ottica visuale 2012 parte lX [modalità compatibilità]

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    La stereopsi Come gi detto una delle abilit maggiori indotte dalla

    binocularit la possibilit di vedere in 3D (visionetridimensionale).

    Essa avviene a causa della differenza prospettica concui sono percepite le immagini dei due occhi per la

    s anza presen e ra ess . 3D significa non solo largo (asse x) e alto (asse y) maanche profondo (asse z).

    Una perfetta stereopsi possibile solo quando c una

    perfetta binocularit. Quando questa labile o assente la stereopsi

    deficitaria o assente.

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    Test per la visione steroscopica Vari test per la valutazione della visione

    stereoscopica.Titmus Lang stero test

    o ar zzato ran om zzato

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    La percezione della profonditmonoculare

    Chi non pu percepire lo spazio

    stereoscopicamente, pu comunquesfruttare degli indizi che possono indicare

    .

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    Gli indizi monoculari di profondit: Movimento parallattico: un soggetto che si muove alla

    stessa velocit appare viaggiare pi veloce se vicino epi lento se lontano.

    Prospettiva lineare: le dimensioni dei soggetti cambiano

    in funzione della loro distanza. Le dimensioni percepite rispetto allesperienza: la

    distanza tra due soggetti di dimensioni conosciute vienevalutata in ra orto con le loro dimensioni a arenti.

    Sovrapposizione dei contorni: un soggetto che sisovrappone ad un altro visto pi vicino. Distribuzione di luci ed ombre: il chiaro scuro da senso di

    rilievo o profondit in relazione allo sfondo.

    Gli effetti cromatici atmosferici: latmosfera produceeffetti di colorazione dei soggetti diversi in base alla lorodistanza.

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    Limportanza della binocularit per

    loptometria La binocularit una serie di processi e di

    equilibri molto sofisticati. Uno degli scopi delloptometria, ove possibile, quello di ripristinare non solo lefficienza ed

    ,perfetta integrazione tra essi. Le disfunzioni dellintegrazione binoculare, sono

    oggi una delle cause pi frequenti di inefficienzavisiva anche pi delle ametropie stesse epossono interessare anche persone emmetropi.

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    LAstenopia Col termine Astenopia si intendono tutta una serie di

    sintomi di discomfort visivo: Ma di testa, soprattutto frontale e nucale. Arrossamento oculare.

    Secchezza oculare seguita da repentine lacrimazioni. Senso di stanchezza oculare. Sonnolenza non da vero sonno ecc.

    Questi sintomi possono affiggere anche personeemmetropi. Dove si annida il problema?

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    I disordini del sistema visivo Il sistema visivo molto pi di un complesso

    meccanismo dove ogni singolo ingranaggio produceeffetti sugli altri.

    Una disfunzione di uno solo di questi fattori di equilibrio,pu anche interferire su attivit mentali come laconcentrazione, lapprendimento, la memorizzazione,

    . . Tutte le parti dellorganismo si influenzano

    reciprocamente. Per questo il sistema visivo va sempre pi interpretato in

    modo olistico, con la consapevolezza che ogni suavariazione funzionale influenza anche lintera omeostasidellorganismo.

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    Gli scompensi della binocularit Essi potremmo definirli come una non

    equilibrata risposta della loro funzione. Immaginate!!! i muscoli oculomotori in qualsiasi

    posizione di sguardo, anche con micro

    movimenti, ricevono dal cervello il giustoimpulso al rilassamento od alla contrazione. Ciconsente di centrare simultaneamente ed in

    perfetto equilibrio il soggetto dinteresse. A volte questo equilibrio pu essere alterato.

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    Cause dellalterazione dellequilibrio

    dei muscoli oculomotori.Esse possono essere di natura funzionale:

    uno scompenso con laccomodazione alla quale essisono fortemente legati (rapporto AC/A). Questi disordinisono molto frequenti e possono essere causa diastenopie,stress visivo, alcune forme di strabismo (occhi

    vi i r i rr m i i i ni r r iv m

    astigmatismi contro regola o miopia da visioneprossimale (detta anche da studio).O di natura organica:

    Problemi traumatici.

    Patologie: ischemie, paralisi, ecc. Effetti diretti o indiretti da uso di farmaci. Male inserzione dei muscoli sul bulbo oculare. Ereditariet che influenza pi che altro i fattori

    predisponenti.

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    Le direzioni della binocularit

    alterata I disequilibri dei muscoli oculomotori

    possono avere componenti orizzontaliverticali e combinazioni tra di esse.

    , ,coinvolgono prevalentemente i retti internied esterni.

    Le altre sono la risultante dellattivitcombinata degli altri muscoli.

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    Le disfunzioni della binocularit Esse hanno unestensione molto vasta. Se la discrepanza di puntamento rispetto al punto

    osservato viene compensata dalla capacit fusionale,vengono definite forie. Il sistema binoculare ma pu

    essere inefficiente. Se la discrepanza di puntamento maggiore della

    capacit fusionale, gli occhi non punteranno pi.

    punto osservato ed avremo uno strabismo detta tropia.Le persone strabiche possono manifestare visionedoppia (diplopia patologica), fenomeno insostenibile perla vita (bisogna occludere un occhio), o strutturare unasoppressione visiva nellocchio deviato (Scotoma).

    La disparit di fissazione, una particolare formadi strabismo in cui la deviazione rientra nellarea di

    Panum e non induce diplopia.

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    Le Forie Sono tendenze alla deviazione compensate

    dalla binocularit. Una certa quantit di foria ritenuta fisiologica.

    Per evidenziarle occorre interrompere labinocularit, in questo modo gli occhimanifesteranno il loro trend di deviazione.

    s stono var s stem per ssoc are abinocularit:cover test, luci di Worth, prismi verticali, la crocedi Maddox, lala di Maddox, sistemi polarizzati

    ecc. Molti di questi saranno argomento di studio dei

    corsi successivi.

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    Ortoforia eteroforia e eterotropia Un sistema visivo che non presenta

    tendenze alla deviazione degli assi visiviinterrompendo la binocularit, si dice

    . Un sistema visivo che presenta tendenze

    alla deviazione degli assi visivi

    interrompendo la binocularit, si diceeteroforico o eterotropico.

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    Eso exo iper ipo foria In presenza di eteroforie,con linterruzione

    degli stimoli compensativi fusionali, gliocchi deviano e si comportano comestrabici ma interrompendo la dissociazione

    indotta dal test, il sistema tornerbinoculare. In base a come gli occhi deviano gli assi

    visivi, in assenza di stimolo fusionale, siclassificano i vari tipi di foria.

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    Esoforia Nellesoforia, interrompendo la

    binocularit, gli assi visuali manifesterannouna tendenza a convergere.

    binocularit si noter un movimento dettodi recupero (recupero della binocularit

    appunto) dallinterno verso lesterno.

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    Exoforia Nellexoforia, interrompendo la

    binocularit, gli assi visuali manifesterannouna tendenza a divergere.

    binocularit si noter un movimento direcupero dallesterno verso linterno.

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    Iper ed ipo foria Nella iperforia ed ipoforia, interrompendo la binocularit,

    gli assi visuali manifesteranno la tendenza a deviare

    verticalmente. Iper sta per sopra ed ipo per sotto. Siccome i due fenomeni iper ed ipo sono associati si pu

    lipoforia dellaltro. Es. si pu dire iperforia destra o ipoforia sinistra eviceversa.

    Interrompendo il test e ripristinando la binocularit, si

    produrr un movimento di recupero dellocchio iperforicodallalto verso il basso e di quello ipoforico dal bassoverso lalto:

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    Le forie scompensate Esse sono una condizione in cui una foria, al limite della

    capacit compensativa fusionale, in particolari situazioni

    di affaticamento pu sconfinare in uno strabismo. Il sistema visivo entra ed esce da una condizionebinoculare ad una tropica e viceversa.

    base allo stato fisico generale, alla capacitcompensativa della binocularit nei confronti della foria,e dallentit della foria stessa.

    Le persone che scompensano la foria quando

    strabizzano possono notare diplopia o pifrequentemente sopprimere larea diplopica per evitarela diplopia stessa.

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    Nello strabismo la deviazione

    permanente. Al contrario delle forie, le tropie (strabismi) sono

    una condizione permanente di deviazione di uno(pi frequentemente il non dominante) o dientrambi gli occhi.

    ra ue ass v s v c un ango o ev az onerispetto alla posizione normale di fissazione. In questa situazione, come gi accennato, le

    conseguenze sulla binocularit possono esserediverse.

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    I livelli di problematiche indotti dalle tropie. La non corrispondenza dei punti retinici tra i due occhi

    indotta dallo strabismo, pu produrre diversi livelli diproblematiche. Alcuni di essi sono: 1 Forie mal compensate o scompensate.

    2 Disparit di fissazione. Gli occhi sono leggermentedeviati ma entro larea di Panum (c ancora visionebinoculare). Essa associata a forie elevate.

    (traumi, paresi ec.) 4 Soppressione nellocchio deviato dellarea retinica checauserebbe la diplopia, scotoma (fenomeno ricorrentenegli strabismi insorti precocemente presente a volte

    anche nelle forie scompensate). 5 Ambliopia da non uso (vedi pi avanti il significato). 6 Un adattamento ad una corrispondenza retinica

    anomala. C binocularit ma il visus in binoculare

    dellocchio deviato scadente. 7 Una fissazione eccentrica.

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    Definizione delle tropie Esotropia: deviazione verso linterno.

    Exotropia: deviazione verso lesterno. Ipertropia: deviazione verso lalto.

    Ipotropia: deviazione verso il basso

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    Strabismo concomitante e non

    concomitante Per strabismo concomitante si intende uno

    strabismo il cui angolo non cambia inqualunque direzione di sguardo.

    angolo cambia a seconda della posizionedi sguardo ( la maggior partre degli

    strabismi di questo tipo).

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    Soppressione scotoma Uno strabismo o un grosso scompenso

    binoculare insorto precocemente puindurre una soppressione come difesadalla diplopia.

    Il cervello costretto a rinunciare allabinoculari escludendo la percezione di unarea retinica dellocchio deviato.

    Questo buco nero percettivo si dicescotoma.

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    scotoma

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    Scotoma fisiologico Lo scotoma patologico non va confuso con

    quello fisiologico della papilla del nervoottico.

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    Valutazione dello strabismo Alcuni strabismi sono manifesti e chiunque

    pu accorgersi della loro presenza. Piccoli angoli di deviazione possono

    esperti. importante una valutazione diagnostica.

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    Occhio fissante e non fissante Nello strabismo monolaterale si distingue un locchio

    fissante, che quello che mantiene lallineamento colsoggetto osservato e non fissante quello deviato.

    Se non si strutturata una fissazione eccentrica,occludendo locchio fissante, quello deviato si allineersul soggetto osservato diventando, sino a che duralocclusione dellaltro, esso stesso fissante.

    n erruz one e occ us one e occ o non s ra coper, quello strabico torner nella condizione dideviazione.

    Grazie a questo test (cover test) possibilediagnosticare il tipo di strabismo

    Il cover test utilissimo ed usatissimo anche per ladiagnosi delle forie come espediente per interrompere labinocularit.

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    Strabismo alternante Nello strabismo alternante c unalternanza di

    fissazione tra uno e laltro occhio. Spesso il soggetto riesce volontariamente adalternare.

    una condizione favorevole in quanto mantienepi o meno attivi entrambi gli occhi.

    Dal punto di vista diagnostico pu essere

    confonfuso con una foria.

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    Tropia e cover test Come gi accennato il cover test consiste nelloccludere

    con sequenze diverse uno e laltro occhio.

    Se per primo occludo locchio strabico tutto rimane fermoperch la persona guarda gi con locchio fissante.

    Se occludo locchio fissante gli occhi si muoveranno e

    quello strabico si allineer diventando, in quellacondizione, fissante e quello sotto lo schermo deviersimulando su di se lo strabismo.

    Togliendo lo schermo gli occhi si muoveranno in

    direzione opposta alla precedente e locchio fissanteritorner a fissare e quello strabico torner nella suacondizione di deviazione.

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    Esotropia Nellesotropia locchio strabico deviato verso

    linterno. Occludendo locchio fissante quello strabico

    compir un movimento dallinterno versolesterno e quello fissante lo seguir sotto lo

    schermo con un movimento nella stessadirezione dall esterno verso linterno . Togliendo lo schermo locchio strabico torner a

    storcersi verso il naso ritornando nella sua

    condizione strabica seguito dal movimento nellastessa direzione di quello fissante che torner afissare.

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    Exotropia Nell exotropia locchio strabico deviato verso

    lesterno. Occludendo locchio fissante quello strabico

    compir in movimento dallesterno versolinterno e quello fissante lo seguir, sotto lo

    schermo, con un movimento nella stessadirezione dallinterno verso lesterno. Togliendo lo schermo locchio strabico torner a

    storcersi verso lesterno ritornando nella sua

    condizione strabica, seguito dal movimento nellastessa direzione di quello fissante che torner afissare.

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    ipertropia Nellipertropia, locchio strabico deviato verso

    lalto Occludendo locchio fissante, quello strabico

    compir un movimento dallalto verso il bassoper rendersi fissante, seguito sotto lo schermo,

    da quello fissante con un movimento nellastessa direzione (dallalto verso il basso). Togliendo lo schermo locchio strabico torner a

    storcersi verso lalto ritornando nella sua

    condizione strabica, seguito dal movimento nellastessa direzione di quello fissante che torner afissare.

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    Ipotropia Nellipotropia, locchio strabico deviato verso il

    basso. Occludendo locchio fissante quello strabico

    compir un movimento dal basso verso lalto perrendersi fissante seguito, sotto lo schermo, da

    quello fissante con un movimento nella stessadirezione (dal basso verso lalto). Togliendo lo schermo locchio strabico torner a

    storcersi verso il basso ritornando nella sua

    condizione strabica, seguito dal movimento nellasessa direzione di quello fissante che torner afissare.

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    Cover test e misura delle forie e

    tropie Sfruttando il comportamento degli occhi,

    anteponendo dei prismi, vedremo comesia possibile misurare, grazie al cover test, .

    L bli i

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    Lambliopia Col termine ambliopia si intende una situazione percettiva cheinsorge precocemente nella vita, in cui uno (pi ricorrentemente il

    non dominante) o entrambi gli occhi presentano una riduzionefunzionale pi o meno marcata del visus non patologica otraumatica, relativamente o affatto migliorabile con lenti.

    Pu essere indotta da vari fattori legati alla disequalizzazionefunzionale tra i due occhi o fattori psicosomatici. Le cause possono essere, anisometropia, strabismo, turbe nello

    sviluppo evolutivo del bambino.

    funzionale prodotta dallocchio pi efficiente su quello menoefficiente. Se nellet che va dalla nascita ai 3 anni circa, non si innescano i

    processi percettivi legati allo sviluppo della binocularit efunzionalit retinica si pu presentare unambliopia.

    Nelle ipermetropie anisometropiche, pu essere sufficiente 1 dt. didifferenza non corretta per innescare una ambliopia nellocchio piipermetrope. Il fenomeno meno frequente nelle miopie.

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    Lambliopia da non uso ed isterica

    Lambliopia pi ricorrente quella detta da

    non uso in cui lo stimolo foveolare, acausa di uno strabismo o di unimmagine ,

    non viene stimolato adeguatamente percui si produce un decadimento funzionale.

    Un altro tipo di ambliopia quella isterica.Colpisce soprattutto bambine ed haorigine psicosomatica.

    Lambliopia ed il training visivo

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    L ambliopia ed il training visivo Sino ad alcuni anni fa vigeva laffermazione perentoria

    che se unambliopia non veniva trattata precocementeessa non si sarebbe mai pi potuta risolvere. Questo vero solo in parte. vero che se il trattamento della causa e gli esercizi di

    stimolazione avvengono precocemente, prima dei 3/3,5anni, le possibilit di successo sono alte. Ma se i processi evolutivi si sono innescati e

    successivamente inibiti ossibile a volte risve liarlianche negli adulti.

    emblematico il caso di una signora presentato alcongresso dellalbo nel 2010, che in et avanzata hariacquisito dopo un lungo periodo di training visivo, nonsolo il visus sullocchio ambliope ma anche la visione

    stereoscopica. Il trattamento di questa disfunzione non pu prescindere

    dalleliminazione delle cause, e da una stimolazioneattiva dellocchio ambliope (esso comporta nella prima

    fase, il bendaggio dellocchio buono ed esercizi su quelloambliope).

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    La binocularit, un argomento

    vastissimo Ci che stato illustrato solo una piccola parte di tutta

    la trattazione sui disturbi della visione binoculare.

    Un quadro completo di questi argomenti richiede unostudio profondo e conoscenze che non possonoesaurirsi in questo corso.

    disfunzioni sono complesse ed a volta di difficilediagnosi. Lanalisi specifica del caso per importantissima per

    valutare la possibilit di una riabilitazione totale o

    parziale della binocularit attraverso programmi intensi elunghi training visivi od ortottica. In alcuni casi lunica possibilit di correzione dello

    strabismo di tipo chirurgico.

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    I prismi I prismi sono molto usati in optometria.

    Essi hanno utilit diagnostiche, riabilitativee compensative.

    cun e ett pr smat c n ott a e ent ,possono avere conseguenze indesideratesul sistema visivo.

    importantissimo conoscere gli effetti deiprismi anteposti davanti agli occhi.

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    La diottria prismatica Con questa unit di misura si quantifica il

    potere del prisma. Una diottria prismatica la deviazionerodotta dal risma al ra io emer ente di

    1cm alla distanza di 1m, di in raggioincidente proveniente dallinfinito.. La diottria prismatica si indica con

    (delta) o con la sigla d.t.p. 1 = 1cm di deviazione ad 1 m

    C t t d ll hi

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    Comportamento dellocchio

    allintroduzione di un prisma Allanteposizione di un prisma davanti ad un

    occhio la deviazione della luce prodotta da

    questo, sposta limmagine su unarea diversadalla fovea. Questo indurr locchio a riposizionare

    limmagine sulla fovea compiendo unarotazione. Siccome il prisma devia limmagine verso la

    base, locchio per riportarla sulla fovea ruoter

    verso lapice (locchio devia in direzione oppostaalla base). Limmagine percepita quindi, verr proiettata

    verso lapice del prisma.

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    Base esterna, interna, alta bassa Se pongo un prisma con la base interna (nasale)

    locchio ruoter verso lapice quindi verso

    lesterno. Se pongo un prisma con la base esterna(tempiale) locchio ruoter verso lapice quindiverso n erno.

    Base alta rotazione in basso. Base bassa rotazione in alto. In visione binoculare, se le d.t.p. sono eccessive

    e la rotazione dellocchio non tale da riportarelimmagine sulla fovea, si avr una diplopia.

    Anteponendo un prisma su uno o

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Anteponendo un prisma su uno o

    entrambi gli occhi questi devianoverso lapice del prismabase esterna base interna

    deviazione interna deviazione esterna

    Utilizzo di prismi a scopo

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Ut o d p s a scopo

    diagnostico Integrando il cover test con i prismi possibile misurare

    in d.t.p. lentit delle forie e delle tropie. Le stecche di Berens sono una serie di prismi con d.t.p.

    crescenti.

    con prismi a basi verticali.

    Stecche di Berens e cover test

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Stecche di Berens e cover test Il concetto quello di annullare il movimento checompiono gli occhi in caso di forie o tropie durante il

    cover test. Se la deviazione eso, user la stecca dei prismi

    orizzontali a base tempiale. Se la deviazione exo, user la stecca dei prismiorizzontali a base nasale.

    ,

    verticali a base bassa. Se la deviazione ipo, user la stecca dei prismiverticali a base alta.

    Si fanno poi scorrere i prismi davanti allocchio

    effettuando il cover test. Quando il prisma porter sulla fovea limmagine dellamira, il movimento sar annullato.

    Il valore del prisma in grado di annullare il movimento,

    rappresenta lentit della foria o tropia in d.t.p.

    Prismi orizzontali e vergenze

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Prismi orizzontali e vergenze Facendo scorrere la stecca dei prismi orizzontali prima a base

    esterna e poi interna sino alla diplopia si pu misurare lampiezzadella capacit fusionale.

    Degli strumenti molto usati in optometria come accessorio delforottero sono i prismi rotanti di Risley.

    La rotazione contrapposta cambia il potere prismatico che vieneindicato sulla scala graduata.

    Ruotando i prismi a base esterna sino alla diplopia si misuralampiezza della capacit fusionale in convergenza. Ruotandoli abase interna sino alla diplopia si misura lampiezza della capacitfusionale in divergenza.

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    I prismi verticali e la diplopia Ponendo dei prismi a base alta o bassa gi con poched.t.p. si genera una diplopia. Il processo fusionale non in grado di compensare

    anche piccoli dissassamenti degli assi visuali in verticale.Diverso con i prismi orizzontali dove intervengono levergenze che riescono a compensare valori prismaticipi grandi.

    Con questo espediente si pu: Interrompere la fusione mantenendo una visione

    simultanea dei due occhi. Ci consente di valutare ilprimo grado di fusione (visione simultanea).

    Valutare la direzione delle forie e come vedrete, usando iprismi di Risley, anche misurare le forie.

    Effettuare la diagnosi di fenomeni soppressivi (sesparisce una delle due immagini).

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    Prismi, strabismo e riabilitazione I prismi sono usati in determinati casi di strabismo in cui

    langolo di strabismo uguale in tutte le direzioni di

    sguardo (strabismo concomitante) previe attente ecompetenti valutazioni del caso. Possono essere usati limitatamente in alcune procedure

    ra n ng v s vo o or o ca.

    Possono essere usati per il miglioramento posturalenella posizione detta gemellata a base bassa o alta(entrambe le basi basse o entrambe alte). Lospostamento dellimmagine verso lapice del prismainduce un sollevamento della testa col prisma a basebassa ed un abbassamento col prisma a base alta.

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    Il centro ottico delle lenti Lasse ottico lasse che attraversa la lente passante

    per i centri di curvatura dei diottri sferici che racchiudono

    la lente. Il centro ottico (punto o punti nodali) il punto

    individuato dallasse ottico che attraversa la lente. Il raggio coincidente con lasse ottico passa attraverso la

    lente senza subire rifrazione (passa cio indisturbato). I raggi parassiali subiscono refrazione minima. Man mano che ci si allontana dal centro ottico leffetto

    rifrangente della lente diventa maggiore. Una lente correttiva svolge la sua azione se il suo centroottico coincide col centro della pupilla del portatore.

    La centratura delle lenti

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    La centratura delle lenti La correzione ottica dei disturbi visivi richiede degli

    accorgimenti importantissimi nella realizzazione eposizionamento sul viso degli occhiali.

    La centratura una delle pi importanti. Bisogna far si che dopo la lavorazione dellocchiale, una

    volta calzato, i centri ottici delle lenti coincidano con gliassi visivi del portatore (siccome vi sono delle tolleranzesi usa il centro della pupilla).

    ccorre c o , c e opo a avoraz one e occ a e,

    centri ottici delle due lenti siano simmetrici tra loro, laloro distanza sia uguale alla distanza che intercorre tra icentri delle due pupille (distanza interpupillare) e che laloro altezza sia adeguata in modo tale che, nella postura

    di sguardo assunta durante lattivit visiva, gli assi visiviattraversino i centri ottici stessi. Se ci non viene rispettato (entro lerrore tollerato dalla

    persona) e locchiale decentrato, le lenti generanodisquilibri che possono indurre anche gravi sintomi oalterazioni funzionali.

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    Effetti prismatici delle lenti Le lenti si comportano come i prismi solo che

    una o entrambe le superfici sono sferiche. Efacile immaginare questo pensando alle lorosezione come due prismi uniti o per la base o

    .

    Nelle sezioni delle lenti positive (convergenti),sono le basi ad essere unite fra loro.

    Nelle sezioni delle lenti negative (divergenti),

    sono i vertici ad essere uniti fra loro. Leffetto prismatico indotto dalle lenti tantomaggiore quanto maggiore il potere delle

    lente.

    Decentramento delle lenti ed effetti

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    Decentramento delle lenti ed effetti

    prismatici Una lente decentrata davanti ad un occhio

    sottopone questultimo ad un effettoprismatico direttamente proporzionaleallentit del decentramento ed al potere

    della lente. Inducendo locchio a guardare attraversoun area al di fuori dellasse ottico locchio

    subir leffetto prismatico delle sezione dilente che sta utilizzando.

    Decentramento delle lenti positive

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    Decentramento delle lenti positive Una lente positiva decentrata induce locchio a divergere

    dal lato opposto al centro ottico (dove coincidano le basi)verso il vertice del prisma (la periferia della lente).

    Un decentramento nasale genera un effetto prismatico abase interna che, se compensato dalla capacitfusionale, comporter una rotazione dellocchio verso la

    .

    Un decentramento verso la tempia induce una rotazioneverso il naso. Un decentramento in alto fa deviare locchio in basso. Un decentramento in basso fa deviare locchio in alto.

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    Decentramento delle lenti negative

    Una lente negativa decentrata induce locchio a deviareverso il suo centro ottico (dove coincidono i vertici) verso

    il vertice del prisma (il centro della lente). Un decentramento nasale genera un effetto prismatico a

    base esterna che, se compensato dalla capacitus ona e, compor er una ro az one e occ o verso

    naso. Un decentramento verso la tempia induce una rotazione

    verso la tempia.

    Un decentramento in alto fa deviare locchio in alto. Un decentramento in basso fa deviare locchio in basso.

    Lenti astigmatiche ed effetti

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    Lenti astigmatiche ed effetti

    prismatici Se la lente correttiva una lente cilindrica pura (senza

    lassociazione di una sfera) e lasse orizzontale

    (0/180), lungo lasse il potere zero e non ci sonoeffetti prismatici. Man mano che lasse dellastigmatismo si sposta da 0a

    e e o pr sma co aumen a n unz one e po ere

    della sezione interessata dal decentramento e gli effettiprismatici sono uguali a quelli delle lenti positive enegative i base al tipo di cilindro usato.

    Se la lente cilindrica associata ad una sfera, lungolasse leffetto prismatico solo quello indotto dalla sfera,man mano che lasse dellastigmatismo si sposta da 0a180, leffetto prismatico risultante sar la sommaalgebrica di quello della sfera pi quello della sezionedel cilindro interessata al decentramento.

    Calcolo delleffetto prismatico di

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    Calcolo dell effetto prismatico di

    una lente decentrata Formula del Prntice: effetto prismatico di

    una lente posta a 12 mm dallapicecorneale. = . h/ 1 0 025 .

    Dove = effetto prismatico indotto daldecentramento. = potere in dt. della lente.

    h = decentramento in cm. (N.B. incentimetri).

    Decentramenti e capacitti

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    compensative La capacit di accettare un decentramento degli occhiali

    dipende dallentit del decentramento, dal potere dellalente ma anche dalla capacit fusionale della persona.

    Decentramenti orizzontali (maggiori o minori delladistanza interpupillare) sono pi facilmente compensabiliperch le capacit fusionali in convergenza e divergenzasono piuttosto ampie.

    ecen ramen n ver ca e un cen ro n a o e uno n

    basso) sono molto meno tollerati. assolutamente deontologicamente necessario e diprimaria importanza, in caso di errato montaggio dellelenti, rimediare con la sostituzione delle stesse a proprie

    spese onde non costringere lutente a spiacevolicontestazioni a causa dei disturbi indotti e per noncausare alterazioni funzionali sul suo sistema visivo.

    Anche in caso di adattamento, lorganismo dovr ritararetutti i processi visivi su equilibri anomali che possonoalterare la sua omeostasi.

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    Decentramento fisiologico Anche un occhiale ben centrato produce effetti

    prismatici.

    Solo se gli occhi sono nella postura per cui statocentrato locchiale, non si hanno effetti prismatici (edaltre distorsioni) ma ogni qual volta gli occhi si spostanosu e en n pun a uor e cen r o c , ess sono

    sottoposti ad effetti prismatici. Questi per essendo simmetrici sono pi facilmente

    accettati e inducono conflitti minori nel sistema visivo.

    Gli argomenti legati agli effetti delle lenti sugli occhisaranno argomento di approfondimento dei vari corsicaratterizzanti che verranno.

    I corpi possono assorbire, riflettere

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    co p posso o asso b e, ette e

    o filtrare la luce Le radiazioni elettromagnetiche che colpiscono i

    nostri occhi giungono direttamente da fontiluminose, vengono riflesse dai corpi (altrevengono assorbite) o filtrate da elementi semi

    .

    In base alle varie radiazioni che provengono daicorpi e che colpiscono i nostri occhi noipossiamo percepire il mondo che ci circonda.

    Le radiazioni che locchio umano pu percepirescatenano in noi sensazioni diverse che noiassociamo a dei nomi che chiamiamo colori.

    La percezione cromatica

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    p

    La percezione cromatica frutto della nostraelaborazione psichica.

    I colori non esistono se non solo nel nostro cervello.

    Le radiazioni elettromagnetiche non hanno colore. Perci, secondo la definizione delling. Edo Bartoli, si

    dovrebbero definire ravis-rossa ravis-gialla ravis-blu(radiazione vista rossa, vista gialla, vista blu).

    Solo la banda che va dai 380 ai 760nm pu innescare lasensazione della visione.

    La mia sensazione di colore non sar sicuramente

    uguale a quella che si produce nel tuo cervello ma perconvenzione sappiamo che quella sensazione quelcolore.

    La radiazione mono cromatica e

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    policromatica Riferendosi allo spettro visibile (380/760nm) le

    singole radiazioni vengono definite

    monocromatiche in quanto producono le singolesensazioni di colore. La miscela di pi radiazioni elettromagnetiche

    produce miscele di colori. Il bianco la risultante della miscelazione

    delleffetto prodotto da tutte le radiazioni dellospettro visibile.

    Il nero si percepisce quando il corpo assorbetutte le radiazioni visibili e non riflette nulla.

    Teoria sulla percezione cromatica

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Non tutti i processi che producono la sensazione del colore sononoti. Alcune componenti sono comunque provate. A livello retinico sono i coni i fotorecettori sensibili ai colori. I

    bastoncelli lo sono pochissimo e solo per le radiazioni del blu. Esistono tre tipologie di coni attivabili dalle radiazioni del rosso del

    giallo-verde e del blu, chiamati L M S. Lattivazione specifica dei coni scatena un impulso nervoso di

    ,sensazione di colore.

    Tali segnali prodotti dai coni in modulazione di ampiezza L M Ssono detti di tristimolo.

    Sempre a livello retinico secondo modalit ancora non del tutto noteche coinvolgono le cellule orizzontali, bipolari e gangliari, vengonoricodificati in messaggi detti opponenti in modulazione di frequenzae trasmessi al cervello.

    Ne deriva la sensazione dei colori. Dalla combinazione degli stimoli dei tre fotorecettori e dalla loro

    elaborazione vengono combinate tutte le tonalit di colori intermedial blu, giallo verde e rosso .

    Curva della sensibilit cromaticaalle radiazioni di diversa lunghezza

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    alle radiazioni di diversa lunghezzadonda

    La sensibilit dei coni massima per leradiazioni giallo verdi

    Visione fotopica, mesopica e

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    p p

    scotopica Con questi termini, alcuni gi visti, si indicano

    rispettivamente condizioni di visione ad altamedia e bassa illuminazione.

    I coni retinici sono sensibili ai colori

    visibile 550/560 nm, in condizioni diilluminazione medio alta (fotopica). In condizioni di visione medio bassa e bassa

    (mesopica e scotopica) la sensibilit si spostasui bastoncelli sensibili alle radiazioni del blu.

    Effetto Purckinje

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    Effetto Purckinje

    Evangelista Purkinje (anatomista nato a Praganel 1787) studi la variazione della percezione

    cromatica al variare dellilluminazione intuendola dominanza dei coni per la radiazione giallo

    bastoncelli per la radiazione blu in visionemesopica avanzata e scotopia. Egli spieg attraverso i fenomeni citati perch un

    oggetto rosso appare nero di sera ed uno bludiventa pi brillante (grigio) di sera (effettopurkinje).

    La miopia crepuscolare e notturna

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    Tutti gli esseri umani, chi pi chi meno, diventano un pomiopi la sera e di notte. La fase di crepuscolo pu diventare insidiosa alla guida

    per questo fenomeno.

    Pare che questo fenomeno coinvolga, laberrazionecromatica dellocchio, leffetto Purckinje, la midriasi elaccomodazione.

    a sens croma ca con scarsa um naz one s

    sposta sulle radiazioni del blu (effetto Purkinje) checadono prima (avanti) alla retina e per questo locchiomanifesta una lieve miopia.

    Leffetto di ampiezza dellaberrazione cromatica viene a

    sua volta amplificato dalla midriasi indotta dalla scarsailluminazione. Laccomodazione di per se al buio riduce la precisione di

    risposta tendendo verso una condizione di dark focus.

    Chi miope e sottocorretto risente maggiormente diquesto fenomeno.

    I colori delliride

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    I colori dell iride

    Isaac Newton evidenzi 7 colori principali. Rosso.

    Arancione. Giallo. .

    Blu. Indaco. Violetto.

    dubbia per la percezione dellindaco. In talcaso i colori principali sarebbero sei.

    Le miscele di colori

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    Le miscele di colori

    Le discromatopsie

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    Le discromatopsie

    Esse sono anomalie della percezione dei colori. Il daltonismo lincapacit a percepire tutti o in

    parte i colori. I Tritanomali percepiscono male il blu

    .

    I Deutenanomali percepiscono male il giallo-verde. I Deuteranopi non percepiscono affatto il giallo-

    verde. I Protanomali percepiscono male il rosso. I Protanopi non percepiscono affatto il rosso.

    Test per la diagnosi delle

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    discromatopsie Le tavole di Ishihara sono le pi usate.

    The Dark side of the Moon

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    Pink Floyd 1973 Il prisma scompone la radiazione

    policromatica nelle sue componentimonocromatiche.

    Breve nota sugli stili percettivi, lanalisi

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    visiva, ed esperienza dellOptometrista. Siccome lattivit dellOptometrista non volta solo amisurare lottica dellocchio ma quella di consentireallindividuo che ha di fronte di vivere una vita visiva il pi

    gratificante rispetto alle sue necessit, la prescrizionedelle correzioni deve tenere presente ladeguatezza e lapotenzialit daccettazione.

    Capire le esigenze visive di chi ci sta di fronte

    fondamentale. Imparerete molte nozioni riguardanti test e strategie atte

    a interpretare meglio le possibilit prescrittive.

    Un ambulatorio attrezzatissimo di sicuro aiuto ma nonbasta se non imparate a leggere nel pensiero di chi viha scelto per risolvere i suoi problemi visivi funzionali.

    Difficolt dadattamento

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    Difficolt d adattamento

    Alcuni individui fanno gran fatica a sopportare oad adattarsi anche a piccoli disturbi visivi o aglieffetti collaterali anche lievi indottidallintroduzione di sistemi correttivi.

    Queste reazioni possono essere date dalla:rigidezza dellindividuo, lentit del disturbo edalla repentinit di un cambiamento percettivoindotto dalla nuova situazione refrattiva.

    Facilit dadattamento

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    Facilit d adattamento

    Altri individui presentano una grande

    flessibilit dadattamento riuscendo aconvivere con consistenti disturbi visivi ed

    drastiche.

    Locchio specchio dellanima

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    Spesso siamo come vediamo. Lessere una persona precisa spesso si traduce in una

    puntualit visiva dove ogni piccolo dettaglio o disturboviene percepito e pu essere amplificato generando

    grossi disagi. Lessere distratti si pu tradurre in incapacit a coglierecambiamenti visivi anche grossolani.

    ersone con s ur e a nocu ar possono

    manifestare atteggiamenti somatici e comportamentaliattinenti alla tipologia del disturbo stesso. Eso: chiuso, introspettivo, cifosi, varismo. Exo: aperto, estroverso, lordosi, valgismo.

    Questi modelli sono solo indicativi ma ricorrenti. Resta comunque il fatto che osservare ascoltare essereempatici prerogativa per essere dei buoni optometristi.

    Lapproccio comportamentale

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    app occ o co po ta e ta e

    A. M. Skeffington nel 1928 fond lOptometricExtension program fondando le basi

    delloptometria comportamentale e dellamoderna Optometria. Da li in poi una grossa parte dell approccio

    optometrico ha smesso di considerare locchio

    una macchina fotografica ma un sistemaneurologicamente integrato nellorganismo eintenderlo come tale.

    La visione non nasce con noi ma si apprendeattraverso lesperienza ed essa stessa necondiziona il buon sviluppo.

    LOptometrista un detectiveun paragone non del tutto felice ma efficace

  • 7/30/2019 ottica visuale 2012 parte lX [modalit compatibilit]

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    p g

    Non a caso si parla di indagine visiva. Si osserva lindagato, la postura, latteggiamento, si

    cerca di coglierne il carattere ecc. Poi si fa un interrogatorio, lanamnesi. .

    Si passa ad indagare sugli indizi, visus abituale,ametropie, equilibrio della binocularit, integrazioni edampiezze funzionali dei vari sistemi ecc. ecc.

    Il colpevole del problema a volte lo si scopre subito a

    volte si scava, si scava e non viene mai fuori.