Ospedale Maresca-RICORSO

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TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER LA CAMPANIA – NAPOLI RICORSO PER i sigg.ri: 1- VITIELLO GIUSEPPINA, … 2- ASCIONE VIRGINIA,… 3- PANARIELLO SALVATORE,… 4- SESSA OLGA, … 5- TRAVERSA GABRIELE,… 6- CUCINIELLO GIUSEPPINA, … 7- PELLEGRINO FILOMENA,… 8- CUCINIELLO ANNA, … 9- COZZOLINO ENRICO, … 10- BORGENNI MARIA ROSARIA11- FUSCO IMMA, ... 12- AGRETTO ROSA, … 13- GIORDANO ORSINI BRUNA, … 14- VITIELLO CONCETTA, ... 15- LANGELLA TERESA, … 16- FRANGIOSO RITA ANNA, … 17- CHIUSEL LUCA, ... 18- ASCIONE CIRO, 19- MAGLIULO LUCIANO, … 20- COCCOLI ARCHETTA 21- PANARIELLO CIRO, … 22- RAFFAELE RUSSO, … 23- MICHELE POLESE, … i quali agiscono in proprio, nonché ex art. 9 del T.U.E.L. facendo valere nel presente giudizio – in qualità di elettori -le 1

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Page 1: Ospedale Maresca-RICORSO

TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE

PER LA CAMPANIA – NAPOLI

RICORSO

PER i sigg.ri:

1- VITIELLO GIUSEPPINA, …

2- ASCIONE VIRGINIA,…

3- PANARIELLO SALVATORE,…

4- SESSA OLGA, …

5- TRAVERSA GABRIELE,…

6- CUCINIELLO GIUSEPPINA, …

7- PELLEGRINO FILOMENA,…

8- CUCINIELLO ANNA, …

9- COZZOLINO ENRICO, …

10- BORGENNI MARIA ROSARIA…

11- FUSCO IMMA, ...

12- AGRETTO ROSA, …

13- GIORDANO ORSINI BRUNA, …

14- VITIELLO CONCETTA, ...

15- LANGELLA TERESA, …

16- FRANGIOSO RITA ANNA, …

17- CHIUSEL LUCA, ...

18- ASCIONE CIRO, …

19- MAGLIULO LUCIANO, …

20- COCCOLI ARCHETTA …

21- PANARIELLO CIRO, …

22- RAFFAELE RUSSO, …

23- MICHELE POLESE, …

i quali agiscono in proprio, nonché ex art. 9 del

T.U.E.L. facendo valere nel presente giudizio – in

qualità di elettori -le azioni ed i ricorsi di spettanza

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del comune di Torre del Greco (e da questo non

esercitate)

- RICORRENTI

NONCHE’ PER l’Unione Nazione Consumatori

(U.N.C.) Comitato territoriale di Torre del Greco in

p.l.r.p.t. avv. Antonio Cardella C.F. 95072900632

- RICORRENTE

tutti rapp.ti e difesi, in virtù di procura a margine al

presente atto, dagli avv.ti Gennaro Torrese, Luigi

Torrese e Raffaele Montefusco, tutti elett.te dom.ti

presso lo studio del primo in Napoli alla via Ugo

Niutta, 36

CONTRO il Ministero della Salute in persona del

Ministro p.t. dom.to ex lege presso l’Avvocatura

Distrettuale dello Stato in Napoli alla via Diaz, 11

- resistente

CONTRO la Presidenza del Consiglio dei Ministri in

persona del Presidente p.t. dom.to ex lege presso

l’Avvocatura Distrettuale dello Stato in Napoli alla

via Diaz, 11

- resistente

NONCHE’ la Regione Campania, in persona del

Presidente p.t. dom.to per la carica presso la sede

dell'ente sita in Napoli alla Via Santa Lucia n. 81

- resistente;

NONCHE’ il Presidente p.t. della Regione Campania

dott. Stefano Caldoro nella qualità di Commissario

ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro del

Settore Sanitario, domiciliato per la carica presso la

sede dell'ente sita in Napoli alla Via Santa Lucia n.

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81, nonchè ex lege presso l’Avvocatura Distrettuale

dello Stato in Napoli alla via Diaz, 11

- resistente;

NONCHE’ l’Azienda Sanitaria Locale di Napoli 3

SUD, in persona del legale rapp.te p.t. domiciliato

per la carica in Castellammare di Stabia al

C.so A. De Gasperi, 167

- resistente;

NONCHE’, ANCHE AI FINI DELLA INTEGRITA’

DEL CONTRADDITTORIO EX ART. 9 T.U.E.L. il

Comune di Torre del Greco in persona del Sindaco

p.t. dom.to per la carica in Torre del Greco alla p.zza

del Plebiscito, 1;

per l'annullamento

a) del decreto n. 49 del 27.9.2010 a firma del

Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano

di Rientro del Settore Sanitario Dott. Stefano

Caldoro - pubblicato sul Bollettino Ufficiale della

Regione Campania n. 65 del 28.9.2010 - che ha

approvato, quale documento allegato, il Piano di

riassetto della rete ospedaliera e territoriale

(che annulla e sostituisce integralmente i documenti

approvati con i precedenti decreti commissariali n.

29/2010, 42/2010 e 46/2010), nella parte in cui

dispone che il Presidio Ospedaliero di Torre del

Greco “Agostino Maresca” sia “riconvertito”

“riclassificato” e “nuovamente destinato” in

struttura ospedaliera di tipo riabilitativo atto ad

ospitare la struttura polifunzionale per la salute

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Page 4: Ospedale Maresca-RICORSO

(S.P.S.); e viene, quindi, inserito tra quelli suscettibili

di interventi in termini di

dismissione/riconversione/riorganizzazione in quanto

non in grado di assicurare adeguati profili di

efficienza e di efficacia.

b) per quanto possa occorrere, del precedente

decreto n. 42 del 14.7.2010 a firma del Commissario

ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro del

Settore Sanitario Dott. Stefano Caldoro - mai

pubblicato che ha approvato, quale documento

allegato, il Piano di riassetto della rete ospedaliera e

territoriale (poi annullato e sostituito integralmente

per effetto del decreto n. 49/2010) che aveva già

sancito per il Presidio Ospedaliero di T.Greco la

misura di riconversione sopra descritta;

c) della nota del direttore U.O.C. di Pediatria e

Neonatologia degli Ospedali Riuniti del Golfo

Vesuviano del 30.10.2010 con la quale si sospende

il servizio di consulenza pediatria continuo 24h/24h

presso il P.O. A. Maresca di Torre del Greco;

d) della nota prot. 4735 del 18.11.2010 del Direttore

Sanitario degli Ospedali Riuniti “Golfo Vesuviano”

con il quale si dispone il blocco dei ricoveri di

urologia nel P.O. A. Maresca di Torre del Greco;

e) di ogni altro atto, preordinato, connesso e

consequenziale, (tutti non conosciuti nel

contenuto) comunque lesivo dei diritti dell'ente

comunale ricorrente tra cui:

- la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 24

luglio 2009 di commissariamento della Regione

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Campania ai sensi dell’art. 4 della legge n.

222/2007; e la successiva deliberazione del Cons.

Min. del 24 aprile 2010 di conferimento dei poteri

commissariali al nuovo Presidente della Regione

Campania dr. Stefano Caldoro;

- il definitivo parere del Tavolo Tecnico per la

Verifica degli adempimenti Regionali del 2

settembre 2010;

- e comunque di tutti gli altri atti, ugualmente ignoti

ai ricorrenti, con i quali l’ASL NA3 SUD sta

provvedendo a dare attuazione all’impugnato

provvedimento chiudendo i reparti di pediatria,

ostetricia, ginecologia e urologia,

previa sospensione

dell'efficacia dei citati provvedimenti e contestuale

inibizione a porre in essere azioni ulteriori

relativamente alla procedura de qua.

PREMESSA

• Il Presidio Ospedaliero "Agostino Maresca” di Torre

del Greco è un ospedale pubblico che da quasi 100

anni è situato in Torre del Greco al servizio delle

esigenze dell’intero comprensorio vesuviano.

Esso serve le esigenze di una vasta popolazione,

pari a circa 400.000 abitanti e che parte da San

Giorgio a Cremano e include Portici, Ercolano, San

Sebastiano al Vesuvio, Torre del Greco e Trecase.

Tale nosocomio è sempre stato in grado di fornire

tutti i servizi relativi all'assistenza ed alla cura dei

cittadini, specie il primo soccorso, garantendo un

livello di prestazioni largamente apprezzato

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Page 6: Ospedale Maresca-RICORSO

dall'utenza.

Occorre infatti evidenziare che il P.O. A. Maresca

costituiva l’unico pronto soccorso e nosocomio

pubblico di riferimento per una zona ad altissima

densità abitativa quale l’area dei comuni vesuviani.

La facile accessibilità del plesso ospedaliero,

l’enorme bacino di utenza, la sua ubicazione al

servizio di un territorio sovraffollato, la vicinanza a

infrastrutture e collegamenti viari come quello del

nastro autostradale NA-SA, ha reso tale nosocomio

un riferimento solido e costante per la tutela della

salute di tutta la popolazione vesuviana.

Prima dell’approvazione degli atti impugnati, il

nosocomio torrese era inoltre dotato delle Unità

Operative Complesse di Medicina, Chirurgia, Salute

Mentale, Lungodegenza e Degenza post-acuzie, con

un totale di 134 posti letto complessivi, come

certificato dalla l.r. 16/2008.

In base agli accordi di programma sottoscritti ai

sensi dell’art. 5/bis del D.Lgs 30.12.1992 n. 502 e

ss. mm. E dell’art. 2 l. 23.12.1996 n. 662 l’Ospedale

Maresca era inoltre destinatario di fondi per €

8.340.778,92 finalizzati alla ristrutturazione delle

degenze chirurgiche, mediche, terapie intensive,

materno infantile, servizi generali e ambulatori.

Fondi, questi ultimi, individuati nella delibera di

Giunta Regionale n. 878 del 23.6.2006; e purtroppo

mai utilizzati (e quindi poi revocati) insieme a molti

altri nella Regione Campania - con decreto del

Ministro della Salute dell’8.7.2010.

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Orbene la legge regionale n. 16/2008- lungi dal

dimettere il nosocomio - prevedeva solo una

leggera riduzione del numero complessivo dei

posti letto che sarebbero dovuti divenire 115

dai 134 esistenti.

La medesima legge prevedeva il trasferimento di

alcune UU.OO. presenti nel P.O. Maresca

(otorinolaringoiatria e ortopedia) e il potenziamento

di altre – di eccellenza per il nosocomio torrese – con

l’aumento dei posti letto (gastroenterologia,

malattie del fegato, diabetologia).

La norma prevedeva anche il trasferimento del

punto nascita, neonatologia e pediatria presso il P.O.

di Boscotrecase, ma solo al completamento dei

lavori di tale struttura.

Il sistema previsto era quindi quello di un presidio

ospedaliero unico “Ospedali Riuniti del Golfo

Vesuviano” articolato sul plesso di Torre del Greco

“Ospedale A. Maresca” e sul plesso di Boscotrecase

“Ospedale Sant’Anna” come delineato con nota prot.

30738 del 19.5.2008 dell’allora ASL Napoli 5.

Nel 2009 si procedeva – in ossequio alla richiamata

normativa regionale al trasferimento delle UU.OO. di

ortopedia e otorinolaringoiatria.

In conseguenza, il numero dei posti letti del P.O.

Maresca si riduceva a 98 nel mentre si era in attesa

del potenziamento previsto dalla stessa norma

regionale per portare il totale dei posti letto

disponibili a 115.

Nelle more, il piano di riassetto della rete

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ospedaliera oggi impugnato ha identificato quali

presìdi non in grado di assicurare adeguati profili di

efficienza e di efficacia tutte quelle strutture

pubbliche di ricovero per acuti che non

presentino almeno una dotazione di cento

posti letto .

Sicché, verificato che il P.O. Maresca aveva un

numero di posti letto inferiore a n. 100 (e ciòè n. 98

per i motivi detti innanzi) il nosocomio torrese è

stato destinato, dal Commissario ad Acta, a divenire

un centro di lungodegenza e un cronicario,

escludendolo dalla rete dell’emergenza.

Infatti, il Commissario ad acta per la prosecuzione

del Piano di Rientro del Settore Sanitario Dott.

Stefano Caldoro ha emanato il decreto n. 49 del

27.9.2010, avente a oggetto il riassetto della rete

ospedaliera e territoriale, con il quale ha incluso il

Presidio Ospedaliero Agostino Maresca di Torre del

Greco tra le strutture “riconvertite” “riclassificate” e

“nuovamente destinate” in struttura ospedaliera ad

indirizzo riabilitativo atta ad ospitare la struttura

polifunzionale per la salute (S.P.S.) la cui funzione è

descritta al punto E) del decreto n. 49.

Il punto E), emblematicamente, è intitolato

“ dismissione delle strutture ospedaliere quale

strumento per il potenziamento della rete

territoriale ” . E prosegue: “negli stabilimenti delle

strutture dismesse o riconvertite in ospedali con

funzione riabilitativa… le Aziende Sanitarie Locali

provvedono, utilizzando gli spazi a disposizione, ad

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Page 9: Ospedale Maresca-RICORSO

offrire ai cittadini adeguate forme di assistenza

extraospedaliera incentrate sui sistemi di “cure

primarie” volte a garantire una più efficace presa in

carico dei nuovi bisogni di salute.

Pertanto – prosegue il decreto n. 49 laddove (come

nel caso del P.O. Maresca n.d.r.) “le condizioni

geografiche di non eccessiva dispersione territoriale

consentano l’aggregazione dei servizi e non

comportino una difficoltà di accesso per i cittadini,

vanno allocate piattaforme territoriali attrezzate

denominate “strutture polifunzionali per la salute”

(S.P.S.)”.

Essa costituisce, sempre a tenore del decreto

impugnato, un modo per integrare e facilitare i

percorsi e i rapporti tra servizi e i cittadini, restituire

alla popolazione una visione unitaria del concetto di

“salute”, sia come diritto di ogni cittadino, che come

interesse della comunità...

Nell’ambito delle S.P.S. possono essere pertanto

allocati:

a. ambulatori di prime cure e per le piccole urgenze

aperti nelle ore diurne, per piccoli interventi che non

necessitano di ricovero in ospedale;

b. la sede del coordinamento delle attività comuni a

tutti i medici di famiglia, sia che agiscano all’interno

sia che mantengano gli studi medici al di fuori della

ex struttura ospedaliera e per attività quali: raccolta

di dati epidemiologici, definizione di programmi e di

protocolli terapeutici, approfondimenti sui temi

specifici quali uso dei farmaci, interventi di

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Page 10: Ospedale Maresca-RICORSO

educazione alla salute dei cittadini… (i punti

sospensivi sono del decreto n.d.r.);

c. la sede della attività di continuità assistenziale;

d. la sede delle attività di P.S.A.U.T. (emergenza

territoriale–118)

f. ambulatori medici specialistici con aree e orari

adeguati, parametrati sulla base delle esigenze della

popolazione, e che utilizzano specialisti

convenzionati;

g. ambulatori di radiologia e laboratori di analisi;

h. la sede del coordinamento delle cure domiciliari;

i. le strutture di degenza territoriale (Ospedale di

Comunità, Residenza Sanitaria, Centro dei disturbi

alimentari, hospice, ecc.);

j. i servizi socio-sanitari che possono essere

variamente rappresentati dei diversi bisogni dalle

comunità in funzione dei vincoli di programmazione.

Di fatto, al di là delle parole, la realtà è che la

trasformazione del P.O. Maresca in “struttura

polifunzionale per la salute” (S.P.S.) comporta di

fatto la cessazione di ogni funzione ospedaliera e di

primo soccorso e la perdita del punto nascita di

Torre del Greco, città più grande per popolazione e

territorio della fascia costiera costiera vesuviana e

quarta città della Campania.

Infatti lo stesso decreto impugna toglie al riguardo

ogni dubbio: la nuova destinazione dell’(ex)

complesso ospedaliero, comporta la cancellazione

del P.O. Maresca dalla rete delle emergenze e la

chiusura dei reparti dell’Ospedale e in particolare:

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1) Disattivazione punti nascita: a tenore del decreto

impugnato la “riorganizzazione programmata dei

punti nascita prevede per il P.O. Maresca di Torre

del Greco la disattivazione del punto nascita che

confluirà nel presidio di Boscotrecase. Per effetto di

questo trasferimento il punto nascita del presidio

ospedaliero di Boscotrecase, con un numero di parti

inferiore a 500, è programmato per assorbire

l’utenza che affluiva al P.O. Maresca.

2) Trasferimento della unità operativa e del reparto

gastroenterologia e di endoscopia digestiva (reparto

di eccellenza del Maresca) presso la attivanda

Azienda Ospedaliera Ospedale del Mare e,

provvisoriamente, nelle more dell’attivazione della

nuova Azienda ospedaliera, presso il presidio

ospedaliero Loreto mare. Lo stesso decreto

impugnato prende atto che tale U.O. è “dotata di

specifiche professionalità e comprovata esperienza

nella gestione delle urgenze di riferimento per tutta

la regione.

3) trasferimento dell’U.O. di urologia presso il P.O.

San Gennaro di Napoli per poi confluire nella nuova

Azienda Ospedale del Mare.

4) la chiusura del U.O. di cardiologia e dell’U.T.I.C.

(Unità terapia intensiva coronaria): infatti il decreto

impugnato prevede che “le attuali unità operative

per acuti confluiranno nell’ospedale di Boscotrecase

che è individuato quale spoke della rete

cardiologica.

Tali misure ai danni del plesso sanitario sopra

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Page 12: Ospedale Maresca-RICORSO

menzionato - e, di conseguenza, di tutta la

popolazione del circondario vesuviano - era già stata

adottata nel documento allegato al precedente

decreto n. 42/2010 (poi annullato e sostituito

integralmente da quello di cui al decreto n.

49/2010).

Successivamente, l’ASL NA3 SUD, con le

deliberazioni pure impugnate ha approvato a dare

attuazione alle previste dismissioni delle Unita

Operative.

Tanto premesso, i ricorrenti (cittadino elettori di

Torre del Greco) in proprio nonchè in surroga ex art.

9 del T.U.E.L., - facendo così valere nel presente

giudizio le azioni ed i ricorsi di spettanza di detto

ente e da questi non esercitati), a mezzo dei

sottoscritti procuratori, rilevano che il decreto

commissariale n. 49/2010 e il documento allo stesso

allegato (vale a dire, il Piano di riassetto della rete

ospedaliera e territoriale), nonché gli altri atti

impugnati, sono palesemente illegittimi e chiedono,

pertanto, che vengano annullati alla luce di ciascuno

dei seguenti motivi di

DIRITTO

In via preliminare

1) Osservazioni sulla legittimazione

processuale e sull'interesse dei ricorrenti a

ricorrere ex art. 100 c.p.c.

In via preliminare e nel rito, anche alla luce della

rappresentazione delle circostanze di fatto sopra

articolate, si premettono alcune considerazioni ai fini

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Page 13: Ospedale Maresca-RICORSO

della dimostrazione della sussistenza del

presupposto di interesse di cui 100 c.p.c. da parte

dei soggetti agenti e della ricorrente Unione

Consumatori.

DELLA LEGITTIMAZIONE PROCESSUALE DEI

SINGOLI RICORRENTI IN PROPRIO: i singoli

ricorrenti sono cittadini, ed elettori, di Torre del

Greco e agiscono nel presente giudizio in proprio

avendo l’interesse qualificato acché nella propria

città continui ad esistere e ad operare un nosocomio

ospedaliero e un presidio d’urgenza.

Agiscono altresì in surroga del comune di Torre del

Greco ex art. 9 del T.U.E.L. facendo valere quindi

anche le azioni e i ricorsi di spettanza di detto ente

locale, il quale aveva piena legittimazione ad agire

innanzi a codesto Tribunale Amministrativo al fine di

tutelare la persistenza della piena operatività

dell’Ospedale cittadino e l’effettività delle

prestazioni del servizio sanitario in favore dei suoi

cittadini e residenti; in sintesi il generalissimo diritto

alla salute e alla vita.

In via preliminare, preme sottolineare che, in

fattispecie di tal genere, la posizione legittimante di

un'Ammmistrazione comunale è da rinvenirsi proprio

nella sua qualità di ente esponenziale degli interessi

generali della comunità locale, tra i quali assume

indubbia consistenza quello alla conservazione della

consistenza organizzativo-funzionale di strutture

sanitarie locali che assicurino la più tempestiva ed

efficace risposta alle esigenze di tutela del diritto

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Page 14: Ospedale Maresca-RICORSO

alla salute della popolazione rappresentata, anche in

considerazione della relativa lontananza e della

difficoltà di rapido ricovero presso altre strutture

sanitarie (cfr. Consiglio di Stato, Sezione IV, 29

aprile 2002 n. 2281, che conferma TAR Veneto, 12

aprile 2000 n. 922) e della scomparsa sul territorio

cittadino di un ospedale.

Non può infatti dubitarsi che i Comuni siano soggetti

istituzionali direttamente o indirettamente partecipi

della programmazione sanitaria generale, in senso

ampio.

Già l'art. 55 comma 3 della Legge 23.12.1978 n.

833 (istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale)

stabiliva che le Giunte regionali, nel predisporre i

Piani sanitari regionali triennali (come momento e

strumento di attuazione dei Piani sanitari nazionali

triennali) adottassero "... la procedura prevista nei

rispettivi statuti per quanto attiene alla

consultazione degli enti locali e delle altre istituzioni

ed organizzazioni interessate ".

L'art. 1, comma 3, del D. Lgs. 30/12/19992 n. 502 -

come sostituito dall'art. 1 del D. Lgs. 19/06/1999 n.

299 - nel definire il Piano sanitario regionale come

"... piano strategico degli interventi per gli obiettivi

di salute e il funzionamento dei servizi per

soddisfare le esigenze specifiche della popolazione

regionale anche in riferimento agli obiettivi del Piano

sanitario nazionale" — ha ribadito che le Regioni "...

adottano o adeguano i Piani sanitari regionali

prevedendo forme di partecipazione delle

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Page 15: Ospedale Maresca-RICORSO

autonomie locali, ai sensi dell'art. 2 comma 2 bis,

nonché delle formazioni sociali private non aventi

scopo di lucro, impegnate nel campo dell'assistenza

sociale e sanitaria, delle organizzazioni sindacali

degli operatori sanitari pubblici e privati e delle

strutture accreditate dal Servizio Sanitario Nazionale

".

Ma già l'art. 3, comma 14 del D. Lgs. n. 502/1992 -

come sostituito dall'art. 4 del D. Lgs. 7.12.1993 n.

517 - aveva stabilito forme di partecipazione

differenziata degli enti locali minori alla

programmazione sanitaria regionale, nelle sue

articolazioni sub-regionali e locali (nei Comuni

coincidenti con l'ambito territoriale dell'Unità

Sanitaria Locale ed al fine di "... corrispondere alle

esigenze della popolazione" è affidato al Sindaco di

definire le linee di indirizzo per l'impostazione

programmatica dell'attività, esaminare il bilancio

pluriennale di previsione e quello di esercizio,

rimettere alla Regione le relative osservazioni,

verificare l'andamento dell'attività e contribuire alla

definizione dei piani programmatici, trasmettendo le

proprie valutazioni e proposte al Direttore Generale

dell'US.L. e alla Regione; tali attribuzioni in caso di

UU.SS.LL. sovracomunali o infracomunali sono

assegnate invece ad apposito organismo, la

Conferenza dei Sindaci e/o dei Presidenti delle

circoscrizioni di riferimento territoriale, tramite

propria rappresentanza e con modalità di esercizio

demandate alla normativa regionale).

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Page 16: Ospedale Maresca-RICORSO

Ed ancora, il comma 2 bis dell'art. 2 del D. Lgs. n.

502/92 - come introdotto dall'art. 2 del D. Lgs. n.

299/99 - ha istituito un ulteriore organo collegiale,

denominato Conferenza Permanente per la

programmazione sanitaria e socio-sanitaria

regionale, composto fra gli altri dal Sindaco del

Comune in caso di AA.UU.SS.LL. di ambito

interamente comunale, dal Presidente della

Conferenza dei Sindaci per le AA.UU.SS.LL.

sovracomunali e dal Sindaco o dai Presidenti di

circoscrizione per le AA.UU.SS.LL. irrfracomunali,

oltre che da rappresentanti delle associazioni

regionali delle autonomie locali, con funzioni di

consulenza obbligatoria sul progetto di Piano

sanitario regionale e di partecipazione alla verifica

degli strumenti di pianificazione sottostanti (piani

attuativi locali).

Mentre il successivo comma 2 quinquies - del pari

introdotto dall'art. 2 del D. Lgs. n. 299/99 - ha

demandato alla normativa regionale di fissare i

rapporti tra programmazione regionale e

programmazione attuativa locale, ivi comprese "...

le modalità della partecipazione degli enti locali

interessati".

Orbene, la Regione Campania, in attuazione delle

previsioni contenute nel D. Lgs. n. 502/92, ha

dettato con legge del 3.11.1994 n. 32 disposizioni in

materia di riordino del Sistema Sanitario Regionale

finalizzato alla tutela e alla promozione della salute

psico-fisica, prevedendo sin dall'art. 3 che i Comuni

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Page 17: Ospedale Maresca-RICORSO

(tramite il Sindaco o la Conferenza dei Sindaci)

rientrano tra i soggetti istituzionali cui è affidata la

realizzazione delle finalità e degli obiettivi di cui alla

legge regionale.

Ancora, all'art. 20 è statuito che agli organi

rappresentativi dei Comuni spetta "... provvedere

alla definizione, nell'ambito della programmazione

regionale, delle linee di indirizzo per

l'impostazione... esaminare il bilancio pluriennale di

previsione ed il bilancio di esercizio e rimettere alla

Giunta regionale le relative osservazioni... verificare

l'andamento generale dell'attività segnalando al

Direttore Generale e alla Giunta regionale

valutazioni e proposte anche con la finalità di

assicurare l'adeguata erogazione delle prestazioni

previste dai livelli uniformi di assistenza...

contribuire alla definizione dei piani attuativi

programmatici dell’Azienda Sanitaria Locale

trasmettendo al Direttore Generale e alla Giunta

regionale valutazioni e proposte ".

Infine, l'art. 31, nello stabilire che la Giunta

regionale sovraintende all'attuazione del Piano

Sanitario Regionale, prevede espressamente che "...

a tal fine, recepisce osservazioni e valutazioni dei

Sindaci o dei Comitati di rappresentanza delle

Conferenze dei Sindaci".

Dal rapido excursus normativo che precede, si

evince dunque che le Amministrazioni comunali, in

via diretta (per le AA.SS.LL. di ambito coincidente

con quello del Comune o di ambito infracomunale) o

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Page 18: Ospedale Maresca-RICORSO

in via indiretta per il tramite della Conferenza dei

Sindaci (per le AA.SS.LL. di ambito sovracomunale),

sono portatrici di interessi istituzionali qualificati di

tipo partecipativo in ordine al processo di

programmazione sanitaria regionale.

Non può dunque porsi in dubbio che esse abbiano

piena legittimazione attiva in ordine all'impugnativa

di atti della programmazione sanitaria regionale

anche, e soprattutto, in quanto facciano valere la

supposta lesione dell'interesse istituzionale alla

partecipazione al procedimento relativo all'adozione

dei suddetti atti.

Come logico ed ulteriore corollario della positiva

ricognizione della sussistenza del segnalato

interesse istituzionale qualificato in ordine al

processo di programmazione sanitaria regionale,

non può dubitarsi che le Amministrazioni comunali,

in quanto enti esponenziali degli interessi generali

della comunità locale - e quindi, tra di essi, anche di

quelli attinenti ad una organizzazione sanitaria in

grado di garantire, al livello migliore di efficacia ed

effettività, il diritto alla salute della popolazione

insediata nel territorio comunale - abbiano piena

legittimazione processuale in ordine all'impugnativa

degli atti che incidano sugli assetti organizzativi

delle strutture sanitarie allocate nel territorio

comunale, senza che possa assumere alcun rilievo

ostativo la circostanza che tali strutture servano

anche la popolazione di altri Comuni, essi pure

semmai legittimati a proporre a loro volta

18

Page 19: Ospedale Maresca-RICORSO

l'impugnativa.

Le osservazioni che precedono sono, peraltro,

confortate dagli orientamenti generali e specifici

della giurisprudenza amministrativa, che in più

occasioni ha avuto modo di precisare che:

• il Comune, in quanto ente esponenziale degli

interessi generali della collettività "... tra i quali è da

ritenersi ricompreso quello all’erogazione — anche

sotto il profilo strettamente burocratico – del

servizio pubblico relativo all'amministrazione del

servizio di sanità pubblica nel senso più consono agli

interessi della collettività, è legittimato ad

impugnare un provvedimento regionale di

organizzazione sanitaria ..." (cfr. TAR Puglia, Bari,

Sezione 2, 13 maggio 2002 n.2287);

"Il Comune è legittimato ad impugnare

provvedimenti di riorganizzazione sanitaria lesivi

degli interessi dei cittadini della comunità locale di

cui è ente esponenziale, e anche dei soggetti che vi

dimorano anche temporaneamente, ed anche di

comunità montana i cui appartenenti gravitano su

struttura sanitaria soppressa, ed è portatore di un

interesse diretto ed attuale all'annullamento di tali

provvedimenti" (cfr. TAR Veneto, 12 aprile 2000 n.

922; confermata da Consiglio di Stato, Sezione TV,

29 aprile 2002 n. 2281).

"In forza delle attribuzioni del Comune in materia

sanitaria a norma dell'art. 13, secondo comma, della

Legge 23 dicembre 1978 n. 833, l'Ente locale deve

ritenersi legittimato ad impugnare un atto regionale

19

Page 20: Ospedale Maresca-RICORSO

che incìda direttamente sull'interesse della

comunità, indipendentemente dalla legittimazione

attiva eventualmente spettante nei confronti del

medesimo atto all'Unità Sanitaria Locale lesa dal

provvedimento " (cfr. TAR Puglia, Bari, 26 aprile

1993 n. 39);

“Il Comune è legittimato a ricorrere in sede

giurisdizionale contro atti che si assumono lesivi di

situazioni sostanziali, che si ricollegano alla

posizione istituzionale del Comune quale Ente

pubblico territoriale, e quindi ogniqualvolta

l'illegittimità dell'atto sì traduca concretamente nella

perdita di utilità riferibili al Comune, sìa come Ente

amministrativo sia come Ente esponenziale " (cfr.

Consìglio dì Stato, Sezione IV, 5 settembre 1990 n.

630; TAR Friuli Venezia Giulia, 30 gennaio 2001 n.

32, TAR Sardegna, 10 luglio 2001 n. 778).

Alla stregua dei rilievi che precedono, risultano

assolutamente sussistenti nella fattispecie de qua la

legittimazione processuale attiva e l'interesse ad

agire del ricorrente Comune di Torre del Greco, e

quindi dei suoi cittadini in proprio e in surroga ex

art. 9 T.U.E.L., avverso il provvedimento regionale

che ha decretato la riconversione del Presidio

Ospedaliero “Agostino Maresca” di Torre del Greco

in una struttura polifunzionale per la salute (S.P.S.)

con compiti e funzioni da definire nel dettaglio nel

Piano attuativo aziendale, sancendo sostanzialmente

la dismissione del nosocomio torrese.

DELLA LEGITTIMAZIONE PROCESSUALE DELLA

20

Page 21: Ospedale Maresca-RICORSO

UNIONE CONSUMATORI: al riguardo è necessario

precisare che, l’associazione ricorrente è organismo

rappresentativo ed esponenziale dei consumatori

operanti nell’ambito del comprensorio vesuviano e

degli interessi che ad essi fanno capo. Protezione,

informazione, formazione, tutela dei consumatori,

costituiscono i fini istituzionali dell’associazione, a

tutela della posizione dei singoli associati e dei

consumatori.

Il mantenimento dell’Ospedale Maresca nel territorio

di Torre del Greco, che gli atti impugnati hanno

illegittimamente trasformato in “struttura

polifunzionale per la salute” (S.P.S.) dimostra in

tutta evidenza la integrazione dell'interesse

dell’associazione ricorrente – nell’esplicazione delle

sue facoltà di legge e dei propri obiettivi statutari di

salvaguardia dei consumatori del “prodotto salute”

e del “diritto alla salute” - all'impugnazione degli atti

impugnati, con conseguente riscontro del

presupposto processuale, prescritto dall'art. 100

c.p.c.

Gli atti impugnati inoltre incidono direttamente e in

maniera negativa nella sfera dei “consumatori” del

prodotto salute.

E’ evidente pertanto l’interesse processuale della

ricorrente associazione ad impugnare gli atti

amministrativi che essa assume illegittimi al fine

della tutela – secondo la propria funzione

istituzionale – degli interessi collettivi degli utenti e

dei consumatori pregiudicati dalla chiusura

21

Page 22: Ospedale Maresca-RICORSO

dell’Ospedale Maresca e al fine dell’ottenimento

della formale censura in sede giudiziale dei

provvedimenti impugnati.

Questi ultimi si palesano ex se viziati da violazione

di legge, direttamente afferenti la posizione degli

Enti pubblici emanatori degli atti, che hanno agito in

dispregio della normativa sostanziale, oltre che della

normativa in materia di procedimento

amministrativo, come si dirà puntualmente nei

successivi motivi di ricorso.

In definitiva, riguardo a tali atti, infatti, il ricorso

dell’Unione Consumatori risulta pertinente ai fini

statutari dell'associazione in quanto rivolta alla

tutela dell'interesse degli utenti del "servizio salute”

(cfr. TAR Campania Napoli sez. V 25.6.2002 n.

3752).

NEL MERITO

1) Violazione e falsa applicazione degli artt.

117 e 120 della costituzione nonché dell’art. 8

della legge n. 131/2003 . Violazione della

legge reg. 16/2008 – Violazione dell’art. 4 della

legge n. 222/2007 nonchè della legge n.

191/2009. Difetto dei presupposti di diritto.

Incompetenza.

Il Presidente della Regione Campania – nella riferita

qualità di Commissario Governativo – ha esercitato i

poteri sostitutivi conferitigli addivenendo ad un

riassetto della Rete Ospedaliera e Territoriale che

prevede la dismissione del P.O. Maresca di Torre del

Greco. Detta determinazione commissariale – come

22

Page 23: Ospedale Maresca-RICORSO

si è detto in punto di fatto - collide con la legge

regionale n. 16/2008 - che confermando

l’importanza strategica del nosocomio e lungi dal

dismetterlo - prevedeva solo una minima riduzione

del numero complessivo dei posti letto (che

sarebbero dovuti divenire 115 dai 134 esistenti).

Al fine di legittimare ciò il Commissario ha decretato

la “conseguente rimozione della LR 16/2008

nella parte in cui disciplina la ristrutturazione

della rete ospedaliera e di tutti i

provvedimenti in contrasto con il presente

decreto”.

Detta determinazione è illegittima; la medesima

invero non è assistita da preventivi atti di

conferimento dei poteri idonei a consentire

all’Autorità Amministrativa Commissariale di

abrogare e/o disapplicare atti aventi rango di legge

(sia pure sub primaria).

- In primo luogo, quanto al procedimento

governativo di commissariamento, si deve rilevare

che entrambe le deliberazioni del Consiglio dei

Ministri citate in epigrafe – con le quali si è

provveduto alla preposizione commissariale (e di cui

si ribadisce non si conosce il contenuto) – sono

illegittime poichè non risulta che alle relative

riunioni del C.d.M. abbia partecipato anche il

Presidente della Giunta Regionale della Campania,

cosi come previsto dall’art. 8 comma 1° della legge

n. 131/2003. Non risulta altresì che gli atti di

preposizione siano stati adottati su proposta del

23

Page 24: Ospedale Maresca-RICORSO

Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto

con il Ministro della Salute, sentito il Ministro per gli

affari regionali e le autonomie locali (così come

previsto dalla legge n. 222/2007).

Aggiungasi che i poteri commissariali in questione

sono stati affidati e/o esercitati da autorità

incompetente ovvero incompatibile. Ed infatti,

essendo stato all’uopo preposto il Presidente p.t.

della Giunta Regionale della Campania, i

provvedimenti di preposizioni e gli atti

conseguentemente adottati dal Commissario

collidono con la disposizione di cui all’art. 4 della

legge n. 222/2007 secondo cui “La nomina a

commissario ad acta e' incompatibile con

l'affidamento o la prosecuzione di qualsiasi incarico

istituzionale presso la regione soggetta a

commissariamento.

Cosicché il soggetto in carica non poteva essere

designato in quanto già ricopriva la carica di

Presidente della Giunta Regionale; ciò vizia anche

derivativamente gli atti impugnati. In ogni caso gli

atti dal Commissario devono altresì ritenersi inficiati

da incompetenza in quanto il suddetto Commissario

ha mantenuto la carica istituzionale ricoperta in

spregio alla disposizione di legge innanzi riferita.

- Nel merito si deve invece rilevare che gli atti

impugnati sono illegittimi poiché il vigente

ordinamento giuridico non demanda direttamente

all’Autorità di Governo il potere (sia potere

sostitutivo) di annullare, abrogare, disapplicare gli

24

Page 25: Ospedale Maresca-RICORSO

atti normativi regionali aventi valore e forza di

legge.

Siffatto potere non è direttamente contemplato né

dall’art. 120 della Costituzione; né dalla relativa

disposizione di attuazione di cui all’art. 8 della legge

n. 131/2003; né tantomeno dall’art. 4 delle legge n.

222/2007.

Al riguardo deve invero rilevarsi che l’art. 120 della

Costituzione demanda direttamente ed unicamente

al “Governo il potere di sostituirsi ad organi della

Regione …. quando lo richiedano la tutela dell’unità

giuridica ed economica ed in particolare la tutela dei

livelli essenziali delle prestazioni…”.; senza alcuna

compartecipazione o concorso del Parlamento.

Da ciò discende che l’ambito dei poteri

commissariali non possa ovviamente eccedere quelli

governativi; e quindi non possa estendersi – in

ossequio a generalissimi principi di rispetto di

gerarchia delle fonti – a qualsivoglia attività che

abbia incidenza diretta su atti normativi aventi

valore e forza di legge regionale (quale la

rammentata legge n. 16/2008).

In contrario avviso, non può essere di certo opposta

la previsione contenuta nell’art. 4 della legge n.

222/2007 secondo cui il Governo “diffida la regione

ad adottare entro quindici giorni tutti gli atti

normativi, amministrativi, organizzativi e gestionali

idonei a garantire il conseguimento degli obiettivi

previsti nel Piano”, poiché, alla stregua di quanto

premesso, detto riferimento agli atti normativi non

25

Page 26: Ospedale Maresca-RICORSO

può che riferirsi alle fonti secondarie (ovverosia al

potere regolamentare, la cui competenza è peraltro

attribuita alle regioni in via esclusiva nelle materie

di legislazione concorrente a mente dell’art. 117, 6°

comma Cost.).

A tutto concedersi, potrà al massimo ritenersi che il

potere governativo commissariale di incidere su atti

aventi valore e forza di legge (sia pure sub-primaria)

possa intervenire solamente allorquando il

medesimo sia esercitato (ed esercitatile) con atti di

pari valore; e quindi con il concorso preventivo o

successivo del Potere Legislativo. Indi a mezzo di

Decreti Legislativi assistiti da legge di delega,

ovvero da decretazione di urgenza soggetta a

ratifica; ovvero anche con le ordinarie procedure di

cui alla legge di Finanza pubblica n. 196/2009, ed in

particolare all’art. 8 comma 2, ed art. 10 comma 2-

lett f), che dettagliano il Patto di Stabilità interno e

le sanzioni a carico degli enti territoriali “nel caso di

mancato rispetto di quanto previsto dal Patto”. Tutte

attività che nella specie non risultano intervenute e

che, quindi, non possono legittimare il potere

governativo e l’attività commissariale nella specie

illegittimamente esercitata.

Ad ulteriore suffragio di quanto si qui sostenuto non

sembra inutile rammentare che, a mente dell’art.

120 ult. co. Cost. e dell’art. 8 delle legge n.

131/2003, il potere sostitutivo del Governo e quello

commissariale debbono essere esercitati “nel

rispetto del principio di sussidiarietà e di leale

26

Page 27: Ospedale Maresca-RICORSO

collaborazione”. E che, al riguardo, la Corte

Costituzionale ha sempre ritenuto che “ l’esercizio

dell’attività legislativa sfugge alle procedure di leale

collaborazione” (cfr. sentt. N. 401/2007 e

159/2008).

Aggiungasi, da ultimo, che a mente dell’art. 120

della Cost., i poteri sostitutivi sono esercitabili dal

Governo “…in particolare a tutela dei livelli

essenziali delle prestazioni…” di cui al precedente

art. 117, comma 2 lett. m). Cosicché - esattamente

all’opposto di quanto accaduto nella vicenda che ci

occupa ove sono stati sottratti primari servizi

sanitari al loro naturale bacino di utenza – detti

poteri possono intervenire unicamente al fine di

integrare i livelli essenziali eventualmente carenti;

ma giammai non nel senso di ridurre i servizi già

messi a disposizione dalla Regione.

2) Violazione e falsa applicazione dell'art. 32,

comma 1, della Costituzione. Eccesso di potere

per violazione del diritto alla salute e alla vita

dei cittadini. Violazione e falsa applicazione

della D.G.R.C. n. 460/07. Eccesso di potere per

contraddittorietà con i principi stabiliti nel

Piano di rientro dal disavanzo e di

riqualificazione e razionalizzazione del

Sistema Sanitario Regionale - Illogicità ed

irrazionalità manifeste, travisamento ed

erronea valutazione dei fatti, sviamento.

Il nuovo riassetto della rete ospedaliera e territoriale

sancito dall'impugnato decreto regionale n. 49/2010

27

Page 28: Ospedale Maresca-RICORSO

- nella parte in cui viene stabilita la riconversione del

Presidio Ospedaliero di Torre del Greco in una

struttura polifunzionale per la salute (S.P.S.), con

funzioni e competenze del tutto indefinite - si pone

in aperto contrasto con il principio, di indubbia

valenza costituzionale, relativo alla tutela del diritto

alla salute di tutta la popolazione residente nell’area

vesuviana.

La misura prevista nei confronti della citata struttura

sanitaria è stata adottata sulla base di meri calcoli

ragionieristici, peraltro erronei, in maniera

indiscriminata e soprattutto senza tenere in debito

conto le particolarità legate alla situazione

geografica e territoriale dei luoghi in cui si

ripercuoterebbero gli effetti del provvedimento che

si impugna a mezzo del presente atto.

Infatti, bisogna necessariamente ancora evidenziare

che l'eventuale chiusura di tale plesso ospedaliero

priverebbe la comunità locale, ex abrupto, dell'unica

struttura sanitaria pubblica raggiungibile presente

su un territorio popolarissimo, con inevitabili e non

indifferenti ripercussioni negative per tutti i soggetti

bisognosi di cure mediche, anche in considerazione

della relativa lontananza da altri centri importanti e

della conseguente difficoltà di rapido ricovero presso

altre strutture.

E' opportuno a tal proposito rimarcare che il

provvedimento regionale in questa sede contestato

prevede la dismissione del nosocomio di Torre del

Greco in favore dell’ospedale di Boscotrecase

28

Page 29: Ospedale Maresca-RICORSO

(struttura da un trentennio in corso di realizzazione

e della quale solo di recente è stata aperta un’ala) e

dell’Ospedale del Mare, struttura al momento ancora

in corso di realizzazione.

L'eventuale attuazione della programmazione

regionale comporterà quindi che i pazienti di questo

territorio dovranno convergere presso gli Ospedali di

Boscotrecase per le emergenze acute e i parti e

verso Napoli, in un nosocomio non ancora realizzato

per le Unità Operative dismesse dall’Ospedale

Maresca, con prevedibili disagi e pregiudizi derivanti

dai tempi di percorrenza e, in particolare, dalla

orografia del territorio.

Si evidenzi che l’eliminazione dal Maresca del Pronto

Soccorso priva un territorio enormemente inurbato e

densamente popolato (si pensi che Portici ha una

delle più alte densità abitativa del mondo) a

vantaggio di un centro di primo soccorso e per il

ricovero di acuti sito in Boscotrecase in un

nosocomio distante e raggiungibile, come si

dimostrerà in seguito, unicamente attraverso la

percorrenza di strade tortuose ed impervie.

L’accesso a tale nosocomio non è servito da

infrastrutture che non sono nemmeno in corso di

progettazione.

Alla luce di tanto, non è difficile arrivare alla

conclusione che con la dismissione del Presidio

Ospedaliero "Agostino Maresca” il diritto alla salute,

quale diritto primario all'assistenza sanitaria, di una

fetta consistente della popolazione vesuviana

29

Page 30: Ospedale Maresca-RICORSO

(parliamo di circa 400.000 persone) arriverebbe ad

essere totalmente negato.

Come meglio si argomenterà in seguito, in caso di

emergenza acuta come ictus o infarto il P.O.

Maresca era raggiungibile in pochi minuti da tutta

l’area vesuviana per essere posto in modo strategico

fuori dai centri urbani e servito da una viabilità

dedicata.

Il P.O. di Boscotrecase, come si dimostrerà, è privo

di collegamenti e infrastrutture ed è raggiungibile

percorrendo una serie di stradine fuori mano.

Occorrono numerosi minuti per essere raggiunto già

in condizioni normali, che si complicano in caso di

pioggia.

Sicché un paziente cd. “acuto” (infarto in corso,

ictus o politraumatizzato) rischia di giungere già

cadavere nell’ospedale di Boscotrecase che –

peraltro – come si dirà in seguito è allocato in una

struttura così piccola che non è munito nemmeno

della T.A.C. (presente invece al P.O. Maresca).

Si ricorda che l'art. 32 della Costituzione italiana, nel

sancire la tutela della salute come "diritto

fondamentale dell'individuo ed interesse della

collettività", di fatto obbliga lo Stato e gli Enti

pubblici preposti a promuovere ogni opportuna

iniziativa e ad adottare precisi comportamenti

finalizzati alla migliore tutela possibile della salute in

termini di generalità e di globalità, atteso che il

mantenimento di uno stato di completo benessere

psico-fisico e sociale costituisce, oltre che diritto

30

Page 31: Ospedale Maresca-RICORSO

fondamentale per l'uomo (per i valori di cui lo stesso

è portatore come persona), anche preminente

interesse della collettività per l'impegno ed il ruolo

che l'uomo stesso è chiamato ad assolvere per lo

sviluppo e la crescita della società civile.

Parimenti costituisce violazione del diritto alla salute

del cittadino la modifica, in negativo, dei livelli di

assistenza pubblica raggiunti specie ove tali

modifiche costituiscano un peggioramento dei livelli

assistenziali prima raggiunti.

Inoltre, sul piano della rilevanza giuridica, la salute

si configura come valore costituzionale supremo, per

cui, se la tutela di esso non può non subire i

condizionamenti che lo stesso legislatore incontra

nel distribuire le risorse finanziarie delle quali

dispone, tuttavia - così come acclarato da

giurisprudenza e dottrina dominanti - le esigenze

della finanza pubblica non possono assumere, nel

bilanciamento degli interessi, un peso tale da

determinare la compressione del nucleo irriducibile

del diritto alla salute, protetto dalla Costituzione

come ambito inviolabile della dignità umana.

Pertanto, concorderà 1'On.le Tribunale

amministrativo adito che gli obiettivi posti a base

del Piano di Rientro del Settore Sanitario di cui alla

D.G.R.C. n. 460/07 (risparmio della spesa,

contenimento dei costi, ecc.), per quanto

condivisibili ed apprezzabili nonché da perseguirsi

ed attuarsi con tutti i mezzi possibili, non possono e

non devono in alcun modo andare ad incidere sul

31

Page 32: Ospedale Maresca-RICORSO

diritto alla salute e sui livelli di assistenza sanitaria

forniti quale diritto primario all'assistenza sanitaria

ed al ricevimento di adeguate prestazioni mediche.

Viceversa, essi devono essere raggiunti tenendo

contestualmente sempre presente la richiesta di

servizi sanitari nelle diverse aree territoriali della

Regione, nonché garantendo l'erogazione di quel

livello di cure minime che rappresenta diritto

inviolabile di ogni singolo cittadino (sia egli di

Napoli, di Salerno o dell'Irpinia).

Invece, con l'adozione del provvedimento di

riconversione del Presidio Ospedaliero "Agostino

Maresca", sicuramente la Regione Campania non ha

dimostrato particolare attenzione e sensibilità alla

richiesta di prestazioni proveniente dalla

popolazione del territorio vesuviano e in particolare

di Torre del Greco e delle zone limitrofe, il cui diritto

alla salute rischia seriamente in tal modo di essere

svilito ed oltraggiato oltre misura.

3) Segue: Violazione e falsa applicazione

dell'art. 32 comma 1 della Costituzione.

Eccesso di potere per violazione del diritto alla

salute dei cittadini. Violazione e falsa

applicazione dell'art. 44 comma 2 della

Costituzione. Eccesso di potere per disparità

di trattamento - Illogicità ed irrazionalità

manifeste, travisamento ed erronea

valutazione dei fatti, sviamento.

Il piano di dismissione dell’Ospedale Maresca fonda

sul presupposto – erroneo e assolutamente privo di

32

Page 33: Ospedale Maresca-RICORSO

addentellato con la realtà – che sia in procinto di

aprire l’Ospedale del Mare e che sia attivo e

perfettamente funzionante l’Ospedale Sant’Anna di

Boscotrecase.

Infatti il piano prevede che alla chiusura

dell’Ospedale Maresca consegua il trasferimento

delle unità operative verso tali nuovi nosocomi.

Su tale presupposto erroneo e su tale travisamento

dei fatti, il territorio vesuviano viene privato del suo

Ospedale di riferimento in favore di realtà che si

assume ragionevolmente vicine, più moderne e

meglio attrezzate e che validamente dovrebbero

sostituire e migliorare i servizi resi finora dal P.O.

Maresca. Ciò nelle intenzioni del Commissario ad

acta e dell’autore del piano sanitario impugnato con

il presente atto.

La realtà è del tutto diversa!

L’Ospedale del Mare, che sta sorgendo nell’area di

Napoli Sud (Ponticelli) è ben lontano dalla sua

apertura.

Il dott. Zuccatelli, sub-commissario alla sanità

campana e autore del piano sanitario fatto proprio

dal commissario ad acta nel decreto impugnato, il

1°.8.2010 ha dichiarato alla stampa: “il nostro

obiettivo è rendere operativo entro 4 anni

l’Ospedale del Mare” (cfr. intervista rilasciata al

Corriere del Mezzogiorno

http://www.napolionline.org/new/piano-sanitario-

ospedale-del-mare-al-via-tra-4-anni).

Tale ipotesi è a dir poco ottimistica, stante i

33

Page 34: Ospedale Maresca-RICORSO

rallentamenti che sta subendo la realizzazione

dell’imponente opera pubblica. In ogni caso, nella

più rosea delle aspettative, l’Ospedale del Mare sarà

operativo dal 2014.

Ciononostante – e sebbene tale ospedale sia

destinato a divenire il punto di riferimento

dell’assistenza ospedaliera nell’area di Napoli sud e

del vesuviano - le Unità Operative esistenti al

Maresca sono state, con il decreto impugnato,

immediatamente trasferite… all’Ospedale del Mare,

rectius in altre strutture ospedaliere napoletane in

attesa dell’apertura – se tutto va bene nel 2014 –

del nuovo polo ospedaliero di Ponticelli.

E’ evidente il paralogismo contenuto nell’atto

impugnato: esso afferma di mirare ad assicurare ai

cittadini vesuviani un livello di assistenza

ospedaliera più elevato rispetto a quello erogato dal

P.O. Maresca attraverso lo spostamento immediato

delle Unità Ospedaliere nell’Ospedale del Mare, e,

tuttavia, nelle more dell’apertura dello stesso – le

Unità Operative vengono dislocate in distanti

nosocomi napoletani e ciò… in attesa (che durerà

almeno 4 anni) dell’apertura dell’ospedale del Mare.

Sicché si è proceduto e si sta procedendo al

trasferimento della unità operativa e del reparto

gastroenterologia e di endoscopia digestiva (reparto

di eccellenza del Maresca) presso il presidio

ospedaliero Loreto mare.

Parimenti il reparto di urologia è stato trasferito

presso il P.O. San Gennaro di Napoli.

34

Page 35: Ospedale Maresca-RICORSO

In conseguenza, il territorio vesuviano e i comuni da

San Giorgio a Creamano a Torre del Greco sono

rimasti assolutamente sguarniti delle Unità

Operative prima attive sul territorio.

Sempre il decreto impugnato sposta altre Unità

Operative presso il “nuovo” ospedale Sant’Anna di

Boscotrecase struttura che viene definita

“baricentrica”.

Orbene il “nuovo” ospedale Sant’Anna di

Boscotrecase è un nosocomio in costruzione da oltre

cinquant’anni, ideato all’epoca per sostituire il

fatiscente ospedale di Torre Annunziata.

I lavori sono ancora in corso e del “nuovo” Ospedale

è attualmente aperta una sola ala, in una situazione

di precarietà assoluta già lamentata allorché il

“nuovo” nosocomio sostituire solo quello di Torre

Annunziata.

In tale ospedale – nato tra già gravi difficoltà - è

stato trasferito il punto nascita e quindi la

neonatologia e la pediatria presenti al Maresca e lì è

stata trasferita la U.O. di cardiologia e l’U.T.I.C.

(Unità terapia intensiva coronarica) e le attività di

urgenza/emergenza (il cd. Pronto Soccorso).

Il P.S.R., tuttavia, prevede ben 167 posti letto

nel territorio vesuviano da allocarsi nel P.O. di

Boscotrecase (cfr. pag. 135 tabella decreto

impugnato).

Ebbene il presidio ospedaliero di

Boscotrecase, ad oggi, può contare –

ufficialmente – solo su 98 posti letto (che nella

35

Page 36: Ospedale Maresca-RICORSO

realtà dei fatti sono, però, meno di 90).

E’ lo stesso Commissario Straordinario dell’ASL NA3

Sud a certificare questo dato allorché nel suo

provvedimento n. 1053 di poco precedente

all’emissione dell’atto impugnato dichiara in

relazione al P.O. di Boscotrecase: “le tabelle del

decreto 42 prevedono per il Presidio una

dotazione complessiva di 167 posti letto. Tale

capienza allo stato non risulta disponibile, ma

è condizionata al completamento del

Presidio… la più recente rilevazione interna

stima la capienza di 90 posti letto.

Tra i reparti di nuova istituzione previsti – e

per i quali non esiste disponibilità di spazi – si

registra il Servizio psichiatrico di diagnosi e

cura (S.P.D.C.) la neonatologia e la

gastorenterologia.

La dotazione definitiva prevista dal decreto è

di 167 posti letto, per l’attivazione dei quali è

INELUDIBILE il completamento dell’Ospedale”.

Pertanto illogica e paradossale è la decisione

contenuta nel P.S.R. e nell’atto impugnato che lo

attua, di chiusura dell’Ospedale Maresca attraverso

la sua riconversione in struttura di riabilitazione.

Infatti, a fronte di un fabbisogno di posti letto

fissato dallo stesso decreto in 167 posti letto,

mancano - ad oggi - oltre 70 posti letto che

non sono disponibili presso l’Ospedale di

Boscotrecase e che non saranno disponibili né

nel breve né medio periodo.

36

Page 37: Ospedale Maresca-RICORSO

Sicché mentre l’atto impugnato dichiara che per

mantenere il livello di efficienza sanitaria,

contemperando le esigenze di bilancio e

programmazione, al territorio vesuviano bastino 167

posti letto di fatto, con la chiusura del Maresca, si

negano ai cittadini di Torre del Greco e dell’area

vesuviana i 167 posti letto.

O meglio – ancora una volta – nelle pie intenzioni

dell’estensore del P.S.R. – i 70 posti letto mancanti

dovrebbero ricavarsi con il completamento del P.O.

Sant’Anna di Boscotrecase, completamento che –

attualmente – non è nemmeno in mens Dei.

E’ la delibera del Commissario Straordinario n. 1053

dell’ASL NA3 Sud a certificare la necessità di

completare il P.O. di Boscotrecase “dove al

momento non è possibile allocare alcuna

attività”.

E’ evidente il corto circuito logico del decreto

impugnato esso infatti:

- in relazione alla popolazione servita certifica la

necessità che il territorio vesuviano abbia un certo

numero di posti letto (167);

- chiude tuttavia l’Ospedale di riferimento per le

emergenze sul territorio (il Maresca di Torre del

Greco) spostando polo nascite, cardiologia e pronto

soccorso all’Ospedale di Boscotrecase;

- smembra le Unità Operative del Maresca su varie e

diverse aziende sanitarie;

- il tutto con il risultato finale di lasciare il territorio

con circa 70 posti letto in meno rispetto a quelli

37

Page 38: Ospedale Maresca-RICORSO

previsti.

Stante la necessità, sancita dallo stesso atto

impugnato, della disponibilità di 167 posti letto,

appare del tutto illogica e irragionevole la scelta di

chiudere il P.O. Maresca di Torre del Greco mentre la

somma dei posti letto attualmente disponibili a

Boscotrecase e quella dei posti letto a regime al

Maresca consentiva agevolmente di coprire il

fabbisogno di 167 posti letto necessari.

Peraltro, con evidente disparità di trattamento, il

provvedimento impugnato provvede in maniera

diversa in situazioni identiche.

Ci si dilungherà in seguito sul tema del “due pesi e

due misure”. Basti in questa sede indicare il caso

emblematico dell’ospedale di Marcianise che,

nonostante i suoi attuali ottantaquattro posti letto

(cfr. documento allegato n. 1, pag. 84), è stato

"salvato" dai tagli del Piano impugnato in quanto

accorpato a quello di Maddaloni (cfr. documento

allegato n. l,pag. 117).

Si legge, infatti, che "il presidio ospedaliero di

Maddaloni e quello di Marcianise continueranno a

svolgere le loro funzioni fino alla completa

ristrutturazione di quest'ultimo che sarà destinato

ad ospitare anche le unità operative di Maddaloni"

(cfr. documento allegato n. l,pag. 117).

Quello che è concesso a Maddaloni e Marcianise, è

in maniera “perversa” e illegittima negato a Torre

del Greco e all’intera cinta vesuviana.

4) Violazione e falsa applicazione del D.P.R. n.

38

Page 39: Ospedale Maresca-RICORSO

4 del 14.1.1997 e della l.r. 24.12.2003 n. 28: la

normativa in epigrafe istituisce in Italia l’istituto

dell’accreditamento istituzionale, indicando i

requisiti strutturali e organizzativi minimi per

l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle

Strutture pubbliche e private. Il decreto lascia inoltre

alle regioni la competenza di determinare gli

standards di qualità che costituiscono requisiti

ulteriori per l’accreditamento di Strutture pubbliche

e private già in possesso dei requisiti minimi per

l’autorizzazione. Con la norma pure in epigrafe la

Regione Campania ha dettato le norme per

l’accreditamento delle strutture pubbliche e private.

Il P.O. di Boscotrecase non è – al momento – tra le

strutture munite di accreditamento sanitario.

5) Segue: ulteriori profili di manifesta

illogicita’ e irragionevolezza: il P.R.S. approvato

con l’impugnato provvedimento dichiara di dover

coniugare esigenze di contenimento della spesa

sanitaria e di razionalizzazione delle strutture con la

realizzazione di un sistema sanitario più efficiente e

maggiormente rispondente alle esigenze del

cittadino.

Se questi sono i presupposti dell’atto impugnato,

essi vengono smentiti nella sostanza dei

provvedimenti contenuti.

Infatti le scelte compiute, in relazione alla

dismissione del Maresca e al trasferimento

all’Ospedale di Boscotrecase delle sue unità

operative e di pronto soccorso, dimostrano la loro

39

Page 40: Ospedale Maresca-RICORSO

inadeguatezza a raggiungere gli obiettivi prefissati e

la loro assoluta antieconomicità.

Si consideri il polo maternità, chiuso al Maresca e

accorpato a quello di Boscotrecase.

Prima dell’accorpamento, al Maresca di Torre del

Greco avvenivano circa 400 parti all’anno mentre a

Boscotrecase circa 350.

Lo scopo dell’accorpamento è stato di creare un

polo nascita dal (almeno) 500 parti l’anno, cifra -

quest’ultima – ritenuta minima per dare economicità

ed efficienza a un punto nascita.

Orbene al Maresca erano disponibili, prima del

trasferimento del polo matenità, 18 posti letto + due

posti per il day ospital.

Presso il presidio di Boscotrecase i posti letto sono

ufficialmente 14 + 2 di day ospital ma, in realtà,

appena 12 totali.

Si dovrebbe quindi immaginare che il polo maternità

di Boscotrecase, creato per volontà degli atti

impugnati dopo lo smantellamento di quello del

Maresca, sia fornito, almeno, di 32 posti letto

complessivi, pari alla somma di quelli di quelli prima

esistenti al Maresca (n. 20 P.L.) sommati a quelli

esistenti al P.O. di Boscotrecase (n. 12 P.L.).

Non è così, putroppo, perché in realtà non si è avuto

un accorpamento del polo maternità, ma – di fatto –

la semplice soppressione di quello del Maresca.

Infatti i posti letto disponibili nel “polo maternità”

del P.O. di Boscotrecase sono e rimangono quelli che

c’erano prima della soppressione della struttura di

40

Page 41: Ospedale Maresca-RICORSO

Torre del Greco ovvero 12 posti letto.

Sicché al di là delle premesse, poi smentite nei fatti,

dell’atto impugnato, una utenza di circa 400.000

abitanti che prima poteva contare su 32 posti letto

maternità viene oggi – per effetto dell’impugnato

provvedimento - indirizzata tutta su una struttura

che ha appena 10/12 posti letto.

E si pretende – con evidente irragionevolezza – che il

P.O. di Boscotrecase che - con appena 10/12 posti

letto riusciva a malapena a gestire 350 parti l’anno -

possa oggi, dopo la chiusura del punto nascita

dell’Ospedale Maresca, far fronte a 750 parti l’anno

(i 400 assicurati dal Maresca oltre i 350 di

Boscotrecase).

E’ lo stesso Commissario Straordinario dell’ASL NA3

Sud a certificare questo dato allorché nel suo

provvedimento n. 1053 del settembre 2010 dichiara

in relazione al P.O. di Boscotrecase:

Tra i reparti di nuova istituzione previsti – e

per i quali non esiste disponibilità di spazi – si

registra il Servizio psichiatrico di diagnosi e

cura (S.P.D.C.) la neonatologia e la

gastorenterologia.

La dotazione definitiva prevista dal decreto è

di 167 posti letto, per l’attivazione dei quali è

INELUDIBILE il completamento dell’Ospedale”.

* * *

Orbene, in una tale situazione anche la stima

economica risulta del tutto falsata con buona

pace dei fini ultimi del provvedimento che è di

41

Page 42: Ospedale Maresca-RICORSO

tagliare i costi della sanità.

Infatti una situazione come quella delineata (12

posti letto per 750 parti annui) impone la

presenza costante di una unità mobile

dedicata al trasferimento delle pazienti,

stante sia l’urgenza di intervenire (donne

gravide e/o patologie ginecologiche gravi) e

stante l’impossibilità materiale del ricovero

per l’esiguo numero di posti letto.

E ciò richiede già oggi all’interno dell’ambulanza la

presenza di unità operative specifiche sottratte al

servizio nel presidio ospedaliero e con costi di

aggravio e soprattutto un aumento dei rischi per le

pazienti afferite.

E anche questo in barba sia al diritto alla salute dei

pazienti che ai principi di economia e di risparmio

nella spesa sanitaria sbandierati nel provvedimento

impugnato!

E non vi è speranza che i posti letto per ostetricia e

ginecologia possano aumentare, nel breve o nel

medio periodo. Non si tratta di un disagio

momentaneo, poiché – come detto – non è dato

conoscere quando sarà completata l’ala in

costruzione dell’ospedale di Boscotrecase!

Sempre per evidenziare la irrazionalità delle scelte

operate, varrà la pena evidenziare che il Maresca

vantava un nido maggiormente attrezzato, più

capiente e appena di recente completamente

ammodernato, con un numero di parti, di ricoveri e

di posti letto maggiori rispetto al Sant’Anna di

42

Page 43: Ospedale Maresca-RICORSO

Boscotrecase.

Orbene razionalità voleva che fosse proprio il P.O.

Maresca fosse il naturale candidato a costituire il

polo maternità-pediatrico previsto dal P.R.S. e voluto

dal provvedimento impugnato potendo offrire –

anche grazie ai posti letto liberatisi con il

trasferimento delle UU.OO. di ORL e ortopedia, un

numero di posti letto congruo alle necessità delle

partoriente.

Invece – del tutto irrazionalmente – anche nel caso

del nido, dichiarati gli scopi iniziali, essi sono stati

travisati completamente nella realizzazione,

chiudendo il nido di Torre del Greco e invitando la

popolazione a recarsi presso il P.O. Boscotrecase

assolutamente non idoneo, né adeguato.

Ancora una volta, anche dal punto vista economico

la scelta appare del tutto irrazionale: non è dato

comprende il motivo per cui un nido come quello del

P.O. Maresca da poco ristrutturato ed

all’avanguardia deve cedere il posto a un nido

arretrato ed angusto.

Quanto costerà adeguare il nido del P.O. di

Boscotrecase agli standard che il Maresca già aveva

all’atto della dismissione?

Quanto costerà adeguare il nido del P.O. di

Boscotrecase alle esigenze della utenza (si stima il

passaggio da 350 parti attuali a 750 dopo

l’accorpamento)?

E – soprattutto – quanto costerà il continuo

movimento di ambulanze e del connesso personale

43

Page 44: Ospedale Maresca-RICORSO

medico e paramedico per spostare le degenti che i

12 posti letto del P.O. di Boscotrecase?

E soprattutto: quanto costerà alle casse pubbliche

l’inevitabile esodo delle partorienti verso le cliniche

convenzionate invogliate alla scelta del privato in

convenzione per evitare di finire in un nosocomio del

tutto inadeguato?

* * *

Insieme al nido, il decreto impugnato, dispone lo

spostamento anche del reparto di pediatria.

Il sistema è sempre lo stesso: sopprimere quanto

esistente a Torre del Greco e indicare all’utenza il

P.O. di Boscotrecase, riducendo il numero di posti

letto disponibili in barba alla dichiarata necessità di

167 posti letto sul territorio.

L’esito è parimenti paradossale.

Orbene il P.O. Maresca era fornito di 5 posti letto in

pediatria, ovvero cinque stanze singole con servizio

igienico in camera tutte di recente sistemate e rese

più confortevoli e accoglienti per i bambini con

disegni e decorazioni a norma.

Le cinque stanze singole consentivano ai genitori dei

bambini una presenza affettuosa e costante.

All’occorrenza, in situazioni di emergenza, il Maresca

poteva raddoppiare i posti letto in 10, aggiungendo

un letto in ogni camera della pediatria.

Nel P.O. di Boscotrecase vengono dichiarati ben 14

posti letto, ma ciò, forse, solo quando l’ospedale

sarà completato.

Al momento i posti letto della pediatria sono 4,

44

Page 45: Ospedale Maresca-RICORSO

ovvero due stanze con due lettini con bagni in

comune. Il nuovissimo Ospedale di Boscotrecase,

ideato nel 1960 ha stanze con il bagno in comune. Il

P.O. Maresca – di recente ristrutturato – aveva il

bagno in camera.

Essendovi solo camere in comune, nel P.O. di

Boscotrecase, rebus sic stantibus non è possibile,

come era invece per il P.O. Maresca, separare i

bimbi con patologie diverse e trasmissibili.

Inoltre, allo stato per mancanza di locali, nel reparto

pediatria del P.O. di Boscotrecase è impossibile

assicurare l’assistenza per il Snagis, che invece

avveniva regolarmente al Maresca.

Non vi sono locali disponibili nell’angusto P.O. di

Boscotrecase: quanto costerà trasferire ed

attrezzare in altro piano il reparto pediatria (che al

Maresca di Torre del Greco esisteva già?).

Non è questa una scelta in evidente contrasto alla

esigenza dichiarata nel provvedimento impugnato di

razionalizzare la spesa ospedaliera?

Della realtà di fatto, appena narrata, teneva ben

conto la L.R. 16 del 28.11.2008 recante “misure

straordinarie di razionalizzazione e

riqualificazione del sistema sanatario

regionale per il rientro del disavanzo”.

Orbene la tavola 20 della L.R. appena richiamata

prevedeva sì la chiusura del punto nascita, della

neonatologia e della pediatria e la loro confluenza

nel P.O. di Boscotrecase. Ma tale trasferimento era

previsto – correttamente – solo “al

45

Page 46: Ospedale Maresca-RICORSO

completamento dei lavori che interessano il

P.O. di Boscotrecase”.

Il decreto impugnato – senza raziocinio – dispone il

trasferimento immediatamente.

Orbene l’apertura dell’unica ala disponibile del P.O.

di Boscotrecase è avvenuta il 30.9.2006 e - da allora

- alcun nuovo locale è stato reso disponibile,

essendo il resto del nosocomio ancora in fase

(piuttosto arretrata) di realizzazione e

completamento.

Nel novembre 2008 la L.R. 16 prendeva atto di tale

situazione di incompletezza del P.O. di Boscotrecase

ritenuto incompatibile con l’accorpamento del nido,

del punto nascita e della pediatria.

Eppure – nonostante questo dato acclarato – il

provvedimento impugnato, con effetto immediato e

senza ragionevolezza e con sprezzo della salute dei

bambini e delle partorienti, ha imposto il

trasferimento (rectius la chiusura dei corrispondenti

reparti del P.O. Maresca) indicando all’utenza

l’incompleto e privo di requisiti P.O. di Boscotrecase.

* * *

La assoluta precarietà che regna nel P.O. di

Boscotrecase e la repentina necessità di creare

spazi per le Unità Operative eliminate dal P.O.

Maresca è dimostrata da altri fatti.

Mentre al Maresca i reparti ginecologia ed ostetricia,

neonatologia e pediatria erano rigorosamente

separati come per legge e come le norme di comune

esperienza in materia di igiene insegnano,

46

Page 47: Ospedale Maresca-RICORSO

attualmente al P.O. di Boscotrecase i degenti della

pediatria e della ostetricia –ginecologia sono nella

stessa corsia!

Tale situazione è foriera di arrecare gravi rischi di

contagio: il reparto di Ostetricia insieme a quello di

Pediatria (bimbi in età scolare) hanno un’unica porta

di ingresso, con possibile trasmissione di patologie

pericolose dai bambini alle gestanti che possono

trasmetterle ai feti.

Solo dopo varie segnalazioni dei comitati spontanei

di lotta si è ritenuto di ovviare a tale rischio con la

sistemazione di un infisso. Tuttavia la porta

principale di accesso è sempre unica per cui il

bimbo-paziente per raggiungere il suo posto letto

deve necessariamente attraversare la corsia di

Ostetricia e, come è noto, batteri e virus non

bussano alla porta!

* * *

Il nuovo sistema delineato rivela la sua irrazionalità

anche per la gestione della diagnostica.

Al P.O. Maresca esistevano un efficiente reparto che

attendeva di essere solo ristrutturato con poca

spesa e con fondi – come evidenziato - già stanziati.

Tale reparto era in grado di effettuare le necessarie

indagini diagnostiche a suffragio di una patologia o

a corredare l’iter preintervento delle pazienti.

Un tale reparto, ad oggi, non esiste nel nosocomio di

Boscotrecase.

Sicché il provvedimento impugnato ha creato una

situazione paradossale e sicuramente

47

Page 48: Ospedale Maresca-RICORSO

antieconomica.

Come detto nel P.O. di Boscotrecase è stato allocato

anche il Pronto Soccorso dopo la soppressione di

quello del Maresca.

Orbene per il paziente che si reca al P.O. di

Boscotrecase in pronto soccorso o anche per un

normale ricovero, allorché si ravvisa la necessità di

effettuare approfondite indagini, viene collocato su

un’ambulanza privata, ma a spese pubbliche, e

trasportato al P.O. Maresca dove esiste la T.A.C. e

dove possono essere effettuati gli esami

ematochimici e/o di biologia molecolare.

Al termine di tali accertamenti, sempre a bordo della

stessa ambulanza privata e a spese pubbliche, il

paziente fa ritorno al P.O. Sant’Anna di

Boscotrecase.

Questo “turismo ospedaliero” è un costo altissimo

ove si consideri che per pazienti critici lo

spostamento – già rischioso per la vita del malato –

comporta la presenza a bordo di personale non solo

paramedico ma anche medico in grado di

intervenire in caso di necessità.

E – si ribadisce – non si tratta di un disagio

momentaneo dovuta alla transizione tra nosocomi –

il disagio è a tempo indefinito poiché nel P.O. di

Boscotrecase non è nemmeno prevista una data di

apertura di nuovi locali che potrebbero sopperire

alle esigenze dei degenti.

A parte i maggiori costi economici di tali disfunzioni,

ancora una volta gli unici beneficiari di tale

48

Page 49: Ospedale Maresca-RICORSO

paradossale situazione saranno le strutture

convenzionate (sul territorio ve ne è una sola, per la

verità e anche di modestissime proporzioni) cui

l’utenza si rivolgerà inevitabilmente e ciò

esattamente contro l’idea portante del

provvedimento impugnato di riduzione della spesa

sanitaria.

Gli spazi nel P.O. di Boscotrecase sono così ristretti

che non idonei sono la medicherai e gli alloggi per il

personale sanitario e parasanitario per

l’intensificarsi del lavoro dopo la chiusura del P.O.

Maresca di Torre del Greco.

E’ quindi un fatto che il plesso ospedaliero di

Boscotrecase non è attualmente in grado di

sostituirsi al Maresca per carenze tecniche palesi e

lacune di attuazione di alcune importanti prestazioni

sanitarie.

SEGUE: alle intrinseche criticità economiche,

logistiche e di capacità del P.O. di Boscotrecase di

assorbire l’impatto di una utenza di oltre 400.000

abitanti si aggiungono altri fattori che dovevano

indurre a una più meditata e razionale delibera sulla

sorte del P.O. Maresca di Torre del Greco.

E’ bene evidenziare che il P.O. di Boscotrecase

venne inaugurato il 30.9.2006 e nasceva, all’origine,

come ospedale che doveva sostituire quello

fatiscente di Torre Annunziata che da circa 140 anni

offriva ai cittadini di Torre Annunziata i servizi

sanitari fondamentali.

Questa nuova struttura ha ben meritato – in

49

Page 50: Ospedale Maresca-RICORSO

numerose interpellanza parlamentari e sulla

pubblicistica locale - l'appellativo di «ospedale

fantasma» visto che i lavori per la sua realizzazione

furono avviati nel 1965, interrotti nel 1972, ripresi

nel 1984 e poi ancora bloccati, ricominciati e

bloccati di nuovo nel 2002, con evidente danno per

il bilancio e la sanità pubblici.

Il risultato è l’apertura di un nuovo ospedale ma di

vetusta concezione: si consideri che i bagni sono in

comune e non in camera.

Non esiste in relazione al P.O. di Boscotrecase uno

studio sulla sua adeguatezza strutturale alle

normative antisismiche e un certificato di agibilità,

essendo l’ospedale non ancora completato.

Il nosocomio di Boscotrecase insiste a pochi km da

Terzigno e dalle discariche e già quest’estate i

pazienti denunciavano il poco salubre olezzo che

investiva la zona.

* * *

Il provvedimento impugnato cancella il P.O. del

Maresca dalla rete dell’eemergenza, il che significa

la chiusura – già avvenuta nelle more – del Pronto

Soccorso in favore del P.O. di Boscotrecase.

Orbene in caso di emergenza acuta come ictus o

infarto o di politrauma il P.O. Maresca era

raggiungibile in pochi minuti da tutta l’area

vesuviana (400.000 residenti) per essere posto tale

presidio in modo strategico in maniera baricentrica,

al di fuori fuori dai centri urbani e servito da una

viabilità appositamente dedicata.

50

Page 51: Ospedale Maresca-RICORSO

Il P.O. di Boscotrecase, una vera cattedrale

incompleta nel deserto, è privo di collegamenti

e infrastrutture ed è raggiungibile

percorrendo una serie di stradine fuori mano.

Occorrono numerosi minuti per raggiunto il P.O. di

Boscotrecase già in condizioni normali, che si

complicano in caso di pioggia.

Sicché un paziente cd. “acuto” (infarto in corso,

ictus o politraumatizzato) rischia di giungere già

cadavere nell’ospedale di Boscotrecase.

Le difficoltà nascono già all’uscita del casello Torre

Annunziata Sud ove – dopo la morte per

affogamento sotto un cavalcavia di un automobilista

che cercava di uscire a quella uscita - vi è oggi un

cavalcavia con semaforo che segnala il possibile

allagamento e quindi l’impraticabilità dell’uscita.

Detti semafori sono legati al sistema di smaltimento

delle acque piovane che nel caso di eccessiva

intensità interdicono l’uscita.

In caso di allagamento il semaforo impedisce

l’uscita dal nastro autostradale e il malcapitato

utente del pronto soccorso di Boscotrecase deve

uscire alla prossima uscita autostradale: quella di

Pompei con perdita di tempo prezioso che potrebbe

risultare determinante per la salute e la vita stessa

del paziente trasportato.

Nel caso di abilitazione dell’uscita di Torre

Annunziata Sud (semafori verdi) il percorso

prosegue in direzione Nord su Via del Principio.

A poche centinaia di metri dall’uscita dell’autostrada

51

Page 52: Ospedale Maresca-RICORSO

si trova un restringimento della sede stradale che

consente il passaggio di una sola macchina per volta

(foto 3 relazione ing. Traversa), comportando il

blocco del mezzo di soccorso nel caso di passaggio

di altre vetture circolanti nel senso opposto.

Subito dopo viene l’area di sosta antistante il

Cimitero di Torre Annunziata (Largo Cimitero), che

consente lo stazionamento di poche autovetture che

può provocare il rallentamento del mezzo di

soccorso.

Inutile dire che nel caso di giorni festivi o prefestivi o

addirittura nei giorni delle festività più importanti

dell’anno, il percorso programmato non può essere

proprio preso in considerazione per gli eccessivi

tempi di percorrenza.

Infine, si prosegue su Via Sepolcri, per circa 50 m e

per via Cola fino all’ingresso del presidio di

Boscotrecase in via Lenza.

Nel caso poi di uscita a Pompei l’utente viene

immesso su una rete di strade interne a traffico

intenso, aumentando i tempi di percorrenza

(percorso 2 della relazione ing. Traversa).

Utile evidenziare l’assoluta inesistenza di idonea

cartellonistica e indicazioni stradali per raggiungere

quanto più velocemente il Presidio.

Peraltro la strada di accesso all’ospedale non è

munita di certificazione di collaudo.

Inoltre la struttura di Boscotrecase è pochissimo

servita da mezzi pubblici (una sola linea con poche

corse) di trasporto locale e da nessun servizio

52

Page 53: Ospedale Maresca-RICORSO

intercomunale e ciò rende difficile - se non

impossibile - l’affluenza all’Ospedale dei familiari dei

degenti.

6) Eccesso di potere per disparita’ di

trattamento: da quanto evidenziato emerge che

l’impugnato provvedimento, non solo non arrecherà

lo sviluppo della qualità complessiva delle

prestazioni dei livelli di governo, ma condurrà alla

violazione del principio del pieno rispetto della

dignità della persona con la negazione delle

prestazioni sanitarie a rilevanza sociale, cioè delle

attività finalizzate alla promozione della salute, alla

prevenzione, individuazione, rimozione e

contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di

patologie congenite ed acquisite.

Il comportamento della Regione Campania è ancor

di più deprecabile - e, proprio per questo,

assolutamente illegittimo - alla luce del fatto che

altri presidi ospedalieri sono stati "salvati" dai tagli

del decreto n. 49/2010 e dalle varie misure di

dismissione/riconversione in esso previste, proprio

per effetto delle particolari condizioni del territorio

sul quale risultano allocate le strutture.

Per questi il provvedimento impugnato è prodigo di

deroghe alla rigida applicazione degli indicatori

previsti nel Piano, quanto avaro a concederne

alcuna per l'Ospedale di Torre del Greco, pur in

presenza della sua peculiare collocazione

geografica.

Infatti, il Piano di riassetto della rete ospedaliera

53

Page 54: Ospedale Maresca-RICORSO

identifica quali presìdi non in grado di assicurare

adeguati profili di efficienza e di efficacia tutte

quelle strutture pubbliche di ricovero per acuti che

non presentino almeno una dotazione di cento posti

letto (assoggettando le stesse alle varie misure di

dismissione/ riconversione/ riorganizzazione

stabilite).

Orbene l’ospedale Maresca aveva un numero di

posti letto superiore a 100 e ciò nonostante ne è

stata disposta la “riconversione”.

Ancora la legge regionale 16/2008 calcolava in 126 i

posti letto disponibili presso il nosocomio torrese

(cfr. tavola 20) e li riduceva a 115 disponendo lo

spostamento del punto nascita e della cardiologia

solo dopo il completamento dell’ospedale di

Boscotrecase (evento non ancora verificato).

Ciò posto lo stesso provvedimento impugnato

consente ai nosocomi ubicati sulle isole di sfuggire

alla predetta regola.

Sia l'Ospedale "Capilupi" di Capri (con i suoi diciotto

posti letto) che quello "Rizzoli" di Ischia (con i suoi

settantatre posti letto), così come l'Ospedale Civile

"G. Scotto" di Procida (con i suoi nove posti letto),

sono stati mantenuti in vita e per essi nessuna delle

misure previste dal Piano di riassetto è stata

adottata (cfr. documento allegato n.l,pagg. 131 e

133).

Sia chiaro che si ritiene del tutto giusta e legittima

la scelta di non decretare la chiusura di alcuno dei

predetti presidi, riconoscendo tutti gli svantaggi e le

54

Page 55: Ospedale Maresca-RICORSO

criticità che può presentare un'isola.

Quello però che si obietta è che il medesimo

trattamento non sia stato riservato a un ospedale

importante eccome il Maresca con i suoi 126 posti

letto, punto di riferimento per 400.000 persone, al

centro del comprensorio, facilmente raggiungibile

per “accorpare” il tutto in un ospedale in

costruzione, difficilmente raggiungibile, non servito

da infrastrutture.

Innegabile, quindi, che la disparità di trattamento

appena illustrata rappresenta un ulteriore vizio di

legittimità dell'atto amministrativo impugnato.

7) Violazione e falsa applicazione dell'art. 32,

comma 1, della Costituzione - Eccesso di

potere per violazione del diritto alla salute dei

cittadini - Difetto di coordinamento,

irrazionalità manifesta.

Da quanto rilevato innanzi emerge che il Piano di

riassetto della rete ospedaliera e territoriale è

basato solo sui tagli e non prevede una reale e

efficiente alternativa ai servizi resi dal P.O. Maresca.

Innanzitutto, preme sottolineare come la decretata

riconversione del citato ospedale in una struttura

polifunzionale per la salute (SPS) rappresenti niente

altro che una sostanziale dismissione del nosocomio.

Infatti, non viene fatto il benché minimo accenno a

quelle che dovranno essere le funzioni di tale nuova

struttura, limitandosi il decreto a prevedere che le

stesse "saranno pianificate nel dettaglio nel Piano

attuativo aziendale" (cfr. documento allegato n.

55

Page 56: Ospedale Maresca-RICORSO

l,pag. 109).

E' dato leggere unicamente che "la SPS si identifica

con una sede fisica e rappresenta un centro attivo e

dinamico della comunità locale per la salute ed il

benessere, in grado di raccogliere la domanda dei

cittadini e di organizzare la risposta nelle forme e

nei luoghi appropriati" (cfr. documento allegato n.

l,pag. 19).

Questo lascia intendere che tale modello si

concretizzerà in niente di più di un piccolo

ambulatorio, di fatto inadeguato a fornire concreta

assistenza al paziente (finanche nella misura minima

di cure necessarie) e con l'unico compito di

indirizzare i soggetti bisognosi di assistenza

sanitaria presso le altre strutture all'uopo attrezzate.

Quasi superfluo rilevare che, così decretando, il

Commissario ad acta ha dimostrato di non tenere

minimamente in considerazione non solo il diritto

alla salute della popolazione di Torre del Greco e

dell’area di riferimento dell’ospedale Maresca

(400.000 cittadini) e dintorni, ma addirittura lo

stesso diritto alla vita e alla sopravvivenza.

Si è altresì costretti a constatare che in un piano di

riassetto della rete ospedaliera che prevede la

chiusura di diversi presidi ospedalieri - con

conseguente necessità di dover continuare a

garantire il bisogno di salute dei pazienti dei

nosocomi dismessi - non vi è una sola parola spesa

in riferimento alla rete dell'emergenza-urgenza.

Sarebbe stato sicuramente opportuno - anzi,

56

Page 57: Ospedale Maresca-RICORSO

necessario - che il predetto provvedimento fosse

stato accompagnato da un adeguato Piano di

emergenza assistenziale.

Prima di provvedere ai cc.dd. tagli, il Commissario

ad acta si sarebbe dovuto adoperare per far sì che,

all'indomani della chiusura degli ospedali indicati, il

bisogno di salute della gente avesse potuto

continuare a ricevere le stesse risposte in termini di

qualità e di adeguatezza delle prestazioni sanitarie.

Purtroppo, quanto previsto nel Piano di riassetto non

assicura nulla di tutto ciò.

8) Eccesso di potere per difetto di motivazione

e disparità di trattamento - Contraddittorietà

con i principi stabiliti nel Piano di rientro dal

disavanzo e di riqualificazione e

razionalizzazione del Sistema Sanitario

Regionale - llogicità ed irrazionalità

manifeste, travisamento ed erronea

valutazione dei fatti, sviamento.

Il criterio previsto dal Piano e posto alla base della

riorganizzazione delle rete ospedaliera campana è

quello della ed. congruità dimensionale.

La congruità dimensionale di una struttura pubblica

di ricovero per acuti è stata valutata in almeno

cento posti letto, mentre quella di una struttura

pubblica di ricovero di tipo riabilitativo e/o

lungodegenziale è stata valutata in un numero di

posti letto non inferiore ad ottanta e non superiore a

duecento (cfr. documento allegato n. l,pag. 12).

Orbene l’Ospedale Maresca secondo la legge

57

Page 58: Ospedale Maresca-RICORSO

regionale 16/2008 aveva 134 posti letto che, a

regime di tale legge, dovevano scendere a 115.

Nel 2009, in ossequio a tale normativa regionale

vennero dismessi i reparti di ortopedia e

traumatologia (n. 14 P.L.) e di otorinolaringoiatria (n.

12 P.L.) ma non si provvide invece all’aumento dei

posti letti previsto dalla stessa legge (25

gastroenterologia, 13 diabetologia, 13 malattie del

fegato).

Sicché allorché si calcolarono i posti letto del

Maresca per redigere il PSR si valutò che esso aveva

solo 98 posti letto (ovvero 134 meno i 14 di

traumatologia e 12 di otorinolaringoiatria).

Da qui la constatazione che il Maresca era privo dei

100 posti letto e la draconiana decisione di

provvedere alla sua dismissione.

Sulla base di tale criterio, il Presidio Ospedaliero

"Agostino Maresca”, con i suoi attuali 98 posti letto

e una potenzialità di oltre 150 posti letto, è stato

automaticamente ricompreso nell'elenco di quelle

strutture non in grado di assicurare adeguati profili

di efficienza e di efficacia, venendo

conseguentemente fatto oggetto della misura di

riconversione più volte richiamata (cfr. documento

allegato n. l,pagg. 13 e 109).

In primis, preme sottolineare che dalla lettura del

documento contestato non è dato minimamente

evincere quale sia stato il procedimento e/o l'iter

logico che abbia portato ad indicare la soglia

dimensionale di cento posti letto quale requisito

58

Page 59: Ospedale Maresca-RICORSO

minimo ai fini della congruità richiesta, nonché

punto di discrimine nella valutazione circa la

virtuosità o meno di una determinata struttura

sanitaria in termini di efficienza e di efficacia.

Da questo punto di vista, pertanto, si rileva un

palese difetto di motivazione del documento

allegato al decreto di emanazione regionale allorché

per il caso del Maresca non si tiene affanto conto

che la riduzione dei posti letto era stata dovuta alla

dismissione di reparti voluta dalla l.r. 16/2008 senza

che si fosse proceduto all’incremento dei posti letto

per altri reparti sempre prevista dalla stessa legge

regionale.

Circostanza ancor più grave però - e sicuramente più

determinante ai fini dell'invocata declaratoria di

illegittimità del provvedimento impugnato -risulta

essere quella relativa al fatto che il predetto criterio

della congruità dimensionale non è stato applicato

uniformemente su tutto il territorio regionale,

determinando di fatto una inaccettabile disparità di

trattamento tra alcune strutture, che sono state

oggetto di misure di dismissione e/o riconversione

e/o riorganizzazione, ed altre che - attraverso

operazioni e soluzioni a dir poco discutibili - hanno

invece inspiegabilmente conservato lo status di

Presidio Ospedaliero.

Così si è costretti a prendere atto che per l'Ospedale

"San Giuseppe e Melorio" di Santa Maria Capua

Vetere - che presenta attualmente ottantasette posti

letto (cfr. documento allegato n. 1, pag. 85) - è stato

59

Page 60: Ospedale Maresca-RICORSO

previsto un innalzamento della sua dotazione a

centoventuno posti letto (cfr. documento allegato n.

1, pagg. 117 e 120) - attraverso l'assorbimento del

Presidio Ospedaliero "F. Palasciano" di Capua,

dotato attualmente di trentotto posti letto (cfr.

documento allegato n. 1, pag. 84) - con il

sostanziale mantenimento di tutte le specialità (cfr.

documento allegato I, pagg. 85 e 120).

In questa maniera è stata di fatto garantita la

"sopravvivenza" di tutti e due i nosocomi (entrambi

con una congruità dimensionale inferiore alla soglia

minima prevista dal Piano), dal momento che il

Presidio Ospedaliero di Capua è stato

semplicemente trasferito in un plesso distante solo

pochi chilometri da quello attuale (e non dismesso).

L'Ospedale di Marcianise, nonostante i suoi attuali

ottantaquattro posti letto (cfr. documento allegato

n. 1, pag. 84), è stato parimenti "salvato" dai tagli

del Piano in quanto accorpato a quello di Maddaloni

(cfr. documento allegato n. l,pag. 117).

Si legge, infatti, che "il presidio ospedaliero di

Maddaloni e quello di Marcianise continueranno a

svolgere le loro funzioni fino alla completa

ristrutturazione di quest'ultimo che sarà destinato

ad ospitare anche le unità operative di Maddaloni"

(cfr. documento allegato n. l,pag. 117).

Naturalmente, sul processo di ristrutturazione e sui

suoi tempi di attuazione non è dato leggere nulla di

particolarmente rilevante.

Tutto quindi lascia presagire che, per chissà quanti

60

Page 61: Ospedale Maresca-RICORSO

altri anni ancora, la situazione degli Ospedali di

Maddaloni e Marcianise resterà assolutamente

identica a quella odierna e le sedi dei rispettivi

presidi quelle attuali.

Anche per l'Ospedale di San Felice a Cancello è stato

immotivatamente previsto un aumento dell'attuale

dotazione di posti letto, da sessantaquattro (cfr.

documento allegato n. 1, pag. 85) ad ottanta (cfr.

documento allegato n. 1, pag. 120).

Mentre il P.O. Maresca viene chiuso per

mancanza di 2 posti letto (98 su 100

necessari).

Il presidio di San Felice a Cancello è stato

riconvertito in una struttura ospedaliera ad indirizzo

riabilitativo (cfr. documento allegato n. 1, pag. 117)

e, pur perdendo le unità principali, attraverso tale

operazione ha potuto conservare quelle di Geriatria

e Lungodegenza (cfr. documento allegato n. l,pag.

120).

L'innalzamento di posti letto – negato al Maresca - è

stato decretato anche per i Presidi Ospedalieri "De

Luca e Rossano" di Vico Equense (da ottantasette a

centotre - cfr. documento allegato n. 1, pagg. 98 e

135) e "S.M. della Misericordia" di Sorrento (da

ottantotto a cento - cfr. documento allegato n. 1,

pagg. 99 e 136), che hanno mantenuto le stesse

Unità Operative e sono stati rispettivamente

riconfermati in strutture di I e II livello della rete

dell'emergenza (il Presidio Ospedaliero di Sorrento è

stato individuato anche quale spoke della rete

61

Page 62: Ospedale Maresca-RICORSO

cardiologica) (cfr. documento allegato n. 1, pag.

125).

Si è provveduto a "salvare" anche l'Ospedale di

Gragnano (cfr. documento allegato n. 1, pag. 98)

che, con i suoi attuali sessantasei posti letto

(largamente al di sotto della soglia minima

stabilita), è stato individuato quale plesso del

Presidio Ospedaliero di Castellamare di Stabia,

conservando le Unità Operative di Medicina e

Geriatria (cfr. documento allegato n. l,pagg. 125 e

135).

Mentre anche una tale – ragionevole - soluzione è

stata esclusa per l’Ospedale Maresca che già era un

presidio ospedaliero unico “Ospedali Riuniti del

Golfo Vesuviano” articolato sul plesso di Torre del

Greco “Ospedale A. Maresca” e sul plesso di

Boscotrecase “Ospedale Sant’Anna” come delineato

con nota prot. 30738 del 19.5.2008 dell’allora ASL

Napoli 5.

Non risulta essere stato assoggettato ad alcuna

misura prevista dal Piano di riassetto e

riorganizzazione neanche l'Ospedale "Andrea

Tortora" di Pagani, nonostante la sua attuale

dotazione di quarantacinque posti letto (cfr.

documento allegato n. l,pag. 101).

Per tale struttura è stata infatti prevista

l'annessione, quale plesso, al Presidio Ospedaliero

"Umberto I" di Nocera Inferiore (cfr. documento

allegato n. l,pag. 138).

L'Ospedale di Roccaspide, con i suoi sessantasei

62

Page 63: Ospedale Maresca-RICORSO

posti letto (cfr. documento allegato n. 1, pag. 102),

è stato fatto confluire - unitamente ai Presidi

Ospedalieri di Oliveto Citra, Eboli e Battipaglia - in

una unica struttura ospedaliera (che sarà

denominata Presidio Ospedaliero Unico della Valle

del Sele), allo stato però inesistente in quanto la

sua realizzazione è da prevedersi nel programma di

interventi per l'edilizia sanitaria ex art. 20 Legge n.

67/88 (cfr. documento allegato n. l, pagg. 139 e

141).

Ciò vuol significare che, per almeno una decina

d'anni (a voler essere ottimisti), l'Ospedale di

Roccaspide continuerà ad operare nella sua attuale

sede e con l'attuale dotazione di posti letto.

Infine, la dotazione dell'Ospedale "Martiri di Villa

Malto" di Sarno è stata aumentata da novantuno

(cfr. documento allegato n. 1, pag. 103) a centodieci

posti letto (cfr. documento allegato n. 1, pag. 142) e

nella sua struttura sono state fatte confluire le Unità

Operative per acuti del Presidio Ospedaliero "Mauro

Scarlato" di Scafati, riconvertito a sua volta in

Presidio Ospedaliero ad indirizzo riabilitativo (cfr.

documento allegato n. 1, pagg. 103,138 e 142).

Anche in tale situazione è dato registrare un

sensibile innalzamento del totale dei posti letto delle

due strutture, che è passato addirittura da

duecentouno a duecentoquaranta.

Tale excursus dimostra in maniera chiara ed

inequivocabile che il rigido criterio della

congruità dimensionale non è stato applicato

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Page 64: Ospedale Maresca-RICORSO

con uniformità ed equità nei confronti di tutte

le strutture ospedaliere della Regione

Campania e che molte di queste - che, per le

loro specifiche caratteristiche, avrebbero

dovuto subire le misure di dismissione e/o di

riorganizzazione previste - hanno invece

usufruito di inaccettabili ed ingiustificabili

trattamenti di favore (accorpamenti,

annessioni, trasferimenti di sede palesemente

"fittizi", riconversioni in strutture riabilitative

con mantenimento delle specialità ed

innalzamento dei posti letto, addirittura

confluenze in nuovi Presidi Ospedalieri ancora

da realizzare o rectius " la cui realizzazione è

da prevedersi..") , allo scopo precipuo di

evitare i tagli del Piano.

Invece, l’ospedale Maresca che ancora nel novembre

2008 era abbondantemente nella soglia minima

richiesta (ovvero 126 posti letto), è stato spogliato

nel 2009 di due reparti (ortopedia e

otorinolaringoiatria) giungendo a 98 posti letto,

senza però beneficiare dell’implementazione

prevista di nuovi posti letto per i suoi reparti di

eccellenza (primo tra tutti gastroenterologia).

E sulla base di tale depredamento, si è provveduto

alla sua chiusura come ospedale inutile e

antieconomico!

Sicché la legge 16/2008 che intendeva valorizzare le

eccellenze delle strutture del Maresca

aumentandone i posti letto e salvaguardano il

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Page 65: Ospedale Maresca-RICORSO

nosocomio torrese come punto di primo soccorso, si

è rivelato il grimaldello per giungere allo

smantellamento dell’ospedale torrese a vantaggio

del vicino MA INACCESSIBILE nosocomio di

Boscotrecase.

Questa circostanza, che emerge per tabulas,

connota indubbiamente di ulteriori profili di

illegittimità l'intero documento allegato al decreto n.

49/2010.

Tra l'altro, queste soluzioni "di comodo",

artatamente congetturate al fine unico sopra

illustrato, fanno sì che il comportamento della

Regione Campania si ponga in aperto contrasto,

oltre che con il principio di parità di trattamento

(quanto mai basilare in una comunità democratica,

in quanto diretta emanazione delle prescrizioni in

tema di uguaglianza formale e sostanziale sancite

dall'art. 3 della nostra Carta costituzionale), anche

con gli obiettivi cristallizzati nel Piano di rientro dal

disavanzo e con le linee-guida nello stesso illustrate.

Tutte le operazioni descritte, infatti, non sono

sicuramente compatibili con quei principi di

risparmio della spesa e di contenimento dei costi

che il Sistema Sanitario Regionale si trova in questo

momento a dover rispettare in maniera rigorosa e

scrupolosa.

Si è illustrato in precedenza come si sia provveduto

ad incrementare di nuove attività (tra tutte, la

riabilitazione) diverse strutture ospedaliere che si è

voluto "salvare" dalle previsioni del Piano di

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Page 66: Ospedale Maresca-RICORSO

riassetto ospedaliero.

Ebbene, è giusto che si sappia a tal proposito che il

dare avvio ad una attività di riabilitazione in un

vecchio plesso ospedaliero richiede una serie non

indifferente di investimenti, che vanno

dall'adeguamento delle strutture e dall'acquisto di

macchinari nuovi (e il riferimento a questi due

aspetti non si può ignorare l'attuale mancanza di

fondi) all'assunzione di personale specializzato (al

cui riguardo giova ricordare che in questo momento

vige un divieto assoluto di procedervi per tutte le

strutture sanitarie campane).

A maggior ragione, non possono essere ritenuti

rispettosi dei principi di risparmio della spesa e di

contenimento dei costi la ristrutturazione di un

Presidio Ospedaliero, l'accorpamento di un plesso ad

un altro, addirittura la realizzazione di un nuovo

grande Ospedale (come quello previsto "della Valle

del Sele").

Ecco, quindi, la palese contraddittorietà ed

incoerenza del documento impugnato.

Il decreto n. 49/2010, adottato nell'ottica ed in

prosecuzione di un Piano di rientro dal disavanzo,

qualora effettivamente attuato non porterà alcun

risparmio della spesa ospedaliera bensì addirittura

un inevitabile aumento della stessa.

La verità è che mentre si risparmierà qualche

centesimo con la chiusura di alcuni presidi, vi sarà di

contro un innalzamento notevole di costi in

riferimento a quelle strutture che - come visto - per

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Page 67: Ospedale Maresca-RICORSO

essere "salvate" sono state incrementate di attività

sanitarie nuove.

Tutto ciò fa sì che il provvedimento sancito a carico

dell'Ospedale "Agostino Maresca” di Torre del Greco

si manifesti ancor più iniquo e discriminatorio e che

la cittadinanza del comprensorio vesuviano veda in

tal modo aggiungersi al danno la beffa.

In poche parole, sembra proprio che il sacrificio

richiesto all'intero Sistema Sanitario Regionale sia

stato alla fine pagato solo dal Presidio Ospedaliero

di Torre del Greco, meno “politicamente” protetto e

i cui costi tra l'altro sono assolutamente ininfluenti

rispetto a tutta la spesa sanitaria regionale.

Quanto appena esposto dimostra che il Piano di

riassetto della rete ospedaliera e territoriale non è

valido tecnicamente, è illogico ed irrazionale, oltre

che contraddittorio ed incoerente.

Quindi non può non essere considerato

assolutamente illegittimo, anche sulla scorta delle

argomentazioni di cui al presente paragrafo.

9) Violazione e falsa applicazione dell'art. 2

del D. Lgs. n. 502/92 e successive modifiche ed

integrazioni - Violazione e falsa applicazione

degli artt. 3, 20 e 31 della Legge regionale n.

32 del 3/11/1994 -Violazione e falsa

applicazione delle norme di partecipazione di

cui alla Legge n. 241/90.

Alla luce di quanto illustrato al primo punto del

presente ricorso e della normativa nazionale e

regionale ivi richiamata, si obietta che il

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Page 68: Ospedale Maresca-RICORSO

Commissario ad acta per la Sanità, nel definire il

Piano di riassetto della rete ospedaliera e territoriale

campana, avrebbe dovuto prevedere il

coinvolgimento di tutti quegli enti e soggetti

istituzionali e non (Sindaci delle Aziende Sanitarie

Locali di riferimento, Conferenze dei Sindaci e/o dei

Presidenti delle circoscrizioni di riferimento

territoriale, Conferenza permanente per la

programmazione sanitaria e socio-sanitaria

regionale, organizzazioni sindacali degli operatori

pubblici e privati e delle strutture accreditate dal

Servizio Sanitario Nazionale, formazioni sociali non

aventi scopo di lucro, enti di varia natura impegnati

nel campo dell'assistenza sociale e sanitaria, ecc.)

che avrebbero potuto partecipare in via consultiva al

processo di nuova programmazione ospedaliera

regionale e avrebbero potuto porre in luce elementi

di peculiare rilievo ai fini di una più equa e corretta

riorganizzazione della situazione ospedaliera.

Ma anche sotto questo profilo il provvedimento

impugnato si presenta palesemente contra ius.

In via cautelare

I ricorrenti, in proprio e nella spiegata qualità

chiedono, inoltre, l'adozione di ogni misura cautelare

idonea ad inibire la cessazione dell’attività del P.O.

Maresca di Torre del Greco.

Dette misure sono giustificate, per quanto riguarda

il requisito del fumus boni iuris, dai vizi di legittimità

sopra esposti con i motivi del ricorso. Quanto invece

al requisito del periculum in mora, basti considerare

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Page 69: Ospedale Maresca-RICORSO

gli effetti devastanti che l'eventuale attuazione del

provvedimento regionale avrebbe su tutto il

territorio vesuviano e su Torre del Greco in

particolare.

La popolazione di queste zone si ritroverebbe

improvvisamente priva dell'unica struttura

ospedaliera di riferimento, senza che nel frattempo

sia stata predisposto un altro centro sanitario

attrezzato quantomeno a fronteggiare le richieste di

emergenza e di prime cure.

Si è in particolare evidenziato nel terzo motivo

di ricorso come il P.S.R. preveda ben 167 posti

letto nel territorio vesuviano, mentre ado oggi

con la soppressione del PO Maresca il bacino

di utenza possa contare solo su 98 posti letto

(tanti sono infatti quelli ufficialemte in carico

al presidio ospedaliero di Boscotrecase, (che

nella realtà dei fatti né ha, però, meno di 90).

E’ poi veramente incredibile immaginare di

eliminare un Pronto Soccorso e la unità terapia

intensiva coronaria in una città che da sola presenta

nove Circoli Didattici di Scuola di I e II grado!

Lo stesso personale in servizio presso il plesso

ospedaliero si troverebbe in una situazione di

assoluta incertezza e precarietà anche dal punto di

vista lavorativo e professionale, dal momento che -

come visto - non risulta essere stata adottata dagli

organi preposti alcuna misura a salvaguardia delle

risorse umane attualmente impiegate.

Tali elementi concorrono senza ombra di dubbio a

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Page 70: Ospedale Maresca-RICORSO

configurare il danno grave ed irreparabile che

giustifica la concessione della misura cautelare

idonea ad assicurare in via interinale gli effetti della

decisione sul ricorso ai sensi dell'alt. 55 del D. Lgs.

n. 104 del 2010, quale la sospensione dell'efficacia

del decreto commissariale n. 49/2010.

P. Q. M.

Si conclude per l’integrale accoglimento del ricorso.

Voglia, invero, l'On.le T.A.R adito, accertati i vizi di

legittimità sopra enunciati, accogliere il ricorso e,

per l'effetto annullare il decreto commissariale n.

49/2010 e tutti gli altri provvedimenti impugnati.

In via cautelare, disporre, quale misura interinale più

idonea per la tutela della situazione giuridica

soggettiva fatta valere dall'ente ricorrente, la

sospensione dell'efficacia del decreto regionale

commissariale n. 49/2010 e degli altri

provvedimenti impugnati, nonché la contestuale

inibizione a porre in essere ulteriori azioni attuative

della procedura; ovvero ogni altra misura cautelare

idonea ad inibire la cessazione dell’attività del P.O.

Maresca di Torre del Greco

Con vittoria di spese ed onorari di lite.

Avv. Luigi Torrese

Avv. Raffaele Montefusco

Avv. Gennaro Torrese

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Page 71: Ospedale Maresca-RICORSO

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Comune di Torre del Greco, in persona del legale rappresentante p.t., presso la sede dell’Ente in Torre del Greco, Piazza del Plebiscito - Pal. Baronale - c.a.p. 80059 - mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190227-8 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Presidenza del Consiglio dei Ministri in persona del Presidente p.t. dom.to ex lege presso l’Avvocatura Distrettuale dello

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Page 72: Ospedale Maresca-RICORSO

Stato in Napoli alla via Diaz, 11- mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190225-6 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Ministero della Salute in persona del Ministro p.t. dom.to ex lege presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato in Napoli

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Page 73: Ospedale Maresca-RICORSO

alla via Diaz, 11- mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190226-7 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Ministero dell’ Economia e Finanze in persona del Ministro p.t. dom.to ex lege presso l’Avvocatura Distrettuale dello Stato in Napoli alla via Diaz, 11- mediante spedizione

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Page 74: Ospedale Maresca-RICORSO

effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190220-0 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso alla Regione Campania, in persona del Presidente p.t. dom.to per la carica presso la sede dell'ente sita in Napoli alla Via Santa Lucia n. 81- mediante spedizione effettuata con

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Page 75: Ospedale Maresca-RICORSO

plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190224-5 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Presidente p.t. della Regione Campania dott. Stefano Caldoro nella qualità di Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro del Settore Sanitario, domiciliato per la carica presso la sede dell'ente sita in

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Page 76: Ospedale Maresca-RICORSO

Napoli alla Via Santa Lucia n. 81- mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190223-3 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Presidente p.t. della Regione Campania dott. Stefano Caldoro nella qualità di Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro del Settore Sanitario, domiciliato ex lege presso l’Avvocatura Distrettuale

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Page 77: Ospedale Maresca-RICORSO

dello stato in Napoli alla Via A. Diaz n. 11- mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n. 76397190219-8 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

Relata di Notifica: Io sottoscritto Avv. Raffaele Montefusco, con Studio in Torre del Greco (Na) alla Via Positano n. 5 - c.a.p. 80059 - giusta autorizzazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata di cui alla Legge 21 gennaio 1994 n. 53 deliberata in data 20.03.2006 (delib. 185/2006) ho notificato copia conforme del presente ricorso al Azienda Sanitaria Locale di Napoli 3 SUD, in persona del legale rapp.te p.t. domiciliato per la carica in Castellammare di Stabia alla Corso A. De Gasperi 167 - mediante spedizione effettuata con plico postale racc. a/r atti giudiziari n.

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Page 78: Ospedale Maresca-RICORSO

76397190222-2 il 26.11.2010 dall’Ufficio Postale di Torre del Greco.Numero repertorio notifiche 300Avv. Raffaele Montefusco

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