Orientarsi nella rete, considerata quale artefatto cognitivo

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    Nel 2008 stato avviato il Progetto

    NETQRE 2.0 presso la cattedra diProgettazione dellIntervento For-mativo extrascolastico del Prof. Colazzo, alloscopo di avviare una ricerca per la creazione distrumenti per il Profiling e il Data Miningdegli utenti del web.Il programma prendeva vita allinterno delprogetto Orientasudest, attivato tra lUniver-sit del Salento, il Conservatorio MusicaleTito Schipa di Lecce e lAccademia di BelleArti di Lecce1.Il primo passo del progetto NETQRE consi-steva nella progettazione e realizzazione di un

    questionario, in versione cartacea e online, per

    la rilevazione delle fonti di orientamento sulWeb, utilizzate dagli studenti degli ultimidue anni della suola media superiore e deiprimi due anni di universit.La fase successiva alla realizzazione del que-stionario ha visto la somministrazione, lana-lisi e linterpretazione dei dati rilevati conlutilizzo del questionario.Lo scopo non era per solo quello di produrreun profilo dellutilizzatore della rete, ma pro-poneva la possibilit di individuare caratteri-stiche intrinseche alla rete e al suo utilizzo,

    che permettessero di indicare nel web il luogo

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    ricerche

    Orientarsi nella rete, considerata quale artefatto cognitivo

    La logica del Web 2.0 si basa sulla condivisione,partecipazione e interattivit, portando lespe-rienza di Internet e del suo uso, fino ad integraree riprodurre schemi analoghi a quelli riscontra-

    bili nelle Reti Sociali reali..A questo punto, sorgono alcune domande: inche modo il Web 2.0 viene utilizzato per la rac-colta di informazioni che possono influenzare lescelte di studio e di vita?Si pu pensare che l'utilizzo di piattaforme Web2.0 modificare le strutture che gli psicologichiamano meta-cognitive, in grado di modularela costruzione, la ricerca, catalogazione e utilizzodelle informazioni?Una ricerca, ancora in corso, stato avviata conlo scopo di rispondere a questi interrogativi,portando alla costruzione di un questionario:

    NETQRE 2.0, sia in versione cartacea sia in ver-sione on-line.I primi dati sembrano indicare che l'uso di in-ternet in generale e, in particolare per l'orienta-mento, fatto in un modo passivo, senzasfruttare appieno tutti gli strumenti che carat-terizzano il Web 2.0.

    Parole chiave: costruttivismo, metacognizione,orientamento, questionario, web 2.0.

    The logic of Web 2.0 is based on the sharing, partic-ipation and interactivity, bringing the experienceof Internet and its use to the point to integrate andplay patterns similar to those found in real social net-

    works.Arise at this point some questions: how Web 2.0 isused to collect information that may influence choicesof study and life?You may think that using Web 2.0 platforms modifythose structures that psychologists call meta-cognitiveand that modulate the construction, research, cata-loging and use of information?In order to answer these questions, was initiated asearch, still ongoing, which led to the construction ofa Questionnaire: NETQRE 2.0, produced in bothprinted or in online version.Since the early data seem to indicate the internet use

    in general and specifically for Orientation, in passivemode, without fully exploit the tools that characterizethe Web 2.0.

    Keywords: constructivism, metacognition, ori-entation, questionnaire, web 2.0.

    VITO FRANCESCO DE GIUSEPPE

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    di trasmissione e valutazione di competenzeanzich dinformazioni semplici o complesse,alla luce del fatto che levoluzione della strut-tura della rete ha modificato radicalmente lemodalit dapprendimento, producendo unarevisione profonda della prassi della forma-zione2.In questottica, lutilizzatore della rete diventail centro attorno al quale gravita la possibilitdi costruire strumenti che rompessero loschema tradizionale di apprendimento, in cuila trasmissione dinformazioni nettamenteseparata da quella inerente le competenze.Per fare questo per necessario analizzare iprincipi di utilizzo delle piattaforme imple-

    mentate sul web, in pratica si tenta di rispon-dere alla domanda se possibile costruire retidi comunicazione che veicolino competenze,oltre che informazioni.

    LArtefatto Cognitivo Web

    Il 6 agosto del 1991 considerata la data dinascita del World Wide Web, quando TimBerners Lee, ricercatore al CERN di Ginevra,mise on-line il primo sito web, basandosi su

    unidea avuta insieme al collega Cailliau.Il successivo sviluppo fa assumere alla rete iconnotati di un enorme database cui fare rife-rimento per ottenere informazioni. La strut-tura era organizzata in modo tale che i ruolidi chi costruiva le informazioni inserite in retee gli utenti fossero molto differenti e definiti.La struttura rimasta invariata e continuatuttora a essere organizzata con ramificazioniad albero.La sua pi recente evoluzione, ossia il Web2.0, ha proposto uno sconvolgimento dei pa-radigmi di costruzione e ricerca delle infor-mazioni. Il vero salto logico fondato sulleparole condivisione, partecipazione e interat-tivit, portando lesperienza di Internet e delsuo utilizzo al punto di integrare e riprodurreschemi analoghi a quelli riscontrabili nelleReti Sociali reali. possibile pensare che lutilizzo di Piatta-forme Web 2.0 modifichino quelle struttureche gli psicologi definiscono metacognitive eche modulano la costruzione, la ricerca, la ca-

    talogazione e luso delle informazioni?Il Web, in questa rappresentazione, diventa

    uno strumento inteso come artefatto cogni-tivo quindi uno strumento utilizzato perraggiungere il nostro obiettivo nel migliore

    dei modi. Uno dei primi studiosi ad affron-tare il problema degli strumenti cognitivi fuVygotskij3. Lo psicologo russo non usa espli-citamente il termine artefatto ma ricorre aquello di strumento-stimolo o stimolo-mezzoper indicare ci che si frappone tra lo stimoloe la risposta della formula pavloviana (relativaai processi psichici elementari condizionatida determinanti biologiche), al fine di me-diare il rapporto tra lindividuo e lambienteesterno: in tal modo emergono i processi co-gnitivi superiori (risultato del processo cul-

    turale di sviluppo). Le idee di Vygotskij,soprattutto quelle riguardanti limportanzadelle dinamiche sociali e culturali nello svi-luppo cognitivo, sono state riprese da moltiesponenti dellapproccio culturale, come Bru-ner4 e Cole5. In particolare, questultimo haaffermato limportanza del medium culturale,inteso come insieme degli artefatti accumu-lati da un gruppo nel corso della sua storia.Unevoluzione del concetto di artefatto si avuta con Donald Norman, secondo cui

    luomo in grado di inventare e costruire coseche lo rendono intelligente e che, proprio perquesto, si possono definire artefatti cogni-tivi6.Gli artefatti sono il risultato dellinterazionedellintelligenza e della progettualit indu-striale, con le idee, le ricerche, il linguaggioche la cultura elabora ed esprime nel suo in-saziabile bisogno di spingere sempre piavanti le frontiere della conoscenza, dellim-maginazione e della vocazione plasmatricedelluomo7.

    Secondo Bruner8, lintelligenza delluomo data dallinteriorizzazione degli strumenti,messi a disposizione dalla cultura.Vygotskij e Lurija9, hanno fatto notare lesi-stenza di due linee per lorigine dellattivitmentale umana: la linea naturale per le fun-zioni mentali elementari (per cui si parla dibiogenesi) e la linea sociale/culturale per lefunzioni psichiche superiori (in tal caso, in-vece, si parla di sociogenesi), ma il momentopi importante nello sviluppo intellettivo si

    ha quando queste due linee si compenetrano,dando origine a ununica linea di formazione

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    socio-biologica. Da tale intreccio scaturisconole forme propriamente umane dintelligenzapratica e cognitiva.

    I due autori affermano che lo sviluppo men-tale della specie umana non la conseguenzadiretta della maturazione naturale del sistemanervoso, giacch tale sviluppo richiede lin-troduzione degli strumenti materiali dellaproduzione esteriore che guidano il compor-tamento favorendo la soluzione dei problemi.E poich tra la persona e il problema si frap-pone, in mezzo, uno strumento, si dice chelazione mediata (o indiretta).Vygotskij formul la legge della mediazionesemiotica, secondo la quale i processi men-

    tali possono essere capiti solo se si compren-dono gli strumenti e i segni che li mediano,poich essi incorporano finalit, valori e si-gnificati sociali, comportandosi quali ele-menti di mediazione del rapporto tralindividuo e il mondo.Si parla di accumulazione progressivaquando gli artefatti sviluppati e perfezionatida una cultura sono poi trasmessi alle gene-razioni successive e poich le attivit cogni-tive sono sempre svolte per loro mezzo, esse

    sono per definizione pratiche sociali, anchequando sono svolte individualmente10.A questo punto appare interessante come ilWeb se inteso come artefatto cognitivo, vadaa collocarsi tra gli strumenti che operano al-linterno di quellarea che Vygotskij definisceZona di sviluppo prossimale, nel caso din-ternet a prescindere dallet del soggetto chelo utilizza.La Zona di sviluppo prossimale (Zone of pro-ximal development o ZOPED), permetteva aVygotskij11 di dimostrare limportanza del-

    lambiente sociale e del processo educativoper lo sviluppo mentale infantile. La ZOPEDdefinisce la distanza tra ci che il bambino in grado di fare da solo (livello di sviluppo ef-fettivo o attuale) e ci che invece riesce a farese guidato da un adulto o da un pari piesperto (livello di sviluppo potenziale). Inpratica la ZOPED il livello di sviluppo ot-tenuto quando un bambino entra in contattocon un ambiente sociale e, di conseguenza, sicaratterizza per lespansione delle conoscenze.

    Recenti sviluppi nellambito delle scienze co-gnitive hanno fornito unevidenza empirica a

    sostegno della tesi che la cognizione umana mediata da artefatti12.Lidea alla base degli artefatti cognitivi che la

    mente, per apprendere, ha bisogno di costruireoggetti e dispositivi, di maneggiare materialireali. Luso dellartefatto cognitivo trasforma laconoscenza per la quale stato progettato, per-ch svolgendo delle operazioni in genere affi-date alla mente, esso mette a disposizione delsoggetto dei supporti che trasferiscono le ope-razioni meccaniche allesterno, liberando diconseguenza la mente e consentendo laffina-mento di nuove e complesse abilit.Il concetto di artefatto richiama il concettodi mediazione perch gli artefatti mediano i

    rapporti tra gli attori sociali e tra il singolo eil suo ambiente, fisico e sociale, al fine di fa-cilitarne ladattamento.Norman13 ritiene che buona parte della nostraconoscenza quotidiana risieda nel mondo at-torno a noi. Ne deriva che le facolt cognitivesono il risultato di una complessa interazionetra la mente individuale e il contesto socialee strumentale. In effetti, lattivit cognitivaumana non determinata solo da meccanismiinterni al soggetto, ma distribuita tra il cer-

    vello e lambiente esterno (compresi gli arte-fatti che consentono cos di superare i limitidella mente)14. In pratica la prospettiva dellacognizione situata considera il contestocome una possibile estensione della menteumana.Lesempio pi calzante di strumentoesterno dato dal computer, poich solocon la sua mediazione la mente pu svolgeredeterminate operazioni; in pi, grazie alleconnessioni via computer, si possono crearedei nessi tra le menti individuali: si parla per-

    ci di intelligenza collettiva.E-learning 2.0, apprendimento informale,Web 2.0, sono i temi principali intorno allequali Celentano e Colazzo15, inquadrano inuovi modelli delle-learning, presentandostrumenti e metodi che possono supportarelapprendimento cooperativo in rete.Il costrutto dellapprendimento cos rimodu-lato sul piano della cooperazione tra individui,diventando un processo di tipo cooperativo esociale, nel quale gli strumenti che facilitano

    la cooperazione accelerano e facilitano lap-prendimento dintere strutture organizzate

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    dinformazioni, in altre parole di competenze.Per analizzare il ruolo delle tecnologie nelcontesto didattico, Calvani auspica un loro

    utilizzo ergonomicamente corretto, affinchpossano liberare tutto il loro potenziale co-gnitivo e quindi la sua attenzione rivoltaprevalentemente alle tecnologie aperte che,comportandosi come tools cognitivi, sono ca-paci di garantire lattivazione di processi co-gnitivi rilevanti16.

    Una sperimentazionesullutilizzo del web

    Alla luce di quanto in precedenza illustratosi avviato un progetto di ricerca che ha loscopo di monitorare e definire lutilizzo dellarete, nello specifico ai fini dellorientamento,per tracciare dei criteri che illustrassero undesign ergonomico nella costruzione di siti estrumenti per lorientamento sul web.Il Web 2.0 si caratterizza per il fatto che lin-formazione costruita dallutente stesso nelmomento in cui la utilizza, producendoquindi un paradigma di costruzione della co-

    noscenza improntato alla condivisione e allapartecipazione, stabilendo relazioni reali chesi attuano attraverso la virtualizzazione pro-dotta dalla tecnologia.Quanto per le piattaforme di Orientamentoin Rete siano progettate per favorire lusocondiviso e partecipato delle informazioni edalla costruzione delle stesse e quanto chifruisce della Rete sappia poi usare gli stru-menti che pu trovare a sua disposizione,sono il vero nodo cruciale della questione.

    Progetto SperimentaleAllo scopo di provare a indagare come il Web2.0 influenzi lOrientamento nelle scelte divita di un campione della popolazione, nellospecifico, i giovani della fascia di et tra i di-ciassette e i venti anni, ossia chi sembra pisensibili alle problematiche riguardantilOrientamento essendo nel pieno delle ten-sioni riguardanti eventuali scelte di studio edi vita e che sembrano essere i maggiori uti-lizzatori della Rete, stato progettato e co-

    struito un questionario, il NETQRE 2.0,pubblicato sia in versione cartacea sia online,

    che restituisse il profilo dellutente del Webche usa internet per lOrientamento17.Il questionario stato progettato e costruitoallinterno del progetto Orienta Sud-Est, Pro-getto attivato dallUniversit del Salento percostituire una rete dorientamento poggiatasu uninnovativa infrastruttura comunica-tiva18.In questo lavoro sono stati analizzati i dati ri-guardanti le schede 2 e 4, del questionario,rispettivamente quella riguardante la rileva-zione dei comportamenti di utilizzo della retee quella concernente il grado di soddisfazioneincontrato dagli utenti nellutilizzo del web.

    ScopoLo scopo della ricerca di analizzare e valu-tare lutilizzo della Rete riguardo alle sceltedi Orientamento Formativo e/o di vita, daparte di soggetti appartenenti alla fascia diet compresa tra i diciassette e i venti anni.

    ObiettivoLobiettivo definibile in cinque punti: Analizzare le modalit di Utilizzo della

    Rete da parte del Campione. Analizzare la capacit di utilizzo del Web 2.0.

    Rilevazione delle modalit di recupero eutilizzo dinformazioni riguardo a sceltedi studio e/o di lavoro.

    Campione di riferimentoIl campione costituito da 1867 soggetti,634 maschi e 1242 femmine, rispettivamenteil 34 % e il 66 % del campione, tra i dicias-sette e i venti anni, che frequentano gli ultimidue anni della Scuola Media Superiore e deiprimi due anni di Universit.

    StrumentiIl NETQRE 2.0 si compone di quattroschede, la prima fornisce i dati anagrafici delsoggetto, la seconda consiste in una grigliache indica quantitativamente lutilizzo din-ternet, la terza in domande di approfondi-mento che danno un risultato qualitativo einfine la quarta scheda che indaga il grado disoddisfazione dellorientamento in rete19.La Scheda 2 misura le sottoscale: Utilitari-smo, Condivisione, e Orientamento in rete.

    La stima dellattendibilit del questionario stata eseguita con la tecnica dello split half.

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    Il valore del coefficiente di correlazione stato corretto tramite la correlazione di Spe-arman-Brown (), che stata di 0.86.

    Come per il coefficiente di Spearman-Brown,anche per lAlpha di Cronbach il valore otte-nuto soddisfa i criteri di attendibilit perchsuperiore a 0.80, nello specifico di 0. 88, vi-cino alla massima affidabilit (a = 1).

    Analisi e interpretazione dei datiLanalisi statistica dei dati che si riferisconoalle schede 2 e 4 dei 1867 questionari delcampione, stata condotta attraverso luti-lizzo dei seguenti strumenti statistici: Media e varianza;

    Correlazione e coefficiente di determina-zione;

    Regressione lineare.Questi sono stati applicati al punteggio par-ziale inerente alle tre sottoscale della scheda2 (utilitarismo, condivisone, orientamento).Dal calcolo del punteggio medio di ogniblocco di items si osserva che esso corrispondein media e approssimativamente alla rispostapoco per la Utilitarismo, alla risposta ra-ramente per la scheda 2 e per le sue altre

    suddivisioni e a un sufficiente grado di sod-disfazione per la scheda 4.Tuttavia la deviazione standard (o scarto qua-dratico medio), misura della dispersione deidati intorno al valore atteso, certamente altain tutti i casi, ma relativamente bassa per letre sottoscale rispetto alle due schede.Tra tutte le sottoscale e tra il punteggio dellascheda 4 quello totale della scheda 2, si ri-corso allanalisi della correlazione e a quelladella regressione per esaminare il tipo e lin-tensit delle relazioni che esistono tra esse.

    Dallosservazione dei diagrammi a disper-sione dei dati si proceduto allo studio dellaregressione lineare, valutando la significati-vit della retta calcolata attraverso il test F diFisher-Snedecor.Si evince che tutti i punteggi delle varieschede e sottoscale sono correlati positiva-mente tra di loro e che il modello lineare,oltre ad essere significativo, esprime in alcunicasi molto bene, e in altri un po meno, il le-game tra le variabili.

    In particolare la correlazione molto forte traognuna delle sottoscale e la scheda 2, lo un

    po meno, anche se comunque intensa, tra lediverse sottoscale, tra esse e la scheda 4 e trala scheda 2 e la scheda 4.

    Di seguito per ogni coppia di variabili si ri-porta linterpretazione dei risultati ottenuti.

    Sottoscala Utilitarismo Sottoscala Con-divisione:La correlazione r= 0.73 molto buona, il53% della variazione del punteggio della sot-toscala 2 spiegato dalla dipendenza dallasottoscala Utilitarismo e quindi un nuovovalore del punteggio della sottoscala Condi-visione pu essere predetto, da un valoredella sottoscala Utilitarismo, con una pre-

    cisione del 53%.Al crescere di ununit del punteggio riguar-dante gli items dellUtilitarismo, il punteg-gio relativo agli items della Condivisioneaumenta di circa un punto.

    Sottoscala Utilitarismo SottoscalaOrientamento in rete:La correlazione r= 0.44 e la sua positivitfa si che i punteggi delle due sottoscale cre-scano simultaneamente, quindi si pu affer-

    mare che un maggiore utilizzo della retedetermina un suo maggiore utilizzo perlorientamento. Tuttavia al crescere diununit del punteggio concernente gli itemsdellUtilitarismo il punteggio riguardantegli items dellOrientamento in rete au-menta di poco, infatti, solo il 20% della va-riazione del punteggio della sottoscalaOrientamento in rete spiegato dalla suadipendenza dalla sottoscala Utilitarismo equindi un nuovo valore del punteggio dellasottoscala dellorientamento pu essere pre-

    detto, a partire da un valore della sottoscalaUtilitarismo con una precisione del 20%.

    Sottoscala Condivisione SottoscalaOrientamento in rete:La correlazione r= 0.42 e la sua positivitfa si che i punteggi delle due sottoscale cre-scano simultaneamente. Solo il 17% della va-riazione del punteggio della sottoscalaOrientamento in rete spiegato dalla di-pendenza di essa dalla sottoscala Condivi-

    sione e quindi un nuovo valore del punteggiodella sottoscala Orientamento in rete pu

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    essere predetto, da un valore della sottoscalaCondivisione, con una precisione del 17%.Al crescere di ununit del punteggio riguar-

    dante gli items della Condivisione, il punteg-gio concernente, gli items dellOrientamentoin rete aumenta di poco, cio nemmeno dimezzo punto.

    Scheda 2 - Scheda 4:La correlazione r= 0.39 e quindi la sua po-sitivit fa si che il grado di soddisfazionedellutilizzo dinternet aumenti con laumen-tare del punteggio totale della scheda 2. Essoaumenta di circa mezzo punto allaumentaredi un punto della scheda 2. Solo il 15% della

    variazione del punteggio della scheda 4 spiegato dalla sua dipendenza dalla scheda 2e quindi un nuovo valore del punteggio dellascheda 4 pu essere predetto, da un valoredella scheda 2, con una precisione del 15%.

    Conclusioni

    Uno sguardo ai dati fa emergere come i sog-getti del campione osservato evidenzino an-

    cora un uso della rete poco frequente ecaratterizzato da modalit definibili comepassive.Il profilo dellutente che utilizza il Web perlOrientamento, che emerge dai risultati delquestionario, sembra essere quello di unutente che appartiene ancora a una ristrettalite che si caratterizza per linteresse verso latecnologia e internet in particolare, di cui faun largo uso, ma con modi fondamentalmentepassivi, utilizzando le risorse a disposizionenella Rete, senza per contribuire a formarle.Alla luce di questi primi dati, sembra neces-sario progettare piattaforme web che sianopedagogiche rispetto allimpiego delle risorsee dei mezzi offerti dallevoluzione del Web,al fine di arrivare a strumenti che non tra-

    smettano solo informazioni, ma che consen-tano di implementare competenze che am-plino le mappe cognitive degli individui per

    ottimizzare le strategie di adattamento al-lambiente, costituendo la base di sviluppoper strumenti, che proprio perch pedagogicipossano essere utilizzate per valutare le com-petenze conseguite.Il web e gli strumenti a disposizione per lanavigazione e la costruzione di contenuti di-ventano lo stimolo-mezzo con il quale modi-ficare, ampliare e ristrutturare i processipsichici superiori, ponendo laccento sullecomponenti sociali dello sviluppo psichico.In tutto questo, la condivisione e la rielabo-

    razione orizzontale dei contenuti, tipichedel web 2.0, permettono un apprendimentodi tipo conversazionale, implicito, dove il cy-berspazio diventa luogo dincontro, ambientedi costruzione condivisa degli oggetti e deimateriali dellapprendimento, attualizzandoe rendendo concreto ed esplicito il costruttoteorico di Vygotskij.Gli stessi allievi, diventano utilizzatori attivi,ossia creano loggetto del proprio apprendi-mento, nel momento stesso in cui fruiscono la

    rete, alla ricerca dinformazioni, e producononuove strutture di conoscenza originali, attra-verso il loro muoversi nella cybersfera, habitatorizzontale della nuova generazione di discenti,che deve per essere formata alluso consape-vole dei mezzi tecnologici a disposizione.Wiki, blog, podcast, filesharing, videosha-ring, intere suite online di strumenti per lof-fice automation, il social bookmarking, ilfeed Rss e i supporti e le tecnologie per unafruizione improntata alla mobilit, permet-tono il reperimento dinformazioni secondo

    schemi e griglie organizzative, in cui qualun-que definizione prioritaria da parte del do-cente costituirebbe solo un limite allepossibilit che le nuove tecnologie invececonsentono.

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    1 N. Paparella, M.G. Celentano (a cura di),Sud-Est. Una strategia di rete per lorientamento , Edizioni Arti GraficheFavia, Bari, 2008.

    2 S. Colazzo, Insegnare ed Apprendere in rete, Amaltea, Melpignano, 2005.3 L.S. Vygotskij, Il processo cognitivo, trad. it., a cura di C. Ranchetti, Bollati Boringhieri, Torino, 2007.4 J. Bruner,La cultura delleducazione, Feltrinelli, Milano, 2001.5 M. Cole,Psicologia culturale, Carlo Amore, Roma, 2004.6 D.A. Norman,La caffettiera del masochista, Giunti, Firenze, 2005.7 R. Zorzi, Civilt delle macchine, civilt delle forme, in Civilt delle macchine. Tecnologie, prodotti, progetti del-

    lindustria meccanica italiana dalla ricostruzione allEuropa, Fabbri, Milano, 1990.8 J. Bruner, op. cit.9 L.S. Vygotskij, A.R. Lurija, 1987.10 C. Zucchermaglio, Vygotskij in azienda. Apprendimento e comunicazione nei contesti lavorativi, Carocci, Roma, 2002.11 L.S. Vygotskij,Pensiero e linguaggio, a cura di L. Mecacci, Laterza, Bari-Roma, 2008.12 G. Bonaiuti,Strumenti della rete e processo formativo. Uso degli ambienti tecnologici per facilitare la costruzione della co-

    noscenza e le pratiche di apprendimento collaborative, University Press, Firenze, 2005.13 D.A. Norman, Emotional design, Apogeo, Milano, 2004.14 Il principio alla base di questa concezione quello dellorganizzazione extracorticale espresso da Vygotskij.15 M.G. Celentano, S. Colazzo,Lapprendimento digitale, Carocci, Roma, 2008.16 A. Calvani, I nuovi media nella scuola. Perch, come, quando avvalersene, Carocci, Roma, 1999.17 V. F. De Giuseppe, NETQRE 2.0, in A. Far (a cura di),Larte di orientarsi, Amaltea, Melpignano, 2008, pp.

    41-56; V. F. De Giuseppe, NETQRE 2.0: Lo strumento di rilevazione, in N. Paparella, M.G. Celentano (acura di),Sud-Est. Una strategia di rete per lorientamento , Edizioni Arti Grafiche Favia, Bari, 2008, pp. 61-70.

    18 M.G. Celentano,Reti per lOrientamento, in N. Paparella, M.G. Celentano (a cura di),Sud-Est. Una strategia direte per lorientamento, Edizioni Arti Grafiche Favia, Bari, 2008, pp. 61-70.

    19 V.F. De Giuseppe, NETQRE 2.0, cit.; V.F. De Giuseppe, NETQRE 2.0, cit.

    Bibliografia di riferimento

    DAmbra L., Spedaliere S.,Statistica descrittiva, Applicazioni con Excel, RCE Multimedia, Napoli, 2007Leontev A.N.,Problemi dello sviluppo psichico, Editori Riuniti, Roma, 1976Lurija A.R.,La storia sociale dei processi cognitivi, Giunti Barbra, Firenze, 1976Mosticoni S.,Analisi logica dei dati nella ricerca clinica, Giovanni Fioriti, Roma, 2008

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    Note

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