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COMANNO V | #074| MERCOLEDÌ’ 02 LUGLIO 2014

spazio a… / if! italian festival 2014Creatività per tutti i gusti, in ottobre evento a Milano

IF! Italians Festival è il nome del nuovo Festival Italiano della Creatività

organizzato da Adci e AssoCom, che si terrà il 2, 3 e 4 ottobre 2014 al Teatro Franco Parenti di Milano, con il supporto di Google

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168 24 30 34 36 marketplace / 1 mediamarketplace / 2 media data / 1 media data / 2Tg/adv: a settembre pronti nuovi format

Delta Pictures, un passo sempre avanti

77 Agency cresce e punta verso l’Est

Adform, i plus della gestione integrata

Teradata continua nel rafforzamento

Ferrrari Promotion vince la sfida dell’ultimo miglio

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Passato un semestre si può fare qualche riflessione più precisa sull’andamento del mercato degli investimenti pubblicitari. Occasione quanto mai propizia è anche l’appuntamento annuale con l’assemblea di Upa, ovvero l’associazione che raccoglie la gran parte degli spender pubblicitari italiani. Dunque, la situazione non è delle più facili, come testimoniano tutti gli indicatori a disposizione degli operatori e dei marketers. Non si prevedono, poi, cambiamenti significativi della tendenza complessiva, che fa intravedere un’annata da chiudere con un altro lieve regresso della quota d’investimento. Non è facile, allora, muoversi in condizioni simili, nonostante la volontà che si nota in giro, parlando con chi fa impresa, sia di non mollare la presa e di continuare a tenere botta il più possibile. Una prova tangibile che il sistema si sta comunque dando da fare è la proliferazione di momenti di confronto e di approfondimento che i professionisti organizzano per restare a stretto contatto con le esigenze più impellenti che agitano la industry. Del resto, le trasformazioni del media business, della communication industry, di un marketing sempre più interattivo, digitale, ma anche multicanale e ossessivamente “one to one” impongono la più grande attenzione possibile, chiedono continuo aggiornamento, vogliono spirito di sacrificio e coinvolgimento. Però, a ben guardare, è quello che i tanti responsabili d’agenzia, sia sul fronte creativo che del media, hanno sempre ricercato, da lungo tempo. Ovvero essere consulenti a tutto campo e non semplici fornitori di un servizio, pur raffinato o ipertecnico, a seconda dei casi. Forse la crisi ha portato con sè anche questo: il cambiamento nella considerazione dei partner di comunicazione. Non sappiamo se sia davvero così, ma parlando ogni giorno, per fare il meglio possibile il nostro lavoro di cronaca e critica, con decine di protagonisti delle vicende italiane e internazionali in tema di comunicazione e marketing, lo stiamo scoprendo sempre di più. Ed è una bella cosa.

editorialedi daniele Bologna - [email protected]

da fornitori a consulenti

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McItaly è un progetto che include ricette di-verse, ma tutte con ingredienti rigorosamen-te solo italiani. Da tempo stiamo dedicando grandi energie e ingenti investimenti alla re-alizzazione di prodotti sempre più vicini al gusto degli italiani e che privilegiano proprio ingredienti della più alta tradizione gastro-nomica del nostro Paese. Queste ricette, in-fatti, nascono dalla stretta collaborazione di McDonald’s con consorzi e fornitori di pro-dotti della tradizione italiana di qualità. Ori-gine italiana, qualità e tracciabilità dell’inte-ra filiera produttiva sono, infatti, gli elementi valoriali che stanno alla base del progetto McItaly, con il quale McDonald’s ha potuto coronare un processo di promozione di pro-dotti tipici avviato ormai da oltre due anni. McItaly, insomma, è l’evoluzione di un pro-cesso che parte da lontano e che da sempre ci vede impegnati sulla qualità e tracciabilità delle materie prime che utilizziamo. La linea McItaly nasce in prima istanza per il mer-

cato italiano. Non è escluso, però, che l’in-tera linea possa essere esportata all’estero, come già avvenuto nel recente passato per altri prodotti. Ma, come detto, oltre a dedica-re grandi energie e investimenti alla realiz-zazione di prodotti sempre più vicini al gusto dei nostri clienti in ogni paese, il “localismo” di McDonald’s si riflette anche nell’attenzio-ne alla diversificazione e al rispetto delle tra-dizioni locali. E così, insieme al classico Big Mac, in ogni Paese vengono proposti menu diversi. Del resto, siamo sempre stati par-ticolarmente attenti alle tradizioni naziona-li, anche oltre i nostri confini, garantendo-ne il rispetto della qualità e della tipicità. Per fare alcuni esempi concreti, vorrei ricordare che l’azienda Parmareggio, che fa parte del consorzio Parmigiano-Reggiano DOP, è riu-scita a vendere finora, grazie al sistema Mc-Donald’s, in Italia e all’estero, oltre 270 ton-nellate di Parmigiano-Reggiano DOP per un valore di oltre tre milioni di euro.

visionidi matteo dedè

mcitaly, storia di un processoche parte da lontano

Marco Ferrero é l’attuale marketing manager di mcdonald’s italia, incarico che ricopre dal gennaio del 2008. in precedenza, dal dicembre del 2006, è stato marketing director del gruppo alpitour. ma nella sua carriera ci sono altre aziende di prestigio: dal gruppo eni, dove ha lavorato per otto anni, ricoprendo diverse funzioni e terminando l’esperienza in qualità di marketing director, a henkel, dove ha trascorso due anni, il 1997 e il 1998, come marketing manager. e prima ancora, sempre all’interno della divisione italiana di henkel, era stato brand manager, dal 1995 al 1996, e national account manager gdo, dal 1989 al 1994. il percorso formativo è avvenuto all’università degli studi di genova

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spaZio a... 2/3/4 ottobre - teatro franco parenti @ milanoif! italian festival

la macchina organiZZativa in aZione per la prima ediZione del festival italiano della creatività; supporto di google

IF! Italians Festival è il nome del nuovo Festival Italia-no della Creatività organizzato da Adci - Art Directors Club Italiano e AssoCom, che si terrà il 2, 3 e 4 ottobre 2014 al Teatro Franco Parenti di Milano, grazie anche al supporto di Google, partner d’eccezione che condivide lo spirito e gli obiettivi dell’iniziativa. Scopo del Festival è rimettere al centro il valore delle idee e della creativi-tà nella comunicazione: sarà una kermesse che coniu-gherà riflessione e cultura con creazione e divertimen-to, forte radicamento nel contesto italiano con grande apertura al mondo. Ospiti italiani e internazionali di pri-missimo rilievo, valorizzazione dei giovani, laboratori dedicati alla creatività e incontri dedicati specificamen-te ai diversi ambiti della comunicazione sono alcuni dei punti di forza della manifestazione. La formula già rac-conta la filosofia che anima l’evento: i migliori creati-vi italiani e la più importante associazione di categoria insieme per discutere del valore e del ruolo del talento creativo, con l’appoggio del più grande player digitale al mondo. Una manifestazione tesa a valorizzare la crea-tività italiana e contestualmente arricchita da un respi-ro internazionale, che può diventare un vero e proprio marketplace per la comunicazione. Con un ulteriore ri-lancio per l’attività comunicativa di qualità, una risorsa davvero fondamentale non soltanto per la communica-tion industry, ma per l’intero Paese.

Direttore responsabileDaniele Bologna

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Content ManagerAureliano [email protected]

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Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi

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Abbonamento a 360comla testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno ri-produzione riservata.il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

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riflettori puntati su ferrari promotion, pool di 5 aZiende attive in comunicaZione, outdoor, stampa digitale, allestimenti

Gli specialisti dell’ultimo miglioper accompagnare i consumatori nelle loro scelte d’acquisto, al fianco della moderna distribuZione ci vogliono professionisti di una comunicaZione molto particolare, che si attua in prossimità e all’interno dei punti di venditaNovemila “Mediapole”, affis-sioni che presidiano i viali di avvicinamento ai centri com-merciali e gli stessi parcheggi dei centri commerciali, qua-si 170.000 carrelli della spe-sa che veicolano il messaggio dal parcheggio fino alla cas-sa dell’ipermercato; 2.000 to-tem sagomati in 2d e 3d, e un numero notevole di altri mez-zi in galleria: isole promozio-nali, eventi ad hoc, guerril-la marketing, floor graphics. Una serie di strumenti che, singolarmente o tutti insie-me, si prestano a ogni tipo di personalizzazione rispetto agli obiettivi della comunica-zione. E stiamo parlando sol-tanto del circuito dedicato alle aziende clienti della Gdo, ma non solo! Sono alcuni dei nu-meri che contraddistinguono il Gruppo Ferrari Promotion, un pool di aziende attive in settori di comunicazione “tra-dizionali” quali Comunicazio-ne Outdoor, Stampa Digitale e Allestimenti, Grandi Impianti e Insegne e più moderni qua-

li graphic design, 3D mode-ling, video production, digi-tal signage. Ferrari Promotion per prima in Italia ha avuto la capacità di intuire l’importan-za degli ipermercati e dei cen-tri commerciali come nuovi “contesti sociali” e le opportu-nità che questi luoghi offrono per coinvolgere il cliente nelle

diverse attività di comunica-zione di prodotto, in un mo-mento in cui la predisposi-zione all’acquisto da parte del cliente è massima. L’azienda nasce nel lontano 1974, quan-do il fondatore, Mario Ferrari, decise di aprire la prima sede di produzione a Milano. Da quel momento ad oggi l’azien-

da ha visto un periodo favore-vole soprattutto grazie alla de-dizione, all’attenzione e alla cura di ogni progetto, ispira-ta alla massima qualità pos-sibile: l’azienda nel tempo ha consolidato un ampio portfo-lio clienti dalla piccola attività commerciale fino alla multi-nazionale, rispondendo sem-

nella foto andrea ferrari, amministratore delegato del gruppo

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pre con precisione ed efficacia a tutti i clienti con l’esigenza di comunicazione sul territorio italiano. A guidare il gruppo oggi c’è Andrea Ferrari, figlio di Mario e amministratore de-legato del Gruppo. L’ampiezza del gruppo che oggi fattura ol-tre 20 milioni di euro (+20% nel 2013) e impiega oltre 150 persone, è una delle compo-nenti che ha fino ad oggi ga-rantito allíazienda un note-vole vantaggio competitivo, come conferma Andrea Fer-rari: «Ognuna delle nostre di-visioni è divenuta nel tempo “super specialista” nel proprio ambito, grazie all’esperien-za acquisita sul campo. Allo stesso tempo, tutte ruotano intorno al business principa-le del Gruppo, che è nel detta-glio moderno - spiega Andrea Ferrari -. Per servire adegua-tamente questo mercato oc-corrono competenze nella stampa digitale, nei contenuti, nella creatività, infrastrutture tecnologiche e capacità di pro-gettazione. La nostra rete di aziende ci permette di forni-

re tutti questi servizi con tem-pistiche più strette, maggiore flessibilità e soprattutto mino-ri costi per i clienti». A far crescere esponenzial-mente il business del Gruppo Ferrari è stata, come già detto, l’attività di comunicazione per le aziende che lavorano nella grande distribuzione. Un bu-siness che da solo vale circa 12 milioni di euro, frutto di una

felice intuizione, come con-ferma Ferrari: «Nessuno fino a 7-8 anni fa aveva pensato a sfruttare con una comunica-zione ad alta frequenza l’area esterna ai centri commercia-li. Si tratta di un luogo gene-ralmente pulito e ordinato, dove non c’è tutto il “rumo-re di fondo” presente all’in-terno del punto vendita. Un ambiente in cui il consuma-

tore non ha ancora predispo-sto alcun meccanismo di dife-sa e che permette, quindi, di comunicare con una notevole efficacia. Da lì in poi deve an-cora percorrere una distanza di 150 metri per arrivare allo scaffale, sempre che ci vada direttamente. In questo fran-gente viene a contatto con al-tri mezzi, ciascuno dei quali ha proprie caratteristiche ed

efficacia. Tutte le aziende co-noscono bene il valore dell’ul-timo miglio e l’importanza di essere vicini al momento d’ac-quisto. Ma hanno anche im-parato che con l’avvicinarsi allo scaffale diventa sempre più difficile emergere, vista la quantità dei messaggi che si sovrappongono». L’altro pun-to di svolta è stata la scelta del MediaPole, un formato di af-

fissione unico 100x140: «Ini-zialmente, ogni brand del-la grande distribuzione aveva un proprio formato, e questo complicava molto il proces-so d’acquisto. Passare al mo-noformato ha semplificato le attività di pianificazione per tutti, in particolare per le cen-trali media. Abbiamo scelto il formato più grande possibi-le che ci permettesse di offri-re una tale frequenza, perché utilizzabile ovunque: sul palo della luce, sulla pensilina por-ta carrello, nel parcheggio sot-terraneo e nei corridoi dell’in-gresso. In tal modo, per ogni centro commerciale riuscia-mo ad avere una frequenza che arriva fino a 70 spazi. Ecco perché la chiamiamo iper-domination». E con la media di 40 milioni di contatti rag-giungibili nella quattordicina di campagna sull’intero terri-

torio nazionale, si può davve-ro parlare di domination: «La copertura è nazionale, ma to-talmente personalizzabile sul-le esigenze del cliente e può essere pianificata per regio-ni, per area Nielsen per i cen-tri di maggiore afflusso o per altri specifiche attività promo-zionali. Inoltre - specifica an-cora Ferrari - l’efficacia della campagna di comunicazione è verificabile, sia attraverso la misurazione della variazione del numero di scontrini nel periodo di esposizione sia at-traverso analisi svolte dall’Isti-tuto IRI, mediante confron-to con un campione analogo non coperto dalla comuni-cazione. E va detto che la va-riabile più importante, la cre-atività dell’affissione, non la controlliamo noi, ma ci giun-ge dall’agenzia o dallo stes-so cliente». L’Iperdomina-

la telestration è una tecnica originale per catturare l’attenZione del pubblico in quelle situaZioni in cui è richiesto un approccio semplice e immediato

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Auguri presidente!Una storia commerciale di successo, lunga 40 anni. E non possiamo che unirci ai festeggiamenti. Con un motivo in più: gli 80 anni di Mario Ferrari, a cui vanno i nostri complimenti sinceri

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Il Gruppo Ferrari Promotion è oggi una realtà multiforme, composta da cinque aziende di proprietà più due parteci-pate, ognuna delle quali può vantare una lunga e articolata esperienza nel proprio settore di riferimento tale da costi-tuire con ogni singolo marchio un’eccellenza del merca-to. I campi di attività “tradizionali” sono Comunicazione Outdoor, Stampa Digitale e Allestimenti, Grandi Impian-ti e Insegne, a cui si aggiungono attività più moderne quali Graphic design, 3D modeling, video production, digital si-gnage. L’ampiezza del gruppo che oggi fattura oltre 20 mi-lioni di euro (+20% nel 2013) e impiega oltre 150 perso-ne, è una delle componenti che ha fino ad oggi garantito all’azienda un notevole vantaggio competitivo, come con-ferma Andrea Ferrari: «Ognuna delle nostre divisioni è di-venuta nel tempo un super specialista nel proprio ambito, grazie all’esperienza acquisita “sul campo”. Allo stesso tem-po, tutte ruotano intorno al business principale del Grup-po, che è nel dettaglio moderno».

- ferrari promotion è l’azienda leader del gruppo, la concessionaria di pubblicità specializzata nella strategia, nella pianificazione e nella gestione di tutte le attività di Compagna Outdoor.

- fiera service ferrari è l’azienda del Gruppo completamente dedicata al supporto di tutti gli Impianti del circuito Fiera.

un mondo di outdoor, che va dall’ analogico fino alla frontiera del digitale

- m.a.g. è l’azienda del gruppo che da anni si dedica alla progettazione e alla

produzione di insegne e grandi impianti.

l’affissione, moderna forma di spettacolariZZaZione urbanaImmaginiamo di percorrere per una volta la città in cui viviamo con lo sguardo rivolto allo spazio urbano che ci circonda, all’aspetto che l’unione di macro e micro elementi urbanistici conferisce alle nostre cit-tà. Ci accorgeremo, quasi subito, che una parte im-prescindibile di tale aspetto sono i cartelloni pubblici-tari, il cosiddetto outdoor advertising. Questo perché, come la città stessa nella sua espressione urbani-stica, anche le affissioni sono un risultato diretto dell’evoluzione della moderna società postindustria-le basata sui consumi di massa. E come tale, fa parte delle nostre vite quotidiane. Nella forma come nel contenuto. Non è un caso allora, se líou-tdoor si sta velocemente adattando ai mo-derni dettami di spettacolarizzazione tipici della società moderna con forme sempre più coinvolgenti, affabulatori, e soprattutto integrati con le esigenze di chi li osserva, in un’ottica di carattere “social”: la creazione di continui spettacoli tende ad intrattenere, a cercare di non far perdere il contatto con i propri spettatori che in questo caso sono in cittadini, i city users e tutti coloro che si tro-vano a vivere anche solo temporaneamen-te, lo spazio urbano temporaneamente “te-atralizzato”, sia esso un muro, un’aiuola, una rotonda stradale o una grande istalla-zione temporanea. E se, allo spazio socia-le urbano, aggiungiamo quelli che stanno sempre più diventando i “favorites meeting places” i centri commerciali, che stanno progressivamente diventando i luoghi d’in-contro preferiti nellíambito territoriale cui appartengono, gli spazi scelti dalla cliente-la per trascorrere il proprio tempo libero e divertirsi con gli amici o la famiglia, il ruo-lo dell’affissione risulta ancora più evidente e fondamentale. Raffaella Bocchino - Architetto Urbanista

tion è, in pratica, un sistema di comunicazione che presi-dia l’ultimo miglio del proces-so di acquisto. Per metterlo a punto Ferrari Promotion ha sviluppato collaborazioni con tutte le maggiori catene distri-butive presenti nel territorio italiano, con l’obiettivo di for-nire ai grandi marchi del det-taglio moderno una serie di strumenti studiati in maniera del tutto mirata per essere cer-ti che il messaggio raggiunga esattamente il target desidera-to in alcuni dei momenti più importanti del processo di ac-quisto. In tal senso, non consta soltanto di affissioni negli am-bienti interni ed esterni a tutti i maggiori centri commercia-li italiani ma risale all’indie-

se fino a non molti anni fa la comunicaZione sul punto vendita era affidata a leaflet e volantini, oggi parte sempre da web e mobile

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- printable è il laboratorio di stampa digitale focalizzato nella produzione di tutti i materiali cartacei e grafici di ogni formato e su ogni supporto che vengono utilizzati per eventi, congressi, manifestazioni.

- contatto è l’azienda nata dalla fusione di Ferrari Promotion con altre due grandi società del settore della comunicazione, per creare insieme l’innovativo progetto che ristruttura e sponsorizza le rotatorie stradali.

- tecnovision è l’azienda che dal 1995 produce e installa maxischermi a led con tecnologia italiana i cui prodotti sono presenti in 94 Paesi del mondo, per un totale di oltre 2000 istallazioni.

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- the mad boX è un’agenzia di Graphic design, 3D modeling, video production, illustrazione e allestimenti che fornisce Ledwall, soluzioni digitali custom, totem interattivi digital signage, insieme a piattaforme di gestione di contenuti e palinsesti pubblicitari.

tro il processo andando in-contro al consumatore fino a casa, sul suo pc e lo segue an-che sul suo telefono cellula-re. «Uno degli aspetti che ci sta dando maggiori soddisfa-zioni è l’utilizzo dei mezzi di-gitali. Con le insegne con cui collaboriamo su questo fron-te utilizziamo i loro database per comunicare con i cliente via Sms oppure Dem mira-te e profilate. Quindi possia-mo mettere a disposizione de-gli investitori gli indirizzi mail e i numeri di cellulare dei con-sumatori, con la possibilità di inviare comunicazioni perso-nalizzate, segmentando il da-tabase non solo con le tipiche variabili sociodemografiche, ma anche attraverso cluster comportamentali, o addirit-tura per abitudini di acquisto

le anche nell’ambito della co-municazione pubblicitaria. Un altro ambito dove Ferra-ri esprime la propria eccellen-za è quello dell’organizzazione dei progetti speciali: mostre, fiere tra le più importanti in Italia, eventi internazionali di carattere istituzionale come il G8 dell’Aquila, o sportivo, come i Campionati del Mondo di boxe del 2009 o i Mondia-li di nuoto di Roma. O come il Giro D’italia 2014, per il qua-le Ferrari Promotion, in quali-tà di fornitore ufficiale di RCS Sport, si è occupato dell’alle-stimento e della personalizza-zione dell’area di partenza di tutte le 18 tappe, con palchi, archi in americana e la posa di 42 tensostrutture dedica-te agli sponsor 4x4 con i rela-tivi arredi tra cui tavoli, sedie,

desk e la personalizzazione delle stesse mediante telo PVC e vinile adesivo per un tota-le di 1.700 mq. Un’attività che ha previsto lo spostamento iti-nerante dell’intera macchina organizzativa al seguito della manifestazione. L’attuale leadership di Ferrari Promotion nel settore dell’ou-tdoor a supporto della Gran-de Distribuzione Organizzata è frutto congiunto di una feli-ce intuizione avuta in passato e una programmazione strate-gica portata avanti nel tempo. Allo stesso modo basta volge-re lo sguardo nella direzione in cui l’azienda sta orientando oggi la propria visione prospet-tica. In tal senso si spiegano le recenti partecipazioni acquisi-te in The Mad Box e Tecnovi-sion, due società ad alto tasso

di tecnologia attive rispetti-vamente nella produzione di contenuti video e nella pro-duzione di maxi ledwall. «No-nostante continuiamo ad ave-re ottimi risultati dalle attività “analogiche”, sappiamo che il futuro del proximity marke-ting non potrà che essere nei video. Questi saranno istalla-ti su piccoli e grandi impianti ledwall sia all’interno dei cen-tri commerciali, sia all’esterno, in punti strategici delle grandi città - conferma Andrea Fer-rari -. Abbiamo già montato a Milano dieci ledwall di grande dimensione, impianti dall’im-patto visivo formidabile, e per l’inizio dell’Expo saran-no almeno quindici. Mentre il nostro prossimo passo sarà l’installazione di isole promo-zionali completamente digita-li in altrettanti centri commer-ciali, gestibili da remoto con programmazione di contenu-ti quotidiana, utilizzabili an-che in modalità multibrand. E grazie a The Mad Box, questa volta potremo produrre i con-tenuti internamente e adattar-li per lo specifico supporto e lo specifico ambiente, altrimen-ti rischiano di avere poca ef-ficacia. E nell’ultimo miglio l’efficacia è tutto». Una stra-tegia semplice e orientata al risultato, una visione pro-spettica e un investimento di qualche milione di euro. Tre elementi grazie ai quali Fer-rari Promotion si candida ad essere protagonista nel futu-ro della comunicazione. <

derivate dall’analisi comparate degli scontrini» conferma An-drea Ferrari. Nata come concessionaria outdoor nella cartellonistica stradale, Ferrari Promotion è una consolidata realtà di as-soluta eccellenza nell’intero settore. Oltre al circuito Gdo, infatti, l’azienda copre anche i circuiti commerciali lega-ti a Farmacie, Elettronica di consumo, Sanità e il circuito Etnico, per un totale di oltre 10.000 pali della luce, grazie anche alla collaborazione con Enel nel progetto Enel Sole. Oltre a questi il gruppo è con-cessionario delle istallazioni all’interno delle rotatorie nel-la provincia di Milano, area locale che, in occasione del prossimo Expo 2015 acquisi-rà importanza internaziona-

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ASSEMBLEA UPA 2014

Vola come sempre alta l’im-postazione che Upa dà an-che quest’anno alla propria assemblea, nel pomeriggio del 2 luglio, al Teatro Stre-hler e che - con un chiaro

il classico appuntamento annuale va in scena il 2 luglio a milano, presso il teatro strehler

Volare alto e senza fermarsi mail’impostaZione che upa dà anche quest’anno alla propria assemblea si riassume in “veloce precisa molteplice visibile - la comunicaZione senZa pause”. già l’invito diramato dall’associaZione di cui è presidente lorenZo sassoli de bianchi anticipava i temi su cui si focaliZZa il confronto, e cioè il presente e il futuro di una flusso comunicativo sempre più rapido e mirato, che passa attraverso la multimedialità

di daniele Bologna

omaggio all’Italo Calvino delle “Lezioni Americane” - si intitola: “Veloce Preci-sa Molteplice Visibile - la comunicazione senza pau-se”. Già l’invito diramato dall’associazione di cui è presidente Lorenzo Sassoli De Bianchi - con tanto

di raffinato tocco visivo af-fidato all’artwork dello Stu-dio Masbedo - anticipava i temi su cui si focalizza il confronto e cioè, appunto, il presente e il futuro di una comunicazione sempre più rapida e mirata, che passa

attraverso la multi-medialità e che non rinuncia al ruolo di dar voce alle mar-che e alle azien-de. Anche il parter-re dei relatori, oltre allo stesso Sasso-li, suggerisce quali sono i temi al cen-tro del dibattito:

l’economia in senso globa-le, con Lorenzo Bini Sma-ghi, attualmente presidente di Snam; la comunicazione a 360 gradi e integrata, at-traverso la testimonianza di Vittorio Meloni, respon-sabile Direzione Relazioni Esterne di Intesa Sanpaolo; e la creatività, con Marco Testa in quanto presidente di AssoCom. Una conferma quest’ultima, dei buoni rap-porti che l’organismo degli utenti vuole continuare a tenere con le agenzie, e per sottolineare l’importanza che Upa accorda sempre a questo tema.

nelle foto qui sopra, da sinistra a destra,vittorio meloni, responsabile relaZioni esterne di intesa sanpaolo; marco testa, presidente di assocom, lorenZo sassoli de bianchi, presidente di upa; lorenZo bini smaghi, presidente di snam

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ASSEMBLEA UPA 2014

Forse è stata la Pasqua. O ma-gari qualche insospettabile agente propulsivo sfuggito alle maglie strette degli osservato-ri di cose economiche. Sta di fatto che tutto d’un tratto sono

emersi nell’ultimo periodo, un pò a sorpresa, alcuni elemen-ti di rinforzo tra i segnali di ri-presa per il commercio, settore falcidiato dalla crisi dei consu-mi che ha caratterizzato questi anni di recessione. Le vendite al dettaglio sarebbero, infat-

ti, salite dello 0,4% congiuntu-rale ad aprile 2014, il dato più elevato da undici mesi, cioè da maggio 2013, e del 2,6% sull’anno, che è il risultato mas-simale da aprile 2011. In quat-tro mesi, le vendite segnano comunque un calo dello 0,8%

tendenziale. Secondo i dati dell’Istat, poi, nel settore spe-cifico dei prodotti alimentari, sempre nello scorso aprile, si è registrato un balzo delle ven-dite del 6,7% su base annua, come non accadeva da mag-gio del 2003, quindi da qua-si undici anni. La variazione su base congiunturale è stata dell’1,2%; l’Istituto di statistica ricorda, in ogni caso, come la Pasqua, quest’anno, sia cadu-ta in pieno aprile, riflettendosi in positivo sul commercio. Per qualcuno, le associazioni dei consumatori in primis, questi dati sarebbero allora soltan-to un’illusione ottica, da attri-buire unicamente ad un’altera-zione legata alla ricorrenza di Pasqua che, quest’anno, è sta-ta festeggiata nel mese di apri-

le, mentre nel 2013 era caduta nel mese di marzo. Nel con-fronto con il mese precedente, ad aprile aumentano, dunque, le vendite di prodotti alimen-tari, mentre diminuiscono leg-germente quelle di prodotti non alimentari (-0,1%). Con riferimento alla forma distri-butiva, nel confronto con il mese di aprile 2013 si registra-no aumenti sia per le vendi-te della grande distribuzione (+5%), sia per quelle delle im-prese operanti su piccole su-perfici (+0,4%), che normal-mente soffrono molto di più. Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termi-ni tendenziali, del 7,9% per i prodotti alimentari e dell’1% per quelli non alimentari. Nel-le imprese operanti su piccole superfici le vendite aumentano del 3,5% per i prodotti alimen-tari, mentre segnano un calo dello 0,2% per i prodotti non alimentari. Con riferimento alla tipologia di esercizio della grande distribuzione, ad aprile 2014 si rilevano variazioni ten-denziali positive del 5,5% per gli esercizi non specializzati e del 3,1% per quelli specializ-zati. Tra i primi, aumentano del 5,8% le vendite degli eser-cizi a prevalenza alimentare e del 2,1% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare. In particolare, per quanto riguar-da gli esercizi non specializza-ti a prevalenza alimentare, le vendite dei discount aumen-tano dell’8,5%, quelle dei su-permercati del 5,7% e quelle

degli ipermercati del 4,7%. Vitalità a sorpresaDunque, sembra che il fatidico aumento dei consumi, che po-trebbe immediatamente rivita-lizzare anche le decisioni delle aziende in tema di investimen-ti pubblicitari, sia perlomeno interessato da fenomeni di lie-ve rialzo. Lieve, certo, anche se proprio di recente, altri dati di riferimento tendono a ribadi-re un minimo di vitalità ritro-vata. Dopo numerose settima-ne di difficoltà, infatti, senza tornare a valutare il sussulto di aprile, la distribuzione mo-derna è finalmente riuscita a mettere a segno il tanto atteso rimbalzo, anche grazie alle nu-merose iniziative promoziona-li legate ai Mondiali di calcio. Secondo i dati Nielsen, nella settimana dal 9 al 15 giugno - e la World Cup in Brasile è iniziata il 13, mentre il 14 si è tenuta la tradizionale col-letta organizzata dal Banco alimentare -, il fatturato del-la grande distribuzione è sali-to del 3,5%, riportando quasi in parità il bilancio di giugno (-0,09%) e riducendo il rosso da inizio anno all’1,1%. Nella settimana in esame ha brilla-to il Nord-Ovest del Paese, con un progresso del 4,6%. Grazie a questo risultato Liguria, Pie-monte, Valle d’Aosta e Lombar-dia hanno consolidato il pro-prio primato da inizio anno fra le quattro macro-aree in cui Nielsen ha suddiviso l’Italia: dal primo gennaio la perdita si è ridotta allo 0,7%, mentre a

giugno la performance è posi-tiva per lo 0,6%. È comunque stata una buona settimana an-che per il Centro, che conten-de il primato al Nord-Est. To-scana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna hanno visto il fattu-rato crescere del 3,6% e la per-dita dall’1 gennaio ridursi allo 0,8%, mentre a giugno è rima-sta sostanzialmente invariata a quota +0,07%. Il Nord-est ha chiuso la settimana con un au-mento del fatturato del 2,6%, aumento che non è però riusci-to a riportare giugno in territo-rio positivo (-0,5%); per Emi-lia Romagna, Veneto, Trentino e Friuli Venezia-Giulia il bilan-cio da inizio anno resta piut-tosto pesante, a -1,5%. Il Sud, infine, si è confermato ancora una volta fanalino di coda. Il rialzo settimanale è stato solo dell’1,8%, progresso che ridu-ce il rosso di giugno al 2% e quello da inizio anno al 2,5%. Se fosse corretto limitare lo scenario a questi passaggi po-sitivi si potrebbe anche sussur-rare che la situazione è in via di miglioramento, con sicu-ra soddisfazione delle miglia-ia di operatori della pubblicità che in Italia, ormai da sei anni, si arrovellano nel tentativo di trovare risposte adeguate di fronte a budget che si restrin-gono e a richieste che, invece, si moltiplicano. Ma non è così. E’ sempre Nielsen a dircelo. Spiegando, attraverso un’altra ricerca, che la crisi sta conti-nuando a mordere il portafo-glio dei consumatori e an-

s’impone la dinamica che mette in relaZione trend dei consumi e investimenti pubblicitari

Illusione ottica oppure reali sussulti di vitalità?d’un tratto sono emersi nell’ultimo periodo, un po’ a sorpresa, alcuni elementi di rinforZo tra i segnali di ripresa per il commercio, settore falcidiato dalla crisi dei consumi che ha caratteriZZato questi anni di recessione. le vendite al dettaglio sarebbero salite dello 0,4% congiunturale ad aprile 2014, il dato più elevato da undici mesi, cioè da maggio 2013, e del 2,6% sull’anno, massimale da aprile 2011

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ASSEMBLEA UPA 2014che chi, a fine mese, si ritrova con qualcosa in tasca preferi-sce mettere i risparmi da parte. Non sono, dunque, solo le dif-ficoltà economiche a impedire una ripresa, ma anche le paure generate da una crisi che dura ormai da tanto, troppo tempo. Il dato sorprendente, poi, è che queste dinamiche sono presen-ti anche in Paesi come Germa-nia e Gran Bretagna che si sono lasciati la recessione alle spalle ormai da parecchi trimestri, a conferma del fatto che non tut-ti gli strati della popolazione hanno beneficiato della ripre-sa. E anche chi, oggi, ha supe-rato le difficoltà è restato pro-fondamente impressionato, e quindi condizionato, dall’in-terminabile fase recessiva.

Dello stipendio non avanza nullaSecondo i dati contenuti nell’ul-timo report trimestrale prodot-to da Nielsen, ben un cittadino su cinque (21%) nell’Unione Europea non avanza nulla del-lo stipendio dopo aver soddi-sfatto le sue esigenze di base. Da Paese a Paese ci sono ovvia-mente delle significative dif-ferenze, ma anche nella ricca Germania il 18% degli intervi-stati dichiara che il suo reddito basta a malapena per lo stretto necessario. In Grecia la percen-tuale sale fino al 32% e il Porto-gallo, anch’esso provato dall’au-sterity imposta dalla Troika, si ferma poco sotto (31%). L’Italia si trova in buona compagnia: il 26% degli intervistati (un ita-liano su quattro) arriva a mala-

pena a fine mese, o non ci arri-va proprio. Lo stesso accade in Spagna (25%), Francia (23%) e Gran Bretagna (25%). Il dato inglese è quello più stupefa-cente, visto che Londra dispo-ne ancora di una banca centra-le che ha rilanciato l’economia con imponenti stimoli mone-tari sulla falsariga del quanti-tative easing varato negli Sta-ti Uniti dalla Federal Reserve. L’Inghilterra, inoltre, è usci-ta dalla recessione a metà del 2012 e oggi il suo mercato im-mobiliare è ai massimi di sem-pre, nonché già a rischio bol-la secondo alcuni economisti. Ma la ricchezza e il lavoro sono concentrati soprattutto nella capitale e in particolar modo nel settore finanziario, mentre le città periferiche continuano a soffrire. Altrettanto signifi-cativi sono i dati Nielsen rela-tivi a chi si ritrova ancora qual-cosa in tasca alla fine del mese.

Ebbene, la maggiore preoc-cupazione è quella di costru-irsi un gruzzolo per garantir-si il futuro. E anche in questo caso non si rilevano partico-lari differenze fra i Paesi con un’economia in buona salute e quelli che combattono con la crisi. Un cittadino Ue su tre (34%) mette da parte quel-lo che avanza. In questo caso si va dal 26% della Germa-nia al 40% della Francia, pas-sando per il 35% dell’Italia, il 37% della Spagna, il 39% del-la Gran Bretagna, il 25% della Grecia e il 39% del Portogallo. Ma non è finita qui: un cittadi-no Ue su quattro (25%) utiliz-za il di più per ripagare mutui, debiti e spese da carte di credi-to. In Italia, Paese notoriamen-te con un basso indebitamen-to privato, questa percentuale scende al 15%, mentre è al 27% per la Germania. Esistono, poi, gruppi meno consistenti che

destinano quanto avanza ogni mese all’investimento in azio-ni o fondi comuni (il 5% dei cittadini europei) o lo confe-riscono al proprio fondo pen-sione (6%). Ipotizzare una ri-presa dei consumi in questo contesto appare, allora, quanto meno azzardato. Anche perché negli ultimi sette anni il potere d’acquisto degli italiani, cioè la quantità di beni che con i sol-di riescono a comprare ogni mese, ha registrato una cadu-ta verticale del 12,4%. A ripor-tarlo, in questo caso, è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato proprio le statisti-che dell’Istat e quelle di Pro-meteia, formulando dati mi-surati in termini reali, ovvero al netto dell’inflazione e rap-portati al numero di abitan-ti. Secondo l’indagine, a livello di macro area è stato il Nord-Ovest a subire la flessione più pesante: 13%. La regione che,

invece, ha riportato la contra-zione maggiore è stata l’Emi-lia Romagna: 15,7%. Il Tren-tino Alto Adige, infine, è stata la realtà territoriale che ha se-gnato la contrazione più conte-nuta: 9,5%. E’ evidente, ha fat-to notare la Cgia, che gli effetti della crisi economica rappre-sentano la causa di questo ri-sultato così preoccupante: con l’aumento del numero dei di-soccupati e delle persone in cassa integrazione o in mobili-tà, gli italiani hanno subito una drastica riduzione della dispo-nibilità reddituale, con ricadu-te molto negative sul fronte dei consumi che in questo periodo (2007-2013) sono scesi a livello pro-capite del 9,8%. In termi-ni monetari, ciascun italiano, dal neonato all’ultra centena-rio, dispone di un reddito pari a poco più di 18 mila euro (dati 2013): i più ricchi sono i valdo-stani, che possono disporre di 22.248 euro. Seguono gli emi-liano-romagnoli, con 21.881 euro, e i lombardi, con 21.537 euro. In fondo a questa parti-colare graduatoria si trovano i calabresi, con 13.045 euro, i si-ciliani, con 12.832 euro, e da ultimi i campani, con 12.393 euro. Davvero poco.

Quattro parole per poter interpretare il cambiamentoSe la condizione generale dei consumi è quella fin qui de-scritta, il sentimento che ne deriva in chiave pubblicitaria non può che risultare ambiva-lente. Da un lato c’è la speranza

della ripresa che alimenta nuo-ve energie e ulteriori sforzi, anche di miglioramento del-le tecniche persuasive. Dall’al-tro, invece, c’è la tendenza al rinchiudersi nel fortino, con la spinta negativa verso strade consuete, senza curare più di tanto la trasformazione in atto sul mercato, più che altro alla ricerca di sicurezze che garan-tiscono, comunque, sopravvi-venza e testimonianza. Ma le sinergie fra mezzi nuovi - ba-sti pensare all’attuale boom di Twitter - e tradizionali, chiara-mente la tv, insieme al riequi-librio degli investimenti me-dia rispetto all’attenzione dei consumatori, soprattutto nel mobile, unitamente alle nuo-ve frontiere dell’ecommerce e della produzione e distribu-zione di contenuti stanno cam-biando, ancora una volta, tutto quanto. Sono i temi più caldi sul mercato, discussi anche nel corso del Cannes Deba-te dell’ultimo Festival Inter-nazionale della Creatività, moderato da Sir Martin Sor-rell, chairman della holding Wpp, che ha intervistato Phi-lip Dauman, ceo della me-dia company Viacom, e Dick Costolo, ceo di Twitter. En-trando nel vivo del dibattito, che aveva per tema il confron-to fra una media company, ap-punto, tradizionale come Via-com - capace di trasformarsi e adattarsi al nuovo ecosistema digitale - e una startup digita-le e new media company come Twitter, Dauman ha spiegato

come i media brand che fan-no capo a Viacom - fra gli altri, Mtv, Nickleodeon, Paramount e Comedy Central - raggiun-gano tutti insieme il 19% delle audience via cavo americane, più di qualsiasi altro operato-re; e che la struttura interna dedicata al marketing integra-to per i clienti sia comprovata leader per efficacia. «L’integra-zione che offriamo - ha detto il manager - consiste nell’am-plificare gli investimenti dei clienti sui paid media attra-verso gli earned media, gra-zie alla leadership per nume-ro di fan dei nostri marchi e canali sui social media. Twit-ter compreso». «Uno dei no-stri clienti più importanti - gli ha ribattuto Costolo - ci ha de-finito il social media più effica-ce. Oggi Twitter è il modo mi-gliore e più rapido per essere aggiornati sul proprio mon-do, nel momento stesso in cui le cose accadono. Amplifican-do i contenuti prodotti e distri-buiti da società come Viacom e fornendo loro dati e metri-che sull’engagement del pub-blico. In quanto social media, Facebook e YouTube sono oggi i nostri principali concorrenti sul fronte della raccolta pub-blicitaria - ha puntualizzato -, ma di fatto non siamo con-frontabili: infatti, dal punto di vista dell’immediatezza sia-mo l’unica piattaforma che di-stribuisce i suoi contenuti live, in tempo reale». E un’area in cui Twitter punta a crescere è l’ecommerce. <

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Tutta questa gente che non si ferma mai, sempre più in mo-dalità mobile on. Li vedi, tutti in fila a specchiarsi sul proprio smartphone o a “sfogliare” un tablet. Li vedi e ci sei anche tu. E la cosa aumenta a dismisu-ra, tipo che il 40% del traffi-co web è ormai appannaggio della mobilità e la cosa cresce

stiamo sviluppando una se-rie di nuovi formati altamen-te impattanti, compresi quel-li video».

Anche perché i dati parlano chiaro: la gente sta sul mobile.«Il mobile ha il 40% del traf-fico internet con una cresci-ta costante ogni mese. L’uti-lizzo della mobilità negli anni è completamente cambiato e con esso l’offerta pubblicitaria. Il consumo dei media si è tra-sformato: ora lo stesso conte-nuto può essere fruito su vari schermi. L’advertising clas-sica e i formati speciali han-no un’unica comunicazione all’interno del contesto edito-riale nel suo complesso».

Ma è ancora tempo di scuola

spiega il manager: «abbiamo visto un forte boost per quanto riguarda le campagne del settore automotive»

Tg|adv: a settembre pronti nuovi formati. Focus sui contenuti videoscambio di riflessioni con alberto gugliada, chief eXecutive officer della struttura in occasione di iab seminar: il mobile è tra di noi, ma forse deve ancora vincere un senso di timideZZa, suo e nostro

di davide Sechi

sophy, Designmag e Myluxu-ry, ai siti femminili come Pourfemme, Buttalapasta, Tantasalute e Mammeonline, fino al sito di news di punta del network Nanopress.it».

Presenterete qualche novità nel corso dei prossimi mesi?«Come accennavo prima, stiamo chiudendo delle certi-ficazioni con i maggiori ope-ratori mobile in modo da po-terci presentare, nel secondo semestre, con nuovi forma-ti altamente impattanti e per-sonalizzabili, focalizzati sui contenuti video. Queste novi-tà saranno a disposizione sia per i siti web optimized sia per le app iOs e Android apparte-nenti al network, in modo da poter allargare la nostra offer-ta multiscreen».

Qual è stato l’andamento del mobile advertising in questa prima parte dell’anno?«Abbiamo visto un forte boost per quanto riguarda le cam-pagne del settore automotive, con l’uso di formati standard. Vi è stato maggiore interesse da parte di altri target e setto-ri verso i formati rich media come la scratch card o la no-stra rich media gallery (box espandibile). Dal lato pro-grammatic, che ha visto una crescita soprattutto nel se-condo quarto di quest’anno, sono sorte le prime richieste del mercato sul mobile, anche se ancora fortemente legate a formati standard Iab».

sempre di più. Eppure, alme-no in Italia, stenta a decollare. Ne abbiamo parlato con Al-berto Gugliada, ceo di Tg|adv, che ci ha anche raccontato i prossimi passi della sua socie-tà; parecchie le novità in vista.

Il mobile advertising esploderà? ci siamo? Oppure si tratta della solita illusione tutta italiana?«È vero, stiamo parlando di

un’attesa che non si concre-tizza mai in tutto il suo poten-ziale. Il problema centrale del mobile advertising è dovuto al fatto che è iniziata prima la vendita a performance rispet-to a quella branding. Per tale motivo il mobile è un mercato in salita che non riesce ancora a valorizzare appieno i brand editoriali. Tg|adv con i propri publisher ha sempre adottato

una filosofia base: l’essenzia-le è vendere bene, preferendo piuttosto non vendere se non si ha una strategia vincente. Secondo me il futuro del mo-bile è roseo, ma a oggi le po-tenzialità del comparto sono ancora sottovalutate. Come Tg|adv scommettiamo for-te su mobile e su innovazio-ne, anche più di quanto gli in-vestimenti meritino. E perciò

e ripetizioni per gli operatori impegnati nel mercato?«Direi di sì: la potenzialità dei nuovi formati mobile, che rendono più facile ed effica-ce il raggiungimento dell’au-dience, fornisce agli opera-tori un’opportunità da non perdere. Per sfruttare la qua-le, tg|adv sta lanciando un’of-ferta volta a realizzare cam-pagne display advertising con diversi formati su screen differenti, caratterizzati dal-la stessa efficacia di comuni-cazione. Una digital total au-dience che permetta al cliente di raggiungere gli utenti nel-lo stesso contesto editoria-le, utilizzando però moltepli-ci screen. Ora come ora è già prevista la compresenza di campagne su differenti scher-mi, come tablet, mobile e de-sktop internet con formati re-alizzati ad hoc per i supporti. E proprio per cogliere questa tendenza che occorre educare gli operatori».

Ci può raccontare una case history legata a una vostra particolare attività mobile?«A inizio giugno abbiamo de-ciso di attivare il formato mo-bile scratch card per un noto brand dell’arrendamento che ha acquistato una campagna esclusivamente mobile per lanciare un’offerta commer-ciale online. I siti del network interessati spaziavano dall’in-trattenimento come Davide-maggio e Televisionando, alla moda e al lusso come Stylo-

nella foto alberto gugliada, chief eXecutive officer di tg/adv, che ha analiZZato le ragioni per cui il mobile adv in italia è ancora una promessa

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L’offerta mobile di Mediamond21 brand editoriali3.5 mio utenti/settimana (AW Trends e AW DB, 2014)3 hub verticali

Hub News

Hub Donne

Hub Entertainment

15.3 mio DoWNloAD ToTAli

«Gli operatori sono consape-voli delle potenzialità del mo-bile, ma ancora si rivolgono a questo mezzo con cauto en-tusiasmo». Così Davide Mon-do, amministratore delegato di Mediamond Digital, com-menta l’opportunità di edu-care il mercato sulle poten-zialità del mobile, alla vigilia di Iab Seminar 2014, dedica-to proprio a Mobile Marke-ting & Advertising. «Proprio di questo - aggiunge - abbia-mo tenuto conto nel lavorare

alle nostre proposte commer-ciali mobile, dando così vita a un’offerta importante per numeri, modulare per tar-get e in grado di creare forti sinergie con altri mezzi. Ri-spetto ai numeri si parla di più di 15 milioni di downlo-ad delle nostre app, utilizzate settimanalmente da oltre 3,5 milioni di utenti».

Qual è dunque il suo giudizio sul mercato del mobile advertising? Quali le criticità e

quali i punti di forza?«I segnali che ci arrivano dai dati di consumo sono asso-lutamente confortanti. La risposta del mercato non è ancora allineata, ma siamo convinti che tale momenta-neo disallineamento sia in gran parte dovuto alla non disponibilità dei dati di au-dience. A breve, però, Au-diweb colmerà questa lacu-na grazie alla ricerca mobile: avremo finalmente i dati di consumo di tutta la naviga-

zione da mobile, sia su ta-blet sia su smartphone; solo allora ci renderemo con-to di quanta audience è sta-ta ignorata fino a oggi. Oltre alla copertura aggiuntiva, la grande potenzialità del-lo strumento è legata al suo utilizzo individuale e alla prossimità con le call to ac-tion che ognuno di noi si trova a portata di mano».

Ci può raccontare una case history legata a una vostra

attività in chiave mobile?In alcuni casi il nostro ruo-lo di concessionaria risiede nel facilitare la co-creazione di contenuti da parte dei no-stri clienti, supportati dall’ex-pertise o dalla curation dei brand editoriali. E’ questo il caso di Chanteclair, un pro-dotto dedicato alle mamme con bambini 0-3 anni. Insie-me a Nostrofiglio.it abbiamo infatti lanciato un’app-gio-co sponsorizzata, che, grazie anche al supporto editoriale,

mediamond digital, nei numeri, significa 15 milioni di download di application, utiliZZate settimanalmente da oltre 3,5 milioni di utenti

Dati del mobile: una messe di informazioni per riconoscere un’audience finora ignorataa colloquio con davide mondo, che spiega quanto sia determinante per il business e per il mercato divulgare cultura intorno alle potenZialità del mobile

è stata a lungo nella top 5 del-la sua categoria. In altri casi abbiamo studiato operazioni di gamification, un tipo di at-tività in perfetta sintonia con il mobile. Alcune nostre app vanno nativamente in questa direzione, proponendo aree gaming personalizzabili da-gli sponsor. Con Tim e Me-diaset Connect, per esempio, abbiamo lavorato a un pro-getto che, partendo dal con-testo delle partite di Cham-pions League, aggiungesse un contenuto ludico perti-nente. Un bell’engagement per gli utenti.

Presenterete qualche novità nei prossimi mesi?Continueremo ad averne. Ab-biamo da poco lanciato l’app di TG5, costruita intorno ai tanti contenuti video, anche streaming, prodotti dalla te-stata giornalistica. Un’appli-

cazione che è anche user-welcoming, un’app cioè che invita gli utenti a partecipare attivamente alla produzione di notizie, sia con i sondag-gi di opinione, ripresi e com-mentati in tv durante i TG5, ma soprattutto con l’invio di propri contenuti-notizie, e la possibilità, come già succede, che vengano trasmessi in tv.

Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno?Questo è un anno molto complicato che vede tutti i mezzi soffrire, comparto di-gitale compreso. Noi in real-tà, nonostante il mercato in contrazione, siamo riusci-ti a crescere bene grazie alla spinta della videostrategy e al grande lavoro progettua-le sulle testate verticali, che ci premiano in termini di attenzione ed engagement verso i clienti.

davide mondo, amministratore delegato di mediamond digital

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Mobile o non mobile, que-sto è il problema. Un que-sito mica da poco, un qual-cosa che avrebbe turbato anche il buon vecchio Wil-liam. Perché la mobilità è qui e ora, non ci sono dub-bi, eppure qualcuno ancora le si avvicina con diffiden-

za. Ma le strade da per-correre verso la conoscen-za non sono così impervie. Occorrerebbe solo andare oltre le convenzioni, le abi-tudini, o magari recarsi do-mani allo IAB Seminar di stanza a Milano. Sia come sia, i pareri sono moltepli-ci, a volte discordanti, spes-so concordi. Vediamo per

esempio cosa pensa Paolo Pace, head of DigiMob di DigiTouch.

E’ veramente arrivato il momento dell’esplosione definitiva del mobile? O ci sono ancora delle zone d’ombra difficilmente risolvibili in tempi brevi? «Operiamo in un mercato in grande fermento, con un numero sempre maggiore di player italiani e interna-zionali, le soluzioni tecno-logiche sono molteplici e per l’advertiser non è facile scegliere gli strumenti cor-retti. Esistono delle critici-tà, una delle quali sta nel-la difficoltà di reperire dati precisi sul traffico dei publi-sher anche perché l’inven-tory mobile è drasticamen-te più frazionata di quella pc come il comportamento dell’utente in mobilità è dif-ferente da quello dell’uten-te pc. Una delle maggio-ri difficoltà degli operatori sta nel riuscire a far perce-pire al brand il reale effetto dell’attività mobile all’inter-no di una campagna inte-

grata. Come ben sappia-mo, infatti, le conversioni da mobile sono sempre più consistenti, ma spesso una buona parte degli utenti è ancora abituata a prendere tutte le info da device mo-bili per poi procedere ad acquisti o registrazioni tra-mite pc. Il valore reale del-la pianificazione mobile non riesce ancora a emer-gere per questa duplice at-tività degli utenti (informa-zioni, approfondimento e scelta del prodotto/servizio tramite mobile, ma conver-sione effettiva su pc). I pun-ti di forza d’altro canto sono enormi. Il mercato globale ha ormai realizzato che il mobile è destinato ad esse-re sempre più protagonista nella comunicazione».

Quindi, il lavoro di education è ancora abbastanza lungo?«È importante educare tutti gli operatori sulle po-tenzialità enormi del mez-zo (inutile ripetersi sul-la penetrazione altissima, soprattutto nel mercato italiano), ma è fondamen-tale informare gli adverti-ser anche delle peculiarità del mezzo, delle sue pro-fonde differenze rispet-

to al pc e su come usarlo nel modo corretto per ot-tenere i migliori risultati. Gran parte del lavoro è an-cora di education. I brand investono se riescono a percepire un valore, inol-tre, essendo un media re-lativamente nuovo, c’è molta apertura, ma anco-ra diffidenza». Avete degli esempi legati

alle attività mobile di cui andate particolarmente fieri?«Negli anni abbiamo svol-to decine di attività di suc-cesso. Abbiamo supportato clienti sia in ambito bran-ding sia performance. Ab-biamo creato formati en-gaging su target specifici e verticali oppure erogato campagne su un audience più trasversale riuscendo a generare engagement e traffico consistente sulle properties dei nostri clien-ti (con relativi risultati)».

Siete pronti per qualche lancio di prodotto?«Stiamo lavorando su di-verse innovazioni, allo IAB Seminar dell’1 luglio par-leremo della nostra solu-zione DSP mobile custo-mizzata DigiMob».

Come sono andati questi primi sei mesi dell’anno?«Sono stati sei mesi positi-vi che hanno visto una cre-scita della nostra realtà e del mobile in generale, an-che nell’ambito di un con-testo critico». A proposito dell’evento dell’1 luglio, perché avete scelto di esserne sponsor?«Abbiamo sempre pun-tato sull’innovazione ed è importante per una re-altà come la nostra essere sponsor di eventi verticali organizzati da enti autore-voli come Iab».

digitouch presente allo iab seminar con la nuova soluZione dsp mobile customiZZata

Dare il giusto valore alla pianificazioneintervista a paolo pace, head of digimob, che passa in rassegna i punti di forZa e le criticità del mobile. nel corso dell’evento milanese focus sul nuovo prodotto dsp

di davide Sechi

e’ ancora complesso far percepire ai brand il reale effetto dell’attività mobile all’interno di una campagna integrata

nella foto paolo pace, head of digimob

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Quelle volte in cui pensi e ri-pensi, sembri non crederci ma in realtà lo sai da tempo: scommetterai su quell’affare e non tornerai indietro, an-che se qualcuno potrà tac-ciarti di miopia. Una scelta in realtà ponderata, studia-ta, anche sofferta. Alberto Zilli non è solo un sognato-re di numeri da giocarsi costi quel che costi, è un sognato-re ma di quelli lungimiran-ti. E quindi adv via web e poi pubblicità attraverso inter-net ma in mobilità, perché non si può più restare fer-mi ad ammirare il paesaggio, bisogna muoversi con esso. Magari anticiparlo pure. Non si tratta solo di una semplice dicotomia tra certezze e dub-bi, ma di analisi mirate. E se ti capita di esprimere anche solo una perplessità, l’a.d. di Triboo Media saprà convin-certi del contrario.

Si parla spesso di crescita del mercato del mobile advertising; e se domani dovesse improvvisamente frenare?

«L’adv sul mobile è un trend destinato a crescere in ma-niera esponenziale. In un recente report, rilasciato da Pwc, dal titolo “Global Enter-tainment & Media Outlook 2014-2018”, si evince il ruo-lo del mobile come elemento trainante della pubblicità on-line a livello globale, con tas-si di crescita superiori al 21% nei prossimi quattro anni. Di questo passo, sarà facile pre-vedere un sorpasso del mez-zo internet nei confron-ti anche della tv. Negli USA, per esempio, secondo i dati

d e l l ’ I n -t e r a c t i -ve Advertising Bureau, elabo-rati sempre da Pwc, gli investimenti in pub-blicità digitale hanno già su-perato per la prima volta quelli televisivi e per il ter-zo anno consecutivo, la pub-blicità su mobile ha messo a segno una crescita a tre ci-fre, raggiungendo il totale di 7,1 miliardi dollari nel 2013. In questo quadro, smartpho-ne e tablet pesano già per il 17% dei ricavi pubblicitari

concessionarie: l’amministratore delegato spiega perché la mobilità in futuro farà ancora di più la differenZa

E’ una Triboo Media che balla: mobile, +21% nei prossimi 4 annila struttura nata dietro la spinta di alberto Zilli non si ferma: pronte app verticali e nuovi formati mobile

di davide Sechi

digitali, in crescita di 8 punti percentuali rispetto al 2012. I dati italiani non sono an-cora noti, ma è facile preve-dere anche nel nostro Paese una crescita a doppia cifra del mezzo mobile nel perio-do di forecast».

Proprio in Italia ci sarebbe forse bisogno di una maggiore educazione sull’argomento da parte degli operatori.

«Credo sia un aspetto fonda-mentale. Gli attuali investi-menti pubblicitari sul mezzo mobile, infatti, rispecchiano solo in minima parte lo spo-stamento massivo di audien-

ce sui device mobi-li, iniziato già da

tempo. La di-mensione de-gli schermi e la

cura del design hanno reso ormai lo

smartphone uno strumen-to sempre più vicino alle esi-genze di comunicazione e di informazione della gente. Ci auguriamo che la pubblica-zione dei dati di total digi-tal audience, integrata con lo spaccato sul mobile, da parte di Audiweb possa dare una spinta decisiva agli investi-menti su questo mezzo».

Un esempio in cui siete riusciti,

magari più di altre volte, a perorare la causa del mobile ?«Recentemente, abbiamo presentato, tramite la con-trollata LeonardoADV, la no-stra offerta integrata in occa-sione dei Mondiali di Calcio Brasile 2014. Nel corso del Campionato del Mondo ap-pena iniziato, il portale Leo-nardo.it è diventato una vera e propria piattaforma di co-municazione integrata - svi-luppata su properties otti-mizzate per il mobile - che offre agli appassionati no-tizie aggiornate, curiosità, approfondimenti storici, at-traverso un mix equilibra-to tra articoli e video. Azien-de importanti come Betclic e Collistar ci hanno già scelto quest’anno per posizionarsi con grande visibilità su quel ricco universo rappresenta-to dai Campionati Mondiali,

che è tanto sport, ma anche lifestyle, attraverso pacchet-ti di sponsorizzazione in cui sono stati previsti diversi moduli di mobile adv».

Avete qualche nuova risoluzione in procinto di essere presentata?«Innanzitutto, il piano di Triboo Media è quella di in-vestire sempre di più nell’adv online, che consideriamo un mezzo destinato a ricoprire un ruolo sempre più impor-tante all’interno di qualsiasi strategia di comunicazione digitale. Nei prossimi mesi, saremo in grado di presenta-re al mercato nuove app ver-ticali e nuovi formati mobile ad alto engagement».

Un piccolo passo indietro, ma utile per capire il prossimo futuro: come sono andati i primi sei mesi dell’anno?«I risultati relativi al 2014 non sono ancora stati pub-blicati. In questo momen-to, possiamo fare riferimen-to al 2013 che è stato per noi un anno di grandi successi. Nell’esercizio 2013, la socie-tà ha registrato ricavi net-ti consolidati pari a 21,12 milioni di euro (in crescita del 10,3% rispetto ai 19,15 milioni di euro dell’eserci-zio precedente) e un risul-tato netto consolidato che ha raggiunto i 2,48 milioni di euro, più che raddoppia-to rispetto allo scorso eserci-zio. Era pari a 1,22 milioni di euro nel 2012».

nella foto qui sopra alberto Zilli, amministratore delegato di triboo media

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I dati del digitale riferiti al primo semestre del 2014 non sono incoraggianti. Intravede delle possibilità di ricrescita per il settore?I dati riportano una foto-grafia sfocata del digitale. Sì, se considerato in gene-rale si può dire che il set-tore è in flessione. Ma con uno sguardo più atten-

to, si possono distinguere degli elementi trainanti e alcuni in flessione. Per esempio, l’ecommerce è un trend locomotiva, così come il mobile. Il merca-to display, invece, sta af-frontando una forte crisi. Il digitale si sta ulterior-mente ramificando, e ci sono grandi opportunità. Per chi le sa cogliere.

Insomma immagino voi siate tra quelli. Come sono andati i primi sei mesi di quest’anno in 77 Agency?La nostra agenzia con-tinua a crescere, sebbe-ne con un ritmo più bas-so rispetto a quello degli anni passati. Ma è fisiolo-gico. D’altronde, crescere da 0 a 100 non è certo la stessa cosa di crescere da 100 a 200.

E quali sono stati i trend di questo ultimo periodo?Il mobile sta diventando talmente preponderante che non può che essere un traino, cattura, infat-ti, il 20/30% del traffi-co internet. Il Real Time Bidding, invece, miglio-ra l’ottimizzazione degli investimenti e sta diven-tando imprescindibi-le, soprattutto in tempi come quelli attuali.

Parlando invece dei mesi a venire, cosa avete in mente? Avete novità o

sorprese da svelare?Continueremo a presi-diare il mercato italiano con il nostro team, com-posto da cinquanta per-sone. È molto grande e i componenti vantano un’esperienza quasi de-cennale. Inoltre, affian-chiamo i brand italiani che vogliono affacciarsi ai mercati esteri. In par-ticolare, ci stiamo specia-lizzando nei mercati rus-si e in quelli ex sovietici. Siamo l’unica struttura in Italia che vanta nella sua squadra madrelingua russi capaci di padro-neggiare quegli idiomi. Lavorano tutti nell’am-biente da sei o sette anni, garantendo esperienza e professionalità.

Come vedete il futuro prossimo del social nel mercato italiano?Twitter ha costituito da pochi mesi un team ita-liano, affidato al country manager Salvatore Ippo-lito, al quale lavoro guar-diamo con grande inte-resse. Facebook, invece, continuerà a essere un trend perché ha grande visione e capacità di in-novazione. Basti pensare alle possibilità di adverti-sing introdotte dal social network negli ultimi mesi e a quelle che sta introdu-cendo, come ad esempio, i video pubblicitari.

MARKETPLACE

Perché un business sia più che mai redditizio bi-sogna tenere un occhio aperto sui trend e l’altro sul terreno in cui que-sti si sviluppano, e saper conseguetemente inter-venire nel modo giusto al momento giusto, pre-vedendo ciò che succede-rà. Il doppio 7, nel logo di

77Agency, sta a rappre-sentare questo. Posizio-nati uno a ridosso dell’al-tro, ricordano da vicino il simbolo del foward che si trova sui videoregi-stratori, e simboleggiano la filosofia dell’agenzia: sguardo sempre volto al futuro e continua e velo-ce ricerca di nuovi mezzi. E di nuovi territori su cui lavorare. 77Agency, in-

fatti, ha un team dai forti connotati internaziona-li. Nelle sedi di Milano, Riga, Londra, New York e Amsterdam operano più di cento persone pro-venienti da quindici na-zioni. Amedeo Guffanti, Partner & General Mana-ger of 77 Agency, ha par-lato a 360com dello stato del web in Italia e dei pia-ni dell’agenzia.

amedeo guffanti, partner & general manager: lo stato del web in italia e nei piani dell’agenZia

77Agency punta ai mercati russi e continua a crescereil team vanta addetti madrelingua, capaci di padroneggiare ben 13 idiomi diversi, un grande aiuto per accompagnare i brand nelle loro conquiste oltreconfine

nella foto in alto amedeo guffanti, partner & general manager di 77 agency, che ha ripercorso in questa intervista i passi salienti compiuti dall’agenZia nell’ultimo periodo

di FranceSco lattanzio

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MARKETPLACE

I Mondiali di calcio si sono ri-velati un fallimento per l’Italia ma, al contrario, sono stati un successo per la Rai Pubblicità. La raccolta pubblicitaria del-la tv di Stato in occasione del-la World Cup tuttora in corso ha infatti raggiunto una ci-fra ben oltre le aspettative del-la concessionaria, e che ha di gran lunga superato quella re-gistrata per i precedenti Mon-diali di calcio, giocati in Suda-frica quttro anni fa. A dirlo, in occasione della presentazio-ne dei palinsesti 2014/2015 delle reti Rai, è stato l’ammi-nistratore delegato della con-cessionaria Fabrizio Piscopo, il quale ha peraltro sottoline-ato come anche i dati di ascol-to delle partite siano stati mol-to soddisfacenti. «L’esclusione della Nazionale Italiana dalle fasi finali del torneo non avrà ripercussioni sulla raccolta - ha aggiunto -. Abbiamo infatti notato come il seguito televisi-vo dei Mondiali non sia legato solo alle partite degli Azzurri ma anche a quelle di tante altre

presentati i palinsesti per la nuova stagione. le prime cifre sulla raccolta legata alla world cup

Mondiali di calcio oltre le aspettative di casa Raile valutaZioni dell’amministratore delegato di rai pubblicità, fabriZio piscopo. la cifra registrata dalla concessionaria in relaZione alla kermesse calcistica che si sta giocando in brasile va ben oltre le attese. e viene annunciato il ritorno sugli schermi di carosello

di maSSimo maSi

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squadre. Il Mondiale, insom-ma, non è ancora finito. Cer-to, abbiamo ancora qualche spazio da vendere sulle parti-te finali, ma è ben poca cosa rispetto a quello che abbiamo raccolto finora». Le cifre rive-late dall’a.d. parlano chiaro: 76 milioni di euro di raccolta da Brasile 2014, una quota record che supera di 14 milioni quella

relativa ai Mondiali sudafrica-ni (che era stata di 62 milioni) e oltre 230 clienti, di cui più di 100 in esclusiva. «Numeri che vanno ben oltre le aspet-tative che ci eravamo prefis-sati - ha specificato Piscopo -. Abbiamo superato di 6 milio-ni i nostri obiettivi di raccol-ta». In occasione del suo inter-vento alla presentazione dei palinsesti, l’a.d. di Rai Pub-blicità ha anche tracciato un quadro dell’andamento della concessionaria in questa pri-ma metà dell’anno: «Nel pri-mo trimestre abbiamo messo a segno una crescita del 4,1% e nonostante aprile e maggio siano stati due mesi più in-certi, il bilancio semestrale si chiuderà comunque con una crescita del 4%. Malgrado le stime di mercato prevedano un -2% per il 2014, Rai Pub-blicità dovrebbe comunque chiudere l’anno in positivo». Intanto, Piscopo ha annun-ciato il ritorno sugli schermi di Carosello, che dopo la pau-sa estiva verrà riproposto con la consueta formula a partire dal 20 settembre.

fabriZio piscopo, amministratore delegato di rai pubblicità

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A rivelarlo è il recente son-daggio sulle abitudini d’ac-quisto delle mamme on-line condotto da Privalia, l’outlet di moda online nu-mero uno in Italia, che nel-le scorse settimane ha visto protagoniste oltre 400 don-ne italiane. Fra le moltis-sime curiosità raccolte, alla domanda “A quale tipo di mamma Vip credi di asso-migliare?”, le italiane sem-brano non avere dubbi: ben il 41,5% indica a una donna dolce e rassicurante come Gwyneth Paltrow, mam-ma di due maschietti di die-ci e otto anni e ex-moglie di Chris Martin, leader del gruppo misicale Coldplay. Alla nota attrice statuniten-se Privalia aveva associato il profilo di una mamma che sceglie sempre il meglio per i propri figli, è molto atten-ta alla loro alimentazione e ai materiali a contatto con la loro pelle, si informa sul-la qualità dei prodotti che acquista per loro ed è mol-

sondaggio sulle abitudini d’acquisto condotto da privalia, l’outlet di moda online numero uno in italia

Mamme Vip: quelle italiane preferiscono Gwyneth Paltrowprotagoniste oltre 400 connaZionali. al secondo posto l’eX modella e popolare presentatrice heidi klum, scelta dal 24% delle intervistate, proposta come icona da chi ama coinvolgere i figli in attività all’aria aperta e per loro sceglie vestiti comodi. tutte opinioni che il marketing farebbe bene e prendere in consideraZione

di marianna marcovich

who’s who: privaliaL’outlet di moda online numero uno in Italia, nasce a Barcellona nel 2006 per mano di Lu-cas Carné e José Manuel Villanueva, e offre vendite ad evento dei migliori marchi a prezzi imbattibili, in esclusiva per i suoi soci. Priva-lia è cresciuto nel tempo e conta attualmente 18 milioni di soci in tutto il mondo ed è leader in ogni paese in cui è presente - Spagna e Ita-lia in Europa, Brasile e Messico in Sud Ame-rica, affermandosi come un autentico punto di riferimento internazionale del settore. Nel 2011 Privalia ha anche acquisito dress-for-less, l’outlet di moda permanente, entrando così a far parte del mercato tedesco.

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to attiva online. Proseguen-do nella classifica trovia-mo al secondo posto Heidi Klum, scelta dal 24% delle intervistate, proposta come icona della mamma spor-tiva, che ama coinvolgere i propri figli in attività all’aria aperta e per loro sceglie ve-stiti comodi e attrezzatura sportiva. A seguire, trovia-mo quindi Angelina Jolie e Victoria Beckham, che ben rappresenta la mamma “fashion”. Che Victoria ab-bia ottenuto solo il 12% del-le preferenze è un risultato coerente con la dichiarazio-ne delle mamme che, invi-tate a manifestare il proprio interesse a “sfoggiare” bim-bi all’ultima moda, hanno detto di preferirli certamen-te ben vestiti, ma comodi e sicuri grazie all’attenzio-ne per le composizioni na-turali dei capi. Parlando di valori fondamentali, infat-ti, le stesse mamme met-tono in prima posizione la salute, poi la famiglia, quin-di l’amore e gli amici. Con-cludendo, quando e perché

le mamme dichiarano di comprare online per i pro-pri piccoli. Soprattutto la mattina, dopo aver portato i bimbi a scuola, e in apertu-ra alla stagione estiva, quan-do con il cambio di stagione si scopre che i piccoli sono cresciuti e che il guardaroba dell’anno prima può essere

definitivamente accantona-to! Le mamme scelgono il canale online perché per-mette di trovare proposte interessanti a prezzi conve-nienti, lo trovano comodo, “sempre aperto” 24 ore su 24 e perché permette di fare shopping e divertirsi, ricer-cando offerte e promozioni.

l’attrice e modella gwyneth paltrow

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Hai sempre desiderato Sky, ma sei stato sempre frena-to dal costo, da timori buro-cratici e logistici. Dopo un-dici anni di carriera italiana, il gruppo satellitare opera una piccola, grande svolta: si chiama Sky Online ed è il nuovo servizio che dà acces-so sui principali dispositivi connessi a internet, in strea-ming, a una selezione dell’of-ferta Sky. Pensato per chi non è ancora abbonato Sky, o non può installare la parabola, il servizio si rivolge in partico-lare alla platea dei “nativi di-gitali” e a chi utilizza la rete come principale modalità di accesso al proprio intratteni-mento. Per chi è già cliente Sky, infatti, tutti i programmi di Sky Online (e molto al-tro ancora) sono già inclu-si nell’abbonamento, senza costi aggiuntivi. Sky Onli-ne rompe le regole del gioco tra i servizi Ott. Ci sono due diverse modalità di offerta: i “ticket mensili” Cinema e Se-rie Tv, rinnovabili di mese in mese e disattivabili a piaci-

mento, all’approssimarsi del-la scadenza; i “ticket evento” Sport, con match, weekend sportivi e tornei acquistabi-li singolarmente dopo una semplice iscrizione al servi-zio. Il ticket Cinema, al co-sto di 19,90 euro al mese, dà accesso mensile e illimitato a otto canali (Cinema, Cinema Hits, Cinema Family, Cinema Passion, Cinema Comedy, Ci-nema Max, Cinema Cult, Ci-nema Classics) e a una ricca

videoteca on demand, sen-za pubblicità e anche in lin-gua originale, con dieci nuovi film a settimana. Il ticket Se-rie Tv, al costo di 9,90 euro al mese, comprende i tre canali Fox (Fox, Fox Life e Fox Cri-me) e una trentina di titoli fra Serie in onda (con la possibi-lità di accedere on demand a tre o quattro episodi pre-cedenti) e cofanetti di Serie complete. Inoltre, dal 9 apri-le è incluso anche Sky Atlan-

tic, il canale interamente de-dicato alle Serie Tv più attese ed acclamate. Il tutto a consu-mo mensile illimitato e anche in lingua originale. L’offerta Sport permette di acquistare, a partire da 5 euro per evento (tra otto e dieci euro per par-tite di calcio di cartello e 12 euro per un intero weekend di F1), alcune fra le compe-tizioni sportive più presti-giose targate Sky: dalla Uefa Champions League, in esclu-

per la platea dei “nativi digitali” e per chi utiliZZa internet come modalità di accesso al proprio intrattenimento

Sky Online, per chi cerca le soluzioni soltanto sulla retedopo 11 anni di carriera italiana, il gruppo satellitare opera una svolta: si sta diffondendo il nuovo serviZio che dà accesso sui principali dispositivi connessi, in streaming, a una seleZione dell’offerta sky

di SeBaStiano zeri

siva per la stagione 2014-15, all’Europa League e ai Mon-diali di Calcio Fifa 2014 che si stanno giocando in Brasi-le, dalla Bundesliga alle gran-di esclusive dei motori Sky - Formula 1 e MotoGP - fino al grande tennis di Wimble-don, anch’esso in pieno svol-gimento, e dell’Atp 1000, alle migliori partite dell’Hei-neken Cup di rugby e ai prin-cipali tornei di golf. Nei ticket Cinema e Serie Tv è inoltre sempre compresa la diretta streaming di Sky TG24. Sky Online è stato da subito visi-bile su alcuni fra i dispositivi connessi a internet più diffu-si sul mercato: Pc/Mac, iPad, i principali tablet Samsung e le Smart Tv Samsung (mo-delli 2012-13). Playstation 4 e Playstation 3 hanno debutta-to subito dopo e infine il ser-vizio è stato reso disponibile anche su Xbox. A uno stesso account Sky Online possono essere associati più disposi-tivi e il servizio è fruibile su uno solo di questi alla volta. Accedere è semplice: basta creare un account registran-dosi da Pc o Mac sul sito sk-yonline.it. e poi accedere con username e password da Pc/Mac o dalla App Sky Online scaricabile dagli App store. Grey United, l’agenzia gui-data da Pino Rozzi e Rober-to Battaglia, firma, invece, la campagna che ha segnato l’ingresso di Sky nel mondo dell’intrattenimento online. Il nuovo servizio si candida

a diventare la soluzione per un nuovo target, abituato a trovare ogni risposta in rete, compreso l’intrattenimento. L’obiettivo è stato chiaro fin da subito, già nel nome Sky Online e nel pay off Ready to watch: offrire a un target nuovo la qualità di Sky ma con le caratteristiche di fru-izione che gli sono proprie, come immediatezza, sem-plicità e assenza di vincoli. La campagna, prevalente-mente digital, veicolava ini-zialmente il claim “La gran-

de tv vive anche online”, per poi far leva sulla forza dei ti-toli e degli eventi disponibili sulla piattaforma. Grey Uni-ted ha curato, con la sua di-gital unit capitanata da Va-lentina Paruzzi, la creazione e implementazione della landing page della piattafor-ma di pre-lancio, che ha ac-compagnato gli utenti nel-le settimane precedenti al lancio, regalando delle an-ticipazioni sulla piattaforma skyonline.it e invitando alla pre-registrazione.

il nuovo serviZio segna l’ingresso di sky nel mondo dell’intrattenimento online

nella foto, roberto battaglia e pino roZZi, alla guida dell’agenZia grey united, che ha firmato la campagna per sky online

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Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012

Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium,

è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale.

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dell’alta definizione.

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MEDIA

la piattaforma free si appresta a lanciare un nuovo portale di news

Agilità e completezza: Delta Pictures, un passo sempre avantila creatura di nicola burgay, a dieci anni dalla fondaZione, può oggi contare su numeri che non ammettono repliche: 2,5 milioni di utenti, 6,5 milioni di page view

Delta, ovvero una variazione macroscopica come pure il fattore discriminante in am-biti matematici, un qualcosa capace di creare la differen-za, di mutare il corso degli eventi. Coincidenze seman-tiche? Chissà. Fatto sta che un bel giorno del 2004 Ni-cola Burgay decide di mol-lare i classici ormeggi per dare vita a una società indi-pendente che si occupi del-la distribuzione di contenu-ti video, siano essi film, serie

tv, documentari e video mu-sicali, passando dalla tv alla Rete. La società viene chia-mata Delta Pictures e in die-ci anni di esistenza non è certo rimasta con le mani in mano. Dopo un sano perio-do di apprendistato, la cre-atura di Burgay comincia a focalizzarsi sempre più sul

settore digital; una frequen-tazione così assidua che alla fine la mission muta pro-gressivamente natura per approdare a una dichiara-zione d’intenti chiara e ton-da: soddisfare le sempre più esigenti richieste del pub-blico multimediale. E così, nel 2009, il team operativo

Delta Pictures: Dieci anni senza Mai FerMarsiun’offerta progressivamente più ricca, completa e stimolante, per soddisfare le sempre più esigenti richieste di un pubblico multimediale in continua evoluzionenicola

burgay

di davide Sechi

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MEDIA

di Delta Pictures avvia una piattaforma agile e comple-ta: Popcorn Tv, un servizio di video on demand su OTT in web streaming. Oggi, nel 2014 Popcorn Tv si è defini-tivamente trasformato in un player di riferimento a livel-lo nazionale, per la distribu-zione di contenuti audiovisi-vi in streaming VOD, legale e gratuito. Su questa connota-zione free, che fa la differen-za, e su tutti gli aspetti di una storia ormai invidiabile, ab-biamo sentito proprio Bur-gay, che ci ha raccontato tut-to e anche di più.

Siete free, possiamo chiarire subito le motivazioni che stanno dietro questa scelta?«Non credo alle forme di pagamento via web, in Ita-lia s’intende. Credo, inve-ce, ai numeri che descrivo-no il comportamento degli utenti nazionali: 24 milio-ni di italiani visitano il web ogni giorno; e per quel che ci riguarda anche una per-centuale con davanti lo 0, rappresenterebbero un bre-ak even».

Possiamo quantificare i vostri visitatori?«Certo, gli ultimi Analytics dello scorso aprile non do-vrebbero mentire: 2,5 mi-lioni di utenti, 6,5 milioni di page view. Aggiungiamo il tempo medio di permanen-za, 10 minuti e 59, la leggera predominanza Femminile, 60-40, il target 25-54 anni,

classe sociale medio alta».

Numeri che fotografano la situazione generale che, si suppone, cambino a seconda del singolo canale proposto dal network…«Ovviamente sono cifre che comprendono collettiva-mente la nostra offerta: con-tenuti premium, tra cinema, telenovele e Anime giappo-nesi; una sezione news sem-pre aggiornata, una dimen-sione multipiattaforma. Poi è chiaro che le cose assu-mono prospettive differen-

ti quando si parla dei singo-li canali che editiamo, come Donna Glamour, magazine raggiunto da 700.000 uten-ti unici al mese, con 2 mi-lioni di page view e una pre-dominanza 80 su 20 di sesso femminile. Di contro, ecco apparire ilcalciomagazine: 800.000 utenti, 2.100.000 page view, ma anche 84.000 fan su Facebook».

A occhio, quella del calcio dovrebbe essere la scelta più azzeccata, visto come “tira” il pallone nel nostro Paese.

«E infatti abbiamo predi-sposto un bel progetto di lavoro, con una redazio-ne interna e il sostegno di service esterni, un ordina-tore di grande esperienza come Luca Rosia. L’offer-ta è particolarmente allet-tante: highlights, intervi-ste e un totale di 60 articoli giornalieri, ma siamo mol-to soddisfatti anche di Don-na Glamour magazine che giorno dopo giorno miglio-ra i numeri».

Offerta di contenuti free: tocca elisa

donato

alla pubblicità farsi avanti?«Il nostro è un modello di business pubblicitario che ci sta premiando: la raccol-ta è in crescita ogni mese dal gennaio del 2013».

E le prossime novità?«A breve verrà lanciato un portale di News che aggre-gherà il nostro Network, Haly.it (http://www.haly.it). Poi c’è la musica, con il ca-nale digitale Music Box a cui offriremo un sistema multi-piattaforma e la Nautica con Sailing Tv».

Verrà il giorno in cui renderete disponibili i canali pay?«Magari un giorno, oggi è tutto ancora troppo confuso e la pirateria non perdona. Come la combattiamo? Of-frendo, per fare un esempio, simulcast di Anime, doppia-te e in alta qualità a due gior-ni dal debutto ufficiale».

Collaborate con diverse concessionarie?«Sì, la raccolta pubblicitaria è affidata con soddisfazione a diverse concessionarie, le principali sono .Fox, e Smart Click. Con il coordinamento affidato a Elisa Donato».

ilcalcioMagazine.it: highlights, interviste e un totale Di sessanta articoli giornalierispiega nicola burgay: «abbiamo predisposto un bel progetto di lavoro, con una redazione interna e il sostegno di service esterni, un ordinatore d’esperienza come luca rosia»

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MEDIADATA

Qualche anno fa, e nemmeno tanti, un bravo giovane pro-fessionista che si stava avvi-cinando al mondo ex dorato della pubblicità non si sareb-be neppure immaginato di do-ver rispondere con dovizia di particolari a una semplice do-manda: cos’è una piattaforma demand-side? Non è mica da questi particolari che si giu-dica un pubblicitario, avreb-be pensato. Invece, ora che tutto è cambiato, un uomo di comunicazione non solo non può ignorare la sigletta DSP. La deve dominare. Perché è di-ventata essenziale. Perché da questo acronimo passa un bel po’ di efficienza di un eventua-le processo di comunicazione. Farebbe bene, allora, il nostro bravo pubblicitario, a valuta-re con cura che una piattafor-ma demand-side (DSP) è un sistema che consente agli ac-quirenti di spazi pubblicitari digitali di gestire account mul-tipli sia per quanto riguarda lo scambio di annunci (ad ex-change) che di dati (data ex-

accurate riflessioni e precise indicaZioni per gestire le attività di buying nella nuova era della pubblicità digitale

Per chi acquista spazi: piattaforme demand-side e tanto trading deskil real time bidding avviene all’interno di ad eXchange e, proprio graZie a piattaforme demand-side, gli inserZionisti possono gestire i loro bid per i banner e il preZZo dei dati relativi alle target audience. così come avviene per la ricerca paid search, gli utenti possono ottimiZZare cost per click e cost per action

di luca anelli

rocket fuel: programmatic buying d’eccellenZa

change) attraverso un’unica interfaccia. Il Real time bid-ding, dunque, avviene all’in-terno di ad Exchange e proprio grazie a DSP gli inserzionisti possono gestire i loro bid per i banner e il prezzo dei dati re-lativi alle loro target audience. Così come avviene per la ricer-ca Paid Search, usando DSP gli utenti possono ottimizzare, in base a Key Performance Indi-cators definiti, l’effettivo Cost per Click (eCPC) e l’effettivo Cost per Action (ECPA). Ca-ratteristica esclusiva dei DSP è, invece, l’integrazione di molti degli aspetti che prece-dentemente venivano offer-ti dal network di pubblicità, come l’ampio accesso all’in-ventario e al targeting vertica-le e laterale, con la possibilità di pubblicare gli annunci, fare real time bid, monitorare gli annunci e ottimizzarli. Tutto questo è mantenuto all’inter-no di un’unica interfaccia che crea un’opportunità unica per gli inserzionisti di controllare e massimizzare l’impatto dei loro annunci. La sofisticazio-ne del livello di dettaglio che

george John, ceo di rocket fuel

può essere tracciato da DSP è in crescita e comprende la fre-quenza delle informazioni, le molteplici forme di annunci di rich media e alcuni parametri video. Molti operatori del set-tore, poi, stanno integrando DSP per fornire un monitorag-gio migliore. E il concetto di Trading Desk ne deriva di con-seguenza. E’ un’organizzazio-ne centralizzata basata sui ser-vizi che serve come livello di “managed service” solitamen-te aggiunta a una piattaforma demand-side (DSP) e ad altre tecnologie di buying. Gesten-do l’acquisto di bid-based me-dia e di audience, funziona, in pratica, come “centro di eccel-lenza” all’interno di un’agen-

zia, supportando i team che desiderano attingere a questo modello di acquisto per con-to dei clienti. I trading desk sono, inoltre, un modo dina-mico per l’acquisto di audien-ce, che permette di acquistare i media in tempo reale piuttosto che pre-acquistarli da inventa-rio, ma anche uno strumento di ricerca che applica lo stes-so criterio al media display; in tempo reale come se fosse l’ac-quisto di azioni in Borsa. Infi-ne, rappresentano una società di acquisto audience, oltre che essere una piattaforma che uti-lizza i dati e la tecnologia per aiutare gli inserzionisti ad ac-quistare audience su larga sca-la attraverso i digital media.

i trading desk sono un modo dinamico per l’acquisto di audience in real time

George John, ceo di Rocket Fuel, ha definito che cos’è il programmatic buying in un articolo risalente al novembre del 2012, che sottolineava una chiara distinzione di ciò che Rocket Fuel fa rispetto ai propri concorrenti. In generale, il programmatic buying pare simile allo scambio di titoli programmato nella misura in cui l’acquisto avviene a seguito di un’offerta computazionale da un server proxy gestito da persone reali. “Io - scriveva quasi due anni fa John, definisco il programmatic buying come l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dei big data a: un inventario di spazi pubblicitari, ad esempio, un annuncio di 300x250 standard di Iab offerto da Yahoo!, un video pre-roll di trenta secondi da YouTube.com, un annuncio su Facebook; attraverso un advertising Exchange e in tempo reale. E da questo approccio derivano molte opportunità: mostrare uno specifico annuncio ad un

consumatore anonimo, in un contesto e su un solo dispositivo. Ma all’interno di programmatic buying - proseguiva il ceo -, faccio una differenza tra programmatic buying umano (HPB) e artificial intelligence buying (AIB). Un esempio di HPB sarebbe quello di offrire un importo fisso di 6 dollari per qualsiasi visitatore che è stato sul sito di un inserzionista negli ultimi trenta giorni. Un esempio di AIB sarebbe quello di segnare in modo autonomo ogni impression, utilizzando un’analisi predittiva e un’offerta di un importo dinamico basato su una formula complessa che coinvolge migliaia di fattori, tra cui se il visitatore è stato sul sito web dell’inserzionista negli ultimi trenta giorni, il tempo, la geografia, l’ora del giorno, ecc. La formula di bidding stessa e le successive decisioni di ottimizzazione sono state derivate da processi algoritmici, rispetto a quelle specificate da input umano.

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Continua in Europa la corsa del mobile pro-grammatic advertising: per primo trimestre dell’anno, secondo il gi-gante danese del settore

Adform gli investimen-ti sul mobile, attraver-so il Rtb del 275%. I dati pubblicati sull’Rtb Trend Report Q1 2014 eviden-ziano, in realtà, come il

programmatic sia in cre-scita su tutti i dispositi-vi (+66%), non solo sugli smartphone, confrontan-do i dati con quelli del 2013. A trainare la cre-

il programmatic advertising cresce su tutti i dispositivi, trainato dal mercato mobile

Adform, tutti i vantaggi della gestione integratail colosso danese dell’adv sta rapidamente guadagnando terreno anche in italia

in arrivo il targeting contestualeGrazie a una partnership con AdMantX che si occupa di analisi semantica del contenuto, Adform può oggi fornire un nuovo servizio all’ìnterno della sua piatta-forma di advertising: il targeting contestuale, che per-mette di inserire la pubblicità all’interno della pagina legata al contenuto voluto dall’inserzionista. Questo si traduce, per l’inserzionista, in un incremento dell’effi-cienza del messaggio rispetto alle preferenze dell’au-dience e quindi dei risultati della campagna. La tec-nologia di analisi semantica costituisce un enorme passo avanti rispetto all’attuale contestualizzazione basata sulle keyword, che ha dimostrato in molti casi di non essere più sufficiente per rispondere alle esi-genze dell’attuale mercato pubblicitario digitale.

scita, secondo AdForm, sono stati molteplici fat-tori. In primis la tenuta del mercato della telefo-nia mobile, con il lancio di numerosi nuovi mo-delli di smartphone, ma anche l’acquisita consa-pevolezza, da parte degli investitori, che con l’au-mento delle inventory a disposizione e delle rich media utilizzabili, l’Rtb possa essere utilizzato non soltanto per la per-formance adv ma anche per realizzare campagne di brand awareness con audience più che perti-nenti. Inoltre, i continui progressi tecnologici dal lato delle “demand-si-de-platform” stanno ren-dendo gli acquisti in Rtb sempre più facili, effica-ci e misurabili per gli in-serzionisti. Un’evoluzio-ne tecnologica continua e un aumento della fidu-cia nei nuovi strumenti che hanno creato un cir-colo virtuoso tra doman-da e offerta in grado di coinvolgere da un lato i big spender e, dall’altro, i grandi editori. Non a caso, le medie continen-tali dei tassi di conversio-ne continuano a salire, e anche in questo ultimo trimestre sono aumenta-te del 4%, mentre rispet-to all’anno precedente la crescita è stata del 25%. Va detto, però, che a cre-

scere sono anche i prez-zi, soprattutto perché la domanda continua a su-perare l’offerta e perché la maggiore stabilità im-pedisce la “corsa al ribas-so”. L’Italia, fatta eccezio-ne per la Svizzera, resta ancora il fanalino di coda tra i Paesi europei per crescita, ma i numeri, su-

periori al 150% sono co-munque buoni. Crescita di poco superiore a quella messa a segno da Adform nel nostro Paese, dove il colosso dell’adserving sbarcato in Italia nel 2010 sta rapidamente conqui-stando quote di merca-to, grazie alla sua infini-ta gamma di prodotti per

la gestione di DSP, per ac-quisto in real time bid-ding, e di rich media per publisher. Il punto di for-za del gruppo danese sta nella capacità di gestire a livello completamente integrato tutti i dati pro-venienti dalle differenti campagne. A guidare un team di 15 persone appo-sitamente costituito per occuparsi del nostro Pa-ese è Alfonso Mariniel-lo, commercial director della casa base italiana. Tra i clienti italiani del-le tre linee di business di Adform in Italia (adser-ver per agenzie/inserzio-nisti, RTB, gestione rich media per publishes), si annoverano, tra gli altri, Simple Agency, Msn, Sky, Digitouch, Linear, Per-formedia, Unibet, Am-net, Zurich, Unipol, De Agostini, Websystem, Sembox, Sportnetwork, Ibl Banca, Mamadigital, Directline, E3.

nella foto alfonso mariniello, commercial director della filiale italiana di adform

MEDIADATA

graZie a un’ampia gamma di prodotti per la gestione integrata dell’adserving, adform sta crescendo rapidamente

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Teradata Corp., leader mon-diale nelle soluzioni per l’ana-lisi dei dati, nelle applicazio-ni di marketing e nei servizi di consulenza alle aziende, ha annunciato di aver integra-to la propria piattaforma di marketing data-driven, Te-radata Integrated Marketing Cloud, con Marketing Opera-tions 9, l’ultima release della soluzione leader di settore di Marketing Operations di Te-radata. Una soluzione in gra-do di aiutare i marketer nel-la gestione e nel controllo dei budget, dei flussi di lavoro e degli asset di marketing per tutti i canali di comunicazio-ne che utilizzano sia i dati on-line sia quelli offline, trami-te un’unica interfaccia utente. Come parte fondamentale della suite Teradata Integra-ted Marketing Cloud, la solu-zione Marketing Operations offre la possibilità di raggrup-pare in un unico luogo tutti i dati aziendali e adottare tem-pestivamente misure in base ai risultati e ai dati di rendi-mento.

Siamo di fronte a un ampio portafoglio di applicazioni che comprende soluzioni per le operazioni di marketing, per la gestione delle campa-gne e la messaggistica digita-le, oltre che applicazioni ana-litiche. Disponibile, poi, una gamma completa di servizi cloud, inclusi i data center in Europa e negli Stati Uniti. La proposta marketing data-dri-ven basata sul cloud di Tera-data permette ai marketer di raccogliere e analizzare gli in-put data driven più rapida-mente, gestendo le campagne e gli investimenti. Consente di programmare le conversazio-ni con i clienti a livello cen-trale, in modalità digitale, nei negozi o tramite il call cen-ter e di coinvolgere sempre i clienti in maniera personaliz-zata e pertinente, risparmian-do tempo, denaro e risorse It e marketing. Dunque, Tera-data Marketing Operations 9, disponibile in tutto il mondo, mette in relazione le campa-gne di marketing con gli al-tri processi interni in azienda permettendo di prendere de-cisioni migliori e più rapida-

mente con un approccio da-ta-driven che coinvolge tutte le attività e i processi di mar-keting. Quest’ultima release presenta migliorie tecnologi-che in ambito di installazio-ne e personalizzazione del-la struttura, architettura dei servizi, gestione della confi-gurazione e supporto della piattaforma. Inoltre, le nuove estensioni Rest Api facilita-no le integrazioni e riducono i costi di implementazione. E tra le altre funzionalità: spic-ca Calendar, che fornisce una panoramica delle attività per aiutare i marketer a compren-dere meglio i piani della cam-pagna, trovare nuove oppor-tunità con un valore aggiunto maggiore e prendere decisio-ni più rapidamente basandosi sui dati a disposizione. Inol-tre, Spend Central permet-te agli operatori di verificare le spese grazie alle tecniche di visualizzazione e di anali-si di click-through, adeguan-do velocemente le previsioni di spesa in base alle esigenze aziendali. E ancora, Collabo-rative Message Boards è de-dicata agli utenti che possono

visualizzare, rispondere e te-nere traccia di tutte le comu-nicazioni senza lasciare l’ap-plicazione, migliorando così la comunicazione all’inter-no del team. Infine, Annota-tions dà la possibilità a per-sone o team di consultare e commentare materiali crea-tivi e documenti con estrema facilità. «Le aziende più ac-

corte sanno che, per essere in grado di anticipare le tenden-ze e rispondere alle esigen-ze dei clienti in tempo reale, hanno bisogno di far cresce-re costantemente l’efficacia e l’efficienza dei propri proces-si. Con Teradata Integrated Marketing Cloud e le soluzio-ni leader come Teradata Mar-keting Operations, le aziende

possono affrontare così le at-tuali sfide di gestione di mar-keting basandosi sulle atti-vità data driven di domani», ha dichiarato Volker Wiewer, vice president International Marketing Applications di Te-radata. «Per il 2014 è un anno pieno di proposte - aggiun-ge, invece, Maurizio Alberti -, managing director Marke-ting Applications di Terada-ta Italia -. E le prime sono sta-te automation whiteworld, big data export e coupon ma-nager. La prima consiste in un sistema pensato per au-tomatizzare, in modo sem-pre migliore e dettagliato, la comunicazione via e-mail. Permette non solo di sem-plificare il rapporto con i clienti, ma soprattutto di monitorare l’uten-za. Big data export, invece, è una fun-zione che dà la pos-sibilità di esporta-re i dati del cloud in un formato digeribi-le dagli strumenti di business intelligence. L’ultima, ma non per im-portanza, è coupon mana-ger, uno strumento pensato per gestire diverse scontisti-che in modo ottimale». «Dall’analisi dei big data

siamo arrivati a creare una piattaforma per digital mes-saging, campagne dem e lead generation; anche grazie alla fusione con ecircle siamo ri-usciti a confezionare un pac-chetto sempre più completo per i nostri clienti. Ci siamo resi conto che l’It è sempre più funzionale alle campa-gne di email marketing. Due mondi più che complemen-tari. La mentalità aziendale deve essere sempre più por-tata a sfruttare la tecnologia, soprattutto nel momento in cui It e marketing convergo-no sempre di più».

marketing operations 9 rinforZa il leader mondiale nelle soluZioni per l’analisi dei dati

Teradata si potenzia grazie a Integrated Marketing Cloudla piattaforma permette, così, alle organiZZaZioni di marketing di controllare la spesa e gestire le campagne in modo più efficiente in tutto il processo data-driven

mauriZio alberti, managing director marketing applications di teradata italia

volker wiewer, vice president international marketing & applications di teradata

di matteo dedè

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Il tema del neuromarke-ting e le sue applicazioni in ambito pubblicitario è sta-

to approfondito in un recen-te seminario organizzato dal Laboratorio di Neuroscienze della Fondazione Organismo di Ricerca GTechnology e dal

centro media Starcom Media-Vest Group, in collaborazione con AISM (Associazione Ita-liana Marketing). Mai come in quest’epoca ci siamo trovati di

fronte a così tante trasforma-zioni in seguito all’evoluzione tecnologica e al processo di di-gitalizzazione che ha cambia-to e continuerà a modificare

ecco come si presentano i nuovi scenari della comunicaZione emoZionale in un mercato che cambia a un ritmo frenetico

Una campagna efficace? Se è quella giusta lo suggerisce il neuromarketingservono applicaZioni di valore per le aZiende che vogliono ottimiZZare l’impatto e l’efficacia sul pubblico delle proprie strategie di comunicaZione. mai come in quest’epoca ci siamo trovati di fronte a così tanti cambiamenti

to. L’EEG Biofeedback registra l’attività elettrica del cervello, mentre le analisi effettuate dai ricercatori GTechnology resti-tuiscono gli indicatori in gra-do di descrivere l’esperienza e le reazioni dei soggetti agli sti-moli pubblicitari in ogni otta-vo di secondo. Infine, Valeria Cucchetti, Research & Insight Supervisor VivaKi Italia, ha illustrato le evidenze emer-se da un test effettuato con il Laboratorio di Neuroscien-ze GTechnology per indagare l’efficacia e il ruolo specifico di alcuni formati pubblicitari au-diovisivi online. Il test ha pre-visto l’utilizzo delle tecniche di Eye-tracking e di EEG-Biofee-dback per misurare, rispetti-vamente, l’attenzione visiva ai

messaggi pubblicitari online e l’efficacia cognitiva degli stes-si. L’integrazione delle tecni-che di ricerca ha permesso di formulare un indicatore sin-tetico dei diversi KPI raccolti sui formati (Exposure, Vision efficacy, Attention, Simplici-ty, Retention) per esprime-re un livello di efficacia in relazione alla brand expe-rience. Questo primo tenta-tivo di approccio alla misu-razione dei messaggi traccia il percorso che Starcom Me-diaVest Group vuole percor-rere insieme ai propri clienti per generare valore aggiunto e identificare nuove opportu-nità di ottimizzazione delle risorse, online e sulle diverse piattaforme digitali.

mutaZione digitale per i mediaIl mondo dei media si è completamente trasformato negli ultimi anni in seguito alla digitalizzazione che ha portato alla nascita di nuovi touchpoint che si affianca-no ai mezzi tradizionali e devono essere scelti e inse-riti in modo sinergico nei piani di comunicazione delle aziende. L’obiettivo è quello di stabilire un contatto con individui che sono sempre più multitasking e distribu-iscono la loro attenzione su diverse piattaforme. Per i brand diventa dunque sempre più fondamentale offri-re contenuti pubblicitari coinvolgenti e contestualizzati nel luogo e nel momento più adatto per il proprio tar-get. In questo contesto il neuromarketing, che attra-verso l’utilizzo di tecnologie quali l’Eye-tracking e l’EEG Biofeedback misura in tempo reale le risposte cogni-tivo-emozionali dei soggetti agli stimoli di marketing, rappresenta uno strumento per le aziende che voglio-no ottimizzare l’impatto e l’efficacia sul pubblico delle proprie strategie di comunicazione offline e online.

il modo di vivere, lavorare e consumare di miliardi di per-sone. Il Neuromarketing mi-sura in tempo reale le rispo-ste cognitivo-emozionali dei soggetti agli stimoli di mar-keting e rappresenta dunque uno strumento di valore per le aziende che vogliono otti-mizzare l’impatto e l’effica-cia sul pubblico delle proprie strategie di comunicazione. In apertura al pomeriggio di stu-di Francesco Gallucci, diretto-re scientifico del Laboratorio di Neuroscienze Fondazione GTechnology e coordinatore del Dipartimento di Neuro-marketing AISM) è intervenu-to con una sua “Introduzione al neuromarketing: caratteri-stiche, strumenti e applicazio-ni nell’ambito pubblicitario”, seguito da Fabrizio Bellavi-sta, New Media & Research Specialist dell’istituto di ri-cerca Emotional Marketing e membro di AISM, che ha par-lato dei nuovi scenari della co-municazione emozionale in un mercato che cambia. Mag-gy Papa, Marketing Research Analyst & Business Develop-ment, Fondazione GTechno-logy, ha presentato un caso di studio realizzato dalla fonda-zione GTechnology in colla-borazione con una nota azien-da vitivinicola italiana che ha scelto le metodologie di Neu-romarketing EEG, biofeed-back ed eyetracking per moni-torare l’efficacia di una propria campagna pubblicitaria prima della messa on air sul merca-

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di daniele Bologna

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Ci sono tre tipi di fantasia nel mondo della pubbli-cità, corrispondenti ai tre asset sui quali corre que-sta filiera: tecnologia, stra-tegia e advertising. La cre-atività che fa nido sul ramo dell’advertising nasce dalle caratteristiche del prodot-to o dell’utilizzatore e ser-ve per parlare al cliente. Il secondo asset, quello del-la strategia, ospita la cre-atività che si radica nella necessità di avere un’in-formazione. E si genera, più precisamente, in rispo-sta a una domanda che lo “stratega” si pone: “Quante mamme under 40 frequen-tano questo tipo di siti? È meglio intercettarle su in-ternet o in tv?”. La risposta è il dato che sta come l’ac-qua tra la bottiglia (la strut-tura che ospita i dati, cat-turati combinando i mezzi tecnologici) e il bicchie-re (chi costruirà l’idea per parlare a quel target utiliz-zando i dati che lo strate-

ga ritiene più appropriati). Il terzo polo sembra esse-re il meno fantasioso. Se il dato è un prodotto, chi si sporca le mani nel costru-irlo può essere considerato un operaio che mette nelle mani dell’architetto il pro-getto da lui ideato. Ma non è così. Solo chi conosce gli strumenti sa quali sono le loro vere potenzialità. Sof-tec nasce proprio da una profonda conoscenza sul fronte tecnologico, e poi si specializza in tutti i conte-sti del marketing digitale. Una digital company ca-pace di gestire e combina-re dei mezzi tecnologici in grado di aprire nuove op-portunità. Maurizio Bot-taini, President & Ceo di Softec, ha raccontato la sua visione del mercato italia-no e come Softec ha inten-zione di muoversi.

Un’impressione sul mercato nella prima metà del 2014?Il mobile sta conquistando la scena. La grande cresci-ta di utilizzatori di smart-

phone e tablet è un’ottima opportunità per la mone-tizzazione. Si stima che le revenues per il mobile nel 2014, a livello worldwide, supereranno i 20 miliardi di dollari e in Italia gli in-vestimenti per web e mo-bile si aggirano intorno ai 2 miliardi, quindi hanno superato quelli sulla carta (1,4 miliardi). Ma è impor-tante tenere conto che gli investimenti sul web sono in discesa e di conseguen-za l’ascesa di investimen-

ti sul mobile è molto forte. Noi puntiamo a sfruttare questo trend facendo dive-nire il mobile uno dei no-stri principali asset.

State preparando qualche novità in grado di cavalcare meglio la crescita imponente che riguarda il mobile?Abbiamo una piattafor-ma, DesktopMate, che per-mette di gestire facilmen-te i servizi sull’apparato mobile da desktop. Inoltre permette di inserire nuo-

la digital company perfeZiona le skill sul mobile adv. a breve sarà pronta la nuova versione della piattaforma mr. send

Softec va alla ricerca di soluzioni per mobile advertising tramite appla piattaforma, abbinata a desktopmate, permetterà di gestire sia il direct email marketing sia la pubblicità mobile attraverso un’unica infrastruttura. la digital company sta inoltre valutando ulteriori acquisiZioni

di FranceSco lattanzio

ve funzioni nelle app sen-za richiedere agli utenti alcun aggiornamento, pro-ponendole in modo dina-mico. Facciamo un esem-pio: se un utente premium di un supermercato doves-se ricevere una promozio-ne digitale, per dire, l’ab-bonamento a una rivista online, come posso fare per fornirgli la possibili-tà di leggere la rivista sen-za obbligarlo a scarica-re un’altra App? Semplice. Basta inserire nell’appli-

cazione del supermerca-to l’App della rivista attra-verso la nostra piattaforma e il tutto avviane in tempo reale. Inoltre, rilasceremo a breve una nuova versio-ne del sistema di Dem, Mr. Send, e una nuova versione di DesktopMate, che è pos-sibile abbinare a Mr. Send. Il sistema di Dem non si li-miterà a mandare mail, ma potrà mandare messaggi-stica push tramite le app. Abbinando le due piatta-forme sarà possibile ge-

stire la pubblicità sia per quanto riguarda le DEM, sia su mobile con un’unica infrastruttura. Insomma, stiamo studiando soluzio-ni per il mobile advertising tramite App.

Dobbiamo aspettarci altre operazioni imminenti?Per il momento posso dire che stiamo valutando alcu-ne operazioni che ci con-sentano di crescere in que-sto mercato.

Riuscite a confezionare altri prodotti “tailor made”?Per noi la personalizzazio-ne era un must. Adesso ab-biamo aumentato il nostro portfolio clienti, e questo ha determinato una picco-la modifica nel nostro ap-proccio al tailor made. Ora seguiamo il cliente cercan-do di fargli un “vestito su misura” con una tecnolo-gia che ci permetta di ac-celerare i tempi il più pos-sibile. Non creiamo più algoritmi da zero, lavoria-mo sui parametri per far partire il nostro cliente ve-locemente. Noi comun-que adottiamo l’approc-cio del “revenue sharing”, o “risk sharing”. Insomma guadagnamo sul guadagno del cliente. In questo sen-so, modifiche sartoriali sul cliente sono necessarie. Più il prodotto è calzante più è efficace, e più è efficace più guadagnamo tutti.

mauriZio bottaini, president & ceo di softec

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Il commercio elettronico cre-sce a doppia cifra e sempre più persone si affidano alla rete quale spazio dove conclu-dere i propri acquisti, grazie a una maggiore fiducia verso le modalità di pagamento e alle possibilità di risparmio che il servizio offre rispetto al tradi-zionale acquisto in store. Ecco quindi che le aziende scelgono di potenziare la loro presenza sui motori di ricerca - non solo Google ma anche search engi-ne quali Yandex e Baidu - per rendere facilmente accessibi-le la piattaforma di ecommer-ce anche a utenti oltre frontie-ra, ottimizzando l’esperienza di navigazione dell’audience onli-ne indipendentemente dalla propria posizione geografica. In tal senso è necessario per-seguire una strategia integra-ta, che utilizzi tutte le leve della comunicazione e del marke-ting digitale, per fidelizzare l’audience ed accompagnar-la lungo il proprio customer journey. Simone Rinzivillo, cto e co-founder di Mamadi-gital, spiega nel dettaglio attra-verso quali step i brand posso-no trarre beneficio dal digital mktg per potenziare il canale

di ecommerce e posizionarlo sui mercati transfrontalieri.

Quale strategia consente di ottenere i migliori risultati?Il commercio elettronico sta subendo una crescita signifi-cativa e internazionalmente ri-conosciuta. Anche nel caso di acquisti in store sempre più persone scelgono di informar-si prima in rete circa il brand e il prodotto o servizio di loro interesse. Leggono recensio-ni, entrano in contatto con la customer experience di clienti che hanno acquistato il prodot-to prima di loro, per arrivare al momento della transazione senza alcun dubbio. Inoltre, il crescente aumento degli utenti mobile e la loro maggior prati-

cità nel navigare la rete costitu-iscono per le aziende una gran-de opportunità che va sfruttata potenziando la propria presen-za e awareness online median-te una strategia integrata che coinvolga tutti gli strumenti del digital mktg.

Quanto è importante che tutte le leve del marketing e della comunicazione digitale siano coinvolte nel processo?Una strategia integrata vol-ta a massimizzare la presen-za del brand nei luoghi digitali dove gli utenti cercano rispo-ste e manifestano le loro esi-genze (motori di ricerca e so-cial media) prevede una serie di attività tecniche, di comu-nicazione e pianificazioni adv

sfruttando diverse tecnologie a seconda degli obiettivi. Si parte con un piano Seo per l’ottimiz-zazione della piattaforma di ecommerce tanto dal punto di vista tecnico quanto contenu-tistico, che è poi fondamentale ampliare con una strategia edi-toriale per raggiungere utenti a più livelli di consapevolezza dell’esigenza d’acquisto. Le at-

tività di content e social media mktg sono mosse dall’obiettivo di creare e mantenere relazio-ni di fiducia tra il brand e l’au-dience attraverso lo sviluppo di attività editoriali sia all’interno del proprio sito (con la creazio-ne di un magazine o blog de-dicato) sia sui social network, dove è importan-te predilige-

re una presenza trasversale ri-manendo in linea con i mood comunicativi e le specificità di ogni canale. La presenza sui social network è fondamenta-le per ritrovare online clienti acquisiti offline e per raggiun-gere nuovi target attraverso lo sviluppo del dialogo con l’au-dience e la stimolazione della

condivisione dei contenu-ti del brand da parte

della stessa.

L’internazionalizzazio-ne consenti-rà quindi un ulteriore svi-

luppo del mezzo?Il commercio elettronico si contraddistingue dai metodi di vendita tradizionali proprio per la sua grande propensio-ne e capacità di penetrazio-ne nei mercati internazionali, permettendo di raggiungere più facilmente nuove fasce di pubblico potenzialmente in-teressate ai prodotti e servi-zi offerti. Prendendo il caso specifico dell’Italia, in termi-ni di cross-border trade il no-stro Paese ha enormi poten-zialità soprattutto nell’ottica di una perfetta integrazione tra store tradizionale, online e mobile, quest’ultimo punta di diamante dell’intero ecom-merce. Gli studi portati avanti dall’Osservatorio Ecommerce B2c del Politecnico di Milano, del quale siamo partner da di-versi anni, mostrano quanto grandi siano le possibilità ita-liane sul fronte dell’omnica-

nalità e dell’internazionaliz-zazione, vista la consuetudine degli stranieri di acquista-re online e l’enorme interesse che suscitano oltrefrontiera i prodotti made in Italy. Que-sto scenario rappresenta un forte incentivo per le aziende italiane a puntare anche sui mercati esteri, primi fra tut-ti quelli asiatici. Paesi come Cina e Russia offrono interes-santi opportunità dal punto di vista del commercio elet-tronico cross-border, motivo per cui è importante struttu-rare il proprio sito in diverse lingue e renderlo facilmente fruibile anche da chi naviga attraverso gli altri motori di ricerca che, insieme a Google, sono utilizzati in questi Paesi ovvero Yandex e Baidu.

C’è qualche case history che può ben rappresentare la validità dell’ecommerce?Una case history interessante circa l’applicazione della stra-tegia di Universal Optimiza-tion® all’ecommerce è quella riguardante Fabi SpA, noto brand italiano di calzature uomo-donna. Abbiamo stu-diato una strategia Seo e Seo Content per i brand site Fabi Shoes e Barracuda, nell’am-bito della quale abbiamo por-tato avanti una serie di atti-vità volte all’ottimizzazione dell’ecommerce in tre lingue sui motori di ricerca, in parti-colar modo su Yandex. insie-me a una serie di campagne adv finalizzate all’acquisto.

digital mktg a beneficio dell’ecommerce. ne parla simone rinZivillo, cto e co-founder di mamadigital

Mercati esteri nel mirinola crescita dell’ebiZ spinge le aZiende a scegliere la rete per incrementare le vendite, con un occhio di riguardo ai paesi stranieri, in particolare quelli asiatici

nella foto simone renZivillo, cto

e co-founder di mamadigital

di manuela Falchero

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Il fenomeno dell’usato sta trovando una sua collo-cazione stabile all’inter-no del tessuto economico e sociale del paese per cui, oggi, si avvicinano a que-sta opzione praticamente tutti i ceti sociali. Le moti-vazioni che possono spin-gere a frequentare i luoghi fisici e virtuali dell’usa-to sono molte, spesso me-scolate tra loro. Da una parte, la moda del vinta-ge, dall’altra la ricerca del risparmio. Ma non solo. Ci sono dei motivi che affon-dano nell’ecologia: soprat-tutto negli ultimi anni, è nata, infatti, una nuova consapevolezza legata alla salvaguardia dell’ambien-te e alla ricerca di uno sti-le di vita più eco-compati-bile. Vendere o acquistare oggetti di seconda mano non significa solo preve-nire alla radice la produ-zione di nuovi rifiuti, ma significa anche ottimizza-re l’energia contenuta ne-

gli oggetti stessi. Usato.it è il nuovo portale di an-nunci 100% italiano. Na-sce per consentire di ven-dere o comperare articoli utilizzati in modo sempli-

ce e veloce. Usato.it è una iniziativa di Ad Intend Srl, azienda che detiene le piattaforme Melascrivi.com e Hotype.co.uk, ser-vizi di richiesta e redazio-

ne di contenuti e artico-li online. Ma perché, nel mare magnum dell’offerta di usato, scegliere proprio la proposta della struttura che fa capo a Ad Intend? Innanzitutto - sono soli-ti ricordare i responsabi-li del portale - , perché il team controlla e verifica tutti gli annunci prima di

pubblicarli, al fine di assi-curare il massimo dell’af-fidabilità sia per chi offre sia per chi cerca. I conti-nui investimenti di visibi-lità su internet consento-no di mostrare gli annunci a centinai di migliaia di utenti. Ma è l’intera filo-sofia di base che sta facen-do la fortuna dell’azienda. Tutti gli annunci pubbli-cati su Usato.it sono gra-tuiti. E’ possibile provare a vendere il proprio og-getto anche su tutta Italia, ma comunque l’annuncio dovrà essere riferito a una sola regione. E si possono pubblicare annunci anche senza immagini, anche se di norma un annuncio con foto risulta molto più interessante per il poten-ziale compratore di uno che ne è sprovvisto. In tut-te le categorie, con esclu-sione di quella Lavoro, è possibile inserire fino a cinque immagini. L’an-nuncio resta online per un massimo di novanta giorni. E’ comunque pos-sibile rimuoverlo una vol-ta che si è venduto l’ogget-to. In più, ogni utente ha la possibilità di pubbli-care un annuncio da “re-gistrato” o da “non regi-

strato”. Via email, Usato.it manda agli utenti re-gistrati una user e una password per accedere all’area di gestione annun-ci, a quelli “non registrati” una mail con un link che, cliccato o messo nel brow-ser, consente di modifica-re l’annuncio inserito.

Estate 2014, il momento clou dei video annunciI piccoli annunci per ven-dere prodotti usati online sono, dunque, un fenome-no in forte ascesa, com-plice anche la crisi che da ormai parecchio tempo affligge i mercati. Distin-guersi e mettere bene in evidenza il proprio pro-dotto è però sempre più difficile. Usato.it, anche su questo fronte si muove con tempestività e il con-sueto spirito innovativo, consentendo, ora, di pro-muoversi tramite un vi-deo annuncio. Attraverso il pc o più semplicemente con la app scaricabile dal Google Play Store, si può filmare il prodotto, de-scriverlo a voce e inviare il

tutto a Usato.it per la pub-blicazione. Il Video An-nuncio, nei primi due mesi di utilizzo, ha dimostra-to di ricevere un numero più elevato di visualizza-zioni e di contatti, miglio-rando il tasso di risposta agli annunci. «Usato.it è stabilmente tra i siti censi-ti da Nielsen e con il lan-cio dei video annunci ha offerto una soluzione nuo-va sia per gli utenti sia per gli inserzionisti - spiega Pasquale Silvi, chief exe-cutive officer di Ad Intend Srl -. Gli utenti possono mostrare il loro prodotto in modo più completo ri-spetto alla soluzione con le foto, comunque sempre possibile su Usato.it. Gli inserzionisti e le agenzie - continua - hanno la possi-bilità di acquistare pre roll targettizzando il loro vi-deo per canale, raggiun-gendo utenti in una fase di scelta molto avanzata. Nel settore assicurativo, ad esempio, abbiamo avu-to interessanti ritorni con i video pianificati nel ca-nale Auto e Moto.

la proposta arriva da usato.it, il portale che fa capo alla società ad intend

di luca anelli

usato.it è il nuovo portale di annunci 100% italiano. nasce per consentire di vendere o comperare articoli utiliZZati in modo semplice e veloce. è un’iniZiativa di ad intend srl, aZienda che detiene le piattaforme melascrivi.com e hotype

Vendere bene l’usato. Con i video annuncitramite il pc o più semplicemente con la app scaricabile dal google play store, si può filmare il prodotto, descriverlo a voce e inviare il tutto per la pubblicaZione

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COM PANY s e a r c h & s o c I a l m e d I a m a r k e t I n g

13-14 novembre 2014mico – milAno congressi

m i l A n

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Rivista mensile di comunicazione, marketing e media business in rete

Il quotidiano della comunicazione Il quotidiano del marketing in rete

AdvocAcies

MediaCom, media agency di riferi-mento nel mercato italiano, ha scel-to Outbrain - la piattaforma leader di content discovery che permette a brand, editori e agenzie di incre-mentare l’engagement della propria audience - per lo sviluppo della stra-tegia di content marketing del nuo-vo Sony Xperia Z2. Il piano m e -dia messo a punto da MediaCom ha coinvolto Out-brain per la di-stribuzione e la diffusione, attraverso il network di Outbrain, di recensioni sul nuovo smart-phone top

di gamma di Sony provenienti da siti e blog specializzati, punti di rife-rimento nel settore dell’innovazio-ne tecnologica. Il media mix ha vi-sto un’attenta profilazione del target di riferimento, massimizzando la vi-sibilità del prodotto. Il focus va oltre i dettagli dello smartphone, il pro-dotto viene legato a tematiche non solo tecnologiche ma anche spor-tive attraverso la Fifa World Cup. Outbrain, che con la propria piatta-

forma aiuta i lettori a trovare i contenuti di approfondimen-to più interessanti online, ha indirizzato le recensioni del prodotto verso target spe-cifici identificati all’interno del proprio network di edi-

tori premium, sfruttando le potenzialità degli earned me-

dia e garantendo così un impat-to importante sull’immagine del brand e sullo smartphone Sony

Xperia Z2. Alberto Mari, country mana-

ger di Outbrain Italia, afferma:

«Siamo molto soddisfatti della part-nership con Mediacom con cui ab-biamo creato una strategia comple-ta di content amplification che ha posto il brand e il nuovo Sony Xpe-ria Z2 al centro dell’attenzione di utenti interessati a conoscere il pa-rere di esperti di innovazione e tec-nologia nel settore della telefonia. Outbrain aiuta le persone a scopri-re i contenuti più interessanti e ri-levanti ovunque si trovino. Offre raccomandazioni di contenuti per-sonalizzate attraverso un network di editori selezionati. Grazie alla solu-zione Outbrain di content discove-ry “all-in-one” gli editori, i brand e i responsabili marketing delle azien-de sono in grado di aumentare il coinvolgimento della loro audience, dirigendo il traffico su altre pagine dei loro siti e verso siti web di terze parti. Attualmente il widget di Out-brain è installato, a livello mondia-le, su oltre 100.000 siti e genera più di 100 miliardi di raccomandazioni al mese. Fondata nel 2006, l’azienda

ha sede a New York e 13 uffici nel mondo, tra cui

negli Usa, in Uk, Israele, Singapo-re e Australia.

il piano media prevede la diffusione di recensioni sul nuovo smartphone top di gamma, provenienti da siti e blog specialiZZati di riferimento nel settore dell’innovaZione tecnologica

MediaCom affida Sony Xperia Z2 ad Outbrain la media agency di riferimento nel mercato italiano ha optato per la piattaforma leader di content discovery, che permette a brand, editori e agenZie di incrementare l’engagement della propria audience, per lo sviluppo della strategia di content marketing dedicata al prodotto

di vera modeSto

alberto mari, country manager di outbrain

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COM PANY

La metà di tutta la pubbli-cità online, pianificata dai brand, non è propriamen-te visualizzata dagli uten-ti. Un dato estremamen-te negativo che peggiora di anno in anno, anche a cau-sa della crescita del pro-grammatic buying. Nel 2012, il 31% dell’adverti-sing non è stato fruito; sta-tistiche imbarazzanti che nel 2013 hanno raggiunto addirittura il 54%, secon-do ComScore. Recente-mente GroupM ha annun-ciato che si ritirerà dagli Ad exchange “aperti”; tut-ta l’inventory sarà acqui-stata attraverso accor-di di private marketplace, con editori e concessiona-rie. In sostanza solo priva-te deal per garantire spazi premium. Si tratta di una scelta strategica rilevante che si presuppone sia una risposta diretta alla man-canza di trasparenza nelle attività di advertising on-line e, alle recenti attivi-tà fraudolente che hanno raggiunto dei livelli inso-

stenibili. Credo sia arriva-to il momento in cui la no-stra industry debba fare un passo indietro e pren-dere in considerazione tut-ti questi aspetti responsa-bilmente. Nel segmento del video advertising la si-tuazione è anche più deli-cata a causa della massic-cia presenza del pre-roll. Tutti i formati instream, come quest’ultimo, sono stati sviluppati per impor-si sulle scelte dell’utente, obbligandolo a guardare un contenuto pubblicitario prima di un altro video. Tralasciando le attività il-lecite che rappresentano il 12% delle impression to-tali, la minaccia principa-le alla viewabilty (visibilità dei contenuti pubblicitari) è data dal comportamento degli utenti. Ormai le per-sone che navigano su In-ternet, sanno esattamen-te e strategicamente come evitare un’inserzione inde-siderata. Aprono una nuo-va finestra o scheda, so-spendono l’audio appena

l’advert indesiderato ap-pare di fronte al contenu-to video o lo saltano di-rettamente dove possibile. Un recente studio, con-dotto da Tubemogul, spie-ga che il 70% delle impres-sion non derivano da una visualizzazione effettiva. Questo avviene perché la finestra nella quale è pre-sente l’inserzione pubbli-citaria non è più visualiz-zata nello schermo, perché consapevolmente escluso dall’utente. Ultimamente abbiamo anche notato che gli advertiser che acqui-stano a CPM pagano tra le due e le cinque volte in più rispetto a quel che dovreb-bero. Noi di Ebuzzing sia-mo molto sensibili al pro-blema della visibilità dei contenuti video, per que-sto abbiamo deciso di so-stenere questa battaglia entrando a far parte del collettivo Open VV, creato da Tubemogul, Innovide, Brightrol e Liverail che at-traverso una tecnologia ha iniziato a misurare la “vie-

un contributo di prestigio da parte del top manager di una fra le realtà più in voga del momento, che si addentra nei meandri di un tema scomodo ma atttuale

La fine dell’advertising invisibile la metà di tutta la pubblicità online, pianificata dai brand, non è propriamente visualiZZata dagli utenti. un dato estremamente negativo che peggiora di anno in anno, anche a causa della crescita del programmatic buying, asso pigliatutto

mati non skippabili han-no i giorni contati. E’ im-possibile forzare un utente attivo, che utilizza più de-vice, a guardare contenu-ti pubblicitari indesidera-ti. Inoltre, quella piccola percentuale di pubblico che li visiona, non è detto che sia il target più interes-sante. Le persone quando navigano su Internet, non sono passive come davan-ti alla TV, magari comoda-mente seduti su un diva-no, al termine di una lunga giornata di lavoro. Si tratta di un’esperienza differen-te nell’approccio con il me-dia perché, in quest’ultimo caso, non hanno nemmeno bisogno di cambiare cana-le. L’esperienza di un con-tenuto pubblicitario ha re-almente valore se visionato in maniera intenzionale. Bisogna ridare dignità al filmato pubblicitario, mol-ti video sono dei capolavo-ri estremamente coinvol-genti che possono essere offerti come contenuti ri-levanti e non come pedag-gio da pagare a danno del-la user experience. Negli ultimi anni ci siamo impe-gnati a reinventare il set-tore del video advertising, coordinando e distribuen-do le campagne all’inter-no di spazi editoriali, gra-zie a formati click-to-play o ancora meglio view-to-play. Quest’ultimo, creato da Teads nel 2013. Si trat-

ta dell’inRead, fiore all’oc-chiello della nostra strate-gia, molto usato all’interno dei siti premium. Il suo funzionamento è sempli-cissimo. L’advert video vie-ne posizionato tra due pa-ragrafi di un articolo e va in play solo quando è po-sizionato in maniera per-fettamente parallela allo sguardo dell’utente. Diver-samente, lo stream si bloc-ca se si continua a scrollare la pagina, per prosegui-re la lettura di un articolo/editoriale. E’ una soluzio-ne non invadente che non s’impone sulla navigazione online, piuttosto viene pre-sentata per completarla. L’inRead è stato creato per essere visibile di default, ma la vera rivoluzione sta nel fatto che i brand paga-no a CPV (costo per visua-lizzazione) e non a CPM (ad impression), garan-tendo cosi il massimo del-la trasparenza. Il concetto di view-to-play è una sfida efficiente ed elegante per risolvere il problema del-la viewability nel nostro settore. Inoltre, ha un al-tro vantaggio su tutti: crea nuove inventory premium, all’interno dei siti web più grandi al mondo. Un’op-portunità, su scala globa-le, che si dimostra essere una buona notizia per gli advertiser, ma soprattutto per agenzie media e per gli stessi siti web.

di Pierre chaPPaz, chairman and ceo del gruPPo eBuzzing & teadS

wability” dei video pubbli-citari, anche rispetto all’in-tera durata del filmato online. Questa tecnologia è in grado di trasforma-re, in punti di forza, i pro-blemi di trasparenza e fro-de che stanno sporcando il mercato del digital adv on-line, specie nel settore del video. Si tratta di una bat-taglia che si pone l’obietti-vo di garantire viewabili-

ty, così come non avviene su nessun altro media, te-levisione inclusa. Anche se il monitoraggio “di ciò che viene visto” è una so-luzione per rilevare quel-lo che non va bene, è ancor più importante sviluppa-re formati che incoraggino l’utente a guardare l’advert e non a evitarlo a tutti i co-sti. Tornando al tema del pre-roll, è chiaro che i for-

nella foto pierre chappaZ, chairman e ceo del gruppo ebuZZing & teads

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copia privata

E’ guerra tra Siae e i consumatori

Il 20 giugno il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, ha fir-mato il decreto attraverso il quale ha disposto decisi au-menti delle tariffe del cosid-detto equo compenso per copia privata, una “tassa” per i contenuti da aggiun-gere al prezzo dei disposi-tivi. Da allora, è scoppiata una dura polemica con Siae, da un lato, e associazioni di consumatori e Confindu-stria Digitale, dall’altro.

Il prezzo del diritto d’autore - ILFATTOQUOTIDIANO.IT

LINKopen source

La vera storia di Aaron Swartz

Non molti, in Italia, cono-scono la storia di Aaron Swartz, giovane e billante genio che ha creduto, e di-feso fino alle estreme con-seguenze, l’internet aper-ta. Hacker, ricercatore ad Harward, milionario già a 19 anni, Swartz ha co-cre-ato l’RSS, co-fondato Red-dit e lottato con tutte le sue forze, anche finanziarie, contro lo Stop Online Piracy Act. Perdendo. Ora un film ne racconta la storia.

Una vita per l’internet libera - TECHCRUNCH.COM

videogames

La grande guerra diventa un gioco

I videogiochi ci hanno spes-so messi nei panni di solda-ti americani, coscritti russi o gerarchi nazisti. Tuttavia, per qualche motivo, la Gran-de Guerra che fra il 1914 e il 1918 insanguinò l’Europa non ha mai stuzzicato l’ispi-razione di designer e svilup-patori. A un secolo esatto dal suo inizio, ci pensa Ubisoft, con un gioco che ripercorre quegli anni ma attraverso gli occhi di persone “normali”. Da giocare con i propri figli.

Storia per le nuove generazioni - BADGAMES.IT

mobile

Uno smartphone ogni due persone

Sempre più connessi, sem-pre più digitali. E’ un pro-cesso inarrestabile. Lo con-ferma Ericsson, che durante la XV edizione di ItaliUp ha fatto sapere che già entro il prossimo anno le sottoscri-zioni mobili (che oggi sono 6,8 miliardi) supereranno la popolazione mondiale. E ancora: nel 2016, nel mon-do, un utente su due avrà uno smartphone e di con-seguenza il traffico dati au-menterà di dieci volte.

Un mondo sempre più connesso - ILSOLE24ORE.COM

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twittermania

Il parto in diretta da 140 caratteri

Una giovane argentina ha rac-contato con una diretta da 140 caratteri il momento della na-scita della figlia Lucia. Un rac-conto anche criticato che le è valso 300 mila follower, dimo-strandosi alla pari dei cinguet-tii di molte celebrità. Claire Diaz-Ortiz ha partorito a Bue-nos Aires dove vive con il ma-rito, assolutamente d’accordo nel condividere quelle emo-zioni uniche. I mini pensie-ri di Claire potrebbe far sentire meno sole tante donne.

Un racconto da 300 mila follower - NOSTROFIGLIO.IT

LINKstartup

Partono in tante, arrivano in poche

E’ la meta agognata di ogni startup: diventare una billion-dollar company. Poche ci ri-escono, specialmente in Eu-ropa. Da un sondaggio di GPBullhound, si scopre che nel periodo compreso tra il 2000 e il 2013 solo 30 sono le aziende che hanno una valu-tazione di mercato pari o su-periore al miliardo. Lo 0,27% del totale delle startup fonda-te durante lo stesso periodo di tempo. La valutazione media è intorno a 3 miliardi di dollari.

Volevamo essere ricchi - BLOG.STARTUPITALIA.EU

internet aperta

Il viaggio di Google a Cuba

Dopo il viaggio a sorpresa in Corea del Nord, ecco la visita a Cuba dei top manager di Goo-gle guidati dal presidente ese-cutivo Eric Schmidt. Obiettivo: promuovere una internet li-bera e aperta. Ne ha dato no-tizia il sito fondato dalla blog-ger e dissidente cubana Yoani Sanchez. A Cuba, secondo dati Reuters, hanno accesso alla rete solo 2,6 milioni di persone su una popolazione di 11,2 mi-lioni. E per lo più si tratterebbe di un accesso ristretto.

Nella terra della revoluciòn - REUTERS.COM

info online

Medium: «Si, noi siamo un editore»

«Sì, siamo un editore». L’an-nuncio di Evan Williams di po-chi giorni fa adesso non lascia più dubbi: Medium, la piatta-forma ibrida lanciata nel 2012 proprio da Williams e Biz Sto-ne (co-creatori di Twitter e Blogger), sta iniziando a de-finire meglio i propri confini. Ci si chiedeva: ma Medium è una rivista oppure l’idea che le metterà fuori combattimento? Le recenti affermazioni di uno dei suoi fondatori hanno dira-dato un po’ la nebbia.

Abbandonare l’ibrido - PAGINA99.IT

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