Pagine da 160 esercizi calcio Doucet

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u introduzione 1 u la tattica La tattica entra in gioco quando un calciatore necessita di un compagno per fare avanzare la palla. È la risposta di un giocatore o di un gruppo di giocatori ad una data situazione durante la partita. La qualità della risposta dipende dalla tecnica del giocatore e della capacità di adattamento di uno o più giocatori alla situazione. Questo adattamento si apprende, s’insegna e si perfeziona con l’allenamento e la ripetizione delle combinazioni. La tattica coordina un’organizzazione di gioco con lo spostamento ed il riposiziona- mento dei giocatori in grado di risolvere efficacemente delle situazioni di gioco. La tattica s’ispira a dei principi di gioco che permettono ai giocatori di reagire in modo coordinato e omogeneo per trovare una soluzione ai problemi posti ed il gioco a due ne costituisce la base. 2 u principi tattici generali i principi tattici difensivi > ritardare l’attacco avversario (difesa in arretramento, zona press) > effettuare il riposizionamento della squadra (ricostituire il blocco) > recuperare la palla > avere una strategia sui calci piazzati i principi tattici offensivi > passare dalla difesa all’attacco (superare uno o più difensori, aiutare un compagno) > mantenere il possesso di palla > penetrare la difesa avversaria > finalizzare in modo efficace (sovrannumero, smarcamento, inserimento, cambio di ritmo) capitolo 1 u introduzione

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160 esercizi e giochi per l'allenamento tattico Claude Doucet http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/calcio-160-esercizi-e-giochi-per-lallenamento-tattico

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u introduzione

1 u la tattica

La tattica entra in gioco quando un calciatore necessita di un compagno per fare avanzare la palla. È la risposta di un giocatore o di un gruppo di giocatori ad una data situazione durante la partita.La qualità della risposta dipende dalla tecnica del giocatore e della capacità di adattamento di uno o più giocatori alla situazione.Questo adattamento si apprende, s’insegna e si perfeziona con l’allenamento e la ripetizione delle combinazioni.La tattica coordina un’organizzazione di gioco con lo spostamento ed il riposiziona-mento dei giocatori in grado di risolvere efficacemente delle situazioni di gioco.La tattica s’ispira a dei principi di gioco che permettono ai giocatori di reagire in modo coordinato e omogeneo per trovare una soluzione ai problemi posti ed il gioco a due ne costituisce la base.

2 u principi tattici generali

i principi tattici difensivi> ritardare l’attacco avversario (difesa in arretramento, zona press)> effettuare il riposizionamento della squadra (ricostituire il blocco)> recuperare la palla> avere una strategia sui calci piazzati

i principi tattici offensivi> passare dalla difesa all’attacco (superare uno o più difensori, aiutare un compagno)> mantenere il possesso di palla> penetrare la difesa avversaria> finalizzare in modo efficace (sovrannumero, smarcamento, inserimento, cambio di ritmo)

capitolo 1 uintroduzione

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v recupero del palloneNon possiamo parlare di recupero del pallone senza menzionare la nozione di per-dita.La conquista e la perdita della palla sono azioni collegate che costituiscono l’inizio e la fine delle fasi d’opposizione di attacco e di difesa, nelle quali ciascun giocatore dà il suo apporto individuale all’intero collettivo.Si tratta di fasi dove si invertono costantemente i ruoli e nelle quali la lotta dello spirito offensivo contro quello di difesa produce il movimento della squadra.

1 u perdita del pallone

Il calcio è caratterizzato da una grande varietà di situazioni in cui falli o imprecisioni fanno sì che circa l’ 8�%-99% delle sequenze siano interrotte dall’attività diretta o parzialmente diretta dell’avversario e soltanto lo 0,�%-1,�% si concludono in porta.In una partita una squadra perde in media tra 210 e 260 volte la palla, senza contare i tiri non trasformati in gol.

capitolo 2 urecupero del pallone

TIPO DI ERRORE % per PARTITA OSSERVAZIONI

Errori tecnici > passaggi sbagliati > controlli sbagliati ± �0 %

20-�0% dei passaggi sbagliati sono il risultato di una scarsa pa-dronanza individuale o collettiva del pallone.

Errori provocati dall’avversario > posizione di fuorigioco > pressing, entrata sul pallone

± 10 %

Contrasti persi

± 1� %

Il fallimento dei dribbling (contrasti con la palla) manifesta una difficol-tà tecnica, fisica o tattica. Mostra inoltre la difficoltà a superare la li-nea di vantaggio per assicurarsi il controllo della partita.

Intercettazioni da parte dell’avversario

± � %

Falli (infrazioni alle regole) ± 12 % 20-�0% dei gol.

Tiri non trasformati in gol ± 6 %

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w mantenere il possesso di pallaIl calcio nel suo insieme non ha alcun segreto: è fondato sul possesso di palla e sulla posizione dei giocatori in campo. Si tratta di creare una serie di possibilità per il giocatore che riceve il pallone che, nella peggiore delle ipotesi, garantisca il possesso di palla e costringa l’avversario al recupero.

Per giocare in questo modo occorrono giocatori di qualità che agiscano con azioni di base tra le quali i contrasti (�0-��%) ed i passaggi (60-6�%).

Il possesso di palla, basato sul gioco dei passaggi, sull’utilizzo dello spazio e sui contrasti con il pallone (dribbling), è un elemento strategico del gioco che richiede una buona abilità tecnica, tattica e psicologica da parte dei giocatori.

1 u elementi del possesso di palla

a – passaggio

Il numero medio di passaggi in una partita ad alto livello varia tra �20 e 400. Il passaggio determina il gioco collettivo di una squadra attraverso l’aspetto tattico e collaborativo. All’interno di una squadra, i giocatori attuano un gio-co collettivo tatticamente mirato alla segnatura. Il passaggio non coinvolge soltanto i giocatori interessati; richiede anche la partecipazione e la colla-borazione degli altri giocatori che, grazie anche alla percezione del gioco, riescono ad effettuare dei buoni passaggi.

Il passaggio non è soltanto l’esecuzione di un’azione tecnica. Fare un passaggio significa anche pensarlo, volerlo, realizzarlo e analizzar-ne il risultato.

Passare bene il pallone, ossia darlo al momento giusto al giocatore giusto, richiede una complicità che si migliora durante l’allenamento, ed una certa mentalità per anticipare le traiettorie.

capitolo 3 umantenere il possesso palla

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x la penetrazione: avvicinarsi alla portaFar risalire il pallone, ossia penetrare verso la porta avversaria, è un’operazione che richiede prudenza. Esistono delle relazioni tra l’utilizzazione delle varie zone del campo e l’accesso alla porta.

La penetrazione della linea difensiva avversaria si integra nelle strategie di attacco di una squadra quali:

>l’aggiramento della difesa>la penetrazione nell’asse della difesa aprendo un varco all’interno del dispositivo difensivo

Le percentuali relative all’efficacia delle varie strategie (capitolo Finalizzazione) sono quasi identiche: il �0% delle reti sono segnate su passaggi brevi e azioni individuali davanti alla porta ed il �0% sono segnate su cross, ribaltamenti e passaggi lunghi. Il modello generale della penetrazione, dedotto dalle nostre osservazioni, si può schematizzare come segue:

modelli di penetrazione

capitolo 4 ula penetrazione: avvicinarsi alla porta

modello 1 modello 2

2° diagonale

zona offensiva

1° diagonale

zona preoffensiva

zona predifensiva

zona di difesa

2° diagonale

zona di contrasto

1° diagonale

zona tattica

zona tecnica

zona di difesa

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y organizzazione di gioco e spostamento dei giocatoriL’organizzazione del gioco è la base su cui si costruisce l’evoluzione del gioco stesso e si distribuiscono i ruoli per ottenere un’efficacia d’insieme sul campo. È evidente che una squadra non può giocare senza un’organizzazione collettiva.

Il lavoro svolto da ogni giocatore è funzione del lavoro svolto dagli altri, ed il suo senso tattico gli permette di risolvere le situazioni di gioco nell’interesse della squa-dra.

L’organizzazione del gioco (strategia) è in costante evoluzione. Gli elementi variano, e l’aumento del livello tecnico, fisico e tattico dei giocatori determina un cambia-mento degli assetti. È così che l’organizzazione del gioco si adatta: le squadre si organizzano in base alle caratteristiche dominanti, tenendo conto sia dei propri valori (punti di forza e di debolezza) che di quelli dell’avversario. Intuitivamente la squadra gioca in base ai suoi punti di forza, cercando di proteggere quelli deboli. L’allenatore cerca di scoprire i punti di forza e di debolezza della propria squadra per perfezionare gli uni e migliorare gli altri.L’organizzazione del gioco è definita e duratura, mentre il piano di gioco (la tattica) è temporaneo e relativo ad un solo incontro. Per il giocatore, questa corrisponde ad una situazione.

“Il modulo è confortante quando le cose vanno meno bene e permette di godersela quando invece vanno bene. Se si resta un blocco squadra compatto e si rispettano le distanze tra le linee, non ci sono pericoli. Riducendo gli spazi, i giocatori più of-fensivi daranno il meglio in termini di creatività” (Elie Baup)

Lo scopo è essere organizzati al meglio per compiere il minimo sforzo nel recupero” (Claude Puel)

Con un’organizzazione ben costruita ci si aspetta che si possa:

> coprire razionalmente tutta la larghezza del campo> occupare gli spazi tra i giocatori avversari per impedire la loro progressione> far correre l’avversario> ridurre gli sforzi fisici> arrivare facilmente alla porta

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z i contrastiI contrasti rappresentano il �0/40% delle azioni di una partita di calcio.

Il contrasto viene subito o provocato. Viene subito quando il giocatore si trova (in prossimità di un avversario) in una posizione non ideale per giocare la palla. Viene provocato quando il giocatore tenta di neutralizzare lo spazio utile all’avversario o quando è in progressione per crearsi degli spazi liberi. Un duello si può definire come azione di mantenimento (dribbling) il cui obiettivo è trovare un compagno libero (attraverso un passaggio, un cross...). Ma può anche essere un’azione di recupero, parte integrante di un’azione difensiva, che ha lo scopo di proteggere la porta.

Le tecniche impiegate sono diverse e a volte opposte (dribbling e tackle ad esem-pio). Il giocatore realizza in un duello la sintesi tra pensiero e azione: deve “pensare” e giocare allo stesso tempo.La tecnica del contrasto è regolata dalla legge 12 del regolamento calcistico.

In generale, i contrasti possono avvenire a terra o in aria (contrasti aerei), ed è questo che li rende difficili.

Impegnarsi in un duello con la palla vuol dire guidare la palla in dribbling in una superficie di campo occupata dall’avversario che occorre evitare o aggirare. Il drib-bling richiede disinvoltura nei movimenti, agilità, equilibrio perfetto, controllo co-stante della situazione di gioco, degli avversari e degli spostamenti dei compagni.

Un dribbling ben riuscito è efficace in quanto permette di oltrepassare la linea di vantaggio e di eliminare l’avversario creando in tal modo una situazione di superio-rità numerica. Il giocatore può, a questo punto, passare la palla ad un compagno nello spazio tra due avversari.

capitolo 6 ui contrasti

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{ finalizzazioneLa finalizzazione consiste in un tiro in porta. Si tratta dunque dell’espressione ter-minale del gioco e della conclusione logica delle azioni che sussegue tutti gli altri elementi tecnici.

La squadra opera in collettivo e cerca di mettere il “marcatore” nella migliore posi-zione per il tiro e quindi per la rete.

PARTITE PERSE PAREGGIATE VINTE

media di gol a partita 0,48 0,71 2,29

media di tiri in porta 9,86 (+/-0,�) 10,87 (+/-0,4) 1�,84 (+/-0,�)

efficacia 4,82% 6,�8% 16,21%

1 u sequenze di azioni

Le diverse azioni che costituiscono sequenze efficaci di gioco sono le intercettazio-ni, i passaggi, i tiri, i contrasti… ecc.In sintesi, la sequenza (cioè la successione delle azioni) “modello”, che è propria delle squadre di alto livello e che termina in gol, si compone come segue :

1,7 passaggi controllati + 0,� passaggi di prima + 0,6 contrasti + 0,8 controlli di palla.

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| programmazione dell’allenamento

1 upianificazione settimanale di allenamento

Il programma settimanale delle sedute tiene conto del numero di allenamenti per ogni settimana. Un esempio potrebbe essere il seguente:

SQUADRA CHE SI ALLENA UNA VOLTA ALLA SETTIMANA

DURATA: 1h 20’ TEMA

10’ Riscaldamento Esercizi tecnici individuali, corsa Lenta con la palla, passaggi

�0’ Tattica Secondo il tema trattato

20’ Lavoro Tecnico o Lavoro sul gesto tecnico Tecnico-fisico o Lavoro tecnico e fisico

1�’ Gioco libero �’ Fase conclusiva Footing lento e stretching

SQUADRA CON DUE ALLENAMENTI SETTIMANALI

1° SEDUTA

DURATA: 1h 20’ TEMA

10’ Riscaldamento Esercizi tecnici individuali, corsa Lenta con la palla, passaggi

�0’ Tattica Secondo il tema trattato

20’ Lavoro Tecnico Lavoro sul gesto tecnico

1�’ Gioco libero �’ Fase conclusiva Corsa lenta e stretching

capitolo 8 uprogrammazione dell’allenamento