Padelle Antiaderenti a Confronto TEST altroconsumo

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Test 34 Altroconsumo 251 Settembre 2011 www.altroconsumo.it Padelle antiaderenti: buone prestazioni. Se il rivestimento si graffia non abbiamo rilevato il rilascio di sostanze pericolose. a scelta di una padella dove cuocere carne, verdure o una frittata, non è da prendersi alla leggera. In gioco c’è mol- to: il cibo non si deve attaccare, altri- menti addio alla riuscita del nostro piat - to, e il calore deve essere distribuito uniformemente in tutta la padella, altrimenti si rischiano pietanze cotte “a scacchi”. Dunque una buona padella antia- derente, per consentire di cucinare con pochi grassi e senza che il cibo si attacchi, deve avere un fondo piatto, che permetta una diffusione omogenea del calore, e un rivestimento antiaderente il più possibi- Qui non attacca le resistente all’uso. La resistenza e la durata di vita della padella dipende anche da voi: prendetevi cura delle vostre pentole. In che modo? Lo potete scoprire nel riquadro a pag.37. Rischi per la salute? Una forchetta per girare la fettina di bistecca o la frit - tata, una spugna abrasiva o una paglietta per pulire il fondo, il fuoco dimenticato acceso che, dopo aver bruciato il cibo, finisce per riscaldare troppo la pen- tola: sono le cause più comuni di danneggiamento del fondo antiaderente di una padella. IL NOSTRO TEST Abbiamo sottoposto 11 padelle antiaderenti del diametro di 24 cm. a una serie di prove. Eccone due tra le più importanti. TEMPERATURA UNIFORME Il fondo è stato ricoperto con una glassa di zucchero. Una volta sul fuoco, lo zucchero deve sciogliersi in maniera omogenea. RESISTENZA ALLE ABRASIONI Abbiamo fatto ruotare per 30 minuti la padella dopo averla riempita di sabbia inumidita con un detersivo in crema e palline di metallo. Dopo aver terminato la prova, abbiamo cucinato un pancake, per verificare di nuovo l’antiaderenza. L

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Padelle Antiaderenti a Confronto TEST altroconsumo

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Test

34 Altroconsumo 251 • Settembre 2011 www.altroconsumo.it

Padelle antiaderenti: buone prestazioni. Se il rivestimento si graffia non abbiamo rilevato il rilascio di sostanze pericolose.

a scelta di una padella dove cuocere carne, verdure o una frittata, non è da prendersi alla leggera. In gioco c’è mol-to: il cibo non si deve attaccare, altri-menti addio alla riuscita del nostro piat-

to, e il calore deve essere distribuito uniformemente in tutta la padella, altrimenti si rischiano pietanze cotte “a scacchi”. Dunque una buona padella antia-derente, per consentire di cucinare con pochi grassi e senza che il cibo si attacchi, deve avere un fondo piatto, che permetta una diffusione omogenea del calore, e un rivestimento antiaderente il più possibi-

Qui non attaccale resistente all’uso. La resistenza e la durata di vita della padella dipende anche da voi: prendetevi cura delle vostre pentole. In che modo? Lo potete scoprire nel riquadro a pag.37.

Rischi per la salute?Una forchetta per girare la fettina di bistecca o la frit-tata, una spugna abrasiva o una paglietta per pulire il fondo, il fuoco dimenticato acceso che, dopo aver bruciato il cibo, finisce per riscaldare troppo la pen-tola: sono le cause più comuni di danneggiamento del fondo antiaderente di una padella.

IL NOSTROTEST

Abbiamo sottoposto 11 padelle antiaderenti del diametro di 24 cm. a una serie di prove. Eccone due tra le più importanti.

TEMPERATURA UNIFORMEIl fondo è stato ricoperto con una glassa di zucchero. Una volta sul fuoco, lo zucchero deve sciogliersi in maniera omogenea.

RESISTENZA ALLE ABRASIONIAbbiamo fatto ruotare per 30 minuti la padella dopo averla riempita di sabbia inumidita con un detersivo in crema e palline di metallo.Dopo aver terminato la prova, abbiamo cucinato un pancake, per verificare di nuovo l’antiaderenza.

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L’ANTIADERENTE CHE È STATO TROVATO ANCHE NEGLI ORSI BIANCHI

Il Pfoa è una sostanza chimica che si usa per realizzare superfici antiaderenti e impermeabili. Dovrebbe scomparire nel 2015. L’ambiente ringrazia, perché si tratta di un inquinante.

PFOA FREE?Alcune aziende, produttrici di pentole, hanno già iniziato a scriverlo in etichetta, anche se il 2015 è ancora lontano: questa padella è Pfoa free. Significa che questa sostanza nella fase di lavorazione non è stata utilizzata. Anche nel nostro test ci sono pentole che annunciano già ora l’assenza di Pfoa. Con le nostre prove non è possibile controllare la veridicità dell’affermazione, tuttavia possiamo dire che gli alimenti che abbiamo cucinato nelle pentole del test non presentano tracce di questa sostanza. E questo vale per tutti i modelli, anche per quelli che non dichiarano l’assenza del Pfoa.

DANNI ALL’AMBIENTEIl vero problema del Pfoa sono i danni che può causare all’ambiente. La responsabilità cade sulle aziende, che in molti casi scaricano questa sostanza senza cautele. E così il Pfoa è stato trovato addirittura nell’organismo degli orsi polari e dei delfini. Il Pfoa è un polimero, che viene utilizzato non solo per fabbricare padelle, ma anche per realizzare capi sintetici (ad esempio Gore -Tex), materiali isolanti, imballaggi per alimenti, mobili, ricambi auto. Viene ingerito non solo attraverso i cibi, ma può anche essere inalato. Anche se si tratta di piccole quantità, la decisione di non utilizzarlo più dal 2015 ci sembra un ottimo risultato.

CERAMICA: ALLA MODA, MA CARA

Capita spesso che, in cerca di una pentola antiaderente, ve ne sia proposta una con rivestimento in ceramica. Costano molto. Ne vale la pena?

Le pentole con un rivestimento di ceramica ultimamente sono molto in voga, ma perché dovrebbero essere interessanti per chi vuole una padella antiaderente?Abbiamo testato alcuni modelli in ceramica.Gli aspetti positivi delle pentole

testate sono l’antiaderenza e la buona resistenza ai graffi. I punti negativi il peso notevole e il prezzo piuttosto alto.In conclusione, comunque, una buona pentola antiaderente non ha nulla da invidiare a una in ceramica. E di solito costa meno.

E in questi casi cosa si deve fare? Buttare la pentola, perché diventa pericolosa per la salute? Oppure non ci sono problemi? Diamo il nostro contributo a risol-vere questi dubbi, con un test su 11 padelle con rivesti-mento antiaderente. I risultati testimoniano che non ci sono pericoli per la salute: non abbiamo trovato re-sidui, neanche dopo le pesanti prove di usura che ab-biamo realizzato. L’unico danno è la minor capacità di antiaderenza, per cui il cibo può attaccarsi.La pericolosità di una padella antiaderente usurata è al centro del dibattito da diversi anni. Sotto accusa c’è una sostanza chiamata Pfoa (acido perfluorootta-noico), che viene utilizzata durante il processo di re-alizzazione del rivestimento delle padelle. Il rivesti-mento in questione è noto a tutti con il nome commerciale di Teflon, inventato dall’azienda Du Pont. Il nome scientifico è Ptfe (politetrafluoroetile-ne). La Commissione europea e l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente (Epa) nel 2006 hanno dichiarato il Pfoa sostanza tossica. A dosi eccessive o per accumulo, provocherebbe problemi alla salute. L’Epa ha deciso che entro il 2015 il Pfoa non dovrà più essere utilizzato nei processi di produzione, soprat-tutto per evitare i danni all’ambiente (vedi riquadro in alto). Nel 2009 l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria degli alimenti (Afssa) si è espressa in modo più cauto, dichiarando che le quantità di Pfoa in gra-do di migrare nei cibi sono irrilevanti. Il nostro test lo conferma: non ne abbiamo trovato alcuna traccia.

Guida all’acquistoQuando state per scegliere una padella antiaderente in negozio, valutate bene alcune caratteristiche. • Peso. Una pentola troppo pesante è difficile da ma-neggiare, ma se è troppo leggera può capovolgersi

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Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

TABELLA COME LEGGERLA

La nostra scelta Padelle antiaderenti

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mentre è sul fuoco, anche al minimo urto. Scegliete il giusto compromesso. • Rivestimento interno. Ogni marca utilizza un nome commerciale diverso per il rivestimento antiaderente, ma non ci sono grandi differenze tra un tipo e l’altro. Per quanto riguarda l’esterno, può essere in alluminio, più leggero e con un’ottima distribuzione del calore, o in acciaio, molto resistente ai colpi e alle abrasioni; se l’acciaio è inox il calore viene distribuito meglio ripetto a quanto avviene con l’acciaio smaltato.• Fondo. Scegliete una padella con il fondo pesante, avrete una distribuzione più uniforme del calore e una pentola più stabile.• Manico. Non deve pesare più della pentola. Il metal-lo è più resistente della plastica alla fiamma e al calo-re, ma potrebbe diventare molto caldo durante la

cottura. In ogni caso un manico di plastica non pre-senta problemi.• Ergonomia. Provate a maneggiare le padelle in ne-gozio. Verificate se l’impugnatura è comoda. Control-late anche se va in lavastoviglie e con quali sistemi di cottura usa (induzione, elettrica, in forno, a gas). • Prezzo. Non pensate di dover spendere tanto per avere una buona pentola: ce ne sono di prezzo medio che offrono ottime prestazioni, lo mostra il test.

Gli effetti del tempo si sentonoTutte le pentole appena acquistate offrono buone pre-stazioni. I problemi sorgono dopo averle usate per un po’: i cibi cucinati nelle pentole usurate si attaccano. Acquistate una buona pentola e sostituitela quando il rivestimento si è rovinato. ¬

PADELLE ANTIADERENTI PREZZO PESO RISULTATI

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IKEA 365 + 14,99 820 B A B B A B C A C B 74

ALLUFLON Arte a tavola 13,90 530 B A B C C C B B B B 66

BALLARINI Ecoidea 15,90 670 B B B C B B B B B B 65

AUCHAN Antiaderente 8,99 570 B B B D C A C B B B 64

COOP Linea classica 8,50 660 B A B D C B C B B C 64

RONDINE Trudi 11,49-11,90 520 B A B D C B C A B C 64

TVS Stone 6,90-8,50 540 A A B D C B C B B B 63

MONETA Madras 12,90-13,40 580 B A B D C B D C C B 63

BIALETTI Romantica 16,90 610 C B B D C B C B B C 60

CARREFOURHOME alluminio 8 510 C B B D C C C C B B 60

IKEA Steka 2,29 310 C B B C D B C C D C 30

Vitamine e sali minerali

nei cibi che cuciniamo

www.altroconsumo.it/

alimentazione

Cottura su fornelli elet-trici e a gas Abbiamo cot-to uova e pancake, due alimenti che facilmente si attaccano, verificando facilità e rapidità della cottura. I risultati miglio-ri si ottengono con il gas.

Resistenza del rivesti-mento alle abrasioni Si tratta di una prova impor-tante, che abbiamo de-scritto nel riquadro dedi-cato al metodo del test. I giudizi negativi che tro-vate in tabella significano che la pentola, dopo la prova di usura, ha perso l’effetto antiaderente.

Resistenza al lavaggio in lavastoviglie Abbiamo lavato le pentole in lava-stoviglie per 25 volte con p rog ra m ma n o r ma l e (60°C). I giudizi negativi significano che la pento-la perde brillantezza o cambia colore a causa del lavaggio. In generale, po-chi problemi.

Stabilità del fondo Il fon-do si deforma quando si riscalda ad alta tempera-tura? Il giudizio negativo vuol dire che il fondo è diventato convesso.

Sicurezza termica Abbia-mo misurato la tempera-tura raggiunta da alcune parti della pentola scal-data a 200°C. Il giudizio negativo è stato dato perché sono stati rag-giunti i 70°C. Una super-ficie metallica che arriva a questa temperatura provoca una sensazione di dolore se la si tocca per mezzo secondo. Ikea Ste-ka si riscalda in modo eccessivo.

IKEA 365+14,99 euroNon attacca, è resistente.Adatta a tutti i piani di cottura, anche a quello a induzione.

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PER MANTENERLE SANE

Le padelle del test, se rovinate, non sono pericolose, però perdono antiaderenza.

Prima di usare la pentola per la prima volta, lavatela con acqua tiepida e detersivo per i

piatti. Asciugatela e stendete un velo di olio sul fondo, ripetendo questa operazione ogni tanto.

Il modo migliore per conservare intatto il fondo antiaderente è utilizzare solo posate

di legno o plastica per mescolare il cibo. Non tagliate mai i cibi all’interno della pentola: è un modo sicuro per rovinarla.

Lavate e pulite le padelle con una spugna delicata e morbida, evitate utensili abrasivi

come pagliette o spazzole troppo dure.

Non riscaldate mai la padella vuota. In pochi minuti può raggiungere una temperatura

molto elevata (oltre i 300°C). Se arriva a 349°C il rivestimento può iniziare a decomporsi e produrre fumi. Nessun problema se si usano queste padelle per friggere, con l’olio si arriva a una temperatura compresa tra i 204°C e i 243°C.

Fate sempre riscaldare la pentola progressivamente, in questo modo

limiterete il rischio che il fondo si deformi.Gli sbalzi di temperatura possono scavare o bombare il fondo.

Quando le pentole sono estesamente graffiate in ogni caso il nostro consiglio è di

sostituirle, perchè non sono più in grado di garantire l’antiaderenza durante la cottura.

Ricordate che non tutte le padelle antiaderenti sono adatte per il lavaggio in

lavastoviglie. Controllare se in etichetta c’è il simbolo che vi consente questo tipo di lavaggio.

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DAI SOCI

Dove si butta?

VETROCERAMICA

In etichetta trovate diversi simboli che indicano la destinazione d’uso della pentola. Ormai molte possono essere usate per diversi sistemi di cottura (gas, elettrico, induzione, vetroceramica), ma i simboli sono ancora poco noti. Ecco una piccola guida per capire meglio il significato delle indicazioni in etichetta.

FORNELLI A GAS

LEGGERE L’ETICHETTA

FORNELLI ELETTRICI

INDUZIONE MAGNETICA SI PUÒ METTERE IN FORNO

Mia moglie ha accumulato diverse padelle con il fondo di cottura completamente rovinato dai graffi. Non le usa più per cucinare, ma ancora non le abbiamo buttate, perché non sappiamo se possono andare nel sacco della raccolta indifferenziata della pattumiera o se è necessario un diverso smaltimento.

Antonio Usai - Olbia

La presenza di sostanze chimiche nel rivestimento antiaderente può far sorgere dubbi. In realtà però si tratta di rifiuti normali, le antiaderenti si possono quindi gettare nel bidone della spazzatura indifferenziata. Se la pentola è di grandi dimensioni, segue la strada dei rifiuti ingombranti: contattate il Comune o l’azienda dei rifiuti e chiedete come ci si deve comportare.