OTTOBRE IL MESE DELL’ARGENTO - lapianura.it · Timbri, carte bollate, code sono un vero incubo....

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Ottobre 2018 - numero 119 Le cronache politiche di questi giorni sono esclusivamente dedicate alle misure economiche che stanno per essere adottate dal Governo. Il fatto è del tutto normale, vista l’importanza che esse rivestono per il nostro incerto futuro. Tuttavia, non si presta alcuna attenzione a problemi, la cui soluzione non comporta costi ma solo benefici, quali il peso di una burocrazia sempre più asfissiante. Sarebbe più produttivo liberare le risorse e le energie esistenti in Italia che potrebbero creare molti posti di lavoro in luogo di pagare persone che non lavorano. Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre la cattiva burocrazia, oltre ad impedire un corretto sviluppo, costa ad ogni piccola azienda ben 7.000 euro all’anno. Non è calcolabile, invece, il denaro sprecato in ragione delle lungaggini e delle contraddizioni causate da questa pessima burocrazia. SEGUE A PAGINA 2 Editoriale Sommario Direzione: Stefania Brunelli “La nuova Pianura”-Via S.Martino,11 Verolanuova (Bs) Iscrizione al Tribunale di Brescia 9/2017 del 22/06/2017 Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs) Pubblicazione mensile E-mail: [email protected] per inserzioni pubblicitarie email: [email protected] VISITA IL NOSTRO SITO www.lapianura.it Territorio pag 2 Territorio 3 Manerbio » 4 Manerbio » 5 Manerbio - Il nostro dialetto » 6 Territorio » 7 San Gervasio » 8 Offlaga » 9 Orzinuovi » 10 Pontevico » 11 Pontevico » 12 Pontevico » 13 Calendario Bresciano » 14 Ricette » 15 Rubriche » 16 Visita la nostra vetrina sul nostro sito www.ilpiaceredelloro.it AZIENDA ISCRITTA ALLA BANCA D’ITALIA VALUTAZIONI GRATUITE OTTOBRE IL MESE DELL’ARGENTO I L P I A C E R E D E L L O R O PONTEVICO VIA XX SETTEMBRE, 79 IL PIACERE DELL’ORO PONTEVICO BAGNOLO MELLA VIA GRAMSCI, 153/A IL PIACERE DELL’ORO BAGNOLO MELLA PRESENTANDO QUESTO COUPON AVRAI SUL RITIRO ARGENTO E ARGENTERIA 80% IN PIù SUL RITIRO ORO 10% IN PIÙ L'ingresso di don Alessandro foto: Monterenzi articolo a pagina 4

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Mensile d’informazione culturale, politica, sportiva e di attualità - Ottobre 2018 - numero 119

Le cronache politiche di questi giorni sono esclusivamente dedicate alle misure economiche che stanno per essere adottate dal Governo.Il fatto è del tutto normale, vista l’importanza che esse rivestono per il nostro incerto futuro.Tuttavia, non si presta alcuna attenzione a problemi, la cui soluzione non comporta costi ma solo benefici, quali il peso di una burocrazia sempre più asfissiante.Sarebbe più produttivo liberare le risorse e le energie esistenti in Italia che potrebbero creare molti posti di lavoro in luogo di pagare persone che non lavorano.Secondo l’Ufficio studi della CGIA di Mestre la cattiva burocrazia, oltre ad impedire un corretto sviluppo, costa ad ogni piccola azienda ben 7.000 euro all’anno.Non è calcolabile, invece, il denaro sprecato in ragione delle lungaggini e delle contraddizioni causate da questa pessima burocrazia.

SEGUE A PAGINA 2

Editoriale Sommario

Direzione: Stefania Brunelli“La nuova Pianura”-Via S.Martino,11

Verolanuova (Bs)Iscrizione al Tribunale di Brescia 9/2017

del 22/06/2017Stampa: CSQ spa - Erbusco (Bs)

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Rubriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .» 16

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OTTOBREIL MESE

DELL’ARGENTO

IL PI

ACERE

D

ELL’OR

O

PONTEVICO VIA XX SETTEMBRE, 79IL PIACERE DELL’ORO PONTEVICO

BAGNOLO MELLA VIA GRAMSCI, 153/AIL PIACERE DELL’ORO BAGNOLO MELLA

PRESENTANDOQUESTO COUPON AVRAI

SUL RITIROARGENTO

E ARGENTERIA

80% IN PIù

SUL RITIRO ORO10% IN PIÙ

L'ingresso di don Alessandrofoto: Monterenzi articolo a pagina 4

Pag . 2 Ottobre 2018Territorio

PROSEGUE DALLA PRIMA

Il principale nemico di ogni impresa è il cattivo funzionamento della macchina pubblica.Il costo è palesemente insostenibile, ma ci sarebbe paradossalmente da leccarsi le dita se questa cappa oppressiva della burocrazia avesse solo un costo economico.Timbri, carte bollate, code sono un vero incubo.Per concludere, la questione è del tutto assente dall’orizzonte politico.Se l’attuale governo che si auto definisce come quello del cambiamento, mostrasse la dovuta attenzione al tema, forse, lo sarebbe per davvero.Ad oggi risulta il contrario, con buona pace di tutti.

Mons. Antonio Fappani così illustra le sagre di ottobre nella bassa.“Celebrate quasi in ogni paese ed ora quasi solo in onore della Madonna del Rosario nelle domeniche di ottobre che si chiamano semplicemente la prima, o la seconda, o la terza, o la quarta di ottobre, se si deve sottintendere domenica, data fissa tradizionale per una festa in onore della Madonna, alla quale si aggiunge al lunedì seguente un’altra festa in onore di S. Luigi Gonzaga per dare almeno un carattere sacro anche a questa appendice della prima festa più solenne, nella quale non manca la processione pomeridiana, con la banda e lo sparo dei mortaretti con l’afflusso dei forestieri, parenti e amici che vengono anche da lontano a questo annuale convegno della «Sagra» per rinsaldare o riaccendere vincoli di affetto e di amicizia.Vino nuovo, castagne lessate, caldarroste, c’è soprattutto il piatto tradizionale del giorno, l’anitra al forno, il tacchino, il cappone in gelatina, o la polenta con gli uccelletti allo spiedo, ghiottonerie da far venire l’acquolina in bocca anche a un morto.Per queste «sagre» esisteva ed esiste in parte quasi un calendario fisso: la prima di Quinzano d’Oglio, di Pedergnaga o di San Gervasio, la seconda di Manerbio, di Verolanuova, di Passirano, della Mottella o di Barco, la terza di Leno, di Bassano, di Alfianello, la quarta di Collebeato o di Villa Cogozzo, Cignano, ecc.Come scrive Paolo Guerrini ordinariamente la festa è rivolta a celebrare la Madonna del Rosario, rappresentata da una statua sfarzosamente vestita di abiti antichi e ricoperta di monili d’oro e d’argento: ogni parrocchia si vanta della sua Madonna e la vede passare sul trono, sorridente e benedicente, elevata su tante teste chinate a riceverne le grazie.Si crede che queste processioni annuali, nelle quali la statua della Madonna del Rosario ha il primo posto fra quelle di altri Santi e le cappelle delle S. Reliquie, siano un ricordo delle

processioni ordinate da papa S. Pio V per celebrare ogni anno l’anniversario della battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) che ha fermato e infranto la marcia dei Turchi verso l’Italia e Roma per via marittima”. In relazione alla battaglia navale di Lepanto, da cui trae origine questa nostra tradizione, pubblichiamo gli elenchi dei nostri antichi conterranei che combatterono a Lepanto, divisi per paesi.Di ciascun soldato sono indicati: nome e cognome; patria di origine; paternità; e poi la corporatura (m= magnus; c= comunis; p= parvus); il colore dei capelli o della barba o della pelle (nero, rosso, canuto, brizzolato, castano, ecc.); i segni caratteristici od altre particolarità (nei, verruche, porri più o meno pelosi; forma del naso, della fronte, della bocca, delle orecchie, ecc.; il colore degli occhi, ecc.) ed il punto del viso ove si trovano (in maxilia, in cauda oculi, in melono, in cornu, in punta nasi, in labro, ecc.; ecc.), specificando se x. = destro, sin = sinistro, e cosi via.

Bassano:Bernardo di Ziletti da Bassano, Zoan parvus con barba rubea rara;Francesco Buriana da Bassano, Battista c. poro in max. x..Hieronimo Briga da Bassano, Michel p. calvis.

Cignano:Camillo di Carli da Cignano, Zo. Antonio p. in naso;Carlo di Carli da Cignano, Piero p. oculis crispis;Domenico di Crevelli da Cignano, Zoan c. neo supra cil. x.; Thomaso di Carli da Cignano, Francesco c. naso elevato;Cipritio Bordogna da cignano, Zo. piero c. fronte elevata;Bernardino de Arisi da Cignano, Christophoro c. fronte maculata;Thomaso de Arisi de Cignano, Zo. Iacomo p. in temp. sin.

Manerbio:Gratiolo di Premoli da Manerbio, Ioseph m. poro piloso in mentoBattista Lodi da Manerbio, Lorenzo c. supra labrum x.Andrea di Mastelli da Manerbio, Thomaso c. poro in mento a x.Piero di Lodi da Manerbio, Battista c. rubens.Hieronimo Totto da Manerbio, Bernardino c. in police sin.Zoan Malagno de Manerbio, Marino p. sub. oc. dextro.Andrea Frizzo da Manerbo, Francesco p. neo in tempore x.Ioseph Balino da Manerbio, Bernardino c. imberbis.Francesco Belando da Manerbio, Agnolo.Bartholomeo Thebaldo da Manerbio, Bernardo p. sub. ocul. sin.Zo.Maria Senighino da Manerbio, Zoanino c. lentig. aliquantulum.Vincenzo Thebaldo da Manerbio, Leonello p. niger lentig.Antonio di Gaffurri da Manerbio, Paulo c. niger.

Milzano:Vergelio Baghetto da Milzano, Antonio m.;Zo. Antonio di Arisi da Milzano, Stephano c. pilis biondis;Zo. Battista Faustino da Milzano, Faustino c. niger;Zanolo di Zanoli da Milzano, Iacomo c.Iulio di Damiani da Milzano, Christophoro m. cilis iunctis;Martino Ghidino da Milzano, Bernardo c. in melono x.Ludovico di Franci da Milzano, Iacomo m.

barba nigra.

Pavone:Benedetto Fappano da Pavon, Zo. Piero c. imberbis;Hieronino Loda da Pavon, Zo. Antonio c. neo in melono x.;Domenego Passirano da Pavon, Ioseph p. macer Francesco Vasello da Pavon, Picino p. neo in melono x.

Pontevico:Andrea di Bonvini da Pontevico, Zoan CaporaleChristophoro di Gadali da Pontevico, Antonio m. poro in nasoDomenego di Acatti da Pontevico, Bernardo m. neo sub. oc. x.;Iosepho di Viti da Pontevico, Donado p. neo in naso a parte x.;Aloysio di Don da Pontevico, Aloysio c. in tempore sinistro Agostino di Esti da Pontevico, Antonio c. poro piloso in mento a parte sin.;Piero di Premarini da Pontevico, Comino c. neo in mento a sin.;Bernardo di Cesareni da Pontevico, Piero p. niger in cornu x.;Andrea di Zo. Marchi da Pontevico, Zo. Marco c. sub oc. sin.;Domenego di Guarisci da Pontevico, Mapheo;Bernardino Cesareo da Pontevico, Piero;Christophoro Fusaro da Pontevico, Zo. Maria c. neo in naso.

Pralboino:Nocento di Thomasi da Pralboino, Battista c. imberbis lentig.

Le sagre per la Madonna del Rosario

Ottobre 2018 Pag . 3

«Il silenzio mi piace. È degno. È la mia sola risorsa.Bisogna imparare a stare zitti»(Gian Pio Torricelli)

CANDIDATURA = Vittorio Sgarbi “sindaco della bellezza nella città più bella”. Cioè Sirmione? Ma la consigliera lombarda Beccalossi s’è messa di traverso ed ha conquistato un titolo sui giornali. Sgarbi non è andato sul sottile: “Devo sempre stare a discutere con dei cretini 24/24 h. Io sono stato eletto a Ferrara così come ho vinto a Sutri. Mentre lei, candidata alla Camera dei deputati, non è stata eletta, fu trombata. La signora mi accusa di usare Sirmione per farmi pubblicità. Io la faccio: ho 2 milioni di followers, scrivo su innumerevoli giornali come sono presente in televisione. Mi sono proposto solo per amore della bellezza”. Gli avevano proposto di fare il sindaco a Salò, ma "preferirei l’alcova di Catullo. Sgarbi a Sirmione sarebbe una cosa mondiale, come George Clooney sul lago di Como”.

NOSTALGIE = Silvio Berlusconi ha acquistato il 95% del Monza. L’attuale presidente Nicola Colombo conserverà la carica e la quota residua fino al 30 giugno 2019. Valutazione del club: 3 milioni di euro. Berlusconi pensava di tornare nel calcio ripartendo dal Monza, insieme all’ex ad rossonero Adriano Galliani, che a Monza è nato e iniziò la carriera di dirigente sportivo proprio nel club brianzolo, oggi in Serie C. La società è presieduta da Nicola Colombo, proprietario assieme al padre Felice, che era vicepresidente del Monza nel 1975 quando tra i proprietari c’era anche Galliani ed è stato anche presidente del Milan per un triennio, dal 1977 al 1980. Il Monza gioca a pochi chilometri dalla villa di Arcore, e dietro quest’operazione c’è anche la volontà dell’ex premier «di fare

qualcosa per il territorio in cui vive».

APPELLO = Roberto Mancini, commissario tecnico azzurro, ha lanciato un allarme sui pochi italiani in campionato della serie A: “È uno dei momenti più bassi. Dobbiamo trovare giovani e per questo ho chiamato gente giovane per cercare di capire cosa può darci in futuro. Hanno qualità ma devono giocare. Abbiamo dei problemi a centrocampo visto che Cristante e Pellegrini giocano poco, spero che in futuro possano trovare maggiore continuità“.

PRESTAZIONI = L’olio d’oliva, “re” dell’alimentazione, eccellenza del made in Italy, rivela proprietà significative per la salute. Una ricerca rileva che una dose settimanale di olio d’oliva potrebbe funzionare meglio dei farmaci per aiutare a migliorare la prestazione di un uomo in camera da letto.

SANZIONE = Venticinquemila euro: la multa che la Rai dovrà pagare per la bestemmia pronunciata da Tiberio Timperi il 18 ottobre 2014 durante Unomattina. Il Tar Lazio ha stabilito che l’espressione sfuggita dalla bocca di Timperi «è senza dubbio una bestemmia/imprecazione, di contenuto lesivo dello sviluppo dei minori» e che la Rai è responsabile di negligenza perché «trattandosi di contenuto preregistrato, poteva essere effettuato un preventivo controllo prima della sua messa in onda» ed è responsabile di imperizia, «essendo stato trasmesso per ben due volte».

CLAUSURA = Idina Ferruzzi (Ravenna 1936-2018). Moglie di Raul Gardini. Figlia di Serafino Ferruzzi, industriale ravennate che iniziò con i cereali e poi passò alla chimica e alla finanza. Dopo il suicidio del marito il 23 luglio

del 1993, prese i voti diventando una suora laica del Terzo Ordine Carmelitano. Da allora, rarissime le sue uscite pubbliche, in genere in occasione delle Messe in ricordo del marito. Devotissima di Padre Pio. E’ madre di Ivan Francesco, Eleonora e Maria Speranza.

TEMPI LUNGHI = La Lega restituirà 600 mila euro l’anno, secondo un accordo con la Procura di Genova, sui 49 milioni di euro in rate bimestrali su un conto messo a disposizione dei magistrati. Il Carroccio deve restituire l’ingente somma per la truffa dei rimborsi elettorali. Così il debito sarà saldato in 76 anni, nel 2094. Al momento nelle casse del partito ci sono solo 130 mila euro. Nel 2094 esisterà ancora il movimento fondato da Umberto Bossi e nato nel 1989 urlando “Roma ladrona, la Lega non perdona”?

GABELLE = Sappiamo da sempre che il costo della benzina è gravato da gabelle . Qualcuna: finanziamento per la guerra d’Etiopia (1935-1936); crisi di Suez (1956); disastro del Vajont (1963); l’alluvione di Firenze (1966); terremoto del Belice (1968); terremoto del Friuli (1976); terremoto dell’Irpinia (1980); guerra del Libano (1983); missione in Bosnia (1996); contratto autoferrotranvieri (2004); autobus ecologici (2005);terremoto dell’Aquila (2009); finanziamento alla cultura (2011); emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011); alluvione in Liguria e Toscana (2011); sul diesel): decreto “Salva Italia” (2011); terremoto in Emilia (2012). Manca solo la tassa sull’aria che respiriamo mentre lo scorso anno abbiamo versato in tasse 497 miliardi di euro, circa 10 miliardi in più rispetto al 2016 e 18,8 in più rispetto al 2015. Per lo Stato è il record storico di entrate fiscali.

Ma qual è la fine di una montagna di denari?

GRANDE INVIDIA - «Vai a stirare che è meglio». Le femministe attaccano Elisa Isoardi, la neoconduttrice de la Prova del cuoco, compagna di quel “fascio-maschilista di Matteo Salvini”. Dopo la campagna sui social i rinforzi delle donne del Pd che per la ghiotta occasione abbandonano la bandiera della parità di genere e del sodalizio femminile. In primo piano la consigliera Pd del Comune di Milano, Simonetta D’Amico. Non è da meno un’altra esponente dem, Francesca Barraciu, già sottosegretaria alla Cultura del governo Renzi (condannata per peculato sui rimborsi regionali in Sardegna) che invoca, invidiosa certamente, il licenziamento della Isoardi.

CALENDARIO = La riforma del calendario giuliano, voluta da papa Gregorio XIII nel 1582 con la bolla Inter gravissimas poiché – per il calcolo della Pasqua – la data dell’equinozio di primavera non coincideva più con il 21 marzo, stabilì che il giorno successivo al 4 ottobre 1582 fosse il 15 ottobre. Questo salto di dieci giorni non fu però accettato da tutti: gli inglesi si allinearono soltanto nel XVIII secolo, i paesi ortodossi e la Russia ancora più tardi (senza contare i “calendari rivoluzionari” francese e sovietico nel XVIII e XX secolo), il Giappone nel 1873; l’Egitto nel 1875; la Cina nel 1912; la Turchia nel 1924. Per quasi quattro secoli si visse, per così dire, in sequenze difformi di tempo: accade così che Cervantes e Shakespeare siano morti nella stessa data, ma non nello stesso giorno (23 aprile 1616, con dieci giorni di differenza) e che santa Teresa d’Avila sia spirata nella notte tra il 4 e il 15 ottobre 1582.

METTETEVI COMODI

Territorio

Si è rinnovato puntuale come ogni anno l'appuntamento in piazza con i Volontari di ABIO Manerbio.

Una giornata di festa allietata come sempre dai moltissimi manerbiesi che non rinunciano al cestino di pere, segno tangibile della volontà di aiutare un'associazione che anno dopo anno ha saputo farsi conoscere e apprezzare. Inaspettata quanto apprezzata la visita del nuovo Parroco, Don Alessandro, alla vigilia del suo ingresso nella nostra città.

L'ABIO in piazza

Pag . 4 Ottobre 2018Manerbio

Festosa accoglienza di don Alessandro Tuccinardi che camminando sul percorso di una decina di chilometri che collegano Bagnolo Mella, dal santuario della Madonna della Stella, a Manerbio, sull’antico percorso che passa tra cascine e campi coltivati ha scelto di fare il suo ingresso, domenica scorsa, nella sede assegnatagli dal vescovo della diocesi. L’hanno accompagnato aderenti a associazioni cattoliche e laiche mentre un gruppo di giovani artisti aveva improvvisato una mostra all’aperto sui significati della fraternità e della solidarietà, Concetti che don Alessandro ha ripreso nella sua prima omelia alla Messa di immissione. in un tempio affollato oltre ogni limite, nell’affermare che

“siamo pellegrini in una Chiesa che tocca con mano ostacoli che impediscono di crescere. Ma Dio che è padre, non ci fa sgambetti, Egli è amore e ci accompagna nel superarli”.Camminare, condividere, seminare e ringraziare sono i termini che don Alessandro ha sviluppato nella sua omelia conclusa nel riconoscere l’apporto dato dalle persone che l’hanno accolto, tra le quali i due sindaci di Manerbio e Villanuova, i suoi famigliari e i molti sacerdoti e seminaristi che anno voluto dimostrargli la loro gratitudine per l’opera svolta quale vice direttore del seminario diocesano.

Foto studio Monterenzi

Una San Lorenzo gremita per il nuovo parroco

Mezzo secolo dell’Avis intercomunale di Manerbio, Bassano, Alfianello, e San Gervasio celebrato sabato scorso con una festa in piazza e una Messa celebrata in San Lorenzo. Nell’occasione sono stati distribuiti i riconoscimenti ai donatori che hanno raggiunto il traguardo delle 75 donazioni, le 50, e le 25, ed altre minori. Applausi per tutti ma in particolare per il gruppo (FOTO) che ha raggiunto l’importante traguardo delle le 100 donazioni effettuate; tra loro Rodolfo Antonioli, Claudio Della Vedova, Giambattista Boninsegna, Giuliano Cosa, Davide Manera, Pier Angelo Mattarozzi, Pier Giacomo Loda

e Elisabetta Benedetti, “orgoglio della nostra associazione per la costanza e il risultato raggiunto” nelle affermazioni della presidente Marianna Baldo, al centro della foto di gruppo. Il corteo passato per le strade del centro di Manerbio era aperto dalla folcloristica “Marching Band di Bedizzole” con le sue majorettes. Una sessantina i labari di sezioni Avis consorelle e sezioni Aido, quattro gonfaloni comunali e una schiera di autorità civili, militari, religiose e dirigenti sanitari. Consegnate anche le targhe agli ex presidenti: Bruno Venturi, Giuseppe Cominelli, Rinaldo Baiguera, Giuseppe Mondolo. Un

riconoscimento anche alla famiglia del presidente onorario dottor Santo Premoli, a quella del consigliere Giovanni Mondolo, alla coppia di

alfieri, Eugenio e Franca Donini. Una cena nei giardini di palazzo Ghirardi-Soffiantini ha concluso la giornata.

Mezzo secolo di AVIS

Ottobre 2018 Pag . 5Manerbio

Il Popolo di Brescia, quotidiano fascista, nell’edizione del 14 aprile da notizia della selezione svoltasi presso il Comando della Gil dei Prelittoriali maschili del lavoro.La cronaca parla, senza citare numeri, di un forte numero di partecipanti e di lusinghieri affermazioni da parte dei giovani manerbiesi.Questi i risultati dei nostri concittadini.

Concorso per la cerealicoltura:1° Arturo Redolfi;

Concorso per la zootecnia:1° Emilio Baronchelli;

Concorso per artigiani meccanici:1° Stefano Dondeo;

Concorso per piccoli proprietari: 3° Giuseppe Fassoli e

4° Giuseppe Zambelli;Concorso per pittori e decoratori:

2° Pietro Masini.Ai tre vincitori spetta il titolo di Prelittore ed il diritto di partecipare ai Littoriali maschili del lavoro di Bologna.I partecipanti ai Littoriali, pur non essendo studenti universitari, erano inquadrati nel rispettivo Gruppo universitario fascista provinciale.La settima ed ultima edizione dei Littoriali maschili del lavoro si svolge a Bologna dal 16 aprile al 28 aprile 1942, anno XX dell’EF.Le gare erano suddivise per ambiti economici.Di seguito riportiamo l’elenco completo dei partecipanti con tra parentesi il concorrente bresciano.Agricoltura:cerealicoltura (Arturo Redolfi);zootecnia (Emilio Baronchelli);olivocoltura (Giuseppe Pezzali);fibre tessili animali;frutticoltura (Giovanni Gozio);coltivatori diretti (Angelo Chiecca);piccoli proprietari e coltivatori diretti (Francesco Tommasini):ordinamento aziende agricole (Francesco Toninelli).Industria:tipografi compositori (Giuseppe

Cavagnini);minatori ;edili (Mario Zamboni),m e c c a n i c i a g g i u s t a t o r i (Giuseppe Mesa);m o n t a t o r i aeronautici;lavoranti del legno (Giuseppe Serra).Artigianato:marmisti (Renato Ghirardi);stuccatori;intagliatori (Ferdinando Curami);ceramisti tornianti;vetrai;meccanici ciclo (Stefano Dondeo);pittori e decoratori (Francesco Begni).Commercio:vetrinisti (Primitivo Botta);banconieri da bar (Domenico Gardoni);commessi d’arte; fiorai (Renato Ravelli).Servizi: credito (Giuseppe Legati); assicurazione; servizi tributari.Il concorso per la cerealicoltura si era svolto dal 16 al 18 aprile presso l’Istituto di Cerealicoltura di Bologna, in via Guglielmini, mentre quello per la zootecnia si era effettuato dal 26 al 28 aprile presso l’Azienda agricola della Previdenza Sociale di Monte Catone (Imola).I concorrenti dovevano arrivare alla stazione di Bologna nel pomeriggio del giorno precedente la gara, muniti della tessera annonaria del pane e dei generi da minestra, nonché degli attrezzi di cui alla circolare inviata dal GUF nazionale a quelli provinciali.Non potevano partecipare i concorrenti privi di idonea preparazione politico-culturale.Il GUF di Brescia si aggiudica il primo posto nella categoria agricola grazie alle vittorie di Emilio Baronchelli (zootecnia) e di Francesco Toninelli

( o r d i n a m e n t o delle aziende agricolo).A questi due successi fanno da corona il secondo posto di Arturo Redolfi (cerealicoltura) e di Francesco T o m m a s i n i ( p i c c o l i p r o p r i e t a r i ) , nonché il terzo

posto di Angelo Chiecca (coltivatori diretti).Enrico Baronchelli, dipendente presso la cascina Fedrizze, ed Arturo Redolfi, bracciante presso la cascina Monastero, in una immaginaria classifica per paesi di provenienza, fanno salire sul posto più alto del podio Manerbio.La vittoria di Emilio Baronchelli gli consente di fregiarsi del titolo di Littore per il 1942.Non essendoci stati altri Littoriali si potrebbe sostenere che tale titolo gli è restato per tutta la vita.Il GUF di Brescia si classifica ottavo nella graduatoria generale vinta da Firenze.Vi è da precisare che il terzo iscritto ai Littoriali, ovvero Stefano Dondeo, risulta regolarmente iscritto ma assente dalla classifica finale.In altre parole non risulta partecipante. Emilio Baronchelli, in virtù del suo successo, viene omaggiato da Aldo Vidussoni, segretario nazionale del PNF, che aveva presenziato alla cerimonia di inaugurazione dei Littoriali.Questo il testo del messaggio ricevuto da Emilio Baronchelli,“Ti giunga il mio più vivo elogio per la vittoria che hai conseguito ai Littoriali del lavoro dell’anno XX.Il titolo di Littore del lavoro ti sia di sprone a migliorare sempre più la tua capacità professionale e la tua preparazione culturale, in modo da

poter essere veramente di guida e di esempio ai tuoi compagni di lavoro.Viva il Duce.Il Segretario del Partito.”Emilio Baronchelli non poteva esimersi da ringraziare Aldo Vidussoni.Ecco il testo del ringraziamento.“Ringrazio l’Eccellenza Vostra per l’ambito riconoscimento con il quale avete voluto premiare la mia modesta fatica.Prometto che cercherò in futuro di fare quanto possibile per portare il mio piccolo contributo alla vittoria, meta suprema verso la quale tutti gli italiani tendono.Viva il Duce.Emilio Baronchelli”.Anche il ferrarese Annio Bignardi, presidente nazionale della Confederazione fascista degli agricoltori, invia un messaggio di felicitazione.Questo il testo.“Desidero esprimerti il più vivo compiacimento della Confederazione e mio personale per la prova brillantemente superata al Concorso per la zootecnia dei Littoriali maschili del lavoro anno XX.L’affermazione che hai conseguito in una prova così significativa premia le doti di intelligenza e volontà che hai posto nel tuo lavoro e nella tua preparazione.La qualifica di Littore, oltre a costituire per te un titolo di orgoglio, dovrà stimolarti a renderti sempre più degno in avvenire del riconoscimento ottenuto.Nel parteciparti di aver disposto perché ti venga assegnato dalla Confederazione un premio mi è gradito comunicarti che sarai incluso nel Direttorio provinciale della categoria alla quale appartieni, consentendo in tal modo la tua effettiva partecipazione alla attività ed ai problemi dell’organizzazione sindacale.Il Presidente”.

Manerbio ai vertici dei Littoriali del lavoro del 1942

Pag . 6 Ottobre 2018Manerbio - Il nostro dialetto

Le modalità operative dell’Associazione sono diversificate.Accanto ai soci fondatori, che si sono impegnati al versamento di una somma a favore dell’Associazione, vi sono altre due fattispecie di soci:- il sovventore che è chiamato all’impegno in prima persona contribuendo, in proporzione alla propria capacità reddituale, alle donazioni di somme;l’ordinario che è chiamato ad essere parte integrante del progetto con il proprio impegno.Il costo della quota associativa all’Associazione "San Filippo Neri

ONLUS” è di almeno euro 100,00 per il socio sovventore ed è libero per quello ordinario.Essendo l’Associazione iscritta nell’apposito albo, ogni somma versata a sua favore avrà la corrispettiva detraibilità fiscale secondo le vigenti norme.IBAN: IT 88 L 05696 54730 00000 2488X03Banca Popolare di Sondrio – Filiale di Manerbio (Bs)Maggiori informazioni ed i contatti si possono trovare sul sito https://sanfilipponerionlus.weebly.com

Costruiamo insieme il nostro oratorio

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97018100178

La stagione al Politeamamercoledì 24 ottobre 2018 ore 21Tindaro Granata

ANTROPOLAROID

mercoledì 14 novembre 2018 ore 21Giacomo Poretti

FARE UN’ANIMAregia Andrea Chiodi - produzione AGIDI

Sabato 24 novembre 2018 ore 21Civica Associazione Musicale Santa Cecilia di Manerbio

Concerto Di Santa Cecilia

venerdì 18 gennaio 2019 ore 21 Geppi Cucciari

PERFETTAtesti e regia Mattia Torre

venerdì 25 gennaio 2019 ore 21Compagnia il mulino di Amleto

GL’INNAMORATIdi Carlo Goldoni, regia Marco Lorenzi in collaborazione con

Fondazione del Teatro Stabile di Torino

martedì 26 febbraio 2019 ore 21Christian Di DomenicoMIO FRATELLO RINCORRE I

DINOSAURIdall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol - adattamento teatrale di Christian Di Domenico e Carlo Turati - regia Andrea Brunello

giovedì 21 marzo 2019 ore 21ATIR Teatro

LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR

di William Shakespeare; adattamento Edoardo Erba regia Serena Sinigaglia; coproduzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini, ATIR/teatro RinghieraINFO Teatro Politeama durante l’apertura del botteghino - 030.9381567

Filippo Panzera, 12 anni, dimostra attitudine all’arte. Dal suo babbo, geometra, ha ereditato la passione per, dipinti a olio, acquarello carboncino, pastello gessetti, graffiti e quant’altro. In biblioteca comunale gli hanno dato uno spazio nel quale fino al 22 ottobre sono in mostra – visitabili durante i normali orari d’apertura – i quadri che lo consacrano artista

promettente n e l d i p i n g e r e c o l o m b e , delfini ed il suo ritratto. Tutti da ammirare.

Arte in biblioteca

Le male lingue

I dis che mé so ‘n fiur dè ‘n ciuchitùperchè ciàpe la bàla ‘n po dè spès;ma ‘n font èn font no bée che ‘n dò ocasiù:quànd mànge pol e quànd che mange … pès.Mé del vì so nemico dichiaràt:èl mè va gna ‘n dèl fiasc gna ‘n dè la bòssae l’è per chel che ‘l bée zo ‘n dè ‘n fiàtsènsa lassàn endré gnanche ‘na góssa.Mé, ghó sèmper èn cör dè fa giödésse,ma quànd che ghó deànti ‘l bicér vötmè sènte on non so ché che no capésse:mè par enfìna che mè mànche ergót.Se invéce ghó deànti ‘l bicér piéper la póra che ‘l ghès dè streacàss,fo come j-àsegn quànd che i vèt èl fése lur i slónga ‘l col, mé slónghe ‘l brase po’ àlse ‘l gombèt e sère j-öcc:alùra sògne töt èl Paradìse vède ‘l mont entréc ai mé zönöcc,pò tire ‘l fiàt … e süghe zó i barbìs!

Le male lingue

Dicono che io sia un fior d’un ubriaconeperché prendo la sbornia un po’ spesso;ma in fondo in fondo non bevo che in due occasioni:quando mangio pollo e quando mangio … pesce (o peggio).Io sono del vino nemico giurato:non mi va che sia nel fiasco e nemmeno nella bottigliaed è per quello che lo bevo tutto d’un fiatosenza lasciarne indietro nemmeno una goccia.Io, ho sempre in cuore di far giudizio,ma quando ho davanti il bicchiere vuotoio sento un non so ché che non capisco:mi sembra perfino che mi manchi qualcosa.Se invece ho davanti il bicchiere pienoper la paura che si rovesci,faccio come gli asini quando vedono il fienose loro allungano il collo, io allungo il braccioe poi alzo il gomito e chiudo gli occhi:allora sogno tutto il Paradisoe vedo il mondo intero alle mie ginocchia,poi faccio un bel respiro … e mi asciugo i baffi!

Poesia dialettale

Ottobre 2018 Pag . 7Territorio

Ripresa l’attività al Rotary club Manerbio ed il presidente dott. Sandro Vazzoler ha presentato gli ospiti della serata, i rappresentanti dell’associazione artistica culturale e sportiva dilettantistica Lyria, che da otto anni opera attivamente all’interno della Casa circondariale di Verziano a Brescia, offrendo alle detenute ed ai detenuti, momenti di svago, spunti di riflessione, elementi per la crescita interiore, tramite la danza e altre forme di arte. Al Rotary hanno partlato del loro impegno: la sig.ra Monica Cinini, direttrice artistica, sig.ra Giulia Gussago, ed il responsabile del progetto, sig. Angelo Piovanelli. E’ stato un momento d’informazione sulle finalità rieducative, sulle difficoltà operative che quotidianamente s’incontrano per agire all’interno di strutture così particolari dove sono indispensabili grinta, tenacia e determinazione nello svolgimento di un’opera socialmente rilevante. Tanta capacità, si trasforma in energia e sentimenti positivi che le detenute ed i detenuti percepiscono e apprezzano, instaurando con gli operatori e tra di loro, “intense relazioni umane difficili da spiegare con le parole”, ha raccontato Giulia Gussago, evidenziando come gli

incontri settimanali presso la palestra della struttura di Verziano, si svolgano alla compresenza di uomini e donne che mai si incontrano tra loro per l’intera durata della permanenza in carcere, così creandosi un punto di incontro tra tanti mondi: quello dei liberi e dei reclusi, quello maschile e quello femminile, indispensabile affinché la pena abbia la finalità rieducativa che la Costituzione Italiana prescrive , affinché i detenuti possano recuperare fiducia in loro stessi e nella società e possano prepararsi al ritorno in libertà. I “detenuti sono come bambini”, ha proseguito la relatrice, che dopo un primo momento di diffidenza, dopo aver capito che l’operatore volontario non li sta giudicando, si aprono e si affidano totalmente. Il percorso, che dura un intero anno accademico, culmina con spettacoli rappresentati all’interno ed all’esterno del carcere con il coinvolgimento della cittadinanza.

Il Rotary per la famiglia

Corso di ballo a cura della polisportiva Uisp in palazzo Cigola Martinoni, con il patrocinio del Comune di Cigole. Le lezioni tutti i mercoledì dalle 20, nel salone a piano terra del

palazzo. Le iscrizioni in loco come per gli altri corsi che si svolgeranno al mattino il martedì e il venerdì alle 8.45 e il mercoledì e il venerdì dalle 18.30.

CIGOLE,lezioni di ballo a Palazzo

Il 20 ottobre alle ore 21 inaugura la stagione al comunale di Pontevico. In scena “Sfrattati” col teatro Impiria, di Renzo Segala, con Paolo Rozzi e Guido Ruzzenenti.Regia: Andrea Castelletti. Una divertente quanto sagace commedia dove la comicità non rimane fine a se stessa ed assume spesso i connotati della satira di costume.Un proprietario di casa molto convenzionale tenta di sfrattare un inquilino molto originale.Invenzioni, trucchi, gags e battute al vetriolo si susseguono a ritmo serrato, dove i ruoli dei due protagonisti finiscono per confondersi e sovrapporsi in un imprevedibile finale a sorpresa.

Ingresso: platea 10 e. - ridotto U14 8 – Galleria 8 euro.

PONTEVICO,prosa al Comunale

Pag . 8 Ottobre 2018San Gervasio

Pubblico dei grandi eventi e corale consenso per la prima edizione di Street Art Festiva, evento che si è svolto Domenica 9 Settembre a San Gervasio in Piazzetta del Rinascimento.Le opere di grandi artisti come Picasso, Modigliani, Zigler,Parmeggiani, Christo .. esposte in una "galleria" da far invidia a musei di grandi città e, nella piazzetta antistante, 52 Street artisti trai più famosi d'Italia che realizzavano le loro opere sono stati il mix del grande successo dell'evento culturale.

GRAZIEA quanti ci hanno

permesso di gustare il piacere dell'arte: a chi ha

collaborato con passione ed impegno, agli sponsor che ci hanno sostenuto ed al

pubblico che ha preso parte a questo evento.

VALLE D’AOSTA , TRA CASTELLI

“MARCHÉ VERT NOËL” DI AOSTA

Partenza al mattino presto e viaggio alla volta della Valle D’Aosta. In

termine tempo a disposizione per il “Marché Vert Noël” tra i mercatini più rinomati dell’arco alpino. Nel “cuore”

potranno curiosare tra le “strade” del villaggio alla ricerca di un’idea regalo o

castelli che, in Valle d’Aosta, sorgono sulle al

panoramici vetrati che, partendo dall’incantevole borgo di Bard permettono di ammirare con un solo colpo d’occhio

all’uscita

Accademia dell’Arte e della Musica “Lino Fassoli” San Gervasio Bresciano (Bs)

Hotel Hostellerie Du Cheval Blanc**** Aosta

€ 210,00€ 35,00

€ 180,00€ 190,00

Sperduti, Giglio Tigrato e il sinistro ticchettio dell’astuto Coccodrillo che terrorizza Uncino.–

un viaggio verso “l'isola che non c'è”, per vivere tante emozioni con i protagonisti dello spettacolo.

): € 60,00 (+ 5 € tessera associativa)

Accademia dell’Arte e della Musica “Lino Fassoli” San Gervasio Bresciano (Bs)

MINIMO 30 PARTECIPANTI – ISCRIZIONI ENTRO IL 15 NOVEMBRE

Da Picasso alla Street Art

Ottobre 2018 Pag . 9Offlaga

OFFLAGA, "L'altra estate"Ormai da tempo i nostri ragazzi sono tornati sui banchi di scuola e l’estate sembra essere solo un piacevole ricordo tuttavia, anche se un po’ fuori tempo massimo, vale la pena di richiamare l’attenzione su un’iniziativa che il Comune di Offlaga e l’Oratorio S. Giovanni Bosco hanno riproposto e che da alcuni anni portano avanti a favore dei bambini della scuola primaria e delle loro famiglie al fine di offrire, nelle ultime settimane delle vacanze estive, una sorta di preparazione al rientro a scuola, non sempre facile.Così anche quest’anno è stata riproposta “L’Altra estate” che per alcune settimane ha visto 23 bambini impegnati, dalle 7,30, alle 12,30, nel completamento dei compiti estivi ed in molte altre attività come giochi

di logica, realizzazione di disegni, giochi di gruppo o da tavolo. Le attività ed i ragazzi sono stati seguiti da un’educatrice professionale affiancata da alcune volontarie offlaghesi che con disponibilità hanno messo a disposizione dei ragazzi le loro competenze. “L’intento era di aiutare gli alunni ad un rientro graduale nell’ambiente scolastico, grazie anche alla socializzazione con i propri coetanei e, per chi non aveva ancora terminato i compiti estivi, dare una mano a a completare il lavoro” spiega l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Cultura di Offlaga Margherita Cò. Due giornate sono state poi riservate ad attività particolarmente coinvolgenti per i ragazzi: la prima ha previsto un momento di promozione

alla lettura con la presenza della “biblioteca viaggiante” e di una professionista del settore; la seconda attività, dedicata alla cittadinanza attiva, ha visto invece la presenza di alcuni Vigili del Fuoco che hanno mostrato ai ragazzi i loro sempre

affascinanti mezzi di intervento illustrando gli impegni e le attività che comporta la professione.

Ste. Bru.

CIGNANO, tornano le celebrazioni della Quarta

E’ ormai tutto pronto a Cignano per la sagra della “Quarta” di ottobre. Anche quest’anno la Pro Loco della frazione offlaghese propone una tre giorni di festa che come sempre affiancherà ai momenti religiosi legati alla devozione per la Vergine Maria proposte culturali e di folklore.Lo storico Palazzo Pontoglio (ex scuola elementare) dalla serata di sabato 27 tornerà infatti ad ospitare la tradizionale mostra dedicata al territorio cignanese, alla sua storia ed alla sua gente. Come sempre il percorso espositivo, curato dallo storico locale e presidente della Pro Loco Alessandro Tomasini, sarà suddiviso in sezioni che di volta in volta racconteranno spaccati di vita del paese, di ieri e di oggi, attraverso fotografie, rassegne stampa con fatti dell’ultimo anno e del secolo scorso ma anche attraverso abiti da sposa moderni e d’epoca, diplomi, medaglie e vestiti di cresime e comunioni …Ampio spazio verrà riservato alla

ricerca storica con l’esposizione di inediti manifesti di propaganda, sia italiani che austriaci, risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale e poi ancora: oggetti, divise e documenti risalenti alla Grande Guerra.La mostra verrà inaugurata alle 20,30 di sabato e resterà visitabile domenica 28 dalle 14,30 alle 23 e lunedì 29 dalle 20,30 alle 23. L’ingresso è libero.Per tutte le giornate di festa piazza Vittoria e le vie del centro si riempiranno di colori, suoni e profumi grazie alle tante bancarelle con dolciumi e prodotti artigianali ed alle tante attrazioni dell’immancabile luna park. Negli spazi dell’oratorio sarà allestita la pesca di beneficienza mentre il “gruppo genitori” proporrà caldarroste e vin brulé.Per la parte devozionale i fedeli saranno chiamati a partecipare ai Vespri (venerdi e sabato ore17,30, domenica ore 16,30). Domenica

dopo la S. messa del mattino che sarà celebrata alle 10, l’omaggio alla Vergine troverà il suo culmine alle 18 con la sempre partecipata Messa solenne seguita dalla processione con la statua della Madonna per le vie del paese e la partecipazione della Banda civica “Benedetto Vinaccesi”.A concludere la sagra, alle 21 di domenica, sarà uno spettacolo pirotecnico.E se a Cignano si festeggerà la “Quarta” nel capoluogo fervono i

preparativi per la festa della “Terza”. Domenica 21 ottobre insieme alle bancarelle allestite in piazza ed alla solenne celebrazione eucaristica con la processione per le vie offlaghesi, torna nella prima mattinata la corsa podistica non competitiva “I tre campanili” promossa dall’Amministrazione comunale in collaborazione con AICS e Brescia Running.( vedi locandina).

Ste. Bru.

COMUNE di OFFLAGA

Manifestazione podistica ludico motoria, non competitiva, a passo libero, su itinerario pianeggiante

Nell’ambito della sagra della Terza di Offlaga

DOMENICA 21 OTTOBRE 2018

Partenza ed arrivo: cortile di palazzo Fé d’Ostiani (municipio) OFFLAGA

info : Angelo Azzini 389 6712864

La manifestazione è coperta da assicurazione R.C.T.V.; con l’iscrizione i partecipanti dichiarano di essere in regola con le disposizioni di legge emanate dal Ministero della Sanità D.M. 28/2/1993. Gli organizzatori, pur avendo cura della buona riuscita della manifestazione, declinano ogni responsabilità civile derivante da eventuali danni a persone o cose prima, durante e dopo la manifestazione. I partecipanti sono obbligati a rispettare il codice della strada. La manifestazione avrà luogo con qualsiasi condizione meteorologica.

percorso di km 5 o km 11,5 per Offlaga, Cignano e Faverzano

B A M B I N I (fino a 10 anni) PARTENZA ore 8,45

A D U L T I PARTENZA ORE 9,15

percorso di 1 km ad Offlaga

Pag . 10 Ottobre 2018Orzinuovi

I Baluardi e le porte della Fortezza di ORZINUOVISappiamo bene che Orzinuovi è stato per ben sei secoli una delle più importanti fortezze del territorio bresciano rappresentando, sotto il dominio di Venezia, il principale baluardo posto sul confine occidentale di quella Serenissima Repubblica.Il borgo fortificato era racchiuso fra mura poderose, rafforzate in origine da quattro Baluardi posti sugli angoli, e saliti in seguito a sette. I primi quattro erano il “Baluardo di S. Michele” detto anche “Granaro” ed anche della “Torretta” (perimetro di 150 metri), il “Baluardo di S. Vincenzo” detto anche “Cataneo” (perimetro di 166 m.), il “Baluardo di S. Giorgio” detto anche “Bargnasco” (perimetro di 162 m.) ed il “Baluardo di Santa Chiara” detto “Bagnuolo” ed anche “delle Monache” (perimetro di 150 m.).In seguito, fra la metà del 1500 e gli inizi del 1600, per potere disporre di una difesa ancor più valida, vennero aggiunti altri tre Baluardi: il “Baluardo della Rocca” (perimetro 225 m.), il “Baluardo di S. Francesco” detto anche il “Soncino” (perimetro di 382 m.) ed il “Baluardo Donato” detto anche di “S. Domenico” ma

anche di “Santa Barbara” (perimetro di 290 m.). Per quanto riguardava invece le Porte di accesso alla Fortezza, siamo abituati a considerare la presenza delle sole Porte monumentali che ancora si conservano: quella “Meridionale” o di “Sotto” detta di “S. Giorgio” e quella “Settentrionale” o di “Sopra” detta in origine di “S. Bartolomeo” in onore del c o m p a t r o n o orceano, divenuta poi “Porta di Sant’Andrea”.Ma più tardi, per la comodità della popolazione che trovava scomoda questa situazione n e l l ’ u s c i r e dalla Fortezza per le proprie occupazioni e per recarsi nei campi, si aprirono, d a p p r i m a in modo… informale, e poi in maniera definitiva, altre Porte minori che arrivarono al

numero di sei.Queste ulteriori sei Porte, delle otto totali, solo raramente vengono riportate nelle varie rappresentazioni grafiche della Fortezza orceana, ma la loro presenza è comunque testimoniata da numerosi e circostanziati documenti.Vi erano dunque altre sei Porte minori, di cui tre sul lato orientale

e tre su quello occidentale. Sul lato est si trovavano la “Porta Orientale” detta anche del “Maglio”, poi la “Porta Dori” e la “Porta Megnaniga”.Sul lato ovest si aprivano la “Porta Occidentale” o “verso Monte”, la “Porta Soncino” e la “Porta Bailana”.

Dario Ghirardi

Dalle Clarisse alle AngiolinePuò apparire strano sentir nominare ancor oggi quella che in Orzinuovi viene conosciuta come “area della Angioline” con questo nome quando nel medesimo luogo è invece esistito un importante Convento di clausura di monache Clarisse.

Quest’area è stata, fortunatamente, acquisita dal Comune nel 2011, ma crediamo che poche persone, e vi comprendiamo gli stessi amministratori comunali, siano in grado di apprezzare veramente l’importanza storica di questo ampio

spazio.Ci si interrogava, allora, sul motivo della denominazione in uso di “Angioline” per un sito che per ben tre secoli, dal 1509 al 1797, aveva visto nascere e svilupparsi la vita di un Convento di monache di Santa Chiara. Cos’era successo?Con l’arrivo dei Francesi, a partire dal 1797 vennero chiuse e secolarizzate in Orzinuovi le chiese di S. Pietro Martire, di S. Rocco, di S. Biagio, di S. Bartolomeo nella Spianata, la chiesa della Disciplina. Vennero anche soppressi tutti i Conventi orceani compreso quello di clausura delle Clarisse.Sino a quell’epoca le monache potevano disporre, oltre che della Casa del Convento vero e proprio e della chiesa dedicata a Santa Chiara, di una abitazione contigua dove abitava il fattore del Monastero, una casetta per uso delle serve, due case dette “la Foresteria”. Disponevano, inoltre, di un pezzo di terra nella contrada della Gavazza di 4 piò, di alcune pezze di terra nella Spianata in contrada detta “Il Palazzolo” di 8 piò, di una possessione con fenile detta “Le Fontanelle” con casa colonica, stalla e 245 pertiche di terreno.Appena dopo la sua soppressione

forzata, il bel Convento venne acquistato il 12 gennaio del 1798 da un certo Lorenzo Sala per venire poi rilevato dal Demanio che lo trasformò in Quartiere militare.Ceduto poi alla famiglia Longhi, quanto rimaneva delle vecchie strutture venne in parte abbattuto e in parte ridotto ad uso di abitazione signorile, mentre il sito del chiostro fu più modestamente trasformato in parco con ortaglia.Successivamente l’ex Convento passò in possesso del dottor Bonetti e, più tardi ancora, di Giovanni Pavoni.Il resto dei beni del Convento prese destinazioni diverse. I terreni in contrada della Gavazza furono acquistati da un certo Pietro Tenchini, i terreni posti nella Spianata che circondava la Fortezza finirono a un tal Francesco Gatteri, il cascinale detto “Le Fontanelle” venne acquistato da un Bortolo Gorlani. Tutti gli altri terreni passarono ad Angelo Zambelli, a Domenico Bucelli e al conte Giorgio Corniani.E come si arrivò allora ad associare quest’area al nome delle Angioline? (1a parte - segue)

Dario Ghirardi

Ottobre 2018 Pag . 11Pontevico

La riqualificazione dell’illuminazione pubblica voluta e studiata dal Comune di Pontevico è finalmente ai nastri di partenza. In effetti è stato firmato il nuovo contratto tra l’Amministrazione Comunale e l’azienda che si prenderà in carico il progetto e a breve inizierà la riqualificazione di tutta la rete pubblica che diventerà interamente a led. Un

passo in avanti di notevole significato in diverse direzioni, come ha sintetizzato il sindaco Roberto Bozzoni con motivata soddisfazione: “Innovare l’illuminazione pubblica passando al led rappresenta un risultato molto importante sia dal punto di vista della qualità dell’illuminazione stessa che per quel che riguarda la sicurezza e il risparmio che in questo

modo viene realizzato. Una volta completato l’intervento, infatti, i pontevichesi potranno contare su una migliore illuminazione pubblica, ma le strade meglio illuminate rappresentano anche un aiuto alla sicurezza, un altro aspetto molto significativo che ci ha spinto a realizzare quest’opera. Il nuovo sistema a led, inoltre, pur

garantendo questa maggiore qualità, ci permetterà di risparmiare rispetto alle lampade tradizionali che comportano costi superiori. E’ per l’insieme di queste ragioni che la riqualificazione dell’illuminazione pubblica e l’adozione del sistema a led devono essere considerate un passo in avanti molto positivo per tutta la nostra comunità”.

Al via la riqualificazione dell'illuminazione pubblica

Si preannuncia un autunno “caldo” per i lavori pubblici a Pontevico. In effetti nell’agenda degli interventi preparata dall’Amministrazione Comunale sono state inserite diverse opere che coinvolgeranno le prossime settimane. Tra queste troviamo ai nastri di partenza due interventi di particolare rilievo. Da una parte, infatti, ci sono le asfaltature che riguarderanno la zona centrale del paese (via Cavalieri di Vittorio Veneto e limitrofe) e il cui costo si aggira sui 100.000 euro. Dall’altra tornano al centro dell’attenzione gli impianti sportivi e, dopo il recente rifacimento della superficie del campo di basket, anche quella del tennis verrà risistemata e riqualificata

in ossequio alle vigenti norme imposte dalla FIT (Federazione Italiana Tennis). L’intervento sul campo di pallacanestro ha richiesto un investimento pari a 20.000 euro, mentre quello dedicato al tennis raggiungerà i 30.000 euro. I vari adempimenti richiesti dalle leggi sono ormai completati e l’azienda che ha vinto il bando è pronta ad avviare la fase operativa di questo nuovo lavoro che potrà offrire senza dubbio un contributo importante al movimento sportivo e a tutti gli appassionati di Pontevico che potranno contare sul territorio su strutture efficienti e pienamente rispondenti alle normative federali vigenti.

Autunno di lavoriDopo la partenza del Campionato femminile di serie B di pallacanestro anche la serie D maschile ha dato il via ad una nuova stagione che per gli appassionati si preannuncia tutta da seguire sino in fondo. Un discorso che vale a buon diritto pure per il Pontevico Basket e per i suoi tifosi, che devono fare i conti con l’impegnativo girone nel quale è stata inserita la squadra allenata dal confermato Domenico Azzanelli. Un raggruppamento tra i più qualitativi a livello regionale e che, proprio come ha mostrato la prima giornata con la gara casalinga inaugurale con l’Ospitaletto, chiamerà il quintetto pontevichese a sostenere diversi derby lungo il suo tragitto, vista la presenza

di altre contendenti bresciane come Chiari, Sarezzo, Gussago, Bedizzole, Padernese e, appunto, la compagine ospitalettese. Un girone nel quale sono inserite anche squadre che vogliono salire in alto senza nascondersi o di notevole tradizione (compreso il Torrazzo Junior Cremona) e davanti al quale il Pontevico punta con determinazione su un gruppo ricco di giovani. Giovani che insieme a coach Azzanelli sono decisi a dare fondo alle proprie risorse per tutta la stagione con il duplice, stimolante obiettivo di far vedere tutto il loro valore e di permettere alla società pontevichese di conservare il proprio posto in serie D e di raccogliere tante belle soddisfazioni.

Basket, una sfida in serie D

Pag . 12 Ottobre 2018Pontevico

Il progetto di una tangenziale che porti (finalmente) il traffico fuori dal centro di Pontevico che ogni giorno deve fare i conti con il passaggio di automezzi in gran quantità con conseguenze facilmente immaginabili sia sul piano della sicurezza che della salute) è un sogno-obiettivo che l’intera comunità sta cullando ormai da diversi decenni. Un’opera tanto importante quanto onerosa, che mette di fronte i benefici al territorio e alla salute degli abitanti che la sua realizzazione comporterebbe all’ingente costo di una struttura

che, in un momento come questo di perduranti ristrettezze economiche per gli enti locali, sarebbe del tutto insostenibile. Riflessioni di questo genere non hanno però mai indotto alla resa l’Amministrazione Comunale pontevichese, tenace nel tornare in modo costante alla carica per portare avanti una “causa” tanto importante. Un’insistenza che ha ricevuto un premio di particolare rilievo lo scorso giovedì 27 settembre, quando l’iter necessario per giungere alla realizzazione dell’opera è stato effettivamente

ripreso. Nell’occasione il Ministero delle Infrastrutture a Roma è stata la sede di un importante incontro che ha visto la partecipazione, oltre che dei rappresentanti della società Autovie Padane, di quelli dei Comuni di Pontevico e di Robecco, delle Province di Brescia e di Cremona e di tutti gli enti interessati dal progetto strategico. “L’iter è ripartito – è stato il commento del sindaco Roberto Bozzoni al termine dell’importante riunione – Certo, il cammino che ci siamo prefissati non è ovviamente concluso, ma è

fondamentale che il progetto sia ripartito. Dovremo continuare ad insistere e a seguire l’evoluzione con la massima attenzione, ma continuiamo ad essere fiduciosi di poter raggiungere un traguardo così importante per tutta la comunità di Pontevico. Dopo essere riusciti a far ripartire l’iter, la nostra speranza è che si possa giungere ad iniziare i lavori al più presto e che sempre nel minor tempo possibile si possa giungere effettivamente a liberare il cuore del nostro territorio dalla morsa del traffico”.

Il progetto della tangenziale è ripartito

Il sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni, ha ottenuto una nuova, significativa vittoria legata alla lunga vicenda processuale che lo ha visto coinvolto in merito a quello che è diventato famoso come il primo capitolo del “caso San Silvestro”. Un procedimento che in seguito è stato riaperto e si è concluso lo scorso mese di maggio con la piena (e definitiva)

assoluzione in appello dello stesso primo cittadino pontevichese. Una prolungata vicenda che ora ha appena visto chiudersi, sempre in modo favorevole a Bozzoni, un’altra “puntata”. In effetti lo scorso 17 settembre è passata in giudicato la sentenza, definitiva ed inappellabile, che ha condannato la compagnia di assicurazione del Comune a

liquidare 27.000 per il rimborso delle spese legali sostenute al Comune e al sindaco Bozzoni stessi. Dopo la conclusione della vicenda lo scorso 24 settembre 2012 con l’archiviazione del sindaco e di tutti gli indagati, in effetti, lo stesso primo cittadino pontevichese ha inoltrato la richiesta di rimborso alla compagnia di assicurazione del Comune. Non

avendo però ottenuto alcuna risposta dalla stessa, la vicenda è proseguita per le vie legali ed ora, dopo ben sei anni, è finalmente giunta la sentenza definitiva che dà piena ragione ancora una volta al sindaco Bozzoni. Per lui un nuovo riconoscimento della correttezza e della piena legittimità del comportamento sempre tenuto.

Caso San Silvestro,esecutiva la sentenza per il rimborso delle spese

Ottobre 2018 Pag . 13Pontevico

Cittadinanza onoraria per Mons. Antonio Tomasoni

Salutata con tutti gli onori meritati la conclusione del servizio di monsignor Antonio Tomasoni, la comunità di Pontevico si è subito concentrata per iniziare il cammino che la vedrà al fianco del nuovo abate, monsignor Federico Pellegrini. “Siamo contenti per la sua venuta in mezzo a noi – lo ha accolto a nome di tutta la popolazione il sindaco Roberto Bozzoni – Sono certo che insieme proseguiremo la collaborazione che ha sempre unito la Parrocchia e la nostra Amministrazione Comunale nell’unica direzione comune del bene dei pontevichesi. Tutta Pontevico è pronta a seguire quei valori, oltre che religiosi, di solidarietà e di impegno sociale che rappresentano il saldo punto di riferimento della nostra cittadina e delle nostre famiglie e

che, ne sono certo, costituiranno la linea guida per il cammino che faremo insieme nei prossimi anni”. Ordinato sacerdote nel 1978 all’età di ventiquattro anni, monsignor Pellegrini dal 2008 è stato il direttore dell’Ufficio culturale per i beni ecclesiastici, oltre a svolgere diversi ruoli di prestigio in Diocesi (compresi quello di cerimoniere vescovile dal 2008 e quello di assistente diocesano della S. Vincenzo De Paoli). La sua prima esperienza sacerdotale è stata alla Badia, dove è rimasto come curato fino all’87 per passare poi nella Parrocchia dei Santi Nazaro e Celso per undici anni. Nel ’98 è diventato Parroco di S. Agata, dove è rimasto fino al 2008. Il tutto per

Mons. Federico Pellegrini è il nuovo abate

L’annuncio anticipato lo scorso giugno dal sindaco Roberto Bozzoni durante la Santa Messa di congedo dell’Abate, monsignor Antonio Tomasoni, è diventato realtà. Dopo dodici intensi anni di servizio dedicati a tutta la comunità pontevichese, monsignor Tomasoni, che per raggiunti limiti d’età ha terminato il suo incarico, ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Pontevico. Un modo ricco di significato per dire grazie a chi in tutti questi anni si è speso per l’intero paese: “Come Amministrazione Comunale ci è sembrato giusto

sottolineare la gratitudine della comunità a monsignor Tomasoni – è la spiegazione del sindaco Roberto Bozzoni – conferendogli la cittadinanza onoraria di Pontevico. Per dodici anni si è prodigato per i pontevichesi, cercando di portare avanti non solo il suo impegno religioso, ma svolgendo pure un ruolo sociale, formativo ed educativo molto importante che ci è piaciuto porre in evidenza. Un piccolo segno per un legame che continuerà al di là della frequenza quotidiana”. Un’attestazione di stima che ha

commosso monsignor Tomasoni, classe 1942, che al termine del suo servizio pastorale ha ribadito di abbracciare con affetto tutti i pontevichesi. Le strade, adesso, si sono divise, ma quello che è stato costruito nei dodici anni condivisi rimarrà quale prezioso regalo incancellabile. Per l’ormai ex Abate, ordinato sacerdote nel ’67 e giunto a Pontevico nel 2006 dopo le precedenti esperienze a Verolavecchia, come vicedirettore del Seminario, a Ciliverghe, a Montichiari, Bornato e Nave, la bella testimonianza che quanto è stato seminato in terra pontevichese continuerà a portare i suoi frutti. Per lui, che dopo essere giunto quale Abate di Pontevico nel

2006 (diventando anche presidente dell’Istituto Bassano Cremonesini onlus e presidente e rappresentante legale della Scuola Paritaria Maddalena di Canossa di Pontevico) l’anno seguente è diventato Parroco anche di Bettegno, Torchiera e Chiesuola, un’emozione più in queste giornate che gli hanno permesso di “toccare con mano” l’affetto dei pontevichesi nel momento in cui monsignor Antonio Tomasoni potrà dedicarsi ad una nuova pagina del suo servizio sacerdotale. Un tratto del tutto nuovo del suo percorso di vita e di fede che riserverà però sempre un occhio di riguardo a Pontevico e alla sua gente, della quale, d’ora in poi, sarà anche concittadino onorario.

Pag . 14 Ottobre 2018

1 LUNEDÌS. TERESA DEL BAMBIN GESÙA utùer domanda fóns, castègne e gianda.A ottobre domanda funghi, castagne e ghianda.

2 MARTEDÌS.S. ANGELI CUSTODIAn fungùs, an tribulùs.Anno fungoso, anno tribuloso.

3 MERCOLEDÌS. EDMONDOI gòp, i sòp,i sguèrs j-è mal viscc èn tócc i vèrs.I gobbi, gli zoppi, i guerci sono malvisti in ogni occasione.

4 GIOVEDÌS. FRANCESCO D’ASSISILa róbä per essèr assé la ghà dè ansà.La roba per essere sufficiente deve avanzare.

5 VENERDÌS. GALLOSe fa bèl ‘l dé dè San Gal, fa bèl fina a Nedàl.Se fa bel tempo il giorno di San Gallo, fa bello fino a Natale.

6 SABATOS. BRUNOAl bisògn sè conós l’amìs.È nel bisogno che si conosce l’amico.

7 DOMENICABEATA VERGINE DEL ROSARIO

El mangiä tànt el poarèt che el siòr.Mangia tanto il povero quanto il ricco.

8 LUNEDÌS. BRIGIDAA comandà ‘n tancc, le robe no le va ‘nnancc.A comandare in tanti, i lavori non vanno avanti.

9 MARTEDÌS. DIONIGIL’avarissiä l’è sorèlä dè la malissiä.L’avarizia è sorella della malizia.

10 MERCOLEDÌS. DANIELE COMBONI

L’è mèi ‘n bröt tacù che ‘n bèl sbrégù.È meglio una brutta toppa che un bello strappo.

11 GIOVEDÌS. GIOVANNI XIIIErbä crüdä e gàmber còcc i lassä miä dórmer dè nòt.Verdura cruda e gamberi cotti non fanno dormire di notte.

12 VENERDÌS. SERAFINOAmici e müi, lassìgä tantä stradä, ghè sèmper dè spetàs ‘na quach pessàdä.Agli amici e ai muli lasciate loro tanto spazio perché c’è sempre da aspettarsi qualche calcio.

13 SABATOS. ROMOLOCaài, fómne e relòi j-è töcc ambròì.Cavalli, donne e orologi sono tutti imbrogli.

14 DOMENICAS. CALLISTOChi scàä ‘l fòs, spès èl ghe bórlä dènter.Chi scava il fosso, spesso gli casca dentro.

15 LUNEDÌS. TERESA D’AVILAA Santa Tirisina sè ‘mpissä la candilinä.A Santa Teresina s’accende la candelina (fa buio presto).

16 MARTEDÌS. MARGHERITAA liù mórt apó la lègor la ghè spüdä adòs.Al leone morto anche la lepre sputa addosso.

17 MERCOLEDÌS. IGNAZIO D’ANTIOCHIAFómne, pàssere e óche le par tante ach sé j-è poche.Donne, passeri e oche sembrano tante anche se sono poche.

18 GIOVEDÌS. LUCA

CALENDARIO BRESCIANO: OTTOBRE

Rubriche

Chi a San Löca nó ghà ‘nsurnàt, o l’è stüpit o l’è mat.Chi a San Luca non ha ancora seminato, o è stupido o è matto.

19 VENERDÌS. PIETRO D’ALCANTARAA la zènt sè ghè èt ‘l capèl, ma migä ‘l servèl.Della gente si vede il cappello, ma mica il cervello.

20 SABATOS. IRENEDisìle gnà per zöch parole de föch.Non ditele neanche per gioco parole di fuoco.

21 DOMENICAS. ORSOLA

A spià i afare dèi ótèr sa fa bé i sò.A spiare gli affari degli altri si fanno bene i propri.

22 LUNEDÌS. DONATOChi nàs bèlä la nàs maridàdä.Chi nasce bella nasce maritata.

23 MARTEDÌS. GRAZIANO

La risù la stà coi sólcc.La ragione sta con i soldi.

24 MERCOLEDÌS. ANTONIO MARIA CLARETAl ciàr dè candélä èl cànef èl par sédä.Al lume di candela la canapa sembra seta.

25 GIOVEDÌS. CRISPINOOn vésse ‘l crès ‘n frèssä.Un vizio cresce in fretta.

26 VENERDÌS. EVARISTOSöi làer ‘l mél, ‘n scarsèlä ‘l cortèl.Sulle labbra il miele, in tasca il coltello.

27 SABATOS. FIORENZOCol vì bù só ‘n liù, co l’aqua só ‘na patàcä.Col vino buono sono un leone, con l’acqua sono una patacca.

28 DOMENICAS. SIMONEA San Simù sèrlode a muntù.A San Simone allodole a mucchi.

29 LUNEDÌS. ERMELINDAMàcc dè zùegn posàcc dè ecc.Matti da giovani posati da vecchi.

30 MARTEDÌS. ZENOBIOLe bràghe dèi óter le fa mal al cül.Le braghe degli altri fanno male al culo.31 MERCOLEDÌS. QUINTINOOfésä amarä, scüsä nó repàrä.Offesa amara, scusa non ripara.

Ottobre 2018 Pag . 15Rubriche

"La dieta secondo le intolleranze alimentari" della dottoressa Subacchi

Nutrizionista Biologo Albo Sez. A n° 061604 Diete personalizzate per: INTOLLERANZE & ALLERGIE ALIMENTARI; CELIACHIA – LATTOSIO – NICKEL-SPORTIVI, BAMBINI, GRAVIDANZA Master in

NUTRIZIONE&SPORT, DIETA VEGETARIANA, IMMUNOLOGIALa Dott.a Subacchi riceve a: CREMONA: POLIAMBULATORIO MEDICENTER, VIA GIUSEPPINA N° 21 CEL. 3664759134 CREMA: VIA CASTELLO N° 12 - CEL.3664759134

BRESCIA: POLIAMBULATORIO SANT'ANGELA, VIA ALLEGRI N° 47 CEL. 3664759134 MANERBIO: POLIAMBULATORIO MINERVIUM, VIA VERDI N° 64 TEL. 030/9937552

Buongiorno dottoressa Subacchi , ho intravisto in libreria il Suo Li-bro sulle Intolleranze Allimentari, soffro di problematiche di Nickel,

mi può d a r e a l c u n i consigli? Grazie A d r i a -na

Buongiorno Adriana, l’ Allergia al nichel da contatto, orecchini, bigiot-teria, spille, monili, negli ultimi anni si sta trasformando in intolleranza alimentare.Il nichel essendo il quarto metallo più presente sulla terra dopo oro, argento e ferro, è presente nell’acqua , nell’aria e nella terra.Viene assorbito dai vegetali e di conse-guenza dagli animali che se ne cibano.Molto ricchi di nichel sono i pomo-dori, spinaci, pera, pesca, prugna, su-

sina, cioccolato ed alcune carni rosse come maiale e cavallo. Alcuni individui sono geneticamente predisposti all’intolleranza al nichel, quindi abusando di tali alimenti pos-sono creare loro fastidi come bruciore, meteorismo, dissenteria, stitichezza, svenimenti, attacchi di panico.Dopo aver seguito diversi pazienti intolleranti al nichel, sono arrivata a stilare un prontuario degli alimenti che contengono più o meno nichel che potrà trovare nel mio libro

“La dieta della dottoressa Subacchi secondo le intolleranze a l imen ta -ri” Sperling editore e di sponibi-le in tutte le librerie oppure su Amazon).

MALLOREDDUS AL SUGO DI SALSICCIA

(Sardegna)

Paradossalmente la Sardegna è un’isola legata più alla terra che al mare, una regione pastorale dedita soprattutto all’allevamento ovicaprino nello scenario selvaggio del Gennargentu e nei rilievi che da questo nucleo s’allungano a coprire buona parte dell’isola. Nella pianura del Campidano e in altre zone costiere, invece, trovano spazio le colture da campo a partire dai cereali, grano duro soprattutto, che ha i suoi derivati più noti nel pane “carasau”, tirato a sfoglia, e nella pasta, con i “malloreddus”, altrimenti noti come gnocchetti sardi. Il termine isolano, tradotto alla lettera, starebbe per vitellini e la spiegazione può forse essere indicata nella forma tondeggiante, come la pancia degli animali più giovani, e nel candore della pasta, che ricorda il loro mantello. Caratteristica è la lavorazione dell’impasto che viene ridotto in rotolini e tagliato in gnocchetti, ai quali poi viene impressa concavità e rilievo esterno strisciandoli con un dito sul vimini intrecciato di un setaccio tradizionale (“ciuliri”). L’ingrediente più interessante è lo zafferano, introdotto in Sardegna dagli Spagnoli (a loro volta debitori degli Arabi) e ancor oggi prodotto a livello di primato in quel di San Gavino Monreale; un tempo veniva aggiunto all’impasto dei malloreddus; oggi si preferisce usarlo per dare aroma e colore al sugo di salsiccia.

Ingredienti: 400 g di malloreddus freddi, 400 g di salsiccia sarda, 400 g di salsa di pomodoro, pecorino sardo grattugiato, zafferano sardo, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio e olio d’oliva.

Procedimento: far rosolare nell’olio la cipolla affettata e lo spicchio d’aglio schiacciato, aggiungere la salsiccia sgranata e la salsa di pomodoro, portando a giusta consistenza il ragù; aggiungere lo zafferano, lasciando sul fuoco quel tanto che basta perché l’aroma si diffonda. Condire la pasta, cospargendo a volontà di Pecorino sardo grattugiato.

SPAGHETTI CON LA BOTTARGA

(Sardegna)

Le uova di pesce sono uno straordinario concentrato proteico e minerale e sono state oggetto di conservazione fin dall’antichità. E’ probabile che la prima iniziativa sia da attribuire ai Fenici mentre agli Arabi spetterebbe il merito della diffusione della tecnica in tutto il Mediterraneo e del conio del termine Botarikh, da cui bottarga. In Sardegna la produzione avviene per lo più nelle lagune di Cabras, Golfo di Oristano, presso le quali non a caso sorgeva la città punica di Tharros. La materia prima sono le uova del cefalo, o muggine che dir si voglia. Il prelievo riguarda i pesci di peso compreso tra 1 e 2 kg. Le sacche ovariche, dette “baffe”, pesano da 200 a 500 g e vengono asportate e sottoposte a salagione e pressatura. Dopo un mese circa di stagionatura si ottiene

Cucina da tutta Italiala bottarga, in forma di insaccato leggermente appiattito: la consistenza è granulosa e il colore ambrato; il sapore è caratteristico, salmastro con una nota amarognola. La si consuma affettata e marinata con olio e limone; oppure la si sbriciola come condimento della pasta. Nella zona d’origine si prepara anche un risotto; nulla di strano perché il cereale è prodotto tipico delle terre d’Arborea; in padella finiscono gli stessi molluschi allevati a Cabras, cozze e arselle, con peperoncino e abbondante bottarga.

Ingredienti: 400 g di pasta lunga (spaghetti, bucatini, linguine), 100 g di bottarga, 2 spicchi d’aglio, olio d’oliva e prezzemolo.

Procedimento: grattugiare la bottarga in una ciotola, aggiungere l’olio e lavorarla con aglio e prezzemolo tritati fino ad ottenere un composto fine ed omogeneo. Cuocere la pasta senza sale (il condimento è già salato) e scolarla bene al dente, facendole prendere sapore in padella col condimento a fuoco vivo.

TIMBALLO DI MACCHERONI(Sicilia)

“L’oro brunito dell’involucro, la fragranza di zucchero e cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall’interno quando il coltello

squarciava la crosta”. Comincia così una delle descrizioni gastronomiche, sempre venate di sensualità, del romanzo “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. “Ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l’estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio”. Il timballo rappresenta il vertice di quella cucina, non solo siciliana e neppure solo meridionale, che nasce nei palazzi di corte come ostentazione di ricchezza e oggetto di stupore tra gli invitati alla tavola del signore. Piatto elaboratissimo, vanto dei “Monsù”, quei cuochi che le grandi famiglie siciliane spedivano a Parigi a guadagnarsi il titolo di “Monsieur”, ma di fatto realizzato da mani femminili, spesso di zie non maritate, che trovavano motivo di vita nella cucina. Degna di nota, la parola timballo, dallo spagnolo “atabal”, a sua volta di origini arabe, che sta per timpano, ovvero tamburo, con riferimento allo stampo da forno cilindrico che serviva allo scopo.

Ingredienti: 300 g di maccheroni rigati, 300 g di pomodori da salsa, 100 g di Caciocavallo, 3 melanzane, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, olio d’oliva e pepe.

Procedimento: tra le tante ricette, questa è una delle più semplici. Le melanzane vanno ridotte a pezzetti e fritte. Soffritta la cipolla, si prepara la salsa di pomodoro. Cotta la pasta, nello stampo imburrato se ne forma uno strato, coprendo con salsa, melanzane e formaggio a fettine. Si ripete l’operazione cospargendo la superficie con fiocchetti di burro. Atto finale, dieci minuti in forno per amalgamare il tutto.

Pag . 16 Ottobre 2018

Ingredienti (per 6 persone): 300 g di pasta frolla surgelata e scongelata a temperatura ambiente.Ingredienti per le pere al vino: 4-5 pere, 1 l di vino rosso, 50 g di zucchero, 3 chiodi di garofano e la buccia di 1 arancia.Ingredienti per la crema: 60 cl di latte, ½ stecca di vaniglia, 4 tuorli, 100 g di zucchero, 30 g di maizena, 20 g di farina e 50 g di mandorle macinate.Preparazione: Iniziate con il preparare le pere fin dalla sera precedente. Sbucciate i frutti lasciandoli interi e metteteli in una casseruola con il vino, lo zucchero, i chiodi di garofano e la buccia d’arancia. Portate a bollore su fuoco dolcissimo e lasciate cuocere finché le pere diventeranno tenere (10-20 minuti a seconda della qualità utilizzata). Spegnete il fornello, fate raffreddare la casseruola e tenetela nel frigorifero fino al giorno dopo.Preparate la crema: versate il latte in una casseruola, unite la vaniglia tagliata a metà e fate scaldare. In una terrina,

battete i tuorli con lo zucchero; quando il composto sarà spumoso, incorporate la maizena, la farina e le mandorle macinate. Dopo aver tolto la vaniglia, versate il latte bollente nella terrina. Mescolate molto bene, travasate il tutto in una casseruola e cuocete per 4-5 minuti, continuando a mescolare, finché la crema si addenserà. Levatela dal fuoco e lasciatela raffreddare.Stendete la pasta frolla e usatela per foderare una tortiera imburrata. Copritene il fondo con carta da forno e con uno strato di fagioli secchi. Infornate a 180° C. Dopo 10 minuti, levate i fagioli e la carta, infornate di nuovo e lasciate cuocere la crostata per altri 15 minuti circa. Levate la tortiera dal forno quando la pasta inizierà a imbiondire e fatela raffreddare. Stendete sulla crostata uno strato di crema e pareggiate bene in superficie. Sgocciolate le pere dal vino, poi tagliatele in quarti e, infine, a fettine sottili; sistematele a raggiera sulla crema, guarnendo il centro con un “fiore” di frutta. Mettete la crostata in frigorifero fino al momento di servire.

Il nostro dialettoTermini di maggiore usoD

Dare: dà.Davanti: dénacc.Denso: spès.Dente: dènt.Desinare: dìsnà.Distinguersi: distinguìs.Destro: dèstèr.Di nascosto: dè niscùs.Di sfuggita: dè scapàdå.Di sopra: dè sùrå.Di traverso: dè traèrs.Dice: dìs.Dicembre: dèsèmbèr.Dieci: dés.Diffidare: sta sö le sò - difidà.Dimagrire: smagrì.Dito: dìt.Diventare: deentà.Domani: domà.Donna: fómnå.Dopodomani: pasandomà.Dopopranzo: dopodisnàt.Dormire: dórmer.Dozzina: donsénå.Dubbio: döbe.Duro: dür.

E

Elemosina: elemósnå.Emicrania: mal de có.Entrare: nà dèntèr.

Erba: èrbå.Erta - salita: ràtå.Esagerare: esagerà.Esame: esam.Essere: éser.

F

Fabbricare: fà sö.Fabbro: frér.Faccia, volto: mostàs - cérå.Faccio: fó.Fagiolo: fasöl.Famiglia: famìå.Fatti: facc.Fazzoletto: fasöl.Febbraio: febrér.Febbre: féèr.Febbre di cavallo: féèr dè caal.Fede - anello: vérå - anèl.Federa: fodreghètå.Fermaglio: fermài.Fermo: férèm.Ferro da stiro: fèr de stir.Fiammifero: solfanèlo.Fianco - di fianco: en còstå.Fifa - paura: pórå.Figlia: fiölå - gnarå - s’cètå.Figlio: fiöl - gnàro - s’cèt.Fingere: fa aparènså.Finestra: finèstrå.Finisce: fenés.Fitta di dolore: èl pìcå.Fitto: spès.

Rubriche

CROSTATA DI PERE AL VINO