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NOTIZIE PAG.20 CasagitServizi A Roma il primo Poliambulatorio Casagit aperto al pubblico PAG. 22 I nostri enti Giulietti presidente Fnsi: le nuove sfide dei giornalisti italiani PAG. 7 Scenari PAG. 10-13 Profilouno Cosa cambia nel 2016: le ragioni di qualche sacrificio SOMMARIO PAG. 9 Professione Fondo Sanitario Confcommercio accordo con CasagitServizi ANNO XXXX - N. 1 Febbraio 2016 Enrico Castelli è il presidente del Fondo Complementare di Previdenza dei giornalisti Per esserci dopodomani

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NOTIZIE

PAG.20

CasagitServizi

A Roma il primoPoliambulatorio Casagitaperto al pubblico

PAG. 22

I nostri enti

Giulietti presidente Fnsi: le nuove sfide dei giornalisti italiani

PAG. 7

Scenari

PAG. 10-13

Profilouno

Cosa cambia nel 2016: le ragioni di qualche sacrificio

SOMMARIO

PAG. 9

Professione

Fondo Sanitario Confcommercio accordo con CasagitServizi

ANNO XXXX - N. 1 Febbraio 2016

Enrico Castelli è il presidente del Fondo Complementare di Previdenza dei giornalisti

Per esserci dopodomani

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PERIODICO SEMESTRALE

DI INFORMAZIONE

DELLA CASAGIT

ANNO XXXX - N. 1Febbraio 2016

Finito di stampare: Febbraio 2016

Editore: CASAGITCassa Autonoma di AssistenzaIntegrativa dei Giornalisti Italiani“Angiolo Berti” Via Marocco, 6100144 - Roma

Registrazione:Tribunale di RomaN. 233 del 08.06.2005

Direttore Responsabile: Daniele M. CerratoMail: [email protected]

Redazione:Carlo E. GariboldiGianfranco GiulianiGiampiero SpiritoDanilo Sinibaldi

Coordinamento:Massimo Di RussoVeronica Farina

Mail: [email protected]

Progetto grafico: Axara Srl

Stampa: Stabilimento tipolitograficoUgo Quintily S.p.A.Viale Enrico Ortolani 149/15100125 Roma

Esserci dopodomani è cruciale perché oggi

siamo importanti, ieri eravamo decisamente

utili e domani potremmo essere indispensabili.

Un gioco di parole può confondere più che aiu-

tare, provo a spiegarmi meglio. Siamo impor-

tanti perché integrativi rispetto a un Ssn che

lascia ampi spazi al cosiddetto “out of pocket”,

la spesa che i cittadini devono sopportare priva-

tamente per avere una prestazione sanitaria nei

tempi e nei modi desiderati. L’Istat nel suo ulti-

mo rapporto sulla salute in Italia parla di un

40% di italiani che hanno dovuto abbandona-

re il Servizio sanitario per una cura, un esame

o una visita. Hanno pagato di tasca propria per

avere un’alternativa. Gli iscritti alla Casagit

hanno da sempre un alleato per annullare o

quantomeno minimizzare questa spesa. Nel

bilancio 2014, l’ultimo “chiuso”, abbiamo

visto dove stiamo sostituendo di più il Ssn: per

la prima volta la spesa per esami e visite ha

superato quella dei ricoveri. Tutta colpa dei

tempi d’attesa per avere un appuntamento,

tempi che difficilmente miglioreranno con la

rimodulazione di 208 prestazioni ambulato-

riali e diagnostiche annunciata dal Ministero

della salute. Già oggi la Casagit destina il 55%

dei proprii rimborsi a prestazioni tipiche del

Ssn, quelle stesse che dovrebbero essere offerte in

tempi ragionevoli, se non addirittura utili. Per

mantenere efficiente questo sistema di protezio-

ne abbiamo dovuto mettere a punto alcune

misure di salvaguardia dei conti e darci una

prospettiva di sviluppo nel prossimo quinquen-

nio. Lo abbiamo fatto senza toccare l’impianto

generale della Cassa, senza intervenire sui

“fondamentali” di solidarietà e vicinanza a

colleghe, colleghi e loro famigliari. Le misure

adottate, reversibili a fronte di un migliora-

mento dello scenario, intervengono su alcune

voci dell’assistenza (per il dettaglio vedere le

pagine centrali di questo giornale) sostanzial-

mente chiedendo una partecipazione su alcune

spese sanitarie che dovessero rendersi necessarie.

Da un punto di vista tecnico abbiamo indivi-

duato i capitoli sui quali concentrarci parten-

do dai dati, sempre attendibili, dei nostri “uffi-

ci”, dalle tendenze individuate dall’Attuario

sul futuro della categoria e dall’osservazione

dei cicli di spesa degli ultimi anni. Ne abbia-

mo ragionato in Cda con Direzione generale e

capiservizio, con i nostri consulenti, le nostre

Commissioni, con i Fiduciari, con le Consulte

(Milano e Roma in primis poi Venezia, Torino,

Genova, Perugia, Bologna, Bolzano e altri

incontri sono in corso di svolgimento) e la

Giunta della Federazione Nazionale della

Stampa allargata a Segretari e Presidenti delle

Associazioni. Solo dopo il confronto con

l’Assemblea Nazionale dei Delegati di inizio

dicembre le misure sono state completate. Un

percorso trasparente che non poteva però atten-

dere mesi o anni. Il vero obiettivo è tutelare la

Cassa dal peso di una crisi che sembra essersi

“affezionata” ai giornalisti. Siamo il comparto

che ha pagato più cara la recessione: 3.000

posti di lavoro in meno. Dall’inizio della crisi

abbiamo perso complessivamente il 18% di

occupati contro una media italiana del -3,8%.

Ecco perché ci siamo trovati tutti, assistenza,

previdenza, sindacato, tra le lame di una for-

bice che arriva su ogni cosa: taglia gli investi-

menti pubblicitari, rimpicciolisce le redazioni,

rende la nostra funzione, prima ancora che il

nostro posto di lavoro, traballante, precaria.

Anche l’evoluzione informatica ci sta giocando

contro. Ci sono altri modi per cercare e avere

notizie, per giunta gratis. Per le Tv private è

scattata la trappola del digitale terrestre: risor-

se importanti investite per il digitale terrestre

che fa scomparire le piccole Tv in centinaia di

offerte televisive, magari relegandole a un

numero di canale che è anche complicato com-

porre sul telecomando. Non dimentichiamo i

giornali locali, l’editoria periodica; realtà

“piccole” rispetto ai quotidiani nazionali che

svolgono un compito insostituibile per le iden-

tità del territorio e la capillarità dell’informa-

zione. Hanno sempre rappresentato, tutte

insieme, un bacino di lavoro importante.

Oggi, in molti casi, nelle loro redazioni si con-

tano tante scrivanie vuote, i numeri dei redat-

tori sono al di sotto dell’indispensabile, i con-

tratti di solidarietà arrivano a pioggia insieme

alla fatica quotidiana di convivere con l’incu-

bo della chiusura.

Noi della Casagit, oltre tutte queste “grandi

bellezze”, facciamo anche i conti con l’arretra-

mento della Sanità pubblica che ha un impat-

to forte soprattutto su diagnostica e visite spe-

cialistiche. Il risultato è facile da riassumere:

minori entrate, 5 milioni di contributi persi in

4 anni e tante prestazioni in più, in crescita

costante, peraltro, da anni.

In mezzo a questo combattimento quotidiano

ci sono le nostre abitudini, consolidate in

oltre 40 anni, ed è comprensibile siano ben

radicate. La nostra, va detto, non è una sto-

ria di privilegi, a pagare siamo noi stessi.

Paradossalmente mentre ci troviamo a conteg-

giare più prestazioni e meno contributi rappre-

sentiamo un modello sul quale stanno cercando

di convergere in tanti. La ricerca di una chia-

ve di lettura del “secondo pilastro della

Sanità” (ben descritta nelle pagine che seguo-

no) contagia soggetti ben più grandi di noi.

Organizzazioni produttive, come Conf -

commercio, che ci ha affidato il compito di

costruire per loro un sistema di tutele analogo

al nostro. Per rendere questo impegno un’at-

tività e non un hobby abbiamo creato

Casagitservizi srl, obiettivo: dare alla nostra

Cassa anche altri terreni di gioco, peraltro

potenzialmente molto ampi. Ovvio che per

esporci “fuori” dal nostro naturale perimetro di

gioco dobbiamo tutelare i nostri conti da

numeri “critici” e non solo. Si annunciano

nuove verifiche per le Casse sanitarie da parte

di enti di controllo pubblici: imporranno conti

in regola e patrimonio solido. Oggi nelle nostre

riserve abbiamo il 50% di quanto rimborsia-

mo agli iscritti in un anno, andare sotto questa

misura ci renderebbe fragili e toglierebbe le

rendite che gli investimenti del patrimonio

offrono al bilancio.

Le misure approvate quindi servono a non

intaccare le nostre riserve nei prossimi 5 anni

e darci il tempo di proporre la nostra esperien-

za ricavandone utili. La già citata intesa con

Confcommercio o il nuovo Poliambulatorio

Casagitservizi di Roma sono primi passi con-

creti “fuori dal perimetro” tradizionale. Passi

concreti, non disegni in cielo: serviranno per

la stabilità di domani e la prospettiva di

dopodomani.

Qualcuno, devo dire candidamente, mi ha

chiesto “perché non vi siete limitati ad aumen-

tare i contributi se servivano più soldi?” In pas-

sato – dalla nascita della Cassa nel 1974 – è

successo. In quei tempi, mai facili ma molto

diversi da oggi, c’era però la speranza di un

rinnovo di Contratto che rimettesse linfa nel

sistema: i giornalisti vedevano aumentare i

proprii stipendi, la Casagit, come l’Inpgi, vedeva

crescere i contributi versati e tutto tornava a

reggere. Oggi questa prospettiva, sempre auspi-

cabile, ha una disponibilità concreta che lascio

a voi giudicare. Inoltre aumentare i contributi

in una categoria pesantemente sottoposta a

disoccupazione, cassa integrazione e contratti

di solidarietà ci sembrava quantomeno “mar-

ziano”. Ecco il perché di queste misure: non

indolori ma le più sopportabili nelle condizio-

ni date.

Ogni volta che si devono cambiare abitudini è

naturale attendersi perplessità, in qualche caso

anche proteste. Nei tanti incontri avuti dopo

aver illustrato, insieme al Direttore generale,

dati e tendenze, abbiamo trovato maturità e

consapevolezza. Credo sia arrivato però il

momento di ampliare la visione chiedendo a

tutti i nostri Istituti, Enti e Sindacato uno sfor-

zo comune. Non può essere solo la somma di

singole criticità economiche a dare lo stato di

salute della categoria dei giornalisti italiani.

Non ci sono solo da salvare pensioni, assistenza

e posti di lavoro, dobbiamo rimettere il nostro

lavoro, e il nostro racconto, “al centro del

paese”. Dobbiamo riappropriarci di un ruolo

che la crisi economica e di valori ha polveriz-

zato, chiedere una Legge per ridisegnare

l’Ordine, ridiscutere le regole sugli stati di crisi,

ma anche sulle querele temerarie che generano

bavagli... Tornare al tavolo della politica

legandolo a quello con gli editori, chiedere

garanzie su compensi e tutele, su diritti per

offrire doveri. Senza una fase che rimetta insie-

me – ognuno con le sue competenze – l’intero

“sistema” avremo solo effimere stagioni di cam-

pagne elettorali.

CNCASAGITNOTIZIE

di Daniele CerratoPresidente Casagit

CNCASAGITNOTIZIE

EDITORIALE

Per esserci dopodomani

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Le “Conf” alleate per la salute

Confcommercio e Confindustria si uniscono per disegnare il secondo pilastro del sistema sanitario. Una sfida che ci riguarda da vicino. Il Ministro Beatrice Lorenzin:«aprire alla sanità integrativa»

incentivi fiscali. Indurre i cittadini a iscriversi ai fondisanitari farebbe emergere, tra l'altro, il sommersodel settore, che si stima pesi tra i 15 e i 18 miliardidi euro (un punto percentuale del Pil).Quali strumenti adottare? «L'estensione della sani-tà complementare a tutti i cittadini andrebbeaccompagnata dall'esclusione dal reddito impo-nibile dei contributi versati anche attraverso unprogressivo adeguamento degli attuali limiti dideducibilità». Attualmente il tetto è di 3.615,20euro annui.Gli imprenditori chiedono però incentivi anche perle aziende che versano quote per la sanità comple-mentare: «Vanno previsti sgravi Irap proporzional-mente a quanto versato con l’esonero contributivototale sulle quote».

Il modello

Confcommercio e Confindustria sonoconvinte che siano i fondi autogestiti larisposta. «In quanto significativamentein grado di restituire ai propri iscritti i

Il sistema sanitario non è più in grado dirispondere alle esigenze dei cittadini intermini di salute. Oggi Stato e Regioni

coprono solo il 78% della spesa sanitariacomplessiva. Il resto è a carico dei privatisotto forma di ticket, prestazioni pagatedirettamente, o tramite intermediatori (fondisanitari o assicurazioni).Partendo da questa fotografia, Confcom -mercio e Confindustria nel dicembre scorsohanno presentato alcune proposte per daresostenibilità al sistema sanitario italiano anchenel lungo periodo, per poter soddisfare in

modo adeguato le esigenze dei cittadini.«Serve un ridisegno complessivo del sistemasalute in cui l'integrazione tra sanità pubblica(primo pilastro) e complementare (secondopilastro) consenta il perseguimento effettivodell'obiettivo di copertura universalistica delladomanda di salute attraverso modalità più effi-cienti di compartecipazone alla spesa».Questa è la tesi di partenza contenuta neldocumento firmato delle due principali orga-nizzazioni di commercianti e industriali.Giorgio Squinzi, presidente degli industriali, damesi ha assunto una posizione netta sul temadella sostenibilità della sanità. Nel luglioscorso ha scritto al Messaggero anticipandogli elementi fondamentali della sua tesi.«Organizzare un secondo pilastro privato eintegrativo può contribuire alla sostenibilità ealla piena esigibilità del diritto alla salute,bilanciare la composizione della spesa e ren-dere più efficiente il sistema sanitario nel suocomplesso».Parole che hanno aperto un dibattito all'inter-no del mondo produttivo. Gli industriali sugge-riscono di estendere il secondo pilastro (lasanità integrativa organizzata in fondi) nell’am-bito della contrattazione collettiva.Il modello suggerito è - per spiegarci - del tuttoanalogo a quanto i giornalisti fanno dal 1974con l'istituzione della Casagit. A fianco delServizio sanitario nazionale che svolge - odovrebbe svolgere - una funzione generalista edi base, i fondi dovrebbero coprire soprattuttole spese non garantite, o garantite in modonon adeguato: odontoiatria, non autosufficien-za, riabilitazione, etc.«Il Servizio sanitario nazionale andrebbe affian-cato dallo sviluppo del secondo pilastro com-plementare, in una prima fase, attraverso deinuovi meccanismi fiscali che consentano lacanalizzazione della spesa sanitaria "cash"verso l'intermediazione dei fondi sanitari e, in

una seconda fase, attraverso una loro pro-gressiva apertura a tutti i cittadini (open enrol-ment) con l'esclusione della possibilità di sele-zione dei rischi e di differenziazione dei contri-buti a parità di copertura, secondo un sistemadi community rating. Il tutto tenendo comun-que fermo l'obiettivo di garantire nel tempo lasostenibilità dei fondi di secondo pilastro».La scelta degli imprenditori è apertamente afavore dei fondi, piuttosto che delle assicura-zioni: «Non può non riconoscersi a oggi la pro-fonda differenza ancora esistente tra i diversistrumenti, con i fondi che offrono copertura aintere collettività rispondendo a una finalitàsociale ben precisa, e coperture profit orientedche - pur legittimamente - perseguono obietti-vi di mercato e non di Welfare integrativo. Inultima analisi i Fondi sanitari contrattuali, cosìcome oggi strutturati, operano nel proprioambito secondo i principi fondanti del Ssn(equità e universalità) e ne costituiscono quin-di lo strumento idealmente più prossimo eideale per il completamento del sistema».La dimostrazione che la spesa sanitaria italia-na è in costante crescita emerge dai datiEurostat. Infatti, proprio a cavallo della crisi(2008-2012) il settore dei servizi di Welfare,cura e assistenza, ha generato oltre 1,6 mi -lioni di nuovi posti di lavoro nei Paesidell'Europa a 15.«La sanità complementare - precisa lo studiodelle due organizzazioni - sarebbe sinergicacon la sanità pubblica e consentirebbe,anche attraverso la possibilità di convenzio-namento dei fondi sanitari con strutture pub-bliche (ospedali, ambulatori, ecc.) di stimola-re l'efficientamento sia in termini di costi chedi prestazioni».

Gli incentivi fiscali

Lo sviluppo del secondo pilastro necessita,per Confcommercio e Confindustria, di

CNCASAGITNOTIZIE

SCENARI

di Carlo Gariboldi

Vicepresidente Casagit

Il Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi

vantaggi sui risparmi. Il modello autogestito - sot-tolineano le organizzazioni - permetterebbe dimonitorare puntualmente elementi e informazionirelative al funzionamento del fondo anche in rela-zione alle scelte di politica del sistema sanitario».

LORENZIN: “SANITÀ INTEGRATIVA? PARLIAMONE”«È il momento di aprire una seria riflessione sulla sanità integrativa. Mi piacerebbe incentivarla maggiormente».Ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin parlando a Federmanager. «Il mio obiettivo - ha aggiuntoil ministro, - è quello di allargare la platea dell'integrazione anche con fondi aperti, non solo quelli chiusi, perché oggi è cambiata la dinamica sociale, e incrementarne la presenza dentro gli ospedali del ServizioSanitario Nazionale. Questo libererà più risorse per gli ospedali pubblici che avranno più fondi per garantireassistenza migliore ai pazienti».

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Un nuovo modello di sistema sanitario

di Luciano Azzolini

La forza delle Casse di assistenza è nella capacità di creare “senso di appartenenza”. “Governare” laspesa, dare “efficienza” e offrire un servizio di “qualità”. La spesa pubblica italiana a confronto con le altre

CNCASAGITNOTIZIE

Presidente Collegio dei sindaci Casagit

Le sorti del sistema sanitario nazionalesono sempre al centro del confrontopolitico. È sufficiente un caso, o una

morte sospetta, per scatenare l’allarme.In realtà se si apre lo sguardo al di fuori dei con-fini nazionali si scopre che il sistema italianonon è tutto da buttare, anche se, ovviamente,è tempo di avviare un radicale ripensamentoalla luce delle criticità che non mancano.Nell’ottobre 2014, non certo un secolo fa,l’Italia conquistava il terzo posto nel rankingmondiale, dopo Giappone e Sud Corea, deisistemi sanitari nazionali.A stilare la classifica è Bloomberg in base aidati forniti da Banca Mondiale, Fmi eOrganizzazione Mondiale della sanità. Il critica-tissimo Ssn italiano è distante anni luce da Usa(al 44° posto) e Russia fanalino di coda, e alivello europeo fa Francia è solo all’ottavoposto e il Regno Unito al decimo. La classifi-ca di efficienza dei sistemi sanitari elaboratada Bloomberg mette in fila cinquantunopaesi con una popolazione superiore ai cin-que milioni di abitanti, con un prodotto inter-no lordo di almeno 5mila dollari Usa eun’aspettativa di vita superiore ai 70 anni.C’è un dato che va rilevato e che da solo èal centro del dibattito politico e cioè come sispendono le risorse destinate alla sanità?L’Italia, infatti, registra una percentuale del Pil(in dollari Usa) destinata alla sanità presso-ché doppia rispetto a Giappone e Corea delSud, vale a dire il 9% rispetto al 4,5% delGiappone e al 5,3% della Corea del Sud.Nel rapporto “Meridiano Sanità” elaborato daThe European-Ambrosetti, pubblicato duemesi fa, si sostiene che la spesa sanitaria inItalia è nelle ultime posizioni tra i Paesi euro-pei più sviluppati. Il rapporto spesa-Pil, cala-to al 9,1%, colloca l’Italia al terzultimo posto

seguita solo da Irlanda e Spagna.Va detto che la media europea spesa-Pil èdel 10,3% con alcuni paesi come Francia(all’ottavo posto nella classifica della ricercaprecedente) e Germania nettamente sopra lamedia. Gli altri sono tutti al di sotto. In termi-ni pro capite, i Paesi Bassi con 3.915 eurohanno il più alto livello di spesa sanitaria, pre-cedendo Austria (3.679) e Germania (3.624).La media europea è 2.903 euro. L’Italia nespende 2.355 ed il Regno Unito 2.494. Ciòche più preoccupa è che in questo rapportoemerge come l’Italia sia all’ultimo posto perquanto concerne la prevenzione, la gestionedei pazienti anziani e la possibilità di offrire aicittadini cure di nuova generazione.Questi dati, in parte tra loro contradditori,fanno emergere un Paese alle prese con glieffetti di una crisi che si fa più pesante esoprattutto stenta a trovare una sua specifi-ca via d’uscita.Il sistema assistenziale – sanitario era basato,prima dell’introduzione del servizio sanitarionazione nel 1978, sulla Casse Mutue. Ciascunente era competente per una determinatacategoria ed era sostenuto dai lavoratori e daidatori di lavori. L’avvento del Ssn trovava unsuo fondamento nei dettati costituzionali(carattere universalistico) e nelle intenzioni dellegislatore doveva servire a superare la diso-mogeneità delle prestazioni assicurate dallesingole Casse Mutue.A distanza di oltre 35 anni occorre rilevare chele disomogeneità ora non sono più tra le sin-gole mutue ma tra le diverse realtà regionali.Inoltre con la trasformazione delle strutturepubbliche da Unità Sanitarie Locali (Usl) alleAziende sanitarie Locali (Asl) entra nel setto-re sanitario la concorrenza, vale a dire unalogica propria delle aziende private. Questo

sistema si apre poi alle strutture pubblicheconvenzionate. Per il cittadino non cambianulla nel senso che paga il ticket previsto saràpoi il sistema sanitario a pagare per la pre -stazione offerta la struttura convenzionata.Parallelamente cresce un sistema privato econvenzionato che in più di una occasioneoccupa le pagine dei quotidiani non per risul-tati raggiunti ma per vicende di cronaca giudi-ziaria. I cittadini non si sentono per nulla garan-titi tanto che c’è un mercato assicurativo chetende ad espandersi sempre più, nel tentativodi superare le insufficienze, i ritardi, le disorga-nizzazioni del sistema.Comunque anche questa è una risposta tam-pone non di sistema. In assenza di un pensie-ro politico che ridisegni il sistema, l’unica alter-nativa che si apre è quella delle casse come èappunto la Casagit. Casse che possono avereun ruolo fondamentale nel ridisegnare nel suoinsieme l’offerta sanitaria purché si abbia daparte della struttura pubblica l’accortezza disuperare in positivo le forche caudine tra ciòche è sostitutivo e ciò che è integrativo. Laforza di queste Casse sta nella capacità dicreare “senso di appartenenza”, di “governa-re” la spesa, di dare “efficienza” al sistema e dioffrire un servizio di “qualità”. Qui si apre uncapitolo tutto nuovo, perché la domanda disanità è tale che il sistema pubblico-conven-zionato da solo non riesce assolutamente asoddisfare e se lo dovesse fare rischia diaccorciare la coperta legata alla disponibilità dirisorse, come già sta accadendo, per i Livelliessenziali di assistenza.È necessario avere la consapevolezza cheoccorre avviarci verso un nuovo sistema sani-tario. L’importante è che il quadro complessi-vo che ne deve uscire abbia una sua logica esoprattutto un’anima.

“Tuteliamo insieme salute e lavoro”

Nasce il Fondo Sanitario Confcommercio. È il primo a livello nazionale per imprenditori, lavoratori autonomi e partite Iva del commercio, turismo, servizi e trasporti. La gestione e l’esperienza sono di Casagit

di Manuela Perrone

Si chiama Fondo Sanitario Conf com -mercio ed è una doppia prima volta:per Confcommercio è l’unico a non

appartenere alla famiglia del Welfare con-trattuale pur conservandone le caratteristi-che fondamentali quali, in particolare, quel-la di non essere selettivo rispetto a rischioed età, rivolto com’è all’intera platea dei770mila iscritti all’associazione imprendito-riale del commercio, del turismo, dei servizie dei trasporti. Per Casagit è «il primo passofuori dal suo perimetro naturale, quello dellatutela dei giornalisti», come ha spiegato ilpresidente della cassa Daniele Cerrato.Il Fondo Sanitario Confcommercio si avvaleinfatti delle competenze e del network diCasagit ed è gestito da CasagitServizi Srl,creata dalla cassa dei giornalisti proprio peroperare sul mercato. La sfida è chiara: in unmomento di forte crisi del settore dell’edito-ria, che si riflette nella progressiva erosionedei soci contrattualizzati di Casagit e deirelativi contributi, aprire ad altre categorierappresenta un investimento sul futuro chepoggia sulle basi di un know how solido ericonosciuto.Il nuovo fondo, presentato il 20 gennaio aRoma nella sede di Confcommercio, nasceda uno scenario preciso, e poco rassicu-rante. Lo ha ben descritto il Direttore gene-rale dell’associazione del commercio,Francesco Rivolta: «Assistiamo alla riduzio-ne progressiva del grado di sostenibilitàfinanziaria del Servizio sanitario nazionale eall’aumento di domanda di salute generatodall’invecchiamento della popolazione. Glieffetti sono evidenti. In Italia la spesa sani-taria out of pocket, pagata di tasca propriadai cittadini, ammonta ormai a 32 miliardi dieuro, è tra le più elevate al mondo e diven-ta ancora più alta se si tiene conto del som-merso, stimato in 15 miliardi l’anno.

iatria. Sono inoltre coperti dalfondo i grandi interventi comei trapianti e le artroprotesid’anca, con massimali da15mila o da 25mila eurosecondo il tipo di intervento el’assistenza in emergenza 24ore su 24 grazie al numeroverde gratuito 800.915.787,attraverso il quale l’iscrittopuò richiedere consulti telefo-nici, l’invio di un medico o diun’ambulanza, trasferimentisanitari programmati e assi-stenza infermieristica postintervento. Cerrato è convintodella bontà dell’operazione:«Oltre il 40% dei cittadini hadovuto mettere mano al por-tafogli per ricevere prestazionimediche che il Servizio sanita-rio nazionale non riusciva aoffrire in tempi adeguati alleloro esigenze. I fondi sanitari

Sviluppare il secondo pilastro,integrativo al primo, è unobiettivo importante». Per gliitaliani, ma anche per l’Erario. Forte di una tradizione di fondicontrattuali che risale al 1949,quando nacque il Fasdac per idirigenti delle aziende delcommercio (a questo neltempo si sono aggiunti Quased Est); Confcommercio hadunque deciso il salto di qua-lità, scommettendo sul saperfare di Casagit: un fondo pertutti, compresi autonomi epartite Iva, che possa contaresu una massa critica sufficien-te per ottenere prestazioni acosti contenuti. «Già oggi inostri fondi contrattuali gesti-scono 5 miliardi di euro disanità», ha ricordato Rivolta.«Una riforma del sistema sani-tario pubblico dovrebbe pre-vedere un ruolo anche ai fondiintegrativi e alle assicurazioni.Così si potrebbe costruire unmodello moderno e efficienteche in Europa ha dato risultatisignificativi».Il primo target del nuovofondo è arrivare a 35milaiscritti in un anno. La quotaannuale è irrisoria: bastano 50euro per ottenere una cardnominativa e accedere allarete di strutture disegnata daCasagit in Italia (l’elenco èdisponibile su www.casagit-servizi.it). Tariffe agevolatesono assicurate per visite,analisi, diagnostica e odonto-

come i nostri intermedianoquesto tipo di richieste legan-do insieme due valori, cioèdue diritti: quello alla salute equello al lavoro». In vista dell’accordo, Casagitha potenziato la presenzacapillare sul territorio passan-do da circa 250 a 500 poliam-bulatori convenzionati, oltre acentinaia di cliniche, ospeda-li, istituti scientifici, laboratoridi analisi e studi odontoiatrici.E il Presidente rassicura:«Casagit per come la cono-sciamo resta nostra. Quelloche stiamo mettendo a dispo-sizione è ciò che abbiamoimparato a fare in questianni». Sperando che dia i suoifrutti e sia solo il primo di unserie di salvagenti strategiciper la sostenibilità futura dellanostra cassa.

Delegata Casagit

SCENARI

Il Direttore generale di Confcommercio Francesco Rivoltacon il presidente della Casagit Daniele Cerrato

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Servono nuovi modelli d’informazione

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Le nuove sfide dei giornalisti

Difesa dei valori della Carta Costituzionale, dei colleghi minacciati e dell’autonomia dei nostri Enti e Istituti.in discussione la nuova legge sull’editoria e sugli stati di crisi. Tanti impegni da affrontare tutti insieme

di Giuseppe Giulietti

Lotta alla precarietà, tutela delle condi-zioni materiali e morali della professio-ne, capacità di prevedere e anticipare i

mutamenti in atto, difesa della autonomia deinostri istituti, intransigente difesa dei valoriracchiusi nell'articolo 21 della Costituzione,questi alcuni degli impegni che, tutti insieme,dovremo affrontare e risolvere, senza restareintrappolati in logori e superati schemi diparte, di schieramento, di componente politi-ca o sindacale.Mai come in questo momento le sfide ester-ne dovrebbero indurci a stringere le fila, aritrovare un'unità d'azione che, senza com-primere la necessaria dialettica delle posizio-ni, riesca a definire un comune progetto checi renda protagonisti nel confronto con le isti-tuzioni e con gli editori.In queste settimane il Parlamento sarà chia-mato a discutere e a votare su questioniessenziali, dalla legge sull'editoria al fondoper l'occupazione, dalla abrogazione del car-cere per i giornalisti alle cosiddette "Quereletemerarie", dalla riforma del processo civilealla ripresa del confronto sulla legge sull'equocompenso, dalla riforma dell'Ordine al riordi-no delle professioni e a quello del sistemaprevidenziale e pensionistico.Per non parlare della revisione dei criteri diassegnazione dei diritti sportivi, del riordinodella Rai, dei criteri di assegnazione dei con-tributi alle emittenti radiotelevisive e di tutte leproblematiche connesse agli uffici stampa ealle nuove forme di editoria digitale.

I nodi strutturali e legislativisono connessi con le nuove edinsidiose forme di bavaglio e ditrappole tese sulla strada del-l'esercizio del diritto di cronaca.Le "Querele temerarie" rappre-sentano un'arma impropriaquotidianamente brandita con-tro quei cronisti che tentano di"Illuminare" le periferie del cri-mine, della corruzione, delmalaffare, delle mafie.Ormai le denunce, con richie-ste milionarie, fioccano al soloannuncio di una inchiestaconsiderata sgradita dall'oli-garca di turno.Per questo sarebbe necessa-rio introdurre una sorta di reatodi "molestie" contro l'articolo21 della Costituzione, non soloe non tanto a tutela del giorna-lista, quanto del diritto del cit-tadino ad essere informato inmodo completo e tempestivo.La stessa Corte europea, inmolteplici sentenze, ha stabili-to che é dovere e non solodiritto del cronista pubblicareogni notizia, comunque rice-vuta, che abbia i requisiti del"pubblico interesse e della rile-vanza sociale".Proprio perché dovremo difen-dere questo diritto-dovere, saràil caso di rispettare i principideontologici e le Carte che cisiamo liberamente dati e cheprevedono il rispetto integraledella dignità della persona, lacapacità di auto correggersi, dichiedere scusa, di dare una

rettifica dovuta senza attendereproteste, denunce, querele.Quanto più sapremo farlo,tanto più ricostruiremo un rap-porto fiduciario con l'opinionepubblica e con chi ancoracrede nel ruolo della liberainformazione.Nel frattempo dovremo esserecapaci di solidarizzare, anchedal punto di vista materiale(come sa fare la Casagit) con lecolleghe e i colleghi più esposti,quelli che operano nelle zone difrontiera, talvolta minacciati espesso senza diritti perché pre-cari o perché non hanno allespalle aziende solide e capacidi garantire loro le necessarietutele contrattuali e legali.Nessuno di loro dovrà restareisolato, senza la possibilità difar sentire la propria voce e diveder ripresa e amplificata unadenuncia, oppure di fare una diquelle inchieste che non piac-ciono a chi ha bisogno del-l'oscurità e della indifferenzaper poter operare e lucrare.Valori questi che hanno trovatol'unanime accoglienza nelrecente congresso di Chian -ciano e nell’elezione del segre-tario Raffaele Lorusso e delpresidente Santo Della Volpe,amico di una vita che ci halasciato troppo presto.Proprio perché ci attendonogiorni difficili e trattative durissi-me sarebbe auspicabile ritro-vare una unità d'azione tra tuttigli enti della professione, ma -

gari rilanciando il coordina-mento, promuovendo azionico muni, mettendo insieme ri -sorse e disponibilità tecniche elegali, promuovendo un solo"sportello dei diritti", comuni-cando unitariamente, riducen-do i costi e offrendo servizi col-lettivi sempre più efficaci.Un sogno che sicuramente nonriuscirò a realizzare sarebbequello di avere un solo "Palazzodell'Informazione", una sorta dicasa del giornalista capace diriunire tutti gli istituti, ciascunocon la sua autonomia, ma tuttiradunati in un solo luogo chedia il segno di una sinergia vir-tuosa e feconda.Dal momento che, grazie allacortesia dell'amico DanieleCerrato, sono ospite del gior-nale della Casagit, istituto forte-mente voluto dalla professione,dai suoi dirigenti di allora, strap-pato al tavolo della contratta-zione, mi sembra giusto ringra-ziare le donne e gli uomini, diallora e di oggi, che hannoscelto e ancora scelgono dimilitare nei comitati di redazio-ne, nelle associazioni regionali,nei consigli dell'Ordine, del -l'Inpgi, della Casagit. Senza diloro non ci sarebbe neppure laragionevole speranza nel futurodi un mestiere che, nonostantetutto e tutti, continuerà adessere indispensabile in qual-siasi comunità che voglia defi-nirsi, e soprattutto essere, libe-ra e democratica.

di Raffaele Lorusso

Quasi 900 nuovi posti di lavoro a fine 2015. Un buon segnale frutto degli sgravi fiscali sul costo dellavoro. Ma la crisi non è finita. Per una ripresa credibile dobbiamo puntare sull’occupazione e sul Contratto

Segretario generale FNSI

Presidente FNSI

L’impennata di nuovi rapporti di lavorodipendente registrata alla fine del 2015è una salutare boccata d’ossigeno, ma

non deve ingannare. Se poco meno di 900nuovi contratti di lavoro subordinato – fruttoquasi esclusivamente degli sgravi triennali alcento per cento messi in campo dal Governo- hanno riportato il numero degli occupatisopra la soglia delle 16mila unità, per parlare diripresa e di cambio di rotta ci vuole ben altro.La recessione non è finita e la lunga transizio-ne verso nuovi modelli di offerta di informazio-ne è ancora in atto.In questa situazione e in un quadro legislativoche ha inciso profondamente e negativamen-te sul mondo del lavoro, cancellando o nelmigliore dei casi affievolendo i diritti dei lavora-tori, il sindacato dei giornalisti è chiamato a rin-novare il contratto nazionale di lavoro con laFieg. Se gli editori chiedono discontinuità,

sgranando il rosario degli istituti contrattualiche contengono automatismi di carattere eco-nomico, la nostra risposta non può che esse-re un rilancio convinto. Ci si può confrontare sututto, a patto che si parta dall’occupazione.Questo non significa escludere a priori lo scon-tro e il conflitto, ma provare a confrontarsi congli editori intorno ad una visione di futuro.Puntare sull’occupazione significa ridurre lediseguaglianze, allargare il perimetro contrat-tuale a chi ha perso il posto di lavoro e a chi illavoro non l’ha mai avuto. Dal 1997 – anno incui viene approvata la legge Treu – ad oggi, sisono moltiplicate le diseguaglianze nel mondodel lavoro. Il settore editoriale non fa eccezio-ne. Accanto ai cosiddetti garantiti, che in real-tà lo sono sempre meno perché nel corsodegli anni hanno visto le loro retribuzioniridursi per effetto del ricorso agli ammortizza-tori sociali, c’è un mondo di fatto di precarie-tà con diritti, tutele e garanzie pari a zero. Èsu questo terreno che abbiamo iniziato il con-fronto con gli editori. Un confronto nel qualesi deve, nei limiti del possibile, intervenireanche sull’accordo sul lavoro autonomo sot-toscritto nel 2014, rafforzando le tutele e ilwelfare per i più deboli.Non bisogna però mai perdere di vista la real-tà del mercato del lavoro: davvero si pensache in Italia ci siano 120mila giornalisti?Pagare cinque o anche due-tre euro per unarticolo è uno scandalo, ma fino a quando glieditori avranno a disposizione un esercito diriserva di iscritti all’Ordine pronti a tutto,anche a lavorare gratis, i compensi nonpotranno che continuare a scendere. È lalegge della domanda e dell’offerta.La recente riforma varata dall’Inpgi, approvatasolo in parte dai ministeri vigilanti, che chiedo-

no al nuovo CdA dell'Istituto ulteriori tagli erisparmi, ha messo la categoria di fronte allarealtà drammatica del mercato, dell’occupa-zione e del Paese. Al di là delle critiche e delladiversità di opinioni, sempre legittime quandonon sono strumentali e dettate da malafede,sostenibilità di medio e lungo periodo, equitàe solidarietà intergenerazionale sono i pilastrisu cui poggia la manovra dell’Inpgi. Non cipuò essere futuro senza un patto generazio-nale chiaro: tutti gli attori del sistema, attivi epensionati, devono fare la loro parte. Ecco,allora, la necessità di riportare l’occupazioneal centro del negoziato contrattuale: è l’unicastrada per garantire la sopravvivenza deglienti della categoria, ma anche per assicura-re quei diritti acquisiti di cui si invoca l’intan-gibilità senza però porsi il problema di cometrovare le risorse per garantirli. Possonoessere gettate le basi per una ripresa credi-bile, assegnando un ruolo centrale alla quali-tà dell’informazione e alla necessità di decli-nare la prestazione lavorativa su una molte-plicità di piattaforme.Certo, serve una controparte che abbia vogliadi rischiare e, soprattutto, di tornare ad inve-stire nell’informazione di qualità. L’approcciomeramente finanziario alla gestione delleaziende editoriali ha prodotto soltanto tagli deicosti e dell’occupazione. La sfida riguardaanche noi perché il futuro della professionepassa anche attraverso la capacità di rendereflessibile la prestazione lavorativa, adeguan-dola - entro limiti precisi e definiti in sede dicontrattazione nazionale e aziendale – allamolteplicità di strumenti di lavoro e di piat-taforme rese disponibili dalla rivoluzionedigitale permanente. Bisogna avere ilcoraggio di osare.

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PROFESSIONE

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CNCASAGITNOTIZIE

Le ragioni di qualche sacrificio

di Francesco Matteoli

Perché è indispensabile garantire l'integrità del patrimonio nei prossimi cinque anni. In assenza di interventi Casagit avrebbe rischiato di non avere i soldi necessari per pagare le prestazioni alla fine del 2020

Direttore generale Casagit

In questi anni abbiamo dovuto imparare a farebene i conti della nostra Cassa. Ci siamo attrez-zati in modo da ssere in grado di fare previsioni di

breve medio e lungo periodo. Non avremmo potutofare altrimenti, dal momento che tutti i parametri dellenostre entrate e delle nostre uscite si sono modifica-ti radicalmente nel giro di pochissimo tempo. Tutte ledinamiche del passato, sulle quali si basavano lenostre proiezioni economico finanziarie, sono saltate.La popolazione della categoria “pilastro” della cassa,i giornalisti con Contratto Fnsi-Fieg, conta oggi quasi3.000 unità in meno rispetto ai 17mila e 500 del2009. La stessa popolazione che dava oltre 51 milio-ni di contributi oggi ne mette a disposizione oltre 7,5in meno. Nello stesso periodo di tempo la richiesta diprestazioni, in particolare quelle che teoricamentedovrebbe garantire il Servizio sanitario nazionale, ècresciuta sensibilmente. Basti pensare che solo pergli accertamenti clinici, diagnostici e le visite speciali-stiche in forma privata (quindi al netto dei ticket) oggispendiamo rispettivamente circa 7,5 milioni e 8,5milioni, in totale 16 milioni. Fino a 4/5 anni queste duevoci, insieme, non arrivavano a 15 milioni. Il trend,purtroppo, è in continua crescita. Bastano questipochi dati per comprendere come la sostenibilitàdella cassa sia gravemente minacciata e possa esse-re garantita solo mediante una gestione estrema-mente oculata e in grado di prevedere, con largoanticipo, la tenuta del nostro patrimonio. Prevedere inanticipo significa avere il tempo di intervenire sulsistema modificandolo in modo da non intaccarne ifondamentali e soprattutto garantendoli nel tempo. È quello che abbiamo cercato di fare con il piano diazione messo a punto dal Consiglio di amministra-zione nel corso degli ultimi mesi del 2015, che stia-mo implementando in questi giorni e di cui troveretenelle prossime pagine una descrizione che ci augu-riamo chiara e sufficientemente dettagliata. Senzaintervenire ci saremmo trovati a rischio di non avere isoldi per pagare le prestazioni alla fine del 2020.L'obiettivo del Consiglio è stato quindi quello digarantire l'integrità del patrimonio per i prossimi 5

anni. Fare in maniera tale che alla finedel 2020 la consistenza della nostra“riserva tecnica”, faticosamenteaccantonata in questi ultimi anni, nonvenga sostanzialmente intaccata. Leazioni sono di varia natura; non solodi tipo normativo, di seguito descrit-te, ma anche interventi di tipo strut-turale sulle procedure di accesso alleprestazioni, in particolare nelle grandicittà dove il costo medio pro capite èpiù alto a causa del cattivo funziona-mento della Sanità pubblica. Quindinon solo calmierare, da subito, alcu-ne voci di spesa ma in prospettivacostruire reti di strutture sanitarie,dedicate e alternative rispetto al Ssn,dove indirizzare i nostri assistiti,avendo gli strumenti necessari permantenere il governo della spesa intermini economici e di appropriatez-za delle prestazioni.Nessuna copertura è stata "tagliata";la scelta più dolorosa è stata quella dinon rimborsare più l'Iva; un mancatorimborso che però, per la sua entità,non compromette la fruizione dellaprestazione a cui si riferisce.Ricordiamo che l'Iva non pesa sulleprestazioni sanitarie in senso strettoma solo su quelle accessorie (in casodi ricoveri degenza, materiali e medi-cinali). Un particolare e giusto riguardoavremo per i nostri assistiti che già sitrovano in un percorso terapeutico ditipo oncologico: il rimborso dell’Ivacontinuerà ad essere garantito pertutto il 2016.Altre decisioni importanti sono l’intro-duzione di una compartecipazionesulle prestazioni di diagnostica stru-mentale e la diminuzione della percen-

tuale di rimborso per i medicinali di fascia C, omeo-patici e galenici. Questi provvedimenti avranno uneffetto economico molto contenuto a livello di sin-golo assistito ma complessivamente incideranno inmodo rilevante sui conti della Cassa. Anche lemodifiche normative per la fisioterapia non impatte-ranno affatto sulle casistiche importanti e lasceran-no comunque a disposizione anche delle situazionimeno gravi e quindi non conseguenti a traumi,interventi e malattie invalidanti, la possibilità di fare12 sedute all'anno, peraltro con procedure diaccesso al rimborso della prestazione estrema-mente semplificate.Per la procreazione assistita è stato previsto unriordino della normativa: ribadito il principio chebeneficiari della copertura possono essere solocoppie di assistiti iscritti alla cassa è stato messo apunto un nuovo sistema di concorso alle spesecon importi distinti tra uomo e donna, utilizzabili finoad esaurimento del plafond, indipendentementedal numero di tentativi fatti privatamente o con ilServizio sanitario. Qualche ridimensionamentoanche per il concorso alle spese per l'acquisto diprotesi acustiche; anche in questo caso senzacompromettere il beneficio per l'assistito.L'impianto generale del sistema delle prestazionieffettuate privatamente è stato quindi rivisto masalvaguardato nella sua interezza. Per chi utilizzainvece il Ssn non solo continueranno a essere rim-borsati ticket (compresi quelli per i medicinali difascia A) e quote regionali ma verranno rimborsateanche le spese logistiche di spostamento in tutti icasi in cui, per ricoveri e prestazioni specialistiche,si faccia ricorso a strutture pubbliche situate inregioni diverse da quelle di residenza. Infine, nes-sun cambiamento sostanziale sul sistema dei con-tributi; le quote per titolari e famigliari sono rimasteinvariate. L'unica modifica ha riguardato il "minima-le" per i titolari di pensione diversa dall'Inpgi, ovve-ro il livello di contribuzione minimo da corrisponde-re alla Cassa, ormai troppo basso e sbilanciatorispetto ai consumi della categoria.

PROFILOUNO

Iva e imposta di bolloNon vengono più rimborsate, Iva e imposta di bollo sulle prestazioni che ne sono assoggettate. Per il 2016 l’Iva sulle cure oncologiche (radioterapia e chemioterapia) continuerà a essere rimborsata.

RICOVERI / DAY HOSPITALSono soggette ad Iva le prestazioni direttamente fatturate dalla clinica come ad esempio degenza, sala operatoria, accertamenti clinici e diagnostici, medicinali, materiali, servizi di comfort, ecc.NON è soggetta ad Iva la prestazione sanitaria specialistica in senso stretto (visita, intervento chirurgico, ecc.) direttamente fatturata dal medico.NESSUN IMPATTO per gli interventi chirurgici rimborsati a forfait (o “a pacchetto”) per i quali l'Iva è già compresa nella tariffa omnicomprensivaprevista. Si tratta attualmente di oltre un terzo dei ricoveri rimborsati da CASAGIT, numero destinato a salire: nella prima metà del 2016 verranno copertedal sistema forfetario almeno altre 50 tipologie di intervento.

Prestazioni in regime ambulatorialeNON è soggetta ad Iva la prestazione sanitaria specialistica in senso stretto (visita, intervento chirurgico ambulatoriale, cura odontoiatrica, radioterapia,ecc.) direttamente fatturata dal medico.Qualora siano state effettuate e fatturate direttamente dalla struttura sanitaria sono invece soggette all’Iva prestazioni quali sala operatoria, medicinali,materiali e servizi di comfort, ecc.NON sono assoggettabili a Iva gli accertamenti clinici (analisi di laboratorio) e diagnostici.

SuggerimentiChiedere sempre un preventivo per conoscere l’importo dell’Iva che rimane a carico.Si fa presente che l’Iva incide in percentuale variabile dal 4 al 22% in funzione del diverso tipo prestazione cui si riferisce.Si ricorda, inoltre, che tutte le prestazioni sanitarie non assoggettabili a Iva e con importo superiore a 77.47 euro (a oggi) sono soggette a imposta di bollo.

Accertamenti diagnosticiÈ stata introdotta, sia in forma diretta, sia indiretta, una franchigia del 15% sugli accertamenti diagnostici effettuati privatamente e in regimeambulatoriale. Verificare sul sito, al capitolo accertamenti diagnostici, le voci interessate dalla franchigia. La franchigia NON si applica per gli accertamenti diagnostici effettuati in corso di ricovero. Facendo ricorso al Ssn rimane garantito il rimborso del ticket al 100% e della quota regionale, entro i limiti del nostro Tariffario. Rimane invariato il rimborso degli accertamenti clinici (analisi del sangue).

SuggerimentiChiedere sempre un preventivo per conoscere l’importo della franchigia.Vigilare affinché le tariffe applicate dalle strutture siano le più vantaggiose a prescindere dal Tariffario CASAGIT.

FarmaciFASCIA “A” (Acquistati con prescrizione Ssn)Rimane invariato il rimborso del ticket al 100%.Documentazione da presentare: scontrino fiscale “parlante” (che riporta indicazione del farmaco e del codice fiscale dell’assistito), non è piùnecessario presentare la fotocopia della ricetta “rossa” o la versione cartacea di quella elettronica.

FASCIA “C”, GALENICI, ESTERI, OMEOPATICI, E MATERIALE SANITARIO Il rimborso passa dall’80% al 50%.La documentazione da presentare è rimasta invariata:• prescrizione medica;• fustella (da applicare sulla prescrizione medica);• scontrino fiscale “parlante”.

SuggerimentiLe spese sostenute per l'acquisto di farmaci sono rimborsate solo se documentate da scontrino fiscale “parlante”.Quindi per ottenere il rimborso occorre fornire al farmacista il codice fiscale dell’assistito cui si intende attribuire la spesa. In fase di liquidazione la CASAGIT attribuirà i medicinali all’Assistito il cui codice fiscale compare sullo scontrino(anche se diverso dall’Assistito cui sono stati prescritti i farmaci, purché appartenente al medesimo nucleo famigliare).Si ricorda che per consentire una corretta comunicazione dei dati all’Agenzia delle Entrate (cui siamo tenuti per Legge) è necessario presentarela documentazione di spesa suddivisa per Assistito, per anno e mese di competenza. Non evidenziare o scrivere sugli scontrini, non applicarviscotch o fustelle, l’inchiostro con cui sono realizzati deperisce facilmente non permettendone la lettura.

Le modifiche riguardano solo Profilouno

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Fisioterapia

LIVELLO 1

Il rimborso è previsto, previa autorizzazione rilasciata dagli uffici, per riabilitazioni finalizzate al recupero di gravi disabilità legate a severe patologie (es. Sclerosi Multipla, morbo di Parkinson, ecc.). Massimo 104 sedute annue.

Documentazione da inviare ai fini dell’autorizzazione: prescrizione dello specialista con dettagliata relazione sanitaria sulla condizione clinica e piano riabilitativo con esami eseguiti allegati. Documentazione da inviare ai fini del rimborso: copia dell'autorizzazione rilasciata dagli uffici CASAGIT e fattura con indicazione del numero e delle date dellesingole sedute effettuate.

LIVELLO 2

Il rimborso è previsto per riabilitazioni finalizzate al recupero di gravi disabilità conseguenti e immediatamente successive a traumi/eventi cheabbiano comportato un ricovero o una prognosi iniziale di Pronto Soccorso pubblico (Ssn) superiore ai 20 gg.Massimo 48 sedute per evento (da effettuare entro 6 mesi dalla prima seduta).Documentazione da inviare ai fini del rimborso: • lettera di dimissione dal ricovero, cartella clinica o certificato di Pronto Soccorso;• prescrizione del medico specialista con diagnosi e piano riabilitativo;• fattura con indicazione del numero e delle date delle singole sedute effettuate.

LIVELLO 3

Il rimborso è previsto per riabilitazioni finalizzate al recupero di tutte le disabilità non comprese nei precedenti livelli (esempio: artrosi, periartriti,tendiniti, sindromi algiche vertebrali, disturbi dovuti a ernie discali tipo sciatalgia, cruralgia, brachialgia, ecc.)Massimo 12 sedute per anno.

Documentazione da inviare ai fini del rimborso:• prescrizione (anche del medico generico o di base) corredata di diagnosi e piano riabilitativo;• fattura con indicazione del numero e delle date delle singole sedute effettuate.

Per ottenere il rimborso della Cassa è necessario che le prestazioni siano effettuate:• da un FISIOTERAPISTA laureato in fisioterapia;• da un TERAPISTA DELLA RIABILITAZIONE in possesso del diploma universitario, conforme al Decreto del Ministero della Sanità n.741 del

14/09/1994, o di diploma o attestato a esso equipollente, riconosciuto dal Decreto del Ministro della Sanità del 27/07/2000 a provvedimento della Leggen.42 del 26/02/1999;

• presso centri medici specializzati autorizzati dalle autorità competenti.

Non è previsto il rimborso della Cassa per le terapie effettuate da chinesiologi, massoterapisti, massaggiatori, diplomati ISEF, laureati in scienze motorie,pranoterapeuti, ecc. o effettuate in strutture non autorizzate come palestre, centri estetici ecc.

Ricoveri senza intervento chirurgico e per malattie nervose e mentali

Scompare la franchigia progressiva e resta solamente la quota fissa a carico del socio di € 200 al giorno a partire dall’ottavo giorno di ricovero. Abolita la franchigia crescente prevista dalla precedente normativa che prevedeva:• € 200 dall’ 8° al 20° giorno;• € 400 dal 21° al 40° giorno;• € 600 dal 41° giorno in poi.

Suggerimenti generali

Scadenze

• Inviare il modulo di “richiesta di concorso spese” compilato e firmato dal Socio.

• Fare sempre le fotocopie dei documenti inviati. Nessun documento di spesa, rimborsabile o non rimborsabile, verrà restituito o fotocopiato.

• Le fatture devono essere sempre intestate al paziente che esegue la prestazione (anche nel caso genitore/figlio) per evitare attribuzioni non corrette.

• Si ricorda di applicare sempre il bollo sulle fatture, non soggette a Iva, e di importo superiore a € 77,47 (per Legge il bollo è a carico del paziente).

• Le prestazioni continuative (es. psicoterapia o fisioterapia) saranno attribuite, ai fini del raggiungimento dei tetti di spesa, all’anno solare d’emissionedella fattura e non a quello in cui sono state effettuate le prestazioni.

• Per piani di cura odontoiatrici di lungo periodo, ai fini di una più rapida liquidazione, si suggerisce di richiedere fatture recanti il dettaglio delle prestazioni eseguite anche parziali rispetto al piano di cura completo, con l’indicazione del dettaglio delle singole prestazioni eseguite. Non farsi rilasciare fatture generiche di acconto che verrebbero rimborsate solo a fine cura con la fattura di saldo.

• Si fa presente che la distinta di liquidazione, il riepilogo annuale delle spese mediche, così come l’indicazione di quanto comunicato all’Agenziadelle Entrate in merito ai rimborsi effettuati, ai fini della dichiarazione dei redditi, svolgono una funzione di mero supporto informativo. L’effettivavalidità e l’utilizzo ai fini fiscali dei singoli dati che li compongono deve essere valutata autonomamente dall‘Assistito/Contribuente sotto la propria esclusivaresponsabilità.

• Sempre e comunque, con le modalità e nei limiti previsti dalle normative vigenti in tema di detraibilità delle spese sanitarie, è opportuno che ogni Assistito valutila propria specifica condizione e la natura dei contributi versati, eventualmente avvalendosi del supporto dei CAF o dei professionisti abilitati.

Per ottenere il rimborso delle spese sanitarie sostenute, la documentazione deve pervenire alla Direzione Generale o alle Consulte Regionali diappartenenza entro la fine del trimestre successivo a quello della data del giustificativo di spesa.

Adeguamento del minimale per i pensionati non Inpgi

Procreazione medicalmente assistitaIl concorso alle spese è previsto solo per coppia di Assistiti regolarmente iscritti ed è omnicomprensivo di tutte le prestazioni finalizzate alla PMA (esclusa lacrioconservazione).

È previsto un tetto massimo di spese rimborsabili nell’arco della vita, indipendentemente dal numero dei tentativi effettuati, senza limiti di età edifferenziato per genere:

• per gli Assistiti di genere femminile: € 4.650;• per gli Assistiti di genere maschile: € 1.000.

Protesi acustiche digitaliIl rimborso, ripetibile ogni 5 anni, è previsto nella misura dell’80% della spesa sostenuta fino a un tetto massimo di:

• € 1.500 per la protesi singola;• € 2.850 per la protesi bilaterale.

Minimale contributivo pensionati NON INPGI 2016 € 1.848,00

1° TRIMESTRE: gennaio - febbraio - marzo 30 GIUGNO

2° TRIMESTRE: aprile - maggio - giugno 30 SETTEMBRE

3° TRIMESTRE: luglio - agosto - settembre 31 DICEMBRE

4° TRIMESTRE: ottobre - novembre - dicembre 31 MARZO

DATA DEL GIUSTIFICATIVO DI SPESA SCADENZA

PROFILOUNO

Nuova classificazione in 3 livelli e adeguamento di tutte le sedute all’importo massimo di € 50.

Per i corrispondenti e i pensionati residenti all'estero la documentazione deve pervenire entro il semestre successivo a quello cui si riferiscono le spese.

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Curarsi con i “pacchetti”oggi conviene di più

di Gianfranco Giuliani

Offerta sempre più ampia: 47 interventi chirurgici in cliniche convenzionate a costi predeterminati. Senzapagare Iva e bolli, mantenendo l’assoluta garanzia di qualità e di appropriatezza della “rete” Casagit

cazione dell’Iva e dei bolli.Queste due voci di costo,infatti, saranno assorbitedirettamente dalla Cassa nelcaso di prestazioni sanitarie arimborso forfetario, i “pac-chetti” appunto.Un risparmio ulteriore, che inmolti casi (là dove le clinichehanno accettato la tariffa allinclusive proposta daCasagit) significherà nessunonere economico per ilpaziente e per la sua famiglia.Il monitoraggio sistematicodelle prestazioni a “pacchet-to” documenta infatti che, nel60 per cento dei casi, gliassistiti non hanno dovutopagare un solo euro di tascaloro, mentre in un altro 30 percento di ricoveri gli interventieseguiti hanno comportatoun onere a carico del socioinferiore a un quinto dellasomma rimborsata diretta-mente dalla Cassa alle strut-ture convenzionate.Pochissime (19 in tutto) leprestazioni che hanno richie-sto una integrazione superio-re al 40 per cento della tariffapredeterminata. Si tratta dievidenti eccezioni, circoscrit-te a un numero estremamen-te limitato di cliniche di gran-de “blasone”, a cui i socihanno liberamente deciso dirivolgersi dopo essere stati

E ccellenze cliniche,garanzia di appro-priatezza e - perché

no? - certezza dei costi acarico di Casagit e, in casodi richiesta di integrazionieconomiche, senza sorpreseper il paziente.Curarsi con i “pacchetti”, for-mula sperimentata da tempoin tutte le regioni italiane conrisultati ampiamente positivi,sarà ancora più agevole econveniente in futuro.Entro la primavera, infatti, ilConsiglio d’amministrazionedella Cassa, varerà 46 nuoveconvenzioni per altrettanteprestazioni chirurgiche in ottodiverse branche specialisti-che: emodinamica, chirurgiagenerale, dermatologia, gine-cologia e ostetricia, oftalmo-logia, otorinolaringoiatria,ortopedia, urologia.Sarà così ampliata l’offerta di“pacchetti” fino a ora circo-scritta a 47 tipologie di inter-vento, per lo più di non eleva-ta complessità.Una scelta strategica perl’oggi e per il domani diCasagit, i cui vantaggi sonoancora più evidenti dopol’entrata in vigore della mano-vra varata alla fine dello scor-so anno con il trasferimento acarico degli assistiti degliimporti determinati dall’appli-

LA NOSTRA SALUTECNCASAGITNOTIZIE

Consigliere d’amministrazione Casagit

informati nel dettaglio delle spese che avrebberodovuto sostenere e della possibilità di ottenere lostesso tipo di prestazioni in altre strutture di noninferiore prestigio e qualità, presenti nella “rete” diCasagit, con quote a carico nettamente inferiori e,talvolta, nulle.Le oscillazioni, in questo campo, possono essereinfatti sorprendenti. Valga per tutti l’esempio del-l’artroprotesi dell’anca, intervento non proprio diroutine, ma sempre più diffuso. Le strutture sani-tarie che in Italia hanno sottoscritto con Casagit laconvenzione a “pacchetto” per un importo omni-comprensivo di 16.600 euro, rimborsati in formadiretta dalla Cassa, sono 65. Di queste, 42 nonrichiedono quote a carico del paziente, 23 appli-cano invece un supplemento di tariffa che va daun minimo di 400 a un massimo di 11.400 euro.Un esempio, uno tra i tanti possibili, per ribadireche la libertà di scelta della struttura e talvoltaanche del medico a cui affidarsi si conferma unelemento distintivo dell’offerta di Casagit, ma acondizioni economiche trasparenti, ragionevoli esostenibili.

La formula funziona. Ed è stataampiamente verificata.Da qui la decisione di potenziarel’offerta, includendo interventi dimaggiore complessità che riguar-deranno la emodinamica (10), lachirurgia generale (11), la dermato-logia (3), la ginecologia e l’ostetri-cia (9), l’oftalmologia (2), l’otorino-laringoiatria (3), l’ortopedia (5) el’urologia (3). I valori economici previsti sonocompresi in una forbice che va daun massimo di 28.000 euro per l’ar-troprotesi d’anca bilaterale a unminimo di qualche centinaio di europer l’asportazione di neoformazionicutanee non profonde presenti inzone del corpo diverse dal viso.Due estremi. Nel mezzo, consultan-do il tariffario o rivolgendosi allasede di Roma e alle Consulte regio-nali, sarà possibile individuare le

"Cosa vorrà da un povero dipendente l'Agenzia delleentrate?". La mia curiosità è stata presto soddisfatta,tempo di aprire quella lettera che avevo raccolto contanta circospezione dalla cassetta della posta. E nonavevo fatto male a preoccuparmi: controllo formale sulladichiarazione dei redditi 2013.

Mi chiedevano di spedire, entro trenta giorni, tutte lericevute sportive dei miei 3 figli, il Cud (e fin qui tutto ok)e tutto il materiale relativo alle spese mediche scaricatequell'anno, almeno in fotocopia. Diligentemente recupero la cartella in cui avevo conser-vato tutte le distinte ricevute dalla Casagit, con i rimbor-si ottenuti farmaco per farmaco. Per scrupolo prima di spedirli sento la commercialista elì arriva la doccia fredda: servono le fotocopie di fatture escontrini!Non solo: anche se la Casagit rimborsa lo stesso, mispiega l’amica cui consegno il mio 730, "se gli scontri-ni li scarichi ad ogni acquisto devi comunque presenta-re in farmacia la tessera sanitaria.... non lo sapevi?".Non lo sapevo...porca miseria! O se lo sapevo me lo eroscordato.

A questo punto è scesa in campo la pazienza straordina-ria degli amici della Casagit, che non senza fatica mihanno aiutato a recuperare dai loro archivi il materialeche io, incautamente, non avevo fotocopiato.Per gli scontrini "non parlanti"....posso solo sperare chechi farà il controllo non sia troppo puntiglioso, altrimentirestituirò quanto non ho adeguatamente giustificato. Una cosa è certa, e per questo sto scrivendo: voi non fatecome me!

Prima di spedire fatture e scontrini fotocopiateli perchéun controllo fiscale può capitare proprio a tutti. E se tutti facessero come avevo fatto io fino ad oggi....alla Casagit passerebbero il tempo solo a rimediare ainostri guai.

Stefano Proietti*

(* Lettera inviata dal socio)

NON FATE COME ME!

altre prestazioni, dall’impianto di pacemaker edefibrillatori alle ernie, dai parti gemellari con esenza taglio cesareo all’isterectomia, dalla corre-zione di difetti della vista all’osteosintesi di medie grandi segmenti.Novantatre interventi chirurgici a cui sarà possi-bile sottoporsi, da Aosta a Palermo, senzadovere anticipare somme di denaro, senza oneria carico dei giornalisti o con integrazioni comun-que predeterminate, senza l’aggravio di bollo eIva e sempre con l’assoluta garanzia di qualità (espesso di eccellenza) della ”rete” Casagit.

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Assistenza in emergenza

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1716

Convenzioni: impegno a 360°per stare a fianco dei colleghi

Casagit conta partnership di circa 1000 strutture in tutta Italia. A queste si aggiungono centinaia diaccordi convenzionali raggiunti con gli specialisti che adeguano le proprie tariffe a quelle della Cassa

di Corrado Chiominto

Prestazioni sanitarie di qualità per rispon-dere alle esigenze dei soci, dei colleghigiornalisti. Maggiore capillarità sul terri-

torio. Monitoraggio costante dei costi. LaCasagit cresce. E insieme con lei cresce la suarete di strutture convenzionate, il cui numeroarriva a sfiorare quota mille. Il valore di unacassa si misura dalla capacità di avere unarete capillare e di riuscire a gestirla, a governar-la. L’obiettivo principale rimane certo quello didare servizi ai soci-giornalisti. Ma per centrarloè necessario che Casagit rimanga uno dei pro-tagonisti principali di un settore sanitario sem-pre più competitivo e aggressivo. Il contesto èchiaro: di fronte ad un servizio sanitario nazio-nale che arretra cerca spazio un settore assi-curativo che guarda al ‘mercato’ sanitariocome fonte di guadagni. Casagit crede invecenella possibilità di costruire un secondo pila-stro sanitario, che affianchi il settore pubblicoma rimanga lontano dalle logiche di profittoche caratterizzano il mondo assicurativo. È unprogetto che richiede una rete di convenzionisolida, di qualità, diffusa sul territorio.I numeri delle convenzioni consentono diessere razionalmente ambiziosi. L’intera retedella Casagit conta ora 986 strutture, alle qualisi aggiungono gli accordi raggiunti con nume-rosissimi specialisti che adeguano le proprietariffe a quelle della Cassa: 206 strutture periricoveri, 120 ambulatori e centri diagnostici,600 studi odontoiatrici. La Casagit mantieneuna forte presenza delle convenzioni a Romae Milano, dove tradizionalmente il numero deisoci e dei giornalisti è più numeroso. Ma negliultimi anni ha lavorato alacremente allacostruzione di una rete nazionale, che è poiquella che consente ora di stringere accordidi partnership con altri soggetti professionali(ad esempio Conf commercio) attraverso

Casagit Servizi, la srl nata come costola dellaCasagit ‘storica’ proprio per far mettere afrutto il know how di gestione sanitaria acqui-sito dalla Cassa.Ecco allora la scelta, sul fronte dentistico, diconvenzionare anche i centri odontoiatriciDOOC, che ora lasciano scoperte solo alcunearee della Sardegna e qualche provincia delCentro Italia come Arezzo e Ravenna. Nuoviambulatori sono arrivati in Piemonte, con ilgruppo C.D.C, ma anche presso Napoli, inBasilicata, in Calabria e in Abruzzo. In quest’ul-tima regione, l’ampliamento di convenzioneall’area ambulatoriale di Villa Serena a cittàSant’Angelo (PE) ha permesso di colmare unacarenza di servizio nell’area. Per il settore rico-veri sono state rinnovate praticamente tutte leconvenzioni presenti ed è stato stipulato, dopolunga trattativa, un accordo convenzionale conil Policlinico Cardarelli di Napoli per un numerocontenuto di interventi senza alcun onere acarico socio. Va detto che il convenzionamen-to con prezzi calmierati delle strutture pubbli-che – che in intramoenia diventano spesso piùcostose delle private – rimane una delle attivi-tà che più impegna gli uffici di Casagit.Roma e Milano rimangono certo i due princi-pali fulcri del sistema di convenzione diCasagit. Se altrove si estende la rete, qui l’ideaportante è quella di ripensare i servizi, garan-tendo qualità ed eccellenze, attraverso lacostruzione di una rete di convenzioni primariesulle quali Casagit può far valere il propriopeso economico. A Milano ci sono 47 struttu-re per ricoveri. Nella Capitale, che conta circaun terzo dei nostri soci, sono 44. Nel Lazio nel2015 è stato deciso di interrompere la conven-zione con due importanti strutture, la cui one-rosità – dall’analisi fatta – è risultata legatasoprattutto ai servizi non strettamente sanitari.

La bussola delle scelte, anche in questo caso,è passata per l’attenzione ai soci: è stato veri-ficato prima che, tra le convenzioni Casagit,esistessero alternative meno onerose e diuguale qualità – talvolta anche con lo stessospecialista.Casagit conosce il valore, in termini di girod’affari, che attiva sulle ‘’piazze’’ sanitarie diRoma e Milano. Queste due consulte consu-mano, guardando ai dati 2014 per i soli gior-nalisti, circa 17,7 milioni di spesa per ricoverisu un 21,3 milioni totali e oltre 10,1 milioni dispese odontoiatriche sui 14,6 globali. Grazie alsuo peso può puntare a garantire la tutelasanitaria per i propri soci migliorando i costirichiesti dalle strutture. Lo strumento per dareun futuro a Casagit è proprio questo: la costru-zione di una rete dedicata, nella quale le con-troparti private siano fornitrici attente ed effi-cienti di servizi di qualità. Questo spiega l’im-portanza dei poliambulatori Casagit di Roma eMilano: la loro gestione consente di mantene-re prezzi moderati in piazze sanitarie difficili maanche di permettere un governo delle spese diindotto, cioè alle prestazioni sanitarie chenascono dai controlli e che vengono svoltealtrove. Nel poliambulatorio di Roma parte deisanitari che vi operano indirizzano struttureconsiderate di riferimento per la cassa; aMilano è vicina la stipula di un accordo tral’Associazione Lombarda dei Giornalisti e ilgruppo Auxologico, con lo scopo proprio diveicolare parte dei ricoveri che scaturisconoda tale ambulatorio verso una lista ristretta distrutture.Grandi metropoli e città di provincia, clinicheprivate e poliambulatori: insomma, un impe-gno costante e senza clamori, ma con unimperativo categorico, essere sempre al fiancodei colleghi.

Consigliere d’amministrazione Casagit

CNCASAGITNOTIZIE

Crescono gli assistiti che hanno utilizzato il servizio di assistenza in emergenza attivo 24 ore su 24. Nel primo anno, il 2013 sono stati 946, nel 2015 oltre 1.300. Un numero verde da non dimenticare

Assistenza in emergenza:Un numero verde e Casagit c’è

di Alessia Schiaffini

Un malore improvviso, un infortunio magarilontano da casa. Niente panico, basta chia-mare l’800.902.908 (dall’estero digitare 0039

06 421 155 48). Un numero verde per le urgenze chetutti gli assistiti Casagit devono memorizzare. È il ser-vizio di Assistenza in emergenza attivo 365 giorniall’anno, 24 ore su 24, in collaborazione con AxaAssistance. Una linea gratuita dedicata ai soli iscrittiCasagit fondamentale per dare un primo sostegnoquando all’improvviso ci si trovi in difficoltà in Italia eall’estero. Una centrale operativa in grado di fornireimmediatamente un consulto medico telefonico e, nelcaso, gli interventi successivi necessari. Un servizioattivo dal 2012 che ha registrato un grande apprezza-mento tra i soci, ma che non tutti ancora conosconoa fondo. Vediamo nel dettaglio cosa offre.

Invio di un medico o di un’ambulanzaIl socio verrà messo subito in contatto con lo speciali-sta più idoneo per risolvere il suo problema. Il perso-nale medico valuterà la situazione e se necessarioprovvederà a inviare un dottore sul posto senza nes-sun costo per il socio. Qualora non sia possibile invia-re un medico immediatamente, la centrale operativaorganizzerà il trasporto gratuito in ambulanza presso ilpronto soccorso più vicino. È bene sottolineare cheper le emergenze importanti e in caso di pericolo divita occorre rivolgersi subito al 118.

Trasferimento sanitario programmatoNon solo emergenze però. Il servizio offerto agli assi-stiti Casagit prevede anche altre interessanti opportu-nità come il trasferimento sanitario programmato. Incaso di ricovero è possibile pianificare lo spostamentopresso l’istituto di cura prescelto oppure il rientro acasa dopo le dimissioni. Ma anche il trasferimento dauna struttura sanitaria a un’altra. Basterà prendereaccordi in anticipo con la centrale operativa che, d’in-tesa con il medico curante, provvederà a rendere ope-rativo il trasferimento con i mezzi di trasporto più ido-

nei assicurando, inoltre, l’assistenza dimedici o paramedici durante il viaggio.Una prestazione, anche questa, asso-lutamente gratuita. Non sarà però pos-sibile ottenere il trasferimento in caso dimalattie infettive, di dimissioni volonta-rie e per tutte quelle infermità che pos-sono essere curate sul posto a giudiziodel servizio medico di Axa Assistance.

Assistenza infermieristicaUn altro interessante servizio – sempregratuito – è l’assistenza infermieristica adomicilio. Nei sette giorni successivi aun ricovero è possibile – per due ore algiorno – ricevere l’aiuto di personaleinfermieristico o socio assistenziale.Anche in questo caso occorre prende-re accordi preventivi con un preavvisodi tre giorni.

Assistenza all’Estero (Europa, NordAmerica, Asia e…)Il servizio in emergenza funziona ancheall’estero, sessanta paesi tra europei,nord e sud americani, dell’area asiaticae alcuni dell’Africa (vedere sulla mappai paesi evidenziati in blu scuro) conmodalità d’accesso e servizi differentirispetto all’Italia. In caso di infortunio omalattia improvvisa va contattata subi-to la centrale operativa che valuterà lasituazione. Il personale medico decide-

rà se trasferire l’assistito presso la più vicina struttu-ra medica o se rimpatriarlo. Il rientro in Italia saràovviamente gratuito e il socio sarà accompagnato damedici o paramedici. Se invece l’assistito venissericoverato con prognosi superiore ai cinque giornisarà cura della centrale operativa fornire un bigliettodi sola andata per un familiare che così potrà rag-giungere ed assistere il paziente. Le spese di sog-giorno sono escluse. Sempre in caso di ricovero, seil socio avesse difficoltà linguistiche a comunicarecon i medici, potrà contare sull’aiuto di un interpre-te che sarà inviato entro 48 ore dall’ingresso inospedale. Capitolo medicinali: con un preavviso ditre giorni si potranno ricevere tutti quei farmaci chenon si trovano sul posto e che non possono esseresostituiti con equivalenti. Potrebbe infine rendersinecessario il rientro anticipato in Italia per un ricove-ro (superiore ai cinque giorni) o per la morte di unfamiliare. La centrale Axa metterà a disposizione unbiglietto di sola andata per agevolare il ritorno a casadel socio. La copertura offerta riguarda casi di realeemergenza, prima di affrontare un viaggio all’esteroè corretto valutare se dotarsi di un’ulteriore polizzaassicurativa sanitaria personale per essere tutelati inogni evenienza.Sono in aumento gli assistiti Casagit che hanno uti-lizzato il servizio d’emergenza Casagit – Axa. Nelprimo anno, il 2013, sono stati 946, un numero cre-sciuto nel 2015 fino a 1.305 casi trattati (+37,9%).Cresce anche la richiesta di ambulanze (+207,6%)sale anche il numero delle consulenze mediche(+58,8%) e l’invio al proprio domicilio di personalemedico (+11,7%).

Sindaco effettivo Casagit

SERVIZI

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1918

© Rido - Fotolia.com

Il Servizio sanitario nazionale si è messo a dieta: consuma meno soldi. Ma il dimagrimento finanziarionon è sintomo di benessere per i cittadini. I tempi di attesa per una prestazione, intanto si allungano

Un Paese che si cura menoe si nutre peggio

di Gianfranco Summo

Consigliere d’amministrazione Casagit

Il Servizio sanitario nazionale si è messo adieta: consuma meno soldi pubblici ma ildimagrimento finanziario non è sintomo di

buona salute per i cittadini. Nel rapporto OASI2015 (Osservatorio sulle aziende e sul sistemasanitario italiano) dell'Università Bocconi emer-ge un quadro nazionale e mondiale che smen-tisce alcuni miti e focalizza interessanti dinami-che. Numeri che riflettono i tempi della crisi emettono in discussione il legame tra gli italiani ela sanità pubblica.In Italia la spesa sanitaria pubblica nel 2014 èstata di 114 miliardi di euro, con un incrementoannuo dello 0,7% nel periodo 2009-2014 afronte del +6% registrato nel quinquennio pre-cedente. Complessivamente sul lungo periodo,1990-2014, la spesa sanitaria è cresciutamediamente del 4,2% annuo e la previdenza(l'altro grande capitolo della spesa pubblica,insieme alla scuola), invece, del 5,2% con la dif-ferenza che le pensioni rappresentano un tra-sferimento monetario immediato alle famiglie. Il35% della spesa sanitaria è destinato a presta-zioni garantite dai privati accreditati o conven-zionati. Il contenimento della spesa sanitaria nelquinquennio 2009-2014 passa attraverso i pianidi rientro imposti alle Regioni in deficit che inalcuni casi, adesso, nella gestione corrente,registrano addirittura attivi con i quali vengonocoperti i debiti passati. La sfida è evitare che larazionalizzazione dei costi sfoci in un raziona-mento dei servizi. Una delle leve gestionali piùutilizzate è stato il blocco del turnover ma il risul-tato è stato il progressivo incremento dell'etàmedia dei dipendenti del Ssn che ha raggiuntoi 50 anni con un trend di crescita di un annoogni due. Nel 2012 il 62% dei medici di medici-na generale (il cosiddetto medico di famiglia)aveva conseguito la laurea da 27 o più anni; una

CNCASAGITNOTIZIE

DETRAZIONI

La legge di stabilità impone a Casagit di fornire all’Agenzia delle Entrate l’entità dei rimborsi fiscalmenterilevanti. Ma controllare la propria richiarazione dei redditi resta utile per non incappare nelle sanzioni

Dichiarazione dei redditi:attenti al precompilato

di Marco Libelli

Consigliere d’amministrazione Casagit

La legge di Stabilità disegna un nuovo ruolo(aggiuntivo) per Casagit: quello di fornitoredi dati per il sistema fiscale italiano. La

Cassa, infatti, rientra tra gli enti che devono forni-re all'Agenzia delle Entrate le informazioni sulleprestazioni rimborsate agli assistiti. L'obiettivo delfisco è raccogliere i dati per mettere a disposizio-ne dei contribuenti un 730 precompilato più com-pleto rispetto a quello erogato lo scorso anno:perciò oltre agli elementi relativi ai redditi, verrannoinseriti anche alcuni di quelli che configurano unapossibilità di detrazione. I dati relativi alle spesesanitarie saranno trasmessi da coloro che lehanno erogate e fatturate (cioè, ad esempio,medici e farmacie), i relativi rimborsi dalle casse efondi sanitari. Questi ultimi però, e quindi Casagit,non dovranno inviare gli importi relativi a tutti i rim-borsi, ma solo quelli rilevanti fiscalmente (cioèquelli per i quali non è possibile la detrazione dellaspesa in quanto già rimborsata), ottenuti cioè pereffetto dei contributi che godono di deducibilitàfiscale. Tanto per ricordare in estrema sintesi leregole, i soci contrattualizzati e pensionati, chededucono la contribuzione a Casagit, possonopoi detrarre la quota non rimborsata delle spesesanitarie; chi invece, come i soci volontari, nondeduce i contributi, può invece detrarre per interole spese sanitarie, anche se rimborsate.

La normaLa legge di Stabilità 2016 modifica il decreto legi-slativo 21 novembre 2014, n. 175 (quello cheregolamentava la semplificazione fiscale e,appunto, la dichiarazione dei redditi precompila-ta) introducendo, dal 1° gennaio di quest'annol’obbligo, per le casse di assistenza sanitariacome Casagit, a inviare all’Agenzia delle entrate idati relativi alle prestazioni sanitarie rimborsate.Non si tratta di una possibilità, ma di un obbligo,che oltretutto comporta delle sanzioni: «In caso

di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati- si legge nel provvedimento - si applica la san-zione di euro 100 per ogni comunicazione conun massimo di euro 50.000». Per le modalità diinvio delle comunicazioni - che, come dice lanorma, deve essere fatto entro il 28 febbraio diogni anno - è necessario attendere le disposizio-ni attuative definitive. Poiché in fase di avviamen-to i problemi non mancheranno, la Stabilità haanche disposto una moratoria delle sanzioni peril primo anno: non si applicheranno nei casi dilieve tardività o di errata trasmissione dei datistessi, se l'errore non determina un'indebita frui-zione di detrazioni o deduzioni. Quindi una mora-toria c'è, ma solo a certe condizioni.

Cosa deve fare CasagitI nuovi compiti che la Cassa sanitaria integrativadei giornalisti ha in carico, a partire da quest'an-no, sono quelli di una mera - ma non per questomeno complicata - comunicazione di dati all'am-ministrazione finanziaria. In particolare Casagitdeve rendicontare le spese sanitarie rimborsateper i soggetti che fiscalmente hanno diritto alladetrazione della parte non rimborsata da Casagit,come i soci contrattualizzati e i pensionati.Ovviamente le spese detraibili sono quelle per lequali è stata emessa fattura o scontrino fiscale eche riportano il codice fiscale del contribuente.Nulla cambia nei rapporti tra il socio Casagit e ilfisco: la cassa non assume il ruolo di certificatore,la responsabilità relativa alle dichiarazioni dei red-diti e di tutto quanto ad esse connesso resta incapo al contribuente. Per questo, nel caso in cui ilsocio volesse avvalersi della dichiarazione pre-compilata, è buona cosa che faccia un riscontroin prima persona, o attraverso un esperto (il Caf oil commercialista), su quanto da essa emerge inmerito alle spese sanitarie detraibili e, se necessa-rio, inviare le correzioni necessarie attraverso i

canali disponibili. Perché nonostante il nuovoruolo attribuito dall'amministrazione finanziaria,vale la pena di ribadirlo,Casagit resta assoluta-mente estranea rispetto agli effetti di una dichiara-zione errata o incompleta trasmessa da un assi-stito, dato che il rapporto con il fisco è personale.E non potrebbe essere altrimenti, considerata lanotevole complessità per Casagit nell’adempi-mento di un obbligo retroattivo (viene richiesto l’in-vio di dati acquisiti e trattati a decorrere dal 1° gen-naio 2015, data in cui il provvedimento non erastato emanato) con modalità non solo non previ-ste e non prevedibili, ma anche profondamentediverse rispetto alle finalità istituzionali che Casagitpersegue, cioè il rimborso delle prestazioni, in fun-zione delle quali acquisisce, elabora ed archivia leinformazioni. Basti pensare alle spese sanitarieche Casagit, per proprio autonomo e legittimoregolamento, rimborsa senza necessariamenterilevare l’effettiva detraibilità delle stesse esercita-bile dall’assistito, ai rimborsi unici e forfetari di piùfatture (tariffe a pacchetto, spese odontoiatrichepluriennali con emissione di più fatture di accon-to), ai rimborsi molteplici e differiti nel tempo diuna unica fattura (riesami e riliquidazioni, integra-zioni straordinarie), a rettifiche e restituzioni diimporti indebitamente rimborsati. Un elenco chepotrebbe essere ancora molto più lungo di situa-zioni che Casagit gestisce puntualmente con unaorganizzazione, procedure e sistemi informaticifinalizzati al servizio da rendere al proprio assisti-to; l’improvviso obbligo di adeguare la gestionedelle stesse a modalità e finalità differenti, qualisono quelle richieste dall’A genzia delle entrate,difficilmente permetterà, almeno all'inizio, di evita-re comunicazioni parzialmente incomplete oinformazioni duplicate. Per cui, attenzione allaprecompilata: meglio non dare l'ok “al buio” o acuor leggero, ma validare o modificare i dati inmodo consapevole e responsabile.

percentuale che era del 12% nel 1998. Il Ssn copre (dato 2014) il 78% dei consumisanitari nazionali con una spesa procapite cheoscilla tra i 2.274 euro annui di Bolzano e i1.687 della Campania. Cresce la propensione auscire dal sistema pubblico, soprattutto nel set-tore della diagnostica, a causa delle liste d'atte-sa considerate troppo lunghe. Anche questo èun effetto delle politiche sanitarie regionali, chein taluni casi contingentano anche nel privatoconvenzionato le possibilità di soddisfare lerichieste ad esempio con tetti che vengono rag-giunti negli ultimi mesi dell'anno. Dunque i tempidi attesa scoraggiano gli utenti del servizio sani-tario pubblico nel 33% dei casi per gli accerta-menti e nel 23,2% per le visite specialistiche.Chi invece resta nel Ssn (per scelta o necessità)si dichiara insoddisfatto delle visite specialisti-che nel 7,5% dei casi, per i tempi lunghi o ilcosto (al Sud il tasso di critiche sale al 10,5%).Tutto questo racconta di un Paese che si curameno e si nutre peggio. Secondo l'Organiz za -

COPPIE DI GIORNALISTI:CONTRIBUTOPIÙ LEGGEROIl Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 28gennaio 2016, ha deliberato l’innalzamento dal 25%al 33% della percentuale di restituzione del contribu-to associativo per coniugi o conviventi more-uxorioentrambi contrattualizzati. La nuova aliquota troveràprima applicazione al momento del calcolo dei con-guagli annuali in occasione della prossima chiusuradi bilancio. L’importo da restituire sarà calcolato sullaquota del coniuge o del convivente tenuto alla contri-buzione minore e verrà erogato, secondo le modalitàpreviste dall’articolo 24 del Regolamento Casagit.

Ha collaborato Andrea Pezone caposervizio amministrazione

zione mondiale della sanità il 23% degli italianisopra i 20 anni è obeso e il 33,2% non svolgesufficiente attività fisica. La dieta funziona, dun-que, solo per la spesa sanitaria.

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C’è chi lo chiama “Apollo 1”

di Giampiero Spirito

Il nuovo poliambulatorio di Piazza Apollodoro a Roma aperto al pubblico: 360 metri quadrati, dieci studi medici,diagnostica per immagini e laboratorio analisi. La gestione è di Casagitservizi e Impresa Medica

Vicepresidente vicario Casagit

lisi, è gestito da Casagitservizi srl, in colla-borazione con Impresa medica. Gli studi medici possono consentire 100visite al giorno, dal lunedì al sabato.Un’offerta medico specialistica completa:dalla chirurgia generale alla medicina inter-na, dalla cardiologia alla medicina dellosport, dalla pediatria alla ginecologia eostetricia. Esami di laboratorio ma anchetest diagnostici strumentali con apparec-chiature per la radiografia tradizionale e perla Moc (Mineralometria ossea computeriz-zata) tecnica di riferimento per prevenire,diagnosticare e controllare l'evoluzionedell'osteoporosi. I soci Casagit potrannoaccedere alla struttura per tutte quelle spe-cialità mediche non previste nell’attualePoliambulatorio. Quella del nuovo Poliambulatorio Casagit aRoma è una strada avviata proprio con lacostituzione della Casagitservizi.L’obiettivo è offrire una risposta credibile aun’esigenza di assistenza specialisticasempre più evidente. Basti considerarel’aumentare della spesa sanitaria privata, inItalia ormai a quota 32 miliardi di euro e ilcontemporaneo arretramento del Serviziosanitario nazionale che si fa sentire, in par-ticolare, nelle grandi città come Roma. Unascelta che guarda alla prospettiva di impe-gnare Casagit anche fuori dal suo perime-tro tradizionale per cercare risorse utili asostenere l’attività principale della Cassa. Un passo importante e necessario chenaturalmente Casagitservizi non potevacompiere da sola. L’esperienza positiva, il“test” del poliambulatorio romano per i soliiscritti Casagit, ha consentito d’individuarenell’azienda che ne gestisce gli aspettiorganizzativi, Impresa Medica, un partnervalido per quest’operazione mentre auto-rizzazioni mediche, Direzione sanitaria eamministrazione resteranno compito diCasagitservizi srl, di totale controllo dellaCasagit. Il valore aggiunto di questaimportante collaborazione sarà nellagaranzia di ottenere elevati standard quali-tativi da offrire a chi non è iscritto allanostra Cassa di assistenza. Una collabora-zione che, in prospettiva, dovrà proseguirenella creazione di una rete di riferimenti perl’offerta sanitaria Casagit, impegno strate-gico per i prossimi anni.Si tratta di un sistema territoriale di poliam-bulatori in convenzione diretta con Casagitper offrire prestazioni sanitarie di elevata

qualità nelle principali città italiane, comeRoma e Milano. Una rete di imprese medi-che collegate tra loro per controllaremeglio qualità, costi delle prestazioni e“indotto”, cioè il “dove” e “come” dei trat-tamenti che dovessero rendersi necessaridopo una visita specialistica o un esamediagnostico. In questo modo potremoaffiancare il socio in tutto il suo percorsosanitario: dalla diagnosi all’eventuale rico-vero. La Casagit nel 2016 compirà 41 anni,è stata una grande intuizione, una bellastoria dalla quale partire per costruire unfuturo ancora più stabile. Come ha detto ilpresidente Daniele Cerrato, “dobbiamocamminare con le nostre gambe, affattogracili, anche verso nuove direzioni”.Direzioni quanto mai obbligate dall’arretra-mento del Servizio sanitario nazionale e daicontraccolpi della crisi che ha colpito l’edi-toria italiana. Nel 2014 l’Assemblea nazionale dei dele-gati Casagit ha concepito la nascita diCasagitservizi srl proprio per darci unostrumento per mettere a disposizione dipopolazioni diverse dai soli giornalistiun’esperienza di sanità integrativa impor-tante. Il nuovo poliambulatorio è la dimo-strazione concreta che si può fare.

L’attesa sta per finire. Si avvicinal’apertura al pubblico delnuovo poliambulatorio di Ca -

sa gitservizi. Si trova al primo pianodel l’edificio di piazza Apollodoro 1 aRoma, sopra alla struttura medicospecialistica che dal 2005 offre assi-stenza in forma diretta ai giornalisti ealle loro famiglie. Il nuovo ambulatorio,360 metri quadrati, 10 studi, diagno-stica per immagini e laboratorio d’ana-

CASAGITSERVIZI

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CNCASAGITNOTIZIE

Case della salute oltre gli ospedali

di Claudio Cumani

Funziona il modello messo a punto dalla Regione in Emilia Romagna. Compito della Casagit: garantireforme di assistenza integrativa e non sostitutiva. Missione ancora in parte possibile in Emilia Romagna

Si è vero, in Emilia Romagna la sanitàpubblica funziona. E non solo nelle suepunte di eccellenza. Chi si occupa di

Casagit ha quindi come principale compitoquello di fare in modo che l'assistenza per icolleghi sia davvero integrativa e non sostitu-tiva, mantenendo però un occhio di riguardoverso le situazioni sanitarie complesse e ledifficoltà economiche più allarmanti. La crisidell'editoria, come ovunque, colpisce durosoprattutto i giovani, stiamo abbastanzabene ma il futuro resta un'incognita. I datidella Regione Emilia Romagna sulla sanitàsono comunque confortanti. I tempi di attesa. Uno degli impegni delnuovo presidente della Regione Bonacciniinsediatosi nel gennaio 2015 era quello diridurli e, stando a una recente conferenzastampa, ci è riuscito. Un anno fa su 42 pre-stazioni oggetto del monitoraggio (le piùimportanti) solo il 58% veniva fornito neitempi previsti (30 o 60 giorni a seconda dellaprestazione) oggi si sfiora il 90%. Un risultatoottenuto con diverse misure: semplificazionedelle agende, dieci milioni di investimento,diversa modulazione dell'offerta, assunzionedi 149 professionisti, convenzioni e migliorecollaborazione delle strutture e dei sanitari delprivato accreditato. Ma attenzione: da marzoin Emilia Romagna l'utente che non disdiceuna prestazione che ha prenotato ma noneffettuato paga il ticket (oggi riguarda il 15-20% delle richieste). Per il 2016 il bilanciodella Regione Emilia Romagna prevede pocopiù di 8 miliardi per la sanità. È un dato dimassima e per tastare il polso della situazio-ne è meglio guardare i numeri ufficiali chefanno riferimento purtroppo solo al 31 dicem-bre 2014. C’è stato un lieve aumento dellaspesa pro capite (intorno a 1.940,61 euro)ma il bilancio si è chiuso in sostanziale pareg-

gio. Come si è riusciti a rag-giungere l'obiettivo? Raziona -lizzazione della spesa, conteni-mento dell'impiego delle risor-se umane, controllo del turno-ver e centralizzazione degliacquisiti attraverso un'agenziaapposita. Nel quadro generaledella spesa è aumentata quellacosiddetta distrettuale (in cuiconfluiscono le voci per l'assi-stenza di base) ma è calataquella ospedaliera. Sui farmaci,vero tormentone economicodel mondo sanitario, la spesarisulta in discesa dell'1,4%:aumenta l'impiego di farmacimeno costosi, con brevettoscaduto, ma cresce il consumodi molecole più costose per lepatologie croniche. Contenutoanche il consumo nella specia-listica ambulatoriale, anche sele prestazioni (mettendo insie-me il pubblico e il privato accre-ditato) sono un po' aumentate.La parte del leone la fanno lespese di laboratorio: il 74,3%del totale per circa 47 milioni diprestazioni, segue la diagnosti-ca, il 9,4% e la specialistica(stesso parametro). Ancora piùilluminante il dato riferito agliospedali dove c'è un visibilecalo dei posti letto (18.768contro 19.016 del 2013) frapubblici e privati accreditati. Incalo anche i dati di ospedaliz-zazione: 123,3 contro 131,3ogni mille abitanti. Scendono iday hospital e calano anche i

numeri dei ricoveri. Se poi persfizio volessimo guardare alPronto soccorso scopriremmoche gli accessi restano in cre-scita soprattutto per quantoriguarda i codici verdi (i casimeno gravi) che sono ancora il66,2% del totale. Un versantesul quale c’è ancora molto dalavorare. Ultima nota: la politicasanitaria della Regione puntacon forza alla creazione delle“case della salute” come luogoper fornire prestazioni speciali-stiche a vari livelli che evitino diintasare gli ospedali e i Prontosoccorso. Al momento inEmilia Romagna sono 72 quel-le attive ma è già in programmal'apertura di altre 50. Questa lafotografia dell'esistente. In que-sto quadro si muove laConsulta emiliano – romagnoladella Casagit. Tutto bene? Sì,ma (al di là del contingente) ilcammino della sanità pubblicacontinua verso scenari pocorassicuranti. È il dato cui laCasagit (sul cui cielo pure siaddensano nuvole) deve guar-dare con grande attenzione permodulare il proprio lavoro. Inumeri più recenti ci diconoche il totale degli assistiti dellanostra consulta è di 2.280 per-sone (di cui 1.278 titolari e1.002 familiari). È stato fattoanche un importante sforzo disensibilizzazione verso i nuoviprofili che ha portato a 50 iscrit-ti: sui parametri nazionali un

risultato non disprezzabile. InEmilia Romagna abbiamo 22convenzioni per l'odontoiatria,13 per i ricoveri, 10 per gliaccertamenti clinico – diagno-stici e un problema probabil-mente comune ad altre consul-te: la necessità di portareanche in provincia un accetta-bile numero di convenzioni,ovviamente in rapporto alnumero di colleghi residenti.Non è una missione semplice,anche se le difficoltà economi-che di alcuni studi e strutturesanitarie facilitano la ricerca. Unproblema può essere chebuona parte della diagnostica edei ricoveri in Emilia Romagnapoggiano sul pilastro delle clini-che del Gruppo Villa Maria concui è necessario avere quindiun rapporto chiaro e ben defini-to. Per gli amanti dei numerinel 2015 sono stati liquidatidalla Cassa per prestazioni1.667.617 euro: la specialisticaè la prima voce con 592.173euro, seguono le cure odonto-iatriche (382.157 euro) e i rico-veri (361.894 euro). Il binariosu cui finora si è mossa laConsulta è stato quello di daregrande attenzione al tema dellasolidarietà, sostenendo e bat-tendosi per gli anziani in difficol-tà e i giovani colleghi rimastisenza tutele. È la strada giustasu cui continuare a impegnarsianche in un'oasi che vogliamocontinuare a credere felice.

Fiduciario Casagit Emilia Romagna

I vantaggi del nostro Fondo

di Enrico Castelli

Estendere la pensione complementare ai Collaboratori Coordinati Continuativi e informare meglio sulle suepotenzialità. Arriva il nuovo sito web con l’area riservata agli iscritti, rinnovata per una migliore conoscenza

Presidente Fondo di Previdenza Complementare dei Giornalisti Italiani

TERRITORI

Ha collaborato Lucio Diletti, membro della Consulta regionale

Il triennio che si è appena concluso ha rappre-sentato per il Fondo Complementare dei Gior -nalisti Italiani una svolta significativa. Potremmo

dire che la crisi economica e i pesanti effetti che haprovocato anche nel settore editoria abbiano contri-buito ad accelerare alcuni interventi “strutturali” de -stinati ad avere effetti in futuro. La prima preoccupazione del Consiglio di ammini-strazione è stata quella di concentrare gli sforzi inuna revisione del complesso della gestione dellerisorse: seguendo le indicazioni avanzate dallaCovip,(l’organismo di vigilanza), ha meglio precisatola politica di investimento con l’obiettivo di ridurrel’esposizione al rischio delle singole posizioni dei col-leghi senza sacrificare i rendimenti e la crescita delcapitale accumulato.Ecco alcuni interventi che sono stati definiti neltriennio: 1. istituzione di una Funzione Finanza per seguire in

modo più preciso gli investimenti coadiuvata da unadvisor per tenere sotto controllo il rischio;

2. scelta di nuovi gestori che hanno iniziato ad ope-rare a febbraio attraverso una maggiore differen-ziazione degli investimenti in base al comparto diriferimento;

3. razionalizzazione dei comparti con l’eliminazionedel “crescita” che aveva in dotazione una massadi liquidità da gestire troppo ridotta (per la scarsaadesione degli iscritti) elevandone così costi epenalizzando i risultati.

Sono interventi da cui ora ci si attende un maggiorecontrollo e ottimizzazione dell’andamento degli inve-stimenti di ciascuno dei tre comparti (garantito, pru-dente, mix) che ogni iscritto decide di scegliere inbase all’età, alla propensione al rischio, alle aspetta-tive pensionistiche. Certo l’inizio dell’anno finanziario(un calo della borsa italiana del 12% a gennaio), ilnervosismo e la volatilità che hanno investito i mer-cati finanziari non stanno aiutando anche se non ci sistancherà mai di sottolineare che l’investimento nelFondo va visto nell’ottica pluriennale o, addirittura,

nell’arco di una vita perché il fine ulti-mo è la formazione di un secondopilastro pensionistico. Per queste ragioni il Consiglio diamministrazione ha deciso di au -mentare l’impegno rivolto alla infor-mazione e alla sensibilizzazione deicolleghi sul significato e sull’impor-tanza, soprattutto per i più giovani,della creazione di una solida pensio-ne complementare, quale “secondagamba” ormai necessaria per soste-nere la previdenza a fronte di una pro-gressiva diminuzione dell’assegnopensionistico dovuto alle minori retri-buzioni e alle riforme del sistema. Èun impegno che dovrà essere rilan-ciato anche durante il prossimo trien-nio in quanto la conoscenza delledinamiche del Fondo spesso è anco-ra marginale (se non del tutto super-ficiale) benchè in esso sia stata desti-nata da molti la propria quota di Tfr.È facile incontrare colleghi che nonsolo non conoscono l’esistenza delFondo, le sue caratteristiche, i mec-canismi del suo funzionamento maanche l’ammontare del proprio capi-tale accumulato. Il Fondo di previdenza complementa-re dovrà dunque rafforzare il suoimpegno di sensibilizzazione nei con-fronti dei colleghi giornalisti facendoloro capire i vantaggi che ci sono nel-l’affidamento di una quota parte dellostipendio al Fondo. E questo per treordini di ragioni principali: la presen-za di una quota versata direttamentedagli editori, come previsto dal con-tratto nazionale di lavoro che altri-menti andrebbe perduta; la crescita

dei rendimenti attesi dal capitale investito (media-mente superiori a quello assicurato dal Tfr), lamaggiore trasparenza e possibilità di controllosulla gestione.Oltre all’impegno informativo e formativo che sirenderà necessario all’interno della categoria, (nonsarà secondario modernizzare il sito web) credia-mo che sia indispensabile completare il lavoro giàiniziato per la riforma dello statuto al fine di poterestendere la copertura del Fondo anche ai collabo-ratori coordinati e continuativi, per adeguare lenorme statutarie alle indicazioni legislative perquanto riguarda i giornalisti che lavorano nel setto-re pubblico e per chiarire alcuni aspetti relativi alleprocedure di anticipazione e riscatto. Tra le propo-ste figura anche la possibilità di estendere la coper-tura anche ai familiari dei giornalisti iscritti. Si tratta di un percorso, già in gran parte individua-to, che dovrà essere attuato attraverso un confron-to franco e leale con gli editori che sono rappresen-tati in modo paritetico all’interno del Consiglio diAmministrazione. A tale proposito sarà fondamen-tale che il clima sereno e costruttivo che ha carat-terizzato le sedute possa utilmente proseguire.

Page 13: PAG. 7 NOTIZIE · capiservizio, con i nostri consulenti, le nostre Commissioni, con i Fiduciari, con le Consulte (Milano e Roma in primis poi Venezia, Torino, Genova, Perugia, Bologna,

AREA SOCI

L’Area Riservata Soci è stata rinnovata perché in qualsiasi momento, in totale sicurezzae riservatezza, i Soci possono: verificare lo “stato” dei documenti di spesa (data di arrivo al “protocollo”, data di liquidazione,importo accreditato), il saldo dei contributi versati, stampare le distinte di liquidazione utili per laDichiarazione dei Redditi, variare l’indirizzo di casa e le coordinate bancarie, visionare l’ultimoBilancio.

PER ASSISTENZA O INFORMAZIONI SULL’AREA RISERVATA SOCI:Telefonare allo 06-54883237 Orari 9.00 - 13.30 e 15.00 - 16.30 (da lunedì a venerdì).

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