gliatteggiamenti del corpo e possono farmuovere in un’altra maniera. Per questomi piace provare o sentire le necessitàestetiche di ogni brano o coreografia».Come valuta la danza in Italia?Conosce Ravenna?«In Italia c’è molta passione per il fla-menco. Siamo culture quasi sorelle,abbiamo sensibilità molto simili e gli ita-liani possono capire molto bene lanostra arte: è un piacere poter portare ilflamenco in una terra così bella. Non hoancora avuto la fortuna di conoscereRavenna però non vedo l’ora di potervivere l’atmosfera di questa città e dellasua gente e ovviamente di offrire tuttoquello che sono: ballare con il cuore».

di Roberta Bezzi

Sarà la danzatrice spagnola RocìoMolina con il recital Danzaora a inaugu-rare la stagione del balletto al teatroAlighieri di Ravenna, sabato 14 e dome-nica 15 dicembre. Con la sua compagniamostrerà le nuove frontiere del flamen-co, in una forma del tutto evoluta delgenere ma allo stesso tempo assoluta-mente fedele alle sue radici.Com’è nata la sua passione per ladanza a soli tre anni? Quando hacapito che questo “fuoco” avrebbecosì fortemente influenzato la suavita?«Già nel periodo dell’infanzia in cui siformano i primi ricordi, ho capito che ladanza sarebbe stata la mia ragione divita. In un modo totalmente incoscien-te, ho avuto la certezza che avrei volutodedicare la mia esistenza al ballo. È qual-cosa di inspiegabile, però tuttora homemoria di quella sensazione, di quelsentimento. Poi a sette anni ho chiestoalla mia famiglia di aiutarmi e appog-giarmi per avere una formazione profes-sionale».La sua carriera è ricca di premi ericonoscimenti. Nel 2010, a soli 26anni, ha ricevuto il PremioNazionale alla Danza conferito dal

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di Bruno Casadio

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+danza contemporanea

Today Todance: la sperimentazione prende corpo fra poesia e ironia Rassegna “trasversale” di quattro spettacoli in scena al Rasi,Almagià e Alghieri

te (un progetto interregionale di promo-zione dello spettacolo dal vivo a cura delMibac), trovando il pieno sostegno del-l’assessorato alla cultura ravennate.

“Today Todance” è il cartellone cittadinodedicato alla danza contemporanea ed’autore.Alle consuete stagioni di prosa,di balletto, d’opera, di comico, di teatrocontemporaneo ecc, da tre anni, la pro-posta culturale ravennate si è arricchitadi uno sguardo specifico e attento su ciòche in Italia e in Europa questo linguag-gio artistico produce. Maestri e giovanicoreografi, nuovi gruppi o solisti si alter-nano sui tre palchi della città – Alighieri(8 e 9 febbraio), Almagià (17 dicembre,19 e 31 gennaio) Rasi (14 dicembre) –per presentare i loro lavori e incrociarele loro esperienze con coloro che in cittàdesiderino farlo attraverso laboratoripratici e teorici, incontri e molto altro.“Today Todance” vuole proporre al pub-blico degli inediti attraversamenti diquelle forme espressive dove il corpo, lapelle, i muscoli, in sinergia con la musicao la sua assenza, sono la vibrazione pri-maria. Il mondo passato e lontano del-l’innocenza infantile e ciò che ne restaora nell’adulto sono i temi che accompa-gnano il primo spettacolo: Rock rose now

della Compagnia Daniele Ninnarello. Intre quadri invece la FattoriaVittadini/Matanicola con To this purpuse

only crea un affresco dell'Italia odierna,scossa e traballante in cui il fantasma mu-

to del glorioso passato, i clichés, i riti e letradizioni millenarie si sovrappongono,fondono e confondono in una contem-poraneità straniante.Joseph_kids, di Alessandro Sciarroni, vedein scena il performer Michele di Stefanoche, con un computer portatile e ungrande proiettore, gioca con la webcame gli effetti digitali per mostrare, al gio-vanissimo pubblico cui si rivolge, le infi-nite e fantasiose possibilità che dà la tec-nologia senza per forza essere solo alie-nante.Fin dal sottotitolo che Cristina Rizzo in-vece dà alla sua Sagra della Primavera cioèPaura e delirio a Las Vegas è chiaro che nonsi tratta di un’esecuzione classica: la Riz-zo, in questo solo, indaga la tematica del-la relazione fra suono e visione.Chiude la rassegna Dacru Dance Com-pany con l’onirica galleria di Kaze mono-

noke in cui i personaggi si incontrano e silasciano immersi nel bianco bagliore

della scena.Per dare vita a questa nuova

proposta culturale hannounito le forze Cantieri Dan-za, E-production, RavennaManifestazioni, RavennaTeatro e, quest’anno per laprima volta, il Teatro del

Drago e hanno intrecciato le loro espe-rienze e le loro poetiche con numerosereti produttive in Italia e in Europa fracui Aterdanza e Teatri del Tempo Presen-

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Teatro Alighierivia Mariani, 2tel. 0544 249244

Inizio spettacoli ore 20.30 Spettacoli domenicali ore 15.30

Macbethmelodramma in quattro attilibretto di Francesco Maria Piave e AndreaMaffei dalla omonima tragedia di WilliamShakespearemusica di Giuseppe VerdiPersonaggi e interpreti: Macbeth EvezAbdulla; Banco Andrej Zemskov; LadyMacbethVittoria Ji Won Yeo; Dama diLady Macbeth Antonella Carpenito;Macduff, nobile scozzese GiordanoLucà; Malcolm, figlio di DuncanoDavid Ferri Durà; Fleanzio AndreaZannini; Medico Carlos García-Ruiz;Domestico di Macbeth Alessio Verna;Sicario Lorenzo Malagola; Primaapparizione Alfredo Stefanelli;Seconda apparizione PierfrancescoVenturi; Terza apparizione AnnaRigotti.direttore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani Mutilight design Vincent Longuemareset design Ezio Antonellicostumi Alessandro Laivisual design Davide Broccoli, SaraCaliumimovimenti coreografici Catherine PantignyOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale di Piacenzamaestro del coro Corrado Casati“DanzActori” Trilogia d’autunno MartaCapaccioli, Michael D’Adamio, FrancescaDe Lorenzi, Carlo Gambaro, MirkoGuerrini,Alberto Mario Lazzarini,GiorgiaMassaro, Michela Minguzzi, ChiaraNicastro, Fabrizio Petrachnuovo allestimentocoproduzione Ravenna Festival, TeatroAlighieri Ravenna

Composto nel 1847 su libretto di FrancescoMaria Piave e rivisto per le scene francesi nel1865 (è quest’ultima la versione scelta, senza iballabili, per questa messa in scena).Macbethrappresenta per Verdi un fondamentale banco diprova per il ripensamento delle tradizionaliforme musicali (come testimoniano paginequali la Gran scena e Duetto di Macbeth edella Lady nel primo atto oppure la grandiosaScena del sonnambulismo di lei nel quarto), eal tempo stesso un soggetto che gli permette diindagare una tra le tematiche a lui più care: ilpotere e le conseguenze del suo abuso.In scena l’8,12 e 15 novembre

William Shakespearemusica di Giuseppe Verdipersonaggi e interpreti:Sir JohnFalstaff Kiril Manolov; Ford FrancescoLandolfi; Fenton Matthias Stier; Dr.Cajus Giorgio Trucco; Bardolfo MatteoFalcier; Pistola Graziano Dallavalle;Mrs.Alice Ford Eleonora Buratto;Nannetta Damiana Mizzi;Mrs.Quickly Isabel De Paoli; Mrs.MegPage Anna Malavasi;L’Oste dellaGiarrettiera Fabrizio Petrachi; Robinpaggio di Falstaff Michael D’Adamio.direttore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani Mutilight design Vincent Longuemareset design Ezio Antonellicostumi Alessandro Laivisual design Davide BroccoliOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale di Piacenzamaestro del coro Corrado Casati“DanzActori” Trilogia d’autunno MartaCapaccioli, Francesca De Lorenzi, CarloGambaro, Mirko Guerrini, Alberto MarioLazzarini, Giorgia Massaro, ChiaraNicastronuovo allestimentocoproduzione Ravenna Festival, TeatroAlighieri Ravenna,Teatro del Giglio Lucca,Fondazione Teatri di Piacenza, Teatrodell’Opera Giocosa di Savona, FondazioneTeatro Comunale di Ferrara

L’ultima opera composta da Verdi, quasi ottan-tenne, arriva pochi anni dopo Otello e il prodi-gio si ripete nel 1893,di nuovo con la colla-borazione di Boito in qualità di librettista.Dopo la prova acerba e non felice di Un giornodi regno, è la prima volta che Verdi affronta ilgenere comico, e lo fa non cercando di rinverdi-re la gloriosa tradizione buffa del passato,madando vita ad una commedia lirica che, ruo-tando attorno al goffo cavaliere shakespearia-no, appare intrisa di un disincantato umori-smo.In scena il 10,14 e 17 novembre

DanzaoraNuove frontiere del flamenco

ideazione e coreografia Rocío Molinadirezione musicale Rosario “laTremendita”- Rocío Molinamusica originale Eduardo Trassierraluci Rubén Camacho costumi Mai CantoProgettazione e costruzione scenografiaIsrael Romerocon Rocío Molina danza

Carmona Jose Angel cantantee mandolino Eduardo Trassierra chitarraJosé Manuel Miguel Angel Ramosbattimani e bussola

Ballerina e coreografa,Rocío Molina è conside-rata dalla critica internazionale la più impor-tante danzatrice di flamenco di oggi. Performerdalle doti straordinarie, come coreografa hacontribuito a creare una delle massime espres-sioni del flamenco contemporaneo, proponendouna forma del tutto evoluta del genere,ma allostesso tempo assolutamente fedele alle sue ori-gini. Danzaora è un recital molto particolaredi flamenco che raccogliere l’esperienza e lesuggestioni poetiche dei lavori precedenti diRocío Molina, per andare oltre.Uno spettacoloche suggerisce la sua visione dell’universodanza, dove gli elementi di interrelazione sonocostitutivi di un nuovo linguaggio che riassumeil suo personale sguardo sull’arte coreutica.Unprogetto aperto e in continua evoluzione attra-verso il quale l’artista presenta le idee chenascono da ogni performance, in un lavoro diminuziosa scomposizione della tecnica acquisi-ta negli anni, al fine di diventare più consape-vole dei suoi codici.In scena il 14 e 15 dicembre

Rock Rose WowDaniele NinarelloLo spettacolo nasce da esperienze reali accadu-te in un tempo remoto, quello dell’innocenzainfantile e indaga questo territorio di transi-zione per tradurre nel corpo e sulla scena il“tutto ciò che posso”, dove il corpo si duplica,triplica per raccontare la fragile bellezza e letracce di una caduta innocenza, celate dietro lanecessità di essere importanti, riconosciuti, diesistere almeno negli occhi di chi guarda.In scena al teatro Rasiil 14 dicembre (ore 21)

To This Purpose OnlyFattoria Vittadini - Matanicola

Riflessione in tre quadri, affresco di un’Italiaodierna, scossa e traballante in cui il fantasmamuto del glorioso passato, i clichés, i riti e letradizioni millenarie si sovrappongono, fondonoe confondono in una contemporaneità stra-niante.Tra suggestioni iconografiche dissacrantie personaggi tipici e tipicizzati, la piece siinterroga, denuncia e sovverte la percezione ste-reotipata dell’immaginario e dell’esteticanazional-popolare sud europea.Una visione“ad hoc” non convenzionale.In scena all’Almagiàil 17 dicembre (ore 21)

cartellone opera & danzaRavenna

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Otello

dramma lirico in quattro attilibretto di Arrigo Boito dalla tragediaOthello di William Shakespearemusica di Giuseppe Verdipersonaggi e interpreti:Otello YusifEyvazov; Jago Matias Tosi; CassioGiordano Lucà; Roderigo David FerriDurà; Lodovico Claudio Levantino;Montano Carlos García-Ruiz; Unaraldo Ruggiero Popolo;DesdemonaDiana Mian; Emilia AntonellaCarpenito.direttore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani Mutilight design Vincent Longuemareset design Ezio Antonellicostumi Alessandro LaiOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale di Piacenzamaestro del coro Corrado Casati“DanzActori” Trilogia d’autunno MartaCapaccioli, Michael D’Adamio, FrancescaDe Lorenzi, Carlo Gambaro, MirkoGuerrini,Alberto Mario Lazzarini,GiorgiaMassaro, Michela Minguzzi, ChiaraNicastro, Fabrizio Petrachnuovo allestimentocoproduzione Ravenna Festival, TeatroAlighieri Ravenna

L’opera, dopo quasi 17 anni di silenzio compo-sitivo, interrotti solo dalla Messa da Requiem,nel 1887 irrompe al Teatro alla Scala contutta la forza della novità inattesa.Verdi tornaa Shakespeare dopo quarant’anni dalMacbeth, con un dramma che riletto nel libret-to di Arrigo Boito gli consente più di ogni altrodi concentrarsi sulla dimensione psicologica deipersonaggi, sulla loro interiorità, abbandonan-do definitivamente i modelli formali “chiusi”della convenzione melodrammatica e realiz-zando un miracoloso equilibrio tra una vocali-tà varia e mobilissima, attenta a ogni inflessio-ne della parola, e un fluire musicale capace diseguire l’azione e il dialogo con timbri e coloriarmonici di estrema modernità.In scena il 9,13 e 16 novembre

Falstaff commedia lirica in tre attilibretto di Arrigo Boitodalla commedia Le allegre comari diWindsor e dal dramma Enrico IV di

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WorkwithinworkRain rogsCompagnia Aterballetto

Workwithinwork coreografia WilliamFosythe su musica di Luciano Berio,Duettiper due violini, vol. 1 (1979-83)scenografia e luci William Fosythecostumi Stephen Gallowaymessa in scena Francesca Caroti e AllisonBrownRain dogs coreografia Johan Ingermusica Tom Waitsscene e costumi Johan IngerLuci Peter Lundin

Due creazioni dai toni e dalle atmosfere assaidiverse ma saldamente ancorate alle partitureche le accompagnano.Da un lato Johan Ingerche nel suo lavoro racconta la solitudine calan-dola nella musica di Tom Waits, dall’altroWilliam Forsythe che sui Duetti per due violinidi Berio propone inesauribili variazioni trattedalla tecnica classica liberando gli interpretidalle logiche convenzionali.Una serata chesottolinea l’eclettismo della compagnia, daanni interprete prediletta da firme di spiccodella coreografia europea. Workwithinwork,riallestimento di uno dei lavori più interessanticreati da Forsythe degli anni ’90, è un flussoquasi incessante di movimenti immerso inun’atmosfera scarna e austera, una correntefluida e vorticosa che sembra plasmare le tra-iettorie sul palco. Johan Inger, già interprete dipunta del Nederlands Dans Theater di JiriKylian, di cui oggi è coreografo associato, pre-senta una pièce strettamente correlata allamusica di Waits, che affronta la solitudine e losmarrimento, e le più diverse sfumature chesegnano le relazioni con gli altri.

In scena il 18 e 19 gennaio

Joseph_kidsAlessandro Sciarroniun unico interprete, un uomo solo, davanti aun computer portatile, va alla ricerca della suaimmagine mentre questa viene di volta in voltadeformata e scomposta attraverso una webcamed effetti video. La grande immagine proiettataingloba in questo percorso il giovane pubblicoin sala, con un finale inaspettato.JOSEPH_kids offre ai più piccoli l’occasione diosservare i mezzi tecnologici come possibili vei-colatori di creatività e non di mera alienazio-ne, e prende in considerazione la profondaintelligenza e intuizione che ogni giovane spet-tatore (e possibile performer) porta con sè.In scena all’Almagiàil 19 gennaio (ore 16.30)

Sagra della primavera.Paura e delirioa Las VegasCristina Rizzoinel centenario della Sagra della Primavera diStravinskji (che nell’esecuzione di Nijinskycambiò per sempre lo spirito della danza) sce-glie di approfondire l’aspetto immaginificodella famosa partitura musicale, grazie anchea uno spiazzamento percettivo tra il visivo e ilsonoro. La pièce in forma di solo si articolaattraverso una coreografia che amplifica lacongiunzione inattesa tra suono, estensionidinamiche e oscillazioni del senso, sfidandocosì l’abituale suggestione passiva dello spetta-tore. La domanda è: di quale visione è fatto ilsuono che ascoltiamo, di quali suoni è costitui-ta la nostra visione?In scena all’Almagiàil 31 gennaio (ore 21)

Luisa Miller

Melodramma tragico in tre attiLibretto di Salvatore Cammaranodal dramma Kabale und Liebe diFriedrich Schillermusica di Giuseppe VerdiPersonaggi e interpreti: Il Conte diWalter Gianluca Lentini;RodolfoVincenzo Costanzo,MedetChotabayev;FedericaTamta Tarieli,Junhua Hao;Wurm Cristian Saitta,Costantino Finucci;Miller MansooKim,Byunghyuk Choi;Luisa GiuliaDella Peruta, Silvia Pantani;Laura,contadina Angela Angheleddu;Uncontadino Bruno Nogara.Solisti del Corso d’alto perfeziona-mento per interpreti del canto nelrepertorio verdiano.direttore Donato Renzettimessa in scena teatrale Leo Nucciscene e realizzazione pittoricaRinaldo Rinaldi e Maria GraziaCervetticostumi Alberto Spiazziluci Claudio SchmidOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado Casatinuovo allestimento nell’ambito delprogetto “Verdi 2013”coproduzione Teatro Municipale diPiacenza,Teatro Comunale di Ferrara,

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Teatro Alighieri di Ravenna in colla-borazione con Teatro Comunale diBologna,Ater Formazione - Scuoladell’Opera Italiana e Comune diBusseto

L’opera e giustamente considerata un punto disvolta nella carriera di Verdi. Scritta per il SanCarlo di Napoli nel 1849, è il preludio dellaimminente trilogia popolare (1850-1853) dacui è partito il percorso delle celebrazioni ver-diane ravennati.Questo nuovo allestimentonasce da una collaborazione con la Scuoladell’Opera Italiana di Ater Formazione, ilComune di Busseto e il ConcorsoInternazionale Voci Verdiane. I “Solisti del Corsodi Alto Perfezionamento di Canto nelRepertorio Verdiano”, appositamente seleziona-ti, sono stati affidati alle cure del celebre bari-tono Leo Nucci che ha realizzato anche lamessa in scena dell’opera.

In scena il 24 e 26 gennaio

Kaze MononokeDacru Dance CompanyIl vento e i petali di ciliegio ideazione e regia Marisa Ragazzocoreografie Marisa Ragazzo e OmidIghaniediting musicale Omid Ighanivisual artist Samar Khorwashinterpreti Samar Khorwash, Paolo Ricotta,Serena Stefani,Claudia Taloni,AfshinVarjavandi,Tiziano Vecchimusiche I Monster, Bon Iver, Boards OfCanada, Steve Reich,Burial,Apparat,Radiohead,Taniuchi Hideki,René Aubry,Unkle,Ólöf Arnalds

Coproduzione Festival Danza Estate 2012

A Tokyo, tra la fine di marzo e gli inizi di apri-le, si festeggia l’hanami: la fioritura dei ciliegiincanta gli uomini che, estasiati, si lascianocadere addosso i fragili petali spinti dal vento.Un incanto da raccontare e soprattutto davivere. Protagonisti sono il vento,Kaze, e ipetali che, cadendo al suolo con una velocità di5 cm al secondo, diventano, per la brevità dellaloro esistenza, per la delicatezza e il loro colorepallido, simbolo di fragilità e di bellezza estre-ma.Con una danza frutto di una sorprendentecontaminazione tra hip hop theatre, danzacontemporanea, house, jazz rock, breaking elinguaggi artistici innovativi, i DaCru raccon-tano questa tradizionale usanzagiapponese.Kaze Mononoke si divide inquattro capitoli, un viaggio all’indietro a sco-prire i ricordi dell’inverno, candido e quieto,dell’autunno che tinge tutto di rosso e di giallostruggente e melanconico, dell’estate luminosa,dolente e carica del canto delle cicaleIn scena l’8 e 9 febbraio

Il furioso all’isoladi San Domingo

Melodramma in due attiLibretto di Iacopo Ferretti Revisione sull’autografo a cura di MariaChiara Bertieri Fondazione Donizetti

musica di Gaetano DonizettiPersonaggi e interpreti:Cardenio SimoneAlberghini;Eleonora Cinzia Forte, PaolaCigna;Fernando Francesco Marsiglia,Lu Yuan;Bartolomeo LeonardoGaleazzi;Marcella Marianna Vinci;Kaidamà Filippo Morace, FedericoLonghidirettore Giovanni Di Stefanoregia Francesco Espositocoreografie Maria Cerveirascene Michele Olcese, da un progetto ine-dito di Emanuele Luzzaticostumi Santuzza Calìluci Bruno Ciullitempesta animata Luigi BerioOrchestra Giovanile Luigi CherubiniCoro del Teatro Municipale di Piacenzamaestro del coro Corrado Casatinuovo allestimentocoproduzione Fondazione Donizetti diBergamo,Teatro dell’Opera Giocosa diSavona,Teatro Luciano Pavarotti diModena,Teatro Sociale di Rovigo,TeatroMunicipale di Piacenza,Teatro Alighieridi Ravenna

Quest’opera di Donizetti s’inserisce nel filonedell’opera semiseria ove coesistono, senza reci-proca contaminazione, sia elementi mutuatidal melodramma, sia situazioni e personaggiprovenienti dall’opera buffa.Uno degli aspettipiù interessanti dell’opera è la figura diCardenio, il protagonista, cui Donizetti destinapagine di grande pregio (vedi la cavatinaRaggio d’amor parea o l’arioso Ma dì, per-ché tradirmi? prima dell'incontro conEleonora, nel quale l'orchestra accenna le bat-tute iniziali della celebre romanza diNemorino Una furtiva lagrima) e che rappre-senta uno dei rari casi di “pazzia maschile”,seppur in chiave tragicomica, all’interno delgenere operistico. La regia di Francesco Espositotrasporta il pubblico nel mondo fiabesco imma-ginato dal famoso illustratore e scenografogenovese Emanuele Luzzati, scomparso nel2007, i cui disegni e bozzetti di gusto tipica-mente naïf, ritrovati in una soffitta, sono statiappositamente recuperati e realizzati per que-sta produzione da Michele OlceseIn scena il 15 e 16 febbraio

Il matrimonio segreto

Dramma giocoso in due attiLibretto di Giovanni BertatiRevisione secondo i testi originali diFranco Donatonimusica di Domenico CimarosaPersonaggi e interpreti:Il SignorGeronimo Salvatore Salvaggio;Elisetta Giulia Semenzato;Carolina Lavinia Bini;FidalmaLoriana Castellano;Il ConteRobinson Omar Montanari;Paolino Matteo Falcierdirettore Julian Kovatchevregia Italo Nunziatascene e costumi Pasquale Grossiluci Patrick LatronicaOrchestra Giovanile Luigi Cherubiniallestimento Teatri e UmanesimoLatino S.p.a.di Trevisocoproduzione Teatro del Giglio diLucca,Teatro Sociale di Rovigo,TeatroAlighieri di Ravenna,Teatro Comunaledi Ferrara,Teatro Mario Del Monaco diTreviso

capolavoro di Domenico Cimarosa, uno degliultimi giganti della Scuola Napoletana adaver dominato l’Europa.Messa in scena per laprima volta il 7 febbraio 1792 al Burgtheaterdi Vienna al rientro del compositore dal suoservizio alla corte di San Pietroburgo, l’operafu accolta subito da un successo strepitoso epiacque talmente al committente, l'imperatoreLeopoldo II, che fu immediatamente replicataper intero, fatto unico e mai più accaduto nellastoria della musica.Un successo che si è perpe-tuato ovunque tanto che Il matrimonio segretoè uno dei primissimi esempi di opera entratanel cosiddetto “repertorio” figurando da alloraininterrottamente nei cartelloni dei maggioriteatri del mondo come una delle opere buffeper eccellenza.In scena il 15 e 16 marzo

Coppélia à MontmartreBalletto Teatro Nazionale di Brno

Balletto in tre attimusica Léo Delibescoreografie, libretto e regia Youri Vàmoscostumi Michael Scottscene Karel Kutluci Youri Vàmos,Michal KrˇíÏallestimento Joyce Cuoco,AlexeyAfanasiev

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Ravenna, via della Lirica

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solisti Ivona Jelicˇová,Eriko Wakizono,Jan Fousek,Michal Pimek

Coppélia à Montmartre è una rivisitazione delcoreografo Youri Vàmos del celebre ballettoCoppélia, andato in scena per la prima voltanel 1877 al Teatro Mariinskij, ambientatoquesta volta nella Parigi di fine Ottocento tra idipinti di Toulouse Lautrec e le esibizioni dican can al Moulin Rouge.Viene presentato inquesta rinnovata veste dal Balletto Nazionaledi Brno, una compagnia ricca di giovani talen-ti che collabora con illustri coreografi noti alivello internazionale proprio per la fresca rivi-sitazione di balletti classici cui hanno saputodar vita. La storia ci racconta di un anzianopittore,Coppélius, che trascorre le serate nel suolocale preferito a Montmartre dove ogni sera,nonostante il divieto della polizia, si balla ilcan can.Coppélius è affascinato da Swanhilda,fidanzata di Franz, un giovane simpatico espensierato desideroso di entrare nel famigeratoclub per ammirare le splendide ballerine di cuitutti parlano.Ancora minorenne, avrà bisognodell’aiuto proprio di Coppélius…In scena il 5 e 6 aprile

Rassegna operetta

La vie parisiennedi e con la compagnia di operettaTeatro Musica NovecentoIn scena il 21 dicembre

Gran Concertod’Operettale arie ed i cori più celebrisoprano Jenny Ballarinitenore Vladimir Reutov orchestra “Alighieri”coro “Calamosca -Mariani” direttodal maestro Carlo ArgelliIn scena il 4 gennaio

Ballo al Savoydi e con la Compagnia di operettaTeatro Musica NovecentoIn scena il 15 gennaio

Ma l’amore nola musica di sempresoprano Jenny Ballarinitenore Gianni ColettaEnsamble Mosaici SonoriIn scena il 27 febbraio

Se il tempo fosseun gamberoCommedia musicale di I. Fiastri e B.Zapponimusica di Armando Trovajoliproduzione Capit Ravennain collaborazione con Ida- MosaiciSonori- La BotteghinaIn scena il 27 marzo

antiche amazzoni, del mondo moderno chesi alterna e fonde con quello antico. Sunganiin questa nuova pièce vuole far vivere allospettatore un atmosfera fiabesca. Per capirela trama è sufficiente immaginare di esserein una moderna metropoli, all’interno diuna casa, dove una persona pensa e ricorda.Inizia il racconto talvolta fatto di soladanza o di sola musica o dall’insieme delledue cose, mirato a proiettare chi assiste inluoghi al di fuori della casa stessa, che simaterializzano e prendono forma in basealle suggestioni rappresentate in quelmomento.In scena il 19 febbraio

BoleroOmaggio a BejartCompagnia Almatanze Grazia GalanteRecital di danza etnica/popolaree contemporaneaproduzione Mauro Giannelli Eventi

Una successione ininterrotta di pezzidiversi: Sud: il Balletto attraverso pizzi-che, serenate e musiche tipiche dell’Italiameridionale, offre un percorso che abbrac-cia idealmente le nostre regioni.Dionysos: l’assolo di Grazia Galante èun monologo interiore che si innalza comeun grido, creato appositamente per lei daBéjart. Zingaro: in questo balletto, ilcoreografo Luigi Martelletta vuole rappre-

sentare il lato più affascinante di questarazza con le sue tradizioni, la cultura, laspiritualità, il sentimento, la forza e sen-sualità. Light: creato da Bèjart per GraziaGalante nel 1984 è dedicato alla danza-trice poiché, come dice il titolo, per Béjart,lei era leggera e luminosa come la Luce.Bolero: la famosa coreografia di Bejartverrà eseguita in maniera esemplare daGrazia Galante che è stata la musa ispira-trice di Bejart e concluderà, insieme atutta la compagnia, lo spettacolo.In scena il 21 marzo

Rassegna operetta

Cantando sottola pioggiadi Nacio Herb Brown con la compagnia In Scena di Corrado AbbatiIn scena il 26 gennaio, ore 16

Sogno di un valzerdi Oskar Straus con la compagnia In Scena di Corrado AbbatiIn scena il 23 febbraio, ore 16

La duchessa di Chicagodi Julius Bramer e Afred Gruwaldcon la Compagnia Italiana diOperette di Marco Prosperinimusiche di Emmerich Kalmannregia Marco ProsperiniIn scena il 9 marzo,ore 16

Teatro Masinipiazza Nenni, 3tel. 0546 21306

Inzio spettacoli ore 21

La bella addormentata

balletto in tre atticon la Compagnia del Balletto diMosca “La Classique”musiche di Peter Ilyich Tchaikovskycoreografie di Marius Petipa,produzione Mauro Giannelli Eventi

Presso la corte di re Floristano si festeggiala nascita della principessa Aurora; fra gliinvitati le buone fate del regno offrono iloro doni augurando ogni bene all’erede.Furiosa per non essere stata invitata allafesta giunge la perfida maga Carabosse.Nonostante le preghiere della corte essa,come dono lancia una maledizione: ilgiorno del suo sedicesimo compleanno, laprincipessa troverà la morte pungendosicon un fuso.All’appello delle fate mancala buona fata dei Lillà che, avendo ancorain serbo il suo dono, trasforma la morteirreparabile in un lungo sonno che coin-volgerà tutta la corte e che avrà fine solograzie al bacio di un giovane principe…In scena il 24 gennaio

FantasiaPhisical Dance Theatrecon Emanuela Bianchini e i danzatori della Compagnia di Mvula Sunganiregia Mvula Sunganimusiche Riccardo Medilemoreografia Mvula Sungani

nuova creazione di Mvula Sungani per lasua Compagnia e la stella EmanuelaBianchini. Lo spettacolo è una storia, unafavola in cui un sognatore, dalla propriacasa, vola con la mente in mondi fantastici.La trama coreografica unisce danza e disci-pline circensi, creando un unico grande spet-tacolo di “Nouvau Cirque”. Le musichesaranno suonate dal vivo ed arrangiate daRiccardo Medile. Il linguaggio del corpoviene usato per scrivere una storia tridimen-sionale, fatta di sculture che si trasformanoin animali, di donne che si trasformano in

cartellone opera & danzaFaenza

Mini cartellone dedicato alla danza al Comunale di Russi che propone gli spet-tacoli di due fra le più importanti compagnie del nuovo panorama della danzaitaliana. Si tratta di una produzione di Circo El Grito/Sosta Palmizi, il 7 febbraio,con 20 decibel di e con Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini, con la colla-borazione di Giorgio Rossi. 20 Decibel, una creazione che ha dato notorietà allacompagnia a livello internazionale,è un’ esplosione di fantasia e libertà, provo-cazione e bellezza. Un viaggio in un universo dove acrobazie aeree, colpi dipistola, danze e giocolerie si fondono con immagini e suoni più tenui. Il secon-

do spettacolo di danza sarà portato inscena il 7 marzo dalla CompagniaBalletto Teatro di Torino porta il titolodi Musica divina, con le coreografie diMatteo Levaggi. La serata, dedicataalla grande musica, è formata da dueballetti molto diversi fra loro che ren-dono omaggio al grande compositoreinglese Michael Nyman e a P.I.Ciaikovskij, lo straordinario autore deipiù importanti balletti dell’800.

Danza a Russi

Dai “20 decibel” a “Musica divina”con Circo El Grinto e la CBTT

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Teatro dei Fluttuantivia Pace, 2tel. 0532 805344

Inizio spettacoli ore 21

Una serata da Chez Maxim

cartellone operetta & danzaArgenta

spettacolo musicale di melodie cele-

bri, canzoni, arie napoletane

con Dianora Marangoni

e con Enrico Zagni,Vittorio Regina,

Barbara Favali

al pianoforte il Maestro Giorgio

Tazzari

Compagnia La Belle Epoque

Da una prestigiosa e amata compagnia

di canto, di musica e di ballo, nata in

Romagna, arriva questa proposta di

teatro musicale. Già presenti con una

seguita mini-stagione di operetta nella

primavera scorsa, il maestro Tazzari e la

soprano Dianora Marangoni propongo-

no una serata di divertimento puro. Le

scene e i brani musicali sono scelte dal

pubblico in un menù consegnato all'in-

gresso del Teatro dei Fluttuanti, con i

motivi più famosi e amati di operette e

spettacoli musicali.

In scena il 22 novembre

Cantando sotto la pioggia

di Nacio Herb BrownCompagnia Corrado Abbati

Cantando sotto la pioggia (Singingin the rain), il più grande e il piùamato di tutti i musical sul grandeschermo, è la nuova produzione diInscena-Compagnia Corrado Abbati perla Stagione Teatrale 2013-2014. Dueore di piacere continuo, di gioia conta-giosa e di musica famosissima. Unospettacolo pieno di fascino con gagsdivertenti, momenti di profondo senti-mento ed una forte originalità. Chi haamato il film con Gene Kelly sarà coin-volto dall’energia dei vivaci interpreti,dalle impennate coreografiche, dalnuovo sorprendente allestimento e dauna regia scattante. Cantando sotto lapioggia ha dunque tutto ciò che si puòdesiderare da un leggendario musicalche ci riporterà nell’elegante e affasci-nante Hollywood di quando il cinemapassava al sonoro.In scena il 20 dicembre

Gran Galà sulle punte

in collaborazione con la Scuola didanza di Stefania MasottiIn scena il 28 marzo

Risate sotto le bombe

con le Sorelle Marinettie Gianni Fantonitesto di Giorgio Umbero Bozzodirezione musicale del maestroChristian Schmitz

Un piccolo teatro, in una piccolacittà di provincia, una sera di tardoautunno del 1943. Dall’iniziodella guerra le compagnie di artevaria si arrangiano come possono,girando il Paese con mille difficoltàe con mezzi di trasporto improvvi-sati, alla disperata ricerca di un

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La rassegna “Ultima generazione” del Teatro Rossini di Lugo propone per questa stagione teatrale dueappuntamenti con la danza: giovedì 13 febbraio alle 20.30 andrà in scena Ciaikovskij Suites, estratti da Illago dei cigni, La bella addormentata, Schiaccianoci, su musiche di Pëtr Il’ic Ciaikovskij, per le coreogra-fie di Matteo Levaggi. Levaggi affronta in un’unica serata i tre capolavori del celebre compositore russo.Lo fa nel suo stile, neoclassico eppure contemporaneo, e con un’attenzione forte alle relazioni tra musicae danza che, a prima vista, non sempre si evidenziano negli allestimenti classici di stampo tradizionale. Laricerca del coreografo torinese spinge all’estremo il puro piacere del movimento, trascurando il raccontodelle vicende e concentrandosi sulla musica del grande compositore come elemento antirealistico e spet-tacolare.

Protagonista di martedì 1 aprile, invece, sarà Aterballetto (nella foto), che alle 20.30 proporrà al pubblico delRossini Aterballetto Suite, coreografie di Mauro Bigonzetti su musiche di G.F. Händel, J.S. Bach, L. Ligabue esu musiche originali del gruppo musicale Assurd. Aterballetto, fiore all’occhiello della danza italiana, presen-ta una selezione di composizioni di Mauro Bigonzetti, senza dubbio uno dei più apprezzati coreografi italiani,

al quale si deve la decisa affermazione dellacompagnia sul piano nazionale ed internaziona-le. Nel corso della sua storia più recente, grazieanche al prezioso contributo creativo di autoriitaliani e internazionali - da Jiri Kylian a WilliamForsythe, Fabrizio Monteverde, Jacopo Godani,Eugenio Scigliano - questa vocazione si è mag-giormente consolidata e le scelte artistiche dellaCompagnia sono state ulteriormente motivatedall’esigenza e curiosità di esplorare le diverseespressioni del linguaggio coreografico contem-poraneo. I brani in programma mettono bene inevidenza l’indiscutibile qualità tecnica dei danza-tori, in grado di affrontare tutti gli stili, e la vera epropria capacità di fascinazione della loro danza.

Danza a Lugo

La fascinazione della tecnica e il puro movimentofisico nelle coreografie di Levaggi e Bigonzetti

ingaggio successivo e con la speran-za che l’impresario locale non fac-cia scherzi, magari scappando con ilmagro incasso. Poco dopo l’inizio diuno spettacolo suona imporovvisa-mente un allarme aereo. Il pubblico,preso dal panico, scappa dalla sala.La piccola compagnia di attori ecantanti si rifugia nel camerino delcoro, esattamente sotto il palcosceni-co del teatro, e lì attende chel’emergenza cessi. Le SorelleMarinetti, il capocomico AltieroRichetti, il refrenista Rollo, la sou-brettina Velia Duchamp e alcunimusicisti, per ingannare il tempo escacciare la preoccupazione decido-no di provare i numeri di un nuovospettacolo per il grande vi è la spe-ranza di un debutto la settimanasuccessiva in un grande teatro citta-dino. Come se non bastasse, a com-plicare la situazione c’è la fame: gliartisti non mangiano da più di ungiorno e le forze e l’entusiasmo sonoin via di esaurimento.In scena il 7 febbraio

Se il tempo fosse un gamberocommedia musicale di I. Fiastri e B. Zapponimusiche di Armando Trovajoliproduzione Capit RavennaIn scena il 18 marzo

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versione. Qualunque idea originale hasempre un significato demoniaco perchésfugge all’ordine costituito. Credo quindiche la ricerca non abbia ironia perché nonsi sottrae al controllo dell’autore. E quindinon conosce la depravazione».Nella vostra lunga carriera aveteattraversato stagioni molto diversedel teatro italiano, in che periodostiamo andando secondo voi?F: «Dall’autocrazia del caos, all’autoritari-smo con leggi ferree ma aleatorie».A: «Il periodo è sempre lo stesso, e anchela direzione. Il malessere dell’uomo sta nelconsiderare il periodo in cui vive peggioredel precedente solo perché la sua presenzadeve avere un significato. L’essere umanotende a sopravvalutare il presente perchélo abita, fa del tempo una questione perso-nale. Le cose dipendono dall’essere e quin-di la situazione è sempre quella: il poteredelle piccole idee tende a nascondere legrandi invenzioni. Bacon dicevache con l’avvento della fotogra-fia la pittura soggettivanon aveva piùsignificato».

Quando la televisione era ancoraaperta al teatro avete registratopezzi memorabili, perché secondovoi il teatro è stato dimenticato dalpiccolo schermo? F: «Per Rai 3 nel 2000 abbiamo realizzatouna serie di interviste documentarieTroppolitani, un sondaggio antropologicoamaramente comico su Roma. Antonio eapparso più volte in varie trasmissioni,Ghezzi ci ha dedicato delle notti a Blob conil nostro cinema. E non è mai stato tra-smesso un lavoro performativo neanchedopo la mezzanotte. La difficoltà è semprela stessa, la padronanza dell'opera. Allaradio invece ci andiamo insieme e più spes-so.A: «La televisione racconta le cose cheaccadono e da un po’ di tempo anche il tea-tro. La dinamica infame si trasferisce dalpiccolo schermo al grande palco: l’esseretelevisivo e l’attore in contumacia ci allie-tano con la storiella della buonanotte. Soloche la televisione sta in soggiorno e l’atto-re no. Quindi l’attore usa lo spazio delpalco come se fosse il salotto della casa delvicino. Innesca un clima amichevole con lospettatore quando il rapporto è puramenteeconomico. La televisione parla di sciagure

e il teatro le racconta a pagamen-to. Il problema non è che ilteatro non va in televisione,

ma che la televisione non è maiuscita dal teatro. E lo governa

come fosse un telegiornale.Coglioni a parte che si dilettano incommedie fatue. Ma questo è un

altro genere».Con il digitale e le web tv sipotrebbe ritrovare un’armo-

nia tra questi due mezzi?F: «Sono discipline comunicativediverse, se non si ha padronanza dellamateria, si rischia una comunicazioneesclusivamente documentaria».A: «Per poco, tutto è strumento dicontrollo, chi fa il digitale spesso hafatto televisione statale o privata e spes-

so ne conserva la mentalità gerarchi-ca. Non tutti, ma chi lo fa lo sa».

In questo nuovo spet-tacolo tornate su untema che vi è caro, ilteatro come mistifica-

zione. Cos'è per voi il teatro?F: «È il santuario giusto per i nostri riticomunicativi».A: «Il teatro è azione, non è narrazione. Ilteatro è fraintendimento e non raccontoclientelare. Il teatro è tutto ciò che nonviene finanziato».Com'è comporre uno spettacolo aquattro mani?F: «Lavoriamo a due cervelli, ognuno siprende le sue libertà e senza affezionarsialle idee siamo sempre pronti a buttaretutto ciò che ci ricorda la banalità di unconcetto moderato».A: «Flavia crea gli habitat dove io vivo perun anno. Faccio prove di pura libidineinsieme a Massimo Camilli. Organizziamoprove aperte per mettere in moto il corpo.Alla fine io e Flavia montiamo lo spettaco-lo come fosse un film».Come è cambiato il vostro modo dilavorare assieme negli anni?F: «Il nostro cerimoniale è sempre lo stes-so, di volta in volta cambia lo stato emoti-vo».A: «Non cambiamo il metodo, preferiamocambiare noi».Sulla scena entri ed esci da decine dipersonaggi, ce ne sono alcuni che tirimangono addosso quando scendidal palco?A: «Direi di no, perché non essendo unattore sono diverso da quello che sta sulpalco. Oppure talmente uguale da nonpoter dire se “ci sono o ci faccio”».Nei vostri spettacoli non si parla discenografia, ma di habitat. In chemondo vivono i personaggi checreate?F: «Potrebbe somigliare all'inconscio».

di Matteo Cavezzali

Antonio Rezza e Flavia Mastrella sono duedelle voci più originali del teatro italiano.Sempre fuori dal coro hanno costruitonegli anni un percorso artistico che haattraversato teatro, televisione, cinema eeditoria, usando questi mezzi espressivisempre in maniere inaspettate. Tornanoora al teatro Rasi di Ravenna il 23 marzoper Ravenna viso-in-aria con il loro nuovolavoro Fratto_X.Sotto il nome di “ricerca” oggi spes-so si nascondono spettacoli perfor-mativi molto seriosi e concettuali,lontani dal pubblico.Voi invece sietesempre riusciti a unire profondità eironia. È possibile quindi fare unteatro ricercato anche divertendo ilpubblico?Flavia:«Noi non facciamo proprio teatro,comunichiamo nei teatri... l'ambiente ci hadato la possibilità di esprimerci, ci ha man-tenuto vivi permettendoci uno sviluppocostante, una messa a punto delle nostresmanie in estensione. Il sentimento popo-lare che permea i nostri riti è decontestua-lizzato elegante esasperato. Purtroppo ilavori di ricerca in questo momento si affi-dano per le scelte estetico - drammaturgi-che a esperienze già teorizzate in pas-sato e ben sviluppate tra gli anni ‘70 e‘80 del 900. Ecco perché sono serio-se e inadeguate. Un autore dovrebbepassare del tempo a vivere tra lagente, consiglio a tutti se non hannomai provato, di prendere un trenoregionale, al mattino tra le ore 6 e le 8 oil pomeriggio tra le 16 e le 20, in alter-nativa di fare una fila alla posta quando siritira la pensione».Antonio: «La ricerca spesso serve anascondere i limiti di chi la fa. “Chi ri-cerca ri-trova”, è proprio qui il misfatto.Chi ri-trova ri-porta alla luce il già esi-stito, il già trovato.A noi non interessa laricerca perché non ci interessa ritrova-re. La strada giusta va abbandonataappena porta al compromesso.L’assenza di ironia nellaricerca dipende pro-prio dal fatto che trova-re il già trovato nonproduce gioia ne per-

+ fuori dal coro

Fratto_X, sentimento popolare e ironiaQuelle inaspettate e originali occasioni del fare teatro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella

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Inizio spettacoli ore 21

Rumore di acqueTeatro delle Albe

«Questo “oratorio per i sacrificati” è nato negliincontri a Mazara del Vallo e a Lampedusa dal2008 al 2010: i fratelli Mancuso lo hannoarricchito con le loro voci potenti, che sembra-no gridare il dolore dell’umanità dal fondo diun abisso» (Marco Martinelli).In scena il 2 novembre

Lo splendore dei supplizidi e con Licia Lanera e RiccardoSpagnulo e con Mino Decataldoproduzione Fibre Parallele

Nelle piazze delle città d’Europa, in untempo non troppo lontano, si mandavano amorte migliaia di criminali, i qualigiungevano alla loro fine in maniera lenta edolorosa.Quattro storie costituiscono loSplendore dei supplizi.Vicende cheraccontano le condanne di un presenteschizofrenico: c’è la coppietta in crisi, ungiocatore compulsivo di videopoker, laconvivenza forzata di una badante stranieracon un vecchio un po’ razzista un po’ infamee ci sono due operai che rapiscono un veganoper sfogare l’insoddisfazione di una vita chenon ha più senso. Lo spettacolo di FibreParallele, realtà tra le più sorprendenti dellenuove generazioni teatrali, fa parte delprogetto Teatri del Tempo Presente(www.teatrideltempopresente.it).

In scena il 30 novembre

Taking care of Baby ovvero La vertigine della verità

di Dennis Kellyregia di Fabrizio Arcuricon Isabella Ragonesee Matteo Angius, FrancescoBonomo, Pieraldo Girotto,Francesca Mazza, Sandra Soncinimateriali sonori Subsonicaproduzione Accademia degli Artefatti

Il testo, che ha consacrato il drammaturgoanglosassone Dennis Kelly sulla scenamondiale, è una sorta di Medeacontemporanea.Anomalo nella forma, ècostruito come un verbatim-drama o “teatrodocumentario”, utilizzando reali interviste emateriali relativi a casi di cronaca. IsabellaRagonese, attrice amata dal cinemad’autore italiano che ha lavorato conLuchetti,Crialese e Virzì, interpreta unadonna accusata di aver assassinato i suoidue bambini.Una voce pone domande aiprotagonisti della vicenda,nel tentativo diricostruire la storia di cui si conoscono solo itragici esiti e rimettere insieme i pezzi di unincerto mosaico.Regia raffinata di FabrizioArcuri.

In scena l’8 febbraio

Anche a Faenza il 10 dicembre

L’abito fa il monacodi e con Marco Belpoliti

Scrittore e critico letterario Marco Belpolitimescola lo studio sociologico e la recitazione inL’abito fa il monaco.Nel corso degli ultimicinquant’anni il costume dei politici italiani èmolto mutato, dai vestiti ai gesti, dalle paroleagli atti in pubblico.Attraverso una serie diimmagini, che partono dagli anni Quarantadel ventesimo secolo sino al primo decennio delventunesimo,Marco Belpoliti costruisce unastoria del costume politico in parallelo conl’evoluzione della società italiana.Un viaggiotra cappotti, giacche, gonne, occhiali, cravatte,ma anche mani levate, segni, posture, pernac-chie e corna, un’antropologia dell’Italia e deisuoi leader politici, e non solo.In scena il 28 febbraio

Incisionirecita-concerto di DanioManfrediniideazione Danio Manfredini eCristina Pavarotticon Danio Manfredini (voce echitarra), Marco Bedetti(pianoforte), Max GrizzlyMarmiroli (armonica),AntonioRigo Righetti (basso e chitarra),Wilco Ulderico Zanni (chitarra)produzione Sotto-Controllo

Il “maestro invisibile” del teatro italianoDanio Manfredini presenta una formaspuria di messa in scena, che non è néspettacolo né solo concerto, in cui sottilissimifili drammaturgici sorreggono la denudanteesperienza del canto.È un percorso fatto diversi, danze solitarie, immagini e schizzimonocromi proiettati su un velo.Ma èsoprattutto musica, canzoni eseguite dalvivo, dalle tonalità livide e graffianti. PerManfredini la canzone è una porta dientrata in certe parti della vita, fariaffiorare zone dell’immaginario.

cartellone ricercaravenna viso-in-aria

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In scena il 14 marzo

Fratto_Xdi Flavia Mastrella e AntonioRezzacon Antonio Rezza e con Ivan Bellavista(mai) scritto da Antonio Rezzahabitat di Flavia Mastrellaassistente alla creazione MassimoCamillidisegno luci Mattia Vigoorganizzazione generale StefaniaSaltarelliproduzione RezzaMastrella -Fondazione TPE – TSI La Fabbricadell’Attore Teatro Vascello

L’esuberante ironia di Antonio Rezza e diFlavia Mastrella torna al Rasi con il lorospettacolo più astratto. Siamo sotto un frattoche uccide, si muore per eccessivasemplificazione.La manipolazione è allabase di un corretto stile di vita. Perl’ennesima volta la forma cambia attraversola violenza espressiva.Mai come in questocaso o, per meglio dire, ancora come inquesto caso, l’odio verso la mistificazione delteatro, del cinema,della letteratura, èimplacabile.

In scena il 23 marzo

Primavera ereticanon-scuola / Parlamenti di aprile

Torna per il secondo anno la Primaveraeretica con i debutti della non-scuola e iParlamenti di aprile, incontri con critici,scrittori e studiosi sul teatro nelle sue diverseforme.

In scena nel mese di aprile

Stava la madre di Angela Demattèuno spettacolo di SandroMabellinicon Angela Demattè, Giulia Zeettiesecuzione e partitura musicaleAntonia Gozzicanzoni Ambrogio Sparagnaproduzione Beat 72

Angela Demattè, Sandro Mabellini eAmbrogio Sparagna si misurano con loStabat Mater di Jacopone da Todi.Ne nasceuno spettacolo in cui la religiosità si misuracon la comicità del quotidiano.La cosa certaè che ci sono tre donne sotto la croce.Chiamate ad interpretare le tre Marie in unfilm americano.Ma loro sanno poco, infondo,di quella vicenda.La cosa certa è chedeve essere una questione seria. Il dialogoquotidiano tra queste semplici donne delcentro Italia si contrappone continuamentealla partitura musicale, arricchita da unrepertorio di canto popolare e dalle canzonidi Ambrogio Sparagna, che fa da continuorichiamo a qualcosa d’Altro.A un’altra

epoca e a un altro livello di umanità.Angela Demattè è alfiere importante esignificativo della nuova drammaturgiaitaliana.

In scena il 23 aprile

Almagiàvia dell’Almagià, 2 Tel. 0544 36239

Inizio spettacoli ore 21

Dé-livrance

con Pierre Megos,AmandineTruffya Ravenna con la partecipazionedi Consuelo Battiston, GianniFarina (Menoventi)regia Clément Bonnin, FrançoisePanielproduzione Compagnie PardèsRimonim

Dé-livrance parte dalla domanda “Checosa possiamo fare?”, scommettendo sulpotere di un dado che fornisce indicazionisugli elementi della scena: scenografia,costumi, azioni. Le regole sono dichiarateall’inizio dello spettacolo, svelando ildispositivo scenico: il canovaccio si reggesulla fatalità, e né attori né spettatori sannoche cosa accadrà.A seguire presentazionedella rivista “Numéro O/1 Discorsopubblico” con Fanny & Alexander.

In scena il 15 novembre

Il falò delle novità livecon Stefano Bartezzaghi e LuigiDe Angelisascolti musicali a cura di Dust

Attualizzando il titolo del suo ultimo libro,Il falò delle novità live è una serata in cuiStefano Bartezzaghi, enigmista e saggista,dialoga con il regista di Fanny & AlexanderLuigi De Angelis scambiando pensieri sullacreatività e le sue forme. Il dialogo procede aritmo di musica e scambi col pubblico, fino aimmergersi nel fuoco di una festa.Stefano Bartezzaghi scrive su temilinguistici e culturali per “La Repubblica”,“l’Espresso”,“il Venerdì”, curando alcunerubriche fisse (Lessico e Nuvole,Come dire,Fuori di testo). Il falò delle novità. Lacreatività ai tempi dei cellulariintelligenti (Utet,2013) è la sua piùrecente pubblicazione.In scena il 24 aprile

Fèsta 14 Ravenna . Via Maggiore 137/B . Tel. 0544 215713

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progetto a cura di E-production:ErosAntEros, Fanny & Alexander,gruppo nanou, Menoventi

Quattro giorni di esposizioni, incontri,installazioni, spettacoli, radio e dj set.Unacollana di appuntamenti in cui gli artisti diE-production costruiscono un’occasioneunica per mostrare al proprio pubblicoprime creazioni, schegge di visioni,materialidi lavoro, scintille inedite che guidano leproprie opere.Oltre alle presenze diErosAntEros, Fanny & Alexander, grupponanou e Menoventi, sono programmatieventi speciali e ospitalità inedite:disegnatori, fotografi, studiosi in dialogoattivo, visionario e multiforme con laprogrammazione teatrale.

In scena dall’8 all’11 maggio

Cisimv.le Parini, 48 - Lido Adrianotel. 0544 36239

Inizio spettacoli ore 21

Cobain Affaireserata ludica con gli OrtographeIn scena il 10 novembre, ore 18

Loretta Strongcon Margherita Ortolaniregia Giuseppe Isgròproduzione Phoebe Zeitgeist

Copi corre per il palcoscenico, reggendo ilsuo topo di peluche.Strilla, grida,piange,urla.È su un’astronave che ruota intorno

alla terra, o forse sono solo il delirio el’immaginario viaggio di una pazza che hapreso troppe pasticche o che è troppo in làcon il delirium tremens da vedere glianimali come i Visitors?In scena il 22 febbraio

Paranza / Il miracolodrammaturgia Katia Ippasocon Nené Barini, GermanaMastropasqua,Alessandra Roca,Enrico Roccaforteregia Clara Gebbia ed EnricoRoccaforteproduzione Teatro Iaia e Teatri delSacro

In una grande città nell’Italia del 2013,quattro individui si trovano per strada: cisono finiti. Si riuniscono in Paranzachiedendo come un miracolo ciò che ieri eraconsiderato un diritto

In scena il 29 marzo

Festa della RepubblicaDal 31 maggio al 2 giugno

Sulla difficoltà di dire la veritàlettura-concerto da Bertolt Brecht(Prima assoluta)ideazione Davide Sacco e AgataTomsiccon Agata Tomsiclive electronics e regia Davide Saccoproduzione E / ErosAntEros,CISIMIn scena il 31 maggio

Centro Valtortovia Faentina, 216 Fornace Zarattini

fuori fuocodrammaturgia e regia di Matteo Cavezzalicon Gaia Gardella, Chiara LiVecchi,Antonio Maiani,Massimiliano Rassuallestimento spazio scenico ElenaFerriillustrazioni di David De LasHerasproduzione TeatrOnnivoro

Boris e Vorto sono due trentenni disoccupati.Attendono in una surreale sala d’aspetto diessere chiamati per un colloquio, senzasapere per quale lavoro sia.Tra grottesco eironico questa loro attesa è il centro dellospettacolo, rilettura contemporanea e socialedel Godot beckettiano.Sulla scena fannoirruzione altri due personaggi che portanoulteriore scompiglio nelle idee già confusedei protagonisti. La famosa EuglenaParallassi, famosa unicamente per la suafama, e Mosca, essere antropomorfoutilizzato come fenomeno da baraccone.Boris e Vorto scoprono che per perdersi non ènecessario muoversi.

In scena il 29 novembre,ore 22.Repliche tutti i giorni (escluso il 2e il 5) fino all’8 dicembre,ore 21

Ardis Hallvia Bondi, 3 (zona Bassette)tel. 0544 36239per info e iscrizioni ai laboratori: tel. 0544 456716

Homunculusdi Francesca Proiacollaborazione artistica di DaniloConti,Antonella Piroliin convenzione con Assessorato allaCultura del Comune di Ravennacon il sostegno di Regione Emilia-Romagnaproduzione TCP - Tanti CosiProgetti

L’edizione 2013 di Homunculus presentail progetto Esperienza della montagna.Persette giorni alcuni artisti del territorio sonoinvitati singolarmente a sperimentare unasorta di esercizio sottile che tende a portarea un’esperienza, istantanea e circoscritta neltempo,di visione interiore, attraverso unapercettività e una sensorialità dilatate.Ogniartista è invitato a ricreare lo spazio in cuisostare. Partecipano Silvia Costa, Luigi DeAngelis,Dacia Manto,MargheritaManzelli,Antonella Piroli, SergioPolicicchio,Giorgia Severi.Il processo è aperto al pubblico, che potràaccedere allo spazio in piccoli gruppi.

In scena dal 3 al 9 novembre,ore 19, 19.40, 20.20

LaboratoriMemea cura di Menoventi e grupponanou Laboratorio aperto a tutti, senzavincoli di formazione. Si divide indue moduli, frequentabili insieme oseparatamente: un percorso teatralee un percorso di danza. È previstoun incontro gratuito precedentel’iscrizione: venerdì 29 novembre ore19.30 presso Istituto ex Salesiani diFaenza (via san Giovanni Bosco, 1).In collaborazione con ScuolaComunale di Musica “G. Sarti”.Evento performativo finale inprogramma al teatro Masini diFaenza il 23 marzo 2014.

Pianeta gialloFanny & Alexander cura un percorsolaboratoriale rivolto a bambini dietà compresa fra i 6 e gli 11 anni.Tutti gli incontri si tengono pressoArdis Hall.Appuntamenti: martedì 4 emercoledì 5 marzo ore 16 e martedì1 e mercoledì 2 aprile ore 16.

Residenze artistichePardès Rimonim e Menoventi

11-23 novembre

(apertura pubblica il 22 novembre,ore 21, )

Emilio Macchia

7-13 aprile

Stefano Bartezzaghi

24-26 aprile

Fratto_X

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Edizione “zero” per la stagione che, con la sua apertura conse-guente al lungo restauro, sarà ospitata dal bellissimo Ridotto delTeatro Masini. La stagione sarà aperta dalla compagnia Fanny &Alexander con Discorso Grigio.

Terza tappa di un lungo progetto teatrale di Fanny & Alexanderdedicato ai discorsi rivolti a una comunità, Discorso Grigio esplo-ra le forme e le retoriche degli interventi politici ufficiali.Giocando con i luoghi comuni dell’oratoria politica ed esaltandole potenzialità di una parola calata in una drammaturgia intrec-ciata e volutamente sorprendente, Marco Cavalcoli, già virtuosointerprete del ventriloquo Mago di Oz, incarna qui, in chiaveconcertistica, un misterioso Presidente alle prese, tra i tanti river-beri passati e presenti di una memoria storica incancellabile, conun importante discorso inaugurale da pronunciare alla Nazione(22 gennaio ore 21).Seguirà la Compagnia della Fortezza di Volterra con Mercuzio edaltre utopie, uno spettacolo composto da racconti, pezzi teatra-li e video sulla storia della Compagnia della Fortezza, che vedràprotagonisti il regista e fondatore Armando Punzo e lo storicoattore Aniello Arena (2 febbraio ore 21).Terza ed ultima compagnia della rassegna sarà la SocietasRaffaello Sanzio con Dialogo degli schiavi: una ballata che faparte del ciclo Il Regno profondo che Claudia Castellucci ha

scritto per recitare o per cantare in prima persona. Il suo valoretestimoniale implica la sua esibizione. Il testo si ripromette di regredire in uno stato di pura percezionedei fenomeni del mondo, dove tutte le cose dell’abitudine sononuove, rivedute dopo un lungo sonno. Dove è naturale interrogarsi sulle cose più semplici e meccani-che. Dove è necessario sospendere la comodità proveniente dallaassodata concretezza delle cose che si hanno e delle relazioniche si sanno (2 marzo ore 21).

Teatro contemporaneo a Faenza

ORARI:mar. mer.:9-12.30 15-19

giovedì: 9-17

venerdì sabato: 9-18

CHIUSO LUNEDÌ

ravenna • via mazzini 3 • tel. 0544 212863 • [email protected]

Ridotto del Masini: al via la nuova stagione aperta da Fanny & Alexander

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Artificerie Almagiàvia Almagià, 2tel. 0544 483460

Inizio spettacoli ore 16.30

Pinocchiospettacolo musicale per attori,pupazzi e... un burattino di legnoper bambini a partire dai 5 annidalle tavole originali di AlainLetort colorate da Gianni Plazzipupazzi di Mauro Monticellimusiche originali di ClaudioCapucci e Morrigan’s Wakecon Roberta Colombo,Andrea eMauro Monticelli, Fabio Pignattaproduzione Teatro del Drago

Da Taiwan a Gerusalemme,da Tunisi aTokio, fino ad arrivare nel 2012 a duetournèe in Cina ed in Texas. Il Pinocchiodel Teatro del Drago ha avuto la fortuna diessere rappresentato e apprezzato neiquattro continenti (Europa,Africa,America,Asia) grazie al suo linguaggio musicale ealla forza delle sue immagini.Dalla pitturaal teatro è il percorso che i Monticelli hannocompiuto per realizzare questa produzioneche dal 1990 ad oggi ha superato le 1000repliche.Teatro del Drago ha cercato inquesta produzione di rendere omaggio alpersonaggio creato da Collodi e amato daibambini di tutto il mondo, facendone unospettacolo che si potesse comprendere aqualsiasi latitudine e longitudine.

In scena il 27 ottobre

A... Pulcinellaspettacolo di burattini per bambinia partire dai 3 annicon Paolo Comentaleburattini Natale Panaro, LucreziaTritoneregia di Paolo Comentaleproduzione La Casa di Pulcinella

Bianco e nero, drammatico e tragicomico,vecchio e allo stesso tempo dal cuoregiovane, spontaneo e generoso, credulone eimbroglione, ingenuo e arguto... èPulcinella, imperturbabile eroe senza tempo!Il protagonista Pulcinella ritrova l’anticavoce dell’Arte grazie all’uso sapiente dellapivetta,un sottile fischietto di metallo chedona alla voce un timbro inconfondibile.Tracapitomboli, frizzi, lazzi e sonorissimebastonate si rinnova l’incanto del teatro deiburattini che vive dell’appassionatoabbraccio con il pubblico la sua forza piùoriginale.

In scena il 10 novembre

Fagiolino Asino d’Orospettacolo di giocoleria, burattini e arte

varia per bambini a partire dai 4 anni

di Francesco Niccolini e Mauro Monticelli

con Mauro Monticelli e Fabio Pignatta

regia di Renato Bandoli

produzione Teatro del Drago

Lo spettacolo travolge il pubblico sin

dall’inizio grazie all’impatto visivo, che

richiama un decadente circo ottocentesco, e

alla sgangherata struttura scenica di

disorganizzati guitti ed artisti ambulanti.

La comicità semplice e immediata è uno

degli elementi costanti che lega i tre

differenti generi che scandiscono lo

spettacolo: il Teatro dei Burattini, l’arte

antica del Cantastorie, la Giocoleria degli

artisti di strada.

In scena il 17 novembre

Teo ha le orecchie curiosespettacolo di teatro di figura

musicale (pupazzi, ombre e attori)

per bambini a partire dai 18 mesi

ideazione e regia Teatro del Drago

e Artesonoraperibambini

con Roberta Colombo e Andrea

Monticelli

produzione Teatro del Drago

Teo è un piccolo coniglio con le orecchie

grandi.È così piccolo che ancora non

parla,ma si fa capire molto bene, come

tutti i cuccioli.Gli piace ascoltare.Ma

proprio tutto: il rumore del biscotto che

viene mangiato, il suono della sua pipì, il

brontolio della sua pancia, lo sciabordio

delle onde sul bagnasciuga, il cigolio

dell’altalena, la presenza del silenzio.

La mattina quando si sveglia, si alza, si

veste e inizia ad ascoltare.È proprio il

suo gioco preferito: gli scappa da ridere e

alla fine della giornata alla luce della

luna Teo prova a cercare le immagini che i

suoni gli hanno lasciato, poi pieno di

armonie chiude gli occhi, si addormenta e

sogna.

In scena il 24 novembre, alle ore10, 11.30 e 16.30

Auto da criação do mundo

spettacolo di marionettetradizionali portoghesi per tutto ilpubblico a partire dai 14 anniproduzione Bonecos de SantoAleixo (Centro Dramatico diEvorà- Portogallo)

I “Bonecos de Santo Aleixo”, proprietà del“Centro Dramatico de Evora”, sono usati dauna “famiglia”, costituita da attoriprofessionisti, che garantisce lasopravvivenza dello spettacolo, assicurandocosì la continuità di questa straordinariaespressione artistica della regione portoghesedell’Alentejo.Conosciuti e apprezzati intutto il Portogallo, i “Bonecos de SantoAleixo”hanno esportato nel mondo questaloro tradizione artistica, partecipando aimaggiori festival teatrali, in Spagna,Belgio,Olanda, Inghilterra,Grecia,Mozambico,Germania,Macao,Cina,Tailandia,Brasile,Russia,Messico e Francia.In scena il 30 novembre,alle ore 21

Tutti vanno alla capannaspettacolo di burattini per bambinia partire dai 3 annidi e con Luca Paci e RobertoPrimaveraproduzione Teatro alla Panna

È uno spettacolo che si ispira al Presepe,dando vita ai suoi personaggi colti nellaconcitazione del cammino verso laCapanna. I Re magi, due soldati romani,un contadino e sua figlia, un cane e unagnello sono i protagonisti di storie che sialternano e si intrecciano. L’evento èvissuto da tutti i personaggi con curiositàed eccitazione, ne intuiscono l’importanzasenza riuscire ancora a decifrarne lasostanza. Da ciò una rappresentazione delPresepe in una atmosfera di movimentataquotidianità, da cui scaturisce unacomicità leggera e rispettosa dell’aspettoreligioso.Prima dello spettacolo, laboratori e, aseguire, l’arrivo della Befana.In scena il 6 gennaio

Joseph_kidsspettacolo di danza e video perbambini dai 6 annidi Alessandro Sciarronicon Michele Di Stefanoe un performer online MarcoD’Agostinconsulenza drammaturgicaAntonio Rinaldi

produzioneCorpoceleste_C.C.00#in coproduzione conArmunia/Festival Inequilibriocon il sostegno di Teatro Stabiledelle Marche e AterDanzain collaborazione conTeatro Pubblico Pugliese / LaScena dei Ragazzi, CantieriDanza-Ravenna e E/Ravenna viso-in-aria nell’ambito della rassegna didanza contemporanea Today ToDance

Dopo il grande successo di Joseph, ilprimo solo di Alessandro Sciarroni, che havisto la luce nel 2011 e che in meno didue anni è stato presentato in 10 paesieuropei all’interno delle più interessantiprogrammazioni di teatro e danzacontemporanea, l’autore torna a rifletteresui meccanismi della creazione scenicaripensando la produzione per il pubblicodell’infanzia. In JOSEPH_kids ununico interprete, un uomo solo, davanti aun computer portatile, va alla ricercadella sua immagine mentre questa vienedi volta in volta deformata e scompostaattraverso una webcam ed effetti video.Lagrande immagine proiettata ingloba inquesto percorso il giovane pubblico insala, con un finale inaspettato.JOSEPH_kids offre ai più piccolil’occasione di osservare i mezzitecnologici come possibili veicolatori dicreatività e non di mera alienazione, eprende in considerazione la profondaintelligenza e intuizione che ogni giovanespettatore (e possibile performer) portacon sé.In scena il 19 gennaio

Il lupo e i sette capretti

spettacolo d’attore e pupazzicomico e divertente, ricco dicanzoni, momenti esilaranti epoetici, per bambini dai quattroannidi e con Daniele Debernardiproduzione Teatrino dell’ErbaMatta

Un lupo si aggira attorno all’ovile dove 7capretti sono immersi nello svolgimentodelle loro attività quotidiane preferite: c’èchi suona, chi mangia, chi si guarda allospecchio e chi vorrebbe dormire. La piccolacomunità però vive sempre nell’attesa che illupo cattivo un giorno o l’altro venga arubare e divorare tutto ciò che trova.

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L’occasione per il famelico lupo PepitosGonzales (lupo della nostra storia), sipresenta quando mamma capra esce, poichéè invitata alla festa di compleanno della ziaFiorella. Il terrore si instaura nell’ovile,maper fortuna,uno dei 7 capretti è lo sceriffoJoe di Caprio che vuol riportare un po’d’ordine nel suo ranch.In scena il 2 febbraio

Il brutto anatroccoloviaggio musicale per ombre epupazzi per bambini a partire dai4 annidi Hans Christian Andersencon Graziella Spadafora eMeruska Staropoliregia di Dora Riccaproduzione Teatro dell’Acquario

Lo spettacolo mette in scena la famosissimafavola di Andersen, rispecchiandone lastruttura del racconto, ma mettendoparticolarmente in evidenza i problemi cheogni individuo incontra nel difficilepercorso alla ricerca della propria identitàe nell’affermazione di se stesso. Si poneanche l’accento sull’inadeguatezza dellasocietà di fronte a tutto ciò che è “diverso”.Gli animali da cortile disprezzano quelloche non conoscono, mentre gli uccellimigratori sanno volare alto e conoscono ilmondo, altre lingue, altri climi e per questosono aperti e tolleranti. Con le tecniche delteatro di figura e delle ombre ci si immergein una atmosfera onirica, coadiuvata damusiche e canti originali.In scena il 16 febbraio

Peter Panspettacolo di figura e di attore perbambini a partire dai 3 annidi Lino Terra e Renato Patarcacon Vincenzo Di Maio,AgostinoGamba, Natascia Zanniregia di Lino Terraproduzione Teatro del Canguro

C’è una stanza: quella di Wendy e deglialtri bambini dove a volte c’è anche unamamma che racconta storie. Lì tutto ècaldo, protetto, rassicurante... forse un po’monotono. Di fuori al contrario c’è ilmondo di Peter: senza obblighi, senzaregole pesanti, pieno di cose e di esseristrani e suggestivi, perché la fantasia el’infanzia sono proprio così. C’è il paese diPeter e degli altri “bambini perduti”: unpaese che esiste solo perché lo si vuoleraccontare e perché si ha voglia di vederlo.C’è infine una finestra dove Peter vola per“predare” storie, attraverso la quale entranoed escono: fate, bambini, sorrisi strappati,baci non dati, occhi sgranati, voglie, paure,sogni, speranze, e tutti quei pensieri, cosìleggeri, che ti sollevano dolcementenell’aria e ti fanno volare.

In scena il 23 febbraio

I tre porcellini

spettacolo di teatro d’attore perbambini a partire dai 4 annitesto di Marina Allegricon Lorenzo Frondini, FaustoMarchini, Massimo ClaudioPaternòregia di Maurizio Berciniproduzione Fontemaggiore

I tre porcellini è un classico raccontoinglese, una di quelle storie che i nonniraccontano ai nipotini di generazione ingenerazione. La prima versione scrittarisale probabilmente al 1843 e da allorala fiaba ha subito innumerevoli modifiche.In alcune storie i primi due porcelliniriescono a sopravvivere, in alcune il lupoviene mangiato, mentre in altre scappasconfitto con la coda in fiamme. In questospettacolo si è rimasti fedeli alla versionedel racconto più simile all’originale: iprimi due porcellini muoiono, il lupo vienemangiato dal terzo, simbolo dellasopravvivenza e della capacità di prevederele cose. Data l’età dei bambini a cui ci sirivolge si è cercato, con semplicità, didelineare tre caratteri di porcellino, cheportassero già nel nome la storia di undestino: Pigro, Medio e Saggio. Nellospettacolo la figura del lupo, recitato aturno dagli attori, gioca tra la necessitàanimale di seguire la propria natura e lavoglia di fare paura, nella consapevolezzache ai bambini un po’ piace avere paura…Prima dello spettacolo, laboratori e, aseguire,Gran Ballo di Carnevale.

In scena il 1 marzoAnche a Lugo il 2 febbraio

Teatro Rasivia di Roma, 39tel. 0544 36239

Che sì che no

opera teatrale per bambini dai 2 ai 5

anniproduzione Drammatico Vegetale

Uno spettacolo che racchiude il tema dellascelta e della crescita attraverso di essa.Uncolore che sporca una carta, una mano chefruga nella sabbia, un pezzo di legno che cadeper terra e... poche parole. Il bambino guarda,ascolta, tocca tutto quello che ha attorno a sée, facendo delle semplici scelte, scopre e inter-preta il mondo; intanto cresce e da un appa-rente e banale sì-no costruisce, passo dopopasso, un mondo complesso di relazioni con lepersone e le cose. Poche semplici parole per rac-contare i sì e i no attorno ai quali ruota l’eter-no presente dell’infanzia.In scena l’1 dicembre,ore 11.30

Uno, due, tre...opera teatrale per bambini dai 2 ai 6anniproduzione Drammatico Vegetale

Uno,due, tre, cinque,dieci, trentatrè… Inprincipio, in mezzo al nero c’è il bianco;poiviene il rosso e a seguire il blu. Infine appare ilgiallo.Questa è una semplice storia di coloriche pare ricavata da un quadro di PietMondrian.Sì, è vero,ma c’è dell’altro.Uno,due, tre,non è proprio un quadro… forse lopossiamo definire un affresco a tre dimensioniraccontato da due attori di poche,anzi pochis-sime parole.Senza parole… loro parlano dicielo e mare,di cose della vita e della meravi-glia di sorprendersi per il volo di un uccello,perun pesce che guizza nell’acqua,per una pallache rotola.E dire che tutto comincia con untizio che sbuccia una mela e alla fine si accorgeche la luna è una lampadina…In scena l’8 dicembre, ore 11.30

Ravenna, via Romea 122/A (sopra Oscar Elettronica)

tel. 0544.61179 - [email protected]

www.maramaoravenna.it

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UNO SPAZIO A MISURA DI BAMBINO

Piccolissimostudio-spettacolo di teatro di figura conombre e pupazzi per bambini dai 24 mesiai 5 anniproduzione Teatro del Drago in collaborazione con Immaginante

C’è un prima e c’è un dopo.È buio,ma non hopaura, è caldo e i suoni sono tutti dolci e lon-tani, poi il presente e via... ecco la luce, tutto èin bianco e nero, quanti rumori.Ma perchétutti urlano? Ma non ho paura, lo stesso caldo,lo stesso suono c’è ancora e mi abbraccia.In scena il 15 dicembre,ore 11.30

Pop upUn fossile di cartone animato

spettacolo per bambini dai 3 anni eadultiproduzione Teatro delle Briciole- I Sacchi di Sabbia

in collaborazione con Ravenna viso-in-aria, E-productionprologo in musica dell’IstitutoSuperiore Studi Musicali G.Verdi

Reinventando il libro animato in forma teatra-le,Pop up intreccia le microstorie di un bam-bino di carta e di una piccola, enigmatica sfera.Le loro avventure danno origine a un giocosimbolico di geometrie e di metamorfosi che

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cartellone ragazzi e di figuraFaenza

Teatro Masinipiazza Nenni, 3tel. 0546 21306

Inizio spettacoli ore 16

Sette note in Fuga di Fabrizio Cassanelli,Donatella

Diamanti, Letizia Pardicon Chiara Pistoia, Francesca Pompeoregia di Fabrizio Cassanellimusiche di Elisa Tasselliproduzione Fondazione Sipario Toscana

Sette note in Fuga si fonda sulla concretaesperienza del mondo sonoro che l’infanziaeffettua attraverso l’espressione vocale, larelazione con il corpo e la manipolazioneludica dell’oggetto sollecitando la sensibilitàe la percezione del bambino attraverso formevisive e sonore, invitandolo ad attivare unapropria ricerca di senso, analogamente a ciòche egli fa quando anima i propri giochi. Inscena due attrici e danzatrici scoprono isuoni e la musica giocando con gli oggettiche li producono. Corde, bidoni, assi, tubi,carta usati in modo inventivo e insolito sug-geriscono la configurazione di veri e propristrumenti musicali: pianoforte, violino, fisar-monica, flauto fino a comporre una grandeorchestra immaginaria.In scena il 10 novembre

L’Orchetto

di Suzanne Lebeau con Claudio Casadio e Daniela Piccariregia di Marcello Chiarenzamusiche di Marco Biscarini (Ed.MusicaleBorgatti)produzione Accademia Perduta/RomagnaTeatri

Una delle più recenti e acclamate produzionidi Accademia Perduta, La pièce, scritta daSuzanne Lebeau, vanta altresì le bellissimemusiche originali di Marco Biscarini.L’Orchetto vive solo con sua madre in una casanel cuore di una foresta impenetrabile, in unluogo ritirato, lontano dalla comunità del vici-no villaggio. Pensa di essere un bambino cometutti gli altri ma, il primo giorno di scuola, isuoi compagni si accorgono subito della suadiversità: è il figlio di un orco che, però, unamadre amorevole ha cresciuto con infinita tene-

tocca aspetti centrali di quell’immaginario: lafantasia, l’invito, la minaccia, il sogno.Dueattrici, che sono insieme animatrici, danno vitae voce ai due protagonisti di carta,giocandosull’apparizione delle figure e delle forme neltempo, sugli intrecci di esse con i loro corpi, sulmovimento e sull’illusione del movimento, sullasincronicità tra voci e tra voci e immagini.In scena il 15 febbraio, ore 17

La Bella e la Bestiateatro di figura per bambini dai 5 anni produzione Teatro del Canguroprologo in musica dell’IstitutoSuperiore Studi Musicali G.Verdi

Solo una carezza, forse uno sguardo,un sorriso.È bastata una carezza e Bella ha rotto d’incan-to quel maleficio che si chiama paura e pregiu-dizio.È bastato quel gesto perché la Bestia rive-lasse d’un tratto tutta la sua umanità e la sua“bellezza”.Con quella carezza infatti Bella hadimostrato di essere capace di vedere oltre l’ap-parenza.Di analoghi atteggiamenti i bambinisono naturali “portatori sani” e spesso sono gliadulti a incrinare la loro positiva propensioneverso l’“altro” e a suggerire comportamentidiscriminanti.Antoine de Saint-Exupéry nel suo“Il piccolo Principe” sintetizza in una frase iltema de La Bella e la Bestia quando affermache “l’essenziale è invisibile agli occhi”.In scena l’8 marzo, ore 17Anche a Russi il 9 marzo

Vulkano

via Cella, 261 - S. Bartolotel. 0544 36239

Inizio spettacoli ore 15.30

I rompiscatole narrazione giocosa e interattiva per bam-bini dai 3 annidi e con Fabrizio Silei

Fabrizio Silei è un artista particolarmenteattento al gioco creativo e concettuale e i suilibri illustrati realizzati con carta e cartone simuovono a cavallo fra arte contemporanea,design e fotografia. I rompiscatole è una nar-razione giocosa e interattiva che vede protago-nisti bambini e genitori, nello scoprire quantopuò essere divertente rompere le scatole, trasfor-marle in altro, esprimendo se stessi, creativa-mente.In scena il 19 gennaio

La Principessa di Ravenna e il Follettodella pinetateatro di narrazione con pupazzi perbambini dai 3 annidi e con Vladimiro Strinati

Una Principessa, un Folletto della pineta, uncavallaio sono i protagonisti di questa fiabache sa di more, viole, asparagi selvatici, funghispugnoli.Clarissa, la figlia del re, durante una

delle sue quotidiane passeggiate in pineta ècolpita da un incantesimo. Linchetto, il follettodispettoso del bosco, la rimpicciolisce fino afarla diventare piccola come lui, tanto da poterabitare dentro un fungo. In aiuto della giovanearriva Ciuffo, allevatore di cavalli che la salvaed evita così che tutta la pineta, da Cervia aRavenna, venga bruciata.In scena il 26 gennaio

Ferramenta ludica

narrazione con giochi e oggetti per bam-bini dai 3 annidi e con Roberto Papetti

Ferramenta ludica è un viaggio alla scopertadel gioco inaspettato, attraverso l’osservazionesemplice e quindi molto profonda di RobertoPapetti, artista e instancabile giocattolaio diRavenna. Si tratta di un omaggio al giocare, al

pensiero e all’atto creativo che si nutre di ele-menti semplici e di soluzioni inaspettate.In scena il 2 febbraio

Quattro volte Andersenteatro di figura e narrazione per bambinidai 3 anniproduzione Drammatico Vegetale

Quella di Andersen è stata una vita spesa ascrivere e raccontare storie, a ritagliare strane edivertenti figurine nella carta, per animare ilsuo personale, onirico teatro di vita. La totalededizione alla scrittura è stata poi premiatadalla riconosciuta popolarità universale discrittore di fiabe e racconti. Lo spettacolo ricor-da l’autore danese utilizzando proprio gliingredienti più significativi del suo mondofantastico, combinandoli, per tre volte più una,in differenti maniere.Una scatola di cartone èuno scrigno microcosmo di ricordi: un pisellorinsecchito, un vecchio soldatino… la scatolastessa trasformata in teatrino, una forbice epoco altro, raccontano le avventure de Laprincipessa sul pisello, delle due lumachinedella Famiglia felice e de Il Tenace soldati-no di stagno.In scena il 9 febbraio

Animali & Accessori

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cartellone ragazzi e di figuraFaenza

cartellone ragazzi e di figuraLugo

stati scelti tre racconti, guarda caso,molto“diversi” tra loro! La tecnica utilizzata è il tea-tro di narrazione, nel quale gli attori lavoranosoli sulla scena, senza scenografie né oggetti,con il corpo e con la voce, alla ricerca di unrapporto emozionale e profondo con il pubbli-co, per colpire al cuore.In scena il 19 gennaio

Fiabe ritrovatedi Valentina Renzulliliberamente ispirato al libro Fiabe umbredi Donato Loscalzocon Enrico De Meo, Lorenzo Frondini,Nicol Martiniregia di Beatrice Ripoliproduzione Fontemaggiore

Due uccelli dalle piume variopinte sono in

rezza. Per sfuggire all’attrazione irresistibileche prova per il sangue fresco, l’Orchetto dovràaffrontare tre difficili prove, dalla cui riuscitadipenderanno la sua crescita, la sua trasforma-zione e la sua salvezza. Se saprà superare que-ste prove, il coraggioso protagonista potrà esau-dire il grande sogno di essere accettato, contutte le sue differenze e le sue contraddizioni,all’interno della comunità del villaggio.L’Orchetto, con i suoi sei anni, la sua forzastraordinaria e la sua terribile eredità, ciriconcilia con la nostra parte oscura, in unastoria che racconta la diversità ma anche laforza di lottare per cambiare se stessi, per affer-marsi e per vincere i propri limiti.In scena il 15 dicembre

Il tenace soldatino di stagno e altre storiedi Roberto Anglisani e Liliana Letteresecon Liliana Letterese e Andrea Lugliregia di Roberto Anglisaniproduzione Il Baule Volante

Lo spettacolo rappresenta un percorso, articola-to su tre racconti, sul tema della diversità. Sitratta di un argomento complesso ed attuale,che la compagnia affronta attraverso storie chepossano mostrarlo sotto molteplici aspetti.Masoprattutto che possano appassionare e coinvol-gere, commuovere e divertire. E alla fine sono

missione per il loro re: ritrovare le fiabe origi-narie dell’Umbria. Il re degli uccelli possiedetutte le fiabe italiane tranne quelle umbre, per-ché sembra che in questa regione, stranamente,non ne siano mai state inventate.Così, dopo unlungo viaggio, finalmente arrivano in Umbriaper iniziare la loro ricerca. Sono stanchi eaffamati, preoccupati per le loro magnifichepiume che nel frattempo si sono un po’ sciupatee soprattutto, vanitosi e sciocchi come sono, noncapiscono il senso della loro impresa. Per loro lefiabe non hanno alcun valore, sono sciocchezzeche si raccontano ai bambini e credono che illoro re sia diventato un vecchio rincitrullito.Con immenso stupore dei due uccelli però, ilviaggio attraverso le fiabe umbre si rivela riccodi grandi emozioni e dopo aver imparato cosasono l’amore, il coraggio e la paura, fannoritorno dal loro re, orgogliosi di potergli conse-gnare un grande tesoro.In scena il 16 febbraio

Teatro Rossinipiazzale Cavour 17tel. 0545 38542

Inizio spettacoli ore 16

I tre porcellini

spettacolo di teatro d’attore perbambini a partire dai 4 annitesto di Marina Allegricon Lorenzo Frondini, FaustoMarchini, Massimo ClaudioPaternòregia di Maurizio Berciniproduzione Fontemaggiore

I tre porcellini è un classico raccontoinglese, una di quelle storie che i nonniraccontano ai nipotini di generazione ingenerazione. La prima versione scrittarisale probabilmente al 1843 e da allorala fiaba ha subito innumerevoli modifiche.In alcune storie i primi due porcelliniriescono a sopravvivere, in alcune il lupoviene mangiato, mentre in altre scappasconfitto con la coda in fiamme. In questospettacolo si è rimasti fedeli alla versionedel racconto più simile all’originale: iprimi due porcellini muoiono, il lupo vienemangiato dal terzo, simbolo dellasopravvivenza e della capacità di prevederele cose. Data l’età dei bambini a cui ci sirivolge si è cercato, con semplicità, di

delineare tre caratteri di porcellino, cheportassero già nel nome la storia di undestino: Pigro, Medio e Saggio. Nellospettacolo la figura del lupo, recitato aturno dagli attori, gioca tra la necessitàanimale di seguire la propria natura e lavoglia di fare paura, nella consapevolezzache ai bambini un po’ piace avere paura…In un susseguirsi di situazioni comiche edintense, si arriva all’inevitabile finale dellupo nella pentola, senza mai però caricarei personaggi di connotazioni tropponegative né positive, lasciando piuttostoche la storia abbia il suo corso, nel dubbioche, tra la scelta di una vita breve magiocosa ed una lunga e laboriosa, la“Natura” faccia spesso l’ultima mossa.In scena il 2 febbraioAnche a Ravenna il 1 marzo

Alice attraverso lo specchioliberamente ispirato al racconto omomimodi Lewis Carrollteatro d’attore e figura, con videoproiezio-nidi Ezio Antonelli, Pietro Fenati, ElviraMascanzonicon Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni,Giuseppe Viroli figure Pietro Fenati, Elvira Mascanzonimusiche originali Luciano Titiregia Pietro Fenati

Quello dello specchio è un altro mondo, cheobbedisce a regole differenti, dove la destra e lasinistra si scambiano posto, dove il sopra e ilsotto sono “sottosopra”, dove il tempo può scor-rere all’incontrario, dove accadono tante stra-nezze simili. Basta però oltrepassare lo specchioin compagnia di Alice perché quelle stranezzediventino cose normali (da quel punto di vista,forse è il mondo reale che ubbidisce a regole

strane).Alla fine della storia, come capita nellavita reale,Alice è diventata un po’ più grande.La vita è un gioco, un gioco è la vita.In scena il 16 febbraio

Il cantafavoledi e con Valentino Draganoproduzione Kosmocomico Teatro

Questo spettacolo è il frutto di una lungaricerca sul lavoro dei cantastorie antichi, ri-proposti in chiave moderna per il pubblico del-l’infanzia.Luminarie circensi, tanti strumenti musicali,teli dipinti a quadri dalla pittrice Alessia

Bussini per seguire le vicende narrate; un can-tastorie che suona, recita, canta le fiabe dellatradizione italiana e non, con l’aiuto di chi-tarre, sax, flauti, organetto e chincaglierievarie. Storie note e meno note, pescate qua e làtra le varie tradizioni orali. Il tutto riscritto inmusiche, rime e filastrocche originali, in ritmiserrati e dilatati, in momenti divertenti o piùdrammatici, da ridere o da ascoltare con atten-zione. La musica e il canto naturalmente lafanno da padrona;ma anche le immaginidipinte, l’azione, il gesto e in qualche casol’aiuto del pubblico, contribuiscono a creare leatmosfere giuste: la storia la racconta uno solo,ma vive grazie all’immaginario di tutti.In scena il 16 marzo

RAVENNA - via Benaco 59 - Tel/Fax. 0544 271763 Cristiana 333 3427633 - [email protected]

Associazione sportivadilettantistica

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Teatro Goldonipiazza Libertà, 18tel. 0545 64330

Inizio spettacoli ore 17

Strega Bistrega

ispirato alla fiaba Il bambino nel saccodi Italo Calvinocon Cora Presezzi,Dawid Job WasiulevskaRocca, Fabio Traversaregia di Fabio Traversa con la collabora-zione di Tiziana Lucattini

produzione Ruota Libera Teatro

Una strega ostinatamente ignorante, quasi unasopravvissuta di una tradizione “streghesca”antica e superata.Non sa, o non vuole sapernedi più.Una fame atavica la divora.Deve trova-re da mangiare e non è facile, e allora ancheun bambino diventa un pasto invitante.Unafiglia ignorante anche lei,ma curiosa.Di unacuriosità particolare per una giovane strega checonosce di fatto solo erbe, frutta, intrugli magi-ci e bestie boschive.Esistono altri esseri almondo? E come sono fatti? Come sono fatti ibambini? «Boh...!» risponde la Strega,ma lacuriosità della figlia diventa anche la sua.Epoi un bambino: presenza e assenza. I suoi gio-chi, le sue abitudini.Ripreso e sorpreso nellasua quotidianità.Cosa c’entra lui, così norma-le, col mondo delle streghe? Ma il suo sguardoha un luccichio, insondabile.Un ponte tra larealtà e la fantasia? In scena il 17 novembre

Goccia a gocciaLe avventure

di un piccolo fiumedi Ferruccio Filipazzicon Ferruccio Filipazzi,Massimo Ottoni

È una storia di crescita, una storia di inizia-zione.Una goccia, due gocce,mille gocce… unfiume.Acqua trasparente, acqua che corre,salta, si tuffa. Incontra sassi, pesci, alghe epiante. Il fiume come un bambino.All’inizio,goccia a goccia, passo passo, i primi salti, ituffi, capriole e capitomboli… e poi le corse, lecorse… La notte arriva all’improvviso, proprioadesso che c’è da attraversare il bosco e la lunatra le foglie disegna ombre e animali feroci. Letinche, le carpe, i lucci, come nonni pazienti,raccontano cento volte al piccolo fiume unastoria piena di avventure e di colori che arrivafino al mare. «Ancora, ancora!».Ma gli occhisi chiudono, è tempo di sognare… il mare! In scena il 1 dicembreAnche a Cervia il 7 dicembre

Attento Pierino...arriva il lupo!d di Andrea Luglitratto da Pierino e il lupo di SergejProkofiev

con Liliana Letterese,Andrea Lugli,Nicola

Zampieri

regia di Andrea Lugli

produzione Il Baule Volante

La celebre fiaba di Pierino e il lupo,musicata

da Sergej Prokofiev, narra la storia di un

ragazzo che, con l’aiuto dei suoi inseparabili

amici animali, riesce a catturare un ferocissimo

lupo.Ogni personaggio della storia è contrad-

distinto da uno specifico strumento musicale

che ne facilita l’identificazione e che ha reso

giustamente notissima questa fiaba musicale

che Prokofiev aveva composto con lo scopo di

educare alla musica i ragazzi delle scuole ele-

mentari russe. L’allestimento vede in scena un

direttore d’orchestra-narratore, che presenterà e

condurrà i bambini attraverso la storia,messa

in scena da una serie di pupazzi animati a

vista. Lo spettacolo è stato prodotto nel 1999 e

vanta, fino ad oggi, oltre 500 rappresentazio-

ni, con partecipazioni a rassegne di rilievo

nazionale.In scena il 15 dicembre

cartellone ragazzi e di figuraBagnacavallo

Teatro Comunalevia Cavour, 10tel. 0544 587641

Inizio spettacoli ore 16.30

Un anatroccolo in cucina

di Simone Lombardellicon Simone Lombardelliregia di Dadde Viscontiproduzione Eccentrici Dadarò

La cucina di un grande ristorante.Un lava-piatti sommerso dal sapone. Suoni e voci cheridono di là dalla porta.Un sogno: quello diessere dall’altra parte, seduto a quella festa, aridere e cantare con chi sta “insieme”.Ma qual-cuno deve pur preparare per la festa! E alloratocca a lui. E mentre secchi, pentole, tazzine epiatti, bicchieri e strofinacci sembrano nonvoler stare mai al loro posto,mentre ad ogniattimo di distrazione paiono prendere vita pro-pria, lui non si abbatte e, anzi, si mette ancor

cartellone ragazzi e di figuraRussi

più d’impegno per fare del suo meglio e,maga-ri, piacere un po’ anche lui...Ma niente, ognitentativo è goffo e ogni speranza un tonfo.Allora non resta che sognare. Sognare di farecome quel brutto anatroccolo, che una mattinasi svegliò e si scoprì cigno pronto per volare...sì, proprio come in quella fiaba.Rievocandol’affascinante atmosfera del cinema comicomuto degli anni ’20, raccogliendo la magiadella pantomima e della clownerie, sorprenden-do con bolle di sapone giganti e bicchieri chesuonano, lo spettacolo, ispirato alla favola de Ilbrutto anatroccolo, tratta con note leggere iltema della diversità, reale o immaginata, ilbisogno di essere accettati e di far parte di ungruppo.Oggetti quotidiani che diventanomezzi magici e fantastici; il linguaggio nonverbale per comunicare temi importanti come ilconfronto con l’altro diverso da noi, e come lapossibilità, ogni giorno, di perdere o sbagliare,anche di cadere,ma senza smarrire mai l’entu-siasmo e il coraggio di rialzarsi e ripartire.In scena il 26 gennaio

Mamma sale papà pepe

di Brigitte Dethier e JES- Ensemble

con Stefano Braschi e Camilla

Frontini!scene

regia di Giuditta Mingucci

produzione Elsinor

È la storia di una coppia che si sveglia al mat-

tino e affronta alcuni momenti della quotidia-

nità: dal fare colazione, al lavarsi, vestirsi, fra

gag, scontri e collaborazione. Lo spettacolo ha

un ritmo serrato, è un’azione continua, quasi

senza parole, che porta all'arrivo – cui si allu-

de a più riprese – di un ospite misterioso…

che chiamerà i protagonisti mamma e papà! I

bambini vengono introdotti con una comicità

delicata e leggera in quel luogo misterioso che

è la “camera dei genitori”; un percorso in cui

mamma e papà vengono messi in scena con

toni anche caricaturali nei rispettivi tratti di

goffaggine, di vanità, di tentativi d’aiuto reci-

proco che a volte riescono e a volte falliscono.

Ogni bambino può riconoscere, poco o tanto,

qualcosa che riguarda anche la sua famiglia e

quelle situazioni quotidiane caratteristiche di

ogni convivenza.

In scena il 16 febbraio

La Bella e la Bestia

teatro di figura per bambini dai 5 anni produzione Teatro del Cangurocon Agostino Gamba,Vincenzo Di Maio,Cecilia Raponicollaborazione artistica NicolettaBriganti, Natascia Zanni, LorellaRinaldi, Umberto Rozziregia di Lino Terra

Solo una carezza, forse uno sguardo,un sorriso.È bastata una carezza e Bella ha rotto d’incan-to quel maleficio che si chiama paura e pregiu-dizio.È bastato quel gesto perché la Bestia rive-lasse d’un tratto tutta la sua umanità e la sua“bellezza”.Con quella carezza infatti Bella hadimostrato di essere capace di vedere oltre l’ap-parenza.Di analoghi atteggiamenti i bambinisono naturali “portatori sani” e spesso sono gliadulti a incrinare la loro positiva propensioneverso l’“altro” e a suggerire comportamentidiscriminanti.Antoine de Saint-Exupéry nel suo“Il piccolo Principe” sintetizza in una frase iltema de La Bella e la Bestia quando affermache “l’essenziale è invisibile agli occhi”.In scena il 9 marzoAnche a Ravenna l’8 marzo

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cartellone ragazzi e di figuraFusignano

Teatro Comunalevia XX settembre, 125tel. 0544 975166

Inizio spettacoli ore 21

Goccia a gocciaLe avventure di un piccolofiumedi Ferruccio Filipazzicon Ferruccio Filipazzi,Massimo Ottoni

È una storia di crescita, una storia di inizia-zione.Una goccia, due gocce,mille gocce…un fiume.Acqua trasparente, acqua che corre,salta, si tuffa. Incontra sassi, pesci, alghe epiante. Il fiume come un bambino.All’inizio,goccia a goccia, passo passo, i primi salti, ituffi, capriole e capitomboli… e poi le corse, lecorse… «Ancora, ancora!».Ma gli occhi sichiudono, è tempo di sognare… il mare! In scena il 7 dicembreAnche a Bagnacavallo l’1 dicembre

Ancora un cappuccettorosso!di Lino Terraliberamente ispirato alla fiaba di Perrault,fratelli Grimm e altre versioni più antichee recenticon Andrea Bartola,Cecilia Raponi,Natascia Zanni

cartellone ragazzi e di figuraCervia

regia di Lino Terraproduzione Teatro del Canguro

Quante altre volte si dovrà raccontare questastoria affinché qualche pericolo sia finalmentescongiurato e il lupo rimanga giustamente“gabbato”? Forse non c’è risposta perché ognu-no deve fare il suo percorso, ognuno deve sba-gliare per proprio conto e deve imparare grazieai propri sbagli.In scena il 14 dicembre

Sotto la neveMinuetto d’invernodi Marcello Chiarenzacon Mariolina Coppola e MaurizioCasali coordinamento di Claudio Casadioproduzione Accademia Perduta/RomagnaTeatri

Quando la Signora Verde torna a casa dallevacanze, si ritrova di fronte un ospite inatteso:nel salotto di casa sua sonnecchia uno stranopersonaggio, simpatico ma un po’ invadente,che si presenta come Signor Bianco. Presto siscoprirà che costui altri non è che l’inverno,giunto innanzi tempo, per fare il suo lavoro.Èl’inizio di una serie di micro avventure comi-che, durante le quali il Signor Bianco ricopredi neve e di gelo l’intera casa,mentre laSignora Verde fa di tutto per spingere lo scomo-do ospite per lo meno al di là della porta… In scena il 21 dicembre

Teatro Modernocorso Renato Emaldi, 32tel. 0545 954194

Inizio spettacoli ore 17

Jack e il fagiolo magicodi Daniele Dainelli e Giovanni Fermacon Daniele Dainelli e Patrizia Signorinispettacolo d’attore e narrazione per bam-bini dai 3 agli 8 anni liberamente trattoda Jack e il fagiolo magico di J.Jacobs regia di Marina Signorini e GiovanniFermaproduzione Fratelli di Taglia

Un carosello di parole volano tra cielo e terra,sembrano lucine che ora si accendono e ora sispengono e si rincorrono nello spazio scenico ecome in un puzzle si sistemano una accantoall’altra, piano piano prendono forma e dannovita alla storia di Jack e il fagiolo magico.In scena il 24 novembre

Il lupo e i sette caprettidi Danilo Conti e Antonella Pirolicon Danilo Conti e Antonella Piroliproduzione Tanti Cosi Progetti

Prosegue il percorso di TCP sulla fiaba classica:è Il lupo e i sette capretti nella versione deifratelli Grimm, che sembra essere la più cono-sciuta: sei ingenui capretti finiscono nella pan-cia del lupo. Solo il più piccolo sfugge alla suabocca vorace. Insieme alla mamma, con astuziae coraggio, salverà i fratellini… Questa fiaba èil punto di partenza di un lavoro che ha por-tato TCP ad una messa in scena con figurenella quale, parallelamente alla ricerca sul lin-guaggio della favola con le sue tante sfumatu-re, approfondisce il lavoro sulle tecniche di ani-mazione che da sempre caratterizzano le sueproduzioni. Inoltre Il lupo e i sette caprettisuccede alle precedenti produzioni I tre por-cellini e Cappuccetto Rosso creando unpercorso sulla figura del lupo e di tutto quelloche essa rappresenta nell’immaginario semplicee istintivo dell’infanzia e più complesso ed ela-borato dell’età adulta.In scena l’8 dicembre

Il Cubo Magicoovvero la morbida pietra filosofale del giocodi Tiziano Manzinimusiche tratte dall’opera di Glenn Millere Benny Goodmanregia Tiziano Manziniproduzione Pandemonium Teatrospettacolo per bambini dai 3 ai 10 anni

Questo spettacolo, come già molti creati daTiziano Manzini, avrà nello sguardo dei bam-bini verso il mondo, il punto focale della pro-

duzione.È uno spettacolo che vuole recuperareil lavoro svolto in tanti anni di contatto direttocon il mondo infantile senza esserne un freddoosservatore ma giocando, dialogando e diver-tendosi con loro. In scena due personaggi chegiocano e attraverso il gioco imparano a cono-scere ciò che sta loro intorno.Questa è la storia dell’incontro di Uno el’Altro.Tutti e due entrano in uno stranomondo fatto solo di cubi.Cubi grandi, cubi pic-coli, cubi grigi, cubi rosa, cubi gialli, cubiazzurri… Uno ha due occhi, un naso, duemani: guarda, odora e tocca quei cubi che perlui sono solo cubi, nient’altro. L’Altro ha dueocchi, un naso, due mani e… qualcosa di spe-ciale: guarda, odora e tocca quei cubi… edecco apparire da semplici cubi un interomondo, dentro il quale pian piano coinvolgeanche Uno.In scena il 5 gennaio

La cicala e la formica

di Claudio Casadio e Giampiero Pizzolcon Maurizio Casali,Mariolina Coppolae Alessandra Tomassinispettacolo per bambini dai 3 ai 10 anniproduzione Accademia Perduta

Questa rappresentazione è stata vincitrice alFestival “Ti Fiabo e Ti Racconto” di Molfettaedizione 2012 come Miglior Spettacolo eMigliore Attrice (Alessandra Tomassini).Questidue piccoli animali, simbolo dell’ozio e dellavoro, sono tra i più famosi al mondo grazieanche alla popolare favola di La Fontaine.Ma,mentre nel racconto del narratore francese que-ste due figure sono rigidamente contrapposteper celebrare la virtù di una previdente e labo-riosa saggezza condannando il suo opposto, nelmondo del teatro avviene qualcosa di più.Trale due amiche-avversarie si snoda il filo di unaavventurosa storia, comica e saggia, antica emoderna, piena di incontri e scontri, di sorpresee paure sul filo dei versi e delle rime con cui èscritto il testo.Cicala e formica diventano verie propri personaggi prendendo corpo e acqui-stando una personalità quasi umana.La cicalanon è soltanto una oziosa perditempo,ma haun autentico talento artistico ed è in grado difarci volare sulle ali della fantasia con la suastraordinaria voce.Mentre la formica che hauna mentalità più realistica , si occupa delposto di lavoro, della casa e delle piccole gioie edolori del quotidiano.Da questa diversità divisoni emerge un modo differente di affrontareogni piccolo e grande problema.In scena il 19 gennaio

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Sala Polivalentedi Palazzo Bellinivia Agatopisto, 7tel. 349 0807587

Inizio spettacoli ore 16

Fagiolino medico per forzaI Burattini di Mattia Zecchi

Un testo classico della Commedia dell’Arte,con in scena i personaggi più noti del teatrodei burattini nostrano, presentato da IBurattini di Mattia Zecchi (da Crevalcore,Bologna): giovane rivelazione del panoramabolognese del Teatro dei Burattini, dopo unapprendistato con i maestri emiliani, portain scena con talento le storie e i personaggidella tradizione, debitamente reinventati eattualizzati. Brillante interprete dellamaschera di Fagiolino, è apprezzato sulpanorama nazionale e ha ricevuto numerosiriconoscimenti, tra i quali: Premio Ribalte diFantasia 2007, Premio Benedetto Ravasio2010, finalista al Campogalliani d’Oro2010.In scena il 19 gennaio

Gran varietà dei burattiniTeatro dell’AglioUn’ora di intrecci, di risate e lazzi in cui i

cartellone ragazzi e di figuraComacchio

protagonisti vengono trascinati in vicende allimite dell’impossibile, uscendone sempre vinci-tori grazie agli strafalcioni dialettali, alla loroingenuità popolare e alle sonore bastonate cheimpartiscono ai propri avversari.Un repertoriodi spettacoli con alto coinvolgimento del pub-blico, recitati all’improvviso, alla vera manieradella Commedia dell’Arte, diversi a ogni rap-presentazione, e ricchi di duelli, inseguimenti ebaruffe da risolvere a suon di bastonate.In scena il 26 gennaio

Due burattini e un bebè

Compagnia Vladimiro Strinati

La vita di coppia del raziocinante Fagiolino eSganapino, sua spalla scanzonata e un po’fuori di testa, viene sconvolta il giorno in cuitrovano una culla.Ad entrare e uscire dallacasa ci saranno anche il cattivo di turno, lasuora istitutrice, le maschere delle Commediadell’Arte come Colombina e una folla di gene-rici.Non mancheranno allattamenti, ninnenanne al pupo, inseguimenti, vagiti, pisolini,

legnate, coliche gassose e balletti indiavolati.La commedia prende spunto dalle versioni cine-matografiche di Tre uomini e una culla evuole essere un omaggio a quella comicità mec-canica e di movimento, fatta di gomitate e sber-le tanta cara sia alla slapstick comedy che allecomiche di Stanlio e Ollio,Ben Turpin,Charlot etc.In scena il 2 febbraio

Le allegre farseTeatro dell’Aglio

Arlecchino,Brighella e i personaggi dellaCommedia dell’Arte sono protagonisti assiemea Fagiolino, Sganapino, Sandrone, il dottorBalanzone e le altre maschere del teatro deiburattini, di spettacoli che si innestano sulsolco della tradizione, per riportarla a nuovavita nella contemporaneità. Partendo dal patri-monio drammaturgico del teatro dei burattinitradizionale e della Commedia dell’Arte, conriferimenti alla letteratura colta ed ai repertoripopolari, si portano in scena alcune delle piùbelle commedie e farse, debitamente rivisitateed attualizzate ai ritmi ed ai gusti contempo-ranei.In scena il 9 febbraio

Al castello di VallecupaI Burattini della Commedia dell’Arte

Il Dottor Balanzone caduto in disgrazia epieno di debiti chiede aiuto ai suoi fidati serviSandrone e Fagiolino. Per poter aiutare il dot-tore i nostri personaggi dovranno trascorrereuna notte nel castello di Vallecupa. Solo rima-

nendo fino all’alba in questo spaventosomaniero i due potranno mettere le mani su unantico tesoro contenuto in un forziere.A mez-zanotte però appariranno i guardiani delcastello: fantasmi, draghi e mostri che rende-ranno difficile l’impresa di Sandrone eFagiolino. Solo il coraggio dei nostri due burat-tini insieme all’audacia dei bambini potrannosconfiggere le forze del male.In scena il 16 febbraio

Fagiolino e il canto del diavolo

Le Teste di Legno

Fagiolino è innamorato della principessaMargherita,ma la matrigna, la perfida contes-sa Ruina, non vuole che i due si vedano.Margherita è stata infatti promessa in sposa, afronte di una cospicua somma,al commercianteveneziano Pantalone.Margherita rifiutaPantalone. La contessa, per risolvere la questio-ne, si affida alle forze del male per trasformareFagiolino in statua di sale. Per un equivoco èLasagnino a subire il maleficio,ma Fagiolino,aiutato da un simpatico folletto, e dai bambinipresenti, riuscirà a far ritornare l’amicoLasagnino alla sua vita normale.In scena il 9 marzo

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+ il concerto

Rag, blues e altre storie sonoreA tu per tu con il pianista Enrico Pieranunzi sulle radici del jazz e la sua evoluzione

nare, le metamorfosi sono state tante, avolte radicali. Il cambiamento, in fondo, èun’esigenza.La critica l'ha definita come uno deimassimi esponenti del jazz contempo-raneo, cosa significa per lei contem-poraneo?«Anni fa l’aggettivo “contemporaneo” allu-deva ad una ricerca controcorrente, corag-giosa anche scomoda linguisticamente.Una lettura che ha più molto senso.A par-te l’accezione “jazz che accade oggi” potreiipotizzare che si alluda ad una freschezza,una vitalità che rende quello che si suonaattraente, piacevole da vivere. Quando iljazz “accade”, quando la ricerca è sincera eriesce ad andare in profondità il jazz – co-me forse ogni genere musicale – è semprecontemporaneo, al di là degli stili».Enrico Pieranunzi assieme al fratello violini-

sta Gabriele e al clarinettista Alessandro Car-

bonare, celebre anche in ambito classico, sarà

in concerto il 7 maggio nell’ambito della sta-

gione "Ravenna Musica 2014" curata dal-

l’Associazione Mariani.

di Matteo Cavezzali

Non si può spiegare il jazz a parole, bisognasuonarlo. Così diceva un vecchio e genialemaestro come Duke Ellington. Proviamo aparlarne con Enrico Pieranunzi, uno deipiù noti e apprezzati protagonisti della sce-na jazzistica internazionale, pianista, com-positore, arrangiatore, con alle spalle cen-tinaia di concerti nei più importanti templimondiali del jazz accanto a mostri sacri co-me Chet Baker, Lee Konitz, Chris Potter,Joey Baron...Oggi che la musica vende molto menodi un tempo, paradossalmente il jazz,che è sempre stato considerato unamusica di nicchia ha un pubblico mol-to più vasto e, a volte, vende più delpop.È in atto una rivincita del genere?«Proprio così. È una conseguenza, para-dossale, di come si sono evolute le cose.Aparte altre considerazioni di carattere so-cioculturale le megavendite cui era abitua-to il pop o il rock erano dovute anche a po-derosi e costosi apparati di marketing persuscitare interesse intorno al “prodotto”.Rispetto a quella industria il jazz può esse-re considerato un nobile artigianato, inte-ressato più alla ricerca, alla qualità, all’arti-sticità della musica che a vendere in quan-tità industriale, appunto. La musica jazzche in realtà ha semplicemente mantenutoi suoi livelli di vendita – bassi – di sempresta facendo un figurone. Un ruolo interes-sante in tutto questo gioca internet che hareso accessibili a tutti i suoni del jazz e isuoi protagonisti, e anche la sua storia, ilsuo presente e il suo passato: su You Tube,ci sono cose bellissime».Il jazz, a differenza del rock e del pop,incentrati su formazioni stabile, si ba-sa sul suonare con artisti diversi... Co-me sceglie i compagni ideali per unatournée o una jam session?«Il rapporto con gli altri musicisti nel jazz èbasato su risonanze, intese, alleanze segre-te che determinano l’intensità del suonareinsieme.La scelta del gruppo è anche in re-lazione alla personale trasformazione stili-stica o ai nuovi progetti cui si dà vita, che divolta in volta richiedono sonorità e caratte-ristiche espressive diverse. C’è molto mo-vimento, sperimentazione,molta libertà inambito jazzistico. Ci sono naturalmente

clandestini. Poi i cambiamenti sociali e tec-nologici hanno influenzato in maniera de-cisiva il mondo della musica. La parolachiave secondo me è “percezione”. L’altra,ad essa collegata, è “tempo”. Il tempo di ri-cezione psicofisica dei suoni è radicalmen-te diverso dal passato. Sia nei musicisti chenel pubblico. Quanto al mio modo di suo-

Il trio Pieranunzi (al centro),Carbonare,Pieranunzi

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esempi di stabilità anche nel jazz,basti pen-sare ai gruppi storici di Davis, Coltraneecc. La durata di quesi gruppi, e anche deimiei, non è però paragonabile al pop».Il suo jazz si mescola con molte in-fluenze diverse, dalla classica, al rag,al blues, la musica popolare. Qual èl'importanza della contaminazionenella sua musica?«Fondamentale. Il jazz oltre che essere unlinguaggio, è un atteggiamento. Di curiosi-tà, di ricerca. Si posa l’orecchio dove qual-cosa ti emoziona e lo prendi per farnequalcosa di personale, senza pregiudizi ocondizionamenti. Si utilizzano tutti i tipi dimateriali, poveri o no, per raccontare, at-traverso quelli, una propria storia. Neglianni ho avuto a che fare con musiche dafilm, canzoni d’autore, musica barocca. Escritto pezzi di carattere diversissimo»...La sua carriera pluridecennale vantapiù di 70 dischi e numerosi premi in-ternazionali, con concerti in tutto ilmondo da Montreal a Tokio, da Rio deJaneiro a Pechino. Come è cambiato ilmondo della musica negli anni? E co-me è cambiato il suo modo di suonare?Bellissima domanda, difficile rispondere,in poco spazio.Vorrei evitare patetici amar-cord ma, vediamo: quando cominciai asuonare in pubblico verso fine anni ’60, latelevisione era in bianco e nero con due ca-nali, non c’era il telefonino e tantomenointernet. I sistemi di amplificazione eranorudimentali e forse... non c’era neanche ilpubblico. In realtà eravamo pochissimi asuonare questa musica, era un suonare da

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una delle più celebri canzoni del LouReed solista, citato anche (forse) vaga-mente dalla copertina in stile glam.Incontriamo Clancy proprio pochigiorni dopo la morte del leggendarioartista newyorkese.Che effetto ti ha fatto? Sei traquelle migliaia di musicisti ingiro per il mondo che ha iniziatoa suonare dopo aver ascoltato iVelvet Underground?«Non so, ci sono rimasto di sasso l’altrogiorno. Non penso sia stata una delleprime influenze musicali, ma durante illiceo, quando ho scoperto i Velvet, hocapito che si poteva fare musica inmaniera diversa. Si poteva spingere iconfini, non importava la registrazione,non importava il suono, ma contavanole canzoni, quello che si aveva da dire».Perché Vicious?«C'è sicuramente il riferimento a LouReed, ma mi sembrava anche una paro-la adatta a descrivere le tematiche deldisco, la ferocità dei testi. In più pensoche visivamente, e questa è una miaossessione, sia una parola bellissima».Musicalmente parlando, invece, èun disco più complesso di quelloche può sembrare, che crescemolto con gli ascolti.

mente con band prevalentemente gio-vani, fresche e decisamente in ascesa».E così ecco che sul palco si alterneran-no band e generi diversi: sabato 21dicembre i mantovani ThreeLakes(alt-folk), i bolognesi Joycut (new-wave), i torinesi Levante (pop) el’elettronica dei lanciatissimi M+A,duo che si divide tra Bologna e Londra;venerdì 20 sarà invece la volta dei tori-nesi Did (punk-funk-pop), delle ame-ricane (ma quasi italiane di adozione,almeno musicalmente parlando) IanFays, dei ravennati Lovespoon (folkpsichedelico) e di His Clancyness.Proprio quest’ultimo è senza dubbio ilnome di punta dell’intera rassegna,forte di un disco indie-rock moltochiacchierato in questo 2013: progettodi Jonathan Clancy, canadese maormai bolognese di adozione già prota-gonista della scena alternative italianacon Settlefish e A Classic Education,che vanta un contratto con la prestigio-sa etichetta inglese Fat Cat Records. Sitratta del primo vero e proprio albumdi quello che a oggi non è più solo unprogetto solista ma il gruppo di Clancy,accolto ottimamente da un po’ tutta lastampa specializzata, anche diOltremanica. Si chiama Vicious, come

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di Luca Manservisi

Vedere Charles Bronson con barba ecapelli biondi trasformati in passatelli,inutile dirlo, fa un certo effetto. Ma ilritratto nel manifesto della terza edizio-ne della rassegna “Passatelli in Bronson”è senza dubbio un’ottima sintesi tra ilrock, in senso lato, rappresentato dal-l’attore che ha dato il nome al club diMadonna dell’Albero (che nel 2013 hafesteggiato il decennale) e la tradizionelocale, che in questo caso è da estende-re all’italia intera. Il mini-festival infat-ti, oltre a prevedere concerti e cene incompagnia degli artisti, rappresentauno spaccato della scena indipendenteitaliana, come conferma il direttoreartistico di Bronson Produzioni,Christopher Angiolini. «L’idea èquella della convivialità: sedersi a tavo-la tutti assieme e allo stesso temporecuperare il contatto con l’artista, cosìcome si respira quotidianamenteall'Hana bi (il bagno di Marina di Ravenna

gestito dal Bronson, ndr). Si tratta di un

+ musica indie

Convivio con il nuovo rock italianoal festival dei “Passatelli in Bronson”Sotto Natale, concerti e cene con gli artisti nel club ravennate che festeggia il decennale

festival che si dedica alla scena indie ita-lica e cerchiamo di assortire un cast chene rispecchi l'andamento. Credo chequest'anno questa idea si colga piena-

His Clancyness

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«Intanto ti ringrazio. L’intento era pro-prio di fare un disco molto denso, io liamo così, da scoprire piano piano,facendo emergere altri dettagli.Rispetto alle canzoni uscite prima,penso sia meno immediato, proprioperché è la prima volta che esce qualco-sa di nostro pensato per un album, cioècome 12 canzoni legate e ideate perstare assieme, creare un mood e unaatmosfera».Leggendo le recensioni, la criticasi è sbizzarrita nel trovare para-goni. E in effetti ci sono molteinfluenze, da Neil Young fino aiPavement, dal kraut agli Wire.Quali sono quelle reali? Pensi dinon essere riuscito a essere statosufficientemente personale?«Sono contento dei paragoni che stannovenendo fuori, perchè sono quasi sem-pre artisti molto diversi e soprattuttodalla carriera lunga e non da hype delmomento. Io penso sia il mio lavoro piùpersonale, però è difficile giudicare dal-

Ian Fays

l'interno. Non ci sono influenze parti-colari o precise sul disco a livello musi-cale, molto più a livello di immagina-rio, di fotografia, di cinema, come illavoro di Guy Bourdin. Per quantoriguarda i musicisti, l'unico citato instudio è stato Lindsey Buckingham deiFleetwood Mac».È un disco che si potrebbe tran-quillamente attribuire a unaband americana. Quanto c’è inve-ce dell’Italia dentro l’album?

«Io vivo l'italia, è la mia casa almomento, quindi c'è tutto. Le storie,la cultura che mi influenza, anche soloil sapore delle strade proviene da qua.Poi ormai secondo me la veste sonoranon ha confini o magari è la miainfluenza canadese, non saprei.A voltemi è stato detto quando eravamo inAmerica (il disco è stato registrato a

Detroit, ndr), che le melodie o alcuniarrangiamenti hanno un che di vecchiaEuropa. È stranissima la percezione

che possono avere oltreoceano».E come sta la scena musicale ita-liana?«Ci sono tantissime realtà interessan-ti, soprattutto in ambito sperimenta-le, punk, noise. Dal punto di vistadella musica dal vivo, ci lamentiamosempre ma locali ce ne sono, mancaun pizzico di organizzazione e un po'di autocelebrazione a volte. Il pubbli-co si è forse un po' impigrito negliultimi anni».

Ravenna&Dintorni ha aderito nel dicembre 2009 al percorso dicandidatura di Ravenna Capitale Europea della Cultura 2019. In quattro anni ha seguito da vicino, con un forum di 50 interventi, oltre200 articoli e un fascicolo speciale di 32 pagine le vicende del progetto,contribuendo assieme a centinaia di altre realtà sociali, culturali edeconomiche del territorio a raggiungere l'obiettivo dell'inserimento diRavenna fra le sei città finaliste.

E continuerà a seguire l'evoluzione del progetto fino all'esito finale

Reclam da dieci anni, con i suoi mezzi di informazione, promuove esostiene la cultura a Ravenna e in Romagna. Ed è a fianco delle impreseche ritengono la cultura un valore e una risorsa per il Paese.Media partner e promozione sponsor: Ravenna Teatro, Teatro delDrago, Ravenna Festival, Coop E, Ravenna Cinema, AssociazioneCantieri, Associazione Pa.gi.ne, Gruppo dello Zuccherificio, Ravenna2019, Bronson Produzioni, Romagna Trail.

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RavennaTeatro Alighierivia Mariani, 2tel. 0544 249244

Lorenzo Di Bella pianofortemusiche di F.Chopin, F. Liszt, S.Rachmaninov Domenica 27 ottobre,ore 11

Il Coro d’ArcadiaOmaggio ad ArcangeloCorelli nel terzo centenario della morteAlessandro Ciccolini, violinoLaura Scipioni, violinoEmanuele Marcante, violaAndrea Lattarulo, violoncelloFrancesco Baroni, clavicembaloElena Sartori, organo e direzionemusiche di Arcangelo CorelliDomenica 3 novembre,ore 11

La Cour de LysOmaggio ad ArcangeloCorelli nel terzo centenario della morteRoberto Noferini, violinoAnna Noferini, violinoSilvia Rambaldi, clavicembaloChiara Cattani, clavicembaloSebastiano Severi, violoncelloStefano Rocco, tiorbamusiche di Arcangelo CorelliDomenica 17 novembre,ore 11

NegritaTeatri 2013 TourMartedì 26 novembre,ore 21

Alberto Casadeivioloncellomusiche di J.S.Bach,G.Cassadó,C.Casadei,V.Zubitsky,A.CasadeiDomenica 1 dicembre,ore 11

Sestetto d’archiPaolo Chiavacci, violinoFederico Guglielmo, violinoEnrico Balboni,Olga Arzilli, violeAlfredo Persichilli, violoncelloLuigi Puxeddu, violoncello

musiche di J. Brahms, P.I.TchaikovskyDomenica 8 dicembre,ore 11

Giovanni Andrea ZanonPierluigi Piranconcerto per violino e pianofortemusiche di G.Tartini,W.A.Mozart,N.Paganini,H.Vieuxtemps, P. de Sarasate,P.I.Tchaikovsky

Domenica 15 dicembre,ore 11

Coro PolifonicoLudus Vocalisdirettore Stefano SintoniEmilia Ferrari, sopranoCristina Bilotti, pianoforteMassimiliano Pitocco, bandoneonRoberto Rubini, contrabbassomusiche di M.PalmeriDomenica 22 dicembre,ore 11

WuerttembergishePhilharmonieReutlingendirettore Michael Francispianista Andrè Gallomusiche di G. Fauré,M.Ravel e A.DvorakGiovedì 16 gennaio,ore 20.30

Quartetto FonèPietro De Maria, pianofortemusiche di A.Webern,D.Sciostakovic, J.BrahmsMartedì 28 gennaio,ore 20.30

Trio di Parmamusiche di F. Schubert, F.MendelssohnMartedì 18 febbraio,ore 20.30

Nemanja RadulovicSusan Manoffconcerto per violino e pianofortemusiche di P.I.Tchaikovsky,W.A.Mozart, J.S.Bach,C. Franck,M.RavelMercoledì 26 febbraio,ore 20.30

Ornella VanoniUn filo di trucco un filo di tacco TourSabato 1 marzo,ore 21

Sol Gabetta

Igor Levitconcerto per violoncello e pianofortemusiche di L. van Beethoven, J.BrahmsLunedì 3 marzo,ore 20.30

Gli archi di S. Ceciliadirettore Luigi Piovanomusiche di E.Elgar, F. Schubert/G.MahlerMercoledì 5 marzo,ore 20.30

Xavier De Maistreconcerto per arpamusiche di W.A.Mozart,G.B. Pescetti,E.Tarrega,E. Parish Alvars, E.Granados,A.Caplet,G.FauréMartedì 18 marzo,ore 20.30

Orchestra GiovanileItalianadirettore John Axelrodmusiche di R.Wagner, P.I.TchaikovskyLunedì 31 marzo,ore 20.30

Le concert Lorrain

direttore Matthias GrünertHanna Morrison, sopranoThomas Hobbs, tenorePeter Harvey,bassoKammerchor der Frauenkirche Dresden,coromusiche di J.S.BachGiovedì 3 aprile, ore 20.30

Fazil Say

concerto per pianofortemusiche di L. van Beethoven,B.A.Zimmermann, I. Strawinsky,W.A.Mozart, F.ChopinDomenica 13 aprile,ore 20.30

Rag,blues e altrestorie...Enrico Pierannunzi,pianoforteAlessandro Carbonare,clarinettoGabriele Pierannunzi,violinoMercoledì 7 maggio,ore 20.30

Orchestra da cameradi Mantova

direttore e solista Alexander Lonquichmusiche di L. van Beethoven,D.SciostakovicVenerdì 16 maggio,ore 20.30

RavennaBronson via Cella, 50 - Madonnadell’Alberotel. 333 2097141

Inizio concerti ore 22

The Black Angels +Elephant StoneMartedì 1 ottobre

Balmorhea + JBMSabato 5 ottobre

Shout Out Louds +AntDomenica 6 ottobre

The Doormen + TheClever SquareSabato 26 ottobre

Massimo VolumeGiovedì 31 ottobre

OvO feat.Moder eVasco Brondi (Le LuciDella Centrale Elettrica)+ Uochi TokiSabato 2 novembre

Porcelain Raft +YouarehereLunedì 4 novembre

Pharmakon,Heith,Petit SingeSabato 9 novembre

Calibro 35Sabato 16 novembre

Scout NiblettMartedì 19 novembre

Squadra Omega +Fine Before You CameSabato 23 novembre

MoneyDomenica 24 dicembre

cartellone Concerti

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Julie’s Haircut + TheOscillation + SonicJesus + FulkanelliSabato 7 dicembre

Mount Kimbie

Domenica 8 dicembre

Bobo Rondelli e L’orchestrinoVenerdì 13 dicembre

Summer Camp +Tiger! Shit! Tiger!Tiger! + BlackieDragoSabato 14 dicembre

Rayon + Joasinho +SaroosDomenica 15 dicembre (ore 18)

Passatelli in Bronsonterza edizioneHis Clancyness + The IanFays + LovespoonVenerdì 20 dicembre

Passatelli in Bronsonterza edizioneM+A + Levante + Joycut+ Threelakes & TheFlatland EaglesSabato 21 dicembre

DiaframmaMercoledì 25 dicembre

I Monaci del Surf +Bradipos IVSabato 4 gennaio

Mr.NothingDomenica 5 gennaio

Shannon WrightMercoledì 12 febbraio

Damien Jurado

Mercoledì 26 febbraio

Wooden ShjipsGiovedì 27 febbraio

Brothers in Law + BeForestSabato 1 marzo

Trasmissions VIIcurated by A Hawk and AHacksawDa giovedì 20 a domenica 23marzo

King Khan and The ShrinesGiovedì 10 aprile

RavennaMama’s Clubvia San Mama, 75tel. 331 9118800Inizio concerti ore 21.30

Magna Cantamusica popolare occitano-piemonteseSabato 19 ottobre

Quartetto KlezMusica dai BalcaniSabato 26 ottobre

I 25 anni della Scuoladi MusicaSabato 2 novembre

Trio TelynLe Arpe di TaraSabato 9 novembre

Tras an BallViaggio nelle musichepopolari europeeSabato 16 novembre

UribàFolk della LigurianascostaSabato 23 novembre

Federico Lechner TrioTangojazzSabato 30 novembre

Morone - Luna

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Canti lontani nel tempoItalian traditional songsFranco Morone,chitarra fingerstyleRaffaella Luna,voceSabato 7 dicembre

Quartetto IzuteguiMusica da camera deiPaesi BaschiKoro Izutegui,pianoforteLuigi Lidonnici,oboePiergiorgio Anzelmo,violoncelloNazzarena Galassi,voceSabato 14 dicembre

Portofado QuartetFrancesca Colli,voceAngelica Foschi, fisarmonicaSabato 4 gennaio

Bandeandrè...Non ci sono poteribuoni!Gianluigi Tartaull,voce e chitarraNazzarena Galassi,voceCaterina Sangiorgi, flauti e voceLoretta Pompignoli,percussioniStefano Fabbri,percussioniRaimondo Raimondi,chitarra,mandolino,mandolaGiacomo Sangiorgi,basso elettricoLuca Vassura, fisarmonicaSabato 11 gennaio

Gadjoswingjazz manoucheAugusto Creni, chitarraLeonardo Spinedi, chitarraMichele Villari, clarinettoMarco Contessi, contrabbassoSabato 18 gennaio

Ginevra Di Marcocanzone d’autore e popolareGinevra Di Marco,voceFrancesco Magnelli,pianoforte emagnellophoniAndrea Salvadori, chitarra classica,tzouras e elettronicaSabato 25 gennaio

RavennaTeatro Rasi via di Roma, 39www.ravennateatro.comwww.capitra.it

Briccobraccoovvero Coloriamo le

paroleconcerto di Andrea Lama,il cantautoredei bambiniDomenica 5 gennaio,ore 15

Incisionirecita-concerto di Danio ManfrediniVenerdì 14 marzo,ore 21

Lido AdrianoCisimviale Parini, 48 tel. 0544 36239

Inizio concerti ore 21.30

Primo&Squarta +Mezzosanguein apertura Malestremo Gang(Ravenna),Hosting Kugio (Family P.),aseguire djset a cura di Dj Nersone e DjBlessVenerdì 25 ottobre

Addio triste lunedìlive di Cacao,R.Y.F.e micromAssiveLunedì 4 novembre

Sacri Cuori suonano“Danza del Ventre”diFrancesco Giampaoliin apertura Mara,a seguire ascoltimusicali a cura di BorguezVenerdì 8 novembre

UNDER Festivaltre serate di live,djset e workshop con imaggiori nomi della scena undergrounddel rap italiano Da venerdì 15 a domenica 17novembre

Cesare BasileMercoledì 18 dicembre

End of the Weaklive di Rancore & Dj MykeSabato 25 gennaio

PiangipaneTeatro Socjale via Piangipane, 153www.teatrosocjale.it

Inizio concerti ore 22

Vittorio BonettiQuartet

Il meglio della canzoneitaliana d’autore,daglianni ’60Vittorio Bonetti,piano e voceAndrea Morelli, chitarreFabio Nobile,batteriaEnzo Frassi,bassoVenerdì 8 novembre

Fab V feat Back toBeatlesMark Fashon,voce e chitarra acusticaMassimiliano Salani,voce e tastiereEmmanuele Modestino,voce e chitarraelettricaFabrizio Bertolucci,bassoAlessandro Matteucci,batteriaMara Mazzei,voceQuartetto d’archi Orizzonti SonoriVenerdì 15 novembre

La voce artisticaSerata di galaVenerdì 22 novembre

Alessandro Ristori & The PortofinosVenerdì 29 novembre

Matthew LeeRock & Roll ShowMatthew Lee,piano e voceFrank Carrera,chitarraJJ Latini,bassoMatteo Pierpaoli,batteriaDavide Di Gregorio, saxDino Gnassi, tromboneMarco Coacci,hammondVenerdì 6 dicembre

The NP Big BandIl meglio degli anni ’30 e ’40Venerdì 13 dicembre

Simona MolinariSeptet

con Dena De Rose Quartet SoulVenerdì 20 dicembre

Radio AmicaCompagnia di operette La Belle Epoque

Venerdì 10 gennaio

(gli spettacoli musicalicontinuano ogni venerdì finoall’11 aprile)

RussiTeatro Comunalevia Cavour, 10tel. 0544 587641

Dal labbro il cantoestasiatoconcerto lirico in omaggio albicentenario verdianoCatina Florio, sopranoGiorgio Casciarri, tenoreMaurizio Leoni,baritonoFabrizio Milani,pianofortemusiche di Giuseppe VerdiVenerdì 18 ottobre,ore 20.45

Viller Valbonesipianofortemusiche di F.Schubert,F.Chopin,F.LisztSabato 26 ottobre,ore 20.30

Quartetto d’archidell’Orchestra giovanileLuigi CherubiniCosimo Paoli,Roberto Terranova,violiniFlavia Giordanengo,violaEnrico Graziani,violoncellomusiche di J.Strauss jr.,F.Kreisler,S.Casadei,S.Joplin,G.Gershwin,C.Gardel,A.PiazzollaMercoledì 30 ottobre,ore 20.45

Quintetto d’ottonidell’Orchestragiovanile LuigiCherubiniNicola Baratin,Guido Masin, trombeSimone Ciro Cinque,cornoValerio Mazzucconi,Gianluca Tortora,trombonimusiche di J.S.Bach,S.Barber,G.Verdi,G.Bizet,R.Wagner,E.Morricone,L.Bernstein,D.ShortGiovedì 7 novembre,ore 20.45

La grande orchestraallievi del maestro Donato Renzettimusiche di F.J.Haydn,F.MendelssohnSabato 16 novembre,ore 20.30

Voci dell’Accademiadi Belcanto Mirella

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FreniLa grande orchestradirettore Nicola Valentinimusiche di G.Rossini,G.Donizetti,G.VerdiDomenica 8 dicembre,ore 17

Faenza Ridotto del Teatro Masinipiazza Nenni, 2tel. 0546 21306

Il piano e il fortepercorsi nella letteratura pianistica congli studenti delle classi di pianofortedella Scuola di musica SartiDomenica 20 ottobre,ore 16

Giuseppe Albanesein concerto (piano solo)Domenica 20 ottobre,ore 21.15

Edith,EdithLe canzoni della Piafcon Daniela PiccariDomenica 27 ottobre,ore 21

Giampiero Rigosi e FaxtetAllucinèscion Una storia di jazzracconto in musica dedicato a ChetBakerGiovedì 31 ottobre,ore 21

W Verdiomaggio a Verdi nel bicentenario dellanascita.Con il coro lirico Sarti-Tassinari

Musiche da cameragrande repertorio cameristico e lestagioni di Vivaldi Domenica 3 novembre,ore 21

Sarti Sax Connectionensemble di sax diretti da EmilianoRodriguez e Scuola di Musica Sarti.Domenica 10 novembre,ore 21

LugoTeatro Rossinipiazzale Cavour, 17 tel. 0545 38542

Inizio concerti ore 20.30

Incanti sonori perpiccola orchestra

A.Vivaldi,Le quattro stagioniB.Britten,Simple Symphony,op.4per archiG.Holst,St. Paul’s Suite,op.29 n.2

Mihaela Costea,violino solistaViktoria Borissova,violino concertatoreArchi della Filarmonica ArturoToscaniniMartedì 19 novembre

AffectaImprovvisazioni perpianoforte sui 48 affettidell’Etica (1677) diSpinozamusica di Pier Marco Turchettipianoforte Pier Marco TurchettiMercoledì 27 novembre

Petr Il’icTschaikovskijConcerto in re maggiore per violino eorchestra op.35Lo schiaccianoci, suite dal balletto op.71a

Sarah Nemtanu,violinoLawrence Foster,direttoreFilarmonica Arturo Toscanini Domenica 22 dicembre

Fryderyk ChopinTrois Nocturnes op.9Berceuse in re bemolle maggiore op.57Tarantella in la bemolle maggioreop.43Andante Spianato et Grande PolonaiseBrillante in mibemolle maggiore op.22Ballata n.4 in fa minore op.58Sonata n.3 in si minore op.58

Maria Perrotta,pianoforteMartedì 21 gennaio

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chiusura dell’annocorellianoLa Grande Orchestradirettore Nicola Valentinimusiche di A.Corelli,F.Geminiani,G.F.Handel,G.TartiniVenerdì 20 dicembre

FusignanoTeatro Modernocorso Emaldi, 32tel. 0545 954194

La TraviataOrchestra CorelliSabato 19 ottobre,ore 21

Pierino e il lupodi Sergej ProkofevAssociazione musicale DiapasonDomenica 27 ottobre,ore 17

Una serata con EttaJamesFVenerdì 8 novembre,ore 21.30

Germano BonavieriVenerdì 22 novembre,ore 21.30

Solisti Venetidirettore Claudio ScimoneVenerdì 13 dicembre,ore 21

BandeandrèCaro FabrizioVenerdì 24 gennaio,ore 21.30

Viale Mazzini QuartetOmaggio a MinaVenerdì 21 febbraio,ore 21.30

Il carnevale deglianimalidi Camille Saint-SaensAssociazione musicale DiapasonDomenica 2 marzo,ore 17

Luca Sapio andCapiozzo e MeccoBandVenerdì 14 marzo,ore 21.30

ArgentaTeatro dei Fluttuantivia Pace, 2tel. 0532 805344

Inizio concerti ore 21

4Love Gospel Quartetconcerto di NataleLunedì 23 dicembre

Una goccia displendoreJamina, tribute band ufficiale dellaFondazione De AndrèVenerdì 7 febbraio

Giovanni Guidi JazzTrioLate BlueVenerdì 28 febbraio

Concerto corale diPrimaveraconcerto jazzSabato 3 maggio

LongianoTeatro Petrella piazza San Girolamo, 2tel. 0547 665113

Virginiana MillerVenga il Regno TourGiovedì 3 ottobre,ore 21

Baldini e dintornireading poetico/musicale con LianaMussoni, Ilario Sirri e Fabrizio FlisiVenerdì 25 ottobre,ore 21

Vladimir Denissenkovconcerto di fisarmonicheDomenica 27 ottobre,ore 16

I Ticers (featuringMao)S.Castiglia,Marcello J.Detti,E.MaoBocchiniDomenica 3 novembre,ore 16

Giacomo ToniPiano Solo TourVenerdì 8 novembre,ore 21

Bruno Cesselli JazzTrioconcerto di fisarmonicheDomenica 10 novembre,ore 16

Bol&Snah

(Motorpsycho)Acoustic Concert

Giovedì 14 novembre,ore 21

The ShoreFabio Mina e Marco ZanottiDomenica 17 novembre,ore 16

Niccolò BossiniVenerdì 6 dicembre,ore 21

Fratelli MancusoCantu, il canto dell’animaSabato 14 dicembre,ore 21

Omaggio a ErricoPetrella nelbicentenario dellanascitamusiche e letture da I Promessi SposiDomenica 15 dicembre,ore 21

4Love Gospel Quartetconcerto di NataleDomenica 22 dicembre,ore 21

RimbambandIl Sol ci ha dato alla testaGiovedì 2 gennaio,ore 21

Nico NoteEmotional CabaretSabato 11 gennaio,ore 21

John De Leo eFabrizio Puglisi JazzDuoSabato 18 gennaio,ore 21

Marco LigabueGiovedì 23 gennaio,ore 21

FemmefolkVenerdì 7 marzo,ore 21

I.Stravinsky,Scherzo à la russeF.J.Haydn,Sinfonia n.93 in remaggiore Hob I:93M.Musorgskij,“Quadri diun’esposizione” (versione per orchestra diMaurice Ravel)

direttore Roberto AbbadoFilarmonica Arturo ToscaniniDomenica 23 febbraio

Haydn - MozartF.J.Haydn,Sinfonia n.104 in remaggiore “London”Concerto n.1 in do maggiore pervioloncello e orchestraW.A.Mozart,Sinfonia n.41 in domaggiore KV 551 “Jupiter”

Enrico Bronzi,violoncellodirettore Rinaldo AlessandriniFilarmonica Arturo ToscaniniDomenica 30 marzo

FusignanoAuditorium Corellicorso Emaldi, 109tel. 0545 955672

Inizio concerti ore 21

Viller Valbonesipianofortemusiche di F.Schubert,F.Chopin,F.LisztVenerdì 25 ottobre

La grande orchestraallievi del maestro Donato Renzettimusiche di F.J.Haydn,F.MendelssohnVenerdì 15 novembre

Voci dell’Accademiadi Belcanto MirellaFreniLa grande orchestradirettore Nicola Valentinimusiche di G.Rossini,G.Donizetti,G.VerdiSabato 7 dicembre

Concertostraordinario in

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RavennaTeatro Rasivia di Roma, 39tel. 0544 591715

Inizio spettacoli ore 15

I più granditributo ai cantautori italianiLuigi Tenco,Gino Paoli, Lucio Battisti,Claudio Baglioni, Ivano Fossati,Fabio Concato,Riccardo Cocciante,MiaMartinispettacolo fuori abbonamentoDomenica 20 ottobre

Non sparate sulpostino!“Laboratorio Italiano”del Piccolo Teatro Città di RavennaDomenica 27 ottobre

Una zurneda all’agriturisomCompagnia “La Broza” di CesenaDomenica 1 dicembre

Sorelle in azioneCompagnia “Nati per Caso” di CerviaDomenica 8 dicembre

Al cev, una vasca eParigiCompagnia “La Zercia” di ForlìDomenica 15 dicembre

A voj fe’ e cuntadenCompagnia “Amici del Teatro” diCassanigoDomenica 22 dicembre

La Rumagna inte tucorSocietà Canterini Romagnoli - GruppoCorale “Pratella Martuzzi”di Ravennaspettacolo fuori abbonamentoGiovedì 26 dicembre

Al tre sureliCompagnia “Quii de Seneat” diVillanova di BagnacavalloDomenica 29 dicembre

Briccobraccoovvero “Coloriamo le parole”concerto di Andrea Lama, il cantautoredei bambinispettacolo fuori abbonamentoDomenica 5 gennaio

Di so fantesmaCompagnia “Cvì de magazén” di S.Antonio - RavennaDomenica 12 gennaio

L’ora de quajonCompagnia “La Caveja” di RavennaDomenica 19 gennaio

Cavalleria RusticanaPagliacciCompagnia di opere in play-back “IMimi della Lirica” di RavennaDomenica 2 febbraio

Un viaz a l’arversaGruppo Teatrale “La Compagine”diLugoDomenica 9 febbraio

Sera l’osGruppo Teatrale “San Severo” di PonteNuovo - RavennaDomenica 16 febbraio

Al tre bigotiCompagnia “CDT La Rumagnola” diBagnacavalloDomenica 2 marzo

La moj de sciuparenCompagnia “P.G.Frassati” di PieveCorletoDomenica 9 marzo

Irma e FredCompagnia di Teatro “Il Passaggio” diRavenna

Domenica 16 marzo

A be’ l’acquaCompagnia Piccolo Teatro Città diRavenna – GAD Gino CapraraDomenica 30 marzo

S. Pietro in VincoliTeatro Manzonivia Gambellara, 10tel. 0544 591715

Inizio spettacoli ore 21

Una dona da sunzenCompagnia GAD Città di LugoSabato 26 ottobre

Un prucess fat parridarCompagnia Cvì de Magazén diRavennaSabato 9 novembre

E vampiroCompagnia Piccolo Teatro Città diRavennaSabato 16 novembre

Quand e nas un vecCompagnia Filodrammatica Hermanosdi LongianoSabato 23 novembre

Ridar da murìCompagnia “La Zercia” di ForlìSabato 14 dicembre

Al tre bigotiCompagnia “CDT La Rumagnola” diBagnacavalloSabato 21 dicembre

La moj de sciuparenCompagnia “P.G.Frassati” di PieveCorletoSabato 4 gennaio

Quand ch’us tneval’oss avertAssociazione Filodrammatica Casa delFanciullo di Imola Sabato 11 gennaio

E carburantGruppo Teatrale “San Severo” di PonteNuovo - RavennaSabato 18 gennaio

Tre per unoovvero “L’anima gemella”- “L’eredità” - “ Mammà”Compagnia Il Passaggio di Ravenna Sabato 25 gennaio

cartellone Dialettale Cervia

Teatro Comunalevia XX Settembre, 125tel. 0544 975166

Inizio spettacoli ore 21

Al cev, una vasca eParigiCompagnia “La Zercia” di ForlìSabato 11 gennaio

Bona nota avuchetCinecircolo del GalloSabato 18 gennaio

La suoceraCompagnia Hermanos di LongianoSabato 1 febbraio

E vampiroCompagnia Piccolo Teatro Città diRavennaSabato 15 febbraio

Tri dè int e’ Foran vecCompagnia I Giovani di ChiusuraSabato 1 marzo

BagnacavalloTeatro Goldonipiazza Libertà, 18tel. 0545 64330

Inizio spettacoli ore 21

Una dona da sunzenCompagnia GAD Città di Lugosabato 7 dicembre

La bon anmaCompagnia La Caveja di RavennaSabato 14 dicembre

A voj fe’ e cuntadenCompagnia “Amici del Teatro” diCassanigoSabato 21 dicembre

Al pianèlCompagnia TPR Doppio Gioco diFaenzaSabato 4 gennaio

Al tre bigotiCompagnia “CDT La Rumagnola” diBagnacavalloSabato 11 gennaio

Al cev, una vasca eParigiCompagnia “La Zercia” di ForlìSabato 18 gennaio

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di Paolo BolzaniCome scriveva Stefano Mazzoni nell’intro-duzione al volume I teatri storici in Italia(Electa, 1994) ci sono due idee di teatro«di lunga durata e di importanza capitale:quella espressa dal mondo classico […] e lasala “all’italiana”». Per quanto riguarda laseconda, l’evoluzione dei teatri italiani dalXVI al XVIII secolo ha inizio con l’Olimpicodi Vicenza di Andrea Palladio, passa per ilDucale di Sabbioneta, il Farnese di Parma emolti altri, fino al Comunale di Bologna,per poi arrivare ai “templi della Lirica”: ilteatro alla Scala di Milano (1776-1778), ilteatro la Fenice di Venezia (1790-1792,ricostruito nel 1836 dai fratelli Meduna enuovamente nel 2003), ed ancora, prose-guendo all’inizio del XIX secolo, fino alnuovo San Carlo di Napoli (1817).Questi esempi testimoniano come il teatrosia concepito come una rappresentazionefisica e sociale della città, con ordini deipalchi quasi a ricordare gli esterni delledimore private e la platea vista come “piaz-za del mondo”, inserita in un edificio auto-nomo espressamente destinato per glispettacoli. Poi c’è il loggione e il grandearcoscenico, dietro il quale ha inizio lo spa-zio magico del palcoscenico, con quinte eretropalco, complessivamente vasto quan-to la cavea teatrale. In Emilia Romagna perquesto tipo di teatro abbiamo una dataprecisa. Nel 1755 il senato bolognese inca-rica il celebre architetto e scenografoAntonio Galli, detto il Bibiena, di redigereil nuovo progetto di quello che diventerà ilteatro comunale della città felsinea.Problemi di carattere logistico, finanziarioe acustico posticiperanno la inaugurazionedel Comunale di Bologna al 1763.Per questo motivo il primo esempio nellanostra regione di teatro con sala all’italianaè il Teatro Rossini di Lugo, inaugurato dueanni prima. La costruzione del teatro diLugo venne deliberata infatti nel 1757 dalConsiglio della Comunità della città e nelluglio dell’anno successivo, per un preven-tivo di 2500 scudi, ebbero inizio i lavori,diretti dall’architetto della Comunità stes-sa, Francesco Ambrogio Petrocchi(Torricella di Lugano, 1706 c.–Lugo 1778)in una porzione dell’orto dei Carmelitani.Petrocchi erige i muri perimetrali, il tettoe le stanze di rappresentanza, mentre anco-ra a lui dovrebbe ascriversi il disegno dellafacciata, che si presenta con un sobrioimpaginato tripartito da lesene e fasceorizzontali, in cui si aprono grandi finestredalle cornici lievemente baroccheggianti,

+ genius loci

Il Rossini di Lugo, il primo teatro con salaall’italiana della regione Emilia RomagnaLa costruzione venne deliberata nel 1757 e diretta dall’architetto Francesco Ambrogio Petrocchi

Leandro Marconi modifica il profilo deipalchi e la struttura del boccascena,aggiunge il loggione e le decorazioni “agrottesche” dei palchi, con cartigli, motivifloreali, nastri, inseriti in specchiature dalsemplice disegno geometrico.A suo tempoCervellati commentava nel seguente modoil passaggio tra le due forme in pianta: «latecnica è sempre stata nemica della conser-vazione del teatro. Prometeo è stato, findall’inizio, in agguato dietro le scene. Laforma “a campana”, tanto cara ai rinomatiBibiena, fu considerata afona dai sapienticultori del ritorno all’ordine neoclassico.La “campana” – in base al principio ritenu-to “sacrosanto” della forma che stabilisce ilcontenuto – fu scalciata via dal “ferro dicavallo”. Le balaustre traforate non resseroalla dimostrazione che le onde sonore ave-vano la necessità di piani su cui rifrangersie diffondersi per non disperdersi. Ma

sala e grande deve essere stato il suo lavorodi superficie, di decoratore e scenografo,ma circa la struttura e l'impostazione dellasala e dei palchetti, oltreché del palcosce-nico, l'autore rimane il Petrocchi o meglio,lo stato di fatto deducibile dal rilievo attua-le è assai simile al disegno del Petrocchi» (IlRossini di Lugo. Sul restauro di un celebre tea-tro, 1986).Alle opere del Petrocchi e del Bibiena neseguiranno altre, condotte nel 1819-21 daLeandro Marconi (Mantova 1763-Bologna1837), membro di un’altra dinastia diarchitetti, tra cui emergerà il figlio Enrico(Henryk, Roma 1792 - Varsavia 1863),distintosi in particolare in Polonia. Henryksarà a Lugo nel 1811, dopo il diplomaall’Accademia di Belle Arti di Bologna, perinsegnare disegno nel Liceo della città di S.Ilario, dove collaborerà alla ricostruzionedella chiesa di S. Ippolito. Nel 1819-21

che ora ammiriamo con finitura dell’into-naco a calce con toni ben dialoganti con ilvicino Pavaglione.Forse a causa di una disputa con un collegabolognese sulla sistemazione dell’internodel teatro nel 1760, Petrocchi lascia il can-tiere e gli subentra Antonio Galli Bibiena(Parma 1697-Milano o Mantova 1774),della famosa dinastia di architetti-sceno-grafi bolognesi, che lo porta a termine nel1761, realizzando una cavea di quattroordini di diciassette palchi ciascuno svilup-pata su pianta a campana e una serie didecorazioni. Come argomentava Pier LuigiCervellati, progettista del restauro delTeatro Rossini di Lugo nel 1984-86,Bibiena «interviene su molte cose, masoprattutto opera nel fare le scene, il boc-cascena, le decorazioni dei palchi. Il suointervento deve essere stato determinanteper ciò che riguarda il risultato finale della

A Petrocchi subentraAntonio Galli Bibiena chemette mano agli interni e

completa l’opera nel 1761.Nel 1856 il teatro vieneintitolato al Rossini e nel

1891 l’edificio viene ristrutturato dall’architetto

Leandro Marconi. Pier Luigi Cervellati è

l’autore di un “restauroconservativo” nel 1984-86

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anche il piano, pur curvato, venne conside-rato “freddo” trasmettitore. Quindi drap-peggi e tendaggi per assicurare timbri piùmorbidi, per spegnere echi, rifrazionitaglienti. L’udito è sempre stato un fattosoggettivo» (Il restauro del teatro equivale alrestauro di uno strumento musicale, in un volu-me edito nel 1995 in cui si schedavano tuttii teatri storici dell’Emilia Romagna).Nel frattempo i lavori al teatro proseguo-no nel 1855 con una serie di decorazioni astucco, tuttora visibili, eseguite daBenedetto Crescentini. Ed arriviamo al1859, allorché il teatro venne intitolato aGioacchino Rossini (1792-1868), che vivea Lugo nel 1802-04 e che nel 1806 suonail cembalo in questo teatro, mentre ilpadre Giuseppe è al corno da caccia.Il restauro del 1984-86 ci consegna ilRossini come lo vediamo ora, restituito aduna moderna fruizione mentre finalmenterivela la propria storia, con nuove e piùapprofondite conoscenze sul manufattoarchitettonico stesso, in particolare l’iden-

tificazione dei lavori ottocenteschi aMarconi. Cervellati progetta e dirigesignificative opere di consolidamento,risanamento e restauro degli elementi difinitura (pavimenti, decorazioni sceniche,piano dei colori) e arredo (tappezzeria epoltroncine). Tuttora ammiriamo allepareti coppie di candelabri in ottone adinquadrare le maschere delle fasce marca-piano degli ordini, rifinite da un tono rosaantico che riprende quanto rinvenuto nelcorso del restauro.Al gusto di Cervellati sideve specialmente la scelta del coloredegli arredi, come spiegava egli stesso allafine del restauro: «il Marconi era un puri-sta, voleva che le aperture dei palchi fosse-ro ben nette, ma è un errore, magarianche per la stessa acustica eliminare, perquanto possano sembrare espressioni car-ducciane, mantovane, imbottiture e ten-daggi vari. Ho scelto un colore azzurro-grigiastro che mi pare s'intoni assai benecon il colore di fondo dei palchi affrescati,mettendo in risalto la struttura architetto-

nica della sala e permetta così il rifacimen-to in tutte le sue parti della tappezzeria,senza che queste si sovrappongano alter-nando il carattere del teatro dell'inizioOttocento […]. Il grigio-azzurrato èanche il colore degli intonaci dei corridoidi accesso dei palchi e in generale dellepareti interne ed è impresso come se fosseuna velatura, una patina data dal tempo susuperfici ripristinate come erano quelle diuna volta».

Il teatro è illuminato da un grande lampa-dario centrale di manifattura vienneseottocentesca, posto al centro del soffitto alacunari in rilievo che si appoggia sullearcheggiature del loggione. La scenotecni-ca è invece opera dello scenografo KokiFregni, che ha realizzato il nuovo sipario,con apertura “all’italiana” e “alla greca”, imacchinari di scena – graticcio, rocchet-tiera - e l’arlecchino sotto la parte supe-riore dell’arcoscenico.

Impermeabilizzazioni e coibentazioni su coperti civili e industriali

Rifacimento terrazzi e balconi

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Sabato 12L’ho fatto per il mio paesecon Antonio Cornacchione e LuciaVasiniOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Martedì 15Prima del silenziodi Giuseppe Patroni Griffi con Leo GullottaOre 21, Teatro Masini, Faenza.Repliche il 16 e il 17

agendaOttobre 2013

Lunedì 21Orlando in Purgatoriocon Silvio Orlando, Carlo Ossola eMaria Laura RondaniniOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza

Martedì 22Gaber se fosse Gabercon Andrea ScanziOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza. Repliche il 23 eil 24

Venerdì 25

Italy - Sacro all’Italia ramingada Giovanni Pascolicon Giuseppe Battiston, vocee Gianmaria Testa, voce e chitarreRegia di Giuseppe BattistonProduzioni FuoriviaOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Baldini e dintornireading poetico-musicale con LianaMussoni, Ilario Sirri e Fabrizio FlisiOre 21, Teatro Petrella,Longiano

MisaccordiIris DanzaOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza. Replica il 26

Domenica 27Pinocchio

Sabato 2Rumore di acqueTeatro delle AlbeOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

Domenica 3HomunculusTCP Tanti Cosi ProgettiOre 19, Ardis Hall, Ravenna.Repliche fino al 9

Genesida Giusi Quarenghicon Ferruccio Filipazzi (voce),Walter Prati (violoncello), MassimoOttoni (disegni sulla sabbia)regia di Piera RossiTeatri del Sacro e AccademiaPerduta/Romagna TeatriOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza

Venerdì 8Macbethmelodramma in quattro attilibretto di Francesco Maria Piave eAndrea Maffeidalla omonima tragedia di WilliamShakespearemusica di Giuseppe Verdidirettore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani MutiOrchestra Giovanile LuigiCherubiniCoro del Teatro Municipale di

Piacenzamaestro del coro Corrado Casati“DanzActori”Trilogia d’autunnoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 12 e il 15

La vita condominiale di JohnnyDeppcon Gene Gnocchi e MarcoManchisiregia di Paolo BilliOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 9Otellodramma lirico in quattro attilibretto di Arrigo Boitodalla tragedia Othello di WilliamShakespearemusica di Giuseppe Verdidirettore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani MutiOrchestra Giovanile LuigiCherubiniìCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado CasatiCoro di Voci Bianche Ludus Vocalisdiretto da Elisabetta Agostini“DanzActori”Trilogia d’autunnoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 13 e il 16

Sei personaggi in cerca di autoredi Luigi Pirandello

agendaNovembre 2013

con Antonio Salines, EdoardoSiravo, Silvia Ferretti, PaolaRinaldi, Marina Bonfigliregia di Giulio BosettiTeatro Carcano di MilanoOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Domenica 10Falstaffcommedia lirica in tre attilibretto di Arrigo Boitodalla commedia Le allegre comaridi Windsor e dal dramma EnricoIV di William Shakespearemusica di Giuseppe Verdidirettore Nicola Paszkowskiregia e ideazione scenica CristinaMazzavillani MutiOrchestra Giovanile LuigiCherubiniCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado Casati“DanzActori”Trilogia d’autunnoOre 15.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 14 (ore20.30) e il 17 (ore 15.30)

Sette note in fugaFondazione Sipario ToscanaOre 16, Teatro Masini, Faenza

A... PulcinellaLa Casa di Pulcinella/PaoloComentaleOre 16.30, Almagià, Ravenna

Cobain AffaireOrtographeserata ludicaOre 18, Cisim, Lido Adriano

Mercoledì 13End of the Rainbowcon Monica GuerritoreOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Giovedì 14Incantati - Parabola dei fratellicalciatoritesto e regia Marco Martinellicon Alessandro Argnani, LuigiDadina, Michela Marangoni, LauraRedaelliTeatro delle AlbeOre 21, Teatro Rasi, Ravenna.Repliche tutti i giorni (esclusolunedì 18) fino al 24 novembre(domenica ore 15.30)

Venerdì 15Servo di scenadi Ronald Harwoodcon Franco Branciaroli,TommasoCardarelliScene e costumi di Margherita PalliRegia di Franco BranciaroliFondazione Teatro Stabile di BresciaTeatro De Gli IncamminatiOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche il 16 e il 17 (ore 16 e20.30)

Dé-livrancePardès RimonimOre 21, Almagià, Ravenna

Sabato 16Uomo e galantuomodi Eduardo De Filipporegia di Alessandro D’AlatriOre 21, Teatro Comunale,

Teatro del DragoOre 16.30, Almagià, Ravenna

Se si può raccontareMarina SenesiOre 21, Ridotto del Teatro

Masini, Faenza. Replica il 26

Lunedì 28Nikola Tesla. LecturesMasque TeatroOre 21, Ridotto del Teatro

Masini, Faenza. Replica il 29

Giovedì 31Halloween, un pomeriggio...

lungo una nottein collaborazione con RavennaCinemaOre 17.30, Almagià, Ravenna

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agendaNovembre 2013

Conselice

Radiogiallodi Carlo Lucarelliadattamento e regia di SergioFerrentinoFonderia MercuryOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Domenica 17Fagiolino asino d’oro

Teatro del DragoOre 16.30, Almagià, Ravenna

Strega BistregaRuota Libera TeatroOre 17, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Lavoravo all’Omsa

con Monica Camporesi,TanjaHorstmann,Angela Pezzi, MariaRegosa,Renato Valmori e l’attrice ex-opera-ia dell’OMSA Angela Cavalliregia di Alberto GrilliTeatro Due MondiOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza

Un po’ di mecon Giuseppe Giacobazzidi Andrea SasdelliOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Mercoledì 20Fest 2013

teatro, danza, musica, arte perfor-mativa, atelier, incontri per genitoriaccompagnati dai bambini

Casa delle Arti per l’Infanzia,Ravenna. Fino al 21 dicembre

Venerdì 22survivre?Pardès Rimonim e menoventiOre 21, Ardis Hall, Ravenna

Chez Maxim - Le più belle paginedell’OperettaCompagnia Belle EpoqueOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 23Trappola per topidi Agatha Christieregia di Stefano MessinaOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Domenica 24Teo ha le orecchie curiose

Teatro del DragoOre 10, 11.30 e 16.30, Almagià,Ravenna

Jack e il fagiolo magicoCompagnia Fratelli di TagliaOre 17, Teatro Moderno,Fusignano

Martedì 26La Fondazioneregia di Valerio Binascocon Ivano MarescottiOre 21, Teatro Masini, Faenza.

Repliche il 27 e il 28

Mercoledì 27A piedi nudi nel parcodi Neil Simoncon Vanessa Gravina, StefanoArtissunch,Valeria Ciangottini,Libero Sansavini, Federico FioresiOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Venerdì 29Gran Galà dell’OperettaCompagnia Belle EpoqueOre 21, Teatro Petrella,Longiano

fuori fuocoTeatrOnnivoroOre 22, Valtorto, Ravenna.Repliche tutti i giorni (eccetto il2 e il 5) fino all’8, ore 21

Sabato 30Auto da criação do mundo

Bonecos de Santo AleixoOre 21, Almagià, Ravenna

Lo splendore dei suppliziFibre ParalleleOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

La Fondazioneregia di Valerio Binascocon Ivano MarescottiOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica il 1 dicembre

agendaDicembre 2013

Domenica 1Che sì che no

Drammatico VegetaleOre 11.30, Teatro Rasi, Ravenna

Goccia a gocciaFerruccio FilipazziOre 17, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Mercoledì 4I ragazzi irresistibili di Neil Simoncon Eros Pagni e Tullio Solenghi Ore 21, Teatro Masini, Faenza.Repliche il 5 e il 6

Giovedì 5Nascosto dove c’è più lucetesto e regia Gioele Dixcon Gioele Dix, Cecilia Delle FratteOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 6, il 7 e l’8(ore 15.30)

Donne che corrono dietro ai lupicon Debora VillaOre 21, Teatro Comunale,Cervia

Venerdì 6Le ranedi Aristofanecon Roberto Abbati e Paolo BocelliOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

La tela del ragnodi Agatha ChristieTeatro Vittoria / Attori & TecniciOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 7Goccia a goccia. Le avventure

di un piccolo fiumeFerruccio FilipazziOre 21, Teatro Comunale,Cervia

Domenica 8Uno, due, tre...

Drammatico VegetaleOre 11.30, Teatro Rasi, Ravenna

Il lupo e i sette caprettiTanti Cosi ProgettiOre 17, Teatro Moderno,Fusignano

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agendaGennaio 2014

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Sabato 4Storia di elfi e folletti

La BaraccaOre 16.30, Teatro Comunale,Russi

Gran concerto di operettale arie e i cori più celebrisoprano Jenny Ballarini tenore Vladimir Reutov orchestra “Alighieri”coro “Calamosca–Mariani”direttore Carlo ArgelliOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Domenica 5Il cubo magico

Pandemonium TeatroOre 17, Teatro Moderno,Fusignano

Lunedì 6Tutti vanno alla capanna

Teatro alla PannaOre 16.30, Almagià, Ravenna

Martedì 7Come tu mi vuoidi Luigi Pirandellocon Lucrezia Lante della RovereOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica l’8

Giovedì 9Nudi e crudidi Alan Bennetcon Alessandra Faiella, Max PisuTeatro della CooperativaOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo

agendaDicembre 2013

Compagnia Daniele NinarelloOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

Al giorno d’oggi non esiste più ilfuturo di una voltacon Andrea MingardiOre 21, Teatro Comunale,Conselice

Domenica 15Piccolissimo

Teatro del DragoOre 11.30, Teatro Rasi, Ravenna

L’orchettoAccademia PerdutaOre 16, Teatro Masini, Faenza

Attento Pierino... arriva illupo!Baule VolanteOre 17, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Lunedì 16No Mtv Awards Usa!con Gene GnocchiOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

RIII - Riccardo Terzodi William Shakespearecon Alessandro GassmannIdeazione scenica e regia diAlessandro GassmannTeatro Stabile delVeneto/Fondazione Teatro Stabiledi Torino/Società per Attori

Il muro - Piccola opera rockscritta e diretta da Angelo Longoni con Ettore Bassi e Eleonora IvoneOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica il 9

Martedì 10Il Principedi Niccolò Machiavellicon Giuliana Colzi,AndreaCostagli,Dimitri FrosaliElaborazione, scene e regia diStefano MassiniArca Azzurra TeatroOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo

La vertigine della verità - Takingcare of babyAccademia degli Artefatticon Isabella RagoneseOre 21, Teatro Masini, Faenza

Mercoledì 116° (Sei gradi)con Giobbe CovattaOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Giovedì 12Trappola per topi

di Agatha Christiecon Annalisa di Nola, StefanoMessina, Carlo Lizzani, PaoloZuccari, Roberto della Casa,AndreaLolli, Claudia Crisafio, Elisa diEusanioregia di Stefano MessinaAttori e TecniciOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Venerdì 13Fabbricascritto, diretto e interpretato daAscanio CelestiniOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 14DanzaoraNuove frontiere del FlamencoRocío Molina CompanyOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 15 (ore15.30)

Ancora un cappuccetto rosso!Teatro del CanguroOre 21, Teatro Comunale,Cervia

Rock Rose Wow

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche il 17, il 18 e il 19

Martedì 17To this purpose onlyFattoria Vittadini e matanicolaOre 21, Almagià, Ravenna

Giovedì 19Il sosia di luicon Paolo CevoliOre 21, Teatro Masini, Faenza

Aquilonidi e con Paolo PoliOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica il 20

Venerdì 20Cantando sotto la pioggiaCompagnia Corrado AbbatiOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 21La vie parisienneCompagnia Teatro MusicaNovecentoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Sotto la neve. Minuetto d’in-vernoAccademia Perduta / RomagnaTeatriOre 21, Teatro Comunale,Cervia

Il servitore di due padronida Carlo GoldoniERT Emilia Romagna TeatroFondazione,Teatro Stabile delVeneto, Fondazione TeatroMetastasio di PratoOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 10, l’11 e il12 (ore 15.30)

Lunedì 13Mr Forest Showcon Michele Foresta (Mr Forest)Ore 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Mercoledì 15Ballo al SavoyCompagnia Teatro MusicaNovecentoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Giovedì 16Requiemdi Giuseppe BellosiOre 20.45, Teatro Comunale, Russi

Nuda proprietà di Lidia Raveracon Lella Costa e Paolo Calabresi Ore 21, Teatro Masini, Faenza.Repliche il 17 e il 18

Mind Jugglercon Francesco TeseiOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Venerdì 17Oscura immensitàdi Massimo Carlottocon Giulio Scarpati, ClaudioCasadioTeatro Stabile del VenetoAccademia Perduta-Romagna TeatriOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche il 18 e il 19 (ore 16 e20.30)

Bionda Zabaionecon Maria Pia TimoOre 21, Teatro Comunale,Cervia

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agendaGennaio 2014

La bella addormentataBalletto di Mosca “La Classique”musiche Peter Ilyich Tchaikovskycoreografia Marius PetipaOre 21, Teatro Masini, Faenza

Domenica 26La Principessa di Ravenna e il

Folletto della pinetaVladimiro StrinatiOre 15.30, Vulkano, S. Bartolo,Ravenna

Cantando sotto la pioggiaCompagnia Corrado AbbatiOre 16, Teatro Masini, Faenza

Gran Varietà dei BurattiniTeatro dell’AglioOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Un anatroccolo in cucinaEccentrici DadaròOre 16.30, Teatro Comunale,Russi

Martedì 28Alice undergroundda Lewis Carrollcon Elena Russo Arman, IdaMarinelli,Ferdinando BruniTeatro dell’ElfoOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Mercoledì 29Cantare all’amoreCompagnia La Ballata dei LennaOre 21, Oratoriodell’Annunziata, Solarolo

Joseph KidsCorpoCeleste/Alessandro SciarroniOre 16.30, Almagià, Ravenna

La cicala e la formicaAccademia PerdutaOre 17, Teatro Moderno,Fusignano

Mercoledì 22Discorso grigioFanny & AlexanderOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza

Venerdì 24Luisa Millermelodramma tragico in tre attilibretto di Salvatore Cammaranodal dramma Kabale und liebe diFriedrich Shillermusica di Giuseppe VerdiSolisti del Corso d’alto perfeziona-mento per interpreti del canto conspecializzazione nel repertorio ver-dianodirettore Donato Renzettiregia Leo NucciOrchestra Giovanile LuigiCherubiniCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado CasatiOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 26 (ore15.30)

Emilia trattino Romagnacon Duilio Pizzocchi e AndreaVasumiOre 21, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Sabato 18WorkwithinworkRain DogsCompagnia AterballettoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 19 (ore15.30)

L’ho fatto per il mio paeseregia di Daniele Salacon Lucia Vasini e AntonioCornacchioneOre 21, Teatro Comunale,Conselice

Domenica 19I rompiscatole

Fabrizio SileiOre 15.30, Vulkano, S. Bartolo,Ravenna

Il tenace soldatino di stagnoe altre storieIl Baule VolanteOre 16, Teatro Masini, Faenza

Fagiolino medico per forzaI Burattini di Mattia ZecchiOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Giovedì 30Eva contro Evacon Pamela Villoresi, RominaMondello, Luigi Diberti,Massimiliano Franciosa.Ore 20.45, Teatro Comunale,Russi

MolièrePetitoBlok - da Il signordi Pourceaugnac alle opere diAntonio Petito e Aleksandr Blokcon Mirko Calemme, GiuseppinaCervizzi, Christian Giroso,ValeriaPollice,Tonino Stornaiuolo,Emanuele Valenti, Gianni Vastarellaregia Emanuele ValentiPunta CorsaraOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 31 genna-io, l’1 e il 2 febbraio (ore 15.30)

Lavori in corsocon Ale e FranzOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Venerdì 31La sagra della primavera - Paurae delirio a Las Vegasdi e con Cristina RizzoOre 21, Almagià, Ravenna

Lavori in corsocon Ale e FranzOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Segno zodiacale operaiocon VitoOre 21, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

agendaFebbraio 2014

Domenica 2Ferramenta ludica

Roberto PapettiOre 15.30, Vulkano, S. Bartolo,Ravenna

I tre porcelliniFontemaggioreOre 16, Teatro Rossini, Lugo

Due burattini e un bebèCompagnia Vladimiro StrinatiOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Il lupo e i sette caprettiTeatrino dell’Erba MattaOre 16.30, Almagià, Ravenna

Mercuzio ed altre utopieCompagnia della FortezzaOre 21, Ridotto del Teatro Masini, Faenza

Martedì 4Come tu mi vuoicon Lucrezia Lante della Rovere Ore 21, Teatro Masini, Faenza. Repliche il 5 e il 6

Mercoledì 5Un po’ di me (Genesi di un comico)con Giuseppe GiacobazziOre 21, Teatro Comunale,Cervia

Venerdì 7Tutto Shakespeare in 90 minutiTeatro Stabile di VeronaOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche l’8 e il 9 (ore 16 e20.30)

20 decibeldi e con Fabiana Ruiz Diaz eGiacomo CostantiniCirco El Grito - Sosta PalmiziOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Sabato 8Kaze MononokeDacru Dance CompanyOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 9 (ore 15.30)

La vertigine della verità - Takingcare of babycon Isabella RagoneseOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

La mostracon Simona Marchini e AlessioSardelliOre 21, Teatro Comunale,Conselice

Domenica 9Quattro volte Andersen

Drammatico VegetaleOre 15.30, Vulkano, S. Bartolo,Ravenna

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agendaFebbraio 2014

Le allegre farseTeatro dell’AglioOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Mercoledì 12L’invenzione della solitudinedi Paul Austercon Giuseppe BattistonOre 21, Teatro Masini, Faenza

Giovedì 13Ciaikovskij SuitesEstratti da Il lago dei cigni, Labella addormentata,SchiaccianociMusiche di Pëtr Il’ic CiaikovskijCoreografie di Matteo LevaggiBalletto Teatro di TorinoOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Stasera non escortcon Rita Pelusio,Alessandra Faiella,Margherita Antonelli e ClaudiaPenoniOre 21, Teatro Masini, Faenza

Trilogia dell’assenzaCompagnia DramaLabOre 21, Oratoriodell’Annunziata, Solarolo

Venerdì 14Croce e martellocon Vito e Andrea CosentinoOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 15Pop Up

Teatro delle Briciole - I Sacchi diSabbiaOre 17, Teatro Rasi, Ravenna

Il furioso all’isola di San Domingomelodramma in due attilibretto di Iacopo Ferrettimusica di Gaetano Donizettidirettore Giovanni Di Stefano regia Francesco EspositoOrchestra Giovanile LuigiCherubiniCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado CasatiOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 16 (ore15.30)

Non ci crederanno mai!Teatro BarattoniOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Domenica 16Alice attraverso lo specchio

Drammatico VegetaleOre 16, Teatro Rossini, Lugo

Fiabe ritrovateFontemaggioreOre 16, Teatro Masini, Faenza

Al Castello di VallecupaI Burattini della Commediadell’ArteOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Il brutto anatroccoloTeatro dell’AcquarioOre 16.30, Almagià, Ravenna

Mamma sale Papà pepeElsinorOre 16.30, Teatro Comunale,Russi

Croce e martellocon Vito & Andrea CosentinoOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Lunedì 17Faenza Cabaret – Premio Alberto SordiOre 21, Teatro Masini, Faenza

Mercoledì 19Il mistero dell’assassino misteriosocon Lillo e GregOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

FantasiaCompagnia Mvula SunganiOre 21, Teatro Masini, Faenza

Giovedì 20Il malato immaginariocon Paolo Bonacelli, PatriziaMilani, Carlo SimoniOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 21, il 22 e il23 (ore 15.30)

Sabato 22Loretta StrongPhoebe ZeitgeistOre 21, Cisim, Lido Adriano

LolitaBabilonia Teatri / Napoli TeatroFestival ItaliaOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Nomi, cognomi e infamidi e con Giulio CavalliOre 21, Teatro Comunale,Conselice

Domenica 23Sogno di un valzerCompagnia Corrado AbbatiOre 16, Teatro Masini, Faenza

Peter PanTeatro del CanguroOre 16.30, Almagià, Ravenna

Mercoledì 26Bon Dimanchecon Emanuela Aureli e EdoardoSiravoOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica il 27

Una piccola impresa meridionalecon Rocco PapaleoOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Giovedì 27Ma l’amore noEnsemble Mosaici SonoriOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Teresa la ladracon Mariangela d’AbbraccioOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Venerdì 28L’abito fa il monacodi e con Marco BelpolitiOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

G&G: Omaggio a Giorgio GaberOre 21, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

agendaMarzo 2014

Sabato 1I tre porcellini

FontemaggioreOre 16.30, Almagià, Ravenna

Infinitadi e con Björn Lesse, BenjaminReber,Hajo Schüler, Michael VogelScene di Michael OttopalCostumi di Eliseu R.Weide

Regia di Michael Vogel, HajoSchülerFamilie Flöz/AdmiralspalastBerlinoTheaterhaus di StoccardaOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche il 2 (ore 16 e 20.30) e il3

Domenica 2Dialogo degli schiavi

Socìetas Raffaello SanzioOre 21, Ridotto del TeatroMasini, Faenza

Giovedì 6Oscura immensitàda L’oscura immensità dellamorte di Massimo Carlottocon Giulio Scarpati, ClaudioCasadioregia Alessandro GassmannTeatro Stabile del Veneto,AccademiaPerduta/Romagna TeatriOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 7, l’8 e il 9(ore 15.30)

Lavori in corso

con Ale e FranzOre 21, Teatro Masini, Faenza

Venerdì 7Musica Divinamusiche di M.Nyman, P.I.Ciaikovskijcoreografie di Matteo LevaggiBalletto Teatro di TorinoOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Per non morire di mafiacon Sebastiano MonacoSicilia TeatroOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

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agendaAprile e Maggio 2014

Martedì 1Aterballetto SuiteEstratti da Come un respiroPasso ContinuoEstratto da Certe NottiCantataMusiche di G.F. Händel, J.S. Bach,L. LigabueMusiche originali del gruppo musi-cale AssurdCoreografie di Mauro BigonzettiAterballetto

agendaMarzo 2014

Ore 20.30, Teatro Rossini, Lugo

Sabato 5 aprileCoppélia à MontmartreBalletto del Teatro Nazionale diBrnoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 6 (ore 15.30)

Martedì 8RIII - Riccardo Terzodi William Shakespearecon Alessandro GassmannOre 21, Teatro Masini, Faenza.

Vanjuska MojNando e MailaOre 21, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Sabato 8La Bella e la Bestia

Teatro del CanguroOre 17, Teatro Rasi, Ravenna

Domenica 9La Duchessa di ChicagoCompagnia Italiana di OperetteOre 16, Teatro Masini, Faenza

Fagiolino e il canto del diavo-loLe Teste di LegnoOre 16, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

La Bella e la BestiaTeatro del CanguroOre 16.30, Teatro Comunale,Russi

Martedì 11Oscura immensitàdi Massimo Carlottocon Giulio Scarpati e ClaudioCasadioregia di Alessandro GassmannOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Venerdì 14Incisionirecita-concerto di DanioManfrediniOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

Cinquanta sfumature di Pintuscon PintusOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 15Il matrimonio segretodramma giocoso in due atti diGiovanni Bertatimusica di Domenico Cimarosadirettore Julian Kovatchevregia Italo NunziataOrchestra Giovanile LuigiCherubiniCoro del Teatro Municipale diPiacenzamaestro del coro Corrado CasatiOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna. Replica il 16 (ore15.30)

I sette fratelli Cervidrammaturgia e regia di IvanoMarescottiOre 21, Teatro Comunale,Conselice

Domenica 16Il Cantafavole

Kosmicomico TeatroOre 16, Teatro Rossini, Lugo

Martedì 18Se il tempo fosse un gamberocommedia musicale di I. Fiastri e B.Zapponimusiche di Armando TrovajoliCapit RavennaOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Mercoledì 19Dopo il silenzioda Pietro Grassocon Sebastiano Lo Monacoregia di Alessio PizzechSicilia TeatroOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Giovedì 20La discesa di Orfeodi Tennessee Williamscon Cristina Crippa, Elena RussoArman, Edoardo Ribatto, LucaToracca, Cristian Giammarini,Corinna Agustoni, Sara Borsarelli,Elio De Capitani, Debora Zuin,Marco Bonadei, Carolina Cametti,Alessandra Novagadrammaturgia e regia Elio DeCapitaniTeatro dell’ElfoOre 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 21, il 22 e il23 (ore 15.30)

Venerdì 21L’importanza di chiamarsiErnestodi Oscar Wildecon Geppy Gleijeses, MarianellaBargilli, Lucia PoliRegia di Geppy GleijesesTeatro Stabile di Calabria/TeatroQuirinoOre 20.30, Teatro Rossini, Lugo.Repliche il 22 e il 23 (ore 16 e20.30)

Bolero - Omaggio a MauriceBéjart

Compagnia Almatanz e GraziaGalanteOre 21, Teatro Masini, Faenza

Imprò: match di improvvisazioneteatrale05 Quarto AttoOre 21, Sala Polivalente diPalazzo Bellini, Comacchio

Sabato 22La scuolacon Silvio Orlando e MarinaMassironiOre 21, Teatro Goldoni,Bagnacavallo

Domenica 23Fratto_XAntonio Rezza e Flavia MastrellaOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

Lunedì 24Una piccola impresa meridionalecon Rocco PapaleoOre 21, Teatro Masini, Faenza

Martedì 25Una piccola impresa meridionalecon Rocco PapaleoOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

Svenimentida Anton Cechovcon Elena Bucci, Gaetano Colella eMarco Sgrossoelaborazione drammaturgica e regiadi Elena Bucci e Marco SgrossoLe Belle Bandiere – Teatro Stabiledi BresciaOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

L’impresario delle Smirnedi Carlo Goldonicon Valentina Sperlì Ore 21, Teatro Masini, Faenza.Repliche il 26 e il 27

Mercoledì 26TattooCompagnia Terzo PianoOre 21, Oratoriodell’Annunziata, Solarolo

Giovedì 27Se il tempo fosse un gamberoCommedia musicale di I. Fiastri e B. Zapponimusica di Armando TrovajoliOre 20.30, Teatro Alighieri,Ravenna

California Suitedi Neil Simoncon Gianfranco D’Angelo e PaolaQuattriniOre 21, Teatro Comunale,Cervia. Replica il 28

Venerdì 28A cena coi cretinicon Max Cavallari, Marco DellaNoce, ,Gabri Gabra, Giorgio Verducie Raffaella FicoOre 21, Teatro Masini, Faenza

Gran Galà sulle puntecon la Scuola di Danza MasottiOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Sabato 29Paranza / Il MiracoloUmane Risorse -Teatro IaiaOre 21, Cisim, Lido Adriano

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agendaAprile e Maggio 2014

Repliche il 9 e il 10

Mercoledì 9 aprileSvenimentida Anton Cechovcon Elena Bucci, Gaetano Colella eMarco Sgrossoelaborazione drammaturgica e regiadi Elena Bucci e Marco SgrossoLe Belle Bandiere – Teatro Stabiledi BresciaOre 21, Teatro Petrella,Longiano

Gli uomini vengono da Marte, ledonne da Venerecon Paolo MigoneOre 21, Teatro dei Fluttuanti,Argenta

Giovedì 10 aprileL’impresario delle Smirnedi Carlo Goldonicon Valentina Sperlì, Roberto Valerio,Antonino Iuorio, Nicola Rignaneseadattamento e regia Roberto ValerioAssociazione Teatrale Pistoiese incollaborazione con Valzer SrlOre 20.45, Teatro Comunale,Russi

Lunedì 14 aprileLe voci di dentrodi Eduardo De Filippocon Toni Servillo, Peppe Servilloregia Toni ServilloTeatri Uniti, Piccolo Teatro diMilano – Teatro d’Europa,Teatro diRoma

Ore 21, Teatro Alighieri,Ravenna. Repliche il 15, il 16 e il17 (ore 15.30)

Giovedì 17 aprileMonstersCompagnia NahiaOre 21, Oratoriodell’Annunziata, Solarolo

Mercoledì 23 aprileStava la madreAngela Demattè e Sandro Mabellinicanzoni di Ambrogio SparagnaOre 21, Teatro Rasi, Ravenna

Giovedì 24 aprileIl falò delle novità livecon Stefano Bartezzaghi e Luigi DeAngelisOre 21, Almagià, Ravenna

Domenica 27 aprileContattoCompagnia CalipsoOre 21, Oratoriodell’Annunziata, Solarolo

Giovedì 8 maggioFèstaesposizioni, incontri, installazioni,spettacoli, radio e dj set fino adomenica 11Almagià, Darsena e altri luoghi,Ravenna

Sabato 31 maggioFesta della Repubblica a Lido Adriano 2014letture, incontri, concerti, readingfino al 2 giugnoCisim, Lido Adriano

✘ Teatro Alighieri, via Mariani 2, Ravenna tel. 0544 249244 - fax 0544 215840 - www.teatroalighieri.org

✘ Teatro Rasi, via di Roma 39, Ravenna tel. 0544 36239 - fax 0544 33303 - www.ravennateatro.com

✘ Almagià, via Almagià 2, Ravenna✘ Centro Valtorto, via Faentina 216, Fornace Zarattini (Ravenna)✘ Vulkano, via Cella 261, San Bartolo (Ravenna) - tel. 0544 36239

www.drammaticovegetale.com✘ Cisim, viale Parini 48, Lido Adriano - tel. 0544 36239✘ Ardis Hall, via Bondi 3, zona Bassette, Ravenna

tel. 0544 456716 - www.fannyalexander.org✘ Teatro Rossini, piazzale Cavour 17, Lugo - tel. 0545 38542

fax 0545 38482 - www.teatrorossini.it✘ Teatro Masini, piazza Nenni 3, tel. 0546 21306

ww.teatromasini.org - www.accademiaperduta.it✘ Teatro Comunale, via XX Settembre 125, Cervia - tel. e fax 0544 975166

www.accademiaperduta.it ✘ Teatro Goldoni, piazza Libertà 18, Bagnacavallo - tel. 0545 64330

www.accademiaperduta.it✘ Teatro Comunale, via Cavour 10, Russi - tel. 0544 587641 - 580742

www.comune.russi.ra.it✘ Teatro Comunale, via Selice 125, Conselice - tel. 348 7095919

www.teatroconselice.it✘ Auditorium Corelli, corso Emaldi 109, Fusignano - tel. 0545 955672 ✘ Teatro Moderno, corso Emaldi 32, Fusignano - tel. 0545 954194✘ Teatro Petrella, piazza San Girolamo 2, Longiano

tel. 0547 665113 - www.teatropetrella.it✘ Teatro dei Fluttuanti, via Pace 2, Argenta - tel. 0532 805344

www.teatrodeifluttuanti.it✘ Sala Polivalente di Palazzo Bellini, via Agatopisto 7, Comacchio - tel.

349 0807587 - www.comacchioateatro.it

Supplemento a Ravenna&Dintorni, autorizzazione Tribunale di Ravennan. 1127 del 17 dicembre 2001

Direttore responsabile: Fausto Piazza

Hanno collaborato alla redazione: Andrea Alberizia, Federica Angelini, Roberta Bezzi, Paolo Bolzani, Matteo Cavezzali, Anna De Lutiis, Serena Garzanti, Luca ManservisiMaria Cristina Giovannini (grafica),

Nella foto di copertina: una scena dallo spettacolo Kaze Mononokedi DaCru Dance Company

Fonti e crediti fotografici: Anna Agliardi,Jose Aguilar, Alfredo Anceschi, AlexAstegiano, Mauro Bertolotto, AndreaBoccalini, Marco Borrelli, FrancescoCastelli, Giampiero Corelli, ProsperoCravedi, Cristina Crippa, MarinaDammacco, Mirella & Augusto DeBernardi, Luca Del Pia, Fabio Esposito,Elisa Lanconelli, Caterina Parona, EdoardoRibatto, Gianfranco Rota, StefaniaSaltarelli, Andréj Shapran, Marina Siciliano,Félix Vazquez, Martina Zanzani

Editore: Reclam Edizioni e Comunicazione srl www.reclam.ra.itviale della Lirica 43, 48124 Ravenna tel. 0544 408312

Direttore generale: Claudia Cuppi

Stampa: Grafiche Baroncini www.grafichebaroncini.it

PalcoscenicoIndirizzi utili

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METTI UNA SERA...

RISTORANTE FLORA via Ragone 102, Ragone - Tel. 0544 534044

Aperto dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 23.30 - chiuso il mercoledì sera

RISTORANTE SIRENÈ via Stecchetti 15, Granarolo Faentino - Tel. 0546 41865 - www.ristorantesirene.it

Aperto dalle 12 alle 15 e dalle 19 alle 23.30 - chiuso il lunedì e il sabato a pranzo

Situato in nove eleganti sale di una villa di fine ‘700, propone ri-cette di carne e di pesce della tradizione romagnola e piatti le-gati alla stagionalità dei prodotti.Prezzo medio 25/35 euro

LA RAVEGNANA via Ravegnana 497, Ravenna - Tel. 0544 497246 / 327 5442660

www.facebook.com/LaRavegnanaAgriturismo [email protected]

La migliore pasta fatta in casa: cappelletti, urciòn, caplet in bro-do, passatelli in brodo, tagliatelle al ragù e strozzapreti. Tutti isughi sono fatti in casa. Le proposte di carne, tagliata di fioren-tina, castrato, grigliate di maiale. Le verdure del nostro orto,patate fritte passate al pomodoro, sfiandrine alla griglia. È sempre gradita la prenotazione perchè tutte le nostre pietan-ze sono sempre preparate al momento.

CANTO DEL MARE via Argine Destro fiume Ronco 18, Madonna dell’Albero (RA) - Tel. 0544 271381

Aperto dalle 12 alle 14.30 e dalle 19 alle 24 - chiuso lunedì

Un ambiente confortevole in una casa colonica ristrutturata.Specialità: fiorentina di bisonte cotta nel nel camino a legna,tutti i tipi di pesce, cantina molto fornita con vini doc. Prezzomedio 25/30 euro. Interessante la proposta del Family Day: apranzo carne e pesce (10 e 13 euro), la sera invece pizza a scel-ta a 5 euro.

OSTERIA MALABOCCA Piazza della Libertà 15, Bagnacavallo (RA) - Tel. 0545 64468 - www.malabocca.it

Aperto dalle 12 alle 14,30 e dalle 19,30 alle 22,30 - chiuso il mercoledì

L'Osteria Malabocca è situato nella piazza principale di Bagnaca-vallo. Propone una cucina innovativa molto legata alla stagionali-tà. Tutto viene preparato giornalmente, compreso le paste, i dol-ci e il pane. Roberto e Denise mettono a vostra disposizione unmenù vegetariano, uno di pesce e uno di carne oltre ad una sele-zione di piatti dedicati ai sapori e ai profumi del territorio.

RISTORANTEFLORA

Non c’è bisogno di fare tanti km per mangiare freschissimi fun-ghi porcini e profumatissimi tartufi bianchi, perchè a Ragone, apochi chilometri da Ravenna, tutti i venerdì arrivano alla tratto-ria per i vostri piatti. Ambiente accogliente, menù legato allastagionalità dei prodotti. Specialità cappelletti in brodo, pastafatta in casa, funghi tartufi e cacciagione. Accurata selezione divini romagnoli. Prezzo medio 25/30 euro (vini esclusi)

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METTI UNA SERA...

RISTORANTE AL 45 via Paolo Costa 45, Ravenna - Tel. 0544 212761 / 320/1616761 - www.al45.it

Sempre aperto pranzo e cena dalle 12 alle 15 e dalle 18 alle 24 - gradita la prenotazione

In pieno centro davanti al Battistero degli Ariani, locale nuovo eaccogliente propone cucina tipica romagnola con paste al matta-rello, specialità di pesce e una doppia cucina per la preparazionedi un intero MENÙ SENZA GLUTINE. Settimanalmente vengonoproposti piatti fuori menù con prodotti di stagione, dal tartufo, siabianco sia nero, ai porcini e a base di cacciagione. Il pesce, sem-pre fresco, varia secondo il pescato. Ampia cantina di vini, dolcifatti in casa. Tutte le domeniche a pranzo carrello dei bolliti!

RISTORANTE LA PARANZA Viale Petrarca 345, Lido Adriano, Ravenna - Tel. 0544 494831

Aperto tutti i giorni, a pranzo e cena.

I più genuini sapori di mare al prezzo più giusto. Ottimo servi-zio, porzioni abbondanti e atmosfera cortese e familiare in que-sto classico ristorante di pesce, che offre due diverse proposte:un menù standard e quello del giorno, in base al pescato. Eccellente il fritto di paranza, leggero e croccante. Il localeideale per una sosta davvero gustosa nel lido ravennate.

RISTORANTE ACQUAMARINA Via dell’Idrovora 50, Marina di Ravenna - Tel. 0544 438483

È gradita la prenotazione

La tradizione, con qualche virata in chiave moderna. È possibi-le scegliere il menù alla carta oppure affidarsi ai consigli dellochef, potendo così gustare sfiziosi antipasti, stuzzicherie, cre-me e zuppe, pasta fatta a mano, secondi di carne e pesce, con-torni di stagione, dolci e pane rigorosamente fatti in casa. A po-ca distanza dalla spiaggia, dalle pinete e dalle valli della Piallas-sa Piomboni la locanda dispone di camere con servizi, Tv, WiFi,frigobar in ambiente informale, pulito e funzionale.

TRATTORIA CUBANA da Irma e Pino via Molo Dalmazia 37, Marina di Ravenna - Tel. 0544 530231

Aperti tutti i giorni a pranzo e cena - Chiuso lunedì

La tipica trattoria da Irma e Pino nasce nel 1965; all’epoca era pocopiù di una stanza con un paio di tavoli nei quali pescatori e militariconsumavano velocemente il risotto. Oggi la Trattoria Cubana èuna grande realtà, punto di riferimento dei lidi ravennati per la ri-storazione a base di ottimo pesce, cucinato secondo la migliore tra-dizione romagnola con una grandissima offerta di qualità. Si puòscegliere anche fra quattro menù degustazione a partire da 30 eu-ro. Grande successo del servizio take away.

RISTORANTE PIZZERIA DRIBBLING Via Antica Milizia 50, Ravenna - Tel. 0544 478065

Aperto tutte le sere - Chiuso lunedì - Domenica a pranzo aperto solo su prenotazione

Aperto da oltre vent’anni, dal 2011, con la nuova gestione di Mar-zia Bazzi, gode di un totale rinnovamento estetico, che si accompa-gna a un menù adatto a tutti i palati, anche i più raffinati. Il giardinoestivo è la cornice ideale per una cena all’aria aperta, immersi nelverde e nella tranquillità. Attrezzato parco giochi per i bambini eampio parcheggio privato (anche per autobus). Sfiziosi antipasti,pasta fatta in casa, dolci rigorosamente di loro produzione, ottimacarne e pesce freschissimo. Un locale che merita attenzione.

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2013 / 2014

Supplemento gratuitoa “Ravenna & Dintorni”

nr. 559 del 21 novembre 2013

Redazione: [email protected]à: [email protected]

E D I Z I O N I E C O M U N I C A Z I O N E

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Rezza e Mastrettadue voci inaspettate

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