OVO n°003 - Marzo 2010

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OVO 3 M C T H 0,2 A F D Z E 0,3 B G L Y C K I 0,4 H D F Z V X T 0,5 D L V B N C M F 0,6 F N P O H V D L X 0,7 A G D U Z B N F K 0,8 C H N F L D T U P Z 0,9 I B S D V O X T N U 1 A C F L U N D P H Z X 1,2 D P S Z K O E U L F M 1,5

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Il terzo numero del mensile tascabile di arte e cultura contemporanea

Transcript of OVO n°003 - Marzo 2010

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M C T H 0,2

A F D Z E 0,3

B G L Y C K I 0,4

H D F Z V X T 0,5

D L V B N C M F 0,6

F N P O H V D L X 0,7

A G D U Z B N F K 0,8

C H N F L D T U P Z 0,9

I B S D V O X T N U 1

A C F L U N D P H Z X 1,2

D P S Z K O E U L F M 1,5

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OVODirettore Editoriale: Riccardo Caracciolo;Ideatore e Curatore: Massimo Tonietti;Staff di Direzione: Simona Chiavacci,

Tania Magnani, Massimo Tonietti;Progetto grafico:

Alexandra Barbieri, Tania Magnani;Curatore “Firenze in contemporanea”: Nicola CecchelliHanno collaborato: Marcello Accanto, Andrea Angeloni,

Carlo Cialli, Alessandra De Bianchi, Alessandra Petrelli, Rossella Tesi e Serena Vanzaghi

[email protected] - [email protected] - [email protected]

supplemento de IL FREE PRESS del 03-03-10aut. trib. n. 5633 del 25-02-08 - distribuzione gratuita

Edito da: Publigest srl, via G.B. Amici n° 20, 50131 Firenze, Tel +39 055 6266132 / Fax 055 0517279 / Cell 327 5303110

Stampa: Filograf - Forlì

H 29 - Intervista ad Alberto Mugnaini

Arte - dentro Al conteMporAneo

H 45 - A philosophical enquiry into the origin of our ideas of fear and terror

Arte - percorSI

H 55 - Federico Gori

Arte - BelVedere

H 61 - Suicide

MUSIcA - HAMelIn

H 42 - Alla Maniera d’oggi/BASe a Firenze

Arte - dentro Al conteMporAneo

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Paolo Canevari- Nobody KNows (sale espositive)dal 20 marzo al 01 agosto 2010

Centro per l’arte Contemporanea luigi pecciViale Della Repubblica n°277, Prato

GiaNNi petteNa- aCquisizioNi per la CollezioNe del Museo (louNGe)

dal 20 marzo al 09 maggio 2010

Centro per l’arte Contemporanea luigi pecciViale Della Repubblica n°277, Prato

piero ForNai teviNi- il viaGGiatore iNCaNtato

dal 04 marzo al 09 aprile 2010

Galleria il bisonteVia San Niccolò n°24/r, Firenze

marzo 2010:il nuOVO da non perdere...

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FireNze iN CoNteMporaNea. A cura di Nicola Cecchelli

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Guida al CoNteMporaNeo L'attuale Geografia Artistica di Firenze e Oltre. A Cura di Serena Vanzaghi

Fondazione Il Bisonteper lo Studiodell’Arte Grafica

P i e r o F o r n a i T e v i n iIl Viaggiatore Incantato

4 marzo - 9 aprile

Galleria Il BisonteVia San Niccolò, 24rlunedì - venerdì 9-13 e 15-19Sabato e domenica chiuso

Tel. 055 2342585email: [email protected]

Catalogo in galleriacon note critiche di: Erika LangmuirToni Maraini

Fondazione Il Bisonteper lo Studiodell’Arte Grafica

P i e r o F o r n a i T e v i n iIl Viaggiatore Incantato

4 marzo - 9 aprile

Galleria Il BisonteVia San Niccolò, 24rlunedì - venerdì 9-13 e 15-19Sabato e domenica chiuso

Tel. 055 2342585email: [email protected]

Catalogo in galleriacon note critiche di: Erika LangmuirToni Maraini

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L’Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea è costituita tra le Gallerie e le Associazioni culturali che operano nel settore dell'arte moderna e contemporanea e che esercitano l’at-

tività di esposizione, promozione e/o vendita al pubblico di opere d’arte. L’A.N.G.A.M.C ha lo scopo di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli inte-ressi morali, economici e culturali della categoria rappresentata. L’obiettivo principale é quello di qualificare sempre più il mercato dell’arte e le sue po-tenzialità con la migliore preparazione professionale e culturale degli ope-ratori, anche con interventi nell’ambito giuridico e amministrativo; promuo-vere dibattiti e conferenze su temi di interesse per gli associati. Il delegato territoriale della Toscana è Mauro Stefanini cell. 335 7054800

arte del XX° seColosede: Via Garibaldi n°29, 51016 Mon-tecatini terme (Pt), Tel. e Fax +39 0572 73468; biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni su orari e pro-gramma espositivo contattare la galle-ria; web: [email protected] www.artexxsecolo.com

Galleria eNriCo astuNisede: Piazza Duomo n°37, 55045 pietra-santa (Lu), Tel. e Fax +39 0584 71760; orario: venerdì, sabato e domenica 10:30 – 13:00 17:00 – 20:30 (possono variare, verificare sempre telefonica-mente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; web: [email protected] www.galleriaa-stuni.it

Flora biGai arte CoNteMporaNeasede: Via Garibaldi n°37, 55045 pietra-santa (Lu), Tel +39 0584 792635 / Fax +39 0584 792459; orario: tutti i giorni escluso la lunedì 10:00 – 13:00 15:30 – 19:30 (possono variare, verificare sem-pre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; web: [email protected] www.florabigai.com

Galleria CariNi & doNatiNi sede: Via Gruccia n°192/b, 52027 san Giovanni valdarno (Ar), Tel. e Fax +39 055 943449; orario: tutti i giorni esclu-so il sabato e la domenica 09:30 - 12:30 15:00 - 19:00 (possono variare, verifica-re sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informa-

AssociAzione nAzionAle Gallerie d'Arte Moderna

e contemporanea

Gallerie assoCiate deleGazioNe territoriale tosCaNa

a.N.G.a.M.C.

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zioni sul programma espositivo contat-tare la galleria; web: [email protected] www.carinidonatini.com

Galleria CoNtiNuaChen Zhen – Purification Room • Berlin-de De Bruyckere – Robin • Luca Pancraz-zi – Temporundum Continuo • Arcangelo Sassolino – Qui e ora • Nedko Solakov – A Riffraff; 27/02/10 - 30/04/10; autori: Chen Zhen, Berlinde De Bruyckere, Luca Pancrazzi, Arcangelo Sassolino, Nedko Solakov; sede: Via del Castello n°11, 53037 san Gimignano (Si), Tel.: +39 0577 943134; orario: dal martedì al sa-bato 14.00 – 19:00 o su appuntamento (possono variare verificare sempre tele-fonicamente); biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.galleriacontinua.com

saNto FiCara arte ModerNa e CoNteMporaNeasede: Via Ghibellina n° 164r, 50122 Fi-renze, Tel. +39 055 2340239 / Fax +39 055 2269190; orario: tutti i giorni esclu-so la domenica 09:30 – 12:30 15:30 – 19:30 (possono variare, verificare sem-

pre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la gal-leria; web: [email protected] www.santoficara.it

Frittelliarte CoNteMporaNeasede: Via Val di Marina n°15, 50127 Fi-renze, Tel +39 055 410153 / Fax +39 055 4377359; orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:30 – 19:30. Lunedì, domenica e festivi aperto su appunta-mento (possono variare, verificare sem-pre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; web: [email protected] www.frittelliarte.it

Galleria GiraldiMomenti di pittura; 27/02/10 febbraio – 15/05/10; autori: Giorgio Griffa, Ric-cardo Guarneri, Pino Pinelli; Curatore: Giorgio Bonomi; sede: Piazza della Re-pubblica n°59, 57123 livorno, Tel. +39 0586 883022 / Cell. +39 329 8626020 / Fax +39 0586 887778; orario: dal lunedì al sabato 10:00 – 13:00 17:00

– 20:00, domenica su appuntamento (possono variare, verificare sempre te-lefonicamente); biglietti: ingresso libe-ro; web: [email protected] www.galleriagiraldi.it

arMaNda Gori Casa d’artesede: Viale della Repubblica n°64/66/68, 59100 prato, Cell. +39 335 303142 - +39 338 5924449 / Fax +39 0574 604901; orario: lunedì, martedì e venerdì 16:00 – 19:00, mercoledì e giovedì 10:00 – 13:00. Chiuso il sabato e la domenica (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la gal-leria; web: [email protected] www.armandagoriarte.it

Guastalla CeNtro artein permanenza opere di: Baj, Barzagli, Cascella, Ceccobelli, Chia, Corpora, Fe-sta, Gentilini, Guttuso, Jenkins, Kostabi, Marino, Mirò, Pizzi Cannella, Scanavino; sede: Via Roma n°45, 57126 livorno, Tel +39 0586 808518 / Fax +39 0586

813514; orario: dal lunedì al venerdì 10:00 – 13:00 16:30 – 20:00, sabato 10:00 – 13:00 (possono variare, veri-ficare sempre telefonicamente); bi-glietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la galleria; web: [email protected] www.guastalla-centroarte.com

Galleria d’arte MeNtaNaIndividuazioni: 15° edizione; 13/02/10 – 03/03/10; Curatore: Giovanna Lau-ra Adreani; sede: Piazza Mentana n°2/3/4r; 50122 Firenze, Tel e Fax +39 055 211985; orario: dal lunedì pome-riggio al sabato 11:00 – 13:00 16:30 – 19:30; chiuso domenica e lunedì mat-tina (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni sul programma espositivo contattare la gal-leria; web: [email protected] www.galleriamentana.it

Galleria opeN artCollettiva artisti della galleria; 02/03/10 – 30/03/10; sede: Viale Della

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Repubblica n°24, 59100 prato, Tel. +39 0574 538003 / Fax +39 0574 537808; orario: dal lunedì al venerdì 16:00-20:00, sabato 10:30 - 12:30 / 16:00 – 20:00 o su appuntamento (possono variare, verificare sempre telefonica-mente); biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.openart.it

Galleria susaNNa orlaNdosede: Via Carducci n°10, 55042 Forte dei Marmi (Lu), Tel. e Fax +39 0584 83163; vetriNa: Via Sauro n°3, 55045 pietrasanta (Lu); orario: dal martedì al venerdì 10:30 - 12:30 16:00 - 20:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per informazioni sul pro-gramma espositivo contattare la galle-ria; web: [email protected] www.galleriasusannaorlando.it

Galleria PoGGiali & ForConiCollettiva artisti della galleria; 05/02/10 – 07/04/10; autori: Gio-vanni Frangi, Thomas Gillespie, David

LaChapelle, Youseff Nabil, Luca Pigna-telli; sede: Via Della Scala n°35a • Via Benedetta n° 3r, 50123 Firenze, Tel +39 055 287748 / Fax +39 055 2729406; orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:30 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; ufficio stam-pa: DELOS; web: [email protected] www.poggialieforconi.it

Galleria il poNteL’arte è una parola; 12/12/09 – 26/03/10; autori: Vincenzo Agnetti, Art & Language, Robert Barry, Gian-franco Baruchello, Mel Bochner, Ali-ghiero Boetti, Sophie Calle, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Hanne Darboven, Robert Filliou, Pierluigi Fresia, Jenny Holzer, Joseph Kosuth, Hans Haacke, Emilio Isgrò, Ketty La Rocca, Mario Merz, Bruce Nauman, Maurizio Nan-nucci, Giulio Paolini, Gianni Pettena, Ed Ruscha, Salvo, Paolo Scheggi, Ben Vautier, Bernard Venet; Curatori: An-drea Alibrandi, Mauro Panzera e Enri-co Pedrini; sede: Via Di Mezzo n° 42/b, 50121 Firenze, Tel +39 055 240617 / Fax +39 055 5609892; orario: dal lu-

nedì al venerdì 15:30 – 19:00, sabato su appuntamento, chiuso i festivi (pos-sono variare, verificare sempre telefo-nicamente); biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.galleriailponte.com

Galleriala subbia di paola raFFosede: Via Barsanti n°11, 55045 pietra-santa (Lu), Tel. +39 0584 283338 / Fax +39 0584 71647; orario: tutti i giorni 10:00 – 12:00 17:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonica-mente); biglietti: ingresso libero; Note: per informazioni su date e programma espositivo contattare la galleria; web: [email protected]

torNabuoNi arte CoNteMporaNeaiNterNazioNaleMaestri Moderni e Contemporanei. Antologia scelta 2010; sedi: Lungarno Cellini n.13/a, 50125 Firenze, Tel. +39 055 6812697 / Fax +39 055 6812020;

orario: tutti i giorni tranne il sabato e la domenica 09:00 – 13:00 15:30 – 19:30. Chiuso per ferie periodo natali-zio e agosto (possono variare, verifica-re sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; Note: esposi-zione collettiva di maestri storicizzati di livello nazionale e internazionale che si arricchisce di una scelta di gio-vani artisti contemporanei presentati come nuove ed emergenti proposte. Parte dell’esposizione sarà itineran-te nelle varie sedi della Tornabuoni Arte, a Milano, a Portofino e a Venezia protraendosi per gran parte del 2010. Per ulteriori informazioni contattare la galleria; web: [email protected] www.tornabuoniarte.it

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aoristÒ ristoraNte sopra il GloboNOMADOLOGIE(S)#1 Storie di una galle-ria in viaggio, 09/02/10 – 28/03/10, au-tori: Davide Bramante, Adelita Husni-Bey, Giovanni De Lazzari, Nicholas Jef-frey, Francesco Lauretta, vernissage: martedì 9 febbraio ore 20:30; sede: Via De’ Buti n°11, pistoia, Tel. 0573 26506 / Fax 0573 307620; ufficio stampa: Rosa Carnevale; Note: per ogni informazio-ne sull’esposizione in corso rivolgersi a LAVERONICA Arte Contemporanea - [email protected], Cell. +39 3392429308; web: [email protected] www.aoristo.it

Galleria alessaNdro baGNaiFino al 12 marzo: Pizzi Cannella – Orientale • Rossella Fumasoni – Acrobata • Ballads, 12/03/10 – 30/03/10; autore: Marco Paoli; vernissage: venerdì 12 marzo ore 18:00; sede: Via C. Salutati n°4/r, 50126 Firenze, Tel. +39 055 6802066 / Fax +39 055 6814190; orario: dal martedì al sabato

10:00 – 13:00 15:00 – 19:00; biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.galleriabagnai.it

Galleria alessaNdro baGNaioutsider proJeCt23/01/10 – 13/03/10; autore: Rosalba Balsamo; sede: via C. Salutati n°4/r, 50126 Firenze, Tel. +39 055.6802066 / Fax +39 055.6814190; orario: dal martedì al sabato 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00, biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.outsiderproject.com

Galleria CiviCo 69 / art CaFÈTra Primitivismo e Memoria, 07/03/10 – 27/03/10, autore: Roberto Masi; Cu-ratore: Giovanni Faccenda; vernissa-ge: domenica 7 marzo 2010 ore 17:00; sede: Via Ghibellina n°69/r, Firen-ze, Tel. 392 3215070 – 055 0122028; orario: dal martedì al venerdì 10:00 – 13:00 16:00 – 19:00, sabato 16:00 –

> > altri spazi 23:00; biglietti: ingresso libero;web: [email protected] www.civico69.com

base / proGetti per l’artesede: Via San Niccolò n°18r, 50123 Firenze, Tel +39 055 602102 / Fax +39 055 2207281; orario: dal martedì al sabato 18:00 – 20:00 (20:00 – 24:00 come vetrina) (possono variare, ve-rificare sempre telefonicamente); bi-glietti: ingresso libero; patrocini: Os-servatorio per le Arti Contemporanee dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare lo spazio; web: [email protected] www.BaseItaly.org

Galleria il bisoNteIl Viaggiatore Incantato; 04/03/10 – 09/04/10; autore: Piero Fornai Tevini; Catalogo: catalogo della galleria con note critiche di Erika Langmuir e Toni Maraini; vernissage: giovedì 4 marzo 2010 ore 18:00; sede: Via San Nicco-lò n°24/r, 50125 Firenze, Tel. +39 055 2342585; orario: tutti i giorni 09:00 – 13:00 15:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; web: [email protected] www.ilbisonte.it

eX3 - Centro per l’arte ContemporaneaEva Marisaldi • Taiyo Onorato & Nico Krebs; 13/02/10 – 11/04/10; autori: Eva Marisaldi, Taiyo Onorato e Nico Krebs; Curatori: Lorenzo Giusti e Arabella Na-talini; sede: Viale Giannotti n°81/83/85, 50126 Firenze, Tel +39 0550114971 / Fax +39; orario: dal mercoledì alla domenica 11.00 – 19:00, domenica 10.00 – 18:00 (possono variare, verificare sempre tele-fonicamente); biglietti: ingresso libero; patrocini: Comune di Firenze, Assesso-rato alla Cultura, Assessorato alle Attività Produttive, Consiglio di Quartiere 3; uffi-cio stampa: Davis & Franceschini; web: [email protected] www.ex3.it www.backtothe-present.it

Galleria GeNtiliA Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the Fear and Terror; 23/01/10 – 01/05/10; autori: Fede-rico Baronello, Willy Doherty, Diango Hernández, Olaf Metzel, Gregor Sch-neider, Erwin Wurm; Curatori: Hel-mut Friedel e Giovanni Iovane; sede: Via del Carmine n°11, 59100 Prato, Tel. +39 0574 606986 / Fax +39 0574 443704; orario: dal martedì al sabato 14:00 – 19:00; biglietti: ingresso libe-ro; Web: www.galleriagentili.it

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KeN’s art Gallery1980-2010: Ken’s Trentesimo Anni-versario, “Un solo vagare”; 6/02/10 – 12/03/10; autori: Danilo Fusi e Paolo Staccioli; Curatore: An-drea Mello; sede: Via San Niccolò n°23/r, 50125 Firenze, Tel. +39 055 242895 - 333 8248366 / Fax. +39 055 2268894; orario: tutti i giorni 10:00 – 13:00 15:00 – 19:00 escluso festivi (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingres-so libero; Note: la redazione di OVO si scusa per gli incresciosi errori di omonimia presenti nell’inserzione della Ken’s Art Gallery pubblicata sul numero 2 di febbraio; web: [email protected] www.kensart-gallery.com

CeNtro per l’arte CoNteMporaNea Casa MasaCCiosede: Corso Italia n° 83; 52027 san Giovanni valdarno (ar), Tel +39 055 9126283; orario: dal martedì al saba-to 16:00 – 19:00, domenica e festivi 10:00 – 12:00 16:00 – 19:00 (posso-no variare, verificare sempre telefo-nicamente); biglietti: ingresso libero; Note: per ogni informazioni su orari e programma espositivo contattare lo spazio; web: [email protected] www.casamasaccio.it

CeNtro per l’arte CoNteMporaNea luiGi peCCiPaolo Canevari - Nobody Knows; 20/03/10 – 01/08/10; autori: Paolo Canevari; Curatore: Germano Celant; vernissage: sabato 20 marzo ore 18:00, sede: Viale Della Repubblica n°277, 59100 Prato, Tel +39 05745317 +39 05745317 / Fax +39 0574531901; orario: tutti i giorni tranne il martedì 10:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre te-lefonicamente); biglietti: 5.00€ intero - 4.00€ ridotto; info: Comunicazione/ufficio stampa - Ivan Aiazzi, Silvia Bacci, Tel. + 39 0574531828 + 39 0574531828, [email protected], [email protected], ufficio stampa - Studio Pe-sci, Via San Vitale 27, 40125 Bologna, Tel. + 39 051 269267 + 39 051 269267; fax + 39 051 2960748, www.studiopesci.it; [email protected], patrocini: per la lista completa degli enti promotori con-sultare il sito; web: [email protected] www.centropecci.

CeNtro per l’arte CoNteMporaNea luiGi peCCi (lounge room)Gianni Pettena, Aquisizioni per la Collezione del Museo; 20/03/10 – 09/05/10; autori: Gianni Pettena; vernissage: sabato 20 mar-zo ore 18:00; sede: Viale Della Repubblica n°277, 59100 Prato, Tel +39 05745317

+39 05745317 / Fax +39 0574531901; ora-rio: tutti i giorni tranne il martedì 10:00 – 19:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: ingresso libero; info: Comunicazione/ufficio stampa - Ivan Aiazzi, Silvia Bacci, Tel. + 39 0574531828 + 39 0574531828, [email protected], [email protected], ufficio stam-pa - Studio Pesci, Via San Vitale 27, 40125 Bologna, Tel. + 39 051 269267 + 39 051 269267; fax + 39 051 2960748, www.studiopesci.it; [email protected], patrocini: per la lista completa degli enti promotori consultare il sito; web: [email protected] www.centropecci.it

C.C.C.s. - Centro di Cultura Contemporanea strozzina - palazzo strozziCentro di Cultura Contemporanea stroz-zina – palazzo strozzi; Gerhard Richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte contemporanea; 20/02/10 – 25/04/10; autori: Anthony Gormley, Gerhard Richter, Lorenzo Banci, Marc Breslin, Roger Hiorns, Scott Short, Wolfgang Tillmans, Xie Nan-xing; Curatrice: Franziska Nori; Catalogo: disponibile in sede; editore: MANDRAGO-RA; sede: Piazza Degli Strozzi n°1, 50123 Firenze, Tel +39 0552776461 / Fax +39 0552646560; orario: tutti i giorni tranne il lunedì 10:00 – 20:00, giovedì 10:00 – 23:00 (possono variare, verificare sempre telefonicamente); biglietti: Biglietto (valido per un mese): 5.00€ intero - 4.00€ ridotto (studenti universitari e convenzioni), 3.00€

ridotto scuole; patrocini: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio Industria Artigia-nato e Agricoltura di Firenze, Associazione Partners Palazzo Strozzi; ufficio stampa: CLP Relazioni Pubbliche srl ; web: [email protected] www.strozzina.it

art Gallery reNassaNsBRUTALmente; autore: Adam Sabhan; Curatrice: Monia Caneschi; sede: Via Ghi-bellina n°152/r, 50122 Firenze, Tel +39 055 2477353 / Cell. +39 328 8094107 • dire-zione artistica a cura di Monia Caneschi, iNFo: +39 338 229288 - [email protected]; orario: dal lunedì al sabato 10:30 - 13:00 15:00 - 19:30 (possono va-riare, verificare sempre telefonicamente); Note: prima esposizione personale in Italia

patrizia pepe – art eXHibitioNsTotem; 16/03/10 – 21/05/10; autore: Anna Galtarossa; Curatore: Pietro Gaglia-nò; vernissage: martedì 16 marzo 2010 dalle ore 17:30 alle ore 19:30; sede: Via Piero Gobetti n°7/9, 50013 Campi Bi-senzio (Fi), Tel +39 0558 74441 / Fax +39 0558 7444600; orario: tutti i giorni escluso il sabato e la domenica solo su appunta-mento 09:30 - 12:30 14:30 – 18:30 (pos-sono variare, verificare sempre telefonica-mente); biglietti: ingresso libero; Note: un progetto di Ronaldo Fiesoli; web: [email protected] www.patriziapepe.com

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KEN'S ART GALLERYdirettore Walter Bellini

IN MOSTRA: “Un solo vagare” - Autori: Danilo Fusi e Paolo Staccioli

PAOLO CANEVARI. NOBODY KNOWSA cura di Germano Celant

Dal 20 marzo al 1° agosto 2010Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci

Viale della Repubblica n°277, Prato

Inaugurazione sabato 20 marzo 2010, ore 18.00

Comunicato stampa

Valdemaro Beccaglia, Presidente, e Marco Bazzini, Direttore artistico del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presentano la mostra personale Paolo Ca-nevari. Nobody knows a cura di Germano Celant ospitata presso le sale del museo di Prato dal 20 marzo al 1° agosto 2010.Il lavoro di Paolo Canevari è legato a una riflessione sull’impermanenza dell’arte, sul significato della scultu-ra e su come questa si metta in relazione con il contesto sociale contemporaneo. L’artista esordisce nel 1991 usando come materiale d’elezione la gomma delle ca-mere d’aria e dei pneumatici, sviluppando un linguaggio personale teso alla rivisitazione del quotidiano e agli aspetti più intimi della memoria dove si sovrappongono simboli, icone, cultura pop, rappresentazione storica e coscienza politica.Nel suo lavoro Canevari evita l’idea del monumento in materiale nobile, come il marmo o il bronzo, e della retorica insita nell’idea di “tradizione” e di “classico”. I materiali poveri e semplici, che compongono i suoi

lavori, sono messi in rapporto con il concetto di rappre-sentazione e fungono da “chiavi” che permettono infinite possibilità di lettura. Allo stesso tempo, testimoniano la continua metamorfosi della materia la cui instabilità è il sinonimo di apertura a diverse interpretazioni. Canevari stesso afferma: L’arte deve portare a pensare, deve offrire la possibilità di riflettere su aspetti della realtà spesso non percepiti nella loro vera essenza. La grande personale di Paolo Canevari, presentata al Centro Pecci e curata da Germano Celant, ripercorre la produzione più recente dell’artista, che comprende alcuni video inediti, una nuova serie di disegni, alcune installazioni realizzate negli ultimi anni e, infine, una se-rie di sculture del periodo 2009/2010. Non mancano però all’interno del percorso espositivo, modulato sullo spazio museale, alcuni accenni e richiami sia a importanti lavori storici che rappresentano delle tappe fondamentali nella ricerca dell’artista, che a lavori altrettanto significativi ma più recenti: entrambi vanno ad instaurare un dialogo con le nuove opere così da permettere una lettura piu ampia e completa del lavoro dell’artista.

In quest pagina: Paolo Canevari, ThANKS, gomma di pneumatico su legno, dimensioni variabili, 2009. Courtesy Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato.

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GALLERIA ALESSANDRO BAGNAIVia Salutati n°4/r

BASE PROGETTI PER L’ARTEVia San Niccolò n°18r

GALLERIA IL BISONTEVia San Niccolò n°24/r

EX3CENTRO PER L’ARTE CONTEmPORANEAViale Giannotti n°81/83/85

SANTO FICARA ARTE mODERNA E CONTEmPORANEA Via Ghibellina n° 164r

FRITTELLI ARTE CONTEmPORANEAVia Val di Marina n°15

SAN GALLO ART STATIONVia Fra’ Giovanni Angelico n°5/r

HOTEL CELLAIWhite Room Art ExhibitionVia 27 Aprile n°14

KEN’S ART GALLERYVia San Niccolò n°23

GALLERIA d’ARTE mENTANAPiazza Mentana n°2/3/4r

GALLERIA POGGIALI & FORCONIVia Della Scala n°35a - Via Benedetta n° 3r

GALLERIA IL PONTEVia Di Mezzo n° 42/b

ART GALLERY RENASSANSVia Ghibellina n°152/rC.C.C.S. - CENTRO DI CuLTuRA CONTEmPORANEA STROzzINA PALAzzO STROzzIPiazza Degli Strozzi n°1

TORNABuONI ARTE CONTEmPORANEA INTERNAzIONALE Lungarno Cellini n.13/a

GALLERIA CIVICO 69 / ART CAFÈVia Ghibellina n°69/r

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Lucca:GALLERIA ENRICO ASTuNIPietrasantaFLORA BIGAI ARTE CONTEmPORANEAPietrasantaGALLERIA SuSANNA ORLANDOForte dei MarmiGALLERIA LA SuBBIA DI PAOLA RAFFOPietrasanta

Pistoia:ARTE DEL XX° SECOLOMontecatini Terme

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Prato:GALLERIA GENTILIPratoARmANDA GORI CASA d’ARTE - PratoGALLERIA OPEN ARTPratoCENTRO PER L’ARTE CONTEmPORANEA LuIGI PECCI - Prato

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Nicola Cecchelli: Quando e perché hai deciso di aprirti creando Albertoaperto?alberto Mugnaini: Appena vidi il ma-gazzino-deposito-garage che, dopo una ristrutturazione lenta e travagliata, sa-rebbe diventato il mio studio e il mio al-loggio milanese, ebbi la sensazione che avrei potuto, appunto, aprirlo. Aprire casa significa far entrare l’esterno all’interno, la vita entro i confini dell’abi-tare, significa estendere i confini dello spazio, condividere delle esperienze di-verse. Credo che un’estetica dell’abitare implichi necessariamente una pratica dell’ospitare. Se il padrone di casa am-bisce a essere autore del suo modo di abitare, come se scrivesse un libro, una storia che continua giorno per giorno, ha bisogno di lettori, che non possono che essere gli ospiti, che giudicano e in-teragiscono, che condividono e entrano anzi a far parte di quest’estetica. Mi resi conto che lo spazio si sarebbe prestato perfino a funzionare da galleria, anche se non mi ha mai neppure sfiorato la mente fare il gallerista, attività per la quale sono sicuro di non avere alcuna inclinazione. Una volta intaccata la possibilità di con-formarlo come una successione di cubi bianchi e neutri, una volta segnato con i soppalchi e le librerie, e riempito di og-getti e volumi, non ho rinunciato all’idea di esporvi dei lavori, dei progetti e delle idee. La collocazione delle opere d’arte nelle gallerie è del resto temporanea, le

opere vivono, a parte fugaci soggiorni in questo limbo spoglio e decolorato, negli studi degli artisti, e in un secondo tempo, se va bene, nelle case dei collezionisti. L’esposizione in galleria diventa così una messa in posa effimera e strumentale, il regno ibernato dell’infreddatura dello sguardo. A mano a mano che procedeva la ristrutturazione e vi facevano ingresso i segni della mia attività e del mio vis-suto, cresceva in me la propensione a giocare comunque la carta del confronto con le opere e le idee degli altri, prima di tutto pensando, com’è ovvio, agli amici. Facemmo una sorta di prova generale, con i lavori di ristrutturazione ancora non completati, con la presentazione dei dipinti di un’amica che avevo conosciuto a New York, Vittoria Chierici, un’artista che, apparsa negli anni ottanta con gran-de personalità e originalità in quel grup-po di “zefiri milanesi”, proposti e suppor-tati dalla sensibilità di Corrado Levi, in cui gravitavano i vari Arienti, Martegani, Dellavedova, Mazzucconi, aveva scelto poi di vivere e lavorare negli Stati Uniti. L’atto ufficiale di nascita di Albertoaperto porta la data del 23 giugno 2005. Poiché la mia esperienza e le mie conoscenze si concentravano allora soprattutto sulla situazione toscana, con il supporto mo-rale e la consulenza di Saretto Cincinelli e Alessandro Sarri, fu deciso di presentare il lavoro di Emanuele Becheri, un artista attivo a Prato il quale, se oggi può van-

albertoaperto o apertoalberto? Cambiando l’ordine degli addendi il risultato rimane lo stesso.

un’intervista di Nicola Cecchelli ad alberto Mugnaini, per analizzare i particolari connotati del suo spazio espositivo

milanese, solo momentaneamente in stand by...

tare apparizioni in diversi musei, allora era praticamente inedito. Infatti, anche se non costituisce una regola inviolabile, il principio ispiratore di queste presen-tazioni è che esse riguardino artisti alle loro prime esperienze espositive e prefe-ribilmente non ancora apparsi sulla sce-na milanese. Abbiamo poi proseguito, lentamente ma con costanza, col lavoro di altri tre artisti toscani. Dopo Becheri è stata la volta di Cristiana Palandri, di Paolo Meoni e di Franco Menicagli. Poi, e siamo al 2008, prendendo l’occasione dal catalogo pubblicatogli da Charta, ho riproposto all’attenzione di un palcosce-nico milanese, dal quale era assente da molti anni, un altro caro amico attivo a New York, Carlo Ferraris. Quindi sono passati Alessandra Mancini, con dipinti e un grande video, e Vittorio Corsini, che ha presentato il suo progetto “Codice

Rosso”, attuato nell’occasione per le stra-de di Milano. L’anno scorso c’è stata una conferenza-performance di Luca France-sconi, intitolata “Bronzo grasso”, e poi è stata la volta delle varie installazioni de “Il giardino di Sawara” di Marta Piero-bon. Poi ho deciso di passare, diciamo così, un autunno-inverno sabbatico, in vista di una ripartenza a ritmo più serra-to questa primavera. N.C.: Che cosa significa oggi esporre l’arte?a.M.: l’arte non necessariamente deve essere esposta. può semplicemente ri-posare nelle riproduzioni di un libro, può essere vagheggiata nel ricordo, si può, nel caso di un quadro, immedesimarci talmente con il suo soggetto da viverci dentro, da esercitare la nostra analisi di studiosi o vivere la nostra emozione

Sopra e nelle due pagne successive: gli spazi di Albertoaperto fotografati da Cristina Fiorentini.

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di appassionati senza uscire dai confini della cornice, facendo tabula rasa dello spazio fisico in cui ci troviamo. Questa rimozione del luogo reale è non solo lecita ma addirittura molto gratificante, corrisponde a quello che in letteratura si chiama sospensione dell’incredulità. C’è da dire però che è irrealizzabile nella sua assolutezza. Posso sforzarmi di non uscire dalla cornice, ma fatto sta che an-che il solo il ricordo di un’opera d’arte è inscindibile dal ricordo del luogo in cui fu vista la prima volta, e da tutti gli acciden-ti relativi a quel luogo e a quel tempo. L’artista del passato che conosco meglio, Rosso Fiorentino, che ho studiato soprat-tutto da un punto di vista iconografico, oggetto della mia tesi di dottorato e di successive pubblicazioni, per quanto io voglia rimanere all’interno dei suoi di-

pinti, aderente alle pose dei personaggi e al carattere degli ambienti, non è iso-labile dai luoghi fisici che ho raggiunto per vedervi dal vivo i risultati della sua ricerca. Difficile quindi eccepire nello spazio un’opera che invece fa parte di un ambiente, che si salda a un luogo e a un tempo, a un umore e a un grado di co-noscenza o di smemoratezza. Un’opera si trova così esposta, proiettata in qualche modo fuori di sé, coinvolta, compromes-sa nell’ambiente che viene percepito dallo spettatore. Questo è inevitabile, anche in un museo, e qui si potrebbe aprire una discussione infinita sull’inva-denza e, in alcuni casi, la preponderanza, la schiacciante superiorità, sia emotiva sia linguistica, del contenitore rispetto al contenuto. Ma allora vien da chiedersi: si può trovare un equilibrio? Ecco che ri-

spunta il concetto, indissolubile per me da ogni attività espositiva, dell’abitare. Esporre l’opera significa per me confron-tarla, metterla in contrasto, magari, con lo spazio in cui si muovono gli spettatori, o meglio, gli abitanti-attori che lo vivono e lo sperimentano. Questa riflessione può essere ancora ampliata, e richiede che si ripensi tutto il problema di ciò che normalmente si chiama “arredamento”. E’ singolare come per molti collezionisti, ad esempio, la “dimensione estetica”, se vogliamo citare un tardo saggio di Mar-cuse, si arresti ai contorni delle opere in loro possesso, senza riguardo all’area “ambiens”, alla vivibilità anche artistica della stanza-contenitore. Secondo me, senza voler risuscitare chiusure deca-denti, ma anzi auspicando un coinvol-gimento attivo del “fuori”, esporre arte

oggi significa estenderla all’abitare, al vivere, al comportarsi. In questo senso, e non secondo gli schemi di demagogie ipocrite, credo che l’estetica si coniughi con l’etica. Qualcosa di simile non era già indicato con l’espressione greca kalòs kagathòs?N.C.: Considerando le tue molteplici at-tività, quanto influisce il critico d’arte, il curatore e il designer nel comportamen-to del “gallerista”?a.M.: Non ho mai considerato queste attività come separate le une dalle altre, per me sono complementari. Questo, e ci tengo a chiarirlo, non significa che sia indolore passare da una dimensione all’altra. Passare dal disegno alla scrittu-ra, e viceversa, secondo la mia esperien-za, comporta ad esempio uno slittamen-to di dimensione mentale, cambiano i

Franco Menicagli, Shell-like, 31 ottobre - 30 novembre 2007. Courtesy l’artista e Albertoaperto, Milano

paolo Meoni, Torn curtain, 09 maggio - 08 giugno 2007. Courtesy l’artista e Albertoaperto, Milano

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termini dell’aderenza emotiva e corpo-rea all’azione svolta. Un tempo passare da uno stato intellettuale a un altro mi causava dei veri scompensi, dei momen-ti morti, delle situazioni di smarrimento. Oggi riesco ad assorbire più rapidamente gli sbandamenti dovuti a questi “passag-gi di stato”, grazie all’esperienza e alla pratica, e forse all’invecchiare. In ogni caso, credo che questa continua bifor-cazione dell’attenzione porti a rimetter-si sempre in gioco, ad evitare i pericoli dell’automatismo, dell’abitudine, quelli che io chiamo i luoghi comuni persona-li, le formule prefabbricate. Insomma la specializzazione, la settorialità… Mi ricordo che Umberto Galimberti parlò una volta della specializzazione come un asservimento ai mezzi usati, siano macchinari interiori o macchine in senso proprio.

N.C.: Che cosa ti spinge ad accettare la proposta di un artista e conseguente-mente presentarne il progetto? Quando decidi di farlo come ti comporti con l’ar-tista, qual è il tuo modo di rapportarti con lui?a.M.: Ci sono diversi gradi di affinità mentale e di complicità. Le scelte iniziali sono state fatte in base a un forte legame di stima consolidata, una lunga pratica di discussioni e frequentazioni. Non esclu-do però di poter ricevere una sorpresa improvvisa, di innamorarmi senza pre-avviso di un progetto. Cerco però, come ho già accennato, di coinvolgere sempre anche un garante intellettuale, chiamato a scrivere un testo: un ulteriore complice piuttosto che un commentatore o cura-tore che dir si voglia, una parte in causa più che un introduttore, un presentato-re, un esplicatore. In questa veste si sono avvicendati Saretto Cincinelli, Alessan-

dro Sarri, Valentina Sansone, Barbara Meneghel, la prossima volta spetterà a Marco Tagliafierro. Con questa ulteriore dramatis persona è pure necessario in-staurare una specie di empatia, proprio per varare fin dall’inizio il progetto non come un dialogo ma come una polifo-nia, un’azione il più possibile partecipa-ta. Ma di partecipazione si deve parlare soprattutto nelle settimane, anzi, nei mesi antecedenti alla serata di presenta-zione, con sopralluoghi, discussioni, con-fronti, riunioni, chiacchiere occasionali.

N.C.: Uno degli aspetti che più mi hanno colpito ricevendo il tuo primo invito è stato quello di aver voluto sottolineare quanto la serata inaugurale non sareb-be stata soggetta a rigidi orari. Quanto è importante per te condividere il tempo di fruizione con gli altri in maniera informa-le e priva di restrizioni “aziendali”?a.M.: Nei comunicati che sono allegati agli inviti si fa esplicitamente riferimento alla possibilità di fare tardi… L’orario di chiusura si estende fino a che l’ultimo ospite non decide di partire. Se dovessi indicare alcune parole d’ordine, queste potrebbero essere: “divagazione”, “di-lungamento”, “sosta”, “con-fabulazione”, ma, soprattutto queste due, che danno luogo a uno strano ossimoro: “diver-timento” in senso etimologico, inteso come deviazione dai percorsi abituali e “convergenza”. Dirottare i propri percorsi facendoli confluire in esperienze condivi-se, divertirsi insieme, appunto.

N.C.: Le gallerie d’arte hanno man mano perso, così come la maggior parte degli ambienti espositivi, la dimensione di centro d’aggregazione socioculturale, importante caratteristica che, nel tuo piccolo, mi pare centrale e che vuoi asso-

lutamente mantenere. Che ne pensi al riguardo?a.M.: Penso che sia importante mirare proprio a questo, a ciò che manca nelle gallerie. Nelle gallerie viviamo una sorta di esperienza disincarnata, in cui si sovrappongo-no una componente tecnica, specialistica, di ispezione e aggiornamento, e una componente rituale e presen-zialista, di sfioramento, di affiancamento deambulato-rio, di rimescolamento socio-culturale. ecco, volendo mantenere questo paragone con le carte da gioco, è come se ci si fermasse, appunto, al mescolamento e alla tagliata, all’anticamera del gioco… Forse perché sia il piano di gioco, che la posta, sono già determina-ti, i valori consolidati, le regole talmente rigide che lo svolgimento della partita è scontato, predeterminato. Ad Albertoaperto non c’è invece nulla di prestabilito: al-cune serate sono finite con danze, altre con discussioni accanite.

N.C.: Il tuo è uno spazio no profit e in questo senso ne esistono molti altri, ma personalmente in che cosa ti senti differente?a.M.: Questa distinzione sulla base di una dinami-ca profit-no profit è ipocrita e al contempo talmente schietta da riflettere perfettamente il ruolo della cultura in una logica di mercato: da una parte è come se si vo-lesse distinguere, senza giri di parole, ciò che dà frutto e ciò che non lo dà, dall’altra, ed è qui l’ipocrisia, lascia aperta un’alternativa di idealità e di disinteresse nel rappresentare situazioni che nella maggioranza dei casi servono comunque a sostegno e nutrimento di questo stesso sistema di profitto. Del resto, qual è il potere de-finitorio di questa etichetta, no profit, la sua pertinenza nomenclatoria, se vale a designare tanto i seminterrati e gli ex-garage autogestiti quanto le fondazioni che fanno capo a una multinazionale? A Milano, per restringere il campo alla nostra più diretta esperienza, da una parte ci sono le fondazioni Prada e Trussardi, dall’altra spazi come Brown, Lucie Fontaine, Mars. E non mi riferisco solo all’abissale disparità economica, siamo veramen-te ai due poli estremi dell’economia dell’arte. Il fatto è che negli uni si celebra, negli altri si discute, si rischia, si lancia e si rilancia… Se proprio dobbiamo valutare il senso delle nostre proposte e delle nostre idee secondo un’ottica economica, ne sposterei i termini dal punto di

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vista non dei risultati ma delle intenzioni e dei programmi. Ovvero, non distin-guerei tanto tra profit e no profit, ma tra andare sul sicuro e voglia di osare, tra accortezza e scommessa, tra poten-za consolidata e sedizione-seduzione. Il potere, se ben esercitato, può offrirci il meglio dell’esistente, e questo è sicura-mente un bene per tutti, ce ne fossero di istituzioni capaci di tenerci in con-tatto con un mondo la cui superficie si increspa e si dilata sempre di più… Ben vengano le grandi mostre, ben venga la sontuosità, ben vengano i palazzi storici sfavillanti di specchi e le torri degli ar-chitetti-divi, ben vengano le gallerie con l’allure del museo. Quello che non mi piace in questo sistema è tutto ciò che sa di collusione, di inseguimento di privi-legi, di installazione di feudi, di manovre politiche. Quello che voglio dire è che il potere o lo si esercita, ed è categorico esercitarlo bene, o altrimenti è meglio stare all’opposizione. Stare all’opposizio-ne, specifichiamolo, non significa essere fuori dal sistema, fuori dal tempo, fuori dal mondo; al contrario, significa per me “esserci”, essere presenti senza precon-cetti e idee preformate, con disilluso ottimismo, o, se si preferisce, con intra-prendente pessimismo. Per me la funzione più necessaria di uno spazio no profit dovrebbe essere quella di permettere a coloro che sono fuori dal profitto, fuori veramente dal giro di denaro, tutti coloro che sono costretti a mantenersi con un secondo lavoro, e ce ne sono, coloro che non riescono a esse-re presenti in città perché non in grado di far fronte al costo della vita, e ce ne sono tanti, avessero la loro occasione di inter-venire alla pari in questo dibattito, e che si potesse parlare di spazi di sussistenza, spazi di vivibilità, spazi di crescita.

Preferirei vedere, in spazi siffatti, delle belle mostre con opere discutibili, piut-tosto che mostre scontate con opere prevedibilmente interessanti, con clo-nazioni di opere interessanti, con ope-re conformisticamente, supinamente interessanti. In poche parole, credo che uno spazio di questo tipo non dovrebbe replicare le strategie culturali e organiz-zative dei grandi spazi di potere, ma col-tivare una tensione costante tra spirito del tempo e deragliamenti nell’inattua-le. Oltre a nuovi possibili protagonisti, ci sono artisti da riscoprire, anelli mancanti da riposizionare: l’istituzione propositi-va, agitatoria, che ho in mente, può con-frontarsi con una vera dinamica storica, e operare ripescaggi, scoprire fossili vi-venti, rimescolare le carte dell’oggi in un linguaggio di nodi e grovigli, di problemi e di scontri. Le acque sono talmente torbide che agitandole ulteriormente si può solo rischiare di schiarirle.Per quanto riguarda la mia personale esperienza, posso dire senza tema di smentite che Albertoaperto non è nem-meno uno spazio no profit, è uno spazio dissipativo: la sua finalità è presentare un artista non emerso all’attenzione del mercato, o anche, perché no, affondato in una colpevole dimenticanza, e sfi-darlo, o sfidarla, a confrontarsi con dei luoghi marcati, a entrare in dialogo o in competizione con i segnali esistenti di un fare e di un abitare, in modo, quasi, che chi ospita diventi ospite del proprio ospite. Sostare, fare tardi, attardarsi a discutere, a incontrarsi, non festa post-inaugurale, ma festa tout court, spazio impuro, spazio di contraddizioni e dis-sipazioni, del dono, dell’offerta agli dei. Dei che mi piace fantasticare sprofon-dati in un placido letargo, a noi indiffe-renti, ma non del tutto morti.

N.C.: Come vedi la nostra editoria di set-tore? Quali i suoi meriti e difetti? Quale il suo effettivo peso nell’odierno sistema dell’arte contemporanea? a.M.: Sicuramente anche l’editoria è condizionata dalla proliferazione sel-vaggia, o, come è stato sottolineato, pantagruelica, di artisti, di eventi, di esotismi. E, dal punto di vista dell’in-formazione, soprattutto nella sua versione telematica, l’editoria non ha avuto problemi a tener testa a questo irraggiamento senza fine, a inseguire queste orbite sperdute e ingarbugliate. il fatto è che tutto si trasforma in guida, in manuale di itinerari e possibili mete, in resoconto poco più che descrittivo, tutto tende a diventare gazzetta, a scapito dell’approfondimento, delle riflessioni, dell’eleganza di scrittura. La stessa scrittura sta diventando una

specie minacciata, non di estinzione ma di sovrabbondanza. La scrittura come genere letterario, e anche la critica è da concepirsi prima di tutto come genere letterario, è come un’ultima spiaggia su cui incombe l’onda anomala dei nuovi strumenti del comunicare.

N.C.: Dopo questi ultimi mesi di pausa meditativa, a quando il prossimo pro-getto in programma? a.M.: Ci stiamo preparando per mette-re a punto una grande installazione lu-minosa di Stefano Mandracchia. Dicia-mo che è il sogno di una notte di mezza primavera…

Nicola Cecchelli è critico d’arte. vive e lavora tra Milano e Firenze.alberto Mugnaini è nato a pisa nel 1955, vive e lavora tra Milano e pisa.

Alberto Mugnaini

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AllA MAnierA d’Oggi. BAse A FirenzeFirenze (sedi varie) - 03/02 – 11/04/10

un’esposizione che diviene percorso di revisione e riappropriazione del tessuto urbano e culturale di Firenze,

un’integrazione tra istanze culturali rinascimentali e contemporanee attraverso le opere site specific di otto artisti

appartenenti al collettivo base/progetti per l’arte.

Non una mostra, ma un itinerario rela-zionale tra arte contemporanea e arte moderna, quello curato da Marco bazzi-ni, per il Centro d’Arte Pecci, che mette in scena otto artisti del collettivo Base/Pro-getti per l’Arte, e altrettanti luoghi depu-tati dell’arte rinascimentale fiorentina. Il progetto curatoriale muove di fatto dalla necessità di istituire un dialogo tra istanze contemporanee e rinascimentali, proponendo una sorta di riappropriazio-ne e rilettura della storicità culturale di Firenze, alla luce delle sperimentazioni dei protagonisti dell’odierno panorama artistico della città. Gli artisti che aderiscono all’esposizio-ne, Massimo Nannucci, Maurizio Nan-nucci, Mario airò, paolo Masi, paolo parisi, Massimo bartolini, Marco ba-gnoli e remo salvatori, hanno lavorato a progetti site specific che suggeriscono non solo una rilettura in chiave contem-poranea dei siti del Polo Museale Fio-rentino, quanto un vero ampliamento di senso dei luoghi e delle opere. Una riflessione personale che ha condotto ogni singolo artista a rapportarsi con gli spazi a disposizione attraverso l’impie-

go di linguaggi eterogenei e personali: ad esempio Maurizio Nannucci, con All Art Has Been Contemporary, scritta al neon posta sulla facciata lungarno della Galleria degli Uffizi, dichiara quasi pro-grammaticamente il diritto di esistenza del suo stesso intervento, mediante la riverberazione dell’elemento linguistico nell’ambiente circostante; Paolo Masi con Riflesse Riflessioni, opera situata nel chiostro del museo di S. Marco, modifica la percezione del luogo da parte dello spettatore attraverso l’inserimento di dischi specchianti in plexiglas; nella Gal-leria dell’Accademia Massimo Bartolini allestisce una sorta di ex voto ai dipinti di Lotto (L’apocalisse); nel refettorio del Cenacolo di Ognissanti, Massimo Nan-nucci con Falso/Vero per simmetria crea un’illusione mimetica, duplicando e di-sponendo simmetricamente il pulpito.I molteplici interventi, mirano, di fatto, al dialogo e all’integrazione fra tradizione e attualità, ponendo in relazione intenzio-ni artistiche eterogenee, così da favorire una sorta di corto circuito spazio-tempo-rale e più specificatamente intellettivo.

elena Magini

In senso orario: paolo parisi, Il problema della condivisione dello spazio disponibile in archi-tettura e rispetto al colore della pittura. …e il pulviscolo atmosferico (Sinfonia), 2010. Courte-sy l’artista, Centro Luigi Pecci per l’Arte Contemporanea di Prato e Regione Toscana.Massimo bartolini, L’Apocalisse, 2010. Courtesy l’artista, Centro Luigi Pecci per l’Arte Con-temporanea di Prato e Regione Toscana.Massimo Nannucci, Falso / Vero per simmetria, 1971-2010. Courtesy l’artista, Centro Luigi Pecci per l’Arte Contemporanea di Prato e Regione Toscana.

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perCorsi vedere l’arte nello spazio di una galleria.A cura di Alessandra De Bianchi

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Galleria Gentili, prato23/01 – 01/05/10

A PHILOSOPHICAL ENQUIRY INTO THE ORIGIN OF OUR IDEAS

OF FEAR AND TERROR

Peur mon amour... in un mondo dove la programmatica strategia del terrore assolve gli intenti degli odierni sistemi tecnologici

di sorveglianza, i curatori Helmut Friedel e Giovanni iovane tentano di andare oltre, concentrandosi sulla signora paura

come forma espressiva contemporanea...

L’arte nella modernità ha oltrepassato la soglia della bellezza, si è opposta all’estetismo diffuso, per mostrarne l’altra faccia, terroristica e spaventosa. La ricerca ha così fatto ritorno al sublime, a quel senso d’impotenza che l’uomo prova di fronte all’impenetrabile grandezza di ciò che lo circonda. Stare in bilico tra opposizioni complementari, per far capire che la meraviglia è fatta anche di paura. L’opera d’arte diviene shock, penetrando nei meandri dell’oscurità, dove l’impossibilità di ravvisare oggetti specifici, familiari, socialmente accettabili, ci fa invadere dall’angoscia. Siamo oltre la post-modernità, e la paura e il terrore hanno iniziato a rendersi comprensibile, scalfendo

gli ideali sociali. Nemmeno i mezzi di comunicazione riescono più a celarsi dietro la maschera della bellezza. Video di tortura, di terrorismo non più sotterraneo, sono le immagini che attraversano la nostra quotidianità. L’arte è chiamata a rendere presente tutto ciò, a mostrarci l’instabilità della sua ricerca che esula dal bello, e che per questo può soltanto fare ritorno a quei sentimenti primordiali, dove lo stupore incontra la terribile precarietà del nostro essere al mondo. Questo il senso della mostra a cura di Helmut Friedel e Giovanni iovane. A Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the FEAR and TERROR: una citazione dell’opera del 1757 di Edmund Burke, il cui titolo

Nella pagina a fianco: diango Hernández, Ti voglio bene paura (part.), carta, tela e por-cellana, 250 x 150cm, 2010. Courtesy Galleria Gentili, Prato.Nelle due pagine successive: A Philosophical Enquiry into the origin of our Ideas of the Fear and Terror, a cura di Helmut Friedel e Giovanni Iovane, veduta dell’allestimento, 2010. Courtesy Galleria Gentili, Prato.

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originale è però stato modificato, ed alle parole Sublime e Bellezza sono state sostituite le loro complementari, Paura e Terrore, appunto. In bilico tra il grottesco e il sentimento di sconforto che si può celare dietro la comicità, ecco nella prima sala le opere di erwin wurm (Bruck an der Mur, Austria 1954): una patata gigante appesa a una parete interamente dipinta di rosa, un pallone vestito con un maglione dai colori pastello, e poi statuette di uomini argentei, appoggiate su domestici tavolini, con allegre camicie che però bloccano le braccia, forse inesistenti.

Al centro della sala principale, l’irriverente statua di olaf Metzel (Berlino, Germania 1952): una donna araba, riconoscibile per il velo che le cinge il volto, posa di fronte a noi mostrandoci la sua nudità. Un’opera che apre il varco della riflessione sociale, un’opera politicamente scorretta, che ha suscitato lo sdegno del mondo orientale. Sulla parete a lato, sono esposte le foto di Federico baronello (Catania, 1968): un accostamento sconvolgente tra le navi ricolme di emigrati che approdano sulle coste italiane, e la riva, altrettanto gremita di gente, che attende l’arrivo

delle tartarughe marine. Lavori che ci fanno riflettere sugli assemblamenti umani e sul senso naturale di emigrazione. In un’ala più appartata della galleria, una riflessione sulla sessualità, sul suo lato perverso e terrificante, quella offerta da Gregor schneider (Rheydt, Germania 1969): un materasso con un muretto che ne segna la divisione nel mezzo, e vaselina a formare una specie d’impronta sulla sua superficie. E ancora, muri con piccoli fori, che rievocano la simbologia freudiana, e foto di un bambino vestito da femmina, lo stesso figlio dell’artista, contornato da bambole. Nell’ultima stanza espositiva si nasconde il video di willie doherty (Derry, Irlanda del Nord 1959): la telecamera si fa inquisitoria, e gira attorno al volto di un uomo calvo, impassibile nella sua espressione di oggetto d’indagine, mentre una voce, come un martellante suono meccanico, sentenzia inquietanti frasi. Altrove Ti voglio bene paura afferma una delle opere di diango Hernández (Sancti Spiritus, Cuba 1970), esemplificando il senso della mostra, quell’attrazione mista a repulsione che si prova anche di fronte alla bellezza. Fogli sparsi, e una statuetta di donna, simile a un’antica dea dell’arte classica, con il volto annerito; e poi ancora antichi libri, in fila sopra una struttura di legno, con lettere stampate su ogni pagina…fogli dattiloscritti appesi alle pareti…e un collage, come un quadro tra l’astrazione e la simbologia, per esprimere l’assenza di una madre, archetipico baluardo contro ogni forma di sconforto. La fruizione diviene esperienza destabilizzante, tra cappi appesi alle pareti, simbologie indecifrabili, incubi manifesti e molto altro ancora. L’arte esprime e preannuncia il proprio tempo, esce da regole armoniche prestabilite e oramai desuete, per inoltrarsi nella denuncia, nell’irriverenza, e nella paura che da tutte le parti attanaglia la nostra esistenza.

alessandra de bianchi

Firenze Via Dei Serragli 1r E 3r

tel. 055 2776205

Mostre ed eventi culturali

erwin wurm, Home, acrilico, colore su parete, 110 x 115 x 285cm, 2006. Courtesy Galleria Gentili, Prato.

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orario 17,00 - 02,00 - www.dublinpub.it

Water Bar

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belvedere.A cura di Rossella Tesi

GALLERIA ALESSANDRO BAGNAI

MARCO PAOLI BALLADS

12 – 30 Marzo 2010

inaugurazione: venerdì 12 marzo, ore 18.30

nell’occasione sarà presentato il libro BalladS, Giunti editorecurato da philippe daverio, daniele de luigi e rory Cappelli

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pietro Gaglianò: Mi ha molto colpito una frase detta da te su un tuo lavoro non molto recente, a proposito delle sensazioni in un bosco di notte. Dove nasce quest’attrazione?Federico Gori: Attrazione e repulsio-ne insieme... da un lato il bosco come ambiente rigoglioso e simbolo di vita, dall'altro come luogo oscuro e inquie-tante. In me queste due anime han-no sempre convissuto. Ho trascorso la mia infanzia nei boschi dietro casa mia, le fiabe che popolavano la mia fantasia appartenevano a quel mon-do, nascevano lì. durante la notte le forme mutavano e quei luoghi, alla luce così sicuri e accoglienti, si tra-sformavano in un limbo, dove tutto era sospeso, lo spazio e il tempo si dilatavano, e tutte le certezze erano spazzate via.

p.G.: In tutti i tuoi modi di esprimer-ti, nei lavori artistici ma anche nelle semplici conversazioni, c'è qualcosa di

letterario, teso a una descrizione che impegna più sensorialità (esattamen-te come nel processo d'immedesima-zione che si attiva leggendo un libro). Quanto c'è in te del narratore?F.G.: Il pensiero sul tempo e sulla sua narrazione è effettivamente sempre presente. Su uno stesso tema realizzo ogni volta una serie consequenziale di lavori, una successione di istanti che termina soltanto quando la rievoca-zione ha avuto luogo completamente. Nasce da questo la necessità di realiz-zare ogni volta un video a chiusura di ogni serie.

p.G.: La "scrittura" che ricorre in tanti tuoi lavori ha un'aria sacrale e paga-na. Fa pensare alle istruzioni per un cammino (come le song lines austra-liane). Ha una destinazione? O è solo uno strumento?F.G.: ogni segno presente in natura è un elemento calligrafico. Senza vo-lerlo ho percorso al contrario la sto-

FederiCO gOri < > PieTrO gAgliAnÒ

Nella pagina a fianco: Federico Gori, Eternal sunshine (03) -part.-, smalto e inchiostro su alluminio, 156 x 375cm, 2009. Courtesy l’artista e Alexander Alvarez Contemporary Art, Alessandria.

Federico Gori indaga paesaggi interiori e naturali, passando attraverso la scoperta di una scrittura "possibile"

per poterli esprimere; per interpretare quanto afferma Marc augè a proposito dell'identità simbolica tra scrittura e paesaggio

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ria dei pittogrammi cinesi; i segni sui primi lavori erano un vero e proprio alfabeto con regole e stili precisi, con il tempo sono mutati diventando ele-menti naturali e fluidi corporei.

p.G.: Il tuo lavoro esce dalla bidimen-sionalità e ha una vocazione "ambien-tale". Parti dalla pittura? E quali sono i prossimi approdi?

F.G.: E’ il lavoro a decidere la propria strada. la creazione di un segno ri-chiede un tempo ben preciso che è preghiera ed espiazione, il tutto condensato in un atto che è profon-damente performativo. Lo stesso atto che chiedo allo spettatore, portando-lo, perché no, all'interno di un bosco di notte.

Federico Gori, Ai loro piedi -l'homme qui plantait des arbres-, smalto e inchiostro su alluminio, 52 x 75cm, 2009. Courtesy l’artista.

Pietro Gaglianò è ricercatore dei linguaggi contemporanei. Vive a San Casciano in Val di Pesa (Fi) e lavora a Scandicci (Fi).Federico Gori è nato a Prato nel 1977, vive e lavora a Quarrata.

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HaMeliN.A cura di Andrea Angeloni

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Suicide: è la testimonianza di come questa primordiale espressione elet-tronica ricalcasse le strutture del blues e del rock dei due decenni preceden-ti. Le pulsazioni ansimanti e il tappeto sintetico di bassi sono l’alveo naturale della voce suadente di Vega e della ta-stiera tipicamente beat.

Ascoltare “Cheree” è come assopirsi in un sogno ovattato, cullati dal romanti-cismo del carillon e trasportati dall’ef-fetto loop della distorsione sintetizzata da Martin Rev. L’intimità soul di “John-ny” e l’accattivante e orgasmica “Girl”, si avventurano nel territorio della psi-chedelìa degli anni Sessanta: incantati dal frinire quasi campestre dei sonagli e dalla tastiera trascinante, non si può non pensare ai the Doors.

L’apice della sperimentazione del duo è

raggiunto da “Frankie Teardrop”, odis-sea post-industriale che ci risveglia bruscamente dal sogno country e ci proietta in una fabbrica disumanizzan-te, dove il delirio di un giovane operaio trova sfogo nello sterminio dell’intera famiglia e infine nell’abisso infernale del suicidio. Il finale dell’epopea (oltre 10 minuti di durata) è un mare oscuro in tempesta che si infrange tra grida strazianti e riproduzioni di martellanti rumori meccanici.

La conclusiva Che suona come una po-esia frusciante, che trasporta l’album definitivamente al di fuori della dimen-sione temporale, tanto che sul finale la musica sembra volare via e abbando-nare la dimensione. Lasciando il 1977, New York e tutti coloro che sono rima-sti intrappolati in questa grigia epoca post-industriale.

New York 1977. E’ l’alba del punk e una rivoluzione di stile sta per

investire il mondo della musica e non solo. Non è tutto, infatti due creature misteriose stanno muovendo i loro passi insonni fuori dalle tenebre degli anni Settanta e, udite udite, non suo-nano strumenti.

Alan Vega (voce) e Martin Rev (sinte-tizzatore e drum machine) lavorano al progetto Suicide fin dal 1971 e l’album omonimo del 1977 è considerato il loro capolavoro. Il duo pur non avendo mai riscosso un grandissimo successo di pubblico deve la sua notorietà alle selvagge esibizioni dal vivo durante gli

anni dell’esplosione del movimento punk, infatti non di rado i loro concerti sfociavano in risse collettive.

Già dalle prime note di “Ghost Rider”, fumetto dal quale i Suicide hanno trat-to il loro nome, appare chiara l’oppri-mente atmosfera metropolitana in cui viene concepita quest’onda di musica sperimentale e ossessiva. E’ altrettan-to evidente il pedigree, che pone que-sti visionari newyorkesi direttamente nell’albero genealogico di Elvis Presley e Lou Reed.

“Rocket U.S.A.” costituisce l’anello di congiunzione tra il prima e il dopo i

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L’opera di Vega e Luv è particolarmente evocativa per come riesce ad esprime-re il disagio umano in una esasperante realtà tecnologica, le sonorità artificiali

e le pulsazioni meccaniche contribui-sco a rappresentare in maniera teatrale il rifiuto degli schemi sociali e musicali caratteristico del movimento punk.

Sarebbe però riduttivo limitare l’in-fluenza di questo disco a un solo filone musicale, infatti generazioni di band e artisti di ogni genere sono debitori dei Suicide, che del punk hanno saputo co-gliere l’essenza, il seme dissacrante e di proiettarne il messaggio oltre le bar-riere del suono e delle generazioni.

Sebbene rimasti in sordina per lunghi anni, i Suicide sono sopravvissuti all’in-gloriosa fine del punk, che avevano anticipato, cavalcato e addirittura sor-passato già nel periodo dei suoi albori. Semplicemente troppo avanti.

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DISTRIBUZIONE OVO

Prato...

•ARMANDA GORICASA d’ARTEViale della Repubblica n°64/66/68 - Prato•GALLERIA OPEN ARTViale Della Repubblica n°24•CENTRO PER L’ARTECONTEMPORANEALUIGI PECCIViale Della Repubblica n°277•GALLERIA GENTILIVia del Carmine n°11

Pistoia...

•ARTE DEL XX SECOLOVia Garibaldi n°29Montecatini Terme•APT PISTOIAPiazza del Duomo 4•AORISTòVia dei Buti 11 Pistoia

Lucca...

•FLORA BIGAIARTE CONTEMPORANEAVia Garibaldi n°37Pietrasanta (Lu)•GALLERIAENRICO ASTUNIPiazza Duomo n°37Pietrasanta (Lu)•GALLERIA d’ARTE“LA SUBBIA”Via Barsanti n°11Pietrasanta (Lu)•GALLERIA SUSANNA ORLANDOVia Carducci n°10

Forte dei Marmi (Lu)•LUCCA CENTEROF CONTEMPORARy ARTVia della Fratta 36 Lucca

Livorno..

•GALLERIA GIRALDIPiazza della Repubblica n°59•GUASTALLACENTRO ARTEVia Roma n°45 Livorno

•Ristorante Il Peccato C.so V. Emanuele II n°64 Piombino

siena...

•GALLERIA CONTINUAVia del Castello n°11San Gimignano (Si)

arezzo...

•GALLERIA CARINI & DONATINIVia Gruccia n°192/bSan Giovanni Valdarno - Arezzo

Firenze...

•MUSEO ALINARIPiazza Santa Maria Novella, 14/ar •MUSEO MARINO MARINIPiazza San Pancrazio•PALAZZO MEDICI RICCARDI

Via Cavour n° 1•APT FIRENZEVia Cavour n° 1/rVia Manzoni n° 16Aeroporto “A. Vespucci”•UFFICI COMUNE FIRENZEBorgo S. Croce n° 29/rPiazza Stazione

•BASE / PROGETTIPER L’ARTEVia San Niccolò n°18/r•CENTRO PERL’ARTE CONTEMPORANEAViale Giannotti n° 81/83/85•C.C.C.S.CENTRO DI CULTURACONTEMPORANEASTROZZINAPalazzo StrozziPiazza Degli Strozzi n° 1•EL COLOR DE MEXICOPiazza di Parte Guelfa, 2/r•FONDAZIONE IL BISONTEVia Di San Niccolo’ 24/r •FRITTELLIARTE CONTEMPORANEAVia Val di Marina n°15•GALLERIA BIAGIOTTIVia delle Belle Donne n° 39r•GALLERIA CIVICO 69 / ART CAFÈVia Ghibellina n°69/r•GALLERIA d’ARTE MENTANAPiazza Mentana n° 2/3/4r•GALLERIAPOGGIALI & FORCONIVia Della Scala n°35/a•GALLERIA IL PONTEVia Di Mezzo n° 42/b•GALLERIA RENESSANSVia Ghibellina n° 152r

•GALLERIA ROOSViale V. Veneto 96/98 (P.zza della Nuova Biblioteca) Greve in Chianti•GALLERIA SAN GALLOVia Frà Giovanni Angelico, 5/r•GALLERIA VARARTARTE CONTEMPORANEAVia dell’Oriuolo, 47-49/r•HOTEL CELLAIVia 27 Aprile 14, 52/R, •KEN’S ART GALLERyVia Di San Niccolò 23/r•PATRIZIA PEPEART EXHIBITIONSVia P. Gobetti n°7/9Campi Bisenzio (Fi)•SANTO FICARAARTE MODERNAE CONTEMPORANEAVia Ghibellina n° 164r•TORNABUONIARTE CONTEMPORANEAINTERNAZIONALELungarno Cellini n.13/a,

riFerimenti aLLe immagini riProdotte neLLe Pagine d’intestazione ai servizi:

H 7 – Firenze in Contemporanea: Massimo tonietti, Nighthawks, stampa lambda su alluminio (ed. 4), 40x50 cm, 2009. Courtesy l’artista.H 9 – Guida al Contemporaneo: l’immagine riprodotta è una veduta satellitare della città di Firenze, ottenuta grazie al software Google Heart.H 29 – dentro al Contemporaneo: l’immagine riprodotta è il logo di Albertoaperto, lo spazio espositivo/casa/studio di Alberto Mugnaini a Milano. Design by Maurizio Di Lella. Courtesy Albertoaperto, Milano.H 45 – percorsi: olaf Metzel, Viererbande, bronzo, 62 x 16,5 x 11,5cm, 1998. Courtesy Galleria Gentili, Prato.H 55 – belvedere: Federico Gori, Eternal sunshine, smalto e inchiostro su alluminio, 225 x 260cm, 2009. Courtesy l’artista e Alexander Alvarez Contemporary Art, Alessandria.H 61 – Hamelin: particolare della cover Suicide, 1° album dei Suicide, registrato nel dicembre 1977 dalla Ultima Studios, New York; pubblicato dalla Label Red Star Records ®, prodotto da Mart Thau e Craig Leon.

• L’immagine presente a fondo pagina della sezione “Arte” di OVO si riferisce all’opera di Joseph Beuys Capri Batterie (1985), Galerie Bernd Klüser, Monaco di Baviera, www.galerieklueser.com.

•ANGELSVia del Proconsolo 29/r Firenze •BARAKA CAFE’Via di Novoli n° 75•BIBLIOTECA DELLE OBLATE via dell’Oriuolo 26 Firenze•BIBLIOTECA NAZIONALEPiazza dei Cavalleggeri, 1•BRACVia dei Vagellai, 18/r•CAFFè DELUXEPiazza Indipendenzaang. XXVII Aprile Firenze•CAR RENTc/o Garage “La Stazione”Via Luigi Alamanni, 3/a•LA CITéBorgo San Frediano, 20/r•CUCULIAVia dei Serragli 1-3/r Firenze •DA TOMMy Via Forlanini n° 8/r•DERBvia Faenza 21/r Firenzetel 055 218963 - [email protected]

•DOLCE VITAPiazza del Carmine, 6/r•DUBLIN PUBVia Faenza, 27/rGALLO CEDRONEVia Verdi, 28/r•GOLDEN VIEW OPEN BARVia De’ Bardi, 54/64 Rosso•MARACANàBorgo Tegolaio, 37/r•MELBOOKSTOREVia de' Cerretani, 16r•MULASVia Panzani 40/r•NOBILISVia Pietrapiana, 82/r•OIBòVia dei Benci, 53/r•OPERA ET GUSTOVia della Scala, 17/r•PREMIÈREVia Circondaria 43/r•SOLargo Bargellini, 2

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