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PROGETTO DI ISTITUTO PROGETTO DI ISTITUTO Edizione : 31.12.2011 Edizione : 31.12.2011

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PROGETTO DI ISTITUTOPROGETTO DI ISTITUTO

Edizione : 31.12.2011Edizione : 31.12.2011

L’ Istituto Comprensivo Scola Ladina “Ladino di Fassa” de Fascia

Pera: Scuola dell’infanzia Pozza: Sorastanza - Sede centrale

Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado

Liceo Artistico Liceo Scientifico

Liceo Ladino delle Lingue

Canazei: Scuola dell’infanzia Scuola primaria

Campitello: Scuola secondaria di Primo grado

Vigo: Scuola primaria

Soraga: Scuola dell’infanzia Moena Scuola primaria

: Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado

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“Io vorrei che la scuola fosse un luogo in cui al bambino (all'alunno) venisse offerta ogni giorno l'occasione di vivere frequenti momenti di felicità. Felicità come riflesso di una sua partecipazione attiva ad esperienze che lo "aiutano a crescere", quella felicità che deriva dalla partecipazione ad un gioco, dalla lettura di un racconto, dall'acquisizione di una abilità nuova o dal fatto di trovare una risposta a un problema, di compiere con i compagni una ricerca, di guardare un bel film o ascoltare una bella musica o stringere nuove amicizie, e così via. Guido Petter

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ANALISI DEL CONTESTO SOCIALE, ECONOMICO E LINGUISTICO-CULTURALE La Valle di Fassa ha subito una trasformazione radicale dal punto di vista economico che ha portato ad un rapido benessere e ad una maggiore scolarità con un incremento di diplomati e laureati. Si è verificato inoltre un sensibile aumento degli stranieri residenti in maniera stabile in valle che risultano ben inseriti sia sul piano scolastico che sociale in generale. Anche le famiglie stanno subendo cambiamenti legati alla società del nostro tempo, quindi la scuola deve formulare opportune proposte di servizi, finalizzati a sostenere l’educazione dei giovani e le esigenze richieste. Gli elementi che connotano la comunità di Fassa sono:

- una specifica identità storica e linguistico - culturale L’identità si caratterizza, dal punto di vista linguistico per la lingua ladina e per la contemporanea compresenza, con conoscenze differenti, della lingua italiana e tedesca. La posizione geografica, la storia e la cultura ladina, la inseriscono nella cultura mitteleuropea. La comunità nella quale opera la Scola Ladina de Fascia era caratterizzata storicamente da una forma di autogoverno che la rendeva autonoma e democratica: autonomia e democrazia che vengono riproposte con la Legge quadro per le minoranze linguistiche della Provincia di Trento e dall’istituzione del Comun General de Fascia nell’ anno 2010. - una specificità ambientale ed economica La posizione geografica, pur determinando la sua “perifericità”, la rende una delle mete turistiche più importanti d’Italia e d’Europa. L’industria turistica, che ha sostituito l’economia agricolo-pastorale, rappresenta l’attività di maggiore importanza e permette la prosperità dell’intera comunità di valle. - una tradizionale propensione per l’espressione artistica La tradizione trova un preciso riferimento nella produzione artistica locale e nella pluridecennale esperienza dell’Istituto d’Arte di Pozza di Fassa ora Liceo Artistico. I bisogni ai quali la Scola Ladina de Fascia vuole rispondere sono: o Conservazione, promozione ed estensione del plurilinguismo o Consolidamento e potenziamento dell’apertura al pluriculturalismo o Conoscenza delle differenti storie delle due maggiori comunità della regione o Sostegno e promozione delle attività artigianali tradizionali o Promozione della politica della cittadinanza democratica

Le risorse territoriali L’ambiente rappresenta, assieme alla particolare eredità linguistica e comunitaria, la risorsa più importante del territorio tant’è che nel 2010 le Dolomiti hanno ottenuto il riconoscimento quale sito patrimonio UNESCO. La comunità, con la sua tradizionale attitudine al plurilinguismo ed alla convivenza pacifica e proficua con le contigue comunità italianofone e germanofone, è portatrice di valori antichi e nel contempo moderni. La particolarità etno-linguistica e storica dei ladini di Fassa è riconosciuta dallo Stato, dalla Regione a Statuto Speciale del Trentino Alto Adige e dalla Provincia Autonoma di Trento con interventi di normativa per la tutela della minoranza dolomitica. Tale normativa ha permesso l’attivazione delle seguenti istituzioni culturali ed amministrative:

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Istitut Cultural Ladin “Majon di Fascegn” : promuove e coordina la ricerca storica e linguistica e collabora con la Scola Ladina de Fascia.

Museo Ladin de Fascia: offre mostre tematiche e percorsi didattici; promuove la conservazione della memoria della comunità e collabora con la scuola.

Comun General de Fascia, soggetto di recente istituzione che rappresenta la comunità di Fassa, promuove lo sviluppo e la tutela, esercitando le funzioni di governo e di gestione che sono trasferite dalla Provincia.

Sorastanza de la Scola Ladina de Fascia: comprende e coordina tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio e si avvale, per quanto attiene alla lingua ladina, dell’ OLFED- Ofize Ladin Formazion e Enrescida Didatica

Le testimonianze del territorio sono varie e molteplici e riguardano la storia, l’arte e l’architettura, l’ambiente alpino con la sua cultura materiale La produzione culturale si realizza attraverso la pubblicazione di diversi periodici per l’informazione locale e attraverso l’attività di associazioni culturali. Sono presenti differenti associazioni di volontariato e di solidarietà che operano nel campo della cultura, del turismo, del sociale, dello sport, della protezione civile, dell’ambiente, della salute. Sul territorio sono presenti tre biblioteche comunali: Canazei, Vigo, Moena ed una presso l’Istitut Cultural Ladin, dedicata alle tematiche legate al mondo ladino. GLI OBIETTIVI EDUCATIVI, CULTURALI E FORMATIVI La Scola Ladina de Fascia assume la persona come valore fondamentale per l’espletamento della propria attività formativa ed educativa e ne favorisce lo sviluppo in tutte le sue dimensioni. Si ispira ai valori di libertà, uguaglianza, democrazia e partecipazione. In particolare provvede alla definizione e all’attuazione dell’offerta educativa e formativa garantendo il diritto e il dovere all’istruzione, valorizzando la libertà d’insegnamento, la professionalità dei docenti, la libertà di scelta delle famiglie e degli studenti, la partecipazione di tutte le componenti e il rapporto con il territorio e la comunità locale. In considerazione dello specifico ambiente linguistico e culturale in cui opera, garantisce tutti gli strumenti atti a promuovere la specifica identità storica, linguistica e culturale, nonché la promozione del plurilinguismo e del multiculturalismo e la tradizionale propensione per l’espressione artistica. Nel rispetto dell’identità e della diversità, obiettivo fondamentale risulta essere l’armonica crescita di ogni individuo che partecipa al progetto educativo e formativo. Per ogni grado scolastico vengono indicati gli specifici obiettivi e le modalità di intervento atte al loro raggiungimento.

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CRITERI GENERALI PER L’AUTOANALISI E LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI E DEI RISULTATI CONSEGUITI La Scola Ladina de Fascia si dota di strumenti atti alla valutazione dei processi e dei risultati ottenuti, in modo da programmare le azioni di miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione educativa, anche in relazione agli obiettivi provinciali e nazionali. A tal fine è stato stipulato un protocollo d’intesa all’interno della Rete Scolastica di Fiemme e Fassa per coordinare le attività di autoanalisi. Aree di intervento dell’autovalutazione sono la customer satisfaction, il successo scolastico, le relazioni e i rapporti all’interno dell’Istituto nelle sue varie componenti, la qualità dell’offerta educativa e formativa nei suoi vari ambiti. Per la valutazione del raggiungimento degli obiettivi previsti, la Scola Ladina de Fascia si avvale delle funzioni assegnate dallo Statuto al Comitato di valutazione. Per l’attività di valutazione dell’efficacia degli strumenti e dell’attività didattica relativi all’insegnamento, anche veicolare, della lingua e della cultura ladina il Comitato di valutazione si avvale della collaborazione dell’OLFED. IL COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE E DEGLI STUDENTI Gli studenti sono i soggetti principali della scuola e quindi la loro partecipazione, assieme a quella delle famiglie è indispensabile per realizzare una concreta proposta formativa in un clima di collaborazione e confronto. A tal fine sono istituite la Consulta dei genitori e, per la scuola secondaria di secondo grado, la Consulta degli studenti, la cui composizione e le modalità di partecipazione sono previste dagli articoli 18 e 19 dello Statuto; la partecipazione è inoltre garantita dagli organi collegiali della scuola. Qualsiasi altra forma di coinvolgimento, volta a migliorare la qualità del servizio scolastico e in modo compatibile con l’attività e le finalità dell’istituzione, è attuabile anche su richiesta delle singole componenti. L’INFORMAZIONE E LA COMUNICAZIONE ALLE FAMIGLIE La Scola Ladina de Fascia deve garantire una corretta e piena informazione alle famiglie sia per quanto riguarda le attività promosse dalla scuola, sia per quanto riguarda le modalità di valutazione degli studenti. Per ottemperare in particolare a quest’ultimo aspetto, oltre alle forme di colloquio individuale e generale programmate, a scadenze prestabilite e su richiesta dei genitori o degli insegnanti, e oltre alle forme istituzionali (consigli di classe e consegna quadrimestrale del documento di valutazione):

- nella scuola primaria e secondaria di primo grado vengono comunicati i risultati delle verifiche d’ingresso, in itinere e finali;

- nella scuola secondaria di secondo grado si prevede una valutazione generale intermedia ad ogni quadrimestre volta a informare sull’andamento didattico e disciplinare degli studenti in modo da poter attivare eventuali attività di recupero o potenziamento delle loro abilità.

In ogni ordine scolastico è prevista una assemblea ad inizio anno per la presentazione in ogni classe del programma didattico e dell’offerta formativa.

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Il libretto personale dell’alunno rappresenta il primo livello di comunicazione. Esso viene utilizzato per comunicare le valutazioni di verifiche ed interrogazioni, note disciplinari per il comportamento e delle attività sul territorio. INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI - B.E.S.

La figura del responsabile dell’area disagio scolastico è stata introdotta nell’Istituto già a partire dall’anno scolastico 2003/2004 allo scopo di coordinare le iniziative collegate all’inclusione degli studenti con disabilità certificata ai sensi della Legge 104/92, degli studenti con disturbo specifico dell’apprendimento e degli studenti in situazione di svantaggio (determinate da particolari condizioni sociali o ambientali e difficoltà di apprendimento). La funzione strumentale dell’area del disagio scolastico può contare su un docente con l’incarico di promuovere forme di collaborazione e di raccordo tra operatori esterni all’Istituto, operatori interni e genitori. Si tratta di una figura con compiti organizzativi e relazionali, di facilitatore delle azioni di informazione, formazione e dialogo tra soggetti interessati ad una efficace integrazione ed inclusione degli studenti con Bisogni Educativi Speciali. Il docente che ricopre la funzione strumentale si occupa prioritariamente di tre tipologie di studenti: - gli studenti con certificazione ai sensi della Legge 104/92 (fascia A); - gli studenti con disturbi specifici di apprendimento in possesso della prevista relazione clinica (fascia B); - gli studenti in particolari situazioni di svantaggio socio-ambientali che incidono

sull’apprendimento scolastico (fascia C). Il fine del suo intervento è quello di promuovere il successo scolastico e l’integrazione attraverso forme di intervento condivise tra la scuola, la famiglia, le articolazioni territoriali dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e le altre figure coinvolte nel percorso educativo e formativo; promuove la costruzione di una funzione diffusa per cui i docenti riconoscono la necessità di individuare insieme i problemi, vedono gli studenti con B.E.S.inseriti nel contesto scolastico e territoriale. Inoltre, il docente che ricopre la funzione strumentale supporta i colleghi nella realizzazione di esperienze, progetti, procedure che possano essere formalizzate come scelte educative dell’istituto In particolare, la funzione strumentale per i Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) è deputata a: - rendere più efficace il raccordo tra scuola, Enti locali, operatori dell’Azienda Provinciale

per i Servizi Sanitari ed associazioni che operano nel campo della disabilità e dei disturbi specifici d apprendimento;

- favorire la collaborazione tra docenti e genitori degli allievi; - offrire informazioni ai genitori sulle iniziative promosse dalla scuola e sostegno sugli

interventi educativi; - migliorare il collegamento tra gradi di scuola diversi sulle tematiche del disagio

scolastico nell’ottica della continuità educativa; - incrementare la riflessione dei docenti sul proprio ruolo professionale anche con il

supporto di consulenti ed esperti esterni;

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- coordinare le attività collegate alla stesura del Profilo Dinamico funzionale, del Progetto Educativo Individualizzato (PEI) e del Progetto Educativo Personalizzato (PEP);

- coordinare il Gruppo di lavoro “BES” formato dai referenti di classe, dagli insegnanti di sostegno e dalle assistenti educatrici che operano nell’Istituto;

- curare gli aspetti di progettazione / organizzazione, programmazione, verifica e valutazione degli interventi didattici;

- collaborare ad attivare iniziative di orientamento denominate progetti-ponte tra la scuola dell’obbligo ed i centri di formazione professionale e le scuole superiori per orientare e motivare le scelte scolastiche degli studenti in situazione di disagio;

- avviare convenzioni sul territorio con imprese ed enti locali per favorire esperienze di stage orientativi per gli studenti con Bisogni Educativi Speciali;

- partecipare alle riunioni della Consulta delle Famiglie. INSERIMENTO DEGLI STUDENTI STRANIERI La Scola Ladina de Fascia, attraverso una apposita funzione strumentale che si occupa di integrazione degli alunni stranieri, si è dotata del Protocollo d’Accoglienza per permettere un più chiaro e migliore inserimento degli alunni neo-arrivati. Per gli alunni di recente immigrazione viene stilato dal referente, individuato nel consiglio di classe, il PDP ( percorso didattico personalizzato). Una Commissione intercultura, composta da almeno un docente per plesso, si ritrova periodicamente per pianificare attività di accoglienza, d’integrazione e di supporto linguistico (italianoL2 e italiano per lo studio). Numerosi sono gli interventi di mediazione e facilitazione linguistica,realizzati anche da docenti interni, per rendere più proficuo l’ inserimento in classe e sul territorio. Sono previsti incontri periodici con le famiglie al fine di monitorare il loro inserimento nel nostro contesto e per risolvere eventuali problematiche. Si provvede inoltre a fare intercultura in tutte le classi come metodologia trasversale con l’intento di diffondere valori di tolleranza e solidarietà. Gli studenti stranieri che in corso d’ anno, per motivi familiari, si trasferiscono all’ estero per periodi prolungati tali da non consentire alla scuola di definire la valutazione atta all’ ammissione alla classe successiva saranno sottoposti ad un esame. La prova, da tenersi prima dell’inizio delle lezioni, verterà sulle materie che lo studente non ha seguito nel percorso scolastico fatto all’ estero. Verranno ammessi alla classe successiva solo gli studenti che abbiano ottenuto una valutazione non inferiore a sei nelle discipline richieste. L’OLFED – OFIZE LADIN FORMAZION E ENRESCIDA DIDATICA L’Ofize Ladin Formazion e Enrescida Didatica OLFED ( Art.50 legge n. 5 dd.07.08.2006) ha il compito di curare la formazione, la ricerca e il monitoraggio delle attività didattiche ed educative relative all’insegnamento, anche veicolare, della lingua e cultura ladina, in particolare per quanto attiene a:

a) supporto all’elaborazione e alla produzione di materiale didattico per l’insegnamento, anche veicolare, della lingua e della cultura ladina;

b) progettazione e realizzazione di attività di formazione e aggiornamento del personale;

c) documentazione del materiale e degli strumenti didattici prodotti; d) definizione, d’intesa con il nucleo interno di valutazione, dei criteri e delle modalità

di valutazione dell’efficacia degli strumenti e dell’attività didattica relativi all’insegnamento, anche veicolare, della lingua e della cultura ladina;

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e) supporto alla programmazione, realizzazione e gestione di specifici progetti riguardanti l’insegnamento, anche veicolare, della lingua e cultura ladina e/o di interscambio con altre realtà minoritarie.

Per la programmazione dell’attività, l’OLFED elabora annualmente un piano di lavoro sulla base dei bisogni emergenti sia per quanto riguarda la formazione e l’aggiornamento dei docenti (anche nell’ambito della Rete scolastica dell’ Avisio), sia per la elaborazione e produzione di materiale didattico in lingua ladina; inoltre individua le aree di intervento per la ricerca educativa. Per dare attuazione al programma l’OLFED si avvale anche della collaborazione di esperti e di enti esterni. RETI DI SCUOLE

Le istituzioni scolastiche delle Valli di Fiemme e Fassa ( I.C. di Cavalese, I.C. di Tesero e Predazzo, Istituto di Istruzione di Cavalese, Scola Ladina de Fascia) hanno instaurato a partire dal 2002 dei positivi rapporti di collaborazione nel campo della formazione del personale dirigente e docente nonché della ricerca anche in collaborazione con le istituzioni provinciali deputate allo sviluppo di politiche generali in campo della formazione e ricerca educativa e/o con altri istituti scolastici delle zone viciniori della Provincia di Trento. Nell’anno 2011 la Rete di Fiemme e Fassa insieme all’I.C. di Cembra ha dato vita alla Rete dell’Avisio.

La Scola Ladina de Fascia ha instaurato un rapporto di collaborazione con le scuole delle località di minoranza situate in Provincia di Trento, Rete tra scuole di minoranza, e precisamente con l’I.C. Pergine 1 (minoranza mochena) e I.C. Folgaria, Lavarone e Luserna (minoranza cimbra). Gli obiettivi sono: la collaborazione nella ricerca metodologica, curricolare e disciplinare in particolare per quanto attiene le aree di intervento relative alle lingue di minoranza; l’attivazione di progetti innovativi; lo scambio di esperienze, di proposte, di unità didattiche al fine della massima diffusione delle migliori pratiche didattiche; la produzione di materiale didattico.

COLLABORAZIONE CON LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE E FORMATIVE E CON SOGGETTI ISTITUZIONALI DEL TERRITORIO Per aprire la scuola al territorio, in modo da renderla soggetto partecipe alla vita della comunità e alle sue specifiche caratteristiche socio-culturali, la Scola Ladina de Fascia attiva progetti di collaborazione con le istituzioni presenti sul territorio, in particolare con l’Istituto Culturale Ladino e il Comun General de Fascia. Favorisce inoltre un interscambio costante con altre realtà scolastiche e formative, volto ad accrescere e a migliorare la qualità dell’offerta educativa. A tal fine si stipulano convenzioni e verbali d’intesa con i soggetti istituzionali individuati, sia all’interno della valle che nella Provincia e nella Regione. Sempre per rendere più presente la scuola sul territorio, si propongono, sulla base delle risorse interne e delle domande emergenti, corsi rivolti alla popolazione interessata (es.: lingue straniere, informatica, laboratori artistici, ecc.). La Scola Ladina de Fascia ha inoltre l’accredito per attingere ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per attivare progetti e corsi di formazione rivolti agli studenti dell’istruzione superiore e agli adulti.

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SCELTE ORGANIZZATIVE E CRITERI DI UTILIZZAZIONE DELLE RISORSE IN FUNZIONE DEL SUCCESSO FORMATIVO La scuola è chiamata a garantire il successo formativo come valorizzazione strategica delle potenzialità di ogni alunno e traduzione di esse in concrete competenze quali la nostra società, sempre più complessa e competitiva, esige ed impone. Data la complessità del nostro istituto è fondamentale la distribuzione delle risorse umane e finanziarie in modo da rispondere appieno ai bisogni educativi rilevati nelle singole realtà. E’ importante poter offrire a tutti gli utenti le stesse opportunità garantendo l’ equità nella ripartizione del budget a disposizione. Nell’ ottica di una costruttiva flessibilità è prevista, all’ interno dell’ intero istituto, la mobilità del personale docente e non docente al fine di assicurare una tempestiva e pronta soluzione alle problematiche complesse che via via vengono a crearsi nelle differenti realtà. LA SCOLA LADINA DE FASCIA ON LINE Con l’intento di fornire a studenti, docenti e genitori servizi differenziati in termini di informazione e di partecipazione alla vita della scuola, la Scola ladina de Fascia si impegna a tenere aggiornati e via via ad implementare i seguenti siti web dell’Istituto: www.scuoladifassa.it : sito ufficiale della scuola www.scuoladifassa.org : La Scola Ladina de Fascia mette a disposizione di docenti e studenti un sito e-learning, cioè un sito dedicato all’insegnamento a distanza. Tale strumento è nato nell’ambito del progetto ski-college per dare un supporto agli studenti che, per impegni sportivi, si assentano spesso dalle lezioni curricolari. In seguito si è deciso di mettere a disposizione di tutti gli studenti e docenti le potenzialità di questo mezzo didattico, allargandolo via via a tutti gli ordini di scuola (in via sperimentale dall’anno scolastico 2011-12 è messo a disposizione anche della scuola primaria e secondaria di primo grado). Il sito permette ai docenti di mettere a disposizione degli studenti materiali di vario tipo (dai semplici testi ai filmati o altri materiali multimediali). Permette anche di predisporre strumenti di verifica delle conoscenze, aprire forum di discussione e predisporre altre attività che diano parte attiva anche agli studenti, verificando il proprio percorso didattico e contribuendo (per esempio con i forum) alla costruzione del percorso. http://e-learning.scuoladifassa.org

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LA SCUOLA DELL’INFANZIA

LE SCUOLE DELL’INFANZIA PROVINCIALI ENTRANO A FAR PARTE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO LADINO DI FASSA Nel mese di luglio 2004, nella legge provinciale 28 agosto 1989 n. 6 è stato inserito l’art. 2 bis “Organizzazione della scuola in Val di Fassa e delle scuole delle comunità mochena e cimbra”. Tale articolo assegna al Sorastant de la scola ladines il coordinamento pedagogico delle scuole dell’infanzia provinciali della Val di Fassa, secondo le funzioni attribuite ai coordinatori dall’articolo 24 della legge provinciale n. 13 - 21 marzo 1977. Dall’anno scolastico 2004/2005 quind, sono entrate a far parte del nostro Istituto Comprensivo anche le scuole dell’Infanzia di Canazei, Pera e Soraga. Essendo le scuole dell’infanzia equiparate soggette al controllo dei coordinatori pedagogici competenti per territorio (art. 46 L.P. n.13 1977), il Sorastant è chiamato a vigilare anche sulle scuole dell’infanzia di Campitello, Vigo e Moena in ordine all’osservanza degli obblighi per l’equiparazione.

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LE FINALITÀ EDUCATIVE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Le scelte educativo-didattiche di ogni scuola dell’infanzia trovano visibilità e diffusione nel PROGETTO PEDAGOGICO stilato dalle insegnanti per ogni anno scolastico: le priorità individuate (a quali bisogni dei bambini si intende rispondere, che cosa si vuol fare, come e perché) concorrono quindi a definire la peculiare identità della singola scuola. Le scuole dell’infanzia, nel definire le proprie linee pedagogico-educative, non possono prescindere dalle finalità individuate nella L.P. n. 13, 1977 e dalle scelte educative contenute negli “ORIENTAMENTI DELL’ATTIVITÀ EDUCATIVA DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA” (Decreto del Presidente della Giunta provinciale n. 5-19/Leg. di data 15 marzo 1995), nei quali troviamo termini, fini e finalità generali, modello curricolare e condizioni dell’attività educativa. “La scuola dell'infanzia, non più intesa come grado preparatorio della scuola elementare o come sostituto della famiglia, si pone, allora, come scuola che persegue la piena valorizzazione della personalità infantile nella unitarietà ed integralità delle sue dimensioni, promuovendo un processo intenzionalmente finalizzato alla conquista della sua identità e della sua autonomia.” “La scuola dell'infanzia si configura come un luogo di educazione in senso formale, di promozione culturale e di valorizzazione di ogni singolo bambino nel quadro dei valori comuni della convivenza sociale e civile, dei valori specifici delle diverse culture locali e delle loro reciproche interrelazioni. In questa prospettiva, essa promuove nel bambino la consapevolezza del proprio corpo, della sua identità, dello spazio, del tempo, delle relazioni, dei linguaggi simbolici, lo sviluppo della natura relazionale dell'essere umano, l'acquisizione del patrimonio culturale, le potenzialità pertinenti all'ulteriorità propria della natura umana e la capacità di interpretare, organizzare e trasformare il mondo.” Gli orientamenti individuano tre ambiti educativo-didattici: - la comunicazione - l’azione e la conoscenza - l’identità personale e relazionale Tali ambiti di esperienza non vanno intesi come apprendimenti separati, ma trovano una rielaborazione nei progetti pedagogici e nella conseguente programmazione e predisposizione dell’attività educativa.

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LA STRUTTURAZIONE DELLA GIORNATA SCOLASTICA Nella scuola dell’infanzia il tempo non è scandito dalle materie di insegnamento, quanto piuttosto da attività diversificate, che sono vissute dal bambino come un flusso continuo dell’esperienza. La strutturazione della giornata scolastica è parte integrante della programmazione didattico-educativa: è accompagnata da una riflessione pedagogica puntuale sulla scansione del tempo scuola e sulla predisposizione di spazi e materiali.

UNA “GIORNATA TIPO” ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA.

8.00 – 9.00

Servizio di prolungamento d’orario per coloro che ne fanno richiesta Durante l’anticipo il bambino ha bisogno di ritrovare un suo equilibrio psico –fisico (arriva stanco, magari ancora assonnato, …), quindi di un momento di tranquillità nel quale viene valorizzato, dove possibile, il rapporto individuale. Le attività proposte sono preferibilmente libere, con giochi nei vari angoli della sezione, in cui l’insegnate osserva, stimola, partecipa.

9.00 – 9.30

Ingresso e accoglienza in sezione L’entrata a scuola è vista come tempo e spazio del distacco dal genitore per “entrare” in una nuova situazione. Lo spazio dell’accoglienza va reso pertanto caldo e familiare. L’insegnante accoglie naturalmente il bambino, ma anche l’adulto che lo accompagna.

9.30 – 10.30

Gioco libero in sezione - Consumo della frutta - Uso dei servizi igienici Il gioco è il modo più autentico di vivere del bambino: attraverso il gioco fa esperienza, costruisce rapporti, sperimenta emozioni, si mette alla prova, conosce se stesso, il mondo e gli altri. Nei momenti di ricomposizione della sezione e di routine sono favoriti il dialogo e l’ascolto in gruppo.

10.30 – 11.45

Attività di intersezione E’ questo il momento dedicato ad attività di tipo più strutturato in cui i bambini sono suddivisi per gruppi di età (gruppo dei piccoli, dei medi, dei grandi).

11.45 – 13.00

Preparazione al pranzo - Uso dei servizi igienici – Pasto Il bambino vive l’esperienza del pasto in un contesto diverso da quello familiare e spesso ne risulta facilitato perché si trova in un ambiente colorato in cui tutto è su misura, dove è lui ad apparecchiare, sparecchiare e dove può mangiare accanto ad altri bambini.

Uso dei servizi e riposo per i bambini che ne hanno bisogno 13.00 – 15.00

Uso dei servizi e attività strutturate o di gioco libero in sezione

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Mentre i compagni più piccoli riposano nella sala del sonno, in sezione il tempo è dedicato al gioco spontaneo o ad attività didattico-educative guidate.

15.00 – 15.45 Merenda - Uso dei servizi igienici - Preparazione per l’uscita.

15.45 – 16.00

Uscita Le dinamiche legate al ricongiungimento con la famiglia meritano le stesse attenzioni di quelle legate al distacco al mattino. Le insegnanti sono a disposizione per rispondere ai genitori che vogliono chiedere come è andata la giornata scolastica.

16.00 – 17.00

Servizio di prolungamento d’orario per coloro che ne fanno richiesta Come durante l’anticipo, anche al posticipo (nelle scuole in cui è presente il servizio) il ritmo si allenta, il gruppo ridotto: c’è più spazio per il rapporto individualizzato, per le conversazioni e le narrazioni delle esperienze fatte lungo la giornata.

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I PROGETTI E LE ATTIVITA’ RICORRENTI CONTINUITA’ “La continuità del percorso educativo non significa né uniformità né assenza di articolazioni; consiste, piuttosto, nel considerare il percorso secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino e riconosca la specificità e la pari dignità di ciascuna scuola e di ciascuna agenzia formativa nella diversità dei rispettivi ruoli e delle differenti funzioni. In senso longitudinale, è necessario attuare opportune forme di coordinamento, sul piano istituzionale, pedagogico e curricolare, tra i diversi momenti della carriera scolastica. In senso trasversale, la scuola dell'infanzia deve elaborare la propria progettazione tenendo conto anche delle diverse istituzioni extrascolastiche che concorrono alla formazione del bambino, prima fra tutte la famiglia. Al fine di garantire concrete opportunità di integrazione della molteplicità di queste esperienze, è importante attivare forme di collaborazione con enti, associazioni e gruppi operanti nella comunità e con le realtà ecclesiali e civili.” (Orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia: D.P.G.P. n. 5-19/Leg.15 marzo 1995).

CONTINUITA’ CON LA SCUOLA PRIMARIA Come norma la D.G.P. n. 13057 del 20.11.1999, i Collegi dei Docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria sono tenuti ad elaborare, nell’ambito della programmazione educativa annuale piani di intervento per promuovere la continuità. …”. Nel definire i piani di intervento, tra le modalità e i criteri per la realizzazione del raccordo tra scuole, si dovranno prevedere i seguenti punti:

a) la comunicazione, in collaborazione con la famiglia, di informazioni sul bambino Le insegnanti della scuola dell’infanzia stilano le “schede di passaggio” (scheda di informazioni sulla scuola, scheda di informazioni sul gruppo dei bambini grandi, scheda di informazioni sul singolo bambino) e le consegnano agli insegnanti delle classi prime delle scuole primarie di riferimento entro il 5 ottobre di ogni anno.

b) il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali, valorizzando gli elementi di continuità presenti nei rispettivi piani programmatici

c) la predisposizione di un sistema di verifica e di accertamento comune con l’impostazione progettuale delle attività didattiche. A questi due punti presenti nella normativa risponde la Commissione continuità, composta da un insegnante rappresentante per ogni plesso della scuola primaria e della scuola dell’infanzia (provinciali ed equiparate), dai due collaboratori del Sorastant per il coordinamento della scuola primaria e della scuola dell’infanzia e dalla coordinatrice delle scuole equiparate. Diversi sono i temi trattati dalla Commissione, stabiliti di comune accordo di anno in anno e finalizzati al raccordo tra i due ordini di scuola.

d) l’attuazione di momenti e forme di compartecipazione alle attività didattiche, con particolare attenzione alle situazioni di handicap;

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Questo obiettivo trova invece compimento all’interno dei Progetti di continuità che vengono predisposti ogni anno dagli insegnanti della scuola dell’infanzia che seguono i bambini grandi e da quelli della scuola primaria (solitamente insegnanti delle prime classi o delle quinte).

CONTINUITA’ CON ENTI E TERRITORIO Le attività inter-extra-parascolastiche costituiscono parte integrante della normale attività educativo-didattica. Tali iniziative sono da ritenersi pedagogicamente rilevanti in quanto si configurano come momenti entro i quali i vari soggetti che operano in diversi contesti educativi interagiscono fra loro in un rapporto di integrazione e continuità, contribuendo alla definizione del Progetto Pedagogico di scuola. Ogni scuola pertanto, ogni anno, corrispondendo alle istanze che provengono dai diversi soggetti (famiglie, Enti, Associazioni, ecc.) o promuovendo essa stessa attività che vedono coinvolti soggetti esterni, definirà, all’interno del Progetto Pedagogico, quali iniziative intende attuare. Sempre più frequenti sono ad esempio i rapporti di collaborazione con il Museo Ladin de Fascia e con il Museo tridentino di scienze naturali (Museo di Geologia di Predazzo in particolare) per il Progetto “Montagna Amica”, voluto dalla Scola Ladina de Fascia per avvicinare gli alunni ad una più approfondita conoscenza del proprio territorio e sensibilizzarli ai temi del rispetto ambientale in genere. PSICOMOTRICITÀ “Non si educa solo il movimento (scopo dell’educazione fisica), si educa il bambino attraverso il movimento” diceva J. Le Bulch, uno dei padri fondatori della psicomotricità. L’uso del corpo e del movimento nell’infanzia è un fenomeno alquanto complesso, dal momento che racchiude in sé tutte le dinamiche evolutive del bambino. E’ risaputo infatti che tutti gli aspetti evolutivi dell’infanzia, da quello strettamente biologico e funzionale a quello cognitivo, da quello emotivo a quello relazionale, tutti hanno la loro concreta attuazione e la loro prioritaria forma espressiva nella via corporea. La psicomotricità, di conseguenza, guarda al movimento e all’uso del corpo nell’infanzia tenendone ben presente tutte le potenzialità evolutive. L’introduzione della psicomotricità all’interno della scuola ha richiesto prima di tutto un’azione di formazione delle insegnanti attraverso più laboratori che le hanno aiutate ad avvicinarsi al movimento spontaneo del bambino e a sperimentare soluzioni metodologiche per favorire la nascita di giochi emotivamente intensi, che coinvolgono l’aspetto fisico-cognitivo-emotivo di ciascun bambino in virtù del suo benessere a del suo sviluppo psicomotorio. Le insegnanti sono state accompagnate da una psicomotricista nel percorso psicomotorio organizzato nelle scuole, al fine di sostenere l’attività proposta attraverso la supervisione di un esperto. Nelle scuole di Canazei, Pera e Soraga si cerca di garantire un ciclo di dieci ore di psicomotricità (una in settimana) per tutti i gruppi di intersezione (piccoli, medi, grandi). Variazioni di programma saranno eventualmente dovute a problematiche di ordine organizzativo.

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LA LINGUA LADINA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA “La lingua si configura come il più importante ed il più usato dei linguaggi e si caratterizza per il suo valore economico utilitario, espressivo, creativo, culturale e affettivo: quest'ultima considerazione assume valore particolare quando si è in presenza di comunità bilingui, che trovano proprio nella lingua la loro principale forma di identificazione e di coesione.” “L'educazione alla pluralità linguistica può assumere la forma di scoperta, di gioco, di puro piacere veicolato da testi poetici o narrativi nelle varie lingue. Allo scopo di consentire a tutti i bambini di divenire capaci di interagire in entrambe le lingue parlate nella loro comunità, si possono anche attuare sperimentazioni di educazione bilingue.” (Orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia: D.P.G.P. n. 5-19/Leg.15 marzo 1995). Il modello pedagogico scelto nelle tre scuole dell’infanzia provinciali di Fassa prevede la scansione temporale tra le due lingue d’insegnamento: italiano e ladino. Da alcuni anni il “modello organizzativo linguistico” scelto è quello dell’alternanza settimanale: per una settimana la lingua della scuola è dunque l’italiano e per quella successiva è il ladino. Con i due codici si veicola ogni tipo di comunicazione, nelle routine come nell’attività didattica, rispettando la scansione temporale scelta. A fronte di questo modello educativo bilingue, le finalità educative sono perseguite con il concorso di entrambi i codici, confermando loro pari dignità. Gli obbiettivi più prettamente linguistici cui si fa riferimento per il ladino come per l’italiano sono sinteticamente i seguenti, con un’attenzione alla loro declinazione per le diverse fasce di età (piccoli, medi, grandi): - condurre ogni bambino alla piena fruizione della lingua materna (italiano o ladino) e

avvio all’utilizzo del secondo codice, italiano o ladino, (che per la maggior parte dei bambini non è una lingua sconosciuta, ma un codice con cui si è a contatto giornalmente poiché si vive in un contesto sociale bilingue);

- sostenere lo sviluppo del vocabolario, la fonologia e la fonetica, nonché la struttura della frase in entrambi i codici;

- contribuire allo sviluppo della consapevolezza linguistica; - contribuire alla creazione di un atteggiamento psicologico favorevole verso

l’acquisizione delle lingue; A questi obiettivi linguistici si affianca naturalmente la fondamentale attenzione per gli aspetti culturali, al fine di consolidare quel senso di appartenenza necessario alla maturazione psico-affettiva e sociale dell’individuo.

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CRITERI GENERALI PER L’INTEGRAZIONE DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI “L'integrazione delle bambine e dei bambini con handicap e svantaggi costituisce un'occasione di maturazione per tutti, dalla quale imparare a vivere la diversità come una dimensione esistenziale e non come una caratteristica di emarginazione. Per favorire lo sviluppo integrato del soggetto con problemi, la scuola dell'infanzia deve tener conto, in primo luogo, che occorre conoscere il deficit e lo svantaggio per accettarli e l'eventuale handicap per ridurlo, il che si può ottenere se si opera “con” il bambino piuttosto che “su” di lui.” (Orientamenti dell’attività educativa della scuola dell’infanzia: D.P.G.P. n. 5-19/Leg.15 marzo 1995). Ciò che gli Orientamenti ci suggeriscono è che il bambino con bisogni educativi speciali non deve essere visto come una presenza “eccezionale” nella scuola; lo stesso concetto di “inserimento” va superato a favore di una reale “integrazione” scolastica che va riferita non solo ai bambini in difficoltà, ma riguarda tutti. Prerogativa per un buon processo di integrazione del bambino con bisogni educativi speciali e una buona integrazione tra scuola e famiglia e tra scuola e servizi sanitari. LINEE PROCEDURALI ED OPERATIVE 1. La presa in carico

a. Segnalazione di problematiche del bambino da parte della famiglia al momento dell’iscrizione.

- L’insegnante informa il collaboratore del Sorastant per il coordinamento pedagogico riguardo la comunicazione effettuata dalla famiglia su eventuali difficoltà.

- Si contatta la famiglia (coordinatore o insegnanti) per avere un quadro più completo della situazione e raccogliere notizie utili al fine dell’inserimento a scuola del bambino.

- Se il bambino è già in carico ai Servizi Sanitari il coordinatore acquisisce dai genitori l’autorizzazione ad attivare i contatti con gli stessi per convocare un incontro del “gruppo di lavoro” (coordinatore, insegnati, genitori e personale sanitario che segue il bambino), al fine di valutare particolari esigenze di inserimento a scuola.

- Se il bambino non è in carico ai Servizi Sanitari il coordinatore valuta, sulla base delle informazioni raccolte in sede di colloquio con la famiglia, se indirizzare la stessa ai Servizi Sanitari.

b. Rilevazioni di problematiche durante la frequenza del bambino - Gli insegnanti segnalano al collaboratore del Sorastant per il coordinamento

pedagogico eventuali difficoltà riscontrate. - Il coordinatore, a seguito di osservazioni del bambino all’interno del contesto

scolastico, valuta il caso con gli insegnanti e definisce con loro quali strategie adottare: ulteriori osservazioni, programmazione individualizzata, colloquio con la famiglia ed eventuale invio della stessa ai Servizi Sanitari.

- Qualora il bambino venga preso in carico dai Servizi Sanitari, viene istituito con il consenso della famiglia il “gruppo di lavoro” di cui si è parlato sopra.

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2. Il gruppo di lavoro

Composto dalle suddette persone, ha il compito di: - valutare le informazioni fornite in sede di incontro dai referenti dei Servizi Sanitari

relative al quadro evolutivo del bambino, con particolare attenzione allo sviluppo delle varie funzioni;

- valutare le osservazioni fornite dagli insegnanti relativamente al comportamento del bambino all’interno del contesto scolastico;

- valutare le informazioni fornite dai genitori relativamente al comportamento del bambino nel contesto familiare;

- individuare le linee di intervento comuni da mettere in atto nei diversi contesti.

3. Il P.E.I. Sarà cura degli insegnanti di sezione/intersezione e da eventuale insegnante supplementare elaborare un piano educativo individualizzato (P.E.I.) Il P.E.I. costituisce documentazione di riferimento per ricostruire il percorso scolastico alla scuola dell’infanzia e quindi documentazione utile per il passaggio alla scuola primaria.

4. L’insegnante supplementare Il Sorastant, sulla base delle osservazioni riportate dal collaboratore per il coordinamento pedagogico e sulla scorta di quanto emerge in sede di gruppo di lavoro, valuta la necessità di chiedere al Servizio scuola infanzia, istruzione e formazione professionale l’assegnazione di personale insegnante supplementare, esplicitando i motivi per cui non è possibile far fronte agli interventi educativi necessari al bambino con la normale dotazione d’organico. L’insegnante supplementare è assegnato alla scuola, non al bambino.

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CRITERI GENERALI PER L’INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI A seguito dell’intensificarsi dei flussi migratori e dello stabilizzarsi sul territorio di famiglie immigrate, anche nelle scuole dell’infanzia di Fassa è sempre più frequente trovare bambini stranieri, anche se per ora il fenomeno non può dirsi massiccio. L’Ordinamento della scuola dell’infanzia della Provincia autonoma di Trento (L.P. n.13/77) nell’art.3 prevede che ”La scuola dell’infanzia, offrendo una effettiva eguaglianza di opportunità educative, superi i condizionamenti sociali, culturali ed ambientali per assicurare ad ognuno una concreta realizzazione del diritto allo studio”. ISCRIZIONE Le iscrizioni possono essere richieste in qualsiasi momento dell’anno scolastico. I bambini privi di documentazione anagrafica o in posizione di irregolarità vengono regolarmente iscritti All’atto dell’iscrizione deve essere compilata la domanda di iscrizione alla scuola, predisposta dalla Provincia autonoma di Trento. Le modalità per la compilazione della modulistica sono state tradotte in più lingue e sono in dotazione alle scuole. ACCOGLIENZA La scuola dell’infanzia condividerà con la famiglia modalità di inserimento, individuerà opportuni strumenti di dialogo e faciliterà la comunicazione con la famiglia del bambino prestando particolare attenzione agli aspetti verbali e non verbali, facendo ricorso al materiale di vario genere tradotto in più lingue e predisposto dalla Ufficio di coordinamento pedagogico generale della Provincia e ove possibile a mediatori interculturali. Per facilitare la famiglia nella comprensione delle scelte educative della scuola dell’infanzia provinciale è stata predisposta la traduzione in più lingue del libretto “Benvenuti”, strumento che accompagna i bambini e le loro famiglie nel loro primo ingresso alla scuola dell’infanzia. FREQUENZA Saranno fissati altri incontri con la famiglia, successivi all’iscrizione, al fine di:

raccogliere informazioni sulla situazione familiare e sulla storia personale, scolastica e linguistica del bambino;

comunicare informazioni sull’organizzazione della scuola; creare occasioni di confronto sulle pratiche di cura e sugli stili educativi; esplicitare modalità di rapporto scuola – famiglia; rilevare le aspirazioni educative della famiglia.

Per tali incontri le scuole possono avvalersi della collaborazione di un mediatore interculturale. Gli elementi raccolti nel corso dei colloqui e l’osservazione del bambino concorreranno alla definizione del progetto educativo della scuola in un’ottica interculturale.

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IL RAPPORTO SCUOLA-FAMIGLIA

La collaborazione e il confronto tra il personale educativo e i genitori è condizione irrinunciabile per costruire un percorso educativo coerente e unitario. Per favorire il confronto educativo, la scuola dell’infanzia promuove occasioni di incontro con genitori a livello di plesso e/o di sezione, di gruppo, nonché momenti di colloquio individuale. COLLOQUI INDIVIDUALI:

Colloquio di inserimento: E’ rivolto ai genitori dei bambini che inizieranno a breve la frequenza, dunque si svolge prima che il bambino inizi l’attività scolastica. La finalità dell’incontro è duplice: da una parte gli insegnanti hanno modo di presentare la scuola, le modalità organizzative della stessa, le finalità educative perseguite, nonché condividere con i genitori le modalità di inserimento del bambino a scuola. Dall’altra, i genitori hanno modo di presentare il proprio figlio alle insegnanti, raccontare abitudini, bisogni, … e porre tutte le domande e i dubbi che necessariamente accompagnano questo importante momento.

Colloquio di restituzione E’ rivolto ai genitori dei bambini che hanno appena iniziato la frequenza e si svolge circa dopo un mese dall’entrata del bambino a scuola. La finalità è quella di “restituire” appunto alla famiglia un quadro di questo primo periodo di frequenza del proprio figlio alla scuola dell’infanzia. E’occasione preziosa inoltre per cogliere quali sono le impressioni dei genitori, sentire come ha reagito il bambino a casa e naturalmente concordare strategie educative condivise qualora fosse necessario per superare eventuali difficoltà.

Colloqui individuali in corso d’anno Sono rivolti ai genitori di tutti i bambini: piccoli, medi e grandi. A tutti i genitori sono riservati di norma due colloqui nel corso dell’anno, fatta salva la disponibilità ad organizzare altri momenti di confronto individuale, laddove insegnanti e/o famiglia ne ravvisino la necessità. Particolarmente significativo è l’incontro proposto nel corso dei mesi estivi ai genitori dei bambini grandi, dove viene presentata e condivisa con la famiglia la “scheda di passaggio” alla scuola primaria. INCONTRI DI GRUPPO Nel corso dell’anno scolastico sono solitamente programmate forme di scambio con i genitori di tutta la scuola o con quelli di sezione o di intersezione/gruppo. Riveste particolare importanza l’incontro programmato solitamente entro il mese di novembre per la presentazione ai genitori del Progetto pedagogico di scuola.

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LA SCUOLA PRIMARIA I principi generali e i criteri direttivi della Scuola Primaria riguardano:

- la valorizzazione e la crescita della persona - il rispetto dell’identità e delle diversità di ciascuno alunno - l’attenzione ai ritmi di sviluppo del bambino - il rispetto delle scelte educative della famiglia in una prospettiva di cooperazione tra

essa e la scuola - la salvaguardia dei principi costituzionali anche in riferimento alle competenze di

stato, enti locali, scuole autonome.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Le caratteristiche della Scuola primaria Le caratteristiche essenziali della scuola primaria sono sostanzialmente cinque :

- L’alfabetizzazione culturale intesa come acquisizione da parte degli alunni di tutti i fondamentali “tipi di linguaggio” e di un primo livello di padronanza delle conoscenze e delle abilità . Alla scuola primaria resta affidato il compito di guidare gli alunni nel passaggio dal loro sapere spontaneo alle prime sistemazioni scientifiche.

- Le modalità di conoscenze e di indagine attivate dagli alunni. In questa fase della scolarizzazione le conoscenze si collegano fortemente alle esperienze già realizzate dai bambini.

- Il processo di integrazione sociale svolto a favore di tutti i bambini, indipendentemente dalla loro appartenenza a culture, etnie, religioni, movimenti d’opinione.

- La valorizzazione di prospettive educative di fondamentale importanza: collaborazione, partecipazione, impegno, solidarietà, rispetto reciproco.

- La promozione di una formazione integrale della persona affinché ognuno possa realizzare una positiva immagine di sé.

Il modello organizzativo generale La determinazione del tempo scolastico è prevista su base annua,questo per garantire alle scuole la possibilità di attuare tutte le forme di flessibilità che esse riterranno più adeguate. In val di Fassa, nel rispetto della L.P. 13.02.97 n.4 che prevede l’insegnamento obbligatorio della lingua ladina per un’ora a settimana, il monte ore settimanale a partire dall’anno scolastico 2011/2012 viene così ripartito:

- 26 ore di attività curricolari obbligatorie + 1 ora di insegnamento di lingua e cultura ladina obbligatoria + 3 ore di attività facoltative opzionali.

La legge provinciale n.5 dd 7 agosto 2006, così come modificato dall’ art 3 comma 1 della L.P. 30.07.2008 n.14 , ha sancito il diritto degli alunni a poter frequentare anticipatamente la scuola primaria; l’articolo 61 infatti afferma che “ è consentita l’iscrizione al primo anno del primo ciclo, su richiesta dei genitori e sentita la scuola dell’infanzia, anche ai bambini e

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alle bambine che compiono i sei anni entro il 30 aprile, fermo restando l’obbligo di iscrizione per coloro che li compiono entro il 31 agosto “.

I laboratori La scuola primaria , nell’arco del quinquennio, organizza e propone i laboratori nei quali il bambino può soddisfare i propri bisogni ed interessi e ha la possibilità di allargarli e approfondirli. I laboratori sono luoghi di sperimentazione , ricerca e approfondimento . Sono contesti cognitivi specifici, utili per il rapporto con la realtà e la conoscenza. Essi favoriscono la socializzazione , in quanto sono luoghi di incontro, scambio e confronto. Ogni scuola attiva dei laboratori specifici tenendo conto delle risorse interne ed esterne e degli spazi disponibili. I laboratori vengono realizzati in riferimento ai seguenti ambiti:

- attività informatiche - attività di lingue - attività espressive - attività di progettazione - attività motorie e sportive - attività di recupero e potenziamento degli apprendimenti

PROGETTI E ATTIVITÁ RICORRENTI Accanto ai laboratori la scuola primaria attiva i seguenti progetti comuni a più plessi, che in alcuni casi sono realizzati in collaborazione con l’ASL, gli Enti locali e associazioni varie:

: Progetto di educazione alla salute: la scuola che promuove salute – benessere

scolastico e sani stili di vita. La scuola intende coinvolgere le famiglie e condividere le iniziative intraprese in tema di salute (Okkio, screening dentale, postura, frutta nelle scuole…).

Progetto BES: la scuola inclusiva è chiamata a rispondere in maniera adeguata a questo ampio ventaglio di bisogni attraverso un’attenta e rigorosa individuazione e progettazione di risorse per l’inclusione. Solo un approccio di questo tipo è infatti in grado di garantire una risposta individualizzata ed efficace a questi bisogni.

Progetto DSA: screening di letto-scrittura per individuazione precoce di disturbi nell'apprendimento di alcune abilità specifiche, percorsi costruiti attraverso mappe creative e mappe cognitive, utilizzo di strumenti compensativi che porti alla costruzione di una strategia personale per vivere la scuola nel migliore dei modi.

Progetto “Una Comunità che apprende” : il progetto nasce per favorire la piena tutela e la promozione dell’identità, della lingua e cultura ladina. Il fine è quello di costruire un modello bilingue di alta qualità. L’uso del ladino come lingua veicolare si propone come obiettivo generale per lo sviluppo delle competenze linguistiche ricettive e produttive degli alunni nella lingua ladina. Progetto di educazione stradale in collaborazione con la Polizia Municipale

Progetto “Montagna amica”: l’idea di poter organizzare in loco un progetto di conoscenza applicata di tutti gli aspetti legati all’ambiente locale (scienze, sport, cultura ecc.) da poter offrire non solo alla scuola fassana ma anche agli scolari e studenti che provengano da altri ambiti territoriali”. Il progetto coinvolge diversi enti come il Museo di Scienze di Trento, il Cai Sat, le guide alpine, il Museo Ladino, la Scuola di Polizia, le stazioni forestali…

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Progetto CLIL: insegnamento attraverso la lingua veicolare tedesca. L’attività viene svolta con una codocenza fra docente della disciplina e docente di madre lingua.

Progetto Multilingual School: colonia estiva diurna - uno staff composto da insegnanti di madre lingua offre la possibilità di accedere alla cultura ed alle lingue straniere attraverso le più moderne metodologie di insegnamento linguistico.

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI E DELLE CLASSI

Nella Scuola Primaria per la formazione delle classi si adottano i seguenti criteri:

- equilibrio nel numero e nella distribuzione fra maschi e femmine; - equi-eterogeneità rispetto all’autonomia, alle capacità e alla preparazione degli

alunni, valorizzando informazioni e valutazioni espresse dalla scuola dell’infanzia; - gli alunni con situazioni di disagio segnalato e gli alunni stranieri vengono inseriti

nelle classi che si presentano più adeguate per la loro integrazione; - per la classe prima della scuola Primaria con più sezioni, per favorire una maggiore

omogeneità, oltre ai criteri sopra elencati, è possibile un primo periodo (circa un mese) di “accoglienza” in cui i bambini lavoreranno per gruppi, al quale seguirà la formazione effettiva e nominale delle sezioni;

- ferma restando l’unità di ciascuna classe, la programmazione educativa può comprendere attività scolastiche organizzate per gruppi di alunni della stessa classe o di classi diverse (classi aperte) anche allo scopo di realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni.

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELL’ORARIO SCOLASTICO

Gli insegnanti articolano l’orario delle lezioni giornaliere basandosi sui seguenti criteri:

- alternanza fra lezioni a carattere prevalentemente teorico con lezioni più operative; - attuazione, dove è possibile, di interventi che permettano un rapporto disteso fra

docente ed alunno;

STRUTTURA DELL’ORARIO SCOLASTICO

Sono previsti interventi da 50 minuti e 55 minuti articolati su 6 mattine e 1 pomeriggio per il tempo scuola dal lunedì al sabato e su 5 mattine e 4 pomeriggi per il tempo scuola dal lunedì al venerdì.

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TABELLA ORARIO DEI PLESSI

Plesso Inizio Ricreazione Fine Giorni Orario rientro

Moena 8.00 10.30-10.50 12.40 Lu-ma-me-gio-ve

Martedì e Giovedì

14.30 - 16.20

Lunedì e Venerdì *

14.50 - 16.20

Soraga 7.50 10.20-10.40 12.30 TUTTI Martedì* 14.10 - 16.10 Vigo 8.00 10.30-10.50 12.40 TUTTI Martedì* 14.10 - 16.10

Pozza 8.10 10.40-11.00 12.50 TUTTI Martedì* 14.30 - 16.30 Canazei

8.10 10.40-11.00 12.40 Lu-ma-me-

gio-ve Martedì e Giovedì

14.00 - 16.15

Lunedì e Venerdì *

14.45 - 16.15

* facoltativo MONTE ORE DESTINATO ALLE DIVERSE DISCIPLINE

DISCIPLINE INTERVENTI SETTIMANALI ITALIANO Da 8 a 10 MATEMATICA Da 6 a 8 SCIENZE Da 2 a 3 STORIA E GEOGRAFIA Da 2 a 4 ARTE E IMMAGINE 1 SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE Da 1 a 2 MUSICA 1 TECNOLOGIA E INFORMATICA 1 TEDESCO 2 INGLESE Da 1 a 2 LADINO 1 RELIGIONE 2 LABORATORI 3 CRITERI GENERALI PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

Per curricolo s’intende il piano di studio personalizzato che ciascuna scuola deve realizzare. Poiché non è possibile conoscere tutto, diventa indispensabile maturare le competenze che ci consentono di cogliere e sviluppare i meccanismi del sapere. La persona competente è quella che sa perchè fa e fa perchè sa.

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Costruire un curricolo per l’apprendimento significa investire in strutture e servizi che facilitano le attività di studio. Le condizioni che possono favorire l’apprendimento, dagli ambienti alle forme di aiuto , di recupero e di potenziamento , diventano parte integrante dell’offerta formativa della scuola, che deve innanzitutto utilizzare risorse, mezzi e strumenti affinchè ognuno possa dare il meglio di sè. Nel curricolo di ciascuna scuola sono tre le centralità che i docenti devono prioritariamente prendere in considerazione:

- il sistema delle competenze - la definizione dei contenuti - l’individuazione delle azioni e delle condizioni di esercizio dell’attività di

insegnamento-apprendimento Il curricolo deve tener conto delle esigenze espresse dal territorio e delle indicazioni dettate a livello provinciale e nazionale dai piani di studio. L’unitarietà dell’insegnamento, la con titolarità e la collegialità nel modulo richiedono un continuo coordinamento peraltro reso doveroso e possibile dalle due ore settimanali destinate alla programmazione didattica da attuarsi in incontri collegiali dei docenti di plesso. Negli incontri settimanali viene socializzato il programma disciplinare che ogni insegnante intende svolgere. Gli/Le insegnanti si impegnano a valorizzare tutte le discipline e le educazioni rispettando i tempi previsti dall’orario settimanale e creando momenti di raccordo tra di esse. LA VALUTAZIONE La valutazione periodica e annuale degli apprendimenti è compito specifico dei docenti. La valutazione ha carattere formativo in quanto consente la regolazione continua dei processi di insegnamento-apprendimento. Essa implica la conoscenza approfondita degli alunni, per rilevare attitudini, competenze, abilità, comportamenti al fine di progettare percorsi formativi adeguati. Le attività di verifica e di valutazione consentono all’insegnante di: - conoscere il grado e gli stili di apprendimento degli alunni in rapporto agli obiettivi

specifici di apprendimento. - verificare l’efficacia del proprio intervento formativo modificando, se necessario,

l’esperienze di apprendimento. - decidere la non ammissione dell’alunno alla classe successiva. Anche all’alunno la valutazione serve a rendersi conto della propria situazione in rapporto all’impegno e all’efficacia del metodo di studio. La valutazione si articola in diversi momenti: - prove d’ingresso . - prove sistematiche svolte in itinere per aiutare l’alunno a conseguire gli obiettivi

specifici di apprendimento. - prove finali come sintesi delle varie fasi del processo formativo. Nell’istituzione scolastica le operazioni di valutazione hanno anche un valore amministrativo e comportano la compilazione di appositi documenti. Nella Scuola Primaria sia nelle verifiche che nella compilazione dei documenti vengono considerati anche la valutazione dell’interesse, dell’impegno, della volontà, della puntualità,dell’ordine e del comportamento.

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Gli esiti della valutazione periodica e annuale sono espressi con un giudizio globale e con giudizi sintetici decrescenti – ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente – secondo le seguenti modalità:

a) nel primo biennio, è attribuito un unico giudizio sintetico per ciascuna delle aree di apprendimento stabilite dall’articolo 3 del decreto del Presidente della Provincia 17 giugno 2010 n. 16-48/Leg. ;

b) nel secondo biennio, a partire dal terzo anno, viene introdotta la valutazione per ogni disciplina compreso l’insegnamento della Religione Cattolica o delle attività alternative

NON SUFFICIENTE L’alunno non possiede e non sa ancora usare linguaggi, strumenti

e tecniche delle materie di studio. Ha bisogno di essere guidato nel portare a termine i lavori scolastici, non possiede le competenze previste.

SUFFICIENTE L’alunno possiede e usa in modo non sempre preciso linguaggi, strumenti e tecniche delle materie di studio. Talvolta ha bisogno di essere guidato nel portare a termine i propri lavori scolastici . Possiede, sia pure in modo frammentario, le competenze previste.

DISCRETO L’alunno possiede linguaggi, strumenti e tecniche delle singole materie di studio con una discreta autonomia. Porta a termine quasi sempre i propri lavori e possiede in modo quasi completo le competenze previste.

BUONO L’alunno possiede linguaggi, strumenti e tecniche delle singole materie di studio con una buona autonomia. Porta a termine i propri lavori e possiede le competenze previste.

DISTINTO L’alunno padroneggia linguaggi, strumenti e tecniche delle singole materie di studio in modo appropriato ed autonomo. Porta a termine con regolarità i propri lavori e possiede le competenze previste.

OTTIMO L’alunno usa linguaggi, strumenti e tecniche della materia di studio in modo molto appropriato, sicuro, autonomo e personale. Porta a termine i propri lavori con precisione ed efficacia e possiede in modo completo le competenze previste.

CONTINUITÀ TRA SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO La Scola Ladina de Fascia predispone ogni anno alcune attività per incentivare e promuovere la continuità tra la scuola primaria e la scuola secondaria di I grado. Gli alunni che frequentano le classi V della scuola primaria hanno occasione, in primavera, di visitare i plessi che li accoglieranno e di conoscere anticipatamente le principali diversità curricolari e logistiche tra i due ordini di scuola. Qualora non venga attivata la commissione ad hoc, che lavora sui curricoli didattici in verticale e si riunisce più volte nel corso dell’anno scolastico, vengono comunque organizzati due incontri tra le insegnanti

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delle classi quinte e gli insegnanti delle future prime della scuola secondaria: a primavera si tiene una riunione per il passaggio delle informazioni pertinenti riguardanti gli alunni e, ad autunno inoltrato, viene organizzato un incontro di feed back per verificare l’esattezza e l’utilità delle informazioni veicolate nonché l’andamento disciplinare e didattico degli alunni in modo da poter lavorare insieme per rimediare ad eventuali disagi. Si ribadisce che è compito degli insegnanti delle quinte della scuola primaria e delle classi prime della scuola secondaria adoperarsi in modo che il passaggio sia, per gli studenti, il più possibile agevole e privo di ansia.

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

FINALITÀ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

La scuola secondaria di primo grado persegue i seguenti obiettivi generali:

- promuovere processi formativi mirati all’educazione della persona adoperando le competenze (le conoscenze), il fare (le abilità) e il saper fare con responsabilità come strumenti per sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte gli aspetti della vita (etici, religiosi, sociali, intellettuali, affettivi, operativi, creativi, ecc. ) e per consentire loro di agire in maniera matura e responsabile;

- aiutare lo studente ad acquisire un’immagine sempre più chiara e approfondita della realtà sociale, a riconoscere le attività tecniche con cui l’uomo provvede alla propria sopravvivenza e trasforma le proprie condizioni di vita, a comprendere il rapporto che intercorre fra le vicende storiche ed economiche, le strutture istituzionali e politiche, le aggregazioni sociali e la vita e le decisioni del singolo. Le conoscenze e le abilità che lo studente è sollecitato a trasformare in competenze personali offrono, in questo quadro, un contributo di primaria importanza ai fini dell’integrazione critica delle nuove generazioni nella società contemporanea;

- mirare all’orientamento di ciascuno, favorendo l’iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, allo scopo di mettere nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale, professionale;

- accompagnare il preadolescente nella sua formazione globale fino alle soglie dell’adolescenza e alla conquista della propria identità personale;

- radicare conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e pregnanti, perché lo studente possa esercitarle, sia individualmente, sia insieme agli altri, sia dinanzi agli altri. Motivazione e bisogno di significato sono del resto condizioni fondamentali per qualsiasi apprendimento;

- prevedere i bisogni e i disagi dei preadolescenti e intervenire prima che si trasformino in malesseri conclamati, disadattamenti e abbandoni, nonché rimuovere gli eventuali effetti negativi dei condizionamenti sociali, in maniera tale da superare le situazioni di svantaggio culturale e da favorire il massimo sviluppo di ciascuno e di tutti;

- stabilire tra tutti i soggetti coinvolti una costruttiva relazione educativa che, superando la pura logica dello scambio di prestazioni e il puro rapporto tra figure che esercitano poteri legittimi in modo corretto, ma non per questo si mettono in gioco come persone, implichi, pur nella naturale asimmetria dei ruoli e delle funzioni tra docente e allievo, l’accettazione incondizionata l’uno dell’altro, così come si è, al di là di ciò che si possiede o del ruolo che si svolge. Nella relazione educativa ci si prende cura l’uno dell’altro come persone: l’altro ci sta a cuore e si sente che il suo

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bene è, in fondo, anche la realizzazione del nostro. Ciò significa che il docente che vuole promuovere apprendimenti significativi e lavori personalizzati per tutti deve:

● avere attenzione alla persona; ● valorizzare senza omologare o deprimere; ● rispettare gli stili individuali di apprendimento; ● incoraggiare e orientare; ● creare confidenza; ● correggere con autorevolezza quando è

necessario; ● sostenere; ● condividere.

CRITERI GENERALI PER LA VERIFICA E LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI

Le verifiche orali, scritte e pratiche costituiscono una fase intrinseca e concomitante con i contenuti programmati e vengono eseguite in funzione degli obiettivi proposti. Si prevedono tre tipi di verifiche: - verifiche diagnostiche per valutare i livelli di partenza e organizzare le tappe del

successivo apprendimento; - verifiche in itinere: atte a valutare la comprensione da parte degli alunni dei nuovi

contenuti di volta in volta proposti; - verifiche sommative: al termine dell’unità didattica o di un percorso di

apprendimento si propone una verifica scritta per tastare le competenze e i concetti acquisiti dagli allievi, nonché per verificare la validità del percorso intrapreso.

Le verifiche possono essere strutturate, semi – strutturate o aperte; il docente si impegna a chiarire prima di ogni momento di verifica i criteri di valutazione. Tradizionalmente la comunicazione della valutazione è affidata alla scheda di valutazione in cui sono presenti due parti: un settore disciplinare destinato alle materie di studio – laboratori e uno più generale dove viene espresso un giudizio globale e giudizi legati a variabili come la socializzazione, l’impegno dimostrato, il grado di interesse verso i contenuti proposti, l’attenzione, l’autonomia, i progressi rilevati. Le voci inerenti i giudizi disciplinari sono così espresse:

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NON SUFFICIENTE l’alunno non possiede e non sa ancora usare i linguaggi, gli strumenti e le tecniche disciplinari; ha bisogno di essere guidato nel portare a termine i lavori scolastici. Non possiede conoscenze disciplinari sufficienti.

SUFFICIENTE l’alunno possiede e usa in modo non sempre preciso i linguaggi, gli strumenti e le tecniche disciplinari. Talvolta ha bisogno di essere guidato nel portare a termine i propri lavori scolastici. Possiede, sia pure in modo frammentario, le conoscenze disciplinari.

DISCRETO l’alunno possiede i linguaggi sufficientemente specifici, gli strumenti e le tecniche disciplinari con una adeguata autonomia. Porta a termine quasi sempre i propri lavori e non possiede in modo completo le conoscenze disciplinari.

BUONO l’alunno possiede i linguaggi, gli strumenti e le tecniche disciplinari con una buona autonomia. Porta a termine quasi sempre i propri lavori e possiede in modo quasi completo le conoscenze disciplinari previste.

DISTINTO l’alunno padroneggia i linguaggi, gli strumenti e le tecniche delle singole discipline in modo appropriato ed autonomo. Porta a termine con regolarità i propri lavori e possiede le conoscenze disciplinari previste.

OTTIMO in rapporto al programma svolto dalla classe, l’alunno usa linguaggi, strumenti e tecniche della disciplina in modo molto appropriato, sicuro, autonomo e personale. Porta a termine i propri lavori con precisione ed efficacia e possiede in modo completo le conoscenze disciplinari previste.

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA Dall’a.s. 2011/2012 ,ai sensi Decreto del presidente della provincia 17 giugno 2010, n. 16-48/Leg, il piano di studi della scuola secondaria di primo grado ha cambiato l’ impostazione in termini di tempi scuola per lezione. Sono stati sostituiti infatti i laboratori obbligatori, in tempo curricolare, con laboratori facoltativi extracurricolari, andando così ad implementare il monte ore dell’ italiano, delle lingue e della matematica dando spazio anche all’ avviamento di un percorso CLIL sulla lingua inglese e la geografia che vede coinvolte le classi terze. Struttura dell’orario delle lezioni: le lezioni iniziano alle ore 7.55. Docenti e studenti sono tenuti ad essere in classe al suono della prima campanella alle ore 7.50. L’orario è strutturato in sei tempi scuola da 50’, intervallati da una pausa di 15’. Le lezioni terminano alle 13.10. In seguito all’entrata in vigore dei nuovi Piani di Studio Provinciali il quadro orario della Scuola Secondaria di Primo Grado viene modificato.

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In particolare i laboratori opzionali obbligatori, che venivano svolti durante le lezioni della mattina, vengono spostati al pomeriggio. Essi divengono del tutto facoltativi e si strutturano in due tempi da 50’: dalle 14.30 alle 16.10. Gli studenti possono scegliere fra varie tipologie laboratoriali ( fumetto , latino, recupero di matematica, ecc.). I laboratori vengono predisposti dai docenti delle singole materie, cercando di andare incontro agli interessi e alle necessità degli studenti e delle famiglie. L’attività antimeridiana, pertanto, viene attivata, a seconda delle classi, con il seguente schema orario:

DISCIPLINA

TEMPI ORARI DA 50’ IN

SETTIMANA

TEMPI ORARI DA 50’ IN SETTIMANA

PRIMA E SECONDA TERZA Italiano 7 7 Storia e geografia 4 4+1(CLIL) Matematica e scienze

7 6

Lingua inglese

3 3

Lingua tedesca

4 4

Ladino

1 1

Religione

1 1

Tecnologia e informatica

3 3

Educazione artistica

2 2

Educazione fisica

2 2

Educazione musicale

2 2

PROGETTI ED ATTIVITẦ RICORRENTI AD INTEGRAZIONE DEL CURRICOLO

PROGETTO

DESCRIZIONE

DESTINATARI

Water for life Progetto con scopi benefici, tesi alla valorizzazione dell’acqua come bene primario

Tutte le classi

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Lettrice madre lingua Inglese e tedesco

Un’ora settimanale si svolge con la presenza dell’ insegnante di madre lingua inglese e tedesco

Classi seconde

Progetto salute Vengono proposti interventi mirati a prevenire e a conoscere varie problematiche relativa alla salute ed allo stare bene

Tutte le classi

Progetto orientamento Gli studenti delle classi terze, e le loro famiglie, vengono supportati dai docenti ed eventualmente da uno psicologo affinché possano scegliere gli istituti superiori che più valorizzano i loro talenti

Classi terze

Educazione all’affettività Grazie all’intervento di esperti (pediatra e psicologo) gli studenti vengono “guidati” nel“difficile” passaggio dall’infanzia all’adolescenza

Classi terze

Settimane linguistiche Offerta annuale di settimane linguistiche in paesi germanofoni e/o anglofoni

Classi seconde

Certificazioni linguistiche Accertamento del livello di competenza linguistica attraverso la certificazione “Flyers” livello A2 per l’inglese e “Fit in Deutsch” livello A2 per il tedesco. Tali certificazioni hanno validità internazionale.

Classi terze

Patente di guida dei ciclomotori

Agli studenti è data la possibilità di conseguire a scuola il patentino.

Classi terze

Progetto CLIL Insegnamento della geografia attraverso la lingua veicolare inglese. L’attività viene svolta con una codocenza fra docente di geografia e docente di madre lingua.

Classi terze

Ladino veicolare Laddove è possibile gli insegnanti bilingui progettano

Tutte le classi

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un percorso, il quale prevede che alcuni contenuti inerenti le discipline curricolari vengano presentati e svolti in ladino.

Montagna Amica Progetto “Montagna amica”: l’idea di poter organizzare in loco un progetto di conoscenza applicata di tutti gli aspetti legati all’ambiente locale (scienze, sport, cultura ecc.) da poter offrire non solo alla scuola fassana ma anche agli scolari e studenti che provengano da altri ambiti territoriali. Il progetto coinvolge diversi enti come il Museo di Scienze Naturali di Trento, il Cai Sat, le guide alpine, il Museo Ladino, la Scuola di Polizia, le stazioni forestali…

Tutte le classi

CRITERI GENERALI PER LA FORMAZIONE DELLE CLASSI

Nella formazione delle future classi prime viene tenuto conto:

- delle indicazioni date dalle maestre e recepite all’interno della “commissione continuità”, istituita affinché il passaggio da un ordine di scuola all’altro, all’interno dell’istituto, sia il più possibile privo di traumi;

- del criterio numerico (qualora vi siano due o più sezioni gli alunni vanno divisi in maniera equa);

- equilibrio nel numero e nella distribuzione fra maschi e femmine; - eterogeneità rispetto all’autonomia, alle capacità e alla preparazione degli alunni; - gli alunni con situazioni di disagio segnalato vengono inseriti nelle classi che si

presentano più adeguate per la loro integrazione; - gli alunni stranieri vengono assegnati alle classi, in base ai singoli casi individuati, in

modo da favorirne l’inserimento. CRITERI GENERALI PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA

I vari dipartimenti sono tenuti nella loro programmazione didattica a tener conto dei seguenti criteri: Obiettivi educativi comuni a tutte le classi:

- collaborare con i compagni e gli insegnanti per il raggiungimento di un fine comune; - rispettare i tempi prefissati e il livello di qualità nella produzione individuale; - verificare e valutare il proprio lavoro e quello di altri; - assumersi responsabilità personali;

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- rispettare le cose comuni e curare i propri strumenti personali. Obiettivi didattici delle classi prime:

- comprensione dei linguaggi specifici; - sviluppo delle capacità di osservazione e di analisi; - sviluppo progressivo sull’uso degli strumenti e del materiale didattico; - sviluppo progressivo delle capacità operative; - capacità di riconoscere forme e procedure al fine della loro riproduzione.

Obiettivi didattici delle classi seconde: - sviluppo delle capacità operative e della creatività; - uso appropriato degli strumenti e del materiale didattico; - capacità di memorizzare gli sviluppi essenziali di un percorso didattico; - uso corretto dei linguaggi specifici.

Obiettivi didattici classi terze: - raggiungimento delle capacità operative e della creatività; - comprensione ed uso specifico della terminologia; - acquisizione di un metodo e di una mentalità progettuale; - uso ottimale degli strumenti e del materiale didattico; - potenziamento nell’uso dei linguaggi specifici; - rilevazione delle attitudini al fine dell’acquisizione di una maggiore consapevolezza

delle proprie potenzialità; - sviluppo delle capacità di analisi e critica.

ORIENTAMENTI METODOLOGICI

La scuola secondaria di primo grado, pur mirando a salvaguardare e valorizzare lo stile di insegnamento di ciascuno, si è proposta di perseguire, per quanto possibile, finalità comuni che mirano alla formazione di “cittadini” del mondo, ma comunque in grado di riconoscere e salvaguardare la propria identità. A tal fine i docenti lavorano periodicamente raggruppati in dipartimenti, suddivisi per ambito disciplinare, all’interno dei quali vengono individuate strategie comuni per migliorare la qualità dell’offerta didattica proposta agli studenti. In generale si è deciso di privilegiare forme di apprendimento interattive, che facciano leva sulle preconoscenze degli alunni e siano, il più possibile, radicate nel loro vissuto al fine di raggiungere competenze più stabili e durature. Tra le tecniche più utilizzate vi sono quelle basate sull’attivazione di processi come il brain storming, la pre–lettura, la costruzione di mappe concettuali, lo sviluppo di procedure di tipo deduttivo o, ancor meglio, creativo. Tra gli strumenti uno spazio sempre maggiore è riservato ai sussidi informatici e audiovisivi che permettono di fare leva su stili di apprendimento molteplici, che saranno poi competenze spendibili nella vita lavorativa. L’ambizione di questa scuola è anche quella di preparare i nostri studenti ad affrontare un mondo sempre più complesso e interconnesso, nel quale la multiculturalità diventa sempre più preminente all’interno della società moderna. Pertanto gli alunni sono costantemente stimolati a riflettere sulle problematiche attuali che diventano parte integrante dei programmi didattici proposti loro. Lo scopo del lavoro dei docenti è quello di garantire il successo formativo e valorizzare le eccellenze. Laddove sia necessario attivare strategie di recupero i docenti si impegnano a garantire agli alunni in difficoltà attività di recupero per permettere loro almeno il conseguimento degli obiettivi minimi prefissati. Allo stesso tempo sarà incarico della scuola favorire tutte le occasioni idonee alla valorizzazione del talento degli studenti attraverso corsi di potenziamento e altre attività.

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SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Prima di fare la scelta definitiva è importante riflettere su quali siano le proprie aspirazioni in relazione ai programmi di insegnamento e sui reali sbocchi consentiti dal corso di studi prescelto. Studiare è importante: non lo è solo, come lo era un tempo, relegato agli anni giovanili della vita di una persona ma si impara durante tutto l’arco della vita (lifelong learning). E’ quindi fondamentale trasmettere ai nostri giovani l’idea che frequentare un percorso educativo-formativo serva ad ampliare la propria sfera di conoscenze e competenze che potranno essere utilmente spese anche nel mondo del lavoro. Viviamo in un contesto dove il mercato del lavoro cambia velocemente, ciò che è utile oggi potrebbe non esserlo domani. In questo senso la nostra scuola ha voluto creare le condizioni e fornire strumenti affinché i ragazzi possano affrontare con flessibilità le stagioni del cambiamento. I nostri giovani devono migliorare le competenze e renderle consone alla domanda del mercato al fine di accrescere l'occupabilità e rendere più agevole il passaggio da un posto di lavoro all'altro, anche per migliorare le condizioni lavorative e la qualità del lavoro e creare, perché no, nuovi posti di lavoro. Le opzioni formative offerte dal sistema sono ad oggi numerose e differenziate evidentemente ciò comporta una più attenta analisi delle stesse per operare la scelta più adeguata. La Scuola Ladina di Fassa ha lavorato per ampliare l’offerta formativa della nostra Valle e dall’anno scolastico 2005-2006 oltre all’indirizzo artistico, che ha saputo offrire competenze e professionalità, possiamo proporre anche l’indirizzo scientifico con una forte presenza delle lingue straniere. Alla luce della Riforma della Scuola Secondaria di Secondo Grado ci siamo attivati affinché la proposta educativa possa prevedere altri indirizzi in modo da rispondere appieno alle esigenze di formazione del nostro territorio. Attualmente possiamo offrire quattro percorsi:

• Liceo Artistico con due sezioni “Arti Figurative” e “Design” (l’Istituto d’Arte, che rimarrà all’ interno della nostra scuola fino all’ a.s. 2014/2015, con la Riforma è diventato Liceo Artistico)

• Liceo Scientifico nuovo ordinamento ( il liceo scientifico vecchio ordinamento ad indirizzo linguistico si esaurirà con l’ anno scolastico 2014/ 2015)

• Liceo Ladino delle Lingue E per i giovani che praticano sport invernali a livello agonistico possiamo fornire, per

tutti gli indirizzi, il Progetto Ski College, unico nel suo genere nella Provincia Autonoma di Trento, che permette agli studenti – atleti di conciliare l’attività sportiva con la didattica. In tutti questi anni la Scuola Ladina di Fassa ha cercato di lavorare con serietà e professionalità allo scopo di garantire ai giovani della Valle, ma non solo, le migliori opportunità formative ed educative e con l’intento di abbattere i confini di un isolamento che per troppi anni hanno caratterizzato la nostra comunità. I giovani, dopo aver frequentato qualsiasi Liceo, attraverso lo studio, le esperienze operative, il dialogo, la valorizzazione della loro creatività ed indipendenza intellettuale, sono posti nella condizione di:

1. avere gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale e critico di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni ed ai problemi;

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2. riconoscere, nei diversi campi disciplinari studiati, i criteri scientifici di affidabilità

delle conoscenze e delle conclusioni che vi afferiscono; distinguere il valore cono-scitivo delle diverse scienze in relazione ai loro diversi metodi di indagine e indi-viduare in esse, dove ci siano, le matrici classiche dei procedimenti e la loro evolu-zione attraverso il pensiero moderno e contemporaneo;

3. possedere ed utilizzare, un patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nell’ambito dei vari contesti sociali e culturali; avere consapevolezza e conoscenza delle principali tappe dello sviluppo storico della lingua italiana e del suo rapporto con le lingue minoritarie e con le principali lingue europee;

4. avere garantito nelle località in cui è riconosciuta la presenza di minoranze

linguistiche, accanto alla lingua italiana, l’uso della lingua di minoranza anche come strumento di veicolazione linguistica, con gli obiettivi di tutelarne e valorizzarne gli aspetti lessicali ed espressivi e di riconoscerne la valenza nei diversi ambiti comunicativi.

5. possedere, nelle lingue straniere moderne studiate, competenze ricettive, produtti-

ve, di interazione, di mediazione, intese come strumento di approfondimento di si-gnificato e di interpretazione di codici diversi; possedere competenze in una o più lingue settoriali tali da permetterne l’utilizzo e l’approfondimento all’università o nel proprio ambito di lavoro;

6. conoscere le linee essenziali della nostra storia letteraria e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali; istituire rapporti significativi e storicamente conte-stualizzati con i movimenti e le opere più importanti delle letterature dei paesi di cui si studiano lingua e cultura;

7. essere consapevoli della misura in cui le lingue e le civiltà classiche costituiscono il fondamento della fisionomia culturale e linguistica dell’Europa;

8. individuare le forme contemporanee della comunicazione (quali messaggi orali, scritti, visivi, digitali, multimediali) e comprenderne contenuti, strategie espressive e strumenti tecnici utilizzati;

9. conoscere le linee essenziali, gli avvenimenti ed i personaggi più importanti della

storia del nostro Paese, inquadrandola in quella dell’Europa, a partire dalle comuni origini greco-romane e nel quadro più generale della storia del mondo; collocare la storia nei contesti geografici in cui si è sviluppata e cogliere le relazioni tra tempo, ambienti e società, nelle dimensioni locali, intermedie e globali;

10. conoscere le nozioni e le categorie essenziali elaborate dalla tradizione filosofica, sapendone inquadrare storicamente i principali autori, leggerne i testi più si-gnificativi;

11. “leggere” le diverse tipologie di opera d’arte (pittoriche, plastiche, grafiche, architettoniche) e collocarle nel loro contesto storico-culturale; comprendere l’importanza della cultura artistica;

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12. conoscere e padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica; possedere gli strumenti matematici, fondamentali e necessari per la comprensione delle discipline scientifiche

13. comprendere il tipo di indagine propria delle discipline scientifiche, 14. collocare il pensiero scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee

e della cultura,

15. avere familiarità con gli strumenti informatici per utilizzarli nelle attività di studio, di ricerca e di approfondimento delle diverse discipline;

16. individuare le connessioni tra scienza e tecnica; 17. essere consapevoli delle potenzialità comunicative dell’espressività corporea e del

rapporto possibile con altre forme di linguaggio; conoscere e inquadrare critica-mente l’importanza dell’attività sportiva nella storia e nella cultura.

CRITERI GENERALI PER LA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA E LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI

Obiettivi e scelte educative L’istruzione superiore è frequentata da studenti di età fra i 14 e i 19 anni, quindi nella fase in cui dall’età adolescenziale attuano il percorso che li inserisce nella società adulta. È un periodo delicato, in cui gli interventi devono essere mirati alla formazione della persona e del cittadino cosciente di sé e delle proprie possibilità. Da tale considerazione si evince che l’attività educativa generale deve mirare alla formazione di studenti che alla fine del curricolo posseggano le seguenti abilità:

• consapevolezza del proprio diritto di cittadinanza, dei propri doveri di responsabilità, dell’importanza dell’identità e del confronto;

• sviluppo di una visione della diversità come opportunità di arricchimento culturale educando al rispetto delle minoranze ed alle pari opportunità;

• coscienza delle proprie potenzialità (sapere cosa si può dare); • conoscenza delle peculiarità territoriali in relazione ad un confronto anche con

realtà esterne; • competenze fondamentali per poter entrare attivamente nel mondo del lavoro o per

una prosecuzione degli studi in ambito post-diploma o universitario; • comunicare le conoscenze acquisite nelle diverse forme espressive e nella

coscienza dei diversi modi e strumenti della comunicazione (verbale, tecnica, artistica, informatica, ecc.);

• trasferire le conoscenze e le competenze acquisite in ambiti non strettamente scolastici (saper essere);

• affrontare in modo cosciente ed autonomo gli stimoli offerti dall’ambiente e dalla società contemporanea.

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Liceo Artistico “Il percorso del Liceo Artistico è indirizzato allo studio dei fenomeni estetici e alla pratica artistica. Favorisce l’acquisizione dei metodi specifici della ricerca e della produzione artistica e la padronanza dei linguaggio e delle tecniche relative. Fornisce allo studente gli strumenti necessari per conoscere il patrimonio artistico nel suo contesto storico e culturale e per coglierne appieno la presenza e il valore nella società odierna. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per dare espressione alla propria creatività e capacità progettuale nell’ambito delle arti.” (art.4 comma 1, Regolamento nuovi licei) La proposta formativa: Il Liceo Artistico, forte di una tradizione consolidata, soprattutto nell’area laboratoriale, frutto dell’esperienza di oltre settant’anni dell’Istituto d’Arte dal quale proviene, offre una formazione generale che spazia dalle principali arti visive alle arti applicate, senza tralasciare le conoscenze culturali fondamentali necessarie per un confronto armonico e partecipato con gli stimoli che il panorama contemporaneo offre e richiede. Le competenze acquisite permettono di esprimere la creatività e le abilità degli studenti sia in campo progettuale che nell’ambito dell’artigianato e nel più ampio panorama artistico. Il Liceo si propone infatti come un ponte fra la conoscenza della tradizione, particolarmente radicata nella realtà della Valle di Fassa, e le correnti più innovative dell’arte contemporanea. Le due sezioni di “Arti figurative” e di “Design”, avendo un percorso comune nel primo biennio, permettono di orientare lo studente nella specificità degli indirizzi per il triennio successivo. Il piano di studi si caratterizza per:

• un’area progettuale che permette di conoscere i codici della comunicazione visiva,

in modo da utilizzarli coerentemente nella ricerca grafica e successivamente nella sperimentazione laboratoriale;

• un’area laboratoriale che permette di sperimentare e padroneggiare le diverse tecniche espressive (pittoriche, plastiche, architettoniche, multimediali) mettendole in relazione e integrandole con altri tipi di linguaggio;

• l’impiego sia di tecnologie innovative che tradizionali nella ricerca, nella progettazione e nell’espressione delle potenzialità creative;

• interagire con la realtà territoriale, in rapporto alle specificità della ricerca e della produzione artistica;

• la conoscenza dell’intero panorama storico dell’arte, in rapporto anche alle altre forme di espressione culturale;

• partecipazione ad eventi artistico-culturali di particolare rilievo; • corsi opzionali di approfondimento con formatori interni e professionisti esterni; • lo studio di due lingue europee, inglese e tedesco, nel primo biennio e la

prosecuzione dello studio della lingua e civiltà inglese nei tre anni successivi; • un’approfondita formazione volta alla comprensione del tipo di indagine propria

delle discipline scientifiche; • l’insegnamento della lingua e cultura ladina che permetterà alla fine del ciclo di studi

di sostenere, prima dell’Esame di Stato, la prova per ottenere l’attestato di

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Dopo il Liceo Le competenze acquisite con questo corso di studi permettono l’accesso a qualsiasi tipologia di studio post-diploma e universitario, in particolare nell’area degli studi rivolti al design, all’architettura, alla conservazione e tutela dei beni culturali, al restauro e all’Accademia di belle arti. È inoltre possibile l’accesso diretto alla professione negli ambiti in cui sono richiesti un diploma e competenze grafiche, informatiche, progettuali e artigianali di alto livello.

LICEO ARTISTICO INDIRIZZO DESIGN

primo biennio secondo biennio quinto anno

Discipline prima seconda terza quarta quinta Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia / Geografia 3 3 Inglese 3 3 3 3 3 Tedesco 3 3 Matematica 3 3 2 2 2 Scienze naturali 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 IRC od attività alternative 1 1 1 1 1 A disp. Dell' Ist. Scol. per il potenz.area 1 1 Totalae area comune 22 22 12 12 12 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Fisica 2 2 2 Chimica dei materiali 2 2 Storia dell' Arte 3 3 3 3 3 Discipline grafiche e pittoriche 4 4 Discipline geometriche 3 3 Discipline plastiche e scultoree 3 3 Laboratorio artistico* 3 3 Totale area caratterizzante 16 16 11 11 9

Attività ed insegnamenti obbligatori di indirizzo Laboratorio del design 6 6 8 Discpline progettuali design 6 6 6 A disp. Dell' Ist. Scolastica 3 3 3

TOTALE ORE SETTIMANALI 38 38 38 38 38 * Il laboratorio ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale od annuale nell' arco del biennio, fra cui le tecniche audiovisive e multimediali

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LICEO ARTISTICO INDIRIZZO ARTI FIGURATIVE

primo biennio secondo biennio quinto anno

Discipline prima seconda terza quarta quinta Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia / Geografia 3 3 Inglese 3 3 3 3 3 Tedesco 3 3 Matematica 3 3 2 2 2 Scienze naturali 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 IRC od attività alternative 1 1 1 1 1 A disp. Dell' Ist. Scol. per il potenz.area 1 1 Totalae area comune 22 22 12 12 12 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Fisica 2 2 2 Chimica dei materiali 2 2 Storia dell' Arte 3 3 3 3 3 Discipline grafiche e pittoriche 4 4 Discipline geometriche 3 3 Discipline plastiche e scultoree 3 3 Laboratorio artistico* 3 3 Totale area caratterizzante 16 16 11 11 9

Attività ed insegnamenti obbligatori di indirizzo Laboratorio della figurazione 6 6 8 Discpline pittoriche e/o plastiche scultoree 6 6 6 A disp. dell' Ist. Scolastica 3 3 3

TOTALE ORE SETTIMANALI 38 38 38 38 38 * Il laboratorio ha prevalentemente una funzione orientativa verso gli indirizzi attivi dal terzo anno e consiste nella pratica delle tecniche operative specifiche, svolte con criterio modulare quadrimestrale od annuale nell' arco del biennio, fra cui le tecniche audiovisive e multimediali

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L’ISTITUTO D’ARTE “GIUSEPPE SORAPERRA” L’Istituto d’arte “Giuseppe Soraperra”, ora sezione della Scola Ladina de Fascia, è stato istituito nel 1941 dal prof. Giuseppe Soraperra, a cui è intitolato. La creazione di tale istituto nasceva dalla coscienza della necessità di dare una risposta ai bisogni di professionalità in un settore particolarmente caratterizzante il territorio, come quello artigianale del legno, nonché dalla possibilità di offrire un maggiore apporto culturale agli operatori del settore. L’istituto non è frequentato solo da studenti che si prefiggono di entrare nel settore specifico della progettazione e della lavorazione del legno, quindi oltre a fornire le conoscenze e le abilità di base per un inserimento attivo nel mondo del lavoro, deve offrire le conoscenze culturali fondamentali necessarie per un confronto armonico e partecipato con gli stimoli che la società contemporanea offre e richiede e per poter accedere a studi superiori post-diploma o universitari. L’istituto si articolava in due corsi differenziati:

• Sezione Arte del legno, si strutturava in un triennio iniziale, maggiormente caratterizzante il settore specifico della lavorazione del legno, al temine del quale si conseguiva, tramite esame di qualifica, il diploma di maestro d’arte. Al triennio seguiva un biennio, in cui maggiore era la presenza delle discipline teoriche, che concludeva il corso di studi con l’esame di stato di scuola superiore e permetteva l’accesso agli studi post-diploma e universitari.

• Sezione Arte e restauro del legno, comprendeva un biennio iniziale nel quale, accanto alle discipline legate al campo delle arti visive, era più forte la presenza di discipline teoriche dell’Area comune. L’area di indirizzo si configurava maggiormente nel triennio successivo, nel quale le discipline dell’Area caratterizzante vedevano una maggiore presenza e accanto alla conoscenza di base della lavorazione del legno si fornivano le conoscenze fondamentali del restauro e della conservazione delle opere lignee. Al termine del corso di studi, previo esame di stato, si conseguiva il diploma di scuola superiore che permetteva l’accesso agli studi post-diploma e universitari.

L’Istituto d’Arte, così come descritto, rimarrà all’ interno della nostra scuola fino all’ a.s. 2014/2015. Dall’anno scolastico 2008/2009 è stato inserito l’insegnamento del ladino come disciplina opzionale, come previsto dal dettato legislativo, per dare l’opportunità agli studenti di poter proseguire nel percorso già intrapreso nella scuola dell’obbligo e di potere in futuro affrontare adeguatamente gli esami previsti per l’ingresso lavorativo nella pubblica amministrazione. Sono attivi corsi pomeridiani non obbligatori, di tipo accademico, nei diversi laboratori. Tali corsi sono certificati e valgono come credito formativo per gli alunni.

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SEZIONE ARTE DEL LEGNO

ISTITUTO ARTE LEGNO TRIENNIO ( classe III ) Area disciplinare Discipline Corrispondenti ad ore

settimanali di 45 minuti ( convertite in ore di 50' dal

01.09.20110)

Conversione settimanale in ore di 50 minuti sulla

media annuale

ITALIANO, STORIA ED CIV 6 5 20 STORIA DELL' ARTE 2 1 41

Area linguistico espressiva

LINGUA STR. 1 - INGLESE 3 2 36 MATEMATICA E FISICA 4 3 30 SCIENZE, CHIMICA, GEOG 2 1 41

Area scientifico matematica

TECNOLOGIA 1 1 DIS DAL VERO 4 3 30 DIS PROFESSIONALE 4 3 30 DIS GEOMETRICO 3 2 36 PLASTICA 4 3 30

Area caratterizzante

LABORATORIO 6 5 16 RELIGIONE 1 1 Religione ed educazione fisica ED FISICA 2 1 40

TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI DI BASE

42 38 1

Attività opzionali obbligatorie a scelta dell’alunno LABORATORIO o LADINO

1

TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI

43 39

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ISTITUTO ARTE LEGNO - BIENNIO (classi IV e V) Area disciplinare Discipline Corrispondenti ad ore

settimanali di 45 minuti ( convertite in ore di 50' dal

01.09.2010)

Conversione settimanale in ore di 50 minuti sulla

media annuale

ITALIANO, STORIA ED CIV 6 5 20 STORIA DELL' ARTE 4 3 30 LINGUA STR. 1 - INGLESE 3 2 36

Area linguistico espressiva

SOCIOLOGIA 1 1 MATEMATICA E FISICA 6 5 21 Area scientifico matematica CHIMICA E LAB TECNOL 5 4 26 ED VISIVA 2 1 40 PROGETTAZIONE 6 5 21 GEOMETRIA DESCRITTIVA 3 2 36

Area caratterizzante

LABORATORIO 4 3 30 RELIGIONE 1 1 40 Religione ed educazione fisica ED FISICA 2 1

TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI 43 39

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SEZIONE ARTE E RESTAURO DEL LEGNO

ISTITUTO D' ARTE RESTAURO Triennio classi III-IV- V Area disciplinare Discipline Corrispondenti ad ore

settimanali di 45 minuti ( convertite in ore di 50'

dal 01.09.20110)

Conversione settimanale in ore di 50 minuti sulla

media annuale

ITALIANO, STORIA ED CIV 6 5 20 STORIA DELL' ARTE 4 3 31 LINGUA STR. 1 - INGLESE 3 2 36

Area linguistico espressiva

FILOSOFIA 2 1 40 MATEMATICA E FISICA 5 4 25 Area scientifico matematica CHIMICA E LAB TECNO 3 2 31 PROGETTAZIONE 4 3 31 ED VISIVA 2 1 40 DIS GEOMETRICO 2 1 43 RESTAURO 4 3 30

Area caratterizzante

LABORATORIO 4 3 33 RELIGIONE 1 1 Religione ed educazione fisica ED FISICA 2 1 40

TOTALI ATTIVITA' CURRICOLARI DI BASE

42 38

Attività opzionali obbligatorie a scelta dell’alunno CHIMICA o LADINO 1 1

TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI

43 39

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Liceo Scientifico “Il percorso del liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica. Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale”. (Art. 8 comma 1, Regolamento nuovi licei) La proposta formativa: Il Liceo Scientifico è nato dall’esigenza di ampliare l’offerta formativa presente in Valle, in modo da rispondere maggiormente ai bisogni dell’utenza. Il suo corso di studi, ormai consolidato, mira all’acquisizione di competenze elevate per favorire l’incontro con i patrimoni della scienza, della storia, della letteratura e della civiltà, sia antichi che moderni. Fornisce una preparazione completa, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie delle discipline scientifiche e di quelle umanistiche. La preparazione generale è equilibrata, in modo da rendere facile l’accesso a tutte le facoltà universitarie, anche all’estero, o al mondo del lavoro. Il percorso favorisce la maturazione di un atteggiamento critico nei confronti delle discipline che permette di ricavarne insegnamenti utili per il futuro dello studente come persona cosciente e preparata. Il piano di studi si caratterizza per: - l’approfondimento dei metodi e dei contenuti delle discipline scientifiche e la capacità di

affrontare problemi con spirito di osservazione e atteggiamento critico; - una graduale acquisizione del metodo scientifico, eticamente orientato, anche

attraverso la pratica laboratoriale, che offra la capacità di risoluzione dei problemi; - una approfondita formazione umanistica; - un’adeguata conoscenza delle peculiarità territoriali e dei bisogni che da queste

emergono; - un’adeguata apertura al confronto con realtà esterne che, nell’attuale stato di

globalizzazione, tendono sempre più ad interagire; - un’adeguata conoscenza delle lingue straniere e delle civiltà ad esse connesse; - settimane linguistiche e scambi nei paesi delle lingue oggetto di studio; - il raggiungimento di livelli elevati di certificazione nelle lingue studiate, fino al C1; - l’insegnamento della lingua e cultura ladina che permetterà alla fine del ciclo di studi di

sostenere, prima dell’Esame di Stato, la prova per ottenere l’attestato di conoscenza della lingua ladina che costituisce titolo di precedenza assoluta per accedere al pubblico impiego (D.L. 592/93, modificato dal D.L. 321/97);

- una particolare attenzione rivolta al codice informatico.

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Dopo il Liceo Al termine del corso di studi sarà possibile proseguire il percorso formativo in qualsiasi ambito universitario, scientifico, economico, giuridico, umanistico, o accedere al mondo del lavoro, sia direttamente, sia tramite corsi di specializzazione post-diploma

LICEO SCIENTIFICO

primo biennio secondo biennio quinto anno

Discipline prima seconda terza quarta quinta Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia / Geografia 3 3 Inglese 3 3 3 3 3 Tedesco 3 3 Matematica/Informatica 5 5 4 4 4 Scienze naturali 2 2 3 3 3 Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2 IRC od attività alternative 1 1 1 1 1 A disp. Dell' Ist. Scol. per il potenz.area 2 2 Totalae area comune 25 25 17 17 17 Lingua e cultura latina 3 3 3 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 3 3 3 Fisica 2 2 3 3 3 Disegno e Storia dell' Arte 2 2 2 2 2 Totale area caratterizzante 7 7 13 13 13 A disp. Dell' Ist. Scolastica 2 2 2

TOTALE ORE SETTIMANALI 32 32 32 32 32

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LICEO SCIENTIFICO VECCHIO ORDINAMENTO Dall’anno scolastico 2005-2006 è attivo un nuovo corso di studi liceale. L’attivazione di questo nuovo indirizzo di studi è nata dall’esigenza di dare risposta alla necessità di rafforzare e ampliare l’offerta formativa presente in valle, vista la richiesta di sempre maggiori competenze e professionalità non solo sul piano dell’offerta artistico-culturale, ma anche dell’accoglienza e della gestione del patrimonio economico costruito nell’ultimo secolo. Questo indirizzo liceale ha intenzione di offrire la possibilità di limitare il tasso di pendolarità cui sono stati sottoposti per lungo tempo molti studenti di Fassa. Ma non solo: la Val di Fassa è sempre stata penalizzata nell’offerta formativa, malgrado la sua peculiarità linguistico-culturale ed economica, ed è quindi necessario investire per costruire tutti assieme un nuovo futuro e anche per offrire nuove opportunità sia lavorative che culturali ai nostri giovani. Il liceo scientifico propone un percorso didattico ambizioso e impegnativo, che vede un’adeguata struttura di base scientifica e umanistica, con una forte presenza dell’area linguistica (con due lingue obbligatorie più una terza a scelta nelle attività opzionali), nonché una particolare attenzione per le discipline giuridiche ed economiche, volte a formare una buona preparazione di base per rispondere ai diritti di cittadinanza (anche a livello europeo) e all’esigenza di soddisfare in modo competente alle richieste della società attuale. Tra le attività opzionali obbligatorie è stato inserito l’insegnamento del ladino, come previsto dal dettato legislativo, anche per dare l’opportunità agli studenti di poter proseguire nel percorso già intrapreso nella scuola dell’obbligo e di potere in futuro affrontare adeguatamente gli esami previsti per l’ingresso lavorativo nella pubblica amministrazione.

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LICEO SCIENTIFICO - PIANO DI STUDI DEL TRIENNIO ( III-IV-V) Area disciplinare Discipline Corrispondenti ad ore

settimanali di 45 minuti ( convertite in ore di 50'

dal 01.09.20110)

Conversione settimanale in ore di 50 minuti sulla

media annuale

ITALIANO 5 4 23 LATINO 3 2 33 LINGUA STR. 1 - TEDESCO

3 2 33

LINGUA STR. 2 - INGLESE

3 2 33

Area linguistico espressiva

FILOSOFIA 2 1 40 MATEMATICA 5 4 23 SCIENZE E CHIMICA 3 2 33 DISEGNO 2 1 40

Area scientifico matematica e disegno

FISICA 3 2 33 Area storico geografica STORIA 2 1 40

ED. FISICA 2 1 40 Educazione fisica e religione RELIGIONE 1 1

Area giuridico - amministrativa DISC. ECON.AZIEND. 2 1 39 TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI DI BASE

36 32 10

DISC. GIUR. ED ECON o

LADINO 2 1 40 TERZA LINGUA SPAGNOLO o

Attività opzionali obbligatorie a scelta dell’alunno

TERZA LINGUA FRANCESE 1 1

TOTALI ATTIVITA’ CURRICOLARI

39 35

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Liceo Ladino delle Lingue

Il Liceo Ladino delle Lingue vuole rispondere alle necessità che scaturiscono da una comunità plurilingue e multiculturale quale è la Val di Fassa.

Perché Liceo Ladino delle Lingue? L’essere ladini non significa semplicemente parlare una lingua altra – in questo caso di minoranza. Essere ladini significa – al pari di altre minoranze linguistiche e culturali – avere elaborato di volta in volta nel tempo la capacità, anche dettata dalla necessità, di rapportarsi con altre culture e codici linguistici differenti dai propri e perciò elaborare una cultura e una storia caratterizzata dall’apertura verso l’altro. I ladini, inoltre, rappresentano nella Regione Trentino – Alto Adige un felice e compiuto incontro tra cultura italiana e tedesca, tra nord e sud Europa. Nel presente il turismo ha chiaramente accresciuto tale peculiarità.

Il Liceo prevede la conoscenza di più lingue, accanto allo studio del latino – primo biennio – e a quello delle discipline previste nel percorso della formazione liceale. Esso ha come obiettivo finale sia l’acquisizione delle competenze linguistiche necessarie sia la conoscenza della cultura e della civiltà che stanno alla base di queste lingue.

Le lingue e culture interessate dal progetto sono: - inglese: lingua per lo scambio di informazioni e strumento per la comunicazione

globale; - tedesco: la comunità ladina con la sua cultura, la sua storia e la sua posizione

geografica necessita di continuare e di rafforzare ulteriormente il suo storico rapporto e capacità di incontro tra le due culture maggioritarie della Regione;

- terza lingua sarà scelta tra il russo e lo spagnolo. L’utilità della conoscenza della lingua russa si sta sempre più evidenziando – non solo nel campo dell’economia turistica; lo spagnolo è la quarta lingua più parlata al mondo in termini assoluti, la seconda come lingua madre dopo il cinese: la sua conoscenza permette di avvicinare un vasto spazio culturale e territoriale.

L’insegnamento delle lingue straniere permette ai giovani di raggiungere conoscenze e abilità necessarie per conseguire: a) le certificazioni europee, le quali costituiranno i crediti per l’accesso alle diverse facoltà universitarie in Italia e all’estero; b) le competenze fondamentali per un concreto ingresso nel mercato del lavoro.

Le competenze linguistico – comunicative degli studenti sono potenziate attraverso la full – immersion linguistica: l’insegnamento di determinate discipline (ad es. storia o informatica) sarà infatti garantito da docenti di madrelingua inglese e tedesca.

L’insegnamento della lingua e cultura ladina - previsto dal dettato legislativo – offre agli studenti ladinofoni l’opportunità di proseguire il percorso intrapreso nella Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, nonché la possibilità, a quelli non ladinofoni, di imparare la lingua e cultura minoritaria. In entrambi i casi, prima dell’Esame di Stato, sarà possibile sostenere la prova della conoscenza della lingua e della cultura ladina. In Val di Fassa tale attestato costituisce titolo di precedenza assoluta per accedere al pubblico impiego (D. Lgs. 592/93 modificato dal D.Lgs. 321/97). Gli studenti che non opteranno per l’attestato di conoscenza del ladino potranno approfondire le loro conoscenze in tema di diritto alla cittadinanza italiana ed europea.

Nel primo biennio viene attivato il laboratorio teatrale. Tale scelta è coerente con la consolidata tradizione teatrale in Val di Fassa, senza tuttavia limitarsi all’approfondimento della conoscenza delle proprie radici culturali, bensì elaborandole e confrontandole con altre culture. Il teatro offre ai giovani un’apertura più cosciente sul mondo, anche attraverso l’utilizzo attivo delle lingue studiate e la conoscenza delle tradizioni teatrali di altre culture. Lo sviluppo di creatività, immaginazione, spontaneità e differenti abilità linguistiche connesso all’attività teatrale offre, inoltre, l’opportunità di aumentare la

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sicurezza e l’autostima mediante il lavoro con i compagni in una situazione di socialità, aiutando ad affrontare e superare i disagi propri dell’età adolescenziale.

Nel secondo biennio l’educazione all’arte sostituisce l’attività teatrale. Con gli stessi obiettivi viene dato spazio alla feconda espressività artistica della comunità ladina e il suo confronto ed apertura con le altre tradizioni culturali.

L’uso veicolare della lingua ladina nei linguaggi teatrale, artistico e corporeo, che viene pianificato in base alle competenze del corpo docente disponibile, oltre a consolidare le abilità linguistiche, mira a rendere in maniera più efficace e immediata gli studenti maggiormente consapevoli della propria identità culturale. Ciò ha come scopo implicito e precipuo il rafforzamento dell’utilizzo della lingua minoritaria nei successivi momenti di socializzazione – scolastica e non.

Accanto a questi codici linguistici, anche quello informatico trova una giusta collocazione. Nel primo biennio viene curata l’alfabetizzazione al linguaggio informatico attraverso un corso specifico, nel secondo biennio e nel quinto anno diviene trasversale a tutte le discipline. L’obiettivo finale è il conseguimento – alla conclusione del percorso formativo del quinto anno - della Patente Europea del Computer (ECDL).

Nel secondo biennio e nell’ultimo anno il percorso viene completato dalla filosofia, dalla storia dell’uomo e del suo pensiero, al fine di preparare gli studenti alle domande di senso imposte dalla contemporaneità.

Il Liceo Ladino delle Lingue è rivolto anche agli studenti – atleti, provenienti dalle altre comunità del Trentino, i quali praticano gli sport invernali a livello agonistico. Il Progetto Ski College, già attivato nel Liceo Scientifico e nell’Istituto d’Arte – ora Liceo Artistico - e unico nel suo genere nella Provincia Autonoma di Trento, coinvolgerà tutti i giovani, i quali hanno il desiderio di conciliare l’attività sportiva con l’attività didattica. La comunità di Fassa, sotto la spinta di un flusso turistico significativo e progressivamente più complesso ed articolato, necessita di competenze, di professionalità e di specializzazioni sempre maggiori sia sul piano dell’accoglienza turistica sia della gestione del proprio patrimonio economico e professionale, costruito in oltre un secolo di storia. E’ indispensabile far conoscere agli studenti la legislazione e i fondamenti dell’ economia turistica, inserendo tali discipline nel secondo biennio e nel quinto anno. In tal modo i giovani fassani potranno essere in futuro, tramite l’attivazione del nuovo Liceo Ladino delle Lingue, ad integrazione e completamento dell’offerta formativa del Liceo Scientifico, una classe dirigente e amministrativa all’altezza delle nuove sfide del proprio territorio. “Il percorso del liceo linguistico è indirizzato allo studio di più sistemi linguistici e culturali. Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità, a maturare le competenze necessarie per acquisire la padronanza comunicativa di tre lingue, oltre l’italiano, e per comprendere criticamente l’identità storica e culturale di tradizioni e civiltà diverse”. (Art. 6 comma 1, Regolamento nuovi licei) La proposta formativa Il Liceo Ladino delle Lingue intende rispondere alle necessità che scaturiscono da una comunità plurilingue e multiculturale quale è la Valle di Fassa. L’essere ladini non significa semplicemente parlare una lingua altra, ma aver elaborato di volta in volta nel tempo la capacità di rapportarsi con altre culture e codici linguistici differenti dai propri e perciò elaborare una cultura e una storia caratterizzata dall’apertura verso l’altro. Il Liceo prevede la conoscenza di più lingue, accanto allo studio del latino e a quello delle discipline previste nel percorso della formazione liceale. Ha come obiettivo finale sia

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l’acquisizione delle competenze linguistiche necessarie, sia la conoscenza della cultura e della civiltà che stanno alla base di queste lingue. La comunità di Fassa, sotto la spinta di un flusso turistico significativo e progressivamente più complesso ed articolato, necessita di competenze, di professionalità e di specializzazioni sempre maggiori sia sul piano dell’accoglienza turistica che della gestione del proprio patrimonio economico e professionale, costruito in oltre un secolo di storia. In tal modo i giovani fassani potranno costruire in futuro una classe dirigente e amministrativa all’altezza delle nuove sfide del proprio territorio. Il piano di studi si caratterizza per: - lo studio di tre lingue europee fin dalla prima classe: all’inglese e al tedesco obbligatori,

si affiancano, a scelta dello studente, lo spagnolo o il russo, individuate come lingue di particolare rilevanza a livello internazionale e in particolare per le esigenze turistiche emergenti in valle;

- l’insegnamento di alcune discipline (es. storia, geografia o informatica) in lingua, con l’apporto di docenti di madrelingua inglese o tedesca;

- settimane linguistiche e scambi nei paesi delle lingue oggetto di studio; - il raggiungimento di livelli elevati di certificazione nelle lingue studiate, fino al C1; - l’insegnamento della lingua e cultura ladina che permetterà alla fine del ciclo di studi di

sostenere, prima dell’Esame di Stato, la prova per ottenere l’attestato di conoscenza della lingua ladina che costituisce titolo di precedenza assoluta per accedere al pubblico impiego (D.L. 592/93, modificato dal D.L. 321/97);

- l’insegnamento nel primo biennio di laboratorio teatrale, volto a sviluppare le differenti abilità comunicative e ad aumentare la sicurezza e l’autostima in un lavoro collettivo, aiutando ad affrontare e superare i disagi propri dell’età adolescenziale;

- la particolare attenzione rivolta al codice informatico: nel primo biennio viene curata l’alfabetizzazione al linguaggio informatico attraverso un corso specifico, nel secondo biennio e nel quinto anno diviene trasversale a tutte le discipline, con l’obiettivo finale del conseguimento della Patente Europea del Computer (ECDL);

- la conoscenza della legislazione e dei fondamenti dell’economia turistica, tramite un apposito insegnamento nel secondo biennio e nel quinto anno.

Dopo il Liceo Le competenze acquisite con questo corso di studi permettono un più sicuro inserimento nella realtà europea e internazionale, consentono il proseguimento degli studi in ogni ambito universitario rendendo più agevole la frequenza anche presso facoltà dell’Unione Europea, l’accesso a corsi post-secondari di specializzazione, quali addetti alle pubbliche relazioni, interpreti e traduttori, esperti di comunicazione di massa, operatori turistici di livello superiore, operatori di biblioteche e musei. È inoltre possibile l’accesso diretto alla professione in tutti gli ambiti in cui sono richiesti un diploma e competenze linguistiche di alto livello.

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LICEO LADINO DELLE LINGUE

primo biennio secondo biennio quinto anno

Discipline prima seconda terza quarta quinta Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia 2 2 2 2 2 Geografia 2 2 Inglese 4 4 4 4 4 Tedesco 4 4 4 4 4 Ladino/diritto 1 1 1 1 1 Matematica/Informatica 3 3 Scienze naturali 2 2 2 2 2 Linguaggio Corporeo ( Scienze motorie) 2 2 2 2 2 IRC od attività alternative 1 1 1 1 1 Totalae area comune 25 25 20 20 20 Lingua e cultura latina 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica 2 2 2 Fisica 2 2 Laboratorio teatrale 2 2 Storia dell' Arte 2 2 2 Legislazione ed economia turistica 3 3 3 Lingua straniera 3- Russo/spagnolo 3 3 3 3 3 Totale area caratterizzante 7 7 14 14 12 Ore a disp. per indirizzo orientamento 2

TOTALE ORE SETTIMANALI 32 32 34 34 34 Storia,geografia ed informatica potranno essere insegnate in inglese o tedesco Nei linguaggi teatrale, artistico e corporeo si potrà utilizzare la lingua ladina veicolare in base alle risorse umane disponibili Il laboratorio teatrale potrà proseguire nel secondo biennio e nel quinto anno attraverso attività opzionali facoltative

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Orientamenti metodologici Per raggiungere le finalità e gli obiettivi indicati nelle scelte educative, fatta salva la libertà di insegnamento dei singoli docenti, è opportuno che ci sia una costante e puntuale attenzione per ogni forma di integrazione e convergenza. A tal fine, sia ad inizio anno scolastico che nel corso dell’intero percorso educativo, è opportuno che tanto a livello di Collegio dei Docenti che di Consigli di Classe si concordino dei momenti di riflessione sull’attività educativa e sulla ricaduta che i vari interventi ottengono, per poter attivare una programmazione coerente, efficace e capace di autovalutazione. L’efficacia dell’azione formativa non può prescindere da una attività programmatoria meditata e puntuale, pertanto la collegialità delle scelte educative e didattiche risulta elemento fondamentale: a tal fine è indispensabile trovare degli orientamenti comuni per l’elaborazione di percorsi che siano “vissuti” da parte degli studenti come motivati e motivanti: ciò può essere effettuato sia a livello di “lavoro di classe”, sia con l’attivazione di progetti che prevedono il concorso di più classi, tanto in orizzontale che in verticale. In ogni caso la problematicità del sapere sarà intesa come elemento fondante dell’attività formativa, quindi occorre proporre i contenuti in modo aperto, tale da stimolare il dialogo e il confronto e da far “vivere” allo studente l’acquisizione di conoscenze e competenze all’interno di un percorso che lo veda soggetto attivo della propria crescita umana e culturale. Il clima educativo deve di conseguenza impostarsi sul reciproco rispetto, sul confronto, sull’accettazione e valorizzazione delle singole individualità, su atteggiamenti di supporto nei casi di difficoltà. Vista la presenza di allievi frequentanti il Progetto Ski-College, i docenti si impegnano a seguire una programmazione che preveda la possibilità di individuare modalità differenziate di intervento, in modo da non penalizzare gli studenti che svolgono attività sportiva, ed altrettanto in modo da non limitare l’offerta formativa per gli altri studenti. Al fine di recuperare le difficoltà, di consolidare le conoscenze e promuovere le eccellenze, sono avviate le seguenti iniziative:

- corsi di recupero proposti per il superamento dei debiti formativi e delle lacune evidenziate nel corso dell’anno scolastico (per studenti individuati dai docenti o che ne facciano richiesta);

- corsi di potenziamento proposti dai docenti al di fuori dell’orario delle lezioni, volti ad offrire il consolidamento delle competenze nei diversi ambiti;

- corsi integrativi di potenziamento dell’offerta formativa proposti dai docenti; - attività di sportello didattico al di fuori dell’orario di lezione proposta dai singoli

docenti (aperta a tutti gli studenti). Nelle ultime classi, al fine di preparare in modo organico all’esame di stato, i rispettivi Consigli di classe individuano delle simulazioni di prove d’esame da proporre agli studenti nel corso dell’anno scolastico secondo un calendario prestabilito.

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Verifica e valutazione Occorre premettere che la verifica, come pura rilevazione di dati, è un’operazione utile, ma non sufficiente. Per poter avere quindi una valutazione fondata è indispensabile un suo momento critico: ciò vuol dire che, senza escludere, a conclusione di particolari momenti o cicli, il ricorso alla valutazione sommativa, devono essere utilizzate al massimo le possibilità diagnostiche e progettuali della valutazione formativa. In tal modo il processo di verifica e di valutazione dei risultati ottenuti deve servire come strumento di autovalutazione dell’intero percorso della programmazione didattico-educativa. Posto che gli strumenti di verifica devono essere pertinenti alla natura degli elementi che si intendono conoscere, e quindi alla valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati, è necessario che l’individuazione di tali obiettivi sia ben chiara ed esplicita. A tal fine è opportuno attivare, ad inizio anno scolastico, una accurata ricognizione, mediante calibrate prove d’ingresso, dei reali livelli di preparazione raggiunti dagli studenti, nonché dei loro “saperi naturali”, cioè del loro approccio personale alle conoscenze, alle informazioni e alle abilità operative: su ciò si costruiscono la programmazione e i conseguenti parametri di verifica. Strumenti di verifica saranno il ricorso, secondo i casi, a prove orali, scritte, grafiche, scritto-grafiche, pratiche, scandite in sequenze preventivamente definite e concordate anche fra i diversi docenti, in modo tale da non sovrapporre più prove contemporaneamente, i cui requisiti essenziali saranno la coerenza con gli obiettivi, la gradualità, l’equilibrio, la realistica determinazione dei tempi di esecuzione. Va comunque tenuto presente che la valutazione non va considerata come un momento isolato, sia pure nel contesto di una serie di acquisizioni, ma come un processo, che implica una continuità di interventi, di confronti, di analisi, di rettifiche. In rispondenza anche a quanto contemplato dallo Statuto degli Studenti, ma anche in rispondenza ad una precisa deontologia del lavoro docente, gli insegnanti hanno il compito di chiarire agli studenti i criteri e i parametri della valutazione. È inoltre doveroso che la “quantificazione” dell’avvenuta valutazione sia subito comunicata agli studenti.

La valutazione degli studenti nel secondo ciclo ( Capo III Regolamento Provinciale)

La valutazione dello studente è periodica con formalizzazione al termine del primo quadrimestre e alla fine di ogni anno scolastico. Gli esiti della valutazione degli apprendimenti, compreso l’insegnamento della religione cattolica, nonché della capacità relazionale sono espressi con voti numerici espressi in decimi; nel documento di valutazione la votazione più bassa è espressa con il numero quattro. La valutazione della capacità relazionale ha funzione educativa e formativa, non influisce sulla valutazione degli apprendimenti e non condiziona da sola l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato.

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Criteri Si individua la necessità di usare l’intera scala di voti in decimi e di tenere presente, nell’assegnazione del voto, delle difficoltà delle prove, dei singoli risultati in relazione alla media della classe, dei risultati raggiunti dal singolo studente in relazione alla sua situazione di partenza. Il voto di profitto quadrimestrale per ciascun alunno scaturisce dal maggior numero possibile di classificazioni assegnate durante il quadrimestre, tenendo conto della qualità e della costanza dell’impegno e della partecipazione. Qualora un docente non intenda assegnare una valutazione che scaturisca da una media matematica dei voti, sia in difetto che in eccesso, dovrà motivarlo nel proprio registro personale e nel verbale del Consiglio di classe. Per le mancate consegne, per le prove restituite non svolte, per il rifiuto di rispondere alle interrogazioni orali, si assegna una valutazione all’interno dei voti fino al quattro. Stessa valutazione si assegna allo studente sorpreso a sostenere la prova con sussidi non autorizzati. La non classificazione nel voto quadrimestrale si assegna nei casi in cui l’alunno non abbia alcuna valutazione. Sono ammessi alla classe successiva gli studenti che abbiano ottenuto una valutazione non inferiore a sei in ciascuna delle discipline previste dai Piani di studio di istituto e nella valutazione delle capacità relazionali, fatto salvo quanto previsto per gli studenti con carenze o mancata valutazione. Il Consiglio di classe ammette alla classe successiva gli studenti con carenze in un massimo di tre discipline, di cui una sola grave ritenendo possibile il loro recupero con lo studio individuale e la frequenza del corso di recupero. Le carenze dell’anno precedente non recuperate attraverso le apposite prove, si sommano, con la votazione numerica originale, alle valutazioni dell’anno in corso e possono quindi pregiudicare l’ammissione all’anno successivo. Sono ammessi all’esame di stato gli studenti che abbiano ottenuto una valutazione almeno complessivamente sufficiente e comunque con carenze in non più di tre discipline, con le stesse modalità indicate nel punto 4. Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di stato gli studenti che abbiano frequentato non meno dei tre quarti dell’orario annuale di insegnamento previsto dai Piani di Studio di istituto; al di sotto di tale quota il Consiglio di classe dichiara l’impossibilità di procedere alla valutazione dello studente, fatti salvi i casi contemplati nel punto 7. In deroga a quanto previsto nel punto precedente il Consiglio di classe, sulla base dei criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti e di elementi ritenuti sufficienti, può procedere alla valutazione annuale dello studente, nei seguenti casi: grave e prolungata malattia; assenze di studenti ski-college per motivazioni sportive certificate eccedenti il numero di ore previste dal progetto; alunni stranieri inseriti in corso d’anno scolastico. 8. Per l’ammissione anticipata all’esame di stato degli studenti ammessi al quinto anno con ottimi profitti, si applica la disciplina prevista dalla normativa statale vigente. Numero di prove per quadrimestre, con rispettiva valutazione Per ogni disciplina si stabilisce il numero delle prove scritte e/o orali in base al monte ore complessivo su indicazione del dipartimento disciplinare seguendo le indicazioni del Collegio dei Docenti in merito al numero minimo e alle diverse tipologie di prove di verifica. Nelle singole discipline possono essere previste per la valutazione orale anche prove strutturate e/o semistrutturate.

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Per le discipline pratiche si valuteranno la qualità del prodotto finale, le modalità operative e l’impegno personale. Gli studenti hanno diritto al recupero delle prove non effettuate perché assenti, con motivata e comprovata giustificazione dell’assenza stessa. Parametri Area dei voti sino a 4: non conoscenza dei contenuti e degli strumenti operativi; incapacità o incoerenza comunicativa nei diversi ambiti; mancate consegne, prove restituite non svolte, rifiuto di rispondere alle interrogazioni orali; studente sorpreso a sostenere la prova con sussidi non autorizzati. Area del 5: conoscenza parziale dei contenuti e degli strumenti operativi; individuazione parziale dei concetti degli argomenti trattati; scarsa capacità comunicativa e operativa. Area del 6: conoscenza essenziale dei contenuti e dei concetti basilari; forma espressiva e comunicativa semplice anche se complessivamente corretta; non approfondimento degli argomenti. Area dei voti 7-8: conoscenza completa, ma non approfondita, dei contenuti e degli strumenti operativi; forma espressiva e comunicativa corretta e appropriata. Area dei voti 9-10: conoscenza approfondita dei contenuti e degli strumenti operativi; capacità comunicativa convincente; dimostrazione di capacità rielaborativa e di personalizzazione. Valutazione della capacità relazionale – parametri Si ribadisce che la valutazione della capacità relazionale ha funzione educativa e formativa, non influisce sulla valutazione degli apprendimenti e non condiziona da sola l’ammissione alla classe successiva o all’esame di stato. Area dei voti sino a 5: frequenza non regolare; mancato rispetto dell’orario; condotta costantemente inadeguata all’ambiente scolastico, certificata da più segnalazioni sul registro di classe e da provvedimenti disciplinari sanzionati dal Consiglio di classe; rifiuto di relazione con la classe e con i docenti; mancato rispetto del regolamento scolastico. Area dei voti 6-7: frequenza e rispetto dell’orario non sempre regolari; condotta generalmente adeguata all’ambiente scolastico; relazione passiva nei confronti della classe e dei docenti; non costante rispetto delle consegne e del regolamento scolastico. Area dei voti 8-9: frequenza regolare; condotta adeguata all’ambiente scolastico; relazione attiva nei confronti della classe e dei docenti; rispetto delle consegne e del regolamento scolastico. Area del 10: frequenza regolare; condotta adeguata e partecipe all’ambiente scolastico; relazione attiva, disponibile e responsabile nei confronti della classe e dei docenti; rispetto delle consegne e del regolamento scolastico. Le carenze negli apprendimenti Le modalità di rilevazione delle carenze negli apprendimenti e di realizzazione delle attività di sostegno e di recupero delle stesse sono attuate secondo le seguenti indicazioni: Il Consiglio di classe, in base ai criteri e le modalità definite dal Collegio dei Docenti, successivamente alla valutazione del primo quadrimestre, per prevenire l’insuccesso scolastico e formativo, stabilisce le modalità e i tempi di effettuazione dei corsi di sostegno e di recupero nelle discipline in cui gli studenti rilevano carenze. La valutazione del percorso di recupero concorre nel calcolo della media finale del voto della disciplina interessata.

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Le attività di recupero delle carenze hanno priorità sul progetto Ski-college e sui corsi opzionali eventualmente attivati. Lo studente con carenze nella preparazione in una o più discipline curricolari e opzionali, se ammesso alla classe successiva, ha l’obbligo di attivarsi con lo studio individuale durante la pausa estiva. Il Consiglio di classe stabilisce, su proposta del docente della disciplina, le parti di programma che lo studente deve seguire per il recupero delle carenze; lo studente potrà ritirare in segreteria la documentazione. La scuola organizza per lo studente con carenze un solo corso di recupero all’inizio dell’anno scolastico con verifica al termine del corso; in caso di esito negativo della verifica la scuola offre, su richiesta dello studente, una sola altra verifica entro metà gennaio. Lo studente è obbligato a partecipare responsabilmente alle attività di sostegno e di recupero delle proprie carenze negli apprendimenti e a sostenere la prova relativa; l’obbligo di frequenza si considera assolto se lo studente frequenta almeno l’80% delle ore previste. L’esito delle verifiche previste al punto 25 e l’eventuale mancato assolvimento dell’obbligo di frequenza sono riportati in un apposito spazio del documento di valutazione affinché il Consiglio di classe ne tenga conto ai fini dell’ammissione alla classe successiva e all’esame di stato. I corsi di recupero obbligatori hanno una durata, di norma, non inferiore al 10% del monte ore annuale previsto dal piano di studi per ciascuna disciplina. La famiglia e lo studente sono adeguatamente e puntualmente informati sulle carenze negli apprendimenti, sulle possibili conseguenze, sulle modalità di recupero e sui loro esiti. La famiglia che non intende avvalersi delle iniziative di recupero deve darne comunicazione scritta alla scuola. Sia che ci si avvalga o che non ci si avvalga delle iniziative di recupero, gli studenti hanno comunque l’obbligo di sottoporsi alla prova di verifica. Per il saldo delle carenze in una disciplina il cui insegnamento non prosegue nell’anno successivo, valgono le stesse norme. Il credito scolastico Ai fini dell’attribuzione allo studente del credito scolastico previsto dalla normativa statale vigente, il Consiglio di classe, per il calcolo della media dei voti, utilizza anche il voto relativo alla capacità relazionale. Ai sensi della normativa statale vigente, nell’ambito della banda di oscillazione prevista dalla tabella per l’attribuzione del credito scolastico, il Consiglio di classe tiene conto del voto relativo alla valutazione dell’insegnamento della religione cattolica o dell’attività didattica alternativa, unitamente agli altri elementi valutabili. Per gli studenti del progetto Ski-College si terrà conto anche del voto dell’attività sportiva. Al termine del terzo e del quarto anno, allo studente ammesso alla classe successiva con carenze il Consiglio di classe attribuisce il credito scolastico nel punteggio minimo all’interno della banda di oscillazione allo stesso assegnata; se lo studente al termine dei corsi di recupero organizzati all’inizio dell’anno scolastico successivo consegue voti positivi in tutte le verifiche svolte, il Consiglio di classe può motivatamente integrare il credito scolastico all’interno della banda di oscillazione. Al termine del quinto anno, allo studente ammesso all’esame di stato con una valutazione complessivamente sufficiente, secondo i parametri stabiliti al punto 4, e che abbia riportato anche una valutazione di almeno sei decimi nella capacità relazionale, il Consiglio di classe attribuisce comunque il credito scolastico nel punteggio minimo previsto dalla normativa statale vigente per i casi in cui la media dei voti sia pari a sei.

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Per gli studenti che hanno frequentato l’anno all’estero, all’inizio dell’anno di rientro nell’istituto, il Consiglio di classe stabilisce i criteri per l’assegnazione del credito scolastico dell’anno precedente con le seguenti modalità: - nel primo mese dell’anno scolastico ogni insegnante acquisisce le informazioni, tramite

colloqui, verifiche o altro, volte all’attribuzione di un voto relativo alla propria disciplina; - il Consiglio di classe raccoglie tutte le informazioni con “accertamenti sulle materie

della classe non frequentata in Italia, non comprese nel piano degli studi compiuti presso la scuola estera. Sulla base dell’esito delle prove suddette, il Consiglio di classe (dopo un colloquio della durata orientativa di 20 minuti) formula una valutazione globale, che tiene conto anche della valutazione espressa dalla scuola estera sulle materie comuni ai due orientamenti, che determina l’inserimento degli alunni medesimi in una delle bande di oscillazione del credito scolastico previste dalla normativa”. (C.M. n. 236, 8 ottobre 1999);

- gli studenti possono concordare con i propri docenti gli argomenti essenziali che saranno oggetto del colloquio al ritorno; possono altresì preparare un “approfondimento individuale per il colloquio di riammissione;

- il Consiglio di classe stabilisce di assegnare il punteggio minimo del credito se vengono evidenziate delle carenze, o il punteggio massimo previsto dalla normativa statale vigente in caso di colloquio positivo.

Si riportano qui di seguito le tabelle di attribuzione del credito scolastico della normativa nazionale vigente relative ai candidati interni (Tabella A), ai candidati esterni (Tabelle B e C):

TABELLA A CREDITO SCOLASTICO

Candidati interni Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno M = 6 3-4 3-4 4-5 6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6 7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7 9 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8 9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti.

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TABELLA B CREDITO SCOLASTICO

Candidati esterni Esami di idoneità

Media dei voti conseguiti in esami di idoneità Credito scolastico (Punti) M = 6 3 6 < M ≤ 7 4-5 7 < M ≤ 8 5-6 9 < M ≤ 9 6-7 9 < M ≤ 10 7-8 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti agli esami di idoneità (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 in caso di esami di idoneità relativi a 2 anni di corso in un’unica sessione. Esso va espresso in numero intero. Per quanto concerne l'ultimo anno il punteggio è attribuito nella misura ottenuta per il penultimo anno.

TABELLA C CREDITO SCOLASTICO

Candidati esterni Prove preliminari

Media dei voti delle prove preliminari Credito scolastico (Punti) M = 6 3 6 < M ≤ 7 4-5 7 < M ≤ 8 5-6 9 < M ≤ 9 6-7 9 < M ≤ 10 7-8 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti nelle prove preliminari (nessun voto può essere inferiore a sei decimi). Il punteggio, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate nella presente tabella, va moltiplicato per 2 o per 3 in caso di prove preliminari relative, rispettivamente, a 2 o a 3 anni di corso. Esso va espresso in numero intero. Certificazione della competenze A partire dall’anno scolastico 2011-2012, al termine del primo biennio, conclusivo dell’obbligo di istruzione, e a partire dall’anno scolastico 2014-2015, al termine del secondo ciclo, il Consiglio di classe certifica le competenze degli studenti avendo a riferimento quanto previsto dai piani di studio provinciali, secondo i modelli adottati dalla Giunta provinciale. La certificazione delle competenze avviene entro il termine dell’anno scolastico di riferimento e ha il carattere di bilancio utile ad orientare lo studente alla prosecuzione degli studi o all’inserimento lavorativo. Nella stesura della certificazione deve essere considerato il percorso didattico ed educativo svolto dallo studente, i traguardi raggiunti nell’apprendimento e i livelli di competenza.

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Il documento di valutazione Il Consiglio di classe riporta nel documento di valutazione dello studente i voti numerici per ogni singola disciplina e per la capacità relazionale. Le eventuali carenze negli apprendimenti sono riportate nel documento di valutazione affinché il Consiglio di classe ne tenga conto ai fini dell’ammissione alla classe successiva e all’esame di stato. Il documento di valutazione è consegnato in visione alla famiglia e allo studente per l’informazione sulla valutazione periodica, e rilasciato in copia conforme al termine di ciascun anno scolastico, per l’informazione sulla valutazione annuale. Passaggi tra percorsi del secondo ciclo Per gli studenti che intendono modificare le proprie scelte relative al percorso di studio, l’articolo 59 della Legge provinciale sulla scuola prevede passaggi tra percorsi del secondo ciclo o tra indirizzi del medesimo percorso, al fine di accompagnarli nella realizzazione del successo formativo. In particolare il primo biennio del secondo ciclo, soprattutto il primo anno, si caratterizza per la sua funzione formativa e orientativa anche attraverso attività di riorientamento in corso d’anno; pertanto sono consentiti i passaggi da un percorso all’altro o tra indirizzi del medesimo percorso, anche nel corso dell’anno scolastico e formativo secondo i tempi e le modalità previste nei punti seguenti. I passaggi in entrata che avvengono entro i primi due anni: Possono essere richiesti entro il mese di dicembre, fatte salve le eventuali motivate deroghe stabilite dal Consiglio della classe accogliente sulla base dei criteri fissati dal Collegio dei Docenti; i passaggi per l’ammissione alla classe seconda possono essere inoltre richiesti dopo la valutazione positiva al termine del primo anno, entro il 30 giugno, e in questo caso possono avvenire solo prima dell’inizio delle lezioni. Nel percorso di destinazione sono riconosciute le discipline già frequentate e valutate positivamente nel percorso di provenienza, mentre le discipline per le quali lo studente ha ottenuto l’ammissione alla classe successiva con carenze devono essere recuperate secondo le modalità previste dai punti 23-25. Se nel percorso in entrata sono presenti discipline non previste dai piani di studio della scuola di provenienza, la scuola mette in atto idonee misure di accompagnamento didattico per completare la preparazione dello studente, secondo le modalità previste dai punti 25-27. I passaggi in entrata che avvengono dopo la valutazione al termine del secondo anno per l’ammissione alla classe terza e dopo la valutazione al termine del terzo e del quarto anno per l’ammissione rispettivamente alla classe quarta e quinta: Possono essere richiesti entro il 30 giugno e possono avvenire solo prima dell’inizio delle lezioni. Sono riconosciute le discipline già frequentate e valutate positivamente dalla scuola di provenienza, mentre le discipline per le quali lo studente ha ottenuto l’ammissione alla classe successiva con carenze, devono essere recuperate, secondo le modalità previste dai punti 23-25, solo se previste nei piani di studio. Se nel percorso o indirizzo di studio scelto sono presenti delle discipline non previste dai piani di studio della scuola di provenienza, è necessario il superamento delle prove integrative predisposte dalla scuola prima dell’inizio delle lezioni; per le discipline la cui prova integrativa non è superata, sono previsti gli interventi di recupero secondo le modalità previste dai punti 25-27.

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Per gli studenti provenienti dalla formazione professionale provinciale, per la preparazione alle prove integrative si devono prevedere dei corsi di preparazione di raccordo progettati d’intesa con la scuola di provenienza. I termini previsti dai punti 40 e 41 possono essere derogati dal Sorastant in casi eccezionali e in particolare in casi di trasferimento della residenza della famiglia dello studente nel corso dell’anno scolastico e formativo. Misure di accompagnamento a sostegno dei passaggi tra percorsi del secondo ciclo I passaggi sono preceduti da idonee informazioni alla famiglia e allo studente da parte di entrambe le istituzioni scolastiche e formative coinvolte, la scuola accogliente è tenuta a svolgere un colloquio per approfondire la motivazione della richiesta e per illustrare in modo completo le caratteristiche, le opportunità, le attitudini e l’impegno richiesto dal percorso o indirizzo. Il passaggio è accompagnato dalla trasmissione di tutte le informazioni utili a consentire il miglior inserimento nella scuola dello studente; qualora il passaggio avvenga in corso d’anno è possibile prevedere un periodo di inserimento temporaneo nella scuola finalizzato a consentire allo studente di verificare interessi e attitudini per il novo percorso o indirizzo ed effettuare una scelta più consapevole e responsabile. Il Consiglio di classe che accoglie lo studente programma e attua le iniziative di sostegno necessarie a consentire la positiva prosecuzione degli studi. La scuola cura un monitoraggio degli esiti degli studenti coinvolti nei passaggi, sia in uscita che in entrata, alfine di ricavare ogni elemento utile al miglioramento della sua proposta formativa. Disposizioni per il raccordo con il sistema nazionale Gli studenti provenienti da fuori provincia di Trento, nei confronti dei quali sia stata deliberata dal Consiglio di classe la sospensione del giudizio, sono iscritti con riserva alla classe successiva, in attesa della conclusione della procedura di valutazione nell’istituzione scolastica di provenienza. Gli studenti ammessi alla classe successiva con carenze nella preparazione in una o più discipline curricolari e opzionali che intendono passare dall’istituto a un altro istituto fuori dalla provincia di Trento, devono sostenere una prova prima dell’inizio delle lezioni per verificare il recupero delle carenze; l’esito della prova verrà comunicato alla scuola di destinazione. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI E DELLE CLASSI Nella scuola secondaria di secondo grado per la formazione delle classi si adottano i seguenti criteri:

• scelta dell’indirizzo da parte degli studenti; • livello di preparazione in uscita dalla scuola media, per permettere omogeneità fra

le singole sezioni;

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• provenienza degli alunni, in modo da distribuirli nelle sezioni in modo omogeneo e da favorirne il confronto;

• equilibrio nella distribuzione fra maschi e femmine. CRITERI PER LA FORMAZIONE DELL’ORARIO SCOLASTICO Nella scuola secondaria di secondo grado si seguono i seguenti criteri:

• le unità orarie di lezione sono di 50 minuti, distribuite in sei unità antimeridiane. Per l’Istituto d’arte e per il liceo artistico è previsto un rientro settimanale di quattro unità orarie. Per il liceo scientifico e il liceo ladino delle lingue, nel primo biennio, si prevede un orario distribuito su 5 giorni con un rientro pomeridiano di 2 ore. Tutto ciò permette agli studenti (provenienti anche da fuori valle) di poter distribuire il tempo per lo studio e le attività extrascolastiche;

• in linea generale le lezioni teoriche sono collocate al mattino, ponendo al pomeriggio lezioni più operative;

• l’orario dei docenti è articolato nell’arco della giornata in modo da permettere la sostituzione dei colleghi eventualmente assenti e la collocazione dei tempi da dedicare agli incontri con le famiglie;

• gli studenti possono frequentare dei corsi opzionali non obbligatori di laboratorio pomeridiani, secondo il calendario prestabilito;

• per gli studenti Ski-College l’ attività didattica è distribuita in tre periodi: settembre - dicembre sono previste uscite in ghiacciaio per alcune discipline; gennaio - marzo, periodo di massimo impegno sportivo, per lo sci alpino, il free style e lo snowboard è prevista l’ uscita anticipata di ½ ora, di norma tre giorni in settimana, per permettere gli allenamenti; aprile – giugno si intensifica l’ attività di studio;

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I PROGETTI

PROGETTO

DESCRIZIONE

DESTINATARI

INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E CULTURA LADINA

In tutti gli indirizzi, per rispondere al dettato legislativo, è stata inserita un’ora di insegnamento di Lingua e cultura ladina,opzionale obbligatorio, al fine di dare continuità all’insegnamento della disciplina e di valorizzare la specificità linguistico-culturale del territorio d’appartenenza, nonché di favorire gli studenti che intendano poi affrontare l’esame di accertamento linguistico previsto per i posti pubblici.

Insegnamento obbligatorio per gli studenti che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di I° grado nella Scola Ladina di Fassa, opzionale per gli altri. (Decr.Lgs. 321/1997)

SKI -COLLEGE

L'intento del progetto è quello di consentire agli studenti atleti di proseguire con l'attività agonistica intrapresa e contestualmente continuare la scuola con tempi e modi che consentano di ottenere una preparazione adeguata sia a livello scolastico che sportivo. Lo Ski College si propone di programmare l'attività scolastica tenendo conto dei tempi dell'attività agonistica; oltre a questo ha l'obiettivo di inserire l'attività sportiva nel curricolo scolastico con una valutazione separata ed un credito formativo certificato. Le discipline sportive inserite nel progetto Ski College, sono tutte discipline FISI ed in particolare: sci alpino, sci nordico, snowboard hard, snowboard free combinata, salto e combinata nordica, freestyle.

Studenti di tutti gli indirizzi

SETTIMANE

LINGUISTICHE

Offerta annuale di settimane linguistiche in: Paesi germanofoni Paesi anglofoni Spagna e/o Russia

Classi Seconde Licei Classi Terze Licei Classi Quarte Lic. Lad. delle Lingue

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CERTIFICAZIONI LINGUISTICHE

Corsi di preparazione tenuti da docenti di madrelingua per giungere al conseguimento di certificazioni esterne di conoscenza linguistica in tedesco e inglese (Zertifikat Deutsch fűr Jugendliche – B1; KET A2; PET B1; FCE B2; City & Guilds B2-C1); tali certificazioni sono riconosciute come crediti universitari ed hanno validità internazionale.

Studenti di tutti gli indirizzi

EDUCAZIONE INTERCULTURALE

La scuola partecipa a pieno titolo alla promozione della “società della conoscenza” ed alla realizzazione degli obiettivi strategici definiti nel marzo 2000 a Lisbona attraverso l’educazione interculturale ( anno all’estero).

Studenti della classe quarta di tutti gli indirizzi

GEMELLAGGI

È consuetudine attivare gemellaggi con istituti, sia del territorio nazionale che internazionali, su progetti di collaborazione con finalità linguistiche e culturali.

Studenti di tutti gli indirizzi

SALUTE

Vengono riproposti annualmente interventi nelle varie classi, mirati alla prevenzione e alla conoscenza delle problematiche relative alla salute e allo stare bene.

Studenti di tutti gli indirizzi (tematiche destinate alle singole classi)

LEGALITÀ

Interventi nelle classi con esperti (forze dell’ordine, docenti universitari, giuristi, ecc.) volti a costruire negli studenti il valore del concetto di cittadinanza.

Studenti di tutti gli indirizzi (tematiche destinate alle singole classi)

CORSI OPZIONALI

Vengono proposti annualmente corsi, tenuti dai docenti dell’Istituto o da esperti esterni, volti ad ampliare l’offerta formativa con l’obiettivo di potenziare le propensioni individuali ed arricchire il saper fare e il saper essere degli studenti.

Studenti di tutti gli indirizzi

CORSI FSE

La Scola Ladina di Fassa, soggetto promotore di attività formative cofinanziate dal Fondo Sociale Europeo organizza annualmente corsi per rispondere ai bisogni formativi della scuola e del territorio

Studenti di tutti gli indirizzi

SERVICE - LEARNING

Metodo pedagogico-didattico che unisce due elementi: il Service (il volontariato per la comunità) e il Learning (l’acquisizione di competenze professionali, metodologiche e

Studenti di tutti gli indirizzi

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sociali). COLLABORAZIONI

CON IL TERRITORIO

Collaborazione costante con enti territoriali e partecipazione a concorsi ed eventi.

Studenti di tutti gli indirizzi

PROGETTO MONTAGNA

AMICA

l’idea di poter organizzare in loco un progetto di conoscenza applicata di tutti gli aspetti legati all’ambiente locale (scienze, sport, cultura ecc.) da poter offrire non solo alla scuola fassana ma anche agli scolari e studenti che provengano da altri ambiti territoriali. Il progetto coinvolge diversi enti come il Museo di Scienze di Trento, il Cai Sat, le guide alpine, il Museo Ladino, la Scuola di Polizia, le stazioni forestali…

Studenti di tutti gli indirizzi

CRITERI DI FLESSIBILITÀ DIDATTICA PER ARMONIZZARE L’ATTIVITÀ SPORTIVA CARATTERISTICA DELLO SKI-COLLEGE CON GLI OBIETTIVI FORMATIVI Lo Ski College si propone di programmare l'attività scolastica tenendo conto dei tempi dell'attività agonistica; oltre a questo ha l'obiettivo d'inserire l'attività sportiva nel curricolo scolastico con una valutazione separata ed un credito formativo certificato. Grazie alla flessibilità del monte ore annuale per materie, che consente, all'interno dell'autonomia scolastica di spostare fino al 20% le ore di ogni materia curricolare in altre attività didattiche, per lo Ski College questo 20% è destinato all'attività sportiva che è materia curricolare. Sempre grazie all'autonomia scolastica, l'orario per lo Ski College è stato suddiviso in 3 periodi: - autunnale da settembre a dicembre, in corrispondenza delle uscite di

allenamento in ghiacciaio; - invernale, da gennaio a metà aprile, in corrispondenza degli impegni agonistici, in

questo periodo, per lo sci alpino, il free style e lo snowboard è prevista l’ uscita anticipata di ½ ora, di norma tre giorni in settimana, per permettere gli allenamenti;

- primaverile, finita la stagione agonistica fino alla fine dell'anno scolastico, in questo periodo verrà intensificata l’ attività didattica.

Si sta perfezionando il progetto e-learning che dovrebbe permettere l'istruzione a distanza attraverso l'uso di computer portatili in dotazione ai ragazzi in trasferta consentendo il dialogo tramite internet fra gli studenti ed i loro insegnanti.