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S P I n - E c o STUDIO DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROVINCIA DI SIENA
ATTRAVERSO INDICATORI ECODINAMICI
Volume 2
CIRCONDARIO VAL DI CHIANA
S P I n - E c o FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UNIVERSITA’ DI SIENADIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE E DEI BIOSISTEMI
ARCA ONLUS
PROVINCIA DI SIENA
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S P I n - E c o STUDIO DI SOSTENIBILITA’ DELLA PROVINCIA DI SIENA
ATTRAVERSO INDICATORI ECODINAMICI
Volume 2
CIRCONDARIO VAL DI CHIANA
S P I n - E c o
FONDAZIONE MONTE DEI PASCHI DI SIENA
UNIVERSITA’ DI SIENADIPARTIMENTO DI SCIENZE E TECNOLOGIE CHIMICHE E DEI BIOSISTEMI
ARCA ONLUS
PROVINCIA DI SIENA
© COPYRIGHT 2006 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA
Un ringraziamento particolare alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena
“SPIn-Eco”
Volume interamente stampato con carta riciclata
INDICE
INTRODUZIONE
PARTE I – LO STATO DELL’AMBIENTE
1 IL TERRITORIO
1.1 L’inquadramento storico Pag. 5
1.2 L’inquadramento geografico Pag. 12
1.3 Aree di interesse naturalistico Pag. 14
2 IL SISTEMA ACQUA
2.1 Le risorse idriche naturali Pag. 17
2.2 La gestione dei servizi idrici Pag. 18
3 IL SISTEMA ARIA
3.1 Il clima Pag. 20
3.2 L’inquinamento atmosferico Pag. 21
3.3 L’inquinamento acustico Pag. 23
4 IL SISTEMA RIFIUTI
4.1 La produzione dei rifiuti Pag. 25
4.2 La gestione della raccolta dei rifiuti Pag. 31
4.3 Gli impianti di smaltimento presenti Pag. 31
5 IL SISTEMA ENERGIA
5.1 I consumi relativi al fabbisogno elettrico Pag. 32
5.2 I consumi relativi al fabbisogno termico Pag. 35
5.3 I consumi relativi al settore dei trasporti Pag. 39
6 IL SISTEMA SUOLO
6.1 L’erosione del suolo Pag. 42
6.2 L’attività estrattiva Pag. 43
6.3 Le foreste Pag. 46
6.4 Il calore geotermico Pag. 51
7 IL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO Pag. 52
SOMMARIO STATISTICO DEI COMUNI
Comune di Cetona Pag. 60
Comune di Chianciano Terme Pag. 61
Comune di Chiusi Pag. 62
Comune di Montepulciano Pag. 63
Comune di S. Casciano dei Bagni Pag. 64
Comune di Sarteano Pag. 65
Comune di Sinalunga Pag. 66
Comune di Torrita di Siena Pag. 67
Comune di Trequanta Pag. 68
PARTE II – LE ANALISI SPIN-ECO
8 IL BILANCIO DEI GAS SERRA
8.1 Il protocollo di Kyoto Pag. 69
8.2 Background scientifico sui gas serra e sulla temperatura
della superficie terrestre
Pag. 70
8.3 Applicazione della metodologia IPCC Pag. 71
8.4 Il bilancio dei gas serra nel Circondario Pag. 72
8.5 Conclusioni Pag. 75
9 L’ANALISI EMERGETICA
9.1 Concetti e definizioni Pag. 87
9.2 L’analisi del Circondario della Val di Chiana Pag. 89
9.3 Il calcolo degli indicatori emergetici Pag. 104
9.4 Flussi di emergia e Indicatori – Schede dei Comuni Pag. 115
9.5 Conclusioni Pag. 134
10 L’IMPRONTA ECOLOGICA
10.1 La formulazione teorica dell’Impronta Ecologica Pag. 137
10.2 L’Impronta Ecologica del Circondario Pag. 141
10.3 I risultati generali Pag. 141
10.4 I risultati analitici Pag. 145
10.5 Uno sguardo all’interno Pag. 150
10.6 Uno sguardo all’esterno Pag. 160
10.7 Conclusioni Pag. 162
COMMENTI CONCLUSIVI Pag. 164
APPENDICE E BIBLIOGRAFIA Pag. 166
Sostenibilità vuol dire sviluppo
Ciò che la Provincia di Siena ha realizzato attraverso il Progetto SPIn-Eco rappresenta probabilmente une delle prima esperienze europee nelle quali, su vasta scala (un intero territorio provinciale che conta 260.000 abitanti), si sia monitorato con dettaglio, a livello di ogni singolo comune, lo stato di salute di gran parte delle componenti ambientali attraverso l’uso di indicatori ad elevato contenuto scientifico.
Una sistematica ricerca, durata oltre tre anni, finalizzata a produrre una analisi della sostenibilità ambientale dell’attività umana sul territorio provinciale e che ha permesso di attivare e concludere (per la prima volta in Italia) le procedure relative alla certificazione ambientale ISO 14001 dell’intera Amministrazione Provinciale di Siena.
Il progetto – la cui sigla SPIn-Eco significa “Sostenibilità in Provincia di Siena mediante Indicatori Ecodinamici” – è stato voluto dall’Amministrazione Provinciale ed ha visto il coinvolgimento di tutti i comuni della Provincia. La sua realizzazione è stata possibile grazie al finanziamento della Fondazione Monte dei Paschi ed al contributo scientifico, coordinato dall’Università di Siena, di oltre cinquanta giovani ricercatori, allievi di prestigiosi scienziati nel campo dello sviluppo sostenibile, con la supervisione di quattordici docenti provenienti dalle Università del Maryland, della California, di Berlino e di Copenhagen. Tutti guidati dal professore Enzo Tiezzi, docente di chimica fisica presso il dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e dei Biosistemi dell’Ateneo senese.
A lavoro svolto, preme evidenziare la valenza politico-amministrativa di questo studio e i suoi risvolti economici e sociali, visto che i risultati di SPIn-Eco garantiranno indicazioni di tutela ambientale e indirizzi per il governo del territorio mirati a favorire, grazie anche alla possibile ed auspicata certificazione dei prodotti, nuova e maggiore qualità dello sviluppo. Quindi ne risulteranno accresciuti e qualificati il quadro conoscitivo e l’assetto programmatico della stessa Amministrazione Provinciale. Così come certi indicatori di sostenibilità supporteranno i processi avviati con Agenda 21. Insomma, di quella che fino ad oggi poteva apparire una pura teoria scientifica (il cosiddetto sviluppo sostenibile) è dimostrabile e verificabile l’applicazione alla realtà, proprio in virtù di questo originale lavoro di ricerca che fa del territorio senese un enorme laboratorio nel quale andranno attentamente tutelati tutti quegli elementi di valore ambientale che garantiscono il mantenimento ed il miglioramento dei valori degli indicatori calcolati.
E’ dunque auspicabile che in tale contesto innovativo e qualificante siano riconducibili le diverse attività agricole, industriali, turistiche, in modo da costituire una programmazione “di sistema” che sappia concretamente coniugare e far interagire sviluppo e sostenibilità.
Fabio Ceccherini
Presidente Provincia di Siena
SPIn-Eco – Un patrimonio di conoscenza
Il Progetto SPIn-Eco costituisce un prezioso patrimonio di conoscenza nell’ambito della vasta ed articolata esperienza della provincia di Siena e del suo intero territorio nel mondo della “sostenibilità ambientale”.
Il percorso iniziato a suo tempo con il progetto SPIn-Eco ha già prodotto effetti e risultati positivi fra i quali spicca la certificazione ambientale ISO 14001.
La spinta del progetto è destinata comunque a prolungarsi ulteriormente in quanto si sta trasmettendo questa esperienza dell’Amministrazione Provinciale ad un primo gruppo di dodici comuni (il comune di Montalcino ed il “Comitato Tecnico Intercomunale Val d’Orcia” sono già certificati ISO 14001) con il chiaro obbiettivo di diffonderla nel tempo a tutto il territorio provinciale e non solo agli enti locali. Dunque, non solo uno strumento di valutazione ma anche e soprattutto un supporto alla attività programmazione che potrà garantire scelte e decisioni orientate al rispetto ed al miglioramento delle prestazioni ambientali complessive del nostro territorio.
Altre e nuove esperienze si vanno aggiungendo al già vasto contesto di attività che è nato intorno all’esperienza di SPIn-Eco:
preme citare l’attività dell’Associazione Qualitambiente, un organismo a carattere nazionale che ha sede a Siena ed al quale aderiscono gran parte dei territori certificati e che si pone l’obbiettivo di studiare e proporre schemi normativi che permettano di realizzare concrete misure di agevolazione e sostegno per gli enti certificati;
non si può peraltro sottacere la notevole attività già svolta ed in corso di svolgimento da parte della neo-costituita Agenzia per l’Energia e l’Ambiente s.r.l. che nasce ed opera come valido strumento operativo dell’Amministrazione Provinciale di Siena e dei comuni del territorio per le varie attività connesse con la certificazione ambientale, il risparmio energetico e gli altri temi legati allo sviluppo sostenibile.
Non mancano, peraltro, occasioni di confronto con l’esterno: la Provincia di Siena è infatti partner, insieme ad altre 15 città e regioni europee, del progetto “Managing Urban Europe 25” con il quale, oltre a scambiare e conoscere esperienze significative relative alla pratica della “sostenibilità ambientale” si potranno individuare percorsi tecnico-amministrativi al fine di trasformare i Sistemi di gestione Ambientale anche in strumenti adatti per il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano.
Un panorama vasto e complesso di attività ed impegni per i quali SPIn-Eco costituisce un insostituibile livello di conoscenza e monitoraggio, e che testimoniano l’interesse e la volontà di questa Amministrazione Provinciale di mantenere e raggiungere livelli sempre più elevati di qualità ambientale nel proprio percorso di sviluppo.
L’auspicio è che questa pubblicazione possa costituire ulteriore e valido riferimento al fine di permettere orientamenti e scelte di programmazione conformi ad un percorso condiviso di sviluppo sostenibile del territorio e delle sue attività.
Ernesto Rabizzi Assessore all’Ambiente
Vice-Presidente Provincia di Siena
SPIn-Eco: la ricerca scientifica come fondamento per lo sviluppo sostenibile
Un modello di sviluppo che voglia tenere conto della complessità del territorio deve trovare riferimento e forza nei principi dello sviluppo sostenibile perchè possano essere create condizioni di vita e di benessere economico e sociale, nel pieno rispetto delle future generazioni e della capacità di carico dell’ambiente. Uno dei punti caratterizzanti il pensiero epistemologico dello sviluppo sostenibile è condensato nello slogan emerso dalla Conferenza di Rio de Janeiro del 1992: pensare globalmente e agire localmente. In sintonia con questo filone di pensiero è nato il progetto “Una prospettiva di sostenibilità per la Provincia di Siena” denominato con l’acronimo SPIn-Eco.
Il Progetto SPIn-Eco (Sostenibilità della Provincia mediante Indicatori Ecodinamici), è stato voluto dall’Amministrazione Provinciale di Siena e finanziato dalla Fondazione Monte dei Paschi. Il progetto è stato affidato alla direzione del Prof. Enzo Tiezzi e alla sua équipe del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimiche e dei Biosistemi dell’Università di Siena, con la collaborazione di ARCA Onlus e di molti ricercatori di Università e Enti di ricerca italiani, europei e americani.
Il progetto, nei tre anni previsti (2001-04), si è posto l’obiettivo di esaminare il territorio senese (la Provincia e i 36 Comuni) mediante vari indicatori di sostenibilità per offrire una valutazione delle risorse ambientali e della loro gestione nel territorio senese. Tutto questo è stato sintetizzato in mappe territoriali di sostenibilità, che costituiscono una sorta di “TAC” del territorio, in grado di mostrare i fattori che possono frenare lo sviluppo futuro dell’economia locale.
L’aspetto da sottolineare è che la scelta di questo ventaglio di indicatori ha consentito di descrivere un quadro completo delle relazioni tra risorse naturali e attività umane presenti sul territorio, gettando le basi per definire le migliori alternative nella gestione dell’ambiente per il territorio senese. Gli indicatori usati sono riconducibili a diverse metodologie, dall’analisi eMergetica a quella eXergetica, dall’Impronta ecologica alla valutazione dei flussi di anidride carbonica (bilancio dei gas serra), dall’analisi dei cicli di vita (Life Cycle Assessment) all’analisi dei dati da satellite (Remote Sensing).Sono stati oggetto del Progetto anche alcuni studi di settore sull’analisi del ciclo di vita sia in campo agricolo (produzione di vino) sia in campo industriale (produzione del cristallo).
Un altro aspetto d’avanguardia dell’analisi del Progetto SPIn-Eco è lo studio svolto sui possibili scenari di turismo sostenibile in Val di Merse, una zona della provincia con uno scarso sviluppo dell’attività turistica. Vista infatti la scarsa attenzione, a livello internazionale, prestata al turismo come elemento di pressione sull’ambiente, questo studio si propone di fornire dei nuovi modelli di analisi della questione e degli strumenti per valutare e ripartire in modo più sostenibile i costi ambientali ad esso legati.
La complessità e l’importanza del progetto SPIn-Eco hanno portato la Provincia di Siena al centro del dibattito scientifico sullo sviluppo sostenibile come dimostrano i congressi internazionali “Ecosud”2003,“Sustainable City”,“Brownfields” e quello nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali, tenutisi nel giugno 2004, fra Siena e Colle Val d’Elsa, che hanno visto la partecipazione di qualche centinaio di scienziati di varie parti del mondo. Nel Giugno 2006, inoltre, si terrà nel nostro territorio anche il primo workshop mondiale sull’Impronta Ecologica (“Accounting for a Small Planet”), organizzato dall’Università di Siena, dal Global Footprint Network con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Siena.
Enzo Tiezzi
Professore Ordinario di Chimica Fisica Direttore scientifico del Progetto SPIn-Eco
SPIn-Eco – Un’esperienza nuova e complessa per la Pubblica Amministrazione
Il Progetto SPIn-Eco ha rappresentato e rappresenta una novità assoluta nell’esperienza amministrativa dell’Amministrazione Provinciale: è un’attività nuova e assolutamente inedita che si può inquadrare nella fattispecie dei c.d. “strumenti volontari”. La novità più rilevante non riguarda comunque solo la ricerca in se stessa ma anche e soprattutto gli scenari successivi che ha permesso di aprire con particolare riferimento alla Certificazione Ambientale ISO 14001 ed alla Registrazione EMAS II.
Iniziato dalla prima Giunta Ceccherini con l’attività di Alessandro Piccini che ha impostato il percorso fino alla certificazione ambientale ISO 14001 del 2003, il progetto prosegue oggi sotto la guida di Ernesto Rabizzi che, fra l’altro, ha attivato con successo il processo di estensione della certificazione ambientale ad un primo gruppo di comuni della provincia e sta concludendo il percorso per la registrazione EMAS II.
Il Sistema di Gestione Ambientale, del quale l’Amministrazione Provinciale si è dotata, è uno strumento nuovo e di non semplice applicazione alla realtà amministrativa di un ente locale. E’ infatti non solo un elemento fondamentale per acquisire la certificazione ambientale ma si configura come un sistema di gestione indirizzato all’organizzazione dell’ente locale con l’obbiettivo di favorire la razionalizzazione della gestione ambientale basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi ma anche su un impegno rivolto al miglioramento continuo della varie prestazioni che coinvolge anche altre istituzioni pubbliche ed imprese private.
In questo contesto, che implica notevoli effetti sia sulla gestione quotidiana dell’ente sia sull’impostazione delle varie politiche con particolare riferimento alla programmazione, il processo di trasformazione delle procedure è inevitabile e lo sarà ancora di più con la registrazione EMAS II che impegna l’amministrazione ad un forte coordinamento dei processi decisionali e amministrativi di gestione del territorio.
Rispetto alla “normale” organizzazione del lavoro di un ente locale le modifiche apportate da SPIn Eco e dalle sue attività successive hanno richiesto e richiedono un costante sforzo di adeguamento ed aggiornamento sia dal punto di vista delle procedure amministrative, sia dal punto di vista della capacità professionale dei singoli.
A distanza di oltre tre anni dall’inizio del progetto registriamo con soddisfazione una notevole attenzione della struttura amministrativa verso queste nuove tematiche e verso le loro implicazioni che costituiscono un giornaliero banco di prova verso un modo nuovo di lavorare nell’ente locale, più dinamico e fortemente attento alle tematiche ambientali e dello sviluppo sostenibile.
Dr. Paolo Casprini
Direttore Area Politiche per l’Ambiente Dirigente Servizio Ambiente
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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1 Il territorio
La presenza della popolazione è il primo fattore di pressione esercitato
sull’ambiente, direttamente connesso al modello insediativo specifico di quella
popolazione sul territorio, alla modifica dell’ambiente originario, allo sfruttamento
delle risorse naturali e alla produzione di scarti. Dunque, la relazione tra qualità
dell’ambiente e dimensione demografica risente di molteplici fattori, quali le scelte
localizzative e produttive, la tipologia dei consumi, il grado di istruzione, la
dotazione infrastrutturale. La comprensione di questi meccanismi insediativi è
indispensabile per valutare correttamente l’impatto antropico sul territorio.
La Provincia di Siena è tra le meno popolate della Toscana e la sua densità
demografica è molto inferiore alla media regionale (68 ab/km2 contro 155 ab/km2).
Ad uno sguardo generale, la caratteristica principale del territorio è quella della
varietà del suo paesaggio. Accanto ad una rilevante presenza di aree montane e di
alta collina, dove ampie superfici sono coperte da foreste, vi sono diffuse aree rurali,
con un paesaggio prettamente collinare, una densità di abitanti piuttosto bassa e una
presenza diffusa di piccoli centri abitati. In questo contesto l’agricoltura svolge
insieme una funzione produttiva e di manutenzione ambientale.
1.1 L’INQUADRAMENTO STORICO
Il Circondario della Val di Chiana è distinto in nove comuni: Cetona, Chiusi,
Chianciano, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita e
Trequanda.
Nel Comune di Cetona un castello multiturrito situato alle pendici di una montagna
poco lontana dalla palude della Chiana faceva da scenario, nel 1200, a quella che
oggi è diventata la città di Cetona, costretta a far fronte a continui cambi al potere,
che avvenivano ogni 40 o 50 anni portando nel luogo devastazioni, saccheggi e
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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pesanti distruzioni. Nel 1900 Cetona fu il primo paese ad avere l’energia elettrica,
fornita da una macchina a vapore. Cittadina tipicamente medievale, Cetona è
diventata una meta ambita dai turisti. L’area geografica del Monte Cetona venne
abitata già dal Paleolitico, ma i primi resti che testimoniano lo sviluppo umano nella
zona risalgono al II millennio a.C., l’Età del Bronzo appunto. Attorno alla metà del
millennio, infatti, l’uomo si è inserito nell’area del Belvedere, come documentano i
resti di capanne e di rifugi nelle rocce circostanti, restando a lungo nella zona. Il
territorio della Comunità Montana del Cetona è ricco di sorgenti termominerali.
Queste sorgenti sono caratterizzate dall'emissione di acque calde. La morfologia del
territorio è variabile e strettamente legata alla diversità degli affioramenti geologici
esistenti oltre all'opera modellatrice dell'uomo, che con il suo intervento ha
provveduto ad addolcire le forme, per permettere l'uso agricolo dei terreni; il
connubio fra matrice geologica così varia e azione antropica ha portato alla
formazione di alcuni fra i paesaggi più belli e caratteristici d'Italia.
Fiorente cittadina toscana, Chiusi domina da un colle l’intera Valdichiana ed è ben
collegata tanto alla rete stradale ed autostradale che a quella ferroviaria. Le sue
origini, antichissime, risalgono al primo millennio a.C.. Fondata dagli Etruschi, si
sviluppò rapidamente sino a divenire ben presto uno dei centri più importanti e
potenti di quella civiltà. I tratti dell’evoluzione storica della città sono strettamente
collegati alla sua antica potenza politica e militare. Già nel 520 a.C. il suo Lucumone
Porsenna mosse all’occupazione di Roma, la quale tuttavia, approfittando del declino
di Chiusi coincidente con l’assedio subito nel 391 a.C. ad opera dei Galli Senoni, nel
351 la sottomise a sua volta, riducendola al rango di Provincia. Solo nell’89 a.C. agli
abitanti dell’antica Camars, ribattezzata Clusium, venne concessa la cittadinanza
romana. Clusium non cessò tuttavia di rivestire grande rilevanza, anche in ragione
del passaggio nel suo territorio dell’antica consolare Cassia. Dopo aver subito
l’aggressione dei Goti di Totila nel 543, fu occupata dai Longobardi ed eretta a
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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Ducato; in corrispondenza, poi, della successiva dominazione franca ad opera di
Carlo Magno, assunse il titolo di Contea. Tra i secoli XI e XIV Chiusi subì un
progressivo decadimento, collegato all’impaludamento della Valdichiana. Terra di
Battaglia tra Firenze e Siena quale fedele alleata di quest’ultima, nel 1415 divenne a
pieno titolo parte della Repubblica Senese. Solo nel secolo XIX, dopo la completa
bonifica della valle, Chiusi tornò a fiorire.
La storia del Comune di Chianciano Terme inizia con gli Etruschi anche se la
successiva dominazione romana portò cambiamenti sia nella lingua che nella civiltà.
Già prima dell’avvento della dominazione romana era nota a "Clancianum"
l'importanza dell'acqua come cura benefica per il corpo. Pare che i romani eressero,
intorno al II sec. d.C., uno stabilimento per i bagni di pulizia, localizzandolo presso la
zona Valli-Pieparcia. Queste "terme" vengono denominate "Camerelle” o “Camarelle"
per le brevi volte che caratterizzavano le altrettanto piccole stanze con vasche.
Nel medioevo Chianciano usufruì dell'appoggio di diverse realtà politiche talvolta
anche in lotta tra loro come Orvieto, Siena e Montepulciano. Intorno al 1287 infine
Chianciano si eresse a Libero Comune. In quegli anni, quando Chiusi già dal XI secolo
era devastata dalla malaria a causa dell'aria infetta della palude in Valdichiana,
vennero a risiedere a Chianciano i Vescovi. La città venne divisa in tre "terzieri"; i
rappresentanti di ogni terziere partecipavano alla gestione del Comune raccolti in un
"Consiglio Generale", che aveva come incarico anche la nomina del Podestà. Negli
ultimi decenni dell'Ottocento nacquero diverse istituzioni che contribuirono al
progresso sociale, culturale ed economico di Chianciano; tra queste vale la pena di
ricordare la prima succursale del "Monte dei Paschi di Siena" (1873). Il ventesimo
secolo si aprì a Chianciano con l'inaugurazione del nuovo Stabilimento "Sillene" (1901)
e dell'Ospedale "Croce Verde". Tra il 1925 e il 1930 la cittadina termale raggiunse il
livello delle più famose stazioni termali italiane. È del 1926 la nascita dello
stabilimento termale "Sorgente Sant'Elena", che possedeva e possiede tutt'oggi una
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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sorgente di acqua minerale tra le più pregiate del territorio. Chianciano mantiene
tuttora la sua posizione d'avanguardia nel termalismo.
Il borgo medievale di Montepulciano si trova su un colle tra la Valdichiana e la Val
d’Orcia. Fondato dalla "gens" romana dei Pubblicii, da cui prese originariamente il
nome di Monte Publiciano, divenne poi Montepulciano. Già dal 770 d.C. il libero
comune di Montepulciano gestì una notevole ricchezza economica sollecitando le
mire egemoniche di Siena e Firenze che portano la città all’alleanza con quest’ultima
e, nel 1511, ad entrare a far parte della Signoria dei Medici. Gli interventi artistici
compiuti tra il 1300 e il 1500 da nomi come Sangallo, Vignola, Michelozzo, Peruzzi,
ecc., sono, di fatto, l’espressione della potenza economica e sociale delle signorie
del luogo, che traevano il proprio benessere dalle prosperità delle campagne
circostanti. Costituisce ancora una risorsa l’artigianato locale, sottolineato dalla
Mostra Interprovinciale dell’Artigianato, in alcuni tipici settori merceologici:
l’alabastro, l’onice, la pelletteria, il ferro battuto, il ricamo, il mobile, la maglieria,
l’oreficeria, il lampadario, e soprattutto il mosaico e la ceramica. L’economia del
paese può soprattutto contare sulla produzione agricola e in particolare vinicola.
L’inizio di una tradizione nella produzione vinicola in questa zona risale almeno al
790 d.C.. Il Nobile di Montepulciano infatti, dopo aver ottenuto nel 1996 la
denominazione di origine controllata (DOC), ha anche ricevuto la denominazione di
origine controllata e garantita (DOCG), che lo ha definitivamente consacrato uno dei
migliori vini d’Italia. Un’area termale è presente nella frazione S. Albino.
Sopra un’altura a 582 m. sul livello del mare, sulla displuviale tra la valli del Paglia
e della Chiana, circondato dai monti Cetona e Amiata che spalancano la via per
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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l’Umbria e il Lazio, sorge San Casciano dei Bagni, piccolo comune che conta meno di
2000 abitanti. La presenza delle antiche sorgenti termali, famose in epoca romana
come Fontes Clusinae, ha favorito l’insediamento umano nella zona, che avvenne sin
dal tempo degli Etruschi. Passata sotto il controllo di Siena, San Casciano attraversò
un periodo di forte instabilità, sia economica che politica, dovuto alle dispute tra
francesi e spagnoli che portarono alla caduta di Siena sotto il controllo dell’esercito
imperiale-mediceo. L’economia sancascianese si basava all’epoca completamente sul
turismo legato all’affluenza alle terme; fu così che, sul finire del XVIII secolo, quando
anche in altre vicine località vennero istituite delle stazioni termali, la città di San
Casciano si avviò al declino economico. L’attuale territorio del comune di San
Casciano è costituito in gran parte da distese boschive e da numerose zone collinari.
L’abbondante presenza di acqua favorisce proprio l’attività agricola, dedita in gran
parte alla coltivazione di grani teneri. Nelle zone calcaree, notevole è la coltivazione
di viti ed olivi che costituisce un’altra fonte di ricchezza per l’economia locale. La
ricca vegetazione e la favorevole posizione geografica, proprio a ridosso del Monte
Amiata, fanno di San Casciano una meta ambita dai turisti, anche stranieri, che oltre
a contemplare le bellezze del paesaggio circostante, possono anche ammirare i
numerosi monumenti e le opere architettoniche che vi sono ancora conservate.
Il territorio del Comune di Sarteano è situato tra la Val di Chiana e la Val d'Orcia, su
di un contrafforte del Monte Cetona. I numerosi reperti archeologici rinvenuti in zona
testimoniano che Sarteano era abitato fin dall'età neolitica, attraversando un
notevole sviluppo nel periodo etrusco. Posto al limite territoriale delle repubbliche di
Orvieto, Perugia e Siena, allora in piena espansione, il comune ebbe vita difficile per
i diversi tentativi di conquista subiti e alternò periodi di dipendenza dalle tre città:
espugnato dai senesi all'inizio della guerra contro gli orvietani, con la sconfitta di
Siena e la pace del 1235 Sarteano entrò sotto la giurisdizione di Orvieto, alla quale
rimase fedele fino a metà del XIII secolo. Verso il 1350, con il declino di Orvieto,
Sarteano fu assoggettata da Perugia e nel 1379, dopo una breve parentesi orvietana,
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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si sottomise alla Repubblica di Siena, sotto la quale rimase fino all'integrazione con
lo Stato Mediceo avvenuta nel 1556. Il territorio di Sarteano offriva in passato buone
risorse agricole e pastorali. Nell'Ottocento a Sarteano si svolgevano diverse attività
manifatturiere: vi erano tintorie e gualchiere, concerie di pelli, una cartiera, tre
lanifici, vi si lavorava il legno, si producevano terraglie e cappelli di pelo. Le acque
termali erano conosciute in età romana e medievale e significativamente indicate col
nome di Bagno Santo. Attualmente l'economia di Sarteano è rivolta verso il terziario,
che rappresenta di gran lunga il settore di maggior rilievo. La terziarizzazione
dell’economia comunale è avvenuta negli anni settanta, soprattutto in seguito allo
sfruttamento delle acque termali e alla creazione di un complesso di attrezzature in
grado di far fronte al turismo crescente. Nel settore agricolo e dell'allevamento la
produzione è però ancora notevole e di pregio (olio, vino, prodotti ortofrutticoli,
bestiame da carne, cavalli purosangue, formaggi). Per quanto riguarda l'attività
industriale operano nel territorio cave di pietra che alimentano imprese di
costruzioni edili e stradali, fornaci che producono mattonelle e ceramiche, un
colorificio e aziende per la lavorazione del marmo.
Il Comune di Sinalunga ha origini etrusche. I primi documenti risalgono al 1197,
anno in cui venne ad appartenere alla potente famiglia dei Cacciaconti. Chiamata nel
Medioevo anche Asinalonga, fu prima un centro signorile, poi podesteria e infine sede
di vicario. Sinalunga divenne comunità nel 1777 e i suoi confini furono allargati fino a
comprendere le frazioni di Scrofiano, Farnetella, Rigomagno e Fratta. Nel passato
l'agricoltura e la pastorizia rappresentavano pressoché l'unica attività economica del
territorio. I terreni erano ricchi, infatti, di coltivazioni di viti, olivi e gelsi. La
presenza dei pascoli e di boschi di querce consentiva l'allevamento del bestiame,
mentre a fondovalle i terreni paludosi non venivano sfruttati. Un'altra risorsa era
rappresentata dalla presenza di castagni. Nell'Ottocento erano attive due
manifatture per la lavorazione dei bachi da seta e per la produzione di panni di lana,
una fabbrica di vetri e una di cappelli di feltro, oltre a una tintoria, due gualchiere e
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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tre fornaci per terraglie. La principale risorsa produttiva di Sinalunga, un tempo
rappresentata dall'agricoltura, è oggi l'industria. Attualmente, le principali attività
produttive sono l'industria meccanica ed elettromeccanica, dei laterizi e delle
ceramiche (favoriti dall'argilla che si ricava dal terreno circostante), del legno
(mobili, infissi e cornici); vi sono inoltre varie aziende che producono materiali edili,
infissi metallici e prefabbricati, materie plastiche e maglieria. I principali prodotti
agricoli sono vino, cereali, frutta, ortaggi, tabacco e olio.
Il Comune di Torrita di Siena è un antico borgo su una collina nel versante
occidentale della Valdichiana. L'evoluzione di Torrita vede nel corso dei secoli la
trasformazione da pagnus a castrum, ovvero da villaggio a borgo circondato da mura
e fortificazioni. Infatti sotto il dominio della Repubblica di Siena, Torrita, insieme a
Montefollonico, viene posta a baluardo in difesa dei confini dello Stato Senese, nella
secolare lotta contro i Fiorentini che avevano in Montepulciano il loro punto estremo
di conquista. Il Castello di Torrita era protetto da una cinta muraria. Nel 1557 Torrita
entra a far parte del Granducato di Toscana. Torrita ed il suo territorio trasse
beneficio dalle grandi opere di bonifica della Valdichiana realizzate nel corso del
1700, determinando una conseguente maggiore produzione di derrate alimentari e
confermando la vocazione agricola dell'economia locale che si conservò fino alla fine
del 1800. Nei primi anni del 1900 iniziò il processo di industrializzazione con
l'apertura e la progressiva espansione delle miniere di lignite di Montefollonico che
determinarono una trasformazione dell'economia del territorio. Oggi Torrita è un
centro economico abbastanza fiorente dove è presente sia un'attività agricola sia
un'attività artigianale e industriale.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
12
Il Comune di Trequanda si trova tra la Valdichiana e la Val d’Asso. Non è dato di
sapere con certezza l’origine del nome e della città. Si suppone che il nome discenda
dal mitologico eroe etrusco Tarkonte, avvalorando l’ipotesi che furono proprio gli
Etruschi i primi abitanti del luogo. La varietà del territorio, i colli, le pianure, i corsi
d’acqua e l’abbondanza di creta, materia prima per la costruzione di mattoni e
vasellame, portarono la popolazione etrusca a risiedere nella zona. Non bisogna poi
dimenticare che l’ottima posizione favoriva anche gli scambi commerciali tra
Volterra, Chiusi, Arezzo e Perugia. Per promuovere questi scambi, gli stessi Etruschi
aprirono numerose vie di comunicazione, tra cui la strada che collegava Chiusi al
fiume Arno, nei pressi di Signa. I primi insediamenti romani nel territorio risalgono
intorno al III secolo, periodo in cui le città etrusche erano ormai soggette al controllo
di Roma. Si può ipotizzare anche che il nome di Trequanda derivi effettivamente
dall’espressione latina "terram quandam", vale a dire "una certa terra" o "terra
particolare". Nel 1255 il borgo di Trequanda passò formalmente sotto la Giurisdizione
di Siena e nel 1555, quando Siena capitolò, fu definitivamente inglobata nel
Granducato. Sono ancora intatti il duecentesco Castello, la Torre dell’Orologio del
1380, la Torre del Molino a Vento e altre antiche strutture architettoniche. Dal punto
di vista economico, l'agricoltura rappresenta ancora oggi uno dei punti di forza e
fornisce importanti prodotti tipici di altissima qualità: olio d'oliva, vino, formaggio
pecorino, salumi, miele, bovini di razza chianina. In grande espansione l'agriturismo
in alcune prestigiose aziende agrarie. Anche la produzione di ceramica è una delle
attività artigianali più fiorenti del Comune.
1.2 L’INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Il Circondario della Val di Chiana occupa un territorio prevalentemente collinare,
situato nella zona sud-orientale della Provincia di Siena. La superficie complessiva
del Circondario è di 69.154 ettari, pari a circa il 18% del territorio provinciale. La
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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popolazione residente al 2003 è di 59.927 abitanti ed è distribuita nei nove comuni
facenti parte del circondario: Cetona, Chiusi, Chianciano, Montepulciano, San
Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita e Trequanda.
Il trend demografico del Circondario della Val di Chiana indica un andamento
costante della popolazione residente che, negli ultimi anni, ha fatto segnare un
leggero aumento (+0,3%) pari a circa 154 unità.
Tabella 1.1: Popolazione residente e densità demografica del Circondario della Val di Chiana: serie storica 1991-2003. Fonte: ISTAT.
In base ai dati provvisori del 5° Censimento Generale dell’Agricoltura, il 19% del
totale è attribuibile ad aree edificate o altrimenti antropizzate, mentre il restante
81% è suddiviso in 38.203 ha di Superficie Agricola Utilizzata e 17.583 ha di altra
superficie quasi totalmente dominata da aree boschive, che occupano una superficie
pari a 12.052 ha. La Superficie Agricola Utilizzata locale è caratterizzata
prevalentemente da seminativi e coltivazioni legnose agrarie.
Tabella 1.2: Dati provvisori per il Circondario della Val di Chiana. Fonte: 5° Censimento Generale dell’Agricoltura.
USO DEL SUOLO VAL DI CHIANA CETONA CHIUSI CHIANCIANO MONTEPULCIANOsuperfici agricole ha ha ha
Superficie Agricola Utilizzata (SAU): 38.203,36 3.321,15 2.252,18 1.769,33 11.603,07seminativi 26.758,09 2.441,23 1.669,35 1.367,77 7.854,48
orti familiari 136,29 14,48 10,60 5,16 45,83viti 4.374,13 175,83 165,75 70,60 2.958,83
coltivazioni legnose agrarie 7.158,16 644,86 428,92 263,00 3.288,40prati 1.319,59 58,38 72,27 70,99 193,93
pascoli 2.831,28 162,20 71,04 62,46 220,43Boschi 12.052,17 1.563,27 474,99 510,77 1.475,18Arboricoltura da legno 502,61 21,09 22,35 28,90 149,99Superficie agricola non utilizzata 2.872,13 363,32 158,97 71,95 466,43Altra superficie 2.156,59 142,81 155,70 96,50 790,23Superficie Agricola Totale (SAT) 55.786,86 5.411,64 3.064,19 2.477,45 14.484,90
Anno 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003Popolazione residente 59.773 59.784 59.868 59.704 59.628 59.512 59.387 59.130 59.096 59.195 58.912 59.312 59.927Variazione anno precedente 0,02% 0,14% -0,27% -0,13% -0,19% -0,21% -0,43% -0,06% 0,17% -0,48% 0,68% 1,04%Densità demografica ab/km2 86,4346 86,4505 86,572 86,3348 86,2249 86,0572 85,8764 85,5048 85,4556 85,5988 85,1896 85,768 86,6573
ha ha
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Tabella 1.2 (segue): Dati provvisori per il Circondario della Val di Chiana. Fonte: 5° Censimento Generale dell’Agricoltura.
I dati sulla ripartizione degli usi del suolo per i Comuni della Provincia di Siena sono
stati rilevati nel 1995 dal Corine Land Cover. La classificazione successiva, sopra
riportata, risale al 2000.
1.3 AREE DI INTERESSE NATURALISTICO
La particolare vocazione naturale di questa area e, soprattutto, le sue condizioni
ambientali variegate, sono evidenziate dalla presenza di ambienti tipici, sia collinari
che palustri, come riconosciuto e sottolineato dall’esistenza, all’interno del
territorio, di due delle undici riserve naturali istituite dalla Provincia di Siena nel
1996: la riserva “Lago di Montepulciano”, una delle zone umide più importanti
dell’Italia centrale e la località “Pietraporciana”, un’area boscosa (faggeta, bosco
misto di cerro e rovere, belladonna e giglio martagone) comprendente il versante
settentrionale del Poggio di Pietraporciana (847 m.), fino al corso del Torrente
Astrone.
Inoltre, il Ministero dell’Ambiente, nell’ambito del progetto Bioitaly, in attuazione
della direttiva 92/43/CEE “Habitat”, ha redatto un elenco dei Siti di Importanza
Comunitaria. Il Circondario della Val di Chiana è interessato da quattro aree così
classificate, a testimonianza di un territorio particolarmente interessante per la
qualità delle presenze naturalistiche e paesaggistiche.
In particolare, una superficie di 569,1 ettari del Circondario della Val di Chiana,
interamente situata sul territorio del Comune di Chiusi, è interna al sito denominato
“Lago di Chiusi”.
USO DEL SUOLO SAN CASCIANO B. SARTEANO SINALUNGA TORRITA TREQUANDAsuperfici agricole ha ha ha ha ha
Superficie Agricola Utilizzata (SAU): 6.820,92 811,08 4.877,04 3.648,76 3.099,83seminativi 4.105,72 448,71 3.625,03 2.927,65 2.318,15
orti familiari 6,20 8,27 20,31 21,53 3,91viti 179,01 7,93 491,01 160,11 165,06
coltivazioni legnose agrarie 400,14 51,14 1.126,62 390,27 564,81prati 546,78 55,79 47,06 118,58 155,81
pascoli 1.762,08 247,17 58,02 190,73 57,15Boschi 2.205,26 1.023,26 1.807,28 805,01 2.187,15Arboricoltura da legno 112,72 14,58 81,18 38,83 32,97Superficie agricola non utilizzata 867,20 445,83 397,76 78,53 22,14Altra superficie 250,39 293,55 204,52 145,61 77,28Superficie Agricola Totale (SAT) 10.256,49 2.588,30 7.367,78 4.716,74 5.419,37
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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Il sito denominato “Lago di Montepulciano” caratterizzato da una superficie pari a
364,3 ettari del Circondario della Val di Chiana, si trova interamente all’interno
dell’area del Comune di Montepulciano.
Una superficie di 111,2 ettari del Circondario della Val di Chiana è interna a un sito
denominato “Lucciolabella” (1.396,3 ettari complessivi, interamente inclusi nella
Provincia di Siena), caratterizzato dalla seguente estensione sul territorio del
circondario: 2,6 ettari sul Comune di Chianciano Terme e 108,6 ettari sul Comune di
Sarteano.
Una superficie pari a 1.596,2 ettari del Circondario della Val di Chiana costituisce
l’area di interesse naturalistico denominata “Monte Cetona”, caratterizzata dalla
seguente estensione sul territorio circondariale: 712,7 ettari sul Comune di Cetona e
883,5 ettari sul Comune di Sarteano.
Figura 1.1: Mappa dei Siti di Importanza Comunitaria del Circondario della Val di Chiana.
Le caratteristiche del sito “Lago di Chiusi” sono: lago di modesta profondità
residuo, insieme al lago di Montepulciano, di un ampio bacino idrico in
comunicazione con il bacino del Tevere fino al 1200 e in seguito deviato verso il
bacino dell’Arno. È un ecosistema umido influenzato dalle attività antropiche del
bacino, con acque di buona qualità.
Legenda
Centri abitati
Alta Val di Merse
Basso Merse
Castelvecchio
Cono vulcanico del Monte Amiata
Cornate e Fosini
Crete dell'Orcia e del Formone
Crete di Camposodo e Crete di Leonina
Foreste del Siele e Pigelleto di Piancastagnaio
Lago di Chiusi
Lago di Montepulciano
Lucciolabella
Macchia di Tatti - Berignone
Montagnola Senese
Monte Cetona
Monte Oliveto Maggiore (e Crete di Asciano)
Monti del Chianti
Ripa d'Orcia
Val di Farma
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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Le caratteristiche del sito “Lago di Montepulciano” sono: residuo, insieme al Lago di
Chiusi, di un ampio bacino idrico in comunicazione con il bacino del Tevere intorno al
XIII secolo ed in seguito deviato verso il bacino dell’Arno. Sono presenti aree palustri
periferiche con formazioni vegetali di un certo interesse floristico. È un ecosistema
umido influenzato dalle attività antropiche del bacino.
Le caratteristiche del sito “Lucciolabella” sono: area collinare a substrato
prevalentemente argilloso. Paesaggio tipico delle “crete senesi” di grande valore
scenico, caratterizzato dalla morfologia e dalla presenza di forme erosive (calanchi e
biancane). Questi ambienti sono in gran parte originati dall’attività agro-pastorale
tradizionale, pertanto, sono oggi minacciati dai cambiamenti nelle pratiche agricole.
Una parte del Comune di Chianciano Terme fa parte del territorio della Comunità
Montana del Cetona che complessivamente ha una superficie di circa 21.000 ettari e
comprende anche l'intero Comune di San Casciano dei Bagni e Sarteano e parte dei
Comuni di Cetona e di Montepulciano.
Le caratteristiche del sito “Monte Cetona” sono: rilievo calcareo situato ad est del
Monte Amiata in gran parte boscato e con alcune aree aperte. Prevalenza di faggete,
boschi di tiglio e aceri. Le aree aperte sono condizionate dalla riduzione o cessazione
della destinazione a pascolo che ne mette a repentaglio il mantenimento.
Il Circondario della Val di Chiana è infine caratterizzato dalla presenza, sul suo
territorio, della Comunità Montana del Cetona che ha complessivamente una
superficie di circa 21.000 ettari e comprende gran parte del Comune di Cetona, la
totalità del territorio dei Comuni di San Casciano dei Bagni e di Sarteano e, una
piccola parte dei Comuni di Chianciano Terme e di Montepulciano.
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17
2 Il sistema acqua
L’acqua non è una risorsa illimitata ma un bene prezioso da tutelare con cura
preservandola dallo spreco indiscriminato e dall’inquinamento. La risorsa acqua ha
sempre avuto diversi impieghi: civili, industriali, agricoli, zootecnici ed energetici. La
protezione delle risorse idriche, cioè dei corsi d’acqua, delle sorgenti e delle acque
sotterranee è un compito difficile e complesso che vede coinvolti vari protagonisti: lo
Stato, le Regioni, gli Enti Pubblici locali e gli Enti gestori dei servizi idrici.
È necessario monitorare costantemente gli aspetti qualitativi e quantitativi delle
risorse idriche (acque sotterranee e acque superficiali) presenti all’interno di un
territorio comunale e cercare di migliorare l’efficienza delle reti acquedottistiche e
fognarie.
2.1 LE RISORSE IDRICHE NATURALI
I CORSI D’ACQUA SUPERFICIALI
Il territorio del Circondario della Val di Chiana (Figura 2.1) è compreso interamente
nei bacini dei fiumi Ombrone, Tevere e Arno.
Figura 2.1: Quadro idrografico della Provincia di Siena con evidenziato il Circondario della Val di Chiana.
Legenda
ArnoFioraOmbroneTevereTirrenico Medio
Corsi d'acqua principaliCorsi d'acqua secondariLaghi
Bacini idrografici
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2.2 LA GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI
IL SISTEMA ACQUEDOTTISTICO E LA DEPURAZIONE
Il Circondario della Val di Chiana fa parte dell’Ato n° 6 Ombrone e del n°4 Alto Val
d’Arno. La gestione dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione all’interno del
territorio è attualmente gestita dall’Acquedotto del Fiora e Nuove Acque.
In Figura 2.2 sono riportate sia le reti acquedottistiche che le sorgenti, i depuratori
e i pozzi presenti nel Circondario. Tutte le informazioni riportate sono riprese dal
Sistema Informativo Territoriale della Provincia di Siena aggiornato al 1997.
Figura 2.2: Sistema acquedottistico della Provincia di Siena con evidenziato il Circondario della Val di Chiana.
DATI QUANTITATIVI
Nella Tabella 2.1 vengono riportati i dati quantitativi relativi all’anno 1999 del
Circondario in studio e dell’intera Provincia, in particolare i consumi totali, i consumi
medi pro capite e i valori delle perdite. Queste ultime sono state attribuite a livello
comunale riproporzionando il dato provinciale pari al 24%. È stata inoltre calcolata la
Legenda
Centri abitatiPozziSorgentiDepuratoriRete acquedottistica
Parte I - Lo stato dell’ambiente
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19
percentuale di consumo rappresentata dal Circondario della Val di Chiana rispetto al
totale provinciale.
È importante sottolineare che i dati relativi ai consumi sono stati forniti
direttamente dall’Ente Gestore e sono riferiti esclusivamente al comparto civile in
quanto per i comparti produttivo, irriguo e zootecnico non si dispone di nessuna
stima attendibile.
Tabella 2.1: I consumi idrici annuali, i consumi pro capite, le perdite e le percentuali sul consumo provinciale e del Circondario (anno 1999).
Consumi totali (m3)
Consumi medi pro capite
(litri/abitante/giorno)
Perdite(m3)
Percentuale sul consumo totale del
Circondario Cetona 149.018 143 35.764 3,4% Chianciano Terme 1.309.000 498 314.160 29,6% Chiusi 498.508 157 119.642 11,3% Montepulciano 736.400 145 176.736 16,7% S.Casciano dei Bagni 118.957 179 28.550 2,7% Sarteano 210.000 128 50.400 4,8% Sinalunga 735.779 173 176.587 16,7% Torrita 521.332 203 125.120 11,8% Trequanda 138.619 269 33.269 3,1% % sul consumo
provincialeCircondario Val di Chiana 4.417.613 205 1.060.227 21,4% Provincia 20.585.367 223 4.940.488
Nel 1999 l’acqua distribuita è stata 4.417.613 m3 (pari al 21,4% provinciale) mentre
le perdite sono state di 1.060.227 m3, per un consumo pro capite di 205 l/ab/giorno .
Il Comune di Chianciano Terme è quello che consuma la maggior quantità di risorse
idriche rispetto alla popolazione (7.203 ab.) presente sul suo territorio (circa il 30%
del totale del Circondario). L’alto consumo pro-capite dipende, in parte, dall’aver
normalizzato per il numero dei residenti senza tenere in considerazione le presenze
turistiche (molto elevate nel Comune di Chianciano Terme).
La dicitura litri/abitante/giorno è un’espressione non numerica usata per indicare la formula
l·ab-1·giorno-1
Parte I - Lo stato dell’ambiente
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3 Il sistema aria
La maggior parte delle attività umane comporta una continua immissione di
sostanze inquinanti nell’atmosfera, costituendo una concreta minaccia per gli uomini
e per gli ecosistemi.
Gli aspetti ambientali che più di tutti influenzano il sistema aria sono: il clima,
l’inquinamento atmosferico e quello acustico.
3.1 IL CLIMA
La valutazione del clima e l’influenza dei parametri climatici sullo stato attuale
dell’ambiente non può essere derivata da misurazioni effettuate in loco, in quanto la
presenza delle stazioni meteorologiche di proprietà dell’ARSIA (Agenzia Regionale
per lo Sviluppo e l'Innovazione del settore Agricolo-forestale) non è sufficiente. Per
un monitoraggio uniforme sul territorio provinciale, è stata presa in considerazione la
media delle registrazioni effettuate dalle stazioni dell’ARSIA posizionate in alcuni
comuni della Provincia. In Tabella 3.1 sono riportate le ubicazioni delle stazioni
meteorologiche considerate.
I dati relativi alle precipitazioni sono invece frutto di una media dei valori degli
ultimi 30 anni fornita dal Dip. di Scienze della Terra dell’Università di Siena.
Tabella 3.1: Elenco delle centraline meteorologiche dell’ARSIA in Provincia di Siena. Fonte: ARSIA.
Stazione Comune Località n°25 Scorgiano Monteriggioni La Chiocciola n°26 Pietrafitta San Gimignano Pietrafitta n°65 Canneta San Gimignano Canneta n°58 Castiglion d'orcia Castiglion d'Orcia Le Masse n°80 Pentolina Chiusdino Pentolina n°82 Monteroni Monteroni d'Arbia Biena
I valori meteorologici considerati sono stati: la radiazione solare (170 Wh/m2), le
precipitazioni (781 mm) e la velocità del vento (1,9 m/s). Tali valori hanno permesso
di valutare con l’analisi emergetica il contributo di quelle risorse locali rinnovabili
che concorrono al mantenimento dello stato attuale del sistema ambiente e
Parte I - Lo stato dell’ambiente
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21
influenzano sia direttamente che indirettamente le attività economiche presenti nel
territorio considerato. Infatti, mentre la radiazione solare contemporaneamente
regola la fotosintesi, che è alla base di tutti i processi naturali, e influenza i consumi
energetici per il riscaldamento civile, la velocità e la direzione del vento sono un
parametro particolarmente importante per la dinamica degli inquinanti, in quanto
velocità basse o situazioni prossime alla calma di vento favoriscono il ristagno degli
inquinanti. Infine i dati relativi alle precipitazioni evidenziano la tendenza verso
variazioni climatiche e, al tempo stesso, indicano la disponibilità della risorsa idrica
per gli usi agricoli, civili e industriali, anche in virtù dei tempi di ricarica delle falde
acquifere.
3.2 L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
L’inquinamento atmosferico rappresenta uno degli aspetti ambientali che
necessitano di maggiore controllo allo stato attuale. Il controllo della qualità
dell’aria può essere effettuato o con misure dirette oppure ricorrendo a delle stime
attendibili.
CONTROLLO DIRETTO
Dall’anno 1993 il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico nella Provincia di
Siena viene condotto attraverso l’esecuzione di campagne di misura, della durata di
15 giorni, in postazioni dislocate sul territorio provinciale mediante l’impiego di un
laboratorio mobile.
CONTROLLO INDIRETTO
La valutazione della qualità dell’aria può essere effettuata in modo indiretto grazie
ai risultati dell’Inventario Regionale delle Sorgenti di Emissione in aria (IRSE)
adottato dalla regione Toscana. Infatti il decreto legislativo 351/99 che attua la
direttiva 96/62 CE in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria, indica
per la prima volta che oltre alle misurazioni effettuate dalle reti di monitoraggio
fisse, è possibile affiancare o sostituire tali misure con metodi di valutazione
obiettiva dello stato della qualità dell’aria quali l’impiego di idonei modelli di
dispersione degli inquinanti, inventari delle emissioni, ecc.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
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22
L’inventario regionale, aggiornato al 2002, costituisce un documento consistente,
che permette di fare delle valutazioni concrete in merito al bilancio complessivo
delle emissioni in atmosfera del territorio in questione.
L’inventario prevede la suddivisione delle sorgenti di emissione in tre tipologie
distinte e definite: sorgenti puntuali, sorgenti lineari e sorgenti diffuse. La misura
diretta delle emissioni può essere effettuata, ove è possibile, solo per alcuni impianti
industriali, di solito schematizzati come sorgenti puntuali. Per tutte le altre sorgenti,
denominate sorgenti diffuse (piccole industrie, impianti di riscaldamento, sorgenti
mobili, ecc.) e per le sorgenti lineari, si ricorrere a stime.
La Tabella 3.2 riporta i valori delle emissioni diffuse totali nel circondario in
questione per i seguenti inquinanti: monossido di carbonio (CO), composti organici
volatili (COV), ossidi di azoto (NOx), polveri fini sospese con diametro inferiore a 10
micron (PM10) e ossidi di zolfo (SOx).
Tabella 3.2: Emissioni totali nel circondario della Val di Chiana. Fonte: IRSE. CO COV NOx PM10 SOx Emissioni in aria [t] [t] [t] [t] [t]
Totali Cetona 768 281 387 161 26 Chianciano Terme 319,7 175,33 62,61 38,43 6,46 Chiusi 1.294 580 519 199 37 Montepulciano 2.348,8 1.721,5 1.049 392,3 72,9 S. Casciano Bagni 80,6 44,2 15,78 9,69 1,62 Sarteano 199,65 109,49 39,09 24 4,03 Sinalunga 1.527,60 907,6 511 285,8 80,3 Torrita 845,6 764,1 242,3 93,8 18,3 Trequanda 229,3 137 39,8 63,2 3,3 TOTALE (Circondario) 7.613,25 4.720,22 2.865,58 1.267,22 249,91 TOTALE (Provincia) 29.501 15.302 7.210 3.266 693
Al fine di agevolare la lettura delle tabelle si sottolinea che i valori disaggregati nelle diverse tipologie, sono approsssimati al 1° valore decimale (0,1 t). Tale approssimazione è funzionale per evidenziare le differenze relative fra le varie tipologie di disaggregazione. I totali generali sono approssimati alla tonnellata in quanto le incertezze legate ai processi di stima non permettono di rendere significativa l’approssimazione al decimo di tonnellata.
Utilizzando le stime fornite dall’I.R.S.E. sulle emissioni in aria delle maggiori
sostanze inquinanti è possibile calcolare due serie di indicatori che forniscono una
rappresentazione sintetica sia del “carico inquinante” presente nel territorio (in
termini di distribuzione spaziale delle emissioni) che della “quota di carico
inquinante per persona”, sempre riferita ad un dato territorio e periodo temporale.
Il primo indicatore è espresso in tonnellate di sostanza inquinante emessa su di un
km2 di superficie; viene ricavato dividendo la massa in emissione della sostanza
Parte I - Lo stato dell’ambiente
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23
inquinante riferita al territorio di ogni comune per la relativa estensione territoriale,
e quindi, si esprime in t/km2.
Il secondo indicatore è definito in kg di sostanza inquinante emessa attribuibili ad
un abitante di un determinato territorio; viene ricavato dividendo la massa in
emissione della sostanza inquinante, riferita al territorio comunale, per il numero di
abitanti presenti in quel territorio; si esprime, quindi, in kg/ab.
Il confronto dei valori di questi indicatori di pressione a livello circondariale con
quelli provinciali permette di fare delle valutazioni sulla dimensione e sulla
significatività relativa delle emissioni inquinanti. In Tabella 3.3 sono riportati per gli
inquinanti principali i relativi indicatori di pressione.
Tabella 3.3: Indicatori di pressione per i principali inquinanti nel circondario della Val di Chiana. Fonte: IRSE.
CO COV NOx PM10 SOxTerritorio [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] [t/km2] [kg/ab] Cetona 14,25 25,6 5,3 93,6 7,3 12,9 3 53,6 0,5 0,87 Chianciano 8,75 46,03 4,8 25,24 1,71 9,01 1,05 5,53 0,18 0,93 Chiusi 22,3 161,7 10 75,2 9 64,9 3,4 24,8 0,6 4,6 Montepulciano 14,2 170 10,4 124 6,3 76 2,4 28 0,4 5 S. Casciano B. 0,88 46,19 0,48 25,33 0,17 9,04 0,11 5,55 0,02 0,93 Sarteano 2,34 44,09 1,28 24,18 0,46 8,63 0,28 5,3 0,05 0,89 Sinalunga 19,4 131,9 11,5 78,4 6,5 44,1 3,6 24,7 1 6,9 Torrita 14,5 120 13,1 108 4,2 34 1,6 13 0,3 3 Trequanda 3,6 167 2,1 100 0,6 29 1 46 0,1 2 Circondario 11,14 101,39 6,55 72,66 4,03 31,95 1,83 22,94 0,35 2,79 Provincia Siena 7,7 118 4,0 61 1,9 29 0,9 13 0,2 3
I valori degli indicatori di pressione sono allineati a quelli provinciali. Fa eccezione il
dato delle polveri fini PM10 misurato in kg/abitanti. Il valore è sfavorevolmente
sbilanciato dal dato relativo al comune di Cetona.
3.3 L’INQUINAMENTO ACUSTICO
Uno dei principali compiti affidati ai comuni è quello di suddividere il proprio
territorio in zone acusticamente omogenee e attribuire a ciascuna di queste una
delle sei diverse classi di tutela previste dalla legge nazionale (legge quadro 447/95).
Nel circondario della Val di Chiana, i comuni che hanno attivato la zonizzazione sono:
Chiusi, Chianciano Terme, Montepulciano e Sinalunga. I risultati del monitoraggio
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
24
relativo all’inquinamento acustico sono riportati in Tabella 3.4; le misure sono
espresse tramite il leq* notturno e diurno (Fonte ARPAT).
Tabella 3.4: Misure di leq effettuate nei punti di monitoraggio del circondario della Val di Chiana. Fonte: ARPAT.
comune posizione sorgente data inizio misure
data fine misure
leqdiurno
leqnotturno
CHIUSI P.zza Stazione TRAFFICO 04/05/1994 07/05/1994 66.5 61.2 CHIUSI Via Oslavia TRAFFICO 07/05/1994 11/05/1994 68.0 60.9 CHIUSI Via Marconi TRAFFICO 11/05/1994 16/05/1994 69.9 62.4 CHIUSI S.S. Cassia/Aurelia TRAFFICO 16/05/1994 20/05/1994 71.0 64.0 CHIUSI Via Mazzini –
Zona Industriale TRAFFICO 20/05/1994 25/05/1994 66.1 63.5
CHIUSI Loc. Querce al Pino TRAFFICO 25/05/1994 30/05/1994 63.1 61.6 CHIUSI Via Mazzini TRAFFICO 21/02/1996 03/03/1996 70.5 63.5 CHIUSI Via G.Marconi TRAFFICO 17/06/1996 27/06/1996 71.2 66.2 CHIUSI Via G. Marconi TRAFFICO 18/11/1996 29/11/1996 70.8 62.7
CHIANCIANO T. Piazza Italia TRAFFICO 02/09/1994 14/09/1994 62.7 59.4 CHIANCIANO T. Viale della Libertà TRAFFICO 02/08/1993 06/08/1993 67.8 62.9
MONTEPULCIANO Loc. S. Agnese TRAFFICO 20/10/1995 28/10/1995 65.2 59.3 MONTEPULCIANO Loc. S. Agnese TRAFFICO 22/08/1995 28/08/1995 64.8 59.7 MONTEPULCIANO Loc. Acquaviva A1 21/07/1993 25/07/1993 64.6 64.0 MONTEPULCIANO Montepulciano Scalo –
via Milano, 44 A1 16/03/2001 27/03/2001 73.5 71.2
SINALUNGA via Trieste TRAFFICO 14/11/1994 22/11/1994 67.9 61.0 SINALUNGA Loc. Guazzino TRAFFICO 10/03/1995 13/03/1995 58.3 55.5 SINALUNGA Via Trento TRAFFICO 13/03/1995 17/03/1995 66.4 57.5 SINALUNGA Fraz. Bettolle –
loc. Case Basse SIBE 17/03/1995 18/03/1995 68.5 66.7
SINALUNGA Via G. Rossa SIBE 21/03/1995 24/03/1995 59.3 53.0 SINALUNGA Loc. Scrofiano SIBE 24/03/1995 28/03/1995 57.5 51.9 SINALUNGA P.zza Stazione TRAFFICO 23/02/1994 01/03/1994 65.0 59.0 SINALUNGA Fraz. Rigomagno
loc. Ponticelli SIBE 10/01/2000 25/01/2000 62.9 56.0
* Leq: Livello sonoro equivalente: È il valore corrispondente all'integrazione della pressione sonora SPL per un lungo periodo temporale. Tale valore è significativo di un evento sonoro avente intensità fluttuante.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
25
4 Il sistema rifiuti
La Natura ci insegna che non esiste il concetto di rifiuto fine a se stesso, in quanto
nulla o quasi nulla di ciò che viene prodotto dagli organismi presenti nella biosfera va
sprecato: ogni minima scoria costituisce per un altro organismo fonte di materiale
utilizzabile o di energia. In questo meraviglioso sistema naturale, la materia e
l’energia seguono ampi cicli, selezionati da miliardi di anni di evoluzione biologica.
Per uno sviluppo sostenibile dovremmo, pertanto, emulare la naturale capacità del
pianeta di riciclare i materiali, minimizzando l’accumulo di prodotti di scarto.
4.1 LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI
La gestione dei rifiuti è diventata uno dei problemi più importanti che la società
contemporanea si trova ad affrontare. Le attività umane hanno sempre prodotto
materiali di scarto o sottoprodotti, che fino all’avvento della società industriale,
l’uomo riusciva a recuperare e a rivalorizzare. Per affrontare oggi in maniera
sostenibile il problema rifiuti è pertanto necessario sviluppare una gestione che:
Riduca la produzione del rifiuto
Massimizzi il recupero e il riutilizzo del rifiuto
Riduca la quantità di materiale che conferisce in discarica
La legislazione italiana ha concretizzato queste idee nel D.Lgs 22/97 (attuazione
delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62 CEE
sugli imballaggi e rifiuti da imballaggio) e sue successive modificazioni e integrazioni,
che ha recepito integralmente nell’ordinamento nazionale le strategie comunitarie
sulla gestione dei rifiuti, al fine di assicurare, nell’ottica dello sviluppo sostenibile,
un’elevata protezione ambientale ed una limitazione nel consumo delle risorse
naturali.
Ai sensi dell’art. 24 D.Lgs. 22/97 e sue successive modifiche e ai sensi della
normativa regionale (LR 25/1998 e LR 29/2002) il periodo di riferimento per il calcolo
dell’efficienza della raccolta differenziata e il relativo obiettivo, fatto salvo il
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
26
traguardo del 15% per il Marzo 1999, sono definiti secondo quanto riportato in
Tabella 4.1:
Tabella 4.1: Metodo standard di certificazione delle percentuali di raccolte differenziate dei rifiuti urbani. [Fonte: ARRR]
Scadenze Obiettivi Periodo di riferimento per il calcolo dell’efficienza
03/03/2002 25% 01/03/2001 – 28/02/2002 03/03/2003 25% 01/03/2002 – 28/02/2003 03/03/2004 35% 01/03/2002 – 29/02/2004 03/03/2005 35% 01/01/2004 – 31/12/2004 03/03/200x 35% 01/01/200(x-1) - 31/12/200x
Valuteremo la produzione dei rifiuti attraverso l’ausilio di alcuni indicatori di sintesi
come la produzione pro-capite, la sua variazione nel tempo e la raccolta
differenziata. Per quanto riguarda il calcolo dell’efficienza della raccolta
differenziata si considerano le statistiche che fanno riferimento all’anno
“ronchiano”, successivamente confrontate con gli obiettivi del decreto Ronchi
(Tabella 4.2). I dati certificati sono forniti dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse
(ARRR) per il periodo che va dal 1998 al 28/02/2004.
Nelle Tabelle 4.3 e 4.4 vengono analizzati i dati sulla produzione dei rifiuti (Fonte:
ARRR). La situazione del Circondario è confrontata con quella provinciale. La serie
dei dati va dal 1998 al Febbraio 2004.
Tabella 4.2: Certificazioni delle percentuali di raccolte differenziate dei rifiuti urbani. [Fonte: ARRR]
Scadenze Obiettivi Periodo di riferimento per il calcolo dell’efficienza
Provincia di Siena
Val di Chiana
03/03/2002 25% 01/03/2001 – 28/02/2002 26,86% 24,84% 03/03/2003 25% 01/03/2002 – 28/02/2003 26,15% 25,88% 03/03/2004 35% 01/03/2003 – 29/02/2004 35,36% 30,99%
Analizzando i dati riportati nella tabella precedente si osserva come il Circondario
della Val di Chiana presenti una costante crescita della raccolta differenziata che
non riesce, però, a raggiungere l’obiettivo del 35%, fermandosi nel Febbraio 2004 al
31%. La situazione del distretto risulta di fatto in leggero ritardo rispetto al livello
provinciale. La distanza fra Circondario e Provincia, quasi annullata nel Febbraio
2003, si è di nuovo allargata nel Febbraio 2004, nonostante si rilevi, anche a livello
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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27
circondariale, un forte incremento della raccolta differenziata nell’ultimo anno. La
produzione di rifiuti nella Val di Chiana raggiunge le 35.035,29 (21,94% sul totale)
tonnellate, con una produzione pro capite di 584,37 kg, contro una media provinciale
di 616,11 kg/abitante. La quantità di rifiuti urbani non differenziata del Circondario
presenta un picco nel 1999 e una sostanziale diminuzione negli anni a seguire; questo
trend estremamente positivo porta nell’ultimo periodo il livello di rifiuti urbani non
differenziati al di sotto dei valori del 1998, ed intorno alle 24.830 tonnellate. A
livello provinciale, la quantità di rifiuti urbani non differenziati registra una netta
diminuzione nell’ultimo anno, comunque tale da non comportare livelli di produzione
degli RSU inferiori a quelli del 1998. A livello provinciale e a livello di Circondario si
può quindi affermare che l’aumento nella raccolta differenziata riesce ad incidere
sulla quantità di rifiuti non differenziati; a livello di distretto questo fenomeno va
ulteriormente incentivato per raggiungere gli obiettivi del decreto Ronchi (Tabella
4.1).
Tabella 4.3: Serie storica della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e della Raccolta differenziata (RD) nel Circondario Val di Chiana. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).
VAL DI CHIANA
1998 1999 2000 2001 2002 03/2002- 02/2003
03/2003- 02/2004
RSU (t/anno) 25.424,28 26.797,24 25.803,66 25.344,27 25.239,29 25.106,33 24.829,85
RD (t/anno) 2.123,63 3.696,27 2.098,41 8.607,73 8.651,49 8.300,80 10.205,44
RSU+RD (t/anno) 27.547,91 30.493,50 10.095,35 33.952,01 33.890,78 33.407,13 35.035,29
RSU+RD (kg/ab/anno) 466,28 516,74 470,19 571,96 568,90 560,79 584,37
Cresc. Prod. pro-capite - 10,82% 8,49% 5,48% -0,53% -1,95% 2,17%
% RD su RSU+RD 8,03% 12,63% 21,65% 26,41% 26,59% 25,88% 30,99%
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
28
Tabella 4.4: Serie storica della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e della Raccolta differenziata (RD) nella Provincia di Siena. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).
PROVINCIA DI SIENA
1998 1999 2000 2001 2002 03/2002-02/2003
03/2003-02/2004
RSU (t/anno) 105.932,32 108.652,01 107.336,93 108.011,64 109.430,98 109.228,63 106.853,08
RD (t/anno) 14.212,55 21.321,02 30.429,05 38.472,56 38.523,02 36.620,82 52.805,82
RSU+RD (t/anno) 120.144,87 129.973,03 137.765,98 146.484,20 147.954,01 145.849,45 159.658,90
RSU+RD (kg/ab/anno) 478,47 514,19 544,08 582,97 577,06 568,85 616,81
Cresc. Prod. pro-capite 7,46% 5,81% 7,15% -1,01% -2,42% 5,81
% RD su RSU+RD 12,32% 17,09% 23,01% 27,36% 27,12% 26,15% 35,36%
L’analisi delle quantità in tonnellate delle frazioni merceologiche recuperate
(Fonte: ARRR), riportate in Tabella 4.5 e 4.6, ci permetterà di capire più a fondo le
caratteristiche della raccolta differenziata.
Tabella 4.5: Raccolta Differenziata per frazione merceologica nel Circondario Val di Chiana. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).
VAL DI CHIANA FRAZ.MERCEOLOGICA
(TONNELLATE) 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Carta, cartone 794,11 1.391,09 1.842,20 1.838,46 1.765,18 2.998,77 Vetro 610,95 910,05 1.100,10 1.183,22 1.236,73 1.353,47 Lattine 19,04 38,10 47,03 55,69 94,93 107,00 Plastica 90,39 120,41 177,80 220,90 251,36 305,72 Sovvalli multimateriale 42,17 52,41 67,38 54,88 69,86 67,99 Vetro, lattine multimat.le 202,36 - - - - - Metalli 117,64 398,05 631,73 784,30 966,14 1.116,49 Organico - 244,72 1.087,49 1.926,90 2.292,40 2.338,84 Sfalci e potature 148,99 393,57 1.101,78 2.234,37 1.668,10 1.241,18 Ingombranti 84,59 98,28 205,95 215,24 199.24 289,32 Oli min. e vegetali 0,70 0,41 0,54 1,32 0,19 1,42 Farmaci 2,57 1,96 2,31 2,82 4,02 2,08 Pile e batterie 10,14 12,38 24,11 35,36 50,23 39,21 Altro - 34,85 14,22 54,29 53,11 54,31
Il Circondario della Val di Chiana, così come la Provincia di Siena, è caratterizzato
nel 2003 da un forte incremento nel recupero della percentuale di Carta e Cartone.
In leggero aumento sono invece le frazioni di Metalli e Organico, in calo le quantità
recuperate di Sfalci e Potature.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
29
Le frazioni più importanti nel 2003 sono la Carta e il Cartone, la frazione organica,
il Vetro, Sfalci e Potature e i Metalli con rispettivamente con 2.998,77, 2.338,84,
1.353,47 e 1.116,49 tonnellate recuperate. Il confronto con la situazione provinciale
mostra una situazione differente, non tanto per l’importanza in peso delle varie
frazioni merceologiche ma per il trend che queste dimostrano. Sono infatti più
consistenti, rispetto alla situazione del Circondario, gli incrementi dei Metalli, della
frazione Organica e soprattutto degli Ingombranti.
Tabella 4.5: Raccolta Differenziata per frazione merceologica nella Provincia di Siena. Fonte: Agenzia Regionale Recupero Risorse (ARRR).
PROVINCIA DI SIENA FRAZ.MERCEOLOGICA (TONNELLATE) 1998 1999 2000 2001 2002 2003
Carta, cartone 6.351,81 8.087,84 10.948,19 11.384,20 11.136,05 17.204,80 Vetro 2.817,28 3.757,82 4.494,96 4.811,60 5.027,18 5.482,74 Lattine 37,07 115,56 215,50 325,03 367,33 619,90 Plastica 554,70 702,78 864,16 1.149,03 1.348,64 2.190,54 Sovvalli multimateriale 195,81 285,50 347,79 349,25 460,18 271,28 Vetro, lattine multimat.le 695,79 533,65 233,36 148,08 129,28 146,22 Metalli 882,47 1.652,43 2.246,12 2.845,75 3.039,11 6.183,36 Organico 190,56 2.022,56 4.831,22 7.084,14 7.876,46 8.805,23 Sfalci e potature 360,58 1.256,17 2.647,84 6.413,46 5.344,36 3.835,14 Ingombranti 1.875,68 2.529,40 3.183,10 3.413,48 3.224,68 5.841,49 Oli min. e vegetali 2,70 5,64 6,37 8,13 7,01 8,96 Farmaci 10,36 13,28 10,12 11,69 15,93 19,22 Pile e batterie 80,32 94,02 111,72 137,42 182,64 169,41 Altro 158,29 264,39 288,60 391,31 364,20 386,47
La produzione pro-capite e la percentuale di raccolta differenziata dei vari Comuni
della Val di Chiana è riportata nelle figure 4.1 e 4.2. I Comuni con la maggiore
percentuale di raccolta differenziata sono rispettivamente Torrita e Chiusi, che sono
fra l’altro gli unici due Comuni a superare il traguardo del 35%. Sopra il 30% si
trovano Chianciano Terme e Sinalunga; con valori compresi tra il 26% e il 29% si
trovano tutti gli altri Comuni ad eccezione di Trequanda dove la raccolta
differenziata rappresenta l’8,93%. Una raccolta differenziata così esigua deriva
probabilmente dalla scarsa economicità nell’attuare tutte le forme di recupero in un
Comune così piccolo.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
30
Raccolta differenziata nei Comuni della Val di Chiana
31,44%28,95%
35,73%
8,93%
30,99%31,27%
26,67%
36,05%
27,87% 27,87%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
35,00%
40,00%
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda Circondario Valdi Chiana
Figura 4.1: Percentuale di raccolta differenziata dei Comuni della Val di Chiana al Febbraio 2004.
Per quanto riguarda la produzione pro-capite questa risulta più elevata nel Comune
di Chianciano Terme con circa 824 kg per abitante e in misura minore in quello di San
Casciano dei Bagni. Tutti gli altri Comuni, ad eccezione di Trequanda che ha una
produzione pro-capite inferiore ai 400 kg per abitante, hanno una produzione dei
rifiuti compresa tra 500 e 600 kg per abitante. E’ importante rilevare che il dato pro-
capite tiene in considerazione solo i residenti di un Comune e non le presenze
turistiche; risulta evidente come Comuni con un alto numero di presenze turistiche
(per esempio Chianciano Terme) rispetto alla popolazione sono solitamente
caratterizzati da un elevata produzione pro-capite.
Produzione procapite nei Comuni della Val di Chiana
386,26
584,37546,22576,23575,99
824,13
596,52
508,20498,40
682,72
0,00
100,00
200,00
300,00
400,00
500,00
600,00
700,00
800,00
900,00
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda Circondario Valdi Chiana
kg/ab.
Figura 4.2: Produzione pro-capite nei Comuni della Val di Chiana al Febbraio 2004.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
31
S.Gimignano
Poggibonsi
Casole
Radicondoli
Colle
Chiusdino
Castellina
Radda
Gaiole
CasteluovoMonteriggioni
Siena
Sovicille Asciano
Monticiano
Rapolano
Monteroni
Murlo
Montalcino
Buonconvento
CastiglionD’Orcia
S.Giovand’Asso
S.Quirico
Sinalunga
Montepulciano
Abbadia
Piancastagnaio
Sarteano
Pienza
CetonaRadicofani
ChiusiChianciano
Torrita
Trequanda
San
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4S.Gimignano
Poggibonsi
Casole
Radicondoli
Colle
Chiusdino
Cas
telli
na
Radda
Gaiole
CasteluovoMonteriggioni
Siena
SovicilleAsciano
Monticiano
Rapolano
Monteroni
Murlo
Montalcino
Buonconvento
CastiglionD’Orcia
S. Giovannid’Asso
S.Quirico
Sinalunga
Montepulciano
Abbadia
Piancastagnaio
Sarteano
Pienza
CetonaRadicofani
ChiusiChianciano
TorritaTrequanda
San Casciano
dei Bagni
S.Gimignano
Poggibonsi
Casole
Radicondoli
Colle
Chiusdino
Castellina
Radda
Gaiole
CasteluovoMonteriggioni
Siena
Sovicille Asciano
Monticiano
Rapolano
Monteroni
Murlo
Montalcino
Buonconvento
CastiglionD’Orcia
S.Giovand’Asso
S.Quirico
Sinalunga
Montepulciano
Abbadia
Piancastagnaio
Sarteano
Pienza
CetonaRadicofani
ChiusiChianciano
Torrita
Trequanda
San
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4
AREA 1
AREA 2
AREA 3
AREA 4S.Gimignano
Poggibonsi
Casole
Radicondoli
Colle
Chiusdino
Cas
telli
na
Radda
Gaiole
CasteluovoMonteriggioni
Siena
SovicilleAsciano
Monticiano
Rapolano
Monteroni
Murlo
Montalcino
Buonconvento
CastiglionD’Orcia
S. Giovannid’Asso
S.Quirico
Sinalunga
Montepulciano
Abbadia
Piancastagnaio
Sarteano
Pienza
CetonaRadicofani
ChiusiChianciano
TorritaTrequanda
San Casciano
dei Bagni
4.2 LA GESTIONE DELLA RACCOLTA DEI RIFIUTI
L’area provinciale è stata individuata come ATO 8 dal Piano Regionale dei Rifiuti e
suddivisa in quattro aree di raccolta come riportato in figura 4.3. I Comuni del
Circondario della Val di Chiana sono distribuiti fra l’area di raccolta 3 e l’area di
raccolta 4 (Figura 4.3). La gestione della raccolta differenziata e indifferenziata dei
rifiuti solidi urbani è affidata a Sienambiente.
Figura 4.3: Mappa delle aree di raccolta.
4.3 GLI IMPIANTI DI SMALTIMENTO PRESENTI
Nel Circondario della Val di Chiana è presente una discarica attiva nel Comune di
Sinalunga, la discarica delle Macchiaie. Tale impianto di stoccaggio definitivo è fra
quelli previsti dal Piano Provinciale dei rifiuti, così come la chiusura della discarica di
Cavernano nel Comune di Chianciano Terme.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
32
5 Il sistema energia
È ormai consolidata la consapevolezza che i consumi energetici costituiscano il
fattore determinante al quale sono riconducibili sia i cambiamenti climatici che
molte delle problematiche relative all’inquinamento atmosferico. Secondo molti
organismi (ONU compresa) non è più possibile procrastinare l’utilizzo di fonti
rinnovabili sostitutive delle fonti fossili. L’impegno a diminuire i consumi di energie
fossili non rinnovabili dovrà essere considerato non come una rinuncia o un fattore
limitante lo sviluppo ma come una opportunità di miglioramento quali-quantitativo.
Di seguito verrà brevemente analizzato l’andamento della domanda di fonti
energetiche nella Provincia di Siena e i consumi delle stesse a livello circondariale.
Le informazioni relative ai consumi comunali e circondariali riportate, rappresentano
dati reali per l’energia elettrica e per il gas metano e dati stimati per i combustibili
derivati dal petrolio.
5.1 I CONSUMI RELATIVI AL FABBISOGNO ELETTRICO
La serie storica che riassume la domanda provinciale di energia elettrica (Tabella
5.1) mostra, come era lecito attendersi, un trend in crescita. Tra gli anni 1997 e 2000
si assiste ad un aumento complessivo del 7% della domanda. La Provincia di Siena
comunque si presenta, rispetto alla Regione Toscana, come una delle meno
“energivore”. I consumi attuali, infatti, si assestano intorno a 1000 GWh l’anno in
contrapposizione alla media provinciale toscana che di ben 700 GWh più elevata.
Tabella 5.1: Domanda provinciale di energia elettrica anni 1997-2000. Fonte: ENEL.
MWh 1997 1998 1999 2000
Consumi 978 998 1.028 1.051 Variazionepercentuale
2,0% 2,9% 2,2%
In Tabella 5.2 è evidenziata l’incidenza dei vari settori rispetto all’intero consumo
provinciale. Nonostante, come già detto, la Provincia di Siena sia, rispetto alle altre
Province toscane, a bassa “intensità energetica” il comparto più “energivoro” resta
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
33
comunque l’industria, che rappresenta più del 35% del totale. Tale valore, ad ogni
modo, non si discosta molto dai consumi domestici e del terziario, a conferma del
fatto che quest’ultimo settore è il più sviluppato della Provincia.
Tabella 5.2: Ripartizione dei consumi elettrici in Provincia di Siena nell’anno 1999. Fonte: ENEL.
Anno 1999 (GWh)
Settoreagricolo Terziario Industria Pubblica
amministrazione Utenti
domesticiTotale Indicatore di
pressione(kWh/ab)
Provincia 44,7 290,4 364,6 25,0 303,1 1.027,8 4.063
Peso dei settori 4,3% 28,3% 35,5% 2,4% 29,5%
In Tabella 5.3 sono riportati i consumi di energia elettrica del circondario della Val
di Chiana relativi all’anno 1999 suddivisi per settori. I valori sono, in parte, frutto di
elaborazioni su dati forniti da ENEL. I dati disponibili per l’anno 1999 riguardavano
solo il totale dei consumi, mentre per l’anno 2000 era disponibile il dettaglio relativo
ai diversi settori. Al fine di stimare il peso delle varie attività produttive anche per
l’anno 1999 abbiamo calcolato la variazione dei consumi comunali verificatasi nel
biennio 1999-2000. Applicando questo fattore di proporzionalità ai dati relativi alla
domanda elettrica per settori dell’anno 2000 abbiamo stimato i medesimi dati per
l’anno 1999.
Oltre ai consumi suddivisi per settore, la Tabella 5.3 riporta alcune elaborazioni che
inquadrano il circondario della Val di Chiana nel contesto Provinciale. La seconda riga
individua l’importanza dei consumi del settore industriale (35,6%) seguito dal
comparto terziario (31,0%) e dal domestico (29,7%). I consumi del circondario, nel
complesso, rappresentano comunque il 21,6% dei consumi provinciali. L’indicatore di
pressione riportato nell’ultima colonna fornisce un valore di domanda energetica per
abitante minore del valore medio provinciale e rispettivamente di 3.756 kWh/ab per
il circondario della Val di Chiana e di 4.063 kWh/ab per la Provincia.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
34
Tabella 5.3: Consumi elettrici del circondario della Val di Chiana nell’anno 1999. Fonte: nostra elaborazione da dati ENEL.
SETTORE (MWh)
Val di Chiana Agricoltura e silvicoltura Industria Terziario Domestico Totale
Indicatore di pressione(kWh/ab)
1 Consumi 8.044 79.089 68.925 66.048 222.107 Comune 3.756
2Incidenza del settore
sui consumi del circondario
3,6% 35,6% 31,0% 29,7%
3Incidenza del settore
del circondario rispetto all’analogo
provinciale
19,2% 19,2% 23,6% 23,5% 21,6% Provincia4.063
Nella Figura 5.1 è riportato il consumo di energia elettrica per abitante nei nove
Comuni della Val di Chiana; dall’istogramma presentato è abbastanza evidente come
Trequanda sia il più energivoro con 6.235 kWh/ab. Consumi abbastanza superiori alla
media del Circondario si riscontrano anche nei Comuni di Chianciano Terme e
Sarteano. Tutti gli altri valori, ad esclusione del Comune di Cetona che presenta un
valore molto inferiore, sono allineati con il valore medio calcolato per il Circondario.
Consumi di energia elettrica nei Comuni della Val di Chiana
2016
4506
3347 30573566
4943
3979 4005
6235
3756
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni
Sarteano Sinalunga Torrita diSiena
Trequanda Val di Chiana
kWh/a
b.
Figura 5.1: Consumi di energia elettrica nei vari Comuni del Circondario
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
35
5.2 I CONSUMI RELATIVI AL FABBISOGNO TERMICO
Il fabbisogno civile di energia termica in Provincia di Siena è soddisfatto per buona
parte dall’utilizzo di gas naturale. La rete del metano, che nell’anno 1999 copriva il
96,8% della popolazione residente, è gestita da tre Enti: Intesa, Gestione Valdichiana
e Fiorentina Gas. Le utenze isolate che si trovano al di fuori della rete di
distribuzione utilizzano, per soddisfare il proprio fabbisogno termico, generalmente
gasolio o GPL. La domanda termica ad uso produttivo è soddisfatta sia dall’utilizzo
del metano (pari al 16% del totale erogato) sia dall’utilizzo di gasolio, GPL e olio
combustibile in proporzioni variabili. Oltre agli usi prettamente termici in questa
sezione viene trattato anche il consumo di gasolio a scopo agricolo.
L’uso principale del gas naturale è senz’altro da attribuirsi al riscaldamento
individuale anche se l’aumento della rete di distribuzione rende la risorsa disponibile
anche ai comparti produttivi. Si assiste infatti negli ultimi anni, sia ad un aumento
dei consumi civili che di quelli industriali. In Tabella 5.4 sono riportate le vendite
complessive di gas metano nei comuni serviti da Intesa negli anni 1998, 1999 e 2000.
Tabella 5.4: Consumi di gas metano nei comuni gestiti dal Consorzio Intercomunale Energia Servizi Acqua (Intesa).
1998 1999 2000
Consumi complessivi (m3)
118.070.287 123.162.192 130.178.008
1998-1999 1999-2000 Variazionepercentuale 4,1% 5,4%
I dati provinciali relativi ai combustibili derivati dal petrolio descritti in questa
sezione derivano da stime redatte dal Ministero dell’Industria, del Commercio e
dell’Artigianato (MICA). La Tabella 5.5 riporta la serie storica di tali consumi, sia
civili che commerciali che industriali, dal 1990 al 2000. Il trend di consumo dei
combustibili derivati dal petrolio è, come possiamo vedere dalla rappresentazione in
Figura 5.1, in sensibile calo dato l’aumento della metanizzazione con conseguente
crescita dei consumi di gas naturale.
Per quanto riguarda i consumi di derivati del petrolio a livello del circondario, non
essendo disponibili informazioni specifiche, abbiamo effettuato delle stime basandoci
sui dati relativi ai consumi di metano. Grazie alla ripartizione per tipologia di utente,
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
36
fornita dagli enti gestori del metano, il consumo di gas è stato utilizzato per stimare
le quantità comunali di combustibili, quali GPL e gasolio, che tuttora vengono
utilizzati nelle zone isolate.
Tabella 5.5: Vendite di Combustibili derivati dal petrolio ad uso civile e produttivo in Provincia di Siena. Serie Storica anni 1990-2000. Fonte: MICA.
Combustibili(tonnellate) 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
olio comb. 15.414 13.808 8.511 7.659 5.563 4.500 4.039 3.203 1.861 480 2.737
g.p.l. riscald. 6.748 7.122 6.403 6.829 6.804 6.412 4.642 4.396 11.262 9.756 7.556
lubrificanti 1.951 1.619 1.633 1.899 1.529 1.504 1.542 1.560 1.712 1.641 1.549
gasolio risc. 24.513 27.255 22.919 21.321 11.337 10.939 13.884 12.226 11.615 14.091 11.962gasolio agr. 14.833 13.756 15.226 17.279 16.353 16.937 18.511 7.986 11.167 10.397 10.646
Figura 5.1: Vendite di Combustibili ad uso civile e produttivo in Provincia di Siena. In tonnellate. Serie Storica anni 1990-2000.
Il rapporto tra il numero di abitanti e le utenze allacciate è stato utilizzato per
individuare i Comuni che si possono ritenere quasi completamente metanizzati. Il
valore discriminante di questo indice è stato considerato di circa tre abitanti per
utenza, individuando così i Comuni di Buonconvento, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni,
Monteroni d’Arbia, Poggibonsi, San Quirico, Sarteano e Siena. I consumi medi
Vendite di Combustibili derivati dal Petrolio ad uso civile e produttivo. Serie Storica 1990-2000
0
5000
10000
15000
20000
25000
30000
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
Olio Comb.
G.P.L.
Lubrificanti
Gasolio riscald.
Gasolio agr.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
37
calcolati per abitante, per addetto manifatturiero e per addetto del terziario di
questi 8 Comuni, sono stati considerati rappresentativi rispettivamente dei consumi
medi provinciali del settore civile, industriale e dei servizi. I valori così stimati sono
serviti per definire il fabbisogno energetico dei tre settori per ogni Comune della
Provincia di Siena. Abbiamo ritenuto che quella parte della domanda energetica non
soddisfatta dall’uso del gas metano dovesse essere soddisfatta da altri combustibili,
quali GPL o gasolio, in proporzioni equivalenti alle loro vendite in Provincia.
I consumi provinciali di olio combustibile e lubrificanti, dato l’uso esclusivo per fini
produttivi che si fa di questi derivati del petrolio, sono stati distribuiti fra i vari
Comuni in proporzione al numero di addetti dichiarati nelle attività manifatturiere.
I consumi provinciali di gasolio per usi agricoli sono stati distribuiti fra i Comuni in
proporzioni equivalenti alla Superficie Agricola Utilizzata.
Nella Tabella 5.6 sono riportati i consumi complessivi ad uso termico di metano e
derivati del petrolio nel circondario della Val di Chiana. La distribuzione del gas
naturale è suddivisa tra il consorzio Intesa e la Gestione Val di Chiana. I consumi
nell’anno 1999 sono stati pari a 31,7 milioni di metri cubi. Il gas naturale comunque
non soddisfa completamente la domanda termica complessiva che richiede anche
l’utilizzo di altri combustibili nelle quantità riportate in Tabella. Nella Val di Chiana
tutti i Comuni risultavano già metanizzati nel 1999. I consumi maggiori di questo
combustibile si riscontrano nel Comune di Sinalunga, seguito da quello di
Montepulciano. In evidenza per il maggiore consumo di gasolio, ed anche per quello
di GPL, sono i comuni di Chiusi, Montepulciano e Torrita, il comparto con consumi più
elevati risulta essere per tutti e tre quello produttivo. L’ultima colonna rappresenta
il peso che il consumo del circondario di ogni tipologia di combustibile ha all’interno
dei consumi provinciali complessivi, indicando, per esempio, come il metano
consumato nel circondario della Val di Chiana rappresenti il 22,2% delle vendite
provinciali.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
38
Tabella 5.6: Consumi di Combustibili derivati dal petrolio ad uso civile e produttivo nel circondario della Val di Chiana. Anno 1999. Fonte: Nostra elaborazione su dati Intesa e MICA.
Combustibile Uso Cetona ChiancianoTerme Chiusi Montepulciano S. Casciano
dei Bagni Sarteano Sinalunga Torritadi Siena Trequanda
Consumi del
Circondario
% su consumi
ProvincialiProduttivo 34.468 334.364 370.712 1.744.359 180.693 1.975.085 8.563.556 589.472 1.466.496 13.792.709
Terziario 124.815 1.810.392 492.548 1.035.089 - 227.350 814.403 205.808 8.417 4.718.822Civile 524.594 1.762.323 1.855.753 3.406.276 - 1.022.899 3.241.314 1.242.002 123.076 13.178.237
Metano(m3)
Totale 683.877 3.907.079 2.719.013 6.185.724 180.693 3.225.334 12.619.273 2.037.282 1.597.989 31.689.768 22,2%Agricolo 187 100 127 654 385 233 275 206 175 2.342
Produttivo 186 268 1.345 1.235 76 - - 1.602 0 4.712Terziario 1 - 430 - 50 - 152 159 32 824
Civile 299 472 747 906 400 - 523 768 233 4.348
Gasolio(t)
Totale 673 840 2.649 2.795 911 233 950 2.735 440 12.226 31,5% Produttivo 66 95 479 440 27 - - 570 0 1.678
Terziario - - 153 - 18 - 54 57 11 293Civile 106 168 266 322 143 - 186 273 83 1.548
GPL(t)
Totale 173 264 898 762 187 - 240 901 94 3.519 36,1% Produttivo 2 3 17 20 1 2 36 23 3 108Olio
Combustibile(t) Totale 2 3 17 20 1 2 36 23 3 108 22,5%
Produttivo 6 10 59 69 4 8 123 79 12 370Lubrificanti(t) Totale 6 10 59 69 4 8 123 79 12 370 22,5%
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
39
5.3 I CONSUMI RELATIVI AL SETTORE DEI TRASPORTI
Per quanto riguarda il consumo di combustibili per autotrasporto i dati provengono
ugualmente dalla stime sulle vendite redatte dal MICA. Dalla serie storica riportata in
Tabella 5.7 e esplicitata nel grafico in Figura 5.2 si può osservare un sostanziale
assestamento dei volumi di benzina venduti dal 1995 al 2000 e, viceversa, una
crescita consistente di vendite relative al gasolio a partire dall’anno 1997. Anche
l’utilizzo di GPL sembra avere un trend di crescita a partire dal ‘98.
Tabella 5.7: Vendite di Combustibili da trasporto in Provincia di Siena. Serie Storica anni 1990-2000.Fonte: MICA.
Combustibili(tonnellate) 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
benzina 81.385 87.328 94.387 95.446 99.335 102.399 102.896 102.397 102.680 102.173 97.923
GPL 3.657 3.413 3.246 3.187 3.639 3.851 4.166 4.404 6.917 5.397 9.914
gasolio 75.794 70.824 72.965 71.980 75.167 77.936 73.474 69.208 74.668 81.704 89.895
Figura 5.2: Vendite di Combustibili da trasporto in Provincia di Siena. Valori espressi In tonnellate.Serie Storica anni 1990-2000.
Le informazioni appena riportate sono disponibili esclusivamente a scala
provinciale; l’attribuzione dei consumi a livello comunale ha quindi richiesto una
stima basata su alcune assunzioni: il consumo di benzina è destinato interamente al
Vendite di Combustibili per trasportoSerie Storica 1990-2000
0
20000
40000
60000
80000
100000
120000
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
Benzina
GasoliomotoriG.P.L.motori
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
40
trasporto privato mentre quello di gasolio è attribuibile principalmente al trasporto
di merci. Utilizzando informazioni provenienti dal Piano Energetico Provinciale
abbiamo assunto che fosse destinato al trasporto di merci il 78% del gasolio venduto
in provincia nell’anno 1999, mentre il restante 22% venduto per il trasporto privato.
Per quanto riguarda il GPL, come per la benzina, è stato considerato ad uso
esclusivamente privato. In seguito per poter attribuire ad ogni Comune la propria
quota di combustibile abbiamo effettuato, per quando riguarda le attribuzioni ad uso
privato, una riproporzione del totale provinciale basata sul numero di autovetture
immatricolate in ogni Comune. Per stimare i consumi destinati al trasporto merci ci
siamo invece basati su un indice che rapporta il prodotto interno lordo provinciale a
quello dei singoli comuni assumendo che il movimento di beni fosse direttamente
proporzionale al PIL. Il circondario della Val di Chiana presenta un indicatore di
pressione decisamente inferiore a quello provinciale per quel che riguarda il consumo
di benzina per uso privato. I consumi di gasolio e gpl, sempre per uso privato, sono
nella media provinciale. I consumi sono inferiori alla media provinciale per quel che
riguarda i consumi di gasolio per uso produttivo anche se il Comune di Chianciano ha
consumi molto superiori a tutti gli altri Comuni.
La Tabella 5.8 riporta il dettaglio dei consumi del circondario della Val di Chiana,
stimati col metodo appena descritto, e un indicatore di pressione che tiene conto del
consumo totale del Circondario rapportato al numero di residenti. Dal confronto con
l’analogo indicatore calcolato per la Provincia di Siena si evince che il circondario
della Val di Chiana presenta consumi per uso privato paragonabili a quelli medi
provinciali, ad eccezione dei consumi di benzina che risultano decisamente inferiori
alla media provinciale. I consumi di Gasolio del settore produttivo sono invece
notevolmente ridotti rispetto alla media provinciale.
Parte I - Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
Tabella 5.8: Consumi di combustibili per il trasporto nel circondario del Val di Chiana. Anno 1999. Fonte: nostra elaborazione su dati MICA.
Cetona Chianciano
TermeChiusi Montepulciano
S. Casciano dei Bagni
Sarteano SinalungaTorrita
di Siena Trequanda Val di Chiana Provincia
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Consumi (t)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Indicatore di pressione
(kg/ab)
Benzina 337 421 385 393 390 349 371 367 358 17.593 298 404
Gasolio 51 64 58 60 59 53 56 56 54 3.414 58 57uso
privatoGPL 18 22 20 21 21 18 20 19 19 1.190 20 23
usodproduttivo
Gasolio 99 240 202 164 120 101 163 141 142 9.822 166 217
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
42
6 Il sistema suolo
Le funzioni del sistema suolo sono riconducibili ad un ampio spettro di attività
socio-economiche ed ecologiche. Esso costituisce innanzitutto una risorsa primaria, in
quanto è essenziale sia per la produzione di biomassa (cibo, fibre, legname e altri
materiali utili), sia per l’estrazione di materiali inerti di vario tipo, di acqua, di
minerali e di combustibili fossili. Allo stesso tempo non vanno dimenticate le funzioni
di regolazione dei cicli dei materiali e di mantenimento della stabilità del paesaggio
naturale, attraverso la capacità di regolazione dei flussi di acqua al suo interno.
Infine, il suolo riveste un ruolo essenziale nella formazione e nella conservazione del
paesaggio – inteso come il frutto di una co-evoluzione di uomo e ambiente – e quindi
dell’eredità storica e culturale dell’umanità.
Nell’ultimo secolo il sistema suolo ha subito profonde trasformazioni legate a
dinamiche molto importanti che riguardano questioni come l’aumento
dell’urbanizzazione, i cambiamenti nello stile di vita dei cittadini, il passaggio da un
agricoltura di tipo estensivo ad una di tipo intensivo, etc. Questi fattori hanno
contribuito a generare una pressione crescente sul suolo, impermeabilizzando vaste
porzioni di territorio, causando perdite delle proprietà chimico-fisiche del sistema,
frammentazione di habitat e perdita o disturbo di aree naturali e del sistema delle
acque di falda.
Un’efficace politica di difesa del suolo diviene quindi una condizione necessaria per
il mantenimento e per la valorizzazione del sistema naturale e costituisce un
presupposto fondamentale per la sostenibilità dello sviluppo territoriale.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
43
6.1 L’EROSIONE DEL SUOLO
Figura 6.1: Mappa delle classi di erosione del suolo nella Provincia di Siena. Fonte: Regione Toscana, 1994.
Le classi di erosione rappresentate sono estratte dalla “Carta dell’erosione del suolo
in atto” che, oltre a descrivere altri fenomeni come l’inondabilità, mostra il grado di
erosione del suolo che interessa l’uso agricolo-forestale del territorio, la produzione
ed il trasporto solido nei corsi d’acqua, pur trattando anche l’erosione dovuta ai
processi di massa.
Come si rileva dalla Figura 6.1, il territorio della Provincia di Siena è scarsamente
interessato dal fenomeno di erosione; solo per una porzione di territorio, che investe
il centro-sud della Provincia, si rileva un’attività più significativa che rientra nella
classe di erosione “media”.
Il Circondario della Val di Chiana è soggetto ad una limitata attività di erosione che
rientra nella categoria “scarsa”. Solo per una porzione di territorio, che interessa
tutta la fascia occidentale del Circondario, si rileva un’attività più significativa che
rientra nella classe di erosione “media”: nella fattispecie i Comuni interessati sono
quelli di confine con il Circondario della Val d’Orcia: Trequanda, Torrita di Siena,
Sarteano e San Casciano dei Bagni (Tabella 6.1).
Legenda:
Assente
Molto severa
Media
Scarsa
CLASSI DI EROSIONE
Severa
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
44
Tabella 6.1: Classi di erosione per i Comuni del Circondario Val di Chiana.
Comune Classe di erosione
Cetona scarsa Chianciano Terme scarsa Chiusi scarsa Montepulciano scarsa San Casciano dei Bagni medio-scarsa Sarteano medio-scarsa Sinalunga scarsa-assente Torrita di Siena medio-scarsa Trequanda medio-scarsa
6.2 L’ATTIVITÀ ESTRATTIVA
L’attività estrattiva è un fattore di primaria importanza per una corretta gestione
della risorsa-suolo.
Estrarre grandi quantitativi di materiale in tempi brevi, rispetto ai tempi di
rigenerazione della risorsa stessa, significa non solo depauperare il territorio del suo
capitale naturale ma anche esercitare una profonda alterazione degli equilibri
ambientali naturali che nel lungo periodo potrebbe rivelarsi irreversibile. Le
problematiche ambientali più ricorrenti sono:
compatibilità tra l’intervento estrattivo proposto e i vincoli paesaggistici ed
ambientali dell’area;
alta visibilità dell’area di cava;
stabilità dei fronti di coltivazione e dei versanti di abbandono;
interferenza tra attività estrattiva e piccoli bacini idrogeologici di ricarica di
sorgenti;
difficile attuazione degli interventi di recupero ambientale e paesaggistico
dell’area di cava.
I materiali da estrazione sono, di fatto, risorse non rinnovabili e pertanto è
opportuno che lo sfruttamento di questo capitale locale sia regolamentato nel
rispetto dei tempi e delle pratiche d’uso correnti. In breve, il loro utilizzo e la loro
gestione devono ottemperare ai principi dello sviluppo sostenibile, ai sensi della L.R.
78/98 e della L.R. 5/95.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
45
Secondo quanto rilevato dal Piano Regionale delle Attività Estrattive (P.R.A.E.) nel
corso dell’anno 2000, per la Provincia di Siena, i Comuni interessati dall’attività
estrattiva risultano 24, come evidenziato
in grigio nella mappa di figura 6.2.
L’estrazione rilevata nella Provincia di
Siena è pari ad una volumetria
complessiva di 1.862.761 m3, di cui
182.112 m3 di materiali ornamentali,
715.194 m3 materiali industriali, argille e
leganti e 965.455 m3 di materiali inerti
per l’industria delle costruzioni.
Nella Tabella 6.2 sono riportate, per
ogni Circondario, il numero delle cave
attive e le quantità estratte
disaggregate, espresse in termini
percentuali sul totale provinciale, per le
tre suddette tipologie di materiali.
Tabella 6.2: Tipologie e quantità di materiale estratto espresse in termini percentuali sul totale provinciale.
Circondario N. cave attive
industriali,argille e leganti
inerti per l'industria delle costruzioni ornamentali
Val d'Elsa 8 4,04% 11,76% 0,89% Val di Merse 6 5,19% 7,03% 93,87% Val d'Orcia 4+2 12,81% 2,19% - Val di Chiana 11 20,68% 36,81% 4,38% Crete Senesi - Val d'Arbia 5+2 51,47% 12,35% 0,85% Chianti Senese 5 5,82% 17,59% - Siena 1 - 12,27% -
L’attività di estrazioni di materiali industriali, argille e leganti più significativa si
rileva nel Circondario delle Crete Senesi – Val d’Arbia. Gli inerti per costruzione sono
invece prevalentemente estratti nelle zone della Val di Chiana e nel Chianti Senese,
mentre gli ornamentali derivano quasi esclusivamente dal Circondario della Val di
Merse.
Figura 6.2: I Comuni interessati all’attività estrattiva nella Provincia di Siena (segnalati in grigio).
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
46
Secondo quanto riportato nel PRAE, 11 sono le cave attive in Val di Chiana, di cui 3
sono nei Comuni di Montepulciano e Sinalunga, 2 a San Casciano Bagni e 1 nei Comuni
di Chiusi, Sarteano e Trequanda.
Dai Comuni di Trequanda e Sinalunga proviene circa il 36% dei materiali inerti per
l’industria delle costruzioni estratti in Provincia. L’estrazione di materiali industriali,
argille e leganti, che corrisponde a circa il 20% del valore provinciale, riguarda
prevalentemente i Comuni di Montepulciano e Sinalunga.
Purtroppo, a causa della mancanza di una rilevazione statistica puntuale da parte
dell’Ente di competenza, non siamo in grado di proporre una serie storica
dell’attività estrattiva.
6.3 LE FORESTE
La relazione che lega la presenza di foreste alla qualità dell’aria e ai cambiamenti
climatici può avere una doppia natura. Da una parte non si può non notare come il
soprassuolo forestale svolga una buona azione di filtraggio delle impurità
atmosferiche (gas, polveri, metalli pesanti), di abbattimento del livello del rumore e
soprattutto di riduzione del tasso di anidride carbonica nell’atmosfera e quindi di
limitazione dell’effetto serra. Dall’altra è opportuno rilevare come una gestione non
razionale della risorsa, in termini di eccessivo sfruttamento, può portare la foresta a
divenire una sorgente di anidride carbonica nell’atmosfera piuttosto che un
serbatoio. Gli stessi effetti possono derivare anche da una mancanza di prevenzione
del rischio di incendio.
Per citare delle cifre può essere interessante ricordare che 1 ha di foresta contiene
circa 90 tonnellate di carbonio, di cui circa il 60% nel suolo. Questo implica che
quando lo stesso ettaro di foresta viene distrutto dal fuoco o destinato ad altri usi,
almeno l’80% del carbonio della vegetazione è immediatamente rilasciato
nell’atmosfera, mentre circa il 50% del carbonio del suolo è liberato in un periodo più
o meno lungo, a seconda del tipo di suolo, delle condizioni climatiche e della nuova
destinazione d’uso.
Il patrimonio forestale, e in particolare quello boschivo, può andare incontro ad una
serie di fenomeni di degrado e di invecchiamento che lo possono rendere meno
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
47
stabile e più sensibile alle malattie, alle avversità di tipo biotico e abiotico e agli
incendi.
In particolare, il fenomeno degli incendi è generalmente variabile ed è in relazione
all’andamento climatico e ad altre cause di interpretazione problematica (tipologia
della copertura vegetale, biomassa accumulata, caratteristiche morfologiche del
territorio).
Nell’anno 2004 la superficie della Provincia di Siena interessata dagli incendi è stata
di circa 12,65 ha con un numero di incendi pari a 14. Un rapido confronto sia con la
serie storica degli ultimi 10 anni che con i valori delle altre province toscane e
italiane, mostra come la Provincia di Siena rientri fra quelle a bassa frequenza di
incendi.
Nel Circondario della Val di Chiana si sono verificati, negli ultimi 10 anni, 41
incendi, pari al 16% degli eventi provinciali (Tabella 6.3a); l’area interessata è pari a
104,221 ha di cui il 81% è costituito da superficie non boscata (Tabella 6.3b).
In termini di eventi, il Comune maggiormente interessato è Torrita di Siena con 8
incendi negli ultimi 10 anni. In termini di superficie, i Comuni maggiormente colpiti
sono Sarteano e Torrita, considerato che in questa zona si concentra circa la metà
della superficie interessata dagli incendi nell’intero Circondario (Tabella 6.3b).
Tabella 6.3a: Incendi boschivi di interesse rurale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica 1995-2004. Fonte: Corpo Forestale dello Stato.
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALECetona 1 1 1 3Chianciano Terme 1 1 1 3Chiusi 1 1 1 3Montepulciano 1 1 1 3S. Casciano Bagni 2 2 1 5Sarteano 2 2 1 1 6Sinalunga 1 1 3 2 7Torrita di Siena 2 2 4 8Trequanda 1 1 1 3
Circondario 3 4 2 1 6 7 3 3 8 4 41 Provincia di Siena 24 25 14 25 26 24 33 16 54 14 255
Parte I – Lo stato dell’ambiente
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48
Tabella 6.3b: Superficie (ha) interessata agli incendi boschivi di interesse rurale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica 1995-2004. Fonte: Corpo Forestale dello Stato.
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 TOTALE Cetona
boscata 0,25 0,25 non boscata 0,80 3,50 4,30
totale 0,80 3,50 0,25 4,55
Chianciano Terme boscata 1,00 0,15 0,05 1,20
non boscata totale 1,00 0,15 0,05 1,20
Chiusi boscata 0,05 0,05
non boscata 10,00 1,20 11,20 totale 10,00 0,05 1,20 11,25
Montepulciano boscata 2,00 0,10 0,50 2,60
non boscata 3,00 3,00 totale 2,00 3,10 0,50 5,60
S. Casciano Bagni boscata 0,12 1,01 0,10 1,23
non boscata 6,00 1,89 7,50 15,39 totale 6,12 2,9 7,60 16,62
Sarteano boscata 3,50 1,70 0,10 5,30
non boscata 22,00 1,50 23,50 totale 3,50 1,70 22,10 1,50 28,80
Sinalunga boscata 0,50 1,00 2,20 0,02 3,72
non boscata 1,00 0,25 1,25 totale 0,50 1,00 3,20 0,27 4,97
Torrita di Siena boscata 0,01 3,341 3,351
non boscata 12,60 11,20 1,30 25,10 totale 12,61 11,20 4,641 28,451
Trequanda boscata 1,50 0,20 1,70
non boscata 1,00 0,05 0,03 1,08 totale 2,50 0,25 0,03 2,78
Circondario boscata 0,50 6,50 1,70 0,10 1,26 2,87 2,51 0,35 0,27 3,341 19,401
non boscata 10,80 3,00 38,10 7,00 2,89 7,55 14,18 1,30 84,82 totale 11,30 6,50 1,70 3,10 39,36 9,87 5,40 7,90 14,45 4,641 104,221
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
49
Fra gli interventi effettuati ai fini della conservazione e gestione dei boschi si attua
la procedura detta delle “tagliate”, che sono le superfici forestali nelle quali si
esegue, senza soluzione di continuità, un’utilizzazione parziale o totale del
soprassuolo. La Tabella 6.4 riporta, per stagione silvana, la serie storica delle
tagliate, della quantità di massa legnosa prodotta e della superficie interessata ai
tagli, per il Circondario di riferimento, con il dettaglio comunale.
Ciò che emerge da questa Tabella è che le tagliate vengono praticate con il massimo
rispetto per l’ambiente considerando che ogni anno viene prelevata meno della metà
della produzione boschiva annuale stimata intorno a 30 q/ha/anno.
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
50
Tabella 6.4: La produzione forestale nel Circondario della Val di Chiana: serie storica stagioni silvane 1995/96-2000/01. a) numero di tagli, b) superficie (ha), c) massa legnosa (q). Fonte: Corpo Forestale dello Stato.
Numero di Tagli 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 61 35 35 50 37 46 264 Chianciano Terme 10 13 10 9 5 8 55 Chiusi 11 7 11 7 7 13 56 Montepulciano 19 20 25 20 20 15 119 S. Casciano Bagni 23 16 23 25 14 20 121 Sarteano 65 35 68 63 71 72 374 Sinalunga 30 31 27 10 4 34 136 Torrita di Siena 18 13 16 17 13 18 95 Trequanda 18 21 18 10 9 25 101
Circondario 255 191 233 211 180 251 1321
Provincia di Siena 614 647 766 888 915 865 4695
Superficie (ha) 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 58,5 31,1 25,8 43,8 25,2 38,3 222,7 Chianciano Terme 15,0 26,0 16,5 11,0 8,0 10,7 87,2 Chiusi 16,2 6,7 6,7 3,9 4,3 17,4 55,2 Montepulciano 31,5 30,0 27,3 46,0 58,5 16,0 209,3 S. Casciano Bagni 29,9 20,9 28,2 34,5 32,0 36,0 181,5 Sarteano 68,5 47,0 56,4 34,9 77,3 108,3 392,4 Sinalunga 55,2 50,0 42,2 17,3 24,0 74,3 263,0 Torrita di Siena 16,4 37,3 46,0 61,3 33,2 49,5 243,7 Trequanda 37,0 61,4 37,0 21,8 32,3 49,4 238,9
Circondario 328,2 310,4 286,1 274,5 294,8 399,9 1893,9
Provincia di Siena 1.800,9 2.333,7 2.309,1 1.639,7 1.995,9 2.368,6 12.447,9
Massa legnosa (q) 95/96 96/97 97/98 98/99 99/00 00/01 TOTALE Cetona 43.450 24.580 17.446 30.790 17.500 23.813 157.579 Chianciano Terme 7.350 77.350 10.100 9.800 6.300 7.400 118.300 Chiusi 12.350 4.470 4.060 2.030 3.290 12.590 38.790 Montepulciano 17.900 20.150 16.530 19.850 26.000 12.600 113.030 S. Casciano Bagni 24.340 12.480 18.580 23.830 24.320 33.310 136.860 Sarteano 42.455 27.780 43.346 31.545 57.660 61.876 264.662 Sinalunga 27.900 27.100 25.350 19.300 21.650 52.050 173.350 Torrita di Siena 8.700 21.800 32.300 60.250 30.750 34.920 188.720 Trequanda 20.300 38.500 25.100 28.050 28.200 34.350 174.500
Circondario 204.745 254.210 192.812 225.445 215.670 272.909 1.365.791
Provincia di Siena 1.436.965 2.259.697 1.970.670 1.428.971 1.795.743 2.072.059 10.964.105
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
51
6.4 IL CALORE GEOTERMICO
Dalla Banca Nazionale dati Geotermici del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(C.N.R.) si osserva che il calore geotermico localizzato nel sottosuolo della Provincia
di Siena assume un valore medio-basso corrispondente a circa 100 mW/m2, con
alcune eccezioni identificate nella zona dell’Amiata e della Val di Merse.
Figura 6.3: Mappa del flusso di calore (mW/m2) nel sud della Regione Toscana.
Tabella 6.5: Calore geotermico dei Circondari della Provincia di Siena.
CircondarioSuperficie
(m2)calore geotermico
(mW/m2)calore geotermico
(J/anno)
Val d'Elsa 6,82E+08 113,02 2,43E+15 Val di Merse 5,10E+08 138,55 2,23E+15 Val d'Orcia 7,97E+08 155,53 3,91E+15 Val di Chiana 6,92E+08 72,44 1,58E+15 Crete Senesi - Val d'Arbia 5,35E+08 96,90 1,64E+15 Chianti Senese 4,86E+08 83,70 1,28E+15 Siena 1,19E+08 90,00 3,37E+14 Provincia di Siena 3,82E+09 111,25 1,34E+16
Come si evince contestualmente dalla Figura 6.3 e dalla Tabella 6.5, il circondario
della Val di Chiana riporta valori in linea con il dato provinciale.
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
52
7 Il sistema socio-economico
Il tessuto produttivo della Provincia di Siena non è tradizionalmente fondato sulle
attività industriali, sebbene esistano sul territorio alcuni importanti poli produttivi. I
dati dell’ “Osservatorio Economico Locale – POLOS 2001”, riferiti all’anno 1999 per la
Provincia di Siena, attribuiscono al settore industriale (manifatturiero e costruzioni)
un peso percentuale pari a 28,32% del Valore Aggiunto al Costo dei Fattori, mentre il
66,47% è attribuito al settore dei servizi (commercio, turismo, trasporti e
comunicazioni, credito e assicurazioni, servizi non destinabili alla vendita e altri
servizi). L’agricoltura incide sul valore aggiunto per il 5,2%, dato che, seppure basso,
è superiore al valore medio nazionale (3,3%) e a quello della regione Toscana (2,2%).
In questo contesto economico provinciale si inserisce il Circondario della Val di
Chiana che, secondo l’Osservatorio Economico Provinciale 1999, presenta un valore
aggiunto al costo dei fattori ripartito nel modo seguente:
Tabella 7.1: Ripartizione percentuale del Valore Aggiunto al costo dei fattori per i Comuni della Val di Chiana
Cetona Chianciano Terme
Chiusi Montepulciano S.CascianoBagni
Agricoltura 20,20% 2,29% 3,43% 7,93% 17,45% Industria 14,32% 11,35% 16,11% 26,58% 14,32% Terziario 65,47% 86,35% 80,45% 65,50% 68,23%
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena
Trequanda Provincia
Agricoltura 5,14% 3,49% 5,78% 9,16% 5,2% Industria 10,49% 31,73% 46,78% 36,66% 28,32% Terziario 84,36% 64,79% 47,44% 54,18% 66,47%
Si nota la rilevanza del settore primario in due dei nove comuni della zona. Gran
parte del reddito deriva comunque dal terziario, soprattutto a Chiusi, Cianciano e
Sarteano. Nel l’attività di trasformazione ha una discreta rilevanza nei Comuni di
Sinalunga, e Torrita di Siena e, in misura minore, a Montepulciano.
L’analisi del numero delle unità locali e degli addetti ai vari settori permette di
avere un quadro più completo. I dati sono raccolti presso la Camera di Commercio di
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
53
Siena su unità locali e addetti per classe di addetti ed attività economica per il 1999
e, per quanto riguarda gli addetti, sono state effettuate delle elaborazioni sulla base
dell’attribuzione di un addetto anche alle unità locali non dichiaranti addetti e a
quelle dichiaranti zero addetti.
Nel settore primario, il numero di aziende individuate dal Quinto Censimento
generale dell’Agricoltura 2000 è pari a 5050 (1275 solo nel Comune di Montepulciano,
il numero più elevato tra tutti i Comuni della Provincia), operanti su una vasta
superficie agricola totale pari a 61044 ha, di cui il 40% circa tra i Comuni di
Montepulciano e San Casciano Bagni. Le colture maggiormente sviluppate sono i
seminativi (il 48% della SAT). La coltivazione della vite non è irrilevante: rispetto a
tutti i circondari, quello della Val di Chiana vanta il maggior numero di aziende con
superficie a vigneto, il 32% delle quali sono nel Comune di Montepulciano, mentre
non è rilevante la porzione di territorio occupata da boschi (soltanto il 23% della
SAT).
I dati messi a disposizione dalla Camera di Commercio di Siena sono rappresentati
nelle tabelle che seguono: la Tabella 7.2 per il Circondario ed il quadro riassuntivo
dei Comuni che lo compongono.
Tabella 7.2: Riepilogo delle informazioni socio-economiche per il Circondario della Val di Chiana (Elaborazione su dati CCIAA Siena).
Circondario della Val di Chiana Macrosettori U.L Addetti Addetti Prov. % su Prov. A/B Agricoltura Silvicoltura 2083 2591 8940 28,98% C Estrazione 9 103 471 21,87% D Attività Manifatturiere 941 4119 18286 22,53% E Energia 5 196 592 33,11% F Costruzioni 860 2035 6512 31,25% G Commercio 2137 3745 15146 24,73% H Alberghi e Ristoranti 650 1193 4773 24,99% L Trasporti e Telecomunicazioni 290 768 2960 25,95% J Interm. Finanziaria 181 454 2673 16,98% K Attiv. Immobiliare, informatica 394 643 4448 14,46% M Istruzione 16 26 109 23,85% N Sanità 11 59 457 12,91% O Altri servizi pubblici e sociali 311 583 2137 27,28% Nc Imprese non classificate 94 154 875 17,60%
7982 16669 68379
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
54
Quadro riassuntivo delle informazioni socio-economiche per i singoli Comuni del
Circondario della Val di Chiana (Elaborazione su dati CCIAA Siena).
Cetona
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 175 221 8940 2,47% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 38 71 18286 0,39% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 35 59 6512 0,91% G Commercio 76 100 15146 0,66% H Alberghi e Ristoranti 16 24 4773 0,50% I Trasporti e Telecomunicazioni 13 15 2960 0,51% J Interm. Finanziaria 7 7 2673 0,26% K Attiv. Immobiliare, informatica 11 11 4448 0,25% M Istruzione 1 1 109 0,92% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 17 18 2137 0,84% Nc Imprese non classificate 2 3 875 0,34%
totale 391 530 68379
Chianciano Terme
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 80 105 8940 1,17% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 65 110 18286 0,60% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 76 190 6512 2,92% G Commercio 463 689 15146 4,55% H Alberghi e Ristoranti 321 467 4773 9,78% I Trasporti e Telecomunicazioni 31 41 2960 1,39% J Interm. Finanziaria 35 102 2673 3,82% K Attiv. Immobiliare, informatica 89 130 4448 2,92% M Istruzione 1 1 109 0,92% N Sanità 2 48 457 10,50% O Altri servizi pubblici e sociali 68 153 2137 7,16% Nc Imprese non classificate 21 35 875 4,00%
totale 1252 2071 68379
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
55
Chiusi
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 174 275 8940 3,08% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 144 655 18286 3,58% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 110 333 6512 5,11% G Commercio 353 792 15146 5,23% H Alberghi e Ristoranti 65 156 4773 3,27% I Trasporti e Telecomunicazioni 44 379 2960 12,80% J Interm. Finanziaria 33 100 2673 3,74% K Attiv. Immobiliare, informatica 67 130 4448 2,92% M Istruzione 1 5 109 4,59% N Sanità 2 2 457 0,44% O Altri servizi pubblici e sociali 45 78 2137 3,65% Nc Imprese non classificate 21 51 875 5,83%
totale 1059 2956 68379
Montepulciano
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 824 1017 8940 11,38% C Estrazione 4 53 471 11,25% D Attività Manifatturiere 182 767 18286 4,19% E Energia 3 101 592 17,06% F Costruzioni 257 542 6512 8,32% G Commercio 397 629 15146 4,15% H Alberghi e Ristoranti 109 260 4773 5,45% I Trasporti e Telecomunicazioni 56 102 2960 3,45% J Interm. Finanziaria 41 89 2673 3,33% K Attiv. Immobiliare, informatica 85 120 4448 2,70% M Istruzione 6 7 109 6,42% N Sanità 2 2 457 0,44% O Altri servizi pubblici e sociali 71 130 2137 6,08% Nc Imprese non classificate 19 22 875 2,51%
totale 2056 3841 68379
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
56
San Casciano dei Bagni
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 98 116 8940 1,30% C Estrazione 1 8 471 1,70% D Attività Manifatturiere 19 45 18286 0,25% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 35 66 6512 1,01% G Commercio 44 50 15146 0,33% H Alberghi e Ristoranti 16 25 4773 0,52% I Trasporti e Telecomunicazioni 6 7 2960 0,24% J Interm. Finanziaria 2 2 2673 0,07% K Attiv. Immobiliare, informatica 6 9 4448 0,20% M Istruzione 0 0 109 0,00% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 11 17 2137 0,80% Nc Imprese non classificate 4 7 875 0,80%
totale 242 352 68379
Sarteano
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 125 165 8940 1,85% C Estrazione 1 9 471 1,91% D Attività Manifatturiere 35 94 18286 0,51% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 84 106 6512 1,63% G Commercio 125 190 15146 1,25% H Alberghi e Ristoranti 34 53 4773 1,11% I Trasporti e Telecomunicazioni 27 52 2960 1,76% J Interm. Finanziaria 9 13 2673 0,49% K Attiv. Immobiliare, informatica 18 32 4448 0,72% M Istruzione 2 2 109 1,83% N Sanità 3 3 457 0,66% O Altri servizi pubblici e sociali 16 27 2137 1,26% Nc Imprese non classificate 5 5 875 0,57%
totale 484 751 68379
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
57
Sinalunga
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 307 340 8940 3,80% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 258 1369 18286 7,49% E Energia 2 95 592 16,05% F Costruzioni 148 353 6512 5,42% G Commercio 445 896 15146 5,92% H Alberghi e Ristoranti 52 147 4773 3,08% L Trasporti e Telecomunicazioni 60 96 2960 3,24% J Interm. Finanziaria 36 95 2673 3,55% K Attiv. Immobiliare, informatica 70 125 4448 2,81% M Istruzione 4 8 109 7,34% N Sanità 1 3 457 0,66% O Altri servizi pubblici e sociali 55 108 2137 5,05% Nc Imprese non classificate 17 24 875 2,74%
1455 3659 68379
Torrita di Siena
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 237 251 8940 2,81% C Estrazione 0 0 471 0,00% D Attività Manifatturiere 171 875 18286 4,79% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 95 360 6512 5,53% G Commercio 208 358 15146 2,36% H Alberghi e Ristoranti 29 47 4773 0,98% I Trasporti e Telecomunicazioni 47 68 2960 2,30% J Interm. Finanziaria 16 43 2673 1,61% K Attiv. Immobiliare, informatica 37 75 4448 1,69% M Istruzione 1 2 109 1,83% N Sanità 1 1 457 0,22% O Altri servizi pubblici e sociali 23 47 2137 2,20% Nc Imprese non classificate 4 5 875 0,57%
totale 869 2132 68379
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
58
Trequanda
Macrosettori U.L Addetti AddettiProv.
% su Prov.
A/B Agricoltura Silvicoltura 63 101 8940 1,13% C Estrazione 3 33 471 7,01% D Attività Manifatturiere 29 133 18286 0,73% E Energia 0 0 592 0,00% F Costruzioni 20 26 6512 0,40% G Commercio 26 41 15146 0,27% H Alberghi e Ristoranti 8 14 4773 0,29% I Trasporti e Telecomunicazioni 6 8 2960 0,27% J Interm. Finanziaria 2 3 2673 0,11% K Attiv. Immobiliare, informatica 11 11 4448 0,25% M Istruzione 0 0 109 0,00% N Sanità 0 0 457 0,00% O Altri servizi pubblici e sociali 5 5 2137 0,23% Nc Imprese non classificate 1 2 875 0,23%
totale 174 377 68379
Dalle elaborazioni si evince che nel Circondario della Val di Chiana gli addetti al
settore agricoltura, silvicoltura pesca e caccia ammontano a 2591 unità pari al 29%
del totale degli addetti al medesimo settore a livello provinciale. Inoltre, rispetto al
totale degli addetti a tutti i settori produttivi a livello circondariale, quelli del
settore agricolo sono il 15,5%.
Nel settore zootecnico, lo stesso Censimento 2000 individua in totale 1878 aziende
con allevamenti nel Circondario della Val di Chiana: tale attività è particolarmente
sviluppata sul territorio circondariale (il 37,87% delle 4959 aziende con allevamenti
presenti in Provincia di Siena).
Il settore manifatturiero (941 unità locali e 4119 addetti) del Circondario della Val
di Chiana è rilevante nell’ambito dell’economia provinciale, anche in virtù della
presenza delle principali vie di comunicazione che interessano la Provincia, vale a
dire, l’Autostrada del Sole, il relativo raccordo ultimamente ampliato e la ferrovia. Il
distretto è caratterizzato da una certa diversificazione produttiva e orientato verso
l’attività agroalimentare e il tessile. Sono sviluppate anche la lavorazione di minerali
non metalliferi e la fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici. Soltanto nel
Il sistema socio-economico
SPIN-ECO
59
Comune di Sinalunga, si rileva il 42% del totale degli addetti provinciali al settore
tessile. Il settore delle costruzioni occupa 2035 addetti (il 31% del totale provinciale)
in 860 unità locali.
Nel settore dei servizi primeggiano le attività commerciali (3745 addetti e 2137
unità locali) e, in modo meno evidente, quelle alberghiere con 1193 addetti a livello
di Corcondario e 650 unità locali. In particolare, le strutture ricettive sono
rappresentative di un’attività turistica diffusa su tutto il territorio provinciale, così
come in questo distretto (si pensi all’attività ricettiva collegata alla presenza delle
fonti termali). A fronte di un ingente numero di arrivi pari a 400.736, nel Circondario
della Val di Chiana si trovano 460 strutture di cui 95 extra-alberghiere. Il Comune di
Cianciano Terme è quello che maggiormente contribuisce allo sviluppo del settore,
essendo il secondo Comune della Provincia per numero di arrivi (dopo Siena).
Tuttavia, anche qui, in virtù del rilevante patrimonio paesaggistico-ambientale in
dotazione, l’attività agrituristica sta prendendo piede.
Aspetti puramente economico-finanziari sono i redditi pro-capite e la spesa per
consumi pro-capite. Per il Circondario della Val di Chiana, dall’analisi dei dati forniti
dall’Uff. Pianificazione, Controllo di Gestione e Studi del MPS (1999) si evincono i
valori dei suddetti parametri come mostrati nella tabella seguente.
Tabella 7.3: Valori dei redditi pro-capite e della spesa per consumi pro-capite per i Comuni della Val di Chiana (in Euro all’anno).
Cetona Chianciano Terme
Chiusi Montepulciano S.Casciano Bagni
Redditi p.c. 18.582 23.974 20.916 20.447 19.651 Spesa per consumi p.c. 10.577 14.280 12.524 12.225 11.150
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena
Trequanda
Redditi p.c. 16.470 19.718 17.549 18.195 Spesa per consumi p.c. 9.962 11.698 11.006 10.536
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
60
COMUNE DI CETONA
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Cetona Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 2862 abitanti ISTAT (2003) Superficie 53,19 km2 ISTAT (2003) Densità 53,08 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 62,5 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 37 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 0,5 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 143 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 2016 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,56E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 239 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 538,74 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 28,89 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,5 t/km2 IRSE 2002
COV 5,3 t/km2 IRSE 2002
NOx 7,3 t/km2 IRSE 2002
PM10 3 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,5 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
61
COMUNE DI CHIANCIANO TERME
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Chianciano Terme Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 7203 abitanti ISTAT (2003) Superficie 36,52 km2 ISTAT (2003) Densità 1104 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 54 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 36 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 10 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 498 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4506 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,00E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 542 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 835,87 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 29,20 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 8,75 t/km2 IRSE 2002
COV 4,80 t/km2 IRSE 2002
NOx 1,71 t/km2 IRSE 2002
PM10 1,05 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,18 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
62
COMUNE DI CHIUSI
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Chiusi Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 8664 abitanti ISTAT (2003) Superficie 58,06 km2 ISTAT (2003) Densità 152,6 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 76 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 14 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 10 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 157 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3347 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,82E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 313,8 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 563,38 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 28,23 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 22,3 t/km2 IRSE 2002
COV 10 t/km2 IRSE 2002
NOx 9 t/km2 IRSE 2002
PM10 3.4 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,6 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
63
COMUNE DI MONTEPULCIANO
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Montepulciano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 13890 abitanti ISTAT (2003) Superficie 165,58 km2 ISTAT (2003) Densità 83,88 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 83 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 11 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 6 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 145 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3057 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,98E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 445 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 447,06 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 23,38 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,2 t/km2 IRSE 2002
COV 10,4 t/km2 IRSE 2002
NOx 6,3 t/km2 IRSE 2002
PM10 2,4 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,4 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
64
COMUNE DI S. CASCIANO DEI BAGNI
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di S. Casciano dei Bagni Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 1806 abitanti ISTAT (2003) Superficie 91,86 km2 ISTAT (2003) Densità 19,66 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 64,5 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 35 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 0,5 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 179 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3566 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 5,32E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 100,1 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 686,54 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 27,1 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 0,88 t/km2 IRSE 2002
COV 0,48 t/km2 IRSE 2002
NOx 0,17 t/km2 IRSE 2002
PM10 0,11 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,02 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
65
COMUNE DI SARTEANO
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Sarteano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 4498 abitanti ISTAT (2003) Superficie 85,27 km2 ISTAT (2003) Densità 52,75 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 2 ARPAT (1999) Terreno agricolo 56 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 43 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 1 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 128 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4943 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 2,55E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 717,05 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 590,12 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 29,04 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 2,34 t/km2 IRSE 2002
COV 1,28 t/km2 IRSE 2002
NOx 0,46 t/km2 IRSE 2002
PM10 0,28 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,89 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
66
COMUNE DI SINALUNGA
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Sarteano Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 12.092 abitanti ISTAT (2003) Superficie 85,27 km2 ISTAT (2003) Densità 54,43 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 1 ARPAT (1999) Terreno agricolo 61 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 33 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 6 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 173 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 3.979 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 3,21 X1010J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 1.080,3 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 576,23 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 31,27 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 1 Piano Pr. Rifiuti CO 1,527.60 t/km2 IRSE 2002
COV 907,6 t/km2 IRSE 2002
NOx 511 t/km2 IRSE 2002
PM10 285,8 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 80,3 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
67
COMUNE DI TORRITA DI SIENA
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Torrita di Siena Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 7051 abitanti ISTAT (2003) Superficie 58,36 km2 ISTAT (2003) Densità 120,81 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 75 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 18 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 7 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 203 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 4005 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,93E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 288,95 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 592,45 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 26,69 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 14,5 t/km2 IRSE 2002
COV 13,1 t/km2 IRSE 2002
NOx 4,2 t/km2 IRSE 2002
PM10 1,6 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,3 t/km2 IRSE 2002
Parte I – Lo stato dell’ambiente
SPIN-ECO
68
COMUNE DI TREQUANDA
Quadro riassuntivo dello stato dell’ambiente del Comune di Trequanda Indicatore quantità Unità di misura fonte (anno)
Popolazione 1441 abitanti ISTAT (2003) Superficie 64,10 km2 ISTAT (2003) Densità 22,48 abitante/km2 ISTAT (2003) Aree di interesse naturalistico 0 ARPAT (1999) Terreno agricolo 51 % SPin-Eco (2000) Terreno boschivo 45 % SPin-Eco (2000)
Terr
itor
io
Altro 4 % SPin-Eco (2000) Consumo acqua 269 l/(abitante·giorno) Ente Gestore (1999) Consumo elettrico 6235 kWh/(abitante·anno) GRTN (1999) Consumo di combustibili (da petrolio) 4,26E+10 J/(abitante·anno)
Nostra elaborazione da MICA (1999) Co
nsum
i
Consumo di gas naturale 93,1 m3/(abitante·anno) Ente Gestore (1999) Totale Rifiuti 346,84 kg/(abitante·anno) ARRR (03/2002-02/2004) %RD 8,35 % ARRR (03/2002-02/2004)
Rifi
uti
Numero impianti 0 Piano Pr. Rifiuti CO 3,6 t/km2 IRSE 2002
COV 2,1 t/km2 IRSE 2002
NOx 0,6 t/km2 IRSE 2002
PM10 1 t/km2 IRSE 2002 Inqu
inan
ti
SOx 0,1 t/km2 IRSE 2002
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
69
8 Il bilancio dei gas serra
Il presente capitolo, che mostra i risultati relativi al bilancio serra del circondario Val
di Chiana, è articolato in quattro paragrafi. Il primo paragrafo ripercorre brevemente
le tappe che hanno portato al protocollo di Kyoto e ne spiega gli obbiettivi, il
secondo fornisce un approfondimento scientifico relativo al fenomeno del cosiddetto
“effetto serra”, il terzo presenta la metodologia utilizzata per redigere il bilancio, il
quarto paragrafo mostra i risultati dell’applicazione ed il quinto e conclusivo è
dedicato alle conclusioni. Vengono inoltre riportate alcune schematiche tabelle che
riassumono i risultati del bilancio redatto per ognuno dei Comuni che costituiscono il
circondario.
8.1 IL PROTOCOLLO DI KYOTO
In conseguenza delle crescenti esortazioni da parte dei membri della comunità
scientifica e climatologica sui possibili effetti dannosi dell’aumento della
concentrazione dei gas serra, il World Meteorological Organization e l’United
Nations Environment Programme nel 1988 crearono l’Intergovernmental Panel on
Climate Change (IPCC) al fine di valutare le informazioni scientifiche, tecniche e
socioeconomiche disponibili nel campo dei cambiamenti climatici. Fece seguito una
serie di conferenze internazionali culminata nel 1997, quando i rappresentanti di
oltre 160 paesi si incontrarono a Kyoto. Il Protocollo di Kyoto che ne risultò stabiliva
degli obiettivi vincolanti di emissioni per i paesi sviluppati, rispetto ai loro livelli di
emissioni del 1990, e sanciva una riduzione complessiva di circa il 5 %. Gli obiettivi
individuali per i paesi andavano da una riduzione media dell’8% per i paesi
dell’Unione Europea, a un aumento del 10% per l’Islanda. I gas serra più importanti
inclusi negli obiettivi di Kyoto, sono l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il
protossido di azoto (N2O), gli idrofluorocarburi (HCFC), gli iperfluorocarburi (PFC), e
l’esafluoruro di zolfo (SF6). Per gli ultimi tre gas, le singole nazioni possono scegliere
se usare il 1995 o il 1990, come anno base a partire dal quale conseguire le riduzioni.
Gli obiettivi stabiliti devono essere raggiunti nel periodo dal 2008 al 2012, come
primo periodo di impegno. Essenzialmente, ogni paese può calcolare la media delle
emissioni su un periodo di 5 anni per stabilire la propria conformità, attenuando così
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
70
le fluttuazioni a breve termine che possono risultare da cicli economici o da
condizioni atmosferiche estreme. Ogni paese deve aver compiuto progressi
dimostrabili entro il 2005.
8.2 BACKGROUND SCIENTIFICO SUI GAS SERRA E SULLA TEMPERATURA DELLA SUPERFICIE TERRESTRE
E’ importante rendersi conto che il nostro stato di conoscenza sui gas serra, cioè la
nostra conoscenza delle reali concentrazioni in atmosfera, i loro cicli (la velocità alla
quale i differenti gas si muovono da una parte della Terra all’altra) tra atmosfera,
biosfera, e idrosfera, non è completo. Rispetto al ciclo della CO2, la più grande
incertezza è la velocità con cui le piante terrestri e gli oceani assorbono la CO2
immessa nella atmosfera a seguito della combustione dei combustibili fossili. Il ruolo
del riscaldamento indotto dalla CO2 nella troposfera (corrispondente
approssimativamente ai primi 10.000 metri dell’atmosfera) è stato studiato
maggiormente rispetto ai probabili effetti addizionali nelle parti superiori
dell’atmosfera. Le registrazioni strumentali sulla temperatura della superficie
terrestre cominciarono ad essere rilevate e studiate dagli scienziati negli anni
Ottanta al fine di produrre un singolo valore per la temperatura media annuale.
Esistono comunque delle misurazioni di temperatura, da singole stazioni
meteorologiche, che risalgono al 1700. Ma, per avere una temperatura media
annuale, deve essere disponibile un adeguato network spaziale di misurazioni della
temperatura, che resta difficile da ottenere sugli oceani e alle alte latitudini. I dati
della temperatura, a partire dal 1850, mostrano un riscaldamento della superficie
terrestre tra gli 0,65°C e gli 0,92°C ogni 100 anni.
Un’importante scoperta mostra che la maggior parte degli aumenti di temperatura
della superficie terrestre sono avvenuti in due distinti periodi, dal 1900 al 1945 ed a
partire dal 1976. Di fatto, il tasso di aumento della temperatura dal 1976 è stato di
oltre 0,15°C per decennio. Queste analisi sulle temperature mostrano che il 1998 è
stato l’anno più caldo registrato, seguito dal 2001. Inoltre l’ultimo decennio del
secolo scorso è stato il più caldo mai registrato. Una variazione della temperatura
media globale di 0,6°C, è accompagnata da considerevoli cambiamenti di
temperatura regionali e stagionali. Così le analisi recenti mostrano che su molte zone
della Terra, in particolare quelle alle latitudini temperate dell’emisfero
settentrionale (gran parte del nord America, il nord Europa, la Russia, e persino il
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
71
sudest dell’Asia), le temperature sono aumentate di 1°C per decennio, per i mesi
invernali, a partire dal 1976. Per quanto concerne la penisola italiana il cambio è
approssimativamente di 0,3°C per decennio. Le stesse analisi mostrano che per i
mesi estivi, il trend di riscaldamento sulla quasi totalità della parte occidentale del
continente euroasiatico (inclusa l’Italia) è di 1°C per decennio.
Questo riscaldamento è considerato come una conseguenza delle emissioni di gas
serra antropogenici. Le previsioni sul futuro dell’aumento della temperatura, si
basano sulla correlazione tra le misure passate, e gli sviluppi delle forzanti fisiche
operanti sul sistema climatico della Terra.
8.3 APPLICAZIONE DELLA METODOLOGIA IPCC (INTERGOVERNMENTAL PANEL ON CLIMATE CHANGE)
Per questo studio abbiamo seguito le linee guida proposte dall’Intergovernmental
Panel on Climate Change (IPCC) durante la ventesima sessione tenutasi a Città del
Messico tra l’11 ed il 13 Settembre del 1996. Le linee guida contengono le Tabelle
per calcolare il bilancio dei gas serra, divise in sei Moduli :
1. Energy (Energia),
2. Industrial Processes (Processi industriali),
3. Solvent and Other Product Use (Solventi ed altri prodotti),
4. Agriculture (Agricoltura),
5. Land-use Change and Forestry (Cambiamento d’uso del suolo e Foreste),
6. Waste (Rifiuti).
Le Tabelle presenti in ciascun Modulo sono state utilizzate per fare l’inventario
della produzione totale stimata divisa per le fonti di gas serra e per i serbatoi, che
include le emissioni di CO2 CH4, N2O, chiamati gas serra diretti, e l’assorbimento
della CO2 stessa. Gli altri gas presenti nei moduli dell’IPCC, detti gas serra indiretti,
sono NOx, CO, NMVOC (non-methane volatile organic compounds, composti volatili
organici non metanici), SO2, HFC, PFC, e SF6. Questi ultimi, a differenza dei gas serra
diretti, non verranno conteggiati nel nostro inventario poiché non è ancora chiaro il
ruolo che rivestono nelle alterazioni climatiche e, di conseguenza, non è
quantificabile il loro effetto.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
72
8.4 IL BILANCIO DEI GAS SERRA NEL CIRCONDARIO
MODULO 1: ENERGIA
Il calcolo delle emissioni della CO2 imputabili al settore energetico provengono
dalla combustione diretta di fonti fossili e, in maniera indiretta, dal consumo di
energia elettrica. L’origine dell’energia elettrica consumata nel Circondario Val di
Chiana è stata assunta, in linea con il dato dell’intera Provincia, per il 90% di tipo
geotermico e per il restante 10% di tipo termoelettrico. Secondo queste proporzioni,
conoscendo le emissioni specifiche di un impianto geotermico e i consumi di
combustibili fossili della produzione termoelettrica italiana, è stato calcolato un
valore di emissione specifico per l’elettricità consumata in Provincia di Siena.
In Tabella 8.1, sono presentate le emissioni di CO2 imputabili al consumo di energia
per usi sia elettrici che termici; per avere un termine di confronto la Tabella riporta
sia quelle specifiche del Circondario in studio che quelle dell’intera Provincia di
Siena. La Figura 8.1 riporta, attraverso un grafico a torta, le emissioni di CO2 divise
per tipologia di utilizzo energetico; i risultati sono, di nuovo, presentati sia per
l’intera Provincia che per il Circondario analizzato. Complessivamente il Circondario
Val di Chiana nell’anno 2000 ha emesso un totale di 340.380 tonnellate di CO2
imputabili al settore energetico. Le emissioni più rilevanti sono imputabili ai comuni
che si trovano nella zona orientale del distretto, quella più pianeggiante con
particolare riferimento a Montepulciano e Sinalunga.
Tabella 8.1: Consumi ed emissioni di CO2 dovuti ad usi energetici, divisi per fonte d’origine. Anno 2000, unità di misura miliardi di grammi (Gg).
Consumo Unità Fattore di emissione Emissioni Totali Emissioni Provincia di Siena
t CO2 / unità Gg CO2 Gg CO2
Energia Elettrica 225.201 MWh 0,44 98,92 461,22 Benzina 22.520 t 3,09 69,57 315,62 Gasolio 25.463 t 3,18 80,90 340,47 Olio Combustibile 108 t 3,27 0,35 1,57 GPL 5.032 t 2,97 14,94 48,76 Lubrificanti 370 t 2,92 1,08 4,79 Gas Naturale 33.156 migliaia di mc 2,25 74,63 324,06
TOTALE 340,38 1.496,50
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
73
Val di Chiana
29%
35%
36%
Elettrici Termici Trasporto
Provincia
39%
31%
30%
Elettrici Termici Trasporto
Figura 8.1: Ripartizione delle emissioni di CO2 per tipologia di utilizzo del modulo energia relative al Circondario Val di Chiana e alla Provincia di Siena.
MODULO 2: PROCESSI INDUSTRIALI
I processi industriali individuati dalle linee guida dell’IPCC includono: produzione di
cemento, produzione di malta di calce, uso di calcare e dolomite, produzione di
soda, produzione di asfalto, produzione di ammoniaca, produzione di altri metalli, e
inoltre le industrie della carta, di cibi e bevande (inclusi alcolici e pane). L’unica
emissione industriale conteggiabile nel Circondario Val di Chiana, secondo le
indicazioni IPCC, riguarda gli NMVOC imputabili alla produzione alimentare. Non
essendo quantificabile, come già in precedenza spiegato, il contributo in termini di
effetto serra di questi gas, la loro inclusione nell’inventario è puramente indicativa.
MODULO 3. USO DI SOLVENTI ED ALTRI PRODOTTI
Questo modulo tiene conto delle seguenti attività: 1. applicazione di pittura; 2.
sgrassaggio e pulizia a secco; 3. produzione di prodotti chimici, manifattura e
processo. I gas serra che le linee guida attribuiscono a queste attività sono CO2, N2O,
NMVOC.
Nessuna di queste attività risulta comunque attualmente presente in maniera
rilevante nel territorio per cui non sono state considerate le emissioni relative a
questo modulo.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
74
MODULO 4: AGRICOLTURA
In questo modulo sono contemplate le emissioni di metano dovute alla
fermentazione enterica del bestiame ed alla gestione del letame degli animali da
allevamento. La gestione del letame comporta anche una limitata emissione di N2O,
che viene anche emesso in maniera più consistente dall’uso di fertilizzanti azotati.
Conoscendo il numero e il tipo animali presenti nel Circondario (5° censimento
generale dell’agricoltura 2000) è stato possibile, seguendo le linee guida IPCC,
calcolare sia le emissioni di metano che quelle di N2O del Circondario Val di Chiana. I
valori trovati risultano pari rispettivamente a 648,79 tonnellate di CH4 e 3,16
tonnellate di N2O. L’ulteriore contributo in termini di emissione di N2O imputabile
all’uso di fertilizzanti risulta pari a 21,22 tonnellate.
MODULO 5: CAMBIAMENTO DELL’USO DI TERRENO E FORESTE
Questa è un’area di notevole interesse scientifico nonché di alta rilevanza per le
politiche nazionali perché foreste e aree verdi possono assorbire CO2 in maniera
consistente. La gestione delle foreste a livello locale ha quindi un effetto diretto
sulla quantità di CO2 immagazzinata ed incide sul bilancio serra finale. Gli elementi
richiesti dalle indicazioni IPCC comprendono: 1. Variazioni nelle foreste e nella
riserva di biomassa legnosa; 2. Conversione di foresta a prateria; 3. Incendi delle
aree forestali; 4. Abbandono di terre coltivate (cioè terre in precedenza agricole
nelle quali viene permessa la ricrescita della vegetazione naturale); 5. % di carbonio
del suolo.
Un corretta gestione politica dovrebbe portare ad una conservazione o,
possibilmente, ad un aumento della biomassa legnosa presente nel territorio, (sia la
biomassa delle foreste protette, delle coltivazioni legnose agrarie, del legname
commerciale, e delle aree urbane, sia la biomassa immagazzinata nel suolo). I
terreni descritti sopra, possono fungere da serbatoio di CO2 (net sink). Il calcolo
relativo all’immagazzinamento dell’anidride carbonica da parte dei boschi situati nel
Circondario Val di Chiana mostra un assorbimento approssimativo pari a circa 119.000
tonnellate di CO2, nell’anno 2000. L’assorbimento per unità di area risulta essere, un
po’ più basso rispetto alla media provinciale, a causa della vocazione agricola del
territorio che comporta una minore presenza di aree boschive. I comuni sulla fascia
collinare, quali Trequanda e Cetona, risultano però avere alti livelli di assorbimento.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
75
MODULO 6: RIFIUTI
La decomposizione anaerobica da parte di batteri metanogenici della frazione
organica dei rifiuti solidi comporta il rilascio di CH4 nell’atmosfera. Si stima che
questa fonte rappresenti dal 5 al 20% circa delle emissioni antropogeniche globali di
CH4. Di primario interesse sono le emissioni di metano da: 1. Siti di smaltimento di
rifiuti solidi; 2. Trattamento di acque e fanghi di scarico da usi civili e commerciali;
3. Trattamento di acque di scarico industriali. In questo lavoro sono state stimate le
emissioni di CH4 imputabili agli RSU ed alle acque reflue urbane mentre non è stato
possibile, causa mancanza di dati, stimare le emissioni imputabili al trattamento
delle acque industriali. Nel 1999 nel Circondario Val di Chiana è stata generata una
quantità pari a 992 tonnellate di CH4 da rifiuti solidi urbani e una quantità pari a 253
tonnellate di CH4 dal trattamento delle acque reflue. Il dato risulta leggermente
inferiore alla produzione media di metano da rifiuti della Provincia.
8.5 CONCLUSIONI
La Tabella 8.2 riporta i risultati complessivi relativi alle emissioni imputabili al
Circondario Val di Chiana. La seconda colonna riporta di dati specifici per ogni
tipologia di gas serra, mentre la terza colonna mostra le stesse emissioni espresse
sotto forma di CO2 equivalente. La conversione avviene, in base alla misura
dell’effetto della forzante radiativa di ogni gas serra, tramite un indice semplificato,
chiamato “Global Warming Potential” (GWP) o Potenziale climalterante, specifico
per ogni gas preso in considerazione. Il GWP di un gas riflette l’effetto della forzante
radiativa per uno specifico periodo di tempo con inizio dal momento in cui è emesso.
Esso è espresso come il rapporto tra l’effetto della forzante radiativa del gas in
questione rispetto a quello associato alla stessa massa di CO2. Convenzionalmente
alla CO2 è assegnato un valore di riferimento per il GWP pari a 1. Il GWP del metano
è invece pari a 23 ovvero il metano ha un potenziale climalterante 23 volte superiore
alla CO2. Per i già citati gas definiti gas serra indiretti quali CO, NOx, NMVOC, e SO2,
non esistono valori di GWP, in quanto non c’è accordo sui metodi per stimare il
contributo che questi gas hanno sulla forzante radiativa. Per questo motivo, già
accennato in precedenza, abbiamo scelto di non includerli nell’inventario compiuto.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
76
La Tabella 8.2 include oltre ai valori delle emissioni serra del Circondario anche
quelli relativi all’intera Provincia di Siena direttamente espressi in unità di CO2
equivalente attraverso il GWP. I risultati mostrano che il bilancio netto dei gas serra
per il Circondario Val di Chiana è di circa 271.920 tonnellate di CO2 equivalente.
L’istogramma riportato in Figura 8.2 mostra in maniera esplicita i livelli di emissione
ed assorbimento del Circondario (prime barre due dell’istogramma) ed il valore di
emissione netta (la terza barra dell’istogramma).
Le emissioni sono, per la maggior parte, imputabili al comparto energetico come
mostra la torta in Figura 8.3 che riporta le emissioni dei vari gas climalteranti,
espresse in termini di CO2 equivalente, divise per fonte di emissione. Le altre fonti di
emissione di gas climalteranti hanno invece una incidenza ridotta.
Tabella 8.2: Bilancio dei gas serra del Circondario di Val di Chiana e emissioni pro-capite del Circondario e della Provincia.
Val di Chiana CO2 pro-capite Emissione ed assorbimento di gas serra Gg Gg di CO2 eq t/ab
Circondario Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 340,38 340,38
CH4 emesso da allevamenti 0,65 14,92
CH4 emesso da RSU 1,25 28,65
N2O emesso da agricoltura 0,02 7,22
CO2 assorbita dalle aree boschive 119,24 119,24
TOTALE 271,92 4,60 2,84
Il dato delle emissioni pro-capite riportato nella Tabella 8.2 risulta più alto della
media provinciale. Questo dato è spiegabile valutando gli alti consumi energetici che
ha il Circondario, in virtù anche della vocazione industriale dell’area. Le aree
boschive presenti sul territorio permettono comunque di assorbire un 30% della CO2
(vedi Figura 8.2) complessivamente emessa; ciò contribuisce in maniera
determinante ad abbassare il valore di emissione pro-capite nel Circondario Val di
Chiana.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
77
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
Emissione Assorbimento Netto
Figura 8.2: Emissione ed assorbimento del Circondario Val di Chiana (espressi in termini di CO2 eq.).
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 8.3: Emissioni di gas serra divise per fonte di emissione del Circondario Val di Chiana.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
78
Comune di Cetona
0
2
4
6
8
10
12
14
16
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune fa registrare un basso livello di emissioni serra.
45%
32%
23%
Elettrici Termici Trasporto
9,3%
83,7%
2,9%
4,0%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 11,35
CH4 emesso da allevamenti 0,40
CH4 emesso da RSU 0,55
N2O emesso da agricoltura 1,26
CO2 assorbita dalle aree boschive 12,83
TOTALE 0,72 0,25 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
79
Comune di Chianciano Terme
0
10
20
30
40
50
60
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune contribuisce in maniera accentuata alle di emissioni serra del territorio.
39%
28%
33%
Elettrici Termici Trasporto
10,9%
88,1%
0,4%0,6%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 43,59
CH4 emesso da allevamenti 0,19
CH4 emesso da RSU 0,28
N2O emesso da agricoltura 5,40
CO2 assorbita dalle aree boschive 4,39
TOTALE 45,08 6,26 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
80
Comune di Chiusi
0
10
20
30
40
50
60
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune da un contributo forte all’emissione dei gas serra.
38%
35%
27%
Elettrici Termici Trasporto
7,0%
90,2%
2,1%0,7%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 48,97
CH4 emesso da allevamenti 1,11
CH4 emesso da RSU 0,39
N2O emesso da agricoltura 3,80
CO2 assorbita dalle aree boschive 4,06
TOTALE 50,21 5,76 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
81
Comune di Montepulciano
010
20
3040
506070
80
90100
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune produce una emissione netta di CO2 equivalente molto elevata.
40%
32%
28%
Elettrici Termici Trasporto
6,5%
84,7%
6,2%
2,5%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 73,32
CH4 emesso da allevamenti 5,37
CH4 emesso da RSU 2,20
N2O emesso da agricoltura 5,66
CO2 assorbita dalle aree boschive 13,14
TOTALE 73,41 5,64 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
82
Comune di S. Casciano dei Bagni
-10
-5
0
5
10
15
20
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune da un contributo rilevante all’assorbimento delle emissioni di gas serra del territorio.
45%
26%
29%
Elettrici Termici Trasporto
6,0%
69,2%
17,3%
7,5%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 10,19
CH4 emesso da allevamenti 2,55
CH4 emesso da RSU 1,10
N2O emesso da agricoltura 0,89
CO2 assorbita dalle aree boschive 18,71
TOTALE -3,97 -2,19 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
83
Comune di Sarteano
0
5
10
15
20
25
30
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’aumento di effetto serra in maniera però estremamente ridotta.
35%
31%
34%
Elettrici Termici Trasporto
7,9%
85,9%
3,7%
2,5%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 23,18
CH4 emesso da allevamenti 1,01
CH4 emesso da RSU 0,66
N2O emesso da agricoltura 2,14
CO2 assorbita dalle aree boschive 26,16
TOTALE 0,84 0,19 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
84
Comune di Sinalunga
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta emettere molta più CO2 equivalente di quella che il territorio è in grado di assorbire.
31%
42%
27%
Elettrici Termici Trasporto
6,9%
90,6%
1,5%1,0%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 75,08
CH4 emesso da allevamenti 1,28
CH4 emesso da RSU 0,82
N2O emesso da agricoltura 5,69
CO2 assorbita dalle aree boschive 15,25
TOTALE 67,62 6,21 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
85
Comune di Torrita di Siena
0
10
20
30
40
50
60
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’aumento di effetto serra in maniera sensibile.
32%
37%
31%
Elettrici Termici Trasporto
6,7%
88,7%
3,2%
1,4%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 42,53
CH4 emesso da allevamenti 1,56
CH4 emesso da RSU 0,68
N2O emesso da agricoltura 3,20
CO2 assorbita dalle aree boschive 6,80
TOTALE 41,17 6,30 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
86
Comune di Trequanda
-5
0
5
10
15
20
Emissione Assorbimento Netto
Figura 1a: L’istogramma mostra l’anidride carbonica assorbita ed emessa all’interno del territorio comunale in questione. La differenza di questi due valori indica il contributo che il Comune da in termini di bilancio serra. In questo caso il Comune risulta contribuire all’assorbimento dei gas climalteranti emessi in provincia.
26%
39%
35%
Elettrici Termici Trasporto
4,0%
82,5%
9,9%
3,6%
Energia Allevamenti Agricoltura Rifiuti
Figura 2a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per tipologia di utilizzo energetico.
Figura 3a: Ripartizione delle emissioni di CO2 del Comune per fonte di emissione.
Emissione ed assorbimento di gas serra (Gg CO2 eq) Comune CO2 pro-capite (t/ab)
Comune Provincia
CO2 emessa dal comparto energetico 12,17
CH4 emesso da allevamenti 1,46
CH4 emesso da RSU 0,53
N2O emesso da agricoltura 0,60
CO2 assorbita dalle aree boschive 17,91
TOTALE -3,16 -1,49 2,84
Tabella 1a: Bilancio dei gas serra del Comune ed emissioni pro-capite comunali e provinciali.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
87
9 L’analisi emergetica
L’analisi emergetica è un tipo di analisi termodinamica, basata sui concetti di solar
emergy e solar transformity, introdotta negli anni ’80 dal prof. H.T. Odum della
Università della Florida (USA), per analizzare il grado di organizzazione e la
complessità dei sistemi viventi.
9.1 CONCETTI E DEFINIZIONI
Tale approccio consiste nel considerare i differenti input che alimentano un certo
sistema, su di una base energetica comune: l’energia solare. La scelta di tale
riferimento non è casuale, infatti l’energia solare è l’energia base che muove tutti i
processi che si verificano nella biosfera. L’emergia misura, quindi la convergenza
globale di energia solare necessaria per ottenere un dato prodotto, ovvero per
rigenerare tale prodotto una volta consumato, o per sostenere un certo sistema.
Per definizione l’emergia solare, o emergia semplicemente detta, è la quantità di
energia solare equivalente necessaria, direttamente o indirettamente, per ottenere
un prodotto o un flusso di energia in un dato processo. La sua unità di misura è il
solar emergy joule (sej).
Parallelamente all’emergia, viene definita da Odum la solar transformity (o
transformity), come l’emergia necessaria per ottenere una unità energetica di un
certo prodotto. Operativamente la transformity può essere vista come un
coefficiente che converte in energia solare equivalente ogni input al sistema,
espresso nella sua unità di misura. La transformity si misura in sej/J, anche se
talvolta, per certi tipi di prodotto o di flusso più facilmente quantificabili in unità di
massa, si può usare un’emergia “specifica” espressa in sej/g.
L’analisi emergetica è un metodo di contabilità ambientale che cerca di valutare sia
i prodotti e i servizi ambientali che quelli economici in una stessa unità di misura.
Questo approccio si differenzia dalle analisi energetiche o economiche tradizionali
per le quali di solito si trascurano gli input che non possono essere valutati su una
base monetaria o energetica. La Figura 9.1 riassume la differenza tra l’analisi
economica classica e l’analisi emergetica, e mette in evidenza come quest’ultima
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
88
riesca a tenere conto di un numero di fattori, compresi quelli naturali che sono
difficilmente contabilizzabili.
Figura 9.1: Modello di confronto fra l’approccio emergetico e quello economico classico. Un’analisi termodinamica basata sulla funzione emergy è in grado di fornire delle risposte concrete molto più delle analisi tradizionali, sia energetiche che economiche, in quanto cerca di considerare sia le componenti ambientali di un sistema (cioè il capitale naturale), che quelle puramente economiche.
La peculiarità dei modelli emergetici è quella di essere ambiente-centrici, cioè di
considerare l’ambiente come attore protagonista e forza motrice di ogni attività.
Questi modelli si contrappongono a quelli economici, in cui il mercato è l’unico
criterio guida che sta alla base delle decisioni di politica economica. In tale contesto
i bisogni della società o le preoccupazioni ambientali vengono spesso trascurati, in
quanto generalmente sono al di fuori del sistema delle preferenze umane individuali
e vengono considerate delle esternalità. Nei nostri modelli emergetici i ruoli sono
invece invertiti in quanto l’esternalità è rappresentata a questo punto dal mercato.
L’analisi svolta prevede una successione di stadi, dalla costruzione del modello
energetico all’elaborazione ed interpretazione dei risultati, secondo il dettaglio
riportato nel Box 1.
L'analisi emergetica
valuta questi flussi
Risorse
Ambientali Ecosistema
Naturale
Sistema
Economico
Mercato
€
€
Beni e
Servizi
L'analisi economica
valuta questi flussi
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
89
BOX 1: ANALISI EMERGETICA DI UN SISTEMA TERRITORIALE
Generalmente un'indagine emergetica realizzata su di un sistema territoriale più o meno circoscritto, può essere schematizzata nei seguenti punti: 1. INDIVIDUAZIONE E COMPRENSIONE DEL SISTEMAPrima di tutto è necessario capire le dimensioni dell'oggetto in esame, avere quindi indicazioni sull'estensione territoriale, l'ubicazione, le caratteristiche chimiche, fisiche e geomorfologiche e l'organizzazione dei vari settori (agricolo, manifatturiero, commerciale). Qualora si renda necessario può essere realizzata per uno o più sottosistemi un'indagine più capillare (analisi a maglie strette). Tutte le informazioni estratte vengono sfruttate per "modellizzare" il sistema, ovvero per sintetizzarlo in un particolare diagramma attraverso il linguaggio dei simboli introdotti da H.T. Odum. 2. ACQUISIZIONE DEI DATISi passa alla quantificazione di tutti quei flussi di energia e materia individuati come facenti parte del sistema, ovvero alla ricerca capillare di tutti i dati statistici. Questo step riveste il ruolo più importante: quanto più i dati sono attendibili e precisi, tanto più il sistema risulta ben definito e le conclusioni tratte aderenti alla realtà. La precisione di uno specifico dato ha senso anche in virtù della rilevanza che tale informazione acquista nel contesto globale. Ciascun dato deve subire poi un processo di elaborazione per essere reso omogeneo e conforme all'analisi.3. ANALISI VERA E PROPRIAL'analisi vera e propria ha come obiettivo la stesura di una o più tabelle dalla cui sinergia si riesce ad estrarre un primo profilo del sistema, in quanto vengono riportati tutti i flussi che lo alimentano ripartiti secondo appropriati criteri. Quello che si cerca di fare può essere letto anche alla stregua di un check-up dello stato di salute ambientale di un sistema territoriale. In particolare, come sarà messo in evidenza nello step successivo si cerca di quantificare l'impatto antropogenico sul territorio e quindi di associare indici quantitativi al concetto di sviluppo sostenibile. 4. INDICI EMERGETICI E MAPPE DI SOSTENIBILITÀL'obiettivo ultimo di questa indagine metodologica è quello di condensare in indici sintetici ed esaustivi tutte le informazioni emerse al punto di cui sopra. Si arriva così alla definizione degli indicatori emergetici, che sempre più si configurano come strumenti idonei ai policy maker per programmare una corretta politica di gestione ambientale. Le mappe che ne derivano costituiscono l'appropriato supporto visivo alla complessità dell'indagine fornendo informazioni immediate in materia di sostenibilità ambientale.
Per una descrizione più dettagliata sulla teoria dell’emergia si rimanda alla
relazione preliminare del 28 settembre 2001 sull’analisi emergetica della Provincia di
Siena, nonché al manuale sugli indicatori di sostenibilità edito da ARCA onlus.
9.2 L’ANALISI DEL CIRCONDARIO DELLA VAL DI CHIANA
L’analisi emergetica del Circondario consiste in una contabilizzazione, in unità di
emergia, di tutte le risorse locali ed importate che in un anno solare vengono
sfruttate nel territorio. Tale analisi non è stata svolta sul Circondario come sistema
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
90
isolato ma per verificare come si pone ogni singolo sistema territoriale all’interno del
contesto provinciale.
Convenzionalmente come anno di riferimento abbiamo scelto il 1999 in quanto è
l’anno più recente per cui si hanno a disposizione il maggior numero di informazioni.
Laddove non è stato possibile avere il dato puntuale sono state operate delle stime.
Il sistema oggetto di studio è stato innanzitutto rappresentato con un modello
concettuale, in cui sono descritti in maniera semplificata tutti i flussi di materia ed
energia essenziali al sistema.
Il modello del sistema territoriale proposto per la Provincia di Siena è
rappresentativo anche del Circondario oggetto dell’analisi. Il diagramma, mostrato in
Figura 9.2, segue il linguaggio degli “energy system diagrams” proposto da H.T.
Odum.
Nel modello concettuale il grande contenitore a forma di rettangolo rappresenta il
confine fisico del sistema, al cui interno sono state individuate le numerose
interrelazioni tra le componenti interne e l’esterno. Nel sistema sono stati individuati
quattro macrosettori (l’agricoltura, l’allevamento, le attività estrattive e il
manifatturiero), che fungono da produttori primari e secondari e determinano le
varie attività instaurate nel tessuto produttivo della zona.
L’esagono denominato “città e popolazione” individua i flussi che alimentano la
parte urbanizzata del territorio e riveste il ruolo di principale consumatore del
sistema.
Le risorse che convergono a sostentamento del sistema sono di due tipi, a seconda
che la loro origine sia endogena o esogena. Le locali rinnovabili (fonti di energia
come sole, vento, pioggia, etc.) costituiscono, insieme al mercato, le forzanti del
sistema e ad esse viene associato come simbolo un cerchio, posto sul lato sinistro,
che presenta una freccia ricurva verso l’esterno del sistema, per considerare che solo
una parte di queste risorse viene sfruttata dal sistema mentre la maggior parte viene
dispersa. I flussi di calore geotermico non sono preponderanti nel circondario della
Val di Chiana.
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Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
92
Alle risorse locali non rinnovabili poste all’interno del grande rettangolo è associato
il simbolo di storage. Esse rappresentano la quantità di energia e materia
immagazzinata all’interno del sistema (ad es., il suolo fertile, l’acqua derivante da
bacini e da laghi, i rifiuti, ecc.). Un elemento rilevante in questo ambito è lo storage
delle risorse minerarie, in particolare quelle che alimentano l’industria estrattiva
della zona. Le risorse che provengono dall’esterno (esogene), e in particolare dal
sistema economico, sono in generale quei beni, materiali, informazioni, fonti di
energia, lavoro umano, e qualsiasi altro tipo di servizio che sono necessari per
sostenere il sistema.
Ciascun flusso di energia e materia è definito da una freccia e le frecce verso il
basso, che convergono all’heat sink, indicano che ad ogni trasformazione parte
dell’energia viene degradata sotto forma di calore, in accordo con i principi della
termodinamica. Le frecce tratteggiate rappresentano flussi di denaro che
caratterizzano il sistema economico.
Con il simbolo di rombo sono descritte le relazioni in termini di merci e di denaro
tra il sistema e l’esterno, ovvero il mercato, i beni e i servizi. Tutti i settori che
compongono il sistema hanno infatti come controparte, dal punto di vista economico,
il mercato che viene inteso come un’entità esterna. La presenza del mercato funge
da interfaccia tra il sistema dei flussi energetici e la quantificazione economica che
all’interno è rappresentata dallo storage del Prodotto Interno Lordo (PIL), sul quale
incide anche il turismo. Infine l’amministrazione pubblica, rappresentata da un
rettangolo, si pone come regolatore dei rapporti fra la popolazione e i flussi che
alimentano il sistema.
I dati statistici relativi al Circondario della Val di Chiana sono stati raggruppati in
tre Tabelle denominate A, B e C.
La Tabella A contabilizza le risorse rinnovabili e non rinnovabili che alimentano il
sistema. Le risorse ambientali valutate sono state: l’energia solare, la pioggia, il
vento, il calore geotermico, l’erosione del suolo, l’acqua e i materiali da attività
estrattive. Per il dettaglio dei valori relativi a queste voci si rimanda alla parte I del
presente Report. Monitorare le risorse naturali locali è utile al fine di evitare un uso
indiscriminato delle stesse, soprattutto per quelle voci, come le risorse idriche e i
materiali da cava, classificate come non rinnovabili in considerazione del loro tempo
di rigenerazione. In questa Tabella vengono inoltre contabilizzate tutte le risorse
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
93
energetiche necessarie a far fronte alle esigenze del sistema, ripartite in energia
elettrica (divisa in due voci: importata dall’esterno e prodotta in Provincia di Siena
da fonti geotermiche) e consumi di prodotti petroliferi e gas naturale. Per il
Circondario della Val di Chiana abbiamo attribuito una quantità di energia elettrica
prodotta pari al 90% della domanda, pur non essendoci delle significative produzioni
locali. Questa assunzione è dovuta al fatto che, in media, ogni Comune trae
vantaggio dal fatto che nella zona dell’Amiata e di Radicondoli siano presenti alcuni
impianti geotermoelettrici, per cui il 90% della domanda di energia elettrica
comunale è sostenuto, se pur indirettamente, da tali fonti di energia rinnovabile. Del
resto, dal momento che le politiche di gestione delle fonti energetiche sono svolte su
scala provinciale, non abbiamo ritenuto opportuno attribuire le produzione di energia
elettrica soltanto su scala comunale, senza considerare il fatto che l’energia
elettrica una volta immessa in rete, non risponde ai bisogni di un singolo comune, ma
a quelli dell’intera Provincia. Ciò non significa che non debbano essere intraprese,
anche a livello comunale, iniziative tese a implementare produzioni di energia
elettrica da fonti rinnovabili.
La Tabella B riguarda invece la contabilizzazione di tutti i beni importati tramite il
commercio con l’esterno del sistema (cioè con le altre province italiane e con
l’estero). Questa tabella è strutturata, similmente al modello concettuale, in quattro
macrosettori (l’agricoltura, l’allevamento, l’attività estrattiva e il manifatturiero).
Per ognuno dei macrosettori sono state individuate le seguenti voci, che
corrispondono alla somma di differenti gruppi merceologici, secondo la
classificazione ISTAT (ATECO 2):
AGRICOLTURA
1 Cereali voci ISTAT (1-5) 2 Legumi voci ISTAT (6-7) 3 Frutta voci ISTAT (8-11) 4 Vegetali filamentosi voci ISTAT (12-13) 5 Semi voci ISTAT (14-15) 6 Spezie e tabacco voci ISTAT (16-19) 7 Piante e fiori voci ISTAT (20-21)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
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ALLEVAMENTO
8 Allevamenti zootecnici voci ISTAT (22-31) 9 Silvicoltura voci ISTAT (32-41) 10 Pesca e caccia voci ISTAT (42-45) ATTIVITÀ ESTRATTIVA
11 Minerali metalliferi voci ISTAT (46-51) 12 Minerali non metalliferi voci ISTAT (52-57)
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
13 Industria alimentare voci ISTAT (58-93) 14 Industria del tabacco voci ISTAT (94) 15 Industria delle pelli e del cuoio voci ISTAT (95-98) 16 Industrie tessili voci ISTAT (99-125) 17 Industria vestiario e arredamento voci ISTAT (126-140) 18 Industria legno e sughero voci ISTAT (141-147) 19 Industria della carta voci ISTAT (148-150) 20 Industria grafica voci ISTAT (151-152) 21 Industria metallurgica voci ISTAT (153-168) 22 Industria meccanica voci ISTAT (169-198) 23 Industria dei minerali voci ISTAT (199-204) 24 Industria chimica voci ISTAT (205-229) 25 Industria della gomma voci ISTAT (230-231) 26 Industrie manifatturiere varie voci ISTAT (232-236)
Ad ognuna delle 26 voci sopraccitate è stato attribuito un valore pari al peso (in g) o
al contenuto energetico (in joule) del bene importato all’interno della Provincia,
moltiplicato per un “fattore di ripartizione” specifico per ogni voce. I fattori di
ripartizione di ogni voce sono stati stabiliti a seconda dei casi e sono una stima del
contributo di ogni Comune della Provincia di Siena rispetto al totale provinciale di
importazione della specifica voce considerata. In Tabella 9.1 sono riportati i fattori
di ripartizione specifici per ogni voce.
I dati relativi all’importazione dei 236 gruppi merceologici all’interno della
Provincia sono ripresi dal report dell’analisi emergetica della Provincia di Siena. I
dati sono elaborati a partire dai valori forniti dalla Camera di Commercio Industria e
Artigianato di Siena e sono riferiti all’anno 1999. Per i dettagli sull’elaborazione si
rimanda al report relativo alla Provincia di Siena.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
95
La Tabella C riguarda invece le risorse esportate dal Circondario verso l’estero e
verso le altre province italiane. La Tabella è strutturata in modo conforme alla
Tabella B. I valori riportati per le esportazioni sono stati calcolati in modo analogo a
quello appena descritto per le importazioni. Cambiano soltanto i fattori di
ripartizione specifici per ogni voce.
Tabella 9.1: Fattori di ripartizione per le importazioni.
VOCE ISTAT DESCRIZIONE 1 Cereali N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 2 Legumi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 3 Frutta N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 4 Vegetali filamentosi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 5 Semi N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 6 Spezie e tabacco N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 7 Piante e fiori N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 8 Allevamenti zootecnici Peso bovini + suini Comune / Peso bovini + suini Provincia 9 Silvicoltura N. addetti A02 Comune / N. addetti A02 Provincia 10 Pesca e caccia N. abitanti Comune / N. abitanti Provincia 11 Minerali metalliferi N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia 12 Minerali non metalliferi N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 13 Ind. alimentare N. addetti DA15 Comune / N. addetti DA15 Provincia 14 Ind. del tabacco N. addetti DA16 Comune / N. addetti DA16 Provincia 15 Ind. delle pelli e del cuoio N. addetti DC19 Comune / N. addetti DC19 Provincia 16 Ind. tessili N. addetti DB17 Comune / N. addetti DB17 Provincia 17 Ind. vestiario e arredamento N. addetti DB18 Comune / N. addetti DB18 Provincia 18 Ind. legno e sughero N. addetti DD20,DN36.1 Comune / N. addetti DD20,DN36.1 Provincia 19 Ind. della carta N. addetti DE21 Comune / N. addetti DE21 Provincia 20 Ind. grafica N. addetti DE22 Comune / N. addetti DE22 Provincia 21 Ind. metallurgica N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia
22 Ind. meccanica N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Comune / N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Provincia
23 Ind. dei minerali N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 24 Ind. chimica N. addetti DG24,DF23 Comune / N. addetti DG24,DF23 Provincia 25 Ind. della gomma N. addetti DH25 Comune / N. addetti DH25 Provincia
26 Ind. manifatturiere varie N. addetti DN36 tranne DN36.1 Comune / N. addetti DN36 tranne DN36.1 Provincia
* Dato nullo in quanto non esiste l’import provinciale per questa voce.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
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Tabella 9.2: Fattori di ripartizione per le esportazioni.
VOCE ISTAT DESCRIZIONE 1 Cereali Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 2 Legumi Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 3 Frutta Superficie a frutteti Comune / Superficie a frutteti Provincia 4 Vegetali filamentosi Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 5 Semi 6 Spezie e tabacco Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia 7 Piante e fiori Superficie a seminativi Comune / Superficie a seminativi Provincia
8 Allevamenti zootecnici Num. az. zootecniche Comune / Num. az. zootecniche Comune Provincia
9 Silvicoltura N. addetti A02 Comune / N. addetti A02 Provincia 10 Pesca e caccia 11 Minerali metalliferi 12 Minerali non metalliferi N. addetti CB14 Comune / N. addetti CB14 Provincia 13 Ind. alimentare Superficie a vite Comune / Superficie a vite Provincia 14 Ind. del tabacco 15 Ind. delle pelli e del cuoio N. addetti DC19 Comune / N. addetti DC19 Provincia 16 Ind. tessili N. addetti DB17 Comune / N. addetti DB17 Provincia 17 Ind. vestiario e arredamento N. addetti DB18 Comune / N. addetti DB18 Provincia 18 Ind. legno e sughero N. addetti DD20,DN36.1 Comune / N. addetti DD20,DN36.1 Provincia 19 Ind. della carta N. addetti DE21 Comune / N. addetti DE21 Provincia 20 Ind. grafica N. addetti DE22 Comune / N. addetti DE22 Provincia 21 Ind. metallurgica N. addetti DJ27 Comune / N. addetti DJ27 Provincia
22 Ind. meccanica N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Comune / N. addetti DJ28,DK29,DL30,DL31,DL32,DL33,DM34,DM35 Provincia
23 Ind. dei minerali N. addetti DI26 Comune / N. addetti DI26 Provincia 24 Ind. chimica N. addetti DG24,DF23 Comune / N. addetti DG24,DF23 Provincia 25 Ind. della gomma N. addetti DH25 Comune / N. addetti DH25 Provincia
26 Ind. manifatturiere varie N. addetti DN36 tranne DN36.1 Comune / N. addetti DN36 tranne DN36.1 Provincia
* Dato nullo in quanto non esiste l’export provinciale per questa voce.
In Tabella 9.2 è mostrato il dettaglio dei fattori di ripartizione per la stima delle
esportazioni comunali rispetto al valore provinciale. Anche in questo caso il valore
provinciale è stato ripreso dal Report dell’analisi emergetica della Provincia di Siena,
ricavate dallo stesso documento ISTAT sopraccitato ed è analoga alla precedente.
Per avere una chiave di lettura delle Tabelle A, B e C è opportuno fare riferimento
al Box 2.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
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BOX 2. COME SI LEGGONO LE TABELLE
La compilazione di una tabella, necessaria alla valutazione emergetica di un comprensorio territoriale, di un processo, di un deposito di risorse, etc., richiede una procedura di calcolo che ha fatto uso di uno spread sheet per computer (es. Excel). Una tabella ha lo scopo di evidenziare l’apporto di emergia che deriva da ogni risorsa necessaria all’alimentazione e alla sopravvivenza del sistema (Tabelle A e B), nonché da ogni risorsa prodotta ed esportata dal sistema, che rappresenta quindi l’output del sistema stesso (Tabella C). Ogni tabella consta di sei colonne che forniscono informazioni diverse sulle risorse: 1.denominazione; 2.quantità utilizzata o prodotta nell’arco dell’anno di riferimento; 3.unità di misura con la quale si evidenzia il contenuto energetico, il peso o il valore economico (a seconda del dato a disposizione); 4.transformity o emergia specifica per unità espressa, a seconda della risorsa, in sej/J, sej/g o sej/€; 5.l’emergia di ogni risorsa, calcolata moltiplicando orizzontalmente la quantità utilizzata (3a colonna) per la corrispondente Transformity (4a colonna).
Sommando verticalmente i valori dell’ultima colonna, si può misurare l’apporto emergetico di ogni gruppo di risorse e produrre, quindi, i primi bilanci. Ad esempio, assemblando i risultati finali in termini emergetici delle Tabelle A e B (risorse locali e importate), si giunge ad avere il computo totale dell’emergia necessaria a supportare il sistema oggetto di studio, del quale il totale della Tabella C (esportazioni) rappresenta l’output.
Di seguito vengono proposte le tre Tabelle relative all’analisi completa del
Circondario della Val di Chiana.
Nella Tabella A sono state individuate tre tipologie di risorse: R (risorse locali
rinnovabili), N (risorse locali non rinnovabili) e F1 (risorse energetiche importate);
mentre tutte le voci delle Tabelle B e C sono state associate rispettivamente alle
tipologie F2 (beni importati dall’esterno) ed E (beni esportati).
In Tabella A è riportato il valore emergetico complessivo dei materiali da estrazioni,
mentre i quantitativi non sono stati esplicitati per la legge sulla privacy.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
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Tabella A: Valutazione dell’emergia delle risorse locali e delle fonti energetiche.
(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).
Solar Rif. EmergiaInput Quantità Unità Transformity per Solare
annua di mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)
1 Energia solare 2,75E+18 J 1,00E+00 11 2,75E+182 Pioggia 5,62E+14 g 1,45E+05 11 8,14E+193 Vento 1,46E+15 J 2,47E+03 11 3,61E+184 Calore geotermico 1,71E+15 J 1,20E+04 11 2,05E+19
5 Erosione del suolo 2,41E+14 J 7,40E+04 11 1,78E+196 Acqua 4,42E+12 g 1,95E+06 16 8,61E+187 Materiali da estrazione 1,36E+21
Mater. Industr., argille e leganti 2,02E+11 g 1,68E+09 11 3,39E+20Mater. Inerti per l'ind. delle costruzioni 5,77E+11 g 1,68E+09 11 9,70E+20
Materiali ornamentali 2,08E+10 g 2,44E+09 11 5,08E+19Materiali per rilevati e riemp. 0,00E+00 g 1,68E+09 11 0,00E+00
8 Elettricità prodotta in Provincia 6,64E+14 J 8,66E+04 11 5,75E+199 Elettricità importata 7,19E+13 J 2,05E+05 11 1,47E+19
10 Gasolio e Benzina 2,11E+15 J 1,11E+05 18 2,34E+2011 Olio Combustibile Lubrificanti e GPL 2,42E+14 J 9,12E+04 18 2,21E+1912 Gas naturale 1,26E+15 J 8,11E+04 18 1,02E+20
FONTI DI ENERGIA LOCALE RINNOVABILE - RTotale (somma delle voci 2, 4 e 75% di 8) 1,45E+20
FONTI DI ENERGIA LOCALE NON RINNOVABILE - NTotale (somma delle voci 5,6 e 7) 1,39E+21
RISERVE DI ENERGIA UTILIZZATE - F1Totale (somma delle voci 9, 10, 11, 12 e 25% di 8) 3,88E+20
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
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Tabella B: Valutazione dell’emergia delle importazioni.
(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).
Unità Solar Rif. Emergia
Input Quantità di Transformity per Solare
(unità/anno) mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)
AGRICOLTURA
1 Cereali 5,42E+13 J 1,59E+05 6 8,62E+18
2 Legumi 8,33E+11 J 8,27E+04 8 6,89E+16
3 Frutta 2,66E+10 J 2,87E+05 6 7,63E+15
4 Vegetali filamentosi 0,00E+00 J 1,90E+06 3 0,00E+00
5 Semi 3,66E+11 J 7,91E+05 6 2,90E+17
6 Spezie e tabacco 2,18E+12 J 2,00E+05 3 4,36E+17
7 Piante e fiori 6,70E+08 g 2,82E+09 13 1,89E+18
1,13E+19
ALLEVAMENTO, CACCIA E PESCA
8 Allevamenti zootecnici 1,38E+12 J 3,17E+06 7 4,37E+18
9 Silvicoltura 6,62E+09 g 1,00E+08 3 6,62E+17
10 Pesca e caccia 3,82E+08 g 1,35E+08 12 5,16E+16
5,08E+18
INDUSTRIA ESTRATTIVA
11 Minerali metalliferi 1,14E+06 g 3,46E+09 7 3,94E+15
12 Minerali non metalliferi 9,63E+08 g 1,68E+09 11 1,62E+18
1,62E+18
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
13 Industria alimentare 4,51E+13 J 3,17E+06 7 1,43E+20
14 Industria del tabacco 0,00E+00 J 1,05E+05 7 0,00E+00
15 Industria delle pelli e del cuoio 3,92E+11 J 8,60E+06 2 3,37E+18
16 Industrie tessili 4,25E+12 J 3,80E+06 3 1,62E+19
17 Industria vestiario e arredamento 1,02E+13 J 3,80E+06 3 3,88E+19
18 Industria legno e sughero 3,32E+14 J 3,49E+04 4 1,16E+19
19 Industria della carta 3,02E+13 J 2,15E+05 3 6,49E+18
20 Industria grafica 3,72E+11 J 2,15E+05 3 7,99E+16
21 Industria metallurgica 2,07E+08 g 6,70E+09 3 1,39E+18
22 Industria meccanica 3,67E+09 g 1,25E+10 1 4,59E+19
23 Industria dei minerali 4,82E+09 g 1,84E+09 15 8,88E+18
24 Industria chimica 2,93E+09 g 3,80E+08 10 1,11E+18
25 Industria della gomma 4,13E+08 g 4,30E+09 3 1,77E+18
26 Industrie manifatturiere varie 5,85E+08 g 3,46E+09 7 2,02E+18
2,81E+20
EMERGIA IMPORTATA - F2 2,99E+20 2,99E+20
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
100
Tabella C: Valutazione dell’emergia delle esportazioni.
(*) Per i riferimenti alle transformity si veda Appendice 1. Nota: I valori numerici sono espressi in formato scientifico con il numero seguito dalla potenza in base dieci (ad esempio 1,50E+2 sta per 1,50x102 equivalente a 150).
Unità Solar Rif. Emergia
Input Quantità di Transformity per Solare
(unità/anno) mis. (sej/unità) Transf.(*) (sej/anno)
AGRICOLTURA
1 Cereali 1,36E+12 J 1,15E+05 9 1,56E+17
2 Legumi 3,68E+09 J 8,27E+04 8 3,05E+14
3 Frutta 3,20E+08 J 2,87E+05 6 9,18E+13
4 Vegetali filamentosi 1,21E+09 J 1,90E+06 3 2,29E+15
5 Semi 0,00E+00 J 7,14E+04 9 0,00E+00
6 Spezie e tabacco 1,23E+13 J 2,00E+05 3 2,45E+18
7 Piante e fiori 5,64E+08 g 2,82E+09 13 1,59E+18
4,20E+18
ALLEVAMENTO, CACCIA E PESCA
8 Allevamenti zootecnici 4,37E+09 J 1,33E+06 9 5,81E+15
9 Silvicoltura 2,04E+05 g 1,00E+08 3 2,04E+13
10 Pesca e caccia 0,00E+00 J 8,42E+10 12 0,00E+00
5,83E+15
INDUSTRIA ESTRATTIVA
11 Minerali metalliferi 2,39E+08 g 3,46E+09 7 8,28E+17
12 Minerali non metalliferi 1,07E+08 g 2,44E+09 11 2,61E+17
1,09E+18
INDUSTRIA MANIFATTURIERA
13 Industria alimentare 3,29E+10 g 1,50E+09 14 4,94E+19
14 Industria del tabacco 0,00E+00 g 1,05E+05 7 0,00E+00
15 Industria delle pelli e del cuoio 1,08E+11 J 8,60E+06 2 9,25E+17
16 Industrie tessili 3,01E+12 J 3,80E+06 3 1,14E+19
17 Industria vestiario e arredamento 6,78E+12 J 3,80E+06 3 2,57E+19
18 Industria legno e sughero 7,24E+13 J 3,49E+04 4 2,53E+18
19 Industria della carta 7,96E+12 J 2,15E+05 3 1,71E+18
20 Industria grafica 6,22E+11 J 2,15E+05 3 1,34E+17
21 Industria metallurgica 1,09E+08 g 6,70E+09 3 7,28E+17
22 Industria meccanica 3,40E+10 g 1,25E+10 1 4,25E+20
23 Industria dei minerali 2,71E+10 g 1,84E+09 15 4,99E+19
24 Industria chimica 7,51E+09 g 3,80E+08 10 2,85E+18
25 Industria della gomma 1,95E+08 g 4,30E+09 3 8,39E+17
26 Industrie manifatturiere varie 7,82E+08 g 3,46E+09 7 2,71E+18
5,73E+20
EMERGIA ESPORTATA - E 5,79E+20
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
101
I valori descritti nelle Tabelle A e B sono stati diagrammati in Figura 9.3 per
confrontare il peso relativo delle singole voci all’interno del sistema territoriale.
Appare subito evidente come il valore delle attività estrattive sia il più rilevante,
seguito dall’import di beni e dal consumo di gasolio e benzine. Per quanto riguarda il
primo aspetto questo dipende da due fattori:
1. dall’elevato valore delle transformity dei materiali, tra i più alti calcolati da H.T.
Odum)
2. dal fatto che l’emergia dei materiali estratti venga attribuita al Circondario ove è
localizzata la cava, a prescindere dall’effettivo utilizzo di tali materiali nel suo
territorio. Infatti, si può ragionevolmente presupporre che parte di essi possa essere
esportata e lavorata anche al di fuori dell’ambito distrettuale. La scelta di aver
attribuito la responsabilità dell’attività di cava al Comune in cui essa è situata è
giustificata dal ruolo che deve avere l’Amministrazione Pubblica nel gestire le risorse
locali. Questo ragionamento ha portato, di fatto, ad attribuire la maggior parte del
flusso emergetico dei materiali estrattivi al Comune dove tale materiale veniva
estratto; nel distretto della Val di Chiana risentono particolarmente di questa scelta i
comuni di Trequanda, Montepulciano e San Casciano dei Bagni.
Figura 9.3: Diagramma di confronto delle risorse emergetiche del Circondario.
814,41204,92 178,27 86,14 147,31 220,69
1.024,64
2.344,482.985,45
13.599,84
0,00
2.000,00
4.000,00
6.000,00
8.000,00
10.000,00
12.000,00
14.000,00
Pioggia Calore geotermico Erosione del suolo Acqua Materiali daestrazione
Consumo en.elettrica
Gasolio e benzina Olio comb., lubrif.e GPL
Gas naturale Beni importati
Emer
gia (
x1017
sej/a
nno)
102
Figura 9.4
F2 23,60%
R 10,40%
59,30%
F1 35,70%
N 30,30%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)
ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORATATI (F2)
F223,60%
R 10,40%
59,30%
F1 35,70%
N 30,30%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
103
Figura 9.5: Flussi di Emergia nel Circondario Val di Chiana e in ognuno dei Comuni.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi Montepulciano San Cascianodei Bagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
R N F1 F2
Figura 9.6: Flussi di risorse per categorie di consumo.
0,00E+00
1,00E+20
2,00E+20
3,00E+20
4,00E+20
5,00E+20
VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Emer
gia
(x10
17 s
ej/a
nno)
R N F1 F2
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
104
Figura 9.7: Flussi di emergia ripartiti per Comune.
9.3 IL CALCOLO DEGLI INDICATORI EMERGETICI
LA GEOTERMIA
Prima di addentrarci nell’analisi degli indicatori sono necessarie alcune precisazioni
sullo sfruttamento del calore geotermico per la produzione di energia elettrica e su
come questa problematica è stata affrontata in seno all’analisi emergetica. In
analogia all’analisi provinciale, anche per il Circondario della Val di Chiana vengono
proposti due scenari per il calcolo degli indicatori emergetici; l’elemento
discriminante è legato all’origine della risorsa energia elettrica.
Nel primo scenario abbiamo considerato l’energia elettrica proveniente dal
geotermico e quindi per il 75% da fonte rinnovabile.
Nel secondo scenario si è considerata tutta l’energia elettrica come proveniente
dalla rete elettrica nazionale e quindi di origine totalmente non rinnovabile.
Quest’ultimo scenario nasce dalla consapevolezza che considerare rinnovabile la
produzione di energia elettrica da geotermico poteva risultare fuorviante sia per il
dibattito che ultimamente si è acceso intorno a questo argomento sia per il fatto
che, all’interno dell’analisi emergetica, un flusso maggiore di risorse rinnovabili
avrebbe potuto delineare un profilo emergetico del sistema in studio non aderente
alla realtà.
4,02E+198,16E+19
1,64E+20
4,91E+20
1,23E+201,65E+20
6,19E+20
1,21E+20
5,28E+20
0,00E+00
1,00E+20
2,00E+20
3,00E+20
4,00E+20
5,00E+20
6,00E+20
Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Emer
gia
(x10
17 sej
/ann
o)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
105
Gli indicatori di sostenibilità calcolati dall’analisi emergetica costituiscono dei validi
strumenti per definire lo stato di salute di un particolare sistema territoriale;
dall’analisi integrata delle informazioni relative ai vari flussi calcolati si riesce a
tracciare una sorta di TAC del territorio in cui possono emergere gli elementi di
criticità.
BOX 3. INDICATORI DI SOSTENIBILITA' AMBIENTALE IN UN'ANALISI TERRITORIALE
Obiettivo ultimo della metodologia emergetica è quello degli strumenti, indicatori di sostenibilità, che sulla base dei flussi di emergia che insistono sul sistema, siano in grado di condensare tutte le informazioni raccolte. In questo quadro viene proposta una breve carrellata degli indici di cui solitamente si fa uso in materia di analisi territoriale.
1. RAPPORTO DI IMPATTO AMBIENTALE [ELR=(N+F)/R]: è dato dal rapporto fra le risorse non rinnovabili (a prescindere dalla provenienza) e quelle rinnovabili. Un elevato valore di questo indice, suggerisce l’esistenza di un notevole stress per l'ambiente poiché i cicli ambientali locali sono sovraccarichi.
2. DENSITÀ DI EMERGIA (ED=(N+F+R)/AREA): è una misura della concentrazione spaziale di emergia all'interno del territorio. Un alto valore di questo indice suggerisce che la disponibilità di territorio è un fattore limitante per la crescita economica futura del sistema, anche se non impedisce lo sviluppo che invece deriva da un miglior uso delle risorse e dello spazio disponibile.
3. EMERGIA PER PERSONA [(N+F+R)/POPOLAZIONE]: è il rapporto tra l’emergia totale che alimenta il sistema e la popolazione. È una misura del contributo individuale alla sostenibilità-insostenibilità del sistema.
4. RENDIMENTO EMERGETICO [EYR=(N+F+R)/F]: è dato dall'emergia totale che insiste su un sistema divisa per l'emergia degli input che derivano dal settore economico. L'indice rappresenta una misura della capacità del sistema di sfruttare le risorse fornite gratuitamente dall'ambiente, per unità di input provenienti dal sistema economico.
5. RAPPORTO DI INVESTIMENTO EMERGETICO [EIR=F/(R+N)]: è dato dal rapporto tra le risorse provenienti dall’esterno del sistema e la totalità delle risorse locali, sia rinnovabili che non rinnovabili. L’indice quantifica l’investimento dal sistema economico necessario per lo sfruttamento di una risorsa locale.
Nel Box 3 sono brevemente descritti gli indicatori emergetici utilizzati in questo
studio. Per una trattazione teorica più esauriente si rimanda alla relazione
preliminare del 28 settembre 2001 sull’analisi emergetica della Provincia di Siena,
nonché al manuale sugli indicatori di sostenibilità edito da ARCA onlus.
Gli indicatori calcolati per il Circondario sono sintetizzati nella Tabella 9.3 insieme
a quelli calcolati per la Provincia nel suo insieme.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
Tabella 9.3: Flussi e indici calcolati per il Circondario della Val di Chiana e per la Provincia di Siena.
FLUSSI DI EMERGIA unità di misura espressione VALDICHIANA CetonaChianciano
TermeChiusi Montepulciano
San Casciano dei
BagniSarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 1,23E+19 1,70E+19 3,13E+19 1,77E+19 1,27E+19 2,07E+19 1,37E+19 1,06E+19
Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,53E+18 3,21E+18 4,97E+19 3,03E+20 8,86E+19 1,19E+20 4,34E+20 2,37E+18 4,99E+20
Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,21E+19 1,55E+19 6,67E+19 3,34E+20 1,06E+20 1,32E+20 4,55E+20 1,60E+19 5,09E+20
Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,41E+19 4,84E+19 5,85E+19 8,58E+19 1,19E+19 2,26E+19 8,72E+19 4,80E+19 1,28E+19
Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,40E+19 1,77E+19 3,87E+19 7,14E+19 4,90E+18 1,07E+19 7,75E+19 5,72E+19 6,36E+18
Emergia Importata totale sej/anno F = F1 + F2 6,87E+20 2,81E+19 6,61E+19 9,73E+19 1,57E+20 1,69E+19 3,33E+19 1,65E+20 1,05E+20 1,91E+19
Emergia totale usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,02E+19 8,16E+19 1,64E+20 4,91E+20 1,23E+20 1,65E+20 6,19E+20 1,21E+20 5,28E+20
Frazione di emergia da fonti locali L / U 69% 30% 19% 41% 68% 86% 80% 73% 13% 96%
Emergia Esportata sej/anno E 5,79E+20 9,43E+18 1,14E+19 8,39E+19 1,64E+20 8,28E+18 7,39E+18 1,83E+20 1,85E+20 6,63E+19
Emergia Esportata / Emergia Importata E / F 0,84 0,34 0,17 0,86 1,04 0,49 0,22 1,11 1,76 3,47
Emergia Importata / Emergia Esportata F / E 1,19 2,98 5,78 1,16 0,96 2,03 4,51 0,90 0,57 0,29
INDICI EMERGETICI
Area m2
6,82E+08 5,32E+07 3,65E+07 5,81E+07 1,66E+08 9,19E+07 8,53E+07 7,86E+07 5,84E+07 6,41E+07
Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 7,56E+11 2,23E+12 2,82E+12 2,97E+12 1,34E+12 1,94E+12 7,88E+12 2,08E+12 8,24E+12
Popolazione al 1999 6,49E+04 2,86E+03 7,20E+03 8,72E+03 1,39E+04 1,82E+03 4,50E+03 1,17E+04 7,05E+03 1,44E+03
Emergia usata per persona sej/uomo/anno U / popolazione 3,42E+16 1,41E+16 1,13E+16 1,88E+16 3,54E+16 6,78E+16 3,68E+16 5,30E+16 1,72E+16 3,67E+17
densità di popolazione ab/km2 95,10 53,81 197,23 150,14 83,89 19,77 52,75 148,61 120,82 22,48
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,32 4,27 1,46 0,47 0,16 0,25 0,36 6,56 0,04
Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,43 1,23 1,69 3,12 7,30 4,96 3,76 1,15 27,61
Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,79 5,65 8,64 14,69 5,96 11,98 28,99 7,88 48,79
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
107
Dall’analisi comparata dei flussi emergetici del Circondario con quelli della
Provincia si evidenzia come per la Val di Chiana il consumo di risorse pro-capite sia di
poco inferiore a quello medio provinciale. L’emergia totale U del Circondario
corrisponde a circa il 23% circa della Provincia nel suo completo, coerentemente con
un territorio con alta presenza di attività industriali e caratterizzato da una densità
di popolazione maggiore (95 ab./km2) di quella provinciale (66 ab./km2). L’emergia
consumata è, come già evidenziato, dovuta, oltre che alle attività estrattive,
all’import di beni ed energia dall’esterno necessari a soddisfare sia i fabbisogni della
popolazione residente che quelli del comparto produttivo. Il valore dell’emergia
esportata dal Circondario, attribuibile principalmente al settore manifatturiero,
risulta poco minore del flusso di emergia importata; questo porta ad un rapporto
export/import, misurato su base emergetica, pari a 0,84. Dall’analisi dei flussi
relativi ai singoli Comuni e riportati in Figura 9.5 appare evidente come il contributo
dei materiali estrattivi sia fuori scala per il Comune di Trequanda, mentre gli altri
contributi risultano in linea tra loro.
Per quanto riguarda il settore estrattivo è necessario porre una particolare
attenzione sulla non rinnovabilità delle risorse naturali prelevate e sulle possibili
conseguenze di un’attività estrattiva sul territorio. D’altro canto è anche importante
dire che il materiale estratto rappresenta una ricchezza propria del territorio, oltre
che reddito e occupazione. Per una gestione sostenibile dell’attività estrattiva
occorre, innanzi tutto ridurre gradualmente le quantità estratte nell’unità di tempo,
cercando di aumentare l’efficienza nello sfruttamento delle risorse e il riciclo dei
materiali. Nello stesso tempo, per la sostenibilità del sistema, è opportuno attivare
processi per differenziare l’economia locale e indirizzare gradualmente le nuove
generazioni verso occupazioni alternative all’attività di estrazione.
Fa al caso la regola di “quasi sostenibilità” di Herman Daly di cui si è ampiamente
trattato nei vari Report. È ovvio che sfruttare il non rinnovabile vuol dire utilizzare
input a una velocità superiore alla capacità della Natura di rigenerarli, tuttavia è
necessario trovare una modalità che permetta di ridurre lo sfruttamento della risorsa
non rinnovabile attraverso la creazione di sostituti rinnovabili. Nel caso specifico,
potrebbero essere incentivati, ad esempio, processi di sviluppo basati su tecnologie
del recupero e riutilizzo dei materiali di scarto, sulla riconversione paesaggistica
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
108
delle cave e delle miniere dismesse, nonché sul ripristino delle funzioni naturali
intaccate dalle attività per prevenire sul territorio rischi idrogeologici.
Dal confronto degli indicatori emergetici mostrati in Tabella 9.3 si può subito notare
come tutti gli indicatori (emergia per persona, densità emergetica, investimento
emergetico e rapporto di impatto ambientale) siano inferiori agli stessi calcolati per
la Provincia, ad eccezione del rendimento emergetico che risulta di poco superiore.
In particolare, analizzando singolarmente ogni risultato, si può evincere quanto
segue.
Il rapporto di impatto ambientale confronta i flussi di emergia di origine non
rinnovabile (locali o importati) rispetto a quelli rinnovabili, che nel loro insieme
contribuiscono alla sussistenza del territorio in esame. Pertanto si presenta come una
misura dello stress ambientale di origine antropica che viene esercitato sul territorio.
Il suo valore per il Circondario è di 14,29 considerando tra le risorse rinnovabili il
75% del valore emergetico dell’energia elettrica prodotta localmente. Questo vuol
dire che, misurato con l’algebra dell’emergia, nel Circondario della Val di Chiana c’è
un consumo di risorse non rinnovabili di circa quattordici volte e mezzo maggiore
rispetto a quelle rinnovabili. Tale indice è superiore a quello provinciale (10,65) che
è comunque uno dei più bassi valori mai riscontrati nelle altre realtà italiane. Tutti i
Comuni del Circondario, ad eccezione di Trequanda, Montepulciano e Sinalunga
presentano valori più bassi della media provinciale, ma l’ elevato valori del Comune
di Trequanda (48,79) alza notevolmente la media. Questo è un risultato abbastanza
prevedibile alla luce dei dati sull’ attività estrattiva citati in prcedenza. Questo tipo
di attività ha un ruolo preponderante rispetto agli altri input non rinnovabili che
provengono dall’esterno del sistema.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
109
14,29
2,79
5,65
8,64
14,69
5,96
11,98
28,99
7,88
48,79
0
10
20
30
40
50
VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Diagramma: Rapporto di impatto ambientale
Mappa: Rapporto di impatto ambientale
Il valore della densità emergetica è indicativo di quanto la popolazione, e
soprattutto le attività che insistono sul territorio, influiscano sul livello di
sostenibilità del sistema. Infatti il rapporto tra l’emergia totale che supporta il
Provinciadi Siena
10,65
CircondarioVal di Chiana
14,29
Trequanda
Sinalunga
Torrita
Montepulciano
ChiancianoChiusi
S. Casciano
Cetona
Sarteano
2,79
8,64
48,79 7,88
28,99
5,65
14,69
5,96
11,98
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
110
Circondario e la sua superficie mette in relazione la domanda complessiva di emergia
con la disponibilità di territorio. Questo è importante se si considera lo spazio come
un fattore limitante per uno sviluppo economico sostenibile.
“Non può esistere crescita illimitata su un pianeta finito” è un’espressione che si
riferisce alla banale disponibilità di spazio e al suo progressivo esaurimento, ma non
solo, è anche strettamente connessa alla capacità riproduttiva della componente
biotica presente sul territorio e alla pressione che su di essa esercita la componente
abiotica.
Affermare che le risorse che sostengono la vita (e l’economia) sono limitate sia nel
tempo che nello spazio, implica riconoscere che ciascun ecosistema abbia una
capacità portante. L’informazione fornita da questo indicatore è, pertanto, molto
chiara. La maggiore densità emergetica si rileva in corrispondenza della maggiore
pressione antropica, in sostanza là dove è presente una maggiore concentrazione di
popolazione e/o di attività produttive che provocano un’ “accumulazione” di
emergia per unità di territorio.
La densità di emergia è per il Circondario pari a 3,25x1012 sej/m2/anno rispetto ad
un valore provinciale di 2,53x1012 sej/m2/anno. Dal confronto di questo indicatore si
evidenzia come il valore del distretto sia più alto rispetto a quello provinciale. Il
valore di questo indicatore riflette la maggiore industrializzazione delle zone
pianeggianti del circondario (Sinalunga, Torrita, Montepulciano e Chiusi) rispetto alla
media della Provincia. Il dato risulta comunque nel suo complesso buono se
confrontato con i valori ottenuti in analisi di distretti analogamente industrializzati.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
111
3,25E+12
7,56E+11
2,23E+12
2,82E+122,97E+12
1,34E+12
1,94E+12
7,88E+12
2,08E+12
8,24E+12
0,00E+00
8,00E+11
1,60E+12
2,40E+12
3,20E+12
4,00E+12
4,80E+12
5,60E+12
6,40E+12
7,20E+12
8,00E+12
8,80E+12
VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Diagramma: Densità Emergetica (x 1012 sej/m2)
Mappa: Densità emergetica (x 1012 sej/m2)
Provinciadi Siena
2,53
CircondarioVal di Chiana
3,25
Trequanda
Sinalunga
Torrita
Montepulciano
Chianciano
Chiusi
S. Casciano
Cetona
Sarteano
0,76
2,82
8,24 2,08
7,88
2,23
2,97
1,34
1,94
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
112
L’emergia per persona esprime la distribuzione dell’emergia totale in funzione
degli abitanti residenti. Gli aspetti da tenere in considerazione per il commento di
questo indicatore sono: l’uso complessivo delle risorse e la popolazione che ne
usufruisce. In generale questo indice non deve però essere letto come una misura
della disponibilità delle risorse e quindi del benessere economico, in quanto, in
un’ottica di sviluppo sostenibile, non necessariamente l’aumento del benessere è
correlato ad un maggiore utilizzo di risorse disponibili. Tale considerazione acquista
ancor più vigore se si considera che l’area in questione è prevalentemente
alimentata da risorse di origine non rinnovabile, la cui disponibilità nel lungo periodo
non è, per definizione, garantita.
Nel Circondario il valore che abbiamo calcolato è pari a 3,42x1016 sej/ab/anno, che
risulta essere inferiore alla media provinciale (3,83x1016 sej/ab/anno). Questo dato è
indice di un minore utilizzo di risorse emergetiche pro capite e conferma il buon
livello di sostenibilità del territorio come emergeva anche dal valore di densità
emergetica. La presenza di un settore produttivo sviluppato comporta una densità
abitativa superiore alla media del territorio senese che contribuisce direttamente a
migliorare il valore dell’indicatore.
3,42E+16
1,41E+161,13E+16
3,54E+16
6,78E+16
3,68E+16
5,30E+16
1,72E+161,88E+16
0,00E+00
8,00E+15
1,60E+16
2,40E+16
3,20E+16
4,00E+16
4,80E+16
5,60E+16
6,40E+16
VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Diagramma: Emergia per persona (x 1016 sej/ab.)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
113
Mappa: Emergia per persona (x 1016 sej/ab.)
L’investimento emergetico mette in relazione le risorse acquisite dall’esterno del
sistema rispetto a quelle locali provenienti dall’ambiente (rinnovabili e non
rinnovabili). In questo caso si parla di investimento poiché si quantifica l’emergia
“pagata” al sistema economico per poter sfruttare ogni unità di emergia locale,
valutando così se il sistema è un buon utilizzatore delle risorse importate. Un valore
alto di tale indicatore evidenzia come il sistema dipenda molto dalle risorse esterne
e sfrutti in minima parte quelle al suo interno.
Il valore dell’investimento emergetico ottenuto per il Circondario è di poco
superiore a quello provinciale (rispettivamente 0,45 e 0,42). Il grado di dipendenza
dall’esterno per la fornitura di energia e beni di consumo, è quindi leggermente
superiore per la Val di Chiana che per la Provincia nel suo completo. Il concetto di
dipendenza non va comunque inteso in assoluto in modo negativo perché è evidente
che un distretto non può essere auto-sufficiente ma va inserito in un contesto più
ampio come quello provinciale o regionale. Il valore di questo indice ci deve
spingere, semmai, ad una migliore valorizzazione delle risorse locali.
Provinciadi Siena
3,83
CircondarioVal di Chiana
3,42
Trequanda
Sinalunga
Torrita
Montepulciano
Chianciano
Chiusi
S. Casciano
Cetona
Sarteano
1,41
1,88
36,66 1,72
5,30
1,13
3,54
6,78
3,68
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
114
0,45
2,32
4,27
1,46
0,470,16 0,25 0,36
6,56
0,040,00
1,00
2,00
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
VALDICHIANA Cetona Chianciano Terme Chiusi Montepulciano San Casciano deiBagni
Sarteano Sinalunga Torrita di Siena Trequanda
Diagramma: Rapporto di investimento emergetico
Il rendimento emergetico serve a valutare quanto un processo è competitivo come
fonte di emergia primaria, cioè proveniente direttamente dal territorio. Quanto
maggiore è questo valore, tanto maggiore sarà la capacità del sistema di sfruttare le
risorse locali per ogni unità di input proveniente dall’esterno.
Il valore del rendimento emergetico calcolato per il Circondario è pari a 3,23 e di
poco minore al dato provinciale (3,38).
Il valore di questo indicatore deriva dal minore utilizzo di risorse locali a livello di
Circondario rispetto al dato provinciale. Il fatto che il sistema provinciale presenti un
maggiore sfruttamento delle risorse locali non è un aspetto, in assoluto, positivo; è
necessario valutare la tipologia dei materiali sfruttati. Anche questo indicatore
riflette la presenza di industrie di trasformazione che necessitano di notevoli input di
materia prima che proviene dell’esterno della Provincia.
I valori degli indicatori densità emergetica e rapporto di impatto ambientale relativi
al Circondario e all’intera Provincia di Siena, sono riportati graficamente in Figura
9.5. In virtù della composizione delle risorse che alimentano il sistema territoriale, il
calcolo degli indicatori emergetici per la Provincia di Siena ha portato a valori
migliori rispetto ad altre Province italiane. È comunque interessante proporre
graficamente la differenza tra le valutazioni operate a livello provinciale e quelle del
singolo Circondario. Ciò permette di individuare le peculiarità del sottosistema,
nonché eventuali criticità che, a livello del macroaggregato provinciale, potrebbero
sfuggire. L’elemento rilevante in questo contesto è la differenza che si riscontra tra
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
115
il valore degli indicatori scelti, calcolati per i due diversi livelli territoriali (Provincia
e Circondario). Quanto maggiore è tale differenza, tanto maggiore è il contributo che
il sistema circondariale sta dando al contesto provinciale in termini di sostenibilità,
capitale naturale, uso razionale delle risorse o, viceversa, in termini di stress e
impatto ambientale (a seconda che il valore della differenza Circondario meno
Provincia sia rispettivamente negativo o positivo).
Figura 9.8: Istogramma di confronto degli indicatori emergetici.
In particolare, per la Val di Chiana sia il valore della densità emergetica che quello
relativo al rapporto di impatto ambientale sono superiori ai corrispettivi provinciali.
Ciò significa che il territorio in questione, nel suo complesso, non contribuisce a
bilanciare l’utilizzo delle risorse provinciali verso le rinnovabili e nella direzione
della sostenibilità.
9.4 FLUSSI DI EMERGIA E INDICATORI – SCHEDE DEI COMUNI
I risultati ottenuti nell’ambito del progetto SPIn Eco a livello dei singoli Comuni
vengono riportati di seguito in forma sintetica. Il calcolo di flussi emergetici e
indicatori alla scala del circondario deriva di fatto dall’aggregazione di dati reperiti
alla scala locale. In questo modo, l’interpretazione finale dei risultati si avvale, sia
del confronto con i valori medi provinciali alla scala vasta, sia del maggior livello di
dettaglio raggiunto avendo sviluppato l’analisi per ogni specifico ambito comunale.
-11,00
-6,00
-1,00
4,00
9,00
14,00
Rapporto di Impatto Ambientale
CircondarioProvincia Variazione
Densità emergetica (x1012 sej/m2 /anno)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
116
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CETONA
Il Comune di Cetona è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 4,02 x 1019
sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie
categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati
per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia
per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale
(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse
rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 7,31%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,53E+18 0,11%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,21E+19 0,79%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,41E+19 3,63%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,40E+19 4,69%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 2,81E+19 4,09%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,02E+19 1,81%
Area m2 6,82E+08 5,32E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2 /anno U / area 3,25E+12 7,56E+11 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 2,86E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,41E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km2 95 5,38E+01 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,32E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,43E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,79E+00 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA CETONA%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA CETONA PROVINCIA
Tabella CETONA: flussi di emergia e indici
Il Comune di Cetona, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio
complessivo esteso a tutto il territorio circondariale soltanto per l’ 1,81%. L’import di
117
73,78
20,13
12,35
2,910,00
20,45
101,39
9,96
21,25
139,96
0
50
100
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
CETONA
N26,00%
R4,00%
70,00%
F135,00%
F235,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
N26,00%
R4,00%
70,00%
F135,00%
F235,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
118
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CHIANCIANO TERME
Il Comune di Chianciano Terme è alimentato da un flusso totale di emergia pari a
18,16 x 1019 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla
base delle varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i
valori calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,23E+19 8,46%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 3,21E+18 0,23%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,55E+19 1,01%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 4,84E+19 12,47%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,77E+19 5,93%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 6,61E+19 9,63%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 8,16E+19 3,68%
Area m2 6,82E+08 3,65E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 2,23E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 7,20E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,13E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km2 95 1,97E+02 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 4,27E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,23E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 5,65E+00 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANACHIANCIANO
TERME%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANACHIANCIANO
TERME PROVINCIA
Tabella CHIANCIANO TERME: flussi di emergia e indici
Il Comune di Chianciano Terme, in termini di flusso totale di emergia, incide sul
bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale soltanto per il 3,68%.
119
CHIANCIANO TERME
R4,00%
N15,00%
81,00%
F222,00%
F159,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
40,61
13,826,58
25,53
0,00
115,03
297,88
18,76
120,73
177,02
0
100
200
300
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
R4,00%
N15,00%
81,00%
F222,00%
F159,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
120
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI CHIUSI
Il Comune di Chiusi è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,64 x 1020
sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie
categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati
per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia
per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale
(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse
rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,70E+19 11,72%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,97E+19 3,58%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 6,67E+19 4,35%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 5,85E+19 15,09%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 3,87E+19 12,97%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 9,73E+19 14,16%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,64E+20 7,39%
Area m2 6,82E+08 5,81E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m2/anno U / area 3,25E+12 2,82E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 8,72E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,88E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km2 95 1,50E+02 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 1,46E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,69E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 8,64E+00 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA CHIUSI%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA CHIUSI PROVINCIA
Tabella CHIUSI: flussi di emergia e indici
Il Comune di Chiusi, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio
complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per il 7,39%. L’import di emergia
121
71,82
21,978,37 9,72
478,80
123,18
405,31
49,18
84,03
387,10
0
100
200
300
400
500
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
CHIUSI
R10,00%
N30,00%
60,00%
F224,00%
F136,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
R10,00%
N30,00%
60,00%
F224,00%
F136,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
122
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI MONTEPULCIANO
Il Comune di Montepulciano è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 4,91
x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle
varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori
calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 3,13E+19 21,58%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 3,03E+20 21,83%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 3,34E+20 21,80%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 8,58E+19 22,12%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 7,14E+19 23,92%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,57E+20 22,90%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 4,91E+20 22,14%
Area m 6,82E+08 1,66E+08 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 2,97E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 1,39E+04 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,54E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 8,39E+01 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 4,71E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 3,12E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 1,47E+01 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA MONTEPULCIANO%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA MONTEPULCIANO PROVINCIA
Tabella MONTEPULCIANO: flussi di emergia e indici
Il Comune di Montepulciano, in termini di flusso totale di emergia, incide sul
bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per oltre il 20% anche in
virtù della sua grande estensione. Sia l’import di emergia da fonti energetiche
2
2
2
123
173,5950,13 43,13 14,36
2968,56
150,46
557,46
48,59
191,13
714,14
0
1000
2000
3000
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
MONTEPULCIANO
N62,00%
R6,00%
32,00%
F117,00%
F215,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
124
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SAN CASCIANO DEI BAGNI
Il Comune di San Casciano dei Bagni è alimentato da un flusso totale di emergia pari
a 1,23 x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla
base delle varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i
valori calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,77E+19 12,20%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 8,86E+19 6,39%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,06E+20 6,94%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,19E+19 3,08%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 4,90E+18 1,64%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,69E+19 2,45%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,23E+20 5,55%
Area m 6,82E+08 9,19E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 1,34E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 1,82E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 6,78E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 1,98E+01 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 1,59E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 7,30E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 5,96E+00 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANASAN CASCIANO
DEI BAGNI%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANASAN CASCIANO
DEI BAGNI PROVINCIA
Tabella SAN CASCIANO DEI BAGNI: flussi di emergia e indici
Il Comune di San Casciano dei Bagni, in termini di flusso totale di emergia, incide
sul bilancio complessivo del territorio circondariale per circa il 5%. L’import di
emergia da fonti energetiche esterne (F) risulta essere solo il 2,45% di quello del
2
2
2
125
139,01
24,33 8,77 2,32
874,48
22,95
94,70
9,89 5,58
49,03
0
200
400
600
800
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
SAN CASCIANO DEI BAGNI
R14,00%
F110,00%
14,00%
N72,00%
F24,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
R14,00%
F110,00%
14,00%
N72,00%
F24,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
126
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SARTEANO
Il Comune di Sarteano è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,65 x 1020
sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle varie
categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori calcolati
per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area), dell’emergia
per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto ambientale
(rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle risorse
rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,27E+19 8,78%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 1,19E+20 8,61%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,32E+20 8,63%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 2,26E+19 5,83%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 1,07E+19 3,59%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 3,33E+19 4,86%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,65E+20 7,46%
Area m 6,82E+08 8,53E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 1,94E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 4,50E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,68E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 5,28E+01 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 2,52E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 4,96E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 1,20E+01 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA SARTEANO%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA SARTEANO PROVINCIA
Tabella SARTEANO: flussi di emergia e indici
Il Comune di Sarteano, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio
complessivo del territorio circondariale per quasi il 7,5%. L’import di emergia da
fonti energetiche esterne (F) risulta essere solo il 5% di quello del Circondario mentre
2
2
2
127
104,86
22,5955,86
4,10
1134,00
0,00
122,57
3,98
99,66 107,24
0
200
400
600
800
1000
1200
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
SARTEANO
F114,00%
20,00%
R8,00%
N72,00%
F26,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
128
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI SINALUNGA
Il Comune di Sinalunga è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 6,19 x
1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle
varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori
calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 2,07E+19 14,24%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,34E+20 31,30%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 4,55E+20 29,68%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 8,72E+19 22,47%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 7,75E+19 25,97%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,65E+20 23,99%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 6,19E+20 27,92%
Area m 6,82E+08 7,86E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 7,88E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 1,17E+04 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 5,30E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 1,49E+02 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 3,62E-01 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 3,76E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 2,90E+01 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA SINALUNGA%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA SINALUNGA PROVINCIA
Tabella SINALUNGA: flussi di emergia e indici
Il Comune di Sinalunga, in termini di flusso totale di emergia, incide sensibilmente
sul bilancio complessivo del territorio circondariale con una quota pari al 27% circa.
L’import di emergia da fonti energetiche esterne (F) risulta essere pari al 22% del
2
2
2
129
SINALUNGA
F114,00%
R3,00%
N70,00%
27,00%
F213,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
83,00 14,87 18,13 14,35
4306,60
178,98
385,81
26,06
389,92
775,33
0
1000
2000
3000
4000
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
F114,00%
R3,00%
N70,00%
27,00%
F213,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
130
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI TORRITA DI SIENA
Il Comune di Torrita di Siena è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,21
x 1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle
varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori
calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,37E+19 9,42%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 2,37E+18 0,17%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 1,60E+19 1,05%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 4,80E+19 12,38%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 5,72E+19 19,16%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,05E+20 15,33%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 1,21E+20 5,47%
Area m 6,82E+08 5,84E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 2,08E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 7,05E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 1,72E+16 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 1,21E+02 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 6,56E+00 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 1,15E+00 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 7,88E+00 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA TORRITA DI SIENA%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA TORRITA DI SIENA PROVINCIA
Tabella TORRITA DI SIENA: flussi di emergia e indici
Il Comune di Torrita di Siena, in termini di flusso totale di emergia, incide sul
bilancio complessivo esteso a tutto il territorio circondariale per il 5,47%. L’import di
2
2
2
131
59,57
17,67 13,56 10,170,00
100,07
328,37
48,4862,95
572,07
0
100
200
300
400
500
600
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
TORRITA DI SIENA
N11,00%
R2,00%
87,00%
F247,00%
F140,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
N11,00%
R2,00%
87,00%
F247,00%
F140,00%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
132
CIRCONDARIO VALDICHIANA: COMUNE DI TREQUANDA
Il Comune di Trequanda è alimentato da un flusso totale di emergia pari a 1,64 x
1020 sej/anno. Nella Tabella riportiamo in sintesi i risultati ottenuti sulla base delle
varie categorie di risorse e dei valori degli indici. Sono messi in evidenza i valori
calcolati per la densità emergetica (flusso totale di emergia per unità di area),
dell’emergia per persona (flusso di emergia per abitante) e del rapporto di impatto
ambientale (rapporto tra emergia delle risorse non rinnovabili ed emergia delle
risorse rinnovabili).
Emergia da fonti locali rinnovabili sej/anno R 1,45E+20 1,06E+19 7,31%Emergia da fonti locali non rinnovabili sej/anno N 1,39E+21 4,99E+20 35,96%Emergia da fonti locali sej/anno L = N + R 1,53E+21 5,09E+20 33,25%Riserve di energia importate sej/anno F1 3,88E+20 1,28E+19 3,29%Emergia Importata (commercio) sej/anno F2 2,99E+20 6,36E+18 2,13%Emergia Importata totale sej/anno F = F1 +F2 6,87E+20 1,91E+19 2,79%Emergia tot usata all'interno del sistema sej/anno U = L + F 2,22E+21 5,28E+20 23,82%
Area m 6,82E+08 6,41E+07 3,82E+09Densità emergetica sej/m /anno U / area 3,25E+12 8,24E+12 2,53E+12
Popolazione al 1999 64.896 1,44E+03 252.972Emergia usata per persona sej/ab./anno U / popolazione 3,42E+16 3,67E+17 3,83E+16
densità di popolazione ab./km 95 2,25E+01 66
Rapporto di Investimento Emergetico F / (N + R) 0,45 3,76E-02 0,42Rendimento Emergetico U / F 3,23 2,76E+01 3,38Rapporto di Impatto Ambientale (N + F) / R 14,29 4,88E+01 10,65
Flussi di Emergia unità Espressione VALDICHIANA TREQUANDA%
circondario
Indici eMergetici unità Espressione VALDICHIANA TREQUANDA PROVINCIA
Tabella TREQUANDA: flussi di emergia e indici
Il Comune di Trequanda, in termini di flusso totale di emergia, incide sul bilancio
complessivo del circondario, a dispetto della sua densità abitativa, per quasi il 24%.
L’import di emergia da fonti energetiche esterne (F) è piuttosto modesto (solo il 3%
2
2
2
133
68,17 19,41 11,52 2,70
4971,40
31,20 59,91 5,79 49,38 63,560
1000
2000
3000
4000
5000
P ioggia C alore geoterm ic o E ros ione del s uolo Ac qua Materiali daes traz ione
C ons um o en.elettric a
Gas olio e benz ina O lio c om b., lubrif.e GP L
Gas naturale B eni im portati
Emer
gia
(x10
17se
j/ann
o)
TREQUANDA
R2,00% F1
2,40%
F21,20%
3,60%N94,40%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
R2,00% F1
2,40%
F21,20%
3,60%N94,40%
RINNOVABILI (R) NON RINNOVABILI (N)ENERGIA IMPORTATA (F1) BENI IMPORTATI (F2)
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
134
9.5 CONCLUSIONI
La Val di Chiana senese può essere suddivisa in due macroaree con differenti
tipologie di sviluppo. Nella parte pianeggiante del territorio che comprende i comuni
di Sinalunga, Torrita, Chiusi ed una parte del comune di Montepulciano, è presente
una consolidata realtà produttiva formata da piccole industrie di trasformazione che
necessitano di un continuo apporto di risorse dall’esterno. La parte occidentale del
circondario, caratterizzata dalla presenza di aree collinari, ha una bassa densità
abitativa e una ridotta presenza di attività industriali. L’area collinare è alimentata
da un apporto continuo e consistente di risorse di tipo rinnovabile affiancate da input
al sistema provenienti dall’esterno (risorse energetiche ed altri beni importati);
pertanto il suo equilibrio è destinato ad essere stabile nel lungo periodo purchè
venga salvaguardata la capacità dell’ambiente di rigenerare le risorse locali
consumate e di assorbire gli scarti e le emissioni prodotte dall’attività umana.
La vocazione produttiva dell’area pianeggiante influenza in maniera significativa gli
indicatori del circondario nel suo complesso. Pur non risultando particolarmente
negativi gli indicatori in questione sono mediamente più alti rispetto a quelli
provinciali. Questo livello di sviluppo industriale può quindi essere considerato
compatibile con una politica di sostenibilità, pur dovendo ribadire l’esigenza di una
graduale ma decisa rinuncia ad una politica basata sulla crescita economica continua
che è in assoluta antitesi rispetto al concetto di sostenibilità dello sviluppo. Con
“crescita” intendiamo definire tutti quei processi, soprattutto di tipo produttivo, che
si basano su un uso intensivo delle risorse, su impieghi massicci di materia ed energia
e in generale di capitale naturale che ricordiamo essere paradossalmente
un’esternalità rispetto agli attuali metodi di contabilità economica. Questo tipo di
comportamento mira all’accumulo immediato di capitale finanziario non tenendo in
alcun conto il rischio (e spesso la certezza) di esaurimento delle risorse impiegate; è
quindi, ovviamente, insostenibile.
Oltre a ciò va modificato l’orizzonte temporale in base al quale valutare i reali costi
e benefici di ogni attività. E’ infatti l’ottica di lungo periodo che permette di
apprezzare cosa significa la politica del rinnovabile, vale a dire della disponibilità
delle risorse per un tempo indefinito, piuttosto che quella del non rinnovabile che è
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
135
la politica dell’esaurimento, dell’impoverimento del capitale naturale e
dell’insostenibilità.
Il Circondario della Val di Chiana è portatore allo stesso tempo di un patrimonio
ambientale di grande valore che controbilancia gli effetti che il comparto produttivo
ha rispetto alla sostenibilità. Un esempio concreto è rappresentato dal contributo
che le aree boschive dei territori meno sviluppati forniscono all’assorbimento di CO2.
Per il Circondario della Val di Chiana è opportuno ipotizzare un modello che, pur
incoraggiando la salvaguardia della piccola industria presente, punti anche sulla
valorizzazione delle aree occidentali basata su agricoltura e turismo di qualità.
Inoltre bisognerebbe puntare su un modello di sviluppo, che investa anche su altri
settori (compreso lo sfruttamento razionale delle risorse rinnovabili al fine di
produrre energia), allo scopo di differenziare le attività e porre le basi per
un’economia votata alla valorizzazione delle risorse naturali e dell’agricoltura.
Ciò che si intende per valorizzazione è, in primo luogo, un’attenzione elevata al
controllo e salvaguardia del territorio attraverso il potenziamento e l’istituzione,
dove non esistono, di soggetti adibiti al monitoraggio continuo del territorio, alla
raccolta periodica di dati, di rilievo e statistici, sul territorio e sul capitale naturale
in genere, all’impiego di indicatori efficaci per valutarne lo stato di salute.
L’auspicio è dunque quello di uno sviluppo mirato ad individuare le risorse, le
unicità, le caratteristiche principali dei centri urbani e del loro rapporto col
territorio, a diffondere e promuovere una consapevolezza e autoreferenzialità tra i
vari attori urbani ed infine a conservare una configurazione di luoghi ispirata dalle
reti di relazioni esistenti tra frazioni e capoluogo in ambito comunale e
sovracomunale.
I Piani Strutturali, introdotti dalla Legge Regionale n.5/95, sono validi strumenti ed
occasioni per perseguire gli obiettivi di una urbanistica sostenibile.
E’ soprattutto il caso di definire delle direttive comuni, anche in termini di
normativa tecnica, che orientino la produzione edilizia ad adottare forme e tecniche
mirate a salvaguardare l’identità culturale di ogni singolo contesto e a rispondere
alle condizione ambientale del sito in vista, prima, di una ridefinizione progressiva
dell’architettura locale come valore culturale, poi, di una riduzione sostanziale dei
consumi energetici.
Parte II – Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
136
In conclusione ci preme sottolineare quanto la programmazione, in tutti i settori,
possa operare come metodo base per la politica di sviluppo in costante riferimento
ad un disegno strategico predefinito e chiaramente orientato alla sostenibilità. In
questo senso, lo sviluppo per un contesto territoriale come quello descritto in questo
rapporto deve essere orientato alla valorizzazione delle risorse disponibili, in
particolare quelle ambientali rinnovabili, sia dal punto di vista del loro sfruttamento
razionale (produzione di energia da biomassa), sia dal punto di vista della fruizione
dei servizi resi dall’ambiente (assorbimento dei gas serra), fino al godimento dei
valori estetici e paesaggistici di cui esse sono portatrici (sviluppo del turismo).
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
137
10 L’impronta ecologica
10.1 LA FORMULAZIONE TEORICA DELL’IMPRONTA ECOLOGICA
L’Impronta Ecologica è stata introdotta da William Rees (British Columbia University
di Vancouver, Canada) e da Mathis Wackernagel (direttore dell’Indicators Program of
Redefining Progress a San Francisco e coordinatore del Centro di Studi sulla
Sostenibilità alla Anàhuac University di Xalapa, Messico) a partire dagli anni ’90.
Si tratta di un indicatore sintetico di sostenibilità ambientale in grado di stimare
l’impatto che una popolazione esercita sull’ambiente con i propri consumi,
quantificando l’area totale di ecosistemi terrestri e acquatici necessaria per fornire,
in modo sostenibile, tutte le risorse utilizzate e per assorbire, sempre in modo
sostenibile, tutte le emissioni prodotte.
La metodologia dell’Impronta Ecologica è stata adottata dal ministero
dell’Ambiente Britannico, dalla regione australiana del Queensland (Simpson et al.,
1995), dalla città di Vancouver e da numerose università (Rees e Wackernagel, 1996;
Wackernagel e Rees, 1997; Bologna et al., 1999; Hanley et al., 1999; Proops et al.,
1999; van den Bergh e Verbruggen, 1999; Wackernagel et al., 1999) per stimare la
sostenibilità di singole attività, di regioni o anche di intere nazioni. Nel 2000 è uscito
il Living Planet Report, una pubblicazione in cui vengono riportate le ultime stime
aggiornate dell’Impronta Ecologica per tutte le nazioni del mondo con una
popolazione superiore al milione di abitanti (UNEP-WCMC, WWF, 2000).
All’approfondimento delle valenze e delle potenzialità di questo indicatore è stato
inoltre dedicato un intero numero monografico della rivista scientifica Ecological
Economics (marzo 2000).
Nella formulazione classica, proposta da Wackernagel e Rees, il calcolo
dell’Impronta Ecologica si basa sui consumi medi della popolazione, partendo dal
presupposto che ad ogni unità materiale o di energia consumata corrisponda una
certa estensione di territorio, appartenente ad uno o più ecosistemi, che garantisce
il relativo apporto di risorse per il consumo e/o per l’assorbimento delle emissioni. Il
formalismo dell’Impronta Ecologica considera i seguenti tipi di attività che generano
impatto sull’ambiente che possono essere tradotti in superfici di terreno
ecologicamente produttivo:
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
138
produzione dei beni e delle merci consumate;
produzione dell’energia utilizzata;
smaltimento degli scarti e delle emissioni prodotte dai vari consumi (vedi, ad
esempio la superficie necessaria per assorbire la CO2 emessa);
occupazione di territorio per l’allocazione di infrastrutture, impianti, abitazioni,
ecc.
Riprendendo la classificazione usata dall’Unione Mondiale per la Conservazione, la
formulazione classica dell’Impronta Ecologica suddivide l’utilizzo di territorio
ecologicamente produttivo in sei principali categorie:
1. Terreno per l’energia: superficie necessaria per produrre, con modalità
sostenibili (es. coltivazione di biomassa) la quantità di energia utilizzata. In
realtà Wackernagel e Rees (1996) applicano una definizione differente, che si
basa sull’area di foresta necessaria per assorbire la CO2 emessa dalla produzione
di energia a partire da combustibili fossili. Le due aree hanno lo stesso ordine di
grandezza, ma questo secondo metodo consente di centrare il calcolo della
componente energetica dell’Impronta Ecologica sul problema della
concentrazione della CO2 in atmosfera e della conseguente alterazione del clima.
2. Terreno agricolo: superficie arabile (campi, orti, ecc.) utilizzata per la
produzione delle derrate alimentari e di altri prodotti non alimentari di origine
agricola (es. cotone, iuta, tabacco).
3. Pascoli: superficie dedicata all’allevamento e, conseguentemente, alla
produzione di carne, latticini, uova, lana e, in generale, di tutti i prodotti
derivati dall’allevamento.
4. Foreste: area dei sistemi naturali modificati dedicati alla produzione di legname.
5. Superficie degradata: terreno degradato, ecologicamente improduttivo, dedicato
alla localizzazione delle infrastrutture quali abitazioni, attività manifatturiere,
aree per servizi, vie di comunicazione, ecc.
6. Mare: superficie marina necessaria alla crescita delle risorse ittiche consumate.
Il formalismo di calcolo considera l’uso mutuamente esclusivo di questi territori, nel
senso che ad ogni territorio viene associata un’unica categoria anche se questo non
corrisponde esattamente al vero. Si tratta comunque di un’approssimazione
accettabile.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
139
La considerazione di tipi di territorio così diversi, che devono essere sommati
insieme per arrivare alla stima finale dell’Impronta Ecologica, ha posto il problema
delle differenti produttività che caratterizzano le tipologie territoriali sopra
elencate. Per rendere comparabili tra loro gli usi dei diversi tipi di terreno, la
formulazione classica dell’Impronta Ecologica introduce un’operazione di
normalizzazione che consente di pesare le aree dei differenti tipi di terreno in base
alla loro produttività media mondiale. Per queste superfici, non si utilizza come unità
di misura l’ettaro, che si riferisce a superfici reali, bensì una più generica “unità di
area”, che potremmo anche chiamare “ettaro equivalente” (ha equivalente). Un
ettaro equivalente o unità di area equivale a circa 0,3 ha di terreno arabile, o 0,6 ha
di foresta, o 2,7 ha di pascoli, o 16,3 ha di superficie marina. Un ettaro di terreno
altamente produttivo rappresenta quindi più ettari equivalenti che la stessa quantità
di terreno meno produttivo.
Per illustrare sinteticamente la metodologia base di calcolo consideriamo una
generica regione di cui si vuole valutare l’Impronta Ecologica: procedendo per passi
successivi si devono affrontare le operazioni di seguito elencate.
1. Calcolo dei consumi medi Cn, (espressi in kg/anno) per ogni bene o prodotto n
consumato dalla popolazione residente nella regione in esame.
2. Calcolo della superficie Sn (espressa in ha) necessaria per la produzione dello
specifico bene n, ottenuta dividendo il consumo medio annuale di quel bene Cn
per la sua produttività o rendimento medio annuale pn, espresso in kg/(ha anno).
3. Calcolo dell’Impronta Ecologica F (espressa in ha) sommando i contributi delle
diverse superfici Sn relative a tutti gli n beni consumati.
4. Calcolo dell’Impronta Ecologica pro capite f (espressa in ha/persona) dividendo
l’Impronta Ecologica totale F per la popolazione P residente nella regione in
esame.
5. Calcolo della superficie equivalente. Moltiplicando le aree dei sei diversi tipi di
terreno per i pesi proporzionali alla loro produttività media mondiale si ottengono
l’Impronta Ecologica E espressa in ha equivalenti e l’Impronta Ecologica pro
capite e espressa in ha equivalenti pro capite.
Una parte integrante dell’analisi della sostenibilità di un territorio attraverso
l’Impronta Ecologica è rappresentata dal calcolo della biocapacità. Con questo
termine si indica la superficie di terreni ecologicamente produttivi che sono presenti
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
140
all’interno della regione in esame. Riprendendo quanto affermato nel Rapporto
Finale del Progetto Indicatori Comuni Europei EUROCITIES (Lewan, Simmons, 2001)
“la biocapacità misura l’offerta di bioproduttività, ossia la produzione biologica di
una data area. Essa è data dalla produzione aggregata dei diversi ecosistemi
appartenenti all’area designata, che vanno dalle terre arabili ai pascoli alle foreste
alle aree marine produttive e comprende, in parte, aree edificate o in degrado. La
biocapacità non dipende dalle sole condizioni naturali, ma anche dalle pratiche
agricole e forestali dominanti”. Il calcolo si rifà alle definizioni e al formalismo
matematico dell’Impronta Ecologica.
1. Il primo passo consiste nel calcolare l’estensione ai dei territori ecologicamente
produttivi presenti all’interno della regione in esame, per ciascuna delle sei
categorie sopra menzionate.
2. Sommando le aree ai delle sei categorie di terreno si ottiene l’area totale B
(misurata in ha) di terreno occupato da ecosistemi, e quindi potenzialmente
produttivo, che è presente sul territorio.
3. In realtà per confrontare in modo coerente la biocapacità con l’Impronta
Ecologica è necessario moltiplicare le aree ai dei sei diversi tipi di terreno per i
pesi proporzionali alla loro produttività media mondiale: in questo modo,
sommando i diversi contributi presenti, si ottiene una misura della biocapacità
che, similmente all’Impronta Ecologica, risulta espressa in ha equivalenti.
4. A tale valore si sottrae, seguendo Wackernagel (1997), un 12% di terreno per
ecosistemi, considerato l’area minima indispensabile per la preservazione della
biodiversità.
5. Partendo dalla misura così ottenuta e dividendola per il numero di abitanti è
possibile calcolare la biocapacità pro capite b.
La biocapacità rappresenta quindi l’estensione totale di territorio ecologicamente
produttivo presente nella regione, ossia la capacità potenziale di erogazione di
servizi naturali a partire dagli ecosistemi locali. Questa grandezza va comparata con
l’Impronta Ecologica che fornisce una stima dei servizi ecologici richiesti dalla
popolazione locale. È possibile definire un vero e proprio bilancio ambientale
sottraendo all’offerta locale di superficie ecologica (la biocapacità) la domanda di
tale superficie, richiesta dalla popolazione locale, (l’Impronta Ecologica). Ad un
valore negativo (positivo) del bilancio corrisponde una situazione di deficit (surplus)
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
141
ecologico: questo sta ad indicare una situazione di insostenibilità (sostenibilità) in cui
i consumi di risorse naturali sono superiori (inferiori) ai livelli di rigenerazione che si
hanno partendo dagli ecosistemi locali. L’entità del deficit o del surplus ecologico
rappresenta pertanto una stima del livello di sostenibilità/insostenibilità del
territorio locale.
10.2 L’Impronta Ecologica del circondario
L’analisi della sostenibilità ambientale del distretto della Val di Chiana si articola in
quattro fasi in cui si analizzano e si interpretano i risultati del calcolo dell’Impronta
Ecologica a diversi livelli di dettaglio: nel primo paragrafo vengono presentati i
risultati generali, in forma sintetica; successivamente vengono riportati i risultati
analitici, in cui le diverse componenti che caratterizzano l’Impronta Ecologica
vengono descritte in base alla tipologia di territorio ecologicamente produttivo e alle
categorie di consumo in cui si distribuiscono; infine, i risultati inerenti il calcolo
dell’Impronta Ecologica della Val di Chiana vengono confrontati sia con i comuni che
compongono il distretto sia con i risultati dell’analisi effettuata a livello provinciale.
10.3 I risultati generali
I risultati del calcolo dell’Impronta Ecologica sono rappresentati in Figura 10.1; essi
possono essere sintetizzati in quattro valori fondamentali: la Superficie utilizzata, la
Biocapacità disponibile, l’Impronta Ecologica e il conseguente Deficit ecologico. La
Figura 10.1 riporta tali risultati in ettari equivalenti pro capite.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
142
Figura 10.1: I valori della superficie totale (espressa in ettari), della biocapacità, ttari equivalenti)
riportati in valori pro capite.
di ettari equivalenti e di ettari equivalenti pro capite.
Tabella 10.1:portati in valori assoluti e pro capite.
Superficie
utilizzata
Superficie
utilizzata
procapite
Biocapacità
(con
conteggio
biodiversità)
Biocapacità
pro capite
(con conteggio
biodiversità)
EFEF pro
capite
Deficit
ecologico
Deficit
ecologico
pro capite
% di EF
coperta
dalla
biocapacità
% di EF in
surplus
haha / anno
procapiteha eq
ha eq
procapiteha eq
ha eq
procapiteha eq
ha eq
procapiteadim adim
68.871,4 1,17 286.565,4 4,85 349.020,0 5,91 -62.454,64 -1,06 82,1 -17,9
1,17
4,855,91
-1,06-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0ha
eq
pro c
apite
Superficie utilizzata BiocapacitàImpronta Ecologica Deficit ecologico
ha e
q pr
o ca
pite
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
143
Figura 10.2. Sono mostrate, da sinistra verso destra, tre immagini del territorio della Val di Chiana, proporzionali rispettivamente alla biocapacità , all’Impronta Ecologica
e al deficit ecologico .
In Tabella 10.2 sono invece riportati i valori medi dell’Impronta Ecologica
dell’Italia, derivati dal calcolo del Living Planet Report (WWF, 2000). Si può notare
come la biocapacità media italiana (1,92 ha eq pro capite) copra solo il 34,8%
dell’Impronta Ecologica (5,51 ha eq pro capite) lasciando un deficit ecologico (-3,59
ha eq pro capite) pari al 65,2%.
Tabella 10.2: I valori dell’Impronta Ecologica, della biocapacità e del deficit ecologico per l’Italia riportati nel Living Planet Report 2000. Tutti i valori sono in ha eq. pro capite.
ITALIA Biocapacità Impronta
Ecologica Deficit ecologico
ha eq pro capite 1,92 5,51 -3,59
Si confronta, ora, il valore totale dell’Impronta Ecologica pro capite in Italia (5,51
ha eq. pro capite), nella Provincia di Siena (5, 80 ha eq. pro capite) e nel distretto
della Val di Chiana (5,91 ha eq. pro capite). Per giudicare il risultato bisogna
considerare che la comparabilità tra i diversi valori non è totale, in quanto si tratta
di studi a scale molto differenti (distrettuale – provinciale - nazionale) che utilizzano
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
144
metodologie e approssimazioni diverse tra loro. Un confronto tra questi valori è,
quindi, lecito se si tiene presente questa limitazione. Dalla comparazione si può
notare che il distretto della Val di Chiana ha una Impronta Ecologica leggermente
superiore sia alla media provinciale (dell’1,9 %), che a quella italiana (del 7,3 %).
Si confronta, poi, il valore della biocapacità pro capite in Italia (1,92 ha eq. pro
capite), nella Provincia di Siena (5,74 ha eq. pro capite) e nel distretto della Val di
Chiana (4,85 ha eq. pro capite). Dalla comparazione si può notare che il distretto
della Val di Chiana ha una biocapacità intermedia tra quella provinciale (circa
quattro quinti) e quella italiana (circa 2,5 volte). Un valore così basso di biocapacità
è da attribuirsi non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente
produttivo, quanto soprattutto ad una densità di popolazione (0,854 ab/ha) superiore
rispetto alla media provinciale (0,662 ab/ha).
Se si valuta la situazione ambientale del distretto della Val di Chiana confrontandola
con quella a scala provinciale e nazionale, si può notare che il territorio in esame si
trova in una situazione di deficit ecologico intermedio tra la Provincia di Siena e
l’Italia. Questo è dovuto non tanto all’entità dell’Impronta Ecologica, che è per tutti
i livelli dello stesso ordine di grandezza, quanto alla bassa biocapacità, e quindi, in
parte, all’alta densità di popolazione presente nel territorio in esame. Se si effettua
un confronto con la situazione ambientale a livello mondiale, bisogna anzitutto
considerare che l’Italia si colloca al 26° posto su 152 nazioni (Living Planet Report
2000), ossia ad un livello di elevata Impronta Ecologica, di gran lunga superiore alla
biocapacità media mondiale (che si situa intorno a 2,18 ha eq. pro capite). I residenti
all’interno del distretto consumano in media, beni e servizi (e quindi fruiscono in
maniera diretta e/o indiretta di servizi naturali) in misura superiore alla media
nazionale, oltrepassando così la soglia media di consumi ed emissioni sostenibili a
livello mondiale. Purtroppo tutte le nazioni industrializzate, caratterizzate da stili di
vita basati sui consumi e su alti utilizzi delle risorse naturali, sono accomunate da
valori qualitativamente simili dell’Impronta Ecologica.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
145
10.4 I risultati analitici
In questo paragrafo viene analizzata in maggior dettaglio la ripartizione
dell’Impronta Ecologica nei consumi e nelle categorie di terreno ecologicamente
produttivo che la compongono.
La Figura 10.3 mostra la ripartizione, oltre che dell’Impronta Ecologica, della
biocapacità, del deficit ecologico e della superficie in categorie di terreno
ecologicamente produttivo. La somma dei valori riportati in ciascun istogramma
coincide con i valori riportati in Figura 10.1.
Figura 10.3: I valori della superficie totale, della biocapacità, dell’Impronta Ecologica e del deficit ecologico suddivisi per categorie di terreno produttivo.
È importante esaminare più nel dettaglio la ripartizione dell’Impronta Ecologica
nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo. La Figura 10.4
mostra questi risultati.
Il grafico evidenzia come la percentuale più elevata sia dovuta al terreno utilizzato
per usi energetici, che rappresenta l’estensione di foresta necessaria per riassorbire
tutte le emissioni di CO2 causate dall’utilizzo di energia da parte degli abitanti del
distretto della Val di Chiana. Si noti che, all’interno di questa categoria, sono
conteggiati sia gli usi diretti di energia, come i consumi di carburante per la mobilità
-3,0
-2,0
-1,0
0,0
1,0
2,0
3,0
4,0
5,0
6,0
7,0
Biocapacità Impronta Ecologica Deficit Ecologico Superficie
Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
146
o il riscaldamento, o gli usi di combustibili fossili per la produzione di energia
ergia impiegata nella fabbricazione e nel
ripartizione simile è presente anche per il
tipico delle nazioni industrializzate, in cui una buona parte (tra uno e due terzi)
Figura 10.4categorie di terreno ecol
È interessante analizzare la
, non solo per quanto riguarda il
quali sono le categorie di consumo che
trasporti, agli alimentari e alle abitazioni, tre settori ad alto utilizzo di energia,
Energia 67,0%
Agricolo 13,0%
Pascoli 9,3%
Foreste 6,4%
Sup. Degrad.
3,6%Mare 0,7% Energia
67,0%
Agricolo13,0%
Pascoli9,3%
Foreste6,4%
Sup.Degrad.
3,6%Mare 0,7%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
147
Figura 10.5 ologica nelle categorie di terreno
La
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup.degradata
Mare
ha e
q pr
o ca
pite
Consumi alimentari Abitazioni Trasporti Altri beni Servizi Rifiuti
ha e
q pr
o ca
pite
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
148
Figura 10.6: La ripartizione percentuale dell’Impronta Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Si possono ulteriormente analizzare le categorie che maggiormente contribuiscono
all’Impronta Ecologica al fine di individuare le reali cause dell’impatto ambientale e
invogliare a intraprendere azioni correttive. La Figura 10.7 mostra che la
componente energia ha un grande peso nella categoria dei consumi alimentari, e
arriva a sfiorare la quasi totalità per quanto concerne i trasporti, le abitazioni e i
servizi.
Figura 10.7: La ripartizione dell’Impronta Ecologica nelle categorie di consumo e di terreno ecologicamente produttivo. Tutti i valori sono in ha eq. pro capite.
Rifiuti 8,6%Servizi 9,6%
Altri beni 8,7%
Trasporti 22,2%
Abitazioni 16,3%
Consumi Alimentari
34,6%
0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5
Consumi alimentari
Abitazioni
Trasporti
Altri beni
Servizi
Rifiuti
ha eq pro capite
Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
149
Si è deciso, inoltre, di presentare i risultati dell’Impronta Ecologica suddivisi, non
solo per le categorie classiche, ossia secondo le tipologie dei consumi o dei tipi di
terreno ecologicamente produttivo, ma anche seguendo una suddivisione che
consideri le possibili aree di influenza. Questo è stato fatto per facilitare la lettura e
l’interpretazione dei dati da parte delle Amministrazioni Locali e, soprattutto, per
offrire uno strumento utile nel delineare le situazioni di sostenibilità della Val di
Chiana ed efficace nel progettare azioni di riduzione delle situazioni di insostenibilità
ambientale ivi presenti. Attraverso questo tipo di ripartizione si possono distinguere i
contributi di Impronta Ecologica dovuti ad abitudini, azioni e comportamenti del
singolo cittadino da quelli che dipendono o possono essere almeno parzialmente
influenzati, in maniera più o meno diretta, dalle politiche e dalle decisioni della
Pubblica Amministrazione.
La Figura 10.8 presenta questa suddivisione: le componenti d’influenza esclusiva del
singolo cittadino sono rappresentate dai settori rigati (consumi alimentari, altri beni
e servizi, abitazioni), che comprendono il 60,5%, mentre sotto l’area d’influenza
della Pubblica Amministrazione sono stati conteggiati (settori grigi) lo smaltimento
dei rifiuti, i trasporti, il riscaldamento e i servizi pubblici che insieme coprono il
39,5% dell’Impronta Ecologica. Si ritrovano qui voci precedentemente già viste,
poiché, è bene ricordarlo, la Figura 10.8 non presenta i risultati di un calcolo
differente bensì solo un modo diverso di suddividere e raggruppare i diversi
contributi dell’Impronta Ecologica.
Dalla Figura 10.8 emergono alcuni punti interessanti. Anzitutto si evidenzia come
la maggior parte dell’Impronta Ecologica che ricade sotto l’influenza del cittadino è
dovuta ai consumi personali di beni (alimentari e non) e di servizi. Per ridurre questa
componente, che dipende esclusivamente dalle abitudini personali dei cittadini e
che non è quindi direttamente influenzabile, la Pubblica Amministrazione potrebbe
puntare su azioni informative ed educative, mirate a ridurre i consumi medi della
popolazione.
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
150
Figura 10.8
locale di trasporto delle persone (il traspo
Rifiuti 8,6%
Consumi alimentari
34,6%
Abitazioni 14,8%
Altri beni e servizi privati 11,0%
Trasporti 22,2%
Riscald. e serv. pubbl.
8,8%
Rifiuti 8,6%
Consumialimentari
34,6%
Abitazioni14,8%
Altri beni e serviziprivati11,0%
Trasporti22,2%
Riscald. e serv. pubbl.
8,8%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
151
Comune di Cet ona
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Cetona presenta un valore di biocapacità superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il
ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di surplus ecologico.
Figura 2.a.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.a.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.a.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.a.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della
pubblica amministrazione
36,1%
EF di competenza del
cittadino63,9%
7,77
5,64
2,13
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
ha e
q pr
o ca
pite
Cetona Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo78,0%
Pascoli0,0%
Mare0,0%
Sup. degradata1,7%
Foreste 20%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli9,6%
Mare0,7%
Agricolo13,4%
Foreste6,1%
Sup. degradata3,9%
Energia66,3%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Consumi alimentari
35,8%
Abitazioni19,1%
Trasporti21,8%
Altri beni8,7%
Servizi6,5%
Rifiuti8,1%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
152
Comune di Chianciano Ter me
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Cianciano Terme presenta un valore di biocapacità decisamente inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il
ecologica è superiore rispetto a tali medie. Ne consegue una situazione di deficit ecologico maggiore.
Figura 2.b.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.b.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.b.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.b.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza del cittadino
53,5%
EF di competenza della pubblica
amministrazione46,5%
2,01
7,33
-5,32
4,855,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-8,0
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
ha e
q pr
o ca
pite
Chianciano Terme Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo65,6%
Pascoli7,3%
Sup. degradata5,9%
Mare0,0%Foreste
21,2%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli8,3%
Mare0,6%
Agricolo11,6%
Foreste7,2%
Sup. degradata3,6%
Energia68,7%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Consumi alimen30,8%
Abitazioni13,6%Trasporti
20,3%
Altri beni7,9%
Servizi16,3%
Rifiuti11,1%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
153
Comune di Chiusi
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Chiusi presenta un valore di biocapacità inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore
dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie. Ne consegue una situazione di deficit ecologico maggiore.
Figura 2.c.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.c.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.c.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.c.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione41,2%
EF di competenza del cittadino
58,8%
2,89
6,02
-3,14
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-6,0
-4,0
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
ha e
q pr
o ca
pite
Chiusi Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Sup. degradata5,8%
Pascoli0,8%
Agricolo86,8%
Mare0,1%Foreste
6%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli8,9%
Mare0,7%
Agricolo12,5%
Foreste6,6%
Sup. degradata3,6%
Energia67,7%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Abitazioni16,5%
Trasporti21,4%
Rifiuti8,7% Consumi alimenta
33,3%Servizi11,8%
Altri beni8,3%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
154
Comune di Mont epul ciano
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Montepulciano presenta una biocapacità superiore rispetto alla media distrettuale, ma prossima a quella provinciale; i
invece dello stesso ordine di grandezza; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico molto prossimo alla media provinciale.
Figura 2.d.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.d.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.d.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.d.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione36,4%
EF di competenza del cittadino
63,6%
5,575,83
-0,26
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
ha e
q pr
o ca
pite
Montepulciano Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo86,7%
Mare0,0%
Pascoli4,5%
Foreste 5,9%
Sup. degradata2,9%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli9,4%
Mare0,7%
Agricolo13,2%
Foreste5,5%
Sup. degradata3,9%
Energia67,3%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Abitazioni18,3%
Trasporti23,0%
Altri beni8,8%
Servizi8,1% Consumi aliment
35,3%
Rifiuti6,4%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
155
Comune di S . Casciano
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di S. Casciano presenta un valore di biocapacità nettamente superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore
dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di netto surplus ecologico.
Figura 2.e.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.e.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.e.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.e.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione41,1%
EF di competenza del cittadino
58,9%
19,17
5,62
13,55
4,855,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
20,0
ha e
q pr
o ca
pite
S. Casciano Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Pascoli7,5%
Agricolo69,2%
Mare0,0%
Sup. degradata0,0%Foreste
23%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli10,5%
Mare0,8%
Agricolo14,6%
Foreste6,2%
Sup. degradata2,7%
Energia65,3%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Rifiuti8,4%Servizi
6,7%
Altri beni9,4%
Trasporti24,0% Abitazioni
12,6%
Consumi alimentari38,8%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
156
Comune di S ar t eano
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Sarteano presenta un valore di biocapacità superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il
ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di surplus ecologico.
Figura 2.f.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.f.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.f.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.f.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione36,0%
EF di competenza del cittadino
64,0%
6,79
5,92
0,87
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
ha e
q pr
o ca
pite
Sarteano Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo60%
Pascoli8%
Mare0%
Sup. degradata2%
Foreste30%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Energia65,3%
Sup. degradata3,8%Foreste
6,4%
Agricolo13,8%
Mare0,8%
Pascoli9,8%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Consumi alimentari36,9%
Abitazioni15,6%
Trasporti22,0%
Altri beni9,0%
Servizi8,0%
Rifiuti8,6%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
157
Comune di S inal unga
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Sinalunga presenta un valore di biocapacità nettamente inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore
dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico di entità superiore.
Figura 2.g.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.g.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.g.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.g.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione38,6%
EF di competenza del cittadino
61,4%
2,91
5,50
-2,58
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-3,0
-1,0
1,0
3,0
5,0
7,0
ha e
q pr
o ca
pite
Sinalunga Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo77,7%
Pascoli0,0%
Foreste 15,1%
Sup. degradata7,2% Mare
0,0%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli9,3%
Mare0,7%
Agricolo13,1%
Foreste6,6%
Sup. degradata3,6%
Energia66,8%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Rifiuti9,1%
Abitazioni16,4%
Altri beni8,6%
Trasporti22,6%
Consumi alimenta34,8%
Servizi8,4%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
158
Comune di Tor r it a di S iena
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Torrita di Siena presenta un valore di biocapacità inferiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il
ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta un deficit ecologico di entità superiore.
Figura 2.h.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.h.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.h.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.h.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della
pubblica amministrazione
38,8%
EF di competenza del
cittadino61,2%
3,65
5,43
-1,78
4,85
5,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
ha e
q pr
o ca
pite
Torrita di Siena Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Agricolo76,2%
Mare0,0%
Sup. degradata3,5%
Pascoli10,1%
Foreste 10,1%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Pascoli9,6%
Mare0,7%
Agricolo13,5%
Foreste6,7%
Sup. degradata3,6%
Energia65,8%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Altri beni8,8%
Servizi6,6%
Rifiuti9,4%
Trasporti23,0% Abitazioni
16,2%
Consumi alimentari
35,9%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
159
Comune di Trequanda
: Confronto tra biocapacità, impronta ecologica e deficit/surplus ecologico in valori procapite. Il comune di Trequanda presenta un valore di biocapacità nettamente superiore rispetto alle medie provinciali e distrettuali, mentre il valore
dello stesso ordine di grandezza rispetto a tali medie; di conseguenza il comune in esame presenta una situazione di netto surplus ecologico.
Figura 2.i.: Ecologica nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 3.i.: Ripartizione percentuale della biocapacità nelle differenti categorie di terreno ecologicamente produttivo.
Figura 4.i.: Ecologica nelle differenti categorie di consumo.
Figura 5.i.: aree di influenza.
Impronta Ecologica per competenze
EF di competenza della pubblica
amministrazione38,7%
EF di competenza del cittadino
61,3%
16,10
5,46
10,64
4,855,91
-1,06
5,74 5,80
-0.06
-2,0
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
ha e
q pr
o ca
pite
Trequanda Media Distrettuale Media Provinciale
Biocapacità, Impronta ecologica, Deficit/Surplus ecologico
Biocapacità
ImprontaEcologica
SurplusEcologico
DeficitEcologico
Biocapacità per categorie di terreno
Pascoli13,8%
Agricolo56,2%
Mare0,0%
Sup. degradata0,7%
Foreste 29%
Impronta Ecologica per categorie di terreno
Energia64,9%
Sup. degradata2,6%
Foreste6,0%
Agricolo15,0%
Mare0,8%
Pascoli10,7%
Impronta Ecologica per categorie di consumo
Consumi alime40,0%
Abitazioni12,3%
Trasporti24,0%
Altri beni9,7%
Servizi7,1%
Rifiuti6,9%
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
160
Figura 10.9:
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
20,0
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena
Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena
ha p
ro c
apite
Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare
ha p
ro c
apite
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
161
seguiti da trasporti e abitazioni; le percentuali di tali valori sono molto simili tra
Comuni, distretto e Provincia.
Figura 10.10 nelle categorie di terreno ecologicamente produttivo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.
Figura 10.11 a nelle categorie di consumo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena
Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena
ha e
q pr
o ca
pite
Energia Agricolo Pascoli Foreste Sup. degradata Mare
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
3,5
4,0
4,5
5,0
5,5
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
Cetona ChiancianoTerme
Chiusi MontepulcianoS.Casciano Sarteano Sinalunga Torrita diSiena
Trequanda Val di ChianaProvincia diSiena
ha e
q pr
o ca
pite
Consumi alimentari Abitazioni Trasporti Altri beni Servizi Rifiuti
ha e
q pr
o ca
pite
ha e
q pr
o ca
pite
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
162
Infine, la Figura 10.12 mostra la ripartizione dell’Impronta ecologica tra le due aree
di influenza, ovvero pubblico e privato. Anche in questo caso non vi sono eccezioni e
le percentuali delle aree di competenza sono molto simili tra loro.
Figura 10.12: La ripartizione dell’Impronta Ecologica nelle categorie di consumo. Tutti i valori sono in ha eq pro capite.
10.7 Conclusioni
L’Impronta Ecologica rappresenta un indicatore della sostenibilità ambientale di un
determinato territorio. Il suo valore dipende da molti fattori, quali i consumi di beni
e servizi e la possibilità che quel territorio ha di offrirli.
La Val di Chiana, come la provincia di Siena, presenta un bilancio ecologico
negativo, ovvero la biocapacità disponibile non copre la richiesta di risorse e servizi
naturali rappresentata dall’Impronta Ecologica. Un valore così basso di biocapacità è
da attribuirsi però non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente
produttivo, quanto soprattutto ad una densità di popolazione molto alta. È questo il
motivo per cui la provincia di Siena presenta invece un bilancio praticamente in pari,
essendo la densità di popolazione pari a tre quarti di quella del distretto.
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
Cetona
Chianciano Terme
Chiusi
Montepulciano
S.Casciano
Sarteano
Sinalunga
Torrita di Siena
Trequanda
Val di Chiana
Provincia di Siena
EF di competenza del cittadino EF di competenza della pubblica amministrazione
Parte II - Le analisi SPIn-Eco
SPIN-ECO
163
Per questo stesso motivo i comuni di Chianciano Terme, Chiusi, Sinalunga e Torrita
di Siena presentano valori di biocapacità molto bassi (Figura 10.9) e di conseguenza
un elevato deficit ecologico.
Il comune di Montepulciano, invece, ha una densità abitativa prossima a quella
distrettuale (circa 0,8 ab/ha) ma una biocapacità molto simile a quella provinciale e
pertanto presenta un valore di deficit ecologico più simile alla media provinciale che
a quella distrettuale (Fig 10.1 della scheda del relativo comune).
Diverso è il caso di Cetona, S. Casciano, Sarteano e Trequanda che hanno una
densità abitativa più bassa rispetto a quella provinciale e pertanto presentano valori
di biocapacità nettamente superiore rispetto alla media provinciale e distrettuale,
con conseguente surplus ecologico di notevole entità (Fig 10.1 delle schede dei
relativi comuni).
Ad eccezione di Chianciano Terme, per tutti i comuni della Val di Chiana, infine, il
valore dell’Impronta Ecologica è dello stesso ordine di grandezza rispetto alla media
provinciale e distrettuale (Fig 10.10 e 10.11).
Pur con queste differenze, l’Impronta Ecologica presenta una ripartizione in termini
di categorie di terreno ecologicamente produttivo e di consumo del tutto omogenea
a livello comunale, distrettuale e provinciale.
Circondario della Val di Chiana - Conclusioni
SPIN-ECO
164
Commenti Conclusivi
Il circondario della Val di Chiana presenta, nel suo territorio due realtà tra loro
molto distinte. La parte pianeggiante, comprendente principalmente i comuni di
Torrita di Siena, Sinalunga, Chiusi, ed una parte del comune di Montepulciano, è
caratterizzata da una elevata densità abitativa e da un tessuto produttivo
prevalentemente incentrato sulla piccola industria di trasformazione e,
principalmente nel comune di Montepulciano da un notevole numero di aziende
vitivinicole.
La parte collinare, comprendente i comuni di Chianciano, S. Casciano dei Bagni,
Trequanda, Cetona e Sarteano, ha complessivamente una densità abitativa inferiore
e le realtà produttive presenti sul territorio sono principalmente imperniate su
attività agricole e turismo di qualità.
Particolare attenzione deve essere inoltre dedicata ai comuni di Sarteano e
Trequanda: in quest’ultimo, per via di una fiorente attività legata alla lavorazione
della terracotta, è molto rilevante il contributo delle cave, ed ha influenzato il
risultato dell’analisi di sostenibilità dell’intero distretto.
Dal punto di vista del bilancio dei gas serra, la presenza del comparto produttivo e
delle aziende agricole provoca uno sbilanciamento delle emissioni dei gas serra, in
particolare di CO2 .
All’interno del circondario ci sono dei comuni che si comportano da prevalentemente
“assorbitori” ed altri che si comportano da “produttori” di gas serra; i primi sono San
Casciano dei Bagni, Trequanda e Sarteano, che grazie alle loro aree boschive
contribuiscono all’assorbimento della CO2. Il comune di Cetona presenta un bilancio
in pareggio. Gli altri comuni, data anche la loro vocazione industriale hanno un
deficit rilevante.
Nonostante quanto detto sopra, le aree verdi del circondario permettono un
assorbimento del 30% dell’anidride carbonica prodotta.
Dal punto di vista del bilancio serra, il circondario presenta valori complessivamente
buoni anche se inferiori alla media provinciale.
L’analisi emergetica, mette ancora in risalto la natura del territorio. L’enorme
flusso di materia prima che alimenta il circondario e la presenza delle cave tendono
a spostare l’ago della sostenibilità verso valori sfavorevoli. Questi valori, sono
mitigati dalla parte collinare del territorio, che con il loro flusso di risorse rinnovabili
Circondario della Val di Chiana - Conclusioni
SPIN-ECO
165
contribuiscono a bilanciare gli effetti del territorio industrializzato. Nel complesso
quindi il circondario, dal punto di vista emergetico, ha raggiunto un certo equilibrio,
che va salvaguardato abbandonando la logica della crescita continua. Nel perseguire
questa logica, le cave, dovrebbero essere sfruttate tenendo conto dei lunghi tempi di
rigenerazione della risorsa.
I valori dell’impronta ecologica, sono in linea sia con quelli provinciali che con
quelli nazionali, e sono tipici delle zone industrializzate. Anche in questo caso, la
zona meno densamente industrializzata ed abitata contribuisce in modo decisivo al
miglioramento dell’indice.
La biocapacità disponibile non copre la richiesta di risorse e servizi naturali
rappresentata dall’Impronta Ecologica; il basso valore calcolato è da attribuirsi però
non solo alla presenza di un limitato territorio ecologicamente produttivo, quanto
soprattutto ad una densità di popolazione molto alta.
I comuni con il più basso valore di biocapacità sono Chianciano Terme, Chiusi,
Sinalunga e Torrita di Siena, mentre il comune di Montepulciano pur avendo una
densità abitativa in linea con i valori distrettuali, ha una biocapacità molto simile a
quella provinciale e presenta un deficit ecologico minore. I comuni di Cetona, S.
Casciano, Sarteano e Trequanda hanno una densità abitativa inferiore, con valori di
biocapacità superiori e con un notevole surplus ecologico.
Appendice e bibliografia
SPIN-ECO
166
Appendice 1
Riferimenti per le Transformity usate nel Capitolo 9
1. Odum H.T. and Odum E.C., Energy Analysis Overview of Nations. WP-83-82. International Institute for Applied Systems Analysis, Laxenburg, Austria, 1983.
2. Odum H.T. and Odum E.C., Ecology and Economy. Emergy Analysis and Public Policy in Texas, Lyndon B. Johnson School of Public Affairs, Policy Research Project Report n. 78, 1987.
3. Brown M.T. and J.E. Arding, Transformity Working Paper, Center for Wetlands, University of Florida, 1991.
4. Odum H.T. and Arding J.E., Emergy analysis of shrimp mariculture in Ecuador. Department of Environmental Engineering Sciences, University of Florida, Working paper prepared for Coastal Resources Center, University of Rhode Island, Narragansett, RI, 1991.
5. Odum H.T., Emergy and Public Policy. Part I-II, Environmental Engineering Sciences, University of Florida, Gainsville, FL., 1992.
6. Ulgiati S., Odum H.T. and Bastianoni S., Emergy Analysis of Italian Agricultural System.The Role of Energy Quality and Environmental Inputs, in: Trends in Ecological Physical Chemestry. Elsevier, Amsterdam, 1993, p. 187-215.
7. Ulgiati S., Odum H.T. and Bastianoni S., Emergy use, environmental loading and sustainability. An emergy analisysis of Italy, Ecological Modelling, vol. 73, p. 215-268, 1994.
8. Bastianoni S., Brown M.T., Marchettini N. and Ulgiati S., Assessing Energy Quality, Process Efficiency and Environmental Loading in Biofuelfs Production from Biomass, Biomass for Energy Environment, Agriculture and Industry, Chartier, Ph. Beenackers A.A.C. and Grassi G. (Eds.), 2300-2312, 1994.
9. Panzieri M., Analisi e indagine termodinamica di sistemi complessi, Tesi di laurea in chimica, Università di Siena, 1995.
10. Odum H.T., Environmental accounting, Wiley & Sons, New York, USA, 1996. 11. Odum H.T. et al., Introduction and Global Processes. Center for Environmental Policy, University of
Florida, 2000. Folio #1. 12. Tiezzi E. et al., Studio per un progetto di valutazione di scenari per uno sviluppo sostenibile della
Laguna di Venezia, Report non pubblicato, Siena, 2000. 13. Tiezzi E. et al., Analisi di sostenibilità ambientale del Comune di Pescia, Report non pubblicato,
Siena, 2000. 14. Marchettini N., Panzieri M., Niccolucci V. e Bastianoni S., Valutazione della performance
ambientale di quattro famose produzioni di vini italiani: Chianti, Brunello, Nobile e Barbera, Oikos, Ekoclub International, vol. 9, pp. 57-65, 2000.
15. Bjorklund J. et al., Emergy analysis of municipal wastewater treatment and generation of electricity by digestion of sewage sludge, Resources Conservation & Recycling, 31, p. 293-316, 2000.
16. Tiezzi E. et al., Implementazione di un sistema di contabilità ambientale su scala provinciale e intercomunale, 2001.
17. Tiezzi E. et al., Un approccio integrato alla valutazione del sistema elettrico nazionale: analisi emergetica e capitale naturale, 2001.
18. Susani L., Analisi termodinamica dei processi di produzione dell'energia termoelettrica mediante il calcolo di nuove transformity delle risorse petrolifere, Tesi di laurea in chimica, Università di Siena, 2001.
Appendice e bibliografia
SPIN-ECO
167
Bibliografia di riferimento
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