OSSERVATORIO NORD EST Il Veneto e il referendum per l’autonomia · 2017-09-27 · oltre agli...
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OSSERVATORIO NORD EST Il Veneto e il referendum per l’autonomia
Il Gazzettino, 27.09.2017
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NOTA INFORMATIVA
L'Osservatorio sul Nord Est è curato da Demos & Pi per Il Gazzettino. Il sondaggio è
stato condotto nei giorni 4-7 settembre 2017 e le interviste sono state realizzate con
tecnica CATI e CAWI da Demetra. Il campione, di 1024 persone (rifiuti/sostituzioni:
5091), è statisticamente rappresentativo della popolazione con 15 anni e più
residente in Veneto, in Friuli-Venezia Giulia e nella Provincia di Trento, per area
geografica, sesso e fasce d'età (margine massimo di errore 3.06% con CAWI) ed è
stato ponderato in base alle variabili socio-demografiche. I dati fino al 2007 fanno
riferimento solamente al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia. I dati sono arrotondati
all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Natascia Porcellato, con la collaborazione di Ludovico Gardani, ha curato la parte
metodologica, organizzativa e l'analisi dei dati. Beatrice Bartoli ha svolto la
supervisione dell'indagine CATI-CAWI.
L'Osservatorio sul Nord Est è diretto da Ilvo Diamanti.
Documento completo su www.agcom.it
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REFERENDUM VENETO, LA PROTESTA CONTRO IL
CENTRALISMO ITALICO
di Paolo Gurisatti
Il risultato del referendum sull’autonomia del Veneto non è nemmeno oggetto di
sondaggio. Qualche incertezza potrà esserci sul fronte della partecipazione, ma
nessuno dubita che la maggioranza dei Veneti voterà Sì, se andrà a votare.
Non a caso il sondaggio Demos si sofferma, non tanto sulle intenzioni di voto, quanto
sul significato che gli elettori regionali attribuiscono al referendum, come strumento di
“protesta popolare” contro un centralismo italico, sempre meno convincente,
nonostante i molti tentativi di restauro e rilancio, promossi da Renzi, ma anche da una
parte della Lega.
C’è molto di politico nelle risposte dei cittadini intervistati. A sinistra e tra gli altri partiti
di opposizione prevale l’idea che il referendum sia finalizzato a rafforzare la leadership
della Lega e del governatore Zaia, per ragioni interne oltre che di politica nazionale.
Nei partiti della maggioranza (e tra i 5 Stelle) prevale invece la convinzione che il
referendum serva a rafforzare la Regione, come istituzione, nella trattativa con lo
Stato sui temi dell’autonomia.
Memori degli errori compiuti da Renzi, i dirigenti della Lega stemperano i toni, evitano
le personalizzazioni e fanno appello alla diffusa convinzione che il federalismo sia
ancora oggi una scelta utile, per rilanciare l’onda della protesta, contro il governo di
Roma e contro l’Europa.
L’aspettativa dei cittadini e degli imprenditori è che, attraverso l’autonomia, sia
possibile disporre di istituzioni meno distributive, meno burocratiche e più efficienti.
L’autonomia porta con sé risorse, che il Centro non riesce ad amministrare in modo
conveniente. Queste risorse vanno destinate a uno sviluppo delle infrastrutture, della
formazione e del sistema pubblico dei servizi, che rafforzi la proiezione internazionale
del polo manifatturiero e turistico veneto, in strisciante declino.
Il referendum viene dunque caricato di aspettative alte, dalla base elettorale, che
chiede al sistema regionale del Veneto un colpo di reni, una svolta, una riforma seria
dell’assetto politico e amministrativo. Sarebbe sbagliato deludere tali aspettative e
pensare che la base elettorale resti per sempre unita, mansueta e soddisfatta.
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Una parte importante di essa continua a sostenere la classe dirigente del Veneto di
questi anni. Ma c’è una componente, emergente, che chiede lumi sui contenuti
dell’autonomia futura. Con le risorse in arrivo da Roma si possono fare molte cose e
ridurre molti sprechi, ma qual è il progetto di Veneto, di Nordest, di Nord, che può
ridare alle imprese e ai giovani, alla ricerca di un lavoro, la certezza di vivere in un
territorio di avanguardia?
Pedemontana, MOSE, crisi delle banche, ridotta efficacia delle politiche per
l’innovazione, rilancio delle province e dei campanili sono fantasmi che la campagna
referendaria deve allontanare. Il rischio vero, del referendum voluto da Zaia, è iniziare
a deludere le aspettative del popolo veneto, già prima di arrivare alla sua conclusione
utile e auspicata da tutti (o quasi).
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REFERENDUM UTILE PER DUE VENETI SU TRE
di Natascia Porcellato
Nelle settimane che precedono la consultazione del 22 ottobre, in un clima reso teso
dalla recente decisione del Governo di impugnare la legge regionale che impone
l’esposizione della bandiera di San Marco fuori da ogni ufficio pubblico, l’Osservatorio
sul Nord Est si concentra proprio sul Veneto e sul tema della rappresentanza degli
interessi regionali. Secondo i dati rilevati da Demos per Il Gazzettino, non emerge un
orientamento ben definito. Poco più di un intervistato su cinque (21%), infatti, ritiene
necessari partiti in grado di difendere gli interessi regionali mentre il 20% invoca la
piena indipendenza del Veneto. Le soluzioni maggiormente preferite, però, sono due e
sono sostanzialmente appaiate: il 27%, infatti, ritiene che sia necessario eleggere
parlamentari migliori e una quota analoga auspica una maggiore autonomia.
E proprio sulla richiesta di maggiore autonomia si troveranno ad esprimersi gli elettori
veneti tra meno di un mese. Dato che, esclusa qualche piccola formazione contraria o
che invita all’astensione, comitati e forze politiche si sono apertamente schierati per il
sì, la vittoria appare quasi scontata. La sfida si sposta quindi sul versante della
partecipazione: la validità della consultazione, infatti, dipende dal superamento del
quorum.
Al di là del quesito in sé, a cosa serve davvero il referendum del 22 ottobre? Il 36%
dei veneti intervistati da Demos pensa che la consultazione serva per rafforzare il
Veneto nella futura trattativa con lo Stato, mentre il 30% lo considera soprattutto uno
strumento espressivo, attraverso cui i veneti possono dire una volta per tutte come la
pensano sull’autonomia. Una minoranza, poi, lo ritiene una manovra per accrescere il
consenso della Lega Nord (14%) o di Zaia (9%). Appare ampia (11%) l’area
dell’incertezza, segno della difficoltà dell’opinione pubblica ad esprimersi sulla
questione.
Come si caratterizzano dal punto di vista sociale le diverse visioni del referendum?
Coloro che lo vedono come strumentale al rafforzamento della posizione del Veneto
nella futura trattativa con lo Stato sono in misura maggiore persone tra i 25 e i 44 anni
(43-50%), mentre una funzione più espressiva viene indicata soprattutto da coloro che
hanno tra i 45 e i 64 anni (45-47%). Tra i più giovani, invece, tende a crescere l’idea
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che il referendum serva più ad accrescere il consenso verso Zaia o la Lega (34-37%),
mentre tra gli over-65 prevale l’incertezza (37%).
Se consideriamo il fattore socio-professionale, invece, emerge che sono soprattutto
liberi professionisti (52%) e casalinghe (41%), impiegati e disoccupati (entrambi 46%),
oltre agli studenti (40%) a ritenere il referendum un mezzo per rafforzare la posizione
della Regione. Un operaio su due, invece, lo giudica uno strumento di espressione di
volontà dei veneti, mentre è tra tecnici (31%) e imprenditori (48%) che cresce l’idea
che sia solo un modo per aumentare il consenso di Zaia o dalla Lega.
Infine, consideriamo la variabile politica. Tra gli elettori del M5s prevale l’idea che il
referendum sia una modalità di rafforzamento della posizione della Regione (53%) o
che sia uno strumento offerto ai veneti per dire la propria sull’autonomia (35%). I
sostenitori della Lega, invece, si dividono tra l’idea che la consultazione del 22 ottobre
sia una possibilità di espressione dei veneti (49%) e quella che costituisca uno
strumento da usare sul tavolo di trattativa con lo Stato (45%). Più critiche le posizioni
dell’elettorato del FI: tra di loro, infatti, la quota di chi giudica il 22 ottobre solo uno
spot per Zaia o la Lega sale complessivamente al 33%. La medesima idea raggiunge
il 38% tra i sostenitori del PD e il 50% tra chi guarda ai partiti minori.
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COME SOSTENERE GLI INTERESSI DEL VENETO Secondo Lei, cosa è più importante fare per sostene re gli interessi del Veneto? (Valori percentuali – VENETO)
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 20 17 (Base VENETO: 561 casi)
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A COSA SERVE DAVVERO IL REFERENDUM? Secondo lei, il referendum del 22 ottobre a cosa se rve veramente? (Valori percentuali – VENETO)
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 20 17 (Base VENETO: 561 casi)
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L’OPINIONE DELLE GENERAZIONI Secondo lei, il referendum del 22 ottobre a cosa se rve veramente? (Valori percentuali in base alla classe d’età – VEN ETO)
15-
24
anni
25-
34
anni
35-
44
anni
45-
54
anni
55-
64
anni
65
anni
e
più
TUTTI
Veneto
A rafforzare la Regione
Veneto nella trattativa con
lo Stato per l’autonomia
37 50 43 39 32 22 36
Ai veneti per dire una volta
per tutte come la pensano
sull’autonomia
25 14 32 47 45 19 30
Ad accrescere il consenso
della Lega Nord 25 22 18 6 5 10 14
Ad accrescere il consenso
di Zaia 9 15 5 4 13 12 9
Non sa, non risponde 5 1 3 5 5 37 11
Totale 100 100 100 100 100 100 100
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 20 17 (Base VENETO: 561 casi)
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IL FATTORE SOCIO-PROFESSIONALE Secondo lei, il referendum del 22 ottobre a cosa se rve veramente? (Valori percentuali in base alla categoria socio-pr ofessionale – VENETO)
Op
era
io
Te
cnic
o,
imp
ieg
ato
,
fun
zio
na
rio
Imp
ren
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ore
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ng
a
Dis
occ
up
ato
Pe
nsi
on
ato
TU
TT
I -
Ve
ne
to
A rafforzare la Regione
Veneto nella trattativa con
lo Stato per l’autonomia
36 46 31 52 40 41 46 21 36
Ai veneti per dire una volta
per tutte come la pensano
sull’autonomia
50 21 20 24 30 33 33 23 30
Ad accrescere il consenso
della Lega Nord 9 14 40 10 12 11 9 11 14
Ad accrescere il consenso
di Zaia 1 17 8 14 13 3 12 13 9
Non sa, non risponde 5 3 2 0 6 13 0 32 11
Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 20 17 (Base VENETO: 561 casi)
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LE VISIONI DELLA POLITICA Secondo lei, il referendum del 22 ottobre a cosa se rve veramente? (Valori percentuali in base all’orientamento di vot o – VENETO)
Pd
Fo
rza
Ita
lia
Leg
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ord
Mo
vim
en
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Ste
lle
Alt
ri p
art
iti
Ince
rti,
reti
cen
ti
TU
TT
I -
Ve
ne
to
A rafforzare la Regione Veneto nella
trattativa con lo Stato per
l’autonomia
30 37 45 53 25 33 36
Ai veneti per dire una volta per tutte
come la pensano sull’autonomia 21 23 49 35 26 26 30
Ad accrescere il consenso della Lega
Nord 25 15 2 4 35 12 14
Ad accrescere il consenso di Zaia 13 18 3 6 15 8 9
Non sa, non risponde 12 7 1 3 0 21 11
Totale 100 100 100 100 100 100 100
Fonte: Demos, Osservatorio sul Nord Est, Settembre 20 17 (Base VENETO: 561 casi)