Orientarsi nella scelta della libera professione: le caratteristiche ... · più lavoro, e che un...
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Orientarsi nella scelta della libera professione: le
caratteristiche personali utili e i nuovi regimi fiscali a
supporto della tua scelta.
Genova, 12 febbraio 2019
Scegliere la libera professione: obiettivi, limiti e
potenzialità
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LIBERA PROFESSIONE: come, quando e perchè
Come: entrando a far parte di studio associato di professionisti già avviati?
in totale autonomia con uno studio localizzato vicino a casa?
ancora in autonomia, ma sfruttando i servizi di un coworking ed anche le possibili alleanze con altri professionisti che vi gravitano ?
a casa, lavorando da remoto, con il web e offrendo servizi digitalmente?
Le modalità di come approcciare la libera professione all’inizio sono variegate,non dipendono solo dal tipo di attività svolta, ma anche dal tipo di personalità enon vanno mai sottovalutate.
Impariamo a pensare che la modalità di come svolgere e organizzare la propriaprofessione non deve essere CASUALE, aprire la PIVA non è la prima cosa dafare.
Spesso ci si trova insoddisfatti nella libera professione non tanto per il tipo dilavoro in sè, quanto piuttosto perchè la modalità organizzativa scelta non cirappresenta in modo autentico.
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LIBERA PROFESSIONE: come, quando e perchè
Quando:
• per necessità:
l’azienda con cui lavori ti “suggerisce” di aprire Partita Iva per poter lavorare. Non puo’ accollarsi gli oneri di un
lavoratore dipendente al momento, tu accetti aprendo la P. Iva e sperando che ti tengano con loro e ti diano sempre
più lavoro, e che un domani ti assumano.
non sai più come conciliare il tuo lavoro con gli altri impegni famigliari o con la tua necessità di maggiore autonomia
e, non riuscendo a trovare l’azienda giusta, decidi di metterti in proprio. La spinta non è quella di “volere” la P.IVA,
ma di “non avere alternative” se non metterti in proprio per fare quello che vuoi e come ti piace.
• per desiderio:
vuoi mettere in campo i tuoi talenti per sfruttarli al massimo. Hai lavorato come dipendente in aziende, ma non ti sei
sentito valorizzato e hai deciso di metterti in proprio. Hai pensato che per metterti in proprio servano delle buone
competenze e ti sei lanciato.
vuoi essere “padrone” del tuo tempo ed organizzarti in autonomia. Ricorda che questo sarà uno scoglio
impegnativo della tua attività: organizzarsi quando si lavora da soli, magari anche da casa in una attività libero
professionale, può risultare davvero complicato. E’ molto più facile rispettare tempi e scadenze quando lavori per
altri con orari più o meno fissi, rispetto a quando lavori da solo.
di soldi: vuoi guadagnare di più col tuo lavoro, perché sei bravo, e l’unico modo per non avere un blocco alle tue
capacità è quello di lavorare in autonomia e guadagnare tu stesso dal tuo lavoro.
etico e di gestione del lavoro come ritieni opportuno. Sì a volte succede che tu voglia fare le cose a modo tuo, non
solo nell’organizzazione, ma perché ritieni corretto e giusto fare in un modo differente da quelli che hai conosciuto
lavorando per altre aziende e magari anche per altri professionisti.
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LIBERA PROFESSIONE: come, quando e perchè
Perchè:
Come mai riflettere sul “perché” di tale scelta?
Una riflessione attenta su cosa spinge a scegliere la libera professione puo’ far
capire meglio quale motore si è innescato dentro di noi:
il mettersi in proprio deriva da:
una passione
un desiderio
una spinta emulativa, un condizionamento
o una necessità?
Se ci sono i primi due va benissimo, se è solo un bisogno/condizionamento che
non si riesce a soddisfare in altro modo, potrebbe a lungo termine creare
difficoltà di motivazione e di visualizzazione della crescita professionale.
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A breve, o meglio prima di iniziare: individuare la visione, la prospettiva, lo sguardo verso quello che desideri diventi il
tuo futuro
comprendere la missione, agire su quello che vediamo, o vederlo in modo diverso
scegliere gli obiettivi che ci permetteranno di realizzare la missione
capire se la professione che si vuol costruire funziona e va incontro a richieste e bisogni mirati
Informarsi e investire: scegliere i consulenti bravi di cui si ha veramente bisogno, cercare online, chiedere a chi ce l’ha fatta, prendere spunto da casi di successo.
A medio e lungo termine: rivedere periodicamente i propri perché: perché si è in proprio, perché lo si fa, e
perché così. Se c’è qualcosa che stride è ora di rivedere la vision e ripensare al modello di business. E’ davvero importante che siano allineati quello che si sta facendo con il come e il perché.
non perdere la motivazione MAI
investire in formazione e crescita personale SEMPRE
Quali obiettivi di crescita professionale a breve medio e lungo termine ?
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Scopri te stessa e analizza il tuo progetto
«Il lavoro dei propri sogni è più spesso creato che
trovato: difficilmente si ottiene cercandolo con i soliti sistemi.
Ma per poterlo creare bisogna prima conoscere bene sé
stessi».
Se sei soddisfatto di te, più facilmente avrai la possibilità
di aiutare gli altri, e di conseguenza te stesso.
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• Famiglia
• Contesto sociale
• Scuola
• Gruppo dei pari
• Eventi segnanti
• Decisioni di carriera
A volte, il desiderio di accettazione sociale può sopraffare i nostri
orientamenti personali, i nostri sogni, le nostre ambizioni. Se da adulti
non riusciamo a perseguire in qualche modo i nostri interessi di fondo,
rischiamo di non provare mai una piena realizzazione personale.
• Sicurezza
• Stabilità
• Rispettabilità
• Posto fisso
• Stipendio
• Tradizioni
L’influenza delle aspettative esterne
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Scopri te stessa
Un orientamento verso la libera professione implica un’accurata
conoscenza di chi siamo e di che cosa vogliamo, questo per poterlo
trasmettere in maniera chiara e diretta in ciò che facciamo, ossia,
distinguerci nel mercato.
- Che cosa mi piace fare
- Interessi, hobby, passioni
- Valori guida
- Competenze e abilità
- Come mi relaziono con gli altri
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COME
• Attività creative
• Volontariato
• Attività di svago
• Attività a contatto con la natura
• Benessere
• Valutazioni sulla carriera
• Amici e famiglia
Scopri te stessa
COSA
• Riflessioni personali
• Scrittura, autobiografia
• Confronto con l’esterno
• Analisi dei propri ruoli
• Lifeline Discovery
• Analisi interessi
• Confronto con un consulente
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Analizza il tuo progetto
«Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da
qualche parte, solo allora diventa un proposito più grande».
(A. Olivetti).
Affinché il nostro sogno possa passare a qualcosa di maggiormente più
concreto, è necessario poter iniziare a vederlo davanti a se.
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Che cosa analizziamo?
• La nostra idea
• Risorse a disposizione
• Mercato di riferimento
• Potenzialità
• Competitors
• Ricavi e benefici
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Che cosa analizziamo?
• Idea: Che cosa fai, le caratteristiche
uniche del tuo progetto, le attività
• Risorse: Chi sei e che cosa metti a
disposizione
• Mercato: A chi ti proponi, dove,
come, a quali bisogni rispondi
• Potenzialità: Come lo fai, valore
fornito, elementi di innovazione
• Competitors: Che cosa rende unica
la tua idea dalle altre
• Ricavi e benefici: Che cosa ottieni
dal tuo progetto
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Mettiti in gioco
«Raccontare i futuri possibili ti fa capire quanto vicini
possano già essere (B. Hazen).»
Una volta aver chiarito l’idea sul proprio progetto e sul
tipo di valore aggiunto che si vuol trasmettere con la
propria personalità, è il momento di passare all’azione.
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Mettiti in gioco
Elementi da analizzare prima di partire:
• Investimenti: budget a disposizione, fondi da cui attingere
• Costi: rinunce, tempo, energie, stress, tempo investito, formazione
• Tempistiche: tempi di realizzazione del progetto
• Modalità di avanzamento: come si intende procedere
• Chi ti aiuta: persone vicine che sostengono concretamente il progetto
• Punti di forza: gli elementi chiave del progetto
• Punti di debolezza: ostacoli interni da tenere sotto osservazione
• Opportunità: fattori esterni che possono giocare a favore
• Minacce: fattori esterni che possono giocare contro
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Mettiti in gioco
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Gli ingredienti del successo
«Dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la
nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa
vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario»
(Steve Jobs)
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Gli ingredienti del successo
Che cosa può fare la differenza:
- Determinazione
- Intraprendenza
- Rete
- Fiducia
- Perseveranza
- Resilienza
- Curiosità
- Intuizione
Come scegliere il regime fiscale giusto per te
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Non per tutti i soggetti l’obbligo di APRIRE LA P.IVA arriva nello stesso momento.
Ci sono delle attività marginali in cui non si rende MAI obbligatoria l’apertura della
Partita IVA.
LAVORO AUTONOMO OCCASIONALE
Prevalenza dell’aspetto intellettuale sull’organizzazione e sui mezzi impiegati.
Una mamma che effettua nei mesi in cui i figli sono al centro estivo ripetizioni di
matematica ad uno studente sta svolgendo una prestazione occasionale.
Se, invece, l’attività di ripetizioni prosegue per tutto l’anno e ci sono vari studenti
che seguono le ripetizioni, l’attività non è più occasionale ma diventa organizzata
professionalmente.
In questo caso la prestazione occasionale non può essere applicata.
Forse non tutti sanno che…
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SEMPLICE EQUAZIONE PER STABILIRE IL MOMENTO IN CUI DIVENTA
OBBLIGATORIO APRIRE LA PARTITA IVA
la continuità + l’abitualità dell’esercizio dell’attività = PIVA SI
la professionalità + l’esercizio organizzato dell’attività = PIVA SI
Quando si è in presenza di questi requisiti si è obbligati ad Aprire Partita IVA.
Anche se non produrrò alcun ricavo all’inizio. L’aspetto che conta ai fini fiscali e
la propensione del soggetto ad esercitare un’attività idonea a produrre reddito.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che con il termine abituale deve intendersi
un’attività che si ripete nel tempo costantemente e che necessita dell’impegno
intellettuale o materiale per essere svolta.
E’ considerata abituale anche la predisposizione dei mezzi necessari a svolgere
quest’attività.
Forse non tutti sanno che…
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ESEMPIO
Potrebbe essere contestata, ad esempio, una prestazione di consulenza marketing
occasionale resa, nei confronti dello stesso committente, per un paio di giornate ogni mese e
con un compenso basso, mentre è difficile che sia contestata un’unica prestazione, anche se
da questa derivano compensi notevoli.
Questo perché la sola predisposizione ad esercitare un’attività professionale in modo
continuativo rende quell’attività abituale.
OBBLIGO DI APERTURA DELLA P IVA AL SUPERAMENTO
DI SOGLIE DI REDDITO: ERRORE!
Spesso si tende a fare confusione tra soglia di ricavi (i famosi € 5.000) e l’obbligo di apertura
della partiva IVA. La prestazione occasionale non ha limiti quantitativi, quelli riguardano
solamente la questione previdenziale, ma questa è un’altra storia…
Forse non tutti sanno che…
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Si può lavorare senza partita Iva con più committenti?
Fatturare nei confronti di più committenti non comporta di per sé il venir meno dell’occasionalità
dell’attività, a prescindere dagli importi fatturati: in questi casi, per evitare contestazioni, è
importante la diversità dell’oggetto delle prestazioni (ad esempio, se lo stesso lavoratore autonomo,
ipotizziamo consulente aziendale, aiuta un committente nella redazione di un business plan ed
effettua traduzioni per un altro committente, trattandosi di prestazioni con oggetto differente non
può verificarsi la continuità nell’esercizio della stessa attività).
Si può lavorare senza partita Iva con un ufficio?
Chi non vuole aprire la partita Iva deve porre particolare attenzione alla presenza di un apparato
organizzativo per lo svolgimento dell’attività lavorativa: sono indici di un’attività organizzata la
disponibilità di un ufficio o la presenza di un sito e-commerce o, in generale, la pubblicizzazione dei
servizi erogati. Riguardo al mero possesso di pc e cellulare, queste attrezzature sino a poco tempo
fa erano valutate come indice di autonoma organizzazione: considerando però gli enormi progressi
degli ultimi decenni e il possesso di cellulare e pc da parte della generalità dei privati, dal loro
possesso non è possibile desumere automaticamente la presenza di un’attività autonomamente
organizzata.
Forse non tutti sanno che…
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Non è solo una questione economica
Scelgo il regime fiscale di moda o quello piu’ giusto per
me?
L’esempio del nuovo forfait:
La sostituzione del regime di tassazione progressiva per scaglioni dell’Irpef con una TASSA
PIATTA del 15%, unita all’aumento dei limiti dei volumi di ricavi e compensi massimi di accesso
65.000,00 spinge ad affermare che la tassazione forfettaria sia più conveniente rispetto a
quella ordinaria al crescere dell’ammontare del reddito dichiarato.
Questo, però, non è certamente un concetto assoluto
Nella valutazione di convenienza complessiva, infatti, giocano un ruolo importante anche altri
fattori che devono essere considerati.
Primo fa tutti il fatto che una tassazione “sostitutiva” potrebbe pregiudicare la fruibilità di
deduzioni e detrazioni in dichiarazione da parte del soggetto.
Occorre poi verificare se la % forfettaria dei costi riconosciuti, sia superiore o inferiore rispetto a
quelli effettivamente sostenuti dalla partita Iva.
I regimi fiscali del 2019
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Nuovo REGIME FORFETTARIO, dal primo gennaio 2019, l'accesso al nuovo regime (ex legge 190/2014), per
i liberi professionisti è condizionato al rispetto dell’unico limite, ragguagliabile ad anno, relativo ai ricavi e
COMPENSI dell'anno precedente che viene fissato a 65.000 euro, per tutte le attività.
Cosa significa «ragguaglio»?
Il sig. X, consulente in materia di sicurezza (codice attività 74.90.29), ha iniziato la sua attività il 15 ottobre 2019
ed al 31 dicembre ha percepito ricavi per un importo pari a € 20.000.
Formula per il ragguaglio: compensi incassati X 365/giorni lavorati(77 giorni)
Nel nostro caso: € 20.000 x 365/77 = 94.805 €
Il Signor X non potrà accedere al regime forfettario
Ex regime dei minimi, ABROGATO per chi inizia oggi, puo’ essere continuato da chi vi ha avuto accesso
negli anni precedenti: caso tipico giovane che ha aperto piva a 22 anni nel 2012 sino al compimento dei 35
anni ha diritto oggi a rimanervi, oppure a chi non ha superato il quinquennio previsto per i meno giovani.
Regime semplificato: ricavi meno costi = reddito imponibile
Regime ordinario: si differenzia dal semplificato essenzialmente per come deve esser tenuta la della
contabilità
I regimi fiscali oggi
Uno, nessuno o centomila!
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Cosa significa regime a forfait?
SIGNIFICA APPLICARE UNA PERCENTUALE FISSA AI RICAVI INCASSATI
LA PERCENTUALE È DIVERSA IN FUNZIONE DEL CODICE ATTIVITÀ (AT.ECO.), QUINDI NON
VENGONO CONSIDERATI I COSTI EFFETTIVAMENTE SOSTENUTI NELL’ESERCITARE LA
PROFESSIONE
Esempio: ricavi incassati 2018: euro 35.000
Percentuale costi riconosciuta 78%: euro 35.000 X 78% = 7.700
Ricavi meno costi = euro 35.000 meno 7.700 = 27.700 = REDDITO SU CUI CALCOLARE LE IMPOSTE
Quali sono le caratteristiche più attraenti di questo regime?
è un Regime senza Iva, quindi non c’è Iva addebitata in fattura e non c’è alcun adempimento ai fini Iva!
è soggetto solo all’imposta sostitutiva del 5% per chi inizia un’attività che non ha mai esercitato
prima per i primi 5 anni, e successivamente del 15%; per sempre, senza limiti di età.
non si versa l’Addizionale Regionale e Comunale, né l’Irap.
non si cumula con gli altri Redditi, l’imposta è secca.
non è soggetto agli Studi di Settore.
Partiamo dalle basi
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A cosa bisogna fare attenzione se si vuole adottare questo regime e a non
esserne esclusi ?
1. A non superare i 65.000 di fatture EMESSE E INCASSATE nel 2018, «principio di cassa»;
Curiosità: la circolare 30 maggio 2012, n. 17, ha precisato che l’indennità di maternità (e l’eventuale
contributo a sostegno della maternità) per la contribuente minima o forfettaria non è da considerare per la
verifica dei limiti reddituali di accesso/permanenza nel regime, poiché non costituisce di fatto compenso.
1. A non essere socio di Società di persone (S.n.c. e S.a.s.), o di Associazioni tra Professionisti o di
imprese familiari (di cui all’art. 5 della L. 22/12/86 n. 917);
2. Se socio di di S.r.l. di maggioranza e/o di controllo che esercitano attività economiche riconducibili alla
attività per cui si vuole aprire piva;
3. Se la nuova attività sia esercitata nei confronti dei datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di
lavoro, o erano intercorsi nei due precedenti periodi d’imposta.
Vecchi limiti di accesso al regime eliminati che hanno fatto felici tutti!
• aver sostenuto spese per lavoro dipendente; costo complessivo di beni mobili strumentali al 31.12 non superiore a 20 mila Euro.
Requisiti, soglie, esclusioni
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I passaggi dai precedenti regimi: possibilità e ostacoli
I professionisti che nel 2018 hanno utilizzato
qualunque regime contabile, con ricavi dichiarati
non oltre 65mila euro, applicano naturalmente il
regime forfettario, salvo opzione contraria, dal
2019.
In altre parole si può trattare sia di contribuenti
che abbiano già applicato il regime forfettario
nel 2018, oppure di soggetti che nel 2018
hanno applicato quello semplificato per cassa o
quello di contabilità ordinaria sulla base dei
ricavi conseguiti nel 2017.
Se invece si trovano in un regime, semplificato
per cassa o ordinario, per opzione (vincolante
per un triennio), si pone il dubbio se possano
aderire al regime forfettario.
La revoca dell’opzione dovrebbe essere
possibile in forza dell’articolo 1 del Dpr
442/1997 che esclude il vincolo triennale in
presenza di nuove norme.
Confronto fra il nuovo regime a forfait e il
regime naturale semplificato
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LE DIVERSITA’ CHE FANNO LA DIFFERENZA
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I vecchi minimi e i forfettari sono ESONERATI dall’obbligo di emissione della fattura elettronica entrata in vigore il 1° gennaio 2019, tranne il caso in cui fatturino a Pubbliche Amministrazioni, tuttavia vi sono delle regole cui attenersi per ciò che concerne la conservazione delle fatture ricevute d’acquisto (FATTURE PASSIVE O CICLO PASSIVO).
L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che i minimi e i forfettari possono decidere di ricevere le fatture elettroniche emesse dai loro fornitori comunicando loro un indirizzo PEC o codice destinatario tramite il SdI.
Solo in questo caso, per i minimi e i forfettari vige l’obbligo di conservazione digitale delle fatture elettroniche d’acquisto ricevute. Contrariamente dovranno essere conservate in formato analogico, ossia cartaceo.
Io personalmente suggerisco questa via per iniziare, perché queste realtà oggi «escluse» dalla FE prima o poi diventeranno «obbligate» e allora iniziare a prendere le misure con questa modalità potrebbe agevolarle in un futuro credo non troppo lontano.
Sono esonerato, posso fare FE lo stesso? SI!Vantaggi?
I termini di accertamenti fiscali si riducono da 5 anni a 3
I pagamenti delle tue fatture potrebbero essere più rapidi
Regime forfait e fattura elettronica: vero o falso?
Mi lancio con la FE o
aspetto?
Fattura elettronica per Minimi e Forfettari: che scelta fare?
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Ma se decido di non aprire piva cosa faccio? Non lavoro?
CONTRATTO DI PRESTAZIONE OCCASIONALE
«PRESTO»
Può essere utilizzato quando l’attività occasionale è svolta sotto la direzione altrui,
come nelle forme assimilabili al lavoro dipendente. Quest'ultimo non è ammesso
per gli utilizzatori che abbiano alle proprie dipendenze più di cinque lavoratori a
tempo indeterminato.
Il compenso massimo annuo è di 5.000 euro.
In alcuni settori come l’edilizia non si può applicare.
Esiste il divieto di acquisire prestazioni di lavoro occasionali da soggetti con i
quali l'utilizzatore abbia in corso o abbia cessato da meno di 6 mesi un rapporto di
lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa.
Posso cumulare PrestO e Lavoro Autonomo Occasionale? SI
CONTRATTO DI COLLABORAZIONE
COORDINATA E CONTINUATIVA
E’ un contratto di lavoro, a metà strada tra il lavoro subordinato e quello
autonomo, per il quale il collaboratore professionista si impegna a svolgere
una prestazione d’opera continuativa, a carattere prevalentemente personale, in
favore del committente ed in coordinamento con questo, senza vincolo di
subordinazione.
Scomparso l’obbligo di individuazione del progetto.
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SFRUTTAMENTO DEL DIRITTO DI AUTORE
• Il Diritto di Autore non è altro che il diritto che può vantare chi detiene la paternità di un opera di concedere a terzi il suo sfruttamento in cambio di un ritorno economico.
• Tale disciplina riguarda sia le opere artistiche letterarie, ma anche visive e figurative.
• Classico caso è quello dei giornalisti cheproducono articoli, ceduti poi a testategiornalistiche sotto forma di sfruttamentoeconomico del diritto di autore.
• Operare attraverso questa forma contrattuale permette a livello fiscale di avere un particolare vantaggio legato ad un regime fiscale di favore.
• Sui proventi legati allo sfruttamento economico spettano deduzioni forfettarie nella seguente misura:
– del 25% dei proventi stessi se il beneficiario ha un’età pari o superiore ai 35 anni, alla data di percezione dei redditi dichiarati;
– del 40% dei proventi stessi se il beneficiario ha un’età inferiore ai 35 anni.
E la vendita di un’opera creativa?un articolo, un reportage, una traduzione letteraria…
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My business model
(Timothy Clark, Alexander Osterwalder, Yves Pigneur)
Matrimonio & Patrimoni
(Rosciani Debora; Rossi Gaziano Roberta)
Quando il manager è donna
(Chiara Cecutti)
Scopri i tuoi talenti
(Stefania Fierli)
Il professionista in cammino verso la qualità totale
(E.M. Napolitano)
Il professionista orientato al cliente
(E.M. Napolitano)
Pillole bibliografiche
Grazie
Maria Grazia Dellacasa
Career & Fiscal Coach – Dottore Commercialista
http://www.fiscalitaleggera.it
334 6664519
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Per saperne di più sul mio lavoro: http://bit.ly/Intervista-Career-Fiscal-Coach
Grazie
Chiara Morando
Consulente di carriera e orientamento
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