Osservatorio Giovani - Maggio 2011

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...ecco finalmente il nostro editoria- le! Lo abbiamo sognato, lo abbiamo immaginato, lo abbiamo fortemente voluto, oggi è veramente diventato realtà: il giornale dei giovani Treca- stagnesi. Il suo nome è “Osservatorio Giovani”, scelto perchè possa essere il punto di vista sulla società in cui vi- viamo, osservato da una generazione che vuole e deve essere protagonista, anche attraverso la carta stampa- ta, mettendo nero su bianco i propri pensieri, le proprie idee, le proprie competenze, al servizio di un proces- so evolutivo che vede parte integrante di sé i giovani. Questo giornale, rap- presenterà un momento di confronto, su fatti, avvenimenti e cronache ine- renti tutto quello che riguarda cultu- ra, società, politica, spettacolo e sport, principalmente legati al nostro terri- torio. Sarà aperto a tutti quei giovani che vorranno intervenire attraverso i loro racconti e le loro impressioni, contribuendo ad un percorso di par- tecipazione attiva alla vita pubblica del nostro paese, rendendo tutti, at- traverso l’importante strumento della comunicazione, fautori di una cresci- ta collettiva condivisa. Questa nuova esperienza appena cominciata vuole dare “voce” a tutti quei giovani che spesso vivono nell’ombra, solo perche’ intendono il proprio pensiero poco importante per essere ascoltato, o an- cora peggio si ritengono poco interes- sati alla vita pubblica perche’ deviati da attivita’ solitarie e di immediata gratificazione, che di certo non aiu- tano a costruire una società migliore. Pertanto ci auguriamo noi fondatori, che “Osservatorio Giovani” possa su- scitare nel lettore quella sana curiosi- ta’, lontana da aride strumentalizza- zioni, inducendolo a saperne di più su questa giovane generazione, che tanto si interrogherà sul proprio fu- turo, ma cosciente di una sola verità, quella di essere e viverne il presente. Alfio D. Pittera E’ NATO... Osservatorio Giovani In attesa di registrazione al Tribunale di Catania. Sede: Via Luigi Sturzo n. 7 Trecastagni (CT) Direttore Responsabile: Paolo Di Caro Hanno collaborato: Alfio Pittera Alfina Moschetto Alfio Musumeci Adelia Torrisi Andrea Sebastiano Puglisi Agata Cannavò Giovanni Di Stefano Maria Letizia Pappalardo Fotografie, Progetto Grafico ed Impaginazione: Salvo Pappalardo www.salvopappalardo.com Stampa: Galatea Editrice via Piemonte, 84 Acireale (CT) [email protected] I collaboratori della redazione di Osservatorio Giovani.

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Prima Uscita del Periodico Osservatorio Giovani

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...ecco finalmente il nostro editoria-le! Lo abbiamo sognato, lo abbiamo immaginato, lo abbiamo fortemente voluto, oggi è veramente diventato realtà: il giornale dei giovani Treca-stagnesi. Il suo nome è “Osservatorio Giovani”, scelto perchè possa essere il punto di vista sulla società in cui vi-viamo, osservato da una generazione che vuole e deve essere protagonista, anche attraverso la carta stampa-ta, mettendo nero su bianco i propri pensieri, le proprie idee, le proprie competenze, al servizio di un proces-so evolutivo che vede parte integrante di sé i giovani. Questo giornale, rap-presenterà un momento di confronto, su fatti, avvenimenti e cronache ine-renti tutto quello che riguarda cultu-ra, società, politica, spettacolo e sport, principalmente legati al nostro terri-torio. Sarà aperto a tutti quei giovani che vorranno intervenire attraverso i loro racconti e le loro impressioni, contribuendo ad un percorso di par-tecipazione attiva alla vita pubblica

del nostro paese, rendendo tutti, at-traverso l’importante strumento della comunicazione, fautori di una cresci-ta collettiva condivisa. Questa nuova esperienza appena cominciata vuole dare “voce” a tutti quei giovani che spesso vivono nell’ombra, solo perche’ intendono il proprio pensiero poco importante per essere ascoltato, o an-cora peggio si ritengono poco interes-sati alla vita pubblica perche’ deviati da attivita’ solitarie e di immediata gratificazione, che di certo non aiu-tano a costruire una società migliore. Pertanto ci auguriamo noi fondatori, che “Osservatorio Giovani” possa su-scitare nel lettore quella sana curiosi-ta’, lontana da aride strumentalizza-zioni, inducendolo a saperne di più su questa giovane generazione, che tanto si interrogherà sul proprio fu-turo, ma cosciente di una sola verità, quella di essere e viverne il presente.

Alfio D. Pittera

E’ NATO...

OsservatorioGiovani

In attesa di registrazione al Tribunale di Catania.

Sede:Via Luigi Sturzo n. 7Trecastagni (CT)

Direttore Responsabile:Paolo Di Caro

Hanno collaborato:Alfio PitteraAlfina MoschettoAlfio MusumeciAdelia TorrisiAndrea Sebastiano PuglisiAgata CannavòGiovanni Di StefanoMaria Letizia Pappalardo

Fotografie, Progetto Grafico ed Impaginazione:

Salvo Pappalardowww.salvopappalardo.com

Stampa:Galatea Editricevia Piemonte, 84Acireale (CT)[email protected]

I collaboratori della redazione di Osservatorio Giovani.

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Inaugurando la nostra prima uscita, volevo sedermi un po’ accanto ad ognuno di voi per un momento di riflessione che vuole essere anche un invito a quan-ti vorranno esprimere il loro punto di vista e la loro opinione sulle nostre pagine. Ciò su cui intendo sof-fermarmi, è proprio il “riflettere”, fermarsi un attimo a cogliere ciò che spesso và oltre ciò che viene scritto, mirare oltre ciò che viene letto, guadare il fiume dei pensieri che scorre dietro le parole…senza lasciare che esse giacciano inermi sulle pagine, scrutate appena da sguardi distratti e annoiati o scivo-lino piatte senza venir attentamente comprese e me-ditate. Perché dietro le parole c’è molto di più che una combinazione di vocali e consonanti, e, nelle frasi, molto di più che semplici espressioni linguistiche, co-struite secondo regole grammaticali. Dietro le parole ci sono i concetti e il senso che essi hanno o vogliono dare, ma più che altro la libera interpretazione che ad essi si vuole associare, così come liberamente sono stati ideati.Noi desideriamo dare spazio a quanto di più libero le nostre menti concepiranno, senza condizioni, sen-za vessilli né colori che ci rappresentino, ma solo le nostre idee che si libreranno in alto per volare libere come farfalle, parafrasando la canzone di R. Vecchio-

ni, vincitrice dell’ultima edizione del Festival di San-remo:“Perché le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali, perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali”Perché il pensiero non lo puoi fermare…và di qua e al di là del muro delle incomprensioni e in quanto tale non teme giudizi, ipocrisie né critiche…vive della li-bertà stessa da cui è stato creato e che si è scelta di esprimere…esso và con ali di farfalla, sorvola ogni posizione, ogni contraddizione e senza limiti, né fron-tiere di sorta si posa sui fiori profumati di tutti i colori e di tutte le interpretazioni liberamente concepite e liberamente espresse.Così non facciamo restare le parole spiaccicate sulle pagine come insetti,ma lasciamo che esse ci scuotano, che ci diano un sen-so, un significato di quanto ci viene liberamente detto ed infine lasciamo che il pensiero in esse espresso si libri nell’aria, tocchi pure i nostri animi, ma che il suo volo vada ben oltre ciò che le nostre convinzioni e po-sizioni vogliono fermare e limitare.

Maria Letizia Pappalardo

LE idEE sONO cOmE fArfALLE…

siAmO iTALiANi dA 150 ANNii fATTi, LE VicENdE cHE HANNO

riVOLUZiONATO L’iTALiA

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Il 17 Febbraio scorso il Consiglio dei ministri, ha approvato una giornata di fe-sta nazionale per giovedì 17 marzo, in cui ricorre il 150° anniversario dell’unità d’Italia. Il 17 marzo 1861, il re Vittorio Emanuele II firmò il decreto che sanciva la nascita del Regno d’Italia. I protagonisti dell’unificazione italiana furono uo-mini di grande valore: Mazzini, Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II a cui si unirono i patrioti, che da Milano a Palermo riuscirono ad unirsi con un unico intento: ”fare l’Italia”. Ma come è cambiata l’Italia in questi 150 anni? Gli ultimi 150 anni del nostro paese non sono stati tutti belli, e ce lo ricordano, i reperti storici, le testimonianze e non solo, relative ai due grandi conflitti bellici, agli anni di piombo ecc. La prima guerra mondiale fu’ devastante per l’Italia, più di 5 milioni i soldati mobilitati, una guerra che durerà ben 3 anni, con uno stato per nulla preparato a sostenere una prova tanto dura, disastrosa e debilitante.Di ben altra portata e di ben più pesante impatto fù il decorso della seconda guerra mondiale, che accrescendo la capacità di fuoco dei mezzi tecnici (ar-tiglieria , carri armati, sommergibili, esplosivi) aumentò di conseguenza la capacità offensiva dei vari eserciti. La popolazione civile, finì nuovamente nel conflitto e le giornate degli italiani furono scandite dagli allarmi anti-aereo e dalle corse precipitose in rifugi. Un massacro di vite umane, più di trecentomila morti. Gli italiani speravano solo che tutto ciò sarebbe finito e che si sarebbe ritornati a vivere.

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Finita la guerra l’Italia si trova a voltare pagina, gli italiani fu-rono chiamati alle urne il 2 Giugno 1946 sia per decidere le forme istituzionali dello Stato sia per eleggere l’assemblea co-stituente; solo il 19 Giugno la Corte di Cassazione proclamò i risultati definitivi: 12.717.923 voti a favore della Repubblica contro i 10.719.284 per la monarchia. Era la fine della monar-chia, la fine del governo dei Savoia, difatti il re Umberto II in tale occasione, lasciò il paese e fu esiliato. L’Italia inizia a ri-prendere vita e presto si accinge a festeggiare i primi 100 anni dell’unità d’Italia nel 1961, era il boom, era il risorgimento dell’Italia dopo la guerra, dopo la dittatura, dopo la distruzio-ne. Sulle macerie l’Italia era insorta, riunendosi dopo la guerra civile, fu’ il tempo della Vespa e della Seicento, il tempo della RAI, prima in bianco e nero poi a colori, il secolo dell’unità, fu’il momento dell’unione. Ma l’Italia non poteva immagina-re, che al boom sarebbe seguita la crisi, che alle camicie rosse garibaldine, sarebbe seguita la lotta armata delle brigate ros-

se: questi sono gli anni di piombo, gli anni 70. La prima vit-tima delle brigate rosse fu “Aldo Moro”, era il 16 marzo 1978 quando fu’ rapito e dopo 55 giorni venne rinvenuto il corpo. E’ necessario ricordare anche altri grandi uomini, che hanno lottato con la vita e la morte per l’affermazione dei propri ide-ali, al fine di eliminare la criminalità organizzata se si pensa alla mafia, uomini e anche magistrati come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che hanno fatto la storia e quindi anche l’Italia. La storia è la vita di tutti i giorni dell’uomo comune, del grande come del piccolo, del famoso e dell’ignoto, è l’insieme della vita delle persone, è l’insieme dei fatti storici che sono entrati dentro ogni uomo, anche noi oggi saremo storia per chi sarà in vita tra secoli. Festeggiare il 150° anniversario dell’u-nità d’Italia non significa solo festa commerciale, turistica o simbolica. Addirittura in termini economici, c’è chi si è sca-gliato contro il giovedì di festa, basti pensare ad Emma Mar-cegaglia di Confindustria, che ha ritenuto che non vi era nulla

da festeggiare, parlando di: “perdita elevata in termini di minore produ-zione e maggiori costi per le imprese in un momento di crisi”. Per fortuna c’è chi guarda ad altri orizzonti, ribal-tando la teoria politica: “ Bisognereb-be guardare la vena culturale” spiega Nicola Fabbri, docente di economia politica e del turismo. Alla Bocconi di Milano: “ I festeggiamenti in onore del 150° anniversario dell’unità d’Italia, sono stati l’occasione per riscoprire la cultura del nostro paese e per riva-lorizzare i monumenti dell’800 e del 700”; queste le sue parole. Festeggiare il 150 anniversario dell’unità d’Italia significa conoscere i fatti storici, fatto per fatto, riflettere, meditare e capire cos’è la storia e com’è stata l’Italia e gli italiani prima che siamo nati, e quali fatti storici ci abbiano preceduto. Una cosa è certa: quello che ci accomuna come nazione è la cultura, il patri-monio storico di cui siamo eredi, un orgoglio da riscoprire quello dell’I-talia unita, perché “unione” significa combattere per lo stesso fine e per gli stessi ideali. Come diceva un antico motto: “ tutti per uno, uno per tut-ti”.

Agata Cannavò

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LA bANdA mUsicALE: cULTUrA, TrAdiZiONE E

AggrEgAZiONE giOVANiLE

Il Corpo Musicale “Città di Trecastagni” si è costituto, nel lontano 1920, per volere dell’Arciprete Domenico Torrisi, la cui idea fu quella di far rivivere l’antica e ri-nomata banda, di cui si ha traccia negli ultimi decenni dell’800. Tanti e di importante livello, i maestri che si sono succeduti alla direzione del corpo musicale, da Alfio Bellarmino ad Anselmo Bertolli, per il periodo che va dal 1920 a dopo la guerra; i maestri Talamini, Pa-squale Volzone, Giuseppe Marletta, Ruggiani, Scude-ri, Edmondo Volzone; dal 1989, il nostro concittadino Maestro Giuseppe Sgarlato, diplomato in Corno, già componente del corpo musicale.

Dal 1991, è costituita in Associazione Artistico Cul-turale, e tutt’oggi è composta da 40 elementi circa, la maggior parte tutti giovani residenti nel territorio, a conferma che la banda è momento di forte aggrega-zione giovanile per il nostro territorio.In questi lunghi anni non è mai venuto meno l’impe-gno dei cittadini trecastagnesi e delle amministrazioni comunali che si sono succedute, per continuare que-sta tradizione bandistica: quest’anno in occasione del 150° dell’unità d’Italia, l’Amministrazione Comunale durante una seduta straordinaria di Consiglio Comu-nale ha conferito al corpo bandistico il riconoscimen-to di Gruppo di Interesse Comunale insieme alla Co-rale Don Salvatore Romeo e all’Associazione Carretti siciliani.Di notevole importanza, la partecipazione del comu-ne di Trecastagni, insieme ai comuni di Viagrande e Nicolosi e dei rispettivi corpi musicali, al progetto de-nominato “I giovani … l’altra voce della musica”, progetto vol-to alla costituzione di una banda/orchestra giovanile, che possa arricchire ulteriormente il bagaglio cultura-le dei nostri giovani, facendoli avvicinare alla musica, ed allo stesso tempo, rivitalizzare il vivaio bandistico volto al ricambio generazionale nel corso degli anni.

Alfio Musumeci

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Il 2011 è l’Anno Europeo del Volontariato, nato dal desiderio di sostenere gli sforzi della Comunità, delle Autorità locali e regionali di creare condizioni favore-voli al Volontariato stesso. Il Volontariato nasce come attività libera e gratuita, ed opera a livello sociale, am-bientale o in qualsiasi altro ambito. Molte associazioni nascono per volontà di gruppi di persone che perse-guono i medesimi interessi, altre sono legate a centri religiosi; la gratuità non è un dare gratis è un modo di vivere la vita, un’esperienza di amicizia e di fraternità . In Italia la legge n.266/91 regola il Volontariato or-ganizzato, prevede gratuità assoluta nelle prestazioni dei volontari e il divieto di retribuzione per i soci. Con lo scopo di sostenere le attività di volontariato è nato il CSVE ( Centro Servizio Volontariato Etneo), art. 15 della legge 266/91 legge quadro sul volontariato che prevede la costituzione dei centri di servizio per il vo-lontariato, grazie alle fondazioni bancarie che devo-no devolvere su base regionale almeno 1/15 dei loro proventi. Esistono 77 centri di servizio distribuiti in tutte le regioni d’Italia, scopo di questi centri è: por-re iniziative per accrescere la cultura della solidarie-tà; offrire consulenze e assistenza qualificata nonché strumenti per la progettazione, l’avvio e la realizza-

zione di specifiche attività; iniziative di formazione e qualificazione; offrire informazioni, notizie, docu-mentazioni e dati. Molte sono le Associazioni di Vo-lontariato che operano nel territorio di Trecastagni, infatti è stato costituito anche un comitato sponta-neo il CVT (Coordinamento Volontari Trecastagni) per creare un lavoro di rete tra i diversi gruppi; ciò ha portato alla nascita della “Giornata del Volonta-riato” giunta quest’anno alla terza edizione, che vede la presenza delle associazioni in piazza Marconi, ogni gruppo con un proprio stand; tema dello scorso anno è stato: “Valorizziamo Volontariamente il nostro ter-ritorio” . Scopo della manifestazione è valorizzare l’attività che ogni associazione svolge e rendersi visi-bile sul territorio per diffondere la cultura del volon-tariato. Le associazioni presenti sul territorio: CNS, Agesci, Associazione Nazionale Carabinieri, Caritas Parrocchia S.Nicola, Associazione Genitori Treca-stagni, Leo, Misericordia, Protezione Civile, Serghe-tion, Vides Shalom, Unitalsi, LIONS, Associazione Carretti Siciliani ogni anno sono presenti alla ma-nifestazione, fortemente sostenuta dall’Assessore al Volontariato e da tutta l’Amministrazione Comunale.

Alfina Moschetto

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VOLONTAri si NAscE... ...E si diVENTA!

2001-2011:ANNO EUrOpEO dEL VOLONTAriATO

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Negli ultimi dati forniti da ACI e ISTAT nel 2009, gli incidenti stradali rilevati in Italia sono stati 215.405, causando il decesso di 4.237 perso-ne, mentre altre 307.258 hanno subito lesioni di diversa gravità, in sostanza ogni giorno, duran-te il 2009, sono avvenuti in media 590 incidenti stradali, però rispetto al 2008, si riscontra una diminuzione del numero degli incidenti (-1,6%) e dei feriti (-1,1%), e un calo più consistente del numero dei morti (10,3%). Come indica la ta-bella sottostante, il maggior numero di incidenti stradali, si verifica nelle strade urbane quindi an-che la nostra cittadina, Trecastagni, è molto sog-getta ai sinistri stradali. Infatti negli ultimi anni, hanno perso la vita tanti giovani nella nostra co-munità specialmente centauri, sia a causa della loro im-prudenza, ma anche a causa dello stato di degrado delle nostre strade, anche se il comune di Trecastagni, negli ultimi anni si è caricato la spesa, con un mutuo, per far sistemare tutte le strade di competenza comunale. Però, ancora rimangono degli incroci pericolosissimi nella nostra città, come l’incrocio vicino il cimitero comunale, dove si è provveduto alla realizzazione di una rotonda, grazie alla Amministrazione Provinciale e Regionale che hanno fatto in modo che essa fosse pronta prima della Festa di S. Alfio. Altro incrocio pericoloso è quello di via Indirizzo con via Papa Giovanni, non regolato né da se-maforo né da rotonda, oppure l’incrocio tra la Salita dei Saponari e la stessa via Papa Giovanni, per cui spero che il comune si mobiliti, in modo da facilitare la viabilità del nostro paese creando delle rotonde dove è possibile.Ovviamente gli incidenti stradali, portano le assicu-razioni a risarcire il danno dovuto ai propri assicurati. Questo avviene dopo la stesura del D.lg. 07.09.2005 n. 209 intitolato “Nuovo Codice della Assicurazioni Priva-te” ed introdotto definitivamente col D.P.R. 18.07.06 n. 254, ai sensi del quale, in caso di sinistro tra due vei-

coli, dal quale siano derivati danni ai veicoli coinvolti o ai loro conducenti, i danneggiati devono rivolgere la richiesta di risarcimento all’impresa di assicurazione che ha stipulato il contratto relativo al veicolo utilizzato. Questa procedura chiamata “Indennizzo Diretto”, è nata per snellire le pratiche per il risarcimento dei danni e le controversie per la responsabilità tra le parti, ma pur-troppo è risultata un fallimento, perché le compagnie assicurative, spesso liquidano i propri assicurati, anche se in torto, non verificando effettivamente la dinamica dell’incidente, e così da un incidente banale, risolvibile in poco tempo, si va’ incontro a cause civili che dura-no anni e che portano a spese di avvocati, consulenti, arbitri ecc. Ecco il perché dell’aumento delle polizze as-sicurative! Il sistema del risarcimento è completamente sbagliato e fallimentare e i “falsi” incidenti in aumento nel sud Italia, non contribuiscono positivamente al co-sto delle polizze. Per un corretto risarcimento dei danni, consiglio pertanto l’ assistenza di un perito di parte; egli è sempre pagato a fine pratica dalla compagnia assicu-ratrice e non dal cliente, il quale curerà tutto l’iter della pratica e assicura al cliente il giusto compenso che gli spetta dalla propria assicurazione.

Andrea Sebastiano Puglisi

gli incidenti stradali e il continuoaumento delle polizze assicurative:

perché? iL sisTEmA NON Và!

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Sono passati 25 anni da quando Padre Alfio Torrisi insieme all’indimenticabile Maestro e amico Franco Greco, inizia-rono insieme ad alcuni giovani trecastagnesi, accomunati dall’amore per la musica polifonica, l’avventura chiamata Schola Cantorum “Don Salvatore Romeo”. Essa è intitola-ta a colui che fu per più di cinquanta anni, rettore del San-tuario dei SS.MM Alfio, Filadelfo e Cirino, oltre che com-positore di musica sacra e organista e creata con lo scopo di rendere maggiore solennità alle celebrazioni liturgiche dello stesso Santuario. Costituita in seguito come Associa-zione Artistico Musicale la Schola Cantorum ha raggiunto nel corso degli anni, grazie all’impegno e alla passione di tutti i coristi che si sono succeduti importanti traguardi: nel 1999 il Maestro Greco da’ vita a quello che ancora oggi, dopo 13 anni rappresenta un ‘importante appuntamento nel panorama polifonico siciliano e nazionale: Il Festival Corale Internazionale “Don Salvatore Romeo” Città di Trecastagni - Memorial Franco Greco (dal 2001). Carat-teristica fondamentale e vincente di questa manifestazione è ed è stata fin dall’inizio, la comunione e la fratellanza ar-tistica fra le varie realtà corali siciliane, italiane ed estere, senza peraltro, rinunciare all’immancabile professiona-lità e competenza delle compagini che si sono succedute e continuano ad alternarsi sul variegato palcoscenico del Festival Corale. La co-ralità vista come mezzo aggregante e non come divisione fra i gruppi partecipanti, ma so-prattutto la coralità che assurge ad importante motore culturale per la Città di Trecastagni in primis, ma anche per tutta la nostra regione. Questo evento rappre-senta un sorprendente volano turistico che vede convogliare annualmen-te, nelle giornate della manifestazione, coristi e melomani da tutta la Si-cilia, dall’Italia e da tutto il mondo. Difatti in que-ste dodici edizioni, han-no partecipato all’evento musicale gruppi corali provenienti da paesi come Unghe-ria, U.S.A, Germania, Isola di Malta, Francia, Giappone, Repubblica Ceca, Portogallo e Grecia. Un plauso va fatto a tutte le amministrazioni comunali che durante gli anni hanno sempre creduto nelle capacità organizzative del-la corale supportandone sempre tutte le iniziative. Dopo la scomparsa del M° Franco Greco avvenuta nell’Agosto

del 2001, la corale è stata diretta con professionalità fino al 2008 dal Maestro Giovanni Domenico Dinaccio, mentre dal 2009 è passata sotto la guida del Maestro Sebastiano Russo.Durante questi 25 anni, la Schola Cantorum ha realizzato numerose tournèes nazionali ed internazionali, ricevendo ovunque lusinghieri e positivi apprezzamenti: dal 7 al 14 Ottobre 2010, accompagnati dal Sindaco Dott. Giuseppe Messina e da sua moglie abbiamo Partecipato al “1° Festi-val Corale Città di Pineda de Mar” (Spagna) rappresentan-do la Sicilia in terra spagnola con grande soddisfazione e orgoglio di tutti i coristi. Per fare crescere le attività della corale e dei gruppi parrocchiali, il Santuario ha realizza-to l’Auditorium “Don Salvatore Romeo”, un vero fiore all’occhiello inaugurato il 22 Dicembre 2010 alla presenza di tutte le autorità civili e militari e benedetto dall’Arci-vescovo Metropolita di Catania Mons. Salvatore Gristina. Nello stesso auditorium, il 18 Gennaio scorso, l’Ammini-strazione Comunale, durante una seduta straordinaria di Consiglio Comunale ha conferito in occasione dell’anni-versario dei 150 anni dell’unità d’ Italia il riconoscimento come “Gruppo di Interesse Comunale” insieme al Corpo Bandistico “Città di Trecastagni” e all’Associazione Car-retti siciliani. In occasione del 25° Anniversario di attività,

la Schola Cantorum si appresta ad organizzare numerose manifestazioni, tra queste il Raduno Regionale delle Corali Siciliane che quest’anno si svolgerà dal 24 al 26 luglio nel-la nostra cittadina, cosicchè molte corali porteranno dalle nostre parti una ventata di serenità e quell’atmosfera unica che il canto polifonico sa dare.

Adelia Torrisi

25 ANNi iN..cANTO

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IL 10 MAGGIOÈ festa,la “pace” per le strade è un miraggio,ma tutto è ammesso, è il 10 maggio.Sveglia,la banda bussa alle porte delle case,la fede porta dentroil profumo fresco delle rose.È il 10 maggio,sfilano i carrettie la piazza si riempie come non aspetti.Il sole picchia,la pelle si fa bruna,escono i Santi e l’orologio batte l’una.In mezzo ai fuochi e lo stuporeuna preghiera verso il cieloper dare un senso al cuore. È festa,sull’asfalto caldo i segni della cera,il respiro trattenuto nella follatra le bancarelle messe in fila.È il 10 maggio,la nostra speranza,e mentre il fercolo sta per ritornare in Chiesa,per il nuovo anno e nuova festa comincia l’attesa.

Giovanni Di Stefano3 maggio 2002

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UN OmAggiO Ai NOsTri ss. mm. ALfiO fiLAdELfO E ciriNO