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OSSERVATORIO POLITICO ELETTORALE SPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 20 Giugno 2016

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OSSERVATORIOPOLITICO ELETTORALESPECIALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

20 Giugno 2016

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OSSERVATORIO ELETTORALE20 GIUGNO 2016

L’ITALIA AL VOTOIl 5 giugno tredici milioni di italiani sono stati chiamati alle urne per il rinnovo delle ammini-strazioni di 1342 comuni, tra i quali venticinque capoluoghi di provincia (7 i capolughi di regione: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste e Cagliari).

La consultazione è proseguita domenica 19 giugno con il voto di ballottaggio cui sono stati chiamati gli elettori della totalità dei capoluoghi provinciali, con l’eccezione di Rimini, Salerno e Cagliari, già assegnati al primo turno alle coalizio-ni di centrosinistra, nonché del comune di Cosenza, assegnato alla coalizione di centrode-stra, e del piccolo capoluogo sardo di Villacidro, vinto da una lista civica.

A spogli ultimati, i risultati del secondo turno sanciscono che centrosinistra e centrodestra si sono affermati rispettivamente in altri 5 e 8

• Il secondo turno delle elezioni amministrative restituisce al PD meno della metà dei capoluoghi precedentemente ammini-strati, che passano da 19 a 8. Vittoria dei 5 Stelle che si affermano nei 3 capoluoghi in cui erano in gara. Inoltre, le vittorie di Roma e Torino avranno inevitabili risvolti politici. Il centrodestra, seppur sconfitto a Milano e Bologna, raddoppia il numero dei capoluoghi amministrati.• Movimento 5 Stelle: le vittorie di Roma e Torino, mostrano la sua natura di “partito pigliatutto”, capace di raccogliere prefe-renze trasversali. Nonostante negli ultimi tre anni abbia perso in termini assoluti più voti rispetto al PD, rappresenta l’unica forza in grado di insidiare il Partito del Premier con le regole dell’Italicum.• Centrodestra: il “metodo Milano”, seppur sconfitto nelle urne si dimostra l’unica via percorribile per tornare ad essere competitivo sul piano nazionale. Restano da definire i rapporti di forza interni. La Lega è il partito che in termini assoluti è cresciuto di più negli ultimi tre anni, ma ancora non capace di guidare tutto il centro destra unito.

EXECUTIVE SUMMARY

L’ESITO DEL VOTO NEI CAPOLUOGHI

capoluoghi. Il Movimento Cinque Stelle ottiene una vittoria schiacciante a Roma, rispettando i favori del pronostico, e riesce anche ad imporsi a Torino e Carbonia. Se si considerano tutti i comuni al voto al secondo turno, il movimento 5 stelle si impone in 19 dei 20 comuni in cui era rimasto in gara.

Si consuma una sconfitta storica per il PD: Piero Fassino, ex segretario dei DS e Sindaco larga-mente apprezzato per le sue capacità ammini-strative, viene travolto da un’ondata che, più che sfiduciare il suo operato, vuole inviare un segnale politico a Matteo Renzi. A Napoli, diversamente, si conferma per un secondo mandato la lista civica del primo cittadino uscente De Magistris. A Bologna il PD tiene a fatica, mentre a Trieste, ultimo capoluogo di Regione al voto, viene sconfitto dal candidato di centro destra.

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25COMUNICAPOLUOGO1.342 COMUNI 13MLN

ELETTORI

3COMUNI ALCENTRO SINISTRA 1COMUNE AL

CENTRO DESTRA 1COMUNE ALLALISTA CIVICA1° turno

5COMUNI ALCENTRO SINISTRA 8COMUNI AL

CENTRO DESTRA 3COMUNI ALMOVIMENTO 5 STELLE 4COMUNI ALLE

LISTE CIVICHE2° turno

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COME CAMBIA LA GEOGRAFIA POLITICA LOCALE

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CENTRO SINISTRA

CENTRO DESTRA

M5S

LISTA CIVICA

Nota metodologica: la barra più alta rappresenta il partito/coalizione vincente.

Roma

Olbia

Carbonia

Villacidro

Latina

Cagliari

Napoli

Caserta

Isernia

Grosseto

Savona

Milano

Varese

Torino

Novara

Rimini

Pordenone

Trieste

RavennaBologna

Benevento

BrindisiSalerno

CosenzaCrotone

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GLI ESITI DEL BALLOTTAGGIO NELLE CITTÀ PRINCIPALI

COME CAMBIA IL GOVERNO DEL TERRITORIO

Con riferimento alle maggiori città italiane, la tornata elettorale amministrativa si è contraddistinta per segnali contrastanti, provenienti dalle città più grandi: da un lato, dalle urne di Milano, Bologna e Napoli, dove centrosinistra ed esponenti della società civile si riconfermano alla guida delle ammi-nistrazioni comunali, arrivano segnali di continuità; dall’altro, il voto di Roma e di Torino testimonia una chiara tendenza

improntata alla rottura con il governo di centro-sinistra.Allargando però le considerazioni alla com-plessità dei venticinque capoluoghi coinvolti nella consultazione, la bilancia elettorale vede le coalizioni di centrosinistra retroce-dere in favore del polo di centrodestra e una importante affermazione del Movimento Cinque Stelle, prima assente dal campione considerato.

Tutte le principali città italiane chiamate al voto, compresi i “feudi” tradizionalmente vicini al PD come Torino e Bologna, non hanno decretato un vincitore al primo turno.

Le sfide più attese al ballottaggio, quelle di Roma e Milano, dove i candidati sono espressione della leadership renziana.

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Liste civiche

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Amministrazioni uscenti Esito delle elezioni amministrative

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ROMA

ROBERTO GIACHETTI (PD)

VIRGINIA RAGGI (M5S)

MILANOGIUSEPPE SALA (PD)

STEFANO PARISI (CD)

TORINO

PIERO FASSINO (PD)

CHIARA APPENDINO (M5S)

NAPOLILUIGI DE MAGISTRIS (LISTA CIVICA)

GIANNI LETTIERI (CD)

BOLOGNA

VIRGINIO MEROLA (PD)

LUCIA BORGONZONI (FI-FdI-LN)

67.15%

32.85%

51.70%

48.30%

54.56%

45.44%

66.85%

33.15%

54.64%

45.36%

• Plebiscito a cinque stelle: Raggi doppia Giachetti, ottenendo una vittoria storica, che per la prima volta porta una donna sul Campidoglio, e che consegna la Capitale in mano ai grillini.• Il candidato democratico cresce di soli 5.000 voti rispetto al primo turno: molto deboli i risultati delle ultime due settimane di campagna elettorale. • I voti delle destre convergono sul M5S: anche in assenza di chiare indicazio-ni di voto, Raggi raccoglie 300mila preferenze in più rispetto al primo turno.

• Con la vittoria di Milano il PD renziano tiene dove si era più esposto e supera, seppur di soli 20.000 voti, il centrodestra unito. • Con l’affluenza in calo di circa tre punti, decisivo l’apporto della sinistra che al primo turno aveva votato Rizzo e quello della lista radicale. • A Stefano Parisi è mancato l’apporto dei voti grillini. Resta comunque il risultato positivo del centrodestra, e di Forza Italia in particolare.

• Appendino ribalta il risultato del primo turno e, sostenuta dai voti degli elettori di centro-destra, strappa Torino alla sinistra. • Tra le grandi città Torino unica amministrazione uscente sconfitta. Piero Fassino non riesce ad andare oltre il risultato del primo turno non riuscendo ad ampliare il suo bacino elettorale. • Per Fassino la sconfitta è da imputare all’accordo tra i due poli avversari più che alla sua eredità amministrativa.

• Con l’affluenza in netto calo, il vantaggio di De Magistris si è ulteriormente rafforzato rispetto al primo turno, anche se non sembra aver drenato il voto del M5S. • Alla seconda sconfitta consecutiva, Lettieri non riesce a riconfermare il risultato del primo turno, perdendo oltre 4.000 voti. • Unico sindaco “arancione” del 2011 riconfermato, potrebbe ambire alla scena nazionale come alternativa ai 5 Stelle.

• A Bologna si conferma Merola, che rilancia l’idea di una vasta coalizione di centrosinistra a livello nazionale, chiedendo ora a Renzi di “occuparsi del partito”.• La vittoria di misura su una candidata leghista mostra chiaramente i contorni di un risultato, per il PD, tra i più opachi nella storia di una città tradizionalmente di sinistra.

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ROMA

453.806 voti

770.564 voti

VIRGINIA RAGGI - M5S

BallottaggioPrimo turno

1.327.445 voti

1.185.280 voti

TOTALE VOTANTIBallottaggioPrimo turno

320.170 voti

521.487 voti

ROBERTO GIACHETTI - PDBallottaggioPrimo turno

265.736 votiGIORGIA MELONI - Fdi-LN

141.250 votiALFIO MARCHINI - Civica-FI

57.667 votiSTEFANO FASSINA - SX

49.982 votiALTRI

VARIAZIONI:VOTANTI: -10.70%RAGGI: 69.80%GIACHETTI: 17.72%

Gli sfidanti del primo turno

IL COMPORTAMENTO DEGLI ELETTORI AL BIVIOUn’analisi del voto confinata alle percentuali può tuttavia risultare parziale. Occorre infat-ti guardare al numero totale di voti raccolti dagli schieramenti al primo e al secondo

turno per verificare se – e quanto – essi sono stati capaci di allargare il perimetro del proprio bacino elettorale. In particolare:

TORINO

160.023 voti

168.880 votiBallottaggioPrimo turno

PIERO FASSINO - PD

118.273 voti

202.764 votiBallottaggioPrimo turno

CHIARA APPENDINO - M5S

32.103 votiALBERTO MORANO - LN 20.349 votiOSVALDO NAPOLI - FI

19.334 votiROBERTO ROSSO - AP 14.166 votiGIORGIO AIRAUDO - Civica

18.255 votiALTRI

378.586 voti

397.811 votiBallottaggioPrimo turno

TOTALE VOTANTI

Gli sfidanti del primo turno

VARIAZIONI:VOTANTI: -4.80%FASSINO: 5.53%APPENDINO: 71.43%

LA SFIDA PD - M5S

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MILANO

BEPPE SALA - PD

224.156 voti

264.481 votiBallottaggioPrimo turno

STEFANO PARISI - CD

219.218 voti

247.052 votiBallottaggioPrimo turno

54.099 votiGIANLUCA CORRADO - M5S 19.143 votiBASILIO RIZZO - Civica

20.968 votiALTRI

TOTALE VOTANTI

550.194 voti

521.487 votiBallottaggioPrimo turno

Gli sfidanti del primo turno

VARIAZIONI:VOTANTI: -5.21%SALA: 17.98%PARISI: 12.69%

VARIAZIONI:VOTANTI: -10.87%MEROLA: 22%BORGONZONI: 79.5%

BOLOGNA

224.156 voti

83.907 voti

VIRGINIO MEROLA - PDBallottaggioPrimo turno

219.218 voti

69.660 voti

LUCIA BORGONZONI - FI-FdI-LN

BallottaggioPrimo turno

28.889 votiMASSIMO BUGANI - M5S 18.188 votiMANES BERNARDINI - Civica

19.531 votiALTRI

179.325 voti

159.818 voti

TOTALE VOTANTIBallottaggioPrimo turno

Gli sfidanti del primo turno

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LA SFIDA PD - CENTRO DESTRA

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L’ANALISI DEL VOTOOgni elezione ha le sue caratteristiche peculia-ri; l’analisi in termini assoluti dei trend registrati dai principali partiti dall’inizio della Legislatura (febbraio 2013) ad oggi permette di verificarne lo stato di salute, anche alla luce della dinamica dell’affluenza.Considerando come benchmark i 25 Comuni capoluogo in cui si è votato in occasione delle ultimi Comunali, il grafico e la tabella di seguito

mostrano i voti “reali” ottenuti dalle forze politi-che presenti in Parlamento. Per le elezioni comunali sono state considerate le preferenze espresse al primo turno, il più appropriato per valutare la performance dei partiti. Il ballottag-gio, dove la scelta è limitata a due candidati, non fornisce indicazioni sul trend dei singoli partiti.

Le elezioni comunali, così come le regionali, in passato hanno dimostrato di non essere atten-dibili in termini di indicazioni politiche nazionali. Tuttavia, è innegabile che le sconfitte di Roma e Torino e la risicata vittoria milanese, siano un chiaro segnale per il PD: nei grandi centri, il Partito del Premier non riesce a far presa come dovrebbe, mentre le forze “anti-Renzi” riescono a coalizzarsi in schieramenti nuovi, talvolta improvvisati, ma potenzialmente pericolosi. Sia a Torino che a Roma, infatti, Roberto Giachetti e Piero Fassino ottengono lo stesso numero di preferenze ricevute al primo turno, ma non riescono né ad intercettare elettori di altri schie-ramenti, né a riportare ai seggi gli astenuti del primo turno. A Torino la scelta anti-renziana dell’elettorato è evidente: con un’affluenza pressoché immutata fra il primo e il secondo turno, Chiara Appendino colma il distacco di 11 punti, e sopravanza Fassino di altri 9.

La sfida PD – M5SIl Movimento Cinque Stelle esce vincente in entrambi i confronti apicali con il Partito Demo-cratico. In termini sia percentuali sia assoluti, i candidati democratici raccolgono poco più del risultato ottenuto al primo turno.A Roma, Giachetti incrementa le proprie prefe-renze solo marginalmente (+17.72%) ed è penalizzato da un’affluenza in forte diminuzione (-10.7%). Di contro, la Raggi incrementa del 69.80% e doppia il suo avversario.

Si tratta di una dimostrazione della capacità dei pentastellati di attrarre indecisi ed elettorato conservatore, che è invece mancata al PD. Il movimento 5 stelle, si conferma, così, il vero “partito della nazione” con capacità di attrazio-ne a destra e a sinistra.

La sfida PD – CentrodestraI risultati di Milano e Bologna mostrano la potenzialità per il centrodestra unito di essere competitivo, malgrado le divisioni e le difficoltà a livello nazionale, ma ancora non capace di vincere contro il centro sinistra. Prima ancora che con il PD, la sfida resta ancora dentro la coalizione: alla scarsa prova del fronte lepenista a livello nazionale si accompagna un risultato deludente di Forza Italia, che anche a Bologna scende sotto la doppia cifra.A Bologna, nonostante la vittoria, per il PD è un risultato deludente, con un’affluenza in calo (-10.87%) e un lieve incremento di Merola (+22%). La candidata leghista, seppur sconfit-ta, incrementa considerevolmente le preferenze ricevute (+79.5%).

A Milano, anche al ballottaggio, la competizio-ne si conferma equilibrata, con i due contenden-ti separati da poche migliaia di voti. Entrambi incrementano le proprie preferenze (Sala +17.98%, Parisi +12.69)%. Determinante sembra il voto della sinistra più di quello dei grillini.

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VOTI ASSOLUTI AI PARTITI DAL 2013 AD OGGI: CHI SALE E CHI SCENDE – I TREND

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Politiche 2013 Europee 2014 Comunali 2016

Nota metodologica: per le elezioni politiche si è fatto riferito ai voti della Camera dei Deputati. Per le elezioni comunali, le liste civiche coalizzate con i partiti nazionali sono state computate insieme a suddetti partiti.

PD

AFFLUENZA APPDL - FI

LEGA NORD

SEL/SI

MOVIMENTO 5 STELLE

LEGENDA

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I VOTI ASSOLUTI AI PARTITI DAL 2013 AD OGGI: CHI SALE E CHI SCENDE – LE VARIAZIONI

AFFLUENZA

PD

M5S

PDL-FI

LN

FDI

UDC-AP

SEL-SI

4.646.323

1.284.516

1.118.565

885.712

84.562

103.007

57.235

201.247

3.511.666

1.500.985

746.598

499.718

110.598

139.479

137.638

204.731

- 24%

+ 17%

- 33%

- 44%

+ 31%

+ 35%

+ 140%

+ 2%

3.828.241

916.537

704.525

386.594

195.650

195.421

103.089

134.507

+ 9%

- 39%

- 6%

- 23%

+ 77%

+ 40%

- 25%

- 34%

- 818.082

- 367.979

- 414.040

- 499.118

+ 111.088

+ 62.414

+ 45.854

-66.740

POLITICHE2013PARTITI EUROPEE

2014VAR %

2014-2013COMUNALI

2016VAR %

2016-2014VAR. ASS.2016-2013

L’analisi del dato mostra alcune evidenze rilevanti per comprendere l’evoluzione del comportamento elettorale e le prossime mosse sullo scacchiere politico. In particolare:

• Affluenza: rispetto al turno del 2014, nei 25 capoluoghi analizzati l’affluenza aumenta del 9%; comparata, invece, con le politiche del 2013, resta comunque in calo: hanno parteci-pato alle comunali 800mila persone in meno rispetto alle Politiche del 2013.

• PD: nei 25 capoluoghi in cui si è votato in questa tornata elettorale, il PD perde diversi voti, sia rispetto alle Europee del 2014 sia rispetto alle Politiche del 2013. Alle Europee del 2014 il PD aveva fatto registrare un ottimo dato in percentuale (superiore al 40%) ma, se lo si compara all’affluenza (la più bassa fra le tre elezioni considerate), emerge chiara-mente come il 40% sia forviante rispetto alla reale consistenza del dato elettorale. Sta di fatto, comunque, che anche in termini asso-luti, quella delle Europee 2014 resta la miglior performance per il partito del Premier Renzi.

• M5S: anche il M5S registra un calo di voti rispetto alle Elezioni Europee, ma il suo calo è molto meno drastico rispetto al PD. I Penta-stellati, però, sono quelli che perdono più preferenze in valore assoluto dal 2013 ad

oggi, facendo segnare un -414mila voti, ben 50mila in meno rispetto a quelli che, nello stesso arco temporale, ha perso il PD.

• FI: Forza Italia è il partito che, in un’ottica nazionale, totalizza il risultato peggiore. Infat-ti, dal 2013 ad oggi ha più che dimezzato le sue preferenze. Tuttavia, le ultime elezioni inviano un timido segnale incoraggiante, dovuto al fatto che il trend, sebbene in decre-scita, abbia comunque subito un deciso rallentamento, rispetto invece al picco negati-vo registrato fra il 2013 e il 2014.

• Lega e FdI: il partito guidato da Matteo Salvi-ni conferma il trend in decisa crescita, ottenendo più del doppio delle preferenze rispetto alle Politiche 2013, e circa 90mila voti in più rispetto alle Europee. Anche Fratelli d’Italia migliora la sua precedente perfor-mance elettorale, sia con riferimento al 2014 sia rispetto al 2013al 2014 sia rispetto al 2013.

• SI-SEL: il partito che vorrebbe rappresentare l’alternativa a sinistra rispetto al PD non riesce ad ottenere un risultato positivo: infatti, nonostante gli ingressi di alcuni esponenti provenienti dal PD, il raggruppamento perde 1/3 dei consensi rispetto alle precedenti elezioni.

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CONCLUSIONI

Anche questa tornata di elezioni ammini-strative conferma che il sistema politico italiano, dopo un ventennio circa di appa-rente bipolarismo, va ora articolandosi in un modello tripolare: un polo è rappresentato dal PD, un altro dal M5S, l’ultimo dall’area di centrodestra. Il tripolarismo, tuttavia, determina delle geometrie variabili: infatti, negli scontri fra un polo “tradizionale” (centro-destra o centro-sinistra) e il polo grillino, quest’ulti-mo riesce ad intercettare buona parte dei voti dell’altro schieramento rimasto fuori dal ballottaggio; invece, non succede altrettanto nel caso di ballottaggio fra i due poli “tradi-zionali”, perché gli elettori grillini sembrano preferire l’astensione piuttosto che il voto per una lista che non sia il M5S.

Il centrodestra deve trovare una quadratura e ricompattare i dissensi e le spaccature esistenti fra le sue diverse anime: infatti, solo uniti possono essere davvero competitivi, come dimostrato dalla vittoria/buona affer-mazione di Stefano Parisi a Milano. Per quanto riguarda gli equilibri interni, la destra lepenista, seppur non ancora in grado di poter competere da sola, è in continua crescita, guidata dalla Lega che è il partito che negli ultimi tre anni ha accresciuto più di tutti la sua base elettorale.

Sul fronte del Movimento 5 Stelle, le urne restituiscono un risultato bifronte: se da un lato i Grillini riescono ad imporsi nella Capi-tale d’Italia e a Torino, conquistando due palcoscenici di prim’ordine, dall’altro com-plessivamente vedono attribuirsi meno consensi. Nonostante sia, quindi, una forza di opposizione (tradizionalmente avvantag-giata nel recuperare consenso rispetto ai partiti al Governo), il Movimento non riesce ad allargare il suo bacino elettorale, ma si mostra il vero “partito pigliatutto”, più adatto a vincere competizioni a doppio turno. Una abilità che potrebbe risultare decisi, con le regole imposte a livello nazio-nale con la nuova legge elettorale, l’Italicum.

Il Partito Democratico, da ultimo, mostra di aver esaurito l’ “effetto Renzi” di cui aveva beneficiato alle scorse elezioni Europee, accusando un importante calo di consenso, arrivando addirittura a dimezzare il numero dei capoluoghi amministrati. Questa flessio-ne è da attribuire almeno in parte alla “con-sueta” opposizione alle forze di Governo. Eppure, il PD continua a godere di una posizione di vantaggio rispetto agli altri competitor, mantenendo una larga parte della sua base elettorale, che al momento ancora non riconosce in Sinistra italiana una valida alternativa.

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